La star di Peacemaker, John Cena, si sta dirigendo verso
Matchbox. Secondo Deadline, Cena sarà il
protagonista del film in live-action ispirato alla linea di
giocattoli pressofusi della Mattel. Inoltre, Apple
Original Films ha ottenuto il pacchetto cinematografico da Skydance
e Mattel Films. In precedenza è stato riferito che il regista di
Tyler Rake,Sam Hargrave, dirigerà il
film, che avrà una sceneggiatura di David
Coggeshall e Jonathan Tropper.
Al momento i dettagli sulla trama di
Matchbox non sono stati resi noti, ma secondo lo
studio, “Matchbox sarà ispirato all’omonima linea di veicoli
giocattolo pressofusi, icona del mondo reale, della Mattel. Il
leggendario marchio Matchbox è stato inventato nel 1953 da Jack
Odell, appassionato di automobili, per risolvere una sfida per sua
figlia, che poteva portare a scuola un giocattolo solo se era
abbastanza piccolo da entrare in una scatola di
fiammiferi“.
“Quando anche i compagni di
scuola della figlia cominciarono a chiedere a gran voce una
“matchbox car”, nacque un marchio iconico. Gli elevati standard di
autenticità delle auto pressofuse Matchbox hanno guidato il marchio
per oltre 70 anni e generazioni di fan. Oggi, ogni secondo vengono
vendute due auto Matchbox in tutto il mondo”. Matchbox sarà
prodotto da David Ellison, Dana
Goldberg, Don Granger e Robbie
Brenner di Skydance per Mattel Films.
Anche se nella serie The
Penguin della HBO non è prevista l’apparizione del
Cavaliere Oscuro di Robert Pattinson, sappiamo che lo spin-off
di The
Batman getterà le basi per il prossimo sequel di
Matt Reeves. A giugno, dopo il debutto del primo
trailer completo della serie, i fan hanno notato che il personaggio
dell’attrice Carmen Ejogo si chiamava Eve Karlo,
il che ha portato a speculazioni sul fatto che potrebbe essere una
versione di genere diverso di Basil Karlo, alias Clayface, o essere una sua parente.
Questo potrebbe sembrare un po’
azzardato, ma diverse fonti hanno affermato che una versione di
questo classico cattivo della DC Comics apparirà nel prossimo film,
anche se con un’interpretazione molto più concreta del cattivo
mutaforma di Batman. The Hollywood Handle ha
incontrato la Ejogo e il regista Craig Zobel alla
prima di The
Penguin e ha chiesto loro di eventuali collegamenti
con Basil Karlo.
I due si sono rifiutati di fornire
qualsiasi dettaglio (ovviamente), ma Karlo sembra un cognome molto
specifico da dare a un personaggio creato per questa serie, quindi
pensiamo che possa esserci qualcosa di vero. Come sempre, per
scoprire quali direzioni potrebbe prendere questo dettaglio non
resta che attendere di vedere la serie e scoprire cosa
riserverà.
La serie The
Penguin che debutterà il 20 settembre su SKY e NOW
riprenderà subito dopo gli eventi di The
Batman, c’è un vuoto di potere a Gotham dopo l’arresto
di Falcone e Oz sta cercando di riempire questo spazio. Mentre il
film ci dà una buona visione delle motivazioni del Pinguino, la
serie in arrivo approfondirà aspetti che non abbiamo potuto vedere
nel film, dai flashback della sua infanzia al suo attuale rapporto
con la madre mentalmente disturbata (Deirdre O’Connell).
“Mi è piaciuto molto fare la
parte nel film di Batman e l’idea che saremmo stati viziati
dall’avere otto ore per approfondire la psicologia e la storia di
questo personaggio”, ha detto Farrell. “I retroscena hanno un ruolo
importante nella serie televisiva”.
Un’altra parte importante della sua
storia sarà Sofia di Cristin Milioti, anche
se non si sa molto del suo personaggio, Farrell ha rivelato:
“Sono due sopravvissuti che sono stati immersi in mondi di
doppiezza, sconfitta e violenza”, e ha aggiunto: “Sono
molto sospettosi. Hanno anche un passato molto personale”.
Sarà molto interessante vedere come si svilupperà questa
storia.
Uno dei generi
cinematografici di maggiore appeal sul grande pubblico è senza
dubbio il thriller psicologico. Questi film richiedono un
coinvolgimento totale da parte del pubblico che spesso si lancia in
congetture e ipotesi su come i thriller psicologici possano
evolversi nel corso del loro svolgimento.
Trai film thriller
psicologici da vedere, ci sono senza dubbio titoli recenti
come Oppenheimer di Christopher Nolan che ha vinto ben 7
Oscar alla recente cerimonia di premiazione o il film più piccolo
L’Uomo Invisibile con Elizabeth Moss, ma anche titoli più datati,
che hanno vinto la prova del tempo, come l’intramontabile
Che fine ha fatto Baby Jane? di Robert
Aldrich con la straordinaria e inquietante Bette
Davis.
Nell’elenco di seguito troverete i
migliori thriller psicologici che abbiamo visto al
cinema nel corso del tempo, e sfogliando l’articolo avrete la
possibilità di avere sottomano un elenco di film psicologici da
vedere comodamente a casa. La lista è in ordine di anno di uscita e
non di importanza.
Oppenheimer (2023)
Cillian Murphy nel ruolo di J. Robert Oppenheimer.
Film epico biografico thriller
drammatico scritto, diretto e prodotto da Christopher Nolan. Segue la vita di J. Robert
Oppenheimer, il fisico teorico americano che contribuì a sviluppare
le prime armi nucleari durante la Seconda Guerra Mondiale. Basato
sulla biografia American Prometheus di Kai Bird e Martin J. Sherwin del
2005, il film racconta gli studi di Oppenheimer, la sua direzione
del Laboratorio di Los Alamos e la sua udienza di sicurezza del
1954.
Cillian Murphy
interpreta Oppenheimer, insieme a Robert Downey
Jr. nel ruolo di Lewis Strauss, membro della Commissione
per l’energia atomica degli Stati Uniti. Il cast di supporto
comprende Emily Blunt, Matt Damon, Florence Pugh, Josh
Hartnett, Casey Affleck, Rami Malek e Kenneth Branagh.
Oppenheimer ha ricevuto il plauso della
critica, che ha lodato quasi unanimemente l’accuratezza storica, la
fotografia, la colonna sonora, la regia e la sceneggiatura di Nolan
e le interpretazioni del cast, in particolare quelle di Murphy,
Downey e Blunt. Destinatario di numerosi riconoscimenti,
Oppenheimer ha vinto sette premi Oscar, tra cui miglior film,
miglior regista per Nolan, miglior attore per Murphy e miglior
attore non protagonista per Downey. Ha vinto anche cinque Golden
Globe (tra cui quello per il miglior film drammatico) e sette
British Academy Film Awards (tra cui quello per il miglior film) ed
è stato nominato tra i dieci migliori film del 2023 dal National
Board of Review e dall’American Film Institute.
Oppenheimer in streaming è disponibile sulle seguenti
piattaforme:
Film epico western drammatico e
criminale co-scritto, prodotto e diretto da Martin Scorsese. Eric Roth e Scorsese hanno
basato la loro sceneggiatura sul libro di David Grann del 2017.
Ambientato nell’Oklahoma degli anni ’20, il film è incentrato su
una serie di omicidi di membri e parenti della Nazione Osage dopo
la scoperta del petrolio sul territorio tribale. I membri della
tribù avevano mantenuto i diritti minerari sulla loro riserva, ma
un boss politico locale corrotto aveva cercato di rubare la
ricchezza.
La coproduzione franco-belga ha come
protagonista Agathe Rousselle, al suo debutto nel
lungometraggio, nel ruolo di Alexia, una donna che, dopo essere
rimasta ferita da bambina in un incidente d’auto, si fa applicare
una placca di titanio sulla testa. In età adulta, Alexia diventa
una modella assassina con una fascinazione erotica per le
automobili, che porta a un bizzarro incontro sessuale che dà il via
a una serie di eventi sempre più stravaganti. Nel cast anche
Vincent Lindon, Garance Marillier e Laïs Salameh.
Il film
Titane è stato presentato in anteprima mondiale al Festival
di Cannes il 13 luglio 2021, dove Ducournau è diventata la
seconda regista donna a vincere la Palma d’Oro, il massimo
riconoscimento del festival, nonché la prima regista donna a
vincere da sola. Il film ha ricevuto il plauso della critica ed è
stato selezionato come candidato francese per il miglior
lungometraggio internazionale alla 94ª edizione dei Premi Oscar, ma
non è entrato nella rosa dei candidati. Alla 47ª edizione dei Premi
César, il
film è stato candidato a quattro premi, tra cui quello per la
miglior regia a Ducournau e quello per l’attrice più promettente a
Rousselle. Alla 75ª edizione dei British Academy Film Awards,
Ducournau ha ricevuto una nomination come miglior regista. All’11°
Premio Magritte, Titane ha ricevuto cinque nomination e ha vinto
due premi, tra cui quello per il miglior film straniero.
Titane in streaming è disponibile sulle seguenti
piattaforme:
L’uomo Invisibile di Leigh Whannell
(2020)
Trai migliori film thriller
psicologici del 2020L’uomo Invisibile è il film scritto e diretto da Leigh
Whannell e adattamento moderno del romanzo L’uomo invisibile di H.
G. Wells, nonché reboot dell’omonimo adattamento del 1933, vero e
proprio fil culto. Nel film ntrappolata in una relazione violenta e
manipolatrice con un ricco e brillante scienziato, Cecilia Kass
(Moss) scappa nel cuore della notte facendo perdere le sue tracce,
con l’aiuto di sua sorella (Harriet Dyer), di un loro amico
d’infanzia (Aldis Hodge) e dalla figlia adolescente di quest’ultimo
(Storm Reid).
Ma quando il violento ex di Cecilia
(Oliver Jackson-Cohen) si suicida e le lascia in eredità una parte
cospicua della sua vasta fortuna, Cecilia sospetta che la sua morte
sia solo una messa in scena. Mentre una serie di inquietanti
coincidenze diventano letali e minacciano la vita di coloro che
ama, la sanità mentale di Cecilia inizia a vacillare, nel suo
disperato tentativo di dimostrare di essere braccata da qualcuno
che nessuno può vedere.
L’uomo Invisibile in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
The Lighthouse di Robert Egger
(2019)
Uno dei titolo più discussi di
recente, certamente uno dei film thriller psicologici del 2019 più
interessanti è
The Lighthouse scritto e diretto da Robert Egger, già
regista dell’apprezzatissimo horror
The Witch. Presentato il 19 maggio 2019 alla 72ª edizione
del Festival di Cannes, nella Quinzaine des Réalisateurs la pellicola
racconta di Ephraim Winslow che si reca su un’isola remota al largo
delle coste del New England per lavorare un mese come guardiano del
faro, sotto la supervisione dell’anziano e irascibile custode,
Thomas Wake. Nei suoi alloggi, Winslow scopre nascosta la statuetta
di una sirena che decide di tenere per sé. Wake assegna al giovane
lavori pesanti e gli vietandogli però categoricamente di accedere
alla cima, da dove proviene la luce.
The Lighthouse in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
Il gioco di Gerald di Mike Flanagan
(2017)
Trai migliori film thriller
psicologici su NetflixIl gioco di Gerald di Mike
Flanagan è uscito nel 2017 diretto da Mike Flanagan, noto
regista del genere, infatti sono suoi film thriller/horror di
discreto successo come
Oculus – Il riflesso del male, Hush – Il terrore del
silenzio e la serie Ouija. Ha inoltre creato e diretto la prima stagione
di The Haunting of Hill House, la serie Netflix di enorme successo. Distribuito in tutto il
mondo dal colosso dello streaming il il 29 settembre 2017 Il
gioco di Gerald racconta di Jessie che mentre cerca di
ravvivare il loro matrimonio nella loro remota casa sul lago, deve
combattere per sopravvivere quando suo marito muore
inaspettatamente, lasciandola ammanettata al telaio del letto.
Protagonisti del film sono
Carla Gugino e Bruce Greenwood.
Il gioco di Gerald in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
Il sacrificio del cervo sacro di
Yorgos Lanthimos (2017)
Accaldatissimp nel 2017 al Festival di
Cannes dove ha vinto il Prix du scénario (premio per la
Migliore Sceneggiatura), Il sacrificio del cervo sacro è un film che riprende
elementi del mito greco del sacrificio di Ifigenia. Nel film Steven
(Colin
Farrell) è un famoso chirurgo cardiotoracico. Insieme alla
moglie Anna (Nicole
Kidman) e ai loro due figli, Kim (Raffey Cassidy) e Bob (Sunny
Suljic), vive una vita felice e ricca di soddisfazioni.
Un giorno Steven stringe amicizia
con Martin (Barry Keoghan), un sedicenne solitario che ha da poco
perso il padre, e decide di prenderlo sotto la sua ala protettrice.
Quando il ragazzo viene presentato alla famiglia, tutto ad un
tratto, cominciano a verificarsi eventi sempre più inquietanti, che
progressivamente mettono in subbuglio tutto il loro mondo,
costringendo Steven a compiere un sacrificio sconvolgente per non
correre il rischio di perdere tutto.
Il sacrificio del cervo sacro in
streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
Scappa – Get Out di Jordan Peele
(2017)
Forse il film thriller piscologico
di maggior successo degli ultimi anni, sia di pubblico che di
critica, è
Scappa – Get Out scritto, diretto e co-prodotto da
Jordan Peele. Opera prima che è riuscita ad ottenere nel
2017 ben quattro candidature all’Oscar, ha incassato più di 175
milioni nei soli Stati Uniti e quasi 77 milioni nel resto del
mondo, per un totale di più di 252 milioni di dollari.
In
Scappa – Get Out della Universal Pictures un giovane
afro-americano visita la tenuta di famiglia della sua fidanzata
bianca dove si scontra con il vero motivo che si cela dietro
l’invito. Ora che Chris (Daniel Kaluuya) e la sua ragazza, Rose
(Allison Williams), sono arrivati al fatidico incontro con i
suoceri, lei lo invita a trascorrere un fine settimana al nord con
Missy (Catherine Keener) e Dean (Bradley Whitford). In un primo
momento, Chris legge il comportamento eccessivamente accomodante
della famiglia, come un tentativo di gestire il loro imbarazzo
verso il rapporto interrazziale della figlia; ma con il passare del
tempo, fa una serie di scoperte sempre più inquietanti, che lo
portano ad una verità che non avrebbe mai potuto immaginare.
Scappa – Get Out in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
Animali notturni di Tom Ford
(2016)
Lo stilista di successo Tom
Ford torna nel 2016 dietro la macchina da presa con
Animali notturni, secondo film dopo A Single Man. Presentato alla 73ª Mostra internazionale d’arte cinematografica
di Venezia nel film racconta la storia di una donna
(Amy
Adams) di nome Susan che riceve un manoscritto dal suo
ex-marito, un uomo che ha lasciato 20 anni prima, chiedendo la sua
opinione.
Il libro segue poi due storie: la
storia nel romanzo, dal titolo Nocturnal Animal, che racconta di un
uomo (Jake
Gyllenhaal) la cui vacanza in famiglia diventa violenta e
mortale; e la storia di Susan, che si ritrova a ricordare il suo
primo matrimonio e ad affrontare alcune oscure verità riguardo se
stessa.
Animali notturni in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
Green Room di Jeremy Saulnier
(2015)
Uscito nel 2015 e diretto da Jeremy
Saulnier, Green Room è stato presentato nella sezione Quinzaine des
Réalisateurs al Festival di Cannes. Una band punk sfortunata
accetta l’offerta di suonare in un club rurale dell’Oregon prima di
chiudere il tour. Quando arrivano sul luogo, sono turbati dalla
grande presenza neonazista, ma decidono comunque di andare avanti
con il loro concerto.
A fine performance si ritirano nella
stanza del backstage, ma dietro le quinte scoprono il
cadavere di una giovane donna sul pavimento e dai neonazisti in
piedi sopra di lei. Temendo che la band possa contattare le
autorità, la banda li tiene in ostaggio mentre il loro leader
(Patrick
Stewart) cerca di pensare a una soluzione a questa situazione
difficile.
Green Room in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
Gone Girl – l’amore bugiardo di
David Fincher (2014)
Altro Titolo del regista
David Fincher, già presente in questa lista con
Seven. Il film è basato sul romanzo omonimo di Gillian
Flynn, che cura anche la sceneggiatura del film. Gone Girl – l’amore bugiardo racconta un viaggio
convulso attraverso la moderna cultura dei media e lungo le
profonde, oscure linee di frattura di un matrimonio americano, con
tutte le sue false promesse, gli inganni inevitabili e l’umorismo
cupo.
Al centro della storia troviamo l‘ex
scrittore newyorkese Nick Dunne e la moglie ed ex ragazza dei suoi
desideri Amy, che cercano di sbarcare il lunario nel Midwest
americano in piena recessione. La loro storia traccia la sinuosa
silhouette della vita di una coppia contemporanea felicemente
sposata. Ma il giorno del quinto anniversario di matrimonio, Amy
scompare e quella silhouette si sgretola in un labirinto di crepe.
Nick, avvolto in una nebbia di comportamenti ambigui, diventa il
principale indiziato, mentre la ricerca di Amy segue il suo corso
in una crescente frenesia mediatica, davanti agli occhi di un mondo
assetato di rivelazioni.
Gone Girl – l’amore bugiardo in
streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
Ex Machina (2014)
Dalla mente sempre intrigante di
Alex Garland,
Ex Machina è un thriller fantascientifico
profondamente contemplativo che sfrutta il suo piccolo ma
spettacolare cast e la sua storia emozionante e concentrata.
Domhnall Gleeson interpreta Caleb Smith, un
programmatore che vince un concorso d’ufficio per visitare la
remota tenuta dell’eccentrico CEO dell’azienda, Nathan Bateman
(Oscar Isaac).
Durante la visita, Caleb partecipa a
un esperimento che lo vede valutare le capacità di un sistema
avanzato di intelligenza artificiale, Ava (Alicia
Vikander), interagendo con il robot femminile. Come molte
delle più grandi storie di fantascienza di tutti i tempi, Ex
Machina si impegna direttamente a mettere in discussione il
significato di essere umano. I
l thriller fantascientifico, scarno
ma cerebrale, costruisce gradualmente la tensione mentre la storia
si svolge lentamente e con suspense. Mentre la manipolazione di
Caleb e Nathan da parte di Ava è esilarante da vedere, l’attrazione
contrastata di Caleb per il robot conferisce al
film un’irresistibile sfumatura di romanticismo, tragicamente
sincero o pericolosamente ingannevole.
Ex Machina in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
Prisoners di Denis Villeneuve
(2013)
Il film che ha posto l’attenzione
mondiale sul regista Denis Villeneuve,
Prisoners è la pellicola di ottimo successo al box office
e vede protagonisti Hugh Jackman e Jake Gyllenhaal. Nel film Keller
Dover (Hugh
Jackman) si trova ad affrontare il peggiore incubo per
un genitore. Sua figlia di sei anni, Anna, scompare insieme alla
sua amica Joy e mentre i minuti diventano ore, il panico prende il
sopravvento. A capo dell’investigazione c’è il Detective Loki (Jake
Gyllenhaal) che arresta il proprietario di un camper sospetto.
Tuttavia, la mancanza di prove lo costringe al suo rilascio. Mentre
la polizia segue diverse piste, la pressione cresce e sapendo che è
in gioco la vita di sua figlia, Dover, ormai fuori di sè, decide di
non avere altra scelta che quella di prendere in mano la
situazione.
Prisoners in streaming è disponibile
sulle seguenti piattaforme:
Millennium – Uomini che odiano le
donne (2011)
Come i film svedesi che l’hanno
preceduto, Millennium – Uomini che odiano le donne (The
Girl with the Dragon Tattoo) di David Fincher è un
adattamento ricco di atmosfera, ossessionante e assolutamente
coinvolgente del celebre romanzo poliziesco di Steig Larsson.
Il film segue Mikael Blomkvist
(Daniel Craig), un giornalista caduto in disgrazia che viene
assunto da un ricco industriale svedese per risolvere l’omicidio di
sua nipote avvenuto 40 anni prima. Mentre inizia la sua indagine,
Mikael assume Lisbeth Salander (Rooney Mara), un’ingegnosa
investigatrice e hacker informatica con una predisposizione
diffidente.
Sinistro e inquietante, il film
esemplifica Fincher al suo meglio, freddo e insensibile, ma anche
stilisticamente assertivo e tecnicamente magistrale. Lo svelamento
del mistero centrale è gestito con perizia, così come le sottotrame
dei personaggi principali e l’evoluzione del loro rapporto.
Tuttavia, la storia d’amore che sboccia tra Mikael e Lisbeth è un
elemento sottovalutato del film, che crea una dinamica affascinante
tra i due personaggi e giunge a un finale agrodolce ma
interessante.
Millennium – Uomini che odiano le
donne in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
La pellicola è il thriller del 2010
diretto dal premio Oscar
Martin Scorsese ed è basato sul romanzo del 2003 L’isola della
paura (Shutter
Island) di Dennis Lehane. Nel film Nel 1954, un maresciallo
americano indaga sulla scomparsa di un assassino scappato da un
ospedale per pazzi criminali. Nel cast protagonisti
Leonardo DiCaprio, Mark Ruffalo, Ben Kingsley, Michelle
Williams, Emily Mortimer e Max von Sydow. La spiegazione del finale
di
Shutter Island.
Shutter Island in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
Il segreto dei suoi occhi di Juan
José Campanella (2009)
Il segreto dei suoi occhi noto con
il nome originale El secreto de sus ojos è il film artentino del
2009 di enorme successo che ha vinto il premio come miglior film
straniero agli Oscar 2010. Il film racconta di un consulente legale
in pensione che scrive un romanzo sperando di trovare una
conclusione per uno dei suoi precedenti casi di omicidio irrisolti
e per il suo amore incondizionato con il suo superiore, entrambi i
quali lo perseguitano ancora decenni dopo.
Il segreto dei suoi occhi in
streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
L’uomo senza sonno con Christina
Bale (2004)
Diretto da Brad Anderson The
Machinist, il titolo originale del film L’uomo senza sonno è la
pellicola che segna una delle più incredibili performance attoriali
di
Christian Bale. Per questo film Bale si è profondamente
trasformato nel fisico, perdendo circa venticinque chili di peso e
arrivando a pesarne solo cinquantaquattro. Nel film Un operaio
industriale che non dorme da un anno inizia a dubitare della
propria sanità mentale.
L’uomo senza sonno in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
Old Boy di Park Chan-Wook
(2003)
Badato sull’omonimo manga di di
Nobuaki Minegishi e Garon Tsuchiya il film ha vinto il Grand Prix
Speciale della Giuria al Festival di Cannes ed è parte della
trilogia della vendetta del regista, iniziata nel 2002 da Mr.
Vendetta e conclusa nel 2005 da Lady Vendetta. In Old
Boy Oh Dae-su nel giorno del quarto compleanno di sua figlia, dopo
essere stato rilasciato dalla polizia (che lo aveva arrestato per
ubriachezza molesta), viene rapito. L’uomo si risveglia e scopre di
essere rinchiuso in una piccola e squallida cella-appartamento,
dalla quale è impossibile fuggire: è dotata di un letto, un bagno
ed una vecchia TV con pochi canali.
Old Boy in streaming è disponibile
sulle seguenti piattaforme:
The Bourne Identity (2002)
Uno dei thriller spionistici più
importanti dei primi anni 2000, che si colloca tra i più grandi
film del genere, The Bourne Identity è ricordato
per la sua grinta e il suo senso di suspense e azione. Tuttavia,
contiene anche una storia d’amore un po’ sottovalutata tra il
protagonista Jason Bourne (Matt Damon) e Marie Kreutz (Franka
Potente).
The Bourne Identity segue Bourne, un
agente segreto americano d’élite che, dopo un lavoro andato male,
si risveglia su un peschereccio italiano senza ricordare il suo
passato. Mettendo a frutto le sue avanzate capacità di
combattimento e il suo talento nello spionaggio, si mette alla
ricerca di chi è con l’aiuto di Marie, una donna tedesca che rimane
coinvolta nel mistero quando Bourne la paga per portarlo a Parigi.
Non è la storia d’amore più convenzionale, ma il rapporto tra
Bourne e Marie è sincero ed efficace e definisce la progressione di
Bourne nei sequel.
The Bourne Identity in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
Strade perdute di David Lynch
(1997)
Uno dei film di maggior successo di
David Lynch Strade perdute è il crime story surreali scritto dal
regista assieme a Barry Gifford. Nel Videocassette anonime
presagiscono la condanna per omicidio di un musicista e la ragazza
di un gangster porta fuori strada un meccanico.
Strade perdute in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
Se7en di David Fincher (1995)
Uscito nel 1995 Seven
è il film cult diretto da David Fincher e che vede protagonisti un
cast d’eccezione composto da
Brad Pitt,
Morgan Freeman,
Gwyneth Paltrow e
Kevin Spacey. La pellicola è considerata da molto un vero
masterpiece del genere e racconta la storia William Somerset è un
saggio e anziano poliziotto che a circa una settimana dalla
pensione, viene affiancato dal giovane impulsivo e istintivo David
Mills, destinato a sostituirlo. I due in quei giorni finiscono per
imbattersi in un efferato delitto, infatti sono chiamati sulla
scena di un efferato crimine, che ha come vittima n uomo obeso che
è stato costretto a mangiare oltre misura fino alla morte. Somerset
dalle caratteristiche del delitto intuisce di trovarsi di fronte a
un caso fuori dall’ordinario che li porterà ad inseguire uno
spietato serial killer.
Se7en in streaming è disponibile
sulle seguenti piattaforme:
I soliti sospetti di Bryan Singer
(1995)
Vincitore di ben due Oscar nel 1996
I Soliti Sospetti è la pellicola diretta dall’allora
giovane Bryan Singer, considerato uno dei migliori thriller di
tutti i tempi. Il film fu presentato fuori concorso al 48º Festival
di Cannes. Nel film l’unico sopravvissuto di una ambigua vicenta
racconta gli eventi tortuosi che hanno portato ad un orribile
scontro a fuoco su una barca, iniziato quando cinque criminali si
imbattono in un manipolo di poliziotti in maniera apparentemente
casuale.
I soliti sospetti in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
Una vita al massimo (1993)
Un thriller poliziesco con un nucleo
romantico intriso di stile e violenza, Una vita al massimo (True
Romance) è un’esperienza di visione ambiziosa e contagiosa che
rappresenta un perfetto connubio tra il fascino narrativo di
Quentin Tarantino e la potenza registica di
Tony Scott. Il film segue lo sbocciare della
storia d’amore tra un nerd dei fumetti e una prostituta che si
mettono in viaggio per sfuggire alla mafia dopo che Clarence
(Christian
Slater) ha ucciso il pappone di Alabama (Patricia Arquette) ed
è scappato con una scorta di droga.
Il film è in grado di destreggiarsi
con disinvoltura tra i generi, mostrando un dramma criminale, una
commedia, una storia d’amore, un’azione e un sacco di emozioni
mentre segue gli sforzi speranzosi di Clarence e Alabama per
trovare una vita migliore. La litania di interpretazioni
stravaganti rende la tensione e la comicità particolarmente
evidenti, ma Slater e Arquette sfruttano il tono stravagante per
trovare una sincerità e una dolcezza nell’improbabile storia
d’amore dei loro personaggi.
Una vita al massimo in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
La moglie del soldato (The Crying
Game, 1992)
Un altro thriller con i piedi per
terra, La moglie del soldato (The Crying Game) può essere
conosciuto da molti per il suo scioccante colpo di scena, ma in
realtà prospera come dramma politico criminale con un’attenzione
intrinseca ai suoi personaggi principali e ai loro valori. Fergus
(Stephen Rea) è un soldato dell’IRA che stringe un’improbabile
amicizia con Jody (Forest Whitaker), il soldato britannico che ha
il compito di sorvegliare. Quando Jody chiede a Fergus di andare a
trovare la sua ragazza a Londra, si ritrova attratto
dall’enigmatica Dil (Jaye Davidson).
Con le sue ambizioni tematiche, The
Crying Game esplora ogni aspetto, dal senso di colpa al
cameratismo, fino alle complicate nozioni di romanticismo, che sono
ancora attuali e urgenti. Questo thriller riflessivo rimane uno dei
film più celebri e significativi dei primi anni ’90, che sfrutta le
sue sfumature romantiche in modo eccellente.
La moglie del soldato in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
Blood Simple – Sangue facile
(1988)
I fratelli Coen non
sono certo estranei alla commistione di generi, intrecciando toni e
tropi per creare film originali, tanto unici quanto avvincenti. Il
loro film d’esordio, Blood Simple, non fa eccezione, seguendo gli
eventi che si susseguono quando un barista scappa con la moglie del
suo capo, spingendo il proprietario del bar ad assumere un
detective privato per indagare sulla relazione della moglie prima
di pagarlo per uccidere la nuova coppia di innamorati, un colpo che
porta a risultati inaspettati.
Al suo meglio, Blood Simple è un
palpitante neo-noir al cardiopalma che trasmette l’appetito dei
registi per le narrazioni non convenzionali ma avvincenti che
avrebbero appassionato il pubblico per gli anni a venire. Al centro
della suspense ci sono il tradimento e l’angoscia romantica che
definiscono le dinamiche caratteriali dei protagonisti. Il film è
ancora oggi un’opera emozionante ma sottovalutata dei celebri
registi.
Blood Simple – Sangue facile in
streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
Il maratoneta (1977)
Con una sceneggiatura dinamica e le
eccellenti interpretazioni di
Dustin Hoffman e Laurence Olivier, Il
Maratoneta è un film che non molla mai. In contrasto con
altri film degli anni ’70 che a volte avevano un ritmo più lento,
questo film su un uomo che viene coinvolto in una bizzarra e
contorta cospirazione vi farà rimanere senza fiato come se steste
correndo una vera maratona. Alcuni potrebbero affermare che il
genere dà il meglio di sé quando è più stressante, e Marathon Man è
davvero un film stressante da far tremare le unghie.
Ci sono anche momenti in cui
Il Maratoneta si avvicina pericolosamente a
diventare un film dell’orrore macabro, e probabilmente farà temere
agli spettatori un viaggio dal dentista ancora più di quanto
avrebbero potuto fare prima. In ogni caso, si tratta di un buon
film, sufficientemente emozionante per coloro che desiderano
qualcosa che acceleri il battito cardiaco.
Il maratoneta in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
Frank Costello faccia d’angelo
(1967)
Essere un assassino non è mai stato
così cool come in Frank Costello faccia d’angelo (Le
Samouraï), va detto. Sebbene il film non glamorizzi la
vita del suo protagonista, né suggerisca che il suo lavoro sia
facile in alcun modo, Le Samouraï è ridicolmente elegante e
semplicemente soave senza sforzo, grazie al suo ritmo deliberato,
all’estetica visiva e all’interpretazione principale di
Alain Delon.
È stato anche uno dei migliori film
usciti nel 1967, che è stato un anno molto fresco e radicale per il
cinema, sotto molti aspetti. Racconta la semplice storia di un
assassino che lotta per la sua vita dopo un colpo andato male, e lo
fa in un modo senza tempo e molto efficace che fa di Frank
Costello faccia d’angelo (Le Samouraï) un singolare film
poliziesco/thriller, un classico intramontabile del cinema francese
e un fulgido esempio di quanto possano essere buoni i film
polizieschi d’essai.
Frank Costello faccia d’angelo in
streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
Che fine ha fatto Baby Jane? di
Robert Aldrich (1962)
Thriller psicologico del 1962
diretto da Robert Aldrich e basato sul romanzo What Ever Happened
to Baby Jane? di Henry Farrell (1960) presentato in concorso al
Festival di Cannes del 1963 e candidato a cinque Premio Oscar. Fa
parte al 63º posto della lista AFI’s 100 Years… 100 Thrills
istituita dall’American Film Institute.
La pellicola racconta della piccola
Jane Hudson, una bambina prodigio che, grazie alla sua bellezza e
alle doti canore, si esibisce nei teatri di vaudeville degli Stati
Uniti d’America insieme a suo padre, il quale, oltre a farle da
manager, l’accompagna come pianista sul palcoscenico. Il successo è
tale che viene addirittura creata la bambola in porcellana Baby
Jane Hudson; le bambole vanno a ruba e Baby Jane assume ben presto
atteggiamenti da star viziata e capricciosa trattando tutti, e
particolarmente la timida sorella maggiore Blanche, in modo
altezzoso e sprezzante.
Che fine ha fatto Baby Jane? in
streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
Intrigo internazionale (1959)
Definito il maestro della suspense
per la sua eccellenza nel creare thriller iconici e
immortali, Alfred Hitchcock rimane una figura
hollywoodiana apprezzata per i suoi numerosi e brillanti film. Tra
i suoi migliori c’è Intrigo internazionale, che
vede Cary Grant nel ruolo di Roger Thornhill, un pubblicitario che
deve darsi alla fuga quando delle spie straniere lo scambiano per
un agente governativo. Sulla strada, incontra l’enigmatica e
incantevole Eve Kendall (Eva Marie Saint) e comincia a innamorarsi
di lei nonostante dubiti della sua lealtà.
Capolavoro spionistico dalla
suspense implacabile e avventura visivamente sorprendente,
Intrigo internazionale rappresenta Hitchcock al
suo massimo splendore. Come molti dei capolavori del regista, è
invecchiato superbamente nel corso dei decenni, grazie soprattutto
alle eccezionali interpretazioni di Grant e della Saint, che
realizzano perfettamente la suspense romantica del film.
Intrigo internazionale in streaming
è disponibile sulle seguenti piattaforme:
La finestra sul cortile (1954)
Un altro classico di Hitchcock che
funziona esclusivamente come thriller avvincente, ma che ha anche
una forte componente romantica, La finestra sul
cortile è considerato da molti il più grande thriller
misterioso di tutti i tempi. Il film segue L. B. Jeffries (Jimmy
Stewart), un fotografo costretto su una sedia a rotelle a causa di
una gamba rotta, che passa il tempo spiando i vicini con la sua
macchina fotografica. Ben presto, però, diventa ossessionato quando
crede di aver assistito a un omicidio e si affida all’aiuto della
moglie e dell’infermiera per confermare i suoi sospetti.
Incredibilmente intenso e
inesorabilmente eccitante, La finestra sul cortile
vede Hitchcock operare in piena regola, con una storia che si
dipana in modo così fluido e senza interruzioni che è impossibile
non rimanere affascinati. Con Grace Kelly come co-protagonista nel
ruolo della moglie di Jeffries, Lisa Fremont, il thriller classico
presenta un fascino romantico e un’arguzia comica che non fanno che
accrescere il suo valore di intrattenimento.
La finestra sul cortile in streaming
è disponibile sulle seguenti piattaforme:
Parlando con Collider proprio di Transformers
One, il produttore del franchise Lorenzo di
Bonaventura ha confermato che il film crossover con G.I.
Joe sarà il prossimo film live-action che uscirà dal mondo dei
Transformers. “Beh, anche in questo caso, a seconda del
successo, faremo un sequel di questo film, e ci sarà una versione
animata, che esisterà completamente separata da qualsiasi cosa
faremo in live-action. Il prossimo film live-action sarà un
crossover”, ha detto il produttore.
“L’aspetto che sarà
particolarmente influenzato è il fatto che ora sappiamo di cosa
sono capaci questi robot dal punto di vista emotivo. Quindi dovremo
capire come creare quella stanza, che possiamo permetterci, e
creare una storia che possa trarre maggior vantaggio da questo.
Quindi una delle cose che mi interessa particolarmente fare, e
siamo ancora in fase di sviluppo, quindi niente è assolutamente
scritto nella pietra, ma penso che ora dobbiamo fare di più dal
punto di vista dei robot nel live-action perché è l’unico modo per
entrare davvero dentro di loro”.
Cosa sappiamo sul crossover tra
Transformers e G. I. Joe?
Di Bonaventura ha poi spiegato la
grande differenza tra i precedenti film di
Transformers e questo prossimo crossover, oltre
all’introduzione dei Joe. Transformers
One dà agli Autobot e ai Decepticon una propria
agenzia, separata dai personaggi umani che sono stati presenti nei
film live-action. Il franchise mira a portare questa nozione nel
crossover. “Invece di reagire agli umani o di reagire alla
trama umana, ora la loro pulsione deve far parte della
storia”, ha spiegato. “Quindi sarà complicato, perché la
cosa più difficile di molti film in franchising è il numero di
personaggi, e più personaggi si cerca di gestire, più è difficile
fare un gruppo di personaggi veramente buoni“.
“Bisogna andare avanti, ridurre
il numero di personaggi, ridurre il numero di personaggi. Quindi,
per un po’ di tempo, inizieremo con un gruppo di Joe e un gruppo di
Transformers e io dirò: “Umani normali”, e poi farete questo. È più
o meno questo il punto in cui ci troviamo adesso, stiamo cercando
di mettere in piedi un progetto più ampio. Il trucco in questo
caso, come dicevamo qui, nel cercare di trovare il tono e
l’equilibrio è: “Quanto vuoi dei Joe? E quanto dei Transformers
vuoi?”.
Dopo aver preparato il terreno per
l’atteso film crossover Transformers/G.I. Joe, i
fan non vedono l’ora di vederlo prendere forma. Il regista
di Transformers
– Il risveglio, Steven Caple Jr., era
stato brevemente invitato a dirigere il film, ma ora non è più in
lizza e, fino a questo momento, non si è ancora parlato di uno
sceneggiatore. È invece stato riportato che Derek
Connolly è stato ingaggiato dalla Paramount Pictures per
scrivere la sceneggiatura del film, ancora senza titolo.
La serie limitata della HBO The
Penguin con Colin Farrell nei panni di Oz Cobb, il suo
personaggio di The
Batman, ha molto da offrire. Tuttavia, nonostante i
talenti che scrivono, dirigono e recitano nella serie, il trucco
prostetico progettato da Mike Marino è quasi un personaggio a sé
stante. In effetti, l’attore che ha interpretato Francis Cobb, la
madre di Oz, preferisce Oz all’attore incredibilmente bello e
curato che lo porta in vita.
Deirdre O’Connell si è unita alle
sue co-star Christin Milioti, Rhenzy Feliz, Farrell, Marino e la
showrunner Lauren LeFranc alla conferenza stampa della serie. In
quell’occasione, le è stato chiesto se avesse incontrato solo “di
recente” il vero Colin Farrell e non l’uomo che è
diventato dopo tre-cinque ore di trucco ogni mattina. Farrell ha
subito scherzato dicendo che la sua co-star “non era una fan” del
vero personaggio. Lei non lo ha disconosciuto, almeno non
subito.
“Sono decisamente del Team Oz, è
strano. Non mi piace il bel ragazzo. Non mi piacciono i bei
ragazzi, non fanno per me. Mi piacciono quelli più duri,
sai, con più cicatrici. Mi piace. Mi piace l’oro nei denti. Mi
piace un uomo più grande. Mi piace un uomo ferito”, ha detto
Deirdre O’Connell ridendo, aggiungendo subito:
‘Sto scherzando’. In effetti, la O’Connell aveva già
incontrato il suo co-protagonista senza trucco, ma non era stato un
incontro lungo.
“Non sono mai stato antipatico
con tanto favore”, ha detto Colin Farrell, ridendo, a Dierdre
O’Connell.
“Penso che ci siamo incontrati
per 10 minuti e ci siamo detti ‘ciao‘“, ha detto lei,
aggiungendo: ‘Sono stata molto, sai, colpita dal ’bastone di
Colin Farrell’ di sicuro”. Ha detto di essere “una grande
fan e… era un po’ terrorizzata” dal fatto che l’affermato
attore sarebbe stato il suo partner di scena per la maggior parte
dello show. O’Connell ha detto che il ruolo di Farrell in The
Batman è stato come “un parafulmine” e che se dovesse recitare
con lui “forse… anch’io avrei quell’elettricità”. L’attrice ha
detto che l’interpretazione di Farrell nel ruolo di Oz l’ha fatta
“immedesimare” nel personaggio stesso. “Lo adoro”, ha detto,
aggiungendo di aver ‘riso così tanto, così tante volte’ sul set tra
una ripresa e l’altra e durante le riprese. Farrell “era così
spaventoso e solo l’appetito della [sua interpretazione] era così
emozionante da guardare”, ha detto O’Connell. “Mi sono sentita come
se avesse scatenato qualcosa di delizioso” e lei era ‘molto
eccitata’.
Anche Christin Milioti ha un
forte affetto per il pinguino
Il rapporto di Oz con la madre
Francis è una parte centrale della serie, ma in quanto protagonista
condivide lo schermo con molti degli attori della serie. Christin
Milioti interpreta Sofia Falcone, con la quale Oz ha un rapporto
profondamente complicato, a volte conflittuale. Tuttavia, dopo aver
girato la serie, fa ancora fatica a separare l’uomo che conosce
come Colin Farrell dal personaggio che ha interpretato, anche se i
due si sono “incontrati un paio di volte” prima che lui vestisse i
panni di Oz Cobb.
“È molto
inquietante”, ha detto Milioti alla conferenza stampa. È
sempre un po’ strano perché associo i suoi occhi e la sua voce a
una persona che per me è molto reale, perché ho girato con lui
tutto il tempo per otto mesi”. È molto bello e… non so in quale
altro contesto avrei vissuto questa [esperienza]”. Ha poi aggiunto
che è stata una prova sia dell’interpretazione di Farrell che del
lavoro meticoloso di Mike Marino con le protesi. Tuttavia, per
quanto Colin Farrell possa essere affascinante e gentile nella vita
reale, è piaciuto molto anche agli attori che hanno lavorato con
“Oz Cobb”.
Mad Men
si è conclusa nel 2015 dopo sette magnifiche stagioni. Sebbene la
trama dello show sia uno dei suoi punti di forza, il suo
finale ambiguo ha ancora impegnato i fan in infiniti dibattiti.
Tuttavia, è proprio questo finale aperto che conferisce alla storia
un approccio realistico, ricco e complesso. Con trame ben scritte e
personaggi ben sviluppati, la serie si addentra nel mondo della
pubblicità, seguendo il viaggio di un gruppo di persone che sono
cresciute molto nel corso delle sette stagioni.
Non tutti i personaggi della serie
acclamata dalla critica hanno un lieto fine e, a volte, anche un
finale relativamente felice sembra in qualche modo privo di eventi,
con la possibilità di un cambiamento. A causa dell’autenticità di
Mad Men nella rappresentazione di questi
personaggi, molti fan faticano a trovare pace quando lo show
finisce: nella vita reale le cose cambiano sempre; un evento felice
è solo una pausa nella vita, non la sua destinazione. Inoltre, il
creatore della serie, Matthew Weiner, è un fan
dell’ambiguità, il che rende il finale della serie ancora più
inquietante nel miglior modo possibile.
Mad Men è
riconosciuta come una delle serie televisive più eccezionali e ben
scritte degli ultimi decenni. Il suo impatto ha fatto impennare la
carriera di Jon Hamm e ha portato avanti i period show. Il finale
vede la chiusura di tutti i personaggi della serie, ma lascia anche
alcune zone d’ombra che il pubblico potrà riempire. Abbiamo
aggiornato questo articolo per aggiungere un’ulteriore analisi al
finale di Mad Men, un finale di cui si parla da quasi un
decennio.
Molti sostengono che Mad Men sia
terminato durante il suo periodo di massimo splendore. Joan è una
donna ricca e indipendente e, nonostante sia una madre negli anni
’60, la sua ambizione risiede negli affari. Nell’ultimo episodio di
Mad Men, Joan (Christina
Hendricks) decide di investire il suo tempo e i suoi
sforzi per avviare una propria società di produzione. Propone a
Peggy (Elisabeth
Moss) di unirsi a lei e questo diventa il motivo per
cui lei e Richard si separano. Richard era contrario all’idea di
Joan di rientrare nel mondo degli affari, perché avrebbe occupato
tutta la sua attenzione e il suo tempo. Nonostante la perdita di un
partner romantico, Joan sembra soddisfatta della strada che ha
scelto, come si addice a un personaggio che ha sempre apprezzato la
propria indipendenza.
Peggy, invece, decide di rimanere
alla McCann. A differenza di Joan, il cui percorso consiste nel
trovare la propria ricchezza e il proprio valore come donna in
affari, Peggy ha dovuto lottare per sette stagioni per trovare un
equilibrio tra lavoro e amore. Anche se l’offerta di Joan sembra
intrigante, Peggy vuole salire di livello alle sue condizioni. Il
lieto fine di Peggy è con Stan Rizzo, che non solo la conosce
professionalmente come stacanovista e copywriter di talento, ma
anche a livello personale. Stan può ridare vita a Peggy, che ha
perso di vista la vita e la felicità personale nella sua ricerca di
carriera.
Pete Campbell si affaccia
a un futuro più luminoso mentre Roger trova l’amore
Pete Campbell era un personaggio
sgradevole nella stagione
1 di Mad Men; un copywriter junior viziato e impulsivo che
sarebbe stato licenziato se non fosse stato per il suo potente nome
di famiglia e per i vantaggi che portava all’azienda. Non solo Pete
era un opportunista, ma aveva anche cercato di ricattare Don Draper
(Joh
Hamm) quando aveva accidentalmente scoperto il passato
nascosto di Don. Nel corso della serie, Pete si trasforma in una
persona migliore: diventa un giocatore di squadra e alla fine si fa
in quattro per proteggere il segreto di Don. Alla fine di Mad Men,
Pete se ne va da McCann con una nuova offerta di lavoro,
felicemente sposato e in procinto di diventare ricchissimo, proprio
come i suoi genitori.
Roger, invece, continua a godere
della sua mancanza di convenzioni nella vita. Finalmente incontra
una coetanea anticonvenzionale come lui, l’ex suocera di Don
Draper, Marie Calvet, che finisce per sposare. Aggiunge anche il
figlio di Joan, Kevin, al suo testamento. A differenza di Pete,
Roger potrebbe sembrare sempre lo stesso nel corso delle sette
stagioni, ma il finale rende giustizia al personaggio, che è
finalmente pronto a sistemarsi.
I Drapers hanno un finale un po’
cupo in Mad Men, ma che si sposa bene con il percorso stabilito nel
corso della serie. Sarebbe stato irrealistico per Don e Betty
(January
Joners) ottenere un lieto fine dopo tutte le loro
lotte, bugie e differenze. Betty riceve la notizia di avere un
cancro ai polmoni dopo aver trovato la sua direzione nella vita, il
che è comprensibile dato che Betty fuma in quasi tutte le scene
della serie. Decide di arrendersi, lasciando che la natura faccia
il suo corso. A sua volta, Sally Draper si assume la responsabilità
di prendersi cura dei fratelli minori.
La profonda lotta di Don Draper con
la sua identità continua per tutte le sette stagioni di Mad
Men. Il direttore creativo di una prestigiosa azienda
pubblicitaria, la Sterling Cooper, ha apparentemente tutto ciò che
una persona può desiderare, ma non è mai stato felice. Inseguito
dai fantasmi del suo passato, Don è in fuga per tutta la durata di
Mad Men. Ha iniziato a bere prima di colazione. Fumava e aveva un
gran numero di relazioni. Nel finale della settima stagione,
“Person to Person”, Don scappa di nuovo in California per cercare
se stesso, e non è la prima volta.
Nonostante abbia tutto, Don soffre
della sindrome dell’impostore e ha costantemente bisogno di una via
di fuga. C’era un buco nella sua anima, un vuoto che nulla poteva
colmare: tutto si riduceva all’unica grande bugia che ha cambiato
la vita di Don e gli ha dato tutto ciò che poteva chiedere.
Ambientato negli anni ’60, la vera identità di Don è Dick Whitman,
figlio illegittimo di una prostituta e di un ubriacone. Era stato
maltrattato dalla matrigna ed era cresciuto in povertà. Whitman ha
prestato servizio nella guerra di Corea sotto il vero tenente Don
Draper. Dopo che Draper fu ucciso in un’esplosione, Dick assunse la
sua identità e tornò in patria, separandosi dalla sua vecchia
vita.
Tutto ciò che Don aveva costruito
era basato su una menzogna. Essendo dissociato dal suo passato e
portando con sé il segreto come una vergogna, Don non è mai
riuscito a fare pace con se stesso fino all’ultimo episodio. Nel
finale, dopo che la nipote Stephanie lo abbandona al ritiro, Don è
costretto a rimanere in un ambiente in cui non si sente a suo agio.
In preda alla disperazione, chiama Peggy, che lo esorta a tornare
al suo vecchio lavoro perché era bravo in quello che faceva e la
Sterling Cooper era la sua casa. La telefonata termina con Don che
riattacca il telefono, ma invece di andarsene, Don sembra aprirsi
gradualmente all’idea di guarire.
L’abbraccio tra Don e
Leonard ha un significato più profondo
Mad Men è
stato fonte di ispirazione per molte serie televisive a venire.
Anche Leonard, come Don, lotta con l’identità. Nel finale di
stagione, l’uomo non più che ordinario confida al gruppo che anche
lui si sente profondamente infelice nella sua vita. Si trova
noioso, la sua vita è priva di eventi. L’unico momento in cui
sembra felice è quando è circondato da altre persone. Don piange
dopo aver ascoltato la storia di Leonard. Si avvicina a Leonard e
lo abbraccia e da quel momento Don sembra essere una persona
nuova.
L’abbraccio tra Don e Leonard
sembra apparentemente senza conseguenze, ma rappresenta un punto di
svolta per Don. L’abbraccio rappresenta compassione e accettazione,
sia nei confronti di Leonard che di se stesso. Invece di cercare di
allontanare la vergogna e il vuoto, Don affronta per la prima volta
i suoi demoni, ammettendo che il suo passato e il suo presente sono
entrambi ciò che è. Abbraccia la parte rotta in lui, riconoscendone
l’esistenza, e inizia il suo viaggio verso la guarigione – Don
viene visto con un grande sorriso sul volto verso la fine
dell’episodio. Si sta godendo la sua esperienza al ritiro, cantando
“Om” per la pace. L’abbraccio vede Don ricucire il suo
passato di Dick Whitman con la nuova identità che ha
costruito da solo: anche l’essere un “pazzo” fa parte di
ciò che è.
Don Draper ha creato la
pubblicità della Coca-Cola?
Il finale un po’ ambiguo ha turbato
molti fan che hanno faticato a capire il vero significato della
pubblicità della Coca-Cola. Una delle domande più grandi che i fan
si pongono è: è Don Draper la mente dietro la pubblicità che si
vede alla fine dell’episodio? Dopotutto, lo show ha utilizzato la
pubblicità della Coca-Cola “Hilltop” del 1971. Il creatore di
Mad Men Matthew Weiner ha spiegato in un’intervista che è
stato proprio Don a creare la pubblicità. L’idea
del finale deriva dal suo amore per l’ambiguità.
Alcuni hanno interpretato il finale
in modo cinico. Nonostante i progressi compiuti, Don torna alla sua
vita vuota di uomo che lavora nella pubblicità. Tuttavia, molti
ritengono che lo spot concluda lo spettacolo con una nota di
speranza: Don è chiaramente ispirato dalla sua esperienza al
ritiro. Lo spot presenta delle analogie con la scena del canto di
gruppo. Sembra che Don sia risorto con grandi idee dopo una lunga
ricerca. In risposta a ciò, Weiner ha chiarito che il
finale era all’insegna della felicità e
dell’illuminazione. Alla fine, il finale dello show è
aperto all’interpretazione.
“L’idea che qualcuno in uno
stato di illuminazione possa aver creato qualcosa di molto puro –
anno, c’è della soda con un buon sentimento, ma quello spot per me
è il miglior spot mai realizzato…Questo spot in
particolare è così importante per il suo tempo, così bello e, non
credo, così…non so quale sia la parola giusta –
scellerata come lo snark di oggi”.
Il finale di Mad Men è
aperto alle interpretazioni, nonostante le prospettive positive di
Weiner
Mad Men parla di un’epoca
in cui la maggior parte delle aziende nascondeva le proprie
intenzioni maligne dietro pubblicità sane, divertenti e piene di
speranza, che rimangono una parte agrodolce ma iconica della
storia. Lo stesso Don è responsabile dell’iconico slogan della
Lucky Strike, un’azienda che ha passato anni a nascondere il fatto
che il fumo provoca il cancro, che è proprio quello che uccide sua
moglie. Di questo dilemma si parla nello spettacolo quando Don,
insieme al suo team, cerca cinicamente di dare un’altra prospettiva
a un’abitudine che è stata lentamente e costantemente associata
alla morte.
Non è un caso, quindi, che
così come Don Draper è riuscito a trovare un involucro
scintillante per molti prodotti,Draper ha anche
curato un’identità completamente nuova per se stesso.
Draper, molte volte burattino della Sterling Cooper & Partners, è
anche un prodotto ben confezionato in una società consumistica che
vende. I capi e i colleghi di Draper provengono da strati
sociali molto diversi, il che rende ancora più toccante il fatto
che Draper sia lì, con una facciata, per renderli ancora più
ricchi.
Tuttavia, anche Dick Whitman ha
trovato un senso di scopo, identità e fiducia in se stesso nel
ruolo di Don Draper, il marito perfetto e il direttore creativo
della Sterling Cooper. Ma c’era sempre l’ombra del suo passato a
tormentarlo. Il finale, quindi, sembra riconciliare entrambi i lati
di questo personaggio misterioso e complesso. Molti potrebbero
leggere il finale di Mad Men come il
cammino di Draper verso la libertà professionale, sociale e
personale, oppure come l’ingresso del personaggio in un’altra
gabbia, tornando alla Sterling Cooper e lavorando come braccio
destro dell’agenda capitalista e rimanendo ancora una volta
invischiato nella vita stressante dei “Mad Men”, che è per lo più
ritratta come una corsa allo status e al denaro.
Con l’arrivo su Disney+ di Agatha
All Along, emergono nuovi dettagli sui personaggi e
vicende legati a questo progetto, a partire dalla Scarlet Witch di
Elisabeth Olsen. In WandaVision,
Wanda Maximoff è finalmente diventata Scarlet Witch dopo che Agatha
Harkness ha fatto capire alla Vendicatrice quanto sia realmente
potente. Corrotta in seguito dal Darkhold, Wanda si scatena nel
Multiverso alla ricerca dei figli che ha perso quando l’Hex che
circondava Westview è caduto.
Questo percorso oscuro l’ha portata
a distruggere ogni copia di quel libro (in ogni realtà) e a
seppellirsi sotto il Monte Wundagore. Le decisioni prese in
Doctor Strange nel
Multiverso della Follia non sono piaciute alla maggior parte
dei fan e la speranza è che la Strega Scarlatta venga riportata in
vita nel suo film solista,
di cui si parla da tempo. Nel mentre, come ci si
aspettava, Agatha
All Along affronta il destino di Wanda, ma esattamente
quanto apprendiamo in questi primi due episodi?
Sebbene il corpo che la “detective
Agnes O’Connor” scopre nel bosco sia chiaramente quello di Wanda,
il suo volto non viene mai mostrato. Apprendiamo inoltre che
l’intero scenario si svolge nella testa della cattiva dopo che la
scomparsa di Scarlet Witch e la distruzione della Darkhold hanno
distorto il suo incantesimo. L’insinuazione è che sia stata la
morte di Wanda a causarla, ma quando Herb dice ad Agatha che la
vittima è sicuramente morta, spingendo “Agnes” a rispondere “Non si
sa mai” con un ammiccamento sfacciato.
Rio Vidal dice poi che Wanda è
semplicemente “sparita”, ma nel secondo episodio Teen accenna di
sfuggita al fatto che sua madre è morta (e se lui è davvero Billy,
allora sembra che Scarlet Witch sia almeno creduta morta in questo
momento). Sebbene i primi due episodi non forniscano le risposte
che speravamo – anzi, a malapena otteniamo qualcosa di più di
quello che c’era nei trailer – sembra che i Marvel Studios stiano adottando l’approccio
alla morte apparente di Wanda alla Steve Rogers, non confermando il
suo status.
In questo modo, si lascia aperta la
porta a un ritorno o, se Elisabeth Olsen rifiutasse, a lasciare il
personaggio definitivamente sullo scaffale. Tuttavia, abbiamo la
sensazione che le risposte definitive arriveranno nel finale,
soprattutto perché Scarlet Witch ha una storia interessante con la
Strada delle Streghe. Potrebbe essere lei ciò che Teen sta
cercando? Non resta che attendere di vedere i prossimi episodi di
Agatha
All Along per sperare di avere maggiori dettagli a
riguardo.
Agatha
All Along vedrà il ritorno di molti volti noti di
WandaVision,
tra cui Emma Caulfield Ford (Sarah Proctor),
Debra Jo Rupp (Sharon Davis), David
Payton (John Collins), David Lengel
(Harold Proctor), Asif Ali (Abilash Tandon),
Amos Glick (Dennis), Brian
Brightman (Sceriffo Miller) e Kate Forbes
(Evanora Harkness). Kathryn Hahn guiderà l’ensemble, mentre altre
aggiunte degne di nota sono Aubrey Plaza, Joe Locke, Patti LuPone,
Sasheer Zamata, Ali Ahn, Miles Gutierrez-Riley, Okwui Okpokwasili e
Maria Dizzia.
Pochi dettagli ufficiali sono stati
rivelati sulla trama di Agatha, anche se ci si aspetta che essa
ruoti in gran parte attorno ad Agatha che rintraccia Billy Maximoff
(o viceversa) che, come la sua controparte nei fumetti, si è
“reincarnato” in Billy Kaplan. Diversi scoop hanno affermato che la
storia vedrà anche i discendenti della congrega di Evanora Harkness
– ora noti come i Sette di Salem – tornare per vendicarsi della
donna che ha ucciso le loro madri. Agatha
All Along debutta su Disney+ il 18
settembre.
La prossima serie TV live-action di
Amazon dedicata a Spider-Man, Spider-Noir,
ha aggiunto otto membri del cast ricorrenti. Si tratta di
Lukas Haas (Babylon,
Inception), Cameron Britton
(Mindhunters, The
Umbrella Academy), Cary Christopher
(Days of Our Lives, Fuller House), Michael
Kostroff (The Wire, Wizard of Lies),
Scott MacArthur (El Camino: A Breaking Bad
Movie, The Mick), Joe Massingill (Killing
It, Barry), Whitney Rice (Jury Duty,
Suits) e Amanda Schull (Suits).
Sfortunatamente, i dettagli specifici sui personaggi sono stati
tenuti nascosti, quindi al momento non sappiamo chi di loro
interpreterà chi.
Tutto quello che sappiamo
sulla serie Spider-Noir
Spider-Noir è
prodotto da Oren Uziel e Steve
Lightfoot, che fungeranno anche da co-showrunner e
produttori esecutivi. Hanno sviluppato la serie con il team di
Spider-Man: Un nuovo universo composto da Phil
Lord, Christopher Miller e Amy Pascal,
che saranno anche produttori esecutivi. Harry
Bradbeer sarà il produttore esecutivo e dirigerà i primi
due episodi. Pascal è produttore esecutivo tramite Pascal Pictures.
La serie è prodotta da Sony Pictures Television e Amazon MGM
Studios, con Lord e Miller attualmente sotto un accordo generale
con Sony.
Sappiamo però che Nicolas Cage guida il cast, anche se si pensa
che interpreti Ben Reilly piuttosto che Peter Parker. Tra gli altri
protagonisti figurano la star di New GirlLamorne
Morris (nel ruolo di Robbie Robertson), Brendan Gleeson (Gli Spiriti dell’Isola,
Paddington 2), Abraham Popoola (Atlas,
The Rig), Li Jun Li (Babylon, Sex/Life) e Jack
Huston (Boardwalk Empire, Ben-Hur).
Spider-Noir
è stato il secondo spettacolo annunciato nell’ambito di una
partnership tra Amazon e Sony per sviluppare progetti sui
personaggi Marvel associati a
Spider-Man controllati da Sony. Il primo è stato “Silk:
Spider Society”, a cui è stato originariamente dato il via
libera nel 2022, ma è stato riferito a maggio che il progetto non
sarebbe andato avanti.
Da tempo si vociferava che Mark Strong sarebbe apparso in The
Penguin, ma finalmente la notizia è ufficiale al 100%
grazie a un nuovo post dell’account X dello spin-off di The
Batman. Strong interpreterà una versione più giovane
di Carmine Falcone nella serie, considerato che John Turturro ha interpretato il personaggio
in The
Batman ed è stata la sua morte a creare il vuoto di
potere che Oz Cobb cerca ora di colmare nel suo show
televisivo.
Alcuni sostengono che nel Bat-verso
c’erano ruoli più importanti e migliori di questo per Strong,
mentre ci si chiede anche perché Turturro non sia stato riportato
per interpretare questa versione più giovane di Falcone (il trucco
e i VFX minimi sarebbero stati sufficienti per farlo). Tuttavia,
non vediamo l’ora di vedere cosa porterà in tavola la star di
Kingsman e Shazam!. Di seguito, qui si può ritrovare la prima
immagine di Strong nel ruolo.
La serie The
Penguin che debutterà il 20 settembre su SKY e NOW
riprenderà subito dopo gli eventi di The
Batman, c’è un vuoto di potere a Gotham dopo l’arresto
di Falcone e Oz sta cercando di riempire questo spazio. Mentre il
film ci dà una buona visione delle motivazioni del Pinguino, la
serie in arrivo approfondirà aspetti che non abbiamo potuto vedere
nel film, dai flashback della sua infanzia al suo attuale rapporto
con la madre mentalmente disturbata (Deirdre O’Connell).
“Mi è piaciuto molto fare la
parte nel film di Batman e l’idea che saremmo stati viziati
dall’avere otto ore per approfondire la psicologia e la storia di
questo personaggio”, ha detto Farrell. “I retroscena hanno un ruolo
importante nella serie televisiva”.
Un’altra parte importante della sua
storia sarà Sofia di Cristin Milioti, anche
se non si sa molto del suo personaggio, Farrell ha rivelato:
“Sono due sopravvissuti che sono stati immersi in mondi di
doppiezza, sconfitta e violenza”, e ha aggiunto: “Sono
molto sospettosi. Hanno anche un passato molto personale”.
Sarà molto interessante vedere come si svilupperà questa
storia.
Nel 2013 il regista premio Oscar
Steven Soderbergh aveva annunciato il suo
ritiro dal cinema, per dedicarsi esclusivamente a progetti
televisivi. Quattro anni dopo, tuttavia, egli ritratta quanto
dichiarato per tornare sul grande schermo con La
truffa dei Logan (qui la recensione), film corale
ricco di grandi attori e basato su uno strampalato tentativo di
rapina. Un heist movie in piena regola dunque, che si
tinge però di comicità e azione divenendo uno dei titoli più
apprezzati del suo anno.
Per il suo grande ritorno,
Soderbergh decise dunque di sfidare nuovamente i canoni di
Hollywood producendo e distribuendo il film in modo del tutto
indipendente tramite la sua compagnia Fingerprint Releasing, dando
così vita ad una strategia da lui qui sperimentata per la prima
volta. A fronte di un budget di circa 29 milioni di dollari,
La truffa dei Logan è poi riuscito ad incassarne
circa 49 in tutto il mondo, affermandosi come un discreto
successo.
Come anticipato, nel film è poi
possibile ritrovare celebri attori alle prese con personaggi
inediti per loro, i quali diventano però da subito particolarmente
iconici e memorabili. In questo articolo, approfondiamo dunque
alcune delle principali curiosità relative a La truffa dei
Logan. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
spiegazione del finale. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo.
Protagonisti del film sono i
fratelli Jimmy, Clyde e
Mellie Logan. Il primo è un minatore ritrovatosi
improvvisamente disoccupato e abbandonato dalla moglie, che tenta
di crescere come può la giovane figlia. L’altro fratello, invece, è
un veterano della guerra in Iraq, durante la quale ha perso un
braccio. La loro sorella, infine, è una giovane parrucchiera
ossessionata dai motori e dalle automobili. Tutti e tre si
ritrovano a vivere una profonda crisi finanziaria, e per tentare di
risollevare le proprie sorti decidono di dar vita ad un gesto
disperato: una rapina ai danni del Charlotte Motor Speedway durante
la leggendaria gara NASCAR.
Per il suo ritorno al cinema,
Soderbergh si è assicurato la partecipazione di alcuni tra i più
apprezzati e popolari interpreti oggi in circolazione. Per il ruolo
del protagonista Jimmy Logan, il regista si è così affidato a
Channing
Tatum, con il quale aveva già collaborato anche per
Knockout – Resa dei conti, Magic Mike ed
Effetti
collaterali. Accanto a lui, nel ruolo del fratello Clyde
vi è invece Adam
Driver, divenuto celebre come Kylo Ren nei nuovi
film di Star Wars. Nel ruolo della sorella Mellie,
invece, vi è Riley Keough. Anche lei aveva già
avuto modo di collaborare con il regista per il film Magic Mike.
Oltre a loro, memorabile è la
presenza di Daniel
Craig nel ruolo dell’espereto di esplosivi Joe Bang.
Noto per essere stato James
Bond, Craig si è trasformato quanto più possibile per questo
ruolo, tingendosi di biondo platino i capelli. Nel cast sono poi
ancora presenti l’attrice Katie Holmes
nei panni di Bobbie Jo Chapman, ex moglie di Jimmy, Katherine
Waterston in quelli di Sylvia Harrison, ex compagna di
scuola di Jimmy, e la premio Oscar Hilary Swank, la quale dà invece vita
all’agente FBI
Sarah Grayson. Sebastian
Stan, noto per il ruolo di Bucky Barnes nel MCU, è invece il pilota NASCAR
Dayton White.
Per il loro piano, Clyde e Jimmy
coinvolgono altre tre persone: lo scassinatore di casseforti
Joe Bang, la loro sorella minore
Mellie e i fratelli di Joe, Sam e
Fish. Poiché solo Joe sa come aprire i caveau, il
primo passo del loro piano generale è farlo evadere di prigione. A
tal fine, Clyde si fa arrestare speronando la sua auto contro un
negozio. Nel frattempo, Mellie, Sam e Fish infestano i tubi
dell’autostrada per determinare quali conducono al caveau
centrale.
Per evadere dalla prigione per
qualche ora, Joe Bang convince alcuni detenuti a scatenare una
rivolta come diversivo. Poi finge di essere malato e finisce in
infermeria. In infermeria, mentre Clyde convince un’infermiera che
può aiutare Bang a recarsi alla toilette, la rivolta nella prigione
porta a una chiusura totale. Nel frattempo, Fish e Sam seguono la
guida del fratello per creare un esplosivo fatto in casa che li
aiuta a far saltare un ripetitore. Quando il ripetitore smette di
funzionare, i venditori della corsa sono costretti a pagare in
contanti, con conseguente aumento del flusso di denaro sulla
pista.
Dopo essere entrato nella stanza dei
tubi attraverso il tunnel sotterraneo, Joe mette in mostra le sue
abilità di scassinatore creando un esplosivo con oggetti fatti in
casa come orsetti gommosi, candeggina e un’alternativa al sale
dietetico. Dopo aver fatto esplodere il tubo collegato al caveau,
lo collegano a una pompa a vuoto che aspira tutto il denaro in
sacchi della spazzatura. Sebbene alcuni venditori si
insospettiscano per il fumo dei tubi e le guardie vengano mandate a
indagare, Earl li distrae convincendoli che il fumo proviene dalla
sua sigaretta.
Alla fine Sam e Fish portano i soldi
al furgone di Jimmy, mentre Joe e Clyde tornano in prigione
travestiti da pompieri dopo che i detenuti hanno appiccato un
piccolo incendio. Tutto sembra aver funzionato bene per la squadra.
Tuttavia, con grande sorpresa di tutti, Jimmy abbandona il denaro e
informa la polizia della sua ubicazione.
All’uscita dai tunnel, Clyde si
imbatte in Chilblain, che lo riconosce da un combattimento avvenuto
nei momenti iniziali del film. Clyde lo prende a pugni prima di
partire per la prigione con Joe Bang. In seguito, Chilblain
racconta all’agente Sarah Grayson del suo incontro con Clyde,
rendendo Clyde e suo fratello Jimmy i principali sospettati
dell’indagine. Con suo grande disappunto, l’agente non trova alcuna
prova concreta che dimostri che hanno commesso la rapina.
Quando cerca di chiedere al
direttore della prigione se ha notato qualcosa di sospetto il
giorno del crimine, il direttore sostiene che nessuno avrebbe
potuto fuggire dalla prigione sotto la sua sorveglianza. Anche il
pilota Dayton White, che Chilblain aveva sponsorizzato, nega di
essere un testimone oculare dell’interazione tra Chiblain e Clyde.
Alla fine, anche il presidente dell’autodromo incoraggia gli agenti
dell’FBI a chiudere il caso perché sembra soddisfatto della
richiesta di risarcimento dell’assicurazione per l’incidente.
Sebbene Joe non speri di ottenere la
sua parte di denaro dopo aver appreso che Jimmy ha abbandonato
tutto, è sorpreso di scoprire un sacco della spazzatura sepolto nel
suo giardino. Anche molti altri personaggi, tra cui Sylvia, la
signora del caveau, e il detenuto che ha aiutato Bang, ricevono una
parte del denaro. Il film rivela poi che Jimmy aveva nascosto
alcuni sacchi di denaro in più durante il colpo e li aveva
accuratamente nascosti in un cassonetto vicino, recuperandoli in
seguito.
Il trailer e dove vedere il film in
streaming
La truffa dei Logan
è disponibile su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Rakuten TV, Apple iTunes, Mediaset Infinity e Tim
Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di
riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un
abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. Il film verrà inoltre
trasmesso in televisione sabato 5 febbraio alle
ore 20:30 sul canale Rai 3.
Gli anni Novanta sono stati un
decennio particolarmente importante per il genere
thriller. In quegli anni, infatti, hanno calcato il grande
schermo alcuni titoli particolarmente importante nel ridefinire i
canoni e le caratteristiche di tale tipologia di racconti. Tra i
più importanti vi è senza dubbio Schegge di paura,
uscito nel 1996 e capace con il suo finale di spingere a
riconsiderare tutto ciò che si era visto fino a quel momento.
Questo è stato diretto da Gregory Hoblit, qui
alla sua prima regia e in seguito affermatosi con altre celebri
opere thriller come Il caso Thomas Crawford
e Nella mente del serial
killer.
Il film in questione è tratto dal
romanzo Prima Fear, dello scrittore William
Diehl. Pubblicato nel 1993, questo divenne da subito un
best seller del suo genere, attraendo tanto per la sua complessa
trama quanto per l’ambiguità dei protagonisti. Adattato per il
cinema da Steve Shagan e Ann
Biderman, il film ha saputo riproporre tali centrali
elementi, affermandosi a sua volta come un grande successo di
critica e pubblico. Grazie a questo film, inoltre, si è affermato
un nuovo attore sul panorama cinematografico: Edward Norton.
Complesso, cupo, intricato e infine
sconvolgente, Schegge di paura è ancora oggi un
brillante esempio di come un film possa portare ad infrangere le
aspettative dello spettatore, lasciandolo con un misto di
soddisfazione e turbamento. In questo articolo approfondiamo alcune
curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori ed alla
spiegazione del suo finale. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Cortesia di Paramount Pictures
La trama e il cast di Schegge di paura
La vicenda del film ha inizio a
partire dall’assassinio dell’arcivescovo Richard
Rushman, brutalmente assalito da uno dei suoi protetti, il
giovane Aaron Stampler. Balbuziente e timido, il
ragazzo si dichiara però innocente e di ciò si convince anche
l’avvocato Martin Vail. Nel corso delle sue
indagini, però, questi arriva a scoprire una serie di motivi che
potrebbero aver effettivamente portato il ragazzo a compiere
l’omicidio. Tuttavia, ci sono ben altri segreti con cui Martin
dovrà scontrarsi, tra cui il fatto che Aaron potrebbe essere
realmente innocente, ma non nei modi che ci si aspetterebbe.
Ad interpretare il protagonista del
film, l’avvocato Martin Vail, vi è l’attore Richard Gere. Accanto a
lui, si ritrovano poi numerosi altri celebri nomi del cinema
statunitense. La candidata all’Oscar Laura Linney
ricopre il ruolo di Janet Venable, assistente distrettuale
incaricata del caso, mentre Stanley Anderson dà
volto all’arcivescovo Richard Rushman. La premio Oscar Frances
McDormand è la dottoressa Molly Arrington, e
Terry O’Quinn, noto per il ruolo di John Locke
nella serie Lost, interpreta Bud Yancy. Alfre
Woodard, infine, è il giudice Miriam Shoat.
Di particolare importanza, però, è
il personaggio di Aaron Stampler. La ricerca del giusto attore per
questo fu particolarmente lunga e complessa. Tra i tanti che
vennero considerati per il ruolo vi sono stati Leonardo DiCaprio, Matt Damon, Pedro Pascal, Wil Wheaton, James
Marsden e James Van Der Beek. Alla fine,
però, ad ottenere la parte fu l’esordiente Edward Norton,
il quale venne scelto tra più di duemila candidati. Questi,
infatti, aveva dimostrato di poter interpretare entrambe le
differenti personalità del personaggio. Grazie a questa
interpretazione, Norton ottenne numerose prestigiose nomination a
svariati premi, tra cui l’Oscar.
Cortesia di Paramount Pictures
La spiegazione del finale del
film
Nella scena finale, Vail va a
trovare Aaron in prigione e il ragazzo ringrazia il suo avvocato
per avergli salvato la vita in aula. Tuttavia, proprio mentre sta
per andarsene, Vail si accorge che il ragazzo sta mentendo. Vail
capisce infatti che Aaron non stava dicendo la verità quando gli ha
detto di porgere le sue scuse per l’aggressione subita in aula dal
pubblico ministero Janet Venable. Aaron ha affermato che ogni volta
che “Roy” si impadronisce della sua mente e inizia a fare del male
alle persone, perde i sensi e non ne conserva alcun ricordo.
Ma quando Aaron chiede a Vail di
scusarsi per aver attaccato Venable, significa che deve aver
ricordato ciò che ha fatto. All’inizio Vail pensò che questo
significasse che non era mai esistito un Roy, ma il suo subdolo
cliente lo corregge: “Non c’è mai stato un Aaron”. Il personaggio
violento di Roy è sempre stato la vera personalità di Aaron, e il
chierichetto dolce e ingenuo che si è presentato a Vail era solo
una recita. Aaron si sentiva a suo agio nel rivelare la verità a
Vail perché il giudice aveva già sciolto la giuria e aveva deciso
di dichiararlo non colpevole per infermità mentale.
Il che significa che sarebbe stato
mandato in una struttura psichiatrica, non in prigione. Dal punto
di vista tematico, dunque, Schegge di paura è
incentrato sulla dualità del genere umano. L’esempio più evidente è
quello di Aaron e del suo lato oscuro Roy – Aaron è in grado di
recitare la parte di un ragazzo dolce e innocuo, mentre Roy è
capace di infliggere atti di violenza indicibili – ma può essere
visto anche in Vail. Vail mette in scena la sua facciata di
avvocato famoso che attira l’attenzione dei media facendo uscire
dai guai criminali infami, ma nelle conversazioni con Aaron inizia
ad abbandonare la recita e rivela di avere davvero a cuore i suoi
clienti.
Il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Schegge di paura
è infatti disponibile nei cataloghi di Apple
TV+, Paramount+ e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 18 settembre alle ore
21:00 sul canale Iris.
Dopo aver girato la trilogia svedese
di grande successo Uomini che odiano le donne con Noomi Rapace, il regista Niels Arden Oplev ha
scelto come suo progetto successivo un thriller di vendetta
intitolato Dead Man Down – Il sapore della
vendetta. Sebbene il film emuli fortemente lo stile
thriller dei vigilanti di film come Io vi troverò, che sono diventati molto popolari
nell’ultimo decennio, il film è anche visibilmente influenzato dai
film noir e dai thriller degli anni Novanta.
Oplev porta infatti in Dead
Man Down – Il sapore della vendetta lo stile
cinematografico grintoso e cupo che ha utilizzato per Uomini
che odiano le donne e per i film successivi, il che
contribuisce decisamente alla storia di vendetta di Victor.
Inoltre, condivide molti elementi della storia con il film del 1993
True Romance, che racconta di una coppia in fuga dalla
mafia a Los Angeles, e con altri drammi criminali simili degli anni
’90 come Natural Born Killers e Thelma & Louise,
Un film che farà dunque la gioia
degli appassionati di questo genere, che ritroveranno qui tutti gli
elementi più validi e accattivanti di questo genere di opere. In
questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali
curiosità relative a Dead Man Down – Il sapore della
vendetta. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
spiegazione del finale. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Dead
Man Down – Il sapore della vendetta
Protagonista del film è
Victor, ex operatore delle forze speciali, è il
braccio destro di un grande boss della mafia newyorkese,
Alphonse Hoyt, ed è in cerca di vendetta.
L’aitante uomo in infatti è entrato da poco a far parte della
banda, spinto dall’incontenibile necessità di vendicare la morte
della moglie e della figlia, uccise proprio dai sicari dello
spietato malavitoso. La sua strada si incrocia presto con quella di
Beatrice, un’affascinante ragazza francese che
vive da sola con la madre nell’appartamento davanti a quello di
Victor. Una sera la donna vede Victor alle prese con un membro
della sua banda.
Il braccio destro di Alphonse sta
strangolando un malavitoso che ha scoperto il suo segreto e
avendolo lei colto in flagrante, decide di ricattarlo: non parlerà
con nessuno di quello che ha visto a patto che Victor uccida il
pirata della strada responsabile del terribile incidente che le ha
causato la profonda cicatrice al volto. I due, entrambi tormentati
dal loro passato, affronteranno dunque insieme pericolosissime
avventure. Ben presto, però, si cacceranno in grossi e
potenzialmente letali guai.
Ad interpretare Victor vi è l’attore
Colin Farrell, mentre Beatrice è interpretata
da Noomi Rapace. Dominic Cooper interpreta Darcy, mentre
Terrence Howard ricopre il ruolo del boss del
crimine Alphonse. Entrambi sono apparsi in progetti legati ad
Iron Man. In Iron Man (2008) Howard interpreta il
colonnello Rhodes, migliore amico e spalla di Tony Stark. In
Captain America: Il primo vendicatore (2011) Cooper
interpreta Howard Stark, il padre di Tony. Nel cast ritroviamo
anche la candidata all’Oscar
Isabelle Huppertnel ruolo di Maman Louzon e il
premio Oscar Murray Abraham in quello di
Gregor.
Per vendicarsi di ciò che ha fatto
ad Alphonse due anni prima, Victor cambia nome e si infiltra
nell’impero criminale dell’uomo. Inizia quindi a minacciarlo
anonimamente, mettendo in atto anche un finto attentato per
torturare Alphonse. Alla fine, Victor inizia a organizzare una
trappola finale per portare tutte le persone coinvolte nella morte
della sua famiglia in un unico luogo, per farle fuori tutte
insieme. Tra questi c’è anche un’altra figura potente del mondo del
crimine, Ilir (James Biberi), così Victor rapisce
e uccide il fratello di Ilir e incastra Alphonse per questo, o
almeno ci prova.
Mentre tutto questo accade, infatti,
Beatrice e Victor si avvicinano e iniziano a prendersi cura l’uno
dell’altra, e Beatrice aiuta persino Victor nei suoi piani
violenti. Uno dei suoi compiti è quello di spedire a Ilir un video
di suo fratello in cui dice che c’è Alphonse dietro il suo
omicidio. Ciò indurrebbe Ilir a dare la caccia ad Alphonse,
portando i due in un unico luogo per l’atto finale di Victor. Ma
Beatrice non lo fa, perché tiene troppo a Victor per permettergli
di andare incontro a una morte certa. Sfortunatamente, Alphonse sa
che dietro a tutto c’è Victor.
Alphonse rapisce dunque Beatrice e
manda a Victor il messaggio di venire a casa sua. Fortunatamente
per Victor, anche Ilir è a casa di Alphonse, quindi si carica di
armi e si dirige verso la casa di Alphonse. Si verifica qui una
grande sparatoria, durante la quale Beatrice riesce a fuggire e a
giocare con la scheda di memoria. Ilir e Alphonse vedono finalmente
il video e puntano le armi l’uno contro l’altro: entrambi muoiono,
mentre Victor e Beatrice sopravvivono miracolosamente. Completata
la missione di vendetta, la coppia torna a casa, concludendo il
film con un bacio finale.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
È possibile fruire di Dead
Man Down – Il sapore della vendetta grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Apple TV, Rakuten TV, Tim Vision, Now e
Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì
18 settembre alle ore 21:00 sul canale
20 Mediaset.
Mancano solo poche settimane al
debutto nelle sale di Joker:
Folie à Deux, e la Warner Bros. ha rilasciato un
trailer finale con un bel po’ di nuove riprese insieme ad alcuni
degli elogi che sono stati riversati sul film da quando l’embargo
sulle recensioni è stato revocato la scorsa settimana.
In questo ultimo teaser, vediamo Lee
Quinzel (Lady
Gaga) che incoraggia Arthur Fleck (Joaquin
Phoenix) ad abbracciare la sua personalità più oscura,
mentre il caos scoppia ad Arkham e nelle strade di Gotham. Vediamo
anche di più del processo di Arthur, mentre interroga il suo ex
collega clown Gary (Leigh Gill) completamente
truccato da Joker.
Tutto quello che sappiamo sul film
Joker: Folie à Deux
Joker:
Folie à Deux presenterà il ritorno
di Joaquin
Phoenix nel ruolo del cattivo DC Joker. Il sequel
presenterà nuovi arrivati Brendan
Gleeson,Catherine
Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey.
Nel cast c’è anche Lady
Gaga che darà vita a Harley
Quinn. I dettagli della trama sono ancora per lo più nascosti,
ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà
ad Arkham Asylum e conterrà
significativi “elementi musicali”.
Rumors recenti hanno anche suggerito che
la versione di Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di
quanto originariamente riportato, con la storia che si svolge
interamente dal suo punto di vista. Il film di Todd
Phillips del 2019 è stato un successo sia di
critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1 miliardo
di dollari al botteghino, rendendolo il film con il maggior incasso
di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da numerosi importanti
enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden Globe, sia per il
miglior attore che per la miglior colonna sonora.
Deadpool & Wolverine si sono rivelati
un enorme successo per i Marvel Studios, ma entrare per la prima volta
nel territorio vietato ai minori è stato un rischio che non è
sfuggito alla star/produttore Ryan Reynolds, che
aveva già qualche riserva sul rivisitare il Mercenario
Chiacchierone dopo sei anni.
Mentre rifletteva sulla produzione
del film durante un’apparizione al Fast Company Innovation Festival
(tramite Deadline), l’attore che interpreta Wade Wilson ha rivelato
il consiglio che il presidente dei Marvel Studios Kevin
Feige gli ha dato e che lo hanno “ossessionato”
durante il processo di scrittura.
“Ha detto qualcosa che sembra
molto pedante e probabilmente non è la cosa da dire ad alta voce,
ma in realtà, stranamente, è servito come motore creativo”, ha
detto Reynolds al pubblico. “Era tipo, ‘Rendete ogni scena
grandiosa’. E io ho pensato, ‘Grazie, Kev. Sembra una buona
idea.'”
Reynolds ha continuato ammettendo
che le parole di Feige hanno finito per tormentarlo mentre lavorava
alla sceneggiatura. “[Mi] hanno perseguitato. ‘Rendilo
grandioso’, è dura.” Ha anche menzionato la battuta che
Bob Iger della Disney gli ha chiesto di rimuovere,
ma non è ancora disposto a divulgare alcun dettaglio!
“C’era solo una battuta in tutto
il film che mi hanno chiesto di eliminare”, ha detto Reynolds,
prima di respingere qualsiasi tentativo di fargliela rivelare.
“No. No. No! E avevano ragione!”
“Non appena qualcuno dice
qualcosa, tipo, ‘Ryan, sono Bob Iger. Mi piacerebbe molto se
togliessi quella battuta. Ci renderebbe davvero la vita difficile
qui.’ Non appena me lo ha detto, c’era qualcosa nella mia testa che
diceva, ‘Devo mantenere la battuta! per forza!’ E poi non appena la
nebbia della guerra si dirada e ci pensi due volte, è come, ‘Certo
che posso toglierla. Posso dire qualcosa su Pinocchio invece? E la
risposta è stata sì!”
Reynolds ha precedentemente promesso
di portare quella battuta “nella tomba”, ma è certo che alla fine
verrà fuori!
Sebbene non l’abbia ancora letta, il
tempismo della domanda è stato fortuito, poiché di Bonaventura ha
rivelato che l’avrebbe letta alla fine della settimana. Ha espresso
entusiasmo, dicendo: “L’ha scritta Akiva Goldsman e sono super
emozionato. La leggerò questo fine settimana”. Durante il
panel Producers on Producing di Collider al SDCC, Goldsman ha
confermato che stava lavorando alla sceneggiatura, che ora è nelle
mani di Bonaventura.
Il sequel di Constantine è stato
molto atteso da quando la Warner Bros. lo ha annunciato nel 2022,
confermando il ritorno di Keanu Reeves come
personaggio titolare. Il film originale del 2005, diretto da
Francis Lawrence, ha creato una fanbase devota e
il sequel mira a essere un film
vietato ai minori, esplorando di più il mondo soprannaturale
con Reeves che riprende il suo ruolo di esorcista cacciatore di
demoni. Il progetto ha dovuto affrontare dei ritardi a causa dello
sciopero della Writers Guild of America del 2023,
ma con la sceneggiatura ora completata, segna un passo avanti
significativo per il film. Di Bonaventura ha elogiato lo
sceneggiatore Goldsman per il suo duro lavoro, accennando a uno
sviluppo entusiasmante per i fan del film originale.
Di cosa parla
Constantine?
L’originale
Constantine (2005) segue John Constantine, un
esorcista e demonologo che può vedere esseri soprannaturali. Quando
aiuta la detective della polizia di Los Angeles Angela Dodson
(interpretata da Rachel Weisz) a indagare
sull’apparente suicidio della sorella gemella, scoprono un
complotto dei demoni che cercano di entrare nel mondo umano. Il
film fonde temi religiosi, azione ed elementi horror
soprannaturali. Il film ha anche visto le performance di
Tilda Swinton nel ruolo di Gabriel, un angelo con
motivazioni discutibili; Djimon Hounsou nel ruolo
di Papa Midnite, un ex stregone diventato neutrale; Peter
Stormare nel ruolo di Lucifero, il diavolo in persona;
Gavin Rossdale nel ruolo di Balthazar, un
antagonista mezzo demone; e un giovane Shia
LaBeouf nel ruolo di Chas Kramer, amico, apprendista e
autista di Constantine.
Diretto da Lawrence, il film ha
ricevuto recensioni contrastanti per le sue deviazioni dal
materiale originale (il film è basato sulla serie di fumetti
Hellblazer), ma tutti hanno elogiato la performance di
Reeves e la sua atmosfera oscura. Con la sceneggiatura terminata,
sono attesi presto altri aggiornamenti su Constantine
2, poiché i fan attendono con ansia il suo
ritorno.
Nei primi anni 2000, J.J. Abrams, Damon
Lindelof e Carlton Cuse hanno creato una
serie televisiva innovativa che ha intrappolato gli spettatori
nella sua mitologia in continua espansione.
Lost ha debuttato nel 2004, con un
episodio pilota memorabile che ha catturato l’attenzione del
mondo intero, ed è diventato rapidamente una sensazione di
fantascienza con un fandom molto appassionato. Lost poneva
un’infinità di domande che, visto il rinnovo anticipato per tre
stagioni, la maggior parte dei fan si aspettava trovassero
risposta.
Tuttavia, quando la sesta e ultima
stagione è stata rilasciata, settimana dopo settimana, sono state
sollevate altre domande e alla fine non sono arrivate risposte
sufficienti. L’accoglienza del finale della serie è stata e
continua a essere divisiva, tanto da essere inserito in alcune
delle liste dei migliori e peggiori finali del
pubblico. In retrospettiva, la stagione finale diLostnon era incentrata
sull’ottenimento di risposte, almeno non principalmente.
Si trattava di concludere le storie dei nostri amati personaggi
attraverso l’esclusivo dispositivo di narrazione a doppia linea
temporale che era il fulcro della serie.
Lost esplorava realtà
alternative e fantascienza complessa
Per le prime tre stagioni di
Lost, i flashback sono stati essenziali per
conoscere i passeggeri del volo Oceanic 815. Introdotti
nel finale della terza stagione e proseguiti nella quarta, i
flashforward ci hanno permesso di dare uno sguardo alle vite di
coloro che sono riusciti a fuggire dall’isola. Nella stagione 5, le
storie a doppia ambientazione sono continuate con parti ambientate
nel presente dell’isola e altre negli anni ’70, al culmine
dell’Iniziativa DHARMA. Alla fine della quinta stagione, Jack
(Matthew Fox) e l’equipaggio cercano di prevenire
l’incidente che ha reso l’isola una sacca di energia
elettromagnetica. In caso di successo, si sarebbe evitato
l’incidente aereo che ha dato il via a tutto.
La sciatta sesta stagione di
Lost inizia e il piano sembra aver funzionato: vediamo Jack
sull’aereo che vola attraverso alcune turbolenze, ma alla fine
riesce ad arrivare a Los Angeles. A rafforzare ulteriormente questa
idea, c’è un’inquadratura che mostra l’isola sul fondo dell’oceano.
Ma subito dopo i titoli di testa, i sopravvissuti vengono mostrati
di nuovo sull’isola del presente. Sono solo riusciti a
chiudere il cerchio temporale e tutto è andato come doveva
andare. Lo scenario senza incidente era una realtà
alternativa, il flash sideways. Per la maggior parte della
stagione, il pubblico ha condiviso il dubbio su quale fosse il vero
significato delle storie in quella linea temporale. La maggior
parte di esse era troppo simile ai flashback visti in precedenza,
solo con lievi cambiamenti che includevano più collegamenti tra i
passeggeri.
La sesta stagione di Lost ha
sacrificato lo sviluppo dei personaggi per la trama
Anche la sesta stagione di
Lost ha avuto un inizio difficile per quanto riguarda la
linea temporale dell’isola. Per uno show così incentrato sui
personaggi, nella sesta stagione ci sono state alcune trame
che sembravano essere state inserite solo per far avanzare la
trama. Sawyer (Josh
Holloway), ad esempio, arrabbiato con Jack per la
morte di Juliet (Elizabeth
Mitchell), si schiera con l’Uomo in Nero. Claire
(Emilie de Ravin) torna dopo l’assenza dalla
quinta stagione, ma il contagio della malattia da parte dell’Uomo
in Nero l’ha resa un cattivo senza un vero sviluppo.
Kate (Evangeline
Lilly) è divisa tra l’assicurarsi che Sawyer stia bene
e convincere Claire a tornare da suo figlio Aaron. Nel tentativo di
salvare Sayid (Naveen Andrews) dalla morte, anche
lui è stato infettato dalla Malattia. Dogen (Hiroyuki
Sanada) è un nuovo personaggio che viene frettolosamente
introdotto come leader di un’altra fazione di Altri e guardiano di
un tempio di cui non si era mai sentito parlare. Nel frattempo, la
presenza di Locke (Terry O’Quinn) era solo fisica,
poiché l’Uomo in Nero continuava a usare il suo aspetto per
manipolare coloro che erano disposti a eseguire i suoi ordini.
La sesta stagione di Lost ha
avuto ricongiungimenti e perdite emozionanti, come quella di Sun e
Jin
Dopo un notevole squilibrio nella
prima metà della stagione finale di Lost, la seconda metà
ha portato maggiore chiarezza sul significato di tutto ciò. Desmond
Hume (Henry Ian Cusick), uno dei migliori
personaggi introdotti dopo la prima stagione, è diventato il
collegamento tra l’isola e la realtà dei flash-sideways. In
quest’ultima, ha intrapreso un viaggio per risvegliare tutti,
preparandoli a ciò che sta per accadere. Mentre i personaggi
continuavano ad amalgamarsi, si sono verificati i tanto attesi
ricongiungimenti – Charlie (Dominic
Monaghan) e Claire, Hurley (Jorge
Garcia) e Libby (Cynthia Watros), Faraday
(Jeremy Davies) e Charlotte (Rebecca
Mader), e Ben (Michael Emerson) con
Danielle (Mira Furlan) e Alex (Tanya
Raymonde) – dando una conclusione soddisfacente alle
storyline precedentemente interrotte. Anche la resa emotiva
sull’isola è stata intensa. Dopo il finale straziante della quarta
stagione, Sun (Yunjin Kim) e Jin (Daniel
Dae Kim) sono rimasti lontani per anni. Dopo essersi
lasciati alle spalle la figlia, Sun torna sull’isola e si
riunisce a Jin solo per pochi istanti prima di annegare
nel sottomarino di Charles Widmore (Alan Dale).
Durante lo stesso incidente subacqueo, Sayid si riscatta
sacrificandosi per salvare gli altri da una bomba.
La storia delle origini
dell’Uomo in Nero viene rivelata in “Across the Sea”.
In quello che può essere
considerato l’episodio più controverso della stagione, se
non dell’intera serie, è stata finalmente spiegata l’eterna lotta
tra Jacob (Mark Pellegrino) e l’Uomo in Nero
(Titus Welliver). Essendo nati gemelli e cresciuti
dalla Madre (la sorprendente guest star Allison
Janney), questa li ha confinati a non lasciare mai
l’isola. L’Uomo in Nero la uccide e Jacob lo uccide praticamente a
sua volta gettandolo nel tunnel di luce che avrebbe dovuto
sorvegliare. Questo rompe il mito secondo cui Jacob era
puramente buono e l’Uomo in Nero puramente malvagio. È
vero che Jacob ha dedicato la sua esistenza a impedire che l’Uomo
in Nero si scatenasse nel mondo esterno, ma è stato lui il
responsabile della sua trasformazione in un mostro invincibile.
La conversione di Jack in
un uomo di fede, contrariamente all’uomo di scienza che era,
completa la sua narrazione. Accettando l’offerta di Jacob
di essere il guardiano dell’isola, ha sacrificato il suo futuro.
Così, i flashforward gli hanno dato la possibilità di realizzare
ciò che gli è mancato nella vita: essere padre. La presenza di
David (Dylan Minnette) in quella linea temporale
permette a Jack di dimostrare a se stesso che non era suo padre.
David è probabilmente il motivo per cui Jack era più restio a
svegliarsi, quindi è straziante quando Locke gli dice che non ha un
figlio. Il cerchio si chiude quando Jack finalmente si
ricongiunge con Christian (John Terry) in
chiesa per condurlo alla luce.
Erano morti per tutto il
tempo in Lost?
Innanzitutto, dichiariamo l’ovvio.
I passeggeri del volo Oceanic 815 diLostnon erano “morti per tutto
questo tempo”. Il fatto che la realtà dei flash-sideways
si sia svolta nell’aldilà non significa che siano morti
nell’incidente aereo o che tutto sia stato un sogno. Quello che è
successo sull’isola è stato reale. Ogni singolo momento di amore,
rabbia, disperazione, sollievo, tristezza e gioia è accaduto. Per
coloro che sono stati abbastanza fortunati da lasciare l’isola, le
loro vite sono continuate e alla fine sono morti. La realtà del
flash sideways rappresenta un luogo senza tempo in cui tutti erano
destinati a incontrarsi di nuovo dopo la loro morte e ad andare
avanti insieme.
Ma perché alla fine erano tutti lì?
È una domanda valida. Dopotutto, dovevano avere amici e familiari
con cui avrebbero voluto passare l’eternità, invece di un medico a
caso del posto 23B. Ma questo era lo scopo dell’intera serie di
Lost. Il dottor Jack Shephard non era più un incontro
casuale nelle loro vite. Il trauma condiviso da queste persone
rappresentava il momento più profondo e significativo della loro
vita. Era il momento in cui imparavano e crescevano di più. A
prescindere dal sentimento che si prova nei confronti dell’intera
vicenda, la scena finale in chiesa, insieme allacolonna sonora di Michael
Giacchino, ha toccato le note giuste e
strazianti che un finale deve evocare negli
spettatori.
Sebbene la maggior parte dei fan si aspettasse che l’ultima
stagione di Lostrisolvesse i misteri in sospeso,
il risultato finale è stato più che altro un’esplorazione
metafisica della chiusura. Le trame in flash-sideways sembravano
inizialmente insignificanti, ma hanno finito per costruire il
nucleo dei momenti finali dello show. Per alcuni è stato
soddisfacente, per altri no, ma ciò che resta vero è che
Lostsi è consolidato come un
elemento di disturbo della cultura pop di cui ancora oggi
si parla e si guarda in streaming. La sua formula ha cercato di
essere replicata da altri show, ma resta il fatto che Lost
è ancora un progetto unico nel suo genere che non ha ancora trovato
il suo riscontro.
Prime
Video svela il teaser trailer ufficiale
dell’attesissimo film Original spagnolo È colpa
tua?, dopo il successo di È colpa
mia?, che ha debuttato su Prime Video l’anno scorso e che ha
ottenuto un successo senza precedenti a livello mondiale. Il sequel
sarà disponibile in esclusiva su Prime Video il 27 dicembre, in
oltre 240 Paesi e territori nel mondo.
L’amore tra Noah e Nick sembra
essere indissolubile, nonostante i tentativi da parte dei genitori
di separarli. Ma il lavoro di Nick e l’inizio dell’università per
Noah aprono le loro vite a nuove relazioni. La comparsa di un’ex
fidanzata in cerca di vendetta e le intenzioni poco chiare della
madre di Nick scuoteranno le fondamenta non solo del loro rapporto,
ma della stessa famiglia Leister. Quando così tante persone fanno
di tutto per distruggere una relazione, può davvero andare a finire
bene?
È colpa tua? si preannuncia un sequel di successo
È colpa tua? vede
nuovamente Nicole Wallace (Skam Spagna, Parot) e Gabriel Guevara
(Domani è oggi – Tomorrow is Today, Hit) nei rispettivi ruoli di
Noah e Nick. Nel cast torneranno anche Marta Hazas (Quando meno te
lo aspetti – Días mejores, Piccole Coincidenze), Iván Sánchez
(Bosé, Hospital Central), Victor Varona (Cielo Grande, Dani Who?) e
Eva Ruiz. Inoltre, si uniscono al cast nel sequel anche Goya Toledo
(Amores perros, Veneno) nel ruolo di Anabel, Gabriela Andrada (Los
protegidos A.D.N, Gli eredi della terra) come Sofía, Álex Béjar
(Élite, Al fondo hay sitio), nei panni di Briar, Javier Morgade
(Desaparecidos, Delfines de plata) nel ruolo di Michael, e Felipe
Londoño (Entrevías, Profilo falso – Faje profile) nei panni di
Luca.
È colpa tua? è diretto da Domingo
González (È colpa mia?, The Bar), che torna anche in veste
di sceneggiatore insieme a Sofía Cuenca. Il film sarà prodotto da
Pokeepsie Films (Banijay Iberia) (Veneciafrenia, 30 Coins – Trenta
denari, The Bar), con Álex de la Iglesia e Carolina Bang nel ruolo
di produttori.
Il 29 agosto sono
iniziate le riprese di ‘IDOLOS‘, il film
ambientato nel mondo del campionato mondiale di MotoGP™. ‘Idolos’
esplora il rapporto umano tra un padre e suo figlio – un manager e
il suo pilota – e tutto ciò che ruota intorno a loro: ambizione,
apprendimento, ego, adrenalina, amore, perdono e seconde
possibilità. Interpretato da Óscar Casas, Ana
Mena, Claudio Santamaria, Enrique Arce, Saul Nanni e Simone
Baldasseroni per la regia di Mat
Whitecross, le riprese del film si svolgeranno nell’arco
di 10 settimane in diverse località della Spagna, dell’Italia e in
altri Paesi del mondo.
Óscar
Casas interpreta il ruolo del protagonista Edu, il giovane
attore ha iniziato a recitare fin dall’infanzia, e ha fatto parte
del cast di film come “Le ali della mia solitudine “, “Headless
Chickens”, “Last Wishes”, “HollyBlood”, “Ivan’s Dream” e “The
Orphanage”, e di serie TV come “El gran salto”, che sarà presentata
in anteprima nel 2025 e in cui interpreta l’atleta Gervasio Deferr,
così come “Jaguar”, “Instinto”, “Si fueras tù” e “Proyecto
tiempo”.
Ana
Mena recita al fianco di Casas nel ruolo di Luna. La
cantante e attrice è nota non solo per la sua musica, che l’ha resa
una delle artiste spagnole più ascoltate su tutte le piattaforme
streaming, ma anche per il suo lavoro per il piccolo schermo in
serie come ‘Benvenuti a Eden’ e ‘Marisol’, e per il cinema in film
come ‘La pelle che abito’ di Pedro Almodóvar e ‘Viaje al cuarto de
una madre’ di Celia Rico.
Completano il cast
l’attore italiano Claudio Santamaría (‘Denti da Squalo’,
‘Educazione Fisica’, ‘Freaks Out’, ‘Gli anni più belli’, ‘Casino
Royale’); lo spagnolo Enrique Arce (‘Rifkin’s
Festival’, ‘Terminator: Destino oscuro’, ‘Amor en polvo’, ‘La casa
di carta’); Saul Nanni (‘Supersex’, ‘Brado’, ‘Love
& Gelato’), e il cantante e attore Simone
Baldasseroni (‘Fabbricante di lacrime’, ‘Crazy for
Football – Matti per il calcio’).
‘Idolos’ racconta e
approfondisce la storia di due generazioni di piloti esplorando gli
sviluppi del loro rapporto quando Antonio – il padre, un
motociclista in pensione con traumi del passato – decide di
allenare il talentuoso ed impulsivo figlio Edu affinché possa
sviluppare tutto il suo potenziale e diventare il migliore nella
sua stessa categoria… il tutto seguendo una preparazione rigorosa
che non ammette distrazioni, una delle quali: innamorarsi.
Mat
Whitecross (“This England”, “La musica di 007”, Orso
d’argento per la Migliore Regia al Festival di Berlino per “The
Road to Guantanamo”) dirige questo racconto frenetico e avvincente
– da una storia originale di Jordi Gasull (
‘Buffalo Kids’, ‘Mummie: A spasso nel tempo’, ‘Mike sulla luna, ‘Le
avventure di Taddeo l’esploratore’) scritta a quattro mani con
Inma Cánovas (‘Ángeles S.A.’) e Ricky
Roxburgh (‘Ozi: Voice of the Forest’, ‘Monsters & Co. La
serie – Lavori in Corso!’, premiato con un Daytime Emmy per la
sceneggiatura di ‘Rapunzel – La serie’).
‘IDOLOS‘ è una produzione 4 Cats Pictures,
Warner Bros. Entertainment España, Mogambo Productions, Anangu
Grup, Imperio Contraataca AIE, Warner Bros. Entertainment Italia,
Greenboo Production e con la partecipazione di MAX e la
collaborazione di MotoGP®. Il film sarà distribuito nelle
sale da Warner Bros Pictures.
La trama di Idolos
Edu è un giovane
pilota motociclistico particolarmente aggressivo di cui nessuna
squadra si fida. Eli, team leader dell’ Aspar Team in Moto2, gli
offre un’opportunità a condizione che sia suo padre, Antonio
Belardi, ad allenarlo. Edu non vede il padre da molti anni, un ex
pilota che si è ritirato dalle piste dopo aver causato la morte di
un altro pilota durante una gara. Sebbene Edu odi il padre per
averlo abbandonato, sa che solo con lui potrà aiutarlo a realizzare
il suo sogno.
Edu decide quindi
di sottoporsi alla rigida disciplina che Antonio gli impone, che
prevede tra l’altro di mettere da parte l’amore… Fino a quando non
incontra Luna, una giovane artista che ha appena aperto uno studio
di tatuaggi proprio sotto casa sua.
Dopo un’edizione 2023, con una
partecipazione in crescita, il MIA | Mercato Internazionale
Audiovisivo – promosso da ANICA
(Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e
Digitali) presieduta da Francesco Rutelli e
APA (Associazione Produttori Audiovisivi)
presieduta da Chiara Sbarigia e diretto per il 3°
anno da Gaia Tridente – torna a Roma dal 14 al 18
Ottobre 2024 con la sua decima edizione nelle sue storiche sedi di
Palazzo Barberini e del Cinema Barberini.
In questi 10 anni, oltre
100 sono state le opere audiovisive “Made in
MIA” prodotte dopo la loro partecipazione al mercato di
coproduzione del MIA, un’attestazione di successo per la capacità
di selezione e per le importanti opportunità che il mercato offre
in termini ricerca di co-produttori e partner internazionali
(finanziari, distributivi e creativi).
Oltre 600 i progetti
ricevuti quest’anno per il Co-Production Market e Pitching
Forum con un +20% rispetto al 2023 e un
incremento del 12,5% nel numero di paesi di
provenienza, di tutti i continenti, che passano da 80 a 90. Di
questi ne verranno presentati circa 60 tra opere di Animazione,
Documentari, Drama (prodotti seriali) e Film.
Torna anche il programma di
Innovazione per le industrie creative che ospiterà talk
tematici e uno showcase di opere immersive e installazioni
all’interno di MIA XR, un padiglione dove le più moderne
tecnologie applicate all’industria audiovisiva saranno
protagoniste.
Nel corso dei suoi 10 anni, il MIA
ha affermato la sua natura di incubatore di
business e internazionalizzazione, che
promuove la valorizzazione dell’exporte la
facilitazione delle co-produzioni internazionali,
rafforzando il posizionamento dell’industria audiovisiva italiana
nel panorama internazionale. La crescita del mercato di Roma nasce
da una strategia di posizionamento mirato e da un costante scambio
con gli attori del mercato internazionale che lo considerano oggi
un appuntamento imprescindibile per l’intera industria a
livello globale che vi partecipa per scoprire nuovi
progetti e talenti, stringere accordi di collaborazione e
co-produzione, commercializzare opere finite e approfondire
tematiche relative a tutto il ciclo di vita dell’audiovisivo.
Obiettivo della direzione del MIA e
delle sue divisioni editoriali (Animazione, Doc&Factual, Drama
e Film) è rappresentare una visione il più possibile
indipendente e plurale dando visibilità e opportunità alle
opere audiovisive di valore artistico di tutti i generi e formati e
in diversi stadi di sviluppo e produzione. Con la sua selezione di
progetti di ampio respiro e adatti alla co-produzione, il MIA
sostiene la libertà di espressione e rappresenta la diversità
culturale e la cooperazione per garantire una provenienza
geografica ricca e diversificata.
La star di Harry
PotterKatie Leung si unirà al cast di
Bridgerton per la quarta stagione. Leung si
unisce alla serie di successo di Netflix
nei panni di Lady Araminta Gun, due volte sposata
e due volte vedova.
L’attrice asiatico-scozzese ha
interpretato la strega Corvonero Cho Chang negli
iconici film della Warner Bros. Da allora ha recitato in numerose
serie TV, interpretando i ruoli di DC Blair Ferguson in
Annika e Ash in
The Peripheral.
Katie Leung saràLady Araminta Gun in Bridgerton 4
I creatori di Bridgerton descrivono il nuovo personaggio come
“favoloso, perspicace e schietto”. Lady Araminta è
madre di due ragazze che faranno il loro debutto nei prossimi
episodi, Michelle Mao nei panni di Rosamund Li e
Isabella Wei nei panni di Posy Li, e sentirà la
pressione di far sposare almeno una di loro. Le due sorelle sono
descritte come due personaggi molto diversi. Rosamund è
soprannominata “bella, vanitosa e desiderosa di compiacere la
madre“, mentre Isabella è descritta come “molto più
gentile“.
Il cast al completo di
Bridgerton 4
Emma Naomi (Alice
Mondrich) e Hugh Sachs (Brimsley) faranno parte del cast principale
di questa stagione. Cast già annunciato: Luke Thompson
(Benedict Bridgerton), Yerin Ha (Sophie Baek), Jonathan Bailey
(Anthony Bridgerton), Victor Alli (Lord John Stirling), Adjoa Andoh
(Lady Danbury), Julie Andrews (Lady Whistledown), Lorraine
Ashbourne (Mrs. Varley), Masali Baduza (Michaela Stirling), Nicola
Coughlan (Penelope Bridgerton), Hannah Dodd (Francesca Stirling),
Daniel Francis (Lord Marcus Anderson), Ruth Gemmell (Violet
Bridgerton), Florence Hunt (Hyacinth Bridgerton), Martins Imhangbe
(Will Mondrich), Claudia Jessie (Eloise Bridgerton), Luke Newton
(Colin Bridgerton), Golda Rosheuvel (Queen Charlotte), Will Tilston
(Gregory Bridgerton), e Polly Walker (Portia Featherington).
Bridgerton espande l’area delle riprese
In
questa stagione, Bridgerton espande le location
delle riprese in uno dei backlot di nuova costruzione degli
Shepperton Studios, mostrando splendide repliche dell’architettura
georgiana e Regency, tra cui case, edifici, Mayfair Street e altro
ancora. Questa pietra miliare, realizzata in 8 mesi, promette di
avvolgere l’amato show in un’atmosfera ancora più suggestiva e
autentica, trasportando il pubblico nello splendido mondo
dell’epoca Regency. Questa iniziativa regale è stata progettata
dalla Production Designer di Bridgerton, Alison Gartshore, insieme
al Supervising Art Director Antony Cartlidge e all’Art Director
Adam David Grant. La costruzione si estende su circa 8000 metri
quadrati del backlot di Netflix a Shepperton, segnando un nuovo capitolo
dell’incantevole viaggio della serie.
Cosa sappiamo su
Bridgerton 4
I nuovi episodi di
Bridgerton si concentreranno sul secondogenito bohémien, Benedict
(Luke Thompson). Nonostante i suoi fratelli maggiore e minore siano
entrambi felicemente sposati, Benedict è riluttante a sistemarsi,
finché non incontra un’affascinante Dama in Argento al ballo in
maschera organizzato da sua madre
Numero episodi: 8
Location delle riprese: Londra,
UK
Showrunner / Produttore esecutivo:
Jess Brownell
Produttori esecutivi: Shonda
Rhimes, Betsy Beers, Tom Verica e Chris Van Dusen
L’universo di
Bridgerton
Bridgerton
ha conquistato gli spettatori di tutto il mondo quando Netflix e
Shondaland hanno fatto debuttare l’iconica serie nel 2020. Ciascuna
delle sue tre stagioni si è classificata tra le Most Popular di
Netflix, mentre il prequel amato dai fan, La regina Carlotta: Una
storia di Bridgerton, ha dominato la Global Top 10.
Il franchise ha riunito un
fandom globale che si rivolge ad un pubblico appassionato del
genere romance, facendo il suo ingresso nella cultura di massa con
un successo senza precedenti e scatenando trend, con fan che
celebrano il loro amore per la serie attraverso meme, musica,
libri, moda, arredamento e altro ancora.
Esperienze dal vivo come
The Queen’s Ball: A Bridgerton Experience e una crescente
collezione di prodotti hanno trasformato il nome “Bridgerton” in un
brand di lifestyle straordinariamente ricercato, che delizia i fan
permettendo loro di godersi la propria storia preferita di persona.
Con la stagione 4 ora in produzione, il franchise continuerà a
offrire alla sua fanbase nuove occasioni per immergersi
nell’universo Bridgerton sia sullo schermo che fuori.
Universal Pictures ha
diffuso una nuova featurette di Wicked
in cui viene indagato il legame tra le due protagoniste del film,
Elphaba e Glinda, ovvero rispettivamente
Cynthia Erivo e Ariana
Grande. Da caratteri opposti, le due impareranno
l’una dall’altra e diventeranno inseparabile nell’avventura che le
aspetta. Ecco il video di seguito:
Tutto quello che sappiamo su
Wicked
Divisa in due parti per motivi di
tempo, la prima metà di Wicked presenterà al pubblico
Galinda Upland (Grande) ed Elphaba Thropp (Erivo), due nuove
studentesse della Shiz University che non potrebbero essere più
diverse – o almeno così pensano. Galinda ha conosciuto solo una
vita di popolarità e rosa, mentre Elphaba è sempre stata vista come
un’emarginata, soprattutto grazie alla sua pelle verde. I loro
mondi si scontrano all’università magica ed entrambe le giovani
donne si influenzano a vicenda, stringendo un’amicizia che le
porterà nella Città di Smeraldo, dove incontreranno il Mago di Oz.
Ma le cose non sono come sembrano e presto le strade delle due
donne si separeranno mentre lottano contro le ingiustizie che le
circondano.
Cynthia Erivo e
Ariana Grande ricoprono i ruoli di Elphaba (alias
la Strega Malvagia dell’Ovest) e Glinda (la Buona). Sapevamo che il
cast di Wicked sarebbe stato molto ricco, soprattutto
quando Erivo e Grande hanno firmato, ma la lista dei partecipanti è
cresciuta fino a diventare qualcosa di più grande dell’ego di Oz
stesso. Al cast di quello che sarà senza dubbio uno dei film più
importanti dell’anno partecipano Michelle Yeoh (Everything
Everywhere All at Once), Jeff Goldblum (Thor: Ragnarok), Jonathan Bailey (Fellow Travelers),
Ethan Slater (Fosse/Verdon), Peter Dinklage (Game of
Thrones), Bowen Yang (Saturday Night
Live) e altri ancora.
Esce il 19 settembre in Italia
Finalement – Storia di una tromba che si innamorò di un
pianoforte, un’avventura, emozionante e divertente, una
summa della ricchissima cinematografia dell’iconico regista
francese Claude Lelouch che, con il suo
51esimo film, è stato tra i protagonisti della Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Dopo aver distribuito nel nostro
Paese il Leone d’Oro del 2021, La Scelta di Anne – L’Événement e I
Figli degli altri in competizione nel 2022, Europictures è
orgogliosa di portare nelle sale italiane Finalement da giovedì 19
settembre.
https://www.youtube.com/watch?v=nuoVq5oeclg
La trama di Finalement
In un mondo sempre
più folle, Lino, un uomo che aveva tutto, tra famiglia, successo e
carriera, sente che sta perdendo l’equilibrio. Decide di lasciarsi
tutto alle spalle e vagare, ricercato, per la Francia vestendo
prima i panni di un prete destituito, di un regista di film per
adulti, di un trombettista per rendersi conto alla fine, dopo una
serie di incontri a dir poco strampalati, che tutto quello che
accade nella vita è un bene.
In sala dal 19 settembre con
Officine UBU, Il Maestro che Promise il Mare
(guarda
il trailer) è l’emozionante e tragica storia vera di Antoni Benaiges, un insegnante
che nel 1935, a causa dei suoi metodi di insegnamento progressisti
e del suo aperto schieramento contro il regime franchista, venne
torturato e ammazzato, non prima di aver comunque lasciato un segno
sui bambini del piccolo paesino di Bañuelos de Bureba.
Abbiamo raggiunto telefonicamente la
regista del film, Patricia Font (Vicini
Davvero), che non conoscendo la storia del maestro Benaiges ha
deciso di raccontarla. Ha spiegato che quando ha letto la
sceneggiatura: “È stato quello il momento in cui ho avuto la
possibilità di entrare in contatto con la sua storia ed è stato
quello il momento in cui ho deciso che avrei voluto raccontare una
storia così bella ed emozionante.”
I libri di Storia riportano solo i
grandi eventi legati alla storia politica del mondo, alle
dittature, le guerre. Le storie legate alle piccole individualità
che nei periodi storici difficili hanno fatto la differenza
diventano sempre di più di frequente trame di film che vediamo al
cinema. Perché secondo te è importante raccontare storie
come quella del maestro Benaiges?
“Credo che sia importante
raccontare storie come queste per il modo in cui si empatizza con
queste persone normali, che a loro modo ci hanno insegnato
qualcosa. Credo sia per questo motivo. Queste persone di cui
parliamo, in un certo senso, sono eroiche senza essere famose. Sono
eroi umani e credo sia importante cercare queste storie che
meritano di essere messe in immagini e di essere raccontate. È il
modo per rendere note queste storie non raccontate e per
diffonderne e preservarne la memoria.”
@SergiBernal
La storia vera di Il Maestro che Promise il
Mare
Il film comincia con una sequenza
ambientata 75 anni dopo i fatti che hanno visto protagonista Antoni
Benaiges, con la storia di Arianna, una donna che cerca i resti del
proprio bisnonno scomparso durante il nazionalismo autoritario del
generale Franco. Era un’idea presente nella sceneggiatura
oppure è stata un’aggiunta creativa in fase di
preparazione?
“È stata un’idea che è arrivata
durante la preparazione. Secondo me questa non era soltanto la
storia dell’insegnante, ma anche una storia di attualità e della
necessità di comprensione che quello che è accaduto ha ancora delle
conseguenze. Non è solo una storia che riguarda il passato ma anche
il presente, perché ci sono ancora così tante ferite aperte
riguardo a quel periodo, ancora tanti corpi sotterrati e ancora
tante famiglie che cercano i loro cari dispersi. Ho pensato che
fosse il modo giusto per raccontare più di una sola
storia.”
L’eredità di Antoni nella memoria dei suoi studenti
E così siete riusciti anche a
raccontare l’eredità di Antoni, perché con i suoi metodi di
insegnamento ha piantato dei semi nelle menti di questi bambini,
che a loro volta hanno avuto dei figli, e i figli dei loro figli
hanno adottato quel modo di pensare che il maestro aveva insegnato
al loro bisnonni.
“Antoni Benaiges aveva un metodo
di insegnamento che si preoccupava di incentivare i bambini a farsi
delle opinioni proprie e dava loro l’opportunità di essere ciò che
desideravano. Qualcosa di molto diverso di quello a cui si era
abituato all’epoca. L’eredità del Maestro sta nel ricordo di chi lo
ha conosciuto. Nel 2010, quando è stato girato il documentario El
Retratista, che raccontava la stessa storia, alcuni suoi studenti
erano ancora vivi e lo ricordavano benissimo. Anche se ora non sono
più con noi, hanno raccontato il loro ricordo in quel documentario.
Quando educhi delle persone a tenere aperta la mente e a essere
curiosi del mondo, la tua eredità è la vita stessa delle persone a
cui hai insegnato.”
Patricia Font sul set de Il Maestro che Promise il Mare – Foto
Credits Officine UBU
Quanto sono stati importanti
i buoni maestri nella tua vita?
“Per me è sempre stato
importante studiare. Sono stata fortunata perché quando andavo a
scuola, negli anni ’80, le scuole erano molto tradizionaliste. Io
invece sono stata fortunata perché studiare mi ha permesso di
crescere e di sognare in grande. Credo che l’educazione sia la base
per ottenere tutto quello che si vuole e per raggiungere i propri
traguardi. Ho deciso che volevo fare film quando ero molto piccola
e all’epoca era più comune desiderare altre cose, il mio non era un
desiderio comune, soprattutto per una bambina. E se tutti ti dicono
che puoi fare una cosa, cominci a crederci anche tu, è importante
essere incoraggiati.”
Il Maestro che Promise il
Mare di Patricia Font arriva in sala il
19 settembre distribuito da
Officine UBU.
L’anno scorso, mentre cresceva
l’entusiasmo per il nuovo film animato Transformers
One, il produttore del franchise Lorenzo
di Bonaventura ha dato la sua visione di una “trilogia
naturale” incentrata sulla relazione tra Optimus Prime e
Megatron. Il prossimo film, diretto da Josh
Cooley, avrebbe segnato l’inizio, ambientato su Cybertron
molti anni prima degli eventi dei film live-action e prima ancora
che ai due robot venissero dati i loro nomi iconici o che
scatenassero la loro feroce faida.
Con ogni nuovo film animato in
uscita, gli spettatori avrebbero visto come la loro relazione si
evolveva da colleghi e amici a nemici con differenze ideologiche
che portavano il loro conflitto sulla Terra. Ora, con l’uscita di
Transformers One che si avvicina (il prossimo 26
settembre), di Bonaventura e Cooley hanno entrambi detto a Steve Weintraub di Collider che
la trilogia è ancora sul tavolo, con una condizione.
“Non credo che per noi sia
cambiato nulla”, ha detto il produttore. “La verità è che
non si arriva mai al secondo film se non si presentano tutti al
botteghino. Ci siamo detti entrambi: ‘È troppo difficile fare un
buon film per iniziare a pensare molto al secondo film'”.
Senza soppesare la possibilità di un sequel, Transformers
One è già un’impresa ambiziosa per di Bonaventura e
Cooley, e segna il primo film animato di Transformers dal classico
del 1986 The Transformers: The Movie e il primo
lungometraggio animato sotto la direzione di Industrial Light and
Magic da Rango.
Le possibilità su come costruire la
relazione tra Optimus e Megatron erano troppo grandi per lasciarle
in sospeso, come ha aggiunto, “Ma lungo la strada, ci sono
state idee che ci hanno detto, ‘Beh, questo non può stare qui.
Teniamocelo stretto. Non dimentichiamo quell’idea’. Anche se sono
sicuro che ne abbiamo dimenticate alcune”.
Cooley si è assicurato che quelle
idee fossero tenute al sicuro e concordava con il sentimento che
era impossibile non pensare a cosa sarebbe successo dopo
Transformers One. “Sì, stavamo pensando a
questa storia per questo momento, per questo film, ma siamo quasi
all’ultimo anno di un film in cui non posso fare a meno di dire,
‘Beh, come potrebbe progredire naturalmente?’Abbiamo
alcune idee, abbiamo parlato di alcune cose e vedremo cosa
succede.” Resta da vedere se il film incasserà abbastanza per
iniziare a preparare il sequel, ma le prime indicazioni sono
positive.
Transformers One
non diventerebbe una trilogia solo per i soldi
Una cosa che Bonaventura voleva
sottolineare è che i soldi da soli non saranno la ragione per fare
una trilogia, ma sono invece l’ostacolo alla sua realizzazione. In
definitiva, vorrebbe che questi film dipingessero un quadro
completo di come Optimus Prime di Chris Hemsworth e Megatron di
Brian Tyree Henry diventano le versioni dei robot
conosciuti e amati dagli spettatori. I Cybertroniani sono la loro
stella polare e dice che hanno già un’idea di dove portare la
coppia, ma le storie sui viaggi di quei personaggi devono ancora
essere scritte:
“Non stiamo pensando a questo
film come a una trilogia perché le trilogie possono essere fatte e
fare un sacco di soldi e fare tutto questo… Non conosciamo le
trame, ma sappiamo cosa attraverseranno i personaggi, il che è
davvero interessante.”
Oltre alle loro idee su come
continuare la storia, c’è una tabella di marcia che esiste già
all’interno del canone di Transformers che la coppia sa essere
disponibile. “Nella tradizione naturale di Transformers, c’è
ovviamente, questi due non vanno d’accordo, c’è una guerra che
scoppia, devono andare sulla Terra, quindi c’è naturalmente più
storia da raccontare”, ha continuato Cooley.
Bonaventura ha rivelato che tra
Transformers One e i film di Michael
Bay passa molto tempo, lasciando ogni sorta di porta
aperta tra la rappresentazione dei primi giorni del conflitto
Cybertroniano, il deterioramento della relazione tra Optimus e
Megatron e molto altro. “Penso che ci siano circa 3 miliardi di
anni tra questo periodo e Michael Bay, anche se c’è chi direbbe che
sono 300 milioni. Ma in entrambi i casi, c’è molta storia in 300
milioni di anni”.
“Transformers One è la storia
inedita delle origini di Optimus Prime e Megatron, meglio
conosciuti come nemici giurati, ma un tempo amici legati come
fratelli che hanno cambiato per sempre il destino di Cybertron. Nel
primo film dei Transformers completamente animato in computer
grafica, TRANSFORMERS ONE vanta un cast di voci stellare, tra cui
Chris Hemsworth, Brian Tyree
Henry, Scarlett
Johansson, Keegan-Michael Key,
Steve Buscemi, Laurence Fishburne e Jon Hamm.”
Jabba the Hutt è il
protagonista in questo prossimo set LEGO Star
Wars, che sarà ambientato in una location iconica di
Star Wars: Episodio VI –
Il ritorno dello Jedi.Jabba’s Sail Barge è il prossimo set di questa
collezione, e presenta molti dei personaggi iconici del film e
quasi 4.000 pezzi da assemblare. Questo set LEGO Star Wars fa parte
della collezione del 25° anniversario di LEGO con il franchise
Lucasfilms e dovrebbe uscire all’inizio di ottobre.
Jabba the Hutt è il protagonista del nuovo set LEGO Star
Wars
Jabba’s Sail Barge (75397) costerà $
499,99, conterrà 11 minifigure e un conteggio totale di 3942 pezzi.
Una volta completamente costruito, Jabba’s Sail Barge
misura 25 cm di larghezza, 77 cm di lunghezza e 25 cm di altezza.
Oltre a Jabba the Hutt, altre minifigure incluse nel set sono
Huttsalyer Leia, C-3PO, R2D2, Bib Fortuna, Max Rebo, Kithaba,
Vizam, Wooof, una guardia gamorreana e Salacious Crumb. Poiché il
set fa parte della celebrazione del 25° anniversario (qui le
immagini), include anche un mattoncino celebrativo che
può essere attaccato alla targa informativa del set.
Jabba the Hutt è apparso in
precedenti set LEGO Star Wars in passato. Una versione più piccola
del suo Sail Barge è stata diffusa nel 2006. Aveva un prezzo al
dettaglio di $ 74,99 e conteneva solo 781 pezzi e nove minifigure.
Inoltre, il suo Palace ha avuto due uscite, una nel 2003 e l’altra
nel 2012.
Il set si unisce alla vastissima
gamma di giochi e memorabilia relativi al Franchise Lucasfilm, che
hanno contribuito a consolidare nei decenni il successo della Saga
di Star Wars.
Con l’arrivo
dell’autunno 2024 è tutto pronto per il ritorno del Grande Cinema
nei The Space Cinema. Per tutti coloro che vogliono
rivivere le emozioni dei film dei grandi registi,
riscoprire delle pietre miliari o immergersi nelle
atmosfere dei grandi cult, The Space Cinema per
tutta la stagione autunnale offre una ricca proposta.
Dal 23 al
25 settembre, in occasione del 50° anniversario
dall’uscita, torna in sala “Non aprite quella
porta”, in versione originale con i sottotitoli in italiano e
restaurata in 4K, il cult horror di Tobe Hooper che
sconvolse una generazione. A Newt, nel Texas, qualcuno ha profanato
alcune tombe, amputando gli arti e la testa ai cadaveri. Le
autorità sono allertate, ma sembrano incapaci di venirne a
capo.
Dal 30
settembre all’01 ottobre è la volta del 40°
anniversario di “Terminator”,
il primo film della saga fantascientifica di James Cameron con protagonisti Arnold
Schwarzenegger e Linda Hamilton. Un cyborg proveniente dal 2029 fa
il proprio arrivo a Los Angeles per uccidere Sarah Connor,
destinata a diventare madre del futuro capo della resistenza umana
in un mondo governato da robot.
Dal 7 al
9 ottobre sarà invece possibile rivedere il capolavoro
horror di Stanley Kubrick, “Shining”,
nella versione estesa e restaurata in 4K. L’attore
premio Oscar Jack Nicholson – custode di un resort isolato – va
fuori di testa, terrorizzando il giovane figlio e la moglie
(Shelley Duvall). Nicholson interpreta Jack Torrance, giunto
all’elegante e isolato Overlook Hotel come custode fuori stagione.
Torrance non è mai stato lì prima d’ora… o forse sì? La risposta si
trova in un fantomatico arco temporale di follia e omicidio.
Compie 50
anni di storia del Cinema anche “Il
Padrino – Parte 2”, che torna nelle sale dal 14 al 16
ottobre. La seconda parte della trilogia indimenticabile di Francis
Ford Coppola segue la giovinezza di Don Vito Corleone (Robert De
Niro) e le vicende del figlio Michael (Al Pacino). Il giovane Vito,
scappato a New York dopo l’uccisione della sua famiglia, inizia una
carriera criminale uccidendo il boss Fanucci e diventando il
potente Don Vito Corleone. Michael, nel 1958, si trasferisce in
Nevada per gestire il gioco d’azzardo, ma affronta il tradimento
familiare e l’ostilità di Hyman Roth, un potente rivale che tenta
di eliminarlo. La tensione con la moglie Kay culmina in uno scontro
che segna la loro relazione. Il film vinse 6 premi
Oscar: miglior film, miglior regia, miglior attore non
protagonista a Robert De Niro, miglior sceneggiatura non originale,
migliore scenografia e miglior colonna sonora.
Un altro film di
Stanley Kubrick tornerà nelle sale di The Space Cinema: si tratta
di “Full Metal Jacket”, in arrivo dal 21 al 23
ottobre. Un pragmatico marine americano osserva gli
effetti disumanizzanti della guerra del Vietnam sui suoi compagni
di recluta, dal brutale addestramento nel campo di addestramento ai
sanguinosi combattimenti di strada a Hue.
In occasione del
40° anniversario, dal 28 al 30 ottobre torna
“C’era
una volta in America”, il film di Sergio Leone con
Robert De Niro con la colonna sonora di Ennio Morricone.
Nello stesso
weekend, per chi vuole vivere un’atmosfera a tema “Halloween”,
torna “Frankestein Junior” di Mel Brooks.
Dal 31 ottobre al 3 novembre, invece, per il
15° anniversario dall’uscita, torna il film
d’animazione a tinte dark “Coraline”.
Dall’11
al 13 novembre, per celebrare il 10°
anniversario, torna “Interstellar”, capolavoro
fantascientifico di Christopher Nolan con protagonisti Matthew
McConaughey, Anne Hathaway, Jessica Chastain e Michael Caine.
Quando il nostro tempo sulla Terra sta per finire, una squadra di
esploratori intraprende la missione più importante della storia
dell’uomo: viaggiare oltre la galassia per scoprire se l’umanità ha
un futuro tra le stelle.
Dal 18 al
20 novembre un altro grandissimo regista celebra un
importantissimo anniversario: compie 30°
annidall’uscita “Pulp Fiction” di Quentin
Tarantino, film con John Travolta, Samuel L. Jackson, Uma Thurman e
Bruce Willis che ha consacrato il regista nella storia del
Cinema.
Infine, per
immergersi completamente nell’atmosfera natalizia, The
Space Cinema riporta nelle sale 2 grandi
classici:dal 9 all’11 dicembre sarà infatti
possibile rivedere “Una poltrona per due”, cult
divenuto un classico delle feste per il pubblico italiano, con
Eddie Murphy e Jamie Lee Curtis;
invece, dal
28 al 31 dicembre, sarà il “Vacanza di
Natale Day”, con la riproposizione del film di Carlo
Vanina con Christian De Sica, Claudio Amendola e Jerry Calà.
Sebbene gli aggiornamenti siano
rallentati da quando le riprese di Superman di
James
Gunn
sono terminate, uno scrittore di fumetti DC ha appena dato una
notizia entusiasmante. Mentre parlava in un episodio del
Capes and Lunatics Podcast, Mark Waid ha rivelato
che Krypto, il cane superpotente, apparirà nel film DCU del 2025. Waid è noto soprattutto per aver
scritto Batman/Superman: World’s Finest e ha anche scritto il
famoso fumetto di Superman nel 1996, Kingdom
Come. Waid ha recentemente lavorato con la Marvel anche su proprietà come
Daredevil e Captain America, ma è
ancora collegato alle operazioni presso DC. Mentre parlava di ciò
che ammira di Gunn e che non vede l’ora di vedere nel Superman del
2025, Waid ha detto questo:
“Mi piace in generale
l’approccio reverenziale di Gunn a questo genere di cose, e sai,
reverenziale senza prenderlo troppo sul serio. Voglio dire, il film
ha un cane, un cane superpotente con vista termica”.
Sembra che Superman
avrà il suo iconico compagno canino nel film di debutto
DCU, che attualmente dovrebbe uscire
nelle sale l’11 luglio 2025. L’approccio
reverenziale di Gunn alla narrazione dei fumetti è uno dei
motivi per cui il suo Guardiani della Galassia ha
avuto così tanto successo tra i fan.
Ha un’innata capacità di far sentire
un gruppo di disadattati come una famiglia, e non come se uno
studio stesse cercando di importi dei personaggi e di farti
interessare a loro. Se Gunn si attiene a ciò che sa fare per quanto
riguarda la nuova era della narrazione DC, i fan che aspettavano un
fedele adattamento live-action dei personaggi DC più iconici
saranno felicissimi.
Krypto – fumetti
Quello che sappiamo su Superman di James Gunn
Superman,
scritto e diretto da James
Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il
Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane
reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois
Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha
detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è
il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato
alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e
Lois Lane.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di
presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà
seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.
La misura del dubbio, thriller
psicologico diretto e interpretato dal celebre attore francese
Daniel Auteuil, arriva nelle sale italiane
giovedì 19 settembre. Distribuito da Bim
Distribuzione, il film promette di tenere gli spettatori
con il fiato sospeso, catapultandoli nel mondo dei legal drama,
dove un avvocato cinico e disilluso si trova a difendere un uomo
accusato di omicidio.
L’opera, tratta dalla raccolta
Au Guet-Apens, chroniques de la justice pénale
ordinaire scritta dall’avvocato francese Jean-Yves
Moyart (sotto lo pseudonimo di Maître Mô)
è già stata presentata al Festival di Cannes 2024, e, oltre a
Daniel Auteuil nei panni del protagonista, può
vantare un cast di tutto rispetto, nel quale troviamo
SidseBabett Knudsen,
Isabelle Candelier, Suliane
Brahim, Grégory Gadebois,
Florence Janas, Gaëtan Roussel e
Aurore Auteuil.
La trama di La misura del dubbio
Jean Monier, un avvocato navigato e
cinico, ha deciso di abbandonare il mondo della giustizia penale
dopo un caso eclatante in cui è riuscito a far assolvere un
assassino recidivo. La sua fiducia nella giustizia è stata
profondamente scossa e ha scelto di isolarsi. La sua tranquilla
esistenza viene sconvolta dall’incontro con Nicolas Milik, un padre
di famiglia accusato dell’omicidio della moglie. A malincuore, Jean
accetta di difenderlo, spinto dalla moglie-collega e da una sottile
curiosità che lo riporta verso il mondo che aveva abbandonato.
Il rapporto tra Jean e Nicolas si
evolve così in un duetto intenso e
complesso e l’avvocato, inizialmente scettico, inizia a
dubitare della colpevolezza del suo cliente. Via via che
l’indagine procede, inoltre, emergono nuovi elementi che
mettono in discussione le prove a carico di Nicolas. E
Jean, scavando sempre più a fondo, si ritrova a confrontarsi
con un labirinto di indizi contraddittori e testimonianze poco
chiare.
Daniel Autiel in La misura del dubbio
La misura del dubbio: depistaggi
È un’opera di continui depistaggi
La misura del dubbio di Daniel
Auteuil. Un film che procede per sussurri, per
suggestioni, che accompagna il pubblico e in qualche modo lo
distrae, quasi come durante il trucco di un abile prestigiatore. Un
film che ragiona sullo scarto tra percezione e reale, lavorando
sulla dimensione psicologica del suo protagonista per tradire
l’orizzonte d’attesa spettatoriale. Un legal drama che molto
attinge dalla grande tradizione cinematografica del genere, per poi
trovare un degno compromesso tra aderenza alla formula e ricerca
identitaria. E che di fatto colpisce, pur senza probabilmente
imprimersi nell’immaginario, per la cruda concretezza con cui,
progressivamente, ci priva di redenzione e appigli morali –
scardinando speranze e riconoscibilità narrativa a favore di uno
spiazzante colpo di scena finale.
Daniel Auteuil, qui
in veste di regista, co-sceneggiatore e principale interprete del
racconto, sembra a più riprese appoggiarsi alla più recente deriva
“processuale” francese – che ampio spazio ha trovato nella
produzione transalpina degli scorsi anni, venendo probabilmente
consacrata dal successo ottenuto da Anatomia di una caduta (con cui
Justine Triet ha parzialmente ridefinito le regole
del genere). E si dimostra al contempo capace di intercettare la
solidità strutturale dei riferimenti, per usufruirne nella
costruzione di un’architettura concettuale differente. In grado di
tessere una rete di mezze verità atte a imprigionare occhio e mente
di protagonista e spettatore e rivelare maglie strette quanto i
primi piani dedicati all’avvocato Monier e al suo assistito. In un
perpetuo e cadenzato gioco di ribaltamenti, che – prima di lasciare
la parola ai giurati – confonde realtà e racconto in un
groviglio mentale inestricabile e in un labirinto senza apparenti
vie d’uscita.
La misura del dubbio film (2024)
La misura del dubbio: spostare il focus
Rinchiuso tra le pareti del
tribunale e una piccola selezione d’interni (casa e carcere), dai
quali troviamo respiro quasi esclusivamente attraverso i flashback
tramite cui il regista ripercorre lo svolgersi delle potenziali
tappe del caso giudiziario raccontato dal film, La misura
del dubbio procede così passo dopo passo nel suo
“inganno”; svelando poco a poco i dettagli e i risvolti di trama
che sembrano poter fare luce sulle atrocità prese in esame, ma
erodendo invece le possibilità di risolvere il rompicapo
presentatoci dal regista.
Purtroppo, la scelta di spostare
focus e macchina da presa dall’imputato al suo difensore – con
l’intento di lavorare anche sul senso di colpa che affligge
l’avvocato di Auteuil per via di un vecchio caso
risalente a quindici anni prima – finisce per impantanarsi nel poco
spazio che, in modo paradossale, lo stesso regista dedica al
passato del suo personaggio. Paradosso che confina il protagonista
solo in una delle due dimensioni temporali tra cui avrebbe dovuto
“fare da spola” e che dunque, inevitabilmente, toglie parte della
forza espressiva del film. Disperdendo uno degli ingredienti della
storia ed evocandolo solo in un paio di frasi che, sebbene inserite
ad hoc, non bastano a bilanciare l’attenzione posta sul delitto che
funge da fil rouge.
Molti personaggi dei fumetti sono
stati portati sul grande schermo nel corso degli anni, ma gli
attori disposti a ricoprire questi ruoli sono davvero
pochi. Ad esempio, Ryan Reynolds ha quasi stroncato la sua
carriera interpretando
Green Lantern nel flop del 2011; tuttavia, ha più
che recuperato con il suo ruolo nel franchise di
Deadpool, con Deadpool
& Wolverine di quest’anno. Oggi analizziamo 8
attori che hanno interpretato personaggi dei fumetti in film di
supereroi poco apprezzati, per poi riscattarsi con interpretazioni
molto più riuscite in film e telefilm che non hanno fatto fiasco
con i fan, la critica e il botteghino. Per vedere chi è stato
scelto, basta premere i pulsanti “Avanti”/Indietro” qui sotto…
Scarlett
Johansson
Prima di vestire i panni della
Vedova Nera del MCU in
Iron Man 2 del 2010,
Scarlett Johansson ha interpretato la scienziata femme fatale
Silken Floss nell’adattamento per il grande schermo di The
Spirit di Frank Miller, stroncato dalla
critica.
Il film è stato terribile e non ha
rappresentato la giusta direzione per l’attrice, che cercava di
entrare nel mondo dei blockbuster hollywoodiani. Fortunatamente, il
ruolo di Natasha Romanoff è stato ripagato alla grande e,
sebbene abbia avuto difficoltà con i film a grande budget
(Lucy è stato solo un successo moderato, ma la
Johansson ha Jurassic
World Rebirth all’orizzonte), il suo tempo come
Vendicatrice ha più che compensato gli errori del passato. In
compenso, la Johansson è stata fenomenale nel flop del 2008 ed è
facile capire perché
Jon Favreau l’abbia vista come la perfetta femme fatale per il
suo sequel di Iron Man.
Josh Brolin
Josh Brolin ha avuto un successo contrastante nel corso
degli anni nel mondo dei film tratti da fumetti, soprattutto a
causa dei suoi ruoli difficili da dimenticare (e non in senso
positivo) in film come Jonah Hex e Sin City:A Dame to Kill For, che hanno entrambi fatto fiasco.
Tuttavia, il 2018 è stato
decisamente il suo anno: l’attore ha interpretato un incredibile
cattivo in motion-capture con
Thanos in Avengers:Infinity War, per poi vestire i
panni del mutante Cable, beniamino dei fan, in Deadpool 2.
In entrambi i casi si è distinto per la sua bravura. Ha eccelso in
entrambi e il suo lavoro in Avengers:Endgame è stato altrettanto
impressionante.
Anche questi film hanno avuto un
enorme successo e hanno consacrato Brolin come una delle migliori
star di Hollywood. Secondo recenti indiscrezioni, il ruolo di Hal
Jordan in Lanterns potrebbe essere il prossimo per lui,
anche se si suppone che abbia rifiutato il ruolo.
Chris Evans
Chris Evans ha interpretato in modo memorabile
il ruolo di Johnny Storm nei terribili film della Fox sui
Fantastici Quattro ed è stato altrettanto guardabile in
The Losers (scommettiamo che molti di voi l’hanno
dimenticato).
Tuttavia, anche se in seguito ha
fornito un’interpretazione che ha rubato la scena in Scott Pilgrim vs. The World di Edgar Wright, è stata
l’interpretazione di Capitan America che si è rivelata una svolta
per l’attore. Quel ruolo lo ha visto diventare non solo un’icona,
ma anche una star che non è più costretta a recitare in blockbuster
e commedie romantiche di secondo piano. Certo, Ghosted non era un granché, ma guardate quanto è stato
bravo in Knives Out di Rian Johnson.
La scelta di
Michael B. Jordan per il ruolo di Johnny Storm nel reboot dei
Fantastici Quattro di Josh Trank ha suscitato molte
polemiche. La cosa è stata rapidamente dimenticata quando i fan si
sono lasciati coinvolgere da tutte quelle notizie succulente su ciò
che è accaduto dietro le quinte della 20th Century Fox.
Con la colpa sollevata per il
pasticcio che è stato fatto, il cast ne è uscito per lo più indenne
e Jordan, in particolare, è riuscito a riscattarsi assumendo il
ruolo di Erik Killmonger in Black Panther.
È stata un’interpretazione
incredibile che, dopo il suo lavoro in Creed, ha
dimostrato che è uno dei migliori attori in circolazione. Prima
della nascita dei DC Studios, sembrava che potesse vestire i panni
della versione di Calvin Ellis di Superman.
Ryan
Reynolds
Ryan Reynolds e Blake Lively in Lanterna Verde
Prima di ottenere il meritato
successo con Deadpool,
Ryan Reynolds ha tentato più volte di entrare nel genere dei
film di supereroi con scarso successo. È stato piacevole da vedere
in Blade: Trinity, ma quel film è stato una tale
delusione dopo i primi due, che non è importato a nessuno.
Poi c’è stato X-Men Origins:Wolverine. Il primo film da
solista di Logan ha fatto un grosso passo falso con il personaggio
di Deadpool e, sebbene Reynolds si sia messo in luce in
Lanterna Verde, è stato un altro disastro critico e
commerciale. Anzi, ha rischiato di distruggere completamente la sua
carriera.
Di conseguenza, solo quando ha
vestito i panni del Merc with the Mouth è tornato nella A-List e da
allora la sua stella è in ascesa. Dopo Deadpool e
Wolverine, non vediamo l’ora di vedere il suo prossimo ruolo
di Wade Wilson sullo schermo.
Brandon
Routh
Superman Returns avrebbe
dovuto fare di
Brandon Routh un nome conosciuto in tutto il mondo, ma
l’insistenza di Bryan Singer affinché l’attore interpretasse
Christopher Reeve ha danneggiato la sua carriera in un modo da cui
è stato difficile riprendersi.
Per fortuna, Edgar Wright gli ha
dato l’opportunità di mostrare un lato molto diverso in Scott
Pilgrim vs. The World, e in seguito ha trovato il successo
come Ray Palmer in Arrow e
con un ruolo principale nello spinoff Legends
of Tomorrow. Sfortunatamente, il suo periodo in
quest’ultimo si è concluso prematuramente, cosa per cui Routh e i
fan hanno espresso il loro disappunto prima che le serie televisive
DC di The CW venissero comunque cancellate.
Prima che ciò accadesse, ha avuto
un’altra possibilità di interpretare Superman in Crisi sulle
Terre Infinite e di dare l’addio all’Uomo d’Acciaio in modo
sorprendente e soddisfacente.
Samuel L. Jackson ha cambiato per sempre il MCU quando ha interpretato Nick
Fury alla fine di Iron Man, ma l’attore ha preso molte
decisioni molto strane nel corso degli anni. Onestamente, The
Spirit è stato probabilmente il suo ruolo più discutibile e il
suo cattivo, Octopus, era, beh, terribile.
In effetti, se i fan avessero
saputo che era stato scritturato per il ruolo di Nick Fury mentre
guardavano questo pasticcio, qualcosa ci dice che non sarebbero
stati entusiasti di vedere il leggendario attore come parte del
mondo condiviso della Marvel.
Fortunatamente, Jackson ha avuto un
impatto duraturo interpretando Fury, un ruolo che ha reso
completamente suo. A distanza di anni, continua a interpretare l’ex
direttore dello S.H.I.E.L.D. e noi lo amiamo per questo. Speriamo
che il resto della Saga del Multiverso sia all’altezza.
Mark Strong
Mark Strong ha ottenuto un discreto successo
in film come Kick-Ass e i due Kingsman, ma il suo
ruolo in Lanterna Verde ha perseguitato l’attore
britannico per diversi anni (sia in senso positivo che
negativo).
Sebbene fosse un’ottima scelta per
il ruolo di Sinestro, appariva sciocco come Ryan Reynolds grazie
alla sua pelle rosa acceso e al suo costume in CGI. Di conseguenza,
quella che doveva essere un’eccitante scena post-credits si è
rivelata un’aggiunta confusa e deludente a un film già piuttosto
terribile.
Ci è voluto un po’ di tempo, ma
Strong ha avuto la possibilità di tornare sul grande schermo
dell’Universo DC dove ha interpretato il cattivo di Shazam!,
il Dr. Sivana, un cattivo molto più memorabile del Sinestro che
abbiamo avuto nel 2011. È un peccato che Shazam! La furia degli dei non gli abbia reso
giustizia…
Anche se siamo quasi certi che un
film su Scarlet Witch, interpretato da
Elizabeth Olsen, sia in lavorazione, i
Marvel Studios non lo hanno ancora
ufficializzato e coloro che sono (potenzialmente) coinvolti nel
progetto non hanno voluto confermare o smentire nulla durante la
proiezione di Agatha
All Along di ieri sera.
Nonostante il giornalista di
Variety abbia fatto del suo meglio per ottenere qualche dettaglio
da Jac Schaeffer – che si dice stia lavorando alla sceneggiatura
del film insieme a Megan McDonnell – la showrunner di Agatha All Along si è limitata a dire che
tiene le “dita incrociate” per un film incentrato su
Wanda. Interrogata sul fatto di non poter parlare con la stampa, la
Schaeffer ha risposto ridendo: “Non in questo
momento!”.
Variety ha avuto
ancora meno fortuna con l’attrice Agatha Sasheer Zamata, che si è
limitata a dire che vuole davvero partecipare al film, se e quando
ci sarà.
Non vediamo Wanda dai tempi di
Doctor Strange nel Multiverso della
Follia, quando la potente ex Vendicatrice trovò
un po’ di redenzione per le sue azioni malvagie distruggendo ogni
copia del Darkhold e facendo crollare una montagna su di sé.
Molti fan ritenevano che la svolta
oscura di Maximoff non fosse stata davvero meritata e che il
passaggio del personaggio a cattivo a tutti gli effetti tra gli
eventi di WandaVision e il sequel di Doctor Strange non avesse del tutto
senso. Questo è certamente discutibile (le azioni di Wanda nella
serie Disney+ erano molto… discutibili, dopo
tutto), ma la stessa Olsen ha condiviso sentimenti simili.
In una recente
intervista, l’attrice è stata interrogata
sulla possibilità di riprendere il ruolo nel MCU e ha risposto come segue.
“È un personaggio a cui amo
tornare quando c’è un modo per usarlo bene e credo di essere stata
fortunata, quando ho iniziato sono stata usata bene… e per un
attimo non sapevano cosa fare di me!Se c’è un
buon modo per usarla, sono sempre felice di tornare”.
Sebbene Wanda appaia nella prossima
serie Disney+Agatha
All Along(il suo corpo si
vede nel trailer), non si prevede che la Olsen riprenda il ruolo –
anche se non escludiamo un cameo nel finale di stagione.