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Asa Butterfield: 10 cose che non sai sull’attore

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Asa Butterfield: 10 cose che non sai sull’attore

Asa Butterfield è uno dei giovani attori più brillanti e capaci che il mondo delle recitazione contemporaneo abbia potuto conoscere.

La sua carriera è iniziata prestissimo e in tutti questi anni lui è stato in grado di dimostrare che c’è tanto talento da vendere dietro quei magnetici occhi azzurri.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Asa Butterfield.

Asa Butterfield film

asa butterfield

1. Asa Butterfield: i film e la carriera. La carriera di questo giovane attore è iniziata nel 2006, a soli nove anni, con il film tv After Thomas. In seguito ha lavorato subito nel cinema, apparendo in Son of Rambow (2007), Il bambino con il pigiama a righe (2008), Wolfman (2010) e Tata Matilda e il grande botto (2010). Nel 2011 appare in Hugo Cabret, per poi lavorare in Ender’s Game (2013), X+Y (2014) e Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali (2016). Tra i suoi ultimi film vi sono Lo spazio che ci unisce (2017), The House of Tomorrow (2017), Journey’s End (2017) e Then Came You (2019). Nel 2020 invece ha interpretato Brandon Boyd nella serie di corti 50 States of Fright. Nel 2021 torna nei panni di Otis Milburn nella terza stagione di Sex Education. Nel 2022 sarà nel cast di Flux Gourmet e interpreterà Isaac in CURS>R.

2. Non solo cinema, ma anche serie tv. Nel corso della sua carriera, Asa Butterfield non ha lavorato solo sul grande schermo, ma è apparso anche in diverse serie tv. L’attore, infatti, ha lavorato alle serie Ashes to Ashes (2008), Merlin (2008-2009) e Sex Education (2019).

Asa Butterfield Spiderman

3. Era uno dei finalisti per interpretare Spiderman. Nel corso della sua giovane vita lavorativa, Asa Butterfield è riuscito a diventare uno degli attori finalisti per aggiudicarsi il ruolo di Peter Parker/Spider-Man, anche se poi è andato a Tom Holland.

4. Si era speculato molto sul suo presunto ruolo. C’è stato un momento in cui il nome dell’attore inglese era stato dato per certo come nuovo interprete di Spider-Man. Tuttavia, questo non era vero, dando atto a speculazioni infondate.

Asa Butterfield Instagram

5. Ha un profilo Instagram ufficiale. Come tanti altri suoi colleghi, anche Asa Butterfield ha deciso di aprire un proprio account Instagram ufficiale, seguito da qualcosa come 2,3 milioni di persone. Il suo è il profilo di un ragazzo ventiduenne qualunque, fatto di momenti quotidiani e non, di foto divertenti ed ironiche, di momenti condivisi con amici o i colleghi in ambito lavorativi.

Asa Butterfield Hugo Cabret

asa butterfield

6. Lo ha aiutato ha apprezzare maggiormente il cinema. Lavorare nel film Hugo Cabret ha permesso ad Asa Butterfield di apprezzare di più il cinema e le tante diverse arti che lo compongono. L’attore, infatti, ha ammesso di aver imparato molto grazie alle persone esperte che vi hanno lavorato.

7. Ha amato molto vedere i film di Melies. Per prepararsi al ruolo, Butterfield ha dovuto guardare parecchi film che il regista del film, Martin Scorsese, gli ha consigliato di vedere. Vedere tutti questi film ha fatto nascere in lui l’amore verso George Melies.

Asa Butterfield fidanzata

8. Gli sono state attribuite diverse relazioni. Il giovane attore inglese non ha mai rivelato nulla della sua vita privata. Tuttavia, ci hanno pensato i giornali di gossip: una delle prime ragazze che pare lui abbia frequentato sarebbe Ella Purnell. I due si sono conosciuti sul set di Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali e pare che abbiano iniziato a frequentarsi sin da subito, condividendo diverse foto sui rispettivi social e passando anche le vacanze insieme. Tuttavia, pare che la storia sia durata ben poco, restando soltanto amici. In passato, però, pare che l’attore abbia frequentato anche la collega Hailee Steinfeld, conosciuta sul set di Ender’s Game, ma pare sia rimasto solo un rumor.

9. Avrebbe frequentato anche Nina Dobrev. Recentemente, Asa è apparso con la collega Nina Dobrev sui diversi social media. I due hanno girato il film The Came You, un teenage drama realizzato nel 2018. Voci di corridoio li volevano fidanzati, ma i due, in realtà, sono solo molto amici.

Asa Butterfield: età e altezza

10. Asa Butterfield è nato l’1 aprile 1997 a Islington, a Londra, e la sua altezza complessiva corrisponde a 183 centimetri.

Fonti: IMDb, hitberry, Interview Magazine, indielondon

Gillian Anderson: 10 cose che non sai sull’attrice

Gillian Anderson: 10 cose che non sai sull’attrice

Divenuta celebre per il suo ruolo nella serie X-Files, Gillian Anderson si è imposta nei cuori dei suoi fan grazie al suo carisma e alle sue doti attoriali. Negli anni ha saputo rinnovarsi, convincendo anche in nuovi ruoli tanto in televisione quanto al cinema, e trovando sempre dalla sua parte l’approvazione di critica e pubblico.

Ecco 10 cose che non sai di Gillian Anderson.

Gillian Anderson: i suoi film

1. Ha recitato in alcuni celebri film al cinema. L’attrice debutta sul grande schermo con il film Hellcab – Un inferno di taxi (1997), pero poi recitare in Basta guardare il cielo (1998) e X-Files (1998), film tratto dall’omonima serie TV. Successivamente l’attrice recita in La casa della gioia (2000), L’ultimo re di Scozia (2006), Star System – Se non ci sei non esisti (2008), X-Files – Voglio crederci (2008), Johnny English – La rinascita (2011), Sister (2012), Mister Morgan (2013), Il palazzo del Viceré (2017), Mistero a Crooked House (2017), Il tuo ex non muore mai (2018) e Interferenze (2018).

2. È celebre per i ruoli televisivi. La Anderson diventa particolarmente popolare grazie alla serie X-Files, dove ricopre il ruolo della protagonista Dana Scully dal 1993 al 2002 e di nuovo dal 2016 al 2018. Recita poi anche nelle serie Moby Dick (2011), Grande speranze (2011), Hannibal (2013-2015), The Fall: Caccia al serial killer (2013-2016), Guerra e pace (2016), American Gods (2017) e Sex Education (2019-in corso). L’attrice ha inoltre interpretato nel 2020 Margaret Thatcher nella quarta stagione di The Crown.  Nel 2021 sarà di nuovo protagonista nella terza stagione di Sex EducationIn questo stesso anno sarà ancora protagonista in una serie The First Lady dove interpreterà Eleanor Roosvelt. Nel 2022 invece sarà al cinema nel ruolo di Vivienne in White Bird: A Wonder Story.

3. È stata anche produttrice. La Anderson si è distinta anche come produttrice, ricoprendo tale ruolo per la serie The: Caccia al serial killer, dove era anche interprete.

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Gillian Anderson è su Instagram e Twitter

4. Ha un account su Instagram. L’attrice è presente sul celebre social network, dove ha un profilo seguito da 702 mila persone. All’interno di questo è solita condividere fotografie e video tratte dalle premiere a cui prende parte, ma anche immagini scattate sui set dove ha lavorato. Non mancano poi anche foto scattate in momenti di svago con amici o colleghi.

5. È anche su Twitter. La Anderson possiede anche un proprio profilo su Twitter, dove è seguita da 668 mila persone. Qui l’attrice è solita condividere novità riguardo i suoi progetti da interprete, ma anche esprimere la propria opinione su fatti d’attualità e rispondere alle curiosità dei propri fan.

Gillian Anderson in American Gods

6. Ha abbandonato la serie. Nella serie American Gods l’attrice ha interpretato il ruolo di Media, la dea dei mass media, dei social network e dell’intrattenimento, maestra della manipolazione e portavoce dei Nuovi Dei. L’attrice non ha fornito concrete motivazioni riguardo il suo abbandono, limitandosi a confermare che non avrebbe preso parte alla nuova stagione.

Gillian Anderson in The Crown

7. Ha interpretato  un importante personaggio nella quarta stagione. Dopo aver da poco diffuso la terza stagione della serie The Crown, Netflix ha annunciato che la Anderson ricoprirà il ruolo di Margaret Thatcher nella quarta stagione della serie. Importante figura del panorama politico britannico, la Thatcher è stata primo ministro dal 1979 al 1990.  Ruolo gli è valso la vittoria agli Emmy Awards come miglior interprete non protagonista per una serie drammatica.

Gillian Anderson: il suo 2011

8. È stata tra i protagonisti di una celebre serie TV. Nel 2021 l’attrice è tornata ad interpretato un ruolo di rilievo nella terza stagione Sex Education, ovvero quello di Jean Milburn, madre del protagonista interpretato da Asa Butterfield.

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9. Ha recitato in un nuovo film. Tra i progetti del 2019 dell’attrice si annovera il film The Sunlit Night, dove recita al fianco dell’attore Zach Galifianakis. Il film, una commedia romantica, segue le vicende di Frances e Yasha, le quali intraprendono un viaggio verso la Norvegia, dove ognuna delle due ha un compito da svolgere.

Gillian Anderson età e altezza

10. Gillian Anderson è nata a Chicago, nell’Illinois, Stati Uniti, il 9 agosto 1968. L’altezza complessiva dell’attrice è di 160 centimetri.

Fonte: IMDb

Finch: trailer del film Apple con Tom Hanks

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Finch: trailer del film Apple con Tom Hanks

Oggi Apple ha svelato il trailer di Finch, il nuovo film con Tom Hanks  che uscirà in tutto il mondo il 5 novembre su Apple TV+.

In Finch, un uomo, un robot e un cane formano un’improbabile famiglia; è la storia dell’’avventura potente e commovente di un uomo alla ricerca di un modo per assicurarsi che il suo amato compagno a quattro zampe venga accudito anche dopo la sua morte. Tom Hanks interpreta Finch, un ingegnere di robotica tra i pochi sopravvissuti a un cataclisma solare che ha trasformato il mondo in una landa desolata. Finch da dieci anni vive in un bunker sotterraneo e ha costruito un mondo tutto suo che condivide con il suo cane Goodyear; preoccupato per le sue sorti ha realizzato un robot (interpretato da Caleb Landry Jones) a cui insegnerà a vegliare su Goodyear quando lui non sarà più in grado. Mentre il trio si imbarca in un pericoloso viaggio in un desolato West americano, Finch si sforza di mostrare alla sua creazione, che si fa chiamare Jeff, la gioia e la meraviglia di cosa significhi essere ancora vivi. Il loro viaggio è lastricato di sfide, ma anche di umorismo, poiché è difficile per Finch spingere Jeff e Goodyear ad andare d’accordo, almeno quanto lo è per lui gestire i pericoli di questo nuovo mondo.

Regia:                                Miguel Sapochnik
Cast:                                  Tom Hanks, Caleb Landry Jones
Sceneggiatura:                 Craig Luck, Ivor Powell
Produttori:                        Kevin Misher, Jack Rapke, Jacqueline Levine, Ivor Powell
Produttori Esecutivi:       Robert Zemeckis, Miguel Sapochnik, Adam Merims, Craig Luck, Andy, Berman, Frank Smith, Naia Cucukov

Apple TV+ offre serie drammatiche e commedie avvincenti, lungometraggi, documentari innovativi e intrattenimento per bambini e famiglie ed è disponibile per la visione su tutti i tuoi schermi preferiti. Dopo il suo lancio il 1° novembre 2019, Apple TV+ è diventato il primo servizio di streaming completamente originale lanciato in tutto il mondo e ha presentato in anteprima più successi originali e ricevuto più riconoscimenti di premi più velocemente rispetto a qualsiasi altro servizio di streaming al suo debutto.

Educazione fisica: al via le riprese del film con Angela Finocchiaro

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Dopo il successo di critica e di pubblico del suo primo film, Mio Fratello Rincorre i Dinosauri, il regista Stefano Cipani torna dietro la macchina da presa con Educazione Fisica, opera interpretata da Angela Finocchiaro, Giovanna Mezzogiorno, Raffaella Rea, Sergio Rubini e Claudio Santamaria.

Educazione Fisica è tratto dal testo teatrale La Palestra di Giorgio Scianna, la sceneggiatura è firmata da Damiano e Fabio D’Innocenzo, a Fabio Cianchetti è affidata la direzione della fotografia, la scenografia è di Ivana Gargiulo mentre i costumi sono a cura di Catia Dottori ed il montaggio di Jacopo Quadri.

Educazione Fisica è una coproduzione italo-polacca. Una produzione Paco Cinematografica con Rai Cinema in coproduzione con Agresywna Banda, in collaborazione con Cinecittà SpA. Il film sarà interamente girato presso il Teatro 8 di Cinecittà.

I produttori Isabella Cocuzza e Arturo Paglia di Paco Cinematografica hanno dichiarato: “Stefano Cipani è un autore talentuoso e originale. Siamo fieri di sostenerlo ed accompagnarlo, ancora una volta, nell’espressione della sua creatività in questo nuovo ed ambizioso progetto”.

Nicola Maccanico, Amministratore Delegato di Cinecittà SpA, ha aggiunto: “Siamo in una stagione di ritorni al cinema, ma anche nei mesi precedenti Cinecittà non ha mai smesso di produrre e accogliere nuove storie di grandi autori, progetti internazionali, film indipendenti, serie e show per la tv. Il nostro obiettivo, nei prossimi mesi, sarà quello di continuare a farlo in modo e misura più ampi. Ci fa particolarmente piacere ospitare un giovane talento come Stefano Cipani e che la macchina produttiva sia guidata da soggetti di esperienza come Arturo Paglia e Isabella Cocuzza per Paco, accompagnata da un cast di interpreti molto amati dal pubblico. È bello accogliere un progetto che unisce storie ed energie diverse, che coniuga talenti, ricerca drammaturgica, esperienza, arte. Vogliamo diventare la casa creativa di questi progetti con l’ambizione di svolgere un ruolo centrale per l’industria cinematografica italiana in modo da portare agli spettatori una stagione di visioni, storie e spettacolo ancora più ricca”.

The Eyes of Tammy Faye è il film di apertura della 16ma edizione della Festa del Cinema

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The Eyes of Tammy Faye (Gli Occhi di Tammy Faye) diretto da Michael Showalter sarà il film di apertura della sedicesima edizione della Festa del Cinema di Roma, che si svolgerà dal 14 al 24 ottobre 2021 presso l’Auditorium Parco della Musica con la direzione artistica di Antonio Monda, prodotta dalla Fondazione Cinema per Roma presieduta da Laura Delli Colli, Direttore Generale Francesca Via.

Il film, basato su una storia vera, narra la straordinaria ascesa, caduta e redenzione della telepredicatrice Tammy Faye Bakker, interpretata da Jessica Chastain. Fra gli anni Settanta e Ottanta, Tammy Faye e il marito Jim Bakker (Andrew Garfield) fondarono il più importante network televisivo religioso statunitense, realizzarono un grande parco divertimenti e raggiunsero il successo grazie al loro messaggio di amore, benevolenza e prosperità. Tammy Faye diventò una leggenda per le sue ciglia, il suo modo di cantare e il suo entusiasmo nell’accogliere persone di ogni estrazione sociale. Nel corso degli anni, tuttavia, irregolarità finanziarie, rivalità e scandali rovesciarono quell’impero multimilionario così accuratamente costruito.

Sono estremamente felice di inaugurare la sedicesima edizione della Festa del Cinema di Roma con The Eyes of Tammy Faye, una vicenda avvenuta realmente in America, che rivela una verità valida in ogni parte del mondo: dietro ogni moralista si celano sempre personalità e circostanze complesse – ha detto Antonio Monda – Diretto brillantemente da Michael Showalter, è interpretato meravigliosamente da tutti gli interpreti, sui quali svetta una straordinaria e indimenticabile Jessica Chastain”.

Eternals: Ikaris nuovo leader degli Avengers? La risposta di Richard Madden

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C’è molto entusiasmo attorno all’uscita di Eternals questo novembre, e non solo perché il pubblico avrà finalmente la possibilità di fare la conoscenza di alcuni nuovi potenti supereroi. Il film, infatti, aprirà le porte a innumerevoli nuove possibilità in termini di narrazione, inclusa la potenziale comparsa dei mutanti e forse anche di Galactus (reimmaginarlo come un Celestiale avrebbe senso).

Chiaramente, solo il tempo ci dirà cosa i Marvel Studios hanno in serbio, ma sembra ormai già chiaro che alcuni di questi nuovi personaggi si riuniranno insieme ai Vendicatori, dal momento che il gruppo sembra giocare un ruolo attivo negli affari della Terra. In quest’ottica, il personaggio di Ikaris interpretato da Richard Madden potrebbe tranquillamente candidarsi a nuovo leader dei Vendicatori, e ora è stato proprio l’attore a commentare la cosa in un’intervista con Total Film (via CBM).

“Non lo so. So che è un buon leader e un buon soldato. Se questi sono due tratti di cui hai bisogno per guidare i Vendicatori, allora li ha”, ha spiegato Madden. “Ma non sono assolutamente in grado di prevedere una cosa del genere”. Nella stessa intervista, Madden ha anche parlato di ciò che più lo ha entusiasmato a proposito di Ikaris. “Non lo vedo come un classico supereroe. Lo vedo soprattutto come un uomo, un personaggio alquanto complesso. Sai, i supereroi hanno gli occhi laser. I supereroi possono volare. Quindi, ci sono molti parallelismi. Ma come personaggio, come essere umano, non ho mai visto nessuno come lui prima d’ora.”

“Il concept alla base di questi personaggi è che Chloé Zhao voleva scavare nel profondo della loro storia. Sono persone che sono vive da tantissimo tempo e che hanno sperimentato tantissime diverse”, ha continuato Madden. “È questo l’aspetto che mi ha davvero incuriosito: il modo in cui queste persone interagiscono tra loro e con il resto del mondo, quando hanno già visto tutto e hanno già fatto tutto. È stato affascinante.”

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

Carter: la nuova serie in arrivo SKY Investigation

Carter: la nuova serie in arrivo SKY Investigation

Carter è una serie drammatica del 2018 creata da Garry Campbell per CTV DRAMA CHANNEL. La serie è prodotta da Garry Campbell e Victoria Hirst. Produttori esecutivi sono Garry Campbell, Teza Lawrence, Scott Smith, Michael Souther e John Tinker.  Carter racconta le avventure di un attore hollywoodiano che ha raggiunto la fama come detective in una serie poliziesca e che si troverà alle prese con dei veri casi polizieschi, in una cittadina apparentemente tranquilla sul lago Ontario.

Carter: quando esce e dove vederla in streaming

Carter è uscita nel 2018. In Italia Carter arriva su Sky prima visione su Sky Investigation martedì 21 settembre alle 21:15. Carter in streaming è disponibile su NOW.

Carter trama cast

Carter: trama e cast

Dopo un break down nervoso avvenuto sotto i flash dei paparazzi, il canadese Harley Carter, la star di una serie tv crime drama statunitense di enorme successo, decide di prendersi un momento di pausa da Hollywood, nella speranza di non compromettere ulteriormente la sua carriera nascondendosi dai riflettori. Torna così nella sua cittadina natale nell’Ontario, ma una volta lì si rende conto che prendere le distanze dal suo alter ego televisivo è pressoché impossibile. Nel giro di poco, infatti, si ritrova a indagare su casi reali usando le tecnich investigative imparate sul set. A fargli da guida l’amica d’infanzia Sam Shaw che, a differenza sua, è una vera detective della polizia. Riuscirà Carter a trovare un nuovo equilibrio e a ritrovare se stesso? E soprattutto, riuscirà a scoprire il mistero che si nasconde dietro l’improvvisa sparizione di sua madre, avvenuta parecchi anni prima?

Jerry O’Conell (Crossing Jordan, Burning Love, Mistresses, Billions) è il protagonista di questa crime-comedy, Harley Carter. Insieme a lui Sydney Tamiia Poitier (Veronica Mars, Chicago P.D.) nei panni di una detective amica di Carter e Kristian Bruun (Orphan Black, I misteri di Murdoch).

In Carter protagonisti sono Jerry O’Connell come Harley Carter, Sydney Tamiia Poitier nei panni del detective Sam Shaw, Kristian Bruun come Dave Leigh, Brenda Kamino come Dot Yasuda e Lyriq Bent come Joyce Boyle. Nel cast anche  Denis Akiyama come Koji Yasuda (stagione 1), Varun Saranga come agente junior Vijay Gill, Matt Baram come Evidence Tech Wes Holm e Naomi Snieckus come medico legale Delilah Halsey.

Carter 2 stagione

Carter 2 stagione

Carter 2 è la seconda stagione della serie Carter creata da Garry Campbell per CTV DRAMA CHANNEL.

  • St 2 episodio 1: Harley acquisisce il suo primo caso da solista come investigatore privato per trovare Gretchen, la moglie del suo primo cliente, Neil Jacott, che è scomparsa. Il nuovo capo della polizia Joyce Boyle, non crede negli istinti idioti di Harley fino a quando la signora Jacott non chiama il cellulare di suo marito Neil e conferma che è stata effettivamente rapita.
  • St 2 episodio 2: Harley affronta un sicario molto simile alla morte con un dito reciso.
  • St 2 episodio 3: Harley è costretto ad addestrare il suo sostituto millantatore, la star di Hollywood David Arquette, mentre indaga sulla strana morte di un mafioso vicino a un lago. Quella che inizia come un’aspra rivalità si trasforma rapidamente in una “banterica” ​​relazione tra amici poliziotti.
  • St 2 episodio 4: Harley e Dave vanno sotto copertura in una compagnia di assicurazioni per trovare un assassino.
  • St 2 episodio 5: Sam diventa principessa e agente di polizia mentre va sotto copertura come un’ereditiera che le somiglia, per catturare un ladro di gioielli.
  • St 2 episodio 6: Un omicidio manda Harley e Dave in una colonia di nudisti per indagare, dove Dave fa di tutto mentre è sotto copertura.
  • St 2 episodio 7: Harley e Dave prendono il caso della superstar del curling Ronnie Hart, accusata di aver messo in ginocchio la sua concorrenza.
  • St 2 episodio 8: Dave finisce sopra la sua testa quando fa una connessione amorosa.
  • St 2 episodio 9: Il vecchio agente di Harley, Vijay, assume Dave e Carter per trovare il suo potenziale fidanzato scomparso.
  • St 2 episodio 10: Harley mette in scena una scena di Call Carter quando un’ondata di attacchi bizzarri colpisce la North Bay e la figlia del precedente capo della polizia, Abigail Pershing-Lin, si presenta per aiutare. O c’è lei dietro l’intero schema?

 

Gli episodi della prima stagione di Carter

  • St. 1 episodio 1: Il detective televisivo Harley Carter torna nella sua città natale di North Bay e si unisce ai suoi due amici d’infanzia per risolvere un mistero di omicidio e cancellare il nome del suo custode che ha ammesso prematuramente di aver commesso un crimine che non ha commesso.
  • St. 1 episodio 2: Harley e Sam riaprono un caso irrisolto aspettandosi un vicolo cieco, ma scoprono una prospettiva completamente nuova del crimine.
  • St. 1 episodio 3: Harley ha indagato quando un incidente di routine diventa un’indagine per omicidio.
  • St. 1 episodio 4: Harley scopre che sparare alle persone non è così facile durante un’indagine sulla morte di un imprenditore tecnologico.
  • St. 1 episodio 5: Harley indaga sulla morte di un uomo in un parcheggio.
  • St. 1 episodio 6: Mentre Harley partecipa a un matrimonio, un brutale attacco scopre un oscuro segreto.
  • St. 1 episodio 7: Harley ha il compito di risolvere l’omicidio di una famosa mascotte giapponese.
  • St. 1 episodio 8: Harley e Sam indagano sull’omicidio di un odioso shock-jock.
  • St. 1 episodio 9: Mentre Harley e i suoi amici si prendono un fine settimana, la scoperta di un vecchio corpo porta a un nuovo caso.
  • St. 1 episodio 10: Cassidy Lenox, la showrunner di Call Carter, si presenta a North Bay e Harley deve decidere se tornare a Hollywood o restare in Canada.

Hawkeye: i migliori momenti action di Clint Barton nel MCU

Hawkeye: i migliori momenti action di Clint Barton nel MCU

La serie Hawkeye metterà finalmente il personaggio di Occhio di Falco al centro della storia, nonostante Clint Barton esista nel MCU da quasi un decennio. Prima del debutto della serie su Disney+ e prima di scoprire in che modo il personaggio di Kate Bishop raccoglierà la sua eredità, ci sembra opportuno dare un’occhiata alle battaglie più incredibili di Clint nell’universo condiviso.

Combattere le forze dell’HYDRA (Avengers: Age of Ultron)

I flashback relativi agli anni di Clint con i Vendicatori sono di certo qualcosa che i fan vogliono vedere in Hawkeye. L’opening di Avengers: Age of Ultron è forse uno degli migliori momenti condivisi dal team. In questa sequenza, Occhio di Falco partecipa allo sterminio dell’ultima cellula HYDRA, con Clint che combatte in tandem con i Vendicatori.

Sebbene il suo ruolo fosse più piccolo rispetto a quello degli altri, Occhio di Falco è stato comunque al centro di una grande frenetica sequenza a bordo di una jeep in movimento, con Vedova Nera alla guida. Nonostante l’estrema velocità e il terreno accidentato, Occhio di Falco non ha mai sbagliato un colpo, affrontando i nemici che cercavano di assaltare il veicolo. 

Affrontare le sentinelle di Ultron (Avengers: Age of Ultron)

Secondo Occhio di Falco, se lui in primis era in grado di affrontare le sentinelle di Ultron, allora anche Scarlet Witch e Quicksilver potevano tranquillamente farlo. Tuttavia, quando Sokovia stava per cadere, alla fine Occhio di Falco si è ritrovato a combattere contro le sentinelle da solo.

È passato dal combattimento a distanza a quello corpo a corpo, trattenendo le sentinelle con i suoi tradizionali colpi di freccia finché non si sono avvicinate abbastanza da dover iniziare a separarle. Quella scena ha dimostrato che le abilità di Occhio di Falco erano abbastanza grandi da affrontare nemici che non erano nemmeno di natura umana.

Faccia a faccia con Visione (Capitan America: Civil War)

Sebbene Occhio di Falco sia stato completamente messo da parte in questo film, ha avuto comunque la possibilità di dimostrare anche una volta la sua fermezza e perseveranza. Dopo aver teso un’imboscata a Visione, Occhio di Falco tentò di proteggere Scarlet Witch combattendo da solo contro l’androide sintezoide. Occhio di Falco sembrava avere la meglio, ma alla fine Visione ha usato la sua capacità di diventare incorporeo per contrastare le mosse dell’arciere.

Tuttavia, Clint non ha mai mostrato segni di cedimento ed è arrivato al punto di colpire Visione a mano nuda, il che significa che non ha avuto scrupoli a colpire il solido vibranio se ciò significava restituire a Scarlet Witch la libertà.

Sconfiggere i Chitauri (The Avengers)

Si può tranquillamente sostenere che Vedova Nera e Occhio di Falco siano una coppia decisamente incandescente sul campo di battaglia. Ciò è particolarmente evidente in The Avengers. Durante la battaglia di New York, i due venero circondati dai Chitauri e si allearono per tenerli a bada usando armi a distanza.

Quando i nemici si sono avvicinati, Occhio di Falco e Vedova Nera hanno fatto affidamento sulle loro reciproche abilità, con Clint che ha persino sopraffatto i Chitauri per usare le proprie armi contro di loro. Dopo averlo visto come servitore di Loki per metà del film, questa scena ha fatto un ottimo lavoro nello stabilire che Occhio di Falco era un personaggio pericoloso e la sua combinazione con Vedova Nera era mortale.

Sconfiggere Loki (The Avengers)

Occhio di Falco ha assunto la miglior posizione di vantaggio possibile nella battaglia di New York, arrivando addirittura ad abbattere i Chitauri a mezz’aria senza nemmeno guardarli. Ha anche tenuto a bada alcuni di loro quando hanno tentato di bloccarlo, permettendogli di mantenere ancora una volta la sua posizione di combattimento preferita.

La parte più incredibile di questa scena è stato quando Occhio di Falco ha visto arrivare Loki e ha capito che doveva vendicarsi del suo controllo mentale. Clint era stato colpito in pieno dalla sparatoria di Loki, che raccolse la freccia ma non si rese conto che si trattava di un esplosivo, che alla fine lo fece precipitare a terra.

Scontro con Black Panther (Capitan America: Civil War)

Ci sono state volte in cui sapeva di non avere alcuna possibilità di vittoria, ma Occhio di Falco sa sempre come far sapere al suo avversario che nonostante tutto, non si tirerà mai indietro. Nella lotta in aeroporto contro T’Challa, vide che il Vibranio di Black Panther era impenetrabile con le frecce, cosa che fece abbassare la guardia a T’Challa.

I due hanno poi avuto uno scambio interessante in cui Black Panther è stato frenato un paio di volte dall’uso dell’arsenale di Occhio di Falco, con quest’ultimo che era vicino alla vittoria. Il fatto che potesse competere con il costume da pantera nera di T’Challa e con i poteri dell’erba a forma di cuore rende questa battaglia ancora più impressionante.

Il tentativo di uccidere Vedova Nera (The Avengers)

Il controllo mentale di Loki ha portato Clint ad eliminare molti agenti innocenti dello S.H.I.E.L.D., gesto che ha avuto un forte impatto su Occhio di Falco, anche in seguito. Ha persino quasi ucciso Vedova Nera ad un certo punto, con i due amici che si son ritrovati al centro di un vero e proprio scontro. In questa scena, Occhio di Falco ha teso un’imboscata a Vedova Nera, usando anche il suo coltello per tenerla a bada.

La coppia si è scambiata mosse importanti, come Occhio di Falco che ha quasi tirato una freccia a distanza ravvicinata e Vedova Nera che ha schiaffeggiato la testa di Clint, gesto che alla fine lo ha riportato alla realtà. La lotta ha dimostrato quanto sia pericoloso l’allenamento dello SHIELD seguito da Occhio di Falco e Vedova Nera.

In fuga dagli Outriders (Avengers: Endgame)

Una spettacolare sequenza di inseguimento ha visto protagonisti Occhio di Falco e dozzine di Outriders nel climax di Avengers: Endgame. Rendendosi conto che queste creature aliene lo avrebbero ferocemente attaccato, Occhio di Falco ha usato le sue frecce per far esplodere alcuni di loro.

Non era ancora fuori pericolo, perché alcuni Outriders erano abbastanza veloci da tenere il passo e schivare le frecce. È qui che entrano in gioco le sue abilità con la katana, dato che Occhio di Falco l’ha usata per tagliare a pezzi gli Outriders rimanenti, mentre si arrampicava lungo il tunnel. È stata una scena elettrizzante in cui Clint ha lottato per la sua vita in più di un modo.

Lo sterminio della Yakuza da parte di Ronin (Avengers: Endgame)

Usando l’identità di Ronin, Occhio di Falco ha sterminato le organizzazioni criminali di tutto il mondo per diventare un vigilante. Ha teso un’imboscata ai membri della Yakuza e li ha brutalmente eliminati tutti in una scena estesa in cui Clint li affetta con la sua spada. L’aspetto divertente di questa scena è stato che i suoi avversari hanno reagito con le loro impressionanti abilità, creando diverse sequenze in cui Clint ha dovuto fare i conti con una bella sfida.

Affrontare l’ultimo dei membri della Yakuza gli ha permesso di impiegare la sua agilità, tant’è che il suo avversario non ha potuto vedere la mossa fatale di Clint, che è stata quella di tagliargli la gola. Clint non ha nemmeno lanciato un’altra occhiata alla sua vittima mentre si toglieva il sangue dell’uomo dalla manica. Aveva definitivamente perso parte della sua anima, ma Occhio di Falco ha dimostrato che può un vero e proprio incubo quando non ha più nulla da perdere.

Jessica Chastain non sapeva il nome del suo personaggio quando ha girato Dark Phoenix

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X-Men: Dark Phoenix ha rivisitato l’iconica saga degli X-Men sfruttando ancora una volta il secondo cast del franchise (ossia quello impiegato a partire dal 2011 con X-Men: L’inizio), dopo aver già toccato la trasformazione di Jean Grey nella Fenice Nera in X-Men: Conflitto finale, film del 2006 appartenente alla cosiddetta trilogia originale.

In X-Men: Dark Phoenix, l’ultimo capitolo della saga realizzata sotto l’egida della Fox (prima dell’acquisizione da parte di Disney), la candidata all’Oscar Jessica Chastain ha interpretato il ruolo di Vuk, leader di una razza aliena mutaforma intenzionata a distruggere la Fenice, personaggio che svolge un ruolo cruciale nello scatenare i poteri di Jean Grey, interpretata ancora una volta da Sophie Turner dopo il debutto in X-Men: Apocalisse.

Attorno al personaggio interpretato dalla Chastain c’è stato un grandissimo mistero prima dell’uscita del film e ora, secondo quanto rivelato dalla stessa attrice durante una recente intervista all’interno del podcast Happy Sad Confused, neanche la diretta interessata era a conoscenza del nome del suo personaggio durante le riprese. Parlando di quel ruolo, Jessica Chastain ha spiegato che il film è stato realizzato nel bel mezzo della finalizzazione dell’accordo tra Fox e Disney, cosa che potrebbe aver influito sulla sceneggiatura, causando la perdita di dettagli cruciali del suo personaggio.

A proposito della sua esperienza e di quella di Oscar Isaac (suo partner nella miniserie Scene da un matrimonio) con il franchise (Isaac ha interpretato En Sabah Nur/Apocalisse nel sopracitato X-Men: Apocalisse), l’attrice ha spiegato: “La verità è che le nostre situazioni erano molto diverse. Per quanto riguarda la mia situazione… penso che lo studio sia stato acquistato ad un certo punto della lavorazione del film. Non sapevo nemmeno come si chiamasse il mio personaggio finché non ho visto il film. È stato interessante. Ma Simon Kinberg, che lo ha diretto, è un essere umano incredibile e lavorerei di nuovo con lui anche subito. Lo amo.”

X-Men: Dark Phoenix è stato l’ultimo capitolo della saga dedicata ai celebri mutanti che hanno popolato i fumetti Marvel, scritto e diretto da Simon Kinberg e intepretato da Sophie TurnerJames McAvoyMichael FassbenderJennifer LawrenceNicholas Hoult, Tye Sheridan, Alexandra Shipp Jessica Chastain.

Il film è la storia di uno dei personaggi più amati della saga degli X-Men, Jean Grey, che si evolve nell’iconica Fenice Nera. Nel corso di una pericolosa missione nello spazio, Jean viene colpita da una potente forza cosmica che la trasforma in uno dei più potenti mutanti di tutti i tempi. Lottando con questo potere sempre più instabile e con i suoi demoni personali, Jean perde il controllo e strappa qualsiasi legame con la famiglia degli X-Men, minacciando di distruggere il pianeta. Il film è il più intenso ed emozionante della saga, mai realizzato prima. È il culmine di vent’anni di film dedicati agli X-Men, la famiglia di mutanti che abbiamo amato e conosciuto deve affrontare il nemico più devastante: uno di loro.

I’m your man: trailer del film di Maria Schrader

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I’m your man: trailer del film di Maria Schrader

Kock Media ha diffuso il trailer di I’m Your Man, il film scritto e diretto da Maria Schrader in arrivo al cinema dal 14 ottobre. I’m Your Man sarà distribuito in Italia da Koch Media a partire da giovedì 14 ottobre 2021 e sarà presentato in anteprima nazionale il 27 settembre 2021 alla XXI Edizione degli Incontri del Cinema d’Essai di Mantova organizzati dalla FICE.

Dopo aver conquistato la critica e il pubblico dell’ultima edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino, arriva nelle sale italiane I’m Your Man, scritto e diretto da Maria Schrader, regista della serie rivelazione di NetflixUnorthodox, e attrice vincitrice di un Orso d’Argento per il film Aimée & Jaguar. A vestire i panni dei due protagonisti – una ricercatrice e un umanoide costruito per diventare il suo partner ideale – Maren Eggert, che per questo ruolo si è aggiudicata il premio per la miglior interpretazione alla Berlinale, e Dan Stevens, interprete di film come La bella e la bestia e della serie Downton Abbey. A completare il cast, Sandra Hüller (Orso d’argento come miglior attrice per Requiem) e Hans Löw (Va tutto beneBye Bye Germany).

La trama di I’m Your Man

Alma (Maren Eggert) è una scienziata del famoso Museo Pergamon di Berlino. Al fine di ottenere dei fondi per il suo lavoro di ricercatrice, si fa convincere a partecipare a uno studio alquanto particolare. Per tre settimane dovrà vivere con un robot umanoide creato su misura in base al suo carattere e ai suoi bisogni, e la cui intelligenza artificiale è progettata appositamente per essere il suo compagno di vita perfetto. E così, Alma incontra Tom (Dan Stevens) una macchina dalle sembianze umane unica nel suo genere, creata esclusivamente per renderla felice. I’M YOUR MAN è un divertente racconto tragicomico sui temi dell’amore, del desiderio e su ciò che rende umano un essere umano.

Venom: La furia di Carnage, in cosa saranno diversi i due simbionti?

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In una recente intervista con IGN, il regista Andy Serkis ha parlato di Venom: La furia di Carnage e del processo attraverso il quale lui e il suo team hanno dato vita al personaggio di Carnage, che a quanto pare avrà un aspetto molto diverso da Venom, anche in relazione al movimento.

Come spiegato da Serkis, lui e il suo team hanno sperimento diversi stili diversi, chiedendo anche il pare di numerosi artisti e ballerini di parkour. A quanto pare, l’obiettivo è sempre stato quello di dare vita ad una fisicità contorta e malevola, che apportasse un’energia assai diversa dal modo in cui Venom si muove e combatte.

“Per quanto riguarda Carnage, abbiamo analizzato ogni singolo fumetto che lo riguardava e abbiamo esaminato tutti i diversi modi in cui si muoveva fisicamente, il modo in cui era in grado di cambiare forma, di manifestarsi in modi diversi”, ha spiegato Andy Serkis. “È lì che abbiamo usato la performance capture per dare vita a Carnage, già nella fase di test.”

“Abbiamo coinvolto nel processo artisti e ballerini di parkour e poi abbiamo sperimentato in modo fluido… Volevamo un modo diverso di muoversi rispetto a Venom, e quindi abbiamo usato i loro movimenti come un modo per generare una sorta di energia contorta, malevola, ben diversa dal modo in cui Venom si muove e combatte”, ha aggiunto il regista.

Quello che sappiamo su Venom: La furia di Carnage

Tom Hardy ritorna sul grande schermo nel ruolo del “protettore letale” Venom, uno dei personaggi Marvel più enigmatici e complessi. In Venom: La furia di Carnage assisteremo allo scontro tra il simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più celebri dei fumetti su Spider-Man, interpretato da Woody Harrelson.

Nel cast del sequel anche Michelle Williams (Fosse/Verdon) nei panni di Anne Weying, Naomie Harris (No Time to Die) nei panni di Shriek e l’attore inglese Stephen Graham (Boardwalk Empire, Taboo). Il film uscirà in autunno al cinema.

Shang-Chi: ecco come sono stati scelti i colori dei Dieci Anelli

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Shang-Chi: ecco come sono stati scelti i colori dei Dieci Anelli

La rappresentazione sul grande schermo dei Dieci Anelli in Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli è molto diversa rispetto a quella dei fumetti. Oltre ad essere dei veri e propri bracciali nel film (e non degli anelli come accade nei fumetti), bisogna anche sapere che i colori dell’arma cambiano in base a chi la impugna.

In una speciale featurette diffusa attraverso il canale YouTube della Marvel, il supervisore agli effetti visivi Christopher Townsend ha parlato della correlazione tra i personaggi e il colore dell’energia sprigionata dai Dieci Anelli. “Trovare i colori giusti per Shang-Chi e Wenwu, quando usano rispettivamente gli anelli, è stato alquanto complicato”, ha spiegato Townsend.

“Alla fine abbiamo optato per dei colori oro per Shang-Chi e per una specie di blu violaceo per Wenwu”, ha aggiunto. “Questo perché, fondamentalmente, Wenwu non è un vero cattivo, ma un personaggio ricco di sfumature, carico di rabbia, e la caratterizzazione degli anelli doveva essere un’estensione della sua personalità tormentata. Al contrario, quando è Shang-Chi ad usare gli anelli, è come se attorno a lui s’intravedesse una sorta di aura di bontà. Il suo potere trasmette serenità e gentilezza, in netto contrasto con quello di suo padre, che tende invece a mettere in risalto il suo animo spigoloso e aggressivo.”

L’uscita nelle sale di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli è fissata al 3 settembre 2021. Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12The Glass Castle e Il Diritto di Opporsi con Michael B. JordanJamie Foxx e Brie Larson, è stato scelto per dirigere il film, che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Wonder Woman 1984).

Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.

Emmy Awards 2021: The Crown e Ted Lasso vincono tutto

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Emmy Awards 2021: The Crown e Ted Lasso vincono tutto

Sono stati assegnati gli Emmy Awards 2021, mai come quest’anno solo poche serie hanno fatto piazza pulita di tutti i riconoscimenti disponibili. The Crown (Netflix) e Ted Lasso (Apple tv+) hanno portato a casa la maggioranza dei premi, dividendosi le categorie comedy e dramma, mentre per le miniserie, se il premio principale è andato a La regina degli scacchi (Netflix), è stato Omicidio a Easttown (HBO) a portare a casa tutti i premi agli attori, meritatissimi.

Ecco di seguito tutti i vincitori degli Emmy Awards 2021

Qui la lista completa dei vincitori degli Emmy Awards 2021:

  • Miglior serie drammatica – The Crown
  • Miglior serie comedy – Ted Lasso
  • Miglior miniserie – La regina degli scacchi
  • Miglior attore protagonista in una serie drammatica – Josh O’Connor (The Crown)
  • Miglior attrice protagonista in una serie drammatica – Olivia Colman (The Crown)
  • Miglior attore protagonista in una serie comedy – Jason Sudeikis (Ted Lasso)
  • Miglior attrice protagonista in una serie comedy – Jean Smart (Hacks)
  • Miglior attore protagonista in una miniserie o in un film per la tv – Ewan McGregor (Halston)
  • Miglior attrice protagonista in una miniserie o in un film per la tv – Kate Winslet (Omicidio a Easttown)
  • Miglior attore protagonista in una serie comedy – Brett Goldstein (Ted Lasso)
  •  Miglior attore non protagonista in una serie comedy – Hannah Waddingham (Ted Lasso)
  • Miglior attore non protagonista in una serie drammatica – Tobias Menzies (The Crown)
  • Miglior attrice non protagonista in una serie drammatica – Gillian Anderson (The Crown)
  • Miglior attore non protagonista in una miniserie o in un film per la tv. Evan Peters (Omicidio a Easttown)
  • Miglior attrice non protagonista in una miniserie o in un film per la tv. Julianne Nicholson (Omicidio a Easttown)
  • Miglior film per la tv – Dolly Parton’s Christmas on the Square

Guardiani della Galassia Vol. 3: due membri del cast hanno pianto leggendo lo script

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C’è ovviamente molta eccitazione in merito al ritorno di James Gunn nel Marvel Cinematic Universe. Anche se prima rivedremo i Guardiani in Thor: Love and Thunder, spetterà comunque al regista di The Suicide Squad riaccendere i riflettori sull’amatissimo team grazie a Guardiani della Galassia Vol. 3.

Il film dovrà affrontare le conseguenze del finale di Avengers: Endgame, inclusa la “nuova” Gamora e come si sente Nebula ora che ha perso sua sorella e chiuso definitivamente con il suo passato. Durante una recente intervista con Yahoo Entertainment, l’attrice Karen Gillan ha parlato proprio di ciò che ha provato dopo aver letto per la prima volta la sceneggiatura di Vol. 3.

“L’abbiamo letto la sceneggiatura insieme, nella stessa stanza, e poi ci siamo guardate l’un l’altra ed eravamo inondate di lacrime”, ha detto l’attrice scozzese riferendosi alla sua co-protagonista Pom Klementieff (interprete di Mantis). “Impareremo molte più cose sui personaggi che già conosciamo, ad un livello veramente più profondo. Sono davvero entusiasta di esplorare Nebula dopo Thanos.”

In seguito alle dichiarazioni dell’attrice, il regista James Gunn ha voluto ironizzare sulla questione, scrivendo su Twitter: “Forse si sono semplicemente tagliate con la carta. Ad ogni modo, spero che non sia perché pensavano di avere troppe poche battute, perché onestamente i loro ruoli sono entrambi piuttosto grandi. Sarebbe da avidi.”

Clicca qui per vedere il post originale

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

Kit Harington aveva rifutato un altro film di supereroi prima di Eternals

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Kit Harington farà il suo debutto nel MCU nei panni di Dane Whitman nell’attesissimo Eternals, anche se ancora non sappiamo se il personaggio diventerà effettivamente Black Knight nel film. Eppure, l’ex star di Game of Thrones ha rischiato di debuttare nel mondo dei supereroi molto prima dell’opportunità offertagli dal cinecomic di Chloé Zhao.

L’attore, infatti, ha dichiarato che quando era ancora impegnato con le riprese della popolare serie tv in cui ha interpretato Jon Snow, gli era stato offerto un altro ruolo in un altro film di supereroi. Kit Harington non ha rivelato di quale progetto si trattasse, limitandosi a spiegare: “Il mondo dei fumetti e dei supereroi aveva già cercato di avermi in passato, ma non mi piaceva il ruolo e non credevo che fosse il momento giusto per farlo. Così ho rifiutato”, ha detto parlando con Total Film.

“Poi è arrivato Eternals e mi è sembrato il momento giusto. Mi piaceva che il personaggio che mi stavano offrendo non fosse necessariamente un Eterno. Era un umano e la cosa mi piaceva”, ha aggiunto. “Sentivo che avrei potuto mettermi alla prova, soprattutto perché ci sarebbero stati tutti i classici difetti umani da esplorare. È stato il personaggio che mi ha attratto e che mi ha spinto ad accettare, oltre chiaramente a voler far parte del MCU, che è davvero eccitante.”

Kit Harington ha interpretato Jon Snow in Game of Thrones per quasi un decennio, quindi è piuttosto difficile provare a indovinare quale altro film di supereroi gli è stato proposto. Tuttavia, all’epoca del reboot dei Fantastici Quattro del 2015 ad opera di Josh Trank, alcune voci volevano che l’attore fosse stato considerato per il ruolo di Reed Richards, quindi è probabile che sia stata proprio quella l’occasione mancata.

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

Ant-Man and the Wasp: Quantumania, l’attore di Kang parla del suo ruolo

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Il finale della prima stagione di Loki ha ufficialmente introdotto Colui che rimane, una potente variante di Kang il Conquistatore che è riuscita a trasformare il Multiverso in un’unica linea temporale facilmente controllabile. Quando Sylvie lo ha ucciso, tutte quelle realtà alternative hanno fatto ritorno e, con esse, anche le innumerevoli versioni di Kang.

Una Guerra Multiversale è dunque in atto, ma la realtà è che non abbiamo ancora incontrato Kang il Conquistatore, che farà il suo debutto nell’atteso Ant-Man and the Wasp: Quantumania, anche se ancora non sappiamo quale delle varianti di Kang vedremo nel threequel. L’ipotesi più accreditata è che nel film l’attore Jonathan Majors vestirà i panni di Nathaniel Richards, scienziato del 31° secolo che ha viaggiato indietro nel tempo per chiedere a Hank Pym di aiutarlo nella sua ricerca.

Durante una recente intervista con Total Film (via CBM), Majors ha parlato delle differenze che potrebbero esserci tra questo Kang e Colui che rimane, limitandosi a dire che ogni variante è diversa e che il personaggio che vedremo nel terzo Ant-Man sarà davvero cattivo, ammettendo anche che non vede l’ora che il film arrivi al cinema e che il pubblico possa finalmente scoprire di più. Quando gli è stato chiesto se Kang potrebbe essere la prossima grande minaccia del MCU, al pari di Thanos, l’attore ha risposto: “È meglio concentrarsi su un film alla volta”. 

L’attore ha poi rivelato com’è stato ingaggiato per il ruolo: “Immagino che abbiano pensato a me dopo avermi visto in The Last Back Man in San Francisco, anche se non posso dire con assoluta certezza di essere riuscito ad ottenere la parte grazie a quel film. Alla Marvel hanno i loro metodi. È come ottenere un ruolo alla scuola d’arte drammatica. Semplicemente, ti osservano. Non fai un provino per quel determinato ruoli. Entri nella scuola e poi il preside controlla quello che fai. Se ti vogliono, viene contattato. È un po’ quello che è successo con la Marvel.”

Le info su Ant-Man and the Wasp: Quantumania

Ant-Man and the Wasp: Quantumania sarà diretto ancora una volta da Peyton Reed, che già aveva diretto i primi due film. Nel cast tornano Paul RuddEvangeline LillyMichael Douglas Michelle Pfeiffer. In più Kathryn Newton sarà Cassie Lang e Jonathan Majors sarà Kang il Conquistatore. 

Pigneto Film Festival 2021: dal 19 al 25 settembre

Pigneto Film Festival 2021: dal 19 al 25 settembre

Dopo il successo degli anni passati, è in arrivo un nuovo imperdibile appuntamento con il festival del quartiere più irriverente della città di Roma.

Si parte domenica 19 settembre con la quarta edizione del Pigneto Film Festival, organizzato e prodotto da Waldo Event Network e Preneste Pop.  

Il padrino Francesco Montanari è tra i volti più noti del panorama romano ed italiano. Attore di successo di teatro, televisione e cinema. Diplomatosi all’Accademia d’Arte drammatica, nel 2008 raggiunge presto il successo per il ruolo de “Il libanese” in “Romanzo criminale – la serie”.

Premiato a Venezia come attore emergente 2011, consolida il successo in diverse produzioni quali Oggi sposi”, Tutti al mare”, Sotto il vestito niente – lultima sfilata”, Sole, cuore, amore”, Come non detto”, Regina”.

Negli ultimi anni lo abbiamo visto protagonista della serie Il cacciatore”, con cui vince nel 2018 il premio come miglior interprete maschile del Cannes International Series Festival. Nel 2019 ha partecipato alla produzione internazionale in onda su Rai 1 I Medici”.

A valutare le opere in concorso, una giuria composta da importanti esponenti del cinema e della cultura: lo sceneggiatore Nicola Guaglianone (Lo chiamavano Jeeg Robot, Indivisibili, Freaks Out), il critico cinematografico Steve Della Casa, il musicista e compositore Theo Teardo (Lavorare con lentezza, Il divo, Diaz- Don’t clean up this blood),  la regista e sceneggiatrice Paola Randi (Tito e gli alieni, Zero), il regista Enrico Rosati (Gomorra – La serie, Masantonio, Nero a metà), l’attrice Valentina Bellè (Una questione privata, I Medici, Fabrizio de Andè – principe libero, Il Divin codino, Volevo fare la Rockstar), l’attrice Elda Alvigini (L’odore della notte, La verità vi prego sull’amore, I Cesaroni), il direttore della fotografia Fabio Zamarion (Respiro, La migliore offerta, Tolo Tolo).

Il Pigneto film festival è un festival dedicato alla cinematografia italiana ed internazionale, che vede protagonisti cinque giovani filmmaker provenienti da tutto il mondo impegnati per sei giorni di riprese all’interno del quartiere Pigneto.

IL CONTEST

I partecipanti dovranno sviluppare un corto su un tema che gli sarà comunicato solo il giorno prima delle riprese, i lavori dei filmmaker saranno esaminati da una giuria tecnica che assegnerà pubblicamente il premio al vincitore. 

Durante la settimana del festival, proiezioni di cortometraggi, incontri d’autore, anteprime cinematografiche, tutto rigorosamente gratuito.

IL PROGRAMMA 

Tantissime e importanti le novità di questa quarta edizione, degne di nota in apertura il 19 settembre l’anteprima del cortometraggio Bauli In Piazza – Il Racconto (Italia, 2021, 21’) dell’associazione di promozione sociale Bauli In Piazza, formata dai professionisti del mondo dello spettacolo e degli eventi che da marzo 2020 non possono più svolgere la loro professione.

Per la serata The winner is, il 21 Settembre al Nuovo Cinema Aquila, saranno presenti i direttori artistici di alcuni dei più importanti festival italiani di cinema, Italian film festival, Festival del cinema africano, Visioni corte film festival, Animaphiix, Clorofilla film festival, Corti sonanti film festival, Umbria film festival, Adriatic film festival, Sicilia queer film festival saranno proiettati i cortometraggi vincitori delle passate edizioni insieme a momenti di confronto e riflessione con gli organizzatori dei rispettivi festival.

Il 22 Settembre altra importante anteprima: al Nuovo Cinema Aquila il Pigneto Film Festival ospiterà l’anteprima di Karawan Fest con il lungometraggio “Easy living” di Orso e Peter Miyakawa

Confermata anche quest’anno la fortunata collaborazione con un’importante realtà del cinema romano: “Le mujers del cinema”, dinamico e importante collettivo femminile che supporta tutte le donne che lavorano nel mondo dello spettacolo e che il 23 Settembre al Cinema Avorio proietterà 6 cortometraggi.

Non mancheranno i corti d’autore il 24 Settembre al Cinema Avorio tra cui  i pluripremiati “Klod” di Giuseppe Marco Albano, “Ape Regina” di Nicola Sorcinelli e “Mother” di Antonio Costa. 

Immancabile la sezione “Incontri d’autore”, tra i quali parteciperanno  Mattia Zecca che presenterà il suo libro Lo capisce anche un bambino, Nicola Manuppelli con A Roma con Nino Manfredi, Cathy La Torre con Nessuna causa è persa, Valentina Mira con il suo esordio letterario X.

Saranno organizzati degli street art tour con l’associazione Muri Lab, per due visite guidate alla scoperta della street art del Pigneto e Tor Pignattara.

Ricca anche la sezione del Fuorifestival che si aprirà il 19 settembre con “RE: BLUE UN’ESPERIENZA IMMERSIVA” RE act di Francesco Thérèse, continuando dal 20 al 25 Settembre con “ANIMALI SOTTO VETRO” di Moby Dick presso la Nero Gallery e COSPLAY di Filippo Trojano che inaugurerà il nuovo spazio IPOGEO di Necci.

NOVITÀ 2021

Due importanti novità per questa nuova edizione sono la sezione GREEN ZONE contenitore per tutti di progetti a tematica ambientale, degno di nota la proiezione di “Intrecci Etici” di Lorenzo Malavota e Lucia Mauri il 24 settembre alle 19:30 presso Largo Venue, e per i più piccoli la sezione CORTI PISCHELLI sabato 25 settembre alle 11:00 sempre presso Largo Venue.

I LUOGHI del PFF 2021

Nuovo Cinema Aquila – Libreria Marini – Largo Venue – Cinema Avorio – Nero Gallery – Necci – Fortezza Est.

Il PFF è una produzione Waldo Event Network e Preneste Pop, ideato da Simone Vesco, con la direzione artistica di Andrea Lanfredi, Paola Guarnieri come responsabile filmmaker e Chiara Leone che ne cura la direzione artistica musicale.

Il progetto, promosso da Roma Culture, è vincitore dell’Avviso pubblico Estate Romana 2020-2021-2022 curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.

Il corto vincitore dell’edizione 2021 sarà proiettato durante la Festa del Cinema di Roma, grazie alla collaborazione con Alice nella città. Sponsor della quarta edizione JAMESON IRISH WISKEY e PIGNETO HOME.

L’ingesso a tutti gli eventi sarà gratuito, ma solo ed esclusivamente prenotando il proprio posto sul sito https://www.prenotaunposto.it/pignetofilmfestival/. Saranno adottate tutte le misure e procedure per il controllo e il contenimento del virus SARS-COV-2

Il ricatto: trama, cast e spiegazione del film

Il ricatto: trama, cast e spiegazione del film

Molto spesso la musica è stata raccontata al cinema, continuamente trattata sotto punti di vista diversi che la rendevano più o meno importante ai fini della storia. Se in Whiplash la musica è ciò che spinge il giovane protagonista ad oltrepassare i propri limiti, nel film del 2013 Il ricatto (il cui titolo originale è Grand Piano), questa svolge invece una funzione strettamente legata alle sorti del personaggio principale. Ad unire i due film appena citati, inoltre, vi è la presenza dello stesso sceneggiatore, ovvero Damien Chazelle, meglio noto anche come regista di La La Land.

Il ricatto (qui la recensione), è però diretto dal regista spagnolo Eugenio Mira, noto per film come Agnosia e The Birthday, mentre a produrlo si può ritrovare Rodrigo Cortés, celebre per Buried – Sepolto, un film ambientato interamente all’interno di una bara. Anche per questo loro progetto insieme i due si trovano a misurarsi con un unico ambiente e un unico punto fermo da cui il protagonista non si muove mai. Si costruisce così una tensione che strizza l’occhio ad Alfred Hitchcock e che porta avanti un vero e proprio duetto tra due personaggi opposti e con ambizioni diverse.

Apprezzato dalla critica e dal pubblico, Il ricatto si è dunque affermato come un progetto che assume il meglio dei tre nomi poc’anzi citati, dando vita ad un racconto ricco di suspence che non mancherà di entusiasmare chi è in cerca di una visione diversa su questo genere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Il ricatto: la trama del film

Protagonista del film è Tom Selznick, un giovane e brillante pianista ritiratosi dalle scene da anni a causa di un forte attacco di panico da palcoscenico, esploso improvvisamente durante un’esibizione dal vivo. Dopo cinque anni decide di tornare ad esibirsi a Chicago per rendere omaggio al suo maestro recentemente scomparso. Per questo evento speciale sceglie dunque di mettere in scaletta uno dei brani tanto amati dal suo mentore defunto, “La Cinquette” anche conosciuto come “il brano impossibile” per la sua complessità tecnica.

Nel momento in cui sta per dare il via al concerto, che segna il suo ritorno tanto atteso sul palcoscenico, accade però qualcosa d’imprevedibile che influenzerà l’intera performance. Infatti appena apre lo spartito per iniziare a suonare davanti a migliaia di persone, Tom trova scritto il messaggio “suona una nota sbagliata e morirai”. Seduto al pianoforte, il giovane pianista capisce che la sua vita è in pericolo e l’unico modo per salvarsi è continuare a suonare quel brano difficilissimo senza commettere nessun errore, mentre è tenuto sotto tiro da un cecchino invisibile che gli parla attraverso l’auricolare e che è pronto ad intervenire.

Il ricatto: il cast del film

Ad interpretare il protagonista Tom Selznick vi è l’attore Elijah Wood, globalmente conosciuto per aver interpretato Frodo nella trilogia di Il Signore degli Anelli. Benché egli sapesse già suonare il piano prima di recitare nel film, si avvalse ugualmente di un insegnante. Wood doveva infatti suonare e parlare allo stesso tempo, cosa che gli risultò molto difficile e richiese grande pratica. Accanto a lui, nel cast, si ritrova poi l’attrice Kerry Bishé, celebre per aver interpretato Lucy nella nona stagione di Scrubs, è qui presente nel ruolo di Emma Selznick.

Nel film si ritrovano poi anche Allen Leech nel ruolo di Wayne e Tamsin Egerton in quelli di Ashley, due amici di Tom presenti anche loro nel teatro. L’attore Alex Winter interpreta l’assistente del pericoloso cecchino. Per lui si è trattato del primo ruolo di rilievo dai tempi di Freaked, film del 1993. Infine, nel ruolo del cecchino di nome Clem, vi è il noto attore John Cusack. Egli non compare in carne ed ossa che alla fine del film, recitando fino a quel momento come sola voce fuori campo.

Il ricatto spiegazione

Il ricatto: la spiegazione del finale

Come anticipato, l’intero film si svolge all’interno di un teatro, con particolare attenzione a quanto avviene sul palcoscenico dove si trova Tom, costretto a suonare dal misterioso cecchino. Progredendo nella storia, emergono poi i dettagli sul perché l’uomo vuole che Tom suoni fino alla fine senza errori. Completare il brano infatti, farà sbloccare un meccanismo all’interno del quale è contenuta una chiave che conduce ad un ricco bottino. Dopo lo scontro finale tra Tom e Clem, nel quale il pianista avrà la meglio, egli deciderà di completare il brano non tanto per ottenere la chiave, quanto per gettarsi alle spalle il suo traumatico passato e iniziare un nuovo capitolo della sua vita.

Il ricatto: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il ricatto è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision, Infinity e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 18 settembre alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Dolceroma: trama, cast e curiosità sul film

Dolceroma: trama, cast e curiosità sul film

La dolcevita del cinema italiano è stata raccontata in più occasioni e sotto punti di vista sempre diversi. Se ogni titolo dedicato a questo mondo lo descrive sempre con un misto tra magia e fascino, diversamente fa invece il film del 2019 di Fabio Resinaro intitolato Dolceroma (qui la recensione). Si tratta in questo caso di un racconto che, mischiando generi e toni diversi, mette alla berlina tutta una serie di spiacevoli aspetti che, in un modo o nell’altro, non sembrano poi essere tanto distanti dalla realtà.

Scritto con il supporto di Fausto Brizzi e prodotto da Luca Barbareschi, il film propone dunque una storia apertamente sopra le righe, che offre uno sguardo disincantato sulle dinamiche di un mondo meraviglioso all’apparenza ma molto più complesso di quello che potrebbe sembrare. Tra citazioni e sequenze pulp, Dolceroma si è affermato dunque come una brillante opera seconda del regista di Ride, che ha poi recentemente realizzato la trasposizione di Appunti di un venditore di donne, basato sull’omonimo libro di Giorgio Faletti.

E anche quello di Dolceroma è in realtà un adattamento, in questo caso del romanzo Dormiremo da vecchi, scritto da Pino Corrias. Un’opera che sembra tornare molto utile a Resinaro per proporre la sua visione di un mondo tanto magico quanto violento. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Dolceroma: la trama del film

Protagonista del film è Andrea Serrano, un aspirante scrittore che è costretto a lavorare in un obitorio in attesa della grande occasione della sua vita, la quale però finalmente arriva. Un grande produttore cinematografico, Oscar Martello, ha infatti deciso di portare sul grande schermo il suo romanzo Non finisce qui. Ma i capitali a disposizione sono modesti, il regista è incompetente e il risultato è disastroso. La protagonista, Jacaranda Ponti istigata dalla sua agente Milly, temendo ripercussioni alla sua carriera, distrugge tutti gli hard disk che contengono il montato del film. Ma Oscar Martello non può permettersi un fallimento.

Il film deve uscire. Il distributore Remo Golia gli fa pesanti pressioni e anche la sua affascinante e facoltosa consorte gli fa capire che non può permettersi di andare in bancarotta. Così, con l’aiuto di Andrea, concepisce un piano diabolico: il rapimento da parte della criminalità organizzata della protagonista del film. I media impazziranno e il film sarà leggenda ancor prima di arrivare in sala. Il piano sembra funzionare, nonostante il poliziotto Raul Ventura si metta sulle tracce di Oscar sospettando una truffa. Ma l’improvvisa e inaspettata vera scomparsa di Jacaranda farà precipitare la situazione.

Dolceroma cast

Dolceroma: il cast del film

Ad interpretare il protagonista Andrea Serrano vi è l’attore Lorenzo Richelmy, visto anche in La ragazza nella nebbia, Una vita spericolata e in Ride. Ad affascinare Richelmy di Dolceroma è in particolare stata la capacità di mettere alla berlina tutti i vizi e le virtù del cinema. Proprio per questo si è subito gettato nel progetto, iniziando insieme al regista a costruire il suo personaggio e il suo arco di trasformazione all’interno del film. Accanto a lui, Valentina Bellè, nota per Una questione privata e L’uomo nel labirinto, interpreta invece l’attrice Jacaranda. Per la Bellè, questo si è trattato di un ruolo molto complesso, che le ha richiesto di calarsi nel ruolo di una donna che è vittima delle situazioni che le capitano.

Di particolare rilievo nel film è poi il personaggio di Oscar Martello, il cinico produttore interpretato da Luca Barbareschi. L’attore ha dichiarato la parte come la più grande occasione della sua vita e della sua carriera, che gli ha dato la possibilità di giocare con il personaggio e sbizzarrirsi nella sua caratterizzazione. Completano il cast gli attori Claudia Gerini, nel ruolo di Helga, la moglie di Oscar, Armando De Razza nei panni di Remo Golia e Francesco Montanari in quelli dell’ispettore Raul Ventura. Iaia Forte interpreta Milly, l’agente di Jacaranda, mentre Luca Vecchi del gruppo The Pills è il regista. Infine, Libero De Rienzo dà vita a Lello Iovine.

Dolceroma: gli effetti speciali, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Costato 4 milioni di euro, con Dolceroma Resinaro ambiva a dimostrare che anche il cinema italiano può dar vita a validi effetti speciali e sequenze di grande impatto. Il regista ha infatti dichiarato di aver da sempre immaginato per questo film una serie di complesse immagini o effetti, attraverso le quali poter dimostrare che realizzare opere di questo tipo in Italia è possibile. Provenendo da ambiti del videomaking particolarmente indipendenti, poi, è riuscito con quanti hanno collaborato al film ad ottenere grandi risultati pur con mezzi economici nella media. Tra grandi esplosioni o complesse acrobazie, Dolceroma trova nei suoi effetti speciali un altro punto di merito.

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Dolceroma è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Apple iTunes, Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 17 settembre alle ore 21:20 sul canale Rai 3.

Fonte: IMDb

Emmy Awards 2021 andrà su Sky e in streaming su NOW

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Emmy Awards 2021 andrà su Sky e in streaming su NOW

Sarà trasmessa da Sky e andrà in streaming su NOW, in esclusiva per l’Italia, la diretta degli Emmy Awards 2021, gli ambitissimi premi al meglio della TV americana. La cerimonia di consegna delle prestigiose statuette, considerate gli Oscar della TV, sarà visibile su Sky Atlantic e in simulcast su Sky Serie a partire dalle 00.30 della notte fra domenica 19 e lunedì 20 settembre. La sera di lunedì, invece, dalle 19.40 su Sky Serie e dalle 22.15 su Sky Atlantic un ri-edit con tutti gli highlights della serata.

Emmy Awards 2021 in streaming

la diretta degli EMMY AWARDS, gli ambitissimi premi al meglio della TV americana andrà in streaming su NOW.

Iscriviti a soli 3 euro per il primo mese e guarda la diretta degli EMMY AWARDS e molto altro.

Fra i titoli in lizza, candidati per i premi principali, molte delle serie – con rispettivi protagonisti e non protagonisti – disponibili on demand su Sky e in streaming su NOWOmicidio a Easttown, apprezzatissimo small town mistery con Kate Winslet, oltre a essere nominata come miglior miniserie dell’anno vede il cast sugli scudi nelle rispettive categorie: dalla Winslet candidata come miglior protagonista in una miniserie ai non protagonisti, da Julianne Nicholson e Evan Peters a Jean Smart. A contendersi il titolo di miglior serie drama dell’anno Lovecraft Country – La terra dei demoni, l’epico viaggio fra i generi cinematografici e gli orrori dell’America razzista degli Anni ’50 creato da Misha Green e prodotto, tra gli altri, da Jordan Peele e J.J. Abrams. La serie vede candidato tutto il suo straordinario cast principale, Jonathan Mayors e Jurnee Smollett fra i protagonisti e il compianto Michael K. Williams e Aunjanue Ellis fra i non protagonisti.

Fra le serie protagoniste di questa edizione senza dubbio anche L’Assistente di Volo – The Flight Attendant – il thriller dai risvolti da black comedy che ha riportato in TV l’amatissima Penny di The Big Bang Theory, Kaley Cuoco, anche produttrice, candidata come miglior attrice – e The Undoing – Le verità non dette, il thriller con Nicole Kidman che vede candidato Hugh Grant come miglior attore protagonista. E ancora Perry Mason e In Treatment, con i protagonisti – e i non protagonisti – di ciascun titolo candidati nelle rispettive categorie, da Matthew Rhys a Uzo Aduba fino a John Lithgow.

Presentata dall’attore e comico Cedric The Entertainer da Los Angeles, la notte degli Emmy Awards 2021 verrà commentata dagli studi Sky a partire dalle 00.30 dal giornalista Federico Chiarini, volto di Sky Atlantic che condurrà il dibattito in studio, e dai suoi ospiti: i giornalisti Guia Soncini e Mattia Carzaniga, la content creator Giulia Valentina e, collegata da Los Angeles, Alessandra Venezia, membro della Hollywood Foreign Press Association (HFPA) che intervisterà i protagonisti di questa edizione dei premi. Alle 00.30 avrà inizio il pre-show che condurrà al red carpet, dall’1.00, e poi alla cerimonia di premiazione, in onda dalle 2 di notte fra domenica e lunedì.

Guia Soncini è nata a Bologna, è emigrata a Roma per fare l’attrice, e invece ha scritto tutta la vita ovunque: alla tv, alla radio, sui giornali, nei libri, persino per il cinema. Giura di non avere mai scritto poesie, ma forse ha solo distrutto le prove. Nel 2021 ha pubblicato L’era della suscettibilità (Marsilio).

Mattia Carzaniga è un giornalista esperto in cinema che ha collaborato e collabora con diverse testate (Vanity Fair, Rivista Studio, Il Sole 24 Ore) e ora principalmente con Rolling Stone. Ha pubblicato i saggi “L’amore ai tempi di Facebook” (Baldini & Castoldi) e “Facce da schiaffi” (Add Editore). 

Giulia Valentina è una nota content creator di Torino che vive a Milano. La sua passione per l’intrattenimento e lo showcase l’hanno resa un punto di riferimento per la sua audience. Grazie all’ironia e all’eleganza che contraddistinguono i suoi contenuti, oggi conta oltre 1 milione di follower sui principali social network.

Synchronic: il nuovo sci-fi con Jamie Dornan in arrivo su SKY e NOW

Da sabato 18 a venerdì 30 settembre, Sky Cinema Collection (canale 303) diventa Sky Cinema SCI–FI, con una collezione che raccoglie oltre 70 titoli, tra i film di fantascienza più recenti e i grandi cult di uno dei genieri più amati. Da non perdere la prima visione di Synchronic, sabato 18 settembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno, alle 21.45 su Sky Cinema Sci-Fi e in streaming su NOW.

Iscriviti a soli 3 euro per il primo mese e guarda Synchronic e molto altro.

Synchronic, la trama

Scritto e diretto da Justin Benson (The Endless) e dal suo partner creativo Aaron Moorhead, è un thriller sci-fi ad altissima tensione che stravolge lo spazio e il tempo. Nel cast Anthony Mackie (The Avengers, 8 Mile) e Jamie Dornan (Cinquanta sfumature di grigio) che interpretano Steve e Dennis, due paramedici, amici da una vita, che vengono chiamati a occuparsi di una serie di incidenti e morti raccapriccianti legati a una nuova droga, chiamata Synchronic. La scomparsa improvvisa della figlia maggiore di Dennis, porterà Steve a confrontarsi con una terrificante e complessa verità riguardo la Synchronic.

Synchronic film 2019Nella collezione Sci–FI più di 70 titoli di questo genere cinematografico che ha contribuito a ridefinire il nostro scenario culturale e a immaginare il nostro futuro. Tra gli appuntamenti da non perdere, TENET, di Cristopher Nolan, Oscar® ai migliori effetti speciali visivi, con John D. Washington, Robert Pattinson e Kenneth Branagh e le pellicole di Steven Spielberg READY PLAYER ONE, adattamento del romanzo di Ernest Cline, MINORITY REPORT, tratta da un racconto di Philip K. Dick e LA GUERRA DEI MONDI remake di un classico della fantascienza.  Ricordiamo poi il blockbuster fantascientifico di Luc Besson, VALERIAN E LA CITTÀ DEI MILLE PIANETI protagonista Cara Delevingne.

IL PIANETA DELLE SCIMMIE, primo della saga tratta dal romanzo di Pierre Boulle, con Charlton Heston e a seguire i quattro successivi titoli della serie: L’ALTRA FACCIA DEL PIANETA DELLE SCIMMIE, FUGA DAL PIANETA DELLE SCIMMIE, 1999: CONQUISTA DELLA TERRA e BATTLE FOR THE PLANET OF THE APES – ANNO 2670: ULTIMO ATTO. Altra amatissima saga sci-fi è quella ispirata alla linea di giocattoli nata nel 1984 in Giappone: TRANSFORMERS, TRANSFORMERS – LA VENDETTA DEL CADUTO e TRANSFORMERS 4 – L’ERA DELL’ESTINZIONE.

Tra gli altri numerosissimi titoli: GATTACA – LA PORTA DELL’UNIVERSO con Ethan Hawke, Uma Thurman e Jude Law. TERMINATOR SALVATION, quarto capitolo della saga di Terminator, con Christian Bale e Sam Worthington e TERMINATOR 3 – LE MACCHINE RIBELLI con Arnold Schwarzenegger. Inoltre, NEXT il thriller sci-fi con Nicolas Cage e Jessica Biel e il più recente IN TIME con Justin Timberlake e Amanda Seyfried, un action adrenalinico in cui il tempo di vita individuale sulla terra è moneta di scambio. BABYLON AD di Matthieu Kassovitz con Vin Diesel e Michelle Yeoh in cui un veterano di guerra accetta di accompagnare una donna dalla Russia a New York senza sapere che la sua compagna di viaggio ha subito delle inquietanti manipolazioni genetiche. Infine, il cult del 1997, CONTACT, il remake del celebre romanzo di Carl Sagan diretto da Robert Zemekis con Jodie Foster, che ipotizza il primo contatto tra umani e alieni.

Baby Boss 2 – Affari di Famiglia: nuovo trailer ufficiale

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Baby Boss 2 – Affari di Famiglia: nuovo trailer ufficiale

La Universal ha diffuso un nuovo trailer ufficiale di Baby Boss 2 – Affari di Famiglia, sequel della commedia campione d’incassi di DreamWorks Animation nominata agli Oscar, i fratelli Templeton – Tim (James Marsden, noto per il franchise di X-Men) e il suo fratello minore Baby Boss Ted (Alec Baldwin) – sono diventati adulti e si sono allontanati. Tim è un papà e marito pantofolaio a tempo pieno. Ted è un CEO di fondi speculativi. Ma un nuovo baby boss dall’approccio innovativo e dall’atteggiamento positivo li riunirà e sarà d’ispirazione per un nuovo affare di famiglia.

Baby Boss 2 – Affari di Famiglia, la trama

In Baby Boss 2 – Affari di Famiglia Tim e sua moglie, Carol (Eva Longoria), la vera capofamiglia, vivono nella periferia con la loro super-intelligente figlia Tabitha (Ariana Greenblatt, Avengers: Infinity War) e l’adorabile nuova bambina Tina (Amy Sedaris, BoJack Horseman – Netflix). Tabitha, che è la migliore della sua classe al Centro Acorn per Bambini Dotati, idolatra suo zio Ted e vorrebbe diventare come lui, ma Tim, ancora in contatto con la sua iperattiva immaginazione giovanile, è preoccupato che lei si stia impegnando troppo a discapito di un’infanzia normale.

Quando la piccola Tina rivela di essere (SORPRESA!) un agente segreto tra i migliori della BabyCorp in missione per scoprire gli oscuri segreti della scuola di Tabitha e del suo misterioso fondatore Dr. Edwin Armstrong (Jeff Goldblum), i fratelli Templeton si trovano riuniti nei modi più inaspettati e sono portati a rivalutare il significato di famiglia e a scoprire cosa conta veramente. Lisa Kudrow e Jimmy Kimmel riprenderanno i loro ruoli come genitori di Ted e Tim. Ereditando il successo del primo film, che ha guadagnato più di 500 milioni di dollari nel Mondo, Baby Boss 2 – Affari di Famiglia  è diretto nuovamente da Tom McGrath e prodotto da Jeff Hermann (Kung Fu Panda 3).

Le Bal Des Folles, recensione del nuovo film di Mélanie Laurent

Le Bal Des Folles, recensione del nuovo film di Mélanie Laurent

Le Bal Des Folles è tratto dal romanzo omonimo di Victoria Mas ed è la prima produzione francese targata Amazon Prime Video, nonché quinto lungometraggio diretto dell’attrice Mélanie Laurent, che si mette in prima linea in questa produzione anche davanti alla macchina da presa, grazie al suo consueto carisma magnetico. Le Bal Des Folles  è stato presentato in anteprima al Toronto Film Festival 2021 ed è disponibile su Amazon Prime Video dal 17 Settembre.

Le Ball Des Folles: la cinepresa psichica di Mélanie Laurent

Nella Francia del 1885 la giovane Eugénie è una ragazza di buona famiglia, studiosa e piuttosto spigliata, che si scontra molto spesso col padre retrogrado e conservatore. Eugénie cela però anche un segreto incomprensibile: è infatti vittima di un potere soprannaturale che la rende capace di vedere fantasmi dal passato e interagirci, il che le causa svariati attacchi di panico. Proprio per questa ragione e per il suo carattere libertino e la volontà di indipendenza da sempre anelata dalla giovane, viene rinchiusa forzatamente nell’ospedale psichiatrico di Salpêtrière: qui Eugénie dovrà interfacciarsi con altre giovani donne internate in quanto considerate troppo emancipate, che fungono da cavie di laboratorio per il dottor Charcot, rude professionista immerso in studi ipnotici. Al manicomio Eugénie farà inoltre la conoscenza  dell’infermiera Genevieve, che la aiuterà a ordire un piano per fuggire e garantirsi la libertà.

Laurent è anche sceneggiatrice di Le Bal Des Folles, assieme a Chris Deslandes e sceglie per sé la parte della deuteragonista Genevieve, mentre affida il ruolo di protagonista alla giovane Lou de Laâge, che incarna il ruolo della spigliata e indipendente Eugénie Cléry che in apertura vediamo al maestoso funerale di Victor Hugo. La sequenza iniziale non solo svolge la funzione di traslare l’attenzione dello spettatore alla poetica romantica e nostalgica dell’artista, nota chiave dello svolgimento narrativo, che verte sui temi quale l’inadeguatezza e l’amarezza nei confronti dell’amoralità gerarchica, ma evoca anche indirettamente la figura di Adele Hugo, la figlia del romanziere malata di schizofrenia omaggiata dal capolavoro di François Truffaut (L’histoire d’Adèle H).

Le Bal Des Folles si focalizza sullo spunto narrativo che vede i personaggi maschili percepire come minaccioso ciò che ritengono essere indecifrabile o incomprensibile all’apparenza: prima fra tutte, la figura femminile. Il vero Charcot insisteva con veemenza sul fatto che anche gli uomini potessero soffrire di isteria, ma Laurent preferisce cogliere la dinamica di potere incentrata sulla presunzione di poter guarire, risolvere la mente e il corpo femminile.

Con Charcot troppo in alto nella catena di comando per essere coinvolto, sono in primo luogo le donne accanto a lui a farsi carico del nuovo caso clinico, Eugénie; la spietata toruratrice (Emmanuelle Bercot), e la capo infermiera meno sociopatica che fa da collegamento diretto con Charcot, Geneviéve. Laurent interpreta Geneviève in persona, incarnando il personaggio con la stessa metodicità clinica che apporta al lavoro della macchina da presa del film.

Le ball des folles film amazon

Le Bal Des Folles: una miscellanea di elementi che non trovano degna risoluzione

L’inadeguatezza apparente di Eugénie risiede anche nel suo mondo interiore che la fa dialogare con gli spiriti dell’aldilà. Ben presto scoprirà però di non essere l’unica donna vessata dalla famiglia e dalla comunità, dato che l’ospedale psichiatrico pullula di donne che sono state frettolosamente diagnosticate come isteriche e vittime di quotidiani abusi e umiliazioni promosse dal primario, che ipnotizza i pazienti, li sottopone ad atroci e fasulle terapie (il bagno di ghiaccio, per esempio) e organizza un macabro ballo per far divertire la comunità scientifica.

Pur configurando delle premesse potenzialmente interessanti, Le Bal Des Folles perde di potenza narrativa nella miscellanea di elementi che non trovano una degna risoluzione, come la questione del potere soprannaturale della protagonista. L’impianto da thriller psichiatrico funziona solo a tratti e vacilla nel proporre un’allegoria claustrofobica della vita tra estremi vissuta dalle pazienti: libertà e costrizione, libero arbitrio e manipolazione, sfera paranormale e assiomi scientifici e clinici.

Se l’attenzione smaccata di Laurent sulle indegnità della vita a Salpêtrière trasmette in modo straziante gli orrori della loro epoca, questo focus eccessivo su tali torture non sempre si accorda con le vaste attitudini della sceneggiatura verso un’ideale di emancipazione femminile. Quello che inizia come un profilo storico del protofemminismo francese si deteriora presto; Le Bal Des Folles vende abilmente il fatto che Salpêtrière era un nudo riflesso del sessismo istituzionale che esisteva fuori dalle sue mura, ma l’attenzione maniacale di Laurent di affrontare la barbarie dell’ospedale di Charcot tende a soffocare i dettagli più fini di una storia che si impernia sull’emancipazione femminile.

Laurent vuole riportare in vita i fantasmi di Salpêtrière, accontentandosi invece meramente dei fantasmi dei loro fantasmi. Quando Le Bal Des Folles arriva alla festa dell’alta società evocata dal titolo – uno spettacolo sgargiante in cui i membri del pubblico si mescolano alle pazienti bambole di Charcot, rendendo scandalosamente facile confondere li due estremi – è difficile scuotersi dalla sensazione che il film di Laurent abbia percorso una strada inutilmente brutale e bizzarra per tornare alla verità sempre presente che la misoginia è una follia più grande di qualsiasi cosa le sue stesse medicine possano mai sperare di curare.

Hawkeye, teoria: e se la vera missione di Yelena fosse reclutare Kate Bishop?

Nella scena post-credit di Black Widow, abbiamo visto che Valentina Allegra de Fontaine (Julia Louis Dreyfuss) affida a Yelena Belova (Florence Pugh) il compito di uccidere Clint Barton (Jeremy Renner). Sappiamo già che Yelena tornerà nella serie Hawkeye, ma a questo punto una domanda è lecita: e se il vero obiettivo di Yelena non fosse Occhio di Falco, ma bensì reclutare Kate Bishop all’interno della squadra che la Contessa sta cercando di mettere in piedi? Approfondiamo insieme quest’interessante teoria…

Cosa ha da guadagnare Val uccidendo Occhio di Falco?

the falcon and the winter soldierA giudicare dalle scelte prese finora, Valentina sta reclutando nuovi eroi che possano in qualche modo essere un riflesso dei Vendicatori. Tuttavia, mandare Yelena a uccidere Clint Barton è una mossa assai curiosa che deve essere esaminata con attenzione. Soprattutto per quanto riguarda il diverso approccio di Val con John Walker: dopotutto, la Contessa non ha cercato di far assassinare Sam Wilson, anche dopo che questi era diventato il nuovo Captain America del MCU. Non sembra comunque esserci alcun dubbio nella direttiva di Val che Occhio di Falco deve essere ucciso: la vera domanda è cosa ci guadagnerebbero lei o i suoi mandanti dalla morte di Clint.

Uccidere Barton vorrebbe dire eliminare uno dei Vendicatori originali, il che sarebbe in linea con un’organizzazione che cerca di sostituire la squadra precedentemente sponsorizzata dal governo. Volendo trovare un motivo ancora più valido, Occhio di Falco ha delle note rosse nel suo registro: le attività svolte in qualità di Ronin, infatti, non solo lo hanno reso un potenziale nemico da fare fuori, ma anche un vigilante difficile da catturare. Gli Accordi di Sokovia vennero sanciti come mezzo per controllare i Vendicatori, per coloro che temevano che gli eroi non regolamentati facessero quello che volevano. Occhio di Falco che se ne va da solo per vendicarsi dello schiocco di Thanos senza dover rispondere a nessuno, è chiaramente una sorta di incubo per la propaganda, e ciò potrebbe essere il motivo per cui non è più un Vendicatore, cosa che, di riflesso, lo ha reso un bersaglio per chiunque cerchi di influenzare l’opinione pubblica.

C’è anche dell’ironia nel fatto che Val incarica Yelena di far fuori Clint Barton, dal momento che crede che Occhio di Falco è responsabile della morte di Natasha. Tuttavia, il fatto che Barton e Kate Bishop stiano già lavorando insieme quando Yelena si presenterà, rende le cose ancora più intriganti. Avrebbe più senso che la missione di Yelena fosse parte di una duplice strategia per eliminare il mentore di Kate in modo che quest’ultima possa entrare a far parte della squadra di Valentina.

I genitori di Kate Bishop hanno legami con Val?

Nei fumetti Marvel, Kate Bishop ha una storia consolidata come membro dei Giovani Vendicatori, come partner di Clint Barton in qualità di Occhio di Falco, come investigatore privato a Los Angeles e anche come parte della versione dei Vendicatori della West Coast. Ma parte di ciò che motiva Kate come supereroe è ribellarsi ai suoi genitori insidiosi, che hanno legami criminali. È già noto che Occhio di Falco introdurrà Eleanor Bishop (Vera Farmiga), la madre di Kate, che sembra essere coinvolta in loschi affari commerciali.

Anche se il padre di Kate non sembra che apparirà nella serie, Derek Bishop è un uomo ricco e violento nei fumetti della Marvel Comics, in combutta con truffatori e supercriminali, inclusa l’arcinemica di Kate, Madame Masque. Potrebbe anche essere possibile che Derek Bishop faccia parte dell’organizzazione segreta che impiega Valentina. Ciò potrebbe significare che l’eliminazione di Clint Barton è un ordine che potrebbe essere arrivato dal padre di Kate per facilitare l’inserimento di sua figlia nell’ovile. Qualunque sia la composizione specifica della sua famiglia – e il loro potenziale passato criminale – sembra probabile che Kate via votata all’eroismo a causa della loro influenza su di lei. Non può essere un caso che, quando la vediamo la prima volta, indossa l’abito Ronin di Clint Barton già visto in Endgame: è un chiaro segnale di vendetta, almeno in termini simbolici.

Perché i Dark Avengers vorrebbero Kate Bishop?

La nuova Occhio di Falco, Kate Bishop, è un prodigio ed è l’altro miglior tiratore al mondo oltre a Clint Barton. Ma Kate è anche giovane, testarda, idealista, molto sicura di sé e, presumibilmente, può essere manipolata, soprattutto se viene separata dal suo mentore. Nei fumetti, Clint e Kate hanno una sorta di relazione di amore-odio in cui la ragazza è spesso esasperata nei confronti di Occhio di Falco: tale relazione potrebbe essere trasposta anche nella serie Disney+. Indipendentemente da ciò, Kate Bishop è il futuro ed è una parte importante della prossima generazione di eroi del MCU, quindi avrebbe senso che Valentina voglia reclutarla nei Dark Avengers.

Inoltre, Kate Bishop è interpretata da Hailee Steinfeld, attrice candidata all’Oscar molto apprezzata e di grande talento. È improbabile che Steinfeld sia stata assunta dai Marvel Studios per recitare solo nei sei episodi della prima stagione di Hawkeye. Ha più senso che ci sia un piano più grande per lei nel MCU ed entrare a far parte dei Dark Avengers creerebbe un ruolo maggiore per Kate Bishop nella Fase 4. La missione di Yelena Belova potrebbe essere qualcosa che va oltre uccidere Clint Barton: il suo vero obiettivo potrebbe essere la sua giovane protetta. Kate Bishop potrebbe benissimo rivelarsi il vero “trofeo” a cui ambisce la Contesssa.

Lovely Boy, tutto quello che non sai sul primo film sulla trap

Lovely Boy, tutto quello che non sai sul primo film sulla trap

Può sembrare un altro film sulla giovinezza bruciata, quello di Francesco Lettieri, che torna al cinema dopo una prima esperienza “monca” (spiegheremo poi cosa vuol dire), eppure Lovely Boy è un film unico nel suo genere. Disponibile su Sky e in streaming su NOW, il film con protagonista Andrea Carpenzano ha tanti segreti, e di seguito proveremo a rivelarvene qualcuno.

Lovely Boy è disponibile su NOW e anche on demand su Sky. Iscriviti a soli 3 euro per il primo mese e guarda il film e molto altro.

Il primo film sulla trap

Lovely boy - Il primo film sulla trap
Foto di Glauco Canalis

La musica trap, possa piacere o meno, è una delle tendenze che ormai hanno saldamente preso piede nel mondo dei giovani artisti. Apparentemente sempre stanchi e superficiali, i trapper cantano di donne, droga, prive in discoteca, soldi e tutto ciò che valorizza l’apparire piuttosto che l’essere. Lovely Boy è il primo film nella scena italiana a raccontare quel mondo, attraverso il protagonista che è proprio un giovane trapper che però trova la strada della droga mentre cercava quella per il successo. Questa particolarità lo rende interessante e, appunto, unico, un documento di grande valore che accosta ad una analisi sul presente, un vero e proprio punto di partenza per una riflessione sull’arte, la vita e i giovani fino a questo momento inedita.

Il protagonista è Andrea Carpenzano

Giovanissimo eppure già molto conosciuto nell’ambito del cinema italiano di un certo livello, Andrea Carpenzano è un giovane di talento, classe 1995, che esordisce nel 2017 diretto da Claudio Amendola in Il Permesso – 48 ore fuori. Dopo questo dramma sulla vita carceraria, Carpenzano viene chiamato da Francesco Bruni che lo vuole come suo co-protagonista al fianco di un meraviglioso Giuliano Montaldo in Tutto quello che vuoi. La commedia mette in luce note più leggere dell’attore, le stesse note che ritroveremo ne Il Campione del 2019, quando ero era già arrivata la grande consacrazione con La terra dell’abbastanza, dei Fratelli D’Innocenzo.

Lovely Boy è per lui il primo grande ruolo da protagonista assoluto, laddove in tutti gli altri film a cui aveva partecipato aveva avuto co-protagonisti accanto ai quali non aveva mai sfigurato, come il citato Montaldo, oppure Stefano Accorsi, ne Il Campione.

Dove l’ho già vista?

Ludovica Martino @Glauco Canalis
Foto di Glauco Canalis

In Lovely Boy Nic, il nostro protagonista, ha una fidanzata. Trucco scuro sugli occhi, piercing al labbro, ma assennata e precisa, che proprio non riesce a stare accanto ad un disfattista autolesionista come Nic. La loro storia d’amore farà il suo corso, ma il volto di questa bella ragazza rimane impresso, perché altri non è che Ludovica Martino, la protagonista di Skam Italia. Lanciatissima verso il successo cinematografico, Eva Brighi che abbiamo visto su Netflix è cresciuta, ha momentaneamente messo da parte la sua folta chioma rossa e si è calata per la prima volta in un personaggio che le ha richiesto una trasformazione fisica. È sicuramente una giovane attrice che per fascino e bravura si posiziona molto in alto nel panorama delle sue coetanee e che andrebbe tenuta d’occhio.

Chi è il regista

Francesco Lettieri ha firmato questo film che segna a tutti gli effetti il suo esordio sul grande schermo. Il film finirà direttamente su Sky e in streaming su NOW, è vero, ma è stato pensato per la sala, tanto che la sua premiere ha avuto una location molto prestigiosa. Lettieri si è fatto un nome grazie ai videoclip, in particolare la sua collaborazione con Liberato, il misterioso cantante partenopeo, lo ha fatto conoscere alle produzioni che gli hanno dato fiducia, in primis Netflix, con cui Lettieri firma l’esordio al lungometraggio e che, a memoria, è stato il primo film ad essere presentato in streaming, con uscita diretta sulla piattaforma della grande N rossa.

Esordio a Venezia 78

Il film è stato selezionato come film di chiusura fuori concorso a Giornate degli Autori, la sezione collaterale della Mostra Internazionale d’Arte cinematografica di Venezia. In quella location è stato proiettato su grande schermo alla presenza del cast. Per vede Lovely Boy basterà andare su Sky o in streaming su NOW.

https://www.cinefilos.it/tutto-film/recensioni/lovely-boy-recensione-del-film-di-francesco-lettieri-499526

Venezia 78: intervista ai protagonisti di Lovely Boy

What If… ?: le più grandi domande che ci lascia l’episodio su Killmonger

Il sesto episodio di What If…? ha riportato Erik Killmonger nel MCU. L’episodio mostra una versione di Tony Stark che non diventa mai Iron Man, ponendo una serie di interrogativi alquanto interessanti. Scopriamo grazie a Screen Rant quali sono i principali…

Quanto è potente Killmonger?

Quando appare per la prima volta, Killmonger afferra una testata militare e la lancia in aria come se niente fosse, rivelando una forza superiore rispetto a quella mostrata in Black Panther. Il personaggio non ha superpoteri prima di diventare Pantera Nera, ma è chiaramente forte quanto un normale essere umano potrebbe essere. Tuttavia, l’episodio mostra qualcosa in più dei suoi poteri, ossia i suoi intrighi.

Con le risorse delle Stark Industries a sua disposizione, Killmonger escogita rapidamente ed efficacemente un piano per prendere il controllo di Wakanda, eseguendolo alla perfezione. Erik era un formidabile nemico in Black Panther, ma il sesto episodio di What If…? suggerisce che, in realtà, è ancora più pericoloso. È un soldato perfetto, un brillante stratega e infine anche il possessore dell’armatura di Pantera Nera: insomma, Killmonger è davvero una forza da non sottovalutare; sicuramente un personaggio i cui limiti devono ancora essere davvero mostrati nel MCU.

E se Iron Man avesse una tuta di vibranio?

iron man 3Tony Stark è un genio e durante le prime tre Fasi del MCU mette la sua mente al servizio della creazione di ogni sorta di tecnologia avanzata. Questo sesto episodio aggiunge un’ulteriore piega alla storia di Tony, dandogli accesso ad una vasta scorta di vibranio. Grazie a ciò, aiuta Killmonger a progettare un micidiale esercito di robot, persino più forte dell’Iron Legion della linea temporale principale del MCU.

Iron Man sembrava essere sempre soddisfatto della tecnologia a sua disposizione, ma What If…? suggerisce che avrebbe potuto essere ancora più potente con l’accesso al vibranio. La combinazione del design Iron Man e il potenziale quasi illimitato del metallo di Wakanda sarebbe stato qualcosa di davvero interessante da esplorare.

Quanto è forte l’armatura di Black Panther?

Il T’Challa di Chadwick Boseman appare in un breve cameo in questo episodio, ma alla fine viene ucciso da Killmonger in un attacco a sorpresa. Killmonger usa un’arma a onde sonore della Stark Industries per compiere le sue azioni: l’arma trapassa la tuta di Black Panther e lo debilita all’istante.

Si tratta della più grande debolezza che la tuta di vibranio abbia mai dimostrato di avere, e pone la domanda se Black Panther possa avere altre debolezze ancora in attesa di essere scoperte. Ovviamente, il tipo di arma usata da Killmonger in What If…? non è un’arma comune, ma con tutta la tecnologia avanzata di Wakanda a disposizione, è chiaro che appaia ancora come una debolezza piuttosto evidente.

Tony Stark era destinato a morire?

La Saga dell’Infinito si conclude con Iron Man che si sacrifica per salvare l’universo. Nell’episodio di What If…?, Tony muore in modo molto meno eroico, tradito da Killmonger e lasciato a morire prima di diventare un supereroe. Ovviamente, il tradimento di Killmonger è una causa di morte con una valenza molto specifica, ma la serie suggerisce che anche senza Iron Man lo stile di vita di Tony Stark avrebbe comunque potuto condurlo, inevitabilmente, ad una fine prematura.

Tutto il bene che fa nel MCU principale, incluso il suo ultimo sacrificio, è inteso come espiazione per tutta la violenza commessa con le sue risorse e sotto il suo nome. E a causa della sua colpa, non si sarebbe mai fermato prima di dare tutto quello che aveva. Quindi, se non diventare Iron Man porta Tony ad un pericolo inevitabile, e diventare Iron Man richiede un eventuale sacrificio, vuol dire che era comunque sempre destinato a morire prematuramente?

Come funziona il Piano Astrale di Black Panther?

Introdotto per la prima volta in Doctor Strange, il Piano Astrale è diventato il fulcro della tradizione dominante del MCU. Black Panther ha introdotto alcuni misteri aggiuntivi in quella dimensione alternativa, che persistono in What If…?. Nel film, Killmonger è stato in grado di parlare con lo spirito di suo padre dopo aver ingerito l’erba a forma di cuore, ma nella serie si reca all’albero di Pantera Nera, dove si confronta con T’Challa.

È risaputo che l’erba a forma di cuore è legata al suolo arricchito di vibranio del Wakanda e che concede abilità sovrumane, ma i suoi esatti legami con il Piano Astrale e la linea di Pantera Nera rimangono poco chiari. E poiché quelle parti della storia sono intenzionalmente soprannaturali, è probabile che nessuna vera spiegazione verrà mai fornita. 

Wakanda è imbattibile?

Il Wakanda è sempre stato presentato come la nazione più avanzata della Terra, e anche What If…? continua a supportare questa teoria. Sebbene la battaglia contro i droni Liberatori sia organizzata da Killmonger, è comunque una vera battaglia, e i wakandiani portano a termine il loro lavoro con i robot mietendo poche vittime.

In Avengers: Infinity War, Wakanda è stato spinto al limite da Thanos e dal suo esercito, ma non si è mai veramente distrutto. Alla fine dell’episodio, Wakanda deve affrontare un nuovo problema: l’ira dell’intero complesso militare-industriale degli Stati Uniti, ormai incontenibile. Basterà questo per distruggere Wakanda? Sicuramente no.

Shuri diventerà il nuovo Black Panther?

L’episodio termina con Shuri che affronta Pepper Potts: le due escogitano un piano per sconfiggere Killmonger e salvare Wakanda dal suo governo. Sebbene non ingerisca nessuna delle erbe a forma di cuore o indossi l’armatura di Pantera Nera, Shuri è chiaramente uno dei possibili successori di T’Challa, portando la sua eredità verso il futuro.

Con Black Panther 2: Wakanda Forever in arrivo nei cinema nel 2022, il MCU dovrà affrontare la difficile sfida di portare avanti il franchise e allo stesso tempo rendere il giusto tributo a Chadwick Boseman. Resta da vedere se Shuri diventerà effettivamente Pantera Nera in quel film, ma almeno What If…? sembra cementarla come una parte fondamentale del futuro di Wakanda e una naturale estensione dell’impatto di suo fratello in futuro.

Space Jam New Legends: Boomerang celebra l’arrivo del film con i Looney Tunes

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Per celebrare l’attesissima uscita del film SPACE JAM NEW LEGENDS, andrà in onda su Boomerang (canale 609 di Sky) una programmazione speciale interamente dedicata ai LOONEY TUNES, lo show cult targato Warner Bros Animation.

Il film, nelle sale italiane dal 23 settembre, è diretto dal regista Malcom D. Lee e vede protagonista il famoso e amatissimo centrista LeBron James insieme a Bugs Bunny e l’intera, scalmanata più che mai, banda dei Looney Tunes. SPACE JAM NEW LEGENDS è il sequel del film diventato un cult per grandi e piccoli, SPACE JAM, con protagonista l’amatissimo Michael Jordan, sempre insieme a Bugs e i Looney.

L’appuntamento con la programmazione speciale di Boomerang è dal 13 settembre all’8 ottobre, dalle 19.20.

Tutti i giorni tanti spassosi episodi tratti dalle serie che hanno fatto la storia dello show: dalle più classiche aThe Looney Tunes Show, Baby Looney Tunes, New Looney Tunes e la nuovissima Looney Tunes Cartoons.

Saranno molte le avventure da vivere – e rivivere! – in compagnia dell’esilarante, eroico e mascalzone Bugs Bunny con al suo fianco gli immancabili Taz, Yosemite Sam, il bandito ricercato per antonomasia, sempre in cerca di una banca da derubare e vittima preferita per gli scherzi di Bugs; il maiale Pallino, Willy il Coyote e Beep Beep, Duffy Duck, Marvin Il Marziano e ancora l’amatissimo uccellino Titti, il suo acerrimo rivale Silvestro e Speedy- Gonzales.

Ogni sera, inoltre, non mancherà l’appuntamento cinematografico con un movie che vedrà coinvolti i mitici personaggi in storie e gag imperdibili: Bugs Bunny Show, Tiny Toon Adventure: Galleria di Mostri, Tiny Toon Adventure: Viva le vacanze!, e ancora  Titti turista tutto fare, Le 1001 favole di Bugs Bunny, e i movie con protagonista il papero Duffy Duck e l’Isola fantastica e Duffy Duck Acchiappafantasmi.

Un’occasione unica, quindi, per gustarsi un classico dell’animazione che continua ad intrattenere e divertire grandi e piccoli.

SPACE JAM NEW LEGENDS sarà distribuito in tutto il mondo da Warner Bros. Pictures e arriverà in Italia al cinema dal 23 settembre.

Andrew Garfield spiega cosa ha significato per lui il ruolo di Spider-Man

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Andrew Garfield è apparso per la prima volta nei panni di Spider-Man in The Amazing Spider-Man, prima episodio del dittico che ha riavviato il celebre franchise dopo la serie di film guidata da Tobey Maguire. Sfortunatamente, a causa del flop del sequel, The Amazing Spider-Man 2, tutti i piani relativi a quella saga vennero ufficialmente cancellati.

Nonostante i problemi che hanno caratterizzato il franchise, però, quello di Spider-Man era un ruolo a cui Garfield teneva in modo particolare. Parlando con Total Film (via GamesRadar), infatti, l’attore ha avuto modo di riflettere su quelli che erano i suoi intenti iniziali quando è stato scelto per interpretare l’iconico supereroe. Garfield ha visto concepito la storia di Peter Parker come qualcosa di più profondo rispetto ad un mero franchise il cui unico obiettivo è quello di generare profitti.

“La mia intenzione era quella di… Ho iniziato studiando la mitologia, che è alla base dei film basati sui fumetti e dei fumetti in generale”, ha spiegato l’attore. “Le storie sono ciò che ci ricordano chi siamo come esseri umani e tramite esse ci viene data l’opportunità di infondere profonda saggezza, di lanciare un messaggio. Per me la questione era: come posso contribuire a infondere tutta l’universalità possibile, sapendo che milioni di giovani spettatori mi guarderanno?”

“Non si tratta di contribuire ad incrementare un business, dei profitti o cose del genere. Volevo che attraverso quel personaggio i giovani capissero che è importante percepire la propria unicità e la propria straordinarietà”, ha aggiunto. “Soprattutto, era importante che vedessero qualcuno come loro combattere per cercare di raggiungere quel livello di consapevolezza. Una lotta che ci accomuna tutti. Per me si trattava di questo.”

No Time to Die: la casting director rivela che non è stato facile avere Rami Malek

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In una recente intervista con Entertainment Weekly, la casting director Debbie McWilliams, che ha scelto attori per più di dieci film della saga di 007, ha parlato del difficile processo di casting di Rami Malek, che nell’attesissimo No Time to Die interpreterà l’enigmatico villain Safin.

McWilliams ha spiegato che provare ad avere l’attore premio Oscar nel film non è stato un processo facile. Dopo aver contattato i suoi agenti e non aver ricevuto alcuna risposta, la casting director ha raccontato di essersi presentata ad una proiezione di Bohemian Rhapsody dove era presente Malek, rivolgendosi direttamente a lui per discutere dell’opportunità di interpretare un ruolo in Bond 25.

L’approccio diretto sembra aver funzionato, poiché Malek non era neanche stato informato che i produttori di Bond erano interessati a lui. Il giorno successivo, Rami si è recato negli uffici della produzione e si è assicurato il ruolo del nuovo cattivo. “Con tutto il rispetto per gli agenti di Rami Malek, ma non mi hanno neanche risposto quando ho detto loro che eravamo interessanti a lui per un ruolo nel film”, ha spiegato Debbie. “Anche perché, ogni attore che ha preso parte alla saga di Bond non ha mai ricevuto il suo contratto senza prima aver incontrato il team e discusso del suo coinvolgimento.

“Ad ogni modo, mi sono trovata ancora una volta al posto giusto nel momento giusto”, ha aggiunto. “Sono andata ad una proiezione di Bohemian Rhapsody e ho parlato direttamente con Rami. Il giorno dopo era già in ufficio. Ho imparato che bisogna essere piuttosto audaci in certe situazioni. Se vuoi qualcosa, devi andare e prendertela.”

Tutto quello che sappiamo su No Time to Die

No Time to Die, atteso nelle sale italiane il 30 settembre 2021, vede nel cast Daniel Craig (James Bond), Léa Seydoux (Madeleine Swann), Ralph Fiennes (M), Naomie Harris (Eve Moneypenny), Ben Whishaw (Q), Rory Kinnear (Bill Tanner) e Jeffrey Wrigh (Felix Leiter). Le new entry del cast sono invece Rami Malek, Billy Magnussen, Lashana Lynch Ana de Armas.

In No Time to Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa tecnologia.

Sex Education 3: recensione della serie Netflix

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Sex Education 3: recensione della serie Netflix

Netflix non è certo un’azienda che perde tempo, quando indovina un prodotto, lo alimenta e lo sostiene con grande trasporto tanto che a soli due anni dall’arrivo della prima stagione sulla piattaforma, Sex Education è già al terzo ciclo di episodi, disponibili tutti insieme dal 17 settembre 2021. La serie, creata da Laurie Nunn e diretta da Kate Herron e Ben Taylor, che aveva portato una boccata d’aria fresca nel panorama seriale, si replica, con un discreto risultato finale, ma cambiando la sua anima. Dalla commedia adolescenziale di esplorazione di sé, Sex Education 3 si sposta definitivamente su un terreno politico, di militanza attiva, di impegno, un territorio “adulto” che non vede più i giovani protagonisti guardarsi allo specchio per capirsi e scoprirsi, ma li vede tutti fianco a fianco, rivolti verso un mondo al quale loro non vedono l’ora di raccontarsi e spiegarsi.

Sex Education 3, la trama

L’intreccio narrativo di Sex Education 3 è corposo e conta diverse new entry che danno un certo spessore alla storia. Ma partiamo dai nostri beniamini: Otis si trova a gestire una relazione particolare, di solo sesso, lui che è la persona che più di tutte desidera una storia solida e duratura, ma deve anche gestire un conflitto con la madre che è rimasta incita di Jakob, papà di Orla; Maeve invece si trova sempre più legata al suo vicino Isaac che, lo ricordiamo, è artefice del suo allontanamento da Otis (chi ha visto la fine della seconda stagione capirà), allo stesso tempo deve gestire anche la confusionaria esistenza di Erin, la madre, la sorellina data in affidamento ad una donna di cui non si fida, Anna, e la sua cronica mancanza di risorse per continuare a studiare e sfruttare la brillante intelligenza che possiede; Eric invece sembra vivere con molta serenità la sua storia con Adam, che invece gestisce con più difficoltà il suo nuovo sé, se il primo è un giovane omosessuale sicuro di sé, maturo e libero, il secondo deve ancora imparare ad abitarsi.

Ma le vicende del terzetto protagonista è solo una parte di tutto quello che succede in Sex Education 3, tra nuovi personaggi, come la preside Hope, la prima studentessa queer Cal, lo sgradevole fratello dell’ex preside Groff, e storie apparentemente secondarie che arricchiscono tanto lo spettro della rappresentazione e delle possibilità nel corso di tutta la serie.

Sex Education 3
Sex Education Season 3. Mimi Keene as Ruby Matthews in Episode 1 of Sex Education Season 3. Cr. Sam Taylor/NETFLIX © 2020

All’insegna dell’inclusività

Se proprio c’è una parola sola con la quale si può definire questa terza stagione di Sex Education è l’”inclusività”, e questo rappresenta un plus e un minus, allo stesso tempo, di una storia che si fa sempre più stratificata. Se da una parte la varietà e la rappresentazione di ogni spettro della sessualità e dell’identità di genere è chiaramente una ricchezza e un modo per la serie di entrare in connessione con tutti gli spettatori, dall’altro proprio questa varietà sembra svelare l’esigenza non organica e narrativa ma “politica” di raccontare tutto e tutto insieme. Non c’è niente di male in questo, ovviamente, ma viene da chiedersi se non si tratti dell’esigenza di dover “spuntare delle caselle” e non di una necessità narrativa più alta.

Mettendo da parte questo interrogativo, sembra invece molto più interessante approfondire il senso di quanto si diceva all’inizio, ovvero che Sex Education 3 cambia completamente il punto di vista dei giovani protagonisti, portandoli su un piano più alto di consapevolezza, politicizzandoli contro ciò che va contro la loro libertà di espressione e di autodeterminazione, incarnato dalla Preside Hope. Il personaggio, che intende riportare in alto il nome della scuola dopo gli scandali sessuali (la scabrosa rappresentazione di fine anno su cui si chiude il secondo ciclo), rientra anch’esso in una casella, quello della giovane donna in carriera, sola, che dietro ad una facciata di integerrimo rigore e disciplina nasconde la sua fragilità di donna sola. Insomma una figura di cartone funzionale a dare coesione alla compagine studentesca in modo tale che la consapevolezza sessuale sviluppata nelle prime due stagioni possa trasformarsi anche in consapevolezza sociale adulta, politica appunto. Si tratta di un cambio di prospettiva molto importante per la crescita dei personaggi che sicuramente dovrà portare, nelle stagioni successive, la storia in altri lidi.

Sex Education Season 3. Ncuti Gatwa as Eric Effiong, Connor Swindells as Adam Groff in Episode 2 of Sex Education Season 3. Cr. Sam Taylor/NETFLIX © 2020

Un look inconfondibile

Da un punto di vista della messa in scena, dei costumi e delle ambientazioni che in Sex Education sono sempre state caratterizzanti e inconfondibili con altri show adolescenziali dello stesso genere, anche in questo terzo appuntamento la serie si tinge di mille colori che strano messi a tacere per un po’, soltanto per poi esplodere di nuovo. Insomma, il look di Sex Education rimane invariato e vincente. Così come invariata è la qualità della scrittura, che si concentra sempre più sugli intrecci e sempre meno sui personaggi che ormai hanno conquistato il loro posto nell’economia del racconto.

Arrivati a questa terza stagione, con consapevolezza e personalità, i protagonisti possono finalmente godere di se stessi, e sembra essere questo l’invito che si rivolge allo spettatore: accettarsi, accettare, conoscersi e scegliere il proprio posto nel mondo. Questi ragazzi non sono più spaesati e spaventati, ma sanno perfettamente da che parte schierarsi e non hanno paura di farlo.

Sex Education 3
Sex Education Season 3. Aimee Lou Wood as Aimee Gibbs, Emma Mackey as Maeve Wiley in Episode 1 of Sex Education Season 3. Cr. Sam Taylor/NETFLIX © 2020
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