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Barbie, i 10 classici del cinema che hanno ispirato il film

Barbie, che continua a registrare un successo globale incredibile ma totalmente aspettato, è un film che ha vari livelli di lettura. La trama, come si sta evicendo, si presta bene come racconto per le bambine, che scoprono la storia della loro bambola preferita e si chiedono, a film finito, dove stiano effettivamente facendo dormire Ken; al tempo stesso trasmette un messaggio profondo a uomini e donne, con i suoi temi di femminismo, lotta al patriarcato, unicità e parità di genere. E, alla fine, è un caleidoscopio di reference cinematografiche per i cinefili, soprattutto per quelli appassionati delle pellicole classiche. Greta Gerwig non lo ha mai tenuto nascosto: per Barbie si è ispirata, sia a livello estetico che contenutistico, a molti film del passato, dai musical alle commedie, finendo ai thriller, che hanno reso ogni sequenza del prodotto un omaggio al cinema che fu e un viaggio all’interno di esso. Ecco, quindi, le dieci pellicole classiche a cui la regista fa riferimento.

Il Mago di Oz

Il mago di Oz film

Nel 1939, dopo un ingresso travagliato nella MGM, Judy Garland – giovane attrice e cantante promettente – toccò il successo con Il mago di Oz, film fantasy diretto da Victor Fleming (seppur ebbe tanti cambi di regia). Tra gli elementi più riusciti vi è la scenografia costruita per rappresentare la terra sconosciuta in cui Dorothy finisce, visivamente spettacolare e colorata, oltre agli inserti musicali frizzanti e l’interpretazione della Garland nel ruolo della piccola protagonista. La storia è quella di una bambina, per l’appunto Dorothy, che intraprende un viaggio in una terra magica facendo lì la conoscenza di tante diverse creature.

In Barbie ci sono molti riferimenti a Il Mago di Oz. Quando Barbie Stereotipo fa il giro con la sua Corvette, si possono vedere delle immagini provenienti dalla pellicola del ’39 attaccate alle pareti del cinema di Barbieland, ma anche gli stessi vestiti della bambola (come quello a quadri) sono ispirati a quelli di Dorothy. Greta Gerwig, poi, ha voluto utilizzare un palcoscenico con grandi e vibranti scenografie per immergere completamente gli attori in Barbieland: dai fondali dipinti alla strada di mattoni rosa, il film deve la sua ambientazione a Il Mago di Oz. Ma non è finita qui perché da quell’opera si ispira anche il finale di Barbie, nel quale ogni personaggio viene premiato per un cambiamento di cuore o per i suoi sforzi di aiuto. Mentre i Ken e le Barbie si salutano con una cerimonia, Sasha chiede: “E Barbie?”. Lo Spaventapasseri de Il Mago di Oz chiede la stessa cosa a Dorothy. Proprio come accade a Dorothy, il viaggio di Barbie Stereotipo non arriva a una sua conclusione, poiché il suo percorso di vita è appena iniziato.

La finestra sul cortile

La finestra sul cortile

Nella filmografia del Maestro del thriller Alfred Hitchcock spicca La finestra sul cortile del 1954, film che rappresenta al meglio il concetto di voyeurismo e racconta di un uomo, Jefferies (interpretato da James Stewart), il quale – costretto sulla sedia a rotelle a causa di un infortunio – assiste ad un omicidio dalla sua finestra. Proprio come il protagonista poteva vedere all’interno di ogni appartamento, gli spettatori possono vedere all’interno di ogni casa dei sogni delle bambole in Barbie. È stata poi proprio la regista a spiegare che desiderava che i suoi set emulassero la cinematografia degli anni Cinquanta, in cui gran parte degli effetti speciali avvengono con la macchina da presa.

2001: Odissea nello Spazio

2001:Odissea nello Spazio

Una reference cinematografica notata ancor prima che Barbie arrivasse in sala è quella legata a 2001: Odissea nello Spazio di Stanley Kubrik. È stato infatti il teaser trailer a svelare la scena ispirata a uno dei grandi classici della fantascienza, che segue il viaggio di un astronauta nello spazio e descrive l’evoluzione dell’umanità. La scena d’apertura di Barbie è la stessa scena d’apertura di 2001: Odissea nello Spazio: proprio come le scimmie scoprono un monolite rendendosi conto del potere degli strumenti, così le bambine, dopo aver visto la prima Barbie, capiscono di poter ambire a qualcosa che le rappresenti di più, distruggendo i bambolotti che hanno fra le mani e così anche l’etichetta di sole “madri” cucita addosso.

Cantando sotto la pioggia

film per tutti

Fra i film classici a cui le pellicole contemporanee si ispirano, il musical Cantando sotto la pioggia del 1952 è quello più inserito e omaggiato. La pellicola era già stata aggiunta nel recente Babylon di Damien Chazelle, e anche in Barbie c’è un riferimento. Il film, che ha come protagonista/interprete Gene Kelly, ruota attorno ad un attore del cinema muto che deve passare al sonoro mettendo in mostra le sue abilità nel canto e nel ballo. La pellicola è piena di sfavillanti colori e suggestivi numeri di danza, con la famosissima sequenza di ballo che si svolge come un sogno all’interno di un sogno. La regista di Barbie ha detto che il balletto dei sogni di Singing in the Rain (la cui canzone ha raggiunto un grande successo e lo ha tutt’ora) è stato usato come modello per il balletto di Ken che si svolge durante la power ballad di Ryan Gosling “I’m Just Ken“.

Josephine

Josephine

Nella cerchia dei film da cui Barbie trae ispirazione troviamo anche Josephine di Jacques Demy del 1967. La storia segue le vicende di due sorelle che cercano di trovare l’amore, ma la regista descrive la sua opera come un ritratto dell’euforia. Le protagoniste indossano abiti rosa e gialli molto appariscenti, i quali possono essere visti nel vivace e rigoglioso guardaroba di Barbie. Inoltre la combinazione di quei colori del musical ricorda l’estetica del mondo di plastica di Barbieland. Anche nel contenuto Josephine si avvicina abbastanza al film della Gerwig: come in quello di Demy, anche nella storia della bambola Mattel sono inserite donne coraggiose, il cui unico obiettivo è la realizzazione personale.

La febbre del sabato sera

La febbre del sabato sera

Arriviamo al 1978 e menzioniamo anche La febbre del sabato sera, film diretto da Josh Badham. La storia segue Tony Manero, interpretato da John Travolta, il quale conduce una vita abbastanza noiosa a Brooklyn. Durante il fine settimana, però, l’uomo diventa magicamente il re delle discoteche, cosa che gli permette di sfuggire dalle difficoltà in cui è invischiato tutto il resto dei giorni. Quando Barbie Stereotipo organizza il mega party a casa sua, c’è una scena in cui ballano tutte le Barbie e i Ken sotto la canzone di Dua Lipa, Dance the Night, che ricorda molto il ballo scatenato di Travolta nel film.

Play Time – Tempo di divertimento

Play Time - Tempo di divertimento

Nel 1967 arriva poi Play Time – Tempo di divertimento, scritto, diretto e interpretato da Jacques Tati. Il film è stato molto apprezzato per le sue enormi scenografie: per la pellicola è stata creata una Parigi sterile e futuristica, caratterizzata da colori grigi e smorzati, e il film è persino riconosciuto per aver predetto l’ascesa dei cubicoli da ufficio. Greta Gerwig ha usato l’opera come modello per la sede della Mattel in Barbie, imitando i cubicoli grigi e tetri di Play Time – Tempo di divertimento e portando sullo schermo un’orda di uomini d’affari sprovveduti che operano come una mente alveare.

Il Padrino

Il padrino film

Una reference espressamente citata in Barbie è quella su Il Padrino di Coppola. L’estetica del film e il soggetto cupo contrastano di gran lunga con la luminosa ed energica crisi esistenziale di Barbie, ma la regista ha voluto comunque omaggiare il classico dramma di Coppola per la sua rappresentazione della mascolinità. La citazione arriva nella esilarente scena in cui i Ken tentano di imporre i loro interessi alle Barbie: seppur l’amore degli uomini nel film sia oggetto di satira, Gerwig ha voluto lo stesso esprimere il suo apprezzamento per Il Padrino.

Scandalo a Philadelphia

Scandalo a Philadelphia

Questo omaggio ha una storia particolare: prima di iniziare le riprese per Barbie, Greta Gerwig chiese a Margot Robbie di prepararsi al ruolo guardando Scandalo a Philadelphia, film comedy del 1940 diretto da George Cukor. La pellicola si incentra su una donna, Tracy Lord, interpretata dalla bravissima Katherine Hepburn, i cui piani di matrimonio vengono interrotti dall’arrivo del suo ex marito. Il ritratto che viene fatto nel film della protagonista, ossia quello di una mondana composta che lentamente perde il controllo del suo mondo, è stato parte dell’ispirazione della Gerwig per il viaggio esistenziale di Barbie. Robbie, che in realtà era già amante del film, basò la sua interpretazione su quella della Hepburn per restituire al meglio la disperazione e l’illuminazione della sua Barbie.

Pee-wee’s Big Adventure

Pee-wee's Big Adventure

Concludiamo il viaggio nei film classici che hanno ispirato Barbie con Pee-wee’s Big Adventure, commedia assurda diretta dall’eccentrico Tim Burton, che racconta di uno strambo uomo-bambino alla ricerca della sua bici scomparsa. La pellicola è caratterizzata da una colonna sonora molto frenetica, che vede la firma di Danny Elfman, e da personaggi sovversivi e oscuri, i quali rappresentano uno dei tanti tratti distintivi del regista. Il viaggio compiuto da Barbie, che la porta in un mondo che non conosce, ricorda l’avventura di Pee-Wee fuori casa e, come succede nel film di Burton, la bambola si sente un pesce fuor d’acqua. Pee-Wee e Barbie, nonostante tutto, sono personaggi luminosi e affini che affrontano i problemi con un sorriso, tanto che alla conclusione di Barbie lo spettatore sente di poter affrontare le sfide della vita con lo stesso entusiasmo.

Fantastici Quattro: Vanessa Kirby avrebbe ufficialmente firmato per il ruolo di Sue Storm!

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Secondo un nuovo rapporto, la star di Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno Vanessa Kirby ha firmato per guidare il cast del film Fantastici Quattro presso i Marvel Studios. Mentre un annuncio ufficiale non è stato fatto dai Marvel Studios, è stato da poco riportato sul podcast The Hot Mic con Jeff Sneider e John Rocha che l’attrice, candidata all’Oscar per Pieces of a Womanha firmato per interpretare Sue Storm, alias la Donna Invisibile. La notizia non risulta troppo una sorpresa, considerando che la Kirby era da settimane la principale candidata al ruolo.

Questo aggiornamento sul casting riportato segue un altro recente rapporto secondo cui la star di Barbie Margot Robbie aveva rifiutato lo stesso ruolo. A partire da ora, la notizia del casting di Kirby non è stata confermata né smentita dalla Marvel, da Kirby o da chiunque altro sia coinvolto nel film. Resta dunque da attendere l’ufficialità di una notizia ad ogni modo comunicata da una fonte molto affidabile. Come recentemente riportato, inoltre, i Marvel Studios si stavano concentrando in particolare sulla ricerca dell’interprete per Sue Storm, personaggio che dovrebbe emergere come principale protagonista del film.

Se altre voci recenti dovessero rivelarsi vere, ad interpretare Reed Richards potrebbe arrivare Matt Smith, a cui sarebbe stato offerto il ruolo ma non è ancora noto se egli abbia accetto o se sia interessato. Per mesi, si diceva che Adam Driver fosse la scelta migliore per quella parte, anche se era stato riferito che aveva rifiutato il ruolo abbastanza presto a causa di come il personaggio era stato scritto. Al momento, tuttavia, nessuno di questi casting è stato confermato e nulla si sa riguardo quelli di Torcia Umana e La Cosa. La Kirby sarebbe dunque la prima firmare ufficialmente per Fantastici Quattro, almeno secondo il nuovo rapporto.

Tartarughe Ninja: tutte le curiosità sul film con Megan Fox

Ideate nel 1984 dai disegnatori Kevin Eastman e Peter Laird, le Tartarughe Ninja sono oggi tra i personaggi dei fumetti più celebri e amati di sempre. Protagoniste di innumerevoli avventure tra carta stampata, videogiochi, cartoni animati e film live action, la loro popolarità è ancora oggi alle stelle. Proprio nel 2014, in occasione dei loro trent’anni di esistenza, le quattro tartarughe mutanti sono tornate al cinema con un film intitolato semplicemente Tartarughe Ninja (qui la recensione), diretto da Jonathan Liebesman, già regista di Non aprite quella porta – L’inizio e La furia dei titani.

Pur configurandosi come un remake di Tartarughe Ninja alla riscossa, il film del 1990 che inaugurò il successo cinematografico delle quattro tartarughe e delle loro avventure, questo nuovo film è però anche un vero e proprio riavvio della serie cinematografica, introducendo diverse novità al passo con i tempi. La più evidente sta nella realizzazione dei quattro agguerriti protagonisti, non più attori con indosso costumi ma vere e proprie tartarughe concepite grazie alla CGI. Pur se accolto male dalla critica, il film ha poi ottenuto un successo straordinario, con circa 485 milioni di dollari incassati.

Tra tradizione e innovazione, Tartarughe Ninja è dunque un film che ogni grande appassionato di questi personaggi non può perdersi. Vi si possono ritrovare infatti qui tanta azione, battute diverti e, naturalmente, pizza. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Tartarughe Ninja: la trama del film

In una New York preda del Clan del Piede, guidati dal perfido ninja di nome Shredder, la giornalista di Channel 6 Aprile O’Neil cerca di rintracciare prove capaci di incastrare gli scagnozzi della gang, così da poterla smantellare per sempre. Queste sue ricerche la pongono però in una situazione pericolosa, fino a quando non subisce un tentativo di rapimento nella metropolitana della città. Qui, però, con suo immenso stupore viene salvata da quattro tartarughe umanoidi, particolarmente potenti ed esperte di arti marziali. Queste sono Leonardo, Raffaello, Donatello e Michelangelo, addestrate a proteggere i deboli dal maestro Splinter, un topo anch’egli dalle caratteristiche antropomorfe. Grazie a loro, April potrà finalmente sventare i diabolici piani di Shredder.

Tartarughe Ninja sequel

Tartarughe Ninja: il cast del film

Ad interpretare le tartarughe Leonardo, Raffaello, Donatello e Michelangelo vi sono rispettivamente gli attori Pete Ploszek, Alan Ritchson (protagonista della serie Reacher), Jeremy Howard e Noel Fisher. Per dar vita a questi personaggi, i quattro hanno lavorato attraverso la tecnologia della motion capture, che ha permesso di registrare i loro movimenti e le loro espressioni facciali. Richtson ha però in seguito rivelato che lui e gli altri tre colleghi non hanno vissuto un’esperienza particolarmente positiva sul set, venendo per lo più trascurati in favore degli altri attori protagonisti.

Questi sono l’attrice Megan Fox e l’attore Will Arnett, i quali interpretano rispettivamente April O’Neil e Vernon Fenwick, il cameraman della giornalista. I due hanno accettato principalmente in quanto i loro figli sono fan delle quattro tartarughe. Nel film compare poi anche la premio Oscar Whoopi Goldberg nei panni del capo di April, Bernadette Thompson. Danny Woodburn, attore affetto da nanismo, ha invece fornito i movimenti per il topo Splinter, mentre Tohoru Masamune è il villain del film, Shredder, storica nemesi delle quattro tartarughe mutanti.

I sequel di Tartarughe Ninja, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Dato il grande successo del film, la Paramount Pictures confermò subito la volontà di realizzare un sequel, distribuito poi nel 2016 con il titolo Tartarughe Ninja – Fuori dall’ombra, al cui cast si sono aggiunti Stephen Amell nei panni di Casey Jones, Laura Linney in quelli di Rebecca Vincent e Tyler Perry come Baxter Stockman. Questo secondo film, tuttavia, fu un sonoro insuccesso al box office, cosa che portò alla cancellazione del previsto terzo titolo di quella che doveva dunque essere una trilogia. La Paramount ha poi annunciato piuttosto la volontà di realizzare un reboot della saga, ma ad oggi non vi sono notizie a riguardo.

In attesa di vedere il sequel, è possibile fruire di Tartarughe Ninja grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple TV+, Prime Video e Paramount+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 3 agosto alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb

Déjà vu – Corsa contro il tempo: trama, cast e curiosità sul film

Il regista Tony Scott e il due volte premio Oscar Denzel Washington hanno dato vita negli anni a ben quattro film, tra cui Man on Fire – Il fuoco della vendetta e Pelham 123 – Ostaggi in metropolitana. Grandi titoli d’azione, questi hanno confermato più volte la grande capacità tanto del regista quanto dell’attore per tale genere. La loro seconda collaborazione è avvenuta nel 2006, con il film Déjà vu – Corsa contro il tempo. Tale fenomeno è infatti divenuto particolarmente celebre a partire dal nuovo millennio, dando vita ad una grande quantità di teorie e studi a riguardo. Era prevedibile dunque anche Hollywood si interessasse alla cosa per un film basato su tale concetto.

Il film si basa infatti sulle ricerche scientifiche condotte sul fenomeno del déjà vu, e in particolare sulla teoria di un multiverso con singoli universi destinati a incrociarsi casualmente. Per poter dar forma a tali complessi fenomeni e concetti, il regista e gli sceneggiatori Terry Rossio e Bill Marsilii hanno avuto come consulente scientifico il fisico e cosmologo Brian Greene, tra i più importanti studiosi della teoria delle stringhe. Tanta fantascienza dunque per un film che si basa però su una storia particolarmente concreta, che si rifà ai principali canoni dell’action, con un attentato da sventare e numerose vite da salvare.

Pur se accolto in maniera contrastante dalla critica, Déjà vu – Corsa contro il tempo si è affermato come un campione di incassi presso il grande pubblico. A fronte di un budget di 75 milioni di dollari, il film è infatti arrivato a guadagnarne ben 180 in tutto il mondo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Déjà vu – Corsa contro il tempo: la trama del film

Le giorno di Martedì Grasso a New Orleans, il traghetto Sen. Alvin T. Stumpf, che trasporta lungo il Mississippi un nutrito gruppo di marinai della Marina degli Stati Uniti assieme alle loro famiglie esplode e affonda, uccidendo le 543 persone a bordo. Ad occuparsi del caso è l’agente Doug Carlin, il quale arriva a confermare la matrice terroristica dell’evento. Intanto lo sceriffo di un altro distretto contatta Carlin, a cui vengono chieste informazioni sul cadavere di una donna ripescata dal fiume. Poco dopo scopre che questa non era tra le vittime del traghetto e la sua morte, avvenuta in circostanze misteriose, ma legate all’attentato, risale a un’ora prima dell’esplosione.

Insospettito dalla cosa, Carlin decide di recarsi dal medico legale per indagare ulteriormente sulla cosa. Il nome delle vittima era Claire Kuchever, ma ciò che la lega all’attentato rimane quantomai oscuro. Confrontandosi con il capo della squadra investigativa Paul Pryzwarra, Carlin viene reclutato per il progetto Biancaneve. Grazie a un impianto tecnologicamente avanzato, in grado di ricostruire avvenimenti accaduti quattro giorni prima, l’agente può mettersi sulle tracce dell’attentatore viaggiando indietro nel tempo. Durante le indagini, scoprirà però che nel suo passato potrebbe nascondersi la chiave per risolvere il caso.

Déjà vu - Corsa contro il tempo cast

Déjà vu – Corsa contro il tempo: il cast del film

Come anticipato, ad interpretare il protagonista Doug Carlin vi è il due volte premio Oscar Denzel Washington. L’attore si interessò da subito al progetto, attratto dall’azione unita a discorsi filosofici e scientifici di quel tipo. Per potersi calare meglio in quella realtà, spese diverso tempo ad approfondire il concetto di déjà vu, leggendo diversi libri e articoli a riguardo. Per quanto riguarda le scene d’azione, invece, egli decise di girarne quante più possibile senza ricorrere a controfigure. Ad interpretare Claire Kuchever vi è invece l’attrice Paula Patton, nota anche per i film Precious, Mission: Impossible – Protocollo fantasma e Warcraft – L’inizio.

L’attore Val Kimer è invece Paul Pryzwarra, capo della squadra investigativa dell’FBI. Questi decise di partecipare al film dopo aver saputo che ad interpretare il protagonista vi era Washington, con il quale desiderava lavorare da tempo. Jim Caviezel, celebre per aver interpretato Gesù Cristo in La passione di Cristo, è invece Carroll Oerstadt, accusato di essere il terrorista. L’attore, a sua volta, si è personalmente cimentato in alcune complesse scene, come quella dove viene investito da un’auto. Il suo personaggio, inoltre, è basato sul vero terrorista Timothy McVeigh. Nel film sono poi presenti gli attori Adam Goldberg nei panni di Denny e Bruce Greenwood in quelli dell’agente Jack McCready. Elle Fanning compare invece nei panni di Abbey.

Déjà vu – Corsa contro il tempo: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Déja vu – Corsa contro il tempo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV+, Prime Video e Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 3 agosto alle ore 21:25 sul canale Rete 4.

Fonte: IMDb

The Core: trama, cast e curiosità sul film

I film dedicati a catastrofi naturali che rischiano di portare l’umanità all’estinzione sono un genere particolarmente affascinanti. Questi danno l’occasione, in modo più o meno realistico, di confrontarsi con eventi a cui si spera di non dover mai davvero assistere. Da The Day After Tomorrow a Geostorm, sono tanti i titoli che hanno esplorato tali dinamiche, e tra questi si ritrova anche The Core, film del 2003 diretto da Jon Amiel e scritto da Cooper Layne e John Rogers. La minaccia, in questo caso, arriva addirittura dal nucleo centrale del pianeta terra, un luogo ancora oggi misterioso da cui sono scaturite numerose fantasie.

Nel romanzo di Jules Verne Viaggio al centro della terra, questo è un luogo che contiene un mondo a sé stante, ricco di stravaganze ed elementi fantastici. Nel film di Amiel non si ritrova tutto ciò, bensì una descrizione più accurata di quello che è oggi ritenuto davvero essere il nucleo della terra. Ed è proprio la sua vitale funzione a venire a mancare nel film, facendo emergere la necessità di ripristinarlo. Da questa premessa nasce un racconto catastrofico da molti criticato per la sua mancanza di una vera e propria aderenza alla realtà scientifica dei fatti. Come spesso accade per questa tipologia di opere, però, il realismo viene volentieri tralasciato in nome dell’intrattenimento.

Pur non affermandosi come un buon successo al momento della sua uscita, The Core è negli anni diventato un film particolarmente ricercato dai fan del genere. All’interno di questo, infatti, si possono trovare l’intrattenimento e gli effetti speciali che non mancano di affascinare. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Core: la trama del film

La vicenda si apre su una serie di inspiegabili eventi, che portano in brevissimo tempo alla morte di numerose persone. Un team di ricerca composto dal geofisico Josh Keyes e dagli scienziati Serge Leveque e Conrad Zimsky arrivano a stabilire un collegamento tra gli avvenimenti verificatisi, individuando una strana e pericolosa instabilità del campo magnetico terrestre. Approfondendo le indagini, i tre scoprono così che il nucleo della Terra ha smesso di ruotare e per questo, entro un anno, il campo magnetico terrestre collasserà. La conseguenze saranno devastanti radiazioni solari, a cui sarà esposta la superficie del pianeta.

L’unica possibilità indicata dai tre è quella di scavare fino al nucleo, innescare alcune esplosioni nucleari al suo interno e, in questo modo, riavviare la rotazione. Riuscire in ciò sarà però quanto mai complicato. Per farcela, gli scienziati avranno bisogno dello studioso dalla fama discutibile Ed Brazzelton, il quale ha ideato una navicella in grado di resistere al calore dell’interno del pianeta. Questa, che sarà guidata dal comandante Robert Iverson e dal maggiore Rebecca Childs è l’unico modo per raggiungere il nucleo. Più il tempo passa, però, più continuano a verificarsi pericolosi eventi, che minano sempre più la tranquillità mondiale.

The Core cast

The Core: il cast del film

A far parte del cast del film vi sono diverti noti attori di Hollywood, tra cui anche una premio Oscar. Protagonista, nei panni di John Keyes, è Aaron Eckhart, attore particolarmente noto per l’interpretazione di Harvey Dent in Il cavaliere oscuro. Egli ha affermato di aver accetto un ruolo in questo film perché la sceneggiatura gli è arrivata poco dopo gli eventi dell’11 settembre, consentendogli di ottenere un buon stipendio in un periodo particolarmente incerto del mondo. Accanto a lui, nei panni degli scienziati Serge Leveque e Conrad Zimsky si ritrovano gli attori Tchéky Karyo e il candidato all’Oscar Stanley Tucci, noto al grande pubblico per la saga di Hunger Games.

La due volte premio Oscar Hilary Swank interpreta Rebecca Childs, destreggiandosi qui con un genere molto diverso da quelli per cui è principalmente nota. Nei panni del comandante Robert Iverson vi è l’attore Bruce Greenwood, caratterista visto in numerosi celebri film come Io, Robot, Good Kill e Il gioco di Gerald. Delroy Lindo, attore anche noto per Malcolm X e L’avvocato del diavolo, interpreta qui lo scienziato Edward Brazzelton. Richard Jenkins, infine, noto per film come Quella casa nel bosco o La forma dell’acqua, è il generale Thomas Purcell.

The Core: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è più presente su nessuna delle principali piattaforme streaming presenti oggi in rete. The Core è però presente nel palinsesto televisivo di giovedì 3 agosto alle ore 21:30 sul canale TV8. Si potrà dunque avere in quest’occasione l’opportunità di vederlo, in attesa che torni disponibile anche in streaming.

Fonte: IMDb

Pom Klementieff: dieci cose che non sai sull’attrice

Pom Klementieff è un attrice di talento, divenuta nota per il ruolo di Mantis in Guardiani della Galassia Vol. 2. Donna forte e determinata, è riuscita nel giro di pochi anni a realizzare il sogno di diventare attrice, nonostante le numerose difficoltà che la vita le ha imposto. Oggi è una delle più talentuose della sua generazione, capace di passare con naturalezza attraverso ruoli e generi molto diversi.

Ecco dieci cose che non sapevi su Pom Klementieff.

Pom Klementieff: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri film. Pom Klementieff ha iniziato a recitare professionalmente in un film francese indipendente, Après Lui nel 2007. In seguito ha recitato in diversi film francesi come Loup (2009), Une pure affaire (2011), La delicatezza (2011), L’amore dura tre anni (2011) Radiostars (2012) e Les Kaira (2012). Il suo primo ruolo internazionale lo ottiene per il film-remake di Spike Lee Oldboy (2013). Recita poi in Hacker’s Game (2015) nel 2017 recita in ben 3 film: Ingrid Goes West, Newness e Guardiani della Galassia Vol. 2 nei panni di Mantis. Sarà proprio il ruolo nel film Marvel a renderla famosa internazionalmente e che riprenderà poi in Avengers: Infinity War (2018), Avengers: Endgame (2019) e Guardiani della Galassia Vol. 3. Ha poi recitato anche in Diamanti grezzi (2019) mentre nel 2023 è tra i protagonisti di Mission: Impossible – Dead Reckoning (2023)

2. Ha preso parte a note serie TV. Oltre che al cinema, Pom Klementieff ha avuto modo di recitare anche per la televisione, prendendo parte alla miniserie francese Pigalle, la nuit (2009). In seguito è tornata sul piccolo schermo per il primo episodio della quinta stagione di Black Mirror (2019) e per tre episodi della terza stagione di Westworld (2020). Nel 2022 è invece stata tra i protagonisti dello speciale natalizio Guardiani della Galassia Holiday Special.

Pom Klementieff è Mantis in Guardiani della Galassia

3. Si è sottoposta a diverse prove di trucco per il personaggio. Una volta scelta per il ruolo di Mantis, personaggio grazie al quale è oggi celebre, l’attrice si è sottoposta a diverse sperimentazioni circa il look del personaggio. Questo è infatti rappresentato in modo piuttosto fedele rispetto a quello presente nei fumetti, ma c’erano molti dubbi circa il colore della pelle. In uno dei primi test si era optato per l’arancione, come si può notare da alcune immagini presenti sul Web. Alla fine, però, il regista e i truccatori optarono per un colorito più giallognolo, dall’attrice molto apprezzato.

pom klementieff

4. Pom Klementieff ha doppiato il personaggio nella versione francese. Nata da madre coreana e padre russo-francese, l’attrice conosce e parla molto bene le lingue di entrambi i suoi genitori. Essendo poi cresciuta a Québec, capoluogo dell’omonima provincia canadese, ha avuto modo di praticare molto il suo francese. Questo le ha permesso di poter doppiare sé stessa nel ruolo di Mantis anche nelle versioni in lingua francese dei film in cui compare.

Pom Klementieff è Paris in Mission: Impossible

5. Si è guadagnata un soprannome speciale. Nel settimo capitolo della saga di Mission: Impossible, l’attrice interpeta Paris, una silenziosa assassina che cercherà di ostacolare Ethan Hunt. Il regista del film, Christopher McQuarrie ha trovato in Pom Klementieff una tale forza della natura che ha deciso di rinominarla “Pom Cruise”, per via delle sue abilità ginniche. L’attrice si è infatti cimentata in molte delle sequenze più complesse, tra cui le scene di combattimento.

Pom Klementieff ha imparato le arti marziali per Old Boy

6. Pom Klementieff ha preso lezioni di boxe per un film. Per poter far parte di Oldboy, Pom Klementieff ha preso lezioni di boxe, sapendo che il suo ruolo richiedeva la conoscenza delle arti marziali, addestrandosi per tre ore al giorno, per due mesi, per una scena di lotta con il collega Josh Brolin. Successivamente, ha continuato a praticare le arti marziali, soprattutto il taekwondo, disciplina della quale è diventata cintura viola nel 2014.

Pom Klementieff ha un cameo in The Suicide Squad

7. È presente con un breve cameo nel film. Il regista James Gunn, dopo aver lavorato con lei ai film di Guardiani della Galassia, ha chiamato l’attrice per farle fare un cameo nel suo film DC The Suicide Squad. La si può ritrovare come ballerina nella scena ambientata nel nightclub. L’attrice non è stata inizialmente accreditata per tale cameo e dunque il suo nome non compariva nei titoli di coda. I fan l’hanno però in seguito riconosciuta e l’attrice ha confermato di essere proprio lei quella ballerina.

Pom-Klementieff-Oldboy

Pom Klementieff in Westworld

8. È stata guest star nella terza stagione. La terza stagione di Westworld ha portato con sé una serie di nuovi personaggi, ma uno dei nuovi arrivati più avvincenti è stato Martel, un misterioso rappresentante di un’organizzazione che ha fatto affari con Liam Dempsey. Martel è stata interpretata da Pom Klementieff e il suo arrivo è stato accolto con favore dai fan del suo lavoro. La prima apparizione del personaggio nello show è stata nella premiere della terza stagione, intitolata “Parce Domine”. Il personaggio è poi apparso anche in due episodi successivi, affermandosi come uno dei più affascinanti della stagione.

Pom Klementieff è su Instagram

8. È presente sul social network. Pom Klementieff ha un profilo Instagram ufficiale in cui molti post sono dedicati al cinema, con fotogrammi di film da lei amati. Il suo profilo si divide tra diversi post di cavalli e post in cui Pom viene ritratta in shooting fotografici sia dei film Marvel che di altri progetti da lei realizzati, oltre che foto di momenti quotidiani. Non ci sono foto di momenti familiari e/o privati, segno che intende mantenere la sua vita privata come tale che sia.

Pom Klementieff ha un fidanzato?

9. È molto riservata. Come già il suo profilo Instagram testimonia, l’attrice ci tiene a mantenere privata la propria vita al di fuori del set. In un’intervista del 2017, l’attrice ha rivelato che lei e il suo ragazzo preferiscono mantenere la loro relazione privata, sottolineando che non ne parlano sui social media. Questa dichiarazione ha però chiarito al suo fan che lei, in effetti, in quel periodo era impegnata in una relazione. Non è però noto se, a distanza di qualche anno, ciò sia invariato o meno.

Pom Klementieff: età, altezza e origini dell’attrice

10. Pom Klementieff è nata in Québec, in Canada, il 3 maggio del 1986. L’attrice è alta complessivamente 170 centimetri. La Klementieff è stata chiamata Pom perché il suono è simile una parola coreana che significa primavera e tigre. Pom Klementieff ha anche origini Russe, Francesi e coreane.

Fonte: IMDb

Guardiani della Galassia Vol. 3: ecco la sua collocazione nella timeline del MCU

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Guardiani della Galassia Vol. 3 è finalmente arrivato su Disney+ dopo l’enorme successo riscontrato nei cinema. Come sempre avviene con l’arrivo di un nuovo film del MCU sulla piattaforma streaming, anche stavolta i Marvel Studios hanno inserito il film diretto da James Gunn al punto specifico in cui si colloca sulla timeline ufficiale dell’Marvel Cinematic Universe. I fan stavano infatti aspettando di capire quando esattamente Guardiani della Galassia Vol. 3 si svolge rispetto alle altre opere recentemente viste e oggi il servizio di streaming ha dunque svelato tale dettaglio.

Secondo la cronologia dell’MCU, Guardiani della Galassia Vol. 3 è ambientato dopo Guardiani della Galassia Holiday Special e Ant-Man and the Wasp: Quantumania, ma prima della recente serie Secret Invasion. Le avventure del gruppo di supereroi più amato dei film Marvel si sono dunque svolte successivamente allo scontro tra Ant-Man e Kang il Conquistatore, ma prima dello scontro tra Nick Fury e gli Skrull. È sempre difficile stabilire la collocazione temporale di un film Marvel se esso si svolge lontano dal pianeta terra e dunque lontano da potenziali punti di riferimento. La timeline presente su Disney+ allora a fare chiarezza a riguardo.

Guardiani della Galassia Vol. 3, la trama e il cast del film

La sinossi ufficiale per Guardiani della Galassia Vol. 3  recita quanto segue: “in Guardiani della Galassia Vol. 3 la nostra amata banda di disadattati ha un aspetto un po’ diverso. Peter Quill, ancora sconvolto dalla perdita di Gamora, deve radunare la sua squadra attorno a sé per difendere l’universo oltre che per proteggere uno di loro. Una missione che, se non completata con successo, potrebbe portare alla fine dei Guardiani così come li conosciamo.

Guardiani della Galassia Vol. 3 è scritto e diretto da James Gunn ed è interpretato da Chris PrattZoe SaldanaDave Bautista, Karen Gillan, Pom Klementieff, con Vin Diesel  nei panni di Groot e Bradley Cooper in quelli di Rocket nella versione originale, oltre a Sean Gunn, Chukwudi Iwuji, Will Poulter e Maria Bakalova. Il film è prodotto da Kevin Feige, mentre Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Nikolas Korda, Simon Hatt e Sara Smith sono i produttori esecutivi. Il sarà disponibile per lo streaming il 2 agosto per tutti gli abbonati Disney+.

Disney+ ha annunciato la nuova serie originale italiana I Leoni di Sicilia

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Disney+ ha annunciato che la nuova serie originale italiana I Leoni di Sicilia, la saga familiare tratta dall’omonimo bestseller di Stefania Auci, debutterà il 25 ottobre in esclusiva sulla piattaforma streaming con i primi quattro episodi, mentre i restanti quattro saranno disponibili a partire dal 1° novembre.

Dal regista Paolo Genovese, che ne è anche produttore creativo, la serie in otto episodi è prodotta da Francesco e Federico Scardamaglia per Compagnia Leone Cinematografica e da Raffaella Leone e Marco Belardi per Lotus Production, una società Leone Film Group. I Leoni di Sicilia è una serie scritta da Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo.

I Leoni di Sicilia è l’avvincente storia della famiglia Florio. I fratelli Paolo e Ignazio sono due piccoli commercianti di spezie fuggiti da una Calabria ancorata al passato e in cerca di riscatto sociale. In Sicilia s’inventano un futuro, dove a partire da una bottega malmessa danno vita a un’attività florida che il giovane figlio di Paolo, Vincenzo, con le sue idee rivoluzionarie, trasformerà poi in un impero. Tuttavia, a travolgere la vita di Vincenzo, e quella di tutta la famiglia, è l’arrivo dirompente di Giulia, una donna forte e intelligente, in contrasto con le rigide regole della società del tempo. I Leoni di Sicilia è un’epopea fatta di amore, famiglia, successi, guerre e rivoluzioni, che si svolge nella Sicilia dell’Ottocento fino all’Unità d’Italia del 1861.

La serie è interpretata da Michele Riondino nel ruolo di Vincenzo Florio, Miriam Leone in quello di Giulia Portalupi, Donatella Finocchiaro in quello di Giuseppina, Vinicio Marchioni nei panni di Paolo Florio, Eduardo Scarpetta nel ruolo di Ignazio Florio (figlio di Vincenzo), Paolo Briguglia in quello di Ignazio Florio, Ester Pantano nel ruolo di Giuseppina giovane e Adele Cammarata in quello di Giovanna D’Ondes

Ascolta i fiori dimenticati: la recensione della miniserie di Glendyn Ivin

Tratta da The Lost Flowers of Alice Hart, best-seller d’esordio dell’australiana Holly Ringland, Ascolta i fiori dimenticati è la nuova miniserie targata Prime Video disponibile in esclusiva sulla piattaforma a partire dal 4 agosto. Lo show, diretto da Glendyn Ivin (Penguin Bloom, Safe Harbour), ripercorre le pagine dell’autrice in sette episodi e si affida, tra i membri del cast, al magnetismo dell’icona Sigourney Weaver, (non) protagonista di una storia di violenza, memorie e segreti.

Ascolta i fiori dimenticati, la trama

Alice Hart (Alyla Browne) è una bambina vivace che abita nella campagna australiana, insieme con papà Clem (Charlie Vickers) e mamma Agnes (Tilda Cobham-Hervey). È curiosa, adora leggere e condivide con la madre la passione per le antiche leggende. L’illusione d’una serena vita familiare nasconde però una brutale verità: un’esistenza di paura, lividi malcelati ed impotenza. Una realtà di prigionia priva di apparenti vie di fuga. Quando un misterioso incendio le uccide entrambi i genitori, Alice, di appena nove anni, si trasferisce dalla nonna paterna June Hart (Sigourney Weaver) alla Thornfield flower farm, fattoria e luogo di rifugio per donne sole e in difficoltà.

Qui la bambina cresce, trascorrendo la propria infanzia e adolescenza a imparare nomi e significato dei fiori e delle piante selvatiche che la circondano. Avvolta dal caloroso affetto della nonna, della di lei compagna Twig (Leah Purcell) e delle altre donne lavoratrici di Thornfield. Il passato però, con i suoi fantasmi e i suoi non detti, conserva ancora la promessa di un inesauribile tormento. E tra corrosivi silenzi e verità negate, Alice, divenuta adulta (Alycia Debnam Carey), dovrà imparare a fare i conti con i mille volti di una “sorridente” violenza che sembra perseguitare la sua famiglia.

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Reticolo di memorie

Ascolta i fiori dimenticati. Titolo e consiglio, invito. Chiave d’accesso a un mondo che precipita, sin dai primi istanti; quando lo spensierato idillio di un falso abbraccio si tramuta nel terrore di uno sguardo freddo e implacabile. Una casa, anzi più case degli orrori abitano la vita di Alice Hart; non antiquate dimore ricolme di spiriti maligni, bensì reticolati – per certi versi Flanaganiani – di memorie, colpe, oscurità. Stilemi horror più che altro geografici, architettonici, innestati su di un canovaccio drammatico anch’esso consueto, lungo la traccia del quale violenza domestica e riflessione sulla stessa continuano a intersecarsi, corroborandosi l’un l’altra.

Quanto a lungo un abuso può perdurare? E a che punto il desiderio di protezione muta e degenera in manipolazione e controllo? Glendyn Ivin interroga lo spettatore servendosi di un prodotto che parla più lingue; lo fa attraverso un poliglottismo organico che, nell’ottica di accompagnare lo spettatore nell’affaticato percorso di “riabilitazione” delle sue protagoniste, mescola l’esotismo del mito al simbolismo del linguaggio floreale, la potenza del silenzio scioccato all’urgenza del grido di denuncia. All’interno però di un labirinto di suggestioni e svelamenti in seno al quale, in più di un’occasione, Ivin sembra talvolta diffidare del proprio pubblico – o di se stesso? -, incorrendo in un didascalismo fin troppo “urlato”, che finisce paradossalmente per smorzare vigore e portata del messaggio.

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Sigourney Weaver e incagli strutturali

Ascolta i fiori dimenticati trova invero il proprio “sole” nel corpo e volto di Sigourney Weaver, la June Hart a cui la star classe 1949 presta il proprio talento – terza declinazione mini-seriale dopo le esperienze di Political Animals (2012) e The Defenders (2017) – e che, di fatto, rappresenta la stella polare dello show, indiscusso punto di riferimento narrativo e attoriale. Nella sofferta ostinazione di June rivive la rude dolcezza che ormai da decenni mappa le traiettorie interpretative della diva, icona plasmata negli anni dalle mani dei grandi maestri Ridley Scott, James Cameron e, più di recente, Paul Schrader (Master Gardener, di nuovo un giardino e i suoi intrighi). Qui rughe e ferite divengono via via sempre più evidenti, lo sguardo della donna si arricchisce di sfumature d’intensità; il cappello a tesa larga da cowboy ne inselvatichisce il portamento e ogni dettaglio, indispensabile tessera di puzzle, riempie l’inquadratura d’una classe ed eleganza senza pari – nonostante le brillanti prove di Leah Purcell e Alycia Debnam Carey.

A impoverire allora il potenziale dell’avvincente controparte letteraria sono invece incagli di natura strutturale. Passaggi più o meno prevedibili o dalla messa in scena poco originale, snodi e cliffhanger da soap opera e, in particolar modo, una costante sensazione di annacquamento del materiale, stiracchiato, almeno a tratti, come burro spalmato su troppo pane. Il prodotto, considerati i differenti piani temporali e narrativi coinvolti, avrebbe forse giovato di un formato distributivo differente, perché no un lungometraggio “a capitoli”, che sapesse preservare gli elementi di maggior interesse dell’intreccio e coniugarli ad una compattezza espositiva più impattante e meno dispersiva.

Winning Time – L’ascesa della dinastia dei Lakers, trailer della nuova stagione in arrivo su SKY

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I Lakers hanno fatto sognare milioni di tifosi, grazie a una storia fatta di gesta (sportive e non), di grandi rivalità, di competizioni ai massimi livelli e ambizione: torna per la seconda stagione la serie targata HBO che racconta il magico decennio in cui i Los Angeles Lakers entrarono nella leggenda del basket mondiale. Il nuovo capitolo di Winning Time – L’ascesa della dinastia dei Lakers, la serie Sky Exclusive di cui oggi viene rilasciato il trailer ufficiale, è in arrivo dal 28 agosto in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW.

Ideata e prodotta, fra gli altri, da Adam McKay (Don’t Look Up, Succession), la serie esplora la vita professionale e personale dei Los Angeles Lakers, questa volta nel periodo appena successivo alle finali del 1980 e del 1984, raccontando la grande rivalità che c’era a quel tempo sia tra squadre (Lakers VS Celtics) sia tra giocatori (Magic Johnson VS Larry Bird).

https://www.youtube.com/watch?v=4plZL3ZmXM4&pp=ygUxV2lubmluZyBUaW1lIC0gTCdhc2Nlc2EgZGVsbGEgZGluYXN0aWEgZGVpIExha2Vycw%3D%3D

Winning Time – L’ascesa della dinastia dei Lakers, trama e cast

Ricchissimo il cast dei nuovi sette episodi: John C. Reilly nei panni del proprietario della squadra, Jerry Buss; Quincy Isaiah, Solomon Hughes e Sean Patrick Small in quelli, rispettivamente, di Magic Johnson, Kareem Abdul-Jabbar e Larry Bird; Jason Clarke a interpretare il campione NBA e dirigente dei Lakers Jerry West; Jason Segel (How I Met Your Mother) nei panni di Paul Westhead, professore di lettere trasformatosi in assistente coach della squadra; Adrien Brody interpreta il coach Pat Riley; Michael Chiklis nei panni del coach dei Boston Celtics Red Auerbach.

Nel cast anche Gaby Hoffmann, Hadley Robinson, DeVaughn Nixon, Tamera Tomakili, Brett Cullen, Stephen Adly Guirgis, Spencer Garrett, Molly Gordon, Joey Brooks, Delante Desouza, Jimel Atkins, Austin Aaron, McCabe Slye, Thomas Mann, Gillian Jacobs, Rob Morgan.

Winning Time – L’ascesa della dinastia dei Lakers è tratta dal libro Showtime: Magic, Kareem, Riley, and the Los Angeles Lakers Dynasty of the 1980s dello scrittore sportivo Jeff Pearlman. Produttori esecutivi Adam McKay e Kevin Messick per Hyperobject Industries; showrunner, produttore esecutivo, scrittore e co-creatore Max Borenstein; produttore esecutivo Scott Stephens; produttore esecutivo, scrittore e co-creatore Jim Hecht; produttore esecutivo e scrittore Rodney Barnes; produttore esecutivo e regista degli episodi 1, 6 e 7 Salli Richardson-Whitfield; produttore esecutivo Jason Shuman.

Prime Video svela le prime foto e la data di uscita del film Sitting in Bars With Cake

Prime Video ha svelato le prime immagini ufficiali del nuovo film in prossima uscita Sitting in Bars with Cake, con protagoniste Yara Shahidi, Odessa A’zion, Ron Livingston e Bette Midler. Uno sguardo a cuore aperto sull’amicizia e sul ritrovare se stessi all’inizio dell’età adulta, il film è diretto da Trish Sie (Pitch Perfect 3), è ispirato ad eventi reali e all’omonimo libro di Audrey Shulman, la quale ha scritto anche la sceneggiatura del film. Shahidi è, inoltre, executive producer del film, che rappresenta il primo progetto a vederla in questo ruolo. Dall’8 settembre, Sitting in Bars with Cake sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo.

Ispirato a una storia vera, Sitting in Bars with Cake segue le vicende delle due migliori amiche Jane (Yara Shahidi) e Corinne (Odessa A’zion) che si trovano ad affrontare la vita nei loro vent’anni a Los Angeles. Corinne, estroversa per eccellenza, convince la sua timida ma estremamente talentuosa, migliore amica e pasticcera casalinga Jane a impegnarsi a sfornare torte per un anno e a portarle nei bar, pratica conosciuta anche come “cakebarring”, con l’obiettivo di incontrare persone e sviluppare fiducia in se stessa. Nel corso del loro anno di “cakebarring,” Corinne riceve una diagnosi che le cambia la vita, e le due ragazze si ritrovano ad affrontare una sfida diversa da qualsiasi prova mai affrontata fino ad ora. Sitting in Bars with Cake non è solo una folle corsa attraverso alcuni dei più colorati locali di Los Angeles, ma anche una commovente celebrazione dell’amicizia femminile, della creazione di un’identità e della ricerca della gioia nei luoghi più inaspettati.

Shark 2 – L’Abisso con Jason Statham al cinema da oggi 3 agosto

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Questa estate preparatevi per una potente scarica di adrenalina con Shark 2 – L’Abisso, un’avventura da brividi che fa seguito a quella del blockbuster del 2018, portando l’azione ad un livello ancora più alto, e a maggiori profondità, tra branchi di inarrestabili Megalodonti e molto altro ancora!

Tuffatevi in acque sconosciute con Jason Statham e con l’icona globale dell’action Wu Jing che guideranno una squadra di coraggiosi esploratori nelle profondità più recondite dell’oceano. Il loro viaggio si trasformerà in una spirale di caos quando una diabolica operazione mineraria minaccerà la loro missione e li costringerà ad una rischiosa lotta per la sopravvivenza. Messi alle strette da colossali Megalodonti e da implacabili saccheggiatori dell’ambiente, i nostri eroi dovranno superare i loro spietati predatori in una corsa contro il tempo al cardiopalma. Immergetevi nell’esperienza cinematografica più elettrizzante dell’anno con Shark 2 – L’Abisso – dove le profondità dell’oceano saranno pari solo alle vette dell’emozione pura e inarrestabile!

Warner Bros. Pictures e CMC Pictures, presentano Shark 2 – L’Abisso con Statham e Jing alla guida di un cast corale che include, Sophia Cai (“Shark – Il primo squalo”), Page Kennedy (“Shark – Il primo squalo”), Sergio Peris-Mencheta (“Rambo: Last Blood”), Skyler Samuels (“The Gifted”) e Cliff Curtis (la saga di “Avatar”).

Shark 2 – L’Abisso è diretto da Ben Wheatley (“In the Earth”, “Free Fire”), da una sceneggiatura di Jon Hoeber & Erich Hoeber (“Shark – Il primo squalo”, “Transformers: Rise of the Beasts”) e Dean Georgaris (“Shark – Il primo squalo”, “Tomb Raider – La culla della vita”), e un soggetto di Dean Georgaris e Jon Hoeber & Erich Hoeber, basata sul romanzo di The Trench di Steve Alten. Il film è prodotto da Lorenzo di Bonaventura (“Shark – Il primo squalo”, “Bumblebee”) e Belle Avery (“Shark – Il primo squalo”, “Onora il padre e la madre”). I produttori esecutivi sono Jason Statham, Cate Adams, Ruigang Li, Catherine Xujun Ying, Wu Jing, E. Bennett Walsh, Erik Howsam, Gerald R. Molen e Randy Greenberg.

Il team di filmmakers al fianco del regista Wheatley è composto dal direttore della fotografia Haris Zambarloukous (“Belfast”, “Assassinio sull’Orient Express”), lo scenografo Chris Lowe (“The Gray Man”, “No Time to Die”) e il montatore Jonathan Amos (“Baby Driver”, “Paddington 2”). Il supervisore agli effetti visivi è Pete Bebb (“Animali fantastici e dove trovarli”, “Inception”) e la costumista è Lindsay Pugh (“Matrix Resurrections”, “Krypton”). Le musiche sono di Harry Gregson-Williams (“Shark – Il primo squalo”, “The Martian”).

Warner Bros. Pictures e CMC Pictures presentano, in associazione con DF Pictures, una produzione di Bonaventura/Apelles Entertainment, Inc., un film di Ben Wheatley, “SHARK 2 – L’ABISSO”. Il film è nelle sale italiane da oggi, 3 agosto, distribuito da Warner Bros. Pictures.

Doggy Style: nuovo trailer per l’insolita commedia in arrivo al cinema!

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Nuovo trailer del film di Doggy Style, l’insolita commedia diretta da Josh Greenbaum (Barb e Star vanno a Vista Del Mar) e scritto da Dan Perrault (Players, American Vandal). Si dice che il cane sia il migliore amico dell’uomo, ma se l’uomo in questione fosse un vero bastardo? In questo caso, potrebbe essere il momento di una dolce vendetta, da cani. Quando Reggie (Will Ferrell), un Border Terrier innocente ed inesorabilmente ottimista, viene abbandonato dal suo spregevole padrone per le pericolose strade cittadine, Doug (Will Forte; The Last Man on Earth, Nebraska), Reggie è sicuro che il suo amato padrone non lo abbandonerebbe mai di proposito.

Ma quando Reggie si imbatte in Bug (il premio Oscar Jamie Foxx), un Boston Terrier logorroico e poco elegante, un randagio che ama la sua libertà e non crede nella bontà dei padroni, finalmente si rende conto di che spregevole uomo senza cuore sia Doug e di che amore tossico avesse per lui.

Determinato ad avere la sua vendetta, Reggie insieme a Bug e ai suoi amici – Maggie (Isla Fisher; Now You See Me, 2 Single a nozze), un intelligentissimo Pastore Australiano rimpiazzato dal suo padrone con un nuovo cucciolo, e Hunter (Randall Park; Finché forse non vi separi, Aquaman), un ansioso Alano stressato dal suo lavoro come animale da supporto emotivo – escogitano un piano e iniziano un’avventura epica per aiutare Reggie a ritrovare la via di casa…  e a farla pagare a Doug mordendogli quell’estremità di sé stesso che più ama (Indizio: non è il suo piede).

Doggy Style non è il solito film sui cani a cui siamo abituati. È diretto da Josh Greenbaum (Barb e Star vanno a Vista Del Mar) e scritto da Dan Perrault (Players, American Vandal), è una commedia divertente vietata ai minori sulle complicazioni dell’amore, l’importanza delle grandi amicizie e gli inaspettati vantaggi di flirtare con un divano.

Con le voci italiane di: Massimo De Ambrosis (Reggie), Pino Insegno (Bug), Federica De Bortoli (Maggie), Federico Di Pofi (Hunter), Michele D’Anca (Doug), Dario Oppido (Rolf).  Doggy Style è prodotto dal fondatore e amministratore delegato di Picturestart Erik Feig (La ragazza più fortunata del mondo, Cha Cha Real Smooth), da Louis Leterrier (regista di Fast X, Scontro tra Titani), da Dan Perrault (Players, American Vandal) e da Phil Lord e Chris Miller (Spider-Man: Un nuovo universo, The Lego Movie 2: Una nuova avventura) e Lord Miller presidente di Film Aditya Sood (Sopravvissuto, Cocainorso). Produttori esecutivi: Jessica Switch, Nikki Baida e Julia Hammer.

Aquaman e il Regno Perduto: per il film si prevede di mantenere la data di uscita attuale

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Secondo quanto riferito, nonostante gli scioperi attualmente in corso, Aquaman e il Regno Perduto rispetterà la propria data di uscita attuale e arriverà in ogni caso al cinema per Natale. In un profilo di Variety sul regista di Blue Beetle Ángel Manuel Soto, l’outlet ha infatti riferito che gli addetti ai lavori della Warner Bros. Discovery affermano che il sequel di Aquaman arriverà nei cinema il 25 dicembre. Tale sequel, come noto, è già stato rimandato diverse volte. L’ultima è stata l’anno scorso, quando dal 17 marzo 2023 è stato spostato all’attuale data di uscita il giorno di Natale.

Ma ora, con gli scioperi di WGA e SAG-AFTRA in corso, molti studi stanno prendendo in considerazione la possibilità di rimandare i film previsti per l’autunno e l’inverno poiché gli attori non possono attualmente promuoverli. Il mese scorso, infatti, è emersa la voce secondo cui la Warner Bros. sta prendendo in considerazione la possibilità di ritardare Aquaman e il Regno Perduto e Dune: Parte 2 al 2024. Il CEO di IMAX ha però recentemente confermato che il sequel di Dune è pronto per essere distribuito come precedentemente annunciato.

Con l’ultimo rapporto, sembra ora che la DC manterrà anche la data di uscita del sequel di Aquaman. La Warner Bros. al momento non ha ancora commentato né tali voci né i recenti rapporti sui possibili ritardi. Ad oggi ancora non sono stati diffusi né un trailer né un poster o altri materiali pubblicitari del film, dunque ciò permetterebbe di rimandare l’uscita del film. Considerando che Aquaman e il Regno Perduto è fissato a dicembre, però, lo studios potrebbe aspettare ancora qualche settimana per decidere, in base anche a come evolveranno le trattative in corso per la risoluzione degli scioperi.

MCU: 8 personaggi di Thor poco utilizzati che vorremmo vedere di più

Nonostante sia presente fin dall’inizio del MCU, ci sono ancora diversi personaggi del franchise di Thor che meriterebbero più tempo sotto i riflettori dei film Marvel. Nonostante la popolarità di altri eroi del MCU come Captain America, Iron Man e Hulk, solo Thor ha raggiunto l’impressionante traguardo di quattro film da solista. Molti dei migliori personaggi di supporto del franchise sono comparsi poco in questi quattro film, ma tutti hanno avuto un ruolo chiave nella crescita del personaggio del Dio del Tuono. Se il franchise dovesse allargarsi e ospitare un quinto film della saga di Thor, dopo il fallimento di Thor: Love & Thunder, questa potrebbe essere un’occasione per dare spazio a questi 8 personaggi nel MCU.

Lady Sif

Thor Love & Thunder Lady Sif MCU

Lady Sif, interpretata dalla talentuosa Jaimie Alexander, è un’asgardiana notevole e potente nelle pagine dei fumetti Marvel, ma non le è mai stata data l’attenzione che merita nel MCU. La maggior parte degli asgardiani è passata in secondo piano nel primo film di Thor, dato che l’eroe principale ha trascorso gran parte del film bandito sulla Terra, ma sembrava che Sif sarebbe stata un personaggio importante in futuro, dato che è stata uno dei pochi eroi a fare un cameo in Agents of SHIELD. Tuttavia, le sue apparizioni sono rimaste minori, culminando nell’imbarazzante apparizione di Sif in Love & Thunder. Il suo ricongiungimento con Thor e la sua grave ferita vengono purtroppo interpretati come uno scherzo.

Erik Selvig

Erik Solvig MCU

Con il primo film di Thor più incentrato sugli umani e sulla Terra rispetto ai successivi, l’importanza di Erik Selvig nel MCU è prevedibilmente diminuita. In realtà Selvig è più presente della maggior parte dei personaggi di supporto della Marvel (attualmente è apparso o menzionato in 11 progetti del MCU), ma c’è ancora molto spazio per lo scienziato. Poiché Jane Foster è passata alle sale del Valhalla, Selvig potrebbe essere un punto di riferimento per Thor qualora avesse bisogno dell’aiuto di una mente brillante sulla Terra.

Darcy Lewis

Darcy Lewis

Darcy Lewis non sembra, sulla carta, un personaggio particolarmente memorabile nella maggior parte delle sue apparizioni nel MCU, ma il suo fascino e una sicurezza innegabili l’hanno resa un personaggio di spicco in ogni apparizione. Darcy ha ricevuto maggiore attenzione in WandaVision, poiché ha partecipato all’esplorazione e all’infiltrazione di Westview. Questa esperienza potrebbe renderla una nota esperta del settore, che potrebbe tornare in scena per altri fenomeni magici nel MCU.

Gran Maestro

Gran Maestro MCU

Leader carismatico e altrettanto tirannico di Sakaar in Thor: Ragnarok, il Gran Maestro è un personaggio esilarante del MCU che merita almeno un’altra apparizione. Sebbene sia quasi riapparso nella Fase 4 del MCU, il Gran Maestro è stato uno dei numerosi camei tagliati in Thor: Love & Thunder. Data l’inclinazione di Gorr a uccidere, questa potrebbe essere stata una benedizione sotto mentite spoglie che ha permesso al personaggio di apparire ancora una volta.

Heimdall

Heimdall

Heimdall è stato introdotto nel primo film di Thor e ha avuto un ruolo più ampio nel sequel. È apparso anche in Thor: Ragnarok, anche se alla fine ha incontrato la sua fine per mano di Thanos in Avengers: Infinity War. Sebbene il MCU abbia confermato che è morto, la scena dei titoli di coda di Thor: Love & Thunder apre la porta a un’altra apparizione. Heimdall viene visto salutare Jane alle porte del Valhalla, che sembra essere un regno molto esteso. È possibile che un film futuro possa esplorare personaggi viventi che in qualche modo visitano il regno o che gli abitanti del Valhalla ritornino per un’ultima battaglia.

Hela

Hela MCU

Hela è stata sconfitta da Surtur alla fine di Thor: Ragnarok, ma i film Marvel hanno dimostrato che nessuno è veramente morto se non viene mostrato un corpo (e anche questo non è sempre definitivo). Portata in vita dall’acclamata attrice Cate Blanchett, Hela può tornare nel MCU più forte che mai. La sua capacità di imbrigliare e creare soldati asgardiani non morti significa che, anche se dovesse morire, potrebbe essere in grado di sfruttare il potere di Hel e usarlo per ulteriori conquiste.

Beta Ray Bill

Beta Ray Bill

Beta Ray Bill non è ancora apparso di persona nel MCU, ma la sua testa si trova tra le statue dei campioni del passato del Gran Maestro su Sakaar. Si tratta di un easter egg da non perdere, ma Beta Ray Bill è un personaggio importante dei fumetti Marvel che sarebbe perfetto per un ruolo di primo piano in Thor 5. Bill ha una storia complicata che prevede che la sua coscienza sia stata distrutta da un’esplosione di sangue: il trasferimento della sua coscienza in un corpo equino e cibernetico. La cosa importante è che è una delle pochissime persone degne di brandire Mjolnir ed è uno dei più stretti alleati di Thor nei fumetti Marvel.

Hercules

Hercules MCU

Thor: Ragnarok ha creato un’aspra rivalità tra Thor e Zeus dopo che il primo ha usato il fulmine del dio per colpirlo, ma la scena dei titoli di coda ha mostrato che Zeus è vivo e sta dando la caccia al Dio del Tuono. A Hercules è stato detto di dare la caccia a Thor in un teorico sequel di Thor, il che sembra una garanzia che apparirà di nuovo, ma lo stato attuale del MCU significa che non c’è nulla di sicuro. Diversi teaser e set-up sono stati lasciati in sospeso, ma si spera che Hercules appaia di nuovo e diventi l’eroe Marvel che è conosciuto nei fumetti.

Avengers: Secret Wars, 10 teorie assurde sul futuro film Marvel

Alcune teorie su Avengers: Secret Wars sono così strampalate che molti fan del Marvel Cinematic Universe non possono fare a meno di crederci. La prima linea di difesa dell’MCU è sempre stata quella dei Vendicatori, capitanati dal Tony Stark di Robert Downey Jr. uno dei membri originali della squadra, il personaggio che ha lanciato l’MCU con Iron Man del 2008. Dopo la creazione dei sei Vendicatori originali – Iron Man, Capitan America, Hulk, Thor, Vedova Nera e Occhio di Falco – questi si sono riuniti in The Avengers del 2012 affinché i più potenti eroi della Terra potessero fermare il tentativo di Loki di conquistare il mondo per conto di Thanos.

Dopo il gran finale della Infinity Saga, Avengers: Endgame del 2019, il MCU non è più stato lo stesso. I Marvel Studios hanno iniziato a espandersi su Disney+, introducendo nuovi personaggi del MCU o concentrandosi su eroi che fino a quel momento avevano solo ruoli di supporto. Attraverso serie, presentazioni speciali, cortometraggi e animazioni, il MCU ha iniziato a piantare i semi per futuri team-up. Anche se una nuova squadra sorgerà in Avengers: The Kang Dynasty, tutti gli occhi sono puntati sul sesto film del franchise, Avengers: Secret Wars, il finale della Saga del Multiverso. Sono emerse molte teorie su cosa potrebbe comportare il film, e ce ne sono alcune così strane che potrebbero essere giuste.

Doctor Strange lascerà che Destino o Kang rimodellino il Multiverso

Kang sconfittoL’utente di Reddit u/Namorons ha una teoria interessante che posiziona il Doctor Strange di Benedict Cumberbatch come un personaggio importante in Avengers: Secret Wars. Il fan del MCU ritiene che Strange stia percorrendo un percorso che va dall’egocentrismo all’autodistruzione. Il Redditor spiega che Strange potrebbe esaminare l’incursione da lui creata, che la Clea di Charlize Theron gli ha chiesto di aiutare a gestire, e la lezione appresa da Doctor Strange nel Multiverso della Follia – “fidarsi di altre persone dalle capacità uniche” – per creare gli Illuminati del MCU. Il senso di colpa per le azioni della squadra avrebbe poi pesato su Strange, facendo sì che l’eroe permettesse a Destino o a Kang di ereditare poteri simili a quelli di un Dio e di rimodellare il multiverso.

Kang il Conquistatore diventerà il Beyonder

Kang il Conquistatore poteri Avengers: Secret WarsUna teoria di Avengers: Secret Wars ritiene che il Beyonder sia il cattivo principale del film e che non sarà un nuovo personaggio, ma piuttosto il Kang di Jonathan Majors trasformato. Il Beyonder è stato il cattivo del primo evento Secret Wars sulle pagine della Marvel Comics. Il personaggio ha usato i suoi poteri cosmici per creare l’originale Battleworld, un pianeta che ha unito diverse località Marvel, e ha teletrasportato eroi e cattivi lì per combattere – il premio per la vittoria era ottenere qualsiasi cosa desiderassero. Secondo questa teoria, l’esposizione di Kang al suo Multiverse Power Core alla fine di Ant-Man and the Wasp: Quantumania lo avrebbe portato a diventare il Beyonder che plasma la realtà.

Kang salverà il Multiverso da Doctor Strange

Doctor Strange Avengers: Secret WarsUn’altra teoria suggerisce che Doctor Strange sia il cattivo della Saga del Multiverso e che Kang abbia il compito di fermarlo. Secondo questa teoria, la resa dei conti tra Kang e Strange in Avengers: Secret Wars è inevitabile, poiché Strange è l’eroe che conosce meglio il multiverso e non ha ancora affrontato Kang. Tuttavia, le carte in tavola verrebbero ribaltate, con l’ego e la conoscenza di Strange che lo porterebbero a diventare un cattivo senza rendersene conto, come la sua controparte di Terra-838. Mentre Strange distruggerà il multiverso nel tentativo di controllarlo per ciò che crede sia buono, Kang emergerà come colui che lo fermerà, salvando il MCU.

Colui che resta tornerà in Secret Wars, con un colpo di scena

Avengers: Secret WarsPrima di interpretare Kang, Majors ha debuttato nel MCU in Loki, interpretando la variante di Kang nota come Colui che resta. La sua morte ha aperto il multiverso del MCU e una teoria di Heavy Spoilers ritiene che il personaggio potrebbe tornare per ricomporlo. Il ritorno di Colui che resta in Avengers: Secret Wars si baserebbe sulle indiscrezioni sulla trama di Avengers: The Kang Dynasty, secondo le quali una versione del personaggio precedente alla trasformazione in Colui che resta – Nathaniel Richards – si sarebbe unita ai Vendicatori. In Secret Wars, Nathaniel diventerebbe Colui che Resta dopo la sconfitta di Kang, creando la TVA per supervisionare la linea temporale sacra del MCU, chiudendo il cerchio della sua storia con Loki.

Secret Wars introdurrà un T’Challa del multiverso

Black PantherIn seguito alla tragica scomparsa di Chadwick Boseman, la Marvel ha deciso di non procedere a un recasting di T’Challa, rendendo Shuri la protagonista di Black Panther: Wakanda Forever. Non solo, ma il film introduce il figlio di T’Challa, Toussaint. Secondo una teoria di Avengers: Secret Wars di The Direct, il finale della Saga del Multiverso potrebbe portare una variante di T’Challa al fianco della Pantera Nera di Shuri, continuando il suo arco personale e rendendo omaggio all’impatto che l’attore originale ha avuto sul franchise. T’Challa apparirebbe come parte di una squadra di eroi del multiverso per salvare il MCU, permettendogli di interagire con molti Vendicatori.

Secret Wars vede il ritorno di Capitan America e Iron Man per Civil War 2

Avengers: Secret WarsNella versione 2015 di Secret Wars, una delle regioni di Battleworld era chiamata Warzone. Questa regione continuava gli eventi della Guerra Civile tra Capitan America e Iron Man, con ogni eroe Marvel che controllava il proprio lato della regione come meglio credeva. Una teoria di Avengers: Secret Wars prevede che Chris Evans e Robert Downey Jr. tornino nel MCU per rappresentare una versione alternativa della Guerra Civile nel film. Questo permetterebbe a entrambi gli eroi di essere presenti per il finale della Saga del Multiverso e di dare una fine migliore al loro conflitto, unendosi per salvare la situazione in modo da impedire a Kang di vincere come Thanos.

La Contessa Valentina Allegra de Fontaine è il cattivo di Secret Wars

Black-WidowSecondo una delle teorie più bizzarre della lista, Inverse sostiene che il villain principale di Avengers: Secret Wars sarà nientemeno che la Contessa Valentina Allegra de Fontaine di Julia Louis-Dreyfus. Il personaggio ha girato per il MCU collezionando una squadra fin dal suo debutto, e questo culminerà nel suo ruolo nei Thunderbolts del prossimo anno. Il film dovrebbe rendere più chiaro l’obiettivo finale di Val, e la teoria ritiene che potrebbe essere in realtà uno Skrull sotto mentite spoglie, che sta assemblando una squadra tutta sua che culminerebbe in una scioccante rivelazione di Avengers: Secret Wars, soprattutto perché Secret Invasion sembra aver messo la parola fine alla vera minaccia degli Skrull.

L’Aldilà avrà un ruolo importante in Secret Wars

L’utente di Reddit u/tw319889 pensa che il fatto che il MCU si concentri molto su diverse forme di aldilà dopo Avengers: Endgame non sia una coincidenza. Il Redditor elenca il Piano Ancestrale di Black Panther: Wakanda Forever, il Valhalla di Thor: Love and Thunder e l’oltretomba di Moon Knight, tra gli altri. La teoria del MCU ritiene che Kang, come Thanos in Avengers: Infinity War, ucciderà diversi eroi del multiverso in The Kang Dynasty. Secret Wars vedrebbe poi gli eroi caduti ritrovarsi nell’aldilà e usare la loro connessione con il multiverso per tornare in vita e fermare il cattivo.

Il film sugli Eternals è la chiave del piano di Kang

Film Disney 2021 Eternals Avengers: Secret WarsQuesta teoria collega la tecnologia di Kang vista in Ant-Man and the Wasp: Quantumania e quella dei Celestiali in Eternals della Marvel. Il film più controverso del MCU ha rivelato come operano i Celestiali, creando i Devianti e gli Eterni per bilanciarsi a vicenda, permettendo così ai pianeti popolati da Celestiali nascenti di prosperare fino al momento dell’emersione del potente essere. La teoria crea un collegamento tra un pezzo di tecnologia simile a un cristallo usato da Kang e la Forgia del Mondo mostrata in Eternals. Se la teoria è corretta, allora i Celestiali e Kang potrebbero essere dalla stessa parte, forse fin dalla prima guerra multiversale.

Il Norman Osborn di Willem Dafoe avrà un ruolo importante in Secret Wars

Green Goblin Avengers: Secret WarsInfine, una teoria di Avengers: Secret Wars afferma che il film vedrà la presenza di un cattivo davvero inaspettato, il Green Goblin di Willem Dafoe. Il ragionamento fornito dall’utente di Reddit u/tw319889 segue quanto accaduto nel secondo grande evento Secret Wars dei fumetti. In quella storia, il Dottor Destino rimodella il multiverso per salvarlo dai Beyonders. Questo ha funzionato perché Destino è un classico cattivo della Marvel e uno dei più vecchi antagonisti ricorrenti.

Nel MCU non ce ne sono molti, soprattutto umani, in grado di dare vita alla storia di un uomo normale dotato di un potere inimmaginabile, ed è qui che entra in gioco il Green Goblin di Dafoe. Apparso per la prima volta nel 2002 in Spider-Man, è entrato nel MCU nel 2021 in Spider-Man: No Way Home. Sarebbe il cattivo più vicino a quello che Doom ha rappresentato nei fumetti e, nonostante il personaggio sia una scelta completamente fuori luogo per il film, il Norman Osborn di Dafoe renderebbe sicuramente Avengers: Secret Wars un film avvincente.

L’Italia è un punto focale strategico per Netflix?

Nei primi giorni di Netflix in Italia, iniziati nel 2015, c’era un certo grado di scetticismo. Infatti, come avrebbe potuto una realtà americana cogliere e soddisfare la complessità della cultura italiana? Tuttavia, Netflix ha persistito, puntando fermamente sui contenuti originali italiani e dimostrando che i dubbi iniziali erano infondati. Ne è prova ‘Suburra: sangue su Roma’, la prima opera che ha dimostrato al pubblico globale il fascino universale delle storie italiane.

Il successo di Netflix non sarebbe stato tale se non si fossero verificate delle condizioni tecnologiche particolari, che hanno permesso al servizio di streaming di diffondersi con facilità nel grande pubblico: smartphone performanti e connessioni da mobile stabili.

Il successo tecnico delle slot online e della TV in streaming

Negli anni della diffusione di Netflix, un’altra industria ha registrato una crescita importante: quella del gaming online. Grazie alla facilità di accesso da mobile attraverso dispositivi sempre più potenti, si sono affacciate e consolidate sul mercato italiano piattaforme di gaming online che mettono a disposizione tantissimi giochi come, ad esempio, le slot. La facilità di accesso a questi casinò online, così come quella di poter vedere un film in o una serie tv in qualsiasi momento, ha decretato il successo di queste due tipi di piattaforme.

Inoltre, proprio come Netflix, le piattaforme di gioco online hanno ottenuto un notevole successo grazie alla loro capacità di comprenderne e adattarsi al mercato italiano.

Crescita e domanda del pubblico

L’introduzione di Netflix in Italia non è stata esente da sfide. Inizialmente, la piattaforma ha dovuto fronteggiare una forte concorrenza da parte di Sky Italia e Mediaset. L’elemento decisivo per il successo di Netflix è stata la sua capacità di unire un’offerta internazionale a contenuti locali di rilevanza, rispondendo a una domanda che gli altri service provider sembravano incapaci di soddisfare.

Secondo uno studio condotto da Variety, il numero di abbonati Netflix in Italia è passato da 1,4 milioni nel 2017 a oltre 2,3 milioni nel 2020, con un aumento di quasi il 64%. Questi dati riflettono l’abilità di Netflix di catturare efficacemente l’immaginario collettivo italiano, consolidando la posizione dell’Italia all’interno della strategia globale di Netflix.

Modifiche normative come catalizzatori di crescita

Le modifiche alla normativa italiana rappresentano un ulteriore motivo per cui Netflix guarda all’Italia come a un punto strategico importante. La riforma del 2018 ha richiesto ai servizi di streaming di investire il 30% dei loro profitti in Italia nella produzione locale,  spingendo Netflix a intensificare la creazione di contenuti specificamente orientati al pubblico italiano, incrementando così la sua attrattiva locale. Netflix ha reagito con rapidità, non solo rispettando questi obblighi, ma superandoli con l’investimento in varie produzioni originali.

Il contributo di Netflix all’economia italiana

L’impegno di Netflix in Italia va oltre la semplice conquista di una quota di mercato, ma porta vantaggi concreti all’economia. Uno studio del 2020 del Boston Consulting Group ha calcolato che Netflix ha iniettato direttamente circa 110 milioni di euro nelle produzioni italiane e quasi 200 milioni in totale nella nostra economia, un contributo che ha generato quasi duemila posti di lavoro a tempo pieno in Italia.

In conclusione

In sintesi, l’Italia ha guadagnato una posizione chiave nelle ambizioni globali di Netflix. Interpretando e successivamente valorizzando l’enorme potenziale che il nostro paese rappresenta, Netflix ha saputo elaborare una strategia vincente. Oggi l’Italia non è solo un mercato per Netflix, ma anche un centro di creatività e una fonte di stimolo economico, evidenziando l’influente ruolo italiano nel panorama globale dello streaming.

Man mano che l’avventura italiana di Netflix si evolve, altre multinazionali potrebbero prendere atto delle opportunità che offre il panorama locale, posizionando la nazione come un importante protagonista nell’industria digitale globale. Con un’offerta unica di potenziale di mercato, talento creativo e normative favorevoli, l’Italia rappresenta una prospettiva vantaggiosa per le imprese pronte a investire tempo e risorse.

Will Smith racconta come Steven Spielberg lo abbia convinto a fare Men in Black

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Will Smith è innegabilmente una delle più grandi star del cinema degli ultimi 30 anni. Dopo aver recitato in Bad BoysIndependence Day a metà degli anni ’90, Smith è stato il protagonista di Men in Black, uno dei suoi ruoli più memorabili. Tuttavia, l’attore ha rivelato che all’inizio non era interessato a fare il film fino a quando un incontro con Steven Spielberg non gli fece cambiare idea.

In che modo Steven Spielberg ha convinto Will Smith a recitare in Men in Black?

Parlando con Kevin Hart di Hart to Heart di Peacock, Will Smith ha spiegato la sua esitazione nei confronti di Men in Black, il suo secondo film consecutivo sugli extraterrestri. “In un certo senso ho capito Men in Black un po’, ma non volevo farlo – quello era l’anno successivo dopo Independence Day“, ha detto Smith. “Quindi non volevo fare due film sugli alieni uno dopo l’altro.

Perché Will Smith ha cambiato idea? Una parola: Spielberg. “Steven Spielberg mi ha mandato un elicottero. Ero a New York”, ha detto Smith. “Parlare. Sono atterrato a casa sua. E mi ha preso a ‘Hello.’” Dopo aver riso di come ha bevuto per la prima volta una limonata con acqua gassata, Smith ha ricordato “le rogne” menzionata da Spielberg, un produttore del film. “Lui [Spielberg] ha detto:Dimmi perché non vuoi fare il mio film…‘”, ha aggiunto Smith. “Ha messo i puntini di sospensione alla fine. Se avesse continuato, avrebbe detto: sai che ho fatto Lo Squalo, vero? Sai che ho fatto ET”. Grazie a Spielberg, Smith ha continuato a recitare in Men in Black, che ha incassato quasi 600 milioni di dollari in tutto il mondo e ha generato due sequel.

Scream 7: confermato il nuovo capitolo della saga, Christopher Landon alla regia

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Dopo mesi di attesa, è stato confermato che Scream 7 è ufficialmente in fase di sviluppo. Nel 2022, il franchise slasher preferito dai fan è stato ripreso sotto la guida del duo di registi Tyler Gillett e Matt Bettinelli-Olpin, che fanno parte del collettivo di cineasti noto come Radio Silence. I due hanno diretto sia Scream del 2022 che Scream VI di quest’anno, che è diventato il capitolo di maggior incasso del franchise a livello nazionale. Secondo The Hollywood Reporter, Scream 7 è ora pronto per essere realizzato, pur se con un cambio alla regia.

Sarà infatti Christopher Landon, il regista di successi horror come i film Auguri per la tua morte, il suo sequel, e Freaky, ad occuparsi della regia. I membri del collettivo Radio Silence, che comprende anche il produttore Chad Villella, rimarranno però a bordo come produttori esecutivi del nuovo film. Landon in seguito alla notizia ha reagito condividendo una foto di Ghostface con la didascalia: “Sembra che 7 sia davvero un numero fortunato“. Con i suoi precedenti film Landon ha già dimostrato la sua capacità di decostruire il genere slasher, che è uno degli elementi chiave dei film di Scream.

In entrambi questi progetti, ha mescolato elementi del classico slasher con nuovi sottogeneri di fantascienza, dimostrando di conoscere le componenti fondamentali del genere. Questi film dimostrano anche la sua capacità di fondere commedia e horror, due toni che devono essere sapientemente combinati per far funzionare un film di Scream. Sarà dunque ora interessante sapere chi farà parte del cast del film, anche se certamente ci si può aspettare di ritrovare il quartetto protagonista dei precedenti film: Melissa Barrera, Jenna Ortega, Jasmin Savoy Brown e Mason Gooding. Più incerta è invece la presenza di Neve Campbell e Courtney Cox.

Twilight of the Dead di George A. Romero: la produzione inizierà presto!

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Il prossimo film del regista George A. Romero Twilight of the Dead ha finalmente una data di inizio ripresa. Romero ha avuto una lunga carriera di film sugli zombi, a cominciare dal suo film culto del 1968 La notte dei morti viventi. Quella pellicola ha generato un franchise decennale, in cui Romero ha diretto film come Dawn of the Dead, Day of the Dead e, più recentemente, Survival of the Dead nel 2009. Questo è stato l’ultimo film che ha diretto prima della sua morte nel 2017 per cancro ai polmoni.

Prima della sua morte, ha scritto un trattamento cinematografico intitolato Twilight of the Dead, che sarebbe stata la conclusione della sua epica saga. La tenuta di George A. Romero sta ora collaborando con Roundtable per produrre il film. La sceneggiatura è stata completata da Joe Knetter, Robert Lucas e Paolo Zelati, che ha lavorato anche al trattamento con Romero. Il film dovrebbe iniziare le riprese alla fine del 2023 a Porto Rico. Secondo Deadline, il settimo capitolo del franchise “approfondirà la natura oscura dell’umanità dal punto di vista degli ultimi umani sulla terra che sono intrappolati tra le fazioni dei non morti“. I produttori l’hanno definito “un commento sociopolitico stimolante racchiuso in un pezzo di genere“.

Il film è prodotto da Suzanne Romero, John Baldecchi, Sarah Donnelly, Paolo Zelati e Stephanie Caleb. I produttori esecutivi sono Dominic Ianno, Alex Dundas, Jason Resnick, Chris Roe e Luis Riefkohl. Al momento la pellicola non ha una data di uscita al cinema.

Wonder Woman 3: Gal Gadot conferma la realizzazione del terzo film!

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Contrariamente a quanto fino ad oggi riportato, l’attrice Gal Gadot ha confermato che Wonder Woman 3 si farà, con la star che lavorerà insieme a James Gunn e Peter Safran per dare vita al film all’interno del DC Universe. La rivelazione arriva mesi dopo che era stato riferito che Wonder Woman 3 non sarebbe stato realizzato, con la regista del franchise di Wonder Woman Patty Jenkins che si è allontanata dal film dopo divergenze creative. Il futuro di Gadot come Diana Prince è stato lasciato in sospeso da allora, ma ora sembra proprio che tornerà per il riavvio dell’Universo DC.

Parlando con Comicbook.com, Gadot ha infatti confermato di aver sentito dai co-CEO dei DC Studios Gunn e Safran che svilupperà Wonder Woman 3 con loro. L’attrice ha commentato affermando che: “Adoro interpretare Wonder Woman. È così vicina e cara al mio cuore. Da quello che ho sentito da James e da Peter è che svilupperemo insieme Wonder Woman 3“. Con il terzo film di nuovo in fase di sviluppo, la Gadot sembra dunque aver trovato posto nel nuovo DC Universe, la prima uscita cinematografica, lo ricordiamo, sarà Superman: Legacy nel 2025, da Gunn scritto e diretto.

Superman: Legacy presenterà diversi eroi DC e potrebbe a questo punto includere anche altri eroi che devono ancora essere rivelati. Dopo tale notizia, la Wonder Woman della Gadot potrebbe fare un’apparizione nel film, spiegando il suo ruolo nel nuovo DCU, la sua connessione con il Superman di David Corenswet e impostando le basi per il terzo film di Wonder Woman. Sappiamo inoltre che tra i piani per il nuovo DC Universe vi è anche la la serie prequel Paradise Lost, che si concentra sulle Amazzoni in Themyscira anni prima della nascita di Diana. Il progetto, a questo punto, potrebbe essere costruito per introdurre al meglio Wonder Woman 3.

Assassinio a Venezia: il poster ufficiale del film di Kenneth Branagh

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20th Century Studios ha pubblicato due nuovi poster di Assassinio a Venezia (A Haunting in Venice) per il suo terzo film poliziesco basato su un romanzo di Agatha Christie, con Kenneth Branagh nei panni del detective Hercule Poirot. Entrambi i poster mostrano il cast stellare del film, tra cui Michelle Yeoh, Jamie Dornan, Tina Fey e il nostro Riccardo Scamarcio. Il film è ancora programmato per arrivare nelle sale il 15 settembre. Se gli attori in corso scioperino fino a settembre, il cast non sarà in grado di promuovere l’imminente film mistery soprannaturale.

Per quanto riguarda la trama, Assassinio a Venezia è ambientato nella misteriosa Venezia del secondo dopoguerra alla vigilia di Ognissanti, dove Hercule Poirot, ormai in pensione e vivendo in un esilio autoimposto nella città più affascinante del mondo, partecipa con riluttanza a una seduta spiritica in un palazzo fatiscente e infestato. Quando uno degli ospiti viene assassinato, il detective viene catapultato in un sinistro mondo di ombre e segreti, costretto nuovamente a dover risolvere il caso prima che qualcos altro di spiacevole possa accadere.

Il film, come già riportato, è diretto da Kenneth Branagh con una sceneggiatura del candidato all’Oscar Michael Green (Logan). I produttori sono Kenneth Branagh, Judy Hofflund, Ridley Scott e Simon Kinberg, con Louise Killin, James Prichard e Mark Gordon come produttori esecutivi. Un brillante ensemble interpreta un cast di personaggi indimenticabili, tra cui Kenneth Branagh, Kyle Allen (Rosaline), Camille Cottin (Call My Agent), Jamie Dornan (Belfast), Tina Fey (30 Rock), Jude Hill (Belfast), Ali Khan (6 Underground), Emma Laird (Mayor of Kingstown), Kelly Reilly (Yellowstone), Riccardo Scamarcio (L’ombra di Caravaggio) e la recente vincitrice dell’Oscar Michelle Yeoh (Everything Everywhere All at Once).

Zack Snyder ha in programma di lavorare alla Sucker Punch Director’s Cut

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Zack Snyder ha in programma una versione director’s cut di Sucker Punch. Il regista ha raccontato a Letterbox come il finale originale di Sucker Punch del 2011 è stato cambiato per l’uscita nelle sale del film. Ha dettagliato come sarebbe stata la fine del film in un montaggio del regista, che spera di realizzare. Non sono mai riuscito a fare il montaggio del regista“, ha detto Snyder. “Ho ancora intenzione di farlo prima o poi. Ma nel finale originale, quando Babydoll è sulla sedia nel seminterrato con Blue – è già stata lobotomizzata – quando il poliziotto le fa luce, il set va in pezzi e lei si alza e canta una canzone sul palco”.

Ha continuato, “Lei canta, ‘Ooh, bambina, le cose diventeranno più facili .’ Blondie, e tutte le persone che sono state uccise, si uniscono ed è l’idea che in un modo strano, anche se è lobotomizzata, è come bloccata in questo ciclo infinito di vittoria euforica. Stranamente non è ottimista e ottimista allo stesso tempo. Questo è più o meno quello che era il tono alla fine. L’abbiamo testato e lo studio ha pensato che fosse troppo strano, quindi l’abbiamo cambiato”.

Zack Snyder, Sucker Punch e i tagli del regista

Sucker Punch vede Emily Browning nei panni di Babydoll, una giovane donna ricoverata in un ospedale psichiatrico all’inizio del film. Quando è intrappolato lì, Babydoll viaggia in un mondo fantastico insieme ad altri quattro pazienti, i quali stanno tutti cercando di fuggire dall’istituto prima di essere lobotomizzati. 

Il film ha ricevuto recensioni per lo più negative e ha incassato circa $ 89,8 milioni al botteghino mondiale con un budget di $ 82 milioni. Mentre il taglio teatrale di Sucker Punch è stato classificato PG-13, un taglio R-rated esteso con ulteriori 18 minuti di filmati è stato incluso nell’uscita Blu-ray del film.

Snyder ha già parlato del suo desiderio di realizzare un montaggio da regista di Sucker Punch, poiché ha detto a Vanity Fair nel 2021 che lavorare alla versione cinematografica è stata “la prima volta in cui ho davvero affrontato, tipo, una vera ristrutturazione radicale del film per questo per essere più commerciale.”

Non è la prima volta che Snyder ha rivisita uno dei suoi film. Dopo essersi allontanata dalla regia di Justice League durante la post-produzione nel 2017, la Warner Bros. Pictures ha rilasciato Zack Snyder’s Justice League, una versione del film di quattro ore che corrisponde alla sua visione originale, nel 2021.  Inoltre, Batman v Superman: Dawn of Justice del 2016, Watchmen del 2009 e Dawn of the Dead del 2004 , tutti diretti da Snyder, hanno ricevuto tagli più ampi.

DogMan: gli attori autorizzati a promuovere il film di Luc Besson al Festival di Venezia

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In vista della sua prossima anteprima mondiale alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il prossimo dramma d’azione di Luc BessonDogMan, è ufficialmente esente dagli scioperi SAG-AFTRA. Ciò significa che il cast può promuovere il film durante lo sciopero in corso. Secondo Deadline, non è ancora chiaro quali membri del cast potranno partecipare alla premiere del 27 settembre .

Chi è coinvolto in DogMan?

DogMan è scritto e diretto dal regista francese Luc Besson, meglio conosciuto per il suo lavoro in Léon: The Professional, The Fifth Element, Taken e Lucy. Il film è prodotto da Virginie Besson-Silla e Steve Rabineau. Il film è interpretato da Caleb Landry Jones (Get Out, Nitram) nei panni di Douglas, che trova la sua salvezza attraverso l’amore dei suoi cani dopo aver subito abusi fisici da bambino. Insieme a lui ci sono Christopher Denham (Argo), Marisa Berenson (Cabaret), Clemens Schick (Circolo Artico), Michael Garza (Scary Stories to Tell in the Dark) e Jojo T. Gibbs (Fresh).

Dogman racconta la storia di un ragazzo, che nonostante la giovane età, ha già avuto una vita dura e sofferente. La sua ancora di salvezza in questa esistenza misera sarà l’amore dei suoi cani. “Ovunque ci sia un infelice, Dio invia un cane”Lamartine  – L’incredibile storia di un bambino, ferito dalla vita, che troverà la salvezza grazie all’amore dei suoi cani. Prodotto da Virginie Besson-Silla Musiche composte da Eric Serra

 

Per un pugno di dollari: tutte le curiosità sul film con Clint Eastwood

Il regista italiano Sergio Leone si è imposto come uno dei più importanti uomini di cinema di sempre. Con i suoi film western all’italiana egli ha saputo prendere un genere prettamente americano e ritrasformarlo secondo nuovi canoni e arricchendolo di nuove tematiche. Nel 1964 ha così dato vita al suo primo film western Per un pugno di dollari, oggi considerato un caposaldo del genere nonché tra i migliori mai realizzati. Si tratta inoltre del primo capitolo della cosiddetta Trilogia del dollaro, comprendente anche Per qualche dollaro in più (1965) e Il buono, il brutto, il cattivo (1966).

Scritto insieme a Duccio Tessari e Fernando Di Leo, Per qualche dollaro in più è un remake non dichiarato di La sfida del samurai, di Akira Kurosawa. Rimasto affascinato da tale film, Leone decise di adattare il racconto in chiave western, reinventandolo e ridefinendone gli archetipi. Nonostante i tanti problemi produttivi, dovuti in particolare dai dubbi della Jolly Film circa le capacità di Leone, il film riuscì infine a prendere vita ottenendo un successo straordinario grazie al passaparola tra gli spettatori. Importanti furono anche le recensioni della critica, che contribuirono a far guadagnare prestigio e popolarità al film.

Oggi tutti conoscono Per un pugno di dollari, uno dei film italiani più celebri di sempre, nonché uno dei titoli più esemplari e iconici del genere western. Se ancora non lo si è visto, è un titolo da recuperare immediatamente. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla colonna sonora di Ennio Morricone. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Per un pugno di dollari

Protagonista è un misterioso pistolero solitario, da alcuni chiamato semplicemente Joe, il quale a cavallo di un mulo arriva a San Miguel, una cittadina al confine tra gli Stati Uniti e il Messico. Qui viene a conoscenza della faida tra due famiglie del posto, che si contendono il controllo della città. Da una parte vi sono i temibili fratelli  Ramòn, Esteban e Benito Rojo, mentre dall’altra vi è lo sceriffo John Baxter. Nel tentativo di trarre un guadagno personale dalla cosa, Joe decide di collaborare con entrambe le parti, facendo dunque il doppio gioco. Ben presto la situazione non farà però che complicarsi e lo stesso Joe dovrà lottare per la propria vita.

Per un pugno di dollari: il cast del film

Per il ruolo del pistolero Joe, si valutarono diversi noti attori statunitensi come James Coburn, Henry Fonda e Charles Bronson. Casualmente a Leone venne sottoposto un giovane attore semi sconosciuto, di nome Clint Eastwood. Leone era diffidente nei suoi confronti, ma Eastwood costava poco e si era detto entusiasta della sceneggiatura e pertanto venne confermato come protagonista. L’attore chiese però a Leone di ridurre al minimo le sue battute, facendo dunque di Joe un personaggio particolarmente taciturno, elemento che ha poi contribuito alla sua popolarità. Grazie a questo ruolo, infatti, Eastwood ha iniziato a diventare la celebrità che è oggi.

Accanto a lui, nel ruolo dell’antagonista Ramon Rojo, vi è invece l’attore italiano Gian Maria Volonté. Essendo principalmente un attore teatrale, Volonté trovò non poche difficoltà a interpretare il cinico Ramón, ma piano piano riuscì a calarsi nei suoi panni, dando vita ad un’interpretazione memorabile. Ad interpretare i fratelli Estaban e Benito vi sono invece gli attori Sieghardt Rupp e Antonio Prieto, mentre Wolfgang Lukschy è lo sceriffo John Baxter. Nei panni di Marisol, unico personaggio femminile di rilievo nel film, vi è l’attrice tedesca Marianne Koch. José Calvo, infine, interpreta Silvanito, la guida di Joe all’interno della città.

Per un pugno di dollari colonna sonora

Per un pugno di dollari: la colonna sonora di Ennio Morricone

Oltre alla regia di Leone, alle location e al cast, un altro degli elementi più celebri del film è la colonna sonora firmata da Ennio Morricone. Quest’ultimo, che era stato compagno di scuola alle elementari di Leone, venne contattato per comporre le musiche del film, divenute poi estremamente famose e che hanno contribuito alla consacrazione del loro autore. Morricone diede infatti vita a brani costituiti in buona parte da strumenti insoliti, come il marranzano o anche il fischio, senza tralasciare anche suoni naturali provenienti dall’ambiente circostante. In particolare, i brani Per un pugno di dollari, L’inseguimento e Pastures of Plenty sono divenuti oggi opere inscindibili dal film di Leone.

Il trailer di Per un pugno di dollari e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Per un pugno di dollari grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Google Play, Apple TV+, Now e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 2 agosto alle ore 21:25 sul canale Nove.

Fonte: IMDb

Sopravvissuti: libro, trama e cast del film con Margot Robbie

Film passato quasi inosservato al momento della sua distribuzione, Sopravvissuti è un avvincente thriller del 2015 diretto dal regista Craig Zobel e con protagonisti attori del calibro di Margot Robbie, Chris Pine e Chiwetel Ejiofor. La storia si svolge in un mondo post-apocalittico, dove gli esseri umani ancora vivi si contano sulle dita di una mano e ovunque vi è devastazione e pericolo. In questo contesto si muovono i tre personaggi protagonisti, i quali portano in scena alcuni dei moti più universali dell’animo umano, tra cui il desiderio e la gelosia.

Il film è l’adattamento del romanzo del 1974 Z for Zachariah, scritto da Robert C. O’Brien ma pubblicato postumo. L’autore era infatti venuto a mancare l’anno prima, e furono sua moglie e sua figlia a completare il racconto seguendo le note lasciate da O’Brien. Il libro si affermò poi come uno dei più popolari del suo genere, inserendosi all’interno di un immaginario sempre più ricco di inquietante fascino. Pur discostandosi solo in parte da quanto in esso narrato, il film di Zobel è la prima trasposizione cinematografica di tale storia. A supportare il progetto vi fu anche l’attore Tobey Maguire, che qui figura in qualità di produttore.

Presentato al Sundance Film Festival, il film ottenne buoni giudizi da parte della critica, che in particolare lodò la regia e le interpretazioni dei tre protagonisti. Il film venne poi distribuita con un numero di copie limitato, anche a causa del divieto ai minori di 13 anni per via della presenza di scene contenenti nudità e linguaggio scurrile. Sopravvissuti passò così ingiustamente in sordina, non ottenendo il successo che meritava. Oggi è però possibile riscoprire il film grazie al suo passaggio televisivo o ad alcune piattaforme dove si può ritrovare in streaming. Proseguendo qui nella lettura sarà inoltre possibile approfondire ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast.

La trama di Sopravvissuti

La vicenda si svolge in un mondo post-apocalittico, divenuto luogo inospitale in seguito ad una guerra nucleare. La specie umana è ormai pressocché estinta, anche a causa dell’aria divenuta irrespirabile. L’unica oasi di pace rimasta è la valle dove vive Ann Burden, una giovane ragazza di sedici anni. Convinta di essere rimasta l’unica sopravvissuta al mondo, questa cerca di mantenere una parvenza di normalità trascorrendo il tempo insieme al suo cane e recandosi alla vicina cittadina dove, armata di tuta e ossigeno, raccoglie ciò che le serve per il suo sostentamento. È qui che un giorno si imbatte nello scienziato John R. Loomis. I due, felici di scoprire di non essere gli ultimi rimasti, iniziano a trascorrere insieme il loro tempo, sviluppando un certo sentimento. Questo verrà però messo a dura prova nel momento in cui un terzo sopravvissuto, il giovane Caleb, si unirà a loro.

Sopravvissuti: il cast del film

Per dar vita ai tre principali protagonisti di Sicario, era assolutamente necessario per i produttori trovare interpreti carismatici e in grado di dar vita alla complessa personalità di Ann, Loomis e Caleb. Originariamente, ad interpretare la giovane ragazza era stata chiamata l’attrice Amanda Seyfried, divenuta popolare grazie al musical Mamma mia. A causa di ritardi nell’inizio della produzione, tuttavia, questa dovette abbandonare il ruolo. Al suo posto fu dunque chiamata la candidata al premio Oscar Margot Robbie. L’attrice, divenuta celebre per The Wolf of Wall Street, si dichiarò particolarmente entusiasta di potersi confrontare una storia e un personaggio di questo tipo. Ann le permise infatti di dar vita a nuove sfumature del suo talento, e quella in Sopravvissuti è tutt’oggi considerata una delle sue interpretazioni più degne di nota.

Accanto a lei si ritrova poi il candidato all’Oscar Chiwetel Ejiofor. L’attore, divenuto popolare grazie a 12 anni schiavo, interpreta il personaggio dello scienziato Loomis. Ejiofor aveva già recitato in un film dalla simile ambientazione, I figli degli uomini, e si trovò così avvantaggiato nell’immedesimazione della mentalità di Loomis. Per il ruolo dell’affascinante Caleb, invece, era inizialmente stato considerato Tobey Maguire, celebre attore di Spider-Man, il quale però rinunciò alla parte, ricoprendo però il ruolo del produttore. L’attore Chris Pine, noto per aver interpretato il capitano Kirk nella nuova trilogia di Star Trek, ha allora assunto i panni del personaggio. Per interpretarlo, l’attore si è sottoposto ad una dieta grazie a cui è arrivato a perdere molta della sua massa muscolare.

Sopravvissuti cast

Sopravvissuti: le differenze tra il libro e il film

Nel realizzare la trasposizione cinematografica del romanzo, i produttori e gli sceneggiatori hanno naturalmente dato vita ad alcune necessarie modifiche. La prima, e più importante tra queste, è certamente l’inserimento del personaggio di Caleb. Totalmente assente nel romanzo, questi viene scritto appositamente per il film, al fine di aggiungere ulteriore conflitto tra i protagonisti. La presenza di questi genera dunque un’inevitabile gelosia da parte di Loomis, che nel libro è invece il vero nemico da cui Ann dovrà difendersi. Il personaggio scritto da O’Brien è infatti particolarmente violento e possessivo, e nel momento in cui comprende la volontà di Ann di allontanarsi da lui farà tutto il possibile per impedire ciò, arrivando anche a ferirla.

Poiché nel film invece Loomis viene rappresentato come un uomo più mite e gentile, tutto ciò non si verifica. L’unico conflitto è infatti quello che si genera tra lui e Caleb relativo ai loro sentimenti per la giovane. Questa dal canto suo, contrariamente a quanto avviene nel romanzo, non sembra avere alcuna fretta di ripopolare il pianeta terra. Ulteriore differenza è l’assenza di flashback, presenti invece nel libro. Attraverso questi si esplora il passato dei protagonisti. La loro vita prima della guerra nucleare viene invece nel film raccontata attraverso alcuni dialoghi. Infine, anche lo stesso finale presenta diverse differenze. Se il romanzo termina con una separazione dei due protagonisti, il suo adattamento cinematografico dà invece vita ad un più conciliante equilibrio nel rapporto tra i tre personaggi.

Il trailer di Sopravvissuti e dove vedere il film in streaming e in TV

Per chi desidera recuperare tale titolo, è possibile farlo alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Google Play, Apple TV+, Prime Video e Infinity+. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno mercoledì 2 agosto alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb, Bustle

Tra le onde delle Hawaii: tutto quello che c’è da sapere sul film

Il ciclo di film di Rai 1 intitolato “Destinazione amore” offre una serie di film di carattere sentimentali che presentano di volta in volta variazioni sul tema dell’amore: amori inaspettati che sbocciano durante viaggi verso destinazioni idilliache o ancora incontri sorprendenti che nascono intorno alla buona cucina, e così via. I viaggi proposti da questi film sono però spesso anche dei viaggi interiori attraverso il tempo, durante i quali i protagonisti prendono coscienza dei propri sentimenti e ritrovano sé stessi. Dopo i film Sognando Parigi e Un amore in fondo al mare, ecco ora arrivare Tra le onde delle Hawaii.

Diretta da Lee Friedlander (già regista di titoli simili come Brezza d’amore, Scambiamoci a NataleUn principe sotto l’albero) e prodotta dalla Hallmark Entertainment, specializzata in questo genere, tale pellicola rientra perfettamente nel ciclo ideato da Rai 1, presentando una giovane in cerca di un equilibrio nella propria vita che si imbatte in un inaspettato lui, intraprendendo dunque un rapporto che cambierà le vite di entrambi. A fare da sfondo a questa situazione vi è il paradisiaco contesto delle Hawaii, dove è stato girato il film.

Per tutti gli appassionati del genere, Tra le onde delle Hawaii è dunque un film da non perdere, in quanto offre tutto ciò che si può desiderare da un titolo di questa tipologia. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, ma anche curiosità riguardo al cast di attori, le location e il libro su cui si basa il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Tra le onde delle Hawaii

Protagonista del film è Emma, una chef di grande talento che vive e lavora ad Atlanta. La donna, la cui vita è quantomai frenetica e complessa, si trova continuamente a doversi scontrare con diverse problematiche sia in ambito personale sia professionale. Sentendosi persa e bisognosa di un nuovo inizio, Emma decide infine di mollare tutto e partire per un viaggio verso le splendide coste delle Hawaii, un luogo rinomato per la sua energia curativa, nella speranza di ritrovare un po’ di pace e, soprattutto, se stessa.

Alle Hawaii, Emma fa la conoscenza di Ben, un istruttore di surf affascinante, solitario e misterioso. La donna è subito attratta dalla presenza magnetica dell’uomo e mentre prende lezioni da lui scopre che l’arte del surf è molto più che cavalcare le onde dell’oceano, ma è anzi una potente metafora su come affrontare le sfide della vita. Con il supporto di Ben e dei suoi nuovi amici, Emma inizia dunque a ricostruire la propria vita, un passo alla volta. Ben presto dovrà però scegliere: tornare alla sua vita precedente o abbracciare il nuovo percorso che sta costruendo con Ben e gli altri abitanti dell’isola?

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Alcune curiosità su Tra le onde delle Hawaii: il cast, le location e il libro su cui è basato

Ad interpretare i due protagonisti del film vi sono rispettivamente Lacey Chabert nel ruolo di Emma e Ektor Rivera in quelli di Ben. La Chambert è nota per aver recitato, negli ultimi anni, in una lunga serie di film di genere sentimentale. All’inizio della sua carriera ha invece recitato in film come Lost in Space – Perduti nello spazio, Mean Girls e Black Christmas – Un natale rosso sangue. Rivera ha invece iniziato la sua carriera recitando nel film Che – L’argentino, per poi recitare in alcuni episodi di serie come StarUp, NCIS – Unità anticrimine e Fantasy Island. Recitano poi nel film anche Omar Bustamante nel ruolo di Frankie e Walter S. Gaines in quelli di Sheridan.

Come si può immaginare, il film è stato interamente girato alle Isole Hawaii, più precisamente ad Honolulu, la capitale e – con 354 mila abitanti – la città più popolosa dello Stato. Considerata la più remota al mondo tra le grandi città, Honolulu ha un clima mite semiarido, gli inverni sono caldi e le precipitazioni piuttosto scarse soprattutto durante l’estate. Proprio per il suo clima, le sue spiagge e i siti culturali, è una meta turistica particolarmente gettonata, che all’interno di Tra le onde delle Hawaii viene esplorata e mostrata attraverso molteplici dei suoi punti di maggior fascino e interesse.

È infine bene sapere che la pellicola si basa su Groundswell (che è anche il titolo originale del film), romanzo d’esordio della scrittrice americana Katie Lee Biegel. Fra la trama del film e quella del romanzo ci sono però diverse differenze. Una riguarda l’ambientazione, che nella pellicola è costituita dalle Hawaii, nel romanzo invece dal Messico. La professione della protagonista inoltre, che in Tra le onde delle Hawaii è quella di chef, nel libro è completamente diversa, ovvero assistente di produzione e aspirante sceneggiatrice. La stessa scrittrice ha poi accettato di apparire nel film, nella parte di Katie Lee.

Il trailer di Tra le onde delle Hawaii e dove vedere il film in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 2 agosto alle ore 21:25 sul canale Rai 1. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

Fonte: IMDb

Prime Video distribuirà la serie con Anthony Hopkins sui gladiatori Those About To Die

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Prime Video lancerà la serie Those About To Die, dramma storico diretto da Roland Emmerich (Moonfall, Independence Day, Godzilla), in Italia, Germania, Regno Unito, Irlanda, Francia, Spagna, Portogallo, Paesi Bassi, Austria, Svizzera, Polonia, Turchia, Andorra, Monaco, Lussemburgo e Belgio nel 2024. Ispirata all’omonimo saggio di Daniel P. Mannix, la serie in 10 episodi trasporterà gli spettatori nel mondo straordinario, complesso e corrotto delle corse delle bighe e delle lotte dei gladiatori nell’antica Roma. Tutti gli episodi della prima stagione di Those About To Die saranno disponibili in esclusiva su Prime Video per i clienti Amazon Prime, che in Italia beneficiano di spedizioni veloci, offerte esclusive e intrattenimento, incluso Prime Video, con un solo abbonamento al costo di €49,90/anno o €4,99/mese.

Il cast di Those About To Die

Nel cast della serie il Premio Oscar Sir Anthony Hopkins (Il silenzio degli innocenti, King Lear), nel ruolo dell’Imperatore Vespasiano, Iwan Rheon (Il trono di spade) come Tenax, Tom Hughes (The English, Victoria) nei panni di Tito Flaviano, Sara Martins (Non dirlo a nessuno, Delitti in Paradiso) nel ruolo di Cala e Jóhannes Haukur Jóhannesson (Il trono di spade) interpreta Viggo, ma anche Jojo Macari (Sex Education), Gabriella Pession(Crossing Lines), Dimitri Leonidas (Rosewater, Renegades: Commando d’assalto), Moe Hashim (Ted Lasso), Rupert Penry-Jones (Whitechapel – Crimini dal passato), Eneko Sagardoy (Elite), Pepe Barroso (Gran Turismo), Gonçalo Almeida (Amor, Amor), Kyshan Wilson (Sotto il sole di Amalfi), Alicia Edogamhe (Summertime) e molti altri.

La trama di Those About To Die

Panem et Circenses, Roma 79 a.C.: il centro dell’Impero Romano è la città più ricca del mondo, e un grande flusso di schiavi giunge dal crescente impero come manodopera. La popolazione romana, annoiata, irrequieta e sempre più violenta, è tenuta sotto controllo da due elementi: cibo gratuito e intrattenimento spettacolare con gare di bighe e lotte di gladiatori. Those About To Die esplora il mondo di questi giochi, caratterizzato da sete di sangue, avidità di denaro, lotte di potere e corruzione. Le gare al Circo Massimo sono controllate da quattro corporazioni di proprietà dei Patrizi: le fazioni blu, rossa, bianca e verde, e, a Roma, avere una quota di queste quattro fazioni è considerata la cosa più preziosa. Il gusto della plebe per l’intrattenimento si fa sempre più cinico e assetato di sangue, e diventa necessario un nuovo stadio progettato appositamente per i combattimenti dei gladiatori: il Colosseo. Le dimensioni dello stadio, come anche l’imponenza dei combattimenti tra gladiatori e animali, è enorme, così come lo è la criminalità legata al fiorente giro di scommesse. Sottoterra, sotto le gradinate, migliaia di persone lavorano e vivono e, tra loro, ce ne sono migliaia che morirebbero per i giochi.

Those About To Die di AGC studios è stata commissionata da High End Productions, la recente Joint Venture nata da Herbert G. Kloiber e Constantin Film, con il servizio streaming statunitense Peacock, ed è prodotta da Centropolis, Hollywood Gang e Street Entertainment. La serie è scritta dall’head writer nominato agli Oscar Robert Rodat (Il patriota, Salvate il soldato Ryan), e diretta da Roland Emmerich con Marco Kreuzpaintner (Beat, Progetto Lazarus). Gli executive producer sono Emmerich, Harald Kloser (2012, White House Down, Midway), Gianni Nunnari (The Departed, 300), Herbert G. Kloiber, Martin Moszkowicz, Oliver Berben, Jonas Bauer, Charles Holland, Stuart Ford e Lourdes Diaz, Charles Holland, Kreuzpaintner e Rodat.

Those About To Die si unirà a migliaia di film e serie già presenti nel catalogo di Prime Video, tra cui le produzioni italiane Original The Bad Guy, Prisma, Bang Bang Baby, Gianluca Vacchi: Mucho Más, Laura Pausini – Piacere di conoscerti, The Ferragnez – La serie S1 e S2, All or Nothing: Juventus, Anni da cane, Dinner Club S1 e S2, Vita da Carlo, FERRO, Celebrity Hunted – Caccia all’uomo S1, S2 e S3, e LOL: Chi ride è fuori S1, S2 eS3; le serie pluripremiate The Marvelous Mrs. Maisel e Lizzo’s Watch Out for the Big Girls, la serie satirica sui supereroi The Boys e grandi successi come Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, Citadel, Jack Ryan di Tom Clancy, Un matrimonio esplosivo, Samaritan, Tredici Vite, The Tender Bar, A proposito dei Ricardo, La guerra di domani, Reacher e Il principe cerca figlio, oltre a contenuti in licenza disponibili in più di 240 paesi e territori nel mondo, e le dirette in esclusiva in Italia delle migliori partite del mercoledì sera della UEFA Champions League, oltre che della Supercoppa UEFA, fino alla stagione 2026/27. Altri titoli Original italiani già annunciati sono le serie Everybody Loves Diamonds, Gigolò per caso, Antonia, No Activity – Niente da segnalare, Sul più bello – La serie, gli show Karaoke Night – Talenti Senza Vergogna, LOL Talent Show: Chi fa ridere è dentro, AMAZING – FABIO DE LUIGI, i film Elf Me, Il migliore dei mondi, Pensati Sexy, oltre ai rinnovi per nuove stagioni di Monterossi, Sono Lillo, Prova Prova Sa Sa e Celebrity Hunted – Caccia all’uomo. È stata inoltre annunciata la serie Citadel: Diana, il capitolo italiano dell’universo Citadel.

Il Sarto 2: la spiegazione del finale della seconda stagione della serie

Nell’ultimo periodo, le serie tv provenienti dalla Turchia hanno raggiunto un incredibile successo. Prima erano i palinstesti Mediaset a ospitarle nei pomeriggi d’estate o nelle serate d’autunno, ma adesso anche Netflix e Disney+ stanno allargando la loro offerta proponendo show di questo stampo. Fra gli ultimi prodotti vi è Il Sarto, dramma turco della piattaforma con la N rossa arrivato già alla sua seconda stagione. La narrazione de Il Sarto 2 riprende tutti gli eventi lasciati in sospeso nell’ultima puntata della prima statione, conclusasi con un interessante cliffhanger, e torna seguire le storie di Peyami (Cagatay Ulusoy), Esvet (Sifanur Gul) e Dimitri (Salih Bademci). Ciò che gli spettatori desideravano sapere in questo nuovo ciclo di episodi riguardava la discendenza del protagonista, oltre a capire in che direzione sarebbe andato il triangolo amoroso. Cerchiamo dunque di comprendere cosa è successo con la spiegazione del finale.

Perché Kiraz ha lasciato Peyami?

Il Sarto 2 Peyami

Nel finale de Il Sarto 2, Peyami inizia a riprendere il controllo di sé e della sua situazione critica. Merito è in particolare di Kiraz, che riesce a motivarlo trovando il tessuto appartenente a suo nonno, incoraggiandolo così dedicarsi al suo mestiere di sarto al quale è sempre stato legato. Ma il benessere di Peyami è destinato a durare poco: ciò che minaccia il suo equilibrio è Esvet, la quale rivela che Kamru è davvero sua madre (questa è stata una delle storie cardine della prima stagione). Osman decide così di organizzare un incontro improvviso tra Peyami e Kiraz (vero nome di sua madre) affinché possano parlarsi e risolvere i loro problemi. All’inizio però Peyami si infuria con lei per averlo abbandonato, ma Osman riesce a convincerlo ad ascoltare la versione di Kiraz. Quest’ultima ammette di essere stata codarda con lui e, sorprendentemente, rivela che il suo amore nei confronti di Mustafa era vero e sincero. Kiraz a quel punto racconta anche che all’epoca era stata venduta alla sua famiglia per essere la badante di Mustafa, venendo in seguito costretta a sposarlo. La nonna di Peyami, Sülün, voleva che Kiraz avesse un figlio da Mustafa, ma non essendo andata a buon fine la cosa venne cacciata di casa. Solo dopo, Kiraz aveva scoperto di essere incinta. Peyami così riesce finalmente a sapere la verità sulla sua discendenza e risolve il suo problema dell’essere stato abbandonato.

I genitori di Peyami si riuniscono?

Il Sarto 2 personaggi

Ne Il Sarto 2 assistiamo a due momenti cruciali nella vita di Peyami, entrambi causa del suo malessere. Il primo è la separazione da Esvet, il secondo è la morte della nonna. Ciò che può risollevarlo da quello stato di degrado è risanare le vecchie ferite. Di conseguenza, la seconda stagione pone lentamente le basi per una riconciliazione di Peyami con il suo passato: nel finale, Peyami decide di organizzare una sfilata di moda per annunciare il suo ritorno, per dimostrare che i suoi detrattori si sbagliano. Tuttavia, il vero motivo della sfilata è esprimere la sua gratitudine al padre e riappacificarsi con lui. Il sarto riconosce poi che le sue mancanze e i maltrattamenti subiti da Mustafa hanno influito sul loro rapporto e sulla sua vita, e che fra le ragioni dei suoi problemi emotivi vi era la sua incapacità di accettare la condizione del padre, che si legava a doppio giro con l’abbandono della madre. Nelle battute finali, Peyami porta Mustafa sul palcoscenico, mostrando in quel modo a tutti chi è suo padre. Quello è in fondo un momento simbolico, in cui Peyami dichiara indirettamente di non vergognarsi più del genitore. Non solo: riunisce anche Mustafa con Kiraz, completando la riunione di famiglia. A differenza della prima stagione, la seconda si conclude con una nota ottimistica e luminosa per Peyami, che vede finalmente risolto il mistero della sua discendenza.

E Peyami, Esvet e Dimitri?

Il Sarto 2 Esvet

Il triangolo amoroso tra Peyami, Esvet e Dimitri rimane la colonna portante de Il Sarto e continua anche nella seconda stagione. Fra i tre, però, le cose diventano più complicate del solito a causa del matrimonio di Esvet con Dimitri, soprattutto perché la donna sa che Peyami la ama ma non ha il coraggio di parlarne. Inoltre, Dimitri percepisce la tensione che c’è fra i due, che deriva anche dall’essere consapevole delle loro dinamiche sentimentali. Ma a rendere le cose ancora più complesse di quanto già non siano è l’arrivo di Cemre, poiché si dimostra nel corso degli eventi degna di essere la compagna di Peyami. In definitiva, la seconda stagione si conclude senza risolvere adeguatamente il triangolo amoroso, che costituisce metà del conflitto della storia.

The Completely Made-Up Adventures of Dick Turpin, annunciato il cast della nuova serie Apple TV+

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Apple TV+ ha annunciato oggi il cast completo di The Completely Made-Up Adventures of Dick Turpin, la nuova serie comedy-adventure che vedrà protagonista Noel Fielding (“The Mighty Boosh”, “The Great British Bake Off”) nel ruolo del leggendario brigante britannico Dick Turpin.

Noel Fielding interpreta Dick Turpin, un uomo che ha sempre creduto di essere destinato a qualcosa di più grande di una vita trascorsa a tagliare carne nella macelleria del padre. E aveva ragione. Quando diventa inavvertitamente il capo della Essex Gang, un famigerato gruppo di fuorilegge, capisce di aver trovato la sua vocazione. Certo, potrebbe essere un vegano pacifista che preferisce il panaché alle pistole, ma ciò che gli manca in abilità da predatore delle strada, lo compensa con l’immaginazione, l’inventiva e le sue scarpe viola incredibilmente appuntite.

In questa irriverente rivisitazione de The Completely Made-Up Adventures of Dick Turpin, Dick è il più famoso – ma il più improbabile – dei rapinatori di autostrade, il cui successo è definito soprattutto dal suo fascino, dalla sua abilità nel dare spettacolo e dai suoi capelli. Insieme alla sua banda di simpatici furfanti, Dick cavalca gli alti e i bassi della celebrità e fa il possibile per sfuggire alle grinfie del Thief Taker General.

The Completely Made-Up Adventures of Dick Turpin è creata da Claire Downes, Ian Jarvis e Stuart Lane e scritta da Jon Brittain, Richard Naylor, Claire Downes, Ian Jarvis e Stuart Lane, con Noel Fielding. Gli episodi 1-3 sono diretti da Ben Palmer (vincitore del BAFTA TV Award e del Rose d’Or Award per “The Inbetweeners” e “Finalmente maggiorenni – The Inbetweeners Movie”), mentre gli episodi 4-6 sono diretti da George Kane (candidato al BAFTA TV Award per “Timewasters”, “Inside No. 9”, “Crashing”).  La serie è prodotta per Apple TV+ da Big Talk Studios, parte di ITV Studios.

Accanto a Noel Fielding completano il cast le nuove aggiunte:

  • Duayne Boachie (“Hollyoaks”, “Blue Story”) nel ruolo di Honesty Courage, uno dei membri della Essex Gang di Dick. Honesty vive alla giornata, solo che non è lo stessa giornata di tutti gli altri. Pur ammettendo di essere poco perspicace in situazioni di forte stress, può essere incline a momenti di brillante e accecante intuizione.
  • Hugh Bonneville (vincitore di Emmy, Golden Globe e SAG Awards) (“The Gold”, “Paddington”, “W1A”), nei panni di Jonathan Wilde, ha trascorso anni a scalare la gerarchia per diventare Thief Taker General. Uomo di legge totalmente corrotto e con un’anima vuota dove dovrebbe risiedere la sua morale, Wilde ha una voglia feroce di espandere la sua impresa criminale.
  • Asim Chaudhry (vincitore del Premio BAFTA TV e del Premio RTS “People Just Do Nothing”, “Black Mirror”, “Guardiani della Galassia Vol. 3”), nei panni di Craig lo Stregone, è pietrificato dall’idea di essere sorpreso a praticare la magia senza licenza. Ha tentato più volte di superare gli esami ufficiali da stregone e ha collezionato centinaia di errori gravi.
  • Tamsin Greig (vincitrice dell’Olivier Awards e nominata ai BAFTA TV Awards) (“Green Wing”, “Episodes”, “Friday Night Dinner”), nel ruolo di Lady Helen Gwinear, è la leader eletta del Sindacato, un’unione di gruppi criminali organizzati con le mani in pasta, dall’allevamento illecito di anguille al contrabbando di diamanti. Madre lavoratrice che si è fatta strada nel mondo del crimine, Helen è un capo intransigente e brutale.
  • Mark Heap (“Friday Night Dinner”, “Green Wing”) nel ruolo di John Turpin, l’irascibile macellaio di Hempstead. Amante della carne, odia le verdure. Nasconde il suo affetto per l’unico figlio, Dick, sotto uno strato di cinismo così profondo che nemmeno una mannaia potrebbe penetrare.
  • Ellie White (“Wonka”, “Stath Lets Flats”) nel ruolo di Nell Brazier, una della banda dell’Essex di Dick, sogna di diventare un brigante fin da bambina. Cresciuta nel lusso, Nell ha gettato i vestiti nei fossi e a sedici anni è scappata di casa per imparare a cavarsela da sola.
  • Joe Wilkinson (“After Life”, “The Cockfields”) nel ruolo di Geoffrey il carceriere, nichilista per eccellenza, che offrirà i suoi mediocri servizi a chiunque abbia bisogno di un carceriere, di una addetto alla sicurezza o di un generico cane da guardia senza fare domande.
  • Marc Wootton (vincitore del British Comedy Award e del Rose d’Or Award per “My New Best Friend”, “Nativity!”, la serie TV “La La Land”) nel ruolo di Moose Pleck, uno dei membri della Essex Gang di Dick, è un uomo-montagna dall’aspetto terrificante, che in realtà ha l’animo da vecchio tenerone. Dopo essere stato terrorizzato per anni da diversi brutali capi banda, si è convinto di aver trovato in Dick la sua anima gemella.

Gli altri personaggi regolari della serie sono Michael Fielding nel ruolo di Benny Turpin, Kiri Flaherty nei panni della piccola Karen, Samuel Leakey nel ruolo di Christopher Wilde, Geoff McGivern in quello di Lord Rookwood e Dolly Wells nei panni di Eliza Bean. Tra le guest star di “The Completely Made-Up Adventures of Dick Turpin” figurano Laura Checkley nel ruolo di Sandra, Greg Davies in quello di Leslie Duvall, Jessica Hynes nei panni di Reddlehag, Paul Kaye nel ruolo di Ratclyff, Guz Khan nel ruolo di Gow, Diane Morgan in quello di Maureen, Connor Swindells nei panni di Tommy Silversides e David Threlfall in quelli di Tom King.

La serie è prodotta esecutivamente da Kenton Allen, Big Talk Studios (vincitore di diversi premi BAFTA, “Rev”, “The Outlaws”, “Friday Night Dinner”), Noel Fielding, Victoria Grew, Big Talk Studios (“Back”, “We Are Not Alone”) e Ben Palmer. The Completely Made-Up Adventures of Dick Turpin si aggiunge all’offerta in espansione di successi premiati e acclamati dalla critica su Apple TV+, tra cui il pluripremiato “Ted Lasso”, la serie di successo “Shrinking”, “The Afterparty”, la serie vincitrice dell’Emmy “Schmigadoon!”, “Mythic Quest”, il candidato all’Emmy Aard “Central Park”, “Trying” e altri ancora.