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Shang-Chi: Kevin Feige commenta la presenza di Abominio e Wong nel trailer

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Sapevamo che avremmo rivisto Wong in Doctor Strange in the Multiverse of Madness e Abominio nella serie She-Hulk in arrivo su Disney+, ma nessuno si sarebbe mai aspettato di rivedere entrambi i personaggi in Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli. Tuttavia, il trailer ufficiale dell’atteso cinecomic si conclude proprio con un accesso scontro sul ring tra il fedele braccio destro di Stephen Strange e l’alter ego di Emil Blonsky.

Chiaramente, non avevamo la certezza che fossero davvero loro, ma ora è stato il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, a confermare che si tratta proprio di Wong e Abominio. Intervistato da Rotten Tomatoes in occasione della promozione di Black Widow, il boss della Casa delle Idee bha spiegato: “Abbiamo appena rilasciato il trailer di Shang-Chi. Alcuni fan hanno pensato: ‘Sembra un personaggio che non vediamo da molti anni, Abominio, che combatte contro un personaggio che assomiglia a Wong’. Ora posso confermare che il motivo per cui sembra così è perché si tratta proprio di Abominio e Wong.”

Feige ha poi parlato del motivo per cui il personaggio del vero Mandarino, che farà il suo debutto ufficiale proprio in Shang-Chi, non è mai stato introdotto nel franchise di Iron Man: “Volevamo farlo solo quando sentivamo di potergli rendere giustizia suprema e mostrare davvero la sua complessità. Francamente, in un film di Iron Man non potevamo farlo. Perché un film di Iron Man doveva parlare di Iron Man. Un film di Iron Man doveva paralare di Tony Stark.”

Riflettendo brevemente sul coinvolgimento di Trevor Slattery, il finto Mandarino che appare in Iron Man 3, ha poi aggiunto: “Quello è un colpo di scena molto divertente che amiamo ancora oggi. Solo perché quella versione del Mandarino non era reale, non significa che già all’epoca non ci fosse un leader dell’organizzazione Dieci Anelli. Lo incontreremo, infatti, per la prima volta in Shang-Chi.”

L’uscita nelle sale di Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli è fissata al 3 settembre 2021. Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12The Glass Castle e Il Diritto di Opporsi con Michael B. JordanJamie Foxx e Brie Larson, è stato scelto per dirigere il film, che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Wonder Woman 1984).

Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung Chiu-wai nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.

Avengers: Endgame, i reaction video dei fan hanno commosso Ryan Reynolds

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Sono trascorsi più di due anni da quando la Saga dell’Infinito del MCU si è ufficialmente conclusa con l’uscita nelle sale di Avengers: Endgame, evento culminante che i Marvel Studios hanno impiegato circa un decennio per costruire.

Fin dall’inizio, il film è stato annunciato come il finale della prima grande era cinematografica targata Marvel, e proprio per questo il team creativo si è assicurato di includere al suo interno diversi momenti importanti che hanno in qualche modo ripagato gli archi di alcuni personaggi e le trame che il pubblico ha seguito con passione per anni.

Chiaramente, i fan sono stati felicissimi di vedere queste scene sul grande schermo, come hanno dimostrato anche i numerosissimi “reaction video” girati durante le varie proiezioni di Endgame in giro per il mondo. Persino i più grandi nomi di Hollywood si sono emozionati vedendo quelle reazioni, e tra questi figura addirittura Ryan Reynolds.

In una nuova intervista con Total Film (via Digital Spy), Reynolds ha rivelato candidamente che stava guardando online alcune reazioni dei fan alla visione di Avengers: Endgame quando ha iniziato a piangere. L’attore ha anche affermato che, dal suo punto di vista, il film di Anthony e Joe Russo del 2019 è uno dei migliori blockbuster che abbia mai visto.

“Forse mi sono emozionato per tutto ciò che sta succedendo nel mondo, ma stamattina singhiozzavo mentre guardavo quelle reazioni. Endgame è uno dei film d’azione ad alto budget più belli che abbia mai visto. Questa è una cosa che non vedo l’ora di fare e che mi manca davvero: andare al cinema e godermi un film in quel modo. È un’esperienza unica.”

Avengers: Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile 2019, diventando il maggior incasso nella storia del cinema. Nel cast del film – tra gli altri – figurano Robert Downey Jr.Chris EvansMark RuffaloChris Hemsworth e Scarlett Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War, l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Black Panther 2, al via le riprese. Kevin Feige: “Renderemo Chad orgoglioso”

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Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che le riprese di Black Panther: Wakanda Forever, sono ufficialmente partite. Il sequel del cinecomic campione d’incassi del 2018, Black Panther, vedrà il ritorno del cast principale, guidato ancora una volta dal regista Ryan Coogler.

Naturalmente, il sequel sarà orfano del suo protagonista, Chadwick Boseman, scomparso lo scorso anno a causa di un cancro. Nonostante la difficile situazione, alla fine lo studio è riuscito a trovare un modo per continuare la storia di Wakanda sul grande schermo. Durante una recente intervista con Variety in occasione della premiere mondiale di Black Widow a Los Angeles, è stato proprio Feige a confermare le riprese principali di Black Panther 2 sono attualmente in corso ad Atlanta.

Feige ha anche spiegato che l’obiettivo, attraverso il sequel, sarà quello di rendere orgoglioso Boseman, oltre chiaramente a onorare la sue eredità: “È chiaramente molto emozionante vivere quest’esperienza senza Chad. Ma siano comunque entusiasti all’idea di riportare il mondo di Wakanda al pubblico e ai fan. Lo faremo in un modo che, siamo certi, avrebbe reso orgoglioso Chad.”

Black Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’8 luglio 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.

Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film. L’attore Tenoch Huerta è in trattative con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del sequel.

Thor: Love and Thunder, come lo stile di Taika Waititi ha “influenzato” i Guardiani

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Uno degli aspetti più divertenti legato all’espansione del MCU è vedere personaggi di diversi franchise interagire tra loro, come accadrà in Thor: Love and Thunder, in cui, al fianco dei classici personaggi appartenenti al franchise dedicato al Dio del Tuono, vedremo anche i Guardiani della Galassia.

In una recente intervista con Collider, Karen Gillan, interprete di Nebula, ha parlato dello sviluppo del suo personaggio, da figlia/scagnozza di Thanos ad eroe del MCU, e dell’approccio che hanno avuto allo stesso tre diversi registi, con altrettanti stili distinti. In particolare, l’attrice ha parlato di come l’ormai tipica irriverenza che Waititi ha portato al franchise con Thor: Ragnarok – e ora ritornerà anche in Love and Thunder – abbia avuto un impatto su Nebula e sugli altri Guardiani in generale.

“Taika ha tirato fuori il lato folle di ognuno di questi personaggi. Penso che tutti, in questo film, saremo ancora più divertenti, pazzi e spontanei… Voglio dire, non credo che Nebula si reputi divertenti o sia un personaggio divertente, ma nella sua serietà penso che la troveremo divertente. Abbiamo semplicemente preso ispirazione dalla sua naturale aggressività.”

Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 maggio 2022.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarokcosì come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

The Many Saints of Newark: il trailer del prequel de I Soprano

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The Many Saints of Newark: il trailer del prequel de I Soprano

Ecco il primo trailer di The Many Saints of Newark, il film prequel de I Soprano, la serie di culto della HBO creata da David Chase.

A più di dieci anni dalla messa in onda dell’ultimo episodio, per alcuni tra i più controversi della storia del piccolo schermo, Chase e il regista Alan Taylor torneranno a raccontare la genesi della famiglia malavitosa e della guerra fra bande criminali nella Newark a cavallo fra i ’60 e i ’70. Non sappiamo molto della trama, tranne il fatto che avrà come protagonista un giovane Tony Soprano (interpretato dal figlio di James Gandolfini, Michael) e che nel cast figureranno anche Ray Liotta, Jon Bernthal, Vera Farmiga, Alessandro Nivola, Corey Stoll e John Magaro.

La trama di The Many Saints of Newark

Il giovane Anthony Soprano (William Ludwig) sta crescendo in una delle epoche più tumultuose nella storia di Newark, diventando un uomo proprio mentre i gangster rivali iniziano a insorgere e sfidano il potere dell’onnipotente famiglia criminale DiMeo sulla città sempre più dilaniata dagli scontri razziali. Coinvolto nei tempi che cambiano è lo zio che idolatra, Dickie Moltisanti, che lotta per gestire le sue responsabilità sia professionali che personali – e la cui influenza su suo nipote contribuirà a trasformare l’impressionabile adolescente nell’onnipotente boss mafioso che arriveremo a conoscere in seguito: Tony Soprano.

Nel corso della sua storia televisiva, I Soprano è riuscita a conquistare dal 1999 al 2007 tutti i maggiori riconoscimenti possibili: più di 5 Golden Globes, per un totale di 82 premi principali (tra cui l’Emmy Award del 2007 come Miglior Serie Drammatica, Miglior Regia e Miglior Sceneggiatura) ricevendo 211 nomination, così da essere ancora oggi show americano più premiato di sempre.

Generazione 56K: recensione della serie di The Jackal

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Generazione 56K: recensione della serie di The Jackal

Qual è la Generazione 56K? Secondo Francesco Ebbasta, che con The Jackal, Cattleya e Netflix, ha messo in piedi la serie da una sua idea, è la generazione cresciuta negli anni ’90, quella che ha accolto l’arrivo di internet in casa, che ha imparato a usare i floppy e a familiarizzare con quel rumorio del modem, che teneva occupata la linea telefonica di casa per ore. Una generazione che, crescendo, ha accompagnato nella sua vita, la tecnologia come protesi di se stessa, e che adesso è schiava di cellulari, app, social media e tutto quello che caratterizza la società di adesso. 

È così per Daniel e i suoi amici, che superati i Trent’anni non possono ancora dirsi uomini maturi, che hanno un rapporto controverso con l’amore e le storie romantiche e che cercano la loro strada nel mondo, alle prese con mille problemi che, in fondo, problemi non sono. Insomma, nessuno trai 30 e i 40 anni faticherà a immedesimarsi un questi protagonisti, in questa Generazione 56K.

La serie parte quindi da un presupposto molto “facile”, cerca di far presa sul pubblico medio della piattaforma streaming, dove sarà disponibile dal 1° luglio con 8 episodi, e si sviluppa con una canonicità disarmante. 

A cavallo tra due linee temporali

Premesso questo, Generazione 56K è una buona serie, con momenti di grande comicità e che fonda il suo punto di forza sulla struttura a cavallo su due linee temporali. La prima, ambientata ai nostri giorni, a Napoli, in cui seguiamo il protagonista, Daniel, alla ricerca di questa misteriosa ragazza che ha incontrato e che non riesce più a rintracciare. La seconda, immersa negli anni ’90, a Procida, in una comunità minuscola in cui il piccolo Daniel impara a usare internet, a dare i primi baci e a fare i primi conti con le batoste della vita.

Ambientata tra Napoli e Procida, Generazione 56K è basata su un’idea originale di Francesco Ebbasta e da lui scritta insieme a Costanza Durante, Laura Grimaldi e Davide Orsini, che ne è anche head writer. Dietro la macchina da presa dei primi 4 episodi Francesco Ebbasta, mentre Alessio Maria Federici firma la regia dei restanti 4.

generazione 56K recensione serieGianluca Fru e Fabio Balsamo nel cast

I protagonisti Daniel e Matilda sono interpretati rispettivamente da Angelo Spagnoletti e Cristina Cappelli, nella loro versione adulta, e da Alfredo Cerrone e Azzurra Iacone in quella da ragazzini. Protagonisti della serie anche due componenti dei The Jackal nel ruolo degli amici storici di Daniel: Gianluca Fru è Luca e Fabio Balsamo è Sandro, rispettivamente interpretati, nella loro versione da bambini, da Gennaro Filippone e da Egidio Mercurio.

Nel cast anche Biagio Forestieri (Napoli Velata) nei panni di Bruno, Claudia Tranchese (Sotto il sole di Riccione, Gomorra la serie 4 stagione) in quelli di Ines, Federica Pirone in quelli di Cristina, Sebastiano Kiniger in quelli di Enea.

Generazione 56K, effetto nostalgia assicurato

Generazione 56K è una serie che non punta tanto sulla novità della trama, o sulla scrittura articolata, quanto sull’infallibilità dell’effetto nostalgia e la rassicurante presenza di una storia d’amore romantica e decisamente “da film” che forse farà storcere il naso ai più scettici ma che rappresenta quel genere di feel good movies (series in questo caso) che tanto piace al pubblico generalista, ormai sempre più coincidente con quello di Netflix.

I segreti di Brokeback Mountain: trama, cast e curiosità sul film

Negli ultimi anni sono tanti i film che hanno saputo parlare di amore omosessuale rifuggendo da stereotipi o pregiudizi. Tra le opere che più hanno segnato tale immaginario si annoverano Ritratto della giovane in fiamme, La vita di Adele, Carol, Disobedience, Chiamami col tuo nome e Tuo, Simon. Prima di tutti questi c’è però stato I segreti di Brokeback Mountain, diretto nel 2005 dal premio Oscar Ang Lee. Questo è in particolare ricordato per la delicatezza con cui l’amore tra i due protagonisti viene raccontato, dando vita ad una storia struggente e senza tempo.

Il film è basato sul racconto Brokeback Mountain, anche noto come Gente del Wyoming, scritto nel 1997 da Annie Proulx per la rivista The New Yorker. Benché di questo una sceneggiatura fu scritta subito, ci vollero anni perché il film si concretizzasse. Da molti era infatti ritenuto un progetto troppo rischioso, sia per ciò che si raccontava sia per ciò che si mostrava. Lee si rivelò il regista giusto per quest’opera, essendo tutto il suo cinema percorso da un conflitto tra i sentimenti e le costrizioni. La brevità del racconto ha in questo caso permesso di inserire tutto ciò che è scritto nel film, lasciando spazio anche ad una serie di approfondimenti dei personaggi e del loro vissuto.

Vincitore del Leone d’oro alla Mostra di Venezia, il film ottenne da subito critiche estremamente positive, venendo indicato come uno dei film più importanti del nuovo millennio. Arrivò inoltre a vincere ben 3 Oscar su 8 nomination, mancando però quello per il miglior film. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

I segreti di Brokeback Mountain: la trama del film

La storia si apre nel Wyoming del 1963, quando un allevatore ingaggia due giovani cowboy per condurre il suo gregge di pecore a Brokeback Mountain. Accettando il lavoro, i due si trovano a dover fare i conti con le rispettive differenze caratteriali. Mentre Jack Twist è estroverso e chiassoso, Ennis del Mar è invece profondamente introverso e preferisce di gran lunga il silenzio al conversare. Costretti a passare tutta l’estate insieme, i due inizieranno però piano piano ad aprirsi l’un l’altro, confidandosi segreti e passioni. Lentamente, l’amicizia instauratasi tra loro si trasformerà in vero e proprio amore. La fine del lavoro, però, sembra dividerli per sempre.

Tornati alle loro rispettive vite, i due faticheranno tuttavia a dimenticare ciò che c’è stato tra loro in quelle montagne. Pur se ora entrambi sposati con due donne, Jack ed Ennis decideranno di rivedersi, mettendo a rischio ogni cosa. I due sono perfettamente consapevoli che se la loro storia venisse scoperta genererebbe un grande scandalo. Mentre Ennis si dichiara pronto a ciò, pur di poter vivere il suo amore alla luce del sole, Jack si dimostra invece contrario alla cosa. Le divergenze tra i due torneranno così a farsi forti, e con un contesto sociale che sembra remare contro di loro, sarà sempre più difficile difendere quell’amore.

I segreti di Brokeback Mountain cast

I segreti di Brokeback Mountain: il cast del film

Per il ruolo dei due protagonisti sono stati considerati diversi attori, tra cui Matt Damon, Mark Wahlberg e Joaquin Phoenix. Ognuno di questi ha però rifiutato la parte. Ciò portò il regista a scegliere infine Heath Ledger per la parte di Ennis del Mar e Jake Gyllenhaal per quella di Jack Twist. Lee giudicò infatti i due giovani attori particolarmente ben assortiti sullo schermo e decise di usare il loro reale imbarazzo per le scene più intime al fine di rendere il tutto più realistico. Mentre Ledger era già pratico della vita da cowboy, essendo cresciuto in una fattoria, Gyllenhaal dovette invece seguire un mese di campo preparatorio a riguardo. Tra i due attori nacque da qui una profonda amicizia, proseguita fino alla tragica scomparsa di Ledger.

Nel film è poi presente anche l’attrice Michelle Williams, la quale interpreta Alma Beers, la moglie di Ennis. Tra lei e Ledger nacque un vero amore, che li portò ad avere una figlia poco dopo. Nel film, la figlia di Ennis e Alma è intrepretata da una giovane Kate Mara. Anne Hathaway è invece Laureen Newsome, la moglie di Jack. L’attrice era inizialmente stata considerata per il ruolo di Alma, ma fu lei a preferire invece quello di Laureen. Sono poi presenti gli attori Randy Quaid nei panni di Joe Aguirre e Linda Cardellini in quelli di Cassie Cartwright. Anna Faris e David Harbour sono invece i coniugi Lashawn e Randal Malone.

I segreti di Brokeback Mountain: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. I segreti di Brokeback Mountain è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision, Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 29 giugno alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Generazione 56K: presentata la serie Netflix in collaborazione con The Jackal

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“L’idea di questa serie è nata qualche anno fa, durante un matrimonio. Lo sposo mi disse di essere felice, ma aveva il dubbio che entrambi fossero cresciuti nello stesso paesino senza mai guardare fuori. Il dubbio poi è rientrato, ma questa paura di poter desiderare altro ha fatto crescere questo seme che si è trasformato in un racconto che parla di una generazione a cavallo di Internet, con un piede dentro e uno fuori dalla tecnologia. Internet ha stravolto l’amore e le relazioni, offrendoci infinite possibilità di scelta, con la consapevolezza di poter fare altro” A parlare è Francesco Ebbasta, autore della nuova serie Netflix, disponibile dal 1° luglio sulla piattaforma, Generazione 56K. 

La trama di Generazione 56K

Prodotta da Cattleya, parte di ITV Studios, e realizzata in collaborazione con The Jackal, gruppo Ciaopeople la serie si concentra sulla generazione che, cresciuta negli anni ’90, è stata la testimone dell’arrivo di internet, mentre ancora si destreggiavano tra floppy disk, videocassette e walkman, masticando chewingum sullo sfondo delle musiche degli 883 e dell’inconfondibile suono del modem 56K. Oggi sono cresciuti e si sono adattati ad un mondo iper tecnologico, rendendo gli smartphone e le app parte integrante della loro vita: alleati insostituibili sul lavoro, nel tempo libero e negli incontri sentimentali. Come definirli con una sola espressione? (La) Generazione 56k, vera protagonista della serie, raccontata in 8 episodi con un continuo ponte temporale tra gli anni Novanta e i giorni nostri, in un costante flashback tra l’infanzia dei protagonisti e la loro vita oggi. Anni di grandi cambiamenti in cui le relazioni umane, l’amicizia e l’amore rimangono le uniche, vere costanti.

Ambientata tra Napoli e Procida, Generazione 56K è una serie di genere comedy basata su un’idea originale di Francesco Ebbasta e da lui scritta insieme a Costanza Durante, Laura Grimaldi e Davide Orsini, che ne è anche head writer. Dietro la macchina da presa dei primi 4 episodi Francesco Ebbasta, mentre Alessio Maria Federici firma la regia dei restanti 4.

I protagonisti Daniel e Matilda sono interpretati rispettivamente da Angelo Spagnoletti e Cristina Cappelli, nella loro versione adulta, e da Alfredo Cerrone e Azzurra Iacone in quella da ragazzini. Protagonisti della serie anche due componenti dei The Jackal nel ruolo degli amici storici di Daniel: Gianluca Fru è Luca e Fabio Balsamo è Sandro, rispettivamente interpretati, nella loro versione da bambini, da Gennaro Filippone e da Egidio Mercurio.

Nel cast anche Biagio Forestieri (Napoli Velata) nei panni di Bruno, Claudia Tranchese (Sotto il sole di Riccione, Gomorra la serie 4 stagione) in quelli di Ines, Federica Pirone in quelli di Cristina, Sebastiano Kiniger in quelli di Enea.

Sul suo personaggio, Gianluca Fru spiega: “Luca mantiene da adulto quella totale mancanza di filtri che aveva anche da bambino. È l’unico dei tre non ancora cresciuto, che non riesce a nascondere quando qualcuno gli sta antipatico, vive la sua difficoltà nei rapporti sociali che lo portano a rifugiarsi in tanti piccoli mondi, l’isola di Procida, la casa degli amici, i videogiochi, tende a proteggersi dal mondo esterno”. Al contrario di Sandro, unico adulto normale del gruppo, che però dalla loro prospettiva è “quello strano”. A parlarne è Fabio Balsamo: “Io rappresento un po’ la controparte rispetto alla narrativa centrale. Sono la parentesi bagnata di quei valori del passato che potevano essere più stabili. Sono lo strano del gruppo.” 

Una nuova sfida per The Jackal

In merito alla nuova esperienza di The Jackal con la serialità in collaborazione con Netflix, sempre Balsamo commenta: “È un ulteriore campo di sperimentazione in cui ci siamo messi, il corto sul web è un contenuto molto diverso. Abbiamo dovuto studiare da capo la serialità, ci siamo reinventati anche su questo, ripartendo da zero con molta umiltà e con l’ipercriticità che ci contraddistingue”. E come fanno i veri professionisti, scelgono, di volta in volta, chi sono gli elementi del gruppo ad essere i più adatti per i singoli progetti: “Siamo in tanti all’interno dei The Jackal, tutti i progetti vengono decisi in maniera professionale scegliendo di volta in volta i protagonisti. Abbiamo tante strade che proviamo a seguire. Questa serie è ricca di spunti, nessuna storia è di per sé autoconclusiva quando c’è la volontà di portare avanti il progetto. E poi al racconto di Daniel e Matilda fanno da sfondo quelle di tanti altri personaggi, per cui la potenzialità di racconto è infinita.” E infatti chissà se non vedremo ancora i protagonisti di Generazione 56K in azione, dopo questo primo ciclo di 8 episodi.

Black Widow: recensione del film con Scarlett Johansson

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Black Widow: recensione del film con Scarlett Johansson

Era il 2010 e Natasha Romanoff faceva il suo esordio sul grande schermo con il volto e il corpo di Scarlett Johansson, il film era Iron Man 2 e già in quella brevissima e divertente scena sul ring personale di Tony Stark abbiamo capito che la Black Widow del Marvel Cinematic Universe non era una con cui si scherza, e sicuramente il messaggio è rimasto impresso nella mente di Happy Hogan, messo al tappeto dall’esile figura sorridente dell’allora segretaria di Tony.

Gli anni sono passati, abbiamo visto Natasha in tantissime situazioni differente, nei panni di spia, di amante, di amica, di potente alleata e di quella che, in un mondo di uomini, ha sempre dovuto metterci una pezza per far andare le cose come dovevano. Questo fino al suo sacrificio estremo, quello che ha permesso agli Avengers di sconfiggere Thanos e di riportare in vita metà della popolazione dell’intero universo. Un sacrificio silenzioso, senza funerale pubblico come per Tony Stark, un addio discreto ma non per questo meno sentito: così come aveva vissuto, nell’ombra, di nascosto, così Natasha Romanoff ha lasciato il suo mondo.

L’ultima avventura di Black Widow

L’annuncio di un nuovo film dedicato a lei, che desse a Johansson la possibilità di splendere sullo schermo in una storia incentrata su Black Widow, ha infiammato i fan. Ma niente retcon, attenzione, il film racconta quello che è accaduto a Natasha, nel periodo che separa Civil War da Infinity War, uno sguardo indietro nel tempo, per catturare un altro po’ di quella forza e bellezza, di quella luce che questo personaggio ha sempre emanato dal grande schermo.

In fuga, dopo la battaglia all’aeroporto di Berlino (in Civil War), dove con un voltafaccia inaspettato ma lungimirante ha permesso alla storia di volgere verso il giusto esito, Nat tradisce Tony e diventa una fuorilegge. Cercando un po’ di pace e il modo per metabolizzare il disgregamento della sua famiglia di Vendicatori, si isola nel Nord Europa, dove però il suo passato, quello oscuro legato alla Stanza Rossa e a Budapest (finalmente sapremo cosa è accaduto lì!), verrà a cercarla, costringendola a fare i conti con delle questioni rimaste in sospeso.

Black Widow film recensioneDiretto da Cate Shortland e scritto da Eric Pearson, Black Widow è un lungo omaggio di due ore e 14 minuti al personaggio di Natasha. Da un punto di vista narrativo, il film non aggiunge quasi nulla a ciò che è il Marvel Universe adesso, o meglio, si tratta di una parentesi con un gancio per nuove trame che si protendono nel futuro, ma che nella sua interezza è proprio quello che doveva essere, un lungo congedo da un personaggio che tutti hanno amato, nonostante non fosse mai stata protagonista assoluta di un film tutto suo. 

Una donna consapevole che va incontro al suo passato

Questo però non significa che la Marvel ha “tirato via” il film, che rispetta tutti i canoni standardizzati dal 2008 a oggi, tra effetti visivi mastodontici e scene di lotta corpo a corpo mozzafiato, in cui l’unica a rimanere sempre in piedi è la nostra Nat. Avvalendoci di un paragone tra Black Widow e Captain Marvel, primo film dello Studio ad avere una protagonista donna, possiamo più facilmente mettere in evidenza il vero punto di forza del personaggio di Natasha, il cui arco narrativo è principalmente emotivo. Mentre Carol Danvers deve imparare a camminare da sola e a dare spazio a tutti i suoi poteri liberandosi del giogo dei suoi superiori (dell’uomo che le diceva cosa fare), incontriamo Natasha quando si è già liberata dalle sue catene, quel Dreykov che qui è un cattivo alquanto bidimensionale, la incontriamo perfettamente a suo agio con le sue doti di spia e combattente, assolutamente capace di competere con chiunque, che sia uno spacciatore (la sua scena d’apertura in The Avengers) o un dio asgardiano (il suo epico confronti con Loki nella base volante dello SHIELD). Nat non deve mai rialzarsi perché resta sempre in piedi. Siamo di fronte ad una donna consapevole, che usa tutto il suo potenziale e che deve imparare soltanto (magari fosse semplice) a fare i conti con i propri legami familiari, per riappacificarsi con se stessa.

Black Widow scarlet johanssonPer Natasha è sempre una questione di famiglia

Gli Avengers erano la famiglia di Nat, quel posto sicuro, quel legame per cui combattere, da proteggere. In questo racconto di fantasmi dal passato scopriamo che Nat aveva già una famiglia, o almeno un surrogato di famiglia, un luogo in cui si era sentita amata, dei legami. All’indomani della disgregazione dei Vendicatori, della distruzione della sua famiglia di elezione, la protagonista si getta in un’avventura rischiosissima per salvare l’altra sua famiglia, quella che pensava dispersa per sempre. Per poi, una volta messe in ordine le cose, come sappiamo da Infinty War e Endgame, tornare a riattaccare ansime i cocci degli Avengers. E continuare così a “mettere una pezza”, ad aggiustare le cose, a far funzionare quelle famiglie in cui si è sentita accolta e a casa, lei che una vera casa non l’ha mai avuta.

Lo sguardo femminile nel cinema di cassetta

Black Widow però si concentra anche su altri aspetti che lo rendono un film del suo tempo su più livelli. In primo luogo la squadra di filmmaker è prevalentemente femminile, e questo dà continuità a quella che speriamo diventi una grande tradizione di registe a cui vengono affidati progetti ad alto budget, così che si possa arricchire anche lo sguardo del cinema di cassetta e non solo quello del cinema d’essay dove le registe donne sono molto più numerose rispetto al cinema di blockbuster. Poi, tutta l’azione del film ha esclusivamente protagoniste donne, quindi non solo Scarlett Johansson, ma anche Rachel Weisz e la fenomenale Florence Pugh, per la quale casa Marvel ha scritto uno dei migliori personaggi di sempre, sostenuti anche dall’infinito carisma della giovane interprete. D’altro canto, a farne le spese sono i personaggi maschili, il già citato villain, assolutamente bidimensionale, interpretato da Ray Winstone, e il buffo Red Guardian di David Harbour, a cui vengono assegnati i siparietti comici che anche in questo caso, come in ogni film Marvel, abbondano. 

Black Widow film Rachel Weisz

Black Widow non va troppo per il sottile quando proclama l’importanza per le donne di liberarsi dai gioghi mentali che la società ci impone, soprattutto quando si trovano in posizioni di svantaggio, sia esso fisico, economico o sociale. E la liberazione finale è un vero e proprio inno alla sorellanza, alla comunità, al darsi pace e alla libertà per la quale vale la pena combattere, alla liberazione.

Scarlett Johansson dice addio a Black Widow

Naturalmente su queste parole e queste considerazioni spicca in tutta la sua fierezza la protagonista. Scarlett Johansson ha fugato ogni possibile dubbio sorto all’annuncio del suo casting, nel 2009, nei panni di Natasha Romanoff, ha avuto le spalle abbastanza larghe da affrontare un mondo di uomini senza mai perdere fascino e dolcezza, ha indossato la tuta di Black Widow con sensualità, con carisma, con intelligenza, perché sono tutte caratteristiche che appartengono a lei e al personaggio, soprattutto ha portato la sua luce al franchise. Il suo sorriso sul grande schermo è rinfrancante, e mentiremmo se non dicessimo che, dopo tutti questi mesi di proiettori spenti, tornare in sala per un grande blockbuster, per una importante esperienza condivisa, non ci fa emozionare almeno un po’.

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Good Omens 2 è l’annunciata seconda stagione di Good Omens, la serie Amazon Original basata sul romanzo best-seller internazionale di Terry Pratchett e Neil Gaiman. Gli attori pluripremiati Michael Sheen (Quiz, Staged) e David Tennant (Des, Staged) torneranno nei ruoli dei protagonisti, l’angelo Azraphel e il demone Crowley, un improbabile duo unitosi per salvare il mondo dall’apocalisse. Le riprese dei sei episodi della seconda stagione di questa serie fantasy dai toni ironici inizieranno più avanti quest’anno in Scozia, per debuttare in seguito su Amazon Prime Video in più di 240 paesi e territori nel mondo.

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Good Omens 2 stagione

Good Omens 2: trama e cast

La nuova stagione esplorerà nuove storie che ampliano il materiale originale alla base della serie per raccontare la sorprendente amicizia tra Azraphel, un angelo pignolo e commerciante di libri rari, e il demone dalla vita frenetica, Crowley. Avendo vissuto sulla Terra sin dall’inizio dei tempi e una volta sventata l’apocalisse, Azraphel e Crowley tornano a condurre una vita tranquilla tra i mortali nel quartiere di Soho a Londra, quando un inaspettato messaggero presenta loro un mistero sorprendente.

In Good Omens 2 oltre a Michael Sheen (Quiz, Staged) e David Tennant (Des, Staged) protagonisti anche Paul Adeyefa (Bancroft, Ransom), Michael McKean (This Is Spinal Tap, Better Call Saul), Gloria Obianyo (Dune, High Life), Miranda Richardson (Stronger, Rams), Maggie Service (Quiz, Red Dwarf XI), Reece Shearsmith  (Inside No. 9, The League of Gentlemen) e Nina Sosanya (Red Joan, Killing Eve, Last Tango in Halifax, Screw).

Jon Hamm (Top Gun: Maverick) tornerà nel ruolo dell’Arcangelo Gabriele nella serie Prime Video Good Omens 2, attualmente in produzione in Scozia. Gabriele sarà aiutato e spalleggiato dagli angeli Michele, interpretato da uno degli attori del cast della prima stagione Doon Mackichan (Toast, Smack the Pony), e Uriel, ruolo interpretato da Gloria Obianyo (Dune, High Life). A loro si uniranno nuovi angeli, Saraqael, interpretata da Liz Carr (Devs, Testimoni silenziosi) e Muriel, interpretata da Quelin Sepulveda (Havoc – Fuori controllo, L’uomo che cadde sulla Terra). Un altro personaggio chiave dell’Inferno in questa stagione sarà interpretato da Shelley Conn (Bridgerton, Gli Irregolari).

La nuova stagione

Neil Gaiman prosegue nel suo ruolo di executive producer e sarà co-showrunner al fianco dell’executive producer Douglas Mackinnon, che ricoprirà nuovamente anche il ruolo di regista. Anche Rob Wilkins, John Finnemore e Josh Cole, Head of Comedy di BBC Studios Productions, saranno executive producer, e Finnemore sarà anche co-sceneggiatore al fianco di Gaiman. Good Omens è basata sull’amatissimo romanzo best seller internazionale ‘Good Omens’ di Terry Pratchett (Hogfather) e Gaiman. La nuova stagione è prodotta da Amazon Studios, BBC Studios Productions, The Blank Corporation e Narrativia.

Neil Gaiman ha dichiarato: “Sono passati trentun’anni da quando è stato pubblicato ‘Good Omens’, il che significa che ne sono passati trentadue dalla notte in cui Terry Pratchett ed io ce ne stavamo nei nostri rispettivi letti in una stanza d’alberto a Seattle, durante una World Fantasy Convention, e progettavamo il sequel. Ho avuto modo di utilizzare alcune parti di quel sequel in Good Omens – ed ecco da dove sono venuti i nostri angeli. Terry non è più qui, ma quando era ancora tra noi avevamo parlato di ciò che volevamo fare con “Good Omens” e di che direzione avrebbe dovuto prendere la storia. E ora, grazie a BBC Studios e Amazon, ho l’occasione di portarla proprio in quella direzione. Ho coinvolto meravigliosi collaboratori e John Finnemore, è salito a bordo per portare il testimone insieme a me. Ci sono moltissime domande che le persone hanno fatto riguardo a ciò che è successo dopo (e anche a ciò che è successo prima) ai nostri angelo e demone preferiti. Ed ecco le risposte in cui speravate. Torneremo a Soho per svelare, attraverso viaggi nel tempo e nello spazio, un mistero che ha inizio con un angelo che se ne va in giro per Soho senza memoria”.

Douglas Mackinnon ha aggiunto: “Portare Good Omens nella mia patria in Scozia per girare una seconda stagione è per me un sogno che si realizza. E con Michael Sheen e David Tennant nuovamente nei ruoli di Azraphel e Crowley abbiamo realmente un angelo e un demone al nostro fianco”.

Rob Wilkins ha affermato: “Terry e Neil hanno sempre saputo che Crowley e Azraphel non erano personaggi da una storia sola e hanno per lungo tempo nutrito piani per ampliare le loro avventure. Le strabilianti performance di David e Michael l’hanno fatta diventare una vera necessità. Terry sarebbe stato certamente molto felice di come hanno dato vita ai suoi personaggi, e entusiasta, come lo sono io ora, che una seconda stagione sia in lavorazione”.

Michael Sheen ha dichiarato: “Personalmente sono contrario, ma il mondo non si salverà da solo, no? Se David e io riusciremo a non cavarcela troppo male, questa potrebbe essere anche la volta buona che riusciamo a concludere il lavoro”.

David Tennant ha aggiunto: “Il ritorno di Good Omens è una fantastica notizia per me, poiché avrò nuovamente l’occasione di lavorare con Michael e di pronunciare le fantastiche parole di Neil. È forse una peggiore notizia per l’universo dato che molto probabilmente significa che ci sarà una nuova minaccia per l’esistenza con cui fare i conti, ma, si sa, un po’ si perde un po’ si vince”.

Good Omens ha debuttato in tutto il mondo su Prime Video come limited series nel maggio del 2019 ed è basata sul romanzo del 1990, Good Omens: The Nice and Accurate Prophecies of Agnes Nutter, Witch, di Terry Pratchett e Neil Gaiman. La prima stagione, vincitrice di un Hugo Award e molto apprezzata da milioni di fan appassionati in tutto il mondo, vede nel cast Michael Sheen, David Tennant, Jon Hamm, Nick Offerman, Jack Whitehall, Miranda Richardson, Adria Arjona, Michael McKean, Anna Maxwell Martin, Mireille Enos, e molti altri.

Con questo annuncio, gli Amazon Studios confermano la loro intesa con Gaiman, con il quale hanno stretto un overall deal.

Rachel Weisz: 10 cose che non sai sull’attrice

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Rachel Weisz: 10 cose che non sai sull’attrice

Rachel Weisz è una di quelle attrici che ha contribuito a cambiare il volto del cinema degli ultimi anni grazie alle sue fantastiche interpretazioni.

L’attrice ha dimostrato sin da subito di essere un’attrice in gamba e di saper scegliere i ruoli migliori per valorizzare il suo talento, entrando subito nel cuore degli spettatori in tutto il mondo.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Rachel Weisz.

Rachel Weisz film

rachel weisz

1. I film e la carriera. La carriera cinematografica dell’attrice è iniziata nel 2994, quando appare sul grande schermo nel film Death Machine, per poi proseguire con Io ballo da sola (1996), Reazione a catena (1996), Lo straniero che venne dal mare (1997), La mummia (1999), Sunshine (1999), Beautiful Creatures (2000) e La mummia – Il ritorno (2001). In seguito, recita in About a Boy – Un ragazzo (2003), Constantine (2005), Fred Claus – Un fratello sotto l’albero (2007), Certamente, forse (2008), Amabili resti (2009) e Dream House (2011). Tra i suoi ultimi film, vi sono Il grande e potente Oz (2013), The Lobster (2015), Youth – La giovinezza (2015), La luce sugli oceani (2016), Rachel (2017), Disobedience (2017), Il mistero di Donald C. (2018) e La favorita (2018).

Black Widow film Rachel Weisz

Nel 2021 sarà al cinema nel panni di Melina Vostokoff al fianco di Scarlett Johansson nell’attesissimo film Black Widow, rimandato più volte a causa dell’emergenza sanitaria che ha colpito il mondo.

2. Ha lavorato in numerose serie tv. Oltre che prestare la propria attività di attrice per il cinema, l’attrice ha lavorato spesso anche in prodotti per il piccolo schermo. Infatti, ha debuttato nel mondo della recitazione grazie alla serie The Advocates nel 1992, per poi proseguire con serie come Ispettore Morse (1993), Sweating Bullets (1993) e Screen Two (1994). Inoltre, ha preso parte in diversi film per la televisione, come White Goods (1994), My Summer with Des (1998) e Page Eight (2011).

3. È anche doppiatrice, produttrice, regista e sceneggiatrice. Nel corso della sua carriera, l’attrice ha sperimentato diversi ambiti del cinema. Infatti, ha vestito i panni della doppiatrice, prestando la propria voce per il film Eragon (2006) e per la serie I Simpson (2010). In quanto produttrice, invece, ha partecipato alla realizzazione dei film The Shape of Things (2003), Radiator (2014) e Disobendience. Inoltre, è stata regista e sceneggiatrice del corto The Thief (2010).

Rachel Weisz marito

4. È sposata da qualche anno. L’attrice si è sposata nel 2011 con il collega Daniel Craig. I due si erano conosciuti un anno prima sul set di Dream House e da quel momento hanno deciso di frequentarsi, fino ad arrivare al matrimonio e non subire nessun tipo di crisi.

5. Ha avuto una storia con un regista. L’attrice ha avuto una lunga storia con il regista Darren Aronofsky. I due, infatti, si sono fidanzati tra il 2001 e il 2002 e sono rimasti insieme per ben 8 anni, fino al 2010. Dopo la loro separazione i due sono rimasti in buoni rapporti.

Rachel Weisz figli

6. È madre di due figli. L’attrice ha avuto due figli da due compagni diversi: infatti, il 31 maggio del 2006 è nato Henry Chance, figlio dell’allora compagno Darren Aronofsky, mentre il primo di settembre del 2018 ha dato alla luce una figlia avuta dal marito Daniel Craig.

Rachel Weisz La mummia

7. Non ha visto questo film come un horror. L’attrice ha dichiarato di non essere una grande fan dei film horror, ma di non far rientrare questo film nella stessa categoria. Come ha detto in un’intervista, “è un hokum, un mondo di fumetti”.

Rachel Weisz La favorita

rachel weisz

8. È la seconda collaborazione con il regista e la collega. Con questo film, l’attrice ha lavorato per la seconda volta con il regista, Yorgors Lanthimos, e con la collega Olivia Colman. I tre, infatti, avevano già lavorato insieme in The Lobster.

9. Ha paragonato il film ad una pellicola del passato. Secondo l’attrice, il film è “come una Eva contro Eva (1950) più divertente e motivata dal sesso.

Rachel Weisz: età e altezza

10. Rachel Weisz è nata il 7 marzo del 1970 a Westminster, Londra, e la sua altezza complessiva corrisponde a 168 centimetri.

Fonti: IMDb, The Famous People

Ron Perlman sarà Optimus Primal in Transformers: Il risveglio

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Ron Perlman sarà Optimus Primal in Transformers: Il risveglio

L’attore americano Ron Perlman presterà la sua voce a Optimus Primal nel nuovo capitolo della saga del franchise Hasbro Transformers intitolato, Transformers: Il risveglio. Perlman noto per aver doppiato innumerevoli videogame tra cui Halo, Fallout, Call of Duty e Turok, ha dichiarato di essere orgoglioso di interpretare questo guerriero coraggioso e onorevole che getterà le basi per un nuovi mondi da esplorare. Transformers: Rise of the Beasts dovrebbe offrire molti nuovi colpi di scena raccontando una storia ambientata nel 1994 a Brooklyn e in Perù. Le scene girate in Perù dovrebbero essere di particolare interesse approfondendo una sorta di connessione tra Inca e i Transformers .

Maximal contro Predator: ecco chi è Optimus Primal e i chi sono i Biocombat

Optimus Primal, discendente dell’attuale Optimus Prime, è il capitano di una nave Maximal da esplorazione e assieme al suo equipaggio finisce fuori rotta durante un inseguimento di una nave Predacon, atterrando su un pianeta sconosciuto. I Maximal, con l’appoggio degli Autobot non ancora senzienti dovranno impedire ai Predacon di aiutare Decepticon. A differenza dei classici Transfomers visti fino ad ora che si trasformavano in veicoli, questi Biocombat assumono le sembianze di mammiferi, uccelli e pesci mentre i loro acerrimi nemici si trasformano in invertebrati e rettili. Dopo il grande successo televisivo dei Transformers negli anni 80, nel 1997 in italia andò in onda Rombi di tuono e cieli di fuoco per i Biocombat (Beast Wars – Transformers).

Il nuovo Transformers: Rise of the Beasts arriverà al cinema nel 2022

In Transformers: Il risveglio Anthony Ramos (Hamilton, In the Heights) e Dominique Fishback (Project Power, Judas and the Black Messiah) saranno i protagonisti umani del film. Ramos interpreterà un ex militare di nome Noah, mentre Fishback interpreterà Elena, una ricercatrice di musei. Il film uscirà nelle sale americane il 24 giugno 2022. Le riprese sono ufficialmente partite. In Italia il titolo ufficiale sarà Transformers: Il risveglio.

Black Widow: 10 cose che solo i fan dei fumetti conoscono su Red Guardian

Alexei Shostakov, meglio conosciuto come Red Guardian, è l’equivalente dell’Unione Sovietica di Captain America. Il personaggio debutterà nel MCU, interpretato da David Harbour, nell’attesissimo Black Widow. Resta da capire in che modo verrà ritratto esattamente Shostakov nel film, dal momento che il personaggio ha una storia molto lunga da cui poter attingere. Nell’attesa, Screen Rant ha raccolto 10 cose che solo i fan dei fumetti conoscono su Red Guardian:

Un legame con il Soldato d’Inverno

Come rivelato in “Captain America Vol. 5”, Alexei Shostakov è rimasto orfano da adolescente quando i suoi genitori sono stati uccisi durante una campagna nazista in Russia, durante la Seconda Guerra Mondiale. Dopo la morte dei suoi genitori, un giovane Alexei fu accolto dall’alto ufficiale sovietico Vasily Karpov, che dopo la guerra sarebbe diventato il capo del segreto programma di sviluppo del super-soldato ad opera del KGB, Dipartimento X.

Nello stesso periodo in cui Alexei veniva addestrato sotto Karpov e il KGB per diventare il futuro Guardiano Rosso, il Dipartimento X stava iniziando il condizionamento mentale che avrebbe trasformato l’ex amico di Captain America, Bucky Barnes, nel micidiale Soldato d’Inverno, un’operazione supervisionata anche dal padre surrogato di Alexei.

Pilota esperto

Sul finire della Seconda Guerra Mondiale, il giovane Alexei, subito dopo aver raggiunto l’età adulta, si arruolò nell’esercito sovietico. Lì, ha dimostrato di possedere una straordinaria attitudine aerea, diventando rapidamente uno dei piloti da combattimento più decorati della Russia.

A causa di questa capacità, dopo la guerra, Alexei fu selezionato per collaudare alcuni degli aerei più sperimentali e potenzialmente pericolosi dell’URSS. La successiva fama e la decorata carriera di combattente che si estendeva fino ai primi giorni della guerra di Corea, avrebbero portato alla sua selezione quando il presidente sovietico Krusciov era determinato a creare la controparte russa di Captain America.

Non è un super-soldato

Nonostante fosse addestrato ed equipaggiato per operare come la versione sovietica di Captain America, a Shostakov non fu mai data alcun Siero del supersoldato, poiché i russi non avevano ottenuto con successo né la versione americana né quella nazista della formula esistente all’epoca.

Piuttosto, Alexei è stato condizionato a raggiungere il massimo delle prestazioni umane dal KGB, basandosi sulla sua visione perfetta, sui riflessi sopra la media e sulla naturale attitudine alla consapevolezza spaziale che aveva già mostrato durante la sua carriera di pilota. Dopo aver padroneggiato diversi stili di combattimento proveniente da tutto il mondo, Shostakov sarebbe diventato l’approssimazione più vicina possibile all’eroe americano, senza mai essere esposto alla leggendaria sostanza che migliora le prestazioni e che potenzia le ispirazioni. 

Ha combattuto contro Captain America e ha perso

Mentre la cronologia del MCU rende improbabile che la loro versione di Alexei Shostakov abbia avuto contatti precedenti con Steve Rogers, la sua controparte dei fumetti lo ha sicuramente fatto. In effetti, la primissima apparizione in un fumetto pubblicato di Shostakov lo ha portato a scontrarsi direttamente con i Vendicatori e il loro leader, Captain America.

Eccitato dalla tanto attesa opportunità di sconfiggere la sua controparte in un combattimento, Alexei, come Red Guardian, ha affrontato Steve Rogers. Battuto dal suo equivalente americano, Alexei si sarebbe successivamente rivoltato contro i suoi partner comunisti, sacrificandosi per salvare gli eroi quando i suoi associati tentarono di eliminarli con mezzi subdoli prevedibilmente malvagi. 

Ronin

Anni dopo che era stato dato per morto dopo il suo incontro iniziale con Captain America e gli Avengers, Alexei Shostakov è tornato: era infatti vivo e in perfetta salute nella miniserie “Widowmaker” del 2010. Avendo abbandonato il suo ruolo originale di Red Guardian, Shostakov ora operava come la versione più recente di Ronin, un’identità che era stata precedentemente utilizzata dall’Avenger Occhio di Falco, tra gli altri.

Nei panni di Ronin, Shostakov ha evitato qualsiasi parvenza del suo precedente eroismo intrinseco, diventando il leader dell’organizzazione criminale organizzata The Dark Ocean Society e mettendo a punto un complicato complotto per distruggere i Vendicatori che credeva lo avessero lasciato per morto in passato. 

Centenario

Mentre la timeline dell’universo dei fumetti Marvel spesso rende quasi impossibile determinare l’età esatta di qualsiasi personaggio, la storia di Alexei Shostakov consente tuttavia di fare alcune ipotesi. Considerando la sua storia come adolescente orfano trasformato in pilota di caccia durante le fasi finali della Seconda Guerra Mondiale, si può dedurre che Shostakov avesse almeno 18 anni intorno al 1944/45. Ciò si allinea con la sua rappresentazione di uomo più o meno di 20 anni durante il coinvolgimento della Russia nella guerra di Corea, iniziata nel 1950.

Con questo lasso di tempo stabilito come canonico, si può presumere che Shostakov oggi debba avere quasi 100 anni, solo leggermente più giovane dello stesso Captain America. Anche se il catalizzatore per la sua capacità di mantenere questa giovinezza deve ancora essere rivelato, gli stretti legami di Alexei con il progetto Winter Soldier, che ha notevolmente esteso la durata della vita dell’agente americano Bucky Barnes catturato durante la Seconda Guerra Mondiale, aprono a molteplici possibili spiegazioni.

La Guardia d’Inverno

Nei moderni fumetti Marvel, La Guardia d’Inverno è nota per essere la versione russa degli Avengers, spesso guidata dalla loro controparte di Captain America, ossia Red Guardian. Nonostante questa ovvia connessione ed essendo ritratto come il loro leader in vari media correlati (tra cui le serie animate), Alexei Shostakov nei fumetti in realtà non è mai stato associato alla squadra.

Invece, la prima incarnazione della versione dei fumetti della Guardia d’Inverno è stata guidata da Josef Petkus, un soldato russo a cui è stata data l’identità di Red Guardian anni dopo la presunta morte in combattimento di Shostakov. In qualità di Avengers della Russia, la Guardia d’Inverno ha vantato l’appartenenza di importanti eroi Marvel come Stella Nera, Dinamo Cremisi e Ursa Major.

Non il primo…

Nonostante sia stato il primo ad assumere l’identità di Red Guardian nei fumetti, retcon futuri avrebbero stabilito che, in realtà, Alexei Shostakov non era il primo vero possessore del mantello del Guardiano Rosso dell’Unione Sovietica.

Come rivelato nel “Namor Annual” del 1991, questo titolo appartiene invece ad Aleksey Lebedev, un soldato russo ispirato a Captain America che ha combattuto al fianco di Rogers e degli eroi alleati, gli Invasori, durante la Seconda Guerra Mondiale. Lebedev, sfortunatamente, sarebbe stato successivamente giustiziato durante le purghe sovietiche degli anni ’50, quando si oppose pubblicamente ai metodi utilizzati dall’esercito russo per creare alla fine il suo successore come Red Guardian, ossia proprio Shostakov. 

… ma neanche l’ultimo

Dal momento che c’è stato almeno un Guardiano Rosso prima di Shostakov, è stato altrettanto confermato che ce ne sono stati anche altri dopo di lui. Quello di Red Guardian è considerato un ruolo importante tra gli eroi nazionalizzati della Russia ed è stato successivamente ricoperto da almeno altri cinque agenti dopo il mandato di Shostakov e Lebedev.

Tra questi figura anche la dottoressa Tania Belinsky, un neurochirurgo che in seguito si sarebbe unito ai Defenders, ma anche Nikolai Krylenko, l’attuale Guardiano Rosso e fratello del membro fondatore dei Champions e agente della Guardia d’Inverno Laynia Petrovna, eroe meglio conosciuto come Darkstar.

Marito di una Vedova

In un momento culminante durante il suo incontro iniziale con i Vendicatori, il Guardiano Rosso si è tolto la maschera, rivelando la sua identità di Alexei Shostakov, che Natasha Romanoff, la Vedova Nera dei Vendicatori, ha immediatamente riconosciuto come suo marito perduto da tempo.

Quando è stato selezionato per diventare Red Guardian, il KGB ha simulato la morte di Alexei fingendo un volo di prova andato storto, vietandogli successivamente qualsiasi contatto con i suoi ex soci all’inizio del suo addestramento. Sconvolta e alla ricerca di un modo per onorare l’eroica eredità del suo “defunto marito”, Natasha sarebbe poi entrata lei stessa nel KGB, dove è stata reclutata nel nascente programma della Stanza Rossa, che alla fine l’ha trasformata nella super-spia e nella futura Vedova Nera.

Fear Street Parte 1: 1994, trailer del film originale Netflix

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Fear Street Parte 1: 1994, trailer del film originale Netflix

Netflix ha diffuso il trailer di Fear Street Parte 1: 1994, il primo film della trilogia horror originale Netflix in arrivo a Luglio.

La trilogia inizia a Shadyside nel 1994. Nel 1994 un gruppo di adolescenti scopre che gli eventi spaventosi che terrorizzano da generazioni la loro città potrebbero essere tutti collegati… e che forse saranno proprio loro le prossime vittime. La trilogia segue l’incubo nella sinistra storia di Shadyside ed è tratta dalla serie horror bestseller di R. L. Stine. Guarda la trilogia di Fear Street solo su Netflix questo luglio.

Guardiani della Galassia Vol. 3: Chris Pratt aggiorna sulle riprese

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In occasione della promozione de La guerra di domani, il nuovo film di Chris McKay che sarà disponibile dal 2 luglio su Amazon Prime Video, Chris Pratt è stato ospite dello show di Jimmy Kimmel. Durante l’intervista, l’attore ha avuto modo di aggiornare sulle riprese di Guardiani della Galassia Vol. 3.

L’interprete di Star Lord ha confermato che le riprese partiranno entro la fine dell’anno: “Cominceremo a girare alla fine di quest’anno e continueremo fino all’inizio del prossimo, quasi sicuramente da novembre ad aprile”. Parlando poi della sceneggiatura del film, ha aggiunto: “Lo script è stato realizzato anni fa perché dovevamo girarlo anni fa. Poi, a causa di eventi imprevisti e a causa della pandemia… Davvero, neanche ricordo tutto quello che è accaduto. Il fatto è che non l’abbiamo più girato quando avremmo dovuto e adesso, grazie a Dio, lo gireremo. Sarà diretto da James Gunn e sarà una figata pazzesca!”

Gli “eventi imprevisti” a cui ha fatto riferimento Pratt si riferiscono, ovviamente, al licenziamento di Gunn dalla Disney e al successivo reintegro del regista. Quest’ultimo ha più volte spiegato che, nonostante tutte le vicissitudini che hanno caratterizzato la pre-produzione del film, la sceneggiatura non ha mai subito cambiamenti significativi dalla prima stesura originale.

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

Shang-Chi: come si è evoluto il design di Abominio?

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Shang-Chi: come si è evoluto il design di Abominio?

Il personaggio di Abominio farà il suo ritorno nel MCU grazie a Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, ma con un aspetto decisamente più evoluto rispetto alla sua ultima apparizione. Sebbene non ci siano più stati film dedicati a Hulk dall’uscita, nel 2008, de L’incredibile Hulk con Edward Norton, ciò non ha impedito al MCU di utilizzare i personaggi apparsi in quel film nel corso degli anni.

Mentre Mark Ruffalo ha poi assunto il ruolo di Bruce Banner, in diversi film abbiamo rivisto, ad esempio, Thunderbolt Ross, interpretato da William Hurt. Tuttavia, uno dei personaggi principali che non è mai più tornato è stato proprio Emil Blonsky, ossia Abominio. Sappiamo che il villain interpretato da Tim Roth tornerà ufficialmente nella serie She-Hulk, ma ora abbiamo la conferma che lo vedremo prima del debutto di quello show. Il trailer ufficiale di Shang-Chi diffuso online la scorsa settimana, infatti, si è concluso con una breve ma importantissima scena, in cui appare – appunto – Abominio, che in precedenza non era stato annunciato in nessuno dei titoli della Fase 4 (in riferimento al grande schermo, ovviamente).

Mentre Shang-Chi e Katy osservano un torneo di combattimenti sotterranei, vediamo Abominio sfidarsi con quello che sembra essere a tutti gli effetti Wong, il fedele braccio destro di Doctor Strange. Non è chiaro, ad oggi, se a tornare nei panni del personaggio sia stato effettivamente Roth o se la produzione abbia utilizzato uno stuntman, né sappiamo se il personaggio avrà un effettivo ruolo all’interno della storia o se la sua presenza sarà relegata esclusivamente a quel breve momento anticipato nel trailer, che probabilmente preparerà il terreno al ritorno di Roth in She-Hulk.

Tuttavia, dal trailer di Shang-Chi è chiaro che Abominio non è lo stesso personaggio che abbiamo visto ne L’incredibile Hulk. Dato che sono passati più di 10 anni dall’ultimo di quel film, è naturale che sia cambiato. Visivamente, Abominio sembra ora molto più fedele alla sua controparte fumettistica rispetto a quanto abbiamo visto nel film di Louis Leterrier. Anche se il personaggio mantiene le stesse dimensioni, i tratti del viso si sono evoluti rispetto alla versione del 2008. L’ultima volta che i fan hanno visto Abominio, Emil si era appena trasformato nella bestia, ma sembra essere mutato ulteriormente in base al trailer di Shang-Chi.

La serie She-Hulk spiegherà l’evoluzione del design di Abominio?

Qualcosa che mancava alla prima versione del cattivo erano le sue orecchie alettate, ma a giudicare dal trailer del cinecomic con Simu Liu sembra che i Marvel Studios abbiano rimediato a questo errore e realizzato una versione del cattivo più vicina al materiale originale. Anche se Emil è un umano mutato, il design del 2008 presentava un design del viso troppo vicino a quello di una qualsiasi persona, soprattutto l’area attorno alla bocca. Le immagini del trailer fanno sembrare questa nuova versione di Abominio molto più equilibrata rispetto alla precedente. Se Abominio avrà soltanto un cameo in Shang-Chi, la speranza è che sia la serie She-Hulk a spiegare quest’evoluzione in termini di look.

L’uscita nelle sale di Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli è fissata al 3 settembre 2021. Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12The Glass Castle e Il Diritto di Opporsi con Michael B. JordanJamie Foxx e Brie Larson, è stato scelto per dirigere il film, che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Wonder Woman 1984).

Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung Chiu-wai nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.

Pierce Brosnan sul nuovo James Bond: “Penso a Idris Elba o Tom Hardy”

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Creato dalla mente dello scrittore Ian Fleming nel 1953, il personaggio di James Bond, apparso per la prima volta come protagonista di un libro, è diventato uno dei più iconici della storia del cinema, interpretato da ben sette attori differenti nel corso degli anni.

Tra questi, c’è stato anche Pierce Brosnan, erede di Timothy Dalton, che ha interpretato 007 dal 1995 al 2002, precisamente in GoldenEye, Il domani non muore mai, Il mondo non basta e La morte può attendere. Sebbene l’attore abbia avuto successo anche grazie ad altri generi cinematografici e ad altri ruoli, il fandom di 007 brama ancora la sua opinione in merito a tutto ciò che riguarda Bond, soprattutto in merito a chi sarebbe, dal suo punto di vista, il candidato ideale per sostituire l’attuale Bond in carica, ossia Daniel Craig.

Durante la promozione del suo nuovo film False Positive, Brosnan ha discusso la questione con People, rivelando che sono ben due i nomi che gli vengono in mente quando si tratta di riflettere sulla prossima incarnazione dell’agente: “Mi viene in mente Idris Elba. Ha una presenza scenica davvero potente e una tensione vocale senza precedenti. Sarebbe magnifico. E poi ci sarebbe anche Tom Hardy, che può fare davvero grandi cose. Entrambi possono farle, in realtà. Daniel ha lasciato un’impronta davvero indelebile, e quindi ora c’è la possibilità di andare avanti percorrendo nuove strade.”

Ricordiamo che Daniel Craig vestirà per l’ultima volta i panni di James Bond in No Time to Die, che sarà diretto e co-scritto da Cary Fukunaga e interpretato, tra gli altri, anche da Rami Malek, Léa Seydoux, Christoph Waltz, Lashana Lynch e Ana de Armas. Il film, posticipato innumerevoli volte a causa della pandemia di Coronavirus, arriverà nelle sale italiane il prossimo 30 settembre.

Scarlett Johansson sull’addio a Vedova Nera: “Mi mancherà la mia famiglia Marvel”

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Scarlett Johansson ha detto che lasciarsi alle spalle il ruolo di Natasha Romanoff dopo aver recitato in Black Widow è stata una sensazione “dolceamara”. La Johansson è stata ospite dello show Good Morning America della ABC (via CBR) per promuovere il film di Cate Shortland e ha parlato dell’addio al personaggio che ha interpretato nel MCU per oltre un decennio.

“Penso che sia dolceamaro. Ho trascorso un decennio incredibile lavorando con la mia famiglia Marvel. Mi mancherà non vederli ogni 18 mesi o due anni, come quel tipo di milestone che attendi sempre con impazienza”, ha detto l’attrice. “Ma sono davvero orgogliosa di questo film e penso che sia fantastico concludere in bellezza. Questo film è molto diverso da qualsiasi altro film Marvel che abbiamo fatto finora, quindi sì… come ho già detto, è una sensazione dolceamara.”

Black Widow, che arriverà nelle sale il 7 luglio e su Disney+, con Accesso Vip, il 9 luglio, arriva dopo una serie di innumerevoli rinvii a causa della pandemia di Coronavirus. Il film può considerarsi a tutti gli effetti come il capitolo finale della storia di Natasha Romanoff, ambientato dopo gli eventi di Captain America: Civil War.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e su Disney+ con Accesso Vip il 9 luglio.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

I Fantastici 4: Doug Jones svela che il suo Silver Surfer non era solo CGI

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L’attore Doug Jones, noto soprattutto per le sue partecipazioni a film fantasy, horror e sci-fi, ha interpretato Silver Surfer ne I Fantastici 4 e Silver Surfer del 2007. Di recente, l’attore ha condiviso via Twitter uno scatto inedito dal backstage del film, attraverso cui ha confermato che il personaggio non prese vita esclusivamente grazie alla CGI.

Nella didascalia che ha accompagnato lo scatto, Jones ha scritto: “Se pensavate che il mio Silver Surfer da I Fantastici 4 e Silver Surfer fosse solo CGI, questa foto dal backstage delle riprese, scattata 15 anni fa, dimostra il contrario. I miglioramenti in CGI furono aggiunti in post-produzione.”

Lo scorso aprile, il regista Adam McKay – noto per aver diretto La grande scommessaVice – L’uomo nell’ombra e l’attesissimo Don’t Look Up – aveva rivelato di essere ancora interessato a realizzare un film interamente dedicato a Silver Surfer. A tal proposito, aveva spiegato: “Silver Surfer è stato complicato. C’era qualcosa al riguardo, perché l’abbiamo approfondito un paio di anni fa. Poi qualcosa si è intromesso nel processo. Potrei ricordare male, ma c’era un motivo per cui alla fine non se n’è fatto nulla… forse qualcun altro ci stava già lavorando. Sarebbe molto facile, adesso, usare la sua storia per creare una sorta di allegoria ambientale. Penso che potrebbe essere un film incredibile. Visivamente parlando, potrebbe essere il film Marvel più sbalorditivo che sia mai stato realizzato. Non ho perso interesse nel progetto. In effetti, ora che me lo dici, forse farò una telefonata e cercherò di capire cosa sta succedendo…”

Il futuro de I Fantastici 4 sul grande schermo

A proposito de I Fantastici 4, dopo il due film usciti rispettivamente nel 2005 e 2007 (entrambi diretti da Tim Story) e dopo il disastroso reboot del 2005 di Josh Trank, ricordiamo che i Marvel Studios, dopo l’acquisizione di Fox da parte di Disney, hanno ufficialmente messo in cantiere un nuovo film dedicato alla prima grande famiglia Marvel, che sarà diretto da Jon Watts, regista della saga di Spider-Man con Tom Holland.

Animali Fantastici 3: Mads Mikkelsen voleva parlare di Grindelwald con Johnny Depp

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In una recente intervista con il Times, Mads Mikkelsen è tornato a parlare del ruolo di Gellert Grindelwald nell’attesissimo Animali Fantastici 3, rivelando che avrebbe voluto parlare con Johnny Depp prima di accettare la parte.

L’attore danese, visto di recente in Un altro giro di Thomas Vinterberg (premiato con l’Oscar al miglior film straniero), ha raccontato che il processo di casting è stato abbastanza frettoloso, poiché la Warner Bros. aveva bisogno nell’immediato di un sostituto di Depp. Mikkelsen ha spiegato che non era a conoscenza dei motivi per cui il collega fosse stato allontanato dal film e, soprattutto, se questi potessero ritenersi “validi”. Ha poi ammesso che gli sarebbe piaciuto discutere con lui del personaggio, ma semplicemente non lo conosceva abbastanza bene per poterlo fare.

“Non so cosa sia successo nella sua vita privata e non so se sia stato giusto che abbia perso il lavoro. Sapevo soltanto che dovevano andare avanti”, ha spiegato Mads Mikkelsen. “Mi sarebbe piaciuto parlare con lui del ruolo se ne avessi avuto la possibilità, ma semplicemente non lo conosco così bene. Mi hanno chiamato e avevano una certa fretta… ho amato la sceneggiatura e così ho accettato. So che la vicenda è stata controversa per molte persone, ma spesso le cose vanno in questo modo.”

Poi ha aggiunto: “Non ho mai voluto copiare quello che ha fatto Johnny. Lui è un attore magistrale, quindi copiarlo sarebbe stato un suicidio creativo. Dovevo pensare a come fare mio il personaggio e al tempo stesso creare una sorta di ponte tra le nostre due interpretazioni. Il mio approccio è stato diverso e anche il look è un tantino diverso. Tuttavia, dovrete aspettare l’uscita del film il prossimo anno per scoprirlo.”

La data di uscita di Animali Fantastici 3

Sappiamo che Animali Fantastici 3 è attualmente in produzione presso gli Studi Leavesden, siti a Nord-Ovest di Londra. Gran parte del cast de I Crimini di Grindelwald tornerà, inclusi Eddie RedmayneKatherine Waterston, Dan Fogler, Alison Sudol, Ezra Miller Jude Law nei panni del giovane Albus Silente. Animali Fantastici 3 uscirà il 15 luglio 2022.

John Wick 4: pubblicata la prima foto dal set

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John Wick 4: pubblicata la prima foto dal set

Lionsgate svela la prima foto dal set di John Wick 4, nei cinema il prossimo maggio. Keanu Reeves torna a vestire i panni del killer in abito scuro più ricercato di sempre, assetato di vendetta per il tradimento dell’amico Winston e con l’obbiettivo di smantellare la Gran Tavola.

L’uscita del quarto capitolo era già stata confermata durante le riprese di John Wick 3, ma sfortunatamente per via della pandemia di COVID-19 e degli impegni di Stahelski nel lavorare con Lana Wachowski su The Matrix 4 ha costretto i produttori a far slittare di un’anno il rilascio nelle sale cinematografiche. Le riprese partiranno a giugno e attraverseranno il mondo da Berlino a Parigi fino in Giappone. Non molto possiamo ipotizzare da questa foto, ma è interessante notare che il logo sulla sedia manca la parola “Capitolo”, cosa che invece nei film precedenti c’era.

John Wick 4 Officially Starts Production - The News Motion

John Wick un successo inaspettato

L’universo “John Wick” è destinato a espandersi dopo il grande successo riscosso con la prima apparizione nel 2014, arriva così la conferma di un quinto film e uno spin-off intitolato Ballerina. Pensate che con il primo film ha totalizzato a livello mondiale 89 milioni di dollari, con il secondo capitolo è riuscito a raddoppiare le cifre al botteghino arrivando a 170 milioni e ha concluso con John Wick 3 Parabellum con 76 milioni di dollari in solo una settimana. Ora si pensa già a una serie televisiva di tre episodi incentrata sul The Continental ambientata negli anni ’70.

John Wick 4, il film

John Wick 4 uscirà al cinema giovedì  il 27 maggio 2022. Distribuito da Warner Bros. Pictures.

Aquaman 2: al via alle riprese, ecco la prima foto di James Wan

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Aquaman 2: al via alle riprese, ecco la prima foto di James Wan

Le riprese di Aquaman 2: The Lost Kingdom sono iniziate, e a confermarcelo è una foto postata dallo stesso regista James Wan sul suo profilo instagram. Il secondo capitolo del cinecomic targato Dc comics proseguirà la storia di Arthur re di Atlantide interpretato da Jason Momoa assieme all’intero cast originale: Amber Heard, che tornerà nei i panni di Mera, Dolph Lundgren che sarà il padre di Mera, e poi ci sarà ancora Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo film su Aquaman.

Le riprese del film che dovevano partire a luglio nel Regno Unito, sembrano essere state anticipate ed è apparso questo emblematico titolo: Necrus. E’ evidente il collegamento alla città sottomarina dei fumetti DC Comics, che secondo la mitologia, esiste solo per brevi intervalli di tempo e non rimane mai nello stesso luogo. Che sia questo il regno perduto?

Al via le riprese di Aquaman and the Lost Kingdom: l'annuncio di James Wan • Universal Movies

Aquaman 2, il film

Aquaman 2 uscirà al cinema il 15 dicembre 2022 distribuito da Warner Bros Italia.  Vi ricordiamo che Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe nel sequel di Aquaman, film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Diverse fonti fanno sapere che gli studios vorrebbero riportare James Wan dietro la macchina da presa per Aquaman 2 ad una condizione: che sia lui a scegliere il gruppo di sceneggiatori e a seguire da vicino il processo di sviluppo.

Tom à la ferme: trama, cast e curiosità sul film di Xavier Dolan

Tom à la ferme: trama, cast e curiosità sul film di Xavier Dolan

Ormai affermatosi come uno dei nomi più importanti e originali del nuovo cinema canadese e internazionale, il regista Xavier Dolan ha diretto nel 2013 il suo primo film non nato da una sua idea originale. Se J’ai tué ma mère, Les Amours Imaginaires e Laurence Anyways erano frutto di suoi soggetti, per Tom à la ferme (qui la recensione) egli ha invece tratto spunto dall’omonima opera teatrale scritta da Michel Marc Bouchard. Nonostante ciò, egli ha comunque dato vita a tutti i suo interessi come autore, dalla ricerca della propria identità alla fuga dagli opprimenti dettami borghesi. Tutto ciò contenuto all’interno di un’opera che nel suo indagare l’animo umano si fa racconto universale.

Scritto insieme allo stesso Bouchard, il film ha visto, rispetto al testo teatrale, l’introduzione di più personaggi e ambientazioni. Ciò ha permesso di ampliare la portata del racconto e il passato dei protagonisti. La volontà di dar vita a questo racconto nasce anche dal desiderio di Dolan di distaccarsi da quanto fino a quel momento prodotto. Se i tre precedenti film narravano di amori impossibili, con Tom à la ferme egli vira su un thriller psicologico intriso di violenza e brutalità, le quali nascondono ovviamente sentimenti e motivazioni particolarmente profondi. Attraverso la composizione delle inquadrature, i colori e le scelte di fotografia, egli dà così vita ad un nuovo racconto che scava in tutto ciò.

Presentato, a differenza dei suoi precedenti film, non al Festival di Cannes ma a quello di Venezia, il nuovo film di Dolan è stato accolto da grandi apprezzamenti di critica e pubblico. Ad oggi, si tratta di uno dei film più complessi e conturbanti del giovane regista, sempre più riconosciuto per il suo talento. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Tom à la ferme: la trama del film

Protagonista del film è Tom, un giovane editor pubblicitario di Montréal. La sua vita viene improvvisamente scossa dalla morte per un tragico incidente del suo amante Guillaume. Deciso a dare un estremo saluto al ragazzo, Tom intraprende un viaggio per recarsi nella campagna dove egli viveva, partecipando così al funerale di quello che era stato il suo grande amore. Una volta sul luogo, però, si imbatte in una comunità particolarmente chiusa, tanto geograficamente quanto mentalmente. In particolare, Tom rimane scioccato nello scoprire che nessuno sappia di lui e dell’omosessualità di Guillaume.

Nessuno ad eccezione del fratello di quest’ultimo, Francis, che avvicinatosi a Tom gli impone violentemente il silenzio. Tom è così costretto a presentarsi come un semplice amico, ignaro che la sua presenza lì sarà ben più che breve. La madre di Guillaume e Francis, Agathe, lo invita infatti a rimanere da loro per qualche giorno. Un invito che invece Francis applica con la forza. Tom si ritrova ben presto intrappolato in un contesto dal quale sembra impossibile scappare. Più il difficile rapporto con Francis si fa intenso, più Tom inizia però a provare dei sentimenti per il ragazzo, cosa che lo metterà in serio pericolo.

Tom a la ferme cast

Tom à la ferme: il cast del film

Ad interpretare il protagonista, Tom, vi è lo stesso Xavier Dolan, che torna a recitare per sé stesso dopo il non averlo fatto per il suo precedente film. Per assumere i panni del personaggio, egli decise inoltre di assegnare a questo una serie di colori dominanti, che potessero farlo confondere con quelli degli ambienti in cui si svolge la storia. Per questo, motivo, Dolan si tinse i capelli di un biondo dorato simile a quello che si ritrova nei campi di grano visibili nel film. Il personaggio di Guillaume, invece, non compare nel testo teatrale. Per il film, invece, questo è stato introdotto brevemente grazie ad alcuni flashback. Ad interpretarlo vi è l’attore statunitense Caleb Landry Jones, visto anche in Get Out e Tre manifesti a Ebbing, Missouri.

Per il ruolo di Agathe, la madre di Guillaume e Francis, egli ha poi scelto l’attrice Lise Roy, la quale aveva già interpretato il personaggio per la rappresentazione teatrale della storia. Dolan era infatti rimasto impressionato dall’interpretazione di lei dopo averla vista sul palcoscenico. L’attore Pierre-Yves Cardinal è invece il violento Francis. Questi si era già reso celebre grazie al film di Denis Villeneuve Polytechnique, ed ha poi recitato anche in Mommy, successivo film di Dolan. Per la sua interpretazione in Tom à la ferme è stato anche cadidato come miglior attore in un ruolo secondario ai Canadian Screen Awards. Infine, l’attrice Évelyne Brochu compare nei panni di Sarah, la ragazza che Guillaume spacciava per sua fidanzata.

Tom à la ferme: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Tom à la ferme è infatti disponibile nel catalogo di Chili e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente, in prima TV assoluta, nel palinsesto televisivo di lunedì 28 giugno alle ore 21:15 sul canale Cielo.

Fonte: IMDb

Regina King: 10 cose che non sai sull’attrice

Regina King: 10 cose che non sai sull’attrice

A lungo nota principalmente per i suoi ruoli televisivi, l’attrice Regina King si è negli ultimi anni riaffermata come una delle interpreti più talentuose della sua generazione. Grazie ad una serie di ruoli importanti, si è così non solo consacrata a livello internazionale, ma è anche uno dei nomi di punta di cui con molta probabilità si parlerà di più nei prossimi anni. Capace di spaziare tra generi diversi e dare vita a personaggi sempre inediti, la King ha poi dimostrato abilità di ogni tipo, non limitandosi alla sola recitazione.

Ecco 10 cose che non sai di Regina King.

Regina King: i suoi film e le serie TV

1. È nota per i suoi tanti film. La King inizia a recitare per il cinema nel 1991 per Boyz n the Hood. Successivamente compare in celebri film come Jerry Maguire (1996), Nemico pubblico (1998), L’asilo dei papà (2003), Una bionda in carriera (2003), Ray (2004), con Jamie Foxx, Miss F.B.I. – Infiltrata speciale (2005), Year of the Dog (2007) e Matrimonio in famiglia (2010). Dopo un’assenza dal grande schermo di otto anni, vi torna recitando in Se la strada potesse parlare (2018), grazie al quale ottiene popolarità internazionale. Prossimamente l’attrice sarà protagonista del film wester The Harder They Fall, atteso per il 2021 e dove recita accanto a Zazie Beetz e Idris Elba.

2. Ha recitato in diverse celebri serie. L’attrice inizia la propria carriera grazie alla serie 227, dove recita dal 1985 al 1990. Successivamente, ottiene nuovi ruoli in televisione grazie a titoli come 24 (2007), Southland (2009-2013), The Big Bang Theory (2013-2019), con Jim Parsons, Shameless (2014), The Strain (2014) e nella serie antologica American Crime (2015-2017) recitando nelle prime tre stagioni nei ruoli di Terri LaCroix, Aliyah Shadeed e Kimara Walters. Successivamente compare anche in alcuni episodi di The Leftovers – Svaniti nel nulla (2015-2017), con Justin Theroux, e Seven Seconds. Nel 2019 è invece protagonista di Watchmen, serie sequel dell’omonima graphic novel.

3. Ha diretto un film molto apprezzato. Dopo aver ricoperto già in passato il ruolo di regista per alcuni episodi di varie serie televisive, l’attrice ha infine esordito alla regia del suo primo lungometraggio. Presentato in anteprima fuori concorso a Venezia, questo è Quella notte a Miami…, adattamento dell’omonima pièce teatrale del 2013, che narra le vicende prima reali e poi immaginarie di un incontro tra il pugile Cassius Clay, l’attivista Malcolm X, il cantante Sam Cooke e il giocatore di football Jim Brown. Il film ha poi ottenuto tre nomination all’Oscar.

Regina King Oscar

Regina King agli Oscar

4. Ha vinto l’ambita statuetta. Nel 2019 l’attrice si è consacrata a livello internazionale grazie alla sua vittoria del premio Oscar come miglior attrice non protagonista. Ad averle fatto ottenere il prestigioso riconoscimento è stata la sua struggente interpretazione nel film Se la strada potesse parlare, dove interpreta Sharon Rivers, la madre della protagonista Clementine. Nel ritirare il premio, l’attrice ha dedicato la sua vittoria allo scrittore e filantropo afroamericano e apertamente omosessuale James Baldwin, autore del testo su cui si basa il film.

Regina King in The Big Bang Theory

5. Ha avuto un ruolo ricorrente nella sit-com. Tra il 2013 e il 2019 l’attrice è comparsa in sei episodi della popolare sit-com The Big Bang Theory nei panni di Janine Davis. Questa è la responsabile del dipartimento risorse umane dell’Università, nonché oggetto di particolari lusinghe da parte dei quattro ragazzi protagonisti. La King ha interpretato il ruolo per la prima volta nell’episodio The Egg Salad Equivalency, il dodicesimo della sesta stagione. Compare poi per l’ultima volta in The Inspiration Deprivation, diciannovesimo episodio della dodicesima stagione.

Regina King in Watchmen

6. Si è preparata al personaggio in modo particolare. Per dar vita alla protagonista della serie, Angela Abar alias Sorella Notte, l’attrice ha seguito una serie di rigide richiesta da parte dell’ideatore Damon Lindelof. Questi le ha chiesto di non guardare il film del 2007 né di leggere la graphic novel su cui si basa la storia. Poiché il suo personaggio è totalmente inedito e non presente in queste opere, l’attrice avrebbe dovuto sapere tutto quello che le occorreva soltanto leggendo la sceneggiatura della serie. Nessuna altra fonte esterna è stata dunque da lei consultata, cosa che le ha anche dato buona possibilità di improvvisazione.

7. Ha vinto un importante premio per il suo ruolo. Grazie al personaggio di Angela Abar, la King ha ottenuto numerosi riconoscimenti. Il più prestigioso di tutti è stato l’Emmy vinto nel 2020 come miglior attrice protagonista in una miniserie o film per la televisione. Per lei non si è trattato del primo premio di questo tipo, avendo già precedentemente vinto ben tre Emmy. Quest’ultimo, però, è il secondo come attrice protagonista.

Regina King Watchmen

Regina King è su Instagram

8. Ha un account personale. L’attrice è presente sul sociale network Instagram con un profilo verificato attualmente seguito da 2,1 milioni di follower. Qui, con oltre 300 post, l’attrice è solita condividere momenti della sua vita privata, che la ritraggono in momenti di svago o durante viaggi in compagnia di amici o della propria famiglia. Si possono però ritrovare anche numerose immagini o video relativi alla sua attività come attrice, permettendo così ai suoi fan di rimanere aggiornati sui suoi progetti. Infine, molti sono i suoi post relativi a cause sociali di cui lei è forte sostenitrice.

Regina King e Ian Alexander

9. È stata sposata con un attore. Della vita privata e sentimentale della King si sa molto poco. L’attrice è infatti solita non rivelare molto di tali aspetti della sua vita, preferendo tenere lontani i riflettori da tutto cio. È però noto il suo matrimonio dal 1997 al 2007 con l’attore Ian Alexander Sr.. La coppia, oggi divorziata senza aver fornito motivazioni in merito, ha anche avuto un figlio, oggi venticinquenne. Questo, chiamato Ian Alexander Jr., è anche stato visto in diverse occasioni come accompagnatore della madre sui red carpet a cui quest’ultima partecipava.

Regina King: età e altezza dell’attrice

10. Regina King è nata a Los Angeles, in California, il 15 gennaio del 1971. L’attrice è alta complessivamente 160 centimetri.

Fonte: IMDb

Loki: la clip dal finale di metà stagione

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Loki: la clip dal finale di metà stagione

Disney+ ha diffuso un nuovissimo ed emozionante sneak peek di metà stagione della serie Marvel Studios LOKI, in streaming in esclusiva sulla piattaforma. LOKI è la nuova serie originale targata Marvel Studios che ha debuttato lo scorso 9 giugno, con i nuovi episodi disponibili ogni mercoledì fino al finale di stagione che arriverà su Disney+ il 14 luglio.

LOKI segue le vicende del dio dell’Inganno quando esce dall’ombra di suo fratello, in una nuova serie che si svolge dopo gli eventi di Avengers: Endgame. Tom Hiddleston torna nei panni del protagonista, insieme a Owen Wilson, Gugu Mbatha-Raw, Sophia Di Martino, Wunmi Mosaku e Richard E. Grant. Kate Herron è la regista, mentre Michael Waldron è il capo sceneggiatore.

Songbird: recensione del film con KJ Apa

Songbird: recensione del film con KJ Apa

Con Songbird di Adam Mason, protagonisti KJ Apa e Sofia Carson, siamo alle prese con la produzione cinematografica dell’era Covid. Si tratta infatti di un film girato a Los Angeles durante la pandemia di Covid-19. Il regista e sceneggiatore Adam Mason promette di tuffarsi nel lato più inquietante della pandemia, proiettando lo spettatore in un futuro prossimo orwelliano di controllo e confinamento polizieschi, dove la speranza di un mondo diverso è nelle mani di due giovani innamorati.

La trama di Songbird

Los Angeles, 2024. Dopo quattro anni di lockdown, un virus mortale continua a mutare e ora la viariante Covid-23 fa il cinquanta per cento dei morti. Gli infetti vengono confinati in appositi dipartimenti senza contatto con l’esterno. Da qui difficilmente si esce vivi. Per tutti gli altri c’è il confinamento nelle proprie case, dalle quali non uscire per nessun motivo, in uno stato di polizia che non lascia scampo. Gli unici liberi di circolare sono gli immuni al Covid-23, muniti di braccialetti gialli di riconoscimento. Nico, KJ Apa, è uno di loro. Fa consegne in tutta la città in sella alla sua bicicletta ed è innamorato di Sara, Sofia Carson, che vive con la nonna, Elpidia Carrillo. I ragazzi sognano di poter fuggire lontano. Mentre Nico cerca un modo per pocurare i laciapassare per immuni alle due donne, la situazione precipita. Sara rischia di essere portata nella zona di quarantena e di non fare più ritorno. In una corsa contro il tempo, Nico cerca di impedirlo, chiedendo aiuto a Piper e William Griffin, Demi Moore e Bradley Whitford. Ci riuscirà?

Adam Mason e il suo cast

Adam AJ Mason, inglese di Cambridge, classe 1975, frequenta da un po’ i territori del thriller. Nel 2015 ha diretto Hangman, mentre è stato sceneggiatore di lavori come Conspiracy – La cospirazione di Shintaro Shimosawa con Al Pacino e Anthony Hopkins. È però anche un videomaker musicale. Ha lavorato con band come Alice in Chains e Korn. Per questo suo ritorno dietro la macchina da presa si avvale della produzione di Michael Bay – già regista a sua volta di film come Armageddon e Pearl Harbor  che lo affianca con la sua Platinum Dunes.

Songbird film recensione

Per interpretare i due protagonisti, Mason sceglie KJ Apa – l’Archie Andrews della serie tv Riverdale – e Sofia Carson – attrice e cantante che ha interpretato il ruolo di Evie nel film Disney per la tv Descendants ed è stata protagonista del musical Cinderella story: Se la scarpetta calza di Michelle Johnstone. Accanto a loro Bradley Whitford, Alexandra Daddario, Demi Moore e Peter Stormare.

Un film sul Covid oggi

Oggi si capisce fin troppo, dopo aver vissuto un anno e mezzo di pandemia, lo scenario dipinto da Mason. Esasperato e distopico sì, ma che adesso potrebbe apparire perfino realistico. Songbird ben descrive le paure, prima tra tutte quella del contatto umano, che porta l’uomo lontano dalla propria natura; il senso di costrizione e privazione cui conduce una pandemia. Questi sono poi accentuati dal tipo di gestione militare che viene messa in atto nel film. La legge marziale è in vigore e l’esercito spara a chi viola il coprifuoco. Uno scenario senz’altro per nulla rassicurante. C’era da aspettarsi che molti registi avrebbero attinto all’esperienza della pandemia per fare cinema. Un’esperienza globale e una sorta di “esperimento di massa” che non si poteva pensare sarebbe rimasto fuori dalla settima arte. Stigmatizzarli per questo o giudicare il loro lavoro perciò inopportuno, appare inutile. Semmai, quello che c’è da chiedere a un regista che si avvicina a una tale delicata materia, è cercare di non volare troppo basso. In questo periodo, infatti, con un tema così, Mason ha gioco facile ad accaparrarsi l’attenzione dello spettatore, che in parte si immedesima nella vicenda per forza di cose. Come ha gioco facile a immortalare una metropoli scenograficamente deserta. Sarebbe un vero peccato disperdere questo potenziale.

La strada più facile, meno originale e poco stimolante

 Quello che il film non fa è proprio approfittare di questo clima e dell’attenzione dello spettatore per raccontare una storia davvero interessante, o ripagare chi guarda con spunti di riflessione stimolanti. Inserisce dei cenni che potrebbe sviluppare meglio e che avrebbero meritato più attenzione: sulla gestione della pandemia, sugli oscuri traffici di chi vi lucra, ad esempio, ma poi banalizza. Il personaggio del capo dipartimento interpretato da Peter Stormare appare solo come un pazzo esaltato, un caso isolato, più che parte di un sistema. Così come la diabolica coppia Moore – Whitford gode almeno in parte di una inopinata quanto poco credibile conversione. Tutti e tre sono personaggi dal buon potenziale, interessanti da approfondire, interpretati dalla parte più succulenta e abile del cast, e avrebbero meritato uno sviluppo maggiore, insieme anche alla figura di Alexandra Daddario.

Un teen drama romantico con contorno di pandemia

Tutta questa parte, che poteva essere sostanziosa, è invece sacrificata in favore di una trama action e romantica prevedibile, che scorre senza guizzi, infilandosi a pieno nel cliché del cavaliere senza macchia che sfida mille pericoli per salvare la sua bella rinchiusa nella casa-fortezza. Un romanticismo smielato e retorico condisce il tutto, mentre KJ Apa e Sofia Carson fanno ciò che possono, anche loro senza guizzi. Infine, da notare la pretesa di infilare nel discorso narrativo anche il tema dell’Afghanistan e dei suoi reduci. La sceneggiatura di Mason assieme a Simon Boyes poteva essere pensata e gestita meglio. Il montaggio di Geoffrey O’Brien dà il giusto ritmo.

Mentre le musiche di Lorne Balfe sono adatte alla chiave romantico-adolescenziale scelta dal regista, ma tradiscono le aspettative di quanti speravano in qualcosa di più incisivo da chi frequenta Alice in Chains e Korn.

Dove e quando vederlo

L’uscita in sala di Songbird, prodotto da Platinum Dunes e STX Films, distribuito da Notorious Pictures, è prevista per il prossimo 30 giugno.

Tobey Maguire torna sul grande schermo in Babylon di Damien Chazelle

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Dopo 7 anni lontano dal grande schermo, Tobey Maguire torna a far parlare di se entrando a far parte del cast dell’ ultimo film del regista di La La Land: Damien Chazelle. Babylon sarà una ode alla vecchia Hollywood degli anni ’20 con un cast stellare composto da Brad Pitt, Margot Robbie, Olivia Wilde e Phoebe Tonkin. L’attore è stato al centro di un intenso dibattito dei fan Marvel sulla veridicità della sua presenza nel Spiderman No Way home, dove si ipotizzava l’esistenza di un multiverso alternativo che comprendesse tutti gli Spiderman dal 2002 a oggi. Questa notizia è poi stata smentita dall’attore stesso in una recente intervista. In tutti questi anni comunque Maguire ha prodotto alcuni progetti come Brittany non si ferma più, film di Paul Downs Colaizzo, Migliori nemici e Io sono nessuno.

Babylon, il film

Babylon uscirà al cinema il 25 dicembre 2022, in un numero limitato di sale (al fine di renderlo eleggibile per gli Oscar del 2023) per poi a partire dal 6 gennaio 2023 essere distribuito su scala nazionale da Eagle Pictures / Paramount Pictures Italia. Babylon in streaming arriverà circa sei mesi dopo l’uscita in sala.

Dante: al via le riprese del film di Pupi Avati

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Dante: al via le riprese del film di Pupi Avati

Sono iniziate oggi le riprese di Dante, il nuovo film di Pupi Avati che torna dietro la macchina da presa dopo il successo ottenuto con Lei mi parla ancora. Il film narra la vita del sommo poeta Dante Alighieri raccontato da Giovanni Boccaccio, primo biografo del padre della lingua italiana. Nel suo “Trattatello in Laude di Dante” Boccaccio ripercorre gli eventi della sua vicenda umana, una storia molto complessa in un succedersi di luci e ombre destinati in gran parte a rimanere tali.

Il soggetto e la sceneggiatura sono di Pupi Avati. Tra gli interpreti principali: Sergio Castellitto (Giovanni Boccaccio), Alessandro Sperduti (Dante giovane), Enrico Lo Verso (Donato degli Albanzani), Alessandro Haber (Abate di Vallombrosa), Gianni Cavina (Piero Giardina), Leopoldo Mastelloni (Bonifacio VIII), Ludovica Pedetta (Gemma Donati), Romano Reggiani (Guido Cavalcanti), Carlotta Gamba (Beatrice), Paolo Graziosi (Alighiero di Bellincione), Mariano Rigillo (Meneghino Mezzani), Valeria D’Obici (Suor Beatrice), Giulio Pizzirani (Dante anziano), Erica Blanc(Gemma Donati anziana), Morena Gentile (Donna gozzuta), Milena Vukotic (Rigattiera).

Le riprese di Dante dureranno undici settimane tra Umbria, Marche, Toscana, Emilia Romagna e Roma. Il film, prodotto da Antonio Avati, è una produzione Duea Film con Rai Cinema e sarà distribuito nelle sale italiane da 01 Distribution.

Dante, la trama

Dante muore in esilio a Ravenna nel 1321. Settembre 1350. Giovanni Boccaccio viene incaricato di portare dieci fiorini d’oro come risarcimento simbolico a Suor Beatrice, figlia di Dante Alighieri, monaca a Ravenna nel monastero di Santo Stefano degli Ulivi. Nel suo lungo viaggio Boccaccio oltre alla figlia incontrerà chi, negli ultimi anni dell’esilio ravennate, diede riparo e offrì accoglienza al sommo poeta e chi, al contrario, lo respinse e lo mise in fuga. Ripercorrendo da Firenze a Ravenna una parte di quello che fu il tragitto di Dante, sostando negli stessi conventi, negli stessi borghi, negli stessi castelli, nello spalancarsi delle stesse biblioteche, nelle domande che pone e nelle risposte che ottiene, Boccaccio ricostruisce la vicenda umana di Dante, fino a poterci narrare la sua intera storia.

DICHIARAZIONE DEL REGISTA:

“Attendi tanto. Diciotto anni prima che ti sia concesso di realizzare un film. Lo avevi nitido nel 2003 quando hai scritto la prima versione del soggetto. Nel frattempo hai fatto altro, molto altro, ma quell’impegno con Dante ti è rimasto dentro, tampellante, facendoti avvertire come una colpa il trascorrere del tempo. Poi, finalmente, incontri chi ti ascolta e non rimanda, chi apprezza l’idea e ti trovi “impreparato” a quell’assenso, a quell’accoglienza. Questo il mio stato d’animo di oggi, a poche ore dall’inizio delle riprese.Che si realizzi nell’Italia di oggi in cui le gerarchie di cosa e di chi conti è dettato da ben altro, un film sulla vita di Dante Alighieri, ha dell’inverosimile. Non oso ancora crederci”.

Capitan sciabola e il diamante magico al cinema dal 5 agosto

Capitan sciabola e il diamante magico al cinema dal 5 agosto

Capitan sciabola e il diamante magico di Marit Moum Aune e Rasmus A. Sivertsen arriverà nelle sale cinematografiche dal 5 agosto grazie a Vision Distribution. Il film sarà inoltre presentato in anteprima ai juror +6 di #Giffoni50Plus, la cinquantunesima edizione del festival di cinema per ragazzi in programma dal 21 al 31 luglio.

Un diamante dai poteri misteriosi, il pirata più temuto dei sette mari, tre ragazzini coraggiosi, il tutto in un’ambientazione che ricorda L’isola del tesoro di Stevenson ma con un tocco di magia: questi gli elementi che rendono “Capitan sciabola e il diamante magico” un’avventura indimenticabile e ricca di divertimento per tutta la famiglia.

Il perfido principe della jungla Mago Kahn è riuscito a impossessarsi di un diamante magico che, secondo la leggenda, riesce a esaudire ogni desiderio. Ma il prezioso gioiello gli viene rubato da Marco, un ragazzino sveglio, orfano e senzatetto. Intanto, Pinky, il più giovane pirata mai esistito, si gode giorni tranquilli sulla terraferma insieme alla sua amica Veronica che, al contrario, sogna di vivere grandi avventure alla volta di lidi sconosciuti. L’occasione arriva inaspettatamente quando Capitan Sciabola, uno dei più grandi pirati dei Sette Mari, irrompe nella vita dei ragazzi per portarli con sé alla ricerca del diamante. Al fianco del celebre pirata i simpaticissimi gemelli Wally e Wimp e il fedelissimo Ditolungo, luogotenente di Capitan Sciabola e suo prezioso consigliere. Per l’allegra ciurma avrà così inizio una corsa ricca di colpi di scena, in cui tutti vogliono mettere le mani sul prezioso diamante magico.

Ispirato all’amatissimo personaggio ideato dallo scrittore, cantante, compositore e attore norvegese Terje Formoe, “Capitan sciabola e il diamante magico” è stato realizzato dalla QVisten Animation, uno degli studi di animazione più importanti del Nord Europa.  Grande successo nei cinema della Norvegia, il film è stato insignito del Public Choice Award agli Amanda Awards 2020, gli Oscar norvegesi, dove ha ricevuto anche due nomination come Miglior Film per ragazzi e Migliori Effetti Speciali.

La trama

l perfido principe della jungla ha finalmente ottenuto il diamante magico che, secondo la leggenda, è in grado di esaudire ogni desiderio quando viene esposto alla luce della luna piena. La gioia però dura poco: Marco, un ragazzino sveglio, orfano e senzatetto, riesce a rubare il diamante allo scopo di concedersi finalmente un buon pasto caldo. Intanto, Pinky, il più giovane pirata mai esistito, si gode giorni tranquilli insieme alla sua amica Veronica che, al contrario, sogna di vivere avventurose esperienze. L’occasione arriva inaspettatamente quando Capitan Sciabola, uno dei più grandi pirati dei Sette Mari, irrompe nella vita dei ragazzi per portarli con sé alla ricerca del diamante tanto bramato. Ognuno di loro ha una ragione diversa per volersene impossessare. Comincia così una corsa ricca di colpi di scena per mettere le mani sul prezioso diamante magico.

Apple ha svelato oggi teaser e uscita di Fondazione

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Apple ha svelato oggi teaser e uscita di Fondazione

Apple TV+ ha annunciato oggi la data d’uscita di Fondazione e ha svelato un nuovo teaser dell’epica saga del visionario showrunner e produttore esecutivo, David S. Goyer (“Batman Begins“, “L’Uomo d’Acciaio“). Il teaser anticipa la portata dell’attesissima nuova serie Apple Original, che segna il primo adattamento cinematografico in assoluto dell’iconica e pluripremiata serie di romanzi omonimi di Isaac Asimov. La prima stagione, composta da 10 episodi, debutterà a livello mondiale su Apple TV+ il 24 settembre con i primi tre episodi, seguiti da un episodio a settimana, ogni venerdì.

“Nei decenni trascorsi dalla prima stampa della serie “Fondazione“, il lavoro profetico di fantascienza di Asimov non è mai stato più attuale di quanto lo sia ora”, ha affermato Goyer. “Crescendo, ho divorato ‘Fondazione‘ e ho sognato di vederlo un giorno sullo schermo, ma un lungometraggio non sembrava sufficiente per abbracciare un progetto così ambizioso. Grazie alle prospettive più ampie offerte dallo streaming e ad una preziosa partnership con Apple e Skydance, siamo in grado di portare la serie sullo schermo in un modo che le rende davvero giustizia. “Fondazione” è sempre stata in cima alla mia lista dei desideri e sono onorato di aver contribuito dargli finalmente vita. Che tu sia un fan dei romanzi o hai semplicemente voglia vedere un’epopea strabiliante, sono entusiasta di condividere con te ciò che abbiamo creato”.

Quando il rivoluzionario Dr. Hari Seldon predice l’imminente caduta dell’Impero, lui e una banda di fedeli seguaci si avventurano ai confini della galassia per stabilire la Fondazione, nel tentativo di ricostruire e preservare il futuro della civiltà. Infuriati per le affermazioni di Hari, i Cleon – lunga stirpe di imperatori al potere – temono che il loro controllo sulla galassia possa indebolirsi, minato dal pericolo di perdere per sempre la propria eredità.

Con protagonisti i candidati all’Emmy Award Jared Harris e Lee Pace, insieme alle stelle nascenti Lou Llobell e Leah Harvey, questo viaggio monumentale racconta le storie di quattro personaggi-chiave che trascendono lo spazio e il tempo, superando crisi mortali, lealtà mutevoli e relazioni complicate da cui dipende il destino dell’umanità. Nel cast del dramma Apple Original troviamo anche Laura Birn, Terrence Mann, Cassian Bilton e Alfred Enoch. Dallo showrunner e produttore esecutivo David S. Goyer, Fondazione è prodotto per Apple da Skydance Television con Robyn Asimov, Josh Friedman, Cameron Welsh, David Ellison, Dana Goldberg e Bill Bost sono produttori esecutivi.

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