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Lightyear – La vera storia di Buzz al cinema dal 15 Giugno

Lightyear - La vera storia di Buzz trailer

Lightyear – La vera storia di Buzz, il lungometraggio originale Disney e Pixar che segue il leggendario Space Ranger in un’avventura intergalattica, arriverà il 15 giugno nelle sale italiane. La nuova avventura d’azione racconta le origini di Buzz Lightyear, l’eroe che ha ispirato il giocattolo di Toy Story.

Lightyear – La vera storia di Buzz è diretto da Angus MacLane, regista vincitore dell’Annie Award e animatore veterano di Pixar che ha co-diretto Alla Ricerca di Dory del 2016, ed è prodotto da Galyn Susman (il corto Toy Story: Tutto un altro mondo).

Il premiato compositore Michael Giacchino, che ha firmato le musiche di The Batman e Spider-Man: No Way Home, comporrà la colonna sonora di Lightyear – La vera storia di Buzz. Giacchino ha un rapporto di lunga data con Pixar: ha vinto un Oscar, un Golden Globe e un GRAMMY per la colonna sonora originale di Up. Inoltre, la sua filmografia Pixar include, tra gli altri, Gli Incredibili – Una “normale” famiglia di supereroi, Ratatouille, Cars 2, Inside Out, Coco e Gli Incredibili 2.

 
 

Granchio Nero: recensione del film Netflix

granchio nero

Adam Berg debutta alla regia con un film Netflix apocalittico che però parla della realtà attuale (virus e guerra) e del suo paese (la Svezia). Granchio Nero è il racconto crudo di un conflitto combattuto da soldati improvvisati: uomini e donne strappati alla propria vita e resi guerrieri per ordini inopponibili. Il punto di vista è quello di una madre (Noomi Rapace) e le parole d’ordine a cui la donna risponde sono speranza e resilienza.

La trama di Granchio Nero

Edh (Noomi Rapace) e la figlia sono in giro in macchina nella propria città svedese. Tutto sembra normale. Improvvisamente, spari e rombi di aerei invadono i loro spazi: le due vivono in un pese in guerra. La bambina viene rapita dai soldati.

Stacco. Lo scenario è ora chiaramente bellico: Edh si trova su un treno insieme ad altre persone armate. Viene fatta scendere: è stata chiamata dal governo per svolgere una missione tanto insolita quanto disperata, l’operazione Granchio Nero. Insieme ad altri soldati, Edh deve portare in salvo una serie di capsule preziose per il paese e necessarie per vincere la guerra. La difficoltà della missione è nel percorso che devono compiere i soldati: devono attraversare un territorio completamente ghiacciato, pattinando per migliaia di chilometri lungo il confine con il nemico. Nell’instabilità generale della situazione – la guerra, il ghiaccio, la disperazione, l’unica cosa che dà forza a Edh è la speranza di riabbracciare la figlia.

La Svezia: fredda, grigia, desolata

Ciò che fa da sfondo a Granchio Nero è la Svezia. Nel film, i luoghi freddi, innevati, ghiacciati e bui si uniscono allo scenario bellico, post-apocalittico e desolato. Vestiti sgualciti, armi, divise militari, morti per strada, vagabondi, profughi. Ghiaccio, neve, boschi scuri. Tutto è terribilmente grigio e sgualcito.

Il film possiede le tipiche tinte desaturate dei film nord-europei. In questo caso, i colori non solo esprimono uno stile registico, ma si abbinano anche bene al tema trattato nel film. Luoghi, temi e colori a tratti paragonabili a quelli di Dunkirk di Christopher Nolan.

granchio-neroRaccontare la guerra nel 2022, guardando al futuro e parlando di donne

Al centro di Granchio Nero – del film come della missione – c’è Edh. Adam Berg racconta di una madre, privata della figlia e della sua femminilità e costretta a combattere per una causa in cui nemmeno crede. L’attrice è Noomi Rapace, volto già visto in film come Sherlock Holmes – Gioco di Ombre, Prometheus di Ridley Scott e Passion di Brian De Palma. I tratti e le espressioni dell’interprete sono essenziali per rendere il suo personaggio quella figura materna indurita dal conflitto: Edh vuole soltanto riabbracciare la figlia, ma per poterlo fare deve agire in modo tutt’altro che materno.

La forza del lungometraggio risiede anche nel tentativo di attualizzare il tema della guerra: per quanto possa sembrare un film fantascientifico e post-apocalittico, Granchio Nero mostra una plausibile risposta ad una domanda altrettanto plausibile: cosa succederebbe se, oggi, scoppiasse una guerra in Europa?

Un film terribilmente attuale

Granchio Nero, visto oggi, spaventa. Il tema bellico in un paese, la Svezia, agli occhi di tutti visto come pacifico e benestante è attualissimo e si aggiunge all’altra grande preoccupazione del nostro tempo: un virus distruttivo. In questo caso, il virus è visto come un’arma, uno strumento estremamente potente per vincere la guerra. Il film riflette su temi moralmente non indifferenti e pone domande sostanziose allo spettatore: è peggio un conflitto combattuto corpo a corpo o una pandemia? Un virus può avere lo stesso effetto di un’arma atomica?

Il discorso al centro del film è forte: quali scenari può assumere una guerra oggi, dopo Hiroshima e Nagasaki, dopo Wuhan, dopo (o durante?) una pandemia globale? Il regista Adam Berg coglie ed esprime una preoccupazione vivamente sentita dalla società occidentale, che vive nel benessere ma che si sente sul filo del rasoio. Le premesse fantascientifiche, i luoghi post-apocalittici e la disumanità di Granchio Nero sfondano lo schermo e arrivano dritti allo stomaco dello spettatore, oggi forse particolarmente sensibile ai temi trattati dal regista.

 
 

Film Marvel 2022: tutti i titoli in uscita quest’anno!

film marvel 2022

Il 2021 è stato un anno molto insolito per i film Marvel, tuttavia sappiamo che i prossimi mesi saranno pieni di sorprese e di aspettative e che non mancheranno, quest’anno, importanti Film Marvel 2022.

Dopo qualche esperimento per qualcuno rischioso, come Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli e alcuni passi decisamente “sicuri” come invece è stato Spider-Man: No Way Home, ci aspetta un anno interessante di film che, come ormai sappiamo, raccolgono le conseguenze di quello che è accaduto fino a questo momento nel MCU. Ma cosa aspettarsi dai Film Marvel 2022?

Quali supereroi Marvel torneranno al cinema?

Trai più attesi Film Marvel 2022, c’è sicuramente il ritorno di Doctor Strange, che dopo aver combinato qualche pasticcio in No Way Home, ci accompagna nel Multiverso della Follia, e non sarà solo, visto che con lui ci sarà anche Wanda, reduce dall’impresa di Westview, insieme a qualche altro personaggio che magari non ci aspettiamo di vedere.

Non solo, Thor, Black Panther, Spider-Man animato sono coloro che torneranno sul grande schermo e che ingrossano le fila dei Film Marvel 2022, e tra questi ci saranno anche dei volti nuovissimi, come quello di Jared Leto, che ha prestato le sue fattezze a Morbius, il vampiro vivente, e che esordirà sul grande schermo a marzo, una vera e propria novità, trai Film Marvel 2022.

Tutti i film Marvel in uscita al cinema e su piattaforma nel 2022

Morbius

Morbius-MarvelÈ dal 10 luglio 2020 che aspettiamo l’uscita di Morbius ma la Sony continua a posticipare l’arrivo in sala del film. In ogni caso, sembra che il 2022 sia l’anno giusto per la pellicola di Daniel Espinosa. Finalmente scopriremo come queso film Marvel della Sony si collega agli altri e se attribuisce valore all’MCU.

Morbius vede Jared Leto nel ruolo di Michael Morbius, un biochimico affetto da una rara malattia del sangue che, nel tentativo di curarsi, si infetta inavvertitamente. Il protagonista acquisisce così una sorta di vampirismo che gli garantisce abilità sovrumane.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia

Doctor-strange-in-the-multiverse-of-madness-MarvelCollegato direttamente a Spider-Man: No Way Home, Loki e WandavisionDoctor Strange nel Multiverso della Follia di Sam Raimi è atteso per il 2022.

Nel film, il Dottor Strange di Benedict Cumberbatch chiede l’aiuto a Wong (Benedict Wong) e Wanda Maximoff (Elizabeth Olsen) per correggere l’errore che è stato commesso durante No Way Home e chiudere definitivamente la porta del Multiverso.

Sembra che Doctor Strange nel Multiverso della Follia porterà la magia dell’Universo Cinematografico Marvel ad un livello completamente nuovo: basta vedere l’incredibile trailer del film o le scene post-credit di No Way Home.

Thor: Love and Thunder

thor-love-and-thunder-marvelTaika Waititi torna a dirigere un film per l’Universo Cinematografico Marvel. Dopo Thor: Ragnarok del 2017, nel 2022 il regista porta in sala il sequel, Thor: Love and Thunder.

L’entusiasmo per la quarta pellicola della saga di Thor è alto e arriva anche da parte del cast. Tra gli attori ci sarà ancora Chris Hemsworth come Dio del Tuono e Tessa Thompson come Valchiria, già amati dai fan di Thor: Ragnarok. Torna anche Natalie Portman: non si vedeva l’attrice nel mondo Marvel dal 2013. Portman riprende il suo ruolo di Jane Foster.

Spider-Man: Across the Spider-Verse (Part One)

Marvel-spider-man-across-the-spider-verse-part-one-bannerSony e Warner Bros. presentano un nuovo film della saga dell’Uomo Ragno, Spider-Man: Across the Spider-Verse (Part One). Dopo Spider-Man – Un nuovo universo, premiato agli Oscar come Miglior film d’animazione, Miles Morales torna come protagonista per un nuovo capitolo sul Ragnoverso.

L’avventura vedrà l’amichevole supereroe di quartiere attraverserare il Multiverso per unire le forze con Gwen Stacy e un nuovo team di Spider-People e affrontare un criminale più potente di qualsiasi altro fino ad ora incontrato.

Spider-Man: Across the Spider-Verse è un capitolo così maestoso che è stato diviso in due film. La prima parte arriverà a fine 2022, mentre la seconda seguirà nel 2023. Finora i membri confermati del cast sono Shameik Moore che torna a doppiare Miles Morales, Hailee Steinfeld come Gwen Stacy, e, sorprendentemente – Oscar Isaac che sarà la voce di Spider-Man 2099!

Black Panther: Wakanda Forever

black-panther-wakanda-forever-marvelÈ stata una produzione complicata quella di Black Panther: Wakanda Forever. Non solo per i problemi tecnici, ma anche per la pandemia e per il terribile colpo dato dalla prematura scomparsa di Chadwick Boseman. Finalmente però, sembra che il film sia giunto al termine e sia pronto ad uscire nelle sale per il 2022.

Il produttore esecutivo Nate Moore ha chiarito che T’Challa non sarà visto nell’Universo MCU 616, scelta che omaggia e rispetta l’ultima, grande e amata performance di Chadwick Boseman come Re del Wakanda.

A chi andrà il mantello della Pantera Nera, resta per ora un mistero. Forse anche per questo motivo, il film Marvel è in cima alla Top Ten Fandango dei film più attesi del 2022. 

 
 

Halo: da domani in streaming NOW e on demand su Sky

Halo serie tv 2022

Halo, l’attesissima serie originale Paramount+, in Italia sarà disponibile da domani, 24 marzo in streaming su NOW e on demand su Sky (in versione originale sottotitolata), mentre lunedì 28 marzo parte su Sky Atlantic la messa in onda della versione in italiano.

Ambientata nell’universo narrativo creato per la prima volta nel 2001 con il lancio del primo “Halo” per Xbox, la serie mette in scena un epico conflitto del 26° secolo tra l’umanità e una minaccia aliena nota come Covenant.

La serie vede come protagonisti Pablo Schreiber (“American Gods”) nel ruolo del super soldato Master Chief; Natascha McElhone (“Californication”, “Hotel Portofino”, “Designated Survivor”) nei panni della dottoressa Halsey, brillante, tormentata e imperscrutabile creatrice dei super soldati Spartan; e Jen Taylor (serie di videogiochi “Halo”, RWBY) nei panni di Cortana, l’IA più avanzata nella storia umana e potenzialmente la chiave per la sopravvivenza della razza umana.

Nel cast anche Bokeem Woodbine (“Fargo”), Shabana Azmi (“Fire”), Natasha Culzac (“The Witcher”), Olive Grey (“Half Moon Investigations”), Yerin Ha (“Reef Break”), Bentley Kalu (“Avengers: Age of Ultron”), Kate Kennedy (“Catastrophe”), Charlie Murphy (“Peaky Blinders”) e Danny Sapani (“Penny Dreadful”). Si uniscono al cast nei panni di personaggi originali della serie anche Ryan McParland (“6Degrees”), Burn Gorman (“The Expanse”) e Fiona O’Shaughnessy (“Nina Forever”).

Halo è uno dei videogiochi più di successo di sempre ed è diventato un fenomeno di intrattenimento globale, con all’attivo più di 82 milioni di copie vendute in tutto il mondo e più di 6 miliardi di dollari di fatturato complessivo.

La serie è stata già rinnovata per una seconda stagione prima ancora del debutto della prima. Halo è prodotta da SHOWTIME® in associazione con 343 Industries, assieme alla Amblin Television di Steven Spielberg. Produttore esecutivo è Steven Kane, assieme a Steven Spielberg, Darryl Frank e Justin Falvey per Amblin Television in collaborazione con 343 Industries, il regista Otto Bathurst e Toby Leslie per One Big Picture, e Kyle Killen e Scott Pennington per Chapter Eleven. Kiki Wolfkill, Frank O’Connor e Bonnie Ross sono i produttori esecutivi lato 343 Industries. La distribuzione internazionale della serie è affidata a Paramount Global Distribution Group.

 
 

10 film in cui è il cattivo ad avere ragione

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Non è detto che un cattivo non sappia ragionare: spesso nei film d’avventura e di supereroi, un nemico subdolo e geniale è ciò che rende il conflitto avvincente. Ci sono cattivi che hanno come unica forza la malvagità, mentre altri piacciono perché possiedono un movente valido agli occhi dello spettatore. C’è chi ha buone intenzioni, ma usa i mezzi sbagliati per soddisfarle e c’è chi ha un progetto sensato ma agisce in modo perverso. Ecco la lista dei film in cui il cattivo è comprensibile e, in una certa misura, ha delle motivazioni valide per comportarsi in modo spregevole.

1Una pazza giornata di vacanza

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Una pazza giornata di vacanza è un film degli anni Ottanta ma per la trama resta un classico potente ancora oggi. Nel film, il preside Rooney vuole solo che i suoi studenti vadano a scuola, il suo problema più grande è che Ferris sta saltando la lezione.

Ed Rooney è uno dei cattivi più leggeri di questa lista, ed è molto più caricaturale di altri. In ogni caso, per il contesto in cui è inserito, Rooney si conferma un personaggio cattivo, seppur mosso da ottime intenzioni.

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Chi sono i Vendicatori in attività dopo Avengers: Endgame?

Avengers: Endgame MCU

Lo snap di Thanos ha sterminato metà della vita dell’universo, riducendo anche drasticamente il numero di supereroi che proteggevano la Terra. Anche se gli eroi sopravvissuti sono riusciti alla fine a sistemare le cose, hanno dovuto pagare un prezzo terribile. Sia Vedova Nera che Iron Man si sono sacrificati per sconfiggere Thanos, mentre Steve Rogers ha deciso di rivendicare una vita dal sapore alla “e vissero per sempre felici e contenti” viaggiando indietro nel tempo per stare con la sua amata Peggy Carter. Altri sembrano essersi nascosti, tra cui Wanda Maximoff diventata Scarlet Witch, mentre non ci sono state notizie riguardo alla versione bianca di Visione. Thor ha lasciato la Terra con i Guardiani della Galassia, e anche Captain Marvel sembra essere tornata tra le stelle.

I titoli di punta della Fase 4 come The Falcon and the Winter Soldier e Hawkeye mostrano che alcuni eroi stanno ancora lavorando per combattere il crimine e la malvagità, ma viene da chiedersi chi ancora possa essere effettivamente considerato Vendicatore. Ecco quindi tutti i supereroi confermati della Fase 4 del MCU che stanno ancora operando sulla Terra dopo Avengers: Endgame – dimostrando quanto sia vulnerabile il pianeta in questo momento.

1Un team Marvel di Avengers tutto al femminile

Ultimo ma assolutamente non meno importante, c’è anche il potenziale per un team di Avengers tutto al femminile da formare nella Fase 5 del MCU, forse la A-Force dei fumetti Marvel che è stata in qualche modo introdotta in Endgame. Data la presunta importanza di Captain Marvel nel plasmare il futuro del MCU, si potrebbe far largo una lunga lista di eroine in grado di impostare la rotta per una squadra di Vendicatori tutta al femminile: Captain Marvel, Monica Rambeau, Shuri, Okoye, Mighty Thor di Jane Foster, Lady Sif, Valchiria, She-Hulk, Yelena Belova, Gamora, Nebula, Sersi, e Wasp, solo per nominarne alcune. Data questa impressionante gamma di straordinarie eroine che il MCU potrebbe includere, una squadra femminile di Vendicatori è quasi un requisito imprescindibile per la Fase 5.

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The Umbrella Academy 3 stagione: quando esce, trama, cast e streaming

The Umbrella Academy 3

Netflix ha annunciato oggi The Umbrella Academy 3, l’attesa nuova terza stagione della serie di successo The Umbrella Academy. Il cast pronto a riprendere i loro ruoli include Ellen Page, Tom Hopper, David Castaneda, Emmy Raver-Lampman, Robert Sheehan, Aidan Gallagher, Justin H. Min, Ritu Arya e Colm Feore. Steve Blackman (Fargo, Altered Carbon) tornerà come showrunner e produttore esecutivo.

I produttori esecutivi della terza stagione insieme a Blackman includono Jeff F. King (EPID), Mike Richardson (EP), Keith Goldberg (EP), Jesse McKeown (EP), Gerard way (Co-EP) e Gabriel Bå (Co-EP). L’ordine della terza stagione include 10 episodi di un’ora e sarà prodotto da IJCP, una divisione di Universal Studio Group, per Netflix. La produzione inizierà a febbraio a Toronto, in Canada. La seconda stagione di The Umbrella Academyche ha conquistato pubblico e critica è stata presentata in anteprima il 31 luglio 2020.

The Umbrella Academy 3: quando esce e dove vederla in streaming

The Umbrella Academy 3 in streaming uscirà il 22 Giugno 2022 su Netflix.

The Umbrella Academy 3 uscita streaming

The Umbrella Academy 3: trama e cast

Dopo aver evitato la catastrofe nel 1963, l’Umbrella Academy torna a casa nel presente con la convinzione di aver sventato l’apocalisse iniziale e di aver risolto il problema della linea temporale una volta per tutte. Ma dopo festeggiamenti di breve durata, il gruppo si rende conto che le cose non sono per niente come le aveva lasciate. Entra in scena la Sparrow Academy. Geniali, eleganti e affettuosi come degli iceberg, gli Sparrow affrontano immediatamente gli Umbrella in un violento scontro che finisce per essere la preoccupazione minore. Tra sfide, perdite, sorprese e un’entità distruttiva non identificata che scatena il caos nell’universo (situazione che potrebbero aver provocato loro stessi), ora dovranno riuscire a convincere la nuova e forse migliore famiglia del padre ad aiutarli a risolvere il problema causato dai nuovi arrivati. Ce la faranno a tornare alle loro vite pre-apocalittiche? O forse questo mondo rivelerà qualcosa di più di un semplice intoppo nella linea temporale?

The Umbrella Academy 3 cast

Netflix ha annunciato i primi nomi del cast di The Umbrella Academy 3 che sono Justin Cornwell, Britne Oldford, Genesis Rodriguez, Cazzie David e Jake Epstein che si uniscono al cast.

  • JUSTIN CORNWELL (Jingle Jangle: A Christmas Journey, I Am the Night) interpreterà MARCUS, Sparrow # 1. Un affascinante, cesellato, colosso. Onesto, virtuoso ed esigente, Marcus tiene unita la famiglia. Grazioso ma letale, calcolato ma compassionevole, è tanto intelligente quanto forte. Marcus è disciplinato, razionale e in controllo. Trasuda fiducia e leadership senza mai dover alzare la voce.
  • JUSTIN H. MIN (Dopo Yang, The Umbrella Academy) interpreterà BEN, Sparrow # 2. Questo non è il dolce Ben che conosciamo e amiamo. Questo Ben è un tattico machiavellico, avvolto in un bel corpo da ragazzo con un calamaro interno rimbombante. Malvagio, pragmatico e iper-vigile: Ben è determinato a ottenere il suo status di leader a tutti i costi.
  • BRITNE OLDFORD (The Path, Hunters) interpreterà FEI, Sparrow # 3. Fei vede il mondo in un modo speciale. Si presenta come un misantropo che preferirebbe essere solo piuttosto che passare anche un secondo con te. Ma a dire la verità, Fei vorrebbe avere un’amica. Il più delle volte, Fei è la persona più intelligente nella stanza e disposta a risolvere le cose. Ma se la incontri non c’è modo di voltarsi indietro perché Fei non si fermerà finché il lavoro non sarà finito.
  • JAKE EPSTEIN (Designated Survivor, Suits) interpreterà ALPHONSO, Sparrow # 4. Anni di lotta al crimine hanno lasciato sul suo viso e sul suo corpo innumerevoli ricordi visivi delle sue battaglie. Per compensare, Alphonso è armato di un senso dell’umorismo caustico e pungente. L’unica cosa che gli piace di più che picchiare verbalmente chiunque sia abbastanza sciocco da prenderlo in faccia, è una buona pizza e una confezione da sei di birra.
  • GENESIS RODRIGUEZ (The Fugitive, Big Hero 6) interpreterà SLOANE, Sparrow # 5. Una romantica e sognatrice che sente una chiamata cosmica superiore, lasciandola desiderosa di vedere il mondo e vivere una vita oltre la sua educazione. Ma gli obblighi verso la sua famiglia tengono Sloane legata all’Accademia, così come la sua paura di oltrepassare il confine familiare. Ma Sloane ha dei piani … e un giorno potrebbe essere abbastanza coraggiosa da metterli in pratica.
  • CAZZIE DAVID (86 anni, autrice best-seller del New York Times di “No One Asked for This”) interpreterà JAYME, Sparrow # 6. Jayme è un solitario nascosto sotto una felpa con cappuccio. Non dice molto perché non deve. Jayme ha un ringhio da paura. Dai un’occhiata e attraverserai la strada per evitare ciò che segue. Intelligente e affilata come un coltello, trascorre la maggior parte del suo tempo con Alphonso, il suo unico amico.
  • EXISTENTIAL DREAD INDUCING PSYKRONIUM CUBE (Newcomer) interpreterà CHRISTOPHER, Sparrow # 7. Christopher è un cubo telecinetico di origine sconosciuta. Può trasformare la stanza in un gelido freddo e indurre una paura paralizzante. Agisce come l’oracolo consultato dai Passeri che fornisce consigli incredibili e funge da mediatore familiare. Affidabile, leale ed è trattato dai Passeri come qualsiasi altro fratello, Christopher è una forza da non sottovalutare.

In The Umbrella Academy 3 protagonisti sono Vanya Hargreeves / Violino Bianco / Numero Sette (stagioni 1-in corso), interpretata da Ellen Page, Luther Hargreeves / Numero Uno / Spaceboy (stagioni 1-in corso), interpretato da Tom Hopper, Diego Hargreeves / Kraken / Numero Due (stagioni 1-in corso), interpretato da David Castañeda, Allison Hargreeves / Voce / Numero Tre (stagioni 1-in corso), interpretata da Emmy Raver-Lampman, Klaus Hargreeves / Medium / Numero Quattro (stagioni 1-in corso), interpretato da Robert Sheehan, Numero Cinque / Il ragazzo (stagioni 1-in corso), interpretato da Aidan Gallagher, Cha-Cha (stagioni 1-in corso), interpretata da Mary J. Blige, Hazel (stagioni 1-in corso), interpretato da Cameron Britton, Leonard Peabody / Harold Jenkins (stagione 1), interpretato da John Magaro, Pogo (stagioni 1-in corso), interpretato da Adam Godley, Reginald Hargreeves / Il Monocolo (stagioni 1-in corso), interpretato da Colm Feore e Ben Hargreeves / The Horror / Numero Sei (stagioni 2-in corso, ricorrente stagione 1), interpretato da Justin H. Min.

 
 

Jaden Smith: 10 cose che non sai sull’attore

Jaden Smith film

Jaden Smith è uno di quegli artisti completi, in grado di saper fruttare le sue abilità di attore, cantante e ballerino senza risultare mai insoddisfacente. L’artista, infatti, ha iniziato la sua carriera di attore quando era ancora un bambino, passando dalla recitazione al canto e riuscendo a sfondare e fare successo anche in quel campo.

Ecco, allora dieci cose da sapere su jaden Smith.

Jaden Smith: i suoi film

1. I film e la carriera. L’attore e cantante ha iniziato ha lavorare nel mondo della recitazione al fianco di suo padre Will Smith grazie a La ricerca della felicità (2006). In seguito, ha continuato a partecipare come attori in diversi film, come Ultimatum alla Terra (2008), con Keanu Reeves, The Karate Kid –La leggenda continua (2010), After Earth (2013), Stìkate Kitchen (2018) e Life in a Year (2019).

2. Ha lavorato in diverse serie TV. Nel corso della sua carriera attoriale, Smith ha partecipato anche a diverse serie tv. Infatti, ha debuttato nel mondo della recitazione con All of Us (2003-2006), per poi apparire in Zack & Cody al Grand Hotel (2008) e The Get Down (2016-2017). Inoltre ha preso parte anche nel film tv Brothers in Atlanta (2016).

3. È anche doppiatore e produttore. Nel corso della sua carriera, il giovane attore e cantante ha svolto diverse attività, come il doppiatore e il produttore. Infatti, ha prestato la propria voce per la serie Netflix Neo Yokio (2017-2018). In quanto produttore, invece, ha partecipato (in qualità di produttore esecutivo) alla realizzazione del documentario The Father Complex (2019).

Jaden Smith oggi

Jaden Smith è su Instagram

4. Ha un profilo molto seguito. L’attore ha un account personale che è seguito da qualcosa come 18,4 milioni di persone. Sulla sua bacheca sono molte le foto che lo ritraggono protagonista dei suoi progetti lavorativi, tra recitazione e canto. Al di fuori dell’ambito dello spettacolo, Smith pubblica spesso anche immagini relative alla sua quotidianità, con momenti di svago in compagnia di amici o colleghi. Seguendolo si può dunque rimanere sempre aggiornati sulle sue attività.

Jaden Smith: la sua fidanzata

5. La sua ex ha ispirato molte sue canzoni. Dal 2015 al 2017 Smith è stato legato a Sarah Snyder. Come noto, la ragazza è stata fonte di ispirazione per diverse delle canzoni presenti nell’album di debutto come cantante di Smith, Syre. I due, tuttavia, si sono poi lasciati e secondo alcune voci la rottura è stata causata da reciproci tradimenti. Nel 2018, Smith ha poi dichiarato di essere bisessuale e di avere una relazione con il rapper Tyler, the Creator. Quest’ultimo, tuttavia, negato la relazione e ancora oggi non è chiaro se Smith scherzasse o meno.

Jaden Smith in Karate Kid

6. Si è allenato molto. Per interpretare Dre Parker, protagonista del nuovo film di Karate Kid, dove divide la scena con il celebre Jackie Chan, l’attore si è dovuto sottoporre a tre mesi di duri allenamenti affinché potesse realizzare da sé le scene d’azione presenti nel film. Egli, in particolare, si è naturalmente addestrato nelle arti marziali, raggiungendo un buon livello di conoscenza ed applicazione di queste. Lo stesso Chan, esperto maestro di arti marziali, si è detto impressionato dalla capacità di apprendimento del giovane Smith.

Jaden Smith in After Earth

7. È la seconda volta che lavora con il padre. Nel film fantascientifico After Earth, Smith collabora per la seconda volta con suo padre Will Smith, i quali interpretando anche in questo caso i ruoli di padre e figlio. Come noto, la prima volta in cui si è verificato ciò è stata per il film La ricerca della felicità (2006), film in cui interpretavano, infatti, un padre e un figlio.

jaden smith

Jaden Smith: oggi è un cantante

8. Ha iniziato con Justin Bieber. Dopo una promettente carriera di attore, nel 2010 Jaden ha cominciato a lanciarsi nel mondo della musica, affiancando Justin Bieber per Never Say Never. Se nel 2012 ha pubblicato il suo primo mixtape, nel 2016 ha pubblicato il suo primo album, Syre. Successivamente ha pubblicato diversi brani singoli e, nel 2018, ha annunciato che avrebbe aperto diversi concerti, come quelli di J. Cole. Nel 2019 ha pubblicato il suo secondo album, Erys, mentre nel 2020 ha rilasciato il singolo Cabin Fever a cui fa seguito il mixtape CTV3: Cool Tape Vol.3.

9. Suo padre è stata una sua influenza. Il giovane attore e cantante ha ammesso che tra gli artisti che lo hanno influenzato stilisticamente in ambito musicale, oltre a Kurt Cobain e Kayne West, c’è anche suo padre: egli, infatti, aveva iniziato la propria carriera proprio con la musica, finendo poi per lavorare nel mondo della recitazione. In alcuni brani rap del giovane Smith si possono infatti ritrovare sonorità che ricordano quelle di alcuni dei brani del padre.

Jaden Smith: età e altezza

10. Jaden Smith è nato l’8 luglio del 1998 a Malibu, in California. La sua altezza complessiva corrisponde a 170 centimetri.

Fonti: IMDb, Ranker

 
 

Ambulance: recensione del nuovo film di Michael Bay

Ambulance recensione film

Reduce dall’esperienza di 6 Underground, un blockbuster pensato per gli schermi ridotti di Netflix, l’esplosivo regista Michael Bay torna al cinema con un nuovo progetto che sin dalla sua idea di base si presenta a lui congeniale. Si tratta di Ambulance, thriller d’azione nonché remake dell’omonimo lungometraggio danese del 2005. Bay raccoglie la storia alla base di questo per rielaborarla in un film fortemente calato nell’immaginario culturale statunitense e all’interno dei canoni del genere di cui è tra i più maggiori esponenti (nel bene o nel male). Prende così vita un nuovo adrenalinico ed esplosivo capitolo del cinema di Bay, il quale però anche stavolta pecca nel voler spingere troppo in là il film.

Tutto parte dal suo protagonista di turno, ovvero Will Sharp (Yahya Abdul-Mateen II), reduce di guerra il quale nel momento del bisogno si vede abbandonato dal Paese per cui ha rischiato la vita. Bisognoso di denaro, egli è costretto a rivolgersi al fratello Danny (Jake Gyllenhaal), il quale vanta una lunga carriera da rapinatore. Se vuole i soldi di cui ha bisogno, Will dovrà dargli una mano a compiere un ultimo colpo. Le cose, naturalmente, si metteranno da subito male e per i due Sharp l’unica via di fuga è un’ambulanza presente sul luogo del crimine. All’interno di questa, però, si trovano l’infermiera Cam Thompson (Eiza González) ed un poliziotto ferito. Ognuno di loro ha le ore contate, ma prima dovranno riuscire a seminare le forze dell’ordine alle loro calcagna.

L’ambulanza come luogo del conflitto

Come accennato, con Ambulance Bay sembra voler andare a smentire una delle critiche che più frequentemente vengono rivolte ai suoi film: sceneggiature e personaggi inconsistenti. Difficile dare torto a queste affermazioni e lo stesso Bay non ha mai nascosto di dedicare tutto sé stesso all’azione, agli effetti speciali e ad esplosioni il più strabilianti possibile. Con Ambulance egli sembra però interessato anche ad affrontare alcuni aspetti sociali sempre attuali negli Stati Uniti. Il reduce di guerra abbandonato e deluso dal suo stesso Paese è ormai grossomodo un archetipo già più volte affrontato e che fa anche qui capolino, in realtà giusto per fornire al protagonista una serie di motivazioni utili allo svolgersi della vicenda.

Questo sembra il massimo che Bay e lo sceneggiatore Chris Fedak possono fare per rendere il personaggio di Will il meno piatto possibile. Una volta che il meccanismo e l’ambulanza in questione sono entrati in moto, si passa infatti all’azione pura e cruda. D’altronde, sarebbe sbagliato chiedere qualcosa di troppo diverso a Bay rispetto a ciò per cui egli è noto ed ha passione. È però anche vero che nel momento in cui ha inizio l’inseguimento e con esso l’azione, il regista si lascia ad andare ad alcuni eccessi e digressioni che rischiano di spezzare tanto l’interesse quanto la tensione. In molteplici occasioni Bay fa ad esempio assumere alla sua macchina da presa l’occhio che può avere un drone, facendogli dunque compiere acrobazie e movimenti fin troppo vertiginosi.

Se per certi punti di vista può essere una trovata interessante, più facilmente diventano questi momenti di distrazione, che allontanano dal cuore del racconto. Tutto ciò che conta avviene infatti proprio dentro l’ambulanza, con buona pace delle scene esterne ad essa. In quanto spazio limitato, il mezzo costringe i protagonisti a confrontarsi tra di loro, facendo emergere il tema della fratellanza tra i due protagonisti, il quale seppur non dotato di chissà che profondità di sguardo, si rivela un espediente interessante ai fini del racconto. L’interno dell’ambulanza, allo stesso tempo, permette di generare quella certa claustrofobia che arricchisce la tensione ricercata da Bay.

Ambulance recensione film

Ambulance: la recensione del film

Era tuttavia difficile immaginare un film unicamente ambientato all’interno di questo mezzo, ma le numerose digressioni esterne portano senza dubbio in più occasioni tanto ad uno smorzarsi della tensione quanto ad un eccessivo dilatarsi dell’azione. L’errore più grande, probabilmente, è l’aver puntato su di un’eccessiva quantità di eventi, che hanno portato il film a durare circa due ore e un quarto, senza però che si avvertano sostanziali cambiamenti all’interno del racconto. L’inseguimento occupa la stragrande maggioranza della durata del film ed è una dinamica che inevitabilmente finisce per diventare ripetitiva se non addirittura stancante, dove neanche un montatore esperto come Pietro Scalia può fare molto.

Certo, le interpretazioni dei due protagonisti sono di ottimo livello e fanno il loro all’interno del film, ma sono comunque parte di un tutto fin troppo ricco di eccessi. Volendo sorvolare sulle innumerevoli illogicità di sceneggiatura, il principale difetto di Ambulance è senza dubbio il suo abbandonarsi ad una serie di lungaggini che disperdono tutto il potenziale di base. Fosse durato considerevolmente di meno, è molto probabile che ne avrebbe guadagnato tanto in adrenalina quanto in atmosfera. Un’occasione totalmente sprecata dunque? Nonostante quanto fin qui elencato, se visto senza grandi pretese Ambulance può comunque essere un prodotto godibile, buono per chi ha voglia di staccare per un po’ la spina.

 
 

Il Festival di Torino compie 40 anni: prime anticipazioni dell’edizione

Il Torino Film Festival cambia passo

Martedì 22 marzo, nel corso di un incontro con la stampa presso Casa Argentina en Roma, il Direttore del Torino Film Festival Steve Della Casa insieme a Enzo Ghigo e a Domenico De Gaetano – rispettivamente Presidente Direttore del Museo Nazionale del Cinema di Torino – ha annunciato le linee guida che caratterizzeranno la 40ma edizione.

Voglio innanzitutto ringraziare il mio predecessore, Stefano Francia di Celle e tutta la sua squadra, per lo straordinario lavoro svolto in questi due anni così difficili e il Museo Nazionale del Cinema per la fiducia accordatami – ha dichiarato Steve Della CasaFin da subito la sintonia con il presidente Enzo Ghigo e il direttore Domenico De Gaetano, è stata totale, così come con i vertici della Film Commission Torino Piemonte, nella comune consapevolezza dell’importanza di consolidare ulteriormente la collaborazione e la sinergia tra gli enti del sistema cinema torinese, in ambito artistico così come in ambito industriale. In questo campo stiamo preparando con Gaetano Renda un convegno internazionale sul rapporto tra cinema e sala. La 40ma edizione del Torino Film Festival dovrà essere all’insegna del rinnovamento ma nel solco della tradizione, ritrovare quella vitalità identitaria che per forza di cose nei due anni di pandemia si è persa, tornando a coniugare sperimentazione, cinema popolare e di genere.”

“Gli ultimi due anni del Torino Film Festival sono stati fortemente condizionati dalla pandemia – sottolineano Enzo Ghigo e Domenico De Gaetano, presidente e direttore del Museo Nazionale del Cinema – e questa sarà la prima vera edizione del post-Covid. Per il Museo Nazionale del Cinema, che organizza anche i festival Lovers e CinemAmbiente oltre al TorinoFilmLab, il TFF è una grande vetrina con risonanza nazionale e internazionale, e ancor di più lo sarà quest’anno con l’edizione speciale per il quarantennale. Siamo certi che i contenuti e le proposte artistiche ideate da Steve Della Casa coinvolgeranno la città in una bellissima festa, in linea con i grandi eventi che vedranno Torino protagonista nel 2022”.

E nella direzione indicata da Steve Della Casa va la scelta di dedicare all’attore Malcolm McDowell un omaggio a riconoscimento del suo straordinario apporto al cinema d’autore, al cinema popolare e alle serie tv, e nello spirito delle grandi retrospettive che hanno caratterizzato il Torino Film Festival negli anni.

L’attore sarà ospite del TFF e protagonista di una masterclass condotta da David Grieco, regista di Evilenko, uno dei sei titoli – insieme a Arancia Meccanica di Stanley Kubrick e Caligola di Tinto Brass – che lo stesso McDowell ha scelto come più esemplificativi della sua carriera.

Il 40° TFF sarà un festival più snello. Il programma comprenderà 4 sezioni competitive – Concorso internazionale lungometraggiConcorso documentari internazionali, Concorso documentari ItalianiConcorso cortometraggi italiani -, un Fuori Concorso dedicato alla produzione più interessante dell’anno in corso e alcuni Programmi Speciali.

Tra i Programmi Speciali, sempre nello spirito e nella tradizione del festival, sarà dedicata al western una mini retrospettiva. Saranno proposti 6 titoli, scelti in una rosa di 20, diretti o interpretati da registi e attori cult e presentati in sala da cinefili e studiosi del genere, tra i quali Francesco Ballo e Marco Giusti.  “Questi film caratterizzeranno il TFF per quello che deve tornare ad essere, cioè il luogo geometrico (anche) della cinefilia più estrema” dichiara Steve Della Casa.

Per festeggiare degnamente i 40 anni del Torino Film Festival, inoltre, la serata di apertura – sorprendente e pop al tempo stesso – si terrà al Teatro Regio e sarà trasmessa in diretta.

Ad affiancare il Direttore ci sarà un nuovo Comitato di selezione composto da Giulio Casadei, Antonello Catacchio, Massimo Causo, Grazia Paganelli, Giulio Sangiorgio e Caterina Taricano. Consulenti alla direzione artistica saranno Luca Beatrice, Claudia Bedogni, David Grieco, Luigi Mascheroni, Paola Poli, Alena Shumakova e Luciano Sovena.

 
 

La Ragazza della Palude, il trailer e il poster

Le prime immagini e il poster in italiano de La Ragazza della Palude, film diretto da Olivia Newman con Daisy Edgar-Jones, Taylor John Smith, Harris Dickinson, Michael Hyatt, Sterling Macer, Jr. e David Strathairn.

Tratto dall’omonimo romanzo di debutto di Delia Owens che ha venduto più di 8,5 milioni di copie in tutto il mondo, il film sarà solo al cinema da quest’estate, prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia.

La Ragazza della Palude, la trama

Dal romanzo best-seller di Delia Owens nasce un avvincente mistero. La Ragazza della Palude (Where the Crawdads Sing) racconta la storia di Kya, una bambina abbandonata che è cresciuta fino all’età adulta nelle pericolose paludi della Carolina del Nord. Per anni, le voci sulla “ragazza della palude” hanno perseguitato Barkley Cove, isolando la forte e selvaggia Kya dalla sua comunità. Attratta da due giovani della città, Kya si apre a un mondo nuovo e sorprendente; ma quando uno di loro viene trovato morto, è immediatamente indicata come la principale sospettata. Man mano che il caso si sviluppa, il verdetto su ciò che è realmente accaduto diventa sempre meno chiaro, minacciando di rivelare i molti segreti che si nascondono all’interno della palude.

La Ragazza della Palude, il poster

La Ragazza della Palude

 
 

Morbius: un personaggio molto atteso è stato tagliato dal film?

morbius

Siamo ormai a poco più di una settimana dall’uscita di Morbius e alcuni dettagli dalle prime proiezioni per la stampa sono arrivate in rete. Morbius non uscirà nelle sale fino al 31 marzo, ma le prime proiezioni si sono svolte in alcune località selezionate durante il fine settimana e alcuni dettagli intriganti hanno ora trovato la loro strada. Quello che segue potrebbe rappresentare SPOILER per il film!

Secondo diverse fonti, Adrian Toomes, alias Avvoltoio, in realtà non appare nel film nonostante sia presente nei trailer. Secondo quanto riferito, il cattivo appare nelle scene post-crediti del film (ce ne sono due, a quanto pare), ma si dice che le sequenze siano completamente diverse da quelle dei promo.

Se questa voce è accurata, Sony Pictures ha chiaramente apportato alcune modifiche significative al film piuttosto tardi nella fase di realizzazione. Comunque, Avvoltoio non sarebbe mai stato una parte importante della trama, ma la sua rimozione suggerisce che lo studio abbia deciso di rendere Morbius di natura più autonoma sminuendo la sua connessione/legami con il franchise di Spider-Man.

Morbius, la trama

Uno dei personaggi più enigmatici e tormentati della Marvel, l’antieroe Michael Morbius, arriva sul grande schermo interpretato dall’attore Premio Oscar® Jared Leto. Infetto da una rara e pericolosa malattia del sangue, determinato a salvare chiunque sia destinato a subire la sua stessa sorte, il Dr. Morbius tenta una scommessa disperata. Quello che inizialmente sembra essere un successo si rivela presto un rimedio potenzialmente più pericoloso della malattia stessa.

Jared Leto è il protagonista dello spin-off dedicato al personaggio dello Spider-Verse in produzione alla Sony, Morbius. Il premio Oscar interpreta il Dr. Michael Morbius, un biochimico che tenta di curare una fatale malattia del sangue iniettandosi un siero derivato da pipistrelli. Diventando Morbius, ha tutte le qualità di un vampiro – incluso il gusto per il sangue umano.

Matt SmithTyrese Gibson, Adria Arjona Jared Harris completano il cast del film, che uscirà nelle sale italiane il 31 marzo 2022. La Arjona interpreterà Martine Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei fumetti, Martine diventa una potenziale vittima della sua sete di sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della tradizione.

 
 

Ryan Reynolds “approva” la Lanterna Verde tagliata da Justice League

Ryan ReynoldsRyan-Reynolds Green Lantern

Ryan Reynolds reagisce alla rivelazione del John Stewart di Wayne T. Carr in Justice League di Zack Snyder. Mentre la Snyder Cut presentava un certo numero di Lanterne Verdi, il piano era quello di introdurre anche John Stewart, con Carr che interpretava l’iconico Cavaliere di Smeraldo.

Questo sarebbe stato il debutto live-action del personaggio, poiché John è stato molto presente nei progetti animati. Nonostante avesse girato scene con lui, la Warner Bros. alla fine ha proibito a Snyder di usare Stewart poiché avevano altri piani per il personaggio, che probabilmente si riferivano a Green Lantern Corps, film annunciato ormai diversi anni fa da WB e mai realizzato.

Tuttavia, nel 2021, Snyder è stato in grado di mostrare, tramite il suo telefono, una ripresa di Carr nel suo costume da Lanterna Verde, prima che l’attore fosse in grado di ricondividere la stessa immagine in HD quest’anno.

Mentre i fan di tutto il mondo hanno condiviso la loro eccitazione nel vedere Carr nei panni di John Stewart, anche un ex attore di Lanterna Verde ha mostrato il suo sostegno. Mentre Ryan Reynolds è meglio conosciuto dai fan dei fumetti come Wade Wilson, alias Deadpool, ha interpretato Hal Jordan nel film Lanterna Verde, che però non è stato molto ben accolto nel 2011. Tuttavia, Reynolds ha dato al post di Carr su Twitter (sotto) un mi piace, e la star di Justice League ha condiviso il suo apprezzamento per l’ex Cavaliere di Smeraldo nella sua storia su Instagram.

 
 

The Fabelmans: rivelati nuovi dettagli sul film biografico di Steven Spielberg

The Fabelmans

Parlando con DiscussingFilm, il direttore della fotografia di lunga data di Steven Spielberg, Janusz Kamiński, fornisce maggiori informazioni sulla storia e l’ambientazione di The Fabelmans, dicendo che “È un film molto emozionante che racconta la storia di Spielberg dai sette ai diciotto anni”. Continua dicendo che The Fabelmans analizzerà più a fondo la vita famigliare di Spielberg e ciò che ha portato al suo desiderio di fare film, dicendo: “Si tratta della sua famiglia, dei suoi genitori, degli giochi con le sue sorelle, ma riguarda principalmente la sua passione per creazione di film.” Kamiński afferma che il film sarà un film molto personale, che toccherà cose come “l’amore giovane, il divorzio dei genitori e le prime relazioni formative”, dicendo: “È un film personale molto bello, bellissimo. È molto rivelatore sulla vita di Steven e su chi è come regista.”

The Fabelmans, quello che sappiamo del film

Sebbene Spielberg sia attualmente trai protagonisti della stagione dei premi con West Side Story, il regista è anche impegnato nella realizzazione di The Fabelmans. Mentre i dettagli della trama rimangono nascosti, The Fabelmans è descritto come un progetto semi-autobiografico, che attinge dal periodo in cui Spielberg è cresciuto in Arizona.

Lynch si unisce a un cast che include Michelle Williams, Seth Rogen, Paul Dano, Julia Butters, David Lynch e il nuovo arrivato Gabriel LaBelle. Williams e Dano dovrebbero interpretare personaggi basati sui genitori di Spielberg, mentre si dice che il ruolo di Rogen sia influenzato dallo zio di Spielberg. LaBelle interpreta l’aspirante regista Sammy, un alter ego di Spielberg, mentre Butters interpreta sua sorella, Anne. L’ensemble di The Fabelmans comprende anche Judd Hirsch, Sam Rechner, Oakes Fegley, Chloe East, Jeannie Berlin, Robin Bartlett, Jonathan Hadary e Isabelle Kusman.

 
 

Shiloh Jolie-Pitt: 10 cose che non sai sulla figlia di Brad Pitt e Angelina Jolie

Shiloh Jolie-Pitt
A destra Shiloh Jolie-Pitt

Recentemente vista insieme alla madre Angelina Jolie ad alcuni eventi cinematografici, Shiloh Jolie-Pitt ha da subito attirato su di sé innumerevoli attenzioni, non solo per la grandissima somiglianza con i genitori, ma anche per la sua bellezza incantevole. Non è ancora noto quale percorso lavorativo intraprenderà negli anni, ma una certezza c’è già: Shiloh è nata per essere una star.

Ecco 10 cose che forse non sai di Shiloh Jolie-Pitt.

Shiloh Jolie-Pitt: Brad Pitt, Angelina Jolie, i fratelli e le sorelle

1. È la prima figlia naturale della coppia. Come noto, Angelina Jolie e Brad Pitt hanno costruito la loro famiglia tra bambini adottati e altri avuti in seguito alla loro unione. Shiloh Jolie-Pitt è proprio la prima figlia naturale della coppia e crescendo ciò è davvero innegabile. La ragazza ha infatti preso tratti somatici da entrambi i genitori, risultando essere una vera e propria combinazione dei due. Un risultato particolarmente incantevole.

2. Ha diversi fratelli e sorelle. Prima di avere Shiloh, la Jolie aveva adottato nel 2001 un bambino della Cambogia chiamato Chivan Maddox. Nel 2005, invece, Pitt e la Jolie hanno adottato una bambina di sei mesi, originaria dell’Etiopia, di nome Zahara Marley. Nel marzo del 2007, la coppia ha infine adottato Pax Thien, un bambino di tre anni del Vietnam, nato il 29 novembre 2003. Nel luglio del 2008, infine, all’ospedale pediatrico Lenval di Nizza, in Francia, l’attrice ha dato alla luce due gemelli, Knox e Vivienne, un bambino e una bambina. In totale, dunque, Shiloh ha ben tre fratelli e due sorelle, di cui tre adottati e due naturali.

Shiloh Jolie-Pitt: il significato del suo nome e il suo gender

3. Il suo nome ha un significato particolare. Nel corso di un’intervista la Jolie ha rivelato che il nome della sua primogenita naturale cela una drammatica storia famigliare che riguarda proprio i suoi genitori. Prima di avere la Jolie, Jon Voight e Marcheline Bertrand erano infatti in attesa di una bambina, per la quale avevano scelto il nome Shiloh Baptist. Purtroppo, a causa di un aborto spontaneo i due persero la bambina. Dando il nome Shiloh alla sua prima figlia, la Jolie ha dunque voluto rendere omaggio a quella sorella mai avuta.

4. Aveva chiesto di essere chiamata con un nome maschile. Fin da piccola, Shiloh voleva essere chiamata con un nome maschile, perché lei si sentiva un maschio. Quando aveva solo due anni, la bambina chiese ai suoi genitori di chiamarla con un nome maschile, nome che aveva scelto proprio lei. In un’intervista lo stesso Pitt disse: “vuole essere chiamata John o Peter. Quindi noi dobbiamo chiamarla John. Se proviamo a dire “Shi, vuoi…” ci interrompe e io mi correggo, dicendo “John, vuoi un po’ di succo all’arancia?”, solo allora mi risponde”.

5. Di recente ha indossato nuovamente abiti femminili. Dopo anni in cui si era mostrata con abiti e acconciature maschili, Shiloh ha scelto di recente di apparire invece con un abito femminile. L’occasione è stata la premier californiana del film Eternals. Qui la ragazza, accanto alla madre, ha sfilato sul red carpet indossando lo splendido abito indossato dalla Jolie in occasione dei premi Oscar del 2014. La cosa ha mandato in confusione molti, facendo pensare che Shiloh fosse tornata sui suoi passi circa il cambiamento di genere. La ragazza, in realtà, sembra solo volersi sentire libera di indossare quello che vuole quando vuole.

Shiloh Jolie-Pitt non è su Instagram

6. Non è presente su Instagram. Attualmente sembra che Shiloh non sia presente sul social network Instagram, probabilmente per preservare la propria privacy. Non sappiamo se un domani deciderà di aprire un proprio profilo sulla celebre piattaforma, ma per il momento chi desidera essere aggiornato sulla sua attività può seguire la sua fan page numero uno, seguita da oltre 160 mila persone. Qui vengono pubblicate continuamente immagini a lei relative, grazie alle quali si può rimanere aggiornati su tutte le sue attività.

Shiloh Jolie-Pitt in Maleficent e altri film

7. Le era stato offerto un ruolo nel film. Nel film del 2014 Maleficent, dove la Jolie interpreta la protagonista Malefica, avrebbe potuto anche comparire Shiloh. Alla ragazza, infatti, era stato offerto proprio il ruolo della figlia di Malefica. Lei però preferì non accettare la parte, che fu dunque assegnata alla sorella minore Vivienne. Come noto, quest’ultima è stata l’unica dei bambini presenti sul set a non essere intimidita dal costume indossato dalla madre.

8. Ha però recitato con suo padre. Quando aveva solo due anni Shiloh è comparsa brevemente nel film Il curioso caso di Benjamin Button, dove suo padre Brad Pitt interpreta proprio il protagonista del titolo. Shiloh ha qui il ruolo di Caroline, la figlia di Benjamin e Daisy, interpretata da Cate Blanchett. Caroline da adulta, invece, è interpretata dall’attrice Julia Ormond.

9. Ha partecipato al doppiaggio di un film. Il primo ruolo accreditato di Shiloh è quello di doppiatrice per il film d’animazione Kung Fu Panda 3, dove ha dato voce al personaggio di Shuai Shuai. A volerla per questo ruolo è stata proprio la Jolie, che nel film da voce alla tigre. L’attrice ha raccontato di come inizialmente Shiloh fosse molto timida, ma di essersi poi divertita molto a fare questa esperienza.

Shiloh Jolie-Pitt: età e altezza

10. Shiloh Jolie-Pitt è nata il 27 maggio 2006 a Swakopmund, in Namibia. La sua altezza attuale è di 167 centimetri.

 
 

Avatar 2: il primo trailer in testa a Doctor Strange nel Multiverso della Follia

avatar 2 Avatar: The Way of Water

Sembra che il primo trailer di Avatar 2, previsto per la fine dell’anno, arriverà con Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Il film Marvel Studios è previsto all’inizio di maggio, in sala, e The Ankler riporta che la Disney, che distribuisce anche il film di James Cameron, ha deciso di associare l’uscita di uno dei suoi titoli di punta di quest’anno con l’inizio della promozione del tentacolare progetto del regista di Titanic.

Avatar 2, il film

Avatar 2 debutterà il 16 dicembre 2022, seguito dal terzo capitolo il 20 dicembre 2024. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 18 dicembre 2026 e 22 dicembre 2028.

Il cast della serie di film è formato da Kate Winslet, Edie Falco, Michelle Yeoh, Vin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno anche i protagonisti del primo film, ossia Sam Worthington, Zoe Saldana, Stephen Lang, Sigourney Weaver, Joel David Moore, Dileep Rao e Matt Gerald.

 
 

Marisa Tomei vuole tornare nel MCU dopo Spider-Man: No Way Home

Marisa Tomei Spider-Man: No Way Home

Tutti quanti sappiamo ormai che in Spider-Man: No Way Home la Zia May di Marisa Tomei diventa in qualche modo il nuovo Zio Ben. Nel senso in cui la sua morte, per mano di Green Goblin, serve al Peter Parker di Tom Holland per diventare un eroe migliore, una persona adulta.

Sembra però che l’uscita di scena di Tomei dal MCU non sia troppo condivisa dall’attrice che invece vorrebbe trovare il modo di ritornare nell’universo condiviso dopo i fatti di No Way Home: “Oh sì, c’è un multiverso. È vero, in origine faceva parte della segretezza, ora molte persone lo sanno. Ma il fatto era che se qualcuno me lo avesse chiesto, non avrei detto niente – non capisco il Multiverso. Il nostro meraviglioso regista, Jon, e io siamo tipo ‘E quindi, dove sono adesso? Ok, bene, puoi spiegarmelo un’altra volta?’ Mi piacerebbe tornare e farne parte. C’è anche una storia in sospeso da qualche parte. May Parker si collega con Ant-Man – beh, voglio dire, è un personaggio autonomo, ovviamente, ma ci sono più strade da esplorare.” 

Spider-Man: No Way Home, leggi la recensione

Spider-Man: No Way Home è uscito in sala il 15 dicembre. Nel film tornano Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei. Inoltre, nel film ci sono anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che veste i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2. Nel film, accanto a Tom Holland, tornano a interpretare Peter Parker/Spider-Man anche Tobey Maguire e Andrew Garfield.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production.

 
 

Black Panther: Wakanda Forever sarà migliore del primo, secondo Angela Bassett

Black Panther: Wakanda Forever angela-bassett-black-panther

In una recente intervista a The Ellen DeGeneres Show (via THR), Angela Bassett che torna a interpretare la regina madre Ramonda in Black Panther: Wakanda Forever, ha fatto un commento su quello che sarà il film Marvel.

Secondo Bassett: “Black Panther: Wakanda Forever sarà meraviglioso. Supererà il primo film, questo posso dirlo!”

Black Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’11 novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.

Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film. L’attore Tenoch Huerta è in trattative con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del sequel.

 
 

Batman: quale versione cinematografica è la più accurata rispetto ai fumetti?

Con The Batman nelle sale, i fan hanno fatto la conoscenza di Robert Pattinson nel ruolo del Crociato Incappucciato. A questo proposito, la sua performance è stata oggetto di discussione tra critica e pubblico, che si sono chiesti se possa essere considerata allo stesso livello delle versioni precedenti. Ciò che però non si tiene solitamente in considerazione valutando queste performance è quanto i personaggi interpretati dagli attori siano effettivamente in linea con le rappresentazioni di Batman nei fumetti. Ecco uno sguardo a tutti gli attori che hanno interpretato Batman in live-action, rispetto alle loro controparti dei fumetti, per cercare di identificare la versione più accurata.

1Kevin Conroy – Batwoman (2019)

Kevin Conroy può essere meglio conosciuto per aver doppiato Batman in diverse occasione, ed è soprattutto ricordato per il lavoro di doppiaggio svolto in Batman: The Animated Series. Conroy ha avuto involtre la possibilità di ritrarre Batman di recente nell’evento crossover dell’Arrowverse, Crisis on Infinite Earths.

Mentre la sua performance live-action rispecchia il Batman della graphic novel Kingdom Come più che la serie originale dei fumetti DC, il suo lavoro sia sullo schermo che come doppiatore lo ha avvicinato più di qualsiasi altra iterazione alla versione di Batman dei fumetti.

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Gemma Chan: 10 cose che non sai sull’attrice

Gemma Chan 2022

Attrice britannica di cinema e televisione, Gemma Chan ha iniziato la propria carriera come modella, per poi affermarsi come interprete partecipando a film di grande successo. Grazie alla notorietà oggi acquisita, l’attrice ha davanti a sé una promettente carriera, venendo già annunciata come interprete di film particolarmente attesi dal pubblico. Ecco 10 cose che non sai di Gemma Chan.

2Parte delle cose che non sai sull’attrice

Gemma Chan Captain Marvel

Gemma Chan e Max Mara

5. Ha ricevuto un importante riconoscimento. Nel corso della Milano Fashion Week tenutasi a Milano a fine febbraio 2020, all’attrice è stato consegnato il premio intitolato Women in Film Max Mara Face of the Future Award. La celebre casa di moda ha infatti organizzato un tributo all’attrice per il suo lavoro di modella e per i successi ottenuti come interprete.

Gemma Chan in Captain Marvel

4. Ha ricoperto un ruolo di rilievo nel film Marvel. All’interno del film dedicato alla celebre supereroina, l’attrice ha dato vita al personaggio di Minn-Erva, spietato cecchino del popolo Kree e membro della Starforce capitanata da Yon-Rogg, interpretato da Jude Law. Con lui e gli altri membri del gruppo, Minn-Erva intraprenderà un viaggio per cercare e distruggere Captain Marvel.

3. Ha dovuto sottoporsi a diverse ore di trucco. Per interpretare il proprio personaggio, caratterizzato da una pelle color blu, l’attrice ha dovuto sottoporsi a circa quattro ore di trucco. Ciò richiedeva la sua presenza sul set ben prima dell’ora stabilita per le riprese, e il trucco in sé le ha dato diversi problemi a livello cutaneo.

Gemma Chan è Sersei in Eternals

2. Reciterà nel nuovo film Marvel. Dopo aver recitato in Captain Marvel, l’attrice è pronta a tornare nell’Marvel Cinematic Universe con Eternals, incentrato su un gruppo di alieni immortali arrivati sulla terra ben settemila anni fa. Il film si incentrerà così sugli scontri avvenuti tra questi esseri eterni per il destino dell’Universo. La Chan ricoprirà il ruolo di Sersei, descritta come la dea con più affinità verso gli esseri umani.

Gemma Chan: età e altezza

1. Gemma Chan è nata a Londra, Inghilterra, il 29 novembre 1982. L’attrice è alta complessivamente 173 centimetri.

Gemma Chan fisicoFonte: IMDb

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Star Wars: tutti i principali villain, classificati per potenza

Adam Driver is Kylo Ren in STAR WARS: THE RISE OF SKYWALKER

Uno degli aspetti sicuramente migliori dell’iconico e longevo franchise di Star Wars sono i suoi villain, il cui fascino è una qualità aggiunta in ogni trama o progetto in cui appaiono. Dai Signori dei Sith ai boss del crimine e cacciatori di taglie, non vi è un’unica tipologia di villain in Star Wars, ma tutti apportano conflitti cruciali alla narrazione e possiedono diversi livelli di potere, che può mostrarsi attraverso vari canali, quali la Forza, la loro posizione nella Galassia o l’intraprendenza e l’intelligenza che possiedono. Non importa da dove questo derivi, bensì il modo in cui viene esercitato.

1Darth Sidious

Ahimè, non si può nemmeno negare che Darth Sidious, alias l’Imperatore, alias Sheev Palpatine, abbia dimostrato più volte di essere il cattivo più potente di tutto l’universo di Star Wars.

In primo luogo, era un maestro di tutte le forme di combattimento con la spada laser, e la sua conoscenza della Forza e della tradizione dei Sith era ineguagliabile. Inoltre, non solo ha orchestrato e manipolato una guerra che ha fatto a pezzi la Galassia, distrutto i Jedi, e gli ha fatto guadagnare la posizione più alta del potere politico, ma ha governato l’Impero come leader per due decenni, facendo credere alla Galassia che i Jedi fossero il male, e governando con il pugno di ferro. Nemmeno la morte è riuscito a tenere a bada Sidious.

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Spencer: recensione del film con Kristen Stewart

Spencer recensione film

Dopo un lungo slittamento dovuto alle restrizioni legate al Covid-19, finalmente Spencer di Pablo Larraìn arriverà nelle sale italiane il 24 marzo. Presentato in anteprima alla Mostra del cinema di Venezia, e con Kristen Stewart fresca di Nomination agli Oscar 2022 nella categoria di Miglior Attrice Protagonista, il film è distribuito da 01 Distribution.

Spencer: la terza donna cinematografica di Larraìn

In questo simil-biopic, Larraìn confeziona un ritratto abbagliante non solo della principessa del Galles, ma soprattutto della sua terza donna cinematografica. Il ritorno alla cornice storiografica significa per Larraìn possibilità di rielaborazione pura, intimista, verosimile, senza necessariamente essere verità.

Quella che dovrebbe essere una meravigliosa tregua natalizia con i suoi figli nella tenuta di Sandringham diventa per la principessa Diana una tremenda successione di obblighi indesiderati. Mentre il rapporto con il Principe Carlo va disfacendosi sempre di più, Diana è costretta a giocare il ruolo implacabile della moglie amata e fedele, di fronte ai paparazzi che seguono ogni sua mossa. Diana accetterà questa posizione di icona e leggenda, o sceglierà di seguire la propria natura di donna e madre?

Abbandonando l’intenzione di raccontare la vita e le opere dell’ex principessa del Galles, il geniale Pablo Larraìn si concentra su un arco temporale ridotto per sviscerare al meglio l’indole elegante e umana di Diana, attributi caratteriali spesso trascurati quando si analizzano figure storiche del genere. Ma la Diana di Larraìn è figlia di Ema, ballerina volitiva e accattivante, sinuosa nel suo essere vendicativa, tanto quanto la Spencer del titolo è schietta, irriverente, audace nel suo sodalizio con Stewart, tra attrice e personaggio storico che si fa narrazione, finzione rielaborata ma quanto mai autentica.

Spencer recensione filmL’unico appiglio è l’occhio del regista

Kristen Stewart è protagonista assoluta ed espressiva di un ritratto che ha la misura di una collana di perle, le vesti di una principessa delle fiabe spogliata di libertà che le spettano, in un castello spettrale dove ogni colore acceso è un segnale di un decadimento psichico crescente. E’ la soundtrack a cura di Jonny Greenwood che parla per conto di Lady D, vuole incedere senza conoscere limiti in un crescendo di note furiose, che smontano una monarchia condotta da aguzzini e guardie giurate. I figli e la casa-rifugio di un passato roseo sono l’ancora di salvezza di una personalità diventata icona, ma resa un filo d’erba che tende spesso a spezzarsi; Kristen Stewart non si trattiene, non si sottrae alla cinepresa di Larraìn, e decide di occupare la scena con una compostezza e un controllo totale dello spazio che la circonda ammirabili.

E’ un ritratto di Lady D che assume valore nell’effetto che ha sullo spettatore, che non la vede più come un mito, ma come una donna che ha dovuto affrontare le sue paure più reali. Si elimina la necessità di essere all’altezza della sua importanza sociale e culturale, per entrare in un vortice emotivo e fragile di ciò che ha significato per questa donna confrontarsi con la stessa famiglia reale britannica. Per questo motivo, il peso drammatico del film è sostenuto quasi interamente da Stewart, che trionfa totalmente all’interno della cornice filmica ma, allo stesso tempo, il lavoro di Timothy Spall e Sally Hawkins, che bilanciano la squisita passione di Stewart con performance più razionali, è da lodare. Mentre Spall fa un lavoro impeccabile con la sua espressività, la Hawkins sfrutta al massimo tutta la naturalezza e la luminosità che contraddistingue il suo lavoro sullo schermo.

Il grande lavoro di artigianato dell’immagine, che ha caratterizzato le precedenti opere di Larraìn, fa splendere Spencer ancora di più: in questo caso, sfrutta le idiosincrasie legate alla regalità per mettere a punto una perfetta metafora della gabbia dorata. La fotografia non risparmia alcun dettaglio, con attenzione alla posizione, all’illuminazione e all’impatto che la figura di Diana ha sullo spettatore.

E’ l’immagine in sé a raccontare la storia, con una poesia visiva e artistica che afferra lo spettatore senza alcuna esitazione. La costante fissazione per la pomposità di cui vive la messa in scena, nei particolari del cibo e del vestiario, servono a ricalcare il delicato tormento di un animo in subbuglio, il crescendo di un battito sonoro che vive di forza travolgente combinata a un’energia vitale mesta e sommessa. Oltre a Lady Di, principessa del Galles, o Diana, c’era Spencer, la donna che “indossa” un cognome proprio, un’esistenza propria. Una donna che era più della sua leggenda.

 
 

Le 10 coppie di supereroi più amate dai fan

Rogue-e-Gambit

Tra gli ostacoli che i personaggi della DC e della Marvel hanno dovuto superare nel corso degli anni c’è anche l’amore. Non solo i combattimenti e le lotte al potere, anche le questioni di cuore hanno tenuto i fan con il fiato sospeso. Le coppie di supereroi potenti e dinamici si sono consolidate e distrutte nel corso degli anni, conquistando orde di pubblico. Da Black Panther e Storm a Mr. Fantastic e La donna invisibile, gli utenti di Ranker hanno scelto il meglio del meglio tra tutte le coppie di supereroi.

1La coppia di supereroi più amata di sempre: Gambit e Rogue

Rogue-e-Gambit

È la coppia di supereroi più amata di tutti i tempi: Gambit e Rogue hanno una relazione davvero unica. Entrambi hanno un passato complicato, fatto che li avvicina e li rende anime simili. Insieme, non si sentono più così soli. Questo aspetto della loro relazione può rendere il rapporto tossico.

Sia Gambit che Rogue devono affrontare ostacoli che tendono ad allontanarli l’uno dall’altro. Inoltre, i due non si toccano quasi mai. Nonostante tutte le difficoltà, sono però sempre pronti perdonare l’altro e a lottare per amore.

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Eternals: 10 novità che il film porta nell’MCU

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Eternals è stato recentemente aggiunto su Disney+: è uno dei primi film della Fase 4 dell’MCU. I commenti e le recensioni del pubblico sono state contrastanti: c’è stata qualche polemica perché per alcuni il film è in contrapposizione rispetto ad altri capitoli della Marvel, ma c’è anche chi ha visto nelle differenze un nuovo inizio necessario per l’MCU.

Le novità di Eternals riguardano gli eroi, i cattivi, gli interpreti che vanno a comporre un cast molto inclusivo. Vediamo tutti i miglioramenti e le innovazioni che il film apporta all’MCU.

1Gli Eternals: umani o eroi?

Sotto tanti punti di vista, gli Eterni sono veri eroi inseriti nel popolo. Hanno vissuto tra gli umani per migliaia di anni, proteggendoli, aiutandoli a crescere e a evolversi.  Improvvisamente, un giorno hanno deciso di allontanarsi dal mondo e di nascondersi. In Eternals non è chiaro cosa abbiano fatto tutti i membri in passato, ma è plausibile che la maggior parte di loro si sia semplicemente mescolata con la gente.

Passare dall’essere fortemente coinvolti nelle ”questioni umane” a doverne stare fuori per forza è stata una transizione non semplice.  La fine del film è esplicativa: Sprite decide che vuole rinunciare ai suoi poteri per poter crescere e sperimentare tutte le cose che gli ”adulti normali fanno”. A volte essere un eroe non è tutto ciò che si desidera.

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Viola Davis: 10 cose che non sai sull’attrice

Viola Davis film

Viola Davis è una di quelle attrici che ha letteralmente fatto la storia del cinema grazie alle sue incredibili interpretazioni, così intense ed incisive da rimanere nella mente del pubblico internazionale. L’attrice, che ha iniziato la sua carriera cinematografia e seriale dopo anni di teatro, ha sempre dimostrato di saper scegliere i ruoli migliori per i suoi talenti, tanto da risultare una delle attrici più apprezzate ed amate in tutto il mondo.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Viola Davis.

Viola Davis: i suoi film e i programmi televisivi

1. Ha recitato in celebri film. La carriera dell’attrice è iniziata nel 1996, anno di debutto al cinema grazie al film Il colore del fuoco. In seguito, lavora in Out of Sight (1998), Traffic (2000), Kate & Leopold (2001), Solaris (2002), Lontano dal paradiso (2002), World Trade Center (2006), Disturbia (2007), Come un uragano (2008), Il dubbio (2008), Giustizia privata (2009), Mangia prega ama (2010), Innocenti bugie (2010) e Trust (2010). Tra i suoi ultimi film, vi sono The Help (2011), Molto forte, incredibilmente vicino (2011), Ender’s Game (2013), Prisoners (2013), La scomparsa di Eleanor Rigby (2013), Get on Up (2014), Blackhat (2015), Suicide Squad (2016), Barriere (2016), Widows – Eredità criminale (2018), Ma Rainey’s Black Bottom (2020), The Suicide Squad – Missione suicida (2021) e The Unforgivable (2021).

2. Ha recitato anche per il piccolo schermo. Nel corso della sua carriera, l’attrice non si è dedicata a recitare solo per il grande schermo, ma ha avuto modo di lavorare anche in diversi programmi televisivi. Infatti, ha preso parte alle serie City of Angels (2000), CSI – Scena del crimine (2002), Traveler (2007), Law & Order – Unità vittime speciali (2003-2008), United States of Tara (2010) e Le regole del delitto perfetto (2014-2020), che le ha dato grande popolarità. Ha poi rcitato in Scandal (2018) e Peacemaker (2022-in corso)

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Viola Davis in Suicide Squad

3. Ha preparato il ruolo leggendo. L’attrice, per poter interpretare al meglio il ruolo di Amanda Waller in Suicide Squad, ha letto l’autobiografia di M. E. Thomas intitolata Confessioni di una sociopatica. Si è dunque basata fortemente su quel tipo di personalità, costruendo così un personaggio duro e al limite, appunto, della, sociopatia.

4. Le è piaciuto molto interpretare Amanda Waller. L’attrice ha dichiarato di essere rimasta affascinata dal suo personaggio, individuando la sua psicologia e la sua forza, descrivendola come una “potente donna di colore, dura, pronta a prendere una pistola e sparare a volontà”, notanto che i suoi poteri sono “la sua intelligenza e la sua totale mancanza di senso di colpa”.

Viola Davis in The Help

5. Ha espresso rammarico per il film. L’attrice ha sostenuto di non essere riuscita a mostrare la vera prospettiva delle cameriere nere: “Ho sentito alla fine della giornata che non erano le voci delle cameriere che si sentivano… se fai un film con certe premesse, vorrei sapere come ci si sente a lavorare per persone bianche e allevare bambini nel 1963. Voglio sentirlo davvero e non mi è capitato nel corso del film”.

6. Ha ricevuto una nomination agli Oscar. Grazie alla sua performance in The Help, l’attrice ha ottenuto una candidatura agli Academy Award per la Miglior attrice protagonista. Tuttavia, non è riuscita a vincere l’ambita statuetta, battuta da Meryl Streep per The Iron Lady.

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Viola Davis: il suo libro

7. Ha pubblicato un’autobiografia. Nell’aprile del 2022 la David pubblicherà la propria autobiografia, intitolata Finding Me: A Memoir. In questa, l’attrice ripercorre le tappe più significative della sua carriera, tra ruoli di rilievo e scelte che l’hanno portata ad essere la rispettata ed acclamata attrice che è oggi. Nelle pagine da lei scritte, però, l’attrice ha anche avuto modo di raccontare la sua difficile infanzia e adolescenza, il rapporto con i genitori e i sacrifici compiuti lungo il percorso. Un libro decisamente da non perdere.

Viola Davis testimonial per L’Oreal

8. Ha partecipato ad una campagna della nota azienda. In qualità di ambasciatrice L’Oreal, la Davis ha partecipato ad una campagna pubblicitaria legata al mese dell’autostima. Insieme ad altre personalità dello spettacolo come Kate Winslet, Jane Fonda e Helen Mirren, la Davis ha rilasciato una propria testimonianza circa l’importanza di credere nel proprio valore e difenderlo sempre e comunque.

Viola Davis e Danai Gurira

9. Viene spesso confusa con un’altra attrice. Da quando l’attrice Danai Gurira è divenuta una celebrità, grazie alla serie The Walking Dead e al film Black Panther, in molti non hanno mancato di notare come tra lei e la Davis vi sia una forte somiglianza, che spesso le ha portate ad essere scambiate l’una per l’altra. Effettivamente le somiglianze tra loro ci sono e come, ma le due non sono per niente imparentate.

Viola Davis: età e altezza

10. Viola Davis è nata l’11 agosto del 1965 a Saint Matthews, nel South Carolina. La sua altezza complessiva corrisponde a 165 centimetri.

Fonti: IMDb, Biography

 
 

Cineteca Milano MEET celebra Roman Polanski

Roman Polanski

Dall’1 aprile presso Cineteca Milano MEET si terrà una rassegna dedicata a Roman Polanski, uno dei maggiori registi dell’intera storia del cinema, autore di autentici capolavori nei quali come pochi altri ha saputo esplorare i meandri più sotterranei e inquietanti dell’animo umano. La rassegna comprende 16 lungometraggi e 7 cortometraggi.

Nel corso della sua lunga e straordinaria carriera il maestro polacco non ha mai cessato di inventare personaggi caratterizzati da quella complessità che nasce dal dubbio, dal conflitto morale con gli altri e con se stessi, da un’ansia mai sopita di ricerca della verità a qualunque costo (basti pensare, a questo proposito, al suo ultimo film, L’ufficiale e la spia). Il tutto quasi sempre ambientato in luoghi, fisici o mentali, angusti, circoscritti, claustrofobici, che si fanno trasfigurazione concreta, quando non matrice, di quegli inesausti percorsi di ricerca.

Con piacere segnaliamo una collaborazione con il PAC – Padiglione d’Arte Contemporaneo di Milano: Diego Sileo, curatore del PAC, sarà infatti ospite prima della proiezione de La morte e la fanciulla per un incontro in occasione della mostra “Quando la paura mangia l’anima” (PAC, 29.03 – 12.06.2022), la prima dedicata in Italia ad Artur Żmijewski, una delle figure più radicali della scena artistica polacca.

Questa collaborazione prevede che con il biglietto della mostra in corso al PAC “Quando la paura mangia l’anima” sarà possibile accedere a una proiezione della rassegna cinematografica Polanski con il biglietto ridotto a € 3. Viceversa, presentando alla biglietteria del PAC un biglietto della retrospettiva Polanski si otterrà l’ingresso ridotto alla mostra a € 4.

Il programma completo

🔵 VENERDÌ 1 APRILE
h 16.00 PER FAVORE… NON MORDERMI SUL COLLO
(R. Polanski, UK, 1967, 107’) v.o. sott. it.
All’insegna di un umorismo caustico e intelligente, la rivisitazione del mito del conte Dracula.
h 18.15 LA MORTE E LA FANCIULLA
(R. Polanski, UK/Fr., 1994, 105’) v.o. sott. it.
Una donna che vive con il marito in un paese sudamericano da poco tornato alla democrazia riconosce nell’ospite invitato a casa loro un membro della polizia segreta suo aguzzino.
Prima della proiezione, incontro con Diego Sileo, curatore del PAC – Padiglione d’Arte Contemporaneo di Milano e della mostra “Quando la paura mangia l’anima” (PAC, 29.03 – 12.06.2022), la prima dedicata in Italia ad Artur Żmijewski, una delle figure più radicali della scena artistica polacca.
🔵 DOMENICA 3 APRILE
h 14.30 VENERE IN PELLICCIA
(R. Polanski, Francia, 2013, 96’) v.o. sott. it.
L’incontro fra un regista teatrale e un’attrice in cerca di una parte. La donna, in apparenza volgare e spudorata, rivelerà un talento e una personalità inattesi.
h 19.00 REPULSION
(R. Polanski, UK, 1965, 105’) v.o. sott. it. 35MM
A Londra, Carol, avvenente manicure ossessionata dagli uomini, tenta di sottrarsi ai pericoli della malattia mentale.
🔵 MERCOLEDÌ 6 APRILE
h 16.00 L’UFFICIALE E LA SPIA
(R. Polanski, Fr./It., 2019, 126’) v.o. sott. it.
Un film giusto e necessario per rievocare la celebre storia del giovane capitano di origine ebrea Alfred Dreyfus, vittima alla fine dell’800 Di un’ingiusta accusa di alto tradimento.
h 21.00 L’INQUILINO DEL TERZO PIANO
(R. Polanski, Francia, 1976, 125’) v.o. sott. it.
A Parigi, un impiegato affitta un appartamento nel quale l’inquilina precedente si è suicidata. L’uomo, poco a poco, sembra assumerne l’identità.
🔵 DOMENICA 10 APRILE
h 14.30 CUL DE SAC
(R. Polanski, UK, 1966, 111’) v.o. sott. it.
Due gangster scalcinati, un uomo al tramonto, una giovane, bella e perversa abitano l’universo claustrofobico di un castello isolato e sospeso sul mare.
h 19.30 PROGRAMMA CORTI POLANSKI
Omicidio (1957, 2’); Rovineremo la festa (1957, 9’); Un sorriso dentale (1957, 2’); Due uomini e un armadio (1958, 15’); La lampada (1959, 8’); La caduta degli angeli (1959, 20’.); I mammiferi (1962, 10’).
(R. Polanski. Polonia, 1957-1962, 66’) v.o. sott. it.
🔵 MERCOLEDÌ 13 APRILE
h 16.00 L’UOMO NELL’OMBRA
(R. Polanski, Fr./Ger./UK, 2010, 130’) v.o. sott. it.
Adam Lang, ex premier britannico, ha scritto un libro di memorie affidato a un ghost writer che muore in circostanze misteriose. Al suo posto subentra un altro scrittore, presto coinvolto a sua volta in un misterioso complotto alla Hitchcock.
h 21.00 CHINATOWN
(R. Polanski. USA, 1974, 131’) v.o. sott. it.
Un noir alla Chandler con protagonista un detective privato alle prese con un caso inquietante e pericoloso.
🔵 GIOVEDì 14 APRILE
h 18.30 ROSEMARY’S BABY
(R. Polanski, USA, 1968, 137’) v.o. sott. it.
Due ambigui vicini di casa si insinuano a poco a poco nell’intimità di una giovane coppia newyorkese, in un edificio che ha fama di ospitare misteriosi riti satanici.
🔵 VENERDÌ 15 APRILE
h 15.30 OLIVER TWIST
(R. Polanski, Fr./Uk/It./Rep. Ceca, 2005, 130’) 35MM
La rivisitazione appassionata, ricca di umanità e con venature autobiografiche del classico romanzo di Charles Dickens.
🔵 SABATO 16 APRILE
h 15.30 IL PIANISTA
(R. Polanski, Fr./Pol./Ger./GB, 2002, 148’) 35MM
Polanski racconta l’Olocausto attraverso la storia di un pianista polacco ebreo nel ghetto di Varsavia nel 1939.Oscar alla regia e all’attore nel 2003, Palma d’oro a Cannes 2002.
🔵 DOMENICA 17 APRILE
h 15.00 CARNAGE
(R. Polanski, Fr./Ger./Pol./Sp., 2011, 79’) v.o. sott. it.
Replica, vedi in 7 aprile.
h 19.00 IL COLTELLO NELL’ACQUA
(Roman Polanski, Polonia, 1962, 94’) v.o. sott. it.
Su una piccola barca a vela sul lago di Masuria, la rivalità sempre più pericolosa fra due uomini sotto gli occhi interessati della moglie di uno di loro.
🔵 GIOVEDì 21 APRILE
h 19.00 CARNAGE
(R. Polanski, Fr./Ger./Pol./Sp., 2011, 79’) v.o. sott. it.
Due ragazzini si azzuffano in un giardino.I rispettivi genitori si incontrano per appianare i rancori in modo civile, ma le cose non andranno esattamente così.
🔵 VENERDÌ 22 APRILE
h 15.30 MACBETH
(R. Polanski, UK, 1972, 141’) v.o. sott. it.
La storia è quella dell’immortale tragedia shakespeariana, in cui il generale Macbeth assassina il suo re e precipita per sete di potere in una spirale di sangue.
🔵 SABATO 23 APRILE
h 15.00 TESS
(R. Polanski, Fr./UK, 1979, 180’) v.o. sott. it.
Inghilterra, fine ‘800. Le drammatiche disavventure di un’umile ragazza, forse in realtà di nobili origini, sedotta e abbandonata dopo essere rimasta incinta.
 
 

The Gilded Age: recensione del primi due episodi della nuova serie di Julian Fellowes

The Gilded Age recensione serie tv

The Gilded Age è il nuovo period drama firmato da Julian Fellowes e in onda su Sky Serie, on demand su Sky e in streaming su NOW dal 21 marzo. La serie, prevista inizialmente per il 2018, è slittata ed è stata acquisita su HBO che negli Stati Uniti l’ha distribuita a partire dalla fine di gennaio 2022. Adesso The Gilded Age è arrivata in Italia e promette di far appassionare tutti gli orfani di Downton Abbey, il più famoso period drama firmato da Fellowes e che presto tornerà per un secondo lungometraggio (dopo il primo di 3 anni fa e la serie completa di sei stagioni).

La trama di The Gilded Age

La storia di The Gilded Age ruota intorno a Marian Brook, giovane orfana di buona famiglia ma ridotta in povertà, che si vede costretta a trasferirsi a New York (siamo negli anni ’80 dell’Ottocento) dove vivono le sue due zie, sorelle del padre, una delle quali, zia Ada, ancora nubile, l’altra, Agnes van Rhijn, vedova molto ricca che amministra la fortuna del suo defunto e poco amato marito e pretende di amministrare anche le vite che le gravitano intorno: quella della sorella, del figlio e non ultima della nipote appena arrivata. Di fronte alla zia di Marian, una vera e propria roccaforte degli antichi valori e della vecchia nobiltà si staglia Bertha Russell, donna appartenente alla classe dei nuovi ricchi, che si è trasferita proprio dall’altro lato della strada, in una enorme casa nuova, costruita da un architetto europeo, un vero e proprio monumento alla ricchezza del signor Russell, magnete delle ferrovie e visto di cattivo occhio dall’alta società newyorkese. Scopo di Bertha è quello di farsi accettare nella cerchia bene della città, e se da una parte si troverà di fronte grande ostilità, non ultima quella di Agnes van Rhijn, troverà anche sostegno e curiosità inaspettata da parte della giovane Marian, che si troverà immischiata nelle vicende della grande casa di fronte. 

Con The Gilded Age, Julian Fellowes si conferma un raffinato narratore, mette insieme intrigo, frivolezze, lotta di classe, questa volta articolata in maniera ancora più precisa e specifica rispetto a quanto visto, per esempio, in Downton Abbey, confezionando un dramma che appare un Instant classic, forse grazie soprattutto alle splendide protagonisti e ai costumi incredibili che queste indossano come se fossero davvero nate nell’Ottocento (anche se chi ne sa qualcosa di storia della moda, intercetterà delle licenze e delle stravaganze ante litteram).

Donne straordinarie di fine Ottocento a New York

Il personaggio di Marian in particolare mescola insieme una serie di elementi che difficilmente si trovano fusi nello stesso personaggio: la giovane donna è nobile ma povera, è intelligente ma non ha talenti particolari, è ribelle, tuttavia tutto sembra indirizzarla verso una vita ordinaria di moglie e madre, purché il partito in questione appartenga alla “vecchia nobiltà newyorkese”, nei piani della zia maggiore. Sicuramente la ragazza riuscirà a trovare il suo spazio, insinuandosi tra le maglie che la sua condizione le impone, ma a che prezzo?

Ma la stessa Bertha, e le zie di Marian risultano già dal primo episodio donne che combattono e hanno combattuto per ciò che desiderano, figure forti e determinate, non importa quale sia il loro orientamento sociale, ma sempre fautrici del loro stesso destino, per quanto la società in cui vivono è ancora formalmente gestita da uomini.

La scrittura di Julian Fellows non fa mai prigionieri, e anche in questo caso lo spettatore è catturato dal primo istante, coinvolto nelle esistenze di questa donne straordinarie, protagoniste contraddittorie e proprio per questo affascinanti di The Gilded Age. 

 
 

Francis Ford Coppola pensa che Deadpool sia “Incredibile”

Deadpool 3 film 2022

Il leggendario regista Francis Ford Coppola (Il Padrino, Apocalypse Now) ha criticato aspramente a più riprese in film di supereroi/fumetti in passato e, più recentemente, ha individuato nell’ascesa del cinema di “prototipi” di supereroi come un fattore negativo che ha influenzato l’operatività gli studi che esitano maggiormente nel prendersi un rischio su operazioni meno note o non basate su IP.

“C’erano dei film in studio. Ora ci sono le opere della Marvel. E cos’è un’immagine Marvel? Un’immagine Marvel è un prototipo di film che viene realizzato ancora e ancora e ancora e ancora e ancora per sembrare diverso”, ha affermato il regista durante un’intervista con GQ all’inizio di quest’anno. Nonostante il chiaro disprezzo di Coppola per i film di supereroi definiti “spregevoli”, sembra però che abbia apprezzato un certo Mercenario con la bocca! “Mi è piaciuto Deadpool, ho pensato che fosse fantastico”, ha riferto il regista a Variety. L’attore di Wade Wilson Ryan Reynolds ha risposto con il seguente Tweet.

Che dire, dunque Francis Ford Coppola non odia proprio tutti i supereroi! Vi ricordiamo che Deadpool tornerà in azione nell’annunciato Deadpool 3.

 
 

True Detective 4 si farà: la quarta stagione è in sviluppo!

True Detective 2

Arriva finalmente la conferma, True Detective 4 si farà! La quarta stagione della serie antologica di successo della HBO True Detective è in lavorazione, secondo quanto apprendiamo dal The Hollywood Reporter .

Il rapporto menziona che True Detective 4 è in fase di sviluppo con una nuova stagione, ma senza il creatore Nic Pizzolatto al timone. Issa Lopez (Tigers Are Not Afraid, Secondary Effects) scriverà una sceneggiatura per la nuova stagione e dirigerà anche il pilot di quello che è provvisoriamente intitolato True Detective: Night Country. È stato anche riferito che il regista Barry Jenkins (Moonlight , If Beale Street Could Talk) è stato stato ingaggiato come produttore esecutivo.

Una quarta stagione della serie segnerà la prima volta che Pizzolatto non sarà legato alla serie che ha contribuito a creare, anche se THR ha riferito che probabilmente sarà ancora accreditato come produttore esecutivo. Dopo la conclusione della terza stagione di True Detective nel 2020, Pizzolatto avrebbe incontrato i dirigenti della HBO e concordato reciprocamente di separarsi, con Pizzolatto che in seguito avrebbe firmato un accordo generale con FX nel 2021.

La serie  True Detective

True Detective è iniziato nel 2014, con la sua prima stagione interpretata da Matthew McConaughey e Woody Harrelson e ha ottenuto recensioni entusiastiche. La sua ultima stagione è andata in onda nel 2019 e vedeva protagonisti Mahershala Ali, Carmen Ejogo, Stephen Dorff, Scoot McNairy e Ray Fisher.

 
 

Io Capitano: partite le riprese del nuovo film di Matteo Garrone

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Si è aperto nei giorni scorsi a Dakar, in Senegal, il set di Io Capitano, il nuovo film di Matteo Garrone, una coproduzione internazionale Italia/Belgio, prodotto da Archimede con Rai Cinema, in coproduzione con Tarantula, con la partecipazione di Pathé. Le vendite internazionali sono affidate a Pathé International.

IO CAPITANO è una fiaba omerica che racconta il viaggio avventuroso di due giovani, Seydou e Moussa (gli esordienti Seydou Sarr e Moustapha Fall), che lasciano Dakar per raggiungere l’Europa. Un’Odissea contemporanea attraverso le insidie del deserto, i pericoli del mare e le ambiguità dell’essere umano.

Scritto da Matteo Garrone, Massimo Gaudioso, Massimo Ceccherini e Andrea Tagliaferri, a partire da un soggetto dello stesso Garrone, che si è ispirato alle storie vere di Kouassi Pli Adama  Mamadou, Arnaud Zohin, Amara Fofana, Brhane Tareke e Siaka Doumbia, tutti ragazzi che hanno compiuto davvero il viaggio dei due protagonisti del film.

Le riprese si svolgeranno, oltre che in Senegal, anche in Marocco e in Italia, per un totale di 13 settimane.

Crediti

Regia Matteo Garrone

Soggetto Matteo Garrone

Sceneggiatura Matteo Garrone, Massimo Gaudioso, Massimo Ceccherini, Andrea Tagliaferri

Fotografia Paolo Carnera

Montaggio Marco Spoletini

Scenografia Dimitri Capuani

Costumi Stefano Ciammitti

Suono in presa diretta Maricetta Lombardo

Sound design Mirko Perri

Trucco Dalia Colli

VFX supervisor Massimo Cipollina – Laurent Creusot

Una produzione Archimede con Rai Cinema

in coproduzione con Tarantula

con la partecipazione di Pathé

Vendite internazionali Pathé International