Sky rivela il trailer
dell’attesissima The Last of
Us, che sarà in esclusiva su Sky e in
streaming solo su NOW dal 16 gennaio 2023 in contemporanea
assoluta con la messa in onda negli Stati Uniti. Basata
sull’omonimo videogioco acclamato dalla critica sviluppato da
Naughty Dog in esclusiva per le piattaforme PlayStation,
The Last of
Us sarà disponibile in tutti i territori in cui
Sky è presente, compresi Regno Unito e Irlanda, Italia, Germania,
Austria e Svizzera.
La storia di The Last of
Us si svolge vent’anni dopo la distruzione della
civiltà moderna. Joel, uno scaltro sopravvissuto, viene incaricato
di far uscire Ellie, una ragazza di 14 anni, da una zona di
quarantena sotto stretta sorveglianza. Un compito all’apparenza
facile che si trasforma presto in un viaggio brutale e straziante,
poiché i due si troveranno a dover attraversare gli Stati Uniti
insieme e a dipendere l’uno dall’altra per sopravvivere.
https://youtu.be/h1zjGSXOc-g
Nel cast Pedro Pascal nel ruolo di Joel e l’astro
nascente britannico Bella Ramsey nel ruolo di Ellie.
Gabriel Luna è Tommy, Anna Torv interpreta Tess, e l’attrice
britannica Nico Parker è Sarah. Murray Bartlett
veste i panni di Frank, Nick Offerman quelli di
Bill, Storm Reid è Riley, e Merle Dandridge è Marlene. Il cast
include anche Jeffrey Pierce nel ruolo di Perry,
Lamar Johnson in quello di Henry, Keivonn Woodard
nel ruolo di Sam, Graham Greene nel ruolo di Marlon, Elaine Miles
nel ruolo di Florence. E con Ashley Johnson e Troy Baker.
La serie è scritta da Craig Mazin
(Chernobyl) e Neil Druckmann (il videogioco The Last
of Us) che ne sono anche i produttori esecutivi.
The Last of
Us è una co-produzione Sony Pictures Television
con Carolyn Strauss, Evan Wells, Asad Qizilbash, Carter Swan, e
Rose Lam come produttori esecutivi. La serie è prodotta da
PlayStation Productions, Word Games, The Mighty Mint, e Naughty
Dog.
La giuria letteraria del Premio
Giorgio Scerbanenco composta da Cecilia Scerbanenco
(Presidentessa), Alessandra Calanchi, Valerio Calzolaio, Luca
Crovi, Cecilia Lavopa, Sergio Pent, Alessandra Tedesco, Sebastiano
Triulzi e John Vignola ha deciso all’unanimità di assegnare il
premio Giorgio Scerbanenco 2022 al romanzo.
FUOCO di Enrico Pandiani Rizzoli Nero
Con la seguente motivazione:
“Perché il suo autore, in questo romanzo dal ritmo hard
boiled, conferma la solidità e la varietà dell’impianto narrativo
noir evidenziate fin dagli esordi, mettendo al centro di
quest’opera un gruppo di antieroi metropolitani impegnati a salvare
se stessi e casualmente un po’ anche il mondo”.
Il
Premio del Pubblico,
assegnato dal Noir in Festival
al romanzo partecipante al Premio Giorgio Scerbanenco 2022 che ha
ottenuto più voti dei lettori è andato a NEL
NERO DEGLI ABISSI
(Salani)
di
François Morlupi.
Entrambi i premi sono stati consegnati ai vincitori nella serata di
sabato 3 dicembre
a Casa Manzoni di Milano.
Il regista premio Oscar
Roman Polanski ha realizzato numerosi thriller e
noir di grande valore artistico nel corso della sua carriera.
Titoli come Chinatown, L’inquilino del terzo piano
o i più recenti L’uomo nell’ombra e Quello che non so di
lei sono solo alcuni magnifici esempi. Un altro film di
questa tipologia, troppo spesso poco citato, è
Frantic, realizzato nel 1988. Si tratta
di un racconto di spionaggio ambientato in una Parigi quantomai
ostile, dove il regista era tornato a vivere dopo il successo
hollywoodiano di Chinatown. Frantic, inoltre, è
un sentito omaggio ad uno dei maestri del genere, ovvero
Alfred Hitchcock.
Numerose analisi hanno infatti
sottolineato nel corso del tempo i numerosi elementi narrativi e di
regia che richiamano lo stile e le opere del maestro del brivido,
autore di capolavori come La donna che visse due volte e
L’uomo che sapeva troppo. Proprio con quest’ultimo titolo
si ritrovano le maggiori somiglianze, benché Frantic viva
poi di proprie originalità, scritte dallo stesso Polanski insieme
al suo collaboratore abituale Gérard Brach. Ad
arricchire il film vi sono poi non solo le interpretazioni di
celebri interpreti, ma anche la colonna sonora (apprezzata come
sempre) di Ennio Morricone.
Oggi Frantic è considerato
un cult nella filmografia di Polanski, ricordato più dalla critica
che non dal pubblico, ma ad ogni modo sempre molto gradito agli
appassionati delle opere del regista polacco. Per chi non l’avesse
ancora visto, si tratta dunque di un titolo da recuperare
assolutamente. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Frantic: la trama del film
Protagonista del film è il dottor
Richard Walker, che con sua moglie
Sondra arriva a Parigi da San Francisco per un
importante convegno medico. I due si ripromettono però di passare
un disteso e tranquillo soggiorno, in ricordo della luna di miele
di vent’anni prima, in un albergo al centro della capitale
francese. Tale desiderio viene però subito ostacolato
dall’improvvisa scomparsa di Sondra. Dopo ore di attesa, Richard
capisce che potrebbe essere capitato qualcosa di spiacevole e si
mobilita subito per ritrovare la moglie. La polizia lo tratta però
con scetticismo e nessuno sembra dare importanza alla cosa.
Richard decide allora di indagare da
solo e scopre che la valigia ritirata dalla moglie in aeroporto non
è in realtà la loro. Seguendo una serie di indizi riuscirà a
risalire a Michelle, la vera proprietaria
dell’oggetto. La giovane si occupa di trafficare droga per un
criminale ed è in cerca dei soldi che quest’ultimo le deve. Richard
e Michelle sono dunque entrambi in cerca di qualcosa e capiranno
ben presto di essere finiti al centro di un perverso gioco,
popolato da spie e agenti segreti. La loro sarà dunque una corsa
frenetica contro il tempo, nel tentativo di risolvere gli enigmi
generatisi.
Frantic: il cast del
film
Ad interpretare il dottor Richard
Walker vi è l’attore Harrison Ford,
il quale ottenne il ruolo battendo la concorrenza di Kevin
Costner, Nick Nolte e William
Hurt. Come in seguito rivelato, Harrison Ford pensava che Frantic
fosse un titolo fuorviante per il film poiché la sceneggiatura non
aveva un ritmo frenetico. Egli affermò invece che Moderately
Disturbed (Moderamente disturbato) sarebbe stato un
titolo più appropriato. Roman Polanski non rimase però divertito
dalla battuta. Nel ruolo di Sondra si può invece ritrovare
l’attrice Betty Buckley, principalmente nota come
interprete di musical di Broadway.
Emmanuelle Seigner,
che all’epoca delle riprese aveva 22 anni, interpreta invece la
giovane Michelle. L’attrice rivelò in seguito di non aver avuto
alcuna idea di chi fosse Harrison Ford prima di conoscerlo sul set,
ma di essere rimasta colpita dalla sua gentilezza. In seguito a
questo film, la Seigner sposerà Polanski, di cui è ancora oggi la
moglie. Recitano poi nel film gli attori John
Mahoney nei panni di Williams, David
Huddleston in quelli di Peter e Yves
Rénier in quelli dell’ispettore. Come suo solito, Polanski compare anche in questo
film con un breve cameo: è il tassista che porge i fiammiferi
al protagonista.
Frantic: il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Frantic grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili
Cinema, Google Play, Apple iTunes, Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
sabato 3 dicembre alle ore 21:00
sul canale Iris.
Ci sono racconti leggendari, che
fanno ormai parte della cultura e dell’immaginario mondiale. Uno di
questi è senza dubbio quello dedicato alla balena nota come Moby
Dick. Si tratta ancora una volta di uno scontro epico tra l’uomo e
la grandezza della natura, qui rappresentata dal mastodontico
cetaceo. Scritto da Herman Melville,
Moby Dick è considerato uno dei grandi
capolavori della letteratura mondiale, reso ancor più avvincente
dal suo essere ispirato ad una vicenda vera. Quella storia è stata
infine raccontata al cinema dal regista premio Oscar Ron
Howard con il film Heart of the Sea – Le
origini di Moby Dick (qui la recensione).
Ad aver raccontato la vicenda della
baleniera Essex, che nel 1820 rimase coinvolta nello scontro con
un’enorme balena, è stato Nathaniel Philbrick, con
il romanzo del 2000 Nel cuore dell’oceano – La vera storia
della baleniera Essex. A sottoporre ad Howard la sceneggiatura
scritta da Charles Leavitt fu l’attore
Chris Hemsworth, che aveva già
lavorato con il regista per il biografico Rush. Rimasto
affascinato dalla vicenda come anche dalla forza delle tematiche
trattate, Howard acconsentì da subito a realizzare la pellicola.
Questa prese così vita con un budget di 100 milioni di dollari,
presentando un’attenta ricostruzione della vicenda e dei suoi
aspetti più crudi.
Nonostante i suoi grandi effetti
speciali e le intense interpretazioni, Heart of the
Sea non ottenne il successo sperato, passando quasi in
sordina. Si tratta però di un film da riscoprire, avvincente e
ricco di grandi sentimenti. In questo si sfoggia tutto il fascino e
il predominio che la natura non cessa di avere Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori ed alla vera storia dietro
il film. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il titolo nel
proprio catalogo.
Heart of the Sea: la trama del film
La vicenda si apre nel 1850, quando
un giovane Herman Melville si reca dall’anziano
Thomas Nickerson per farsi raccontare nei minimi
particolari il tragico naufragio della baleniera Essex, su cui
Nickerson serviva come mozzo. Inizialmente riluttante a ricordare
quel drammatico evento, l’uomo acconsente infine a dare inizio al
suo racconto. Questo ha luogo trent’anni prima, nel 1820, quando il
baleniere e navigatore Owen Chase si ritrova a
fare da primo ufficiale all’inesperto George
Pollard sulla baleniera Essex. Tra i due non corre però
buon sangue, poiché sarebbe dovuto essere Chase a guidare la nave,
affidata invece a Pollard poiché proveniente da buona famiglia.
Durante il viaggio, il capitano darà
poi vita ad una serie di decisioni che non mancano di generare
frustrazione tra l’equipaggio, evidenziando inoltre la propria
incapacità a gestire la situazione. Avventurandosi in acque
inesplorate, la Essex si ritrova ad imbattersi in un branco di
capodogli. La loro caccia viene però interrotta dall’arrivo di un
gigantesco esemplare di quella specie, che attacca violentemente la
nave. Ritrovandosi impossibilitati a scappare, Chase e gli uomini
della Essex non avranno altra scelta che fronteggiare il gigantesco
cetaceo. La ciurma si ritrova così a lottare contro una vera e
propria forza della natura, consapevoli di non avere speranze.
Heart of the Sea: il cast del film
Ad interpretare Owen Chase, primo
ufficiale della Essex, vi è l’attore ChrisHemsworth, meglio noto per essere l’interprete
di Thor nel Marvel Cinematic Universe.
L’attore, noto per il suo fisico imponente e ricco di muscoli, si è
per questo film sottoposto ad una drastica dieta di non oltre 800
calorie al gioco. Documentando il proprio dimagrimento sui social,
Hemsworth ha raggiunto una forma fisica spaventosa, ai limiti della
denutrizione. Accanto a lui, nei panni del capitano George Pollard
Jr. vi è invece l’attore Benjamin Walker, celebre
per il film La leggenda del cacciatore divampiri. Per questo ruolo erano stati considerati anche
gli attori Benedict Cumberbatch, Tom Hiddleston e
Henry Cavill. Cillian Murphy,
invece, è Matthew Joy, secondo ufficiale.
Nei panni del giovane
mozzo Thomas Nickerson vi è invece Tom Holland,
qui ad uno dei suoi primi ruoli cinematografici prima di assumere i
panni di Spider-Man. All’attore, all’epoca diciassettenne, non era
consentito perdere peso, e così Holland dovette prima ingrassare e
poi smaltire quel peso per poter apparire dimagrito. La ferrea
dieta fu però per lui particolarmente ardua, spingendolo in
un’occasione a rubare dei cornetti dal set per mangiarli di
nascosto. Ad interpretare l’anziano Thomas Nickerson vi è invece
Brendan Gleeson, mentre nei panni dello scrittore
Herman Melville si ritrova l’attore Ben Whishaw,
celebre come protagonista del biografico Bright Star.
Heart of the Sea: la vera
storia dietro il film
Quello di Moby Dick è
notoriamente un racconto ispirato ad una vicenda realmente
avvenuta. Questa, come racconta il film, ha per protagonista la
baleniera Essex e il primo ufficiale Owen Chase. A causa della
scarsa pesca ottenuta durante una spedizione, il capitano George
Pollard Jr. decise di spingersi al largo dell’Oceano Pacifico. Dopo
mesi di perlustrazioni, il 16 novembre del 1820 la vedetta annunciò
la presenza di capodogli. Fu proprio in quel momento che un
gigantesco esemplare iniziò a colpire la nave, portandola infine ad
affondare. La vera tragedia doveva però ancora avere inizio. Gli
uomini sopravvissuti riuscirono ad approdare su di un piccolo
atollo, oggi noto come l’isola di Henderson.
Con alcune scialuppe a disposizione,
gli uomini decisero poi di rimettersi in viaggio, nella speranza di
trovare del cibo. L’assenza di questo, però, spinse i marinai al
cannibalismo, estraendo a sorte su chi di loro dovesse morire per
diventare cibo per gli altri. Una pratica attuata con grande
sofferenza e che avrebbe segnato psicologicamente il resto della
loro vita. Dopo oltre 78 giorni dal naufragio, i sopravvissuti
vennero ritrovati ridotti allo stremo a 650km dalle coste del Cile.
Anni dopo Owen Chase riprese a navigare in mare, venendo però
dichiarato malato di mente in vecchiaia. Il resto dell’equipaggio
sopravvissuto, invece, non lasciò mai più la terra ferma.
Heart of the Sea: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
In attesa di vedere i sequel, è
possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Heart of the Sea è infatti disponibile
nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di domenica 4
dicembre alle ore 21:00 sul canale
Iris.
Arriverà nelle sale dal 15 al 21 dicembre, distribuito da Lucky
Red, il docufilm dedicato
all’indimenticabile attore e regista Massimo
Troisi, Il mio amico Massimo.Diretto da Alessandro Bencivenga, con
le voci narranti di Lello Arena e Cloris
Bosca, il docufilm è un omaggio inusuale, leggero e a tratti
ironico, in cui si racconta la vita e il percorso artistico
dell’attore napoletano a quasi 70 anni dall’anniversario della
nascita.
Il docufilm lega sue esibizioni cabarettistiche,
teatrali e televisive, backstage, foto d’epoca, e interviste ad
amici ed esponenti del mondo dello spettacolo, tra
cui Carlo Verdone, Nino Frassica, Clarissa Burt, Maria
Grazia Cucinotta, Ficarra e Picone e testimonianze di
repertorio di Pippo Baudo e Renzo
Arbore.Infine una
partecipazione speciale, quella di Gerardo Ferrara, la
controfigura di Troisi nel celeberrimo “Il postino”.
« Un
giorno – racconta il
regista Bencivenga – guardando un film di
Troisi, ho pensato: “Sarebbe bello realizzare un docufilm su
Massimo. In fondo lui è stato, ed è tuttora, il mio autore, regista
e attore di riferimento”. Conoscevo alcuni suoi amici, e quella che
all’inizio era soltanto una fumosa idea è potuta diventare una
realtà concreta. Da lì ho cominciato a fantasticare un racconto su
Troisi, ma in un modo non convenzionale».
Il mio amico Massimo è prodotto da Piano B
produzioni, co-prodotto da Lambda, produttori associati Spaghetti
Picture e Screen Studio.È
distribuito in sala da Lucky Red.
La domenica di Milano di tinge di
Noir con la seconda giornata di festival, che per la sua 32ma
edizione propone per la prima volta il tema del videogioco
declinato a tinte noir. Prende infatti il via domenica 4 dicembre
il progetto Game inFest, realizzato da QAcademy, che porterà nello
spazio The Bridge di IULM 6 ben 12 giochi iconici che fino al 6
dicembre il pubblico del festival potrà provare in prima persona su
consolle.
La commistione di linguaggi è sempre
stata una delle anime del Noir in Festival, e per questo l’universo
dei videogiochi non poteva mancare. Ma oltre ai momenti dedicati al
gioco vero e proprio, ci saranno anche due appuntamenti dedicati
all’approfondimento: Creare un videogame, un incontro con il game
designer e storyteller Daniele Fusetto (lunedì 5
dicembre ore 15.00, IULM 6) e Dal cinema al videogame, andata e
ritorno (martedì 6 dicembre ore 12.00, IULM 6), talk con
Francesco Toniolo, docente di Forme e Generi del
Cinema e dell’Audiovisivo (Università Cattolica Sacro Cuore di
Milano) e di Game Culture (Nuova Accademia di Belle Arti-(NABA), e
Gemma Fantacci, PhD Student in Visual and Media
Studies presso Università IULM, moderato dal direttore del festival
Giorgio Gosetti.
In chiusura di giornata, un momento
speciale dedicato alla storica seconda edizione del Noir in
Festival del 1992 a Viareggio, che vide tra gli ospiti un regista
destinato a diventare leggenda: Quentin Tarantino. Il racconto di
quella partecipazione è diventato un documentario per la regia di
Davide Rapp con testi di Davide Rapp e Michele Boroni. Al Noir
verranno presentati in anteprima i primi 40 minuti del
documentario, C’era una volta a Viareggio, che a distanza di 30
anni porta sullo schermo i ricordi di chi incontrò Tarantino in
quell’estate viareggina (ore 21.00, IULM 6). A seguire la
proiezione della versione restaurata de Le Iene.
Miglior film / Best film (18.000 €)
a/to: PALM TREES AND POWER LINES di/by Jamie
Dack (USA)
Premio speciale della giuria / Special Jury
Award (7.000 €), a/to: RODEO di/by Lola Quivoron
(Francia/France)
Miglior attrice / Best Actress,
a/to: JULIE LEDROU per il/for the film RODEO
di/by Lola Quivoron (Francia/France)
Miglior attore / Best Actor
a/to: JOJO BAPTEISE WHITING e/andLADAINIAN CRAZY THUNDER per il film/for the
film WAR PONY di/by di Riley Keough e/and
Gina Gammell (USA)
Miglior sceneggiatura / Best Screenplay
a/to: PALM TREES AND POWER LINES di/by Jamie Dack
(USA)
Menzione speciale /special mention to: NAGISA di/by di Takeshi Kogahara
(Giappone/Japan)
CONCORSO DOCUMENTARI INTERNAZIONALI Miglior filmI WONDERFULL /
Best Film IWONDERFULL (6.000 €) a/to: RIOTSVILLE, USA di/by Sierra Pettengill (USA)
Premio speciale della giuria / Special Jury
Award a/to: WHERE IS THIS STREET?OR WITH NO BEFORE
AND AFTER di João Pedro Rodrigues e João Rui Guerra da
Mata (Portogallo/Francia)
Menzione a / Mention to: CORSINI INTERPRETA A BLOMBERG Y MACIEL di/by
Mariano Llinás (Argentina)
e ELSEWHERE STARTS HERE AND IT’S HAPPENING di/by
Darik Janik (Australia)
CONCORSO DOCUMENTARI ITALIANI Miglior film / Best Film (6.000 €)
a/to: CORPO DEI GIORNI di/by Santabelva
(Italia/Italy)
Premio speciale della giuria / Special Jury
Award a/to: N’EN PARLONS PLUS di/by Cecile Khindria,
Vittorio Moroni (Italia/Italy)
SPAZIO ITALIA | CONCORSO CORTOMETRAGGI
ITALIANI Miglior cortometraggio / Best Film (2.000
€) a/to: SIRENS di/by Ilaria Di Carlo
(Germania/Germany/Italia/Italy)
Premio speciale della giuria / Special Jury
Award a/to: OLD TRICKS di/by Edoardo Pasquini, Viktor
Ivanov (Italia/Italy/Bulgaria/Bulgaria)
Menzione speciale /mention to RITIRATA di/by Gianmarco Di Traglia
(Italia/Italy)
CRAZIES | CONCORSO Miglior film / Best Film
a/to:
HUESERA di Michelle Garza Cervera (Perù/Messico
Menzione a/special mention
a/to Greta Santi per la sua interpretazione in PANTAFA
PREMI COLLATERALI
PREMIO RAI CINEMA CHANNEL
Miglior film / best short film Concorso Cortometraggi
Italiani OLD TRICKS di/by Edoardo Pasquini
e/and Viktor IvanovPREMIO ACHILLE
VALDATA – Giuria dei lettori di “Torinosette”
Miglior film/ best film Concorso Lungometraggi
Internazionali PAMFIR di/by Dmytro
Sukholytkyy-SobchukPREMIO OCCHIALI DI
GANDHI
Assegnato dal Centro Studi “Sereno Regis” (Torino) al film che
meglio interpreta la visione gandhiana del mondo
a MANODOPERA – INTERDIT AUX CHIENS ET AUX ITALIENS
di /by Alain Ughetto
PREMIO INTERFEDI
Premio per il rispetto delle minoranze e per la laicità, attribuito
dalla Giuria Interfedi I SOGNI ABITANO GLI ALBERI di/by Marco
Della Fonte
PREMIO SCUOLA HOLDEN
Miglior sceneggiatura /best screenplay | Concorso
Lungometraggi Internazionali WAR PONY di/by di Riley Keough
e/and Gina Gammell
Il New York Film Critics Circle,
uno dei primi gruppi di critici a valutare la stagione dei premi,
ha annunciato i suoi vincitori venerdì mattina con
Tár di Todd Field di Focus
Features che si è aggiudicato il primo premio per il miglior film.
A24 ha portato a casa 4 premi, prima tra tutte le case di
produzione. Celebrando il suo 88° anno, l’East Coast org è composta
da più di 50 giornalisti di pubblicazioni come Time e Variety.
Ecco la lista di tutti i vincitori del New York Film Critics
Circle
Special mention: Il NYFCC
assegna premi in denaro a due studenti che si occupano di critica
cinematografica/giornalismo che frequentano il college nella
regione. I vincitori di quest’anno sono Undergraduate, Nico
Pedrero-Setzer e Graduate, Greg Nussen.
Special
Award1: Jake Perlin, curatore,
distributore ed editore, in riconoscimento dei suoi indispensabili
contributi alla cultura cinematografica.
Special Award 2: dGenerate
Films, per il loro inestimabile lavoro nel portare film
indipendenti dalla Cina a un pubblico più vasto.
Special Award 3: Jafar
Panahi, per il suo ostinato coraggio come artista e per l’umanità e
la bellezza di un corpus di opere create nelle circostanze più
opprimenti.
Per gli amanti della fantascienza al
cinema, il film Io, robot è un vero e
proprio cult degli anni duemila. Ispirato all’antologia di racconti
dello scrittore e biochimico russo Isaac Asimov,
il film che trasporta in un futuro non troppo lontano, dove le
macchine hanno preso il sopravvento sull’uomo. Diretto da
Alex Proyas nel 2004, il film è ambientato nella
città di Chicago nel 2035. Il mondo non è più come lo conosciamo e
i robot positronici sono ormai al comando.
Queste creature robotiche, che fanno
parte dell’immaginario dei racconti di Asimov, sono delle macchine
dotate di un particolare cervello positronico,
ovvero un’unità chiamata a comportarsi secondo le Leggi della
Robotica. Queste tre leggi – create da Asimov e
utilizzate nel mondo della fantascienza – dovrebbero impedire ai
robot di sviluppare comportamenti autonomi e aggressivi nei
confronti della razza umana. Ecco le tre leggi di Asimov:
Un robot non può recar danno a un essere umano né può
permettere che, a causa del suo mancato intervento, un essere umano
riceva danno.
Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri
umani, purché tali ordini non vadano in contrasto alla Prima
Legge.
Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché la
salvaguardia di essa non contrasti con la Prima o con la Seconda
Legge.
Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e al rapporto con i racconti di Asimov, da cui il
film trae ispirazione. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Io, robot: la trama del
film
Nella Chicago del 2035 i robot
positronici sono quindi diventati un accessorio domestico di stile;
ogni famiglia ne ha almeno uno in casa e tutti aspettano con ansia
l’arrivo dei robot NS-5 di nuova generazione,
prodotti dalla U.S. Robots. Nonostante tutti
sembrino impazzire per queste creature dall’anima d’acciaio, il
detective Del Spooner al contrario non sembra
molto convinto dell’utilità di queste macchine e della loro
capacità di autocontrollarsi. I suoi dubbi trovano terreno fertile
dopo l’apparente suicido del dottor Alfred
Lanning, scienziato e fondatore della U.S. Robots. Com’è
possibile che dall’intelligenza così rivoluzionaria, capace di dar
vita a creature futuristiche come i robot positronici, abbia messo
fine alla sua vita?
Durante le indagini Spooner recupera
un dispositivo olografico contenente alcune scioccanti riflessioni
di Lanning a proposito delle sue creature robotiche. Queste
rivelazioni spingono il detective a guardare al caso come a un
possibile omicidio. Aiutato, quindi, dalla dottoressa Susan
Calvin, psicologa esperta in intelligenza artificiale, e
da un intraprendente ragazzino di nome Farber,
Spooner inizia a scavare tra i panni sporchi della U.S Robots per
riuscire a capire se questi robot sono davvero un pericolo per la
razza umana. A complicare il lavoro di Spooner è l’incontro con
Sonny, uno dei robot NS-5, che sembra capace, a
differenza delle altre macchine, di provare emozioni umane.
Io, robot: il cast del film
Ad interpretare l’agente Spooner,
come noto, vi è Will
Smith. Eppure forse pochi sanno che
il ruolo del protagonista inizialmente doveva essere assegnato a un
altro attore. Sembra, infatti, che in principio il detective
Spooner dovesse essere interpretato da Denzel
Washington che però rifiutò la parte a causa di altri
impegni di lavoro. Una volta ottenuta la parte, Smith chiese che di
eliminare le battute divertenti previste per il suo personaggio, in
quanto voleva dar vita ad una personalità seriosa. Lo studios però
si oppose alla richiesta e dopo alcuni test con un pubblico
selezionato, che gradì le battute fatte da Spooner, si decise di
tenerle definitivamente nel film. Accanto a Smith, nei panni del
giovane Farber si ritrova un Shia LaBeouf,
in uno dei suoi primi ruoli di rilievo.
L’attrice Bridget
Moynahan interpreta invece la dottoressa Susan Calvin,
mentre James Cromwell dà vita ad Alfred J.
Lanning, il brillante scienziato nonché fondatore della U.S.
Robots. Bruce Greenwood dà vita a Lawrence
Robertson, mentre Chi McBride è il luogotenente
John Bergin. Completano il cast Adrian Ricard nei
panni della nonna di Spooner e Fiona Hogan, la
quale presta la propria voce all’intelligenzia artificiale VIKI.
Infine, Alan Tudyk
interpreta il robot Sonny. Per dar vita a tale personaggio, si
decise di ricorrere alla stessa tecnologia usata per realizzare il
Gollum di Il Signore degli Anelli. Tudyk fornì dunque le
movenze del personaggio, che venne poi ricostruito in
post-produzione. Il lavoro dell’attore è poi stato particolarmente
elogiato.
Io, robot: le differenze
tra il film e i libri di Asimov
La sceneggiatura finale del film
utilizzava pochi dei personaggi e delle idee di Asimov, e quelli
presenti sono stati pesantemente riadattati. La trama del film non
è infatti derivata dal lavoro di Asimov, in alcuni casi opponendosi
esplicitamente alle idee centrali, mentre molti concetti del film
derivano invece da vari racconti dello scrittore. Il tentativo di
Sonny di nascondersi da Spooner in un mare di robot identici, ad
esempio, è vagamente basato su una scena simile in Il robot
scomparso. I cervelli positronici di Sonny e dei suoi compagni
robot sono invece apparsi per la prima volta nella storia
Iniziativa personale. La lotta e il desiderio di Sonny di
comprendere l’umanità assomigliano infine a quelli del robot
protagonista in L’uomo bicentenario.
Il suo sogno su un uomo che viene a
liberare gli NS-5 allude invece a Robot Dreams e al suo
personaggio principale Elvex. La premessa di un robot come VIKI,
che mette i bisogni dell’umanità nel suo insieme su quelli dei
singoli esseri umani può essere trovata in Conflitto
evitabile, dove i supercomputer che gestiscono l’economia
globale generalizzano la prima legge che si riferisce all’umanità
nel suo insieme. Asimov svilupperà ulteriormente questa idea nella
sua serie Robot come Zeroth Law of Robotics:
“Un robot non può danneggiare l’umanità o, per inazione,
consentire all’umanità di subire danni”. Quella di Io,
robot è dunque pressocché una storia originale, solo vagamente
ispirata ai racconti della raccolta intitolata appunto Io,
robot, pubblicata nel 1950.
Io, robot: il sequel, il
trailer e dove vedere il film in streaming
Dopo il successo ottenuto con
Io, robot, il regista ha subito iniziato a pensare a un
ipotetico sequel sempre ispirato ai racconti di
Asimov. Il film, la cui trama non è mai stata resa nota, è
diventato purtroppo un progetto poi caduto nel dimenticatoio.
Io, robot 2 non ha mai visto la luce, nonostante in più
occasioni si sia tentato di darvi vita. Proyas ha in alcune
interviste affermato che se tale sequel si fosse mai realizzato,
probabilmente avrebbe avuto come ambientazione lo spazio, andando
dunque a raccontare dell’ulteriore evoluzione a cui i robot sono
andati incontro. Ad oggi, tuttavia, sembra confermato il fatto che
non c’è intenzione di dar vita ad un sequel.
È possibile fruire di
Io, robot grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Disney+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
venerdì 2 dicembre alle ore 21:20
sul canale Italia 1.
Dopo la prima stagione acclamata in
tutto il mondo, Apple
TV+ ha annunciato oggi il rinnovo della seconda
stagione di Surface, il thriller psicologico
interpretato e prodotto da Gugu Mbatha-Raw e
creato da Veronica West.
“Sono entusiasta di continuare
questo viaggio e di immergermi ancora di più nella tensione e nel
mistero di ‘Surface’ con questo brillante team“, ha dichiarato
la star e produttrice esecutiva Gugu Mbatha-Raw. “Adoro
interpretare Sophie e non vedo l’ora che i fan della serie e il
nuovo pubblico si uniscano a noi nel vederla entrare nel
pericoloso mondo del suo passato durante la seconda stagione”. Come
attrice e produttrice esecutiva, è importante e significativo
portare questa storia a casa, a Londra“.
“Questo è davvero un capitolo
nuovo di zecca ambientato in un mondo completamente nuovo, non
vedo l’ora che le persone vedano evolversi la storia scoprendo una
Sophie audace e senza paura in questa seconda stagione“, ha
detto la creatrice Veronica West. “È stato un vero piacere
lavorare con Gugu, Apple e il team di Hello Sunshine ed è un vero
privilegio continuare il viaggio!“.
Guidata da un’interpretazione
“accattivante” e “magnetica” della protagonista Gugu Mbatha-Raw,
“Surface” è prodotta da Apple Studios e Hello Sunshine. La prima
stagione completa della serie è disponibile in streaming su
Apple TV+. Surface segue le
vicende di Sophie, una donna che ha perso gran parte della memoria
a seguito di un trauma cranico ritenuto il risultato di un
tentativo di suicidio.
Tornata nella sua città natale,
Londra, la seconda stagione vedrà Sophie ritrovare le relazioni
incompiute che hanno infestato i suoi ricordi, scoprendo da dove
viene e cosa l’ha resa la persona imperfetta che era. Ma il
disordine che si è lasciata alle spalle a San Francisco la
raggiungerà, e Sophie scoprirà una volta per tutte che non si può
mai superare del tutto il proprio passato.
La
prima stagione di Surface, ambientata
nell’élite di San Francisco, ha permesso a Sophie di andare alla
scoperta dei propri segreti, portando alla luce una moltitudine di
peccati che vanno da un triangolo amoroso, a domande molto più
profonde su un passato nascosto e sulla sua vera identità. Mentre
la prima stagione ha risposto alla domanda su chi fosse veramente
Sophie, la seconda ci dirà perché. Sophie ha attraversato l’oceano
per sfuggire al suo passato, ma da cosa stava scappando? Il
cast della prima stagione comprende anche Oliver
Jackson-Cohen, Stephan James, Ari Graynor, la candidata
all’Oscar Marianne Jean-Baptiste, François Arnaud
e Millie Brady.
Surface è creata
da Veronica West, che ha scritto la serie originale, ed è anche
produttrice esecutiva e showrunner.
Reese Witherspoon e Lauren Neustadter sono le
produttrici esecutive per conto di Hello Sunshine. Sam
Miller, candidato agli Emmy, ha diretto quattro episodi
della prima stagione, compreso l’episodio pilota, mentre Kevin
Sullivan, Jennifer Morrison e Tucker Gates si sono alternati alla
guida degli altri episodi.
La seconda stagione di Surface sarà
presentata in anteprima insieme ad altri progetti di alto profilo
nati dalla collaborazione tra Apple TV+ e Hello
Sunshine, tra cui la serie limitata “The Last Thing He Told
Me”, basata sul bestseller del New York Times e prodotta e
interpretata da Jennifer Garner; “My Kind of Country”,
un’innovativa caccia ai talenti della musica country non
convenzionali e straordinari, nonché la prima competition series
per la piattaforma; la serie vincitrice di premi Emmy, SAG e
Critics Choice “The Morning Show”; la terza stagione della serie
vincitrice del NAACP Image Award “Truth Be Told”, con Octavia
Spencer e Gabrielle Union.
Si aprono oggi le prenotazioni per
il Christmas Village, lo speciale villaggio che
porterà la Magia Disney, Pixar, Marvel e Star Wars a Milano fino
all’8 gennaio. Il Christmas Village sarà
accessibile gratuitamente e con prenotazione dal 7 dicembre 2022
all’8 gennaio 2023 presso CityLife Shopping District, in piazza Tre
Torri a Milano.
Il Christmas Village sarà composto
da 5 aree tematiche completamente coperte, di cui quattro ispirate
a una diversa Franchise Disney e la quinta, cuore del villaggio,
rappresentata da un’area dedicata al partner di beneficenza
Make-A-Wish. Il percorso del villaggio includerà una serie di
attività ludiche ed educative dedicate alle famiglie tra cui anche
l’Albero dei Desideri, alto circa 10 metri e realizzato in
materiale sintetico per ridurne l’impatto ambientale.
Oltre alle cinque aree tematiche esterne, l’atmosfera del
Christmas Village si diffonderà anche all’interno degli spazi del
CityLife Shopping Discrict con ulteriori installazioni
personalizzate per scattare foto ricordo insieme ai personaggi più
amati. L’iniziativa aderisce al progetto promosso dal Comune di
Milano Il Natale degli Alberi che prevede la realizzazione
di alberi di Natale e altre iniziative a tema natalizio in diverse
aree della città.
Per maggiori informazioni è attivo il servizio call center:
02.3057.3662, dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 13 e dalle
14:00 alle 18:00. La prenotazione è obbligatoria per assicurare il
corretto svolgimento delle attività.
DATE E ORARI
Christmas Village –
accesso su prenotazione
Il villaggio sarà aperto tutti i
giorni dal 7 dicembre all’8 gennaio dalle 10:30 alle 20:30 (6
turni), con una pausa dalle 13:30 alle 14:30.
Eccezioni:
il 24 e 31 dicembre il villaggio sarà aperto dalle 10:30
alle 15:00 (3 turni)
Il 25 e 26 dicembre e il 1° gennaio 2023 il villaggio
sarà aperto solo nel pomeriggio dalle 14.30 alle 20.30 (4
turni)
Aree interne al CityLife
Shopping District – accesso libero senza prenotazione
Dicembre
Dal 6 all’11 e il 17 e 18 dalle 10:30 alle 20:30
Dal 12 al 16, dal 19 al 23 e dal 27 al 30 dalle 14:30 alle
20:30
24 dicembre e 31 dicembre dalle 10:30 alle 15:00
26 dicembre dalle 14:30 alle 20:30
Gennaio
Dal 2 al 5 gennaio dalle 14:30 alle 20:30
Dal 6 al 8 gennaio dalle 10:30 alle 20:30
Il 25 dicembre e il 1 gennaio
l’attività di laboratorio resterà chiusa.
Le avventure del professor Jones
stanno tornando con Indiana Jones e la Ruota del Destino, quinta
pellicola del franchise che arriverà nelle sale il 23 giugno 2023.
Il mondo di Indiana Jones (Harrison
Ford) è sempre stato pregno di dinamiche picaresche,
in grado di restituire quell’adrenalina da capogiro tipica degli
action movie. Un primo sguardo al nuovo film è stato concesso
grazie al trailer uscito nelle ultime ore, catapultandoci subito
nelle nuove dinamiche dell’archeologo.
Come si evince dal titolo, l’oggetto
al centro del lungometraggio è la Ruota del Destino, immerso in una
trama che spazia dai flashback di Indiana Jones invischiato con i
nazisti alle scene d’azione del presente in cui il professore si
scontra con una serie di nuovi personaggi, fra cui il Voller
interpretato da Mads Mikkelsen.
Seppur il trailer sia ricco di
sequenze elettrizzanti e movimentate, tipiche del franchise, non è
ancora molto chiaro quale sia la storia su cui si costruirà la
diegesi. Si è ipotizzato che la pellicola fosse un viaggio nel
tempo, ma non si ha certezza. Molte sono le domande dopo
quest’anteprima: di seguito tutti i dettagli rilevati nel
trailer e cosa ci si potrebbe quindi, in base a questi,
aspettare da Indiana Jones e la Ruota del Destino.
1Il padrino
Il
trailer di Indiana Jones e la Ruota del
Destino si conclude con un’immagine fra l’epico e il
divertente. Dopo l’intertitolo, un uomo con i baffi e l’abito
grigio chiede “Chi è quest’uomo?”, subito dopo è inquadrato Indiana
Jones al fianco di Helena che risponde “Il padrino”, mentre lei
scherzosamente ribatte dicendo che probabilmente è un parente.
Subito dopo Indiana fa vibrare la sua frustra in una stanza piena
di criminali, invitandoli a “stare indietro”, ritrovandosi però con
molte pistole puntate addosso.
È Maurizio De
Giovanni con il suo nuovo romanzo, l’attesissimo
ritorno del commissario Ricciardi in “Caminito”, il
primo protagonista del Noir in festival che si apre domani a Milano
garantendo spettacolo e colpi di scena fino all’8 dicembre.
De Giovanni sarà alla libreria
Rizzoli Galleria per la prima delle “conversazioni” del festival,
ma subito dopo, nella prestigiosa casa-museo del Manzoni che non
per caso si apre per l’occasione a questo genere letterario,
consegnerà l’ambito premio Giorgio Scerbanenco
all’autore del miglior romanzo italiano in noir dell’anno.
Per un festival che da sempre –
sotto la direzione di Giorgio Gosetti, Marina Fabbri e Gianni
Canova – ha vocazione interdisciplinare e unisce quindi il meglio
del cinema, della letteratura, dei nuovi media e della cronaca,
anche la selezione ufficiale per il cinema comincia con due
fuoriclasse.
Primo titolo fuori concorso è la
black comedy più nera dell’anno, Silent
night di Camille Griffin con Keira Knightley
implacabile organizzatrice di una cena natalizia che dovrebbe
essere l’ultima per l’umanità. Film davvero non politicamente
corretto e felicemente irriverente, resterà tra le scoperte
dell’anno. Lo stesso e anche di più si dirà del primo film in
concorso, domani al Noir
2022: Profeti segna il ritorno
di Alessio Cremonini (Sulla
mia pelle) e apre le porte del festival alla più nera
e drammatica realtà: la guerra, il terrorismo, il fondamentalismo.
Ambientato nel califfato islamico di Daesh, il film ruota intorno
al confronto fra due donne, due visioni della vita, due culture: da
un lato la giornalista free-lance Jasmine Trinca (l’ostaggio), dall’altro la
mujahidin Isabella Nefar (la carceriera), autentica rivelazione in
questo film sorprendente fino all’ultima sequenza che va di
diritto tra le migliori opere italiane dell’anno.
“Siamo orgogliosi –
dicono Giorgio Gosetti e Marina Fabbri – di poter
festeggiare Alessio Cremonini con la prima mondiale di questo
straordinario lavoro che provoca le nostre coscienze e
certezze”.
Nei prossimi giorni in questa Milano
colorata di Noir: la celebrazione dei 30 anni di carriera per
Quentin Tarantino “nato” al Noir nel 1992 con Reservoir
Dogs, la disfida tra i sei campioni del cinema
italiano di genere con in palio il Premio Caligari: 10 attese
“prime” al Cinema Arlecchino e altrettanti incontri con scrittori e
protagonisti del genere tra la Libreria Rizzoli e l’università
Iulm, l’arrivo di un gigante dei thriller best seller
come Harlan Coben (premio Raymond
Chandler 2022) e il “compleanno artistico” di Alfred Hitchcock
raccontato in immagini dal più bravo narratore di cinema dei nostri
tempi, Mark Cousins, l’autore di Marcia su Roma.
Empire
of Light, il film di Sam Mendes che arriverà il
23 febbraio nelle sale italiane distribuito da The Walt Disney
Company Italia, sarà presentato questa sera in anteprima al
40° Torino Film Festival.
Scritto e diretto dal vincitore
dell’Academy Award® Sam Mendes, Empire of Light è una
storia toccante incentrata sul potere dei legami umani in tempi
burrascosi. Ambientato nei primi anni Ottanta all’interno e nei
dintorni di un vecchio cinema sbiadito in una cittadina costiera
dell’Inghilterra, il film segue Hilary (Olivia
Colman), una donna che gestisce il cinema e deve fare
i conti con la sua salute mentale, e Stephen (Micheal
Ward), un nuovo dipendente che sogna di fuggire da questa
cittadina provinciale in cui deve affrontare avversità quotidiane.
Sia Hilary che Stephen trovano un senso di appartenenza attraverso
la loro dolce e improbabile relazione e sperimentano il potere
curativo della musica, del cinema e della comunità.
Il film Searchlight
Pictures Empire of Light è interpretato da un cast
stellare tra cui la vincitrice dell’Academy Award® Olivia Colman, il vincitore del BAFTA Micheal
Ward, Tom Brooke, Tanya Moodie, Hannah Onslow e Crystal Clarke, con
Toby Jones e il premio Oscar® Colin Firth.
Sembra che James
Gunn sia pronto a far piangere a dirotto i fan dei
supereroi di tutto il mondo, perché il trailer di Guardiani della Galassia Vol. 3 presenta in
egual misura azione al cardiopalma e momenti emotivamente
devastanti. Ambientato dopo gli eventi di
Guardiani della Galassia Vol. 2, il secondo film della
Fase Cinque della Marvel è probabilmente l’ultimo che
vedremo con protagonista la squadra di Peter “Star-Lord”
Quill (Chris
Pratt), Gamora (Zoe
Saldaña), Drax il Distruttore
(Dave
Bautista), Groot (Vin
Diesel), Mantis (Pom Klementieff),
Nebula (Karen
Gillan) e Rocket Raccoon (Bradley
Cooper).
Dai commenti di Gunn al panel di
“Guardiani della Galassia” tenutosi durante il San Diego
Comic-Con, sapevamo già che una buona parte questo Volume
3 avrebbe esplorato il passato di Rocket Racoon, e
il flashback del trailer di un simpatico Rocket bambino ha
confermato le sue affermazioni, ma ora possiamo intuire anche altre
svolte di trama. Gunn ha sicuramente molti assi nella manica prima
che il film arrivi nelle sale, ma l’incredibile trailer
rilasciato ieri garantisce che questo canto del cigno sarà uno di
quelli da record: analizziamone insieme tutte le anticipazioni.
1La Contro-Terra
Uno
dei molti vantaggi del franchise di Guardiani della
Galassia è la sua capacità di esplorare il cosmo; a parte
alcune brevi sequenze sulla Terra a scopo di flashback, le missioni
dei Guardiani puntano principalmente ad esplorare nuove parti della
galassia. Il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige ha confermato che nuovi
pianeti e personaggi continueranno a essere esplorati in Guardiani della Galassia Vol. 3 e anche in
altre proprietà del MCU.
Gli
ibridi animali/umani in questo luogo simile alla Terra fanno
pensare che Guardiani della Galassia Vol. 3 abbia
finalmente presentato la Contro-Terra. Si tratta
di una versione più pura della Terra creata dall’Alto
Evoluzionario nei fumetti, dove i supereroi non esistono;
al contrario, la Contro-Terra è piena di creature evolute dall’Alto
Evoluzionario. Nei fumetti, il villain ha creato un esercito di
Nuovi Uomini facendo evolvere gli animali in forme
umanoidi. Gli animali dalle sembianze umane nel trailer potrebbero
essere alcune delle prime versioni di questi esperimenti o membri
di quell’esercito in abiti casual. È anche possibile che il
MCU combini
la Contro-Terra con Halfworld, la casa di
Rocket dove sono stati creati altri animali
umanoidi.
Ecco il look esteso di Ant-Man and the Wasp: Quantumania dal
Comic Con in Brasile. Dopo un recap dell’arco narrativo di
Ant-Man nel MCU, arrivano le immagini dal nuovo
film diretto da Peyton Reed.
È stato diffuso il trailer esteso di
Knights Of The Zodiac, l’atteso live
action dedicato ai Cavalieri dello Zodiaco. Il film è diretto da
Tomasz Baginski e trai protagonisti, oltre a volti poco noti,
spiccano anche star internazionali, come Famke Janssen e Sean
Bean, che si vedono nel trailer.
In particolare, il video ci mostra
l’attore californiano Mackenyu nei panni di Seiya/Pegasus. Lo
vediamo sia con l’armatura sia con il costume che nel manga e
nell’anime indossa durante il suo allenamento in Grecia per
diventare Cavaliere di Bronzo.
La trama di Knights Of The
Zodiac, disponibile su IMDb, recita: Quando una dea della
guerra si reincarna nel corpo di una ragazzina, l’orfano di strada
Seiya scopre di essere destinato a proteggerla e salvare il mondo.
Ma solo se riesce ad affrontare il proprio passato e diventare un
Cavaliere dello Zodiaco.
The Boys
4 ha scelto la madre assente di Hughie per la prossima
stagione di The
Boys. The
Boys, in onda su Prime Video dal 2019, è basata sugli omonimi
personaggi di Wildstorm e Dynamite, un gruppo di civili vigilanti
determinati a sconfiggere il gruppo corrotto di supereroi noto come
The Seven. Uno dei membri del gruppo è Hughie
Campbell (Jack Quaid), che si è unito al gruppo
dopo che l’eroe A-Train (Jessie T. Usher) ha
ucciso la sua ragazza. Mentre lo show ha precedentemente presentato
Simon Pegg come il padre di Hughie, non è stato
rivelato fino alla seconda stagione che sua madre lo ha abbandonato
quando era un bambino.
Cosa sappiamo su The Boys 4?
I dettagli della trama della quarta
stagione di The
Boys sono un mistero per ora, ma sappiamo che l’ex di
The Walking DeadJeffrey Dean
Morgan si unirà alla mischia in un ruolo
sconosciuto. Abbiamo anche appreso che Cameron Crovertti
(Ryan) è stato nominato regular della serie, il che non sorprende
dopo il sinistro scatto finale della terza stagione.
Durante una recente intervista
con Collider , Kripke ha confermato che Ryan
sarà il punto focale della quarta stagione. “Andando
avanti, Ryan è una parte davvero importante. Sia Butcher che
Homelander hanno ottime ragioni per litigare per Ryan perché la
posta in gioco non potrebbe essere più alta. Se Ryan segue la
strada di Homelander e poi ci sono due Homelander nel mondo, allora
è tutto un incubo per il pianeta. Se Butcher riesce a portare Ryan
alla luce, allora questa è probabilmente l’arma migliore che hanno
contro Homelander. È sempre stato uno show sulla famiglia, e gran
parte della terza stagione riguardava i padri, quindi penso che
renda sento che la stagione 4 parla di figli”.
Ryan sembra già aver scelto “la via
di Homelander”, ma ciò non significa che sia al di là del
salvataggio. Butcher ha commesso un grave errore respingendo
il giovane facilmente influenzabile nella falsa convinzione che
sarebbe stato più al sicuro senza una figura paterna così fatalista
nella sua vita, ma questo si è completamente ritorto contro quando
Victoria Neuman ha dato a Homelander la posizione di suo
figlio.
Per Entertainment Weekly, la madre
di Hughie Campbell è stata ufficialmente scelta per l’imminente
stagione 4 di The
Boys. In un annuncio che includeva anche il fatto che
Rob Benedict di Supernatural e Elliot
Knight di Animal Kingdom si sarebbero uniti al cast, è
stato rivelato che il ruolo della madre di Hughie è andato
ufficialmente a Rosemarie DeWitt. Tutti e tre gli
attori si sono uniti al cast mentre le riprese della nuova stagione
continuano a Toronto.
Anime Factory, etichetta di
proprietà di Plaion Pictures, è lieta di presentare
One Piece Film: RED, diretto da Goro Taniguchi e prodotto da TOEI Animation,
l’attesissimo nuovo film basato sul manga dei record di Eiichiro
Oda. Quest’ultimo trailer celebrativo viene rilasciato in
concomitanza con l’uscita in sala del film, dove arriva dopo aver
ottenuto risultati straordinari in giro per il mondo; ma in Italia
sembra non voler essere da meno: One Piece Film:
RED, che ha visto un impegno di distribuzione inedito
nel Bel Paese, ha aperto la sua corsa con il primo posto al
box office italiano, con un ottimo risultato che va a
sommarsi agli incassi delle anteprime dello scorso mese.
In Giappone la pellicola è a
tutti gli effetti la più redditizia di sempre del franchise: ha
superato il traguardo dei 18 miliardi di Yen (oltre 124 milioni di
Euro) registrando così il miglior incasso anime del 2022, ottenendo
il secondo miglior debutto della storia del cinema giapponese,
diventando il sesto miglior anime ed entrando nella top ten dei
migliori film di sempre. Il film ha ottenuto ottimi risultati anche
al box office in Francia, con quasi un milione di biglietti
staccati; anche in Spagna con oltre 154.000 spettatori il
film ha infranto ogni record della licenza.
In occasione del 25° anniversario
del manga (record con oltre mezzo miliardo di copie vendute ad oggi
nel mondo) e della serie tv animata del manga con oltre 1000
episodi trasmessi in 80 paesi, Luffy e la ciurma di Cappello di
Paglia fanno ritorno sul grande schermo con un imperdibile film che
per la prima volta vede un profondo coinvolgimento in veste di
produttore dell’autore Eiichiro Oda e che ha ottenuto
risultati eccezionali al box office globale.
One Piece Film: RED,
atteso dai fan più accaniti e non solo, è il primo episodio con una
forte componente musicale (con la suggestiva interpretazione della
star nipponica Ado) e vede anche il ritorno di uno dei personaggi
più iconici e interessanti creati da Oda: Shanks il Rosso,
uno dei quattro imperatori che ha ispirato e spinto Luffy da
piccolo a diventare un pirata, nonché il padre del nuovo
personaggio Uta.
One Piece Film: RED, la
trama
Uta, la cantante più amata del
mondo, la cui voce è stata definita “ultraterrena”, è famosa anche
perché nasconde la sua vera identità ed un altro segreto: Uta è la
figlia di Shanks!
Per la prima volta in assoluto, lei ha deciso di svelare il suo
volto al mondo durante un concerto dal vivo! L’arena del concerto,
che si tiene sull’isola di Elegia, si riempie di tutti i suoi fan,
compresi famigerati pirati, esponenti della Marina e i Pirati di
Cappello di Paglia guidati da Luffy, tutti decisi a godersi questa
performance canora attesissima. Il concerto inizia ed il pubblico
scopre che l’eccezionale potere della voce di Uta nasconde un
pericolo che potrebbe cambiare il mondo. Toccherà quindi a Luffy e
a Shanks mettersi in azione. Tra tanti colpi di scena, la battaglia
per la libertà sta per avere inizio…
In Italia One Piece Film:
REDè al cinema dal 1° dicembre 2022 distribuito da
Anime Factory, etichetta di Plaion Pictures.
La Marvel Comics sta ufficialmente confermando
l’esistenza di una nuova, settima Gemma dell’Infinito nell’universo, dato che la
Gemma Nera dell’Infinito viene ufficialmente nominata in una nuova
anteprima per Thor #29. Nel primo sguardo al
fumetto in uscita, la ricerca di Thor della sorella perduta e del
luogotenente principale di Thanos, Corvus Glaive, lo porta a scoprire che una
Gemma Nera dell’Infinito, vista in visioni oscure sulla sua morte,
è in qualche modo collegata agli eventi in gioco.
La Marvel ha anticipato l’arrivo
della versione più potente di Thanos, che brandisce un Mjolnir
alimentato dalla Gemma dell’Infinito, che presenta una nuova Gemma
dell’Infinito Nera incorporata al suo interno. Thor ha visto la
visione della sua morte per mano del potentissimo Thanos e del suo
esercito di non morti grazie al Black Winter – e con l’imminente
uscita di Thanos: Death Notes, quel futuro sta per
rivelarsi. Tuttavia, in una storia collegata al one-shot con
protagonista Thanos, Thor conferma l’esistenza della settima Gemma
dell’Infinito segreta della Marvel.
In una nuova anteprima di Thor #29
di Torrun Gronbekk, Nic Klein, Matt Wilson e
Joe Sabino di VC, la Marvel approfondisce
l’eredità segreta di Thor e la connessione con Thanos. Dopo il
rapimento di sua sorella Lauffey, Thor e Lady Sif cercano di
rintracciare Corvus Glaive in una parte proibita di Niffleheim che
Odino non aveva mai spiegato perché fosse fuori dai limiti. Thor
nota che Glaive sta ripercorrendo i passi di Thanos e sta cercando
la Gemma Nera dell’Infinito, il primo nome ufficiale della nuova
pietra, che si collega in qualche modo a Odino.
Per ottenere risposte sulla parte
segreta di Asgard che gli è stato proibito di visitare, Thor
cercherà Runa, una delle nove Valchirie originali che era rimasta
intrappolata nel Regno di Mezzo prima di essere liberata da Jane
Foster. Data la sua antica connessione con Odino e Asgard, potrebbe
avere risposte sulla vera origine della nuova Black Infinity
Stone della Marvel. Sfortunatamente per Runa, la
richiesta di Thor la allontanerà dal suo esilio.
Mentre i dettagli sulla provenienza
della settima Gemma dell’Infinito sono ancora sconosciuti,
l’anteprima conferma la sua esistenza nell’Universo Marvel e
suggerisce che Odino in qualche modo abbia avuto un ruolo
sostanziale nella sua creazione. La ricerca di Thor per trovare la
Gemma Nera dell’Infinito prima che Thanos la maneggi nella sua
forma migliore inizierà la prossima settimana, quando Thor #29 e
Thanos: Death Notes #1 arriveranno nei negozi di fumetti americani.
Ma questa nuova informazione servirà anche a Kevin Feige per i suoi film?
L’attore Boyd
Holbrook ha ad oggi recitato in numerosi film di rilievo,
ricoprendo ruoli spesso e volentieri molto importanti. Negli anni
Holbrook ha dunque costruito una carriera di tutto rispetto, dando
prova di possedere ottime qualità come interprete. Ora che la sua
popolarità è in continua crescita, egli è davvero un attore da
tenere d’occhio per il futuro.
2. Ha preso parte a diverse
serie TV. Oltre a recitare per il cinema, Holbrook non ha
mancato di prendere parte anche a note serie televisive. È infatti
comparso in titoli come The Big C (2011) e Hatfields &
McCoys (2012), per poi recitare nel film TV Dietro i
candelabri (2013), di Steven
Soderbergh. Più di recente ha avuto ruoli di rilievo
nelle serie NetflixNarcos (2015-2016) e The Sandman (2022-in
corso. Prossimamente lo si potrà ritrovare nelle serie
Executioner e Justified: City Primeval.
3. Ha prodotto alcuni
progetti. Holbrook non si è dedicato solo alla
recitazione, ma in un paio di occasioni in anni recenti si è
cimentato anche nella produzione. Ha infatti ricoperto tale ruolo
per il film O. G. – Original Gangster (2018), con
protagonista Jeffrey Wright
e dove recita anche egli stesso. Nel 2019 è invece stato produttore
esecutivo di Two/One, film indipendente dove recita anche
nel ruolo di uno dei due protagonisti. Holbrook sarà poi anche tra
i produttori esecutivi della serie Executioner.
Boyd Holbrook in Narcos
4. Ha interpretato un
poliziotto della DEA. Nelle prime due stagioni della
celebre serie Netflix Narcos, dedicate all’attività del
narcotrafficante Pablo Escobar, Holbrook si è distinto per aver
interpretato il poliziotto della DEA (Drug Enforcement
Administration) Stephen Murphy, il quale si distinse come uno dei
principali investigatori nella caccia al signore della droga
colombiano. Per prepararsi al ruolo Holbrook ha avuto modo di
incontrare il vero Murphy, che ha collaborato come consulente alla
serie.
Boyd Holbrook è Corinzio in The Sandman
5. Ha interpretato un
celebre personaggio. Nella serie Netflix The
Sandman, basata sull’omonimo fumetto di Neil
Gaiman, l’attore interpreta Corinzio, un incubo creato da
Morfeo nonché tra i personaggi principali del racconto. Il
personaggio si dinstingue inoltre per il suo portare sempre degli
occhiali da sole, in quanto privo di occhi. Inizialmente, Holbrook
era spaventato da tale aspetto, sapendo quanto è importante lo
sguardo nella recitazione. Ha però poi visto tale caratteristica
non come un handicap bensì come l’opportunità per sfruttare altre
possibilità recitative, dando così vita ad una versione
particolarmente apprezzata del personaggio.
6. Ha fatto un errore
durante l’audizione. L’attore ha raccontato di come
durante l’audizione per il ruolo di Corinzio ha commesso un errore
che poteva costargli la parte. Mentre recitava la parte, infatti,
Holbrook ha trovato spontaneo togliersi gli occhiali da sole che
gli erano stati forniti. Un dettaglio non da poco, considerando che
Corinzio non ha gli occhi e per questo non si leva mai gli
occhiali. Fortunatamente, Holbrook non è stato il solo tra i
candidati a commettere tale errore e ciò gli ha permesso di non
partire svantaggiato, finendo con l’ottenere la parte.
Boyd Holbrook in Logan
7. Ha guadagnato peso per
recitare nel film. In Logan – The Wolverine,
attualmente l’ultimo film in cui è comparso il più celebre degli
X-Men, Holbrook interpreta uno dei principali villain, ovvero il
cyborg Donald Pierce, a capo della sicurezza della Transigen. Per
interpretare tale ruolo e risultare più minaccioso, l’attore si è
sottoposto ad un rigido allenamento, aumentando la propria massa
muscolare. Ha inoltre seguito una speciale dieta che lo ha portato
ad acquisire più di 5 chili in breve tempo, così da risultare ancor
più massiccio.
Boyd Holbrook in Indiana Jones and the Dial of
Destiny
8. Ha un ruolo di rilievo
nel film. In Indiana Jones and the Dial of
Destiny, quinto capitolo della celebre saga d’avventura,
Holbrook interpreta un personaggio chiamato Klaber, scagnozzo del
principale antagonista Voller, un ex nazista ora assunto dalla NASA
e interpretato da Mads Mikkelsen.
Si tratta di un ennesimo ruolo importante per Holbrook, che ha
raccontato di essersi preparato al ruolo allenandosi al fine di
poter eseguire quante più scene possibile senza ricorrere a
controfigure.
Boyd Holbrook è su Instagram
9.Ha un
profilo sul social network. Boyd Holbrook è naturalmente
presente sul social network Instagram, con un profilo seguito
attualmente da 183 mila persone. Su tale piattaforma egli non ha
però pubblicato ancora nessun post, dando dunque l’idea di non
essere molto interessato ad utilizzare tale piattaforma. Magari in
futuro inizierà a condividere qualcosa di sé e delle proprie
attività.
Boyd Holbrook: età e altezza dell’attore
10. Boyd Holbrook è nato a
Prestonsburg, Kentucky, Stati Uniti, il 1 settembre del
1981. L’attore è alto complessivamente 1,88 metri.
In occasione del Comic Con
Experience 2022 è stato rivelato un footage di
The Mandalorian 3 che anticipa le avventure di Din
Djarin e Grogu. Durante il finale della seconda stagione di
The
Mandalorian, Din Djarin di Pedro Pascal si è tolto l’elmo per
salutare Grogu, che è partito con Luke Skywalker per essere
addestrato come Jedi. Tuttavia, non passa molto tempo prima che i
due si riuniscano in The Book of Boba Fett.
L’ultima volta che i due sono stati visti insieme durante il finale
della serie, Din e Grogu stavano volando via da Tatooine nel loro
caccia stellare Naboo con infinite possibilità davanti a loro.
Ora, il nuovo filmato della
stagione 3 di The
Mandalorian proiettato al Comic Con Experience
2022 continua ad anticipare le avventure di Din e Grogu. Secondo
Collider, il filmato proiettato
all’evento in Brasile è una
versione estesa del trailer della terza stagione di The Mandalorian
pubblicato all’inizio di quest’anno. Come precedentemente
rivelato, Din e Grogu si recano a Mandalore, dove il cacciatore di
taglie dovrà affrontare le ripercussioni della rimozione del suo
elmetto durante il finale della seconda stagione. Il filmato
fornisce anche rapidi sguardi a Coruscant, lucertole scimmia
Kowakian e Grogu che continuano a flettere i suoi muscoli della
Forza spostando un oggetto di grandi dimensioni. Altrove su
Mandalore, Bo-Katan (Katee Sackhoff) affronta
Mando. La serie esordirà su Disney+ il 1° marzo
2023
In occasione del CCXP22 (Comic-Con
Experience 2022) di San Paolo in Brasile, The Walt Disney Company
ha diffuso il primo trailer e il poster del film Marvel StudiosGuardiani
della Galassia Vol. 3.
Nel film Marvel Studios l’amato
gruppo di emarginati sembra po’ diverso ultimamente. Peter Quill,
ancora provato dalla perdita di Gamora, deve riunire intorno a sé
la sua squadra per difendere l’universo, oltre a proteggere uno di
loro. Una missione che, se non sarà portata a termine con successo,
potrebbe portare alla fine dei Guardiani così come li
conosciamo.
In occasione del CCXP22 (Comic-Con
Experience 2022) di San Paolo in Brasile, The Walt Disney
Company ha diffuso il primo trailer e il poster del
lungometraggio Lucasfilm Indiana
Jones e la Ruota del
Destino.
Indiana
Jones e la Ruota del Destinoè in gestazione
da diversi anni, con il progetto inizialmente sviluppato da
Steven Spielberg, prima che egli si
ritirasse dal progetto. Il regista di Le Mans ‘66 e LoganJames
Mangold è poi stato chiamato a dirigere il film, con
Harrison Ford
confermatissimo nei panni dell’iconico avventuriero.
Con lui ci sono Phoebe
Waller-Bridge (Fleabag), Antonio
Banderas (Pain and Glory), John
Rhys-Davies (Raiders of the Lost Ark),
Shaunette Renee Wilson (Black Panther),
Thomas Kretschmann (Das Boot),
Toby Jones (Jurassic World: Fallen
Kingdom),
Boyd Holbrook (Logan), Oliver
Richters (Black Widow), Ethann
Isidore (Mortel) e Mads
Mikkelsen (Animali Fantastici: I Segreti di
Silente). Il
film ha una data d’uscita attualmente
fissata al 30 giugno 2023.
Alan Rickman era frustrato quanto il suo
personaggio durante una scena particolare di Love
Actually. Diretto da Richard Curtis,
Love Actually presentava un talentuoso cast
corale che attraversava in nove storie d’amore intrecciate nelle
settimane che precedono il Natale. La commedia romantica del 2003
vedeva Rickman nei panni di Harry, un uomo sposato che inizia a
innamorarsi della sua segretaria Mia (Heike
Makatsch).
Una delle scene più tristi del film
arriva quando la moglie di Harry, Karen (Emma
Thompson), si rende conto della potenziale infedeltà del
marito a causa del fatto che lui le ha regalato un CD di
Joni Mitchell dopo che lei aveva scoperto una
collana d’oro nella tasca del suo cappotto.
Quando Harry decide di acquistare la
suddetta collana, lo fa mentre è al centro commerciale con sua
moglie, che parte da sola per comprare regali per le loro madri.
Harry ha un breve lasso di tempo in cui acquistare la collana per
Mia e viene quasi sventato dall’esilarante lungo processo di
confezionamento del regalo dell’addetto alla gioielleria Rufus
(Rowan Atkinson). Durante The Laughter &
Secrets of Love Actually: 20 Years Later – A Diane Sawyer
Special della ABC (tramite Vanity Fair), Richard
Curtis rivela che Rickman era frustrato quanto il suo
personaggio durante la famosa scena di Atkinson. “Rowan si
stava prendendo il suo tempo, quindi faceva riprese di undici
minuti, [poi] diceva… ‘guarda, torniamo indietro e facciamolo,
ricominciamo [di nuovo]’, e il povero Alan [Rickman] era lì tutto
il tempo a dire ‘grr, ugh.’”
Questa storia è una delle tante che
nel corso degli anni sono emerse in merito a Love Actually. Basti
pensare che solo negli ultimi giorni, abbiamo ottenuto una
confessione di Hugh Grant in merito ad una scena del film e
anche la notizia che, su quel set, Keira Knightley
era convinta che il suo film successivo,
Pirati dei Caraibi, sarebbe stato un flop.
Il
teaser trailer di Indiana Jones
5 (Indiana Jones and the Dial of
Destiny, in originale) offre una prima occhiata a
Harrison Ford ringiovanito, al momento
il miglior uso della tecnologia de-aging visto al momento
in un film di produzione Disney. L’uso della tecnologia
de-aging da parte della Disney è stato accolto con vari
elogi e critiche per la qualità, l’etica e l’innovazione, eppure
ogni nuovo progetto dimostra che la Disney continua a migliorare il
suo approccio allo strumento di produzione cinematografica.
Ad esempio, dopo aver migliorato il
suo de-aging in The Mandalorian, l’uso da
parte della Disney della tecnologia per far sembrare Mark
Hamill più giovane in The Book of Boba
Fett non era ancora del tutto credibile. Di conseguenza,
la notizia del de-aging di Harrison
Ford in Indiana Jones 5 è stata
presa con apprensione, ma il trailer dovrebbe aver messo in pausa
ogni timore.
Harrison Ford
in precedenza aveva già condiviso la sua opinione sulla tecnica
applicata al suo volto, e il trailer che non ha deluso. Il primo
trailer di Indiana Jones and the Dial of Destiny
rivela l’ottantenne Harrison
Ford cos’ com’è ora, ma la scena del flashback si
svolge nel 1944, circa 25 anni prima della sequenza temporale di
Indiana Jones
5, eppure Ford sembra realisticamente più giovane di
quanto non sia adesso. C’è ancora molto spazio per migliorare con
la tecnologia, ma il de-aging di Harrison
Ford da parte della Disney dimostra finalmente
che la tecnologia può funzionare.
Indiana Jones
5 è in gestazione da diversi anni, con il progetto
inizialmente sviluppato da Steven Spielberg, prima che egli si
ritirasse dal progetto. Il regista di Le Mans ‘66 e LoganJames
Mangold è poi stato chiamato a dirigere il film, con
Harrison Ford
confermatissimo nei panni dell’iconico avventuriero.
Con lui ci sono Phoebe
Waller-Bridge (Fleabag), Antonio
Banderas (Pain and Glory), John
Rhys-Davies (Raiders of the Lost Ark),
Shaunette Renee Wilson (Black Panther),
Thomas Kretschmann (Das Boot),
Toby Jones (Jurassic World: Fallen
Kingdom),
Boyd Holbrook (Logan), Oliver
Richters (Black Widow), Ethann
Isidore (Mortel) e Mads
Mikkelsen (Animali Fantastici: I Segreti di
Silente). Indiana
Jones 5 ha una data d’uscita attualmente fissata
al 30 giugno 2023.
Il nuovo trailer di Guardiani
della Galassia Vol. 3 è qui, con nuovi costumi per la
squadra di Star-Lord, costumi che sono incredibilmente accurati
rispetto a quelli dei fumetti.
Originariamente una banda di
disadattati e fuorilegge, i Guardiani della
Galassia del MCU si sono notevolmente evoluti nel corso
degli anni dal loro debutto nel 2014. Pertanto, sembra che ora
siano diventati una squadra di eroi legittimi con tanto di uniformi
abbinate che richiamano ai loro costumi originali della Marvel Comics.
Nel
film Marvel Studios l’amato gruppo di emarginati sembra po’ diverso
ultimamente. Peter Quill, ancora provato dalla perdita di Gamora,
deve riunire intorno a sé la sua squadra per difendere l’universo,
oltre a proteggere uno di loro. Una missione che, se non sarà
portata a termine con successo, potrebbe portare alla fine dei
Guardiani così come li conosciamo.
La scena di apertura di Ant-Man and the Wasp: Quantumania mostrerà lo
Scott Lang di
Paul Rudd che si crogiola nel suo status
di celebrità dopo gli eventi di Avengers: Endgame. Destinato a
essere il primo film della Fase 5 del Marvel Cinematic Universe,
Ant-Man and the Wasp: Quantumania vedrà il ritorno
di Rudd insieme alle star di Ant-Man
Evangeline Lilly, Michael
Douglas, Michelle
Pfeiffer, David Dastmalchian e Randall
Park. Nel cast del trequel si uniscono anche
Kathryn Newton nei panni della figlia di Scott,
Cassie, e Jonathan Majors nei panni del
prossimo grande cattivo del MCU, Kang il Conquistatore.
Mentre Ant-Man and the Wasp: Quantumania uscirà
nel febbraio del prossimo anno, in occasione panel Marvel al CCXP
in Brasile, è stato proiettata la scena d’apertura del film.
Per Omelete (via The Direct),
Paul Rudd ha introdotto la sequenza di apertura
del film che mostrava Scott vivere come una celebrità dopo aver
aiutato i Vendicatori a annullare lo schiocco di Thanos durante gli eventi di Avengers:
Endgame. Nel frattempo, Hope Van Dyne di Lilly è una
celebre filantropa che è stata riconosciuta per l’utilizzo di
particelle Pym per risolvere la carenza di cibo e alloggi nel
mondo. Il panel ha anche mostrato una seconda clip, uno scambio
teso tra Scott e Kang mentre Cassie è tenuta in ostaggio, in cui
Kang ha chiesto l’aiuto di Scott per rubare un artefatto che lo
avrebbe liberato dalla sua prigionia nel Regno
Quantico. Kang è stato anche mostrato mentre inchiodava
Scott a terra con un piede sulla testa.
I fan della Marvel ricorderanno il
momento imbarazzante ma divertente all’inizio di Avengers:
Endgame, quando Scott si offre di scattare una foto a un
gruppo di bambini con Smart Hulk. In quella occasione, nonostante
si dichiarasse Ant-Man, i bambini non riconoscevano ancora chi
fosse. Con questa descrizione della scena d’apertura del film,
tutto sembra destinato a cambiare per Scott. Dal momento che
entrambi i due film precedenti lo vedeva il primo appena rilasciato
dalla prigione dove era stato rinchiuso per furto, il secondo agli
arresti domiciliari dopo i fatti di Civil War, questo inizio sembra
un miglioramento per il personaggio.
Con Ant-Man and the Wasp: Quantumania che ora
descrive Scott Lang come una celebrità molto amata, il trequel può
cercare di espiare le varie prove e tribolazioni che i film
precedenti hanno accumulato sul suo personaggio. Ovviamente, la
nuova fama di Scott sarà probabilmente di scarso aiuto quando si
ritroverà nel Regno Quantico e finalmente si troverà faccia a
faccia con Kang. Con l’antagonista di Majors che dovrebbe essere un
personaggio ricorrente dell’arco della Fase 5 dell’MCU, è
improbabile che lo status di celebrità di Scott gli offra alcuna
protezione dal supercriminale che viaggia nel tempo.
Le nuotatrici
(The Swimmers) è stato il film di apertura
dell’ultimo Toronto Film Festival, diretto dalla
regista di origine egiziana Sally El Hosaini; ora
disponibile su Netflix, racconta la
storia vera di due sorelle nuotatrici che sono fuggite dall’orrore
della guerra siriana alla ricerca di un futuro – sportivo e umano –
più stimolante.
The Swimmers: la storia vera di
Yusra e Sara Mardini
Diretto da Sally El
Hosaini – habitué della fabbrica Netflix, dato che ha scritto le sceneggiature di
Enola Holmes e di His Dark
Materials – The Swimmers è un film diviso
in tre parti: la prima si svolge a Damasco, dove dal 2015 gli
attentati terroristici sono diventati sempre più frequenti, come
racconta l’autobiografia della nuotatrice professionista
Yusra Mardini, vero e proprio punto di partenza
per la trama del film. Ci vengono così presentate
Yusra (Nathalie Issa) e sua
sorella Sara (Manal Issa) che,
nel 2011, sono due adolescenti felici e spensierate che vivono a
Damasco. Il padre le allena entrambe come nuotatrici, ma è chiaro
che ha una preferenza per Yusra, la più giovane,
molto più determinata, brava a scuola e dedita ai sacrifici.
Sara, infastidita da questa differenza, presta
meno attenzione al nuoto e preferisce festeggiare con gli amici.
Fotografato, come tutto ciò che fa riferimento al Medio Oriente,
con una tavolozza di colori dominata dal giallo e dall’arancione,
questa prima parte del film ci mostra la crescente tensione
familiare di fronte a una situazione sempre più insostenibile, al
punto che il padre delle sorelle Yusra e
Sara alla fine cede e decide di sostenere il
loro viaggio verso la Germania, dove un amico promette di
accoglierle.
Poiché Yusra ha 17
anni, il progetto è di stabilirsi lì e poi portare il resto della
famiglia Mardini, approfittando del diritto al ricongiungimento
familiare per i minori di 18 anni, cosa che non avverrà. Ma la
strada è ancora lunga, perché la parte centrale della storia è
dedicata al lungo viaggio delle sorelle dalla Siria alla Germania.
Un viaggio traumatico che comprende fughe dalla polizia, gangster
che chiedono soldi per trasferimenti illegali, fame, sete e una
traversata del Mar Egeo su un gommone molto precario e che il film
– indugiando troppo nel suo difetto espositivo più evidente –
mostra non tanto come un’esperienza terrificante quanto, in modo
molto approssimativo, come un viaggio dalla bellezza formale a
tratti “poetica”.
L’ultima sezione abbraccia i cliché
dei film sportivi per mostrare la lotta di una delle sorelle per
competere ai Giochi Olimpici del 2016 a Rio de
Janeiro. Proprio a questo punto, The Swimmers
acquista la maggior parte del suo coraggio dimostrando di avere
sangue nelle vene e allontanandosi dall’accademismo ben congegnato
che aveva prevalso fino a quel momento.
Un racconto romanticizzato ma che
va al sodo
The Swimmers è un
film che non lascia inutilizzato nessun effetto drammatico ed
emotivo (comprese le musiche, che passano dall’epica alle hit pop
del momento), risorse classiche che possono travolgere se ci si
avvicina aspettandosi una storia raccontata in tono più o meno
realistico. Ma non è questo che propone il film, bensì un approccio
“familiare”, in stile hollywoodiano, a una storia difficile come
quella vissuta dalle sorelle. E sebbene ci siano scene dure e
difficili, il film non abbandona mai il suo tono gioviale e
speranzoso.
Ciò non significa che la
coproduzione britannico-statunitense non vada al sodo. Soprattutto
nei primi due terzi, la regista e sceneggiatrice Sally El
Hosaini non risparmia il pubblico. Illustra quanto sia
diventata pericolosa la situazione in Siri: per raggiungere questo
obiettivo, l’autrice si affida a forti contrasti, alternando
frammenti della vita quotidiana delle giovani donne agli orrori
della guerra. I sogni delle due e la gioia di vivere che vorrebbero
manifestare non corrispondono alle bombe che potrebbero colpirle in
qualsiasi momento. The Swimmers riesce così a dare
un volto al tema della fuga e chiarisce perché tutte queste persone
hanno dovuto abbandonare le loro case: in questo modo, le due
protagonisti e il loro cugino diventano simboli rappresentativi in
cui il tema del destino individuale e quello sociale si
fondono.
Forse l’interpretazione più consona
di The Swimmers è quella di un film che è molto
più di una toccante storia vera che rende visibile la prospettiva
dei rifugiati: è un film di speranza e di ispirazione su due
giovani donne incredibilmente forti che hanno il coraggio di non
rinunciare mai ai loro sogni e il cui forte senso di sorellanza le
porta a superare tutti gli ostacoli.
Ecco il trailer di Guardiani
della Galassia Vol. 3, film di James
Gunn in cui tante avventure si concluderanno. prima di
tutto quella dei personaggi del film, e poi quella di Gunn con la
Marvel, che lo lascerà andare verso
il suo futuro alla DC Films.
Scritto e diretto da James
Gunn, Guardiani
della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel
2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora
comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente
entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris
Pratt, Zoe
Saldana, Dave
Bautista, Pom
Klementieff,Karen
Gillan, Will Poulter insieme a Vin
Diesel e Bradley
Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel
film è atteso anche Chris
Hemsworth nei panni di Thor. Insieme a loro ci sono i
nuovi arrivati del MCU Will Poulter e
Chukwudi Iwuji, con Poulter che ha confermato di
interpretare il ruolo di Adam Warlock.
Nel film Marvel Studios l’amato
gruppo di emarginati sembra po’ diverso ultimamente. Peter Quill,
ancora provato dalla perdita di Gamora, deve riunire intorno a sé
la sua squadra per difendere l’universo, oltre a proteggere uno di
loro. Una missione che, se non sarà portata a termine con successo,
potrebbe portare alla fine dei Guardiani così come li
conosciamo.