In considerazione della gravità del
momento, la Presidente Piera Detassis e il Consiglio Direttivo
dell’Accademia del Cinema Italiano all’unanimità hanno deciso che,
esclusivamente per l’anno in corso, siano considerati eleggibili
per le candidature dei Premi David di Donatello 2020/21 tutti i
film italiani la cui uscita era stata prevista in origine per la
sala e che invece, a causa dell’emergenza epidemica e della
chiusura dei cinema in diversi periodi dell’anno, sono stati
diffusi attraverso le piattaforme streaming e VOD (video on
demand).
L’Accademia, come esplicitato
nell’Articolo 2 del regolamento,
si allinea per questa edizione alle deroghe stabilite dai decreti
ministeriali, assecondando criteri di ammissione al concorso più
ampi ed inclusivi.
Una scelta che ha lo scopo di non
penalizzare ulteriormente la nostra industria cine-audiovisiva e il
tanto lavoro creativo dei talenti che la animano e ne
determineranno certamente la ripresa.
Il David, che rappresenta tutti i
lavoratori, i mestieri, le categorie e le associazioni del cinema,
intende così esprimere vicinanza a tutti coloro che stanno
affrontando con ansia, ma anche inesausta energia, modalità
distributive restrittive inedite e più che mai complesse.
La 13a edizione di IRISH FILM FESTA
si sarebbe dovuta svolgere dal 25 al 29 marzo scorso presso la Casa
del Cinema di Roma. A causa dell’emergenza COVID, è stata
annullata, come tantissime altre manifestazioni. Il programma
prevedeva come sempre proiezioni di lungometraggi e cortometraggi,
incontri e masterclass con gli ospiti, e una sezione
letteraria.
Oggi IRISH FILM FESTA torna in
un’edizione speciale, con 18 cortometraggi selezionati, divisi in
due categorie, Live Action e Animazione, che saranno disponibili
gratuitamente per il pubblico italiano su irishfilmfesta.org
“La selezione è stata impegnativa,
con diversi corti assai validi che sono dovuti, nostro malgrado,
rimanere fuori”, commenta il direttore artistico Susanna Pellis.
“Fa piacere, per l’ennesima volta, veder confermato il livello e la
considerazione raggiunti dal cortometraggio in Irlanda; e fa
altrettanto piacere riconoscere attori molto noti nei titoli in
concorso, come Moe Dunford, Kate O’Toole, Martin McCann, Ian
McElhinney, Pat Shortt, Stuart Graham”.
L’evento online IRISH FILM FESTA in
short non vuole sostituire l’esperienza reale del festival, per il
quale la presenza degli artisti irlandesi è sempre stata e resta
imprescindibile. L’iniziativa nasce dal desiderio di continuare a
offrire agli spettatori italiani, sia pure in forma ridotta, una
finestra sul cinema irlandese contemporaneo e su uno dei suoi
settori più vivaci, quello del cortometraggio.
Élite è una tra le
più famose serie TV spagnole disponibili in streaming su
Netflix, assieme a
La casa di carta e a
Vis a Vis. In attesa del suo ritorno, scopriamo insieme, in
questo articolo di approfondimento, tutto ciò che c’è da sapere su
questo teen drama di genere thriller: la trama, il
cast, ma anche alcune informazioni riguardanti le
stagioni e gli episodi da cui è
composta.
Inoltre, leggendo i prossimi
capitoli, potrai anche sapere quando esce la nuova stagione e come
vederla in streaming. Continua, quindi, a leggere,
per saperne di più.
Élite trama
La trama di questa
serie televisiva è incentrata su un gruppo di rampolli delle più
ricche famiglie di Spagna, che frequentano la prestigiosa scuola
Las Encinas.
La loro vita agita verrà però
presto sconvolta, a seguito dell’abbattimento del divario tra le
classi sociali: nell’istituto privato, infatti, arriveranno Samuel,
Nadia e Christian, tre ragazzi di umili origini.
Il loro arrivo, chiaramente, non
verrà visto di buon occhio da coloro che rappresentano la classe
elitaria e, tra risse, problemi adolescenziali e tensioni sociali,
la situazione precipiterà drasticamente, fino a sfociare in un
omicidio.
Il compimento di un gesto così
estremo avrà notevoli conseguenze sulla persona che ha compiuto
l’omicidio, ma anche sulle vite di coloro che, direttamente o
indirettamente, ne verranno coinvolti.
A partire da questo evento, quindi,
la storia della serie TV ripercorre le vicende che hanno portato al
folle gesto, esplorandone anche le successive conseguenze.
Élite cast e personaggi
Nel cast
di questa serie televisiva spagnola è possibile ritrovare alcuni
attori già visti nella serie TV
La casa di carta come per esempio l’attrice
María Pedraza nei panni di Martina, ma anche l’attore
Miguel Herrán nel ruolo di Christian e
Jaime Lorente in quello di Nano.
Detto ciò, per maggiori
informazioni sul cast di questa serie TV, fai
riferimento all’elenco che trovi qui di seguito, in modo da
conoscere i nomi degli altri principali interpreti e anche quelli
dei rispettivi personaggi.
Se sei curioso di dare un primo
sguardo a questa serie televisiva, ti consiglio di vedere il
trailer ufficiale in italiano
pubblicato su YouTube da Netflix che trovi qui di seguito.
Élite stagioni ed episodi
La serie TV è composta, al momento
attuale, da tre stagioni, ciascuna delle quali è
formata da otto episodi. A seguito del suo notevole successo, però,
è stata rinnovata per una quarta e una
quinta stagione, al termine della quale,
presumibilmente, dovrebbe concludersi.
Detto ciò, qui di seguito puoi
trovare un breve riepilogo riguardante tutte le stagioni della
serie televisiva, con anche le informazioni relative alla data
della messa in onda.
Élite 1
La prima stagione
della serie televisiva, composta da 8 episodi, è
stata interamente distribuita su Netflix il 5
ottobre 2018.
La trama vede come protagonisti
Samuel, Nadia e Christian, i primi studenti di bassa estrazione
sociale a venir ammessi a Las Encinas, il prestigioso istituto
spagnolo in cui è ambientata questa serie televisiva.
I tre ragazzi, però, faticano ad
ambientarsi a causa delle differenze sociali, ma la storia oltre a
raccontare le difficoltà della loro integrazione, esplorerà le
vicende che hanno portato a un omicidio: quello di Marina, una
studentessa dell’istituto, nonché la figlia di un ricco impresario
edile.
Se vuoi saperne di più, ti
consiglio di leggere la nostra recensione.
Élite 2
La seconda stagione della serie
televisiva, composta anch’essa da 8 episodi, è
stata pubblicata su Netflix il 6 settembre 2019.
Le vicende sono ambientate a
seguito della conclusione della prima stagione e i protagonisti
sono tre nuovi giovani studenti ammessi a Las Encinas: Cayetana,
Valerio e Rebeka. In parallelo, la polizia è alla ricerca di uno
studente scomparso: si tratta di Samuel.
La terza stagione
di questa serie televisiva spagnola, formata da 8
puntate, è stata distribuita su Netflix il 13 marzo
2020.
La storia conclude l’arco narrativo
aperto a seguito della morte di Marina nella prima stagione: Polo,
l’assassino della ragazza che era rimasto finora impunito, viene
trovato morto in discoteca. Chi sarà stato a ucciderlo e, quindi, a
vendicare la morte di Marina?
Nonostante abbia concluso il suo
arco narrativo, la serie TV è stata rinnovata per una quarta
stagione che, presumibilmente, dovrebbe arrivare nel 2021.
La trama non è
stata ancora annunciata, tuttavia la storia rinuncerà sicuramente
ad alcuni personaggi, dato che parte del cast è uscito di scena.
Pertanto, maggiore spazio verrà probabilmente dato alle storie di
alcuni nuovi studenti in arrivo a Las Encinas.
Per maggiori informazioni al
riguardo, leggi il nostro articolo di approfondimento dedicato alla
quarta
stagione.
Élite streaming
Ti stai chiedendo come
vedereÉlite in streamingita perché vorresti recuperare le puntate di
questa serie televisiva? In tal caso, devi sapere che, al momento
attuale, in Italia i diritti relativi alla distribuzione sono in
mano a Netflix
ed è quindi necessario possedere un abbonamento a questa
piattaforma, per vederla.
Il genere poliziesco/investigativo
è indubbiamente il più amato dagli spettatori e questo è il motivo
per cui in tv e sulle piattaforme streaming spuntano sempre nuove
serie, miniserie e film a tema. A sfidare i giganti del crime
americano come Law &
Order – serie decisamente hard core – e classici
dell’investigazione vecchio stile come La Signora in
Giallo, ci prova il vecchio continente con
Delitti in Paradiso.
Creata da Robert
Thorogood per la BBC One, Delitti
in Paradiso è una serie franco-britannica ambientata tra
il Regno Unito e i Caraibi. In onda dal 2011 e ancora in corso
d’opera, la serie è arrivata a 9 stagioni e
72 episodi. Tuttavia, a causa della
pandemia da Coronavirus, la decima stagione, già
annunciata, si è fermata in preproduzione e purtroppo ancora oggi
non sappiamo quando arriverà sul piccolo schermo.
Delitti in Paradiso cast e
trama
Un famoso e talentuoso detective
inglese, Richard Poole (Ben Miller), viene
trasferito a Saint Maire, una fittizia isola caraibica, per
risolvere un difficile caso d’omicidio. Sull’isola, infatti, è stat
trovato senza vita il corpo di un agente della polizia britannica e
il colpevole di questo delitto pare sia ancora a piede libero.
Poole viene quindi inviato a Saint Marie per risolvere il caso e
per prendere il posto del suo defunto collega a capo dell’unità
investigativa.
Per Richard cominciano quindi le
indagini che lo porteranno alla risoluzione del caso e all’inizio
di una nuova esperienza lavorativa. Lontano da Londra e dalla
società inglese, Poole dovrà abituarsi presto a un nuovo stile di
vita, entrando a contatto con una diversa cultura e con personaggi
a dir poco coloriti.
[SPOILER
ALERT]
Nel corso delle stagioni, Poole
continua il suo lavoro di investigazione e riesce a risolvere
numerosi casi d’omicidio. In ogni episodio, infatti, lo vediamo
impegnato con un nuovo mistero da risolvere. Purtroppo però la sua
carriera si interrompe all’inizio della terza
stagione quando viene brutalmente assassinato.
A sostituire il defunto Poole,
arriva da Londra un nuovo detective, Humphrey Goodman (Kris
Marshall), meno ‘raffinato’ del suo predecessore ma
non per questo incapace. Il compito di Goodman, come per Poole
prima di lui, è quello di indagare sulla morte del suo collega e di
prendere il suo posto al comando della stazione di Saint Marie. Ma
anche il ‘regno’ di Goodman è di breve durata.
Nella sesta
stagione della serie, Humphrey incontra di una turista,
Martha Lloyd (Sally Bretton), in vacanza a Saint
Maire per un mese. Durante questo periodo, i due cominciano a
frequentarsi e, inevitabilmente, si innamorano l’uno dell’altra.
Così anche Goodman decide di seguire la sua bella a Londra,
lasciando l’isola.
Delitti in Paradiso 9
Gli avvicendamenti di cast nella
serie Delitti in Paradiso, purtroppo (o per
fortuna), continuano anche dopo la partenza di Goodman. Nuovamente
senza un detective al comando, l’isola di Saint Marie si prepara ad
accoglie un nuovo ‘rimpiazzo’.
[SPOILER
ALERT]
Questa è la volta di Jack Mooney
(Ardal O’Hanlon), uno dei detective più famosi di
Londra, già conosciuto alla squadra di Saint Marie. A causa della
morte di sua moglie, Mooney decide di accettare l’incarico
sull’isola nella speranza di riuscire a spazzare via il suo dolore.
Ma purtroppo i problemi tendono sempre a seguirci. Ecco perché
anche il povero Jack, a metà della nona stagione,
decide di abbandonare Saint Marie e di affrontare finalmente il suo
lutto. Il detective, insieme a sua figlia, abbandona l’isola e si
trasferisce nuovamente a Londra.
A sostituzione di Mooney, arriva
dalla capitale inglese l’ennesimo detective. Stavolta si tratta di
Neville Parker (Ralf Little), un uomo
relativamente giovane ma molto in gamba, per nulla preparato,
tuttavia, alla vita nei caraibi. Pieno di piccole fissazioni e
allergie, Parker sin da subito sembra non gradire il clima
tropicale di Saint Marie né tantomeno le fastidiose punture degli
insetti.
Inviato sull’isola solo come
rimpiazzo momentaneo, Parker è poi costretto a restare più del
dovuto. A causa di un infortunio sul lavoro, il detective non può
mettersi in viaggio ed è quindi obbligato a rimanere almeno per un
paio di mesi. Rassegnato all’idea di non poter rivedere presto la
sua cara e vecchia Londra, Parker comincia ad ambientarsi e a
esplorare quel nuovo piccolo angolo di paradiso.
Delitti in Paradiso 10
Tra le tantissime serie poliziesco
investigative disponibili in tv e in streaming, Delitti in
Paradiso è senza alcun dubbio una delle più amate dagli
spettatori non solo britannici. Nonostante, infatti, la struttura
degli episodi sia quasi sempre la stessa, c’è qualcosa che spinge
il pubblico a restare incollato allo schermo.
Un po’ come nei racconti di
Agatha Christie, i detective di turno si impegnano
a raccogliere tutte le prove, analizzare le scene del crimine e
interrogare i sospetti. Solo alla fine, dopo una lunga serie di
indagini, i novelli Miss Murple e Hercule
Poirot riescono ad acciuffare il colpevole che di solito è
il più insospettabile tra i sospettati.
Ma se le puntate della serie sono
in effetti ripetitive nel loro schema narrativo, cos’è che rende
Delitti in Paradiso un tale successo? Uno degli ingredienti
fondamentali della serie è lo straordinario humor
inglese che trova la sua massima espressione nello
scontro tra culture.
Ognuno dei detective assegnati
al comando dell’isola di Saint Marie, rappresenta il tipico
englishman, amante del freddo, con la giacca di tweed, un
po’ nevrotico e leggermente ipocondriaco. Tuttavia, nonostante le
difficoltà iniziali, Regno Unito e Caraibi trovano il modo di
comunicare tra loro e di unire le forze per combattere la
criminalità e difendere quell’isola meravigliosa.
La componente comica quindi, unita
al crime vecchio stile, ha decretato negli anni il successo della
serie che è arrivata nel 2020 alla sua decima stagione. Mentre nona
stagione è in onda su Fox
Crime dal 22 ottobre di quest’anno, Delitti in
Paradiso 10 è purtroppo ancora bloccata in fase di
pre-produzione a causa della pandemia da
Coronavirus.
Delitti in Paradiso, dove vederlo
in streaming
Tutte le stagioni di
Delitti in Paradiso sono disponibili in streaming
a pagamento su NOW
TV e su Sky On
Demand. Mentre sulla piattaforme di Amazon Prime Video
trovate in streaming solo le prime quattro stagioni della
serie.
#iorestoinSALA,
il circuito digitale cui
aderiscono più di 50 cinema
italiani prosegue nella sua missione! L’obiettivo è
quello di arricchire e rendere più completa l’offerta di qualità
portando nelle case del pubblico italiano non solo i film ma anche
gli autori del nostro cinema. Il nuovo incontro/live streaming sarà
quindi con il regista Andrea Adriatico e l’attore
Nicola Di Benedetto che introdurranno martedì 17 alle 20.30 il loro
film GLI
ANNI AMARI (distribuito da I
Wonder Pictures).
Il film, evento di pre-apertura della Festa del Cinema di Roma,
ripercorre la vita e i luoghi di Mario Mieli, tra i fondatori del
movimento omosessuale italiano nei primi anni 70. Nato nel 1952 a
Milano e morto suicida nel 1983, prima dei trentun anni, Mario fu
attivista, intellettuale, scrittore, performer, provocatore, ma
soprattutto pensatore e innovatore dimenticato.
Figlio di genitori benestanti e
penultimo di sette figli, vive una vita intera in un rapporto
complicato con il padre Walter e la madre Liderica.
Secondo il regista Andrea Adriatico GLI ANNI AMARIè l’attraversamento di
un’epoca, di quei vitali,
difficili, creativi,
dolorosi e rimossi anni ’70.È anche la rievocazione di un necessario
movimento per i diritti, come
quello omosessuale, che doveva inventare
forme nuove per farsi riconoscere. Ed è soprattutto il ritratto di
un ragazzo la cui genialità, la cui libertà interiore e la cui
gioia di vivere erano troppo intense per il mondo che lo
circondava. Gli anni amari è tutto questo, o almeno cerca di
esserlo.
GLI ANNI AMARI
di Andrea Adriatico, Italia 2019, 112’ #IORESTOINSALA 17 novembre ore 20.30 Biglietto €6,90
Amazon Prime Video dona 1 milione di
euro in Italia per sostenere i lavoratori del mondo dello
spettacolo duramente colpiti dalla crisi per il COVID-19. La
donazione è destinata al Fondo Scena Unita, creato da un
gruppo di artisti e personalità del mondo dello
spettacolo con il
supporto iniziale di Amazon Prime Video. Le
donazioni a questo fondo sono aperte anche ad altre
società, affinché il maggior numero possibile di
lavoratori dello spettacolo possano
beneficiarne. www.scenaunita.org
Scena Unita è
un progetto creato da un gruppo di artisti, musicisti
e personalità dello spettacolo tra cui Fedez, Carlo
Verdone, Achille Lauro, Sabrina Ferilli, Gianna
Nannini e molti altri, che hanno deciso di
unire le loro forze
per supportare i lavoratori dell’industria
dell’intrattenimento che più di altri hanno
subìto la crisi creata dalla diffusione del COVID-19,
dopo la chiusura di set e produzioni indipendenti,
teatri, live club e gli spazi dedicati allo
spettacolo.
“La crisi provocata dal COVID-19 ha
colpito centinaia di lavoratori dello spettacolo in Italia e
in Europa,” ha dichiarato Georgia Brown, Director
of European Amazon Originals for Prime
Video. “Si tratta di un periodo particolarmente
difficile e siamo consapevoli delle avversità che tante
persone stanno affrontando. Dato che nei prossimi mesi inizieremo
la produzione di numerose serie Amazon Original in
Italia e in tutta Europa, vogliamo impegnarci e continuare a
sostenere questa grande comunità creativa a superare la
crisi”.
“Voglio ringraziare innanzitutto i colleghi che
generosamente stanno sostenendo questo progetto e Amazon Prime
Video che ha subito appoggiato la nostra idea di un fondo dedicato
ai lavoratori dei concerti dal vivo,
degli spettacoli teatrali, fino all’industria
dell’intrattenimento, stanno subendo le inimmaginabili
conseguenze della crisi causata
dal COVID-19,” ha
detto Fedez. “Questo sicuramente non
risolverà tutti i problemi che stanno affrontando ma ci
sembrava doveroso fare qualcosa. Sono sicuro che gli
spettacoli dal vivo ricominceranno ma questo succederà
solo unendo le forze e
sostenendo questi lavoratori, che
sono i pilastri di ogni show”.
Il progetto di raccolta fondi di
Scena Unita è promosso dal CESVI, un’organizzazione
indipendente che lavora da oltre 30 anni per far fronte alle
peggiori emergenze umanitarie, in collaborazione con il
coordinamento La Musica che gira e
l’impresa sociale Music Innovation Hub.
“Il contributo entusiasta di
Amazon Prime Video a Scena Unita è per noi di Cesvi la conferma che
per trovare le risposte concrete alle impellenti sfide sociali,
soprattutto in situazioni emergenziali come quella che sta
affrontando il nostro Paese, è indispensabile una stretta
collaborazione tra imprese e mondo non profit”
dichiara Gloria Zavatta, Presidente
della Fondazione Cesvi. “Avere un partner che crede
nei valori umani e che investe su quei valori ha reso possibile lo
sviluppo di progetti importanti come Scena Unita. Ci auguriamo che
molte altre società seguano la scia di Prime Video.”
Tutte le donazioni effettuate
saranno raccolte da CESVI che metterà a disposizione la
propria struttura operativa per valutare le domande ed erogare i
fondi ai lavoratori. Per far sì che tutto si svolga con
la massima trasparenza, i criteri per accedere al
fondo dedicato ai lavoratori del settore della musica e dello
spettacolo saranno definiti attraverso bandi redatti da un Comitato
Tecnico che coinvolge diversi esperti del settore che
porteranno il loro contributo. Il comitato tecnico sarà affiancato
da un altro comitato che vigilerà sulla trasparenza e la
tracciabilità di tutta l’operazione. Tutti i bandi saranno resi
pubblici attraverso il sito di Cesvi, un sito dedicato
all’iniziativa, www.cesvi.org/scenaunita.
La donazione di 1 milione di
Euro di Amazon Prime Video in Italia è parte dei 6
milioni di dollari di beneficienza annunciati nei mesi
scorsi per supportare la comunità
creativa delle produzioni cinematografiche e
televisive in Europa a superare la crisi data dal
COVID-19. Le donazioni che sono già state annunciate
comprendono 1 milione di sterline destinato in Gran Bretagna
al Film and
TV Charity’s COVID-19 Response per dare il
via a un finanziamento per aiutare l’industria a ripartire, e
le 500.000 sterline donate al Theatre Community Fund, lanciato
da Olivia Colman, Phoebe Waller-Bridge e Francesca
Moody, per stanziare dei finanziamenti in favore dei
lavoratori teatrali e i freelance in
difficoltà di tutta la Gran Bretagna.
Amazon Studios ha realizzato oltre
20 progetti Original in tutta Europa dal 2016 ad oggi,
incluso il
primo show Amazon Original italiano Celebrity Hunted –
Caccia all’uomo e il documentario appena uscito FERRO.
Amazon Studios ha anche annunciato la produzione
di altre serie
italiane originali come Bang Bang Baby, Vita da
Carlo, Dinner Club, Everybody Loves Diamonds e
Celebrity Hunted – Caccia all’uomo Stagione 2.
Non è mai troppo presto per entrare
nello spirito natalizio, soprattutto se
Anna Kendrick si è già portata avanti. Il film di
Natale Noelle
arriverà in Italia su Disney+
il 27 novembre 2020.
Nella commedia natalizia di
Disney+Noelle,
la figlia di Babbo Natale, Noelle Kringle (Anna
Kendrick) è piena di spirito natalizio e di gioia per
le feste, ma il suo più grande desiderio è realizzare qualcosa di
“importante” come il suo amato fratello Nick Kringle (Bill Hader),
che quest’anno erediterà il ruolo di Babbo Natale dal padre. Quando
Nick è sul punto di sgretolarsi come un pezzo di pan di zenzero a
causa del troppo stress, Noelle gli suggerisce di prendere una
pausa e di partire… ma non vedendo tornare il fratello, Noelle
decide di lasciare il Polo Nord per ritrovarlo e riportarlo
indietro in tempo per salvare il Natale. L’improvvisa scomparsa del
nuovo Babbo Natale getta il Polo Nord nel caos, tanto che la
signora Kringle (Julie Hagerty) è costretta ad intervenire per
tenere a freno il temporaneo sostituto hi-tech di Babbo Natale, il
cugino Gabe (Billy Eichner). Nel frattempo, Noelle insieme all’elfo
Polly (Shirley MacLaine), la tata pungente ma di buon cuore della
famiglia, è al sud impegnata nella missione di ricerca e recupero,
durante la quale si renderà conto di avere molto in comune con suo
padre, cominciando così a capire il vero significato del
Natale.
Scritto e diretto da Marc Lawrence,
Noelle
vede nel cast
Anna Kendrick, Bill Hader, Kingsley Ben-Adir, Billy
Eichner, Julie Hagerty e Shirley MacLaine. Il film è prodotto da
Suzanne Todd con John G. Scotti come produttore esecutivo.
Noelle
debutterà in Italia il 27 novembre, in streaming solo su Disney+.
Dopo Cuori
estraneiEdoardo Ponti torna a
dirigere sua madre, Sophia Loren, affidandole il
personaggio di una donna forte anche se provata dalla vita.
La vita davanti a sé è basato sul romanzo
di Romain Gary, La vie devant soi, che
aveva già avuto un adattamento cinematografico, peraltro di grande
successo: La vita davanti a sé di
Moshé Mizrahi, protagonista Simone
Signoret, vincitore dell’Oscar come Miglior film
straniero nel 1978. Ponti adatta la vicenda ai tempi
d’oggi.
La vita davanti a
sé, la trama
Madame Rosa, Sophia
Loren, è una ex prostituta ebrea, reduce da Auschwitz, che
accoglie in casa propria i figli delle colleghe che non possono
tenerli, dietro compenso. Ne ha già due quando il suo vecchio
amico, il dottor Cohen, Renato Carpentieri, le
propone di prendere con sé anche Momo, Ibrahima
Gueye, un bambino di 12 anni originario del Senegal che ha
perso la madre. Madame Rosa è anziana e stanca e Momo si presenta
subito come un ragazzino problematico. Lei però accetta e inizia
una convivenza che si trasformerà in un legame affettivo molto
stretto. Quando la salute di Madame Rosa inizia a peggiorare, la
donna si fa promettere da Momo che non la farà portare in ospedale,
perché non vuole subire un accanimento terapeutico. Il ragazzo farà
di tutto per cercare di mantenere la promessa fatta a Madame
Rosa.
La vita davanti a
sé, un racconto edificante
La storia di Momo e Madame Rosa,
raccontata da Edoardo Ponti, anche autore del
soggetto e della sceneggiatura assieme a Ugo
Chiti, mette insieme una serie di marginalità e invita lo
spettatore a guardarvi dentro senza pregiudizi. Ecco dunque che tra
i vicoli di Bari vecchia si incontrano la stessa Rosa, due volte
emarginata, perché ebrea e prostituta, il transessuale Lola,
Abril Zamora, che affida sua figlia alle cure
dell’anziana donna, e ovviamente, immigrati di varie generazioni,
dal negoziante musulmano da decenni in Italia, interpretato da
Babak Karimi, che prenderà Momo sotto la sua ala,
fino a Momo stesso, appena arrivato dal Senegal, e al suo compagno
di stanza, Iosif Diego Pirvu, con cui litiga
sempre, ma a cui in fondo vuole bene. C’è poi la marginalità di un
sud in cui le opportunità e le lusinghe della criminalità sono
sempre dietro l’angolo. Nel suo percorso di formazione Momo le
sperimenterà, incontrando personaggi come quello interpretato da
Massimiliano Rossi (Gomorra – La
serie, Indivisibili,
Il primo re), che sfrutta ragazzi di
origine africana come bassa manovalanza per lo spaccio.
Obiettivo di
Ponti, però, è mostrare come sia possibile
intraprendere strade forse meno facili della criminalità e del
pregiudizio, dell’odio contro il diverso, l’estraneo. Mostrare che
queste strade ci sono, sono ampiamente percorribili e portano
senz’altro a un futuro più luminoso e che i ragazzi come Momo,
apparentemente ribelli, in realtà, vogliono solo essere visti e
amati – come suggerisce la canzone Io sì, interpretata da
Laura Pausini. È importante, poi, riannodare i
fili della memoria, ricordare il passato per non ripeterne gli
errori, come il personaggio di Madame Rosa insegna.
Sophia Loren e il cast de
La vita davanti a sé
È proprio lei, Sophia
Loren, ad impedire che la trattazione didascalica
appesantisca troppo il lavoro. Questo avviene solo in misura
contenuta proprio perché Sophia Loren è capace di
dare grazia e poesia alla sua Rosa, non senza la ruvidezza
necessaria a dare corpo a un’altra donna forte, che va ad
aggiungersi alla lunga galleria di personaggi interpretati
dall’attrice, premio Oscar per La
Ciociara. Accanto a lei, un altro pilastro del cinema
italiano come Renato Carpentieri e tre bambini ben
scelti, protagonisti insieme di momenti anche buffi.
Massimiliano Rossi, Abril Zamora
e Babak Karimi completano il gruppo offrendo buone
prove. Come dimenticare poi Bari, anch’essa protagonista del film:
il fascino dei vicoli della città vecchia, i palazzoni di recente
costruzione, il mercato del pesce. Una città multiculturale che pur
con tutti i suoi problemi resta simbolo di integrazione.
La vita davanti a
séin streaming,dove e
quando vederlo
La vita davanti a
sé, prodotto da Palomar e
distribuito da Netflix, è disponibile dal 13
novembre sulla piattaforma streaming.
Nonostante lo strabiliante finale di
Avengers:
Endgame e l’allettante scena post-credits di Spider-Man:
Far From Home, l’avvio della Fase 4 del MCU è purtroppo stato posticipato a
causa della pandemia di Covid-19. Se tutto fosse andato secondo i
piani, ad oggi la Fase 4 sarebbe già in corso con l’uscita nelle
sale di Black
Widow lo scorso maggio e l’imminente arrivo de Gli
Eterni entro la fine dell’anno. Ma purtroppo, il mondo sta
affrontando una crisi sanitaria che entrerà nella storia. In attea
di tempi migliori,
Screen Rant ha raccolto le 10 cose più eccitanti che bisogna
aspettarsi con l’arrivo della Fase 4 dell’Universo Cinematografico
Marvel:
Risposte sul passato di Vedova Nera
Anche se gran parte della
Fase 4 sarà alla scoperta del futuro del franchise con
l’introduzione del Multiverso, l’inaugurazione avverrà con un
prequel che guarderà al passato. Secondo quanto riferito, il tanto
atteso Black
Widow si svolgerà tra gli eventi di Captain
America: Civil War e quelli di Avengers:
Infinity War, con molti personaggi del passato di Nat che
faranno la loro apparizione.
Finalmente, oltre un decennio dopo
il debutto di Scarlett Johansson nei panni di Natasha
Romanoff in Iron
Man 2, il personaggio sarà protagonista di un’avventura in
solitaria. Meglio tardi che mai! Il film promette di rispondere a
molte domande sul misterioso passato dell’ex spia russa e sulla
vita personale (e familiare) di uno degli eroi più amati della
Marvel.
Il team-up Thor/Guardiani della Galassia
La Fase 4 porterà avanti,
per la gioia di tutti i fan, le avventure del folle e
“rivitalizzato” Thor di Taika Waititi. L’ultima volta che abbiamo
visto il Dio del Tuono, stava chiedendo un passaggio ai Guardiani della Galassia,
informandosi da Peter Quill su chi fosse davvero il leader della
squadra.
Da allora è stato confermato che i
Guardiani appariranno nel prossimo Thor: Love and
Thunder di Waititi. Anche se probabilmente saranno
presenti solo in una scena, si tratta comunque di una prospettiva
esaltante.
Alcuni fan si aspettano persino una
versione live action dello Spider-Verse con il ritorno del Peter
Parker di Tobey Maguire, proprio perché Sam Raimi è stato scelto
per dirigere il sequel di Doctor
Strange.
Il debutto di Moon Knight
La Marvel sta lavorando ad una serie
dedicata a Moon Knight per Disney+ che debutterà in anteprima nel
2022 (pandemia permettendo!). Moon
Knight è uno dei personaggi più affascinanti dei fumetti: è
molto simile a Batman, tranne per il fatto che ha dei superpoteri
acquisiti da un dio egizio e possiede identità multiple per
mantenere segreta la sua identità e indagare sulla malavita
criminale senza essere scoperto.
Il personaggio di Jane
Foster interpretato da Natalie Portman ha subito diversi
cambiamenti nel corso dei primi due film dedicati a Thor.
All’inizio era semplicemente l’interesse amoroso del Dio del Tuono,
mentre nel sequel è diventata un personaggio sullo sfondo che ha
avuto soltanto il compito di capitalizzare la popolarità di Loki
dopo
The Avengers.
Non c’è da meravigliarsi, dunque,
che Portman si sia rifiutata di tornare per il terzo film. Ma Taika
Waititi è pronta a dare finalmente alla talentuosa attrice un ruolo
sostanziale nel MCU con Thor: Love and
Thunder, che vedrà Jane assumere il ruolo di
Thor, proprio come accade nei fumetti.
Il teamp-up Spider-Man/Doctor Strange
È stato recentemente
annunciato che Benedict Cumberbatch tornerà nei panni di Stephen
Strange nel terzo film in solitaria di Spider-Man, l’attesissimo
Spider-Man 3. In qualità di eroe con base a New York che
ha un rapporto consolidato con Spidey, Strange potrebbe essere
chiamato ad aiutare l’arrampicamuri subito dopo gli eventi visti
nella scena post-credits di Spider-Man:
Far From Home, in cui è stata rivelata l’identità segreta
di Peter e il giovane è stato incastrato per l’omicidio di
Mysterio.
Strange potrebbe assumere un ruolo
simile a quello di Tony Stark, ossia diventare il nuoo mentore di
Peter Parker, o potrebbe semplicemente fare un cameo come ha fatto
in Thor:
Ragnarok.
Il debutto di Black Knight
I fan della Marvel non vedevano l’ora di vedere
questo supereroe medievale nel MCU, soprattutto da quando una
città con una bolla è stata avvistata nel Regno Quantico in
Ant-Man
and the Wasp, con diverse speculazioni su cosa potesse
realmente significare.
Kit Harington è stato scelto per
interpretare il Cavaliere Nero insieme al suo vecchio
co-protagonista di Game of
Thrones, Richard Madden, nell’attesissimo film di prossima
uscita Gli
Eterni.
La serie What If…?
Disney+ rilascerà una serie antologica
animata basata su fumetto What
If…?, esplorando scenari ipotetici su vari personaggi
Marvel. La prima stagione dello
show avrà un episodio per ciascuno dei film della Saga
dell’Infinito. Ognuno modificherà qualcosa nella trama di quel
film, seguendo la nuova storia che si verrà a concretizzare.
E se Tony Stark non fosse mai
scappato dai Dieci Anelli? E se l’altra metà dell’universo fosse
stata eliminata per sempre? E se Thanos avesse vinto la Battaglia
della Terra?
Il ritorno dell’Electro di Jamie Foxx
Mentre il
terzo film in solitaria di Spider-Man ambientato nel MCU è attualmente in fase di
produzione, uno degli annunci dell’ultimo minuto più sorprendenti
sul threequel è che Jamie Foxx interpreterà nuovamente
Electro.
Foxx aveva già
interpretato il ruolo nel tanto diffamato
The Amazing Spider-Man 2, ma quella caratterizzazione del
personaggio ha soltanto sprecato l’immenso talento dell’attore. Si
spera che il MCU riesca a fare
meglio…
Il vero Mandarino
Una delle più grandi delusioni del
MCU è stato certamente il
plot-twist di Iron Man
3 che ha rivelato che il Mandarino, il temibile arcinemico
di Tony Stark dei fumetti, era in realtà soltanto un attore assunto
per essere il volto dei Dieci Anelli, e non il vero leader con
sinistre abilità magiche.
La Marvel correggerà quest’errore
proprio nella Fase 4, con l’introduzione del vero Mandarino in
Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings. Sarà
interpretato dal leggendario Tony Leung e sostituirà Fu Manchu come
padre del personaggio del titolo.
Un nuovo report di
THR suggerisce che J.K. Rowling non si sarebbe opposta al
licenziamento di Johnny Depp dalla saga di Animali
Fantastici. Lo scorso 6 novembre,
Depp è stato licenziato dal franchise e ha annunciato che il
ruolo del villain Gellert Grindelwald sarebbe stato affidato ad un
altro attore.
La decisione è arrivata dopo che un
giudice del Regno Unito si è pronunciato contro le accuse di
diffamazione mosse da Depp al quotidiano The Sun dopo che la
rivista l’aveva etichettato come un “picchiatore di
mogli”. La causa è solo l’ultimo capitolo di una lunga
battaglia legale intrapresa tra l’attore e l’ex moglie
Amber Heard, che ha chiesto il divorzio da Depp nel
2016, adducendo come motivazione una relazione violenta e
tossica.
La loro lunga battaglia legale, che
dura ancora oggi, ha letteralmente diviso i fan dei
rispettivi franchise di cui Depp e Heard sono i protagonisti:
alcuni sostenitori della star di Pirati dei Caraibi, infatti, hanno risposto al
licenziamento di Depp dalla saga spin-off di
Harry Potter avviando
una petizione per la rimozione di Heard da
Aquaman 2.
Con altre cause e battaglie tra i
due attori ancora da risolvere, Animali Fantastici
3 sarebbe andato incontro ad ulteriori ritardi qualora a
Depp fosse stato chiesto di comparire in tribunale. Il film è già
stato posticipato numerose volte, sia a causa della performance al
box office del secondo episodio (I
Crimini di Grindelwald) sia per colpa della pandemia di
Coronavirus. Alla fine, le riprese del film sono partite a Londra
alla fine dello scorso settembre.
Secondo
THR, il licenziamento di Johnny Depp sarebbe dipeso dalle decisioni in
merito ai casi giudiziari in cui l’attore è attualmente coinvolto.
Quando il giudice si è pronunciato contro di lui nella causa per
diffamazione ed è stata presa la decisione di allontanarlo dal
franchise di Animali Fantastici, pare che
J.K. Rowling non sia sia opposta al licenziamento
dell’attore, nonostante in passato la scrittrice aveva sostenuto
Depp e la decisione di ingaggiarlo come interprete di Grindelwald.
Tuttavia, a causa di alcuni vincoli contrattuali, Depp riceverà
comunque il suo intero stipendio:
ben 10 milioni di dollari, compenso nettamente superiore a
quello dei due co-protagonisti del franchise,
Eddie Redmayne e
Jude Law.
La nuova data di uscita di Animali Fantastici 3
Di recente abbiamo appreso che
Mads Mikkelsen è in trattative con la Warner
Bros. per sostituire Depp ed interpretare Gellert Grindelwald a
partire da Animali Fantastici 3. In attesa di una
comunicazione ufficiale da parte della Warner Bros., ricordiamo che
il film -inizialmente previsto per il 12 novembre 2021 – arriverà
adesso nelle sale il 15 luglio 2022.
Sebbene
Christopher Nolan sia uno dei registi più
apprezzati di Hollywood, ha ricevuto diverse lamentele da parte di
alcuni suoi colleghi registi per l’utilizzo del suono in Interstellar.
A differenza dei suoi lavori di maggior successo
come
Il cavaliere oscuro,
Inception e Dunkirk, lo
sci-fi del 2014 diretto da Nolan non ha performato secondo le
aspettative al box office e ha ricevuto un’accoglienza per lo più
mista.
Indipendentemente da ciò, Nolan è
ancora molto rispettato nel settore per la innegabile capacità di
attirare un vasto pubblico in sala. Tuttavia, più di recente,
nonostante le recensioni per lo più positive, l’uscita della sua
ultima fatica, Tenet,
in piena emergenza sanitaria ha palesato che il pubblico non è
ancora pronto a tornare al cinema, come hanno dimostrato anche i
risultati al botteghino globale non proprio entusiasmanti.
Alcuni fan devoti all’opera di
Nolan sostengono che Interstellar
sia uno dei suoi più grandi film. Tuttavia, l’accoglienza riservata
da parte della critica sembrerebbe affermare l’esatto contrario. Il
film si svolge nel futuro, quando il pianeta Terra sta diventando
ormai inabitabile. La storia segue il Professor Brand (interpretato
da Micheal Caine), un fisico della NASA che cerca
di salvare l’umanità intraprendendo un viaggio attraverso la
galassia ed un wormhole. All’87esima edizione degli Academy Awards,
Interstellar
ha ricevuto una manciata di nomination, ma è riuscito a portare a
casa soltanto la statuetta per i migliori effetti visivi.
Nel libro di Tom Shone, “The Nolan
Variations: The Movies, Mysteries, and Marvels of Christopher
Nolan” (via
Indiewire), il regista britannico dichiara che spesso riceve
lamentele dal pubblico per il suono dei suoi film e che anche altri
registi si sono lamentati con il regista per l’uso del suono nei
suoi lavori. In particolare, è stato proprio in riferimento ad
Interstellar
che i colleghi di
Christopher Nolan hanno espresso il maggior senso
di frustrazione: come spiegato nel libro, molti non sono stati in
grado di comprendere i dialoghi. Nolan ha adottato un approccio non
convenzionale in merito al missaggio del film. In Interstellar,
infatti, sono stati eliminati i filtri tradizionali nel software
che filtra le frequenze di fascia bassa. Di conseguenza, l’organo è
esagerato nella colonna sonora, con Nolan che sostiene che tale
effetto è ancora più notevole nell’esperienza IMAX.
Christopher Nolan su Interstellar:
“Se proponi il suono in una certa maniera, la gente si
infuria.”
“Abbiamo ricevuto parecchie
lamentele sul sound design di Interstellar. Ho anche ricevuto chiamate da
parte di altri registi che mi hanno detto: ‘Ho appena visto il tuo
film, ma i dialoghi non sono udibili’. Alcuni pensavano che la
musica fosse troppo alta, ma la verità è che si trattava di tutta
l’enchilada che avevamo scelto per il missaggio. Era un mix molto,
molto radicale. Sono rimasto alquanto spiazzato da quanto le
persone tendano ad essere conservative quando si parla del sonoro.
Puoi fare un film con qualsiasi aspetto dal punto di vista visivo,
puoi girarne uno con l’iPhone e nessuno si lamenterebbe. Ma se
proponi il suono in una certa maniera o se scegli certe
sub-frequenze, la gente si infuria e si ribella.”
Anche se la ricezione dell’utilizzo
del suono da parte di Nolan continuerà probabilmente a dividere
l’opinione di addetti ai lavori e non, è emozionante ascoltare un
regista che si trova a proprio agio nello sperimentare con il suono
per cercare di migliorare l’esperienza dello spettatore. Nel
cinema, il suono è sempre l’ultimo elemento che la maggior parte
degli spettatori nota; tuttavia, il suono è anche il primo elemento
che riduce l’esperienza visiva se ci sono problemi minori.
Indipendentemente dal fatto che il sound design di Interstellar
abbia avuto o meno successo, Nolan ha dimostrato di essere più
disposto a sperimentare con il suono rispetto ad alcuni dei suoi
colleghi.
La trama si svolge dopo gli eventi
di Avengers:
Endgame dove in qualche modo Visione tornerà in
vita e insieme all’amata Wanda inizieranno la loro vita di coppia
in una New York negli anni ’50. La nuova serie tv sarà strettamente
collegata con il film Doctor Strange in
the Multiverse of Madness previsto per il 2021
dove la Olsen riprenderà il suo ruolo in tale film come
co-protagonista accanto a Benedict
Cumberbatch l’interprete di Doctor Strange. La serie tv fa parte
della Fase 4 del franchise.
Elizabeth
Olsen e
Paul Bettany. riprendono rispettivamente i ruoli di
Wanda Maximoff / Scarlet Witch e Vision della serie
cinematografica. Anche Teyonah Parris,
Kat Dennings, Randall Park e Kathryn
Hahn sono i protagonisti.
Dopo la trama il network americano ABC
ha diffuso cinque clip di Big Sky 1×01, il primo
episodio dell’annunciata nuova serie tv in arrivo questo
autunno.
In Big Sky 1×01
protagonisti sono Ryan Phillippe nei panni di Cody Hoyt, Katheryn
Winnick nei panni di Jenny Hoyt, Kylie Bunbury nei panni di Cassie
Dewell, Brian Geraghty nei panni di Ronald Pergman, Dedee Pfeiffer
nei panni di Denise Brisbane, Natalie Alyn Lind nei panni di
Danielle Sullivan, Jade Pettyjohn nei panni di Grace Sullivan,
Jesse James Keitel nei panni di Jerrie Kennedy e John Carroll Lynch
nei panni di Rick Legarski.
I guest star di Big Sky
1×01 sono Gage Marsh nel ruolo di Justin Hoyt,
Jeffrey Joseph nel ruolo di Joseph Dewell, Brooke Smith nel ruolo
di Merilee Legarski e Gabriel Jacob-Cross nel ruolo di Kai Dewell.
“Pilot” è stato scritto da David E. Kelley e diretto da Paul
McGuigan.
https://youtu.be/ZnQKgGvf5uE
https://youtu.be/Mwxjh2rmXFI
https://youtu.be/OdeyA948cXY
https://youtu.be/lrUqlNbwAsI
https://youtu.be/QDcOrdUjjCY
Big Sky 1×01
Big
Sky è la nuova serie tv creata da David E.
Kelley per il network americano ABC. David E. Kelley sarà
lo showrunner della prima stagione. Basato sulla serie di libri di
CJ Box, Big
Sky è prodotto da David E. Kelley, Ross
Fineman, Matthew Gross, Paul McGuigan, CJ Box e
Gwyneth Horder-Payton, ed è prodotto da 20th
Television. 20th Television fa parte dei Disney Television
Studios, insieme a ABC Signature e Touchstone Television.
La serie racconta degli
investigatori privati Cassie Dewell e Cody Hoyt uniscono le forze
con la sua ex moglie ed ex poliziotta, Jenny Hoyt, per cercare due
sorelle che sono state rapite da un camionista su una remota
autostrada nel Montana. Ma quando scoprono che queste non sono le
uniche ragazze scomparse nella zona, devono correre contro il tempo
per fermare l’assassino prima che un’altra donna venga rapita.
Big
Sky vede protagonisti Katheryn Winnick nei panni di Jenny Hoyt,
Kylie Bunbury nei panni di Cassie Dewell,
Brian Geraghty nei panni di Ronald Pergman,
Dedee Pfeiffer nei panni di Denise Brisbane,
Natalie Alyn Lind nei panni di Danielle Sullivan,
Jade Pettyjohn nei panni di Grace Sullivan,
Jesse James Keitel nei panni di Jerrie Kennedy,
Valerie Mahaffey come Helen Pergman con
John Carroll Lynch come Rick Legarski e
Ryan Phillippe come Cody Hoyt.
Paul W.S. Anderson, regista dell’adattamento
cinematografico di Monster
Hunter, ha rivelato di aver usato un numero nettamente
inferiore di mostri rispetto a quanti ne sono presenti nella serie
di videogiochi. Parlando con Total
Film, Anderson ha dichiarato che, nonostante gli piacerebbe
esplorare ancora quell’universo in un potenziale sequel, per il
primo film di Monster
Hunter ha scelto di usare solo cinque/sei mostri.
Anderson ha ammesso di essere stato
costretto ad usare un numero ridotto di mostri nel film, anche se
non ha specificato se ciò è stato dovuto alla sceneggiatura o a
causa di alcune restrizioni di budget imposte dallo studio.
Anderson ha anche aggiunto che il film in arrivo al cinema a
dicembre “gratta solo la superficie” del più ampio universo
rappresentato dalla saga videoludica. “Ci sono centinaia di
mostri nel gioco”, ha spiegato Anderson. “Ho potuto usarne
solo cinque o sei nel film. È un mondo grande e divertente di cui
penso che abbiamo soltanto iniziato a grattare la
superficie.”
Nel frattempo, intervistata sempre
da Total
Film,
Milla Jovovich, che nel film avrà il ruolo della
protagonista, ha anticipato che Anderson “sta già scrivendo
qualcosa” per un potenziale sequel di Monster
Hunter. “Sicuramente ci piacerebbe farne un altro.
Spero che la gente apprezzerà questo film, perché so che a Paul
piacerebbe realizzare un sequel. Sta già scrivendo qualcosa…”,
ha dichiarato l’attrice.
Tutto quello che sappiamo su
Monster Hunter
Monster
Hunter è l’adattamento dell’omonimo videogioco
sviluppato da Capcom. Il film, scritto e diretto da Paul
W.S. Anderson (regista della saga
di Resident
Evil), annovera nel cast Milla
Jovovich, Tony Jaa, T.I., Ron Perlman, Meagan
Good e Diego Boneta. L’uscita
nelle sale americane è fissata per il 30 dicembre 2020.
Dietro il nostro
mondo, ce n’è un altro: un mondo di mostri pericolosi e potenti che
governano il loro dominio con ferocia mortale. Quando il tenente
Artemis (Milla
Jovovich) e i suoi fedeli soldati vengono trasportati
dal nostro mondo al loro, il tenente imperturbabile subisce uno
shock. Nella sua disperata battaglia per la sopravvivenza contro
enormi nemici con poteri incredibili e attacchi inarrestabili,
Artemis si unirà a un uomo misterioso che ha trovato il modo di
reagire.
Il regista David
Fincher, impegnato con la promozione del suo nuovo
attesissimo film, Mank, ha
riflettuto sul predominio dei cinecomics e
degli “Oscar bait” (cioè quei film che sembrano essere stati
prodotti al solo scopo di guadagnare nomination agli Oscar)
nell’attuale panorama cinematografico.
Dopo un inizio di carriera alquanto
difficile a causa del travagliato Alien
3,David Fincher si è rapidamente
affermato come uno dei migliori registi di Hollywood grazie ad una
serie di classici come Seven, Fight Club e
Zodiac. Nel 2010 Fincher ha realizzato quello che molti
considerano il suo capolavoro, il dramma biografico The Social Network, grazie al quale Aaron Sorkin ha vinto l’Oscar per la miglior
sceneggiatura non originale.
Tuttavia, in seguito all’uscita di
The Social Network, il regista ha iniziato a realizzare
sempre meno film: Millennium – Uomini che odiano le donne risale infatti
al 2011, mentre L’amore
bugiardo – Gone Girl è uscito soltanto nel 2014.
Parallelamente, Fincher è stato comunque impegnato sul versante
televisivo, grazie alle serie House of Cards e
all’acclamatissima Mindhunter. Adesso, Fincher è
finalmente tornato dietro la macchina da presa con Mank, biopic
dedicato alla realizzazione del capolavoro di Orson Welles,
Quarto potere, che sarà disponibile su Netflix dal prossimo 4 dicembre.
Mank ha già
ricevuto ottime recensioni da parte della critica americana ed è
probabile che figurerà tra i grandi protagonisti della prossima
stagione dei premi. Tuttavia, a David Fincher non
sembra importante molto dei riconoscimenti e della conseguente
fanfara che è in grado di scatenarsi attorno ad un film.
Intervistato da Total Film (via Games
Radar), Fincher ha parlato del suo disdegno per l’intero
concetto di “stagione dei premi” e di come l’idea stessa favorisca
i dirigenti cinematografici nel cercare di prevedere le aspettative
del pubblico in un modo che Fincher ritiene palesemente
malsano.
“Ormai ci sono soltanto due
stagioni per i film. C’è ‘l’estate spandex’ e poi c’è ‘l’inverno
d’afflizione”. Ormai quando giri un film sai che lo stai
realizzando per una delle due stagioni. E se ti perdi, cadrai
inevitabilmente in una di quelle altre due stagioni, che ormai
vengono considerate come delle discariche. Ha davvero senso tutto
ciò?”
Tutto quello che sappiamo su Mank di David Fincher
Mank,
un progetto dalla lunghissima gestazione per David
Fincher, racconta dell’uomo che ha condiviso con
Orson Welles il premio Oscar per la migliore
sceneggiatura originale di Quarto Potere. A
interpretare lo sceneggiatore, Herman J.
Mankiewicz, ci sarà Gary
Oldman, mentre il film è stato scritto da Howard
Fincher, il padre defunto di David. Il film è stato girato in
bianco e nero e il cast include anche
Amanda Seyfried, Lily
Collins, Charles
Dance, Arliss Howard e Tom
Pelphrey.
Mankiewicz è stato uno degli
sceneggiatori più noti e meglio pagati nei primi anni di Hollywood
e ha lavorato con Orson
Welles per Quarto Potere.
Ex-corrispondente di Berlino per il Chicago Tribune e critico
teatrale del New York Times e del New Yorker, Mankiewicz ha scritto
alcuni dei film più importanti del suo periodo, e sia lui che
Welles hanno condiviso l’Oscar per la migliore sceneggiatura
originale per Quarto Potere nel 1941. Altri film
a cui ha lavorato durante la sua carriera includono Il
mago di Oz, L’uomo del mondo, Pranzo alle otto, L’idolo delle
folle e The Pride of St. Louis.
Considerata l’attuale pandemia
globale, è sempre più improbabile che l’attesissimo Wonder
Woman 1984 riesca davvero ad arrivare in sala per
il prossimo 25 dicembre. Adesso, un nuovo report di
Variety suggerisce che la Warner Bros. e la DC Films stanno
ancora riflettendo in merito all’uscita del film, ma pare che
entrambi gli studio siano vicini a prendere l’ennesima nuova
decisione.
Sebbene sia altamente improbabile
che il film salti completamente l’uscita in sala, la fonte
riferisce che i dirigenti della Warner starebbero seriamente
prendendo in considerazione di posticipare definitivamente la
seconda avventura in solitaria di Diana Prince all’estate del 2021.
Tuttavia, sembra che lo studio stia anche valutando di far uscire
comunque il film il giorno di Natale e di renderlo poi disponibile
su HBO Max – la piattaforma di streaming di proprietà di
WarnerMedia – all’inizio del mese di gennaio.
Posizionare un
enorme tent-pole supereroistico come Wonder
Woman 1984 direttamente su HBO Max dopo una cosa
in sala decisamente limitata, sarebbe una mossa senza precedenti.
Sono ore cruciali per la Warner Bros., che presterà sicuramente
molta attenzione a come gestire l’affaire WW84
dopo la deludente performance di Tenet al
box office globale. Tuttavia, sono in molti a ritenere che uno
slittamento diretto all’estate del 2021 sia la soluzione migliore.
Non ci resta che attendere un comunicato ufficiale della Warner
Bros., che a questo punto non dovrebbe tardare ad
arrivare…
Wonder
Woman 1984 uscirà il 25 Dicembre 2020 in America
e il 14 Gennaio 2021 in Italia. Il film è stato definito dal
produttore Charles Roven un
sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso
personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che
seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non
dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale
definendolo “la prossima iterazione della
supereroina”.
L’ordine cronologico del personaggio
di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta
nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn
of Justiceper poi tornare al vecchio secolo
con Wonder
Woman. Il sequel vedrà
ancora Gal
Gadot nei panni di Diana Prince opposta
a Kristen
Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel
cast figureranno anche Chris
Pine (volto del redivivo Steve Trevor)
e Pedro
Pascal (nei panni di Maxwell Lord).
A quanto pare, il 17 novembre –
proprio in occasione del terzo anniversario dell’uscita del film
nelle sale – i fan avranno l’occasione di dare un nuovo sguardo
alla
Snyder Cut di Justice
League. Uscito nel 2017, la versione cinematografica
del cinecomic che ha riunito sullo schermo i più importanti
supereroi DC ha dovuto fare a meno del regista Zack Snyder, che ha dovuto abbandonare il
progetto nel bel mezzo della produzione a causa di una tragedia
familiare.
A maggio, i fan che
avevano sostenuto la campgna #ReleaseTheSnyderCut
hanno finalmente ottenuto ciò che volevano: la versione di Justice
League ad opera di Zack Snyder arriverà su HBO Max il prossimo
anno, sotto forma di miniserie divisa in quattro parti. Nei mesi
successivi sono stati rivelati numerosi dettagli a proposito del
taglio del film ad opera del regista, dettagli che non hanno fatto
altro che accrescere l’hype attorno al progetto. Ora, in occasione
del terzo anniversario dell’uscita di Justice
Leagueal cinema, sembra proprio che Snyder abbia
qualche nuova sorpresa in serbo per i suoi fan.
Il direttore della fotografia
Fabian Wagner, infatti, ha condiviso attraverso il
suo account Instagram
una nuova foto di Snyder con in mano un oggetto di scena. Anche se
l’immagine stessa non anticipa in realtà nulla, è la didascalia che
ha accompagnato la foto ad aver attirato l’attenzione dei più:
nella stessa, Wagner fferma che ci saranno nuove sorprese in arrivo
il 17 novembre, ossia la data dell’anniversario dell’uscita di
Justice
League. È molto probabile che Wagner si stesse
riferendo a nuovi contenuti per la
Snyder Cut in arrivo nel 2021.
Le riprese aggiuntive della Snyder
Cut di Justice League
Non è chiaro se quest’immagine di
Zack Snyder sia stata scattata mentre il
regista era impegnato con le riprese principali di Justice
League o di recente, poiché Snyder è attualmente
impegnato con le riprese aggiuntive per il suo taglio voluto da HBO
Max. In base ai report delle ultime settimane, Batman, Cyborg e
Mera torneranno sul set per girare nuove scene, così come i cattivi
Deathstroke e Joker.
Henry Cavill, che nel film interpreta Superman, aveva
già confermato che non sarebbe tornato per i reshoot. Al momento
non sappiamo cosa vedremo di preciso il 17 novembre, né se i nuovi
contenuti includeranno anche materiale appena girato.
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
L’attrice Amber Heard ha smentito categoricamente le
voci secondo cui un’altra attrice interpreterà il ruolo di Mera
nell’attesissimo Aquaman
2. Heard ha interpretato la principessa xebelliana
Mera nel primo film di Aquaman,
recitando al fianco di Jason
Momoa, che ha interpretato il supereroe del titolo. Il
film ha ricevuto recensioni generalmente positive da parte della
critica e del pubblico; il sequel è atteso nelle sale per il il
mese di dicembre del 2022.
Amber Heard è stata recentemente al centro di
un’accesa disputa con l’ex marito Johnny Depp. Heard ha chiesto il divorzio
dall’attore e ha affermato che Depp è stato violento sia
verbalmente sia fisicamente durante il loro matrimonio. Depp,
d’altra parte, ha affermato che è stata Heard ad aver abusato di
lui, non il contrario. Di recente, l’attore ha citato in giudizio
il quotidiano britannico The Sun per averlo definito un
“picchiatore di mogli”. Dopo aver perso la causa in tribunale, a
Depp è stato chiesto di abbandonare il franchise di Animali Fantastici della Warner Bros. Ciò ha
indignato molti fan di Depp, che hanno chiesto che anche Heard
venga licenziata dal franchise di Aquaman.
A tal fine,
una petizione online che chiede il recasting del personaggio di
Mera ha già raggiunto oltre 1 milione di firme.
In un’intervista con Entertainment
Weekly, Amber Heard ha smentito le voci secondo cui
verrà sostituita in Aquaman
2. Heard ha affermato che i rumor e le campagne online
contro di lei non hanno alcun fondamento. Ha inoltre dichiarato di
essere entusiasta all’ide adi iniziare a girare il film ed
esplorare ulteriormente la relazione tra Aquaman e Mera.
“Sono super entusiasta per la
quantità di amore da parte dei fan e per la quantità di
apprezzamento che Aquaman ha ricevuto. Aquaman e Mera hanno
raccolto così tanto entusiasmo che un sequel era inevitabile. Sono
davvero entusiasta del film… tutte quelle voci e tutte quelle
campagne contro di me non hanno nulla a che fare con i casting,
perché non hanno alcun riscontro nella realtà. Sono i fan che hanno
permesso la realizzazione di Aquaman e Aquaman 2. Sono entusiasta
all’idea di iniziare a girare il prossimo anno.”
Tutto quello che c’è da sapere su
Aquaman 2
Vi ricordiamo che Jason
Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe nel
sequel di Aquaman,
film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo
cinematografico DC. Diverse fonti fanno sapere che gli studios
vorrebbero riportare James
Wan dietro la macchina da presa
per Aquaman
2 ad una condizione: che sia lui a scegliere il
gruppo di sceneggiatori e a seguire da vicino il processo di
sviluppo.
David Leslie
Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente
di James
Wan(The Orphan, The Conjuring 2, The
Conjuring 3), scriverà la sceneggiatura del film insieme
a Will Beal, mentre il regista e Peter Safran saranno
co-produttori.
Ci sono film che ti entrano nel
cuore e ci restano, film che anche dopo decenni continuano a fare
emozionare gli spettatori, occupando il loro meritato posto d’onore
nella storia del cinema. Uno tra questi è il film Le Ali della
Libertà che, oltre a fregiarsi del titolo di
capolavoro, è legato alla storia di un’amicizia lunga una vita
intera. Il film è infatti dedicato alla memoria di Allen
Greene, un personaggio di cui quasi nessuno conosce la
storia.
Ma prima di arrivare a parlare di
Allen Greene, facciamo un piccolo passo indietro e cominciamo il
nostro viaggio dal 1994, anno d’uscita del celebre film Le Ali della
Libertà.
Tratto dal racconto del genio
letterario di Stephen
King, dal titolo Rita Hayworth e la
redenzione di Shawshank – pubblicato nella raccolta
Stagioni Diverse -, Le Ali della
Libertà (titolo originale The Shawshank
Redemption) è un film drammatico diretto da Frank
Darabont. Definito dalla rivista Empire come uno
dei “cinquecento migliori film della storia”, Shawshank Redemption
racconta la storia di un uomo innocente finito in carcere per
sbaglio.
Le Ali della Libertà trama: il
dramma di Shawshank
La storia è ambientata nella
Portland del 1947 e ha come protagonista Andy Dufresne (Tim
Robbins), il vice-direttore di una banca. Accusato
dell’omicidio di sua moglie e del suo amante – un famoso giocatore
di golf -, Andy viene condannato a ben due ergastoli da scontare
nel terribile carcere di Shawshank. Nonostante l’uomo gridi a gran
voce la sua innocenza, la sentenza viene emessa e Andy viene
condotto in galera.
Si sentono tante storie sul carcere
di Shawshank ma nessuna sembra rispecchiare perfettamente la
realtà. La struttura sembra essere sotto il controllo dello
spietato direttore Norton (Bob Gunton) e delle sue
terribili guardie che impongono leggi e severe punizioni. Andy è il
nuovo arrivato e come tale deve piegarsi allo status quo per
cercare di sopravvivere.
dal film Le Ali della Libertà – da sinistra: Morgan Freeman e Tim
Robbins
Per i primi tempi l’uomo cerca di
tenersi in disparte per non creare problemi con gli altri detenuti
ma purtroppo la sua presenza non passa inosservata. Per i primi due
anni, quindi, Andy è costretto a subire i violenti atti di bullismo
da alcuni dei detenuti più pericolosi di Shawshank. Punizioni
corporali, violenze fisiche, sessuali e psicologiche porteranno
Andy alla disperazione e poi alla silenziosa rassegnazione.
Durante i suoi giorni di prigionia,
Andy cerca di aggrapparsi a ogni spiraglio di luce in quel luogo di
tenebra. Grazie al suo buon carattere e a un pizzico di furbizia,
il prigioniero Dufresne riesce a sopravvivere e, incredibilmente, a
farsi dei nuovi amici. Primo fra tutti c’è Ellis Boyd Redding
(Morgan
Freeman), detto Red, che controlla il contrabbando di
oggetti di ogni tipo all’interno del carcere.
Tra i due nasce una bella e sincera
amicizia, rapporto che permetterà a entrambi di sopravvivere ai
lunghi anni di reclusione e alla vita da uomini liberi.
Allen Greene in Shawshank
Redemption
Il meraviglioso e toccante dramma
di Stephen
King, diretto da Frank Darabont, ha
commosso intere generazioni. Negli anni i cinefili più accaniti si
sono divertiti a scoprire tutti i segreti e i retroscena più
curiosi de Le Ali della
Libertà. Ma c’è un dettaglio del film che ancora oggi
sembra essere per molti un mistero. Alla fine del film, poco prima
dei titoli di coda, appare un messaggio, un dedica che per
parecchio tempo ha sollevato molte domande.
“In memory of Allen Greene” [In
memoria di Allen Greene]
dal film Le Ali della Libertà – Credits: Castle Rock
Entertainment
Chi è costui? E come mai
The Shawshank Redemption è stato dedicato proprio
a lui? La domanda è legittima e la risposta è molto meno complessa
di quello che ci si aspetti. Greene è stato per anni l’agente del
regista Frank Darabont, nonché uno dei suoi più cari amici. A loro
collaborazione, cominciata all’inizio degli anni ottanta, si è
trasformata in una bellissima amicizia, interrotta bruscamente
dalla morte di Greene.
Allen Greene è
purtroppo deceduto nel 1989 quando aveva appena 36
anni, a causa di complicazioni dovute all’AIDS.
Greene, malato da tempo, non ha mai smesso di lavorare e pare sia
stato proprio lui a spingere affinché Le Ali della Libertà vedesse
la luce. Nel 1987, Allen fu il primo a capire le potenzialità del
racconto di Stephen King e a sottoporre il
progetto alla Castle Rock Entertainment. Inoltre,
fu lo stesso Greene a proporre l’amico Frank Darabont come regista
e sceneggiatore del film.
Gli sforzi di Greene sono stati
abbondantemente ripagati. Le Ali della
Libertà è stato un successo nel 1994
– anno della sua uscita al cinema – e il film nel tempo è diventato
un vero e proprio capolavoro del cinema. A causa della sua
prematura scomparsa, Greene non si è potuto godere i frutti del suo
duro lavoro. Per questo motivo Darabont ha deciso di rendere
omaggio alla memoria del suo caro amico, dedicandogli il film per
cui insieme hanno tanto lottato. Una dedica inaspettata, sobria ma
molto toccante, associata a un finale catartico che celebra la
libertà e l’importanza dell’amicizia.
“The Wakanda Files” è una nuova
pubblicazione ufficiale collegata al MCU che ha portato alla
luce diversi dettagli nascosti in merito alle storie e ai
personaggi dell’universo condiviso.
ComicBookMovie ha raccolto le 10 rivelazioni più importanti
contenute al suo interno e riguardanti l’Universo Cinematografico
Marvel:
I tentativi di Bruce Banner di
sbarazzarsi di Hulk
In Avengers:
Endgame, Bruce Banner è finalmente riuscito a fare i conti
con Hulk, diventando un ibrido che i fan hanno chiamato “Smart
Hulk” (o “Professor Hulk”). Tuttavia, molto prima di imparare a
trattenere i muscoli di Hulk e la sua intelligenza, Bruce ha fatto
parecchi tentativi per provare a sbarazzarsi del Gigante di
Giada.
Nei suoi appunti si legge: “I
miei recenti studi hanno condotto alla creazione di un antiaritmico
in grado di rallentare il mio polso a circa un battito al minuto.
Mi ha colpito il fatto che con la giusta configurazione, il
potenziale cardiologico del farmaco potrebbe aiutare a lenire lo
stress che incita gli incidenti di Hulk”. Tuttavia, gli sforzi
di Bruce si sono rivelati infruttuosi. Queste rivelazioni sono
assolutamente in linea con i fumetti, e non dovrebbe sorprendere
più di tanto che Banner abbia cercato di distruggere Hulk,
nonostante i suoi tentativi siano stati vani e abbia persino
tentato il suicidio (come rivelato in Avengers:
Age of Ultron).
Perché War Machine ha cambiato identità?
War Machine
ha sempre avuto un ruolo attivo nel MCU, ma è diventato un membro a
pieno titolo degli Avengers solo durante gli eventi di Captain
America: Civil War. Prima di indossare nuovamente la sua
armatura da War Machine, Rhodey è passato per Iron Patriot in
Iron
Man 3, ma cosa ha portato a questo cambio di
nome?
In una lettera dalla
scrivania del Presidente degli Stati Uniti, vengono menzionati
“problemi di ottica” quando si tratta del mantello da “War
Machine”, e la decisione di dargli un nuovo nome è stata presa poco
dopo la battaglia di New York in
The Avengers. Sembra che il governo degli Stati Uniti si
sia reso conto che non aveva senso per “l’avanguardia in prima
linea che protegge il popolo americano” avere un nome che
richiamasse letteralmente il concetto di “macchina da
guerra”.
I pensieri iniziali
di Tony Stark su Spider-Man
L’introduzione di
Spider-Man in Captain
America: Civil War è sembrata per alcuni un
po’ affrettata, nonostante sia stato brevemente spiegato che Tony
Stark aveva tenuto sotto controllo il simpatico arrampicamuri dopo
averlo visto su YouTube (presumibilmente usando le sue numerose
risorse per capire che Peter Parker e Spider-Man erano la stessa
persona). Nel libro c’è una voce in riferimento ad Iron Man che
riporta: “Questo ragazzo del Queens che sta esplodendo su
YouTube è solo leggermente più interessante di un gatto che suona
l’armonica. Un adolescente viene morso da un ragno e
improvvisamente è degno di entrare a far parte dei Vendicatori? Non
credo che questi siano effetti speciali. Questo ragazzo sta
catturando un veicolo in movimento che viaggia a 45 miglia all’ora.
Sono circa 3.000 libbre di veicolo. Come è possibile?”
Sembra che Tony fosse anche
affascinato dalla capacità di Peter di creare il proprio
spararagnatele. “Da dove ha creato questa ragnatela? Ha usato
prodotti da banco che ha trovato in una cantina? Se ha creato tutta
questa tecnologia mettendo insieme spazzatura, pensa a cosa
potrebbe fare con il parco giochi che abbiamo costruito nel nord
dello stato.” Chiaramente, l’Avenger corazzato aveva sempre
avuto grandi progetti per Spidey!
I miglioramenti di Bucky sono
legati a una Gemma dell’Infinito
Shuri è affascinata dai
“super soldati” del MCU e ad un certo punto parla anche
di Extremis. Tuttavia, alla fine deduce che le radiazioni sono
fondamentali per la loro creazione. “La trasformazione di
Teschio Rosso è fallita perché il suo siero mancava di esposizione
radioattiva”, deduce l’eroe. “Rogers è stato esposto ai
Vita-Rays. Banner è diventato un enorme mostro fatto di rabbia
perché è stato esposto a radiazioni gamma. È probabile che Zola
abbia utilizzato le radiazioni gamma del Tesseract per migliorare
Barnes. L’Hydra ha trovato un modo per esporre i soggetti a
qualsiasi cosa i raggi cosmici della Gemma della Mente emettano, e
li ha trasformati”.
Questa è una
rivelazione molto interessante su Bucky: anche se sapevamo che Zola
aveva apportato alcune modifiche alla sua fisiologia, modifiche che
lo hanno reso molto più forte e più veloce, non sapevamo che
fossero legate al Tesseract. Questo è sicuramente qualcosa che i
Marvel Studios potrebbero decidere di
esplorare in futuro.
Il Multiverso non era esattamente
una novità per Iron Man
Vi siete
mai chiesti come mai Iron Man fosse in grado – almeno all’apparenza
– di capire così facilmente il concetto di viaggio nel tempo? Bene,
il libro allude al fatto che Tony Stark aveva già discusso
dell’esistenza del Multiverso con Bruce Banner, come rivelato da un
testo che Tony ha inviato al suo compagno Avenger.
“L’alterazione degli eventi del passato non potrebbe mai
influenzare il loop continuo. Tuttavia, potrebbe creare linee
temporali divise e tangenziali. Non preoccupiamoci per il momento.
Una realtà alla volta!”
Guardando al futuro
del MCU, è chiaro ora che le realtà
alternative sono qualcosa che i Marvel Studios non vedono l’ora di
poter esplorare. Anche se Tony non ha avuto il tempo di
approfondire davvero cosa significhi tutto ciò, il terreno è stato
già preparato per ulteriori viaggi nel tempo e anche per un viaggio
attraverso lo stesso Multiverso (insieme a Stephen Strange e
Scarlet Witch nel sequel di Doctor
Strange che sarà diretto da Sam Raimi).
L’eredità di Black Panther potrebbe
non essere finita
In base a
ciò che Shuri ha realizzato a Wakanda negli ultimi anni, una grande
rivelazione contenuta nel libro riguarda il fatto che la sorella di
T’Challa ha trovato un modo per ricreare l’Erba a Forma di Cuore.
Erik Killmonger l’aveva distrutta durante gli eventi di Black
Panther dopo averla ingerita e aver reclamato il trono per
se stesso, rendendo T’Challa l’ultima Pantera Nera dopo la morte
del villain.
Shuri ha trovato un
modo per creare una versione sintetica e sta anche considerando di
aggiungerci il Vibranio. “Se vogliamo sintetizzare, e
attraverso il processo, migliorare, un’antica erba di Wakanda,
dobbiamo prima studiare le integrazioni che hanno permesso ad altri
di provare e di avere successo. Ed eventualmente, anche di
fallire”, ha spiegato il giovane genio. Ciò porterebbe
chiunque lo ingerisca a guadagnare il potere di quell’elemento
misterioso, un potenziale punto di svolta per il futuro del
MCU, specialmente dopo la tragica
morte di
Chadwick Boseman.
Ciò che l’HYDRA ha fatto davvero a Bucky Barnes
Abbiamo stabilito che Bucky
è stato trasformato in un super soldato grazie ad alcuni
miglioramenti apportati tramite il Tesseract, ma i danni che
l’HYDRA ha fatto al suo cervello sono scioccanti. Shuri descrive
ciò che gli scienziati gli hanno fatto come “un livello
completamente diverso di follia”, rivelando che “i metodi
dell’HYDRA erano efficaci nel rendere Barnes iperconsapevole e
altamente suggestionabile”.
“Un EEG su Barnes ha rivelato
quanto fosse oscuro ed esteso il suo danno cerebrale”, osserva
Shuri, rivelando che l’organizzazione malvagia ha messo a dura
prova il migliore amico di Cap. “Il programma Winter Soldier
dell’HYDRA ha sottoposto Barnes ad una terapia elettroconvulsiva
seguita da parole chiave e frasi suggestive per attivare un nodo
cerebrale che potrebbe richiedere anni per sciogliersi”. In
maniera ancora più scioccante, Shuri nota che il suo sistema
limbico, la parte del suo cervello che si occupa dei ricordi e
delle emozioni, è paragonabile “ad un albero di Natale degli
psicofarmaci” grazie all’HYDRA.
La formula per lo spararagnatele di Peter Parker
Il libro conferma che la
formula per lo spararagnatele di Peter Parker contiene prodotti
chimici come acido salicilico, toluene, metanolo, tetracloruro di
carbonio, carbonato di potassio e acetato di etile. Le note di
Spider-Man mostrano che ha preso in considerazione molti materiali
diversi prima di creare il proprio fluido per la ragnatela, e ha
riflettuto molto sulle varie tipologie di spararagnatele proprio in
base a questa nota.
“Un dispositivo sui miei polsi
come un braccialetto con un grilletto nel palmo della mano attivato
dalle mie dita centrali? In questo modo posso tagliarlo o tenerlo
collegato secondo necessità”, riflette Peter. “PSI
dovrebbe essere piuttosto alto per portare la fettuccia alle
distanze che sto pensando. 10.000 PSI? Potrebbe essere troppo da
sopportare per il mio polso”. Inizialmente, Peter pensava di
usarlo esclusivamente come arma prima di renderlo un mezzo per
viaggiare!
Il Widow’s Bite di Vedova Nera
Vedova Nera ha dimostrato
in più di un’occasione di essere in grado di reggere il confronto
con il resto degli eroi più potenti della Terra, ma il suo Widow’s
Bite è in realtà ancora più potente di quanto pensassimo. Fino alla
sua morte, sembrava che l’eroina non avesse mai avuto
realmente intenzione di usarlo contro un suo nemico! Si dice che
Natasha Romanoff stesse usando l’impostazione più bassa dell’arma
(40.000/50.000 volt), anche se avrebbe potuto facilmente portarla a
350.000 volt, rendendola così più letale.
Shuri afferma che l’impostazione più
bassa porterebbe probabilmente a “muscoli indeboliti o
doloranti, a crampi, ustioni epidermiche, a danni temporanei ai
nervi e a interruzioni temporanee della coscienza” mentre la
più alta causerebbe “danni ai nervi permanenti, ustioni
sottocutanee di terzo grado, perdita della vista e persino la
morte.” Forse la vedremo usare quell’impostazione
nell’attesissimo Black
Widow?
L’incredibile metabolismo di Steve Rogers
Ci sono alcuni fatti molto
interessanti su Captain America nel libro, incluso il fatto che, a
riposo, Steve Rogers riesce a bruciare quasi 8000 calorie al
giorno! Nella vita reale, Dwayne
Johnson mangia più di 5000 calorie al giorno per mantenersi in
forma, quindi questo potrebbe aiutare a contestualizzare il
paragone.
Questo metabolismo potenziato spiega
anche come Steve sia riuscito a sopravvivere nel ghiaccio per 67
anni, con Shuri che ha rivelato che è stata proprio questa
caratteristica che ha portato l’eroe ad essere messo in
“ibernazione criogenica”. Diventare un super soldato
significa anche che Cap può fare distensioni su panche di
“diverse tonnellate” ed è in grado di “correre
comodamente tredici miglia in trenta minuti”. Ciò significa
che può mantenere una velocità di circa 26 mph su base costante,
un’impresa piuttosto incredibile per l’eroe.
Jason Blum si è
espresso in merito a Doctor Strange in the Multiverse of Madness e
a Blade,
teorizzando che potrebbero rappresentare una sfida per i Marvel Studios. Sebbene entrambi i film siano
attualmente in fase di sviluppo, Doctor Strange 2 è l’unico ad avere già una data di
uscita: arriverà infatti nelle sale il 25 marzo 2022. Ci sono anche
molte più informazioni su quel film, come ad esempio il fatto che
sarà Sam Raimi ad occuparsi della regia. In
confronto, si sa molto poco di Blade allo stato attuale. Tuttavia, come è stato
annunciato al San Diego Comic-Con 2019, sarà il premio Oscar
Mahershala Ali ad interpretare il personaggio
del titolo.
Sebbene Doctor Strange in the Multiverse of Madness e
Blade usciranno
probabilmente almeno ad un paio di anni di distanza l’uno
dall’altro, i film sono stati spesso associati perché entrambi
presenteranno elementi horror, genere che la Marvel non ha ancora mai realmente
esplorato. Al contrario, la società di Jason Blum,
la Blumhouse Productions, è senza dubbio la più
conosciuta quando si parla di film dell’orrore, avendo sfornato
negli ultimi vent’anni alcuni tra i più grandi successi del genere.
Ciò rende Blum particolarmente qualificato se si tratta di valutare
i prossimi tentativi di realizzare qualcosa in materia…
“Sono indeciso. Non
scommetterei mai contro la Marvel. Hanno un curriculum
relativamente buono… ovviamente scherzo, hanno uno dei migliori
curriculum di sempre, siamo d’accordo? Penso anche che sia una vera
sfida provare a fare un horror ad altobudget, ma se
qualcuno può farlo, quel qualcuno è senza ombra di dubbio la
Marvel.”
Doctor Strange 2 e Blade saranno
degli horror in senso canonico?
La risposta di Blum è piuttosto
diplomatica. Tuttavia, ha senso il suo commento sulla difficoltà di
realizzare film horror con budget elevati a disposizione. Molti dei
film horror dell’ultimo decennio, compresi quelli della Blumhouse,
sono stati realizzati per budget davvero esigui rispetto a quanto
la Marvel investe generalmente per i
suoi film. Tuttavia, titoli come Scappa –
Get Out dimostrano che creare una storia avvincente e
genuinamente spaventosa è ciò che conta davvero nel genere horror,
molto più di sequenze costose e strabilianti.
Ovviamente, resta da vedere quanto
la Marvel prenderà davvero in prestito
dagli elementi tipici del genere horror sia per Doctor Strange in the Multiverse of Madness
sia per –Blade.
Vale la pena ricordare che Scott Derrickson aveva parlato della
componente horror di Doctor Strange 2 quando era ancora a bordo del
progetto, mentre il boss della Marvel, Kevin Feige, aveva chiarito
in seguito che il film avrebbe avuto alcune “sequenze
spaventose”, ma che non sarebbe stato un vero e proprio film
horror. Considerando che il personaggio centrale di Blade è un cacciatore di vampiri, sembra che sarà
più difficile evitare l’elemento horror in quel film, anche se
l’accoglienza nei confronti di Doctor Strange 2 potrebbe certamente giocare un ruolo
nei confronti della direzione da intraprendere con il film con
protagonista Ali.
Si intitola Fischia il
Vento il cortometraggio d’animazione scritto e diretto da
Alessandro Dordoni.
Basato sulle memorie del ventenne
partigiano Lino Dordoni, Fischia il Vento è un
cortometraggio di animazione disegnato a mano di 15 minuti. Il film
racconta gli eventi accaduti durante la Battaglia di Monticello,
nel nord Italia, il 16 Aprile 1945, dove 450 soldati delle SS
attaccarono a sorpresa i circa 25 partigiani che presidiavano il
castello di Monticello. Lino e la sua squadra sono appostati in una
stalla abbandonata nelle vicinanze e, svegliati di soprassalto dai
colpi d’arma da fuoco provenienti dalla rocca, si lanciano di corsa
nella vallata per portare aiuto ai compagni il più in fretta
possibile.
Il titolo Fischia il
Vento si ispira ad una canzone popolare italiana i cui
testi furono scritti nel settembre del 1943, all’inizio della
Resistenza. Sebbene la canzone provenisse dalla Russia dal
compositore Matvei Blanter, la melodia orecchiabile ispirò il
paroliere Felice Cascione (1918-1944) a scrivere Fischia il
Vento per incitare il movimento partigiano.
Il progetto non vuole
rappresentare un classico film di guerra. Lo scopo è quello di
mostrare il lato umano e psicologico dei giovani combattenti
italiani che si sono trovati ad affrontare una situazione ben al di
sopra di loro. Questa non è una storia del bene contro il male, ma
un’attenta analisi ad uno dei tanti episodi di guerra che ha
cambiato per sempre la vita dei suoi protagonisti, a prescindere
dal loro schieramento ideologico durante gli avvenimenti
raccontati.
Questo è un progetto collaborativo
nato dalla passione per l’arte e per il cinema, ed ogni individuo
coinvolto è mosso dal desiderio di dare vita a questa storia mai
raccontata e renderla un’esperienza fortemente cinematica dal punto
di vista visivo e sonoro, con l’obiettivo di aprire gli occhi per
molti sul mondo dell’animazione, che troppo spesso rimane una forma
d’arte di poco interesse nell’immaginario collettivo.
Fischia il Vento, un
cortometraggio d’animazione
Fischia il Vento è
animato interamente ad inchiostro da Natasza Cetner. Utilizzando
carta ruvida dà l’impressione di pagine di diario da sfogliare e ci
immerge nel mezzo delle memorie personali di Lino Dordoni. Seguendo
lo storyboard animatic come riferimento, l’animazione viene
eseguita prima digitalmente, al fine di testare al meglio i
movimenti e le tempistiche, viene quindi poi disegnata a mano con
inchiostro su carta. I movimenti di telecamera e l’uso espressivo
delle pennellate permettono all’animazione di trasmettere
l’intensità delle emozioni dei protagonisti e di offuscare il
confine tra realtà e ricordi.
ALESSANDRO DORDONI
Alessandro lavora come Montatore a Londra dal 2012. Attualmente è
senior editor presso Chrome Productions, il suo lavoro comprende
pubblicità, contenuti online, documentari e cortometraggi. Il suo
stile è caratterizzato da un uso forte e dettagliato della musica e
del suono. Ha vinto numerosi premi per i suoi lavori nel settore
pubblicitario. Questo sarà il suo primo film come
Sceneggiatore/Regista, ed è un progetto molto vicino al suo
cuore.
NATASZA CETNER
Natasza è un’Animatrice, Regista ed llustratrice. I suoi film sono
stati selezionati e nominati per molti festival cinematografici tra
cui Edimburgo, Berlino, Dubai e Montreal. Rappresentata dalla casa
di produzione irlandese Cardel, i suoi lavori si distinguono dalla
massa per l’uso sorprendente dell’animazione analogica e disegnata
a mano in un settore sempre più guidato dal digitale.
JAMES LAWSON
James è un Artista con oltre 12 anni di esperienza nel creare
storyboard per l’industria pubblicitaria, per la TV e per il
cinema. Ha avuto la fortuna di essere stato coinvolto in alcune
delle campagne più iconiche e premiate dell’ultimo decennio.
L’elenco dei clienti per cui ha lavorato include i più grandi nomi
del settore di oggi come Apple, John Lewis, Nike, Adidas, Mercedes,
Amazon e così via.
FRANCESCO POIANA
Francesco è un Artista ed Illustratore con un’ampia conoscenza di
diversi mezzi artistici, tra cui disegno, pittura ed incisione.
Lavora come Illustratore Freelance, collaborando con molti clienti
come case di produzione, case editrici e studi di moda. La sua arte
è stata esposta in tutta Italia e nel Regno Unito, recentemente ha
partecipato alla “Emerging Talents Exhibition” del 2020 al Messum’s
Mayfair di Londra.
Fischia il vento: la scheda
tecnica
Titolo: Fischia il Vento (The Wind
Whistles)
Durata: 15 min (Inclusi Materiale d’Archivio e Titoli di Coda))
Aspect Ratio: 2048 x 858
Colore: Bianco e Nero
Genere: Animazione, Drama, Guerra
Lingua: Italiano (Sottotitoli in Inglese)
Scritto e Diretto da: Alessandro Dordoni (UK)
Regia di Animazione: Natasza Cetner (UK/Polonia)
Case di Produzione: Cardel (Irlanda) & OAK9 (Lituania)
Produttori Esecutivi: Kelley Daniel / Rhiannon Crothers (US)
Produttori Animazione: Carla Mooney / Delwyn Mooney (Irlanda)
Produttrice: Mimi Thomas (UK)
Co-Produttore: Mindaugas Jokubaitis (Lituania)
Attori in Ordine di Apparizione: Denio Derni, Luca Torchiani,
Francesco Wolf, Andrea Tagliabue,
Marco Troiano, Joe Prestia, Vito Buchicchio, Giuseppe Magazzù
Montaggio e Suono: Alessandro Dordoni (UK)
Archivio Colour Grade: Ben Turze (UK)
Sound Design/Mix: Steve Bond (UK)
Illustratore: Francesco Poiana (UK, Italia)
Storyboard Artist: James Lawson (UK)
Compositore: Paolo Fornasari (Germania)
Script Editor: Costanza Bongiorni (Francia)
Traduttore Memorie: Bartolomeo Sala (UK)
Graphic Designer: Edoardo Balordi (Spagna)
Studio di Registrazione: Marco Versari (Italia)
Supportato da: ANPI Piacenza, Chrome Productions,
Banca di Piacenza, Rotary Club Piacenza
Budget: £20,000
Inizio Produzione: Luglio 2020
Stima di Fine Produzione: Aprile 2021
IMDB Page: Fischia il Vento
Il regista di Justice
League,Zack Snyder, ha anticipato l’esistenza di
Catwoman nel suo universo DC. Durante gli anni
trascorsi a lavorare per la Warner Bros. e la DC Films, a Snyder è
stata concessa una certa libertà creativa. Anche se ha iniziato a
perdere un po’ di quel controllo con Batman v Superman: Dawn of Justice e alla fine ha
dovuto abbandonare la produzione di Justice
League,
Zack Snyder aveva dei piani già particolarmente elaborati per
una storia suddivisa in cinque parti. Questi piani sono cresciuti
fino ad includere i film in solitaria di Wonder Woman, Aquaman e Flash, e l’istinto naturale di Snyder di
arricchire i suoi progetti con diversi dettagli ha contribuito a
creare l’universo espanso.
La vera portata dei piani di Snyder
sta iniziando a concretizzarsi grazie alla HBO Max. Il servizio di
streaming ha risposto alle richieste dei fan ed è diventato la casa
della Snyder Cut di Justice
League a circa due anni di distanza dalla massiccia
campagna a sostegno della visione originale di Snyder. Il regista
ha alimentato continuamente la discussione anticipando di continuo
– attraverso i suoi canali social – come sarebbe stata la sua
versione del cinecomic uscito in sala nel 2017. Negli ultimi mesi,
Snyder ha condiviso molte anticipazioni su ciò che aveva
pianificato per il futuro e pare che la Snyder Cut offrirà un assaggio di ciò che potrebbe
arrivare in seguito (basti pensare alla presenza di personaggi come
Darkseid, Martian Manhunter, Deathstroke e, soprattutto il Joker di
Jared Leto).
Adesso, Zack Snyder sembra aver anticipato quale ruolo
potrebbe svolgere Catwoman nel suo universo DC. Di
recente, il regista ha partecipato ad una chat in live streaming
con
The Nerd Queens per discutere di diversi argomenti, tra cui
anche il personaggio di Selina Kyle. Snyder ha suggerito che
Catwoman e il Batman di Ben Affleck potrebbero essere stati
coinvolti romanticamente un decennio prima. Dal momento che la
storia d’amore tra Catwoman e Batman che ha molti sostenitori tra i
lettori dei fumetti, la dichiarazione di Snyder ha mandato in
visibilio tantissimi fan. Ma il regista non si è fermato qui,
poiché ha anche condiviso un’immagine sul suo profilo Vero proprio dei
due iconici personaggi.
Vedremo mai la Catwoman di Zack Snyder in azione?
Non è chiaro se Zack Snyder abbia mai pensato di
includere davvero Catwoman nei suoi precedenti film DC o magari in
Justice
League. Tuttavia, ha condiviso diverse idee su
quale retroscena potrebbe funzionare per una storia dedicata a
Catwoman e Batman nel suo universo, dimostrando di essere comunque
legato al personaggio. Dal momento che Snyder è in genere
abbastanza sicuro di quali siano i piani relativi alle storie che
intende raccontare, la spiegazione relativa alla storia di Catwoman
e Batman suggerisce che forse è qualcosa a cui ha iniziato a
pensare di recente e che forse potrebbe sviluppare in futuro,
magari in un sequel di Justice
League (a
cui – tra l’altro – il regista sembra aver già iniziato a
pensare).
Il produttore Jason
Blum è al lavoro sul riavvio cinematografico di
Spawn, anche se l’adattamento della storia – come
dichiarato dallo stesso – ha richiesto più tempo del previsto. Il
personaggio è stato creato da Todd McFarlane negli
anni ’90, ma ancora oggi è uno dei personaggi dei fumetti più
popolari di sempre.
La storia di Al Simmons è piuttosto
oscura, principalmente a causa delle sue attività da antieroe.
Spawn è stato protagonista di una serie tv animata e di un film
live-action, usciti entrambi alla fine degli anni ’90. In
particolare, il film è stato interpretato da Michael Jai White nei
panni del personaggio del titolo ed è stato accolto piuttosto
negativamente dalla critica. Tuttavia, viene ricordato come uno dei
primi film con un attore afroamericano nei panni di un grande
supereroe.
Dall’uscita del film originale, si è
parlato a lungo di un sequel o di un riavvio. Sebbene l’attuale
iterazione sia ancora lontana dal vedere concretamente la luce,
diversi dettagli sono già noti. Sappiamo infatti che il premio
Oscar Jamie Foxx è stato ingaggiato per
interpretare il protagonista. Inoltre, il progetto sarà diretto
dallo stesso McFarlane, che ha più volte parlato delle sue
condizioni e della volontà di realizzare un film vietato ai
minori.
Il reboot vedrà coinvolto anche
Jason Blum e la sua Blumhouse Productions (Insidious,
Scappa
– Get Out), con Blum che ha più volte parlato del progetto
e della sua volontà di voler portare sullo schermo la “storia
giusta”. Adesso, in una nuova intervista con
Inverse, il produttore ha parlato ancora una volta
dell’attesissimo nuovo adattamento, rivelando che proprio il lavoro
sulla storia ha richiesto più tempo del previsto.
“Sarà molto diverso. Sarà
davvero tagliente. Ciò che mi ha entusiasmato è che Spawn è come se
fosse l’ultimo grande fumetto mai sfruttato veramente. Quindi,
sembrava un’opportunità straordinaria. Ci è voluto più tempo di
quanto speravo per dare vita alla storia giusta, ma ci stiamo
lavorando.”
Il nuovo film dedicato
a Spawn avrà come protagonista il premio
Oscar Jamie
Foxx nel ruolo dell’antieroe del titolo. Del cast
dovrebbe far parte anche Jeremy
Renner nei panni di Twitch
Williams. Greg Nicotero, truccatore
di The Walking
Dead, si occuperà del trucco e degli effetti
speciali. Il film sarà prodotto da Jason
Blum e dalla sua Blumhouse Productions.
Kate Winslet è orgogliosa di aver battuto il
personalissimo record nella subacquea di Tom Cruise grazie ad Avatar 2. Di recente, è emersa online
una nuova foto dal backstage del sequel del blockbuster di
James Cameron che ritraeva proprio l’attrice
premio Oscar impegnata a realizzare una sequenza sott’acqua.
Per realizzare quella scena (lo
scatto ha mostrato l’attrice mentre eseguiva un ballo come parte di
una cerimonia Na’vi), Winslet ha dovuto trattenere il respiro per
ben sette minuti, battendo così i sei minuti raggiunti da Cruise
durante le riprese di
Mission: Impossible – Rogue Nation. Come dichiarato
dall’attrice in una recente intervista con
ET, la stessa non avrebbe mai potuto immaginare la portata di
quanto raggiunto fino a quando altre persone non gliel’hanno fatto
notare.
“È davvero
divertente, perché non leggo mai recensioni o cose legate al mondo
dei media. Non sono su Instagram. È come se da quel punto di vista
fossi completamente disconnessa dalla realtà. Proprio per questo,
nelle ultime settimane c’erano persone che venivano da me al lavoro
e divevano: ‘Oh mio Dio, 7 minuti e 14 secondi?’. E io: ‘Cosa?
Aspetta, aspetta un attimo. Come fai a saperlo?’. È stato
fantastico. Sono molto orgogliosa di me stessa, anche perché è una
cosa che quasi sicuramente non riuscirò più a fare. Ci sono volute
quattro settimane di duro allenamento per realizzare quelle scene.
Ma è stato un momento che ho adorato.”
Avatar
2debutterà
il 17 dicembre 2021, seguito dal terzo
capitolo il 22 dicembre 2023. Per il quarto e
quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche
anno: 19 dicembre 2025 e 17
dicembre 2027.
Il cast della serie di film è
formato da Kate
Winslet, Edie
Falco, Michelle Yeoh, Vin
Diesel, insieme ad un gruppo di attori che
interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno
anche i protagonisti del primo film, ossia Sam
Worthington, Zoe
Saldana, Stephen
Lang, Sigourney
Weaver, Joel David
Moore, Dileep
Rao e Matt Gerald.
Sono iniziate a Roma le riprese
del teen movie TIME IS UP diretto
da Elisa Amoruso con Bella
Thorne, attrice americana amata dal
pubblico, e Benjamin Mascolo, popstar
musicale da anni al vertice delle classifiche italiane,
prodotto da Marco Belardi.
Coppia nella vita e ora insieme
anche sul set, Bella e Benjamin sono i protagonisti della storia
d’amore tra Vivien e Roy, due adolescenti dalle personalità
apparentemente opposte.
Vivien è una studentessa talentuosa
con la passione per la fisica e il desiderio di entrare in una
prestigiosa università americana. Vive la sua vita come una formula
matematica che la spinge a rimandare al futuro la propria felicità.
Roy invece è un ragazzo tormentato e problematico. A causa di un
trauma vissuto da bambino, vede i propri desideri continuamente
minati dal suo passato che sembra rincorrerlo inesorabilmente. Ma
anche la matematica ha le sue variabili e, come sempre accade, la
vita riesce ad intrecciare i suoi eventi in modi sorprendenti e
inaspettati.
Nel cast insieme
a Bella Thorne (Il sole di
mezzanotte – Midnight Sun, Sei ancora qui – I Still See You,
The babysitter, Famous in
love) e Benjamin Mascolo, al suo
debutto
come attore, Sebastiano Pigazzi (We
are who we are) Bonnie Baddoo
(Ruthless, Doctors), Giampiero
Judica (The App, Uno di famiglia,
Succede, All the Money in the
World), Roberto Davide (Dr.
Who,
Rome), Nikolay Moss (vincitore
di un Emmy Award per il suo ruolo da protagonista nella serie
TV The Cobblestone Corridor) e Giulio
Brizzi (Curon).
Scritto da Elisa
Amoruso (Chiara
Ferragni – Unposted,
Maledetta Primavera,
Bellissime), Lorenzo Ura
e Patrizia Fiorellini, TIME IS
UP è una
produzione Lotus Production una
società di Leone Film
Group con Rai Cinema e
sarà distribuito da 01 Distribution.
Le riprese sono iniziate il 9
novembre 2020, dureranno 6 settimane e si svolgeranno in gran parte
a Roma. Il film è interamente girato in inglese.
Un nuovo libro di Star Wars rivela finalmente che l’Imperatore
Palpatine ha appreso che Luke Skywalker è il figlio di Darth Vader
durante L’Impero Colpisce Ancora. Dopo
che Anakin Skywalker passò al lato oscuro e divenne Vader, i suoi
figli vennero nascosti per tenerli al sicuro dalle grinfie
dell’Imperatore. Tuttavia, entrambi diventarono figure di spicco
dell’Alleanza Ribelle durante la Guerra Civile Galattica. Luke è
diventato famoso dopo aver distrutto la Morte Nera, mettendosi da
solo nel mirino dell’Impero. Ne L’Impero Colpisce Ancora,
Vader sta cercando ossessivamente Luke a causa del loro legame di
sangue.
Nel canone di Star Wars, Vader scopre la vera identità di
Luke – ossia che si tratta di suo figlio – in un fumetto ambientato
tra gli eventi di Una Nuova Speranza e L’Impero Colpisce Ancora, che lo descrive
proprio mentre è intento a cercare suo figlio. Ovviamente, Vader
non era l’unico Signore dei Sith ad interessarsi ai figli di
Anakin. Inizialmente, Palpatine vedeva Luke come una minaccia, ma
cambiò atteggiamento quando iniziò a pensare a lui come ad una
risorsa per l’Impero che potesse prendere il posto di Vader in
qualità di suo apprendista. Palpatine era noto per aver sempre
mosso da lontano le redini dell’intera Galassia, ma tale elemento
si è concretizzata abbastanza tardi nella trilogia cinematografica
originale.
Per celebrare il 40°
anniversario de L’Impero Colpisce Ancora, è stato pubblicato
un nuovo libro intitolato “From a Certain Point of View: The Empire
Strikes Back”. Il romanzo racconta gli eventi del film dalla
prospettiva di vari personaggi. Un capitolo è totalmente incentrato
sull’Imperatore Palpatine, ambientato poco prima di convocare Vader
per discutere di Luke. Il libro descrive nel dettaglio le
specificità del turbamento che Palpatine ha visto: essenzialmente,
si tratta della fantasia del potere di Vader di governare la
galassia. Invece di essere nel suo tradizionale costume, Vader
sembra un Anakin più anziano che non ha mai ricevuto ferite
devastanti, con Padmé e Luke (che ha abbattuto Palpatine) che sono
al suo fianco. È durante queste visioni che Palpatine realizza che
Luke – che conosceva solo come il ribelle che ha distrutto la Morte
Nera – è il figlio di Anakin.
Passano tre anni tra Una Nuova Speranza e L’Impero Colpisce Ancora, e Vader ha scoperto
la verità su Luke poco dopo il primo film. Ciò significa che ha
tenuto segreta l’identità di suo figlio a Palpatine per tutto quel
tempo, mentre complottava e tramava un modo per detronizzare
Palpatine. Considerando quanto fosse emotivo Anakin, è interessante
che non abbia inavvertitamente rivelato i suoi legami con Luke
prima di allora. Mentre i suoi pensieri alla fine lo hanno tradito,
con Palpatine ha assistito ai sogni di Vader, è impressionante che
qualcuno potente come Palpatine sia stato tenuto all’oscuro per
così tanto tempo. Nel libro “From a Certain Point of View”,
Palpatine ammette che la febbrile caccia di Vader alla leadership
ribelle avrebbe potuto essere un po’ esagerata, ma ciò non gli
importava. Quando viene a sapere di Luke, tutto ha più senso per
Palpatine, che escogita un nuovo piano per eliminare Vader e
modellare Luke in un potente Sith.
Star Wars, Palpatine e la lotta di
Vader per controllare i suoi desideri…
Nelle ristampe home
video de L’Impero Colpisce Ancora, il dialogo nella
scena di Vader con l’Imperatore è stato modificato. In particolare,
Palpatine dice: “Non ho dubbi che questo ragazzo sia il figlio
di Anakin Skywalker” invece di “Luke Skywalker”. La
rivelazione contenuta in “From a Certain Point of View” aiuta a
contestualizzare un po’ questo cambiamento. Sapendo che Palpatine
ha appreso la verità solo pochi istanti prima, la nuova battuta può
essere interpretata come un modo per stimolare Vader. Il libro
specifica che mentre Vader parla con Palpatine, il vecchio maestro
percepisce la “lotta di Vader per controllare i suoi
desideri”, il che conferma i suoi sospetti. Questo è solo un
esempio di come “From a Certain Point of View” possa aiutare ad
aggiungere elementi in più ai film, consentendo ai fan di lunga
data di ottenere un maggiore senso di
apprezzamento.
Una petizione per rimuovere Amber Heard da Aquaman
2 ha già raggiunto oltre 900.000 firme. Heard è
apparsa per la prima volta nei panni di Mera, la principessa di
Xebel, uno dei regni sottomarini, in Justice
League di Zack Snyder del 2017. Ha continuato ad
interpretare il personaggio al fianco di Jason Momoa in Aquaman
del 2018, ad oggi il film DC con il maggior incasso di tutti i
tempi. L’attrice tornerà nell’annunciato Aquaman 2, la
cui uscita nelle sale è prevista per il 2022.
Amber Heard è stata di recente al centro di
una controversia con l’ex marito Johnny Depp. I du si sono incontrati sul set
nel 2011 e si sono sposati nel 2015. Dopo aver chiesto il divorzio
nel 2016, Heard ha ottenuto un’ordinanza restrittiva contro Depp,
accusandolo di abusi fisici e verbali. Altre accuse mosse contro
l’attore sostenevano che lo stesso avesse provato a far licenziare
l’ex moglie da Aquaman e a impedirle di prendere parte ai
futuri progetti della Warner Bros. Tali accuse hanno generato una
valanga di critiche in merito al casting di Depp nei panni di
Grindelwald nella saga di Animali Fantastici.
Johnny Depp ha citato in giudizio Amber Heard per diffamazione nel 2019, dopo
aver scritto un editoriale per il Washington Post sostenendo di
essere stato vittima di violenza domestica durante il loro breve
matrimonio. Depp ha anche citato il quotidiano britannico The Sun
dopo essere stato definito in uno dei loro articoli un
“picchiatore di mogli”. Il caso è andato in giudizio a
luglio e lunedì scorso il giudice si è pronunciato contro Depp,
affermando che c’erano prove sufficienti per sostenere le accuse di
Heard. Poco dopo,
Depp ha annunciato che gli è stato ufficialmente chiesto dalla WB
di lasciare il franchise di
Animali Fantastici, con lo studio che nel frattempo ha
confermato che il ruolo sarebbe stato affidato ad un altro attore
(probabilmente a Mads Mikkelsen).
La decisione della major ha
scatenato l’indignazione dei fan, che hanno deciso di lanciare una
petizione online chiedendo che Amber Heard venga licenziato da Aquaman
2 e sostenendo che l’attrice debba affrontare le
stesse conseguenze dell’ex marito. La petizione avviata su
Change.org e intitolata “Remove Amber Heard
from Aquaman 2” ha già raggiunto
oltre 900.000 firme. Come si legge su
Screen Rant, la petizione (che fa riferimento al comportamento
abusivo di cui Depp ha accusato l’ex moglie durante il caso finito
tribunale) recita:
“Amber Heard è stata denunciata
da Johnny Depp in quanto molestatrice domestica. Nella sua causa da
50 milioni di dollari, Johnny Depp descrive molti episodi di abusi
domestici che ha subito per mano della sua ex moglie Amber Heard,
incluso un incidente in cui lo ha colpito due volte in faccia e un
altro in cui gli ha fracassato il dito con una bottiglia di vodka,
che è stato poi sistemato chirurgicamente. Porterà le cicatrice di
tale gesto per il resto della sua vita.”
La petizione sottolinea anche che
Amber Heard è stata arrestata nel 2009 per
abusi domestici nei confronti del suo ex partner, sottolineando
così un apparente schema perpetrato dell’attrice. Inoltre, la
petizione sottolinea che Heard ha tentato di rovinare la carriera
di Depp dal giorno del loro divorzio, dichiarando il falso in
merito agli abusi e cercando di fargli perdere numerosi
ingaggi.
Tutto quello che c’è da sapere su
Aquaman 2
Vi ricordiamo che Jason
Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe nel sequel
di Aquaman,
film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo
cinematografico DC. Diverse fonti fanno sapere che gli studios
vorrebbero riportare James Wan dietro la macchina da presa per
Aquaman
2 ad una condizione: che sia lui a scegliere il
gruppo di sceneggiatori e a seguire da vicino il processo di
sviluppo.
David Leslie
Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente
di James
Wan(The Orphan, The Conjuring 2, The
Conjuring 3), scriverà la sceneggiatura del film insieme
a Will Beal, mentre il regista e Peter Safran saranno
co-produttori.
Emily in Paris 2 è interpretata da
Lily Collins ed è prodotta da MTV Studios, Darren Star
Productions e Jax Media. Oltre a Star, Tony Hernandez e Lilly Burns
di Jax Media, e Andrew Fleming sono produttori esecutivi con Lily
Collins che è anche produttore della serie.
La
prima stagione di Emily in
Paris che ha debuttato il 02 ottobre raccontava di
Emily Copper una ragazza statunitense di venti anni proveniente da
Chicago, che si trasferisce a Parigi per un’opportunità di lavoro
inaspettata. Ha il compito esportare un punto di vista americano a
una venerabile società di marketing francese. Mentre si manifesta
inevitabilmente lo scontro tra le due culture, la giovane si adatta
alla vita di Parigi e si destreggia tra la sua carriera, le nuove
amicizie e la vita amorosa.
Nella seconda stagione di
Emily in
Paris ritorneranno i protagonisti
Lily Collins nei panni di Emily Cooper,
un’americana ventenne che si trasferisce da Chicago a Parigi per un
lavoro di strategia sui social media al
Savoir. Philippine Leroy-Beaulieu nel ruolo
di Sylvie, il duro capo francese di Emily al Savoir di Parigi,
Ashley Park come Mindy Chen, una tata e prima
amica di Emily a Parigi, Lucas Bravo nei panni di
Gabriel, l’attraente vicina di casa di Emily, che è uno chef e
l’interesse amoroso di Emily, Samuel Arnold nei panni di Julien, il
collega di Emily, trendy e drammatico, suona un divertente duo con
Luc, Bruno Gouery nei panni di Luc, l’altro
eccentrico collega di Emily, interpreta un duo divertente con
Julien e Camille Razat è Camille, la nuova amica
di Emily e la fidanzata di Gabriel, Kate Walsh nei panni di Madeline Wheeler, il
capo americano di Emily a Chicago che non può accettare il lavoro a
Parigi dopo aver appreso di essere incinta, William
Abadie nei panni di Antoine Lambert, il cliente di Emily
che possiede una compagnia di profumi chiamata Maison Lavaux e ha
una relazione con Sylvie e Arnaud Viard come Paul Brossard,
il proprietario di Savoir.
WandaVision
unisce televisione classica e Marvel Cinematic
Universe e vede protagonisti Wanda Maximoff e Visione,
due individui dotati di super poteri che conducono vite di
periferia idealizzate, che iniziano a sospettare che ogni cosa non
sia come sembra.
La trama si svolge dopo gli eventi
di Avengers:
Endgame dove in qualche modo Visione tornerà in
vita e insieme all’amata Wanda inizieranno la loro vita di coppia
in una New York negli anni ’50. La nuova serie tv sarà strettamente
collegata con il film Doctor Strange in
the Multiverse of Madness previsto per il 2021
dove la Olsen riprenderà il suo ruolo in tale film come
co-protagonista accanto a Benedict
Cumberbatch l’interprete di Doctor Strange. La serie tv fa parte
della Fase 4 del franchise.
Elizabeth
Olsen e
Paul Bettany. riprendono rispettivamente i ruoli di
Wanda Maximoff / Scarlet Witch e Vision della serie
cinematografica. Anche Teyonah Parris,
Kat Dennings, Randall Park e Kathryn
Hahn sono i protagonisti.