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La Società Segreta dei Principi Minori, recensione del film Disney+

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Disney+ continua a realizzare prodotti originali dedicati agli utenti che hanno sottoscritto l’abbonamento, mentre la sua diffusione si espande in maniera capillare su tutto il territorio mondiale. Tra prodotti che la piattaforma renderà disponibili in questo autunno di ripartenze, c’è anche La Società Segreta dei Principi Minori (Secret Society of Second-Born Royals), quello che una volta si sarebbe chiamato, con una vecchia e rassicurante definizione, un film tv per i più piccoli.

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La trama di La Società Segreta dei Principi Minori

La Società Segreta dei Principi Minori segue Sam, una teenager ribelle secondogenita reale e quindi seconda in linea di successione al trono del regno di Illyria, una principessa che proprio non vuole saperne di regalità. Proprio mentre il disinteresse di Sam per lo stile di vita reale è ai massimi storici, alla vigilia dell’incoronazione della sorella come nuova regnante, la ragazza scopre di possedere abilità superumane e viene invitata a unirsi a una società segreta di straordinari principi minori secondogeniti che presentano tutti doni speciali e caratteristiche simili. Questo gruppo è incaricato da generazioni di mantenere il mondo al sicuro. Con la guida di James, il loro istruttore della Società Segreta, Sam e una nuova classe di reclute reali devono imparare a sfruttare i loro nuovi poteri in un campo di addestramento top-secret prima di poter salvare il mondo. Naturalmente i legami umani, la reciproca comprensione e il giusto tocco di incoscienza permetteranno alla nostra eroina di prevalere sulle forze del male.

La Società Segreta dei Principi Minori titoloLa Società Segreta dei Principi Minori appartiene a tutti gli effetti a quella produzione Disney “minore”, che fino a questo momento trovava collocazione sui canali tv dedicati, un posizionamento che in qualche modo ne sottolineava il livello rispetto ai prodotti che invece raggiungevano la sala. La piattaforma Disney+ in congiunzione con la pandemia, ha sì offerto la possibilità di fruire di prodotti di ogni tipo di “livello” direttamente da casa, ma sembra anche nobilitare questi progetti, trascinando giù invece quei film che, per decisioni aziendali che poi si sono rivelate vincenti, erano stati pensati per il grande schermo.

Un “film tv” che farà felici i più piccoli

Discorso produttivo e distributivo a parte, che sicuramente proietterà un’ombra lunga sul futuro di Disney/Marvel/Star Wars, La Società Segreta dei Principi Minori è un film semplice e divertente, che porta avanti i sani principi che la Disney promuove da sempre, con un particolare occhio all’inclusività del cast, alla rappresentazione della donna, che ormai è quasi sempre protagonista attiva delle storie raccontate, all’abbattimento delle bariere di genere e alla costruzione di personaggi che siano svegli, ribelli ma buoni e comunque funzionali al messaggio positivo da veicolare.

Da un punto di vista linguistico, invece, La Società Segreta dei Principi Minori presenta tutti i limiti di una produzione economica, con una scrittura ai limiti dell’elementare e una realizzazione di effetti visivi che ormai appartengono ad un’era passata. Al netto di queste ingenuità, La Società Segreta dei Principi Minori, diretto da Anna Mastro, è un’avventura destinata ad un pubblico molto giovane che sicuramente non resterà deluso.

Zack Snyder celebra Batman: “Porta equilibrio nel mondo”

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Zack Snyder celebra Batman: “Porta equilibrio nel mondo”

In occasione del Batman Day, Zack Snyder ha voluto celebrare l’importanza dell’iconico Uomo Pipistrello. Il 19 Settembre è la giornata dedicata al personaggio della DC Comics, con eventi, attività e sorprese in digitale che vengono organizzate dalla casa editrice e dalla Warner Bros. per i tutti fan sparsi nel mondo.

Ovviamente anche Snyder, che ha diretto per ben due volte un’iterazione del Crociato di Gotham sul grande schermo (in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League), ha voluto celebrare l’eroe condividendo un pensiero particolarmente profondo attraverso il suo account Twitter. Al di là delle critiche, ci sono molti fan che hanno apprezzato non solo la visione di Snyder relativa al personaggio nel DCEU, ma anche l’interpretazione dello stesso da parte di Ben Affleck.

Naturalmente, con l’imminente arrivo della Snyder Cut di Justice League il prossimo anno su HBO Max, quegli stessi fan non vedono l’ora di scoprire come la versione cinematografica del cinecomic abbia effettivamente cambiato quello che il regista aveva originariamente programmato per il Cavaliere Oscuro. “Batman è tutti noi”, ha scritto Snyder su Twitter. “È la nostra rabbia verso l’ingiustizia… agisce da solo, come tutti vorremmo poter fare, di fronte ad un sistema corrotto che desidera opprimere e sfruttare… è quel bambino spezzato che si fa spazio tra i vicoli bui dell’anima umana per portare equilibrio nel mondo.”

Le parole di Snyder sono state accompagnate da un bellissimo scatto inedito del Crociato di Gotham direttamente dal backstage di Batman v Superman: Dawn of Justice. Potete ammirarlo di seguito:

Tutto quello che sappiamo sulla Snyder Cut di Justice League

Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Spawn, Jason Blum: “La sceneggiatura deve essere giusta”

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Spawn, Jason Blum: “La sceneggiatura deve essere giusta”

Il reboot cinematografico di Spawn ad opera di Todd McFarlane è ormai in sviluppo da molto tempo. Nel corso degli anni il fumettista canadese ha mostrato una certa ostinata determinazione a voler far decollare a tutti i costi il progetto, assicurandosi non soltanto il coinvolgimento della Blumhouse di Jason Blum alla produzione, ma anche quello del premio Oscar Jamie Foxx in qualità di protagonista.

Era da un po’ che non avevamo aggiornati sul film, e adesso è stato proprio Blum a parlare del progetto in una recente intervista con il canale YouTube Abu Dhabi Culture (via CBM). Stando a quanto rivelato dal produttore, il desiderio di tutte le persone coinvolte è davvero quello di realizzare il film: “La sceneggiatura deve essere giusta. Abbiamo davvero voglia di fare il film. Abbiamo Spawn, Jamie Foxx… Todd McFarlane. Dobbiamo soltanto farlo!”

“Penso di aver fatto molta pressione su Todd”, ha continuato Jason Blum. “Non ho fatto altro che ripetergli che non dovevamo solo realizzare il film, ma doveva anche farlo nel modo più giusto possibile. La sceneggiatura deve essere giusta. E data la storia, non si tratta di un processo facile. Inoltre, credo che quanto sia accaduto di recente negli Stati Uniti circa il tema del razzismo abbia reso il tutto ancora più difficile. Devi prestare molto attenzione alla storia che scrivi. Devi ponderare e pensare bene a come rappresentare ciò che vuoi raccontare.”

Poi ha aggiunto: “Faremo il film, questo è certo. Solo.. non so quando lo faremo. In realtà stiamo apportando alcune modifiche alla sceneggiatura… stiamo andando in una direzione diversa con la storia rispetto a quanto fatto in passato, ma non faremo il film fino a quando la sceneggiatura non sarà eccezionale. Ma siamo certi che quel momento arriverà… e sarà allora che faremo il film.”

Il nuovo film dedicato a Spawn avrà come protagonista il premio Oscar Jamie Foxx nel ruolo dell’antieroe del titolo. Del cast dovrebbe far parte anche Jeremy Renner nei panni di Twitch Williams. Greg Nicotero, truccatore di The Walking Dead, si occuperà del trucco e degli effetti speciali. Il film sarà prodotto da Jason Blum e dalla sua Blumhouse Productions.

SCOOBY! finalmente in home video

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SCOOBY! finalmente in home video

SCOOBY!, l’atteso film d’animazione per tutta la famiglia sulle origini di Scooby-Doo e la Mystery Inc., arriva in DVD e Blu-Ray (che includerà film e contenuti speciali in alta definizione) a partire da giovedì 17 settembre. Il film è inoltre già disponibile per l’acquisto e il noleggio in digitale su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMvision, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV e per il noleggio su Sky Primafila e Infinity.

Inoltre, in occasione dell’arrivo in Italia del film, i primi 5 minuti di “SCOOBY!” sono già disponibili sul canale Youtube ufficiale di Warner Bros. Italia:

 

SCOOBY! ci svela come gli amici di sempre Scooby e Shaggy si siano incontrati e, in seguito, uniti ai giovani investigatori Fred, Velma e Daphne per formare la famosa Mystery Inc. Con centinaia di casi risolti e avventure condivise, Scooby e la banda ora dovranno affrontare il loro mistero più grande e impegnativo di sempre: sventare un piano volto a sguinzagliare il cane fantasma Cerberus nel mondo. Mentre si apprestano a fermare questa “can-apocalisse globale”, i membri della banda scoprono che Scooby ha un retaggio segreto e un destino epico più grande di quanto potessero immaginare.

Nella versione originale di SCOOBY! fanno parte del cast di doppiatori Will Forte (“La rivincita delle sfigate”; la serie TV “The Last Man on Earth”), come voce del migliore amico di Scooby-Doo, Shaggy; l’attore due volte candidato all’Oscar Mark Wahlberg (“The Fighter”; “The Departed – Il bene e il male”) è Blue Falcon; Jason Isaacs (i film di “Harry Potter”; “The OA” in TV) è la voce del famigerato Dick Dastardly; Gina Rodriguez (“Deepwater: Inferno sull’Oceano”; la serie TV “Jane the Virgin”) è la voce di Velma; Zac Efron (“The Greatest Showman”; la saga “Cattivi vicini”) quella di Fred; Amanda Seyfried (i film “Mamma Mia!”; “Ted 2”) è Daphne; Kiersey Clemons (“Cattivi vicini 2”; la serie TV “Angie Tribeca”) nei panni di Dee Dee; Ken Jeong (“Crazy & Rich”; la trilogia di “Una notte da leoni”) nel ruolo di Dynomutt; Tracy Morgan (“What Men Want”; “30 Rock” in TV) nel ruolo di Captain Caveman; mentre Frank Welker (il franchise di “Transformers”) presta la voce a Scooby-Doo.

SCOOBY! è diretto da Tony Cervone, candidato all’Annie Award per il film “Space Jam”, e due volte candidato agli Emmy per il suo lavoro su “Duck Dodgers”.

La Passione di Cristo: Jim Caviezel aggiorna sul sequel

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La Passione di Cristo: Jim Caviezel aggiorna sul sequel

Era da un po’ di tempo che non si avevano aggiornamenti sul chiacchieratissimo sequel de La Passione di Cristo, il controverso film scritto e diretto da Mel Gibson nel 2004. Il progetto è in cantiere dal 2016 e adesso, in un’intervista rilasciata a Breitbart News, il protagonista Jim Caviezel ha svelato nuovi dettagli sul film.

“Di recente Mel Gibson mi ha mandato la terza versione della sceneggiatura”, ha spiegato l’attore. “Ormai manca poco. Il film si intitola La Passione di Cristo: Resurrezione. Sarà il film più grande di sempre. Il più grande film mai realizzato nella storia del cinema”. Nel corso dell’intervista Caviezel ha anche parlato di come il grande successo del primo film abbia influenzato la sua carriera.

“Ho dovuto combattere per sopravvivere. All’epoca il film esplose. Era letteralmente fuori da ogni scala. All’inizio sei portato a credere che dopo arriveranno chissà quante proposte. E invece no. Non ero più nelle liste degli studios. Era tutto andato. Quello che faccio da attore, una mia abilità, è un dono che mi arriva dal Signore. La mia fede mi è sembra sembrata qualcosa di molto più grande dell’industria di Hollywood, ma anche di qualsiasi questione legata agli schieramenti politici.”

L’incredibile successo de La Passione di Cristo

La Passione di Cristo, distribuito nel 2004, ha incassato 611 milioni di dollari al botteghino globale, con un budget di soli 30 milioni di dollari. Fino all’uscita di Deadpool, è stato il film con il Rating R con il maggiore incasso nella storia del cinema. Quindi, dal punto di vista finanziario, è facile capire perché uno studio avrebbe abbracciato la storia e il progetto. Dall’altro lato, c’è davvero una storia da raccontare ed è qualcosa che sia Gibson che Randall Wallace sono piuttosto interessati a esplorare.

In una vecchia intervista, lo sceneggiatore aveva dichiarato:“È un progetto di cui parliamo molto. Al college la mia specializzazione era la religione, dopodiché ho fatto un anno di seminario focalizzando i miei studi proprio sulla resurrezione. Sarà il Monte Everest dei film e ne stiamo parlando parecchio. Si tratta di un progetto che vale parecchio, quindi al momento ce lo teniamo stretto“.

Non si sa ancora molto altro del film ma sappiamo che Jim Caviezel dovrebbe tornare come Gesù. Oltre a ciò, nessun altro attore del cast è stato confermato.

Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno: tagliata una scena per evitare un divieto ai minori

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In una recente intervista con Cinema Blend, Matthew Modine, interprete di Peter Foley ne Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno, ha rivelato che Christopher Nolan ha tagliato dal film uscito nelle sale nel 2012 la scena della morte del suo personaggio. Come spiegato dal celebre attore, la scena in questione sarebbe stata eliminata dal montaggio finale per evitare che il film ricevesse un rating NC-17, ossia un divieto ai minori di 17 anni.

A quanto pare, nella scena integrale si vedeva il vicecommissario di Gotham City finire sotto alle ruote di una delle Tumbler guidate dall’armata di Talia al Ghul (il personaggio interpretato da Marion Cotillard): “Nolan ha tagliato la scena della mia morte ne Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno”, ha spiegato Modine. “Era troppo violenta e il film avrebbe potuto ottenere un divieto ai minori di 17 anni”. 

“Nella scena lei sta andando via, io le sparo ma vengo investito. Si vede questo taglio di montaggio ed eccomi a terra, morto. Era un passaggio veramente molto violento. Per girarla avevano messo un coso di plexiglass sulla parte frontale della macchina, ma il mio stuntman venne colpito. Alcune corde avrebbero dovuto tirarlo su in aria, ma dopo averlo tirato lo lasciarono cadere da 5 metri di altezza. Cadde sull’asfalto della strada di fronte alla New York Stock Exchange e il rumore che fece fu davvero terribile. In quel momento guardai la faccia di Nolan… era pallidissimo. Disse: ‘Ok, abbiamo la scena. Andiamo avanti’. Ma era chiaro che in quel momento si era spaventato a morte per quel ragazzo. Se avesse messo quella scena nel film avrebbe sicuramente ricevuto un NC-17, perché ripeto: era davvero violenta.”

Black Widow: nuovi dettagli grazie alla descrizione dei personaggi

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Disney Latino ha diffuso online le descrizioni ufficiali aggiornate dei personaggi di Black Widow, l’attesissimo cinecomic Marvel dedicato al personaggio interpretato da Scarlett Johansson. I profili di Vedova Nera, Yelena Belova, Red Guardian e Melina Vostokoff forniscono alcuni nuovi ed interessanti dettagli sulla trama del film, che potete leggere di seguito:

Vedova Nera: separata dagli ormai già divisi Vendicatori, Natasha si trova ad affrontare l’oscuro passato che l’ha portata a diventare una spia e un’assassina, insieme agli eventi che ne sono seguiti. Un po’ a malincuore, Nat si riunisce con un improbabile gruppo di spie che fanno parte del suo passato e condividono con lei una parte fondamentale della loro storia, oltre al desiderio di impedire che una forza letale venga scatenata. Tuttavia, i suoi sforzi sono minacciati da un assassino mortale le cui eccezionali abilità sono diverse da qualsiasi cosa Natasha abbia mai affrontato prima.

Yelena Belova: prodotto dello spietato programma di formazione della Stanza Rossa, Yelena ha una storia segreta con Vedova Nera che la stessa è determinata a risolvere. Quando si ritrova intrappolata in un mondo pieno di pericolose minacce dietro ogni angolo, la sua unica possibilità di sopravvivenza potrebbe essere una fragile tregua proprio con la persona che incolpa di una vita fatta di soli tormenti: Natasha Romanoff.

Red Guardian: la risposta della Stanza Rossa a Capitan America, Red Guardian è un super soldato ma anche una spia che ha vissuto una vita di trionfi durante la Guerra Fredda. Gli anni di spionaggio sono ormai alle spalle, ma Alexei si considera ancora l’eroe definitivo. Ama condividere la sua grandezza con coloro che lo circondano, che nel film includono anche gli altri detenuti della prigione russa dove risiede. In fondo, si sente in colpa per la sua attività da spia, soprattutto nei confronti di Natasha Romanoff, che ha incontrato molto prima che diventasse Vedova Nera.

Melina Vostokoff: è un’agente/spia altamente specializzato che ha seguito il programma di addestramento della Stanza Rossa ben quattro volte. Dopo varie missioni segrete (in una delle quali è stata coinvolto anche una giovane Natasha Romanoff), la Sala Rossa ha riconosciuto l’intelligenza di Melina, rendendola una delle sue principali scienziati. Dopo decenni di servizio, Melina è riuscita a prendere le distanze dalla Stanza Rossa, ma quando appare Natasha deve decidere da che parte schierare la sua lealtà.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Wandavision: il primo trailer della serie Marvel

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Wandavision: il primo trailer della serie Marvel

Durante la 72esima edizione degli Emmy Awards su ABC è stato svelato il trailer di WandaVision, l’affascinante Serie Originale targata Marvel Studios che arriverà su Disney+ entro la fine del 2020. WandaVision, che vede nel cast Elizabeth Olsen e Paul Bettany, è la prima serie Marvel Studios che verrà trasmessa in esclusiva streaming su Disney+. WandaVision unisce televisione classica e Marvel Cinematic Universe e vede protagonisti Wanda Maximoff e Visione, due individui dotati di super poteri che conducono vite di periferia idealizzate, che iniziano a sospettare che ogni cosa non sia come sembra.

WandaVision, la serie tv

WandaVision è uno delle prossime miniserie in uscita su Disney+ creata da Jac Schaeffer e basata sui personaggi Marvel  Scarlet/Scarlet Witch interpretato da Elizabeth Olsen e Vision interpretato da Paul Bettany. La serie è ambientato nel Marvel Cinematic Universe (MCU) e ne condividendo la continuità con i film.

La trama si svolge dopo gli eventi di Avengers: Endgame dove in qualche modo Visione tornerà in vita e insieme all’amata Wanda inizieranno la loro vita di coppia in una New York negli anni ’50. La nuova serie tv sarà strettamente collegata con il film Doctor Strange in the Multiverse of Madness previsto per il 2021 dove la Olsen riprenderà il suo ruolo in tale film come co-protagonista accanto a Benedict Cumberbatch l’interprete di Doctor Strange. La serie tv fa parte della Fase 4 del franchise.

 Elizabeth Olsen e Paul Bettany. riprendono rispettivamente i ruoli di Wanda Maximoff / Scarlet Witch e Vision della serie cinematografica. Anche Teyonah Parris, Kat Dennings, Randall Park e Kathryn Hahn sono i protagonisti.

Animali Fantastici 3: Eddie Redmayne conferma l’inizio delle riprese

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Eddie Redmayne ha confermato che le riprese di Animali Fantastici 3 sono ufficialmente cominciate. Nel terzo film della saga prequel di Harry Potter, l’attore premio Oscar tornerà a recitare al fianco di Johnny Depp, Katherine Waterson, Jude Law ed Ezra Miller. Anche David Yates tornerà dietro la macchina da presa, così come J.K. Rowling, che ha contribuito ancora una volta alla sceneggiatura del film.

Il primo capitolo della saga prequel è stato un enorme successo, ma già il secondo è stato accolto con minor entusiasmo sia dalla critica che dal pubblico. La produzione del terzo film ha già dovuto affrontare diverse problematiche: non soltanto tutti i problemi legati alla pandemia di Covid-19, ma anche alcune controversie che di recente hanno travolto tanto il cast (in particolare Johnny Depp ed Ezra Miller) quanto la stessa Rowling (accusata nuovamente di transfobia).

Al di là di queste controversie, la produzione di Animali Fantastici 3 è stata più volte rimandata: prima per permettere alcune rifiniture alla sceneggiatura, dopo a causa dell’emergenza sanitaria legata al Coronavirus. Inoltre, quando lo scorso Maggio le restrizioni relative al Covid-19 sono state revocate nel Regno Unito, le riprese del film hanno ancora tardato a ripartire. Adesso, in una recente intervista con Cinema Blend, è stato proprio Eddie Redmayne a confermare che la produzione del film è ufficialmente ripartita due settimane fa a Londra.

Come tutte le produzioni hollywoodiane che sono ufficialmente tornate sul set, anche la Warner Bros. ha sottoposto il cast e la crew di Animali Fantastici 3 al rispetto di tutta una serie di rigidi protocolli per cercare di contenere il più possibile la diffusione del Covid-19. Nel corso dell’intervista, Redmayne ha spiegato che all’inizio era molto preoccupato per la nuova situazione che avrebbe trovato sul set.

“È una normalità completamente nuova”, ha raccontato l’attore premio Oscar. “Essere testati frequentemente, le mascherine… mi chiedevo se le mascherine avessero influenzato la nostra creatività, in qualche modo. Forse è stato un pensiero stupido, ma da essere umano pensavo che avevamo bisogno dell’interazione con gli altri per fare al meglio il nostro lavoro. La cosa davvero rassicurante è che si tratta di un processo totalmente diverso, ma è comunque elettrizzante e tutti stanno lavorando al massimo delle loro potenzialità.”

Animali Fantastici 3 risponderà ai misteri insoluti del precedente episodio?

Al momento la data di uscita di Animali Fantastici 3 è ancora fissata per Novembre 2021: non è chiaro se i continui ritardi nella produzione avranno effetti anche sull’uscita in sala. I crimini di Grindelwald si è concluso con diversi cliffhanger, inclusa la rivelazione che Credence Barebone (Ezra Miller) è in realtà Aurelius Dumbledore, il fratello perduto da tempo di Albus. Proprio per questo, i fan non vedono l’ora di scoprire in che modo la trama del terzo film risponderà ai misteri insoluti del precedente episodio.

Ray Liotta: 10 cose che non sai sull’attore

Ray Liotta: 10 cose che non sai sull’attore

Dal gangster di Quei bravi ragazzi all’avvocato di Storia di un matrimonio, nel corso della sua carriera l’attore Ray Liotta ha dato vita a personaggi divenuti memorabili, che gli hanno permesso di affermarsi come un attore particolarmente carismatico. Sempre alla ricerca di personaggi diversi tra loro, con cui poter mettere in mostra sfumature differenti del proprio talento, l’attore può vantare collaborazioni con alcuni tra i maggiori registi di Hollywood, i quali hanno sempre saputo tirare fuori il meglio di lui.

Ecco 10 cose che non sai di Ray Liotta.

Ray Liotta Quei bravi ragazzi

Ray Liotta: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore ottiene il suo primo ruolo di rilievo grazie al film Qualcosa di travolgente (1986). La consacrazione arriva però grazie a Quei bravi ragazzi (1990), di Martin Scorsese, grazie a cui ottiene grande popolarità. Da quel momento, Liotta recita in titoli di rilievo come Abuso di potere (1992), Una moglie per papà (1994), con Whoopy Goldberg, Blow (2001), con Johnny Depp, Hannibal (2001), Control (2004), In the Name of the King (2008), Il guinness dei pupazzi di neve (2010), The Son of No One (2011), con Al Pacino, Cogan – Killing Them Softly (2012), The Iceman (2012), con Michael Shannon, Come un tuono (2012), Sin City – Una donna per cui uccidere (2014), con Evan Green, La regola del gioco (2014) e Storia di un matrimonio (2019), con Adam Driver. Nel 2020 è invece nel cast di Hubie Halloween, con Adam Sandler.

9. È stato anche produttore di diversi film. A partire dalla fine degli anni Novanta, Liotta si è concentrato anche sull’attività di produttore, ricoprendo tale ruolo per diversi titoli, da lui interpretati o meno. Il primo di questi è il crime Phoenix: Delitto di polizia (1998), poi seguito da Narc – Analisi di un delitto (2002) e Doppia ipotesi per un delitto (2005). È poi stato produttore esecutivo del film musical Ti va di ballare? (2006), con Antonio Banderas. In seguito, invece, si è occupato di produrre altri titoli di cui è stato anche interprete, sentendosi particolarmente legato a questi. Si tratta dei film La linea (2009), Il Guinness dei pupazzi di neve (2010) e The Identical (2014).

8. Ha ricevuto importanti riconoscimenti. Nel corso della sua carriera l’attore ha ricevuto riconoscimenti e nomination ad alcuni tra i maggiori premi dell’industria. Liotta venne infatti nominato come miglior attore non protagonista ai Golden Globe nel 1987 per Qualcosa di travolgente. Da lì ottenne particolare visibilità, venendo poi nominato ai SAG Awards nel 1999 e nel 2016 come miglior attore di una miniserie o film TV per The Rat Pack e Texas Rising. Prestigioso riconoscimento è anche quello ottenuto per un altro dei suoi ruoli televisivi. Nel 2005 ha infatti vinto un Emmy Awards come miglior guest star per la serie E.R. – Medici in prima linea.

Ray Liotta in Quei bravi ragazzi

7. Non ha incontrato il vero gangster da lui interpretato. Ad avere reso per sempre celebre Liotta come attore, è il ruolo del mafioso Henry Hill in Quei bravi ragazzi. Il personaggio è basato sul vero Hill, nota personalità della criminalità statunitense. Contrariamente a quanto però di solito avviene, Liotta non ha mai incontrato il gangster, poiché Scorsese glielo impedì. Il regista, infatti, non aveva ancora mai lavorato con l’attore e non conoscendolo ritenne necessario assisterlo nella costruzione del personaggio. Permettergli di incontrare Hill avrebbe invece rischiato di farlo influenzare da questi e stravolgere l’interpretazione.

6. Venne scelto per una sua qualità. Scorsese notò Liotta nel film Qualcosa di travolgente, e venne subito colpito dalla sua energia. I due iniziarono così ad incontrarsi più volte, con il regista che tentava di capire se egli fosse davvero la persona giusta per la parte. Se ne convinse nel momento in cui, durante il Festival di Venezia, Liotta cercò di avvicinarsi a lui, venendo però respinto più volte dalle sue guardie del corpo. Notando la scena, Scorsese rimase colpito da come Liotta manteneva la calma nonostante venisse respinto malamente. Tale sua qualità lo rendeva estremamente simile a Henry Hill, notoriamente silenzioso e pacato. Fu in seguito a ciò che Liotta ottenne definitivamente la parte.

Ray Liotta patrimonio

Ray Liotta: la sua risata

5. È rimasta iconica la sua particolare risata. Tra le scene più celebri di Quei bravi ragazzi vi è quella che vede gli attori Joe Pesci e Liotta intenti a bere e scherzare in un locale. Tutto ha poi inizio nel momento in cui Pesci si lancia nel racconto di un particolare aneddoto, che genera l’ironia di Liotta. L’attore improvvisò così in quel momento una risata che divenne in seguito estremamente iconica. Il modo in cui si contrae il suo volto, e la voce stridula hanno poi contribuito alla fama della scena. Da lì, Liotta viene spesso ricordato per quel celebre momento della sua carriera.

Ray Liotta in Blow

4. Ha interpretato il padre di Johnny Depp. Nel film Blow, incentrato sulla vita del celebre narcotrafficante George Jung, Liotta ha interpretato il padre George, una delle figure più significative per il protagonista. Pur essendo di soli otto anni più grande di Depp, Liotta è risultato particolarmente credibile nella parte, ricevendo numerose lodi. In particolare, i fan del film ricordano il grande legame tra i due interpreti, e che ha permesso di dar vita ad un convincente e commovente rapporto tra padre e figlio.

Ray Liotta e il doppiaggio di Bee Movie

3. Ha doppiato sé stesso. Nel film d’animazione del 2007 Bee Movie, l’attore compare tra i doppiatori dando voce ad un curioso personaggio. Liotta, infatti, realizza il doppiaggio della versione animata di sé stesso. Il cameo è tutt’oggi particolarmente celebre non solo per la grande somiglianza del personaggio con il vero Liotta, ma anche per una serie di riferimenti alla carriera dell’attore. Nella scena in cui è presente, infatti, si può notare il personaggio impugnare il premio Emmy, realmente vinto da Liotta. Inoltre, l’ape protagonista si riferisce a lui affermando che egli non è un “goodfella” ma un “bad-fella”. Questo è un riferimento al film Quei bravi ragazzi, il cui titolo originale è Goodfellas.

Ray Liotta: il suo patrimonio

2. Vanta un ricco patrimonio. Grazie alle sue numerose interpretazioni in noti film o serie televisive, Liotta vanta uno status non indifferente all’interno di Hollywood. Come visto, inoltre, negli anni Liotta si è occupato anche di attività collaterali, come la produzione di alcuni film. I premi vinti, e gli altri onori ricevuti nel corso della sua carriera, lo hanno oggi portato a possedere il considerevole patrimonio di circa 14 milioni di dollari.

Ray Liotta: età, altezza e le origini italiane

1. Ray Liotta è nato a Newark, nel New Jersey, Stati Uniti, il 18 dicembre del 1954. L’attore è alto complessivamente 182 centimetri. Liotta è stato adottato quando aveva solo 6 mesi da Mary e Alfred, figli di immigrati di italiani. Egli è così cresciuto nutrendo in sé un forte rapporto nei confronti del Bel Paese. In seguito, rintracciando i suoi veri genitori, ha scoperto che da parte loro possiede vere origini italiane, come anche scozzesi.

Fonte: IMDb

 

WandaVision: il primo trailer della serie Disney+

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WandaVision: il primo trailer della serie Disney+

Ecco il primo trailer di WandaVision, la serie Marvel Disney+ che vede protagonisti i due personaggi del titolo, presentati all’interno del Marvel Cinematic Universe e interpretati da Elizabeth Olsen e Paul Bettany.

WandaVision: tutto ciò che sappiamo sulla serie Disney+

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Wandavision sarà una sitcom classica con la grandezza e l’epica tipiche della Marvel, ha dichiarato uno dei registi Matt Shakman (Game of Thrones, The Boys), confermando le voci sul tono specifico dello show e l’ambientazione.

Non possiamo dire molto e in questo momento è praticamente tutto bloccato, ma sarà interessante esplorare la strana dinamica del rapporto tra l’eroina e l’androide. Visione non è umano ma forse è più umano di chiunque altro. Ha sempre cose sagge da dire e vede il mondo per quello che è, mentre Wanda è influenzata dai numerosi traumi subiti come la perdita di suo fratello e il fatto di essere un’orfana.” aveva raccontato il regista a variety. “Penso che tutto il team si stia concentrando su questa unione, frutto di un amore bizzarro, ma assolutamente giusto“.

Come rivelato da Charles Murphy nel nuovo episodio del suo podcast, la produzione dovrebbe partire il 4 novembre – e non a settembre – nei Pinewood Studios di Atlanta, la “casa” di quasi tutti i cinecomic Marvel. Nel report viene nominato anche il titolo di lavorazione dello show, “Big Red“.

Captain Marvel 2: tutti gli “errori” che il sequel dovrà evitare

Captain Marvel 2: tutti gli “errori” che il sequel dovrà evitare

Captain Marvel 2 è uno dei tanti imminenti sequel del MCU, ma dovrà cercare di evitare alcuni errori comuni riscontrabili in tantissimi seguiti dell’universo condisivo. Il primo Captain Marvel è stato rilasciato nel Marzo 2019: nonostante all’inizio la scelta di Brie Larson come interprete dell’eroina non fu accolta molto bene dai fan, alla fine il film è riuscito ad incassare oltre un 1 miliardo di dollari al box office, ricevendo elogi anche da parte della critica.

Captain Marvel non solo ha introdotto il personaggio di Carol Danvers nel MCU (dopo la breve anticipazione del suo arrivo nella scena post-credits di Avengers: Infinity War), ma ha anche preparato il terreno per la sua apparizione in Avengers: Endgame. Ciò ha aperto le porte a Captain Marvel 2, portando Carol nel presente dell’universo in modo che la sua storia potesse continuare in maniera corretta, nonostante le molte lacune tra i film ancora da colmare.

Non sorprende che Captain Marvel avrà un sequel, ma ciò non significa che sarà un successo garantito. Anche se probabilmente funzionerà al botteghino a prescindere, la storia ci insegna che non sembra i sequel del MCU sono stati dei veri e propri successi, e questo a causa di diversi errori che hanno impedito loro di essere all’altezza del predecessore. Il primo film è stato piuttosto buono, quindi Captain Marvel 2, che uscirà l’8 Luglio 2022, dovrà prestare molta attenzione – come sottolineato da Screen Rant – per evitare di commettere gli errori del passato.

Il problema del MCU con i sequel

Thor: the Dark WorldSebbene alcuni dei migliori film del MCU siano sequel, come Avengers: Infinity War, Avengers: Endgame, Captain America: Civil War e Thor: Ragnarok, al tempo stesso alcuni di essi sono anche tra i peggiori titoli dell’universo condiviso. I problemi del sequel della Marvel sono quasi subito, basti pensare ad Iron Man 2 del 2010, di sicuro inferiore rispetto al primo Iron Man.

La tendenza è continuata con Thor: the Dark World, Avengers: Age of Ultron e Ant-Man and the Wasp, che sono tutti tra i film più deboli del franchise (anche se nessun film del MCU può essere considerato davvero “pessimo”). Tale discorso vale anche per pellicole come Guardiani della Galassia Vol. 2 e Spider-Man: Far Form Home che, sebbene non colpevoli di errori come i titoli precedentemente elencati, rappresentano comunque un notevole calo di qualità rispetto ai rispettivi primi film. Captain America: The Winter Soldier è forse l’unico sequel del MCU che può essere considerato non solo al pari del primo, ma addirittura migliore.

La rappresentazione del villain

Una delle critiche più comuni rivolte ai film del MCU è il modo in cui vengono tratteggiati i villain di turno. La Fase 3 ha in parte risolto questo problema introducendo tutta una serie di cattivi affascinanti come Hela, Killmonger e, ovviamente, Thanos. Tuttavia, è vero che si tratta di un difetto con cui lo studio ha dovuto lottare in passato, sebbene non si tratti di un qualcosa limitato esclusivamente a questo franchise. Parte di questo problema nasce dal desiderio di realizzare sequel più grandi dell’originale (e di tutto ciò che è apparso in precedenza nel MCU) e, di conseguenza, di avere villain sempre più temibili.

Questo è forse particolarmente evidente in Thor: the Dark World e Avengers: Age of Ultron, due sequel in cui i cattivi di turno condividono il legame comune di dover superare direttamente Loki, l’antagonista di entrambi i loro predecessori. In termini di potenzialità, almeno sulla carta, non c’è dubbio che Malekith e Ultron siano due cattivi di tutto rispetto; il fatto è che non possono competere con Loki in termini di personalità e di ruolo avuto all’interno della narrazione. È inutile essere una minaccia apparentemente più grande se ciò non porta alcun interesse reale al di là della mera posta in gioco.

Resta ancora da vedere chi sarà il cattivo di Captain Marvel 2, ma poi il personaggio di Carol Danvers è così potente, ha senso che possa esserci un cattivo altrettanto potente che possa in qualche modo eguagliarla. Ciò che conta di più è assicurarsi un il cattivo in questione possa offrire qualcosa di più grande alla narrazione alzando la posta in gioco, e idealmente aggiungendo anche un po’ di valore tematico al film. Questo è ciò che hanno fatto i migliori cattivi della Marvel – come Killmonger e Thanos – ed è ciò a cui anche Captain Marvel 2 deve aspirare.

La storia di Carol, non del MCU

La critica più grande rivolta a Iron Man 2 è stata che si trattava non tanto di un film su Tony Stark, ma più che altro di un trailer esteso di ciò che sarebbe accaduto nel futuro del MCU. Quel film ha introdotto Vedova Nera, ha fatto riferimento a Capitan America, e ha anche anticipato l’arrivo di Thor nella scena post-credits, il tutto per anticipare quello che poi il pubblico avrebbe visto in The Avengers nel 2012. Questo, purtroppo, è stato un errore commesso anche da altri sequel.  

In molti di questi sequel, infatti, le trame erano talmente piene di configurazioni relative al più ampio MCU che si è spesso perso di vista il focus principale, ossia l’eroe protagonista. Anche Captain Marvel 2 rischia di incappare in questo errore, così come un altro attesissimo sequel della Fase 4, ossia Doctor Strange in the Multiverse of Madness. Anche Captain Marvel 2 potrebbe essere “incaricato” di impostare la Fase 5 dell’universo condiviso, ma in realtà dovrebbe preoccuparsi maggiormente di raccontare la storia di Carol Danvers.

Giustificare la propria esistenza

I sequel più deboli della Marvel hanno comunque alcuni aspetti interessanti al loro interno, come ad esempio gran parte della storia incentrata su Asgrad di Thor: the Dark World. La Marvel è, ovviamente, una macchina oliata alla perfezione con l’obiettivo di fare più soldi possibili, ma i suoi film migliori offrono comunque una storia e dei personaggi che sono in grado di offrire tanto all’assetto generale del franchise.

Un sequel come Captain Marvel 2 ha molto su cui poter lavorare per quanto riguarda il suo personaggio e la sua storia; proprio per questo, deve assicurarsi di giustificare questi aspetti e di non limitarsi ad essere l’ennesimo capitolo realizzato per fare contenti i fan.

Un sequel migliore dell’originale

Captain Marvel 2

Escludendo l’accesso al Regno Quantico o un viaggio nel tempo, è impossibile prevedere esattamente di cosa parlerà Captain Marvel 2, ma ci sono ragioni per essere ottimisti sul fatto che possa evitare molti dei problemi più eclatanti del sequel del MCU. In parte è perché la Marvel stessa sembra aver imparato a gestire molto meglio i seguiti dei suoi film. C’è sicuramente un ampio raggio d’azione su Captain Marvel: il primo film è stato divertente, ma c’è davvero tanto spazio per far crescere il personaggio ora che abbiamo conosciuto le sue origini.

Il salto temporale è una parte importante del motivo per cui Captain Marvel 2 potrebbe essere un successo. Dopo Avengers: Endgame, c’è molto altro da esplorare con Carol Danvers, sia sulla Terra che nello spazio. Se non si vogliono confondere le linee temporali, c’è un lungo periodo tra il primo film ed Endgame in cui si sa poco su dove si trovi Carol e che potrebbe essere raccontato. Ovviamente ci sono anche dei rischi: con l’arrivo della Fase 5, lo SWORD, Ms. Marvel e Secret Invasion sono tutti elementi che potrebbero entrare in gioco a livello di trama, quindi potrebbe benissimo risultare un film eccessivamente “carico” a livello narrativo. Speriamo davvero che il sequel possa volare “più in alto, più lontano e più veloce” del suo predecessore…

Mulan: dal debutto su Disney+, il film avrebbe guadagnato più di Tenet

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Tenet è arrivato nei cinema di tutto il mondo la fine di Agosto e l’inizio di Settembre. Considerata l’attuale situazione mondiale legata alla pandemia di Covid-19, nessuno ha mai realmente pensato che l’ultima fatica di Christopher Nolan sarebbe riuscito a raggiungere cifre esorbitanti al box office, che di fatto ha guadagnato soltato 207 milioni di dollari durante il primo weekend di apertura.

Bisogna fare i conti con il fatto che non tutte le persone si sentono ancora tranquille a tornare al cinema; parallelamente, non tutti le major sembrano essere a favore della release dei loro titoli direttamente in streaming. Di recente la Disney ha provato ad azzardare rendendo direttamente disponibile sulla sua piattaforma VOD – l’ormai celebre Disney+ -, l’attesissimo live action di Mulan, la cui release ha fatto particolarmente discutere per il costo “extra” associato alla visione del film rispetto al tradizionale abbonamento del singolo utente.

Adesso, un nuovo report di Yahoo Finance (via CBM) indica che, nonostante tutte le polemiche, negli Stati Uniti il live action di Mulan disponibile on demand ha generato un incasso molto più alto di quello di Tenet nelle sale cinematografiche. Sulla base dei dati condivisi dalla società di analisi 7Park Data, pare che il film diretto da Niki Caro abbia guadagnato 261 milioni di dollari a livello nazionale, una cifra di gran lunga superiore rispetto ai 207 milioni di dollari incassati dal film di Christopher Nolan a livello globale.

È opportuno precisare che non si tratta di numeri ufficiali e che un quadro completo del successo di entrambi i film non si avrà fino a quando la Warner Bros. e la Disney non decideranno di condividere i dati interni. Tuttavia, è decisamente interessante notare quanto possa aver avuto successo il debutto di Mulan su Disney+ (va comunque sottolineato che il rapporto della fonte non tiene conto degli abbonati a livello internazionale, che potrebbero a loro volta aver acquistato il film e contribuito a genere introiti ancora più elevati).

A questo punto la domanda sorge spontanea: anche Black Widow arriverà su Disney+? Al momento è impossibile dirlo, ma sappiamo che la multinazionale sta già valutando un nuovo rinvio per l’attesissimo cinecomic Marvel (che a questo punto non arriverà più a Novembre). 

Paradise: una nuova vita, il trailer del film di Davide Del Degan

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Ecco il trailer di Paradise: una nuova vita, il nuovo film di Davide Del Degan, con VINCENZO NEMOLATO, GIOVANNI CALCAGNO e KATARINA ČAS. Paradise uscirà il 30 settembre nelle sale del veneto e del Friuli Venezia Giulia, mentre dall’8 ottobre arriverà in tutte le sale italiane, distribuito da Fandango.

Paradise: una nuova vita, la trama

Calogero è un uomo ordinario che ha fatto una scelta straordinaria. Siciliano, venditore di granite, un giorno assiste ad un omicidio di mafia e decide di fare qualcosa che non tutti avrebbero il coraggio di fare: testimoniare. Ed è così che Calogero viene impacchettato e spedito, sotto il programma protezione testimoni, nel posto più lontano dalla Sicilia: tra le montagne del Friuli, a Sauris, un villaggio di gente ospitale, ma che lui fa fatica a capire. Calato in una realtà completamente diversa così distante da tutto ciò che ama, tra le nevi e nessuno a cui vendere granite, Calogero si ritrova solo, perso, spaesato. Ancora alle prese con il rammarico per aver perso il contatto con la sua famiglia, che si è rifiutata di seguirlo, e con la sua unica figlia, che non ha neanche fatto in tempo a veder nascere, un arrivo in paese crea altro scompiglio nella sua nuova vita. Il killer contro cui lui ha testimoniato è diventato a sua volta un collaboratore di giustizia e, per un errore amministrativo tipicamente italiano, è stato spedito nella stessa località, con lo stesso falso nome. Il nostro Calogero è convinto che sia lì per ammazzarlo, e non sa che il killer, contrariamente a lui, vive questa cesura col proprio passato come un’opportunità che la vita gli ha voluto regalare.

Succession: recensione della serie HBO

Succession: recensione della serie HBO

“Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece disgraziata a modo suo”: così asseriva Lev Tolstoj in apertura di una delle sue opere più famose, Anna Karenina. Ma quello che lega la famiglia Roy, protagonista di Succession, serie TV targata HBO e disponibile in Italia su Sky, va oltre il concetto di (in)felicità. Il capofamiglia Logan (Brian Cox), i figli Kendall (Jeremy Strong), Roman (Kieran Culkin), Connor (Alan Ruck) Siobhan (Sarah Snook), e il nipote Greg (Nicholas Braun) è un covo di serpi vestiti di abiti eleganti.

La lotta al dominio del monopolio di famiglia nel campo dei media è una corsa al massacro, dove non sussistono ricordi, tenerezze, memorie di focolai domestici, o giochi in famiglia, a indorare la pillola. La vendetta in Succession è un piatto che viene servito freddo, come freddo è il cibo a tavola, lanciato, rubato, mai toccato. I ricchi banchetti perlopiù ignorati si fanno pertanto perfetti doppi simbolici di affetti famigliari a cui avvicinarsi, assaporare, per poi rinnegare, allontanare, con lo sguardo fiero, rivolto sempre verso l’alto, verso una cima quanto mai irraggiungibile. Non è un caso, dunque, se quel cognome, Roy così simile per assonanza e scrittura al sostantivo francese “roi”, “re”, rimanda a un trono da occupare e a cui ambire. Negli occhi di ogni singolo personaggio brucia il fuoco dell’insana cupidigia; nella bocca, si masticano parole ricolme di recriminazioni mescolate a caustico umorismo, e poi vomitate sotto forma di tradimenti. Ogni puntata è un piccolo e indipendente colpo di stato, pronto a ribaltare singolarmente e sulla spinta di ambizioni personali, il dittatore Logan Roy.

Succession nel mito di Frankenstein

Ogni personaggio si fa dunque mostro di Frankenstein, collage umano di pezzi presi in prestito dai più terribili villain e regnanti shakespeariani. Sono uomini e donne creati sulla falsariga di personaggi reali (le famiglie di Rupert Murdoch, Sumner Redstone e Donald Trump), che in un gioco dialettico tra finzione e realtà assumono una verosimiglianza tale da lasciarsi prima odiare, e poi amare. Lo spettatore si ritrova vittima inconsapevole del loro fascino mefistofelico. Ama lasciarsi intrappolare nelle loro reti intessute di inganni e sotterfugi, restando così a bocca aperta dinnanzi ai tradimenti orditi da figli ai danni del proprio padre, in una rilettura contemporanea del Re Lear, per poi ritrovarsi incantato dall’insano desiderio di Kendall di ribaltare il predominio paterno, voltando le spalle ai propri fratelli come un Amleto che incontra Riccardo III.

Dietro ogni abbraccio si nasconde una mano pronta a colpire alle spalle con fendenti profondi di lame taglienti i propri cari. La famiglia perde il concetto di unione, amore, sentimento, trasformandosi in un insieme confusionario di pedine impazzite da spostare a proprio piacimento per assurgere al più presto al trono. In questa giostra al massacro azionata da regnanti senza corona, non sussiste alcun legame da conservare, emozione da nutrire. L’intreccio si srotola pian piano davanti a noi e con esso la corsa alla distruzione dei consanguinei, vittime sacrificali dinnanzi al tempio del successo e alla successione (non a caso “succession” pur rimandando al concetto di “successione”, accoglie in sé il il termine “success”, “successo”). Se secondo la cultura popolare, i media visuali con il loro appeal delle emozioni posso eccitare l’immaginario collettivo della maggioranza silenziosa, indirizzandola verso fini catastrofici, la serie ideata da Jesse Armstrong scardina questa abilità silenziosa messa in atto dal campo di cui Logan Roy è il capo supremo, puntando su emozioni ridotte a simulacri e ideali, per dar corpo all’istinto (auto)distruttivo intrinseco al genere umano, alimentato dal sacro fuoco dell’ambizione e del potere.

Attori perfetti, Diavoli in terra

Se Succession è da annoverare tra le migliori serie televisive degli ultimi anni, non è solo grazie a una scrittura alacre e impeccabile, quanto soprattutto a una serie di interpreti capaci di sparire nella loro veste umana, per dar forma e corpo all’istinto animalesco e anafettivo dei propri personaggi. Culkin, Strong, Macfadyen, Snook, Braun, Cox si svuotano dentro per lasciarsi investire e guidare dalle ossessioni e idiosincrasie dei propri alter-ego finzionali. Diavoli con abiti eleganti che si muovono in contesti urbani mimetizzandosi facilmente tra la folla, i protagonisti di Succession sono testimoni di cadute infernali da cui risalire camminando sul cadavere dei propri cari.

Una manipolazione accurata, studiata nei minimi particolari, lasciata libera di scatenarsi come onde in un mare improvvisamente in tempesta, supportata da mimiche facciali a volte esasperate (il Roman Roy di Kieran Culkin) ma mai in over-acting, o giocate in sottrazione, dove ogni sentimento è celato, in un gara alla dissimulazione (si pensi alla straordinaria performance di Jeremy Strong nei panni di Kendall Roy). Ciò che ne risulta è una galleria umana di uomini e donne schiacciati sia dal peso delle proprie responsabilità, che da una figura ingombrante come quella di Logan Roy, impossibile da destituire o distruggere. Cristallizzati in ruoli archetipici, di cui riescono a carpire e svelare ogni singola sfumatura tra debolezze e punti di forza, ogni attore rende vivo, umano, e per questo fatalmente fallibile, il ruolo a lui affidato. Al resto ci pensa una sceneggiatura fondata su uno humour squisitamente britannico grazie alla quale Jesse Armstrong impreziosisce la propria creatura di un’ironia tagliente e dai tratti drammatici, con un approccio che strizza l’occhio al miglior William Shakespeare. In questa famiglia disfunzionale nessun difetto è lasciato indietro, ma affrontato, studiato, mostrato nella sua perfetta verosimiglianza.

C’è Siobhan, l’unica figlia femmina, mosca bianca in una famiglia dominata dal testosterone, inizialmente poco attirata dai giochi aziendali di famiglia, per poi cedere sotto la forza dei canti ammaliatori del padre, uscendone vittima e vinta, tanto nelle questioni di affari, quanto di cuore. C’è poi Roman, un Loki di famiglia, prigioniero di un’eterna adolescenza, scaltro, furbo, capace di sciorinare gesta e segreti altrui pur di garantirsi la salvezza. E se è Kendall la vera pedina impazzita, l’ingranaggio a orologeria uscito fuori dagli schermi, un plauso a parte merita Alan Ruck, capace di dar vita a un primogenito come Connor, personificazione della vita adagia riassumibile nella battuta “solo i poveri sono pazzi, i ricchi sono tutt’al più eccentrici”.

Dare forma alle emozioni

Personalità egocentriche, che vivono del respiro delle proprie ambizioni, hanno un raggio di distanza personale alquanto risicato. Difficile per loro, se non impossibile, condividere un’inquadratura con un altro personaggio, almeno che non sia per tornaconto personale. Una predisposizione che i vari registi comprendono e traducono in scelte di ripresa capaci di enfatizzare quelle insofferenze silenti, che annientano e bruciano barlumi di umanità ed empatica solidarietà all’interno dell’animo di questi personaggi. Allo stesso tempo, ogni attacco, lanciato o subito, viene colto ed espresso da zoom improvvisi, che colgono la sorpresa o ipocrita reazione, che raffredda il volto di strateghi apparentemente impassibili. Schiera di inquadrature ristrette, anche nel momento in cui il raggio di ripresa si allarga, a cogliere lo sguardo attento della cinepresa sono lasciti di rimpianti e rimorsi, mostrati attraverso distanze fisiche insormontabili, che portano i vari personaggi a sostare ai poli opposti di una stanza, o separati da confini tangibili, come porte, vetrate e finestre.

Eppure, gli sguardi brulicanti di vendetta superano ogni limite, indagano ogni superficie sottocutanea, indugiando su sentimenti inespressi contro cui predisporre il proprio attacco. Cercano debolezze umane, per gettarsi a capofitto con il loro contrattacco fatto di carezze, o baci di Giuda, i membri della famiglia Roy. Sono discendenti della Maga Circe, capace di regredire l’essere umano allo stato primitivo di animale, dove dietro ogni singola espressione si nasconde la sua controparte emotiva. Una giostra di sentimenti e dei suoi contrapposti, nemesi di se stessi e degli altri, ogni attore rende (dis)umano il proprio personaggio, partecipando a questa folle corsa modellando in maniera personale incarnazioni diverse, eppure così uguali, dei sette peccati capitali.

La freddezza calcolatrice che investe questi protagonisti, ritrova nelle tonalità accese e cerulee di una fotografia glaciale, le proprie corrispondenze cromatiche. Non c’è nulla nella costruzione visiva, registica, scenografica lasciata al caso in Succession. Tutto concorre all’esaltazione dei mutamenti di umore, all’esaltazione narcisistica di uomini e donne egomaniaci, vittime e mai trionfatori della propria sete di ambizione. Long live the king, allora. Long live the Roy.

Sedicicorto 2020, a Roberta Torre il Woman in set Award

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Sedicicorto 2020, a Roberta Torre il Woman in set Award

Sedicicorto Forlì International Film Festival, in programma dal 2 all’11 ottobre in edizione ibrida, in streaming su MyMovies.it e in parte dal vivo, è quasi ai nastri di partenza. Ma l’evento di anteprima ha decretato già il primo successo della diciassettesima edizione.

Tracce di Sedicicorto si è svolto nelle due serate del 14 e 15 settembre a l’Arena Musei San Domenico, facendo registrare sold out in entrambe le serate, un bellissimo messaggio per il cinema che dovrà affrontare un autunno caldo a causa del Covid.

Sedicicorto ci crede, non a caso ci sarà una parte importante dell’evento, la terza edizione di IranFest, che si terrà alla Sala San Luigi dal 4 al 6 ottobre e sarà solo uno degli eventi che ospiterà lo storico cinema del festival. Il direttore artistico Gianluca Castellini e lo staff di Sedicicorto credono nella sala, ma anche nell’edizione web, e la collaborazione con MyMovies.it è stata ulteriormente sancita dal premio Women in Set, quest’anno in collaborazione con il portale di cinema fondato da Gianluca Guzzo.

Il riconoscimento quest’anno è andato alla regista Roberta Torre, autrice che ha dato al cinema italiano opere innovative come Tano da morire, Sud Side Stori, Angela, Mare nero, I baci mai dati, fino all’ultimo Riccardo va all’inferno, geniale rilettura musicale del Riccardo III di William Shakespeare con protagonista uno straordinario Massimo Ranieri.

Un premio che vuole essere di buon auspicio, prima di tutto, e che sottolinea l’importanza che la regista ha avuto nel corso di tutti gli anni 2000 nel rappresentare le donne in un’industria, quella cinematografica, ancora troppo maschile e maschilista. Roberta Torre ha mandato un videomessaggio di ringraziamento, ma la direzione artistica di Sedicicorto si ripromette di poter avere lei e tutti gli ospiti che quest’anno potranno essere solo virtuali già dalla diciottesima edizione, nel 2021, quando il festival diventerà maggiorenne

Sedicicorto Forlì International Film Festival 2020 si terrà dal 2 all’11 ottobre ed è realizzato con il contributo di Comune di Forlì, Film Commission Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna, DG Cinema e Audiovisivo – Mibact e Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì la sponsorship di Intesa San Paolo, Daniele Alessandrini Abbigliamento, Cantine DreiDonà e Acquainbrick, con il patrocinio del Parlamento Europeo e FEDIC.

Black Widow: la regista paragona Natasha a Clarice Starling

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Black Widow: la regista paragona Natasha a Clarice Starling

La regista Cate Shortland ha parlato delle sequenze d’azione che vedremo nell’attesissimo Black Widow, anticipando che saranno molto diverse da ciò che siamo stati abituati a vedere fino ad ora nel MCU. Come sappiamo, il cinecomic si focalizzerà interamente sul personaggio di Vedova Nera interpretato da Scarlett Johansson, che ha fatto il suo debutto nell’universo condiviso nel lontano 2010, con Iron Man 2

Da allora il personaggio di Natasha Romanoff è diventato una parte integrante del franchise, fino alla tragica morte del personaggio in Avengers: Endgame. Adesso, la Johansson tornerà per l’ultima volta nei panni del personaggio nello standalone che i fan aspettavano ormai da una vita e che sarà ambientato prima degli eventi narrativi in Avengers: Infinity War

Il film sarebbe dovuto arrivare nelle sale lo scorso Maggio, ma è stato posticipato a Novembre a causa della pandemia di Covid-19. Purtroppo, negli Stati Uniti non tutte le sale cinematografiche hanno ufficialmente riaperto, e pare che la Disney stia valutando se posticipare ulteriormente Black Widow (le ultime voci parlavano di un rinvio addirittura al 2021).

La regista di Black Widow sulla rappresentazione di Natasha nel film

In attesa di scoprire quale futuro attende il cinecomic, la regista Cate Shortland ha parlato con Total Film della sua visione del film e in particolare delle scene d’azione, anticipando che il suo approccio è stato molto diverso rispetto a ciò che i fan del MCU hanno avuto modo di vedere in passato: “Natasha è l’unico personaggio che non ha superpoteri”, ha spiegato Shorland. “Lo abbiamo visto come un punto di forza, perché deve sempre scavare molto a fondo per uscire da situazioni potenzialmente pericolose. E l’abbiamo messa in molte situazioni difficili.”

Poi ha aggiunto: “Ho pensato alle donne che vanno alla stazione dei treni e vengono attaccate. Natasha è un po’ come la Clarice Starling di Jodie Foster ne Il silenzio degli innocenti. È fantastico perché quando tiene la pistola, trema. Ma è ancora molto dura dentro e resiliente. Volevo portare tutto ciò nel personaggio. Quindi non la vedremo soltanto passare da una situazione all’altra, sapendo che comunque ne uscirà fuori. Vogliamo vedere anche la sua grinta e la sua determinazione. Ed è quello che abbiamo fatto.”

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Star Wars IX: il design originale del pianeta Exegol

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Star Wars IX: il design originale del pianeta Exegol

Inizialmente, l’aspetto dell’oscuro pianeta Exegol in Star Wars: L’Ascesa di Skywalker avrebbe dovuto ricordare molto di più i templi Sith del vecchio universo espanso di Star Wars, come rivelato da alcuni concept art rilasciati online.

L’iterazione finale del pianeta ha ampliato i miti canonici dei Sith in vari modi, molti dei quali sono stati ispirati da tradizioni stabilite in precedenza. La storia e la natura dei Sith sono state costruite in modo significativo nei vari libri, fumetti e videogiochi dell’universo espanso – noto ora come Star Wars Legends” – ed è interessante notare come quell’eredità non più canonica abbia giocato un ruolo chiave nel design della struttura di Exegol.

L’Ascesa di Skywalker ha canonizzato nuovamente alcuni elementi tipici di quella storia, tra cui i famosi signori dei Sith, Darth Revan e Darth Bane. La resurrezione di Sidious su Exegol e la natura dei suoi piani nel film si rifanno anche alle trame della timeline di Legends, sebbene gran parte di esse siano nuove rispetto alla versione targata Disney.

Di recente, il direttore artistico creativo della Lucasfilm, Phil Szostak, ha condiviso via Twitter i primi concept art relativi ad Exegol realizzati dall’artista Benjamin Last. I concept in questione ci mostrano Kylo Ren con la spada laser accesa, che cammina lungo un sentiero buio fiancheggiato da enormi statue Sith, con un diverso tempio sullo sfondo.

Il tempio ricorda da vicino il design dei templi Sith di Legends, come il tempio di Exar Kun su Yavin 4, che ha sempre giocato un ruolo significativo nelle vecchie trame delle antiche guerre Sith. L’aspetto piramidale a doppia punta, diviso in due, è particolarmente sorprendente e caratterizza entrambi. Potete ammirare uno dei concept condivisi da Szostak di seguito (per vederli tutti, cliccate qui).

Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid Billy Dee Williams.

Your Name: Marc Webb abbandona il live action, ecco chi lo sostituirà

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Arriva da Deadline la notizia che Lee Isaac Chung, regista di Minari (vincitore del Gran Premio della Giuria all’ultima edizione del Sundance Film Festival), è stato ingaggiato dalla Paramount Pictures per occuparsi della regia e della sceneggiatura del live action di Your Name, film d’animazione giapponese del 2016 scritto e diretto da Makoto Shinkai.

Il live action, che sarà prodotto dalla Bad Robot di J.J. Abrams, era stato inizialmente affidato a Marc Webb, regista di 500 Giorni InsiemeThe Amazing Spider-Man 1 e 2 e The Only Living Boy in New YorkIl film giapponese originale racconta di un ragazzo e una ragazza di estrazione sociale differente che scoprono di potersi scambiare i corpi.

Your Name è ancora uno dei più grandi successi della storia del Giappone: il film ha incassato 303 milioni di dollari soltanto in patria e quando i diritti di sfruttamento sono stati resi disponibili nel 2017, è diventato un progetto estremamente conteso. Essendo J.J. Abrams un grande fan del film originale, la Paramount e la Bad Robot si sono date subito da fare per acquisirne i diritti.

Lee Isaac Chung rimaneggerà una bozza dello sceneggiatura ad opera di Emily V. Gordon. Quando il progetto era ancora nella mani di Webb, la sceneggiatura del film era stata scritta da Eric Heisserer (Arrival). Alla produzione figurerà anche Genki Kawamura, che aveva già prodotto il film originale.

La Paramount Pictures e la Bad Robot lavoreranno a contatto con la società giapponese Toho, produttrice del film originale. La Toho si occuperà della distribuzione del remake in Giappone.

Solo: Alden Ehrenreich e la pressione sul film da parte dei media

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Alden Ehrenreich, noto per aver interpretato il giovane Han Solo nello spin-off Solo: A Star Wars Story, è tornato a parlare del flop del film diretto da Ron Howard. In una recente intervista con Total Film, Ehrenreich ha ammesso di credere ancora che i media abbiano distorto i numeri relativi agli incassi per far apparire Solo un fallimento più di quanto in realtà non fosse.

Definendo “pericolosa” la necessità dei titoli di alcuni giornali di attirare l’attenzione, l’attore ha dichiarato che i media si sono concentrati troppo sul confronto tra gli incassi di Solo e quelli degli altri film della saga di Star Wars, piuttosto che sul confronto con altri film estranei alla celebre saga fantascientifica.

“Solo non ha funzionato bene come gli altri film di Star Wars, ma in generale è andato comunque bene per essere un film. Ad un certo punto è diventato una sorta di caso mediatico. Ma sappiamo come vanno queste cose. Anche nel giornalismo di alto livello c’è un’intensa pressione, per cui tutto è finalizzato a celebrare o a distruggere. Penso che tutto ciò sia davvero pericoloso, specialmente quando riguarda cose che contano davvero, come lo stato del mondo.”

L’attore ha poi aggiunto: “Il titolo di un articolo che dice: ‘Le cose sono complicate. Ci sono lati positivi e lati negativi’, non sta ottenendo una risposta emotiva. Penso che dobbiamo davvero fare un passo indietro e riflettere molto di più sul modo in cui le nostre emozioni vengono gestite dalle storie di cui siamo sommersi.”

Alden Ehrenreich ha ufficialmente chiuso con Solo?

Alcuni mesi fa Alden Ehrenreich aveva dichiarato che forse sarebbe potuto tornare nei panni di Han Solo, senza però specificare se la Lucasfilm avesse effettivamente dei piani per il ritorno del giovane contrabbandiere. Tuttavia, poco dopo è stato Ron Howard a confermare che, allo stato attuale, non ci sono piani per un eventuale sequel.

Solo: A Star Wars Story è un film del 2018 diretto da Ron Howard con Alden EhrenreichWoody HarrelsonEmilia ClarkeDonald Glover Thandie Newton. Attraverso una serie di audaci bravate nel profondo di un mondo criminale oscuro e pericoloso, Han Solo fa amicizia con il suo futuro possente copilota Chewbacca e incontra il famigerato giocatore d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio che determinerà il futuro di uno degli eroi più improbabili della saga di Star Wars.

Violetta, la serie tv: stagioni, trama, cast e dove vederla in streaming

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Violetta è la telenovela argentina scritta da Solange Keoleyan e Sebastián Parrotta per Disney Channel America Latina ed JorgEuropa, Medio Oriente e Africa (EMEA) e dalla società di produzione Pol-ka.

Violetta: dove vederla in streaming

In Italia Violetta è stata trasmessa in anteprima dal 14 maggio 2012 sul canale Disney Channel; Dal 27 gennaio 2017 la serie viene riproposta su Rai Gulp. Violetta in streaming è disponibile su Disney+.

Iscriviti a Disney+ per guardare Violetta  e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

Violetta: la trama e il cast

La serie tv è incentrata su Violetta un’adolescente musicalmente talentuosa (interpretata da Martina Stoessel) che torna nella sua nativa Argentina con suo padre, Germán (interpretato da Diego Ramos ), dopo aver vissuto in Europa per diversi anni, affrontando le prove e le tribolazioni della crescita.

In Violetta protagonisti sono Martina Stoessel nel ruolo di Violetta Castillo, Jorge Blanco nel ruolo di León Vargas, Pablo Espinosa nel ruolo di Tomás Heredia, Clara Alonso nel ruolo di Ángeles “Angie” Carrará, Mirta Wons come Olga Patricia Peña, Mercedes Lambre nel ruolo di Ludmila Ferro, Alba Rico Navarro nel ruolo di Natalia Vidal, Alfredo Allende nel ruolo di Lisandro Ramallo, Facundo Gambandé nel ruolo di Maximiliano “Maxi” Ponte,,m Florencia Benítez nel ruolo di Jade LaFontaine, Lodovica Comello come Francesca Caviglia, Joaquín Berthold nel ruolo di Matías LaFontaine, Ezequiel Rodríguez nel ruolo di Pablo Galindo, Candelaria Molfese nel ruolo di Camila Torres, Diego Ramos nel ruolo di Germán Castillo, Rodrigo Pedreira nel ruolo di Gregorio Casal, Nicolás Garnier nel ruolo di Andrés Calixto, Pablo Sultani nel ruolo di Roberto “Beto” Benvenuto, Simone Lijoi come Luca Caviglia, Artur Logunov come Braco, Rodrigo Vellia come Napoleone e Samuel Nascimento nel ruolo di Broadway.

Violetta 3 stagione

Violetta 3Nella terza stagione dopo aver chiuso con You Mix, il cast in studio di On Beat è andato in un grande tour mondiale, che aveva avuto successo in Europa. Violetta e le sue amiche sono dovute tornare a Buenos Aires per l’ultimo anno di scuola. Con i sogni e le ambizioni individuali moltiplicate dalla fama, il gruppo iniziò a sgretolarsi, mettendo in pericolo Studio On Beat. Gery, che si innamora di León, e Clément (noto anche come Alex), che si innamora di Violetta, vengono presentati all’inizio della stagione. Violetta e Ludmila sono costrette a condividere lo stesso tetto quando Germán e Priscilla, madre di Ludmila, iniziano a frequentarsi e in seguito si sposano. Violetta e León si separano, ma si amano ancora, ma Alex e Gery faranno di tutto per tenerli separati, dal momento che sono appassionati, rispettivamente, di Violetta e León. Marco va via, e Francesca e Diego si innamorano l’uno dell’altro.

Tuttavia, Francesca ha paura che Violetta lo scopra (dal momento che Diego si rammarica di quello che ha fatto a Violetta durante la stagione precedente) e decide di mantenere segreta la loro relazione. Con la morte di Antonio (il precedente direttore di Studio 21), Pablo esce da Studio On Beat al termine della sponsorizzazione di You Mix, il sito va lentamente in bancarotta e tocca a Gregorio, il nuovo direttore, Angie (che torna in questa stagione ) e Beto, con l’aiuto di Germán, per salvare lo studio. Ludmila inizia a diventare una persona migliore e quando è costretta a scegliere tra restare nello Studio On Beat o essere una star, sceglie lo Studio. Per spiare León, Violetta e Francesca si mascherano da Roxy e Fausta, ma León si innamora di Roxy e Violetta è costretta a dirgli la verità. Il viaggio di gruppo a Siviglia, Spagna, dove Violetta e Leon realizzano i loro veri sentimenti l’uno per l’altro e Gery e Clement finiscono insieme. A Siviglia, hanno messo in scena il loro ultimo spettacolo straordinario. Dopo aver eseguito le loro ultime canzoni in assoluto, Germán propone ad Angie. La serie si conclude con Germán che sposa Angie, a Buenos Aires, con tutti che cantano Crecimos Juntos.

Violetta 2 stagione

Nella seconda stagione, Violetta inizia ad innamorarsi di León e lui prova lo stesso per lei. Iniziano ad uscire insieme, ma Diego (Diego Domínguez), nuovo allo Studio 21, ruba un bacio a Violetta. Ludmila continua ad essere una ragazza scortese e affascinante che fa di tutto per ottenere ciò che vuole: ha chiamato la sua amica fin dall’infanzia per aiutarla a liberarsi di Violetta dallo studio ma è diventata impaziente e ha ricattato Diego per continuare a fingere che lui ami Violetta , dicendogli che se lo farà, gli dirà chi è suo padre, chi lo ha abbandonato è. Marco fa di tutto per uscire con Francesca, che non sa cosa prova per lui. Camila e Broadway iniziano la stagione litigando, ma finiscono per diventare amici, Camila incontra DJ e gli piaceva, ma se n’è andato. Camila e Maxi si baciarono ma non sentirono niente, Sebas (Rock Bones) arriva e si innamorano, finché non si ritrovano alla fine.

Anche Naty, la migliore amica di Ludmila, e Maxi, all’inizio si separano, ma tornano in forze. Francesca si innamora di Marco (Xabiani Ponce de León) dopo tanti dubbi e pensieri (il migliore amico di Diego). Ludmila inizia ad innamorarsi di Federico (Ruggero Pasquarelli) e si ritrova alla fine. Diego scopre che suo padre è Gregorio, un insegnante egoista che lavora allo Studio. Diego è molto arrabbiato con lui, perché lo ha abbandonato da bambino; alla fine fanno la pace. Angie va in Francia, lasciando solo Germán. Esmeralda viene assunta da Jade e Matías per conquistare Germán e rubare i suoi soldi. Tuttavia, il giorno del loro matrimonio, Jade rivela che Esmeralda è una truffa. I due vengono arrestati e Matías inizia a frequentare il vicesceriffo che lo ha arrestato, Marcela Parodi. León ha sempre sospettato di Diego e ha trovato la prova che Diego e Ludmila erano insieme per rendere Violetta triste e umiliata per la sua grande esibizione quando avrebbero detto che Diego non aveva mai amato Violetta. León mostra a Francesca il filmato della prova sul suo cellulare, ma Violetta sente. Violetta inizia a piangere durante la sua esibizione senza alcuna forza per cantare. Tuttavia, León sale sul palco e inizia a cantare “Podemos” con Violetta. Camilla e Broadway tornano insieme, così come Francesca e Marco, dopo una grossa interferenza con l’ex fidanzata di Marco. Violetta e León tornano insieme e alla fine, dopo tutto quello che è passato, il loro amore è più forte che mai. e trovarono la prova che Diego e Ludmila stavano insieme per rendere Violetta triste e umiliata per la sua grande esibizione quando avrebbero detto che Diego non aveva mai amato Violetta. León mostra a Francesca il filmato della prova sul suo cellulare, ma Violetta sente. Violetta inizia a piangere durante la sua esibizione senza alcuna forza per cantare. Tuttavia, León sale sul palco e inizia a cantare “Podemos” con Violetta. Camilla e Broadway tornano insieme, così come Francesca e Marco, dopo una grossa interferenza con l’ex fidanzata di Marco. Violetta e León tornano insieme e alla fine, dopo tutto quello che è passato, il loro amore è più forte che mai. e trovarono la prova che Diego e Ludmila stavano insieme per rendere Violetta triste e umiliata per la sua grande esibizione quando avrebbero detto che Diego non aveva mai amato Violetta. León mostra a Francesca il filmato della prova sul suo cellulare, ma Violetta sente. Violetta inizia a piangere durante la sua esibizione senza alcuna forza per cantare.

Tuttavia, León sale sul palco e inizia a cantare “Podemos” con Violetta. Camilla e Broadway tornano insieme, così come Francesca e Marco, dopo una grossa interferenza con l’ex fidanzata di Marco. Violetta e León tornano insieme e alla fine, dopo tutto quello che è passato, il loro amore è più forte che mai. Violetta inizia a piangere durante la sua esibizione senza alcuna forza per cantare. Tuttavia, León sale sul palco e inizia a cantare “Podemos” con Violetta. Camilla e Broadway tornano insieme, così come Francesca e Marco, dopo una grossa interferenza con l’ex fidanzata di Marco. Violetta e León tornano insieme e alla fine, dopo tutto quello che è passato, il loro amore è più forte che mai. Violetta inizia a piangere durante la sua esibizione senza alcuna forza per cantare. Tuttavia, León sale sul palco e inizia a cantare “Podemos” con Violetta. Camilla e Broadway tornano insieme, così come Francesca e Marco, dopo una grossa interferenza con l’ex fidanzata di Marco. Violetta e León tornano insieme e alla fine, dopo tutto quello che è passato, il loro amore è più forte che mai.

Violetta 1 stagione

Nella prima stagione Violetta Castillo è un’adolescente di 16 anni che ignora il suo talento molto speciale per il canto. Ha ereditato questo talento da sua madre (María), una famosa cantante morta in un incidente d’auto. Germán (Diego Ramos), suo padre, è un uomo di grande successo che viaggia molto e ama sua figlia, nonostante sia severo e iperprotettivo. Accecato dalla tristezza, decide di tenere lontano da Violetta il suo passato e il destino di sua madre, preoccupato che possa seguire le sue orme. Dopo l’incidente, si sono trasferiti entrambi a Madrid e lui l’ha cresciuta da solo, senza quasi avere contatti con altri bambini della sua età. Germán sa che Violetta è una musicista di grande talento e la incoraggia a prendere lezioni di piano ma le impedisce di cantare. Tutto cambia quando tornano in patria a Buenos Aires. Lì, Violetta inizia a prendere lezioni di piano a ‘ Studio 21 ‘(poi On Beat Studio), prestigiosa scuola di musica. Incontra Angie (María Clara Alonso), la sua nuova insegnante, governante e segretamente sua zia (sorella della madre di Violetta, all’insaputa di Germán) che l’aiuta a realizzare il suo talento. Angie teme che se dicesse la verità a Violetta oa Germán, Germán la porterebbe via in un altro paese, dove non potrebbe rivedere Violetta. Violetta si innamora di Tomás (Pablo Espinosa) ma a Francesca (Lodovica Comello), la sua nuova migliore amica, piaceva già.

Ludmila (Mercedes Lambre), la ragazza più ricca e arrogante di Studio 21, si innamora anche di Tomás, facendo arrabbiare León (Jorge Blanco), il suo vecchio fidanzato. Più tardi, Ludmila e Tomás iniziano a frequentarsi. León si è infuriato e, per dare una lezione a Ludmila e Tomás, decide di uscire con Violetta. Contrariamente ai suoi piani, lui inizia ad innamorarsi di Violetta e lei inizia a innamorarsi di León, il che irrita Tomás e Ludmila, che stanno appena iniziando ad uscire. Germán è fidanzato con Jade (Florencia Benitez), una donna poco intelligente che, sebbene molto ambiziosa, è insensibile e odia Violetta. Jade fa di tutto per sposare Germán perché lo ama veramente, ma Matías, suo fratello maggiore, vuole che lei sposi Germán a causa dei suoi soldi perché si è rotto. Violetta non è mai stata d’accordo con questo e discute sempre con Jade. Più tardi, Jade scopre che Violetta sta studiando segretamente musica nello Studio 21 e fa con lei rapporti machiavellici: se incoraggia il matrimonio di Jade con Germán, non rivelerà il segreto di Violetta a Germán. Alla fine, Germán scopre che Violetta studia in Studio e che Angie è in realtà sua zia e che ha sempre aiutato e coperto Violetta per tutto il tempo.

Germán decide di portare via Violetta, ma grazie ad Angie capisce all’ultimo minuto la passione di Violetta e decide di restare a Buenos Aires, permettendo a Violetta di continuare allo Studio 21. Alla fine Tomás torna in Spagna come ne ha l’opportunità per fare qualcosa della sua musica e Ludmila fa pace con tutti (lasciando dubbi sul fatto che le dispiacesse davvero). León promette a se stesso di dimenticare Violetta. Alla fine Tomás torna in Spagna perché ha l’opportunità di fare qualcosa della sua musica e Ludmila fa pace con tutti (lasciando dubbi sul fatto che le dispiacesse davvero). León promette a se stesso di dimenticare Violetta. Alla fine Tomás torna in Spagna perché ha l’opportunità di fare qualcosa della sua musica e Ludmila fa pace con tutti (lasciando dubbi sul fatto che le dispiaccia davvero). León promette a se stesso di dimenticare Violetta.

Violetta e i suoi film

La serie ha prodotto anche due spin-off in forma di film usciti al cinema e in seconda battta in tv. Violetta – La mia storia è un film televisivo diviso in due parti, realizzato per il solo pubblico italiano e trasmesso su Disney Channel nel 2014. Per il pubblico latinoamericano, dal 3 aprile 2014 è stato distribuito nei cinema il film Violetta en Concierto che mostra il concerto di Milano con qualche scena inedita degli show di Buenos Aires

Tini – La nuova vita di Violetta

Tini La Nuova Vita di Violetta

Per le riprese del film, la produzione ha utilizzato tre location principali: una fantastica villa a Giarre (che rappresentava il rifugio creativo di Isabella), l’antico complesso della Tonnara di Scopello (che ha ospitato numerose scene ambientate nell’isola fittizia del film) e il teatro antico di Taormina che ha ospitato le riprese del grande concerto finale.

In Tini – La Nuova Vita di Violetta Martina  è stata affiancata da alcuni attori già noti al pubblico fra cui Jorge Blanco, nei panni del suo fidanzato Leon, Mercedes Lambre, in quelli della migliore amica Ludmilla, e Clara Alonso, che torna a interpretare Angie, l’amorevole zia della ragazza.

Con loro, un gruppo di giovani talenti italiani e internazionali. Nella parte dei nuovi amici di Violetta ci saranno infatti Beatrice Arnera, Pasquale Di Nuzzo e Leonardo Cecchi (attuale interprete della serie italiana in onda su Disney Channel Alex & Co.), insieme agli attori spagnoli Adrian Salzedo, Georgina Amoros e Francisco Viciana e l’attore olandese Ridder Van Kooten (che presto apparirà in una nuova serie di Disney Benelux dal titolo Jonge Garde).

Diretto da Juan Pablo Buscarini e prodotto da Roberto Manni, il film racconta la trasformazione vissuta da Tini in seguito alla serie televisiva da lei interpretata e il profondo cambiamento generato nella giovane artista. La storia del film, che riflette le vicende personali di Tini, racconta una nuova fase della vita della ragazza in cui diventa indipendente e si lascia alle spalle il mondo della serie Tv. Nel corso di un’estate interminabile, Tini vivrà un’avventura che la aiuterà a definire la propria personalità e a diventare un’artista completa e sicura di sé.

In Tini  La Nuova Vita di Violetta i fan si emozioneranno ritrovando tutto quello che hanno amato del fenomeno mondiale di Violetta, inclusi gli ampi momenti musicali che verranno arricchiti da nuovi brani, esaltanti coreografie, storie particolarmente coinvolgenti e personaggi affascinanti. Tutto più grande e più bello, appositamente per il grande schermo.

Uncharted: il doppiatore di Nathan Drake non sarà coinvolto nel film

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In un’intervista esclusiva rilasciata a ComicBookMovie, Nolan North, il doppiatore dell’iconico personaggio di Nathan Drake nella saga videoludica di Uncharted, ha parlato del suo mancato coinvolgimento nell’adattamento cinematografico attualmente in fase di produzione, che avrà come protagonista Tom Holland.

“Non sono stato contattato in alcun modo dalla produzione”, ha specificato North. “Da un lato va bene così, dall’altro penso che sarebbe stato carino se mi avessero coinvolto. Ma ripeto, va bene così. Non vedo l’ora di vedere il film e penso che tutti dovrebbero avere un atteggiamento simile.”

A questo punto Nolan North ha parlato nello specifico di cosa si aspetta dall’adattamento cinematografico: “Non abbiamo mai visti Nathan Drake a 20 anni e Sully a 40 anni. Potrebbe essere davvero interessante. Mi piace il fatto che abbiano adottato una prospettiva differente. Non vedo l’ora di vedere cosa hanno combinato, davvero. E poi Tom Holland e Mark Wahlberg mi piacciono molto. Penso che sia un casting intelligente.”

A quanto pare, North sembra essere un grande sostenitore degli adattamenti che si distaccano dal materiale originale. Nel caso specifico di Uncharted, il voice actor sembra sostenere tutti gli stravolgimenti che presenterà il film rispetto al videogioco, a partire proprio dall’età del protagonista: “Credo che ingaggiare qualcuno con le stesse sembianze di Nathan Drake e adattare direttamente uno dei videogiochi sarebbe stato un grosso errore. I videogiochi, a modo loro, sono già dei film. Quindi va bene così. È giusto prendersi delle licenze artistiche. Personalmente, voglio vedere Nathan Drake a 20 anni.”

Tutto quello che sappiamo su Uncharted

In UnchartedTom Holland sarà Nathan Drake, mentre Mark Wahlberg vestirà i panni di Sully Sullivan. Non tutti sanno che, inizialmente, Wahlberg avrebbe dovuto interpretare l’eroe del titolo anni fa quando David O. Russell era coinvolto nel progetto, mentre negli anni la Sony ha deciso di sviluppare il film come una origin story.

La sceneggiatura del film, che arriverà al cinema il 16 luglio 2021, è stata firmata da Art Marcum, Matt Holloway e Rafe Judkins, e racconterà le avventure del protagonista Nathan Drake nei suoi anni giovanili mentre diventa il cacciatore di tesori che tutti conosciamo.

Vi ricordiamo che Uncharted sarà la prima produzione cinematografica di Sony PlayStation Productions, divisione interna della Sony fondata lo scorso anno da Asad Qizilbash e Carter Swan in collaborazione con PlayStation Productions, Chuck Roven, Avi Arad, Alex Gartner e Ari Arad.

The Suicide Squad sarà “fortemente R-Rated” per Joel Kinnaman

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The Suicide Squad sarà “fortemente R-Rated” per Joel Kinnaman

L’hype attorno a The Suicide Squad di James Gunn continua a crescere a dismisura, soprattutto dopo le prime immagini ufficiali mostrate il mese scorso in occasione del DC FanDome. Intervistato da The Hollywood Reporter, Joel Kinnaman (che nel film di Gunn tornerà a vestire i panni di Rick Flag, personaggio già interpretato in Suicide Squad di David Ayer) ha elogiato la visione del regista e anticipato che il film sarà “fortemente R-Rated”.

“Il film sarà assolutamente folle”, ha spiegato Kinnaman. “La sceneggiatura è davvero divertente. Ad ogni pagina che leggevo scoppiavo a ridere. James ha una vera padronanza del genere, e più in generale sulla commedia e persino sui vari aspetti del marketing. Ha una grande conoscenza di quel mondo e quando ha scritto il film non ha solo reinvento la storia, ma anche i personaggi.”

“È stato come girare la prima commedia della mia carriera, anche se il film sarà fortemente R-Rated”, ha continuato l’attore. “Gran parte dell’azione è stata realizzata con effetti pratici, le esplosioni sono vere… lo ripeto, sarà assolutamente folle! E poi, il cast che James ha messo insieme è fantastico. John Cena, ad esempio, è un vero talento comico. Nessuno ci ha fatto ridere sul set più di John. In ogni scena che lo vedeva protagonista, era capace di improvvisare. Ci sono veramente tanti personaggi nel film e James è riuscito a padroneggiarli tutti.”

“Ci siamo divertiti veramente tanto a girarlo”, ha concluso l’attore. “Il film sarà mostruoso. Onestamente, anche se faccio parte del cast, non vedo l’ora di godermelo da spettatore, da fan.”

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new entry Idris ElbaMichael RookerNathan FillionTaika WaititiJohn CenaPeter Capaldi, Sean Gunn, David Dastmalchian Storm Reid. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

Pocahontas: la vera storia della ribelle principessa Disney

Pocahontas: la vera storia della ribelle principessa Disney

Per quelli come noi che sono cresciuti a pane e cartoni animati, la Disney c’è sempre stata. Gli anni della nostra infanzia erano scanditi dall’uscita in sala di quelli che poi col tempo sono diventati dei veri e propri classici dell’animazione. Attiva dal 1937 – anno d’uscita del primo lungometraggio animato di Biancaneve e i Sette Nani -, la Disney nel tempo ha cambiato il suo modo di fare cinema. I cartoni, infatti, a cui i trentenni di oggi sono così affezionati, fanno parte del cosiddetto Rinascimento Disney. Questa definizione abbraccia i film d’animazione dal 1989 al 1999, come La sirenetta (1989), Bianca e Bernie nella terra dei canguri (1990), La bella e la Bestia (1991), Aladdin (1992), Il re leone (1994), Pocahontas (1995), Il gobbo di Notre Dame (1996), Hercules (1997), Mulan (1998), Tarzan (1999) e Fantasia 2000 (1999).

Questi film hanno più o meno la stessa struttura narrativa e sono tutti accomunati da alcuni elementi divenuti fondamentali per la Disney come la musica e la storia d’amore. Fatta eccezione forse solo per Fantasia 2000, in ognuno di questi film c’è una coppia di innamorati che lotta contro tutto e tutti pur di ottenere il tanto agognato happy ending. Eppure, nei film della Disney c’è molto di più di una semplice storia d’amore.

Oggi vi parliamo di uno dei film d’animazione più amati e controversi della Disney e della sua splendida e rivoluzionaria protagonista, Pocahontas. L’uscita al cinema di questo film fece assai scalpore, generando una lunga serie di polemiche. Pochi infatti sanno che il film di Pocahontas è in assoluto il primo della Disney tratto da una storia vera.

Pocahontas, la storia vera

La storia della bella ‘indigena’ della Disney è tratta dalla vita della vera Pocahontas, nata approssimativamente nel 1595 in Virginia e figlia del capo tribù Powhatan, che regnava su quelle terre selvagge.

Nel 1607 Pocahontas – che in lingua powhatan significa “piccola svergognata”, riferito al suo carattere ribelle – aveva poco più di una decina d’anni quando i coloni inglesi si insediarono in Virginia. A capo degli ‘invasori’ c’era John Smith di Jamestown che, durante una delle sue missioni esplorative, venne catturato di cacciatori Powhatan e imprigionato. La tribù decise di condannarlo a morte di fronte a un pietra ma, durante l’esecuzione, fu proprio la giovane Pocahontas a salvarlo mettendosi tra lui e il boia. Grazie alle parole persuasive della ragazza, il capo Powhatan risparmiò la vita di John Smith e questo evento riaprì i canali di comunicazione tra le tribù indigene e gli inglesi.

I rapporti tra i coloni e gli indigeni rimasero sempre amichevoli fino a quando gli inglesi non decisero di espandersi sul territorio della Virginia. Il conflitto quindi si riaccese poiché i Powhatan e la altre tribù locali temevano che gli inglesi occupassero anche i lori territori. Nel 1609, a causa di un’esplosione di polvere da sparo, John Smith fu ferito e fu costretto a tornare in Inghilterra. Tuttavia la nave di Smith naufragò a largo della Bretagna e a Pocahontas venne data notizia della sua morte.

Nel 1613 altri coloni furono inviati in Virginia e decisero di catturare Pocahontas per scambiarla con alcuni inglesi prigionieri dei Powhatan. La ragazza fu tenuta a Henricus – oggi, Contea di Chesterfield – per più di un anno, dove imparò bene l’inglese e fu battezzata come cristiana. Non essendo stata liberata da suo padre e dalla sua gente, Pocahontas decise di restare con gli inglesi.

La nuova vita di Pocahontas

Durante i suoi anni di ‘prigionia’, Pocahontas incontrò John Rolfe, un vedovo inglese a capo di una piantagione di tabacco in Virginia, che si innamorò di lei a prima vista. Estramente religioso e devoto, fu proprio Rolfe a chiedere che Pocahontas fosse battezzata per poi poter ottenere dal governatore il permesso di sposarla. Una volta ottenuto il lascia passare, il 5 aprile del 1614, John Rolfe sposò Pocahontas che venne poi battezzata con il nome di Lady Rebecca.

Per alcuni anni la coppia continuò a vivere nella piantagione e nel 1615 Pocahontas diede alla luce un figlio, Thomas Rolfe. La loro relazione continuò senza intoppi e portò anche la pace tra i coloni di Jamestown e la tribù Powhatan, pace che durò diversi anni.

Ben presto però i Rolfe furono richiamati in Inghilterra e la presenza di Pocahontas fu determinante per introdurre i cosiddetti ‘indigeni’ nel nuovo mondo. La ragazza che prima viveva tra i boschi della Virginia, aveva completamente cambiato le sue abitudini ed era la testimonianza vivente della ‘civilizzazione’ degli inglesi sui ‘selvaggi’.

Condotta a Londra, Pocahontas, ormai Lady Rebecca, fu introdotta in società e presentata alla Regina Anna. Inoltre, la ragazza incontrò inaspettatamente John Smith, amico del marito, che credeva fosse morto durante il naugragio di ritorno dalla Virginia. Lo stesso Smith ha descritto nei suoi libri di memorie quel breve incontro come freddo e distaccato; a quanto pare Pocahontas era in collera con lui per non aver mantenuto le promesse fatte alla sua gente.

Dopo aver vissuto per qualche tempo in Inghilterra, i Rolfe si imbarcarono di nuovo per la Virginia nel 1617. Purtroppo Pocahontas si ammalò durante il viaggio, presumibilmente di polmonite, tubercolosi o addirittura di vaiolo. La ragazza morì il 21 marzo di quello stesso anno e fu seppellita a Gravesent, nel Kent.

Pocahontas Disney

A metà del Rinascimento Disney, nel 1995 esce al cinema un nuovo film d’animazione, dedicato al personaggio di Pocahontas. Diretto da Mike Gabriel e Eric Goldberg, Pocahontas è il primo lungometraggio animato della Disney ispirato a una storia vera.

Nel 1607 l’arrivista Governatore Ratcliffe (Franco Chillemi) parte dall’Inghilterra per il nuovo mondo per stabilire una colonia inglese in Virginia. Tra i suoi uomini spicca il capitano John Smith (Pino Insegno, Roberto Stafoggia), coraggioso avventuriero assunto da Ratcliffe per tenera a bada i selvaggi.

Nel frattempo, nel nuovo mondo, si è appena conclusa una dura guerra tra tribù e il capo Powhatan fa rientro a casa e riabbraccia sua figlia, la bella Pocahontas (Ilaria Stagli, Manuela Villa). La ragazza, testarda, ribelle e indisciplinata, apprende di essere stata promessa in sposa a Kocoum, il più valoroso tra i guerrieri della sua tribù, che si è distinto nell’ultima battaglia. Pur non volendo mancare di rispetto a suo padre, la ragazza rifiuta il matrimonio, sentendo che quello non è il suo destino.

Poco più tardi, dopo una lunga traversata, i coloni arrivano nel nuovo mondo e subito cominciano a esplorare il territorio alzando muri, buttando a terra alberi e costruendo case. Durante uno dei suoi sopralluoghi, John Smith incontra Pocahontas e ne resta folgorato. Tra i due nasce una bellissima storia d’amore, che ben presto però viene ostacolata dal promesso sposo di lei, dalla sua tribù e dal malvagio e guerrafondaio Ratcliffe.

John Smith viene imprigionato e condannato dai Powhatan ma poco prima della sua esecuzione, è proprio Pocahontas a salvarlo. Il suo gesto coraggioso, inoltre, mette fine alla guerra tra indigeni e inglesi. Purtroppo però Smith viene ferito e ai suoi compagni non resta altro da fare che riportarlo in Inghilterra, verso la salvezza ma lontano dalla sua amata.

Pocahontas film e critiche

La critica degli anni novanta non è stata particolarmente clemente con il primo film di Pocahontas che da molti definito pieno di inutili stereotipi razziali. Nonostante sia un film destinato ai bambini, molti lo ritennero diseducativo e ricco di errori storici. Anche l’allora capo indiano Powhatan, Roy ‘Cavallo Pazzo’, criticò il film definendolo poco accurato e pieno di invenzioni. Più volte Roy scrisse alla Disney per offire il suo aiuto nella stesura della sceneggiatura, per rendere il film più storicamente veritiero, aiuto che la Disney ha sempre rifiutato.

Ma le polemiche sul film non vennero solo dai critici. Molti genitori, infatti, rimasero delusi da Pocahontas e soprattutto da finale del film. Da un cartone Disney ci si aspetta sempre un lieto fine eppure Pocahontas è stato il primo lungometraggio a interrompere la tradizione del ‘vissero tutti felici e contenti’.

In un articolo del 1995 del Los Angeles Times sono state riportare alcune delle prime impressioni degli spettatori all’uscita della prima di Pocahontas. Quasi tutti gli adulti intervistati sembravano un po’ confusi e delusi dal film definito deprimente, poco incisivo e pieno di inesattezze storiche. Per alcuni anche visivamente, il film era poco accattivante. Rispetto ai suoi coloratissimi predecessori come La Sirenetta, Il Re Leone, Aladdin, Pocahontas era meno sorprendente.

Tuttavia, mentre gli adulti erano concordo nello stroncare Pocahontas, i bambini sembravano invece affascinati da quel personaggio così nuovo, libero e selvaggio. Il film, grazie anche alle sue spettacolari canzoni, è riuscito a guadagnarsi il favore dei più piccoli che alla fine sono riusciti a perdonare alla Disney il mancato happy ending. [fonte: Los Angeles Times]

Pocahontas 2 – Viaggio nel Nuovo Mondo

Nonostante le aspre critiche da parte del pubblico e degli ‘addetti ai lavori’, nel 1998 la Disney prova a fare il bis e porta sul grande schermo Pocahontas 2 – Viaggio nel Nuovo Mondo. Il film, diretto da Tom Ellery e Bradley Raymond, racconta delle vicende di Pocahontas dopo la partenza di John Smith.

Il malvagio Ratcliffe (Franco Chillemi) di ritorno dalla Virginia, incolpa John Smith di aver rubato l’oro destinato a re Giacomo I, che egli stesso ha rubato, accusa che condanna il capitano a morte. Le guardie reali quindi iniziano l’inseguimento di Smith che, intercettato prima da Ratcliffe, a causa di quest’ultimo cade nel Tamigi. Nel frattempo una nuova spedizione con a capo il marinaio John Rolfe (Francesco Prando) è in partenza per l’America.

https://youtu.be/YNVjndlEkrM

Intanto in Virgina e nella tribù Powhatan, si è sparsa la voce della morte di John Smith. Pocahontas (Ilaria Stagli, Manuela Villa), addolorata, non riesce a darsi pace. A turbare il suo lutto, arriva John Rolfe che sembra intenzionato a ricucire i rapporto tra gli inglesi e gli indigeni. Dopo aver conosciuto Pocahontas e la sua tribù, Rolfe invita il capo Powhatan a venire in Inghilterra per incontrare re Giacomo. Il capo rifiuta ma a farsi avanti per il bene della sua tribù è Pocahontas che accetta di partire al posto del padre.

Dopo un lungo viaggio, Pocahontas arriva a Londra dove, frastornata dal chiasso e dalle novità della città, trova alcune vecchie conoscenze ad attenderla. Il primo è Ratcliffe che ha in mente un subdolo piano per eliminarla e tenersi l’oro rubato agli indigeni; il secondo è John Smith (Pino Insegno), miracolosamente scampato alla caduta nel fiume che aiuterà lei e Jon Rolfe a smascherare Ratcliffe.

Pocahontas streaming: dove guardarlo

Entrambi i film Pocahontas e Pocahontas 2 – Viaggio nel Nuovo Mondo sono disponibili in streaming sulla piattaforma a pagamento di Disney Plus. Inoltre, nel caso non vogliate sottoscrivere l’abbonamento a Disney+, trovare entrambi i titoli disponibili per acquisto o noleggio su Amazon Prime Video, Google Play, iTunes, TIMVISION, Chili e Rakuten TV.

https://youtu.be/GXWbuU1SOns

Fonte: Wiki, IMDB, Los Angeles Times

Mi chiamo Francesco Totti: trailer ufficiale del documentario

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Mi chiamo Francesco Totti: trailer ufficiale del documentario

Vision Distribution ha diffuso il trailer ufficiale di Mi chiamo Francesco Totti, il documentario sul capitano giallorosso diretto da Alex Infascelli.

E’ la notte che precede il suo addio al calcio e Francesco Totti ripercorre tutta la sua vita, come se la vedesse proiettata su uno schermo insieme agli spettatori. Le immagini e le emozioni scorrono tra momenti chiave della sua carriera, scene di vita personale e ricordi inediti. Un racconto intimo, in prima persona, dello sportivo e dell’uomo. Diretto da Alex Infascelli, soggetto e sceneggiatura di Alex Infascelli e Vincenzo Scuccimarra, il film è tratto dal libro Un Capitano scritto da Francesco Totti con Paolo Condò (edito da Rizzoli).

Prodotto da Lorenzo Mieli, Mario Gianani e Virginia Valsecchi, una produzione The Apartment e Wildside, entrambe del gruppo Fremantle, con Capri Entertainment, Fremantle, con Vision Distribution e Rai Cinema, in collaborazione con Sky e Amazon Prime Video. Sarà distribuito da Vision Distribution nelle sale italiane, che ne curerà anche le vendite internazionali.

Snowpiercer: trama, cast e spiegazione del film di Bong Joon-ho

Snowpiercer: trama, cast e spiegazione del film di Bong Joon-ho

Fresco di vittoria ai premi Oscar con il film Parasite, il regista Bong Joon-ho è un autore tutto da scoprire. Tra i suoi più recenti successi vi è il film del 2013 Snowpiercer, suo primo lungometraggio in lingua inglese. Per questo suo debutto si è avvalso di un cast di grandi attori hollywoodiani, portando però con sé temi cari come le differenze tra classi sociali e le ribellioni tra di esse. Ciò che ne è derivato è un grande film di fantascienza, che utilizza il genere per narrare una volta di più le derive del genere umano.

Il film è tratto dalla graphic novel Le Transperceneige, appartenente al genere di fantascienza post-apocalittica e ideato da Jacque Lob e Jean-Marc Rochette. Il regista coreano trovo il volume quasi per caso nella sua fumetteria abituale a Seul, in cerca di nuove ispirazioni. Affascinato dalla storia e dalle idee presenti in essa, egli la propose al suo amico regista Park Chan-wook, celebre per il film Old Boy. Questi decise di sostenere il progetto con la propria casa produttrice, la Moho Films, e così la pellicola entrò in produzione con un budget di 38,2 milioni di dollari.

Con una costo simile, Snowpiercer divenne la produzione coreana più costosa di sempre. Motivo di ciò erano anche i massicci effetti speciali richiesti per la realizzazione delle scenografie e degli eventi che si susseguono. Il film si rivelò poi un successo, portando ad un incasso di oltre 86 milioni in tutto il mondo. Merito principale del titolo è però quello di aver permesso all’autore coreano di essere conosciuto anche al di là dei propri confini nazionali. Egli ebbe così modo di intraprendere una scalata al successo, arrivando alla consacrazione nel 2020.

Snowpiercer: la trama del film

La storia del film è ambientata in un mondo semideserto, dove i cambiamenti climatici hanno dato vita ad una nuova era glaciale che ha sterminato gran parte della popolazione. I pochi superstiti si trovano a vivere sullo Snowpiercer, un treno in costante movimento intorno alla Terra grazie a un motore perpetuo. All’interno di esso si è generato un microcosmo di società umana, dove però non mancano le distinzioni sociali. Nelle ultime carrozze, infatti, vi sono le persone meno abbienti, nutrite solo di barrette proteiche. Nei vagoni anteriori sono invece collocati gli abitanti più ricchi.

Questa disparità crea naturalmente lotte interne e malcontenti, soprattutto perché i bambini delle persone più povere vengono sequestrati e resi schiavi. Chiunque si oppone a tale condizione, viene inoltre punito severamente. I due protagonisti, Curtis ed Edgar, iniziano però a tollerare sempre meno la situazione e iniziano ad escogitare un piano d’attacco che possa condurli alla testa del treno, dal suo inventore in persona. Per riuscirci avranno bisogno di un vero e proprio esercito a loro disposizione. Ma questo potrebbe non bastare, poiché il treno nasconde più ostacoli del previsto. Una volta che il loro piano ha inizio, però, non sarà più possibile tornare indietro.

Snowpiercer: il cast del film

Per dar vita al suo primo film internazionale, il regista ha ricercato un cast che potesse dar vita nel suo piccolo alla varietà umana oggi esistente. Attori di diverse etnie e culture sono stati coinvolti per questo motivo, e a loro si sono affiancati una serie di celebri nomi dell’industria cinematografica. Il primo di questi è Chris Evans, meglio noto per il ruolo di Captain America. L’attore era alla ricerca di un nuovo personaggio con cui dar prova delle sue capacità, e non appena seppe del casting per il nuovo film del regista, si propose subito.

Bong, tuttavia, non era del tutto convinto all’idea di affidare ad Evans il ruolo di Curtis, ritenendolo troppo muscoloso per il ruolo. Infine, però, si convinse, e grazie ai costumi e a particolari inquadrature riuscì a non sottolineare la fisicità dell’attore. Altro grande nome presente nel film è quello di Tilda Swinton. A lei è stato affidato il ruolo della spietata Mason. Per dar vita a questo complesso personaggio, l’attrice si è sottoposta ogni giorno a due ore di trucco, ed ha lavorato molto sul carattere. Il risultato, a sua detta, è stato ispirato dai principali dittatori o politici estremisti del Novecento.

Nel film è poi presente anche Song Kang-ho, attore feticcio del regista, che ricopre il ruolo di Namgoong Minsoo, colui che realizzò i sistemi di sicurezza del treno. Il cast è infine impreziosito dalla presenza di Ed Harris, nei panni di Wilford, l’inventore del treno. Il regista scelse l’attore per la sua capacità di sembrare innocuo e spietato allo stesso tempo. Lo sguardo glaciale dell’attore, infatti, avrebbe permesso al personaggio di affermarsi nell’immaginario degli spettatori. Completano il cast gli attori John Hurt nei panni di Gilliam, guida spirituale dei poveri e Jamie Bell che interpreta Edgar, amico di Curtis e suo allenato nella rivoluzione. Octavia Spencer, infine, dà invece vita a Tanya, madre privata dai ricchi del figlio e determinata a riaverlo indietro.

Snowpiercer film

Snowpiercer: la spiegazione del finale del film

Quello di Snowpiercer si rivela in fin dei conti essere un finale molto più complesso di quanto ci si sarebbe potuti aspettare. Il regista, infatti, non si limita a parlare delle differenze di classe, ma propone anche un punto di vista nuovo a riguardo. Il suo non è un finale conclusivo, bensì aperto come le riflessioni messe in gioco, e che puntano a scuotere la coscienza dello spettatore. Inutile dire che di seguito, nella spiegazione del finale, si renderanno necessari alcuni spoiler. Pertanto, si sconsiglia di continuare la lettura qualora non si fosse ancora visto il film.

Come anticipato, la rivoluzione che Curtis intraprende per portare la propria classe in testa al treno, dove alloggiano i più ambienti, porta allo svelamento di alcune realtà impreviste. Appare infatti sempre più chiaro come, in fin dei conti, non vi sia grande differenza tra Curtis e Wilford, l’inventore a capo del treno. Entrambi si dimostrano disposti a sacrificare la propria gente in nome di un benessere maggiore. Sono due facce della stessa medaglia, ed entrambi rappresentano l’assurda necessità della divisione in classi affinché la specie umana possa proseguire nella sua esistenza.

Il finale del film, dunque, lascia intendere che la società di oggi si sia costruita sul principio del “mors tua vita mea“, dove alcuni devono soffrire affinché gli altri possano sopravvivere. Una simile struttura sociale non sembra poter essere modificata, e gli stessi oppressi finiscono con il diventare gli oppressori. Snowpiercer si rivela così la rappresentazione di un incastro che non può essere sciolto, e deve anzi perpetrare nella propria brutale natura. Eppure, il regista sembra lasciare aperta una porta alla speranza. In questo, la non completa conclusività del finale sembra permettere riflessioni da cui poter giungere a soluzioni nuove.

Snowpiercer: la serie, il trailer e dove vedere in streaming il film

Sulla base del successo del film, nel 2020 viene messa in onda la prima stagione della serie omonima ad esso ispirata. Questa, però, amplia il racconto del film mostrando ciò che avvenne otto anni prima gli eventi narrati nel lungometraggio, dando dunque vita ad una trama e una cronologia radicalmente differenti, seppur mantenendo le tematiche di base. La serie Snowpiercer ha tra i produttori esecutivi lo stesso regista coreano, e vanta un cast composto in particolare da Jennifer Connelly e Sean Bean. In Italia viene distribuita su Netflix, che ne conferma poi la realizzazione di una seconda stagione.

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Snowpiercer è infatti presente su Chili Cinema, Rakuten TV, Google Play, Tim Vision, Apple iTunes, e Amazon Prime Video. In base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video.

Fonte: IMDb

Alexandra Shipp: 10 cose che non sai sull’attrice

Alexandra Shipp: 10 cose che non sai sull’attrice

Giovane attrice con diversi successi già alle spalle, l’attrice Alexandra Shipp sembra sempre più lanciata verso la popolarità internazionale, merito anche dei ruoli da protagonista ricoperti di recente. Attiva tra televisione e cinema, l’interprete sembra intenzionata a dar prova della propria versatilità, passando con naturalezza da un genere all’altro. I suoi fan possono infatti ritrovarla in drammatici biopic, in commedie per famiglie, film sentimentale e anche cinecomic. La Shipp sembra davvero essere uno dei nomi da tenere d’occhio per il futuro.

Ecco 10 cose che non sai su Alexandra Shipp.

Alexandra Shipp: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. Il primo ruolo per il cinema dell’attrice è quello di Valentina in Alvin Superstar 2, del 2009. Tornerà poi sul grande schermo soltanto nel 2015, con il film Straight Outta Compton, per poi recitare in X-Men – Apocalisse (2016), con Michael Fassbender, ricoprendo il ruolo di Tempesta. Suoi successivi film sono Tuo, Simon (2018), X-Men – Dark Phoenix (2019), con Sophie Turner, Un viaggio a quattro zampe (2019), Shaft (2019), con Samuel L. Jackson, Jexi (2019), Raccontami di un giorno perfetto (2020), con Elle Fanning, e Endless (2020), di cui è protagonista insieme a Nicholas Hamilton. Prossimamente, invece, sarà nel cast dei film Silk Road (2020), Kung Fury 2, con Arnold Schwarzenegger, e Tick, Tick… Boom, con Andrew Garfield.

9. È nota per i suoi ruoli televisivi. All’inizio della sua carriera la Shipp si è dedicata prevalentemente alla televisione, apparendo in serie TV come Switched at Birth (2011) e Victorious (2012). Il vero successo arriva però con la serie per ragazzi Anubis (2013). Da quel momento inizia a comparire in serie di maggior rilievo come Diario di una nerd superstar (2013), Ray Donovan (2014), con Liev Schreiber, e la soap opera Il tempo della nostra vita (2014). In seguito si è però concentrata esclusivamente nel recitare per il cinema, diradando le apparizioni televisive.

8. Ha partecipato alla produzione del suo ultimo film. Nel 2020 l’attrice ottiene il suo grande momento al cinema con il film Endless. Questo, infatti, la vede protagonista di una straziante storia d’amore dove, anche se separati dalla morte di lui, lei e il suo amato cercheranno di trovarsi sfidando le leggi dell’esistenza. Particolarmente coinvolta nella realizzazione del film, la Shipp ha deciso di non limitarsi al solo ruolo di interprete, ma per l’occasione ha anche partecipato alla produzione del film, svolgendo per la prima volta tale attività.

Alexandra Shipp è Tempesta

7. Si è preparata fisicamente ad interpretare la supereroina. L’attrice ha fatto il suo esordio nel ruolo della giovane Tempesta nel film X-Men – Apocalisse, diventando così la seconda attrice dopo Halle Berry a dar vita al personaggio. La Shipp ha raccontato di aver dovuto superare una dura selezione per ottenere il ruolo, e una volta vinto questo ha iniziato a prepararsi fisicamente per poter sopportare l’attività richiesta. Oltre a guadagnare muscoli, però, l’attrice decise realmente di rasarsi i capelli per dar vita al taglio Mohawk tipico della supereroina.

6. Era inizialmente intimorita all’idea di ricoprire il ruolo. Per l’attrice quello di Tempesta è stato il primo grande ruolo in un blockbuster. Una consapevolezza che non ha mancato di farle sentire una certa pressione. La Shipp, infatti, ha dichiarato di aver avvertito una grande responsabilità a riguardo, ma contrariamente ad alcuni suoi colleghi non ha chiesto di poter incontrare l’attrice della versione adulta del suo personaggio. Ciò avrebbe infatti rischiato di condizionarla sul modo di costruire la parte, mentre lei ha tentato di ricercare strade nuove e originali.

Alexandra Shipp instagram

5. Ha dovuto rispondere ad alcune critiche. Non tutto però è filato liscio per l’attrice con il personaggio di Tempesta. Tra le curiosità più note (e assurde) a riguardo vi è stata infatti la cattiva accoglienza da parte dei fan. Molti, infatti, hanno criticato l’attrice per nonn essere “abbastanza scura”, in riferimento al colore della pelle del personaggio dei fumetti. La Shipp non ha però fatto attendere la sua risposta, affermando di trovare insensate tali critiche. Da bambina, ha aggiunto, lei poteva perfettamente immedesimarsi nel personaggio per via del loro comune di pelle, e che non era certo una gradazione diversa a fare la differenza.

Alexandra Shipp in Shaft

4. Ha adorato la forza del suo personaggio. Nel film Shaft, l’attrice ha dato vita al personaggio di Sasha, alleata del protagonista. Ciò che ha però particolarmente entusiasmato l’attrice non era l’idea di recitare in film con un cast importante, quanto quella di poter dar vita ad un personaggio femminile particolarmente forte. L’attrice ha infatti affermato che è un bene che vi siano personaggi del genere, che non essendo supereroi possono permettere al pubblico di dar vita ad un maggior coinvolgimento. Interpretare la sua parte nel film è stato così per lei come una presa di coscienza sul reale potenziale di certi ruoli femminili.

Alexandra Shipp è su Instagram

3.  Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 357 mila persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere notizie riguardanti i propri progetti cinematografici, con foto, video o immagini di backstage. Così facendo, permette ai suoi fan di rimanere continuamente aggiornati a riguardo. Non mancano però anche diversi post relativi ai suoi momenti di svago, di luoghi visitati o di curiosità a lei legate. Vi si può inoltre ritrovare post riguardanti tematiche sociali a lei care.

Alexandra Shipp ha un fidanzato?

2. È molto riservata. Negli anni l’attrice si è dimostrata particolarmente restìa a condividere dettagli sulla propria vita privata e sentimentale. Ad oggi, ad ogni modo, la Shipp sembra essere single, concentrata principalmente sul proprio impegnativo lavoro. Sono tuttavia note alcune sue passate relazioni, in particolare quella avuta con l’attore David Anders, intorno al 2011. I due si sono però poi separati senza fornire dettagli a riguardo. Alcune voci hanno inoltre parlato di una breve relazione tra l’attrice e l’attore James McAvoy, conosciuto sul set di X-Men – Apocalisse. La Shipp non ha però mai confermato nulla a riguardo.

Alexandra Shipp: età e altezza

1. Alexandra Shipp è nata a Phoenix, in Arizona, il 16 luglio del 1991. L’attrice è alta complessivamente 168 centimetri.

Fonte: IMDb

 

MCU: i personaggi della Fase 1 che appariranno nella Fase 4

MCU: i personaggi della Fase 1 che appariranno nella Fase 4

La Saga dell’Infinito sarà anche giunta al termine, ma la Fase 4 del MCU includerà diversi personaggi della Fase 1, che ha avuto inizio con l’uscita del primo Iron Man nel 2008. Da allora, l’universo condiviso si è notevolmente ampliato, proponendo al fianco dei sei Vendicatori Originali personaggi come Ant-Man, Doctor Strange, Spider-Man, Black Panther, Captain Marvel e i Guardiani della Galassia. Ovviamente, dopo il finale di Avengers: Endgame, la Fase 4 segnerà un nuovo inizio per l’Universo Cinematografico Marvel. Ma quali sono gli storici volti del passato che avremo ancora modo di vedere sul grande schermo? Screen Rant ha raccolto tutti i personaggi della Fase 1 del MCU che ritroveremo nell’attesissima Fase 4:

Natasha Romanoff

film-più-attesi-wonder-womanNon solo Natasha Romanoff sarà il primo personaggio della Fase 1 del MCU ad apparire nella Fase 4, ma sarà anche il primo membro del team originale degli Avengers ad essere al centro di un nuovo capitolo del franchise. Il film in solitaria dedicato a Vedova Nera è atteso ormai da tempo, ma sfortunatamente Scarlett Johansson riprenderà un ruolo che non ha futuro.

Nonostante sia il 24esimo film del MCU, Black Widow sarà ambientato prima degli eventi di Avengers: Infinity War. Anche se la storia promette di portare alla luce i dettagli del complicato passato di Nat, il personaggio è morto nella timeline attuale dell’universo. Dopo essere apparso nel franchise sin dal 2010, per la prima volta in Iron Man 2, Johansson si prepara a dire ufficialmente addio al MCU dopo Black Widow.

Tony Stark

Natasha non è stata l’unico membro del team originale degli Avengers a compiere un estremo sacrifico in Avengers: Endgame. Anche Tony Stark/Iron Man, il personaggio che ha lanciato il MCU nel 2008, ha trovato la morte alla fine della sua lotta contro Thanos. Tuttavia, il finale del film di Anthony e Joe Russo non può cancellare completamente l’esistenza del personaggio all’interno nel franchise.

È stato infatti confermato che Robert Downey Jr. apparirà in Black Widow: naturalmente, si tratterà di una sorta di flashback, con la scena in questione che quasi sicuramente verrà realizzata attraverso l’impiego di filmati d’archivio. In tal caso, è sempre possibile che Iron Man compaia nei futuri progetti del MCU allo stesso modo.

Thaddeus Ross

Oltre a Natasha e a Tony, Black Widow dovrebbe presentare almeno un altro personaggio della Fase 1, ossia Thaddeus “Thunderbolt” Ross. Il personaggio, interpretato da William Hurt, è apparso per la prima volta ne L’incredibile Hulk del 2008 come un generale dell’esercito deciso a dare la caccia a Bruce Banner.

Dal momento che Black Widow si svolgerà dopo gli eventi narrati in Captain America: Civil War, è probabile che Ross, Segretario di Stato degli Stati Uniti, sia sulle tracce di coloro che sono andati contro gli accordi di Sokovia, inclusa Nat. Il personaggio sarà così un’altra minaccia per il raggiungimento della libertà da parte di Vedova Nera.

Thor

Anche se molti dei personaggi principali del MCU avranno il loro film in solitaria nella Fase 4, Thor è ad oggi l’unico personaggio ad avere avuto uno standalone in tutte e quattro le fasi dell’universo condiviso. Chris Hemsworth tornerà a interpretare il Dio del tuono in Thor: Love and Thunder, previsto per il 2022.

Dopo tre avventure in solitaria e quattro film insieme agli Avengers, il figlio di Odino sembra che abbia ancora tanti nemici da affrontare. Anche dopo il prossimo film dedicato a Thor, pare che Hemsworth abbia in programma di fare altre apparizioni nel MCU: considerando che il Dio del Tuono è ancora giovane in quanto asgardiano, di tempo ha disposizione ne ha certamente a sufficienza…

Jane Foster

Natalie Portman è apparsa per la prima volta nella Fase 1 nel primo Thor, nei panni dell’astrofisica Jane Foster, che successivamente sarebbe diventata l’interesse amoroso del Dio del Tuono.

L’attrice ha ripreso il suo ruolo in Thor: the Dark World del 2013, ma è rimasta assente nell’universo fino a quando non è apparsa brevemente in Avengers: Endgame grazie ad alcuni filmati inutilizzati. Il personaggio farà ufficialmente il suo grande ritorno in Thor: Love and Thunder, che si concentrerà sul viaggio di Jane per assumere il ruolo del figlio di Odino.

Darcy Lewis

L’attrice Kat Dennings è stata presente in Thor e Thor: the Dark World nei panni della stagista di Jane, Darcy Lewis, ma anche lei è poi scomparsa dal MCU. Anche se non è chiaro se il personaggio tornerà in Thor: Love and Thunder, Darcy è stata confermato nella serie WandaVision.

Lo show Disney+ seguirà Wanda Maximoff e Visione subito dopo i tumultuosi eventi di Avengers: Endgame. Salvo ritardi dell’ultima ora, WandaVision potrebbe ufficialmente diventare la prima serie tv all’interno della Fase 4 del MCU. Sulla base dei precedenti legami di Darcy con Thor, non è ancora chiaro come il personaggio si collegherà alle vite di Scarlet Witch e Visione. 

Bucky Barnes

Inizialmente pensata per essere la prima serie tv della Fase 4, è probabile che The Falcon and the Winter Soldier debutti direttamente nel 2021. A parte la lotta di Sam Wilson per assumere il ruolo di Capitan America, la serie Disney+ si concentrerà anche su Bucky Barnes e sulla sua vita post Avengers: Endgame.

Dopo essersi unito per la prima volta al franchise nel 2011 con Captain America: Il primo Vendicatore, Sebastian Stan riprenderà il suo ruolo del soldato potenziato ed ex assassino noto come il Soldato d’Inverno. Composta da sei episodi, The Falcon and the Winter Soldier darà finalmente al personaggio della Fase 1 un ampio margine di tempo sotto i riflettori.

Loki

Oltre a WandaVision e The Falcon and the Winter Soldier, Loki è un’altra attesissima serie Disney+ che dovrebbe debuttare nel 2021. Tom Hiddleston riprenderà il ruolo del Dio dell’Inganno nello show, che farà parte della Fase 4.

Nonostante la morte del personaggio in Avengers: Infinity War, la versione di Loki di Avengers: Endgame ha ottenuto il Tesseract e ora sta creando nuove linee temporali viaggiando nel tempo. Come figlio adottivo di Odino, Loki è stato una figura chiave sin dall’inizio della Fase 1, apparendo anche in Thor e The Avengers.

Clint Barton

Clint Barton è un altro avvincente personaggio del MCU che potrebbe ottenere l’attenzione che merita grazie all’annunciata serie Disney+ Hawkeye che farà parte della Fase 4. L’arciere esperto è apparso per la prima volta in Thor come agente dello S.H.I.E.L.D., prima di diventare una figura importante in The Avengers.

Il personaggio di Jeremy Renner ha continuato ad essere un membro cruciale della squadra principale, ma Clint è ora pronto a passare il testimone in Occhio di Falco. La serie sarà incentrata sull’acquisizione da parte di Kate Bishop dell’eredità di supereroe, mentre Clint fungerà da mentore.

Altri personaggi che potrebbero apparire

cobie smuldersHappy Hogan (Jon Favreau): colui che è stato regista per il MCU per ben due volte, ha anche ricoperto il ruolo di autista e guardia del corpo di Tony Stark. Dalla morte di Tony, Happy è emerso come confidente di Peter Parker, quindi il personaggio potrebbe apparire in Spider-Man 3.

Pepper Potts (Gwyneth Paltrow): Pepper è un altro personaggio apparso sin dalla prima installazione del MCU, ma non è chiaro cosa riserverà il futuro alla moglie di Tony Stark. Anche se è concentrata sul ruolo di un madre single per Morgan, è possibile che anche lei appaia nel prossimo film di Spider-Man.

Bruce Banner (Mark Ruffalo): sebbene Hulk fosse inizialmente interpretato da Edward Norton nel MCU, Mark Ruffalo ha poi assunto il ruolo di Bruce Banner prima che la Fase 1 terminasse. Al momento non è confermato per future apparizioni nel franchise cinematografico, ma l’attore sarà sicuramente coinvolto in She-Hulk, una delle prossime serie Disney+ collegate alla Fase 4.

James “Rhodey” Rhodes (Don Cheadle): come Happy e Pepper, Rhodey è stato coinvolto nel MCU per oltre un decennio. Don Cheadle ha assunto il ruolo nel 2010 e da allora ha svolto un ruolo chiave sia come Iron Patriot sia – più di recente – come War Machine. È confermato che l’attore riprenderà il suo ruolo, ma non sappiamo ancora in quale film: potrebbe apparire in Captain Marvel 2, poiché sembra esserci un interesse romantica con Carol Danvers.

Nick Fury (Samuel L. Jackson): sarebbe difficile concepire un’altra fase del MCU senza apparizioni multiple di Samuel L. Jackson nei panni dell’ex direttore dello S.H.I.E.L.D., Nick Fury. Tra le probabili apparizioni future del personaggio ci sono Black Widow, il terzo film ancora senza titolo di Spider-Man, Captain Marvel 2 e The Falcon and the Winter Soldier.

Maria Hill (Cobie Smulders): come nel caso di Nick Fury, molto probabilmente anche Maria Hill tornerà nel futuro del MCU fintantoché ci saranno minacce presenti. Avrebbe senso per Cobie Smulders essere coinvolta nei titoli che coinvolgeranno anche Fury, poiché i due personaggi tendono a lavorare a stretto contatto.

Erik Selvig (Stellan Skarsgard): dal momento che la maggior parte del cast di Thor è coinvolto nella Fase 4 del MCU, sarebbe giusto che anche Stellan Skarsgard tornasse nei panni di Erik Selvig. Dato che Spider-Man: Far From Home ha rivelato che Erik stava lavorando ad un documentario, potrebbe tornare brevemente nel terzo Spider-Man. Ovviamente, Thor: Love and Thunder sarebbe un’occasione più adeguata.

Justice League Snyder Cut: Junkie XL anticipa una svolta nei temi musicali

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Dopo l’anteprima svelata in occasione del DC FanDome, Junkie XL ha parlato della colonna sonora della Snyder Cut di Justice League in una recente intervista con Forbes. Il celebre compositore – che aveva già lavorato con Zack Snyder alle musiche de L”uomo d’acciaio e di Batman v Superman: Dawn of Justice – ha anticipato che la sua colonna sonora sarà molto diversa dalla versione cinematografica del cinecomic (affidata a Danny Elfman).

Tom Holkenborg (questo il vero nome di Junkie XL) ha anche anticipato che la versione di Snyder che arriverà il prossimo anno su HBO Max sarà caratterizzata da una “nuova svolta” sui temi di Superman e di Wonder Woman realizzati insieme ad Hans Zimmer, con il resto dei temi legati al film che saranno completamente rielaborati.

“Oltre al tema de L’uomo d’acciaio per Superman e al tema di Wonder Woman, a cui ho dato una nuova svolta, tutti gli altri temi di questo film sono nuovi di zecca”, ha spiegato il compositore. “Su alcuni di essi ho realizzato le basi quattro anni fa, ma a mano a mano che cresci come compositore, guardi a quello che hai fatto in passato e ti accorgi che forse c’è un modo o un’idea migliore. È stato stimolante. Durante i miei periodi di inattività pensavo: ‘Oh, rielaboriamo questa cosa. Facciamolo’. Poiché sapevo da un po’ che sarebbe successo, ho avuto il tempo e lo spazio per dargli la forma migliore possibile”.

Junkie XL sull’evoluzione dei temi musicali nella Snyder Cut di Justice League

Holkenborg ha anche parlato di come i temi musicali progrediscano con il personaggio nel tempo e che “bisognerebbe inventare ogni volta un tema che ti ispiri per quel personaggio”, piuttosto che andare a rimaneggiare qualcosa di tradizionale che tutti ormai conoscono:

“Personaggi diversi hanno asserzioni musicali diverse rispetto a quegli stessi personaggi del passato. Proprio come le loro storie nei fumetti, cambiano e si evolvono nel corso degli anni. Quindi, quello è stato un grande tema per Superman negli anni ’70 non significa che sia il tema giusto per Superman nel 2013. Quando il regista racconta il personaggio di un supereroe, e quando un compositore viene incaricato di realizzare le musiche per quel film, dovrebbero fare ciò che ritengono più giusto.”

Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Welcome to the Blumhouse, la serie tematica di film Amazon Original prodotti da Jason Blum

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Welcome to the Blumhouse, il primo progetto di una serie tematica di film Amazon Original su Prime Video. Quattro film di genere thriller prodotti da Blumhouse Television di Jason Blum e Amazon Studios, quattro storie da brivido interpretate da talenti emergenti insieme ad attori affermati in ruoli nuovi e sorprendenti.

Black Box (Dal 6 ottobre su Prime Video)

Dopo aver perso sua moglie e la memoria in un incidente d’auto, un padre di famiglia si sottopone ad una dolorosa cura sperimentale che gli fa venire dubbi sulla propria identità.  Diretto da Emmanuel Osei-Kuffour – Sceneggiatura di Emmanuel Osei-Kuffour e Stephen Herman Storia di Stephen Herman con protagonisti Mamoudou Athie, Phylicia Rashad, Amanda Christine, Tosin Morohunfola, Charmaine BingwaeTroy James.

The Lie (Dal 6 ottobre su Prime Video)

Quando la loro figlia confessa di aver ucciso a sangue freddo la sua migliore amica, due genitori cercheranno in ogni modo di coprire la verità, costruendo una intricata ragnatela di bugie e falsità nella quale rimarranno loro stessi intrappolati. Scritto e diretto da Veena Sud con protagonisti Mireille Enos, Peter Sarsgaard e Joey King

Evil Eye (Dal 13 ottobre su Prime Video)

Una storia d’amore apparentemente perfetta si trasforma in un incubo quando la madre di lei si convince che il nuovo ragazzo di sua figlia abbia una macabra connessione con il suo passato. Evil Eye è diretto da Elan Dassani e Rajeev Dassani e scritto da Madhuri Shekar. Protagonisti sono Sarita Choudhury, Sunita Mani, Omar Maskati e Bernard White.

Nocturne (Dal 13 ottobre su Prime Video)

Tra le mura di una rinomata accademia d’arti, una timida studentessa di musica inizia a superare in bravura e successo la sua gemella nel momento in cui mette le mani su un quaderno una volta appartenuto a un altro studente, da poco deceduto. Nocturne è scritto e diretto da Zu Quirke con protagonisti Sydney Sweeney, Madison Iseman, Jacques Colimon e Ivan Shaw.

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