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Bardolino Film Festival – Immagini, suoni e parole sull’acqua: dal 21 al 25 giugno

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Si svolgerà dal 21 al 25 giugno 2023 la terza edizione del Bardolino Film Festival – Immagini, suoni e parole sull’acqua, manifestazione dedicata al cinema e all’intrattenimento di qualità in una delle più rinomate località sulle rive del lago di Garda. Il festival, organizzato e sostenuto dal Comune di Bardolino e dalla Fondazione Bardolino Top con la direzione artistica di Franco Dassisti, dopo i grandi successi delle prime due edizioni anche per il 2023 si conferma un appuntamento ricco di contenuti unici in una location dal fascino senza pari.

La formula vincente del festival riconferma i due concorsi rispettivamente dedicati a cortometraggi (BFF Short) e documentari (BFF Doc), impreziositi da cinque serate di grande cinema con le BFF Nights accompagnate da ospiti di rilievo del panorama cinematografico italiano nella splendida cornice del Parco di Villa Carrara Bottagisio sul lungo lago, ma anche presentazioni di libri e incontri che esploreranno il tema di questa edizione: “In viaggio… sulla strada e nell’anima”. Si esploreranno percorsi narrativi tramite i film e gli incontri con gli autori per riflettere su una tematica come quella del viaggio, intesa non solo nel senso più classico del viaggio on the road, ma cercando anche significati e letture più profonde come il viaggio nell’anima o la scoperta del sé.

Fiore all’occhiello della manifestazione sono le serate di BFF Nights, arricchite dalla presenza di ospiti di rilievo del panorama cinematografico italiano che saranno premiati con i riconoscimenti speciali del festival. Dalla commedia al cinema d’autore, il programma delle BFF Nights porterà a Bardolino tanti protagonisti dalle carriere e sfaccettature diverse, per un mosaico quanto più variegato e interessante del nostro cinema.

Dopo un ultimo anno di grande cinema, sarà a Bardolino Michele Placido, regista e attore tra i più illustri del nostro cinema che riceverà il Premio BFF Cineasta dell’anno per una stagione costellata di successi tra cui la sua straordinaria interpretazione in Orlando di Daniele Vicari oltre all’ultima regia del suggestivo L’ombra di Caravaggio. A rappresentare uno dei generi più amati del cinema italiano sarà a Bardolino Rocco Papaleoche ritirerà il Premio BFF Comedian per il suo ultimo Scordato, raffinata commedia blues che lo vede anche protagonista al fianco di Giorgia. Nell’ambito delle BFF Nights sarà inoltre assegnato il Premio Ciak d’Oro – Colpo di fulmine per l’interpretazione assegnato dal mensile di cinema Ciak (media partner della manifestazione) agli attori del film Le mie ragazze di carta di Luca Lucini, in sala dal 13 luglio per Adler Entertainment. A ritirare il premio sarà presente l’attore Andrea Pennacchi.

Saranno due le protagoniste femminili delle soirée, tra cui Paola Sini premiata a Bardolino con il Premio BFF Shooting Star per la sua folgorante interpretazione in La terra delle donne, di cui è anche sceneggiatrice e produttrice. La rivelazione dell’anno, cui sarà assegnato il Premio BFF Scintilla, è invece Selene Caramazzache presenterà Spaccaossa di Vincenzo Pirrotta di cui è protagonista.

Ma il parterre di ospiti prosegue. A presiedere la giuria del concorso cortometraggi sarà Claudia Gerini, regina indiscussa della nostra commedia e attrice tra le più amate del nostro paese, cui il festival dedicherà un omaggio con la proiezione del suo esordio alla regia Tapirulàn. Claudia Gerini inoltre presenterà il suo esordio letterario Se chiudo gli occhi. Vita, amori e passioni di una pragmatica sognatrice. Ad affiancarla nella giuria del concorso corti saranno Cosimo Calamini, scrittore e sceneggiatore per cinema, serie tv e documentari (tra i suoi lavori Per niente al mondo, Sei nell’anima, I delitti del Bar Lume), e Carlo Griseri, giornalista e critico cinematografico nonché direttore artistico del festival Seeyousound International Music Film Festival di Torino.

Presidente della giuria di BFF Doc sarà invece Daniele Vicari, regista di numerosi lungometraggi (tra gli altri Velocità massimaDiaz e Orlando con Michele Placido che sarà proiettato nella serata di chiusura), documentari (Il mio paeseLa nave dolce) ma anche serie tv (L’alligatore). A giudicare i film del concorso documentari saranno anche Francesca Sofia Allegra, montatrice che ha recentemente firmato due docu-serie di successo come SanPa Veleno oltre al recente Le Mura di Bergamo di Stefano Savona, e il giornalista e critico cinematografico Giovanni Bogani.

I titoli dei due concorsi, selezionati tra le numerose opere candidate, offrono un interessante percorso che riesce a scandagliare tutte le anime del tema di questa edizione.   Gli 11 film di BFF Doc propongono una riflessione sul viaggio a 360° gradi: da quello in luoghi da riscoprire e far sopravvivere, come nel caso di Will You Look at me della cinese Shuli Huang o di Prato Bello di Paolo Vinati, ambientato in un piccolo paesino del bresciano in cui le tradizioni cercano un equilibrio tra passato e futuro. Viaggi interiori alla (ri)scoperta di sé stessi come nell’assurdo caso giudiziario di Peso morto, opera di Francesco Del Grosso che rievoca l’errore giudiziario che ha portato Angelo Massaro, innocente, a scontare 21 anni di carcere. Si parla di viaggi personali anche nell’opera di Matteo Balsamo Nei giardini della mente, che racconta di un’associazione per la salute mentale sul lago di Como. Ma anche ironiche storie sulla difficoltà di trovare una propria strada nella vita come nella società. É il caso del Davide Crudetti e del suo Comunisti in cui il regista, nato nel 1991 quando il comunismo era giunto alla fine, scava nella sua identità e nella fine dell’ideologia. Spazio anche ai temi sociali, come nel mockumentary MILVA di Nico Campogna, un viaggio nel futuro nella Taranto del 2036 in cui l’ILVA è diventata una fabbrica di canapa indiana e del suo passato industriale resta solo un museo, o il toccante Malafede che ci porta nella comunità LGBT campana dei femminielli. E poi ancora storie di personaggi come in Neighbour Abdi di Douwe Dijkstra, in cui il protagonista ripercorre alcuni episodi della sua vita, fra guerra e criminalità, Ci sarà una volta di Paolo Geremei in cui quattro donne si raccontano attraverso le loro origini, cultura e abitudini, o Guardiano del farodi Lorenzo Ferrò, storia di impiegato il cui compito è quello di trovare lampioni non funzionanti nella città di Roma.  Non manca il viaggio inteso come scoperta del paesaggio come in Transcendence in cui Michelle Smith racconta il percorso di recupero attraverso la pratica dell’arrampicata di Adrien Costa, ex ciclista professionista, amputato della gamba destra dopo un incidente in montagna.

La selezione di BFF Short è un vero e proprio viaggio attraverso 13 paesi con 28 film che raccontano società e culture. Tra i titoli in programma arriva al BFF arriva il vincitore dell’Oscar al Miglior Cortometraggio Live Action, An Irish Goodbye, e accanto ai tanti titoli internazionali anche una ricca selezione made in Italy che vanta alcune delle interpreti più interessanti del nostro cinema tra cui Aurora Giovinazzo (Nostos), Barbara Ronchi (La neve coprirà tutte le cose), Daphne Scoccia (Letizia), Anna Ferzetti (Me & You), Valentina Bellé (Miranda’s Mind), Claudia Potenza (SeMe).

Bardolino Film Festival da sempre, proseguendo nella tradizione di “Parole sull’acqua”, pone l’accento anche sulla cultura con la sezione dedicata agli incontri letterari BFF Books, che quest’anno proporrà quattordici appuntamenti con gli autori.

Il poster di questa edizione nasce dalla collaborazione tra BFF e Accademia di Belle Arti Statale di Verona, frutto di un workshop che ha coinvolto studenti dell’ultimo anno del Biennio magistrale in Italian Strategic Design. Il manifesto di BFF 2023, firmato dalla studentessa Lucrezia Picariello, è stato selezionato tra le 19 locandine proposte dagli studenti del corso, che saranno tutte esposte in una mostra visitabile per il periodo della manifestazione.

Bardolino Film Festival sottolinea il suo rapporto il territorio attraverso la scuola con una nuova iniziativa che vede coinvolta la scuola media secondaria Falcone-Borsellino di Bardolino. Un gruppo di giovani studenti ha infatti seguito un percorso formativo di cinematografia per produrre un cortometraggio che sarà proiettato al BFF.

Fondazione: trailer della seconda stagione in arrivo su Apple TV+

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Apple TV+ ha svelato il trailer della seconda stagione di Fondazione, l’epica saga dello showrunner David S. Goyer, basata sulla pluripremiata serie di romanzi omonimi di Isaac Asimov, e con un cast internazionale guidato dagli attori nominati agli Emmy Jared Harris e Lee Pace, insieme alle stelle nascenti Lou Llobell e Leah Harvey. La seconda stagione in 10 episodi di “Fondazione” debutterà in tutto il mondo con il primo episodio venerdì 14 luglio su Apple TV+, seguito da nuovi episodi settimanali ogni venerdì fino al 15 settembre La serie Apple Original è prodotta per Apple TV+ da Skydance Television.

Nella seconda stagione, ambientata oltre un secolo dopo il finale della prima stagione, la tensione è alle stelle in tutta la galassia. Mentre i Cleon si dissolvono, una regina vendicativa complotta per distruggere l’Impero dall’interno. Hari, Gaal e Salvor scoprono una colonia di Mentalici con abilità psioniche che minacciano di alterare la psicostoria stessa. La Fondazione è entrata nella sua fase religiosa, promulgando la Chiesa di Seldon in tutto l’Outer Reach e incitando la Seconda Crisi: la guerra con l’Impero. Il monumentale adattamento di Fondazione racconta le storie di quattro individui che trascendono lo spazio e il tempo mentre superano crisi mortali, mutevoli lealtà e complicate relazioni che alla fine determineranno il destino dell’umanità.

Nel cast ritroviamo Laura Birn, Cassian Bilton e Terrence Mann, oltre a nuovi personaggi tra cui Isabella Laughland (Brother Constant), Kulvinder Ghir (Poly Verisof), Ella-Rae Smith (Queen Sareth di Cloud Dominion), Holt McCallany (Direttore Jaegger Fount), Rachel House (Tellem Bond), Nimrat Kaur (Yanna Seldon), Ben Daniels (Bel Riose) e Dimitri Leonidas (Hober Mallow). Fondazione è prodotta per Apple da Skydance Television e guidata dallo showrunner e produttore esecutivo David S. Goyer, con Alex Graves, David Ellison, Dana Goldberg, Bill Bost, Robin Asimov e Marcy Ross anch’essi produttori esecutivi.

Superman: Legacy, torneranno le iconiche mutande rosse?

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Superman: Legacy, torneranno le iconiche mutande rosse?

Anche se ad alcuni può sembrare una cosa banale, parecchi fan sono ancora molto affezionati alle mutande di Superman! Il dibattito sul fatto se l’Uomo d’Acciaio debba/non debba indossare i suoi classici calzoncini rossi all’esterno del suo costume iconico riaffiora sempre ogni volta che è in lavorazione un nuovo film live-action, e i fan sono curiosi di sapere quale direzione prenderà James Gunn per la prossima iterazione sul grande schermo del leggendario eroe in Superman: Legacy.

Gunn ha twittato un’immagine delle varie interpretazioni del personaggio che abbiamo visto nel corso degli anni in occasione del #SupermanDay, e quando gli è stato chiesto delle mutande, ha risposto con quanto segue:

Sono indeciso. Stiamo realizzando un’incredibile quantità di concept art ora con entrambe le versioni e utilizzeremo la versione che sembra migliore. Per me, gli aspetti più importanti del personaggio vanno oltre le mutande! #SupermanDay”

Christopher Reeve ha indossato le mutande nei film di Richard Donner e Brandon Routh ha seguito l’esempio in Superman Returns. Quindi, nel 2011, la DC Comics ha lanciato il “New 52” e ha introdotto una nuova interpretazione dell’Uomo di domani il cui costume era senza le mutande rosse esterne.

Henry Cavill ha poi abbandonato le mutande per Man of Steel nel 2013 e la maggior parte dei fan sembrava abbastanza contenta del cambiamento, ma c’è ancora chi vorrebbe vedere il leggendario eroe tornare al suo aspetto originale. E voi cosa ne pensate?

Tutto quello che sappiamo su Superman: Legacy

Superman: Legacy non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting è attualmente in corso, con la speranza che venga fatto un annuncio ufficiale al Comic-Con di San Diego di quest’anno. Superman: Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025

Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro. “Superman: Legacy è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentarti la nostra versione di Superman che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”.

Carl’s Date: il trailer del corto Pixar che precederà Elemental

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Carl’s Date: il trailer del corto Pixar che precederà Elemental

Uno dei film più amati della Pixar sta per avere un breve seguito sotto forma di un cortometraggio che sarà proiettato insieme al prossimo film dello studio, Elemental. Carl’s Date, basato su Up del 2009, vedrà Carl (doppiato da Ed Asner) e Dug (Bob Peterson) tornare per affrontare la loro più grande sfida: preparare Carl per il suo primo appuntamento dalla morte della sua defunta moglie Ellie.

Ellie ha avuto un ruolo significativo nel film del 2009; nonostante la sua morte avvenga nell’introduzione del film prima degli eventi principali della storia, la sua presenza può essere percepita per tutto il film mentre Carl continua a lottare con il dolore per la perdita della moglie. La sequenza di apertura di Up, che documenta la relazione della coppia, rimane una delle scene più ricordate e più tristi del film, introducendo temi di amore e dolore che vengono affrontati all’interno del film. Con Carl che stabilisce una nuova famiglia con il cane parlante Dug e il boy scout Russell (Jordan Nagai) alla fine del film, Carl’s Date vedrà il vedovo scontroso ma amabile continuare a scoprire le possibilità della vita.

Gli spettatori raggiungeranno Carl mentre accetta con riluttanza di uscire con un’amica, ma è vero che non ha idea di come funzionino gli appuntamenti di questi tempi. Dug interviene per calmare i nervosismi pre-appuntamento di Carl e offre alcuni consigli collaudati per fare amicizia, peccato sia un cane.

Deadpool 3: Zazie Beetz non riprenderà il ruolo di Domino

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Deadpool 3: Zazie Beetz non riprenderà il ruolo di Domino

Oltre al nostro amato Mercenario Chiacchierone, Deadpool 3 vedrà sullo schermo diversi volti noti del franchise tornare ad aiutare o ostacolare il protagonista. Tuttavia sembra che Domino non sarà tra questi.

Zazie Beetz ha precedentemente lasciato intendere che avrebbe potuto riprendere il suo ruolo di mutante perennemente fortunata, e girava voce che fosse in trattative per tornare poco dopo aver appreso che il Wolverine di Hugh Jackman si sarebbe unito a Wade Wilson (Ryan Reynolds) per il suo debutto nel MCU. Tuttavia, la star di Atlanta ha ora dichiarato chiaramente che non apparirà nel trequel.

Durante un’intervista, Decider ha chiesto a Zazie Beetz cosa pensasse del recente report secondo cui Reynolds non sarebbe stato in grado di improvvisare alcun dialogo durante le riprese del film, a causa dello sciopero WGA in corso. “Beh, in realtà non sono in Deadpool 3, quindi non so cosa stiano facendo [sull’improvvisazione]. Presumo che probabilmente si stiano prendendo una pausa. […] Sono entusiasta di vederlo“, ha risposto Beetz.

Deadpool 3: quello che sappiamo sul film

Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool 3 non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso. Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine di tornare e potenzialmente viaggiare nell’universo principale dell’MCU.

In attesa di ulteriori conferme, sappiamo che Shawn Levy dirigerà Deadpool 3, mentre Rhett Reese e Paul Wernick, che hanno già firmato i primi due film sul Mercenario Chiacchierone, scriveranno la sceneggiatura basandosi sui fumetti creati da Rob Liefeld, confermandosi nella squadra creativa del progetto, dopo che per un breve periodo erano stati sostituiti da Lizzie Molyneux-Loeglin e Wendy Molyneux. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, aveva precedentemente assicurato ai fan che rimarrà un film con rating R, proprio come i primi due film, il che lo renderebbe il primo film dello studio con tale classificazione matura. Deadpool 3 uscirà il 8 novembre 2024.

Il film, oltre a presentare naturalmente Ryan Reynolds di nuovo nei panni di Deadpool, vanterà anche il tanto atteso team-up tra l’irriverente protagonista e Wolverine, con Hugh Jackman che uscirà dal suo pensionamento da supereroe per riprendere il suo ruolo iconico degli X-Men. Anche Emma Corrin e Matthew Macfadyen si sono uniti al cast in ruoli ancora non del tutto resi noti, anche se la Corrin dovrebbe interpretare uno dei villain del film. La pellicola sarà il primo film della serie di film di Deadpool ad essere distribuito dopo l’acquisizione da parte della Disney della 20th Century Fox.

 

Black Panther: Letitia Wright non sa quando rivedremo Shuri

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Black Panther: Letitia Wright non sa quando rivedremo Shuri

Black Panther: Wakanda Forever ha visto Shuri ereditare il ruolo di nuova Pantera Nera del MCU dopo la morte di suo fratello, ma il film è finito in un modo che implicava una sospensione per il personaggio, un destino non troppo chiaro di quello che sarebbe stata la sua rappresentazione nel MCU.

A differenza di T’Challa e di sua madre, la regina Ramonda, Shuri non ha alcun interesse a salire al trono e sembra aver abdicato a favore di M’Baku. Ciò potrebbe lasciare la porta aperta alla possibilità che Black Panther possa diventare un Vendicatore a tempo pieno, anche se sembra che Letitia Wright stia ancora aspettando notizie sul suo futuro.

Parlando con ComicBook.com, all’attrice è stato chiesto se ha ricevuto notizie dai Marvel Studios su cosa accadrà al suo personaggio. “No, non ho ricevuto notizie”, ha ammesso prima di aggiungere, rivolta al giornalista “lo saprò non appena lo saprai anche tu.”

In una conversazione separata con Inverse, Wright ha affermato di essere stata in pausa da quando è stato distribuito l’emozionante sequel di Black Panther, ma ha condiviso un’idea unica su come potrebbe proseguire la storia di Shuri nei film futuri. “In realtà non muore mai, il che è davvero interessante. Ha questi incredibili superpoteri folli ed è un’enciclopedia di informazioni. È un griot volte mille”.

Wright si riferisce alla trama del fumetto “A Nation Under Our Feet” di Ta-Nehisi Coates. In questo, l’eroe è preservato in una stasi chiamata “morte vivente” dopo una battaglia con Namor il Submariner, ma la sua anima trascende a Djalia, il Piano della Memoria Wakandiana. Lì incontra spiriti chiamati “griot” che hanno il compito di preservare la storia della sua nazione e, quando finalmente ritorna nel suo corpo, a Shuri sono stati concessi una nuova serie di poteri che rendono l’eroe forse ancora più potente di T’Challa.

Mentre quella sarebbe una trama certamente strana da affrontare in Black Panther 3, esplorare meglio il lato mistico di Wakanda non sarebbe una brutta idea. Certo, data l’attuale situazione che lo studio si trova ad affrontare con Tenoch Huerta, sembra complicato per Marvel fare progetti che possano coinvolgere anche Namor nella storia del Wakanda.

Barbie: annunciato il world tour di otto città

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Barbie: annunciato il world tour di otto città

Los Angeles, New York, Toronto, Sydney, Seoul, Città del Messico, Londra e Berlino sono le otto tappe del Barbie World Tour, annunciato da Margot Robbie e Ryan Gosling in occasione dell’uscita del film diretto da Greta Gerwig.

Mentre cresce la curiosità intorno a questo insolito progetto e si prosegue con la narrazione della rivalità tra Barbie e Oppenheimer di Christopher Nolan, il fan della bambola Mattel di tutto il mondo ( o quasi) possono cominciare a prenotare il loro posto in prima fila per il film e per avere la possibilità di incontrarne gli interpreti.

Dalla sceneggiatrice/regista candidata all’Oscar Greta Gerwig (“Piccole donne”, “Lady Bird”) arriva Barbie con protagonisti i candidati all’Oscar Margot Robbie (“Bombshell – La voce dello scandalo”, “Tonya”) e Ryan Gosling (“La La Land”, “Half Nelson”) nei panni di Barbie e Ken. Insieme a loro nel cast anche America Ferrera (“End of Watch – Tolleranza zero”, i film “Dragon Trainer”), Kate McKinnon (“Bombshell – La voce dello scandalo”, “Yesterday”), Michael Cera (“Scott Pilgrim vs. the World”, “Juno”), Ariana Greenblatt (“Avengers: Infinity War”, “65 – Fuga dalla Terra”), Issa Rae (“The Photograph – Gli scatti di mia madre”, “Insecure”), Rhea Perlman (“Nei miei sogni”, “Matilda 6 Mitica”) e Will Ferrell (i film “Anchorman”, “Ricky Bobby – La storia di un uomo che sapeva contare fino a uno”).

Fanno parte del cast del film anche Ana Cruz Kayne (“Piccole donne”), Emma Mackey (“Emily”, la serie TV “Sex Education”), Hari Nef (“Assassination Nation”, “Transparent”), Alexandra Shipp (i film “X-Men” ), Kingsley Ben-Adir (“Quella notte a Miami”, “Peaky Blinders”), Simu Liu (“Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli”), Ncuti Gatwa (“Sex Education”), Scott Evans (la serie TV “Grace e Frankie”), Jamie Demetriou (“Crudelia”), Connor Swindells (“Sex Education”, “Emma.”), Sharon Rooney (“Dumbo”, “Jerk”), Nicola Coughlan (“Bridgerton”, “Derry Girls” ), Ritu Arya (“The Umbrella Academy”),  e il premio Oscar Helen Mirren (“The Queen – La Regina”).

Barbie è diretto da Greta Gerwig che ha curato la sceneggiatura del film insieme al candidato all’Oscar Noah Baumbach (“Storia di un matrimonio”, “Il calamaro e la balena”). Basato su ‘Barbie’ di Mattel. I produttori del film sono il candidato all’Oscar, David Heyman (“Storia di un matrimonio”, “Gravity”), Margot Robbie, Tom Ackerley e Robbie Brenner, mentre Michael Sharp, Josey McNamara, Ynon Kreiz, Courtenay Valenti, Toby Emmerich e Cate Adams sono i produttori esecutivi.

Indiana Jones e il Quadrante del Destino: un mistero svelato nella nuova clip

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Mentre si avvicina sempre di più l’uscita di Indiana Jones e il Quadrante del Destino, Lucasfilm offre ai fan del professore archeologo un nuovo sguardo all’interno del film che arriverà al cinema il 28 giugno. Nella clip in questione, il Professor Jones è alle prese con un marchingegno antico del quale svela il funzionamento, insieme a Helena (Phoebe Waller-Bridge).

Indiana Jones e il Quadrante del Destino – leggi la recensione

Insieme a Harrison Ford, il cast di Indiana Jones e il Quadrante del Destino include Phoebe Waller-Bridge (Fleabag), Antonio Banderas (Dolor y gloria), John Rhys-Davies (I predatori dell’arca perduta), Toby Jones (Jurassic World – Il regno distrutto), Boyd Holbrook (Logan – The Wolverine), Ethann Isidore (Mortale) e Mads Mikkelsen (Animali Fantastici – I segreti di Silente). Il film vedrà Indy intento a scoprire un artefatto che può apparentemente riavvolgere e manipolare il tempo, particolarmente ambito da un ex nazista ora scienziato presso la Nasa, dove si sta intanto progettando lo sbarco sulla luna.

Diretto da James Mangold (Le Mans ‘66 – La grande sfidaLogan – The Wolverine) e con una sceneggiatura scritta da Jez Butterworth & John-Henry Butterworth e David Koepp e James Mangold, basata sui personaggi creati da George Lucas e Philip Kaufman, il film è prodotto da Kathleen Kennedy, Frank Marshall e Simon Emanuel, mentre Steven Spielberg e George Lucas sono i produttori esecutivi. La colonna sonora è composta ancora una volta da John Williams, che ha firmato le musiche di ogni avventura di Indiana Jones a partire dall’originale I predatori dell’arca perduta nel 1981.

Rete degli Spettatori promuove l’incontro Cinema e Scuola

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Rete degli Spettatori promuove l’incontro Cinema e Scuola

Si terrà giovedì 15 giugno dalle ore 10 alle ore 14 al cinema Intrastevere di Roma la presentazione dei risultati del lavoro svolto dalla Rete degli Spettatori nell’ambito del Piano nazionale di educazione all’immagine promosso dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. La giornata sarà soprattutto l’occasione di un incontro e dibattito tra tutti coloro che hanno a cuore il cinema e l’audiovisivo come linguaggi della cultura e come arte.

Il progetto della Rete degli Spettatori – realizzato sia nelle aule di 9 scuole sul territorio italiano che con una formazione on-line per i docenti – nasce dall’esigenza di creare alfabetizzazione e pensiero critico intorno al linguaggio cinematografico e audiovisivo, per consentire agli studenti di familiarizzarsi con i processi produttivi e creativi che sottendono le opere audiovisive.

La presentazione di brevi video realizzati con gli studenti farà da cornice al dibattito previsto tra tutti i partecipanti sul senso, le pratiche e le strategie per le attività culturali di base, anche a fronte dei nuovi scenari che si aprono con l’esplosione dell’intelligenza artificiale.

Commenta Valerio Jalongo, regista e docente a capo della Rete degli Spettatori: “Il cinema e l’audiovisivo sono ormai veicoli primari per esperienze culturali, etiche ed estetiche senza le quali non si hanno strumenti per partecipare alla complessità delle nostre comunità democratiche: per questo è fondamentale che la scuola riconosca i giovani come spettatori-creatori di questo linguaggio.  Ma c’è un altro terreno comune tra cinema e scuola: classi e sale cinematografiche, infatti rappresentano spazi reali per una condivisione aperta che può bilanciare quegli spazi virtuali dove la condivisione e il confronto sono assenti o controllati da ignoti algoritmi”.

La Rete degli Spettatori

Nel 2011 nasce la Rete degli Spettatori con l’obiettivo di valorizzare i migliori autori e le loro opere attraverso la promozione, il supporto e la creazione di nuovi canali e nuove modalità distributive, coniugandoli con il sostegno alle sale e con attività di introduzione al linguaggio e alla conoscenza del cinema nelle scuole e non. Nel suo percorso la Rete ha provato a leggere la contemporaneità, tentando di analizzare le tendenze per poter proporre iniziative attuali. Undici anni di attività, in cui la Rete è stata presente nei cinema, nelle scuole, sui social e sulle piattaforme.

La Rete degli Spettatori si prefigge, da più di dieci anni, di dare visibilità a film solitamente esclusi dalle grandi distribuzioni e dalle piattaforme, valorizzando la qualità e la differenziazione delle opere, dando spazio ad artisti indipendenti e ai giovani.

15 giugno ore 10,00 – 14,00 al cinema INTRASTEVERE

RSVP [email protected]

After Work gratis al cinema con Cinefilos.it

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After Work gratis al cinema con Cinefilos.it

Cinefilos.it offre la possibilità di vedere al cinema, gratis, After Work, in nuovo documentario di Erik Gandini, presentato al Biografilm Festival di quest’anno. Il film arriverà il 15 giugno al cinema, distribuito da Fandango.

Ecco le città in cui sarà possibile partecipare alle anteprime:

  • ROMA
    • CINEMA QUATTRO FONTANE
      • Venerdì 16 giugno – 10 biglietti
      • Sabato 17 giugno – 10 biglietti
      • Domenica 18 giugno – 10 biglietti  
  • CINEMA GREENWICH
    • Giovedì 15 giugno – 10 biglietti
    • Venerdì 16 giugno – 10 biglietti
    • Sabato 17 giugno – 10 biglietti
    • Domenica 18 giugno – 10 biglietti
  • CINEMA LUX
    • Giovedì 15 giugno – 10 biglietti
    • Venerdì 16 giugno – 10 biglietti
    • Sabato 17 giugno – 10 biglietti
    • Domenica 18 giugno – 10 biglietti 

 

  • TORINO
    • CINEMA NAZIONALE
      • Giovedì 15 giugno – 10 biglietti
      • Venerdì 16 giugno – 10 biglietti
      • Sabato 17 giugno – 10 biglietti
      • Domenica 18 giugno – 10 biglietti  
  • BOLOGNA
    • CINEMA RIALTO
      • Giovedì 15 giugno – 10 biglietti
      • Venerdì 16 giugno – 10 biglietti
      • Sabato 17 giugno – 10 biglietti
      • Domenica 18 giugno – 10 biglietti 
  • MILANO
    • ANTEO PALAZZO DEL CINEMA
      • Giovedì 15 giugno – 10 biglietti
      • Venerdì 16 giugno – 10 biglietti
      • Sabato 17 giugno – 10 biglietti
      • Domenica 18 giugno – 10 biglietti 
I biglietti saranno validi per qualsiasi spettacolo dal 15 al 18 giugno e potranno essere richiesti, fino ad esaurimento, inviando una email a [email protected] in cui andranno specificati il giorno in cui si intende utilizzare i biglietti e un secondo giorno alternativo nel caso per il giorno prescelto non ci sia più disponibilità di posto.

NB: riceveranno risposta solo gli assegnatari dei biglietti.

Gli orari delle proiezioni andranno consultati direttamente sui siti dei cinema. È di fondamentale importanza che nell’email venga evidenziato che si sta chiedendo l’invito via CINEFILOS. I biglietti potranno essere ritirati direttamente alla cassa dei cinema presentando la email di conferma ricevuta unitamente ad un documento di identità.

Celebrity Hunted – Caccia all’uomo, annunciato il cast della quarta edizione

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Prime Video ha annunciato oggi la quarta stagione e il cast del reality thriller Original italiano, Celebrity Hunted – Caccia all’uomo, che vedrà darsi alla fuga e cercare di non farsi catturare da un team di “cacciatori” otto personaggi di spicco del panorama italiano: l’attore Raoul Bova in coppia con la moglie, l’attrice Rocío Muñoz Morales, la modella e star televisiva Belen Rodriguez in coppia con la sorella, la modella e influencer Cecilia Rodriguez, il rapper Guè e il cantante Ernia, i comici Herbert Ballerina e Brenda Lodigiani.

Dopo il successo delle prime tre stagioni, l’edizione di quest’anno tornerà a regalare al pubblico di Prime Video momenti di spettacolo carichi di suspense e adrenalina, con un pizzico di comicità.

Celebrity Hunted – Caccia all’uomo è un reality thriller che vede un gruppo di celebrità darsi alla fuga in lungo e in largo per l’Italia, nel tentativo di mantenere l’anonimato e preservare la loro libertà per due settimane, con limitate risorse economiche. A dar loro la caccia saranno alcuni tra i più noti analisti e investigatori professionisti, esperti di cyber security, profiler e human tracker. I ‘cacciatori’ potranno utilizzare qualsiasi mezzo legale per rintracciare le celebrità come ad esempio, tracciamenti telefonici, telecamere di video sorveglianza, sistemi di riconoscimento delle targhe e libero accesso alle informazioni utili per la “caccia”.

Ezra Miller alla sua prima apparizione pubblica dopo quasi due anni alla premiere di The Flash

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Ezra Miller ha fatto la sua prima apparizione pubblica dopo quasi due anni sul red carpet della premiere di The Flash a Los Angeles. L’attore ha parlato apertamente delle accuse di cattiva condotta mosse contro di loro e di vari problemi legali, rivolgendosi ai fan presenti all’evento.

Miller, che non è binario e usa they e them come pronomi, ha ringraziato il CEO della Warner Bros. Discovery David Zaslav, i capi del Warner Bros. Film Group Michael De Luca e Pam Abdy e i custodi dei DC Studios James Gunn e Peter Safran per “la grazia, il discernimento e la cura nel contesto della mia vita. E nel portare a compimento questo momento.”

A seguito di una serie di incidenti crescenti, Ezra Miller è stato accusato di furto con scasso nel Vermont nel 2022 dopo che la polizia aveva indagato sul loro coinvolgimento in una rapina in una residenza privata. I loro guai sono iniziati nel 2020 dopo che è emerso un video che ritraeva Miller mentre sembrava soffocare una donna fuori da un bar in Islanda. Non sono state presentate accuse. L’attore è stato anche arrestato due volte alle Hawaii, una volta per condotta disordinata e molestie. Miller non ha contestato una singola accusa di condotta disordinata e ha pagato una multa di $ 500. L’accusa di molestie è stata respinta.

Miller ha ricevuto un benvenuto da rockstar alla premiere di The Flash, presentato dal loro regista Andy Muschietti“Ti amo, maestro”, ha detto Miller al regista. “Penso che tu sia fantastico e penso che il tuo lavoro sia monumentale.”

Lo studio ha annunciato in anticipo che la premiere di Los Angeles sarebbe stata l’unico impegno di Miller legato alla promozione del film. Hanno camminato sul tappeto rosso e non hanno rilasciato dichiarazioni o interviste davanti a telecamere e stampa. Il co-protagonista di The Flash di Miller, Ben Affleck, accompagnato da Jennifer Lopez, si è presentato all’evento, così come Jessica Chastain, che ha lavorato con Muschietti per It – Capitolo Secondo.

The Flash, quello che sappiamo sul film

The Flash uscirà al cinema il 15 giugno 2023 distribuito da Warner Bros Italia. In esso i mondi si incontreranno quando Barry userà i suoi superpoteri per viaggiare indietro nel tempo e cambiare gli eventi del passato. Ma quando il tentativo di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry rimane intrappolato in una realtà in cui il generale Zod è tornato, minacciando distruzione, e senza alcun Supereroe a cui rivolgersi. L’unica speranza per Barry è riuscire a far uscire dalla pensione un Batman decisamente diverso per salvare un kryptoniano imprigionato. In definitiva, per salvare il mondo in cui si trova e tornare al futuro che conosce, l’unica speranza per Barry è ‘correre per la sua vita’. Ma questo estremo sacrificio sarà sufficiente per resettare l’universo?

Fanno parte del cast di The Flash l’attore Ezra Miller nei panni del protagonista, riprendendo dunque il ruolo di Barry Allen da Justice League, ma anche l’astro nascente Sasha Calle nel ruolo di Supergirl, Michael Shannon (“Bullet Train”, “Batman v Superman: Dawn of Justice”), in quelli del Generale Zod, Ron Livingston (“Loudermilk”, “L’evocazione – The Conjuring”), Maribel Verdú (“Elite”, “Y tu mamá también – Anche tua madre”), Kiersey Clemons (“Zack Snyder’s Justice League”, “Sweetheart”), Antje Traue (“King of Ravens”, “L’uomo d’acciaio”) e Michael Keaton (“Spider-Man: Homecoming”, “Batman”), che torna nel costume di Batman dopo oltre 30 anni.

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After Work: recensione del documentario di Erik Gandini

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After Work: recensione del documentario di Erik Gandini

Cosa faremo quando non dovremo più lavorare? Erik Gandini dopo Videocracy porta al cinema il suo ultimo documentario dove mostra le varie sfaccettature dell’etica del lavoro a 360° con dimostrazioni di diretti interessanti provenienti da Kuwait, Italia, Corea del Sud, America. Il fil rouge che accomuna questi stati e i protagonisti è ovviamente il lavoro, nonché centro della nostra società. Lo sguardo di Gandini però cerca di superare il concetto stesso di lavoro, in tutte le sue innumerevoli forme, e di arrivare al fulcro della questione.

Alcuni lavori, soprattutto quelli manuali, potrebbero scomparire nei prossimi quindici anni per essere sostituiti dall’automazione e dall’intelligenza artificiale. Dato che la nostra società si fonda sul lavoro, After Work si chiede cosa sarà delle nostre vite qualora un giorno non dovessimo più lavorare. Il documentario sarà presentato in anteprima italiana l’11 giugno al Biografilm e in sala dal 15 giugno con Fandango.

After Work recensione

After Work, la trama

Un dibattito aberrante e complesso quello sull’etica del lavoro portato da After Work di Erik Gandini. Lo stesso regista, intimamente, si è più volte interrogato sulla genesi di questo lavoro che ha avuto origine da una riflessione personale: il terrore di non vivere a pieno la vita. Ma torniamo indietro al 1980, quando il frontman dei Talking Heads, David Byrne, balla come un forsennato al ritmo di Once In a Lifetime. Contenuto nell’album Remain In Light, nel pezzo – il cui videoclip è esposto al MoMa – Byrne si pone diverse domande esistenziali causa di una crisi di mezza età incombente: “E potresti ritrovarti a vivere in una capanna che ti dà riparo// e potresti ritrovarti nell’altra parte del mondo// e potresti ritrovarti dietro il volante di una enorme automobile//e potresti ritrovarti in una bella casa, con una bella moglie//e potresti chiedere a te stesso: “beh, come sono arrivato a tutto questo?“.

In modi diversi Gandini in After Work porta questa riflessione sul logorio causato da una società dominata dal lavoro, come addirittura alcolizzata. Lo fa con il manager americano che insegna il “sogno americano” quando nel 2018 i lavoratori americano hanno lasciato andare 768 milioni di giorni di ferie non utilizzati. “Sono così occupato, non immagini neanche quanto”, un mantra nella mente di quell’uomo che si agita, muove le mani a tempo di Once In a Lifetime. Se, nel 1980, David Byrne riuscì a riassumere la contemporaneità dell’epoca in modo frenetico e spazzato, Gandini con il suo approccio puramente esistenziale mira a lasciare lo spettatore volutamente in modo provocatorio.

After Work Italia

Il lavoro salva l’anima

L’etica del lavoro in After Work, qualcosa che in passato era considerata una benedizione: solo se lavori avrai la salvezza dell’anima. Questo insegnamento lo ha fatto proprio la Corea del Sud che a oggi possiede un’etica del lavoro “unica”, non in positivo. Lo stato è passato dalla povertà assoluta allo sviluppo informatico. Ma cosa significa tutto questo per i lavoratori? Significa lavorare dalle 7 alle 23, come raccontano i protagonisti, e con questo rinunciare ad avere una vita oltre il lavoro. Questa etica del lavoro ha causato un rischio per la salute e un calo delle nascite, “e potresti chiedere a te stesso: “beh, come sono arrivato a tutto questo?“, sentiamo cantare David Byrne in sottofondo ancora una volta.

Se il lavoro salva l’anima, in Italia viene raccontato il contrario. Il non-lavoro, l’assenza di occupazione che passa dall’iper-ricchezza dell’ereditiera che per tutta la vita non ha lavorato a quello di una buona parte di popolazione denominata NEET, Neither in Employment, Education or Training. Grosso modo il ritratto che viene fatto dell’Italia in After Work è complesso e interessante: come un testimone che si passa da generazione in generazione fino ad arrivare ai più giovani che ricoprono la fascia di NEET, cioè persone che non sono occupate in alcun modo in nessuna attività. Sono dei piccoli ereditieri, che per tutta la vita hanno visto i genitori non fare nulla e che continueranno su questa scia, sena interrompere la linea di successione. Nel frattempo, nella nostra testa risuona ancora Once In a Lifetime del Talking Heads: “È tutto uguale a come è sempre stato…”.

After Work Kuwait

Il lavoro del futuro

Una frase ricca di tutti i significati di cui After Work si fa carico. Che cos’è il lavoro del futuro? Sarà un lavoro divenuto schiavo delle macchine e che non rende più schiave le persone? Non c’è una risposta all’interno del documentario né tanto meno un giudizio. È quello che sta cercando di ipotizzare il Kuwait, parte del documentario che lo stesso Gandini afferma essere stata la più complessa da analizzare. Quella del Kuwait è una situazione che vista con occhi diverse potrebbe apparire paradossale. L’impiego pubblico comporta solo privilegi: gli impiegati vanno in ufficio, possono arrivare con tre ore di ritardo, guardano film e serie durante l’orario di lavoro, eppure però non sono felici. La mancanza di mansioni e di un notevole esubero di personale si ripercuote sulla produttività e sulla condizione dei singoli impiegati a cui non manca nulla, anzi i loro lavori sono ben retribuiti.

Il ritmo di Once In a Lifetime si fa sempre più psichedelico prima di raggiugere l’apice della sua riflessione: “e potresti chiederti://come ne verrò fuori? //e potresti chiederti://dov’è quell’enorme automobile? //e potresti dire a te stesso://questa non è la mia bella casa! //e potresti dire a te stesso://questa non è la mia bella moglie!”. Invece, Erik Gandini conclude il suo After Work lasciandoci pensierosi sulla sedia della sala in assoluto silenzio.

Demolition – Amare e vivere: trama, cast e curiosità sul film

Demolition – Amare e vivere: trama, cast e curiosità sul film

Autore di celebri film come The Young Victoria, Dallas Buyers Club e delle serie Big Little Lies e Sharp Objects, il regista canadese Jean-Marc Vallée ha nel 2015 portato quello che, ad ora, è il suo ultimo lungometraggio per il cinema. Si tratta di Demolition – Amare e vivere, incentrato sulla necessità di decostruire e far ripartire da zero la propria vita in seguito ad una profonda crisi. Ancora una volta dunque l’interiorità dei personaggi torna a farla padrone nel cinema del regista, capace come pochi di dar voce a figure tanto comuni quanto speciali. Tra morte e rinascita, tra dolore e gioia, si snoda dunque un film di rara sensibilità.

Nato a partire da una sceneggiatura originale di Bryan Sipe, il film va così a toccare una serie di temi universali, comuni in ogni essere umano. Girato prevalentemente a New York, DemolitionAmare e vivere si è avvalso di un cast di grandi attori, ognuno di loro pronto a dar vita alle tante emozioni e sofferenze dei personaggi protagonisti. Nonostante tali premesse, il film è passato particolarmente in sordina rispetto agli altri titoli del regista. A fronte di un budget di un budget di 10 milioni di dollari è arrivato ad incassarne solo 4 a livello internazionale.

Si tratta allora di un film che, pur con i suoi difetti, merita di essere riscoperto poiché in grado di parlare in modo genuino di tematiche estremamente importanti. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Demolition – Amare e vivere: la trama del film

Il film racconta la storia di Davis Mitchell, un banchiere di successo di New York e campione di investimenti a Waal Street, che non riesce a superare la tragica morte della moglie. La donna è morta in un incidente d’auto e, nonostante Davis provi in ogni modo a cercare di accettare l’accaduto, il lutto continua a creare una voragine dentro di lui. Quando deve scrivere un reclamo a una società di distributori automatici, Davis si ritrova a inviare al servizio clienti dell’azienda una serie di lettere, nelle quali riflette sul suo matrimonio fallimentare e arriva a fare delle confessioni molto personali.

Le missive di Davis attirano l’attenzione di Karen, responsabile del servizio clienti, che instaura un forte legame con il vedovo. A partire da qui nasce presto una frequentazione tra di loro. Davis si aggrappa a Karen e a suo figlio, facendone le sue ancore di salvezza, e inizia a ricostruire la sua vita, demolendo letteralmente tutto ciò che apparteneva alla sua precedente relazione. Sarà proprio durante lo smantellamento della sua vecchia casa che l’uomo scoprirà un segreto, che sua moglie gli ha tenuto nascosto e che lo porterà a nuove riflessioni sul suo matrimonio e sui suoi sentimenti.

Demolition - Amare e vivere cast

Demolition – Amare e vivere: il cast del film

Per interpretare il ruolo del protagonista il regista ha scelto l’attore Jake Gyllenhaal, celebre per film come Donnie Darko, I segreti di Brokeback Mountain e Nightcrawler. Indicato come uno degli interpreti migliori della sua generazione, questi ha raccontato di aver riscontrato diverse difficoltà nell’assumere i panni di David Mitchell. In particolare, Gyllenhaal ha dovuto lavorare in sottrazione, nascondendo le emozioni che il protagonista reprime e dando vita ad un forte sentimento di apatia. Proprio seguendo questo ha poi costruito il carattere del personaggio e il suo stare al mondo. L’attore si è poi sottoposto a scene richiedenti una buona forza fisica, come quelle in cui era chiamato a distruggere la propria casa. Attività per la quale si è completamente lasciato andare al puro divertimento.

Accanto a lui, nei panni di Karen, vi è invece l’attrice Naomi Watts, nota per film come 21 grammi, King Kong e The Impossible. Informata del progetto, la Watts decise di leggere quanto prima la sceneggiatura del film, rendendo poi noto il suo interesse per il personaggio e per la possibilità di lavorare con Vallée. L’attrice Heather Lind è Julia Eastwood, la defunta moglie di David, mentre Polly Draper è la sorella Margot. Vi è poi il premio Oscar Chris Cooper, noto per il film Il ladro di orchidee, che interpreta qui Phil Eastwood, padre di Julia e Margot. Il giovane Judah Lewis, infine, è presente nei panni del figlio di Karen, Chris. Questi è poi divenuto ulteriormente celebre grazie ai film La babysitter e Qualcuno salvi il Natale.

Demolition – Amare e vivere: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Demolition – Amare e vivere grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple TV, Rai Play e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 12 giugno alle ore 21:15 sul canale Cielo.

Fonte: IMDb

In fondo al cuore: tutto quello che c’è da sapere sul film con Michelle Pfeiffer

Ci sono storie che spingono i propri personaggi – e di conseguenza anche gli spettatori – a rivalutare la propria vita e il modo in cui la si porta avanti. Molto spesso ciò avviene in conseguenza ad eventi particolarmente forti da un punto di vista emotivo, tanto nel bene quanto nel male. Un affascinante esempio di ciò è In fondo al cuore, il dramma diretto nel 1999 dal regista Ulu Grosbard. In esso si racconta infatti di un rapimento, ma non è questo il cuore del film, bensì il processo che i personaggi saranno chiamati a compiere per poter riprendere il controllo delle proprie vite. Distante da ciò che ci si aspetterebbe da un racconto con queste premesse, il film si concentra dunque sul mondo interiore dei personaggi.

Prende così forma una toccante storia dove la madre protagonista si afferma come una protagonista tanto dotata di fragilità quanto di forza d’animo. Apprezzato proprio per le interpretazioni che lo arricchiscono, In fondo al cuore è stato uno dei film più popolari del suo anno e ancora oggi a distanza di tempo si dimostra essere un’opera capace di comunicare sincere emozioni e riflessioni ai propri spettatori. Prima di intraprendere una sua visione, però, ecco quello che c’è da sapere sulla sua trama, sul cast di attori e sulla genesi e il significato del film. In ultimo, si indicherà anche dove poterlo comodamente vedere in streaming.

La trama e il cast di In fondo al cuore

Protagonista del film è Beth Cappadora, felicemente sposata e madre di tre figli, che decide di recarsi con tutta la prole nella vicina Chicago per partecipare ad una delle consuete feste di ritrovo degli ex compagni di liceo. In un momento di distrazione, tuttavia, Ben, il figlio più piccolo tre anni, scompare. A niente servono le ricerche subito predisposte dalla polizia: di lui nessuna traccia. Beth torna a casa, ma la vita, ormai, non può più essere la stessa, oppressa da un crescente senso di colpa. Nove anni dopo, tuttavia, si imbatte in un bambino che dice di chiamarsi Sam ma nel quale Beth crede di riconoscere il figlio scomparso. Avrà così nuovamente inizio la sua ricerca della verità, per scoprire cosa è realmente accaduto.

Ad interpretare Beth Cappadora vi è l’attrice Michelle Pfeiffer, ampiamente elogiata per la sua struggente interpretazione. Il marito di lei, Pat, è invece interpretato dall’attore Treat Williams, recentemente visto nella serie Chesapeake Shores. Per il ruolo di Ben, invece, Michael McElroy per quando il personaggio ha 3 anni e Ryan Merriman per quando ne ha 12. Cory Buck è invece Vincent, il figlio maggiore, all’età di 7 anni, mentre all’età di 16 è interpretato da Jonathan Jackson. Alexa Vega è invece Kerry, l’ultima dei tre figli. John Kapelos interpreta George, padre adottivo di Sam/Ben. Infine, Whoopy Goldberg interpreta la detective Candace Bliss, un ruolo per cui si era inizialmente pensato ad Oprah Winfrey.

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Tratto dall’omonimo libro, In fondo al cuore è una storia vera?

L’idea di affidare il ruolo della detective Candace Bliss alla celebre Oprah Winfrey era motiva dal fatto che proprio quest’ultima aveva selezionato The Deep End of the Ocean come primo libro per il suo Oprah’s Book Club nel 1996. Proprio a seguito di quello speciale televisivo, durante il quale la conduttrice ha dialogato con la scrittrice Jacquelyne Mitchard, il romanzo ha ottenuto una grandissima popolarità, cosa che ha portato alla realizzazione dell’adattamento cinematografico interpretato dalla Pfeiffer. Quella raccontata dalla Mitchard non è però una storia direttamente basata su un preciso evento reale, per quanto di casi simili ne siano stati registrati molti nel corso del tempo.

L’interesse primario della scrittrice era quello di costruire una storia incentrata sul tema dell’emancipazione delle donne. Beth, infatti, si risveglia dalla sua depressione durata nove anni per discutere con Pat su come affrontare la doppia identità etnica e familiare di Ben. Una volta che Beth trova Ben, trova anche la propria forza interiore e discute con Pat sui termini a cui Ben deve obbedire per integrarsi nella famiglia. Pat vuole però che Ben abbandoni quello che pensava fosse il suo nome, l’identità etnica e suo padre, mentre Beth vuole che suo figlio sia felice e sente che costringere Ben ad abbandonare gli ultimi nove anni della sua vita lo allontanerà da loro sia fisicamente che emotivamente.

Vincent vede invece la presenza di Ben come un simbolo della propria colpa per aver permesso il rapimento del fratello minore, nonché un simbolo della rabbia che ha accumulato negli ultimi nove anni vivendo con genitori troppo presi dal loro dolore. Sua sorella minore sembra la più equilibrata dei bambini, ma questo perché era troppo giovane per ricordare Ben. Nel corso della storia, dunque, Beth si trova ad uscire dal proprio stato e a dover lottare per riprendere il proprio posto all’interno del nucleo famigliare, facendo sentire la propria voce sulle scelte più cruciali che come famiglia saranno costretti a dover prendere. Da questo punto di vista, dunque, il focus è interamente rivolto al percorso compiuto da Beth.

In fondo al cuore, il finale alternativo

Del film era inizialmente stato girato un finale diverso, che però è stato accolto malamente dal pubblico di prova, che lo ha ritenuto troppo cupo e ambiguo. In esso, infatti, molti conflitti rimangono irrisolti: Pat ha ancora problemi ad amare i suoi figli e le ferite emotive tra Ben e Vincent sono tutt’altro che rimarginate e richideranno anni prima di potersi rimarginare. Nonostante questo fosse il finale originale del libro, per non parlare del finale preferito dalla protagonista Michelle Pfeiffer, lo studio di produzione, la Columbia Pictures, ha dunque optato per un lieto fine più convenzionale. Ampie riscritture e nuove riprese dovute a tale necessità hanno causato il ritardo del film dall’uscita prevista per l’autunno 1998 alla primavera del 1999.

Il trailer di In fondo al cuore e come vedere il film in streaming su Netflix

È possibile fruire di In fondo al cuore unicamente grazie alla sua presenza nel catologo di Netflix, dove attualmente è al 1° posto della Top 10 dei film più visti sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.

Fonte: IMDb

The Time Machine: libro, trama e cast del film con Guy Pearce

The Time Machine: libro, trama e cast del film con Guy Pearce

Da sempre l’idea del viaggio nel tempo affascina l’essere umano. La possibilità di vedere contesti distanti nel passato o nel futuro è qualcosa di cui tutti vorrebbero poter fare esperienza almeno una volta. Ad oggi, tale possibilità, seppur non concreta, è data in particolare da mezzi come la letteratura e il cinema. Le opere a riguardo sono innumerevoli, ognuna con le proprie particolarità e leggi fisiche. Molti dei film presenti si rifanno in particolare agli scritti di autori di fantascienza quali H. G. Wells e Isaac Asimov, e ciò vale anche per il film del 2002 The Time Machine, diretto da Simon Wells.

Il regista, che è proprio il bisnipote del celebre scrittore, decise infatti di ispirarsi all’omonimo romanzo del 1895 per il suo nuovo film. Wells è noto in particolare per i suoi lavori nell’animazione, da Chi ha incastrato Roger Rabbit a Kung Fu Panda, ma aveva già lavorato con i viaggi nel tempo grazie ai film di Ritorno al futuro, per cui era stato consulente. Affascinato da tale concetto, decise così di portare nuovamente al cinema il romanzo del lontano parente, che era già stato adatto in film nel 1960 con L’uomo che visse nel futuro.

Naturalmente Wells e lo sceneggiatore John Logan tennero da conto le novità introdotte nel genere nel corso dei decenni, riadattando il racconto con nuovi elementi e dettagli. Così facendo rese la storia e il film ancor più avvincenti e il viaggio nel tempo si mostrò di nuovo in tutto il suo fascino. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Time Machine: la trama del film

Il film si apre sul finire dell’Ottocento, ed ha per protagonista Alexander Hartdegen, giovane e brillante professore universitario di ingegneria da sempre affascinato dal concetto dei viaggi nel tempo, che lui ritiene possibili. Spinto dalla volontà quasi maniacale di superare il ristretto modo di pensare dei suoi tempi, egli è costantemente impegnato nella realizzazione di una vera e propria macchina del tempo funzionante. Il suo desiderio diventa però un’ossessione quando una rapina finita male lo priva per sempre della sua promessa sposa Emma. Per lui tornare indietro nel tempo diventa dunque l’unico modo per poter riparare all’accaduto e riabbracciare la sua amata.

Dopo anni di isolamento, Alexander riesce infine a dar vita ad una vera macchina del tempo funzionante. Con suo rammarico, però, si rende conto di non poter modificare ciò che è stato. La sola cosa che gli rimane da fare è dunque quella di viaggiare nel futuro, nel disperato tentativo di comprendere il motivo per cui non ha potuto salvare la sua Emma. Giunto nell’anno 802.701, egli si ritrova però di fronte ad un mondo post-apocalittico, dove il pacifico popolo degli Eloi e quello dei selvaggi Morlock sono in guerra tra loro. Ad Alexander spetterà ora un compito quanto mai importante, da cui dipenderà il destino dell’umanità.

The Time Machine cast

The Time Machine: il cast del film

Protagonista del film, nei panni di Alexander Hartdegen, vi è l’attore Guy Pearce, anche noto per film come L.A. Confidential e Memento. Egli accettò da subito con molto entusiasmo il ruolo poiché, come da lui dichiarato, era da tempo alla ricerca di un personaggio che gli permettesse di prendersi meno sul serio. Pearce si dedicò poi moltissimo alla costruzione caratteriale del proprio personaggio, cercando di far trasparire tutta la sua frustrazione e le sue passioni umane. L’attore inoltre si allenò al fine di poter eseguire quanti più stunt possibili, dimostrando una grande preparazione fisica. Gli fu tuttavia impedito di praticare quelli giudicati più pericolosi, divieto che lo fece innervosire non poco.

Nel film è poi presente l’attrice Samantha Mumba nei panni di Mara, una donna appartenente agli Eloi e che aiuterà Alexander nella sua missione. Orlando Jones compare invece nel ruolo di Vox 114, un intelligenza artificiale olografica che permetterà ad Alexander di orientarsi nel futuro. Mark Addy è invece David Philby, amico e collega del protagonista, mentre Sienna Guillory è Emma, la promessa sposa di Alexander. Vi sono poi Omero Mumba nei panni del fratello minore di Mara, Kalen, e Phyllida Law nel ruolo di Mrs. Watchit, domestica nel presente di Alexander. Infine, il premio Oscar Jeremy Irons interpreta Über-Morlock, leader della selvaggia specie e principale antagonista del film.

Il trailer di The Time Machine e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. The Time Machine è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 12 giugno alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb

Spellbound: prima foto del film d’animazione Apple TV+

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Spellbound: prima foto del film d’animazione Apple TV+

È stata rilasciata una nuova immagine del film d’animazione Spellbound ed è inoltre stata annunciata un’aggiunta al cast per questa fiaba musical di Apple Original Films e Skydance Animation che arriverà su Apple TV+ nel 2024. Al cast stellare che comprende Rachel Zegler, il candidato all’Oscar John Lithgow, Jennifer Lewis, Nathan Lane, i premi Oscar Javier Bardem e Nicole Kidman si è aggiunto Titus Burgess (“Schmigadoon”).

Spellbound è un film originale Apple di Skydance Animation e sarà presentato in anteprima mondiale su Apple TV+ nel 2024. È una fiaba musicale e racconta di un terribile incantesimo che ha trasformato un re e una regina in mostri, lasciando la loro figlia, la principessa Ellian (doppiata da Rachel Ziegler), a gestire il regno da sola.

Diretto da Vicky Jenson, che ha vinto il primo premio Oscar per un film d’animazione per “Shrek“, con le voci prestate da un cast stellare guidato da Rachel Zegler (che ha recentemente recitato in “West Side Story“), il candidato all’Oscar John Lithgow, Jennifer Lewis e Nathan Lane, i premi Oscar Nicole Kidman e Javier Bardem e Titus Burgess (già visto nella serie di successo di “Schmigadoon”) che si unirà al cast di “Spellbound” prima della presentazione ad Annecy.

Oltre all’eccezionale cast di voci, il film presenta una colonna sonora originale e canzoni originali dell’otto volte premio Oscar Alan Menken (“La sirenetta”, “La bella e la bestia”, “Aladdin”, “Pocahontas”), con testi del candidato all’Oscar Glenn Slater (“Rapunzel”). Spellbound è scritto da Lauren Hynek & Elizabeth Martin (“Mulan“) e Linda Woolverton (“La bella e la bestia”, “Il re leone”) e il film è prodotto da John Lasseter, David Ellison, Dana Goldberg e Bruce Anderson per l’animazione Skydance. La regista di Spellbound Vicky Jenson e il Head of Story Brian Pimental presenteranno il panel “Work in Progress” martedì 13 giugno all’Annecy Film Festival.

Apple TV+ ha annunciato la serie Carême

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Apple TV+ ha annunciato la serie Carême

Apple TV+ ha annunciato una nuova serie francese in otto episodi, Carême, sull’emozionante storia del primo celebrity chef del mondo, Antonin Carême, che dalle sue umili origini parigine ha raggiunto l’apice della celebrità culinaria nell’Europa di Napoleone.  Sognava di diventare lo chef più famoso del mondo, e il suo talento e le sue ambizioni attirarono l’attenzione di politici famosi e potenti, che lo usarono come spia per la Francia. Il vincitore del César Benjamin Voisin (“Illusioni perdute“, “Estate ’85”) interpreta Carême, il candidato al César Jérémie Renier (“My Way”, “Saint Laurent”) interpreta il genio politico Charles-Maurice de Talleyrand-Périgord e la vincitrice del César Lyna Khoudri (“Papicha”, “November”) interpreta Henriette, l’amante di Carême nonché minaccia più pericolosa.

Antonin Carême è un orfano benedetto da un talento quasi divino, che sogna solo una cosa: diventare lo chef più famoso del mondo e rendere nobile una nuova arte, la “Gastronomia”. L’ambizione di Carême attira l’attenzione dell’uomo più machiavellico del suo tempo, Charles-Maurice de Talleyrand-Périgord, che ha elevato la politica francese a un’arte raffinata. Talleyrand irretisce Carême, che potrebbe diventare un grande chef… ma deve prima diventare una spia per la Francia. Basato su una storia vera, “Carême” ci porta attraverso la dura e misera realtà delle cucine del XIX secolo giustapposte alla magnifica opulenza delle dimore e dei sofisticati aristocratici che servono, dove la manipolazione regna sovrana. Determinato a sfuggire alla povertà e realizzare il suo sogno, Carême può scegliere la vendetta oppure può avere tutto – donne, ricchezza, fama – ma a quale prezzo? Il suo amore, la sua anima, la sua vita?

La serie è ispirata al libro “Cooking for Kings: The Life of Antonin Carême – The First Celebrity Chef”, del pluripremiato storico e attore Ian Kelly (“The King’s Man – Le origini”). Creato da Kelly e dallo sceneggiatore Davide Serino (“The Bad Guy”, “M. Il figlio del secolo”, “Esterno Notte”), l’acclamato regista Martin Bourboulon (“I tre moschettieri: D’Artagnan”, “Eiffel”) è il regista principale. “Carême” è prodotto da Vanessa van Zuylen con VVZ Production e Dominique Farrugia con Shine Fiction di Banijay per Apple TV+.

È morto a 68 anni il regista e attore toscano Francesco Nuti

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È morto a 68 anni il regista e attore toscano Francesco Nuti

Si è spento all’età di 68 anni il regista e attore toscano Francesco Nuti, da tempo malato. Lo rende noto la figlia Ginevra, sua tutrice legale dal 2017, assieme ai familiari che ringraziano di cuore il personale sanitario e tutti coloro che hanno avuto in cura l’attore nel lungo periodo della malattia, in particolare il personale di Villa Verde di Roma, dove era ricoverato. Nuti, come noto, era stato costretto al ritiro a seguito di un incidente verificatosi il 3 settembre del 2006, quando cadendo violentemente dalle scale della propria abitazione sbatté la testa entrando in coma. Ne uscirà il 24 novembre di quello stesso anno, ma non sarà mai più lo stesso, reso incapace di movimenti autonomi e di parlare.

Si interruppé così la sua carriera di popolare regista e attore, che negli anni Ottanta lo aveva reso una delle personalità dello spettacolo più celebri del panorama italiano. Con film come Io, Chiara e lo scuro (1982), Casablanca, Casablanca (1985), Tutta colpa del Paradiso (1985), Stregati (1986) e Donne con le gonne (1991). Nello stesso periodo si dedica anche alla musica, partecipando nel 1988 al Festival di Sanremo con la canzone Sarà per te, in seguito incisa anche da Mina, e, duettando con Mietta, col brano Lasciamoci respirare, composto dal cantautore Biagio Antonacci ed inciso poi nel 1992.

Negli anni Novanta visse invece una fase discendente, con film meno fortunati come OcchioPinocchio (1994), Il signor Quindicipalle (1998) e Caruso, zero in condotta (2001). Il suo ultimo film è invece Concorso di colpa (2005), per il quale ricopre il solo ruolo di attore. Seguono anni difficili, caratterizzati dalla depressione, dall’incidente e dalla riabilitazione, che tuttavia non sarà sufficiente per riprendere le attività nel mondo del cinema. Il regista e attore lascia dunque in eredità alcune delle più brillanti commedie italiane del suo tempo, dove con grande sensibilità e sagacia esplorava varie tematiche, tra cui in particolare i rapporti tra uomini e donne.

Netflix annuncia Vasco Rossi – Il Supervissuto

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Netflix annuncia Vasco Rossi – Il Supervissuto

Dopo l’anteprima di ieri in occasione della tappa del concerto VASCO LIVE a Bologna, Netflix annuncia Vasco Rossi – Il Supervissuto. Nel teaser trailer un assaggio della nuova docu-serie, in 5 episodi, che fornirà un accesso senza precedenti alla rockstar più amata d’Italia: Vasco Rossi.

Vasco Rossi – Il Supervissuto è stata girata, in gran parte, durante i due anni di pandemia, un momento di inaspettata pausa dai soliti, innumerevoli impegni della rockstar, un’occasione unica per trovare il tempo di guardarsi indietro e ripercorrere i momenti più importanti della sua carriera e della sua vita.

La serie segue Vasco nei luoghi più importanti per lui, da Zocca, sua città natale, a Los Angeles e, attraverso interviste, materiali d’archivio e testimonianze di chi lo ha accompagnato in questi anni, ripercorre la sua e le molte storie che stanno dietro alle sue indimenticabili canzoni.

Scritta da Igor Artibani e Guglielmo Ariè, insieme a Pepsy Romanoff, anche regista della docuserie, Vasco Rossi – Il Supervissuto è prodotta da Solaris Media di Guglielmo Ariè e Azzurra Ariè in collaborazione con la casa di produzione Except di Maurizio Vassallo e Pepsy Romanoff.

Box office Italia: Transformers sorpassa La sirenetta

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Box office Italia: Transformers sorpassa La sirenetta

Il fine settimana appena concluso ha portato delle sale grandi cambiamenti, con nuove uscite e pellicole presenti nei cinema da mesi che abbandonano la scena. Trasformers – il risveglio conquista il primo posto in classifica, dopo la sua uscita il sette giugno scorso. Si tratta del settimo film della serie Trasformers, sequel di Bubblebee e secondo prequel della saga. Con €278.370 incassati nel solo weekend, arriva ad un totale di €1.134.581.

Continua a mantenere un certo numero di presenze anche La sirenetta, live action del noto cartone Disney, guadagnando €264.852, al netto di più di dieci milioni di euro di incassi totali dalla sua uscita il 24 maggio.

Al terzo posto nel box office abbiamo Spider-Man: Across the Spider-Verse, secondo capitolo della serie di film con il noto supereroe Marvel come protagonista. Gli incassi del fine settimana arrivano a €250.852, su un totale di più di quattro milioni di euro di incassi totali dal suo arrivo nelle sale l’uno giugno.

Box office: il resto della classifica

Al quarto e quinto posto ritroviamo rispettivamente Fast X, decimo film della saga Fast and Furious con Vin Diesel e Jason Momoa, con un incasso di €75.164 nel solo weekend ed oltre 11 milioni di euro in totale, e Rapito, pellicola italiana di impronta storica diretta da Marco Bellocchio, il quale incassa €48.631 nel fine settimana e poco più di un milione di euro in totale.

Il sesto e settimo film per incassi nello scorso weekend sono due new entry, approdate nei cinema l’otto giugno. Il sesto è Blu e Flippy- amici per le pinne, cartone animato che racconta l’amicizia tra un bambino ed un delfino, il quale guadagna nel fine settimana €33.944 a fronte di €79.145 totali. Il settimo è Mindcage- mente criminale, un thriller poliziesco che ha incassato €31.541 a fronte di un totale di €100.363.

All’ottavo posto abbiamo The Boogeyman, horror adattamento cinematografico del racconto Il baubau di Stephen King, con un incasso di €29.560. Il nono e decimo film per incassi sono  rispettivamente Denti da Squalo, arrivato l’otto giugno al cinema, con un incasso del fine settimana di € 25.904, e Guardiani della Galassia Vol.3, film Marvel al cinema dal 3 maggio, che incassa soli €17.316, al netto però di un guadagno totale di quasi undici milioni!

Venom 3: rivelato il periodo in cui il film uscirà al cinema

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Venom 3: rivelato il periodo in cui il film uscirà al cinema

Un nuovo aggiornamento sul film Venom 3 è stato diffuso, offrendo una prima anticipazione sul periodo per cui la Sony Pictures starebbe pianificando di rilasciare al cinema il prossimo terzo film solista di Venom. Dopo aver ricevuto il via libera nell’aprile 2022, Venom 3 sta infatti facendo progressi costanti verso la sua uscita nelle sale, con Kelly Marcel che dirigerà la pellicola dopo aver scritto i primi due film della serie. La star Tom Hardy ha anche recentemente rivelato di essere profondamente impegnato nella preparazione e nella pre-produzione del sequel simbiotico, lasciando molti fan a chiedersi quanto tempo ci vorrà prima che Eddie Brock e la sua controparte aliena tornino in azione.

Variety ha ora rivelato che Sony Pictures sta pianificando l’uscita di Venom 3, il terzo film della trilogia simbiotica Sony con Tom Hardy, per un’uscita in sala nell’ottobre 2024. La nuova arrivata del franchise di Venom Juno Temple, che si unisce al cast dopo la sua partecipazione alle tre stagioni su Ted Lasso di Apple TV+, ha infatti rivelato che le riprese inizieranno “molto, molto presto” e che ne è “entusiasta“. Ciò avviene dopo che un rapporto di un insider aveva rilevato che le riprese si sarebbero svolte in Inghilterra da giugno a settembre, sebbene non vi sia ancora una data di inizio confermata.

A Tom Hardy e Juno Temple si unisce anche Chiwetel Ejiofor, che ha anche la sua esperienza con la Marvel dopo aver interpretato il barone Mordo nell’MCU. Molti si chiedono cosa avrà in serbo Venom 3 per l’attore. Venom 3, in ogni caso, dovrebbe continuare in gran parte la storia dell’Eddie Brock di Hardy, che sta ancora lottando per lavorare a fianco del simbionte, ormai diventato un punto fermo della sua vita. Dopo la conclusione di Venom: La furia di Carnage, il secondo film della trilogia attualmente incompleta, Eddie è stato brevemente trascinato nel multiverso per un cameo in Spider-Man: No Way Home, venendo però riportato alla sua realtà durante una delle scene post-credits, lasciando però una traccia del simbionte in quell’universo.

Star Wars: Idris Elba potrebbe interpretare un villain nel film su Rey

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Durante la Star Wars Celebration svoltasi all’inizio di quest’anno, abbiamo appreso che Daisy Ridley riprenderà il suo ruolo di Rey per un film di Star Wars ancora senza titolo, diretto dalla regista Sharmeen Obaid-Chinoy, che sarà ambientato quindici anni dopo gli eventi di L’ascesa di Skywalker. I dettagli sono stati pochi e rari da allora, ma ora potremmo sapere quale attore è in linea – o almeno viene corteggiato dallo studios di produzione – per interpretare l’antagonista del film. Secondo l’affidabile insider @MyTimeToShineHello, la star di Thor: Ragnarök e Luther Idris Elba sarebbe in lizza per un ruolo da villain.

Non è chiaro se questo significhi che è effettivamente in trattativa o sia solo la persona a cui la Lucasfilm è interessata per tale ruolo. Elba ha fatto parte di diversi importanti franchise, tra cui l’MCU e Star Trek, nel corso degli anni, quindi probabilmente era solo una questione di tempo prima che venisse preso in considerazione per fare un viaggio nella Galassia Lontana Lontana. La storia del film, come anticipato, è ancora per lo più nascosta, ma sappiamo che Rey sarà una potente maestra Jedi che gestisce una sua accademia di addestramento.

La presidente della Lucasfilm Kathleen Kennedy ha descritto la linea temporale in cui si svolge il film come l’era del “Nuovo Ordine Jedi“. Come noto, anche altri due film di Star Wars sono stati confermati durante la Celebration, con il produttore esecutivo di The Mandalorian Dave Filoni che dirigerà una storia ambientata nella timeline della Nuova Republica e che servirà come culmine dei vari show Disney+. Mentre il progetto del regista James Mangold (Logan, Indiana Jones e il Quadrante del Destino) sembra racconterà la storia del primo Jedi che abbia mai esercitato la Forza. Per quanto riguarda il film con Rey, non resta che aspettare per scoprire se davvero Idris Elba assumerà o meno tale ruolo.

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The Flash: il regista Andy Muschietti spiega perché ha contattato Zack Snyder

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Sebbene siano coinvolte linee temporali alternative, The Flash è tecnicamente ambientato nell’universo DC stabilito dai film di Zack Snyder, e il regista Andy Muschietti ha recentemente confermato che il suo film “onora” ciò che è accaduto fino ad ora nel DC Extended Universe costruito da Snyder. “Mi piacerebbe che Zack guardasse questo film. Penso che abbiamo onorato la parte del film che ha creato in termini di personaggi e caratterizzazioni. E cast. Quindi, penso che gli piacerebbe“, ha spiegato il regista.

Non è noto se Snyder abbia già visto il film o meno, ma Muchietti ha ora rivelato di aver contattato il regista della Justice League per rassicurarlo che The Flash rispetterà in pieno il mondo che ha contribuito a creare. “Ho parlato con Zack“, racconta ora Muschietti a Total Film. “Ma non era per parlare di tecnica o narrativa o altro. Volevo solo allungare la mano e dire: ‘Ehi.’ Perché non ci siamo mai incontrati prima, e volevo solo dirgli che avremmo rispettato le cose che ha fatto prima“. “L’uomo d’acciaio ovviamente è fondamentale per questo film perché la grande minaccia di Zod sulla Terra è una grande svolta in questa storia”, aggiunge poi Muschiett.

Ed è qualcosa che la maggior parte dei fan della DC conosce molto bene, ed è una delle grandi cose che possono formare la narrazione di questo film“, ha concluso Muschietti. Anche se può sembrare difficile da credere visto quanto tempo è passato e il recente riavvio del DC Universe, molti fan sperano ancora di vedere lo “SnyderVerse” ripristinato in una qualche forma. Mentre le possibilità che ciò accada sono ormai praticamente inesistenti, The Flash lascia (in qualche modo) la porta aperta per altre storie ambientate nell’era precedente.

The Flash, quello che sappiamo sul film

The Flash uscirà al cinema il 15 giugno 2023 distribuito da Warner Bros Italia. In esso i mondi si incontreranno quando Barry userà i suoi superpoteri per viaggiare indietro nel tempo e cambiare gli eventi del passato. Ma quando il tentativo di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry rimane intrappolato in una realtà in cui il generale Zod è tornato, minacciando distruzione, e senza alcun Supereroe a cui rivolgersi. L’unica speranza per Barry è riuscire a far uscire dalla pensione un Batman decisamente diverso per salvare un kryptoniano imprigionato. In definitiva, per salvare il mondo in cui si trova e tornare al futuro che conosce, l’unica speranza per Barry è ‘correre per la sua vita’. Ma questo estremo sacrificio sarà sufficiente per resettare l’universo?

Fanno parte del cast di The Flash l’attore Ezra Miller nei panni del protagonista, riprendendo dunque il ruolo di Barry Allen da Justice League, ma anche l’astro nascente Sasha Calle nel ruolo di Supergirl, Michael Shannon (“Bullet Train”, “Batman v Superman: Dawn of Justice”), in quelli del Generale Zod, Ron Livingston (“Loudermilk”, “L’evocazione – The Conjuring”), Maribel Verdú (“Elite”, “Y tu mamá también – Anche tua madre”), Kiersey Clemons (“Zack Snyder’s Justice League”, “Sweetheart”), Antje Traue (“King of Ravens”, “L’uomo d’acciaio”) e Michael Keaton (“Spider-Man: Homecoming”, “Batman”), che torna nel costume di Batman dopo oltre 30 anni.

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Captain America: Brave New World, rivelato il ruolo della superstar WWE Seth Rollins

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La superstar della WWE Seth Rollins è stata vista per la prima volta sul set di Captain America: Brave New World il mese scorso, e all’epoca si è ipotizzato che potesse essere tra gli attori che interpretano i membri della malvagia Serpent Society. Un insider affidabile ora sembra aver confermato la cosa, rivelando (tramite TheRingReport.com) che Rollins assumerà il ruolo di Cobra. Si dice anche che il wrestler professionista abbia terminato le riprese dopo aver perso un paio di settimane di Monday Night RAW, suggerendo inoltre che il film stesso potrebbe essere vicino alla conclusione (il che spiegherebbe il recente post sui social media di Anthony Mackie).

Ci sono stati un paio di Cobra nell’Universo Marvel, anche se immaginiamo che Rollins potrebbe interpretare una fusione dell’originale, Klaus Voorhees, e suo nipote Piet Voorhees. Mentre il primo ha guidato il gruppo per un certo periodo, quel ruolo dovrebbe andare a Diamondback, quindi i Marvel Studios probabilmente prenderanno in prestito di più dalla seconda versione del personaggio. Questi è un mercenario che ha acquisito le sue capacità sovrumane dopo essere stato iniettato con lo stesso veleno irradiato che ha trasformato suo zio.

Captain America: Brave New World, quello che sappiamo sul film

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreta la cattiva Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora, Captain America: Brave New World è indicato come uno dei titoli più importanti della Fase 5.

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Spider-Man: Across the Spider-Verse, la timeline di Gwen Stacy

Spider-Man: Across the Spider-Verse, la timeline di Gwen Stacy

Spider-Man: Across the Spider-Verse esplora ulteriormente la timeline di Gwen Stacy, partendo da ancor prima degli eventi del primo film fino ad arrivare alla fine del sequel. È interessante notare che il secondo film si apre proprio con il personaggio di Gwen, esplorando maggiormente gli elementi accennati dal suo predecessore. Di conseguenza, alcune scene di Spider-Man: Across the Spider-Verse si svolgono prima del primo film e potrebbero confondere chi non ha molta familiarità con quel capitolo.

Mentre i fan più accaniti di Spider-Man: Un nuovo universo seguiranno la timeline di Gwen con relativa facilità, il complesso arco caratteriale che il personaggio attraversa deriva da momenti vissuti prima, durante e dopo il primo film. Detto questo, ecco spiegato ogni punto della linea temporale di Gwen dall’inizio di Spider-Man: Un nuovo universo alla fine di Spider-Man: Across the Spider-Verse.

Gwen Stacy acquisisce i poteri e diventa Spider-Woman

Across the Spider-Verse definisce i poteri di Gwen. Come è consuetudine per le varianti di Spider-Man provenienti da altri universi, i poteri di Gwen derivano da un ragno radioattivo. Nel suo universo, le sono stati conferiti i poteri di Peter Parker, che era il suo migliore amico. Gwen vive come la Spider-Woman di quell’universo, aiutando a combattere il crimine e riuscendo a mantenere una relazione con Peter, zia May e suo padre, il capitano di polizia George Stacy. Tutto questo avviene prima di Spider-Man: Un nuovo universo, con un evento traumatico nella vita di Gwen che porta a quel film e al suo sequel.

Peter Parker diventa Lizard e viene ucciso da Gwen Stacy

Sebbene Spider-Man: Un nuovo universo abbia rivelato che Gwen ha perso Peter Parker nel suo universo, il film non rivela con precisione come ciò sia avvenuto. Come nel caso di Miles che perde lo zio e delle innumerevoli varianti di Peter Parker che perdono lo zio Ben, la perdita di Peter da parte di Gwen è stata uno dei catalizzatori della sua trasformazione in Spider-Woman. In Spider-Man: Across the Spider-Verse, tuttavia, la morte di Peter nell’universo di Gwen viene messa a fuoco nell’atto iniziale del film.

Nell’universo di Gwen, Peter diventa inavvertitamente Lizard, un celebre cattivo dell’Uomo Ragno dei fumetti e il primo di molti Easter eggs di Spider-Man: Across the Spider-Verse. Partendo dalle buone intenzioni di voler aiutare e diventare speciale, Peter si trasforma nel cattivo, perdendo se stesso nel processo. Peter, nei panni di Lizard, attacca la scuola di Gwen durante il ballo di fine anno, costringendo Spider-Woman ad affrontarlo. Dopo un breve combattimento, Gwen uccide Lizard schiacciandolo con dei detriti. Il cattivo si trasforma nuovamente in Peter Parker, permettendo a Gwen di rendersi conto di essere inconsapevolmente responsabile della morte di Peter.

George Stacy ricerca Spider-Woman

Spider-Man Spider-Man: Un Nuovo UniversoMentre Gwen tiene Peter tra le braccia, piangendo la morte del suo migliore amico, George Stacy entra nella scuola. Il capitano vede Spider-Woman sopra il cadavere di Peter e presume che sia lei la responsabile della sua morte. Anche se in un certo senso è vero, Gwen non intendeva uccidere Peter perché non sapeva che fosse Lizard. In ogni caso, George Stacy tenta di arrestare Spider-Woman, che fugge, riflettendo sull’opportunità di rivelare al padre la sua vera identità.

Questo dà il via a una caccia all’uomo in tutta la città per trovare Spider-Woman, che continua per mesi dopo la morte di Peter. In effetti, Gwen è ancora ricercata all’inizio di Spider-Man: Across the Spider-Verse, il che significa che la caccia a Spider-Woman per volere di George Stacy è in atto da oltre un anno. Pochi mesi dopo la morte di Peter, Gwen viene involontariamente trasferita nell’universo di Miles, dando il via agli eventi di Spider-Man: Un nuovo universo.

Gwen viaggia nell’universo di Miles Morales

Spider-Man-Across-the-Spider-Verse-miles-morales-gwen-stacySpider-Man: Un nuovo universo spiega come Gwen, Peter B. Parker, Penni Parker, Peter Porker e il Peter Parker di Spider-Man Noir siano stati trasferiti nell’universo di Miles. Dopo che il Peter Parker che Miles conosceva è entrato in contatto con il super-collisore di Kingpin, il suo DNA di Spider-Man ha trascinato questo gruppo di Spider-People nell’universo suo e di Miles, compresa Gwen Stacy. Questo avviene in un tempo imprecisato dopo la morte di Peter nell’universo di Gwen, il che significa che la caccia all’uomo di George Stacy era ancora in corso al momento della scomparsa di Gwen.

Gli eventi di Spider-Man: Un nuovo universo si susseguono e Gwen stringe amicizia con Miles per la prima volta dopo la morte di Peter. Dopo la fine di Un nuovo universo, Gwen viene rispedita nel suo e la vediamo triste dopo aver perso non solo Peter, ma anche Miles e gli altri nuovi amici che aveva trovato durante il primo film. Il tutto è aggravato dalle continue ricerche di suo padre, inconsapevole che Spider-Woman sia sua figlia Gwen.

Gwen Stacy viene catturata dalla polizia e rivela la sua identità al padre

Poiché Spider-Man: Un nuovo universo conferma che Miles è stato Spider-Man per un anno e quattro mesi, è lecito supporre che questo sia il tempo che Gwen trascorre nel suo universo dopo il primo film. Continua a bilanciare la sua vita con il padre, il suo dolore per Peter e Miles e la lotta al crimine come Spider-Woman. All’inizio del primo atto di Spider-Man: Across the Spider-Verse, Gwen combatte una variante rinascimentale dell’Avvoltoio, provocando un nuovo conflitto con il padre.

Dopo aver messo alle strette Gwen, George le spara un colpo di avvertimento e le dice di alzare le mani. Gwen, rendendosi conto di non riuscire a comunicare con il padre come Spider-Woman, si toglie la maschera e gli rivela la sua vera identità. Gwen supplica il padre, insistendo sul fatto che non ha ucciso Peter Parker consapevolmente, prima che George tenti di arrestarla con apprensione. Fortunatamente per Gwen, l’incontro con Jessica Drew/Spider-Woman e Miguel O’Hara/Spider-Man 2099 le permette di sfuggire al giudizio del padre.

Gwen si unisce alla Spider-Society

Ascoltando le suppliche di Gwen al padre, Jessica Drew prova simpatia per Gwen. Implora Miguel di prendere in considerazione l’idea di permettere a Gwen di unirsi alla Spider-Society, un gruppo di Spider-People provenienti da tutto il multiverso e dediti a proteggere la sua stessa esistenza. Alla fine Miguel accetta, permettendo a Gwen di partire con il duo ed evitare l’arresto da parte del padre. Questo dà il via alla vera e propria trama di Spider-Man: Across the Spider-Verse, con Gwen che lavora come principiante alla Spider-Society per mesi.

Anche se molte delle avventure di Gwen subito dopo l’ingresso nella Spider-Society non vengono mostrate, Spider-Man: Across the Spider-Verse la vede riunirsi con Miles dopo essere stata inviata nel suo universo per tenere sotto controllo La Macchia. Questo costringe Gwen a fare i conti con se stessa, con i suoi rapporti con il padre e con Miles e, proprio come l’arco narrativo di Miles, a scoprire cosa significhi veramente essere una Spider-Woman di fronte all’opposizione della Spider-Society. Non è chiaro come si risolveranno questi archi narrativi, ma visto che Spider-Man: Beyond the Spider-Verse uscirà nel 2024, Spider-Man: Across the Spider-Verse prepara magistralmente il gran finale sia per Miles che per Gwen Stacy.

L’attore di Black Panther: Wakanda Forever Tenoch Huerta è stato accusato di violenza sessuale

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L’attore del film Black Panther: Wakanda Forever, Tenoch Huerta, interprete di Namor, è stato accusato di essere un violento predatore sessuale dalla musicista e attivista Maria Elena Rios in una serie di post sui social media. In questi la Rios è partita spiegando la sua rottura con l’organizzazione Poder Prieto, un gruppo antirazzista in Messico, e la sua rabbia per il fatto che il gruppo avrebbe pubblicato un podcast che la coinvolgeva sul loro sito Web dopo che si era separata dal gruppo (e poi non l’aveva pagata per questo).

Quando il gruppo ha poi contestato l’account di Rios (sostenendo di non avere alcun coinvolgimento con la produzione del podcast e di avere semplicemente pubblicato un collegamento ad esso sul suo sito Web), la Rios li ha poi accusati di proteggere Huerta, scrivendo che “quando ho lasciato il loro gruppo ho chiarito loro che proteggono il violento predatore sessuale Tenoch Huerta“. Ma chi è la Rios? Si tratta di una rinomata sassofonista in Messico, diventata più nota per il suo attivismo dopo che un ex fidanzato ha assunto due uomini nel 2019 per gettarle dell’acido in faccia. Grazie al suo lavoro di attivista ha così iniziato ad associarsi con Poder Prieto.

La Rios ha dunque ora scritto sui propri social “è molto difficile parlare dell’abuso emotivo e dell’abuso di potere di un predatore sessuale come Tenoch Huera, che è amato nel mondo per aver interpretato un personaggio cinematografico. Affascinante in apparenza, il grande tratto distintivo di un narcisista più una buona dose di vittimizzazione“. Ha anche dato alcune risposte generali alle domande che le persone le avevano rivolto, “‘E perché non hai denunciato?’ Dicono quelli che vivono in un paese maschilista, dove la giustizia è irraggiungibile, dove quasi ti ammazzano e ancora non ti credono o la giustizia arriva. E no, non voglio essere famosa, e no, non voglio soldi perché so lavorare“. Al momento, Huerta non ha ancora risposto pubblicamente alle affermazioni della Rios.

Fonte: CBR

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Elizabeth Olsen ammette di non sentire la mancanza del ruolo di Scarlet Witch

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Dopo il film Doctor Strange nel Multiverso della Follia, Elizabeth Olsen è attualmente in una fase di pausa dall’universo cinematografico Marvel e la cosa sembra non dispiacerle affatto. Durante una conversazione della serie “Actors on Actors” di Variety, la Olsen è infatti stata molto onesta sul fatto di non sentire la mancanza dei suoi giorni come Scarlet Witch. “Sono passati quasi 10 anni da quando la interpreto. E ho adorato farlo. Penso che il motivo per cui non chiamo Kevin Feige ogni giorno con nuove idee sia perché sono davvero orgogliosa di ciò che siamo riusciti a fare. Penso che “WandaVision” sia stata un’opportunità davvero sorprendente“.

La Olsen ha poi aggiunto: “Se qualcuno mi dicesse che sono stato licenziata dai Marvel Studios, mi sentirei comunque orgogliosa di ciò che abbiamo realizzato. E ora sto davvero solo cercando di capire come trovare altri film e personaggi in modo che la mia carriera diventi meno incentrata sulla Marvel“. L’attrice dunque, al momento, non ha idea di quando o se tornerà nell’universo cinematografico Marvel nei panni di Wanda Maximoff/Scarlet Witch, un personaggio che interpreta dal 2015 in “Avengers: Age of Ultron“. Wanda è stata vista l’ultima volta, come già accennato, nel film 2022 in “Doctor Strange nel Multiverso della Follia“.

In quel film si era affermata come la villain di turno, dopo essere stata corrotta dal libro di stregoneria, il Darkhold, ed essere stata consumata dal suo desiderio di riabbracciare i figli. Alla fine del film, presa consapevolezza dei propri errori, si lascia schiacciare da un edificio in fase di crollo. Non ci sono prove del fatto che sia effettivamente morta, specialmente considerando i suoi immensi poteri, ma per ora non sembrano esserci piani per il suo ritorno. Kevin Feige ha però anticipato che ci sono ancora molte storie legate al personaggio da raccontare e che è dunque estramamente probabile che lo si vedrà tornare in scena, se la Olsen lo vorrà.

Hunger Games, Jennifer Lawrence si dice “totalmente disponibile a interpretare di nuovo Katniss”

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Jennifer Lawrence è pronta a interpretare di nuovo la ragazza in fiamme. La vincitrice dell’Oscar afferma di essere disposta a tornare al franchise di Hunger Games dopo essere diventata un nome familiare proprio per il suo ruolo di Katniss nei quattro film. “Oh, mio Dio – totalmente!” ha affermato la Lawrence, durante un’intervista con Variety, alla domanda se sarebbe stata interessata o meno a riprendere il ruolo. “Se mai Katniss potesse tornare nella mia vita, ci starei al 100 percento.

Come noto, infatti, la saga è pronta a proseguire con un film prequel di prossima uscita dal titolo Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del serpente, interpretato da Viola Davis, Rachel Zegler, Tom Blyth, Peter Dinklage, Jason Schwartzman e Hunter Schafer. Il film racconta l’ascesa al potere di Coriolanus Snow per diventare presidente di Panem e l’uscita nelle sale è prevista per il 17 novembre. Se il film dovesse avere successo e dovessero essere realizzati anche ulteriori film, non è da escludere che Katniss possa tornare in scena, facendosì così perfetto anello di congiunzione tra i film prequel e la saga originale.

In attesa di scoprire se ciò accadrà in futuro, la Lawrence ha comunque un nuovo film in arrivo, la commedia irriverente Fidanzata in affitto. Al cinema dal 21 giugno, questa vede la Lawrence nei panni di un’autista di Uber di 32 anni che, rimasta senza auto, viene assunta da una coppia benestante (Matthew Broderick e Laura Benanti) per frequentare il loro figlio di 19 anni (Andrew Barth Feldman) e aiutarlo a uscire dal suo guscio prima che inizi a frequentare l’università. In cambio otterrà l’auto che le occorre, ma naturalmente il compito si rivelerà più difficile del previsto.

Il gladiatore 2: un incidente sul set ha causato numerosi feriti

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Il gladiatore 2: un incidente sul set ha causato numerosi feriti

Si è verificato un incidente sul set del film Il gladiatore 2 che ha causato diversi feriti tra i presenti sul set. Secondo Variety, sei membri della crew hanno dovuto ricevere trattamenti medici, mentre altri quattro sono stati ricoverati in ospedale. In una dichiarazione, un portavoce della Paramount Pictures ha sottolineato che in ogni caso nessuno ha “subito ferite mortali“, dopo che una sequenza di acrobazie non è andata a buon fine. La dichiarazione continua poi con: “I team di sicurezza e servizi medici completi in loco sono stati in grado di agire rapidamente in modo che coloro che sono stati colpiti ricevessero immediatamente le cure necessarie“, prima di promettere che “sono tutti in condizioni stabili e continuano a ricevere le cure“.

Tutti i membri dell’equipaggio colpiti dalla cosa sarebbero stati curati per ustioni, secondo un individuo a conoscenza della produzione. Altri due membri dell’equipaggio sono invece stati curati localmente e poi dimessi. L’incidente, sempre secondo tale fonte, è avvenuto verso la fine della giornata di riprese. Nessun membro del cast è invece rimasto coinvolto  nella cosa. Il portavoce della Paramount ha aggiunto: “Il benessere del cast e della troupe è della massima importanza per noi e abbiamo rigorose procedure di salute e sicurezza in tutte le nostre produzioni. Continueremo a monitorare la situazione e a prendere tutte le precauzioni necessarie mentre riprendiamo la produzione”.

Il gladiatore 2, tutto quello che sappiamo sul film

Come ormai noto, un sequel di Il gladiatore (attualmente noto solo come Il gladiatore 2) è a tutti gli effetti in lavorazione, con Ridley Scott che torna alla regia del film che vedrà protagonista Paul Mescal nei panni di Lucius, ma anche il ritorno di Connie Nielsen nei panni di Lucilla e Djimon Hounsou in quelli di Juba. Vi sono però anche gli ingressi del premio Oscar Denzel Washington, la star di The Mandalorian Pedro Pascal e l’attore di Stranger Things Joseph Quinn. Fred Hechinger ricopre invece il ruolo dell’imperatore Gela, ottenuto dopo che Barry Keoghan ha dovuto rinunciarvi per via di altri impegni. Fanno poi parte del cast anche la star di Moon Knight, May Calamawy e Derek Jacobi, che riprenderà il ruolo di Gracchus dal primo film.

Al momento non sono noti dettagli sulla trama, ma è possibile immaginare che tra Lucius, il figlio dell’amante di Massimo, Lucilla, e Geta possa generarsi uno scontro al pari di quello tra Massimo e Commodo visto nel primo film. Non resta dunque che attendere che le riprese di Il gladiatore 2 abbiano inizio, così da poter ricevere maggiori dettagli a riguardo come anche le prime foto in costume dei protagonisti. Ricordiamo che Russell Crowe non sembra essere coinvolto in alcun modo nel progetto, specialmente alla luce del fatto che il suo Massimo moriva al termine del primo film. Ad ora, questo sequel è atteso in sala per il 2024.