La prima pistola di James Bond usata da Sir Sean Connery sarà in vendita. A partire da
Agente 007 – Licenza di uccidere del 1962, l’attore
scozzese è diventato un’icona internazionale grazie al ruolo
dell’agente segreto, apparendo in ben sette film della saga nel
corso di due decenni. La versione di Connery di 007 è nota per
essere a sangue freddo e oscuramente magnetica, deviando
notevolmente dal personaggio originale del romanziere Ian
Fleming, che era una figura per lo più neutrale.
Roger Moore, che ha
continuato a interpretare un Bond più ironico tra la fine degli
anni ’70 e l’inizio degli anni ’80, una volta chiamò Connery il
solo ed unico
James Bond, considerandolo responsabile della
popolarità globale del personaggio. Omaggi da ogni parte del mondo
sono giunti in seguito alla notizia della tragica scomparsa di
Sean Connery all’età di 90 anni, con colleghi
e fan che hanno notato come lo stile di 007 sia ancora impresso
nell’odierna cultura pop. Le placide battute ogni volta che Bond
abbatte un nemico, il martini “scosso, non mescolato” e la
sagoma scura di Bond che spara contro lo schermo sono solo alcuni
dei marchi di fabbrica che Connery ha introdotto oltre 50 anni
fa.
Ora, un fortunato fan dalle tasche
larghe avrà la possibilità di possedere la prima pistola di
James Bond che Sean Connery ha usato in Agente 007 –
Licenza di uccidere. La
CNN riferisce che la pistola a elica Walther PP usata come
sostituto della firma Walther PPK di Bond sarà l’elemento
principale dell’asta “Icons & Idols Trilogy: Hollywood” il prossimo
3 dicembre. Julien’s Auctions, la casa d’aste dietro l’evento,
afferma che si prevede che la pistola a elica raggiunga offerte
fino a $ 200.000.
Bapty, lo storico
fornitore britannico di armi di scena per produzioni
cinematografiche e televisive, possedeva la Walther PP di
Agente 007 – Licenza di uccidere fino al 2006, quando è
stato poi venduto all’asta. Quell’acquirente ha tenuto la pistola
per 14 anni e ora ha deciso di venderla all’asta a dicembre, che
presenterà oltre 500 altri oggetti usati in classici film di
Hollywood. Tra gli articoli messi in vendicata anche il casco da
pilota di Tom Cruise in Top Gun e l’Hoverboard di
Ritorno al futuro – Parte II.
La recitazione non è mai stato uno
dei grandi argomenti di discussione quando si parla della saga di
Star Wars. Eppure, per la maggior parte degli
attori coinvolti nel franchise, prendere parte alla celebre saga
fantascientifica ha rappresentato una vera e propria sfida.
Screen Rant ha raccolto le 10 migliori performance della Saga
degli Skywalker:
Anthony Daniels – C-3PO
Sebbene sia stato
profondamente cambiato nella trilogia sequel (troppi i buchi di
trama relativi al personaggio ne
L’Ascesa di Skywalker), C-3PO è una delle figure più
importanti della saga di
Star Wars. Nel film originale del 1977, lui e R2-D2 sono
gli unici due personaggi principali che seguiamo per i primi 25
minuti.
La capacità di Anthony Daniels di
interpretare le emozioni di Threepio è stata enormemente
sottovalutata. L’attore è avvolto nel metallo, incapace di muovere
il viso o le braccia, eppure la personalità dell’ansioso droide
protocollare traspare sempre, chiara come il giorno.
Liam Neeson – Qui-Gon Jinn
Liam
Neeson ha rifiutato il ruolo di Boromir nella trilogia de
Il Signore degli Anelli perché non voleva interpretare
un altro personaggio che veniva ucciso nel primo capitolo di una
trilogia di successo. Tuttavia, ha comunque lasciato il segno nei
panni del maestro di Obi-Wan, Qui-Gon Jinn, ne
La minaccia fantasma.
La sequenza “The
Duel of the Fates” è uno spettacolo folgorante che culmina in
una delle scene di morte più strazianti dell’intera saga. Grazie a
Neeson, Qui-Gon aveva sviluppato forti legami sullo schermo con
personaggi come Obi-Wan, Anakin e persino Jar Jar, cosa che ha
contribuito a rendere la sua prematura scomparsa ancora più
d’impatto.
James Earl Jones – Darth Vader
Anche se il fisico
massiccio di David Prowse è ciò che ha dato a Darth Vader la sua
terrificante presenza sullo schermo, è stata la voce di James Earl
Jones sulle battute di Prowse che ha davvero dato vita all’iconico
cattivo.
La voce di Jones è forse più forte
di qualsiasi altra sul pianeta. Attraverso la sua voce trasuda
tutta l’autorità di Vader. Insieme ad una scrittura magistrale,
l’indimenticabile battuta: “No, io sono tuo padre!”, ha
dato vita probabilmente al più grande colpo di scena nella storia
del cinema.
Mark Hamill – Luke Skywalker
Secondo diversi report,
all’epoca della produzione del primo
Star Wars, né lo studio né le persone coinvolte
nella sua realizzazione credevano nelle potenzialità della storia.
Tra le poche persone che credevano invece nelle potenzialità di ciò
che la mente di George Lucas aveva partorito, c’era un giovane
Mark Hamill.
Hamill ha preso sul serio il mito di
Star Wars fin da quando ha iniziato ad interpretare Luke,
portando un vero pathos al viaggio dell’eroe nella trilogia
originale (nonostante, alla fine, lo stesso attore non abbia mai
approvato l’arco narrativo del personaggio nella trilogia
sequel).
Natalie Portman – Padmé Amidala
Tra classici di genere
divenuti cult come Léon e capolavori vincitori di Oscar
come Black Swan, la filmografia di
Natalie Portman presenta un paio di franchise di successo che
alla fine hanno fatto perdere interesse per il suo personaggio
nella saga di
Star Wars. È stata trasformata in un personaggio
di sfondo nei film di Thor (anche se Taika Waititi sta attualmente
lavorando per rimediare all’errore!) e l’arco di Padmé ha preso
un’impennata in
La vendetta dei Sith.
Ne
La minaccia fantasma, Padmé è una feroce regina che
combatte in prima linea con i suoi soldati e va sotto copertura per
tenere d’occhio Qui-Gon su Tatooine. Ne
L’attacco dei cloni, le sue scene romantiche con Anakin si
rivelano piatte, ma è stata comunque protagonista di alcune
memorabili scene d’azione nell’arco finale. Poi, ne
La vendetta dei Sith, si deprime finché non muore di
tristezza. Anche quando la scrittura non era all’altezza, Portman
ha saputo rendere giustizia al ruolo.
Adam Driver – Ben Solo
Anche se grandi attori come
John Boyega e Oscar Isaac sono stati privati del materiale per
fornire prestazioni sostanziali nella trilogia del sequel, come ha
sottolineato lo stesso Boyega, gli sceneggiatori avevano materiale
in abbondanza per Daisy Ridley e
Adam Driver.
Driver, in particolare, è sempre
riuscito a dare un certo grado di sfumatura alle scene di Kylo Ren,
anche se il suo arco narrativo complessivo è stato confuso e
incoerente.
Carrie Fisher – Leia Organa
L’arguzia dirompente di
Carrie Fisher è ovunque nella trilogia originale di
Star Wars, e non solo nella sua interpretazione
di Leia Organa, dal momento che l’attrice ha contribuito ai
dialoghi di
George Lucas sul set, quindi è fondamentalmente una co-autrice
non accreditata.
Leia è tecnicamente
una principessa che ha bisogno di essere salvata, ma sovverte quel
tropo da favola salvando i suoi soccorritori pochi secondi dopo,
quando rovinano il piano (e anche resistendo alla tortura ed
essendo il capo di una milizia di estrema sinistra). Fisher è stata
l’icona femminista perfetta per dare vita a Leia.
Ewan McGregor – Obi-Wan Kenobi
Dopo che Alec Guinness ha
fatto del vecchio Ben Kenobi un’icona,
Ewan McGregor ha affrontato la sfida di dover interpretare un
giovane Jedi alquanto tosto, che potrebbe essere la versione più
giovane del Kenobi di Guinness pur restando una performance
distintamente McGregoriana.
È giusto dire che
McGregor è riuscito nel suo intento. Il suo carisma disinvolto,
l’impulso incorruttibile a fare la cosa giusta e quei generali
accenni di salubrità sono puro Obi-Wan. McGregor è l’unico attore
in grado di conferire fascino irresistibile e capacità di
resistenza alla battuta: “Hello
There“.
Harrison Ford – Han Solo
Proprio come la devozione
di
Mark Hamill ai miti di
Star Wars era perfetta per il ruolo di Luke
Skywalker, il cinismo sarcastico di
Harrison Ford verso il materiale era perfetto per il ruolo di
Han Solo.
Ford potrebbe non essere
necessariamente un contrabbandiere intergalattico, ma è Han Solo.
Alden Ehrenreich ha fatto un ottimo lavoro interpretando il giovane
Han, ma semplicemente non c’è modo di sostituire Ford nei panni del
personaggio.
Ian McDiarmid – Emperor Palpatine
Ian McDiarmid è uno dei pochi attori
di Star
Wars ad interpretare il suo ruolo in tutte e tre le trilogie.
Il giovane McDiarmid ha interpretato il vecchio Palpatine nella
trilogia originale, poi il vecchio McDiarmid ha interpretato
Palpatine relativamente giovane nella trilogia prequel, poi ancora
il vecchio McDiarmid ha interpretato il clone-zombi Palpatine nella
trilogia sequel.
In tutti i casi, l’equilibrio tra
accampamento ingannevole e autentica minaccia di McDiarmid era
semplicemente perfetto per il ruolo del malvagio mago dello spazio,
il burattinaio che tira segretamente i fili dell’intera
galassia.
Zack Snyder ha rivelato di avere già alcune
idee per un sequel di Justice
League. Il film è uscito nel 2017 ed ha riunito sul
grande schermo i personaggi di Batman, Superman, Wonder Woman, Flash, Aquaman e Cyborg. Justice League è stato accolto
negativamente da critica e pubblico, soprattutto perché la versione
cinematografica – affidata a Joss Whedon – si è
rivelata molto diversa da quella che era la visione iniziale di
Zack Snyder.
Come la maggior parte dei fan saprà,
Snyder ha dovuto abbandonare il progetto nel bel mezzo della
produzione a causa di una tragedia familiare; la Warner Bros. ha
così incaricato Whedon di portare a compimento il film. Pen anni i
fan hanno chiesto a gran voce di poter vedere la versione originale
di Justice
League ad opera di Zack Snyder, e finalmente il prossimo anno il
taglio originale del regista arriverà su HBO Max sotto forma di
miniserie divisa in quattro parti.
Durante una recente ospitata nello
show “League of Mayhem” di
The Nerd Queens su YouTube (via
Screen Rant), Zack Snyder ha rivelato di avere già pronta
una storia per Darkseid che si espande oltre ciò
che verrà raccontata nella
Snyder Cut di Justice
League. Il regista ha spiegato che dopo che ad un
evento del Comic-Con è stato chiesto a Ray Porter
se fosse interessato a tornare nei panni di Darkseid dopo l’uscita
della
Snyder Cut, i due hanno avuto una conversazione su tale
possibilità.
“Io e Ray Porter abbiamo parlato
a lungo del personaggio e delle cose che avrebbe potuto dire al
riguardo, del modo più giusto per rispondere a certe domande”,
ha spiegato Snyder. “Abbiamo parlato di cosa succede quando
Darkseid viene sulla Terra, della sua idea riguardo al personaggio
e delle cose che sapeva di lui. La verità è che ho avuto un’idea e
ho scritto una bozza completa. Sì, so cosa succede quando Darkseid…
lo so. Speculare su cosa accadrà è eccitante. Penso che sia una
bella cosa.”
Queste dichiarazioni di Snyder sono
innegabilmente criptiche, ma non dovrebbe sorprendere più di tanto
che il regista sappia dove andrà a finire la storia di Darkseid. La
domanda è: le riprese aggiuntive della
Snyder Cut di Justice
League aggiungeranno elementi in tal senso? Il
taglio di Snyder darà finalmente alla narrativa del DCEU un degno
finale? Solo il tempo ce lo dirà…
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
American Horror Story 10 è la decima
stagione della serie tv tv horror creata da Ryan
Murphy e Brad Falchuk per
il canale americano FX.
In American Horror Story 10 protagonisti
saranno Macaulay Culkin, Sarah Paulson, Evan Peters, Lily
Rabe, Leslie Grossman, Kathy Bates, Angelica Ross e Finn
Wittrock.
In seguito all’accoglienza negativa
riservata a Star Wars: L’Ascesa di Skywalker e alla
conclusione effettiva della Saga degli Skywalker, la Disney e la
Lucasfilm sono attualmente impegnate a rimodellare l’intero assetto
narrativo della celebre saga fantascientifica. Non si conoscono
ancora i piani per il futuro del franchise, ma a quanto pare una
nuova trilogia sarebbe già in cantiere, con nuove storie, nuove
ambientazioni e, soprattutto, nuovi personaggi.
Uno degli errori che i fan hanno
sempre imputato alla Lucasfilm è quello di non aver preso in
prestito per lo sviluppo della trilogia sequel alcune delle idee
originali di George Lucas per i tre episodi finali della
saga. Proprio di recente, sono stati rivelati alcuni dettagli su
ciò che il “papà” di
Star Wars aveva in mente per la conclusione dello
storico franchise, quindi per gli Episodi VII, VIII e
IX.
In un estratto da “The Star
Wars Archives: Episodes I-III 1999-2005” condiviso tramite
Reddit (via
CBM), è stato rivelato che George Lucas voleva che Darth Maul fosse il
cattivo principale della trilogia sequel, mentre Darth Talon
avrebbe dovuto interpretare un ruolo molto simile a quello di Darth
Vader. Inoltre, Luke Skywalker si sarebbe concentrato sulla
ricostruzione dell’Ordine Jedi, mentre Leia Organa sarebbe
diventata finalmente Cancelliere Supremo.
È una lettura certamente
interessante, e forse la strada che Lucas aveva pensato di
intraprendere si sarebbe potuta rivelare molto più intrigante di
quello che poi abbiamo visto nei due film realizzati da J.J. Abrams (Il
Risveglio della Forza e
L’Ascesa di Skywalker) e da Rian Johnson(Gli
Ultimi Jedi). Ad ogni modo, parte delle idee originali di
Lucas per la trilogia sequel pare siano stato poi usate dalla
Lucasfilm per The Clone Wars, così come Dave Filoni si
sarà sicuramente ispirato a quelle stesse idee per Star Wars
Rebels.
Di recente è stato confermato che il
premio Oscar Jared Leto tornerà a vestire i panni del Joker
nellaSnyder Cut di
Justice
League che arriverà su HBO Max il prossimo anno.
Secondo una delle teorie più accreditate, nell’universo di Zack Snyder è stato il Clown Principe del
Crimine ad uccidere Dick Grayson, alter ego di Robin, a Villa Wayne
prima di darle fuoco. Ciò spiegherebbe la famosa scena del costume
vandalizzato presente in Batman v Superman: Dawn of Justice e perché Bruce
Wayne non ha mai restaurato la sua vecchia abitazione.
Di recente, l’artista
Douglas J. Stewart ha condiviso via Instagram
un primo piano del costume di Robin, descrivendo nel dettaglio il
lavoro svolto per realizzarlo. Stewart ha spiegato che “Robin è
stato brutalmente assassinato e poi dato alle fiamme dal Joker. La
storia è stata anticipata dal costume vandalizzato in mostra
all’interno della Batcaverna”. Si tratta di un modo triste e
certamente orribile per far morire il Ragazzo Meraviglia.
Naturalmente, la questione apre anche ad un altro interrogativo, e
cioè perché Batman non abbia compiuto chissà quale sforzo enorme
per eliminare il Joker in Suicide
Squad.
Se siamo fortunati, è probabile che
il coinvolgimento di Jared Leto nella Snyder
Cut di Justice
League servirà proprio a sciogliere questo nodo e
a raccontare finalmente cosa sia accaduto al Robin del DCEU. Prima
dell’annuncio della release della Snyder Cut,
l’easter egg di Robin in Batman
v Superman sembrava essere destinato a non avere una
propria compiuta spiegazione, dal momento che tutti i piani
che Zack Snyder
aveva per Robin o per un eventuale film dedicato a Nightwing sono
stati demoliti. Anche se il personaggio di Grayson non avrà un
futuro sul grande schermo oltre Justice
League, la speranza è che i fan possano almeno scoprire
qualcosa di più sulla sua tragica scomparsa.
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Il network americano della CBS dopo
le anticipazioni ha diffuso le clip di
S.W.A.T. 4×01, il primo episodio
dell’attesa quarta stagione di S.W.A.T.
Le guest star di
S.W.A.T. 4×01 includono Donald Dash nei panni del
17enne Hondo e Rico E. Anderson nei panni del giovane Daniel Sr.
Episodio scritto dal produttore esecutivo Aaron Rahsaan Thomas.
https://youtu.be/NXFUw_2tdd0
S.W.A.T. 4×01
S.W.A.T. 4 è la
quarta stagione della nuova serie tv creata
da Aaron Rahsaan Thomas per il network
americano della CBS.
Nel cast di S.W.A.T.
4 protagonisti sono Sergente Daniel “Hondo” Harrelson,
interpretato da
Shemar Moore, Jessica Cortez, interpretata da Stephanie
Sigman, Jim
Street, interpretato da Alex Russell, David “Deacon” Kay,
interpretato da Jay Harrington,Christina “Chris”
Alonso, interpretata da Lina
Esco, Dominique Luca, interpretato
da Kenny Johnson, Jeff Mumford,
interpretato da Peter Onorati,Victor
Tan, interpretato da David Lim.
Il regista James Gunn ha confermato che la sceneggiatura
di Guardiani
della Galassia Vol. 3 è stata finalmente completata.
Gunn ha presentato al mondo la squadra di supereroi guidata da
Peter Quill (Chris
Pratt) in Guardiani
della Galassia del 2014. Il film divenne rapidamente un
successo di critica e di pubblico, tanto che Gunn tornò dietro la
macchina da presa anche per
Guardiani della Galassia Vol. 2. Grazie alla leadership e
alla visione unica di Gunn, i Guardiani si sono trasformati in una
vera e propria pietra miliare dell’Universo Cinematografico
Marvel.
Anche se le riprese di Guardiani della Galassia Vol. 3 non sono
ancora partite, il film ha già dovuto affrontare numerose sfide.
Gunn era stato originariamente scelto per dirigere anche il terzo
episodio del franchise. Tuttavia, il regista e sceneggiatore è
stato temporaneamente licenziato dalla Disney dopo che una serie di
suoi vecchi tweet ritenuti razzisti erano stati riportati
all’attenzione del web. Successivamente, Gunn è stato riassunto
dalla multinazionale e associato nuovamente alla regia del Vol.
3. Prima di girare il terzo capitolo della saga, però, Gunn si
dedicherà all’annunciata serie targata HBO Max e dedicata a
Peacemaker, spin-off dell’attesissimo The Suicide
Squad in arrivo il prossimo anno e diretto proprio da
Gunn per conto della “concorrente” Warner Bros.
Anche se l’attesa, per tutti i fan,
continua ad essere straziante, di recente James Gunn ha confermato via Twitter che Guardiani della Galassia Vol. 3 non è affatto
morto, anzi: il regista e sceneggiatore ha confermato che la
sceneggiatura è stata finalmente completata e che la maggior parte
dei responsabili di produzione del film sono stati assunti dalla
Disney. Gunn ha inoltre confermato che la sceneggiatura non ha
subito cambiamenti significativi dal momento in cui è stato
licenziato fino a quando non è poi stato riassunto.
Chicago PD 8 è l’ottava stagione della
serie tv Chicago
PD creata da Dick
Wolf e che fa parte del franchise televisivo basato
su Chicago trasmesso dal network americano NBC.
In Chicago PD
8 ritorneranno i personaggi Henry “Hank” Voight
(stagioni 1-in corso), interpretato da Jason
Begheè il capo dell’Unità Intelligence del
Dipartimento di Polizia di Chicago. Voight è un poliziotto tosto
che finisce sempre quello che comincia, anche se significa non
rispettare le regole. La sua squadra lo rispetta, anche se è
sospettato di essere corrotto. Il suo defunto padre era un agente
di polizia, proprio come lui. È rimasto vedovo di sua moglie,
Camille. Jay Halstead (stagioni 1-in corso), interpretato
daJesse
Lee Soffer, è un membro dell’Intelligence, e partner
del Detective Erin Lindsay, che in seguito diventerà la sua
fidanzata. È stato un Ranger dell’Us Army. È uno dei pochi che
occasionalmente si oppone a Voight, trovando i suoi metodi troppo
discutibili, ma nonostante tutto tra i due vige un forte rispetto
reciproco. Adam Ruzek (stagioni 1-in corso), interpretata da
Patrick John Flueger, è il partner del
Detective Alvin Olinsky. Voight chiese ad Alvin di assumere un
agente dall’accademia, e lui scelse Adam vedendo in lui un grande
potenziale.
Kevin Atwater (stagioni 1-in
corso), interpretato da LaRoyce
Hawkins, è l’ex partner dell’agente Kim Burgess,
promosso all’Intelligence. Nonostante sia cresciuto in un brutto
quartiere, è un ragazzo onesto con un forte senso del
dovere. Kimberly “Kim” Burgess (stagioni 1-in corso),
interpretata da Marina
Squerciati, è l’ex partner dell’agente Kevin Atwater
ed è fidanzata con l’Agente Adam Ruzek. Prima di diventare un
agente di polizia, era un’assistente di volo. Sergente Trudy Platt
(stagioni 1-in corso), interpretata da Amy
Morton, Sean Roman (stagioni 2-3, guest 7), interpretato
da Brian
Geraghty, Hailey Upton (ricorrente stagione 4,
stagioni 5-in corso), interpretata da
Tracy Spiridakos, Detective dell’unità rapine-omicidi,
quando lavorerà insieme all’Intelligence in un caso di rapine in
banca si unirà temporaneamente alla squadra sostituendo Kim la
quale si era presa una pausa dal lavoro, per poi diventare un
membro ufficiale del team in seguito alla partenza di Erin. Vanessa
Rojas (stagione 7), interpretata da Lisseth
Chavez, agente sotto copertura, è afro-latina, si unisce
nell’Intelligence al posto del dimissionario Antonio Dawson. Quando
era giovane ha vissuto in diverse case-famiglia, inoltre, prima di
diventare un poliziotto, si metteva nei guai con la legge. È
intelligente, ma anche impulsiva.
Zack Snyder è stato ospite dell’ultima puntata dello
show “League of Mayhem” di
The Nerd Queens su YouTube, e ha mandato i fan letteralmente in
visibilio condividendo un primissimo sguardo a due personaggi che
appariranno nell’attesissima
Snyder Cut di Justice
League e che fin dal principio avrebbero dovuto
far parte del progetto: Darkseid e Martian Manhunter.
Entrambe le immagini dei due
personaggi – che potete ammirare di seguito grazie all’account
Twitter @theSNYDERVERSE
– sono state mostrate da Snyder attraverso il suo smartphone.
Avevamo già visto il sovrano di Apokolips nei panni di Uxas nel
primo trailer della
Snyder Cut, ma a quanto pare il look finale del
personaggio sarà proprio quello mostrato dal regista, un’immagine
che a quanto pare accompagnerà alcune t-shirt promozionali già
acquistabili sul sito Ink to the People.
Per quanto riguarda Martin
Manhunter, invece, tempo fa era stato lo stesso Snyder –
attraverso una serie di storyboard – a confermare che si
tratterà dell’alter ego del Generale Calvin
Swannick interpretato da Harry
Lennix ne L’Uomo
d’Acciaio e in Batman
v Superman: Dawn of Justice. Nel corso dell’ospitata
Snyder ha anche anticipato che un nuovo trailer della
Snyder Cut potrebbe arrivare online nei prossimi
giorni.
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
La Warner Bros ha individuato in
Mads Mikkelsen l’attore che potrebbe
sostituire Johnny Depp nel ruolo di Gellert
Grindelwald nel franchise di Animali
Fantastici. Apprendiamo la notizia da
Variety che riferisce che l’attore è attualmente in fase di
trattative con lo studio.
Dopo aver interpretato Grindelwald
nei primi due film Animali Fantastici, Depp ha
annunciato venerdì che la Warner Bros. gli aveva chiesto di
“dimettersi” dal ruolo dopo che l’attore aveva perso il processo
per diffamazione nel Regno Unito relativo alle accuse di abuso
sull’ex moglie Amber Heard (qui
i dettagli).
Animali Fantastici
3 è attualmente in produzione nel Regno Unito. Secondo una
fonte vicina al progetto, Depp aveva girato solo una scena nei
panni di Grindelwald prima di lasciare il film, quindi Mikkelsen
non avrebbe bisogno di replicare molte riprese, senza appesantire o
ritardare troppo la produzione.
Mads Mikkelsen nuovo Grindelwald
Il ruolo di Grindelwald è
decisamente in linea che la carriera di Mikkelsen che si è fatto una certa fama a
interpretare cattivi scaltri ed intelligenti. Come concepito
dall’autrice J.K. Rowling, Grindelwald è un
brillante e spietato mago oscuro che nella sua giovinezza ha
intessuto una complicata relazione romantica con il famoso mago
Albus Silente (interpretato da Jude Law nel
franchise).
Animali Fantastici 3 risponderà ai
misteri insoluti del precedente episodio?
I crimini di Grindelwald si è concluso
con diversi cliffhanger, inclusa la rivelazione
che Credence Barebone (Ezra
Miller) è in realtà Aurelius Dumbledore, il fratello
perduto da tempo di Albus. Proprio per questo, i fan non vedono
l’ora di scoprire in che modo la trama del terzo film risponderà ai
misteri insoluti del precedente episodio.
Eddie Redmayne ha confermato che le riprese di
Animali Fantastici 3 sono ufficialmente
cominciate. Nel terzo film della saga prequel di Harry Potter,
l’attore premio Oscar tornerà a recitare al fianco di
Katherine Waterson,
Jude Law ed
Ezra Miller. Anche David Yates tornerà dietro la macchina da
presa, così come J.K. Rowling, che ha contribuito ancora una volta
alla sceneggiatura del film.
Per il regista Quentin
Tarantino non ci sono dubbi: The Social
Network è il miglior film del decennio
appena conclusosi. Il titolo diretto nel 2010 dall’acclamato
David Fincher (Fight Club,Zodiac) si è infatti affermato come una lucida riflessione
sul potere e sulle conseguenze che questo porta inevitabilmente con
sé nelle vite di chi ne è dotato. La vicenda è incentrata sulla
fondazione di Facebook e sulla figura del suo
ideatore, Mark Zuckerberg, attraversando le
origini e gli sviluppi di quello che ad oggi è il social network
che ha cambiato il mondo della comunicazione.
Il film è stato scritto dal celebre
Aaron Sorkin, che proprio grazie a questo suo
lavoro ha poi vinto il premio Oscar per la miglior sceneggiatura
non originale. Questa è infatti basata sul romanzo Miliardari
per caso – L’invenzione di Facebook: una storia di soldi, sesso,
genio e tradimento, scritto e pubblicato nel 2009 da
Ben Mezrich. All’interno di questo si
approfondiscono i retroscena di tale portentosa invenzione, come
anche i casi giudiziari che ne sono seguiti. Fincher costruisce su
tale vicenda un film emblematico, che non solo tratta le tematiche
della comunicazione e i suoi limiti ma anche dell’incolmabilità di
certi desideri, destinati a rimanere irraggiungibili.
Acclamato dalla critica, The
Social Network si è da subito affermato come uno dei titoli di
punta dell’anno, divenendo uno dei massimi protagonisti durante la
stagione dei premi. Questo ha infatti conquistato ben 4 Golden
Globe, tra cui quello per il miglior film drammatico, e ben 8
nomination agli Oscar. Qui ha poi vinto i premi per la colonna
sonora, il montaggio e la già citata sceneggiatura non originale.
Il successo si è poi manifestato anche al box office, dove a fronte
di un budget di 40 milioni il film arrivò ad incassarne globalmente
circa 224. A dieci anni di distanza tale film rimane ancora
un’opera fondamentale per la comprensione del nostro presente e
della sua continua evoluzione.
The Social Network: la trama del
film
La vicenda del film si apre nel
2003, nell’Università di Harvard, dove il giovane e brillante Mark
Zuckerberg si ritrova ad essere lasciato dalla ragazza Erica
Albright, per la quale nutre una certa ossessione. Ferito dalla
vicenda, lo studente inizia a formare dentro di sé il desiderio di
dar vita ad un sito dove poter votare la bellezza delle studentesse
del college. Durante la notte, dunque, inizia da subito a lavorare
su tale progetto, in compagnia del suo migliore amico Eduardo
Saverin. Questi gli fornisce gli algoritmi necessari alla
formazione del sito da lui immaginato. Nel giro di poche ore, e con
migliaia di foto e nomi caricati in esso, nasce “FaceMash.com”.
Tale bravata non passa però inosservata, e ben presto Mark si
ritrova ad essere punito dall’università per aver violato la
privacy delle studentesse.
Il sito viene però notato anche dai
gemelli Winklewoss, aitanti campioni di cannottaggio e ambiziosi
imprenditori. Questi contattano Zuckerberg con l’intenzione di fare
affari insieme, e dar vita a qualcosa di più grande sulla base di
quanto da lui già realizzato. Mark inizia così a lavorare con loro,
sviluppando l’ambizioso progetto da lui poi battezzato “The
Facebook”, un social network online esclusivo per tutti gli
studenti di Harvard, dove è possibile condividere le proprie
informazioni con gli altri in modo sicuro. Anche in questo caso
l’invenzione di Mark raggiunge una popolarità inaspettata, e non
tardano ad arrivare richieste di espansione del sito. Nel giro di
breve, Zuckerberg si ritrova a capo di qualcosa di più grande del
previsto. In tutto ciò ovviamente, non mancheranno scontri con
quanti lo avevano sostenuto e seguito nel suo progetto.
The Social Network: gli attori del
film
Per dar vita al film, Fincher si è
avvalso della partecipazione di una serie di giovani ma promettenti
attori di Hollywood, i quali proprio grazie a questo film conobbero
un grande popolarità. Ad interpretare Mark Zuckerberg vi è
Jesse
Eisenberg, candidato all’Oscar per la sua
interpretazione. L’attore, affetto da disturbo ossessivo
compulsivo, ha raccontato di aver fatto molta fatica ad entrare
nella mentalità del suo personaggio, trovandosi a dover parlare e
agire in modi che lui ha sempre rifiutato. Per prepararsi al ruolo,
Eisenberg non ha mai incontrato il vero Zuckerberg, ma si è
limitato a leggere alcuni suoi saggi universitari, cercando di
dedurne la psicologia. L’attore ha inoltre aperto un account
segreto su Facebook, studiandone il funzionamento e acquisendo così
ulteriori informazioni a riguardo.
Accanto a lui nel film si ritrova
poi Andrew
Garfield nei panni di Eduardo Saverin, co-fondatore di
Facebook. L’attore doveva inizialmente sostenere un provino per il
ruolo del protagonista. Il regista decise infine di affidargli il
ruolo da lui poi ricoperto, ritenendolo emotivamente più adeguato a
questo. Durante le riprese l’attore sviluppò un’ottima amicizia con
Eisenberg, e raccontò di aver avuto molta difficoltà a mettere in
scena la rivalità tra di loro. Armie Hammer
ricopre invece il ruolo dei gemelli Winklewoss. L’attore ha però
fisicamente prestato il suo corpo soltanto ad uno di questi.
L’altro è infatti interpretato da una controfigura a cui poi è
stata digitalmente sovrapposta la faccia di Hammer. Justin
Timberlake è invece l’imprenditore Sean Parker. Per
interpretarlo, l’attore perse diversi chili, risultando così più
giovane di quello che realmente è. Nel film è inoltre presente
l’attrice Rooney
Mara nel ruolo di Erica Albright, la ragazza bramata
da Zuckerberg.
The Social Network: la colonna
sonora, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Premiata con l’Oscar, la colonna
sonora del film è composta dai musicisti Trent
Reznor e Atticus Ross. Questa è stata poi
pubblicata sotto forma di album il 15 ottobre del 2010, in
concomitanza con l’arrivo del film in sala. Questa riprende le
sonorità tipiche dei due musicisti, appartenenti al genere della
musica d’ambiente e del rock alternativo. Brani come Pieces
Form the Whole, Eventually We Find Our Way, On We March. The Gentle
Hum of Anxiety e Soft Trees Break the Fall sono
diventati particolarmente celebri. L’album si è inoltre
classificato al primo posto nella Top Soundtracks dell’anno. È
invece rientrato in posizione numero 20 nella prestigiosa
Billboardo 200, indicante gli album più venduti della
settimana.
Per gli appassionati è possibile
fruire di The Social Network grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Il titolo è infatti disponibile nel catalogo di
Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes,
Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto
un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 10
novembre alle ore 21:10 sul canale
Rai Movie.
Arriva su
MioCinema dal 14 novembre I am
Greta, distribuito da Koch
Media. In seguito all’ultimo DPCM che ha decretato la
chiusura delle sale cinematografiche, la distribuzione ha deciso di
rendere disponibile il film on demand, scegliendo, tra le
altre, la piattaforma MioCinema che rappresenta una parte
dell’esercizio a cui questo film era destinato.
Presentato con grande successo di
critica alla 77^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di
Venezia e al Toronto International Film Festival, il documentario è
diretto dal regista svedese Nathan Grossman che,
dopo esserle stato accanto in ogni sua attività per più di un anno,
racconta la storia e le emozioni dell’adolescente attivista per il
clima Greta Thunberg.
Nell’agosto del 2018, Greta, una
studentessa svedese di quindici anni, davanti al Parlamento svedese
comincia uno sciopero per manifestare contro il cambiamento
climatico, che nel giro di qualche mese si trasforma in un
movimento globale, rendendola un’attivista di fama mondiale. Il
documentario segue Greta dal suo primissimo giorno di protesta fino
all’incredibile viaggio in barca a vela verso New York per
presenziare al Summit sul clima dell’ONU.
L’European Film Academy ed EFA
Productions, con un evento virtuale in collaborazione con il
Festival del Cinema Europeo di Siviglia, hanno annunciato le
nomination per la 33ma edizione degli European Film
Awards.
Mike Downey, Presidente del Board
dell’EFA, ha dichiarato: “In un periodo così complesso per il
cinema e gli artisti di tutta Europa, per ampliare l’offerta della
piattaforma a più film europei, il Board dell’EFA ha deciso in via
del tutto eccezionale di aumentare le nomination per le categorie
Film e Documentario Europeo da cinque a sei.”
Gli oltre 3.800 membri dell’EFA
voteranno ora i vincitori, che saranno annunciati in una serie di
serate-evento virtuali, in live streaming dall’8 al 12
dicembre.
I NOMINATI SONO
FILM EUROPEO 2020:
UN ALTRO GIRO
DRUK
Danimarca, Paesi Bassi, Svezia
DIRETTO DA Thomas Vinterberg
SCRITTO DA Thomas Vinterberg & Tobias Lindholm
PRODOTTO DA Sisse Graum Jørgensen & Kasper Dissing
BERLIN ALEXANDERPLATZ
Germania, Paesi Bassi
DIRETTO DA Burhan Qurbani
SCRITTO DA Martin Behnke & Burhan Qurbani
PRODOTTO DA Leif Alexis, Jochen Laube, Fabian Maubach
CORPUS CHRISTI
BOŻE CIAŁO
Polonia, Francia
DIRETTO DA Jan Komasa
SCRITTO DA Mateusz Pacewicz
PRODOTTO DA Leszek Bodzak & Aneta Hickinbotham
MARTIN EDEN
Italia, Francia
DIRETTO DA Pietro Marcello
SCRITTO DA Pietro Marcello & Maurizio Braucci
PRODOTTO DA Pietro Marcello, Beppe Caschetto, Thomas Ordonneau,
Michael Weber & Viola Fügen
THE PAINTED BIRD
NABARVENÉ PTÁČE
Repubblica Ceca, Ucraina, Slovenia
SCRITTO & DIRETTO DA Václav Marhoul
PRODOTTO DA Václav Marhoul, Igor Savychenko, Zuzana Mistríková,
Eduard Kučera & Richard Kaucký
UNDINE
Germania, Francia
SCRITTO & DIRETTO DA Christian Petzold
PRODOTTO DA Florian Koerner von Gustorf, Michael Weber & Margaret
Menegoz
DOCUMENTARIO EUROPEO 2020:
ACASA, MY HOME
ACASĂ
Romania, Germania, Finlandia
DIRETTO DA Radu Ciorniciuc
SCRITTO DA Lina Vdovîi
PRODOTTO DA Monica Lazurean-Gorgan
COLLECTIVE
COLECTIV
Romania, Lussemburgo
DIRETTO DA Alexander Nanau
SCRITTO DA Antoaneta Opris & Alexander Nanau
PRODOTTO DA Alexander Nanau, Bianca Oana, Bernard Michaux & Hanka
Kastelocova
GUNDA
Norvegia, USA
SCRITTO & DIRETTO DA Victor Kossakovsky
PRODOTTO DA Anita Rehoff Larsen & Joslyn Barnes
LITTLE GIRL
PETITE FILLE
Francia
SCRITTO & DIRETTO DA Sébastien Lifshitz
PRODOTTO DA Muriel Meynard
SAUDI RUNAWAY
Svizzera
SCRITTO & DIRETTO DA Susanne Regina Meures
PRODOTTO DA Christian Frei
THE CAVE
Siria, Danimarca
DIRETTO DA Feras Fayyad
SCRITTO DA Alisar Hasan & Feras Fayyad
PRODOTTO DA Kirstine Barfod & Sigrid Dyekjær
CORTOMETRAGGIO EUROPEO 2020:
ALL CATS ARE GREY IN THE DARK
NACHTS SIND ALLE KATZEN GRAU
Svizzera
SCRITTO & DIRETTO DA Lasse Linder
PRODOTTO DA Edith Flückiger
GENIUS LOCI
Francia
DIRETTO DA Adrien Mérigeau
SCRITTO DA Adrien Mérigeau & Nicolas Pleskof
PRODOTTO DA Amaury Ovise & Jean-Christophe Reymond
PAST PERFECT
Portogallo
DIRETTO & PRODOTTO DA Jorge Jácome
SCRITTO DA Jorge Jácome & Pedro Penim
SUN DOG
Belgio/Russia
SCRITTO, DIRETTO & PRODOTTO DA Dorian Jespers
UNCLE THOMAS, ACCOUNTING FOR THE
DAYS
TIO TOMÁS, A CONTABILIDADE DOS DIAS
Portogallo/Canada/Francia
SCRITTO & DIRETTO DA Regina Pessoa
PRODOTTO DA Abi Feijó, Julie Roy & Reginald de Guillebon
REGISTA EUROPEO 2020:
Agnieszka Holland per CHARLATAN
Jan Komasa per CORPUS CHRISTI
Pietro Marcello per MARTIN EDEN
François Ozon per ESTATE ‘85
Maria Sødahl per HOPE
Thomas Vinterberg per UN ALTRO GIRO
ATTRICE EUROPEA 2020:
Paula Beer in UNDINE
Natasha Berezhnaya in DAU. NATASHA
Andrea Bræin Hovig in HOPE
Ane Dahl Torp in CHARTER
Nina Hoss in MY LITTLE SISTER
Marta Nieto in MOTHER
ATTORE EUROPEO 2020:
Bartosz Bielenia in CORPUS CHRISTI
Goran Bogdan in FATHER
Elio Germano in VOLEVO NASCONDERMI
Luca Marinelli in MARTIN EDEN
Mads Mikkelsen in UN ALTRO GIRO
Viggo Mortensen in FALLING
SCENEGGIATORE EUROPEO 2020:
Martin Behnke & Burhan Qurbani per BERLIN ALEXANDERPLATZ
Costa-Gavras per ADULTS IN THE ROOM
Damiano & Fabio D’Innocenzo per FAVOLACCE
Pietro Marcello & Maurizio Braucci per MARTIN EDEN
Mateusz Pacewicz per CORPUS CHRISTI
Thomas Vinterberg & Tobias Lindholm per UN ALTRO GIRO
Al via le riprese di Bla Bla
Baby, la nuova commedia di Fausto
Brizzi interpretata da uno stuolo di poppanti. Eh sì,
questa volta i protagonisti sono proprio loro. Sono piccoli,
irresistibili, insospettabili ma anche terribili, esilaranti e
intuitivi, con una perfetta capacità di linguaggio e un
coefficiente intellettivo da Nobel. Accanto a loro un cast di
adulti comicamente infantili interpretati da
Alessandro Preziosi,
Matilde Gioli Massimo De Lorenzo, Maria
Di Biase, Chiara Noschese, Cristiano Caccamo, Nicolas Vaporidis,
Nina Torresi, Nico Di Rienzo, Fabrizio Nardi.
Prodotta da Luca Barbareschi, una
produzione Eliseo Multimedia con Rai Cinema, la travolgente
sceneggiatura scritta dal regista stesso insieme a Paola
Mammini (Perfetti Sconosciuti), Herbert Simone
Paragnani e il giovane talento del fumetto italiano
Mauro Uzzeo, intreccia spy story, romance e
commedia creando atmosfere esilaranti come solo i bambini sanno
innescare.
A metà tra Senti chi
parla e Baby Boss, Bla Bla
Baby è una novità assoluta, un nuovo genere in cui i
pargoli parlano davvero grazie alla magia degli effetti visivi.
Sette settimane di riprese a Roma per realizzare la prima commedia
fantastica del regista di Notte prima degli esami, Modalità aereo…,
dove immaginazione e tenerezza vanno di pari passo con una
divertente esplorazione dei rapporti tra genitori e figli.
In realtà le iniziative pensate per
il trentennale del più antico e famoso festival italiano dedicato
al mystery prenderanno effettivamente il via già dal prossimo 14
novembre, quando sul sito ufficiale del festival (www.noirfest.com)
si aprirà la votazione popolare per il Premio Giorgio Scerbanenco
dedicato al miglior romanzo italiano di genere edito nel 2020. I
lettori avranno una settimana di tempo per votare i semifinalisti e
la somma delle loro preferenze, unita a quella della giuria,
porterà a una rosa di cinque titoli che sarà resa nota il 23
novembre. Gli autori dei libri finalisti saranno quindi
protagonisti, a partire dal 30 novembre, di una serie di incontri
live trasmessi in streaming sui canali social del festival, fino
all’annuncio del titolo vincitore di quest’anno, il 4 dicembre.
Nel periodo successivo, in attesa di
una riapertura delle sale cinematografiche auspicata da tutto il
mondo della cultura, il Noir in Festival continuerà a vivere
digitalmente con la selezione della giuria popolare del Premio
Caligari, dedicato al miglior film italiano noir del 2020, e la
presentazione dei film finalisti, con alcune masterclass di
protagonisti del genere ed eventi collegati alla celebrazione del
trentennale.
Il 1 marzo torneremo finalmente dal
vivo con un’edizione rinnovata del festival che intende sviluppare
il programma sia in presenza che online grazie al sostegno della
Direzione Generale Cinema del MiBACT, di Istituto Luce – Cinecittà
e in stretta collaborazione con partner essenziali come
l’Università IULM di Milano e le Librerie Feltrinelli.
“La difficile crisi in cui versa
tutta l’Italia, le necessarie restrizioni che a Milano sono ancor
più tangibili”, dicono Giorgio Gosetti e Marina Fabbri, direttori
del Festival insieme al delegato IULM, Gianni Canova – “ci hanno
indotti a immaginare una formula davvero eccezionale per
quest’edizione. Ma vogliamo pensare che l’emergenza sia anche
occasione di una nuova progettualità e che l’appuntamento con un
compleanno storico possa coincidere con una vera rinascita del
Paese”.
Le riprese della
Snyder Cut di Justice
League sono attualmente in corso, e nelle ultime
settimane ci sono state alcune grandi sorprese relative al cast del
film, come il ritorno del Joker di
Jared Leto. In
Batman v Superman: Dawn of Justice, il cadavere del
generale Zod è stato trasformarto in Doomsday. La domanda sorge
dunque spontanea: c’è qualche possibilità che
Michael Shannon riprenda il suo ruolo nella versione
originale del cinecomic che arriverà il prossimo anno su HBO
Max?
“Oh, mi piacerebbe lavorare di
nuovo con Zack”, ha dichiarato Shannon in un’intervista a
ComicBook. “Mi è piaciuto molto fare quel film. È stata
un’esperienza speciale. In primo luogo, mi sono sentito molto
fortunato che mi abbia chiamato per farlo. Non ho sentito nulla a
proposito di un mio ritorno. Quindi, non lo so.Dico
sempre alle persone che ‘sono morto, che Zod è morto’. A meno che
tu non abbia un defibrillatore o qualcosa del genere, non vedo come
potrebbe accadere.”
L’attore ha poi aggiunto di ammirare
molto
Zack Snyder e di essere felice che il regista abbia
finalmente avuto la possibilità di far vedere al mondo la sua
versione di Justice
League. Non avrebbe molto senso per il
personaggio di Zod apparire nella
Snyder Cut, ma Snyder ha chiaramente grandi progetti per
il suo evento in quattro parti, quindi chissà quali altre sorprese
potrebbe avere in serbo per i suoi fan!
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Il MCU è uno dei franchise di maggior successo di
tutti i tempi. Con più di 20 film e diverse serie tv alle spalle,
l’universo condiviso non ha mai mostrato segni di rallentamento. Ha
migliaia di fan sparsi in tutto il mondo e tantissimi personaggi
fantastici, ugualmente divisi tra supereroi che cattivi. Tuttavia,
è importante sottolineare che l’Universo
Cinematografico Marvel non è sempre stato così gentile
con i suoi personaggi. Anche se gli archi narrativi di alcuni
personaggi sono giunti al termine, non sempre hanno ricevuto il
finale che avrebbero meritato, come portato alla luce da
Screen Rant, che ha stilato una classifica dei personaggi del
MCU divisa tra chi ha ricevuto una
conclusione appropriata e chi avrebbe meritato di meglio:
Un finale degno: Thanos
Thanos è uno dei migliori
cattivi dell’intero MCU… e anche quello il cui piano è
effettivamente riuscito, almeno in parte. Thanos ha ottenuto ciò
che si meritava quando gli eroi lo hanno ucciso, non una ma ben due
volte.
La prima volta, hanno sconfitto il
Thanos che ha causato lo schiocco, e la seconda volta, hanno
affrontato la sua versione più giovane del 2014. Non tutti i
cattivi sono stati puniti per le loro azioni come avrebbero
meritato, ma questo fortunatamente non è successo con Thanos.
Avrebbe meritato di più: Vedova Nera
Black Widow non è mai stato un personaggio facile
da gestire nel MCU, anche – e soprattutto – a
causa della sua vita. Ha vissuto diverse esperienze traumatiche che
l’hanno poi trasformata nell’eroina che è diventata. Ma non ha mai
raggiunto la felicità che meritava.
Era brava nel suo lavoro, ma
sembrava molto sola e la maggior parte delle sue relazioni si è
sempre rivelata un fallimento. Quel che è peggio, è morta anche
giovane quando ha sacrificato la sua vita su Vormir. Anche se
tornerà nel suo film in solitaria, Black
Widow, si tratterà di un prequel, quindi nella timeline
principale dell’universo condiviso il personaggio non è esiste
più.
Un finale degno: Iron Man
È vero che la morte di Iron
Man è stata tragica e ha lasciato molti fan sconvolti. Ma almeno
abbiamo visto l’arco narrativo del personaggio volgere a
compimento. Tony Stark ha iniziato la sa storia come un playboy
sbadato a cui importava molto poco del mondo.
Col passare del tempo, però, è
diventato sempre più eroico, salvando il mondo più e più volte.
Alla fine, ha sacrificato la possibilità di una vita felice con la
sua famiglia per la possibilità di sconfiggere Thanos una volta per
tutte, inventando il viaggio nel tempo. Tony potrebbe essere morto,
ma lo ha fatto con la consapevolezza che il suo viaggio era
completo e che il mondo adesso sarà un posto migliore.
Avrebbe meritato di più: Quicksilver
Quicksilver
ha sacrificato la sua vita per salvare Occhio di Falco in Avengers: Age of Ultron del 2015.
Sebbene sia stato un bel gesto da parte sua, è stato anche un
tantino prematuro. Potrebbe comunque aver ottenuto molto,
considerando il suo set unico di abilità: ci sono molti supereroi
forti nel MCU, ma nessuno così
veloce.
Tuttavia, i Marvel Studios sembravano non sapere cosa fare
con il personaggio, quindi hanno preferito ucciderlo e lasciare sua
sorella Wanda da sola. Anche Scarlet Witch stessa potrebbe
rientrare in questa categoria, considerando la tragica perdita
prima dei suoi genitori, poi del fratello e infine di
Visione.
Un finale degno: Captain America
Alcune persone consideravano il
fatto che Captain America fosse tornato indietro nel tempo come una
mossa egoista da parte sua. Ma dopo tutto quello che ha passato,
Steve Rogers meritava un lieto fine con l’amore della sua vita,
Peggy Carter.
Capitan America era un uomo “fuori
dal tempo” e lasciarsi il passato alle spalle per iniziare una
nuova vita in un mondo strano non è mai stato facile per lui. Ha
dovuto affrontare sia la perdita dei suoi vecchi amici che di
Peggy, per non parlare del fallimento della vittoria di Thanos.
Quindi, quando tutto è stato portato a compimento, Steve ha seguito
il consiglio di Tony e ha deciso di smettere finalmente di
combattere.
Avrebbe meritato di più: la famiglia di Thor
Lo stesso Thor non è mai
stato un personaggio facile, ma è il resto della sua stretta
famiglia che meritava davvero di meglio nel MCU. Odino è morto, ma almeno non
era solo. Tuttavia, c’è anche Loki che Thanos ha ucciso in Avengers:
Infinity War (2018), proprio quando sembrava che i due
fratelli potessero finalmente riconciliarsi per sempre.
E la cosa peggiore è quanto successo
a Frigga: la madre di Thor e la moglie di Odino è stata uccisa da
Malekith in Thor: The Dark World (2013). È una buona cosa che Thor
abbia trovato una seconda famiglia in The Avengers e
più tardi nei Guardiani della Galassia.
Un finale degno: Falcon
Sam Wilson, aka Falcon,
continuerà il suo viaggio nel MCU, quindi non è chiaro dove lo
porterà la sua strada. Ma ha fatto comunque del bene per se stesso.
Sam è un veterano di guerra, proprio come Steve, qualcosa che ha
avvicinato i due uomini e che li ha aiutati a consolidare la loro
amicizia.
Sam ha un forte senso della
giustizia e vuole sempre aiutare gli altri. Potrebbe non essere
superpotente come Steve o anche come Bucky, ma ha sempre delle
buone intenzioni e raccogliere l’eredità di Capitan America è
qualcosa che si merita assolutamente. Inoltre, tale scelta
corrisponde ai fumetti, in cui anche Sam ha assunto la nuova
identità di Captain America.
Avrebbe meritato di più: Liz Toomes (e sua madre)
Peter Parker ora esce
felicemente con MJ, ma Liz Toomes è stata la sua prima cotta. E
sembrava che anche lei fosse attratta da lui – altrimenti non
avrebbe accettato di andare al ballo con Peter. Liz era dolce,
intelligente e ambiziosa, come ha dimostrato preoccupandosi del
risultato della sua squadra al concorso Decathlon.
Ma lei e sua madre
hanno deciso di andarsene quando suo padre è stato imprigionato,
poiché era il cattivo conosciuto come l’Avvoltoio. Liz non è più
apparsa nel MCU e non meritava di perdere sia
suo padre che i suoi amici da quando ha dovuto trasferirsi e
lasciare la scuola.
Un finale degno: Occhio di Falco
Occhio di Falco è sempre
stato un supereroe secondario nel MCU, nonostante fosse uno dei
membri fondatori degli Avengers in questo universo. Non ha nemmeno
mai avuto il suo film da solista come tutti gli altri, incluso il
film in uscita su Vedova Nera.
Ma per quanto riguarda la sua vita,
le cose non sono mai andate così male. Occhio di Falco ha perso
tutta la sua famiglia a causa dello schiocco, che lo ha portato ad
intraprendere un sentiero oscuro. In seguito, Hulk ha
fortunatamente invertito lo schiocco e Occhio di Falco si è riunito
con sua moglie e i suoi figli e finalmente ha potuto godersi la
vita familiare che pensava non avrebbe più avuto.
Avrebbe meritato di più: Jessica Jones
Infine, c’è anche il caso
di Jessica Jones. Non è mai apparsa nei film ma la sua storia è
ancora legata all’universo condiviso. Jessica ha dovuto affrontare
molte sfide – dalla morte della sua famiglia agli abusi per mano di
Kilgrave – e non sempre le ha gestite nel modo migliore.
Jessica ha la tendenza a respingere
le persone e anche la sua relazione con il collega supereroe Luke
Cage è andata in pezzi. Nonostante sia sposati nei fumetti e
abbiano anche un figlio, nella serie Jessica è rimasta sola alla
fine, dopo che anche la sua migliore amica Trish è stata
rinchiusa.
Tenet,
l’imperdibile evento cinematografico è pronto a sbarcare in Italia
in digitale a partire dal 15 dicembre, giusto in
tempo per le vacanze natalizie, e in DVD, Blu-Ray, 4K UHD e
STEELBOOK 4K UHD dal 13 gennaio. Scritto, diretto e
prodotto dall’acclamato regista Christopher Nolan (“Inception”,
“Dunkirk”), Tenet
è uscito a livello globale nell’agosto 2020 incassando ad oggi 350
milioni di dollari, malgrado manchino ancora le tanto attese
aperture cinematografiche nei principali mercati di New York e Los
Angeles.
Tenet
è disponibile già da oggi per il pre-order
digitale su tutte le principali piattaforme e a breve su Amazon per
il pre-order in DVD, Blu-ray, 4K UHD e STEELBOOK 4K UHD.
Tenet
presenta un cast internazionale capitanato da John David Washington
(“BlacKkKlansman,” la serie TV “Ballers”) nel ruolo del
Protagonista. Il film è interpretato anche da Robert Pattinson (i
film di “Twilight”, “The Lighthouse”, “The
Batman”), Elizabeth Debicki (“Guardiani della Galassia Vol.
2”, “Il grande Gatsby”), Dimple Kapadia (“Angrezi
Medium”), Martin Donovan (“Ant-Man”, “Fahrenheit 451”), Fiona
Dourif (“Il culto di Chucky”), Yuri Kolokolnikov (“Come ti ammazzo
il bodyguard”), Himesh Patel (“Yesterday”), Clémence Poésy (“Harry
Potter e i Doni della Morte”), Aaron Taylor-Johnson (“Avengers: Age of Ultron”), con
Michael Caine (“Inception”, “Le regole della casa del sidro”, “Il
cavaliere oscuro”) e Kenneth Branagh (“Dunkirk”, “Assassinio sull’Orient
Express”).
Il film è prodotto da Emma Thomas e
Nolan. Thomas Hayslip è il produttore esecutivo.
Il team creativo di Nolan che ha
lavorato dietro le quinte comprende il direttore della fotografia
Hoyte van Hoytema, lo scenografo Nathan Crowley, la montatrice
Jennifer Lame, il costumista Jeffrey Kurland, il supervisore degli
effetti visivi Andrew Jackson e il supervisore degli effetti
speciali Scott Fisher. La colonna sonora è opera del compositore da
Ludwig Göransson.
Tenet, la
trama
Armato solo di una parola –
Tenet
– e in lotta per la sopravvivenza di tutto il mondo, il
Protagonista (John David Washington) è coinvolto in una missione
attraverso il crepuscolare mondo dello spionaggio internazionale,
che si svolgerà al di là del tempo reale. Non un viaggio nel tempo.
Ma Inversione.
IN DIGITALE“Tenet” sarà disponibile dal 15 dicembre per l’acquisto in
digitale su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV, e dal 29 dicembre anche per il noleggio
su Infinity e Sky Primafila.
Secondo Asher
Angel, interprete di William “Billy” Batson in Shazam!,
il Superman di Henry Cavill potrebbe sconfiggere il Black
Adam di Dwayne Johnson. Angel ha fatto il suo
debutto nel DCEU nel 2019 nel cinecomic di David F. Sandberg nei
panni del giovane Billy Batson, bambino adottivo ribelle alla
ricerca della sua madre biologica.
Lungo il suo percorso, Billy
incontra un antico mago (Djimon
Hounsou) che gli dona la capacità di trasformarsi in
un supereroe adulto (Zachary
Levi) ogni volta che pronuncia la parola “Shazam!”. Non sorprende che Billy all’inizio usi i
suoi poteri esclusivamente per divertirsi, ma durante il film
maturerà fino a diventare un eroe degno del suo titolo. Angel
dovrebbe tornare per l’annunciato sequel, Shazam: Fury of the
Gods, in uscita nel 2023.
Nel frattempo, il Black Adam di
Dwayne Johnson sta ancora aspettando di fare il suo
debutto nel DCEU. Black
Adam sarebbe dovuto arrivare nelle sale a dicembre 2021,
ma a causa della pandemia di Covid-19 il film – in seguito
all’ennesimo stravolgimento del calendario delle uscite della
Warner Bros. – è rimasto senza una data di uscita ufficiale.
Tuttavia, le riprese del film dovrebbero partire nella primavera
del 2021, con i fan che sono ansiosi di saperne di più. Johnson e
il regista Jaume Collet-Serra hanno finora tenuto
nascosti i dettagli della trama, ma “The Rock” ha già anticipato un
potenziale scontro tra Black Adam e Superman in futuro.
La questione Superman vs Black Adam
ha fatto il giro del web e ora anche Angel è stato chiamato ad
esprimere il suo pensiero. In una nuova intervista durante il
Geek
House Show, ad Angel è stato chiesto chi avrebbe scelto come
vincitore in un’ipotetica battaglia tra Black Adam e Superman. Dopo
aver lottato per cercare di trovare una risposta adeguata, Angel si
è schierato dalla parte dell’iconico Superman.
“È difficile. Non lo so… anche
se forse scegliere il bravo ragazzo. Voglio scegliere Superman, ma
non lo so! Black Adam è davvero molto potente. Sono due personaggi
molto forti,, anche se penso che dirò Superman. Dirò Henry Cavill.
Senza offesa, Dwayne Johnson… anche tu non scherzi! Immagino che
prima o poi mi dimostrerà se ho avuto torto o ragione, ma per
adesso sceglierò Superman.”
Superman vs Black Adam: vedremo mai
lo scontro al cinema?
Come sottolineato da Angel, sia
Superman che Black Adam sono personaggi incredibilmente potenti,
quindi è difficile scegliere un vincitore definitivo. I fan
adorerebbero sicuramente vedere i due scontrarsi sul grande
schermo, anche se resta da vedere se il testa a testa verrà mai
effettivamente realizzato. Come detto in precedenza, Johnson ha
anticipato uno scontro tra i due eroi al DC FanDome, ma il futuro
di Cavill nel DCUE è ancora avvolto nel mistero, quindi è difficile
dire cosa ci riserverà il futuro. Molto probabilmente, Black Adam
incontrerà per primo il personaggio interpretato da Angel, poiché
si tratta dell’arcinemico di Shazam nei fumetti.
Secondo quanto riferito, il prossimo
film del regista, sceneggiatore e produttore americano
Jordan Peele arriverà nelle sale a luglio del
2022. Peele è esploso sulla scena grazie all’acclamato horror
Scappa
– Get Out del 2017. Accolto positivamente sia dalla
critica che dal pubblico, il film ha vinto l’Oscar nel 2018 per la
migliore sceneggiatura originale. Due anni dopo è arrivato nelle
sale Noi,
che ancora una volta mescolava le atmosfere del thriller con quelle
dell’horror: entrambi i film hanno incassato oltre 250 milioni di
dollari al botteghino.
Peele – che iniziato la sua carriera
in qualità di comico – ha riscontrato un enorme successo dopo
essere passato dal mondo della commedia a quello dell’horror. Dopo
aver lavorato al programma televisivo MadTV e poi alla
serie Key & Peele, Peele si è dedicato principalmente al
genere horror, occupandosi anche della produzione del revival della
classica serie antologica The Twilight Zone e della serie
Lovecraft Country. Inoltre, ha anche lavorato come
produttore e sceneggiatore dell’attesissimo “sequel spirituale” di
Candyman, in arrivo il prossimo anno.
Sebbene i dettagli su questo nuovo
progetto siano tenuti ancora sotto chiave, secondo
Deadline il film uscirà nel 2022. La fonte spiega che sarà
ancora una volta un horror mescolato al thriller, e che ancora una
volta non mancherà l’esplicita critica sociale che aveva già
caratterizzato i due precedenti lavori di Peele. La Universal
Pictures ha confermato che la data di uscita sarà il 22 luglio, una
settimana dopo la data di uscita di
Animali Fantastici 3.
Anche se il film uscirà una
settimana dopo un atteso blockbuster, Peele e la Universal
probabilmente non sono preoccupati. Animali Fantastici 2 non è andato così bene al
botteghino e il suo sequel era rimasto nel limbo fino a poco tempo
fa. Inoltre, i film horror sperimentano più longevità al botteghino
e spesso hanno meno soldi da dover incassare per generare un
adeguato profitto. I film di Peele sono ormai diventati degli
eventi molto attesi, soprattutto per la trama e per gli intriganti
ed intricati sottotesti che nascondono. Sia Scappa
– Get Out che Noi sono
stati amati per la loro capacità di mescolare l’horror con la
critica sociale, affrontando temi ancora oggi ritenuti scottanti
come il razzismo e la lotta di classe.
Grazie ad una nuova ricerca è emerso
che Stanley Kubrick avrebbe voluto realizzare un
adattamento de Il dottor Živago insieme a
Kirk Douglas. Grazie a classici immortali come
Orizzonti di gloria, Il dottor Stranamore,
2001: Odissea nello spazio e
Arancia meccanica, Kubrick è universalmente riconosciuto
come uno dei più grandi registi della storia del cinema.
Sebbene la filmografia di Kubrick
includa più opere considerate dei veri e propri capolavori, il
regista non è stato tra i più prolifici della sua generazione,
avendo realizzato soltanto 13 lungometraggi in 46 anni di carriera.
Naturalmente, Kubrick aveva intenzione di girare molti più film di
quelli che alla fine ha realizzato, incluso un film sulla vita di
Napoleone per cui portò anche a termine numerose ricerche. Ad un
certo punto, Kubrick aveva anche pianificato di dirigere un
adattamento del libro “Supertoys Last All Summer Long”, un progetto
che è poi arrivato nelle mani Steven Spielberg e che alla fine è diventato
A.I. – Intelligenza artificiale, uscito nel 2001.
Come rivelato dallo storico del
cinema James Fenwick, l’elenco dei film non realizzati di Kubrick
includeva anche quello che sarebbe stato un adattamento di uno dei
più grandi romanzi del XX secolo, ossia Il dottor
Živago di Boris Pasternak.
The Guardian riferisce della scoperta da parte di Fenwick di
una lettera di Kubrick a Pasternak, in cui il regista informava
l’autore della sua intenzione di acquistare i diritti del suo
libro, pubblicato nel 1957 dopo essere stato contrabbandato fuori
dall’Unione Sovietica. Fenwick ha anche portato alla luce
un’altra sorprendente rivelazione: il leggendario Kirk Douglas voleva i diritti per realizzare
lo stesso Zivago con l’intenzione di girare il film in Unione
Sovietica (una mossa che all’epoca sarebbe stata senza
precedenti).
Il dottor Živago: dall’idea di
Stanley Kubrick al capolavoro di David Lean
Evidentemente, Kubrick voleva che il
suo Dottor Živago fosse un film di prestigio che potesse spingere
ancora di più la sua carriera. Fenwick cita i taccuini del regista,
nei quali si legge: “Il momento preciso di assoluto successo
per un regista è quando gli viene concesso di girare un grande
classico della letteratura di oltre 600 pagine, che non comprende
molto bene e che è comunque impossibile da adattare a causa della
complessità della trama o l’inafferrabilità della sua forma o
contenuto.”
Come saprà certamente ogni cinefilo
che si rispetti, alla fine Kubrick e Douglas non sono riusciti ad
assicurarsi i diritti del Dottor Živago, che alla fine è stato
adattato da David Lean nell’omonimo film con
Omar Sharif e Julie Christie. Il
film di Lean, uscito nel 1965, è stato nominato per 10 Oscar,
vincendone cinque, incluso uno per la memorabile colonna sonora di
Maurice Jarre.
Brandon Routh ha spiegato perché un sequel di
Superman Returns non è mai stato realizzato. Uscito
nei cinema nel 2006, il film ha incassato 391 milioni di dollari a
livello globale, a fronte di un budget di 270 milioni di dollari.
Anche se il film è stato accolto in maniera positiva dalla maggior
parte dei fan e della critica (grazie anche all’interpretazione di
Routh, ritenuto da molti uno dei migliori Superman mai apparso al
cinema), il film non ha mai ricevuto un sequel. Di conseguenza, il
personaggio è stato riavviato ancora una volta nel 2013 con
L’Uomo d’Acciaio di Zack Snyder, in cui Henry Cavill ha assunto il ruolo
dell’iconico personaggio. Quel film ha incassato ben 668 milioni di
dollari in tutto il mondo.
Superman Returns seguiva il ritorno dell’eroe sulla
Terra dopo aver esaminato a fondo il suo pianeta natale, Krypton.
L’Uomo d’Acciaio si stava rendendo conto di
quanto le cose siano cambiate in modo significativo, ed era pronto
a dimostrare ancora una volta la sua importanza per il mondo mentre
Lex Luther escogitava un altro piano che lo mettesse in notevole
pericolo. Oltre a Brandon Routh, il film vantava nel cast anche
Kate Bosworth, James Marsden, Kevin Spacey, Parker Posey,
Frank Langella, Sam Huntington e Kal
Penn. Anche se molti fan sono rimasti delusi dal fatto che
un sequel del film campione d’incassi non sia mai stato realizzato,
Routh ha recentemente spiegato perché un seguito non ha mai visto
la luce.
In un’intervista con Speedy Comics
Con (via
ComicBook), Brandon Routh ha discusso del motivo per
cui un sequel di
Superman Returns non ha mai ricevuto il via
libera. Alla domanda sul motivo per cui il sequel non è mai andato
in porto, Routh ha risposto: “L’intenzione era di fare un
sequel. È sempre stata quella di farlo, visto che si trattava di un
grande tent-pole. Vogliono fare di più ogni volta che sentono di
aver recuperato i soldi che hanno investito nel film. Alla fine,
però, la Warner Bros. ha deciso che un sequel era una scommessa
troppo alta. I creativi, gli sceneggiatori e il regista erano
impegnati in altri progetti. Alcune persone dello studio che erano
accitate all’idea di un sequel, alla fine si sono ritrovate a
lavorare su altri progetti per altri studi. Quindi la passione e
l’interesse per Superman sono diminuite e credo che il primo film
non abbiamo avuto abbastanza successo in termini economici da
spingerli ad approvare un sequel.”
Dopo Superman Returns, Brandon
Routh tornerà in The Flash?
Quando un sequel del film del 2006 è
stato bloccato e alla fine non è mai stato realizzato, i fan non
hanno mai avuto la possibilità di scoprire cosa sarebbe successo al
Clark Kent di Brandon Routh dopo gli eventi del primo film.
Fortunatamente, Routh ha avuto l’opportunità di riprendere il ruolo
di Clark Kent/Superman nell’evento crossover dell’Arrowverse,
Crisis on Infinite Earths. Grazie al trionfante ritorno di
Routh, i fan hanno potuto vedere cosa stava combinando il
personaggio e come si è evoluta la sua storia negli anni successivi
all’uscita di Superman Returns. Più di recente, invece, l’attore ha
parlato della possibilità di apparire in The Flash, il cinecomic DC con
Ezra Miller che arriverà al cinema nel 2022.
Bull 5 è la
quinta stagione della serie tv
Bull creata da Phil McGraw e Paul Attanasio per il
network americano CBS. La
serie tv è liberamente ispirata alla vita del famoso
psicologo e presentatore televisivo statunitense Phil
McGraw, conosciuto anche come “Dr. Phil”, che è stato
attivo, prima del suo lavoro in televisione, come un cosiddetto
“consulente di processo
Bull 5: quando esce e dove vederla in streaming
Negli USA Bull 5 debutterà il 16
novembre 2020. La quinta stagione di Bull in
Italia dovrebbe arrivare nell’autunno del 2020 in prima
visione su Rai 2.
Bull 5: trama e cast
La serie segue i dipendenti della
Trial Analysis Corporation (TAC), una società di consulenza che
analizza i giurati di un processo. La società è guidata dallo
psicologo ed esperto in scienze forensi, Jason Bull, che insieme
alla sua squadra, usa le sue abilità per selezionare ed analizzare
i giurati migliori per i suoi clienti, aiutando gli avvocati
difensori ad elaborare strategie di difesa vincenti.
In Bull 5
protagonisti sono Dottor Jason Bull (stagione 1-in corso),
interpretato da Michael Weatherly, Benny Colón (stagione 1-in
corso), interpretato da Freddy Rodríguez, Marissa Morgan (stagione
1-in corso), interpretato da Geneva Carr, Chunk Palmer (stagione
1-in corso), interpretato da Christopher Jackson, Danny James
(stagione 1-in corso), interpretato da Jaime Lee Kirchner e Taylor
Rentzel (stagione 3-in corso), interpretata da MacKenzie Meehan
Gli episodi della quinta stagione di Bull
In Bull 5×01 che
si intitolerà “My Corona” Bull e il team TAC lottano per adattarsi
a un sistema giudiziario virtuale mentre affrontano la chiusura di
New York City a causa del coronavirus, nella quinta stagione di
BULL che debutterà lunedì 16 novembre sulla CBS.
https://youtu.be/Usfm4-6xp-M
In Bull 5×02 che
si intitolerà”The Great Divide” Il team TAC sperimenta un conflitto
di interessi in tribunale quando Benny rappresenta l’attore e Chunk
rappresenta l’imputato nella stessa causa civile, dove una madre fa
causa a un giovane artista che ritiene responsabile della morte di
sua figli.
Le guest star di Bull
5×02 sono Dana Wheeler-Nicholson (Evelyn Waters) Sasha
Frolova (Lily Knowles) Donovan Christie, Jr. (ADA Kiehl) Ben
Jaeger-Thomas (David Deacon) Niguel Quinn (Reggie Craven) Jennifer
Roszell (Denise Danford) Nina Kassa (Juror # 3 / Cheryl) Jim Walton
(Juror # 7) Giancarlo Carmona (Juor # 17) Drae Campbell (Juror # 30
/ Lisa)
Johnny Depp ha girato una solo scena per
Animali Fantastici 3 prima che la Warner Bros. gli
chiedesse ufficialmente di abbandonare il franchise, ma riceverà
comunque un compenso pari a 10 milioni di dollari. L’attore si è
unito al franchise prequel di Harry Potter poco prima che Animali Fantastici e Dove Trovarli uscisse nelle sale
nel 2016: alla fine di quel film, infatti, è stato rivelato che
Depp era stato scelto per interpretare il mago oscuro Gellert
Grindelwald. Al momento del casting, l’attore era già al centro di
una bufera mediatica a causa delle accuse di abusi domestici mosse
dall’ex moglie
Amber Heard all’inizio del 2016. Tuttavia, sia la Warner Bros.
che l’autrice/sceneggiatore J.K. Rowling hanno sempre supportato Depp.
Tale controversie hanno continuato a
minare l’immagine pubblica di Johnny Depp anche in seguito all’uscita del
secondo film della saga, ossia
Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald del
2018, nel quale il Grindelwald di Depp ha avuto un ruolo molto più
ampio. Il film non è stato un successo, né di critica né di
pubblico, e ha spinto la WB e la Rowling a prendersi un po’ di
tempo in più per lavorare su Animali Fantastici 3.
Come la maggior parte delle produzioni hollywoodiane, anche il
threequel è stato posticipato a causa della pandemia di
Coronavirus. Insieme a ciò, di recente è arrivata anche la notizia
che Depp ha ufficialmente abbandonato il franchise e che un nuovo
attore verrà scelto per il ruolo di Grindelwald.
Adesso, stando ad un nuovo report di
THR, Johnny Depp ha girato una sola scena di
Animali Fantastici 3 da quando la produzione è
iniziata lo scorso 20 settembre, ma riceverà comunque il suo intero
stipendio, che ammonterebbe a oltre 10 milioni di dollari. Il
contratto stipulato all’epoca tra l’attore e la major, infatti,
stabilisce che Depp deve essere pagato per intero anche se il film
non viene realizzato o se il suo ruolo dovesse essere affidato ad
un altro attori. Nell’ambiente, un contratto del genere viene
definito pay-or-play: garantisce un compenso all’attore di
un film anche se quest’ultimo, per cause a lui non imputabili, non
parteciperà alla pellicola.
La nuova data di uscita di Animali Fantastici 3
Dopo la sconvolgente notizia, i fan
hanno lanciato una petizione per affidare a Colin
Farrell la parte: l’attore irlandese aveva
interpretato Percival Graves nel primo film della serie, salvo poi
rivelarsi, alla fine, nessun’altro che Grindelwald stesso sotto
pozione polisucco. In attesa di scoprire chi sarà l’attore che
prenderà il posto di Depp nel franchise, apprendiamo da
Variety che la Warner Bros. ha annunciato che Animali
Fantastici 3 – inizialmente previsto per il 12 novembre
2021 – arriverà adesso nelle sale il 15 luglio 2022.
Dopo
le foto promozionali il network americano
ABC ha diffuso la trama di Big Sky
1×01, il primo episodio dell’annunciata nuova serie tv in
arrivo questo autunno.
In Big Sky 1×01
durante un viaggio in macchina per visitare il suo fidanzato in
Montana, Danielle Sullivan e sua sorella Grace vengono rapite da un
camionista in una parte remota dell’autostrada, innescando una
catena di eventi che porta i detective privati Cody Hoyt e Cassie
Dewell a collaborare con la moglie ed ex poliziotta di Cody, Jenny
Hoyt, per cercare le sorelle. Ma quando gli investigatori scoprono
che queste non sono le uniche ragazze scomparse nella zona, è
chiaro che si sono imbattute in qualcosa di molto più grande di
tutte nella premiere della nuova serie Big
Sky che debutterà martedì 17 novembre su ABC.
In Big Sky 1×01 protagonisti sono Ryan
Phillippe nei panni di Cody Hoyt, Katheryn Winnick nei panni di
Jenny Hoyt, Kylie Bunbury nei panni di Cassie Dewell, Brian
Geraghty nei panni di Ronald Pergman, Dedee Pfeiffer nei panni di
Denise Brisbane, Natalie Alyn Lind nei panni di Danielle Sullivan,
Jade Pettyjohn nei panni di Grace Sullivan, Jesse James Keitel nei
panni di Jerrie Kennedy e John Carroll Lynch nei panni di Rick
Legarski.
I guest star di Big Sky 1×01 sono Gage
Marsh nel ruolo di Justin Hoyt, Jeffrey Joseph nel ruolo di Joseph
Dewell, Brooke Smith nel ruolo di Merilee Legarski e Gabriel
Jacob-Cross nel ruolo di Kai Dewell. “Pilot” è stato scritto da
David E. Kelley e diretto da Paul McGuigan.
Big Sky 1×01
Big
Sky è la nuova serie tv creata da David E.
Kelley per il network americano ABC. David E. Kelley sarà
lo showrunner della prima stagione. Basato sulla serie di libri di
CJ Box, Big
Sky è prodotto da David E. Kelley, Ross
Fineman, Matthew Gross, Paul McGuigan, CJ Box e
Gwyneth Horder-Payton, ed è prodotto da 20th
Television. 20th Television fa parte dei Disney Television
Studios, insieme a ABC Signature e Touchstone Television.
La serie racconta degli
investigatori privati Cassie Dewell e Cody Hoyt uniscono le forze
con la sua ex moglie ed ex poliziotta, Jenny Hoyt, per cercare due
sorelle che sono state rapite da un camionista su una remota
autostrada nel Montana. Ma quando scoprono che queste non sono le
uniche ragazze scomparse nella zona, devono correre contro il tempo
per fermare l’assassino prima che un’altra donna venga rapita.
Big
Sky vede protagonisti Katheryn Winnick nei panni di Jenny Hoyt,
Kylie Bunbury nei panni di Cassie Dewell,
Brian Geraghty nei panni di Ronald Pergman,
Dedee Pfeiffer nei panni di Denise Brisbane,
Natalie Alyn Lind nei panni di Danielle Sullivan,
Jade Pettyjohn nei panni di Grace Sullivan,
Jesse James Keitel nei panni di Jerrie Kennedy,
Valerie Mahaffey come Helen Pergman con
John Carroll Lynch come Rick Legarski e
Ryan Phillippe come Cody Hoyt.
Il franchise di A Quiet Place è destinato ad espandersi.
Arriva infatti da
Deadline la notizia che un terzo film è ufficialmente in
lavorazione. Uscito nel 2018, il primo A Quiet Place è diventato un enorme successo di
critica e di pubblico, arrivando a conquistare circa 340 milioni di
dollari a livello globale. Apprezzato soprattutto per l’uso del
suono e per le interpretazioni del cast, A Quiet Place ha fatto conoscere ad un pubblico più
ampio il talento registico di
John Krasinski e ha permesso alla Paramount di dare
vita ad un vero e proprio franchise.
Lo studio, infatti, non ha perso
tempo e ha subito dato il via libera ad un sequel, arruolando
nuovamente Krasinski sia alla regia che alla sceneggiatura.
A Quiet Place 2 sarebbe dovuto arrivare nelle sale lo
scorso aprile, ma a causa della pandemia di Covid-19 è stato
ufficialmente posticipato di un anno. In attesa dell’uscita del
secondo capitolo, arriva adesso la notizia che l’universo
cinematografico creato da Krasinski si espanderà ulteriormente.
La Paramount ha infatti ingaggiato
Jeff Nichols, acclamato regista di
Take Shelter,
Midnight Special e Loving,
per scrivere e dirigere A Quiet Place 3, il terzo
capitolo del franchise che arriverà ufficialmente nelle sale nel
2022, anche se una data di uscita precisa non è ancora stata
annunciata. I dettagli sulla trama, ovviamente, non sono stati resi
noti, ma sappiamo che il film si baserà su “un’idea
originale” di John Krasinski.
Le vicende dell’originale A
Quiet Place seguivano il viaggio di una famiglia costretta
a vivere nel silenzio per non cadere vittima di misteriose creature
che vengono attirate dai suoni. Consapevoli che ogni minimo
sussurro, ogni minimo passo, significa la morte, Evelyn (Emily
Blunt) e Lee (John
Krasinski) sono determinate a trovare un modo per
proteggere i loro figli mentre tentano disperatamente di
contrattaccare.
The Good Doctor 4
è la quarta stagione dell’omonimo medical drama con protagonista Freddie Highmore nei panni di Shaun Murphy, un
giovane e brillante chirurgo.
In attesa della sua messa in onda
in Italia, scopriamo tutte le più importanti
anticipazioni relative alla
trama, al cast e al
numero di episodi.
Inoltre, nei prossimi capitoli,
troverai anche le ultime notizie relative alla data
d’uscitain Italia della quarta stagione,
oltre alle informazioni sulla disponibilità
in streaming. Continua, quindi, a leggere,
per saperne di più.
The Good Doctor 4 trama
Conosci già la serie TV The
Good Doctor e, dato che hai concluso la visione della
terza stagione, ti domandi se The Good Doctor 4 si
farà?
A tal proposito devi sapere che la
risposta è affermativa. A febbraio 2020, infatti, il network
televisivo ABC ha
rinnovato questo famoso medical drama e le
riprese della quarta stagione sono avvenute nel
corso dell’estate.
Negli Stati Uniti la quarta
stagione è già in onda e, dato che ha fatto il suo debutto
settimanalmente, a partire dal 2 novembre 2020, si hanno già le
prime informazioni sulla trama.
Le vicende ripartono a seguito
dell’intenso finale della terza stagione, che aveva visto gli
abitanti della città di San José in pericolo, a causa di un
terribile terremoto.
La catastrofe aveva coinvolto anche
i medici del San Jose St. Bonaventure Hospital ma, a pagarne
maggiormente le spese, era stato il Dott. Neil Melendez. L’uomo,
infatti, rimasto coinvolto in un crollo, era deceduto a causa delle
ferite riportate.
Il dottor Shaun Murphy, invece,
aveva avuto il suo lieto fine: messa da parte la relazione con la
dottoressa Carly Lever, aveva condiviso un appassionante bacio con
Lea.
La quarta stagione
si apre con un doppio episodio dedicato all’emergenza sanitaria
causata dalla pandemia da COVID-19. In seguito, la
storia si concentrerà sul quarto anno di specializzazione di Shaun
Murphy, che dovrà fare i conti con la morte del suo mentore, ma
dovrà anche coniugare il lavoro e la sua vita sentimentale.
Nel frattempo, Claire Browne e
Morgan Reznick, le due specializzande colleghe di Shaun, passeranno
sotto la guida della dottoressa Audrey Lim e del dottor Marcus
Andrews: i due chirurghi faranno le veci del defunto Dott.
Melendez.
Il personaggio di Alex Park,
invece, dovrà cercare un equilibrio familiare, nonostante la
distanza che lo separa dalla moglie e dal figlio.
The Good Doctor 4 cast
Per quanto riguarda il
cast, data la morte del Dottor Neil Melendez, esce
chiaramente di scena l’attore che lo interpretava, Nicholas
Gonzalez.
Minor spazio verrà anche dato al
personaggio di Carly Lever, interpretato dall’attrice Jasika
Nicole. La trama, infatti, si concentrerà maggiormente sulla storia
d’amore tra Shaun (Freddie Highmore) e Lea (Paige
Spara).
Gli altri membri del cast
confermati sono Antonia Thomas, che interpreta il personaggio di
Claire Browne, Hill Harper che veste i panni di Marcus Andrews e
Christina Chang, che nella serie TV ha il ruolo di Audrey Lim.
Inoltre, tornano anche i personaggi
di Morgan Reznick (Fiona Gubelmann), Aaron Glassman (Richard
Schiff) e Alex Park (Will Yun Lee).
The Good Doctor 4 trailer
Vorresti vedere il trailer
italiano di The Good Doctor 4, perché non vedi l’ora di
dare un primo sguardo a questa stagione?
In tal caso, dato che la stagione
non è ancora uscita in Italia, ti propongo per il momento il
trailer ufficiale in lingua inglese, di cui trovi maggiori
informazioni anche in un
altro articolo dedicato, in maniera più specifica, al filmato
della quarta stagione di questa serie televisiva.
https://www.youtube.com/watch?v=hfyYVWlr7QI
The Good Doctor 4 puntate
stagione
Al momento attuale, il network
televisivo ABC non ha ancora annunciato il numero
di episodi da cui è composta la quarta stagione della serie
televisiva.
Dato però che le precedenti
stagioni erano formate da 18 episodi (stagione 1-2) e da 20 episodi
(stagione 3), si presume che nella quarta stagione vi saranno 18 o
20 puntate.
Inoltre, se vuoi saperne di più
sulla trama delle singole puntate andate finora in
onda, ti consiglio di leggere alcuni altri
articoli di approfondimento e, in particolar modo, quelli
dedicati alle anticipazioni sull’episodio
4X01,
4X02,
4X03 e
4X04.
The Good Doctor 4 uscita
Non vedi l’ora di sapere
quando esce in Italia la stagione
4 e ti domandi, più nello specifico, quando va in
onda? In tal caso, devi sapere che, come anticipato,
negli Stati Uniti la quarta stagione è in onda su ABC dal 2
novembre 2020.
Per quanto riguarda l’Italia,
invece, al momento attuale non vi è ancora una data d’uscita
ufficiale su Rai 2. Considerando la messa in onda
delle precedenti stagioni, però, si presume che l’arrivo sia
previsto per febbraio o per marzo 2021.
The Good Doctor 4 streaming
Per quanto riguarda la
disponibilità in streaming della serie TV, devi
innanzitutto sapere che le prime due stagioni sono disponibili alla
visione su Amazon
Prime Video, la piattaforma di streaming di proprietà di
Amazon.
Relativamente alla quarta stagione,
invece, dopo la messa in onda in prima visione su Rai
2, dovrebbe essere possibile vedere gli episodi su
RaiPlay, la piattaforma di streaming gratuita di
proprietà della Rai.
A tal proposito, però, maggiori
informazioni al riguardo si sapranno prossimamente; pertanto ti
consiglio di continuare a seguirci, per saperne di più.
Nuovi dettagli sulla trama di
Black Widow
spiegano il passato di Natasha Romanoff (Scarlett
Johansson) con la sua famiglia di spie russe. Quando
Vedova Nera si è unita per la prima volta al MCU, è stata vista come una
solitaria, ma col tempo è diventata una delle migliori compagne di
squadra e leader dei Vendicatori. In Avengers: Endgame Steven Rogers ha
dichiarato che Natasha che non aveva nulla prima degli Avengers,
neanche una famiglia. Tuttavia, Black Widow mostrerà che il passato di Nat
ha incluso alcune importanti relazioni familiari.
A mano a mano che i dettagli su
Black Widow
continuano a emergere, i ruoli di Yelena Belova (Florence
Pugh), Guardiano Rosso (David
Harbour) e Melina Vostokoff (Rachel
Weisz) sono diventati sempre più importanti. Sono
stati presentati come la famiglia di Natasha, con i vari trailer
che ci hanno addirittura mostrato una sorta di “famiglia” riunita.
Anche se Guardiano Rosso e Black Widow si erano sposati nei
fumetti, in molti erano preparati ad una dinamica familiare molto
diversa per il film. Ora, alcuni nuovi dettagli sulla trama fanno
luce sul perché questo gruppo di spie russe è così vicino a Nat e
pensa a se stesso come ad una vera famiglia.
In un libro di recente
pubblicazione, Marvel’s Black Widow: The Official
Movie Special Book (via Screen
Rant), sono contenute alcune intervista al cast e alla troupe
che discutono delle dinamiche familiari al centro del film.
David
Harbour, ad esempio, ha rivelato che questo gruppo era
già stato insieme ed ha interpretato la parte di una famiglia
americana in una missione sotto copertura: “Il legame tra
Guardiano Rosso e Vedova Nera nasce dal fatto che sono stati parte
di un famiglia di spie nell’America degli anni ’90. Il personaggio
di Rachel Weisz, Melina, era una specie di mamma, Alexei era il
papà e Natasha e Yelena erano i loro piccoli. Lo vediamo già
all’inizio del film: funzionano proprio come una famiglia. Si
conoscevano da molto tempo: poi si sono persi di vista per quasi
vent’anni. E quando si ritrovano, Alexei conosceva molte cose di
Natasha. Cose che nessun altro conosceva quando lei era piccola.
L’ha tolta dalla Stanza Rossa e poi l’ha rimessa nella Stanza
Rossa, perché credeva in quella causa.”
Un profondo tradimento al centro
dei legami familiari in Black Widow?
Questa rivelazione di Harbour aiuta
a chiarire le dinamiche del personaggio in Black Widow. Yelena che
chiama Natasha sua sorella nei vari trailer anticipa un po’ del
sarcasmo che vedremo nel film, dato che non sono mai stati
veramente una famiglia; inoltre, Yelena incolpa Natasha per la vita
che ha vissuto. Ciò spiega anche perché Guardiano Rosso si riferiva
a Melina come alla madre di Natasha nei trailer. Sebbene ad un
certo punto fossero quasi come una vera famiglia, anche la
dichiarazione di Harbour di aver perso i contatti con Nat per
vent’anni è illuminante. Perché non si sono visti per così tanto
tempo? Parte dell’intervista a Scarlett
Johansson nel libro fa riferimento ad un tradimento
che li ha divisi.
“Penso che sia importante per
noi capire in questo film come questa famiglia ha plasmato la
persona che è diventata Natasha. Gli anni che ha trascorso con
questa famiglia sono stati i suoi anni di formazione. Penso che il
tradimento che ha subito da questa famiglia sia una parte
importante del suo DNA emotivo e il motivo per cui è così
guardinga. È stata profondamente ferita dalle persone che
significavano di più per lei.”
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è
stata riscritta nei mesi scorsi da Ned
Benson(The Disappearance of Eleanor
Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
Dal 15 novembre, Netflix riporterà i suoi abbonati alla corte
d’Inghilterra, per l’attesissima The
Crown4,
lo show di Peter Morgan giunto con grande successo
al quarto ciclo e pronto a raccontare nuove emozionanti sfide, non
solo perché in questa stagione, come hanno annunciato i trailer,
Elisabetta II dovrà fronteggiare due figure storiche di grande
spessore, Diana Spencer e
Margaret
Thatcher, ma anche perché narrativamente parlando lo show
diventa ancora più raffinato e complicato.
La terza stagione ha affrontato con
grazia la transizione del cast principale e Olivia Colman ha preso saldamente il testimone
lasciatole da Claire Foy. L’attrice premio Oscar si trova di
nuovo ad affrontare una Elisabetta II in balia degli eventi ma mai
spaesata o disorientata. Ridurre a sceneggiatura i fatti che
racconta questa stagione deve essere stato particolarmente
difficile, dal momento che il lasso di tempo ricoperto è quello che
va dal 1979 al 1990 circa, ovvero il periodo che ha visto al potere
Margaret Thatcher e che ha fatto da sfondo al turbolento
fidanzamento e matrimonio dell’erede al trono Carlo con Diana
Spencer. La stagione infatti si chiude sulla crisi coniugale e
sull’abbandono del numero 10 di Downing Street di Thatcher.
The Crown 4 torna alla trama orizzontale
Se nel terzo ciclo si era scelto di
adottare una struttura monografica in cui ogni episodio raccontava
un momento preciso della storia della Corona, la quarta stagione di
The Crown 4 torna a basarsi su una trama
orizzontale più solida, seguendo, di episodio in episodio, gli
avvenimenti salienti dei 15 anni raccontati da Peter Morgan e la
sua squadra e che naturalmente sono catalizzati dall’irruzione,
nella vita di Elisabetta II e della nazione, di due donne
straordinarie, che hanno, ciascuna a suo modo, dato forma al Regno
Unito, così come lo conosciamo oggi.
Nel gioco di forza dei
personaggi, Elisabetta II si trova al centro tra l’istintivo ed
appassionato atteggiamento di una giovane e sprovveduta Diana e una
granitica Thatcher che vive per il lavoro, è intransigente e
assolutamente razionale. La Corona risulta quindi fredda e
insensibile se paragonata alla tempeste emotive generate da Diana e
Carlo, ma affabile, materna e tenera se messa a confronto della
ragione di Stato sposata da Thatcher. Il lavoro di scrittura è in
questo senso raffinatissimo e di altissima qualità, soprattutto
perché era davvero semplice lasciarsi andare al caldo e pruriginoso
crogiolo del gossip. La serie Netflix sceglie invece la strada
dell’equilibrio, lasciando al centro della narrazione sempre e
comunque la Corona, la Regina e tutto quello che questo
comporta.
Un tripudio di grandi interpreti
Olivia Colman si conferma all’altezza della
sua fama e del personaggio che viene chiamata ad interpretare, e
con lei tutti il cast “adulto” dello show replica le splendide
interpretazioni che avevamo già visto, forse in maniera più
approfondita, nella terza stagione. Tobias Menzies nei panni di Filippo e Helena Bonham Carter in quelli della
principessa Margaret si confermato interpreti raffinatissimi, anche
se The Crown 4 è tutta dei giovani
Josh O’Connor/Carlo e Emma
Corrin/Diana, incredibili interpreti di due personalità
turbolente e sofferenti. Proprio nei loro personaggi si intercetta
uno degli elementi di maggior pregio della serie Netflix: per
quanto si tratti di eventi reali e personaggi pubblici, realmente
esistenti o esistiti, gli attori di The Crown non
sono mai degli imitatori, ma abbracciano i loro personaggi,
magnificamente scritti, e danno loro una nuova vita a misura di
schermo.
Con loro anche i personaggi
“minori” da Marion Bailey (Regina Madre) a
Erin Doherty, che regala un intenso e sofferto
ritratto della principessa Anna, fino a Emerald
Fennell, che qualcuno ha definito una Camilla sin troppo
attraente, ma che comunque restituisce il carisma di una donna che,
per tutta la sua vita, ha tenuto (e tiene) legato a sé un uomo,
allontanandolo da ogni sua prospettiva di ambizione personale (vedi
la successione al trono).
Lo stesso dicasi per Gillian Anderson, a cui viene affidato
l’oneroso compito di impersonare Margaret Thatcher. L’ultima in
ordine di tempo a dare vita alla Lady di Ferro era stata Meryl Streep, l’interpretazione le valse il
premio Oscar per mimesi e perfezione. Anderson, se possibile,
compie un prodigio ancora maggiore, perché pur facendo ricorso ad
un trucco meno complesso che la rende quindi meno somigliante,
restituisce un’interpretazione della donna pubblica impeccabile,
avvincente ed emozionante, nonostante si tratti di un personaggio
misurato, razionale, cerebrale.
Un raffinatissimo lavoro di scrittura
The Crown
4 è, ancora una volta, un raffinatissimo lavoro di
scrittura, di situazioni e personaggi, ma anche di sintesi storica,
che mette sempre al centro la granitica figura di Elisabetta II che
in ogni sua esternazione rappresenta la Nazione e quella Corona che
dà il titolo allo show. Evitando ogni debolezza, ogni curva
pericolosa e affrontando con grande intelligenza 15 anni turbolenti
e fondativi della politica e del costume del Regno Unito, la serie
Netflix guida lo spettatore attraverso il periodo che precede una
grande rivoluzione per la monarchia britannica e che passerà, per
forza, attraverso l’interpretazione della Principessa Diana che
Elizabeth Debicki ci regalerà nel quinto ciclo
di episodi.