Tom
Holland, che a breve rivedremo in azione nei panni di
Peter Parker nell’attesissimo Spider-Man:
No Way Home, ha rivelato in una nuova intervista che
da bambino era terrorizzato dal personaggio di Doc Ock interpretato
da Alfred Molina in Spider-Man 2 di Sam Raimi, e che proprio in No
Way Home farà il suo trionfale ritorno (nonché ingresso
ufficiale nel MCU).
“Ero ossessionato dai film di
Raimi”, ha dichiarato di recente Holland parlando con Empire (via CBR).
“Avevo 8 anni e ricordo di aver visto Alfred nel suo costume
per la prima volta. Aveva gli occhiali, indossava la cintura, ciò a
cui erano attaccate le gambe. E ricordo, anche se scherzavo, che in
realtà ero terrorizzato da lui.”
Anche se Doc Ock sembrava morto in
Spider-Man 2, è stato lo stesso Molina a confermare
all’inizio di quest’anno che avrebbe ripreso il ruolo del noto
antagonista nel terzo capitolo del franchise di Spider-Man
collegato al Marvel Cinematic Universe. Da
allora Molina ha spiegato che il suo personaggio è stato in grado
di resuscitare nel MCU perché, secondo il regista Jon
Watts, “in questo universo, nessuno muore mai
veramente.”
Secondo quanto riferito, Watts gli
ha anche detto che No
Way Home riprenderà la storia di Doc Ock proprio dal
finale del film di Raimi. È interessante notare che, poiché la
morte apparente di Doc Ock è il risultato del sacrificio della sua
stessa vita dopo che il cattivo si è reso conto degli errori
commessi, No
Way Home dovrà necessariamente spiegare perché il villain
inizierà ad attaccare di nuovo Spidey.
Il film è diretto
da Jon Watts (già regista
di Homecoming e Far
From Home) e prodotto da Kevin
Feige per i Marvel
Studios e da Amy Pascal per la
Pascal Production. Il film arriverà nelle sale americane il 17
dicembre 2021.
Lo scorso aprile è arrivata
decisamente inaspettata la notizia che la Warner Bros. aveva deciso
di cancellare due progetti legati all’universo DC, attorno ai quali
si è era già creato parecchio interesse: stiamo parlando di
The Trench, lo spin-off di Aquaman,
e di New Gods, il film di Ava
DuVernay in cantiere da molti anni.
Nessuna spiegazione ufficiale sul
perché della cancellazione dei due progetti venne data all’epoca,
ma in molti ipotizzarono potesse essere legata ai profondi
cambiamenti che lo studio aveva deciso di apportare al DCEU,
concentrandosi su progetti molti diversi tra loro, come gli
annunciati film dedicati a Zatanna, Blue
Beetle, Static
Shocke Hourman.
Tuttavia, pare che dietro la
cancellazione di New Gods, in particolare, possa
celarsi una motivazione ben diversa. Di recente, è spuntato online
– via
Twitter – un estratto da un’intervista alla regista Ava
DuVernay, la quale sembra confermare che il suo film sia
stato cancellato dalla Warner Bros. a causa di
Zack Snyder’s Justice League. Nel video la regista non
menziona mai in modo esplicito il cinecomic, ma sembra abbastanza
ovvio che si stia riferendo proprio alla Snyder
Cut (potete vedere il video cliccando
qui).
Molti fan pensano che la Warner
Bros. abbia voluto prendere le distanze dallo
SnyderVerse dopo l’uscita di
Zack Snyder’s Justice League, progetto che inevitabilmente
sarebbe stato collegato a New Gods a causa della presenza
di alcuni personaggi (non solo Steppenwolf, ma anche Darkseid,
DeSaad e Granny Goodness).
Anche se DuVernay e il
co-sceneggiatore Tom King avevano probabilmente
trovato un modo per permettere al loro film di distinguersi dalla
visione di Snyder, la mitologia era probabilmente troppo radicata
nella tradizione stabilita in Justice
League per i gusti di WB.
Assegnati i premi della 26esima
edizione di
Linea d’Ombra Festival. A ufficializzare i vincitori, i
direttori artistici del festival Giuseppe D’Antonio e Boris
Sollazzo.
Nella sezione PASSAGGI
D’EUROPA la giuria di esperti composta da Miriam Bliese,
Milena Mancini, Guglielmo Poggi ha assegnato il “Premio NEXSOFT”
per il miglior lungometraggio sezione al film
Beginning di Dea Kulumbegashvili (Georgia), con la
seguente motivazione:
“Come cinematografari (perche
questo siamo, alcuni di noi almeno) cerchiamo continuamente di
capire se il cinema riesca o meno a resistere come linguaggio-
attenzione, non come medium, come linguaggio. Negare che sia in
difficoltà, questo linguaggio, è anacronistico è controproducente
per chi vuole farlo sopravvivere. Questo film ha sopra ogni merito
il valore di costruire costantemente un linguaggio. Il che
prescinde dalla sua natura di film “girl empowers” o
dall’importante tema del culto e del suo lato occulto, per giocare
sui termini. A vincere, in questo senso, è il Cinema, in sé.
Nell’essere indispensabile, in una visione collettiva e che nulla
ha a che vedere con la semplificazione mediatica contemporanea. Per
questo più che per qualunque altra motivazione, riteniamo opportuno
premiare questo film. Che meriterebbe anche un premio a parte:
miglior linguaggio”.
il Premio Giuria Popolare è stato
assegnato a The Night Doctor di Elie
Wajeman (Francia).
Il premio della Giuria Open,
composta dagli spettatori che hanno seguito il festival sulla
piattaforma streaming Netfestival, è andato ex aequo
The Grand Bolero di Gabriele Fabbro
(Italia) e Of Fish and Men di Stefanie
Klemm (Svizzera).
Nella sezione
LINEADOC la Giuria Esperti composta da Carlo
Hintermann, Juan David Gonzales Monroy e Rachel Rakes ha decretato
come miglior film Our Land, Our Altar di
André Guiomar (Portogallo), con la seguente motivazione.
“Attraverso un uso ragionato e
allo stesso tempo partecipe della forma cinematografica e della
struttura narrativa, questo film presenta un ritratto intimo di una
comunità vitale di fronte alla sua dissoluzione. In modo sottile ma
con grande forza il film mette in evidenza il valore di una
comunita’ e il bisogno di autodeterminazione contro l’inarrestabile
progredire della gentrificazione e degli interessi economici. Per
l’equilibrio tra approccio etico, persistenza, tecnica e stile, il
premio Linea doc va aOur Land, Our
Altar”.
La Giuria Popolare ha premiato
Il secondo principio di Hans Liebschner di Stefano
P. Testa (Italia).
La Giuria Open ha premiato ex aequo
All Of Your Stars Are But Dust On My
Shoes di Haig Aivazian (Libano) e Summits
and Ashes di Fernando Criollo (Perù)
Nella sezione
CORTOEUROPA il “Premio BANCA CAMPANIA
CENTRO” al miglior cortometraggio è stato assegnato dalla
giuria esperti formata da Giulio Mastromauro, Valerio Vestoso e
Christopher Yates a The Criminals di
Serhat Karaaslan (Turchia), con la seguente motivazione:
“Attraverso una sceneggiatura
ingegnosa e una regia rigorosa,The Criminalsci porta un duro thriller su come i giovani turchi vengono
repressi nel loro naturale sentimento di desiderio e amore. La
recitazione è toccante, permettendoci di entrare in empatia con la
giovane coppia e sperando di vedere la loro lussuria soddisfatta.
La svolta degli eventi è drammaticamente brillante. Porta la paura
nel desiderio, la violenza nell’amore. Il climax ci ha fatto
prendere la nostra sedia. Si conclude con un tocco di umorismo e
tenerezza, che ci fa sperare in un futuro migliore”.
La giuria ha assegnato anche una
menzione speciale a Between Men di Ares
Ceylan (Germania), con la seguente
motivazione:
“Questa classica storia di lutto
e disaccettazione omofoba è trascesa da una sincerità genuina. Man
mano che la storia si svolge con il suo dialogo crudo e
subliminale, il sentimento cresce e l’assenza del figlio/amante
diventa più forte. La finezza della recitazione è inversamente
proporzionale all’emozione che abbiamo provato guardandoBetween Men”.
Il Premio Giuria
Popolare è stato conquistato dal film Branka di
Ákos K. Kovács (Ungheria).
La Giuria Open ha premiato
Branka di Ákos K. Kovács (Ungheria)
Nella sezione
VEDOANIMATO la Giuria Esperti, composta da Martin
Smatana, Alessandro Rak, Mauro Uzzeo, il premio principale è stato
vinto da Affairs of the Art di Joanna
Quinn e Les Mills (Canada), con la seguente motivazione:
“L’arte come ossessione, il
corpo come rappresentazione, i sogni per dettare obiettivi di vita
crescendo, i colori per indicare la propria (R)esistenza. Ogni
segno in questo cortometraggio grida ironia, giocosità, ricordo,
andare contro l’ordine stabilito, fare i conti con noi stessi,
nascere, crescere e morire, alla ricerca di un posto nel mondo e
della nostra identità unica, assoluta, immortale. Il film pieno di
umorismo pungente raggiunge il volto dello spettatore con tutta la
bellezza e la freschezza dell’animazione giocosa e dinamica dei
tratti di matita”.
La giura ha assegnato anche una
menzione speciale a People in Motion di Christoph
Lauenstein e Wolfgang Lauenstein (Germania), con la seguente
motivazione:
“Bastano poche immagini
suggestive e una pacata voce fuori campo per calarsi nella tela
narrativa e lasciarsi catturare dal loro gioco di luci e ombre.
Sospesi tra antiche paure e bellezza racchiusa tra quattro mura, ci
troviamo davanti ai nostri desideri, alle nostre piccole e grandi
meschinità, ricordandoci, ancora una volta, la grande,
inarrestabile, forza delle storie. Questa storia misteriosa e
affascinante piena di significato e spunti di riflessione affronta
il tema dell’esistenza, del comportamento umano, dell’egoismo e
dell’avidità che si sono infiltrati nel mondo oscuro”.
Il Premio Giuria Popolare è andato
ad How To Be at Home di Andrea Dorfman
(Canada).
La Giuria Open ha premiato
Granny’s Sexual Life di Urška
Djukić (Slovenia)
A chiudere l’elenco dei vincitori
per le opere in concorso è quello della sezione
VEDOVERTICALE, dove il “Premio FONDAZIONE CARISAL”
assegnato dalla Giuria Popolare al miglior cortometraggio in
formato 9:16 è andato ex aequo a Killer Brownie!
di Igna L. Vacas (Spagna) e a Genesis di ZHU
Xiaolong (Cina).
La Giuria Open ha premiato
Valse Naïve di Antonello Tosto e Mariapia
Di Lecce (Italia) e MIDNIGHT STORIES:
Morgan di Ryan Cauchi (Australia)
Il commento a caldo del codirettore
artistico Boris Sollazzo:“È stata un’edizione
coraggiosa e felice, un ritorno al cinema e all’arte che ha visto
un successo di pubblico e di critica. Otto giorni di film,
dibattiti e riflessioni che ci confermano che un altro Domani è
possibile”.
Per Peppe D’Antonio
questa edizione ha lasciato il segno per tanti motivi: “Abbiamo
vinto una grande scommessa riportando l’interesse su e dentro le
sale; abbiamo registrato sold out in molti eventi ed abbiamo
ritrovato la passione per il cinema e la comunicazione. Senza
contare che abbiamo avuto la possibilità di incontrare stimolanti
personalità che ci hanno fatto intravedere i possibili passaggi
verso il Domani”.
Linea d’Ombra Festival XXVI edizione
è un’iniziativa promossa dall’Associazione
SalernoInFestival e realizzata con il contributo e il
patrocinio della Direzione generale Cinema e
audiovisivo – Ministero della Cultura,
della Regione Campania con
la Film Commission Regione Campania,
del Comune di Salerno. Main
Sponsor: Fondazione Cassa Rurale Battipaglia – Banca
Campania Centro, Nexsoft S.p.A.
Altro ente sostenitore: Fondazione Cassa di Risparmio
Salernitana. Altri sponsor: Allianz Salerno
Mare – Mario Parrilli srl, Rotary Salerno
Rotary Salerno 1949 a.f. La direzione artistica è di
Peppe D’Antonio e Boris Sollazzo.
È stato annunciato l’anno scorso che
il personaggio di Ironheart sta arrivando nel
Marvel
Cinematic Universe e le sarà dedicata una serie tv
esclusiva su Disney+.
RiRi Williams, l’adolescente dietro la maschera,
farà anche parte dell’attesissima serie Armor Wars
su Disney+
dove James Rhodes ritorna come War
Machine in quello che sembra essere un libero adattamento
della classica storia di Iron Man.
RiRi Williams è stata vittima di
violenza con armi da fuoco
La maggior parte dei
supereroi hanno conosciuto tragedie terribili nelle loro storie
d’origine. Questo è vero anche nel caso di RiRi
Danielle, e ciò è accaduto molto prima che diventasse
Ironheart. RiRi è stata vittima di violenza con
armi da fuoco da bambina, quando un driveby ha tolto la vita alla
sua migliore amica Natalie e al suo patrigno.
Questo è uno dei motivi per cui RiRi
è così emotivamente segnata e non ama aprirsi con altre persone; è
anche la ragione, però, per cui è così tanto determinata ad aiutare
gli altri. Uno dei momenti importanti nelle prime storie di
Ironheart è stata la sua scelta di unirsi a
sessioni di terapia di gruppo in compagnia della madre, per cercare
di elaborare il trauma passato.
Ironheart è un super genio
RiRi
Williams è una delle persone più intelligenti
dell’Universo
Marvel. È all’altezza di altri geni come Amadeus Cho, ma ha
anche delle insicurezze e per questo spesso si scontra con chi le
sta attorno. A dirla tutta, si è proprio guadagnata l’attenzione di
Tony Stark grazie al suo cervello.
RiRi è andata al MIT con una borsa di studio ed è stata in grado di
costruire da sola un’armatura alla
Iron Man. La cosa più impressionante è che si è servita
semplicemente di pezzi di ricambio e ha lavorato presso i
laboratori della sua scuola, dimostrando di saper anche
improvvisare con gli strumenti a disposizione, proprio come ha
fatto Tony quando ha costruito la sua armatura.
RiRi Williams ha basato la sua
armatura originale su un vecchio design di Iron Man
La prima armatura di
Ironheart che RiRi Williams ha
costruito era basata sul Modello 41, uno dei primi. La cosa più
impressionante è che RiRi l’ha costruita con pezzi di ricambio che
ha trovato nel campus ed è anche ricorsa al reverse-engineering del
design per assemblarla.
RiRi ha compiuto questa impresa di
nascosto e senza aiuti. L’armatura di
Iron Man modello 41 era un delle prime, ma la procedura
altamente tecnica, per cui non era assolutamente un compito facile
da realizzare. Quando i suoi piani furono scoperti, prese
l’armatura e si diede alla fuga, dando inizio alla sua epopea
eroica.
RiRi Williams divenne Ironheart
dopo la morte di Iron Man
RiRi
Williams aveva l’armatura ed era pronta a diventare un
eroe, ma all’inizio scelse di non farlo. Ha avuto l’attenzione di
Tony all’inizio e lui l’ha aiutata, dandole anche qualche AI
per il design della sua seconda armatura, che in realtà era basata
sulla propria figura.
Tuttavia, non è stato fino alla
morte di
Tony Stark in Civil War II che RiRi si è
finalmente fatta avanti e ha preso il suo posto come
Ironheart. Stark tornò, anche se con un aspetto
differente, e diede a RiRi la benedizione per continuare il suo
ruolo di eroe con l’armatura basata sulla sua.
RiRi Williams lasciò il MIT per
diventare Ironheart
Quando RiRi
Williams è apparsa per la prima volta nei fumetti,
frequentava il MIT con altri super-genii. Tuttavia, le cose in
quella sede non sono mai state facili per la giovane: il preside le
mancava sempre di rispetto, facendo accedere persone al suo
laboratorio senza permetto e non rispettando l’operato della
giovane.
RiRi alla fine ne ha avuto
abbastanza della mancanza di rispetto, ha preso la sua armatura
Ironheart e ha lasciato il MIT. Ha deciso di
concentrarsi sulla sua nuova vita e l’inedito ruolo di supereroina
piuttosto che cercare di bilanciarla con il suo lavoro
scolastico.
Ironheart ha venduto un brevetto
per ottenere un laboratorio scientifico
Quando
RiRi Williams
ha costruito la sua armatura originale
Ironheart,
lo ha fatto con gli scarti dei laboratori scolastici e senza soldi
o attrezzature reali al di fuori di quello che aveva nei suoi
laboratori del MIT. Quando ha lasciato il MIT, non aveva nulla, ma
non ha lasciato che questo la fermasse.
Reed Richards dei
Fantastici Quattro è ricco perché è un genio e
vende i suoi brevetti. Questo è quello che ha fatto RiRi dopo aver
lasciato la scuola. Ha inventato un localizzatore GPS che poteva
essere configurato in un programma e ha venduto il brevetto per
permettersi di comprare il suo laboratorio e l’attrezzatura per
continuare ad armeggiare con le sue invenzioni.
Ironheart era un membro fondatore
dei Campioni
I Campioni
si formarono quando Ms. Marvel, Miles
Morales e Nova lasciarono i Vendicatori.
Volevano formare una squadra che si preoccupasse più di aiutare le
persone che di combattere i cattivi. Cercarono eroi che la
pensassero come loro e Ironheart si unì alla
squadra fin dall’inizio.
Ironheart ha anche
fornito alla squadra un tocco di realtà. Mentre Ms. Marvel era identificata come il
“cuore” della squadra, Ironheart era lì per assicurarsi che si
concentrassero sui problemi reali in modo da non dimenticare il
motivo per cui si erano formati.
Ironheart ha combattuto contro
Thanos
Ironheart
ha combattuto Thanos nei fumetti. Non era sola,
perché ha condotto anche gli altri membri dei Campioni in
battaglia: lo scontro non andò a buon fine, ma la giovane
sopravvisse. In Infinity Countdown: Champions #2,
ha attaccato il Titano Pazzo a testa alta.
Lui ha poi disintegrato la sua
armatura, permettendole però comunque di vivere. Questo l’ha ferita
quasi allo stesso modo, perché si è resa conto che che i suoi amici
hanno rischiato la morte a causa sua.
Ironheart è un alleato del
Wakanda
Non solo
Ironheart entrerà a far parte del MCU con una serie
Disney+ a suo nome, ma si dice che
figurerà anche nella serie Armor
Wars. Ciò che potrebbe venire dopo, è un gruppo di
Young Avengers o Champions, ma
c’è anche la possibilità che possa apparire in una prossima serie
di Black Panther. Questo perché
Ironheart, nei fumetti, è un alleato del
Wakanda.
Ironheart è si è
recata nel Wakanda in occasione della battaglia contro i Dieci
Ironheart divenne amica intima di Shuri e finì per
diventare cittadino onorario. Ironheart è anche
tornata per aiutare a difendere il Wakanda nella storyline L’Impero
Intergalattico del Wakanda.
Ironheart aveva il suo JARVIS
Ironheart
aveva una IA nella sua seconda armatura che era basata su Tony Stark e gli assomigliava persino.
Tuttavia, quando creò la sua terza armatura, l’armatura rosa per
cui è tuttora conosciuta, aggiunse una nuova IA. Questa si chiamava
N.A.T.A.L.I.E.
Questo è un nome importante, in
quanto sarebbe proprio il nome dell’amica che morì nella sparatoria
del driveby. Questa IA è simile al JARVIS di
Iron Man del MCU, ma N.A.T.A.L.I.E. ha una
personalità ancora più forte e dominante – il che ha senso perché è
basata sui ricordi di RiRi dell’amica permettendo loro di
combattere il crimine insieme.
Dopo aver conquistato particolare
successo grazie ai film 300 e
Watchmen, il
regista Zack Snyder decise di portare al cinema
una propria idea originale. Da lui scritto e diretto, Sucker
Punch è così approdato in sala nel 2011,
svelandosi in tutta la sua grinta e azione. Come già dimostrato
precedentemente, Snyder si è riconfermato un grande regista di film
d’azione, capace di orchestrare sequenze visivamente spettacolari e
di grande intrattenimento. Con un cast quasi esclusivamente al
femminile, con tale titolo ha così potuto nuovamente dare sfogo a
questo suo talento.
Quello di Sucker Punch è un
progetto rimasto in sviluppo per oltre otto anni, con continui
rimaneggiamenti nella sceneggiatura e nelle storie dei suoi
personaggi. Suo primo lavoro non tratto da opere preesistenti, il
film è stato scritto da Snyder stesso come un “Alice nel paese
delle meraviglie con le mitragliatrici”, dove si racconta di
una ragazza desiderosa di sopravvivere e delle peripezie attraverso
cui deve passare per poter restare tale. Grazie al successo dei
precedenti film, il regista ebbe infine l’occasione di dar vita al
progetto.
Al momento del suo arrivo in sala,
il film non venne però accolto in modo generalmente freddo da parte
della critica. Questa elogiò particolarmente gli effettivi visivi
come anche la spettacolarità generale, lamentando però carenze
nella sceneggiatura. I fan del regista, però, ritrovarono in
Sucker Punch quanto si aspettavano dal regista,
permettendo così al film di ottenere un discreto successo al
cinema, dove ha incassato un totale di circa 90 milioni di dollari.
Cifra poi aumentata grazie alle vendite dell’home video. Film tutto
da riscoprire, prima di gettarsi in una visione di questo può
essere utile conoscere alcune delle curiosità legate ad esso.
Proseguendo nella lettura sarà possibile scoprire tutto ciò.
Sucker Punch: la trama del
film
Protagonista del film è
Babydoll, giovane accusata ingiustamente di aver
ucciso la sorella in seguito ad un attacco di pazzia. Presa con la
forza viene portata in un istituto di igiene mentale, dove il
patrigno chiede che venga lobotomizzata. L’uomo si rivela infatti
essere il vero omicida, e togliendo di mezzo anche l’altra figlia
ha così modo di poter accedere all’ingente eredità lasciata a
queste dalla madre. Per sfuggire alla drammatica situazione,
Babydoll inizia a costruire per sé un mondo fantastico e
immaginario, dove il confine tra ciò che è vero e ciò che è
inventato diventa sempre più labile. Qui la giovane si ritrova tra
danze burlesque, tecnologie steampunk e colorati ambienti
medievali.
Nel suo percorso si uniscono a lei
altre quattro ragazze, anche queste realmente internate nel
manicomio. Si tratta della sincera Rocket,
l’astuta Blondie, la leale Amber
e la riluttante Sweet Pea. Unite dal desiderio di
libertà e rivalsa, le quattro eleggono Babydoll come loro leader
intraprendendo un percorso che le porterà a scontrarsi con diversi
nemici, tra cui gli aguzzini Blue Jones,
Madam Gorski e High Roller. Ad
aiutarle ad orientarsi in quel mondo non saranno però sole, e
grazie alla presenza del Saggio, le cinque ragazze
arriveranno ad un passo dall’ottenere la libertà. A quel punto,
però, sarà per loro necessario prendere delle importanti e dolorose
decisioni.
Sucker Punch: il cast del film
Per interpretare il personaggio di
Babydoll, Snyder desiderava poter avere dalla sua l’attrice
Amanda
Seyfried. Questa, tuttavia, non potette accettare il
ruolo poiché impegnata in altri progetti. Il regista scelse allora
l’australiana Emily Browning, divenuta popolare
grazie al film Lemony Snicket – Una serie di sfortunati
eventi. Jena Malone interpreta Rocket,
Vanessa
Hudgens è Blondie, Abbie
Cornish ricopre il ruolo di Sweet Pea e
Jamie Chung
quello di Amber. Nel film sono poi noti come Carla
Cugino, interprete di Madam Vera Gorski, e Scott
Glenn nei panni de Il Saggio. Il celebre Jon
Hamm, divenuto famoso grazie alla serie Mad
Men, è qui il misterioso High Rolle. Oscar
Isaac, invece, è il perfido Blue Jones.
Per poter partecipare al film,
l’intero cast dovette sottoporsi a lunghi e intensivi allenamenti.
Il regista voleva infatti che gli attori fossero in grado di poter
eseguire personalmente molte delle complesse e acrobatiche scene
previste dal copione, ricorrendo il meno possibile a controfigure.
Gli interpreti ebbero così modo di esercitarsi nelle arti marziali,
nel combattimento e nell’utilizzo di diverse tipologie di armi. Le
cinque protagoniste femminili, in particolare, hanno descritto
l’esperienza come particolarmente faticosa, ma che gli ha infine
permesso di poter realmente dar vita a quanto previsto. Ciò che si
vede nel film, infatti, è stato realmente compiuto dagli attori
grazie alla forma fisica da loro raggiunta.
Sucker Punch: il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
Per gli appassionati del film è
possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Sucker Punch è infatti disponibile nel catalogo
di Rakuten TV,Chili Cinema, Google Play,
Apple iTunes e Tim Vision. Per vederlo, basterà
sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto
un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 30
ottobre alle ore 23:15 sul canale
Premium Cinema.
Popolare serie animata prodotta
dalla Sony Pictures Animation, Hotel
Transylvania vanta oggi numerosi fan in tutto il
mondo, tanto tra i più piccoli quanto tra gli adulti. Divenuto con
il tempo un vero e proprio franchise, composto anche da
videogiochi, cortometraggi, fumetti e una serie televisiva,
il titolo è oggi composto da tre film lungometraggi, distribuiti al
cinema tra il 2012 e il 2018. A fronte di un budget complessivo di
soli 245 milioni di dollari, la trilogia ha dato prova del suo
valore arrivando a guadagnare oltre 1,3 miliardi di dollari a
livello mondiale.
Autore di un simile successo è
Todd Durham, il quale trasse l’idea per una serie
di film dal libro omonimo da lui scritto. Durham propose l’idea
alla Sony, la quale si dimostrò disposta a finanziare il progetto.
Presero così il via i lavori di scrittura dei film, a cui Durham
partecipò affinché si preservasse la natura della sua storia. Dopo
anni di lavori, e diversi registi susseguitisi alla direzione del
progetto, il primo film vide infine il buio della sala, attirando
l’entusiasmo di diverse generazioni di spettatori.
Dato il suo grande successo, la saga
sembra lungi dall’essere conclusa. Nel febbraio del 2019, infatti,
è stato annunciato un quarto film, attualmente in lavorazione. La
Sony fissa inizialmente la data ufficiale di rilascio al 22
dicembre del 2021, salvo poi anticiparla al 6 agosto dello stesso
anno. Una notizia che non ha mancato di generare entusiasmo presso
i fan della saga, in trepida attesa di poter vedere al cinema nuove
avventure dell’ormai iconico conte Dracula e di sua figlia
Mavis.
Hotel Transylvania: la trama dei
film
Hotel Transylvania (2012)
Protagonista
di Hotel
Transylvania è il Conte Dracula, il quale in seguito
alla perdita della moglie Martha, uccisa da una folla di umani
inferociti, decide di costruire l’Hotel Transylvania, albergo di
lusso in cui hanno la possibilità di soggiornare senza correre
rischi tutti i mostri del mondo. Lontano dai pericolosi esseri
umani, esso è la dimora perfetta in cui far crescere la figlia
Mavis. Per il compleanno di questa, Dracula decide di organizzare
una grande festa con tutti i più celebri mostri, da Frankenstein
all’Uomo Invisibile. La giovane vampira desidera in realtà poter
uscire dalle mura di quel luogo per andare ad esplorare il mondo
circostante.
Rendendosi conto di non poter
continuare a tenere sua figlia lì per sempre, Dracula acconsente
alla sua libera uscita, escogitando però un piano affinché questa
ne rimanga spaventata e abbandoni il suo sogno. Tutto procede
secondo i piani, e la giovane rientra in casa terrorizzata dalla
minaccia dell’uomo. Mentre era fuori, però, viene vista da un
giovane di nome Jonathan, dal carattere solare e positivo. Seguita
la giovane, egli si ritroverà al cospetto dell’Hotel del conte
Dracula, e per questi avrà inizio una serie di peripezie che lo
porteranno a scontrarsi contro il suo pregiudizio verso gli
umani.
Hotel Transylvania 2 (2015)
In Hotel Transylvania
2, la vampira Mavis e l’umano Jonathan danno vita al loro
matrimonio presso il lussuoso Hotel dei mostri. Un anno dopo danno
alla luce un bambino di nome Dennis. Ignari circa la sua vera
natura, Dracula spera vivamente che sia nato vampiro, così da far
progredire la sua stirpe. Con il passare degli anni, però, il
piccolo non dà segni a riguardo, e così i genitori iniziano a
pensare per lui ad una normale esistenza in California. Il nonno
Dracula non è ovviamente favorevole all’idea, temendo di non
rivedere più l’amata figlia e il nipote. Inaspettatamente, anche
Jonathan non è molto d’accordo con l’idea di lasciare l’Hotel.
Per impedire il trasloco, i due
cercano di far uscire la natura di vampiro dal bambino, aiutati dai
vari mostri amici di Dracula. Mandando la figlia e il marito in
vacanza, il conte ha così modo di rimanere solo con Dennis, con il
fine di insegnargli ad essere un vero vampiro. In tutto ciò, a
complicare la situazione, viene annunciata l’imminente visita
all’Hotel dell’ultracentenario Vlad, storico vampiro da sempre
acerrimo nemico degli esseri umani. Far trasformare il nipote, a
quel punto, sarà una questione vitale.
Hotel Transylvania 3 – Una vacanza
mostruosa (2018)
Con Hotel Transylvania 3
– Una vacanza mostruosa, è giunto anche per il conte
Dracula il momento di prendersi delle meritate ferie. Egli si
lascia infatti convincere dalla figlia Mavis a partire su di una
nave da crociera. Al suo seguito, vi sarà la famiglia di lei, come
anche i vari mostri suoi amici. Sulla nave, tutti si divertono
divisi tra le varie attrazioni e le escursioni programmate,
godendosi il meritato riposo lontani dal cupo Hotel. Dracula, però,
non riesce a rilassarsi, specialmente nel momento in cui la sua
attenzione viene attratta dal capitano della nave, una giovane
donna di nome Ericka. Ciò che non sa, è che il cognome di lei è Van
Helsing.
Ella è infatti discendente del
celebre cacciatore Abraham Van Helsing, il quale molto tempo prima
aveva avuto numerosi scontro proprio con il conte Dracula. Compreso
che un semplice umano non può uccidere il vampiro, questi ha
istruito la pronipote affinché riesca a recuperare uno strumento di
distruzione, localizzato nella città perduta di Atlantide. La donna
tenta però di uccidere Dracula in più occasioni, finendo però con
lo sviluppare dei sentimenti per lui. Il piano del bisnonno non può
però essere fermato e per il vampiro si preannuncia una vacanza
ricca di sorprese.
Hotel Transylvania: i doppiatori
dei personaggi
Ad aver contribuito al successo dei
film vi è anche il ricco cast vocale, composto da celebri
personalità del mondo dello spettacolo. Il conte Dracula, in
primis, è doppiato in originale dall’attore Adam
Sandler, il quale si è affezionato a tal punto al
progetto da voler figurare anche tra i produttori. In italiano,
invece, la voce del personaggio è quella del comico Claudio
Bisio, particolarmente apprezzato per la sua
performance. Nel ruolo della giovane Mavis, invece, vi è l’attrice
Selena
Gomez. Questa è subentrata al doppiaggio in secondo
momento, dopo che Miley Cirus, prima scelta per il
ruolo, era stata sostituita. In italiano Mavis è doppiata da
Cristiana
Capotondi.
Il personaggio di Jonathan, sposo di
Mavis, è invece doppiato dal comico AndySamberg, mentre celebre è la voce del lupo mannaro
Wayne, appartenente all’attore Steve
Buscemi. L’altro celebre mostro, Frankenstein, ha
invece la voce di Kevin James. Per i due sequel,
poi, ci si è affidati ad altri noti interpreti per i nuovi
personaggi introdotti. Nel secondo capitolo, infatti, la voce del potente Vlad
è quella dell’iconico Mel Brooks, regista
comico autore del celebre Frankenstein
Junior.Kathryn Hahn, attrice di popolari
commedie statunitensi, è invece la voce, nel terzo film, di Ericka
Van Helsing.
Hotel Transylvania: dove vedere i
film in streaming
Per gli appassionati della trilogia,
o per chi deve ancora vederla e desidera farlo, è possibile trovare
i film di Hotel Transylvania su alcune delle principali
piattaforme streaming presenti sul Web. Tra queste si annoverano
Netflix, VVVVID, Rakuten TV, Microsoft Store, Google
Play, Chili Cinema, Infinity, Tim Vision e Apple iTunes. Per
usufruirne, in base alla piattaforma prescelta, basterà
sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare semplicemente i
singoli film. A questo punto sarà possibile vederli in tutta
comodità e al meglio della qualità video.
I remake sono spesso difficili da
digerire per gli spettatori, a causa dell’eredità degli originali
che aleggia su questo tipo di produzioni. Tuttavia, alcuni remake
hanno conquistato l’affetto del pubblico, affermandosi come
pellicole ormai celebri e di notevoli successo. Vediamo assieme la
classifica dei 10 migliori remake di sempre stilata da Reddit.
Ocean’s Eleven (2001)
Gli utenti di Reddit
affermano:”Il nuovo Ocean’s Eleven è talmente migliore
dell’originale che dovrebbe essere considerato come l’unica
versione”.
Si tratta di un film davvero
superbo, meravigliosamente diretto da Steven Soderbergh e interpretato da un cast
all-star che include George Clooney, Brad Pitt, Matt Damon e Julia Roberts. È probabilmente uno dei
migliori film di rapina mai realizzati, per non parlare di uno dei
migliori remake in assoluto!
The Departed (2006)
The
Departed è uno dei migliori film diretti da Martin Scorsese e il vincitore del premio
Oscar per il miglior film di quell’anno. È un classico innegabile!
Quello che alcune persone potrebbero non sapere è che The
Departed è in realtà un remake americano del film
Infernal Affair del 2002, diretto da
Andrew Lau e Alan Mak.
Gli utenti Reddit scrivono: “Ci sono
cose che The Departed fa meglio di Infernal
Affairs e ci sono cose che Infernal Affairs fa meglio di
The Departed“. Entrambi sono film ugualmente
grandiosi, e non si può negare che The Departed sia un remake
fantastico.
Il Grande Gatsby (2013)
Il
Grande Gatsby è uno dei più grandi romanzi di tutti i
tempi, ed è stato adattato per il grande schermo innumerevoli
volte. Gli utenti Reddit affermano: “La versione di Robert Redford non aveva cuore, è fedele alla
storia ma non mostra approfonditamente le tematiche narrative del
romanzo. Mentre ho sentito che il Gatsby di
Luhrmann… ha fatto un lavoro migliore nel
coinvolgermi nella finzione narrativa”.
La versione di Luhrmann era davvero
splendida e coinvolgente, e la performance di Leonardo DiCaprio come Gatsby batte
probabilmente quella di Redford. Risultava nel complesso più
convincente, e ha aiutato a chiarire alcuni dei temi tragici del
romanzo.
Terrore dallo spazio profondo
(1978)
Alcuni
utenti Reddit sostengono che
Invasion of the Body Snatchers
(1978) sia molto meglio della versione originale (1956)”. Mentre
l’originale in bianco e nero è davvero un classico, molte persone
ricordano meglio l’iconico remake del 1978. La presenza diDonald Sutherland
aiuta certamente ad elevare il prodotto, oltre al fatto che il
remake contiene uno dei plot twist più famosi di tutti i
tempo.
In questo caso forse il remake non
supera totalmente l’originale, ma è certamente un ottimo remake,
che sfrutta appieno il potenziale della storia.
Il mago di Oz (1939)
Gli utenti Reddit scrivono
a riguardo: Il Mago di Oz. Sì, la versione musicale del
1930 è in realtà un remake. C’è una ragione per cui nessuno ricorda
l’adattamento originale”. In effetti, ci sono stati tre adattamenti
del romanzo di Frank Baum prima dell’uscita
dell’iconico musical del ’39.
Il primo fu un film muto uscito nel
1910 – solo dieci anni dopo la pubblicazione del romanzo. Un altro
film muto seguì nel 1925, e un corto animato dal Canada uscì nel
1933. Ovviamente, nessuno ebbe l’impatto del classico di
Victor Fleming.
L’alba dei morti viventi
(2004)
Gli utenti Reddit
affermano: “Entrambi i film Dawn of the Dead sono
eccellenti, pur mostrando differenze. In quanto ottimi prodotti, è
difficile dire che uno è meglio dell’altro”. L’originale Dawn of
the Dead resiste ancora oggi alla prova del tempo, ma non si può
negare che stia mostrando la sua età. Il remake di Zack
Snyder non è solo il miglior film di Snyder, ma un grande
film a sé stante.
Il remake si distacca parecchio
dall’originale: contiene più violenza esplicita e zombie in corsa,
oltre ad un cast veramente ampio. E, anche se non può battere
l’originale di Romero, è comunque un remake sorprendentemente
piacevole.
Cape Fear (1991)
Gli utenti di Reddit
affermano: “Entrambi i Cape Fear sono grandissimi
film”. L’originale Cape Fear uscì nel 1962, come adattamento del
romanzo The Executioners di John D.
MacDonald. È un grande film, ed è stato rifatto nel 1991
da Martin Scorsese.
Robert De Niro interpreta Max
Cady e Nick Nolte è Sam
Bowden, e assieme formano una squadra spettacolare. È uno
dei thriller più ansiogeni degli anni ’90 e si è dimostrato
enormemente popolare, incassando oltre 180 milioni di dollari al
botteghino.
Il padre della sposa (1991)
Gli utenti Reddit
dichiarano “Father of the Bride, nella versione di
Steve Martin, è assolutamente meglio
dell’originale”. Il film è stato accolto molto bene all’epoca,
guadagnandosi forti recensioni, elogi per le performance di Steve
Martin e Martin Short, e incassando 130 milioni di dollari al box
office.
È così radicato nella cultura pop
moderna che alcune persone possono dimenticare (o addirittura non
sapere) che si tratta di un remake di una commedia del 1950 con
Spencer Tracy ed Elizabeth
Taylor.
La cosa (1982)
Possiamo leggere da Reddit
che: “La
cosa di Carpenter è ampiamente
considerato un remake superiore”. L’originale è uscito nel 1951 con
il titolo The Thing from Another World. È un buon
film, ma non si può negare che sia stato reso irrilevante in mezzo
al remake di gran lunga superiore di John Carpenter.
Mentre il suo film non fu ben
accolto all’epoca, ora è considerato uno dei migliori film di
Carpenter e uno dei migliori film horror di tutti i tempi.
Suspiria (2018)
Sono numerosi gli utenti
Reddit che esclamano di aver amato la cifra stilistica di
Guadagnino, le modifiche da lui attuate a livello
narrativo, che fanno respirare nuova aria al capolavoro di Dario
Argento. L’originale è ancora un classico straordinario, ma quel
remake è stato probabilmente il miglior remake che abbia mai
visto”.
L’originale rimane un classico
straordinario, ma il remake americano “sta certamente in piedi da
solo”. Anche se è stato un fallimento al botteghino, il film ha
guadagnato elogi per la sua atmosfera, le immagini uniche e
memorabili, e le performance di Dakota Johnson e Tilda Swinton.
Halle Berry, in complicità con la rapper Saweetie, ha
postato su Twitter una video reaction in merito alla nuova
Catwoman, interpretata da
Zoe Kravitz, e che vedremo in azione in
The
Batman, il prossimo anno.
Berry ha interpretato
Catwoman nel film del 2004, progetto che è stata
una delusione al botteghino, una catastrofe per la critica e uno
dei pochi buchi nell’acqua della carriera dell’attrice premio
Oscar. Diretto dal regista francese Pitof,
Catwoman era interpretato da
Halle Berry, Frances Conroy, Benjamin Bratt e Sharon
Stone (nel ruolo della villain). La
Catwoman di Berry non era il personaggio
tradizionale di Selina Kyle, ma una nuova versione chiamata
Patience Phillips, una donna mite che viene rianimata dai gatti
quando viene uccisa, solo per ereditare i loro tratti quando
rinasce.
Dopo l’insuccesso del film, un
sequel era impensabile, e così il personaggio è passato prima ad
Anne Hathaway, che lo ha brevemente interpretato
in Il Cavaliere Oscuro il Ritorno, e poi a
Zoe Kravitz.
Halle Berry ha condiviso un video sul suo Twitter, in
cui la rapper Saweetie indossa il costume di Catwoman dal film del
2004 e ne imita le battute. Berry appare nel video, presumibilmente
come se stessa, all’inizio confrontandosi con Saweetie, poi
apparentemente accogliendo favorevolmente la sua
interpretazione.
Domenica 31 ottobre a
Lucca Comics & Games 2021 è
il Tuono Day per una giornata ricca di
appuntamenti dedicati ad Andrea Paggiaro in arte Tuono
Pettinato, uno degli autori più brillanti e amati della
sua generazione recentemente scomparso. Si inizia alle ore 11.00 al
Cinema Astra con l’anteprima
di Tuono, documentario dedicato alla
vita e alle opere dell’artista: un ritratto profondo e al tempo
stesso divertente, impreziosito da interventi di amici e colleghi
di Tono Pettinato. Il film nasce dalla collaborazione tra Lucca Comics & Games, Fish-Eye
Digital Video Creation e Rai (prodotto da Fish-Eye Digital Video
Creation, diretto da Dario Marani e scritto da Dario Marani,
Clarissa Montilla, Alessio Guerrini). Speciale sarà l’incontro
intitolato Il fumettista che faceva air
guitar (ore 18.30, Auditorium del Suffragio) in cui
varie personalità della cultura italiana, unite dalla passione per
Andrea Paggiaro, si confronteranno sui diversi aspetti del lavoro
dell’eclettico fumettista. Saranno ospiti del
panel: Valerio Lundini, comico, autore e
conduttore, Silvia Bencivelli, giornalista e
divulgatrice, la scrittrice Marta Barone, i
registi Marco e Antonio Manetti in
streaming e il musicista Simone Lucciola, moderati dal giornalista
Luca Valtorta. Nella serata di domenica 31 va in scena il secondo
appuntamento con la Graphic Novel
Theatre con lo
spettacolo Corpicino (ore 21.30,
Teatro del Giglio), tratto dall’opera di Tuono Pettinato: un
progetto a cura di Lucca Comics & Games, per la regia
di Francesca Caprioli e curatela di Cristina Poccardi.
Ricco il parterre di ospiti anche
domenica 31, da Jack Meggit-Phillips che
in un incontro con l’autore Pierdomenico Baccalario dal
titolo Se Le Bestie Siamo Noi (ore
11.30, Auditorium Fondazione Banca Del Monte),
presenterà Bethany e la
bestia (Rizzoli), vero e proprio caso editoriale
tradotto in trenta lingue che diventerà presto un film per Warner
Bros, a Carlo Lucarelli che insieme a
Barbara Baraldi sarà protagonista dell’incontro Dalla
Fiaba Al Thriller: Come Raccontare L’orrore(ore 14.30,
Auditorium Fondazione Banca Del Monte): da Coliandro all’heavy
metal, dalle fiabe ai romanzi una riflessione su come ciò che ci
circonda, le passioni, gli interessi contribuiscono a costruire
grandi storie e personaggi. E poi ancora Leo
Ortolani (ore 12.30, San Francesco), per presentare
il suo nuovo Blu
tramonto (Feltrinelli Comics) accompagnato da
Licia Troisi e Fabrizio Zucchini (Agenzia Spaziale Italiana), oltre
ai protagonisti delle mostre di Lucca Comics & Games 2021
in dialogo tra loro: Giacomo Bevilacqua, Walter Leoni,
Teresa Radice e Stefano Turconi (ore 13.00, San
Giovanni).
Protagonista del format Rock ‘n’
Comics nella giornata di domenica
sarà Mahmood, che in occasione dell’uscita
del suo libro Ghettolimpo – Sui sentieri
dell’anima, dialogherà insieme a Sio di musica e
fumetti (ore 15.30, Auditorium San Francesco). Ritroveremo
anche Caparezza (ore 11.00, Auditorium del
Suffragio) in un panel in cui si succederanno le tracce di Exuvia.
Caparezza e Andrea Rock interagiranno sull’onda di parole e note,
in compagnia del fumettista Wallie.
Il programma dell’Area Movie sarà a
tema Halloween con tante proiezioni speciali, da Ghostbusters:
Legacy (ore 20.00, Cinema Astra)
accompagnato a Lucca dalla storica auto degli acchiappafantasmi, la
Ecto-1, che sarà esposta a Villa Bottini per poi spostarsi in
Piazza del Giglio per la
proiezione, Scream (ore 21.00,
Cinema Centrale) il cult movie che ha riscritto le regole
dell’horror, e Antlers –
Spirito Insaziabile (ore 18.30, Cinema Centrale)
horror dell’acclamato regista Scott Cooper e dal maestro
dell’horror vincitore del premio Oscar Guillermo
del Toro. In programma anche la proiezione speciale
di Ultima
Notte a Soho (ore 14.30, Cinema Astra),
l’ultimo film dall’immaginazione di Edgar Wright con protagonisti
Anya Taylor-Joy, Thomasin McKenzie e Matt Smith, thriller
ambientato nelle atmosfere magiche della Londra degli anni 60
seguito da uno speciale fashion show a tema (ore 18.00, Villa
Bottini). Per gli appassionati di anime, sarà a Lucca l’anteprima
di My Hero Academia. The Movie – World Heroes’
Mission (ore 16.00, Cinema Centrale), fenomeno
mondiale con quasi 30 milioni di dollari di incasso al botteghino,
nelle sale italiane dal 18 al 21 novembre distribuito da Nexo
Digital in collaborazione con Dynit. Per le serie tv, imperdibile
appuntamento con l’anteprima italiana dei primi due episodi
di Dopesick
– Dichiarazione di Dipendenza (ore 17.00, Cinema
Astra), l’attesissima nuova serie drama di Disney+ con Michael Keaton, che
arriverà sulla piattaforma streaming in occasione del Disney+ Day, venerdì 12 novembre.
Per i videogames, giornata
all’insegna di Riot Games, con le finali del
Lucca Baron Battle e di Lucca in Range. Protagonisti League of
Legends, ormai da oltre 10 anni uno dei titoli regolarmente più
giocati del mondo, e VALORANT, giovane shooter tattico che è già
riuscito ad imporsi tra i più importanti del settore. Si partirà
alle 10.00 con le finali del Lucca Baron
Battle, dove i finalisti si sfideranno sul palco degli
Italian Esports Open commentati da Juannetti e AceRoxas. Si
proseguirà poi nel pomeriggio, dove (a partire dalle 14.00) si
terranno le finali di Lucca in Range, con
VALORANT protagonista assoluto, in un pomeriggio ricco di ospiti e
discussioni e in cui le due squadre finaliste si affronteranno sul
palco della Cattedrale in un Best of 5 spettacolare. L’evento si
potrà seguire in presenza e tramite la diretta Twitch ufficiale,
grazie al team di Agent’s Range composto da Roberto “Slimo” Zappia
e Giacomo “Jjack” Podestà, che terranno compagnia ai fan per tutta
la durata di questo imperdibile evento di esport italiano. Per
finire (ore 17.30) grande appuntamento con Unreal
Engine: La nuova frontiera dell’immersività in Sala
Tobino, dove grandi esperti del motore grafico sviluppato da Epic
Games racconteranno di come questo strumento non sia più solo
vincolato al mondo dei videogames, ma come possa essere utilizzato
anche in produzioni digitali, nella realizzazione di mostre
virtuali e tanto altro.
In programma l’appuntamento Alien
Celebration (ore 14.00, San Francesco), evento ideato
insieme a Casio, official timekeeper di Lucca C&G: un incontro
con il fumettista e storyteller Roberto
Recchioni, l’illustratore e autore del poster di questa
edizione Paolo Barbieri, l’illustratrice
fiorentina Linda Cavallini, con la
partecipazione di Francesco Tedeschi, autore
di Alien. Un perfetto organismo pubblicato da
Dynit Manga e di Andrea G. Ciccarelli, editore con saldaPress dei
“Dietro le quinte”
di Alien e Aliens. Nella serata
appuntamento con The
Sandman Live (ore 21.30, Auditorium San
Francesco), live reading con gli attori italiani protagonisti della
serie audio in esclusiva su Audible.it, accompagnati dall’orchestra
Arché che ne eseguirà live la colonna sonora, evento che sarà reso
ancora più unico grazie presenza di tavole – illustrate da alcuni
tra i più talentuosi disegnatori al mondo – tratte dal capolavoro
assoluto di Neil Gaiman.
Star Comics torna sul palco di
Lucca Comics & Games con un nuovo,
scoppiettante show all’insegna del fumetto e della magia,
lo Star Comics Circus (ore 15.30, Teatro del
Giglio). Appuntamento con lo staff dell’editore perugino, che
presenterà le novità editoriali del prossimo anno insieme a un
ospite assolutamente eccezionale: il prestigiattore Andrea Paris,
già vincitore di “Tú sí que vales”. Tra le mostre, il polo fiere
ospiterà le riproduzioni di tavole di due maestri che hanno segnato
la storia del manga, Kazuo
Kamimura (L’età della convivenza, Lady Snowblood, Il
club delle divorziate, Una Gru Infreddolita, Storia Di Una Geisha,
I Fiori del Male portati in Italia da J-Pop) e Baron
Yoshimoto (Seventeen, J-Pop), pioniere del gekiga,
che è stato uno dei primi mangaka a lavorare negli Stati Uniti.
In una recente intervista con
Variety, Kit Harington ha parlato di come
Game of Thrones, forse il più grande show
televisivo di tutti i tempi in termini di valore di produzione, lo
abbia aiutato a prepararsi per Eternals e
per il MCU, il più grande franchise
cinematografico in termini di incassi netti. Ecco cosa ha detto
Harington in merito:
“Niente mi sorprende molto dopo
aver attraversato quelle otto stagioni di Game of Thrones. Per
quanto riguarda la scala del progetto, poteva confrontarsi con
qualsiasi cosa. Ma la Marvel è una bestia diversa, in
modi più sottili di quanto immagini. Quello che mi piace delle
differenze tra i due progetti è che riesco in questo franchise ad
avere un tocco di leggerezza, che penso sia davvero importante. È
quello che ho davvero amato dei film Marvel: quei piccoli momenti di
leggerezza, commedia, in mezzo a tutto. E ho visto delle
opportunità in questo senso, con questo personaggio. Avere
interpretato una parte centrale di uno show diverso che non era
comico o leggero in alcun modo, non essere al centro
dell’attenzione in questo progetto e interpretare qualcosa di un
po’ più leggero è stato divertente.”
Eternals,
il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico
Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy
Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre
nelle sale italiane. Il film targato Marvel
StudiosEternals presenta
un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico
Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra
un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per
unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.
Il cast del film
comprende Richard
Madden, che interpreta l’onnipotente
Ikaris; Gemma
Chan, che interpreta Sersi, amante
dell’umanità; Kumail
Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del
cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la
velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che
interpreta l’intelligente inventore Phastos;Salma
Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale
Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite,
eternamente giovane e al tempo stesso piena di
saggezza; Don Lee, che interpreta il
potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario
Druig; e Angelina
Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera
Thena.Kit
Harington interpreta Dane Whitman.
Diversi nuove foto di Doc Ock in
Spider-Man:
No Way Home sono emersi di recente in rete grazie
alla copertura del film nell’ultimo numero di Empire. La
rivista ha diffuso ufficialmente alcune foto dal film, e molte di
queste sono ora disponibili on-line, compresa quella che ha postato sul suo account Instagram
lo stesso Tom
Holland.
Tra le foto che circolano ormai
liberamente in rete c’è anche quella che mostra il nuovo aspetto di
Doc Ock. La foto fornisce probabilmente il miglior sguardo mai
visto al Doc Ock di Alfred Molina e sembra anticipare dei
tentacoli potenziati per il nostro cattivo (preferito).
Il film è diretto
da Jon Watts (già regista
di Homecoming e Far
From Home) e prodotto da Kevin
Feige per i Marvel
Studios e da Amy Pascal per la
Pascal Production. Il film arriverà nelle sale americane il 16
dicembre 2021.
Gli attori Josh
O’Connor (The
Crown) e Paul Mescal (Normal
People) stanno unendo le forze nella nuova storia
d’amore ambientata durante la Prima Guerra Mondiale, The
History of Sound. Il film sarà diretto dal vincitore di
Queer Palm, Oliver Hermanus, e la sceneggiatura
sarà tratta dall’omonimo pluripremiato racconto e scritta da
Ben Shattuck.
O’Connor e Mescal attori
interpreteranno i personaggi principali Lionel (Mescal) e David
(O’Connor). Anche se il film non dovrebbe iniziare la produzione
prima del 2022, il produttore del film, Andrew
Kortschak, ha già descritto l’esperienza di lavorare con
Mescal e O’Connor come un immenso privilegio.
The History of
Sound seguirà la storia di Lionel e David mentre si
accingono a registrare le vite, le voci e la musica dei loro
connazionali durante la Prima Guerra Mondiale, ed è stata descritta
come una “storia d’amore universale”. Il regista Oliver
Hermanus lo ha descritto come “un viaggio attraverso
la vita d’America, nel XX secolo e le tradizioni della musica
popolare americana, tutto visto attraverso il legame tra due uomini
immersi nella storia del suono”.
Le riprese principali inizieranno
nel 2022 e saranno effettuate principalmente negli Stati Uniti,
tuttavia, le location dovrebbero portare anche il cast e la troupe
nel Regno Unito e in Italia. In questa fase iniziale, i
realizzatori devono ancora annunciare una data di uscita per
The History of Sound.
Jake Gyllenhaal reciterà in The
Interpreter, un film di guerra diretto da Guy
Ritchie. Dopo una carriera variegata e addirittura una
incursione nei live action Disney (Aladdin
è diretto da lui), Ritchie sta collaborando con Gyllenhaal per
The Interpreter, come conferma Deadline.
Il film seguirà il sergente John
Kinley e il suo interprete, Ahmed, la cui unità subisce
un’imboscata in Afghanistan. Secondo quanto riferito, Ritchie è
stato ispirato a raccontare la storia dopo aver ascoltato le
esperienze di vita reale dei veterani e dei loro interpreti. Oltre
alla regia, Ritchie ha scritto la sceneggiatura insieme ai
collaboratori di Wrath of Man e The Gentlemen, Marn Davies e
Ivan Atkinson.
The Interpreter
segna un ritorno al genere bellico per Jake Gyllenhaal. L’attore ha già recitato in
Jarhead nel 2005, in cui interpreta un marine
durante la Guerra del Golfo. In Brothers del 2009,
Gyllenhaal recita nel ruolo del fratello di un veterano della
guerra in Afghanistan alle prese con il disturbo da stress
post-traumatico. L’attore reciterà anche nel prossimo dramma di
guerra, Combat Control.
Secondo la sinossi, Gyllenhaal
interpreterà il sergente John Kinley che durante il suo ultimo
turno di servizio in Afghanistan è in coppia con l’interprete
locale Ahmed per ispezionare la regione. Quando la loro unità
subisce un’imboscata di pattuglia, Kinley e Ahmed sono gli unici
sopravvissuti. Con i combattenti nemici all’inseguimento, Ahmed
rischia la propria vita per portare in salvo un Kinley ferito
attraverso chilometri di terreno estenuante. Tornato sul suolo
americano, Kinley scopre che Ahmed e la sua famiglia non hanno
avuto il passaggio promesso per l’America. Determinato a proteggere
il suo amico e ripagare il suo debito, Kinley torna nella zona di
guerra per recuperare Ahmed e la sua famiglia prima che le milizie
locali li raggiungano per primi. Le riprese di The
Interpreter inizieranno a gennaio 2022.
Mahershala Ali è
uno di quegli attori che si è fatto una bella gavetta per trovarsi
dove è ora. Dopo aver partecipato a qualche serie televisiva di
successo, in ruoli prevalentemente minori, ha debuttato al cinema
nel 2008 grazie a Il curioso caso di Benjamin Button.
Da quel film in poi la sua carriera
non si è più fermata, vincendo anche un Oscar al Miglior Attore non
Protagonista per Moonlight. Nonostante ciò, Mahershala è
rimasto un uomo umile, conscio delle sue responsabilità e sempre
pronto a mettere tutto l’impegno possibile nel lavoro che
svolge.
Mahershala Ali: i suoi film e le
serie TV
1. Ha recitato in noti
film. Il debutto cinematografico dell’attore avviene nel
2008, con un ruolo marginale nel film di David
FincherIl curioso caso di Benjamin
Button. Da questo film in poi la sua carriera è tutta in
ascesa: entra nel cast di Crossing Over (2009), Predators (2010),
Come un tuono (2012) e in quello degli ultimi due film
della saga di Hunger Games, ovvero Il canto della
rivolta –
Parte 1 (2014) e Parte 2 (2015). Nel 2016 recita in Free State of Jones e in Moonlight, consacrandosi grazie a quest’ultimo.
Successivamente recita in Il diritto di contare
(2016), Green Book (2018) e
Alita – Angelo della
battaglia (2019). Prossimante reciterà in Swan Song,
Leave the World Behind e Blade.
2. Mahershala Ali e il
legame con le serie tv. Mahershala Ali ha iniziato la sua
carriera grazie alla televisione: infatti, la sua prima apparizione
avviene nella serie Crossing Jordan (2001-2002), per poi
continuare nel mondo delle serie con Codice
Matrix (2003-2004), 4400 (2004-2007) e
Lie To Me (2009). Parallelamente alla sua carriera
cinematografica, Ali ha poi continuato a recitare in diverse serie
tv, come Treme (2011-2012), Alcatraz
(2012), Alphas (2011-2012), House of Cards – Gli intrighi del potere (2013-2016) e
Marvel’s Luke Cage (2016). Nel
2019 interpreta il protagonista della terza stagione di True
Detective, Wayne Hays. Nel 2020 è invece Sheikh Malik in
Ramy.
Mahershala Ali: chi è sua
moglie
3. Mahershala Ali è sposato
ed è padre di una figlia. Maheshala Ali ha una relazione
con Amatus Sami-Karim, un’artista e compositrice.
I due si sono conosciuti mentre frequentavano la New York
University e si sono sposati nel 2013. La coppia ha poi avuto la
loro prima figlia il 22 febbraio del 2017, giusto qualche giorno
prima che l’attore conquistasse il suo primo Oscar. Mahershala e
sua moglie non sono poi soliti condividere dettagli sulla loro vita
privata, preferendo tenere questa lontana dai riflettori.
Mahershala Ali in Hunger Games
4. Ha recitato nella celebre
saga. Tra i primi ruoli cinematografici importanti di Ali
si annovera anche quello da lui avuto negli ultimi due capitoli
della saga di Hunger Games. In questi egli ha interpretato
Boggs, secondo in comando del presidente Coin, il quale diviene poi
il protettore di Katniss nel momento in cui questa assume il ruolo
di Ghiandaia Imitatrice, simbolo della rivoluzione. È stato proprio
grazie a questo ruolo che Ali ha potuto dimostrare la sua bravura
come interprete, ottenendo poi sempre più attenzioni.
Mahershala Ali in Green
Book
5. Mahershala Ali ha dovuto
imparare a comportarsi come un pianista. Per il film
Green Book, in cui Ali interpreta Don
Shirley, un pianista afromericano che sarà seguito nel suo
tour per gli Stati Uniti dall’italoamericano Tony
Lip (interpretato da Viggo Mortensen), Ali ha lavorato per alcuni
mesi con Kris Bowers, che è anche l’autore della
colonna sonora del film. Pur non essendo lui davvero a suonare la
musica del film, Ali ha voluto imparare l’atteggiamento giusto per
un pianista, il modo corretto di stare seduto al piano, e come
comportarsi con lo strumento. In 3 mesi, Ali ha imparato la postura
e la coreografia delle melodie da suonare.
Mahershala Ali è Blade
6. Interpreterà il vampiro
della Marvel. Tra la fine degli
anni Novanta e i primi del Duemila è stata realizzata una trilogia
cinematografica dedicata al vampiro Blade, appartenente
all’universo della Marvel. Il personaggio,
interpretato da Wesley Snipes,
è stato uno dei primi supereroi ad ottenere un buon successo sul
grande schermo. A circa vent’anni di distanza, Blade è ora pronto a
tornare al cinema con un nuovo film che lo farà ufficialmente
entrare a far parte del Marvel Cinematic Universe. Ad
interpretarlo ci sarà proprio Ali, giudicato dai fan come la scelta
perfetta per il ruolo. Il film, ancora in fase di pre-produzione,
dovrebbe essere realizzato nel corso del 2022.
Mahershala Ali è su Instagram
7. Mahershala Ali ha un
profilo ufficiale Instagram. Mahershala Ali ha un account
ufficiale sul social di Instagram, seguito da più di 800 mila
persone. Non è molto attivo sul social, ma la sua bacheca pullula
di post che si dividono tra quelli dedicati alla sua famiglia e
quelli che riguardano il contesto lavorativo. Il suo lavoro è la
sua passione e condivide volentieri i progetti ai quali partecipa.
Seguendo l’attore sul social, dunque, si potrà rimanere sempre
aggiornati sulle sue attività.
Mahershala Ali, gli Oscar e altri
premi
8. Mahershala Ali ha vinto
l’Oscar per Moonlight. Nel 2016, Ali è stato
lodato per la sua interpretazione in Moonlight. In questo
film, scritto e diretto da Barry Jenkins, Ali ha
interpretato il personaggio di Juan, uno spacciatore che prende a
cuore Chiron, bambino tormentato che vive con una madre
tossicodipendente. Per questa sua performance, Mahershala Ali è
stato candidato a numerosi premi, tra cui gli Oscar. A questi
ultimi ha poi vinto come Miglior Attore non Protagonista,
risultando anche il primo musulmano a vincere l’ambita
statuetta.
9. Ha vinto un secondo
Oscar. Nel 2018 Ali ha recitato in Green Book, il
nuovo film di Peter Farrelly che racconta la vera storia
dell’amicizia che nasce tra un buttafuori italoamericano e un
pianista afromericano, il tutto nell’America degli anni Sessanta.
Per la sua interpretazione, Ali ha ricevuto le candidature, come
Miglior Attore non Protagonista, al Satellite Award, al SAG e al
Golden Globe. Ha infine vinto, a soli due anni di distanza dal
precedente, un secondo Oscar come miglior attore non
protagonista.
Mahershala Ali: età e altezza dell’attore
10. Mahershala Ali è nato il 16 febbraio del 1974 a
Oakland, in California, Stati Uniti. L’attore è alto
complessivamente 1.88 metri.
Con No Time
to Die finisce la lunga e felice relazione di
Daniel Craig con James Bond, e si cerca dunque un degno erede,
che sia inglese, piacente, carismatico e in grado di raccogliere il
testimone di Craig. Si sono fatti diversi nomi e tra questi anche
quello di Richard Madden è parecchio quotato.
Durante la presentazione di Eternals
a Roma, nuovo film Marvel Studios in cui Richard Madden interpreta Ikaris, Culture
Crave ha posto all’attore britannico la domanda diretta, che
però è stata evasa sotto sollecitazione dell’agente di Madden
stesso. Vorrà forse dire che l’attore è stato contattato e non può
rivelare nulla in merito? Oppure, forse più semplicemente, che
trattandosi di un evento legato ad un film, si è preferito non
parlare d’altro?
Il terzo film della Fase Quattro
dell’Universo Cinematografico Marvel – diretto da Chloé Zhao, regista premio Oscar® per
Nomadland – porta sul grande schermo un’epica storia che
abbraccia migliaia di anni e vede protagonisti un nuovo team di
Super Eroi immortali, costretti a uscire dall’ombra per unirsi
contro il più antico nemico dell’umanità, i Devianti. Ad
interpretarli un cast che include Richard Madden, Gemma Chan, Kumail Nanjiani, Lia McHugh,
Brian Tyree Henry, Lauren
Ridloff, Barry Keoghan, Don
Lee,Kit
Harington,
Salma Hayek e
Angelina Jolie. Eternals arriverà
nelle sale italiane mercoledì 3 novembre, distribuito da The Walt
Disney Company Italia.
Shia LaBeouf è uno
degli attori americani più versatili e brillanti degli ultimi anni.
Ha recitato in film che hanno fatto la storia del cinema, come i
primi tre capitoli di Transformers, e ha interpretato tanti ruoli
diversi.
Spesso la sua versatilità e le sue
abilità vengono oscurate dai suoi continui colpi di testa e dai
suoi problemi caratteriali che gli causano problemi di diverso
genere. Bisogna, però, riconoscere che LaBeouf è una persona
brillante, con tante idee geniali in mente e che spesso non viene
compreso.
Ecco, allora, dieci cose che
non sapevate di Shia LaBeouf.
Shia LaBeouf: i suoi film
1. È diventato celebre
grazie ad una nota saga. La carriera di Shia LaBeouf
inizia subito dopo il conseguimento del diploma nel 2003,
cominciando a partecipare nello stesso anno, con ruoli marginali,
in film come Holes – Buchi nel deserto, Scemo & più scemo –
Iniziò così…, Charlie’s Angels – Più che mai e La
Battaglia di Shaker Heights. Negli anni successivi comincia a
farsi valere in pellicole come Io, Robot (2004),
Constantine (2005) e Guida per riconoscere i tuoi
santi (2006). Tuttavia, sarà il 2007 l’anno di svolta per il
giovane attore, che viene conosciuto in tutto il mondo grazie ai
suoi ruoli da protagonista in Disturbia (2007) e nel primo
capitolo di quella che poi sarebbe diventata una delle saghe più
seguite, ovvero Transformers di Michael
Bay.
3. Shia LaBeouf e il video
motivazionale. Nel 2015, l’attore ha deciso di rendere
pubblico un video motivazionale, intitolato Do It,
realizzato con uno studente del Central Saint Martin College di
Londra. In questo video l’attore invita e sprona tutti a realizzare
i propri sogni, a far sì che non rimangano solo sogni. Anche se
alla fine il video è diventato un vero e proprio tormentone,
oggetto di gag e di variazioni parodistiche, è chiaro il buon
intento dell’attore dietro questo video.
4. Shia LaBeouf protagonista
di All My Movies e Touch My Soul. Nel
2015, LaBeouf ha realizzato dei veri e propri esperimenti: come la
visione ininterrotta, nel 2015, dei suoi film in ordine cronologico
inverso intolata All My Movies. La visione è durata 3
giorni, il pubblico poteva vedere gratuitamente i flm e la sua
postazione era ripresa h24. Nello stesso anno, chiunque lo avrebbe
potuto chiamare al call center di una galleria d’arte a Liverpool
grazie al progetto Touch My Soul: chiunque poteva chiamare
un numero prestabilito e avrebbe potuto parlare con lui,
disponibile per 4 giorni consecutivi.
5. Shia LaBeouf e le 24 ore
in ascensore. Nel febbraio del 2016, l’attore ha deciso di
farne un’altra delle sue: accompagnato dai suoi fidati
collaboratori che lo hanno sostenuto in altri progetti passati,
LaBeouf ha deciso di passare una giornata intera nell’ascensore
dell’Università di Oxford, dando la possibilità a chiunque lo
avrebbe preso di poter parlare con lui. Le 24 ore di riprese sono
state trasmesse in live streaming su You Tube e il tutto è stato
pubblicizzato con l’hastag #elevate.
Shia LaBeouf e FKA Twigs
6. Ha avuto una relazione
con la cantante e ballerina. La più recente relazione
sentimentale di LaBeouf è stata quella avuta con FKA
Twigs, musicista, ballerina e attrice vista anche in
Honey Boy o nello spot Homepod della Apple
diretto da Spike Jonze. I due, conosciutisi
proprio sul set del film qui citato, sono stati insieme dal 2018 al
2020. Al momento della loro separazione, Twigs ha accusato LaBeouf
di abusi sessuali, aggressione e inflizione di distress emotivo.
Tra i due si è dunque aperta una causa legale ancora in corso.
Shia LaBeouf e i suoi tattoo
7. Si è fatto fare dei veri
tatuaggi per un film. Nel 2020 LaBeouf ha recitato nel
ruolo di Creeper nel film The Tax Collector, incentrato
appunto su “esattore delle tasse” che opera per un potente signore
del crimine. Per via dell’ambiente in cui si muove, il personaggio
di Creeper era stato pensato per essere pieno di tatuaggi.
Piuttosto che affidarsi al trucco, come normalmente si fa in questi
casi, LaBeouf ha deciso di farsi realmente tatuare per il ruolo. Ad
occuparsi della cosa è poi stato il tatuatore Bryan
Ramirez, il quale ha condiviso sui social lo scioccante
risultato. Ancora una volta LaBeouf ha confermato di essere un
attore disposto a tutto per i suoi personaggi.
Shia LaBeouf in
Transformers
8. Shia LaBeouf non è
proprio un fan dei Transformers. Nel 2007 il giovane
attore americano fu scelto per girare il primo film della
fortunatissima saga dei Transformers, diventando il
protagonista per i primi tre capitoli. Un ruolo per cui l’attore si
è trovato a dover perdere diverso peso e a sviluppare una notevole
massa muscolare. Ciò non vuol dire però che egli sia un fan
appassionato di queste pellicole: infatti, nel marzo del 2018,
l’attore ha
dichiarato che quei film sono del tutto irrilevanti e datati,
come se non avessero dei valori che si possono trovare, ad esempio,
in film come Toro Scatenato.
Shia LaBeouf in
Nymphomaniac
9. Shia LaBeouf e il ruolo
in Nymphomaniac. Nel 2013, Lars von Trier
ha dato scandalo realizzando il suo controverso film, diviso in due
parti e di cui esiste anche la versione senza censure: si parla,
ovviamente, di Nymphomaniac. Shia non è uno che si fa
molti problemi nel recitare delle parti un po’ spinte o nel
recitare senza nulla addosso e per il film di von Trier si è messo
davvero a nudo. Per questo film drammatico ed erotico, l’attore ha
dichiarato di aver fatto un provino estremo e di aver ricevuto
richiesta, da parte della produzione, di mandare foto del suo pene.
Shia ha anche precisato che il cast era stato avvertito, poiché
all’inizio della sceneggiatura c’era scritto che il sesso sarebbe
stato vero e solo ciò che sarebbe stato illegale sarebbe stato
simulato.
Shia LaBeouf: età e altezza dell’attore
10. Shia LaBeouf è nato l’11 giugno del 1986 a Los
Angeles, in California, Stati Uniti. L’attore è alto
complessivamente 1.76 metri.
Apple TV+ ha presentato oggi un primo teaser di
Servant 3, la terza stagione dell’acclamata serie
Apple Original Servant.
La nuova stagione di 10 episodi debutterà con lancio del primo il
21 gennaio 2022, seguito da un nuovo episodio settimanale, ogni
venerdì.
Da un’idea del produttore esecutivo
M. Night Shyamalan, Servant
racconta la storia di una coppia di Filadelfia colpita da una
terribile tragedia che mette in crisi il loro matrimonio, e apre le
porte della loro casa a una forza misteriosa. Il cast della terza
stagione di “Servantinclude
Lauren Ambrose, Toby Kebbell, Nell Tiger
Free e Rupert Grint, a cui si aggiunge Sunita
Mani (“Spirited”, “Mr. Robot”, “GLOW”).
Producono la serie con Shyamalan
anche Jason Blumenthal, Todd Black, Steve Tisch, Ashwin Rajan e
Taylor Latham. I registi di questa stagione sono M. Night
Shyamalan, Ishana Night Shyamalan, Carlo Mirabella-Davis, Dylan
Holmes, Celine Held & Logan George, Kitty Green e Veronika Franz &
Severin Fiala; tra gli autori troviamo Ryan Scott, Ishana Night
Shyamalan, Alyssa Clark, Laura Marks, Henry Chaisson, Amy Louise
Johnson e Kara Lee Corthon. Servant è
una produzione di Blinding Edge e Escape Artists. La serie è stata
creata dal produttore esecutivo e scrittore nominato dalla British
Academy of Film and Television Arts Tony Basgallop.
In occasione dell’uscita nelle sale
italiane di Eternals,
al cinema dal 3 novembre distribuito da The Walt Disney
Company Italia, il cielo di Roma è stato illuminato da
duecento droni che hanno realizzato una spettacolare coreografia
vicino una delle sette meraviglie del mondo moderno: il
Colosseo.
L’imponente sciame di droni ha
sorvolato il Foro Romano all’interno del Parco Archeologico del
Colosseo creando una magica atmosfera tra storia, cultura,
tecnologia e creatività. I droni si sono sollevati dalla splendida
terrazza degli Horti Farnesiani e dalla Casa delle Vestali creando
una suggestiva scia luminosa che si è trasformata in una
costellazione tridimensionale ispirata al film, per poi formare
l’atteso titolo “Eternals”, largo oltre 130 metri e la scritta “Solo
al cinema”. La coreografia è stata visibile da molti luoghi della
capitale come dal Tempio di Venere e Roma, da dove hanno assistito
allo spettacolo il cast e la regista: Chloé Zhao,
Richard Madden,
Gemma Chan,
Angelina Joliee
Kit Harington.
L’operazione si è svolta grazie al
lavoro di quarantasette professionisti tra italiani e francesi,
diretti da Luca Toscano del Gruppo Artech e resa possibile dal
grande sforzo collaborativo delle istituzioni coinvolte. Un video
emozionale è stato realizzato con la direzione creativa e
produzione di T3KNE, e le riprese in volo di Skyters Drone, da
terra di BRAD&K Production.
Il terzo film della Fase Quattro
dell’Universo Cinematografico Marvel – diretto da Chloé Zhao, regista premio Oscar® per
Nomadland – porta sul grande schermo un’epica storia che
abbraccia migliaia di anni e vede protagonisti un nuovo team di
Super Eroi immortali, costretti a uscire dall’ombra per unirsi
contro il più antico nemico dell’umanità, i Devianti. Ad
interpretarli un cast che include Richard Madden, Gemma Chan, Kumail Nanjiani, Lia McHugh,
Brian Tyree Henry, Lauren
Ridloff, Barry Keoghan, Don
Lee,Kit
Harington,
Salma Hayek e
Angelina Jolie. Eternals arriverà nelle sale
italiane mercoledì 3 novembre, distribuito da The Walt Disney
Company Italia.
Arriva il 29 ottobre in esclusiva
su AppleTV+ la nuova serie originale che la piattaforma ha affidato
al genio di Reggie Rock Bythewood, si intitola
Swagger e ci accompagna un po’ per mano, un
po’ a spintoni, nel mondo del basket giovanile. Seguendo la
parabola sportiva di Jace Carson (Isaiah Hill),
teenager atleta molto promettente, Swagger ci accompagna tra spogliatoi,
palestre, scuole e uffici di rappresentanti sportivi, insomma,
tutti gli ambienti che accolgono il giovane Jace a caccia del suo
sogno di giocare nel NBA.
Abbiamo avuto il piacere di
incontrare (anche se attraverso uno schermo, con chilometri di
Oceano Atlantico a dividerci) i protagonisti di questa storia, che
svelano immediatamente il segreto di Swagger: la serie vede trai produttori
esecutivi la stella Kevin
Durant, alla cui giovinezza è ispirata la storia che
ci viene raccontata.
Tristan Mack
Wilds, che interpreta il personaggio di Alonzo, è stato
però molto chiaro in merito a questa ispirazione dalla vita vera.
Secondo Wilds, infatti, tutta la storia è una riscrittura
dell’esperienza di Durant, così ci troviamo di fronte personaggi
che, seppure basati su persona reali, sono comunque il risultato di
una elaborazione, prima in fase di scrittura e poi in fase di
costruzione del personaggio stesso. Secondo Wilds, l’ispirazione
per il suo personaggio è “un’amalgama di diversi personaggi, si
rifà a quei giovani che hanno grandi idee ma nessuno li ascolta,
principalmente però ho fatto tante ricerche su Sonny Vaccaro,
guardando documentari e leggendo libri sulla sua carriera. Guardare
come si è mosso nella struttura amministrativa della Nike, e come
ha messo a punto contratti personalizzati con atleti del calibro di
Michael Jordan o Coby Briant. È
stato sicuramente la persona a cui mi sono ispirato e che ha
cercato di capire cosa accadeva dietro alle porte chiuse, che ha
creato il pandemonio dietro alle scarpe da ginnastica.” E
proprio nei giorni in cui le nuove Jordan vanno a ruba anche in
Italia, si capisce perfettamente a quale “pandemonio”
Wilds si riferisca.
Quvenzhané Wallis e Caleel Harris sono Crystal e Musa in
Swagger
Swagger vede nel cast anche una serie di
giovani talenti, trai quali Quvenzhané Wallis (che
abbiamo amato, molti anni fa in Re delle Terra Selvaggia) e Caleel
Harris, che interpretano rispettivamente Crystal e
Musa.
Harris ha pochi dubbi, quando gli
viene chiesto il motivo del suo sì a questo progetto: “Per
Reggie, quando ci siamo incontrati mi ha portato nel suo ufficio e
mi ha presentato così dettagliatamente il progetto, e poi ne era
così appassionato, che sapevo che sarebbe stato speciale. Poi ho
detto sì anche per via del basket, volevo sfidarmi e imparare
qualcosa in cui non ero bravo. Mi sono ispirato a Michael B. Jordan
che si è completamente trasformato per Creed, sono molto contento
perché credo che il mio sforzo sia valso la pena, credo che sia
venuto poi fuori un bel lavoro.”
Diverso per Wallis che, dopo
l’esordio folgorante con tanto di nomination agli Oscar nel 2013,
ha quasi smesso di lavorare: “Per me è stato un progetto
provvidenziale, era un periodo difficile perché non stavo lavorando
molto, facevo audizioni ma non andavano mai bene, continuavo a
ricevere dei rifiuti. È stato difficile, non dico che ho mollato ma
ho cominciato a cercare altre strade. Poi è arrivata l’audizione
per Swagger ed ero molto titubante per prevedeva che sapessi
giocare a basket, non sapevo farlo, ero molto indecisa ma per
fortuna mia madre mi ha convinta a fare l’audizione. Poi ho parlato
solo una volta con Reggie, e mi ha dato così tanta fiducia, si è
mostrato così appassionato per il progetto e mi ha detto da subito
che io ero Crystal. Non c’è stato più verso di potermi dire di
no.”
Non c’è però squadra che tenga
senza un allenatore che riesca a tenere testa e a guidare questi
giovani talenti del parquet. O’Shea Jackson Jr.
interpreta Ike, una piccola leggenda del basket a cui viene
affidato il talento del protagonista Jace.
“Molte relazioni tra persone
che si incontrano a un certo punto della vita sono sempre
complicate. Non si tratta di qualcuno con cui sei cresciuto, ma di
qualcuno che piomba nella tua vita di punto in bianco – ha
detto Jackson, in merito alla relazione tra Ike e Jace – C’è
sempre una quantità di rispetto che va guadagnata, da entrambe le
parti. Io ho sempre lavorato con persone con le quali c’era una
certa chimica, ma sapevo che qui era più importante perché con
Isaiah (R. Hill, ndr) dovevo avere una relazione che fosse da una
parte di competizione, ma dall’altra di maestro e allievo, che poi
si trasformava in una relazione conflittuale e poi in una relazione
padre/figlio. È eccitante per me essere in un momento della mia
carriera in cui qualcuno mi chiede consigli e Isaiah è un ragazzo
speciale, mi ha chiesto tanti consigli e dritte. Per me è stata una
responsabilità molto importante e sarò sempre qui per lui. Penso
che le persone vedranno una vera amicizia tra me e lui, un’amicizia
cresciuta mentre lavoravamo insieme.”
O’Shea Jackson Jr. e Isaiah Hill in ‘”Swagger”
Photo Credit: Courtesy of Apple
Shinelle Azoroh
interpreta la madre di Jace, Jenna, e ovviamente per costruire
questo personaggio, l’attrice ha studiato qualche filmato di
repertorio e interviste che vedevano protagonista la mamma di
Kevin Durant, tuttavia il personaggio di Jenna è
anche il risultato di elementi universali e del talento
dell’attrice che è riuscita a dare un volto omogeneo a tutti gli
spunti per il personaggio. Parlando di Jenna, Azoroh spiega:
“Lei è consapevole che suo figlio è molto talentuoso, ma sa
anche che spesso le giuste decisioni sono fondamentali, più del
talento. Jenna lo valorizza, gli riconosce il suo talento
istintivo, ma sa anche che quel talento va indirizzato e coltivato,
fatto crescere con le decisioni giuste. Più in fondo, è una mamma
che considera suo figlio ancora piccolo e vuole ancora proteggerlo
da tutto il mondo che a breve lo divorerà. Vuole dirgli che deve
occuparsi di lui ancora per un po’.”
A capo di questa grande famiglia
che è Swagger c’è Reggie Rock
Bythewood, ideatore, sceneggiatore, produttore, regista,
mente unica dietro al lavoro di molti. Proprio sul lavoro di
squadra, Bythewood fonda il successo della sua serie: “Volevo
realizzare qualcosa che fosse elevato, quindi ho deciso di
costruire una writers room di grande talento. Qualche mio
collaboratore gioca a basket, due di loro sono portoricani, uno è
un genitore, ci sono donne molto in gamba, c’era una ricca varietà
di persone. La diversità di questo gruppo è diventata la ricchezza
della nostra sceneggiatura, per riuscire a trovare una scrittura
che fosse interessante per i nostri spettatori e per lo show.
Abbiamo cercato di essere all’altezza delle aspettative e di essere
il più inclusivi possibile.”
Swagger è l’ennesimo prodotto
Appletv+ che conferma l’attenzione della
piattaforma per la diversificazione del prodotto e l’attenzione a
un pubblico sempre più vario e ricco. In merito a questo ambiente
così attento alla diversità, Bythewood ha dichiarato: “Credo
sia importante riflettere il mondo in tutta la sua varietà. Quando
ho cominciato a lavorare, era difficile trovare persone come me che
operavano in questo campo, ma le persone hanno sempre voluto
ascoltare nuove storie da tanti punti di vista, e credo che sia un
grado superiore di consapevolezza quello che stiamo
raggiungendo.”
Swagger è disponibile su
Appletv+ dal 29 ottobre con i primi 3 episodi e
poi con un episodio a settimana, ogni venerdì, fino al 17 dicembre
2021.
Anche i supereroi del MCU
hanno bisogno di amici. Tutti i superpoteri del mondo non possono
riparare un cuore solitario e, dopo una lunga giornata spesa a
combattere il crimine e sconfiggere i cattivi, chi non vuole
rilassarsi con un amico intimo e confidente? In effetti, i
supereroi potrebbero avere bisogno di veri legami affettivi, più di
qualsiasi essere umano.
I supereroi Marvel
non sono l’eccezione a questa regola. Nel corso degli anni, molti
dei migliori e più brillanti eroi del MCU
hanno formato amicizie durature che sono diventate indissolubili
nel tempo. Queste rapporti hanno superato la prova del tempo,
diventando iconici quasi quanto i supereroi che hanno reso la
compagnia un titano dell’industria.
Il Professor X e Magneto
Charles
Xavier e Erik Lensherr hanno dato vita a
una delle dinamiche più complesse dei fumetti americani. A volte
amici, a volte nemici, la rivalità tra il Professor X e Magneto
rimanda a sogni e incubi shakespeariani. Si rispettano e apprezzano
la reciproca compagnia, questo è vero. Infatti, Xavier potrebbe
essere l’unica persona di cui Magneto si fida.
Nonostante ciò, sono costantemente
in contrasto tra loro. La loro visione del mondo non potrebbe
essere più diversa, e le loro differenze fondamentali rendono le
loro interazioni ancora più caotiche. Eppure, trovano un terreno
comune quando la situazione lo richiede e, nel corso della loro
storia, sono stati amici tante volte quanto sono stati rivali.
Wolverine e Nightcrawler
I fan dei fumetti sanno che
Wolverine non ha un carattere troppo
espansivo: dimostra infatti diversi problemi di fiducia, tendendo
sempre a preferire il comfort della solitudine. Dall’altro lato,
l’allegro Nightcrawler è amichevole con tutti e
apprezza il contatto umano. I due si sono uniti alla seconda
generazione degli X-Men e, dopo un inizio difficile, sono diventati
sparring partner e, infine, migliori amici.
Logan si riferisce notoriamente a
Kurt come “Elfo”, e i due si divertono a prendersi in giro a
vicenda con affetto, sapendo che l’altro in fin dei conti si
diverte. Durante le numerose missioni degli X-Men, questi due si coprono sempre le spalle
a vicenda. Il loro legame è così forte che Logan si sente a suo
agio nel dichiarare il suo amore per Kurt e per un personaggio
solitario come Logan, questo la dice lunga.
Captain America e Bucky Barnes
Capitan
America e Bucky Barnes rappresentano uno dei legami più
duraturi del MCU,
fin dall’Età dell’Oro dei fumetti. Tuttavia, il MCU
ha fatto l’impossibile e ha reso la loro amicizia ancora più
avvincente. Infatti, la connessione di Steve Rogers e Bucky Barnes
precede le loro identità di supereroi, essendo amici d’infanzia che
sono letteralmente cresciuti insieme.
La loro amicizia è sopravvissuta a
guerre, battaglie intergalattiche, S.H.I.E.L.D.,
HYDRA e tutto il resto. Alcuni considerano il loro
legame romantico, e molti fan si divertono ad esplorare una
potenziale relazione “Stucky” attraverso fanart e
fanfiction. Tuttavia, che siano romantici o platonici, Steve e
Bucky condividono un legame innegabile che probabilmente non si
spezzerà mai.
Capitan Marvel e Spider-Woman
I fumetti, in generale,
presentano una distinta mancanza di amicizie femminili. Tuttavia,
quelle che esistono sono a dir poco spettacolari, come il legame
tra Carol
Danvers e Jessica Drew nel MCU.
Le due si sono incontrate quando Jess ha portato una Carol quasi
morta all’ospedale dopo l’incontro di quest’ultima con
Rogue. Da lì, è sbocciata una bellissima amicizia,
che perdura tutt’ora.
Avengers Anual #10
è la storia definitiva della coppia, ma la loro complicità si è
evoluta nel corso degli anni. Insieme, sono entrati in nuovi
capitoli delle loro vite, sapendo sempre di poter contare l’uno
sull’altra, se la situazione lo richiedeva. Ad un certo punto,
durante la gravidanza di Jess, Carol le prende persino un
appuntamento con “uno dei migliori ospedali di maternità della
galassia”. Ora, questa si chiama amicizia!
Misty Knight & Colleen Wing
Collettivamente conosciute
come le Figlie del Drago, Misty Knight e
Colleen Wing sono uno dei duo più famosi del
MCU.
Wing, un’artista marziale giapponese, e Knight, un ex poliziotto
della polizia di New York con un braccio bionico, hanno formato
un’amicizia che dura da più di quarant’anni.
Insieme, hanno fondato la
Knightwing Restorations, un’agenzia specializzata
nella ricerca di persone scomparse. Hanno anche combattuto figure
criminali come Ricadonna e Steel
Serpent. Misty e Colleen non hanno un attaccamento
eccessivamente sentimentale; invece, hanno un’immensa empatia e si
capiscono davvero, per non parlare del loro continuo sostegno alle
imprese dell’altra. E alla fine, questo è ciò che consolida le vere
amicizie.
Rocket Racoon e Groot
Come ha fatto con Bucky e
Steve, il MCU ha anche
ampliato un’altra amicizia duratura dei fumetti, ovvero quella tra
Groot e Rocket. Questi due furfanti hanno una delle
relazioni più caotiche e stratificate di sempre, nonostante il
fatto che uno sia un procione geneticamente potenziato, e l’altro
sia letteralmente un albero parlante con un vocabolario
limitato.
Eppure, il loro legame è genuino e
sorprendentemente dolce. Non hanno fatto amicizia istantaneamente,
ma hanno imparato a stare bene l’uno con l’altro, sviluppando la
loro connessione fino a formare il legame che tutti conoscono e
amano oggi, e il loro affetto è cresciuto sempre più.
L’Uomo Ragno e la Torcia Umana
L’Uomo
Ragno ha stretti rapporti con molte figure di spicco
dell’Universo Marvel. Dopo tutto, è il loro
amichevole vicino di casa. I fan conoscono il suo legame con
Deadpool e la sua amicizia finita male con il
futuro Green Goblin, Harry Osborn. Tuttavia, la
sua collaborazione con Johnny Storm, alias la
Torcia Umana, rimane la più memorabile.
Il loro legame risale agli anni ’60.
Quando si incontrarono per la prima volta, non si piacevano perché
Peter si era introdotto nel Baxter Building
cercando di impressionare la Prima Famiglia della Marvel.
Tuttavia, trovarono presto un terreno comune, e negli anni ’70, la
loro amicizia cominciò ad essere sviluppata negli archi narrativi.
Johnny ha persino aiutato Peter a costruire la
Spider-Mobile e poi gli ha insegnato a guidarla.
Hanno avuto i loro alti e bassi, ma il loro legame si è solo
rafforzato nel corso degli anni.
Mr. Fantastic e La Cosa
La prima famiglia della
Marvel
ha un posto privilegiato nella storia dei fumetti. La loro dinamica
stratificata e confusionaria è stata la prima a nascere, rendendoli
quattro degli eroi con cui è più facile empatizzare.
Una delle basi di questa famiglia
imperfetta era il legame precedentemente stabilito tra Reed
Richards e Ben Grimm. La loro strana
dinamica di coppia era nota fin dal primo giorno, quando nacque una
scintilla innegabile tra i due. Sono diventati poi partner
professionali, condividendo un sodalizio radicato nel rispetto e
nell’ammirazione reciproca.
Luke Cage e Iron Fist
I fan dei fumetti conoscono
Iron Fist come un ragazzo gioviale e di mentalità
aperta che si dà il caso sia un eroe. D’altra parte, Luke Cage è più stoico e metodico ma
altrettanto premuroso. Insieme, hanno formato una delle partnership
più intriganti degli anni ’70. Le loro storie privilegiavano
l’umorismo e lo sviluppo dei personaggi rispetto all’azione,
creando una formula unica per il successo.
Dalle loro prime avventure insieme
come Heroes for Hire, Luke e Danny sono rimasti
strettamente associati. Non hanno ancora raggiunto un punto in cui
farebbero qualsiasi cosa l’uno per l’altro, ma si completano a
vicenda perfettamente, e l’Universo Marvel ha fatto un balzo in avanti
grazie a questa amicizia.
Matt Murdock e Foggy Nelson
Molte amicizie
Marvel
raffigurano due eroi che trovano un terreno comune a causa delle
loro situazioni simili. Tuttavia, pochi si concentrano su un
supereroe e un umano normale che riescono comunque a far funzionare
le cose, il che rende la partnership di Matt Murdock e Foggy Nelson
ancora più speciale.
Il personaggio di Foggy ha subito
notevoli cambiamenti dalla sua introduzione. Oggi, è spesso ridotto
ad essere il rilievo comico in contrasto con il suo amico troppo
pessimista, ma Foggy e Matt hanno condiviso una dinamica molto
complessa durante l’Età del Bronzo. Sono comunque riusciti ad
essere vicini e leali l’uno all’altro nonostante le loro molte
differenze, il che riassume perfettamente la loro amicizia. Foggy e
Matt hanno messo da parte le loro differenze per il bene del loro
legame, capendo che l’affetto che li unisce è più importante di
qualsiasi differenza caratteriale.
Entra nel vivo il programma di
Lucca Comics & Games 2021
per la seconda giornata di festival, sabato 30 ottobre, che
culminerà nella serata di premiazione nel corso della quale saranno
annunciati i vincitori dei Lucca Comics & Games
Awards, ovvero gli “Oscar” italiani del fumetto e del
gioco (ore 21.00, Teatro del Giglio). La serata di premiazione, cui
potrà partecipare anche il pubblico possessore di biglietto
del festival (previa prenotazione entro il 30
ottobre ore 11:00: https://bit.ly/2ZlmVy7), precede lo
speciale di Wonderland in onda su RAI 4 in seconda serata che
racconterà con clip e materiali esclusivi i vincitori di questa
edizione 2021.
Tra gli ospiti della giornata: la
prima volta a Lucca Comics & Games
di Roberto Saviano, che presenta al festival
il suoi esordio nel graphic novel con Sono Ancora
Vivo (Bao Publishing), un’opera molto personale in cui il
giornalista e scrittore si racconta in un’opera molto personale
realizzata dalla mano eccelsa del fumettista e illustratore
israeliano Asaf Hanuka (ore 11.00, Teatro del
Giglio); Maccio Capatonda, accompagnato da
Herbert Ballerina e Valerio Desirò, per presentare il suo nuovo
podcast per Audible (ore 21.30, Auditorium San
Francesco); Sio con il
suo La bambina che voleva diventare un
sasso(Feltrinelli Comics), una storia per bambini che parla
anche agli adulti (ore 12.30, Auditorium San Francesco),
accompagnato dalla musica e dalla compagnia di Fabio
Antonelli; Ensi, uno dei più importanti
rapper italiani, vera e propria icona del freestyle, presenta in
anteprima a Lucca il suo nuovo progetto, il graphic
novel Santuario 2105, in uscita per BeccoGiallo
editore il 4 novembre (ore 14.30, San Giovanni).
Sergio Bonelli
Editore rinnova la collaborazione con Lucca Comics & Games attraverso una
conferenza dal vivo sugli 80 anni della Casa editrice (ore 16.00,
San Giovanni) che sarà trasmessa, come è avvenuto l’anno scorso,
sui canali Twitch e YouTube e sui profili social del Festival e
della casa editrice. Nuovo appuntamento per il format Rock
‘n’ Comics con Caparezza (ore 14.00, San
Francesco), in dialogo insieme a Simone Bianchi, Andrea Rock e
la partecipazione del caricaturista Frank Federighi, per
presentare l’unveil della variant cover del suo ultimo geniale
album Exuvia, un eccezionale pop-up creato
per lui proprio dalla superstar a fumetti Bianchi.
L’UNICEF Italia e lo
streamer POW3R porteranno
a Lucca Comics & Games la loro
speciale collaborazione dedicata al mondo dei giovani e del
gaming: un evento che vedrà Pow3r in dialogo con il Direttore
dell’UNICEF Italia Paolo Rozera, affiancati da Emilio Cozzi,
giornalista ed esperto di cultura videoludica (ore 15.30,
Teatro del Giglio).
Il programma dell’Area Movie ospiterà due speciali masterclass:
alle 13.30 (Cinema Astra) dopo al proiezione di Yaya &
Lennie. The Walking Liberty, il
regista Alessandro Rak insieme a Marino
Guarnieri e Dario Sansone incontreranno il pubblico del festival;
sempre al Cinema Astra alle ore 14.00 appuntamento con la
masterclass dedicata a Encanto, film targato Walt
Disney Animation Studios nelle sale dal 24 novembre, con la
proiezione di contenuti esclusivi alla presenza degli artisti
italiani Giovanni
Rigano e Massimo Rocca che
hanno realizzato la Graphic Novel Global del film. Appuntamento
dedicato ai più piccoli, grazie a Rainbow e Rai Ragazzi, con
l’anteprima di Pinocchio and Friends – anteprima
mondiale con la speciale partecipazione dei protagonisti Pinocchio
e Freeda e del creatore Iginio
Straffi (ore 14.30, Cinema Centrale). Tra le
proiezioni della giornata: The
Night House – La Casa Oscura (ore 19.00, Cinema
Centrale); Meander, sci-fi thriller claustrofobico di
Mathieu Turi (ore 17.00, Cinema Centrale). Dall’universo Warner
Bros, anteprima della serie tv targata DC Superman
& Lois (ore 18.00, Cinema Astra), oltre ad una
speciale Matrix Night con la proiezione del
primo capitolo e contenuto speciale da Matrix resurrections e un
contenuto speciale con interviste al cast del nuovo Matrix:
Resurrections (ore 20.30, Cinema Astra).
Per
l’area videogames l’appuntamento
principale è nella splendida cornice dell’Auditorium San Romano,
anche quest’anno polo e-sportivo della manifestazione e
rinominato Esports Cathedral, con
il Pokémon Lucca Party, che si svilupperà
durante tutta la giornata del 30 ottobre celebrando le simpatiche
creaturine arrivate ormai al loro 25° anno di vita. Il tutto si
svolgerà in compagnia della community di Pokémon
Millennium. Durante la mattinata si terrà uno speciale
Invitational giocato su Pokémon Spada e Scudo con
quattro importanti giocatori italiani che si sfideranno senza
esclusione di colpi. Nel pomeriggio invece ecco la finale del
Community Challenge giocato su Pokémon Unite, con importanti
creator come Froz3n, PokeTonx e Dario Moccia. Approfondimenti e
talk dedicati ad altri titoli del franchise completano poi il
programma della giornata, che potrà essere seguita in presenza (nel
rispetto delle regole di sicurezza) o attraverso il canale Twitch
di Pokémon Millennium.
Dall’universo fantasy, appuntamento
con Fiore Manni e Michele
Monteleone che presentano Nel buio della
casa (ore 14.30, Auditorium Fondazione Banca del Monte),
il loro primo romanzo scritto a quattro mani (Sperling & Kupfer), e
dal mondo del gioco alle 15.00 (Real Collegio) appuntamento con
Gioca con l’Autore con Andrea Angiolino, tra
i creatori di Isla Dorada, e alle 17.30 (Sala Hotel San Luca)
Asmodee organizzerà (al festival come nei campfire aderenti) dei
tornei di Ticket to Ride in una edizione speciale, dedicata proprio
al Milite Ignoto.
Treccani a Lucca vuole
celebrare Dante Alighieri con la
presentazione del volume di Treccani dedicato alla storia delle
illustrazioni della Divina Commedia (ore 17.00, Auditorium del
Suffragio) analizzando la relazione tra immagini e parole durante
un dialogo tra Massimo Bray (direttore generale di Treccani); Lina
Bolzoni (critica letteraria) e Eike Schmidt (direttore delle
Gallerie degli Uffizi). Inoltre, il maestro Paolo Barbieri, artista
del promotion poster di Lucca 2021, performerà dal vivo realizzando
e commentando una tavola inedita, dedicata all’opera immortale del
Sommo Poeta. Il polo fiere ospiterà le riproduzioni di tavole di
due maestri che hanno segnato la storia del manga, Kazuo Kamimura
(L’età della convivenza, Lady Snowblood, Il club delle divorziate,
Una Gru Infreddolita, Storia Di Una Geisha, I Fiori del Male
portati in Italia da J-Pop) e Baron Yoshimoto (Seventeen, J-Pop),
pioniere del gekiga, che è stato uno dei primi mangaka a lavorare
negli Stati Uniti.
Oggi, in occasione del panel
dedicato a The
Witcher a Lucca Comics & Games, la
showrunner Lauren Schmidt Hissrich, i membri del cast Joey Batey
(Jaskier) e Kim Bodnia (Vesemir), il production designer Andrew
Laws e la costume designer Lucinda Wright hanno sorpreso i fan con
il lancio in anteprima mondiale dell’attesissimo trailer della
seconda stagione della serie.
Confermati
Henry Cavill (Mission:
Impossible – Fallout, Justice League) nel ruolo di Geralt
di Rivia, Anya Chalotra (Agatha Christie – La serie
infernale, Wanderlust) nel ruolo di Yennefer e
Freya Allan (La guerra dei mondi, Into The
Badlands) nel ruolo di Ciri e Joey Batey (Knightfall,
Strike) nel ruolo del personaggio più amato dai fan:
Jaskier.
Si uniranno al cast per la seconda
stagione Yasen Atour (Young Wallander) che interpreterà
Coen, Agnes Bjorn (Monster) nel ruolo di Vereena, Paul
Bullion (Peaky Blinders) che interpreterà Lambert, Thue
Ersted Rasmussen (Fast and Furious 9) nel ruolo di Eskel,
Aisha Fabienne Ross (The Danish Girl) nel ruolo di Lydia,
Kristofer Hivju (Il Trono di
Spade) che interpreterà Nivellen e Mecia Simson, nel ruolo
di Francesca.
La serie The
Witcher sarà diretta da Stephen Surjik
(The Umbrella Academy) per gli
episodi 02×01 e 02×02, Sarah O’Gorman (Cursed) per gli
episodi 02×03 e 02×04, Ed Bazalgette (The Last Kingdom) per gli
episodi 02×05 e 02×08 e Geeta V. Patel (Meet The Patels)
per gli episodi 02×06 e 02×07.
Riconfermati inoltre nei propri
ruoli MyAnna Buring (Kill List) Tissaia,
Tom Canton (Good Karma Hospital)
Filavandrel, Lilly Cooper (Peterloo)
Murta, Jeremy Crawford (Titans) Yarpin
Zigrin, Eamon Farren (Twin Peaks) Cahir,
Mahesh Jadu (Marco Polo) Vilgefortz,
Terence Maynard (Maledetto) Artorius,
Lars Mikkelson (House of Cards)
Stregobor, Mimi Ndiweni (Black Earth
Rising)Fringilla Vigo, Royce Pierreson
(Judy) Istredd, Wilson Radjou-Pujalte
(Hunter Street)Dara, Anna Shaffer
(Harry Potter)Triss Merigold, Therica Wilson
Read (Young Wallander) Sabrina.
La showrunner e produttrice
esecutive di The
Witcher, Lauren Schmidt Hissrich, ha dichiarato:
«Anche per la seconda stagione è stato mantenuto un altissimo
livello artistico del cast. Sophie Holland e il suo team hanno
nuovamente selezionato i migliori attori per incarnare questi
personaggi, siamo entusiasti di vedere queste nuove storie prendere
vita sotto la direzione di registi tanto affermati.»
The Witcher 2:
trama
Nella seconda stagione di The
Witcher, convinto che Yennefer sia morta
nell’epica battaglia di Colle Sodden, Geralt di Rivia porta Ciri
nel luogo più sicuro che conosce, la sua casa d’infanzia, Kaer
Morhen. Mentre i re, gli elfi, gli umani e i demoni del Continente
lottano per la supremazia fuori dalle sue mura, Geralt di Rivia
deve proteggere la ragazza da qualcosa di molto più pericoloso: il
misterioso potere dentro di sé.
The
Witcher, serie fantasy basata sull’omonima saga
bestseller, è il racconto epico di una famiglia e del suo destino.
Geralt di Rivia, un solitario cacciatore di mostri, lotta per
trovare il proprio posto in un mondo in cui le persone spesso si
dimostrano più malvagie delle bestie. Il suo destino si intreccerà
poi con quello di una potente strega e una giovane principessa con
un pericoloso segreto. I tre si ritroveranno ad attraversare
insieme un mondo sempre più instabile.
Giovedì 28 ottobre,
data di uscita nelle sale del film Freaks
Out, il regista Gabriele Mainetti e
l’interprete Claudio Santamaria hanno incontrato il
pubblico milanese per una lezione di cinema con il critico
Gianni Canova. Il Cinema Anteo ha accolto
gli ospiti nella sala Excelsior, creando un piacevole spazio
d’incontro e permettendo un dialogo entusiasmante tra regista,
attore, cinefili e fan.
Freaks out: la trama e i
personaggi
Freaks
Out racconta la storia di
quattro freaks, quattro fenomeni da baraccone che durante la
Seconda guerra mondiale vedono il proprio circo venire distrutto
dai bombardamenti. Dopo la scomparsa di
Israel (Giorgio Tirabassi), loro
direttore e padre putativo, Fulvio, Cencio,
Matilde e Mario vagano nella Roma del 1943
alla ricerca di un luogo in cui la loro diversità possa essere
accettata. In un racconto ucronico, i protagonisti percorrono un
viaggio di formazione che li porta a esplorare il brutale mondo
esterno ma soprattutto la loro interiorità.
In un periodo storico in cui la
diversità è fortemente perseguitata, Fulvio è un uomo
lupo. Cencio (Pietro
Castellitto) è un ragazzo albino in grado di
comunicare con gli
insetti. Matilde (Aurora
Giovinazzo) è la ”ragazza elettrica”, terrorizzata dal suo
stesso potere. Mario (Giancarlo
Martini) è un adulto con la testa da bambino dotato di
forza magnetica. I protagonisti non sono gli unici freaks, gli
outsider della storia. Il direttore del circo nazista,
Franz (Franz Rogowsky), è dotato di sei
dita e prevede il futuro. Anche i partigiani sono freaks a loro
modo: c’è ”il gobbo”, ”il guercio”, chi è mutilato.
Lezione di cinema con i Freaks
Ieri, grazie alla lezione di cinema
organizzata all’Anteo di Milano, Gabriele
Mainetti e Claudio Santamaria hanno
dato modo al pubblico di esplorare con loro la magia che sta dietro
a Freaks
Out. L’evento, moderato dal professore e critico
cinematografico Gianni Canova, è stato un
piacevole dialogo tra il palco e la platea, in cui domande non
banali hanno incontrato risposte cariche di entusiasmo e
passione.
Non appena sale sul palco,
Gabriele Mainetti confessa la sua felicità:
”È bello eh? É una grande emozione, voi siete il mio primo
vero pubblico, quello che serve, le persone per cui noi facciamo
veramente questo lavoro.” Tornare nelle sale è emozionante per
il regista come per l’attore Claudio Santamaria.
I due si riuniscono sul set di Freaks out
dopo la collaborazione in Lo chiamavano Jeeg Robot,
opera prima di Maietti che ha collezionato 8
David di Donatello e 3 Nastri d’argento.
La costruzione del freaks di
Santamaria
Nel film,
Santamaria è Fulvio, l’uomo lupo dotato
di forza sovrumana, scorbutico e cinico ma anche protettivo nei
confronti degli altri protagonisti. Parlando del suo personaggio,
ispirato ad un uomo ipertricotico esistito
davvero, Claudio Santamaria scherza ”Ma
io in realtà nel film non c’ero.” Interpretare il personaggio,
completamente coperto dal pelo, è stato il lavoro più duro della
sua carriera. Girare il film d’estate con quattro ore di trucco al
giorno, è stato difficilissimo. Però confessa: ”Se la
preparazione di Jeeg è stata più dura per altri aspetti,
in Freaks out mi sentivo più maturo. Fulvio
ha una maschera molto forte, bisognava trovare una personalità
che uscisse fuori da questa maschera. Avevo una libertà nella
costruzione del personaggio notevole, ho lavorato molto
d’improvvisazione. Essendo Fulvio un personaggio di
spettacolo, mi ha permesso di attingere molto anche alla mia
carriera e al mio passato.”
Santamaria
evidenzia l’importanza delle prove, il lavoro sul proprio passato,
sulle discriminazioni vissute lui stesso. Mainetti
conferma e aggiunge: ”É bello come l’attore prenda da un
gesto la storia del personaggio.”
Nell’interiorità dei freaks
Parlando del messaggio alla base del
film, Claudio Santamaria rivela:
”Possiamo parlare di maschera, di pelo, di diversità ma la cosa
fondamentale per sospendere l’incredulità e dare credibilità a
questi personaggi era lavorare su una costruzione forte di
relazioni tra di loro. Costruire questo fratello maggiore
(Fulvio) che si prende cura degli altri freaks e questo padre
putativo che è Israel.”
Il discorso sul padre è forte nel
film. Mainetti racconta come Nicola
Guaglianone, autore del soggetto del film, abbia attinto
alla propria vicenda personale per l’idea di Freaks
out. ”I personaggi del film guardano a quello che
è il mondo mio e di Guaglianone.
Nicola ha perso suo papà e voleva raccontare
quell’ossessiva ricerca del padre come una possibile protezione a
tutto. Una protezione che, quando tuo papà non c’è più non riesci a
trovare e che, una volta adulto, nessun padre può darti.”
I dettagli della realizzazione del
film
Mainetti affascina
poi il pubblico raccontando il modo in cui lavora con l’immagine,
gli attori, la musica. ”Il film ha una macchina ipercinetica,
che non trova pace, ma mette in scena un concerto virtuoso, che è
quello del movimento attoriale.”
Gli effetti speciali e i costumi in
Freaks
Out sono ciò che balza all’occhio del
pubblico. ”Ogni scena è il risultato di un concerto di
scenografi, trucco, parrucco, fotografia, attori… L’effetto
speciale è questo, l’unione di tutte le forze.”
Mainetti spiega poi
come ha lavorato alla ricostruzione storica della Roma del 1943,
facendo un’attenta analisi del periodo storico ma anche tradendolo
per un discorso puramente cinematografico. ”I tradimenti vanno
fatti quando sono funzionali a rendere l’immagine più espressiva.
Va poi capito come nei personaggi raccontare quel periodo senza
perdere la possibilità di essere comunicativi ad una platea
odierna, soprattutto quella dei giovani…”
L’obiettivo per il regista era
quello di ”Trovare personaggi che funzionassero in quel
contesto storico e ibridarli nella narrazione del fantastico, che
nel nostro paese non c’è, o c’è poco.”
La meraviglia del diverso
Un film storico, un po’ fantasy, ma
anche un racconto di crescita e di ricerca di sé. Gabriele
Mainetti mostra allo spettatore un mondo fantastico, che
coniuga verità storica e superpoteri, esibendo la meraviglia e
l’orrore delle stranezze. E afferma: ”L’identità ti rende
in qualche modo unico e se sei unico sei diverso da chi ti sta
accanto, ma in una forma meravigliosa.”
Freaks
Out è un unicum nel panorama nazionale. Rimanda
all’horror di Browning, al
thriller di Tarantino, all’azione
e al fantastico di Spielberg,
ma è tutto italiano, o forse romano. Un film che lascia a bocca
aperta per la precisione con cui tutto è stato costruito, una
favola che sembra reale nella sua assurdità. In Freaks
Out c’è un’incredibile forza attrattiva: dalla scena
di apertura dello spettacolo nel circo, ai piani sequenza dei
momenti di combattimento, dalle battute di spirito tra i freaks ai
dialoghi introspettivi.
Halloween
Kills è arrivato in sala tra la gioia dei fan della
saga che non vedono l’ora di continuare a capire in che modo
Michael troverà nuovi modi per ossessionare Lauire e come
quest’ultima tenterà di ammazzarlo, questa volta con l’aiuto della
sua famiglia.
Il film, secondo di una trilogia
affidata a David Gordon Green, è particolarmente
attento all’intera saga e non perde occasione per omaggiarla. Ecco
i riferimenti al franchise di Halloween in
Halloween Kills.
Michael alla sua Finestra
La
finestra nella stanza di Judy Myers sembra sempre molto intrigante
per Michael. Alla fine del film, Michael raggiunge finalmente il
suo obiettivo di stare alla finestra e guardare fuori. Non è la
prima volta nella serie che Michael sta lì a guardare la città
intorno a lui.
La scena ricorda l’originale
Halloween quando vediamo Michael che
guardare Laurie e le sue amiche fuori dalla stessa finestra. Appare
lì, in quella stessa posizione, in altri film della serie, in
particolare Halloween V, Halloween
VI e Halloween:
Resurrection.
Un’altra folla arrabbiata
Quando
Haddonfield scopre che il suo personale Uomo Nero è tornato di
nuovo nella sua città natale, i sopravvissuti di quella notte di
Halloween del 1978 guidano la città a caccia del mostro. La folla
arrabbiata di Haddonfield pronta al linciaggio è già stata vista in
questa serie prima, sia in
Halloween II che
in Halloween
IV: Il ritorno di
Michael Myers.
Nel sequel originale, una volta che
la città scopre che Myers è l’assassino, si aggrega in una folla
inferocita, ma la cosa più violenta che fa è vandalizzare la casa
di Myers. In Halloween IV, la città decide
anche di dargli la caccia, finendo con un’identificazione errata e
una tragedia.
Michael uccide una coppia di
anziani
Dopo che
Michael Myers fugge dalla trappola preparatagli così
scrupolosamente da Laurie, si dirige a casa del vicino in cerca di
un’arma. Questa scena è stranamente simile a quando Myers entra in
una casa e prende un enorme coltello da macellaio, all’inizio di
Halloween II. Questo è film della saga è così controverso trai fan
che, paradossalmente,
Michael Myers è considerato tra i personaggi più
piacevoli della storia.
La coppia che viene uccisa in
Halloween Kills che omaggia la coppia nel
vecchio film non si toglie dai piedi tanto facilmente. Michael non
è dell’umore per afferrare silenziosamente un’arma e allontanarsi,
ma preferisce sbarazzarsi di entrambi prima di afferrare la sua
arma preferita e andare a seminare altra morte.
Michael viene smascherato
C’è
una strana tradizione in cui Myers viene smascherato da un
personaggio femminile che è sopravvissuto ai suoi attacchi. Questo
film non è diverso, con Myers senza maschera che alla fine affronta
una folla di suoi sopravvissuti. Questa volta, la persona che lo
smaschera è Karen Nelson, la figlia di Laurie.
Nei film precedenti, solo Jaime,
Laurie e lo stesso Myers hanno rimosso la maschera, gesto che
conferisce a chi lo fa il potere di fermare momentaneamente
Michael, il killer definitivo, almeno momentaneamente. Finora,
l’unica persona (al di fuori di se stesso) che si è completamente
tolta la maschera ed è sopravvissuta è Laurie, e il pubblico sta
aspettando la loro resa dei conti finale in Halloween
Ends del prossimo anno.
Qualcuno dice: “Corri”
Lindsey
Wallace ha affrontato
Myers
al fianco di Tommy Doyle e Laurie Strode nel 1978 ed è
sopravvissuta. Era perseguitata da quella notte, come lo erano gli
altri, diventando una donna forte e capace, pronta a proteggere gli
altri nel momento in cui quell’incubo sarebbe ritornato a
perseguitarla.
Lindsey si dimostra abile nel
provocare
Myers mentre riesce ancora una volta a sopravvivere, e al suo
apice, urla ai bambini sulle altalene nel parco di correre e
nascondersi prima che lui li uccida tutti. In Halloween V: La
vendetta di
Michael Myers, anche Tina, la preferita dai fan,
si sforza di proteggere i bambini nel film, alla fine urlando a
Jaime di scappare mentre si sacrifica per tentare di portare
Michael fuori dal suo obiettivo.
Maschere Silver Shamrock
Quando hanno concluso i
libri su Halloween II, i creativi hanno creduto che il
franchise sarebbe continuato come una serie antologica, e la terza
puntata, infatti, è stata Halloween III: Season of the
Witch. Anche se ora è un film con uno status di cult
movie, è stato un flop e quasi immediatamente è stato dimenticato
dai fan.
Molti di coloro che hanno visto quel
film non saranno mai in grado di dimenticare le maschere Silver
Shamrock. Halloween Kills è quanto di più lontano possa
esserci da Season of the Witch, eppure i corpi nel
parco, con le maschere e tanto di targhetta Silver Shamrock in
vista sono un chiaro omaggio a quel film, nonostante tutto.
Tutti hanno diritto a un bello
spavento
Nel film originale del
1978, parte della genialità derivava dall’uso della suspense da
parte di John Carpenter invece che del sangue per
scatenare la paura negli spettatori. Uno dei migliori riferimenti
nel film arriva grazie allo sceriffo Brackett, interpretato da
Charles Cypher, che torna ad Haddonfield. Brackett
è artefice di una delle migliori scene “di paura”, urtando
accidentalmente Laurie che si allontana da casa Myers. Mentre la
rassicura, sorride, dicendo: “Sai che è Halloween. Immagino che
tutti abbiano diritto a un bello spavento”.
Immagina la gioia dei fan quando
Leigh Brackett si avvicina a Myers in Halloween
Kills per vendicarsi di Myers e fa partire la carica
all’Uomo Nero quando dice: “Ehi Michael. È Halloween. Tutti hanno
diritto a un bello spavento”.
La parte dell’infermiera
Marion
Dalla corsa sul tetto
dell’auto alla rievocazione fotogramma per fotogramma della sua
fuga dalla Smith’s Grove Institution, il rifacimento di una delle
scene più iconiche del film originale era una delle più attese alla
premiere del film – e ha affatto non deluso.
Non è solo il miglior ritorno al
passato di un precedente film di Halloween, ma è forse uno dei
migliori omaggi in un sequel/reboot che ha impreziosito il grande
schermo di recente. Anche se questa volta non è fuggita, Marion è
stata una delle migliori vittime dell’intero film. Nel film si
rende persino omaggio alla sua fuga iniziale, con un altro
passeggero vestito con un costume incredibilmente simile a quello
che indossava quel 31 ottobre 1978, mentre cade sul marciapiede
allo stesso modo. Sfortunatamente per lei, alla fine Myers ha
rivendicato la vittima.
La perdita di controllo è un tema
ricorrente nei film horror, indipendentemente dal budget. Può
presentarsi visivamente tramite la figura di serial killer che
perseguita una vittima e stravolge gli equilibri e lo stile di vita
suburbano, o una creatura mostruosa che invade una tranquilla città
di mare. Il body horror è un sottogenere
particolarmente conturbante perché, più che una perdita di
controllo di un luogo o di una situazione specifica, la vittima
perde il controllo di ciò che sta accadendo al proprio corpo… un
sottogenere da riscoprire assolutamente per
Halloween.
Il genere è andato ampiandosi
sempre di più nel corso degli anni, conoscendo picchi di creatività
sanguinaria. Può includere qualsiasi storyline ormai, da lupi
mannari o infezioni parassitarie a mutazioni scientifiche o
amputazioni forzate. Qualunque siano i gusti dei fan dell’horror,
c’è un tipo di body horror da brivido per tutti secondo IMdB, da rivedere in
occasione di Halloween!
Film da vedere ad Halloween: Cabin
Fever (2002) – 5.7
Scritto
e diretto dal guru del gore
Eli Roth,
Cabin Fever
farà sicuramente accapponare la pelle agli spettatori. Una vacanza
in una baita nei boschi va storta quando un gruppo di amici del
college viene esposto a un virus mangia-carne altamente contagioso
che si diffonde rapidamente in tutto il gruppo.
Pieno di effetti visivi
accapriccianti che sono sufficienti a far ricredere i fan
dell’horror su ogni formicolio o prurito, il film è assolutamente
la visione perfetta per una festa di
Halloween!
Film da vedere ad Halloween: The
Ruins (2008) – 5.9
Non è raro che il body
horror coinvolga i parassiti, ma The Ruins fa un
passo avanti con il suo uso di antiche viti carnivore che
distruggono la loro preda dall’interno.
Mentre sono in vacanza in Messico,
due coppie visitano uno scavo archeologico Maya, dove entrano in
contatto con un male a lungo celato che i locali speravano non
sarebbe mai stato esposto al mondo esterno. È difficile non
contorcersi guardando le piante feroci che si fanno strada sotto la
pelle delle loro vittime.
Film da vedere ad Halloween: The
Perfection (2018) – 6.1
Più circoscrivibile alle
caratteristiche del film di suspense e mistero rispetto all’horror
tradizionale, The Perfection è un inquietante giro
di emozioni psicologiche che segue un prodigio musicale respinto
andare alla ricerca della nuova allieva prodigio del suo
insegnante, con cui è stata rimpiazzata.
Con Allison Williams e Logan
Browning, quella che inizia come una storia di vendetta si
evolve in un’orribile spirale discendente di terrore e abusi –
tutto in nome del raggiungimento della vera perfezione.
Film da vedere ad Halloween:
American Mary (2012) – 6.3
Una talentuosa studentessa
di chirurgia abbandona la scuola di medicina dopo essere stata
violentata da un professore e, invece, viene coinvolta nello strano
mondo della chirurgia clandestina e della modifica estrema del
corpo.
Scritto e diretto da Jen e
Sylvia Soska, conosciute anche come The Twisted
Twins, American Mary approfondisce la
storia di una giovane donna promettente e le oscure conseguenze che
affrontano gli abusatori quando si rendono conto di essersi messi
contro la persona sbagliata.
Film da vedere ad Halloween:
Scanners (1981)- 6.8
Un classico degli anni ’80
direttamente dalla mente geniale ma contorta dello scrittore e
regista David Cronenberg, Scanners introduce il pubblico in un mondo in
cui alcune persone nascono con incredibili capacità telepatiche e
telecinetiche.
Temendo ciò che questo gruppo
potrebbe fare al resto del mondo, uno scienziato recluta una di
queste persone per aiutare a cacciare e distruggere altri come
lui.
Film da vedere ad Halloween:
Hellraiser (1987) – 7.0
Un uomo alla ricerca del
massimo piacere apre accidentalmente un portale per l’inferno, che
celerà più sofferenza di quanto pensasse immaginabile, nel debutto
alla regia di Clive Barker. Demoni, torture e
sadismo – il mix perfetto per una visione di
Halloween estrema!
Hellraiser è il primo film del
franchise ed è servito come una terrificante introduzione a Pinhead
e alla sua lega di altri sadici demoniaci, conosciuti come i
Cenobiti.
Film da vedere ad Halloween:
Martyrs (2008) – 7.1
Il regista francese
Pascal Laugier spinge ogni limite in questo
horror depravato che esplora temi di vendetta, abusi e
filosofie pericolose.
Vittime di abusi su minori
determinate a venire a patti con i loro traumi si ritrovano rapite
da una setta che crede che la vera consapevolezza e la conoscenza
scaturiscano dal reiterarsi di atroci torture.
Film da vedere ad Halloween:
Videodrome (1983) – 7.2
Il presidente di una
piccola stazione televisiva nota per il suo intrattenimento X-rated
è alla ricerca della prossima grande macchina da soldi del canale,
in Videodrome di
David Cronenberg.
Scopre un programma intrigante e
macabro che capitalizza quello che lui pensa siano torture e
lesioni simulate. Più si immerge nella sua indagine sul misterioso
programma, più si rende conto che potrebbe non essere finto, dopo
tutto.
Film da vedere ad Halloween: La
mosca (1986) – 7.6
C’è
una ragione per cui ben tre film diCronenberg
figurano in questa lista, dal momento che il regista ha sempre dato
il meglio di sé esplorando storyline macabre ed inquietanti. Il
remake del 1986 diThe
Fly
intreccia la storia di uno scienziato i cui esperimenti ben
intenzionati vanno terribilmente male.
Tanto straziante quanto veramente
disgustoso, gli spettatori assistono alla decomposizione del corpo
di Jeff Goldblum, con parti di lui che
letteralmente si sgretolano, mentre muta lentamente in un orribile
ibrido umano-mosca.
Film da vedere ad Halloween: La
cosa (1982) – 8.1
Il corpo umano si converte
nel posto più confortevolmente accogliente per nascondersi nel
classico horror fantascientifico di John
Carpenter. Un team di scienziati di stanza nell’Antartide
del 1980 è infiltrato da un alieno mutaforma con la capacità di
imitare l’aspetto delle persone che uccide.
Il montaggio originale del film era
così sanguinoso e inquietante che più scene hanno dovuto essere
tagliate per togliere alcuni dei momenti più disgustosi al fine di
essere ampiamente rilasciato in alcuni paesi.
Alla chiusura di WandaVision gli spettatori della serie
Disney+ sono stati lasciati con due
brucianti desideri. Il primo era quello di sapere subito
cosa sarebbe accaduto a Wanda e ai suoi smisurati poteri, il
secondo era che un personaggio affascinante come quello di
Agatha Harkness non poteva aver esaurito il suo arco
narrativo.
E infatti dopo poche settimane
dalla chiusura della serie, si è cominciato a parlare di uno
spin-off
completamente dedicato a Agatha con protagonista Kathryn Hahn. Ora però l’attrice si è rivelata
molto cauta in merito al progetto, spiegando che non c’è niente di
confermato, ma che con i Marvel Studios tutto è possibile.
Ecco cosa ha dichiarato: “Non
so se esiste uno spin-off di WandaVision. Devo essere onesta, tutto quello che
posso dire è che amo Agatha. Come sappiamo, alla Marvel può succedere di tutto.
Quindi chi lo sa?”
WandaVision ha esplorato un po’ la storia di
Agatha Harkness, anche se sarà interessante vedere
come i Marvel Studios progettano di
renderla una simpatica protagonista dopo gli eventi della serie. Il
personaggio è stato uno di quelli con cui ci siamo divertiti a
passare il tempo, ma tra l’uccisione di Sparky e il tentativo di
rubare i poteri di Scarlet Witch, è anche giusto
dire che Agatha ora ha bisogno di redenzione! Allo stesso tempo,
non sarebbe necessariamente una brutta cosa seguire il suo arco
narrativo da villain, tanto per cambiare.
Abbiamo recentemente appreso che il
regista della Justice LeagueZack Snyder realizzerà il suo film ispirato ai
Sette Samurai ambientato nello spazio, in un’altra
galassia molto, molto lontana! A luglio, è stato annunciato che il
prossimo progetto di Snyder per Netflix dopo Army of Thieves, sarebbe stato un
fantasy/sci-fi epico intitolato Rebel Moon, che Snyder scriverà insieme allo
sceneggiatore di Army of the Dead, Shay
Hatten, e al co-sceneggiatore di 300,
Kurt Johnstad.
La trama ruota attorno a “una
colonia pacifica ai margini della galassia che è minacciata dagli
eserciti di un reggente tirannico di nome Balisarius. Persone
disperate inviano una giovane donna con un misterioso passato a
cercare guerrieri dai pianeti vicini per aiutarli a prendere
posizione.” Parlando con Post-Cred Podcast, il regista ha
paragonato il film alle scene di apertura di L’uomo d’Acciaio ambientate a
Krypton. “L’inizio de L’Uomo d’Acciaio ha elementi di
fantascienza piuttosto importanti, giusto? Krypton… è un po’ quello
che stiamo facendo in Rebel Moon, ma con più steroidi che posso
dargli. Francamente, quello che mi interessa davvero in questo
progetto è creare un film romantico di fantascienza su una scala
larghissima.”
Snyder ha spesso detto che se gli
fosse stata data l’opportunità di dirigere un film di
Star
Wars, avrebbe reso omaggio al grande Akira
Kurosawa con un’epica avventura spaziale, ma sembra che si
sia stancato di aspettare la chiamata di
Lucasfilm! I dettagli sono ancora pochi, ma non
vediamo l’ora di scoprire di più su Rebel
Moon prima che sia troppo tardi.
Rebel Moon, il
film
Vi
ricordiamo che Rebel
Moon è il prossimo film di fantascienza originale Netflix
di Zack Snyder che si baserà su una sceneggiatura scritta dal
regista insieme a Shay Hatten e Kurt Johnstad. Protagonista
annunciata è Sofia Boutella, l’ex modella e sportiva Nike
diventata attrice, Boutella ha raggiunto il successo con il suo
ruolo nel franchise Kingsman. Ha poi recitato in La mummia con Tom
Cruise per Universal, Atomica bionda al fianco di Charlize
Theron, Fahrenheit 451 di Ramin Bahrini per HBO e
Climax di Gaspar Noé per A24.
Nel film
L’esercito del tiranno Regent Balisarius minaccia gli abitanti di
una colonia pacifica al confine della galassia, che decidono di
inviare una giovane donna dal passato misterioso a esplorare
pianeti vicini alla ricerca di guerrieri disposti a combattere al
loro fianco.
Alice Eve ha
partecipato nel 2013 al ricco cast di Star Trek Into Darkness, uscito nel 2013.
L’attrice ha interpretato Carol Marcus, ma non c’era traccia del
personaggio in Star Trek Beyond. Non c’erano piani
in corso per l’interesse amoroso del
Capitano Kirk, anche se qualcuno ha ipotizzato che l’attrice
potesse non voler più partecipare al franchise a causa della scena
in intimo, del tutto gratuita, che la vede protagonista nel film e
della quale si parlò tanto, a suo tempo.
Il produttore Damon Lindelof in seguito si è
scusato per quella scena, mentre J.J. Abrams
ha ammesso che poteva effettivamente essere evitata. Sembra
invece che la protagonista della stessa non abbia avuto niente da
ridire su una scena che, anzi, l’ha resa molto fiera.
“È stato qualcosa per cui ho
lavorato volontariamente con un trainer, per essere in forma, per
cui ero molto preparato e mi è piaciuto molto [farla ]: filmare,
eseguire, promuovere – ha recentemente dichiarato Eve a Inverse,
chiarendo che era attivamente coinvolta in tutte le scene di Carol
Marcus nel sequel di Star Trek – La sensazione che non avrei dovuto
farlo, o che si trattasse di sfruttamento, mi confondeva”.
“Ci sono molte cose nel mondo
che confondono – ha continuato l’attrice – L’ho attribuito
a una di quelle anomalie. Sono orgogliosa di quella scena e di
tutto il lavoro che ho fatto”.
Killmonger alla fine ha mostrato la
sua vera indole ed è finito intrappolato al fianco di Arnim Zola
dopo aver tentato di prendere per sé il potere di Ultron. Quella
era la fine che si meritava, ma il resto di questi eroi è tornato
alle rispettive realtà (o, nel caso di Natasha Romanoff, una
nuova).
Eagle Pictures e
Paramount hanno diffuso il secondo trailer di
House
of Gucci, l’atteso nuovo film diretto da
Ridley Scott ispirato alla sconvolgente storia
vera della famiglia che ha fondato Gucci la casa di alta moda
italiana diventata famosa in tutto il mondo. Il film racconta tre
generazioni di Gucci attraverso tre decenni. Potere, Creatività,
Ambizione, Tradimento, Vendetta e un omicidio. Tutto per il
controllo della Maison che portava il nome della loro famiglia. Nel
cast Adam Driver,Lady
Gaga,Jared
Leto,
Al Pacino e Jeremy Irons.
House of Gucci, i character poster
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Tutto quello che sappiamo su House of Gucci
House
of Gucci sarà sceneggiato da Roberto
Bentivegna e sarà basato sul libro
di Sara Gay Forden dal titolo: “The
House of Gucci: A Sensational Story of Murder, Madness, Glamour and
Greed”. Per Ridley
Scott si tratta del secondo progetto sviluppato
dopo la fusione tra Fox e Disney, insieme a The
Last Duel, film che vedrà protagonisti Matt
Damon, Adam
Driver, Jodie Comer e Ben
Affleck.
House
of Gucci segna il ritorno di Scott in Italia, dov’era
stato ambientato anche
Tutti i soldi del mondo, uscito nel 2017. Il cast include
Adam Driver, Lady Gaga, Jared Leto, Al Pacino, Jack Huston,
Reeve Carney, Camille Cottin e Jeremy
Irons. L’uscita nelle sale è fissata per il prossimo
novembre.