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The Time Machine: libro, trama e cast del film con Guy Pearce

The Time Machine: libro, trama e cast del film con Guy Pearce

Da sempre l’idea del viaggio nel tempo affascina l’essere umano. La possibilità di vedere contesti distanti nel passato o nel futuro è qualcosa di cui tutti vorrebbero poter fare esperienza almeno una volta. Ad oggi, tale possibilità, seppur non concreta, è data in particolare da mezzi come la letteratura e il cinema. Le opere a riguardo sono innumerevoli, ognuna con le proprie particolarità e leggi fisiche. Molti dei film presenti si rifanno in particolare agli scritti di autori di fantascienza quali H. G. Wells e Isaac Asimov, e ciò vale anche per il film del 2002 The Time Machine, diretto da Simon Wells.

Il regista, che è proprio il bisnipote del celebre scrittore, decise infatti di ispirarsi all’omonimo romanzo del 1895 per il suo nuovo film. Wells è noto in particolare per i suoi lavori nell’animazione, da Chi ha incastrato Roger Rabbit a Kung Fu Panda, ma aveva già lavorato con i viaggi nel tempo grazie ai film di Ritorno al futuro, per cui era stato consulente. Affascinato da tale concetto, decise così di portare nuovamente al cinema il romanzo del lontano parente, che era già stato adatto in film nel 1960 con L’uomo che visse nel futuro.

Naturalmente Wells e lo sceneggiatore John Logan tennero da conto le novità introdotte nel genere nel corso dei decenni, riadattando il racconto con nuovi elementi e dettagli. Così facendo rese la storia e il film ancor più avvincenti e il viaggio nel tempo si mostrò di nuovo in tutto il suo fascino. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Time Machine: la trama del film

Il film si apre sul finire dell’Ottocento, ed ha per protagonista Alexander Hartdegen, giovane e brillante professore universitario di ingegneria da sempre affascinato dal concetto dei viaggi nel tempo, che lui ritiene possibili. Spinto dalla volontà quasi maniacale di superare il ristretto modo di pensare dei suoi tempi, egli è costantemente impegnato nella realizzazione di una vera e propria macchina del tempo funzionante. Il suo desiderio diventa però un’ossessione quando una rapina finita male lo priva per sempre della sua promessa sposa Emma. Per lui tornare indietro nel tempo diventa dunque l’unico modo per poter riparare all’accaduto e riabbracciare la sua amata.

Dopo anni di isolamento, Alexander riesce infine a dar vita ad una vera macchina del tempo funzionante. Con suo rammarico, però, si rende conto di non poter modificare ciò che è stato. La sola cosa che gli rimane da fare è dunque quella di viaggiare nel futuro, nel disperato tentativo di comprendere il motivo per cui non ha potuto salvare la sua Emma. Giunto nell’anno 802.701, egli si ritrova però di fronte ad un mondo post-apocalittico, dove il pacifico popolo degli Eloi e quello dei selvaggi Morlock sono in guerra tra loro. Ad Alexander spetterà ora un compito quanto mai importante, da cui dipenderà il destino dell’umanità.

The Time Machine cast

The Time Machine: il cast del film

Protagonista del film, nei panni di Alexander Hartdegen, vi è l’attore Guy Pearce, anche noto per film come L.A. Confidential e Memento. Egli accettò da subito con molto entusiasmo il ruolo poiché, come da lui dichiarato, era da tempo alla ricerca di un personaggio che gli permettesse di prendersi meno sul serio. Pearce si dedicò poi moltissimo alla costruzione caratteriale del proprio personaggio, cercando di far trasparire tutta la sua frustrazione e le sue passioni umane. L’attore inoltre si allenò al fine di poter eseguire quanti più stunt possibili, dimostrando una grande preparazione fisica. Gli fu tuttavia impedito di praticare quelli giudicati più pericolosi, divieto che lo fece innervosire non poco.

Nel film è poi presente l’attrice Samantha Mumba nei panni di Mara, una donna appartenente agli Eloi e che aiuterà Alexander nella sua missione. Orlando Jones compare invece nel ruolo di Vox 114, un intelligenza artificiale olografica che permetterà ad Alexander di orientarsi nel futuro. Mark Addy è invece David Philby, amico e collega del protagonista, mentre Sienna Guillory è Emma, la promessa sposa di Alexander. Vi sono poi Omero Mumba nei panni del fratello minore di Mara, Kalen, e Phyllida Law nel ruolo di Mrs. Watchit, domestica nel presente di Alexander. Infine, il premio Oscar Jeremy Irons interpreta Über-Morlock, leader della selvaggia specie e principale antagonista del film.

Il trailer di The Time Machine e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. The Time Machine è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 12 giugno alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb

Spellbound: prima foto del film d’animazione Apple TV+

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Spellbound: prima foto del film d’animazione Apple TV+

È stata rilasciata una nuova immagine del film d’animazione Spellbound ed è inoltre stata annunciata un’aggiunta al cast per questa fiaba musical di Apple Original Films e Skydance Animation che arriverà su Apple TV+ nel 2024. Al cast stellare che comprende Rachel Zegler, il candidato all’Oscar John Lithgow, Jennifer Lewis, Nathan Lane, i premi Oscar Javier Bardem e Nicole Kidman si è aggiunto Titus Burgess (“Schmigadoon”).

Spellbound è un film originale Apple di Skydance Animation e sarà presentato in anteprima mondiale su Apple TV+ nel 2024. È una fiaba musicale e racconta di un terribile incantesimo che ha trasformato un re e una regina in mostri, lasciando la loro figlia, la principessa Ellian (doppiata da Rachel Ziegler), a gestire il regno da sola.

Diretto da Vicky Jenson, che ha vinto il primo premio Oscar per un film d’animazione per “Shrek“, con le voci prestate da un cast stellare guidato da Rachel Zegler (che ha recentemente recitato in “West Side Story“), il candidato all’Oscar John Lithgow, Jennifer Lewis e Nathan Lane, i premi Oscar Nicole Kidman e Javier Bardem e Titus Burgess (già visto nella serie di successo di “Schmigadoon”) che si unirà al cast di “Spellbound” prima della presentazione ad Annecy.

Oltre all’eccezionale cast di voci, il film presenta una colonna sonora originale e canzoni originali dell’otto volte premio Oscar Alan Menken (“La sirenetta”, “La bella e la bestia”, “Aladdin”, “Pocahontas”), con testi del candidato all’Oscar Glenn Slater (“Rapunzel”). Spellbound è scritto da Lauren Hynek & Elizabeth Martin (“Mulan“) e Linda Woolverton (“La bella e la bestia”, “Il re leone”) e il film è prodotto da John Lasseter, David Ellison, Dana Goldberg e Bruce Anderson per l’animazione Skydance. La regista di Spellbound Vicky Jenson e il Head of Story Brian Pimental presenteranno il panel “Work in Progress” martedì 13 giugno all’Annecy Film Festival.

Apple TV+ ha annunciato la serie Carême

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Apple TV+ ha annunciato la serie Carême

Apple TV+ ha annunciato una nuova serie francese in otto episodi, Carême, sull’emozionante storia del primo celebrity chef del mondo, Antonin Carême, che dalle sue umili origini parigine ha raggiunto l’apice della celebrità culinaria nell’Europa di Napoleone.  Sognava di diventare lo chef più famoso del mondo, e il suo talento e le sue ambizioni attirarono l’attenzione di politici famosi e potenti, che lo usarono come spia per la Francia. Il vincitore del César Benjamin Voisin (“Illusioni perdute“, “Estate ’85”) interpreta Carême, il candidato al César Jérémie Renier (“My Way”, “Saint Laurent”) interpreta il genio politico Charles-Maurice de Talleyrand-Périgord e la vincitrice del César Lyna Khoudri (“Papicha”, “November”) interpreta Henriette, l’amante di Carême nonché minaccia più pericolosa.

Antonin Carême è un orfano benedetto da un talento quasi divino, che sogna solo una cosa: diventare lo chef più famoso del mondo e rendere nobile una nuova arte, la “Gastronomia”. L’ambizione di Carême attira l’attenzione dell’uomo più machiavellico del suo tempo, Charles-Maurice de Talleyrand-Périgord, che ha elevato la politica francese a un’arte raffinata. Talleyrand irretisce Carême, che potrebbe diventare un grande chef… ma deve prima diventare una spia per la Francia. Basato su una storia vera, “Carême” ci porta attraverso la dura e misera realtà delle cucine del XIX secolo giustapposte alla magnifica opulenza delle dimore e dei sofisticati aristocratici che servono, dove la manipolazione regna sovrana. Determinato a sfuggire alla povertà e realizzare il suo sogno, Carême può scegliere la vendetta oppure può avere tutto – donne, ricchezza, fama – ma a quale prezzo? Il suo amore, la sua anima, la sua vita?

La serie è ispirata al libro “Cooking for Kings: The Life of Antonin Carême – The First Celebrity Chef”, del pluripremiato storico e attore Ian Kelly (“The King’s Man – Le origini”). Creato da Kelly e dallo sceneggiatore Davide Serino (“The Bad Guy”, “M. Il figlio del secolo”, “Esterno Notte”), l’acclamato regista Martin Bourboulon (“I tre moschettieri: D’Artagnan”, “Eiffel”) è il regista principale. “Carême” è prodotto da Vanessa van Zuylen con VVZ Production e Dominique Farrugia con Shine Fiction di Banijay per Apple TV+.

È morto a 68 anni il regista e attore toscano Francesco Nuti

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È morto a 68 anni il regista e attore toscano Francesco Nuti

Si è spento all’età di 68 anni il regista e attore toscano Francesco Nuti, da tempo malato. Lo rende noto la figlia Ginevra, sua tutrice legale dal 2017, assieme ai familiari che ringraziano di cuore il personale sanitario e tutti coloro che hanno avuto in cura l’attore nel lungo periodo della malattia, in particolare il personale di Villa Verde di Roma, dove era ricoverato. Nuti, come noto, era stato costretto al ritiro a seguito di un incidente verificatosi il 3 settembre del 2006, quando cadendo violentemente dalle scale della propria abitazione sbatté la testa entrando in coma. Ne uscirà il 24 novembre di quello stesso anno, ma non sarà mai più lo stesso, reso incapace di movimenti autonomi e di parlare.

Si interruppé così la sua carriera di popolare regista e attore, che negli anni Ottanta lo aveva reso una delle personalità dello spettacolo più celebri del panorama italiano. Con film come Io, Chiara e lo scuro (1982), Casablanca, Casablanca (1985), Tutta colpa del Paradiso (1985), Stregati (1986) e Donne con le gonne (1991). Nello stesso periodo si dedica anche alla musica, partecipando nel 1988 al Festival di Sanremo con la canzone Sarà per te, in seguito incisa anche da Mina, e, duettando con Mietta, col brano Lasciamoci respirare, composto dal cantautore Biagio Antonacci ed inciso poi nel 1992.

Negli anni Novanta visse invece una fase discendente, con film meno fortunati come OcchioPinocchio (1994), Il signor Quindicipalle (1998) e Caruso, zero in condotta (2001). Il suo ultimo film è invece Concorso di colpa (2005), per il quale ricopre il solo ruolo di attore. Seguono anni difficili, caratterizzati dalla depressione, dall’incidente e dalla riabilitazione, che tuttavia non sarà sufficiente per riprendere le attività nel mondo del cinema. Il regista e attore lascia dunque in eredità alcune delle più brillanti commedie italiane del suo tempo, dove con grande sensibilità e sagacia esplorava varie tematiche, tra cui in particolare i rapporti tra uomini e donne.

Netflix annuncia Vasco Rossi – Il Supervissuto

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Netflix annuncia Vasco Rossi – Il Supervissuto

Dopo l’anteprima di ieri in occasione della tappa del concerto VASCO LIVE a Bologna, Netflix annuncia Vasco Rossi – Il Supervissuto. Nel teaser trailer un assaggio della nuova docu-serie, in 5 episodi, che fornirà un accesso senza precedenti alla rockstar più amata d’Italia: Vasco Rossi.

Vasco Rossi – Il Supervissuto è stata girata, in gran parte, durante i due anni di pandemia, un momento di inaspettata pausa dai soliti, innumerevoli impegni della rockstar, un’occasione unica per trovare il tempo di guardarsi indietro e ripercorrere i momenti più importanti della sua carriera e della sua vita.

La serie segue Vasco nei luoghi più importanti per lui, da Zocca, sua città natale, a Los Angeles e, attraverso interviste, materiali d’archivio e testimonianze di chi lo ha accompagnato in questi anni, ripercorre la sua e le molte storie che stanno dietro alle sue indimenticabili canzoni.

Scritta da Igor Artibani e Guglielmo Ariè, insieme a Pepsy Romanoff, anche regista della docuserie, Vasco Rossi – Il Supervissuto è prodotta da Solaris Media di Guglielmo Ariè e Azzurra Ariè in collaborazione con la casa di produzione Except di Maurizio Vassallo e Pepsy Romanoff.

Box office Italia: Transformers sorpassa La sirenetta

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Box office Italia: Transformers sorpassa La sirenetta

Il fine settimana appena concluso ha portato delle sale grandi cambiamenti, con nuove uscite e pellicole presenti nei cinema da mesi che abbandonano la scena. Trasformers – il risveglio conquista il primo posto in classifica, dopo la sua uscita il sette giugno scorso. Si tratta del settimo film della serie Trasformers, sequel di Bubblebee e secondo prequel della saga. Con €278.370 incassati nel solo weekend, arriva ad un totale di €1.134.581.

Continua a mantenere un certo numero di presenze anche La sirenetta, live action del noto cartone Disney, guadagnando €264.852, al netto di più di dieci milioni di euro di incassi totali dalla sua uscita il 24 maggio.

Al terzo posto nel box office abbiamo Spider-Man: Across the Spider-Verse, secondo capitolo della serie di film con il noto supereroe Marvel come protagonista. Gli incassi del fine settimana arrivano a €250.852, su un totale di più di quattro milioni di euro di incassi totali dal suo arrivo nelle sale l’uno giugno.

Box office: il resto della classifica

Al quarto e quinto posto ritroviamo rispettivamente Fast X, decimo film della saga Fast and Furious con Vin Diesel e Jason Momoa, con un incasso di €75.164 nel solo weekend ed oltre 11 milioni di euro in totale, e Rapito, pellicola italiana di impronta storica diretta da Marco Bellocchio, il quale incassa €48.631 nel fine settimana e poco più di un milione di euro in totale.

Il sesto e settimo film per incassi nello scorso weekend sono due new entry, approdate nei cinema l’otto giugno. Il sesto è Blu e Flippy- amici per le pinne, cartone animato che racconta l’amicizia tra un bambino ed un delfino, il quale guadagna nel fine settimana €33.944 a fronte di €79.145 totali. Il settimo è Mindcage- mente criminale, un thriller poliziesco che ha incassato €31.541 a fronte di un totale di €100.363.

All’ottavo posto abbiamo The Boogeyman, horror adattamento cinematografico del racconto Il baubau di Stephen King, con un incasso di €29.560. Il nono e decimo film per incassi sono  rispettivamente Denti da Squalo, arrivato l’otto giugno al cinema, con un incasso del fine settimana di € 25.904, e Guardiani della Galassia Vol.3, film Marvel al cinema dal 3 maggio, che incassa soli €17.316, al netto però di un guadagno totale di quasi undici milioni!

Venom 3: rivelato il periodo in cui il film uscirà al cinema

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Venom 3: rivelato il periodo in cui il film uscirà al cinema

Un nuovo aggiornamento sul film Venom 3 è stato diffuso, offrendo una prima anticipazione sul periodo per cui la Sony Pictures starebbe pianificando di rilasciare al cinema il prossimo terzo film solista di Venom. Dopo aver ricevuto il via libera nell’aprile 2022, Venom 3 sta infatti facendo progressi costanti verso la sua uscita nelle sale, con Kelly Marcel che dirigerà la pellicola dopo aver scritto i primi due film della serie. La star Tom Hardy ha anche recentemente rivelato di essere profondamente impegnato nella preparazione e nella pre-produzione del sequel simbiotico, lasciando molti fan a chiedersi quanto tempo ci vorrà prima che Eddie Brock e la sua controparte aliena tornino in azione.

Variety ha ora rivelato che Sony Pictures sta pianificando l’uscita di Venom 3, il terzo film della trilogia simbiotica Sony con Tom Hardy, per un’uscita in sala nell’ottobre 2024. La nuova arrivata del franchise di Venom Juno Temple, che si unisce al cast dopo la sua partecipazione alle tre stagioni su Ted Lasso di Apple TV+, ha infatti rivelato che le riprese inizieranno “molto, molto presto” e che ne è “entusiasta“. Ciò avviene dopo che un rapporto di un insider aveva rilevato che le riprese si sarebbero svolte in Inghilterra da giugno a settembre, sebbene non vi sia ancora una data di inizio confermata.

A Tom Hardy e Juno Temple si unisce anche Chiwetel Ejiofor, che ha anche la sua esperienza con la Marvel dopo aver interpretato il barone Mordo nell’MCU. Molti si chiedono cosa avrà in serbo Venom 3 per l’attore. Venom 3, in ogni caso, dovrebbe continuare in gran parte la storia dell’Eddie Brock di Hardy, che sta ancora lottando per lavorare a fianco del simbionte, ormai diventato un punto fermo della sua vita. Dopo la conclusione di Venom: La furia di Carnage, il secondo film della trilogia attualmente incompleta, Eddie è stato brevemente trascinato nel multiverso per un cameo in Spider-Man: No Way Home, venendo però riportato alla sua realtà durante una delle scene post-credits, lasciando però una traccia del simbionte in quell’universo.

Star Wars: Idris Elba potrebbe interpretare un villain nel film su Rey

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Durante la Star Wars Celebration svoltasi all’inizio di quest’anno, abbiamo appreso che Daisy Ridley riprenderà il suo ruolo di Rey per un film di Star Wars ancora senza titolo, diretto dalla regista Sharmeen Obaid-Chinoy, che sarà ambientato quindici anni dopo gli eventi di L’ascesa di Skywalker. I dettagli sono stati pochi e rari da allora, ma ora potremmo sapere quale attore è in linea – o almeno viene corteggiato dallo studios di produzione – per interpretare l’antagonista del film. Secondo l’affidabile insider @MyTimeToShineHello, la star di Thor: Ragnarök e Luther Idris Elba sarebbe in lizza per un ruolo da villain.

Non è chiaro se questo significhi che è effettivamente in trattativa o sia solo la persona a cui la Lucasfilm è interessata per tale ruolo. Elba ha fatto parte di diversi importanti franchise, tra cui l’MCU e Star Trek, nel corso degli anni, quindi probabilmente era solo una questione di tempo prima che venisse preso in considerazione per fare un viaggio nella Galassia Lontana Lontana. La storia del film, come anticipato, è ancora per lo più nascosta, ma sappiamo che Rey sarà una potente maestra Jedi che gestisce una sua accademia di addestramento.

La presidente della Lucasfilm Kathleen Kennedy ha descritto la linea temporale in cui si svolge il film come l’era del “Nuovo Ordine Jedi“. Come noto, anche altri due film di Star Wars sono stati confermati durante la Celebration, con il produttore esecutivo di The Mandalorian Dave Filoni che dirigerà una storia ambientata nella timeline della Nuova Republica e che servirà come culmine dei vari show Disney+. Mentre il progetto del regista James Mangold (Logan, Indiana Jones e il Quadrante del Destino) sembra racconterà la storia del primo Jedi che abbia mai esercitato la Forza. Per quanto riguarda il film con Rey, non resta che aspettare per scoprire se davvero Idris Elba assumerà o meno tale ruolo.

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The Flash: il regista Andy Muschietti spiega perché ha contattato Zack Snyder

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Sebbene siano coinvolte linee temporali alternative, The Flash è tecnicamente ambientato nell’universo DC stabilito dai film di Zack Snyder, e il regista Andy Muschietti ha recentemente confermato che il suo film “onora” ciò che è accaduto fino ad ora nel DC Extended Universe costruito da Snyder. “Mi piacerebbe che Zack guardasse questo film. Penso che abbiamo onorato la parte del film che ha creato in termini di personaggi e caratterizzazioni. E cast. Quindi, penso che gli piacerebbe“, ha spiegato il regista.

Non è noto se Snyder abbia già visto il film o meno, ma Muchietti ha ora rivelato di aver contattato il regista della Justice League per rassicurarlo che The Flash rispetterà in pieno il mondo che ha contribuito a creare. “Ho parlato con Zack“, racconta ora Muschietti a Total Film. “Ma non era per parlare di tecnica o narrativa o altro. Volevo solo allungare la mano e dire: ‘Ehi.’ Perché non ci siamo mai incontrati prima, e volevo solo dirgli che avremmo rispettato le cose che ha fatto prima“. L’uomo d’acciaio ovviamente è fondamentale per questo film perché la grande minaccia di Zod sulla Terra è una grande svolta in questa storia”, aggiunge poi Muschiett.

Ed è qualcosa che la maggior parte dei fan della DC conosce molto bene, ed è una delle grandi cose che possono formare la narrazione di questo film“, ha concluso Muschietti. Anche se può sembrare difficile da credere visto quanto tempo è passato e il recente riavvio del DC Universe, molti fan sperano ancora di vedere lo “SnyderVerse” ripristinato in una qualche forma. Mentre le possibilità che ciò accada sono ormai praticamente inesistenti, The Flash lascia (in qualche modo) la porta aperta per altre storie ambientate nell’era precedente.

The Flash, quello che sappiamo sul film

The Flash uscirà al cinema il 15 giugno 2023 distribuito da Warner Bros Italia. In esso i mondi si incontreranno quando Barry userà i suoi superpoteri per viaggiare indietro nel tempo e cambiare gli eventi del passato. Ma quando il tentativo di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry rimane intrappolato in una realtà in cui il generale Zod è tornato, minacciando distruzione, e senza alcun Supereroe a cui rivolgersi. L’unica speranza per Barry è riuscire a far uscire dalla pensione un Batman decisamente diverso per salvare un kryptoniano imprigionato. In definitiva, per salvare il mondo in cui si trova e tornare al futuro che conosce, l’unica speranza per Barry è ‘correre per la sua vita’. Ma questo estremo sacrificio sarà sufficiente per resettare l’universo?

Fanno parte del cast di The Flash l’attore Ezra Miller nei panni del protagonista, riprendendo dunque il ruolo di Barry Allen da Justice League, ma anche l’astro nascente Sasha Calle nel ruolo di Supergirl, Michael Shannon (“Bullet Train”, “Batman v Superman: Dawn of Justice”), in quelli del Generale Zod, Ron Livingston (“Loudermilk”, “L’evocazione – The Conjuring”), Maribel Verdú (“Elite”, “Y tu mamá también – Anche tua madre”), Kiersey Clemons (“Zack Snyder’s Justice League”, “Sweetheart”), Antje Traue (“King of Ravens”, “L’uomo d’acciaio”) e Michael Keaton (Spider-Man: Homecoming”, “Batman”), che torna nel costume di Batman dopo oltre 30 anni.

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Captain America: Brave New World, rivelato il ruolo della superstar WWE Seth Rollins

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La superstar della WWE Seth Rollins è stata vista per la prima volta sul set di Captain America: Brave New World il mese scorso, e all’epoca si è ipotizzato che potesse essere tra gli attori che interpretano i membri della malvagia Serpent Society. Un insider affidabile ora sembra aver confermato la cosa, rivelando (tramite TheRingReport.com) che Rollins assumerà il ruolo di Cobra. Si dice anche che il wrestler professionista abbia terminato le riprese dopo aver perso un paio di settimane di Monday Night RAW, suggerendo inoltre che il film stesso potrebbe essere vicino alla conclusione (il che spiegherebbe il recente post sui social media di Anthony Mackie).

Ci sono stati un paio di Cobra nell’Universo Marvel, anche se immaginiamo che Rollins potrebbe interpretare una fusione dell’originale, Klaus Voorhees, e suo nipote Piet Voorhees. Mentre il primo ha guidato il gruppo per un certo periodo, quel ruolo dovrebbe andare a Diamondback, quindi i Marvel Studios probabilmente prenderanno in prestito di più dalla seconda versione del personaggio. Questi è un mercenario che ha acquisito le sue capacità sovrumane dopo essere stato iniettato con lo stesso veleno irradiato che ha trasformato suo zio.

Captain America: Brave New World, quello che sappiamo sul film

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreta la cattiva Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora, Captain America: Brave New World è indicato come uno dei titoli più importanti della Fase 5.

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Spider-Man: Across the Spider-Verse, la timeline di Gwen Stacy

Spider-Man: Across the Spider-Verse, la timeline di Gwen Stacy

Spider-Man: Across the Spider-Verse esplora ulteriormente la timeline di Gwen Stacy, partendo da ancor prima degli eventi del primo film fino ad arrivare alla fine del sequel. È interessante notare che il secondo film si apre proprio con il personaggio di Gwen, esplorando maggiormente gli elementi accennati dal suo predecessore. Di conseguenza, alcune scene di Spider-Man: Across the Spider-Verse si svolgono prima del primo film e potrebbero confondere chi non ha molta familiarità con quel capitolo.

Mentre i fan più accaniti di Spider-Man: Un nuovo universo seguiranno la timeline di Gwen con relativa facilità, il complesso arco caratteriale che il personaggio attraversa deriva da momenti vissuti prima, durante e dopo il primo film. Detto questo, ecco spiegato ogni punto della linea temporale di Gwen dall’inizio di Spider-Man: Un nuovo universo alla fine di Spider-Man: Across the Spider-Verse.

Gwen Stacy acquisisce i poteri e diventa Spider-Woman

Across the Spider-Verse definisce i poteri di Gwen. Come è consuetudine per le varianti di Spider-Man provenienti da altri universi, i poteri di Gwen derivano da un ragno radioattivo. Nel suo universo, le sono stati conferiti i poteri di Peter Parker, che era il suo migliore amico. Gwen vive come la Spider-Woman di quell’universo, aiutando a combattere il crimine e riuscendo a mantenere una relazione con Peter, zia May e suo padre, il capitano di polizia George Stacy. Tutto questo avviene prima di Spider-Man: Un nuovo universo, con un evento traumatico nella vita di Gwen che porta a quel film e al suo sequel.

Peter Parker diventa Lizard e viene ucciso da Gwen Stacy

Sebbene Spider-Man: Un nuovo universo abbia rivelato che Gwen ha perso Peter Parker nel suo universo, il film non rivela con precisione come ciò sia avvenuto. Come nel caso di Miles che perde lo zio e delle innumerevoli varianti di Peter Parker che perdono lo zio Ben, la perdita di Peter da parte di Gwen è stata uno dei catalizzatori della sua trasformazione in Spider-Woman. In Spider-Man: Across the Spider-Verse, tuttavia, la morte di Peter nell’universo di Gwen viene messa a fuoco nell’atto iniziale del film.

Nell’universo di Gwen, Peter diventa inavvertitamente Lizard, un celebre cattivo dell’Uomo Ragno dei fumetti e il primo di molti Easter eggs di Spider-Man: Across the Spider-Verse. Partendo dalle buone intenzioni di voler aiutare e diventare speciale, Peter si trasforma nel cattivo, perdendo se stesso nel processo. Peter, nei panni di Lizard, attacca la scuola di Gwen durante il ballo di fine anno, costringendo Spider-Woman ad affrontarlo. Dopo un breve combattimento, Gwen uccide Lizard schiacciandolo con dei detriti. Il cattivo si trasforma nuovamente in Peter Parker, permettendo a Gwen di rendersi conto di essere inconsapevolmente responsabile della morte di Peter.

George Stacy ricerca Spider-Woman

Spider-Man Spider-Man: Un Nuovo UniversoMentre Gwen tiene Peter tra le braccia, piangendo la morte del suo migliore amico, George Stacy entra nella scuola. Il capitano vede Spider-Woman sopra il cadavere di Peter e presume che sia lei la responsabile della sua morte. Anche se in un certo senso è vero, Gwen non intendeva uccidere Peter perché non sapeva che fosse Lizard. In ogni caso, George Stacy tenta di arrestare Spider-Woman, che fugge, riflettendo sull’opportunità di rivelare al padre la sua vera identità.

Questo dà il via a una caccia all’uomo in tutta la città per trovare Spider-Woman, che continua per mesi dopo la morte di Peter. In effetti, Gwen è ancora ricercata all’inizio di Spider-Man: Across the Spider-Verse, il che significa che la caccia a Spider-Woman per volere di George Stacy è in atto da oltre un anno. Pochi mesi dopo la morte di Peter, Gwen viene involontariamente trasferita nell’universo di Miles, dando il via agli eventi di Spider-Man: Un nuovo universo.

Gwen viaggia nell’universo di Miles Morales

Spider-Man-Across-the-Spider-Verse-miles-morales-gwen-stacySpider-Man: Un nuovo universo spiega come Gwen, Peter B. Parker, Penni Parker, Peter Porker e il Peter Parker di Spider-Man Noir siano stati trasferiti nell’universo di Miles. Dopo che il Peter Parker che Miles conosceva è entrato in contatto con il super-collisore di Kingpin, il suo DNA di Spider-Man ha trascinato questo gruppo di Spider-People nell’universo suo e di Miles, compresa Gwen Stacy. Questo avviene in un tempo imprecisato dopo la morte di Peter nell’universo di Gwen, il che significa che la caccia all’uomo di George Stacy era ancora in corso al momento della scomparsa di Gwen.

Gli eventi di Spider-Man: Un nuovo universo si susseguono e Gwen stringe amicizia con Miles per la prima volta dopo la morte di Peter. Dopo la fine di Un nuovo universo, Gwen viene rispedita nel suo e la vediamo triste dopo aver perso non solo Peter, ma anche Miles e gli altri nuovi amici che aveva trovato durante il primo film. Il tutto è aggravato dalle continue ricerche di suo padre, inconsapevole che Spider-Woman sia sua figlia Gwen.

Gwen Stacy viene catturata dalla polizia e rivela la sua identità al padre

Poiché Spider-Man: Un nuovo universo conferma che Miles è stato Spider-Man per un anno e quattro mesi, è lecito supporre che questo sia il tempo che Gwen trascorre nel suo universo dopo il primo film. Continua a bilanciare la sua vita con il padre, il suo dolore per Peter e Miles e la lotta al crimine come Spider-Woman. All’inizio del primo atto di Spider-Man: Across the Spider-Verse, Gwen combatte una variante rinascimentale dell’Avvoltoio, provocando un nuovo conflitto con il padre.

Dopo aver messo alle strette Gwen, George le spara un colpo di avvertimento e le dice di alzare le mani. Gwen, rendendosi conto di non riuscire a comunicare con il padre come Spider-Woman, si toglie la maschera e gli rivela la sua vera identità. Gwen supplica il padre, insistendo sul fatto che non ha ucciso Peter Parker consapevolmente, prima che George tenti di arrestarla con apprensione. Fortunatamente per Gwen, l’incontro con Jessica Drew/Spider-Woman e Miguel O’Hara/Spider-Man 2099 le permette di sfuggire al giudizio del padre.

Gwen si unisce alla Spider-Society

Ascoltando le suppliche di Gwen al padre, Jessica Drew prova simpatia per Gwen. Implora Miguel di prendere in considerazione l’idea di permettere a Gwen di unirsi alla Spider-Society, un gruppo di Spider-People provenienti da tutto il multiverso e dediti a proteggere la sua stessa esistenza. Alla fine Miguel accetta, permettendo a Gwen di partire con il duo ed evitare l’arresto da parte del padre. Questo dà il via alla vera e propria trama di Spider-Man: Across the Spider-Verse, con Gwen che lavora come principiante alla Spider-Society per mesi.

Anche se molte delle avventure di Gwen subito dopo l’ingresso nella Spider-Society non vengono mostrate, Spider-Man: Across the Spider-Verse la vede riunirsi con Miles dopo essere stata inviata nel suo universo per tenere sotto controllo La Macchia. Questo costringe Gwen a fare i conti con se stessa, con i suoi rapporti con il padre e con Miles e, proprio come l’arco narrativo di Miles, a scoprire cosa significhi veramente essere una Spider-Woman di fronte all’opposizione della Spider-Society. Non è chiaro come si risolveranno questi archi narrativi, ma visto che Spider-Man: Beyond the Spider-Verse uscirà nel 2024, Spider-Man: Across the Spider-Verse prepara magistralmente il gran finale sia per Miles che per Gwen Stacy.

L’attore di Black Panther: Wakanda Forever Tenoch Huerta è stato accusato di violenza sessuale

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L’attore del film Black Panther: Wakanda Forever, Tenoch Huerta, interprete di Namor, è stato accusato di essere un violento predatore sessuale dalla musicista e attivista Maria Elena Rios in una serie di post sui social media. In questi la Rios è partita spiegando la sua rottura con l’organizzazione Poder Prieto, un gruppo antirazzista in Messico, e la sua rabbia per il fatto che il gruppo avrebbe pubblicato un podcast che la coinvolgeva sul loro sito Web dopo che si era separata dal gruppo (e poi non l’aveva pagata per questo).

Quando il gruppo ha poi contestato l’account di Rios (sostenendo di non avere alcun coinvolgimento con la produzione del podcast e di avere semplicemente pubblicato un collegamento ad esso sul suo sito Web), la Rios li ha poi accusati di proteggere Huerta, scrivendo che “quando ho lasciato il loro gruppo ho chiarito loro che proteggono il violento predatore sessuale Tenoch Huerta“. Ma chi è la Rios? Si tratta di una rinomata sassofonista in Messico, diventata più nota per il suo attivismo dopo che un ex fidanzato ha assunto due uomini nel 2019 per gettarle dell’acido in faccia. Grazie al suo lavoro di attivista ha così iniziato ad associarsi con Poder Prieto.

La Rios ha dunque ora scritto sui propri social “è molto difficile parlare dell’abuso emotivo e dell’abuso di potere di un predatore sessuale come Tenoch Huera, che è amato nel mondo per aver interpretato un personaggio cinematografico. Affascinante in apparenza, il grande tratto distintivo di un narcisista più una buona dose di vittimizzazione“. Ha anche dato alcune risposte generali alle domande che le persone le avevano rivolto, “‘E perché non hai denunciato?’ Dicono quelli che vivono in un paese maschilista, dove la giustizia è irraggiungibile, dove quasi ti ammazzano e ancora non ti credono o la giustizia arriva. E no, non voglio essere famosa, e no, non voglio soldi perché so lavorare“. Al momento, Huerta non ha ancora risposto pubblicamente alle affermazioni della Rios.

Fonte: CBR

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Elizabeth Olsen ammette di non sentire la mancanza del ruolo di Scarlet Witch

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Dopo il film Doctor Strange nel Multiverso della Follia, Elizabeth Olsen è attualmente in una fase di pausa dall’universo cinematografico Marvel e la cosa sembra non dispiacerle affatto. Durante una conversazione della serie “Actors on Actors” di Variety, la Olsen è infatti stata molto onesta sul fatto di non sentire la mancanza dei suoi giorni come Scarlet Witch. “Sono passati quasi 10 anni da quando la interpreto. E ho adorato farlo. Penso che il motivo per cui non chiamo Kevin Feige ogni giorno con nuove idee sia perché sono davvero orgogliosa di ciò che siamo riusciti a fare. Penso che “WandaVision” sia stata un’opportunità davvero sorprendente“.

La Olsen ha poi aggiunto: “Se qualcuno mi dicesse che sono stato licenziata dai Marvel Studios, mi sentirei comunque orgogliosa di ciò che abbiamo realizzato. E ora sto davvero solo cercando di capire come trovare altri film e personaggi in modo che la mia carriera diventi meno incentrata sulla Marvel“. L’attrice dunque, al momento, non ha idea di quando o se tornerà nell’universo cinematografico Marvel nei panni di Wanda Maximoff/Scarlet Witch, un personaggio che interpreta dal 2015 in “Avengers: Age of Ultron“. Wanda è stata vista l’ultima volta, come già accennato, nel film 2022 in “Doctor Strange nel Multiverso della Follia“.

In quel film si era affermata come la villain di turno, dopo essere stata corrotta dal libro di stregoneria, il Darkhold, ed essere stata consumata dal suo desiderio di riabbracciare i figli. Alla fine del film, presa consapevolezza dei propri errori, si lascia schiacciare da un edificio in fase di crollo. Non ci sono prove del fatto che sia effettivamente morta, specialmente considerando i suoi immensi poteri, ma per ora non sembrano esserci piani per il suo ritorno. Kevin Feige ha però anticipato che ci sono ancora molte storie legate al personaggio da raccontare e che è dunque estramamente probabile che lo si vedrà tornare in scena, se la Olsen lo vorrà.

Hunger Games, Jennifer Lawrence si dice “totalmente disponibile a interpretare di nuovo Katniss”

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Jennifer Lawrence è pronta a interpretare di nuovo la ragazza in fiamme. La vincitrice dell’Oscar afferma di essere disposta a tornare al franchise di Hunger Games dopo essere diventata un nome familiare proprio per il suo ruolo di Katniss nei quattro film. “Oh, mio Dio – totalmente!” ha affermato la Lawrence, durante un’intervista con Variety, alla domanda se sarebbe stata interessata o meno a riprendere il ruolo. “Se mai Katniss potesse tornare nella mia vita, ci starei al 100 percento.

Come noto, infatti, la saga è pronta a proseguire con un film prequel di prossima uscita dal titolo Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del serpente, interpretato da Viola Davis, Rachel Zegler, Tom Blyth, Peter Dinklage, Jason Schwartzman e Hunter Schafer. Il film racconta l’ascesa al potere di Coriolanus Snow per diventare presidente di Panem e l’uscita nelle sale è prevista per il 17 novembre. Se il film dovesse avere successo e dovessero essere realizzati anche ulteriori film, non è da escludere che Katniss possa tornare in scena, facendosì così perfetto anello di congiunzione tra i film prequel e la saga originale.

In attesa di scoprire se ciò accadrà in futuro, la Lawrence ha comunque un nuovo film in arrivo, la commedia irriverente Fidanzata in affitto. Al cinema dal 21 giugno, questa vede la Lawrence nei panni di un’autista di Uber di 32 anni che, rimasta senza auto, viene assunta da una coppia benestante (Matthew Broderick e Laura Benanti) per frequentare il loro figlio di 19 anni (Andrew Barth Feldman) e aiutarlo a uscire dal suo guscio prima che inizi a frequentare l’università. In cambio otterrà l’auto che le occorre, ma naturalmente il compito si rivelerà più difficile del previsto.

Il gladiatore 2: un incidente sul set ha causato numerosi feriti

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Il gladiatore 2: un incidente sul set ha causato numerosi feriti

Si è verificato un incidente sul set del film Il gladiatore 2 che ha causato diversi feriti tra i presenti sul set. Secondo Variety, sei membri della crew hanno dovuto ricevere trattamenti medici, mentre altri quattro sono stati ricoverati in ospedale. In una dichiarazione, un portavoce della Paramount Pictures ha sottolineato che in ogni caso nessuno ha “subito ferite mortali“, dopo che una sequenza di acrobazie non è andata a buon fine. La dichiarazione continua poi con: “I team di sicurezza e servizi medici completi in loco sono stati in grado di agire rapidamente in modo che coloro che sono stati colpiti ricevessero immediatamente le cure necessarie“, prima di promettere che “sono tutti in condizioni stabili e continuano a ricevere le cure“.

Tutti i membri dell’equipaggio colpiti dalla cosa sarebbero stati curati per ustioni, secondo un individuo a conoscenza della produzione. Altri due membri dell’equipaggio sono invece stati curati localmente e poi dimessi. L’incidente, sempre secondo tale fonte, è avvenuto verso la fine della giornata di riprese. Nessun membro del cast è invece rimasto coinvolto  nella cosa. Il portavoce della Paramount ha aggiunto: “Il benessere del cast e della troupe è della massima importanza per noi e abbiamo rigorose procedure di salute e sicurezza in tutte le nostre produzioni. Continueremo a monitorare la situazione e a prendere tutte le precauzioni necessarie mentre riprendiamo la produzione”.

Il gladiatore 2, tutto quello che sappiamo sul film

Come ormai noto, un sequel di Il gladiatore (attualmente noto solo come Il gladiatore 2) è a tutti gli effetti in lavorazione, con Ridley Scott che torna alla regia del film che vedrà protagonista Paul Mescal nei panni di Lucius, ma anche il ritorno di Connie Nielsen nei panni di Lucilla e Djimon Hounsou in quelli di Juba. Vi sono però anche gli ingressi del premio Oscar Denzel Washington, la star di The Mandalorian Pedro Pascal e l’attore di Stranger Things Joseph Quinn. Fred Hechinger ricopre invece il ruolo dell’imperatore Gela, ottenuto dopo che Barry Keoghan ha dovuto rinunciarvi per via di altri impegni. Fanno poi parte del cast anche la star di Moon Knight, May Calamawy e Derek Jacobi, che riprenderà il ruolo di Gracchus dal primo film.

Al momento non sono noti dettagli sulla trama, ma è possibile immaginare che tra Lucius, il figlio dell’amante di Massimo, Lucilla, e Geta possa generarsi uno scontro al pari di quello tra Massimo e Commodo visto nel primo film. Non resta dunque che attendere che le riprese di Il gladiatore 2 abbiano inizio, così da poter ricevere maggiori dettagli a riguardo come anche le prime foto in costume dei protagonisti. Ricordiamo che Russell Crowe non sembra essere coinvolto in alcun modo nel progetto, specialmente alla luce del fatto che il suo Massimo moriva al termine del primo film. Ad ora, questo sequel è atteso in sala per il 2024.

The Flash: Michael Shannon ammette che riprendere Zod non è stato “soddisfacente”

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Michael Shannon ha precedentemente rivelato di essere stato “un po’ confuso” quando ha ricevuto l’offerta di unirsi a The Flash in una rincarnazione del suo ruolo di Generale Zod da L’Uomo d’Acciaio (Man of Steel). Ora, l’attore ha rivelato che quei sentimenti complicati non sono stati esattamente risolti durante la realizzazione del nuovo film DC. In una nuova intervista con Collider, Michael Shannon è stato onesto sulla premessa dell’attraversamento multiverso di “The Flash” e sulla sua insoddisfazione per l’arco narrativo di Zod nel film.

Non mentirò, non è stato del tutto soddisfacente per me, come attore. Questi film multiverso sono come qualcuno che gioca con delle action figure“, ha detto Shannon. “È come, ‘Ecco questa persona. Ecco quella persona. E stanno combattendo!’ Non è proprio la situazione di studio approfondito del personaggio che onestamente pensavo fosse ‘Man of Steel.

Shannon ha rivelato che sentiva che “The Flash” era “tutto incentrato su Ezra [Miller]“. Zod era “praticamente lì per presentare una sfida” alla star del film. “Penso solo che Ezra sia un interprete e un attore affascinante. Non vedo l’ora di vedere questa performance”, ha detto Shannon. “È una grande sfida. Non voglio rivelare nulla, ma ciò che Ezra deve fare in questo film è piuttosto folle. Penso che [loro] siano pronti per il compito.

Dopo la confusione iniziale di Michael Shannon sull’offerta di unirsi a “The Flash” – dopotutto, il collo del suo personaggio è stato spezzato da Superman in “Man of Steel” – l’attore ha reso prioritaria la benedizione di Zack Snyder per tornare a interpretare Zod. Snyder ha diretto Shannon in “Man of Steel“, che ha dato il via al suo universo DC. “Ero titubante [a tornare] perché non ero davvero felice di quello che è successo a Zack Snyder in tutto quell’affare“, ha detto Shannon. “Ne ho parlato con [il regista di The Flash] Andy Muschietti e gli ho detto: ‘Andy, guarda, voglio solo avere la benedizione di Zack su questo perché non mi sento bene senza quello.’ E Zack, a suo merito, è stato molto comprensivo. Mi ha dato la sua benedizione e sono andato a farlo”.

Il film

The Flash uscirà al cinema il 15 giugno 2023 distribuito da Warner Bros Italia. In The Flash i mondi si incontreranno quando Barry userà i suoi superpoteri per viaggiare indietro nel tempo e cambiare gli eventi del passato. Ma quando il tentativo di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry rimane intrappolato in una realtà in cui il generale Zod è tornato, minacciando distruzione, e senza alcun Supereroe a cui rivolgersi. L’unica speranza per Barry è riuscire a far uscire dalla pensione un Batman decisamente diverso per salvare un kryptoniano imprigionato…. malgrado non sia più colui che sta cercando. In definitiva, per salvare il mondo in cui si trova e tornare al futuro che conosce, l’unica speranza per Barry è ‘correre per la sua vita’. Ma questo estremo sacrificio sarà sufficiente per resettare l’universo?

Fanno parte del cast di The Flash l’attore Ezra Miller nei panni del protagonista, riprendendo dunque il ruolo di Barry Allen da Justice League, ma anche l’astro nascente Sasha Calle nel ruolo di Supergirl, Michael Shannon (“Bullet Train”, “Batman v Superman: Dawn of Justice”), in quelli del Generale Zod, Ron Livingston (“Loudermilk”, “L’evocazione – The Conjuring”), Maribel Verdú (“Elite”, “Y tu mamá también – Anche tua madre”), Kiersey Clemons (“Zack Snyder’s Justice League”, “Sweetheart”), Antje Traue (“King of Ravens”, “L’uomo d’acciaio”) e Michael Keaton (Spider-Man: Homecoming”, “Batman”), che torna nel costume di Batman dopo oltre 30 anni.

Barbie batterà Oppenheimer? le prime previsioni premiano il film con Margot Robbie

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Barbie è attualmente destinata a superare Oppenheimer nel suo weekend di apertura al botteghino, almeno negli USA. È risaputo nella comunità cinematografica che due grandi film usciranno lo stesso giorno quest’estate: Barbie, la commedia fantasy diretta da Greta Gerwig, e Oppenheimer, il thriller storico diretto da Christopher Nolan, sono entrambi in arrivo in uscita il 21 luglio 2023. Molti fan hanno scherzato su quale dovranno vedere per primi.

Secondo le prime proiezioni al botteghino di  Puck  (tramite  World of Reel ), Barbie dovrebbe guadagnare $ 45-55 milioni nel suo weekend di apertura, che è più dei $ 30-35 milioni previsti da Oppenheimer. Entrambi i film hanno un budget di $ 100 milioni. L’apertura più alta di Barbie era prevedibile, poiché ha una valutazione PG-13, lasciandola aperta a un pubblico più ampio rispetto all’Oppenheimer con rating R. Il passaparola iniziale e la risposta della critica serviranno anche come fattori nel modo in cui questi due film comporteranno al botteghino.

Dalla sceneggiatrice/regista candidata all’Oscar Greta Gerwig (“Piccole donne”, “Lady Bird”) arriva Barbie con protagonisti i candidati all’Oscar Margot Robbie (“Bombshell – La voce dello scandalo”, “Tonya”) e Ryan Gosling (“La La Land”, “Half Nelson”) nei panni di Barbie e Ken. Insieme a loro nel cast anche America Ferrera (“End of Watch – Tolleranza zero”, i film “Dragon Trainer”), Kate McKinnon (“Bombshell – La voce dello scandalo”, “Yesterday”), Michael Cera (“Scott Pilgrim vs. the World”, “Juno”), Ariana Greenblatt (“Avengers: Infinity War”, “65 – Fuga dalla Terra”), Issa Rae (“The Photograph – Gli scatti di mia madre”, “Insecure”), Rhea Perlman (“Nei miei sogni”, “Matilda 6 Mitica”) e Will Ferrell (i film “Anchorman”, “Ricky Bobby – La storia di un uomo che sapeva contare fino a uno”).

Oppenheimer uscirà al cinema in Italia il 23 agosto 2023. Distribuito da Universal Pictures. Il film è stato girato in 70 mm con telecamere Imax e il trailer che Nolan ha condiviso alternava scene in bianco e nero e scene a colori con un design di produzione impeccabile. Un Cillian Murphy dall’aspetto scarno e con in testa un fedora è un duplicato esatto di Oppenheimer, e ha l’aria di un distruttore di mondi. Con a capo Murphy, che è un fedelissimo di Christopher Nolan, il cast del film si presenta davvero ricchissimo di star. Ci sono anche Matt Damon nei panni del generale Leslie Groves, Robert Downey Jr. nei panni di Lewis Strauss, un membro della Commissione per l’energia atomica, ed Emily Blunt nei panni della moglie di Oppenheimer, Katherine. Il cast include anche Rami Malek e Florence Pugh.

Transformers: Il Risveglio batte Spider-Man al Box Office USA

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Transformers: Il Risveglio batte Spider-Man al Box Office USA

È stata una dura battaglia, ma alla fine Optimus Prime ei suoi amici robot sono riusciti a superare Spider-Man: Across the Spider-Verse di Sony al botteghino americano. Per Deadline, Transformers: Il Risveglio ha guadagnato $ 60,5 milioni nel suo primo weekend di debutto, abbastanza per battere il secondo fine settimana di $ 50,5 milioni (-54%) di Spidey.

Entrambi i film stanno accumulando grandi numeri all’estero. Transformers è arrivato a un totale di $170,5 milioni, di cui solo $40 milioni provengono dalla Cina. L’incasso globale di Spider-Man è salito a $ 225,5 milioni e l’atteso sequel ha già superato i $190,2 milioni lordi globali dell’originale. 

Transformers ha anche incassato 6,4 milioni di dollari da 399 schermi Imax. Mentre Transformers: Il Risveglio non riesce a vantarsi dei record e impallidisce rispetto ai precedenti film di Michael Bay, la sua apertura segna almeno un enorme salto rispetto al magro bottino di $21,6 milioni di Bumblebee e dimostra che c’è ancora amore per il franchise d’azione. La serie può tornare al suo antico splendore al botteghino, soprattutto considerando l’elegante svolta del film che potrebbe potenzialmente portare Optimus e i suoi amici in un regno completamente diverso.

Il pubblico ha assegnato a Transformers un A-, il che, si spera, significa che molti torneranno nelle prossime settimane e spingeranno il sequel del robot alla gloria al botteghino. Sulla sua strada, tuttavia, ci sono The Flash e Indiana Jones e il quadrante del destino, per non parlare di Mission Impossible, Barbie e Oppenheimer. È un’estate impegnativa, gente!

Stan Lee: trailer del documentario Marvel in arrivo su Disney+

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Stan Lee: trailer del documentario Marvel in arrivo su Disney+

È uscito un nuovo trailer per il prossimo documentario su Stan Lee su Disney+, che mostra in anteprima la storia in arrivo sull’uomo dietro alcuni dei più grandi personaggi dei fumetti della storia.

Diretto dall’acclamato regista americano David Gelb, Stan Lee si concentrerà sulla figura che ha rivoluzionato l’industria dei fumetti. Il trailer mostra la storia di Lee nel mondo dei fumetti e lo mostra anche sul set di una varietà di film dei Marvel Studios. Dai un’occhiata al nuovo trailer di Stan Lee:

Lee è nato il 28 dicembre 1922, con il documentario che celebra il centenario della sua nascita. La sinossi non rivela troppo sul film, anticipando semplicemente che celebrerà “100 anni di sogno. 100 anni di creazione. 100 anni di Stan Lee.” Lee è meglio conosciuto come il co-creatore della maggior parte dei personaggi principali alla genesi dell’Universo Marvel. Ciò include i Fantastici Quattro, Spider-Man, Iron Man, Thor, Doctor Strange e altri. Negli ultimi tre decenni, è apparso in 37 film, l’ultimo dei quali è stato Avengers: Endgame del 2019 .

Secret Invasion: il regista descrive la serie MCU come “un film di 6 ore”

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Il regista di Secret Invasion Ali Selim ha definito la serie “un film di sei ore” e ha già discusso della possibilità di una seconda stagione della serie Marvel Cinematic Universe. Nell’ultimo numero di SFX Magazine , Selim ha definito Secret Invasion “un film di sei ore a sé stante”, poi ha dichiarato che gli piacerebbe realizzare una seconda stagione della serie.

Quando finirà, spero che ti sentirai sazio e completo“, ha dichiarato Selim. “E dato che la Marvel lo fa in modo eccellente, ti viene anche da pensare ‘Oh, potrebbe andare in questa direzione.’ Nick Fury è vivo e continua a combattere, non credo sia un allarme spoiler. E ci sono alcuni personaggi che non sono più con noi e alcuni personaggi che vivono per vedere un’altra sfida. Mi piacerebbe vedere quella sfida diventare la seconda stagione”.

Quando debutta Secret Invasion?

Il primo episodio di Secret Invasion uscirà il 21 giugno 2023 su Disney+. Ogni episodio della miniserie di sei episodi debutterà ogni mercoledì, fino al finale il 26 luglio 2023. Lo spettacolo è interpretato da Samuel L. Jackson, Ben Mendelsohn, Cobie Smulders, Martin Freeman e Don Cheadle, tutti che riprendono i loro ruoli dai film del Marvel Cinematic Universe. La serie introdurrà anche i personaggi interpretati da Kingsley Ben-Adir, Emilia Clarke e Olivia Colman nell’MCU.

Heretic: Hugh Grant in trattative per il prossimo film horror di A24

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Secondo Deadline, il vincitore del Golden Globe Hugh Grant è in trattative per il ruolo principale nel prossimo film horror di A24 Heretic. Il progetto proviene dagli sceneggiatori di A Quiet Place Scott Beck e Bryan Woods. Questo segnerebbe il primo progetto horror di Grant in tre decenni da Night Train to Venice del 1993. Cinque anni prima, aveva anche recitato in The Lair of the White Worm di Ken Russell.

Di cosa parla Heretic?

Heretic sarà scritto e diretto da Beck e Woods. Il duo di registi ha recentemente collaborato al thriller fantascientifico 65 con protagonista Adam Driver. Beck e Woods sono stati anche produttori esecutivi dell’adattamento cinematografico della 20th Century Studios di The Boogeyman basato sull’omonimo romanzo di Stephen King (ora nelle sale). Secondo quanto riferito, il progetto seguirà la storia di “due giovani donne di fede che vengono attirate in un gioco del gatto e del topo nella casa di un uomo eccentrico“.

Hugh Grant  di recente ha recitato nel film campione d’incassi a sorpresa della Paramount Pictures, Dungeons & Dragons: L’onore tra i ladri. Lo vedremo presto in Warner Bros.’ prequel musicale Wonka, che sarà incentrato sulle origini del proprietario della fabbrica di cioccolato dal romanzo di Roald Dahl del 1964 Charlie and the Chocolate Factory. Inoltre, l’attore di Quattro Matrimoni e un funerale reciterà accanto a Kate Winslet nella prossima miniserie della HBO The Regime.

Madame Web: il produttore promette “Non sarà un film d’azione Marvel”

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In una recente intervista con Collider, il produttore di Madame Web Lorenzo di Bonaventura ha parlato dell’imminente spin-off di Spider-Man di Sony Pictures. Il produttore lo ha descritto come “un diverso tipo di film in quell’universo”. Originariamente previsto per l’uscita nel 2023, l’attesissimo film arriverà nelle sale il prossimo anno, il 16 febbraio 2024.

Di Bonaventura ha anticipato che il film live-action di Madame Web non sarà un normale film Marvel, in quanto “non è un film d’azione” ma piuttosto “più un thriller”. Perché? Il complicato set di abilità del personaggio titolare “non favorisce un pezzo d’azione”. Nonostante ciò, il produttore di successo ha promesso che il film diretto da Dakota Johnson sarà ancora “familiare al pubblico in termini di universo in cui sta recitando”.

Madame Web: 5 dettagli sul personaggio

La sua incarnazione originale della Marvel Comics, Cassandra Webb, è ritratta come una donna anziana ed è apparsa per la prima volta in The Amazing Spider-Man #210 nel 1980. Con il suo arrivo sul grande schermo, il personaggio si unirà all’universo cinematografico dei personaggi Marvel gestito dalla Sony, che attualmente include film come Venom, Venom: La furia di Carnage e Morbius. La Sony ha però in cantiere anche Kraven il Cacciatore con la star Aaron Taylor-Johnson. Atteso in sala per il 16 febbraio 2024, Madame Web deve ancora mostrarsi con un primo trailer o immagini ufficiali e c’è dunque molta attesa a riguardo, per un film che a quanto pare avrà una forza femminile indiscutibile.

Madame Web vede nel cast Dakota Johnson nel ruolo da protagonista, con Adam Scott, Emma Roberts, Sydney Sweeney, Celeste O’Connor, Isabela Merced, Tahar Rahim, Mike Epps e Zosia Mamet al suo fianco. S.J. Clarkson (The Defenders) dirige Madame Web da una sceneggiatura degli sceneggiatori di Morbius Matt Sazama e Burk Sharpless. Il film dovrebbe arrivare nelle sale il 16 febbraio 2024.

Ted Lasso: Nick Mohammed suggerisce un potenziale spin-off

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Ted Lasso: Nick Mohammed suggerisce un potenziale spin-off

Il finale della serie Apple TV+ di Ted Lasso è andato in onda settimane fa con un grande successo concludendo lo show con la sua terza stagione. Tuttavia, la star Nick Mohammed ha già anticipato un potenziale spin-off di Ted Lasso.

Cosa ha anticipato Nick Mohammed su Twitter?

All’inizio di questa settimana, l’account Twitter ufficiale di Apple TV ha twittato una foto dei personaggi di Ted Lasso Coach Beard (Brendan Hunt), Roy Kent (Brett Goldstein) e Nathan “Nate” Shelley (Mohammed) in piedi nello spogliatoio dell’AFC Richmond. Una didascalia per la foto diceva “odora di potenziale“, che i fan hanno considerato una sorta di suggerimento per gli spettacoli futuri.

Unendosi al divertimento, Mohammed ha citato il tweet con un’emoji con labbra chiuse. Per chi non lo sapesse, la fine di Ted Lasso vede l’allenatore titolare lasciare l’Inghilterra e tornare a casa in America. Tuttavia, l’allenatore Beard rimane in Inghilterra, con Roy Kent nominato nuovo allenatore dell’AFC Richmond.

Sebbene i fan adorerebbero vedere una serie spin-off di Ted Lasso, lo stesso Mohammed ha affermato di essere diffidente nei confronti di una serie appena all’inizio di questo mese. Parlando con GamesRadar+, Mohammed ha detto che dovrebbe essere una storia abbastanza buona, con altre persone disposte a tornare, perché lui possa tornare. “Sono diffidente nei confronti di uno spin-off, ad essere onesti”, ha detto Mohammed. “Non fraintendetemi, se tutti gli altri fossero d’accordo e lo facessero, e la storia fosse intrigante e interessante, sarei aperto, ovviamente. Ma, in particolare con Nate, abbiamo raccontato una storia vera con lui, quindi non vorrai fare qualcosa di scadente.

Infiltrati alla Casa Bianca – White House Plumbers, la recensione della serie HBO

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Ci era riuscito Gaslit con un tone of voice inedito, e Infiltrati alla Casa Bianca – White House Plumbers replica quel successo cercando un punto di vista non ancora esplorato. Ma facciamo un passo indietro. Come si racconta una delle pagine più chiacchierate, studiate, esplorate della storia degli Stati Uniti d’America con una prospettiva differente?

Parliamo del Watergate, soggetto di tantissimi prodotti di indagine, di intrattenimento, per il cinema e per la tv, e parliamo della nuova serie HBO, dall’11 giugno in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW. Con un tono molto simile a quel talento di Adam McKay di La grande scommessa e Vice – L’Uomo nell’Ombra, la serie si dimostra in grado di maneggiare con grande perizia e spirito critico gli aspetti sociali, politici ed economici dell’evento che è chiamato a raccontare.

Infiltrati alla Casa Bianca – White House Plumbers, la trama

Infiltrati alla Casa Bianca – White House Plumbers porta il pubblico dietro le quinte dello scandalo Watergate, seguendo le vicende dei sabotatori politici di Nixon, E. Howard Hunt (Woody Harrelson) e G. Gordon Liddy (Justin Theroux), che accidentalmente riuscirono a rovesciare la presidenza che stavano tanto zelantemente cercando di proteggere… e insieme ad essa le loro famiglie. Si parte dal 1971, quando la Casa Bianca assume Hunt e Liddy, rispettivamente ex CIA e ex FBI, per indagare sulla fuga di notizie dei Pentagon Papers.

Se Gaslit aveva raccontato il Watergate dal punto di vista di Martha Mitchell, Infiltrati alla Casa Bianca lo fa attraverso Hunt e Liddy, interpretati da Woody Harrelson (True Detective, Hunger Games) e Justin Theroux (Six Feet Under, Joker), inedita coppia comica che instaura dal primo shot in cui li vediamo insieme una chimica scoppiettante. La brillante scrittura affronta con disincanto una pagina di storia che sconvolse il mondo politico, riportando i fatti con una nota di leggerezza e sarcasmo che dà modo agli spettatori di rileggere con ironia una vicenda complessa che fece crollare il mito dell’invulnerabilità della Casa Bianca. E Harrelson e Theroux fanno il resto, con il secondo, forse perché dal talento meno investigato, che è davvero una piacevole sorpresa nella messa in scena di questo nostalgico del Terzo Reich alle prese con un compare annoiato e a tratti malinconico.

Nel cast anche Lena Headey (già indimenticata Cersei de Il Trono di Spade) e Judy Greer (Californication, Mad Love) rispettivamente nei panni di Dorothy Hunt e Fran Liddy. Domhnall Gleeson (Anna Karenina) interpreta invece il consulente legale della Casa Bianca, John Dean, mentre Toby Huss (Blonde) veste i panni dell’agente della CIA James McCord.

La tv si conferma dunque uno spazio in cui poter dare voce a grandi storie, a indagine, a studio e sperimentazione, in questo caso di punti di vista, un luogo in cui il racconto vero e proprio è ancora al centro dell’attenzione. Se i cinema, in queste settimana in particolare, sono invasi dai blockbuster (sempre siano lodati, in questo lungo momento post-pandemia di crisi della sala), la televisione è ancora luogo sicuro, di interesse, di crescita, di informazione, di rischi. E Infiltrati alla Casa Bianca – White House Plumbers si guadagna a pieno titolo il suo posto in un’offerta seriale delle piattaforme che è sempre più ricca, varia e interessante.

Johnny Depp, 60 anni di personaggi stravaganti e storie iconiche

Johnny Depp, 60 anni di personaggi stravaganti e storie iconiche

Una bussola che punta verso ciò che più si desidera. Due forbici al posto delle mani, che potano alberi e acconciano capelli. Un cappello a cilindro, chiave di una follia palese. Una fabbrica di cioccolato. Prima ancora di pensare ai personaggi iconici appartenenti a film diventati cult, quando sentiamo i loro nomi, pensiamo all’attore che li ha interpretati: Johnny Depp. Poliedrico, enigmatico, ribelle e con una forza centripeta che fa convergere sempre tutto verso di lui prima ancora che sulla storia, l’attore di Owensboro, che in tre decenni ci ha regalato personaggi memorabili, spegne oggi sessanta candeline.

Fra i divi di Hollywood più magnetici ma anche problematici, Johnny Depp si porta in spalla una carriera costellata di grandi successi (tralasciando qualche battuta d’arresto negli ultimi anni), guadagnandosi un posto in prima fila fra le stelle maggiormente volute dalle produzioni cinematografiche. Il merito del suo successo, però, non va ricondotto solamente al suo carattere indecifrabile e al suo essere un sex symbol, che ha suscitato (ovviamente!) l’interesse in tutti, ma alla sua capacità di entrare dentro i panni di personaggi molto diversi fra loro con estrema facilità non risultando mai stonato o fuori posto.

A questi Johnny Depp ha dato parte di sé, costruendo come un puzzle dei caratteri che quasi sembrano rappresentarlo. E allora, per i suoi sessant’anni, gli rendiamo omaggio tracciando una linea dei suoi personaggi più emblematici, quelli che ne portano le sue diverse sfumature e a cui l’attore si è sentito maggiormente legato e, in alcuni casi, riflesso.

Johnny Depp… una vita accanto a Tim Burton

Innanzitutto, se pensiamo a Johnny Depp e ai suoi personaggi, il collegamento con Tim Burton è inevitabile. Un attore e un regista eccentrici, alternativi potremmo dire, che forse proprio per la loro natura da outsider sono riusciti a fortificare un sodalizio che oramai dura dal 1990, anno in cui Burton scelse il giovane Depp per vestire i panni di Edward in Edward mani di forbice. La loro, però, non è mai stata solo un’intesa artistica confinata nei margini del cinema. Quell’amicizia nata al bar del Bel Age Hotel a Los Angeles ha fatto sì che i due artisti diventassero l’uno il pilastro della vita dell’altro nella quotidianità lontana dai riflettori. Se dunque dobbiamo parlare di maschere indossate da Johnny Depp e personaggi in cui l’attore si è calato sentendosi a suo agio, non possiamo che iniziare proprio da Tim Burton e dal loro rapporto.

Oltre ad averlo lanciato nel firmamento delle stelle hollywoodiane, il regista ha messo a punto dei personaggi diventati icone cinematografiche dopo che Depp ha dato loro pelle e carisma per portarle in vita: Edward, Willy Wonka, il Cappellaio Matto, fino a Victor Van Dot, a cui Depp ha prestato la voce, rimanendo comunque memorabile. Ogni protagonista è una storia piena di fascino, raccontata e messa in moto dall’espressività di Depp e dalla fantastia dark gotica di Burton. L’attore è sempre stato in grado di plasmare sullo schermo le visioni surreali dell’amico, e questo in qualche modo ha esaltato anche l’intesa fra i due. Ma per spiegare la chimica e la scintilla fra i due alfieri dell’estrosità, dobbiamo obbligatoriamente affidarci alle parole dell’attore in merito alla loro conoscenza: “Noi due ci eravamo capiti. Eravamo d’accordo sulla bellezza perversa del bricco del latte a forma di mucca, sull’attrazione estetica per l’uva di plastica e sulle raffinatezze e l’impatto visivo delle immagini di Elvis disegnate sul velluto. (…) Avevamo provato il reciproco rispetto che si prova per una persona che senti non essere estranea.”

Quelle quattro tazze di caffè che lui e Tim Burton hanno bevuto mentre si confrontavano sullo script di Edward mani di forbice, a cui sono seguiti poi altri sette film insieme, hanno fatto diventare Johnny Depp l’attore feticcio del regista, iniziandolo a una carriera stellare e riconoscibile. Oltre a scrivere un pezzo davvero incredibile della storia del cinema, se si considera che molti film che li vede lavorare insieme sono definiti dei classici. Perciò, se ad oggi Johnny Depp è uno dei divi più acclamati e desiderati, volto di alcuni dei personaggi più belli che ci portiamo nel cuore, è merito – soprattutto – del suo grande amico Tim Burton.

Edward mani di forbice, il suo primo vero personaggio

Prima di diventare Edward mani di forbice, Johnny Depp lavorava ad una serie televisiva in Canada, per la quale non provava particolare entusiasmo. Per contratto era obbligato a fare sempre le stesse cose, ma l’alternativa a quell’impiego era rimanere al verde e beccarsi una denuncia per aver strappato il contratto con la produzione. Il periodo precedente il film con Tim Burton era uno di quelli critici per Depp, tanto che quando gli si presentò il copione del film e lesse la storia, scoppiò a piangere. Edward era il primo, vero, personaggio che l’attore sentiva suo senza neppure averlo ancora messo in scena. E alla fine si è rivelato essere una parte di lui, uno specchio in cui riflettersi.

Nel racconto di Burton, Edward è l’opera rimasta incompleta di uno scienziato. Una creazione alla mostro di Frankestain, il cui risultato è un uomo al cui posto delle mani si ritrova forbici gigantesche. Quando entra in contatto con la società americana, qui dal regista stereotipata all’ennesima potenza, Edward deve guadagnarsi la fiducia degli altri, farsi valere, dare modo al suo prossimo di non avere timore, per quanto poi sia respinto. Edward è un incompreso, ma anche un fuoriclasse. Uno di quelli che non si può capire fino in fondo e che è vittima di pregiudizi, incarcerato nell’etichetta. Questa descrizione racconta un po’, ad oggi, quello che Johnny Depp ha passato di recente con il “sistema-Hollywood” che non ci ha pensato due volte a condannarlo a una damnation memoriae preventiva, all’indomani delle accuse dell’ex moglie Amber Heard: fuori dalla saga di Animali fantastici (Warner Bros) e da quella di Pirati dei Caraibi (Disney), senza nemmeno aspettare la conclusione del processo che ha visto gli ex coniugi coinvolti.

Ma tornando a quel tempo, Depp si sentiva come Edward. Era Edward. Non era soddisfatto, cercava di farsi conoscere, era – e tutt’ora è – enigmatico, stravagante, un po’ chiuso. E si sentiva perso. Ma soprattutto, Edward gli ricordava la sua infanzia, come dice lo stesso attore: “Anch’io mi ero sentito strano e ottuso mentre diventavo grande. Rimasi colpito da quella storia che divenne per me un’ossessione. Come avrei potuto convincerlo che Edward ero io?”, e quando Depp ottenne il ruolo, quello che pensò fu: “quel ruolo non era soltanto una svolta nella mia carriera, era un pezzo di libertà. Libertà di crescere, sperimentare, imparare ed esorcizzare quello che avevo dentro.”

Willy Wonka e il Cappellaio Matto

Nel curriculum di Johnny Depp, sempre associati al regista Tim Burton, ci sono poi altri due personaggi iconici – Willy Wonka e il Cappellaio Matto – che, seppur siano diametralmente opposti, hanno un comune denominatore che li rende, per quella sfumatura, simili: la stravaganza con un pizzico di follia. Sicuramente fra i due quello davvero matto da legare è il Cappellaio Matto, ma anche Willy Wonka ha quella sana dose di stranezza fascinosa da poterlo accostare al personaggio de Le Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie. Parliamo di questi due personaggi non solo perché nascono da penne brillanti, il primo citato da quella di Roal Dahl, il secondo da quella di Lewis Carroll, ma perché Johnny Depp attraverso il suo eclettismo è riuscito a dare a entrambi un tono e una verve tali da potenziare al massimo la loro natura già di per sé magnetica e curiosa.

L’attore è riuscito a far diventare concreti due character che già nelle pagine dei loro autori erano riusciti a prorompere nella storia, e nel “materializzarli” sullo schermo Depp ha dato loro una parte di sé che potesse caratterizzarli al meglio rendendoli unici: la sua intrigante ambivalenza. Willy Wonka soprattutto e il Cappellaio Matto sono già di per sé personaggi ambigui, misteriosi, indecifrabili. Proprio come Johnny Depp, da sempre uomo di difficile comprensione. La sua firma è incisa e indelebile nell’interpretazione che dà di loro, e se ci pensiamo bene, tolti gli strati di trucco sia da uno che dall’altro, quello che potrebbe rimanere è proprio Depp, senza filtri. Nel caso del Cappellaio Matto la somiglianza è ancor più evidente nel carattere generale, ed è stato lo stesso attore a innescare questa riflessione dicendo questo di lui: “Ho scelto di guardare il Cappellaio da questa prospettiva e di vederlo come una persona danneggiata, fisicamente ed emotivamente. Al contrario della follia con cui viene solitamente identificato ho scelto di esplorare tutti i lati della sua personalità: egli è in grado di passare da una totale leggerezza ad una rabbia molto pericolosa che poi si trasforma in tragedia e depressione.”

Se si analizzano queste parole, è evidente che il Cappellaio Matto condivida con Johnny Depp una vita fatta di altalene emotive, e forse Depp non ha dovuto poi così tanto sforzarsi per interpretarlo proprio perché lo rispecchiava. Era quell’amico da abbracciare e aiutare, perché attraversava le sue stesse difficoltà. Non sono sconosciuti i momenti di sofferenza e degrado in cui è caduto l’attore negli anni, basti pensare alla condizione infelice in cui si trovava prima degli anni Novanta. O quando sfogò tutta la sua rabbia mettendo a soqquadro la suite in cui era con l’ex fidanzata Kate Moss e poi fu arrestato. O ancora, la suddetta terribile vicenda legale con l’ex moglie Heard. Tutti momenti bui personali che si sono alternati a momenti di grande successo professionale, trai film con Tim Burton, il successo planetario di Pirati dei Caraibi che lo ha reso una vera star internazionale, e una serie di film che ne hanno fatto apprezzare le doti di interprete sensibile ed elegante, anche lontano dalle maschere. Un’esistenza turbolenta, che ha reso Johnny Depp molto criptico e per certi versi un uomo discreto che cerca di trovare la gioia in piccole cose, come la sua Hollywood Vampires, la band con la quale suona in giro per il mondo. O come Alice per il Cappellaio. Qualcosa che cerca di farti stare in equilibrio… per quanto possibile.

Figliolo, sono capitan Jack Sparrow, comprendi?

Una bussola che punta in direzione dei propri desideri. Una nave piratesca chiamata “La Perla Nera”. Un tricorno in pelle sbiadito dal sole battente dei Caraibi. Frasi apparentemente senza senso. Un Capitano comico. Parliamo di Jack Sparrow, il personaggio più divertente e iconico che Johnny Depp abbia interpretato nella sua carriera. Quello più amato e remunerativo. Quasi idolatrato. Quello da cui l’attore non si è mai realmente separato, ma anzi continua ad essergli attaccato in maniera viscerale. Johnny Depp è Jack Sparrow, e l’uno non può esistere senza l’altro. Concludiamo questo viaggio nei personaggi maggiormente rappresentativi dell’attore proprio con lui, il pirata dal grande cuore.

Per interpretare il protagonista della saga piratesca più amata di sempre, Pirati dei Caraibi per l’appunto, Depp non ha avuto margini di manovra o limiti, ed è stato libero di modellarlo in base alla visione che aveva di lui, del tutto strana ma simpatica. Seppur ad un certo punto abbia dovuto appendere cappello e bussola e lasciare il ruolo per cause di forza maggiore (ricordiamo che è stato allontanato dalla Disney che non voleva essere associata a un molestatore quando fu accusato dall’ex moglie di abusi domestici), Jack Sparrow non ha mai smesso di esistere grazie soprattutto al fatto che l’attore ci ha messo molto del suo nello strambo pirata. Non dovendo sottostare alle “linee guida” di un romanzo, ma semplicemente alla volontà di fare un film per famiglie che avesse, quindi, personaggi divertenti, Depp ha potuto dare al Capitano della Perla Nera alcune sue caratteristiche.

Jack Sparrow è infatti solo apparentemente burbero, facilmente giudicabile per la sua sfrontatezza e la sua ubriachezza, che parla a vanvera e a volte non si capisce quello che dice. Ma in realtà, guardando oltre, questo personaggio è buono, leale ai suoi compagni, in fondo generoso e molto spassoso. È, soprattutto, davvero intelligente e non si fa abbindolare, seppur sembri uno sciocco che farfuglia. Se il suo pirata è così, è perché Johnny Depp gli ha dato un taglio caratteriale che gli appartiene, nel quale si riconosce e può riflettersi. È lui, in versione piratesca. E soprattutto, proprio come Jack Sparrow, Johnny Depp nel suo tortuoso percorso che lo ha visto barcamenarsi fra una Hollywood che chiedeva la sua testa e un’instabilità – mentale – palese, non ha mai smesso di camminare a testa alta, cercando sempre di non perdere la sua preziosa dignità. E così Johnny ha dato a Jack tutto quello che aveva: sarcasmo, ribellione, bontà, enigma.

L’attore però non ha conferito al pirata solo parte del suo carattere, bensì si è curato anche della sua estetica a seconda dei suoi gusti personali, ispirandosi a uno dei suoi cantanti preferiti, Keith Richard, che in Pirati dei Caraibi: Ai confini del mondo ha vestito proprio i panni del padre di Sparrow. Venendo ripagato, per tutto questo, con amore e fedeltà. Johnny Depp, perciò, arriva ai suoi sessant’anni portandosi dietro un bagaglio importante di maschere e personaggi che hanno contribuito a renderlo la persona che è ora. In essi si è ritrovato, con essi si è capito meglio, ha stabilito un ponte fra lui e loro, e fra loro e il pubblico. Johnny Depp deve ringraziare i suoi personaggi per averlo arricchito. E i suoi personaggi devono ringraziare Johnny Depp per averli fatti brillare.

Spider-Man: Across the Spider-Verse: chi è Spider-Punk?

Spider-Man: Across the Spider-Verse: chi è Spider-Punk?

La storia di Spider-Man: Across the Spider-Verse, film arrivato nelle sale italiane il 1 giugno, e sequel di Spider-Man: Into the Spider-Verse, porta il pubblico alla conoscenza di nuovi Spider-Man, tutti diversi fra loro. Fra quelli che più hanno colpito, sia per l’estetica che per il carattere, è sicuramente Spider-Punk, lo Spider-Man anarchico, che in questa nuova narrazione rappresenta una versione dell’Uomo Ragno molto rock, con una chitarra sulle spalle e il gilet borchiato, guadagnandosi subito numerosi apprezzamenti. Spider-Punk è un ribelle, in lotta per la libertà, e con una personalità piena di fascino e magnetica, tanto che è impossibile non provare per lui una simpatia. Ma chi è, davvero, Spider-Punk?

Spider-Punk, ossia Hobart “Hobie” Brown

Lo Spider-Man della Terra-138, che abbiamo imparato a conoscere come Spider-Punk, nel suo pianeta si fa chiamare con il vero nome, ossia Hobart “Hobie” Brown. È lo Spider-Man anarchico, creato dalla penna Dan Slott e dalla matita di Olivier Coipel, che ha fatto la sua prima apparizione in Amazing Spider-Man #10 nel 2015. Inizialmente, questa versione di Spider-Man super rock era destinata al design di Spider-UK, ma Dan Slott era talmente affezionato al personaggio realizzato, che decise di trasformarlo in uno a sé stante. Spider-Punk combina lo stile punk rock inglese con il classico costume di Spider-Man, dandogli un aspetto più trasgressivo ma, allo stesso tempo, determinato.

Hobie è diventato Spider-Punk quando era un adolescente senzatetto, dopo essere stato morso da un ragno radioattivo generato da uno scarico illegale di rifiuti. In seguito all’acquisizione dei suoi poteri, Hobie si è poi trasformato in un eroe con una missione specifica: combattere per la libertà. Fondando, successivamente, l’Esercito del Ragno, pronto per lottare contro la dittatura fascista con a capo Ozzy Osborn. Spider-Punk è dotato dei classici poteri dei ragni, quelli che siamo abituati a vedere nel normale Spider-Man, ed è anche una vera rockstar che suona in una band.

Tra l’altro, Hobie è anche grande sostenitore della Gwen Stacy di Terra-138, un’altra musicista molto famosa sul suo pianeta. Nell’universo principale di Terra-616, Hobie è un personaggio che, prima di diventare un eroe, è stato un cattivo. In questa Terra, prende il mantello di Prowler, un personaggio usato dallo zio di Miles Morales, Aaron Davis, in Spider-Man: Into the Spider-Verse.

Terra-138: cosa accade?

L’America della Terra-138 di Spider-Punk è gestita dalle corporazioni. L’atmosfera non è delle più tranquille e distese e a livello sociale c’è molta povertà, ingiustizia e forze di polizia militarizzate. L’amministratore delegato della Oscorp di Terra-138, Ozzy Osborn, è Presidente degli Stati Uniti, indi per cui ha potuto basare la sua politica governativa su un regime totalitario, per poter avere il controllo su tutti. La Oscorp è poi responsabile della creazione di Variable Engagement Neuro-sensitive Organic Mesh (V.E.N.O.M.), un potenziamento simile a un simbionte sfruttato dalle forze armate di Osborn.

La Terra-138 è, inoltre, molto più violenta e aggressiva rispetto alla 616, e Spider-Punk, che ha un atteggiamento “da tosto”, è riflesso del suo mondo. Se Spider-Punk è definito l’Uomo Ragno anarchico c’è anche un motivo preciso: lui è a capo di tutti i ribelli che lottano per la libertà negata da Osborn, e che sono quindi contro il fascismo da lui generato. Quando scende in piazza per le rivolte, questo gruppo di combattenti sfrutta il potere della musica punk rock per generare forti onde sonore destabilizzanti contro i poliziotti. Nella storia di Spider-Punk su Terra-138, questo riesce alla fine a sconfiggere Osborn uccidendolo con la sua chitarra elettrica.

Spider-Punk in Spider-Man: Across the Spider-Verse

Il pubblico incontra al cinema Spider-Punk, ossia Hobart Brown, per la prima volta, grazie a Spider-Man: Across the Spider-Verse, che nella versione originale è doppiato da Daniel Kaluuya, il quale non è sconosciuto alla Marvel, avendo vestito i panni di W’Kabi in Black Panther. Nel film, vediamo Spider-Punk consigliare più volte Miles Morales, e quando quest’ultimo è interrogato da Spider-Man 2099, i commenti contro il governo e i suoi detentori, accompagnati dal suo essere sempre distaccato, sono umoristicamente motivanti.

Miles vede Spider-Punk come una fonte d’ispirazione dalla quale attingere, e riceve da quest’ultimo alcuni insegnamenti sul fare la cosa giusta e sul doversi ribellare. Spider-Punk diventa un elemento essenziale nella storia, basti pensare che nel momento in cui l’amica Gwen è bloccata nel suo stesso universo, è proprio lui a mandarle la tecnologia necessaria per aiutarla. Spider-Punk è un personaggio continuamente in lotta, sempre pronto ad aiutare l’altro e che va avanti proprio grazie al suo temperamento ribelle e bellicoso.

Transformers – Il Risveglio: la spiegazione del finale

Transformers – Il Risveglio: la spiegazione del finale

I Transformers sono tornati con Transformers – Il Risveglio, settimo capitolo dell’amata saga action fantascientifica basata sui giocattoli e serie animate della Hasbro. A dirigere il nuovo film, nel quale vengono introdotti nuovi Trasformers sia come alleati che come nemici, è Steven Caple Jr., con il veterano Michael Bay in veste di produttore. Transformers – Il Risveglio è introdotto nel franchise come primo capitolo di una nuova trilogia e, in quanto tale, ha una storia ricca di nuovi villain, manufatti e possibili – e incredibili – crossover.

Oltre a inserire alcune interessanti novità nel mondo dei Transformers, il film sgancia un’informazione-bomba poco prima dei titoli di coda: questi non sono gli unici a combattere contro l’oscurità e il male. Ma cosa significa, questo, per i Transfomers e il loro mondo? Per capirlo, analizziamo il finale e capiamo quali potrebbero essere le ripercussioni sul futuro del franchise.

La Chiave Transwarp: cosa rappresenta?

Alcuni secoli prima degli eventi mostrati in Transformers – Il Risveglio, il pianeta natio dei Maximals era stato colpito da Unicron, Dio oscuro dei Transformers che si nutre di corpi celesti ricchi di Energon per rimanere in vita. Il pianeta era finito nel suo mirino poiché i Maximal avevano il compito di proteggere la Chiave Transwarp, un artefatto mistico capace di generare portali attraverso lo spazio e il tempo. Unicron voleva la Chiave per potersi spostare nello spazio e andare alla ricerca di nuove terre da mangiare, spingendo così i Maximal a sacrificarsi – e con essi il loro pianeta – per salvare l’universo da questa grossa minaccia.

Apelinq, loro leader, aveva però deciso di restare per poter contrastare Scourge, che fra i servitori di Unicron è quello maggiormente pericoloso e letale. Nello stesso momento, Optimus Primal aveva guidato i Maximal attraverso un portale spazio-temporale, con lo scopo di poter mettere al sicuro la Chiave Transwarp e impedire a quest’ultimo di impossessarsene. Il Dio era così rimasto intrappolato vicino al pianeta dei Maximals, nutrendosi della loro casa, pur consapevole che sarebbe morto di fame per sempre se non fosse riuscito ad avere la Chiave. Ordinando poi a Scourge e ai suoi Terrorcons di cercarla in tutto l’universo per trovarla.

I Maximal, che dovevano proteggere la Chiave, si erano rifugiati sulla Terra, e una volta arrivati lì l’avevano divisa a metà, per poi nasconderla ai due lati opposti del pianeta. Siamo ora nel 1994, nel tempo di Transformers – Il Risveglio, quando l’archeologa Elena Wallace si imbatte nella Chiave Transwarp e la attiva senza neppure volerlo, portando da una parte i Terrorcons sulla Terra, dall’altra i Maximals e gli Autobots a unirsi per sconfiggere Unicron.

Maximals e Autobots: sconfitte e morti

In Transformers – Il Risveglio il cuore del racconto è un’avventura itinerante che vede protagonisti gli Autobot e i loro alleati in missione per trovare la seconda metà della Chiave Transwarp. Optimus Prime ha bisogno della Chiave per ricondurre gli Autobot su Cybertron, nella speranza di avere un finale in cui i Decepticon, da quella guerra, ne escono sconfitti. Gli Autobot, come svela lo stesso Prime, sono rimasti sulla Terra per sette anni senza poter andare via, dagli eventi di Bumblebee, i quali si svolgono nel1987.

Quando i Terrorcons uccidono Bumblebee, impadronendosi della prima metà della Chiave Transwarp , per Prime la missione diventa ancora più urgente e prioritaria. Ma la sua ricerca della Chiave fa sì che la Terra, a quel punto, si trasformi in un obiettivo di Unicron da annientare. A quel punto, Elena e l’ex soldato Noah Diaz credono che l’unico modo per risolvere la questione sia neutralizzare la Chiave, intrappolando per l’eternità il Dio in un angolo remoto dello spazio. Così i due, insieme agli Autobot, stringono un’alleanza – poco solida – che si protrae per gran parte del film.

Anche i Maximals, nella lotta contro i Terrorcons, non hanno la meglio. Unicron nel frattempo ha bisogno che tutti i suoi sudditi gli siano fedeli e per far sì che questo avvenga, corrompe le loro anime, legandole alla sua volontà. Con lo stesso potere, Scourge attacca la Maximal Airazor, sconquassandole la mente, tanto che quest’ultima tradisce i suoi compagni e, alla fine, viene uccisa da Primal. L’abbattimento di Airzaor crea il momento perfetto per i Terrocons per sottrarre loro la seconda metà della Chiave Transwarp.

La guerra di Unicron

Nella battaglia conclusiva di Transformers – Il Risveglio, Scourge – che ha causato la morte di un Maximal – riesce a utilizzare la Chiave Transwarp per aprire un portale e far arrivare Unicron sulla Terra. Ma essendo il Dio veramente molto ingombrante, questi richiede del tempo per essere aperto, dando modo agli altri di attaccare i Terrorcons e salvare il pianeta. Ogni incomprensione e differenza fra umani, Autobot e Maximal viene accantonata, e uniscono le loro forze per sconfiggere il male più grande: l’oscurità, in questo caso rappresentata da Unicron. Tutte le fazioni capiscono però che distruggere la Chiave non è una strada percorribile, poiché l’esplosione che ne deriverebbe creerebbe un evento di risucchio tale da annientare tutti quelli che lo circondano.

Così il gruppo di eroi sceglie di sfruttare un vecchio codice di sicurezza per spegnere la macchina di Scourge. Gli umani, utilizzando piccoli condotti, possono giungere al pannello di controllo della Chiave Transwarp, mentre Autobot e Maximal attaccano la base dei Terrorcons, creando un diversivo. Purtroppo però il piano non va a buon fine a causa di Unicron che usa il portale spazio-temporale per mandare rinforzi ai Terrorcons. Non solo: Scourge non lascia la sua postazione, rimanendo vicino al pannello di controllo.

A quel punto non c’è più alternativa: per far sì che Elena e Noah abbiano modo di disattivare la Chiave Transwarp, Mirage combatte da solo contro Scourge, ma quest’ultimo è decisamente troppo potente, e lo abbatte. Mirage, però, non muore, e utilizza ogni componente del proprio corpo per realizzare un’armatura da combattimento per Noah, trasformandolo in un guerriero che ora può affrontare i Terrorcons. Altri rinforzi arrivano da Bumblebee, che viene rianimato quando la Chiave si riattiva, potendo così combattere accanto ai propri amici e aiutarli. I Terrorcons vengono neutralizzati, ed Elena può inserire il codice di uccisione sul terminale di controllo della Chiave.

Poco prima di morire, però, Scourge riesce a distruggere il terminale: l’arrivo di Unicron non si può più evitare. Mentre tutto sembra stare per avere un epilogo disastroso, Prime ordina la ritirata, sacrificandosi nel tentativo di fare a pezzi da solo la Chiave Transwarp. Demolita la Chiave, il portale si chiude e con esso Unicron viene imprigionato nello spazio, ma anche Prime viene risucchiato dal portale. Noah, però, con l’aiuto di Primal, riesce a salvarlo, evitando che vengano distrutti. Con la Chiave Transwarp fuori gioco, Autobot e Maximal non possono più lasciare il pianeta perché non hanno altre soluzioni. In ogni caso Optimus Prime è consapevole di un possibile ritorno di Unicron, considerato che non è morto, e vuole comunque, in ogni caso, proteggere la Terra insieme a Primal.

In arrivo un crossover?

Prima dello scorrere dei titoli di coda, un’ultima scena di Transformers – Il Risveglio, preannuncia un crossover molto interessante, atteso da moltissimo tempo dai fan di tutta la saga. Nelle ultime immagini, vediamo Noah – rientrato a New York – cercare un’occupazione come agente di sicurezza. Nell’ultimo colloquio che svolge, l’intervistatore gli svela di essere membro di un’agenzia governativa segreta alle prese con una guerra in cui cercano di impedire che il mondo venga annientato. Vorrebbe che Noah e i suoi nuovi amici ne entrassero a far parte e, in cambio, per aver salvato il mondo, loro si occuperebbero delle spese mediche del fratello minore di Noah per sempre, dandogli le cure di cui ha bisogno.

In seguito, un frame mostra un biglietto da visita che è stato dato a Noah nel colloquio, in cui si legge il nome dell’agenzia: G.I. Joe. Questa è un’altra linea di giocattoli Hasbro, che ha una storia molto intricata con i Transformers. Hasbro aveva provato a debuttare con un franchise interamente dedicato ai personaggi dei G.I. Joe e, non riuscendo a far andare in porto la cosa, ha deciso con Paramount di inserirli nell’universo dei Transformers, portando quindi in sala un crossover.

Il quarto tipo: la vera storia dietro al film sugli alieni

Il quarto tipo: la vera storia dietro al film sugli alieni

Se un incontro ravvicinato del III° tipo corrisponde al contatto con extraterrestri o UFO, il cosiddetto incontro del IV° tipo descrive esperienze di rapimento subite dagli umani da parte di soggetti alieni. Proprio questo secondo tipo di situazione è alla base del film del 2009 Il quarto tipo (qui la recensione), dove si mescola fantascienza, horror e mistero. Scritto e diretto da Olatunde Osunsanmi, celebre anche per titoli “simili” come Falling Skies e Star Trek: Discovery, questo lungometraggio porta gli spettatori a vivere un’esperienza che tenta di proporre in chiave documentaristica episodi la cui veridicità rimane ancora oggi di difficile classificazione.

Il film è infatti a suo modo un mockumentary che si offre come la drammatica rievocazione di eventi veri accaduti a Nome, in Alaska. Affascinato dall’argomento, Osunsanmi ha dunque condotto numerose ricerche a riguardo, convincendosi di voler trattare l’argomento con un linguaggio cinematografico che rendesse difficile distinguere il vero dal falso, lasciando dunque allo spettatore il compito di credere o meno a quanto visto. Al di là di ciò, obiettivo evidente del film è anche quello di utilizzare la vicenda dei rapimenti alieni come base di partenza per un horror che si distingua rispetto ad altri titoli di questo genere.

Pur se accolto in modo tiepido dalla critica e dal pubblico, negli anni Il quarto tipo è diventato un titolo piuttosto ricercato, specialmente dagli appassionati di fantascienza e di paranormale. Pur con i suoi difetti, è infatti un film che offre un’interessante rilettura di situazioni ad ogni modo realmente verificatesi. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla vera storia dietro al film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

Il quarto tipo: la trama e il cast del film

Protagonista del film è la psicologa Abbey Tyler, la quale si occupa di trattare pazienti affetti da disturbi del sonno. Il più delle volte, questi sono causati da traumi avvenuti nel passato. C’è però un elemento comune che torna continuamente nel racconto di ognuno dei suoi pazienti. Tutti affermano infatti di aver visto un gufo bianco osservarli di notte. Quando si imbatte in Tommy Fisher, un nuovo problematico paziente che afferma questa stessa cosa, Abbey inizia a comprendere che c’è qualcosa di strano e decide di indagare. Più va a fondo nei traumi di Fisher, però, più vedrà emergere realtà spaventose, inimmaginabili. La stessa dottoressa avrà modo di sperimentare tutto ciò sulla propria pelle.

Ad interpretare la dottoressa Abbey Tyler vi è l’attrice Milla Jovovich, rimasta particolarmente colpita dalla storia. All’inizio del film, la Jovovich informa il pubblico che interpreterà un personaggio basato su una persona reale di nome Abigail Tyler e che il film conterrà filmati d’archivio della vera Tyler. La “Abigail Tyler” vista nel filmato d’archivio è in realtà interpretata da Charlotte Milchard e, in vari punti del film, le scene del filmato d’archivio e le relative rievocazioni drammatiche vengono presentate fianco a fianco. Nel ruolo di Tommy Fisher vi è invece l’attore Corey Johnson, mentre Elias Koteas è il dottor Abel Campos. Completano il cast Hakeem Kae-Kazim nei panni del dottor Awolowa Odusami e Will Patton in quelli dello sceriffo August.

Il quarto tipo storia vera

Il quarto tipo: la vera storia dietro al film

Per quanto il film costruisca un racconto ispirandosi a vere testimonianze e sulla definizione di “incontro del IV° tipo”, quella presentata nel film non è propriamente una storia realmente accaduta. Il quarto tipo, d’altronde, è classificabile come mockumentary, ovvero un racconto realizzato con i mezzi espressivi del documentario per dare sensazione di verità in quanto si mostra. In realtà è però un’opera di finzione camuffata sotto questo stratagemma. Il contenuto del racconto, tuttavia, trova delle basi in vere testimonianze di persone che affermano di essere state vittime di rapimenti alieni. Nella vera Nome, cittadina dell’Alaska, sono infatti diverse le persone scomparse nel corso degli anni e di cui non si sono più avute notizie.

Le interviste ingannevoli presenti nel film hanno però fatto arrabbiare le famiglie delle vere persone scomparse a Nome, in Alaska, per aver banalizzato la loro perdita. Melanie Edwards, vicepresidente di Kawerak Inc. (un’organizzazione che rappresenta i popoli indigeni dell’Alaska), ha descritto il film come “insensibile ai familiari delle persone scomparse a Nome nel corso degli anni“. La Universal ha però rifiutato di discutere del film con quell’organizzazione o con i giornalisti locali. Per evitare ulteriori fraintendimenti, i titoli di coda del film non includono la solita sezione con la scritta “Gli eventi e le persone raffigurati in questo film sono fittizi...” né quella riportante “Il film è basato su eventi reali…“.

Il quarto tipo: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Il quarto tipo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 9 giugno alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Il quarto tipo in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

 

Fonte: IMDb, CreepyCatalog

Il Mio Grosso Grasso Matrimonio Greco 3: il Trailer Ufficiale

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Il Mio Grosso Grasso Matrimonio Greco 3: il Trailer Ufficiale

Universal Pictures ha diffuso il trailer ufficiale di Il Mio Grosso Grasso Matrimonio Greco 3, il film che chiude la trilogia della storia d’amore e di famiglia di Toula (Nia Vardalos) e Ian (John Corbett).

Dalla scrittrice e regista Nia Vardalos, il fenomeno mondiale Il Mio Grosso Grasso Matrimonio Greco torna al cinema con una nuova avventura. Unisciti ai Portokalos in una riunione di famiglia in Grecia per un viaggio commovente ed esilarante, ricco di amore e di colpi di scena. Opa!

Diretto da Joel Zwick, Il mio grosso grasso matrimonio greco segue Fotoula “Toula” Portokalos (Vardalos), una giovane donna greco-americana che si innamora del non greco Ian Miller (John Corbett). Caratterizzato da un cast di supporto stellare che include il defunto Michael Constantine nei panni del padre di Toula Windex, Gus e Lainie Kazan nei panni della madre di Toula, Maria, l’affascinante film ha generato una serie TV sequel di breve durata e un sequel del 2016, Il mio grosso grasso matrimonio greco 2. Le prime notizie di un terzo adattamento sono arrivate a giugno del 2022.

Infiltrati alla casa bianca – White House Plumbers, la nuova miniserie HBO sul Watergate

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A dimostrazione che la storia a volte può essere più incredibile della finzione, Infiltrati alla casa bianca – White House Plumbers, la nuova miniserie HBO con Woody Harrelson (True Detective, Hunger Games) e Justin Theroux (Six Feet Under, Joker), racconta in modo lucido e dissacrante gli eventi meno noti che hanno portato a uno dei più grandi scandali della politica americana, il Watergate. Creata dai vincitori degli Emmy Awards Alex Gregory and Peter Huyck (Veep), e diretta da David Mandel (Veep), la serie sarà disponibile in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW dall’11 giugno (data a partire dalla quale i cinque episodi saranno proposti uno alla settimana tutte le domeniche su Sky Atlantic).

Infiltrati alla casa bianca – White House Plumbers porta il pubblico dietro le quinte dello scandalo Watergate, seguendo le vicende dei sabotatori politici di Nixon, E. Howard Hunt (Woody Harrelson) e G. Gordon Liddy (Justin Theroux), che accidentalmente riuscirono a rovesciare la presidenza che stavano tanto zelantemente cercando di proteggere… e insieme ad essa le loro famiglie. Si parte dal 1971, quando la Casa Bianca assume Hunt e Liddy, rispettivamente ex CIA e ex FBI, per indagare sulla fuga di notizie dei Pentagon Papers.

La serie affronta con disincanto una pagina di storia che sconvolse il mondo politico, riportando i fatti con una nota di leggerezza e sarcasmo che dà modo agli spettatori di rileggere con ironia una vicenda complessa che fece crollare il mito dell’invulnerabilità della Casa Bianca.

Nel cast anche Lena Headey (già indimenticata Cersei de Il Trono di Spade) e Judy Greer (Californication, Mad Love) rispettivamente nei panni di Dorothy Hunt e Fran Liddy. Domhnall Gleeson (Anna Karenina) interpreta invece il consulente legale della Casa Bianca, John Dean, mentre Toby Huss (Blonde) veste i panni dell’agente della CIA James McCord.

Diretta e prodotta da David Mandel; creata, scritta e prodotta da Alex Gregory e Peter Huyck; produttori esecutivi Frank Rich, David Bernad, Gregg Fienberg, Justin Theroux, Woody Harrelson, Len Amato e Ruben Fleischer. Una co-produzione HBO con wiip, produttori esecutivi Paul Lee, Mark Roybal and Nne Ebong.

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