Svariati premi cinematografici prestigiosi, primi fra tutti gli Academy Awards, sono notoriamente prevenuti nei confronti dei film di genere, siano essi d’azione, comici, fantasy o surreali. Tuttavia, queste tendenze non sono nulla in confronto all’apparente avversione degli Oscar per i film dell’orrore: è, infatti, piuttosto raro vedere un film horror nominato in qualsiasi categoria e il numero di interpretazioni di film horror premiate è piuttosto basso. Nella storia degli Academy Awards, solo sei film horror hanno preso parte alla competizione per il premio al “miglior film”: li classifichiamo in questo articolo!
Il cigno nero (2010)
Il posizionamento de Il cigno nero in fondo a questa lista non implica che il film sia da ritenere “minore” rispetto agli altri; occupa l’ultimo posto semplicemente a causa della scarsità di film horror che gli Oscar hanno effettivamente riconosciuto. Il lavoro di Darren Aronofsky è stato trascurato dagli Academy Awards per troppo tempo. Il suo brillante studio sul personaggio della ballerina Nina (Natalie Portman nel ruolo che le è valso il riconoscimento come migliore attrice) è riuscito a infilarsi nella categoria del miglior film poco dopo che gli Oscar hanno allargato la categoria a dieci nominati: rimane una rappresentazione terrificante e visceralmente snervante della perdita di identità.
Il sesto senso (1999)
Il Sesto
Senso è stato il film della svolta per M.
Night Shyamalan e lo ha consacrato come il regista dei
plot twist per eccellenza. Sebbene la battuta “vedo i
morti” sia diventata oggetto di infiniti meme e parodie, il
film in sé va ben oltre il semplice finale a trabocchetto.
Shyamalan ha usato l’idea di vedere coloro che sono morti come
un’agghiacciante esplorazione delle ramificazioni del lutto,
riuscendo a intrecciare i momenti spaventosi con un avvincente
dramma sui personaggi. Sia Toni Collette
che un giovane Haley Joel Osment hanno ricevuto
una nomination per il loro eccellente lavoro. Col senno di poi,
secondo tanti fan, Il sesto senso è
invecchiato molto meglio del vero vincitore del 1999, American
Beauty.
Scappa – Get Out (2017)
Get Out di
Jordan Peele non è nemmeno uscito dieci anni fa e
si è già affermato come un classico generazionale, ispirando
ferventi discussioni sui suoi temi, sulla sua costruzione e sulle
diverse interpretazioni del suo finale. Get
Out è uno studio essenziale sulla storia del
razzismo nell’America post-Obama e sulla falsa idea di un “paradiso
post-razziale”. La decostruzione del reale aspetto della
discriminazione è molto più efficace di molti dei film realizzati
da registi non neri che gli Oscar tendono a candidare (come
Green
Book). È uno dei pochi film dell’ultimo decennio
a essere entrato nella lista dei 100 migliori film mai realizzati
stilata dalla rivista Sight & Sound.
Lo squalo (1975)
Il 1975 è stato un anno
storico per la categoria Miglior Film; nello stesso anno in cui
Qualcuno volò sul nido del cuculo vinse il premio, gli
altri contendenti erano l’epopea storica sovversiva di
Stanley Kubrick, Barry Lyndon,
l’avvincente film di rapina di Sidney Lumet,
Quel pomeriggio di un giorno da cani, il capolavoro
musicale di Robert Altman, Nashville, e
uno dei film più terrificanti mai realizzati, Lo
squalo di Steven Spielberg. Lo stesso
Spielberg era incredibilmente assente dalla cinquina del miglior
regista di quell’anno.
Lo Squalo, un vero e proprio film del’orrore, cambiò per sempre l’industria cinematografica. Non solo la sua storica corsa al botteghino (in cui divenne il film di maggior incasso di tutti i tempi) ebbe un impatto sul modo in cui i film venivano distribuiti, ma gli strumenti utilizzati da Spielberg per creare tensione mostrando solo occasionalmente lo squalo stesso ispirarono una generazione di registi a prendere in mano la macchina da presa. Lo Squalo è il motivo per cui il pubblico ha ancora paura di entrare in acqua.
L’esorcista (1973)
L’esorcista è noto come il
film dell’orrore più spaventoso mai realizzato, e per una buona
ragione. Il grande regista William
Friedkin ha conferito un livello di realismo
documentaristico al genere horror che il pubblico americano non
aveva mai visto prima; il film stesso era così terrificante che
alcuni spettatori manifestarono reazioni fisiche violente. Il
vincitore effettivo della categoria Miglior Film di quell’anno,
La Stangata, non è ricordato altrettanto bene.
L’esorcista fu un tale fenomeno che gli Oscar non poterono
ignorarlo; Ellen Burstyn, Jason
Miller e Linda Blair diedero
interpretazioni così emozionanti da rientrare in tutti gli standard
per ricevere le nomination. Il film rimane un classico del genere e
uno dei più grandi successi dell’amata carriera di Friedkin.
Il silenzio degli innocenti (1991)
Il silenzio
degli innocenti non è solo l’unico film dell’orrore
ad aver vinto il premio per il miglior film, ma ha conquistato la
“Top Five” con le vittorie nelle categorie di miglior regista
(Jonathan Demme), miglior attore
(Sir Anthony
Hopkins), miglior attrice (Jodie Foster) e
miglior sceneggiatura non originale. Il silenzio degli
innocenti è un capolavoro di sottigliezza; i giochi mentali
che il dottor Hannibal Lector fa alle sue vittime sono uno dei
tanti motivi per cui è tra i più grandi cattivi del cinema di tutti
i tempi.
Demme ha capito che era necessario avere pazienza per adattare questo particolare capitolo della serie di romanzi di Thomas Harris. Mettendo il personaggio di Clarice Starling nella posizione di aver bisogno dell’aiuto di Lector per trovare un altro serial killer, Demme ha creato un rapporto sorprendente tra i due. È un peccato che Il silenzio degli innocenti sia l’unica inclusione del genere horror nella lista dei vincitori del miglior film, ma non poteva essere una vittoria più meritata.L’es