La scomparsa di Bernardo Bertolucci nel pieno della 36° edizione del Torino Film Festival ha spinto Emanuela Martini, direttrice dell’evento, a dedicare al regista, nell’ambito di questa edizione in corso, un tributo.
Di seguito il suo messaggio di omaggio:
Un visionario, un intellettuale, soprattutto un sognatore. Bernardo Bertolucci, dopo la rivoluzione, ha fatto il cinema come non immaginavamo più di farlo: più grande della vita, e per questo capace di restituirci tutta la vita, e la Storia, e la memoria, e il futuro, nella loro profondità. Tragedie di ideali che si frantumano, di uomini e donne che si perdono in rapporti impossibili, affreschi magnifici del nostro passato recente e bruciante, di imperatori e Buddha e ragazzi e ragazze in cerca di identità. Ragazzi e ragazze che sognano, a Parigi come altrove, la loro vita, un’altra vita, migliore. Meno di venti film in quasi cinquant’anni di carriera sono troppo pochi per uno dei più grandi registi del mondo.
Emanuela Martini
Il TFF saluta Bernardo Bertolucci e lo ricorda con un breve montaggio che sarà proiettato prima dei film in programmazione e con una giornata dedicata a lui domenica 2 dicembre al Cinema Massimo 3.
Michael B. Jordan e Tessa Thompson tornano insieme a interpretare una coppia sul grande schermo in occasione di Creed II. Il film è il sequel dell’omonimo primo (e rischioso film) che ha visto tornare sullo schermo Sylvester Stallone nei panni di Rocky, e che è uscito nel 2015.
In occasione della promozione di Creed II, i due attori sono stati invitati da IGN ad intervistarsi a vicenda, e di seguito potete vedere il risultato in cui sembra che Tessa Thompson non abbia dubbi: in uno scontro diretto tra Killmonger e Valchiria, quest’ultima ne uscirebbe vincitrice.
Dopo Creed e Thor: Ragnarok, Tessa Thompson è diventata uno dei volti più esposti del cinema di blockbuster e a breve la vedremo tornare a fare coppia con Chris Hemsworth (dopo Thor 3) in Men in Black, spin off della trilogia con Will Smith.
Di seguito la sinossi ufficiale di Creed II:
La vita è diventata un atto di equilibrio per Adonis Creed. Tra gli impegni personali e l’allenamento per il suo prossimo grande combattimento, si trova di fronte alla sfida della sua vita. Affrontare un avversario con legami con il passato della sua famiglia non fa altro che intensificare la sua imminente battaglia sul ring. Rocky Balboa è lì al suo fianco per sostenerlo in tutto questo processo e, insieme, Rocky e Adonis affronteranno la loro eredità condivisa, chiedendosi per cosa valga la pena combattere e scoprendo che nulla è più importante della famiglia. Creed II significa tornare alle origini per riscoprire ciò che ti ha reso un campione in primo luogo, e ricordando che, non importa dove tu vada, non puoi sfuggire alla tua storia.
Diretto da Steven Caple Jr. e atteso nelle sale italiane a novembre 2018, il sequel vede nel cast Sylvester Stallone, Michael B. Jordan, Tessa Thompson, Dolph Lundgren, e Florian Munteanu.
A seguito della proficua distribuzione in Cina, Venom è riuscito a raggiungere e superare gli incassi di Wonder Womanin tutto il mondo. Gli analisti avevano predetto che il film avrebbe potuto raggiungere anche gli 800 milioni prima della fine della sua vita in sala, e adesso è arrivato a 822 milioni in tutto il mondo (211,7 negli USA e 610,8 nel mondo).
Tom Hardy, Michelle Williams, Woody Harrelson, Jenny Slate, Riz Ahmed, Michelle Lee, Reid Scott, Scott Haze, Sam Medina formano il cast di Venom, diretto da Ruben Fleischer e in sala dal 4 ottobre 2018.
Il protettore letale è uno dei personaggi Marvel più enigmatici, complessi e tosti arriva sul grande schermo interpretato dall’attore candidato all’Oscar Tom Hardy.
È stato diffuso un nuovo contenuto speciale per Spider-Man: Un Nuovo Universo in cui vediamo Miles Morales, protagonista di questa avventura targata SONY, alle prese con gli “altri” Spider-Man che incontra, in un susseguirsi di situazioni sempre più strane!
Ecco il contenuto video che ci presenta anche alcuni dei doppiatori originali del film, che sono Shameik Moore con Hailee Steinfeld, Mahershala Ali, Jake Johnson, Liev Schreiber, Brian Tyree Henry, Luna Lauren Velez e Lily Tomlin.
Spider-Man: Un Nuovo Universo racconta le vicende del teenager Miles Morales e delle infinite possibilità dello Ragno-Verso, dove più di una persona può indossare la maschera. Una visione fresca di un nuovo Universo Spider-Man con uno stile visivo innovativo e unico nel suo genere.
Dando per scontato che Avengers 4 porrà rimedio al tragico epilogo di Infinity War, con i nostri eroi impegnati a porre rimedio allo schiocco di dita di Thanos che ha messo fine a metà dell’universo vivente, sulla trama del film tutto tace e Kevin Feige, insieme ai fratelli Russo e all’intero cast, non hanno ancora rivelato nulla degli eventi del quarto capitolo sui Vendicatori.
Questo non ha impedito ai fan di formulare assurde teorie sul destino dei personaggi sopravvissuti allo schiocco. Ecco le 10 più interessanti:
Valchiria diventerà il nuovo Thor
Dopo la conferma dei fratelli Russo, sappiamo che Valchiria è ancora viva ed è sopravvissuta allo schiocco di Thanos. Ciò che non sappiamo però è dove sia e come potrebbe inserirsi all’interno della trama di Avengers 4, tuttavua alcuni fan credono che Thor morirà in battaglia e che l’eroina Valchiria ne prenderà le redini diventando una sorta di Dio del Tuono al femminile. È interessante notare come un’altra teoria aveva suggerito che questo fosse il piano di Loki fin dall’inizio, e durante Ragnarok fu proprio il Dio dell’Inganno a toccare Valchiria per esaminare i suoi ricordi…
Wong è uno Skrull
L’attore Benedict Wong ha di recente pubblicato una foto che lo ritrae sul set di Avengers 4, confermando così la teoria della sua sopravvivenza agli effetti del finale di Infinity War. L’immagine però resta abbastanza inquietante perché vede Wong indossare una protesi sul retro della sua testa, ed è come se la sua testa si stia staccando… Ciò ha indotto i fan a pensare che il personaggio sia in realtà uno Skrull e che questi alieni mutaforma abbiano invaso la Terra quando Thanos ha attuato il suo piano entrando nel corpo delle persone che non sono sopravvissute allo schiocco per far credere ai propri cari di essere ancora vivi.
Shuri diventerà la nuova Black Panther e ricreerà Visione
Anche se il destino di Shuri è al momento sconosciuto, sono state formulate diverse teorie sul destino della principessa del Wakanda e sul perché non l’abbiamo vista alla fine di Infinity War. Si ipotizza infatti che Shuri sia sopravvissuta allo schiocco e che stia realizzando una copia della gemma della Mente per ricreare Visione. Usando la gemma l’eroina aiuterà i Vendicatori a sconfiggere Thanos. Un’altra teoria suggerisce invece che con la morte di T’Challa, Shuri prenderà il suo posto diventando la prossima Black Panther.
Nebula prenderà il guanto dell’infinito e diventerà Super Massiva
I veri fan della Marvel potrebbero aver notato la mancanza di un membro dell’Ordine Nero in Avengers: Infinity War: Super Massiva. E se la sua omissione dal film fosse un piano per svelare la vera identità di un altro supereroe già introdotto nel MCU, e questo corrispondesse a Nebula? Questa teoria suggerisce che la figliastra si schiererà con Thanos in Avengers 4 prendendo il guanto dell’infinito e diventando molto più potente del Titano Pazzo.
War Machine è una spia del Wakanda
War Machine è un personaggio abbastanza trascurato dal MCU, ma potrebbe esserci una ragione dietro questa scelta. Secondo una teoria infatti, James “Rhodey” Rhodes sarebbe in realtà una spia del Wakanda inviata negli Stati Uniti per infiltrarsi nell’esercito e impedire a Tony Stark di mettersi al passo con la tecnologia Wakandan. Questo spiegherebbe perché Rhodey non sembra scioccato quando T’Challa rivela la sua identità in Civil War e perché non rimane colpito dai progressi della nazione africana.
Occhio di Falco diventerà Ronin
Insieme a Ant-Man, l’unico Vendicatore scomparso dai radar è Occhio di Falco, e questa assenza ha scatenato diverse teorie tra i fan del MCU. La più popolare suggerisce che Clint Barton tornerà in Avengers 4 nei panni di Ronin e combatterà gli Skrull in Giappone. A dare peso a questa ipotesi sono state le foto di Jeremy Renner sul set del film con un nuovo look e un abito nero con fodera dorata, molto simile allo stile di Ronin nei fumetti.
Vedova Nera fonderà l’A-Team ma morirà in battaglia
I fan di tutto il mondo aspettano da tempo di vedere una squadra di Vendicatori al femminile e c’è chi pensa che questo desiderio verrà esaudito già in Avengers 4, dove Vedova Nera recluterà Okoye, Shuri, Nebula, Valchiria e Captain Marvel per combattere Thanos come un unico gruppo coeso. Tuttavia un’altra teoria ipotizza che l’eroina morirà in battaglia per sfruttare l’arco narrativo del personaggio di Hulk, con Bruce Banner che rimarrà col cuore spezzato e in cerca di vendetta.
Iron Man diventerà il Mago Supremo
Scambiando la gemma del tempo per risparmiare la vita di Tony Stark, Doctor Strangepotrebbe essere entrato in un cortocircuito finale dove Stark è la chiave per vincere la battaglia contro Thanos. D’altronde questa teoria sembra esser stata suggerita da un video in cui Robert Downey Jr. indossa il Mantello della Levitazione di Strange…che sia lui il prossimo Mago Supremo?
Captain America sacrificherà se stesso per il bene degli altri
Thanos crede che il modo migliore per garantire la vita sia sacrificarne altre per il bene della collettività. Per questo mette in piedi un piano diabolico e schiocca le dita alla fine di Infinity War, dimezzando la popolazione dell’universo. Non è della stessa idea Captain America, quando afferma che lo scambio di vite umane è moralmente sbagliato e che si può sacrificare gli altri per un bene superiore. Pertanto, nel film rifiuta che sia Visione a sacrificare se stesso; i fan però credono che la sua idea cambierà e che in Avengers 4sceglierà il sacrificio per salvare l’umanità.
Hulk diventerà Sfregio Verde e sconfiggerà Thanos
In molti credono che Hulk sia il Vendicatore più forte, anche più di Thor, tuttavia l’eroe che abbiamo visto in Infinity War ci ha dimostrato che non può essere onnipotente come pensavamo. Alcuni fan hanno teorizzato che Bruce Banner fosse troppo traumatizzato per trasformarsi, anche se smentiti dai fratelli Russo; da lì è partita un’altra tesi: e se Hulk si stesse nascondendo per incanalare più potere e tornare in azione come Sfregio Verde (la versione di World War Hulk)?
Star Wars: Gli Ultimi Jedi di Rian Johnson ha ricevuto numerose critiche da parte dei fan, in particolare per la rappresentazione di Luke Skywalker, eroe indiscusso della saga. Alcuni fan sono stati messi alla prova da quello che hanno visto; il cambiamento da Cavaliere Jedi a eremita disilluso che si nasconde dal conflitto. Tuttavia, la nuova concept art de Il Risveglio della Forza indica che la prima interpretazione di Johnson del personaggio di Luke non era particolarmente lontana dalle idee esistenti sul destino del personaggio dopo Il Ritorno dello Jedi.
L’art in questione è una versione di Luke di Christian Alzmann, un artista che ha lavorato ai concept de Il Risveglio della Forza e di Rogue One. L’immagine mostra Luke con i capelli lunghi e una barba grigiastra, simile a quella che gli abbiamo poi visto al cinema. Nella sua didascalia, Alzmann scrive: “La mia prima immagine che ho realizzato per Star Wars: Il Risveglio della Forza. Era il gennaio del 2013. Luke veniva descritto come un Col. Kurtz che si nasconde dal mondo, in una grotta. Per questa immagine ho avuto anche i complimenti di George.” Il colonnello Kurtz a cui si riferisce Alzmann sarebbe un riferimento al personaggio interpretato da Marlon Brando in Apocalypse Now, basato sul Cuore di tenebra di Joseph Conrad.
La didascalia di Alzmann è stato realizzato nel 2013, ovvero due anni prima dell’uscita de Il Risveglio della Forza, e che il disegno ha ricevuto grandi elogi dal creatore della serie, George Lucas, apprezzamento importante per qualsiasi artista si approcci al mondo di Star Wars.
Phil Szostak, Creative Art Manager della Lucasfilm, che ha lavorato a Il Risveglio della Forza “praticamente dall’inizio”, ha condiviso l’immagine su Twitter, fornendo un ulteriore contesto per approfondire l’idea di Luke nei panni di un eremita nelle prime idee sul personaggio, rispetto a come poi lo abbiamo ritrovato in Star Wars: Gli Ultimi Jedi. Secondo Szostak, la rappresentazione di Luke in Gli Ultimi Jedi è coerente con la visione di Lucas per il personaggio.
"He ended up secluding himself in this Jedi temple on a new planet, and he's just there meditating, reassessing his whole life. Gradually, over the arc of the movie, he rediscovers his vitality and comes back to himself." – Doug Chiang, May 2013, The Art of TLJ book
“A questo punto della storia, trent’anni dopo la caduta dell’Impero, Luke ha intrapreso un cammino oscuro, ha sempre avuto questo potenziale lato oscuro dentro di lui, dato che suo padre era Darth Vader. (…) Ha finito per nascondersi in questo tempio Jedi su un nuovo pianeta, ed è lì a meditare, a rivalutare tutta la sua vita, gradualmente, mentre nell’arco narrativo del film, riscopre la sua vocazione e ritorna“.
Queste prime indicazioni sul personaggio di Mark Hamill sembrano sorprendentemente simili alla versione finale del personaggio visto in Gli Ultimi Jedi di Johnson, a indicare che il regista ha sicuramente preso ispirazione dalle idee sul personaggio che erano già in discussione nel momento in cui si è avviata la produzione della nuova trilogia.
Nel cast del film tornano Daisy Ridley, Adam Driver, John Boyega, Oscar Isaac, Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Kelly Marie Tran, Joonas Suotamo e Billie Lourd. Si uniranno al cast di Star Wars: Episodio IX Matt Smith, Naomi Ackie e Richard E. Grant, insieme ai veterani del franchise Mark Hamill, Anthony Daniels e Billy Dee Williams, che riprenderà il ruolo di Lando Calrissian.
John Cena è il protagonista della nuova clip da Bumblebee, il nuovo film prodotto da Paramount Pictures che vedrà ritornare sul grande schermo il più simpatico dei Transformers cinematografici, portati per la prima volta al cinema da Michael Bay nel 2007.
Il film racconterà del maggiolino giallo e della sua avventura, ambientata negli anni ’80, per difendere la Terra. Con lui ci sarà Charlie, una ragazzina che diventerà come una famiglia per l’Autobot rimasto solo.
A dirigere Bumblebee c’è Travis Knight, già regista di Kubo e la Spada Magica per la Laika. Protagonista del film è Hailee Steinfeld. Nel cast anche John Cena, Jorge Lendeborg Jr., Abby Quinn, Rachel Crow, Ricardo Hoyos, Gracie Dzienny e Jason Drucker. La sceneggiatura del film è firmata da Christina Hodson.
Ecco la prima sinossi del film: “Durante il 1987, Bumblebee trova rifugio in una discarica in una piccola cittadina di mare della California. Charlie (Hailee Steinfeld), in procinto di compiere 18 anni e mentre cerca di trovare il suo posto nel mondo, scopre Bumblebee, scarico, ammaccato e spezzato. Quando Charlie gli restituisce la vita, impara immediatamente che non si tratta di un ordinario maggiolino giallo WV.”
Si è spento a 77 anni Bernardo Bertolucci, uno dei grandi autori del cinema italiano ed europeo, noto in tutto il mondo e regista, tra gli altri di Ultimo Tango a Parigi. Il regista fu premiato nel 2007 con il Leone d’Oro alla Carriera durante la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e nel 1988 vinse il premio Oscar come miglior regista per L’Ultimo Imperatore, il suo film più premiato all’aestero. Anche il Festival di Cannes, nel 2011, lo onorò con il premio alla carriera.
Tra le onorificenze pubbliche, Bertolucci era anche Grand’Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana e Medaglia d’oro per i benemeriti della cultura e dell’arte.
Morto Bernardo Bertolucci
Nato artisticamente insieme a Pier Paolo Pasolini, ma anche al fianco di Sergio Leone, Bernardo Bertolucci faceva parte di quel gruppo di autori italiani che hanno contribuito in maniera determinante a diffondere il cinema del nostro Paese in tutto il mondo, creando dibattito e scandalo (si veda Ultimo Tango a Parigi) ma anche producendo arte e cultura con l’occhio sempre vivace e attento.
Da Il Conformista, fino al grande successo di Novecento e Ultimo Tango a Parigi, la sua carriera è stata costellata di capolavori e intuizioni, film che sono diventati patrimonio culturale italiano e che tutto il mondo riconosce come punte altissime della settima arte.
Con la speranza di rivederlo in azione in Avengers 4, un fan ha creato il poster che trovate di seguito in cui Hulk distrugge con ferocia la sua Hulkbuster nella quale si era rintanato in Avengers: Infinity War.
Stando a quanto si era già detto in precedenza e a giudicare dai concept di Infinity War diffusi di recente, il supereroe doveva essere presente durante la Battaglia del Wakanda, non solo, doveva confrontarsi direttamente con Thanos, insieme agli altri Vendicatori, tentando di fermarlo. Per quello che riguarda il percorso di Hulk in Avengers 4, possiamo già immaginare che sarà conclusivo rispetto alla sua parabola narrativa cominciata in Ragnarok, e già le teorie fioccano in rete.
Hulk tornerà protagonista in Avengers 4? E che ne sarà della Hulkbuster? Non ci resta che attendere qualche mese per scoprirlo…
Dopo quelle che mostravano Carol Danvers con il suo iconico elmetto da battaglia, ecco arrivare online altre due promo art relative al merchandise ufficiale di Captain Marveldove vediamo Brie Larson indossare il classico costume dell’eroina.
Vi ricordiamo che alla regia del cinecomic ci saranno Anna Boden e Ryan Fleck mentre l’uscita nelle sale è fissata all’8 marzo 2019.
Il cast ufficiale: Brie Larson, Samuel L. Jackson, Ben Mendelsohn, Djimon Hounsou, Lee Pace, Lashana Lynch, Gemma Chan, Algenis Perez Soto, Rune Temte, McKenna Grace, Clark Gregg, Jude Law, Annette Bening.
La sinossi:
Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una guerra galattica tra due razze aliene, è lì che Captain Marvel interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia dell’universo cinematografico Marvel.
Captain Marvel non sarà una tradizionale storia di origine e che Carol Danvers non è, nei piani del Marvel Cinematic Universe, un’eroina come tante. Adesso, a darne conferma è Kevin Feige in persona, durante un’intervista ai British Academy Britannia Awards.
Cosa aspettarci, dunque, da Captain Marvel? “È ambientato negli anni Novanta e anche se è una storia d’origine, è un tipo molto diverso di storia d’origine, e sono molto eccitato di svelare questa storia agli spettatori”. Inoltre Feige ha aggiunto che il film diretto da Anna Boden e Ryan Fleck sta “venendo su estremamente bene”.
“Brie Larson ha fatto un lavoro enorme, Samuel L. Jackson sarà un Nick Fury molto molto diverso, ha fatto un ottimo lavoro, e l’intero cast è tutto molto diverso ed eccitante.”Considerato che il film sarà ambientato nel passato, il senso comune ci dice che possiamo aspettarci che il film sia collegato in modi davvero inaspettati agli altri film del MCU, a partire dalla lunga carriera di Fury nello SHIELD.
Quante volte si è pensato se esistano un gruppo di film per tutti i gusti? Film che possano soddisfare ogni desiderio e che siano stati, magari, dei punti fermi nella storia del cinema mondiali e anche nazionale? Abbiamo provato a dare una risposta e ad identificare un gruppo di film per tutti i palati, che prova a fare tappa su diversi generi e diversi film che hanno fatto la storia del cinema, sia internazionale che italiano.
Harry Potter
Più che di Harry Potterbisognerebbe parlare di tutta la saga. Impossibile che ci sia qualcuno, giovane o anziano, a cui non siano piaciuti i film del maghetto con gli occhiali più famoso del mondo. Forse i primi film sono quelli adatti ad un pubblico più variegato, composto anche da bambini, mentre gli ultimi richiedono una maturità maggiore.
Harry Potter è adatto a tutte le stagioni: che sia pieno agosto o la notte di Natale, vede HP sarà sempre una gioia. Perché rappresenta tutti, con i suoi pregi e difetti, perché tutti i personaggi sono umani e più vicini a noi, perché ci si sente coinvolti nelle avventure che si sviluppano lungo gli 8 film. A cui, poi, ci potrebbe eventualmente aggiungere la saga di Animali Fantastici.
Miracolo nella 34° strada
Remake dell’omonimo film del 1947 di George Seaton, Miracolo nella 34° strada è un film di Natale, anzi, il film. Realizzato nel 1994, con Richard Attenborough nei panni del protagonista, è adatto a tutte le età: riesce a far vivere una favola alla piccola Susan, dissuasa dal fatto che Babbo Natale esista davvero, e riesce a farla vivere persino al pubblico.
Perché, inevitabilmente, ogni volta, dopo ogni visione, grandi e piccoli si chiederanno se Santa Claus esista davvero, se ogni renna ha il suo nome, se abita davvero al Polo Nord e come faccia a portare i regali in tutto il mondo in una sola notte: ma soprattutto ci si chiederà se conosce uno per uno i bambini del pianeta (e anche quelli che bambini lo sono stati).
https://www.youtube.com/watch?v=9lMptANZTBM
Cantando sotto la pioggia
Se vi piace il musical, allora questo è il film che fa al caso giusto. Realizzato nel 1952, diretto da Stanley Donen e Gene Kelly, il film racconta la conversione del cinema che da muto diventa sonoro, con tutte le problematiche del caso.
Un film che racconta la favola della storia d’amore da Don Lockwood e Kathy Selden, ma che racconta anche di come i film sia realizzati con la più assoluta delle falsità. Un film geniale che autocelebra il cinema in generale e il musical in particolare, che esplode letteralmente con le coreografie, soprattutto in quei passi di danza ginnici targati Gene Kelly.
Toy Story
Realizzato dalla Pixar e distribuito dalla Walt Disney Pictures nel 1995, è il primo film di animazione realizzato interamente con l’utilizzo della computer grafica. Anche in questo caso sarebbe più opportuno parlare di saga. Chi non ha mai pensato che i propri giocattoli prendessero vita quando non si guardavano alzi la mano.
Ma Toy Storynon è solo questo: racconta il valore dell’amicizia, del legame affettivo che si può instaurare con quello che potrebbe essere un oggetto banale. Di come un semplice giocattolo possa essere il compagno di un’infanzia e delle mille avventure vissute.
https://www.youtube.com/watch?v=KYz2wyBy3kc
Il sesto senso
Uscito nel 1999, Il sesto senso è uno dei film thriller più riusciti del cinema recente. Scritto e diretto a M. Night Shyamalan, Il sesto senso racconta la storia di Malcom Crowe, uno psicologo infantile che non si capacita dell’allontanamento della moglie da lui.
Inoltre, il suo obiettivo principale diventa quello di aiutare Cole, un bambino di nove anni, che vive nel terrore generato dal suo segreto: vedere le persone morte. Forte di un’ottima sceneggiatura e delle splendide interpretazioni di Bruce Willis e di Haley Joel Osment, il film è uno dei thriller migliori degli ultimi vent’anni.
6. Jumanji
Uscito nel 1995 e interpretato da Robin Williams, Bonnie Hunt, Bradley Pierce e Kirsten Dunst, è uno dei migliori film di avventura della storia del cinema. Due ragazzini, Caleb e Benjamin, seppelliscono una cassa misteriosa sotto terra nel 1869 che viene riscoperta 100 anni dopo da Alan Parrish. Aprendola, scopre che all’interno c’è un gioco da tavolo chiamato Jumanji.
Alan gioca con la sua amica Sarah e per una serie concatenata di eventi, Alan viene risucchiato nel gioco e vi rimarrà fino a che non comparirà un cinque o un otto. Sarah rimane spaventata dalla cosa e il gioco rimane sospeso. Dopo 26 anni, Judy e Peter trovano la stessa scatola in soffitta ed iniziano a giocarci. Esce un cinque ed Alan può finalmente tornare nel mondo reale e, quindi, può provare e finire il gioco.
7. Intrigo Internazionale
Per gli amanti dello spionaggio, Alfred Hitchcock è altamente consigliato. Nella fattispecie, si parla di Intrigo Internazionale, uno dei capolavori del Maestro del Brivido, realizzato nel 1959, che vede Cary Grant nei panni del protagonista. Roger Thornhill è un agente pubblicitario che, a causa di un equivoco, viene avvicinato da due uomini che pensano sia un certo George Kaplan e portano con la forza alla villa di Lester Townsend, vicino a Long Island.
Dopo essere riuscito a fuggire e aver detto quello che sapeva alla polizia, che non riscontra nulla di anomalo dopo delle frettolose indagini, Thornill si reca alla sede dell’O.N.U. dove ha scoperto vi lavora Townsend, ma non è la stessa persona della villa.
Via col Vento
Amanti dei film storici, drammatici e di guerra, Via col Vento capita a fagiolo. Realizzato nel 1939 da Victor Fleming (che in realtà è stato uno degli ultimi registi cambiati dalle manie di perfezionismo di David O. Selznick), con Vivien Leigh, Clarke Gable, Hattie McDaniel, Leslie Howard e Olivia De Havilland, il film si basa sull’omonimo libro di Margaret Mitchell.
Il film è ambientato nel periodo pre, durante e post guerra di secessione e vede protagonista la vulcanica e capricciosa Rossella O’Hara, ossessionata dalla figura di Ashley Wilkes che è sposato con Melania Hamilton. Il film racconta il passaggio di Rossella dall’adolescenza all’età adulta, anni fatti di egoismo e dure lotte per la sopravvivenza, di matrimoni sbagliati e di scelte coraggiose, senza contare la storia di amore ed odio tra lei e Rhett Butler.
https://www.youtube.com/watch?v=oFe0ix1Ni5I
Gomorra
Diretto da Matteo Garrone, uscito nel 2008 e tratto dall’omonimo libro di Roberto Saviano, Gomorra è il film che ha rivoluzionato la storia del cinema italiano per la dose di drammaticità, di verità e di crudezza degli eventi. Il film racconta quattro diverse vicende che si alternano tra di loro.
Da Pasquale che lavora in nero per l’alta moda alla faida in corso tra il clan Di Lauro e gli scissionisti, da Franco, imprenditore che fa affari con il Nord Italia per smaltire i rifiuti in maniera illegale, ai delinquenti Marco e Ciro, che sfidano la camorra a fare quello che vogliono.
Tre uomini e una gamba
Primo lungometraggio del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, è uscito nel 1997. Il film ripropone alcuni dei loro sketch e si basa sulle avventure che il trio dovrà affrontare nel corso del loro viaggio dal Nord al Sud Italia: i tre, infatti, devono andare da Milano a Gallipoli, dove Giacomo si deve sposare con la terza ed ultima figlia del cavalier Cecconi, imprenditore romano e proprietario de Il Paradiso della Brugola, negozio di ferramenta in cui i tre lavorano come commessi. Questo è diventato, nel corso del tempo, un vero e proprio cult tra i film comici italiani ed uno dei migliori realizzato dal trio.
The Amazing Spider-Man 3 è un film che non ha mai avuto modo di esistere. Pensato come sequel e terzo capitolo della saga di Amazing Spider-Man, a causa di una serie di motivi diversi, si decise di non fargli vedere la luce (era già stato programmato insieme a un 4 film della serie) in favore di un reboot del personaggio.
Questo terzo film aveva tutte la carte in regola per essere un buon prodotto targato Sony, frutto della volontà dello studio di realizzare un propri universo condiviso. In ogni caso si sa già come sia andata a finire: del film non ne è più fatto niente e ad Andrew Garfield è stato poi preferito Tom Holland.
The Amazing Spider-Man 3: il film
The Amazing Spider-Man sarebbe dovuta essere una saga. Già nel giugno del 2013 la Sony aveva fissato la data di uscita di un terzo film, posizionata per il 10 giugno 2016. Di questo film si erano già avute le conferme della presenta di Kurtzman, Orci e Pinkner come sceneggiatori, di Marc Webb alla regia della conferma di Andrew Garfield per il ruolo del protagonista.
Già l’anno successivo la Sony spostò l’uscita del film al 2018, anno in cui era già stata precedentemente fissata la data un futuro quarto film della saga, diventato poi ipotetico poiché sia Garfield che Webb non erano sicuri di tornare nei loro rispettivi ruoli. Già nel luglio del 2014 cominciano a vedere la luce diversi problemi, che fanno spostare il film fino a data da destinarsi fino a quando i due sequel pensati verranno cancellati per fare spazio al reboot Spider-Man: Homecoming, uscito nel 2017, con Tom Holland come protagonista.
Pare che tra Garfield e lo studio non sia corso buon sangue dopo il secondo capitolo della saga, dato che l’attore e lo sceneggiatore Alex Kurtzman avevano già iniziato a lavorare al progetto. In ogni caso, Andrew si è sempre mostrato molto diplomatico anche dopo essere stato messo da parte ed dopo essere stato sostituito dal giovane Tom Holland.
The Amazing Spider-Man 3: 2016
Dopo il ritiro di Sam Raimi da un eventualeSpider-Man 4 a causa delle interferenze dello studio, la Sony Pictures decise di fare un reboot del franchise. La nuova serie dell’uomo ragno ha visto Andrew Garfield come protagonista e Marc Webb come regista. Per la Sony è stata una sfida, poiché la collaborazione tra Sam Raimi e Tobey Maguire è sempre stata determinata da un comprovato successo, conclamato da gli ottimi incassi di tutti e tre i film realizzati.
In ogni caso, lo studio voleva qualcuno di giovane per il ruolo di Peter Parker, sentendo che la storia di Spider-Man è la storia di un ragazzo che prova a diventare un uomo. Mentre alcuni fan hanno espresso tristezza per il fatto di andare a perdere l’interpretazione di Tobey Maguire, altri erano felici del fatto che ci sarebbe stato un altro film sull’uomo ragno di altro tipo. In più, secondo alcuni, non si sarebbe più vista almeno l’espressione confusa di Maguire mentre recita. Questione di gusti.
Il 2012 vede la nascita del primo Amazing Spider-Man. Questo primo film è andato oltre la storia delineata da Raimi e il personaggio andava incontro ha una seria e approfondita psicologia e attaccamento al mondo reale. Questo film ha avuto anche un cast di un certo livello: Denis Leary, Martin Sheen, Sally Field ed Emma Stone. In più, forse la coppia Garfield ed Emma Stone era forse molto più attrattivi di Kristen Dunst e Tobey Maguire. Il film andò bene al box office, registrando anche un ottimo record per essere un reboot. Il film si è anche guadagnato un’ottima critica.
Il seguito, Il potere di Electro, non ha avuto il successo del precedente, sia di critica che di pubblico: il consenso generale era che gli interpreti avevano fatto un buon lavoro, ma ci sarebbe stato molto da fare per realizzare un ottimo film come era stato per il primo.
Nonostante ciò, la Sony aveva già programmato i numeri 3 e 4 della saga, previsti, rispettivamente, per il 10 giugno 2016 e per il 4 maggio 2018: il piano non comprendeva solo la resurrezione di Gwen Stacy e di suo padre, ma anche che Gwen sarebbe diventata una sorta di Spider-Gwen che ha avuto il suo debutto fumettistico nel 2015 (Gwen avrebbe gli stessi poteri di Spider-Man e sarebbe di un’altra dimensione). L’idea della Sony era quella di creare un universo per competere con il Marvel Cinematic Universe, usando, ironicamente, dei personaggi concepiti dalla Marvel.
The Amazing Spider-Man 3: trama
Per questo terzo film era stato confermato Paul Giamatti per il ruolo di Rhino. Marc Webb aveva dato per certa la sua presenza alla lavorazione del terzo film, mentre avrebbe fornito solo qualche consulenza per il successivo quarto: cosa non presa di buon auspicio. Alla fine, entrambi i film vennero cancellati.
È stato strano che lo studio, che aveva in mente grandi piani per il personaggio, li ha subito rimossi. I perché della questione sono diversi, tra cui, probabilmente il fatto di non aver trovato la giusta sceneggiatura o il fatto di aver avuto qualche disaccordo tecnico. Il terzo capitolo di Amazing Spider-Man, stando alle rivelazioni di Marc Webb, ci sarebbe stato il Goblin, interpretato da Chris Cooper, e ci sarebbe stato anche un nuovo personaggio che si sarebbe fatto chiamare Il Gentiluomo.
In questo terzo capitolo l’Uomo Ragno sarebbe entrato in possesso di una formula che, con il suo utilizzo, avrebbe potuto riportare in vita le persone defunte. L’ipotesi era quella di far tornare in vita il cap. Stacy, Gwen Stacy e zio Ben.
The Amazing Spider-Man 3: Venom
Mentre si pensava alla realizzazione del terzo e quarto capitol del franchise, la Sony aveva anche pianificato la realizzazione di film incentrati sui villain: i Sinistri SeieVenom. Questi film sarebbero stati essenziali per realizzare un universo condiviso targato Sony, sulla scia di quello Marvel. Venom è stato poi realizzato e distribuito il 4 ottobre 2018 in Italia: diretto da Ruben Fleischer, il protagonista è stato interpretato da Tom Hardy.
Per il crociato di Gotham la Batsuit è un po’ come la seconda pelle, un modo per celare se stesso al mondo e le sue debolezze ma anche fonte di potere e accessori che usa per combattere il crimine. D’altronde Bruce Wayne non è il classico supereroe e senza il suo costume Batman non esisterebbe; da questa “tuta” – che nel tempo è stata disegnata e progettata in vari modi – ricava tutta l’energia necessaria per trasformare la sua vulnerabilità in vantaggio, come raccontato sui fumetti e al cinema.
Ma quali Batsuit vorremmo vedere, prima o poi, sul grande schermo? Ecco 10 candidate:
Terra Uno
Se paragonata alle altre Batsuit, è evidente che quella di Terra Uno Batman sia più “grezza” senza discostarsi troppo dal tipico costume moderno del Cavaliere Oscuro; e se a prima vista può essere facilmente confuso con quello di Batman Inc., c’è una differenza chiave: la configurazione del simbolo sul petto di Bruce Wayne. Similmente ad altri precedenti batsuit, qui vediamo uno sfondo giallo dietro l’iconico pipistrello, ma a cambiare è la forma (da ovale a esagonale).
New 52
Quando si dice che la semplicità, a volte, è l’arma vincente, e in questo caso niente potrà mai battere l’elementare ma accattivante combinazione di nero e grigio, quindi: stiamo parlando della Batsuit indossata dal nostro eroe nei fumetti di The New 52, dove l’unico elemento bizzarro è la cintura giallo brillante. Finora l’unico esempio di costume che si è adattato a questa formula è quello di Ben Affleck in Batman Vs Superman e Justice League, che per certi versi sembra la giusta continuazione di quello di Christian Bale in The Dark Knight Returns.
Lanterna Verde
Anche se esiste più di una versione di Batman in Green Lantern, solo nella più recenti storie di Dark Nights: Metal vediamo il personaggio di Earth-32 come un omicida capace di corrompere il potere dell’anello. È qui che Bruce Wayne viene condotto alla nave precipitata di Abin Sur e incontra l’alieno Lanterna Verde, prendendo il mantello e iniziando a combattere il crimine. La tuta che indossa è la perfetta combinazione di una batsuit con la classica uniforme delle lanterne.
Batman Inc
Lo sfondo giallo per il simbolo del pipistrello appare per la prima volta nei fumetti degli anni ’60 e grazie al suo utilizzo nel film del 1989 diretto da Tim Burton con Michael Keaton, questo iconico segnale è diventato globalmente riconoscibile. Secondo lo sceneggiatore Grant Morrison, il cinecomic ha contribuito alla progettazione della tuta di Batman nella serie a fumetti di Batman Incorporated dove Bruce Wayne trasforma il suo alter-ego in una specie di franchigia, reclutando vigilanti che possano unirsi alla sua crociata in tutto il mondo.
Batman: Arkham City
Tutto, nella serie di Arkhamverse di Rocksteady, sembra già pronto per un adattamento cinematografico: dall’incredibile colonna sonora agli archi narrativi dei personaggi, passando per l’incredibile batsuit di Batman: Arkham City che richiama il design di Jim Lee con il caratteristico “cappuccio”. Il Cavaliere Oscuro non è mai apparso così cattivo e feroce…
Kingdom Come
Nei fumetti di Kingdom Come seguiamo un Batman anziano chiedere aiuto per tornare ad operare come vigilante, e la batsuit disegnata da Alex Ross è a dir poco spettacolare. Difficilmente riproducibile sul grande schermo, se non grazie all’intervento degli effetti speciali, vede il crociato di Gotham con un’uniforme metallica a cui sono stati apportati elementi come cannoni e altre armi.
Batman Beyond
Mentre i fan attendono il fatidico momento in cui le storie di Batman Beyond di Terry McGinnis vengano adattate per il grande schermo, riportiamoci con la mente a questa batsuit estremamente semplice ma dall’impatto notevole. Si tratta di un completo total black con la particolarità del dettaglio rosso nel simbolo del pipistrello e sulla cintura, oltre alla mancanza del mantello. Qualcosa di mai visto prima al cinema.
Jim Lee
Per molti fan, poche storie su Batman potranno essere all’altezza di quelle di Jim Lee sul personaggio, a partire dal design della stessa batsuit che solo apparentemente appare semplice. In realtà l’uso del colore quasi vibrante, talvolta opaco, che va da sfumature blu ad altre grigie, fa di questa uniforme un pezzo pregiato della collezione di Bruce Wayne. La cintura poi e il simbolo del pipistrello sono la ciliegina sulla torta.
Gotham By Gaslight
Nei suoi adattamenti animati per il piccolo schermo, invece del suo tipico mantello nero abbiamo visto Batman indossare un trench in Gotham By Gaslight che richiama un look steampunk, forse difficile da portare al cinema, ma sicuramente coraggioso e quasi “vittoriano”.
Flashpoint
Il design della batsuit di Thomas Wayne in Flashpoint è diventato ben presti uno dei preferiti dei fan, che ad un primo sguardo potrebbe risultare quasi uno standard per il Cavaliere Oscuro, eppure la combinazione di colori e il modo in cui il vestito si adatta a questo supereroe lo rende unico.
Candidato democratico alla presidenza, Hart vide sfumare qualsiasi possibilità di vittoria quando trapelò sui giornali la notizia di una sua ipotetica relazione extraconiugale con la modella Donna Rice Hughes. Per la prima volta il gossip sulla vita privata dei politici occupò le prime pagine dei giornali.
The Front Runner tratto da una storia vera
The Front Runner – Il vizio del potere è la versione cinematografica del regista Jason Reitman ed è tratto dal romanzo del 2014, All the Truth Is Out, di Matt Bai. Reitman, che ha introdotto il film in sala durante la cerimonia di apertura a Torino, racconta una storia diversa dai suoi precedenti lavori. Il film è una riflessione intensa su moralità e giornalismo, il declino pubblico di un uomo, Gary Hart, e della sua corsa alla Casa Bianca. Non solo: è un punto di vista insolito sul rapporto tra vita pubblica e l’erosione del concetto di privacy, attraverso una storia che forse non era nota ai più, e che rende questo lavoro -sicuramente nulla di nuovo rispetto ai classici racconti attorno agli scivoloni di uomini politici- godibile al pubblico.
Quanto la vita di un uomo di successo possa essere compromessa da una debolezza, amplificata dai media, e quanto le conseguenze possano influenzare il corso degli eventi, e addirittura della storia di un paese? Reitman apre la kermesse di Torino con un film ‘scolastico’: pochi fronzoli, molta attenzione sui fatti storici, attraverso sale e ambienti ricostruiti in maniera impeccabile. La pellicola però ha un ritmo altalenante: momenti di alta tensione sono poi smorzati da cali di alcune dinamiche narrative che rallentano la fruizione.
Tutto si fa per il pubblico
Quello che resta del film di Reitman è il punto di vista: quello del pubblico, comprimario all’interno della narrazione. Tutto si fa per il pubblico: l’opinione scandisce le sue azioni per tutta la durata della pellicola fino al grande rifiuto finale. Così il film è come se avesse due anime: una prima parte in cui tutto è frenetico, in cui la corsa alla vittoria è portata con impeto sullo schermo, e il senso di tutto è una competizione a perdifiato tra chi riesce a compiacere di più.
Sul finale, Hart decide di rallentare. Ti uscire da questo meccanismo di compiacimento e di dover tutelare la propria vita, a costo di perdere tutto quello per cui ha lottato. Così la pellicola rallenta e si distende, perde in tensione e forse rotola a fatica verso un finale scontato, che poteva essere però l’unico possibile.
Mentre è al cinema nei panni dello sceriffo di Nottingham in Robin Hood – L’Orgine della Leggenda, Ben Mendelsohn si sta preparando ad arrivare al cinema in Captain Marvel, con un altro personaggio che appartiere alla sfera del villain.
Dopo essere stato Orson Krennic in Rogue One: A Star Wars Story, Sorrento in Ready Player Onee lo sceriffo in Robin Hood, adesso Mendelsohn sarà Talos, uno Skrull, una razza di mutaforma extraterrestre, nel prossimo film Marvel.
In un’intervista con The Hollywood Reporter, Mendelsohn ha discusso del film in uscita e dell’impatto dei film sui supereroi, in generale.
“Penso che ci sia qualcosa di veramente speciale qui, e che tutto deriva da una sceneggiatura finemente realizzata, è assolutamente bellissima”, ha detto Mendelsohn di Captain Marvel. Quando si è arrivati alla domanda se c’è o meno saturazione per il genere, l’attore si è detto contrario.
“Se guardi al business del cinema, sia come business che come arte, i film di supereroi hanno le migliori possibilità di realizzare un grande impatto culturale e artistico al momento”, ha spiegato.
I film Marvel devono ancora perdere il loro vigore, con tre film in uscita solo per il 2019 (Captain Marvel, Avengers 4 e Spider-Man: Far From Home). “Potremmo essere in grado di ottenere un capolavoro, o anche tre, da questo genere”, ha aggiunto.
Quando si parla del fatto che Captain Marvel è il primo film del MCU in cui la protagonista è donna, l’attore ha notato: “Ovviamente questo è un grande momento per la Marvel e, auspicabilmente, un cambiamento radicale per l’inclusione e la diversità nel settore”.
Il film è anche il primo nel MCU ad essere diretto da una donna, Anna Boden, che condivide il ruolo con il suo partner di lunga data, Ryan Fleck. Mendelsohn ha già lavorato con loro prima in Mississippi Grind del 2015. “La cosa che mi piace di più del film, oltre al ricongiungimento con Anna e Ryan, è che il mio personaggio interagisce quasi con tutti gli altri (…) questa è la bellezza di essere l’antagonista”.
Vi ricordiamo che alla regia di Captain Marvel con protagonista Brie Larson, ci sono Anna Boden e Ryan Fleck. Il film invecearriverà al cinema l’8 marzo 2019.
Il cast ufficiale: Brie Larson, Samuel L. Jackson, Ben Mendelsohn, Djimon Hounsou, Lee Pace, Lashana Lynch, Gemma Chan, Algenis Perez Soto, Rune Temte, McKenna Grace, Clark Gregg, Jude Law, Annette Bening.
La sinossi:
Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una guerra galattica tra due razze aliene, è lì che Captain Marvel interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia dell’universo cinematografico Marvel.
In assenza di notizie certe su Avengers 4, la rete continua a produrre teorie e congetture su ciò che il film racconterà, e questa volta, principale personaggio coinvolto in una nuova bizzarra teoria, è Vedova Nera, interpretata da Scarlett Johansson.
Su Reddit è comparsa la seguente teoria che implica il sacrificio ultimo di Natasha per riunire Steve Rogers e Tony Stark, dopo la violenta rottura di Captain America: Civil War.
I fratelli Russo hanno detto che alcuni elementi della trama di Avengers 4 possono essere rintracciati in Civil War. Potrebbe darsi che Natasha si stia pentendo di aver preso le parti di Rogers, parte scelta perché nel momento in cui Tony doveva fidarsi di lei, non ci è riuscito. O forse potrebbe esserci un momento in cui Steve deve fidarsi di lei per salvare la situazione e sa che è assolutamente in grado di farlo, che sarebbe un concetto che ritorna dopo essere stato presentato in Winter Soldier. Nat cancellerà la macchia dal suo passato di spia sacrificando la sua vita (forse per la Gemma dell’Anima) e risparmiando la vita di Steve e/o di Tony. Questo gesto potrebbe far infuriare Hulk, che troverà un modo per riconciliarsi con Banner e “uscire”. Questo potrebbe essere il motore che spingerà i Vendicatori a tornare uniti dopo moltissimi anni. Sarebbe tuttavia una situazione nuova, perché gli eroi si schiereranno dalla stessa parte non più per reciproca fiducia, ma perché li tiene uniti l’amore per Nat.
Per quanto romantica ed eroica, la teoria è alquanto bizzarra, seppure metterebbe in risalto la figura fino a questo momento non troppo sfruttata di Vedova Nera. Inoltre questo sacrificio con conseguente uscita di scena non influirebbe sui piani per un film standalone su Vedova Nera, visto che i piani parlano di una storia d’origine.
Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige ha recentemente parlato di Stan Lee, l’uomo che ha contribuito in maniera decisiva a cereare i personaggi che Feige stesso sta portando sullo schermo.
Lee si è spento all’inizio di novembre dopo aver combattuto con la leucemia, aveva 95 anni. Dopo la morte, ha lasciato uno stuolo di personaggi leggendari, icone pop e messaggi di grande ispirazione. Il suo impatto sul mondo, così come lo vediamo oggi, è stato raccolto con profondo affetto, cosa che Feige non smette di ricordare.
“Era sempre molto gentile quando parlavamo, anche in quella che si è rivelata essere la nostra ultima conversazione, un paio di settimane prima che morisse – ha raccontato Kevin Feige a EW – Sono andato a casa sua per vederlo e si è messo a raccontare dei suoi cameo. Abbiamo parlato di quello che avremmo fatto poi, sempre con gli occhi al futuro.”
Stan Lee e Kevin Feige hanno lavorato moltissimo insieme, considerando soprattutto il fatto che il fumettista p apparso in ogni film prodotto da Feige per i Marvel Studios, con i suoi divertenti cameo. Ma per il produttore quest’ultima conversazione fu differente:
“Forse sapeva che il suo tempo stava per finire? Non saprei. Con il senno di poi, era leggermente più malinconico di quanto non lo avessi mai visto prima. Parlava del passato più di quanto non lo avessi mai sentito parlare del passato. Quindi forse a un certo livello, lo sapeva. Quando mi sono seduto vicino alla sua sedia durante il nostro ultimo incontro, la prima cosa che ha detto è stata: ‘So che vuoi che io interpreti il prossimo film, ma devo limitarmi ai cammei. Dovrai lasciare i ruoli da protagonista agli altri attori. Mi dispiace.'”
Feige ha poi continuato spiegando che Lee chiedeva sempre più battute e scherzando, poteva quasi ambire a un ruolo vero nei film, anche se, con una personalità del genere, sarebbe stato fin troppo facile oscurare l’eroe.
Il genio creativo di BossLogic non si smentisce e torna con un bellissimo mashup che riproduce una delle scene più importanti e drammatiche di Avengers: Infinity War – ovvero il sacrificio di Gamora per mano di Thanos – sulla rupe dei Re del Re Leone, dove Scar vuole riscrivere la storia e uccidere Simba nell’ultimo atto nel classico Disney.
Al posto del fratello di Mufasa c’è infatti il Titano Pazzo, intento a spingere giù dalla roccia sua figlia Gamora per ottenere finalmente la gemma dell’anima. “Sei un Re adesso, ma quanto ti è costato?“
La fan-art è stata rilasciata in occasione dell’arrivo del primo teaser trailer de Il Re Leone, nuovo live action della casa di Topolino destinato ad un grande successo.
Grazie alle due immagini promozionali diffuse online nelle ultime ore possiamo finalmente dare uno sguardo a quello che potrebbe essere il look definitivo di Carol Danvers in Captain Marvel, l’atteso cinecomic targato Marvel Studios in arrivo nelle sale a Marzo.
Come potete notare qui sotto, la supereroina indossa il suo iconico elmetto, elemento caratteristico dell’uniforme da combattimento grazie al quale Carol riesce a navigare sott’acqua e a volare nello spazio. Sarà davvero questo il suo aspetto nel film? Che ne pensate?
Vi ricordiamo che alla regia del cinecomic ci saranno Anna Boden e Ryan Fleck mentre l’arrivo al cinema è fissato all’8 marzo 2019.
Il cast ufficiale: Brie Larson, Samuel L. Jackson, Ben Mendelsohn, Djimon Hounsou, Lee Pace, Lashana Lynch, Gemma Chan, Algenis Perez Soto, Rune Temte, McKenna Grace, Clark Gregg, Jude Law, Annette Bening.
La sinossi:
Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una guerra galattica tra due razze aliene, è lì che Captain Marvel interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia dell’universo cinematografico Marvel.
Captain Marvel non sarà una tradizionale storia di origine e che Carol Danvers non è, nei piani del Marvel Cinematic Universe, un’eroina come tante. Adesso, a darne conferma è Kevin Feige in persona, durante un’intervista ai British Academy Britannia Awards.
Cosa aspettarci, dunque, da Captain Marvel? “È ambientato negli anni Novanta e anche se è una storia d’origine, è un tipo molto diverso di storia d’origine, e sono molto eccitato di svelare questa storia agli spettatori”. Inoltre Feige ha aggiunto che il film diretto da Anna Boden e Ryan Fleck sta “venendo su estremamente bene”.
“Brie Larson ha fatto un lavoro enorme, Samuel L. Jackson sarà un Nick Fury molto molto diverso, ha fatto un ottimo lavoro, e l’intero cast è tutto molto diverso ed eccitante.”Considerato che il film sarà ambientato nel passato, il senso comune ci dice che possiamo aspettarci che il film sia collegato in modi davvero inaspettati agli altri film del MCU, a partire dalla lunga carriera di Fury nello SHIELD.
Come riportato nelle ultime ore da Entertainment Weekly, anche Julie Andrews figurerà nel cast dell’atteso cinecomic DC Aquaman, in uscita tra poche settimane: a quanto pare l’attrice di Mary Poppins e Tutti insieme appassionatamente ha doppiato il personaggio di Karathen, una creatura mitica sottomarina custode della chiave che servirà ad Arthur Curry per unire Atlantide con la superficie.
“Volevamo che Karathen avesse la voce di una classica attrice britannica, anche se modificata digitalmente“, ha raccontato al magazine il produttore Peter Safran. “E quando abbiamo scoperto che Julie era interessata e disponibile ed entusiasta, inserirla nel film è stato un gioco da ragazzi. Chi avrebbe mai detto che Aquaman avrebbe avuto la vera Mary Poppins questo Natale?“. Ovviamente Safran fa riferimento all’imminente scontro al box office natalizio tra Il Ritorno di Mary Poppins (sequel con protagonista Emily Blunt) e appunto il cinecomic di James Wan.
Il filmè stato diretto da James Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring, Fast and Furious 7) e vede protagonista Jason Momoa. Con lui ci sarà Amber Heard nei panni di Mera, Yahya Abdul-Mateen II, Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Ludi Lin e Willem Dafoe. Il cinecomic arriverà al cinema il 21 Dicembre 2018.
Aquaman è il re dei Sette Mari. Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di proteggere il mondo intero.
Per quanto riguarda Il Ritorno di Mary Poppins, il film arriverà in sala il 19 dicembre 2018 e racconterà di Jane e Michael Banks oramai diventati adulti che, dopo una grave perdita, accolgono in casa Mary Poppins. Attraverso le sue doti magiche, e con l’aiuto del suo amico Jack, Mary aiuterà la famiglia a riscoprire la gioia e il senso di meraviglia che hanno abbandonato le loro vite.
La sceneggiatura sarà scritta da David Magee; per quanto riguarda la colonna sonora, importantissima per questo progetto, il candidato al premio Oscar Marc Shaiman si occuperà della composizione, mentre il vincitore del Tony Award Scott Wittman scriverà nuove canzoni originali. A dirigere il film è stato chiamato un esperto di musical, Rob Marshall. L’ambientazione, che nel primo film era di poco precedente alla Prima Guerra Mondiale,
Oltre alle sale cinematografiche che già si addobbano a festa, anche Netflix pensa a proporre il suo film per le vacanze, Qualcuno salvi il Natale, con tanto di campanelli, strenne, slitta, luci e regali, e ovviamente un Babbo Natale d’eccezione: Kurt Russell.
La trama di Qualcuno salvi il Natale
La storia, nella più classica tradizione natalizia, parla di una famiglia che, a seguito di una grave perdita, ha smarrito la magia del Natale e che verrà aiutata da un incontro magico, durante la Vigilia di Natale. Il film racconta la storia di Kate (Darby Camp) e Teddy Pierce (Judah Lewis), un fratello e una sorella che, all’arrivo di Babbo Natale (Kurt Russell) durante la vigilia, vogliono scattargli una foto. Il loro piano si trasforma però in un viaggio inaspettato, che molti bambini potrebbero solo sognare. Dopo aver sorvegliato di nascosto Babbo Natale e averlo visto arrivare, si nascondono nella sua slitta, causando un incidente che rischia di rovinare il Natale. Nel corso di una notte avventurosa, Kate e Teddy lavorano con Babbo Natale – come nessuno l’ha mai visto prima – e i suoi fedeli elfi per salvare il Natale, prima che sia troppo tardi.
Qualcuno salvi il Natale non ha certo l’ambizione di eguagliare i film dai quali trae ispirazione, come Mamma ho perso l’Aereo o Miracolo sulla 34° strada, ma desidera senz’altro sistemarsi in una poltrona di prima fila per quello che riguarda l’offerta casalinga per gli spettatori più giovani, almeno per questa stagione festiva. Il film è infatti indirizzato a un pubblico giovanissimo, carico di buoni sentimenti e di momenti sdolcinati, che però non stonano con l’intero racconto, più un’avventura che un dramma natalizio.
LEGGI ANCHE – Kurt Russell: intervista al protagonista
Se c’è un motivo di interesse o di divertimento nel film, questo è da ascrivere all’interpretazione di Kurt Russell. Il suo Babbo Natale è buffo e consapevole, cerca di sfuggire alla sua fama ma allo stesso tempo abbraccia con grande serenità il suo dono di conoscere tutti i bambini del mondo (e coloro che lo sono stati) e ha seriamente a cuore il destino della festività che lui stesso rappresenta. Con leggerezza, ma senza superficialità, si fa protagonista della storia e Russell sembra essersi divertito moltissimo ad interpretarlo, con la stessa leggerezza.
Qualcuno salvi il Natale è un film per le mattine festive, da godere in famiglia, che senza la pretesa di entrare nel canone natalizio dei film culto per questo periodo dell’anno, scalda il cuore e fa compagnia. E per chi avrà la pazienza di seguire tutta la storia verso lo scontato finale, avrà diritto alla piccola chicca finale, che Netflix ha regalato ai suoi fedeli spettatori.
Torna Pineta e tornano i suoi amati toscanacci, fra cui il “quartetto uretra” degli irresistibili vecchini protagonisti de I Delitti del BarLume, la serie di gialli a tinte comedy produzione originale Sky realizzata con Palomar e tratta dai romanzi di Marco Malvaldi editi da Sellerio Editore. A un mese dal debutto, rilasciato oggi il trailer delle due nuove storie, Il Battesimo di Ampelio e Hasta Pronto Viviani , attese su Sky CinemaUno in prima serata nei giorni di Natale e Capodanno e ovviamente a partire da quelle date disponibili su Sky On Demand.
Invariata la formula narrativa, a garanzia del divertimento di sempre: fra sparizioni, partite a carte, risate e quegli elementi da poliziesco sui generis che negli anni scorsi ne hanno decretato il successo, tornano anche quest’anno gli immancabili protagonisti Filippo Timi, Stefano Fresi, Lucia Mascino, Enrica Guidi, Alessandro Benvenuti, Atos Davini, Marcello Marziali, Massimo Paganelli. Dopo il suo esordio nelle ultime due storie in onda l’anno scorso, torna anche in questi due nuovi film Corrado Guzzanti. La regia è di Roan Johnson.
Nel primo dei due nuovi film, Il battesimo di Ampelio, in onda il 25 dicembre dalle 21.15 su Sky Cinema Uno, è tutto pronto per il battesimo del figlio della Tizi quando viene ritrovato il cadavere del prete. Da qui parte una rocambolesca indagine che vede indagati Pasquali e una camaleontica femme fatale. La Fusco riuscirà a sciogliere il mistero anche questa volta? Intanto un altro mistero si infittisce. Che sta succedendo al Viviani? Una bellissima ragazza argentina si presenta ai vecchini a sorpresa: Massimo è nei guai e ha bisogno del loro aiuto.
Di un inatteso ma necessario viaggio fino a Buenos Aires racconta Hasta Pronto Viviani, la seconda delle nuove storie in onda il primo dell’anno nuovo dalle 21.15 su Sky Cinema Uno. Dopo una vita fermi a Pineta, a settant’anni suonati i vecchini lasciano l’amato Barlume per volare oltreoceano direzione Buenos Aires: la nuova fidanzata argentina di Massimo è venuta a chiedere aiuto perché il Viviani è stato rapito. E mentre il quartetto uretra parte all’avventura, la sonnacchiosa stagione estiva di Pineta viene interrotta da un’inspiegabile rapina al Barlume, in cui Beppe rischia di morire ma a restarci secco, per sbaglio, è uno dei due criminali. Come al solito, toccherà alla Fusco capirci qualcosa…
Era il 10 novembre 2008 quando su Sky Cinema 1 andava in onda la prima puntata d iRomanzo Criminale – La serie, il primo titolo di lunga serialità prodotto da Sky che ha contribuito a cambiare i paradigmi delle serie tv italiane. Sono passati esattamente 10 anni e per celebrare questo anniversario, dal 24 novembre al 21 dicembre si accenderà il canale evento Sky Originals, 24 ore su 24 sul canale 111 di Sky, interamente dedicato alle serie, i film e i documentari prodotti da Sky in questi 10 anni. Tutti i titoli trasmessi dal canale sono disponibili anche su Sky On Demandnella collezione “Sky Originals”.
La giornata inaugurale del canale, sabato 24 novembre, sarà dedicata a Romanzo Criminale – La serie: dalle 8.45 sarà possibile vedere tutta d’un fiato la prima stagione con la maratona dedicata. Inoltre, sabato 1° dicembre alle 14 e alle 20.45, andrà in onda lo speciale Romanzo Criminale – 10 anni dopo dedicato a quest’iconica produzione Sky, in cui il regista Stefano Sollima e gli attori protagonisti Francesco Montanari, Vinicio Marchioni, Alessandro Roja e Daniela Virgilio raccontano come è cambiata la loro vita dopo la serie culto. In prima serata, ogni sabato sera alle 21.15 su Sky Originals gli episodi della seconda stagione.
Domenica 25 novembre a farla da padrona sarà invece Gomorra – La serie, serie Sky di successo italiano e internazionale, venduta in oltre 190 territori: dalle 10.20 la maratona della prima stagione della serie che ha fatto conoscere al grande pubblico il talento di Marco D’Amore, Salvatore Esposito, Fortunato Cerlino, Maria Pia Calzone, Cristina Donadio, Cristiana Dell’Anna, solo per citarne alcuni. E ogni domenica, in prima serata alle 21.15 su Sky Originals le stagioni successive, con gran finale lunedì 17 dicembre con la maratona della terza stagione dalle 13.35.
Sul canale anche le altre serie e mini-serie italiane prodotte da Sky apprezzate da pubblico e critica: in ordine cronologico, Nel nome del male (2009), Moana (2009), Faccia d’angelo (2012), In Treatment (2013-2017), 1992 (2015), Dov’è Mario? (2016), The Young Pope (2016), The Comedians (2017), 1993 (2017), The Generi (2018), Il Miracolo (2018).
A queste si aggiungono le serie originali europee di Sky andate in onda su Sky Atlantic e Sky Uno: The Last Panther(2015), Fortitude (2015-2018), Le avventure di Hooten & The Lady (2017), Tin Star (2017), Babylon Berlin (2017), Britannia (2018), Patrick Melrose (2018) e Save me (2018)
Non mancheranno i film prodotti per Sky Cinema: in ordine cronologico, Un Natale per due (2011), Un Natale con i fiocchi (2012), Amore oggi (2014), In fondo al bosco (2015), Piuma (2016), Indizi di felicità (2017), Monolith (2017) e Tafanos (2018). Saranno, inoltre, presenti anche le ultime quattro storie de I Delitti del BarLume (2013-2018), in attesa delle nuove storie in programma le sere di Natale e di Capodanno su Sky Cinema Uno.
Completano il palinsesto di Sky Originals i film d’arte di Sky, campioni d’incasso nei cinema italiani e nel mondo – Firenze e gli Uffizi (2015), San Pietro e le Basiliche Papali di Roma (2016), Raffaello – il Principe delle Arti (2017) e Caravaggio – l’Anima e il Sangue (2018) –, e una selezione dei migliori documentari originali trasmessi da Sky Atlantic nel ciclo “Il Racconto del Reale”, tra cui The Disunited States of America (2017) e Ignoto 1 – Yara, DNA di un’indagine (2017).
Oltre che sul canale 111, sarà possibile vedere queste produzioni originali Sky anche su Sky On Demand nella collezione dedicata “Sky Originals”.
Di Robin Hood cinematografici ne abbiamo avuto tantissimi, da quello animato della Disney, una volpe rossa e arguta, a quello epico di Kevin Costner, fino a quello “in calzamaglia” firmato dal geniale Mel Brooks. Trovare una nuova versione dell’eroe sul grande schermo, nel 2018, dopo il film del 2010 di Ridley Scott con Russell Crowe, che sembrava aver tolto ogni appeal al personaggio, sembra un’operazione fuori tempo massimo, eppure mostra il tentativo di adeguarsi all’era supereroistica che corre.
Robin Hood – L’Origine della Leggenda parte con le stesse premesse che la maggior parte dei film che rivisitano una leggenda si pongono: pensate di conoscere la vera storia, ma non è così. E via di racconti alternativi, nuovi personaggi, nuovi passaggi narrativi che arricchiscono e rendono più complessa una leggenda, che alla base è molto elementare e si esaurisce nel populista ma sempre confortante “rubare ai ricchi per dare ai poveri”.
Robin Hood – L’Origine della Leggenda, il classico
Il Robin di Loxley di Taron Egerton non è solo questo, dal momento che il suo personaggio parte con l’essere un nobile di Nottingham alquanto ordinario: sfrontato, di bell’aspetto, non troppo altruista, in verità. Allontanato dai suoi possedimenti e dall’amata Marion (non più Lady), il signorotto inglese si fa le ossa in Terra Santa, dalla quale torna profondamente cambiato e in compagnia di John (il personaggio interpretato da Jamie Foxx che è una buffa crasi tra l’Azeem del film del 1991 e Little John). Con il sodale, reduce dalla guerra, Robin organizza una sommossa popolare, una rivolta che ha come scopo detronizzare lo sceriffo di Nottingham (Ben Mendelsohn, rimasto nel ruolo di Orson Krennic di Rogue One) e ridistribuire la ricchezza.
Taron Egerton stars as ‘Robin Hood’ in ROBIN HOOD. Photo by: Larry Horricks.
I cambiamenti rispetto alla tradizione
I cambiamenti più importanti rispetto alla leggenda sono fondamentalmente due. Da una parte, Robin non rinuncia alla sua nobiltà, sfruttandola per inserirsi nel tessuto del potere della città. Come un Bruce Wayne del medioevo, quindi, mentre Robin fa amicizia con lo sceriffo ed entra nelle sue grazie e nei suoi piani, Hood, il giustiziere mascherato che saccheggia le casse del regno regalando il bottino ai poveri, mette a rischio i progetti dei cattivi. Dall’altra, la sceneggiatura di Ben Chandler e David James Kelly aggiunge la connivenza tra Stato e Chiesa nel portare avanti una guerra che mira a restituire alle due grandi organizzazioni che gestivano la vita delle persone sempre più potere e controllo.
L’eco supereroistico e quello politico si fondono dunque in un film che ha un solo scopo: intrattenere. Ritmi concitati, costumi fuori dal tempo (lunghe giacche di pelle alla Matrix e scollature vertiginose!), ralenty a profusione (il regista, Otto Bathurst, è lo stesso di Peaky Blinders), azione concitata, vogliono conferire al racconto un tono che si avvicina moltissimo a quello di prodotti del tipo di Fast and Furiouso Kingsmen (di cui è sempre protagonista Egerton), ma che non riesce ad abbracciare il genere in toto.
Robin Hood – L’Origine della Leggenda è un prodotto per un pubblico molto giovane, il che lo rende impossibilitato a spingere sull’acceleratore della violenza, lasciandolo nel limbo di un film che fallisce anche solo l’intenzione di intrattenere il pubblico.
È stato confermato dall’aggiornamento della scheda del film su IMDb che Aquaman, prodotto da Warner Bros, diretto da James Wan e interpretato da Jason Momoa, durerà 143 minuti.
Il film, che arriverà in tutta Italia a partire dal primo gennaio 2019, dura poco più di Wonder Woman(141) e della stessa durata de L’Uomo d’Acciaio (143). Il film durerà di più di entrambi i più grossi fiaschi del DCEU, Suicide Squad(123) e Justice League (120). In compenso, Batman v Superman: Dawn of Justice, che si conferma il film più ambizioso della collaborazione tra Warner e DC, resta la pellicola più lunga, con i suoi 151 minuti della versione theatrical.
Il filmè stato diretto da James Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring, Fast and Furious 7) e vede protagonista Jason Momoa. Con lui ci sarà Amber Heard nei panni di Mera, Yahya Abdul-Mateen II, Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Ludi Lin e Willem Dafoe. Il cinecomic arriverà al cinema il 21 Dicembre 2018.
Aquaman è il re dei Sette Mari. Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di proteggere il mondo intero.
One Piece è un manga disegnato e scritto da Eiichirō Oda, da cui è stata tratta l’omonima serie anime. La serie manga è una delle più longeve e di successo, sulla cresta dell’onda da più di ventuno anni. E pensare che l’idea nacque dalla semplice passione di Oda per la pirateria da quando era bambino.
La serie anime di One Piece, conosciuto in Italia con il titolo All’arrembaggio, è andata in onda nel 2001 e ancora oggi continua ad avere molto successo, sia tra le generazioni che ne hanno fruito dal principio, sia dalle nuove.
One Piece: streaming
Della serie One Piece non vi sono presenze sulle maggiori piattaforme streaming italiane. Solo il film One Piece Gold: il film risulta nell’archivio di Chili.
One Piece: treasure cruise
Questo è un videogioco dedicato al mercato delle piattaforme mobile, ovvero per smartphone e tablet. La storia parte dagli inizi, con il racconto della nascita del protagonista e dei suoi poteri, oltre al fatto di diventare il re dei pirati: nel mentre, vengono spiegate le regole base del gioco.
Il videogioco consente di poter dare al gioco una versione più complessa e accattivante, come dare vita a delle combo di attacco ed utilizzare una componente di ruolo. Alla trama subentra la parte più attrattiva, cioè quella di costruire il proprio team e potenziare il proprio galeone.
One Piece: manga
One Piece nasce come manga scritto e disegnato da Eiichirō Oda che è stato pubblicato in serie su Weekly Shonen Jump, una rivista giapponese, dal luglio del 1997. Il manga si divide in capitoli e tutta l’opera è stata tradotta in lingua italiana e pubblicata dalla casa editrice Star Comics dal luglio del 2001, con una ristampa fatta nel 2008.
La storia raccontata è quella di Monkey D. Rufy, un giovane pirata e sognatore, che da bambino aveva mangiato, senza saperlo, il frutto del diavolo Gom Gom: ingerendolo, è diventato un uomo di gomma, dotato delle particolarità di deformarsi e allungarsi a piacere. Il fine di Monkey è quello di diventare il re dei pirati e di ritrovare il tesoro One Piece, diventato leggendario, e che si ritiene nascosto, secondo le leggende, da Gol D. Roger sull’isola di Raftel, posto alla fine della Rotta Maggiore.
Vista la posta in gioco, Rufy decide di mettere insieme una ciurma, denominata la ciurma di Cappello di paglia, e di avventurarsi per mari e oceani. Rufy e la ciurma arrivano alle Isole Sabaody, ma vengono subito divisi dalla Marina e spediti in luoghi diversi. Il protagonista scopre che suo fratello Portuguese D. Ace è stato catturato dalla Marina stessa, che lo vuole giustiziare, e corre a salvarlo. Rufy chiede alla ciurma di incontrarsi tra due anni, dopo che si saranno allenati, per essere pronti per il Nuovo Mondo.
La ciurma riprenderà il viaggio e andranno all’avventura, attraversando l’isola degli uomini-pesce, in cui stringeranno un’alleanza con Trafalgar Law e dove avverrà lo scontro con due dei Quattro Imperatori.
Ma come è nata quello che si potrebbe definire un’epopea manga? In realtà, Oda si era appassionato alla pirateria grazie ad una serie anime che adorava da bambino che si chiamava Vicky il vichingo. L’interesse, nel corso della sua vita, non è mai scemato, anzi la sete di conoscenza ha continuato ad essere soddisfatta con la lettura di diverse biografie e la scoperta dell’esistenza di Barbanera.
Tuttavia, Oda ha rivelato di aver subito le influenze della serie di Dragon Ball e da diversi anime, soprattutto per quanto riguarda la parte grafica, come Ken il guerriero. Al progetto di One Piece ha iniziato a lavorare nel 1996, realizzando due storie one-shot, usate poi per il primo capitolo di One Piece. A luglio 2018, dopo ventun anni dall’inizio del progetto, Oda ha dichiarato di essere all’80% della trama.
One Piece: episodi
Dal manga One Piece è stata tratta una serie anime, dal titolo omonimo, che ha fatto il suo esordio in Giappone nel tardo 1999, con oltre 860 episodi trasmessi. Gli episodi non seguono linearmente il manga, anzi, se ne distaccano e in funzione di ciò sono stati realizzati degli episodio crossover con Dragon Ball e Toriko, ma anche degli episodi filler che si dedicano a piccoli archi narrativi.
Prodotta dalla Toei Animation, la serie è arrivata in Italia grazie a Mediaset, divisa in stagioni (a seconda dei pacchetti di episodi acquisiti) che talvolta hanno un titolo diverso, come quello All’arrembaggio. Per quanto riguarda l’adattamento, in Italia la serie è stata sottoposta a diverse censure, come quelle che riguardano scene di sangue o nudità, per adattarlo a un pubblico più giovane, anche se uno dei cambiamenti più radicali riguarda il nome del protagonista, che prende il nome di Monkey D. Luffy detto Rubber.
Dalla serie e, quindi, dal manga, sono stati prodotti ben 13 film che, in parte, raccontano storie parallele: Per tutto l’oro del mondo (2000), Avventura all’Isola Spirale (2001), Il tesoro del re (2002), Trappola mortale (2003), La spada delle sette stelle (2004), L’isola segreta del barone Omatsuri (2005), I mistero dell’isola meccanica (2006), Un’amicizia oltre i confini del mare (2007), Il miracolo dei ciliegi in fiore (2008), Avventura sulle isole volanti (2009), One Piece 3D: L’inseguimento di Cappello di paglia (2011), One Piece Film: Z (2012) e One Piece Gold: Il film(2016). Inoltre, dalla serie sono stati trasmessi anche diversi speciali tv.
One Piece: pirate warriors 3
Questo è un videogioco dedicato a Microsoft Windows, Playstation 3 e 4 e Playstation Vita. Pubblicato daNamco Bandai Entertainmente sviluppato da Omega Force, il videogioco ripercorre le avventure di Rufy, a partire dall’inizio dal Villaggio di Foosha fino agli eventi di Dressrosa, basandosi sempre sul manga originale. Il gioco si sviluppa grazia a diversi espedienti narrativi, come il briefing presente all’inizio di ogni missione, gli intermezzi durante l’azione e la presenza degli Eventi Tesoro.
Se vi stavate chiedendo cosa avesse fatto la principessa Leia in un tempo mai ripreso al cinema dal franchise di Star Wars (ovvero la pausa che va dalla fine de Il Ritorno dello Jedi e l’inizio di Gli Ultimi Jedi), quello che leggerete qui sotto potrà esservi utile. Grazie ai film ma soprattutto all’espansione dell’universo di Guerre Stellari, tra fumetti, videogiochi e serie animate, siamo ormai in grado di conoscere ogni dettaglio sul percorso dei personaggi.
Ecco quindi tutti i fatti relativi alla principessa Leia successi tra Episodio VI e VIII:
Lei e Han hanno vissuto separati
Anche quando la loro relazione navigava in ottime acque, prima del passaggio di Ben al lato oscuro, era chiaro Han e Leia non avrebbero mai vissuto come la classica coppia convenzionale: il suo impegno da senatrice e poi in veste di capo della Resistenza la costringeva a viaggiare molto, e allo stesso modo Han aveva sempre bisogno di imbarcarsi in qualche avventura nello spazio. Dunque quando i due iniziarono ufficiosamente a vivere insieme, l’hanno fatto per la maggior parte del tempo separati.
Non ha mai raccontato a Ben la verità su Darth Vader
Potrà sorprendere molti il fatto che Leia non fu mai in grado di rivelare la verità sulla vita di Darth Vader a suo figlio Ben. Questa esitazione nasceva dalla preoccupazione che il ragazzo fosse troppo giovane per capirle quale tormento aveva assalito suo nonno Anakin Skywalker durante il periodo più complesso della sua esistenza, ma non appena la verità venne resa pubblica, Leia ha cercato di spiegare a Ben gli eventi senza successo. Da lì la rivelazione dell’identità di Vader e il suo legame di sangue hanno giocato un ruolo chiave nel passaggio di Ben (Kylo Ren) al lato oscuro.
Fu scelta come candidata al ruolo di primo senatore
Durante la formazione di un nuovo Senato Galattico, il partito populista e centrista fu costretto a rivalutare le strategie del passato e imparare dagli errori commessi, così una delle proposte suggerite fu proporre al ruolo di Primo Senatore (al posto del Cancelliere) la principessa Leia. Ad un passo dalle elezioni la sua vera stirpe fu rivelata pubblicamente e questo le impedì di candidarsi.
Manda Ben ad allenarsi con Luke senza consultare Han
“Non avrei mai dovuto mandarlo via. Ecco quando l’ho perso. In quel momento ho perso entrambi.“: è così che Leia parla dei suoi sentimenti scaturiti dalla partenza di Ben e del suo passaggio al lato oscuro. Il ragazzo, ancora molto giovane, fu infatti spedito ad allenarsi con suo zio Luke, evento che fece arrabbiare moltissimo Han, ma a quanto pare la realtà fu ancora più sconvolgente e difficile. Grazie al romanzo di Alan Dean Foster siamo stati in grado di scoprire – apparentemente – Leia non si fidava del contributo di Han perché incapace di offrire un’opinione saggia su come gestire il problema dei crescenti poteri “oscuri” di Ben. Così decise di affidare suo figlio a Luke per cercare di salvarlo, senza mai comunicarlo a suo marito.
Ha dato alla luce suo figlio il giorno della fine dell’Impero
Fu proprio nel giorno in cui la guerra con l’Impero si concluse con la resa dei suoi avversari che Leia diede alla luce il suo unico figlio Ben, il bambino che sarebbe cresciuto e diventato il futuro braccio destro d del leader supremo Snoke, Kylo Ren.
Ha avuto un ruolo chiave nella battaglia di Jakku
Il pianeta Jakku gioca un ruolo chiave nel settimo episodio della saga di Star Wars, Il Risveglio della Forza, ma come rivelato dall’Universo Espanso, questo luogo non è soltanto la grande discarica dove ha vissuto Rey gran parte della sua vita ma anche il teatro della battaglia che ha visto perire il terrore dell’Impero. È qui che Leia è stata fondamentale autorizzando alcune delle prime missioni di ricognizione di Norra e Temmin Wexley per esplorare il pianeta in cui l’Impero si era nascosto.
Ha lavorato con Han e Chewbacca per liberare Kashyyyk
Chewbacca è stato il migliore amico, oltre che complice, di Han Solo ma fu chiaro fin da subito che il Wookiee andava molto d’accordo con Leia. I tre hanno addirittura collaborato nel corso degli eventi non mostrati dai film quando lanciarono la loro campagna per liberare il pianeta natale di Chewie Kashyyyk dal dominio imperiale.
Ha lavorato con Shara Bey per assistere Naboo durante la Nuova Repubblica
Per diverse ragioni Leia può essere considerata un’eroina dell’universo di Star Wars, per tutto il lavoro svolto dietro le quinte, come quando dopo la sconfitta dell’Impero nella Battaglia di Endor e la caduta di Vader e dell’Imperatore, si ritrovò a Naboo (la casa di Padmé Amidala) con il tenente Shara Bey per assistere il pianeta durante la Nuova Repubblica.
Ha sposato Han su Endor
La relazione tra Han Solo e Leia Organa non è mai stata tranquilla, talvolta mossa da scelte tempestive; per questo non stupisce che i due abbiano deciso di sposarsi subito dopo la fine della battaglia di Endor, come raccontato in Aftermath: Life Debt di Chuck Wendig, dove la stessa principessa descrive l’evento: “Eravamo lì, sulla luna di Endor, dopo tutto. Una piccola cerimonia, con coloro di cui fidavamo, e non l’abbiamo tenuto privato, ma nemmeno reso pubblico“.
È stata una “consulente” per gli Ewok
Il Il Ritorno dello Jedi Leia svolge il ruolo di negoziatore e mediatore tra i ribelli e gli Ewok, dimostrandosi un alleato per le piccole creature pelose. A quanto pare, il rapporto con gli Ewok è andato oltre le poche ma adorabili interazioni mostrate nel film, come rivelato in An Imperial Feast (parte della serie animata Forces of Destiny).
A diversi mesi dall’uscita di Avengers: Infinity War si immagina che i fan sappiano ormai tutto del film, tuttavia Reddit ci dà ancora piccole informazioni preziose relative al film e ai suoi protagonisti.
Il sito segnala che, grazie a Marvel Studios Visual Dictionary, abbiamo la possibilità di scoprire nuovi dettagli sull’arma di Gamora e su Nebula stessa. La spada di Gamora si chiama Godslayer, e nella descrizione apparsa du Reddit, direttamente dal dizionario visivo Marvel, è “in grado di uccidere anche un dio, un asgardiano. Quando affronta il mostruoso succhia-energia Abilisk (all’inizio di Guardiani della Galassia Vol. 2), Gamora usa la Godslayer per tagliare la gola della bestia gigante“.
Per quanto riguarda invece Nebula, il dizionario svela che a darle il suo affascinante nome è stato proprio Thanos, suo padre adottivo: “Dopo aver ucciso una famiglia di Luphomoidi, Thanos cresce la loro figlia sopravvissuta come fosse sua, chiamandola Nebula. La addestra come assassina con un’altra figlia adottiva, Gamora“.
Dalle storie apprese nel corso di Guardiani della Galassia Vol. 2, sappiamo che Thanos non ha esattamente incoraggiato il legame di sorellanza tra le due, constringendole a battersi, con conseguenze di grande sofferenza per la più debole, Nebula.
È tornato nelle sale con Animali Fantastici: I Crimini Di Grindelwald, dopo aver esordito nel 2016 nel film che dava inizio al nuovo franchise sul mondo di J.K.Rowling, ed è uno dei personaggi più bizzarri dell’universo di Harry Potter: stiamo parlando ovviamente di Newt Scamander, “esperto” di creature magiche che gli studenti di Hogwarts hanno imparato a conoscere attraverso i suoi libri.
Ma cosa sappiamo davvero del protagonista di Animali Fantastici? Ecco di seguito 10 curiosità:
Suo nipote ha sposato Luna Lovegood
So che è difficile da credere, ma tutti nell’universo di Harry Potter sembrano collegati. Non sfugge a questa regola nemmeno Newt Scamander, che a quanto pare è imparentato con Luna Lovegood: dopo aver lasciato Hogwarts, la strega sposò infatti Rolf Scamander, nipote di Newt. I due ebbero due figli, Lorcan e Lisandro. Che vengano introdotti nel franchise di Animali Fantastici nei prossimi film?
Ha scritto più di un libro
Newt è diventato celebre per aver scritto il libro Animali fantastici e dove trovarli (che sarebbe poi diventato un manuale per gli studenti della classe di Creature Magiche a Hogwarts), tuttavia non è il solo lavoro portato a termine dal mago. Sappiamo infatti che Scamander ha scritto anche un libro per bambini sulle creature magiche intitolato “A Children’s Anthology Of Monsters“
Ha studiato creature magiche in più di cento paesi
Prima di pubblicare il libro che lo rese famoso in tutto il mondo magico,Newt Scamanderiniziò a viaggiare ogni volta che poteva, indagando sulle creature magiche che trovava sulla sua strada studiando le loro caratteristiche in oltre un centinaio di paesi dei cinque continenti. Sappiamo che è stato in Africa, Europa e Nord America (tutto confermato nel film), ed è probabile che possa ancora dirigersi in Antartide.
Ha lavorato insieme agli elfi domestici
Dopo aver lavorato a contatto con i draghi, Newt lavorò per l’ufficio della delocalizzazione degli elfi domestici al Ministero della Magia, che poi era una sezione del Dipartimento per il controllo delle creature magiche; ed è proprio qui che incontra queste creature, anche se non si rivelarono la specie migliore con cui passare il tempo. Secondo le informazioni sull’autore di Animali fantastici e dove trovarli, Scamander trovava questo impiego “noiosissimo“!
Ha lavorato con i draghi durante la guerra
Dopo essere stato espulso da Hogwarts, Newt ha continuato a lavorare per il Ministero della Magia e dal 1914 si trovava al fronte orientale insieme ad un gruppo di maghi che volevano usare i draghi come arma durante la prima guerra mondiale. In particolare, si volevano sfruttare i draghi ucraini perché ritenuti i più potenti della loro specie.
È stato espulso da Hogwarts
Come Hagrid, anche Newt Scamander è stato espulso dalla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, prendendosi la colpa di un esperimento non riuscito a opera di Leta Lestrange che mise in pericolo la vita di un compagno di studi. Scamander venne quindi allontanato nel 1913, all’età di sedici anni.
Sua madre allevava ippogrifi
L’amore di Newt per le creature magiche viene dall’infanzia, perché il ragazzo è cresciuto intorno a bestie fantastiche allevate da sua madre: gli ippogrifi. Ciò nonostante la donna non approvò mai la scelta del figlio di dedicare la sua vita allo studio delle creature. Il suo nome resta ancora sconosciuto.
È un Tassorosso
Probabilmente i “fan” dei Tassorosso avranno gioito sapendo che il protagonista di Animali Fantastici sarebbe stato un membro di questa casa di Hogwarts, forse la più innocua e trascurata della saga di J.K.Rowling. Ma già vedendo la sua dedizione al lavoro, il carattere leale e l’animo gentile di Newt, era difficile immaginare un’altra destinazione per il personaggio.
È nato nel 1800
Grazie al sito ufficiale di Pottermore sappiamo che Newt Scamander è nato nel 1897, e ciò significa che durante gli eventi di Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald il personaggio ha più o meno trent’anni.
Il suo primo nome non è Newt
Non tutti sanno che Newt non è il nome di battesimo di Scamander ma un soprannome. La formula completa riporta invece Newton Artemis Fido Scamander, chiaramente ispirato alla mitologia greca, ma è interessante come gran parte del suo nome sembri collegarsi al suo amore per le creature magiche (Artemide è infatti la dea greca degli animali selvatici, Fido è un nome comune per un cane Babbano, e Scamandro suona molto simile a Salamander).
Ha debuttato ieri su il film originale Netflix, Qualcuno salvi il Natale, ed ecco la nostra interviste esclusiva al protagonista,Kurt Russell.
Il film è una meravigliosa avventura natalizia, un film originale Netflix prodotto da Chris Columbus (Mamma, ho perso l’aereo, Harry Potter e la pietra filosofale) e diretto da Clay Kaytis (Angry Birds – Il film).
Qualcuno salvi il Natale, il film
Qualcuno salvi il Natale racconta la storia di Kate (Darby Camp) e Teddy Pierce (Judah Lewis), un fratello e una sorella che, all’arrivo di Babbo Natale (Kurt Russell) durante la vigilia, vogliono scattargli una foto. Il loro piano si trasforma però in un viaggio inaspettato, che molti bambini potrebbero solo sognare. Dopo aver sorvegliato di nascosto Babbo Natale e averlo visto arrivare, si nascondono nella sua slitta, causando un incidente che rischia di rovinare il Natale. Nel corso di una notte avventurosa, Kate e Teddy lavorano con Babbo Natale – come nessuno l’ha mai visto prima – e i suoi fedeli elfi per salvare il Natale, prima che sia troppo tardi.
Il regista Clay Kaytis ha affermato: «Nessuno meglio di Kurt Russell avrebbe potuto portare in vita la nostra versione di Babbo Natale, così rude, carismatico e divertente. Sin dal primo incontro, si è perfettamente calato in questo ruolo iconico, facendosi addirittura crescere un’impressionante barba durante le riprese. Lavorare con Kurt è stato un sogno divenuto realtà, insieme abbiamo creato quella che penso diventerà la nuova immagine di Babbo Natale per le prossime generazioni».
Secondo il produttore Chris Columbus: «Kurt è il Babbo Natale perfetto. Carismatico, con un senso dell’umorismo pungente quaªªndo necessario. Siamo emozionati perché il pubblico vedrà la sua incredibile performance sullo schermo e speriamo che QUALCUNO SALVI IL NATALE diventi un classico senza tempo».
QUALCUNO SALVI IL NATALE sarà disponibile su Netflix in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo dal 22 novembre 2018.