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Fantastici Quattro: Ben Mendelsohn estremamente interessato al Dottor Destino

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Finalmente i Fantastici Quattro hanno ufficialmente un volto, ma ci sono ancora diversi personaggi che potrebbero apparire nel film che sono in attesa di essere associati ad un interprete. Tra questi vi è il Dottor Destino, il quale da tempo viene indicato come uno dei prossimi grandi villain del Marvel Cinematic Universe, data la sua estrema potenza. Si tratta dunque di un personaggio particolarmente importante e ambito e molti sono gli attori che sarebbero interessati ad interpretarlo. Tra questi vi è anche Ben Mendelsohn, noto per aver già interpretato iconici villain come quelli nei film Rogue One: A Star Wars Story e Ready Player One, ma anche per aver già fatto parte del MCU con il ruolo dello Skrull mutaforma Talos.

L’aver interpretato già questo personaggio nel MCU non sarebbe però un ostacolo per Mendelsohn nel voler interpretare il Dottor Destino, in quanto coperto dal trucco di Talos non ha mai mostrato il suo vero volto. “Darei quasi i miei occhi e i miei denti per interpretare il Dottor Destino“, ha dunque dichiarato l’attore a GQ. “Penso che il Dottor Destino sia il grande personaggio Marvel che potrebbe e dovrebbe essere fatto. Ma è quello che è“. Sono in molti a pensare che l’attore avrebbe il volto e il carisma giusto per interpretare questo iconico personaggio, ma al momento non sembrano esserci trattative in corso tra Mendelsohn e i Marvel Studios. L’annuncio di chi potrebbe interpretare il personaggio potrebbe poi non tardare ad arrivare.

Fantastici Quattro: quello che c’è da sapere sul film

Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici Quattro sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, è completamente trasformato in, beh, una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza – e un perpetuo cuore pesante per il suo aspetto apparentemente mostruoso.

Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà Fantastici Quattro, da una sceneggiatura di Josh Friedman, Jeff Kaplan e Ian Springer. La notizia del casting di Pascal era già trapelata a novembre, mentre anche gli altri nomi erano usciti da recenti indiscrezioni. Pedro Pascal è noto al mondo per le sue interpretazioni in The Mandalorian, The Last of Us e prima ancora in Game of Thrones. Vanessa Kirby ha fatto parte del franchise di Mission Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4. Ebon Moss-Bachrach sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear. Il film è atteso al cinema il 25 luglio 2025.

The Last of Us – Seconda stagione: Isabela Merced ha iniziato le riprese

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L’attrice Isabela Merced sta vivendo un momento particolarmente brillante della sua carriera, essendo attualmente coinvolta in grandi progetti come Madame Web, Superman: Legacy dove interpreterà Hawkgirl e l’attesa seconda stagione di The Last of Us. In quest’ultimo progetto interpreterà un personaggio chiave del secondo gioco, Dina, che finirà per diventare l’interesse amoroso di Ellie con il progredire della storia. Parlando con Variety sul red carpet della première di Madame Web, Merced ha ora confermato che la produzione della seconda stagione dell’adattamento del videogioco della HBO è in corso a Vancouver e ha aggiunto di aver già girato la sua prima scena.

Non sappiamo con esattezza quale fosse la sequenza in questione, ma sembra che si tratti di un momento che coinvolge Dina e Abby, visto che Merced definisce Kaitlyn Deveruna delle attrici più talentuose con cui abbia mai lavorato“. “Le stelle si stanno davvero allineando. Al cast si sono uniti diversi amici con cui ho lavorato a lungo in questo settore. Non posso dire chi si è appena unito. Ma è fantastico. È una futura superstar e ai miei occhi è già una superstar. Abbiamo avuto un giorno di riprese per me come Dina e devo dire che abbiamo spaccato, non voglio mentire.” L’attrice alimenta dunque la curiosità e l’attesa dei fan, promettendo grandi cose per questa seconda stagione.

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La serie tv The Last of Us

La prima stagione di The Last of Us ha presentato Joel come un padre amorevole, prima di perdere la figlia la notte in cui l’epidemia è scoppiata e il mondo è andato fuori controllo. Anni dopo aver dovuto escogitare diversi modi per sopravvivere agli infetti, Joel si imbatte in Ellie, una ragazza che ha imparato a prendersi cura di se stessa nel pericoloso mondo dell’adattamento dei videogiochi. Le tensioni iniziarono a salire quando Joel fu informato che la sua missione era in realtà quella di portare Ellie dall’altra parte del Paese perché il suo sangue poteva essere la risposta a una cura per il virus, a costo della vita della ragazza. Joel non avrebbe permesso che accadesse qualcosa alla persona che per lui significava una seconda possibilità per essere un PADRE.

La seconda stagione di The Last of Us si baserà sul secondo gioco della serie, in cui Ellie inizia a innamorarsi di Dina. Come ogni adattamento di un videogioco prodotto per la televisione, The Last of Us potrebbe allontanarsi dalla trama e dai nodi emotivamente intensi del videogioco, ma in base alla prima stagione della serie, il team dietro lo show ama rimanere molto fedele. Jesse, ex fidanzato di Dina, non sarà a suo agio con l’idea che Ellie si innamori di lei, mentre tutti cercano di stare lontani dagli infetti e dai membri della Firefly in cerca di risposte. Pedro Pascal e Bella Ramsey riprenderanno poi i loro ruoli di Joel e Ellie.

Matt Damon fornisce un promettente aggiornamento sul nuovo Jason Bourne

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Parlando al The Late Show with Stephen Colbert, l’attore Matt Damon ha aggiornato i fan riguardo il chiacchierato nuovo film su Jason Bourne, il personaggio protagonista degli omonimi romanzi di Robert Ludlum. Secondo Damon, ad ora “non gli è stato fornito alcun dettaglio” in merito a informazioni approfondite su un Jason Bourne 6. Tuttavia, ha detto che il regista di Niente di nuovo sul fronte Occidentale, Edward Bergerha avuto un’idea” per il film di Bourne e ci sta attualmente lavorando. Il coinvolgimento di Damon in tale progetto non è stato però ancora confermato.

Non mi sono stati forniti dettagli. No, no, no. Ma c’è un grande regista, Edward Berger, che ha diretto Niente di nuovo sul fronte Occidentale. Non so se l’avete visto, è uscito di recente. Fantastico. Un regista tedesco, meraviglioso. E ha detto di avere un’idea. Mi piacerebbe lavorare con lui! Ci sta lavorando, quindi sono ansioso di vedere se questa cosa – spero che sia grandiosa e che si possa fare“, ha dichiarato Damon, aggiungendo che “a un certo punto, qualcuno dovrà prendere in mano la situazione. Non sto ringiovanendo“.

Matt Damon è Jason Bourne

Iniziata nel 2002 con The Bourne Identity, la saga è incentrata un uomo che soffre di amnesia e che cerca di sfuggire ai suoi assassini mentre tenta di riacquistare la memoria e scoprire cosa gli è accaduto. Un secondo film è poi stato realizzato con il titolo di The Bourne Supremacy, seguito poi da un terzo film intitolato The Bourne Ultimatum. Nel 2012 è poi stato realizzati The Bourne Legacy, dove si fa la conoscenza di un nuovo personaggio interpretato da Jeremy Renner. Nel 2016, però, Damon ha ripreso il ruolo in Jason Bourne, ad oggi l’ultimo film della saga. Da quel momento i fan attendono un nuovo capitolo e con l’arrivo di Berger tale progetto potrebbe concretizzarsi a breve.

Will Smith sarà un veterano dell’Iraq nel thriller Sugar Bandits

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Will Smith sarà un veterano dell’Iraq nel thriller Sugar Bandits

Will Smith ha aggiunto un altro titolo di spicco alla sua lista di progetti imminenti, avendo firmato per recitare da protagonista nel thriller d’azione ad alta tensione “Sugar Bandits“. Basato sul libro di Chuck HoganDevils in Exile“, – come riportato da Variety – il racconto è incentrato su un veterano della guerra in Iraq che si allea con una squadra di veterani per colpire il traffico di droga a Boston. Hogan – i cui crediti di scrittura includono “The Town” (adattato poi in film da Ben Affleck) e “The Strain” (che ha co-scritto con Guillermo del Toro e da cui è stata tratta l’omonima serie televisiva) – si è occupato anche della sceneggiatura del film.

AGC International e CAA Media Finance rappresentano i diritti di distribuzione del film in tutto il mondo e presenteranno il film agli acquirenti al prossimo EFM. Smith e Jon Mone produrranno attraverso i Westbrook Studios con la supervisione di Ryan Shimazaki; Stuart Ford produrrà per gli AGC Studios, che finanziano interamente il film, e Richard Abate (“13 Hours”, “From Scratch“) produrrà per la 3 Arts Entertainment. Al momento non è noto quando inizieranno le riprese e per quale data il film arriverà in sala.

Dove vedremo prossimamente Will Smith?

Sugar Bandits” va dunque ad aggiungersi ai prossimi progetti di Smith, il cui ultimo film importante – e il primo dopo il suo famigerato schiaffo agli Oscar – è stato “Emancipation” di Antoine Fuqua, venduto ad Apple TV+ a Cannes per un accordo record di mercato di 120 milioni di dollari, ma che non ha avuto un impatto significativo al momento della sua distribuzione. Prossimamente Smith sarà anche nel quarto film, ancora senza titolo, “Bad Boys 4“, che è ancora in produzione, insieme a Io sono leggenda 2″ sequel del celebre film di zombie, che sarà interpretato anche da Michael B. Jordan e vedrà Smith riprendere il suo ruolo dall’originale del 2007 (ma utilizzare la scena finale alternativa nel DVD in cui il suo personaggio sopravvive).

Denis Villeneuve sulle scene tagliate di Dune: “Se non sono nel film, sono morte”

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Con l’ormai imminente arrivo di Dune – Parte Due, molti fan stanno ora attuando una nuova visione del film del 2021 Dune – Parte Uno. Di quel film, come noto, era inizialmente stato realizzato un montaggio di 4 ore, poi ridotto a 2 ore e mezza. Ancora oggi, dunque, i fan si chiedono se sarà mai possibile vedere quelle scene tagliate ma il regista Denis Villeneuve, come riportato da Collider, ha ora fornito una risposta che non lascia molte speranze a riguardo. Si tratta però di una risposta che il regista aveva già fornito in passato al tempo di Blade Runner 2049, quando gli venne chiesto se ci sarebbe o meno stata una director’s cut del film.

Sono un convinto sostenitore del fatto che quando non è nel film, è morto“. Il regista ha poi spiegato che si tratta di un lavoro d’amore difficile, ma necessario: “A volte rimuovo delle inquadrature e dico: ‘Non posso credere che sto tagliando questo’. Mi sento come un samurai che si apre l’intestino. È doloroso, quindi non posso tornare indietro e creare un Frankenstein e cercare di rianimare le cose che ho ucciso. È troppo doloroso. Quando è morto, è morto, ed è morto per una ragione. Ma sì, è un progetto doloroso, ma è il mio lavoro. Il film prevale. Sono molto, credo, severo in sala di montaggio. Non penso al mio ego, penso al film“.

Denis Villeneuve dirige Dune – Parte Due

Questo film successivo esplorerà il mitico viaggio di Paul Atreides mentre si unisce a Chani e ai Fremen mentre è su un sentiero di guerra di vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia“, si legge nella sinossi ufficiale. “Di fronte alla scelta tra l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, tenta di prevenire un futuro terribile che solo lui può prevedere.”

Nel film Dune – Parte Due vedremo Timothée Chalamet nei panni di Paul Atreides, Zendaya nei panni di Chani, Rebecca Ferguson nei panni di Lady Jessica, Josh Brolin nei panni di Gurney Halleck, Javier Bardem nei panni di Stilgar, Austin Butler nei panni di Feyd-Rautha, Florence Pugh nei panni della Principessa Irulan, Dave Bautista nei panni della Bestia. Rabban, Léa Seydoux nel ruolo di Lady Margot, Stellan Skarsgård nel ruolo del Barone e Christopher Walken nel ruolo dell’Imperatore Shaddam IV.

Dune – Parte Due è diretto da Villeneuve da una sceneggiatura che ha scritto insieme a Jon Spaihts. Il film è basato sull’innovativo romanzo di fantascienza Dune del 1965 di Frank Herbert ed uscirà nei cinema il 28 Febbraio 2024.

Il secondo capitolo continuerà la storia di Dune – Parte Uno, che, nonostante la sua controversa uscita, è stato un solido successo al botteghino nel 2021, incassando oltre 402 milioni di dollari su un budget di produzione stimato di 165 milioni di dollari. Tuttavia, WB ha sicuramente maggiori speranze per il sequel, che potrà trarre vantaggio da un’uscita globale su larga scala in formati standard e premium, incluso IMAX.

Michael: la prima immagine ufficiale del film

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Michael: la prima immagine ufficiale del film

Il Re del Pop è sul palco nella prima immagine del biopic di Antoine Fuqua, Michael. Il nipote del defunto artista, Jaafar Jackson, interpreterà lo zio durante gli anni della giovinezza e la prima immagine condivisa dalla Lionsgate, casa produttrice del film, mostra quanto il giovane interprete assomigli a Michael Jackson. Con i lunghi capelli tirati indietro in una coda di cavallo, nella foto Jackson si trova al centro del palco, esibendosi davanti a quello che possiamo solo presumere essere un pubblico gremito. Con la camicia bianca aperta e uno scollo a V sotto, la foto anticipa uno di quelli che saranno sicuramente molti look iconici della popstar durante la sua carriera sotto i riflettori.

https://twitter.com/Lionsgate/status/1757434510281756717?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1757434510281756717%7Ctwgr%5E5c35faa967fc4029a82ae46dd1ef4acaac8159f4%7Ctwcon%5Es1_c10&ref_url=https%3A%2F%2Fcollider.com%2Fmichael-jackson-biopic-image%2F

Tutto quello che sappiamo su Michael

In uscita nelle sale il 18 aprile 2025, Michael è il nuovo progetto di Fuqua, il regista di Training Day e della trilogia di The Equalizer. Secondo la sinossi ufficiale il film “offrirà al pubblico un ritratto avvincente e onesto dell’uomo brillante ma complicato che è diventato il Re del Pop. Il film presenta i suoi trionfi e le sue tragedie su una scala epica e cinematografica – dal suo lato umano e le sue lotte personali al suo innegabile genio creativo, esemplificato dalle sue performance più iconiche. Come mai prima d’ora, il pubblico potrà dare uno sguardo dall’interno a uno degli artisti più influenti e all’avanguardia che il mondo abbia mai conosciuto“.

Il team creativo dietro Michael si propone dunque di fare luce sull'”uomo brillante ma complicato” dietro successi come “Thriller” e “Billie Jean”. La storia coprirà sia il suo personaggio nel mondo dello spettacolo che la sua vita familiare, mostrando probabilmente il suo rapporto instabile con alcune delle persone a lui più vicine – in particolare suo padre, Joe Jakson, che sarà interpretato dal candidato all’Oscar Colman Domingo (Rustin). Oltre a Domingo e Jackson, Michael vedrà anche la partecipazione dell’esordiente Juliano Krue Valdi nel ruolo di una versione più giovane del Re del Pop, Nia Long (Boyz n the Hood) nel ruolo della madre di Michael, Katherine Jackson, e Miles Teller nel ruolo di uno degli avvocati di Jackson.

Deadpool & Wolverine: Lewis Tan ritorna come Shatterstar

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Deadpool & Wolverine: Lewis Tan ritorna come Shatterstar

Deadpool 2 ha introdotto diversi membri della X-Force, come Zeitgeist, Bedlam, Shatterstar, Vanisher e Peter. Personaggi che, in un modo o nell’altro, sono poi tutti stati rapidamente eliminati. Ora che però abbiamo appreso che in Deadpool & Wolverine il protagonista è tornato indietro nel tempo per salvare la sua squadra, scopriamo anche che lo spadaccino alieno Shatterstar, interpretato da Lewis Tan, farà la sua comparsa nel film.  Egli può infatti essere visto nel trailer mentre festeggi il compleanno di Deadpool insieme a Colosso e Dopinder.

Tan aveva precedentemente indicato che Wade aveva effettivamente impedito la scomparsa dell’intera squadra con la macchina del tempo di Cable, ed era fiducioso che avrebbe fatto parte dell’ormai defunto film su X-Force. “Vedrete più del mio personaggio nel film di X-Force… è quello che si prospetta“, aveva dichiarato in un’intervista nel 2018. “Per fortuna Deadpool è tornato indietro e aveva una piccola macchina del tempo che ha rubato, quindi nella scena post-credits ha riportato indietro Peter, e si presume che anche noi torneremo tutti“. Ora che abbiamo la conferma del suo ritorno, l’attore di Mortal Kombat è dunque andato su Instagram per condividere un nuovo dietro le quinte del suo personaggio.

Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), con quest’ultimo nel ruolo di Mr. Paradox. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

Un Amore: recensione dei primi due episodi della serie Sky con Micaela Ramazzotti e Stefano Accorsi

“Abbiamo due amori nella vita, uno possibile con cui costruire, uno impossibile con cui vivere in sogno ciò che avrebbe potuto essere”, scriveva Massimo Bisotti nel suo Un anno per un giorno, una frase che sembra trovare il suo emblematico esempio in Anna e Alessandro, protagonisti – e appassionati amanti – della nuova serie Sky Original Un Amore. Come accadeva per One Day di Netflix, anche nel prodotto diretto da Francesco Lagi si racconta un amore che va oltre il tempo e i chilometri che fisicamente separano due persone. Soprattutto se la vicinanza non la si intende come qualcosa di corporeo, ma piuttosto percettivo.

Che si trova nel sentire, nelle connessioni del cuore e nelle vibrazioni della pancia, le quali legano indissolubilmente due individui pur essendo materialmente separati. È questa la forza dell’amore, quello vero, scevro di opportunismo e frivolezze, immune agli anni che passano e alle influenze esterne. Potrebbe essere anche qualcuno che conosciamo da poco, ma con il quale sembra aver vissuto una vita intera in pochi giorni, e ci pare di conoscere da sempre. In fondo non importa la quantità del tempo trascorso, ma la qualità e l’intensità dell’esperienza provata. Può capitare, però, che la nostra anima gemella rimanga un desiderio o una magia eterna, e proprio perché tale si trasforma in qualcosa di indelebile, incisa dentro la pelle. Perché poi, alla fine, c’è da fare i conti con la realtà, con ciò che ci circonda, con quel che crediamo sia giusto e non possiamo o vogliamo accantonare, e che deriva da scelte che sì, magari sappiamo rimpiangeremo.

Un Amore, in arrivo su Sky dal 16 febbraio, proprio in coincidenza con la settimana di S. Valentino, parla di tutto questo attraverso gli sguardi, le bocche e i sorrisi dei rodati e Micaela Ramazzotti, e degli ancora freschi ma ottimi Luca Santoro e Beatrice Fiorentini, versioni young di Alessandro e Anna, di cui si può apprezzare tutto l’appeal scenico.

Un Amore, la trama

In una calda estate degli anni Novanta, Anna e Alessandro si incontrano in un viaggio Interrail verso la Spagna. Lui è da solo, zaino spalla, vuole raggiungere quella fetta di terra che sembra essere la fine del mondo. Lei è con le amiche, direzione Barcellona. Sono giovani, belli, spensierati. Per volere del fato il treno li lascia in una stazione di un paesino spagnolo dove erano scesi, e i due si ritrovano a doversi arrangiare insieme in attesa dell’arrivo di un altro convoglio. Basta poco, uno scambio di sorrisi e sguardi per accendere un sentimento fra loro, che però non si consuma a causa della gravidanza di lei, la quale a Bologna ha persino un fidanzato che l’aspetta. Il tempo trascorso, però, in cui viene registrato ogni attimo, li unisce nel profondo, e quando è il momento di separarsi Anna e Alessandro si promettono di non vedersi mai più, ma di scriversi sempre. Per evitare, a detta di lei, che possa scappare insieme ad Alessandro e mollare la sua vita oramai avviata qualora dovesse reincontrarlo. Circa vent’anni dopo, in un salto temporale, li vediamo entrambi sistemati: ognuno ha un partner, il proprio lavoro dei sogni, eppure il pensiero l’uno dell’altro non è mai sbiadito. E così, quando Alessandro arriva a Bologna per andare a trovare la madre, decidono finalmente di rivedersi. Ma si sa, quando si lascia anche di poco aperta una porta, e la si decide di attraversare, non si sa mai dove essa possa portare…

Un Amore Ramazzotti Accorsi

Fra passato e presente

Scorre su due binari sovrapposti, Un Amore. Quello del passato e del presente, le cui impronte di passi solcati scandiscono i momenti che Anna e Alessandro vivono prima nel bollente sole spagnolo e poi nell’ uggioso cielo bolognese. Il tema è fra i più classici e universali di sempre, l’amore, il quale genera nei protagonisti un trasporto viscerale ed emotivo, che coltivano in maniera non proprio comune, ossia attraverso uno scambio epistolare, quasi fossero una coppia d’altri tempi. Da quell’incontro sull’Interrail niente è più come prima per entrambi, e pur decidendo di andare ognuno per la propria strada, Alessandro e Anna non si sono mai realmente separati. Le loro mani si stringono ancora, vivono l’uno nel pensiero e nelle parole – potenti – dell’altro.

La scelta di dividere il racconto su due piani narrativi, che si intrecciano sequenza dopo sequenza, sciorinati attraverso un montaggio alternato, è quanto più saggia e calzante. Lagi ci introduce ai protagonisti con dolcezza, partendo con una carrellata di ricordi: siamo prima negli anni Novanta, i colori sono accesi, segno di una giovinezza e di un tempo luminoso che Anna e Ale vorrebbero durasse per sempre. Quando ci spostiamo nel presente, pur essendo le nuance più fredde, ritroviamo la stessa luce del passato, solo che adesso è emanata dai protagonisti stessi e non più da un buon uso della fotografia. Regia e sceneggiatura, in un perfetto connubio, accarezzano teneramente i loro beniamini a ogni frame, cogliendo anche le più impercettibili espressioni del viso e del cuore con estrema delicatezza e cura. Un lavoro ben riuscito, esaltato da Ramazzotti e Accorsi che regalano una performance estremamente intima, sincera e naturale dei loro rispettivi personaggi, attraverso cui riusciamo a recepire ogni loro sussulto, imbarazzo, battito cardiaco.

La preziosità del pensiero e delle parole

Come detto in apertura, Un Amore affronta diverse tematiche racchiuse nella storia d’amore di Anna e Alessandro. Una delle riflessioni più rilevanti che emerge sin dai primi due episodi – gli unici che abbiamo visionato ma che ci hanno dato concreta dimensione del racconto – riguarda l’oramai velocità con cui si assorbono le cose, a volte persino i sentimenti. Oggi siamo abituati ad andare di fretta, a non elaborare i nostri pensieri, a non confrontarci con essi. Ci sono i messaggi, lettere digitate frettolosamente, su cui forse non ci soffermiamo neanche. Anna e Alessandro dimostrano invece, attraverso le lettere, quanto sia importante concedersi dei momenti per pensare, comprenderci e comprendere l’altro, quasi come a volerci dare un consiglio. Scrivere e leggere equivale in un certo senso a fermare la realtà che abbiamo attorno a noi, per dedicarci unicamente all’ascolto di noi stessi e di quello dell’altro.

È anche un modo per interrogarsi sulle scelte compiute, come succede ai protagonisti. Anna e Alessandro si chiedono, senza dirlo esplicitamente, se non vedersi più sia stata l’opzione migliore, se il loro amore meritava di essere anche concretamente vissuto, e cosa nel corso della loro vita hanno sbagliato e su cosa invece possono aggiustare il tiro. Sono queste le domande in cui ci si imbatte e che almeno una volta hanno attanagliato la quotidianità di chiunque. E forse se nel corso della visione ci si sente così partecipi e legati ad Anna e Alessandro, è perché ciò che fa Un Amore è parlare di qualcosa che tocca tutti, nessuno escluso. Loro siamo noi, esseri umani in cerca di risposte, di conferme, di voglia di rimettere in prospettiva una vita per amore, se ne vale la pena.

Andor 2: Ben Mendelsohn non riprenderà il ruolo di Orson Krennic

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Andor 2: Ben Mendelsohn non riprenderà il ruolo di Orson Krennic

Il film Rogue One: A Star Wars Story avrà anche subito importanti cambiamenti durante le riprese, ma l’Orson Krennic di Ben Mendelsohn è sempre stato previsto come il principale antagonista della pellicola. Come gli altri protagonisti del film, Krennic è alla fine stato stato ucciso dall’Impero su Scarif quando quest’ultimo ha scatenato le capacità distruttive della minacciosa Morte Nera. Mendelsohn ha però sorpreso i fan prestando la sua voce a Krennic in un episodio della seconda stagione di The Bad Batch (che si svolge prima degli eventi di Rogue One) e in molti sperano di rivedere il personaggio in Andor 2, che a sua volta si svolge prima del film del 2016.

Secondo l’attore, tuttavia, questa possibilità è da scartare. “Penso che Krennic abbia ancora un’enorme quantità di cose da dare al pubblico“, ha dichiarato nel corso di un’intervista. “Per quanto riguarda il fatto di essere stato contattato dalla Lucasfilm per un nuovo progetto, posso dirvi che no, non sono stato contattato per qualcosa del genere. E sì, sarebbe fantastico rivederlo da qualche parte, ma per ora tutto si ferma qui. Ma per quanto mi riguarda, sarei ben disposto a esplorare ulteriormente e in modo significativo quel mondo“. L’attore si è dunque detto disponibile a riprendere tale ruolo, ma per il momento la sua partecipazione ad Andor 2 è da ritenere improbabile.

Andor 2: tutto quello che sappiamo sulla serie di Star Wars

Il creatore e showrunner di Andor Tony Gilroy ha rivelato che gli ultimi tre episodi di Andor 2 si svolgeranno durante i tre giorni che precedono l’inizio di Rogue One. Questo collegherà sia la serie che il film, oltre a chiudere la storia di Cassian Andor. La  serie prequel di Star Wars vede protagonisti Diego Luna di nuovo nel ruolo di Cassian, ma anche Forest Whitaker nei panni di Saw Gerrera, Genevieve O’Reilly nei panni di Mon Mothma e Alan Tudyk nei panni del compagno droide di Cassian K-2SO. Il cast aggiuntivo include anche  i nuovi arrivati ​​di Star Wars, Denise Gough, Stellan Skarsgård, Kyle Soller e Adria Arjona.

Andor è prodotto esecutivamente dallo showrunner Tony Gilroy, che in precedenza ha diretto alcune riprese aggiuntive di Rogue One. Inizialmente Tony Gilroy avrebbe dovuto dirigere tre episodi, ma è stato costretto a cedere il ruolo a Toby Haynes di Black Mirror a causa di problemi di viaggio legati alla pandemia. 

Fantastici Quattro: i membri del cast rompono il silenzio sul film

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Dopo mesi e mesi di speculazioni, il film dei Marvel Studios Fantastici Quattro ha finalmente un cast: Pedro Pascal (The Last of Us) nel ruolo di Reed Richards/Mister Fantastic; Vanessa Kirby (The Crown) nel ruolo di Sue Storm/Donna invisibile; Ebon Moss-Bachrach (The Bear) nel ruolo di Ben Grimm/La Cosa e Joseph Quinn (Stranger Things) nel ruolo del volto di Johnny Storm/Torcia Umana. Si tratta di nomi già vociferati da tempo ma su cui i Marvel Studios non si erano sino ad ora pronunciati. Insieme all’annuncio ufficiale, ora sono anche gli stessi attori e rompere il silenzio tramite i propri social.

Tramite il proprio profilo Instagram, Pascal ha infatti ricondiviso l’immagine che mostra i quattro personaggi scrivendo “Dalla nostra famiglia alla vostra”, aggiungendo l’hashtag #AllYouNeedIsLove. Moss-Bachrach ha a sua volta riportato la medesima didascalia, mentre Quinn ha semplicemente abbinato all’immagine la parola: “fantastico”. Kirby, invece, ha scritto di sentirsi: “molto onorata di assumere il ruolo di Sue Storm, la donna di punta della Marvel dal 1961. Spero di renderle giustizia.”

Fantastici Quattro: quello che c’è da sapere sul film

Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici Quattro sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, è completamente trasformato in, beh, una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza – e un perpetuo cuore pesante per il suo aspetto apparentemente mostruoso.

Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà I Fantastici Quattro, da una sceneggiatura di Josh Friedman, Jeff Kaplan e Ian Springer. La notizia del casting di Pascal era già trapelata a novembre, mentre anche gli altri nomi erano usciti da recenti indiscrezioni. Pedro Pascal è noto al mondo per le sue interpretazioni in The Mandalorian, The Last of Us e prima ancora in Game of Thrones. Vanessa Kirby ha fatto parte del franchise di Mission Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4. Ebon Moss-Bachrach sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear. Il film è atteso al cinema il 25 luglio 2025.

Dakota Johnson risponde alle critiche a Madame Web: “Ci sono stati cambiamenti drastici”

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Giunto finalmente in sala, il film della Sony-Marvel Madame Web (qui la nostra recensione) è stato definito dalla critica come uno dei peggiori film di supereroi dell’era moderna. Ma Dakota Johnson – che nel film interpreta un paramedico di New York che sviluppa visioni psichiche – afferma che il copione che aveva visto in origine era molto diverso da quello che è stato poi girato e distribuito. “Ci sono stati dei cambiamenti drastici“, ha detto a The Wrap rispondendo così alle domande riguardo le critiche al film. “E non so nemmeno dirvi quali fossero“.

Le parole dell’attrice suggeriscono che o una sceneggiatura di Madame Web – firmata dalla regista S. J. Clarkson insieme a Matt Sazama, Burk Sharpless e Claire Parker – è stata indebolita in prossimità delle riprese da creativi che non hanno capito il lavoro originale, oppure che il film di supereroi è stato in qualche modo autorizzato a partire da una sceneggiatura ancora peggiore di quella poi resa definitiva e su cui si sarebbe dunque cercato di apportare dei miglioramenti. Ad oggi Madame Web ha un punteggio di gradimento del 15%, pari dunque a quello di Morbius. Un risultato che la Sony giudicherà probabilmente molto deludente.

La trama e il cast di Madame Web

Madame Web è la storia delle origini di una delle eroine più enigmatiche dei fumetti Marvel. Dakota Johnson interpreta la protagonista, Cassandra Webb, un paramedico di Manhattan con poteri di chiaroveggenza. Costretta a confrontarsi con alcune rivelazioni del suo passato, stringe un legame con tre giovani donne destinate a un futuro straordinario ma che dovranno sopravvivere a un presente pieno di minacce.

Madame Web è basato su un personaggio del mondo dei fumetti Marvel creato da Dennis O’Neil e John Romita Jr. Il film è diretto da S. J. Clarkson (Orange Is the New Black, Jessica Jones, Anatomy of a Scandal) da una sceneggiatura di Claire Parker e S. J. Clarkson e interpretato da Dakota Johnson, nel ruolo di protagonista, insieme a Sydney Sweeney, Celeste O’Connor, Isabela Merced, Tahar Rahim, Mike Epps, Emma Roberts e Adam Scott. Madame Web è nelle sale italiane dal 14 febbraio 2024 prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.

Joker: Folie à Deux, nuove immagini a tema San Valentino

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Joker: Folie à Deux, nuove immagini a tema San Valentino

Joaquin Phoenix e Lady Gaga sono i protagonisti delle nuove immagini di Joker: Folie à Deux che Todd Phillips ha pubblicato in occasione di San Valentino. I due attori, nei panni di Joker e Harley Quinn, compaiono nelle foto da veri innamorati, lasciando vedere qualche dettaglio in più dei loro costumi e del film che vedremo a partire dal 4 ottobre 2024. Eccole di seguito:

Joker: Folie à Deux, il film

Joker: Folie à Deux presenterà il ritorno di Joaquin Phoenix mentre riprende il suo ruolo vincitore dell’Oscar come il cattivo DC JOKER. Il sequel presenterà anche il ritorno di Sophie di Zazie Beetz  insieme ai nuovi arrivati ​​Brendan Gleeson, Catherine Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey. Nel cast c’è Lady Gaga che darà vita a Harley Quinn. I dettagli della trama sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà ad Arkham Asylum e conterrà significativi “elementi musicali”. Rumors recenti inoltre hanno anche suggerito che la versione di Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di quanto originariamente riportato, con la storia che si svolge interamente dal suo punto di vista.

Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un successo sia di critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1 miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con il maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden Globe, sia per il miglior attore che per il miglior suono originale.

Io vi troverò: trama, cast e sequel del film con Liam Neeson

Io vi troverò: trama, cast e sequel del film con Liam Neeson

Quello del revenge movie è da sempre un filone di film particolarmente popolari e acclamati, dove l’eroe intraprende una spedizione punitiva nei confronti di quanti hanno ucciso o rapito dei suoi cari. Negli anni sono diversi i titoli che hanno riconfermato la fortuna di questo genere, da Vendetta finale a Io sono vendetta. Uno dei più importanti e riconosciuti a livello internazionale è però Io vi troverò, titolo italiano di Taken, film scritto dal regista francese Luc Besson e diretto da Pierre Morel. Oggi considerato un vero e proprio cult, questo fu anche il primo di una fortuna trilogia.

L’idea alla base del film è delle più semplici, con un padre disposto a tutto pur di ritrovare e proteggere sua figlia. Nelle mani di Besson e Morel, però, tale progetto si trasforma in qualcosa di più grande, con tanta adrenalinica azione e molta emotività. Il merito dei due autori sta proprio nel dosare al meglio questi ingredienti, dando vita ad un’opera intelligente, capace di intrattenere ed emozionare. A conferma di ciò vi è il grandissimo successo ottenuto dal film, che a fronte di un budget di 25 milioni di dollari è arrivato a guadagnarne 226 in tutto il mondo.

Divenuto oggi parte della cultura di massa per alcune sue celebri sequenze o frasi, Io vi troverò è uno splendido esempio di thriller d’azione, che ha non a caso dato vita ad una lunga serie di imitatori. Sono però molteplici i fattori che rendono questo film un titolo unico, assolutamente da non perdere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo nella lettura sarà possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ai suoi sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Io vi troverò film

La trama di Io vi troverò

Protagonista del film è Bryan Mills, un ex agente della CIA residente a Los Angeles, grande esperto di arti marziali e uso delle armi, dotato di una impressionante capacità di uccidere e torturare persone a sangue freddo senza il minimo rimorso. Ormai in pensione, svolge piccoli lavori saltuari come addetto alla sicurezza negli eventi e guardia del corpo delle star. Bryan è inoltre un uomo divorziato, che fatica a vedere con maggior frequenza la figlia diciassettenne Kim. Il giorno in cui questa gli esprime il desiderio di poter andare a Parigi, egli è da prima dubbioso, salvo poi concederle il suo permesso.

Bryan non poteva immaginare che, giunta in Francia, sua figlia sarebbe stata presa di mira da una banda di criminali albanesi, che finirà con il sequestrare la giovane. Saputo del rapimento, l’uomo userà tutta la sua esperienza, i suoi contatti e il suo letale addestramento per ritrovare la figlia, lasciando dietro di sé una lunga scia di cadaveri. Una volta che la sua ricerca ha avuto inizio, i rapitori capiranno in breve tempo di essersi messi contro una forza che non sono in grado di controllare. È solo questione di tempo prima che Bryan trovi e uccida quanti gli hanno fatto torto.

Io vi troverò: il cast del film

Come noto, ad interpretare Bryan Mills vi è l’attore Liam Neeson. Questi ha dichiarato di aver accettato il ruolo perché gli permetteva di misurarsi con una prova particolarmente fisica. Egli però credeva che il film avrebbe avuto una distribuzione direttamente in home-video, e rimase particolarmente sorpreso del successo che questo ottenne invece. Per prepararsi al ruolo, Neeson è stato addestrato soldato Mick Gould, ex Special Air Service (SAS), nel combattimento corpo a corpo e nell’uso delle armi. Egli ha inoltre praticato il Nagasu Do. Si tratta uno stile di arte marziale ibrido che prende in prestito mosse dal Judo, Aikido e Ju Jitsu.

Accanto a lui, nei panni di sua figlia Kim vi è l’attrice Maggie Grace, nota per essere stata Shannon Rutherford nella serie televisiva Lost. Nei panni della sua amica Amanda, con cui si reca in Francia, vi è invece Katie Cassidy. Ad interpretare l’ex moglie di Bryan, Lenore, vi è invece l’attrice Famke Janssen, nota per essere stata Jean Grey nella prima trilogia di X-Men. Girare questo film ha spinto l’attrice ad agire nella vita reale contro la corruzione. Oggi la Janssen e è Ambasciatrice dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine.

Io vi troverò sequel

 

Io vi troverò: i sequel del film… ci sarà un Taken 4?

Dato il grandissimo successo del film, Besson decise di produrre anche un secondo ed un terzo capitolo. Il primo di questi sequel, Taken – La vendetta, è uscito nel 2012 e vede nuovamente Neeson nei panni di Bryan Mills impegnato a difendere la moglie e la figlia da alcuni criminali albanesi in cerca di vendetta. Nel 2015 è invece uscito l’ultimo capitolo della trilogia, intitolato Taken 3 – L’ora della verità. In questo il protagonista, nuovamente interpretato da Neeson, si trova a doversi difendere dalle accuse di omicidio, nel disperato tentativo di ricercare il vero colpevole. Con questo terzo capitolo si è dunque apparentemente conclusa la trilogia e a quasi dieci anni di distanza sembra proprio che i film siano destinati a rimanere solo tre.

Lo stesso Neeson ha infatti in più occasioni dichiarato che non ci sarà un Taken 4 o che in ogni caso lui non è interessato a riprendere il ruolo di Bryan Mills. Senza l’attore, risulta allora improbabile la realizzazione di un nuovo film, considerando che la serie realizzata nel 2017, Taken, strutturata come una origin story per Mills, è stata cancellata dopo solo una stagione per lo scarso interesse dimostrato dai fan nei confronti di un interprete diverso da Neeson per il ruolo. Nulla è mai certo ad Hollywood e un quarto film potrebbe sempre essere realizzato prima o poi, ma per ora non sembra esserci alcun tipo di piano a riguardo.

Il trailer di Io vi troverò e dove vedere il film in streaming e in TV

In attesa di vedere tali sequel, è possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Io vi troverò è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Prime Video Disney+. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma in questione o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà a disposizione soltanto un dato periodo temporale entro cui vedere il titolo. In alternativa, il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 14 febbraio alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

Gloria Bell: tutto quello che c’è da sapere sul film con Julianne Moore

Al regista cileno Sebastian Lelio si devono alcuni dei più entusiasmanti e memorabili personaggi femminili apparsi negli ultimi anni sul grande schermo. Con film come Una donna fantastica, Disobedience e Il prodigio ha non solo dato prova di grande sensibilità nel raccontare l’universo femminile ma si è anche distinto come uno dei registi più interessanti della sua generazione. Il film che lo ha reso noto è però Gloria, del 2013, del quale nel 2018 Lelio ha realizzato un remake in lingua inglese intitolato Gloria Bell. Il motivo? L’imperdibile occasione di lavorare con l’attrice premio Oscar Julianne Moore.

Lelio ha infatti dichiarato di aver maturato l’interesse a realizzare una versione statunitense del suo film cileno per poter scoprire in che modo il personaggio di Gloria potesse cambiare nel nuovo contesto e soprattutto in mano ad un’attrice come Moore. Il risultato è dunque un film che segue in tutto e per tutto quanto già fatto dal lungometraggio del 2013, ma nel quale si inseriscono le ovvie differenze culturali e geografiche. Un’operazione dunque rischiosa ma che è poi stata molto apprezzata dalla critica e ha permesso ad un più ampio pubblico di scoprire Gloria e la sua irresistibile voglia di vita.

Naturalmente non è necessario aver visto il film cileno prima di lanciarsi nella visione di Gloria Bell, lungometraggio capace di incuriosire, appassionare ed emozionare. Per chi dunque è alla ricerca di un film che, libero da ogni orpello, racconta una storia d’emancipazione femminile, questo è il film giusto. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Gloria Bell

Protagonista del film è Gloria Bell, una donna di cinquant’anni con due figli ormai adulti e un divorzio alle spalle. Nonostante la routine e la solitudine di tutti i giorni, Gloria non ha però nessuna intenzione di smettere di godersi la vita e di credere all’amore, tra notti di balli sfrenati nei club di Los Angeles e amanti passeggeri. Proprio durante una di queste serate, incontra Arnold e tra loro nasce una passione inaspettata, che li travolgerà con tutte le sue gioie e, soprattutto, le sue complicazioni. Ma per Gloria Bell, in fondo, nulla è insuperabile finché si può continuare a danzare sulle note della vita.

Il cast di Gloria Bell

Nel film si ritrova la premio Oscar Julianne Moore nel ruolo di Gloria Bell, ex moglie di Dustin, madre di Peter e Anne, figlia di Hilary, nonché interesse amoroso di Arnold e amica di Vicky. Ad interpretare il primo di questi, Dustin, vi è l’attore Brad Garrett, mentre i figli Peter e Anne sono interpretati da Michael Cera e Caren Pistorius. Hilary, la madre di Gloria, ha invece il volto di Holland Taylor, mentre il noto attore John Turturro interpreta l’interesse amoroso Arnold. Sia Moore che Turturro avevano recitato insieme in Il grande Lebowski, pur senza condividere mai la scena. Nel ruolo dell’amica Vicky, invece, vi è l’attrice Rita Wilson.

Gloria Bell cast Julianne Moore

Jeanne Tripplehorn ricopre il ruolo di Fiona Mason, la nuova moglie di Dustin, mentre completano il cast Chris Mulkey nel ruolo di Charlie, Barbara Sukowa in quello di Melinda e Alanna Ubach in quello di Veronica. Tyson Ritter è il vicino di casa di Gloria, mentre cassi Thomson interpreta Virginia. Infine, l’attore Sean Astin, noto per aver interpretato Sam ne Il Signore degli Anelli, ricopre qui il ruolo di Jeremy. Il ruolo era in realtà stato originariamente scritto per Corey Feldman, ma a causa di un conflitto di riprese, Feldman ha rifiutato il ruolo e lo ha offerto a Sean Astin, un suo caro amico sin dai tempi del film I Goonies, dove hanno recitato insieme.

Gloria Bell: la colonna sonora del film

Per un film con una protagonista che ama tanto lanciarsi in pazze serate a base di alcol e musica o che in generale ascolta quante più canzoni possibili anche nel corso della propria giornata, un elemento fondamente è decisamente la colonna sonora. Nel film, oltre ad alcune musiche originali, si possono dunque ritrovare brani come Total Eclipse of the Heart di Bonnie Tyler, No More Lonely Nights di Paul McCartney, Alone Again (Naturally) di Gilbert O’Sullivan, A Little More Love di Olivia Newton-John, e naturalmente Gloria, il celebre brano di Umberto Tozzi qui presente però nella versione incisa da Laura Branigan.

Il trailer di Gloria Bell e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Gloria Bell grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 14 febbraio alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fantastici Quattro: un dettaglio nel primo poster rivela quando è ambientato il film?

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L’annuncio dei Marvel Studios in merito al cast ufficiale dei Fantastici Quattro sta raccogliendo generali consensi, e si è rivelato coincidente con i rumors che si sono susseguiti nelle ultime settimane. Come detto in precedenza, del film al momento non si sa molto: conosciamo i protagonisti, il cast tecnico e poco altro, ma un dettaglio nell’immagine che lo studio ha scelto per annunciare il cast potrebbe darci qualche indicazione in più.

Ecco il poster con cui è stato annunciato il cast ufficiale di Fantastici Quattro:

Nell’immagine è il giorno di San Valentino, ma di quale anno? Vediamo Sue e Reed insieme, che scherzano innamorati, poi al centro Johnny che sorride e guarda Ben, che legge una rivista. Ecco, se si aguzza la vista, si capisce che Ben Grimm sta leggendo il Time.

A ben vedere, si tratta del numero del Time uscito il 13 dicembre del 1963, con il presidente Lyndon B. Johnson in copertina. Questo:

A meno che Ben non stia leggendo una rivista vintage e mettiamo pure il caso che gli artisti della Marvel abbiano disegnato una cover a caso (cosa davvero improbabile per dei geni della comunicazione come loro), il poster ritrae una scena di famiglia ambientata il 14 febbraio (giorno di San Valentino) del 1964. Ora, anche se ci muoviamo nell’ambito delle congetture, potrebbe essere plausibile che il film dei Fantastici Quattro possa essere ambientato negli anni ’60, nel 1964.

L’immagine dell’annuncio mostra anche H.E.R.B.I.E., il robot che nella serie animata del 1978 intervenne a sostituire il personaggio di Johnny Storm, considerato troppo estremo per una serie animata per bambini. Si temeva infatti che i piccoli spettatori potessero emulare la fiamma o il volo del personaggio. Nel 1979 H.E.R.B.I.E. venne introdotto anche nei fumetti, come omaggio alla serie.

I Fantastici Quattro, cosa sappiamo

Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà I Fantastici Quattro, da una sceneggiatura di Josh Friedman, Jeff Kaplan e Ian Springer. La notizia del casting di Pascal era già trapelata a novembre, mentre anche gli altri nomi erano usciti da recenti indiscrezioni. Nel cast del film ci sono Pedro Pascal, Vanessa Kirby, Joseph Quinn e Ebon Moss-Bachrach.

Pedro Pascal è noto al mondo per le sue interpretazioni in The Mandalorian, The Last of Us e prima ancora in Game of Thrones. Vanessa Kirby ha fatto parte del franchise di Mission Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4. Ebon Moss-Bachrach sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear.

Harry Potter: 14 cose sulla cicatrice di Harry che solo i veri fan conoscono

Il segno distintivo di Harry Potter, lo sappiamo, è quella piccola cicatrice a forma di saetta sulla fronte che nel corso dei romanzi ha assunto un significato centrale; per ciò che rappresenta, per il legame con il passato e un personaggio in particolare (Lord Voldemort), per le ripercussioni che questo “segno” ha avuto sulla vita del maghetto.

Eppure esistono segreti sulla cicatrice che non tutti conoscono, tranne forse i veri potteriani, alcuni svelati dalla stessa J.K.Rowling negli ultimi anni. Ecco allora di seguito 15 cose sulla cicatrice di Harry che soltanto i fan ricorderanno:

Leggi anche – Harry Potter: 16 cose che non sapevamo su Ron e Hermione

Perché è a forma di fulmine?

harry potterPerché la cicatrice di Harry ha la forma di una saetta? Se ve lo state chiedendo, una ragione esiste: è stato spiegato su Pottermore che il movimento della bacchetta usata per lanciare la maledizione Avada Kedavra corrisponde esattamente alla forma del fulmine che segna la fronte del bambino.

Ne deriva il fatto che, sebbene l’incantesimo sia rimbalzato su Voldemort, la ferita rimasta su Harry rispecchi esattamente il movimento usato dal Signore Oscuro per invocare la sua magia. 

Cosa simboleggia?

Cosa simboleggia?Se avete letto i libri della saga, saprete ovviamente che la cicatrice per Harry è il ricordo vivido e costante del suo passato doloroso, tuttavia simboleggia anche più di questo.

Le dichiarazioni di J.K. Rowling hanno lasciato intendere che la cicatrice sta a significare tutto il dolore interiore del ragazzo scaturito dal perdere i propri genitori in tenera età, essere affidati a parenti non proprio amorevoli, e ad una profonda angoscia emotiva.

Dunque la cicatrice diventa un segno superficiale di questa sofferenza, e un modo per l’autrice di ricordare al lettore le battaglie continue e non dette del nostro eroe.

Da cosa è causato il dolore?

harry potterNel corso degli anni abbiamo visto Harry provare un forte dolore scatenato proprio nel punto in cui si trova la cicatrice, e questo è motivato dalla connessione tra Harry e Lord Voldemort.

Quando il Signore Oscuro ha trasformato involontariamente Harry in un frammento della sua anima, un “Horcrux“, il legame fra i due  si è stabilito e di fatto il maghetto riesce a percepire gli stati d’animo di Voldemort e a leggere i suoi pensieri. Di conseguenza, mentre Voldemort è in una condizione di rabbia violenta, il dolore si fa insopportabile perché è come se quella particella provasse lo stesso e volesse ricondursi al suo padrone originale.

Non si trova al centro della fronte di Harry

harry potterTutti sanno che la cicatrice di Harry si trova sulla sua fronte, ma la sua posizione esatta è diventato motivo di discussione fra i fan. Questo problema deriva dalla differenza notata da alcuni negli adattamenti cinematografici, diversi ovviamente per certi aspetti dai romanzi, tuttavia la Rowling ha riconosciuto come i film si siano avvicinati più di ogni cosa alla sua visione del personaggio rispetto ai libri.

Solitamente nei romanzi si dice che la cicatrice sia al centro della fronte, come illustrato nelle copertine di Mary GrandPré, mentre nei film Daniel Radcliffe ha il segno sopra l’occhio destro. Ma perché? Semplice: è lì che la Rowling ha detto ai registi che doveva essere!

Il soprannome dato da Draco Malfoy

Il soprannome dato da Draco MalfoyIl bambino che è sopravvissuto, il Prescelto, l’indesiderabile numero uno, sono diversi i soprannomi dati a Harry nel corso della narrazione, tuttavia uno di questi fa riferimento proprio alla cicatrice.

Ne La Camera dei Segreti, il suo acerrimo nemico Draco Malfoy lo chiama “sfregiato” (in inglese “scarhead“) durante una partita di Quiddich. Un dettaglio forse sfuggito a molti che risulta comunque interessante.

Il dolore è tornato dopo la morte di Voldemort

Harry Potter e l'Ordine della Fenice cast

L’epilogo de I Doni della morte chiariva che la cicatrice di Harry non gli aveva più fatto male nei ventuno anni successivi alla battaglia di Hogwarts, tuttavia nella piéce teatrale La maledizione dell’erede (scritta anche dalla Rowling) vediamo il mago combattere di nuovo con il dolore. Potere della magia oscura o semplice tentativo di stuzzicare la curiosità dei fan?

Non è la sua unica cicatrice

harry potterLa cicatrice a forma di saetta non è l’unico segno visibile sul corpo di Harry Potter: lo sanno bene gli assidui lettori della saga, poiché nel quinto capitolo (L’ordine della fenice) il mago viene obbligato dalla professoressa Umbridge a scrivere la frase “Non devo dire bugie” più volte con una penna “speciale”.

Per ogni frase scritta, una cicatrice con le parole della suddetta compare sulla mano destra del mago. E non finisce qui: i numerosi scontri durante gli anni di scuola, uniti a quelli dei suoi tempi come Auror, possono aver scalfito sulla sua pelle altre cicatrici.

È il primo indizio per capire la sua connessione con Voldemort

harry potterNe L’ordine della fenice, Albus Silente rivela ad Harry che nel momento esatto in cui ha visto la sua cicatrice, ha immediatamente supposto che potesse simboleggiare una connessione tra il ragazzo e Voldemort.

Anni dopo l’ipotesi di Silente si è effettivamente realizzata:  grazie alla cicatrice, il mago sapeva che il temperamento instabile di Harry – almeno in parte – indicava la manipolazione mentale del Signore Oscuro.

Nessun incantesimo può rimuoverla

harry potterNon tutte le cicatrici possono essere rimosse grazie alla magia e nemmeno le cure dell’ospedale di San Mungo per le malattie e le lesioni magiche avrebbero potuto rimediare al segno sulla fronte di Harry Potter.

Il mistero viene risolto all’inizio di Harry Potter e la Pietra Filosofale, con il professor Silente che spiega come la cicatrice del mago non possa essere tolta, nemmeno con potentissimi incantesimi.

È l’unica ferita mai lasciata dall’Avada Kedavra

È l'unica ferita mai lasciata dall'Avada KedavraNei libri e nei film di Harry Potter si ricorda spesso come la maledizione dell’Avada Kedavra possa uccidere le sue vittime senza lasciare alcun segno. Tranne una, ovviamente.

Inoltre sappiamo che grazie al “Priori Incantatem” ci si può difendere dall’attacco della maledizione: si tratta di un vero e proprio annullamento degli incantesimi quando due bacchette con la stessa anima vengono usate l’una contro l’altra.

Harry Potter è l’unico sopravvissuto diretto di questa maledizione,  e il segno della saetta sulla sua fronte ne è la testimonianza eterna.

Doveva essere l’ultima parola dei romanzi

Harry Potter personalitàMolte decisioni di J.K.Rowling per i romanzi di Harry Potter sono cambiate nel corso degli anni, ma nel complesso tutto è andato come l’autrice aveva originariamente pensato.

Ad esempio, sappiamo che all’inizio l’ultimo romanzo Harry Potter e i Doni della Morte avrebbe dovuto avere concludersi con la parola “cicatrice”, tuttavia non è andata così. 

Nel corso dei film ha cambiato “posizione”

Nel corso dei film ha cambiato "posizione"Come abbiamo già spiegato sopra, i film di Harry Potter hanno spesso cambiato la posizione della cicatrice sulla fronte di Harry; ma nonostante gli sforzi dei truccatori di mantenere la continuity durante gli otto capitoli cinematografici, è del tutto comprensibile che ci sia stata qualche distrazione.

Non svanirà mai

I Doni della morteSebbene nella vita reale la maggior parte delle cicatrici svanisca con il tempo, sappiamo che nel mondo magico questo non succede sempre. Come nel caso della cicatrice sulla fronte di Harry, segno indelebile che gli rimarrà addosso senza mai svanire.

Nonostante la connessione tra Harry e Voldemort si sia interrotta dopo I Doni della morte, la cicatrice di Harry è ancora chiaramente definita. Forse il mago è destinato a portare con sé il suo caratteristico “segno” per sempre…

È l’unica cosa che il piccolo Harry amava di se stesso

È l'unica cosa che il piccolo Harry amava di se stessoQuando cresci in un sottoscala e vieni allevato dai tuoi zii perfidi, la tua autostima potrebbe non essere alle stelle. Questo è probabilmente il motivo per cui il giovane Harry Potter – prima di scoprire la sua eredità magica in occasione del suo undicesimo compleanno – viene spesso tormentato dagli altri e anche da se stesso.

Tuttavia l’unica caratteristica fisica di cui il piccolo Harry si vanta è la cicatrice a forma di fulmine che ha in fronte, perché è come se gli ricordasse quanto sia speciale e lo mettesse in collegamento con i suoi genitori. 

Bridgerton 3: una clip dalla nuova stagione in occasione di San Valentino

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Per celebrare la terza stagione di Bridgerton, Netflix e Shondaland hanno ospitato un evento per i fan ricco di rivelazioni sui prossimi episodi, che saranno disponibili in due parti, la prima metà il 16 maggio 2024, la seconda il 13 giugno 2024. Il panel ha coinvolto la produttrice esecutiva, Shonda Rhimes, la showrunner della terza stagione, Jess Brownell, l’autrice dei romanzi originali di Bridgerton, Julia Quinn, e i seguenti membri del cast: Nicola Coughlan, Luke Newton, Golda Rosheuvel, Adjoa Andoh, Claudia Jessie, Luke Thompson e Martins Imhangbe. Durante il panel sono stati svelati i titoli degli episodi, le foto esclusive dei personaggi, la conferma degli adattamenti dal libro agli episodi, un annuncio a sorpresa del matrimonio tra due fan e un’anteprima esclusiva della terza stagione.

Il panel è iniziato con una conversazione tra Shonda Rhimes e Jess Brownell su ciò che i fan possono aspettarsi da questa stagione, insieme ad un approfondimento dell’autrice Julia Quinn sul processo di adattamento del materiale originale. È stato confermato che nella terza stagione sarà incluso il momento preferito dai fan nel romanzo Un uomo da conquistare, in cui Penelope Featherington (Nicola Coughlan) avvolge la mano di Colin Bridgerton (Luke Newton) dopo che lui si è tagliato accidentalmente. Jess Brownell ha poi svelato i titoli degli episodi che anticipano l’arco narrativo della stagione, che sono disponibili in lingua originale di seguito:

Successivamente, Rhimes, Brownell e Quinn sono state raggiunte dal cast per anticipare gli archi narrativi dei personaggi in questa stagione e introdurre un nuovo corteggiatore di Penelope: Lord Debling (Sam Phillips). I fan hanno inoltre potuto vedere foto esclusive dei loro personaggi preferiti, tra cui Eloise Bridgerton (Claudia Jessie), Benedict Bridgerton (Luke Thompson), la Regina Carlotta (Golda Rosheuvel), Lady Danbury (Adjoa Andoh), Cressida Cowper (Jessica Madsen), Will Mondrich (Martins Imhangbe), Alice Mondrich (Emma Naomi) e le sorelle Prudence Featherington (Bessie Carter) e Philippa Featherington (Harriet Cains).

Adjoa Andoh e Golda Rosheuvel hanno poi rivelato che Netflix celebrerà l’amore premiando una coppia di super fan con un matrimonio a tema Bridgerton, consolidando ulteriormente il legame tra la serie e la sua devota fanbase.

Per concludere l’evento, Netflix ha mostrato una clip in lingua inglese di un minuto della prossima stagione, offrendo ai partecipanti un primo sguardo sugli episodi e un assaggio di ciò che accadrà.

Bridgerton 3, la trama

Penelope Featherington (Nicola Coughlan) ha finalmente rinunciato alla sua cotta di lunga data per Colin Bridgerton (Luke Newton) dopo aver sentito i suoi commenti denigratori su di lei nella scorsa stagione. Tuttavia, ha deciso che è ora di trovare un marito, preferibilmente qualcuno che le dia abbastanza indipendenza per continuare la sua doppia vita come Lady Whistledown, lontano da sua madre e dalle sue sorelle. Ma, a causa della sua mancanza di fiducia in se stessa, i tentativi di Penelope di trovare un marito falliscono clamorosamente. Nel frattempo, Colin è tornato dai suoi viaggi estivi con un nuovo look e una sfacciata spavalderia. Ma è scoraggiato nel rendersi conto che Penelope, l’unica persona che lo ha sempre apprezzato così com’era, lo tratta con freddezza. Desideroso di riconquistare la sua amicizia, in questa stagione Colin si offre di fare da mentore a Penelope per aiutarla a trovare un marito. Ma quando le sue lezioni iniziano a funzionare un po’ troppo bene, Colin deve capire se i suoi sentimenti per Penelope sono davvero soltanto di amicizia. A complicare le cose per Penelope si aggiunge il suo allontanamento da Eloise (Claudia Jessie), che ha trovato una nuova amicizia in un posto molto improbabile, mentre la sempre più assidua presenza di Penelope nell’alta società londinese rende ancora più difficile mantenere segreto il suo alter ego di Lady Whistledown.

Informazioni su Bridgerton 3:

  • Numero episodi: 8
  • Location delle riprese: Londra, UK
  • Showrunner / Produttore esecutivo: Jess Brownell
  • Produttori esecutivi: Shonda Rhimes, Betsy Beers, Tom Verica, Chris Van Dusen
  • Cast: Nicola Coughlan (Penelope Featherington), Luke Newton (Colin Bridgerton), Claudia Jesse (Eloise Bridgerton), Luke Thompson (Benedict Bridgerton), Golda Rosheuvel (Regina Carlotta), Adjoa Andoh (Lady Danbury), Ruth Gemmell (Violet Bridgerton), Lorraine Ashbourne (Mrs. Varley), Simone Ashley (Kate Sharma), Jonathan Bailey (Anthony Bridgerton), Harriet Cains (Philipa Featherington), Bessie Carter (Prudence Featherington), Florence Hunt (Hyacinth Bridgerton), Martins Imhangbe (Will Mondrich), Calam Lynch (Theo Sharpe), Will Tilston (Gregory Bridgerton), Polly Walker (Portia Featherington), Rupert Young (Jack), Julie Andrews (Lady Whistledown), Hugh Sachs (Brimsley), Emma Naomi (Alice Mondrich), Kathryn Drysdale (Genevieve Delacroix), Sam Phillips (Lord Debling)

Past Lives: recensione del film di Celine Song

Past Lives: recensione del film di Celine Song

Dopo la presentazione in anteprima al Sundance Film Festival 2023 e il passaggio in altri Festival internazionali, Past Lives di Celine Song approda sul suolo italiano alla Festa del Cinema di Roma 2023. Il debutto nel lungometraggio di Song, coreana di nascita ma residente a New York dall’età di 20 anni, è una preziosa meditazione sullo sradicamento, il destino, l’amore, il sacrificio e le decisioni importanti della vita.

Il suo esordio alla regia – celebrato con grande clamore dalla critica statunitense al Sundance – è molto personale: la sua protagonista, Nora Moon (Greta Lee) è arrivata a Manhattan da Seoul, è una drammaturga e sta vivendo quello che la cineasta – come ha confessato – è stato il punto di partenza del suo primo lungometraggio: il ricongiungimento con il suo primo amore, un amico speciale dell’infanzia, un quarto di secolo dopo, di fronte a suo marito, newyorkese purosangue.

Past Lives, la trama

Narrato in tre parentesi temporali distinte, il racconto di Past Lives parte 24 anni fa, quando Nora e Hae Sung sono dodicenni che, oltre a competere per essere i migliori studenti della loro scuola di Seoul, sono anche amici inseparabili. Almeno fino a quando i genitori di lei decidono di trasferirsi a New York, mentre quelli di lui restano in Corea. C’è una prima reunion quando entrambi hanno 24 anni, ma quella che il film racconta in modo approfondito avviene nel presente, quando ne hanno entrambi 36 anni.

Nora (una magnetica Greta Lee) ha sposato un americano di nome Arthur (John Magaro) ed entrambi si dedicano alla scrittura (soprattutto teatrale). Ma quando Hae Sung (Teo Yoo) decide di andarla a trovare per qualche giorno nella Grande Mela, tutto comincia a incrinarsi, sorgono dubbi, contraddizioni, affetto e qualcosa di più, perché la tensione romantica tra i due è innegabile.

Come affrontare questo passato e questo presente? Come affrontare con tante difficoltà da adulti qualcosa che da bambini era pura innocenza e un’amicizia condivisa in modo così naturale? È disposta a tradire il suo comprensivo marito? È disposto a invadere l’apparente felicità di questa coppia? Sono dilemmi che Celine Song e i suoi notevoli interpreti affronteranno in questo film parlato più in coreano che in inglese – girato in 35 mm con una certa impronta del cinema di Richard Linklater.

Past Lives film recensione

Un’immagine parlante

Tutto inizia con un’immagine. Ci sono tre persone in un bar che parlano. Qualcuno che non vediamo chiede a un altro – allo spettatore, indirettamente – quale pensa sia il rapporto tra loro tre. C’è una donna asiatica (coreana, scopriremo poi) seduta accanto a un uomo “bianco” mentre parla con un altro uomo, anch’egli asiatico, leggermente più distante da loro. Che storia racconta questa immagine? Tutti noi ci siamo posti questa domanda più di una volta quando abbiamo osservato delle persone che camminavano o erano riunite da qualche parte: chi sono, cosa stanno facendo, qual è il loro rapporto con gli altri? Qui, la risposta è più complicata di quanto sembri.

Film romantico che ricorda alla lontana la Before Trilogy di Richard Linklater, ma con una forte enfasi sulla distanza legata alle migrazioni, ai cambiamenti culturali e linguistici, Past Lives riesce a parlare dello scorrere del tempo ma anche del distacco e di ciò che rimane nel nostro presente di quelle “vite passate” che anche noi abbiamo avuto.

La fantasia di ricongiungersi con quel fidanzato o quella fidanzata dell’adolescenza che si è smesso di vedere e di cui si sono perse le tracce, il dolore di rendersi conto (o meno) che l’occasione è passata e non si può recuperare, l’angoscia nel chiedersi se vale la pena farlo. Temi che hanno popolato la mente di molti quando sono apparsi social network come Facebook e tutti sembravano voler (e poter) riallacciare i contatti con amici e conoscenti che avevano perso di vista. Alcuni lo hanno fatto. Questo è uno di questi casi, ispirato a un’esperienza reale della regista.

L’In-yun tra crescita e divisione

Parlato in inglese e coreano, il film gioca con il concetto di in-yun, un’idea simile a quella delle “anime gemelle” che sostiene che le persone sono destinate a stare insieme se le loro anime si sono incrociate alcune volte in passato. Nora pensa che si tratti di una pura bufala (“cose che i coreani dicono per sedurre“), ma in qualche modo questo concetto metafisico sembra prevedere qualcosa di più “reale“, come algoritmi e dati incrociati online che effettivamente fanno incontrare persone che, in un modo o nell’altro, possono essersi incrociate o aver avuto cose in comune in precedenza. E questa rara somiglianza tra qualcosa di cosmico e qualcosa di digitale si combinano in questo dramma romantico che non sempre procede lungo i percorsi più prevedibili.

Past Lives Greta Lee Teo Yoo

C’è un altro asse che altera il classico motivo della possibilità o meno di riprendere una vecchia storia d’amore (che si sia realizzata o meno), ed è la migrazione. Nora non è più quella che era, la sua vita è diversa, il suo passato in Corea è un ricordo sempre più sfocato e Hae Sung in qualche modo si connette con lei da lì e solo da lì, mentre Arthur, dal canto suo, è ignaro di questa parte della storia e la conosce solo con questa nuova identità, che è la stessa ma non è la stessa. Questa dualità che il personaggio sperimenta rispetto a chi è influenza anche il modo in cui agisce e pensa a se stessa. E non solo nei confronti degli uomini che la circondano.

Il contributo forse più intelligente di Past Lives a questo tipo di storie – melodrammatiche o meno – di ragazze o ragazzi divisi tra due possibili relazioni è che qui non c’è una scelta chiara o ovvia. Il film evita di dipingere in maniera semplicistica Arthur come un cattivo o un impedimento nella vita di Nora. Lo stesso vale per Hae Sung, che chiaramente vuole molto bene al suo amore d’infanzia, ma capisce anche che la sua vita ora è diversa e che non è più la stessa persona. Ponendo il conflitto su questo terreno, Song supera i confini del “film d’amore” e riesce a mettere insieme un ritratto realistico e credibile della vita, o meglio delle vite, di una persona.

Mare Fuori 4: recensione degli episodi 1 e 2 della serie diretta da Ivan Silvestrini

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L’attesa è finalmente terminata e mentre su Raiplay sono disponibili già i primi sei episodi della serie Rai, la recensione degli episodi 1 e 2 di Mare Fuori 4 ci accompagna in un inizio di stagione che promette non solo grande azione e svolte narrative imprevedibili, ma anche alcuni cambiamenti formali e tecnici allo show che ha rubato il cuore di tantissimi spettatori, che non vedono l’ora di tornare all’IPM di Napoli per seguire le avventure di Carmine, Rosa, Pino, Edoardo, Kubra, Micciarella, Cucciolo, Cardiotrap e tutti gli ospiti della struttura che mostra a tutti i detenuti il “mare fuori” dalle sbarre delle loro celle.

Mare Fuori 4, da dove parte la storia

A inizio episodio 1 scopriamo finalmente a chi era destinato lo sparo che ha chiuso, con un finale aperto potentissimo, la stagione 3. Questa scena ha ovviamente le sue conseguenze nelle prime sequenze della nuova stagione e genererà un fortissimo senso di colpa, ma renderà anche immediata la necessità di trovare una strada alternativa all’odio che scorre copioso e famelico tra le famiglie Ricci e Di Salvo. Come fossero novelli Montecchi e Capuleti, le due famiglie si trovano a gestire questo improbabile ma ormai assodato amore trai loro due giovani eredi, un amore che potrebbe virtualmente portare la pace ma che nel mondo della camorra, dove sono cresciuti Rosa e Carmine, potrebbe invece generare solo altro odio. Intanto, sebbene gli amanti sfortunati siano l’ossatura della quarta stagione, si sviluppano anche le altre trame.

Mare Fuori 4 cardiotrap pino

C’è attenzione per la sorte del giovane Edoardo, che ha grandi aspirazioni ma non il cognome giusto e spera in una “adozione”; ma ci sono anche i fratelli Cucciolo e Micciarella che dovranno imparare a gestire il loro rapporto; c’è Pino e il suo amore totale ma goffo e maldestro per Kubra; ci sono gli adulti e soprattutto il Comandante Massimo Valenti che tiene salda la sua convinzione che questi ragazzi siano principalmente da recuperare e da aiutare, dando voce a quello che dovrebbe essere poi il senso di strutture detenitive e riabilitative come quella che fa da sfondo a Mare Fuori 4.

“Nel nome dell’amore” e Il vecchio leone e il giovane Leone” aprono questo nuovo ciclo di 12 episodi e sin dal titolo sembrano sufficientemente eloquenti da non necessitare nessun approfondimento di trama. Sembra invece interessante notare come la serie, con Mare Fuori 4, subisca un nuovo cambiamento nella forma del racconto.

Una virata romantica

Se il terzo ciclo, con l’entrata in scena del regista Ivan Silvestrini, aveva dato più spazio alle relazioni interpersonali, principalmente quelle romantiche, trai vari giovani protagonisti, Mare Fuori 4 ritorna su questo aspetto ampliandolo, ma differenziando anche moltissimo i toni in base a quello che viene messo in scena.

La serie sembra quindi adottare diversi linguaggi visivi in base alla trama che segue, di sequenza in sequenza. E se l’afflato tragico della relazione tra Carmine e Rosa si traduce in enfasi, frasi poetiche al limite della teatralità e anche una ricerca fotografica che indugia su toni caldi e avvolgenti, in altre situazioni la serie si rifà alle sue origini, con un linguaggio meno scritto e più autentico e parlato, più fresco e diretto. Si perde quindi un po’ dell’immediatezza delle prime stagioni ma la serie si arricchisce di registri più specifici per ognuno dei personaggi che racconta.

Il doppio episodio come unità narrativa

Gli episodi 1 e 2 di Mare Fuori 4 sembrano pre-annunciare che la serie userà come unità narrativa il doppio episodio, dal momento che i mini archi narrativi dei personaggi sembrano esaurirsi, o comunque arrivare a una svolta, nel corso di due episodi e, in questo caso (vedremo in seguito), si sceglie di chiudere il secondo episodio con un grande colpo di scena che dovrà poi essere metabolizzato nell’episodio successivo. Un colpo di coda che tiene lo spettatore agganciato alle sorti dei personaggi.

Per quello che riguarda l’aspetto tecnico, Mare Fuori 4 risente del grande successo della serie. La macchina produttiva è diventata poderosa e la cura della messa in scena e in particolare la qualità fotografica della serie ha tratto un grande giovamento da questi comprensibili investimenti. Ivan Silvestrini si è messo davvero molto comodo e sembra aver trovato il modo, in base alle carte che ha avuto (personaggi, trame, attori), di raccontare sempre più storie, arricchendo la serie di toni e stili. Viene sacrificato per questo un po’ della leggerezza e dell’autenticità che rappresentavano l’aspetto più interessante della prima stagione, tuttavia crescendo, è normale per un tale progetto perdere sincerità per guadagnare capacità espressiva.

Fantastici Quattro: l’annuncio ufficiale Marvel Studios, ecco il cast!

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I Marvel Studios hanno annunciato i nuovi Fantastici Quattro. Il quartetto di supereroi – i primi personaggi creati per Marvel Comics da Stan Lee e Jack Kirby – sarà interpretato da Pedro Pascal nei panni di Reed Richards (alias Mr. Fantastic), Vanessa Kirby nei panni di Sue Storm (alias la Donna Invisibile), Joseph Quinn nei panni di Johnny Storm (alias la Torcia Umana) ed Ebon Moss-Bachrach nel ruolo di Ben Grimm (alias la Cosa).

All’interno dell’annuncio del casting, la Disney ha anche scambiato le date di uscita di I Fantastici Quattro (ora fissata per il 25 luglio 2025) e Thunderbolts (ora fissata per il 2 maggio 2025). Questi sono due dei quattro blockbuster Marvel attualmente destinati a uscire nel 2025, insieme a Captain America: Brave New World a febbraio e Blade a novembre. Anche per il 2026 sono previsti quattro film Marvel. Un deciso aumento rispetto al 2024 in cui uscirà solo Deadpool & Wolverine.

Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici Quattro sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, è completamente trasformato in, beh, una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza – e un perpetuo cuore pesante per il suo aspetto apparentemente mostruoso.

Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà I Fantastici Quattro, da una sceneggiatura di Josh Friedman, Jeff Kaplan e Ian Springer. La notizia del casting di Pascal era già trapelata a novembre, mentre anche gli altri nomi erano usciti da recenti indiscrezioni.

Pedro Pascal è noto al mondo per le sue interpretazioni in The Mandalorian, The Last of Us e prima ancora in Game of Thrones. Vanessa Kirby ha fatto parte del franchise di Mission Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4. Ebon Moss-Bachrach sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear.

Prime Target: la nuova serie thriller con Leo Woodall e Quintessa Swindell

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Apple TV+ ha annunciato oggi Prime Target, una nuova serie thriller di otto episodi della durata di un’ora ciascuno interpretata dal vincitore del SAG Award Leo Woodall (“The White Lotus”, “One Day“) e da Quintessa Swindell (“Black Adam”, “In Treatment”). Creata dal pluripremiato scrittore Steve Thompson (“Sherlock”, “Vienna Blood”), che è anche produttore esecutivo, la nuova fiction è prodotta per Apple TV+ da New Regency con Scott Free di Ridley Scott. Lo scrittore e regista Brady Hood (“Top Boy”, “Great Expectations”) ha diretto tutti gli otto episodi ed è anche produttore esecutivo.

Il cast comprende anche il candidato all’Oscar e vincitore del BAFTA Stephen Rea (“La moglie del soldato”), il candidato al BAFTA David Morrissey (“Sherwood”, “The Walking Dead”), la vincitrice dell’Emmy Martha Plimpton (“The Regime”), la vincitrice del BAFTA e dell’Emmy Sidse Babbett Knudsen (“Borgen”), Il candidato al SAG Award Jason Flemyng (“Il curioso caso di Benjamin Button”), il candidato al BAFTA Award Harry Lloyd (“Il Trono di Spade”), Ali Suliman (“Tom Clancy’s Jack Ryan”, “Paradise Now”), Fra Fee (“Rebel Moon”, “Hawkeye”) e Joseph Mydell (“The Eternal Daughter”).

Prime Target segue Edward Brooks, un giovane e brillante laureato in matematica , interpretato da Leo Woodall, sul punto di fare una grande scoperta. Se riuscirà a trovare uno schema di numeri primi, avrà in mano la chiave di tutti i computer del mondo. Ben presto inizia a rendersi conto che un nemico invisibile sta cercando di sabotare la sua idea prima ancora che nasca, per questo entra nell’orbita di Taylah Sanders, interpretata da Quintessa Swindell, un’agente dell’NSA che è stata incaricata di osservare e riferire sul comportamento dei matematici. Insieme iniziano a mettere insieme i pezzi della pericolosa cospirazione in cui Edward è al centro.

Ed Rubin è produttore esecutivo per conto della New Regency insieme a Beth Pattinson, Emma Broughton, Yariv Milchan, Arnon Milchan e Michael Schaefer. Marina Brackenbury è produttore esecutivo per Scott Free insieme a David W. Zucker e Ridley Scott. Laura Hastings-Smith è la produttrice della serie.

Finalmente l’alba: recensione del film di Saverio Costanzo

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Finalmente l’alba: recensione del film di Saverio Costanzo

Gli anni d’oro di Cinecittà pieni di brio e curiosità verso il dietro le quinte delle grandi produzioni cinematografiche, Finalmente l’alba di Saverio Costanzo fa questo e sconvolge allo stesso tempo quella magia che solo la Settima Arte sa trasmettere. Ma il film metacinematografico che è stato presentato a Venezia 80 in Concorso è anche un racconto di formazione attraverso gli occhi di Mimosa.

Tra Midnight in Paris di Woody Allen e Babylon di Damien Chazelle, la notte della giovane Mimosa in questa Roma degli anni Cinquanta si trasforma in un cammino introspettivo che la porterà a diventare una donna. Il film italiano uscirà nelle sale dal 14 febbraio distribuito da 01 Distribution.

Finalmente l’alba, la trama

C’è Roma negli anni Cinquanta, c’è Cinecittà, c’è il cinema. Così preponderante nella vita degli italiani dopo la Seconda Guerra Mondiale raccontava di un’Italia a pezzi e distrutta. In Finalmente l’alba si pone l’accento soprattutto sulla società di quel tempo, sugli sfarzi e sull’esuberanza dei suoi protagonisti. In questa storia Josephine Esperanto (interpretata da Lily James) è la star di Hollywood, la diva, accompagnata da Sean Lockwood (interpretato da Joe Keery). I due protagonisti fanno parte di una grande produzione cinematografica che sta girando a Cinecittà che cerca comparse. La parte mondana del film si mescola alla quotidianità romana delle sorelle Iris (interpretata da Sofia Panizzi) e Mimosa (interpretata da Rebecca Antonaci) che insieme alla mamma condividono la passione per il grande schermo.

La sorella maggiore, Iris, attira l’attenzione di un saltimbanco che vuole attirare l’attenzione a Cinecittà. Attratte dalla grande produzione che si sta svolgendo negli studios romani, le due ragazze si presentano alle audizioni per fare le comparse. Il grande sogno di Iris viene infranto quando per una serie di fortunate circostanze vede che la sorella ha ottenuto un ruolo di rilievo all’interno del film. Mimosa, al contrario di Iris, non ha mai sognato così in grande. La sua vita è stata predisposta già da piccola: un uomo per bene da sposare, che la rispetta e con una ottima posizione lavorativa. Tutto però nella vita di Mimosa sta per cambiare perché mentre Cinecittà inizia il suo declino, Mimosa prende in mano le redini del suo destino cambiandone le sorti.

Finalmente l'alba Joe Keery
Foto Credit Eduardo Castaldo

La magia decadente di Cinecittà

Il film meta cinematografico di Saverio Costanzo incontra le personalità più estroverse del mondo del cinema. Così come a Babylon è centrare il ruolo dei divi della Settima Arte e in Finalmente l’alba viene tratteggiato il contorno di questa borghesia che organizza feste private dove succede di tutto. Basta, infatti, una notta a Mimosa per capire a 360° come funziona l’industria cinematografica. Mimosa è un foglio bianco, su cui ognuno dei personaggi in cui s’imbatte scrive la sua storia, senza paura di essere giudicato.

Nello sguardo intenso della giovane protagonista Rebecca Antonaci ci si imbatte Josephina. È proprio lei il motore scatenante del processo di crescita di Mimosa: la trova con lo sguardo e la invidia perché sa di non poter avere una vita normale, fuori dai riflettori. Il personaggio di Lily James ne rimane affascinato e la porta con sé iniziando un viaggio notturno alla Midnight in Paris.

Ci muoviamo tra le vie di una Roma deserta a bordo di questa macchina guidata da Willem Dafoe che fa da interprete tra i protagonisti. Sì, perché Finalmente l’alba è un film di poche parole, basato su una incomunicabilità linguistica data dal fatto che i protagonisti parlano lingue diverse. Il personaggio di Mimosa vive nell’incomprensione, di lunghi silenzi anche angoscianti e di una caratterizzazione lenta. Un film fatto di ascolti e di sguardi e non di parole e quello che potrebbe essere a tratti un punto chiave del film diventa anche la sua debolezza più grande.

Finalmente l'alba Lily James
Foto Credit Eduardo Castaldo

 

Un film fatto di sguardi

L’intensità dello sguardo di Mimosa colpisce tutti i protagonisti. In questa notte così folle che vive insieme a Josephine e Sean, la ragazza incontra le personalità più in voga della borghesia romana. Tra produttori, attori e pittori Mimosa verrà presentata come “una giovane poetessa svedese” da Josephine stessa che userà questo stratagemma contro di lei. Complice il personaggio di Sean, succube della diva, Mimosa verrà tratta in inganno in gioco più grande di lei e verrà punita dal personaggio di Lily James così vendicativa da non poter sopportare la gelosia. La messa in scena si trasforma in un’arma che però Mimosa riesce a ribaltare. Un’intera sequenza sul suo sguardo, fisso nel vuoto e riempito di lacrime: una vera e propria performace che agli occhi dei ciechi e vili borghesi verrà elogiata.

A fare da sfondo alla storia l’omicidio di Wilma Montesi, una giovanissima comparsa di Cinecittà morta in circostanze misteriose. Finalmente l’alba non si concentra sugli aspetti fondamentali di quel caso di cronaca ma utilizza il personaggio di Mimosa per ribaltare la situazione. Il personaggio di Mimosa è un personaggio ricco di contrasti: scappa da un produttore che vuole approfittare di lei, ma perde la verginità con il suo attore preferito che le ha fa avance.

Questi controsensi però non fanno che parte del personaggio che vive un periodo di forte cambiamento e che trova la realizzazione e anche un po’ di malizia alla fine del film quando il suo percorso di crescita si compie e arriva Finalmente l’alba di un nuovo giorno.

Bret Easton Ellis esordisce alla regia e dirige Joseph Quinn

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Bret Easton Ellis esordisce alla regia e dirige Joseph Quinn

L’autore americano Bret Easton Ellis è pronto a fare il suo debutto alla regia con Relapse, un film horror di alto profilo da lui scritto con protagonista il giovane Joseph Quinn visto nella quarta stagione di Stranger Things.

La SND con sede a Parigi si è unita al progetto come produttore, insieme a Nostromo di Adrian Guerra e Kiss & Kill di Simon Wallon. SND gestirà le vendite mondiali di Relapse, così come la distribuzione francese, e annuncerà il titolo all’EFM con un esclusivo sizzle reel.

Quinn, che vedremo prossimamente in A Quiet Place: Giorno 1 (guarda il trailer) e nel sequel Il Gladiatore, reciterà in Relapse nei panni di Matt Cullen, che entra in riabilitazione dopo aver assistito a una morte orribile durante una festa sotto l’effetto di droghe. Tre mesi dopo, è pronto a rimettere insieme la sua vita, soggiornando nella villa dei suoi genitori sulle colline di Los Angeles. Ma le cose intorno a Matt sono cambiate e tutto sembra sbilanciato.

“Alimentata dalla sua personalità instabile e dal potere invasore dei social media, la paranoia di Matt cresce, mettendo a rischio il suo programma di riabilitazione. Quando ricomincia a usarli, una presenza misteriosa inizia a crescere attorno a Matt e si rivela un mostro che lo perseguita fin da quando era adolescente. Il suo terapista cerca di aiutarlo, convinto che il mostro sia effettivamente nella testa di Matt”, si legge nella sinossi.

Bret Easton Ellis flirta con il mondo del cinema da decenni, poiché molti dei suoi libri iconici, da “American Psycho” a “Le regole dell’attrazione”, sono stati adattati per il grande schermo. Il suo ultimo libro, “Le Schegge”, un romanzo semi-autobiografico sui serial killer, è stato scelto dalla HBO per una miniserie. Ellis ha anche scritto quattro film, tra cui “The Canyons” del 2013 e “Smiley Face Killers” del 2020.

“Sono cresciuto guardando gli iconici film horror degli anni ’70”, ha detto Ellis. “Ho scritto ‘Lunar Park’, un romanzo horror, come omaggio a Stephen King. Mi sembra appropriato che il mio primo lungometraggio sia un film horror. C’è una semplicità in “Relapse” che sembra la forma perfetta per il mio debutto alla regia: qualcosa di diretto e di grande impatto”.

Ellis ha detto che “non ha mai visto un film di mostri nel tipo di ambientazione di lusso di Los Angeles di cui ho scritto e che conosco”. L’autore / regista, che parla della cultura pop nel “The Bret Easton Ellis Podcast”, ha descritto “Relapse” come un “film di mostri con i (suoi) personaggi caratteristici – giovani, belli, ricchi – al centro”. Ha anche detto che era “un film personale”. “Avrà le mie caratteristiche: sesso, droga e paranoia. Sarà anche un film divertente, entusiasmante e commerciale che piacerà a molte persone”, ha continuato.

Ramy Nahas, responsabile delle vendite internazionali di SND, ha affermato che “Relapse combina l’aspetto e l’atmosfera del genere horror con la prospettiva unica di Bret Easton Ellis”. “È il mix perfetto dei temi per cui Bret è famoso all’interno di un film mostruoso. Un autore di culto, un attore emergente e una sceneggiatura accattivante”, ha aggiunto Nahas.

The New Look: il cast e i personaggi reali a confronto

The New Look: il cast e i personaggi reali a confronto

Nel 1947, l’iconico stilista francese Christian Dior segnò la storia della moda con il lancio della sua rivoluzionaria prima collezione intitolata “New Look”. È da questo leggendario evento che prende ispirazione il nome della dramedy storica e biografica The New Look (leggi la recensione), creata da Todd A. Kessler (The Sopranos, Damages, Bloodline) e disponibile dal 14 febbraio sulla piattaforma streaming Apple Tv.

Ambientata a Parigi durante gli orrori dell’occupazione tedesca e nel primo dopoguerra, la serie racconta la sconvolgente e vera storia dell’ascesa alla fama di Dior e di altre grandi personalità della moda a lui contemporanee e antagoniste, come Coco Chanel, Pierre Balmain e Cristóbal Balenciaga.

Ben Mendelsohn nel ruolo di Christian Dior

The New Look | In foto l’attore Ben Mendelsohn

Christian Dior è considerato il pioniere dell’alta moda francese del dopoguerra. Nel 1946, Dior fonda il brand Christian Dior SE, più comunemente noto come DIOR, una delle case di moda più importanti e influenti al mondo. Scompare improvvisamente a Montecatini nel 1957, dopo aver creato un vero e proprio impero in soli 10 anni. A Dior viene riconosciuto il merito di aver rivoluzionato l’abbigliamento femminile e di aver ristabilito Parigi come centro del mondo della moda dopo la seconda guerra mondiale.

A interpretare l’indimenticabile Dior in The New Look è l’attore australiano Ben Mendelsohn. Classe ’69, coltiva la sua passione per la recitazione fin da ragazzino dedicandosi al teatro. Dopo il debutto sul grande schermo nel film The Still Point (1986) di Barbara Boyd-Anderson, ha il suo primo ruolo da protagonista nel 1987 in The Year My Voice Broke, un dramma australiano scritto e diretto da John Duigan. Sebbene nei primi anni duemila lavori accanto ad alcune star hollywoodiane (come, per esempio, nei film Australia con Nicole Kidman e Segnali dal futuro con Nicolas Cage), solo nel 2010 Mendelsohn inizia ad attirare l’attenzione internazionale grazie al film poliziesco Animal Kingdom di David Michôd. Da allora, Mendelsohn ha conquistato ruoli in film di successo – come Rogue One (2016), L’ora più buia (2017), Captain Marvel (2019) – e nelle serie The Outsider (2020) e Secret Invasion (2023).

Juliette Binoche nel ruolo di Coco Chanel

The New Look – In foto l’attrice Juliette Binoche.

In The New Look, Juliette Binoche interpreta la celebre rivale di Christian Dior, la stilista francese Coco Chanel (pseudonimo di Gabrielle Bonheur Chanel). Nel 1910 apre una boutique di cappelli a Parigi con l’insegna Chanel Modes, fondando così il suo brand oltre 35 anni prima di Dior. Come stilista e imprenditrice, Chanel diviene presto nota per l’inconfondibile logo con la Doppia C, l’abito e la borsa Chanel, il tubino nero e l’indimenticabile profumo Chanel n.5.

Figlia di artisti, Juliette Binoche è un’attrice e ex modella francese che, dopo aver debuttato nel 1983 in film di lingua francese e inglese, inizia a conquistare fama grazie alla collaborazione con importanti registi francesi, tra cui Jean-Luc Godard, Jacques Doillon e André Téchiné. A soli 24 anni, nel 1988, viene selezionata dal regista statunitense Philip Kaufman per il ruolo di Tereza nell’adattamento cinematografico del celebre L’insostenibile leggerezza dell’essere di Milan Kundera. Durante la sua carriera Binoche ha ricevuto numerosi premi e nomination, tra cui l’Oscar come migliore attrice non protagonista per Il paziente inglese di Anthony Minghella del 1996.

Maisie Williams nel ruolo di Catherine Dior

The New Look – In foto l’attrice Maisie Williams.

Maisie Williams veste i panni di Catherine, anche conosciuta come Miss Dior, sorella minore di Christian Dior. Nel 1941, durante l’occupazione nazista della Francia, Catherine si unisce alla Resistenza finché, pochi anni dopo, è arrestata e torturata dalla Gestapo e deportata nel campo di concentramento di Ravensbrück. Dopo essere stata liberata nel 1945, le furono assegnate diverse medaglie d’onore.

Nata nell’aprile del ’97 in Inghilterra, Maisie Williams (nome completo Margaret Constance Williams) debutta sul piccolo schermo, a soli 12 anni, nel ruolo di Arya Stark in uno dei più grandi programmi televisivi degli ultimi quindici anni, Game of Thrones. Conclusa la serie (dopo ben 8 stagioni), nel 2019 lancia Daisie, un’applicazione social creata per entrare in contatto con i creativi di tutto il mondo, così da aiutare i giovani artisti e creatori a lanciare la propria carriera.

John Malkovich nel ruolo di Lucien Lelong

The New Look – In foto l’attore John Malkovich.

Lucien Lelong è un’importante figura della moda francese dagli anni ’20 agli anni ’40. Pur non essendo uno stilista, Lelong apre la propria casa di moda impiegando altri designer, tra cui Christian Dior, che lavorò per Lelong dal 1941 al 1946 insieme a Pierre Balmain. Nell’agosto del 1948 si ritira dal mondo della moda per dedicarsi esclusivamente alla sua attività di profumeria.

Lucien Lelong è interpretato dall’attore statunitense John Malkovich. Nel 1984 debutta al cinema con la pellicola Le stagioni del cuore di Robert Benton. Durante la sua lunga carriera, Lelong partecipa a numerosi film, tra cui: Morte di un commesso viaggiatore (1985) di Volker Schlöndorff, Le relazioni pericolose (1988) di Stephen Frears, Il tè nel deserto (1990) di Bernardo Bertolucci, Changeling (2008) di Clint Eastwood. Nel 2002 crea Mrs. Mudd, il suo brand di moda per cui disegna lui stesso gli abiti.

The New Look – In foto Ben Mendelsohn, David Kammenos, Thomas Poitevin e John Malkovich.

The New Look: cast e personaggi minori

  • Il ruolo di Hans Von Dincklage/Spatz, spia tedesca e nazista che uscì con Coco Chanel durante la seconda guerra mondiale, è affidato all’attore e musicista danese Claes Bang, meglio conosciuto per The Square, film vincitore della Palma d’oro al Festival di Cannes 2017.
  • André Palasse, il nipote di Coco Chanel che quest’ultima ha contribuito a crescere dopo la morte di sua sorella, è interpretato dall’attore trentaduenne Joseph Olivennes, figlio dell’attrice britannica Dame Kristin Scott Thomas. È apparso in precedenza in Versailles (2015), The Poisoning Angel (2016) e Deep Fear (2022).
  • In The New Look il celebre stilista spagnolo Cristóbal Balenciaga, fondatore del marchio di abbigliamento Balenciaga, è l’attore e DJ portoghese Nuno Lopes, conosciuto a livello internazionale per Saint George, candidato come miglior film straniero ai 90th Academy Awards.
  • L’attore francese Thomas Poitevin, apparso in pochi progetti prima di The New Look, interpreta Pierre Balmain, lo stilista francese che ha lavorato accanto a Christian Dior e Lelong prima di fondare la propria casa nel 1945.
  • L’attrice britannica Emily Mortimer veste i panni di Elsa Lombardi, una socialite e amica di Coco Chanel che ha ispirato il suo “look inglese” e ha poi denunciato Chanel per aver collaborato con i nazisti. Mortimer è nota per i suoi ruoli in Lovely & Amazing (2001), The Newsroom (2012-14) e The Pursuit of Love (2021).
  • Zabou Breitman – attrice e regista francese, figlia dello scrittore Jean-Claude Deret – interpreta Madame Raymonde Zehnacker, la direttrice dello studio di design di Dior e il suo braccio destro. Breitman è conosciuta per progetti come Il ricordo di belle cose (2002) e Le rondini di Kabul (2019).
  • In The New Look il ruolo di Carmel Snow, caporedattore dell’edizione americana di Harper’s Bazaar dal 1934 al 1958, è affidato a Glenn Close. Considerata una delle più grandi attrici americane viventi (otto nomination agli Oscar, tre Tony Awards, tre Emmy Awards e tre Golden Globe), Close deve la sua fama ai celebri film Attrazione fatale (1987), La carica dei 101 (1996), Elegia americana (2020).

The New Look, recensione della serie Apple TV+ con Ben Mendelsohn

The New Look, la nuova serie targata Apple TV+ che vede protagoniste due figure leggendarie della moda come Christian Dior e Coco Chanel possiede la contraddittoria singolarità di essere uno show costruito in maniera ammirevole e al tempo stesso un’occasione tristemente mancata.

The New Look, la trama

Partiamo dalla storia di The New Look, la quale dopo un prologo settato qualche anno dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale immerge invece la narrazione principale nella Parigi ancora occupata dai nazisti. Mentre un ancora relativamente non affermato Christian Dior (Ben Mendelsohn) lavora per Lucien Lelong (John Malkovich) il quale continua a confezionare abiti per il Reich, Coco Chanel (Juliette Binoche) ha invece scelto di chiudere la propria boutique per evitare ogni coinvolgimento. Ma le cose stanno esattamente in questo modo? Mentre Dior continua a fabbricare alta moda soprattutto per sovvenzionare la sorella Catherine (Maisie Williams) che fa parte della Resistenza, la Chanel al contrario inizia a intrattenere relazioni con la spia tedesca Hans Von Dincklage (Claes Bang) al fine di ottenere favori economici e incolumità. Il destino delle due icone della moda non potrà che incrociarsi nella maniera più imprevista e drammatica.

Creata da Todd A. Kessler (Bloodline per Netflix), The New Look si presenta come una serie in costume la cui forma soffoca sorprendentemente il contenuto: l’attenzione dedicata alla ricostruzione dell’ambiente prestigioso in cui le figure principali vivono e si muovono diventa paradossalmente una cornice talmente preziosa a livello estetico che paradossalmente quasi stride con la drammaticità dei temi trattati e del momento storico raccontato.

the new lookLa forma soffoca il contenuto

Di fronte alla bellezza dei costumi e delle scenografie, di fronte alla magnificenza decadente degli interni parigini, l’orrore dell’occupazione nazista e la guerra per la liberazione dell’Europa vengono messe in scena quasi come un compendio fastidioso, una seccatura a cui i protagonisti devono badare attenzione per continuare a sviluppare (o salvaguardare) la propria arte. The New Look soffre di una disconnessione piuttosto evidente tra la bellezza della visione e la portata del periodo raccontato.

Non che la Guerra debba necessariamente essere sempre messa in scena col realismo di Salvate il soldato Ryan, tanto per citare un esempio “alto”, ma restituirne comunque la follia e la violenza sembra a nostro avviso un atto dovuto a prescindere dalla forma scelta, e questa serie manca proprio di tale intensità. E il lato peggiore è che il cast di attori sembra in qualche modo percepire questo vuoto di densità emotiva, e si adagia su un tono di recitazione che non diventa mai veramente drammatico, anche nelle scene che in teoria dovrebbero essere volte maggiormente verso tale effetto. Ben Mendelsohn e Juliette Binoche sembrano più concentrati a restituire lo status iconico di Dior e Chanel che a interpretare due personaggi a tutto tondo, con le loro contraddizioni e mancanza umane. Sprecare il talento di questi due interpreti di valore assoluto risulta l’errore difficilmente perdonabile a The New Look. Non molto meglio riescono a fare Maisie Williams, John Malkovich, Claes Bang e la solitamente efficace Emily Mortimer che invece in questo caso si ritaglia una figura di contorno praticamente inutile, stereotipata, se non addirittura dannosa alla credibilità della storia.

the new lookUn’idea di partenza affascinante

L’idea alla partenza di The New Look era oggettivamente affascinante: raccontare come la creazione della moda contemporanea da parte di due suoi pilastri imprescindibili sia passata per scelte, situazioni e compromessi alla fine impossibili da giudicare per chi non li ha realmente vissuti. Tale spunto di partenza potenzialmente ipnotico si risolve però in uno show che quasi suo malgrado mira troppo in alto, o meglio eleva le figure principali troppo in alto rispetto al mondo rovesciato e sanguinoso in cui hanno vissuto. Alla lunga questa mancanza di spessore emotivo informa anche la narrazione, la quale in alcuni momenti si rende sfilacciata o peggio ancora artefatta, come nella esile sottotrama che lega la quarta puntata al suo (ipotetico) compimento poetico. Certo, rimane difficile non ammirare la bellezza delle tappezzerie nei magnifici interni parigini, i fantastici candelabri o i tavoli intragliati. Ma far risultare credibile l’idea che fuori da quelle mura si stava combattendo una guerra atroce ed estenuante è tutt’altro discorso.

The New Look, e vale la pena riscriverlo, vuole chiaramente farsi ammirare nell’intento di mostrare la grandezza di Christian Dior, Coco Chanel e dell’haute couture di quegli anni. E questo diventa a conti fatti il suo problema insormontabile.

Leo Woodall: 10 cose che forse non sai sull’attore

Leo Woodall: 10 cose che forse non sai sull’attore

Il giovane attore Leo Woodall ha ad oggi giusto una manciata di titoli nella sua filmografia, ma gli sono stati sufficienti a raggiungere una buona popolarità e a dimostrare di sapersi dividere tra dramma e commedia. Ora che grazie a dei primi ruoli da protagonista ha raggiunto una più consisente fama, è pronta per diventare un degli attori del momento.

Leo Woodall: i suoi film e le serie TV

1. È noto per diverse serie TV. Woodall ha iniziato la propria carriera recitando in un episodio della serie Holby City (2019), per poi prendere parte a Vampire Academy (2022). A renderlo particolarmente popolare è però la serie The White Lotus (2022), con protagoniste Jennifer Coolidge, Sabrina Impacciatore e Aubrey Plaza, dove ricopre il ruolo di Jack nella seconda stagione. Successivamente interpreta Duke nella serie Citadel (2023), con Priyanka Chopra e Richard Madden. Nel 2024 è invece protagonista della miniserie Netflix One Day accanto a Ambika Mod.

2. Ha recitato in un film. Ad oggi, Woodall ha recitato solamente in un film, il drammatico Cherry – Innocenza perduta, con protagonista Tom Holland. Qui l’attore interpreta il ruolo di Rodgers. Prossimamente, però, sarà nell’ancora misterioso Nomad e nel dramma storico Nuremberg, dove reciterà accanto a Russell Crowe, Michael Shannon e Richard E. Grant.

Leo Woodall in The White Lotus

3. Ritiene un segno del destino l’aver partecipato alla serie. L’attore ha raccontato che dopo aver visto la prima stagione di The White Lotus è rimasto estremamente entusiasta della serie, a cui avrebbe tanto voluto partecipare. Poco dopo si accorse di aver ricevuto un’email dove gli veniva offerta l’opportunità di un ruolo nella seconda stagione. Quando poi scoprì che questa sarebbe stata ambientata in Italia, in Sicilia, lo ha ritenuto un ulteriore segno del destino, in quanto sin fa piccolo egli è solito passare le estati nella casa di sua nonna in Umbria.

Leo Woodall The White Lotus

4. Non condivide nulla del suo personaggio. Nella seconda stagione di The White Lotus l’attore ha interpretato Jack, un giovane carismatico dell’Essex, che Quentin presenta come il suo “nipote impertinente“. Il personaggio è infatti caratterizzato da una personalità piuttosto particolare e Woodall ha affermato di non aver trovato nulla in comune tra sé e Jack. L’attore ha infatti dichiarato di non convidere il pensiero di Jack sul mondo di oggi, ma ha comunque cercato di calarsi nei suoi panni senza giudicarlo troppo.

Leo Woodall in One Day

5. Non conosceva la storia di One Day. A differenza della sua co-protagonista di One DayAmbika Mod, Woodall ha dichiarato di non aver avuto familiarità con il romanzo omonimo prima di entrare a far parte del progetto. Dopo aver ottenuto il ruolo di Dexter, protagonista maschile, ha però guardato il film del 2011 con Anne Hathaway e Jim Sturgess per poi passare all’ascolto dell’audiolibro di One Day, così da acquisire la giusta familiarità con il racconto e i suoi personaggi.

6. Ha quasi perso il ruolo per un finto tatuaggio. Leo Woodall ha rivelato che i finti tatuaggi sul collo e sul petto che aveva in The White Lotus gli hanno quasi fatto perdere il ruolo del protagonista maschile nella serie drammatica di Netflix One Day. I produttori di questa, infatti, volevano affidargli il ruolo di Dexter ma erano restii a farlo per via di quei tatuaggi. L’attore ha però potuto dimostrare che si trattava di finti tatuaggi applicati unicamente per la serie, riuscendo così ad ottenere la parte in One Day.

One Day serie tv Netflix Ambika Mod Leo Woodall

Leo Woodall ha dei tatuaggi?

7. Non ha tatuaggi. Nella realtà, dunque, Woodall non possiede tatuaggi sul proprio corpo. Ciò si può riscontrare anche dal suo profilo Instagram, dove dimostra quantomeno di non possederne sulle braccia. Se l’attore dovesse avere dei tatuaggi in altre parti del corpo, ciò al momento non è noto.

Leo Woodall e la sua fidanzata Meghann Fahy

8. Ha conosciuto l’amore sul set. Dopo mesi di speculazioni sulla loro potenziale storia d’amore nata sul set della seconda stagione di The White Lotus, Woodall e l’attrice Meghann Fahy sono usciti allo scoperto facendosi immortalare mentre a New York si scambiavano un bacio sotto l’ombrello in una giornata piovosa. La relazione dei due continua ancora oggi, con loro foto che di tanto in tanto emergono in rete.

Leo Woodall è su Instagram

9. Ha un profilo sul social network. L’attore è naturalmente presente sul social network Instagram, con un profilo seguito attualmente da 317 mila persone. Su tale piattaforma egli ha ad oggi pubblicato appena circa quaranta post, tutti relativi alle sue attività come attore o modello. Si possono infatti ritrovare diverse immagini relative a momenti trascorsi sul set ma anche foto promozionali dei suoi progetti. Seguendolo si può dunque rimanere aggiornati sulle sue attività.

Leo Woodall: età e altezza dell’attore

10. Leo Woodall è nato il 14 settembre 1996 a Hammersmith, Londra, Regno Unito. L’attore è alto complessivamente 1,81 metri.

Fonti: IMDb, Instagram

Deadpool e Wolverine festeggiano San Valentino!

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Deadpool e Wolverine festeggiano San Valentino!

Durante il Super Bowl di domenica scorsa, i Marvel Studios hanno rubato la scena a Taylor Swift (e ai Kansas City Chiefs) pubblicando il primo trailer di Deadpool e Wolverine. Da allora, il trailer ha battuto i record di spettatori ed è probabile che diventerà anche il primo film dell’MCU da Spider-Man: No Way Home a superare il miliardo di dollari quando uscirà, quest’estate.

Oggi è San Valentino, però, e il film ha proposto un nuovo divertente poster per celebrare l’occasione! Non rivela molto ma è un design divertente e che continua a stuzzicare il rapporto di amore/odio che Wade Wilson e Logan avranno quando condivideranno lo schermo.

Il trailer ha deliberatamente giocato in modo cauto con il ruolo di Wolverine in questo trequel, probabilmente come leva per aumentare l’eccitazione. Il prossimo trailer del film potrebbe spostare l’attenzione sul mutante artigliato di Hugh Jackman, gettando nuova luce su ciò che racconterà questa storia.

“Ci sono due grandi star del cinema insieme in un film, in cui interpretano i loro ruoli più iconici: questo è il paradiso dei registi”, ha detto il regista Shawn Levy l’anno scorso. “Quindi la storia, il tono, il film stesso si appoggia sul dono di avere Deadpool e Wolverine come co-protagonisti in un film per la prima volta. Quindi, sicuramente non stiamo scappando da questo.”

Ecco il nuovo poster di Deadpool e Wolverine per festeggiare San Valentino:

https://twitter.com/Marvel_India/status/1757637592152195393?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1757637592152195393%7Ctwgr%5Eef655fad2495f7bda9dac5c760b6ffe4b73ba3e4%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fcomicbookmovie.com%2Fdeadpool%2Fdeadpool-wolverine%2Fdeadpool-wolverine-show-each-other-some-love-on-new-valentines-day-poster-a209364

Ecco il trailer di Deadpool e Wolverine

Deadpool e Wolverine uscirà nei cinema il 26 luglio e segna l’introduzione del Mercenario Chiacchierone di Ryan Reynolds nell’universo cinematografico Marvel (con un rating decisamente diverso rispetto ai primi due capitoli). Soprannominandosi “Marvel Jesus”, Deadpool arriva nel MCU dopo essere stato rapito dalla Time Variance Authority, i manager del multiverso visti l’ultima volta in Loki, e si ritrova nello stesso mondo dei Vendicatori.

Sebbene il suo volto non si veda nel trailer, anche Wolverine di Hugh Jackman passa dall’universo di X-Men al MCU. Diretto da Shawn Levy, il film comprende anche Emma Corrin, Morena Baccarin, Rob Delaney, Leslie Uggams, Karan Soni e Matthew Macfadyen.

Samuel L. Jackson vuole che il mondo sappia che Mace Windu “non è morto”

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Samuel L. Jackson ha rubato la scena nella trilogia prequel di Star Wars nei panni del Maestro Jedi Mace Windu, che è stato responsabile della decapitazione di Jango Fett e della trasformazione del Cancelliere Palpatine nel mostruoso Imperatore durante il loro scontro.

Quella lotta si conclude con uno scontro di Anakin Skywalker che taglia il braccio di Windu prima di lanciarlo verso una caduta che plausibilmente porta alla sua morte. Jackson ha detto in innumerevoli occasioni che gli sarebbe piaciuto tornare nel mondo di Star Wars. Parlando con Empire Online (tramite SFFGazette.com) Samuel L. Jackson ha dichiarato che almeno per lui, la porta è molto aperta riguardo al riprendere il ruolo in un futuro non troppo lontano.

Alla domanda del sito su cosa abbia da dire sulla scena della morte di Windu, l’iconico attore ha risposto: “Non è morto!” E così i giornalisti hanno cercato di ottenere di più da lui – ad esempio se gli sarebbe piaciuto recitare in un film spin-off o in una serie TV Disney+ – e, a questo, Jackson ha semplicemente detto: “Tutto, sì!”. Chiaramente, la prospettiva di interpretare nuovamente il Maestro Jedi lo eccita moltissimo!

Per quanto improbabile possa sembrare, c’è speranza che Jackson ritorni, qualcosa che è evidente dai rispettivi ritorni di Ewan McGregor e Hayden Christensen a Star Wars negli ultimi anni.

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Justice League: i concept confermano Lanterna Verde per i piani originali del film

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Mentre Zack Snyder sperava di includere John Stewart nella Snyder Cut di Justice League, sembra che il personaggio non sarebbe comunque apparso fino a uno dei sequel pianificati dal regista. Il concept artist Jerad S. Marantz ha utilizzato Instagram per rivelare di aver lavorato su Hal Jordan con il costumista Michael Wilkinson, suggerendo che ci fossero piani provvisori per includere Lanterna Verde nel film del 2017.

C’erano stati rumors in merito a questa inclusione in una scena post-crediti con Hal che si schiantava sulla Terra per avvertire la Lega della pianificata invasione della Terra da parte di Darkseid. “Mi sono divertito moltissimo lavorando su Justice League”, afferma Marantz. “È passato tanto tempo, ma rimane ancora uno dei lavori artisticamente più appaganti della mia carriera. Era un grande team di artisti che lavoravano sia negli Stati Uniti che nel Regno Unito.”

“Lavorare con il costumista Michael Wilkinson è stato meraviglioso. È sicuramente uno dei migliori del settore. Ecco alcuni dei primi concept per il costume di Lanterna Verde. È stato un vero onore affrontare uno dei miei rami preferiti dell’Universo DC.”

Snyder ha precedentemente rivelato di aver almeno preso in considerazione l’idea di arruolare Ryan Reynolds per riprendere il ruolo di Hal in Lanterna Verde del 2011. “Beh, la verità è che non ho davvero capito… [Ryan Reynolds e io] non abbiamo mai veramente parlato”, ha ammesso il regista. “Quindi, la mia idea era che ci sarebbe stata, se possibile, una Lanterna Verde nel film. Abbiamo iniziato a girare intorno a questa idea, tipo, forse se avessimo portato Ryan ci sarebbero potute essere due Lanterne Verdi nel film. Avremmo potuto suggerire qualcosa in più sul concetto del Corpo [delle Lanterne Verdi]. Quindi questa è la realtà”, ha continuato Snyder.

“È stato un gioco divertente da giocare con Ryan perché è sveglio. Penso solo che sia un grande sportivo e non è stato altro che… mi piace il fatto che abbia sostenuto la causa [della Snyder Cut] per molto tempo.” La Warner Bros. non avrebbe permesso a Snyder di includere John Stewart nel montaggio per Max di Justice League, spingendolo a sostituire l’eroe con Martian Manhunter poi presente nel film.

Il regista si è appoggiato alle popolari teorie e speculazioni dei fan per molte delle nuove scene che ha aggiunto, quindi probabilmente non sapremo mai cosa aveva originariamente pianificato per Hal e John.

Dakota Johnson non conosce i titoli dei film di Spider-man con Tom Holland (anche se vorrebbe lavorare con lui)

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Esce oggi al cinema Madame Web (leggi la recensione), il film SONY che vede Dakota Johnson nei panni dell’eroina del titolo, personaggio dello Spider-Verse a fumetti che però, al cinema, non avrà niente a che fare con gli Spider-man di Tom Holland. Parlando con Josh Horowitz ha dichiarato:

“Sarebbe così divertente fare di più. Non so cosa succederà in futuro”, ha detto. “Ammiro così tanti attori che interpretano i supereroi, ma ovviamente sarebbe bello lavorare con Spider-Man. [Madame Web non è in] Spider-Verse, è il suo mondo, quindi non so che tipo di crossover ci sarebbe.”

Tuttavia, Dakota Johnson non sembra in grado di ricordare i titoli dei tre Spider-Man recenti. L’attrice si inventa di sana pianta i titoli dei film quando Horowitz le chiede di recitarli:

La trama e il cast di Madame Web

Madame Web è la storia delle origini di una delle eroine più enigmatiche dei fumetti Marvel. Dakota Johnson interpreta la protagonista, Cassandra Webb, un paramedico di Manhattan con poteri di chiaroveggenza. Costretta a confrontarsi con alcune rivelazioni del suo passato, stringe un legame con tre giovani donne destinate a un futuro straordinario ma che dovranno sopravvivere a un presente pieno di minacce.

Madame Web è basato su un personaggio del mondo dei fumetti Marvel creato da Dennis O’Neil e John Romita Jr. Il film è diretto da S. J. Clarkson (Orange Is the New Black, Jessica Jones, Anatomy of a Scandal) da una sceneggiatura di Claire Parker e S. J. Clarkson e interpretato da Dakota Johnson, nel ruolo di protagonista, insieme a Sydney Sweeney, Celeste O’Connor, Isabela Merced, Tahar Rahim, Mike Epps, Emma Roberts e Adam Scott. Madame Web sarà nelle sale italiane dal 14 febbraio 2024 prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.

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