Home Blog Pagina 1080

Avengers: Endgame, l’oscura vicenda legata a Captain America nascosta nel film

0

Nonostante si sia detto moltissimo, raccontato, sviscerato, mostrato e integrato, Avengers: Endgame continua ad essere uno dei titoli che destano maggiore curiosità nel pubblico, soprattutto perché si tratta di un film estremamente stratificato, che nasconde moltissimi easter eggs, riferimenti, citazioni, cameo e segreti relativi al mondo Marvel.

In particolare, è stato svelato un nuovo dettaglio che era rimasto nascosto fino a questo momento, e si ricollega al viaggio nel tempo di Tony Stark e Steve Rogers agli anni ’70. In quella circostanza, i due eroi avevano visto fallire il loro piano nella New York del 2012, e così decidono di tornare ancora più indietro per recuperare il Tesseract in un altro punto della storia, agli anni ’70, appunto.

Arrivati alla base militare dove era custodito il potente manufatto, i due si camuffano. In particolare, Steve indossa la divisa di un soldato che si chiama Roscoe. Naturalmente non è un nome a caso, ma è un riferimento a  Roscoe Simons, un personaggio dei fumetti Marvel che compare per la prima volta in Captain America and The Falcon n. 177.

La sua storia è tanto significativa quanto drammatica. L’uomo era un grande fan di Captain America, ma nel momento in cui l’eroe si ritira dalla vita pubblica e assume il nome di Nomad, Roscoe decide che il mondo continua ad aver bisogno del suo eroe preferito, e così chiede a Falcon di aiutarlo a diventare lui il nuovo Cap. Falcon si rifiuta, ma Roscoe non si arrende. Si fabbrica un costume e uno scudo e sventa da solo una rapina.

Ammirato dal gesto, Falcon decide di aiutare l’uomo, tuttavia i due vengono rapiti da Teschio Rosso. Il temibile villain crede infatti che si tratti di Steve Reogers, tornato in azione come Cap, ma scoperto il malinteso, si vendica uccidendo brutalmente Roscoe ed esponendo il suo cadavere. Sarà questa vicenda a far tornare Steve ad essere Captain America.

Nell’indossare la divisa di Roscoe in Endgame, Steve ha in qualche modo omaggiato l’eroe comune che lo ha motivato a riprendere il mando di Captain America, nei fumetti.

Ricordiamo che Avengers: Endgame è il film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza pari.

Per quanto riguarda invece il tenerissimo personaggio del mondo di Star Wars, sappiamo senza dubbio che è un ottimo espediente per Lucasfilm e Disney per vendere milioni di pupazzetti, soprattutto nel periodo che precede il Natale. Inoltre, il personaggio gioca molto con la malinconia e soprattutto con il desiderio dei fan, delusi dagli ultimi film della saga, di riappropriarsi dei propri eroi e personaggi che hanno costruito la nostra memoria collettiva.

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, le statue in marmo

0
Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, le statue in marmo

Per celebrare l’uscita nelle sale di Star Wars: L’Ascesa di Skywalkergli scultori italiani Paolo Noto e Fabrizio Lorenzani hanno realizzato due opere ispirate a Rey e Kylo Ren, i personaggi protagonisti del film diretto da J.J. Abrams al cinema il 18 dicembre distribuito da The Walt Disney Company Italia

Dopo l’inaugurazione di lunedì 16, fino al 29 dicembre presso la Galleria Sala Blu di Via del Teatro Pace 3 a Roma, il pubblico potrà ammirare le due sculture che rappresentano gli eroi dell’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il progetto artistico dei due scultori Paolo Noto e Fabrizio Lorenzani vede protagonisti gli eroi della Saga Star Wars che prendono forma e anima in una dimensione classica, inserendoli di diritto tra le icone di sempre.

Star Wars, la saga concepita dal genio creativo di George Lucas, contiene riferimenti e simboli che rimandano al mito antico, all’archetipo del viaggio dell’eroe, alla contrapposizione di bene e male, incarnato negli eserciti contrapposti del Primo Ordine e della Resistenza e nei personaggi di Luke Skywalker e Darth Vader, i cui eredi sono Rey (Daisy Ridley) e Kylo Ren (Adam Driver).

Utilizzando il linguaggio artistico della scultura statuaria celebrativa, che si rifà ai condottieri dell’antica Roma e ai busti dei patrioti del Risorgimento del colle del Gianicolo, la rappresentazione  nella “pietra eterna” che sfida il tempo, vuole immortalare e  custodire queste figure nella dimensione più epica dell’arte cinematografica, affermandone il ruolo nella cultura contemporanea.

Celebrazione anche dell’arte scultorea che si pratica da secoli nelle botteghe storiche di Carrara, famose per le loro maestranze oltre che per l’accesso al marmo più pregiato al mondo, il progetto è realizzato in occasione dell’uscita del film Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, episodio conclusivo della terza trilogia della saga. Diretto da J.J. Abrams il film sarà nelle sale italiane il 18 Dicembre distribuito da The Walt Disney Company Italia.

Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid e Billy Dee Williams.

Diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi.

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, leggi la recensione

Dane DeHaan: 10 cose che non sai sull’attore

Dane DeHaan: 10 cose che non sai sull’attore

Divenuto celebre per il suo sguardo penetrante, l’attore Dane DeHaan ha negli anni dato prova di grande versatilità partecipando a film di diverso genere e ricoprendo ruoli in grado di portare alla luce le sue qualità. In breve DeHaan si è affermato come uno dei migliori interpreti della sua generazione, favorito anche dalla sua aria da bello e dannato che lo rende erede di alcuni celebri attori di tale categoria.

Ecco 10 cose che non sai su Dane DeHaan.

Dane DeHaan: i suoi film

1. È divenuto celebre con il suo esordio. L’attore debutta al cinema nel 2012 con il film Chronicle, dove ricopre il ruolo del protagonista. Grazie a questa parte, l’attore diventa in breve tempo una star. Negli anni successivi prende così parte a celebri film come Lawless (2012), Lincoln (2012), Come un tuono (2012), Giovani ribelli – Kill Your Darlings (2013), Metallica 3D Through the Never (2013), Devil’s Knot (2013), The Amazing Spider-Man 2 – Il potere di Electro (2014), Life After Beth (2014), Life (2015), Knight of Cups (2015), La cura del benessere (2016), La ragazza dei tulipani (2017), Valerian e la città dei mille pianeti (2017) e The Kid (2019).

2. Ha recitato anche in televisione.  L’attore ottiene una prima popolarità, all’inizio della sua carriera, recitando nella serie In Treatment (2010). Successivamente compare in alcuni episodi della serie True Blood (2011), per poi tornare in televisione con un ruolo di rilievo nella serie ZeroZeroZero (2019) e recitando in La storia di Lisey (2020).

dane-dehaan-spider-man

Dane DeHaan è su Instagram

3. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un proprio profilo, seguito da 728 mila persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere fotografie scattate in momenti di svago, in compagnia di amici o della sua famiglia. Non mancano inoltre foto tratte dal dietro le quinte dei set a cui prende parte, come anche immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Dane DeHaan: la vita privata

4. È sposato. Dal 2012 l’attore è sposato con l’attrice americana Anna Wood, conosciuta anni prima e con la quale ha anche recitato nel film Chronicle. I due hanno in seguito avuto una figlia, nata nell’aprile del 2017.

Dane DeHaan e Leonardo DiCaprio

5. Ha una forte somiglianza con il celebre attore. Sin dal suo esordio sul grande schermo, in molti hanno notato la somiglianza dell’attore con Leonardo DiCaprio. DeHaan è stato così indicato come l’erede del celebre premio Oscar, e c’è anche chi ha riscontrato alcune somiglianze tra alcuni film da loro interpretati.

Dane DeHaan in Chronicle

6. Ha vissuto con i suoi colleghi. Per dar vita alla sintonia tra i tre personaggi principali, DeHaan ha vissuto per due settimane a stretto contatto con gli attori Michael B. Jordan Alex Russell, protagonisti con lui del film Chronicle. 

dane-dehaan-chronicle

Dane DeHaan in Spider-Man

7. Ha interpretato un personaggio chiave. In The Amazing Spider-Man 2 – Il potere di Electro, l’attore ricopre il ruolo di Harry Osborn, che diventerà poi il temibile Green Goblin, acerrimo nemico di Spider-Man.

8. Ha ruoli in comune con James Franco. DeHaan è il secondo attore ad interpretare il ruolo di Harry Osborn. Il primo fu James Franco. Casualmente, entrambi gli attori hanno interpretato James Dean in due distinti film sul leggendario interprete.

Dane DeHaan in ZeroZeroZero

9. È tra i protagonisti della serie. L’attore ricopre il ruolo di Chris Lynwood nella serie ZeroZeroZero, ideata da Stefano Sollima e basata sull’omonimo romanzo di Roberto Saviano. La serie sarà trasmessa in Italia a partire dal 14 febbraio 2020.

Dane DeHaan età e altezza

10. Dane DeHaan è nato ad Allentown, in Pennsylvania, Stati Uniti, il 6 febbraio 1986. L’attore è alto complessivamente 173 centimetri.

Fonte: IMDb

Revenant – Redivivo: la vera storia dietro il film con Leonardo DiCaprio

Diretto dal premio Oscar Alejandro Gonzáles Iñarritu, Revenant – Redivivo è un film del 2015 con Leonardo DiCaprio protagonista assoluto. L’opera è in parte basata sul romanzo Revenant – La storia vera di Hugh Glass e della sua vendetta, pubblicato nel 2002. Questo è a sua volta ispirato alla vita del cacciatore di pelli Hugh Glass, vissuto tra il Settecento e l’Ottocento.

Questi è noto per essere sopravvissuto all’attacco di un orso e al conseguente abbandono dei suoi compagni di spedizione, i quali lo credevano in fin di vita. Nel film il personaggio interpretato da DiCaprio, riacquisite le forze, si mette in cammino per raggiungere chi lo ha tradito, in cerca di vendetta per quanto subito.

Nel film la leggenda di Glass viene inevitabilmente arricchita da numerosi elementi romanzati. Ciò è dovuto anche dal fatto di avere poche informazioni concrete sulle gesta del personaggio. Molti tuttavia sono anche i punti nel film che si discostano dalla trama del film. Attraverso una serie di domande proposte di seguito, si potrà scoprire quanto c’è di vero e quanto di romanzato all’interno del film.

Hugh Glass era davvero un cacciatore di pellicce?

Uno dei pochi fatti certi riguardo Hugh Glass era che fosse un cacciatore di pelli. Nel 1823 Glass intraprese una spedizione insieme al generale William Henry (nel film interpretato dall’attore Domhnall Gleeson) e alcuni uomini, con il fine di ottenere una grande carico di pelli. Fu durante questa spedizione che Glass fu attaccato dall’orso che lo ridusse in fin di vita.

Hugh Glass aveva davvero una moglie appartenente alla tribù dei nativi indiani?

Poco si sa della vita di Glass prima del 1823. Il più dei fatti che risalirebbero a prima di quella data sono prevalentemente supposizioni. Tra queste vi è quella del suo matrimonio con una donna appartenente alla tribù dei Pawnee. Secondo alcuni, Glass conobbe la donna dopo essere stato fatto prigioniero presso tale tribù, e da loro avrebbe inoltre acquisito le sue conoscenze del territorio e nella caccia. Tutto ciò tuttavia non ha prove concrete per essere confermato ed è ipotizzabile sia una mera leggenda.

revenant-redivivo-leonardo-di-caprio

Hugh Glass è stato realmente attaccato da un orso?

Nonostante non vi siano stati testimoni al momento dell’aggressione, l’attacco dell’orso ai danni di Glass sembra essere un fatto certo. Questo sarebbe accaduto nell’estate del 1823, cinque mesi dopo l’inizio della spedizione intrapresa da Glass. L’uomo, come nel film, sembra avesse seguito le orme di alcuni cuccioli di orso, per poi ritrovarsi davanti al pericoloso animale adulto. Questi gli procurò numerose ferite e ossa rotte, lasciandolo più morto che vivo. I suoi compagni fortunatamente udirono le urla e corsero in suo soccorso, riuscendo ad abbattere l’orso.

Ci sono documenti scritti che attestano l’avvenuta aggressione ai danni di Glass?

Sfortunatamente nessuno documento scritto da Glass, o da qualcuno a lui vicino è stato trovato. Non esiste infatti nessun resoconto dell’attacco dell’orso, né scritto da Glass stesso né da eventuali testimoni oculari. La storia dell’attacco sembra essere apparsa per la prima volta nel 1825 nel diario di un avvocato di Philadelphia in cerca di fama come scrittore. Tale storia si diffuse rapidamente negli Stati Uniti, divenendo argomento principale del poema del 1915 intitolato La canzone di Hugh Glass., di John Neihardt, a cui seguirono poi numerosi libri sull’argomento.

Hugh Glass fu davvero abbandonato dai suoi compagni perché creduto spacciato?

Date le ferite riportate dallo scontro con l’orso, era difficile credere che Glass sarebbe potuto sopravvivere. Per tale motivo il capitano della spedizione assegnò a due uomini il compito di rimanere con Glass finché questi non fosse deceduto, mentre gli altri proseguivano il percorso. L’intenzione era quella di dare a Glass sepoltura cristiana dopo la sua morte. Questi uomini erano John Fitzgerald e Jim Bridger, nel film interpretati da Tom Hardy e Will Poulter. I due rimasero con Glass diversi giorni, ma quando si accorsero che non accennava a voler morire decisero di seppellirlo a metà e abbandonarlo per ricongiungersi con la spedizione.

I due uomini hanno davvero ucciso il figlio di Glass?

Nel film con DiCaprio, l’assassinio del figlio di Glass per mano di John Fitzgerald è motivo scatenante della sete di vendetta del cacciatore di pelli. Tuttavia, questa parte del film è puramente inventata, poiché non ci sono prove dell’esistenza di un figlio di Glass, e ancor meno di un figlio ucciso davanti ai suoi occhi.

revenant-redivivo-tom-hardy

Hugh Glass ha davvero dormito nella carcassa di un animale?

Dormire all’interno della carcassa di un animale è una nota pratica di sopravvivenza, ma non è dato sapere se realmente Glass abbia messo in pratica ciò. Questo dettaglio fa tuttavia parte della leggenda tramandata nel corso dei secoli. Molto più probabile è il suo aver mangiato parti di animali per sopravvivere nella natura selvatica.

Hugh Glass ha davvero soddisfatto la sua sete di vendetta?

Nella leggenda tramandata, Glass riesce realmente a raggiungere i due uomini che lo avevano abbandonato in fin di vita. Tuttavia, anziché porre in atto la sua violenta vendetta come nel film, viene raccontato che Glass perdonò i due. È bene ricordare che questi non uccisero alcun figlio di Glass, pertanto il perdono è piuttosto comprensibile.

Fonte: HistoryVSHollywood

 

Star Wars – L’ascesa di Skywalker: tutte le curiosità da sapere sul film

Arriva nei cinema italiani, a partire dal 18 dicembre, il film Star Wars – L’ascesa di Skywalker. Nono capitolo della saga ideata da George Lucas, il film conclude la storia della famiglia Skywalker, ponendo fine ad una delle più grandi epopee della storia del cinema. Diretto da J. J. Abrams, il film ha nel suo cast gli attori Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Adam Driver, Mark Hamill, Carrie Fisher, Anthony Daniels, Domhall Gleeson, Richard E. Grant, Ian McDiarmid e Billy Dee Williams.

Per essere pronti alla visione del film, ecco alcune curiosità da sapere su Star Wars – L’ascesa di Skywalker.

Il ritorno di Palpatine

PalpatineLa più grande notizia riguardo il film è quella rivelata nell’aprile del 2019, ovvero che nel film sarà nuovamente presente l’imperatore Palpatine, principale villain della trilogia originale.

Il ruolo sarà nuovamente ricoperto dall’attore Ian McDiarmid, che ha fatto la sua comparsa durante la Star Wars Celebration di Chicago. Dopo aver svelato la sua presenza nel trailer, l’attore è infatti salito sul palco confermando la sua presenza nel film, mandando letteralmente in delirio i fan.

Nella scena iniziale in cui Kylo Ren (Adam Driver) cerca Palpatine (Ian McDiarmid), quest’ultimo gli dice che “la Forza è la via per molte abilità che alcuni considerano innaturali”. Questa è esattamente la stessa cosa che Palpatine disse ad Anakin Skywalker in Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith (2005), dove si riferiva a un’antica tecnica Sith usata da Darth Plagueis, che usa la Forza per prolungare la propria vita o quella degli altri, alludendo a come potrebbe aver avuto un ruolo nella resurrezione di Palpetine.

Le curiosità dietro al ritorno di Billy Dee Williams

billy-dee-williams-filmUn altro gradito ritorno all’interno del film è quello dell’attore Billy Dee Williams, che riprenderà il celebre personaggio di Lando Calrissian, già comparso nella trilogia originale della saga. Billy Dee Williams aveva fortemente espresso interesse a riprendere il ruolo per cui è divenuto celebre. Rian Johnson aveva pensato di usarlo in Star Wars – Gli ultimi Jedi (2017), ma in seguito decise che non si adattava bene alla storia. Il 9 luglio 2018, dopo diverse settimane di voci, è stato confermato che Williams sarebbe invece davvero tornato come Lando per il nono film.

Secondo alcune fonti, quando la cosa si concretizzo l’attore era titubante all’idea di recitare nel film, spaventato dalla sua età, ma il regista riuscì a convincerlo a riguardo, rendendo pubblico il suo coinvolgimento nel luglio del 2018.

Le curiosità dietro al ritorno de principessa Leila

star-wars-ix

Dopo la tragica notizia della morte di Carrie Fisher, celebre nella saga per il ruolo della principessa Leila, i produttori dovettero gestire tale assenza in vista del capitolo conclusivo della nuova trilogia.

La morte di Carrie Fisher, avvenuta il 27 dicembre 2016, inizialmente provocò la riscrittura di questo film con l’obiettivo di rimuovere del tutto Leia. La Lucasfilm ha chiarito che non avrebbero tentato di ricreare digitalmente la sua performance come hanno fatto (con l’approvazione della Fisher) in Rogue One: A Star Wars Story (2016). Tuttavia, a luglio 2018, J.J. Abrams ha confermato che la Fisher sarebbe apparsa in questo film attraverso filmati inutilizzati di Star Wars – Il risveglio della Forza (2015) e Star Wars – Gli ultimi Jedi (2017), con gli autori e gli editori che hanno escogitato un modo intelligente per riutilizzare quelle scene.

Dunque, si è infine deciso di riutilizzare scene tagliate da Il risveglio della Forze e Gli ultimi Jedi, dove compare il personaggio. Tali scene sono state riadattate per far sì che non si avverta l’assenza del personaggio, impossibile da tagliare fuori dalla trama. Le riprese di Carrie Fisher dei precedenti due film sono state incorporate attraverso il processo di rotoscoping o la rimozione digitale dello sfondo del filmato e la sua sovrapposizione altrove. Gli effetti visivi sono stati anche usati per cambiare il suo abbigliamento.

C-3PO raggiunge un importante record

Con la sua presenza in Star War – L’ascesa di Skywalker, il droide C-3PO sarà l’unico personaggio ad essere apparso in tutti i nove film della saga. Il ruolo è stato ricoperto in ogni occasione dall’attore Anthony Daniels, la cui prima interpretazione del personaggio risale al 1977. Si ritiene inoltre che questa possa essere l’ultima apparizione del droide all’interno della saga, e di conseguenza anche l’ultima per l’attore.

Quando George Lucas inizialmente elaborò i piani per dodici episodi, poi ridusse quel numero a nove, disse che C-3PO e R2-D2 sarebbero stati gli unici personaggi ad apparire in tutti e nove.

Il ritorno di J. J. Abrams in cabina di regia

Star Wars - L'ascesa di Skywalker dietro le quinteDopo aver diretto nel 2015 il film Star Wars – Il risveglio della forza, che ha dato il via alla nuova trilogia, il regista J. J. Abrams non era inizialmente previsto come regista anche del nono capitolo. Tuttavia, dopo l’allontanamento dell’iniziale incaricato, Abrams ha ottenuto nuovamente tale ruolo, divenendo l’unico regista insieme a George Lucas ad aver diretto più di un film della saga di Star Wars.

Per la lavorazione J.J. Abrams ha ripreso diverse idee scartate per il primo film. Oltre ad aver utilizzato diverse scene della Fisher, girate all’epoca del primo capitolo. Tra le varie idee riprese c’è quella dei resti della Morte Nera che possono essere visti immersi nell’acqua. Questa idea è stata originariamente considerata per Star Wars: Episodio VII – The Force Awakens (2015), ed è stata anche descritta come concept art nel libro “The Art of Star Wars: The Force Awakens”.

I fan hanno generalmente ipotizzato che il relitto della Morte Nera distrutto in Il ritorno dello Jedi (1983) visto nei trailer sarebbe stato sulla Foresta della Luna di Endor. Tuttavia, del materiale online apparso sui siti dei Parchi Disney “Star Tours -The Adventure Continues” ha rivelato che la Death Star distrutta si trova in realtà sulla Ocean Moon di Kef Bir, mai menzionato prima nel canone di Star Wars.

Riguardo alla Fisher, inizialmente produttori avevano pianificato un ruolo più importante per Leia prima della morte di Carrie Fisher. Kathleen Kennedy, presidente della Lucasfilm, ha rivelato: “(Carrie) mi ha afferrato e ha detto: “Farò meglio ad essere in prima linea nell’episodio IX!’ Perché Harrison era davanti e al centro nel VII, e Mark è al centro dell’VIII”. Pensava che IX sarebbe stato il suo film. E lo sarebbe stato.” Dopo la sua morte, i membri della famiglia Todd Fisher e Billie Lourd hanno concesso a Disney e Lucasfilm il permesso di usare la la sua immagine sotto forma di filmati inutilizzati.

La proiezione privata

A seguito di una vasta campagna diffusa su Twitter, questo film è stato proiettato privatamente da un malato terminale dell’Hospice Rowan a Waterlooville, Hampshire, il 29 novembre 2019. Su sua richiesta, il nome del paziente non è stato reso pubblico.

La sceneggiatura stava per essere resa pubblica

star-wars-l-ascesa-di-skywalkerNel novembre del 2019 sono stati vissuti attimi di panico nel momento in cui la sceneggiatura è comparsa in vendita su eBay. La cosa, fortunatamente, è stata prontamente segnalata e l’articolo è stato recuperato dai produttori del film, che hanno riacquistato il manoscritto. Successivamente fu rivelato che ad aver perso la sceneggiatura è stato l’attore John Boyega. Pare che gli addetti alla pulizia l’avessero trovata sotto il letto mentre pulivano la sua stanza.

Di ci sono le voci che Rey sente?

Star Wars - L'ascesa di Skywalker curiositàTra le voci Jedi che Rey sente durante la scena “all Jedi” ci sono Darth Vader / Anakin Skywalker (James Earl Jones), Anakin Skywalker (Hayden Christensen), Luminara Unduli (Olivia d’Abo), Ahsoka Tano (Ashley Eckstein), Aayla Secura (Jennifer Hale), Mace Windu (Samuel L. Jackson), il giovane Obi Wan Kenobi (Ewan McGregor), il più vecchio Obi Wan Kenobi (Alec Guinness), Yoda (Frank Oz), Adi Gallia (Angelique Perrin), Kannan Jarus (Freddie Prinze Jr.) e Qui-Gon Jinn (Liam Neeson).

Aveva un titolo di lavorazione diverso

Il regista J. J. Abrams è noto per tenere particolarmente segreta la lavorazione dei suoi film. Per depistare circa potenziali ipotesi sulla trama, Abrams assegnò così al lungometraggio il titolo di lavorazione “Black Diamond”. Successivamente nel giugno del 2018 questo fu cambiato in “trIXie”. Nell’aprile del 2019 viene infine rivelato il reale titolo del film: L’ascesa di Skywalker.

Colin Trevorrow, Simon Kinberg e tanti talenti prima di JJ Abrams

Colin TrevorrowColin Trevorrow doveva originariamente dirigere questo film, ma “scelse di abbandonare” il progetto a causa delle differenze creative tra lui e Lucasfilm. Trevorrow e Derek Connolly, che hanno lavorato insieme a Safety Not Guaranteed (2012), hanno scritto la sceneggiatura iniziale, ma a settembre 2017, JJ Abrams ha sostituito Trevorrow mentre il regista e Chris Terrio si sono uniti ad Abrams per riscriverlo.

Lo sceneggiatore e produttore Simon Kinberg ha scritto la prima trama di questo film, che è stato però abbandonata dopo che le storie dei due film precedenti sono state pesantemente modificate dalle loro prime versioni. Prima che J.J. Abrams fosse stato assunto per un altro film di Star Wars, la regia è stata offerta ancora a Rian Johnson, ma ha declinato l’offerta poiché sentiva di aver bisogno di un periodo di riposo tra Star Wars – Gli ultimi Jedi (2017) e il suo prossimo progetto, Cena con delitto – Knives Out (2019).

Fonte: IMDb

The Witcher: recensione della serie Netflix con Henry Cavill

0
The Witcher: recensione della serie Netflix con Henry Cavill

Inserendosi un panorama seriale orfano di Game of Thrones e in attesa de Il Signore degli Anelli, Netflix propone, dal 20 dicembre sul suo servizio in streaming, The Witcher, lo show televisivo che si basa sui personaggi e le storie della celebre saga multimediale che, tra romanzi e giochi ha fatto la fortuna del suo ideatore, Andrzej Sapkowski. A creare la serie è Lauren Schmidt Hissrich, che è partita dalla Saga di Geralt di Rivia, pubblicata da Sapkowski tra il 1990 e il 2013, e ha costruito il suo racconto intorno a tre personaggi principali: il witcher Geralt, la maga Yennefer e la principessa Ciri, anceh lei portatrice di un prodigioso e potentissimo potere.

La prima stagione della serie si concentra, naturalmente, a raccontare l’origine di questi personaggi, laddove se con Geralt incontriamo già un essere definito, dal tempo, dalla fatica, dalla consapevolezza e anche da un passato tormentato, con Yennefer siamo di fronte alla genesi della sua migliore versione di sé, ovvero la maga consapevole del suo potere e affamata di altra magia che ancora non conosce. Trai due c’è Ciri, il personaggio per ora più sfuggente del terzetto, della quale invece ci viene raccontata la nascita e l’origine del legame che ha con Geralt.

The Witcher è fantasy puro

Narrativamente siamo nel territorio del fantasy puro, con ambientazione semi-medievale e con una miriade di personaggi che riecheggiano quel periodo storico e allo stesso tempo si fondono con tradizioni, folklore, racconti e incantesimi che sembrano nati all’alba dei tempi, con la nascita delle storie stesse.

A questo profondo legame con la tradizione fantastica si contrappone l’aspetto soapoperistico di The Witcher, e per questo intendiamo gli intrecci, i tormenti, i legami che intercorrono trai personaggi, i loro struggimenti interiori, le loro battaglie personali, il loro vissuto, in alcuni casi ancora misterioso. Insomma, tutta la parte che in qualche modo rappresenta il gancio per chi, non avendo mai letto, visto, giocato nulla di relativo alla saga, si avvicina alla storia soltanto con la serie Netflix.

The Witcher

All’inizio di questa recensione di The Witcher abbiamo citato Game of Thrones, tuttavia sarebbe ingiusto effettuare un paragone trai due prodotti perché, benché siano appartenenti allo stesso genere, da un punto di vista produttivo sono creature molto diverse e quindi bisognerebbe pensare forse alla prima stagione della serie HBO per avere un confronto meno impari. Sì, perché al netto della ricchezza narrativa della serie Netflix, la messa in scena si rivela a tratti ingenua, così come la scrittura di alcuni dialoghi che tendono a semplificare le posizioni, i punti di vista, o semplicemente caratterizzano una serie di situazione che hanno una lettura univoca e superficiale.

Henry Cavill è Geralt di Rivia

Dopotutto The Witcher è prima di tutto un onesto intrattenimento e a questo scopo, almeno, regala notevoli scene di combattimento, coreografate con grande cura e consegnate allo spettatore da una cast più atto alla prestanza fisica che a quella psicologica. Principe e protagonista di questo dislivello tra forma e sostanza è Henry Cavill, a cui è stato dato l’incarico di portare sullo schermo Geralt. Con lui, sfilano nello show una serie di personaggi femminili variamente interessanti e tutti archetipali del genere: la regina guerriera, la principessa in incognito, la maga affamata di potere, tutte figure che rappresentano topoi narrativi del fantasy e che vengono usati con destrezza per costruire una rete di vicende dentro cui il witcher protagonista (in senso molto relativo) si trova incagliato.

The Witcher serie tv netflix

Oltre a Cavill, la serie vede protagoniste Freya Allan nei panni della principessa Ciri, Anya Chalotra che invece interpreta Yennefer di Vengerberg e Jodhi May che è invece la Regina Calanthe, nonna di Ciri. I tre personaggi femminili rubano certamente la scena al nostro amato Superman, che nonostante la presenza scenica e lo sforzo recitativo, manca del carisma che forse dovrebbe avere il personaggio di Geralt.

The Witcher è una serie di grande intrattenimento

The Witcher è una serie fantasy pura, che scomoda gli archetipi del genere e lo fa con fedeltà al materiale originale. Non parte giocandosi da subito tutte le sue carte e per questo, forse, è un prodotto che richiede un po’ di fiducia da parte dello spettatore, tuttavia riesce ad intrattenere, e questo è il punto che fa cadere l’ago della bilancia in suo favore. In attesa di stagioni successive in cui le cose si faranno davvero serie.

 

Mark Hamill omaggia George Lucas in vista dell’uscita de L’Ascesa di Skywalker

0

Star Wars L’Ascesa di Skywalker arriva oggi nelle sale americane, mentre in quelle italiane ha già fatto il suo debutto, precisamente lo scorso 18 dicembre. Per celebre l’uscita nelle sale del film che chiuderà ufficialmente la saga degli Skywalker, Mark Hamill, storico interprete di Luke Skywalker nel franchise, ha voluto rendere omaggio alla persona che ha fatto conoscere l’universo di Guerre Stellari al mondo intero: George Lucas.

Attraverso il suo account Twitter, infatti, Mark Hamill ha condiviso un bellissimo post per celebre George Lucas, il papà della saga ambientata nella “galassia lontana lontana”. Una serie di immagini che ritraggono l’attore insieme al regista, sceneggiatore e produttore ha accompagnato la seguente didascalia: “E mentre L’Ascesa di Skywalker arriva nei cinema, non dimentichiamoci che tutto è nato dall’immaginazione di un uomo solo: George Lucas. Lui, da solo, ha creato la galassia lontana lontana che ha ispirato intere generazioni. E poi mi ha permesso di farne parte, cambiando la mia vita per sempre…”

Potete vedere il post condiviso da Mark Hamill di seguito:

LEGGI ANCHE – La spada laser può distruggere lo scudo di Cap? Le risposte di Mark Hamill e Chris Evans

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia del franchise diretto da J.J. Abrams, arriverà nei cinema a dicembre 2019.

Nel cast Daisy RidleyOscar IsaacJohn BoyegaKelly Marie TranNaomi AckieJoonas Suotamo, Adam Driver, Anthony DanielsBilly Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Billie Lourd e il veterano del franchise Mark Hamill. Tra le new entry c’è Richard E. Grant.

Il ruolo di Leia Organa sarà interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX, usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio VII.”

LEGGI ANCHE – Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, recensione del film conclusivo della saga

The LEGO Movie: il franchise passerà alla Universal?

0
The LEGO Movie: il franchise passerà alla Universal?

Stando ad un nuovo report di Variety, i diritti di sfruttamento cinematografico del franchise The LEGO Movie potrebbero passare dalla Warner Bros. alla Universal Pictures. Secondo il report, l’obiettivo sarebbe quello di rilanciare la saga d’animazione basata sui celebri mattoncini della società danese attraverso una nuova serie di film.

Nel nuovo progetto resterebbe comunque coinvolto Dan Lin in qualità di produttore, nonostante lo stesso sia legato alla Warner da un accordo a lungo termine. Lin è stato il produttore di tutti i film del franchise che sono stati distribuiti dalla Warner Bros., inclusi gli spin-off LEGO Batman – Il Film e LEGO Ninjago – Il Film.

Al momento la notizia non è stata ancora confermata, né dalla LEGO né tantomeno dalla Universal: sempre secondo quanto riportato dalla fonte, la major starebbe accarezzando l’idea di rivisitare alcuni dei suoi grandi classici in chiave LEGO.

I film della saga prodotti dalla Warner Bros. sono stati accolti molto bene, tanto dalla critica quanto dal pubblico, nonostante i risultati al botteghino dei vari episodi non siano stati sempre soddisfacenti: il primo film ha incassato 468 milioni di dollari a livello mondiale, seguito da LEGO Batman – Il Film (311 milioni di dollari), The LEGO Movie 2: Una nuova avventura (191 milioni) e LEGO Ninjago – Il Film (123 milioni).

LEGGI ANCHE – The LEGO Movie 2, la recensione del film

Nel 2014, il primo film divenne un enorme successo, con recensioni prevalentemente positive e un incasso di 469 milioni su un budget di 60, quello che si definisce un vero successo. A scrivere e dirigere c’erano Phil Lord e Chris Miller. Il primo film ha generato subito un universo condiviso, con altri film del genere usciti nel corso di questi 4 anni.

Il cast vocale originale del franchise include attori del calibro di Chris Pratt, Elizabeth Banks, Will Arnett, Nick Offerman, Alison Brie, Charlie Day, Tiffany Haddish, Jonah Hill e Channing Tatum.

James Cameron è certo che Avatar supererà gli incassi di Avengers: Endgame

0

Tutti sanno che Avengers: Endgame, il cinecomic Marvel diretto da Anthony e Joe Russo, è riuscito a battere Avatar di James Cameron, diventando il film con il maggiore incasso nella storia del cinema. In seguito all’importante record stabilito dall’ultima avventura dei Vendicatori sul grande schermo, lo stesso regista di Titanic si era congratulato con i Marvel Studios con un post pubblicato sia attraverso i suoi profili social ufficiali che quelli del franchise.

All’epoca dei fatti, James Cameron aveva dichiarato: “Il risultato di Endgame mi ha dato tantissima speranza. Questa è la prova tangibile che le persone vanno ancora al cinema. E quello che mi spaventava di più nel girare Avatar 2 e Avatar 3 è il fatto che il mercato è cambiato tantissimo, e che quell’epoca in cui le persone sono entusiaste di andare in una sala buia con un gruppo di estranei per guardare qualcosa fosse ormai tramontata.”

Con l’arrivo nelle sale dei sequel di Avatar a partire dal 2021, sono in molti a pensare che la storia dei maggiori incassi al box office possa essere nuovamente riscritta, e che Avatar possa tornare in cima alla classifica dei film più visti. Della medesima opinione sembra essere anche James Cameron, che in una recente intervista con USA Today rilasciata in occasione dei dieci anni dell’uscita del primo film, ha spiegato che un’eventuale re-release della pellicola potrebbe ribaltare la situazione, riportando in vetta il suo kolossal sci-fi: “Credo sia una certezza”, ha dichiarato Cameron. “Ma lasciamo che Avengers: Endgame si goda il momento e celebriamo il fatto che persone stanno ancora andando al cinema.”

Il regista ha poi sottolineato ancora una volta di aver amato il film dei fratelli Russo, ma ha anche dichiarato: “Non vorrei apparire irriverente, ma ci hanno batttuto di pochissimo. Ho fatto i conti giusto prima: ci hanno superato per un quarto del percento… penso che secondo i contabili si tratterebbe di un errore di arrotondamento.”

LEGGI ANCHE – Avatar, sequel: James Cameron parla di un complesso processo creativo

Avatar 2 debutterà il 17 dicembre 2021, seguito dal terzo capitolo il 22 dicembre 2023. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 19 dicembre 2025 17 dicembre 2027.

Il cast della serie di film è formato da Kate WinsletEdie FalcoMichelle YeohVin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno anche i protagonisti del primo film, ossia Sam WorthingtonZoe SaldanaStephen LangSigourney WeaverJoel David MooreDileep Rao e Matt Gerald.

Kill Bill: Quentin Tarantino svela la prima scelta per il personaggio di Bill

0

In attesa di scoprire quali saranno con precisione i piani di Quentin Tarantino in merito al terzo chiacchieratissimo film della saga di Kill Bill, il celebre regista e sceneggiatore ha rivelato un aneddoto decisamente interessante in merito alla saga con protagonista Uma Thurman nei panni di Beatrix Kiddo.

In una recente intervista durante un podcast di CinemaBlend, Quentin Tarantino ha svelato che inizialmente il ruolo di Bill non era stato pensato per David Carradine, ma bensì per altri due attori, entrambi molti noti al grande pubblico: Warren Beatty e Bruce Willis. Per Beatty si sarebbe trattata della prima collaborazione con Tarantino, mentre Willis aveva già lavorato con il regista in Pulp Fiction e Four Rooms. A proposito del casting del personaggio di Bill, Tarantino ha spiegato:

“Avevo creato il personaggio di Bill appositamente per Warren Beatty, ma alla fine mi sono reso conto che un personaggio del genere non avrebbe potuto funzionare con lui. Così ho provinato David Carradine, e ho apportato alcuno modifiche al personaggio proprio per lui. La mia terza scelta sarebbe stata Bruce Willis. Ogni volta che leggo la prima versione di Kill Bill, per certi aspetti mi fa ridere… perché è la versione di Warren Beatty. 

Il regista ha poi aggiunto: “Nella prima versione del film, Bill era una sorta di James Bond malvagio. Più che un villain alla 007, sembrava una sorta di alter-ego cattivo di Bond, e penso che Warren avrebbe potuto mettere in luce questo aspetto. Se invece avessi dovuto scegliere Bruce, probabilmente non avrei dovuto riscrivere così tanto il personaggio. Bruce avrebbe potuto interpretare un James Bond cattivo senza alcuna difficoltà. Forse mi sarei fatto soltanto guidare un po’ di più dal suo carattere. Un po’ meno Cristal. Un po’ più Coors. Un po’ meno champagne, un po’ più birra.”

LEGGI ANCHE – Quentin Tarantino su Kill Bill 3: “Ho un’idea interessante”

Ricordiamo che l’ultimo film di Quentin Tarantino, C’era una volta a Hollywood, ha ricevuto 5 nomination ai Golden Globes 2020, incluso Miglior Film (Musical o Commedia), Miglior Regia, Miglior Attore Protagonista (Musical o Commedia) per Leonardo DiCaprio e Miglior Attore Non Protagonista per Brad Pitt. Il film ha inoltre ricevuto 4 candidature ai SAG Awards 2020 e ben 12 candidature ai Critics’ Choice Awards.

Star Wars: per Rian Johnson fare film per assecondare i fan è sbagliato

0

Nonostante Cena con Delitto – Knives Out, il suo ultimo film, sia stato molto apprezzato sia dalla critica che dal pubblico, Rian Johnson non dimentica quanto sia stato difficile gestire il rapporto con i fan in seguito all’uscita nelle sale di Star Wars: Gli Ultimi Jedi, secondo capitolo della trilogia sequel della celebre saga fantascientifica che ha generato non poche reazioni contrastanti all’interno del fandom di Guerre Stellari. 

In occasione dell’uscita nelle sale di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, il film diretto da Rian Johnson è tornato nuovamente a far parlare di sé, dal momento che sono tantissimi i fan che speravano che l’ultima fatica di J.J. Abrams possa aver in qualche modo riparato agli errori commessi da Johnson con Episodio VIII. 

In una recente intervista con Radio.com, Rian Johnson ha parlato proprio del rapporto con i fan di Star Wars – che si sono spesso distinti per atteggiamenti particolarmente deleteri – e di come questo si sia ridimensionato proprio in seguito agli attacchi che sono stati riservati a Gli Ultimi Jedi:

“Penso che avvicinarsi ad un qualsiasi processo creativo provando in tutti i modi a rendere felici i fan sia sbagliato. Si rischia di ottenere il risultato opposto. Anche facendo riferimento alla mia esperienza in qualità di fan, se mi approccio a qualcosa, anche se si tratta di qualcosa che penso di volere, se vedo esattamente quello che immaginavo di vedere sul grande schermo, non posso far altro che reagire con un ‘Ah, ok!’. Potrebbe sicuramente farmi sorridere, ma al tempo stesso mi lascerebbe una sensazione di neutralità che non mi porterebbe a ripensare a quello che ho visto una volta uscito dalla sala, lasciandomi insoddisfatto. Io voglio rimanere scioccato, voglio essere sorpreso, voglio vedere delle cose contestualizzate nuovamente. Nel momento in cui mi siedo al cinema, da fan voglio essere sfidato.”

LEGGI ANCHE – Star Wars: il vero significato della scena finale di Gli Ultimi Jedi

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia del franchise diretto da J.J. Abrams, arriverà nei cinema a dicembre 2019.

Nel cast Daisy RidleyOscar IsaacJohn BoyegaKelly Marie TranNaomi AckieJoonas Suotamo, Adam Driver, Anthony DanielsBilly Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Billie Lourd e il veterano del franchise Mark Hamill. Tra le new entry c’è Richard E. Grant.

Il ruolo di Leia Organa sarà interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX, usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio VII.”

Doctor Sleep: il regista annuncia la Director’s Cut da tre ore

0
Doctor Sleep: il regista annuncia la Director’s Cut da tre ore

Attraverso il suo account Instagram, il regista Mike Flanagan ha annunciato l’arrivo della “Director’s Cut” di Doctor Sleep, l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Stephen King, uscito nelle nostre sale lo scorso 31 ottobre.

La versione estesa di Doctor Sleep durerà ben 3 ore e sarà contenuta in un’apposita edizione home video del film, che sarà disponibile negli Stati Uniti a partire dal prossimo 21 gennaio in Digital HD e dal 4 febbraio in Blu-ray e 4K.

Nonostante il film non sia stato accolto bene né dalla critica né dal pubblico, di recente Mike Flanagan ha rivelato di voler rinnovare il sodalizio con Stephen King, sperando in tempi brevi di poter tornare al lavoro su un nuovo adattamento della sua sconfinata produzione.

Di seguito potete ammirare il post condiviso da Flanagan:

 

Visualizza questo post su Instagram

 

The Director’s Cut of #DoctorSleep (TRT 180 mins) comes out on Digital 1/21, Blu-ray 2/4. (4K UHD Theatrical Cut as well). Hope you enjoy!

Un post condiviso da Mike Flanagan (@flanaganfilm) in data: 19 Dic 2019 alle ore 12:03 PST

LEGGI ANCHE – Doctor Sleep: il regista e Stephen King hanno un’idea per il sequel

Di seguito la sinossi di Doctor Sleep:

Ancora irrimediabilmente segnato dal trauma che ha vissuto da bambino all’Overlook, Dan Torrance ha combattuto per trovare una parvenza di pace. Ma questa tregua va in frantumi quando incontra Abra, un’adolescente coraggiosa con un potente dono extrasensoriale, noto come la “luccicanza”. Riconoscendo istintivamente che Dan condivide il suo potere, Abra lo contatta, invocando disperatamente il suo aiuto contro la spietata Rose Cilindro e i suoi seguaci, i membri de Il Nodo, che si nutrono della Luccicanza degli innocenti alla ricerca della loro immortalità.

Nel cast di Doctor Sleep Ewan McGregor nel ruolo di Dan Torrance, Rebecca Ferguson in quello di Rose Cilindro, e Kyliegh Curran, al suo debutto in un lungometraggio, nel ruolo di Abra, insieme a Carl Lumbly, Zahn McClarnon, Emily Alyn Lind, Bruce Greenwood, Jocelin Donahue, Alex Essoe e Cliff Curtis.

Black Panther: il governo americano “commercia” con il Wakanda

0
Black Panther: il governo americano “commercia” con il Wakanda

A quanto pare, anche l’USDA, il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti d’America, è un grande fan di Black Panther, il cinecomic Marvel diretto da Ryan Coogler e vincitore di ben tre premi Oscar. Probabilmente, però, l’eccessivo apprezzamento del dipartimento federale nei confronti del film con protagonista Chadwick Boseman ha indotto i suoi membri a non rendersi conto di un errore alquanto insolito e anche piuttosto divertente.

Il dipartimento ha infatti inserito Wakanda, nazione dell’Africa Orientale in cui si svolgono le vicende del cinecomic di Coogler, nella lista dei suoi partner commerciali, nonostante il regno di T’Challa sia un luogo fittizio partorito dalla mente di Stan Lee e Jack Kirby… cioè, non esiste! Un portavoce dell’USDA ha spiegato che l’errore è stato commesso durante un test da parte dello staff e che non sarebbe dovuto diventare di dominio pubblico.

L’errore è stato scovato da un’utente di Twitter: il tariffario del sito web del Dipartimento dell’Agricoltura ha presentato per alcune ore una lista dettagliata di beni – tra cui animali, tabacco, latticini e alcool – che sarebbero al centro di scambi commerciali tra l’America e il Wakanda. L’errore ha subito scatenato le reazioni più disparate sul web, ma in seguito alla diffusione della notizia è stato prontamente rimosso.

LEGGI ANCHE – Black Panther 2: ipotesi accattivanti in un fan poster

Successo planetario capace di incassare 1,3 miliardi in tutto il mondo, secondo film Marvel con il maggior risultato domestico di sempre secondo solo ad Avengers: Endgame e vincitore di tre premi Oscar, Black Panther tornerà con un nuovo capitolo – Black Panther 2 – inserito nella Fase 5 del MCU, come confermato da Kevin Feige.

Ryan Coogler è stato confermato a capo del sequel per il quale curerà sia regia che sceneggiatura. Intervistato da Indiewire, il filmaker americano ha confessato di non sentire alcuna pressione per questo nuovo progetto e spiegato cosa intende raggiungere con la prossima avventura di T’Challa:

Credo che la pressione sarà sempre lì ad aspettarmi. Ho avuto la possibilità di realizzare tre lungometraggi, ognuno dei quali aveva il suo specifico tipo di pressione e sui quali gravavano aspettative diverse […] Ma qui si tratterà di girare un sequel, il che è qualcosa che non ho mai fatto prima, ed è un sequel di un film che ho diretto, quindi penso che ci sarà molta pressione e per questo cercherò di concentrarmi sul lavoro come sempre. Giorno dopo giorno, un passo alla volta, eliminando l’ansia intorno a noi, per creare una storia che abbia un qualche tipo di significato.

Fonte: NBCNews.com

Avengers: Endgame: la descrizione della scena alternativa con la A-Force

0

Seppur breve, la scena di Avengers: Endgame che ha visto riunite tutte le donne dell’Universo Cinematografico Marvel ha sicuramente fatto la gioia di molti fan. Eppure, la scena con la formazione della A-Force al completo, doveva essere in origine molto diversa…

Stando a quanto rivelato nel libro illustrato: “The Art of Marvel Studios Avengers: Endgame” dall’artista Jackson Sze, inizialmente c’erano dei piani per una scena che avrebbe coinvolto le donne della A-Force molto diversa rispetto a quella che abbiamo visto al cinema nel film di Anthony e Joe Russo.

La scena alternativa in questione – che probabilmente non è mai stata girata – era stata denominata “La Battaglia del Cielo” e avrebbe visto Captain Marvel, Pepper Potts nelle vesti di Rescue e altre Vendicatrici tentare di abbattere il Santuario II, l’enorme nave di Thanos.

Di seguito la descrizione della scena mai realizzata:

“Captain Marvel, dotata ormai di potenza intergalattica, sarebbe entrata in azione per cercare di fermare la nave di Thanos, che in quel momento stava bombardando il campo di battaglia con una serie di esplosioni, rendendo le cose davvero difficili per tutti i Vendicatori. Carol Danvers, però, viene colpita e finisce a terra. 

Assunta l’identità di Rescue, Pepper Potts la vede, corre in suo aiuto e cerca di proteggerla da uno altro colpo sferrato dalla nave. A quel punto aumenta i poteri dello scudo protettivo e, prima di essere nuovamente bombardata, chiama in aiuto tutti gli altri membri della A-Force, che si schierano attorno a Captain Marvel, formando un cerchio… tutte insieme cercano di proteggere Carol e sconfiggere gli Outriders. 

Alla fine, resasi conto di cosa sta accadendo, ringrazia tutte e si evolve nella sua forma “Binary”. A quel punto Pepper Potts avrebbe esclamato: “Fai quello che devi, Captain!”. Carol sarebbe balzata nello spazio e avrebbe iniziato a sparare alla razza aliena, per poi penetrare nella grande nave con l’obiettivo di distruggerla, proprio come poi avviene nel film.”

LEGGI ANCHE – Avengers: Endgame, uno spettacolare concept della A-Force all’attacco

Ricordiamo che Avengers: Endgame è il film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza pari.

Film evento del decennio, è riuscito in un’impresa che sembrava impossibile: ricapitolare un discorso narrativo iniziato nel 2008 da Iron Man, riunendo sul grande schermo tutti i personaggi del Marvel Universe. Gli incassi hanno premiato lo studio di Kevin Feige, raggiungendo e superando in cima alla classifica Avatar di James Cameron.

Nel cast del film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd Brie Larson.

Fonte: ComicBookMovie

Avatar, sequel: James Cameron parla di un complesso processo creativo

0

All’inizio del mese abbiamo scoperto che le riprese di Avatar 2 erano ufficialmente terminate. Il primo sequel è atteso nelle sale per Dicembre 2021, ma come sappiamo ormai da diverso tempo non sarà l’unico: James Cameron, infatti, ha in cantiere di portare al cinema altri tre sequel, ai quali sta attivamente lavorando dal lontano 2013.

Un’operazione sicuramente complessa che ha richiesto uno sforzo notevole, tanto in termini produttivi quanto in termini creativi. Ed è proprio in merito alle difficoltà di un’operazione come quella della realizzazione dei sequel di Avatar che James Cameron si è espresso in una recente intervista concessa a Variety.

Cameron è partito proprio dal processo creativo, cercando di riassumere brevemente quali sono stati – in tutti questi anni – gli step che hanno definito la lavorazione dei quattro sequel: “Dal 2013 fino ad oggi abbiamo essenzialmente progettato questo intero universo che avremmo raccontato in questi quattro nuovi film. Abbiamo scritto i film e abbiamo terminato le sceneggiature di tutti e quattro i sequel. Abbiamo scelto gli attori e abbiamo girato le performance in motion capture per il secondo Avatar, per il terzo e per la prima parte del quarto. Abbiamo inoltre quasi terminato le riprese in live action. Sarò impegnato in Nuova Zelanda per alcuni mesi a partire dalla prossima primavera… direi che siamo perfettamente in linea su ciò che avevamo stabilito di far dall’inizio.”

Il regista ha poi sottolineato come un’operazione come quella dietro ad un film come Avatar richieda necessariamente tutti questi anni di lavoro, nonostante i fan del primo film bramino ormai da dieci anni un ritorno su Pandora: “La gente non capisce realmente la portata e la complessità di tale processo. È come realizzare due grandi film d’animazione e mezzo. In genere, un grande film d’animazione ha bisogno di quattro anni di lavorazione. Se ci basiamo su queste tempistiche, direi che abbiamo rispettato la tabella di marcia e che il film arriverà sicuramente a Dicembre 2021.”

LEGGI ANCHE – Avatar 2: una nuova foto annuncia la fine delle riprese

Avatar 2 debutterà il 17 dicembre 2021, seguito dal terzo capitolo il 22 dicembre 2023. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 19 dicembre 2025 17 dicembre 2027.

Il cast della serie di film è formato da Kate WinsletEdie FalcoMichelle YeohVin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno anche i protagonisti del primo film, ossia Sam WorthingtonZoe SaldanaStephen LangSigourney WeaverJoel David MooreDileep Rao e Matt Gerald.

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, censurata una scena del film in Medio Oriente

0

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker ha fatto il suo debutto nelle sale italiane lo scorso mercoledì, mentre oggi arriverà anche in quelle americane. Ma i fan italiani non sono gli unici ad aver già avuto la possibilità di vedere il film di J.J. Abrams, dal momento che il capitolo finale della saga degli Skywalker è arrivato anche in alcuni paesi del Medio Oriente.

ATTENZIONE: DA QUESTO MOMENTO L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SUL FILM

A quanto pare, però, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker sarebbe stato vittima della censura in un cinema di Dubai: secondo quanto riportato da The Hollywood Reporter, infatti, nella versione arrivata nei cinema della città degli Emirati Arabi Uniti, sarebbe stata eliminata la scena che mostra un bacio tra due piloti dello stesso sesso: la scena in questione arriva verso il finale del film e vede protagoniste due donne della Resistenza. Come riferito dalla fonte, la censura potrebbe non interessare soltanto Dubai, ma estendersi anche ad altri paesi del Medio Oriente.

In seguito alla diffusione della notizia, molti fan hanno cominciato a temere che la scena potesse essere stata censurata anche in Cina, nazione in cui la censura è ormai divenuto un fenomeno sempre più stringente: eppure, come abbiamo modo di apprendere sempre da THR, nella nazione dell’Asia Orientale Star Wars: L’Ascesa di Skywalker non ha subito alcune modifiche; molti spettatori che hanno avuto modo di partecipare alle anteprime del film hanno infatti confermato che il momento è presente nella pellicola.

A proposito della scena, che rappresenta il primo bacio LGBTQ all’interno della saga di Guerre Stellari, J.J. Abrams aveva dichiarato: “Nel caso della comunità LGBTQ, era importante per me che i suoi membri si sentissero rappresentati vedendo il film.”

LEGGI ANCHE – Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, recensione del film conclusivo della saga

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia del franchise diretto da J.J. Abrams, arriverà nei cinema a dicembre 2019.

Nel cast Daisy RidleyOscar IsaacJohn BoyegaKelly Marie TranNaomi AckieJoonas Suotamo, Adam Driver, Anthony DanielsBilly Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Billie Lourd e il veterano del franchise Mark Hamill. Tra le new entry c’è Richard E. Grant.

Il ruolo di Leia Organa sarà interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX, usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio VII.”

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, Daisy Ridley, J.J Abrams e il cast sul tappeto rosso di Londra

0

In occasione della premiere europea di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker a Londra, ecco i protagonisti parlare del film e di ciò che hanno imparato dal loro personaggi in questo ultimo capitolo della saga di George Lucas. Nel video compaiono il regista J.J. Abrams e i protagonisti Daisy Ridley, Oscar Isaac, John Boyega e Kelly Mary Trant.

La Donna alla Finestra: il trailer del nuovo film di Joe Wright con Gary Oldman

0

Dopo il successo di L’Ora più buia, Joe Wright torna a dirigere Gary Oldman in La Donna alla Finestra, con Amy Adams e Julianne Moore.

Diretto da Joe Wright e con un cast d’eccezione che comprende Gary Oldman, Amy Adams e Julianne Moore, il nuovo film 20th Century Fox La Donna alla Finestra arriverà nelle sale italiane il 14 maggio 2020 distribuito da The Walt Disney Company Italia.

Anna Fox trascorre le sue giornate in casa a New York, bevendo, guardando vecchi film e spiando i vicini. Dalla sua finestra riesce a vedere anche ciò che succede all’interno dell’appartamento dei Russell, i vicini arrivati da poco. Apparentemente “normali” i due coniugi nascondono invece un segreto scioccante.

Tenet: il primo trailer ufficiale del nuovo film di Christopher Nolan

0

Warner Bros ha diffuso in rete il primo trailer ufficiale di Tenet, il nuovo film di Christopher Nolan, dopo le prime immagini di ieri. Tenet vede protagonista John David Washington insieme a Robert Pattinson e Elizabeth Debicki.

Nota importante! Il trailer termina semplicemente con “venite al cinema”, che una volta per tutte sembra suggerire che probabilmente Tenet non si atterrà alla data di uscita del 17 luglio.

La Warner Bros ha annunciato che sono iniziate le riprese di Tenet, che ora è ufficialmente il titolo del prossimo film segreto di Christopher Nolan. Lo Studio ha anche aggiunto che Michael Caine, Kenneth Branagh, Dimple Kapadia, Aaron Taylor-Johnson e Clémence Poésy si sono uniti al cast, guidato da John David Washington insieme a Robert Pattinson e Elizabeth Debicki.

Il film, il primo lungometraggio di Nolan dal 2017, anno di Dunkirk, viene descritto come un’epica storia action che si svolge nel mondo dello spionaggio internazionale. Il regista ha scritto la sceneggiatura da un’idea originale e le riprese in sette paesi sono ora in corso.

Lo studio ha già fissato la data di uscita per il 17 luglio 2020. Nolan ed Emma Thomas producono, con Thomas Hayslip produttore esecutivo. Il team di Tenet include il direttore della fotografia di Dunkirk Hoyte van Hoytema (girato in un mix di Imax e 70mm) e la montatrice Jennifer Lame, lo scenografo Nathan Crowley, il costumista Jeffrey Kurland e il supervisore del VFX Andrew Jackson.

TENET TRAILER IN ITALIANO

Jumanji: The Next Level, intervista a Dwayne Johnson, Kevin Hart, Karen Gillan e Jack Black

0

Dwayne Johnson, Kevin Hart, Karen Gillan e Jack Black tornano ad essere i protagonisti di Jumanji: The Next Level. Ecco di seguito l’intervista ai protagonisti durante la presentazione a Londra.

A due anni dall’uscita nelle sale di Jumanji: Benvenuti nella Giungla, reduce da uno straordinario successo al box office italiano e internazionale, i protagonisti del film si imbattono di nuovo nel celebre gioco apparso per la prima volta sul grande schermo nell’iconico film del 1995 con protagonista Robin Williams.

Diretto ancora una volta da Jake Kasdan, Jumanji: The Next Level arriva nelle sale a gennaio distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia. Completano il cast Danny Glover, Danny DeVito e Nick Jonas, che torna ad interpretare il ruolo di Jefferson “Idrovolante” McDonough,.

In Jumanji: The Next Level la gang è tornata ma il gioco è cambiato. Rientrati in Jumanji per salvare uno dei loro, i giocatori scoprono che nulla è come avevano previsto. Per sopravvivere al gioco più pericoloso del mondo i protagonisti dovranno affrontare zone sconosciute e inesplorate: dagli aridi deserti fino alle montagne innevate.

Ritratto della giovane in fiamme al cinema dal 19 dicembre 2019

Ritratto della giovane in fiamme al cinema dal 19 dicembre 2019

Ritratto della giovane in fiamme di Céline Sciamma, al cinema da oggi giovedì 19 dicembre 2019 distribuito da Lucky Red. Già acclamata regista di “Tomboy” e sceneggiatrice di “La mia vita da zucchina”, Céline Sciamma torna dietro la macchina da presa per raccontare una storia d’amore potente e delicata, ambientata nella Francia di fine ‘700, offrendo al contempo una riflessione attualissima sulla condizione della donna nella società e nell’arte.

Premiato al Festival di Cannes, dove è stato insignito del riconoscimento per la migliore sceneggiatura e della Queer Palm, Ritratto della giovane in fiamme è stato anche designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani SNCCI con la seguente motivazione: “Esteticamente raffinato e politicamente rivoluzionario, Céline Sciamma firma un indispensabile atto di ridefinizione dell’universo femminile. Mentre si racconta una storia d’amore, di sguardi e di solidarietà, l’esclusione del maschile dallo schermo, relegato fuori campo ma presente nei suoi effetti sul corpo e nelle condizioni di vita delle donne, determina la cifra di un manifesto femminista discreto e potente, elegante e senza tempo.”

Ritratto della giovane in fiamme è stato inoltre insignito del premio per la miglior sceneggiatura agli European Film Awards 2019 ed è candidato ai Golden Globe 2020 come miglior film straniero. Arricchito da uno straordinario cast tutto al femminile, composto da Noémie Merlant, Adèle Haenel e Valeria Golino, il film vede al centro della vicenda la talentuosa pittrice Marianne (Noémie Merlant), che nella Francia prerivoluzionaria viene ingaggiata per fare il ritratto di Héloise (Adèle Haenel), un dipinto destinato al futuro marito della giovane nobildonna. La ragazza, contraria alle nozze combinate, si rifiuta di posare: su indicazione della madre (Valeria Golino), Marianne comincia a dipingerla di nascosto, fingendosi la sua dama di compagnia. Tra le due donne nascerà così un amore tanto travolgente quanto inaspettato.

Ritratto della giovane in fiamme, la trama

Ritratto della giovane in fiamme Marianne, pittrice di talento, viene ingaggiata per fare il ritratto di Héloise, una giovane donna che ha da poco lasciato il convento per sposare l’uomo a lei destinato. Héloise tenta di resistere al suo destino, rifiutando di posare. Su indicazione della madre, Mariane dovrà dipingerla di nascosto, fingendo di essere la sua dama di compagnia. Le due donne iniziano a frequentarsi e tra loro scatta un amore travolgente e inaspettato.

Intervista a CÉLINE SCIAMMA, regista di Ritratto della giovane in fiamme

Fino ad ora hai avuto la tendenza a confrontarti con temi contemporanei, da regista della nostra epoca quale sei. Come mai hai deciso di fare un salto indietro nel tempo e di girare un film ambientato nel XVIII° secolo?

Non è detto che qualcosa che risale a tanto tempo fa sia per questo meno rilevante oggi. Specialmente se si tratta di una storia poco conosciuta, come quella delle artiste donne, o perfino delle donne in generale. Quando mi sono immersa nello studio della documentazione per il film, sapevo pochissimo della realtà delle artiste di quell’epoca. Conoscevo solo quelle più famose di cui è provata l’esistenza: Elisabeth Vigée Le Brun, Artemisia Gentileschi o Angelica Kauffman.

La difficoltà a raccogliere informazioni e materiali d’archivio non ha però impedito che la consistente presenza di donne nel mondo dell’arte della seconda metà del XVIII° secolo emergesse con forza. Le donne pittrici erano numerose e avevano un certo successo, soprattutto grazie alla moda dei ritratti. C’erano donne esperte d’arte, rivendicazioni per una maggior uguaglianza e per una maggiore visibilità, c’era di tutto.

In questo contesto un centinaio circa di pittrici hanno avuto vite e carriere di successo. Molti dei loro lavori appaiono nelle collezioni dei più importanti musei. Ma sono rimaste escluse dalle cronache e dai resoconti storici. Quando ho scoperto le opere di queste pittrici dimenticate ho provato al tempo stesso una grande emozione e un grande dispiacere. Il dispiacere per l’anonimato totale nel quale sono stati relegati questi lavori, condannati a restare nascosti. Ho sofferto non solo per essermi resa conto di come la storia dell’arte ufficiale li abbia resi invisibili ma anche per le conseguenze: quelle immagini mi turbano e mi commuovono soprattutto perché non hanno fatto parte della mia vita.

Come hai affrontato le questioni di regia collegate alla ricostruzione storica?

Un film in costume sembra richiedere più lavoro degli altri film, perché comporta l’assunzione di persone, di tecnica, esigenze particolari, esperti, e ansie relative ad una ricostruzione fedele. In realtà il processo per la sua realizzazione è uguale a quello di tutti gli altri film. Una volta esclusi gli anacronismi, bisogna fare attenzione alla verità storica delle scene e dei costumi, così come si presta attenzione al realismo per i film contemporanei. La questione di fondo è la stessa: come l’immaginazione possa operare senza tradire la realtà.

Paradossalmente di tutti i miei film questo è quello per il quale abbiamo avuto meno da fare sui set. Abbiamo girato in un castello disabitato e non restaurato, in cui gli elementi lignei, i colori e i pavimenti sono rimasti come congelati nel tempo. Avevamo così un buon punto di partenza e abbiamo potuto dedicare maggiore attenzione agli arredi e agli oggetti di scena, ai materiali e ai tessuti.

Una sfida nuova per me è stata quella della creazione dei costumi. Riuscire a realizzarli con questo livello di precisione è stato fantastico. Specialmente perché volevo un’unica ‘uniforme’ per ciascun personaggio, una cosa su cui Dorothée Guiraud ed io ci siamo concentrate. Una specie di caratterizzazione fatta su misura, per la quale più che mai abbiamo dovuto riflettere sul significato degli abiti. La scelta del taglio e dei materiali – in particolare del loro peso – implica allo stesso tempo elementi di sociologia del personaggio e verità storica, e deve tener conto delle performance di attrici fisicamente condizionate da ciò che portano addosso. Per esempio, non avevo alcun dubbio sul fatto che l’abito di Marianne dovesse avere delle tasche. Non solo per il suo atteggiamento, ma anche perché alla fine del secolo le tasche per le donne sarebbero state proibite e sarebbero sparite. Mi piace l’idea di una figura così moderna, in un certo senso fatta riemergere, come se fosse risuscitata.

Fin da quando ho cominciato ad immaginare il film, per me la grande sfida nella ricostruzione storica ha riguardato di più la sfera intima, la rappresentazione dei sentimenti. Anche se queste donne sapevano fin dall’inizio che la loro vita era segnata, hanno vissuto qualcosa di diverso. Erano

curiose, intelligenti e volevano amare. I loro desideri esistevano, nonostante vivessero in un mondo che li negava e li proibiva. Si riappropriano dei loro corpi quando possono rilassarsi, quando si sottraggono alla vigilanza, quando sfuggono al controllo sociale, quando sono sole. Volevo restituire loro l’amicizia e i dubbi, i loro comportamenti naturali, il divertimento, il desiderio di fuggire.

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, cosa funziona e cosa no nel film di J.J. Abrams

ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE IMPORTANTI SPOILER SU STAR WARS: L’ASCESA DI SKYWALKER

star wars: l'ascesa di skywalker

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker (qui la nostra recensione) sta ricevendo alcune tra le critiche più contrastanti che siano mai state riservate ad uno dei nove film della “Saga degli Skywalker”: ciononostante, è sicuramente un film destinato ad aprire un profondo dibattito e del quale si parlerà per molto tempo.

Alcuni, ovviamente lo ameranno, mentre altri, probabilmente, lo odieranno. Ma trattandosi del finale di un arco narrativo iniziato ben 42 anni, accontentare tutti era letteralmente impossibile. Ma cosa ha funziona davvero e cosa invece no nel film di J.J. Abrams? Proviamo a spiegarvelo di seguito… ovviamente, se ancora non avete avuto modo di vedere il film, ci consigliamo di tenervi alla larga dalla lettura dell’articolo!

Cosa non funziona: Il ritorno di Luke Skyalker

Come previsto, Luke Skywalker torna ne L’Ascesa di Skywalker sottoforma di Fantasma della Forza. Ci ritroviamo davanti un personaggio decisamente più ottimista (pronto ad ammettere di aver sbagliato in riferimento ai fatti de Gli Ultimi Jedi), ma il suo ritorno non sembra avere quella risonanza a livello motivazionale così profonda all’interno della storia.

È bello vederlo agire come un mentore nei confronti di Rey, così com’è altrettanto bello vederlo far riemergere l’X-Wing dalle fosse dell’oceano: ma i pochi minuti che il personaggio ha a disposizione non sono realmente d’impatto né tantomeno riescono a rendere giustizia ad una storyline che da molti non è stata particolarmente apprezzata.

Cosa funziona: L’addio al Generale Leia

Pur avendo avuto a disposizione soltanto alcune scene tagliate da Il Risveglio della Forza, J.J. Abrams è comunque riuscito a porgere al personaggio del Generale Leia interpretato da Carrie Fisher il dovuto omaggio, dal momento che nel film la vediamo offrire alcuni importantissimi consigli a Rey mentre la allena per diventare un Jedi.

La scena della morte del personaggio è forse un tantino deludente, ma risulta comunque funzionale se inserita nel contesto della storia: la sequenza flashback al fianco del giovane Luke e l’apparizione nelle battute finale come Fantasma della Forza rendono ulteriore giustizia ad un personaggio assolutamente iconico che, sfortunatamente, non vedremo mai più.

Cosa non funziona: I nuovi personaggi

Se eravate entusiasti all’idea di vedere in azione personaggi come Jannah, Zorii Bliss e Beaumont Kin, fareste meglio a rivedere il calibro delle vostre aspettative. Si tratta dei nuovi personaggi che vedrete all’interno del film, personaggi che però non vengono minimamente approfonditi, risultando più che dimenticabili.

Di Jannah sappiamo soltanto che è un ex Stormtrooper, e nulla del suo passato ci viene rivelato; mentre Zorii Bliss sembra avere un trascorso con Poe Dameron, che viene però soltanto menzionato e subito accantonato. Tutti e tre i personaggi – incluso anche Beaumont Kin – non appaiono lungo tutto l’arco del film, ma entrano in scena soltanto quando diventano funzionali alla trama.

Cosa funziona: Addio Kylo Ren, bentornato Ben Solo

Dopo aver percepito la morte di sua madre, Kylo Ren esita e viene colpito da Rey. L’eroina usa la Forza per curarlo, ma a salvarlo sarà proprio l’intervento di sua madre, che riuscirà a ripulire il suo spirito da tutto l’odio e il rancore che lo hanno sempre accompagnato.

Ad allontanare definitivamente Kylo dal Lato Oscuro è, tuttavia, una conversazione con lo spirito di Han Solo, suo padre. È un momento bellissimo e particolarmente toccante, soprattutto per il ritorno di Harrison Ford. Ben dice a suo padre che lo ama, il quale lo interrompe riproponendo l’iconica battuta de L’impero colpisce ancora: “Lo so”.

Cosa non funziona: Il piano di Palpatine

Visivamente, il look dell’Imperatore Palpatine è sempre affascinante e capace di incutere ancora una volta la giusta dose di terrore. Non scopriamo però come abbia fatto a sopravvivere a quella caduta nella Morte Nera, e sembra che il suo corpo (reale o clonato che sia) stia cedendo: sembra che sia lui stesso ad animare il proprio cadere attraverso l’uso della Forza. Sfortunatamente, ciò che il Sith ha pianificato per Rey è sicuramente una delle più grandi delusioni del film.

Tutti i Sith vivono dentro di lui, quindi vuole che Rey lo elimini affinché possa impossessarsi dello spirito dell’eroina e governare di nuovo la Galassia. Il suo piano è decisamente ridicolo: perché sarebbe disposto a morire così, quando ha già creato con successo il Primo Ordine? Il suo desiderio di riportare l’Impero al suo antico splendere ha senso, ma ciò non fa altro che renderlo l’ennesimo cattivo monodimensionale.

Cosa non funziona: L’identità di Rey

Nel bel mezzo del film, viene rivelato che Rey è in realtà Rey Palpatine, la nipote dell’Imperatore. È una rivelazione interessante per certi versi, ma anche una svolta narrativa che non sembra del tutto necessaria. I genitori di Rey erano nobili (suo padre era il figlio di Palpatine) e l’hanno venduta per tenerla lontana dal Sith, il quale ha sempre bramato di portarla al Lato Oscuro.

Si tratta di una rivelazione che non sembra funzionare, soprattutto se messa in relazione alla scena finale del film. Dopo aver seppellito le spade laser di Luke e Leia nella fattoria dei Lars, una donna anziana chiede a Rey come si chiama e l’eroina risponde “Rey Skywalker”: è sicuramente un momento pensato per celebrare gli Skywalker, ma è innegabile quanto sia involontariamente buffo.

Cosa funziona: La battaglia con le spade laser

Si possono recriminare tante cose a L’Ascesa di Skywalker, ma l’azione nel film non viene mai a mancare, soprattutto quanto si tratta di mettere in scena delle grandi sequenze di battaglia.

Uno dei momenti culminanti del film è sicuramente il duello con le spade laser tra Rey e Kylo Ren in mezzo ai resti della Morte Nera, mentre l’oceano si scatena intorno a loro. È un momento tesissimo ed eccitante, forse non così orchestrato alla perfezione come le battaglie che abbiamo visto nella trilogia prequel, ma che sicuramente farà la gioia dei fan.

Cosa non funziona: Il tradimento del Generale Hux

Uno dei maggiori problemi del film è sicuramente la leggerezza con la quale sono state gestite alcune svolte narrative importanti, come ad esempio quando si scopre che il Generale Hux è in realtà la spia all’interno del Primo Ordine che ha divulgato una serie di informazioni alla Resistenza. Si tratta di una svolta spiegata male, alla cui base non sembra esserci una reale motivazione (Hux vuole solo che Kylo Ren perda?) e che non ha alcun tipo di impatto reale sulla restante parte della storia.

Hux si rivela un traditore ma viene ucciso poco dopo: alla fine, le sua azioni saranno utili soltanto alla fuga degli eroi, cosa che probabilmente sarebbe potuta accadere anche senza il suo intervento.

Cosa funziona: L’addestramento Jedi del Generale Leia

Nel film assistiamo ad un bellissimo flashback in cui vediamo un giovane Luke addestrare una giovane Leia, flashback che ci permette di scoprire che il Generale aveva rinunciato alla sua spada laser perché aveva avuto una visione della morte di suo figlio.

Si tratta di un momento che i fan erano ansiosi di vedere… sicuramente, la spada laser di Leia diventerà un must-have per tutti i collezionisti della saga. Peccato che lo stesso trattamento non sia stato riservato alla storia dell’Imperatore e al suo ritorno.

Cosa non funziona: Le morti dei personaggi

Se c’è la morte di un personaggio che funziona davvero bene all’interno del film è sicuramente quella di Ben Solo. Il modo in cui si sacrifica per salvare Rey è tanto commovente quanto straziante e il bacio che i due si scambiano suggerisce in che direzione si sarebbe potuta evolvere la loro relazione. Il fulmine di Palpatine che si riflette su di lui e lo trasforma in cenere aggiunge ancora più coerenza e dignità alla morte del personaggio.

Ciò che non funziona sono le altre morti apparenti disseminate lungo tutto il film. Quando pensi che il sia morto perché Rey ha usato impropriamente la Forza, in realtà si scopre che il Wookiee era solo su un’altra nave. E quando pensi che C-3PO si sia sacrificato in nome di un bene più grande, ecco che viene fuori che R2-D2 è in grado di ripristinarlo; e ancora, quando pensi che Zorii Bliss sia morta per mano dell’Ordine Finale… in realtà è sopravvissuta, ma alla cosa non viene fornita alcuna spiegazione.

Cosa non funziona: Rimediare agli errori de Gli Ultimi Jedi

Non si può negare che Rian Johnson abbia commesso alcuni grossi errori ne Gli Ultimi Jedi, ma gran parte di ciò che ha fatto – sia nel bene che nel male – ha preparato il terreno per ciò che abbiamo visto ne L’Ascesa di Skywalker. Se da un lato il film di Johnson sembra che venga omaggiato da Abrams in molti modi, dall’altro il regista sembra volerlo mettere da parte, dando più volte allo spettatore la sensazione che L’Ascesa di Skywalker sia un sequel diretto de Il Risveglio della Forza. 

Il personaggio di Rose interpretato da Kelly Marie Tran non è stato particolarmente amato dai fan, ma nel film di Abrams diventata davvero un personaggio di contorno: neanche la sua storia d’amore con Finn riesce a conquistarsi lo spazio giusto all’interno del film. A quanto pare Abrams e Chris Terrio hanno preferito continuare a struggere Finn per Rey, piuttosto che approfondire la sua storia con Rose.

Cosa non funziona: I Cavaliere di Ren

La trama de L’Ascesa di Skywalker è costellata di MacGuffin e di momenti particolarmente intriganti. Ciononostante, ai Cavalieri di Ren sarebbe stato opportuno dedicare una maggiore attenzione, invece che renderli delle semplice pedine sullo sfondo.

Cosa ha spinto Ben Sono a diventare Kylo Ren? Chi sono i misteriosi guerrieri del suo esercito e perché si rivolta così facilmente contro il loro capo? Sono domande che hanno trovato risposta in una serie a fumetti a loro dedicato, ma non sul grande schermo. Così, i Cavaliere di Ren finiscono per non avere alcun impatto sulla trama… per non parlare del fatto che non sono neanche protagonisti di chissà quali epiche sequenze d’azione!

Fonte: ComicBookMovie

Pinocchio, recensione del film di Matteo Garrone

0
Pinocchio, recensione del film di Matteo Garrone

Narratore del realismo sempre intriso di un’aura di tenerezza e magia, Matteo Garrone si confronta per la prima volta nella sua carriera con la fiaba pura, quel Pinocchio di Carlo Collodi che rappresenta l’ossatura della tradizione letteraria italiana per ragazzi. Dopo il trionfo di critica e pubblico di Dogman, Garrone si impegna, finalmente, in quello che per lui è stato il progetto della vita, e lo fa partendo dal testo. La prima cosa che si evince dalla sua lettura di Pinocchio è che si tratta di una rappresentazione abbastanza fedele alle pagine, ma che comunque racconta una storia che interessa più a Matteo che a Carlo.

Nel lavoro che Matteo Garrone compie su Pinocchio cogliamo la volontà del regista di mettere a fuoco non tanto gli aspetti educativi della fiaba sul piano delle regole e della disciplina, che il burattino deve imparare per diventare un bambino vero, quanto quelli relativi alla crescita umana ed empatica del burattino/bambino. A Garrone interessa non che Pinocchio diventi uno studente e un figlio ubbidiente (non solo, almeno), ma che impari la bontà e la compassione, l’impegno a prendersi cura degli altri.

La storia di Pinocchio

La storia ricalca quasi completamente il testo, ad eccezione di poche sequenze che si è scelto di non includere. Geppetto, falegname poverissimo, riceve da Mastro Ciliegia un ceppo di pino, dal quale ricava un bellissimo burattino di legno che battezza Pinocchio. Il burattino si rivela da subito senziente, vivace, discolo, ma risveglia immediatamente la paternità nel vecchio falegname solitario che da subito sacrifica tutto ciò che ha, ben poco a dire il vero, per permettere al figlio di andare a scuola.

Pinocchio però non entrerà mai in classe, attirato dal teatrino di burattini di Mangiafuoco, lì verrà preso prigioniero del burattinaio, ma riuscirà a commuovere il suo cuore e a farsi liberare, addirittura con un regalo di 5 zecchino d’oro, da portare al suo povero babbo. Sulla strada per casa, Pinocchio si fa abbindolare da Gatto e Volpe, due cialtroni truffaldini, e così via, passando per l’intervento della Fata Turchina, la visita al Paese dei Balocchi con Lucignolo, la pancia del Pescecane e il lieto fine che tutti conosciamo.

Il Pinocchio “realistico” di Garrone

pinocchio recensioneNonostante si tratti del più fantastico dei suoi racconti cinematografici, Garrone infonde un realismo estremo alla storia, dall’utilizzo di scenografie prevalentemente naturali, alla scelta di volti caratteristici, salvo poi rendere antropomorfi i personaggi animaleschi che Pinocchio incontra nelle sue peripezie. Garrone gioca ancora una volta con realtà e fiaba, sovrapponendo le due visioni e giocando con lo spettatore.

Non calca la mano su ciò che potrebbe essere spaventoso, e nella storia di Collodi ce ne sono di momenti così, né spettacolarizza gli eventi che si presterebbero a evoluzioni e utilizzo di effetti visivi roboanti, rimane su un registro lineare e rassicurante, alla ricerca di una purezza dell’immagine e del linguaggio che si rispecchia nel Pinocchio di Federico Ielapi, sincero seppure disobbediente, mai in mala fede, completamente inesperto del mondo e che alla fine impara che non è tanto il seguire le regole che conta, quanto il capire per cosa vale la pena lottare e faticare.

Il linguaggio di Matteo Garrone è dolce, delicato, affettuoso e devoto, come il Geppetto di Roberto Benigni, ricco solo dell’amore che nutre per la sua creatura e dello struggimento che prova quando il burattino scappa di casa.

Con Pinocchio, il regista romano si cimenta con la memoria collettiva popolare, e riesce ad imporre la sua visione sulla storia, sui personaggi, suoi volti e sui paesaggi senza rompere la tradizione, ma insinuandosi nell’immaginario condiviso, rimanendo autentico e fedele al proprio sguardo.

The Falcon and the Winter Soldier: ecco il nuovo costume di Bucky

0

Continuano le riprese di The Falcon and the Winter Soldier, la serie Marvel in arrivo il prossimo anno su Disney+, che avrà come protagonisti i personaggi di Sam Wilson e Bucky Barnes, interpretati nel MCU da Anthony Mackie e Sebastian Stan.

Proprio quest’ultimo è al centro delle nuove immagini dal set allestito ad Atlanta e diffuse online da JustJared. Le foto sono particolarmente interessanti perché ci mostrano per la prima volta Stan sfoggiare il nuovo costume di Bucky: il costume non è in realtà molto dissimile dalla versione che abbiamo visto nei film dell’Universo Cinematografico Marvel, ma è comunque arricchito da tutta una serie di particolari dettagli, incluso il fatto che permette al Soldato d’Inverno di sfoggiare il braccio metallico realizzato per lui in Wakanda.

Nelle nuove immagini dal set, che potete ammirare di seguito, appaiono anche Anthony Mackie e Daniel Bruhl, che torna nei panni del Barone Zemo:

LEGGI ANCHE – The Falcon and The Winter Soldier: ci sarà anche Chris Evans?

Vi ricordiamo che nel cast di The Falcon and The Winter Soldier è previsto anche il ritorno di due volti noti dell’universo cinematografico, ovvero Emily VanCamp, Sharon Carter in Captain America: The Winter Soldier e Civil War Daniel Bruhl, nei panni del Barone Zemo.

Per quanto concerne la serie, il lancio è fissato in autunno 2020 e Kari Skogland (The Handmaid’s Tale, Penny Dreadful, Boardwalk Empire, The Killing, The Walking Dead, Fear the Walking Dead, Under the Dome, Vikings, The Americans, House of Cards e The Punisher) dirigerà tutti i sei episodi.

Probabile, visti gli esiti di Avengers: Endgame, che lo show si concentrerà sulla dinamica  del rapporto tra le due figure più vicine a Captain America (nonché suoi eredi) e sulle imprese dei supereroi per garantire la sicurezza mondiale.

Star Wars: Spotify rivela i brani più ascoltati dalle colonne sonore

0

A quanto pare, il brano proveniente dalle colonne sonore della saga di Star Wars più ascoltato su Spotify appartiene a Episodio I – La minaccia fantasma, da sempre etichettato come il capito meno riuscito di tutto il franchise. Il servizio di streaming ha infatti svelato i dati relativi alle musiche più ascoltate di Guerre Stellari in occasione dell’imminente release della colonna sonora di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’ultimo capitolo della trilogia sequel uscito ieri nelle nostre sale.

Stando a Spotify, la traccia più “streammata” di tutte quelle presenti all’interno delle varie colonne sonore degli episodi dell’amatissima saga fantascientifica è la memorabile “Duel of the Fates”, composta da John Williams e presente durante il combattimento con le spade laser tra i personaggi di Qui-Gon Jinn (Liam Neeson), Obi-Wan Kenobi (Ewan McGregor) e Darth Maul (Ray Park), sicuramente uno dei momenti più riusciti e di maggiore tensione dell’intera pellicola.

Al secondo posto si trova invece il romantico tema di Anakin e Padme “Across the Stars” da Episodio II – L’attacco dei cloni, seguita dall’iconica “The Imperial March” di Darth Vader, che ha fatto la sua prima apparizione in Episodio V – L’impero colpisce ancora.  Altre tracce che hanno totalizzato un numero assai rilevante di ascolti sono “Rey’s Theme” da Il Risveglio della Forza e “Battle of the Heroes” da La vendetta dei Sith.

Il sito di Spotify ha rivelato che gli utenti hanno “streammato” la colonna sonora di Star Wars per un totale di 6.7 milioni di ore a partire dal 2015; è stato inoltre rivelato che il 4 maggio – il giorno dello Star Wars Day – è il momento dell’anno in cui gli utenti ascoltano maggiormente le iconiche musiche della saga.

LEGGI ANCHE – Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, recensione del film conclusivo della saga

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia del franchise diretto da J.J. Abrams, arriverà nei cinema a dicembre 2019.

Nel cast Daisy RidleyOscar IsaacJohn BoyegaKelly Marie TranNaomi AckieJoonas Suotamo, Adam Driver, Anthony DanielsBilly Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Billie Lourd e il veterano del franchise Mark Hamill. Tra le new entry c’è Richard E. Grant.

Il ruolo di Leia Organa sarà interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX, usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio VII.” 

Fonte: ScreenRant

C’era una volta a Hollywood: il retroscena della scena del lanciafiamme

0

Leonardo DiCaprio e Brad Pitt si sono ritrovati a Los Angeles in occasione di un recente evento dedicato a C’era una volta a Hollywood, l’ultima fatica di Quentin Tarantino. Nel film DiCaprio è protagonista di ben due scene che lo vedono impegnato ad usare un lanciafiamme: la prima è durante le riprese di un film che vede protagonista Rick Dalton, la seconda è quando il personaggio – ignaro dell’invasione da parte dei seguaci di Charles Manson nella sua abitazione – elimina uno di loro utilizzando proprio quell’arma.

A proposito delle realizzazione di quelle scene, Leonardo DiCaprio ha rivelato degli aneddoti interessanti: “Il primo giorno che ho usato quel lanciafiamme è stato davvero un incubo, perché avevano creato questa specie di canale – e a proposito, tutti i più grandi stuntmen nella storia di questa città si sono presentati sul set per quella scena. È stato fantastico.”

L’attore – che per la sua interpretazione di Rick Dalton ha ricevuto una nomination ai Golden Globes 2020, ai SAG Awards 2020 e ai Critics’ Choice Awards – ha poi aggiunto: “Ho dovuto realmente colpirli con un vero lanciafiamme e bruciarli tutti. Mi sono sentito davvero in colpa nei loro confronti, e subito dopo ho iniziato a sentirmi male nei confronti di me stesso, perché tutto quel calore mi ritornava dritto in faccia. Da quel giorno ho iniziato ad avere dei mal di testa cronici. Sapevo che avrei dovuto girare un’altra scena con il lanciafiamme, ma almeno stavolta sarebbe stato all’aria aperta.”

È poi intervenuto anche Brad Pitt, che divertito ha ricordato: “Mi è venuto da ridere quando ho letto il lanciafiamme nel programma della giornata. Diceva: ‘LDC prove lanciafiamme’. E ricordo di aver pensato: ‘Oh, sarà una situazione terribile’.”

Ricordiamo che C’era una volta a Hollywood ha ricevuto 5 nomination ai Golden Globes 2020, incluso Miglior Film (Musical o Commedia), Miglior Regia, Miglior Attore Protagonista (Musical o Commedia) per Leonardo DiCaprio e Miglior Attore Non Protagonista per Brad Pitt. Il film ha inoltre ricevuto 4 candidature ai SAG Awards 2020 e ben 12 candidature ai Critics’ Choice Awards.

LEGGI ANCHE – C’era una volta a Hollywood: ecco la scena improvvisata da DiCaprio

La storia di C’era una volta a Hollywood si svolge a Los Angeles nel 1969, al culmine di quella che viene chiamata “hippy” Hollywood. I due protagonisti sono Rick Dalton (Leonardo DiCaprio), ex star di una serie televisiva western, e lo stunt di lunga data Cliff Booth (Brad Pitt). Entrambi stanno lottando per farcela in una Hollywood che non riconoscono più. Ma Rick ha un vicino di casa molto famoso…Sharon Tate.

Nel cast Brad Pitt, Margot Robbie, Leonardo DiCaprio, Damian LewisDakota FanningNicholas Hammond, Emile Hirsch, Luke PerryClifton Collins Jr.Keith Jefferson, Timothy Olyphant, Tim Roth, Kurt Russell Michael MadsenRumer Willis, Dreama WalkerCosta Ronin, Margaret Qualley, Madisen Beaty Victoria Pedretti. Infine Damon Herriman sarà Charles Manson. Il film segnerà anche l’ultima apparizione cinematografica di Luke Perry, morto lo scorso 4 marzo.

Ho lavorato alla sceneggiatura per cinque anni, e vissuto nella contea di Los Angeles per gran parte della mia vita, anche nel 1969, e all’epoca avevo sette anni“, ha dichiarato Tarantino. “Sono davvero felice di poter raccontare la storia di una città e di una Hollywood che non esistono più, e non potrei essere più entusiasta dei miei due attori protagonisti.

Fonte: Variety

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, Daisy Ridley in lacrime a causa del film

0

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è arrivato ieri nelle sale italiane e domani farà il suo debutto anche in America. Nonostante il film sia stato accolto dalla critica internazionale in maniera contrastante, è innegabile quanto rappresenti per tutti i fan della saga un’appuntamento davvero speciale, dal momento che segna la fine di un’arco narrativo durato ben 42 anni.

Altrettanto speciale è il significato che il progetto assume per tutti coloro che sono stati coinvolti nella realizzazione di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, a partire dalla Lucasfilm, dal regista J.J. Abrams e dalla crew, fino ad arrivare naturalmente al cast, per il quale Episodio IX deve aver sicuramente rappresentato una grande sfida dal punto di vista emotivo.

Ne sa qualcosa Daisy Ridley, interprete del personaggio fulcro della trilogia sequel, ossia Rey, che in una recente intervista con Entertainment Tonight ha rivelato di essere dovuta scappar via dalla premiere mondiale del film perché sopraffatta dalle emozioni: l’attrice ha spiegato di aver provato ad allontanarsi dalla folla dopo la fine della visione del film, per poter piangere in solitudine e regalarsi un momento “privato” in cui lasciar andare tutte le emozioni legate alla fine di un’esperienza professionale e personale di valore certamente inestimabile.

“Eravamo tutti un po’ sconvolti”, ha spiegato Daisy Ridley. “Stavo cercando di allontanarmi dagli altri e scappare in macchina per poter piangere da sola, ma la produttrice Michelle Rejwan e lo sceneggiatore Chris Terrio mi hanno detto: ‘No, dai. Continua!’. Allora io gli ho detto: ‘Non voglio piangere di fronte e voi. Voglio solo salire in macchina’.”

L’attrice ha poi aggiunto: “È un’esperienza che ti risucchia le energie. Sei talmente coinvolto quando giri i film che elabori tutte le emozioni soltanto alla fine. Quindi, all’improvviso, ti ritrovi sopraffatto e pensi: ‘O mio Dio! È tutto così travolgente!’.”

LEGGI ANCHE – Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, recensione del film conclusivo della saga

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia del franchise diretto da J.J. Abrams, arriverà nei cinema a dicembre 2019.

Nel cast Daisy RidleyOscar IsaacJohn BoyegaKelly Marie TranNaomi AckieJoonas Suotamo, Adam Driver, Anthony DanielsBilly Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Billie Lourd e il veterano del franchise Mark Hamill. Tra le new entry c’è Richard E. Grant.

Il ruolo di Leia Organa sarà interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX, usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio VII.”

Resident Alien 1×01: foto dal pilot

0
Resident Alien 1×01: foto dal pilot

Il canale americano SyFY ha diffuso le foto promozionali di Resident Alien 1×01, il pilot dell’annunciata serie tv Resident Alien, basata sull’omonima serie a fumetti di Dark Horse Comics.

Resident Alien Resident Alien 1x01

 

Resident Alien 1×01

Resident Alien è l’annunciata nuova serie tv basata sull’omonimo fumetto della Dark Horse Comics creato da Peter Hogan e Steve Parkhouse.

Prodotto Universal Content Productions (UCP), in associazione con Amblin TV e Dark Horse Entertainment, Resident Alien è stata adattata per la televisione dal produttore esecutivo Chris Sheridan (Family Guy). Mike Richardson (Hellboy) e Keith Goldberg (The Legend of Tarzan) di Dark Horse Entertainment (The Umbrella Academy), e Justin Falvey e Darryl Frank (The Americans) di Amblin Television saranno anche produttori esecutivi. David Dobkin ha prodotto e diretto il pilota.

Resident Alien racconterà la contorta e divertente storia di un alieno atterrato e schiantatosi sulla terra di nome Harry (Alan Tudyk) che, dopo aver assunto l’identità di un medico del Colorado, inizia lentamente a lottare con la morale dilemma della sua missione segreta sulla Terra: in definitiva porre la domanda “Vale la pena salvare gli esseri umani?”

In Resident Alien protagonisti sono Alan Tudyk nel ruolo di Harry. Fanno parte del cast anche Sara Tomko (Once Upon a Time), Corey Reynolds (The Closer), Alice Wetterlund (Popolo della Terra) e Levi Fiehler (Martian).

The Suicide Squad: quando vedremo le prime immagini del film?

0
The Suicide Squad: quando vedremo le prime immagini del film?

C’è davvero tantissima attesa per The Suicide Squad, il riavvio cinematografico dei personaggi appartenenti alla celebre organizzazione segreta dei fumetti DC. Soprattutto, i fan non vedono l’ora di scoprire l’approccio di James Gunn – regista di Guardiani della Galassia – ad un’universo cinematografico che, almeno fino ad oggi, si è dimostrato essere parecchio lontano da quello della Marvel.

Sappiamo che le riprese del film sono attualmente in corso, ma non sappiamo ancora quando vedremo ufficialmente le prime immagini del film. In occasione dell’ultima edizione del Brazilian Comic Con, James Gunn aveva inviato un filmato a tutti i presenti all’evento nerd per scusarsi della sua assenza e per confermare che il film sarebbe stato presentato alla convention il prossimo anno.

Sembra dunque che dovremo attendere ancora un po’ prima di vedere qualcosa di ufficiale in merito a The Suicide Squad, cosa che lo stesso Gunn ha ribadato di recente attraverso il suo account Instagram. In risposta ad un fan che gli ha chiesto proprio quando sarà disponibile il primo materiale ufficiale del film, il regista e sceneggiatore ha confermato che “ci vorrà ancora un po’!”.

Sempre in risposta ad un altro fan, curioso di sapere se il personaggio di King Shark sarà effettivamente presente nel film (dopo che il regista aveva postato la foto di una torta natalizia decorata con alcuni personaggi della Task Force, incluso Re Squalo), Gunn ha risposto in maniera decisamente criptica, con un’emoji che ha palesemente sottolineato il fatto che lo stesso non posso rivelare la cosa.

Potete vedere gli screenshot con le risposte di James Gunn di seguito:

LEGGI ANCHE – The Suicide Squad: svelato il ruolo di Idris Elba nel film?

Il cast ufficiale di The Suicide Squadcomprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang) insieme alle new entry Idris Elba, Michael Rooker, Peter Capaldi, Nathan Fillion, Sean Gunn, David Dastmalchian, Storm Reid, Taika Waititi e John Cena. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

Secondo le ultime indiscrezioni, Nathan Fillion dovrebbe interpretare Arm-Fall-Off-Boy, che i lettori dei fumetti ricorderanno come il criminale con la capacità di staccare i propri arti e usarli come armi, potere guadagnato grazie ad un elemento metallico antigravità.

Altri nomi circolati nelle ultime settimane sono Ratcatcher e Peacemaker, ma i report segnalano che Sean Gunn potrebbe vestire i panni di Weasel e Flula Borg quelli di Javelin; Pete Davidson potrebbe interpretare Blackguard, mentre Michael Rooker Savant.

Fonte: ComicBook, ComicBook

Keanu Reeves ha iniziato ad allenarsi per John Wick 4 e Matrix 4

0
Keanu Reeves ha iniziato ad allenarsi per John Wick 4 e Matrix 4

Il 2021 sarà un’annata decisamente importante nella carriera di Keanu Reeves: non solo è atteso nelle sale il quarto capitolo della saga di John Wick, ma il noto attore tornerà anche nei panni di Neo nel quarto attesissimo episodio della saga di MatrixL’aspetto ancora più interessante è che entrambi i film usciranno al cinema lo stesso giorno: il 21 marzo!

Quello di Neo in Matrix è probabilmente uno dei ruoli più celebri ed amati dell’intera filmografia di Keanu Reeves, mentre John Wick si è rivelato – contro ogni previsione – un franchise di enorme successo. Nonostante la produzione di entrambi i film non sia ancora partita, pare che Reeves prenda il suo lavoro molto seriamente: come emerso via Instagram nelle ultime ore, infatti, l’attore ha già iniziato ad allenarsi in vista dell’inizio delle riprese di entrambe le pellicole, che a questo punto dovrebbero essere imminenti.

L’account Instagram ufficiale del team di esperti che sta seguendo Keanu Reeves nella preparazione per i nuovi John Wick e Matrix, ha pubblicato uno scatto che ritrae alcuni trainer proprio insieme all’attore. Nella didascalia che ha accompagnato l’immagine, è possibile leggere: “Keanu Reeves ha iniziato ad allenarsi per John Wick 4 e Matrix 4!”

Potete vedere il post di seguito:

LEGGI ANCHE – Keanu Reeves: 10 cose che non sai dell’attore

Matrix 4 vedrà nel cast il ritorno di Keanu Reeves, Carrie-Ann Moss e Jada Pinkett-Smith al fianco delle new entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil Patrick Harris, Jonathan Groff, Jessica Henwick e Toby Onwumere.

Il nuovo capitolo del franchise sarà diretto da Lana Wachowski. La sceneggiatura del film è stata firmata a sei mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell, mentre diverse fonti sostengono che le riprese dovrebbero iniziare nei primi mesi del 2020. “Molte delle idee che Lilly ed io abbiamo esplorato vent’anni fa a proposito della nostra realtà sono ancora più rilevanti ora. Sono molto felice di avere questi personaggi nella mia vita e sono grata per questa possibilità di lavorare ancora con i miei brillanti amici“, ha detto la Wachowski.

Per quanto riguarda, invece, John Wick 4, al momento non sono stati svelati dettagli sul nuovo film. L’ultimo film della saga, John Wick 3 – Parabellum, è uscito nelle sale lo scorso maggio. Al fianco di Keanu Reeves una misteriosa Halle Berry e, tra gli altri, Anjelica HustonLaurence Fishburne e Ian McShane. Il film è stato diretto ancora una volta da Chad Stahelski, regista anche del secondo episodio.

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità