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Men di Alex Garland arriva in Italia quest’estate

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Men di Alex Garland arriva in Italia quest’estate

Men è il nuovo horror febbrile e mutevole del visionario regista Alex Garland, già alla sua terza regia dopo cult come Ex-Machina e Annihilation. Attori protagonisti due fuoriclasse: nei panni di Harper la candidata all’Oscar Jessie Buckley e un camaleontico Rory Kinnear nei diversi ‘uomini’ che incarnano tutti i demoni di Harper. MEN in concorso alla 54° edizione della Quinzaine des Réalisateurs di Cannes 2022 sarà proiettato domenica 22 maggio, ore 20.45, presso Le Théâtre Croisette. (Replica venerdì 27 maggio ore 18.45, presso Le Théâtre Croisette). Il film arriverà nelle sale italiane questa estate distribuito da Vertice360.

La trama di Men

A seguito di una tragedia personale, Harper (Jessie Buckley) si ritira da sola nella rigogliosa campagna inglese, sperando di trovare un luogo dove curare il dolore che la accompagna. Ma dai boschi circostanti sembra materializzarsi qualcosa o qualcuno che inizia a perseguitarla. Quello che inizialmente è un’inquietudine sottesa si trasforma ben presto in un vero e proprio incubo, abitato dai suoi ricordi e dalle sue paure più oscure che prendono forma nel nuovo inquietante horror del visionario regista Alex Garland.

Alex Garland ha iniziato come romanziere, scrivendo The Beach e Tesseract. È passato alla sceneggiatura con 28 giorni dopo, diretto da Danny Boyle, e ha debuttato alla regia con Ex Machina, per il quale è stato candidato all’Oscar e a due premi BAFTA. Nel 2018 Garland ha realizzato il suo secondo film come sceneggiatore e regista, Annihilation, tratto dal romanzo di Jeff VanderMeer. Attualmente è in produzione per A24 la sua sceneggiatura originale Civil War, un film d’azione ambientato in un’America del futuro prossimo con protagonista Kirsten Dunst.

Thor: Love and Thunder, ecco quando arriverà il nuovo trailer!

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Thor: Love and Thunder, ecco quando arriverà il nuovo trailer!

I Marvel Studios hanno presentato solo di recente il primo trailer di Thor: Love and Thunder e ora è stato riferito che il nostro prossimo sguardo al sequel potrebbe arrivare molto prima di quanto ci si aspettasse.

Secondo lo scooper Daniel Richtman – che tende a essere puntuale con le date di uscita del trailer – il prossimo trailer di Thor: Love and Thunder sarà con noi tra pochi giorni lunedì 23 maggio.

Se ciò accadrà vorrà dire che sarà la prima volta che usciranno due trailer con un periodo di tempo insolitamente breve tra i contributi, anche se è abbastanza normale dato che lo studio ha rilasciato il primo trailer molto tardi rispetto a quelle che sono le consuetudini, quindi la Disney ha ancora un sacco di marketing/promozione da fare prima che il film arrivi nei cinema all’inizio di luglio.

Thor: Love and Thunder, teaser trailer ufficiale!

Thor: Love and Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 Luglio 2022.

Il film segue Thor (Chris Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr the God Butcher (Christian Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria (Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie Portman) che, con stupore di Thor, brandisce inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor. Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e fermarlo prima che sia troppo tardi.

Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and Thunder, un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

Top Gun: Maverick, la recensione del film con Tom Cruise

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Top Gun: Maverick, la recensione del film con Tom Cruise

La recensione di Top Gun: Maverick non può non cominciare che con una presa di coscienza inaspettata: Joseph Kosinski e la sua squadra hanno fatto un ottimo lavoro, realizzando il sequel perfetto a 36 anni dall’originale cult con Tom Cruise.

Il film di Tony Scott, che ha fatto storia diventando un tassello fondamentale non solo della mitologia americana ma anche di un certo modo di raccontare gli Stati Uniti reaganiani trova nel suo seguito il compimento perfetto di quella che è la parabola umana ed eroistica di Pete “Maverick” Mitchell. Tom Cruise torna a interpretare il top gun che, a tanti anni dalla sua prima avventura, si ritrova esattamente dove lo avevamo lasciato, più o meno.

La trama di Top Gun: Maverick

Diventato capitano di vascello (un avanzamento di carriera irrisorio per un pilota così dotato), Maverick fa il collaudatore di aerei segreti ultra tecnologici, e non riesce a sbloccare il “livello ammiraglio” a causa del suo carattere indomito e della sua esigenza di libertà che, lontana dalle gerarchie e dagli obblighi, lo porta a fare l’unica cosa che ama davvero: volare. Tuttavia una inaspettata chiamata dall’alto lo costringe a tornare nel corpo del Top Gun, per stare dall’altro lato della barricata; questa volta Maverick dovrà insegnare ai suoi giovani eredi, il meglio del meglio, a portare a termine una missione che sembra impossibile, contro un nemico innominato, che deve essere assolutamente fermato. Pete non si sente molto un insegnante né un mentore, tuttavia trai giovani top gun che gli vengono affidati c’è anche Bradley “Rooster” Bradshaw, figlio di Goose e che Maverick cerca di tutelare e “crescere” anche intervenendo nella sua carriera. A quel punto il nostro eroe non può più rifiutare la chiamata, ma qualcosa in lui deve cambiare per permettere ai giovani di imparare a volare da soli (letteralmente). Maverick deve imparare a lasciar andare il passato.

Top Gun: MaverickUn blockbuster moderno e maturo

Top Gun: Maverick è un blockbuster moderno, maturo, intelligente. È a tutti gli effetti un’operazione nostalgia, che rievoca tutto l’immaginario del film originale, dal taglio fotografico, all’iconica colonna sonora, passando per quell’epica dell’uomo che supera i propri limiti tanto cara al cinema degli anni ’80 e costitutiva della carriera di Tom Cruise stesso. Un lavoro di ri-racconto intelligente e attento, che ripropone i tropi del vecchio, trasformandoli in spunti per aggiornare all’oggi la conversazione. Il risultato è molto vicino a quello che, sempre con grande sorpresa, è stato archiviato da Ghostbusters: Legacy.

L’ironia come strumento narrativo

Lo strumento principale con cui questo risultato viene raggiunto è l’uso sapiente dell’ironia: non sarebbe più adeguato ai tempi un mondo dove piloti d’elite si prendono troppo sul serio, e così la battuta, il momento divertente, l’ironia appunto interviene in ogni momento in cui il pathos potrebbe prendere il sopravvento, in maniera puntuale, precisa, estremamente equilibrata e ben calibrata. Un esempio calzante è la scena, breve ma emozionante, in cui compare Tom “Iceman” Kazinsky: la nemesi di Maverick, che però è riuscito a inserirsi nel sistema tanto da diventare ammiraglio e a proteggere, da lontano e per tutti quegli anni, il suo amico testa calda, è malato, chiede però un incontro e qui parla con Pete, chiedendogli di abbracciare la missione per cui è stato scelto, dal momento che è l’unico a poterlo fare. E proprio quando l’atmosfera diventa troppo carica di emozione, una battuta arriva a spezzare la tensione a e far riprendere fiato allo spettatore e ai personaggi.

Lasciar andare il passato

Sempre in questa scena si cela un altro punto fondamentale del film, ovvero il confronto con il passato, e la capacità di lasciarlo andare. La sfida più grande dell’eroe in Top Gun: Maverick è proprio quella di lasciar andare il passato, i traumi, gli errori, i rimpianti, e di vivere nel presente, mentre il futuro, nella forma di Goose e degli altri piloti, si srotola davanti ai suoi occhi.

Il tempo che è passato tra il film originale e Top Gun: Maverick lo si può quantificare anche in processo tecnico. Il film diretto da Kosinski è capace di momenti tecnici di livello altissimo, e le battaglie aeree, cuore adrenalinico della storia, sono un momento di intrattenimento puro, che giustificano a voce alta l’esigenza della sala di continuare ad esistere come luogo deputato a quel tipo di spettacolo, a quel tipo di godimento puro per lo spettatore.

Una storia d’amore “vecchia”

Totalmente accessoria e “vecchia” è la storyline romantica con il personaggio interpretato da Jennifer Connelly. Dalla scelta delle battute da far loro recitare al modo in cui vengono inquadrati i due amanti, tutta la trama d’amore è soltanto un pretesto per dire al protagonista che c’è dell’altro fuori dall’abitacolo del suo aereo. Serve al suo scopo, ma lo fa con pigrizia, senza giovare del lavoro di riadattamento al linguaggio moderno di cui invece è oggetto con successo tutto il film.

Top Gun: Maverick, ovvero “il culto della personalità”

Se Top Gun: Maverick ha un difetto è che alimenta, ancora una volta, il mito del superuomo Tom Cruise. La storia serve al suo personaggio, le acrobazie servono a Cruise che ha la possibilità, ancora una volta, di dispiegare le ali del suo ego e mostrarlo alla pletora dei suoi fan adoranti. Non sembra esserci il passaggio di testimone come accaduto con Sylvester Stallone per Creed, ma un continuo bisogno della figura eroica che a dispetto della sua fallacia umana, non vacilla mai a bordo di un aereo ed è sempre, anche di fronte al nuovo che avanza, la chiave di volta per risolvere la situazione. Alla fine della storia, Rooster, Hangman, Phoenix e gli altri non sono ancora il futuro, ma sono i secondi di Maverick. Un culto della persona che mette in secondo piano il valore della storia.

Doctor Strange 2: ogni variante di Strange, classificata

Doctor Strange 2: ogni variante di Strange, classificata

Doctor Strange nel Multiverso della Follia è finalmente arrivato nelle sale, dando il via alla nuova saga del MCU e spalancando le porte del Multiverso. Come promesso, la prima avventura di Sam Raimi nel MCU ha introdotto nuove varianti dell’ex Stregone Supremo, ognuna delle quali ha avuto un impatto ben specifico sulla trama del film.

Nelle due ore di durata di Doctor Strange 2 alcune varianti di Strange hanno chiaramente avuto più tempo sullo schermo e dunque maggiore impatto sulla storia: analizziamole insieme.

Clea

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Clea ha fatto il suo debutto nella prima scena post-credits del film e, anche se è apparsa sullo schermo solo per qualche minuto, il suo arrivo anticipa un grande evento targato Marvel Comics: Secret Wars.

Nei fumetti Marvel, Clea è la Strega Suprema della Dimensione Oscura nonché interesse amoroso di Strange, ed è stato confermato che questi due elementi saranno conservati anche nei futuri film del MCU. Dovremo aspettare qualche anno prima di vedere finalmente le avventure di Clea e Strange nel multiverso, ma i fan dei fumetti possono sicuramente iniziare a entusiasmarsi!

Difensore Strange

Nonostante sia apparso solo all’inizio del Multiverso del follia (con uno dei migliori costumi che hanno preso ispirazione dai fumetti), Difensore Strange ha dimostrato fin dall’inizio che non tutte le versioni di Strange possono essere eroiche, dal momento che tenta di sacrificare la vita di America Chavez senza nemmeno consultarsi con la ragazza e prendere in considerazione il suo parere, prima di andare incontro a una morte orribile.

Anche se si tratta di un arco piuttosto breve, la morte del Difensore Strange ha dato il via all’intero sviluppo caratteriale di Strange nel corso del film, dove lo vediamo passare dallo stregone egoista che è sempre stato ad eroe altruista. Senza il suo ironico sacrificio, America non avrebbe incontrato lo Strange della Terra-616 e Stephen non avrebbe avuto il suo sogno, quindi la sua prematura scomparsa è stata davvero significativa per la storia del Multiverso della Follia.

Sinister Strange

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Unico sopravvissuto all’incursione che ha annientato il suo stesso universo, Sinister Strange si è trovato da solo nel suo Sanctum Sanctorum in stato di decadenza, circondato dalle ossa di coloro che correvano da Strange per chiedere aiuto, prima di ricevere la visita dello Strange di Terra-616. Questa variante era stata completamente corrotta dal Darkhold e dal suo potere, e si è cimentato in un incredibile duello musicale contro lo Strange della Terra-616, finendo impalato su una staccionata poco dopo.

Questa variante di Strange lo ha aiutato a diventare una persona migliore, facendogli capire il vero orrore che può derivare dalla corruzione, dall’egoismo e dal potere. Inoltre, la sua morte ha portato Strange di Terra-616 e Christine Palmer di Terra-883 a utilizzare il Darkhold di questo universo per raggiungere col dream-walking Terra-616 e combattere Wanda.

Lo “Strange Supremo” di Terra-883

Nel corso del suo viaggio nel Multiverso della Follia, Strange visita Terra-883, una versione tecnicamente avanzata della Terra con una propria squadra di Fantastici Quattro (compresi i figli di Reed Richard), di X-Men, Inumani e Vendicatori. Al di sopra di tutte queste squadre di eroi stanno gli Illuminati, un gruppo d’élite composto dai migliori eroi del mondo che vegliano sulla loro Terra: tra di loro, vi è anche una variante di Doctor Strange.

Tuttavia, abbiamo presto scoperto che questa variante di Doctor Strange è stata giustiziata da Black Bolt per essere stato corrotto dalla Darkhold. Questo colpo di scena è stato incredibilmente importante per la storia, poiché Strange ha finalmente potuto battersi contro il Barone Mordo dato che gli Illuminati lo consideravano una delle più grandi minacce del loro universo, ed è fuggito freneticamente da Wanda con America e Christine, con la nuova consapevolezza che le sue capacità erano incredibilmente potenti e che ogni altra variante di Strange era malvagia.

Zombie Strange

Lo Strange zombie, o più precisamente il Doctor Strange della Terra 616 che sfrutta il cadavere di Defender Strange risvegliato dal dream-walking, è stata una delle varianti di Strange più potenti in Doctor Strange 2, al punto da riuscire a usare le Anime dei Dannati per combattere Wanda.

Sebbene non sia rimasto a lungo in circolazione (e non fosse lo Strange zombie di What If…?), è riuscito a entrare nel Trono della Strega Scarlatta nonostante gli stregoni non potessero accedervi, ed è stato in grado di intimorire davvero Wanda per la prima volta nel corso del film – portando a un duello raccapricciante e ispirando America Chavez a combattere finalmente Wanda.

Doctor Strange (Terra-616)

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Protagonista del Multiverso della Follia, Stephen Strange di Terra 616 salva la vita di America Chavez e, a differenza delle sue controparti multiversali, rischia la vita per proteggerla dalla terrificante Strega Scarlatta. Nel corso del film, vediamo Strange diventare meno egocentrico e più altruista, lavorando su se stesso per riuscire a diventare un vero eroe.

Anche dopo aver incontrato diverse varianti di se stesso, tutte malvagie e corrotte, Strange non rinuncia mai ad America, sfidando persino il suo più stretto alleato Wong quando gli viene ordinato di sottrarle i poteri. Al contrario, Strange motiva America, aiutandola a sfruttare i suoi poteri per sconfiggere Wanda nel modo più giusto. Inoltre, alla fine del Multiverso della Follia, abbiamo visto Strange diventare potenzialmente il Vendicatore più forte, dato che l’utilizzo del dream-walking lo ha ispirato ad approfondire ulteriormente i suoi incantesimi per usarli a suo vantaggio, e a sfidare ogni altra variante di Strange che abbiamo incrociato nel corso del film.

La donna per me: la recensione del film con Andrea Arcangeli

La donna per me: la recensione del film con Andrea Arcangeli

Sembra essere un momento d’oro per il multiverso e le realtà alternative al cinema e in televisione. Oltre a quanto la Marvel sta raccontando con i suoi film e serie, diversi sono i progetti che sempre più si rifanno all’idea di molteplici versioni differenti di una realtà. A questi si aggiunge ora anche l’italiano La donna per me, nuovo film da regista di Marco Martani, meglio noto come sceneggiatore di commedie brillanti come ExMaschi contro FemmineFemmine contro MaschiLa mafia uccide solo d’estateSe Dio vuole. Prodotto da Lucky Red con Rai Cinema e in collaborazione con Sky Cinema, il film sarà trasmesso il 23 maggio su Sky e NOW.

Protagonista del film è Andrea (Andrea Arcangeli), un ragazzo di trent’anni alla vigilia del matrimonio con Laura (Alessandra Mastronardi), conosciuta all’università e con cui da allora ha costruito la sua vita. Alcuni dubbi dell’ultimo momento, però, trasformano l’esistenza di Andrea che, ogni giorno, si trova a risvegliarsi in una vita diversa, in un sé stesso diverso e in universi paralleli in cui Laura non è mai stata la sua compagna. Avendo modo di sperimentare le tante declinazioni che la sua vita avrebbe potuto prendere, Andrea comincerà però a capire cosa desidera davvero, trovandosi a dover tentare quanto prima di tornare alla sua realtà.

Come sarebbe andata se…

La commedia romantica scritta e diretta da Martani ha l’esplicito obiettivo di affrontare, con leggerezza e umorismo, il tema della paura davanti a un impegno di vita importante come può esserlo il matrimonio. La storia, infatti, parte dalla domanda “cosa faresti se ti potessi togliere qualsiasi dubbio prima di prendere la decisione più importante della tua vita?”. Da qui ha inizio l’avventura del protagonista di La donna per me, ritrovatosi incastrato in quello che risulta essere un incrocio tra un loop temporale e una diversa serie di universi paralleli. Un’opera che fa subito pensare a titoli come Palm Spring e Questione di tempo (citati non a caso dal regista come primarie fonti di ispirazione).

L’idea in sé non è dunque nuova, ma è qui calata in una realtà italiana fatta di precariato, avvocati poco onesti e musicisti di dubbio gusto. Un’occasione dunque per riflettere anche sugli elementi tipici della nostra società, che a loro modo si riflettono nella vita di un giovane qualunque come può esserlo il protagonista di questo film. Tutto ciò è a sua volta contenuto in una classica struttura da film ad equivoci, che portano sempre più scompiglio nella vita di Andrea, permettendogli di imparare importanti lezioni di vita e di regalare allo spettatore qualche risata (nel più dei casi per merito dei personaggi interpretati da Eduardo Scarpetta e Stefano Fresi).

D’altrone, come diceva Danny Boodman T.D. Lemon Novecento, protagonista del film La leggenda del pianista sull’oceano, come si fa a scegliere una sola vita, una sola donna da amare? Il protagonista di La donna per me ha dunque l’occasione di sperimentare ciò che tutti vorremmo provare nei momenti più critici, ovvero l’esperienza dell’alternativa, abbattendo così ogni possibile dubbio e incertezza su come sarebbero potute andare le cose se svoltesi in modo differente. Da questo punto di vista l’obiettivo del film è sicuramente centrato e chiaro risulta il messaggio che si intendeva trasmettere. Meno convincente, però, è il modo in cui si arriva a tale risultato.

La donna per me Andrea Arcangeli

Un film limitato dalla scrittura

La donna per me è una commedia romantica con delle ambizioni evidentemente maggiori rispetto a tanti altri titoli italiani simili. Già solo il dover reinventare continuamente situazioni e personaggi a partire da elementi introdotti nelle prime scene richiede una certa cura nella scrittura. Sfortunatamente, il punto debole del film risulta essere proprio la sceneggiatura. Le situazioni che vengono presentate sul grande schermo hanno infatti di base un grande problema: non sono giustificate. Il loop temporale che si viene a costruire non è introdotto in nessun modo chiaro e ciò porta ad una certa difficoltà nel definire i suoi limiti e le sue regole.

Ciò che dà il via alla struttura del racconto rimane dunque insoluto. Andrea ha vissuto solo un sogno? Era tutto vero? Non è dato saperlo e comprensibilmente a molti potrebbe anche non importare nemmeno. Al di là di tale aspetto, però, La donna per me si caratterizza nella sua generalità per una scrittura poco ispirata, che pur giocando con il fantasy e offrendo in modo chiaro il suo tema, non sembra voler (o poter) ambire a costruire qualcosa di più coinvolgente e memorabile. Nulla possono i pur bravi interpreti principali e il film non trova dunque l’occasione concreta di rendersi memorabile, offrendo nulla più che la possibilità di una visione spensierata.

Rischio totale: trama, cast e curiosità sul film

Rischio totale: trama, cast e curiosità sul film

Nel 1952 il noir Le jene di Chicago diretto da Richard Fleischer si affermava come un gioiello di tensione ricco di suspence claustrofobica. Il soggetto del film, scritto da Martin Goldsmith e Jack Leonard venne anche candidato al premio Oscar. Decenni dopo il regista Peter Hyams, autore di film come 2010 – L’anno del contatto e Un alibi perfetto, vedrà quello stesso film in televisione, sviluppando il desiderio di realizzarne un remake. Nel 1990 uscì così al cinema il film Rischio totale, titolo italiano di Narrow Margin, all’interno del quale si prende la vicenda originale e la si attualizza al contemporaneo.

Per Hyams, che di questo film firma anche la sceneggiatura e la fotografia, l’aspetto interessante era quello di costruire un intero film ambientato all’interno di un treno in corsa. Egli però, voleva accentuare l’impossibilità dei personaggi a saltare giù dal mezzo, ricercando pertanto un ambientazione talmente proibitiva da non consentire via di fuga. Dopo un’accurata ricerca, egli scelse come location le Montagne Rocciose del Canada, tanto belle quanto isolate.  Il treno poi utilizzato per le scene interne ed esterne consisteva in una locomotiva diesel BC Rail SD40-2 dipinta con la livrea Via Rail Canada per rappresentare il treno passeggeri Toronto-Vancouver.

Nonostante tali elementi, il film mancò di affermarsi come un buon successo. Con recensioni contrastanti e incassi minimi, Rischio totale finì con il passare particolarmente in sordina. A distanza di anni è però un film da riscoprire, capace di regalare forti emozioni e scene di grande impatto. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Rischio totale: la trama del film

Protagonista del film è Carol Hunnicut, la quale involontariamente assiste all’omicidio dell’uomo con cui stava trascorrendo la serata ad opera di un potente boss della mafia, Leo Watts, senza però che quest’ultimo si accorga della sua presenza. Durante le indagini la polizia, grazie ad un’impronta, scopre la presenza della donna sul luogo dell’omicidio e cerca di mettersi in contatto con quest’ultima per farla testimoniare. Carol viene dunque rintracciata in una baita sulle montagne del Canada, dove nel frattempo si era nascosta. Il vice procuratore distrettuale Robert Caulfield parte così in elicottero alla volta del Canada per recuperare la donna e convincerla a testimoniare.

Sembra filare tutto liscio, quando una volta arrivati alla baita, partono colpi di mitra da un elicottero che nel frattempo li aveva seguiti. Una talpa nel dipartimento aveva infatti rivelato anche a Leo Watts il nascondiglio di Carol. Durante la sparatoria rimangono uccisi un poliziotto e il pilota dell’elicottero. Scampati alla sparatoria, per Caulfield e Carol inizia un lungo inseguimento attraverso le montagne del Canada. L’azione si sposta quindi sul treno per Vancouver, dove i fuggitivi saranno braccati dagli scagnozzi del criminale, deciso in ogni modo a non far arrivare la donna sul banco dei testimoni.

Rischio totale cast

Rischio totale: il cast del film

Ad interpretare il personaggio di Carol Hunnicut vi è l’attrice Anne Archer, candidata agli Oscar come non protagonista per la sua interpretazione in Attrazione fatale e nota anche per i film Giochi di potere e Sotto il segno del pericolo. Accanto a lei, nel ruolo del criminale Leo Watts vi è invece Harris Yulin, uno dei principali caratteristi di Hollywood, comparso in celebri film come Scarface, Ghostbuster II e Training Day. L’attore J. T. Walsh, apparso anche lui in numerose pellicole come Good Morning, Vietnam e Codice d’onore, compare invece nei panni dell’avvocato Michael Tarlow.

Nel ruolo del procuratore Robert Caulfield, protagonista maschile del film, si ritrova invece il premio Oscar Gene Hackman. Egli cercava da tempo un progetto da realizzare insieme a Hyams, senza però riuscire a trovarne uno sufficientemente convincente. Quando il regista gli propose Rischio totale, l’attore rimase però affascinato dall’intreccio narrativo e dalla complessità dei personaggi, accettando di recitarvi. In ultimo, nel film, vi sono anche M. Emmet Walsh nel ruolo del sergente Dominick Benti e Susan Hogan nei panni di Kathryn Weller.

Rischio totale: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Rischio totale è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Rai Play e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 21 maggio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Dredd – La legge sono io: trama e cast del film con Sylvester Stallone

Gli ultimi anni di cinema ci hanno dimostrato quanto i personaggi dei fumetti e le loro storie possano essere fonte di grande fascino anche sul grande schermo. Al di là dei supereroi della Marvel o della DC, sono numerosi i casi di adattamenti di questo tipo, risalenti anche a ben prima che i cosiddetti cinecomic diventassero una solida realtà. Un brillante esempio, criticato alla sua uscita ma divenuto con il tempo un cult, è il film Dredd – La legge sono io (qui la recensione). Uscito al cinema nel 1995 per la regia di Danny Cannon, questo si è affermato come un avvincente thriller di fantascienza.

Ambientato in un futuro distopico, il film ha per protagonista il Giudice Dredd, personaggio dei fumetti ideato nel 1977 da John Wagner e Carlos Ezquerra. Questo nacque come satira della società contemporanea e come denuncia al continuo aumento di potere dei corpi di Polizia nello stato moderno democratico. Attraverso la distopia e la fantascienza, dunque, si raccontavano risvolti preoccupanti della società, elementi poi riprodotti fedelmente anche nel film. Importante fu però anche l’aspetto estetico, per cui venne chiamato il noto stilista Gianni Versace a contribuire al look dell’abito del protagonista.

Come anticipato, Dredd – La legge sono io si rivelò però un insuccesso al box office, e venne da alcuni definito come il peggior film nella carriera di Sylvester Stallone, qui protagonista. Negli anni ha però raggiunto lo status di cult, dimostrando ancor più attuale oggi su determinati argomenti rispetto al periodo della sua uscita. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Dredd – La legge sono io: la trama del film

Ambientato nel 2080, in un’epoca dove il clima e l’ambiente sono profondamente stati danneggiati a causa di diverse guerre nucleari, il mondo è ora un luogo lugubre e deserto, rinominato “Terra Maledetta”. La maggior parte dei pochi abitanti sopravvissuti si ammassa in alcune gigantesche megalopoli, dove vengono instaurate delle società violente e corrotte. Una di queste è Megacity, sorta dove un tempo sorgeva l’antica città di New York. La legge degli uomini, ormai non più efficace nel debellare il crimine, viene quindi sostituita da una nuova e violenta organizzazione di controllo e d’ordine.

Questa è rappresentata dai “Giudici”, i quali oltre a catturare coloro che si sono macchiati di crimini, possono giudicarli, condannarli ed eseguire le condanne stesse. Tra i più validi Giudici vi è Joseph Dredd, il quale però si vede incastrato in un omicidio che non ha commesso. Rischiando di essere a sua volta giudicato e condannato alla pena capitale, l’uomo dovrà intraprendere una caccia al vero colpevole, dimostrando la propria innocenza prima che sia troppo tardi. Mentre il Giudice Fargo tenta di aiutare Dredd, quest’ultimo arriva a scoprire la presenza di membri della Corte Suprema nel complotto contro di lui. Qualcosa di più grande e minaccioso si agita però nell’ombra.

Dredd - La legge sono io cast

Dredd – La legge sono io: il cast del film

Per interpretare il ruolo del Giudice Dredd, erano stati considerati gli attori Arnold Schwarzenegger e Sylvester Stallone. Ad avere la meglio fu però quest’ultimo, che pur non avendo mai sentito parlare del personaggi prima, si disse particolarmente interessato al ruolo ed alle sue implicazioni politiche. L’attore non era però del tutto soddisfatto della sceneggiatura e diede vita ad accesi scontri con il regista affinché parti di questa venissero riscritte. I due avevano infatti una visione diversa del progetto. Stallone desiderava dar vita ad una commedia d’azione, mentre Cannon aspirava ad un’atmosfera più cupa e violenta. Alla fine, anche il finale venne modificato per compiacere l’attore.

Tra gli antagonisti del film si ritrova invece l’attore Armand Assante, nei panni dello spietato Giudice Rico, mentre Jurgen Prochnow è Griffin, capo della Corte Suprema. L’attore Rob Schneider interpreta l’informatico Herman Fergy Ferguson. Il ruolo era inizialmente stato offerto al premio Oscar Joe Pesci, ma questi rifiutò, portando così alla scelta di Schneider. L’attrice Diane Lane è presente nei panni del Giudice Hershey, eseguendo da sé molti dei propri stunt, mentre Joanna Miles è il Giudice Evelyn McGruder. Di particolare importanza è la presenza dell’attore svedese Max von Sydow, nei panni del Giudice Fargo. Nel film è poi presente anche l’attore Ewen Bremner, noto per essere stato Spud in Trainspotting, qui nei panni di Junior Angel.

Dredd – La legge sono io: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Dredd – La legge sono io è infatti disponibile nel catalogo di Infinity e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 21 maggio alle ore 00:50 sul canale Rete 4.

Fonte: IMDb

 

Film Netflix 2022: tutti i titoli originale Netflix in uscita quest’anno

The Gray Man, Enola Holmes 2, The Adam Project e molti altri ancora: il reel degli originali Netflix del 2022 ha mostrato scene da ben 28 film, ma possiamo essere sicuri che saranno anche di più i Film Netflix del 2022. Da quando la piattaforma ha iniziato a concentrarsi anche sulla produzione di film propri film originale, l’elenco di quelli realizzati nel corso degli anni si è fatto sempre più esteso, comprendendo titoli spesso molti diversi tra loro ma proprio per questo capaci di soddisfare un pubblico il più ampio e variegato possibile.

Con il sistema di distribuzione e produzione modificato su larga scala dai due anni di pandemia, la piattaforma della grande N rossa si è poi ricavata uno spazio di tutto rispetto nel panorama dei prodotti originali, che finiscono direttamente in streaming in contemporanea mondiale e che ormai non possono più definirsi solamente film per la tv. La qualità tecnica e artistica raggiunta da molti dei film di Netflix è ormai al pari di quella dei grandi studios statunitensi e sempre più nuovi o affermati registi si rivolgono all’azienda per realizzare i propri film.

La scelta è sempre vastissima e si corre sempre il rischio di passare le ore a sfogliare il catalogo dei Film di Netflix del 2022 prima di scegliere il titolo da vedere, ma è anche comprensibile che, tra grandi autori che cercano in Netflix una casa per le loro idee, volti noti e amati, cinema di genere e prodotti più leggeri ma che in tempi difficili sono un’ottimo rifugio, la scelta è difficile. Per cercare di far ordine in tutto ciò, ecco di seguito tutti i film originali di Netflix usciti fino ad ora nel 2022.

Film Netflix 2022: tutti i film usciti sulla piattaforma

  • Non aprite quella porta, di David Blue Garcia. Melody e la giovane sorella Lila raggiungono con gli amici Dante e Ruth il paese sperduto di Harlow, nel Texas, per dar vita a una nuova e visionaria iniziativa imprenditoriale. Ma il loro sogno si trasforma in un incubo quando senza volerlo disturbano Faccia di cuoio, il serial killer squilibrato che con la sua eredità di sangue continua a tormentare gli abitanti della zona. Tra questi c’è Sally Hardesty, l’unica sopravvissuta al tristemente famoso massacro del 1973 che è determinata a ottenere vendetta.
  • Downfall: il caso Boeing, di Rory Kennedy. Nell’inquietante documentario Downfall: il caso Boeing, la regista candidata agli Oscar Rory Kennedy mette in luce la negligenza e l’avidità che hanno portato ai due disastri aerei dei Boeing MAX 737 avvenuti a distanza di soli cinque mesi. Con il contributo di esperti di aviazione, giornalisti, ex dipendenti Boeing, il Congresso americano e i parenti delle vittime, il film rivela una cultura di tagli di bilancio sconsiderati e insabbiamenti all’interno di un’azienda un tempo venerata. Denuncia potente dell’influenza corrotta di Wall Street, Downfall affronta questioni più ampie come i rischi legati ai meccanismi delle grandi aziende americane e i costi umani esorbitanti che ne derivano.
  • Madea: Il ritorno, di Tyler Perri. Tyler Perry riporta in scena il suo amato personaggio con questo nuovo film del franchise di Madea. L’autore, regista e produttore Perry è protagonista di questo film che racconta la festa di laurea del pronipote di Madea, minacciata da segreti nascosti e drammi familiari. Il lungometraggio vede riunite tutte le star della serie, tra cui Tamela Mann, David Mann, Cassi Davis Patton e con la partecipazione straordinaria dell’iconico attore irlandese Brendan O’Carroll nei panni di Agnes Brown, che affiancherà Madea con la sua eccezionale verve comica.
  • Testimone misterioso, di Régis Blondeau. Un poliziotto corrotto fa di tutto per insabbiare un incidente, ma la sua vita prende una brutta piega quando inizia a ricevere minacce da un misterioso testimone. Un thriller francese mozzafiato, che conferma la capacità della Francia di lavorare su questo genere.
  • Against The Ice, Peter Flinth. Nel 1909 la spedizione artica guidata dal capitano danese Ejnar Mikkelsen (Nikolaj Coster-Waldau) tenta di confutare la rivendicazione degli Stati Uniti sulla Groenlandia nordorientale, basata sulla presupposizione che la Groenlandia fosse divisa in due territori separati. Il loro viaggio si trasforma però in una prova di resistenza quando scoprono di essere intrappolati in quei luoghi inospitali. Against the Ice è la vera storia di un’amicizia che racconta il potere straordinario delle relazioni umane.
  • The Weekend Away, di  Kim Farrant. Un weekend in Croazia finisce male quando una donna è accusata di aver ucciso la sua migliore amica. Nel tentativo di scoprire la verità, porterà alla luce un segreto doloroso. Tra thriller e location esotiche, questo film offre grande intrattenimento e un caso ricco di colpi di scena da risolvere.
  • Il filo invisibile, di Marco Simon Puccioni. Il film racconta la storia dolceamara di Leone, un adolescente con due padri che deve affrontare i pregiudizi di cui è vittima la sua famiglia e fare i conti con la separazione dei genitori. Interpretato da Francesco Scianna e Filippo Timi, il film è una delicata commedia che dona dignità ad un tema particolarmente attuale.
  • The Adam Project, di Shawn Levy (2022). Nel 2050 un pilota di un caccia capace di viaggiare nel tempo finisce erroneamente nel 2022, dove incontra il se stesso ancora bambino. Qui l’uomo avrà ugualmente la possibilità di cambiare il passato per scongiurare un futuro apocalittico. Interpretato da Ryan Reynolds e Mark Ruffalo, The Adam Project unisce la fantascienza alla comicità, senza dimenticare i tanti sentimenti che legano il racconto.
  • Agente speciale Ruby di Katt Shea. Il poliziotto Dan (Grant Gustin) sogna di entrare nell’unità cinofila, ma nessuno vuole dargli una possibilità. La cagnolina randagia Ruby sogna di avere una casa, ma ha quasi perso le speranze. Uniti dal destino, Dan e Ruby stringono un legame indissolubile che li aiuterà a superare la sfida più grande. Basato su una storia vera.
  • La parola addio non esiste, di Bruno Ascenzo. Le scintille volano quando il maniaco del lavoro Salvador viene inviato dalla Spagna nel delizioso Perù per costruire un nuovo hotel per la sua catena di famiglia e incontra Ariana, un’artista focosa che gli insegnerà a godersi la bellezza di ogni momento a Cusco. Primo film di produzione peruviana, La parola addio non esiste è una brillante commedia romantica ricca di emozioni.
  • Windfall, di Charlie McDowell. Un uomo si introduce nella casa di vacanza vuota di un miliardario che lavora nel settore tecnologico, ma le cose vanno male quando l’arrogante magnate e sua moglie arrivano per una fuga dell’ultimo minuto. Protagonisti di questo thriiller dai molteplici toni sono Jason Segel, Lily Collins e Jesse Plemons.
  • Granchio nero, di Adam Berg. Thriller d’azione svedese ambientato in un mondo postapocalittico dilaniato dalla guerra. Nel corso di un inverno lungo e rigido sei soldati intraprendono una missione segreta attraverso un arcipelago ghiacciato per trasportare un misterioso pacco che potrebbe metter fine alla guerra. Quando si addentrano in territorio nemico, non hanno idea dei pericoli che li aspettano o di chi possano fidarsi. Il film, che ha suscitato particolare interesse tra quelli usciti ad oggi su Netflix, è interpretato da Noomi Rapace.
  • Grandine, di Marcos Carnevale. Il celebre meteorologo della TV Miguel Flores non riesce a prevedere un’orribile grandinata. Per questo diventa il nemico pubblico numero uno ed è costretto a scappare dalla capitale Buenos Aires rifugiandosi a Córdoba, la sua città d’origine. Ne deriva un viaggio di riscoperta tanto assurdo quanto umano. Film di produzione argentina, Grandine ha ricevuto numerose lodi per il suo racconto e le interpretazioni dei protagonisti.
  • Apollo 10½: A Space Age Childhood, di Richard Linklater (2022). Un uomo racconta la sua vita di bambino di 10 anni a Houston nel 1969, in una narrazione che intreccia elementi nostalgici al racconto fantastico e mirabolante di un viaggio sulla luna. Con il suo nuovo film realizzato con la tecnica d’animazione del rotoscope, Linlkater torna ai suoi temi più cari, dalla memoria al tempo, il tutto nella cornice di un’età magica come l’infanzia. Apollo 10½ non è un film canonico, quanto più un lungo ricordo di un’epoca e delle sue particolarità.
  • 365 giorni – Adesso, di Barbara Białowąs. Laura e Massimo tornano più forti che mai in questo sequel di 365 giorni, ma la loro vita si complica a causa della famiglia di lui e di un uomo misterioso, che vuole conquistare a tutti i costi il cuore di Laura. Protagonisti, ancora una volta, sono Michele Morrone e Ana-Maria Sieklucka.
  • Bubble, di Tetsurō Araki. In una Tokyo isolata dal resto del mondo, a causa di bolle e anomalie gravitazionali, il destino fa incontrare un ragazzo con un talento particolare e una ragazza misteriosa. Un nuovo anime originale per Netflix, che va così ad ampliare una delle già più ricche sezioni del suo catalogo. Per gli amanti del genere, è questo un film imperdibile.
  • Ti giro intorno, di Sofia Alvarez. Nell’estate prima del college Auden incontra il misterioso Eli, insonne come lei. Mentre la cittadina costiera di Colby dorme, i due intraprendono una missione notturna per far scoprire ad Auden la divertente e spensierata vita da adolescente che non avrebbe mai pensato di desiderare. Un film per adolescenti (ma non solo) ricco di emozioni e sogni, proprio come i due giovani protagonisti.
  • Spiderhead, di Joseph Kosinski. Due detenuti che vivono in una società del prossimo futuro sono alle prese con il loro passato mentre sono intrappolati in una struttura che consente ai prigionieri di ridurre il tempo di pena facendo volontariato per esperimenti sull’uso di farmaci che alterano le emozioni, che sono gestiti dal sorvegliante della prigione Steve Abnesti. Il detenuto Jeff viene a prendersi cura di un’altra prigioniera, Rachel, e cerca di superare gli esperimenti della prigione per salvarla. Il film è interpretato da Chris Hemsworth e Miles Teller. Su Netflix dal 17 giugno.
  • The Grey Man, di Anthony e Joe Russo. Quando il mercenario più abile della CIA noto come Court Gentry alias Sierra Six scopre accidentalmente i segreti dell’agenzia oscura, diventa il bersaglio e viene braccato in tutto il mondo dall’ex collega psicopatico Lloyd Hansen e da assassini internazionali. Con un budget di 200 milioni, è questo il film più costoso mai prodotto da Netflix, con un cast all star composto da Ryan Gosling, Chris Evans, Ana de Armas e Regé-Jean Page. Su Netflix dal 22 giugno.

 

Grey’s Anatomy 18×20: promo e trama dall’episodio

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Grey’s Anatomy 18×20: promo e trama dall’episodio

Il network americano della ABC ha diffuso il promo e la trama di Grey’s Anatomy 18×20, il ventesimo episodio della diciottesima stagione di Grey’s Anatomy.

In Grey’s Anatomy 18×20 che si intitolerà  “Out for Blood” A causa di una carenza di sangue, il Grey Sloan Memorial sta allestendo un centro di donazioni volontarie. Nel frattempo, Nick chiede aiuto a Meredith con il suo paziente e Winston è attaccato dalla sua relazione con suo fratello, nella prima ora del finale di stagione di “Grey’s Anatomy”, giovedì 26 maggio su ABC. Guarda gli episodi on demand e su Hulu il giorno successivo alla loro prima. In Italia l’episodio debutterà su Star di Disney+.

Iscriviti a Disney+ per guardare le più belle di Grey’s Anatomy e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

Grey’s Anatomy 18×20

La diciottesima stagione di Grey’s Anatomy ha debuttato il 30 settembre 2021. In Grey’s Anatomy 18 ritorneranno i personaggi Meredith Grey (stagioni 1-in corso), interpretata da Ellen Pompeo, Alexander “Alex” Michael Karev (stagioni 1-in corso), interpretato da Justin Chambers, Miranda Bailey (stagioni 1-in corso), interpretata da Chandra Wilson, Richard Webber (stagioni 1-in corso), interpretato da James Pickens, Jr., Owen Hunt (stagioni 5-in corso), interpretato da Kevin McKidd, Teddy Altman (stagioni 6-8, 15-in corso, ricorrente 14), interpretata da Kim Raver, Jackson Avery (stagione 7-in corso, ricorrente 6), interpretato da Jesse Williams, Josephine “Jo” Alice Wilson (stagione 10-in corso, ricorrente 9), interpretata da Camilla Luddington, Margaret “Maggie” Pierce (stagione 11-in corso, guest 10), interpretata da Kelly McCrearyGreg Germann come Tom Koracick, Benjamin Warren (stagioni 12-14, ricorrente 6-in corso, guest 7), interpretato da Jason George,  Andrew DeLuca (stagione 12-in corso, guest 11), interpretato da Giacomo Gianniotti Caterina Scorsone nei panni di Amelia Shepherd.

Grey’s Anatomy 18 è stato creato ed è prodotto da Shonda Rhimes (“Scandal”, “How to Get Away with Murder”, “Station 19”). Betsy Beers (“Scandal”, “How to Get Away with Murder”, “Station 19”), Mark Gordon (“Saving Private Ryan”), Krista Vernoff (“Shameless”), Debbie Allen, Zoanne Clack, Fred Einesman, Andy Reaser e Meg Marinis sono i produttori esecutivi. “Grey’s Anatomy” è prodotto da ABC Signature, che fa parte dei Disney Television Studios, insieme a 20th Television e Touchstone Television.

Film Netflix 2021: tutti i titoli originali Netflix dell’anno

Film Netflix 2021: tutti i titoli originali Netflix dell’anno

Da quando si sono lanciate nella produzione, le piattaforme di streaming si trovano ad affrontare una buffa dicotomia, quella per cui offrono agli abbonati da una parte film di grande successo ma di scarso valore artistico e dall’altra i titoli che vantano importanti meriti artistici, tanto da arrivare a vincere rinomati premi come gli Oscar. Questa dicotomia è presente e palese anche nell’elenco dei Film Netflix 2021.

Da una parte abbiamo Red Notice, con Gal Gadot, Ryan Reynolds e Dwayne Johnson, che è il film dello scorso anno più amato dal grande pubblico, dall’altra Il Potere del Cane, il film che segna il ritorno dietro alla macchina da presa di Jane Campion e che vanta 12 nomination agli Oscar. Non c’è da sorprendersi, dunque, se i Film di Netflix 2021 sono estremamente vari e possono accontentare un pubblico vastissimo.

Dal musical di Lin Manuel Miranda, all’horror italiano indipendente, passando per la parentesi thriller di Joe Wright, la piattaforma della grande N rossa ha sempre più da offrire un catalogo ricco e variegato, che accontenterà i gusti di moltissimi spettatori. Di seguito, ecco un elenco dei principali e più importanti Netflix Originals prodotti e distribuiti nel corso del 2021 sulla piattaforma.

Di seguito tutti i film originali Netflix usciti nel 2021

  • Il potere del cane, di Jane Campion (2021). George e Phil sono una coppia di fratelli che possiede un ranch nel Montana. Quando George sposa la giovane vedova Rose e la porta a vivere nel ranch, Phil prende di mira la donna e suo figlio Peter, tormentandoli senza sosta. Interpretato da Benedict Cumberbatch, Kirsten Dunst e Jesse Plemons, il nuovo film della Campion è uno dei più acclamati drammi dell’ultimo anno, vincitore di innumerevoli premi tra cui l’Oscar per la miglior regia.
  • Don’t Look Up, di Adam McKay (2021). Una coppia di astronomi si accorge dell’esistenza di un meteorite in rotta di collisione con la Terra. I due scienziati cercano di avvertire tutti sulla Terra che il meteorite distruggerà il pianeta in sei mesi, ma nessuno sembra preoccuparsi realmente della cosa. Con ricco cast composto da Leonardo DiCaprio, Jennifer Lawrence, Maryl Streep, Jonah Hill, Mark Rylance e Cate Blanchett, il film di McKay è una dura satira nei confronti dell’attuale società, sempre più confusionaria a livello comunicativo e sempre pronta a dar credito alle persone meno adatte a gestire situazioni di crisi.
  • È stata la mano di Dio, di Paolo Sorrentino (2021). Negli anni ’80 a Napoli, un ragazzo ha l’occasione di vivere uno dei sogni più grandi degli amanti del calcio, quando giunge nella sua città il goleador Diego Maradona, ma a questa grande gioia si accompagnerà una tragedia inaspettata. Il nuovo film di Sorrentino è anche il suo più personale, ispirato alla propria giovinezza, con episodi, personaggi ed emozioni provenienti da un passato lontano eppure ancora vivo. Struggente e delicato, è stato uno dei grandi protagonisti della recente stagione dei premi.
  • Tick, Tick… Boom!, di Lin-Manuel Miranda (2021).  Il film originale Netflix diretto da Lin-Manuel Miranda. Jon sta per compiere trent’anni e tenta disperatamente di trovare un produttore per il suo musical. Rendendosi conto di non essere più giovanissimo, Jon fatica a tollerare gli anni di ripetuti insuccessi professionali.
  • The Guilty, di Antoine Fuqua (2021). Nell’arco di una mattinata al centralino di emergenza della polizia, Joe Baylor, un operatore, cerca di salvare la vita di una persona in pericolo, ma presto scopre che le cose non sono come sembrano. Interpretato da Jake Gyllenhaal, questo film è il remake del danese The Guilty e proprio come quello anche questo rifacimento si svolge grossomodo tutto attraverso una semplice telefonata tra un’agente di polizia e un richiedente aiuto.
  • Red Notice, di Rawson Marshall Thurber (2021). Con protagonisti Dwayne Johnson, Ryan Reynolds e Gal Gadot. L’agente dell’FBI John Hartley deve affrontare un audace assalto ed è costretto a collaborare con il più grande ladro d’arte della storia, Nolan Booth, per catturare il ladro d’arte più ricercato al mondo di oggi, Sarah Black.
  • La nave sepolta, di Simone Stone (2021). Edith Pretty, giovane vedova con un figlio, assolda Basil Brown, archeologo autodidatta, per scoprire cosa nascondono i tumuli di terra della sua proprietà. Contro ogni attesa, viene rinvenuto un imponente vascello funerario del VII secolo.
  • La donna alla finestra, di Joe Wright (2021). La dottoressa Anna Fox passa le sue giornate rinchiusa nella sua casa di New York, bevendo vino mentre guarda vecchi film e spiando i suoi vicini. Un giorno, guardando fuori dalla finestra, vede qualcosa che accade nell’abitazione dei Russell.
  • Estraneo a bordo, di Joe Penna (2021). Un equipaggio di tre persone in missione su Marte si trova di fronte a una scelta impossibile quando un passeggero imprevisto mette a rischio la vita di tutti i membri della squadra.
  • Yara, di Marco Tullio Giordana (2021). L’omicidio della tredicenne Yara Gambirasio sconvolge la cittadina di Brembate di Sopra. Per assicurare il colpevole alla giustizia, il pubblico ministero Letizia Ruggeri ha come indizio solamente delle tracce di DNA.
  • Nessuno ne uscirà vivo, di Santiago Menghini (2021). Una donna disperata e senza documenti si trasferisce dal Messico in una pensione fatiscente di Cleveland, dove sente grida angosciose e ha visioni inquietanti.
  • Malcolm & Marie, di Sam Levinson (2021). Lui sta per sfondare a Hollywood. La storia della fidanzata lo ha ispirato e adesso il loro amore verrà messo alla prova. Ambientato in un’unica grande villa, il film va alla radice di un rapporto sentimentale, caratterizzandosi per uno splendido bianco e nero e le interpretazioni di due soli attori, i bravissimi Zendaya e John David Washington. Divertente e struggente, è un altro piccolo gioiello di Netflix.
  • Pieces of a Woman, di Kornél Mandruzco (2021). Martha sceglie di partorire in casa, assistita dal compagno Sean e dall’ostetrica Eva. A causa di un imprevisto, la neonata muore pochi minuti dopo il parto. La madre di Martha si batte affinché Eva sia condannata per negligenza. Presentato alla Mostra Internazionale d’Arte cinematografica di Venezia, il film è valso la Coppa Volpi a Vanessa Kirby, oltre a una lunga serie di riconoscimenti, culminati con la nomination agli Oscar.
  • The Harder They Fall, di Jaymes Samuel (2021). Quando un fuorilegge scopre che il suo nemico è stato rilasciato dalla prigione in cui era stato rinchiuso, riunisce i membri della sua vecchia banda per cercare di ottenere vendetta.
  • A Classic Horror Story, di Roberto De Feo e Paolo Strippoli (2021). Cinque persone viaggiano in camper per raggiungere una destinazione comune. Scende la notte e per evitare la carcassa di un animale morto, si schiantano contro un albero. Quando si riprendono, si ritrovano in mezzo al nulla. La strada su cui stavano viaggiando è scomparsa e c’è solo una foresta fitta e impenetrabile e una casa di legno nel mezzo di una radura, che scoprono essere la sede di un culto agghiacciante.
  • Aftermath, di Peter Winther (2021). Nel disperato tentativo di salvare il loro matrimonio, una giovane coppia fa un patto e si trasferisce nella casa dei loro sogni, ma eventi inquietanti rivelano la movimentata e oscura storia della casa.
  • Army of the Dead, di Zach Snyder (2021). In seguito ad un’epidemia di zombi a Las Vegas, una squadra di mercenari corre un grosso rischio intrufolandosi nella zona sotto quarantena per eseguire la più grande rapina mai tentata. Il nuovo adrenalinico film di Snyder vanta un cast composto da Dave Bautista, Ella Purnell, Matthias Schweighöfer e Ana de la Reguera, oltre ad innumerevoli spaventosi zombie che rendono il tutto estremamente più coinvolgente.
  • Kate, di Cedric Nicolas-Troyan (2021). Una spietata assassina viene avvelenata durante il suo ultimo incarico a Tokyo e ha meno di 24 ore per scoprire chi ha ordinato il suo omicidio e vendicarsi. Il film è interpretato da Mary Elizabeth Winstead e Woody Harrelson.
  • Outside the Wire, di Mikael Håfström (2021). Harp è un eccezionale pilota di droni che, insieme al suo superiore, il capitano Leo, dovrà cercare di prevenire un attacco nucleare. Tra i protagonisti di questo adrenalinico thriller si ritrovano Damson Idris e Anthony Mackie.

Three Thousand Years of Longing, il trailer del nuovo film di George Miller

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Sette anni dopo l’acclamato Mad Max: Fury Road, George Miller è tornato sulla sedia di regia per l’epico film romantico Three Thousand Years of Longing.

Basato sul racconto del 1994 “The Djinn in the Nightingale’s Eye” dello scrittore inglese A. S. Byatt, Three Thousand Years of Longing vede Tilda Swinton nei panni di Alithea, una brillante studiosa che incontra un Djinn (Idris Elba) imprigionato in un’urna. Nel corso di una lunga conversazione in una stanza d’albergo a Istanbul, il Djinn stringe un accordo con Alithea per esaudire i suoi tre desideri se lei lo aiuta a ottenere la sua libertà. I desideri di Alithea si traducono in salti nel tempo di vent’anni, mentre trai due si sviluppano sentimenti inaspettati.

Three Thousand Years of Longing sarà presentato in anteprima mondiale al Festival di Cannes. Miller ha scritto la sceneggiatura con August Gore e produce il film con Doug Mitchell. Craig McMahon e Kevin Sun sono i produttori esecutivi del film, mentre Metro-Goldwyn-Mayer, FilmNation Entertainment e Kennedy Miller Mitchell sono i produttori. La United Artists Releasing si occuperà della distribuzione del film.

Three Thousand Years of Longing debutterà nelle sale americane il 31 agosto, aspettiamo di vedere se e quando verrà distribuito in Italia.

The Winchesters: quando esce, trama, cast e streaming

The Winchesters: quando esce, trama, cast e streaming

The Winchesters è la serie tv creata da per The CW. La serie è il prequel di Supernatural. La serie tv è prodotta da Jensen Ackles, sua moglie Danneel Ackles (che ha interpretato Anael nella serie) e lo scrittore di Supernatural Robbie Thompson. Ackles riprenderà anche il ruolo di Dean Winchester come narratore

The Winchesters: quando esce e dove vederlo in streaming

La serie tv The Winchesters  uscirà negli USA l’11 ottobre 2022. The Winchesters  in Italia non ha ancora una data di uscita. The Winchesters  in streaming non è al momento disponibile.

The Winchesters: trama e cast

Prima di Sam e Dean, c’erano i loro genitori, John e Mary. Raccontato dal punto di vista del narratore Dean Winchester (Jensen Ackles, “Supernatural”), THE WINCHESTERS è l’epica e mai raccontata storia d’amore di come John Winchester (Drake Rodger, “The In Between”) ha incontrato Mary Campbell (Meg Donnelly, “American Housewife ”) e mettere tutto in gioco non solo per salvare il loro amore, ma il mondo intero. Quando John torna a casa dai combattimenti in Vietnam, un misterioso incontro innesca una nuova missione per ripercorrere il passato di suo padre.

Nel suo viaggio, incontra Mary, la cacciatrice di demoni di 19 anni, che è anche alla ricerca di risposte dopo la scomparsa del padre. Insieme, i due uniscono le forze con la giovane cacciatrice in addestramento Latika (Nida Khurshid, “Stazione 19”) e il cacciatore accomodante Carlos (Jonathan “Jojo” Fleites) per scoprire le verità nascoste su entrambe le loro famiglie. La loro indagine li porta in un emporio di libri rari, la cui proprietaria Ada (Demetria McKinney, “La casa di Payne di Tyler Perry”) si interessa all’occulto e potrebbe fornire i pezzi mancanti al loro puzzle. Ma i segreti sono profondi sia per i Winchester che per i Campbell e, nonostante i migliori sforzi della madre di John, Millie (Bianca Kajlich, “Legacies”) per proteggere suo figlio dal perseguire una vita pericolosa di caccia ai demoni.

In The Winchesters protagonisti sono  Meg Donnelly nel ruolo di Mary Campbell, Drake Rodger nel ruolo di John Winchester,Bianca Kajlich nel ruolo di Millie Winchester, la madre di John, Demetria McKinney nei panni di Ada Monroe, una libraia che si interessa all’occulto, Nida Khurshid nel ruolo di Latika Desai, una giovane cacciatrice in addestramento, Jojo Fleites nei panni di Carlos Cervantez, un combattente fiducioso contro i demoni e Jensen Ackles nel ruolo di Dean Winchester (narratore).

The Winchesters: trailer della nuova serie tv

https://www.youtube.com/watch?v=cCL_vwl4XUw

Chicago PD 9×22: promo e trama dall’episodio

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Chicago PD 9×22: promo e trama dall’episodio

Il network americano NBC ha diffuso il promo e la trama di Chicago PD 9×22, il ventiduesimo episodio dell’annunciata nona stagione di Chicago PD.

In che si intitolerà  “You And Me”  Dopo un’esplosione che sconvolge il caso, la squadra si affretta a sconfiggere finalmente Escano mentre tutti si avvicinano al punto di rottura.

Chicago PD 9×22

Chicago PD 9 è la nona stagione della serie tv Chicago PD creata da Dick Wolf e che fa parte del franchise televisivo basato su Chicago trasmesso dal network americano NBC.

In Chicago PD 9  ritorneranno i personaggi Henry “Hank” Voight (stagioni 1-in corso), interpretato da Jason Beghe è il capo dell’Unità Intelligence del Dipartimento di Polizia di Chicago. Voight è un poliziotto tosto che finisce sempre quello che comincia, anche se significa non rispettare le regole. La sua squadra lo rispetta, anche se è sospettato di essere corrotto. Il suo defunto padre era un agente di polizia, proprio come lui. È rimasto vedovo di sua moglie, Camille. Jay Halstead (stagioni 1-in corso), interpretato da Jesse Lee Soffer, è un membro dell’Intelligence, e partner del Detective Erin Lindsay, che in seguito diventerà la sua fidanzata. È stato un Ranger dell’Us Army. È uno dei pochi che occasionalmente si oppone a Voight, trovando i suoi metodi troppo discutibili, ma nonostante tutto tra i due vige un forte rispetto reciproco. Adam Ruzek (stagioni 1-in corso), interpretata da Patrick John Flueger, è il partner del Detective Alvin Olinsky. Voight chiese ad Alvin di assumere un agente dall’accademia, e lui scelse Adam vedendo in lui un grande potenziale.

Obi-Wan Kenobi: featurette “A Series of Firsts”

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Obi-Wan Kenobi: featurette “A Series of Firsts”

Disney+ ha diffuso una nuova featurette “A Series of Firsts” di Obi-Wan Kenobi, che offre uno sguardo ravvicinato all’attesissima serie evento. Obi-Wan Kenobi debutterà in esclusiva su Disney+ venerdì 27 maggio con i primi due episodi. Successivamente, la serie tornerà in streaming ogni mercoledì, fino al finale previsto per mercoledì 22 giugno.

La storia inizia 10 anni dopo i drammatici eventi di Star Wars: Episodio III La vendetta dei Sith, in cui Obi-Wan Kenobi ha affrontato la sua più grande sconfitta, la caduta e la corruzione del suo migliore amico e apprendista Jedi, Anakin Skywalker, che è passato al lato oscuro diventando il malvagio Signore dei Sith, Darth Vader.

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La serie è interpretata da Ewan McGregor, che riprenderà il suo ruolo nei panni dell’iconico Maestro Jedi, e segna anche il ritorno di Hayden Christensen nel ruolo di Darth Vader. Si uniscono al cast anche Moses Ingram, Joel Edgerton, Bonnie Piesse, Kumail Nanjiani, Indira Varma, Rupert Friend, O’Shea Jackson Jr., Sung Kang, Simone Kessell e Benny Safdie.

Obi-Wan Kenobi è diretta da Deborah Chow, mentre gli executive producer sono Kathleen Kennedy, Michelle Rejwan, Deborah Chow, Ewan McGregor e Joby Harold.

Scarlet Witch: le 10 migliori storie della Marvel Comics

Scarlet Witch: le 10 migliori storie della Marvel Comics

ATTENZIONE: Questo articolo contiene spoiler di Doctor Strange nel Multiverso della Follia

Il nuovissimo film MCU Doctor Strange nel Multiverso della Follia porta sul grande schermo tanti elementi della Marvel Comics. I fumetti sono un’ispirazione non solo per la caratterizzazione del protagonista Stephen (Benedict Cumberbatch), ma anche per quella del principale antagonista del film: Scarlet Witch (Elizabeth Olsen).

Le migliori storie a fumetti su Scarlet Witch spesso mostrano gli aspetti più oscuri di Wanda, ma esplorano anche le sue origini e i suoi poteri. Wanda è un personaggio dotato di un enorme potenziale ed è protagonista di storie che posso essere una grande fonte d’ispirazione per l’MCU. Su Ranker i fan hanno detto la loro: vediamo quali sono le avventure più amate di Scarlet Witch nella Marvel Comics.

Vendicatori divisi

Scarlet Witch in Vendicatori divisiNella serie di fumetti i Vendicatori divisi, gli autori Brian Michael Bendis e Robert Kirkman fanno prendere a Scarlet Witch un sentiero oscuro. Dopo aver scoperto di essere vittima di un incantesimo, Wanda uccide Occhio di Falco e Agatha Harkness.

L’artefice dell’incantesimo è Agatha Harkness, che incanta Scarlet dopo aver scoperto che i suoi figli non erano reali ma il prodotto della magia oscura. Nel fumetto, l’incantesimo si rompe e Wanda si vendica brutalmente sulle persone di cui si fidava, cambiando completamente natura.

La Crociata dei Bambini

Scarlet Witch in The Children's CrusadeLa storia che coinvolge Scarlet Witch in Avengers: The Childern’s Crusade potrebbe essere un ottimo spunto per le future trame MCU. In questa saga, Wiccan e Speed dei Giovani Vendicatori si rendono conto di essere le anime reincarnate dei figli gemelli di Wanda, Billy e Tommy Maximoff.

La storia porta i Giovani Vendicatori a Latveria, luogo in cui si trova Wanda. A Latveria, Scarlet viene sfruttata come una pedina da una figura potente: Dottor Doom. Alla fine però, Wanda si libera e riesce a riunirsi con i suoi figli.

La Confraternita dei mutanti malvagi

Quicksilver e WandaScarlet Witch fa la sua prima comparsa con X-Men #4. Wanda è un membro della Confraternità dei mutanti malvagi. Fa il suo ingresso nella Marvel Comics come un cattivo, iniziando un lungo viaggio tra luci e ombre che andranno a definire la sua intera storia prima nei fumetti e poi nell’MCU.

Fin dal primo numero, personaggi potenti come Magneto, Chthon e Immortus spesso manipolano Wanda Maximoff. Nell’immagine qui sopra possiamo vedere Scarlet in conflitto con Magneto, dinamica che ricorre con frequenza in tante sue storie dei fumetti.

House Of M

Scarlet Witch House of MLa collana House of M descrive il momento più oscuro di Wanda nei fumetti. In questa storia, Scarlet Witch opera un cambio di realtà su scala globale, riportando in vita i suoi figli e cercando di vivere in pace. Alla fine, il suo piano viene distrutto da Wolverine e da un gruppo di eroi che riescono ad annullare il suo incantesimo.

Questo fatto porta Wanda a scagliarsi con rabbia contro tutti i mutanti e a cancellare la maggior parte di queste creature esistenti sulla Terra, un atto devastante che ha avuto notevoli conseguenze nei fumetti.

The Kooky Quartet

Hawkeye Kooky QuartetIl personaggio di Wanda dei fumetti fa una svolta essenziale e monumentale in Avengers #16. In questa storia, Scarlet si unisce agli Avengers grazie alla squadra di supereroi dei “Kooky Quartet“. Creato da Capitan America, il team è composto da ex-criminali come Quicksilver, il fratello di Wanda, e Occhio di Falco.

Wanda è senza dubbio uno migliori Avengers di sempre e gioca un ruolo fondamentale nella storia della squadra. Il passaggio da cattivo a eroe anticipa anche la mutevole fedeltà di Scarlet Witch che si scopre nei fumetti a seguire.

Scarlet Witch: La Strada delle Streghe

Scarlet Witch 6 marvel comicsLa serie solista Scarlet Witch del 2015 stravolge l’origine del personaggio sotto molteplici aspetti. Nel fumetto, Wanda esplora il suo passato e, entrando in contatto con lo spirito della madre, scopre che ”Strega Scarlatta” è in realtà un titolo che viene tramandato dai maghi della sua famiglia.

Nei numeri 6-10 Wanda usa la Strada delle Streghe, una porta dimensionale che le permette di esplorare varie dimensioni magiche e la sua mistica eredità. La collana è molto curata e presenta incredibili disegni di artisti come Tula Lotay e Joelle Jones.

The Final Hex

Alto Evoluzionario Scarlet WitchScarlet Witch Vol.3: “The Final Hex” presenta una trama che altera drasticamente l’origine di Wanda. Questa storyline, scritta da James Robinson, ripercorre la storia già consolidata di Wanda cambiando un dettaglio essenziale.

Si scopre che Magneto non è davvero il padre di Scarlet. Lei e suo fratello Pietro non sono mutanti ma sono nati dagli esperimenti genetici dell’Alto Evoluzionario, un potente criminale dei Fantastici Quattro. I due sono quindi stati adottati da Magneto. Questa retcon probabilmente sarà inserita nei futuri sviluppi MCU, soprattutto se il franchise porrà più luce su gli X-Men e in particolare su Magneto.

Scarlet Witch (2015)

Agatha Harkness Ebony Marvel ComicsNella serie da solista della Marvel ComicsWanda si riconcilia anche con lo spirito di Agatha Harkness. Sappiamo che Wanda ha ucciso Agatha nei fumetti Avengers: Vendicatori divisi.

In Scarlet Witch, Wanda entra in contatto con il fantasma di Agatha e le due provano a recuperare il rapporto che avevano agli inizi. Harkness agisce come un consulente spirituale per Maximoff in molti modi, aiutandola a maturare e a superare l’inimicizia creatasi tra di loro.

Le mini-serie di Scarlet Witch

Scarlet Witch Marvel ComicsC’è poi una raccolta di miniserie, inclusa l’edizione del 1994, che aiuta a definire la Strega Scarlatta in termini di potere e di origini. In questi fumetti, Scarlet Witch viene collegata a personaggi e a squadre che probabilmente giocheranno un ruolo nel futuro dell’MCU, come ad esempio i Vendicatori della Costa Ovest.

Il viaggio di Wanda nella serie del 1994 cerca di dare una direzione al personaggio dopo la perdita dei suoi figli: questo è una possibile ispirazione per le vicende del personaggio live-action dopo i fatti di Doctor Strange 2. Nei fumetti, Wanda è uno dei più forti Vendicatori della Costa Ovest, una squadra che potrebbe formarsi presto anche in live-action, essendo già presenti membri come U.S. Agent e White Vision.

The Witch Of Wundagore Mountain

Scarlet Witch Chthon Marvel Comics“The Witch Of Wundagore Mountain” è una storia dei fumetti dei Vendicatori (185-187) e rivela un aspetto chiave sulle origini di Wanda. Questa trama esplora la connessione tra Wanda, Chthon e Chaos Magic, la fonte dei suoi poteri.

Nel fumetto, Chthon tenta di possedere Scarlet e la usa contro i Vendicatori. Questo avviene quando Wanda è ancora in fasce: usando la neonata come un vascello, Chthon prova a fare il suo ingresso nel mondo, vincolando la bambina per sempre alla magia nera.

Gagarine – Proteggi ciò che ami, recensione del film di Fanny Liatard e Jérémy Trouilh

Il quartiere Gagarine alla periferia di Parigi, inaugurato come utopia operaia negli anni ’60 dall’astronauta Yuri Gagarin, è stato demolito nell’agosto 2019 a causa dello stato fatiscente in cui si trovava: Fanny Liatard e Jérémy Trouilh rendono omaggio a quel sogno architettonico in Gagarine, presentato al Festival di Cannes 2020 e che ha ottenuto una candidatura agli European Film Award. Il film è attualmente disponibile nelle sale italiane distribuito da  Officine UBU.

Gagarine: poesia sci-fi nelle banlieue

337 appartamenti logori e malsani, un blocco compatto di dieci edifici di 13 piani in mattoni rossi, con ascensori completamente rotti, microfessure e cedimenti del terreno, impianti idrici ed elettrici obsoleti, e chi ne ha più ne metta. La decisione dei servizi tecnici è chiara: l’edificio è in uno stato irrecuperabile e deve essere immediatamente demolito. Tuttavia, il giovane Yuri (Alséni Bathily) lotterà con la complicità di alcuni vicini e dei suoi amici Houssam (Jamil Mc Craven) e Diana (Lyna Khoudri) per mantenere in piedi l’edificio in cui è cresciuto e che conserva tanti ricordi della sua infanzia e adolescenza. E’ così che, ben lontano dallo sguardo stereotipato su questi ghetti emarginati, Gagarine materializza un tipo di cinema sociale in cui traspaiono i valori e l’identità di una precisa fascia di adolescenti: quelli che, lontano dalla città, possono permettersi di rimanere bambini anche mentre stanno crescendo, appropiandosi di tutto l’immaginabile.

Tuttavia, nonostante gli sforzi e l’ingegno del giovane protagonista, i vicini non hanno altra scelta che evacuare l’edificio di fronte all’ordine di trasferimento. Il quartiere di Gagarine viene svuotato, ma Yuri, che è stato abbandonato dalla madre e si rifiuta di andarsene, rimane solo, nascosto nell’edificio che viene gradualmente distrutto. Cercando di non farsi notare dagli operai, Yuri, appassionato di astronomia, trasforma il blocco di costruzioni nella sua astronave, sfondando i muri tra gli appartamenti, coltivando una nuova serra e creando un intero firmamento stellare. Il film assume poi un tono completamente diverso, più simile alla fantascienza: è in questo momento di solitudine che Yuri si rifugia nella sua immaginazione e tutta una serie di fantasie si dispiegano in una sorta di omaggio onirico all’astronauta da cui prende il nome il complesso residenziale.

La storia vera di Gagarine

Nell’aprile del 1961, in piena guerra fredda, il russo Yuri Gagarin fu il primo uomo a essere lanciato nello spazio, orbitando intorno alla Terra per alcuni minuti prima di rimettere piede sul suolo tra applausi e riconoscimenti vari. Sull’onda di questo successo fece il giro del mondo anche se, naturalmente, gli Stati Uniti gli negarono l’ingresso. Uno dei Paesi che lo accolse fu la Francia, e in particolare il cosmonauta visitò la periferia parigina, all’epoca governata dal Partito Comunista. Nell’anno del suo exploit, in quella zona era stato costruito un condominio che portava il suo nome e che lui stesso inaugurò due anni dopo, il che rafforzò ulteriormente la grande accoglienza di Gagarin da parte della popolazione francese, la cui maggioranza era riunita proprio in quel quartiere all’epoca.

L’immagine solitaria di Gagarin che fluttua nello spazio sconfinato e inabitato contrasta con questo progetto collettivo che abbraccia una porzione precisa dello spazio urbano, dove molte persone hanno potuto portare avanti la propria vita per decenni. Tuttavia, il contrasto tra i due spazi finirà per sfumare, dato che l’evidente deterioramento dell’edificio ne costringerà l’evacuazione tra il 2018 e il 2019, sopravvivendo, però, alla stessa Unione Sovietica di quasi trent’anni.

Gagarine Festival Cannes

Sopravvivenza spaziale

Un parallelismo così interessante e che ritornerà anche graficamente nel corso della pellicola è alla base del primo lungometraggio di Fanny Liatard e Jérémy Trouilh, che avevano già prodotto un cortometraggio dal titolo Gagarine e che affrontava la medesima storia, chiaramente in versione ridotta. Il richiamo al loro rapporto con il cortometraggio (oltre a Gagarine, La République des Enchanteurs e Chien bleu) è anche esemplificativo, perché la storia di Gagarine ha uno sviluppo piuttosto breve e scorrevole dal puto di vista drammaturgico, e sarebbe in questo senso predisposto per il formato cortometraggio. Tuttavia, Gagarine sfrutta la possibilità di un minutaggio più esteso al meglio, grazie all’agile introduzione di filmati d’archivio e all’inserimento di un paio di sequenze di montaggio che approfondiscono lo spessore drammatico di questo titolo, oltre al già citato legame con la realtà che sta dietro alla storia.

In effetti, Liatard ha sottolineato fin da subito il messaggio politico di Gagarine: “Volevamo proporre un altro sguardo sulle periferie parigine, mostrare gli abitanti con le loro storie vitali e bellissime e non limitarci alla solita violenza e al traffico di droga quando si parla di queste baraccopoli”. “Il film è più che altro naturalistico, ci sono alcune incursioni spaziali, ma iniziamo vicini alla terra, a quella comunità, ed è solo quando questa scompare e Yuri rimane solo che deve rifugiarsi nella sua immaginazione”, spiega, esplicitando come la vera magia di Gagarine sia il riuscire a rimanere in equilibro tra onirismo e realismo, un equilibrio che passa attraverso gli occhi del protagonista.

Si parte dalla terra, come il nostro protagonista Yuri e il cosmonauta Yuri Gagarin, in mezzo a una comunità che vive e vuole abitare, respirare autonomamente. E’ solo quando questa scompare, e Yuri rimane solo, per un attimo non più adolescente, che deve rifugiarsi nella sua immaginazione per potersi immergere nuovamente nella cosmicità del fanciullino, nell’ardore giovanile che è necessario preservare. È qui che risiede la vera ricchezza del film, nel riuscire a far convergere la dimensione materiale con quella simbolica senza appesantirle, nel sfruttare una pluricità di concetti che puntano in alto verso lo spazio ma, contemporaneamente, non smettono di ricordarsi di chi è rimasto a casa, del cuore pulsante di una comunità non più utopica, ma virtuosa e indimenticabile.

Ms. Marvel: featurette “I’m a Super Hero”

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Ms. Marvel: featurette “I’m a Super Hero”

Marvel Studios ha diffuso la featurette “I’m a Super Hero” di Ms. Marvel, l’ultima serie Disney Plus dei Marvel Studios che debutterà l’8 giugno 2022 su Disney+.

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La nuova arrivata Iman Vellani ha ottenuto il ruolo della protagonista di Ms. Marvel dopo un’ampia ricerca da parte dei Marvel Studios. È affiancata dal volto fresco Saagar Shaikh nei panni del fratello maggiore Aamir, Mohan Kapur (la serie Disney Plus Hotstar “Crime Next Door”) e Zenobia Shroff (“The Big Sick”) nei panni dei suoi genitori Muneeba e Yusuf, Matt Lintz (“The Walking Dead”) nei panni del suo migliore amico Bruno e Aramis Knight (“Into the Badlands”) nei panni del vigilante noto come Red Dagger.

Con il sottofondo di “Blinding Lights” di The Weeknd, il trailer inizia con Kamala nell’ufficio del consulente di orientamento del liceo, mentre sullo schermo compaiono scarabocchi di fumetti, cuori e corna da diavolo. Kamala è etichettata come la tipica nerd dei supereroi che sogna ad occhi aperti, ma a un certo punto ottiene strani poteri cosmici, come la capacità di lanciare esplosioni di energia e creare trampolini luminosi per camminare nell’aria. Più avanti nel trailer, ottiene un costume rosso e blu fedele ai fumetti e lancia alcuni pugni cosmici con un pugno gigante e luminoso.

Bisha K. Ali (Quattro matrimoni e un funerale di Hulu) è produttore esecutivo e sceneggiatore capo, e la prima stagione di sei episodi è stata diretta da Sharmeen Obaid-Chinoy (il regista premio Oscar dei cortometraggi documentari “Saving Face” e “A Girl in the River: The Price of Forgiveness”), Meera Menon (“For All Mankind”), e Adil El Arbi e Bilall Fallah (“Bad Boys for Live”).

La Marvel ha inizialmente annunciato Ms. Marvel sarebbe stato presentato in anteprima alla fine del 2021, ma dopo che la pandemia ha inondato il calendario con altri nove film e serie nel Marvel Cinematic Universe, lo studio ha spostato la serie nell’estate del 2022. Ciò pone anche la serie più vicina a The Marvels, il film sequel di Captain Marvel, che vedrà Vellani al fianco di Carol Danvers di Brie Larson e Monica Rambeau di Teyonah Parris (da “WandaVision“).

Top Gun: Maverick in anteprima al The Space Cinema

Top Gun: Maverick in anteprima al The Space Cinema

In attesa dell’uscita ufficiale nelle sale italiane, prevista per il prossimo 25 maggio, The Space Cinema offre a tutti gli spettatori la possibilità di partecipare alla proiezione in anteprima, sabato 21 e domenica 22 maggio, del film evento dell’anno Top Gun: Maverick.

Il lungometraggio, diretto da Joseph Kosinski, è il sequel del film campione d’incassi ‘Top Gun’ diretto nel 1986 da Tony Scott. Il nuovo capitolo vede ancora una volta protagonistal’impavido Tenente Pete ‘Maverick’ Mitchell (Tom Cruise) che, dopo più di trent’anni di servizio, è ancora tra i migliori aviatori della Marina americana. Maverick viene chiamato ad addestrare una squadra speciale di nuovi allievi dell’accademia Top Gun per una missione segreta: qui incontrerà Bradley Bradshaw (Miles Teller) aka ‘Rooster’, figlio del suo vecchio compagno di volo Nick Bradshaw noto come ’Goose’. In lotta tra un futuro incerto e i fantasmi del passato, il Tenente Mitchell dovrà affrontare le sue più grandi paure per riuscire a portare a termine la missione, che richiederà sacrificio e dedizione da parte di coloro che avranno il coraggio di partecipare.

A conferire ulteriore valore ed importanza al ruolo del cinema, inteso come il luogo in cui immergersi nelle grandi storie cinematografiche, sono state le dichiarazioni fatte da Tom Cruise in occasione del Festival di Cannes 2022:Il vero cinema si gode in sala. Quando faccio un film penso sempre come se fossi io stesso spettatore, per questo cerco sempre di cambiare ruoli, storie, personaggi, set, continuo sempre ad imparare, continuo ad esplorare. È tutto amore e passione per il cinema”.

Per tutti gli spettatori che acquisteranno i biglietti online per assistere alla proiezione in anteprima, il 21 e 22 maggio, The Space Cinema regalerà un poster Limited Edition del film Top Gun: Maverick.

Thor: Love and Thunder, ci sarà un “cambiamento di personalità” per Star Lord?

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Peter Quill/Star-Lord (Chris Pratt) sembra subire un cambiamento di personalità in Thor: Love and Thunder, il prossimo film del MCU che arriverà sugli schermi. Il leader dei Guardiani della Galassia sembra aver superato la sua gelida relazione con Thor (Chris Hemsworth) in Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame, e gli eventi di quei film potrebbero averlo cambiato. Il trailer di Thor: Love and Thunder sembra mostrare un lato diverso del saggio Star-Lord, una gradita evoluzione per il personaggio.

Peter Quill è stato definito dal suo atteggiamento umoristico quando è stato introdotto per la prima volta in Guardiani della Galassia. Non si fida facilmente, fa costantemente battute e si impegna in relazioni frivole. Tuttavia, quando incontra Drax, Gamora, Groot e Rocket Raccoon, si rende conto dell’importanza della famiglia e si apre. Guardiani della Galassia Vol. 2 vede Star-Lord affrontare la morte di sua figura paterna, il leader dei Ravagers Yondu Udonta, oltre a scoprire che il suo vero padre, Ego, è un cattivo genocida. Dopo aver perso Gamora a causa di Thanos in Avengers: Infinity War ed essere stato polverizzato per cinque anni, Quill appare più serio nel nuovo trailer di Thor: Love and Thunder, dando a Thor consigli sull’importanza dei propri cari nella sua vita.

Il trailer di Thor: Love and Thunder mostra uno Star-Lord diverso, un po’ più sensibile e riflessivo, chiaramente colpito dalle tragedie che ha subito durante la Infinity Saga. Quill sembra avere un approccio più saggio alla sua posizione di leadership, in forte contrasto con le sue precedenti raffigurazioni, che lo hanno dimostrato come un personaggio sciocco e testardo. Come ben riassume War Machine in Avengers: Endgame, “Quindi è un idiota”.

Thor: Love and Thunder, teaser trailer ufficiale!

Thor: Love and Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 Luglio 2022.

Il film segue Thor (Chris Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr the God Butcher (Christian Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria (Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie Portman) che, con stupore di Thor, brandisce inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor. Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e fermarlo prima che sia troppo tardi.

Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and Thunder, un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarokcosì come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

Indiana Jones non può esistere senza Harrison Ford, ecco perché

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Indiana Jones non può esistere senza Harrison Ford, ecco perché

La presidente della Lucasfilm, Kathleen Kennedy, spiega perché Indiana Jones 5 potrebbe essere l’ultimo film del franchise poco dopo la conclusione delle riprese.

Durante un incontro con Vanity Fair in merito all’universo in continua espansione di Star Wars, il presidente della Lucasfilm Kathleen Kennedy ha guardato al futuro del franchise di Indiana Jones. Riflettendo sul fallimento al botteghino di Solo: A Star Wars Story, la dirigente dello studio ha ritenuto che fare il film senza Harrison Ford fosse una parte importante del flop e ha lasciato intendere che Indiana Jones 5 potrebbe essere l’ultimo film del franchise di avventura perché di quella.

“Dovrebbero esserci dei momenti lungo la strada in cui impari le cose. Potrebbe essere stato sicuramente un momento di apprendimento. Alcune persone hanno parlato di come, beh, forse Solo avrebbe dovuto essere uno show televisivo. Ma anche fare Solo come un programma televisivo senza Harrison Ford nei panni di Han Solo… è lo stesso pensiero. Forse avrei dovuto riconoscerlo prima. Non avremmo mai fatto Indiana Jones senza Harrison Ford. Avendo appena finito il quinto film, posso dirtelo, non c’è stato un giorno in cui io non fossi sul set e pensavo, sì, questo è Indiana Jones”.

La presenza di Harrison Ford è quindi fondamentale per il franchise, così come lo era per il personaggio di Han Solo, e così, data l’età e la ovvia difficoltà a recitare in ruoli action, è plausibile che questo quinto capitolo sarà l’ultimo di Indiana Jones.

Cosa sappiamo di Indiana Jones 5

James Mangold (Logan – The Wolverine) sarà il regista di Indiana Jones 5 al posto di Steven Spielberg, che invece aveva diretto tutti gli altri capitoli precedenti della saga. A bordo del progetto torna invece John Williams, già compositore dell’iconica colonna sonora che accompagna il personaggio da 40 anni. Nel cast, oltre a Harrison Ford, ci sarà anche Phoebe Waller-Bridge. Le riprese dovrebbe partire in primavera.

Prima dell’ingaggio di Mangold, la sceneggiatura era stata affidata a David Koepp,  he ha poi lasciato il progetto insieme a Spielberg. Prima di Koepp, anche Jonathan Kasdan (figlio dello sceneggiatore de I predatori dell’arca perduta, Lawrence Kasdan) aveva messo le mani sullo script. L’uscita nelle sale del film è già stata posticipata diverse volte: inizialmente previsto per il 19 Luglio 2019, il film è stato rinviato prima al 10 Luglio 2020, poi al 9 Luglio 2021 e infine al 29 Luglio 2022. L’ultima data d’uscita utile del film è il 30 giugno 2023.

Oppenheimer: Emily Blunt sul set di Christopher Nolan

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Oppenheimer: Emily Blunt sul set di Christopher Nolan

Continuano le riprese di Oppenheimer, il prossimo film di Christopher Nolan che si avvale di un cast di stelle eccezionale. Oltre a Cillian Murphy che sarà il protagonista del film, il cast prevede anche la presenza di Emily Blunt, che interpreta la moglie di Oppenheimer stesso. L’attrice è stata fotografata sul set:

GUARDA LE FOTO DI EMILY BLUNT SUL SET DI OPPENHEIMER

Oppenheimer, il film

Universal distribuirà Oppenheimer nelle sale in tutto il mondo e distribuirà il film in Nord America. Christopher Nolan produrrà anche insieme a Emma Thomas e Charles Roven di Atlas Entertainment. Il film si baserà sul libro vincitore del Premio Pulitzer American Prometheus: The Triumph and Tragedy of J. Robert Oppenheimer di Kai Bird e del compianto Martin J. Sherwin. Nel cast Cillian Murphy, Emily Blunt, Rami Malek, Robert Downey Jr., Florence Pugh, Josh Hartnett, Jason Clarke, Alex Wolff, Josh Peck, Tony Goldwyn e Matt Damon.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: John Krasinski commenta finalmente il film

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Finalmente, dopo settimane dall’uscita in sala, John Krasinski rompe il silenzio su Doctor Strange nel Multiverso della Follia e sul suo cameo nei panni di Reed Richards/Mr Fantastic. Lo fa, ovviamente, a modo suo, con il tweet che segue, in cui dichiara di essere appena uscito da un set impegnativo e chiede consiglio su cosa andare a vedere al cinema!

A seguire potete vedere anche uno screen di quello che ci è sembrato lo scambi più divertente del thread che è seguito al tweet: una fan gli consiglia direttamente Doctor Strange nel Multiverso della Follia, e lui risponde un secco e geniale: “Fantastico!”.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: recensione del film con Benedict Cumberbatch

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia è al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Margot Robbie protagonista del prequel di Ocean’s Eleven

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Margot Robbie protagonista del prequel di Ocean’s Eleven

Secondo THR, la Warner Bros. sta sviluppando un nuovo film di Ocean’s Eleven con Margot Robbie ma non si tratterà più di un sequel, come lo era stato Ocean’s 8, bensì di un prequel.

Margot Robbie dovrebbe recitare e produrre nel nuovo film nel franchise di Ocean’s Eleven con Jay Roach al timone, già regista del franchise di Austin Powers. Robbie ha già lavorato con Roach nel film Bombshell del 2019. La sceneggiatura è stata scritta da Carrie Solomon e, sebbene i dettagli della trama rimangano nascosti, i report affermano che si tratterà di un film d’epoca ambientato in Europa negli anni ’60 e che la produzione dovrebbe iniziare nella primavera del 2023.

Margot Robbie è al momento impegnata sul set di Barbie, diretto da Greta Gerwig.

Guardiani della Galassia Vol. 3, Will Poulter non sa niente del suo futuro nel MCU

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In una recente intervista con The Playlist per promuovere il suo nuovo film The Score, Will Poulter è rimasto a bocca cucita in merito al suo coinvolgimento in Guardiani della Galassia Vol. 3 nel ruolo di Adam Warlock.

Poulter non sembra sapere cosa gli riserva il futuro all’interno del MCU e sta ancora aspettando di scoprirlo da solo, anche se l’attore dice che “gli piacerebbe intraprendere un viaggio con quel personaggio” e ha elogiato molto lo sceneggiatore/regista James Gunn. Di seguito la risposta di Poulter sul suo futuro MCU:

Non lo so. Onestamente non so cosa mi riserverà. Sto aspettando di scoprirlo, e questa è la verità onesta, ma, inutile dirlo, mi piacerebbe in qualche modo intraprendere un viaggio con quel personaggio.

Guardiani della Galassia Vol. 3, quello che sappiamo

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff, Karen Gillan, Will Poulter insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor. Insieme a loro ci sono i nuovi arrivati ​​del MCU Will Poulter e Chukwudi Iwuji, con Poulter che ha confermato di interpretare il ruolo di Adam Warlock.

Fast and Furious 10: Vin Diesel e Brie Larson nella foto dal set

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Fast and Furious 10: Vin Diesel e Brie Larson nella foto dal set

Vin Diesel continua ad aggiornare i suoi fan sullo svolgimento delle riprese di Fast and Furious 10. Dopo il divertente video con Jason Momoa dal set, il protagonista della saga a quattro ruote condivide un tenero scatto con Brie Larson, altra prestigiosa new entry del film.

Nel post, Diesel scrive: “Ci sono alcune persone che incontrerai nella vita… Questo ti cambierà, cambierà la tua famiglia… cambia il mondo, PER SEMPRE!”, Il che suggerisce che Brie Larson sarà un membro fondamentale del cast per questi utili due capitoli. Di seguito il post:

Fast and Furious 10, quello che sappiamo

Vi ricordiamo che Fast and Furious 10 non sarà più diretto da Justin Lin come annunciato in precedenza. Confermati nel cast al momento ci sono Nathalie Emmanuel nei panni di Ramsey, Vin Diesel come Dominic Toretto, Michelle Rodriguez che riprende i panni di Letty Ortiz, Tyrese Gibson, Ludacris, e Sung Kang che riprende il suo ruolo di Han. Tra le new entry, Jason Momoa nel ruolo del villain e Brie Larson.

Morto Vangelis, compositore delle colonne sonore di Blade Runner e Orizzonti di Gloria

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Il compositore autore delle colonne sonore di Blade Runner e Orizzonti di Gloria, Vangelis, è morto all’età di 79 anni. Vangelis (Evángelos Odysséas Papathanassíou) è nato in Grecia nel 1943 e ha iniziato a fare musica in tenera età. L’artista autodidatta si è fatto conoscere nella scena pop europea con una serie di album da solista prima di catturare l’attenzione di Hollywood. La sua musica è stata inclusa in Cosmos di Carl Sagan alla fine degli anni ’70 e dopo aver composto musica per una serie di film minori, a Vangelis è stato offerto Orizzonti di Gloria, che sarebbe diventato uno dei suoi lavori distintivi, e che gli valse un Oscar per il miglior Colonna sonora originale nel 1982.

Dopo Orizzonti di Gloria, Vangelis ha lavorato con Ridley Scott per la colonna sonora del classico di fantascienza Blade Runner, con Harrison Ford, Rutger Hauer, Sean Young e Darryl Hannah. La colonna sonora di synth lunatica e atmosferica è diventata sinonimo del film, che è uno dei classici di fantascienza più venerati di tutti i tempi. Il compositore ha lavorato di nuovo con Scott per il suo film biografico su Cristoforo Colombo 1492: La conquista del Paradiso, così come per Luna di Fiele di Roman Polanski e Alexander di Oliver Stone.

Purtroppo, è stato annunciato oggi (tramite Variety) che Vangelis è morto per complicazioni mentre era in cura per COVID-19 in un ospedale francese. Aveva 79 anni. Vangelis era notoriamente solitario e riservato. Il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, ha twittato le sue condoglianze e un tributo al compianto compositore, dicendo:

Vangelis Papathanassiou non è più con noi. Per il mondo intero, questa triste notizia dimostra che il panorama musicale mondiale ha perso l’internazionale ‘Vangelis’, protagonista del suono elettronico, degli Oscar, della Mitologia e delle hit. Per noi greci, che sappiamo che il suo secondo nome era Odisseo, significa che ha iniziato il suo lungo viaggio verso orizzonti di gloria. Da lì, ci invierà sempre i suoi appunti.

I 3 dell’Operazione Drago: trama e cast del film con Bruce Lee

I 3 dell’Operazione Drago: trama e cast del film con Bruce Lee

Negli anni Settanta il cinema mondiale venne conquistato dall’Oriente, con una lunghissima serie di film di genere a tema arti marziali. Il maggiore esponente di tale filone fu il grande Bruce Lee, il quale con una manciata di film contribuì a diffondere tali arti del combattimento in tutto il mondo. Dopo aver realizzato i popolari Dalla Cina con furore, Il furore della Cina colpisce ancora e L’urlo di Chen terrorizza anche l’Occidente egli si dedicò nel 1973 a I 3 dell’Operazione drago. Diretto da Robert Clouse, grande esperto di film d’arti marziali, questo fu l’ultimo lungometraggio a cui Lee partecipò prima della sua controversa morte.

L’attore non ebbe infatti modo di vedere il film ultimato, che lo ha poi consacrato a livello internazionale come interprete di opere di questo genere. I 3 dell’Operazione Drago è infatti considerato uno dei migliori film di arti marziali mai realizzati, tanto per il carisma di Lee che si infonde all’intera opera, quanto per le straordinarie coreografie in esso presenti. Come anche i precedenti film di Lee, anche questo fu però segnato da una serie di incidenti sul set, la maggior parte dei quali verificatisi durante le scene di combattimento. Ancor più grave, però, fu la scomparsa di oltre due ore di riprese durante il montaggio del film.

Fortunatamente ciò non impedì a I 3 dell’Operazione Drago di prendere vita, manifestandosi anche come una delle più grandi e importanti co-produzioni tra Stati Uniti e Hong Kong. Per gli amanti del genere, è semplicemente un titolo imprescindibile. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

I 3 dell’Operazione Drago: la trama del film

Protagonista del film è Mr. Lee, membro del Tempio Shaolin e maestro nelle arti marziali. Egli viene reclutato da un agente del servizio segreto inglese per indagare sui presunti traffici illeciti di uomini e di droga di un certo Mr. Han, un uomo molto ricco ed ex membro dello stesso Tempio Shaolin. Ora corrotto e reietto, questi, ogni tre anni, organizza sulla propria isola un torneo di arti marziali, cui Lee deciderà di partecipare sotto copertura per indagare sui traffici dell’uomo. Allo stesso tempo, egli intende vendicare la morte della sorella, suicidatasi tempo addietro per sfuggire allo stupro del bodyguard dello stesso Han, O’Hara.

Al torneo partecipano anche altri due contendenti americani, John Roper e Kelly Williams, due ex commilitoni che hanno combattuto assieme in Vietnam. Il primo è in fuga per aver contratto debiti di gioco con la mafia, mentre il secondo è fuggito dagli States dopo aver aggredito due poliziotti razzisti. Nel corso degli eventi che si verificano sull’isola del torneo, Lee, Kelly e John si troveranno a scontrarsi, ognuno intenzionato a vincere per arrivare a Han. Capiranno però a loro spese che divisi non potranno nulla contro lo spietato criminale, che potrà essere battuto solo con l’unione delle loro forze.

I 3 dell'Operazione Drago cast

I 3 dell’Operazione Drago: il cast del film

Naturalmente, nei panni del protagonista Mr. Lee vi è proprio Bruce Lee. L’attore, ormai con una popolarità consolidata, ebbe grande potere decisionale sul film, essendone anche produttore con la sua casa di produzione Concord Production Inc. Egli collaborò inoltre anche alla sceneggiatura e diresse anche alcune sequenze, pur non venendo accreditato per tali ruoli. Oltre a dar vita a grandi coreografie di arti marziali, però, Lee intendeva con questo film mostrare anche nuovi aspetti della cultura cinese, da lui considerati particolarmente affascinanti e meritevoli di essere diffusi.

L’attore era però preoccupato dal fatto che proprio per questa volontà il film avrebbe potuto non attrarre particolare pubblico occidentale. Venne tuttavia smentito nel momento in cui I 3 dell’Operazione Drago si affermò come un grandissimo successo nel corso degli anni. Per il ruolo di Kelly Williams, invece, si era inizialmente pensato al culturista afro Rokne Tarkington. A causa dell’indisponibilità di questo, però, il ruolo fu affidato al campione di karate Jim Kelly. John Saxon, attore noto per la sua partecipazione a svariati film di genere, interpreta invece John Roper.

Nei panni dell’antagonista Han doveva esserci Han Ying Chieh, veterano maestro d’armi già apparso nei primi due film di Lee. A causa di diverbi con quest’ultimo, Chieh si rifiutò di partecipare. Al suo posto venne allora scelto Shi Kien, esperto di kung-fu. Nei panni dello scagnozzo O’Hara vi è invece Robert Wall, mentre la sorella del protagonista è interpretata da Angela Mao. Nel film è inoltre presente, nei panni di uno scagnozzo di Han, anche l’attore Jackie Chan. Quest’ultimo, che ancora doveva avere la popolarità che ha oggi, aveva ottenuto la promessa da Lee di poter recitare in tutti i suoi prossimi film. Sfortunatamente, Lee morì poco dopo.

I 3 dell’Operazione Drago: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. I 3 dell’Operazione Drago è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 19 maggio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

 

Black Panther: 10 cose che i film hanno fatto meglio dei fumetti, secondo Reddit

Wakanda Forever, sequel a lungo atteso dell’acclamato Black Panther (2018) arriverà proprio quest’anno, ed è giunto il momento per i fan di rivisitare il capolavoro originale, perfetta testimonianza del talento del compianto Chadwick Boseman e di come il MCU riesca a rimodellare le storyline dei fumetti all’interno della cornice cinematografica. A questo proposito, gli utenti di Reddit hanno messo in luce 10 aspetti fondamentali del film, per cui la rielaborazione delle storyline di Black Panther e del Wakanda da parte del MCU può essere ritenuta, nel complesso, migliore rispetto ai fumetti.

L’elevazione di Killmonger

Dall’interpretazione di Michael B. Jordan alla prospettiva ideologica che guida il personaggio, Killmonger è probabilmente uno dei cattivi cinematografici meglio sviluppati di tutti i cinecomics e sono molti i fan che ritengono che il Killmonger dei fumetti non regga il confronto con la sua trasposizione in live action. L’utente reddit Dbotworld lo ritiene addirittura l’elemento migliore del film e un altro Redditor “il personaggio più simpatico, convincente e credibile dell’intero film”.

Ha reso il MCU ancora migliore

L’esistenza stessa di Black Panther all’interno del MCU in generale eleva la portata del franchise rispetto ai fumetti, secondo molti fan. Infatti, sebbene l’importanza di Black Panther all’interno dell’Universo Marvel sia enorme, possiamo dire che le sue storyline dei fumetti non hanno influenzato altri numeri quanto avrebbero dovuto. Forse, solo l’ascesa del Wakanda nello spazio potrebbe essere uno dei pochi esempi concreti in cui ciò si è verificato.

In confronto sul grande schermo Black Panther, secondo i fan di Reddit, ha contribuito a rendere più piacevoli film come Age Of Ultron. Rkkim a questo proposito afferma che: “Ultron che usa il vibranio rubato per tentare di distruggere la Terra mette in evidenza il motivo per cui il Wakanda era così riluttante ad aprirsi al mondo. E, poiché la scorta di Klaue era solo una piccola parte, il piano di Killmonger di distribuire armi al vibranio diventa ancora più pericoloso”.

L’impatto globale

chadwick boseman Black Panther 2Si può sostenere che i film del MCU, e in particolare Black Panther, abbiano permesso al Re di Wakanda di avere un impatto culturale maggiore rispetto ai fumetti. Si tratta comunque di un’affermazione controversa e non sostenuta da tutti, considerando l’enorme influenza che le storie dei fumetti hanno sull’industria stessa del medium e il modo in cui hanno ispirato la creazione del film.

Tuttavia, il film ha permesso al personaggio di raggiungere più persone servendosi di un medium dalla portata ancora più ampia, che avrebbe potuto abbracciare una fascia enorme di pubblico. PimpNinjaMan, fan dichiarato del fumetto, afferma che “Black Panther è il primo del suo genere nella storia moderna a mostrare quanto significato culturale può esserci in un film come questo”. Probabilmente, a un livello tale che nemmeno i migliori archi fumettistici di Black Panther sono riusciti a raggiungere.

L’evoluzione di M’Baku

black panther 2
Marvel StudiosAVENGERS: INFINITY WAR..L to R: M’Baku (Winston Duke), Okoye (Danai Gurira), Black Widow/Natasha Romanoff (Scarlett Johansson) and Captain America/Steve Rogers (Chris Evans)..Photo: Film Frame..©Marvel Studios 2018

Il personaggio di M’Baku non è così ben sviluppato nei fumetti come lo è sul grande schermo. Nel materiale di partenza è in gran parte trattato come una minaccia fisica e nulla più, mentre nel film si afferma come figura rispettata tanto quanto T’Challa.

Si è detto tanto sulla sua trasformazione nella nuova Pantera Nera del Wakanda, che il Redditor HeavenPiercingMan ha riassunto al meglio affermando:” è proprio quello che volevo succedesse. Hanno reso l’idea della scimmia qualcosa di temibile, orgoglioso e rispettabile, proprio come il carattere di T’Challa viene modellato sul simbolo della pantera”.

L’inclusione culturale

Black Panther: Wakanda ForeverCi sono alcuni punti di forza dei media audiovisivi nel complesso che i fumetti non riescono ad abbracciare allo stesso modo; è vero che, in generale, i fumetti si impegnano più della maggior parte delle piattaforme per riflettere la diversità culturale del nostro mondo, inserendo personaggi eterogenei, promuovendone lo slang e i dialetti, persino la loro idea di moda.

Tuttavia, è innegabile che il cinema riesca a rendere tutto questo con molta più immediatezza, e avvalendosi di strumenti che al fumetto mancano, come un’incredibile colonna sonora. Sottolinea il Redditor GranddaddySandwich “Come maschio nero, penso che il film abbia fatto un ottimo lavoro nel rappresentare la nostra cultura, dalla cultura Hip Hop presentata a Oakland alle immagini africane di Wakanda. Per me è un film molto realistico. Penso che sia anche un film molto accessibile per coloro che non conoscono la cultura nera”.

Il passaggio di testimone

I fumetti hanno saldamente identificato Black Panther come un supereroe unico nel suo genere. Tuttavia, come accade per la maggior parte degli altri ruoli, da Capitan America a Spider-Man, il titolo di supereroe sappiamo che deve a un certo punto essere trasmesso a un degno erede.

Sebbene sarà dura vedere qualcun altro incarnare Black Panther al di fuori del compianto Chadwick Boseman, ci potrebbero essere molti contendenti per il titolo. Ijackspider ha dichiarato che “ci sono modi in cui la Marvel può onorare l’interpretazione di Chadwick del personaggio senza semplicemente procedere a un recasting, e uno di quelli che potrebbe funzionare è utilizzare la tradizione del personaggio, ovvero che il titolo di Pantera Nera venga passato di generazione in generazione”.

Un focus maggiore sulla storia

Alcuni fan di Reddit, però, non sono d’accordo e sostengono che la trama non sia stata incentrata su di essi. I fumetti di Black Panther possono essere considerati dei veri e propri capolavori, e constano di numerose storyline avvincenti nel corso della loro pubblicazione, che sono state in linea di massima onorate dai fumetti. Alcuni fan di Reddit, però, sostengono che la trama non sia stata poi così tanto incentrata su di essi.

La verità è che sono molti i fan che ritengono che le storyline di Black Panther non siano poi così significative, e che la trama del film del MCU abbia sviluppato un arco molto più interessante per il personaggio. Si dice: “Immagino che ci siano alcuni archi narrativi, come la perdita del controllo del Wakanda da parte di BP per un numero o due, che causa il collasso dell’economia mondiale, o il caso in cui fermano una cosa dell’Osservatore mentre salvano una reliquia di rospo. Tuttavia, non ho mai capito se c’è una parvenza di trama”.

Il cast di supporto

lupita nyong'oC’é chi sostiene che il personaggio di Black Panther nel MCU sia stato indebolito o reso più passivo in un qualche modo rispetto ai fumetti. In realtà, l’arco del personaggio nell’Universo Marvel riguarda anche la condivisione delle responsabilità, un aspetto che in molti hanno lodato rispetto ai fumetti.

E’ un’arma a doppio taglio, come dice un utente: “Ci sono momenti in cui si fa avanti, ma alla fine… Nakia, Okoye e Shuri finiscono per sembrare più proattive di lui. E credo che questo fosse lo scopo del film. Doveva farsi avanti e assumersi la responsabilità di come il Wakanda potesse essere utile al mondo”. Queste tematiche sono state trattate egregiamente, e ne ha beneficiato anche il cast di supporto, soprattutto il personaggio di Nakia, che viene sviluppato meglio di quanto non sia stato fatto sulla pagina.

La rappresentazione del piano ancestrale

Il Piano Ancestrale è presente nei fumetti in una versione leggermente diversa: viene chiamato Djalia, anche se sembra servire uno scopo simile e possedere un’estetica analoga alla rappresentazione del MCU. I film, tuttavia, hanno fatto un lavoro molto più efficace nel definire realmente cosa rappresenti questo luogo spirituale.

Gli è stato fornito un certo grado di realismo, radicandola nella narrazione di Black Panther. RobertGrayson, in ultima analisi, ha centrato perfettamente il punto: “Ta-Nehisi Coates si è decisamente spinto in quella direzione nella sua ultima run su BP. Ma non saprei dire con esattezza in quale arco o quali numeri”.

Più materiale da cui attingere

Il MCU può fare qualcosa che i fumetti non possono fare: guardare alla ricchezza dei fumetti esistenti e combinare varie storyline. Mentre sulla pagina ci sono così tante narrazioni che devono essere approfondite, i film hanno il vantaggio di poter prelevare direttamente il materiale migliore.

L’utente Bserum afferma che “dato che il MCU tende a usare le trame dei fumetti come punto di partenza, piuttosto che ricreare un fumetto con attori in carne e ossa, c’è una ricchezza di concetti intriganti provenienti da decenni di storie di Pantera Nera in cui il protagonista potrebbe essere uno degli altri personaggi”. Le direzioni che i film potrebbero prendere, rispetto ai fumetti, sono infinitamente più numerose, grazie a tutte queste fonti di ispirazione a cui attingere. In compenso, il materiale di partenza offre una maggiore libertà creativa.

Mother Lode: recensione del film di Matteo Tortone

Mother Lode: recensione del film di Matteo Tortone

Figlio di un regista italiano e di una produzione europea, Mother Lode è un film che sconfina la realtà del suo autore e racconta con schiettezza la vita dei minatori peruviani. Servendosi del bianco e nero, di attori non professionisti e di immagini quasi documentaristiche, Matteo Tortone mette in piedi una narrazione unica di una realtà concreta e mitica allo stesso tempo.

Mother Lode: la trama del film

Jorge vive a Lima e per guadagnarsi da vivere guida un mototaxi sgangherato. Seppur giovanissimo, il ragazzo ha già una moglie ed una bambina. Per cercare di migliorare le condizioni di vita della sua famiglia, Jorge decide di lasciare Lima e di mettersi in viaggio verso una miniera sulle Ande Peruviane. La miniera de La Rinconada è famosa principalmente per i suoi minerali preziosi, in grado di attirare i giovani lavoratori in cerca di fortuna, ma anche per la sua pericolosità.

Giorno dopo giorni, Jorge affronta la dura vita nella miniera. Il freddo, l’aria irrespirabile, lo sforzo fisico, la nostalgia di casa, il vago conforto dell’alcol verranno mai ricompensati?

Una storia narrata direttamente allo spettatore

Dall’inizio alla fine, le scene di Mother Lode vengono accompagnate da una voce narrante. Potente e fredda, la voce di un uomo snocciola frasi che, come sentenze divine, affiancano le immagini. La sorte dei minatori viene più volte paragonata a quella delle creature degli inferi: l’oro della miniera appartiene al Diavolo, chi si vuole impossessare della ricchezza va a solleticare il demonio.

Come Ulisse è condannato nell’inferno per aver varcato le famose colonne d’Ercole, similmente i minatori sono condannati ad una vita infernale per aver desiderato l’oro. Tutti arrivano a La Rinconada carichi di grandi sogni e speranze ma, giorno dopo giorno, la promessa di una vita migliore si annebbia e si camuffa tra le polveri della miniera e le nubi dell’alcol.

Prendendo ispirazione dai racconti antichi, Mother Lode sfrutta il tema dell’uomo in cerca di ricchezza e racconta una storia di corruzione e di tracotanza senza tempo.

Il documentario dentro la finzione

La scelta di utilizzare una voce narrante non solo dà al film quel tocco documentaristico caro al regista, ma arricchisce le immagini, di per sé poco espressive. Mother Lode è un lungometraggio narrativo ma sconfina per molti aspetti nel genere del film-documentario. Come abbiamo detto, Tortone proviene dal campo del documentario creativo (White Men) e ha lavorato per anni come direttore della fotografia (Rada, Traverser / After the Crossing).

Nel film infatti, la fotografia è impeccabile e catalizzante. L’attenzione posta alle angolazioni, la scelta originale del bianco e nero, l’uso della luce, l’alternarsi di campi lunghi e primissimi piani danno carattere a Mother Lode. In aggiunta, le tecniche di ripresa quasi documentaristiche, spesso fisse e distanti dal soggetto inquadrato, rendono il tutto più autentico e credibile.

La non-recitazione in virtù del realismo

Mother Lode è un film costruito completamente attorno al protagonista. Jorge è interpretato da José Luis Nazario Campos, un attore non professionista. La camera segue Jorge nelle sue giornate, prima a Lima, poi in viaggio ed infine in miniera, a volte restando a distanza, a volte avvicinandosi tantissimo, ma senza mai disturbare il protagonista. Nazario Campos non sembra recitare, è spontaneo e naturale sulla scena, come anche i personaggi che incontra lungo il cammino. Inoltre, dialoghi sono semplici, spesso banali e privi di senso logico, sono parole rubate ad un dialogo che esiste a prescindere dalla presenza della macchina da presa. Proprio questa apparente distanza rende il film vero e sincero.

Mother Lode è un’opera raffinata e da guardare attentamente. Contiene il bianco e nero e l’America più povera di Roma di Alfonso Cuarón. Ha in sé il documentarismo fittizio e l’ambientazione rocciosa de Il Buco di Frammartino, ma è qualcosa d’altro. È un’opera prima che affascina con le immagini e fa riflettere con le parole.

Disney+ annuncia il documentario su Elton John

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Disney+ annuncia il documentario su Elton John

Disney Original Documentary e Disney+ hanno annunciato il documentario Goodbye Yellow Brick Road: The Final Elton John Performances and The Years That Made His Legend. Il documentario ufficiale su Elton John verrà realizzato dal candidato all’Oscar R.J. Cutler e dal regista David Furnish, comprenderà filmati inediti dei concerti degli ultimi 50 anni, filmati attuali di lui e della sua famiglia e presenterà per la prima volta documenti originali e note scritte a mano dal grande artista. Dopo una lunga serie di presentazioni ai festival e una distribuzione limitata nelle sale statunitensi, il film sarà disponibile in esclusiva su Disney+.

Il film documentario, che affonda le sue radici nel “Farewell Yellow Brick Road Tour” di Elton John, racconterà gli ultimi mesi della sua carriera, culminando in quello che si preannuncia come uno dei più grandi addii nella storia del rock and roll, quando John si esibirà il prossimo novembre al Dodger Stadium, per il suo ultimo concerto nordamericano. Il film ripercorrerà anche gli straordinari primi cinque anni della carriera di John, quando, tra il 1970 e il 1975, pubblicò 10 album iconici, sette dei quali raggiunsero la prima posizione della classifica di Billboard, diventando un fenomeno globale.

Elton John
Credit photo: Gregg Kemp – Gentile concessione di Disney+

Non esistono superlativi per descrivere Elton John e il suo impatto sulla musica e sulla cultura: è semplicemente impareggiabile”, ha dichiarato Bob Chapek, CEO of The Walt Disney Company. “Come una buona storia Disney, la musica di Elton ha un fascino universale e la capacità di connettersi con il pubblico a un livello profondamente personale. Fa parte della famiglia Disney dal 1994, quando ha contribuito a rendere Il Re Leone un classico immediato, e non potremmo essere più entusiasti di collaborare con lui a questo nuovo documentario”.

Lavorare con R.J. Cutler e David Furnish su quello che diventerà senza dubbio il film iconico su Elton John è un grande onore”, ha dichiarato Ayo Davis, president of Disney Branded Television. “La loro incredibile visione e l’accesso privilegiato ad aneddoti e filmati esclusivi e mai visti prima forniranno la visione più profonda e accattivante di uno degli artisti più amati e prolifici del mondo”.

Con nuove interviste esclusive e frammenti di performance dal Madison Square Garden, da Londra e da altre location, il film sarà il ritratto più completo di uno degli artisti musicali di maggior successo di tutti i tempi, che ha ispirato diverse generazioni di pubblico e musicisti. Oltre a dirigere, R.J. Cutler produrrà il film con la sua società, la This Machine Filmworks, così come David Furnish, che produrrà con la Rocket Entertainment, fondata da lui e da Elton John stesso. Trevor Smith sarà anche produttore. I produttori esecutivi sono John Battsek, Jane Cha Cutler e Elise Pearlstein.

È un’emozione e un onore riuscire a trasmettere con David Furnish questa visione intima e unica su uno degli artisti più celebri del mondo”, ha dichiarato il regista e produttore R.J. Cutler. “Come per molti altri, la musica di Elton John ha avuto un significato profondo per me per decenni, e questa opportunità è a dir poco un privilegio e un punto culminante della mia carriera”.

Il regista e produttore David Furnish ha affermato: “Elton e io non potevamo pensare a un collaboratore migliore di R.J. Cutler per un film che rappresenta molto più della semplice carriera di Elton: è la sua vita. Dal Troubadour al Dodger Stadium, sapevamo che R.J. ci avrebbe aiutato a raccontare la storia di Elton e i suoi molti aspetti in un modo autentico ed evocativo. Siamo entusiasti di lavorare insieme”.

R.J. Cutler è un premiato filmmaker che ha realizzato alcuni tra i più significativi documentari e serie televisive degli ultimi 25 anni. È il regista, produttore e sceneggiatore del documentario quattro volte nominato agli Emmy® e inserito nella shortlist per l’Oscar Billie Eilish: The World’s a Little Blurry, sul fenomeno musicale Billie Eilish. I suoi documentari comprendono anche il candidato al Critics’ Choice Award Belushi, il candidato all’Oscar The War Room, il candidato agli Emmy A Perfect Candidate, il vincitore del Sundance Award The September Issue, il vincitore del Peabody Award e inserito nella shortlist per l’Oscar Listen To Me Marlon – Ascoltami Marlon, il vincitore del Grierson Award Thin e The World According to Dick Cheney.

Josh Braun di Submarine ha discusso l’accordo con Disney. Danny Passman di Gang, Tyre, Ramer, Brown & Passman, Inc. ha rappresentato la Rocket Pictures. Marisa Fermin e Sarah Santos hanno rappresentato This Machine Filmworks. Jeanne Newman di Hansen, Jacobson, Teller, Hoberman, Newman, Warren, Richman, Rush, Kaller, Gellman, Meigs & Fox ha rappresentato R.J. Cutler.

R.J. Cutler e David Furnish dirigono e producono con le rispettive case di produzione, This Machine Filmworks e Rocket Entertainment. Trevor Smith è anche produttore. I produttori esecutivi sono John Battsek, Jane Cha Cutler e Elise Pearlstein. Marjon Javadi è VP, Originals for Documentaries and Docuseries per Disney Branded Television/Disney Original Documentary.

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