Matrix
Resurrections, il nuovo trailer italiano del
tanto atteso quarto film dell’iconico e innovativo franchise che ha
ridefinito un genere. Diretto dalla regista visionaria Lana
Wachowski, il nuovo film riunisce nuovamente le star Keanu Reeves e
Carrie-Anne Moss negli iconici ruoli di Neo e
Trinity.
Il film è interpretato anche da
Yahya Abdul-Mateen II (il franchise di
Aquaman), Jessica Henwick (per la TV Iron
Fist, Star Wars: Il Risveglio della
Forza), Jonathan Groff
(Hamilton, per la TV
Mindhunter), Neil Patrick
Harris (Gone Girl – L’amore
bugiardo), Priyanka Chopra Jonas (TV
Quantico), Christina
Ricci (TV Escaping the Madhouse: The Nellie
Bly Story, The Lizzie Borden Chronicles),
Telma Hopkins (TV Amiche per la
morte – Dead to Me),
Eréndira Ibarra (serie
Sense8,
Ingobernable), Toby
Onwumere (serie Empire),
Max Riemelt (serie
Sense8), Brian J. Smith
(serie Sense8,
Treadstone), e Jada Pinkett Smith (Attacco al
potere 3 – Angel Has Fallen, Gotham per la
TV).
Lana Wachowski ha diretto il film
da una sceneggiatura di Wachowski & David Mitchell & Aleksander
Hemon, basato sui personaggi creati dai Wachowski. Il film è stato
prodotto da Grant Hill, James McTeigue e Lana Wachowski. I
produttori esecutivi sono Garrett Grant, Terry Needham, Michael
Salven, Jesse Ehrman e Bruce Berman.
Il team creativo scelto da
Wachowski dietro le quinte comprende i collaboratori di
Sense8: i direttori della fotografia Daniele Massaccesi e
John Toll, gli scenografi Hugh Bateup e Peter Walpole, il montatore
Joseph Jett Sally, la costumista Lindsay Pugh, il supervisore agli
effetti visivi Dan Glass e i compositori Johnny Klimek e Tom
Tykwer.
La Warner Bros. Pictures presenta,
in associazione con Village Roadshow Pictures, in associazione con
Venus Castina Productions, Matrix
Resurrections. Il film sarà distribuito in tutto
il mondo dalla Warner Bros. Pictures e sarà nelle sale italiane a
partire dal 1 gennaio 2022.
Il prossimo 23 dicembre, arriva in
sala West
Side Story, la versione del classico musical del
1961 firmata da Steven Spielberg, che, per la prima
volta nella sua lunga e premiata carriera, si cimenta con questo
genere. A parlare del film, insieme al regista, sono intervenuti
Tony Kushner, premiato drammaturgo e sceneggiatore
per Spielberg già in Lincoln e Munich, e Rita
Moreno, EGOT che nel 1961 interpretò Anita per
Robert Wise.
Il primo pensiero, parlando di
questo remake, va ovviamente a Stephen Sondheim,
compositore e paroliere delle canzoni originali di West
Side Story (’61), scomparso alla fine di novembre 2021,
prima dell’uscita del film al quale aveva lavorato.
Il debito verso Stephen Sondheim
Sondheim aveva composto quelle
canzoni a 24 anni e Steven Spielberg racconta che
“era coinvolto nel film. Steve è stata prima persona che ho
incontrato quando ho cercato di ottenere i diritti per realizzare
la nostra versione di West Side Story. È stata la prima persona che
ho incontrato e con cui mi sono seduto, l’ho incontrato a casa sua
a New York City, di persona con i suoi cani. Ci eravamo già
incontrati prima per Sweeney Todd, e poi ci siamo incrociati alla
Casa Bianca, quando abbiamo ricevuto la medaglia presidenziale
della Libertà, noi e Barbra Streisand. Eravamo una specie di coppia
insieme, e ogni volta che lo incontravo, volevo parlargli di questo
disperato desiderio che avevo di fare la mia versione di West Side
Story, ma non riuscivo a cavarmi le parole di bocca. Abbiamo
parlato di tutto tranne quello. Poi alla fine, ci sono riuscito.
Steve era molto coinvolto nel film, ha commentato molto la
sceneggiatura di Tony. E aveva delle idee, e Tony ha intavolato un
dialogo con lui durante il processo di riscrittura. Ma non solo,
Steve è stato coinvolto a più livelli, abbiamo pre-registrato tutto
con gli interpreti alla sua presenza. E Steve è stato lì per tre
settimane, cinque giorni alla settimana, ogni giorno seduto proprio
accanto a me nello studio di registrazione.”
Non dev’essere stato semplice, anche
per il sommo Spielberg, lavorare così a stretto contatto con il
padre di quei testi e di quelle musiche, ma è anche vero che non è
stato semplice per Sondheim assistere alla riscrittura di una
storia che conosceva così bene, riscrittura soprattutto
linguistica, dal momento che molti passaggi del film sono
esclusivamente in spagnolo, senza i sottotitoli, in maniera del
tutto intenzionale.
Lo vediamo nella scena in cui
Bernardo cerca di convincere Maria a frequentare Chino,
rivolgendosi a lei in spagnolo, e Anita interviene chiedendogli di
parlare inglese, visto che sono in America.
Una questione linguistica importante
La scelta linguistica di
Tony Kushner è stata consapevole e voleva
veicolare il senso di appartenenza ma anche lo sforzo di rendersi
parte di una Paese che, nonostante tutto, rappresenta una
possibilità di vita migliore. “Proprio perché Anita corregge
tutti, chiedendo loro di parlare in inglese, abbiamo pensato che i
sottotitoli non fossero necessari, perché quello spagnolo non si
doveva capire. Nella nostra idea, per accentuare la diversità di
origine e etnia, lo spagnolo doveva coesistere con l’inglese in
parti uguali. Si tratta di uno degli argomenti che abbiamo
affrontato per primi, all’inizio del lavoro alla
sceneggiatura.” E il risultato è eccellente, soprattutto data
la bravura degli interpreti e soprattutto di Ariana
DeBose.
Per Spielberg è stato come tornare sul set di E.T.
Sembra inoltre che per
Steven Spielberg, lavorare a West
Side Story sia stato un momento così intimo e
gioioso che non viveva un’esperienza simile su un set dai tempi di
E.T. L’Extraterrestre. “È stato il più delizioso – ha
affermato il regista – come una situazione di famiglia che non
avevo da quando ho girato E.T. Su quel set mi sentivo un padre per
tutti quei bambini. E certamente, all’epoca non ero ancora padre
nella vita reale, ma E.T. mi ha fatto venire voglia di essere un
papà, così è nato il mio primo figlio, tre anni dopo aver diretto
E.T. E questa è stata la seconda volta che ho avuto quel tipo di
sensazione, di essere parte di una famiglia molto diversificata. E
non ero al centro della famiglia, ero semplicemente una parte della
famiglia.” Una famiglia che contava non solo tanti giovani di
talento, ma anche una regina tra tutti, Rita
Moreno, che torna in West
Side Story ma non più nel ruolo di Anita,
che le valse l’Oscar nel 1962, ma in quello di Valentina, un
delicatissimo personaggio scritto apposta per lei da Kushner.
Le leggendaria Rita Moreno interpreta
Valentina in West Side Story
“Mi piace molto il termine
‘passare il testimone’ – ha cominciato Moreno – è un
ottimo modo per mettere la questione. Non è stato facile. Voglio
dire, non dirò che non ero invidiosa, sarebbe solo una dannata
bugia. Anche perché ho avuto una parte meravigliosa scritta per me,
mi piaccio molto in questo film. E non dici cose del genere
facilmente. Amo ogni scena in cui sono, amo quello che sto facendo,
ma è stato difficile. È stato assolutamente inquietante,
soprattutto fare la scena con Anita. E immagino che per lei fosse
strano, ma vi posso garantire che è stato più strano per me. Ho
continuato a guardarla, e ho avuto una grande difficoltà ad entrare
nella scena. Perché quello che stavo davvero facendo in un certo
senso era salvare Anita… salvare la vita di Anita da questi ragazzi
che stavano per forse stuprarla. E il mio personaggio ha dovuto
porre fine a tutto. Beh, è stato davvero molto molto strano fare
questa scena, in particolare.”
Nonostante sia un remake moderno,
che quindi porta con sé il beneficio di un linguaggio
cinematografico contemporaneo, il West
Side Story di Steven Spielberg è
ambientato comunque negli anni ’60. Secondo Tony
Kushner, la scelta è stata dettata ancora una volta dal
linguaggio.
Una musica senza tempo
“La musica è senza tempo, non
avevamo vincoli da quel punto di vista. Ogni volta che senti quei
brani, è come se stessero accadendo ora, quindi non c’è niente di
strano o antiquato. E Sondheim che era il più grande paroliere
della storia, e uno dei più grandi compositori che abbiano mai
lavorato, in qualsiasi lingua, era un maestro senza tempo nel senso
che le sue intuizioni sul modo in cui le persone pensano e sentono
sono sempre attuali. Tuttavia, essendo un grande drammaturgo e
sceneggiatore, quello che dicono i suoi personaggi sembrano proprio
parole uscite dalle bocche di ragazzini di quegli anni, è un
linguaggio molto specifico. E la lingua delle canzoni è sicuramente
la lingua che avresti sentito all’epoca, tranne per lo spagnolo che
lì era assente. Sarebbe sembrato strano giustapporre quelle
canzoni al 2021. Inoltre, quando abbiamo iniziato a parlare di fare
questo film, era desiderio di Steven fare in modo che si sentisse
forte l’epoca, si sentisse lo sporco, e così abbiamo
deciso.”
Il risultato è strepitoso e il mondo
potrà goderne a partire dal 23 dicembre, giorno in cui arriverà in
sala West
Side Story.
West Side Story, al cinema dal 23
dicembre
West
Side Story, l’adattamento cinematografico del
musical diretto dal vincitore dell’Academy Award® Steven
Spielberg, arriverà il 23 dicembre nelle sale italiane,
distribuito da The Walt Disney Company Italia.
Diretto dal vincitore dell’Academy
Award® Steven Spielberg, da una sceneggiatura del vincitore del
Premio Pulitzer e del Tony Award® Tony Kushner, West
Side Story racconta la classica storia delle
feroci rivalità e dei giovani amori nella New York del 1957. La
rivisitazione dell’amato musical è interpretata da
Ansel Elgort (Tony), Rachel Zegler
(María), Ariana DeBose (Anita), David
Alvarez (Bernardo), Mike Faist (Riff),
Josh Andrés Rivera (Chino), Ana
Isabelle (Rosalía), Corey Stoll (Tenente Schrank), Brian
d’Arcy James (Agente Krupke) e Rita
Moreno (nel ruolo di Valentina, proprietaria del negozio
in cui lavora Tony). Moreno, una degli unici tre artisti ad aver
vinto i premi Oscar®, Emmy®, GRAMMY®, Tony® e Peabody, è anche una
dei produttori esecutivi del film.
La squadra creativa del film, che
unisce il meglio di Broadway e Hollywood, include Tony Kushner, che
è anche il produttore esecutivo; il vincitore del Tony Award®
Justin Peck, che ha ideato le coreografie del film; il celebre
direttore d’orchestra della Los Angeles Philharmonic e vincitore
del GRAMMY Award® Gustavo Dudamel, che ha curato le registrazioni
dell’iconica colonna sonora; il compositore e direttore d’orchestra
candidato all’Academy Award® David Newman
(Anastasia), che ha composto la colonna
sonora; la compositrice vincitrice del Tony Award® Jeanine Tesori
(Fun Home, Thoroughly Modern
Millie), che ha supervisionato il cast per le parti
cantate; e il music supervisor candidato al Grammy® Matt Sullivan
(La Bella e la Bestia,
Chicago), produttore esecutivo delle musiche del
film. Il film è prodotto da Spielberg, dalla produttrice candidata
all’Academy Award® Kristie Macosko Krieger e dal produttore
vincitore del Tony Award® Kevin McCollum. West Side Story
è l’adattamento cinematografico dello spettacolo di Broadway
originale del 1957, con libretto di Arthur Laurents, musiche di
Leonard Bernstein, testi di Stephen Sondheim, e ideato, diretto e
coreografato da Jerome Robbins.
Mirko Trovato è un
giovane attore laziale che ha saputo conquistare una gran parte di
pubblico. A soli vent’anni, Trovato ha alle spalle una gavetta
fatta di qualche serie televisiva e di qualche film che lo hanno
fatto conoscere al pubblico, conquistandolo letteralmente.
Trovato è un attore capace e
versatile, in grado di interpretare ruoli diversi e di farsi
comunque amare dagli spettatori. Ma più che un attore, Trovato è un
ragazzo con la testa ben piantata sulle spalle, che conosce il suo
pubblico e non fa per il niente il prezioso: infatti, cerca sempre
di soddisfare tutti i suoi fan.
Ecco dieci cose da sapere su
Mirko Trovato.
Mirko Trovato: film
1. È celebre grazie ad
alcune serie. Mirko Trovato ha iniziato a recitare nel
2014, a soli 15 anni, nella serie che lo ha reso famoso:
Braccialetti Rossi. In questa serie, Mirko ha
interpretato, per tre stagioni, il ruolo di Davide. Nel 2015,
Trovato ha recitato anche nella web serie intitolata Lontana da
me: incentrata sulla vita degli adolescenti, anche questa
serie è prodotta dalla Rai e da Palomar. Nel 2018, invece, il
giovane attore ha partecipato a Baby, la serie italiana
targata Netflix, dividendo il piccolo schermo con Benedetta
Porcaroli, Claudia
Pandolfi, Lorenzo Zurzolo
e Alice Pagani.
2. Mirko Trovato sta
conquistando il cinema. Nel 2017 Trovato esordisce al
cinema, debuttando nel film Non c’è campo, diretto da
Federico Moccia e con un cast che comprende
Vanessa Incontrada e Gianmarco
Tognazzi. In seguito ha recitato in Restiamo
amici e Un nemico che ti vuole bene. Restiamo
amici è un film Antonello Grimaldi, dove
Trovato divide il grande schermo con Michele
Riondino, Alessandro Roja,
Violante
Placido e Libero de Rienzo,
interpretando il figlio adolescente di un pediatra vedovo sull’orlo
della depressione. In Un nemico che ti vuole bene, invece,
Trovato fa parte di un thriller con Diego
Abatantuono, Antonio Folletto,
Massimo Ghini, Sandra Milo,
Roberto Ciufoli e Antonio
Catania.
Mirko Trovato è su Instagram
3. Mirko Trovato ha un
profilo Instagram ufficiale. Per la gioia dei suoi fan,
anche Mirko Trovato ha un account Instagram ufficiale seguito da
668 mila persone. L’attore, classe 1999, ha una bacheca molto
variegata, nella quale posta foto che lo ritraggono in momenti
lavorativi ed eventi mondani, ma che, soprattutto, evidenziano la
spensieratezza tipica dei suoi vent’anni.
Mirko Trovato in Braccialetti
rossi
4. Non pensava sarebbe
tornato per le stagioni successive. Come saprà chi ha
seguito la serie Braccialetti rossi, al termine della
prima stagione il personaggio interpretato da Trovato va incontro
alla morte. Proprio per via di tale risvolto, l’attore non era
certo di tornare anche per le stagioni successive. Gli
sceneggiatori hanno però deciso di farlo comparire come spirito
guida, permettendo così ad un personaggio molto amato di continuare
ad apparire nella serie e ispirare quanti erano ancora vivi.
Mirko Trovato: età e altezza
5. Mirko Trovato è molto
giovane. Mirko Trovato è un attore molto giovane, che ha
visto la fortuna sorridergli quando aveva solo 15 anni. Facendo
fronte alla sua biografia, Trovato è nato il 13 febbraio del 1999 a
Pomezia, vicino a Roma, sotto il segno dell’Acquario.
6. Mirko Trovato non è un
ragazzo particolarmente alto. Rispetto agli altri suoi
colleghi coetanei, Mirko Trovato non è particolarmente alto:
l’attore, infatti, è alto poco meno di 170 centimetri, ma occorre
considerare il fatto che, avendo compiuto da poco i vent’anni,
potrebbe ancora crescere di qualche centimetro.
Mirko Trovato è fidanzato?
6. Mirko Trovato è
fidanzato. Dall’estate 2018 Mirko Trovato ha
cominciato a frequentare la modella statunitense Jennifer
Marino, ha un anno più grande di lui. La prima occasione
ufficiale in cui sono stati visti insieme è stato L’Ischia Global
Fest, a cui Mirko era invitato. Inutile dire che le sue giovani fan
si siano disperate alla notizia e che sperino di poterlo un giorno
conquistare. Nel settembre del 2020, tuttavia, i due hanno
annunciato la rottura della relazione.
7. Mirko Trovato ha un buon
rapporto con le sue fan. Sebbene le sue fan possano
risultare piuttosto agguerrite e pronte a farsi avanti per poter
strappare magari un appuntamento, il giovane attore ha rivelato,
qualche hanno fa, quando si dichiarava single, di avere l’imbarazzo
della scelta, proprio perché per lui tutte le ragazze sono a loro
modo carine. Poco importa se si trova gruppi di dieci o venti
persone sotto casa: con loro si presta a fotografie e autografi, e
risponde anche alle lettere che gli arrivano. Tuttavia, in passato
è stato costretto a cambiare numero di telefono per le continue
chiamate, anche notturne, da parte di fan sfegatate che erano
riuscite ad impossessarsi del suo numero.
Mirko Trovato in Baby
9. Mirko Trovato ha fatto
parte del cast di Baby. Tra i vari membri del cast che ha
dato vita alla serie Baby, c’è anche Mirko Trovato. In
questa serie, Mirko recita la parte di Brando, uno dei ragazzi che
la fanno da padrona al liceo Collodi, un ragazzo di buona famiglia
che vuole avere sempre la situazione sotto il suo controllo.
10. Con Baby, Mirko Trovato
è cresciuto come attore. Baby è una serie che ha voluto
raccontare un’età della vita, il passaggio da adolescenti ad
adulti, parlando d’amore, poiché ogni personaggio, anche quello di
Trovato, cerca un amore in un mondo dove questo sentimento non
esiste. Di fatto Trovato, pur non essendo il protagonista primario,
è riuscito a dare un contributo deciso alla realizzazione di questa
serie targata Netflix.
Come già accaduto negli
USA, anche nel nostro paese i fan si sono scatenati per riuscire a
prenotare un biglietto per Spider-Man:
No Way Home. Le prevendite, infatti, hanno aperto
dalla mezzanotte del 6 dicembre e l’entusiasmo degli appassionati
dell’amichevole Spider-Man di quartiere non si è fatto attendere
registrando un vero e proprio record mai visto in Italia. In poco
meno di 12 ore dall’apertura sono stati venduti infatti oltre
50.000 biglietti, un dato mai registrato nel nostro paese.
Il primo film ha rivelato la storia
delle origini di Miles Morales mentre veniva coinvolto in un più
grande multiverso di Spider-people, e ora non sorprende che il film
abbia un sequel (due in realtà). Sembra inoltre che Miguel O’Hara,
ovvero Spider-Man 2099, avrà un ruolo più
importante da interpretare dopo la sua
citata misteriosa apparizione nella scena post-credits.
Mentre nel primo film Miles Morales
(Shameik Moore) ha combattuto per riportare i suoi
nuovi alleati a casa nelle loro rispettive realtà, sembra che ci
sarà una nuova avventura all’orizzonte con il ritorno di
Spider-Gwen (Hailee Steinfeld). Facendo visita a
Miles nella sua stanza, nel video proposto, sembra che Gwen stia
cercando di riconnettersi con lui mentre ha bisogno del suo aiuto
con qualche nuovo problema multiversale (nonostante Miles
apparentemente sia a terra).
L’Uomo Ragno di Miles volerà presto
attraverso il multiverso, lasciando per la prima volta la sua
realtà. Ma dopo la prima parte del trailer, lo Spider-Man di
Brooklyn viene sorprendentemente attaccato da un diverso
Spider-Man, Spider-Man 2099, la nuova variante i
cui obiettivi rimangono sconosciuti. Ma conosciamo meglio Mighuel
O’Hara, ovvero il misterioso Spider-Man 2099 che
vedremo presto in azione.
Spider-Man 2099, poteri e
abilità
Nei fumetti Marvel, Miguel O’Hara, alias
Spider-Man 2099, è stato creato nel 1992 da Peter David e Rick
Leonardi. Raffigurato come l’Uomo Ragno di domani, questa variante
che debutterà presto in Spider-Man: Accross the
Spider-verse– Part One vive in
una realtà ambientata nel 2099. Proteggendo la città di Nueva York,
Miguel lavora per combattere contro una società corrotta conosciuta
come Alchemax mentre continua a raccogliere sempre più consensi in
città. Tuttavia, Alechemax è il luogo in cui Miguel ha ottenuto i
suoi poteri quando i suoi geni sono stati fusi con la forza con il
DNA di un ragno, rendendolo ragno al 50%.
Con artigli sui piedi e sulle mani,
Miguel è in grado di attaccarsi e arrampicarsi sui muri proprio
come farebbe un ragno. Ha anche sviluppato artigli più grandi sugli
avambracci. Inoltre, le ragnatele di Spider-Man 2099 sono organiche
e fuoriescono dai suoi polsi, non diversamente da quelle dello
Spider-Man di Tobey Maguire dalla trilogia diretta
da Sam Raimi. Ha anche delle zanne che gli
permettono di paralizzare i suoi nemici con un veleno non
letale.
Gli ultimi anni hanno visto lo
Spider-Man 2099 di Miguel O’Hara diventare un personaggio
importante negli eventi dello Spider-Verse Marvel, oltre a diventare un eroe
dell’Era Eroica, l’era moderna dell’Universo Marvel. In quanto tale, ha senso
che sia stato scelto per avere un ruolo significativo in Spider-Man: Accross the
Spider-verse– Part One, forse
diventando una variante primaria di Spider-Man che aiuta Miles
Morales a navigare nel multiverso.
Nella sua breve apparizione
di
Spider-Man: Un Nuovo Universo, non è stato rivelato
molto su Spider-Man 2099, oltre al fatto che ha acquisito la
capacità di saltare autonomamente attraverso il multiverso. Questo
grazie agli sforzi di Lyla, la sua assistente personale olografica
doppiata da Greta Lee. Nel frattempo,
Spider-Man 2099 è stato doppiato da Oscar Isaac.
È stato confermato che Oscar Isaac riprenderà il suo ruolo di Miguel
in Spider-Man: Accross the
Spider-verse– Part One, che
sarà sicuramente interessante poiché le origini di Spider-Man 2099
verranno probabilmente rivelate. Mentre la scena post-credits nel
primo film è stata un’eccitante conferma dell’esistenza di Miguel
nel multiverso, sarebbe bello vedere qualcosa in più di uno
Spider-Man così dinamico. La scena finale,
che potete rivedere qui, ha visto semplicemente
Spider-Man 2099 saltare sulla Terra del cartone
animato di Spider-Man del 1967, discutere con l’Uomo Ragno di quel
mondo mentre ricreavano il popolare meme Internet “Spider-Man
Pointing“.
Spider-Verse 2: perché Spider-Man
2099 attacca Miles Morales?
Uno dei momenti più
interessanti del first look di Spider-Man: Accross the
Spider-verse– Part One non è
solo che Miles si stia avventurando oltre la propria realtà, ma che
viene rapidamente attaccato da Spider-Man 2099.
Perché Miguel dovrebbe avere una rivalità con Miles? Forse si
incontreranno nel film, prima di questa rissa a tensione già
creata. È anche possibile che la conoscenza di Miguel del futuro
possa vederlo tentare di impedire all’Uomo Ragno di Miles Morales
di fare qualcosa che deve ancora fare, qualcosa che potrebbe avere
conseguenze involontarie ma disastrose. Tuttavia, è molto probabile
che la Alchemax fungerà da filo conduttore.
Non solo nel futuro Alchemax è
incredibilmente corrotta ed è anche responsabile dei poteri di
Miguel nei fumetti, ma è anche l’origine dei poteri di Miles, visto
che anche lui è stato morso da un ragno della stessa società. Allo
stesso modo, l’attuale Alechemax era la società che aveva assunto
Oliva Octavius come scienziato capo, e che stava lavorando con
Kingpin per creare il Super Collider come mezzo per riportare la
sua famiglia da un altro universo. Di conseguenza, Miles e Miguel
hanno molto in comune, anche se potrebbe essere proprio questo che
li motiva a essere in disaccordo.
In ogni caso, sarà interessante
vedere cosa c’è in serbo per Spider-Man 2099/Miguel
O’Hara, sia in questo film che nella Part Two, che funge
da secondo capitolo di Across the Spider-Verse .
Avere Oscar Isaac che si unisce ai sequel in quello
che sembra essere un ruolo principale sarà sicuramente eccitante
mentre verrà esplorato il multiverso. È anche probabile che Miles
si riunirà con le Spider-People che abbiamo visto nel primo film:
Spider-Gwen, Spider-Ham, Peter B. Parker e altri. Indipendentemente
da ciò, Spider-Man 2099 è una delle varianti
Spider più amate nei fumetti Marvel, quindi speriamo che abbia
il debutto che merita in Spider-Man: Accross the
Spider-verse– Part One.
Evangeline Lilly è
una di quelle attrici che ha fatto pochi film, ma tutti eccellenti.
La sua è stata una lunga gavetta che, però, l’ha portata a
realizzare film di indubbio successo, riuscendo a conquistare una
grande fetta di pubblico.
La sua bravura, già apprezzata nella
serie di Lost, ha cominciato ad essere apprezzata su larga
scala grazie anche agli ultimi due capitoli della saga de Lo
Hobbit e ai due film Marvel su Ant-Man. In ogni
caso, l’attrice canadese è sicuramente da tenere d’occhio per il
futuro.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Evangeline Lilly.
Evangeline Lilly: filmografia
1. Evangeline Lilly: i film
e la carriera. Evangeline Lilly ha iniziato la sua
carriera di attrice tra il 2002 e il 2003, quando cominciò ad
appare in qualche film, come Ho rapito Sinatra (2003),
Lizzie McGuire: da liceale a popstar (2003), Freddy
vs. Jason (2003) e White Chicks (2004), in ruoli
sostanzialmente minori, senza essere nemmeno accreditata.
Successivamente la sua carriera comincia a decollare grazie a film
come Afterwards (2008), The Hurt Locker (2009),
Real Steel (2011), Lo Hobbit – La desolazione di Smaug (2013) e Lo Hobbit – La battaglia delle cinque armate (2014).
In seguito, l’attrice ha partecipato ai film Ant-Man (2015), Little Evil (2017), Ant-Man and the Wasp (2018), Avengers: Endgame (2019) e Confini e
dipendenze (2021).
2. Evangeline Lilly ha
lavorato in una serie tv di successo. Nel corso della sua
carriera, ad Evangeline Lilly è capitato in diverse occasioni di
recitare anche per la televisione, apparendo in alcuni episodi di
serie quali Judgment Day (2002), Tru Calling
(2003) e Smallville (2002-2004). Il grande successo arriva
però grazie a Lost, dove dal 2004 al 2010 ricopre il ruolo
di Kate Austen, recitando in circa 114 episodi. Sarà proprio per
questa serie a farle ottenere i massimi onori e grande
popolarità.
Evangeline Lilly e il nudo
3. Evangeline Lilly non ama
girare scene di nudo. Nei vari film da lei svolti si nota
come Evangeline Lilly goda di una carica sexy naturale, quasi
innocente. Eppure, lei non apprezza girare scene di nudo nei suoi
film, infatti, pur risultando prestante e con un fisico da invidia,
non si vede mai troppo della sua pelle. A riguardo, recentemente,
la Lilly ha ricordato un episodio molto spiacevole accaduto sul set
di Lost. Durante la riprese della terza stagione,
l’attrice si trovo costretta a girare una scena parzialmente nuda,
sentendo di non avere nessuna scelta. Nonostante i tentativi di
avere il controllo della scena da girare, la Lilly non ci
riuscì.
Evangeline Lilly: età e altezza
dell’attrice
4. Evangeline Lilly è
piccoletta. L’attrice, nata il 3 agosto del 1979 a
Fort Saskatchewan, in
Canada, è alta 168 centimetri. Tuttavia, questa statura
media non le ha causato problemi nell’interpretare tanti ruoli
diversi che hanno lanciato la sua carriera.
Evangeline Lilly in
Lost
5. Evangeline Lilly si è
sentita come in un campo d’addestramento.Lost
non è stata una serie facile, soprattutto dal punto di vista
organizzativo e i personaggi non sono stati da meno. Il ruolo di
Kate Austen, interpretato dalla Lilly, è un tipo molto dinamico e
l’attrice ha dichiarato che essere sul set della serie sembrava
come di essere in un campo di addestramento. Infatti, il suo
personaggio si arrampica spesso sugli alberi (cosa che piace fare
anche all’attrice).
Evangeline Lilly in Ant-Man
6. Il personaggio di
Evangeline Lilly viene disintegrato dalla schiocco di
Thanos. In Ant-Man and the Wasp, il personaggio
dell’attrice canadese viene polverizzato dopo il temuto schiocco di
dita di Thanos. Ma quando la Lilly ne aveva
appreso la notizia, era rimasta di sasso, più che altro per il
fatto che in questo film finalmente era diventata una supereroina e
veniva già condannata a morte.
7. Evangeline Lilly è
rimasta sconvolta dagli studi della Marvel. In un’intervista
di qualche anno fa, la Lilly rivelò di essere rimasta sconvolta dai
Marvel Studios: “Mi aspettavo di entrare
in una grande macchina così perfettamnte oliata che qualsiasi
proposta e nuova idea sarebbe stata considerata un fastidio. La
Marvel invece non avrebbe potuto
essere più diversa di fronte a tali aspettative. Sono stati
collaborativi in un modo che mi ha fatta sentire come se stessi
lavorando su un piccolo progetto indie. Voglio dire che era intimo
e collaborativo. Ho avuto una meravigliosa esperienza.”.
Evangeline Lilly in Lo Hobbit
8. Evangeline Lilly ha
lavorato a due capitoli de Lo Hobbit. Evangeline Lilly ha
avuto la fortuna e l’onore di poter lavorare in due capitoli della
trilogia de Lo Hobbit, ovvero in La desolazione di Smaug e
in La battaglia delle cinque armate. L’attrice ha
interpretato il ruolo dell’elfa Tauriel, uno di quelli su cui
fantasticava sempre sin da quando era bambina. Tale personaggio, in
realtà, è completamente assente nei romanzi di Tolkien, ed è stato
appositamente scritto per questi film prequel.
9. Se non fosse stato per Lo
Hobbit, Evangeline Lilly avrebbe smesso di recitare.
Durante un’intervista, svoltasi in occasione dell’uscita di
Ant-Man and the Wasp, la Lilly ha ammesso che se non fosse
stato per Peter Jackson, a quest’ora avrebbe
smesso di recitare. La scelta di continuare a fare l’attrice è
maturata dopo il termine de La battaglia delle cinque
armate: “Girare quei film è stato bellissimo, ho vissuto
un anno in Nuova Zelanda e mi sono sentita parte di quella
famiglia. Tutto ciò mi ha aiutato ad aprire gli occhi e a capire
che si, questo lavoro può essere una gioia, e dipende soltanto dal
modo in cui ci si avvicina“.
Evangeline Lilly è su Instagram
10. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo personale seguito da 2,1 milioni di
persone. All’interno di questo, con oltre mille post, l’attrice è
solita condividere immagini o video relativi al suo lavoro, con
curiosità e dietro le quinte. Non mancano però anche post relativi
alla sua vita privata, con eventi, luoghi visitati o momenti di
svago insieme ad amici o famigliari. Seguendola, dunque, si potrà
rimanere aggiornati su tutte le sue attività.
A ricevere il Pulcinella Award per
la categoria Preschool Tv Seriesè
stato The Game Catchers (Rai
Ragazzi, Studio
Bozzetto),Nina &
Olga (Rai Ragazzi, Enanimation, Mondo TV
Producciones Canarias) ha vinto nella categoriaUpper
Preschool Tv Series,
mentre Gigablaster (Gloob, Copa
Studio, Estricnina Desenhos Animados) in Kids TV Series. Per
Interactive Multimedia Works premiato Little Nightmares
II (Tarsier
Studios),per Live Action/Hybrid TV
SeriesWhatsanna (KidsMe
srl),per TV Series Pilots
AquaTeam – Sea Adventure (Rai
Radiotelevisione Italiana, GraFFiti Creative), per la
categoria Short
FilmsMila (Rai
Ragazzi, Pixel Cartoon, IbiscusMedia (USA) – Cinesite (Canada) –
Aniventure (UK)).
Nella sezione Lungometraggi il
premio per il Miglior film è stato assegnato a The
WolfWalkers (Cartoon Saloon); Miglior regia a
Trash(Al
One srl); Miglior animazione ad Absolute
Denial (Bridge Way Films, ABSOLUTE DENIAL FILMS LTD);
Miglior sceneggiatura a Felix and the Treasure of
Morgäa (10th Ave Productions); Miglior colonna
sonora a Yaya & Lenny: The Walking
Liberty(Mad
Entertainment SPA, Rai Cinema SPA).
Ad aggiudicarsi il maggior numero di
premi, con cinque Pulcinella Awards, l’Italia. Gli altri paesi
vincitori sono Brasile, Irlanda e Svezia.
L’edizione 2021 di “Cartoons on the
Bay” ha visto entrare nella Hall of fame del Festival Fusako
Yusaki. L’UNICEF Award è stato invece allo
svizzero Only a Child (Animundi
s.r.l.).
Ecco il trailer italiano di Spencer,
il nuovo film di Pablo Larraín sulla vita della
principessa Diana interpretata da
Kristen Stewart. Nel cast anche Timothy Spall,
Jack Farthing, Sean Harris, Sally Hawkins. Il film è stato
presentato in Concorso a
Venezia 78.
Lady Diana, Lady D. Un nome che è diventato un marchio e un
simbolo. La storia di una principessa che era entrata nel cuore di
una favola ma che l’aveva rifiutata, scegliendo di non diventare
regina per non rinunciare a se stessa. Diana coraggiosa e ribelle.
Diana che prende in mano il suo destino e rompe tutti gli schemi,
rifiuta le liturgie soffocanti di un mondo che l’aveva imprigionata
in un sogno fasullo e destruttura il mito della corona. Una donna
generosa e amatissima, sofisticata e pop, coraggiosa e vulnerabile,
che esce dalla corte reale ed entra nel mito per diventare icona
universale ed emblema di modernità. Il matrimonio fra la
Principessa Diana e il Principe Carlo è in crisi da tempo. Malgrado
le voci di presunti flirt e di un imminente divorzio, si cerca di
preservare la pace in vista delle festività natalizie,
tradizionalmente trascorse dai reali nella proprietà di
Sandringham. Sono giorni in cui si mangia, si beve, si spara e si
va a caccia. E sono i giorni cruciali della scelta non più
negoziabile. Perché Diana conosce le regole del gioco ma questa
volta ha deciso. Quest’anno non sarà come gli altri e niente sarà
più come prima.
SPENCER immagina ciò che potrebbe essere successo in quei
pochi, fatidici giorni.
Sony Pictures Animation ha
ingaggiato Joaquim Dos Santos(Voltron:
Legendary Defender, La leggenda di Korra), il candidato
all’Oscar Kemp Powers(Soul)
e Justin K. Thompson(Piovono polpette)
per dirigere Spider-Man: Accross the Spider-verse,
utilizzando una sceneggiatura scritta da Phil Lord
e Chris Miller (che tornano anche come
produttori insieme a Amy Pascal, Avi Arad e Christina Steinberg) in
collaborazione con David Callaham(Shang-Chi
e La Leggenda dei Dieci Anelli, Wonder Woman
1984).
Non è stato ancora confermato, ma
sia Shameik Moore che la candidata all’Oscar
Hailee Steinfeld dovrebbe tornare a doppiare
rispettivamente Miles Morales e Gwen Stacy. Nel sequel dovrebbero
ritornare anche gran parte degli attori che hanno prestato le loro
voci nel primo film, tra cui Jake Johnson, Brian Tyree
Henry, Lily Tomlin, Luna Lauren Velez, Zoë Kravitz, John
Mulaney e Kimiko Glenn.
Il primo episodio della nuova serie
tv Hawkeye ha portato i fan indietro nel tempo al
2012, rivelando che Kate Bishop era presente alla Battaglia di New
York. Questo grande evento del primo film degli
Avengers è definibile cosmico, in ogni senso: è
stata la conferma ufficiale per l’umanità dell’esistenza degli
alieni nel MCU
e ha inoltre innescato svariati effetti a catena nei successivi
film e serie tv del MCU.
La Battaglia di New
York si sta rivelando sempre più cruciale man mano che il
franchise progredisce, con numerosi personaggi ed eventi secondari
che vi si ricollegano direttamente: questo momento chiave nella
storia del MCU
diventerà sempre più importante con l’emergere di nuovi personaggi
di New York City e con il potenziale ritorno di alcuni vecchi
personaggi degli show Marvel
di Netflix.
Il padre di Kate Bishop è
morto
La nuova serie di Hawkeye
si apre con un flashback al 2012, quando la giovane Kate
Bishop si trova in casa al momento dell’attacco; tuttavia,
la morte di suo padre in battaglia la devastò personalmente. La
morte di Derek non viene mostrata sullo schermo,
lasciando un po’ di mistero sulle circostanze esatte
dell’avvenimento ma, col senno di poi, possiamo dire che la
battaglia si rivelerà formativa per Kate.
Dopo che la casa di
Kate viene devastata dall’invasione dei
Chitauri, una delle specie aliene più pericolose
dell’Universo Marvel,
si vede sopraggiungere Clint Barton che li combatte come
Occhio di Falco: è proprio questo il momento in
cui Kate deciderà di dedicarsi al tiro con l’arco,
perseguendo le sue orme di eroe.
War Machine stava combattendo
contro i Dieci Anelli
Non tutti gli eroi del
MCU
presero parte alla battaglia di New York: uno dei maggiori
protagonisti della Fase 1, War
Machine, era infatti assente perché impegnato in un’altra
grande battaglia; stava combattendo l’organizzazione criminale dei
Dieci Anelli a Hong Kong in quel momento, come
mostrato in Iron
Man 3 Prelude, un tie-in a fumetti del 2013.
I fan dei fumetti sanno che
War Machine sarebbe stata una figura preziosissima
nella lotta contro i Chitauri, ma egli era impegnato a combattere –
da solo – i super armati Dieci Anelli, anche se
torna in città in tempo per unirsi a tutti da Shwarma.
L’Antico ha difeso il Sanctum
Santorum
Non è vero che i
Vendicatori erano completamente privi di supporto
nella Battaglia di New York; i fan del MCU
sanno che, grazie al meccanismo del viaggio nel tempo di Avengers: Endgame, anche
l’Antico ha partecipato alla battaglia. Tuttavia
il suo ruolo, nonostante la sua grande padronanza delle arti
magiche, è stato comunque limitato e sembra che si sia focalizzato
principalmente sulla difesa del Sanctum Sanctorum
dagli alieni.
Chiaramente l’Antico si sarebbe
meritato un ruolo di maggior rilievo nella battaglia, ma è indubbio
che la sua conoscenza del futuro tramite la Pietra del
Tempo sembra aver giocato un ruolo cruciale nello
svolgersi dell’attacco.
Ben Urich ha ricordato la battaglia
in Daredevil
La Battaglia di New York ha
avuto conseguenze importanti nella serie Marvel
di Netflix, almeno
nella sua fase iniziale, soprattutto grazie a Ben
Ulrich, un importante personaggio di supporto nei fumetti
di Daredevil e nell’omonima serie: egli ha
conservato una copia incorniciata di un documento di cronaca che
attesta il terribile attacco, come mostrato negli episodi iniziali
di Daredevil.
Anche se il legame tra le serie
MCU
in streaming di Netflix e il MCU
è stato un po’ confuso, i recenti eventi di Hawkeye sembrano suggerire che alcuni
elementi introdotti nelle serie avranno una ripercussione nel
MCU
e potremmo assistere molto presto ad altre novità.
Hell’s Kitchen fu per la maggior
parte distrutta
La battaglia di New York
ebbe effetti devastanti, come attesta l’articolo di Ben
Urich. Il quartiere di Hell’s Kitchen a
Manhattan, che si trova sul lato ovest di Midtown nelle vicinanze
della Stark Tower, venne effettivamente distrutto:
questo ha avuto importanti ripercussioni per la serie NetflixDaredevil, che sembra verranno ulteriormente
sviluppate nel MCU.
Hell’s Kitchen è
stata in gran parte ricostruita dalla Union Allied
Construction, una società gestita da Wilson
Fisk, che i fan dei fumetti conoscono come
Kingpin. Data la direzione intrapresa dalla serie
Hawkeye,
sembra che questo aspetto dello show di Netflix possa
stabilizzarsi nel MCU.
La battaglia è durata quasi tre
ore
Anche se la Battaglia di
New York occupa effettivamente mezz’ora del minutaggio di
Avengers, la battaglia vera e propria durò quasi
tre ore. Questo lo sappiamo da una scena eliminata di Avengers: Endgame in cui Rocket
Racoon rimprovera Vedova Nera alludendo al fatto che i
Vendicatori hanno impiegato troppo tempo per sconfiggere i
Chitauri.
In realtà, la lunghezza della
battaglia è più che giustificata: i Chitauri e
Loki erano concentrati sulla Stark
Tower e Vendicatori hanno difeso la torre
e la città praticamente da soli, con l’aiuto di qualche forza
dell’ordine locale, ma è stato grazie alla loro miriade di abilità
che hanno potuto fronteggiare gli alieni.
L’Avvoltoio risorge dalle sue
ceneri
Una delle principali
conseguenze della battaglia è stato l’insorgere di uno dei migliori
villain di Spider-Man:
l’Avvoltoio. Adrian Toomes
beneficia direttamente della devastazione circostante, con la sua
operazione di recupero che ripulisce gran parte dei detriti della
città. Perde però la sua opportunità grazie a Damage
Control, uno sforzo di recupero guidato dal governo e
organizzato da Tony Stark.
L’Avvoltoio smercia
anche tecnologia aliena illegale dispersa nella battaglio, oltre al
fatto che tecnologia Chitauri gli ha permesso di
costruirsi la sua tuta alata e di servirsi di un’ingente armeria da
sfruttare in altre battaglie.
Problema di continuità visiva
Ci sono tante cose che non
tornano riguardo allo svolgimento della Battaglia di New York;
anche se il prologo di Hawkeye si
è impegnato a ricreare la battaglia di Clint
Barton contro i Chitauri su un tetto, il
trattamento riservato alla Battaglia di New York nella serie è
fallace in termini di continuità visiva.
Nel film Avengers, la lettera A è la prima a cadere
dall’insegna Stark affissa all’esterno della
Stark Tower, mentre in Hawkeye,
quando una giovane Kate Bishop guarda la torre
danneggiata circa all’inizio della battaglia, questa è ancora in
piedi, ma manca la lettera R e non la A dall’insegna.
La scena da Shwarma è stata
aggiunta all’ultimo minuto
La
scena post-credit di
Avengers
è sicuramente tra le migliori dell’intero film: vediamo i
Vendicatori
che si stanno abbuffando da
Shwarma
dopo la battaglia e questa sequenza è stata in realtà un’aggiunta
dell’ultimo minuto decisa dallo sceneggiatore e regista
Joss Whedon.
La scena non era stata infatti
ancora girata quando il film uscì in anteprima nel 2012 e, solo
dopo la prima del film, gli attori si sono riuniti per girarla
rapidamente. Tra l’altro, Chris Evans ha dovuto indossare una protesi al
mento per nascondere la barba, che aveva fatto crescere in vista di
un altro ruolo sul grande schermo per cui si stava preparando.
Miss Minutes ha dato a Loki la
possibilità di vincere
La Battaglia di New York è
stato un evento cruciale all’interno del MCU,
così come fondamentale si è rivelato il suo istigatore:
Loki. In una delle più grandi rivelazioni della
serie tv Loki,
la mascotte della TVA Miss Minutes offre a
Loki la possibilità di vincere la battaglia:
mentre Loki e Sylvie raggiungono
il covo di Colui che Rimane, a Loki viene offerta
un’opportunità dell’ultimo minuto per rimediare a uno dei suoi più
grandi fallimenti.
L’offerta di Miss
Minuti suggerisce che la Battaglia di New York rimane un
evento malleabile nonostante sia fondamentale nella storia in
evoluzione del MCU, e potrebbe essere
rivisitata in futuro da Loki o altri
personaggi.
L’Evento Nexus
Cioè
che è ancora più rilevante è che la serie tvLoki
ha eliminato del tutto la Battaglia di New York; in un certo senso,
la variante di
Loki
che vediamo nella serie è stata generata dagli sforzi dei
Vendicatori
per viaggiare nel tempo e poter acquisire leGemme dell’infinito.
LaTime Variance Authority
considera la sua esistenza come un
Evento Nexus
in contrasto alla Timeline Sacra: possiamo dire quindi che la sua
originale linea temporale è stata tagliata via.
L’intero ramo della realtà da cui il
Loki che conoscevamo ha avuto origine è stato
effettivamente disintegrato: non solo è stata cancellata ciascuna
reminiscenza della Battaglia di New York, bensì l’intero universo:
Loki non può più tornare indietro, ed è come se
nulla di tutto ciò fosse mai accaduto.
Nonostante il film includa molti
personaggi antagonisti dell’Uomo Pipistrello, c’è un modo molto
chiaro in cui la produzione di The
Batman ha evitato il “sovraffollamento”. Il film
d’esordio di Robert Pattinson nei panni del Cavaliere
Oscuro è destinato a presentare al pubblico una serie di cattivi di
Gotham City. Questi includono Catwoman (Zoe
Kravitz), Penguin (Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e una rivisitazione dell’Enigmista fatta da
Matt Reeves su immagine del killer Zodiac, interpretato da Paul
Dano.
Tuttavia, nonostante il grande cast
di personaggi, The
Batman presenterà quella che sembra essere una
storia intima ambientata durante il secondo anno di Bruce Wayne
come Guardiano di Gotham, un’ambientazione perfetta per la
narrativa incentrata sul noir che Reeves ha promesso fin
dall’inizio.
La
sinossi ufficiale di The
Batman rilasciata dalla Warner
Bros rivela che il film mostrerà il disilluso e arrabbiato
Batman di Pattinson che indaga su un inquietante
mistero che ha terrorizzato Gotham. Questa sinossi sottolinea anche
il comportamento violento di Batman e la presa di coscienza che non
è migliore dei criminali che sta fermando. Il
riassunto piuttosto dettagliato ha continuato a descrivere una
serie di indizi che condurranno Batman attraverso il mondo
sotterraneo di Gotham, dove affronterà la Catwoman di
Selina Kyle e una galleria di ladri che si rifugiano nel
ventre criminale della città. Questo indica un film che
potenzialmente corre il rischio di essere molto sovraffollato.
Un film con quattro cattivi notevoli
è ancora relativamente raro nel genere dei supereroi perché si ha
spesso difficoltà a bilanciarne le trame. Questa difficoltà può
essere evidenziata in film come Spider-Man 3,
The Amazing Spider-Man 2 e
Batman & Robin. Questi film hanno sofferto a causa
del fatto che i loro cattivi erano sottosviluppati e messi
sfruttati solo per aggiungere spettacolarità, sacrificandone la
potenzialità narrativa.
Fortunatamente, Matt
Reeves sembra aver capito come incorporare al meglio più
cattivi. Usando questi personaggi in capacità minori e integrandoli
nella missione principale del Cavaliere Oscuro, The
Batman eviterà di sentirsi troppo sovraffollato.
Potrebbe benissimo rivelarsi che ogni cattivo servirà ciascuno
all’indagine di Batman in un modo unico, rendendolo parte di una
trama più ampia piuttosto che avere il suo spazio nella storia
principale, ma questo impedirebbe comunque al film di risultare
sovraffollato.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
Per il seguito, in cui immaginiamo
un ruolo più ampio per Spider-Man 2099, Oscar Isaac ha deciso di tornare, ma a una
sola condizione. Secondo quanto dichiarato dai produttori del film,
Phil Lord e Chris Miller, Isaac avrebbe detto sì
solo a patto che il suo personaggio sarebbe stato divertente.
“Oscar Isaac aveva una sola
condizione per dire di sì: ‘Non mi fate noioso’. Ha fatto di Miguel
O’Hara un personaggio molto complesso, e sicuramente NON è
noioso”.
Di seguito vi proponiamo la scena
post credits del film in cui esordisce Miguel O’Hara/Spider-Man
2099/Oscar Isaac:
Sony Pictures Animation ha
ingaggiato Joaquim Dos
Santos(Voltron: Legendary Defender, La leggenda
di Korra), il candidato all’Oscar Kemp
Powers(Soul) e Justin
K. Thompson(Piovono polpette) per
dirigere il film, utilizzando una sceneggiatura scritta
da Phil Lord e Chris
Miller (che tornano anche come produttori insieme a
Amy Pascal, Avi Arad e Christina Steinberg) in collaborazione
con David Callaham(Shang-Chi
e La Leggenda dei Dieci Anelli, Wonder Woman
1984).
Non è stato ancora confermato, ma
sia Shameik Moore che la candidata
all’Oscar Hailee
Steinfeld dovrebbe tornare a doppiare
rispettivamente Miles Morales e Gwen Stacy. Nel sequel dovrebbero
ritornare anche gran parte degli attori che hanno prestato le loro
voci nel primo film, tra cui Jake
Johnson, Brian Tyree Henry, Lily Tomlin, Luna Lauren Velez,
Zoë Kravitz, John Mulaney,
Oscar Isaac e Kimiko Glenn.
In una recente intervista sulla
pagina YouTube
ufficiale di Spider-Man, Willem Dafoe ha rivelato esattamente cosa è
servito per convincerlo a tornare nel franchise in occasione
di Spider-Man:
No Way Home, nei panni di Norman Osborne/Green
Goblin. Secondo Dafoe, tutto si riduceva all’idea di
partenza.
L’attore ha confessato che la sua
reazione iniziale al ritorno è stata che era “piuttosto folle”,
tuttavia ha continuato affermando che dopo aver parlato con il
regista Jon Watts, ha pensato che l’idea “sembrava
molto divertente”. L’attore ha concluso dicendo che ciò che lo ha
davvero spinto a tornare nel ruolo è stato il fatto che ci sarebbe
stata una nuova svolta nel suo personaggio. Non sarebbe stata solo
una rivisitazione di ciò che è stato fatto nel film del 2002. Ecco
cosa ha raccontato:
“Ma è davvero il pitch. E, come Jamie (Foxx, ndr), conosco la
storia di Amy. Mi ha guidato attraverso di essa, e poi Jon, il
regista, ha in un certo senso anticipato l’intera idea prima che
leggessi la sceneggiatura e sembrava molto divertente e una buona
soluzione. E poi, quando siamo andati più a fondo, mi piaceva
l’idea di tornare a qualcosa di uguale ma allo stesso tempo
diverso”.
Arriverà il 3 febbraio 2022 in sala
ma si anticipa già uno dei film più interessanti dei prossimi mesi,
fosse anche solo per l’inaspettato che sembra essere cifra
stilistica del progetto: Morbius
con Jared Leto avrà tante cose da dire al suo
pubblico e sembra che sarà anche perfettamente messo in scia con
l’apertura del multiverso!
L’attore premio Oscar ha infatti
anticipato che Morbius
avrà dei modi “sinistri” di svilupparsi all’interno di un universo
appena “aperto”:
Uno dei personaggi più enigmatici e
tormentati della Marvel, l’antieroe
Michael Morbius, arriva sul grande schermo interpretato
dall’attore Premio Oscar® Jared Leto. Infetto da una rara e
pericolosa malattia del sangue, determinato a salvare chiunque sia
destinato a subire la sua stessa sorte, il
Dr. Morbius tenta una scommessa disperata. Quello che
inizialmente sembra essere un successo si rivela presto un rimedio
potenzialmente più pericoloso della malattia stessa.
Jared Leto è il protagonista dello
spin-off dedicato al personaggio dello Spider-Verse in produzione
alla Sony, Morbius.
Il premio Oscar interpreta il Dr. Michael Morbius, un biochimico
che tenta di curare una fatale malattia del sangue iniettandosi un
siero derivato da pipistrelli. Diventando Morbius, ha tutte le
qualità di un vampiro – incluso il gusto per il sangue umano.
Matt Smith, Tyrese
Gibson, Adria Arjona e Jared
Harris completano il cast del film, che uscirà nelle
sale italiane il 3 febbraio 2022. La Arjona interpreterà Martine
Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei
fumetti, Martine diventa una potenziale vittima della sua sete di
sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una
strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della
tradizione.
Il canale americano
Showtime ha diffuso il promo e la trama di
Yellowjackets 1×05, il quarto episodio
di Yellowjackets,
l’annunciata nuova serie tv generazionale creata e prodotta da
Ashley Lyle e Bart Nickerson per
Showtime.
In Yellowjackets 1×05 che si
intitolerà “Blood Hive” Fuori nel deserto, le ragazze
cavalcano l’onda cremisi e pianificano un pigiama party di arti
oscure. Natalie e Misty addomesticano uno stallone. La notte di
Halloween, Shauna festeggia come se fosse il 1996.
Yellowjackets 1×05
Yellowjackets
racconta la storia di una squadra di calciatrici di talento liceale
che diventano le sopravvissute a un incidente aereo nel deserto
dell’Ontario. La serie racconta la loro discesa da una squadra
complicata ma fiorente a clan in guerra e cannibali, mentre tiene
traccia delle vite che hanno tentato di ricostruire quasi 25 anni
dopo.
Nel cast di Yellowjackets
protagonisti sono Sophie Nélisse nei panni di
un’adolescente Shauna Sheridan –
Melanie Lynskey interpreta una Shauna adulta.
Jasmin Savoy Brownda
adolescente Taissa – Tawny Cypress interpreta una
Taissa adulta Sophie
Thatchercome Natalie adolescente –
Juliette Lewis interpreta una Natalie adulta.
Sammi Hanratty
come Misty adolescente –
Christina Ricci
interpreta una Misty adulta.Ella Purnell
come Jackie, Steven Krueger come Ben Scott,
Amy Okuda come Cat Wheeler e Warren
Kole da adulto Jeff Sadecki.
L’attesissimo film è attualmente in
produzione da molto prima della data di uscita di maggio 2023.
James
Gunn è stato reintegrato sulla sedia di regia
dopo essere stato brevemente licenziato nel 2018 e porta con sé
gran parte del suo cast originale di Guardiani della
Galassia, inclusi quelli come Chris
Pratte Zoe Saldana.
I dettagli della trama sono ancora tenuti nascosti, ma tutti i
segnali indicano una conclusione emotiva della trilogia Marvel.
Guardiani
della Galassia Vol. 3 sta suscitando entusiasmo
anche perché introdurrà finalmente Adam Warlock
nel MCU. Il personaggio dotato di
poteri cosmici è stato anticipato per la prima volta in una delle
varie scene dei titoli di coda di Guardiani della Galassia Vol.
2, e da allora i fan si sono chiesti se alla fine si
sarebbe presentato di persona.
Dopo diversi mesi di dichiarazioni
caute, James
Gunn ha poi confermato che Will Poulter, visto in
Detroit e The Revenant, sarà ufficialmente
Warlock. Poulter è stato attento a non rivelare troppo sul suo
ruolo in Guardiani della Galassia, tacendo anche sulla natura
nemica o amica di Adam, nel film.
Starlin ha contribuito a creare i
Guardiani della Galassia e uno dei più grandi cattivi Marvel di sempre, Thanos. Non ha
creato Adam Warlock, ma ha fatto molto di espandere il personaggio.
Pertanto, i fan si sono chiesti come si sente riguardo al casting
di Poulter. Parlando di recente con THR, Starlin ha
rivelato di avere una lista di film con Poulter che intende
guardare nei prossimi mesi, dal momento che non ha ancora
familiarità con il suo lavoro. Tuttavia, Starlin è fiducioso nella
decisione del casting della Marvel, e infatti ha
dichiarato:
“Non ho mai immaginato [Josh]
Brolin come Thanos. Avevo in mente un paio di altri attori. Ma ora
non riesco a immaginare nessuno tranne Brolin che interpreta
Thanos. Sono stati bravi a scegliere i personaggi. Questo attore
probabilmente si rivelerà bravo quanto gli altri”.
Ridley Scott ha
riservato una risposta colorita per un giornalista che ha cercato
di complimentarsi con il regista per l’accuratezza storica di
The Last
Duel definendolo più realistico dei precedenti film
del regista.
The Last
Duel è arrivato esclusivamente nei cinema dopo
aver debuttato in festival cinematografici selezionati, con una
prima mondiale a Venezia. Ha ottenuto recensioni generalmente
positive, con molti che hanno elogiato l’approccio visivo di Ridley
Scott al racconto medievale.
Scott è noto per essere protettivo
nei confronti dei suoi film e The Last
Duel non fa eccezione. Il regista ha recentemente
parlato con il giornalista russo Anton Vladimirovich
Dolin di questo film, e quando Dolin ha cercato di
complimentarsi, Scott è stato un po’ troppo schietto. Il
giornalista ha iniziato a dire che The Last Duel è
più realistico di alcuni dei precedenti film di Scott, in
particolare citando Le Crociate e Robin Hood, con l’intenzione di fare un elogio
al film. Ma la risposta di Scott è stata rapida e forse
inaspettata: “Signore, vaffanculo. Vaffanculo. Grazie mille.
Vaffanculo. Vai a farti fottere, signore. Avanti.”
Non basta dire a un padre che uno
solo dei suoi figli è buono e bravo, a discapito degli altri,
soprattutto se il padre in questione è molto protettivo! E ora
Dolin lo sa bene.
Diretto da Ridley
Scott, The Last
Duel è un’appassionante storia di tradimento e
vendetta che racconta la brutalità e l’oppressione femminile nella
Francia del XIV secolo ed è uscito in Italia il 14 ottobre. Ora è
disponibile su Disney+. Targato 20th Century Studios,
il film storico vede protagonisti il vincitore dell’Oscar Matt Damon e il due volte candidato
all’Academy Award Adam Driver nei panni di due uomini,
entrambi nobili di nascita, che devono affrontarsi in un duello
all’ultimo sangue per risolvere i propri rancori. The Last
Duel vede nel cast anche la vincitrice dell’Emmy
Jodie Comer e il vincitore di due Premi Oscar
Ben Affleck.
La SONY ha appena diffuso una scena
esclusiva e il poster ufficiale per Morbius, il
nuovo film con Jared Leto che porta sullo schermo uno dei
personaggi più enigmatici dei fumetti Marvel. Ecco la scena:
Morbius – il poster ufficiale
Morbius, la trama
Uno dei personaggi più enigmatici e
tormentati della Marvel, l’antieroe
Michael Morbius, arriva sul grande schermo interpretato
dall’attore Premio Oscar® Jared Leto. Infetto da una rara e
pericolosa malattia del sangue, determinato a salvare chiunque sia
destinato a subire la sua stessa sorte, il
Dr. Morbius tenta una scommessa disperata. Quello che
inizialmente sembra essere un successo si rivela presto un rimedio
potenzialmente più pericoloso della malattia stessa.
Jared Leto è il protagonista dello
spin-off dedicato al personaggio dello Spider-Verse in produzione
alla Sony, Morbius.
Il premio Oscar interpreta il Dr. Michael Morbius, un biochimico
che tenta di curare una fatale malattia del sangue iniettandosi un
siero derivato da pipistrelli. Diventando Morbius, ha tutte le
qualità di un vampiro – incluso il gusto per il sangue umano.
Matt Smith, Tyrese
Gibson, Adria Arjona e Jared
Harris completano il cast del film, che uscirà nelle
sale italiane il 3 febbraio 2022. La Arjona interpreterà Martine
Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei
fumetti, Martine diventa una potenziale vittima della sua sete di
sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una
strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della
tradizione.
Tom
Holland metterà da parte per un po’ il costume da
Spider-Man per indossare le scarpe da ballo. Il
25enne ha confermato ufficialmente che interpreterà il leggendario
attore, ballerino e cantante Fred Astaire in un
prossimo film biografico per Sony.
In un recente profilo per GQ, la
produttrice nominata all’Oscar Amy Pascal ha
anticipato che voleva Holland per la parte di Astaire per un
progetto in cantiere allo studio, così come per
un’altra trilogia di “film di Spider-Man”.
Ma durante un’intervista a un evento
che promuove l’imminente Spider-Man:
No Way Home, Holland ha confermato che entrerà nei
panni dell’intrattenitore per il progetto, che è ancora nelle sue
fasi iniziali.
“La sceneggiatura è arrivata una
settimana fa – ha detto Tom Holland ai
giornalisti – Non l’ho ancora letta; non me l’hanno data. (Amy
Pascal) mi ha chiamato su FaceTime prima di mandarmela. Ero nella
vasca da bagno… interpreterò Fred Astaire.”
La notizia che Holland interpreterà
l’iconico cantante e ballerino non è una sorpresa, dato il suo
background come artista. Holland ha iniziato la sua carriera di
attore sui palcoscenici londinesi, interpretando il ruolo
principale in Billy Elliot il Musical nel West End
dal 2008 al 2010.
Il film con protagonista Tom Holland
non è l’unico progetto su Fred Astaire in
lavorazione al momento. Jamie Bell (che per
coincidenza ha esordito al cinema proprio con il ruolo di Billy
Elliot nel film candidato all’Oscar del 2000) interpreterà Astaire
al fianco di Margaret Qualley, che invece sarà
Ginger Rogers, in un film Amazon Studios e Automatik. Bell e
Qualley compaiono anche trai produttori del film, che ripercorre la
partnership del duo di ballerini.
Se n’è parlato tanto, tra
congetture e supposizioni, ma adesso è proprio Kevin
Feige che conferma, inequivocabilmente, che Charlie Cox sarà Daredevil
anche nel MCU. Ovviamente senza sbilanciarsi
troppo, il boss dei Marvel Studios ha confermato che l’attore
tornerà a vestire la tuta dell’Uomo senza paura, ma senza
specificare quando e come lo vedremo.
Ecco le sue parole: “Se doveste
vedere Daredevil nei prossimi progetti, Charlie Cox, sì, sarà
l’attore che interpreterà Daredevil. Dove lo vedremo, come lo
vedremo, quando lo vedremo, resta da vedere”.
Charlie Cox sarà Daredevil nel MCU
Così come accaduto con Deadpool,
ruolo che è saldamente nelle mani di Ryan Reynolds, anche Daredevil
rimarrà con l’attore che è stato scelto per lui nelle produzioni
extra MCU. Questo a testimoniare la
bravura e la lungimiranza di Feige e della sua squadra, che ha
l’intuito e il buon senso di mantenere ciò che ha funzionato, fuori
dal suo controllo creativo, cambiando solo ciò che a suo parere va
cambiato.
Ovviamente, questa dichiarazione,
fatta
alla vigilia dell’uscita di Spider-Man:
No Way Home, assume un senso molto pesante, dal
momento che si era già ipotizzato che almeno Matt
Murdock (non Daredevil) sarebbe comparso
nel film con Tom Holland. Ma ovviamente, se così fosse, Feige
avrebbe voluto l’effetto wow in sala, per questo l’idea è da
scartare.
Ad ogni modo siamo felici di poter
che Charlie Cox è ufficialmente parte del
MCU con il suo personaggio.
Ricordiamo che il suo Daredevil ha esordito su
Netflix nel 2015, riscontrando pareri unanimemente
positivi. Ora aspettiamo di vedere in che modo entrerà a far parte
dell’universo condiviso Marvel.
L’MCU ha un’abbondante
offerta di film e programmi TV in arrivo nei prossimi anni, per
adesso 28 annunciati e in varie fasi di lavorazione. Ecco tutti gli
aggiornamenti dei prodotti Marvel Studios per la Fase 4 che
guarda coraggiosamente verso il futuro.
A
confermarlo è lo stessoKevin Feige, che ha
dichiarato: “Se doveste vedere Daredevil nei prossimi progetti,
Charlie Cox, sì, sarà l’attore che
interpreterà Daredevil. Dove lo vedremo, come lo vedremo, quando lo
vedremo, resta da vedere”.
Dopo il suo passaggio su Netflix, Cox è quindi pronto a indossare di nuovo il
costume del Diavolo di Hell’s Kitchen per la gioia del fan!
Maria Hill tornerà in Secret Invasion
Cobie
Smulders riprenderà il ruolo di Maria
Hill in Secret
Invasion, l’annunciata serie Marvel Studios in programma nel
2023. Cobie
Smulders si riunirà al già annunciato ritorno di
Nick Fury interpretato da Samuel L.
Jackson in Secret Invasion della Marvel, riprendendo il ruolo di
Maria Hill.
La serie sarà presentata in
anteprima su Disney+ e vede la
partecipazione anche di Ben Mendelsohn, che
riprende il ruolo di Skrull Talos, Olivia Colman,
Emilia Clarke, Kingsley Ben-Adir, Christopher McDonald e Killian
Scott.
In Doctor Strange 2 esordisce
Xochitl Gomez nei panni di America Chavez
La grande novità Marvel per il sequel di Doctor
Strange è il casting di Xochitl Gomez
come America Chavez. Nuova giovane vendicatrice per la Fase 4, Miss
America è una supereroina con la consueta serie di poteri, oltre ad
essere capace di viaggiare tra le dimensioni, che la rende la
chiave per provare a gestire il caos che esploderà nell’universo
nel film di Sam Raimi.
Il primo video di Ms. Marvel
Gli aggiornamenti Marvel hanno confermato che
Iman Vellani interpreterà Kamala Khan, alias
Ms.
Marvel, l’eroina adolescente pakistana ispirata da
Carol Danvers. Abbiamo visto un breve filmato in
cui è stato spiegato l’impatto del personaggio nel mondo dei
fumetti e come mai è stata scelta Vellani, mostrando poi il
personaggio di Kamala che idolatra letteralmente Carol.
L’aspetto del costume live-action
di Ms.
Marvel deve ancora essere rivelato dalle comunicazioni
ufficiali Marvel, ma è stato intravisto nelle
foto e nei concept art che sono già trapelate e sembra essere un
adattamento relativamente fedele del suo vestito nei fumetti.
Captain Marvel 2 riporta Ms.
Marvel e Monica Rambeau
Captain Marvel
2 di Nia DaCosta riporta Brie Larson nei panni di Carol Danvers, ma
questa volta non sarà sola. Come previsto, Ms. Marvel di
Iman Vellani e Monica Rambeau adulta di
Teyonah Parris (che ha debuttato in WandaVision)
faranno parte del sequel.
Anche la data di uscita è stata
modificata, posticipata dall’estate 2021 a novembre 2022.
In She-Hulk rivedremo Bruce Banner
di Mark Ruffalo e Abominio di Tim
Roth
Il casting di Tatiana Maslany per il ruolo di Jennifer
Walters aka She-Hulk è stato
confermato, ma la grande notizia è che il legal dramaDisney+
riporterà Mark Ruffalo nei panni del cugino di Walter,
Bruce Banner, e Tim Roth nei panni di Abominio, visto in
azione l’ultima volta nel 2008 L’incredibile Hulk
e intravisto in Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli.
Kevin Feige ha anche anticipato la
possibilità che altri personaggi Marvel si uniscano allo show e,
data l’ambientazione legale, sembra che Daredevil debba essere
obbligatoriamente tra questi per inciso, si dice che Charlie Cox sia tra i vari nomi di
Spider-Man: No Way Home dopo aver interpretato per la
prima volta l’eroe su Netflix.
Oscar Isaac confermato nei panni
di Moon Knight (e Ethan Hawke come cattivo)
Si diceva che Oscar Isaac era stato scelto per interpretare
Marc Spector in Moon Knight già
alla fine del 2020, ma la conferma è arrivata ufficialmente nel
maggio 2021.
La serie Disney+ è attualmente prevista per la
seconda metà del 2022 e sarà il limite più oscuro del MCU, basandosi sul violento
personaggio dei fumetti. Nel cast c’è anche Ethan Hawke, che è stato scelto come il
villain.
Annunciato la serie Secret
Invasion con Nick Fury
Da quando gli Skrull sono
stati introdotti nell’MCU in Captain
Marvel, i fan hanno aspettato l’adattamento di
Secret
Invasion, la storia a fumetti in cui i mutaforma
alieni verdi si infiltrano sulla Terra. Questo desiderio si sta
finalmente avverando su Disney+
con la serie TV Secret
Invasion, con Samuel L. Jackson nei panni di Nick Fury e
Ben Mendelson nei panni di Talos.
Sebbene i dettagli della trama
siano ancora pochissimi, Kevin Feige ha suggerito
in precedenza che Secret
Invasion coinvolgerà un gruppo di Skrull cattivi, il che ha
senso dato che gli alieni erano in definitiva i buoni in Captain
Marvel. Secret
Invasion è stato ulteriormente anticipato dalle scene
post-crediti di
Spider-Man: Far From Home e WandaVision.
Serie TV su Ironheart con
Dominique Thorne nei panni di Riri Williams
Primo di due show
pseudo-sequel di Iron Man, Ironheart
seguirà il genio adolescente Riri Williams mentre diventa l’erede
della corona corazzata di Tony Stark.
Dominique Thorne è
già stata scelta per il ruolo di Riri, personaggio introdotto nei
Marvel Comics solo nel 2015, ma altri
aggiornamenti Marvel su Ironheart
rimangono scarsi per ora.
War Machine protagonista di Armor
Wars
La seconda serie del
MCU relativa a Iron
Man su Disney+ è Armor
Wars, con Don Cheadle nei panni di James Rhodes alias
War Machine.
La descrizione fornita da Feige
afferma che Armor
Wars esplora “cosa succede quando la sua tecnologia
[di Tony Stark] cade nelle mani sbagliate”, cosa che è capitata più
volte nelle storie raccontate fino ad ora dal MCU.
Lo speciale delle feste dei
Guardiani della Galassia
Guardiani della Galassia Vol. 3 ha
una data di uscita nel 2023
Dopo ripetuti ritardi
dovuti al licenziamento/riassunzione di James Gunn
e alla pandemia di COVID-19, Guardiani
della Galassia Vol. 3 ha finalmente una data di
uscita.
Il capitolo (probabilmente)
conclusivo della trilogia di Gunn sarà presentato in anteprima il 5
maggio 2023, ben sei anni dopo Guardiani della Galassia Vol. 2 nel 2017.
Se l’adattamento, affidato ancora
una volta a
Taika Waititi, resterà fedele ai fumetti, Gorr sarà
comunque una sfida considerevole per tutti questi eroi messi
insieme, che siano essi dei, semi-dei o umani.
Ant-Man & The Wasp: Quantumania
avrà una nuova Cassie Lang, il cattivo sarà Kang il
Conquistatore
Jonathan Majors,
visto in Loki
nei panni di Colui che Rimane, vestirà invece ufficialmente i pani
di Kang il Conquistatore, che sarà il villain principale di queste
terza avventura di Ant-Man e Wasp.
Black Panther 2 non sostituirà
Chadwick Boseman
Dopo la tragica
morte di Chadwick Boseman nell’agosto 2020, la Marvel non riproporrà il
personaggio di T’Challa/Black Panther per il sequel in
sviluppo.
Ryan Coogler torna
a scrivere e dirigere Black
Panther 2, che secondo Feige esplorerà il mondo del
Wakanda, già splendidamente mostrato nel primo film.
Il film dei Fantastici Quattro
dell’MCU in arrivo dal regista di Spider-Man
Dopo che la Disney ha
acquisito la Fox nel 2019, la Marvel ora possiede i diritti di
tutti i personaggi precedentemente venduti allo studio, e il primo
film a esplorare quelle proprietà sarà Fantastici
4.
La prima famiglia della Marvel arriverà nel MCU in un film del regista
Jon Watts, che ha già diretto tutti e tre i film
di Spider-Man con protagonista Tom Holland (mentre l’attesa per
No Way Home diventa febbrile).
Deadpool 3 è in sviluppo (interno
al MCU)
I fan di Deadpool
hanno avuto modo di godersi due film della Fox con Ryan Reynolds nei panni del Mercenario
Chiacchierone, prima che lo studio fosse acquistato dalla Disney e
il contingente di personaggi Marvel di Fox diventasse una parte
del MCU (in potenza).
I fan si sono chiesti come
l’approccio meno che adatto alle famiglie di Deadpool
sarebbe stato gestito dalla Casa di Topolino, e le comunicazioni
ufficiali della Marvel hanno trascurato di
menzionare Deadpool
3 fino a gennaio 2021, quando Kevin Feige
ha confermato un trequel con Reynolds ambientato all’interno della
continuity MCU già esistente. L’abitudine di
Deadpool di rompere la quarta parete rende un crossover più facile
rispetto ad altre acquisizioni della Fox, ma rimangono aperte le
domande sulla natura R-rated del film.
È in arrivo una nuova serie TV:
Wakanda
I fan di Black
Panther non vedevano l’ora di rivisitare Wakanda sul
grande schermo, ma l’MCU tornerà ai climi africani anche
su Disney+. Nel febbraio 2021, la Marvel ha svelato i piani per una
nuovissima serie TV ambientata nel Wakanda, sviluppata dal regista
di entrambi i film di Black
Panther, Ryan Coogler.
Il progetto è senza titolo e data
di uscita secondo gli ultimi aggiornamenti Marvel, ma i report suggeriscono
che la Okoye di Danai Gurira potrebbe essere il fulcro
narrativo dello show, la cui cosa non sorprende nessuno, dato che
Gurira ha carisma sufficiente per portare sulle spalle un intero
show e che lo ha già fatto con successo per la AMC con The Walking
Dead.
Uno spin-off di Hawkeye è in
sviluppo e si chiamerà Echo
Come accennato in
precedenza, Alaqua Cox farà il suo debutto nel
MCU come Echo nella serie
Disney+Hawkeye.
Secondo quanto riferito alla
vigilia del debutto della serie con Jeremy Renner, la Marvel sta ora accarezzando l’idea
di fare di Cox una delle sue nuove star, raccontando le sue
avventure in una serie spin-off che è nel primissimo stadio di
sviluppo.
Emilia Clarke, Olivia Colman e
altri nel cast di Secret Invasion
L’aprile 2021 ha visto il
già impressionante cast di Secret
Invasion ampliarsi con alcuni nomi davvero importanti,
anche se per ora tutti in ruoli sconosciuti.
Ad unirsi alle avventure Skrull ci
sono Emilia Clarke (la Daenerys Targaryen di
Game of Thrones), la vincitrice dell’Oscar
Olivia Colman e Kingsley
Ben-Adir (Peaky Blinders, The OA). Altre
nuove aggiunte includono Christopher McDonald e
Killian Scott.
Russell Crowe interpreta Zeus in
Thor: Love & Thunder
Con
Hemsworth, Bale,
Portman e Thompson già nel cast
insieme alla banda dei
Guardiani della Galassia, Thor:
Love & Thunder aveva dalla sua una formazione
molto forte, ma i nuovi aggiornamenti Marvel hanno svelato altri e più
eccitanti nomi che si uniranno al Dio del Tuono.
Melissa McCarthy
interpreterà “Hela” in un’altra scenetta teatrale (sul modello di
quella in apertura di Thor:
Ragnarok), con Matt Damon, Sam Neill e Luke Hemsworth
che riprendono tutti le loro parti precedenti. Il casting più
intrigante, tuttavia, è Russell Crowe, che interpreterà il dio greco
Zeus. Nonostante eserciti un potere paragonabile a quello di Odino
nei fumetti Marvel, Zeus dovrebbe fare solo un
breve cameo in Thor:
Love & Thunder.
Black Panther 2 e Captain Marvel 2
hanno nuovi titoli ufficiali
Il primo uscirà con il titolo
completo di Black
Panther: Wakanda Forever, mentre il secondo si chiama
The
Marvels, un riferimento al triumvirato di supereroi
formato da Carol Danvers, Kamala Khan e Monica Rambeau.
Jameela Jamil si unisce al cast di
She-Hulk come Titania
Insieme a Tatiana
Maslany, Mark Ruffalo e Tim Roth in She-Hulk di
Disney+
c’è Jameela Jamil. L’ex DJ è diventata famosa come
attrice in The Good Place e farà in modo che
l’MCU si inchini a lei nel ruolo di
Titania.
Nome utilizzato da diversi
personaggi dei fumetti, Titania è più strettamente associato a Mary
MacPherran, una giovane donna timida e senza pretese a cui sono
stati concessi superpoteri tramite radiazioni, simili a quelli di
Bruce Banner. Il personaggio di Titania si è sviluppato nel corso
delle storie a fumetti come un feroce rivale di Jennifer Walters e
apparentemente fungerà da cattivo principale di She-Hulk.
Gli strani dispositivi di Peter
Parker in Spider-Man: No Way Home
Con
Tom Holland che è rimasto insolitamente a denti stretti, è
toccato al merchandising rivelarci dettagli cruciali sulla trama di
Spider-Man: No Way Home. La selezione di action figure
e giocattoli che uscirà in concomitanza con il film mostra Spidey
che indossa spara-ragnatele potenziati dalla magia di Doctor Strange.
Presumibilmente, questi aiuti
possono consentire all’arrampica-muri di lanciare le sue ragnatele
tra le dimensioni, piuttosto che solo tra i grattacieli. Queste
aggiunte all’arsenale di Peter supportano la teoria ampiamente
accettata e caldeggiata secondo cui nel film saranno presenti più
iterazioni di Spider-Man.
Michaela Coel reciterà
in Wakanda Forever
Non è ancora chiaro quale
direzione prenderà Black
Panther: Wakanda Forever dopo la tragica scomparsa di
Chadwick Boseman. Torneranno i volti noti del
primo film (inclusi Nakia, Okoye e Shuri), ma la prima grande
novità aggiunta al cast è Michaela Coel di
I May Destroy You.
Attualmente tra i favoriti per
interpretare il Quattordicesimo Dottore di Doctor Who, si dice che Coel interpreterà
Tempesta, impostando potenzialmente il futuro mutante del MCU. Nei fumetti sappiamo che il
personaggio di Ororo per un certo tempo è stata la Regina del
Wakanda, essendo spostata con T’Challa. In assenza di quest’ultimo
sarà molto interessante scoprire quale potrebbe essere il suo
ruolo.
Kang introdotto nel MCU prima di
Ant-Man 3
La prima stagione di
Loki
aveva le impronte digitali di Kang il
Conquistatore dappertutto. Jonathan Majors è arrivato
prima del previsto, essendo stato precedentemente confermato per
Ant-Man & The Wasp: Quantumania, anche se
tecnicamente non stava interpretando Kang.
Loki
ha introdotto Majors come Colui che Rimane, una variante di uno scienziato che
ha creato la Sacra Linea del Tempo dopo che i suoi altri sé hanno
iniziato a conquistare il multiverso. La decisione di Sylvie di
uccidere il misterioso guardiano ha portato a numerose realtà
alternative, divergenti dalla sacra linea, e anche, come confermato
dalla nuova statua nel quartier generale di TVA, l’ascesa del vero
e proprio Kang il Conquistatore.
Problemi legali e risoluzione tra
Scarlett Johansson e Disney
In una vicenda in fieri che
sembra diventare più disordinata di settimana in settimana,
Scarlett Johansson ha intrapreso
un’azione legale contro la Disney a causa dell’uscita congiunta di
Black
Widow al cinema e in streaming. La parte di Johansson
afferma che all’attrice era stata promessa un’uscita regolare e
cinematografica e che una parte dei suoi guadagni sarebbero stati
legati alle prestazioni al botteghino.
La causa sostiene che la Disney
abbia ignorato gli sforzi per rinegoziare i contratti sulla scia
del COVID-19, ma con ogni parte che ha contraddetto apertamente
l’altra, la situazione era, nelle sagge parole di Benedict Cumberbatch, “un po’ un casino”. Alla
fine di settembre, è trapelata la notizia che entrambe le parti
avevano raggiunto un accordo al di fuori del tribunale, con
Johansson che avrebbe ottenuto 40 milioni di dollari a rate come
risarcimento.
Bassam Tariq dirigerà Blade
Da qualche parte
all’orizzonte della Fase 4 del MCU c’è un reboot di Blade,
con il titolo Daywalker che sarà interpretato da
Mahershala Ali. Confermati inizialmente nel
2019, gli aggiornamenti ufficiali relativi a Blade
sono stati più rari di un vampiro vegetariano, dal momento che in
più di un anno è stato reso noto solo il nome della sceneggiatrice
del film: Stacy Amma Osei-Kuffour.
Bassam Tariq è
stato ora confermato come regista di Blade.
Sebbene non sia ancora un nome familiare, Tariq ha recentemente
guadagnato consensi con Mogul Mowgli che ha per
protagonista Riz Ahmed.
Ironheart apparirà in Black
Panther: Wakanda Forever
Come menzionato
sopra, Dominique Thorne interpreterà Riri
Williams/Ironheart nella
sua serie su Disney+. Prima di ciò, tuttavia, verrà
presentata in Black
Panther: Wakanda Forever. Un annuncio dell’agosto 2021
ha confermato il coinvolgimento di Thorne nel film del 2022, con
Riri Williams che frequenta il MIT come giovane prodigio.
La sua associazione con Black
Panther potrebbe essere il programma Wakandan Outreach
istituito alla fine del primo film. Frequentare la famosa scuola e
associarsi con menti del calibro di Shuri potrebbe essere il modo
in cui Riri costruisce la sua armatura di Ironheart, ponendo
le basi per quella che sarà poi la vera e propria Ironheart
nella serie Disney+.
Captain America 4 con Sam Wilson è
ufficiale
Voci di Captain America 4 con Anthony Mackie nel ruolo di Sam Wilson sono
emerse subito dopo la messa in onda del finale di The Falcon & The Winter Soldier, ma
inizialmente senza nulla di ufficiale. Non era chiaro se la
Marvel era pronta per portare sul
grande schermo un altro Cap.
Nell’agosto 2021, tuttavia, è
emersa la notizia della firma di Mackie e l’attore ha ricevuto le
congratulazioni da parte del suo migliore amico sullo schermo,
Sebastian Stan. Data di uscita, regista,
trama, cast, titolo e praticamente tutto il resto rimangono al
momento sconosciuti.
Il primo trailer di Spider-Man: No
Way Home conferma Doc Ock, Green Goblin e altri
L’attesa per il trailer di
Spider-Man: No Way Home ha raggiunto il culmine,
mentre i fan si chiedevano quando (se mai) sarebbe arrivato il
video. A seguito di alcuni leak, la Marvel ha ceduto e ha diffuso il
primo assaggio ufficiale di
Spider-Man: No Way Home. Gli imbrogli del multiverso
iniziano quando Peter Parker chiede al Dottor Strange di lanciare
un incantesimo per far dimenticare al mondo la sua identità
segreta, ma Spidey interferisce con l’incantesimo e innesca un
incidente interdimensionale.
Il trailer conferma Doctor Octopus
di Alfred Molina e Green Goblin di
Willem Dafoe dalla trilogia di Sam Raimi e fornisce brevi accenni a Electro,
Sandman e Lizard di Jamie Foxx. Tobey Maguire e Andrew Garfield rimangono i grandi assenti dal
trailer. Fortunatamente, la fuga di notizie non ha danneggiato il
successo di
Spider-Man: No Way Home, con il trailer che ha
superato il record di visualizzazioni detenuto da Avengers:
Endgame.
Shang-Chi ha
battuto il record del weekend del Labor Day stabilito dal remake di
Halloween di Rob Zombie. Sebbene il film resta
inevitabilmente uno dei film del MCU con le prestazioni più basse
nel catalogo della Marvel, l’incasso relativo è
estremamente incoraggiante nelle circostanze attuali (pandemia) e
anche le recensioni sono state piene di elogi.
Agatha Harkness protagonista di
una serie tutta sua
Kathryn Hahn ha
avuto un enorme successo nei panni di Agatha Harkness
in WandaVision,
illuminando Disney+ con il suo fascino ammaliante e
il suo orecchiabile jingle.
Kevin Feige aveva
già anticipato ulteriori informazioni su Agatha e, all’inizio di
ottobre 2021, notizie che arrivavano dalla Marvel stessa hanno iniziato a
sostenere che Hahn aveva firmato per uno spin-off Disney+,
nonché per le future apparizioni cinematografiche del MCU. Jac
Schaeffer, head writer di WandaVision,
dovrebbe dirigere il progetto.
Agatha: House of Harkness è stato confermato insieme a
un nuovo logo nel Disney+ Day 2021.
Cambia la data d’uscita di Doctor
Strange In The Multiverse Of Madness
Ottobre 2021 ha portato
un’enorme serie di modifiche ai piani cinematografici della
Marvel per il 2022 e il 2023. A
dare il via alle uscite ritardate è Doctor Strange in the Multiverse of Madness,
che si sposta dal 25 marzo 2022 al 6 maggio 2022, aprendo la
stagione estiva del MCU.
Secondo Kevin
Feige, questo ritardo non è dovuto alle preoccupazioni
sulla performance al botteghino in era pandemica, ma a “cambiamenti
di produzione”. Quella formulazione vaga potrebbe significare
qualsiasi cosa, dal richiedere tempo aggiuntivo per le riprese e la
post-produzione, alle restrizioni COVID che hanno un effetto a
catena sulla programmazione. Il cambiamento significa che i fan
devono sopportare un’attesa di 6 mesi tra
Spider-Man: No Way Home (in arrivo il 15 dicembre
2021) e Doctor Strange 2.
Ritardata l’uscita di Thor: Love &
Thunder
Ovviamente, quando un
film Marvel “scivola”, di conseguenza,
come un effetto domino, tutti gli altri vengono posticipati.
Thor:
Love & Thunder inizialmente occupava lo slot Disney
del 6 maggio 2022, ma a causa del citato cambio di slot di Strange,
Thor:
Love & Thunder e si è invece stabilito nella posizione
dell’8 luglio 2022.
Il regista, Taika Waititi, ha recentemente rivelato che la
post-produzione si sarebbe conclusa nel febbraio 2022, ma ora avrà
più tempo per perfezionare la lucentezza delle gloriose ciocche
dorate di Chris Hemsworth.
Black Panther: Wakanda Forever ha
una nuova data di uscita
Anche Black
Panther: Wakanda Forever ha visto posticipata la sua
uscita, confermata per l’11 novembre 2022. Il sequel MCU di Ryan
Coogler è attualmente nelle ultime fasi delle riprese ed
era inizialmente previsto per l’8 luglio 2022, slot ora di Thor:
Love & Thunder.
E con Black
Panther: Wakanda Forever che prende allontana Carol
Danvers dall’ultimo slot della Marvel nel 2022, The
Marvels uscirà ora nei cinema il 17 febbraio,
inaugurando la lista di film di supereroi del MCU del 2023. Ciò significa che i
fan devono aspettare più tempo prima che la storia di WandaVision
di Monica Rambeau venga risolta, visto che la serie è andata in
onda su Disney+
all’inizio del 2021.
Il ritardo dei Marvel potrebbe anche avere
conseguenze per Secret
Invasion e Ms.
Marvel. I prossimi spettacoli Disney+
avrebbero dovuto arrivare nel 2022, ma i post-credits di WandaVision
hanno suggerito che la Monica di Teyonah Parris
potrebbe apparire in Secret
Invasion, mentre Ms.
Marvel vede Imam Vellani nei panni di
Kamala Khan, e questo rende entrambe le serie potenzialmente
dipendenti da Captain
Marvel 2.
Ant-Man & The Wasp: Quantumania si
sposta, GOTG3 resta
Il capitolo finale sugli
spostamenti delle release date della Marvel vede Ant-Man & The Wasp: Quantumania lasciare
il suo slot di febbraio e fare un breve viaggio attraverso il Regno
Quantico per atterrare il 28 luglio 2023. A differenza degli altri
cambiamenti, questo significa un cambiamento nella Fase 4 del
MCU. Scott Lang scavalca Guardiani
della Galassia Vol. 3, che ha mantenuto la data del 5
maggio 2023. Un film misterioso della fase 4 della Marvel si sposta quindi al 3
novembre 2023.
Ora i fan della Marvel devono affrontare un’attesa
più lunga per avere qualche risposta in merito al Kang anticipato
alla fine della serie di Loki, ma i ritardi
potrebbero essere ancora più importanti per Guardiani
della Galassia Vol. 3. Il trequel di James
Gunn essendo l’unico film Marvel 2022/2023 a rimanere al suo
posto suggerisce che il film avrà pochi legami con gli altri film
dell’universo condiviso.
Venom: La Furia di Carnage collega
l’MCU e il Sony Villain Universe
La sequenza post-crediti del sequel
diretto da Andy Serkis vede l’Eddie Brock di Tom Hardy e il suo simbionte misteriosamente
trasportati nel MCU in cui Tom Holland è un Spider-Man ricercato. Vedendo
l’immagine sullo schermo di Spider-Man, Venom chiarisce subito la
sua ostilità verso il personaggio, preparando un incontro trai
due.
Will Poulter sarà Adam Warlock in
Guardiani della Galassia 3
I fan del MCU stanno aspettando Adam Warlock
da quando il famoso personaggio dei fumetti Marvel è stato anticipato in una
delle tante scene post-credits di Guardiani della Galassia Vol. 2.
Il debutto di Adam Warlock, che era
atteso in occasione del combattimento contro Thanos,
è stato confermato invece per Guardiani
della Galassia Vol. 3, e ad interpretato è stato
chiamato Will Poulter. Famoso per Come ti
spaccio la famiglia, Black Mirror:
Bandersnatch e The Maze Runner, il
casting di Poulter è stato ben accolto, nonostante sia
probabilmente una scelta non ortodossa.
Il trailer di Morbius mescola
tutti e 4 i mondi di Spider-Man
Sony ha rilasciato il primo trailer
di Morbius
nel gennaio 2020, ma il vampiro di Jared
Leto è stato tenuto nella sua bara dalla
pandemia. Dopo molto ritardo, un secondo trailer di Morbius
è uscito nel novembre 2021, pieno di Easter Eggs che collegano
l’MCU, la trilogia di Sam Raimi di Spider-Man, The Amazing Spider-Man e
l’universo dei cattivi di Sony.
Il graffito “assassino” raffigura
l’Uomo Ragno di Tobey Maguire, il logo OSCORP e il
titolo di Rhino alludono ad Andrew Garfield, l’Avvoltoio di
Michael Keaton è un personaggio del MCU e lo stesso Morbius fa
riferimento direttamente a Venom. Resta da vedere
il film metterà insieme questi riferimenti.
In Eternals Harry Styles debutta
nei panni di Eros, il fratello di Thanos
Sebbene le notizie e le
voci della Marvel abbiano rivelato in anticipo
il casting di Harry Styles nel MCU, il segreto è ora svelato
grazie a un poster ufficiale con l’ex cantante dei One
Direction.
Una scena post-credits di Eternals
unisce i membri del gruppo del titolo con Eros, un compagno degli
Eterni con l’imbarazzante parentela con Thanos, suo fratello. La
Marvel ha chiaramente grandi
progetti per Styles ed Eros, forse in Eternals
2.
La produzione di Black Panther 2 è
ferma fino all’inizio del 2022
Le riprese di Black
Panther: Wakanda Forever sono iniziate nel giugno
2021, ma Letitia Wright (l’attrice che interpreta
Shuri nel MCU) ha
subito un infortunio del quale non si conoscono i dettagli ma
che la tiene lontana dal set da settembre 2021.
Ryan Coogler ha
continuato a dirigere scene che non richiedevano la presenza di
Wright, ma Black
Panther 2 ha ora sospeso la produzione per aspettare
il ritorno dell’attrice, che dovrebbe coincidere con gennaio 2022.
Un altro ostacolo potrebbe presentarsi se Wright non è in grado di
soddisfare i
requisiti sullo stato di vaccinazione degli Stati Uniti per
viaggiare dal Regno Unito ad Atlanta, dove sono in corso le riprese
del film.
Il secondo trailer di Spider-Man:
No Way Home rivela i cattivi di tutte le epoche
Un secondo trailer di
Spider-Man: No Way Home, tanto atteso quanto il primo,
è arrivato nel novembre 2021 e ha offerto scene più allettanti del
mashup multiversale che sarà il film. Oltre al ritorno di Doc Ock
di Alfred Molina, il secondo trailer di
Spider-Man: No Way Home ha offerto uno sguardo più da
vicino a Green Goblin di Willem Dafoe, Electro,
Lizard, Sandman e quello che sembra un altro Goblin misterioso.
Doctor Strange ha confermato che
tutti questi cattivi sono stati uccisi da Spider-Man nei loro
universi, e si vede la MJ di Zendaya cadere in un modo stranamente simile a
quello di Gwen Stacy (Emma Stone) in TASM2.
Sebbene Tobey Maguire e
Andrew Garfield si facciano notare nel trailer
per la loro assenza, i fan hanno immediatamente evidenziato scene
in cui i personaggi sembravano essere stati cancellati.
Primo sguardo a Tatiana Maslany e
Mark Ruffalo in She-Hulk
Durante il Disney+ Day, la Casa di Topolino ha
offerto tante novità e molti contenuti speciali, e il primo
assaggio di She-Hulk è stato
tra i momenti salienti. Il breve teaser unisce la Jennifer Walters
di Tatiana Maslany e Bruce Banner di Mark Ruffalo, mentre quest’ultimo aiuta sua
cugina ad acclimatarsi alla sua trasformazione verde.
Il filmato mostrava anche il duo
che rompeva la quarta parete e anche un nuovo logo di She-Hulk che è
stato presentato nel corso dell’evento. Purtroppo il video non è
stato reso disponibile on-line.
Oscar Isaac brutale protagonista
del teaser di Moon Knight
Il Disney+ Day ci ha anche mostrato il
primo filmato di Oscar Isaac che picchiava i cattivi nella
sua prossima serie Moon
Knight. Il teaser lasciava pochi dubbi sul fatto che
Moon
Knight sarà la serie del MCU più cruda e incisiva di
sempre.
Il filmato, che purtroppo non è
disponibile in rete, offre allo stesso tempo un assaggio del
costume di Isaac e un frammento del suo accento nei panni di Marc
Spector.
Il first look di Ms. Marvel
L’ultimo di un trio di
teaser MCU presentato al Disney+ Day appartiene a Ms. Marvel.
Concentrandosi esattamente sulla Kamala Khan di Iman
Vellani, la futura Ms. Marvel viene
mostrata mentre partecipa a un evento per i fan degli
Avengers vestita con il cosplay di Captain
Marvel, confermando che la sua idolatria per Carol
Danvers presente nei fumetti sarà un tratto distintivo anche nella
serie.
Il filmato di Ms. Marvel del
Disney+ Day rivela fugacemente i poteri
del personaggio e fornisce anche un primo e parziale sguardo a
quello che sarà il costume da supereroe di Kamala.
Nick Fury è più vecchio
nell’immagine di Secret Invasion
Non è stato mai ancora
mostrato nessun filmato per Secret
Invasion, purtroppo, ma gli aggiornamenti Marvel del Disney+ Day hanno fornito una prima
immagine ufficiale della serie in arrivo, rivelando un Nick Fury
(Samuel
L. Jackson) notevolmente più vecchio e senza benda
sull’occhio.
L’aspetto ingrigito di Fury
potrebbe indicare il salto temporale di Secret
Invasion, ma potrebbe anche suggerire che l’ex
direttore dello SHIELD è stato uno Skrull molto più a lungo di
quanto credessero i fan dell’MCU…
Nuovi loghi per molte serie
Disney+
Per le altre serie MCU, il Disney + Day ha proposto
alcuni loghi aggiornati. A parte la già citata immagine di She-Hulk, ci è
stato proposto un nuovo logo per Ironheart che
rende omaggio a Tony Stark con un rudimentale cuore di ferro nello
stile del primo costume di Iron Man.
Il logo aggiornato di Secret
Invasion incorpora la colorazione verde e viola
associata agli Skrulls e gli annunci ufficiali per Echo e
Agatha: House of Harkness sono arrivati
entrambi con un elegante branding.
Confermate le serie animate
Spider-Man: Freshman Year e X-Men ’97
Sulla scia del successo
della prima stagione di What
If…?, gli aggiornamenti Marvel del Disney+ Day includevano una serie di
annunci relativi a progetti animati. Spider-Man: Freshman
Year è ambientato all’interno del MCU e segue lo Spider-Man di
Tom Holland durante i suoi primi anni,
essenzialmente un prequel del suo cameo in
Captain America: Civil War. Jeff
Trammel sarà il produttore esecutivo.
Non strettamente un’uscita legata
al MCU, ma entusiasmante per i fan è
X-Men
’97, che raccoglie il testimone del classico cartone
animato degli anni ’90. In onda nel 2023 e supervisionato da
Beau DeMayo, potrebbe avere anche la stessa sigla,
quindi prepariamoci a canticchiare!
Marvel Zombie sarà uno spin-off di
What If… ?
Il terzo nuovo progetto
animato che si aggiunge al prossimo elenco di uscite Disney+
della Marvel è uno spin-off
di What
If…?:Marvel Zombie. Il quinto
episodio di What
If…? ha mostrato al pubblico l’apocalisse zombi della
Marvel, in cui solo una manciata di
eroi è rimasta intatta grazie alla missione nel Regno Quantico
fallita di Ant-Man e Wasp.
Il potenziale in una serie completa
era evidente, e la Marvel ovviamente era d’accordo,
affidando l’intero progetto a Bryan Andrews che
non solo dirigerà gli episodi ma sarà anche il titolare della
produzione creativa.
Scarlett Johansson torna nel MCU
con un ruolo misterioso
Come già spiegato, il rapporto di
Scarlett Johansson con la Disney è stato
teso negli ultimi tempi, a seguito dell’azione legale dell’attrice
che in qualche modo ha giovato a tutta Hollywood, puntando il
riflettore sulle distribuzioni in digitale per i film.
A detta di tutti, il problema di
Johansson era con Topolino piuttosto che con
Kevin Feige, quindi non sorprende del tutto che
Feige abbia anticipato una futura collaborazione tra l’attrice che
ha interpretato Natasha Romanov e i Marvel Studios. Il misterioso
progetto Marvel di Johansson non vedrà il
coinvolgimento di Natasha, però, e vedrà quasi sicuramente
l’attrice seduta sulla sedia di regia.
Iron Man è
diventato l’eroe più
popolare e di successo di tutto il nuovo mondo
MCU. Carismatico, estroverso, divertente ed eroico,
prima di Capitan America: Guerra Civile non c’era un
supereroe simile a lui. Senza Iron Man, l’Universo Cinematografico
Marvel non sarebbe quello che è ora.
A creare il mito dell’eroe
contribuiscono due mondi: quello dei fumetti e quello dei film.
L’Iron Man sulla disegnato è diverso da quello
animato per moltissimi aspetti. Robert Downey Jr.
, nei panni di Tony Stark, ha contribuito a creare una
nuova versione del personaggio, eliminando la maggior parte
delle sue caratteristiche negative e sorvolando su ciò che ha
sempre reso l’eroe problematico nella Marvel Comics. Vediamo ora insieme le
10 differenze principali tra i due mondi!
Nei fumetti, Iron Man è stato adottato
Iron Man è il figlio
dell’industriale Howard Stark e di Maria Stark.
Data la genialità dei due, Tony ha ereditato l’intelletto
dei suoi genitori. L’eroe cresce con un risentimento nei confronti
del padre, che spesso lo mette da parte per dedicarsi al suo lavoro
completamente.
Le
cose nei fumetti sono diverse: Tony non è figlio di Howard e
Maria, ma viene adottato dalla coppia. Cresce comunque
sviluppando una notevole intelligenza, affine a quella dei
genitori.Inoltre, nella Marvel ComicsWinter
Soldier non uccide gli Stark e
Howard vende la sua anima a Mephisto per il
successo.
L’identità segreta di Iron Man
Alla fine del primo film
dell’eroe, Tony Stark rivela di essere Iron
Man svelando fin da subito la sua identità. Per quanto
riguarda
l’MCU, il pubblico ha saputo dagli inizi
chi era il volto nascosto dietro a Iron Man.
Non è quello che succede nei
fumetti: Tony tiene segreta la sua identità per
molti anni, presentando Iron Man come la sua
guardia del corpo. L’eroe non dice agli Avengers
di essere Tony Stark: presenta l’uomo come il loro
benefattore. Solo dopo anni viene rivelata l’identità.
Nei
fumetti, Jarvis è un maggiordomo
Nella serie televisiva
Agent Carter, Edwin Jarvis è il maggiordomo di
Howard Stark. Alleato di Peggy Carter, la aiuta
nelle missioni fin delle prime stagioni della serie. Diversamente,
nell’odierno Mondo Cinematografico Marvel, JARVIS è
l’intelligenza artificiale di Tony Stark.
Nei fumetti Edwin Jarvis è
nuovamente un maggiordomo, ma in questo caso di Tony Stark
e dell’Avengers Mansion, di cui si prende cura per diversi
anni.
Ultron non è stato creato da Iron Man
Nel film Avengers:
Age of Ultron, Tony Stark e Bruce Banner
creano Ultron con la speranza che diventi uno scudo di
difesa contro le minacce rivolte alla Terra. Al contrario,
Ultron decide che la più grande minaccia per la
Terra sono gli umani e prova a sterminarli.
La
storia nei fumetti è poco diversa, ma non è l’eroe a generare
Ultron: a crearlo è Hank Pym, un membro fondatore
degli Avengers come
Ant-Man.
La vita amorosa di Tony Stark
Il Tony Stark dei
primi due film, interpretato da Robert Downey Jr.,
è un playboy milionario e affascinante. Con il proseguire della
saga, il sex symbol sembra mettere la testa apposto: sposa
Pepper Potts. I due insieme hanno una figlia
poco prima che l’eroe sacrifichi se stesso per salvare il
mondo.
Non è così nei fumetti: Iron Man e Pepper Potts non
sono mai stati destinati a stare insieme.In effetti, solo negli ultimi due anni,
Tony ha frequentato diverse donne.
La serietà di Iron Man nei fumetti
Nei film, Iron Man è un
supereroe sarcastico e divertente.Nonostante abbia i suoi momenti di serietà, come
quando combatte in Capitan America: Guerra Civile,
Iron Man è sempre pronto ad
ironizzare su qualcuno e a fare uno scherzo esilarante e
inappropriato.
Questo simpaticone non è sicuramente
l’Iron Man dei fumetti.Nella Marvel Comics, l’eroe è tremendamente
serio per la maggior parte del tempo.È cupo e tenebroso ed è spesso l’ultima persona
in grado di comprendere una battuta.
Il demone nella bottigla
In Iron Man 2, la storia del “Demone in una bottiglia”,
una delle migliori tra quelle della Marvel Comics, viene parzialmente
ripresa. Parte consistente dei fumetti è infatti la lotta di
Tony con i suoi problemi di alcolismo.
Se
nel film Tony Stark non si spinge mai oltre il limite,
nei fumetti invece,
la battaglia con la
dipendenza gli costa la sua azienda e lo costringe a smettere di
essere un supereroe per parecchio tempo: nei fumetti del 2021 Tony combatte
ancora le sue patologie, mentre nei film il tema è stato a malapena
toccato.
Tante armature diverse
Nella MCU, Iron Man cerca
costantemente di migliorare la sua armatura.Nonostante le innumerevoli versioni già in suo
possesso, è sempre alla ricerca di un
aggiornamento. Tuttavia,
sono sempre solo versioni aggiornate, ad esclusione dell’Hulk
Buster, unica armatura speciale.
All’opposto, nei fumetti ha diverse armature per
usi diversi: alcune sono
fatte per volare nello spazio, altreper andare sott’acqua. Tra le più particolari,
l’armaturaExtremis che può indossare con un
solo pensiero.
Il (quasi) cattivo Iron Man
Se nel film Captain America: Civil War i
piani di Iron Man per affrontare la Guerra Civile
sono sempre guidati da buoni propositi e nella sfera del giusto,
nei fumetti l’eroe si comporta in modo più discutibile.
Nella Marvel Comics, Tony fa un
sacco di cose brutte durante la Guerra Civile: crea una prigione
nella Zona Negativa e usa il DNA di Thor per
creare un clone che possa uccidere Golia. Infine, fa
uccidere Capitan America per poi capire che non ne valeva
davvero la pena.
Gli Illuminati
In conclusione,
Iron Man nei film è un eroe indiscutibilmente
corretto. Nei fumetti invece appare sempre più ombroso, con
sfumature di grigio. Tony
Stark supera il limite quando si unisce a un’organizzazione
super segreta conosciuta come Gli Illuminati.
Il
gruppo, composto da Iron
Man, Reed Richards, Namor, Black Blot,
Black Panther, e il Professor X, fa il possibile
per proteggere il mondo, in realtà peggiorando spesso le
cose…
Nowhere Special è l’ultimo film di
Uberto Pasolini e uscirà nelle nostre sale l’8
dicembre, ma era stato presentato l’anno scorso alla 77esima Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica a Venezia per la sezione
Orizzonti. Il regista non era nuovo a Venezia, perché aveva già
presentato Still Life nel 2013, con il quale vinse il
premio alla regia per quella stessa sezione.
La delicatezza è rimasta
la sua cifra stilistica, soprattutto utilizzata con temi imponenti
come la morte: vissuta da chi resta e chi se ne sta per andare.
Nowhere Special, la trama del film
In Nowhere
Special c’è John (James Norton), padre
single e senza famiglia d’origine, a cui restano pochi mesi di vita
e che deve scegliere dei genitori adottivi per Michael, il suo
bimbo di quattro anni (Daniel Lamont).
È deliziosa la tenerezza
del personaggio che James Norton sa tirare fuori da sé, anche alla
luce del suo curriculum di cattivi e personalità ambigue che ha
interpretato nel corso degli anni (le serie Happy
Valley e McMafia, o la
pellicola L’apparenza delle cose). Il modo
in cui sta accanto al piccolo Michael, e tutti i silenzi densi e
ricolmi di sguardi, regalano una prova attoriale – anche per quanto
riguarda il giovanissimo Daniel Lamont – di un livello davvero
lodevole, considerando tra l’altro la capacità di guidare il
piccolo.
Uberto
Pasolini, poi, scrive e dirige tutta la storia sfruttando
il pallido e umido sole di Belfast, con scene concise, ma piene ed
essenziali nell’arrivare dritte al sodo della faccenda, serrata
negli occhi scavati e malinconici di John che si rivolgono sempre
con innamorata arrendevolezza al visetto paffuto di Michael.
L’innegabile bellezza
dello stile narrativo del regista risiede nel suo saper fare
trasudare prima di tutto dalla messa in scena ciò di cui vuole
veramente parlare, e di conseguenza da quale angolazione farlo.
È chiaro che sia
straziante tutto già da subito, non solo per la storia in sé –
peraltro tratta da un fatto vero – ma anche per quello che
inesorabilmente ne conseguirà: cosa mai potrà provare un padre di
trentaquattro anni che sa che dovrà delegare la crescita di suo
figlio a qualcun altro perché lui sta per morire?
Il centro infatti resta
la piega che l’autore vuole far prendere all’oggetto che sta
trattando che spinge lo spettatore a riflettere, sequenza dopo
sequenza, sollevando tutto ad un livello superiore e facendo uso
dei volti dei suoi splendidi attori. Perché quello che in fondo
viene descritto non è solamente la bruttezza della morte, ma la
perenne forza creatrice della vita, nonostante tutto.
La verità, dopotutto, è
che nulla di quello che è nostro lo è realmente. Sembrerebbe una
triste ovvietà, ma non lo è così tanto. Uberto
Pasolini ama fluttuare in modo dolce su uno dei dolori più
disperanti che esistano, così come su una delle paure più grandi,
anzi, probabilmente la più grande in assoluto. Ma nel farlo riesce
a spiegare l’aspetto più semplice che è condensato nella soluzione
migliore a tutto quello che non possiamo controllare: la
fiducia.
Quello che resta dopo la morte
Ciò che il regista
racconta della morte è che non spazza via tutto con sé, anzi.
Quello che resta è la parte più importante ed è su questo che si
poggia il protagonista. Il senso prezioso della sua vita è quello
che lascia al suo piccolo, e niente di più. È la sua eredità e la
consapevolezza di quanto sia importante a dargli forza, perché sarà
la stessa che riceverà Michael col suo ricordo, giorno dopo giorno.
Solo il suo amore rimarrà, ed è descritto con sofferta
chiarezza.
Pasolini è
sostanzialmente un artista dal tocco fuori dall’ordinario, che
riesce di nuovo ad affrontare un argomento complesso, non solo
senza scadere nel melenso, ma dicendo il minor numero di parole
possibili.
Dopo milioni di copie
vendute e
quattro adattamenti in live action, Diario di una
Schiappa approda all’animazione, con un primo
lungometraggio a cartoni animati che sembra restituire ai
personaggi e alle situazioni immaginate da Jeff
Kinney la
loro naturale collocazione. Nato come progetto a fumetti,
infatti, la serie trova, in questo film disponibile dal 3 dicembre
su Disney+, un adattamento fedele non solo
nei fatti ma soprattutto nello spirito e nell’immediatezza dei
tratti rappresentativi dei personaggi.
La trama di Diario di una Schiappa
Greg
Heffley, studente della scuola media dall’aspetto
emaciato, ma con una grande immaginazione. Il ragazzino spera di
diventare un giorno ricco e famoso e trascorre le sue giornate in
compagni del suo migliore amico, Rowley Jefferson, che al contrario
di lui si limita a vivere senza complicarsi l’esistenza. Nonostante
Greg pianifichi i suoi ambiziosi progetti per realizzare il suo
sogno, al momento il suo problema non è come ottenere successo e
fama, ma come sfuggire ai bulli e vivere la scuola media nel
miglior modo possibile. Tutto ciò che passa per la sua testa è
raccolto nel suo diario, dove racconta cosa gli accade giorno dopo
giorno. Tra eventi esilaranti e pensieri fuori dagli schemi, il
giovane imparerà a vivere questi anni scolastici insieme ai suoi
amici, ma soprattutto quanto sia importante nella vita lottare per
le cose giuste.
Diretto da
Swinton Scott, il film si avvale della
collaborazione diretta di Kinney che si avvicina a questo progetto
con la consapevolezza che sta mettendo se stesso, o quantomeno una
parte di sé, in un racconto che per la prima volta dà concretezza
“a tre dimensioni” ai suoi elementari eppure efficaci personaggi di
carta.
Un pubblico ancora più
vasto per le avventure di Greg
Se gli adattamenti in
live action sono stati dei simpatici racconti che portavano a
schermo una versione delle sue idee, con Diario di una
Schiappa (2021), Kinney può considerare divenuti reali
(per il cinema) Greg, Rowley e tutti quei vivaci personaggi nati
dalla sua immaginazione. Naturalmente il linguaggio è estremamente
semplice e il pubblico di riferimento giovane, come quello dei
fumetti, dopotutto, tuttavia il film ha una forte presa e
un’animazione accattivante, tutto proteso a soddisfare un pubblico
che non è mai stato così vasto per Kinney.
Se infatti i suoi libri
sono a tutti gli effetti dei successi editoriali, una distribuzione
così capillare come quella che si ottiene attraverso Disney+ è davvero la svolta per chi ha
creato dei personaggi che, data la loro amabilità e la loro
capacità di entrare in relazione con il pubblico, faranno
prestissimo parte della vita di moltissimi bambini, molti di più di
quelli che hanno letto le loro avventure.
Il valore del tempo
Diario di una
Schiappa ripropone con grande cuore e umorismo le
avventure di Greg, che cerca di diventare grande contrastando la
sua stessa natura di bambino, una lezione importante per tutti
coloro che hanno fretta di crescere e che sarebbe bello invece
imparassero a godersi la propria età, qualunque essa sia, in attesa
che il tempo e l’esperienza facciano naturalmente la loro
parte.
Anche se la transizione
dall’esibizione sul palco al grande schermo potrebbe risultare
naturale per un musicista, solo pochi sono riusciti a guadagnarsi
il plauso della critica per le loro performance e premi prestigiosi
come nomination agli Oscar.
Da Britney Spears a
Keith Richards, molti musicisti hanno sperimentato
la recitazione sul grande schermo; proprio grazie alla loro
inclusione nel cast, molti film hanno attirato in massa il pubblico
nelle sale, ma non sono stati necessariamente elogiati dalla
critica: ci vuole veramente il ruolo perfetto per riuscire in
performance memorabili, che stupiscano il pubblico. Vediamo assieme
chi sono stati i 10 musicisti che hanno ricevuto una nomination
agli Oscar per le loro interpretazioni da attori.
Frank Sinatra (1954, 1956)
Il primo viaggio di
Frank Sinatra verso gli Oscar fu nel 1954 quando
venne nominato per il suo ruolo di supporto nel dramma di guerra di
Fred ZinnemannDa qui
all’eternità. Nel film, Sinatra interpretava il soldato
Angelo Maggio, un membro dell’esercito americano
che assiste all’attacco a Pearl Harbour.
Sinatra consolidò
ulteriormente la sua immagine da attore più avanti, quando venne
nominato come migliore attore per la pellicola L’uomo dal
braccio d’oro nel 1956: candidato in tre categorie, il
film è incentrato su Frankie Machine, un
tossicodipendente e detenuto che lotta per rimanere pulito dopo
essere stato rilasciato dalla prigione.
Barbra Streisand (1969, 1974)
Con molteplici Emmy, Grammy
e Oscar vinti, oltre a un Tony, Barbra Streisand è
una delle artiste più premiate di sempre a Hollywood. Dal palco
allo schermo, la Streisand ha sempre stupito il
pubblico con la sua grande voce e il suo grande cuore.
La sua prima nomination all’Oscar
come migliore attrice è arrivata nel 1969 per la sua
interpretazione di Franny Brice in Funny
Girl. Il film segue la vita di Brice, una star del cinema
e comica che vive a New York. Nel film, la
Streisand si esibisce in diversi numeri musicali,
tra i quali spicca “Don’t Rain On My
Parade“, canzone che ha messo definitivamente in
mostra la sua vocalità impressionante.
Diana Ross (1973)
Meglio conosciuta come
membro del gruppo canoro The Supremes, e per
successi da solista come “Ain’t No Mountain High
Enough“, il primo ruolo da attrice di Diana
Ross fu nel 1972 in Lady Sings the Blues,
performance che l’avrebbe portata a conseguire una nomination agli
Oscar come miglior attrice.
Nel film, Ross
ritrae l’iconica cantante jazz Billie Holiday: lo
stimato critico Roger Ebert definì la sua interpretazione come
una delle migliori dell’anno. Tuttavia, la Ross
alla fine perse il premio a favore di un’altra grandissima attrice
e cantante: Liza Minelli.
Cher (1983, 1987)
Quando le fu offerto il
primo ruolo importante al cinema, come operaia in un impianto di
produzione di combustibile nucleare, Cher non era
estranea all’occhio della telecamera. Dal 1971 al 1974 ha avuto il
suo sketch show personale, The Sonny and Cher Comedy
Hour, oltre a ruoli in un paio di film ed episodi
televisivi.
In Silkwood di
Mike Nichols, Cher recitava
accanto al due volte premio Oscar Meryl Streep. Dopo la sua nomination, Cher è
apparsa in altri 2 film candidati all’Oscar prima di ricevere la
statuetta come miglior attrice per Moonstruck: il
suo ruolo nel film è iconico e dinamico e nessuno ha mai più dato
uno schiaffo in faccia a Nicholas Cage alla maniera iconica di
Cher.
Queen Latifah (2003)
Prima di essere un’attrice,
Queen Latifah è stata un’artista hip-hop e rap di
successo; dall’inizio della sua carriera musicale alla fine degli
anni Ottanta, Latifah ha pubblicato 7 album in
studio e ha vinto 1 Grammy.
Nel 2003 ha recitato nella pellicola
Chicago di Rob Marshall, basata
sull’omonimo musical di Broadway. Per il suo ruolo della direttrice
della prigione Matron Mama Morton,
Latifah ha ricevuto una nomination all’Oscar come
miglior attrice non protagonista, perdendo alla fine contro la sua
co-star Catherine Zeta-Jones. Anche se
Latifah ha dimostrato le sue capacità recitative e
vocali, Zeta–Jones ha sicuramente
colpito nel segno in Chicago nel ruolo di Velma
Kelly.
La carriera di Will
Smith è passata senza soluzione di continuità dalla radio
alla televisione, al cinema. Dopo aver iniziato la sua carriera nel
duo hip-hop DJ Jazzy Jeff & the Fresh
Prince, Smith ha ottenuto un suo
show televisivo (Willy il principe di Bel
Air) prima di ottenere i ruoli cinematografici che lo
avrebbero reso uno degli attori più richiesti di Hollywood.
Anche se la sua carriera ha avuto
alti (Men in Black) e bassi (Focus),
i suoi ruoli in Ali (2001) e La ricerca della felicità (2006), e le
successive nomination, hanno dimostrato che Smith possiede davvero
grandissime capacità attoriali.
Jennifer Hudson (2007)
La storia della carriera di
Jennifer Hudson è un misto di favola e
vendetta: dopo essere stata cacciata da American
Idol nel 2004, uno shock per molti spettatori, la
Hudson si è ripresa con il suo primo ruolo da attrice nel musical
Dreamgirls di Bill Condon. Nel
film, che è basato sull’omonimo musical di Broadway, la
Hudson interpreta Effie White, un
membro del gruppo soul delle Dreamettes.
Non solo la Hudson
ha tenuto testa musicalmente alla superstar del pop
Beyoncé, ma ha anche regalato al pubblico una
performance stellare che ha entusiasmato critici e spettatori. Il
25 febbraio 2007 è salita sul palco della 79esima edizione degli
Academy Awards per ritirare il premio come miglior attrice non
protagonista.
Mark Wahlberg (2007)
Mark
Wahlberg, noto anche come Marky Mark,
ha dato un’interpretazione eccezionale nel ruolo dello
spregiudicato sergente maggiore Sean Dignam nel
dramma criminale di Martin ScorseseThe Departed. Anche se l’Oscar al migliore
attore non protagonista quell’anno andò ad Alan
Arkin, la performance di Wahlberg è sicuramente uno dei
punti di forza del film.
Nominato per 5 Oscar in totale,
The Departed se ne è portati a casa quattro:
Miglior film, Miglior regista, Miglior sceneggiatura non originale
e Miglior montaggio. Dell’intero cast, che includeva i grandi
attori Jack Nicholson e Leonardo DiCaprio, Wahlberg è
stato l’unico attore a ricevere una nomination.
Mary J. Blige (2018)
Con ben 9 Grammy Awards
vinti, Mary J. Blige ha guadagnato le sue prime
nomination agli Oscar sia per la performance che per la colonna
sonora del dramma storico
Mudbound. Ambientato nel Mississippi dopo la seconda
guerra mondiale, il film segue due soldati neri che affrontano
pregiudizi e razzismo quando tornano a casa.
Nel 2018, Mudbound
ha battuto diversi record agli Academy Awards:
Blige è diventata la prima donna nera a ricevere
più nomination agli Oscar in un anno, mentre Dee
Rees è diventata la prima donna nera ad essere nominata
per la migliore sceneggiatura non originale. Inoltre, anche la
direttrice della fotografia del film, Rachel
Morrison, è diventata la prima donna ad essere nominata
per la migliore fotografia.
Lady Gaga (2019)
Nel
2019,
Lady Gaga
è stata nominata come migliore attrice protagonista
nell’adattamento del musical
A star is Born,
diretto, scritto e interpretato da
Bradley Cooper.
Nel film, interpreta Ally, una musicista in difficoltà che inizia
una relazione professionale e personale con un famoso cantante.
Seppur
Gaga
non abbia trionfato come migliore attrice protagonista, si è
portata a casa un Oscar per la miglior canzone originale,
Shallow.
Con il grande fermento che circonda
il suo ruolo di Patrizia Reggiani in
House of
Gucci di Ridley Scott,
Gaga potrebbe ritrovarsi ancora una volta in lizza
per la candidatura alla migliore attrice protagonista agli Oscar
2022.
Dopo il
trailer ecco una gustosissima clip di Peacemaker,
l’attesa serie tv creata da James
Gunn per il servizio di streaming.
Peacemaker, la serie
tv
Peacemaker
è la serie tv creata da James Gunn per il servizio
di streaming HBO Max e
si basa sull’omonimo personaggio della DC
Comics. Lo show è la primaserie televisiva
del DC
Extended Universe (DCEU) e spin-off del film
del 2021 The Suicide Squad. La serie tv è
ambientata dopo gli eventi di The Suicide Squad (2021), ed esplora le origini di
Peacemaker e le sue successive missioni.
In Peacemaker
protagonisti sono John
Cenacome Christopher
Smith / Peacemaker: un killer spietato che crede nel
raggiungimento della pace ad ogni costo. Lo
showrunner James Gunn ha descritto il personaggio come un
“supereroe/supercattivo/[il] più grande coglione del mondo”.
Steve Agee come John
Economos: il direttore del penitenziario
di Belle Reve e un aiutante di Amanda
Waller. Danielle Brooks è Leota Adebayo. Gunn
l’ha descritta come una co-protagonista della serie con una visione
politica diversa da quella di Peacemaker. Robert Patrick come Auggie
Smith: il padre di Peacemaker. Jennifer Holland come
Emilia Harcourt: un agente della NSA che è un aiutante di
Amanda Waller. Freddie
Stroma come Adrian Chase/Vigilante :
un procuratore distrettuale e combattente del crimine che può
guarire rapidamente dalle ferite. Chukwudi
Iwujicome Clemson Murn.
Nella notte tra il 4 e il 5
dicembre, la SONY ha diffuso il primo emozionante first look di
Spider-Man: Accross the Spider-verse, sequel
dello strepitoso Spider-Man: into the
Spider-verse, uscito da noi con il titolo di Spider-Man: Un Nuovo Universo e atteso
vincitori del premio Oscar come miglior film d’animazione.
Nel breve filmato vediamo
Spider-Gwen, sempre più cool, che fa visita a Miles Morales e lo
trascina attraverso il multiverso!
Il fatto che il first look sia
uscito pochi giorni prima rispetto a Spider-Man: No Way
Home, potrebbe avallare le teorie che vorrebbero una
comparsa anche di Miles Morales nel film con Tom Holland.
Sony Pictures Animation ha
ingaggiato Joaquim Dos Santos(Voltron:
Legendary Defender, La leggenda di Korra), il candidato
all’Oscar Kemp Powers(Soul)
e Justin K. Thompson(Piovono polpette)
per dirigere il film, utilizzando una sceneggiatura scritta da
Phil Lord e Chris
Miller (che tornano anche come produttori insieme a
Amy Pascal, Avi Arad e Christina Steinberg) in collaborazione con
David Callaham(Shang-Chi
e La Leggenda dei Dieci Anelli, Wonder Woman
1984).
Non è stato ancora confermato, ma
sia Shameik Moore che la candidata all’Oscar
Hailee Steinfeld dovrebbe tornare a doppiare
rispettivamente Miles Morales e Gwen Stacy. Nel sequel dovrebbero
ritornare anche gran parte degli attori che hanno prestato le loro
voci nel primo film, tra cui Jake Johnson, Brian Tyree
Henry, Lily Tomlin, Luna Lauren Velez, Zoë Kravitz, John
Mulaney e Kimiko Glenn.
Sono molti i casi in cui cinema e
sport hanno incrociato il loro percorso, e il più delle volte è
stato per raccontare le vite di alcuni dei più grandi atleti di
sempre. Personalità che con le loro capacità hanno scritto pagine
importanti della storia dello sport. Da Race – Il colore della
vittoria a Tonya, si può ritrovare
in quest’elenco anche il recente Eddie the Eagle – Il
coraggio della follia, film diretto nel 2016 da
Dexter Fletcher. La storia in questo narrata
è quella di Eddie Edwards, il primo atleta a rappresentare il Regno
Unito alle Olimpiadi nella disciplina del salto con gli sci. Una
vicenda vera, qui affrontata con un misto di commedia e grandi
sentimenti.
Prodotto dalla 20th Century Fox, il
film celebra così tale episodio avvalendosi di grandi attori,
location mozzafiato e una grande colonna sonora. Presentato al
Sundance Film Festival, Eddie the Eagle ha guadagnato
buone recensioni, per un promettente incasso in sala. Questo si è
in realtà rivelato piuttosto modesto, con un risultato globale di
circa 46 milioni a fronte di un budget di 23. Questo ha però
ricevuto l’approvazione del vero Edwards, il quale si è dimostrato
soddisfatto del risultato e dell’interpretazione data di lui.
Eddie the Eagle è oggi un
film da riscoprire, il titolo giusto per una visione spensierata ma
in cerca di buon intrattenimento. Prima di intraprendere questa,
però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative al film. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
vera storia di Edwards. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo, grazie a cui sarà
possibile fruire del film.
Eddie the Eagle: la trama del
film
La storia è quella di Eddie
Edwards, il quale sin da bambino sogna di diventare un
atleta olimpico. Nel corso della sua crescita si vedrà supportato
dalla madre e osteggiato dal padre, arrivando infine a voler
gareggiare ai Giochi olimpici invernali nella categoria del salto
con gli sci. Il Regno Unito non partecipa a questa disciplina da
oltre 60 anni, e Eddie vuole interrompere tale mancanza. Per
riuscire nel suo intento, però, dovrà allenarsi duramente e
acquisire capacità a lui ancora sconosciute. Ad aiutarlo ci sarà il
battipista alcolizzato Bronson Peary, il quale era
però un tempo una promessa di quello sport. Con i suoi
incoraggiamenti e insegnamenti, Eddie si sentirà sempre più vicino
al realizzare il suo sogno.
Eddie the Eagle: il cast del
film
Per dar vita ad Eddie Edwards gli
autori del film ricercarono un attore in grado di poter sostenere
sia scene comiche che scene dal maggior impegno fisico. La scelta
ricadde sul giovane Taron Egerton,
il quale aveva già dimostrato tali capacità nel film Kingsman –
Secret Service. Per dare vita al personaggio, egli dimostrò
qui anche di essere un abile trasformista, acquisendo peso,
modificando il proprio accento e sfoggiando tutte le particolarità
fisiche del vero Edwards. Egli incontrò inoltre il vero sciatore,
ricevendo da lui diversi consigli su come affrontare alcune delle
scene più emotivamente complesse. Fondamentale per Egerton fu anche
imparare realmente a sciare, così da poter personalmente
interpretare alcune delle scene in cui tale attività è
prevista.
Il personaggio di Bronson Peary ha
invece il volto e il corpo di Hugh Jackman. Questi
non è ispirato ad una persona realmente esistita, e così l’attore
ebbe modo di costruire la personalità di Peary a proprio
piacimento. Ad attrarlo fu proprio la possibilità di dar vita ad un
personaggio cinico ed emotivamente complesso. Il premio Oscar
Christopher Walken interpreta qui Warren Sharp,
celebre campione e allenatore della disciplina qui trattata. Per
l’occasione, egli si è sottoposto anche ad un ringiovanimento in
CGI, dettaglio richiesto per alcune scene ambientate nel passato
del personaggio. Jim Broadbent è presente nei
panni di un commentatore della BBC, mentre Iris
Berben dà vita a Petra, la donna che gestisce il bar del
centro sportivo e che aiuterà Eddie nella sua impresa.
Eddie the Eagle: la vera storia
dietro il film
Quando il vero Edwards fu informato
della realizzazione di un film sulla sua storia, fu anche avvisato
che questo avrebbe raccontato solo in minima parte la realtà degli
eventi. La sua vera storia ha inizio nel momento in cui, per poter
realizzare il suo sogno di competere alle Olimpiadi, decise di
allenarsi nel salto con gli sci. Appassionato sciatore, egli sapeva
infatti che tale disciplina gli avrebbe garantito una più facile
qualificazione, dal momento che da oltre 60 anni non vi era nessun
saltatore britannico in attività. Sfruttando i regolamenti del
Comitato Olimpico Internazionale, che in quel periodo garantivano a
ogni Paese la possibilità di iscrivere almeno un rappresentante in
ogni gara, Edwards apprese i rudimenti della disciplina e si allenò
per due anni, in vista dei giochi di Calgary del 1988.
Egli partiva però svantaggiato dal
suo peso corporeo eccessivo, dalla mancanza di un sostegno
economico e dalla sua grave ipermetropia, che lo costringeva ad
indossare occhiali dotati di lenti molto spesse. Ottenuta la
convocazione olimpica, egli poté prendere parte alla gara del
trampolino normale K70, con mezzi ricevuti in dono dalle altre
squadre gareggianti. Eddie realizzò due salti da 55 metri,
classificandosi all’ultimo posto con un punteggio di 69,2. L’atleta
prima di lui ottenne un punteggio di 140,4. Il suo caso destò però
particolare curiosità, e la mancanza di successo nonostante avesse
concretizzato il suo sogno commesse il pubblico di tutto il mondo.
Fu in questa occasione che si guadagno il soprannome di “Eagle”
(aquila). In seguito, però, le regole di qualificazione vennero
inasprite, impedendo dunque che si presentassero degli
emulatori.
Eddie the Eagle: il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile vedere o rivedere il
film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete.Eddie the
Eagle è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten
TV, Chili Cinema, Google Play, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, in base
alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo
film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda
visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il
titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale,
entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre
trasmesso in televisione il giorno sabato 4
dicembre alle ore 21:10 sul canale
Rai Movie.
Acclamato primo capitolo di una
trilogia d’animazione della DreamWorks Animation,
Dragon
Trainer ha negli anni conquistato generazioni di
spettatori da tutto il mondo con le sua storia ricca di magia ed
emozioni. Questo è poi diventato un vero e proprio franchise grazie
a cortometraggi, serie televisive, fumetti, videogiochi e molto
altro. Ciò a conferma di quanto, dal 2010 ad oggi, Dragon
Trainer sia ormai entrato a far parte dell’immaginario comune,
affermandosi come uno dei migliori prodotti d’animazione degli
ultimi anni.
Il primo film venne tratto dal
romanzo Come addestrare un drago, pubblicato nel 2003 da
Cressida Cowell. Tuttavia, nell’approcciarsi alla
sceneggiatura, i registi Chris Sanders e
Dean DeBlois decisero di distaccarsi dalla trama
originale per dare al film un tono più maturo. Diverse differenze
sono così state apportate rispetto al testo di partenza, e queste
si sono poi rivelate decisive per il grande successo del film.
Molto apprezzato, infatti, è stato il processo di crescita che
porta il protagonista dall’essere un recalcitrante guerriero ad un
valoroso esperto di draghi.
Una volta terminato e svelato al
mondo, il film ha ricevuto numerosi onori, tra cui anche la
nomination come miglior film d’animazione al premio Oscar.
Particolarmente entusiasti sono anche i pareri della critica, che
hanno indicato Dragon Trainer come uno dei film
animati più entusiasmanti degli ultimi anni. Anche da un punto di
vista del box office il film ha ottenuto ottimi riscontri,
guadagnando complessivamente a livello mondiale oltre 494 milioni
di dollari a fronte di un budget di 165. Proseguendo qui nella
lettura sarà possibile scoprire le principali curiosità relative al
cast, ai personaggi e alle differenze con il romanzo da cui il film
è tratto.
Dragon Trainer: la trama del
film
Il film introduce lo spettatore
alla storia dell’adolescente vichingo Hiccup.
Questi vive sull’isola di Berk, dove si è stabilita una comunità di
vichinghi. Qui, l’occupazione principale è combattere e uccidere i
draghi che infestano il luogo. La gracilità e l’intelligenza del
giovane, però, lo rendono un soggetto fuori dalla norma. Egli,
infatti, mal si concilia con gli ideali della sua tribù e del suo
capo, nonché padre, Stoick l’Immenso. Per questo
motivo, il ragazzo viene spesso emarginato da tutti e ritenuto
incapace di confrontarsi con i draghi.
Hiccup si ritrova tuttavia incluso
nel “corso anti-drago”, insieme ad altri valorosi giovani vichinghi
di nome Astrid, Moccicoso,
Gambedipesce, e i due gemelli Testa
Bruta e Testa di Tufo. Per Hiccup questa
è l’occasione di dimostrare il suo valore, ma nell’incontro con un
drago Furia Buia egli scoprirà un nuovo punto di vista sul mondo
che lo circonda. Con il tempo, il giovane stringe una solida
amicizia con il drago, arrivando a rinominarlo
Sdentato e ad addestrarlo per essere cavalcato.
Questo rapporto, però, se scoperto potrebbe causare numerosi guai
ai due.
Dragon Trainer: il cast e i
personaggi del film
Per dar voce ai personaggi presenti
nella trilogia, la DreamWorks si è affidata negli anni ad alcuni
tra gli attori più noti di Hollywood. A dar voce al personaggio di
Hiccup, protagonista dei film, è l’attore
Jay Baruchel, noto per aver recitato in
Million Dollar Baby e Tropic Thunder. Grazie a
tale trilogia, egli ha avuto modo di acquisire ulteriore
popolarità. Accanto a lui, si sono susseguiti nomi come America Ferrera, che dà voce ad Astrid
Hofferson, Gerard Butler, nei panni di Stoick
L’Immenso, Jonah Hill, in quelli di Moccioso
Jorgenson, T.
J. Miller, per Testaditufo Thorston,
David Tennant, per Stizzabifolco
Jorgenson, e Kristen Wiig per Testabruta
Thorston.
Nel film sono inoltre presenti una
serie di diverse tipologie di draghi, ognuno con le proprie
caratteristiche e la propria inimitabile personalità. Il principale
di questi è Sdentato, appartenente alla specie
nota come Furia Buia. Si tratta di un drago
interamente di color nero, con grandi ali che gli conferiscono una
grandissima velocità in volo. L’arma segreta di questi, però, è la
potenza di fuoco, una miscela semisolida di ossigeno e acetilene
che esplodendo provoca un impatto talmente forte da poter
distruggere ogni cosa. Il drago Tempestosa,
cavalcato da Astrid, è invece un Uncinato Mortale.
Di indole aggressiva, questa tipologia sfoggia inconfondibili
squame dai colori brillanti. Infine, particolarmente memorabile, è
il drago antagonista, appartenente alla specie nota come
Morte Rossa. Egli è il più mostruoso e gigantesco
tra tutti i draghi, dotato di sei occhi e di una corazza
indistruttibile.
Dragon Trainer: le differenze tra
il libro e il film
Come anticipato, diverse sono le
trasformazioni operate nella storia originale. Questa era infatti
stata giudicata troppo “dolce” e “capricciosa” dai due registi, che
aspiravano invece a realizzare un’opera di formazione più matura.
Di conseguenza, le caratteristiche dei personaggi sono state
modificate per una resa più in linea con la nuova direzione del
progetto. Anche il personaggio del drago Sdentato è stato
completamente rivisto. Nel libro, infatti, esso è estremamente
piccolo. Per il film, invece, le sue dimensioni sono state
aumentate affinché Hiccup potesse cavalcarlo.
Infine, nel ricercare un tono più
adulto, i registi decisero che i protagonisti non potevano rimanere
illesi dalle battaglie intraprese. Ciò sarebbe infatti stato
controproducente con quanto ricercato. Per questo motivo, in
particolare il personaggio di Hiccup si ritrova gravemente ferito,
richiedendo l’amputazione della sua gamba. Tale mancanza si sposava
con quella del suo drago Sdentato, il quale era privo dell’ala
posteriore. Dalle reciproche ferite i due riescono così a divenire
l’uno la forza dell’altro, dando ulteriore forza al tema
dell’amicizia.
Dragon Trainer: il trailer e dove
vedere il film in streaming
Per gli appassionati del, o per chi
deve ancora vederlo e desidera farlo, è possibile
trovare Dragon Trainer su alcune delle
principali piattaforme streaming presenti sul Web. Tra queste si
annoverano Netflix, Amazon Prime Video, Rakuten TV, Infinity,
Microsoft Store, Google Play, Now Tv, Chili Cinema e Apple
iTunes. Per usufruirne, in base alla piattaforma
prescelta, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o
noleggiare semplicemente il singolo film. A questo punto sarà
possibile vedere i film in tutta comodità e al meglio della qualità
video. Il film verrà inoltre trasmesso in televisione
sabato 4 dicembre alle ore 21:20
sul canale Italia 1.
Se i primi tre episodi di
La Ruota del Tempo avevano
gettato le basi del racconto, con il quarto e il quinto si entra
ora nel vivo dell’avventura. Intitolati Il Drago Rinato e
Sangue chiama Sangue, questi da una parte sviluppano il
percorso intrapreso dai personaggi e dall’altra approfondiscono la
filosofia alla base della storia. Come noto, la serie è basata
sull’imponente ciclo letterario ideato da Robert Jordan, scritto nel corso di
vent’anni e completato da Brandon Sanderson
in seguito alla scomparsa dello scrittore, avvenuta nel 2007. Si
tratta di un corpus letterario composto da 14 romanzi, ognuno non
inferiore alle 800 pagine, cosa che fa di questo uno dei maggiori
racconti fantasy degli ultimi decenni.
Grazie allo showrunner Rafe
JudkinsLa Ruota del Tempo ha infine
ottenuto la sua trasposizione audiovisiva, con una prima stagione
composta da 8 episodi ed una seconda già confermata e in fase di
riprese. Questa prima, in particolare, si concentra sulla ricerca
da parte di MoiraineDamordred
(RosamundPike), strega appartenente alla potente
organizzazione delle Aes Sedai, della reincarnazione del Drago
Rinato, colui che potrà riportare l’ordine nell’Universo. Uno tra i
giovani Rand al’Thor, Perrin,
Mat, Egwene e
Nynaeve sembra essere l’eletto, ma per scoprire
chi dovranno tutti affrontare pericoli immani e attraversare prove
imprevedibili.
Il viaggio verso la Torre Bianca continua
Al termine del terzo episodio i
protagonisti di La Ruota del Tempo avevano raggiunto quel
momento inevitabile che li vede separarsi e procedere attraverso
percorsi diversi verso la medesima meta. La serie sta ancora
gettando elementi per descriverci tanto loro quanto ciò di cui sono
capaci. Allo stesso tempo, però, si ha la sensazione di aver già
incontrato tutto quello che questa stagione ha da offrire in
termini di personaggi e luoghi. Gli ideatori sembrano dunque
concentrarsi da ora sul consolidare le caratteristiche distintive
della serie, quegli elementi che possono permetterle di
distinguersi da titoli similari come Il Trono di
Spade e Il Signore degli Anelli.
Come già affermato nella recensione
dei precedenti episodi, risulta di particolare fascino il concetto
alla base di questo universo narrativo. Questa “ruota del tempo”
che dona una circolarità al tutto, permettendo un continuo ritorno
di ciò che è stato, con la possibilità di avere dunque infinite
possibilità per ogni anima esistente. Nei nuovi episodi tale
concetto viene ulteriormente approfondito, confermandosi come un
dettaglio di particolare fascino che dona all’intera concezione
della storia e dei personaggi un valore in più. Allo stesso tempo,
impariamo meglio a conoscere l’ordine delle Aes Sedai, molto più
variegato e controverso di quello che si poteva immaginare.
La Moraine Dramordred della Pike è
una buona guida in ciò, attraverso la quale si impara a
relazionarsi con le altre donne facenti parte di questo gruppo, le
uniche ad avere il dono della magia. Ci si relaziona poi con i
singoli ragazzi protagonisti, scoprendo di più sul loro passato e
sui loro poteri ancora acerbi, mentre fa la sua comparsa anche il
Falso Drago interpretato da Alvaro Morte
(il professore de La casa di carta). Tante sono dunque le
linee narrative da seguire e non tutte riescono ad ottenere il
giusto spazio all’interno di questi nuovi episodi. La sensazione
sembra dunque quella di una grande concentrazione di eventi senza
però che questi riescano a compiersi al meglio.
La Ruota del Tempo, ep. 4 e 5: la recensione
Nonostante i loro problemi di
ritmo, questi nuovi episodi si affermano come grossomodo più
avvincenti dei precedenti, mettendo in campo maggiori dinamiche e
conflitti. Giunti ormai a poco più di metà stagione, c’è da
aspettarsi che d’ora in avanti si galopperà verso un finale che
necessariamente dovrà dirsi all’altezza. Occorre infatti
fidelizzare lo spettatore, probabilmente ancora frastornato dalla
tanta carne a fuoco ma certamente affascinato dalla filosofia di
fondo e dagli straordinari ambienti mostrati. L’arrivo alla Torre
Bianca, ad esempio, ha un profondo sapore tolkieniano, tanto per
l’imponenza del luogo quanto per il fascino della scenografia.
Anche da un punto di vista emotivo
questi due nuovi episodi regalo momenti particolarmente intensi,
dalle confessioni di Perrin alla scoperta del legame che unisce le
Aes Sedai ai loro custodi. Cresce dunque la voglia di vedere di più
e questi due nuovi episodi soddisfano in parte tale desiderio.
Manca ancora qualcosa per rendere memorabili la serie e le vicende
raccontate, come ad esempio una maggior chiarezza nei confronti
delle minacce, degli antagonisti e, in generale, di quanto sta
tramando per distruggere il mondo. Dettagli che probabilmente
arriveranno nei prossimi episodi e il cui mistero per il momento
tiene viva la curiosità dello spettatore.