Circa un anno fa, nel marzo del
2023, era trapelata la notizia secondo cui una versione da 9 ore di
Avatar
3 avrebbe potuto essere
rilasciata su Disney+ sotto forma di miniserie. È però ora
James Cameron in persona a smentire la cosa,
affermando che la notizia è frutto di un fraintendimento. Il
regista è andato subito al sodo spiegandoo di avere nove ore di
materiale per i prossimi tre film, non per uno solo di essi. “A
proposito, posso smentire subito una cosa che è stata
diffusa?“, ha chiesto Cameron all’intervistatore di Temple of Geek
con cui stava parlando.
“Non c’è nessuna versione di
nove ore di Avatar 3… Mi metterei un fucile in bocca se mai facessi
una versione di nove ore. No, quello che ho detto è che ci sono
nove ore di materiale, cioè Avatar 3, Avatar 4 e Avatar 5, cioè tre
ore per ciascun film. In qualche modo questo si è trasformato in un
film di nove ore… ve lo immaginate?“. Ciò conferma dunque che
Cameron si sta concentrando unicamente sulla versione
cinematografica dei suoi film, senza pensare ad eventuali
riadattamenti e versioni estese.
Avatar 3, quello che sappiamo sul prossimo film della
saga
Con l’uscita in sala di Avatar – La via
dell’acqua, lo scorso dicembre, la saga cinematografica
ideata da James Cameron e
ambientata sul pianeta Pandora ha ripreso il via, con anche altri
tre capitoli annunciati e in arrivo nei prossimi anni. Il primo di
questi sarà Avatar 3, ancora senza titolo ufficiale,
che come noto introdurrà importanti novità, a partire dal primo
popolo Na’Vi caratterizzato come “cattivo”, ovvero il Popolo della
Cenere. Sappiamo ancora pochissimo di questo e dei
personaggi che lo comporranno, ma sembra che non si tratterà
dell’unica nuova cultura che il film introdurrà nella saga.
L’uscita del film in sala è attualmente prevista per il 19
dicembre 2025.
Oltre al Popolo della Cenere ci sarà
infatti almeno anche un altro popolo introdotto in Avatar 3, anche se al momento quest’ultimo
rimane del tutto sconosciuto. Come sappiamo, il terzo film della
saga è già stato in buona parte girato, dunque potrebbe essere solo
questione di tempo prima di scoprire qualche dettaglio in più a
riguardo e soprattutto sapere se i popoli saranno effettivamente
solo due o anche di più e se staranno dalla parte dei buoni o dei
cattivi. Protagonisti saranno però naturalmente gli attori Sam Worthington, Zoe
Saldana,
Kate Winslet,
Sigourney Weaver, Edie Falco, Stephen Lang, Joel David Moore,
Jemaine Clement, Matt Gerald e CCH
Pounder.
Il cult degli anni ’80
Repo Man riceverà a sorpresa un sequel
con il suo regista originale Alex Cox. Uscito
originariamente nel 1984, è questo una commedia dark dalle tinte
fantscientifiche su un giovane che viene reclutato da un’agenzia di
pignoramenti per trovare una Chevy Malibu ricercata per una taglia
di 20.000 dollari. Negli anni successivi alla sua uscita, il film è
diventato un cult movie. Come riporta Variety, quella pellicola avrà
ora un sequel. Intitolato Repo Man 2: The Wages of
Beer, il quale sara interpretato dall’attore
Kiowa Gordon, che sostituirà il protagonista
dell’originale, Emilio Estevez (noto per essere
stato tra i protagonisti di The Breakfast Club).
Cosa c’è da aspettarsi dal sequel di Repo Man
Gli autori spiegano così le loro
speranze per Repo Man 2: “[Vogliamo] offrire un mix
coinvolgente di energia punk, commedia esistenziale e narrazione
non convenzionale, navigando nell’assurdo e caotico mondo dei repo
men in una nuova era di brinkmanship nucleare e auto senza
conducente“. Sono passati quattro decenni dall’uscita del film
originale di Repo Man, per cui questo sequel è una grande
sorpresa. Nel 1984 la pellicola ha avuto problemi al botteghino
alla sua prima uscita, ma ha ricevuto ampi consensi di critica. Nei
quarant’anni successivi alla sua uscita, è diventato ancora più
amato e oggi mantiene il suo status di cult ed è ampiamente
considerato uno dei migliori film degli anni Ottanta.
Il cast di Repo Man è parte
di ciò che gli ha conferito lo status di icona che detiene. Estevez
interpretava il ruolo principale, mentre l’amato caratterista
Harry Dean Stanton aveva un ruolo di supporto.
Stanton è deceduto nel 2017, rendendo impossibile la sua
partecipazione al sequel, ed Estevez, almeno secondo quanto
riferito, non reciterà nel film. La perdita dei due memorabili
protagonisti del film potrebbe essere un problema non da poco per
il sequel, che dovrà dunque cercare di reinventarsi per la nuova
generazione. Il fatto che dietro la macchina da presa ci sia di
nuovo Cox, rende però il tutto più promettente. Si spera dunque che
il regista riesca a trovare una certa continuità con la pellicola
dell’84.
Dopo essere tornato sul piccolo
schermo con Good Omens
2 e Fargo
5, Jon Hamm si è ora unito al cast della prossima
serie Paramount+ di Taylor
Sheridan, dal titolo Landman.
Come riportato da Variety, Hamm apparirà nella
serie in un ruolo ricorrente di guest star, andando così ad
affiancare il già annunciato protagonista della serie Billy Bob Thornton e ai membri del cast
Ali Larter, Michelle Randolph,
Jacob Lofland, Kayla Wallace,
James Jordan, Mark Collie,
Paulina Chávez e Demi Moore. La
serie è basata sul podcast “Boomtown” ed è “ambientata nelle
proverbiali boomtown del Texas occidentale” e nel mondo delle
piattaforme petrolifere. La serie è inoltre descritta come “una
storia di piani alti e bassi, di rozzi e miliardari selvaggi che
alimentano un boom così grande da rimodellare il nostro clima, la
nostra economia e la nostra geopolitica“.
Landman ha recentemente
dato il via alla produzione a Fort Worth e dintorni, in Texas.
Sheridan e Christian Wallace sono co-creatori della serie e
produttori esecutivi. Sheridan produce esecutivamente sotto la sua
insegna Bosque Ranch Productions, che attualmente ha un ricco
accordo globale con Paramount Global. David Glasser, David Hutkin,
Ron Burkle e Bob Yari sono anche produttori esecutivi attraverso i
101 Studios. Geyer Kosinski, Michael Friedman e Stephen Kay
producono esecutivamente con Dan Friedkin e Jason Hoch per
Imperative Development LLC, e J.K. Nickell e Megan Creydt per Texas
Monthly producono esecutivamente. Peter Feldman è il produttore
esecutivo. MTV Entertainment Studios a sua volta produce la
serie.
Jon Hamm tra TV e cinema
Nella serie Jon Hamm interpreterà
Monty Miller, descritto come “un titano dell’industria
petrolifera texana che ha una lunga relazione personale e
professionale con Tommy Norris (Thornton)“. Hamm è noto
soprattutto per il suo ruolo, vincitore di un Emmy, nella serie
drammatica della AMC “Mad Men“, in cui ha interpretato Don
Draper per tutte le sette stagioni dello show. La serie è valsa a
Hamm due Golden Globe e numerosi altri riconoscimenti. Hamm è noto
anche per le sue collaborazioni con Tina Fey, essendo apparso sia
in “30 Rock” che in “The Unbreakable Kimmy
Schmidt“, con il suo lavoro in quest’ultimo show che gli è
valso un’altra nomination agli Emmy e il suo lavoro nel primo che
gliene ha fatti guadagnare tre.
Recentemente, Jon Hamm ha recitato
nella quinta stagione della serie antologica FX “Fargo“,
nella seconda stagione della serie Amazon “Good Omens” e
nella terza stagione di “The Morning Show” di Apple
TV+. I suoi ruoli cinematografici includono invece
“Confess, Fletch“, “Top Gun: Maverick“, “Wild
Mountain Thyme“, “Bridesmaids” e “Baby
Driver“. Attualmente è doppiatore della serie animata della
Fox “Grimsburg” e sarà protagonista della serie della
Apple “Your Friends and Neighbors“.
L’attore di Gli
spiriti dell’isola e Saltburn,
Barry Keoghan sarà il protagonista di
Amo Saddam, il nuovo film del regista di
Chernobyl,Johan Renck, incentrato sugli
ultimi giorni di vita del terrorista Saddam
Hussein. Stando a quanto riportato da THR, Keoghan interpreterà un
soldato americano incaricato di sorvegliare Saddam durante il suo
processo e la sua esecuzione. Il film è basato sul best-seller di
Will Bardenwerper dal titolo The
Prisoner in His Palace: Saddam Hussein, His American Guards, and
What History Leaves Unsaid, un resoconto dei 12
soldati americani che hanno sorvegliato Hussein durante il suo
processo per crimini contro l’umanità. Darby
Kealey ha adattato il libro per lo schermo.
“Nei sei mesi che precedono
l’esecuzione di Saddam, il nostro soldato si avvicina a Saddam,
condividendo l’aria stantia di un palazzo bombardato trasformato in
una prigione di massima sicurezza e navigando sulla sottile linea
che separa fatti e finzione“, si legge nel trafiletto del
progetto. “Amo Saddam cerca di fare i conti con la macchina
imperiale americana che è arrivata a definire il XXI secolo“.
Parlando con THR, Renck ha detto che spera di catturare “in
modo davvero coinvolgente e autentico” l’esperienza di
trovarsi a Baghdad nel 2006 senza i “tipici tropi di un film di
guerra“. L’azione del film si svolge a Camp Victory, il
complesso che fungeva da base per le forze di occupazione in
Iraq.
“C’è questa enclave americana
circondata da mura, mentre fuori c’è Baghdad, questo quadro di
violenza settaria alla Goya, dove si svolge tutto il caos scatenato
dalle azioni del mondo occidentale. Questo contrasto è qualcosa a
cui attingiamo nella sceneggiatura”, dice Renck. “In un
modo strano, è un film sulle carceri, un film di guerra e quasi un
film dell’orrore. C’è un po’ di mescolanza tra questi generi“.
Ad oggi l’attore che andrà ad interpretare Saddam non è ancora
stato scelto, ma Renck ha detto di essere alla ricerca di un
“attore molto bravo della regione, che parli arabo e possa
incarnare autenticamente il ruolo“.
Johan Reneck sul perché ha scelto
Barry Keoghan come protagonista
“Barry ha dimostrato più volte
di essere un attore molto abile nell’interpretare personaggi molto
complessi e non potremmo essere più felici di averlo come
protagonista per quello che sarà un film impegnativo, ambizioso e,
speriamo, davvero speciale“, ha dichiarato Michael Parets, che
produrrà Amo Saddam insieme a Reneck. Le riprese
principali sono previste per l’autunno. Renck ha vinto un Emmy per
la sua regia di Chernobyl della HBO ed è noto per il suo
lavoro su Breaking Bad e Bloodline. Il suo ultimo
film, Spaceman
– prodotto da Parets per Netflix e interpretato da Adam
Sandler, Paul Dano e Carey
Mulligan – sarà presentato in anteprima mondiale al
Festival di Berlino la prossima settimana.
Il film Barbie di Greta
Gerwig ha un cast decisamente ricco di star e ne
avrebbe avute anche di più se attori come Saoirse Ronan, Timothée Chalamet e Matt Bomer fossero stati disponibili a
partecipare. A questi nomi che era inizialmente previsto facessero
parte del film si aggiunge ora anche quello di Ben Affleck, stando a quanto rivelato da
Michael Cera, interprete di
Allan in Barbie. L’attore ha infatti raccontato in un
Q&A con Josh Horowitz sul podcast Happy Sad
Confused che Affleck inizialmente doveva fare un’apparizione
durante quella che è poi diventata la sequenza di lotta tra il suo
personaggio e alcuni Ken.
“Non dovevo nemmeno combattere
nel film“, ha detto Cera. “Mi è permesso dire cosa doveva
essere? Doveva essere Ben Affleck. Mi è permesso dirlo?“. Cera
ha poi spiegato che Affleck ha dovuto tirarsi indietro a causa del
suo impegno in un altro progetto. “Penso che Ben volesse farlo,
ma stava dirigendo il suo film, ma l’hanno scoperto solo
all’ultimo“. “A quel punto hanno detto: ‘Ok, Ben è fuori.
Qui deve succedere qualcosa, quindi dovrai lottare con loro“,
ha ricordato Cera, sottolineando che l’addestramento degli stunt è
stato piuttosto impegnativo. “Ho dovuto esercitarmi la squadra
degli stunt. Ero appena guarito dal Covid, mi hanno fatto allenare
e sono quasi morto solo per il riscaldamento“.
“Mi sono dovuto sdraiare nella
roulotte, hanno mandato un’infermiera a visitarmi e mi hanno
mandato a casa. Poi abbiamo fatto una seconda prova e ho imparato
la coreografia“. L’attore ha poi aggiunto, a proposito della
specifica scena di combattimento, che lo vede far fuori diversi
Ken: “Non ha mai fatto parte del viaggio di Allan. Durante le
prove abbiamo fatto una cosa in cui uccidevo il tizio con la pala,
ed era come uno scherzo. Poi ci siamo detti: ‘Greta non mi
permetterà di uccidere qualcuno nel film’, e invece è nel
film“.
Chi c’era nel film di Barbie?
Barbie è stato diretto da Greta
Gerwig da una sceneggiatura scritta insieme a
Noah Baumbach. È stato prodotto da Margot Robbie e Tom Ackerly per LuckyChap e da
Robbie Brenner di Mattel Films insieme a Josey McNamara e Ynon
Kreiz. Durante la sua programmazione nelle sale, il film ha
ottenuto un incasso mondiale di oltre 1,4 miliardi di
dollari, diventando così il film di maggior incasso del
2023. Il film è interpretato da Margot Robbie,
Ryan Gosling,
America Ferrera, Simu Liu, Kingsley Ben-Adir, Scott Evans, Kate
McKinnon, Ariana Greenblatt, Alexandra Shipp,
Emma Mackey, Issa Rae, Michael Cera, Hari Nef, Will Ferrell,
Helen Mirren, Dua Lipa e altri ancora.
“Avevo 18 anni e ho ricevuto una
telefonata dal mio agente che mi diceva che stavano facendo il
casting per Anakin Skywalker in Star Wars e ho pensato: “Wow, che
figata”. Ma mi sembrava troppo grande. E ricordo di aver chiesto al
mio agente: “C’è forse un altro ruolo per il quale stanno facendo
il casting in questo momento e per il quale puoi propormi? Perché
Anakin sembra irraggiungibile”. E non c’era. Così ho buttato il mio
nome nel cappello come tutti gli altri“. Christensen ha poi
spiegato che quando ha saputo che erano stati presi in
considerazione attori di grande calibro come Leonardo DiCaprio, era sicuro che fosse la
fine della corsa per lui. Come noto, così non è stato.
George Lucas ha
visto proprio in quel giovane semi sconosciuto il volto ideale per
il suo Anakin Skywalker, un giovane impulsivo con tanta voglia di
imparare ma incline a lasciarsi trasportare dalle proprie emozioni.
L’attore ha poi ricordato
il momento in cui ha saputo di essere stato scelto e anche se
la sua interpretazione di Anakin non è inizialmente stata molto
apprezzata dai fan della saga – che in generale sul momento hanno
fortemente criticato la trilogia prequel – con il passare del tempo
quei film e i loro protagonisti sono stati riscoperti e rivalutati
e lo stesso Christensen è infine diventato un beniamino dei fan,
che oggi chiedono a gran voce di poterlo vedere ancora una volta
nei panni dell’iconico Jedi diventato Sith.
Dove rivedremo Hayden Christensen
nel ruolo di Anakin Skywalker/Darth Vader?
Nella serie Ahsoka –
con protagonista Rosario Dawson nei panni del Jedi preferito
dai fan, che sta cercando di salvare la galassia dal Grande
Ammiraglio Thrawn, una nuova minaccia dopo la caduta dell’Impero
Galattico – Anakin si riunisce con la sua ex Padawan nel Mondo tra
i mondi, un modo per permettere a Hayden Christensen di apparire come ologramma
nel tempo delle Guerre dei Cloni per una sessione di addestramento.
Secondo un rumors dello scooper Daniel Richtman,
Hayden Christensen tornerà effettivamente
anche nella seconda stagione di Ahsoka, stavolta
con un ruolo ben più ampio. Al momento non sono però stati forniti
ulteriori dettagli.
Disney+ ha
diffuso il teaser trailer della serie originale Nell –
Rinnegata. Composta da otto episodi, la serie è scritta e
creata dalla sceneggiatrice vincitrice del premio BAFTA
Sally Wainwright (Happy Valley) e diretta
dal regista Ben Taylor (Sex
Education). Tutti gli episodi saranno disponibili dal 29
marzo in esclusiva su Disney+.
In Nell –
Rinnegata Nell Jackson, una giovane donna scaltra e
coraggiosa, si ritrova incastrata per un omicidio e diventa
inaspettatamente la più famosa fuorilegge dell’Inghilterra del
XVIII secolo. Ma quando appare uno spirito magico chiamato Billy
Blind, Nell capisce che il suo destino è più grande di quanto
avesse mai immaginato.
Nell – Rinnegata è
interpretato da Louisa Harland (Derry Girls) nel ruolo
principale di “Nell Jackson” con Frank Dillane nei panni di
“Charles Devereux”, Alice Kremelberg in quelli di “Sofia Wilmot”,
Ényì Okoronkwo nel ruolo di “Rasselas”, Jake Dunn in quello di
“Thomas Blancheford”, Bo Bragason nei panni di “Roxy Trotter”,
Florence Keen nel ruolo di “George Trotter”; Nick Mohammed è “Billy
Blind”, Joely Richardson interpreta “Lady Eularia Moggerhangar” e
Adrian Lester “Robert Hennessey, Conte di Poynton”. Inoltre, Pip
Torrens interpreta “Lord Blancheford” e Craig Parkinson è “Sam
Trotter”.
Nell – Rinnegata è
prodotta da Lookout Point. I produttori esecutivi sono Sally
Wainwright, Ben Taylor, Faith Penhale, Will Johnston e Louise
Mutter per Lookout Point e Johanna Devereaux per Disney+. Anche Amanda Brotchie
(Gentleman Jack – Nessuna mi ha mai detto di no) e MJ
Delaney (Ted Lasso) dirigono gli episodi. Jon Jennings è
produttore della serie e Stella Merz è produttrice.
Il nuovo film della Sony Pictures
dedicato al Sony’s Spider-Man Universe, MadameWeb,
è ora nelle sale e, sebbene le recensioni non siano state
eccezionali (per usare un eufemismo) e le prospettive al botteghino
siano piuttosto scarse, la protagonista Dakota Johnson non esclude la possibilità di
un sequel, per il quale sarebbe ben disposta a riprendere il ruolo
di Madame Web. “Se vogliono che torni, lo farò
sicuramente“, dice la Johnson a Total Film, “ma non
ho idea di cosa ci sia in serbo“. Ad ora, secondo le stime,
questo spin-off di Spider-Man dovrebbe incassare appena 25 milioni
di dollari in sei giorni negli Stati Uniti.
Un risultato che ovviamente non fa
presagire nulla di simile a un successo nelle sale e rende dunque
altamente improbabile la possibilità di un sequel diretto. Il film
come noto non include alcuna scena post-credits, non anticipando
dunque possibili piani futuri, e nonostante il film si concluda con
un finale che apre ad ulteriori racconti, ad oggi sembra
improbabile che i dirigenti della Sony Pictures possano dimostrarsi
interessati a realizzare un sequel. Non resta però che attendere
dati più certi per poterlo stabilire.
La trama e il cast di Madame Web
Madame
Web è la storia delle origini di una delle eroine più
enigmatiche dei fumetti Marvel. Dakota Johnson interpreta la
protagonista, Cassandra Webb, un paramedico di Manhattan con poteri
di chiaroveggenza. Costretta a confrontarsi con alcune rivelazioni
del suo passato, stringe un legame con tre giovani donne destinate
a un futuro straordinario ma che dovranno sopravvivere a un
presente pieno di minacce.
Madame
Web è basato su un personaggio del mondo dei fumetti
Marvel creato da
Dennis O’Neil e John Romita Jr.
Il film è diretto da S. J. Clarkson (Orange Is
the New Black, Jessica Jones, Anatomy of a Scandal)
da una sceneggiatura di Claire Parker e S.
J. Clarkson e interpretato da Dakota Johnson, nel ruolo di protagonista,
insieme a
Sydney Sweeney, Celeste O’Connor,
Isabela Merced, Tahar Rahim, Mike Epps,
Emma Roberts e Adam Scott. Madame
Web è nelle sale italiane dal 14 febbraio 2024
prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.
Prime
Video ha svelato il trailer ufficiale della seconda
parte della
seconda stagione dell’acclamata serie animata di supereroi per
adulti Invincible,
coprodotta da SkyboundAnimation e Amazon
MGM Studios. Invincible sarà disponibile in
esclusiva su Prime
Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo.
La seconda metà della stagione, composta da otto episodi
complessivi, debutterà il 14 marzo, con nuovi episodi in streaming
ogni settimana. La prima metà della seconda stagione ha ricevuto il
Golden Tomato Award di Rotten Tomatoes per la Migliore Serie
Animata e continua ad essere “Certified Fresh” con un punteggio del
100%. Amazon MGM Studios aveva precedentemente annunciato
il rinnovo di Invincible per una terza stagione.
Basato sul rivoluzionario fumetto
di Robert Kirkman, Cory Walker e Ryan Ottley, la storia ruota
attorno al diciottenne Mark Grayson, un ragazzo come tanti alla sua
età, se non fosse per il fatto che suo padre è (o era) il più
potente supereroe sulla faccia della terra. Ancora scosso dal
tradimento di Nolan nella prima stagione, Mark fatica a ricostruire
la sua vita, mentre affronta una serie di nuove minacce, il tutto
combattendo la sua più grande paura: rischiare di diventare suo
padre senza nemmeno saperlo.
Nel voice cast di InvincibleSteven
Yeun, con
Sandra Oh,Gillian
Jacobs, Zazie
Beetz,Grey DeLisle, Chris Diamantopoulos,
Walton Goggins, Jason Mantzoukas, Ross Marquand, Khary Payton,
Zachary Quinto, Andrew Rannells, Kevin Michael Richardson,
Seth Rogen e
JK Simmons. Gli executive producer sono Kirkman, David
Alpert, Catherine Winder, Simon Racioppa, Margaret M. Dean,
Rogen e Evan Goldberg, accanto ai co-executive
producer Helen Leigh e Walker.
In seguito all’uscita del trailer da
record di Deadpool
& Wolverine, divenuto in poche ore il più visto
di sempre, il presidente dei Marvel StudiosKevin Feige starebbe sempre più pensando ai
prossimi piani per il duo titolare. Secondo l’insider Daniel Richtman, colpito da quanto visto nel film,
Feige starebbe infatti pensando di aggiungere Deadpool e Wolverine
al film oggi noto come
Avengers 5 (precedentemente intitolato
Avengers: The Kang Dynasty).
Negli scorsi mesi era stata riportata la volontà di conservare i
due personaggi per Avengers:
Secret Wars, ma a quanto pare i due potrebbero tornare sul
grande schermo già prima di quel film, atteso per il 2027. Ad
oggi Avengers 5 è previsto per il 2026 e l’eventuale
presenza di questi due nuovi personaggi potrebbe portare a
importanti modifiche.
Tutto quello che sappiamo su Deadpool &
Wolverine
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia
dell’atteso progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine,
con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione
della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di
Reynolds si siano svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men
della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e
Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), con quest’ultimo nel ruolo di
Mr. Paradox. Un recente report afferma inoltre che la TVA di
Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverine uscirà nei cinema il 26 luglio
2024.
Dopo i ritardi causati dagli
scioperi della WGA e della SAG-AFTRA, il film Thunderbolts
sembra sia finalmente pronto per entrare in fase di produzione.
Infatti, nonostante un paio di membri del cast si siano chiesti
pubblicamente se il film sarà mai realizzato, lo scooper Daniel Richtman ha dichiarato che
la pre-produzione inizierà la prossima settimana in vista di
riprese fissate a marzo. Nonostante le speculazioni sul fatto che
la squadra si riunirà per combattere Sentry e Hulk Rosso, Richtman
afferma che il generale Thaddeus “Thunderbolt”
Ross di Harrison Ford non sarà presente nel film e non
avrà nulla a che fare con la trama.
Se ciò si rivelasse vero, potrebbe
significare che il gruppo noto come Thunderbolt non prenderebbe il
nome dal celebre generale. Si tratterebbe di un’assenza dunque
piuttosto importante, che rimetterebbe in discussione molti degli
aspetti del film. In ogni caso, sembra che la Yelena Belova
interpretata da Florench Pugh e Sentry siano al centro della
storia e che non è previsto, nonostante le speculazioni, che
Thunderbolts sia vietato ai minori.
Cosa sappiamo sul film Thunderbolts?
In Thunderbolts,Harrison
Ford – ammesso che sia presente – sostituirà
il defuntoWilliam Hurt nei panni di Thaddeus
“Thunderbolt” Ross. Il resto del cast è attualmente composto da Red
Guardian (David
Harbour), Ghost (Hannah
John-Kamen), Yelena Belova (Florence
Pugh), Bucky Barnes/The Winter Soldier
(Sebastian
Stan), John Walker/ US Agent (Wyatt
Russell) e Taskmaster (Olga
Kurylenko). Secondo quanto appreso la contessa
Valentina Allegra de Fontaine (Julia
Louis-Dreyfus) metterà insieme la squadra e potrebbe anche
essere parzialmente responsabile della creazione di
Sentry. Thunderbolts
è attualmente previsto nelle sale il 2 maggio
2025.
Rachel Brosnahan ha battuto una forte
concorrenza per assicurarsi il ruolo di Lois Lane in Superman:
Legacy di James Gunn, e ora diventerà la quarta attrice
a interpretare l’iconico personaggio della DC Comics sul grande
schermo dopo Margot Kidder, Kate
Bosworth e Amy Adams. La star di La fantastica
signora Maisel ha già parlato in passato dell’opportunità di
ottenere la parte e, ancora una volta, ha condiviso la sua
eccitazione durante una breve intervista con Sky News: “Sono
molto entusiasta – ha dichiarato l’attrice – ho una grande
responsabilità e delle grandi scarpe da riempire, ma sono
entusiasta di questa opportunità.”
Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul
film
Superman:
Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU). Il casting,
come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet
e Rachel
Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman: Legacy è il vero
fondamento della nostra visione creativa per l’Universo
DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC,
ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti,
dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il
mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Superman:
Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.
È da un po’ di tempo che si sente
dire che i Marvel Studios potrebbero
progettare un film sui Midnight Sons e il
progetto starebbe effettivamente facendo dei passo avanti, secondo
alcune indiscrezioni. Come riportato da Comicobookmovie.com, secondo
l’insider Daniel Richtman, il regista di Werewolf by NightMichael Giacchino –
meglio noto come compositore e premio Oscar per la colonna sonora
di Up – sarebbe in trattative per dirigere il
film.
Anche se un film dei Midnight Sons
non è ancora stato annunciato ufficialmente, i Marvel Studios
potrebbero facilmente riunire il loro roster di personaggi
soprannaturali/magici per un evento di squadra. Nel corso degli
anni, diversi personaggi hanno fatto parte o sono stati associati
alla squadra nei fumetti, ma la formazione del MCU includerebbe
probabilmente Moon Knight, Doctor Strange, Il lupo mannaro di Werewolf By Night, Man-Thing e
Blade.
Già Oscar Isaac, interprete di Moon
Knight, ha
recentemente mostrato interesse a riprendere il suo ruolo per
un progetto sui Midnight Sons. “Penso che ci sia un’opportunità
interessante con i Midnight Sons. Ci sono personaggi così
interessanti e ora che abbiamo gettato le basi per capire chi sono
Marc, Steven e Jake, potrebbe essere un’opportunità interessante
vederlo come parte di una squadra e quale sarebbe la dinamica.
Quindi penso che sarebbe eccitante e spero proprio che ci sia
spazio per esplorare questa possibilità“.
I Figli della
Mezzanotte (Midnight Sons) sono un gruppo di personaggi
dei fumetti pubblicati dalla Marvel Comics, spesso impegnati in avventure a
sfondo soprannaturale, sono i successori di un antico ordine di
protettori mistici. La squadra venne creata dai Ghost
Rider, Danny Ketch e Johnny
Blaze, quando lo spirito della vendetta ebbe una visione
in cui Lilith, madre di tutti i demoni,
resuscitava e progettava di conquistare la Terra. Successivamente,
gli eroi dovettero riunirsi per combattere un loro stesso membro,
Blade, posseduto da un’entità demoniaca. Del
gruppo fa parter anche il vampiro Morbius.
È stato annunciato che la
quarta stagione di Evil sarà
l’ultima stagione della serie
drammatica psicologica di Paramount+.
Secondo The Hollywood
Reporter, la piattaforma di streaming ha ordinato
altri quattro episodi per la quarta stagione per consentire una
conclusione adeguata. La quarta stagione doveva essere
precedentemente composta da 10 episodi, quindi questi quattro nuovi
ordini porteranno quel numero fino a 14 episodi in
totale.
“Vogliamo ringraziare Paramount+ per averci dato quattro
episodi bonus per porre fine al Male nel mondo con stile“,
hanno detto i creatori e showrunner della serie Robert e
Michelle King. “Ci mancherà questo spettacolo e il
cast. Per molti versi era un progetto da sogno, ma purtroppo
il male sopravviverà al male. Ci vediamo a maggio.”
“È difficile sottolineare l’abilità
di Robert e Michelle King nel
creare abilmente storie stimolanti che spingono i confini creativi
più e più volte, e Evil non fa eccezione“, ha affermato David
Stapf, presidente di CBS Studios. “Siamo orgogliosi di
chiamarli partner e vogliamo ringraziare entrambi, Liz Glotzer,
l’intero cast e la troupe per aver dato vita a questi personaggi
complessi anno dopo anno mentre celebriamo questa stagione finale
di Evil”.
Quando uscirà la quarta stagione
di Evil?
Le riprese della stagione 4 di
Evil
sono iniziate all’inizio di quest’anno, anche se la produzione è
stata interrotta a causa degli scioperi di Hollywood, ormai
terminati. Non è ancora stata fissata una data di uscita precisa
per la quarta stagione, ma si prevede che la prima
sarà nel 2024.
Di cosa parla Evil?
Evil
ruota attorno alla dottoressa Kristen Bouchard, una psicologa
forense che, nonostante i suoi dubbi e il suo scetticismo, risolve
crimini legati al soprannaturale insieme a David Acosta.
La sinossi ufficiale di Evil
recita come segue: “La psicologa scettica Kristen Bouchard si
unisce a David Acosta, che si sta formando per diventare sacerdote
cattolico, e a un operaio mentre indagano sugli arretrati misteri
inspiegabili della chiesa, tra cui presunti miracoli, possessioni
demoniache e altri eventi straordinari. Il loro compito è valutare
se c’è una spiegazione logica o se c’è qualcosa di veramente
soprannaturale all’opera, esaminando le origini del male lungo la
linea di demarcazione tra scienza e religione“.
Creato da Robert e Michelle
King, il resto del cast di Evil
comprende Kurt Fuller nel ruolo del Dr. Kurt
Boggs, Marti Matulis nel ruolo di George,
Brooklyn Shuck nel ruolo di Lynn Bouchard,
Skylar Gray nel ruolo di Lila Bouchard,
Maddy Crocco nel ruolo di Lexis Bouchard,
Dalya Knapp nel ruolo di Laura Bouchard,
Christine Lahti nel ruolo di Sheryl Luria e
Michael Emerson nel ruolo del Dr. Leland
Townsend.
Come riportato da THR, l’attrice
Jennifer Garnersarebbe in trattative per unirsi
al nuovo film da regista di Ben
Affleck, il crime
thriller Animals, al
quale parteciperà anche l’attore Matt
Damon. Garner e Affleck sono stati sposati per 13 anni
e prima del matrimonio avvenuto nel 2005 sono apparsi insieme
davanti alla macchina da presa in tre film: Pearl Harbor
del 2001, Daredevil del 2003 e lo spinoff di quel film,
Elektra, uscito nel 2005. Tuttavia, l’attrice non è
ancora mai stata diretta dall’ex marito, cosa a cui si potrebbe
però rimediare qualora venisse confermata come parte del cast del
film.
Scritto da Connor
McIntyre con revisioni di Billy Ray, il thriller criminale
riguarda un candidato sindaco e sua moglie il cui figlio viene
rapito. Circondati da numerosi nemici, politici e non, i due
coniugi non hanno altra scelta che sporcarsi le mani per salvare il
figlio. Garner, qualora confermata, andrebbe ad interpretare il
ruolo della moglie del candidato sindaco, ruolo ricoperto da Damon.
I tasselli sono ancora in via di definizione, compreso l’accordo
con la Garner, ma se tutto dovesse incastrarsi a dovere, le riprese
del thriller potrebbero partire già nel corso del prossimo
mese.
Jennifer Garner e Netflix
I diritti del film sono stati
acquisiti da Netflix, che si occuperà dunque di produrre e
distribuire il lungometraggio. Per Garner si tratterebbe
dell’ennesima collaborazione con l’azienda, avendo giaà recitato da
protagonista o co-protagonista nei successi Family
Switch, The Adam
Project e Yes Day.
Non resta dunque che attendere maggiori informazioni a riguardo e
se davvero le riprese di Animals potrebbero partire già il
prossimo mese c’è da aspettarsi che le conferme riguardo il suo
cast vengano confermate già nei prossimi giorni.
È difficile non amare un uomo con il
coraggio di andare senza paura fin nelle terre di Mordor, ed è
quindi comprensibile che la star di Barbie,Margot Robbie abbia indicato proprio Aragorn, figlio di Arathorn, della trilogia
del Signore degli Anelli, come una delle sue prime cotte
cinematografiche. Parlando con W Magazine insieme alla sua co-star di
Barbie,Ryan Gosling, la Robbie ha rivelato che
l’87enne Aragorn è la sua cotta cinematografica. Questo ha portato
a una battuta scherzosa con Gosling, che le ha chiesto se si
riferisse al personaggio del libro. La Robbie ha chiarito che no,
parla ovviamente dell’interpretazione del personaggio data da
Viggo Mortensen nella trilogia cinematografica
dei primi anni 2000.
Margot Robbie è Barbie
Barbie è stato diretto da Greta
Gerwig da una sceneggiatura scritta insieme a
Noah Baumbach. Nel film, Robbie è la celebre
bambola che vive a “Barbieland”, da cui viene poi allontanata in
quanto tacciata di non essere perfetta al punto giusto. Parte così
alla volta di un’avventura nel mondo reale, per scoprire ciò che
significa essere una bambina, una donna, una figlia e una madre. Il
film ha ottenuto 8 nomination agli Oscar, tra cui Miglior film,
Miglior sceneggiatura non originale, Miglior attore non
protagonista e Miglior attrice non protagonista. Robbie è candidata
in quanto produttrice del film.
Barbie è infatti stato prodotto da Margot Robbie e Tom Ackerly per LuckyChap e da
Robbie Brenner di Mattel Films insieme a Josey McNamara e Ynon
Kreiz. Durante la sua programmazione nelle sale, il film ha
ottenuto un incasso mondiale di oltre 1,4 miliardi di
dollari, diventando così il film di maggior incasso del
2023. Il film è interpretato da Margot Robbie,
Ryan Gosling,
America Ferrera, Simu Liu, Kingsley Ben-Adir, Scott Evans, Kate
McKinnon, Ariana Greenblatt, Alexandra Shipp,
Emma Mackey, Issa Rae, Michael Cera, Hari Nef, Will Ferrell,
Helen Mirren, Dua Lipa e altri ancora.
La star di Killers of the Flower
Moon,Lily Gladstone, ha comprensibilmente deciso di
utilizzare la notorietà ottenuta grazie al film per difendere la
comunità indigena nella speranza di aprire la strada ad altri
attori come lei. Durante una conversazione in occasione dei
Virtuosos Awards del Santa Barbara International Film Festival,
Gladstone – di origini Siksikaitsitapi e Niimiipuu – ha affrontato
il tema delle rappresentazioni e dei riferimenti dannosi agli
indiani nei media, citando in particolare i Kansas City
Chiefs il giorno prima della loro vittoria al Super Bowl.
“Onestamente, si potrebbero ritenere responsabili entrambe le
squadre“, dice Gladstone a Variety.
“I 49ers si basano sulla corsa
all’oro della California, che fu un periodo incredibilmente brutale
per gli indiani della California. E poi i Chiefs. Ci sono molti
modi in cui si può interpretare il nome ‘chief’. Non è il nome a
darmi fastidio. È sentire quel maledetto Tomahawk Chop. Ogni volta,
è un forte richiamo a ciò che Hollywood ci ha fatto, perché il
Tomahawk Chop si ricollega direttamente ai suoni dei vecchi film
western in cui non recitavamo noi stessi, o se lo facevamo, eravamo
solo attori di sfondo. È questo “rivendicare” quel suono e dire che
è in “onore” e la mercificazione di ciò che siamo come persone. È
bello amare il gioco e i propri giocatori, ma fa comunque
male”.
Lily Gladstone in Killers of
the Flower Moon
Basato sul libro di David
Grann del 2017 “Killers of the Flower Moon: The Osage
Murders and the Birth of the FBI“, il film diretto
da Martin
Scorsese racconta la
tragica storia vera dei membri della tribù Osage assassinati in
circostanze sospette negli anni Venti. Il film stesso ha ricevuto
10 nomination agli Oscar, tra cui miglior film, regia, attrice
(Gladstone), attore non protagonista (Robert
De Niro), design della produzione (Jack Fisk, Adam
Willis), fotografia (Rodrigo Prieto), design dei costumi
(Jacqueline West), montaggio (Thelma Schoonmaker), colonna sonora
originale (Robbie Robertson postumo) e canzone originale
(“Wahzhazhe [A Song for My People]” di Scott George).
La Gladstone è la prima donna nativa
americana a ricevere una nomination come miglior attrice agli
Academy Awards per il suo ruolo significativo della donna Osage e
figura storica Mollie Burkhart nell’epopea di Scorsese. Oltre ad
aver vinto il maggior numero di premi della critica in questa
stagione, la Gladstone ha vinto anche il Golden Globe come miglior
attrice (drammatica) ed è stata nominata per lo Screen Actors Guild
Award.
Come se il cast di Dune –
Parte Due di Denis
Villeneuve non potesse essere più ricco e bello,
Anya Taylor-Joy ha confermato la sua presenza nel
film con un’apparizione a sorpresa alla premiere mondiale a
Londra.
Nei giorni precedenti la première
mondiale del film a Londra, hanno iniziato a circolare voci secondo
cui Taylor-Joy avrebbe avuto un ruolo nel film
guidato da Timothée Chalamete
Zendaya. Durante la notte, c’è stata agitazione
online, quando i fan hanno visto il titolo del film di Villeneuve
nell’elenco dei crediti di Taylor-Joy. Il credito è stato poi
rimosso, ma gli screenshot hanno continuato a circolare.
Ora, via Variety, sappiamo che è
vero: Anya Taylor-Joy farà un’apparizione in
Dune –
Parte Due, interpretando un personaggio
importante della serie che non verrà anticipato qui. E per finire,
l’attrice nominata agli Emmy e vincitrice del SAG e del Golden
Globe ha fatto un’apparizione a sorpresa alla première londinese,
sfilando sul tappeto rosso ricoperto di dune di sabbia a Leicester
Square con i suoi compagni di cast.
Anya Taylor-Joy nel cast di Dune – Parte Due
In un’intervista trasmessa in
streaming in diretta su TikTok della Warner Bros., Taylor-Joy ha
confermato timidamente il suo coinvolgimento. “Questo è un
sogno che diventa realtà”, ha detto, quando la conduttrice
Yinka Bokinni le ha chiesto come ci si sente a far
parte del franchise. “I libri sono incredibili, ma con questo
cast e con Denis, non c’è niente di meglio di così.” L’attrice
ha anche condiviso un parere entusiasta sul film, descrivendolo
come “uno dei migliori film che abbia mai visto in tutta la mia
vita. Sinceramente, Denis ha spaccato”.
Per quanto riguarda Anya
Taylor-Joy, il 2024 era già un grande anno per lei,
considerando il suo ruolo da protagonista nell’attesissimo Furiosa:
A Mad Max Saga, che uscirà nei cinema il 24 maggio, presentato al
CCXP, il più grande evento Comic-Con del Brasile, lo scorso
autunno.
Cosa aspettarsi da Dune – Parte
Due?
“Questo film successivo
esplorerà il mitico viaggio di Paul Atreides mentre si unisce a
Chani e ai Fremen mentre è su un sentiero di guerra di vendetta
contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia“, si
legge nella sinossi ufficiale. “Di fronte alla scelta tra
l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, tenta
di prevenire un futuro terribile che solo lui può
prevedere.”
Dune – Parte
Due è diretto da Villeneuve da una sceneggiatura che
ha scritto insieme a Jon Spaihts. Il film è basato sull’innovativo
romanzo di fantascienza Dune del 1965 di Frank Herbert ed uscirà
nei cinema il 28 Febbraio 2024.
Il secondo capitolo continuerà la
storia di Dune – Parte
Uno, che, nonostante la sua controversa uscita, è
stato un solido successo al botteghino nel 2021, incassando oltre
402 milioni di dollari su un budget di produzione stimato di 165
milioni di dollari. Tuttavia, WB ha sicuramente maggiori speranze
per il sequel, che potrà trarre vantaggio da un’uscita globale su
larga scala in formati standard e premium, incluso IMAX.
Laz Alonso di
The Boys si è unito al cast di Fountain of
Youth di Apple, un film basato su un’idea
originale che sarà diretto da Guy Ritchie e
proviene da Skydance Media. Con la
partecipazione di
Natalie Portman e
John Krasinski, il film sarà prodotto per Apple da
Skydance, Vinson Films e Project X Entertainment.
Scritta da James
Vanderbilt, la pellicola segue i fratelli (Krasinski e
Portman) che collaborano in una rapina globale per trovare la
mitologica Fonte dell’Eterna Giovinezza. Dovranno usare la loro
conoscenza della storia per seguire gli indizi in un’avventura
epica che cambierà le loro vite e forse li porterà
all’immortalità.
Meglio conosciuto per il suo ruolo
del vigilante Mother’s Milk nella serie di grande successo di
Prime VideoThe
Boys, Laz Alonso ha interpretato
Fenix al fianco di Vin Diesel in diversi episodi
della serie Fast & Furious, apparendo anche in
Avatar di James Cameron. Altri
crediti cinematografici degni di nota includono
Detroit,Miracolo a Sant’Anna,
Stomp the Yard, Jarhead e
Constantine.
Cos’altro ha diretto Guy
Ritchie?
Guy Ritchie ha
avuto una lunga carriera cinematografica, dirigendo film come
Snatch del 2000 ed entrambi i film di Sherlock Holmes con Robert Downey Jr. e il remake live-action di
Aladdin della Disney. Il regista è attualmente
impegnato nella regia del rifacimento live-action di Hercules della
Disney.
Meryl Streep apparirà nella
quarta stagione di Only Murders in the
Building. Streep riprenderà il ruolo ricorrente di Loretta
Durkin, che ha esordito nella terza stagione della serie Hulu. Il
personaggio fa parte del cast dello spettacolo di Broadway che
dirige Oliver (Martin Short) e intreccia con lui
una relazione sentimentale.
I dettagli della trama della quarta
stagione sono tenuti nascosti, anche se è noto che la stagione
inizierà con il trio principale che farà un viaggio a Los Angeles
prima di tornare a New York. Martin, Hoffman, Short e Gomez sono
tutti produttori esecutivi della serie insieme a Dan
Fogelman e Jess Rosenthal.
Only Murders in the
Building ha dimostrato di essere molto popolare per
Hulu sia tra il pubblico che tra la critica. Lo spettacolo ha
ottenuto 29 nomination agli Emmy e quattro vittorie fino ad oggi.
La serie ha avuto il suo debutto in onda a gennaio, quando la ABC
ha trasmesso tutti i 10 episodi della terza stagione nel corso di
quattro settimane, durante le quali la serie ha raggiunto 11
milioni di spettatori lineari.
Only Murders in the
Building nasce dai co-creatori e scrittori Steve
Martin e John Hoffman (Grace and Frankie,
Looking). Martin e Hoffman sono i produttori esecutivi
insieme a Martin Short, Selena Gomez, il creatore di This
Is Us Dan Fogelman e Jess Rosenthal. La terza stagione
vede Charles, Oliver e Mabel (interpretati da Steve Martin,
Martin Short e Selena Gomez) indagare su
un omicidio dietro le quinte di uno spettacolo di Broadway. Ben
Glenroy (Paul Rudd) è una star di film d’azione di
Hollywood il cui debutto a Broadway viene interrotto da una morte
prematura. Aiutato dalla co-protagonista Loretta Durkin (Meryl
Streep), il trio si imbarca nel caso più difficile che
abbia mai affrontato, mentre il regista Oliver tenta disperatamente
di rimettere insieme il suo spettacolo. Su il sipario!
Mentre il film Bob Marley:
One Love arriverà a breve nelle sale italiane, la
Paramount Pictures si sta muovendo rapidamente su un altro film
biografico musicale di alto profilo e sembra aver trovato un
regista di prim’ordine per guidare il progetto. Anche se l’accordo
non è stato concluso, Deadline rivela che
Ridley Scott è in trattative per dirigere il film
dedicato ai Bee Gees che non ha ancora un titolo.
Scott produrrà insieme al partner di produzione Michael
Pruss di Scott Free, Graham King
attraverso la sua GK Films e Stacey Snider.
La Paramount distribuirà il film in
tutto il mondo, con Amblin e Sister che hanno il diritto di
cofinanziarlo. Barry Gibb è il produttore
esecutivo. John Logan ha scritto la sceneggiatura.
Anche se non sembra trattarsi di un tipo di film che potrebbe
comodamente rientrare nella filmografia del regista, sono entrati
in gioco diversi fattori che hanno portato lo studio a inseguirlo e
Ridley Scott ha accettato di salire a bordo.
Per quanto riguarda Scott, il
regista ha un legame con il leggendario gruppo che risale a quando
cercava di lanciare la sua carriera da regista. Questo collegamento
è con l’allora manager di lunga data del gruppo, Robert
Stigwood, il magnate della musica che gestiva il gruppo
dagli anni ’60 e giocò un ruolo importante nella sua rinascita
negli anni ’70 durante l’era della discoteca, mentre allo stesso
tempo entrava nel mondo del cinema.
Questo segna anche una riunione per
Scott e Logan, che hanno lavorato insieme su Il
Gladiatore e Alien:
Covenant. Logan e King, nel frattempo, hanno lavorato
insieme su Rango,The Aviator e
sul prossimo film biografico su Michael Jackson,
Michael.
Il prossimo film di Scott sarà il sequel del
Gladiatore, che uscirà il 22 novembre e vedrà
protagonisti Paul
Mescal,
Barry Keoghan e
Denzel Washington.
BIP,
multinazionale di consulenza, lancia
Connected, il documentario che racconta il viaggio sul
potere trasformativo dell’intelligenza
artificiale e la sua capacità di ridefinire l’essenza
dell’umanità.
Il film, che segna
l’ingresso di BIP nel settore audiovisivo, è distribuito da Direct
To Digital sulle piattaforme Prime Video e Apple TV in74 Paesi del
mondo. La regista e sceneggiatrice Simona Calo e l’autore e
produttore Luca Monaco, Global Head of Creative &
Production di BIP, hanno realizzato un film dalla struttura
composita, che racconta il rapporto simbiotico tra l’umanità̀ e la
tecnologia, in cui i loro destini intrecciati plasmano il corso del
nostro futuro collettivo. La trama alterna interviste con esperti
del mondo accademico, del business, della politica, della
creatività e della medicina, alla storia di un musicista che si
trova ad affrontare una questione cruciale che potrebbe ridefinire
il suo futuro professionale. L’intelligenza artificiale segnerà la
fine della sua carriera o gli permetterà di esplorare nuovi
orizzonti creativi?
Connected parte
dall’assunto che la tecnologia ricopra un ruolo centrale nella vita
di ciascun individuo, estendendosi alla sfera sociale, lavorativa e
domestica, a differenza delle epoche passate. Dal punto di vista
etico, è cruciale affrontare il divario generazionale, poiché oggi
non tutti hanno la stessa accessibilità agli strumenti tecnologici.
Il documentario propone una visione olistica, basata sulla
collaborazione e il sostegno reciproco, soprattutto per chi è più
vulnerabile ai cambiamenti. In un contesto così trasformativo,
diventa imperativo per l’umanità assicurare la massima inclusione e
neutralizzare i potenziali esiti negativi.
Connected sarà
presentato a Milano presso il cinema Anteo in una serata ufficiale
in cui saranno coinvolti esponenti istituzionali, politici,
aziendali e la stampa. La presentazione anticiperà la messa in
onda del film sulle piattaforme Prime Video e Apple Tv, dove il
documentario sarà disponibile dal 23 febbraio 2024.
Parteciperanno alla
presentazione: Lorena Gandolfini, CMO BIP; Luca Monaco, Global
Head of Content BIP, Simona Calo, regista e sceneggiatrice; Tom
Feasby, attore; Vincenzo Adelini, Composer; Tommaso Agnese,
distributore Direct to Digital. Dopo la proiezione interverranno
in un talk: Brando Benifei, Eurodeputato e relatore dell’AI
Act, Maurizio Molinari, Head of Liaison Office Milan Parlamento
Europeo; Andrea Taglioni, Global Data and AI Competence Manager BIP
xTech e Maura Nespoli, VP of Sales for Renewables and Sustainable
solutions Prysmian.
È un San Valentino decisamente
alternativo quello proposto da Netflix che, a partire dal 9 febbraio scorso, ha
reso disponibile sulla piattaforma il film Lover Stalker
Killer diretto da Sam Hobkinson. Un titolo-spoiler sintetizza
infatti l’involuzione della storia che a partire da un incontro si
trasforma molto rapidamente in molestia, truffa digitale,
persecuzione, omicidio. Lover Stalker Killer ripercorre
dunque un caso di cronaca realmente accaduto negli Stati Uniti,
ricostruendo le tappe di una vera e propria caduta fino agli abissi
di un omicidio, a partire dalle interviste del protagonista e degli
inquirenti che hanno lavorato al caso.
La storia vera di Lover, Stalker, Killer
È il 2012 e Dave
Kroupa si è appena stabilito in Nebranska, dopo che la
fine di quello che sembrava essere l’amore della propria vita e la
separazione della moglie e dei figli. La storia dell’incubo di
stalking che per anni lo ha tenuto prigioniero inizia online, su
una delle più note e utilizzate dating app, ‘Plenty of Fish’,
ovvero un mare di opportunità per chi, come Kroupa, deve
ricostruire la propria vita. Quando il tanto agognato match arriva,
dall’altra parte del display c’è Shanna “Liz”
Golyar, con cui inizia una frequentazione senza impegno
che però non soddisfa l’uomo al punto da tenerlo lontano dalla
ricerca di nuove amicizie online.
Arriva così Cari
Farver, già conosciuta nella realtà. Il loro primo
incontro viene però tempestivamente interrotto con una banale
motivazione da Golyar: troppo improvviso per lasciar pensare a una
casualità anche allo spettatore meno avveduto. Nonostante
‘l’incidente di percorso’, che si chiude con gelide occhiate tra le
due protagoniste femminili del triangolo, Cari e Dave iniziano a
frequentarsi perché, stavolta, la scintilla è scattata. Due
settimane e una notte d’amore più tardi, a Dave arriva un messaggio
da Cari con la ‘proposta’ di andare a convivere. Alla richiesta di
un maggiore impegno e alla comprensibile empasse dell’uomo seguono
pretese, insulti, minacce, prima dallo stesso telefono, poi da
oltre 40 account tra recapiti telefonici ed email nei successivi 4
anni. Tutti account intestati a Cari Farver che, nel frattempo,
sembra essere scomparsa nel nulla.
Un messaggio della donna alla madre
annuncia una partenza per il Kansas, tanto che la polizia si
dimostra inizialmente restia ad avviare le ricerche. Poi arrivano
la morte del padre e il compleanno del figlio ma nessuna
manifestazione da parte di Cari. È allora che scattano i sospetti
sul suo destino e arriviamo al terzo step di Lover Stalker
Killer. Alcuni poliziotti iniziano a indagare, ma solo a
titolo volontario, per risalire, dopo ben tre anni di indagini,
all’origine IP delle decine di migliaia di minacce digitali e
fisiche ricevute dal protagonista, che nel frattempo si è visto
incendiare anche la propria abitazione. Indagini che, tuttavia, non
sono mai riuscite a rispondere alla domanda: ‘Dov’è Cari
Farver?‘.
Perché, l’avrete capito dallo
spoiler di Netflix, non è andata a finire nel migliore dei modi. Ad
essere condannata per omicidio è stata Golyar, tuttora in custodia
al sistema di detenzione statunitense che non ha ancora, a
tuttoggi, rivelato tutta la verità sulla vicenda. Il corpo di Cari
Farver non è mai stato ritrovato e la sua morte è stata accertata
solo grazie ad una foto rintracciata su una scheda di memoria
utilizzata dalla killer di quello che potremmo definire un
triangolo amoroso solo se avessimo voglia di scherzare.
Una regia cupa cattura lo
spettatore nella trama di un incubo
La definizione docu-crime in realtà
poco si adatta alla narrazione di Lover Stalker Killer,
che dal punto di vista stilistico sconfina nel mostruoso, come la
storia vera che racconta, e attorno alla quale la regia confeziona
un contesto notturno per tutta la durata del film. La visione è incanalata in meccanismi di
comprensione irrigiditi dall’utilizzo di un apparato stilistico fin
troppo incisivo: tra lenti fish-eye, cromìe azzerate e un ritmo
serrato che non conosce un crescendo ogni frame è teso a suscitare
un preciso range di emozioni, mai meno che afferenti al
terrore.
Una scelta precisa che predilige
inquadrature ai limiti dell’horror per palesare l’incubo che sta
per bussare alla porta della nostra vita, come è accaduto a Dave
Kroupa, protagonista della vicenda e del docufilm. Hobkinson vuole
che lo spettatore assuma il punto di vista del protagonista e il
suo totale disorientamento all’interno di un tunnel di specchi dai
contorni sempre più frastagliati e pericolosi, prigioniero di un
severo processo di stalking. Un obiettivo raggiunto, senza dubbio,
ma a scapito della libertà di percezione.
Il film del 1976 Rocky
è una delle più celebri pellicole della storia del cinema, un
classico intramontabile del genere sportivo capace di vincere
l’Oscar come miglior film e lanciare la carriera del suo attore e
sceneggiatore Sylvester
Stallone. Il successo fu tale che si decise poi di
realizzare ben quattro sequel, l’ultimo dei quali, Rocky
Balboa, uscito nel 2006. Quello sembrò essere il capitolo
conclusivo della saga, o quantomeno delle vicende con protagonista
Rocky. Dieci anni dopo, nel 2016, è infatti stato realizzato lo
spin-off Creed
– Nato per combattere (qui
la recensione), diretto dal regista Ryan Coogler.
Si tratta del primo capitolo della
saga non scritto da Stallone come anche il primo dove Rocky non è
il protagonista del racconto. I guantoni da boxe passano infatti ad
Adonis Creed, figlio dell’iconico Apollo, che ottiene così con
questo film il primo di una serie a lui dedicata. Creed
– Nato per combattere porta dunque la saga verso nuove
direzioni, pur mantenendo uno stretto legame con quanto venuto
prima. Stallone ha infatti richiesto a Michael B. Jordan, protagonista del film, di
indossare il famoso costume con la bandiera americana che Apollo
Creed indossava nel primo film ed egli ha indossato per Rocky III (1982) e
Rocky IV (1985), così da portare avanti questa
tradizione.
Accolto con grande entusiasmo,
Creed
– Nato per combattere ha dunque permesso alla saga di
raggiungere nuove generazioni, offrendo nuovi appassionanti
incontri e storie attraverso cui continua ad essere raccontata la
necessità di affrontare la vita come un incontro di boxe, imparando
ad incassare i colpi e rialzandosi anche quando sembra impossibile
farlo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Creed – Nato per combattere
Protagonista del film è
Adonis Johnson, figlio illegittimo del celebre
pugile Apollo Creed. Crescendo, il ragazzo inizia
a sentire l’insistente richiamo della boxe e sogna di conoscere il
leggendario Rocky Balboa. Dopo aver messo alla
prova il suo talento, disputando qualche incontro in Messico,
Adonis decide di stravolgere la sua vita e di trasferirsi a
Filadelfia. Presentatosi dunque al ristorante di Balboa, gli rivela
di essere il figlio di Creed, proponendo all’ex pugile di
allenarlo. Nonostante inizialmente Rocky rifiuti categoricamente la
proposta, il grande talento del ragazzo e il ricordo dell’amico
defunto lo spingono a cambiare idea. Ben presto, Adonis si troverà
allora a dover dimostrare il proprio valore.
Per interpretare Adonis Johnson
viene scelto l’attore Michael B. Jordan, il quale per prepararsi al
ruolo ha guadagnato ventiquattro chili di muscoli allenandosi due o
tre volte al giorno, sei giorni alla settimana, seguendo una dieta
rigorosa per quasi un anno e, non avendo una controfigura, ha
dovuto imparare a tirare di boxe per prepararsi al ruolo. Jordan ha
poi ricevuto l’approvazione da parte di Carl Weathers, interprete di Apollo Creed,
cosa che lo ha fatto sentire estremamente onorato. L’attore
Sylvester Stallone ha invece ripreso il ruolo di Rocky
Balboa e per la sua interpretazione ha vinto il Golden Globe come
Miglior attore non protagonista ed è stato candidato nella medesima
categoria agli Oscar.
Proprio mentre il film stava
entrando in pre-produzione, il figlio maggiore di Sylvester
Stallone, Sage Stallone, è morto per un attacco di
cuore. Stallone ha ammesso che la perdita lo ha quasi mandato in
crisi, ma alla fine Ryan Coogler è riuscito a
convincerlo a utilizzare il film come una dedica a Sage,
concentrandosi in particolare sul rapporto padre-figlio. Stallone
ha poi dichiarato che Creed
lo ha aiutato ad affrontare la perdita. L’attrice Tessa Thompson, invece, recita nel ruolo di
Bianca, la donna di cui Adonis si innamora. Thompson ha però
lavorato con Coogler per assicurarsi che il suo ruolo non fosse
solo quello dell’interesse amoroso.
Creed – Nato per
combattere e i suoi sequel: quanti film ci sono e in
quale ordine vederli
Dato il buon successo del film,
dopo Creed
– Nato per combattere nel 2018 è stato portato al cinema
Creed
II (qui
la recensione), in cui si riprendono vicende e personaggi di
Rocky IV, del 1985. Accanto a Jordan e Stallone,
infatti, nel film recita anche Dolph Lundgren,
l’iconico Ivan Drago del quarto film della saga, al quale viene
affiancato l’attore Florian Munteanu nel
ruolo di suo figlio Viktor Drago. L’intero film ruota dunque
intorno allo scontro tra Adonis e Viktor, i quali danno così vita
all’incontro chiamato Creed vs. Drago II, in riferimento a
quello che vide contrapposti Apollo Creed e Ivan Drago nel film del
1985. A dirigere questo secondo capitolo vi è però stavolta
Steven Caple Jr., che successivamente ha diretto Transformers – Il risveglio.
Affermatosi a sua volta come un
buon successo, a Creed II
fa poi seguito nel 2023 il film Creed
III (qui
la recensione), che rappresenta anche il debutto alla regia di
Jordan. In questo nuovo capitolo, Adonis deve vedersela con il suo
ex migliore amico, Damian “Dame” Anderson, interpretato da Jonathan Majors. Creed III
è però noto anche per essere il primo film della saga di Rocky in
cui non compare Stallone nel ruolo dell’iconico pugile. Nello
stesso anno Jordan
ha confermato che un Creed IV è in fase
di sviluppo e che
sono stati presi in considerazione anche degli spin-off. Per
quanto riguarda l’ordine di visione di questi spin-off, l’unico
corretto è quello cronologico, in quanto pur facendo riferimenti al
passato il racconto procede sempre in avanti film dopo film.
Il trailer di Creed – Nato per
combattere e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Creed – Nato per combattere grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e
Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 15 febbraio alle ore
21:20 sul canale Rai 2.
Poche tipologie di film sanno
catturare l’attenzione degli spettatori come i thriller
psicologici, opere caratterizzate da storie che esplorano le paure
umane scavando nella fragilità della psiche umana e proponendo
intrighi e colpi di scena ai quali è difficile resistere. Il film
del 2017 Black
Butterfly, diretto da Brian Goodman, riprende tali
dinamiche per coniugarle ad un altro apprezzato genere quale
l’home invasion. Nasce così un film che ricorda celebri
titoli come
Misery non deve morire, con Kathy Bates, e Secret Window, con
Johnny Depp, tutti e tre accomunati dalla
presenza dell’elemento scrittura.
Come per i due titoli appena
citati, anche Black
Butterfly si avvale infatti di un protagonista scrittore
di professione, con la sua vicenda nel film che diventa allora
quasi una metafora del complesso percorso che porta alla creazione
artistica. Black
Butterfly non dimentica però mai di essere prima di tutto
un film di genere, votato all’intrattenimento dello spettatore
attraverso una serie di colpi di scena, i quali fanno realmente la
differenza all’interno del racconto proposto. Per tutti gli amanti
del genere, dunque, è questo un titolo da non lasciarsi
sfuggire.
Grazie al suo passaggio televisivo
è dunque ora possibile recuperarlo, considerando che al momento
della sua uscita in sala finì per passare grossomodo inosservato.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad
esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di attori e
alla spiegazione del suo finale. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Black Butterfly
Protagonista del film è
Paul, uno sceneggiatore che non riesce a scrivere
nulla da quando la moglie lo ha lasciato, quattro anni prima. Si
vede perciò costretto a vendere la sua vecchia casa colonica nel
bosco per sostentarsi, ma nessuno sembra interessato a comprarla.
Sempre più frustrato, una sera, quando invita la sua agente
immobiliare Laura a uscire insieme per un
appuntamento, per poco non provoca un incidente che uccide
entrambi. Ne consegue una lite con l’altro automobilista, che viene
però prontamente evitata da un vagabondo di nome
Jack, che riesce inspiegabilmente a far calmare la
situazione con poche semplici parole.
Per ripagare Jack dell’aiuto, Paul
lo invita a stare a casa sua per la notte e lui accetta. I due
vanno molto d’accordo, tanto che che Paul gli permette di restare
quanto vuole, in cambio di piccole riparazioni che devono essere
fatte in casa. Jack sembra molto interessato alla vita di Paul e
finisce per suggerirgli di scrivere una storia sulla loro
esperienza insieme. Piano piano, il racconto diventa quasi
un’ossessione per Jack e quando Paul cerca di uscire di casa per
vedere di nuovo Laura, il misterioso vagabondo si rifiuta di farlo
andare via fino a quando la storia non sarà finita. Il suo
comportamento diventa sempre più aggressivo, fino a far emergere
alcune verità particolarmente spaventose.
Il cast di Black Butterfly
L’attore
Antonio Banderasricopre nel film il ruolo del
protagonista, Paul Lopez, mentre l’attore Jonathan RhysMeyers, celebre
per il film Match Point e la serie I Tudors, è il
vagabondo Jack. Piper Perabo, nota per i film Le
ragazze del Coyote Ugly e L’altra metà
dell’amore, interpreta invece Laura Johnson, l’agente
immobiliare di Paul. Vincent Riotta ricopre
il ruolo dello vicesceriffo Carcano, mentre Nathalie Rapti
Gomez è Julie e gli attori Randall
Paul e Cristina Moglia interpretano i
coniugi Owen. Nel ruolo dell’autista del cambion vi è lo stesso
regista Brian Goodman. Il regista Abel
Ferrara ha invece ha un cameo nel ruolo del proprietario del
negozio, Pat.
La spiegazione del finale di
Black Butterfly: come finisce il film?
Quello che sembrava essere un
classico thriller del tipo home invasion (anche se Jack
viene invitato ad entrare in casa), offre nel finale una serie di
inaspettati colpi di scena. Il primo si ha quando, dopo aver a
lungo creduto che è Jack il serial killer che sta seminando il
panico nella zona, questi si svela essere in realtà Paul, o almeno
questo è ciò che egli dichiara. Paul afferma dunque di aver
intenzionalmente portato il vagabondo Jack a casa sua proprio con
l’intenzione di utilizzarlo come capro espiratorio per i propri
crimini. Paul prova a quel punto a sparare a Jack ma scopre che
l’uomo aveva caricato il fucile a salve e dunque il vagabondo
riesce ad avere la meglio e a tramortirlo.
Al risveglio, Paul si ritrova
ammanettato a una sedia e circondato da poliziotti. Avviene dunque
qui il secondo colpo di scena: Paul scopre che Jack, Laura e ogni
altra persona incontrata negli ultimi giorni, incluso il camionista
con cui stava per avere l’incidente, sono in realtà agenti sotto
copertura venuti per incastrarlo, e che né Laura né il vicesceriffo
sono dunque stati uccisi per davvero (la loro presunta morte non
viene infatti mai mostrata esplicitamente). Le prove che Jack è
riuscito a raccogliere non sembrano però essere sufficienti ad
incastrare Paul e nemmeno la sua confessione sembra convincente al
100%. All’improvviso, però, Jack ha un’intuizione e capisce dov’è
seppellito il corpo dell’ex moglie di Paul.
È a questo punto che si verifica il
terzo ed ultimo colpo di scena che capovolge nuovamente il
racconto: Paul si risveglia di colpo sul divano, gli eventi degli
ultimi giorni (presumibilmente successivi alla lite con il
camionista) sono stati tutto un sogno e ispirato da questo decide
di scrivere un nuovo libro intitolato “Black Butterfly“, in
onore del tatuaggio che il personaggio di Jack aveva nel suo strano
sogno. Il finale porta così all’apparente risoluzione del “gioco
narrativo”, mostrandoci il racconto che Paul deciderà poi di
riportare su carta. Questo finale, tuttavia, non rivela se Paul sia
davvero un serial killer oppure abbia solo sognato di esserlo,
lasciando dunque un velo di ambiguità a riguardo.
Il trailer di Black
Butterfly e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Black
Butterfly grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV,
Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì15 febbraio alle ore
21:10 sul canale Rai Movie.
Netflix ha
annunciato la data di uscita di The Umbrella Academy
4, la quarta stagione di The
Umbrella Academy, l’ultimo capitolo dell’adattamento a
fumetti di successo. La quarta stagione della serie in streaming
uscirà giovedì 8 agosto 2024. Oltre all’annuncio, è stata
rilasciata anche una serie di poster dei personaggi che mostrano il
cast.
Dai un’occhiata ai poster dei
personaggi della quarta stagione di The
Umbrella Academy qui sotto:
La squarta stagione di Umbrella
Academy vedrà ancora una volta Elliot Page nei panni di Viktor,
Tom Hopper, Emmy Raver-Lampman, Robert Sheehan, David
Castañeda nei panni di Diego, Aidan
Gallagher nei panni di Numero Cinque, Justine H.
Min nei panni di Ben, Ritu Arya nei panni
di Lila e Colm Feore come Reginald.
Quali nuovi attori saranno presenti
nella quarta stagione di The Umbrella Academy?
La quarta stagione introdurrà
nel cast David Cross, Nick Offerman e Megan
Mullally. La
terza stagione ha introdotto nuovi personaggi: Justin Cornwell
(I Am the Night) nei panni di Marcus, Britne Oldford (Hunters) nei
panni di Fei, Jake Epstein (Suits) nei panni di Alphonso, Genesis
Rodriguez (Big Hero 6) nei panni di Sloane e Cazzie David nei panni
di Jayme, così come un cubo di psykronium che induce il terrore
esistenziale nel ruolo di Christopher.
The Umbrella Academy è creato e
prodotto da Steve Blackman (Fargo, Altered Carbon). I
produttori esecutivi sono Gerard Way e Gabriel Bá, insieme a Jeff
F. King (Hand of God), Bluegrass Television e Mike Richardson e
Keith Goldberg della Dark Horse Entertainment.
Fin dal suo debutto, il film ha riscosso un ampio consenso da
parte della critica ed è stato candidato a tre premi Oscar per
Miglior effetti visivi, Miglior scenografia e Migliori costumi. Il
film ha ricevuto anche quattro nomination ai BAFTA per Miglior film
britannico dell’anno, Migliori costumi, Miglior trucco e parrucco e
Migliori effetti visivi.
Diretto da Ridley Scott, da una sceneggiatura
di David Scarpa, “Napoleon” vede protagonista
Joaquin Phoenix nel ruolo dell’imperatore e leader
militare francese. Il film offre uno sguardo originale e personale
sulle origini di Napoleone e sulla sua rapida e spietata ascesa a
imperatore, vista attraverso il prisma della sua relazione
dipendente e spesso instabile con la moglie e unico vero amore,
Josephine, interpretata da
Vanessa Kirby. Il film cattura le famose battaglie,
l’implacabile ambizione e la stupefacente mente strategica di
Napoleone, straordinario leader militare e visionario della
guerra.
Una produzione di Apple Studios in collaborazione con la Scott
Free Productions, Napoleon
è prodotto dallo stesso Scott, da Kevin Walsh, Mark Huffam e
Joaquin Phoenix; Michael Pruss e Aidan Elliott sono i produttori
esecutivi.
La figura dell’assassino ha sempre
avuto grande fascino al cinema. Personalità controverse, in
costante equilibrio tra la moralità e l’assenza di scrupoli. Sono
innumerevoli i film che hanno affrontato le vicende di personaggi
simili, e tra i più recenti si possono ricordare titoli come
Collateral e
Atomica bionda. Nel 2018 si
è aggiunto all’elenco anche Red
Sparrow (qui la recensione), incentrato
su un segreto servizio di spie e assassine con missioni
estremamente pericolose. A dirigere il film vi è Francis
Lawrence, che aveva già dato prova di saper padroneggiare
l’azione con la saga di Hunger Games. Per
questo suo nuovo film, si è nuovamente affidato ad un celebre
romanzo e alla sua attrice di riferimento.
Red
Sparrow è infatti la trasposizione cinematografica del
romanzo Nome in codice: Diva, scritto dall’ex agente della
CIA Jason Matthews nel 2013. Si tratta del primo
libro di una trilogia dedicata all’agente segreto russo del SVR
Dominika Egorova. Protagoniste di questi, e del film, sono donne di
straordinaria bellezza utilizzate dallo spionaggio russo contro
obiettivi da ridurre al silenzio o reclutare con il ricatto
sessuale. Diplomatici, politici, agenti segreti. Il primo e il
secondo mestiere più antico del mondo – prostituzione e spionaggio
– sono l’arma di cui, senza soluzione di continuità, la Russia
sovietica si avvale ancora oggi per vincere le sue segrete
battaglie.
Girato tra Budapest, Londra e
Vienna, il film ha così dato vita sul grande schermo ad una storia
tanto seducente quanto ricca di tutti i principali elementi del suo
genere. Anche per tali motivi Red
Sparrow è arrivato ad un incasso complessivo di circa 151
milioni di dollari. Prima di lasciarsi conquistare dalla visione e
dalla protagonista del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama di Red
Sparrow
Protagonista del film è
Dominika Egorova, ex prima ballerina del Bol’soj
la cui carriera viene tragicamente interrotta a causa di un
incidente. In cerca di riscatto, la giovane si ritrova con un
ricatto a doversi arruolare nelle scuole per Sparrow, una branca
del Servizio di Intelligence Internazionale russo. Scopo di questo
è trasformare giovani uomini e donne in letale e seducenti
assassini. Per ottenere tale qualifica, però, Dominika dovrà
affrontare un duro e umiliante addestramento, iniziando a
comprendere i lati negativi di ciò che dovrà un giorno compiere
autonomamente. Quel momento arriva molto prima di quanto previsto,
nel momento in cui le viene assegnato il suo primo incarico da
Sparrow.
Il suo obiettivo è Nathaniel
Nash, un ufficiale della CIA sospettato di essere una
talpa intenta a monitorare le infiltrazioni dei servizi segreti
della Russia. Al momento del loro incontro, i due finiranno per dar
vita ad una spirale di attrazione e inganno, che non mancherà di
minacciare la sicurezza delle rispettive nazioni e il fragile
equilibrio che consente la pace mondiale. Preparatasi a lungo per
questo momento, Dominika si ritroverà a dover fare i conti con
numerosi imprevisti, e costretta a compiere delle scelte dovrà
scoprire di chi potersi fidare realmente in un contesto di sole
spie e traditori.
Red Sparrow: il cast del
film
Dopo aver lavorato con lei per
Hunger Games, il regista decise di affidare la parte
della protagonista alla premio Oscar Jennifer
Lawrence. L’attrice si era dichiarata da subito
entusiasta del personaggio, ma era spaventata dalle scene di nudo
presenti. Alla fine riuscì però a superare la timidezza,
assicurandosi di poter avere il pieno controllo di tali scene. Il
personaggio di Dominika le richiese inoltre una grande preparazione
atletica. La Lawrence si allenò per quattro mesi nel balletto,
avendo come insegnanti alcune delle più note personalità del New
York City Ballet. Si preparò inoltre ad eseguire alcune delle
principali scene di combattimento, come anche a sfoggiare l’accento
russo più credibile possibile.
Accanto a lei, nei panni di
Nathaniel Nash vi è invece l’attore Joel Edgerton. Questi
si preparò al suo ruolo confrontandosi con lo scrittore del libro
da cui il film è tratto. Matthews lo aiutò infatti ad apprendere
tutti i principali segreti e la routine classica di un agente della
CIA. Nel film sono poi presenti noti attori come Matthias
Schoenaerts nei panni di Ivan Vladimirovich Egorov, zio di
Dominika e direttore del SVR. Charlotte Rampling è
la direttrice della Scuola Sparrow, mentre Jeremy Irons è
il generale Vladimir Korchnoi. Mary-Louise Parker
interpreta Stephanie Boucher, senatrice statunitense, e
Ciaran Hinds è il colonnello Zakharov.
Come finisce il film e ci sarà un Red Sparrow 2?
Nel finale del film, Dominka rivela
di aver trovato il nome della talpa ma di essere disposta a
rivelarlo solo se le sarà data la possibilità di tornare in Russia.
Giunti nel luogo dello scambio, vi è da una parte Nash,
visibilmente deluso dal tradimento subito da parte della donna, e
dall’altra la talpa dichiarata da Dominika. In realtà, lei fornisce
il nome dello zio Ivan, usando le prove che aveva costruito da
quando è arrivata in Ungheria e incolpandolo per lo scambio fallito
a Londra. Ivan viene dunque ucciso e Dominika onorata in una
cerimonia militare russa alla presenza di Korchnoi. Tornata in
Russia, riceve però una telefonata da una persona sconosciuta che
suona il concerto per pianoforte di Grieg, che in precedenza aveva
detto a Nash essere il pezzo su cui ha ballato la sua prima
esibizione da solista.
Considerato questo finale aperto, il
regista Francis Lawrence ha espresso il proprio interesse a
realizzare un sequel basato su Palace of Treason o The
Kremlin’s Candidate, i due romanzi seguito di Red
Sparrow scritti da Jason
Matthews. Ad oggi, tuttavia, non sono state
fornite novità riguardo un eventuale secondo capitolo delle
avventure di Dominika. Il discreto successo ottenuto però dal film,
il quale ha incassato 151 milioni di dollari a fronte di un budget
di circa 70, e l’interesse della Lawrence a riprendere il ruolo
potrebbero però in futuro portare alla realizzazione di un nuovo
film.
Il trailer Red Sparrow e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Red
Sparrow grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV,Google Play, Apple TV, Disney+ e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 15 febbraio alle ore
21:20 sul canale Italia 1.
I Marvel Studios hanno appena
rilasciato un poster cruciale per San Valentino con
I Fantastici Quattro, svelando casualmente
alcune importanti rivelazioni sulla nuova squadra di supereroi del
MCU. I Fantastici Quattro, una delle proprietà
acquisite dalla Disney con l’acquisto della Fox, sono una delle più
grandi proprietà dei fumetti Marvel che non sono ancora entrate nel
Marvel Cinematic Universe, e i Marvel Studios sono stati scarsi di
dettagli finora. In un tweet per celebrare San Valentino, l’account
Twitter ufficiale dei Marvel Studios ha pubblicato un’immagine
chiave che ritrae i Fantastici Quattro mentre
festeggiano con disinvoltura la festa.
L’immagine mostra La Cosa, La Torcia
Umana, La Donna Invisibile e Mister Fantastic riuniti in una
tranquilla celebrazione a casa, con uno striscione che recita “Buon
San Valentino” drappeggiato sopra di loro. Oltre ad apprezzare
l’impressionante arte, l’immagine e le didascalie che
l’accompagnano si impegnano a rivelare alcuni dettagli ancora
sconosciuti sul prossimo film della squadra, precedentemente noto
semplicemente come Marvel’s Fantastic Four. Sebbene questi dettagli
provengano da una fonte sorprendente, sono fondamentali per
suscitare l’entusiasmo per l’ultima squadra di supereroi del
MCU.
1“The Fantastic Four” è confermato come
titolo del film
Precedentemente indicato come Marvel’s
Fantastic Four, il titolo ufficiale del MCU per il progetto non era
stato rivelato. Tuttavia, l’art di San Valentino ha chiarito il
nome del film come “The Fantastic Four”,
raffigurato con una grafica pulita che include il classico “4”
numerico cerchiato. Distinguersi dai due film già esistenti
intitolati semplicemente Fantastici Quattro con l’aggiunta del
“The” è stata una mossa intelligente, proprio come la distinzione
tra
The Suicide Squad di James Gunn e Suicide
Squad del 2016. In ogni caso, è un sollievo sapere finalmente
quale titolo anticipare per l’uscita di Marvel’s The Fantastic
Four.
HBO e
SKY hanno diffuso il teaser trailer di Il simpatizzante,
un thriller di spionaggio con note ironiche e una forte
connotazione interculturale. Una storia tratta dall’omonimo libro
vincitore del premio Pulitzer scritto da Viet Thanh Nguyen.
Il Simpatizzante è la nuova miniserie targata HBO
e Sky Exclusive, in arrivo prossimamente in esclusiva su Sky e in
streaming solo su NOW.
Un cast d’eccezione a
partire dalla vincitrice del premio Emmy Sandra Oh (Grey’s Anatomy, Killing Eve) e il
premio Oscar Robert Downey Jr. (Iron Man, The Avengers,
Sherlock Holmes) che interpreta diversi ruoli nella serie. Con loro
Hoa Xuande (L’ultimo boss di Kings Cross),
Fred Nguyen Khan (Madre!), Toan Le (Bigfoot),
Phanxine, Vy Le, Ky Duyen, Kieu Chinh, Duy Nguyen e Alan
Trong.
Park Chan-wook è
co-showrunner, produttore esecutivo, sceneggiatore e regista
(episodi 1-3); Don McKellar è co-showrunner, produttore esecutivo e
sceneggiatore; Robert Downey Jr. è produttore esecutivo e
interprete, Susan Downey è produttrice esecutiva insieme ad Amanda
Burrell per Team Downey, Niv Fichman per Rhombus Media, Kim
Ly, Ron Schmidt, Viet Thanh Nguyen (anche autore del libro), Jisun
Back per Moho Film.
Alla regia Fernando
Meirelles (episodio 4), Marc Munden (episodi 5-7). Mark Richard,
Naomi Iizuka, Maegan Houang, Anchuli Felicia King, Tea Ho sono
sceneggiatori della serie.
Il Simpatizzante è una
coproduzione tra HBO, A24 e Rhombus Media, prodotta in associazione
con Moho Film e Cinetic Media.
La trama di Il
Simpatizzante
Basato sull’omonimo
romanzo di Viet Thanh Nguyen, vincitore del Premio Pulitzer, IL
SIMPATIZZANTE è un thriller di spionaggio e una satira
interculturale sulle lotte di una spia comunista metà francese e
metà vietnamita durante gli ultimi giorni della guerra del Vietnam
e della sua nuova vita da rifugiato a Los Angeles, dove scopre che
i suoi giorni da spia non sono finiti.