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Il signore della morte: trama, cast e curiosità sul film con Jamie Lee Curtis

Il genere horror ha in più occasioni regalato al cinema personaggi entrati da subito nell’immaginario collettivo. Tra questi vi è senza dubbio Michael Myers, l’inarrestabile mostro che dal 1978 spaventa generazioni e generazioni di spettatori. Dopo essere comparso per la prima volta in Halloween di John Carpenter, questi è tornato ad essere protagonista sul grande schermo con il film Il signore della morte, il cui titolo originale è Halloween II. Diretto nel 1981 da Rick Rosenthal, questo è l’unico film della saga ad avvalersi di una sceneggiatura firmata da Carpenter, ideatore del personaggio.

Questo si pone come sequel diretto del precedente capitolo, riprendendo la narrazione proprio lì dove era rimasta. Particolare rilievo assume però da qui l’ossessione del gigantesco assassino nei confronti della povera Laurie Strode. Un rapporto, il loro, che continua a suo modo ancora oggi a generare storie, come visto nel nuovo Halloween uscito nel 2018. Il signore della morte riproduce molti degli elementi stilistici che fecero la fortuna del suo predecessore, ma vi è una maggior presenza di violenza e sangue, che lo rendono molto più vicino al nascente genere splatter.

Pur con un budget di 2,5 milioni di dollari, di molto maggiore rispetto al primo film, Il signore della morte non replicò il successo precedentemente ottenuto, arrivando ad incassarne appena 25,5. Questo doveva inoltre concludere la storia di Michael Myers, ma dato l’insuccesso ancor maggiore del terzo capitolo, il personaggio tornò ad essere il villain principale nel quarto. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ai suoi sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Il signore della morte: la trama del film

La vicenda del film si apre nuovamente sulla notte di Halloween del 1978. Il dottor Sam Loomis ha appena sparato a Michael Myers, facendolo precipitare dalla finestra e salvando Laurie Strode da morte certa. Nel momento in cui vanno ad assicurarsi che il mostro sia realmente morto, il suo corpo è già sparito, segno che questi è ancora vivo. La giovane Laurie ha però bisogno di cure mediche, e viene subito condotta in ospedale per essere operata. Loomis, intanto, cerca di convincere le forze dell’ordine che Myers è ancora vivo e in libertà, ma nessuno sembra volergli credere. Ben presto, però, nuovi omicidi si verificheranno in città, e mentre Laurie inizia ad avere visioni rivelatrici sul suo passato, la morte è sempre più vicina.

Il signore della morte cast

Il signore della morte: il cast del film

Per questo sequel gran parte degli attori presenti già nel primo film tornano a ricoprire i rispettivi ruoli. Jamie Lee Curtis è dunque ancora una volta Laurie Strode, l’obiettivo primario di Myers. Nonostante si indicata come protagonista, l’attrice è presente nel film soltanto per un totale di 25 minuti, lasciando così molto più spazio al personaggio del dottor Loomis. Per riprendere il suo ruolo, la Curtis dovette inoltre indossare una parrucca per tutta la durata delle riprese, poiché i suoi veri capelli in quel periodo erano più corti di quando girò il primo film. L’attore Donald Pleasence è nuovamente presente nei panni del dottor Loomis, e data la sua notorietà ha qui ricevuto molto più spazio rispetto al precedente film, divenendo a tutti gli effetti un vero protagonista.

A dare corpo al minaccioso Michael Myers non è invece più l’attore Nick Castle, bensì lo stuntman Dick Warlock. Questi raccontò di essersi preparato al ruolo studiando alcune scene chiave del precedente film, e di aver cercato di riprodurre la malvagità del personaggio con la stessa espressività corporea di Castle. Ad aiutarlo a calarsi nel ruolo, inoltre, gli fu data da utilizzare la stessa maschera del primo Halloween. Nel film è poi presente l’attore Hunter von Leer, nei panni di Gary Hunt, l’uomo che guiderà la caccia a Myers. Charles Cyphers, già visto nel primo film, riprende qui brevemente il ruolo dello sceriffo Leigh Brackett. Lance Guest è invece il volto di Jimmy, autista dell’ambulanza. Egli è portatore nel film di una particolare innocenza, che entra in contrasto con quanto gli capita intorno.

I sequel di Il signore della morte, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Con Il signore della morte si concludevano i piani degli autori per Michael Myers. Halloween venne infatti pensata come saga antologica incentrata su storie e personaggi sempre diversi. Fu così che in Halloween III – Il signore della notte, del 1982, il celebre mostro venne sostituito da un controverso scienziato pazzo. Per quanto il film sia oggi considerato un cult, questo mancò di ottenere un significativo successo proprio a causa dell’assenza del villain dei precedenti due film. Si decise allora di abbandonare i piani per una saga antologica e di tornare alle origini. Nel 1988 arrivò così in sala Halloween 4 – Il ritorno di Michael Myers, tornando così a concentrarsi sul silenzioso assassino. Da quel momento, egli sarebbe stato protagonista di ben altri 9 sequel.

Prima di gettarsi su tali sequel, è possibile vedere o rivedere il film del 1981 grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il signore della morte è infatti disponibile nel catalogo di Google Play e Infinity. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale, entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno sabato 8 luglio alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Fonte: IMDb

Ethan Coen: “io e Joel lavoreremo insieme per un nuovo film”

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Ethan Coen: “io e Joel lavoreremo insieme per un nuovo film”

I fratelli Joel Coen ed Ethan Coen sono noti per una serie di film, che vanno da Fargo e Il grande Lebowski fino a Il grinta e Non è un paese per vecchi. Tuttavia, nel 2019 Ethan aveva detto di volersi dedicare ad altro, mettendo dunque da parte il cinema. Joel Coen ha poi diretto da solo Macbeth, candidato a tre Oscar, mentre a settembre, i fan potranno dare un’occhiata al nuovo film di Ethan Coen nelle sale, Drive-Away Dolls, con il quale dunque il regista sembra essere pronto a tornare a dedicarsi al cinema. Il duo ha infatti ora confermato di volersi riunire per un nuovo progetto.

Durante una recente intervista con Empire (tramite SlashFilm) Ethan Coen ha rivelato che sta sviluppando un nuovo film con suo fratello. Questo potrebbe addirittura arrivare prima del prossimo progetto che sta pianificando con sua moglie, Tricia Cooke e che anticipa sarà “un altro film lesbico” come Drive-Away Dolls. Sfortunatamente, Ethan non ha divulgato alcuna informazione sul suo prossimo progetto con Joel, ma SlashFilm sottolinea che potrebbe anche trattarsi di un adattamento di To the White Sea di James Dickey, un progetto che i fratelli stanno cercando di realizzare da un po’ di tempo.

L’ultima volta che Ethan Coen aveva partecipato alla regia di un film insieme al fratello è stato nel 2018 con La ballata di Buster Scruggs, grazie al quale hanno vinto il premio per la miglior sceneggiatura alla Mostra del Cinema di Venezia. Da quando ha annunciato il suo primo film in solitaria, in molti hanno sperato che i due Coen annunciassero una loro reunion e così è stato. Non resta ora che attendere qualche notizia in più riguardo questo loro nuovo progetto di coppia e considerando la celerità che contraddistingue i due potrebbe non volerci molto per avere maggiori dettagli.

Spider-Man, la classifica dei 10 scontri più memorabili dell’Uomo Ragno

Da Spider-Man (2002) ad Across the Spider-Verse (2023), i film sull’Uomo Ragno hanno avuto alcune incredibili scene di combattimento. Tra il 2002 e il 2023 sono stati realizzati 10 film sul supereroe, che hanno portato tutti qualcosa di diverso all’eredità cinematografica del personaggio. In questi due decenni sono state affrontate le sfide più memorabili che hanno portato il giovane Peter Parker ad affrontare i cattivi più classici e quelli del Multiverso. Scopriamo allora i 10 migliori combattimenti dei film di Spider-Man.

Peter Parker contro Flash Thompson

Peter Parker contro Flash Thompson

Peter Parker contro Flash Thompson in Spider-Man (2002) non è ovviamente una spettacolare scena di combattimento dell’Uomo Ragno se paragonata alle altre presenti in questa lista. Dopo tutto, non si tratta del supereroe che combatte contro un supercriminale ma di un Peter Parker alle prime armi con i nuovi superpoteri. Detto questo, il breve combattimento di Peter con Flash nel film è stato un momento centrale del film che continua a essere citato ancora oggi. Sam Raimi è riuscito a rappresentare il classico combattimento tra il nerd della scuola e il bullo in modo intelligente e visivamente interessante.

Spider-Man contro Mysterio

Spider-Man contro Mysterio

Spider-Man: Far From Home ha portato il personaggio in una direzione molto diversa rispetto agli altri film sull’Uomo Ragno. Le scene di combattimento con gli ologrammi di Mysterio sono tra le più fedeli ai fumetti dello stile di combattimento. Forse un adattamento di Mysterio realizzato nei primi anni 2000 non avrebbe funzionato così bene come la versione di Jake Gyllenhaal. Gli ottimi effetti visivi di Far From Home, combinati con l’idea intelligente che Mysterio usasse essenzialmente “trucchi VFX”, hanno portato a un’incredibile sequenza in cui il supereroe affronta le illusioni di Mysterio.

Lo scontro finale tra Spider-Man ed Electro

Spider-Man contro Electro

The Amazing Spider-Man 2 avrà anche avuto molti problemi, ma il film vantava comunque alcune delle sequenze visivamente più complete rispetto al resto della storia cinematografica del personaggio. La sequenza di apertura di The Amazing Spider-Man 2 segna l’intero tono del film che culmina nel combattimento tra il supereroe Electro alla fine. Nonostante non sia l’unico combattimento tra eroe e cattivo all’interno del film, il finale di The Amazing Spider-Man 2 è stato ancora più grande per la posta in gioco. Il tema di Electro, combinato con le immagini dei fumetti, ha dato vita a un grande momento.

Lo scontro finale con Goblin

Spider-Man contro Goblin

Spider-Man contro Green Goblin alla fine del film del 2002 ha offerto un combattimento viscerale e concreto in cui Peter e Osborn se le sono date di santa ragione. C’era un senso di peso dietro ogni mossa, e non molti film di supereroi vietati ai minori hanno avuto scene che mostravano così tanto sangue. L’intensa interpretazione di Willem Dafoe nei panni di Green Goblin ha contribuito a creare la tensione per lo scontro finale tra il cattivo e l’eroe. Inoltre, uno dei motivi per cui Spider-Man (2002) è invecchiato così bene è il fatto che aveva così tante scene pratiche. Anche la fine del combattimento con Green Goblin, che vede Peter schivare l’aliante di Norman e termina con la morte di Osborn, è un momento iconico.

Lo Spider-Verse a casa della zia May

Spider-Verse

Lo Spider-Verse messo in scena dall’universo animato di Into the Spider-Verse ha smosso un po’ le sorti dell’Uomo Ragno. I cinque supereroi che combattono contro diversi cattivi dell’Uomo Ragno nella casa di Zia May sembra qualcosa che funzionerebbe solo in un fumetto. Fortunatamente, Spider-Man: Into the Spider-Verse non è stato limitato da ciò che può o non può funzionare in un film live-action. Il combattimento tra Spider-People e gli uomini di Kingpin a casa di zia May ha messo in evidenza la diversità di ogni personaggio.

Lo scontro con Green Goblin in No Way Home

Green Goblin

Spider-Man: No Way Home ha risolto molti problemi dello Spider-Man del MCU, tra cui la mancanza di combattimenti corpo a corpo tra Peter e i suoi cattivi. Spider-Man e l’Avvoltoio si sono a malapena affrontati e Mysterio non ha mai affrontato Spider-Man in un vero combattimento. Naturalmente, Spider-Man ha combattuto contro alcuni Avengers in Captain America: Civil War e contro Thanos in Avengers: Infinity War. Tuttavia, al Peter del MCU mancava ancora un combattimento viscerale e concreto come quello che il personaggio incontra spesso nei fumetti. Spider-Man contro Green Goblin nell’appartamento di Happy era esattamente ciò che mancava al personaggio.

Spider-Man contro Kingpin

Spider-Man contro Kingpin

Il miglior combattimento di Spider-Man: Into the Spider-Verse è stato un confronto relativamente semplice tra Spider-Man e Kingpin. Miles era finalmente diventato Spider-Man e Fisk non avrebbe potuto essere più arrabbiato dopo il fallimento del suo piano di trovare una nuova famiglia nel multiverso. La rabbia di Fisk, combinata con il collasso del multiverso sullo sfondo, ha dato vita a un combattimento ad alta tensione che è sembrato allo stesso tempo fantastico e concreto.

I tre Spider-Man contro il Multiverso

I tre Spider-Man

Tobey Maguire, Andrew Garfield e Tom Holland che interpretano le rispettive versioni dell’Uomo Ragno in una scena in cui compaiono anche il Dock Ock di Alfred Molina, il Green Goblin di Willem Dafoe, l’Electro di Jamie Foxx e le interpretazioni in computer grafica dell’Uomo Sabbia e di Lizard. No Way Home è riuscito a far funzionare la combinazione di questi tre universi che si incontravano per la prima volta in un film. L’attesa per la potenziale presenza dei tre Spider-Men cinematografici in No Way Home ha creato tantissime aspettative per il film. Fortunatamente, non ha deluso le aspettative e ha offerto tutto ciò che i fan di Spider-Man di lunga data avevano sognato di vedere.

Miles Morales contro la Spide-Society

Across the Spider-Verse

Vedere la Spider-Society in Spider-Man: Across the Spider-Verse è stato di per sé emozionante. Le varianti dell’Uomo Ragno di Across the Spider-Verse, così come tutti gli easter egg della cultura pop dell’Uomo Ragno, hanno elevato il sequel di Into the Spider-Verse e lo hanno reso un film di supereroi classico. Tutti questi elementi sono culminati nella scena in cui Miles deve scappare dalla Spider-Society. Seguire Miles mentre supera centinaia di altri suoi pari, anche se non ci sono stati molti combattimenti individuali, è stata la parte più rocambolesca del film e anche una delle migliori scene d’azione di Spider-Man mai realizzate.

Spider-Man contro Doctor Octopus

Spider-Man 2

Spider-Man 2 è ampiamente considerato uno dei migliori film sull’Uomo Ragno di tutti i tempi, nonché uno dei migliori film sui supereroi in generale. Sam Raimi ha ripreso tutto ciò che funzionava nel primo film e lo ha elevato per il sequel. Ogni scena d’azione di Spider-Man 2 sembra più grande e più audace rispetto al film del 2002. Non solo l’addestramento di Spider-Man contro il Dottor Octopus ma dal momento in cui l’Uomo Ragno raggiunge Doc Ock a quello in cui Peter ferma il treno, Spider-Man 2 ha regalato una sequenza di azione classica e immediata.

Escape Room 2 – Gioco mortale: tutto quello che c’è da sapere sul film

Negli ultimi anni le escape room sono diventate sempre più popolari, apprezzate per il loro prevedere un’esperienza in prima persona, durante la quale mettere alla prova le proprie abilità logiche nella risoluzioni di determinati enigmi entro un dato tempo. Date le sue caratteristiche, era solo questione di tempo prima che si immaginasse questo tipo di situazione applicata ad un film. Nel 2019, è così stato realizzato il film Escape Room, distintosi come un grandissimo successo economico. Un sequel non si è dunque fatto attendere, arrivando nel 2021 con il titolo Escape Room 2 – Gioco mortale.

Come il primo, anche questo è diretto da Adam Robitel, già regista dell’horror Insidious – L’ultima chiave. Similmente al primo film, anche in questo sequel si ripropongono situazioni con enigmi da risolvere entro un determinato tempo al fine di poter preservare la propria vita. Un tipo di narrazione che non può che ricordare una saga come Saw (naturalmente molto meno cruenta) ma anche film come Cube – Il cubo e Il cubo 2 – Hypercube. Un tipo di film, dunque, che stimola ad una partecipazione attiva e porta lo spettatore a sviluppare un forto trasporto nei confronti di ciò che si sta vedendo.

Per tutti gli appassionati dei thriller di questo tipo, dove la logica può salvare la vita ma non sempre le regole vengono rispettate, Escape Room 2 – Gioco mortale è un titolo decisamente da non perdere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ad altro ancora. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

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La trama e il cast di Escape Room 2 – Gioco mortale

Dopo gli eventi del primo film, Zoey e Ben, entrambi sopravvissuti al gioco precedente, sono determinati ad arrestare la follia dei sadici ideatori dell’escape room, nella quale sono morte quattro persone. Mentre sono sulla metro, però, il vagone si distacca dal resto del treno e Zoey e Ben insieme ad altri sconosciuti si ritrovano bloccati al suo interno. Ma non è stato un incidente, i sei estranei sono infatti i protagonisti di una nuova sfida. Tutto il gruppo, però, ha già partecipato in passato all’escape room.

Dopo essere riusciti a uscire dal vagone, la comitiva improvvisata si ritroverà bloccata in una serie di stanze e dovrà trovare la vita d’uscita giusta per riuscire a rimanere in vita. Per superare le insidie delle stanze ideate dalla Minos Escape Rooms Corporation, il gruppo dovrà inoltre necessariamente fare gioco di squadra e per vincere dovranno scoprire cosa li accomuna, perché proprio loro sono stati scelti per questa partita. È così che i sei inizieranno a scavare nel loro passato, alla ricerca dell’elemento in grado di salvarli.

Ad interpretare Zoey e Ben vi sono nuovamente gli attori Taylor Russell e Logan Miller. La Russell è divenuta celebre, oltre che grazie ai due film di Escape Room, anche per il suo ruolo nel film Bones and All. Miller è invece noto anche per i film Manuale scout per l’apocalisse zombie e Tuo, Simon. Nel film recitano poi Deborah Ann Woll nel ruolo di Amanda Harper, Holland Roden in quelli di Rachel Ellis e Indya Moore in quelli di Brianna Collier. Thomas Cocquerel è Nathan, mentre Carlito Olivero è Theo.

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Il finale alternativo di Escape Room 2 – Gioco mortale

Chi ha visto il film, sa che Escape Room 2 – Gioco mortale termina con Zoey e Ben che ancora una volta riescono a sopravvivere al mortale gioco organizzato per loro. Nella scena finale, tuttavia, i due si ritrovano intrappolati in una nuova sfida a tempo, con la voce distorta del leader di Minos che prende in giro Zoey e Ben per essere caduti nella sua nuova trappola, di fatto aprendo così ad un terzo capitolo. Inizialmente, però, era stato concepito un altro finale, poi scartato in quanto indicato come troppo nichilista dal pubblico di prova. Ecco di seguito quanto dichiarato dal regista a riguardo:

“Il finale originale era molto più nichilista e vedeva Zoey tornare nella sua stanza del dormitorio. È stata ovviamente illuminata dal gas e trova un indizio in uno dei suoi libri di puzzle che la riporta nella sala accademica. E sotto la sua scrivania, trova una piccola nota del Puzzle Maker e il pendente di sua madre. Questo ci fa capire che Minos, in qualche modo, ha qualcosa a che fare con l’incidente aereo della donna. Poi la voce del rompicapo arriva dall’altoparlante ed è tipo: Sei pronto a giocare di nuovo? Non suona poi così male.

Mostra ancora che Minos è una grande società che avrà sempre un nuovo gioco, ma sarebbe stata una specie di delusione dopo le escape room precedenti. Una delle cose che è risultata chiara da quella proiezione di test era che il pubblico voleva due cose: volevano che Ben e Zoey avessero una specie di chiusura e volevano dare una sbirciatina dietro al sipario dove Minos era nascosto. Quindi ho avuto colto in pieno questa sfida e mi sono chiesto come dare uno scacco matto“.

Il trailer di Escape Room 2 – Gioco mortale e come vedere il film su Netflix o altrove

È possibile fruire di Escape Room 2 – Gioco mortale grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple TV, Prime Video e Netflix. Su quest’ultima piattaforma il film è attualmente al 1° posto della Top 10 dei film più visti in Italia. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video.

Fonte: IMDb

Tramite Amicizia arriva su SKY e NOW

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Tramite Amicizia arriva su SKY e NOW

Dopo il grande successo nelle sale, arriva in prima tv su Sky Tramite Amicizia, divertentissima commedia di e con Alessandro Siani, lunedì 10 luglio alle 21.15 su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW e disponibile on demand.

A fianco di Alessandro Siani, protagonista del film oltre che regista, anche un grande cast che comprende Max Tortora, Matilde Gioli e Maria Di Biase. Il film è un racconto brillante e profondo di uno dei sentimenti fondamentali per l’uomo: l’amicizia, ed è scritto da Alessandro Siani con Gianluca Ansanelli e con la collaborazione di Fabrizio Testini.

La trama di Tramite Amicizia

Lorenzo (Alessandro Siani) è il proprietario di un’agenzia, “Tramite amicizia”, che offre amici a noleggio. Se hai bisogno di conforto, di compagnia o semplicemente di un consiglio per fare shopping, Lorenzo è il finto amico che fa per te! Affabile, premuroso, gentile. Insomma, l’amico perfetto…

Questa volta però, a rivolgersi all’agenzia non sono degli sconosciuti, ma i familiari di Lorenzo, dipendenti di una fabbrica di dolciumi che il proprietario, Alberto Dessè (Max Tortora), in un momento di profondo scoramento, sentendosi estremamente solo, vuole vendere. A rischio centinaia di posti lavoro. Non c’è dubbio, il re dei dolciumi ha bisogno di un amico e Lorenzo è l’uomo che fa per lui! Tra gag e colpi di scena, la complicità della cugina Filomena (Maria Di Biase) e di un’amica molto speciale Maya (Matilde Gioli), riuscirà Lorenzo a convincere Alberto a salvare l’azienda e i suoi dipendenti?

Ciné 2023: finite le Giornate di Cinema

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Ciné 2023: finite le Giornate di Cinema

Si è chiusa con le ultime convention della mattinata di oggi, venerdì 8 luglio, la 12^ edizione di Ciné – Giornate di Cinema. Quella di Ciné 2023 è un’edizione che si chiude con grande successo e soddisfazione da parte degli organizzatori ma anche di tutti gli addetti ai lavori che vi hanno preso parte. Come di consueto la convention di Riccione ha visto alternarsi per quattro giorni le presentazioni dei listini, workshop e momenti dedicati all’aggiornamento professionale, ma anche anteprime ed eventi aperti al pubblico.

21 tra convention e presentazioni delle società di distribuzione che hanno mostrato alla platea di addetti ai lavori tutto il cinema della prossima stagione (01 Distribution, Adler Entertainment, Bim Distribuzione, Eagle Pictures, Europictures, Fandango, I Wonder Pictures, Lucky Red, Magnitudo Distribution, Medusa Film, Minerva Pictures in collaborazione con Altre Storie, Movies Inspired, Notorious Pictures, Officine Ubu, Plaion Pictures, The Walt Disney Company, Universal Pictures, Vertice 360, Vision Distribution, Wanted Cinema, Warner Bros. Discovery), 1400 accreditati, 14 appuntamenti tra convegni, eventi speciali e incontri di approfondimento riservati agli addetti ai lavori, 5 anteprime aperte anche al pubblico, 6 strepitose serate in arena con Ciné in Città tra cui i 3 appuntamenti degli Hot Corn Awards: sono questi i numeri della sorprendete edizione di Ciné 2023, che registra un incremento rispetto all’anno precedente.

Ad arricchire il programma di Ciné sono state anche le presenze dei tanti attori e registi del nostro cinema arrivati in riviera per mostrare alcune anticipazioni dei loro prossimi film, ma anche per incontrare il pubblico di Ciné in Città nelle serate in Piazzale Ceccarini: Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti, Claudio Bisio, Paola Cortellesi, Emanuela Fanelli, Matteo Garrone, Pupi Avati, Vincenzo Salemme, Max Tortora, Carolina Crescentini, Edoardo De Angelis, Enrico Brignano, Paola Minaccioni, Neri Parenti, Massimiliano Bruno, Edoardo Leo, Davide Minnella, Francesco Scianna, Diego Abatantuono, Francesco Patierno, Maria Pia Calzone, Pina Turco, Giovanni Esposito, Valentina Cenni, Stefano Bollani, che ha inaugurato questa edizione di Ciné con una performance live sulle note della colonna sonora de Il Pataffio, Gianluca Ansanelli, Mario Di Leva.

Grande successo anche per il palinsesto di CinéCamp – Giffoni a Riccione, la sezione dedicata ai ragazzi e alle ragazze da tutta Italia con proiezioni, attività, laboratori e incontri guidati dagli esperti facilitator di Giffoni, e il programma di SDC Days, le giornate nazionali dedicate agli esercenti e ai volontari delle Sale della Comunità, promosse dall’ ACEC (Associazione Cattolica Esercenti Cinema).

La manifestazione è promossa da ANICA, in collaborazione con ANEC, sostenuta dal MiC, dalla Regione Emilia-Romagna, dalla Emilia-Romagna Film Commission e dal Comune di Riccione, prodotta e organizzata da Cineventi.

Ciné è inoltre resa possibile grazie alla collaborazione dei Technical Partner Pino Chiodo Cinema Engineering, Ottoemezzo Movie Factory, Ied Roma, del Main Media Partner CinecittàNews, dei Media Partner Rai Movie, 7, Box Office, Best Movie, Coming Soon, Hot Corn, Screen Week, Cineguru, Brad&K Productions, Movieplayer, Fortune, e dagli Sponsor tecnici Montenegro, Giometti, Verdemente.

Xavier Dolan spiega il suo addio al cinema con un post su Instagram

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Nelle ultime ore si è diffusa la notizia secondo cui il regista canadese Xavier Dolan avrebbe deciso di abbandonare il cinema poiché l’arte non ha più senso per lui. Tale testimonianza è stata riportata dalle testate spagnole El Pais e El Mundo, ma poche dopo che la cosa ha iniziato a circolare in rete e diffondersi, lo stesso Dolan ha smentito la notizia con una storia sul suo profilo Instagram, promettendo maggiori chiarimenti a breve. Ora, con un post – presente sempre sul profilo Instagram del regista – egli ha spiegato in maniera più approfondita la realtà dietro le sue affermazioni.

Alla luce dei recenti articoli pubblicati sui media spagnoli, ho sentito il bisogno di chiarire alcuni pensieri e punti di vista. – scrive Dolan – Alcune cose che ho detto durante la promozione del mio show a El Pais e El Mundo hanno allarmato alcuni di voi, che mi hanno gentilmente contattato per sapere come sto. Quindi, prima di tutto, sto bene. Grazie. Davvero. Ho detto che voglio smettere di fare film e mi sento in pace con questa decisione.”

Nel post Dolan continua poi scrivendo che: “alcune persone mi hanno detto che è “solo una pausa, o una fase”… Ma il mio stato d’animo attuale e il nostro mondo attuale non mi ispirano a perseguire quella che una volta era una vocazione inevitabile. Tuttavia, al momento sono coinvolto in progetti televisivi e intendo mantenere la mia parola se dovessero essere approvati. Altrimenti, penso che questo sia tutto. Voglio dedicare tempo alla mia salute, ai miei amici e alla mia famiglia. Ho anche altre passioni, altre cose in cui mi piacerebbe impegnarmi”.

Come ho detto nell’articolo: “Ho vissuto una bella avventura. Ho avuto quindici buoni anni, viaggiando per il mondo, andando ai festival, facendo film, lavorando con persone di talento, incontrando artisti monumentali. [. ..] Ho dato tutto. E ne sono felice. Ho avuto una carriera molto soddisfacente. Mi sono anche espresso molto liberamente. Sono stato fortunato. Non mi è mai stato detto cosa fare o come farlo, ho sempre mantenuto la mia libertà. Di tutte queste parole, El Mundo ha mantenuto solo “l’arte non ha senso e il cinema è una perdita di tempo”, spiega poi il regista.

La prima parte di quella frase è una vaga generalizzazione e la seconda una pura invenzione. Io, per esempio, non considero l’arte priva di significato, né il cinema una perdita di tempo. Penso che l’arte offra rimedio alle nostre realtà soffocanti e salvi vite altrui. Sarò sempre lì per incoraggiare artisti e registi. È solo che non desidero più fare film, perché non mi rendono più felice. Ma l’hanno fatto, e anche voi. Tutto si riduce a questo: potrei dirigere delle serie. Ma non desidero più dirigere film. Il mondo non è in un buon stato… e voglio aiutare il più possibile. L’ho fatto, silenziosamente. Ma ora voglio essere più esplicito al riguardo. I miei progetti, ora, sono altrove, credo.”, ha poi concluso Dolan.

Xavier Dolan: sognare in grande e abbracciare il dolore

Dal folgorante esordio nel 2009 con Ho ucciso mia madre, girato a soli 20 anni, Xavier Dolan ha conquistato il cuore dei fan di tutto il mondo, con Gli amori Immaginari, Lawrence Anyways, Tom à la farme, MommyÈ solo la fine del mondo che ha vinto il premio della Giuria a Cannes 2016. Con La mia vita con John F. Donovan aveva realizzato una specie di film conclusivo, in cui raccontava i demoni della fama e la mancanza di ispirazione, salvo poi tornare in un terreno conosciuto e amico con Matthias & Maxime che a oggi è il suo ultimo film per il cinema. Ha poi recitato in Illusioni Perdute e in IT – Capitolo due.

Deadpool 3: Jennifer Garner torna ad interpretare Elektra per il film Marvel

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Con le riprese attualmente in corso di Deadpool 3, iniziano ad emergere sempre più dettagli riguardo all’atteso terzo film della trilogia, che introdurrà ufficialmente il personaggio interpretato da Ryan Reynolds all’interno dell’MCU. Accanto a lui, vi saranno diversi personaggi già visti nei precedenti due film ma anche il Wolverine di Hugh Jackman. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Mentre non ci sono ancora conferme per quanto riguarda questi ultimi, arriva invece ora la conferma, da Variety, che l’attrice Jennifer Garner sarà presente nel film con il ruolo di Elektra, che riprende dunque a quasi vent’anni di distanza dal film a lei dedicato. In tali panni, l’attrice era presente anche nel Daredevil con Affleck, aprendo dunque a maggiori possibilità per cui anche quest’ultimo potrebbe effettivamente essere nel film. Con l’annuncio che la Garner tornerà ad interpretare l’iconica supereroina, si fa inoltre sempre più forte la teoria secondo cui il Multiverso sarà alla base del trama del film.

La notizia rappresenta inoltre un lieto fine per la Elektra della Garner, che scarso successo aveva ottenuto con il film del 2005. Nel 2021, l’attrice aveva anche dichiarato che considera un peccato che quel film e Daredevil  non fossero stati prodotti da Kevin Feige come parte del Marvel Cinematic Universe. “È un vero peccato, onestamente, perché una volta che Kevin ha preso il controllo di tutto ciò che era elevato: la scrittura, la regia, la commedia all’interno delle storie che stavano raccontando“, ha detto. “E io non ho avuto quell’esperienza”. L’attrice può invece ora vivere quest’esperienza e i fan sono già curiosi di scoprire cosa avrà in serbo per lei Deadpool 3.

Deadpool 3: quello che sappiamo sul film

Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool 3, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso. Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine di tornare e potenzialmente viaggiare nell’universo principale dell’MCU.

In attesa di ulteriori conferme, sappiamo che Shawn Levy dirigerà Deadpool 3, mentre Rhett Reese e Paul Wernick, che hanno già firmato i primi due film sul Mercenario Chiacchierone, scriveranno la sceneggiatura basandosi sui fumetti creati da Rob Liefeld, confermandosi nella squadra creativa del progetto, dopo che per un breve periodo erano stati sostituiti da Lizzie Molyneux-Loeglin e Wendy Molyneux. Il presidente dei Marvel StudiosKevin Feige, aveva precedentemente assicurato ai fan che rimarrà un film con rating R, proprio come i primi due film, il che lo renderebbe il primo film dello studio con tale classificazione matura. Deadpool 3 uscirà l’8 novembre 2024.

Michael Clayton: trama, cast e curiosità sul film con George Clooney

Lo sceneggiatore Tony Gilroy ha negli anni dato vita ad alcuni dei thriller più sofisticati e affascinanti in circolazione. Titoli come L’avvocato del diavolo, Rapimento e riscatto o la saga di Jason Bourne sono tutti frutto della sua penna. Nel 2007 egli ha però deciso di cimentarsi nella sua prima regia, realizzando quello che ancora oggi è indicato come il suo film più importante e migliore. Si tratta di Michael Clayton, storia di un avvocato alle prese con una serie di corruzioni e complotti molto più grandi di lui. Un thriller puro basato sulla necessità di un uomo di uscire da una brutta sitazione, capace di tenere lo spettatore con il fiato sospeso fino all’ultimo.

Gilroy ha dunque raccolto tutte le sue tematiche e caratteristiche cinematografiche per questo film di debutto dietro la macchina da presa, ottenendo un successo andato oltre ogni più rosea aspettativa. Il film, costato 20 milioni di dollari, è arrivato ad un guadagno di 93 milioni a livello internazionale. Merito anche della sua ferrea sceneggiatura, che presenta una serie di situazioni apparentemente irrisolvibili e sempre più complesse. Un lavoro poi premiato con una grande quantità di nominatio e premi ricevuti.

Dopo essere stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, Michael Clayton è infatti arrivato dritto dritto ai premi Oscar. Ancora oggi è indicato come uno dei più avvincenti thriller dal Duemila ad oggi, manifestando un fascino sempre entusiasmante. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ad altro ancora. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

 

La trama di Michael Clayton

Protagonista del film è l’avvocato Michael Clayton, il quale si occupa dei danni collaterali per il suo studio legale. Egli è infatti solito occuparsi di questioni particolari, come risolvere particolari conflitti tra clienti. Al di fuori del suo lavoro, la sua vita è un disastro, tra un brutto divorzio e un debito di 75 mila dollari. Le cose sembrano peggiorare quando il suo collega e amico Arthur Dens ha un crollo nervoso durante una seduta preliminare di un processo. Egli viene chiamano a rapporto per tentare di capire cosa accada, ritrovandosi ad essere coinvolto in un caso molto più complesso e pericoloso di quanto avrebbe potuto immaginare.

Contro di sé trova infatti Karen Crowder, giovane legale decisa a fare carriera all’interno dell’azienda contro la quale Dens stava portando avanti la causa, la U-North. Karen ha infatti scoperto dei documenti che incastrerebbero l’azienda, rea di aver prodotto diserbanti contenenti sostanze nocive, e tenta di distruggerli. Questi vengono però ritrovati da Arthur Dens, il quale però viene eliminato prima che possa parlare. Michael non crede però al suicidio dell’amico, decidendo di continuare a cercare le prove che incastrino la U-North. Sfidare Karen, però, si rivelerà un gioco molto più complesso del previsto.

Il cast del film

Originariamente il ruolo del protagonista era stato offerto all’attore Denzel Washington, il quale però rifiutò non convinto dal lavorare con un regista esordiente. Al suo posto venne allora chiamato George Clooney, che inizialmente rifiutò a sua volta per lo stesso motivo salvo poi ripensarci. Per prepararsi al film, Clooney decise inoltre di approfondire in modo particolare la psicologia del personaggio, traendo ispirazioe da alcune letture o film simili. Insieme al regista, ha così costruito con grande cura la caratterizzazione di Clayton, come anche ogni sua reazione a quanto gli accade. Per la sua interpretazione, l’attore è stato poi nominato al premio Oscar. Dopo aver visto il film, Washington si pentì di non aver accettato la parte.

A recitare accanto a Clooney vi è l’attrice Tilda Swinton, qui nei panni della giovane legale Karen Crowder. Fino a quel momento non particolarmente celebre, la Swinton ebbe proprio con questo film una prima grande popolarità. Arrivò infatti a vincere il premio Oscar come miglior attrice non protagonista per la sua intensa performance. Ad interpretare l’avvocato Arthur Edens vi è invece l’attore Tom Wilkinson, recentemente visto in film come Morto tra una settimana (o ti ridiamo i soldi) e Snowden. Anch’egli è stato candidato all’Oscar come miglior attore non protagonista. Nel film recita poi il noto regista Sydeney Pollack nei panni di Martin Bach, il capo dello studio legale dove lavora Michael. L’attrice Katherine Waterston, qui al suo film di debutto, è invece presente nei panni di un’aspirante avvocato.

I premi vinti dal film

Come anticipato, Michael Clayton è stato uno dei grandi protagonisti di quella stagione dei premi. Ha infatti ricevuto nomination nelle categorie principali ai Critic’s Choice Awards, ai BAFTA Awards e ai Golden Globe. Infine, ha ricevuto ben 7 nomination ai premi Oscar: Miglior film, Miglior regia, Miglior attore protagonista (Clooney), Miglior attore non protagonista (Wilkinson), Miglior sceneggiatura originale, Miglior colonna sonora e Miglior attrice non protagonista (Swinton). Quest’ultima è stata poi la categoria in cui il premio è effettivamente stato vinto, portando così al film almeno una vittoria nel corso della serata.

Il trailer di Michael Clayton e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Michael Clayton è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Infinity, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 7 luglio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

 

Il cattivo poeta: tutto quello che c’è da sapere sul film

Il cattivo poeta: tutto quello che c’è da sapere sul film

Cinema e lettertura sono spesso andati d’accordo e numerosi sono infatti i film dedicati a celebri poeti o scrittori della storia. Tra i più noti si annoverano Poeti dall’inferno, dedicato a Paul Verlaine e Arthur Rimbaud, Bright Star, dedicato a John Keats, o Wilde, dedicato a Oscar Wilde. Anche in Italia, negli ultimi anni, sono stati prodotti alcuni film con protagonisti importanti personalità della letteratura italiana. Esempi celebri sono Il giovane favoloso, dedicato a Giacomo Leopardi, La stranezza, con Luigi Pirandello tra i protagonisti, e Il cattivo poeta (qui la recensione del film), dedicato invece agli ultimi anni di vita di Gabriele D’Annunzio.

Il film è l’opera d’esordio di Gianluca Jodice, mentre a produrlo vi è la mano ormai esperta di Matteo Rovere e la sua Groenlandia. L’obiettivo non è era però dar vita ad un semplice biopic quanto ad una rilettura di D’Annunzio e dei suoi ultimi anni di vita, che Jodice ha riassunto come “un Nosferatu dentro al suo mausoleo-castello”. Attraverso l’esilio autoimposto di uno dei più importanti poeti italiani del Novencento, emerge tutto il clima di un’epoca segnata dal fascismo, dalle tensioni politiche e dall’approssimarsi della guerra. Quello che Jodice porta avanti è dunque un vero e proprio ritratto d’epoca, basato su fonti storiche attendibili.

A partire da lettere, diari e testimonianze scritte di quelli che hanno vissuto gli eventi in prima persona, si costruisce dunque un entusiasmante film che propone uno sguardo nuovo su una personalità della nostra storia che si dimostra essere continuamente ricca di sorprese. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e a molto altro ancora. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Il cattivo poeta

Il cattivo poeta racconta gli ultimi anni di vita di Gabriele D’Annunzio. È il 1937 quando Giovanni Comini viene promosso federale, divenendo il più giovane in Italia, all’età di 28 anni, a potersi fregiare del titolo. Proprio per via di ciò la nomina ottiene una certa risonanza e porterà Comini a dover gestire da subito una missione delicata: controllare Gabriele D’Annunzio, sempre più irrequieto e pericoloso agli occhi del Duce. Quest’ultimo non può permettersi intoppi o complicazioni, dal momento che il suo piano di espansione dell’Impero ha la precedenza su tutto. Si tratterà di una vera sfida per il giovane, soprattutto per via della incrollabile stima reverenziale che prova nei confronti del “Vate”.

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Il cast e le location di Il cattivo poeta

Ad interpretare Giovanni Comini vi è l’attore Francesco Patané, interprete con una grande carriera teatrale e da poco approdato al cinema, dove è stato protagonista anche di Ti mangio il cuore. Per prepararsi al ruolo l’attore ha raccontato di aver approfondito il periodo storico in cui il film è ambientato e di aver cercato di dimenticare tutto quello che sapeva di D’Annunzio, così da poter entrare meglio nei panni di un giovane che “va ad incontrare un personaggio famoso“, come raccontato dall’attore durante la conferenza stampa. Ad interpretare il poeta Gabriele D’Annunzio vi è invece Sergio Castellitto, il quale per assumere il ruolo si è rasato a zero i capelli.

Nel film recitano poi anche Tommaso Ragno nei panni di Giancarlo Maroni, Clotilde Courau in quelli di Amélie Mazoyer, Fausto Russo Alesi in quelli di Achille Starace e Vincenzo Pirrotta, che interpreta invece Benito Mussolini. La maggior parte delle riprese del film si sono svolte proprio nel Vittoriale degli Italiani, sul lago di Garda, dove la produzione ha potuto girare grazie al permesso della fondazione che gestisce la casa-museo di D’Annunzio. È questo un luogo a tutti gli effetti visitabile, dove si possono ritrovare non solo gli oggetti posseduti dal poeta, i suoi abiti, i suoi appunti ma anche l’intera costruzione nella sua magnificenza.

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La vera storia dietro Il cattivo poeta

Quella narrata in Il cattivo poeta è dunque una storia realmente avvenuta, che ha come protagonista Giovanni Comini. Convinto sostenitore del fascismo, Comini si formò al G.U.F.e fece una rapida carriera nelle organizzazioni giovanili del Partito Nazionale Fascista divenendo dapprima vice-podestà di Brescia nel 1929 e in seguito segretario federale del PNF della città il 12 aprile 1935, alla giovane età di ventotto anni. Durante il suo mandato da federale, Comini venne incaricato dal segretario Achille Starace di rimanere a stretto contatto e sorvegliare attentamente il poeta Gabriele D’Annunzio, che suscitava le preoccupazioni di Benito Mussolini.

A seguito della delusione di Fiume, nel 1921, D’Annunzio si era pressocché ritirato in esilio nel suo Vittoriale degli Italiani. Negli ultimi anni il poeta era sempre più malmesso fisicamente. Divenuto fotofobico in seguito all’incidente all’occhio del 1916, trascorreva la maggior parte del suo tempo nella penombra, coprendo con tende (visibili tuttora al Vittoriale) le finestre esposte alla luce solare diretta. Faceva spesso uso di stimolanti (come la cocaina), medicinali vari e antidolorifici, visibili tuttora negli armadietti del Vittoriale. Egli non mancava però di far sapere la propria contrarietà circa le azioni che il Partito Fascista aveva intrapreso alleandosi con Hitler.

L’incarico del giovane Comini, ad ogni modo, terminò con la morte del “Vate”, avvenuta il 1° marzo 1938 a causa di un’emorragia cerebrale. Secondo alcuni studiosi, poeta potrebbe in realtà essere morto per overdose di farmaci, accidentale o volontaria, dopo un periodo di depressione. Della cosa Comini scrisse: «La morte di D’Annunzio mi toglie da una grossa preoccupazione». Egli continuò puoi a portare avanti il suo incarico di federale fino al 1940 quando, dopo aver informato Mussolini sulla contrarietà all’entrata in guerra da parte della popolazione di Brescia, fu sostituito in qualità di federale da Antonio Valli.

Il trailer di Il cattivo poeta e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Il cattivo poeta grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 7 luglio alle ore 21:20 sul canale Rai 3.

Fonte: IMDb

Dalla Cina con furore: trama, cast e curiosità sul film con Bruce Lee

Negli anni Settanta il cinema mondiale venne conquistato dall’Oriente, con una lunghissima serie di film di genere a tema arti marziali. Il più grande esponente di tale filone fu il grande Bruce Lee, il quale con una manciata di film contribuì a diffondere tali arti del combattimento in tutto il mondo. Questi sono Il furore della Cina colpisce ancora, L’urlo di Chen terrorizza anche l’Occidente e I 3 dell’Operazione Drago. Di particolare importanza e rilevanza fu però Dalla Cina con furore (qui la recensione), opera del 1972 divenuta un vero e proprio cult, nonché il titolo che più di tutti ha dato il via ad un seguito vivo ancora oggi.

Scritto e diretto da Lo Wei, il film riscosse un enorme successo sin dalla sua uscita ad Hong Kong. Il personaggio protagonista, Chen Jeh, divenne da subito ed è ancora oggi identificato con il moderno eroe cavalleresco, pronto a battersi contro le ingiustizie e gli invasori. Sulle spalle di questo si costruì un film che è non solo grande intrattenimento, ma anche promotore di un nuovo orgoglio nazionale. Il pubblico cinese poté da subito identificarsi nell’opposizione dei cinesi contro le oppressioni dei giapponesi, ritrovando qui una catarsi dalle pene subite durante la guerra.

Arrivato anche in Occidente, il film rese poi celebre tanto Lee quanto le arti marziali, dando vita ad un enorme culto manifestatosi attraverso rifacimenti e sequel apocrifi. Nessuno ha però il valore di Dalla Cina con furore, che rimane ancora oggi un esemplare insuperato. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Dalla Cina con furore: la trama del film

Il film si svolge nella Shanghai del 1910, dove due scuole di arti marziali, una cinese e una giapponese, danno continuamente vita ad una serie di brutali scontri dettati dall’odio e dalla rivalità che li separa. In questo contesto particolarmente teso, il giovane Chen Jeh torna in città per poter convolare a nozze con la propria amata. Talentuoso studente cinese di arti marziali affiliato della scuola Jingwu, egli vede però spezzata la propria tranquillità nel momento in cui apprende una terribile notizia: il suo maestro di kung fu Huo Yuanjia è stato brutalmente ucciso, anche se la sua morte appare quanto mai misteriosa.

Quando durante il funerale del maestro un gruppo di arti marziali giapponesi si presenta per recare fastidio, Chen comprende come ci siano loro dietro la morte di Huo. Mettendo momentaneamente da parte il matrimonio, Chen scatena tutta la sua ira, deciso ad infliggere una severa punizione agli arroganti invasori. Intenzionato a scoprire di più sulla morte dell’amato maestro e vendicarlo, egli intraprenderà dunque una vera e propria guerra, durante il quale sfoggerà tutte le sue abilità. Sostenuto dall’intero popolo cinese oppresso, Chen è pronto a reclamare giustizia e nessuno sembra in grado di poterlo fermare.

Dalla Cina con furore cast

Dalla Cina con furore: il cast del film

Come anticipato, protagonista del film nei panni di Chen Jeh è l’attore Bruce Lee. La sua grandezza per questo film fu quella di fornire al personaggio un forte spessore carismatico, evidenziando però come Chen non sia un vero e proprio modello da seguire, mancando di virtù come tolleranza e compassione. Con Chen, però, Lee ebbe modo di diventare estremamente popolare, facendo diventare tali anche le arti marziali. L’attore curò infatti tutte le coreografie dei combattimenti presenti, eseguendo questi in prima persona, in quanto esperto della materia. Per l’occasione, Lee riportò in scena anche l’uso del nunchaku, strumento agricolo poi divenuta vera e propria arma da combattimento.

Sul set però Lee ebbe anche diversi scontri con il regista, per via dei metodi troppo sbrigativi di quest’ultimo a detta del primo. In seguito, Lee e Wei non collaborarono più in futuro. Tra gli altri interpreti del film si ritrovano poi Nora Miao nei panni di Yuan Le-erh e Riki Hashimoto in quelli di Hiroshi Suzuki. Robert Baker è invece Petrov, crudele oppositore russo. Nel film, inoltre, compare brevemente anche un giovane Jackie Chan, nei panni di un allievo della scuola cinese. Solo qualche anno dopo questo film, anche lui divenne famoso come uno dei grandi interpretati del cinema di arti marziali, contribuendo a rendere questo ulteriormente popolare nel mondo ancora oggi.

Dalla Cina con furore: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Dalla Cina con furore è infatti disponibile nei cataloghi di Now, Rai Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 7 luglio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

The Nun 2: il trailer ufficiale del film horror

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The Nun 2: il trailer ufficiale del film horror

Il trailer ufficiale di The Nun 2 è finalmente disponbile. Il film horror, che è il nona capitolo del The Conjuring Universe, è il sequel di The Nun del 2018. Il primo film era ambientato nel 1952 e seguiva padre Burke, la noviziata suor Irene e la loro guida Frenchie mentre indagavano su un monastero rumeno appartato infestato da una suora demoniaca. Questo sequel sarà invece ora ambientato nel 1956, in Francia, dove Suor Irene si troverà nuovamente faccia a faccia con Valak, la suora demoniaca.

Il trailer promette dunque un’altra inquietante avventura dopo che la suora demoniaca, Valak, riappare per tormentare i giovani studenti in un collegio francese. Suor Irene è quindi costretta a tornare in azione per affrontare l’entità dopo che questa è emersa dall’interno di Frenchie, dove si era rifugiata alla fine del film precedente quando si pensava fosse stata sconfitta. Con questo nuovo capitolo, inoltre, il racconto dedicato a Valak dovrebbe ricollegarsi al film The Conjuring 2 – Il caso Enfield, il primo film nella saga in cui la suora demoniaca ha fatto la sua comparsa.

The Nun 2: il cast e il team creativo del film

Taissa Farmiga (The Nun) torna nel ruolo di Suor Irene, affiancata da Jonas Bloquet (Tirailleurs), Storm Reid (The Last of Us, The Suicide Squad), Anna Popplewell (la trilogia de Le cronache di Narnia), Bonnie Aarons (The Nun) e da un cast di star internazionali. Michael Chaves (The Conjuring: Per ordine del diavolo) dirige da una sceneggiatura di Ian Goldberg & Richard Naing (Eli, The Autopsy of Jane Doe) e Akela Cooper (M3gan, Malignant). Da una storia di Akela Cooper, basata sui personaggi creati da James Wan & Gary Dauberman.

Il film è prodotto dalla Safran Company di Peter Safran e dalla Atomic Monster di James Wan. Produttori esecutivi di The Nun 2 sono Richard Brener, Dave Neustadter, Victoria Palmeri, Gary Dauberman, Michael Clear, Judson Scott e Michael Polaire. Nel team creativo che ha affiancato il regista Michael Chaves troviamo il direttore della fotografia Tristan Nyby (The Conjuring: Per ordine del diavolo), lo scenografo Stéphane Cressend (The French Dispatch), il montatore Gregory Plotkin (Get Out) e il compositore Marco Beltrami (Scream) autore della colonna sonora.

The Nun 2 sarà nelle sale italiane a partire da settembre distribuito dalla Warner Bros. Pictures.

Deadpool 3: nuove foto svelano un costume diverso per il protagonista

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Mentre continuano le riprese, ecco arrivare nuove foto dal set di Deadpool 3, le quali offrono un primo sguardo all’atteso debutto di Ryan Reynolds nel Marvel Cinematic Universe. Come noto, Reynolds si uniranno al MCU anche il Wolverine di Hugh Jackman e diversi personaggi di ritorno dei due precedenti film di Deadpool – come Dopinder, Vanessa, Colossus, Testata Mutante  Negasonica e altri ancora. Le nuove foto (che si possono vedere qui), sono però particolarmente interessanti in quanto svelano un nuovo costume per il protagonista.

Come mostrano le immagini, Reynolds indossa un abito che condivide una netta somiglianza con il suo costume dei due film di Deadpool prodotti da Fox. Tuttavia, ci sono alcune piccole differenze: la tuta MCU di Deadpool ha un’area nera sotto il collo e meno cinghie rispetto alla tuta originale del personaggio. Detto questo, si tratta di cambiamenti minori, confermando che il personaggio porterà con sé il suo aspetto distintivo dall’universo Fox all’MCU. La differenza che più ha turbato i fan, però, sono i colori apparentemente più accesi di questo nuovo costume rispetto a quello dei precedenti film.

C’è un motivo per cui Deadpool entrerà nell’MCU con praticamente lo stesso costume che indossava per i primi due film, mentre gli eroi dell’MCU di solito hanno abiti diversi in ciascuna delle loro apparizioni. Il Deadpool di Reynolds non ha infatti a che fare con quella tendenza MCU poiché l’abito più famoso del personaggio è il costume rosso e nero, che gli è già stato visto indossare nei precedenti due film. Per questo motivo, il personaggio non ha bisogno di cambiare il suo design per Deadpool 3, mantenendo il suo aspetto ormai iconico.

Deadpool 3: quello che sappiamo sul film

Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool 3, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso. Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine di tornare e potenzialmente viaggiare nell’universo principale dell’MCU.

In attesa di ulteriori conferme, sappiamo che Shawn Levy dirigerà Deadpool 3, mentre Rhett Reese e Paul Wernick, che hanno già firmato i primi due film sul Mercenario Chiacchierone, scriveranno la sceneggiatura basandosi sui fumetti creati da Rob Liefeld, confermandosi nella squadra creativa del progetto, dopo che per un breve periodo erano stati sostituiti da Lizzie Molyneux-Loeglin e Wendy Molyneux. Il presidente dei Marvel StudiosKevin Feige, aveva precedentemente assicurato ai fan che rimarrà un film con rating R, proprio come i primi due film, il che lo renderebbe il primo film dello studio con tale classificazione matura. Deadpool 3 uscirà l’8 novembre 2024.

Superman: Legacy, il film di James Gunn non sarà una origin story

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Dopo l’annuncio degli interpreti di Superman e Lois Lane in Superman: Legacy, c’è sempre più fermento intorno al progetto che darà il via al DC Universe supervisionato da Peter Safran e James Gunn. Proprio quest’ultimo sarà anche sceneggiatore e regista del film e benché egli tenga ancora estremamente segreti i dettagli sulla trama del film, ha ora affermato che il nuovo film dedicato al celebre supereroe non sarà una origin story. Secondo Variety, però, il film sarà una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo apparentemente che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, ovvero Clark Kent.

Se ciò fosse confermato, dunque, non si dovrebbe assistere alle origini del Superman interpretato da David Corenswet, bensì ai tentativi del supereroe di adattarsi alla vita terrestre e trovare e portare avanti il proprio lavoro come reporter per il Daily Planet. Inoltre, gli attuali rapporti relativi al film affermano che la Lois Lane di Rachel Brosnahan sarà co-protagonista di Superman: Legacy, dando dunque ulteriore credito al fatto che il film sarà fortemente caratterizzato dal Daily Planet e dai suoi lavoratori.

“Penso che al cinema abbiamo visto fin troppe volte le origini di Superman”, ha affermato Gunn in precedenza, rivelando anche che, come suggerisce il titolo, il film sarà incentrato sull’eredità di Superman, esplorando dunque come “sia i suoi aristocratici genitori kryptoniani che i suoi genitori contadini del Kansas lo formano su chi è e le scelte da fare“. “Si concentra su Superman che bilancia la sua eredità kryptoniana con la sua educazione umana“, ha poi aggiunto Safran. Alla luce di ciò, non resta dunque che attendere ulteriori notizie riguardo l’effettiva trama del film.

Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul film

Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting, come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Superman: Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025

Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro. “Superman: Legacy è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”.

Strange Planet – Uno strano mondo: la serie di adult animation Apple Tv+ disponibile dal 9 agosto

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Apple TV+ ha annunciato che “Strange Planet – Uno strano mondo“, la nuova serie animata per adulti composta da 10 episodi, farà il suo debutto il 9 agosto con nuovi episodi settimanali ogni mercoledì, fino al 27 settembre. Basata sull’omonima graphic novel bestseller del New York Times, divenuta un fenomeno sui social media, “Strange Planet – Uno strano mondo” offre uno sguardo esilarante e perspicace su uno scenario lontano non dissimile dal nostro. In un mondo stravagante di rosa e viola, gli esseri blu esplorano l’assurdità delle tradizioni umane quotidiane.

A dare voce a questo mondo di strani esseri sono il candidato al Gotham Award Tunde Adebimpe (“Rachel sta per sposarsi”), la candidata all’Emmy Demi Adejuyigbe (“The Amber Ruffin Show”), Lori Tan Chinn (“Awkwafina è Nora del Queens”), il candidato al Critics Choice Award Danny Pudi (“Community”) e la candidata all’Emmy Award Hannah Einbinder (“Hacks”).

Strange Planet – Uno strano mondo” è co-creata e prodotta esecutivamente dal vincitore dell’Emmy Dan Harmon (“Rick and Morty”, “Community”) e dall’autore di bestseller del New York Times Nathan W. Pyle. Il vincitore del premio Oscar® Alex Bulkley (“Pinocchio di Guillermo del Toro”), il vincitore del premio Emmy Corey Campodonico per ShadowMachine (“BoJack Horseman”, “Tuca & Bertie”), Lauren Pomerantz (“Saturday Night Live”, “The Ellen DeGeneres Show”), la vincitrice del premio Emmy Amalia Levari (“Over the Garden Wall”, “Harvey Beaks”), Steve Levy (“Rick and Morty”, “Community”) e Taylor Alexy Pyle fungono da produttori esecutivi. “Strange Planet – Uno strano mondo” è prodotto da Apple Studios e ShadowMachine.

Killers of the Flower Moon, Lily Gladstone: “non è un western, ma una grande tragedia americana”

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In attesa di poter vedere il nuovo film di Martin Scorsese, Killers of the Flower Moon (leggi qui la nostra recensione) al cinema il 19 ottobre, la protagonista femminile Lily Gladstone torna a parlarne in un intervista per Empire, affermando che il film non è un western tradizionale, come molti potrebbero presumere. Il genere western possiede infatti caretteristiche ben definite, mentre il film di Scorsese è da lei definito come “una grande tragedia americana“, per il quale si è dato vita ad una stretta collaborazione con veri nativi americani per raccontare una storia libera da cliché.

Molte persone vogliono davvero identificare questo film come ‘un western di Martin Scorsese’. Il modo in cui i nativi sono stati rappresentati a lungo nel Western ci ha disumanizzati al punto da farci percepire come parte del paesaggio, invece che esseri umani che raccontano una storia”. Il film, basato sull’omonimo libro di David Grann, ruota attorno a una serie di delitti verificatisi tra i membri della tribù Osage negli anni ’20, i quali casualmente accadono quando il petrolio viene scoperto nel loro territorio.

Originariamente, Killers of the Flower Moon doveva essere molto più concentrato sulle indagini dell’FBI riguardo gli omicidi. La storia, come Scorsese ha rivelato in precedenza, è stata raccontata attraverso la prospettiva dell’agente Tom White e dei suoi colleghi dell’FBI mentre tentavano di risolvere i macabri crimini in corso. Inizialmente Leonardo DiCaprio avrebbe dovuto interpretare White, ma ciò è cambiato dopo che Scorsese ha iniziato a incontrarsi con i membri della Osage Nation.

Dopo conversazioni illuminanti avute con loro, è diventato chiaro che la storia di Killers of the Flower Moon doveva concentrarsi maggiormente sulla punto di vista dei nativi americani. Successivamente la Mollie Burkhart interpretata dalla Gladstone è stata posta al centro della storia e DiCaprio è stato invece scelto per il ruolo del suo intrigante marito Ernest, con Jesse Plemons chiamato ad interpretare il ruolo di White. Spostando il punto di vista, Scorsese ha dunque allontanato il suo nuovo film dall’essere un classico western per farlo diventare invece un’opera molto più complessa.

L’ultimo Boss di Kings Cross, il trailer della serie dal 26 luglio su Sky

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Nel cuore di Sidney, il quartiere di Kings Cross accende con sfavillanti luci le notti della città, per accogliere tutti coloro che cercano ogni tipo di divertimento e vizio. È proprio qui che è ambientata la nuova serie Sky Original ispirata all’omonimo bestseller autobiografico di John Ibrahim, L’ultimo Boss di Kings Cross, di cui oggi viene rilasciato il trailer ufficiale.

La serie, in arrivo il 26 luglio in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW, racconta l’ascesa in società di due fratelli, arrivati dal Libano con il grande sogno di trovare fortuna, che si sono faticosamente fatti strada nell’ambiente criminale della città fino ad arrivare al successo.

Lincoln Younes (Grand Hotel) veste i panni di John Ibrahim, immigrato libanese a Sidney che sogna di fare fortuna: alla fine degli anni ‘80, lui e suo fratello Sam – Claude Jabbour (Stateless) – rimangono estasiati dalle luci di Kings Cross, un luogo noto per “ospitare” ogni forma di criminalità. John apre un nightclub e inizia ad avere successo nel suo campo, fino a diventare il più famigerato magnate dei locali notturni della zona. Fino a quando un’ondata di cocaina travolge Sidney come un’epidemia, l’ecosistema criminale di Kings Cross vacilla ed è ora di combattere per stabilire chi comanda. I fratelli Ibrahim si troveranno a fronteggiare il re in carica, Ezra Shipman (Tim RothPulp Fiction, Le Iene), astuto e molto conosciuto boss del crimine. Ora che è diventato anziano, l’uomo più potente e temuto di Sydney si rende conto che non c’è nessuno capace di portare avanti l’eredità che ha costruito per decenni. Finché non entra in scena John Ibrahim…

Nel cast anche Callan Mulvey (The Luminaries) e Matt Nable (Hyde & Seek). Una produzione Sky Studios e Cineflix.

Cristian Mungiu, nella storia vera di Animali selvatici c’è il nostro lato peggiore

E’ un piccolo villaggio della Transilvania quello scelto da Cristian Mungiu come teatro del suo nuovo Animali Selvatici (in originale R.M.N., proprio come la Risonanza Magnetica che normalmente indica la sigla), un film presentato al Festival di Cannes, dove il regista rumeno ha già vinto diversi premi, compresa la Palma d’Oro per il 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni del 2007. Un luogo apparentemente idilliaco, dove piano emergono dinamiche alle quali siamo tristemente abituati nel nostro quotidiano, fatte di intolleranza e pregiudizio, a conferma dell’attenzione del cineasta a temi sociali importanti e della sua capacità di intrecciare situazioni universali con conflitti umani e crisi familiari.

Una storia, ispirata da accadimenti reali, che Bim Distribuzione porta nei nostri cinema a partire dal 6 luglio e della quale lo stesso regista ha approfondito origine e temi, spiegando al pubblico italiano il suo pensiero e il suo modo di fare cinema, sempre fortemente legato alla realtà, ma che non disdegna distaccarsene per metterne in evidenza le fragilità, i paradossi o le zone d’ombra.

Che non mancano nella storia di Matthias, impiegato in Germania che per Natale torna al suo villaggio in Transilvania per stare più tempo con il figlio piccolo e il padre malato. Ma il rapporto con la sua compagna è ormai compromesso, anche per la relazione adulterina con la ex-amante  Csilla, ormai diventata responsabile del locale panificio, al centro di una accesa contestazione da parte di molti abitanti del luogo per aver assunto alcuni lavoratori cingalesi.

Una storia nella quale convivono molti elementi, una storia vera?

La storia nasce da un fatto realmente accaduto in un piccola cittadina della Transilvania, abitata soprattutto da ungheresi, giusto prima che esplodesse la pandemia nel 2020. Tutto si è svolto più o meno come nel film: c’è stata una partecipata riunione nel municipio, qualcuno l’ha registrata, è finita su internet e ha provocato un grande scandalo, inizialmente in Romania e poi nel resto del mondo. Il punto di partenza per me è stato il fatto che normalmente mi sarei aspettato che una comunità abitata da una minoranza di un alto paese mostrassero maggiore empatia verso chi fa parte di minoranze ancora più piccole, soprattutto in un paese come il nostro dove la tendenza è quella di lasciare il Paese e andare a Ovest in cerca di una vita migliore. Ma qui accade l’esatto contrario.

Un fatto che in Romania ha sollevato molte discussioni

Inizialmente si è cercato di non dare grande importanza all’accadimento, ma la stampa l’ha resa una notizia tale che il governo ha dovuto rispondere, insistendo che a questi lavoratori dovesse essere consentito di continuare a lavorare, come è avvenuto. Il problema che si è cercato di evitare era quello di una discriminazione nei confronti della popolazione Rom locale.

Un altro tema che emerge dal film

Dopo aver scritto la sceneggiatura ho voluto andare in loco per sincerarmi della situazione di persona e documentarmi, e ho potuto parlare sia con la proprietaria della fabbrica sia con i lavoratori stranieri. La comunità non era aperta al cambiamento, ma non lo percepivano come una discriminazione contro qualcuno, solo volevano conservare il proprio stile di vita, le proprie tradizioni. Qualcosa che succede in tutti quei piccoli centri da dove non è facile capire cosa sia davvero l’Unione Europea e adattarsi.

C’è la società al centro, ma soprattutto le persone

Quando faccio un film non mi piace raccontare quello che è effettivamente successo, non lo trovo interessante. Cerco di parlare di situazioni a livello globale, per parlare di noi come persone, come esseri umani, come siamo e perché agiamo come agiamo. L’affrontare e discutere le grandi differenze tra ciò che diciamo e quello che effettivamente pensiamo. Per me questo film parla di ipocrisia, di verità, delle grandi differenze tra l’essere politicamente corretto insegna a dire pubblicamente e quello che davvero pensiamo. Parla di populismo e della fine della democrazia come la conosciamo, che può essere davvero meravigliosa, ma se non si investe nell’educazione delle persone alla democrazia, e si chiede loro ugualmente una opinione, si ottengono risultati come quelli che vediamo oggi, un mondo fatto di populismo e ipocrisia.

Cosa le interessava rappresentare sul piano allegorico?

Ho cercato di costruire l’ambientazione come fosse una sorta di villaggio fantasma, perché era importante che rappresentasse ed esprimesse quello che è il nostro subconscio. E’ circondato da una foresta buia, scura, perché al di là di un primo livello nel nostro cervello c’è anche un lato belluino. Qualcosa che tende a lottare per sopravvivere, soffocando la nostra empatia. Qualcosa di cui dobbiamo prendere coscienza e consapevolezza perché tendiamo a pensare che il male al di fuori di noi, ma spesso non è così. Dobbiamo prendere coscienza di questo lato animale e tentare di addomesticarlo.

Siamo noi, dunque, gli animali selvatici del titolo italiano?

Non è facile accettare questo lato animale, e quanto questo sia più presente di quel che ci piaccia. Ci piace vederci come creature superiori, ma appena inizia una guerra anche le persone migliori si trasformano in assassini, stupratori e torturatori nei confronti del vicino, di persone che parlano la tua lingua o hanno la tua religione. Ho pensato alla natura umana, e a cosa ci sia sotto la superficie. A questa aggressività. Il titolo originale è R.M.N. (sigla della Risonanza Magnetica, ndr) perché nel film c’è questa analisi, di quello che non funzione all’interno del cervello. E poi mi piaceva l’idea di mostrare le radiografie del cranio, anche perché in genere quello che continua a crescere è il lobo frontale, dove risiede l’empatia. Se consentissimo a questa parte di svilupparsi ancora, potremmo ottenere davvero risultati positivi.

Ascolta i fiori dimenticati, il trailer della serie Prime Video

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Ascolta i fiori dimenticati, il trailer della serie Prime Video

Prime Video ha svelato il trailer ufficiale della serie Original Ascolta i fiori dimenticati (The Lost Flowers of Alice Heart), che sarà disponibile dal 4 agosto in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo. Diretto da Glendyn Ivin (Penguin Bloom, Safe Harbour), e dai produttori di Big Little LiesNine Perfect Strangers e Anatomy of a Scandal, il trailer svela i complessi misteri e i segreti che circondano Alice Hart e il passato della sua famiglia.

Ascolta i fiori dimenticati, la trama

Basata sul best-seller d’esordio di Holly Ringland The Lost Flowers of Alice Hart, la serie in sette episodi racconta la coinvolgente ed emozionante storia di Alice Hart. Quando Alice, all’età di 9 anni, perde tragicamente i genitori in un misterioso incendio, viene portata a vivere con la nonna June alla Thornfield flower farm, dove scopre che numerosi segreti si nascondono nel suo passato e in quello della sua famiglia. Ambientato in Australia, con il suo paesaggio mozzafiato, e fiori e piante selvatiche autoctone che danno modo di esprimere l’inesprimibile, questo avvincente drama familiare attraversa i decenni. Mentre cresce dal suo complicato passato, il viaggio di Alice raggiunge il climax emotivo quando si ritrova a combattere per la sua vita contro l’uomo che ama.

Sigourney Weaver interpreta June Hart, Asher Keddie è Sally Morgan, Leah Purcell è Twig North, Frankie Adams è Candy Blue e Alycia Debnam-Carey è Alice Hart.

Tom Cruise rivela in che ordine vedrà Barbie e Oppenheimer al cinema

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A pochi giorni dall’uscita in sala negli Stati Uniti di Barbie e Oppenheimer (in Italia il film di Christopher Nolan uscirà invece il 23 agosto), Tom Cruise, dal 12 luglio al cinema con Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno, ha recentemente rivelato l’ordine in cui vedrà i due attesi blockbuster. In un’intervista al Sydney Morning Herald, l’attore ha dichiarato “voglio vedere sia Barbie che Oppenheimer“, aggiungendo poi che “li vedrò nel fine settimana di apertura. Venerdì vedrò Oppenheimer e poi Barbie sabato.

I commenti di Cruise arrivano dopo che l’icona di Hollywood ha incoraggiato gli spettatori a vedere Barbie e Oppenheimer uno dopo l’altro, una doppia combinazione che da allora è stata soprannominata “Barbenheimer“. Il sostegno di Cruise a entrambi i film, oltre a dare potenzialmente una spinta positiva alle vendite dei biglietti, sembra mettere a tacere le voci secondo cui l’attore era “piuttosto innervosito” dal fatto che Oppenheimer avrebbe sottratto diversi schermi IMAX al suo film, negli Stati Uniti.

Le parole di Cruise portano inoltre avanti il suo desiderio di sostenere pubblicamente film di alto profilo, promuovendo così l’importanza di vedere tali opere in sala. Prima di Barbie Oppenheimer, Cruse ha fatto lo stesso per The Flash e Indiana Jones e il Quadrante del Destino. Cruise ha infatti dichiarato che il suo sostegno ai cinema e a coloro che amano l’esperienza cinematografica non vacillerà mai. “È la mia passione intrattenervi“, ha detto Cruise. “Lotterò sempre per le grandi sale e quel tipo di esperienza per tutti“.

Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno, tutto quello che c’è da sapere sul film con Tom Cruise

Il settimo capitolo della saga con protagonista Cruise si intitola Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno, mentre l’ottavo, Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Due. In questi due film Tom Cruise e Rebecca Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e Ilsa Faust. I due film vedranno coinvolti anche Shea Whigham (Kong: Skull Island), Hayley Atwell (Captain America: Il primo vendicatore), Pom Klementieff (Guardiani della Galassia) e Esai Morales (Ozark). Christopher McQuarrie scriverà e dirigerà i film, con il primo dei due in arrivo al cinema dal 12 luglio.

In Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno Ethan Hunt (Tom Cruise) e la sua squadra dell’IMF si trovano di fronte alla sfida più pericolosa che abbiano mai affrontato: trovare e disinnescare una nuova terrificante arma che minaccia l’ intera umanità. Con il destino del mondo e il controllo del futuro appesi a un filo, la squadra inizierà una frenetica missione in tutto il mondo, per impedire che l’arma cada nelle mani sbagliate. Messo di fronte a un nemico misterioso e onnipotente, tormentato da forze oscure del passato, Ethan sarà costretto a decidere se sacrificare tutto per questa missione, comprese le vite di coloro che gli stanno più a cuore.

Rodeo, la recensione del film di Lola Quivoron

Rodeo, la recensione del film di Lola Quivoron

Rodeo, primo film di Lola Quivoron, arriva finalmente in sala. Presentata in anteprima al Festival di Cannes 2022, nella sezione Un Certain Regard, la pellicola ha conquistato il Coup de Coeur ed è stata selezionata per il Queer Palm. In Concorso anche al 40° Torino Film Festival, ha ricevuto il Premio speciale della giuria nonché il riconoscimento per la Migliore attrice, assegnato a Julie Ledrou.

Rodeo: la trama

Julia (Julie Ledru) è una giovane disadattata, appassionata di motociclismo e sempre in mezzo ai guai. Dopo aver subito il furto della sua motocicletta – sequenza d’apertura del film – la ragazza organizza una piccola truffa e, rubata a sua volta una moto trovata in vendita online, torna subito in sella. Quello stesso giorno Julia si imbatte in un gruppo di bikers, rimane affascinata dal loro stile di vita selvaggio e decide di unirsi a loro.

Venuta a contatto con la banda, che gestisce un garage per conto del criminale Domino, bloccato in prigione, la giovane impara presto a conoscerne i componenti, dal gentile Kais (Yanis Lafki) a Ben (Louis Sotton) e Manel (Junior Correia), decisamente più diffidenti e ostili. Fa inoltre amicizia con Ophelie (Antonia Buresi), moglie di Domino, e suo figlio, ai quali il marito e padre ha vietato di lasciare la città in attesa del proprio rilascio.

Con il passare del tempo Julia inizia a integrarsi nel gruppo, a farsi conoscere, e mette a disposizione della banda le proprie abilità di truffatrice e ladra; fino a che, nonostante alcune difficoltà, il rispetto guadagnato la spinge ad avanzare l’idea di un colpo particolarmente remunerativo: rapinare un furgone in corsa.
Il reale obiettivo della ragazza, affezionatasi alla condizione di Ophelie, è però un altro. Una strada senza ritorno da affrontare con coraggio, istinto e caparbietà; avvolta nel buio della notte.

Un dramma sulla strada

“Cos’è quella sensazione che si prova quando ci si allontana in macchina dalle persone e le si vede recedere nella pianura fino a diventare macchioline e disperdersi?” scriveva Kerouac. “È il mondo troppo grande che ci sovrasta, è l’addio. Ma intanto, ci si proietta in avanti verso una nuova, folle avventura sotto il cielo.”

Rodeo è senza alcun dubbio un dramma on the road. Distante, certo, dalle suggestioni beat-generazionali evocate dall’autore statunitense sul finire degli anni ’50 o dalle traiettorie “di genere” comunemente tracciate su carta e su schermo pre e – soprattutto – post Kerouac. Capace, tuttavia, di infiammarsi del medesimo spirito di ribellione per trapiantarlo altrove, circoscrivendone i confini. Quella raccontata da Quivoron è una folle avventura sotto il cielo; un “viaggio” che è forse allegoria, pregno però della fisicità dell’asfalto, dell’olio motore e delle ferite. La storia di un mondo troppo grande, che sovrasta Julia e quanti insieme a lei si sforzano di abitarlo.

Tensioni differenti convivono in Rodeo: dal grido di libertà femminile e femminista alla Ridley Scott – Julia è sola in un contesto dominato dagli uomini – alla passione viscerale intesa come appiglio e via d’uscita dal degrado esistenziale (il motociclismo tematicamente simile alla danza di Billy Elliot o al pugilato di Million dollar baby). Senza voler trascurare la dimensione politica di un film che è anche spaccato sociale, specchio di un fango umano lasciato al decadimento.

Profumo di degrado

In quest’ottica forse, considerati i duri sconvolgimenti che in queste ore coinvolgono le banlieue francesi, l’esordio cinematografico della regista parigina può colpire nella sua capacità di ritrarre, almeno in parte, quel senso di frustrazione sempre attuale; quel senso di bisogno e abbandono provato dagli ultimi, da chi non ha sbocchi o prospettive.

Siamo lontani, è vero, dalla potenza espressiva di La Haine di Mathieu Kassovitz; da quel crudo e impietoso bianco e nero di metà anni ’90. Siamo però, a onor del vero, su pianeti narrativi profondamente distinti. Marcatamente geolocalizzato il primo, universalmente significante il secondo. E qui, con ogni probabilità, risiede il limite principale di Rodeo; un film istintivo e di grande impatto che, (volutamente) concentrato sulla sua protagonista, ne tratteggia il contesto di vita senza grande specificità. Adagiandosi, a tratti, su uno schema drammatico tipicamente “europeo” e di facile lettura che, sebbene animato da una buonissima regia – non solo acrobaticamente parlando – e da uno studio del testo-immagine non scontato (gli incubi di Julia), finisce per risolversi in un finale da “compromesso”, per quanto assolutamente funzionale.

Robert Eggers parla di Nosferatu: “Sto cercando di andare oltre le mie capacità”

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Mentre si sono da poco concluse le riprese del rifacimento di Nosferatu per mano di Robert Eggers, il regista ha ora raccontato qualcosa di più sul proprio approccio a tale film, che desiderava realizzare da molto tempo. In un’intervista con la rivista Empire, Eggers, con la sua rinomata propensione per le riprese in esterni, ha in particolare spiegato come girare The Northman lo abbia preparato per le “difficili” riprese di Nosferatu. “Sto cercando di andare oltre le mie capacità“, ha detto Eggers. “Come sempre, sono state riprese difficili“, ha poi continuato il regista.

“Una sera stavamo girando una scena su una nave con molta pioggia e onde e il deflettore della pioggia, che cerca di far fuoriuscire la pioggia dall’obiettivo, si stava rompendo e dunque l’obiettivo si stava appannando“. Come noto, Eggers si è in questi anni distinto per la sua preferenza nel girare in esterni e in condizioni estreme, pur di ottenere riprese perfette per i suoi film. “Sono così felice di aver realizzato The Northman prima e di aver imparato quello che ho imparato. Quando penso al piano di produzione di Nosferatu, mi stupisco di come siamo riusciti ad arrivare in fondo”.

Robert Eggers è noto per il suo lavoro su film horror storici come The Witch e The Lighthouse. Il suo terzo film, The Northman, è invece un thriller d’azione che a sua volta presenta gli interessi del regista legati al folklore, alla mitologia e all’autenticità storica. Eggers ha fatto costruire interi villaggi per girare il film, la maggior parte dei quali è stata girata nell’Irlanda del Nord, con alcune parti completate nella Repubblica d’Irlanda e in Islanda. La vastità di questo ultimo progetto, interpretato da Alexander Skarsgård, ha dunque aiutato a preparare il regista per quella che si è rivelata essere un’altra produzione su larga scala.

Nosferatu, quello che sappiamo sul film

Nosferatu di Robert Eggers è una storia gotica di ossessione tra una giovane donna perseguitata nella Germania del 19° secolo e l’antico vampiro della Transilvania che la perseguita, portando con sé un orrore indicibile“, recita la sinossi ufficiale del film in uscita. La pellicola, prodotta della Focus Features e scritta e diretta da Robert Eggers, sarà dunque un vero e proprio remake del capolavoro del 1922 di F. W. Murnau. Quel film non è solo considerato una delle opere d’arte più influenti nel mondo del cinema e del genere horror, ma ha anche introdotto alcuni stilemi sui vampiri che sono ancora oggi in uso.

Il film di Eggers è ora atteso in sala nel 2024, ma al momento non c’è una data precisa. Nel cast del film Nosferatu troviamo Bill Skarsgård (Barbarian), interprete del vampiro protagonista, Nicholas Hoult (The Menu), Lily-Rose Depp (Wolf), Aaron Taylor-Johnson (Bullet Train, Kick-Ass, Godzilla), Emma Corrin ( Lady Chatterley’s Lover ), Willem Dafoe (Inside), Simon McBurney (Carnival Row) e Ralph Ineson (Il cavaliere verde).

Barbie: Billie Eilish annuncia una sua canzone per la colonna sonora del film

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Mancano pochi giorni all’arrivo di Barbie in sala e i fan non vedono l’ora di vedere Margot Robbie interpretare tale ruolo accanto al Ken di Ryan Gosling. Si è inoltre molto curiosi di scoprire che tipo di storia Greta Gerwig abbia ideato per la bambola più famosa della storia. I motivi per vedere Barbie non fanno che aumentare e tra questi vi è anche la promessa di una colonna sonora piuttosto impressionante. In precedenza, infatti, è stato rivelato che il film includerà brani di alcuni grandi artisti, ai quali si è ora aggiunto un altro nome importante nome. Billie Eilish ha infatti annunciato di aver scritto e interpretato una nuova canzone per il film di Barbie.

L’artista, già vincitrice di Grammy e dell’Oscar alla miglior canzone per No Time To Die, ha rivelato la cosa tramite il proprio profilo Instagram. “What Was I Made For? uscirà il 13 luglio. Abbiamo realizzato questa canzone per Barbie e per me significa il mondo. Questo film cambierà le vostre e vite e spero che anche la canzone faccia altrettanto“, ha scritto l’artista nel post di Instagram. La Eilish si va dunque ad aggiungere agli artisti precedentemente annunciati come parte della colonna sonora di Barbie, ovvero Ava Max, Charli XCX, Dominic Fike, Dua Lipa, FIFTY FIFTY, Gayle, HAIM, Ice Spice, Kali, KAROL G, Khalid, Lizzo, Nicki Minaj, PinkPantheress, Tame Impala e The Kid LAROI.

Barbie, tutto quello che c’è da sapere sul film

Dalla sceneggiatrice/regista candidata all’Oscar Greta Gerwig (Piccole donne, Lady Bird) arriva Barbie con protagonisti i candidati all’Oscar Margot Robbie (Bombshell – La voce dello scandalo, Tonya) e Ryan Gosling (La La Land, Drive) nei panni di Barbie e Ken. Insieme a loro nel cast anche America Ferrera (End of Watch – Tolleranza zero, i film Dragon Trainer), Kate McKinnon (Bombshell – La voce dello scandalo, Yesterday), Michael Cera (Scott Pilgrim vs. the World, Juno), Ariana Greenblatt (Avengers: Infinity War, 65 – Fuga dalla Terra), Issa Rae (The Photograph – Gli scatti di mia madre, Insecure), Rhea Perlman (Nei miei sogni, Matilda 6 Mitica) e Will Ferrell (Anchorman, Ricky Bobby – La storia di un uomo che sapeva contare fino a uno).

Fanno parte del cast del film anche Ana Cruz Kayne (Piccole donne), Emma Mackey (Emily, Sex Education), Hari Nef (Assassination Nation, Transparent), Alexandra Shipp (i film X-Men), Kingsley Ben-Adir (Quella notte a Miami, Peaky Blinders), Simu Liu (Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli), Ncuti Gatwa (Sex Education), Scott Evans (la serie TV Grace e Frankie), Jamie Demetriou (Crudelia), Connor Swindells (Sex Education, Emma.), Sharon Rooney (Dumbo, Jerk), Nicola Coughlan (Bridgerton, Derry Girls), Ritu Arya (The Umbrella Academy) e il premio Oscar Helen Mirren (The Queen – La Regina). Il film sarà al cinema dal 20 luglio.

Beetlejuice 2: foto dal set rivelano un matrimonio per Jenna Ortega

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Continuano le riprese di Beetlejuice 2, sequel dell’iconico film del 1988 di Tim Burton. Tale seguito vedrà Winona Ryder tornare nei panni di Lydia Deetz al fianco di Michael Keaton, interprete del bio-esorcista che dà il titolo al film, mentre Catherine O’Hara tornerà nei panni della madre di Lydia. Si darà invece il benvenuto nel franchise a Jenna Ortega, Justin Theroux, Monica Bellucci e Willem Dafoe. I dettagli della storia sono attualmente tenuti nascosti, anche se la famiglia Deetz sembra essere in procinto di crescere.

Mentre continua la produzione del tanto atteso sequel, da People sono infatti emerse nuove foto dal set di Beetlejuice 2, che sembrano anticipare un matrimonio per il personaggio della Ortega, figlia di Lydia. Le immagini, che possono essere visualizzate al link qui riportato, vedono infatti la Ryder che si prepara per una scena in cui partecipa al matrimonio di sua figlia, il personaggio attualmente senza nome della Ortega. L’abito bianco e rosa brillante indossato sembra inoltre preannunciare un personaggio possibilmente opposto a quello della Ryder, decisamente più cupo e gotico.

Oltre a rivelare un primo sguardo alla Ortega, le nuove foto dal set di Beetlejuice 2 lasciano però emergere alcune teorie riguardo a tale matrimonio. Come noto, nel film del 1988 Beetlejuice tentava di sposare con la forza Lydia. La stessa cosa potrebbe star accadendo anche a sua figlia. Lo sguardo luminoso sul volto dell’attrice e il suo abito bianco sembrano però suggerire  una certa sincerità nel matrimonio, che potrebbe dunque non essere il frutto di una costrizione. Se il personaggio della Ortega fosse solare come queste foto lasciano intendere, sarebbe un forte cambiamento rispetto alla precedente collaborazione dell’attrice con Burton, avvenuta per la serie Mercoledì.

Beetlejuice 2, un sequel a lungo atteso

L’originale Beetlejuice, si concentrava sul personaggio fantasma del titolo che viene assunto da altri due fantasmi scontenti della famiglia che ha occupato la casa in cui abitano, è stato come noto un grande successo, generando anche uno spettacolo teatrale e una serie animata, ma i fan aspettano da decenni che venga realizzato un sequel canonico. Inizialmente si pensò di sviluppare un sequel che avrebbe dovuto essere intitolato Beetlejuice Goes Hawaiian. Il progettò passò però in secondo piano quando Burton si interessò ad altre sceneggiature. Messo da parte, soltanto nel 2011 si è tornato a parlare di un sequel di Beetlejuice.

Della riscrittura della sceneggiatura si è poi occupato Seth Grahame-Smith, già sceneggiatore per Burton di Dark Shadows. Benché Keaton e la Ryder si fossero detti disposti a riprendere i loro ruoli, Burton si è dichiarato in più occasione non convinto del progetto e ciò ha portato a continui ritardi. Tuttavia, nel 2022 Burton ha offerto positivi aggiornamenti sul sequel, lasciando intendere che il tempo per Beetlejuice 2 si stava avvicinando, dicendo: “Sto lavorando su idee e cose, ma è tutto molto presto. Vedremo come va. Com’è per una risposta senza risposta“. Nell’aprile 2023, infine, il film è stato annunciato ufficialmente ed ha ora una data di uscita fissata al 6 settembre 2024.

Xavier Dolan commenta l’intervista a El Pais: “A volte le parole sono prese fuori dal contesto”

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Con una storia sul suo account Instagram, Xavier Dolan interviene a rettificare quanto riportato dai giornali soltanto poche ore fa. La rivista spagnola El Pais aveva riportato una dura intervista del regista e attore in cui annunciava il suo ritiro, usando espressioni molto dure in direzione dell’arte, del cinema e dello spettacolo.

“Non capisco quale sia il senso di mettersi a raccontare storie mentre tutto il resto attorno a noi cade a pezzi. L’arte è inutile e dedicarsi al cinema una perdita di tempo”. Riportava il pezzo, parole molto dure che, per quanto definitive, potevano essere allineate con una carriera che dopo i 30 anni faticava a trovare la strada del successo che aveva invece caratterizzato il decennio precedente.

Adesso, su Instagram, Xavier Dolan affida a una storia poche parole su sfondo nero: “Ovviamente l’arte ha importanza, ovviamente il cinema non è una perdita di tempo. A volte le parole sono prese fuori dal contesto e le cose si perdono nella traduzione. Mi spiegherò presto. E poi, sto bene!”

Dal folgorante esordio nel 2009 con Ho ucciso mia madre, girato a soli 20 anni, Xavier Dolan ha conquistato il cuore dei fan di tutto il mondo, con Gli amori Immaginari, Lawrence Anyways, Tom à la farme, Mommy e E solo la fine del Mondo che ha vinto il premio della Giuria a Cannes 2016.

Con La mia vita con John F. Donovan aveva realizzato una specie di film conclusivo, in cui raccontava i demoni della fama e la mancanza di ispirazione, salvo poi tornare in un terreno conosciuto e amico con Matthias & Maximeche a oggi è il suo ultimo film per il cinema. Ha poi recitato in Illusioni Perdute e in IT – Capitolo due.

Johnny Depp sarebbe pronto a lavorare di nuovo con la Disney

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Johnny Depp sarebbe pronto a lavorare di nuovo con la Disney

Nonostante la brusca interruzione dei loro rapporti, Johnny Depp sarebbe disposto a lavorare di nuovo con la Disney. “Tutto è possibile“, ha detto a People un insider vicino a Depp a proposito di una riunione con la Disney. “Se è il progetto sarà quello giusto, lo farà”. L’indiscrezione arriva appena un mese dopo che il presidente della Disney Studio Motion Picture Production, Sean Bailey, ha comunicato che lo studio sarebbe pronto a realizzare un nuovo film del franchise Pirati dei Caraibi, dove come noto Depp ha interpretato l’ormai iconico capitan Jack Sparrow.

Pensiamo di avere una storia davvero bella ed emozionante che onora i film che sono venuti prima e ha anche qualcosa di nuovo“, aveva dichiarato Bailey al NYT. Ovviamente, il dirigente della Disney è stato attento sul fornire indicazioni riguardo un coinvolgimento o meno di Johnny Depp, affermando solo che erano “non ci sono impegni a riguardo al momento”. Anche il produttore della saga, Jerry Bruckheimer, non si è sbilanciato, dichiarando: “dovreste chiedere alla Disney. Non posso rispondere a questa domanda. Davvero, non lo so”.

Bruckheimer ha però anche aggiunto, riguardo ad un possibile ritorno di Depp, che “mi piacerebbe averlo nel film. È un amico, un attore eccezionale, ed è un peccato che le vite personali si insinuino in tutto ciò che facciamo“. Come noto, la Disney si è separata da Jonny Depp alla fine degli anni 2010, dopo che l’attore è stato coinvolto nel controverso divorzio pubblico dalla sua ex moglie Amber Heard, che accusava l’attore di averla picchiata. Nel 2022 si è poi svolto il processo tra Depp e la Heard, con la sentenza andata in gran parte in favore di Depp.

Ora libero da quella vicenda, per Depp potrebbe avere inizio una nuova fase della sua carriera. Sembra dunque che ci siano conversazioni in corso tra lui e la Disney, ma che si stia cercando di tenere queste il più private possibile. Sarà dunque interessante vedere se tali conversazioni tra le due parti porteranno presto a un annuncio formale di riappacificazione, magari con l’annuncio ufficiale di un Pirati dei Caraibi 6 con Depp come protagonista, nonostante in passato abbia detto di non volerne più sapere di quella saga.

Deadpool 3: una star del film spiega le differenze apportate dai Marvel Studios

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Come noto, Deadpool 3 porterà il suo irriverente protagonista a far parte del Marvel Cinematic Universe. In molti però si chiedono in che modo verrà introdotto Deadpool nell’MCU, dato che il film sarà anche il primo realizzato dallo studio di produzione con il divieto ai minori. Mentre sono attualmente in corso le riprese, una delle star del film ha spiegato come il film sarà diverso sotto la supervisione dei Marvel Studios. In una recente intervista con Comic Book, Karan Soni, interprete di Dopinder sin dal primo film, ha dunque parlato della sua esperienza con questo sequel e del fatto che i fan non dovrebbero preoccuparsi della qualità di esso.

Ho iniziato a lavorarci, quindi posso dire che è uguale agli altri due. – ha dichiarato l’attrice – Sarà vietato ai minori, quindi non sembrerà diverso. L’unica cosa che, per me, è diversa è che questa volta non ho ricevuto la sceneggiatura. Per gli altri due l’avevamo sin dall’inizio, ma i Marvel Studios sono molto più riservati riguardo i loro progetti. Quindi ho visto solo frammenti del tutto”. Come la Soni, anche altri attori di Deadpool 3 potrebbero aver ricevuto solo alcuni pezzi della sceneggiatura, così da impedire fughe di notizie su ciò che effettivamente avverrà nel corso del film che, secondo alcune indiscrezioni, sarà fortemente legato al Multiverso.

Deadpool 3: quello che sappiamo sul film

Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool 3, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso. Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine di tornare e potenzialmente viaggiare nell’universo principale dell’MCU.

In attesa di ulteriori conferme, sappiamo che Shawn Levy dirigerà Deadpool 3, mentre Rhett Reese e Paul Wernick, che hanno già firmato i primi due film sul Mercenario Chiacchierone, scriveranno la sceneggiatura basandosi sui fumetti creati da Rob Liefeld, confermandosi nella squadra creativa del progetto, dopo che per un breve periodo erano stati sostituiti da Lizzie Molyneux-Loeglin e Wendy Molyneux. Il presidente dei Marvel StudiosKevin Feige, aveva precedentemente assicurato ai fan che rimarrà un film con rating R, proprio come i primi due film, il che lo renderebbe il primo film dello studio con tale classificazione matura. Deadpool 3 uscirà l’8 novembre 2024.

Xavier Dolan dice addio al cinema, non vuole più girare film che nessuno vede

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UPDATE

Basta, mi ritiro dal cinema”. Xavier Dolan, attore e regista canadese, considerato un enfant prodige del cinema, con una carriera precocissima, ha dichiarato a El Pais in occasione della presentazione della sua miniserie The Night Logan Woke Up, che lascerà il mondo del cinema e la regia in particolare.

Parlando con il quotidiano spagnolo, Dolan ha dichiarato: “Non ho più la forza o la voglia di impegnarmi per due anni in progetti che nessuno vede. Ci metto tantissima passione e poi ne esco profondamente deluso. So di essere un bravo regista, ma tutto questo mi porta a credere che non sia così”.

Continuando: “Non capisco quale sia il senso di mettersi a raccontare storie mentre tutto il resto attorno a noi cade a pezzi. L’arte è inutile e dedicarsi al cinema una perdita di tempo”. Per Dolan si tratta anche di una delusione economica, sembra, dal momento che ha aggiunto che da questo nuovo lavoro non ha “guadagnato nulla, ho investito il mio compenso nella produzione e ho dovuto chiedere un prestito a mio padre. È un lavoro privo di gratificazione, sono stanco e scoraggiato. La soluzione più semplice è dirigere spot pubblicitari e costruirmi una casa”.

Dal folgorante esordio nel 2009 con Ho ucciso mia madre, girato a soli 20 anni, Xavier Dolan ha conquistato il cuore dei fan di tutto il mondo, con Gli amori Immaginari, Lawrence Anyways, Tom à la farme, Mommy e E solo la fine del Mondo che ha vinto il premio della Giuria a Cannes 2016.

Con La mia vita con John F. Donovan aveva realizzato una specie di film conclusivo, in cui raccontava i demoni della fama e la mancanza di ispirazione, salvo poi tornare in un terreno conosciuto e amico con Matthias & Maximeche a oggi è il suo ultimo film per il cinema. Ha poi recitato in Illusioni Perdute e in IT – Capitolo due.

Questa dichiarazione di intenti in cui prende le distanze dal cinema dietro la macchina da presa non arriva esattamente inaspettata, ma sicuramente più dura e schietta di quello che ci si poteva aspettare.

Xavier Dolan: sognare in grande e abbracciare il dolore

All Is Lost – Tutto è perduto: trama, cast e curiosità sul film

All Is Lost – Tutto è perduto: trama, cast e curiosità sul film

Quello del survival movie è un sottogenere particolarmente apprezzato, dove gli spettatori possono ritrovare storie estreme e quantomai disperate, dove si mette in scena però anche tutta la voglia di sopravvivenza che contraddistingue gli esseri umani. La minaccia, in questa tipologia di opere, può essere di tipo naturale come in The Impossibile o animale come nel capolavoro del 1975 Lo squalo. Appartenenti alla prima tipologia, uno dei film più recenti e acclamati è senza dubbio All Is Lost – Tutto è perduto (qui la recensione). La pellicola è stata scritta e diretta nel 2013 da J. C. Chandor, qui alla sua opera seconda e ad oggi la più apprezzata.

Il film si presenta volutamente estremo, con un unico personaggio per l’intera durata di un’ora e quaranta, pochissime linee di dialogo e pressocché ambientato in un unico ambiente. Il titolo fa riferimento ad un’affermazione del poeta Ernes William Hornung, il quale osservò che quando si perde il coraggio, è il momento in cui tutto è perduto. All Is Lost si configura così come una splendida metafora dell’esistenza umana, con quanto avviene che va a rappresentare l’interiorità del protagonista, il suo sentirsi ormai perso come essere umano e pronto ad accettare le conseguenze di ciò.

Da una sceneggiatura lunga appena 31 pagine, prende vita uno dei film più avvincenti, struggenti e memorabili del suo anno e del suo genere. Presentato fuori concorso al Festival di Cannes, All Is Lost ha guadagnato numerosi onori e riconoscimenti, ottenendo la popolarità meritata. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

All Is Lost – Tutto è perduto: la trama del film

Protagonista del film è un anonimo uomo che, dopo aver salpato per il mare aperto, si ritrova a dover affrontare una serie di problemi nel momento in cui la sua barca, la Virginia Jean, urta un container che provoca una falla nello scafo. Imbarcando acqua, l’uomo rischia di affondare in breve tempo. I tentativi di riparare il danno si rivelano solo parziali, poiché i sistemi di navigazione e di comunicazione sono invece gravemente compromessi. Ritrovandosi isolato e sperduto nell’Oceano indiano, per l’uomo ha inizio un lungo viaggio, che lo porterà ad imbattersi anche in una terribile tempesta. Quando tutto sembra perduto, la speranza dell’anziano dovrà essere davvero l’ultima a morire.

All Is Lost – Tutto è perduto: il cast del film

Come anticipato, il film presenta un unico personaggio per la sua intera durata. L’uomo protagonista è interpretato dal premio Oscar Robert Redford, che il regista incontrò al Sundance Film Festival. Qui chiese all’attore di partecipare al suo film e poiché Redford rimase sbalordito dalla semplicità ma dalla forza della sua storia, accettò senza indugi. L’attore sfruttò il fatto di essere costantemente da solo e di non pronunciare se non poche parole per costruire la mentalità del personaggio. Per Redford, che al momento delle riprese aveva 77 anni, l’aspetto più estenuante delle riprese non erano i complessi stunt, la maggior parte dei quali insisté per eseguire personalmente.

Bensì la triste routine quotidiana di essere perennemente inondato d’acqua durante la produzione. Durante le riprese, egli è infatti stato così ripetutamente inzuppato dall’acqua, che ha subito un’infezione all’orecchio sinistro che alla fine gli è costata il 60% del suo udito. Nonostante le difficoltà, la sua struggente interpretazione è stata giudicata come una delle più belle della sua carriera e ci sono state numerose proteste nel momento in cui Redford non fu candidato agli Oscar. Nel film, infine, è possibile vedere l’attore scrivere con la mano destra. Egli è in realtà mancino, ma poiché da bambino a scuola gli fu insegnato a non scrivere con la sinistra ha sviluppato l’abilità di utilizzare l’altra mano.

All Is Lost cast

Il finale di All Is Lost – Tutto è perduto, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Come anticipato, il film è complessivamente una grande metafora dell’esistenza umana. L’uomo protagonista affronta una serie crescente di difficoltà e pericoli, che lo portano a sentirsi sempre più smarrito e perso. Nel giungere al finale del film, il regista ha infine voluto dar vita ad una conclusione altrettanto simbolica, che permettesse allo spettatore di trarre le proprie considerazioni. La mano che salva il protagonista può dunque essere vista come una concreta salvezza umana o, in alternativa, come la mano di Dio. Benché significativamente diverse, le due possibilità portano grossomodo alla medesima conclusione, ovvero la salvezza che l’uomo trova nonostante i suoi errori.

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. All Is Lost – Tutto è perduto è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV+, Google Play e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 6 luglio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Film di luglio al cinema: arriva il nuovo capitolo di Insidious

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Film di luglio al cinema: arriva il nuovo capitolo di Insidious

Ci siamo e finalmente tra due giovedì in Italia si potrà vedere Barbie, uno film più attesi di questa calda estate. Intanto però per questa prima settimana di luglio al cinema ci sono altri titoli molto interessanti tra cui il documentario su David Bowie Ziggy Stardust & The Spiders From Mars: Il Film e Insidious: La Porta Rossa. Per la seconda volta torna in sala Un mondo di sogni animati, la rassegna dedicata ai capolavori di Hayao Miyazaki. Il primo titolo scelto è la favola di Ponyo sulla scogliera che torna sul grande schermo a 15 anni dalla prima uscita.

Vediamo insieme i film al cinema da noi questa settimana 

Insidious: La Porta Rossa

La saga horror al cinema è già arrivata a ben cinque film, sempre scritti da Leigh Whannell e con i primi due diretti da James Wan. Questo quinto capitolo intitolato Insidious: La Porta Rossa è il primo diretto da Patrick Wilson, che anche qui è lui il protagonista. La trama si svolge dieci anni dopo l’ultimo viaggio di Josh Lambert nell’Altrove, un mondo parallelo al nostro ma pieno di demoni e nel frattempo il figlio Dalton ora è diciottenne ed è una matricola all’università. Nonostante il nuovo ambiente il giovane Lambert comincia ad essere perseguitato da incubi e orribili visioni. Il padre si rende conto del pericolo e decide di tornare con il figlio nel regno demoniaco per salvare, una volta per tutte, la sua famiglia.

Ruby Gillman, la ragazza con i tentacoli

Dopo il live action della Sirenetta più famosa di sempre ora è la volta di tornare all’animazione ma rimanendo in fondo al mar con Ruby Gillman, la ragazza con i tentacoli. La protagonista di questa fantastica storia è la dolce sedicenne Ruby bravissima a scuola soprattutto in matematica. Anche qui come nel film del 2022 Red nella trama si parla di cambiamenti e mutazioni, infatti la giovane studentessa scopre che non è un essere umano bensì un kraken gigante. Ruby, come Mia Thermopolis in Pretty Princess, sarà destinata a ereditare il trono della nonna, quello da Regina Guerriera dei Sette Mari.

Animali Selvatici

Il protagonista di Animali Selvatici è Matthias che, qualche giorno prima di Natale, dopo aver lasciato il suo lavoro in Germania, fa ritorno nel suo tranquillo villaggio in Transilvania. Qui l’uomo nella sua terra d’origne vuole dedicarsi maggiormente all’educazione di suo figlio Rudi, rimasto troppo a lungo sotto le cure della madre Ana. Quando dei nuovi lavoratori cingalesi vengono assunti nella piccola fabbrica del posto la pace della comunità viene turbata. Questo lungometraggio del pluripremiato regista rumeno Cristian Mungiu è stato presentato in concorso a Cannes 2022 con il titolo R.M.N.

Hypnotic

Questo nuovo film del regista Robert Rodriguez è stato presentato lo scorso maggio fuori concorso a Cannes 2023. Hypnotic è un thriller di cui Ben Affleck è Danny Rourke, un detective di Austin determinato a ritrovare Minnie la figlia scomparsa. Danny, rinchiuso nel suo dolore, non può far altro che tornare a lavorare e indagare sul rapimento con l’aiuto di Diana, una sensitiva interpretata dall’attrice Alice Braga.

Raffa

Per celebrare i già due anni dalla sua improvvisa scomparsa finalmente esce in sala al cinema, ma solo fino al 12 luglio, il docufilm dedicato a Raffaella Carrà. Questo documentario Raffa e diretto dal regista Daniele Luchetti seguendo un andamento cronologico. Si inizia con l’infanzia passata in Romagna, l’abbandono del padre, l’accademia di danza, gli anni in cui ha recitato per il cinema, la svolta nella televisione italiana, la conquista della Spagna post-franchista, le tournée internazionali, i successi nel piccolo schermo fino alla sua vita più privata.

Rido perchè ti amo

Rido perchè ti amo è una pellicola italiana diretta dal comico e conduttore televisivo Paolo Ruffini. la trama di questo film inizia in una piazza di una città italiana dove due bambini, Amanda e Leopoldo, si giurano amore eterno davanti a una torta a forma di cuore. Dopo 25 anni i due protagonisti sono diventati adulti e si trovano alle prove del matrimonio esattamente come si erano promessi. Una settimana dal lieto evento Amanda parte per Parigi per un lavoro e Leopoldo offeso annulla la cerimonia. L’uomo però ci ripensa subito e cercherà, con romantici gesti, di recuperare l’amore della sua amata.

Rodeo

La regista Lola Quivoron esordisce con un primo lungometraggio molto incisivo e di un’energia femminile selvaggia che mostra sul grande schermo una storia ai margini del mondo del motociclismo acrobatico in Francia. Rodeo racconta di Julia, una giovane donna appassionata di moto che incontra un gruppo di motociclisti in cui cercherà di farsi accettare da questi uomini.

Tramonto a Nord Ovest

Il protagonista di Tramonto a Nord Ovest di Luisa Porrino è Luca, un ragazzo ventenne stanco della sua vita e confuso dalla inaspettata ipotesi di paternità. Il giovane decide di allontanarsi dalla città e di raggiungere il suo amico pastore e astronomo Paolo, partito per un alpeggio svizzero con il suo gregge di capre. Margherita, la sua ragazza, rimasta sola  affronta un’altro viaggio molto più complesso, il passaggio da donna che vuole e che deve scegliere il suo futuro. Mentre Luca cammina per i boschi conosce delle persone che per ragioni diverse sono emigrate o stanno emigrando.