Home Blog Pagina 895

Cambio tutto con Valentina Lodovini su prime Video

Cambio tutto con Valentina Lodovini su prime Video

Sarà disponibile su Amazon Prime Video dal 18 giugno Cambio tutto, il film diretto da Guido Chiesa e con protagonisti Valentina Lodovini, Neri Marcorè, Libero De Rienzo, Nicola Nocella, Dino Abbrescia, Andrea Pisani, Claudio Larena, Flora Canto, Chiara Spoletini, Valeria Perri, Valentina D’Agostino.

 Cambio tutto è una produzione COLORADO FILM in collaborazione con MEDUSA FILM prodotto da MAURIZIO TOTTI e ALESSANDRO USAI.

Cambio tutto: la trama

In Cambio tutto Giulia ha 40 anni e vive nella frenesia di una grande città sottoposta a ogni tipo di stress. Ogni giorno si trova a dover combattere contro tutti: un nuovo capo senza alcuna esperienza e troppo incline a subire il fascino delle giovani impiegate, un compagno pittore squattrinato e approfittatore con un irrequieto figlio adolescente, una migliore amica presa solo da se stessa e dai suoi amori immaginari, e per non parlare della maledetta bilancia che segna sempre lo stesso peso nonostante la faticosissima dieta… Giulia abbozza, trangugia, si piega, del tutto incapace di farsi rispettare. A nulla servono i tranquillanti che prende da tempo e, stremata, decide di rivolgersi a un counselor olistico, la cui faccia da un po’ di tempo inspiegabilmente le appare ovunque. Quello che succede a Giulia quando esce dallo studio del carismatico terapeuta è una vera e propria deflagrazione e tutte le umiliazioni e la rabbia tenute dentro per troppo tempo rimbalzano all’esterno con centuplicata energia. Ma nella vita di Giulia sarà davvero tutto da cambiare?

Una produzione Colorado Film in collaborazione con Medusa Film, Cambio Tutto! è diretto da Guido Chiesa e prodotto da Maurizio Totti e Alessandro Usai. Il cast è composto da Valentina Lodovini, Libero De Rienzo, Dino Abbrescia, Andrea Pisani, Nicola Nocella, Claudio Larena, Flora Canto, Chiara Spoletini, Valeria Perri, Valentina D’Agostino con la partecipazione di Neri Marcorè.

Gwendoline Hamon: 10 cose che non sai sull’attrice

Gwendoline Hamon: 10 cose che non sai sull’attrice

Apprezzata attrice francese, Gwendoline Hamon ha negli anni partecipato ad alcuni noti film del suo paese, per poi affermarsi anche al di fuori dei confini nazionali grazie al suo carisma e alle sue doti attoriali. Oggi protagonista di un’apprezzata serie televisiva, la Hamon continua a guadagnare lodi tanto da parte del pubblico quanto dall’industria del cinema.

Ecco 10 cose che non sai di Gwedoline Hamon.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Gwendoline Hamon marito

Gwendoline Hamon: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in noti lungometraggi francesi. Nel 2004, dopo anni di televisione, l’attrice debutta sul grande schermo con un piccolo ruolo nella commedia L’incruste. Seguono poi i film francesi Un truc dans le genre (2005), Voisins, voisines (2005), Segan (2008), ed Erreur de la banque en votre faveur (2009). Nel 2011 è Sabine nella commedia E se vivessimo tutti insieme?, con gli attori Daniel Brühl e Jane Fonda. Negli anni seguenti recita poi in Una famiglia in affitto (2015), Blind Sun (2015) e Grandi bugie tra amici (2019), diretto da Guillaume Canet, con Marion Cotillard, Gilles Lellouche e Jean Dujardin.

9. Ha partecipato a numerose produzioni televisive. La Hamon è nota per la sua lunga carriera televisiva, iniziata nel 1993 con il film Les noces de carton. Successivamente, ottiene popolarità per i suoi ruoli in titoli come Evamag (1999-2000), Une amie en or (2003), Commissario Navarro (2004), Le serment de Mado (2006), Flics (2008-2010), Facteur chance (2009), Profiling (2013), Les virtuoses (2010-2015) e Crimes Parfaits (2019).

8. È protagonista di una nota serie TV. Dal 2015 l’attrice ricopre il ruolo della protagonista nell’acclamata serie francese di genere crime Cassandre. La Hamon ricopre proprio il ruolo dell’agente Florence Cassandre, la quale ha un infallibile talento nel risolvere anche i crimini più complessi. La serie vanta ad oggi un totale di quattro stagioni.

Gwendoline Hamon è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo ufficiale seguito da 14,8 mila persone. All’interno di questo la Hamon è solita condividere immagini relative a suoi momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi. Non mancano poi anche foto di curiosità a lei legate, come anche di serate di gala o eventi a cui ha preso parte.

6. Utilizza il social per promuovere il proprio lavoro. Tramite il proprio profilo, inoltre, l’attrice condivide con i propri follower immagini promozionali dei suoi progetti da interprete. Sono presenti anche interviste da lei rilasciate e foto di backstage tratte dai set a cui ha preso parte.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Gwendoline Hamon Instagram

Gwendoline Hamon: il marito e il figlio

5. È stata sposata con un attore francese. Nel 2004, dopo un periodo di frequentazione, la Hamon ha sposato l’attore Frédéric Diefenthal, noto per la saga di film Taxi. La coppia, particolarmente riservata, non ha mai rilasciato particolari dettagli sulla propria vita privata, tenendo ben separate vita sentimentale e vita lavorativa. Nel 2013, tuttavia, annunciano la loro separazione.

4. Ha avuto un figlio. Dall’ex marito, l’attrice ha avuto un figlio chiamato Gabriel. Oggi la Hamon possiede la custodia di questi, e si è sempre dimostrata particolarmente protettiva nei suoi confronti. L’attrice ha infatti dichiarato che il suo desiderio è che il figlio possa crescere in tranquillità, lontano dai riflettori del mondo dello spettacolo.

Gwendoline Hamon è Cassandre

3. È molto legata al proprio personaggio. Da cinque anni a questa parte l’attrice è nota per il ruolo di Cassandre nell’omonima serie. La Hamon ha affermato di aver subito riscontrato una forte empatia nei confronti del personaggio, apprezzando la sua umanità come anche il suo carattere forte, elementi che secondo lei sono troppo spesso trascurati per quanto riguarda i personaggi femminili.

2. Non sa come terminerà la serie. Attualmente giunta alla quarta stagione, con un totale di 16 episodi, la serie ancora non vede la sua conclusione, merito anche del successo di pubblico riscontrato. La Hamon, dal canto suo, ha affermato di non sapere quali risvolti prenderà la storia del suo personaggio, né come essa si concluderà. La sua speranza è ovviamente quella di un lieto fine.

Gwendoline Hamon: età e altezza

1. Gwendoline Hamon è nata a Boulogne-Billancourt, in Francia, il 27 agosto del 1970. L’attrice è alta complessivamente 177 centimetri.

Fonte: IMDb

Il Delitto Mattarella, il trailer del film di Aurelio Grimaldi

0
Il Delitto Mattarella, il trailer del film di Aurelio Grimaldi

Esce nei cinema –  il 2 luglio 2020, distribuito da Cine1 Italia, Il Delitto Mattarella per la regia di Aurelio Grimaldi, co-prodotto da Cine 1 Italia e  Arancia Cinema e in qualità d’investitore esterno dalla società Edilizia Acrobatica SpA, con il supporto della Sicilia Film Commission e Sensi Contemporanei. Il film si avvale di un ricco cast siciliano, composto da Antonio Alverario, Claudio Castrogiovanni, Nicasio Catanese, David Coco, Vincenzo Crivello, Francesco Di Leva, Donatella Finocchiaro, Lollo Franco, Sergio Friscia, Ivan Giambirtone, Leo Gullotta, Guia Jelo, Francesco La Mantia, Vittorio Magazzù, Tuccio Musumeci, Tony Sperandeo, Andrea Tidona.

Un vero e proprio tributo alla memoria di Piersanti Mattarella da parte degli attori siciliani coinvolti nel progetto che si avvale, a sua volta, di una troupe interamente siciliana. Aurelio Grimaldi da anni raccoglie materiali sul caso-Mattarella. Dopo l’elezione del fratello Sergio al Quirinale ha scritto una sceneggiatura densa di fatti e documenti, con l’intento di combattere l’oblio in cui è caduta la vicenda. Tra i personaggi le prime due cariche dello Stato, Sergio Mattarella e l’allora Presidente del Senato Pietro Grasso, che quel 6 gennaio 1980 era un giovane PM di turno e quindi titolare di inizio indagini sull’omicidio.

Piersanti Mattarella – sottolinea Grimaldi –  è una figura ingiustamente dimenticata. A Roma e Milano non esiste nemmeno una via a lui dedicata. La discrezione della impeccabile famiglia e del fratello Presidente della Repubblica sono senza pari”.

Il Delitto Mattarella, la sinossi

6 gennaio 1980. Il Presidente della Regione Siciliana Piersanti Mattarella si sta recando a Messa con la sua famiglia. Un giovane si avvicina al finestrino dell’auto e spara a sangue freddo a Piersanti e lo uccide. Pur nel disorientamento del momento con una serie di depistaggi verso il terrorismo di sinistra, il delitto apparve anomalo per le sue modalità. Il giovane Sostituto Procuratore di turno, quel giorno dell’Epifania, sarà Pietro Grasso, futuro Procuratore Antimafia e Presidente del Senato. Le indagini saranno proseguite dal Giudice Istruttore Giovanni Falcone, che scoverà pericolose relazioni tra Mafia, Politica, Nar e neofascisti, banda della Magliana, Gladio e Servizi Segreti. Il film ricostruisce il clima politico che ha preceduto l’omicidio: protetto a Roma dal Segretario della DC e dal Presidente della Repubblica Pertini, Mattarella è totalmente avversato dai capicorrente siciliani del suo partito. Mattarella non disturbava solo gli equilibri in essere nella DC ma entrava a gamba tesa sugli affari e gli accordi tra politica e mafia, la quale, per l’omicidio Mattarella, si allea con l’estrema destra romana neofascista in cambio dell’evasione dal carcere Ucciardone del leader Concutelli. Ma l’omicidio Mattarella è anche la storia di una famiglia, di esseri umani, di valori e ideali perseguiti con sincero spirito di servizio e afflato solidale: aspetti che nel film hanno un ruolo centrale. Aurelio Grimaldi ripercorre quei tragici giorni con occhio attento e sensibile.

Captain America: tutti i personaggi del MCU che hanno usato il suo scudo

Sebbene lo scudo di Captain America sia particolarmente raro, è un oggetto in realtà comune che può essere utilizzato da qualsiasi altro Vendicatore. Non ci sono poteri speciali concessi allo specifico detentore o requisiti necessari per poterlo brandire, come nel caso del Mjolnir, il potente martello di Thor. Di conseguenza, lo scudo di Captain America è stato utilizzato da molti personaggi nel MCU, nelle occasioni più disparate. Screen Rant ha raccolto tutti gli eroi che hanno impugnato l’iconico scudo:

Captain America

È impossibile parlare di chi abbia usato lo scudo di Capitan America nel MCU senza menzionare l’eroe più noto per averlo brandito. Steve ha usato lo scudo originale in Vibranio per anni, prima dei numerosi miglioramenti apportati allo stesso lungo tutto l’arco narrativo dell’universo condiviso.

Uno scudo che sfida le leggi della fisica e che Cap ha sempre usato per assicurarsi una difesa da qualsiasi attacco sferrato. Prima di Avengers: Age of Ultron, allo scudo è stato anche aggiunto un attaccamento magnetico. Nonostante Black Panther abbia graffiato lo scudo in Captain America: Civil War e Steve lo abbia lasciato in custodia ad Iron Man alla fine del film, Tony lo ha poi riparato per farlo apparire come nuovo e donarlo nuovamente a Steve nella missione finale di Avengers: Endgame.

Falcon

Sam Wilson era soltanto un ammiratore di Capitan America quando incontrò per la prima volta Steve Rogers, ma alla fine di Avengers: Endgame è stato addirittura scelto per impugnare lo scudo e raccogliere l’eredità del celebre eroe a stelle e strisce.

Prima di Endgame, Falcon non aveva ancora usato lo scudo, sebbene avrebbe dovuto prenderlo in prestito per un attimo in una scena cancellata da Captain America: Civil War. La sua prima volta con in mano lo scudo arriva proprio alla fine del cinecomic campione d’incassi di Anthony e Joe Russo. Grazie ai primi dettagli sull’attesa serie The Falcon e The Winter Soldier, sappiamo che Sam si sta già allenando per brandire al meglio il suo nuovo accessorio da supereroe. 

Il Soldato d’Inverno

Bucky Barnes non sostituirà Captain America nel MCU, ma è sicuramente l’eroe che ha usato lo scudo più di chiunque altro, oltre naturalmente a Steve. Bucky sollevò lo scudo per difendersi durante la sua missione nel corso della Seconda Guerra Mondiale, missione che si concluse con la sua presunta morte.

Più tardi, Bucky brandì di nuovo lo scudo quando venne ufficialmente identificato come il Soldato d’Inverno durante uno scontro con Cap. L’ultima volta che Bucky ha usato lo scudo di Captain America è stato quando lui e Steve hanno combattuto contro Iron Man alla fine di Captain America: Civil War: i due migliori amici si giostrarono davanti e dietro lo scudo per cercare di eliminare Tony Stark.

Spider-Man

Uno degli usi più memorabili dello scudo di Captain America nel MCU è quello che ne ha fatto Peter Parker. Il debutto di Spider-Man nell’universo condiviso, avvenuto nel film Captain America: Civil War, è partito proprio con un grande ingresso, con il simpatico arrampicamure che entrò in possesso dello scudo sottraendolo a Cap.

Nonostante la gloriosa entrata in scena di Spidey, fu comunque Capitan America ad avere la meglio sul nativo del Queens, in seguito ad uno scontro 1:1 dove entrambi hanno ricordato le proprie origini newyorkesi.

Black Widow

Anche Black Widow ha usato efficacemente lo scudo di Captain America. In Avengers: Age of Ultron, infatti, Natasha ha raccoltolo lo scudo dalla strada quando Cap lo aveva momentaneamente perso, per poi restituirglielo e permettergli così di uscire vincitore da uno scontro contro il villain del titolo.

Ma Black Widow ha messo di nuovo le mani sullo scudo durante la battaglia finale del film. Usò, infatti, lo scudo di Capitan America per abbattere alcuni robot di Ultron, dimostrando quanto fosse abile a maneggiarlo. Vedova Nera ha comunque gestito lo scudo per poco tempo, prima di lanciarlo di nuovo a Cap per permettergli di sferzare il colpo finale ad uno dei bot di Ultron.

Occhio di Falco

Un altro importante momento di Avengers: Age of Ultron ha visto anche Clint Barton/Occhio di Falco usare lo scudo di Captain America. Verso l’inizio del film, quando Ultron viene creato, il robot killer non perde tempo e subito passa ad attaccare i Vendicatori.

Questo attacco prende la squadra alla sprovvista, soprattutto perché i nostri eroi si stavano rilassando dopo una festa e non indossavano le loro armature da combattimento. Se Iron Man e Thor sono stati in grado di ottenere tutti i rinforzi necessari, Captain America è stato scaraventato lontano dal suo prezioso scudo. Per fortuna, Occhio di Falco – il Vendicatore più redditizio del MCU – era lì, pronto ad afferrare scudo e a lanciarlo verso Steve…

John Walker

Non passerà molto tempo prima che un altro personaggio del MCU riesca ad impugnare lo scudo di Captain America. Il personaggio di John Walker, meglio conosciuto come U.S. Agent, non ha ancora fatto il suo debutto sul piccolo schermo, ma è destinato a giocare un ruolo significativo nella serie The Falcon e The Winter Soldier.

Alcune immagini dal set della serie destinata a Disney+, hanno confermato che Walker avrà la possibilità di brandire lo scudo. Non è chiaro come riuscirà a metterci le mani sopra, ma è evidente che verrà eletto nuovo Capitan America al posto di Falcon, almeno per la prima parte dello show. Con questo titolo e con questa responsabilità, John Walker potrebbe addirittura sfoggiare uno scudo rinnovato e potenziato…

Altri personaggi del MCU

Oltre ai personaggi che hanno effettivamente utilizzato lo scudo di Captain America nel MCU, ci sono anche coloro che lo hanno semplicemente… tenuto tra le mani! Ant-Man l’ha restituito a Steve in Captain America: Civil War ma non l’ha mai usato, mentre Tony Stark lo ha restituito a Steve in Avengers: Endgame senza mai utiizzarlo.

Anche Teschio Rosso ha messo le mani su di esso per un momento, mentre in Iron Man 2 abbiamo visto Phil Coulson in possesso di un prototipo dello scudo. Tutto sommato, lo scudo di Captain America è stato utilizzato da più personaggi di quanti molti spettatori avrebbero potuto immaginare…

Spider-Man: i migliori villain di sempre visti al cinema

Spider-Man: i migliori villain di sempre visti al cinema

Oltre ad essere a mani basse il personaggio dei fumetti più amato e venduto di sempre, Spider-Man è anche uno degli eroi che il cinema ha più raccontato di recente, con bei tre incarnazioni e molti dei villain dei fumetti portati sul grande schermo, per mettere a dura prova l’amichevole supereroe di quartiere. Ma quale di questi è stato meglio rappresentato sul grande schermo? Ecco i migliori villain cinematografici di Spider-Man:

GREEN GOBLIN (THE AMAZING SPIDER-MAN 2)

Sembra quasi difficile credere che ci siano stati tre Green Goblin nella tradizione cinematografica di Spider-Man, due dei quali incarnati da Harry Osborn. Tuttavia, tra i tre, il peggiore è sicuramente quello visto in The Amazing Spider-Man 2. In questa occasione è Dane DeHaan che interpreta il Goblin e ne cambia anche le principali motivazioni. Il film ha avuto anche il merito di dare al villain la possibilità di mettere in scena l’iconico momento in cui uccide Gwen Stacy, tuttavia si tratta di un momento che il personaggio, così come è stato costruito, non ha mai meritato.

LIZARD (THE AMAZING SPIDER-MAN)

Il primo The Amazing Spider-Man ha scelto di raccontare di un villain molto amato dai fan, ma sembrava avere delle difficoltà nel mostrarlo al pubblico. L’aspetto migliore di Lizard dei fumetti e delle serie animate è che si tratta di un personaggio tragico, come l’Uomo Lupo.

Curt Conners, nei fumetti, era un uomo buono, un marito e un padre amorevoli, maledetto dalla sua condizione a non poter continuare a vivere come avrebbe voluto. Questo film ha reso Lizard un mostro, e sebbene fosse ben progettato e funzionasse in tal senso, non era quello che molti fan volevano vedere dal cattivo di Spider-Man.

VENOM (SPIDER-MAN 3)

Il Venom in Spider-Man 3 è la ragione per cui Sam Raimi si è allontanato dal franchise. Dopo due film di grande successo, acclamati dalla critica, il terzo della serie ha avuto una produzione tormentata dall’inizio. Raimi voleva raccontare la storia di Sandman, e quella è infatti la parte migliore del film.

Tuttavia, era chiaro che a Raimi importava poco Venom, e il personaggio era solo un mero guscio della sua controparte di fumetti, un espediente narrativo imposto, e nulla di più, nulla a che fare con l’incarnazione recente di Tom Hardy nel film dedicato.

ELECTRO (AMAZING SPIDER-MAN 2)

Mentre Green Goblin in The Amazing Spider-Man 2 è stato una delusione per molti fan e critici, Electro è stato sorprendentemente accettabile. Jamie Foxx ha interpretato il cattivo di Spider-Man e, nonostante fosse una scelta di casting quantomai bizzarra, è riuscito a conferire al personaggio il mood che ha anche nei fumetti.

Proprio come la serie animata di Spider-Man, Electro non ha mai voluto essere un cattivo. Proprio come Sandman, Electro ha apportato un grado di profondità maggiore al concetto di supervillain.

KINGPIN (SPIDER-MAN: UN NUOVO UNIVERSO)

Quando è uscito, Spider-Man: Un nuovo Universo ha dimostrato che un film d’animazione Marvel sul grande schermo poteva funzionare a un livello superiore rispetto a molti altri film di supereroi. Seguendo le orme di Big Hero 6, un altro buon film d’animazione Marvel, quest film è stato in grado di introdurre ad un vasto pubblico personaggi noti, in particolare lo Spider-Man di Miles Morales, che ora è in cima alle classifiche degli eroi più amati, specialmente dai più giovani.

Il film ha anche portato Kingpin nel mondo di Spider-Man, e sebbene non corrispondesse alla ferocia del personaggio che abbiamo visto nella serie di Daredevil, rientra comunque nella lista di quei personaggi antagonisti che hanno trovato giustizia sul grande schermo.

SANDMAN (SPIDER-MAN 3)

Mentre Sam Raimi ha dichiarato apertamente che non voleva Venom in Spider-Man 3, sembrava molto felice all’idea di portare Sandman sul grande schermo. Thomas Haden Church, un attore noto principalmente per i suoi ruoli da commedia, ha interpretato in questo film un criminale che vuole redimersi, invano.

I momenti con sua figlia e il finale con Spider-Man mostrano che un cattivo dei fumetti non ha bisogno di essere un cattivo folle e fuori dagli schemi, e Raimi ha raccontato l’umanità di Sandman meglio di qualsiasi cattivo di film di supereroi fino a quel momento.

AVVOLTOIO (SPIDER-MAN: HOMECOMING)

spider-man: homecomingAvvoltoio può essere accomunato a Sandman, in quanto anche lui è un villain che ha delle motivazioni profonde e dolorose. Sappiamo che già Sam Raimi voleva utilizzare questo villain in Spider-Man 4, ma sappiamo anche che poi il film non è mai stato realizzato.

Michael Keaton è passato dall’interpretare Batman all’essere Avvoltoio con grande entusiasmo, calandosi nei panni di un uomo che aveva subito un torto da Tony Stark e ha visto la sua propria compagnia fallire, facendogli scegliere così la via della criminalità. Questo modo di raccontare il personaggio ha permesso ai fan di comprendere meglio le sue ragioni, pur continuando a fare il tifo per l’eroe.

MYSTERIO (SPIDER-MAN: FAR FROM HOME)

Spider-Man: Far From HomeMysterio ha seguito Avvoltoio come nuovo cattivo dello Spider-Man del Marvel Cinematic Universe. E sembra inequivocabilmente che Spider-Man: Homecoming e Spider-Man: Far From Home stiamo facendo avvicinare il tessi-ragnatele alla lotta contro il Sinister Six.

La cosa migliore di Mysterio è che per la prima metà del film, tutti pensiamo che sia un eroe, un buono e che i cattivi che lui e Spider-Man fronteggiano siano i veri cattivi della storia, e non sue illusioni. Jake Gyllenhaal è stato eccezionale nel ruolo, impersonando uno dei migliori elementi del film.

GREEN GOBLIN (SPIDER-MAN)

Il primo film di Spider-Man ha dimostrato che i fan erano pronti per accogliere sul grande schermo l’ondata di cinecomic che di lì a poco avrebbe inondato le sale. A quel film, seguì il successo del lancio di X-Men sul grande schermo e Spider-Man non deluse le aspettative dei fan. Sicuramente la presenza di Sam Raimi alla regia del progetto, ha aiutato il successo del film.

Willem Defoe si è rivelato una scelta ispirata come Norman Osborn ed è stato fantastico, sia come brillante scienziato che come il malvagio Green Goblin. Certo, l’armatura che indossa è discutibile, ma la sua interpretazione travalica qualsiasi altro elemento.

DOCTOR OCTOPUS (SPIDER-MAN 2)

Mentre i giovani fan adorano i film di Spider-Man targati Marvel-Sony con Tom Holland, la maggior parte dei fan e della critica concordano sul fatto che Spider-Man 2 sia stato il punto più alto della rappresentazione cinematografica del personaggio. In questo film il cattivo è il famosissimo Doctor Octopus.

Ciò che rende così grande il personaggio di Alfred Molina è che all’inizio del film è un uomo generoso e quasi affettuoso nei confronti di Peter. Ma il dolore per la moglie morta e il chip inibitore, lo hanno spezzato e reso pazzo. Si tratta del perfetto antieroe con una parabola di vita tragica ed è il miglior cattivo cinematografico di Spider-Man di tutti i tempi.

Jurassic World: Dominion, la produzione ripartirà il prossimo 6 luglio

0

La produzione di Jurassic World: Dominion ripartià a luglio in Inghilterra. A causa della pandemia di Covid-19, le riprese del film erano state momentaneamente sospese a metà dello scorso marzo. Adesso, un nuovo report di Deadline suggerisce che il terzo capitolo della trilogia reboot della celebre saga sarà il primo grande blockbuster a tornare sul set nel Regno Unito.

Le riprese ripartiranno il prossimo 6 luglio ai Pinewood Studios di Londra. La fonte, inoltre, elenca anche i rigorosi protocolli sanitari che la Universal dovrà implementare sul set per permettere a tutti i membri coinvolti nella produzione di poter lavorare in sicurezza. Tra i protocolli che entreranno in vigore, figura anche un’area dedicata che gestirà tutti i requisiti medici della produzione, inclusi test sierologici e tamponi.

Tutti i membri della troupe dovranno essere testati prima dell’inizio delle riprese e anche durante lo svolgimento delle stesse. La temperatura a membri della troupe e del cast verrà misurata ogni giorni, con due stazioni di misurazione che verranno allestite al’interno dei Pinewoos Studios. Tutte le maestranze coinvolte verranno addestrate appositamente sulle misure precauzionali, con un traning che riguarderà nello specifico truccatori e costumisti.

Sul set di Jurassic World: Dominion un’apposita “zona verde” per il cast e la troupe direttamente coinvolti nelle riprese

Verranno inoltre installate 150 postazioni per igienizzare le mani e circa 60 lavandini. Ad ogni membro della troupe verrà affidata una serie di bottigliette igienizzanti personali. Inoltre, il cast e la troupe coinvolti direttamente nelle riprese agiranno in una zona speciale, denominata “zona verde”, a cui avranno accesso soltanto persone sotto stretto controllo sanitario.

Jurassic World: Dominion vedrà sia Chris Pratt che Bryce Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella Pineda, Jake Johnson Omar SyLaura Dern Sam Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che avevano in Jurassic Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta nel Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe originale, Ian Malcolm, interpretato da Jeff Goldblum, ha firmato per tornare in Jurassic World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta in Jurassic World: Il Regno Distrutto.

Il Gladiatore: il produttore parla della sfida più grande del sequel

0

Doug Wick, produttore de Il Gladiatore, ha spiegato che la più grande sfida dell’annunciato sequel sarà dover fare i conti con il fatto che il personaggio di Massimo Decimo Meridio è morto alla fine del primo film. Il Gladiatore è stato un grandissimo successo al box office e, all’epoca della sua release nel 2000, venne accolto positivamente anche dalla critica. Il film contribuì ad accrescere la fama a livello internazionale di Russell Crowe e a consacrare la figura di Ridley Scott come uno dei più grandi registi di tutti i tempi.

Il film ottenne anche 5 premi Oscar, incluso miglior film e miglior attore protagonista. Sono anni ormai che si parla di un possibile sequel de Il Gladiatore: le ultime news in merito risalgono al 2018, quando lo stesso Scott aveva dichiarato che sarebbe tornato dietro la macchina da presa e che stava lavorando alla sceneggiatura con Peter Craig. La storia dovrebbe raccontare di Lucio, il figlio di Lucilla che fu interpretata da Connie Nielsen nel film del 2000. Sarà ambientata 25 anni dopo, quando Lucio sarà ormai adulto ma avrà ancora come punto di riferimento il sacrificio di Massimo.

Adesso, in una recente intervista con ComicBook, il produttore Doug Wick ha spiegato che per il team al lavoro sul sequel, la più grande sfida è rappresentata proprio dal fatto di dover riportare il personaggio di Massimo Decimo Meridio in vita. Wick ha specificato che tutte le persone coinvolte nel primo film lo hanno amato, e che non hanno intenzione di menomarne l’eredità realizzando un seguito narrativamente debole, cercando di sfruttare unicamente la popolarità del film originale.

Ridley Scott amerebbe realizzare il sequel de Il Gladiatore

“A Ridley piacerebbe farlo”, ha spiegato Wick. “Tutti quelli che sono stati coinvolti nell’originale, adorano troppo il film per considerare uno sfruttamento economico. L’unico problema è puramente creativo e riguarda il lavoro sulla sceneggiatura. Ridley ci sta lavorando: davvero, è soltanto una questione relativa alla maniera più degna per poterlo realizzare… e, naturalmente, bisogna considerare anche che il protagonista è morto.”

Wick ha anche rivelato che quando è uscito il primo film, l’agente di Crowe lo ha chiamato e, in maniera scherzosa, proprio sulla scia del grande successo che stava ottenendo il film, aveva proposto che il modo più semplice per riportare in vita Massimo in un eventuale sequel era mostrare – durante la sequenza d’apertura – che il finale del precedessore era tutta una farsa. Quest’idea, chiaramente, non è mai stata considerata dal produttore!

Avatar 2: James Cameron torna sul set, le riprese sono ripartite

0
Avatar 2: James Cameron torna sul set, le riprese sono ripartite

Finito il periodo di quarantena per il regista James Cameron, il produttore Jon Landau e la troupe del film, ecco che le riprese di Avatar 2 sono ufficialmente ripartite agli Stone Strees Studios di Wellington, in Nuova Zelanda. A dare la notizia è stato lo stesso Landau attraverso il suo profilo Facebook.

Il produttore, infatti, ha condiviso due scatti che ci mostrano l’esterno degli studi e Cameron già impegnato sul set. In una delle didascalie che hanno accompagnato le immagini, Landau ha scritto: “Ho usato il mio iPhone per fare uno scatto della nostra prima ripresa di nuovo in produzione sui sequel di Avatar.”

La produzione di Avatar 2 accusata di “favoritismo politico”

Di recente abbiamo appreso la notizia che, proprio a causa dell’arrivo della troupe dei sequel di Avatar in Nuova Zelanda, la produzione dei film è stata accusata di “favoritismo politico” da parte dell’opposizione dell’attuale governo. Il leader del partito liberista ACT New Zealand aveva dichiarato: “Quali sono le regole sui confini? Per adesso sembra che se sei un amico del governo, allora tutto ti è concesso. Altrimenti, problemi tuoi! Dovrebbe esserci una regola per tutti. È inaccettabile che la scelta di chi far entrare nel paese spetti ai politici.”

Avatar 2 debutterà il 17 dicembre 2021, seguito dal terzo capitolo il 22 dicembre 2023. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 19 dicembre 2025 17 dicembre 2027.

Il cast della serie di film è formato da Kate WinsletEdie FalcoMichelle YeohVin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno anche i protagonisti del primo film, ossia Sam WorthingtonZoe SaldanaStephen LangSigourney WeaverJoel David MooreDileep Rao e Matt Gerald.

Indiana Jones 5: lo sceneggiatore David Koepp spiega perché ha abbandonato il film

0

Lo sceneggiatore David Koepp ha confermato di non essere più coinvolto in Indiana Jones 5. Il quinto capitolo della fortunata saga è ormai in sviluppo da diversi anni: già nel 2016, infatti, venne annunciato ufficialmente un nuovo film del franchise. All’epoca Steven Spielberg, regista originale della saga, sarebbe dovuto tornare dietro la macchina da presa, con Harrison Ford di nuovo nei panni del celebre archeologo. La data di uscita venne fissata per il 2019.

Poco dopo, il film venne posticipato prima al 2020 e poi al 2021. Ancora, Spielberg annunciò di aver abbandonato il progetto, con l’arrivo della notizia che James Mangold (Logan – The Wolverine, Le Mans ’66 – La grande sfida) avrebbe raccolto l’eredità del ben più illustre collega. All’inizio dell’anno, Ford aveva anticipato che le riprese di Indiana Jones 5 sarebbero partite ad aprile, ma la pandemia di Covid-19 ha stravolto tutti i piani dell’industria cinematografica mondiale: al momento non sappiamo quando partirà la produzione, ma sappiamo per certo che il film non arriverà più in sala il prossimo anno, ma bensì a luglio del 2022.

In una recente intervista con Collider, David Koepp – che si era già occupato della sceneggiatura di Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo – ha confermato che non è più coinvolto nel progetto. Parlando con il celebre sito, lo sceneggiatore ha spiegato: “Quando James Mangold è stato coinvolto nel progetto… si meritava la possibilità di provare a farcela da solo. Aveva parlato di tantissime idee con Steven. E quando Steven se n’è andato, mi è sembrato giusto lasciare a Jim la possibilità di avere voce in capitolo sul personaggio e provare a scrivere il film per conto suo”.

James Mangold coinvolto in Indiana Jones 5 anche in qualità di sceneggiatore

Le parole di Koepp confermano dunque che James Mangold sarà coinvolto nel film anche in qualità di sceneggiatore. Ricordiamo che prima dell’ingaggio di Mangold, quando Koepp aveva già lasciato il progetto, anche Jonathan Kasdan (figlio dello sceneggiatore de I predatori dell’arca perduta, Lawrence Kasdan) aveva messo le mani sullo script del film. Tra i nuovi rimaneggiamenti alla sceneggiatura e i problemi legati all’attuale situazione mondiale dovuta al Covid-19, sembra che passerà ancora molto tempo prima che i fan possano finalmente rivedere l’amato Indy sul grande schermo.

Indiana Jones è una saga cinematografica basata sulle avventure dell’immaginario archeologo ideato da George Lucas. La saga, con Harrison Ford nel ruolo di Indiana Jones, è iniziata nel 1981 con la distribuzione del film I predatori dell’arca perduta. Un prequel intitolato Indiana Jones e il tempio maledetto è uscito nel 1984, mentre il sequel Indiana Jones e l’ultima crociata nel 1989. Un quarto film, Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo, è uscito nei cinema nel 2008. I film sono stati tutti diretti da Steven Spielberg.

Chris Evans avrebbe voluto interpretare Spider-Man

0
Chris Evans avrebbe voluto interpretare Spider-Man

Chris Evans ha rivelato che gli sarebbe piaciuto interpretato Spider-Man… se non fosse stato per il costume dell’iconico supereroe! Evans non è estraneo al mondo dei cinecomics, dal momento che già prima di entrare a far parte dell’Universo Cinematografico Marvel nei panni di Captain America aveva recitato in Scott Pilgrim vs. the World e – soprattutto – nei due film dedicati ai Fantastici Quattro del 2005 e 2007, in cui ha interpretato il personaggio di Johnny Storm, meglio conosciuto come La Torcia Umana.

Dopo la trilogia di Sam Raimi e i due capitoli della saga di The Amazing Spider-Man, la Sony decise di stringere un accordo con i Marvel Studios per introdurre ufficialmente il simpatico arrampicamuri nell’universo condiviso. Tom Holland è stato ingaggiato per il ruolo di Peter Parker, debuttando nel MCU nel film Captain America: Civil War, seconda avventura in solitaria dedicata a Steve Rogers. Anche se Spidey era dalla parte di Iron Man durante il celebre scontro che dà il titolo al film, lui e Cap hanno comunque condiviso un breve ma tenero momento insieme, quando entrambi hanno ricordato di venire da New Yokr, uno dal Queens e l’altro da Brooklyn.

Chris Evans ha ufficialmente detto addio al ruolo di Captain America dopo l’uscita del campione d’incassi Avengers: Endgame. Tuttavia, il celebre attore sembra avere ancora voglia di parlare di cinema e di supereroi. Intervistato da STYLE, Evans ha rivelato che il suo supereroe preferito da bambino non era Captain America, ma bensì proprio Spider-Man. Inoltre, l’attore ha rivelato che gli sarebbe piaciuto avere l’opportunità di interpretarlo al cinema.

Chris Evans sul costume di Spider-Man: “Preferisco il mio vestito da Capitan America. Penso sia più bello!”

“Mi sarebbe piaciuto girare delle scene in cui dovevo arrampicarmi ai lati degli edifici o cercare di saltare da un edificio all’altro”, ha spiegato Chris Evans. C’è soltanto una cosa che probabilmente avrebbe rischiato di rendere le cose un tantino complicate… come spiegato sempre dall’attore: “Ma avrei odiato indossare la maschera di Spider-Man. Sono molto claustrofobico e dubito che avrei potuto indossare quel tipo di costume, con tanto di maschera, per tante ore al giorno sul set. Preferisco di gran lunga il mio vestito da Capitan America, che penso sia comunque più bello!”

Chris Evans ha ricoperto il ruolo di Captain America in ben 7 film dell’Universo Cinematografico Mavel. Dopo l’ultimo Avengers: Endgame, è stato protagonista di Cena con delitto – Knives Out, l’omaggio al giallo di Rian Johnson, acclamato tanto dalla critica quanto dal pubblico. Di recente l’attore ha recitato nella serie Defending Jacob, disponibile su Apple TV+, in cui figura anche tra i produttori esecutivi. Prossimamente lo vedremo nell’annunciato nuovo adattamento de La Piccola Bottega degli Orrori.

Perry Mattfeld: 10 cose che non sai sull’attrice

Perry Mattfeld: 10 cose che non sai sull’attrice

Giovane attrice statunitense, Perry Mattfeld ha guadagnato particolare prestigio grazie ad una popolare serie televisiva, di cui è protagonista. Ora che ha iniziato a dimostrare le proprie capacità, sta diventando sempre più uno dei nomi maggiormente richiesti dall’industria, e per lei si prevedono numerosi nuovi progetti all’orizzonte.

Ecco 10 cose che non sai di Perry Mattfeld.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Perry Mattfeld cieca

Perry Mattfeld: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in note serie televisive. Dopo aver intrapreso la propria carriera in televisione recitando in titoli come The Norton Avenue All-Stars (2008), Diario segreto di una cheerleader americana (2012), Conano (2016) e Stitchers (2017), ottiene popolarità grazie a Shameless (2017-2018), con William H. Macy, dove ricopre il ruolo di Mel. Nel 2018 recita anche in un episodio di Homecoming, con Julia Roberts, per poi ottenere grande popolarità grazie alla serie In the Dark (2019-2020), dove ricopre il ruolo di Murphy Mason.

9. Debutterà presto sul grande schermo.  L’attrice è attualmente impegnata nelle riprese del suo primo film per il cinema. Questo si intitola Breeder, è di genere thriller, e vede l’attrice nei panni di Ainsley. Per lei si tratterà così del debutto sul grande schermo, grazie al quale potrà certamente ottenere ulteriore popolarità.

Perry Mattfeld è su Instagram

8. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo verificato seguito da 67,6 mila persone. All’interno di questo è solita condividere numerose fotografie legate ai propri momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi. Non mancano poi anche curiosità a lei legate, come anche foto di serate di gala alle quali ha preso parte.

7. Promuove il proprio lavoro tramite il social. Prevalentemente, l’attrice utilizza Instagram per promuovere il proprio lavoro. Sono infatti molti i video o le immagini condivise legate ai proprio progetti, e non mancano anche dei dietro le quinte o interviste con le quali la Mattfeld permette ai suoi follower di esplorare ulteriormente i prodotti a cui ha preso parte.

Perry Mattfeld: chi è il suo compagno

6. Ha una relazione sentimentale. Anche se l’attrice si è dimostrata piuttosto riservata riguardo la propria vita privata, è nota la sua relazione con l’ex giocatore di baseball Andrew Right. I due sono stati più volte fotografati insieme, ma poco altro è noto riguardo alla loro relazione, come ad esempio da quanto tempo la loro frequentazione va avanti.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Perry Mattfeld in the dark

Perry Mattfeld non è cieca

5. Non condivide la stessa disabilità del suo personaggio. Dopo aver visto recitare l’attrice nella serie In the Dark, dove interpreta una donna non vedente, molti spettatori si sono chiesti se realmente la Mattfeld fosse non vedente. A scatenare tale dubbio vi è infatti la sua grande abilità nel rendere particolarmente realistico il proprio personaggio. Tuttavia, l’attrice non è realmente cieca.

4. Ha ricevuto critiche a riguardo. Proprio per il suo essere un’attrice vedente che interpreta un personaggio non vedente, la Mattfeld ha ricevuto diverse critiche, il più delle quali sottolineano il fatto che la sua scelta come protagonista manifesti un ulteriore mancanza di diversità all’interno dell’industria. Per i produttori era però importante scegliere l’interprete giusta, è la Mattfeld è risultata la più idonea, al di là di discorsi legati alla disabilità del personaggio.

Perry Mattfeld nella serie In the Dark

3. Si è esercitata per il ruolo. Per poter risultare realistica nei panni di una non vedente, l’attrice si è esercitata a lungo insieme ad una consulente assunta dalla produzione. La Mattfeld ha così potuto osservarla nel suo agire quotidiano, studiandone i movimenti e il suo utilizzo nello spazio. Quanto appreso le è poi stato utile per poter dar vita al proprio personaggio, rimanendo fedele alla sua disabilità.

2. Tornerà a recitare nella serie. Critiche o meno, la serie è stata particolarmente apprezzata dal pubblico, tanto da convincere la produzione a rinnovarla per una seconda ed una terza stagione. La Mattfeld tornerà così a riprendere il suo personaggio, portando avanti il mistero che lo coinvolge.

Perry Mattfeld: età e altezza

1. Perry Mattfeld è nata a Los Angeles, in California, Stati Uniti, il 29 marzo 1994. L’attrice è alta complessivamente 178 centimetri.

Fonte: IMDb

Spider-Man: i piani originali per la trilogia di Sam Raimi

0
Spider-Man: i piani originali per la trilogia di Sam Raimi

Lo sceneggiatore dello Spider-Man di Sam Raimi, David Koepp, ha rivelato quali erano i suoi piani originali per il personaggio di Gwen Stacy in Spider-Man 2, personaggio che abbiamo poi visto in Spider-Man 3, interpretato da Bryce Dallas Howard. Koepp è noto per aver curato la sceneggiatura di altri film di successo, come Jurassic Park, Mission: Impossible e Carlito’s Way. Più di recente si è occupato anche dello script del reboot de La Mummia con Tom Cruise, film che purtroppo si è rivelato un flop al botteghino.

Gwen Stacy, amica e compagna di classe di Peter Parker, è apparsa in Spider-Man 3. Nel film di Raimi, nonostante il coinvolgimento in un triangolo amoroso con Peter e Mary Jane, non ha avuto parecchie scene a disposizione. Nel reboot della Sony The Amazing Spider-Man, invece, il personaggio – interpretato da Emma Stone – è apparsa in qualità di co-protagonista femminile, portando così sul grande schermo la storyline dai fumetti dedicata alla storia d’amore tra Peter e Gwen.

Adesso, stando a quanto rivelato da David Koepp, anche nei piani originali della trilogia di Spider-Man diretta da Sam Raimi, il personaggio di Gwen Stacy avrebbe dovuto avere un ruolo di maggior rilievo. Intervistato da Collider, infatti, Koepp ha parlato proprio dei piani originali per la trilogia di Raimi: lo sceneggiatore ha firmato lo script soltanto del primo film, rivelando che le cose “non hanno funzionato” tra lui e il team creativo di Spider-Man, con il risultato che Spider-Man 2 e Spider-Man 3 sono stati scritti affidati alle penne di altri autori.

David Koepp su Spider-Man 2: “Volevo che Gwen Stacy venisse uccisa nel bel mezzo del film.”

Quando gli è stato chiesto cosa avrebbe voluto inserire nel secondo e nel terzo film, Koepp ha spiegato: “Fondamentalmente, la mia idea iniziale per la trilogia di Sam era raccontare la storia di Gwen Stacy e di Harry Osborn, ma all’epoca distanziai tutto in maniera differente. Volevo che Gwen venisse uccisa nel bel mezzo del secondo film, seguendo così una sorta di modello a ‘L’Impero Colpisce Ancora’. C’erano poi tanti villain che volevo usare. Era soltanto un modo diverso di raccontare quella storia.”

Sebbene Koepp non abbia mai visto le sue idee concretizzarsi nei film di Raimi, il personaggio di Gwen Stacy al cinema ha intrapreso una direzione simile in The Amazing Spider-Man 2, quando lo stesso è stato ucciso durante la battaglia finale del film, attingendo direttamente dai fumetti. Tuttavia, The Amazing Spider-Man 2 è stato accolto negativamente sia dalla critica che dal pubblico, soprattutto a causa dell’enorme quantità di villain presenti al suo interno, scelta volta a gettare le basi di un film dedicato ai Sinistri Sei che non ha mai più visto la luce.

Justice League: la Snyder Cut rivelerà i dettagli sulla morte di Dick Grayson?

0

Nella Snyder Cut di Justice League che arriverà il prossimo anno su HBO Max, potremmo forse scoprire qualche dettaglio in più a proposito della morte – nel DCEU – di Dick Grayson, alter ego di Robin. Nonostante il personaggio non sia mai apparso fisicamente nell’universo condiviso, in Batman v Superman: Dawn of Justice c’è stato un momento in cui i fan hanno potuto osservare il suo costume, vandalizzato da una scritta che ha lasciato intendere che Robin è stato ucciso dal Joker.

All’inizio, non è stato facile capire a quale versione di Robin dai fumetti il cinecomic di Snyder facesse riferimento. Inizialmente si pensava che la versione di Robin ad essere stata uccisa nel DCEU fosse Jason Todd, al centro della run “Batman: Una morte in famiglia”; soltanto in seguito è stato confermato che la versione concepita da Snyder era quella di Dick Grayson, originale Robin prima di diventare il supereroe Nightwing.

La morte di Dick Grayson è sempre stata un accesso argomento di discussione tra i fan, che spesso hanno chiesto proprio a Zack Snyder di poterne sapere di più. Come riportato infatti da Heroic Hollywood, via Vero è stato chiesto al regista se la Snyder Cut di Justice League esplorerà anche la morte di Dick Grayson. La domanda specifica è stata: “Avevi intenzione di approfondire i dettagli sulla morte di Dick nei tuoi film futuri? Forse in Justice League”. La risposta di Snyder è stata: “Avrei voluto inserire un suggerimento in Justice League”, lasciando intendere che quasi sicuramente nella sua versione del cinecomic mai arrivata nelle sale ci sarà un riferimento alla morte del personaggio.

Il futuro cinematografico di Dick Grayson dopo Justice League

Prima dell’annuncio della release della Snyder Cut di Justice League, l’easter egg di Robin in Batman v Superman: Dawn of Justice sembrava essere destinato a non avere una propria compiuta spiegazione, dal momento che tutti i piani che Zack Snyder aveva per Robin o per un eventuale film dedicato a Nightwing erano stati demoliti. Anche se il personaggio di Dick Grayson non avrà un futuro sul grande schermo oltre Justice League, si spera che i fan possano almeno scoprire qualcosa di più sulla sua tragica scomparsa.

Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

BAFTA 2021: posticipata la cerimonia di due settimane

0
BAFTA 2021: posticipata la cerimonia di due settimane

Anche la cerimonia di assegnazione dei BAFTA ha spostato le date dell’edizione 2021 in linea con la decisione dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences di spostare gli Oscar 2021 ad aprile. Il prossimo EE British Academy Film Awards si terrà l’11 aprile, esattamente due settimane prima degli Oscar, che si terranno il 25 aprile.

“Questa modifica rispetto alla data precedentemente annunciata del 14 febbraio riconosce l’impatto della pandemia globale e prevede un periodo di ammissibilità prolungato. Ulteriori dettagli sulla cerimonia saranno resi noti più avanti nel corso dell’anno”, ha dichiarato BAFTA in una nota poche ore fa. Ulteriori informazioni sui requisiti di ammissibilità per entrare in nomination saranno rivelate martedì.

I BAFTA Film Awards precedono gli Oscar di alcune settimane. I BAFTA di quest’anno si sono svolti il ​​2 febbraio, mentre gli Oscar hanno seguito il 9 febbraio. La scorsa settimana, sulla scia degli AMPAS che rivelano nuovi standard di diversità, BAFTA ha comunicato che erano in corso piani per compilare una serie universale di requisiti che possono essere applicati sia agli Oscar che ai BAFTA Film Awards.

Fonte: Variety

Oscar 2021: la cerimonia si svolgerà ad aprile

0
Oscar 2021: la cerimonia si svolgerà ad aprile

Gli Oscar 2021 ci saranno, ma non il 28 febbraio, come annunciato dall’Academy prima del COVID-19. L’Academy of Motion Picture Arts and Sciences ha annunciato che la trasmissione televisiva della 93a edizione degli Academy Awards è stata posticipata di due mesi, al 25 aprile 2021.

“Per oltre un secolo, i film hanno svolto un ruolo importante nel confortarci, ispirarci e intrattenerci nei momenti più bui. Lo hanno fatto certamente quest’anno. La nostra speranza, nel prolungare il periodo di ammissibilità dei nostri premi, è di fornire la flessibilità necessaria ai cineasti per finire e distribuire i loro film senza essere penalizzati per qualcosa al di fuori del controllo di chiunque – hanno dichiarato il presidente dell’Academy David Rubin e il CEO Dawn Hudson in una nota congiunta – I prossimi Oscar e l’apertura del nostro nuovo museo segneranno un momento storico, chiedendo ai fan del cinema di tutto il mondo di unirsi attraverso il cinema”.

Oscar 2021: tutte le novità della prossima edizione

L’Accademia ha anche annunciato che il galà dei Governors Awards, che si svolgerà in autunno, è stato posticipato a una data successiva non specificata. L’inaugurazione dell’Academy Museum of Motion Pictures è stata spostata ad aprile in coincidenza con gli Oscar 2021.

Fonte: Variety

Neil Patrick Harris: 10 cose che non sai sull’attore

Neil Patrick Harris: 10 cose che non sai sull’attore

Attore, cantante, prestigiatore e showman dello spettacolo statunitense, Neil Patrick Harris si è affermato negli anni grazie alla sua grande versatilità e al suo incontenibile carisma. Interprete di alcuni tra i più noti personaggi della televisione degli ultimi decenni, è oggi una vera e propria icona, seguito e apprezzato dai suoi numerosi fan in tutto il mondo.

Ecco 10 cose che non sai di Neil Patrick Harris.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Neil Patrick Harris Oscar

Neil Patrick Harris: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. La carriera cinematografica dell’attore ha inizio nel 1988 con il film Il grande cuore di Clara, per poi proseguire con titoli come Starship Troopers (1997), Sai che c’è di nuovo? (2000), Harold & Kumar (2008), I puffi (2011), I Muppet (2011), I puffi 2 (2013), Un milione di modi per morire nel West (2014), con Amanda Seyfried, L’amore bugiardo – Gone Girl (2014), con Ben Affleck e Rosamund Pike, e DownsizingVivere alla grande (2017), con Matt Damon. Nel 2022 tornerà al cinema con The Matrix 4, con Keanu Reeves.

9. È noto per i suoi ruoli televisivi. Harris ottiene una prima popolarità televisiva grazie alla serie Doogie Howser (1989-1993), per poi prendere parte ad alcuni episodi di celebri titoli come La signora in giallo (1993), Will & Grace (2000), e Law & Order: Criminal Intent (2004). Il ruolo della sua carriera arriva però con How I Met Your Mother, dove dal 2005 al 2014 interpreta il leggendario Barney Stinson, recitando accanto agli attori Jason Segel e Cobie Smulders. Di recente si è poi fatto apprezzare per il ruolo del Conte Olaf in Una serie di sfortunati eventi (2017-2019).

8. È celebre anche come doppiatore. Particolarmente capace ad adattare la propria voce in base al personaggio ricoperto, Harris si è distinto anche per le sue qualità nel doppiaggio. Tra i film per cui ha ricoperto tale ruolo si annoverano Piovono polpette (2009), Cani & Gatti – La vendetta di Kitty (2010) e Piovono polpette 2 – La rivincita degli avanzi (2013). Ha poi dato voce al personaggio di Spider-Man in Spider-Man: The New Animated Serie (2003).

Neil Patrick Harris: il suo matrimonio

7. Si è sposato in Italia. Nel 2014 l’attore si è sposato a Perugia, in Italia, con il compagno David Burtka, con il quale aveva una relazione dal 2004 e per il quale fece coming out nel 2006. A celebrare le nozze fu la regista Pamela Fryman, che aveva collaborato con Harris per How I Met Your Mother. Durante il ricevimento seguente la cerimonia, si è invece esibito Elton John, amico della coppia.

Neil Patrick Harris ha due figli

6. È diventato padre. Nell’ottobre del 2010 l’attore, insieme al suo compagno, diventa padre dei gemelli Harper Grace e Gideon Scott, avuti tramite madre surrogata. Sul profilo Instagram dell’attore è possibile ritrovare numerose foto della famiglia durante alcuni momenti di svago divenuti particolarmente celebri tra i fan di Harris.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Neil Patrick Harris How I Met Your Mother

Neil Patrick Harris in How I Met Your Mother

5. Ha personalmente eseguito i trucchi di magia visti nella serie. Nel corso delle stagioni, Barney si diletta in più occasioni con alcuni numeri di magia, spesso particolarmente sorprendenti. Per eseguirli, tuttavia, non è stato necessario ricorrere a particolari effetti speciali o controfigure. Harris è infatti un rinomato prestigiatore, ed ha personalmente eseguito con successo i trucchi previsti.

4. Ha inventato una celebre espressione. Tra i maggiori tormentoni di Barney Stinson, vi è quello relativo al “The Bro Code”, un sacro codice di regole da rispettare per poter essere a tutti gli effetti un fidato amico fraterno. Benché nella serie si giochi sull’invenzione di tale codice, fu proprio Harris a contribuire alla sua istituzione, come supportato anche dalla sua non esistenza sul Web prima del 2008, anno in cui compare nella serie.

3. Gli è stato donato un prezioso oggetto della serie. Al termine della serie, ogni membro del cast ebbe modo di portare via con sé alcuni tra i maggiori e più ricorrenti oggetti presenti nella serie. Harris decise di tenere con sé il famoso “The Playbook”, ovvero il libro ricco degli stratagemmi che il suo personaggio, Barney, utilizza nel corso delle stagioni per conquistare le sue numerose donne.

Neil Patrick Harris e gli Oscar

2. Ha condotto la celebre cerimonia. Nel 2015 Harris viene scelto come conduttore dell’87ª edizione dei premi Oscar. In tale occasione, l’attore ha avuto modo di sfoggiare nuovamente le proprie doti canore come anche quelle di ballerino. Resta memorabile, tuttavia, il suo sketch ispirato al film Birdman, candidato quell’anno, che lo portò a presentarsi sul palco in mutande.

Neil Patrick Harris: età e altezza

1. Neil Patrick Harris è nato ad Albuquerque, in New Mexico, Stati Uniti, il 15 giugno del 1973. L’attore è alto complessivamente 183 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Tobey Maguire: 10 cose che non sai sull’attore

Tobey Maguire: 10 cose che non sai sull’attore

Diventato celebre per essere stato il primo Spider-Man cinematografico, l’attore Tobey Maguire ha negli anni dimostrato di essere un valido interprete, prendendo parte a titoli di vario genere attraverso cui far emergere le proprie potenzialità. Negli ultimi anni ha però diradato la sua attività da attore, ricoprendo principalmente il ruolo di produttore.

Ecco 10 cose che non sai di Tobey Maguire.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Tobey Maguire fisico

Tobey Maguire: i suoi film

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore debutta al cinema con Voglia di ricominciare (1993), con Leonardo DiCaprio, per poi recitare in Tempesta di ghiaccio (1997), di Ang Lee, Harry a pezzi (1997), Paura e delirio a Las Vegas (1998), Le regole della casa del sidro (1999), Cavalcando col diavolo (1999), Wonder Boys (2000), Seabiscuit – Un mito senza tempo (2003), Intrigo a Berlino (2006), di Steven Soderbergh, Brothers (2009), con Jake Gyllenhaal, Il grande Gatsby (2013), Un giorno come tanti (2013), e La grande partita (2014). Tornerà al cinema nel 2021 con il film Babylon, diretto da Damie Chazelle e con gli attori Brad Pitt ed Emma Stone.

9. Ha interpretato un celebre supereroe. Nel 2002 l’attore acquista popolarità mondiale grazie al film Spider-Man, dove dà vita al celebre supereroe. Riprenderà poi il ruolo nel sequel Spider-Man 2 (2004) e in Spider-Man 3 (2007). Con questa trilogia Maguire si afferma come attore di successo, nonché come la versione preferita del supereroe per molti fan. Ha inoltre modo di recitare accanto agli attori Kirsten Dunst e James Franco.

8. È anche produttore. Maguire si è distinto negli anni anche per la sua attività di produttore, iniziata nel 2002 per il film La 25ª ora. Negli anni l’attore ha poi partecipato alla produzione di film come Seabiscuit – Un mito senza tempo (2003), Rock of Ages (2012), La grande partita (2014), Brittany non si ferma più (2019), Boyz in the Wood (2019), Migliori nemici (2019), con Sam Rockwell, The Violent Heart (2020) e Babylon (2021).

Tobey Maguire: chi è sua moglie

7. È stato sposato. Nel 2007, dopo un periodo di frequentazione, Maguire sposa alle Hawaii Jennifer Sweetheart, di professione designer di gioielli. I due hanno avuto poi due figli, nati rispettivamente nel 2006 e nel 2009. Molto riservata, la coppia non ha mai rilasciato particolari notizie riguardo la propria vita sentimentale, ma nel 2017 annunciano pubblicamente di aver divorziato.

Tobey Maguire e il poker

6. È un noto giocatore di poker. Una delle più grandi passioni dell’attore è quella per il poker. Maguire è infatti un noto giocatore, e molto del suo patrimonio sembra derivato da sue grosse vincite, a tal punto che secondo molti è uno dei motivi per cui ha diradato i suoi lavori cinematografici. In più occasioni è inoltre stato definito come un giocatore particolarmente competitivo e agguerrito.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Tobey Maguire Spider-Man

Tobey Maguire è Spider-Man

5. Non ha mai letto i fumetti dedicati al personaggio. Maguire ha raccontato di non aver mai letto i fumetti Marvel incentrati su Spider-Man e di non conoscere la sua storia raccontata in essi. Ciò che lo ha spinto ad accettare il ruolo è infatti stata la sola sceneggiatura, da lui giudicata particolarmente buona e comprensiva di tutto ciò che gli occorreva sapere sul personaggio.

4. Ha avuto problemi con il celebre bacio. Nel girare l’iconico bacio tra Spider-Man e Mary Jean sotto la pioggia, Maguire ha dovuto affrontare diverse difficoltà. Poiché si trovava a testa in giù, infatti, il suo naso continuava a riempirsi d’acqua per la pioggia, creandogli diverse difficoltà nella respirazione e nel mantenere la concentrazione per la scena.

3. Ha confermato la rivalità con un suo collega. Maguire e l’attore James Franco hanno interpretato rispettivamente Peter Parker e Harry Osborn, amici fraterni e in seguito rivali. Al di fuori dei loro personaggi, tuttavia, i due interpreti erano tutt’altro che in buoni rapporti. Maguire rimase infatti particolarmente offeso da un commento che Franco fece riguardo la sua recitazione, e tra loro si generò una rivalità ancora oggi esistente.

Tobey Maguire: il suo fisico

2. Si è allenato duramente per il ruolo di Spider-Man. Per poter interpretare il celebre supereroe, Maguire ha dovuto sottoporsi ad un lungo periodo di allenamento, che lo ha portato ad esercitarsi tanto nel sollevamento pesi quanto nelle arti marziali. Inoltre, ha dovuto seguire una rigida dieta di proteine, arrivando ad ottenere un fisico particolarmente scolpito e muscoloso.

Tobey Maguire: età e altezza

1. Tobey Maguire è nato a Santa Monica, in California, Stati Uniti, il 27 giugno 1975. L’attore è alto complessivamente 172 centimetri.

Fonte: IMDb

Dustin Hoffman: 10 cose che non sai sull’attore

Dustin Hoffman: 10 cose che non sai sull’attore

Unanimemente riconosciuto come uno dei più grandi interpreti dagli anni Sessanta in poi, Dustin Hoffman è una vera e propria leggenda della recitazione, in grado di passare con disinvoltura dalla commedia al thriller, dal film politico a quello fantastico. Nel corso dei decenni ha dato vita a personaggi rimasti iconici per la loro complessità e il ritratto che da questi emerge della società americana.

Ecco 10 cose che non sai di Dustin Hoffman.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Dustin Hoffman filmografia

Dustin Hoffman: la sua filmografia

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. Hoffman ottiene grande popolarità grazie al film Il laureato (1967), per poi confermarsi grande interprete con titoli come Un uomo da marciapiede (1969), Il piccolo grande uomo (1970), Cane di paglia (1971), Papillon (1973), Lenny (1974), Tutti gli uomini del presidente (1976), con Robert Redford, Il maratoneta (1976), Kramer contro Kramer (1979), con Meryl Streep, Tootsie (1982), Rain Man – L’uomo della pioggia (1988), con Tom Cruise, Hook – Capitan Uncino (1991), con Robin Williams, Virus letale (1995), e Sesso & potere (1997), con Robert De Niro.

Dustin Hoffman: oggi

9. Ha preso parte a noti film recenti. L’attore continua ancora oggi a recitare in film particolarmente celebri, continuando ad affermare il proprio status di gigante della recitazione. Tra i titoli più significativi si annoverano Mi presenti i tuoi? (2004), con Ben Stiller, The Lost City (2005), di Andy Garcia, Profumo – Storia di un assassino (2006), Mr. Magorium e la bottega delle meraviglie (2007), con Natalie Portman, La versione di Barney (2010), The Program (2015), The Meyerowitz Stories (2017) e L’uomo del labirinto (2019).

8. È anche doppiatore. In anni recenti Hoffman ha avuto modo di affermarsi anche come doppiatore, ricoprendo tali vesti per i film Kung Fu Panda (2008), Kung Fu Panda 2 (2011) e Kung Fu Panda 3 (2016), dove dà voce al saggio maestro Shifu. Ha poi partecipato al doppiaggio anche dei film Striscia, una zebra alla riscossa (2005) e Le avventure del topino Despereaux (2008).

7. Ha recitato in una nota serie televisiva. Non sono molte le produzioni televisive a cui Hoffman ha preso parte, ma nel 2016 recita in alcuni episodi di I Medici, co-prodotta da Italia e Regno Unito, e incentrata sull’ascesa della famiglia Medici nella Firenze del Rinascimento. Qui l’attore interpreta Giovanni di Bicci de’ Medici, il patriarca della potente famiglia, recitando però nella sola prima stagione.

Dustin Hoffman in Virus letale

6. È stato il protagonista del noto film. Nel 1995 l’attore è protagonista del film Virus letale, dove interpreta il colonnello Sam Daniels, incaricato di studiare il pericoloso virus che si sta diffondendo negli Stati Uniti per trovarvi quanto prima una cura. Inizialmente il ruolo era stato offerto all’attore Harrison Ford, il quale però rifiutò. La parte venne allora assegnata ad Hoffman, e venne riscritta per poter essere più in linea con la sua personalità.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Dustin Hoffman Rain Man

Dustin Hoffman in Rain Man

5. Non era convinto del potenziale del film. Durante le riprese di Rain Man l’attore era particolarmente preoccupato e insicuro riguardo il progetto e la sua stessa interpretazione. In più occasioni minacciò di abbandonare il film, considerandolo il peggiore della sua carriera. Tuttavia, venne poi smentito dal successo riscontrato, e la sua performance fu premiata con il premio Oscar al miglior attore.

4. Ha studiato a lungo per il ruolo. Per poter risultare credibile nel dar vita ad un personaggio affetto da autismo, l’attore ha speso circa un anno in compagnia di persone affette da tale disturbo, così da poter comprendere le loro particolarità e il rapporto che queste avevano con i rispettivi famigliari. Per l’attore era importante dar vita ad un’interpretazione sincera e realistica, non ad una mera imitazione.

Dustin Hoffman in Papillon

3. Ebbe un difficile rapporto con il co-protagonista. Durante le riprese del film Papillon, Hoffman e l’attore Steve McQueen, che interpretavano due galeotti in fuga dal loro carcere, ebbero diversi problemi relazionali. I due si sforzarono di dimostrarsi professionali, ma una sorta di rivalità li spinse a non essere particolarmente collaborativi l’uno con l’altro.

2. Ha basato il suo personaggio su un noto sceneggiatore. Per il ruolo del falsario Louis Dega, Hoffman si ispirò al celebre sceneggiatore Dalton Trumbo. Ricordando l’incontro con questi, l’attore ripropose per il suo personaggio una serie di riti e particolarità riscontrate nello scrittore. Questi, secondo Hoffman, era dotato di un carattere esuberante e una tenacia che ben si sposavano con il suo personaggio.

Dustin Hoffman: età e altezza

1. Dustin Hoffman è nato a Los Angeles, in California, Stati Uniti, l’8 agosto 1937. L’attore è alto complessivamente 167 centimetri.

Fonte: IMDb

Jonny Lee Miller: 10 cose che non sai sull’attore

Jonny Lee Miller: 10 cose che non sai sull’attore

Divenuto celebre grazie alle sue interpretazioni negli anni Novanta, l’attore Jonny Lee Miller si è più volte riaffermato grazie a nuovi progetti e personaggi in grado di esaltarne le doti attoriali. Ad oggi attivo prevalentemente in televisione, Miller non manca di conquistare i suoi fan con ruoli spesso imprevedibili.

Ecco 10 cose che non sai di Jonny Lee Miller.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Jonny Lee Miller Instagram

Jonny Lee Miller: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. Miller ottiene popolarità sin dai suoi film di debutto, Hackers (1995) e Trainspotting (1996), con Ewan McGregor. Successivamente, recita in titoli come Afterglow (1997), Mansfield Park (1999), Dracula’s Legacy – Il fascino del male (2000), L’uomo senza legge (2004), Nella mente del serial killer (2004), Melinda e Melinda (2004), con Chloë Sevigny, e Æon Flux – Il futuro ha inizio (2005). Negli ultimi anni ha invece recitato in Endgame (2009), Dark Shadows (2012), con Johnny Depp e Michelle Pfeiffer, Byzantium (2012), e T2 Trainspotting (2017).

9. È noto per i suoi ruoli televisivi. Trasferitosi sul piccolo schermo, l’attore ha ottenuto particolare popolarità grazie al ruolo di Eli Stone nella serie Eli Stone, dove ha recitato dal 2008 al 2009. In seguito, ha preso parte a Emma (2009) e Dexter (2010), con Michael C. Hall. Dal 2012 è invece protagonista della serie Elementary nel ruolo di Sherlock Holmes, recitando accanto all’attrice Lucy Liu.

8. È stato nominato ad importanti premi. Grazie alle serie televisive Eli Stone e Elementary, l’attore è stato candidato, rispettivamente nel 2008 e nel 2012, come miglior attore in una serie. Sempre per Elementary, è invece stato candidato ai Teen Choice Award, a conferma del grande successo dell’attore tra un pubblico di giovani.

Jonny Lee Miller è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 233 mila persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere immagini relative a momenti di svago, come anche dei luoghi da lui visitati. Non mancano infine anche foto relative ai suoi progetti da interprete, promossi grazie al social.

Jonny Lee Miller è Frankenstein

6. Ha interpretato il celebre personaggio. Nel 2011 Miller è protagonista insieme all’attore Benedict Cumberbatch dello spettacolo Frankenstein, realizzato per il National Theatre. In esso, i due interpretano a fasi alterne il celebre mostro della letteratura. Lo spettacolo è stato poi reso disponibile per un breve periodo sulla piattaforma YouTube.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Jonny Lee Miller Elementary

Jonny Lee Miller: chi è sua moglie

5. È stato sposato con una celebre attrice. Sul set del film Hackers Miller conobbe l’attrice premio Oscar Angelina Jolie, con la quale intraprese una relazione culminata poi nel 1996 con il matrimonio. Questo dura in realtà molto poco, e dopo soli diciotto mesi i due si separano, arrivando ad ufficializzare il divorzio nel 2000. I due sono tuttavia rimasti in buoni rapporti.

4. Si è sposato di nuovo. A partire dal 2006 Miller ha iniziato a frequentare l’attrice Michele Hicks, nota per aver partecipato a titoli come Mulholland Drive Orange Is the New Black. I due si sposeranno poi nel luglio del 2008 e nel dicembre dello stesso anno nasce il primo figlio. La coppia ha poi avuto modo di recitare insieme nella serie Elementary.

Jonny Lee Miller in Dexter

3. Ha avuto un ruolo ricorrente nella serie. L’attore ha fatto la sua comparsa nella celebre serie crime a partire dal settimo episodio della quinta stagione, ricoprendo il ruolo di Jordan Chase. Il suo è poi diventato un ruolo piuttosto ricorrente nella serie, comparendo fino al dodicesimo episodio della quinta stagione.

Jonny Lee Miller in Elementary

2. Ha diretto alcuni episodi della serie. Particolarmente legato alla serie Elementary, che gli ha permesso di ottenere nuova popolarità in televisione, l’attore si è per questo titolo cimentato anche nelle sue prime regie. Ha infatti compiuto il passo dietro la macchina da presa dirigendo tre episodi, rispettivamente il sesto e il sedicesimo della sesta stagione, e il quarto della settima stagione.

Jonny Lee Miller: età e altezza

1. Jonny Lee Miller è nato a Kingston upon Thames, nei pressi di Londra, Inghilterra, il 15 novembre del 1972. L’attore è alto complessivamente 177 centimetri.

Fonte: IMDb

Kate Hudson: 10 cose che non sai sull’attrice

Kate Hudson: 10 cose che non sai sull’attrice

Celebre attrice comica statunitense, Kate Hudson si è negli anni costruita una carriera di tutto rispetto, prendendo parte a titoli di grande successo di pubblico e critica. Apprezzata per il suo carisma, ha saputo sfoggiare una buona versatilità pur rimanendo all’interno del genere commedia, ma compiendo talvolta delle incursioni nel thriller o nell’action.

Ecco 10 cose che non sai di Kate Hudson.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Kate Hudson Glee

Kate Hudson: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attrice debutta al cinema nel 1998 con Desert Blue, per poi guadagnare popolarità recitando in titoli come 200 Cigarettes (1999), con Ben Affleck, Quasi famosi (2000), con Billy Crudup, Il dottor T e le donne (2000), Alex & Emma (2003) e Tu, io e Dupree (2006), con Owen Wilson. In seguito ha iniziato a sperimentare film di generi diversi come Nine (2009), con Daniel Day-Lewis, Bride Wars – La mia migliore nemica (2009), con Anne Hathaway, The Killer Inside Me (2010), con Casey Affleck, Il fondamentalista riluttante (2012), Wish I Was Here (2014), Rock the Kasbah (2015), Deepwater – Inferno sull’oceano (2016) e Marcia per la libertà (2017).

9. Ha preso parte a note serie TV. Dopo aver recitato in alcuni episodi di serie come Cinque in famiglia (1996) e EX Streets (1997), l’attrice ottiene popolarità in televisione grazie al ruolo di Cassandra July nella popolare serie Glee, con l’attore Darren Criss, recitandovi per cinque episodi tra il 2012 e il 2013. Nello stesso 2013 interpreta Rhonda nella commedia Come distruggere il tuo capo, dove recita accanto all’attore Jon Hamm.

8. Ha scritto e diretto un cortometraggio ricco di star. Nel 2007 l’attrice debutta alla regia del cortometraggio Cutlass, da lei anche scritto. Questo è incentrato sul rapporto tra una madre e sua figlia, dove la richiesta di quest’ultima di poter avere una chitarra scatena nel genitore una serie di ricordi sulla propria adolescenza. Il cortometraggio è interpretato da alcune note celebrità hollywoodiane, come Dakota Fanning, Kurt Russell e Kristen Stewart.

Kate Hudson è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo verificato e seguito da 12 milioni di persone. All’interno di questo è solita condividere foto che la ritraggono in momenti di svago, sia con la propria famiglia che in compagnia di amici o colleghi. Non mancano però anche numerose curiosità o riflessioni personali che l’attrice è solita condividere con i propri fan.

6. Utilizza il social per promuovere il proprio lavoro. Tramite il proprio account Instagram, la Hudson è solita condividere anche immagini relative ai propri progetti lavorativi. Ciò avviene sia tramite l’utilizzo di locandine, video, immagini di backstage o interviste rilasciate per varie riviste.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Kate Hudson compagno

Kate Hudson: sua madre e suo padre

5. È figlia di due noti attori. La Hudson è figlia dell’attrice premio Oscar Goldie Hawn, e del cantante Bill Hudson. Tuttavia, per via del divorzio tra i genitori, a partire dal terzo anno d’età l’attrice è cresciuta a stretto contatto con Kurt Russell, celebre interprete hollywoodiano e nuovo compagno di sua madre, che lei considera come fosse suo padre.

Kate Hudson: il suo compagno e i figli

4. Ha avuto una relazione con un celebre cantante. L’attrice è stata a lungo legata a Matthew Bellamy, frontman della celebre band inglese Muse. Dalla loro unione, nel luglio del 2011, è nato il figlio Bingham Hawn Bellamy (per la Hudson si tratta del secondo, avendo già avuto un primo figlio nel 2004). Nel 2014, tuttavia, la Hudson e Bellamy annunciano la loro separazione e la fine della loro relazione.

3. Ha un nuovo compagno. Nell’ottobre del 2018 nasce il nuovo figlio dell’attrice, avuto dal compagno Danny Fujikawa, di professione musicista. I due, che si conoscevano da diversi anni, hanno ora confermato la loro relazione, dichiarando di non escludere in futuro il matrimonio.

Kate Hudson in Glee

2. Ha avuto difficoltà ad interpretare il personaggio. Anche se compare soltanto in cinque episodi della quarta stagione della serie Glee, l’attrice ha avuto modo di dar vita ad un personaggio memorabile. La sua Cassandra July è infatti rimasta nota come la severa insegnante di danza di Rachel. La Hudson ha però raccontato di aver fatto fatica a dar vita al personaggio, non trovandosi a suo agio nell’interpretare la parte del cattivo di turno.

Kate Hudson: età e altezza

1. Kate Hudson è nata a Los Angeles, in California, Stati Uniti, il 19 aprile 1979. L’attrice è alta complessivamente 168 centimetri.

Fonte: IMDb

Stagione di caccia, dal graphic novel, in film con Andrea Pennacchi

0

Stagione di Caccia, il graphic novel di Emiliano Pagani e Bruno Cannucciari, diventerà un film, prodotto da Mastrangelo Cinematografica di Livia Mastrangelo. Edito da Tunuè nella collana Prospero’s Book, Stagione di caccia è uscito nelle librerie e fumetterie italiane il 7 novembre, pochi giorni dopo essere stato presentato in anteprima a Lucca Comics & Games, il più importante evento fumettistico del panorama europeo.

La sceneggiatura del film sarà firmata da Antonello Sammito. L’esordiente Giulia Di Battista, diplomata del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, sarà dietro la macchina da presa. L’inizio delle riprese è previsto per la primavera del 2021.

Stagione di caccia, la trama

Bruno è un esperto cacciatore, la sua preda principale sono i cinghiali, che popolano il bosco ai cui margini vivono, in un casale isolato dal resto della comunità, Giulia, Emma e Tiziana. Le tre donne, nonostante caratteri molto diversi, sono grandi amiche e gestiscono insieme la loro azienda agricola specializzata in prodotti biologici. Un’attività guardato con scetticismo dagli altri abitanti del borgo, tutti figli e nipoti di cacciatori. Proprio con Bruno nascono i maggiori contrasti, acuiti da una serie di furti che stanno colpendo le case del paese. I primi indiziati di questi crimini sono gli immigrati che da qualche tempo sono arrivati sul territorio. Ma l’attenzione che viene loro riservata distoglie l’attenzione dal continuo aumento dei cinghiali nel bosco, che inizia a stare loro stretto.

Stagione di caccia è un racconto di genere che si ispira alle cronache contemporanee e a una solida tradizione letteraria. Una storia molto attuale che ha già trovato il suo primo interprete. Andrea Pennacchi sarà il protagonista maschile del film, nel ruolo di Bruno, il cacciatore.

Attore e autore teatrale, Pennacchi è stato tra gli interpreti di Io sono Li, lungometraggio diretto da Andrea Segre, presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2011 nella sezione Giornate degli Autori. Ha lavorato nuovamente con Segre in La prima neve, ha poi collaborato con Carlo Mazzacurati nell’ultimo film del regista prematuramente scomparso, La sedia della felicità, con Silvio Soldini (Il colore nascosto delle cose), Ivan Silvestrini (Arrivano i prof), Stefano Sollima (Suburra) e Marco Bonfanti, che lo ha diretto nel film originale Netflix L’uomo senza gravità.

Andrea Pennacchi ha partecipato a molte produzioni televisive, tra cui Non uccidere, Don Matteo e 1994 e come coprotagonista accanto a Paola Cortellesi alla serie Petra, prossimamente su SKY. Nel novembre 2018 ha presentato, durante una puntata della trasmissione Propaganda Live, il monologo dal titolo This is Racism – Ciao Teroni. Lo straordinario successo registrato gli ha fatto guadagnare uno spazio fisso nel programma ideato e condotto da Diego “Zoro” Bianchi, durante il quale interpreta ogni settimana i monologhi del Pojana, personaggio da lui creato.

Da qualche settimana è disponibile, Pojana e i suoi fratelli, volume edito da People che raccoglie i monologhi di Propaganda Live e altri testi teatrali.

Emiliano Pagani e Bruno Cannucciari

Stagione di caccia è la loro seconda collaborazione. Kraken, il loro precedente graphic novel, è stato anch’esso opzionato per una trasposizione cinematografica.

Emiliano Pagani, classe 1969, livornese, inizia a pubblicare nel 1991 sulle pagine del settimanale satirico toscano Il Vernacoliere, dove nasce la serie nel classico strip La famiglia Quagliotti, da lui disegnata e scritta. Sempre sulla stessa rivista arriva qualche anno dopo Don Zauker, satira anticattolica di cui è creatore e sceneggiatore, illustrata da Daniele Caluri e attualmente pubblicata nella collana Feltrinelli Comics, che farà guadagnare loro il prestigioso Premio Attilio Micheluzzi per la migliore sceneggiatura di serie umoristica nel 2007.

Bruno Cannucciari nasce a Roma nel 1964. La sua avventura nel mondo del fumetto inizia sulle storiche pagine di Comic Art negli anni Ottanta, per poi continuare nel decennio successivo al fianco di Silver, il papà di Lupo Alberto, personaggio di cui Cannucciari ha realizzato negli anni centinaia delle sue classiche tavole autoconclusive. Kraken uscirà in una nuova edizione nelle edicole il 16 giugno.

Dispatches from Elsewhere, recensione della serie di Jason Segel

0
Dispatches from Elsewhere, recensione della serie di Jason Segel

Disponibile dal 15 giugno su Prime Video, Dispatches from Elsewhere era stato presentato all’ultima Berlinale 2020, su grande schermo, nel mondo ancora ignaro di ciò che sarebbe accaduto da lì a pochi giorni. La serie, che in patria (prodotta da AMC è made in USA) è andata in onda nella tradizionale fruizione di un episodio per volta, arriva negli altri Paesi, a che in Italia, sulla piattaforma di streaming che quindi permette il binge-watching e una fruizione leggermente differente, soprattutto se si considera che quasi ogni episodio si apre e si chiude con un intrigante Richard E. Grant, l’enigmatico Octavio, che parla direttamente allo spettatore, svelando e a volte deridendo i meccanismi narrativi tradizionali delle serie tv.

Dispatches from Elsewhere è ispirata ad un fatto reale

Ma andiamo con ordine. Dispatches from Elsewhere è ispirata ad un documentario del 2013, The Institute, che racconta la storia del Jejune Institute, luogo di un gioco interattivo dal vivo, una sorta di evoluzione del gioco di ruolo, che coinvolse 10000 partecipanti, reclutati attraverso volantini bizzarri. La serie è ambientata a Filadelfia e vede il citato Octavio a capo di un Istituto che recluta volontari, tramite dei volantini, per una specie di gioco sociale. Conosciamo così Peter (Jason Segel), un annoiato impiegato di un servizio di streaming che legge in questo annuncio una fuga dalla sua monotona realtà. Si imbatte così nella Elsewhere Society, che gli assegna delle prove da superare tramite indizi, e che deve affrontare insieme ad una squadra di complici, formata da un trio eterogeneo di personaggi altrettanto bizzarri: Janice (Sally Field), Simone (Eve Lindley) e Fredwynn (André Benjamin). Questa bizzarra squadra si porrà domande sulla realtà che sta vivendo, ma riuscirà a trovare anche molto di più di quello che avrebbe mai immaginato.

Dispatches from Elsewhere è ideata, scritta, interpretata e per alcuni episodi diretta da Jason Segel. Il Marshall di How I Met Your Mother dimostra una grande maturità artistica che scavalca la comicità con cui il grande pubblico lo ha conosciuto e sfodera un registro struggente e drammatico davvero intenso, che diventa il vero cuore della serie. Oltre al gioco intellettuale che si muove agilmente tra i generi e i toni, mescolando a sequenze quasi lynchane l’animazione e la rottura della quarta parete, Segel aggiunge alla storia un potentissimo nucleo emotivo che ricorda vagamente Sense8 (senza la componente fortemente erotica), nella misura in cui anche in questo caso la connessione e la comunità diventano la vera scoperta, la rivoluzione.

Un registro drammatico inedito per Segel

Dispatches from ElsewhereSegel compie un raffinato lavoro di scrittura, realizzando anche un perfetto quadro di inclusività e armonia, ponendolo come un dato di fatto e dandolo per scontato, come dovrebbe essere anche nella società civile, senza dare troppo peso, ad esempio, al fatto che Simone è una trans, o che Fredwynn è di colore. Segel mostra le varie umanità, complesse, articolate, sole, spaventate, e le mette in condizione di rispecchiarsi nell’altro e di fare comunità, attraverso un costrutto narrativo che parte come semplice gioco intellettuale e pian piano mostra la sua vera faccia, forse meno originale ma sicuramente emozionante e coinvolgente.

Da un punto di vista visivo, la serie viene settata con il primo episodio, diretto proprio da Jason Segel, come un’interessante esperienza che ad uno stile classico associa momenti di sperimentazione e contaminazione (frequenti sono le sequenze in animazione), specialmente dal punto di vista fotografico. Questa scelta linguistica si protrae per tutta la serie e si sposa molto bene con la sensazione di straniamento destata dal parlare direttamente allo spettatore del personaggio di Richard E. Grant.

Dispatches from Elsewhere ci chiama in causa, ci affascina e ci ingaggia come giocatori del suo esperimento sociale, ci fa mettere nei panni (nel vero senso della parola) dei protagonisti e ci fa scoprire tutti vulnerabili e desiderosi di far parte di una comunità, di un cerchio emotivo che ci comprende e ci protegge, che ci fa sentire a casa.

La volta buona di Vincenzo Marra al cinema dal 2 Luglio

La volta buona di Vincenzo Marra al cinema dal 2 Luglio

E’ La volta buona di Vincenzo Marra con protagonista Massimo Ghini, affiancato da Max Tortora, Francesco Montanari e dal giovane Ramiro Garcia, arriverà in sala giovedì 2 luglio e sarà il primo film che debutta al cinema dopo la riapertura. Grazie all’impegno della distribuzione Altre Storie insieme ai produttori Lotus Production – una società Leone Film Group – e TIMVISION che hanno deciso di sostenere la riapertura delle sale cinematografiche, il pubblico italiano potrà tornare al cinema per godersi un film nuovo, un film per tutti, girato tra l’Italia e l’Uruguay, che affronta i grandi temi della vita: la famiglia, la paternità, la migrazione. Un’opera firmata da Vincenzo Marra, amato e premiato regista italiano, con  Massimo Ghini per la prima volta protagonista assoluto.

In un momento per niente facile che ci ha visto e ci vede tutti coinvolti, abbiamo deciso di sostenere la riapertura dei cinema con uno dei nostri titoli più importanti.” – ha dichiarato Cesare Fragnelli, distributore del film per Altre Storie – “La regia precisa di Vincenzo Marra e il suo cast eccezionale raccontano, con il tono della commedia dolceamara, una grande storia che parla di sogni, di giovani, di famiglia, e si rivolge al cuore di tutti noi. Una formula, amata dalla critica all’ultima Festa del Cinema di Roma, che siamo certi saprà dare la giusta speranza ai nostri spettatori, perché è questo il momento giusto de LA VOLTA BUONA: il momento di affrontare a testa alta il virus che ci ha colpiti negli ultimi mesi, il momento di rialzarsi e tornare in sala insieme al grande pubblico. Perché la voglia di cinema, del cinema autentico, emozionante, è più forte di ogni altra cosa.

La volta buona: la trama

Bartolomeo, procuratore sportivo, vive di espedienti e piccoli imbrogli. Negli anni ha sprecato le tante occasioni che ha avuto, il vizio del gioco gli ha fatto perdere soldi e famiglia e ora passa le giornate nei campetti di periferia sperando di trovare il nuovo Maradona. Sempre alla ricerca del colpo di fortuna, un giorno riceve una telefonata: in Uruguay c’è un ragazzino, Pablito, che è un vero fenomeno, un fuoriclasse che sicuramente sfonderà nel calcio italiano. Per Bartolomeo è finalmente arrivata l’occasione per riprendersi tutto quello che ha perso. Per Pablito si può realizzare il sogno di una vita migliore. Per entrambi sembra essere la volta buona…

La volta buona è prodotto da Lotus Production – una società di Leone Film Group – e TIMVISION in associazione con Altre Storie distribuito da Altre Storie

10 bellissimi attori dietro a “mostri” del cinema

10 bellissimi attori dietro a “mostri” del cinema

Nell’immaginario collettivo, il villain di turno è sempre associato ad un aspetto spesso terrificante: a volte affascinante, altre volte invece semplicemente trasandato. Eppure, i più grandi antagonisti della storia del cinema sono spesso stati interpretati da attori che nella vita reale si sono sempre contraddistinti, oltre che per il loro talento, anche per il loro aspetto: non soltanto per la loro bellezza, ma soprattutto per il fascino e per il carisma. Ecco di seguito 10 attori considerati bellissimi che, spesso, si sono ritrovati ad interpretare villain dall’aspetto… respingente!

Gwendoline Christie – Star Wars: Il Risveglio della Forza

Quando ha ottenuto la parte di Captain Phasma in Star Wars: Il Risveglio della Forza del 2015, Gwendoline Christie – divenuta famosa per aver interpretato Brienne di Tarth in Game of Thrones – ha scritto la storia come la prima donna ad interpretare un villain dell’universo di Star Wars.

Phasma si è rivelato un personaggio molto amato dai fan della celebre saga fantascientifica (notoriamente molto difficili da accontentare), che hanno reagito in maniera negativa quando Rian Johnson non è riuscito a sfruttare correttamente le sue potenzialità nel seguito del 2017, Star Wars: Gli Ultimi Jedi

Helena Bonham Carter – Alice in Wonderland

Alice in Wonderland: recensione

Conosciuta per i molti film che ha realizzato con il suo ex ex partner Tim Burton, Helena Bonham Carter è molto più del suo look eccentrico, costituito da folli parrucche e da un trucco spesso gotico. È stata nominata all’Oscar come migliore attrice per la sua interpretazione nel film Le ali dell’amore del 1997 ed è stata nominata nella categoria miglior attrice non protagonista per il suo lavoro al fianco di Colin Firth ne Il discorso del re.

Il popolarissimo film biografico su Re George VI è uscito 2010, lo stesso anno del grande successo di Burton Alice in Wonderland. All’epoca dell’uscita del film, in merito alla Regina Rossa l’attrice dichiarò: “Ho adorato interpretarla, soprattutto per il suo aspetto. Fondamentalmente mi piace sempre mimetizzarmi. È sempre liberatorio interpretare qualcuno che ha praticamente smesso di crescere”. La Carter ha interpretato un altro “personaggio orribile”, dando vita alla perfida Bellatrix Lestrange nelle saga di Harry Potter.

Charlize Theron – Monster

Charlize Theron è nota per interpretare personaggi che sono spietati e sexy allo stesso tempo. Eppure, nel corso della sua incredibile carriera, ci sono state delle eccezioni… da Oscar! La serial killer Aileen Wuornos è un personaggio sicuramente tosto, ma non sexy in senso tradizionale. La donna uccise sette uomini nel corso di una follia omicida durata cinque mesi ed iniziata alla fine del 1989: nel 2002, è stata giustiziata in Florida.

Theron ha interpretato Wuornos nel bellissimo Monster del 2003, diretto dalla futura regista di Wonder Woman, Patty Jenkins, regalando una performance che l’Academy ha ritenuto degna della prestigiosa statuetta alla migliore attrice. Per meglio prepararsi al ruolo, Theron è ingrassata notevolmente, sottoponendosi ad ore ed ore di trucco per rendere visibili gli anni di abusi sulla pelle della “sua” Aileen.

Elizabeth Banks – Power Rangers

Power Rangers

Indubbiamente tra i più iconici cattivi della tv per bambini di tutti i tempi, la Rita Repulsa del reboot di Power Rangers del 2017 era molto diversa dalla stravagante e comica incarnazione che abbiamo conosciuto negli anni ’90. La versione del personaggio interpretata da Elizabeth Banks, infatti, è stata trasformata seguendo una vera e propria moda ad Hollywood.

“Così tante persone hanno lavorato al mio costume”, dichiarò l’attrice in un’intervista dell’epoca. “È stato davvero intenso. Ad un certo punto mi sono ritrovata ad indossare una protesi per tutto il corpo, dalla testa ai piedi”. Un abito in cui entrarci sembrerebbe essere stato un vero calvario per la bella attrice e regista, sicuramente più “ingombrante” dei costumi sgargianti sfoggiati nella saga di Hunger Games.

Ralph Fiennes – Harry Potter

ralph fiennes harry potter

Ralph Fiennes aveva quasi rifiutato il ruolo di Lord Voldemort nella saga di Harry Potter, salvo poi lasciarsi convincere ad accettare la parte da sua sorella. La performance del celebre attore britannico è forse una delle trasformazioni più sottovalutate della storia di Hollywood.

Tutto ciò che riguarda la sua interpretazione di “Colui che non deve essere nominato” è assolutamente perfetto, dagli insensibili omicidi dei Babbani all’iconica risata. L’Academy non è mai riuscita a riconoscere il lavoro di Fiennes nel franchise, come molti spettatori non sono mai riusciti a riconoscere l’interprete dietro Voldemort, grazie al lavoro straordinario del truccatore Mark Coulier, che è riuscito a rendere il bellissimo attore decisamente terrificante!

Ray Park – Star Wars: La Minaccia Fantasma

Darth Maul

La trilogia prequel di George Lucas ha sempre diviso i fan della saga, ma ci ha anche regalato uno dei cattivi più memorabili di Star Wars: Darth Maul. Introdotto nel 1999 in Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma, Maul si scontra con il Maestro Jedi Qui-Gon Jinn (Liam Neeson) in uno dei duelli con le spade laser più belli dell’intero franchise.

Ray Park (all’epoca 22enne) si allenava per 15 ore al giorno per meglio entrare nei panni dell’apprendista Sith di Darth Sidious. “Il look di Darth Maul, il Signore dei Sith, penso sia stato fantastico”, aveva dichiarato in una vecchia intervista l’attore. I fan della saga hanno reagito negativamente all’apparizione “shock” di Maul nel discutibile Solo: A Star Wars Story, criticandone in particolare l’iconico look, che sembrava lievemente modificato rispetto al film del 1999.

Elena Anaya – Wonder Woman

Wonder Woman del 2017 è stato riconosciuto come una tappa fondamentale per le donne all’interno del genere supereroistico, e non solo per la star protagonista (Gal Gadot) e per la regista (Patty Jenkins). Il film, acclamato dalla critica, ha anche utilizzato un cattivo donna, con la splendida attrice spagnola Elena Anaya che ha interpretato il ruolo di Isabel Maru, meglio conosciuta come Dottor Poison, una scienziata turca la cui conoscenza di veleni e tossine mortali spinge i tedeschi a reclutarla durante la prima guerra mondiale.

L’attrice aveva spiegato che indossare il costume del personaggio l’aveva aiutata ad entrare meglio nella sua mentalità, anche se recitare in esso non era esattamente confortevole, soprattutto a causa della maschera indossata per circa 12 ore al giorno e che la Anaya ha avuto numerose difficoltà a dover rimuovere ogni volta.

Javier Bardem – Pirates of the Caribbean: La vendetta di Salazar

Pirati dei Caraibi 5

Il vincitore dell’Oscar Javier Bardem ha ormai cinquant’anni, ma ciò non ha reso l’attore spagnolo meno carismatica rispetto al passato. Semmai, la star di Skyfall sembra diventare sempre più affascinante con l’avanzare dell’età. Nel 2017 l’attore ha interpretato Armando Salazar in Pirati dei Caraibi: La Vendetta di Salazar, portando sullo schermo un personaggio dall’aspetto tutt’altro che ammaliante.

Bardem ha trascorso la maggior parte del tempo sul set al trucco, dal momento che doveva apparire come un cacciatore di pirati resuscitato di recente dalla tomba. Un processo che ha richiesto circa tre ore giornaliere per essere completato. Nonostante sia il film della saga che abbia ottenuto i consensi meno favorevoli, l’interpretazione dell’attore spagnolo è stata amata ed elogiati indistintamente.

Lee Pace – Guardiani della Galassia/Captain Marvel

lee-pace-guardiani-della-galassia

Lee Pace ha interpretato Ronan l’Accusatore sia in Guardiani della Galassia del 2014 sia in Captain Marvel del 2019, personaggio che ha richiesto diverse ore di trucco per poter vedere la luce. Nonostante le difficoltà richieste dalle parte, l’attore non ha mai nascosto il suo entusiasmo nell’essere entrato a far parte della grande famiglia Marvel.

D’altronde, Pace è un attore esperto di “trasformazioni”, dal momento che aveva già interpretato il Re degli Elfi Thranduil, padre di Legolas, nella trilogia de Lo Hobbit di Peter Jackson.

Naomie Harris – Pirati dei Caraibi

L’attrice britannica Naomie Harris è probabilmente conosciuta per aver interpretato Moneypenny nella saga di James Bond al fianco di Daniel Craig, ma prima di assumere il ruolo della sensuale segretaria di M, ha interpretato Tia Dalma nel secondo e nel terzo capitolo della saga di Pirati dei Caraibi.

In un’intervista del 2007, la Harris aveva così descritto la routine alla quale doveva sottoporsi prima di iniziare a girare: “Non è stato poi così male: una parrucca, rossetto e ombretto neri, alcuni segni tribali e un mix di oro e polvere scura sul viso. I denti erano denti prostetici. Dovevo anche riempirmi la bocca di una verdura colorante prima di ogni ripresa… l’idea era che Tia Dalma trasudasse inchiostro e male.”

Fonte

Spike Lee difende Woody Allen… ma poi si scusa!

0

Spike Lee è attualmente impegnato con la promozione del suo ultimo film, Da 5 Bloods (disponibile dallo scorso 12 giugno su Netflix), e in una recente ospitata alla trasmissione In the Morning in onda sulla radio newyorkese WOR, ha apertamente difeso Woody Allen, schierandosi contro la “cultura della cancellazione”.

Intervistato da Len Bermna e Michael Riedel, Lee avrebbe pubblicamente preso le difese del regista di Un Giorno di Pioggia a New York, dichiarando: “Vorrei solo dire che Woody Allen è un grande, grande regista e che questa cultura della cancellazione non riguarda solo lui. Quando ripenseremo a tutto questo, ci accorgeremo che è stato come uccidere qualcuno, che è stato come cercare di cancellare qualcuno… come se non fosse mai esistito. Woody è un amico e un tifoso dei Knicks come me. So cosa sta passando in questo momento.”

Poco dopo le sue dichiarazioni, però, Spike Lee ha pubblicato attraverso il suo profilo Twitter ufficiale un messaggio in cui si è “scusato” per le sue affermazioni relative all’amico e collega: “Mi scuso profondamente. Le mie parole erano SBAGLIATE. Non tollero e non tollererò mai le molestie sessuali, le aggressioni o la violenza. Questo trattamento causa danni reali che non possono essere minimizzati. Sinceramente, Spike Lee.”

La vita di Woody Allen e i problemi legati alla distribuzione di Un Giorno di Pioggia a New York

Le parole di Spike Lee fanno ovviamente riferimento alle ultime vicissitudini che hanno travolto la vita di Woody Allen (con nuove accuse da parte di Dylan Farrow, figlia di Mia Farrow – ex compagna di Allen -, portate alla luce dal fratello Ronan) e messo a rischio la distribuzione del suo ultimo film Un Giorno di Pioggia a New York, con gli Amazon Studios che hanno cancellato il contratto con il regista, restituendogli i diritti del film con Timothée Chalamet e Elle Fanning.

Fonte: The Wrap

Gemme dell’Infinito: Gli Eterni risponderà all’ultima domanda

0
Gemme dell’Infinito: Gli Eterni risponderà all’ultima domanda

Il nuovo film Marvel Studios, Gli Eterni, potrebbe risolvere l’ultimo mistero che aleggia intorno alle Gemme dell’Infinito. Nel 2012, i Marvel Studios hanno introdotto Thanos nella scena post-credit di The Avengers. All’epoca non si avevano piani specifici per il Titano Pazzo, ma c’era solo il desiderio di rivelare che, dietro l’invasione dei Chitauri causata da Loki, ci fosse una minaccia cosmica. Ma questa idea ispirata, nata da un’intuizione di Joss Whedon, era destinata a trasformare l’intero universo cinematografico Marvel.

La Marvel guardò alla Fasi 1 e si rese conto di aver introdotto potenti oggetti che potevano essere ricollegati come alle Gemme dell’Infinito. E così le prime tre fasi dell’MCU sono diventate la Saga dell’Infinito, con Thor (Chris Hemsworth) che in Avengers: Age of Ultron, ha identificato l’entità della minaccia che incombeva sui Vendicatori e sulla Terra, quando dice, a fine film, che qualcuno stava giocando una partita molto più complicata, usandoli come pedine. Il climax si è dispiegato in Avengers: Infinity War, quando Thanos (Josh Brolin) è uscito delle ombre e ha collezionato con successo le Gemme dell’Infinito. La storia dei potenti oggetti, apparentemente, termina quando Thanos le distrugge all’inizio di Avengers: Endgame. Ma, in realtà, rimane un ultimo mistero.

Secondo il Collezionista (Benicio del Toro), le Gemme dell’Infinito erano originariamente singolarità che precedevano l’universo stesso. Furono forgiate in forma lingotti concentrati da forze sconosciute e sembrano essere stati rivendicati dall’antica razza conosciuta come i Celestiali. In Guardiani della Galassia, il Collezionista ha fatto comparire delle visioni che mostravano un Celestiale che con la Gemma del Potere, la viola, giudicava interi mondi, mentre in Avengers: Endgame Nebula (Karen Gillan) si riferiva al pianeta Vormir – il mondo in cui è nascosta la Gemma dell’Anima – come “il centro dell’esistenza dei celestiali”. Ma i Celestiali caddero, quasi estinti, e le Gemme dell’Infinito furono disperse. Furono accuratamente nascoste, la Gemma del Potere nascosta su un antico tempio sul pianeta Morag; la Gemma dello Spazio, la Gemma della Realtà e la Gemma della Mente impiantate in altri oggetti; la Gemma del Tempo sorvegliata dai Maestri delle Arti Mistiche; e la posizione della Pietra dell’Anima persa nel mito. Ma chi ha nascosto le Gemme dell’Infinito?

L’ultimo mistero legato alle Gemme dell’Infinito

Ci sono importanti indizi che suggeriscono che le Gemme dell’Infinito siano state nascoste da qualcuno che le aveva trovate, sulla Terra. La Gemma dello Spazio divenne il Tesseract, il gioiello della casa del tesoro di Odino, sorvegliato da un altro dei Nove Reami; la Gemma della Realtà cadde nelle mani degli Elfi Oscuri su un altro dei pianeti dei Nove Reami, collegato alla Terra. La Gemma del Tempo era custodita dai Maestri delle Arti Mistiche a Kamar-Taj, e, secondo il fumetto preludio ad Avengers: Infinity War, i Maestri conoscevano anche il nascondiglio della Gemma del Potere. Tutto ciò suggerisce che i Celestiali persero le Gemme dell’Infinito sulla Terra e furono quindi disperse e nascoste da esseri sconosciuti.

Gli Eterni è l’occasione perfetta per i Marvel Studios per risolvere questo mistero legato alle Gemme dell’Infinito. Il film sembra aver riscritto l’origine degli Eterni, trasformandoli in antichi alieni che furono inviati a proteggere la Terra, presumibilmente dai Celestiali. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha ulteriormente suggerito che Gli Eterni coprirà un arco temporale di decine di migliaia di anni, il che significa che potrebbe mostrare esattamente cosa è successo ai Celestiali e alle Gemme negli anni passati. In tal caso, Gli Eterni diventa essenzialmente un prequel dell’intero Marvel Cinematic Universe, occupando così un posto assolutamente unico in questo universo condiviso.

CORRELATE: 

Gli Eterni, diretto da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina Jolie (Thena), Richard Madden (Ikaris), Kit Harington (Black Knight), Kumail Nanjiani (Kingo), Lauren Ridloff (Makkari), Brian Tyree Henry (Phastos), Salma Hayek (Ajak), Lia McHugh (Sprite), Gemma Chan (Sersi) e Don Lee (Gilgamesh). La sceneggiatura è stata scritta da Matthew Ryan Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 12 febbraio 2021.

Guardiani della Galassia: un nuovo team nell’ipotetico quarto film

0

James Gunn, che ha diretto entrambi i capitoli della saga di Guardiani della Galassia e che dirigerà anche l’attesissimo Guardiani della Galassia Vol. 3, ha anticipato che un’eventuale Guardiani della Galassia Vol. 4 potrebbe avere come protagonista un nuovo team di eroi. Di recente Gunn ha portato a termine la produzione di The Suicide Squad per conto della Warner Bros., mentre attualmente è impeganto con la pre-produzione di Guardiani della Galassia Vol. 3

Il regista, la cui filmografia include – in qualità di sceneggiatore – i due film di Scooby-Doo usciti nei primmi anni del 2000 e il thriler/horror The Belko Experiment del 2016, è conosciuto soprattutto per il suo contributo all’Universo Cinematografico Marvel. Il terzo film dedicato ai Guardiani sarebbe dovuto arrivare nelle sale a maggio di quest’anno, ma venne ufficialmente posticipato dopo che il regista fu temporaneamente licenziato dalla Disney a causa di alcuni controversi tweet del passato. Successivamente, venne nuovamente ingaggiato per occuparsi del film, che sarà basato sulla sceneggiatura da lui inizialmente concepita. La Marvel, però, ha dovuto aspettare che Gunn terminasse i suoi lavori con il suo The Suicide Squad, attualmente in fase di post-produzione.

Adesso, via Instagram, Gunn ha risposto ad un fan che ha voluto sapere se Guardani della Galassia Vol. 3 sarà effettivamente il capitolo finale del franchise dedicato a Star Lord & co. Gunn ha risposto che “probabilmente” sarà l’ultimo film dei Guardiani che dirigerà e che “probabilmente sarà l’ultimo film del franchise con protagonista l’attuale team di eroi”, nonostante abbia dichiarato che le cose potrebbero sempre cambiare.

Guardiani della Galassia Vol. 3 segnerà la fine dell’arco narrativo dell’attuale “formazione” di eroi

James Gunn non ha ovviamente specificato quali personaggi dell’Universo Marvel potremmo formare la nuova ipotetica squadra al centro di Guardiani della Galassia Vol. 4, ma è innegabile tra quante opzioni la Disney avrebbe la possibilità di scegliere. Per quanto riguarda il coinvolgimento di Gunn nel franchise, è palese che l’arco narrativo dell’attuale “formazione” di Guardiani si concluderà alla fine del terzo film.

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 non ha ancora una data di uscita ufficiale. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente a Febbraio 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, con Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

The Suicide Squad: James Gunn spiega la scelta del titolo

0
The Suicide Squad: James Gunn spiega la scelta del titolo

Stando a quanto rivelato dal regista James Gunn, il titolo ufficiale di The Suicide Squad è nato letteralmente per gioco. I fan non vedono l’ora di vedere la nuova iterazione della Squadra Suicida sul grande schermo, soprattutto dopo l’accoglienza negativa che è stata riservata al film di David Ayer del 2016.

Al momento i dettagli su The Suicide Squad sono piuttosto scarsi: sappiamo soltanto che il nuovo film sarà un completo reboot e non un sequel diretto del film di Ayer, nonostante numerosi personaggi di quel film riprenderanno i loro ruoli, come Margot Robbie, Joel Kinnaman, Jai Courtney e Viola Davis. Tra le new entry figurano, invece, Idris Elba, John Cena, Peter Capaldi, Taika Waititi, Nathan Fillion e Pete Davidson. Non tutti i personaggi che il nuovo cast interpreterà sono stati rivelati, ma Gunn ha già specificato che non tutti sopravviveranno.

Adesso, in un recente Q&A su Instagram, il regista e sceneggiatore ha rivelato le origini dietro il titolo ufficiale del film, The Suicide Squad. In molti si sono chiesti come mai fosse stato scelto proprio quel titolo, dal momento che non è molto diverso dalla pellicola uscita nel 2016. A tal proposito, Gunn ha spiegato: “Una volta l’ho proposto in maniera scherzosa e alla Warner Bros. e ai produttori è piaciuto. Non ci sono molte possibilità che cambi, ma non si sa mai.”

Ancora nessun materiale ufficiale relativo a The Suicide Squad, in arrivo al cinema il 6 agosto 2021

Ha senso che il film di Gunn non si chiami Suicide Squad 2, dal momento che non sarà una vera continuazione del film di Ayer. A questo punto, i fan sono pienamente consapevoli che il film di Gunn sarà totalmente slegato da quanto avvenuto in precedenza. Al momento non abbiamo visto ancora nessun materiale ufficiale relativo al film. Ricordiamo che l’uscita in sala è fissata per il 6 agosto 2021: è improbabile che subisca variazione, dal momento che le riprese del film si sono ufficialmente concluse prima della scoppio della pandemia di Covid-19. 

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new entry Idris ElbaMichael Rooker, Nathan Fillion, Taika Waititi, John Cena, Peter Capaldi, Sean Gunn, David Dastmalchian e Storm Reid. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

Oscar 2021: tutte le novità della prossima edizione

0
Oscar 2021: tutte le novità della prossima edizione

Non è la prima volta che si parla della possibilità che la cerimonia di premiazione degli Oscar 2021 venga ufficialmente posticipata a causa della pandemia di Covid-19. Già lo scorso maggio, infatti, un report di Variety aveva suggerito che la prossima edizione degli Academy Awards potrebbe non avere luogo a causa delle conseguenze dell’emergenza Coronavirus.

Al momento la nuova edizione degli Oscar è prevista per il 28 febbraio del prossimo anno, ma stando a quanto riportato online nelle ultime ore, sembra che il consiglio di amministrazione dell’Academy si riunirà virtualmente proprio in queste ore per discutere del futuro della 93esima edizione del prestigioso riconoscimento, che – lo ricordiamo – per la prima volta nella storia considererà per le votazioni insieme ai titoli che sono usciti (o che usciranno) in sala, anche i film che hanno debuttato direttamente in streaming (senza quindi passare per la sala cinematografica).

Il nuovo aggiornamento in merito agli Oscar 2021 arriva da The Hollywood Reporter (via ComingSoon.it), secondo cui l’Academy deciderà proprio in queste ore le sorti della cerimonia e l’eventuale rinvio: stando alla fonte, la cerimonia potrebbe essere posticipata fino a otto settimane dopo la data inizialmente prevista (28 febbraio). Inoltre, l’Academy dovrà decidere se estendere o meno la finestra di eleggibilità dei film ben oltre la data del 31 dicembre 2020, sempre in considerazione dell’attuale situazione mondiale che ha letteralmente stravolto l’industria cinematografica.

Le nuove regole dell’Academy, dal numero di titoli candidabili a Miglior Film alla nascita dell’Academy Screening Room

Sempre di recente, l’Academy aveva annunciato una serie di novità relative al proprio regolamento, un vero e proprio processo di ristrutturazione che resterà in vigore almeno fino al 2025: dalla cerimonia del prossimo anno, infatti, il numero di candidati al miglior film resterà fissato a 10, e non sarà più un numero variante tra 5 e 10. Inoltre, sempre a partire dal prossimo anno verrà istituita l’Academy Screening Room, una sala cinematografica virtuale accessibile dal sito ufficiale degli Oscar che permetterà ai tutti i membri registrati di poter visione i lungometraggi qualificabili per le specifiche categorie.

La Sirenetta: Halle Bailey parla delle critiche al suo casting

0
La Sirenetta: Halle Bailey parla delle critiche al suo casting

La giovane Halle Bailey, scelta come interprete di Ariel nell’atteso adattamento live action del Classico Disney La Sirenetta, ha parlato per la prima volta delle critiche mosse dai fan al suo casting. L’ingaggio dell’attrice è stato ufficializzato a luglio dello scorso anno, insieme a quello di Jacob Tremblay, Melissa McCarthy e Awkwafina.

Le riprese del remake, che sarà diretto da Rob Marshall, sono state posticipate a causa della pandemia di Covid-19, ma è molto probabile che il film arrivi al cinema già nel 2021. Inoltre, è stato confermato che – oltre alla celebri canzoni della colonna sonora originale – il live action conterrà anche quattro nuovi brani composti appositamente per il film.

Quando venne annunciato che la Bailey – nota per la serie Grown-ish sarebbe stata l’interprete di Ariel nel live action, in molti reagirono in maniera decisamente positiva alla notizia. Tuttavia, una fetta di pubblico criticò la scelta dell’attrice e il fatto che, nel live action, il personaggio di Ariel non avrebbe avuto gli iconici “capelli rossi”.

Anche Jodie Benson, voce di Ariel nel classico originale de La Sirenetta, difende il casting di Halle Bailey

A quanto pare però, Halle Bailey ha deciso di ignorare quella tipo di reazioni, concentrandosi esclusivamente su chi ha apprezzato la sua scelta come nuova Ariel cinematografica. In una recente intervista con Variety (via Screen Rant), infatti, ha dichirato: “Non mi piace catalizzare la mia attenzione sulle cose negative. Credo che questo ruolo sia davvero un qualcosa più grande di me, e sono certa che sarà un’esperienza bellissima. Sono davvero eccitata di essere parte di tutto ciò.”

Quando venne ufficializzato il casting dela Bailey, diverse fonti riportarono che la giovane attrice era la favorita fin dall’inizio. Anche l’attrice Jodi Benson, voce di Ariel nella versione originale del classico originale, aveva espresso tutto il suo supporto nei confronti dell’ingaggio della giovane attrice afroamericana, dichiarando: “La cosa più importante è raccontare la storia. Penso che lo spirito del personaggio sia ciò che conta davvero. Ciò che porti di un personaggio per quanto riguarda il loro cuore e il loro spirito… è ciò che conta davvero.”

La Sirenetta vedrà nel cast Halle Bailey (nei panni di Ariel), Jonah Hauer-King (nei panni del Principe Eric), Javier Bardem (in trattative per interpretare Re Tritone), Melissa McCarthy (nei panni di Ursula, la perfida strega del mare), Daveed Diggs (Sebastian), Jacob Tremblay (Flounder) e Awkwafina (Scuttle). Questa versione del classico sarà diretta dal regista di Il Ritorno di Mary Poppins e Into The Woods, Rob Marshall, e includerà sia i brani dell’originale d’animazione del 1989, sia canzoni inedite a cui lavoreranno Alan Menken e Lin-Manuel Miranda.