Tutti i fan del Marvel Cinematic
Universe si chiedono da tempo che fine abbia fatto
Lady Sif, la fortissima guerriera asgardiana, che
non vediamo dalle vicende di Thor: The Dark World,
salvo alcune apparizioni in Agents of SHIELD.
Esclusa dalle vicende di Avengers: Age of Ultron e di Infinity
War, ma soprattutto dai fatti visti in Thor:
Ragnarok, il personaggio è al momento “perso” in
qualche angolo dell’universo condiviso ma sembra che finalmente
avremo la possibilità di rivederla sul piccolo schermo.
A seguito dell’annuncio della
serie tv dedicata a Loki, con il ritorno di
Tom Hiddleston nel ruolo del Dio dell’Inganno, la
Alexander ha condiviso sui suoi canali social una foto della
guerriera, indizio importante che auspica il suo ritorno:
Il fatto di introdurla
nella serie tv destinata a Disney +, sarebbe un buon modo per i
Marvel Studios di
sfruttare ancora Lady Sif, personaggio molto amato
dai fan, nonostante abbia avuto un ruolo marginale fino a questo
momento. Staremo a vedere se la foto sul profilo di Jaimie
Alexander è solo uno scherzo per i suoi fan o un vero e
proprio annuncio che possa soddisfare la curiosità degli spettatori
Marvel.
Creato da Stan Lee,
Jack Kirby e Larry
Lieber, Loki è uno
dei personaggi ricorrenti all’interno dell’universo cinematografico
Marvel ed è apparso in ben cinque cinecomic dei Marvel Studios (se
contiamo anche l’imminente Avengers: Infinity
War). Noto come “Il Dio
dell’Inganno“, è stato fra i primi villain davvero
apprezzati dai fan grazie soprattutto all’egregia interpretazione a
tinte shakespeariane di Tom
Hiddleston, l’attore che ne veste i panni
da Thor (2011).
Vi ricordiamo che la piattaforma
streaming Disney ha già ordinato nel suo catalogo una serie inedita
su Star
Wars ideata da Jon Favreau,
un’altra basata sui film di High School
Musical e il live action di Lilli e il
Vagabondo.
UPDATE – Ennio Morricone ha
smentito la notizia, riferendo di non aver mai incontrato i
giornalisti dell’edizione tedesca di Playboy, né di conoscerne i
volti, spiegando che non ha mai dichiarato nulla di tanto duro e
diretto contro Quentin Tarantino. Ecco le dichiarazioni del
compositore: “Darò mandato ai miei avvocati di denunciare la
rivista e il giornalista di cui ignoro nome e volto. Mai
incontrato. Sono fuori di me, non capisco come certe cose possano
accadere nel giornalismo. Stamattina mi ha chiamato per informarmi
di questa vicenda il mio amico Giuseppe Tornatore, ma sono
letteralmente caduto dalle nuvole”.
Ennio Morricone ha
espresso una volta per tutte il suo severo giudizio su
Quentin Tarantino, il regista americano che è solo
l’ultimo, in ordine di tempo, dei grandi registi con cui il grande
compositore ha avuto modo di collaborare per il grande schermo.
90 anni compiuti nelle ultime ore,
Morricone ha lavorato con tantissimi registi di spicco, componendo
oltre 500 melodie tra le più celebri della storia del cinema, non
solo italiano. Trai grandi nomi ci sono i nostri Sergio
Leone, Giuseppe Tornatore,
Bernardo Bertolucci, Vittorio De
Sica, Pier Paolo Pasolini, ma anche gli
americani Brian De Palma, Oliver
Stone, Terrence Malick, John
Carpenter e in ultimo Quentin Tarantino,
con cui ha collaborato per The Hateful
Eight, il film che ha permesso a Ennio Morricone di
vincere il suo primo premio Oscar “sul campo”, visto che l’unica
statuetta che già gli era stata assegnata era un premio alla
carriera nel 2007.
Music (Original Score) winner Ennio Morricone, “The Hateful Eight”
at The 88th Oscars® in Hollywood, CA on Sunday, February 28,
2016.
Nonostante questo vincolo che
sarebbe dovuto essere di gratitudine o almeno complicità. Ennio
Morricone non ha avuto parole lusinghiere nei confronti di
Tarantino durante la sua ultima intervista a Playboy Germany:
“Quell’uomo è un cretino.
Ruba dagli altri e mette tutto di nuovo insieme. Non c’è niente
di originale in questo. E non è nemmeno un regista. Non è
assolutamente paragonabile ai grandi John Huston, Alfred Hitchcock
o Billy Wilder. Loro erano dei grandi, Tarantino si limita a
ricucinare roba vecchia.”
E continuando, a commento della loro
relazione professionale in occasione dell’ottavo film di Tarantino,
Morricone ha detto: “Senza dare indicazioni, fa tutto
all’ultimo minuto e poi vuole la colonna sonora finita in pochi
giorni, il che è impossibile. MI ha fatto diventare matto. Perché è
semplicemente impossibile, non lavorerò mai più con lui. Gliel’ho
detto l’ultima volta, che quella sarebbe stata l’ultima.”
Ennio Morricone è
noto per essere un personaggio dal carattere deciso, che “non le
manda a dire” e in più di una occasione la sua furia si è scagliata
anche contro ignari giornalisti che non avevano fatto altro che
parlare del suo lavoro in maniera “inappropriata” o semplicemente
imprecisa, secondo la sua idea. Insomma, un uomo dalle idee chiare
che esige vadano rispettate, e non dubitiamo del fatto che una
personalità così ben definita si sia trovata in difficoltà a
lavorare con un personaggio come Quentin Tarantino
che tutto sembra fuorché rigido e inquadrato.
Intanto, il regista di Pulp
Fiction è impegnato nelle riprese del suo prossimo film,
Once Upon a Time in
Hollywood, e scommettiamo che la colonna sonora non
sarà di Ennio Morricone.
Sono stati diffusi in rete nuove
promo art da Avengers 4 (che potrebbero però
essere fake, dal momento che non siamo risaliti a una fonte
originaria) che mostrano gli eroi sopravvissuti, più Occhio di
Falco e Ant-Man, in un nuovo costume argento e rosso che potrebbe
rappresentare la divisa da Regno Quantico che i Vendicatori
potrebbero indossare nella loro spedizione di salvataggio.
Avengers 4 arriverà al
cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe
Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del
Marvel Cinematic
Universe.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo,
Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle,
Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen,
Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe
Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly,
Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.
Arriverà a Gennaio in sala
Suspiria,
il nuovo film di Luca Guadagnino, presentato nella
selezione ufficiale del Concorso alla Settantacinquesima Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Di seguito potete
vedere il bellissimo poster del film:
Il candidato all’Oscar Luca
Guadagnino (Chiamami col tuo nome) dirige una versione inquietante
e visionaria del classico horror del 1977, Suspiria. In questo
scioccante horror psicologico, l’ambiziosa danzatrice americana
Susie Bannion arriva a Berlino negli anni ’70 con la speranza di
entrare nella rinomata Compagnia di Danza Helena Markos. Già dalla
prima prova, Susie, col suo talento, sbalordisce la famosa
coreografa Madame Blanc, guadagnandosi il ruolo da prima. Olga ha
un crollo emotivo e accusa le “Madri” che dirigono la compagnia, di
essere delle streghe. Prima che possa fuggir via, però, viene
catturata e torturata da una forza misteriosa, legata in qualche
modo alla danza di Susie… Durante le prove per l’esibizione finale
“Volk”, Susie e Madame Blanc si avvicinano sempre di più, rivelando
come l’interesse di Susie per la compagnia vada oltre la danza. Nel
frattempo un anziano psicoterapeuta, il dottor Klemperer, cerca di
svelare i segreti più oscuri della compagnia con l’aiuto di Sara,
un’altra ballerina, che esplorerà i sotterranei della scuola dove
l’attenderanno atroci scoperte…
Suspiria
ha un cast internazionale di grandissimo livello, tra cui il premio
Oscar® Tilda Swinton (… E ora parliamo di Kevin, Doctor Strange),
Dakota Johnson (la trilogia de Cinquanta sfumatore di Grigio),
Chloë Grace Moretz (Resta anche domani, La diseducazione di Cameron
Post) e Mia Goth (La cura dal benessere). La colonna sonora è
firmata dal cantante dei Radiohead Thom Yorke.
Fino all’arrivo nelle sale di
Black Panther
il pubblico era certo di sapere chi fosse il solo e unico genio
tecnologico del MCU: Tony
Stark, miliardario, filantropo e mente brillante
incontrastata del gruppo di supereroi del grande schermo. Tuttavia
l’introduzione di Shuri, sorella
adolescente di T’Challa, sembra aver scombinato le
carte in tavola. Ma in un eventuale scontro a colpi di tech, chi
vincerebbe la sfida tra Stark e la principessa del Wakanda?
Ecco dodici motivi per cui Shuri, al
momento, possiede la tecnologia migliore del Marvel Cinematic Universe:
1Ha aiutato un’intera nazione a soli
sedici anni
È
evidente che qualsiasi invenzione o innovazione di
Shuri abbia ha notevolmente migliorato la sua
nazione, il Wakanda, ma la cosa straordinaria è che l’abbia fatto a
soli sedici anni e molte delle sue “opere” sono state svelate in
poco più di due ore di film (parliamo ovviamente di Black
Panther). Al contrario ogni volta che Tony
Stark mette in pratica la sua tecnologia di solito crea
disastri o “mostri” (vedi Ultron) che deve poi
affrontare e che distruggono intere città.
La scena d’apertura di
Avengers: Infinity War ha mostrato da subito la
potenza devastante di Thanos quando il Titano Pazzo ha spazzato via
Hulk, come fosse l’essere più debole della galassia. Il
Gigante di Giada è stato quindi trasportato sulla
Terra da Heimdall, allo scopo di annunciare agli eroi terrestri che
Thanos stava arrivando. Durante il “viaggio”, Hulk si è ritirato,
lasciando Bruce Banner alle prese con l’invasione di Thanos, al
fianco degli altri Vendicatori, e durante tutti il resto del film,
il mostro verde è rimasto nascosto dentro Banner.
In molti si sono chiesti per quale
motivo, nonostante le richieste di aiuto dello scienziato, Hulk non
si sia palesato durante la battaglia del Wakanda. Qualcuno ha
ipotizzato che il gigante avesse ormai paura di Thanos, dopo la
sonora batosta subita a inizio film, ma Mark
Ruffalo in persona
ha spiegato che, dopo gli eventi di Thor:
Ragnarok, la volontà di Hulk si è trasformata in una
mente più strutturata e ha cominciato a rifiutare il fatto che
Banner lo “utilizzasse” soltanto in momenti di difficoltà,
decidendo quindi di non “uscire” per combattere contro l’Ordine
Nero e contro Thanos.
Tuttavia, stando a quanto si era già
detto in precedenza e a giudicare dai concept di Avengers:
Infinity War diffusi nelle ultime ore, Hulk doveva essere
presente durante la Battaglia del Wakanda, non
solo, doveva confrontarsi direttamente con Thanos, insieme agli
altri Vendicatori, tentando di fermarlo.
Per quello che riguarda il percorso
di Hulk in Avengers 4, possiamo
già immaginare che sarà conclusivo rispetto alla sua parabola
narrativa cominciata in Ragnarok, e già
le teorie fioccano in rete.
Avengers 4 arriverà al
cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe
Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del
Marvel Cinematic
Universe.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo,
Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle,
Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen,
Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe
Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly,
Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.
È da molto tempo che non si hanno
più notizie sul progetto intitolato Godzilla vs
Kong, mentre sappiamo che il sequel del
Godzilla del 2014 è in viaggio verso il grande
schermo. Il film in questione dovrebbe vedere i due mostri del
titolo confrontarsi e l’ultima notizia in merito ci ha informati
del
coinvolgimento di Adam Wingard alla regia.
Variety ci informa che Jessica Henwick si è unita al cast,
anche se i dettagli del suo ruolo sono tenuti sotto riserbo dalla
Legendary. L’attrice si unisce a Kyle
Chandler, Millie Bobby Brown, Zhang Ziyi, Danai Gurira, Julian
Dennison, Demián Bichir, Alexander Skarsgård, Rebecca Hall e Eiza
González.
Jessica
Henwick ha inanellato una serie di ruoli in serie tv e film di
prestigio, di recente, pur non guadagnando mai, per adesso, la
ribalta del protagonista. È stata Colleen Wing in Iron
Fist, Luke Cage e The Defenders, ha
interpretato Nymeria Sand in Game of Thrones ed è
stata la pilota di X-Wing Jessika Pava in
Star Wars: Il Risveglio della Forza.
Godzilla vs Kong
al momento non ha ancora un regista ma ha un anno di uscita, il
2020. Il 22 marzo 2019 è invece atteso Godzilla King of
Monsters, sequel del film diretto da Gareth Edwards e
affidato a Michael Dougherty (Krampus) con protagonisti Kyle
Chandler, Vera Farmiga e Millie Bobby Brown.
Lo scorso agosto la Warner Bros.
aveva effettuato i primi test screenings di
Aquaman (proiezioni che servono come prove
generali per attuare qualche cambiamento in base alle reazioni del
pubblico in sala), e i risultati erano stati tutti più o meno
positivi.
Nelle ultime ore però la stampa
americana insieme a molti spettatori hanno avuto modo di guardare
il film di James Wan e sono iniziate a comparire
online, specialmente su Twitter, i primi giudizi a caldo sul
cinecomic che proverà a risollevare la critica e scricchiolante
situazione della DC dopo il fiasco di Justice
League. Di seguito ve ne riportiamo alcuni:
“Il pubblico sembra aver amato
moltissimo Aquaman, e non si è sentito alcun commento negativo, ma
solo aggettivi come divertente, avventuroso, bellissimo. Insomma è
tutto ciò che ci si aspettava“
“Abbiamo visto Aquaman ma non
possiamo parlare dei dettagli. Possiamo però dire che si tratta di
un risultato importante sia come realizzazione che come
storytelling, e si vede l’ottimo lavoro che sta facendo Walter
Hamada con la DC. Questa è inoltre la prova che James Wan dovrebbe
dirigere più film per l’azienda“
“Un giudizio su Aquaman: è molto
buono, non innovativo ma solido. Le scene d’azione sono
eccezionali, la storia è buona e anche la cgi sembra decente. Unico
punto dolente la colonna sonora“
Prima
di apparire come assoluto protagonista, il personaggio
di Jason Momoa ha debuttato
in Justice League, diretto
da Zack Snyder, al fianco di Ben
Affleck (Batman), Gal
Gadot (Wonder Woman), Henry
Cavill (Superman), Ezra
Miller (Flash) e Ray
Fisher (Cyborg).
Il
filmè stato diretto da James
Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring,
Fast and Furious 7) e vede protagonista Jason
Momoa. Con lui ci sarà Amber
Heard nei panni di Mera, Yahya
Abdul-Mateen II, Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Ludi
Lin e Willem Dafoe.
Aquaman è il re dei Sette Mari.
Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della
superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli
Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di
proteggere il mondo intero.
Letteralmente affossato dalla
critica, Venom continua
la sua sorprendente cavalcata ai botteghini di tutto il mondo
registrando l’ennesimo record nel primo giorno di programmazione
cinese: 34 i milioni di dollari incassati, superando di gran
lunga le cifre ottenute da Spider-Man: Homecoming
lo scorso anno (21,6 milioni). Con questo incredibile risultato il
film diretto da Ruben Fleischer e interpretato da
Tom Hardy diventa il più alto incasso di sempre
nell’opening day per quanto riguarda il cinecomic in Cina,
e il secondo in generale dopo Avengers: Infinity
War.
Se dovesse continuare su questi
ritmi, conferma Forbes, Venom
potrebbe raggiungere tra i 700 e i 750 milioni di dollari in tutto
il mondo, cifre stellari assolutamente non pronosticabili vista
l’accoglienza negativa di Venom da parte della stampa americana ed
europea.
Questo inatteso successo al box
office mondiale dunque potrebbe ridurre le possibilità che la Sony
ceda completamente i diritti
di Spider-Man e dei personaggi a lui
correlati ai Marvel Studios. Con il
film con Tom Hardy, la SONY ha ufficialmente
dato inizio a un Universo Cinematografico suo, che potrebbe fare a
meno di Spider-Man e, nonostante l’avversione della maggior parte
dei critici, il film ha performato bene, raccogliendo l’entusiasmo
dei fan che hanno avuto prova, dal loro punto di vista, che è
possibile realizzare un film sul Simbionte, senza l’Uomo Ragno.
Il piano SONY ha fruttato allo
studio un incasso che ha
superato i 500 milioni in tutto il mondo, cifra sufficiente a
far pensare a un sequel, già preparato dalla scena
post credits di questo primo film. Questa notizia sembra
molto buona per chi ha gradito il film, ma non altrettanto buona
per i fan che sperano che i diritti di Spider-Man possano essere
completamente restituiti alla Marvel – in modo simile a quello che
sta succedendo con gli X-Men e
i Fantastici Quattro alla Fox.
Parlando con Business
Insider, Jeff Bock, analista senior del
box-office di Exhibitor Relations, spiega come il successo
finanziario di Venom abbia rinvigorito i piani di SONY riguardo ad
altri diritti sui personaggi legati a Spider-Man dei quali
detengono i diritti. Secondo lui, se il film fosse stato un flop,
lo studio sarebbe stato più aperto a concludere un accordo con la
Disney che potenzialmente avrebbe restituito i diritti di proprietà
intellettuale alla Marvel.
“Se il film avesse fallito, ci
sarebbe stata una possibilità che Sony sarebbe tornata al tavolo
delle trattative con la Disney. Ora il piano della Marvel è andato
per aria (…) [SONY] ha corso un rischio calcolato con Venom, e ora
che il film ha avuto successo e che diventerà una serie, sembra che
la Disney abbia bisogno di Spider-Man più di quanto SONY abbia
bisogno della Disney… Se alla SONY cominciano ad acquisire costanza
nella realizzazione di buoni film, il pubblico vorrà vederli, e la
Disney dovrà comprare la SONY per riavere i diritti di Spider-Man
(…) Questo è solo l’inizio della rinascita della SONY come uno
studio che può ancora dire la sua al box office: non si
arrenderanno senza combattere”.
L’analista senior di
ComScore, Paul Dergarabedian, ha supportato
la dichiarazione di Bock, citando che il risultato al box office
per Venom non farà altro che motivare la SONY a continuare a
investire nel proprio universo cinematografico. “Un mezzo
miliardo di dollari di entrate per Venom, in tutto il mondo,
dimostra che non si tratta di un colpo di fortuna, e nonostante una
critica negativa, il film ha trovato un grande favore di pubblico
che ha abbracciando l’Eddie Brock di Tom Hardy”, ha dichiarato
Dergarabedian.
A parte un sequel diretto di Venom
– che è stato efficacemente impostato nella scena post-credits con
la rivelazione del personaggio
di Cletus Kasady aka Carnage interpretato
da Woody Harrelson – SONY sta anche
programmando una serie di altri progetti che ruotano attorno a
personaggi di Spider-Man, come Morbius il Vampiro
Vivente di Jared
Leto e Silver Sable e Black
Cat. Se questi film dovessero avere il successo che a
questo punto SONY si aspetta, forse un crossover con lo Spider-Man
di Tom Holland (che è nel MCU) potrebbe
concretizzarsi. Lo stesso Fleischer pensa che uno scontro tra Venom
e Spider-Man sia inevitabile.
Nuovo capitolo della lunga carrellata di concept inediti da Avengers:
Infinity War grazie ai quali scopriamo una serie di
“what if…” dal film dei fratelli
Russo: versioni alternative di costumi, di scene, di
personaggi che potevano sopravvivere o morire in maniera
diversa.
Dopo quelli dedicati alla battaglia su
Titano, Steve Rogers, Thanos e Spider-Man, ecco arrivare una
serie di artwork sulla nuova e tecnologica armatura di Iron
Man, Teen Groot e Eitri,
ultimo dei nani sopravvissuti del pianeta
Nidavellir che forgia la nuova arma di Thor prima
del suo arrivo in Wakanda.
Per quanto riguarda la
Bleeding Edge Armor, noterete una serie di
dettagli non inclusi nel film, come la “trasformazione” in un vero
e proprio mezzo di locomozione aerea, oppure dei significativi
cannoni aggiunti alle braccia e sistemi di nanotecnologia avanzati.
Su Eitri invece gli artisti dei Marvel Studios sembrano aver
studiato diversi look per il personaggio interpretato da
Peter Dinklage, tra cui uno che prevedeva la lunga
barba bionda e testa quasi rasata con degli “occhi” sulla
fronte.
Vi ricordiamo che il prossimo
capitolo sui Vendicatori, Avengers
4, arriverà al cinema ad Aprile 2019, diretto
da Anthony e Joe Russo concludendo la
Fase 3 del Marvel Cinematic Universe.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo,
Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle,
Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen,
Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe
Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly,
Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.
Come annunciato ieri per vie
ufficiali, i Marvel Studios porteranno sulla
nuova piattaforma streaming Disney + (di proprietà
della casa di topolino e in arrivo nel 2019) diverse serie tv
dedicate ai personaggi del MCU, tra cui una su
Loki. Il Dio dell’Inganno tornerà quindi
protagonista anche sul “piccolo” schermo dopo essere apparso in
numerosi capitoli cinematografici dell’universo Marvel, e sarà
interpretato ancora dall’idolo dei fan Tom
Hiddleston.
L’attore, come conferma della sua
partecipazione al progetto, ha voluto condividere un’anticipazione
di ciò che ci aspetta su Twitter: “Loki. Tante altre storie da
raccontare. Ancora più inganni da creare. C’è dell’altro“.
Vi ricordiamo che gli altri titoli
in sviluppo, come riportato nelle ultime
settimane, saranno dedicati a Scarlet
Witch, Falcon e Soldato
d’Inverno, ed è probabile che vengano confermati (insieme
agli attori coinvolti) già nei prossimi giorni.
Creato da Stan Lee,
Jack Kirby e Larry
Lieber, Loki è uno
dei personaggi ricorrenti all’interno dell’universo cinematografico
Marvel ed è apparso in ben cinque cinecomic dei Marvel Studios (se
contiamo anche l’imminente Avengers: Infinity
War). Noto come “Il Dio
dell’Inganno“, è stato fra i primi villain davvero
apprezzati dai fan grazie soprattutto all’egregia interpretazione a
tinte shakespeariane di Tom
Hiddleston, l’attore che ne veste i panni
da Thor (2011).
La piattaforma streaming Disney ha
già ordinato nel suo catalogo una serie inedita
su Star Wars ideata da Jon
Favreau, un’altra basata sui film di High
School Musical e il live action di Lilli
e il Vagabondo.
Elegante, composta, sorridente,
Claire Foy è tutto quello che ci si aspetta dalla
perfetta interprete della fredda e distaccata Regina Elisabetta II,
ruolo che le ha garantito premi e riconoscimenti nel panorama
televisivo degli ultimi due anni, nella serie Netflix The
Crown. Finito il suo ciclo come Elisabetta, la Foy guarda
al grande schermo con i suoi grandi occhi blu e il suo talento è
destinato a splendere sullo schermo d’argento.
La vediamo in questi giorni in sala
in Il Primo Uomo di Damien
Chazelle, al fianco di Ryan Gosling, ma
Fede Alvarez l’ha fatta diventare la nuova
Lisbeth Salander, per il suo Millennium – Quello che non Uccide, e nel
ruolo dell’hacker, la Foy dimostra tutto ciò di cui è capace. Non
solo un’attrice adatta a ruoli composti e “domati”, ma
un’interprete capace di portare sullo schermo anche l’anima nera
dei personaggi.
E proprio per parlare di questo suo
nuovo personaggio, l’abbiamo incontrata a Roma, in occasione della
Premiere del film, svoltasi nella cornice della Festa del
Cinema di Roma 2018.
Quanto è stato impegnativo
diventare Lisbeth e come ti sei preparata?
“Mi è sempre piaciuta, sin dal
primo film, la trovo una donna molto affascinante, ho scelto di
interpretarla per conoscerla, ne ero entusiasta. Ho sempre voluto
cimentarmi in qualcosa di nuovo, cambiare il mio fisico per un
personaggio e fare un film d’azione è molto difficile ma allo
stesso tempo è anche divertente, perché ti permette di sperimentare
con i tuoi mezzi. Lisbeth è un personaggio controverso, è
introversa, non le piace farsi notare, vuole essere invisibile, ma
dentro ha una forte passione, la sua espressione è fuoco
puro.”
Hai dichiarato che Lisbeth
non è un supereroe, è una combattente e non è affezionata a
nessuno. Chi è in realtà?
“Lei si sorprende sia delle sue
emozioni che dei suoi sentimenti, ma davvero non le importa di
nessuno (…) sinceramente se dovessi descrivere Lisbeth non direi
davvero che è una di quelle che tiene alle persone. Lei può
aiutare, è quello che sa fare, si sente in qualche modo di dover
proteggere August, per esempio, ma di sicuro non in maniera
convenzionale, come se avesse a cuore le sue sorti. È uno degli
aspetti che la rendono affascinante.”
Nel tuo approccio al
personaggio che influenza ha avuto il romanzo da cui il film è
tratto e cosa ama o odia di Lisbeth?
“Il personaggio è come nel
libro, non ho provato ad aggiungere nulla di mio. Mi è piaciuto il
fatto che lei ami la musica drammatica, che sia andata ai Caraibi
per un mese e mezzo e si sia ritrovata in mezzo ad un uragano, il
fatto che sia una sopravvissuta. Tutta la sua storia è racchiusa
nel film.”
Parliamo ancora di
sentimenti, in questo caso quelli di Lisbeth verso Mikael: lei
vuole lasciarsi alle spalle tutto ciò che hanno vissuto e passato
insieme. Si fida ancora di lui?
“È stata innamorata di lui ma
questo sentimento la sorprende, si sorprende anche del suo
atteggiamento, è un po’ come tutte le cose sbagliate che si fanno a
tredici anni per la prima volta. Mikael poi le spezza il cuore e
non trova pià un senso in nulla, in quello che prova. Queste
delusioni possono essere superate, ma a meno che tu non sia un
completo idiota, non vanno mai via del tutto. In più, anche se non
lo ammetterà mai, lui è un uomo fantastico, l’unica persona della
quale si fidi, non riesce a mettersi contro di lui, rimangono due
anime gemelle, anche se non ci sarà un lieto fine per loro, nulla
di convenzionale come un matrimonio o una vita
insieme.”
Cosa pensa che il pubblico
femminile trovi di speciale nel suo personaggio, perché è cosi
popolare?
“Perché è qualcuno che sta al
mondo in maniera confusa, è imperfetta, come molte persone, ma è
anche diretta, dice ciò che pensa in faccia, non se ne sta in un
angolo a sparlare degli altri. È una qualità che le persone
apprezzano. Non è un personaggio convenzionale e questo colpisce
moltissimo perché si è deciso di portare su grande schermo qualcuno
di imperfetto con il quale identificarsi.”
Ultimamente ci sono diversi
film tutti al femminile. Crede che, finalmente, qualcosa stia
cambiando?
“Credo sia una questione di
soldi. I film sono fatti per fare soldi, qualcuno avrà pensato che
le donne nelle pellicole portano soldi e così hanno iniziato a
produrli.”
È solo per
quello?
“Credi ci sia un aspetto
sociale dietro? Per me è decisamente un aspetto economico, di
sicuro è anche un modo per dare voce a chi ne ha avuta meno, ma
quello che sta succedendo con queste pellicole è di sicuro uno
specchio della nostra realtà.“
Se potesse tenere qualcosa
di Lizbeth, cosa sarebbe?
“I suoi pantaloni di pelle!
Quello che davvero ho amato di lei è la semplicità con la quale si
approccia alla sessualità, ovvero senza alcun giudizio.”
In attesa della conferenza stampa di
presentazione del 36° Torino Film Festival, che si
terrà martedì 13 novembre a Roma alle 10.30 presso la Casa del
Cinema e a Torino alle 18.45 presso il Cinema Massimo, il TFF
annuncia alcune anticipazioni dal segmento della sezione TFFdoc,
dal titolo APOCALISSE.
Tutto pare essere apocalittico. Il
pianeta è sull’orlo del collasso, la catastrofe politica incombe
sui mondi primi, secondi e terzi. Maree nere e piogge
radioattive: TFFdoc | Apocalisse vuole
rispondere, per immagini e parole, a un mondo attonito in attesa
del peggio. Così il post umano atomico dei documentari 4
Bâtiments, face à la mer e Machine To
Machine, entrambidiretti da Philippe Rouy,
lascia spazio alla sirena di Sirenomelia diretto
da Emilija Skarnulyte che fluttua con la sua coda tra le rovine di
una base NATO nel mare Artico.
In Vive la
baleine diretto da Chris Marker e Mario Ruspoli la caccia
industriale e capitalista della balena diventa il simbolo dello
sfruttamento apocalittico del pianeta; mentre
in Atlantis, diretto da Ben Russell, gli uomini
cercano disperatamente la propria liberazione utopica ispirandosi
ad antiche leggende maltesi; Ombres
Aquatiques, di Philippe Cote, mostra la natura con luci e
ombre, come se la pellicola fosse una tela su cui dipingere;
l’Hydra Decapita fa una riflessione su
globalizzazione, colonialismo, capitalismo, mutamenti climatici e
mostra “Drexciya”: una colonia sottomarina creata dai bambini mai
nati abbandonati in mare dagli schiavisti durante la traversata
dell’Atlantico;
In Dell’azione
negatrice di Mauro Folci l’uomo è in preda alla volontà
di potenza; in Der Wille Zur Macht di Pablo Sigg
si mostra la radicale esistenza dei due fratelli Schweikhart,
ultimi sopravvissuti di una colonia di “ariani puri” fondata alla
fine del 19°secolo nella foresta amazzonica, in Paraguay:
mangiano bacche, farfugliando lingue incomprensibili e
leggono la Bibbia e La volontà di
potenza di Friedrich Nietzsche; la ricerca di
nuovi linguaggi capaci di sovvertire il presente è al centro
di Il potere dei sentimenti di Alexander Kluge;
ricerca che si riflette in Life = Cinematic
Imperfections, presentato in prima
mondiale al 36° Torino Film Festival, dove il regista
siriano di origine armena Avo Kaprealian, compone un montaggio di
immagini provenienti dal web, dal cinema, colte dalla sua camera
per le strade di Beirut, dove ora vive rifugiato, per lasciare
esplodere il caos del mondo.
4 BÂTIMENTS, FACE À LA
MER di Philippe Rouy (Francia, 2012, DCP, 47’)
MACHINE TO
MACHINE di Philippe Rouy (Francia, 2013, DCP,
32’)
Pochi mesi dopo la catastrofe
nucleare di Fukushima (marzo 2011), la TEPCO – la società che
gestiva la centrale – fa installare una webcam. Sotto lo sguardo
trasparente della telecamera, che registra implacabile anche la
data e l’ora, si muovono come astronauti perduti nel tempo e
sospesi nell’aria radioattiva i tecnici nelle loro tute bianche.
Per lasciare poi il campo a droni e robot, unici testimoni di una
fantascienza inimmaginabile.
Philippe Rouy è un artista e regista
francese e la sua trilogia su Fukushima (di cui fa parte anche
Fovea Centralis del 2014) è stata programmata nei maggiori festival
internazionali.
SIRENOMELIA di
Emilija Skarnulyte (Lituania, 2017, DCP, 12’)
La giovane artista lituana Emilija
Skarnulyte che ha studiato a Brera e vive a Berlino, fluttua con la
sua coda da sirena tra le rovine di una base NATO nel mar Artico
mentre segnali cosmici e rumore bianco attraversano lo spazio.
DELL’AZIONE
NEGATRICE di Mauro Folci (Italia, 2017, DCP, 8’)
DER WILLE ZUR
MACHT di Pablo Sigg (Messico, 2013, DCP, 61’)
Una performance o forse un film
dell’artista Mauro Folci. Un dialogo su Uomo e Natura e fine
dell’Uomo e fine del Mondo sembra trasportarci direttamente in
mezzo alla foresta amazzonica dove vivono isolati due uomini,
ultimi sopravvissuti di una colonia di “ariani puri” fondata alla
fine del diciannovesimo secolo in Paraguay da Bernhard Förster e
dalla moglie Elisabeth Nietzsche. Più di cent’anni dopo, di quella
colonia rimangono solo i due fratelli Schweikhart: si cibano dei
frutti che cadono dagli alberi e leggono
la Bibbia e La volontà di
potenza.
LIFE = CINEMATIC
IMPERFECTIONS di Avo Kaprealian (Libano/Armenia,
2018, DCP, 82’)
Questo è un film sull’esistenza
umana, sul teatro e sul cinema. Sul passato, il presente e il
futuro, sul partire, sulla discontinuità e le cesure, sulla
deformità, il vuoto e i buchi neri che si formano nello spirito.
Questo è un film sulla cura e sulla ricerca dell’anima. Su dove
molto tempo fa l’umanità possa aver perso la sua infanzia, perché
anche l’umanità, come gli esseri umani, ha avuto un’infanzia.
In prima mondiale al 36° TFF, il nuovo
film di Avo Kaprealian il cui esordio al cinema, Houses
Without Doors, dopo il debutto alla Berlinale, vinse il
concorso internazionale documentari al TFF (2016).
DIE MACHT DER
GEFÜHLE di Alexander Kluge (La forza dei
sentimenti, Germania, 1983, video, 112’)
La forza dei sentimenti è un collage
di forme e aforismi, un’enigmatica esplosione di emozioni che
culmina nel Rigoletto verdiano.
Pochi anni prima della caduta del
Muro di Berlino, il maestro del cinema tedesco (La ragazza
senza storia, Artisti sotto la tenda del circo:
perplessi, Germania in autunno…) costruisce un film
indecifrabile, che attraversa i generi cinematografici, raccontando
un’Europa che già sta perdendo la direzione utopica del Dopoguerra
e di un capitalismo capace di uccidere il sentimento per
trasformalo in sentimentalismo.
VIVE LA
BALEINE di Chris Marker e Mario Ruspoli (Francia,
1972, DCP, 17’)
«Oggi gli uomini e le balene si
trovano nello stesso schieramento. Ogni balena che muore ci
trasmette come una profezia, l’immagine della nostra propria
morte». «Balene, vi amo!». La caccia industriale e capitalista
della balena diventa il simbolo dello sfruttamento apocalittico del
pianeta: “ogni balena che muore ci trasmette, come una profezia,
l’immagine della nostra propria morte” (Chris Marker).
ATLANTIS di
Ben Russell (USA/Malta, 2014, DCP, 24’)
Una canzone folk e un rito pagano,
una marcia religiosa e un tempio riflesso. Il blu del mare ci
avvolge, siamo felici, nonostante stiamo tutti per sprofondare
lentamente. «We Utopians are happy / This will last forever». Ben
Russel – vincitore due volte del concorso internazionale.doc al TFF
con Let Each One Go Were He May (2010) e
con A Spell to Ward Off the Darkeness (2013)
co-diretto con Ben Rivers – si lascia ispirare dalle antiche storie
maltesi per immaginare spazi utopici.
HYDRA
DECAPITA di The Otolith Group (UK, 2010, DCP,
31’)
Drexciya è una colonia sottomarina
creata dai bambini mai nati delle donne incinte che venivano
buttate a mare dagli schiavisti durante la traversata
dell’Atlantico.
Film che nasce dalla collaborazione
tra il collettivo londinese The Otholit Group (Anjalika Sagar e
Kodwo Eshun) i cui lavori attraversano video, cinema, filosofia e
il duo techno di Detroit, Drexciya, la cui musica accompagna una
riflessione su globalizzazione, colonialismo, capitalismo,
mutamenti climatici e speranza di mondi nuovi.
LES OMBRES
AQUATIQUES di Philippe Cote (Francia, 2016, DCP,
11’)
Immersioni e pozzi di luce. C’è
poesia nel ballo silenzioso dell’acqua e del suo popolo, mentre
dall’altra parte del vetro, delle ombre osservano.
Philippe Cote è un cineasta
francese, mancato prematuramente nel 2016, dalla radicale
sensibilità che, lavorando sempre con pellicole super 8 e 16mm, e
sempre artigianalmente ha saputo usare la luce (e l’ombra) come se
la pellicola fosse una tela su cui dipingere.
Il Re Leone è uno
dei film di animazione più belli e commoventi della storia del
cinema. Visto da grandi o da piccini, è impossibile non emozionarsi
davanti a questo film e non affezionarsi ai suoi personaggi.
Da questo film sono nati un sequel
(Il Re Leone 2 – Il regno di Simba) e un prequel/midquel
(Il Re Leone 3 – Hakuna Matata), diversi videogiochi e
spin-off (come The Lion Guard) ed è stato soggetto ad un
adattamento teatrale in formato musical che ha debuttato a Broadway
nel 1997. Per la metà del 2019, invece, è prevista l’uscita al
cinema di una versione
live-action diretta da Jon Favreau. Ecco dieci cose che,
forse, non sapevate su Il
re leone.
Il Re Leone: film
1.In
Il Re Leone (1994), molti dei nomi sono basati sul parole della
lingua Swashili. Simba ha significato proprio di leone,
Nala come dono, Sarabi significa miraggio e Rafiki viene usato come
parole per identificare un amico, mentre Pumbaa ha il significato
di ottuso. Dall’ebraico è stato tratto il nome Zazu, che significa
movimento. Non è chiara, invece, l’origine dei nomi Serafina (la
madre di Nala) e di Timon, ma sembra che entrambi ruotino attorno
al concetto, rispettivamente, di stella splendente e di rispetto.
Mufasa, a differenza degli altri nomi, ma significa re in lingua
manazoto.
2. Il Re Leone si basa
sull’Amleto e non solo. Al di là delle ispirazione
dall’Amleto di William Shakespeare, la
storia ha anche degli elementi che provengono dai miti della
famiglia di Osiride appartenenti alla mitologia
dell’antico Egitto. Nel mito di Osiride, il re (Osiride/Mufasa)
viene ucciso da sul fratello geloso di lui (Seth/Scar) e il vero
erede (Horus/Simba) viene mandato in esilio da bambino. Il re
assassinato fa visita e fa da mentore al figlio in vesti di
fantasma e quando il vero erede diventa adulto, ritorna per
compiere la giusta vendetta circa l’omicidio del padre. Sembra,
inoltre, che la storia de Il Re Leone sia simile a una
storia sconosciuta in occidente e tra le più amate nella tradizione
linguistica tra Niger e Congo: una storia che parla di uno dei
migliori re, ovvero di Sundiata, re del Mali. Il
personaggio principale, Sundiata, è un giovane principe che viene
bannato dalla sua terra dalla famiglia dopo la morte del padre. La
storia racconta il superamento dei suoi disturbi emotivi e fisici
per poi tornare al suo regno e combattere il re usurpatore che lo
ha scavalcato durante la sua assenza.
3. Mentre Il Re Leone era
in fase di produzione, lo era anche Pocahontas, considerato il
progetto più ambizioso. Lo studio aveva riposto più
speranze in Pocahontas e considerava Il Re Leone
come un film sperimentale, facendo in modo che si occupasse del
film un team minore. Il capo dello studio, Jeffrey
Katzenberg, considerava Pocahontas come il
progetto più prestigioso rispetto a Il Re Leone e pensava
di andare a conquistare una nomination agli Oscar come Miglior
Film, in seguito al successo di La bella e la bestia (1991). Come la produzione si è
conclusa, sono cambiate le opinioni in merito a Il Re
Leone, ricevendo pareri positivi unanimi sia da critica che da
pubblico, tanto da diventare non solo uno dei più grandi film della
storia del cinema, ma anche uno dei migliori titoli home video
dell’epoca, mentre Pocahontas aveva ricevuto critiche per
la maggior parte negative, riferite ai toni e temi adulti mischiati
a uno script non armonico e storicamente poco accurato.
Il Re Leone 2
4. Il Re Leone 2 – Il regno
di Simba (1998) ha molte similarità con Il Re Leone. In
questo sequel, Simba avverte Kiara di stare lontana da oltre i
confini delle Terre del Branco, come ha fatto Mufasa con il giovane
Simba. Ma quando Kiara vi capita, dimentica gli ammonimenti del
padre e va ad esplorare il territorio vietato come fecero Simba e
Nala al Cimitero degli Elefanti.
5. In Il Re Leone 2 – Il
regno di Simba, era prevista la morte di Simba. In
origine, Simba doveva essere assassinato dai fuori confine.
Probabilmente non è stato incluso nel film, nel quale Simba
sopravvive, per evitare di creare una tragedia simile a quella
accaduta nel primo film.
6. In Il Re Leone 2 – Il
regno di Simba non appare Sarabi. La madre di Simba non
compare per tutto il tempo del sequel, assumendo che sia morta dopo
il primo film o che abbia lasciato le Terre del Branco. Il
personaggio è stato rimosso per rispetto della doppiatrice
Madge Sinclair che morì un anno dopo la
realizzazione del primo film.
Il Re Leone 3
7. Il Re Leone 3 – Hakuna
Matata (2004) si basa su un racconto legato all’Amleto. Se
il primo film si basava sull’Amleto, questo film,
considerato come prequel/midquel, prende ispirazione dal racconto
Rosencrantz e Guildenstern sono morti di Tom
Stoppard, che racconta gli eventi dell’Amleto
attraverso i punti di vista di due personaggi minori.
8. Il Re Leone 3 – Hakuna
Matata mantiene le stesse voci di Simba. Le voci
originarie di Simba, Matthew Broderick e
Cam Clarke sono state riprese per questo film.
Broderick ha doppiato Simba in tutti e tre i film, mentre Clarke ha
prestato la voce per le canzoni di Simba nel secondo film e negli
spin-off relativi.
Il Re Leone: personaggi
9. Per Il Re Leone vennero
studiati animali veri. Come avvenuto per Bambi, gli
animatori si basarono su animali veri per sviluppare i personaggi.
Jim Fowler, esperto di fauna selvatica, portò
riversi animali negli studi, per parlare dei loro comportamenti.
Gli animatori hanno studiato i movimenti di diversi animali durante
delle visite al Miami MetroZoo, sotto la guida dell’esperto
Ron Magill. Anche le ambientazioni si basano su
luoghi reali, come le Terre del Branco che sono basate sul parco
nazionale del Kenya.
10. La sceneggiatura
originale Il Re Leone includeva diversi personaggi che sono stati
poi eliminati. Avrebbe dovuto esserci un altro cucciolo di
leone, una volpe dalle orecchie da pipistrello e un rinoceronte con
un uccellino sulla schiena. Questo uccellino si è poi evoluto in
Zazu. Altri personaggi sono stati eliminati, come il fratellino e
il padre di Nala e un pitone rock di nome Joka che sarebbe dovuto
essere il lacchè di Scar. Il fratello di Nala, Mheetu, sarebbe
dovuto servire da pretesto per far arrivare Simba nella gola ed
essere salvato da Mufasa.
Il Re Leone: streaming
Il Re Leone in
streaming e i suoi due sequel sono disponibili su
Disney+.
SonyPicturesIT ha diffuso il
trailer ufficiale di The Front Runner: Il vizio del potere, il
nuovo film di Jason Reitman con Hugh
Jackman, Vera Farmiga, J.K. Simmons e Alfred
Molina. Ecco di seguito il video:
Il candidato all’Oscar Hugh
Jackman protagonista del thriller drammatico
The Front Runner nel ruolo del carismatico politico
Gary Hart. Il film, diretto dal regista candidato all’Oscar
Jason Reitman, segue l’ascesa e la caduta del
senatore Hart, capace di catturare l’immaginazione dei giovani
votanti e considerato il favorito tra i democratici alle elezioni
del 1988. La sua campagna passa in secondo piano a causa della
relazione extraconiugale che intrattiene con Donna Rice.
Quando la vita privata si mescola
con quella politica, il senatore Hart è costretto a rinunciare alla
sua candidatura – un evento che ha un impatto durevole e profondo
nella politica americana ma anche in quella mondiale. Nel cast
anche Vera Farmiga, J.K. Simmons e Alfred
Molina.
MAGNITUDO insieme a
CHILI portano al cinema il nuovo film dedicato al maestro
dell’arte barocca italiana, Bernini, che inaugurerà la stagione de “L’ARTE AL
CINEMA” e sarà nei migliori cinema italiani solo il12,
13 e 14 novembre.
Il documentario racconta il genio
dell’artista attraverso la mostra che gli è stata dedicata alla
Galleria Borghese di Roma tra il novembre 2017 e il febbraio 2018.
Le protagoniste incontrastate della scena sono, come è possibile
vedere anche dalle clip rilasciate, le opere berniniane più note,
come i quattro gruppi scultorei “Enea e Anchise”, “Ratto di
Proserpina”, “David” e “Apollo e Dafne” o la “Santa Bibiana”.
Tramite riprese inedite di
altissima qualità in 8k, effettuate per un’intera settimana
esclusivamente all’interno del percorso museale e quasi tutte
realizzate in notturna con apparecchiature solitamente destinate
alle grandi produzioni cinematografiche, e il contributo di
professionisti e conoscitori di grande caratura, tra cui la
direttrice della Galleria Borghese Anna Coliva e il critico d’arte
Luigi Ficacci, il docu-film diretto e prodotto da Francesco Invernizzi celebra la mostra e la nascita dei
maestosi gruppi scultorei e per la prima volta, dopo secoli,
consente agli spettatori di ammirare le opere dalla stessa
prospettiva che godette Bernini durante il suo lavoro.
Bernini è solo il primo di una serie di
documentari dedicati all’arte che saranno distribuiti nelle sale
cinematografiche tra l’autunno del 2018 e la primavera del 2019. I
prossimi titoli saranno: Dinosaurs (al cinema il 10, 11 e 12
dicembre), Mathera (al cinema il 21, 22 e 23 gennaio),
Leonardo Cinquecento (al cinema il 18, 19 e 20 febbraio),
La stanza delle meraviglie – WOW (al cinema il 4, 5 e 6
marzo), Canova (al cinema il 18, 19 e 20 marzo) e infine
Palladio (al cinema il 15, 16 e 17 aprile).
SonyPicturesIT ha
diffuso una nuova clip estesa di
Spider-Man: Un nuovo Universo, il nuovo film animato
con protagonista Miles Morales, nei panni di Spider-Man. Nella clip
possiamo ammirare anche Spider-Gwen e altri personaggi dello
spider-verse ben noti ai lettori di fumetti.
Spider-Man: Un Nuovo Universo racconta le
vicende del teenager Miles Morales e delle
infinite possibilità dello Ragno-Verso, dove più di una persona può
indossare la maschera. Una visione fresca di un nuovo Universo
Spider-Man con uno stile visivo innovativo e unico nel suo
genere.
Il film arriverà a partire dal 25 dicembre nelle sale
italiane.
Vision Distribution
ha diffuso il trailer italiano ufficiale di
Colette, il nuovo film con Keira
Knightley che verrà presentato in anteprima nazionale al
prossimo Torino Film Festival. Il film è
diretto dal regista di Still
Alice, Wash Westmoreland.
Protagonista assoluta di questo
dramma in costume ambientato durante la Belle Epoque, Keira
Knightley, nel ruolo che potrebbe portarla alla sua terza
candidatura all’Oscar.
L’attrice interpreta la scrittrice
teatrale Sidonie-Gabrielle Colette vissuta a cavallo
tra 800 e 900, donna libera, anticonformista ed emancipata, che
sfidò le convenzioni e le restrizioni morali dell’epoca,
contribuendo a rompere alcuni tabù femminili.
La trama: Dopo
aver sposato uno scrittore parigino di successo noto come Willy,
Sidonie-Gabrielle Colette si trasferisce dalla provincia rurale
dove è nata e cresciutoa nello splendore intellettuale e artistico
di Parigi. Presto, Willy convince Colette a farle da ghostwriter, e
la ragazza scrive un romanzo semi autobiografico su una
intelligente e sfacciata ragazza di campagna di come Claudine, che
divene vendutissimo e chiacchieratissimo. Dopo quel successo,
Colette e Willy diventano il centro delle attenzioni parigine, e le
loro avventure ispirano numerosi altri romanzi di Claudine. La
battaglia di Colette per la proprietà intellettuale delle sue opere
e contro gli stereotipi di genere la portano a superare i legacci
della società, a rivoluzionare la letteratura, la moda e le
espressioni sessuali.
Colette è atteso
nelle sale italiane il prossimo 15 novembre distribuito da Vision
Distribution. Nel cast anche Dominic
West, Denise
Gough, Fiona
Shaw, Robert
Pugh e Eleanor Tomlinson.
Il regista Max Croci, 50 anni, si è
spento, dopo una lunga malattia, al Policlinico di Milano. Croci
aveva diretto Luca Argentero e Sarah
Felberbaum nel suo primo film, Poli
Opposti.
Nato come illustratore e art
director, Max Croci ha presto realizzato anche una serie di
cortometraggi. Poi, nel 2015 il primo film, la commedia romantica
Poli opposti. L’anno successivo aveva firmato
Al posto tuo, ancora una volta con Argentero,
affiancato da Stefano Fresi e Ambra
Angiolini.
Infine, nel 2017 aveva realizzato il suo terzo film,
La verità, vi spiego,
sull’amore, un’altra commedia, tratta dal libro
omonimo e dal blog di Enrica Tesio, Tiasmo. Nel
film hanno recitato Ambra Angiolini, insieme a Carolina
Crescentini, Massimo Poggio e Giuliana de
Sio.
I funerali di Croci si svolgeranno sabato 10 novembre alle ore
14 nella Chiesa dei Frati a Busto Arsizio.
Di seguito, infatti, possiamo vedere
rappresentati alcuni momenti dello scontro sul pianeta d’origine
del villain del film, in cui Iron Man, Doctor Strange,
Spider-Man e i Guardiani provano a
contrastare il Titano Pazzo. Affascinanti sono le immagini che
ricreano gli attacchi di Strange contro Thanos, come potete vedere
di seguito:
Avengers 4 arriverà al
cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe
Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del
Marvel Cinematic
Universe.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo,
Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle,
Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen,
Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe
Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly,
Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.
Realizzare un
film, a volte, può diventare un’impresa. I fattori
da considerare sono molti, tra cui la scelta della storia giusta e
la previsione di come verrà accolta dal pubblico, processo che
implica una seria di cambiamenti durante la pre-produzione e che
può avere un forte impatto sul futuro economico del progetto. La
storia di Hollywood è piena di esempi di pellicole
cancellati, spesso a causa dei costi elevati, spesso per il
contenuto della sceneggiatura; opere mai girate che i fan avrebbero
sicuramente apprezzato nella loro “follia”.
Ecco di seguito i 14 film
più strambi che non sono mai stati realizzati:
1Un film su Nick Fury con George
Clooney
Prima che il Marvel Cinematic Universe fosse
una realtà di successo, a Hollywood vennero considerate una serie
di diversi film sui supereroi, come l’ormai celebre Iron
Man con Tom Cruise e un altro, udite
udite, dedicato al personaggio di Nick Fury con
George Clooney nei panni del protagonista.
L’attore incontrò i produttori per discutere del progetto ma
rifiutò per discordanze creative, lasciando poi il posto a
Samuel L. Jackson che lo avrebbe interpretato per
i Marvel Studios.
Napoleone di Stanley Kubrick
Tra i progetti abbandonati
da Stanley Kubrick
a seguito della pre-produzione c’è anche il
Napoleon, successore in ordine cronologico di
2001: Odissea nello spazio, che avrebbe dovuto
raccontare la vita di Napoleone Bonaparte portando sul grande
schermo ogni singolo momento dell’imperatore tra storia e sguardo
d’autore. Il regista reclutò perfino un esercito rumeno per girare
le epiche scene di battaglia, con migliaia di soldati e comparse,
tuttavia il budget troppo elevato lo costrinse a chiudere baracca e
a concentrarsi su quello che sarebbe diventato Barry
Lyndon.
Dopo i character poster dedicati ai Re e
alle Regine acquatiche, arrivano le prime immagini
dall’artbookdi Aquaman,The Art and Making of Aquaman, realizzato da
Mark Avila. La copertina comprende Arthur Curry
(Jason Momoa) che brandisce il tridente di
Nettuno, mentre il concept sul retro rappresenta la battaglia
chiave del film, in cui il nostro eroe acquatico si scontra con il
fratellastro Orm / Ocean Master (Patrick
Wilson).
Avila, che ha lavorato all’artbook
mentre James Wan era al lavoro sul film, è pieno
di elogi per quello che ha già visto per realizzare il suo lavoro.
Le sue lodi di concentrano soprattutto sul lavoro che Wan ha fatto
in fase di “concettualizzazione” del mondo acquatico, sicuramente
la parte più difficile del lavoro.
Il
filmè stato diretto da James
Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring,
Fast and Furious 7) e vede protagonista Jason
Momoa. Con lui ci sarà Amber
Heard nei panni di Mera, Yahya
Abdul-Mateen II, Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Ludi
Lin e Willem Dafoe. Il
cinecomic arriverà al cinema il 21 Dicembre
2018.
Aquaman è il re dei Sette Mari.
Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della
superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli
Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di
proteggere il mondo intero.
Continua la carrellata
di concept
inediti da Avengers: Infinity
War grazie ai quali scopriamo una serie di “what
if…” dal film dei fratelli Russo:
versioni alternative di costumi, di scene, di personaggi che
potevano sopravvivere o morire in maniera diversa.
Dopo quelli dedicati a Steve Rogers, Thanos e Spider-Man, ecco arrivare una
serie di artwork su Teschio Rosso, l’antagonista
principale di Captain America: Il Primo
Vendicatore scomparso e riapparso con grande sorpresa del
pubblico in una scena di Infinity War come
“custode” della gemma dell’anima.
I concept che vedete qui sotto
mostrano differenti look del villain, alcune davvero terrificanti,
con l’iconico cappuccio nero e il costume fatto di stracci di
pelle; alcuni svelano invece forme totalmente inedite del cranio
del personaggio, poi finite nel cestino. Che ne pensate?
Vi ricordiamo che il prossimo
capitolo sui Vendicatori, Avengers
4, arriverà al cinema ad Aprile 2019, diretto
da Anthony e Joe Russo concludendo la
Fase 3 del Marvel Cinematic
Universe.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo,
Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle,
Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen,
Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe
Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly,
Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.
Nel tentativo di invitare gli
americani a esprimere il loro voto nelle elezioni di metà mandato,
Brie Larson ha usato una nuova foto da
Captain Marvel, che però nasconde
un segreto che non è sfuggito alla maggior parte dei fan
Marvel.
In precedenza, quel numero era stato
utilizzato in uno show Disney, The Suite Life di Zack e
Cody, ed era un numero di telefono di proprietà della ABC.
Chiamando a quel numero, si riceveva in risposta un messaggio
registrato: “Grazie per aver chiamato la ABC. Il numero che hai
fatto è immaginario, un numero di lavoro utilizzato per produzioni
cinematografiche e televisive.”
Avrebbe quindi senso che
Carol Danvers lo utilizzasse, o che comunque si
trovi lì, visto che la ABC è un network televisivo della Disney.
Tuttavia qualcuno ha fatto bene i compiti, e, senza farsi
scoraggiare dal messaggio della ABC che partiva in automatico ai
tempi dello show Disney, ha richiamato a quel numero, e ha scoperto
che quella linea è stata acquistata, diventando… una linea
telefonica per adulti!
Chiamando a quel numero, adesso, si
sentirà: “Benvenuto nella linea di chat più hot d’America.
Ragazzi, signore calde vi aspettano per parlarvi, premete 1 ora.
Signore, per parlare con ragazzi interessanti ed eccitanti gratis,
premete 2 per connetterti gratis adesso.”
Si tratta di un servizio reale e
quindi potrebbe essere stata una infelice svista da parte di
qualcuno della produzione, visto che questo “contenuto speciale”
non si intona affatto con le direttive aziendali della Disney! Ci
saranno sviluppi?
Vi ricordiamo che alla regia di
Captain Marvel con
protagonista Brie Larson, ci
sono Anna Boden e Ryan
Fleck. Il film invecearriverà al cinema
l’8 marzo 2019.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark
Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
Contrariamente a quanto ci si
aspettasse, Taron Edgerton non tornerà a vestire i
panni dell’agente Gary “Eggsy” Unwin in Kingsman
3, terzo capitolo del franchise lanciato nel 2014 e tratto
dalla miniserie a fumetti di Dave
Gibbons e Mark
Millar: “Non ci sarò, è vero, ma ciò non toglie
che possa esserci nel futuro. D’altronde ne abbiamo discusso
con Matthew [Vaughn]…“, ha raccontato l’attore.
Poche settimane fa la 20th Century Fox aveva
ufficialmente annunciato che Matthew
Vaughn avrebbe diretto e scritto il film,
presumibilmente l’ultimo dell’ideale trilogia
su Kingsman e che l’uscita
nelle sale è fissata al 9 novembre 2019.
Al momento non sono stati diffusi
ulteriori dettagli sulla produzione, ma a questo punto l’assenza di
Edgerton sembra compromettere anche il ritorno
diColin
Firth nel ruolo di
Harry Hart. Lo stesso Vaughn aveva recentemente descritto il terzo
capitolo come “la
conclusione del rapporto Harry Hart / Eggsy”, ma senza uno dei due sarà comunque
possibile realizzare questa prospettiva? Non sono nemmeno arrivate conferme ufficiali
su eventuali ritorni di Halle Berry, mentre alcuni rumors danno per
certi quelli di Channing Tatum e Jeff Bridges.
Nonostante l’accoglienza tiepida
avuta dal secondo capitolo, Kingsman:
The Golden Circle è stato un grande
successo al botteghino, incassando oltre 410 milioni in tutto
il mondo ($ 100 milioni di dollari, $ 310,6 milioni di stranieri)
su un budget di produzione di $ 104 milioni. La franchigia ha
incassato complessivamente oltre $ 825 milioni in tutto il
mondo.
L’accordo
in sospeso con la Disney, che sarà finalizzato entro
la fine della prossima estate, non dovrebbe avere alcuna influenza
sulla produzione di questo film dal momento che le riprese
probabilmente inizieranno durante il primo trimestre del 2019.
Anche Gal
Gadot farà parte del cast vocale di Ralph
Spacca Internet (Ralph Breaks the
Internet) doppiando Shank, un’esperta pilota da corsa, e
proprio il suo personaggio torna protagonista di una nuova clip del
film in arrivo nelle sale italiane il 1° gennaio 2019.
Ralph
e Vanellope la incontreranno durante il loro viaggio nell’internet
alla ricerca di un modo per aggiustare il gioco della piccola
protagonista, Sugar Rush.
Diretto da Rich Moore
e Phil Johnston e prodotto da Clark
Spencer, il nuovo lungometraggio d’animazione Disney
Ralph
Spacca Internet vedrà la partecipazione di Fabio
Rovazzi con uno speciale cameo nella versione italiana del film.
Grande fan della saga
di Star Wars, Rovazzi interpreterà
tre stormtrooper e la sua voce è già presente nel nuovo
trailer.
In Ralph Spacca
Internetil pubblico lascerà la sala giochi di Litwak per
avventurarsi nel grande, inesplorato ed elettrizzante mondo di
Internet, che potrebbe anche non resistere al tocco non proprio
leggero di Ralph. Insieme alla sua compagna di avventure Vanellope
von Schweetz, Ralph dovrà rischiare tutto viaggiando per il World
Wide Web alla ricerca di un pezzo di ricambio necessario a salvare
“Sugar Rush”, il videogioco di Vanellope. Finiti in una situazione
fuori dalla loro portata, Ralph e Vanellope dovranno fare
affidamento sui cittadini di Internet per trovare la giusta
direzione.
Ralph
Spaccatutto è arrivato nelle sale americane il 2
novembre 2012, registrando l’incasso d’apertura più alto di sempre
per un film di Walt Disney Animation Studios, all’epoca della sua
uscita.
Il primo film vinse un PGA Award
per il Miglior Produttore di un film d’animazione cinematografico,
oltre a cinque Annie Awards, tra cui Miglior Film d’Animazione,
Miglior Regia, Migliore Sceneggiatura e Miglior
Attore. Ralph Spaccatutto è stato
decretato inoltre Miglior Film d’Animazione dell’anno dalla
Broadcast Film Critics Association, ha ottenuto il premio per il
Miglior Casting di un Film d’Animazione dalla Casting Society of
America, e ha vinto un Kids’ Choice Award come Film d’Animazione
Più Amato dal Pubblico. Il film è stato inoltre candidato all’Oscar
e al Golden Globe come Miglior Film d’Animazione.
Barricati in sala di montaggio
Anthony e Joe Russo stanno dando gli ultimi tocchi
ad Avengers 4, il
capitolo che chiuderà definitivamente la Fase 3 del Marvel Cinematic Universe. Un
evento che, a sentire i due registi, potrebbe sfiorare quota tre
ore di minutaggio.
Già Avengers: Infinity
War aveva segnato un record per il MCU, con le sue due ore
e quaranta di durata, ma a quanto pare il prossimo film sui
Vendicatori (di cui non è stato ancora svelato il titolo né un
trailer) alzerà la posta in gioco:
“Si, attualmente la durata di
Avengers 4 è di tre ore circa. Vedremo poi se varrà la pena
lasciarla così o se reggerà“, hanno detto i fratelli Russo.
“Siamo circa a metà del processo di montaggio, e stiamo solo
graffiando la superficie per quanto riguarda gli effetti speciali.
Il film ha più o meno 3000 inquadrature in VFX che richiedono un
sacco di tempo e lavoro, energia e sforzi, e siamo solo nella fase
uno del processo. Inoltre abbiamo appena iniziato a lavorare con
Alan Silvestri sulle musiche“.
Vi ricordiamo che Avengers
4arriverà nelle sale ad aprile 2019, tuttavia
non abbiamo ancora a disposizione un titolo ufficiale né immagini
che possano darci un’idea di quello che vedremo nel capitolo
conclusivo della Fase 3 del MCU.
Un mese di riprese aggiuntive appena
conclusesi, la supervisione di Anthony e Joe
Russoe l’inizio della post-produzione sono gli ultimi step
del film, che adesso potrebbe avere abbastanza elementi per mettere
insieme un bel trailer, magari anche solo un teaser, che possa dare
soddisfazione ai fan, alimentando la loro già spasmodica
attesa.
Avengers
4 arriverà al cinema ad Aprile 2019, sarà diretto
da Anthony e Joe Russo e porterà a
conclusione la Fase 3 del Marvel Cinematic
Universe.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo,
Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle,
Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen,
Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe
Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly,
Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.
Come confermato
diversi mesi fa, l’attore e regista Jon
Favreau – che ha partecipato al franchise
di Star
Wars prestando la voce al personaggio
di Rio Durant in Solo: A
Star Wars Story e doppiando Pre
Vizsla nella serie animata The Clone
Wars – tornerà nell’universo di Guerre Stellari in
veste di autore e produttore di una serie televisiva in live-action
destinata alla piattaforma streaming Disney
+.
Finalmente è stata
rivelata l’identità di questo nuovo progetto che
sarà un prequel dedicato a Cassian ANDOR,
l’ufficiale dell’Alleanza Ribelle già apparso nello spin-off
Rogue One
interpretato da Diego Luna. L’attore tornerà nei
panni del personaggio in quello che si preannuncia un appassionante
spy-thriller ambientato prima degli eventi del film di
Gareth Edwards.
Secondo quanto
dichiarato da Favreau, la nuova serie
di Star Wars avrà luogo sette anni
dopo Il Ritorno dello Jedi, un’era esplorata
poco al di fuori dei film finora prodotti, mentre l’inizio della
produzione inizierà molto probabilmente dopo il completamento delle
riprese de Il Re Leone, altro progetto Disney
affidato al regista.
È ormai ufficiale: i Marvel Studios sono al lavoro sulla
prima di una lunga lista di serie tv destinate alla nuova
piattaforma streaming di Disney, che avrà come
protagonista Loki e che farà parte del Marvel
Cinematic Universe. L’annuncio è arrivato direttamente dal CEO
Bob Iger insieme al nome del servizio in arrivo
nel 2019, che si chiamerà Disney + insieme alla
notizia che Tom Hiddleston tornerà a vestire i
panni del Dio dell’Inganno anche sul “piccolo” schermo.
Gli altri titoli in sviluppo,
come riportato nelle ultime
settimane, sono dedicati a Scarlet Witch,
Falcon e Soldato d’Inverno, ed è
probabile che vengano confermati già nei prossimi giorni.
Creato da Stan Lee,
Jack Kirby e Larry
Lieber, Loki è uno
dei personaggi ricorrenti all’interno dell’universo cinematografico
Marvel ed è apparso in ben cinque cinecomic dei Marvel Studios (se
contiamo anche l’imminente Avengers: Infinity
War). Noto come “Il Dio
dell’Inganno“, è stato fra i primi villain davvero
apprezzati dai fan grazie soprattutto all’egregia interpretazione a
tinte shakespeariane di Tom
Hiddleston, l’attore che ne veste i panni
da Thor (2011).
Vi ricordiamo che la piattaforma
streaming Disney ha già ordinato nel suo catalogo una serie inedita
su Star
Wars ideata da Jon Favreau,
un’altra basata sui film di High School
Musical e il live action di Lilli e il
Vagabondo.
Ogni appuntamento al cinema di
J.J. Abrams porta con sé una certa dose di
mistero, e con Overlord non si fanno eccezioni. Ambientato durante
la Seconda Guerra Mondiale, all’indomani del D-Day, il film è stato
prodotto dalla Bad Robots e diretto da
Julius Avery, su sceneggiatura di Billy
Ray, già autore degli script di Hunger
Games e di Captain Phillips.
L’idea del film nasce dalla mente
del produttore Abrams in persona, e quando venne annunciato
si immaginava fosse un nuovo capitolo dell’universo di
Cloverfield. Dall’8 novembre il film è nelle sale
italiane, dopo essere stato presentato al Lucca Comics and Games
2018, e racconta la storia di un gruppo esiguo di
soldati che, in territorio francese occupato dai nazisti, si
trovano a dover compiere una missione complicata, suicida.
Dalla loro parte si schiererà una
ragazza del villaggio francese, presso la quale trovano riparo, che
li aiuterà a entrare nella base di comunicazioni segreta
dell’avamposto nazista. Peccato che la base in questione non sia
soltanto un centro importante di smistamento delle informazioni, ma
racchiuda anche un laboratorio in cui gli scienziati nazisti
conducono esperimenti sugli umani, allo scopo di creare dei soldati
imbattibili che possano schierarsi per sempre a difesa del
Reich.
Overlord e gli echi di Call
of Duty
Overlord si apre
con una sequenza molto concitata che mette già le carte in tavola e
stabilisce i rapporti di forze trai personaggi. Un gruppo di
paracadutisti inglesi sorvola la Francia e viene bombardato prima
di raggiungere il punto di lancio. Saranno in pochi a sopravvivere.
Da subito, Avery ci presenta le sue intenzioni: raccontare una
storia divertente, movimentata, come fosse una partita a
Call of Duty.
A queste sequenze adrenaliniche si
alternano momenti distesi di pianificazione dell’attacco e della
messa a punto del piano, scene sempre interrotte da momenti di
tensione. Insomma, Overlord non è un film che
annoia lo spettatore, a patto che lo si guardi con il solo intento
di essere intrattenuti da una storia esile e da effetti speciali
che sfiorano lo splatter, in sintonia con un tono naive.
Certo, alla base dell’idea di
Abrams c’è il macabro mito della sperimentazione nazista durante su
cavie umane la Seconda Guerra Mondiale, tuttavia sembra un ottimo
aggancio per una storia di zombie che si muove a metà tra B-movie e
prodotto hollywoodiano dall’alta ambizione.