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Anthony Mackie riflette sul futuro di Sam Wilson nel MCU

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Anthony Mackie riflette sul futuro di Sam Wilson nel MCU

The Falcon and the Winter Soldier arriverà su Disney+ il prossimo 19 marzo, e sebbene la serie non sembra essere circondata dal medesimo alone di mistero che ha invece caratterizzato WandaVision, sicuramente ci sono ancora molte cose che non sappiamo sull’attesissimo show con Sebastian Stan e Anthony Mackie.

Alla fine di Avengers: Endgame, Steve Rogers (Chris Evans) ha ufficialmente passato lo scudo di Captain America a Sam Wilson/Falcon. Tuttavia, sappiamo che nella serie – almeno all’inizio – sarà John F. Walker (meglio conosciuto come U.S. Agent) a brandire il potente oggetto immaginario, combinazione di attacco e difesa.

Sappiamo però che alla fine sarà Sam a diventare il nuovo Cap del MCU e in una recente intervista con Variety, è stato proprio Anthony Mackie a parlare dell’evoluzione del suo personaggio, soprattutto in relazione alla pesante eredità raccolta alla fine del cinecomic di Anthony e Joe Russo. “Sono rimasto davvero sorpreso e colpito dall’idea di ottenere lo scudo e diventare Captain America”, ha ammesso l’attore. “Lavoro in questo settore da molto tempo e l’ho fatto nel modo in cui mi dicevano che avrei dovuto farlo. Non sono andato a Los Angeles pretendendo di diventare. Sono andato alla scuola di teatro, ha fatto spettacoli Off-Broadway, ha fatto film indipendenti… insomma, mi sono fatto strada. Ci è voluto molto tempo prima che le cose andassero come volevo che andassero, ed ora sono estremamente felice.”

Anthony Mackie e la responsabilità di un ruolo Marvel

Mackie è consapevole che assumere un ruolo così importante all’interno del MCU comporta una certa dose di responsabilità, ammettendo di essersi sentito parecchio sotto pressione durante la realizzazione di The Falcon and the Winter Soldier. “Non pensavo che saremmo riusciti a fare in televisione quello che avevamo fatto sul grande schermo”, ha aggiunto. “Non volevo essere il volto del primo franchise Marvel a fallire. Già immaginavo i commenti: ‘Hanno scelto il tizio nero ed ecco questa m***a è davvero orribile’. Era la mia paura più grande… c’è sempre un’enorme responsabilità nell’interpretare un personaggio Marvel.”

Mackie ha poi rivelato che non ci sono state discussioni per una seconda eventuale stagione di The Falcon and the Winter Soldier e che, allo stato attuale, non è certo di cosa il futuro abbia in serbo per Sam Wilson. Resta che Captain America sarà per sempre una figura fondamentale nel MCU (anche perché – ricordiamo – Chris Evans è in trattative per ritornare nell’universo condiviso), quindi è probabile che dopo la serie ci sarà ancora spazio – magari in altri progetti – per le avventure di Falcon in qualità di nuovo Cap.

Justice League: Zack Snyder ricorda le pressioni per renderlo “più divertente”

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Sappiamo tutti che Zack Sndyer decise di abbandonare la produzione di Justice League a causa della tragica morte di sua figlia. Tuttavia, nel corso degli anni è diventato sempre più chiaro che ad influenzare la scelta del regista sono stati anche i dissapori con la Warner Bros., dal momento che lo studio aveva idee molto diverse su come sarebbe dovuto essere il film rispetto alla visione di Snyder.

Durante un’intervista con Total Film, Zack Snyder ha ribadito di non aver mai visto la versione cinematografica di Justice League, ma che durante le riprese aggiuntive ad opera di Joss Whedon è stato informato sulle modifiche apportate da alcuni membri della sua troupe che hanno continuato a lavorare al film, anche dopo il suo abbandono. “Immagino abbiano utilizzato circa un’ora del mio girato, per poi ritoccare ogni mia ripresa, al di là che si trattasse di ADR o altro”, ha detto Snyder. “Penso che il mio taglio sia un’opportunità per entrare nel profondo di questa storia e di questi personaggi.”

Snyder ha poi confermato che lo studio gli avrebbe spesso fatto pressioni per alleggerire il tono del film e aggiungere più umorismo. “I piano originali sono stato completamente stravolti durante la produzione, ma io ero lì per combattere. Ero comunque sotto pressione, perché volevano che lo rendessi più divertente. Volevano che lo alleggerissi, ma io cercavo di resistere e di mantenere il più possibile il tono che volevo. Ho aggiunto un sacco di cose per loro, ed ero sempre attento a cercare di soddisfare sia loro che me stesso. L’importante era non influenzare la trama del film. Speravo che, in fase di post-produzione, sarei stato in grado di imporre loro la mia volontà.”

Zack Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il 18 marzo 2021 in esclusiva digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Raya e l’Ultimo Drago: intervista a Osnat Shurer e Adele Lim

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Raya e l’Ultimo Drago: intervista a Osnat Shurer e Adele Lim

La produttrice Osnat Shurer e la co-sceneggiatrice Adele Lim di Raya e l’Ultimo Drago raccontano com’è nata la nuova principessa Disney. Il film è disponibile su Disney+ (con accesso VIP) dal 5 marzo.

Raya e L’Ultimo Drago, recensione del nuovo film Disney

Raya e l’Ultimo Drago, il nuovo lungometraggio d’animazione targato Walt Disney Animation Studios, arriverà in Italia a marzo al cinema e dal 5 marzo su Disney+ con Accesso VIP. Diretto da Don Hall (Big Hero 6) e Carlos López Estrada (Blindspotting) e prodotto da Osnat Shurer (Oceania) e Peter Del Vecho (Frozen – Il Regno di Ghiaccio, Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle), il film trae ispirazione dalle culture e dai popoli dell’Asia sudorientale.

Nella versione italiana del film, il cast di voci include l’attrice Luisa Ranieri (Virana), l’attrice e doppiatrice Jun Ichikawa (Namaari), l’attore e conduttore Paolo Calabresi (Tong) e l’attrice Vittoria Schisano (Generale Atitaya).

Gli influencer Emanuele Ferrari, Vatinee Suvimol e Maryna hanno prestato la propria voce per un cameo, insieme alla cantante Camille Cabaltera che, inoltre, interpreta il brano nei titoli di coda della versione italiana del film.

Raya e l’Ultimo Drago viaggia nel fantastico mondo di Kumandra, dove molto tempo fa umani e draghi vivevano insieme in armonia. Ma quando una forza malvagia ha minacciato la loro terra, i draghi si sono sacrificati per salvare l’umanità. Ora, 500 anni dopo, quella stessa forza malvagia è tornata e Raya, una guerriera solitaria, avrà il compito di trovare l’ultimo leggendario drago per riunire il suo popolo diviso. Durante il suo viaggio, imparerà che non basta un drago per salvare il mondo, ci vorrà anche fiducia e lavoro di squadra.

Il Signore degli Anelli: il cast si riunirà in occasione del 20° anniversario

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Il cast della trilogia de Il Signore degli Anelli di Peter Jackson si riunirà in occasione del 20esimo anniversario dell’uscita del primo capitolo, La compagnia dell’anello del 2001. L’adattamento del capolavoro di J.R.R. Tolkien ad opera di Jackson rimanere ancora oggi una delle saghe più amate della storia del cinema, che proprio quest’anno compirà vent’anni.

I fan bramavano da tempo i festeggiamenti per l’importante ricorrenza, ma l’attuale pandemia di Covid-19 ha spento qualsiasi speranza in merito alla possibilità di onorare l’uscita del primo film in maniera tradizionale, attraverso proiezioni speciali o reunion con il cast al completo. Tuttavia, il famoso cinema Alamo Drafthouse, situato ad Austin (in Texas), ha comunque deciso di celebre l’evento e di regalare ai fan non soltanto la possibilità di ritornare in sala – ovviamente, in assoluta sicurezza – ma anche di rendere omaggio all’amatissima saga fantasy.

A partire dal 25 marzo, per tre settimane consecutive, Alamo Drafthouse accoglierà i membri del cast della trilogia de Il Signore degli Anelli, che saranno protagonisti di alcune conversazioni sui film e di alcune sessioni di Q&A. Tutti gli incontri saranno moderati dal comico e conduttore televisivo statunitense Stephen Colbert (grande fan della saga). Tra i membri del cast che avrebbero già confermato la loro presenza figurano, oltre a Peter Jackson, anche Sean Astin, Cate Blanchett, Orlando Bloom, Billy Boyd, Ian McKellen, Dominic Monaghan, Viggo Mortensen, Andy Serkis, Liv Tyler e Elijah Wood. Di seguito il trailer che annuncia l’iniziativa, diffuso attraverso il canale YouTube di Alamo:

Il Signore degli Anelli compie 20 anni

Uno degli aspetti più interessanti dell’iniziativa promossa da Alamo è il fatto che tutto il materiale che verrà proposto durante gli incontri – quindi interviste, commenti e filmati inediti – saranno messi a disposizione, per gentile concessione della catena americana, per qualsiasi cinema del mondo che ne faranno richiesta per eventuali proiezioni. Inoltre, considerata l’attuale emergenza sanitaria, il cinema offrirà al pubblico la possibilità di affittare delle sale private per poter godere dell’evento nell’intimità del proprio “gruppo familiare”.

Nella descrizione che ha accompagnato il video caricato sull’account YT di Alamo, si legge: “Queste icone del cinema si riuniranno non solo per raccontare storie e rispondere a domande scottanti, ma anche per supportare i cinema di tutto il mondo che stanno lottando per sopravvivere all’era COVID. Da ora fino alla fine di aprile, Alamo Drafthouse si impegnerà a condividere questi contenuti speciali con ogni cinema che vorrà partecipare, in qualsiasi parte del mondo”. Inoltre, Alamo ha già fatto sapere che tutti gli eventi saranno poi resi disponibili sulla piattaforma VOD della catena entro la fine dell’anno.

Star Trek: la sceneggiatrice di Discovery scriverà un nuovo film

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Star Trek: la sceneggiatrice di Discovery scriverà un nuovo film

A quanto pare, la Paramount avrebbe messo in cantiere un nuovo film di Star Trek che sarà scritto da Kalinda Vazquez, che ha già lavorato alla serie Star Trek: Discovery. Dopo la conclusione della trilogia di J.J. Abrams, la celebre saga fantascientifica ha trovato una rinnovata dimensione grazie al piccolo schermo e alle serie Discovery (disponibile su Netflix) e Picard (disponibile su Prime Video).

Nonostante il successo di entrambe le serie, la Paramount ha faticato parecchio per trovare la giusta direzione da far seguire alla saga sul versante cinematografico. Star Trek: Beyond è stato un flop al botteghino: proprio per questo, la major ha cercato invano un modo per rimpolpare nella maniera più giusta le avventure dell’universo fantascientifico sul grande schermo. Per lungo tempo, il celebre regista Quentin Tarantino ha provato a sviluppare un nuovo film della saga, così come Noah Hawley, creatore delle serie Legion e Fargo; per non parlare dello sfortunato Star Trek 4, sequel diretto di Beyond, che è prima annunciato, poi cancellato, poi annunciato ancora una volta, e infine accantonato definitivamente.

Tuttavia, la Paramount sembra intenzionata a non mollare la presa, convinta che Star Trek possa ancora regalare forti emozioni al pubblico. In un nuovo report di Deadline, infatti, viene confermato che la major ha affidato a Kalinda Vazquez il compito di scrivere un nuovo film, dato il suo precedente contributo in qualità di consulente e di autrice alla terza stagione di Star Trek: Discovery. Tra le altre serie a cui Vazquez ha collaborato, figurano Prison Break, C’era una volta e Fear the Walking Dead.

Un nuovo film di Star Trek è in sviluppo

I dettagli sul nuovo film non sono stati rivelati, ma sappiamo che si baserà su un’idea originale di Vazquez e che la produzione è stata affidata alla Bad Robot di J.J. Abrams. Al momento non sappiamo se questo nuovo progetto andrà a sostituire definitivamente quello di Hawley, né tantomeno che tipologia di film sarà: se un sequel di Beyond o un reboot a tutti gli effetti. Naturalmente vi terremo aggiornati su tutti gli sviluppi.

Chris Evans spiega perché Falcon è degno di essere il nuovo Cap

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Chris Evans spiega perché Falcon è degno di essere il nuovo Cap

Nel finale di Avengers: Endgame abbiamo visto la linea narrativa di Steve Rogers volgere al termine: l’eroe ha deciso di tornare nel passato per vivere finalmente la sua vita insieme a Peggy Carter, lasciando in eredità lo scudo di Captain America a Sam Wilson. Come quest’ultimo affronterà l’enorme responsabilità lo scopriremo soltanto nell’attesissima serie The Falcon and the Winter Soldier, ma stando a quanto dichiarato da Chris Evans, la scelta del nuovo Cap del MCU non poteva che ricadere su Falcon.

In una recente intervista con Variety, la star di Cena con delitto – Knives Out e del prossimo The Gray Man ha affrontato proprio il passaggio del personaggio interpretato da Anthony Mackie da supporting a leading. Evans sostiene che Falcon sia sempre stato pronto all’azione nel corso della sua storia nel MCU, e questo è uno dei motivi che lo rendono assolutamente degno di raccogliere l’eredità di Cap. “Ha dimostrato coraggio, lealtà e affidabilità in tutti i film in cui è apparso”, ha spiegato Evans. “Sam ha dato tanto, ma ha anche perso molto. Crede in qualcosa di più grande di lui e quel tipo di umiltà è necessaria per portare lo scudo.”

Nei fumetti, numerosi personaggi hanno assunto il mantello di Captain America, tra cui anche Bucky Barnes. Proprio per questo, all’inizio la scelta di Sam come nuovo detentore dello scudo ha destato numerose perplessità. Tuttavia, Bucky è un super soldato che sarebbe certamente più vicino a eguagliare le capacità fisiche di Steve, ma non bisogna dimenticare che è ancora un ex assassino che sta cercando di rivendicare la sua identità.

Il futuro di Chris Evans nel MCU

Al contrario, Sam è stato al fianco di Steve per la maggior parte delle Fasi 2 e 3 dell’universo condiviso, e ha più e più volte dimostrato di possedere tutte le caratteristiche che chiunque vorrebbe vedere in Captain America. Dalle prime indiscrezioni sulla trama di The Falcon and the Winter Soldier, sappiamo che Sam dovrà lottare contro un senso di inadeguatezza nei confronti dell’importante eredità che gli è stata tramandata: sarà quindi interessante scroprire come il personaggio, alla fine, si renderà conto di essere più che degno di portare lo scudo.

Ricordiamo che The Falcon and the Winter Soldier debutterà il 19 marzo in esclusiva su Disney+. Per quanto riguarda, invece, Chris Evans, di recente è stato annunciato che l’attore sarebbe in trattative con i Marvel Studios per tornare in almeno due progetti futuri del MCU, ma ad oggi non ci sono più stati aggiornamenti in merito.

The Mutants: i Marvel Studios al lavoro sul reboot degli X-Men?

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The Mutants: i Marvel Studios al lavoro sul reboot degli X-Men?

Prima di addentrarci nei dettagli, è doveroso sottolineare che allo stato attuale si tratta di un semplice rumor: secondo quanto riportato da The Illuminerdi, i Marvel Studios hanno iniziato a lavorare all’attesissimo reboot cinematografico degli X-Men, il cui titolo ufficiale sembrerebbe essere The Mutants.

Dopo l’acquisizione da parte della 20th Century Fox da parte dei Walt Disney Studios, il Marvel Cinematic Universe avrà finalmente la possibilità di introdurre al suo interno le storie e i personaggi dell’amatissima saga dedicata ai mutanti creati da Stan Lee e disegnati da Jack Kirby. Tuttavia, fino ad oggi, a parte l’agognata conferma del collegamento di Deadpool 3 al MCU, nulla era stato svelato in merito al futuro degli X-Men sul grande schermo.

Dopo la conferma del film dedicato ai Fantastici Quattro (che sarà diretto da Jon Watts, regista della trilogia di Spider-Man con Tom Holland), sembra che le cose stiano iniziando finalmente a muoversi anche in merito agli X-Men. Nonostante l’apparente conferma dello sviluppo del progetto, non sono stati rivelati ulteriori dettagli: né sceneggiatori, né registi, né tantomeno membri del cast. Allo stato attuale, il film sembrerebbe avere soltanto un titolo provvisorio: The Mutants.

Come verranno introdotti gli X-Men nel MCU?

In attesa di eventuali smentite o conferme, ricordiamo che la saga degli X-Men sotto l’egida della Fox si è ufficialmente conclusa con The New Mutants, che dopo una produzione eccessivamente travagliata, è riuscito finalmente ad arrivare nelle sale di tutto il mondo lo scorso anno (nonostante la pandemia di Covid-19 in corso).

Al momento, considerato anche quanto visto nella serie WandaVision, è alquanto difficile immaginare in che modo i mutanti verranno ufficialmente introdotti nel MCU: sé direttamente con il film a loro dedicato o magari attraverso film o serie imminenti.

La torre nera: trama e cast del film tratto dal libro di Stephen King

Scritta dal celebre Stephen King tra il 1982 e il 2012, quella di La torre nera è la saga che l’autore per primo considera come la summa di tutto il suo lavoro. Composta da otto libri, questa ha rielaborato l’immaginario fantasy e western per dar vita ad un mondo in decadenza, dove l’eterna lotta tra Bene e Male è ormai prossima alla definitiva conclusione. Per anni si è cercato di portare al cinema la storia del pistolero Roland e della sua realtà nota come Tutto-Mondo, ma tali tentativi si sono più volte rivelati fallimentari. Soltanto nel 2017 il film, intitolato semplicemente La torre nera, è riuscito ad arrivare al cinema.

Estremamente complesso da rappresentare, quello del romanzo di King è un mondo che ha dato non pochi problemi ad Hollywood. Numerosi sceneggiatori, produttori e registi si sono alternati nel tentativo di realizzare la trasposizione, ma solo il danese Nikolaj Arcel è infine riuscito nell’impresa di dirigere il film. Questo raccoglie al suo interno eventi tratti dai primi due romanzi della saga, L’ultimo pistolero e La chiamata dei tre. Il film era inoltre stato concepito per essere il primo capitolo di un franchise che si sarebbe poi espanso grazie ad ulteriori progetti, come sequel e serie televisive.

Il mancato successo economico del film, però, ha costretto a rivedere tali piani, manifestando una volta di più la complessità di rendere giustizia alla storia narrata dal maestro del brivido. Nonostante i suoi difetti, La torre nera presenta però diversi elementi di fascino, meritevoli di essere riscoperti. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle differenze con il romanzo. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La torre nera: la trama del film

La storia del film si svolge a metà tra il pianeta Terra e una misteriosa dimensione parallela. A sognare di quest’ultima è il giovane Jake Chambers, il quale ormai da tempo non fa che avere incubi incentrati su una misteriosa torre nera. Ben presto, il ragazzo scoprirà che quanto credeva fosse immaginario è invece realtà. In prima persona si ritroverà ad entrare in contatto con il pericoloso Medio-Mondo, un luogo segnato dalla morte e dalla paura, dove il misterioso strego Walter O’Dim, noto anche come l’Uomo Nero, regna incontrastato. Nel momento in cui tale dimensione si avvicinerà al collasso, la stessa vita sulla Terra sarà messa a rischio. A fermare il malvagio Walter vi è però il leggendario pistolero noto come Roland Deschain, da tempo in missione per raggiungere e proteggere la Torre Nera.

La torre nera cast

La torre nera: il cast del film

Dopo lunghe ricerche, per interpretare il pistolero Roland è stato scelto l’attore Idris Elba. Questi, che si era dichiarato entusiasta di poter lavorare ad un progetto e un personaggio tanto complessi, svolse diverse attività al fine di calarsi nella parte. Prese infatti lezioni per poter essere credibile nello sparare, costruendo poi il carattere del personaggio anche guardando diversi tra i più celebri film western di sempre, tra cui quelli con Clint Eastwood. Accanto a lui, nei panni del giovane Jake Chambers, vi è invece Tom Taylor. Con La torre nera questi ha così avuto modo di debuttare sul grande schermo, avendo fino a quel momento recitato prevalentemente per la televisione.

A dar vita al celebre Uomo in Nero, villain per eccellenza dell’opera di King, è invece l’attore premio Oscar Matthew McConaughey. Questi rivelò di aver accettato per via della possibilità di lavorare da zero ad un potenziale franchise, con la libertà di sperimentare sulla costruzione del personaggio. Nel film si ritrova poi l’attrice Katheryn Winnick, celebre per la serie Vikings, qui presente nei panni della madre di Jake. Gli attori Jackye Earle Hale, Abbey Lee e Franz Kranz interpretano invece Sayre, Tirana e Pimli, tre degli scagnozzi dell’Uomo in Nero. Claudia Kim, attrice sudcoreana nota per la serie Marco Polo, è invece presente con il personaggio di Arra, una veggente alleata di Roland.

La torre nera: le differenze tra il libro e il film

Come accennato, il film La torre nera comprende eventi presenti nei primi due romanzi della saga. Nonostante ciò, la storia narrata dal film risulta particolarmente differente da quella dei libri per alcuni significativi aspetti. Per quanto rimanga l’alternanza tra il mondo di Jake e quello di Roland, la maggior parte degli eventi hanno luogo nel primo dei due. Nei libri, invece, la dimensione in cui si trova il pianeta Terra appare sempre brevemente, il più delle volte solo per introddurre alcuni personaggi o elementi. Data la difficile rappresentazione della realtà di Roland, si è optato di ambientare la maggior parte della storia sulla Terra, così da rendere più semplice la realizzazione del film.

Ulteriore grande mancanza è il concetto del Ka, assimilabile al nostro destino. Quella che è una forza imprescindibile della realtà di Roland viene qui ad essere accantonata, anche questa perché di complessa rappresentazione. Diverso è inoltre il rapporto che Roland intrattiene tanto con Jake quanto con l’Uomo in Nero. Il primo di questi, estremamente importante, viene nel film ad essere estremamente semplificato e gli stessi eventi che coinvolgono il pistolero e il ragazzo differiscono da quelli del libro. Per quanto riguarda l’Uomo in Nero, nel romanzo egli più che un villain è rappresentato come una fonte preziosa di informazioni per Roland. I due infatti non giungeranno mai ad un vero e proprio scontro quanto piuttosto ad un lungo conciliabolo.

La torre nera: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di La torre nera grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 4 marzo alle ore 21:30 sul canale TV8.

Fonte: IMDb

 

Raya e l’Ultimo Drago: intervista a Don Hall, Carlos Lopez Estrada e Qui Nguyen

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Don Hall, Carlos Lopez Estrada e Qui Nguyen parlano di Raya e l’Ultimo Drago, il nuovo film della Walt Disney Animation Studios, ambientato nel Sud Est Asiatico, disponibile dal 5 marzo su Disney+ con accesso VIP.

Raya e L’Ultimo Drago, recensione del nuovo film Disney

Raya e l’Ultimo Drago, il nuovo lungometraggio d’animazione targato Walt Disney Animation Studios, arriverà in Italia a marzo al cinema e dal 5 marzo su Disney+ con Accesso VIP. Diretto da Don Hall (Big Hero 6) e Carlos López Estrada (Blindspotting) e prodotto da Osnat Shurer (Oceania) e Peter Del Vecho (Frozen – Il Regno di Ghiaccio, Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle), il film trae ispirazione dalle culture e dai popoli dell’Asia sudorientale.

Nella versione italiana del film, il cast di voci include l’attrice Luisa Ranieri (Virana), l’attrice e doppiatrice Jun Ichikawa (Namaari), l’attore e conduttore Paolo Calabresi (Tong) e l’attrice Vittoria Schisano (Generale Atitaya).

Gli influencer Emanuele Ferrari, Vatinee Suvimol e Maryna hanno prestato la propria voce per un cameo, insieme alla cantante Camille Cabaltera che, inoltre, interpreta il brano nei titoli di coda della versione italiana del film.

Raya e l’Ultimo Drago viaggia nel fantastico mondo di Kumandra, dove molto tempo fa umani e draghi vivevano insieme in armonia. Ma quando una forza malvagia ha minacciato la loro terra, i draghi si sono sacrificati per salvare l’umanità. Ora, 500 anni dopo, quella stessa forza malvagia è tornata e Raya, una guerriera solitaria, avrà il compito di trovare l’ultimo leggendario drago per riunire il suo popolo diviso. Durante il suo viaggio, imparerà che non basta un drago per salvare il mondo, ci vorrà anche fiducia e lavoro di squadra.

Space Jam: A New Legacy, le prime immagini ufficiali

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Space Jam: A New Legacy, le prime immagini ufficiali

Sono state diffuse le prime immagini ufficiali di Space Jam: A New Legacy che vedrà protagonista LeBron James.

Questi sono i personaggi del sequel:

  • Dom, uno dei figli di LeBron, giovane promessa del basket, preferisce giocare per divertimento che per ambizione. Ha un talento speciale per i videogiochi e cerca disperatamente di trovare un legame con suo dare al di là della pallacanestro.
  • Malik, il direttore commerciale di LeBron, il suo migliore amico e braccio destro. I due sono cresciuti insieme nello stesso quartiere e si conoscono da quando erano bambini.
  • Darius, il figlio maggiore di LeBron e un giocatore di pallacanestro. Protettivo, nonostante i caratteri diversi, verso il fratellino Dom, molto vicino a suo padre mentre sogna di diventare un giorno un suo compagno di squadra.
  • Xosha, la figlia più giovane di LeBron, oltre che il suo pupillo. Adora stare sul campo e studiare le statistiche di gioco di suo padre.

Vi ricordiamo che pellicola vanterà la produzione di Ryan Coogler, regista di Black PantherCreed e Fruitvale Station, e uscirà nelle sale il il 16 Luglio 2021. Nell’originale del 1996, Bugs Bunny arruolava il campione di basket americano Michael Jordan e altre superstar dell’NBA per sfidare sul campo l’alieno Swackhammer e riconquistare la sua libertà e quella degli amici.

CDG Awards 2021: i nominati dal sindacato dei costumisti

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CDG Awards 2021: i nominati dal sindacato dei costumisti

Continuano le nomination dei sindacati di settore a Hollywood e oggi è il turno dei CDG Awards 2021, Costume Design Guild Award di quest’anno. Di seguito i titoli considerati eleggibili. Come per la gilda degli scenografi, anche quella dei costumisti ha incluso il Pinocchio di Matteo Garrone nei suoi titoli.

Excellence in Sci-Fi/Fantasy Film

Dolittle
Jenny Beavan

Jingle Jangle: A Christmas Journey
Michael Wilkinson

Mulan
Bina Daigeler

Pinocchio
Massimo Cantini Parrini

Wonder Woman 1984
Lindy Hemming

Excellence in Contemporary Film

Barb and Star Go to Vista Del Mar
Trayce Gigi Field

Birds of Prey
Erin Benach

Da 5 Bloods
Donna Berwick

Promising Young Woman
Nancy Steiner

The Prom
Lou Eyrich

Excellence in Period Film

Emma
Alexandra Byrne

Judas and the Black Messiah
Charlese Antoinette Jones

Ma Rainey’s Black Bottom
Ann Roth

Mank
Trish Summerville

One Night in Miami
Francine Jamison-Tanchuck

Excellence in Sci-Fi/Fantasy Television

The Mandalorian: “Chapter 13: The Jedi”
Shawna Trpcic

Snowpiercer: “Access is Power”
Cynthia Summers

Star Trek: Picard: “Absolute Candor”
Christine Bieselin Clark

Westworld: “Parce Domine”
Shay Cunliffe

What We Do in the Shadows: “Nouveau Théâtre des Vampires”
Amanda Neale

Excellence in Contemporary Television

Emily in Paris: “Faux Amis”
Patricia Field & Marilyn Fitoussi

Euphoria: “Part 1: Rue – Trouble Don’t Last Always”
Heidi Bivens

I May Destroy You: “Social Media is a Great Way to Connect”
Lynsey Moore

Schitt’s Creek: “Happy Ending”
Debra Hanson

Unorthodox: “Part 2”
Justine Seymour

Excellence in Period Television

Bridgerton: “Diamond of the First Water”
Ellen Mirojnick & John W. Glaser III

The Crown: “Terra Nullius”
Amy Roberts

Lovecraft Country: “I Am.”
Dayna Pink

Mrs. America: “Shirley”
Bina Daigeler

The Queen’s Gambit: “End Game”
Gabriele Binder

Excellence in Variety, Reality-Competition, Live Television

Dancing with the Stars: “Villains Night”
Daniela Gschwendtner & Steven Norman Lee

Hamilton
Paul Tazewell

The Masked Dancer: “Premiere – Everybody Mask Now!”
Gabrielle Letamendi & Candice Rainwater

The Masked Singer: “The Semi Finals – The Super Six”
Marina Toybina

Saturday Night Live: “John Mulaney/The Strokes”
Tom Broecker & Eric Justian

Excellence in Short Form Design

Apple: Shot on iPhone by Damien Chazelle – Vertical Cinema “The Stunt Double” short film
April Napier

The Killers: “Caution” music video
Samantha Kuester

Selena Gomez: “Boyfriend” music video
Dawn Ritz & Kenn Law

Tim Burton Themed Halloween Party short film
Dawn Ritz

The Weeknd: “Blinding Lights” music video
Ami Goodheart

Pinocchio: Cynthia Eviro e Joseph Gordon-Levitt nel cast

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Pinocchio: Cynthia Eviro e Joseph Gordon-Levitt nel cast

Cynthia Erivo e Joseph Gordon-Levitt sono entrati a far parte del cast di Pinocchio nei panni, rispettivamente, della Fata Turchina e del Grillo Parlante. Sappiamo già che in questo live action che adatterà la fiaba di Collodi Tom Hanks sarà Geppetto, mentre Luke Evans è stato scelto per interpretare il Cocchiere.

Uno dei film più amati della Disney, il classico per eccellenza, tornerà in una nuova versione in live action su Disney+, diretto da Robert Zemeckis e con Tom Hanks, Luke Evans, Cynthia Eviro, Joseph Gordon-Levitt. Pinocchio sarà protagonista di un nuovo racconto in carne e ossa.

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Il ruggito delle Pantere: tutti gli ositi del Noir in Festival XXX

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Dopo lo speciale appuntamento di pre-apertura domenica 7 marzo con una giornata interamente dedicata al cinema italiano di genere, lunedì 8 marzo si alza il sipario sulla 30° edizione di Noir in Festival, in programma fino al 13 marzo in streaming gratuito su tutto il territorio nazionale sulla piattaforma MYmovies.it e sui canali social del festival (Facebook, YouTube, Instagram).

Per celebrare questo importante anniversario in un’edizione che non potrà godere del calore del pubblico ma che avrà un ricco programma di proiezioni, talk e masterclass tutte disponibili online, il Noir in Festival non rinuncia a presentare in cartellone grandi nomi internazionali del cinema e della letteratura a tinte noir.

Nel segno della donna, cui è idealmente dedicata questa edizione che prende il via proprio l’8 marzo, saranno tra le protagoniste di questa edizione: Jennifer Kent, regista australiana che con Babadook e The Nightingale è riuscita ad imporsi come una delle voci più interessanti del panorama cinematografico attuale (8 marzo ore 17.00, Mymovies/ Facebook/ Youtube); la scrittrice svedese Camilla Läckberg (9 marzo ore 17.00, Mymovies/ Facebook/ Youtube), indiscussa regina del giallo scandinavo, qui in veste di autrice della serie tv Hammarvick di cui il Noir ospiterà in anteprima le prime due puntate prima della messa in onda a maggio su laF; accanto a lei altre due straordinarie autrici ovvero Alicia Giménez-Bartlett (11 marzo ore 18.00, Facebook/ Youtube) e Charlotte Link con il suo nuovo best seller Senza Colpa (12 marzo ore 11.00, Facebook/ Youtube). Il parterre internazionale si completa con il vincitore del Premio Chandler John Banville (12 marzo ore 12.00, Facebook/ Youtube), l’autore best seller Anthony Horowitz noto anche per il suo grande successo con la serie tv Alex Rider (11 marzo ore 19.00, Facebook/ Youtube), l’Honorary Award di questa edizione Kurosawa Kiyoshi (10 marzo ore 17.00, Mymovies/ Facebook/ Youtube) e il regista Brian Yuzna, che riceverà invece il Premio Luca Svizzeretto (11 marzo ore 17.00, Mymovies/ Facebook/ Youtube).

Noir in Festival – il programma

Ma si daranno appuntamento sul palco virtuale del festival anche i protagonisti italiani tra cinema e letteratura noir. I Manetti Bros., veterani del Noir in Festival, che nella serata di chiusura saranno protagonisti di un incontro dedicato al loro cinema con alcune immagini inedite del nuovo attesissimo Diabolik, grazie alla collaborazione con Rai Cinema e 01 Distribution (12 marzo ore 19.30, Mymovies/ Facebook/ Youtube); l’incontro con le tre menti creative delle factory Groenlandia e Ascent Films, Matteo Rovere, Andrea Paris e Sydney Sibilia, che riceveranno il Premio Speciale Caligari (12 marzo ore 16.00, Mymovies/ Facebook/ Youtube); Antonietta De Lillo che sarà tra i protagonisti del focus dedicato a Lucio Fulci (9 marzo ore 11.00, Facebook/ Youtube) e presenterà in anteprima il suo Fulci Talks, conversazione omaggio al maestro del cinema di genere Lucio Fulci cui è dedicata la retrospettiva di quest’anno; Luca Miniero e Lunetta Savino, regista e interprete della fortunata serie targata Rai 1 Lolita Lobosco, che dialogheranno insieme all’autrice dei romanzi Gabriella Genisi (8 marzo ore 11.00, Youtube/ Facebook); le protagoniste del panel tutto al femminile sulle “donne in nero” Margherita Oggero, Grazia Verasani, Rosa Teruzzi, Antonella Lattanzi Francesca Serafini (8 marzo ore 18.00, Facebook/ Youtube). E poi ancora, tre maestri del genere come Roberto Costantini (9 marzo ore 18.00, Facebook/ Youtube), Gianrico Carofiglio (12 marzo ore 18.00, Mymovies/ Facebook/ Youtube), Maurizio De Giovanni (10 marzo ore 18.00, Facebook/ Youtube); Nicola Lagioia, autore de La città dei vivi, uno dei casi letterari dell’anno (11 marzo ore 11.00, Facebook/ Youtube); Chiara Lalli e Cecilia Sala, autrici dell’acclamato podcast Polvere, in una conversazione con Gaetano Savatteri (10 marzo ore 11.00, Facebook/ Youtube); i nuovi romanzi di Paolo Roversi (12 marzo ore 19.00, Mymovies/ Facebook/ Youtube), Silvio Danese (8 marzo ore 18.00, Facebook/ Youtube), Livia Sambrotta, l’esordio letterario di Roberto Cimpanelli (8 marzo ore 19.00, Facebook/ Youtube) e il focus di Federico Greco sull’universo Star Wars in dialogo con Elisabetta Sgarbi (11 marzo ore 12.00, Facebook/ Youtube). Infine le masterclass di Adrian Wotton su John Ford (9 marzo ore 12.00, Facebook/ Youtube) e di Mario Serenellini sulle sedute di sceneggiatura di Marnie di Alfred Hitchcock (10 marzo ore 11.00, Facebook/ Youtube).

Accanto alle conversazioni e alle masterclass, il programma del Noir in Festival si completa con il vasto palinsesto cinematografico: i 6 titoli del Premio Caligari per il miglior noir italiano dell’anno assegnato da una giuria presieduta da Claudio Giovannesi (presentati in una speciale maratona domenica 7 marzo e disponibili per 24 ore dalla mezzanotte di sabato fino alla mezzanotte di domenica), la proiezione dei film di apertura e chiusura, Bastardi a mano armata di Gabriele Albanesi (7 marzo ore 21.00) e Les Apparances di Marc Fitoussi (12 marzo ore 21.00), gli eventi speciali, la retrospettiva dedicata a Lucio Fulci e, ovviamente, i film del Concorso Internazionale in lizza per il Black Panther Award assegnato da una giuria composta da Carlo Degli Esposti, Camilla Filippi e Gianluca Maria Tavarelli, tutti disponibili in streaming gratuito su Mymovies solo per 24 ore dal momento di programmazione.

WandaVision: le domande cruciali con le quali ci prepariamo al finale

ATTENZIONE – L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SUI PRIMI 8 EPISODI DI WANDAVISION

A un solo episodio di distanza dalla fine di WandaVision e alla luce dei tanti misteri che ancora aleggiano nella serie Disney+, ecco tutte le cruciali domande con cui ci ha lasciati l’episodio numero 8 e che dovrebbero trovare una risoluzione in WandaVision 9.

Chi è “Fietro”?

Da quando Evan Peters si è presentato alla porta di Wanda come un ragazzo che afferma di essere il suo caro defunto fratello gemello, Internet è esploso, ospitando una serie di teorie sul perché Pietro fosse interpretato da Peters (che lo interpreta nel franchise della Fox degli X-Men) e non da Aaron Taylor-Johnson (che invece è stato Pietro in Avengers: Age of Ultron).

Peters era lì in veste del Peter Maximoff e segnalare che l’MCU stava già iniziando a lacerare il tessuto del multiverso? Oppure stava solo interpretando un ragazzo a caso posseduto da Agatha Harkness (Kathryn Hahn) per fingere di essere Pietro, una specie di meta-scherzo pensato dalla produzione ai danni degli spettatori?

Consideriamo che Elizabeth Olsen apparirà in Doctor Strange e il Multiverso della Pazzia e anche in Spider-man: No Way Home, il multiverso sta effettivamente arrivando nel MCU.  questo: dimentica il multiverso. Ma c’è già tanta carne al fuoco in WandaVision, e mentre l’idea che Fietro venga strappata dall’universo di “X-Men” sembra divertente in generale, in realtà incorporare quel punto della trama in questa storia sembra una complicazione superflua. Per cui sembra proprio che i Marvel Studios ci abbiano soltanto tirato uno scherzo bello e buono.

I gemelli sono reali?

In una delle storie a fumetti su cui si sono basati gli showrunner di WandaVision, Agatha spiega a Wanda che i gemelli che ha avuto con Vision – gemelli che non dovrebbero esistere biologicamente, dato che Vision è un essere sintetico – scompaiono dall’esistenza quando lei non è in prossimità per evocarli e farli esistere. Si tratterà della stessa dinamica anche in WandaVision?

La portata della magia di Wanda è vasta (Agatha dice a Wanda che l’esagono magico è in esecuzione su “pilota automatico” ai margini della città), ma non perfetta (Vision vede i cittadini bloccati in loop o completamente congelati). Quei cittadini di Westview, tuttavia, erano reali prima che arrivasse Wanda. Billy e Tommy sono stati concepiti all’interno dell’esagono, sono stati concepiti in meno di un giorno e sono cresciuti fino a 10 anni in circa 48 ore, non esattamente nel modo in cui si comportano gli esseri reali. Possiamo ipotizzare che sia stata Agatha l’artefice del loro rapido invecchiamento quando ha spruzzato “lavanda” su di loro da bambini? O ha semplicemente approfittato della situazione per manipolare Wanda?

Un’altra piega: vediamo Billy e Tommy molto presenti nella casa di Agatha, senza Wanda in giro. Billy dice anche ad Agatha che la sua mente è “tranquilla”, suggerendo che non è una proiezione magica della psiche di Wanda, ma un essere senziente.

Nei fumetti, Billy e Tommy finiscono per essere riassorbiti nell’anima di Mephisto, il diabolico Big Bad della Marvel che alcuni hanno ipotizzato sia dietro le macchinazioni di Agatha. È solo più tardi che le anime di Billy e Tommy vengono liberate e collocate all’interno di veri ragazzi umani, che diventano i supereroi Marvel Wiccan e Speed. Come farà la serie a risolvere questo punto?

Nell’episodio numero 8, vediamo che Wanda crea Visione da sé, è un essere senziente con una propria mente e consapevolezza. È anche chiaro, tuttavia, che questa Visione può esistere solo all’interno dell’esagono. È logico che lo stesso valga per Billy e Tommy: sono totalmente reali, ma se Wanda dovesse porre fine alla maledizione, allora perderà anche loro, insieme a Visione.

Monica è il primo mutante dell’MCU?

Teyonah Parris as Monica Rambeau in Marvel Studios’ WANDAVISION exclusively on Disney+. Photo courtesy of Marvel Studios. ©Marvel Studios 2021. All Rights Reserved.

Monica Rambeau (Teyonah Parris) torna in vita dopo cinque anni dallo SNAP di Thanos e trova la sua vita sottosopra: sua madre e migliore amica di Captain Marvel, Maria “Photon” Rambeau, è morta di cancro e lo S.W.O.R.D. è ora nelle mani del direttore ad interim Tyler Hayward, che le “impedisce” di andare in missione nello spazio. Inoltre, Rambeau finisce nell’ESA e rimane intrappolata nei viaggi decennali di Wanda nel mondo delle sit-com. Monica sa che la sua struttura cellulare non è in grado di sopportare la quantità di radiazioni emesse dal perimetro anomalo, ma essendo di temperamento eroico da sempre, si tuffa dentro il perimetro una seconda volta per tentare di sistemare le cose. Vediamo poi che Monica sviluppa una serie di superpoteri.

Tutte le prove sembrano indicare che Monica Rambeau è diventata il supereroe Photon, che nei fumetti è stato anche chiamato Spectrum, The Lady of Light, Sun Goddess e persino in alcune trame Captain Marvel. Ma potrebbe essere Monica la prima mutante del MCU?

Nei film e nei fumetti degli X-Men, la biologia mutante è spiegata come derivante da un Gene X – una mutazione genetica reale posizionata sul 23° cromosoma. Quel gene viene quindi “attivato”, di solito dalla pubertà, dallo stress o da un trauma. Il primo film del 2000 mostra, ad esempio, come il primo bacio di Rogue (Anna Paquin) inneschi i suoi poteri di assorbimento. Ma WandaVision e il MCU storicamente non si sono preoccupati molto di attenersi al materiale originale, prendendosi delle libertà rispetto ai fumetti.

Se la radiazione che sta colpendo tutti gli umani di Westview riesce a non ucciderli tutti e, invece, dà loro dei superpoteri, allora Monica Rambeau sarebbe tecnicamente una delle prime mutanti ad essere stata “attivata”. Tuttavia, ciò non prende in considerazione il personaggio di Wanda in quanto mutante nata con l’X-Gene. Se i Marvel Studios in qualche modo si legano al fatto che Wanda è, in effetti, una mutante, allora Monica Rambeau non sarebbe tecnicamente la prima.

E il resto degli abitanti di Westview?

(L-R): David Lengel as Phil Jones, Emma Caulfield Ford as Dottie and Jolene Purdy as Beverly in Marvel Studios’ WANDAVISION exclusively on Disney+. Photo courtesy of Marvel Studios. ©Marvel Studios 2021. All Rights Reserved.

Come Monica Rambeau, il resto delle vittime residenti di Westview (e coloro che in seguito sono stati involontariamente risucchiati a Westview, come la dottoressa Darcy Lewis di Kat Dennings), potrebbero essere stati colpiti a livello cellulare dalle enormi quantità di radiazioni cosmiche e dalla magia cosmica che avvolge ora la cittadina.

Questo potrebbe essere il modo intelligente dei Marvel Studios per introdurre il concetto di mutanti nell’MCU, aumentando la popolazione di esseri umani superpotenti in un modo che è lineare e segue la progressione graduale del franchise di film e serie TV. Anche se questo non significa necessariamente che i personaggi di WandaVision debbano poi comparire per forza nei film successivi.

Piuttosto, questa ipotesi pone le basi per la Disney per giocare con una pletora di personaggi dei fumetti che non erano stati esplorati solo nei film degli X-Men della 20th Century Fox e che non hanno mai ricevuto il trattamento del grande (o piccolo) schermo.

Cos’è il libro di Agatha?

Nel settimo e ottavo episodi di WandaVision, vediamo un libro nel seminterrato di Agatha Harkness con antiche rune scolpite sulla copertina, che emanano una misteriosa aura arancione. Il modo in cui la telecamera ha girato e messo a fuoco questo libro non può essere una semplice coincidenza: si tratta di un oggetto su cui i Marvel Studios vogliono che si concentri l’attenzione dello spettatore.

Ci sono molti libri magici che finiscono per essere importanti nei fumetti Marvel, inclusi Darkhold, Necronomicon e Tome of Zhered-Na, ma nessuno di questi testi è stato esplorato finora nei film MCU (sebbene Darkhold sia apparso in “Runaways” che in “Agents of SHIELD” della Marvel). Una delle ipotesi più probabili è che sia il Libro di Cagliostro, il libro del misticismo oscuro che è stato rubato dalla biblioteca privata dell’Antico (Tilda Swinton) nel primo film Doctor Strange e questo potrebbe essere un buon ulteriore collegamento con il secondo film del personaggio interpretato da Benedict Cumberbatch.

C’è un male più grande, oltre Agatha?

Kathryn Hahn as Agatha Harkness in Marvel Studios’ WANDAVISION exclusively on Disney+. Photo courtesy of Marvel Studios. ©Marvel Studios 2021. All Rights Reserved.

Per quanto orecchiabile sia “Agatha All Along”, non è la prima volta che un personaggio sembra essere il responsabile di quanto accade e si scopre poi che invece il responsabile vero è un altro. Sembra dunque possibile che né Wanda né Agatha siano colpevoli al 100% e che una terza entità non ancora svelata abbia agito, o almeno influenzato, entrambe le ragazze magiche per tutto questo tempo.

Potrebbe essere tutto semplice come sembra, ovvero è stata davvero Agatha a tirare tutte le fila dietro le quinte per scoprire la verità dietro i poteri di Scarlet Witch mantenendo il più stabile possibile l’illusione della sitcom. Indipendentemente dal fatto che Agatha abbia o meno alleanze con altri Big Bad dei fumetti Marvel che potrebbero diventare rilevanti in questa attuale fase del MCU – come Mephisto, the Grim Reaper, Nicholas Scratch, Salem’s Seven, Nightmare, Chthon, Ghost Rider, ecc. – non sembra che ci siano i tempi per inserire un nuovo cattivo.

Chi è la misteriosa guest star?

Per settimane, Paul Bettany ha ripetutamente scherzato sul fatto che WandaVision avrà un attore strabiliante in un ruolo non annunciato. A IndieWire, Bettany ha detto che “ha sempre voluto lavorare con” questo attore, che “abbiamo fatto fuochi d’artificio insieme” e che “le scene sono piuttosto intense“. Dopo l’apparizione a sorpresa di Evan Peters, Bettany ha detto a Esquire che il misterioso cameo di cui stava parlando non era ancora stato svelato né trapelato, e sembrava persino suggerire che non si stesse riferendo a Doctor Strange di Benedict Cumberbatch. “Abbiamo alcune scene incredibili insieme, e la chimica tra di noi è, penso, straordinaria”, ha detto.

Naturalmente, le speculazioni non si sono lasciate attendere. Bettany stava parlando di se stesso. Con la rivelazione che il Visione dell’ESA è stato creata da Wanda, mentre S.W.O.R.D. aveva usato la magia di Wanda per ricostituire il corpo reale di Visione trasformandolo semplicemente in un’arma senziente simile a un fantasma, è inevitabile che Visione e Visione fantasma di Wanda si scontreranno. Questo potrebbe dire che Paul Bettany, ancora una volta trollando tutti, stava parlando di sé e si troverà a combattere contro se stesso. Occasione davvero rara nella vita.

Visione sopravviverà al finale? Può farlo?

Paul Bettany as Vision in Marvel Studios’ WANDAVISION exclusively on Disney+. Photo courtesy of Marvel Studios. ©Marvel Studios 2021. All Rights Reserved.

WandaVision, prima di tutto, parla del dolore e di come le perdite di Pietro e di Visione si siano accumulate nella psiche di Wanda per portarla a creare il mondo delle sitcom di Westview come rifugio dal baratro che quelle morti hanno causato in lei. Se la serie dovesse finire questa stagione senza che Wanda si confrontasse con quello che ha fatto, e finalmente permettesse a se stessa di accettare la morte di Visione e andare avanti, questo sicuramente non sarebbe quello che ci aspettavamo.

Naturalmente questo si riferisce solo al Visione creato da Wanda, perché la versione bianca spettrale di Vision resuscitata da S.W.O.R.D. è reale in un modo in cui la versione di Wanda non lo è: ha un corpo. Se Wanda è stata in grado di ricreare la Visione una volta, cosa le impedisce di farlo di nuovo, questa volta con un corpo che non ha bisogno della sua magia del caos per sopravvivere? A meno che la Visione di Wanda non sconfigga prima la Visione fantasma. Tuttavia sembra che l’esito di questo punto sia scontato: Visione morirà.

Le pubblicità false prefigurano qualcosa?

Un tostapane Stark, un orologio Strücker, una barretta di sapone HYDRA Soak, un rotolo di asciugamani di carta Lagos, uno yogurt Yo Magic e una confezione di antidepressivi Nexus: gli spot che abbiamo visto in WandaVision sembrano davvero un cesto intero di Easter Eggs. Ogni spot si riferisce a un particolare momento nel passato di Wanda. I più evidenti sono il tostapane (che ricorda la bomba che ha ucciso i genitori Maximoff); i prodotti Strücker e HYDRA che ricordano la sperimentazione e il lavaggio del cervello effettuati su Scarlet Witch e Quicksilver da giovani adolescenti; gli asciugamani di carta di Lagos che fanno riferimento al pasticcio che Wanda e gli altri Vendicatori hanno commesso in Nigeria durante gli eventi di Captain America: Civil War. Meno chiari, tuttavia, sono lo yogurt Yo Magic e gli antidepressivi Nexus: potrebbero avere un collegamento con il futuro di Wanda?

Invece di prefigurare qualcosa che deve accadere, i marchi fittizi di yogurt e antidepressivi spiegheranno elementi di WandaVision e la storia delle origini di Scarlet Witch che devono ancora essere menzionati sullo schermo, vale a dire, come Wanda Maximoff è in grado di attingere alla Magia del Caos, ovvero se quella magia le è stata conferita da un mutante superiore o da un’entità cosmica? Wanda è un essere Nexus o una Mutante?

Secondo la tradizione canonica Marvel Comics, gli Esseri Nexus sono individui rari con la capacità di influenzare la probabilità (e quindi il futuro) e possono alterare il flusso dell’Universal Time Stream. Possono anche produrre una prole incredibilmente potente. Sappiamo che, nei fumetti, appartenenti a Esseri Nexus sono Jean Grey e Odino.

Doctor Strange si farà vivo nel finale? O altri Vendicatori?

DOCTOR STRANGE, Benedict Cumberbatch, as Dr. Stephen Strange, 2016. © Walt Disney Studios Motion Pictures /Courtesy Everett Collection

Sappiamo già che Scarlet Witch farà un’apparizione in Doctor Strange e il Multiverso della Follia, in cui Benedict Cumberbatch riprenderà il suo ruolo di Stregone Supremo. Il film sarà diretto dall’ex regista di Spider-Man, Sam Raimi. Finora non si sa molto sulla trama del sequel, previsto per il 25 marzo 2022 nelle sale cinematografiche, solo che segue le avventure di Strange e le sue ricerche sulla pietra del tempo. Il coinvolgimento di Wanda nella narrazione rimane poco chiaro, ma inizierà ad avere più senso entro la fine del nono e ultimo episodio della sua serie indipendente.

Il capo dei Marvel Studios Kevin Fiege ha ripetutamente osservato che WandaVision si collega direttamente agli eventi del sequel di Doctor Strange 2. Inoltre, il film era stato programmato in anteprima subito dopo la conclusione di WandaVision su Disney+, prima che la pandemia costringesse lo studio a spostarne l’uscita. Quindi, sembra che un cameo di Cumberbatch nel finale sia logico, ma i motivi che ha Strange per quella probabile apparizione sono in gran parte un mistero. Dovrà occuparsi di Wanda dopo che si sarà svegliata dal suo mondo di sit-com per convincerla a viaggiare attraverso il multiverso con lui? Cercherà di insegnare a Wanda i poteri della Magia del Caos e della Gemma della Mente? Conoscendo la Marvel, il cameo di Doctor Strange probabilmente aprirà solo più porte a teorie, piuttosto che concludere con precisione gli imbrogli che distorcono la realtà di Scarlet Witch per tutta la serie.

Per quanto riguarda altri Vendicatori (come Hulk, Vedova Nera, Falcon, Soldato d’Inverno, Ant-Man, Spider-Man, Thor), sembra davvero meno probabile che appaia qualcuno che non sia Strange, anche se forse Falcon (Anthony Mackie) e il Soldato d’Inverno (Sebastian Stan) potrebbe presentarsi dato che il loro show spinoff sarà presentato in anteprima a breve sullo streamer Disney. Anche Captain Marvel di Brie Larson potrebbe apparire nella serie, poiché ha legami con Monica Rambeau, anche se, secondo lo show, la loro relazione è attualmente tesa.

MAX3MIN, prima edizione dal 10 al 21 marzo, ecco i cortometraggi

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MAX3MIN, prima edizione dal 10 al 21 marzo, ecco i cortometraggi

MAX3MIN, festival di cortometraggi alla prima edizione in streaming gratuito worldwide dal 10 al 21 marzo ideato e diretto dalla scenografa italo-argentina Martina Schmied, ha sfidato i creators di immagini a rimettere in discussione i modi abituali che usiamo per raccontare, superando le categorie prevalenti di questo tempo: la lunghezza “classica” del cinema come i tempi rigidi della serialità televisiva, la concisione elegante delle short story ma anche la frammentarietà superveloce delle Instagram stories. Come un libro di haiku da vedere, il programma di MAX3MIN sorprenderà per le innumerevoli strategie messe in campo dagli autori per cogliere la vita in un così breve tempo. Che si tratti di dipingere mondi giganteschi o entrare nel profondo delle relazioni più intime, di descrivere la realtà con immagini lampanti ed essenziali o manipolare quelle stesse immagini per stimolare reazioni forti nella parte irrazionale di chi guarda, l’unico comune denominatore resta uno solo: siate brevi.

Ma MAX3MIN è anche un grande esperimento di worldwide festival: i 100 cortometraggi selezionati saranno disponibili online gratuitamente e visibili in tutto il mondo, dal 10 al 21 marzo, sulla piattaforma proprietaria MAX3MIN, senza i limiti di carattere geografico che molti festival traslocati online a causa del COVID-19 hanno dovuto introdurre. La scelta di un festival “globale” è coerente anche con lo spirito della selezione: i 100 corti in programma sono stati selezionati tra oltre 2.700 iscrizioni da 97 Paesi, e tra differenze e sensibilità agli antipodi, il programma mette in evidenza divergenze e tratti comuni, modi opposti e insieme affini per raccontare.

Il programma di proiezioni del festival segue un principio di loop screening: tutti i giorni, dal 10 al 21 marzo, un gruppo di 10 cortometraggi sarà disponibile per 24 ore, così da consentire a tutti i fusi orari di poter assistere alla proiezione e votare i propri preferiti, su una piattaforma realizzata appositamente per il concorso. Ogni gruppo di 10 corti permetterà allo spettatore un’intensa esperienza di visione, catapultandolo in meno di mezz’ora dai ghiacci siberiani alla campagna balcanica, da Buenos Aires a Mumbai, da Brooklyn a Roma, passando per luoghi che esistono soltanto nell’immaginazione dei loro autori. Una fruizione inedita e stimolante che mette in crisi i tempi dilatati della serialità televisiva, la lunghezza classica del cinema e persino la velocità senza traccia dei contenuti per il web.
Un festival-playlist, che punta a stimolare lo spettatore a guardare e riguardare i film anche più e più volte. Come si fa con le canzoni.

Il 21 marzo, infine, si terrà la cerimonia di premiazione live, in cui la giuria del concorso presenterà una classifica dei 10 migliori cortometraggi, che verranno proiettati. Tra questi film, il primo classificato vincerà il Premio per il Miglior Film del valore di 3.000 euro per la produzione di un nuovo cortometraggio. La Giuria Internazionale è composta da: Tony Kaye, regista di American History XElisa Bonora, montatrice; la fumettista e plastic artist sudamericana PowerPaolaEnrico Gabrielli, fondatore della band Calibro 35; Martina Pastori, regista e filmmaker specializzata in videoclip e fashion film.

Ma quali sono le storie di MAX3MIN?
Ecco alcune parole chiave per descriverle (senza fare troppi spoiler).

COVID-19. Se il virus ha trasformato la società, anche le immagini che essa produce non possono sfuggire alla sua influenza. La grande rivelazione di MAX3MIN è che il trauma del virus è realmente globale: dall’India all’Argentina, da Taiwan all’Italia, sono centinaia le storie che scavano nel rapporto tra l’individuo e il cambiamento forzato. Storie di distanziamento, isolamento, desiderio di contatto, nostalgia del caos. Ma anche modi creativi e sorprendenti per raccontarlo, non schiavi dell’iperrealismo dei telegiornali ma immersi nell’immaginazione: Threesome di Nyko Piscopo usa la danza per scherzare (ma non troppo) sul sesso e sul desiderio durante l’era del distanziamento sociale; The New World: Variations on Stay-home Activities di Hong Ning e Zhao Xiaofeng è un’esilarante rielaborazione in forma di new media art dei mille passatempi “da remoto” che il lockdown ha scatenato; Mad Mask – Fury Roll di Stéphane Berla trasforma il cult movie di George Miller in un inseguimento animato tra il virus e la mascherina, di grande spettacolarità (il regista ha già realizzato un lungometraggio prodotto da Luc Besson che ha vinto numerosi premi).

IDENTITA’. Il razzismo, la conquista dei diritti delle persone afroamericane, le dinamiche di genere, il rifiuto dei nazionalismi: le storie dei giovani talenti di MAX3MIN pulsano delle tensioni sociali in corso nel pianeta, sollevando interrogativi importanti e stimolando la nostra necessità di rimettere in discussione le nostre certezze, mostrando quanto a volte possano essere illusorie. On the Other Side of Right di Russell Brownley mette insieme gli scontri di St. Augustine Beach nel 1964, determinanti nel processo di conquista dei diritti degli afroamericani, con il presente del Black Lives MatterA.M.I.A. di Matyas Doyle, nella forma di un feroce video musicale in 3D, ripercorre gli anni Novanta bui dell’Argentina. Noi cinesi in realtà siamo tutti dei cloni di Alessio Wong, in soli 2 minuti, smonta tutti gli stereotipi più triti sulla comunità cinese.

IMMAGINAZIONE. MAX3MIN è anche un trionfo della fantasia più libera e sfrenata. Una quota garantita soprattutto dalle molte animazioni presenti in concorso, che spaziano dalla tradizione (stop motion, disegno, illustrazione) al contemporaneo (3D, computer graphics) fino alle tecniche più incredibili anche solo da immaginare: Confetti di Àngel Estois, Mercè Sendino e Lucía Hernández racconta un party finito malissimo usando esclusivamente coriandoli; Montauk di Harry Rubin-Falcone mescola collage e disegno a mano con effetti digitali, per un piccolo ed emozionante quadro sull’amicizia; Wake Up di Martín Jemes racconta il disagio della routine in un gioco di montaggio e accelerazioni fulminante.

SCUOLE E TALENTI. Grande attenzione nella selezione di MAX3MIN è stata posta verso la ricerca e la scoperta dei talenti che saranno gli autori di domani, attraverso un’opera di scouting e relazione fitta con le più importanti scuole di cinema italiane e internazionali (NABA, Civica Scuola Luchino Visconti, Satyajit Ray Film Institute) e distribuzioni specializzate (Av-ArKKI, Sixpack). Alcuni nomi: Alessio Wong (Noi cinesi in realtà siamo tutti dei cloni), già autore di alcuni dei videoclip più acclamati della scena cloud rap italiana (Garage Gang, Ariete); Ludovica De Feo (Eggshell); Mattia Chicco (Artico).

Fino all’Ultimo Indizio, recensione del film con Denzel Washington

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Dopo aver raccontato l’altra faccia dell’iconica storia dei criminali Bonnie e Clyde in Highwaymen – L’ultima imboscata, John Lee Hancock torna a proporre una storia che si immerge nelle atmosfere del crime drama, offrendo un omaggio al noir, laddove in precedenza aveva tenuto presente principalmente il western. Lo fa firmando regia e sceneggiatura di Fino all’Ultimo Indizio, il suo ultimo film che arriva direct to digital per Warner Bros Distribution. Il film, che ha già riscosso un discreto successo negli Stati Uniti, ha anche conquistato una prestigiosa nomination ai Golden Globes 2021 per il migliore attore non protagonista, Jared Leto (premio andato poi a Daniel Kaluuya per Judas and the Black Messiah).

La trama di Fino all’Ultimo Indizio

Fino all’ultimo indizio racconta la storia del vice-sceriffo di contea californiana di Kern, Joe Deacon (Denzel Washington), che viene inviato a Los Angeles per una raccolta di prove. Quello che doveva essere un veloce incarico si trasforma in un’indagine impegnativa, quando Deacon si ritrova coinvolto nella caccia al serial killer che sta seminando il panico in città.
È lo stesso sergente Jim Baxter (Rami Malek), che si occupa del caso, a richiedere l’aiuto del vice-sceriffo, perché colpito dalla sua capacità di prestare attenzione anche alle “piccole cose” e scovare indizi difficili da intuire. Baxter, nel corso delle indagini, ignora totalmente, però, che il caso sembra svelare alcuni segreti di Joe, appartenenti a un oscuro passato e con cui l’uomo deve ancora fare i conti, un caso irrisolti con risvolti tragici. La collaborazione trai due porterà all’identificazione di un sospettato che si rivela essere molto diverso da un criminale normale, un soggetto scaltro, intelligente, un reietto della società che però ha delle sue regole. Contro di lui Baxter concentrerà le sue forze. Ma nel finale a sorpresa il giovane sergente capirà che la realtà non è sempre quella che sembra, e che la legge e la legalità raramente vanno di pari passo con ciò che è giusto fare.

Le dinamiche narrative messe in scena da Hancock sono tradizionali, da una parte c’è un detective anziano, disincantato disposto a far passare il suo sapere anche se con una reticenza sospettosa, dall’altra un giovane sergente, un uomo tutto d’un pezzo che ha grande fiducia nei mezzi che la legge gli fornisce. Tra di loro un sospettato che imparerà con un certo gusto a giocare con i suoi accusatori. Sembra la dinamica vista in Seven di David Fincher, o in altri mille thriller di investigazione, eppure Fino all’ìUltimo Indizio assume una dimensione esistenzialista seguendo da vicino i personaggi, le loro ambizioni, le loro paure e il loro modo di approcciare alla vita, così diverso e condizionato dalle rispettive esperienze. Più che la caccia all’assassino, al regista sembra importare qual è lo stato d’animo con cui i personaggi si approcciano alle loro giornate.

Un tris incredibile di protagonisti

A questo scopo, particolare valore assume la scelta di in trittico di attori di spessore. Denzel Washington offre la sua quasi ovvia solidità da attore consumato e si confronta con un Rami Malek che, nonostante sembra sia fuori parte il più del tempo, riesce comunque a comunicare le sfumature del carattere che gli viene affidato. Jared Leto, dal canto suo, seppure in meno tempo, riesce a infondere tutto il suo metodo in un personaggio affascinante e sfuggente, diverso da altri psicopatici (forse) omicidi che abbiamo visto sullo schermo.

È interessante come, per Hancock, il luogo prediletto per portare avanti le indagini non sembra essere la strada, la scena del crimine, ma la mente stessa del detective. Se il giovane e metodico Baxter si affida alle prove, ai rilievi, alla scienza dietro l’investigazione, l’approccio di Deacon è più intuitivo e allo stesso tempo più analitico: il personaggio magistralmente interpretato da Denzel Washington si ferma, immagina, soppesa, razionalizza, osserva tanto e prevede gli scenari e i momenti nei quali è possibile cadere in fallo. Deacon è capace di calarsi davvero nella mente dell’omicida che i due cercano, ma allo stesso tempo è afflitto dal rimorso e da una storia personale oscura, è un personaggio con diversi strati e piani, e l’idea che ci dà Fino all’Ultimo Indizio è che alla fine della storia, Baxter sarà un po’ meno ligio e fiducioso e un po’ più simile al suo collega anziano.

Più concentrato sull’ambiente e sulle atmosfere che sulla narrazione intesa come progressione di eventi, Fino all’Ultimo Indizio è un thriller efficace ed affascinante, che si avvale di ottime interpretazioni e di un ritmo dilatato e ipnotico.

Fino all'Ultimo Indizio recensione

Prime Video: tutte le novità del mese di Marzo 2021

Prime Video: tutte le novità del mese di Marzo 2021

Il mese di Marzo 2021 porterà tante novità su Prime Video. Infatti sono tanti i film e le serie tv in arrivo per tutto il mese. Trai titoli più attesi Il principe cerca figlio, l’atteso sequel che vedrà Eddie Murphy tornare nei panni di Re Akeem. Di seguito tutte le novità in arrivo.

I film in arrivo a Marzo 2021 su Prime Video

Il principe cerca figlio dal 5 marzo in esclusiva su Prime Video

Nel rigoglioso regno di Zamunda, Re Akeem (Eddie Murphy) è appena stato incoronato e con il suo fidato consigliere Semmi (Arsenio Hall) intraprende una nuova ed esilarante avventura che li porta ad attraversare il globo partendo dalla loro meravigliosa nazione africana fino al Queens, il quartiere di New York dove tutto è iniziato. Il film è diretto da Craig Brewer su una sceneggiatura di Kenya Barris, Barry W. Blaustein e David Sheffield. Il principe cerca figlio è basato sui personaggi creati da Eddie Murphy.

The Rental – dal 10 marzo

Due coppie in una vacanza sulle rive dell’oceano iniziano a sospettare che il padrone della casa apparentemente perfetta che hanno affittato li stia spiando. Ma non ci vuole molto per trasformare quello che doveva essere un festivo weekend fuori porta in qualcosa di molto più sinistro, con lo svelarsi di segreti che erano da tempo celati e che ora fanno sì che i quattro amici di vecchia data si vedano sotto una luce completamente diversa.

Bastardi a mano armata – dall’11 marzo

Michele vive in uno chalet tra le montagne con la moglie Damiana e la figliastra Fiore, un’adolescente con cui ha una relazione piuttosto complicata. Una notte, Sergio irrompe nella loro abitazione prendendoli in ostaggio. Si trova lì per una missione particolare: deve recuperare per conto di Caligola il prezioso bottino di un furto di tempo prima. Nel cast Marco Bocci, Fortunato Cerlino, Peppino Mazzotta, Amanda Campana e Maria Fernanda Campano. Con la regia di Gabriele Albanesi, il film è prodotto da Santo Versace, Gianluca Curti, Minerva Pictures con Rai Cinema in collaborazione con Amazon Prime Video.

Quello che tu non vedi – Dal 15 Marzo

Adam (Charlie Plummer, Premio Marcello Mastroianni come miglior attore emergente a Venezia 74° per Lean on Pete) è un adolescente brillante ma introverso, con il sogno nel cassetto di diventare chef.

L’amico del cuore – Dal 18 Marzo

L’amico del cuore (Our Friend) racconta la straordinaria storia vera della famiglia Teague – il giornalista Matt (Casey Affleck), la sua vivace moglie Nicole (Dakota Johnson) e le loro due figlie piccole – e di come le loro vite siano sconvolte dalla straziante diagnosi di cancro terminale di Nicole.

Altri film in arrivo non inediti

  • Men in Black II | 1 marzo
  • I see you |1 marzo
  • Searching |1 marzo
  • The Equalizer – Il vendicatore|1 marzo
  • The Equalizer 2 – Senza Perdono | 1 marzo
  • La guerra dei mondi |1 marzo
  • The Truman Show |1 marzo
  • Mean Girls |1 marzo
  • I Puffi 2 | 1 marzo
  • Chiamami col tuo nome | 1 marzo
  • Come farsi lasciare in 10 giorni | 1 marzo
  • Dark Crimes | 8 marzo
  • The Divergent Series: Allegiant | 9 marzo
  • Tutta un’altra vita | 12 marzo
  • Gli Indifferenti | 13 marzo
  • Mister Link | 17 marzo
  • La verità è che non gli piaci abbastanza | 18 marzo
  • The Divergent Series: Insurgent | 19 marzo
  • The Queen of Spain | 22 marzo
  • Il giorno sbagliato | 24 marzo
  • Cosa sarà | 27 marzo

Le serie tv in arrivo su Prime Video

La Templanza

La Templanza è un drama romantico basato sull’omonimo romanzo di successo di María Dueñas (The Time in Between, Las Hijas del Capitán) ambientato alla fine del XIX secolo. Racconta la storia di Soledad Montalvo e Mauro Larrea, una self-made woman e un uomo i cui destini si incontrano in un luogo e un tempo affascinanti. Una storia incentrata sul superamento delle avversità e la ricerca del proprio posto nel mondo, su come viene costruito un impero e su come in un solo giorno tutto può essere perduto, una storia di avventure in luoghi esotici e di seconde occasioni.

Invincible

Invincible è una serie animata per adulti dal creatore di The Walking Dead Robert Kirkman e dagli omonimi fumetti della Skybound/Image firmati da Kirkman, Cory Walker e Ryan Ottley, e racconta la storia del diciassettenne Mark Grayson (Steven Yeun), un ragazzo come tanti alla sua età, se non fosse per il fatto che suo padre è Omni-man (J.K. Simmons), il più potente supereroe del pianeta. Ma man a mano che Mark inizia a sviluppare i suoi super poteri, scopre che l’eredità di suo padre potrebbe non essere così eroica come sembra.

Altre serie in arrivo non inedite

  • Supercar – le 4 stagioni | 1 marzo
  • Il principio del piacere – la prima stagione | 1 marzo
  • The Good Doctor – la terza stagione | 1 marzo
  • Mazinger Edition Z – la prima stagione | 15 marzo
  • Conan il ragazzo del futuro – la prima stagione | 29 marzo
  • Eureka Seven – la prima stagione | 31 marzo

Il principe cerca moglie: Eddie Murphy costretto ad aggiungere un attore bianco

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Eddie Murphy ha rivelato che la Paramount, all’epoca della realizzazione de Il principe cerca moglie, fece pressioni per l’inclusione di un attore bianco nel film. Diretto da John Landis, la commedia del 1988 è stata un enorme successo commerciale, diventando il film della Paramount più redditizio di quell’annata.

La popolarità del film è riuscita a resistere allo scorrere degli anni, tant’è che un sequel, dal titolo Il principe cerca figlio, debutterà ufficialmente su Amazon Prime proprio domani 5 marzo. Durante un’ospitata da Jimmy Kimmel in occasione della promozione del sequel, Eddie Murphy ha rivelato che all’epoca della realizzazione del primo film, la Paramount fece pressioni per avere un attore bianco nel film, composto in gran parte da attori neri.

Le dichiarazioni di Murphy sono state riportate da CinemaBlend: “Erano gli anni ’80 e il cast era composto prevalentemente da attori neri. Ma la Paramount ce lo impose: ‘Deve esserci una persona bianca nel film’. Io dissi: ‘Che cosa?’. Alla fine pensammo a Louie Anderson, che era davvero forte. Ecco com’è entrato a far parte del film.”

Ne Il principe cerca moglie, Louie Anderson, attore e comico statunitense, interpreta Maurice, uno dei ragazzi che lavorano con Akeem (Murphy) e Semmi (Arsenio Hall) al fast food di Cleo McDowell (John Amos). Anderson tornerà nei panni del personaggio anche nel sequel.

La trama del sequel de Il principe cerca moglie

Il principe cerca figlio è diretto da Craig Brewer e si basa su una sceneggiatura scritta da Kenya Barris, Barry W. Blaustein e David Sheffield e sui personaggi creati da Eddie Murphy. Nel rigoglioso regno di Zamunda, Re Akeem (Murphy) è appena stato incoronato e con il suo fidato consigliere Semmi (Hall) intraprende una nuova ed esilarante avventura che li porta ad attraversare il globo partendo dalla loro meravigliosa nazione africana fino al Queens, il quartiere di New York dove tutto è iniziato.

Nomadland in streaming dal 30 aprile 2021 su Star

Nomadland in streaming dal 30 aprile 2021 su Star

Searchlight Pictures ha annunciato oggi i seguenti piani di rilascio per l’Italia dell’acclamato lungometraggio diretto da Chloé Zhao, Nomadland, vincitore del Golden Globe nelle categorie Miglior film drammatico e Miglior regia, del Leone d’Oro come Miglior film alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e del People’s Choice Audience Award al Toronto International Film Festival.

La pellicola arriverà prossimamente al cinema. Nomadland debutterà il 30 aprile 2021 su Star all’interno di Disney+ e sarà disponibile per tutti gli abbonati Disney+ senza costi aggiuntivi.

Iscriviti a Disney+ per guardare le più belle storie di Star e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

Nomadland è interpretato dalla due volte vincitrice dell’Academy Award Frances McDormand (Fargo; Tre manifesti a Ebbing, Missouri), dal candidato all’Academy Award David Strathairn (Good Night, and Good Luck), e dai veri nomadi Swankie, Bob Wells e Linda May, i quali sono apparsi nell’acclamato libro di Jessica Bruder “Nomadland. Un racconto d’inchiesta” (edito in Italia da Edizioni Clichy), adattato per lo schermo da Chloé Zhao. Nomadland è incentrato su Fern (McDormand) che, dopo il collasso economico di una città aziendale nel Nevada rurale, carica i bagagli sul proprio furgone e si mette in strada alla ricerca di una vita fuori dalla società convenzionale, come una nomade moderna.

Il film è stato prodotto da McDormand (Olive Kitteridge), Peter Spears (Chiamami col tuo nome), Dan Janvey (Re della terra selvaggia), Mollye Asher (The Rider – Il sogno di un cowboy) e Chloé Zhao (The Rider – Il sogno di un cowboy). Zhao si è inoltre occupata del montaggio, con il direttore della fotografia e scenografo Joshua James Richards (La terra di Dio – God’s Own Country) e insieme al team addetto al suono composto da M. Wolf Snyder (The Rider – Il sogno di un cowboy), Sergio Diaz (Roma) e Zach Seivers (Assassins).

Fino All’Ultimo Indizio in esclusiva digitale da venerdì 5 marzo

Fino All’Ultimo Indizio in esclusiva digitale da venerdì 5 marzo

Fino All’Ultimo Indizio, il thriller con protagonisti i premi Oscar Denzel Washington, Rami Malek e Jared Leto, che per la sua interpretazione nel film ha ricevuto la nomination ai Golden Globe come “Miglior attore non protagonista”, arriva in Italia in esclusiva digitale da venerdì 5 marzo, disponibile per l’acquisto e il noleggio premium su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV e per il noleggio premium su Sky Primafila e Infinity.

In occasione dell’arrivo in Italia della pellicola, che John Lee Hancock dirige da una sua sceneggiatura originale, sul canale Youtube ufficiale di Warner Bros. Italia sono già disponibili 10 minuti in anteprima del film:

Il Vice Sceriffo della Kern County, Joe “Deke” Deacon (Washington) viene mandato a Los Angeles per quello che doveva essere un veloce incarico di raccolta di prove. Al contrario, si trova coinvolto nella caccia al killer che sta terrorizzando la città. A guidare l’indagine, il Sergente Jim Baxter (Malek) che, colpito dall’istinto di Deke, richiede il suo aiuto non ufficiale. Ma mentre danno la caccia al killer, Baxter ignora che l’indagine sta riportando a galla alcune situazioni vissute in passato da Deke, svelando segreti scomodi che potrebbero mettere a repentaglio molto più che il suo caso.

Il cast principale di Fino All’Ultimo Indizio include anche Natalie Morales, Terry Kinney, Chris Bauer, Joris Jarsky, Isabel Arraiza e Michael Hyatt. Fino All’Ultimo Indizio è prodotto dal premio Oscar ed Emmy, Mark Johnson e Hancock, con Mike Drake e Kevin McCormick come produttori esecutivi.

Dietro la cinepresa, Hancock ha chiamato a lavorare con lui alcuni dei suoi collaboratori di lungo corso, tra cui il direttore della fotografia candidato all’Oscar, John Schwartzman, lo scenografo candidato all’ Oscar, Michael Corenblith, il montatore Robert Frazen e il costumista Daniel Orlandi. Le musiche sono del compositore più volte candidato all’Oscar, Thomas Newman. Warner Bros. Pictures presenta una produzione Gran Via, Fino All’Ultimo Indizio, che sarà distribuita in tutto il mondo da Warner Bros. Pictures.

Black Panther 2: Lupita Nyong’o anticipa idee emozionanti per il sequel

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Nonostante la tragica scomparsa di Chadwick Boseman, avvenuta ad agosto dello scorso anno, i Marvel Studios proseguono con lo sviluppo di Black Panther 2, e la speranza dei fan è il sequel possa rendere omaggio all’incredibile eredità sia dell’attore che del personaggio di T’Challa.

Resta da vedere quale forma assumerà effettivamente il nuovo film, ma sappiamo già che un nuovo eroe è destinato a conquistare il mantello di Pantera Nera. Ci sono report e opinioni contrastanti su chi potrebbe essere, ma in una recente intervista con Good Morning America, all’interprete di Nakia, il premio Oscar Lupita Nyong’o, è stato chiesto cosa dovranno aspettarsi i fan dal sequel.

“Seguendo la tradizione dei film Marvel, non posso rivelare nulla. Sarà difficile. Sarà diverso, ovviamente, senza il nostro re, tornare in quel mondo. Ma so che tutti noi ci stiamo impegnando per reinventare o comunque portare avanti la sua eredità in questo nuovo Black Panther, e Ryan Coogler ha alcune idee davvero, davvero eccitanti che non vedo l’ora di portare in vita con il resto della famiglia.”

In Black Panther del 2018, Nakia è stata presentata come l’interesse amoroso di T’Challa, quindi è probabile che la morte del personaggio l’abbia colpita duramente. Ovviamente, è anche un membro dei War Dogs e una guerriera a pieno titolo, quindi sarà interessante vedere cosa porterà Nakia in questo sequel e come si evolverà il suo arco narrativo.

Tutto quello che sappiamo su Black Panther 2

Black Panther 2, che sarà ancora una volta scritto e diretto da Ryan Coogler, arriverà nelle sale l’8 luglio 2022. Di recente è stato annunciato che l’attore Tenoch Huerta è in trattative con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del sequel. Huerta è noto per il ruolo di Rafale Caro Quintero nella serie Narcos: Mexico; il prossimo anno sarà tra i protagonisti di The Forever Purge, quinto e ultimo capitolo del celebre franchise horror/distopico. Al momento i dettagli sul personaggio che l’attore interpreterà nel sequel di Black Panther non sono stati svelati.

Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.  Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film.

MCU: i difetti del franchise che i fan hanno scelto di ignorare

MCU: i difetti del franchise che i fan hanno scelto di ignorare

Il MCU è chiaramente uno dei franchise di maggior successo di sempre. Con dozzine di film e ancora più titoli in arrivo, l’universo continuerà a crescere e ad espandersi ancora per molto tempo. Tuttavia, la maggior parte dei fan è consapevole che il MCU non rappresenta un’operazione perfetta e che, in merito a determinate “questioni”, la strada da percorrere è ancora lunga. Screen Rant ha raccolto i più grandi difetti relativi all’universo cinematografico Marvel che i fan hanno “scelto” di ignorare:

I personaggi maschili

Questo tropo è qualcosa che sempre più persone hanno iniziato a sottolineare. E, sebbene non sia solo un problema relativo al MCU, è qualcosa che è accaduto nei suoi film più e più volte. Gli uomini bianchi, ricchi e intelligenti vengono etichettati come di successo e meravigliosi, nonostante siano sprezzanti, maleducati e sessisti.

Due esempi lampanti sono Tony Stark e Stephen Strange, e anche se nel corso della loro storia sembrano “riformarsi”, i film li fanno apparire sempre come “ambiziosi” e alla fine li ricompensano per il loro comportamento, giusto o sbagliato che sia.

La rappresentazione LGBTQ+

Una delle critiche e delle lamentele più coerenti da parte di molti fan e critici è che il MCU è parecchio indietro rispetto ai tempi quando si tratta di personaggi LGBTQ+. Questo è un problema a livello Disney molto più generale, ma dal momento che così tanti grandi franchise sono ora di proprietà della Casa di Topolino, significa che la maggior parte dei grandi film non ha rappresentazioni queer.

Nonostante abbiano parlato per anni di includere questi personaggi, tutte le scene finora sono state tagliate. Per ora, i fan stanno aspettando di vedere se riusciranno effettivamente a portare a termine quanto promesso, rendendo Valchiria apertamente bisessuale. 

L’identità dei personaggi

Ovviamente, quasi tutti i personaggi del MCU sono basati sulle controparti fumettistiche. Poiché sono mezzi diversi raccontati da creatori diversi, i personaggi spesso hanno un aspetto molto diverso nei film, e questo è spesso un grande problema. Ad esempio, il MCU ha cancellato l’identità romaní di Scarlet Witch e ha anche perso l’opportunità di scegliere una persona disabile per il ruolo di Occhio di Falco.

C’è anche il fatto che personaggi come Captain America sono stati creati originariamente per combattere il fascismo, e storie importanti come questa sono spesso annacquate per rendere i film più appetibili.

Le interpretazioni del pubblico

Non è un segreto, come detto sopra, che questi film non hanno personaggi queer. Tuttavia, ci sono alcune relazioni così piene di sottotesto che molte persone le hanno interpretate come possibilmente queer. L’esempio più notevole in tale senso è rappresentato dal legame tra Steve Rogers e Bucky Barnes, poiché il pubblico ha spesso sottolineato gli elementi omoerotici della loro amicizia.

Tuttavia, la Disney ha deciso di rispedire Steve nel passato per stare con Peggy Carter, nonostante il fatto che andasse contro la sua caratterizzazione e i suoi ideali. Sembra che il MCU non voglia nemmeno che i fan interpretino questi personaggi come vogliono… 

La propaganda militare

Un altro problema con i film dei MCU che il pubblico sottolinea continuamente è il modo in cui ritraggono le forze armate degli Stati Uniti come un’entità unilateralmente benevola e degna di fiducia.

Molti dei personaggi sono membri dell’esercito e sono ritratti come fantastici, come badass. È anche un dato di fatto che questi film, come Captain Marvel ad esempio, hanno spesso fatto ricorso alla promozione incrociata con le forze armate. Ancora, in Iron Man c’è un messaggio alquanto problematico, secondo cui l’esercito americano era “il bravo ragazzo” rispetto ai terroristi in Medio Oriente. 

La politica

Quando iniziò il MCU, i messaggi politici non erano così schierati verso una parte o l’altra. In Captain America: The Winter Soldier, ad esempio, c’era persino l’idea che i sistemi governativi fossero corrotti e dovevano essere messi in discussione.

Ora, qualsiasi messaggio sulla politica è stato per lo più cancellato o è pensato per essere così annacquato da non significare nulla. A differenza degli show rivoluzionari come Watchmen, la Disney è diventata stereotipata. 

La quantità rispetto alla qualità

Il MCU sembra aver ridotto le cose a una scienza che combina dialoghi spiritosi, momenti divertenti e grafica accattivante, ma alcuni fan non vogliono che si perda l’individualità nelle storie. La cosa buona è che ci sarà più diversità in futuro, ma alcuni fan temono che questa quantità significhi che le storie più diverse verranno eliminate per prime.

Il tema della diversità

Anche se il MCU sta finalmente compiendo sforzi per includere personaggi sempre più diversi, anche a livello di personaggi principali, sicuramente non è ha fatto da pioniere in tal senso.

Abbiamo dovuto aspettare l’uscita di Black Panther nel 2018 per vedere un protagonista nero, e molti personaggi prima di T’Challa, come Sam Wilson e Rhodey, sono stati usati per lo più come spalle o aiutanti. Ecco perché molte persone sperano che il franchise si impegni per una maggiore diversità che possa rivelarsi duratura col tempo. 

Molti più protagonisti maschili

Insieme alla mancanza di una diversità razziale, un altro grosso problema è quanto tempo ha impiegato il MCU per avere un film diretto da donne. Non è stato fino al 2019 con Captain Marvel, e fino a quel momento, il personaggio femminile spesso passava in secondo piano rispetto agli uomini o erano solo interessi amorosi.

Anche con personaggi complessi e amati come Vedova Nera, più uomini bianchi hanno ottenuto tre interi film prima di una donna. E solo di recente, con Captain Marvel 2, abbiamo avuto il primo film del MCU diretto da una regista nera.

Star Wars IX: Rian Johnson non conosceva i piani quando ha lavorato a Gli Ultimi Jedi

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Rian Johnson ha confermato che non era a conoscenza dei piani per Star Wars 9 durante la realizzazione di Star Wars: Gli ultimi Jedi. Una delle critiche più comuni che vengono mosse alla trilogia sequel è l’apparente mancanza di una strategia narrativa coesa.

Sia Johnson che J.J. Abrams hanno goduto di un’ampia libertà creativa durante la realizzazione degli episodi a loro affidati, con il risultato che alla fine, proprio a causa di una palese mancanza di comunicazione tra le parti coinvolte, la trilogia si è spesso rivelata in contrasto con sé stessa.

In una recente intervista con la giornalista Sariah Wilson, a Johnson è stato chiesto se sapeva che Ben Solo sarebbe morto in Star Wars 9 durante lo sviluppo de Gli ultimi Jedi. Il regista ha risposto: “No, non lo sapevo affatto”, e ha continuato spiegando che voleva lasciare che la Saga degli Skywalker potesse seguire più direzioni dopo quella tracciata dal suo film.

Al di là della polarizzazione dei singoli spettatori, Il risveglio della forza e Gli ultimi Jedi sono stati comunque ben accolti dalla critica, quindi è evidente che il modello impostato da Lucasfilm abbia funzionato per i primi due film. La mancanza di un piano concreto è diventata un problema con L’ascesa di Skywalker, la cui produzione è stata particolarmente travagliata (anche per l’uscita di scena di Colin Trevorrow) e le cui numerose storyline non sono state approfondite a dovere (come il ritorno dell’Imperatore Palpatine).

Il futuro della saga di Star Wars

Di recente è stato confermato Rogue Squadron, primo film ad arrivare nelle sale dopo la conclusione della saga degli Skywalker. Il film, diretto da Patty Jenkins (regista di Wonder Woman), verrà distribuito nelle sale a dicembre 2021.

Oltre a Rogue Squadron, sappiamo che a Rian Johnson, regista de Gli Ultimi Jedi, è stata affidata la scrittura di una nuova trilogia basata su nuove storie e nuovi personaggi, ma su quel progetto non si hanno aggiornamenti da diverso tempo. In passato, anche ai creatori di Game of Thrones, David Benioff e D.B. Weiss, era stato affidato lo sviluppo di una trilogia parallela: sfortunatamente, il duo ha deciso poi di abbandonare il progetto.

In sviluppo c’è anche un misterioso film che sarà prodotto da Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios, e che sarà scritto da Michael Waldron, sceneggiatore di Doctor Strange in the Multiverse of Madness

Jason Momoa: 10 cose che non sai sull’attore

Jason Momoa: 10 cose che non sai sull’attore

Divenuto celebre grazie ai suoi ruoli nelle serie Stargate Atlantis e Il Trono di Spade, l’attore Jason Momoa si è poi affermato anche al cinema, dando vita a personaggi che ben rispecchiano il suo carattere gentile e duro allo stesso tempo. Oggi Momoa è un apprezzato attore, che ha dimostrato di saper coltivare il suo talento e di potersi calare in ruoli e generi sempre diversi.

Ecco 10 cose che non sai su Jason Momoa.

Jason Momoa: i suoi film

1. Ha preso parte a importanti blockbuster. Il debutto cinematografico dell’attore avviene nel 2004 con il film Arrivano i Johnson, ma è solo con il film del 2011 Conan the Barbarian che Momoa raggiunge la celebrità anche sul grande schermo. Da quel momento si impone con la sua presenza con film come Jimmy Bobo – Bullet to the Head (2012), Wolves (2014), The Bad Batch (2016), C’era una volta a Los Angeles (2017), e si consacra grazie al ruolo di Aquaman nei film Justice League (2017) e Aquaman (2018). Nel 2021 riprenderà il ruolo di Aquaman/Arthur Curry nell’attesissimo Zack Snyder’s Justice League, la director’s cut del film del 2017 Justice League. Ma sarà l’atteso Dune diretto da Denis Villeneuve il film dell’anno per l’attore che interpreterà Duncan Idaho. In post produzione invece ha The Last Manhunt nel ruolo di Big Jim. Nel 2022 riprenderà il ruolo di Arthur Curry/Aquaman nell’annunciato Aquaman 2.

2. È celebre per i ruoli televisivi. L’attore inizia la sua carriera televisiva partecipando ad alcuni episodi della serie Baywatch (1999-2001), e in seguito in North Shore (2004-2005). Nel 2005 viene scelto per il ruolo di Ronon Dex nella serie Stargate Atlantis (2005-2009), che gli fa acquistare grande popolarità, cresciuta poi con il ruolo di Khal Drogo in Il Trono di Spade (2011-2012). Successivamente recita in The Red Road (2014-2015), Frontiera (2016-2018) ed è protagonista della serie See (2019-in corso).

3. Ha ricoperto il ruolo di produttore. Nel 2018 l’attore si dedica anche alla produzione, ricoprendo tale ruolo per cinque episodi della serie Frontiera, dove è anche attore.

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Jason Momoa è su Instagram

4. Ha un account personale. Momoa è presente sul social network Instagram con un proprio profilo, seguito da 14 milioni di persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere fotografie scattate in momenti di svago, ma anche numerose immagini promozionali dei suoi progetti da attore.

Jason Momoa: la moglie e i figli

5. È sposato. L’attore ha sposato nell’ottobre del 2017 l’attrice Lisa Bonet. La cerimonia è avvenuta in gran segreto nella loro casa a Topanga, in California. I due attori sono una coppia dal 2005 e hanno avuto due figli rispettivamente nel 2007 e nel 2008.

Jason Momoa in Aquaman

6. Ha fatto numerosi scherzi sul set. Nonostante l’aria da duro, Momoa è una personalità molto brillante e adora divertirsi, in particolare facendo scherzi. L’attore ha rivelato che sul set del film Aquaman ha più volte organizzato degli scherzi ai suoi ignari compagni di set. A tutti tranne che Nicole Kidman, verso la quale l’attore ha dichiarato di provare profonda riverenza.

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7. Non si aspettava di essere scelto per il ruolo. Momoa ha dichiarato di essere rimasto particolarmente sorpreso nell’apprendere di essere stato scelto per il ruolo. La sua incredulità deriva dal fatto che nei fumetti il personaggio di Aquaman ha i capelli biondi ed è di razza caucasica. L’intento del regista e dei produttori era tuttavia quello di infrangere tali caratteristiche, e trovando che Momoa fosse perfetto per il ruolo.

Jason Momoa e il suo fisico

8. Ha risposto alle critiche dei fan. L’attore è noto per avere un fisico statuario, ma dopo alcune foto in cui apparve leggermente ingrassato ha ricevuto numerose critiche da parte dei fan. Senza scomporsi l’attore ha replicato con un video in cui mostra gli addominali, chiedendo ironicamente “va bene per il fisico di un papà?”. L’attore, che durante una pausa tra un set ed un altro si era rilassato non dovendo sfoggiare un fisico perfettamente scolpito, ha così dimostrato di essere comunque sempre in forma.

Jason Momoa esegue l’Haka

9. Si è esibito nella celebre danza. Durante la premiere di Aquaman l’attore ha dato spettacolo eseguendo l’Haka, la danza del popolo Maori. Tale danza non ha fini intimidatori, bensì viene eseguita come manifestazione della propria gioia, per esprimere in piena libertà i propri sentimenti.

Jason Momoa: età, altezza e peso

10. Jason Momoa è nato a Honolulu, nelle Hawaii, Stati Uniti, il 1 agosto 1979. L’attore è alto complessivamente 193 centimetri, e pesa circa 106 chili.

Fonte: IMDb

 

 

Blake Lively: 10 cose che non sai sull’attrice

Blake Lively: 10 cose che non sai sull’attrice

L’abbiamo conosciuta tutti come la Serena van der Woodsen di Gossip Girl, la amiamo per la relazione con il marito Ryan Reynolds, e la seguiamo da anni: Blake Lively è una forza della natura. Una star di fama mondiale, sa bene come proteggere la propria vita privata, e sa che “voler fare l’attore e voler essere famosi sono cose diverse”.

Cosa non sapete su Blake Lively? Ecco dieci curiosità su di lei:

Blake Lively: filmografia e carriera

blake lively

1. Blake Lively aveva sogni diversi da Hollywood. È nata a Los Angeles, in una famiglia di attori. Ma Blake Lively aveva interessi diversi: crescendo, sognava infatti di studiare a Stanford piuttosto che recitare. La madre la aiutò a cominciare gli studi con una marcia in più, facendola cominciare con tre anni d’anticipo: “Mia madre disse che avevo sei anni, dato che ero molto alta,” ha raccontato. Ma, piano piano, Blake cominciò a seguire le orme dei genitori: fece l’audizione per il ruolo di Natalie Hillard in Mrs. Doubtfire, e per 4 amiche e un paio di jeans (2005), aggiudicandosi il ruolo di Bridget. Due anni dopo, poi, si aggiudicò la parte che la rese famosa, quella di Serena in Gossip Girl.

2. Blake Lively: filmografia. La carriera dell’attrice è decollata dopo Gossip Girl e, negli anni successivi, ha recitato in 4 amiche e un paio di jeans 2 (2008), The Town (2010), Lanterna Verde (2011), Hick (2011), Le belve (2012), Adaline – L’eterna giovinezza (2015), Café Society (2016), Paradise Beach: Dentro l’incubo (2016), Chiudi gli occhi (2016). E Blake Lively ha film in arrivo, tra il 2018 e il 2019: Un piccolo favore e The Rhythm Section. Nel 2020 è stata protagonista nel ruolo di Stephanie Patrick in The Rhythm Section.

Blake Lively: Instagram

3. Blake Lively, Instagram, e le Spice Girls. A quanto pare, anche Blake è una fan delle Spice Girls. Qualche giorno fa, una ragazza ha pubblicato una foto di se stessa a cinque anni, ad un concerto delle Spice Girls, con un’altra fan del gruppo, vestita da Baby Spice, E… la ragazza in questione è proprio Blake Lively! Quando Blake Lively, su Instagram, ha riportato la foto, non sapeva chi avrebbe risposto: Baby Spice in persona! E la reazione di Blake, da vera e propria fangirl, ha fatto innamorare i fan.

Blake Lively hot

Blake Lively hot4. Blake Lively hot in un controverso servizio fotografico. Per il numero del marzo 2009 di Rolling Stone, Blake Lively ha posato per la rivista insieme a Leighton Meester, per un servizio fotografico scattato dal controverso fotografo Terry Richardson. In un servizio esclusivo per la rivista, le due appaiono insieme, leccando gelati, succhiandosi le dita, e lasciandosele mordere dal fotografo stesso. Le foto erano parte di un servizio realizzato con l’interno cast, quando il gruppo di giovani attori era ovunque, su ogni rivista, su ogni tabloid.

5. Blake Lively non ha mai bevuto. Nonostante, sullo schermo, Blake interpreti party girls incallite, l’attrice ha raccontato a Vogue di non aver mai bevuto in vita sua. Ma ha infranto la legge: importa spezie dagli altri Paesi nascondendole in orsacchiotti di peluche. “Viaggio spesso, e quindi mi emoziono quando trovo una nuova spezia o una nuova salsa. È da pazzi, ma volevo una salsa da New Orleans, e loro non la potevano spedire perché non era approvata dal FDA. Ho chiamato il ristorante e ho detto: “Ok, potete comprare un orsetto di peluche, tagliarlo, inserivi la salsa e spedirlo?” E loro hanno detto: “No, non siamo un cartello della droga; non ti mandiamo la salsa di patate dolci in un orsacchiotto”.

Blake lively: chi è il marito?

6. Blake Lively: il marito e il matrimonio. Blake Lively è sposata con Ryan Reynolds, conosciuto sul set di Lanterna Verde. i due si sono sposati in segreto, in modo da tenere i paparazzi alla larga. Non solo: hanno sempre tenuto la propria relazione per sé, limitandosi ad alcune brevi apparizioni insieme sul red carpet. Dopo un anno passato insieme, Blake Lively e il marito si sono sposati alla Boone Hall Plantation nella California del Sud, e fu solo nel weekend successivo che i media scoprirono la cosa. Fu solo allora che furono rivelati alcuni dettagli: Blake ha indossato un vestito Marchesa, e la cerimonia privata si è svolta davanti ad amici e familiari, tra cui America Ferrera, Amber Tamblyn e Alexis Bledel.

Blake Lively: figlie

7. Blake Lively: la figlia James è identica all’attrice da piccola. Ryan Reynolds e Blake Lively hanno avuto due figlie, e una di loro, la piccola James Reynolds, è davvero una copia della madre quando aveva la stessa età. Reynolds ha sempre parlato molto delle figlie, dell’amore per Blake, e del suo apprezzamento nei confronti di quello che la moglie fa per la famiglia: “Voglio ringraziare mia moglie Blake, che è seduta qui e vuol dire tutto per me. Sei la migliore cosa che mi sia mai successa” ha detto durante il proprio discorso di accettazione della stella sulla Hollywood Walk of Fame, “Rendi tutto migliore. Rendi tutte le cose nella mia vita migliori. Mi hai dato due delle bambine più incredibili che abbia mai potuto sperare di avere”.

8. Blake Lively: a quanto pare, ci saranno tanti altri figli in futuro. Sembra che le piccole Ines e James non saranno le sole. Infatti, entrambi i genitori hanno parlato del loro desiderio di avere una famiglia grande: “Ho sempre voluto una famiglia grande” ha raccontato Blake nel 2012, “Oh, vorrei 30 bambini, se potessi”. Nel 2013, poi, Ryan ha parlato con Details a riguardo: “Vorremmo una famiglia grande. Veniamo entrambi da famiglie numerose: i miei genitori ebbero quattro figli, quelli di Blake ne ebbero cinque. In tanti dicono che è da pazzi, ma lo sapremo solo quando ci arriveremo”. Ma affronterebbero le difficoltà con gioia, ha aggiunto.

Ryan Reynolds e Blake Lively

9. Ryan Reynolds e Blake Lively si sono incontrati quando entrambi stavano già con qualcun altro.  Ryan e Blake sanno benissimo cosa vuol dire essere una coppia di Hollywood: quando si sono incontrati sul set di Lanterna Verde nel 2010, lei era impegnata da tempo con la star di Gossip Girl Penn Badgley, e lui era sposato con Scarlett Johansson. Blake e Penn furono i primi a lasciarsi e, un mese dopo, Ryan e Scarlett decisero di divorziare. Quando Ryan Reynolds e Blake Lively si riunirono, nel 2011, per promuovere il film, erano ancora amici, ma tutti cominciarono a notare quanto i due, insieme, fossero adorabili. Prima di mettersi insieme, però, entrambi frequentarono altre star: sembra che lei abbia frequentato Ryan Gosling e Leonardo DiCaprio, e si dice che lui abbia frequentato Charlize Theron.

10. Il primo appuntamento di Ryan Reynolds e Blake Lively. Poi, sono scoccate le scintille, e i due hanno realizzato di essere più che amici (come in Harry ti presento Sally, ci piace pensare). Ryan ha raccontato la storia del loro primo appuntamento nel 2016: “Allora, eravamo amici. Mi ricordo che fu divertente, perché un anno dopo Lanterna Verde eccetera, eravamo entrambi single. Andammo ad un appuntamento a quattro: lei era ad un appuntamento con un tizio, e io con un’altra ragazza: e quello fu l’appuntamento più imbarazzante per tutti quanti, perché noi due eravamo come due fuochi d’artificio”.

Fonti: Rolling Stone, IMDb, Vogue, Babygaga, Screen Rant

Justice League: Zack Snyder voleva una trilogia in stile Il Signore degli Anelli

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La promozione della Snyder Cut di Justice League si sta rivelando per Zack Snyder l’occasione perfetta per parlare anche di quelli che erano i piani originali in merito al progetto e al suo coinvolgimento nel DCEU. È risaputo che, in origine, Snyder aveva pianificato almeno cinque film dedicati alla squadra DC, piani che sono poi cambiati quando il regista ha dovuto abbandonare la produzione del cinecomic nel 2016.

In una recente intervista con Total Film, il regista ha spiegato che in realtà nella sua mente c’era la volontà di realizzare una trilogia dedicata alla Justice League. Snyder ha detto di aver immaginato quei film come una vera e propria trilogia in stile Il Signore degli Anelli, con il primo film che avrebbe dovuto gettare le basi per quello che sarebbe poi accaduto in futuro all’interno del DCEU.

“Per me, esiste una sorta di trilogia di film su cui mi appoggio. L’uomo d’acciaio, Batman v Superman e Justice League fanno parte di una continuity. All’interno di quell’arco di tre film c’è un tono coerente. Onestamente, Justice League è sempre stato concepito come base per altri due film, ma non credo che questi altri due film verranno mai realizzati. Ad ogni modo, rimane comunque fedele a quel concetto. Doveva essere come Il Signore degli Anelli, non un pezzo unico. È così che ho sempre concepito quel film.”

In passato, Snyder aveva spiegato che un sequel di Justice League sarebbe stato ambientato interamente nel futuro impostato dal Knightmare, che viene solamente accennato nel film originale. Snyder è pronto a rivisitare della parte di mondo nella Snyder Cut, con la sequenza del Joker di Jared Leto che sarà ambientato proprio in quello scenario. Sfortunatamente, potrebbe davvero essere per i fan la sola e unica occasione di dare uno sguardo a quel futuro apocalittico.

Zack Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il 18 marzo 2021 in esclusiva digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

James Gunn aveva considerato un film su Krypto the Superdog

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James Gunn aveva considerato un film su Krypto the Superdog

James Gunn ha rivelato di aver quasi diretto un film dedicato a Krypto the Superdog. Il regista del popolare franchise di successo Guardiani della Galassia ha da poco terminato i lavori sull’attesissimo The Suicide Squad ed è attualmente impegnato con la serie spin-off Peacemaker. Tuttavia, la sua carriera avrebbe potuto prendere una piega molto diversa quando aveva pensato di adattare una proprietà DC decisamente inaspettata.

Krypto the Superdog è stato introdotto nelle pagine del DC Comics grazie a “Adventure Comics #210”, pubblicato nel marzo del 1955. Il personaggio faceva parte dei leggendari contributi di Otto Binder al mito di Superman durante la Silver Age dei fumetti, che includevano anche Supergirl, la Legione dei Super-Eroi e il malvagio Brainiac. Originariamente concepito per essere un one-off character, Krypto è diventato talmente popolare tra i fan che alla fine è apparso anche in altri fumetti, la maggior parte dei quali appartenenti alla DC Rebirth. Il personaggio è apparso anche in numerosi adattamenti, incluso un episodio di Smallville e la serie Titans; ha persino avuto una serie animata a lui interamente dedicata, trasmessa su Cartoon Network dal 2005 al 2006.

Attraverso il suo account Twitter, James Gunn ha scritto: “Visto che me lo state chiedendo in tanti… sì, ho considerato l’idea di dirigere un film su Krypto nello stesso momento in cui stavo considerando The Suicide Squad (tra gli altri progetti). Ma da allora non ne abbiamo più parlato”. Il regista e sceneggiatore ha quindi smentito le voci secondo cui un film dedicato a Krypto sarebbe stato il suo prossimo progetto DC: “No, non è vero. Sto lavorando a The Suicide Squad, a Peacemaker e a Guardiani della Galassia Vol. 3. Sono ancora indeciso su cosa verrà dopo.”

I prossimi progetti di James Gunn

Non è la prima volta che James Gunn conferma di aver accarezzato l’idea di dirigere un film dedicato ad uno dei personaggi dell’universo di Superman: in passato, infatti, aveva rivelato di aver considerato un film dedicato proprio all’eroe kryptoniano.

Per quanto riguarda i progetti menzionati da Gunn nelle sue dichiarazioni, sappiamo che The Suicide Squad arriverà nelle sale e su HBO Max il prossimo 6 agosto, ma ad oggi non è stato rilasciato ancora nessun materiale ufficiale in merito al film. La serie spin-off Peacemaker, invece, debutterà a gennaio del 2022 ed avrà come protagonista il personaggio interpretato da John Cena. In merito a Guardiani della Galassia Vol. 3, sappiamo soltanto che l’uscita del film è fissata per il 2023 e che le riprese dovrebbe partire ufficialmente entro la fine del 2021.

Chris Evans come Captain America: ecco da chi sono state mosse le prime critiche

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Chris Evans è noto a livello mondiale per il suo ruolo di Captain America nell’universo cinematografico Marvel (MCU). Eppure, la prima volta che ha indossato i panni dell’iconico personaggio in Captain America: Il primo vendicatore, pare non sia riuscito a impressionare uno dei suoi migliori amici.

Evans ha pubblicato su Twitter un video dal backstage di Captain America: Il primo vendicatore in cui appaiono anche due suoi amici: Zach e Jon. Entrambi sono stati “assistenti” di Evans durante la produzione del film. “Zach ha ottenuto un sacco di filmati fantastici”, ha scritto Evans. “Jon non è rimasto impressionato”. In diverse inquadrature, infatti, è possibile vedere Jon scuotere la testa mentre Evans esegue le sue folli acrobazie: addirittura, in una delle clip che compongono l’intero filmato, Jon esibisce anche un pollice verso il basso. Potete vedere il video cliccando qui.

Il viaggio di Chris Evans come Cap nel MCU

Evans ha interpretato per la prima volta Steve Rogers ne Il primo vendicatore, che raccontava l’origine di Cap in qualità di Vendicatore a stelle e strisce e la sua battaglia contro le forze dell’HYDRA. In seguito avrebbe ripreso il ruolo in numerosi altri film dei Marvel Studios, incluso il più recente Avengers: Endgame, in cui ha impugnato lo scudo di Captain America per l’ultima volta e che ha ufficialmente concluso il suo arco narrativo sul grande schermo.

Il prossimo film di Evans, The Grey Man, lo vedrà riunirsi con i veterani dei Marvel Studios, i registi Anthony e Joe Russo, che hanno diretto Evans nei sequel di Captain America, in Infinity War e in Endgame. Il film, un originale Netflix, vedrà Evans interpretare un collega/rivale della spia del titolo, che sarà interpretata invece da Ryan Gosling.

Thunder Force: trailer del film Netflix con Melissa McCarthy

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Thunder Force: trailer del film Netflix con Melissa McCarthy

Netflix ha diffuso il trailer ufficiale di Thunder Force, l’annunciato film originale Netflix che vede protagoniste Melissa McCarthy e Octavia Spencer. Il film è scritto da Ben Falcone e prodotto da Melissa McCarthy, Ben Falcone, Marc E. Platt

American Horror Story 10: al via le riprese, prime foto

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American Horror Story 10: al via le riprese, prime foto

Il canale americano FX dopo l’ultimo poster arrivano le prime foto dal set di American Horror Story 10, l’attesa decima stagione della serie horror American Horror Story creata da Ryan Murphy.

 

American Horror Story 10

American Horror Story 10 è la decima stagione della serie tv horror American Horror Story creata da Ryan Murphy e Brad Falchuk per il canale americano FX. In American Horror Story 10  protagonisti saranno Macaulay Culkin, Sarah Paulson, Evan Peters, Lily Rabe, Leslie Grossman, Kathy Bates, Angelica Ross e Finn Wittrock.

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