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10 Supereroi Marvel degli anni ’80 da introdurre nel MCU

10 Supereroi Marvel degli anni ’80 da introdurre nel MCU

Sempre più personaggi iconici dei Marvel Comics vengono adattati per il grande e piccolo schermo e ora che il MCU ha già trasposto le stoyline principali della maggior parte dei personaggi storici della Silver Age dei fumetti, ha l’opportunità di concentrarsi meglio su altri dei decenni successivi, per le prossime Fasi. Senza dubbio, verranno presi in considerazione eroi precedentemente trascurati degli anni ’80: vediamo quali potrebbero diventare i prossimi preferiti dei fan.

Psylocke

Marvel anni '80Betsy Braddock era un personaggio di supporto a Captain Britain a metà degli ultimi anni ’70, ma è veramente entrata a far parte della storia dei fumetti quando è stata presentata come la mutante Psylocke nel 1986, unendosi poi alla squadra degli X-Men dopo averli aiutati contro il super cattivo Sabretooth in Uncanny X-Men #213.

Una versione MCU di Psylocke non sarebbe il primo adattamento live-action del personaggio, dato che fatto una breve apparizione in X-Men: The Last Stand e ha avuto un ruolo di maggior rilievo in X-Men: Apocalypse, interpretato da Olivia Munn. Ora che i diritti cinematografici degli X-Men e degli altri mutanti sono di proprietà dei Marvel Studios Psylocke potrebbe finalmente avere l’opportunità di essere messa sotto i riflettori come merita.

Speedball

Marvel anni '80Speedball è un personaggio creato da Tom DeFalco e Steve Ditko nel 1988. Comparso per la prima volta in The Amazing Spider-Man Annual #22, il liceale Robbie Baldwin ottenne il potere di generare bolle energetiche dopo un incidente di laboratorio, che lo fece diventare appunto Speedball. Il personaggio sarebbe poi diventato un membro cruciale della squadra dei New Warriors, con un ruolo significativo all’inizio della storyline Civil War del 2006.

Con le voci che circolano sui vari super team sui cui la Marvel vorrebbe soffermarsi, inclusi i Giovani Vendicatori e i Thunderbolts, questo sarebbe il momento perfetto per introdurre i Nuovi Guerrieri, tra cui Speedball. Molti fan sanno che questa squadra ha quasi visto la luce sotto forma di una serie televisiva diversi anni fa, in cui Calum Worthy era stato scelto come Baldwin: forse è giunto il momento per la Marvel di concretizzare quell’idea accantonata da tempo.

Puma

Marvel anni '80Il Puma, conosciuto anche come Thomas Fireheart, è l’ultima evoluzione di un esperimento genetico durato generazioni da parte di una tribù di indigeni, che mirava a dar vita al guerriero perfetto. Fireheart si trasforma in un gatto mannaro simile a un puma per combattere il male e l’ingiustizia, e ha avuto più volte una rivalità con l’Uomo Ragno, che disdegna la sua modalità di lotta al crimine.

Il Marvel Cinematic Universe è specializzato nel riuscire a fare apprezzare al pubblico anche i personaggi meno popolari dei fumetti e, anche se Puma non ha mai guadagnato la stessa notorietà che hanno avuto altri supereroi, ha giocato un ruolo affascinante in diverse storyline dell’Uomo Ragno degli anni ’80 e dei primi anni ’90. Se ci fosse la possibilità di introdurlo nel MCU, questo personaggio potrebbe far impazzire il pubblico.

Dazzler

Marvel anni '80Alison Blaire, alias Dazzler, è una mutante con la capacità di manipolare le onde sonore e usarle come potenti armi contro i suoi nemici. Apparsa per la prima volta in The Uncanny X-Men #130, è stata in effetti una collaboratrice piuttosto degna di nota della squadra titolare, mentre perseguiva anche una carriera musicale professionale.

Con i mutanti pronti a fare il loro debutto nel MCU in un futuro molto prossimo, Dazzler sarebbe un’eccellente aggiunta; ha anche fatto un breve cameo in Dark Phoenix, interpretata da Halston Sage, ma non ha avuto altre trasposizioni in live-action. Con il recente casting della Marvel di Harry Styles come Eros, forse potremmo aspettarci un’altra pop star nel ruolo di Dazzler.

Firestar

Marvel anni '80Firestar fa parte di una classe d’elite nella tradizione dei fumetti che, in realtà, ha debuttato nella serie animata Spider-Man and His Amazing Friends, in cui Angelica “Angel” Jones ha sostenuto la squadra titolare come suo alter ego supereroe, guadagnando abbastanza popolarità da essere aggiunta all’universo dei fumetti della Marvel poco dopo.

Questo personaggio sarebbe un’aggiunta perfetta ai Vendicatori nelle prossime fasi del MCU; i suoi poteri, che includono il volo, la manipolazione delle onde radioattive, le esplosioni di energia e altro ancora, rendono Firestar una forza da tenere in considerazione, capace di andare contro personaggi del calibro di Thanos, o qualsiasi altro cattivo che i Vendicatori potrebbero dover combattere prossimamente.

Cannonball

Marvel anni '80Creato nel 1982 dal leggendario scrittore di fumetti degli X-Men Chris Claremont e dal disegnatore Bob McLeod, Cannonball è stato uno dei primi membri principali della squadra dei Nuovi Mutanti. Ha la capacità di spingersi come un jet a velocità incredibili, il che lo rende un potente alleato per i suoi compagni di squadra e un pericoloso nemico per qualsiasi super cattivo che incontri sul cammino.

Samuel Zachary Guthrie ha fatto un’apparizione nell’ultimo film sui mutanti della Fox, The New Mutants del 2020, in cui è stato interpretato da Charlie Heaton, ma non gli è mai stato concesso di realizzare il suo vero potenziale, il che lo rende un candidato perfetto per un reboot del MCU. Con i Marvel Studios che probabilmente prenderanno in considerazione alcuni mutanti periferici per inaugurare l’era degli X-Men, Cannonball porterebbe sicuramente una ventata di freschezza.

Jubilee

Marvel anni '80Jubilee è una mutante che ha spesso giocato un ruolo minore nella squadra degli X-Men, guadagnandosi tuttavia un seguito fidatissimo dopo la sua apparizione in X-Men: The Animated Series. Da allora, ha fatto il suo debutto live-action in diversi film degli X-Men, ma queste apparizioni non sono mai ammontate a niente di più di gloriosi camei.

Dal momento che i precedenti franchise degli X-Men hanno fortemente caratterizzato i membri classici della squadra come Wolverine, Ciclope e Jean Grey, i Marvel Studios potrebbero scegliere di presentare gli X-Men secondari in ruoli più prominenti nel prossimo reboot. Come tale, Jubilee sarebbe un’eccellente aggiunta, con finalmente l’adattamento live-action che i fan hanno sperato di vedere.

Elektra

Elektra Natchios è una letale assassina e guerriera, che è stata associata sia al lato giusto che a quello sbagliato della legge nella sua lunga storia nei fumetti. È un’abile spadaccina e atleta, capace di tenere testa a personaggi come Daredevil, The Punisher e Typhoid Mary.

Molti fan della Marvel riconosceranno Elektra dalla sua interpretazione di Jennifer Garner nel film Daredevil del 2003 e dal successivo (e disastroso) film su Elektra di alcuni anni dopo. Anche se il personaggio è stato riavviato per la serie Netflix Daredevil del 2015, deve ancora fare un’apparizione nel MCU; con le voci che circolano sul fatto che l’attore di Daredevil di Netflix Charlie Cox potrebbe tornare in Spider-Man: No Way Home, questo è il momento perfetto per riportare in auge anche Elektra.

Kitty Pryde

Kitty Pryde, a volte conosciuta come Shadowcat, è un popolare membro della squadra degli X-Men, che possiede la qualità di diventare completamente intangibile, il che le permette di camminare attraverso qualsiasi struttura solida con facilità. Anche se i suoi poteri sono lontani dal renderla un mutante di livello Omega, Kitty ha avuto diverse varianti estremamente potenti di se stessa nei fumetti che dimostrano il valore aggiunto che conferisce alla squadra.

Molti appassionati di film di supereroi ricorderanno che Kitty Pryde è apparsa in un certo numero di film originali degli X-Men, anche se è stata più che altro lasciata in disparte, concedendole più tempo sullo schermo solo quando Elliot Page, che la interpretava, ha guadagnato popolarità. È giunto il momento, tuttavia, che a Shadowcat venga concesso spazio in una squadra di X-Men del MCU.

Beta Ray Bill

Beta Ray Bill è uno dei personaggi più insoliti della Marvel degli anni ’80. Proveniente dal pianeta Korbin, Beta Ray Bill è una creatura simile a un cavallo che è apparsa per la prima volta in The Mighty Thor #337. Si allea spesso con gli Asgardiani e non si separa mai dall’ascia Stormbreaker, che è l’attuale arma prediletta di Thor nel MCU.

I fan della Marvel desiderano da tempo un adattamento live-action di Beta Ray Bill nel MCU, e i Marvel Studios continuano a scherzare sull’idea, accennando alle sue sembianze in una delle statue giganti che compongono il palazzo del Gran Maestro in Thor: Ragnarok. Il personaggio si abbina anche perfettamente allo stile coloratamente assurdo del regista Taika Waititi, facendo così credere a molti fan che la sua inclusione nel prossimo Thor: Love and Thunder sia inevitabile.

Quattro Metà: la nuova commedia corale su Netflix dal 5 gennaio

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Quattro Metà: la nuova commedia corale su Netflix dal 5 gennaio

Quattro Metà la commedia corale diretta da Alessio Maria Federici, scritta da Martino Coli e interpretata da Ilenia Pastorelli, Matilde Gioli, Giuseppe Maggio e Matteo Martari arriva solo su Netflix dal 5 gennaio. Il film è una produzione Cattleya e Bartlebyfilm in collaborazione con Vision Distribution e in associazione con IMPREBANCA S.p.A.

Che per ogni persona esista un’anima gemella è una teoria molto romantica ma forse poco scientifica, e per Luca e Sara la tentazione di metterla alla prova è forte.  Ma soprattutto, quest’anima gemella, com’è fatta? Ci somiglia o è il nostro opposto? È così che quasi per sfida i due invitano a cena quattro amici che, guarda caso, sono single: Chiara, Matteo, Giulia e Dario. Quattro Metà – di cui da oggi sono disponibili anche il poster e le prime foto – è una commedia romantica che racconta le storie di quattro personaggi e delle quattro coppie che questi potrebbero formare in due possibili realtà alternative. Chi si innamorerà di chi?

I personaggi

ILENIA PASTORELLI è CHIARA: Medico anestesista, solo apparentemente svagata e ingenua, Chiara è una donna istintiva e passionale che ha le idee piuttosto chiare: è in cerca di una storia seria. Non ha paura di ammetterlo, e non ha paura di viverne una. Praticamente irresistibile.

MATILDE GIOLI è GIULIA: Ricercatrice in statistica e matematica per la finanza, Giulia è una donna consapevole delle proprie potenzialità, nel lavoro come nella vita privata. Pragmatica, schietta, non si aspetta molto dagli altri -e in questo forse si sbaglia- ma a sé stessa chiede tutto. Forse troppo?

GIUSEPPE MAGGIO è DARIO: Avvocato, donnaiolo, Dario sa di piacere. Sarà la battuta pronta, sarà quello sguardo un po’ così, ma le ragazze non sembrano in grado di resistergli. Tranne una…In realtà, dietro quell’aria strafottente, anche lui ha un cuore. E forse sta solo aspettando la persona giusta per dimostrarlo.

MATTEO MARTARI è MATTEO: Collabora con una una casa editrice ma non è affatto un noioso intellettuale. Spontaneo e affettuoso, Matteo, come Chiara, non ha paura di mettersi in gioco. Ama scherzare ma non è di quelli che ruba la scena. Anzi: più di una volta dimostrerà di essere in grado di farsi da parte…

Dakota Fanning: 10 cose che non sai sull’attrice

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Dakota Fanning: 10 cose che non sai sull’attrice

Dakota Fanning è sempre stata considerata una bambina prodigio ed in effetti, chi ha decretato ciò, non si è affatto sbagliato. Ad oggi, Dakota ha 27 anni e recita da una ventina, il pubblico l’ha vista crescere, affrontare le diverse fasi della vita e ha imparato a volerle bene.

Il segreto di Dakota sta nel non montarsi mai la testa: è un attrice di successo, ha lavorato con artisti di livello ed ha saputo imporsi sulla scena mondiale anche come volto copertina. Eppure, bisogna darle atto di essere sempre stata con i piedi per terra e non contemplare nessun tipo di rivalità con sua sorella Elle.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Dakota Fanning.

Dakota Fanning: film

1. Dakota Fanning: i film e la carriera. Dopo alcuni piccoli ruoli televisivi, l’attrice debutta al cinema nel 2001 in I gattoni e, nello stesso anno, il mondo la conosce per il film Mi chiamo Sam. Da qui in poi la carriera è tutta in ascesa: recita in Tutta colpa dell’amore (2002), Le ragazze dei quartieri alti (2003), Man on Fire – Il fuoco della vendetta (2004), Nascosto nel buio (2005), La guerra dei mondi (2005), La tela di Carlotta (2006), La vita segreta delle api (2008), Push (2009), The Twilight Saga: New Moon (2009), Eclipse (2010) e Breaking Dawn – Parte 2 (2012), Night Moves (2013), Franny (2015), American Pastoral (2016) e Ocean’s 8 (2018) e C’era una volta a… Hollywood (2019).

2. Dakota Fanning è anche doppiatrice e regista. Nel corso della sua carriera, che l’ha vista dividersi tra serie tv, come Taken (2002) e L’alienista (2018), e cinema, Dakota Fanning è diventata anche doppiatrice: infatti, ha partecipato al doppiaggio de Il mio vicino Totoro (versione Disney del 2005), a Lilo & Stitch 2 – Che disastro Stitch! (2005), Coraline e la porta magica (2009) e al film tv Kim Possible – Viaggio nel tempo (2003). Ma Dakota ha iniziato da poco anche la carriera da regista: l’attrice ha esordito dietro la macchina da presa con il cortometraggio Hello Apartment (2018).

dakota fanning

Dakota Fanning in Twilight

3. Dakota Fanning ha partecipato a 3 capitoli di Twilight. Il suo può essere considerato un ruolo minore, quello della vampira Jane, membro dei Volturi: eppure, Dakota Fanning è riuscita a dare un valore aggiunto ai capitoli a cui ha partecipato. L’attrice, infatti, ha recitato in ben 3 capitoli della Twilight Saga: New Moon, Eclipse e Breaking Dawn – Parte 2, affermandosi come uno dei vampiri più potenti e spietati tra i tanti che si possono incontrare.

4. Dakota Fanning è diventata molto amica di Kristen Stewart. È normale che un attore, su ogni set, possa instaurare delle amicizia, soprattutto se i film condivisi sono più di uno. Questo, infatti, è il caso di Dakota Fanning e di Kristen Stewart: le due si sono conosciute sul set di New Moon e sono subito diventate molto amiche. La loro amicizia è continuata poi sul set di Eclipse, Breaking Dawn – Parte 2 e anche durante le riprese di The Runaways.

5. Nell’ultimo film della saga pronuncia solo una parola. Come anticipato, il ruolo della vampira Jane nella saga di Twilight è tanto breve quanto significativo. Questa è infatti capace di infliggere dolore semplicemente grazie alla forza del pensiero. Nell’ultimo film di questa, Breaking Dawn – Parte 2, il personaggio compare ancora una volta soltanto per un tempo limitato, durante il quale l’attrice ha modo di pronunciare solo una parola: “dolore”.

Dakota Fanning recita da quando era bambina

6. Ha iniziato a recitare sin da giovanissima. Appassionata di recitazione sin da quando era bambina, i genitori accompagnarono Dakota a diversi provini a Los Angeles, decidendo poi di trasferirsi qui. La bambina venne inizialmente scelta per alcuni spot pubblicitari, fino ad ottenere numerosi riconoscimenti con il film Mi chiamo Sam, nel quale ha recitato all’età di sette anni. Da quel momento venne indicata come una vera e propria bambina prodigio, che nel corso del tempo ha consolidato la propria fama lavorando in grandi film e con celebri registi.

Dakota Fanning è su Instagram

7. Dakota Fanning ha dovuto difendere il suo stile d’abbigliamento. Come tutte le star, anche Dakota Fanning ha ceduto e ha dato vita ad un profilo ufficiale su Instagram, seguito da 3,4 milioni di persone. Eppure, ha dovuto utilizzare il social per difendersi dalle critiche che sono piovute in seguito ad un pantalone un po’ bizzarro che l’attrice aveva indossato. Al di là di ciò, il suo profilo raccoglie tutta la vitalità, la spensieratezza e la professionalità della giovane Dakota, con immagini relative alle sue attività lavorative e ai momenti di svago.

dakota fanning

Dakota Fanning e Elle Fanning

8. Dakota Fanning è molto legata a sua sorella Elle. Le malelingue provano sempre a mettere zizzania tra le persone, soprattutto quando si tratta di due sorelle come le Fanning. Dakota ha sempre dichiarato di amare sua sorella Elle e di detestare qualsiasi modo di farla passare come se fossero in rivalità. Perché se è pur vero che le due sorelle si assomigliano fisicamente, è anche vero che sono due persone con un modo di recitare completamente diverso. Con gli anni che passano, inoltre, Elle si sente meno sorella minore e più amica di Dakota, forti di un legame che, nonostante gli impegni di lavoro, viene sempre nutrito.

Dakota Fanning: fidanzato

9. Dakota Fanning è fidanzata. Quella che era una bambina prodigio, ormai è diventata una donna e anche lei ha trovato un compagno. La persona che la riempie di amore e di attenzioni si chiama Henry Frye e i due sono insieme ormai dal 2017. La storia va a gonfie vele, tanto che li si vede sempre sorridenti e molto innamorati. La vita personale di Dakota Fanning è sempre stata però molto privata, e la sua vita sentimentale non è stata da meno. Tuttavia, si è a conoscenza che dal 2013 al 2016, Dakota è stata fidanzata con un modello, tale Jamie Strachan.

Dakota Fanning in C’era una volta a… Hollywoood

10. Ha recitato nel nuovo film di Tarantino. Nel 2019 l’attrice torna al cinema ricoprendo il ruolo di Lynette “Squeaky” Fromme, membro della Famiglia Manson. Pur comparendo soltanto in una sequenza del film, il personaggio si è affermato in modo piuttosto incisivo grazie all’intensa interpretazione della Fanning. Originariamente, in realtà, per questo ruolo Tarantino aveva contattato la premio Oscar Jennifer Lawrence, salvo poi decidere di affidare la parte a Dakota.

Fonti: IMDb, biography, people

Daniel Craig: 10 cose che non sai sull’attore

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Daniel Craig: 10 cose che non sai sull’attore

Daniel Craig è un attore tanto bravo quanto misterioso. Rispetto agli altri suoi colleghi, l’attore britannico gode di un fascino unico e forse è anche per questo che è stato scelto per interpretare James Bond.

Alto, biondo e occhi azzurri splendenti, Daniel Craig ha sempre dimostrato di essere un attore particolarmente capace e di essere molto versatile, oltre un uomo distinto, molto riservato e con i piedi per terra.

Ecco dieci cose da sapere su Daniel Craig.

Daniel Craig: film

1. Daniel Craig: i film e la carriera. La carriera nel mondo del cinema inizia quando Daniel Craig aveva 24 anni, a seguito di una laurea alla Guidhall School of Music and Drama. Nel 1992, inizia la carriera cinematografica recitando in film come La forza del singolo, per proseguire con Un ragazzo alla corte di re Artù (1995), Elizabeth (1998), The Trench – La trincea (1999), Sognando l’Africa (2000) e Lara Croft: Tomb Raider (2001). Il successo comincia a raggiungerlo negli anni Duemila, grazia a film come Era mio padre (2002), The Mother (2003), Sylvia (2003), The Pusher (2004), The Jacket (2005), Munich (2005) e grazie al suo primo film da James Bond, Casino Royale (2006). In seguito, Craig recita in Invasion (2007), La bussola d’oro (2007), Quantum of Solace (2008), Cowboys & Aliens (2011), Millennium – Uomini che odiano le donne (2011), Dream House (2011) Skyfall (2012), Spectre (2015) e La truffa dei Logan (2017), Cena con delitto (2019) e No Time To Die (2021).

2. Daniel Craig ha lavorato in televisione ed è anche doppiatore e produttore. Nel corso della sua carriera, Daniel Craig ha lavorato anche per il piccolo schermo, soprattutto agli inizi, in serie tv come Zorro (1993), Heartbeat (1993), Le avventure del giovane Indiana Jones (1994), I racconti della cripta (1996) e The Hunger (1997). Ma Craig ha doppiato se stesso nei videogiochi Quantum of Solace (2008), James Bond 007: Blood Stone (2010) e GoldenEye 007 (2010), ed è anche produttore: l’attore, infatti, è stato produttore esecutivo di Flashbacks of a Fool (2008) e lo sarà delle serie Purity (che dovrebbe uscire nel 2019), mentre è stato co-produttore di Spectre.

Daniel Craig: altezza

3. Daniel Craig è piuttosto alto. Daniel Craig è conosciuto per la sua prestanza fisica, ma poco si è detto sulla sua altezza. L’attore britannico, infatti, è alto ben 178 centimetri: insomma, un’altezza da far girare un po’ la testa, soprattutto quando in cima vi sono quegli occhi azzurri profondi e cristalllini.

daniel craig

Daniel Craig è 007, James Bond

4. Daniel Craig è stata la prima scelta di Barbara Broccoli per interpretare Bond. Barbara Broccoli, figlia di Albert Broccoli, lo storico produttore di tutti i film di James Bond, ha preso lei le fila della produzione dei film, dopo la morte del padre. Dopo la scadenza del contratto con Pierce Brosnan, si era alla ricerca di un nuovo Bond per poter realizzare Casino Royale: stando alle dichiarazioni della Broccoli, pare Craig sia stata la prima scelta per il ruolo di 007, maturata dopo averlo visto recitare in The Pusher.

5. Daniel Craig ha rifiutato due volte di interpretare Bond, senza riuscirci veramente. Nel corso della sua carriera, Daniel Craig si è trovato, per ben due volte, a rifiutare di interpretare James Bond, ma senza mai riuscirci veramente. La prima volta successe nei primi anni Duemila, quando gli venne proposta la parte per Casino Royal: l’attore rifiutò, salvo poi ricredersi ed accettare dopo aver letto la sceneggiatura finale. La seconda volta è avvenuta di recente quando, dopo aver girato Spectre, Craig decretò di non voler più vestire i panni dell’agente 007. Dopo molti dubbi, alla fine l’attore ha confermato la sua presenza per un ultimo film, ovvero No Time To Die.

6. Ha dovuto rinunciare ad eseguire personalmente alcune scene pericolose. A differenza dei precedenti film dedicati a 007, per No Time To Die Craig ha dovuto rinunciare ad eseguire personalmente molti degli stunt più pericolosi previsti per il personaggio. Sul set di Spectre, infatti, Craig ha riportato un brutto infortunio al ginocchio, con ripercussioni presenti ancora oggi. Anche per questo motivo, sua moglie ha fortemente insistito affinché egli non si spingesse più così all’estremo. Per il nuovo film, dunque, Craig ha dovuto accettare di farsi sostituire da alcuni stuntman e controfigure per le scene più pericolose.

Daniel Craig: fisico

7. Daniel Craig ha giocato a rugby. Di Daniel Craig si è sempre saputo che è un gran appassionato di sport, sia come spettatore, sia come praticante. Al suo fisico tiene parecchio, tanto da tenersi sempre in forma, al di là del personaggio da interpretare. Eppure, non è a tutti noto il fatto che Craig abbia una vera passione per il rugby: sebbene vi abbia giocato parecchio, conseguendo brillanti risultati quando era ragazzino, ha continuato a coltivare la passione, tanto da partecipare, in qualità di spettatore a diverse partite.

8. Daniel Craig non ha niente da invidiare agli altri attori. Non si sa quale sia il suo segreto, ma Daniel Craig gode di un fascino misterioso: saranno i capelli biondi, gli occhi azzurri, la raffinatezza e l’eleganza, mista ad un tono muscolare non indifferente. Insomma, Daniel Craig non ha di certo nulla da invidiare agli altri suoi colleghi attori, tanto che in passato è stato dichiarato come l’attore con i migliori pettorali, visti bene in Casino Royale, tanto da battere colleghi come Brad Pitt, Gerard Butler e Leonardo DiCaprio.

Daniel Craig Rachel Weisz

Daniel Craig e Rachel Weisz

9. Daniel Craig è sposato con Rachel Weisz dal 2011. Sia Daniel Craig che Rachel Weisz hanno sempre mantenuto il più stretto riserbo riguardo alla loro vita privata, senza mai raccontare molto a riguardo. Eppure, i due attori si sono sposati dopo appena sei mesi dal primo incontro, durante il set di Dream House nel 2011. In seguito sono diventati genitori di una bambina nell’estate del 2018.

10. Daniel Craig ha anche un’altra figlia. Se Rachel Weisz ha un altro figlio di 12 anni di nome Harry, nato dall’unione con il regista Darren Aronofsky, anche Daniel Craig è già genitore: l’attore, infatti, nel 1993 ha avuto una figlia, Ella, che ora ha 25 anni, nata dall’allora unione con Fiona Loudon.

Fonti: IMDb, biography, dailymail

James Cameron sul suo Spider-Man: “Il mio più grande film”

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James Cameron sul suo Spider-Man: “Il mio più grande film”

James Cameron oltre ad essere uno dei più grandi registi del cinema americano è stato anche trai registi più critici nei confronti dei cinecomics odierni ma forse non tutti si ricordano che il regista è stato molto vicino a dirigere un adattamento cinematografico di Spider-Man. Accadde ancor prima che Peter Parker diventasse l’eroe rappresentato nei film di Sam Raimi. Il regista ci lavorò tra Terminator 2: Il giorno del giudizioTitanic e trascorse diversi anni cercando di far decollare un film di Spider-Man. Nel 2021, sembra quasi impossibile che James Cameron, il talento dietro ai successi di Terminator e  Aliens, non riuscito a convincere qualcuno a finanziare la sua versione di Spider-Man. Ma gli anni ’90 erano un’epoca diversa e fino ad allora, la Marvel aveva ancora un solo film per il cinema al suo attivo: Howard il Papero. Chiunque volesse trasformare un fumetto Marvel in un film di Hollywood ha dovuto affrontare una dura battaglia. Anche qualcuno di successo come James Cameron.

In una recente intervista fatta da James Cameron con Screen Crush, il regista ha parlato del progetto definendolo: “Il più grande film che non ha mai girato”. A giudicare dalle sue dichiarazioni avrebbe dovuto essere un film di origini con un adolescente “strano, poco popolare, che passava sempre inosservato”dunque un film generazionale che avrebbe affrontato l’adolescenza e i cambiamenti che comportano. L’occasione per parlare del film è avvenuta per promuovere il suo nuovo libro Tech Noir: The Art of James Cameron, un enorme volume dove il regista descrive anche le sue lotte per realizzare il film di Spider-Man, oltre a contenere un di opere d’arte di Cameron – schizzi, dipinti, concept art – insieme al commento di Cameron sulle sue ispirazioni e sulla sua tecnica. Il libro si conclude con due illustrazioni che Cameron ha dipinto mentre stava sviluppando  Spider-Man  per mostrare ai potenziali sostenitori come voleva che fosse il suo film. Entrambi i dipinti di Cameron Spidey scrutano il personaggio mentre si arrampica sul lato di un edificio mentre New York City si agita sotto di lui.

Il regista ha poi aggiunto: “Penso che sarebbe stato molto diverso”. Cameron ha lavorato sul suo trattamento con “la benedizione di Stan Lee” e consigli. “Non ho fatto una mossa senza chiedergli il permesso”, ha aggiunto, prima di delineare il suo concetto per il personaggio. “La prima cosa a cui devi pensare”, ha continuato Cameron, “E’ che non è Spider-Man. Si fa chiamare Spider-Man, ma non è Spider-Man. È Spider-Kid. È il ragazzo del liceo-ragno. È un po’ geek e nessuno lo nota ed è socialmente impopolare e tutte quelle cose”. Con questo concetto in mente, Cameron ha visto Spider-Man come “una grande metafora”, con i suoi superpoteri che rappresentano “quella riserva inutilizzata di potenziale che le persone hanno e che non riconoscono a riconoscere in se stesse. Ed era anche nella mia mente una metafora per la pubertà e tutti i cambiamenti nel tuo corpo, le tue ansie sulla società, sulle aspettative della società, le tue relazioni con il tuo genere preferito da cui sei attratto, tutte quelle cose.” 

In merito alle sue idee sul personaggio si è soffermato sullo spara ragnatele rivelando che era più per una mutazione biologica “Andavamo verso l’idea di uno spara-ragnatele biologico come parte del suo mutamento al morso del ragno radioattivo. Qveva senso per me Stan Lee era d’accordo” – e mentre Cameron non ha mai realizzato il suo film, quell’idea è finita nello Spider-Man di Sam Raimi (e più tardi anche nelle pagine dei fumetti di The Amazing Spider-Man).

Volevo fare qualcosa che avesse una sorta di realtà grintosa”, ha continuato Cameron. “I supereroi in generale mi sono sempre sembrati fantasiosi e volevo fare qualcosa che fosse più simile a Terminator e Aliens., che combini subito nella realtà. Quindi sei in un mondo reale, non in una mitica Gotham City. O Superman e il Daily Planet e tutto quel genere di cose, dove sembrava sempre molto metaforico e fiabesco. Volevo che fosse: è New York. Nevica. Un ragazzo viene morso da un ragno. Si trasforma in questo ragazzo con questi poteri e ha questa fantasia di essere Spider-Man, e fa questo vestito ed è terribile, e poi deve migliorare il vestito, e il suo grosso problema è il dannato vestito. Cose così. Volevo radicarlo nella realtà e radicarlo nell’esperienza umana universale. Penso che sarebbe stato un film divertente da realizzare”. Sfortunatamente, Cameron non ha mai avuto la possibilità. Negli anni ’80, la Marvel aveva venduto i diritti per realizzare un  film di Spider-Man allo studio a basso budget Cannon Films. Quando Cannon è fallito, Cameron ha convinto Carolco, lo studio dietro  Terminator 2, a comprare i diritti di Spider-Man per lui, ma poi anche questo studio è andato in bancarotta prima che potesse far decollare il film.

“All’improvviso è stata una proprietà libera”, ha detto Cameron. “Ho cercato di convincere la Fox a comprarlo, ma a quanto pare i diritti erano un po’ offuscati e Sony aveva un attaccamento molto discutibile ai diritti e la Fox non si sarebbe battuta per questo. [L’ex presidente della Fox] Peter Chernin non voleva finire in una lite legale. E io sono tipo ‘Stai scherzando? Questa cosa potrebbe valere, non so, un miliardo di dollari!». 10 miliardi di dollari dopo…”

Andrew Garfield rivela cosa pensa veramente di Spider-Man: No Way Home con Tom Holland

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Anche se lui potrebbe negare sul fatto che non apparirà in Spider-Man: No Way Home, qualcuno ha finalmente convinto Andrew Garfield a parlare direttamente dei nuovi film di Spider-Man. Ovviamente, è stata solo l’occasione per dire la sua opinione personale su Tom Holland, come parte di un video intervista di Wired. Se non conoscete il programma di Wired, il format è strutturato con una serie di domande che vengono rivolte all’intervistato/celebrità basate sulle ricerche più popolari fatte su google su di lui, in questo caso Andrew Garfield. Generalmente vengono selezionate le domande più scottanti da internet, tra queste ovviamente i fan hanno fatto ricerche sul nuovo film e su Tom Holland come Peter Parker, della serie “Cosa pena Andrew Garfield del nuovo Spider-Man” etc etc. Rileggendo queste richieste l’attore in persona è stato chiamato a commentarle e sentite cosa ha risposto:

Mi piace molto”, dice Garfield nel video, [che puoi vedere qui sotto]. “Penso che sia una persona meravigliosa. L’ho incontrato una volta ai BAFTA un anno. Abbiamo fatto una bella chiacchierata. È un ragazzo di Kingston, [quindi] siamo praticamente vicini di casa. Viene dal Surrey. Come attore, penso che sia assolutamente meraviglioso. Sono super grato che sia lui a riprendere il vestito. Adoro quei film. Penso che abbiano appena fatto un lavoro incredibile il prossimo film.”

Alcuni rumors hanno rivelato che sia Garfield che la star di Spider-Man Tobey Maguire appariranno nel nuovo film No Way Home al fianco di Tom Holland.  Sono state diffuse in rete persino alcune foto e i video dal set che ritraggono i tre attori di Spider-Man insieme ma in questo senso c’è tanta confusione tra i materiali veri rubato dal set e veri e propri fotomontaggi orchestrati ad arte da qualche accanito fan. Inoltre il cast e i produttori hanno ignorato o addirittura negato quelle immagini. In merito a questa ecco quello che l’attore ha recentemente rivelato su Variety: “Capisco perché le persone stanno impazzendo per questo concetto perché anche io sono un fan. Non puoi fare a meno di immaginare scene e momenti di ‘Oh, mio ​​Dio, quanto sarebbe figo se lo facessero? Ma è importante per me dire agli atti che questo non è qualcosa in cui sono consapevole di essere coinvolto. Ma so che non sarò in grado di dire nulla che possa convincere nessuno che non so cosa sia succedendo. Non importa quello che dico, sono fottuto. O sarà davvero deludente per le persone o sarà davvero eccitante.”

Spider-Man: No Way Home, quello che sappiamo

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale italiane il 16 dicembre 2021.

Il Pinguino: Colin Farrell protagonista della serie spinoff di The Batman

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Arriva da Deadline la notizia che Il Pinguino di Colin Farrell che apparirà in The Batman, l’atteso film sul pipistrello firmato da Matt Reeves che debutterà il  il 4 marzo 2022  diventerà il protagonista di una serie spin-off per HBO MAX. Colin Farrell sarà protagonista e produttore esecutivo della nuova serie HBO Max che sarà  incentrata sull’ascesa al potere di Penguin nel mondo criminale di Gotham. Lauren LeFranc è accreditata come la scrittrice della serie tv.  Il regista Matt Reeves e il produttore di The Batman, Dylan Clark saranno coinvolti nelle vesti di produttori esecutivi della serie Penguin rispettivamente con le loro società 6th & Idaho e Dylan Clark Productions. Lo show sarà prodotto da Warner Bros Television. HBO Max non ha fornito alcun commento a riguardo.

The Penguin  sarebbe il secondo spin-off HBO Max dell’imminente The Batman di ReevesIl primo, ambientato al dipartimento di polizia di Gotham, vedrà Joe Barton coinvolgo come showrunner. La sinossi ufficiale di The Batman rilasciata dalla Warner Bros rivela che il film mostrerà il disilluso e arrabbiato Batman di Pattinson che indaga su un inquietante mistero che ha terrorizzato Gotham. Questa sinossi sottolinea anche il comportamento violento di Batman e la presa di coscienza che non è migliore dei criminali che sta fermando. Il riassunto piuttosto dettagliato ha continuato a descrivere una serie di indizi che condurranno Batman attraverso il mondo sotterraneo di Gotham, dove affronterà la Catwoman di Selina Kyle e una galleria di ladri che si rifugiano nel ventre criminale della città. Questo indica un film che potenzialmente corre il rischio di essere molto sovraffollato.

Il film

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

People Choice Awards 2021: Marvel e Disney portano tutto a casa

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People Choice Awards 2021: Marvel e Disney portano tutto a casa

L’edizione 2021 dei People Choice Awards ha confermato che il pubblico ama la Disney (e la Marvel). Tra supereroi, animazione e rivisitazione di classici, la Casa di Topolino ha messo in saccoccia tutti i premi dei riconoscimenti assegnati dal pubblico. Ecco di seguito la winner list:

  • THE MOVIE OF 2021 Black Widow
  • THE COMEDY MOVIE OF 2021 Free Guy
  • THE ACTION MOVIE OF 2021 Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli
  • THE DRAMA MOVIE OF 2021  Crudelia
  •  THE FAMILY MOVIE OF 2021 Luca
  •  THE MALE MOVIE STAR OF 2021  Dwayne Johnson
  •  THE FEMALE MOVIE STAR OF 2021 Scarlett Johansson
  • THE DRAMA MOVIE STAR OF 2021  Kevin Hart
  • THE COMEDY MOVIE STAR OF 2021  Dwayne Johnson
  • THE ACTION MOVIE STAR OF 2021  Simu Liu
  •  THE SHOW OF 2021 Loki
  •  THE DRAMA SHOW OF 2021  Grey’s Anatomy
  • THE COMEDY SHOW OF 2021  Never Have I Ever
  • THE MALE TV STAR OF 2021   Tom Hiddleston
  •  THE FEMALE TV STAR OF 2021  Ellen Pompeo
  •  THE DRAMA TV STAR OF 2021  Chase Stokes
  •  THE COMEDY TV STAR OF 2021  Selena Gomez
  • THE BINGEWORTHY SHOW OF 2021  Squid Game

King’s Man – Le origini, l’incontro con i protagonisti

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King’s Man – Le origini, l’incontro con i protagonisti

Dopo due avventure di grande successo per la saga di Kingsmen: Secret Service, Matthew Vaughn ha deciso di tornare indietro nel tempo alla fondazione dell’organizzazione segreta di intelligence, e così ci ha regalato King’s Man – Le origini, che arriverà al cinema il prossimo 16 dicembre.

All’incontro virtuale con la stampa per promuovere il film che riserverà sorprese ed emozioni, hanno partecipato il protagonista Ralph Fiennes, il giovane Harris Dickinson, Djimon Hounsou, Rhys Ifans, Gemma Arterton, Tom Hollander e ovviamente il regista e sceneggiatore Matthew Vaughn.

Tutti i personaggi hanno una loro unicità e delle caratteristiche che li rendono speciali, tuttavia Tom Hollander ha avuto a che fare con delle unicità più stratificate, visto che ha interpretato Re Giorgio V, Guglielmo II e Nicola II, tutti insieme. “C’è stato un sacco di lavoro di make up – ha spiegato l’attore – ma a volte ho avuto difficoltà a differenziare gli accenti, soprattutto tra il tedesco e il russo che, in inglese, hanno dei suoi simili. Ma sono personaggi molto diversi tra loro e quindi questo mi ha aiutato molto. Per Matthew era importante che fosse lo stesso attore a interpretare i tre cugini, perché doveva essere chiaro che i tre personaggi erano imparentati, dopotutto, la Prima Guerra Mondiale è stata una specie di affare di famiglia.”

Da tre personaggi storici interpretati dallo stesso attore, si passa ad un personaggio che si muove a cavallo tra storia e mito, strabordante e misterioso, proprio come l’attore che lo ha interpretato. Com’è stato per Rhys Ifans il processo di ricerca per mettere in scena il Monaco Rasputin?

Naturalmente l’attore conosceva già la figura storica: “Sapevo della sua influenza sulle persone, del suo carisma e si conosceva già all’epoca come un personaggio mitico, cosa che è rimasta anche nelle lezioni di storia. Aveva questo look incredibile, nelle foto storiche si vede bene. Sembrava consapevole dell’impatto della sua immagine, ti guardava davvero attraverso le foto, aveva lo sguardo fisso in macchina. Era un mistico e un guaritore, era consapevole di quanto un elemento di performance nella sua persona, con fumi e specchi, fosse importante per la sua immagine, era stato capace di farsi strada nella vita, fino ad alti livelli e posizione di potere. Nello specifico, nel suo caso, aveva acquisito il potere di iniziare e finire le guerre, è stato un grande personaggio.”

L’azione di King’s Man – Le Origini è stata impegnativa ma soddisfacente, a risultato raggiunto

Un altro nome di grande spessore presente nel cast di King’s Man – Le origini è Djimon Hounsou, che nel film interpreta Shola, amico e assistente dell’Orlando Oxford di Ralph Fiennes. Proprio a lui sono dedicate alcune delle sequenze di lotta più concitate del film, cosa della quale l’attore non sembrava essere troppo grato a Vaughn! “Ero eccitato di far parte della storia, di lavorare con Matthew, finalmente, di andare a raccontare la fondazione del mito dei Kingsmen. Abbiamo raccontato un pezzo di Storia dell’Europa che io personalmente non conoscevo. Credo sia stato bello portare luce in quel periodo storico, ma fare le scene d’azione in questo film è stata una vera sfida. Non avevo assolutamente idea di quanto potesse essere impegnativo, non sapevo qual era il suo metodo di lavoro. Non avevo idea di come sarebbero venute le scene, e mi sono fatto male durante le riprese, è stata una vera sfida, ma è davvero gratificante guardare il prodotto finito.”

Il vero motore dell’azione però è Conrad, il coraggioso figlio di Oxford, interpretato da Harris Dickinson. E anche lui, come Hounson, si è trovato alle prese con un lavoro fisico che non pensava di dover fare. “Non avevo mai fatto cose così prima, sono stato fortunato a guardare il lavoro degli stunt in studio. Eravamo tutti molto contenti di questo aiuto e questo esempio che ci veniva dato, perché era come essere di nuovo studenti, di stare l’ì ad imparare. Per me è stata una sfida mentale e fisica, sono grato per essere stato in questo contesto. Se penso al piccolo me, ho sempre sognato questo tipo di cose, diventare un eroe, salvare il mondo, fare queste acrobazie. Il me piccolo sarebbe davvero contento di questo ruolo.”

In un mondo di uomini, le poche donne presenti devono farsi valere il doppio, e così quale migliore scelta di Gemma Arterton per interpretare Polly, la tata del giovane Conrad, che lo ha cresciuto come un figlio suo, insegnandogli la disciplina e la necessità di essere sempre puliti per la cena. Ma lungi dall’essere un ruolo negli schemi, Polly è molto di più di quello che appare. Per interpretarla, Arterton si è ispirata alle suffragette che però sono venute dopo, storicamente, ma gran parte della sua base per il ruolo è arrivata dalla sua vita: “Mi sono ispirata principalmente alle donne con cui sono cresciuta. Erano molto caparbie, serie e efficienti, ma erano di quelle che avevano uno spirito forte. E così è Polly, ho amato interpretarla, lei è sempre molto composta, sempre ordinata e pulita, si potrebbe pensare che sia severa, ma ha gli occhi che le brillano”… e quello scintillio dice molto più di lei di tutti i corpetti inamidati, aggiungiamo.

Come Harry era stato la porta d’ingresso di Eggsy nel mondo dei Kingsmen, così Orlando Oxfort è la porta d’ingresso in questa nuova storia che in realtà racconta come siamo arrivati a Harry, Eggsy e Merlino. Nessuno come Ralph Fiennes, nei panni di “erede” e “predecessore” allo stesso tempo di Colin Firth, poteva rivestire questo ruolo: “È stata una grande proposta. Interpreto un uomo che ha un passato feroce, di guerra e combattimenti, che perde la moglie in maniera violenta, tra le sue braccia, e si vota alla non violenza, cresce un figlio da solo, con l’aiuto di Polly. E mi piace perché il film mostra questo uomo deciso e incrollabile che però si rende conto ad un certo punto che deve cambiare, deve prendere una decisione. C’è un momento in cui “devi prendere le armi” e questa persona che drammaticamente sceglie di non cedere mai più alla violenza, alla fine trova il coraggio di cambiare e fare la scelta giusta. La sceneggiatura è stata subito allettante per me.”

E veniamo infine alla mente del progetto, Matthew Vaughn, che ancora una volta firma regia e sceneggiatura e spiega perché il passo naturale per proseguire con il franchise è stato quello di tornare indietro, alle origini: “Nei due film precedenti, abbiamo visto Harry che spiega a Eggsy come sono nati i Kingsman. In questo modo avevamo già una storia, sapevamo già cosa raccontare, esisteva un folklore del franchise, dovevo solo attenermi a ciò che avevo già raccontato e scritto. E poi c’è stato il casting di Ralph. Scegliere lui per interpretare Oxford mi ha messo davanti a una serie di domande intelligenti che mi hanno aiutato a portare in vita la storia, e ho amato lavorare con tutti, è stato divertente.”

E altrettanto divertente è guardare King’s Man – Le origini, che arriverà in sala il 16 dicembre e che riserverà davvero tante sorprese agli spettatori. Oltre agli intervenuti alla conferenza, nel cast del film ci sono anche Matthew Goode, Daniel Brühl, Aaron Taylor-Johnson, Charles Dance e Alexandra Maria Lara.

Star Wars: la classifica degli 8 migliori antieroi

Star Wars: la classifica degli 8 migliori antieroi

Come nella mitologia classica che ha ispirato George Lucas nella creazione della saga, in Star Wars ci sono principalmente eroi o cattivi. In una scissione netta del bene e del male, Luke Skywalker è un ottimista sempre volto a fare la cosa giusta, mentre Darth Vader è, almeno inizialmente, introdotto come l’incarnazione senza volto del male puro.

Non si può negare però che esistano in Star Wars personaggi che si muovono sul confine tra bene e male: gli antieroi. I personaggi grigi, fatti di luci e ombre, nuovi veri protagonisti della serialità contemporanea non mancano nemmeno nella saga di Guerre Stellari. Vediamo ora chi sono gli antieroi meglio costruiti in Star Wars.

Gli antieroi di Star Wars: Migs Mayfeld

Nell’episodio “Capitolo 6: The Prisoner” della prima stagione di The Mandalorian, un ruolo importante è svolto dall’ex tiratore scelto Migs Mayfeld, membro di una banda di fuorilegge. Inizialmente alleato di MandoMayfeld è un cattivo tradizionale in questo episodio: quando rompe il patto con Din Djarin, ribalta la situazione in suo favore e lo lascia bloccato in una cella chiusa a chiave.

Quando Mayfeld ritorna nell’episodio della seconda stagione “Capitolo 15: Il Vendicatore”, collaborando con Mando riesce a redimersi almeno in parte. Da ricordare è il lungo monologo di Migs sul relativismo delle regole e sull’assenza di una netta distinzione tra bene e male. 

Jango Fett nel secondo capitolo di Star Wars

In Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni, Jango Fett ha il compito di uccidere Padmé. Il personaggio è chiaramente un cattivo: è scoperto da Obi-Wan e si trova a scontrarsi con il leggendario Jedi.

Ciò che muove Fett non sono le solite cattive intenzioni di un malvagio: il personaggio ha bisogno di soldi per poter dare una vita dignitosa al figlio clonato. Si dichiara lui stesso “solo un uomo semplice che cerca di farsi strada nell’universo.”

Lando Calrissian

Star WarsAl centro de L’impero colpisce ancora, Ian e i Ribelli fuggono dalla flotta imperiale per cercare riparo. Trovano rifugio grazie a Lando Calrissian.

Lando è un amico di vecchia data di Ian ma lo vende a Darth Vader. Cambiando di nuovo rotta nel corso delle vicende, poiché Vader continua a modificare il loro accordo, Lando, pentito del proprio tradimento, aiuta Leila e gli altri a scappare.

Asajj Ventress

Asajj Ventress fu introdotta come un oscuro criminale nella serie Star Wars: The Clone Wars, ma si è rivela molto più complessa di quanto sembri inizialmente.

Nella quarta stagione di The Clone Wars, Ventress cambia la sua condotta e diventa un antieroe più retto moralmente: tradita da Dooku, cerca senza successo vendetta contro di lui, trasformandosi in un cacciatore di taglie e collaborando con alcuni dei suoi ex nemici Jedi.

Din Djarin

“Posso portarti al caldo, o posso portarti al freddo.” Nell’episodio pilota di The Mandalorian, Din Djarin è introdotto come un malvagio che uccide facilmente i sicari e dice la sua frase d’effetto.

Anche se successivamente si prende a cuore un bambino e, eroicamente, fa di tutto per proteggerlo, Mando rimane un freddo assassino dalla morale discutibile.

Anakin Skywalker umanizza il male in Star Wars

L’emblema del male in Star Wars è Darth Vader, introdotto nel film del 1977. Ne L’impero colpisce ancora viene però umanizzato: è Anakin, il padre biologico di Luke Skywalker.

Nella trilogia prequel, Anakin Skywalker appare come un eroe tragico paragonabile ad Amleto o a Michael Corleone. Ma è la serie animata Star Wars: The Clone Wars a far leva ancora di più sugli aspetti antieroici del personaggio.

Boba Fett

Il cacciatore di taglie Boba Fett, abilmente interpretato da Jeremy Bulloch, viene introdotto come criminale secondario ne L’impero colpisce ancora. Darth Vader assume il pistolero western per rintracciare il Millennium Falcon.

A partire dalla seconda stagione di The Mandalorian, Boba viene riportato in vita dall’attore Temuera Morrison, che riprenderà il suo ruolo anche nella serie spin-off The Book of Boba Fett: qui Fett assumerà il controllo della malavita criminale di Tatooine.

Han Solo

Quando viene introdotto nella Taverna Mos Eisley, Han Solo sembra preoccuparsi solo dei suoi interessi e di quelli del compagno Chewbacca: accetta di accompagnare Luke e Obi-Wan semplicemente per la ricompensa in denaro. Eppure, alla fine della trilogia, Ian è uno degli eroi della ribellione.

Unitosi ai Ribelli, continua però ad essere un antieroe. Han è il pistolero che s’imbatte in sparatorie, debiti e scontri continuamente e che, dopo la caduta dell’Impero e l’ascesa del Primo Ordine, torna alle origini.

West Side Story: il giovane cast racconta il remake di Steven Spielberg

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Ansel Elgort (Tony), Rachel Zegler (María), Ariana DeBose (Anita), David Alvarez (Bernardo), Mike Faist (Riff), Josh Andrés Rivera (Chino), Corey Stoll (Tenente Schrank) e Brian d’Arcy James (Agente Krupke) sono i protagonisti del remake di West Side Story ad opera di Steven Spielberg, che, coraggiosamente, si cimenta nel genere musical e va a scomodare una pietra miliare di Hollywood, il capolavoro di Robert Wise del 1961.

L’intenzione di Spielberg si evince immediatamente dalla scelta di questi nomi: sono giovani, quasi tutti sconosciuti (a parte Elgort e gli adulti Stoll e d’Arcy James) e di etnie varie, il che evidenzia la sua intenzione di mettere in scena un conflitto etnico e generazionale, tra bande, ma anche tra culture.

Rachel Zegler è Maria

Durante l’incontro con il cast, Rachel Zegler, l’erede di Natalie Wood nel ruolo di Maria, ha ricordato Stephen Sondheim, autore delle canzoni e delle musiche originali, che ha affiancato Kushner alla sceneggiatura ed ha presenziato alle sedute di registrazione con il cast insieme a Spielberg, in sala di registrazione.

“Penso di poter parlare per tutti qui oggi quando dico che molti di noi non sarebbero qui senza le parole di Steve Sondheim. Siamo stati così fortunati non solo a poter cantare i suoi testi, ma anche a parlargliene. È stato davvero stimolante come artista guardare qualcuno che aveva creato quest’opera d’arte e dopo 64 anni ancora ne parlava come qualcosa che potesse essere cambiato e perfezionato.”

Uno dei ruoli più temuti del film è senza dubbio quello di Anita, non solo perché è valso l’Oscar alla sua interprete originale, Rita Moreno, ma soprattutto perché Moreno è nel cast del film, nel ruolo di Valentina, e accettare di essere la nuova Anita era anche mettersi in gioco sotto gli occhi di Rita Moreno, un EGOT!

Ariana DeBose è Anita

A Ariana DeBose è toccato l’onere e l’onore, e possiamo dire con certezza che la Anita del 2021 non ha nulla da invidiare a quella del 1961. “Mi sento come se la risposta a questa domanda cambi ogni volta che me la pongono – ha esordito DeBose di fronte alla domanda sul senso di responsabilità che il ruolo richiedeva – Quando mi è stato chiesto per la prima volta di fare un’audizione, ho dovuto essere spinta nella stanza. Di per sé non pensavo che questo fosse mai un lavoro che sarei riuscita ad ottenere. Perché Anita non assomiglia a nessuno di noi, Anita è Rita Moreno. E io ero proprio stupita che Steven e Tony fossero aperti a prendere in considerazione questa cosa. Ero come se non volessimo toccare quel determinato tasto, in virtù del fatto che sono una donna di colore, come se si volesse parlare di ciò che io potevo portare al personaggio per questo motivo.Ma pensavo che non fossi la scelta giusta. Dopo aver ottenuto la parte ho pensato che fosse bellissimo, mi sentivo preparata, sapevo di potercela fare. Pensavo che sarebbe andato tutto bene. Poi ho incontrato Rita Moreno, e ho subito pensato ‘ma cosa diavolo pensavo?’ È una pessima idea! Insomma mi sono dovuta calmare parecchio perché se provavo a cercare di raggiungere quel successo, quella performance, sarei andata incontro al disastro. Invece ho dovuto capire che dovevo fare cosa era meglio per questa versione di Anita.”

Ansel Elgort è Tony

A interpretare Tony, il lanciatissimo (e altissimo) Ansel Elgort, che forse del gruppo è quello più noto e anche la sorpresa più grande, visto che tutto quello che aveva fatto vedere del suo talento, fino a questo momento, escludeva canto e danza, e invece in West Side Story si rivela una sorpresa scena dopo scena. Quello che però ha determinato la bontà della sua performance, a suo dire, è stata la mole di prove e la condivisione di tempo e spazi con Mike Faist, che interpreta Riff, il leader dei Jets.

“Io e Mike siamo stati come Riff e Tony, abbiamo passato molto tempo insieme e abbiamo costruito quella specie di amicizia, abbiamo immaginato insieme cosa potesse essere essere dei bambini che giocano a fare i Jets, prima che le cose diventino troppo violente. Abbiamo cercato di costruire quell’amicizia frequentandoci tanto. Devo dare molto credito per la mia performance alle persone con cui sono stato tanto fortunato da lavorare. Persone straordinarie, anche perché quando sono arrivato alle prove, non ero proprio un ballerino molto forte, anzi, ero sicuramente il più debole, eppure tutti questi ballerini incredibili che sono tutt’intorno a me non hanno fatto altro che supportarmi. Harrison Cole, il coach, mi ha aiutato tantissimo con i miei passi. E Justin Peck e Patty e Craig Solstein, è stata una squadra di persone che hanno cercato di rendermi migliore. Ma in realtà l’intero processo, fare tutto, cantare, ballare, recitare, è stato come stare in un’incubatrice. E Steven voleva che tutti noi fossimo al nostro meglio. Devo dare davvero il merito del mio risultato al fatto che faccio parte di un tale incredibile insieme in cui tutti si migliorano a vicenda… e mi hanno reso il meglio che potevo essere.”

David Alvarez è Bernardo

Nessuna storia funziona senza un cattivo, ma nel caso di Bernardo si tratta più che altro di un antagonista. David Alvarez ha costruito un personaggio carismatico e affascinante, forse un po’ cocciuto ma niente affatto semplice. E per lui è stato “spaventoso… perché non sapevo se lo stavo facendo bene per metà del tempo. Mi sentivo bene in questo ambiente protetto in cui tutti mi mostravano cosa potevo fare, volevano solo che mi fidassi di me stesso per avere fiducia e cercare dentro di me cosa pensavo davvero di poter portare a questo personaggio. E questo è davvero raro, in un progetto così grande, poi. In questo modo però mi hanno anche spaventato perché è come se avessi avuto la responsabilità creativa di qualcosa. Ma allo stesso tempo, questo è ciò che ti rende un artista migliore, quindi mi sento che questa esperienza ci ha aiutati a diventare tutti artisti migliori, grazie a questo processo.”

Mike Faist è Riff

Il leader dei Jets, Riff, ha il volto di Mike Faist che conoscerà chi ha visto Panic, serie Amazon Prime, disponibile sulla piattaforma. A dispetto del ruolo taciturno dello show Prime Video, in questo caso Riff parla tanto, ma canta e balla anche alla perfezione, doti su cui ha dovuto costruire un personaggio che in qualche modo nasce dalle macerie del West Side.

“Mi sono dovuto appoggiare al luogo da dove lui proviene. Da dove viene la paura fortissima che prova? Questi ragazzi non hanno una famiglia, cercano di ottenere un posto nella città che si trasforma intorno a loro, ma non hanno nessun modello, solo questo atteggiamento tossico di una tribù, una relazione familiare che hanno costruito tra loro e che si esplica in questo modo malsano. Ed è l’unica cosa che hanno. E così quando Tony torna dalla prigione e sta davvero cercando di cambiare e di essere diverso, il mio personaggio non la prende bene. Riff è incapace di riconoscere il cambiamento in Tony, così come non vede il cambiamento nella città, la sua è riluttanza a lasciar andare le cose, è questa la sua paura e se ci penso bene nasce dal suo amore per le cose, per la città com’era, per Tony, come lo conosceva.”

Josh Andrés Rivera è Chino

Esordire al cinema in un film di Spielberg non è per tutto, ma è ciò che può vantare nel suo curriculum Josh Andrés Rivera, scelto dal regista per interpretare Chino, una gioia ma anche una responsabilità: “Questo film rappresenta un sacco di cose, e per me è il mio primo film, ed è diretto da Steven Spielberg! Mi ha dato persino la possibilità di portare avanti la rappresentazione dell’eredità portoricana, di cui faccio parte. Inoltre mi è piaciuto aggiungere sfumature a un personaggio che già si conosce, perché Chino è quello gentile e studioso, ma poi passa al lato oscuro! Ringrazio Tony Kushner che mi ha dato questa possibilità, ma penso anche che sia stata una grande fortuna avere la possibilità di fare un film come questo, è stato incredibile.”

Corey Stoll è l’Agente Schrank

Dei volti che vedremo in West Side Story, quello di Corey Stoll nei panni dell’Agente Schrank è sicuramente uno dei pochi noti al grande pubblico. Personaggio “non cantante né ballante”, Schrank è una specie di testimone delle vicende, che non può fare molto per arginare la lotta tra bande, ma che contribuisce alla conversazione sul dialogo e la lingua tra le bande.

“Il mio personaggio è fondamentalmente razzista, ma cerca comunque di fare quello che è giusto. Lui è l’esempio di come coloro che sono al potere si aggrappano esso… e, sai, io rappresento l’autorità, cerco di mantenere quella linea. E, sai, avevo di gran lunga il minor numero di giorni sul set rispetto a chiunque altro, qui. Alcuni di loro lavoravano da mesi prima che arrivassi io sul set, e questo amplifica la mia sensazione di essere il più vicino a quello che proverà il pubblico a vedere il film. E tutti i giorni c’erano questi ragazzi giovanissimi ma già super professionali, c’era quest’energia e poi c’era Steven Spielberg che ha 70 anni ed è la definizione di esperienza, ed entrambi con così tanto entusiasmo. Era come se questa fosse la cosa più eccitante che avessero mai fatto. E ogni giorno sul set era così. Um, quindi è stato solo un piacere per me che ero un estraneo, ma mi sono sentito davvero fortunato a poter assistere a questo spettacolo.”

Brian d’Arcy James è il Sergente Krupke

E non si può certo dire che l’esperienza di Brian d’Arcy James sia stata tanto differente, visto che anche il suo personaggio non ha grande parte nell’azione e nelle scene di ballo, nel film. Mi sono sentito allo stesso modo… Lo spirito di questo film è basato proprio sul fatto che tutti erano così innamorati del progetto. Così innamorati l’uno dell’altro che penso che tutti noi lo abbiamo apprezzato, cioè almeno noi testimoni della produzione lo abbiamo apprezzato, visto che per noi non c’era molto da fare!”

West Side Story, al cinema dal 23 dicembre

West Side Story, l’adattamento cinematografico del musical diretto dal vincitore dell’Academy Award® Steven Spielberg, arriverà il 23 dicembre nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia.

Diretto dal vincitore dell’Academy Award® Steven Spielberg, da una sceneggiatura del vincitore del Premio Pulitzer e del Tony Award® Tony Kushner, West Side Story racconta la classica storia delle feroci rivalità e dei giovani amori nella New York del 1957. La rivisitazione dell’amato musical è interpretata da Ansel Elgort (Tony), Rachel Zegler (María), Ariana DeBose (Anita), David Alvarez (Bernardo), Mike Faist (Riff), Josh Andrés Rivera (Chino), Ana Isabelle (Rosalía), Corey Stoll (Tenente Schrank), Brian d’Arcy James (Agente Krupke) e Rita Moreno (nel ruolo di Valentina, proprietaria del negozio in cui lavora Tony). Moreno, una degli unici tre artisti ad aver vinto i premi Oscar®, Emmy®, GRAMMY®, Tony® e Peabody, è anche una dei produttori esecutivi del film.

La squadra creativa del film, che unisce il meglio di Broadway e Hollywood, include Tony Kushner, che è anche il produttore esecutivo; il vincitore del Tony Award® Justin Peck, che ha ideato le coreografie del film; il celebre direttore d’orchestra della Los Angeles Philharmonic e vincitore del GRAMMY Award® Gustavo Dudamel, che ha curato le registrazioni dell’iconica colonna sonora; il compositore e direttore d’orchestra candidato all’Academy Award® David Newman (Anastasia), che ha composto la colonna sonora; la compositrice vincitrice del Tony Award® Jeanine Tesori (Fun Home, Thoroughly Modern Millie), che ha supervisionato il cast per le parti cantate; e il music supervisor candidato al Grammy® Matt Sullivan (La Bella e la Bestia, Chicago), produttore esecutivo delle musiche del film. Il film è prodotto da Spielberg, dalla produttrice candidata all’Academy Award® Kristie Macosko Krieger e dal produttore vincitore del Tony Award® Kevin McCollum. West Side Story è l’adattamento cinematografico dello spettacolo di Broadway originale del 1957, con libretto di Arthur Laurents, musiche di Leonard Bernstein, testi di Stephen Sondheim, e ideato, diretto e coreografato da Jerome Robbins.

Godsend – Il male è rinato: trama, cast e curiosità sul film horror

Nella moderna genetica e nelle scienze biologiche applicate in genere, la clonazione è la tecnica di produzione di copie geneticamente identiche di organismi viventi tramite manipolazione genetica. In questa ultima accezione il termine è divenuto di uso comune a partire dagli anni novanta, con i primi esperimenti del caso. Con il diffondersi di tali studi, il cinema ne ha naturalmente tratto spunto per alcuni film di diverso tipo. In particolare si ricorda l’horror Godsend – Il male è rinato, uscito in sala nel 2004 per la regia di Nick Hamm, noto anche per i film The Hole e Killing Bono.

Scritto da Mark Bomback, il film rielabora dunque le principali teorie sulla clonazione per esplorarne le derive e le possibilità più mostruose. Si costruisce a partire da qui una storia particolarmente ricca di colpi di scena, segreti dal passato e orrore continuo. Ad impreziosire il film, in particolare, vi è la presenza di diversi attori particolarmente noti, tra cui vincitori o candidati al premio Oscar. Nonostante ciò, al momento della sua uscita il film non ottenne una particolare approvazione né dalla critica né dal pubblico, portando il film a passare piuttosto in sordina.

Negli anni, tuttavia, gli appassionati del genere lo hanno riscoperto e rivalutato come un piccolo cult, pur con tutti i suoi difetti. Tra la storia in sé e gli interpreti presenti, Godsend – Il male è rinato rimane dunque un titolo da non lasciarsi sfuggire. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Godsend – Il male è rinato: la trama del film

Protagonisti del film sono i coniugi Paul e Jessie Duncan, i quali vedono la loro pacifica vita sconvolta dalla morte a 8 anni del figlio Adam, rimasto coinvolto in un terribile incidente. Al termine del funerale i due vengono avvicinati da un uomo che si presenta come il dottor Richard Wells, esperto di genetica al The Godsend Institution. Egli offre loro una possibilità tanto sconvolgente quanto allettante, ovvero quella di clonare il loro figlio semplicemente prelevano alcune cellule dal suo cadavere. La proposta genera inizialmente una profonda indignazione nei Duncan, i quali cambieranno però idea dopo aver scoperto che Jessie non può avere altri figli.

Il dottor Wells compie dunque l’operazione promessa e nasce così un “nuovo” Adam. Con lui, identico in tutto e per tutto all’originale, sembra tornare la pace nella famiglia Duncan. Otto anni dopo, però, il giorno del suo compleanno, Adam inizia ad avere degli strani incubi, i quali sembrano legati ad un bambino di nome Zachary. Questi, sempre più ricorrenti, spingeranno Paul e Jessie ad indagare a riguardo, scoprendo terribili verità. Il dottor Wells, infatti, sembra non aver clonato soltanto il figlio dei due, ma anche qualcosa di spaventoso, maligno, tornato dalla morte per diffondere nuovo orrore.

Godsend Il male è rinato cast

Godsend – Il male è rinato: il cast del film

Ad interpretare i coniugi Paul e Jessie Duncan vi sono rispettivamente gli attori Greg Kinnear e Rebecca Romijn. Lui è noto in particolare per il film Qualcosa è cambiato, per cui è stato candidato all’Oscar come miglior attore non protagonista, mentre lei è celebre per aver interpretato Mystica nella prima trilogia degli X-Men. Accanto a loro, nei panni del figlio Adam vi è l’attore Cameron Bright. Questi, nello stesso 2004, ha recitato in altri due celebri film come The Butterfly Effect e Birth – Io sono Sean. In quest’ultimo ha interpretato, similmente a Godsend, un bambino piuttosto inquietante.

Nel ruolo del misterioso Zachary, invece, vi è invece l’attore Devon Bostick, noto per aver recitato nella serie The 100 e nei film di Diario di una schiappa. In ultimo, ad interpretare il dottor Richard Wells vi è l’attore Robert De Niro. Originariamente, il premio Oscar aveva in mente di partecipare al progetto semplicemente con un cameo. Tuttavia, dopo aver saputo del suo interessamento al progetto, il regista lo convinse a recitare in qualche scena in più del previsto. De Niro si è in seguito pentito di questa cosa, poiché permise ai produttori di promuoverlo come uno dei protagonisti del film, pur non essendolo.

Godsend – Il male è rinato: il finale, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Di Godsend – Il male è rinato è rimasto particolarmente celebre il finale. Questo lascia il racconto piuttosto aperto, facendo dunque intuire che la vicenda narrata è tutt’altro che risolta. In seguito il regista ha raccontato di come siano stati girati ben cinque finali diversi e alla fine sia stato scelto il più “mansueto”. Secondo Hamm, infatti, si erano pensate anche delle soluzioni più controverse e orrorifiche, le quali potevano però risultare fin troppo cupe, inficiando sull’intera visione. I produttori, inoltre, affermarono che tale finale aperto avrebbe eventualmente permesso la realizzazione di ulteriori sequel. Dato lo scarso risultato del film, questi non vennero però mai prodotti.

È possibile fruire di Godsend – Il male è rinato grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rai Play e Chili Cinema. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 7 dicembre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Black Adam: delle intense foto dal backstage con Dwayne Johnson

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Black Adam: delle intense foto dal backstage con Dwayne Johnson

Dwayne Johnson ha recentemente incontrato Total Film per far luce sul suo ruolo di antieroe carico di magia, Black Adam, e sembra che questo personaggio sia sempre stato destinato a prendere in vita sullo schermo.

“C’era sempre qualcosa di unico, di diverso in Black Adam. Era un cattivo, un antieroe, a seconda della tua interpretazione di cosa sia un cattivo – spiega l’attore – Ho adorato l’idea che il suo dolore e la sua rabbia derivino dalla perdita ed è stato alimentato dall’oppressione. E a un certo punto, ha rifiutato di essere trattenuto. Se fai del male a lui, alla sua famiglia o alla sua gente, allora morirai. È così semplice.”

Ecco di seguito le immagini da Total Film:

Tutto quello che sappiamo su Black Adam

Il cast completo di Black Adam, oltre a Dwayne Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo, annovera anche Noah Centineo (Atom Smasher), Quintessa Swindell (Cyclone), Aldis Hodge (Hawkman) e Pierce Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis, e Marwan Kenzari, che sarà invece l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato ancora svelato).

Black Adam, che sarà diretto da Jaume Collet-Serra (già dietro Jungle Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre, la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022.

Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. A quanto pare, il film su Black Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni duemila.

Justice League: i 9 villain più sottovalutati della Dc Comics

Justice League: i 9 villain più sottovalutati della Dc Comics

Non ci sarà un momento in cui la Justice League della DC passerà di moda, perché la squadra di supereroi continua a presentare scontri epocali tra eroi e villain iconici; Il più grande orgoglio della DC è sicuramente la schiera di villain affascinanti come Darkseid, Brainiac, Lex Luthor.

Alcuni sono stati vere e proprie colonne portanti dei fumetti, eppure sono estremamente sottovalutati; inoltre, ci sono state incursioni sporadiche di cattivi che hanno tentato di sconfiggere la Lega ma non hanno ricevuto un valido riconoscimento. Vale la pena rivisitare i migliori villain che la Justice League ha incontrato nel corso degli anni, esaminare le loro impressionanti prodezze e i modi in cui sono riusciti a sfidare i più grandi eroi della DC.

Maxwell Lord

Il ritratto di Maxwell Lord come un personaggio compassionevole in Wonder Woman 1984 ha fatto credere agli spettatori mainstream che non costituisca una grande minaccia, ma non è affatto così; eppure, anche i fan dei fumetti pensano a lui come a un cattivo di livello inferiore, nonostante il fatto che sia stato una figura determinante nella creazione della Justice League International.

Lord ha anche ingannato Superman per battere Batman controllando la sua mente, ed ha finito per essere ucciso da una disperata Wonder Woman in The OMAC Project dopo indicibili fatiche da parte di questa, data l’inarrestabilità dell’eroe. Tutto sommato, i poteri di Lord di controllare le persone attraverso la persuasione sono un contrasto perfetto per la Justice League, in quanto si tratta di una dinamica molto subdola impossibile da contrastare con la semplice forza fisica.

Il sindacato del crimine d’America

Introdotta in Justice League of America #29, questa fazione della Terra-3 era una versione totalitaria della Justice League, che vedeva nella propria ownership un vero e proprio diritto. Il gruppo è stato ridimensionato, perché avere versioni ridondanti degli stessi personaggi rischiava di diventare stucchevole per i fan.

Tuttavia, è sempre interessante vedere questa squadra confermare quanto sarebbe spaventosa la Justice League se lasciasse andare la sua moralità ed etica. Il Sindacato è stato anche adattato dai fumetti nella serie animata della Justice League, dove erano conosciuti come i Signori della Giustizia, aggiunta che portò un grande successo alla serie.

Dottor Destino

La Justice League si scontra per lo più con esseri dall’enorme potere, il che ha l’effetto collaterale di schierare sempre in prima linea i membri più vigorosi della squadra. Tuttavia, l’utilizzo del Materioptikon da parte del Dottor Destino, per manipolare i sogni dei personaggi, offre un diverso tipo di conflitto.

Un risultato sottovalutato da parte sua è stato quando ha costretto la Lega ad abbandonare la propria morale impedendogli di addormentarsi in Justice League of America #19, costringendo inavvertitamente la Lega a ricorrere a mezzi malvagi per contrastarlo. Le apparizioni del Dottor Destino offrono un raro sguardo ai pensieri più oscuri dei membri della Lega, quindi è davvero un peccato che non sia considerato alla pari degli altri cattivi.

L’imperatore Joker

cinecomicAnche se in generale le molte versioni a fumetti del Joker sono estremamente apprezzate, non c’è molta consapevolezza del suo ruolo in Adventures of Superman #583. In questo fumetto, ha raggirato Mr. Myxzptlk per farsi concedere dei poteri che alterano la realtà, in seguito ai quali Joker ha portato il caos in tutto l’universo, costringendo perfino la Lega a subire orribili torture e giochi contorti.

La versione originale del Joker è generalmente considerata la migliore, ma il Joker Imperatore merita più riconoscimento per il modo in cui ha praticamente disintegrato a Lega finché non è stato indotto con l’inganno a rinunciare ai suoi poteri. È stato anche divertente vedere il Joker alle prese con un’ingente quantitativo di poteri, per una volta.

Felix Faust

Sin dal suo debutto in Justice League of America #10, Felix Faust è stato in gran parte ostacolato dalla Lega ad ogni passo; con la sua apparizione ha evocato i Demoniaci Tre per sconfiggere la Lega fino a quando non si sono poi ricompattati.

Anche con i suoi fallimenti, Faust è sottovalutato per il modo in cui è costantemente apparso per sfidare la Justice League. Ha persino venduto l’anima di suo figlio Sebastian Faust per ottenere più poteri dell’Occulto, il che dimostra fino a che punto è disposto a spingersi per battere i suoi nemici.

La Banda della Scala Reale

Non ci sono molte squadre che sfidano esclusivamente la Justice League, dato che la maggior parte sono composte da arcinemici dei singoli eroi. Questo rende la Banda della Scala Reale unica per il modo in cui i membri si presentano come antagonisti della Lega vera e propria, fin da quando sono apparsi per la prima volta in Justice League of America #43.

L’estetica della gang è basata sui topoi delle carte da gioco e, benché i membri della squadra siano cambiati nel corso del tempo, sono comunque riusciti a mantenere una linea d’attacco univoca e un design originale. La loro occasionale alleanza con il Joker si aggiunge al modo in cui possono cogliere alla sprovvista la Lega, rendendo la Banda della Scala Reale nemici davvero imprevedibili.

Kanjar Ro

Kanjar Ro Justice LeagueIl conflitto tra Apokolips di Darkseid e la Nuova Genesi di Altopadre ha impedito a cattivi con profili simili di brillare. È un peccato che Kanjar Ro ne abbia sofferto, visto che è un super cattivo che è riuscito addirittura schiavizzare gli eroi in Justice League of America #3 per costringerli a lavorare per lui.

Kanjar Ro era il despota di Dhor, in guerra con tre dei suoi pianeti vicini, e ha tentato di servirsi della Lega per distruggerli. È riapparso numerose volte per combattere la Lega nei fumetti, quindi combinare il suo aspetto duraturo con la sua impresa originale di cattura degli eroi rende il personaggio degno di maggior rispetto.

Mongul

Mongul Justice LeagueMongul è un noto cattivo di Superman nei fumetti, ma questo è anche il motivo per cui è sottovalutato come cattivo della Justice League. Lo status di Mongul come sovrano di Warworld gli ha permesso di sottoporre i membri della Lega a giochi brutali, che hanno reso i numeri dei fumetti molto avvincenti.

Si è fatto vedere anche di recente, intrappolando ancora una volta la Lega in un’arena intergalattica in Dark Days: The Casting. Le storie che circondano la Justice League e Mongul hanno sempre un’atmosfera vivace e piena d’azione, e lui dovrebbe essere considerato molto più che un semplice rivale di Superman.

Starro il conquistatore

Starro Justice LeagueÈ difficile credere che i lettori di fumetti contemporanei tendano a non sapere che Starro è stato il primo cattivo della Justice League in Brave and the Bold #28. Se non fosse stato per Starro, la Lega non si sarebbe formata, rendendo il personaggio il motivo per cui la squadra di supereroi è diventata un’icona culturale.

Non è stato fino a quando The Suicide Squad del DCEU lo ha adattato come cattivo che il personaggio ha ricevuto l’attenzione del pubblico, ma il film non ha presentato la sua personalità malevola. Lo Starro dei fumetti cerca di catturare le persone sotto la sua influenza, come ha fatto con i membri della Lega; la sua capacità di controllare chiunque, da Superman al resto della Lega, lo rende davvero una minaccia enorme.

Cleopatra: Patty Jenkins cede la regia a Kari Skogland ma resta trai produttori

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La regista di The Falcon and the Winter Soldier, Kari Skogland, ha trovato il suo prossimo impegno prendendo il posto di Patty Jenkins sulla sedia di regia con Cleopatra con Gal Gadot.

Il film che racconterà la faraona Cleopatra è stato acquistato dalla Paramount Pictures dopo una guerra di offerte che ha visto anche Universal, Warner Bros, Netflix e Apple coinvolti. Lo studio sente di avere un progetto interessante tra le mani e ha allora ha accelerato la produzione. Il classico del 1963 Cleopatra con Elizabeth Taylor è stata un’impresa enorme che ha quasi mandato in bancarotta la 20th Century Fox, e nuove iterazioni del film sono state sviluppate per anni in vari studi. Ma questo film guidato da Gal Gadot sembra essere l’unico che arriverà alla realizzazione.

Cleopatra sarà il primo progetto di Skogland dopo il suo successo con la serie Marvel Disney+ The Falcon and the Winter Soldier all’inizio dell’anno. Nel corso degli anni, Skogland ha lavorato come regista in una serie di importanti serie televisive, tra cui House of Cards, Vikings, The Walking Dead, The Punisher e The Handmaid’s Tale. Questo sarà il suo primo film per il cinema dopo Fifty Dead Men Walking del 2008 con Ben Kingsley.

Secondo un nuovo report di Deadline, Skogland sostituirà Jenkins come regista di Cleopatra, mentre Jenkins rimarrà a bordo come produttrice del film. Secondo quanto riferito, Jenkins ha lasciato la sedia di regia per spostare maggiormente l’attenzione su Wonder Woman 3 e Rogue Squadron, progetto Lucasfilm al quale è ancora legata, nonostante i ritardi. In particolare, questo significa che Jenkins probabilmente non farà uscire un film nei prossimi due anni.

Wonder Woman 3 non dovrebbe entrare in produzione fino al 2023 e probabilmente punta a un’uscita nel 2024, mentre Rogue Squadron è stato appena ritardato in modo significativo dopo che le riprese erano previste per il prossimo anno. Secondo quanto riferito, Lucasfilm e Jenkins sperano ora che la regista torni al film una volta che avrà finito con gli altri suoi progetti.

Spider-Man: Accross the Spider-verse – Part One: la prima trama preannuncia super-villain e molte varianti

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Dopo l’arrivo del trailer, Sony ha rivelato la sinossi ufficiale di Spider-Man: Accross the Spider-verse. La descrizione conferma lo status di Miles come il nuovo Spider-Man a tempo pieno nel suo universo e anticipa il suo viaggio attraverso il multiverso con una nuova squadra di Spider-People e una battaglia contro un criminale ultra potente. La sinossi recita come segue:

“Miles Morales ritorna per il prossimo capitolo della saga vincitrice dell’Oscar, Spider-Verse, un’avventura epica che trasporterà l’amichevole Spider-Man di Brooklyn a tempo pieno attraverso il Multiverso per unire le forze con Gwen Stacy e una nuova squadra di Spider-Men. Persone con cui affrontare un cattivo più potente di qualsiasi cosa abbiano mai incontrato”.

Spider-Man: Accross the Spider-verse arriverà il 7 ottobre 2022 al cinema negli USA. Sony Pictures Animation ha ingaggiato Joaquim Dos Santos (Voltron: Legendary Defender, La leggenda di Korra), il candidato all’Oscar Kemp Powers (Soul) e Justin K. Thompson (Piovono polpette) per dirigere il film, utilizzando una sceneggiatura scritta da Phil Lord e Chris Miller (che tornano anche come produttori insieme a Amy Pascal, Avi Arad e Christina Steinberg) in collaborazione con David Callaham (Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci AnelliWonder Woman 1984).

Non è stato ancora confermato, ma sia Shameik Moore che la candidata all’Oscar Hailee Steinfeld dovrebbe tornare a doppiare rispettivamente Miles Morales e Gwen Stacy. Nel sequel dovrebbero ritornare anche gran parte degli attori che hanno prestato le loro voci nel primo film, tra cui Jake Johnson, Brian Tyree Henry, Lily Tomlin, Luna Lauren Velez, Zoë Kravitz, John Mulaney, Oscar Isaac e Kimiko Glenn.

Spider-Man: No Way Home, ecco quando sarà ambientato il film!

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Spider-Man: No Way Home, ecco quando sarà ambientato il film!

Sebbene sia stato ipotizzato che Spider-Man: No Way Home inizierà direttamente nella scena dei titoli di coda di Far From Home, i due film sono più collegati di quanto inizialmente pensato.

Durante una recente apparizione al The Graham Norton Show, Tom Holland ha confermato che il trequel di Spider-Man riprenderà immediatamente da dove si era interrotto il film precedente. Anche il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato le sue dichiarazioni nelle note stampa del film pubblicate di recente. Ecco di seguito ciò che ha detto Holland e quello che ha rilasciato Feige mediante comunicato ufficiale.

Holland: La cosa bella di questo film è che riprende subito dopo la fine del secondo. Quindi il secondo finisce con un fermo immagine di Spider-Man, il terzo inizia con lo stesso fermo immagine.

Feige: No Way Home inizia subito dopo gli eventi di Far From Home, che è sempre stato qualcosa che volevamo fare in una storia – iniziare proprio in quel momento. Siamo finalmente in grado di farlo qui, e le cose non vanno bene per Peter. Quando inizia il suo anno da senior, è tutto molto caotico, una dicotomia rispetto a dove lo abbiamo incontrato in Homecoming, entrando nel suo secondo anno.

Spider-Man: No Way Home, Tom Holland rivela una scena tagliata dal film

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale italiane il 15 dicembre 2021.

PIERO PICCIONI – A MODERN GENTLEMAN: Cam Sugar e Decca celebrano il compositore nel centenario della nascita

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In occasione del centenario della nascita esce PIERO PICCIONI – A MODERN GENTLEMAN: The refined and bittersweet sound of an italian Maestro. Piero Piccioni è senza dubbio il più “dandy” dei compositori italiani di musica da film. Il più elegante, nell’arte come nella vita. Nel centenario della nascita del compositore, CAM Sugar, in collaborazione con Decca Records, celebra la sua arte con una raccolta che attinge dalle sue più e meno note opere, accanto a un prezioso gruppo di brani che, sorprendentemente, sono rimasti del tutto inediti fino ad oggi. Il risultato è un viaggio alla riscoperta del suono unico, abbagliante e inconfondibile del compositore torinese: un “Piccioni’s touch” morbido, sensuale ed emozionante che si percepisce in ogni composizione su cui ha lavorato durante la sua lunga carriera, spaziando dal jazz alla bossa nova, al funk, alla disco e alla musica orchestrale. Un tocco che dona armonia e coerenza ad un corpus di colonne sonore che si distingue come una delle più prestigiose e importanti discografie del mondo: musica  destinata a durare per sempre, senza mai risultare fuori tempo.

Nel cd e doppio LP compaiono capolavori come Significa Amore, tratta dal film “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” (per cui Piccioni vinse il David di Donatello come miglior musicista nel 1975), Pop’s Lolly, dal “3 Notti d’amore”, nella cui session spunta anche Gato Barbieri al sax, o Papa Funky, dalla colonna sonora di “In viaggio con papà”, dove Piccioni commenta il rapporto Sordi-Verdone con una miscela spensierata di generi diversi, unendo jazz, funk e rock insieme, con il suo stile inconfondibile.

Nel centenario della sua nascita non potevamo non dedicare una pubblicazione a Piero Piccioni, uno dei migliori  compositori italiani di colonne sonore e uno dei più grandi della scuderia CAM Sugar – spiega Filippo Sugar, Presidente e CEO del Gruppo Sugar – Il progetto si inserisce in un contesto che dedicheremo all’opera del Maestro con le prime uscite digitali previste per i prossimi mesi che comprenderanno molti inediti. Accanto ai brani noti e storici facciamo sempre molta attenzione a fare un lavoro culturale di ricerca e recupero negli archivi riportando alla luce brani che meritano di essere riscoperti e che hanno un sound che può avere un significato molto importante per l’ascolto contemporaneo”.

Piero Piccioni (Torino 1921- Roma 2004), enfant prodige, ascolta jazz fin dall’infanzia. A tredici anni, autodidatta impressionato dall’ascolto dei dischi di Duke Ellington, scrive già canzoni che vengono pubblicate dalla casa editrice Carisch. Nel 1937 fa un’audizione per la EIAR e gli viene commissionato di suonare per un programma musicale su Radio Firenze. A 17 anni Debutta come pianista alla radio, dove ritorna nel 1944 con l’orchestra ‘013’, da lui costituita: la prima orchestra di jazz che trasmette ai microfoni e la prima formazione jazzistica stabile italiana. Parallelamente al jazz Piccioni esercita la professione di avvocato  e inizia a studiare filosofia. Nel 1949 a New York, dove vive per un anno e mezzo, viene chiamato a sostituire il pianista Al Haig in un programma televisivo, suonando insieme a Charlie Parker, Kenny Dorham, Tommy Potter e Max Roach. È stato l’unico musicista italiano ad aver suonato con Charlie Parker.

Compositore di oltre 300 colonne sonore per il cinema, sceneggiati televisivi, musiche per  radio, balletto e orchestra, inizia a scrivere colonne sonore negli anni ’50. Michelangelo Antonioni gli commissiona la musica per il documentario di un suo allievo, Luigi Polidoro. Il primo film per il quale scrive le musiche è “Il mondo le condanna” di Gianni Franciolini del 1952, seguito da “La spiaggia” di Alberto Lattuada del 1953. Piccioni compone le musiche di 13 dei 17 film di Francesco Rosi e lavora molto con Alberto Sordi in un lungo sodalizio umano e professionale. Tra le sue musiche più famose, quelle dei film “Il caso Mattei” di Francesco Rosi,  “Un italiano in America” e “Polvere di stelle” dello stesso Sordi. Tanti registi hanno affidato al suo genio musicale le loro pellicole: Francesco Rosi, Mario Monicelli, Alberto Lattuada, Luigi Comencini, Luchino Visconti, Antonio Pietrangeli, Elio Petri, Bernardo Bertolucci, Roberto Rossellini, Vittorio De Sica, Tinto Brass e Dino Risi tra gli altri. Sue anche le colonne sonore di “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto” e “Tutto a posto e niente in ordine” di Lina Wertmuller, e di “Il bell’Antonio” di Mauro Bolognini.

Tra i prestigiosi riconoscimenti ottenuti nella sua lunga carriera il David di Donatello come miglior musicista per la colonna sonora di “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” (1974), il Nastro d’argento per la colonna sonora di “Salvatore Giuliano” di Francesco Rosi (1963), il Prix International Lumiere (1991), il premio Anna Magnani (1975) e il premio Vittorio De Sica (1979).

Jurassic World Il Dominio, la prima immagine di Claire!

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Jurassic World Il Dominio, la prima immagine di Claire!

L’abbiamo vista alle prese con uomini e bestie, anche giurassiche, ed è innegabile che la Claire di Bryce Dallas Howard nel franchise di Jurassic World sappia il fatto suo.

Ora la ritroveremo in Jurassic World Il Dominio e anche qui avrà le sue difficoltà, come dimostra la prima foto dal film che la ritrae, comparsa sul numero preview di Total film:

Jurassic World Il Dominio vedrà sia Chris Pratt che Bryce Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella Pineda, Jake Johnson e Omar SyLaura Dern e Sam Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che avevano in Jurassic Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta nel Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe originale, Ian Malcolm, interpretato da Jeff Goldblum, ha firmato per tornare in Jurassic World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta in Jurassic World: Il Regno Distrutto.

Venom: come è approdato al MCU e a che punto è il terzo film

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Venom: come è approdato al MCU e a che punto è il terzo film

Venom si è finalmente unito al MCU e il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha spiegato perché era ora il momento giusto per farlo. Il Marvel Cinematic Universe è cresciuto esponenzialmente negli ultimi 13 anni. Con il multiverso pronto ad aprire nuove porte alle trame dei fumetti, il potenziale di crossover è ai massimi storici. Di conseguenza, il pubblico ha atteso che l’MCU presentasse alcuni dei personaggi più iconici della Marvel.

Tom Hardy è tornato come Eddie Brock/Venom in Venom: La furia di Carnage, che ha visto l’eroe affrontare Cletus Kassidy, il serial killer che diventa l’ospite del simbionte noto come Carnage. Alla fine del film, Eddie e Venom sono in vacanza, godendosi le spiagge sabbiose mentre i titoli di coda scorrono. Venom: La furia di Carnage ha preparato il pubblico per l’introduzione di Venom nel MCU nella scena post-credit in cui un lampo di luce innesca un cambiamento nell’ambiente dell’hotel di Eddie prima che si ritrovi a fissare la TV che trasmette la notizia che l’Uomo Ragno di Tom Holland è Peter Parker, come accade alla fine di Spider-Man: Far From Home.

Con il successo di Venom e del suo sequel, Venom: La furia di Carnage, i fan si sono chiesti se e quando Venom di Hardy sarebbe apparso nel MCU contro Spider-Man. Ora tutto sembra pronto: in un’intervista con Collider, Feige spiega perché il “coordinamento tra Sony e Marvel” è stato finalmente finalizzato.

“Guardi le ovvie connotazioni comiche tra Venom e Spider-Man ed è intrinseco. Quindi nel momento in cui Sony ha realizzato il suo film di Venom e ha funzionato bene come ha fatto, e Tom Hardy è diventato iconico come è diventato nei panni di Venom, la domanda ovvia è quindi: ‘Come iniziamo a unirli?'”

Inoltre, di recente, Amy Pascal di SONY ha offerto un aggiornamento su Venom 3 mentre parlava con Collider dell’imminente uscita di Spider-Man: No Way Home. Sebbene fosse piuttosto guardinga con la sua risposta, Pascal ha confermato che Venom 3 è in corso e ha rivelato che il progetto è attualmente nelle “fasi di pianificazione”: “Siamo nelle fasi di pianificazione in questo momento, ma ciò su cui ci concentriamo è convincere tutti a venire a vedere No Way Home”.

Quello che sembra certo è che i due personaggi presto si incontreranno!

Bryce Dallas Howard: 10 cose che non sai dell’attrice

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Bryce Dallas Howard: 10 cose che non sai dell’attrice

Bryce Dallas Howard non è la classica figlia d’arte: ha saputo farsi da sola e, camminando con le proprie gambe, senza alcun favoritismo, è riuscita a raggiungere il successo. La sua è stata una gavetta speciale, iniziata dalla più tenera età, quando papà Ron la portava sui set dei suoi film. Eppure, l’attrice ha fatto dell’umiltà e del lavorare sodo i suoi mantra: non a caso, perseguendo questi ideali, ha saputo fare breccia e rimanere nel cuore di milioni di persone in tutto il mondo che la seguono e la sostengono.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Bryce Dallas Howard.

Bryce Dallas Howard: i suoi film

1. Ha recitato in celebri film. Bryce Dallas Howard ha iniziato ben presto a dare vita ad una carriera nel mondo della recitazione. Infatti, l’attrice americana ha iniziato a recitare in alcuni film del padre, come Parenti, amici e tanti guai (1989), Apollo 13 (1995), Il Grinch (2000) e A Beautiful Mind (2001). In seguito, grazie a queste apparizioni, la Howard recita in The Village (2004), Manderlay (2005), Lady in the Water (2006), As You Like It – Come vi piace (2006) e Spider-Man 3 (2007). La sua carriera continua con Terminator Salvation (2009), The Twilight Saga: Eclipse (2010), Hereafter (2010), 50/50 (2011) e The Help (2011). Nel 2015 raggiunge l’apice del successo grazie a Jurassic World (2015), continuando con Il drago invisibile (2016) e Gold – La grande truffa (2016). Gli ultimi film da lei realizzati sono Jurassic World – Il regno distrutto (2018), Rocketman (2019) e Jurassic World – Il dominio (2022).

2. È anche doppiatrice e regista. Bryce Dallas Howard, oltre ad aver lavorato come attrice anche per il piccolo schermo, come in Arrest Development – Ti presento i miei (2018) e Black Mirror (2016), è anche una doppiatrice. Infatti, Bryce ha lavorato al doppiaggio dei videogiochi LEGO Jurassic World (2015), LEGO Dimensions (2015) e Jurassic World Evolution (2018), oltre che al film Un viaggio a quattro zampe (2019). Ma la Howard sta seguendo le orme paterne, tanto che anche lei ha qualche esperienza come regista: infatti, ha lavorato alla regia dei corti Orchids (2006), When You Find Me (2011) e Solemates (2015),  al segmento Lucy del film tv Call Me Crazy : A Five Film (2013). Di recente ha diretto gli episodi Sanctuary e The Heiress della serie The Mandalorian.

bryce dallas howard

Bryce Dallas Howard in Twilight

3. Ha lavorato in The Twilight Saga: Eclipse. L’attrice Americana ha partecipato ad una delle saghe più proficue degli ultimi anni, ovvero quella di Twilight. La Howard, infatti, ha lavorato ad Eclipse, il terzo capitolo: nella fattispecie, Bryce ha sostituito Rachelle Lefevre che non poteva tornare nei panni di Victoria.

4. Non ha avuto problemi con il resto del cast. Anche se ha dovuto impersonare il personaggio che era già di un’altra attrice, non si sono creati problemi sul set. Anzi, la Howard è stata ben accolta e ha saputo gestire bene la situazione, legando molto con i protagonisti e con il resto della troupe, riuscendo a fare fronte alle critiche rivolte a questo cambio attoriale.

Bryce Dallas Howard in Jurassic World

5. È la protagonista di Jurassic World. Dal 2015, Bryce Dallas Howard è diventata la protagonista nella nuova trilogia sul mondo di Jurassic Park, iniziata con Jurassic World. In questo film, infatti, l’attrice interpreta Claire Dearing, manager del Jurassic World, ritornando poi anche nel sequel Jurassic World – Il regno distrutto e in quello che poi sarà il terzo capitolo.

6. In Jurassic World è vestita di bianco per un buon motivo. Il fatto che Bryce Dallas Howard sia vestita sempre di bianco in Jurassic World, lo si deve ad un puro omaggio a sir Richard Attenborough che, in Jurassic Park era vestito di bianco.

Bryce Dallas Howard in Spider-Man 3

7. Ha interpretato Gwen Stacy. Prima di diventare celebre come è oggi, la Howard aveva avuto un piccolo ma significativo ruolo nel film Spider-Man 3. Qui ha infatti interpretato il personaggio di Gwen Stacy, particolarmente importante nel mondo di Spider-Man. Per questo film l’attrice si tinse di biondo e decise di interpretare personalmente tutti gli stunt previsti, anche i più rischiosi. Fece ciò senza sapere di essere incinta al momento delle riprese.

bryce dallas howard

Bryce Dallas Howard in Il Grinch

8. Ha recitato in Il Grinch. Il Grinch è un film per famiglie, e questo è un dato di fatto; ma in pochi sanno che è un film in cui ha partecipato una famiglia intera, ovvero quella di Howard. Ron Howard, infatti, non è solo il regista del film: è comparso anche davanti alla macchina da presa, insieme alla moglie e alla figlia Bryce. In realtà, alla fine, Bryce compare solo per un breve cammeo, nei panni di un personaggio che rimane sorpresa nel vedere che sia proprio il Grinch ad accendere le luci di Natale.

Bryce Dallas Howard: il marito e i figli

9. Bryce Dallas Howard si è sposata molto giovane. La famiglia Howard è composta da matrimoni duraturi, basta guardare quello di papà Ron e mamma Cheryl, che stanno insieme praticamente dal liceo, oppure quello dei nonni, insieme da quando avevano 19 anni. Nel 2006, Bryce ha sposato il collega Seth Gabel e i due hanno avuto due figli: nel febbraio del 2007 è nato Theodore Norman Howard-Gabel e nel gennaio 2012 è nata Beatrice Jean Howard-Gabel.

Bryce Dallas Howard: altezza

10. Bryce Dallas Howard non è bassa. Bryce Dallas Howard non è una donnona, ma non è nemmeno una piccoletta: l’attrice, infatti, è alta 170 centimetri. La sua, quindi, è una statura media e ciò le ha consentito di poter interpretare tutti i ruoli da lei scelti, senza avere nessun tipo di problema.

Fonti: IMDb, biography, thefamouspeople

Spider-Man: No Way Home, 10 teorie dei fan sulla scena post-credit

Ormai sappiamo che il fascino attorno a ogni nuova uscita del MCU riguarda anche quelle che saranno le scene post-credit: si rimane sintonizzati durante i titoli di coda, per poi strabuzzare gli occhi di fronte a quelle che saranno anticipazioni di un nuovo progetto Marvel (…. e che anticipazioni!).

La maggior parte dei film del MCU, compresi entrambi i precedenti film su Spider-Man, hanno presentato scene post-credit e, con la lunga lista di titoli dei Marvel Studios in programma dopo Spider-Man: No Way Home, molti fan stanno speculando su cosa potrebbe esserci mostrato questa volta dopo i titoli di coda.

The Marvels

The MarvelsIl pubblico freme dalla voglia di vedere ancora di più di Carol Danvers in The Marvels, il sequel di Captain Marvel del 2019, la cui uscita è prevista per l’inizio del 2023.

Attualmente, la relazione tra Spider-Man e Capitan Marvel è ancora agli inizi nel MCU: hanno avuto il loro primo incontro in Avengers: Endgame, un momento in cui ognuno di loro era così perfettamente fedele all’animo del personaggio, che ci hanno regalato un’interazione senza tempo. Tuttavia, la backstory di Ms. Marvel coinvolge Captain Marvel, sia nei fumetti che nel trailer della prossima miniserie televisiva, Ms. Marvel; inoltre, Ms. Marvel ha confermato di avere un ruolo in The Marvels. È più probabile che The Marvels non sarà impostato fino all’uscita di Ms. Marvel del 2022, ma data la relazione di Peter Parker con Danvers nei fumetti, tutto è possibile.

Teaser di Capitan America 4

capitan america 4 spider-man: no way homeDopo gli eventi di Falcon and the Winter Soldier, il pubblico non vede l’ora di vedere Sam Wilson radunare i Vendicatori come il legittimo Capitan America. Dato che Spider-Man dovrebbe avere un ruolo fondamentale nella Fase 4 e Fase 5 del MCU, non sarebbe troppo improbabile pensare che Cap recluti l’arrampica-muri per combattere qualche minaccia di conquista del mondo.

Anche se Sam Wilson e Spider-Man hanno salvato molte vite insieme nella Marvel Comics, alcuni fan non pensano che un teaser di Captain America 4  verrà mostrato nei titoli di coda di No Way Home, dato che questo progetto non ha nemmeno ancora un titolo. La data di uscita è ancora sconosciuta, e non sarà comunque a breve, visti i numerosi film e serie del MCU che stiamo attendendo e usciranno prima. Tuttavia, molti sono d’accordo sul fatto che sarebbe un modo fantastico per annunciare ufficialmente Captain America 4.

Un commento di Deadpool

Ryan Reynolds DeadpoolL’accordo della Marvel con la FOX arriva con la promessa di molti personaggi popolari che si uniranno al Marvel Cinematic Universe, tra cui Deadpool.

Spider-Man e Deadpool hanno un’amicizia molto stretta nei fumetti Marvel: in realtà, si sa pochissimo su Deadpool 3, e questo potrebbe essere il motivo per cui la Marvel ha scelto di non includere il Mercenario con la bocca nel MCU per ora. D’altra parte, Deadpool è un personaggio noto per rompere la quarta parete sfidando l’occhio della telecamera e parlando direttamente al pubblico. Alla fine di No Way Home, alcune intuizioni aggiuntive o commenti di Deadpool sarebbero davvero un’aggiunta spassosissima, senza dover rivelare troppi dettagli sul suo prossimo film da solista.

Uno assaggio di Secret Invasion

I Marvel Studios hanno iniziato le riprese di Secret Invasion, una serie in arrivo su Disney+ che sarà incentrata su Nick Fury; è ispirata a una storyline della Marvel Comics con lo stesso titolo, che ha costituito un enorme evento crossover e ha incluso molti personaggi amati, tra cui appunto Spider-Man e Nick Fury.

Nick Fury ha avuto un ruolo significativo nel film precedente a No Way Home, Far From Home; tecnicamente, si trattava di Talos travestito da Nick Fury, ma vi è comunque una connessione. In realtà, data la portata di ciò che è successo durante l’Invasione Segreta dei fumetti, la Marvel potrebbe favorire l’apparizione di Nick Fury e degli Skrull in altri film o serie tv Marvel, per impostare coerentemente il tutto.

Una chicca esclusiva su Thor: Love and Thunder

Thor Love and ThunderL’attesissimo Thor: Love and Thunder uscirà nell’estate del 2022, rendendo il film il perfetto candidato per un’apparizione nella scena post-credit di Spider-Man: No Way Home. Peter Parker ha fatto un’esilarante imitazione di Thor in Spider-Man: Homecoming e i fan vorrebbero vedere i due eroi interagire nuovamente.

Con Thor e Star-Lord attualmente da qualche parte nello spazio dopo gli eventi di Avengers: Endgame, non è probabile che Spidey e il Dio del Tuono si incrocino. Tuttavia, sappiamo che Jane Foster sarà presente in Thor: Love and Thunder, nei panni di Thor. Jane Foster (Thor) e Spider-Man hanno fatto squadra nel 2017 in Avengers: Unleashed contro Kang il Conquistatore. Visto che Kang ha già fatto la sua apparizione nel MCU, c’è la speranza che ci venga rivelato qualche indizio al riguardo nella scena post-credit di No Way Home, per quanto di poco conto.

Uno sguardo a Black Panther: Wakanda per sempre

Black Panther: Wakanda Forever è un attesissimo film in uscita a novembre 2022; data l’enorme popolarità e simpatia di Black Panther, gli spettatori sarebbero entusiasti di vedere un riferimento a Wakanda Forever nella scena post-credit di No Way Home.

Black Panther e Spider-Man hanno condiviso solo una quantità minima di tempo sullo schermo nel MCU; tuttavia, l’attesa trama di Wakanda Forever coinvolge Namor il Sottomarino, che potrebbe essere difficile da riallacciare alla trama del multiverso di No Way Home. Sarebbe comunque iconico e una scelta assolutamente apprezzata se i fan potessero vedere un accenno a Black Panther: Wakanda Forever dopo l’atto finale di Spider-Man: No Way Home.

Un’introduzione ai Fantastici Quattro

fantastici 4 spider-man: no way homeI Marvel Studios hanno annunciato ufficialmente che un prossimo progetto sui Fantastici Quattro è in lavorazione. Peter Parker è strettamente legato ai Fantastici Quattro nei fumetti, facendo quindi sperare che Spider-Man avrà un ruolo importante nella loro introduzione nel MCU.

Nei Marvel Comics, Peter Parker e Johnny Storm dei Fantastici Quattro sono talvolta vicini come fratelli: la storyline del fumetto The Amazing Spider-Man #1 (1963) riguardava principalmente l’incontro iniziale dell’Uomo Ragno con la Prima Famiglia Marvel, non dimenticandoci che Spidey è stato anche un membro alternativo dei Fantastici Quattro in molte occasioni. Inoltre, è stato Mr. Fantastic ad aiutare l’Uomo Ragno ad uscire dalla tuta nera: il legame indissolubile e duraturo oltre alle innumerevoli avventure che Spider-Man condivide con i Fantastici Quattro aprono la porta a una pletora di potenziali scene che potrebbero condividere sul grande schermo.

Crossover con Venom

venom no way homeI fan sono stati sopraffatti dalla gioia quando Sony e Marvel hanno firmato l’accordo del 2015 che ha permesso a Spider-Man di essere presente nel MCU; nonostante l’ingresso trionfale di Spider-Man nel MCU, alcuni credevano che l’uscita di Venom da parte della Sony significasse che avrebbero mantenuto alcuni dei loro titoli completamente dissociati dal MCU.

Tutto questo è cambiato nella sequenza dei titoli di coda di Venom Let There Be Carnage, in cui i due universi cinematografici si sono scontrati e le reazioni stupefatte non sono mancate; oltre alla possibilità che Venom appaia nei titoli di coda di No Way Home, molti pensano che sia del tutto possibile che Venom compaia nel corso del film stesso. Con altri personaggi della Sony che hanno confermato di apparire in No Way Home, è possibile che anche Venom lo faccia.

Un’apparizione di Kang Il Conquistatore

spider-man: no way homeÈ già confermato che Spider-Man: No Way Home presenterà una schiera trionfale di villain; anche se Kang il Conquistatore è stato introdotto come il nuovo grande super villain del MCU, la maggior parte dei villain di No Way Home sono storici avversari di Peter Parker.

Kang molto probabilmente non si dovrò scontrare con Spider-Man durante il film, ma la sua apparizione in una scena post-credit avrebbe senso. L’ultimo grande antagonista, Thanos, è apparso in scene di titoli di coda che hanno preceduto le sue apparizioni nel film principale. Kang, intrinsecamente coinvolto nel concetto di linee temporali e realtà multiple, potrebbe assolutamente essere parte delle vicende di No Way Home.

Doctor Strange Nel Multiverso della Pazzia

C’è una grande possibilità che i titoli di coda di Spider-Man: No Way Home preparino la strada per Doctor Strange nel Multiverso della Pazzia, dato che lo Stregone Supremo avrà un ruolo cruciale in No Way Home.

Il seguito di Doctor Strange del 2016 sarà il prossimo film MCU rilasciato subito dopo No Way Home; nel frattempo, il concetto di multiverso guiderà la trama di Spider-Man: No Way Home e, proprio per queste ragioni, è altamente probabile che avremo a che fare con un Multiverso della Pazzia durante o dopo i titoli di coda alla fine del film.

Daredevil: la reazione di Vincent D’Onofrio alla conferma di Charlie Cox nel ruolo

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La notizia che Charlie Cox sarà, non si sa quando, il Daredevil ufficiale del MCU ha rallegrato non poco i fan dell’universo Marvel che avevano amato la serie Netflix sull’Uomo senza paura. Adesso, a commentare la notizia, arriva uno dei diretti interessati al franchise, ovvero Vincent D’Onofrio, che ha interpretato un grande Kingpin proprio di fronte a Charlie Cox/Daredevil.

Intervenuto su Twitter a commentare la notizia, D’Onofrio ha dichiarato di essere felice per Cox: “Sono felice per Charlie Cox, se lo merita davvero. Lui è un grande attore e una persona meravigliosa. Ha messo così tanto di sé nell’interpretare Daredevil in un modo così unico. Amo questa notizia.”

https://twitter.com/vincentdonofrio/status/1467967579369074690?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1467967579369074690%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fvincent-donofrio-charlie-cox-daredevil-mcu-return-reaction%2F

MCU: Vincent D’Onofrio spera ancora in uno scontro tra Kingpin e Spider-Man

Naturalmente tutti i fan si aspetterebbero che anche Kingpin venisse confermato, dal momento che Vincent D’Onofrio è stato così bravo nella sua interpretazione e soprattutto è piaciuto così tanto ai fan! Aspettiamo conferme da Kevin Feige!

Dave Bautista protagonista del prossimo film di M. Night Shyamalan Knock At The Cabin

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Arriva da Deadline la notizia che l’attore Dave Bautista sarà il protagonista di Knock At The Cabin, il prossimo film del regista M. Night Shyamalan. Dopo aver lavorato con registi di grandi nomi come Denis Villeneuve e Rian Johnson, Dave Bautista ha trovato il suo prossimo progetto con un altrettanto nome in regia, ovvero M. Night Shyamalan e il suo nuovo film che scriverà, dirigerà e produrrà con Ashwin Rajan per la Blinding Edge Pictures, insieme a Marc Bienstock e Steven Schneider. Knock At The Cabin sarà distribuito dalla Universal che ha recentemente programmato l’uscita del film il 3 febbraio 2023.

Questa estate Shyamalan è tornato al cinema con Old, un film che riporta il regista alle sue origini, e ripropone una storia costruita più sulla suspence che sull’orrore. Il film è anche caratterizzato dal classico colpo di scena che ha reso famosa la scrittura del regista di Philadelphia. Old ha  incassato più di 90 milioni di dollari al botteghino globale e ha rappresentato il sesto film di Shyamalan che ha debuttato al primo posto. Bautista non ha rallentato la sua carriera nell’ultimo annoe continua a recitare in alcuni dei più grandi film di Hollywood come Dune e Army of the Dead di Netflix. Di recente ha terminato la produzione di Knives Out 2 e attualmente sta girando Guardiani della Galassia Vol. 3. Oltre a Knock at the Cabin, dovrebbe anche riprendere il suo ruolo nell’attesissimo Dune 2.

Jennifer Love Hewitt: 10 cose che non sai sull’attrice

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Jennifer Love Hewitt: 10 cose che non sai sull’attrice

Jennifer Love Hewitt è una delle migliori attrici della sua generazione ed è anche una gran sperimentatrice: è doppiatrice, sceneggiatrice, produttrice e regista. A dimostrazione del fatto che se la sa cavare in ogni ambito con ottimi risultati. L’attrice americana ha alle spalle una bella gavetta, che le è servita per poter esprimere al meglio tutte le sue doti recitative, riuscendo a fare breccia nel cuore di una gran fetta di pubblico.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Jennifer Love Hewitt.

Jennifer Love Hewitt: i suoi film e le serie TV

1. Jennifer Love Hewitt: I film e la carriera. Jennifer Love Hewitt ha iniziato la sua carriera di attrice lavorando in film come Il mio amico Munchie (1992), Sister Act 2 – Più svitata che mai (1993), con Whoopi Goldberg, Safe Sex – Tutto in una notte (1997), So cosa hai fatto (1997), Giovani, pazzi e svitati (1998), Heartbreaker – Vizio di famiglia (2001), con Sigourney Weaver, Lo smoking (2002), If Only (2004), Garfield – Il film (2004), Garfield 2 (2006) Patto con il diavolo (2007), con Anthony Hopkins, Cafe (2010) e Una bugia per amore (2012).

2. È principalmente nota come interprete di serie TV. Parallelamente al cinema, la Hewitt non ha mai abbandonato il mondo delle serie tv, apparendo negli anni ’90 in Shaky Ground (1992-1993), McKenna (1994-1995), Cenerentola a New York (1999-2000) e negli anni Duemila in American Dreams (2004), Confessioni di una single di successo (2005) e Ghost Whisperer – Presenze (2005-2010), che le conferirà grandissima popolarità. In seguito ha recitato nel film La lista dei clienti (2010), da cui è poi stata tratta la serie The Client List – Clienti speciali (2012-2013), dove la Hewitt ha recitato. Tra i suoi ultimi lavori televisivi si annoverano invece Hot in Cleveland (2011-2014), Criminal Minds (2014-2015) e 9-1-1 (2018-in corso)

Jennifer Love Hewitt: il suo 2020

3. Ha continuato a lavorare. Nonostante nel 2020 la maggior parte delle attività si sia interrotta per un periodo considerevole, l’attrice non è rimasta con le mani in mano ed ha avuto modo di continuare a lavorare. Ha infatti partecipato al film Pups Alone doppiando il cane Gidget, ma ha anche continuato a recitare nei panni di Maddie Kendall nella nuova stagione della serie 9-1-1, nella quale è attualmente coinvolta.

Jennifer Love Hewitt è hot

4. Jennifer Love Hewitt ha messo in mostra la sua sensualità in The Client List. Mai come prima di questa serie, Jennifer Love Hewitt si era esposta con tanta sensualità ed erotismo. L’attrice, infatti, in questa serie interpreta Riley, mamma con due figli che viene lasciata dal marito quando questi ha perso il posto di lavoro e, con la scusa di andare a prendere le sigarette, si è allontanato. Allora Riley non può far altro che ricorrere alla Client List, un elenco di nomi a cui concede un piccolo extra nel centro massaggi in cui viene assunta.

5. Jennifer Love Hewitt ha ammesso di aver praticato il buti yoga. Avere un corpo come quello di Jennifer Love Hewitt non è un sogno irraggiungibile. Infatti, l’attrice ha ammesso di aver praticato il buti yoga, una disciplina che coniuga i tradizionali movimenti dello yoga con la danza tribale ed esercizi di pliometria, dando vita ad uno yoga molto energico.

jennifer love hewitt

Jennifer Love Hewitt in Criminal Minds

6. Jennifer Love Hewitt ha lavorato ad una stagione di Criminal Minds. Jennifer Love Hewitt era entrata con accortezza nella decima stagione di Criminal Minds, salvo poi andarsene al suo termine. L’attrice americana infatti, ha deciso di non continuare a lavorare per quella serie, per poter stare dietro al suo secondo figlio appena nato e alla primogenita più grande di un paio d’anni.

Jennifer Love Hewitt: i figli Autumn James, Atticus James e Aidan James

7. Jennifer Love Hewitt è mamma da qualche anno. Di Jennifer Love Hewitt si è sempre detto che preferiva la carriera rispetto a formarsi una famiglia, eppure, a dispetto delle malelingue, negli ultimi anni si è sposata ed ha avuto tre figli. Infatti, l’attrice americana, è diventata mamma una prima volta il 26 aprile del 2013, quando è nata la figlia Autumn James Hallisay, e una seconda volta il 24 giugno del 2015 quando è nato il figlio Atticus James Hallisay. Il 9 settembre del 2021 è diventata mamma per la terza volta di Aidan James. I bambini sono nati dall’amore tra lei e il marito Brian Hallisay, attore conosciuto sul set di The Client List.

8. Jennifer Love Hewitt ha avuto diversi amori. Prima di trovare la stabilità che cercava, la Hewitt ha avuto diversi fidanzati: in passato ha frequentato il presentatore Carson Daly, il chitarrista John Mayer, il kayaker Brad Ludden, i colleghi Patrick Wilson e Joey Lawrence, il musicista Rich Cronin e l’attore Will Friedle. Inoltre, è stata a lungo fidanzata con l’attore Ross McCall, conosciuto sul set di Ghost Whisperer. Dopo due anni di frequentazioni, i due si erano fidanzati nel 2007, per poi lasciarsi l’anno successivo.

Jennifer Love Hewitt è su Instagram

9. Ha un account sul social network. Jennifer Love Hewitt è presente sul social network Instagram con un profilo verificato seguito da 1,2 milioni di persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere post relativi alle sue attività lavorative, con immagini dei set a qui prende parte o delle serate di gala a cui presenzia. Non manca però anche uno spazio legato ad altre curiosità a lei legate, luoghi visitati o momenti di svago insieme ad amici o alla sua famiglia. Seguendola si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue attività.

Jennifer Love Hewitt: età e altezza dell’attrice

10. Jennifer Love Hewitt è nata il 21 febbraio del 1979 a Waco, in Texas, Stati Uniti. L’attrice è alta complessivamente 1.57 metri.

Fonti: IMDb, people, biography

Rachel Zegler: 10 cose che non sai sull’attrice

Rachel Zegler: 10 cose che non sai sull’attrice

Scoperta grazie ad alcuni suoi video canori, l’attrice Rachel Zegler è oggi una delle giovani promesse della recitazione. A breve la si potrà infatti ammirare nel remake di West Side Story, ma numerosi sono i progetti per lei in programma, che potrebbero farne una delle interpreti più richieste dei prossimi anni. Ricca di talento e carisma, la giovane sembra avere tutte le carte in regola per affermarsi ad Hollywood ed oltre.

Ecco 10 cose che non sai di Rachel Zegler.

Rachel Zegler i suoi film e le serie TV

1. Reciterà in celebri film. Il primo ruolo cinematografico per la Zegler sarà quello di Maria Vasquez in West Side Story, il nuovo film di Steven Spielberg dove reciterà accanto ad Ansel Elgort. La Zegler ha poi da poco ultimato le riprese di Shazam! Fury of the Gods, con protagonista Zachary Levi, in un ruolo però ancora non meglio definito. A breve invece, inizierà le riprese di Biancaneve e i sette nani, adattamento in live action del classico Disney dove interpreterà proprio la bella protagonista. Accanto a lei, nel ruolo della strega cattiva vi sarà invece Gal Gadot.

2. È comparsa anche in televisione. A partire dal 2021 la Zegler sta ottenendo sempre più popolarità e diversi sono gli show televisivi in cui è comparsa. Tra questi si annoverano il The George Lucas Talk Show, negli episodi “Adam Pally & Rachel Zegler” e “Pretend It’s A Jokey”. Ha poi presentato il miglio artista rock agli American Music Awards of 2021 ed è comparsa come sé stessa negli show Good Morning America, Live with Kelly and Ryan e 20/20. In queste occasioni ha avuto modo di presentare i suoi progetti e anticipare qualcosa sull’atteso West Side Story.

Rachel Zegler sarà Biancaneve

3. È stata scelta per l’ambito ruolo. Dopo aver ottenuto il ruolo di protagonista in West Side Story, la Zegler è da subito diventata una delle personalità più ricercate e tenute d’occhio nel mondo di Hollywood. La Disney ha dunque ben pensato di non lasciarsela sfuggire, offrendole il ruolo di Biancaneve nell’atteso live action del classico animato. Per l’attrice si è trattato di un sogno divenuto realtà ed ha accettato la parte senza pensarci due volte. La Zegler ha inoltre promesso che la sua sarà una Biancaneve fedele ma più originale rispetto a quella conosciuta.

Rachel Zegler Instagram

Rachel Zegler ha origini colombiane

4. È nata in america ma ha origini diverse. La Zegler è nata il 3 maggio del 2001 a Hackensack, nel New Jersey. Pur essendo dunque statunitense di nascita, l’attrice vanta origini piuttosto variegate. Suo padre ha infatti origini polacche, mentre la madre Gina ha origini colombiane. Sono queste ultime ad aver prevalso sulla Zegler, donandole una bellezza molto particolare che ha certamente contribuito al suo successo.

Rachel Zegler è su Twitter e Instagram

5. Ha un account su Twitter. L’attrice è presente sul social network Twitter con un profilo verificato e seguito da oltre 140 mila persone. All’interno di questo la Zegler è solita principalmente condividere post relativi ai suoi lavori, promuovendo ora come ora l’uscita in sala di West Side Story. Non mancano però anche curiosità e foto tratte da eventi a cui ha partecipato, permettendo così ai suoi fan di conoscerla meglio.

6. È presente anche su Instagram. Oltre a Twitter, la Zegler ha anche un profilo Instagram verificato e seguito da quasi 300 mila persone. In questo, nella propria bio, l’attrice ha scritto “Spielberg’s maria – shazam 2 – snow white”, ovvero i suoi tre lungometraggi di prossima uscita. All’interno del profilo, con attualmente 77 post, la Zegler è solita come per Twitter condividere immagini relative alla propria attività di attrice, ma sono numerosi anche i post dedicati a momenti di svago, servizi fotografici ed eventi mondani.

Rachel Zegler è su YouTube

7. È divenuta celebre grazie al suo canale YouTube. Nel 2015 la Zegler ha aperto un proprio canale YouTube, attualmente seguito da 206 mila persone. All’interno di questo ha caricato principalmente video dove si esibisce in cover di popolari canzoni, mostrando così anche ottime doti canore. In particolare, il video dove esegue il brano Shallow, tratto dal film A Star Is Born, ha raggiunto oltre 11 milioni di visualizzazioni. Grazie alla popolarità conferitale da questo canale, ha iniziato ad stringere collaborazioni lavorative.

Rachel Zegler West Side Story

Rachel Zegler in West Side Story

8. Ha conquistato il ruolo grazie alle sue capacità nel canto. Nel gennaio del 2018 il regista premio Oscar Steven Spielberg ha aperto un open casting call tramite Twitter per trovare gli interpreti principali del suo nuovo film, West Side Story. Per il ruolo di Maria, la protagonista femminile, si sono proposte oltre 30 mila ragazze, tra cui la Zegler. Questa ha inviato alcuni video dove canta Tonight e I Feel Pretty, due dei più celebri brani del musical su cui si basa il film. Dopo aver visto tali performance, Spielberg non ebbe alcun dubbio sullo scegliere lei come protagonista.

9. Ha già vinto un premio per la sua interpretazione. Già presentato tramite alcune anteprime negli Stati Uniti, West Side Story ha ricevuto il plauso della critica, venendo indicato come uno dei migliori film dell’anno. L’interpretazione della Zegler, in particolare, è stata molto apprezzata, a tal punto che l’attrice ha già vinto un premio per questa. La National Board of Review l’ha infatti proclamata miglior attrice del 2021. Questo è un primo segnale del fatto che la Zegler potrebbe essere tra le protagoniste dell’imminente stagione dei premi.

Rachel Zegler: l’altezza dell’attrice

10. Stando a quanto riportato da diverse fonti, l’attrice oggi ventenne sarebbe alta complessivamente 1.57 metri.

Fonte: IMDb

Encounter, recensione del film Amazon Original

Encounter, recensione del film Amazon Original

Micheal Pearce dirige Riz Ahmed e Octavia Spencer nel nuovo film Amazon Original Encounter. Disponibile su Amazon Prime dal 10 dicembre, il thriller fantascientifico è un ibrido innovativo, seppur denso di citazioni.

La trama di Encounter

Malik Khan è un Marine. Separato dalla moglie, ha due figli che vede molto poco: per compiere le sue missioni vive lontano da loro. Temendo un invasione aliena, Malik rapisce i due bambini da casa della moglie e parte di notte per portarli in salvo: secondo il soldato, esistono creature extraterrestri che, sotto forma di parassiti, si insinuano nei corpi umani e prendono il controllo delle persone. L’unico modo per proteggersi è utilizzare massicciamente lo spray pesticida e recarsi in una base sicura dall’altra parte del paese. Mentre Malik viaggia tra paesaggi deserti con i bambini, entusiasti di vivere un’avventura con il padre, la polizia indaga per ritrovare il rapitore e i due figli, svelando a poco a poco la vera identità dell’uomo…

Un dubbio dopo l’altro in Encounter

Encounter depista continuamente lo spettatore: parte come fantascientifico puro e scena dopo scena diventa sempre più psicologico. L’unico a spiegare al pubblico la teoria dell’invasione aliena è Malik: l’aspetto soprannaturale è dichiarato chiaramente e mostrato sulla scena. Come Khan, anche noi vediamo gli insetti che invadono gli spazi, le pupille dilatate di chi è infetto, sentiamo i ronzii continui. Inizialmente, tutto sembra plausibile perché inserito in un film sci-fi. Con il proseguire della storia, le continue domande del figlio maggiore, le indagini della polizia, le rivelazioni sul passato del soldato, generano una serie di dubbi sulla veridicità di quanto dichiarato dal protagonista. Fino alla fine ci si chiede: gli alieni sono davvero sulla Terra o solo nella testa di Malik?

Il temibilissimo mondo microscopico

La minaccia in Encounter è quasi invisibile. Che si tratti dei parassiti alieni nascosti nei corpi umani o delle psicosi di Malik, ciò che mette in pericolo nel film non si riesce a individuare chiaramente. Eppure, è in grado di causare immensi danni: il rapimento dei bambini, le sparatorie, gli inseguimenti, profonde ferite.

Nel thriller, l’inquietudine generata è doppia. Da un lato ci sono gli insetti, ingranditi, zoomati, ricostruiti a computer o ripresi a sciami mentre invadono gli ambienti e s’insinuano negli spazi umani. Dall’altro, c’è la follia di Malik: anch’essa a poco a poco s’insinua nella storia. Piccoli scatti d’ira che sfociano in scenate, un nervosismo costante che a tratti diventa violenza e altri dettagli contribuiscono a far dubitare della stabilità mentale del personaggio.

Il punto di vista di Jay e Bobby Khan

Lo spettatore adotta per la maggior parte di Encounter il punto di vista dei due figli di Khan, Jay e Bobby. Inizialmente, Malik appare come un mito: un soldato pronto a salvare i figli, prestante e divertente, il compagno d’avventura ideale. Il figlio maggiore, un ragazzino di dieci o dodici anni, ha mitizzato tantissimo il padre mentre quest’ultimo era lontano da lui, ma vivendoci nuovamente assieme, inizia a dubitarne. E con Jay, anche lo spettatore.

Il cast del film riporta grandi nomi: Riz Ahmed (Jason Bourne, Sound of Metal) è il protagonista: l’attore pluripremiato agli Emmy Awards e ai Golden Globe è affiancato da Octavia Spencer (Spider Man, The Help, Il diritto di contare). Entrami sono perfetti nei propri ruoli. Malik Khan è un padre protettivo e sensibile, ma pieno di ombre nella sua personalità. Grazie alla recitazione di Ahmed, la lotta interiore è ben visibile nel personaggio. Spencer ha una funzione chiave nella storia: è il ponte tra la polizia e il ricercato. Una donna forte e testarda, che diventa il motore delle indagini, ma che è anche affezionata a Malik e tenta di proteggerlo dalle accuse più forti.

La recitazione che colpisce di più è però quella degli interpreti dei figli di Khan: Lucian-River ChauhanAditya Geddada non arrivano a vent’anni in due, eppure sono estremamente spontanei e danno carattere ai propri personaggi. Le battute sarcastiche, il linguaggio che utilizzano, adulto e spigliato, li rende parti attive della storia.

Encounter, la fantascienza nel 2021

In conclusione, il film è appassionante perché nulla è chiaramente mostrato come giusto o sbagliato, terrestre o extraterrestre, reale o mentale, in un limbo che avvolge e accompagna lo spettatore fino alla fine. L’angoscia trasmessa dai rimandi alla metamorfosi uomo-insetto di un film come La Mosca non può che essere un valore aggiunto per Encounter.

Thor: le maggiori differenze tra film e fumetti

Thor: le maggiori differenze tra film e fumetti

Il personaggio di Thor è andato incontro a significativi cambiamenti dal punto di vista della caratterizzazione nel franchise a lui dedicato del MCU: ciò che è iniziato come una tragedia shakesperiana nel primo film si è trasformato in un disastro per la critica nel seguito Thor: Dark World. Successivamente, quando Thor: Ragnarok ha fatto la sua comparsa nelle sale, tutto sembrava diverso, partendo dal tono scaltro e vivace con cui si presentava la pellicola.

L’evoluzione di Thor dai fumetti al film manifesta differenze sostanziali, sconosciute ai più: in realtà, il personaggio dei fumetti non è neanche lontanamente divertente e spensierato come quello del MCU e anche il suo rapporto con gli altri personaggi è molto diverso.

Thor aveva un’identità segreta nei fumetti

thor fumettiUna sequenza del primo film sul DIo del tuono ci mostra l’eroe avere a che fare con il nome Donald Blake: si trattava di un Easter Egg ed effettivamente è stata anche l’unica volta in cui i film hanno fatto riferimento a Blake, nome in realtà importantissimo nei fumetti in quanto rappresentante l’identità segreta di Thor, ovvero un medico che camminava zoppicando e aiutandosi con un bastone, strumento grazie al quale poi riusciva ad assumere le sembianze di eroe.

Più tardi si apprese che Odino aveva creato Blake come identità fittizia e che lui e Thor si sarebbero semplicemente sostituiti in un altro regno: Thor smise quindi di servirsi di questa immagine, lasciando il dottore nell’altro regno per anni.

L’importanza di Mjolnir

thor fumettiC’era anche un grande svantaggio che Thor aveva nei fumetti e che non ha mai avuto nei film: poiché aveva un’identità segreta come Donald Blake, questa era intrinsecamente legata all’unico oggetto che gli permetteva di trasformarsi, ovvero Mjolnir e doveva tenere necessariamente la presa sull’arma in ogni momento.

Se Thor non avesse avuto il martello tra le mani per un certo periodo di tempo, sarebbe tornato ad essere Donald Blake, quindi possiamo dire che è Mjolnir, sostanzialmente, a potenziarne l’identità.

E’ molto più potente nei fumetti

Thor: Ragnarok Avengers: Infinity WarAl di là del fatto che Thor non riuscisse a mantenere la sua identità di supereroe senza brandire Mjolnir, nei fumetti il personaggio è molto più potente. Nel MCU, ha dovuto scavare dentro sé stesso per appropriarsi realmente del potere che Odino gli aveva suggerito avesse, per poter competere con quello di Hulk in Thor: Ragnarok.

Hulk e Thor sono in realtà circa alla pari nei fumetti e il secondo è uno degli eroi più potenti dell’universo: è stato proprio tenuto fuori dalla storyline di Civil War nei fumetti a causa della sua potenza. Ha sconfitto Galactus da solo, rendendo la sua personalità nei fumetti infinitamente più vigorosa della sua rappresentazione cinematografica.

Thor non è così divertente nei fumetti

thor fumettiCiò che caratterizza Thor come eroe cinematografico è senza dubbio il fatto che sia estremamente divertente: sempre in bilico tra la goffaggine e la stupidità e una consapevolezza autoreferenziale di sé stesso, ha generato innumerevoli risate negli spettatori del MCU.

Tuttavia, l’eroe è incredibilmente serioso nei fumetti: è  leale e dedito alle imprese e morirebbe per proteggere i suoi amici e alleati. Si rifiuta di unirsi ad eroi più scanzonati, identificandosi come uno stoico dio tra gli uomini.

Il Dio del Tuono aveva un sacco di ragazze nei fumetti

thor fumettiNei film di Thor, l’eroe ha una fidanzata sulla terra: Jane Foster. I due sembravano essersi lasciati a un certo punto e per Thor quella è stata la fine vera e propria; è sembrato poi che potesse uscire con Sif, ma in realtà ciò non si è mai verificato né accadrà in futuro molto probabilmente. Comunque, nel MCU Thor sembra voler rimanere uno scapolo.

Al contrario, nei fumetti, ha avuto numerose frequentazioni: è stato con Jane Foster per molto tempo, ma la relazione è poi finita e i due sono rimasti amici. Negli episodi più recenti, invece, è uscito con She-Hulk e ci sono state molte donne nel suo passato.

Hela non era la sorella di Thor nei fumetti

thor fumettiIn Thor: Ragnarok, Hela è apparsa dopo la morte di Odino e ha rivelato di essere la sorella maggiore di Thor e la vera nuova sovrana di Asgard. Hela è poi diventata una potente villain di Thor, che ha ucciso innumerevoli Asgardiani e messo alla prova Thor, Loki, Valchiria e Hulk. Tuttavia, Hela non è imparentata con Thor nei fumetti.

Hela sarebbe la figlia che Loki ha avuto con una gigantessa maga di nome Angerboda. Questo la rende, nella migliore delle ipotesi, la nipote adottiva di Thor. Nei fumetti è stata anche la dominatrice del mondo sotterraneo di Hel, quindi ha avuto un origin story molto diversa da quella che ci ha presentato il MCU.

Thor aveva un altro fratello nei fumetti

thor fumettiAl posto di avere una sorella nei fumetti, il dio del tuono aveva un altro fratello, che non ha mai fatto comparsa nel MCU, ovvero Balder il Coraggioso. Ciò che concerne Balder è molto particolare, in quanto la storia di Ragnarok profetizzava che la morte di Balder avrebbe causato la fine dei tempi.

Tutto ciò è molto distante da ciò che abbiamo visto nei film del MCU; Balder ha avuto  un ruolo estremamente importante nei fumetti, che lo ha visto spaziare dal servire come Re di Asgard allo scatenare il Ragnarok come conseguenza della sua morte e fare poi ritorno per aiutare a combattere nella Guerra dei Regni.

Il Dio del Tuono è più intelligente nei fumetti

Nei film del MCU sappiamo bene che Thor non è dipinto come una figura estremamente intelligente: è ritenuto parecchio ottuso e spesso ha bisogno che le cose gli vengano rispiegate più volte. E’ il bersaglio di diverse battute, arrivato al punto in cui si prende in giro da solo in modo autoironico.

Questo non rispecchia affatto la maniera in cui Thor è dipinto nei fumetti, ovvero uno dei più grandi Vendicatori ed un guerriero molto astuto e intelligente, la cui potenza eguaglia Iron Man e Capitan America.

E’ stato il re di Asgard nei fumetti

In Avengers: Endgame, Thor ha scelto di non diventare re di Asgard; in realtà, a un certo punto nel MCU, non vedeva l’ora che arrivasse il momento in cui si sarebbe assunto più responsabilità. Tuttavia, quando Odino morì, sembrò perdere interesse in qualsiasi cosa, tranne che nel proteggere il suo popolo. Alla fine, ha lasciato che fosse Valchiria, uno dei migliori personaggi di supporto di Thor, a guidare la sua gente.

Nei fumetti, questo è molto lontano dalla verità: Thor è il re di Asgard e ha già ricoperto questo ruolo in passat; ha messo da parte i suoi amici per assumere questo ruolo ed è diventato un sovrano serio e determinato, con estremamente a cuore la sua patria.

Thor è un vero dio nei fumetti

Nel MCU, non ci sono dei, ma solo umani e creature aliene: gli dei di Asgard sono semplicemente razze aliene che vivono in un altro mondo. Anche i Nove Regni sono semplicemente mondi alieni, sebbene collegati alla Terra attraverso il Bifrost. Nei fumetti, Thor è il legittimo dio asgardiano del tuono.

Non è un alieno, ma uno degli antichi dei che gli abitanti della Terra hanno venerato da che se ne ha memoria: Thor ha ben oltre 1.000 anni, e potrebbe in realtà essere ancora più vecchio, dato che ha operato sulla Terra sotto sembianze differenti per la maggior parte della storia umana.

Harry Potter: 10 difetti dei film che i fan ignorano

Harry Potter: 10 difetti dei film che i fan ignorano

Il successo e il lascito del franchise di Harry Potter è innegabile e assodato, con parchi a tema, videogiochi, mostre e spettacoli teatrali sul mago più famoso del mondo e chi più ne ha più ne metta.

Tuttavia, questo non significa affatto che la fattura del franchise sia perfetta o esente da critiche: dalla resa dubbia della CGI (considerata buona all’epoca ma che è invecchiata male), ai buchi di trama e tanto altro, soffermiamoci sui 10 maggiori difetti dei film di Harry Potter che i fan continuano a ignorare.

La CGI è invecchiata male

harry potter trollIn tutti i film di Harry Potter, specialmente nei primi capitoli, sono ravvisabili problematiche legate alla CGI ed effetti speciali di dubbia fattura: dal troll di montagna alle partite di Quidditch, i primissimi tentativi di resa visiva sperimentale sono pressoché fallati, anche se è comprensibile che i fan non si soffermino più di tanto su questo aspetto.

All’epoca in cui i film sono usciti, la CGI utilizzata era da ritenere efficace e appropriata – quindi non si può rinfacciare al franchise che vent’anni dopo la tecnologia è andata avanti; se il franchise venisse mai rifatto, questa sarebbe sicuramente uno dei nodi cruciali da affrontare ma, per i film originali, semplicemente non c’è soluzione facile per una tecnologia datata.

Mancano personaggi dei libri

harry potter difettiPoiché i libri sono così dettagliati, molti personaggi non sono stati inclusi nella versione cinematografica che, chiaramente, ha condensato la storia per il grande schermo. Alcuni di questi sono personaggi minori, la cui assenza a livello di trama non è importante, anche se con altri il problema è ben diverso: la perdita di Winky e degli altri elfi domestici di Hogwarts è stata una grave mancanza e ancor di più il non aver visto Pixie il Poltergeist sul grande schermo.

Per la maggior parte, questi personaggi mancanti non danneggiano troppo la trama – Pixie non ha alcun impatto reale sulla narrazione, se non quello di rendere Hogwarts un ambiente più vivace e divertenti, e Winky è stata eliminata senza grosse difficoltà; tuttavia, al mondo cinematografico di Harry Potter manca un po’ della ricchezza e varietà delle trame originali.

Troppi buchi di trama

Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 1 filmAnche se la storyline principale rimane invariata, i film di Harry Potter presentano numerosi buchi di trama: i maggiori di questi sono stati criticati all’unisono, come il fatto che Harry abbia un colore degli occhi diverso da quello di sua madre, mentre alcuni dei difetti minori sono passati inosservati, o addirittura sono diventati meme o battute ricorrenti, come la sala comune dei Serpeverde che si trova nei sotterranei, eppure gli studenti vengono mandati lì, quando c’è un Troll nei sotterranei.

In molti casi, i buchi di trama sono affrontati nei libri, il che può spiegare perché i fan possano trascurarli, dal momento che sono consci della spiegazione originale del problema. Per esempio, quando Harry fa riferimento al fatto che Hagrid gli ha confessato di volere un drago, questa scena in realtà non si vede nei film. Tuttavia, nei libri, è una conversazione completa. Altri momenti, invece, possono semplicemente essere trascurati perché in un universo così complesso, i fan accettano che le discrepanze possano verificarsi.

Modifiche al cast

Un numero sorprendente di personaggi è andato incontro a re-casting nel corso del franchise e ciò è ancora più sorprendente se si pensa che l’intenzione dei creatori fin dall’inizio era di trasporre tutti e sette i libri. Tuttavia, gli attori che interpretano Silente, Lavanda Brown e persino Vincent Tiger sono cambiati nel corso dei film.

Per la maggior parte, questi cambiamenti sono trascurabili in quanto dovuti a ragioni fuori dal controllo dello studio. La triste scomparsa dell’attore originale di Silente, Richard Harris, ha portato alla sua sostituzione con Michael Gambon, mentre Tiger tecnicamente è stato sostituito con Blaise Zabini – un cambiamento avvenuto perché l’attore Jaime Waylett è stato arrestato per reati di droga. Tuttavia, i fan sono stati meno contenti dei cambiamenti riguardanti Lavanda Brown, originariamente interpretata dalle attrici Kathleen Cauley e Jennifer Smith, prima di essere sostituita da Jessie Cave. Questo ha portato anche ad accuse di whitewashing, dato che Cave ha assunto il ruolo proprio quando è diventato importante, ma dato che Brown non era mai stata chiamata per nome prima di quel punto, alcuni fan hanno suggerito che il nome sia stato usato in precedenza solo per differenziare i personaggi di sfondo.

Voldemort scende in campo

harry potter voldemortUno dei maggiori grattacapi della serie è il fatto che Voldemort sembra sempre pianificare i suoi attacchi e le sue azioni nefaste in base al calendario scolastico – in modo che Harry sia sempre in grado di sconfiggerlo proprio alla fine dell’anno scolastico, facendo opportunamente guadagnare a Grifondoro abbastanza punti per vincere la Coppa delle Case.

La semplice ragione dietro a ciò è, naturalmente, il voler facilitare la narrazione strutturata! E anche se non c’è alcun motivo per cui questo debba accadere, non c’è nemmeno una vera ragione per cui non dovrebbe, quindi non è troppo difficile andare oltre questo particolare “intoppo”. I fan possono desiderare quante più spiegazioni possibili, ma sono anche comprensivi dei limiti pratici di una trasposizione cinematografica.

Personaggi che differiscono dalle descrizioni dei libri

Harry Potter e l'Ordine della Fenice filmAnche se gran parte delle scelte di casting nei film di Harry Potter sono riconosciute (e sarebbe difficile immaginare qualcun altro come il Trio d’Oro), i film non sono sempre accurati nella caratterizzazione di alcuni personaggi che, molto spesso, differiscono dai libri. Da Hagrid che è significativamente più basso di come viene descritto, a Hermione che è molto più convenzionalmente attraente, Neville che ha un colore di capelli diverso, e molti dell’Ordine e dei professori originali che sembrano essere più anziani di come sono nei libri, ci sono molti personaggi che semplicemente non corrispondono alle descrizioni originali.

Ancora una volta, la praticità è il fattore che guida questi cambiamenti, e il fatto che i fan sono a loro agio con essi. Ingaggiare attori bambini significa non sapere se cresceranno fino a diventare alti come i personaggi dei libri, e avere a che fare con personaggi giganti come Hagrid sarà sempre limitato dalle praticità delle riprese: la maggior parte di queste “modifiche” non sminuisce assolutamente la purezza della storia.

Mancanza di diversità

harry potter difettiQuesto problema è stato sempre più segnalato dai fan, che sono frustrati dalla schiacciante bianchezza del mondo dei maghi, per fortuna – ma è ancora un grande difetto che i fan devono trascurare per divertirsi a rivedere i film. Mentre ci sono un paio di personaggi – come Cho Chang o Angelica Johnson – che sono interpretati da attori POC, la stragrande maggioranza sono bianchi, così come il Trio d’Oro.

Questo è stato in realtà affrontato, in qualche misura, dal casting di un’attrice nera per interpretare Hermione in Harry Potter and the Cursed Child, che ha portato la Rowling a dichiarare di non aver mai specificato l’etnia della ragazza, e ha sostenuto questo cambiamento. Se i film fossero rifatti, senza dubbio molti altri personaggi principali sarebbero interpretati da attori POC.

Problemi logici con la vita magica

harry potter difetti

Mentre molti dettagli del mondo magico sono stati attentamente pensati dalla Rowling, altri aspetti semplicemente non hanno senso! Dalla mancanza di università magiche, all’economia e ai prezzi degli oggetti magici, alla decisione di usare cose come le penne d’oca nonostante siano disponibili alternative più moderne e facili, ci sono alcuni problemi piuttosto grandi con il mondo magico descritto dalla Rowling.

Alcuni di questi possono essere facilmente attribuiti a scelte estetiche, fatte per creare l’ambiente magico di Hogwarts, che è sicuramente perdonabile dai fan! Altri, naturalmente, possono non avere senso – ma non hanno un impatto enorme sulla trama stessa.

Cattiveria di Silente/Redenzione di Piton

Due dei personaggi più controversi della serie sono Silente e Piton – uno impostato per essere un eroe, ma che in realtà si comporta più come un cattivo, e uno che è impostato come un cattivo, ma con un arco di redenzione. Questi potrebbero essere aspetti fantastici della storia, naturalmente, ma causano problemi perché Silente non è pensato per essere un cattivo, e la redenzione di Piton semplicemente non piace a molti fan.

Naturalmente, molte delle peggiori azioni di Silente erano necessarie perché la trama avesse un senso, quindi è più facilmente perdonabile. Tuttavia, Piton rimane profondamente antipatico a molti, che credono che la sua grande rivelazione alla fine semplicemente non sia stata sufficiente a compensare gli anni in cui ha trattato Harry in modo terribile. Aggiungete il fatto che la “tragedia” di Piton si riduce semplicemente a non essere ricambiato da una donna, e i fan fanno decisamente fatica a guardare oltre.

Materiale del libro mancante

Sicuramente uno dei maggiori problemi che riguardano gli adattamenti cinematografici dei libri di Harry Potter è l’enorme quantitativo di dettagli che sono stati tralasciati: il punto focale della trama, naturalmente, rimane lo stesso, ma altre sotto trame interessanti, e intere storyline, non vengono approfondite nei film – da Pixie alla Festa di Complemorte all’associazione CREPA e la lotta di Hermione per gli Elfi domestici.

C’è da dire che si tratta comunque di dettagli trascurabili, che non tolgono nulla alla storyline principale, o alla magia del mondo di Hogwards e, naturalmente, i fan che ne avvertono la mancanza, possono sempre ritornare ai libri!

Shang-Chi: il sequel e una serie in lavorazione, confermato il regista

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Un sequel di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli è ufficialmente in arrivo con Destin Daniel Cretton che torna a dirigere e scrivere le avventure del personaggio interpretato da Simu Liu. Variety informa che è in sviluppo anche una serie per Disney+.

Cretton ha firmato un esclusivo accordo pluriennale con i Marvel Studios e l’Onyx Collective di Hulu. Il nuovo accordo consentirà a Cretton di sviluppare progetti TV sia per i Marvel Studios su Disney + che per l’Onyx Collective per Hulu e altre piattaforme.

Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli è uscito durante il weekend del Labor Day e attualmente è il film con il maggior incasso al botteghino nazionale con 224,5 milioni di dollari dell’anno. Il film ha fatto la storia per il Marvel Cinematic Universe come il primo a presentare un protagonista asiatico e un cast prevalentemente asiatico, che includeva Simu Liu, Michelle Yeoh, Awkwafina e Tony Leung. Al botteghino mondiale, il film ha incassato finora 431,9 milioni di dollari ed è l’ottavo film con il maggior incasso dell’anno.

Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, la recensione del film

Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli è arrivato al cinema il 3 settembre 2021. Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12The Glass Castle e Il Diritto di Opporsi con Michael B. JordanJamie Foxx e Brie Larson, ha diretto il film, che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Wonder Woman 1984).

Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.

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