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Un mondo perfetto: trama, cast e frasi del film di Clint Eastwood

Dopo aver regalato al mondo uno dei suoi capolavori, il crepuscolare western Gli spietati, vero e proprio film spartiacque nella sua carriera, il premio Oscar Clint Eastwood ha dato vita nel 1993 a Un mondo perfetto. Avventura on the road tra un bambino e il criminale che l’ha preso in ostaggio, personaggi tra cui nascerà un profondo legame in grado di cambiare il loro animo per sempre. Scritto da John Lee Hancock, il film è oggi ricordato come uno dei più belli e dolci nella filmografia di Eastwood, riconfermatosi una volta di più regista ricco di sfumature e qualità. Lo stesso Eastwood ha affermato di considerare questo come uno dei suoi film preferiti.

Mentre si trovava impegnato nella campagna promozionale del western succitato, il regista e attore si imbatté nella sceneggiatura di Un mondo perfetto, innamorandosene subito. Eastwood decise così che quello sarebbe stato il suo progetto successivo, facendo in modo di iniziare quanto prima le riprese. Queste si svolsero nelle suggestive terre del Texas, tra le città di Austin e Martindale. Accolto particolarmente bene dalla critica, il titolo venne lodato in particolare per la grande costruzione psicologica dei personaggi, quanto per l’interpretazione degli attori principali.

Anche al momento dell’arrivo in sala il film ottenne grande successo, incassando globalmente circa 135 milioni di dollari a fronte di un budget di soli 30. Un mondo perfetto si affermò così come uno dei maggiori risultati economici di Eastwood. Prima di intraprendere una visione di tale opera, può certamente essere utile approfondire ulteriormente alcuni dettagli relativi alla trama e cast. Proseguendo nella lettura sarà qui possibile ritrovare tutto ciò, come anche alcune delle più belle frasi del film. Infine, si elencheranno le piattaforme streaming dove è possibile ritrovare il il titolo per una comoda visione casalinga.

Un mondo perfetto: la trama del film

Protagonista della storia è il detenuto Butch Haynes, il quale insieme a Terry Pugh riesce ad evadere dalla sua prigione e intraprendere una spericolata fuga verso la libertà. Riusciti ad arrivare in città, i due si mettono in cerca di un’auto con cui potersi allontanare più rapidamente. Prima di ciò, si introducono però in un appartamento in cerca di un nascondiglio. Qui tentano di opporsi alle resistenze della donna lì residente, decidendo però poi di fuggire portando via con sé il figlio di questa. Il bambino ha 8 anni e si chiama Philip, e si ritrova ora catapultato in una situazione impensabile, costretto a seguire come ostaggio i due criminali.

Butch però inizia a sviluppare un certo legame con il piccolo, decidendo di salvaguardarlo dalla follia del socio Terry. Nel frattempo, sulle loro tracce si pone il Texas Ranger Red Garnett, pressato dai piani alti per una rapida conclusione del caso, poiché manca pochissimo alla visita ufficiale a Dallas del presidente Kennedy. Aiutato dal federale Bobby Lee e dalla criminologa Sally Gerber, questi intraprende così la ricerca del bambino rapito. Philip, dal canto suo, vive la cosa come una grande avventura, libero di fuggire dalle rigide regole della madre e ritrovando in Butch il padre mai avuto. Per l’uomo, a sua volta, Philip appare sempre più come un figlio da proteggere.

Un mondo perfetto cast

Un mondo perfetto: il cast del film

Reduce dal doppio ruolo di regista e interprete per Gli spietati, Eastwood espresse la volontà di rimanere soltanto dietro la macchina da presa per questo nuovo film. A fargli cambiare idea fu però l’attore Kevin Costner, il quale affermò che il personaggio di Red Garnett sembrava perfetto per Eastwood. Convintosi, questi si approcciò al personaggio ricercando elementi in comune con personaggi simili precedentemente interpretati. Egli compare nel film per un totale di soli 26 minuti, mentre nel primo montaggio del film la sua presenza era di 43 minuti. Per il ruolo del detenuto dal cuore d’oro Butch, il regista aveva inizialmente considerato l’idea di affidare il ruolo all’attore Denzel Washington.

Fu però proprio Costner ad ottenere la parte, dando vita ad una delle interpretazioni migliori della sua carriera. Come Eastwood, anche l’attore aveva da poco vinto un Oscar come miglior regista, per Balla coi lupi. Un mondo perfetto è così l’unico film della storia a veder recitare insieme due attori vincitori di tale premio. Nel film è poi presente l’attrice premio Oscar Laura Dern, nei panni della criminologa Sally Gerber, e Bradley Whitford in quelli del federale Bobby Lee. Keith Szarabajka è invece il criminale Terry Pugh, mentre Bruce McGill è Paul Saunders. Il piccolo Phillip è invece interpretato da T. J. Lowther, divenuto celebre grazie a tale ruolo ma oggi ritiratosi dalla recitazione.

Un mondo perfetto: le frasi, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile vedere o rivedere tale film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Un mondo perfetto è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà semplicemente iscriversi, in modo del tutto gratuito alla piattaforma. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà a disposizione un determinato limite temporale entro cui effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno venerdì 21 ottobre alle ore 21:00 sul canale Iris.

Qui di seguito si riportano invece alcune delle frasi più belle e significative pronunciate dai personaggi del film. Attraverso queste si potrà certamente comprendere meglio il tono del film, i suoi temi e le variegate personalità dei protagonisti. Ecco dunque le frasi più belle del film:

  • La macchina funziona un po’ come la macchina del tempo: dietro di te c’è il passato che ti sei lasciato alle spalle; davanti a te c’è il futuro. Puoi accelerare per farlo realizzare prima o, come preferisci, puoi rallentare. Goditi il presente fin che puoi! (Butch Haynes)
  • In un mondo perfetto l’avremmo già preso da tanto tempo… In un mondo perfetto non sarebbe neanche successo. (Red Garnett)
  • Quelli come noi, Phillip, devono stare da soli per correre dietro al destino. Tu mi hai capito, vero? (Butch Haynes)
  • Probabilmente non gli avrei nemmeno sparato… Vedi Phillip, io ho ucciso solamente due persone: una per salvare mia madre l’altra per salvare te. (Butch Haynes)
  • Non sono un brav’uomo, ma nemmeno il peggiore. (Butch Haynes)

Fonte: IMDb

Marco Bellocchio apre la 72° edizione di Linea d’Ombra Festival

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Sabato 22 ottobre parte la 27ma edizione di Linea d’Ombra Festival che si apre alle 18:30 con la proiezione di Klondike (Maryna Er Gorbach / Ucraina / 2022 / 100’), in perfetta contemporanea con la Festa del Cinema di Roma. A Salerno saranno presenti i profughi ucraini e russi, grazie alla Fondazione Progetto Arca e al Forum Terzo Settore. Il film sarà disponibile on line il 23 ottobre, dalle 18:30 e per 4 ore, su mymovies.it/ondemand/lineadombrafestival. Dopo l’apertura con Klondike, la sala Pasolini di Salerno accoglierà il primo grande ospite di quest’anno. 

Sarà Marco Bellocchio, alle 21.30, a salire sul “Ring” per incontrare il pubblico di Linea d’Ombra in conversazione con il co-direttore artistico Boris Sollazzo. 

 Marco Bellocchio è un maestro. Non solo di cinema. Il suo percorso artistico ha attraversato e raccontato i conflitti del nostro paese, politici, religiosi, umani, con una lucidità intellettuale e una potenza emotiva rare, anzi uniche nel panorama mondiale. Da I pugni in tasca a Esterno Notte, ci ha donato capolavori che hanno guardato senza paura negli abissi, nelle ombre più scure di un paese, con la forza della sua rabbia sempre giovane, senza mai rinunciare a sfide per altri impossibili. Ci ha insegnato che Marx può aspettare, che Dio e l’io sono interlocutori necessari alla nostra crescita. E che in noi, come privati e comunità, la linea d’ombra è la strada maestra per essere uomini e artisti. L’evento sarà trasmesso anche in diretta streaming. Ma la prima giornata del festival offre molte altre suggestioni.

Alle 18.30 nella Chiesa dell’Addolorata “Borzaya”, “Before After”, “Agosto in Pelliccia” e “Work it class!” daranno il via alla sezione “CortoEuropa”. Alle 19  al Piccolo Teatro Porta Catena LineaDoc avrà il suo start con “Quarries”, “Aribada” e “The BLACK ChristS. Far From Justice. Alle ore 20 la Chiesa dell’Addolorata ospiterà i primi sei lavori in concorso per “VedoAnimato” (Tête-bêche, Stone Heart, Mosaicos, Bananas for Ice Cream, Night e If You Meet a Coyote). Alle ore 21, sempre nella Chiesa dell’Addolorata, per VedoVerticale ci sarà la proiezione di I Woke Up On A Little Planet, Vertical, Plastic Words, The WindowReborn in Fire.

Alle 21.30 al Piccolo Teatro Porta Catena andranno i replica i film della sezione “CortoEuropa”; mentre alle 22 nella Chiesa dell’Addolorata per il “Quinto elemento” si parlerà di cinema e videogame: con Eline Soumeru e Luuk Van Huet l’incontro dal titolo “Quando il videogioco si fa festival”. A moderare Franco Cappuccio L’incontro è realizzato con il sostegno dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi.

Infine da non dimenticare il primo appuntamento con le CINECENE ® format ideato dalla chef Kaba Corapi e Boris Sollazzo, che si svolgeranno al Ristorante Didattico  “Al Virtuoso”, un convivio che unisce il piacere della cucina gourmet con la storia del cinema. Evento promosso e realizzato in esclusiva con Fondazione Cassa Rurale Battipaglia – Banca Campania Centro in collaborazione con IPSEOA – R. VIRTUOSO Salerno

IL FESTIVAL. 150 film in concorso provenienti da 47 paesi, 6 location (Sala Pasolini, Piccolo Teatro Porta Catena, Chiesa dell’Addolorata, Palazzo Fruscione e Campus UNISA), 11 eventi al giorno da sabato 22 ottobre 2022 a sabato 29 ottobre 2022.

2500 sono stati i film visionati in selezione tra gli iscritti alla piattaforma Filmfreeway e i diversi festival internazionali, per poi stilare la lista delle opere in concorso a Salerno nelle sei sezioni: Passaggi d’Europa, LineaDoc, CortoEuropa, VedoAnimato, VedoVerticale e Unifest. Interessante anche quest’anno il singolare connubio del cinema con le altre arti: il videogioco, la musica, la danza, la realtà virtuale, la gastronomia, gli audiovisivi e le tecnologie digitali.

Conflitti è il tema di questa edizione. “Mai ci saremmo aspettati –  scrivono Peppe D’Antonio e Boris Sollazzo, nel testo di presentazione del festival – che poche settimane dopo l’annuncio della parola d’ordine di questa edizione saremmo stati squassati dal terrore e poi dall’evidenza di una guerra, quella tra Russia e Ucraina, che ha spazzato via definitivamente le certezze un po’ grottesche e le presunte conquiste del secolo breve e ci ha gettato nel terrore e nell’incapacità di discernere, per molti, posizioni, diritti, ragioni. A questa ferita del mondo tributiamo l’esordio del festival e del concorso dei lungometraggi”.

Angelina Jolie sarà Maria Callas per Pablo Larraín

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Angelina Jolie sarà Maria Callas per Pablo Larraín

Angelina Jolie reciterà nel prossimo film del regista candidato all’Oscar Pablo Larraín, un film biografico sulla famosa cantante lirica Maria Callas. Il film sarà intitolato semplicemente Maria, e la logline recita: “racconta la storia tumultuosa, bella e tragica della vita della più grande cantante d’opera del mondo, rivissuta e reimmaginata durante i suoi ultimi giorni nella Parigi degli anni ’70”. Steven Knight (Spencer, Peaky Blinders, La promessa dell’assassino) ha scritto la sceneggiatura.

“Avere la possibilità di unire le mie due passioni più profonde e personali, il cinema e l’opera, è stato un sogno tanto atteso”, ha detto Larraín. “Fare questo con Angelina, un’artista estremamente coraggiosa e curiosa, è un’opportunità affascinante. Un vero dono”.

“Prendo molto sul serio la responsabilità della vita e dell’eredità di Maria. Darò tutto quello che posso per affrontare la sfida. Pablo Larraín è un regista che ammiro da tempo. Avere la possibilità di raccontare di più sulla storia di Maria con lui, e con una sceneggiatura di Steven Knight, è un sogno”, ha detto Jolie.

Pablo Larraín non è nuovo ai film biografici. Ha infatti diretto Kristen Stewart in Spencer, film che ha reimmaginato la storia di Diana Spencer, e ha diretto Natalie Portman nello splendido Jackie, su Jackie Kennedy. Il caso vuole che Jackie e Maria siano state riva.li in amore, in vita, dal momento che Callas aveva una storia con il miliardario greco Onassis, quando questo si innamorò di Jackie vedova Kennedy e la sposò, spezzando il cuore di Maria Callas. Sia Stewart che Portman hanno ricevuto una nomination agli Oscar nella categoria principale. L’acclamato regista ha anche ricevuto una nomination all’Oscar come miglior film in lingua straniera per il suo dramma storico cileno del 2012 No, la prima volte per il Cile.

Maria è prodotto da Juan de Dios Larraín per Fabula Pictures, Lorenzo Mieli per The Apartment Pictures, una Fremantle Company, e Jonas Dornbach per Komlizen Film.

Fonte

Aftersun: recensione del film con Paul Mescal

Aftersun: recensione del film con Paul Mescal

Con Aftersun, debutto registico delicato nella messa in scena ma esplosivo nella sua introspezione, Charlotte Wells aggiunge un tassello degno di nota alle produzioni targate A24. Presentato ad Alice nella città, dopo il passaggio al Festival di Cannes 2022 in una sezione parallela, oltre ad altri festival indipendenti, il film di Wells restituisce la complessità del rapporto padre-figlia, affidandone l’indagine alla funzione spettatoriale: tra ricordi effettivi e manipolazioni volontarie, Paul Mescal e l’esordiente Frankie Corio ci guidano alla ricerca di un qualcosa che vorremmo sapere ma di cui riconosciamo l’inafferrabilità.

La vacanza in cui vive il ricordo

Durante una vacanza in Turchia, l’undicenne Sophie fa tesoro del tempo che trascorre con il padre amorevole e idealista. Vent’anni dopo, una Sophie adulta ricorda la loro ultima vacanza insieme e cerca di comprendere la distanza tra il padre e l’uomo che non ha sempre conosciuto.

Due strade che si sono, in un qualche modo, separate si aprono a molteplici letture da parte dello spettatore. Di solito, quando cerchiamo di ricordare cerchiamo anche di capire, e ricordare le persone significa anche cercare di capire cosa siamo diventati. Sophie è in un momento della sua vita in cui deve tornare alla memoria di suo padre per capire cosa significhi davvero essere genitore e, forse, cercare di guarire alcune ferite del passato. Allo stesso tempo, potrebbe anche trovare sollievo in quel ricordo. Non sappiamo quali ricordi siano effettivamente aderenti alla realtà di ciò che è accaduto e quali no, perché è la stessa narratrice ad essere inaffidabile, a manipolare l’intera narrazione. L’immagine del padre è spesso sfocata, sono molti i frangenti in cui Sophie vede il suo profilo attraverso uno specchio: ora l’adulta è lei, il compleanno è il suo, e forse ha capito per la prima volta cosa significa essere una donna proprio nella vacanza in Turchia col padre.

Aftersun: cercare la presenza nell’assenza

Padre che sicuramente aveva a che fare con demoni interiori, con una sofferenza lontana dalla comprensione di una bambina ma non dai suoi occhi. Eppure, a Sophie non è mancato nulla durante le vacanze in Turchia, sceglie di ricordarsi la presenza, non l’assenza: anche se la memoria è offuscata e non sapremo mai veramente cosa è successo oltre quelle circostanze, c’è una specificità in quel ricordo, a cui Sophie ha bisogno di aggrapparsi.

Non importa come sia avvenuto il distacco: il film potrebbe funzionare perfettamente anche se il padre di Sophie fosse morto serenamente a novanta anni, lasciandone intatta l’universalità del messaggio. Quando lasciamo andare qualcuno, c’è sempre una porzione di spazio in cui cerchiamo di capire chi abbiamo perso e di trovare un senso dove in realtà sappiamo che non ne troveremo.

Con un Paul Mescal sempre più lanciato nei ruoli dalla forte carica drammatica e una giovanissime esordiente che lascia senza parole, Aftersun procede per frammenti, trova nelle ellissi narrative e nelle cesure di montaggio la propria vena stilistica, che non è facile da accettare: in tanti frangenti vorremmo sapere molto di più, vorremmo andare oltre, ma siamo costretti a fermarci alle modalità di comprensione di una bambina, perché certe parti del ricordo devono rimanere intatte, per proteggerci dalla consapevolezza della realtà adulta in cui, durante il processo di crescita, ci troviamo immersi.

Sotto lo stesso cielo, nel ricordo

Racconto che potrebbe assumere e suddiversi nella forma di polaroid, istantanee dal valore sempreterno anche nel presente, Aftersun cerca di andare addirittura oltre quello che Sophie ricorda o vorrebbe ricordare, provando a soddisfare le esigenze dello spettatore di carpire qualche dettaglio in più, che il nostro bambino interiore potrebbe avere lasciato da parte. Ci abbandoniamo all’umana tentazione di voler comprendere l’inconoscibile e Wells sfrutta ogni mezzo a suo favore, soprattutto fotografia e montaggio, per enfatizzare l’angosciante senso di disperazione che porta con sè il tempo in cui chi abbiamo perduto era ancora chi ci ricordavamo fosse.

Resta solo la nostra “little mind camera”, in cui abbiamo registrato ciò che i cicli della vita non possono scalfire: gli attimi in cui gioia e dolore si compenetrano, in cui proviamo a lasciare andare con serenità nella difficoltà di un abbraccio che è anche il provare ad agguantare definitivamente l’unica forma di conoscenza possibile tra passato e futuro: il ricordo.

The Watcher: la vera storia dietro la serie Netflix

The Watcher: la vera storia dietro la serie Netflix

Il regista e produttore televisivo Ryan Murphy ha portato su Netflix il suo ennesimo prodotto seriale dopo i successi di I diari di Andy Warhol e Dahmer – Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer. Si tratta di The Watcher (qui la recensione), di genere thriller e composta da 7 episodi. La storia qui narrata è quella di Nora e Dean Brannock, i quali si trasferiscono nella casa dei loro sogni per poter vivere la vita che tanto attendevano. Il sogno si trasforma però in un incubo nel momento in cui iniziano ad essere tormentati da lettere minacciose, strani vicini e pericolose minacce.

Protagonisti nei ruoli dei due coniugi sono gli attori Naomi Watts e Bobby Cannavale, a cui si aggiungono Mia Farrow nei panni di Pearl Winslow, Terry Kinney in quelli di Jasper Winslow e Jennifer Coolidge in quelli di Karen Calhoun. The Watcher offre dunque grande intrattenimento, buone interpretazioni e forte tensione. Quest’ultima diventa ancor più tagliente nel momento in cui si scopre che quella raccontata è una storia ispirata ad eventi realmente accaduti. Murphy e il co-ideatore della serie Ian Brennan si sono infatti basati sull’articolo The Haunting of a Dream House, di Reeves Wiedeman, per scrivere la serie.

The Watcher: la vera storia dietro la serie Netflix

L’Osservatore scrive alla famiglia Broaddus

La vicenda di The Watcher, disponibile dal 13 ottobre su Netflix, è dunque basata su eventi reali che hanno avuto luogo nel 2014. In quell’anno, i coniugi Derek e Maria Broaddus avevano acquistato un’abitazione con sei stanze situata al 657 Boulevard, a Westfield, nel New Jersey. I due meditavano quell’acquisto da tempo, avendo individuato in quella casa la residenza dei loro sogni, dove poter crescere la famiglia che hanno sempre sognato. I problemi iniziarono però ancor prima che i due e i loro tre figli poterono trasferirvisi ufficialmente.

Derek si era infatti impegnato in alcuni lavori di ristrutturazione ed era nella casa quando ricevette la prima di tante lettere. In questa, che recava come firma un semplice L’Osservatore, si raccontava della storia della casa appena acquistata dai coniugi, ma l’elemento più inquietante era dato dal fatto che chi scriveva conosceva bene i Broaddus, fornendo come prova una descrizione accurata dei tre bambini. L’anonimo scrivente dimostrava dunque di conoscere bene i nuovi inquilini, di averli osservati a lungo, concludendo poi la lettera con le parole “Che la festa abbia inizio”.

The-Watcher-netflix

Le indagini su L’Osservatore

Derek e sua moglie si rivolsero alla polizia, la quale però suggerì di non diffondere ulteriori voci sulla cosa. Si rivolsero in seguito ai precedenti proprietari dell’appartamento, i quali dissero di aver ricevuto una lettera simile al momento del loro trasloco, ma nulla più. Per i Broaddus, invece, ulteriori lettere continuarono ad arrivare e ognuna di essere dava prova di quanto L’Osservatore fosse vicino loro e studiasse ogni movimento e abitudine. I due coniugi decisero a quel punto di assumere dei detective privati. Tra le teorie emerse su chi potesse essere l’Osservatore si pensava a un acquirente che non era riuscito ad accaparrarsi la casa.

Tra gli altri sospettativi vi era però anche Michael Langford, un uomo di circa sessant’anni che risiedeva nella casa accanto a quella dei Broaddus, insieme ai suoi fratelli e alla madre novantenne. Giudicati come “strani” dall’intero vicinato, i Langford e in particolare Michael furono per un periodo sotto stretta sorveglianza per via di quanto stava accadendo. Michael fu anche sentito dalla polizia a riguardo ma l’inconcludenza delle prove spinse ad abbandonare anche quella pista.

Le conclusioni della vicenda

Nonostante ciò, dopo diverse false piste e teorie sempre meno fondate, sia la polizia sia gli investigatori privati decisero di abbandonare le indagini già nello stesso anno. Sfiniti da quella vicenda, i Broaddus decisero di non trasferirsi più in quella casa, rivendendola infine solamente nel 2019 a 400 mila dollari in meno rispetto a quanto l’avevano acquistata. L’identità dell’Osservatore non è mai stata svelata e tutt’oggi rimane dunque il mistero su quella vicenda. La notorietà di quella storia ha portato in diversi ad occuparsi dell’accaduto, tra cui Wiedeman, dal cui articolo è poi stata tratta la serie.

Nel mentre, i nuovi residenti della casa sembrano essere stati più fortunati. Wiedeman ha raccontato di non sapere molto di loro, in quanto si sarebbero rifiutati di essere sentiti a riguardo, ma che da quando si trovano lì non hanno ricevuto nessuna strana lettera. Ciò ha spinto in molti a sospettare che i Broaddus si siano inventati tutto quanto, scrivendo loro stessi le lettere. Dalle indagini condotte, però, anche tali accuse si sono rivelate infondate. Il caso riguardo L’Osservatore non è comunque chiuso, ma si trova invece in uno stato di inattività. I Broaddus sperano ancora che l’identità di chi li spiava possa essere svelata.

Fonte: TheCut

In prima tv su Sky Cinema dal 24 ottobre Sonic 2 – Il Film

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In prima tv su Sky Cinema dal 24 ottobre Sonic 2 – Il Film

Debutterà Lunedì 24 ottobre alle 21.15 su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW e disponibile on demand Sonic 2 – Il Film. Il riccio blu più amato al mondo torna con una nuova avventura un film di Jeff Fowler con James Marsden e Jim Carrey e le voci di Idris Elba e Ben Schwartz.

Dopo il grande successo al botteghino, il riccio più veloce del mondo arriva in prima tv su Sky con Sonic 2 – Il Film, lunedì 24 ottobre alle 21.15 su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW e disponibile on demand.

Il secondo capitolo cinematografico della storia basata sul videogioco dal successo planetario targato SEGA vede di nuovo alla regia Jeff Fowler. E tornano nel cast James Marsden, Tika Sumpter, Natasha Rothwell, e Jim Carrey, ancora nei panni del malvagio Eggman. Con loro anche la new entry Shemar Moore. Ad impreziosire questa avventura animata anche le voci di Ben Schwartz per Sonic, Idris Elba per Knuckles e Colleen O’Shaughnessey per Tails. La sceneggiatura è di Pat Casey, Josh Miller e John Whittington.

La trama del film

Il riccio blu più amato del mondo è tornato per una nuova e spettacolare avventura. Dopo essersi stabilito a Green Hills, Sonic non vede l’ora di dimostrare che ha tutto ciò che serve per essere un vero eroe.

La nuova sfida non si fa attendere: il Dr. Robotnik è tornato con un nuovo alleato, Knuckles, che lo aiuterà nella ricerca di uno smeraldo che ha il potere di distruggere la civiltà. Con il suo nuovo compagno d’avventura Tails, Sonic intraprende un viaggio in giro per il mondo per trovare lo smeraldo prima che cada nelle mani sbagliate.

SONIC 2 – IL FILM, lunedì 24 ottobre alle 21.15 su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW e disponibile on demand. 

UCI Cinemas festeggia Halloween con Cut! Zombi contro Zombi

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UCI Cinemas festeggia Halloween con Cut! Zombi contro Zombi

Dal 31 ottobre al 2 novembre nelle multisala del Circuito UCI Cinemas arriva Cut! Zombi contro Zombi, la commedia irresistibilmente dissacrante distribuita da Nexo Digital, diretta dal Premio Oscar Michel Hazanavicius e interpretata da Romain Duris e Bérénice Bejo.

Il lungometraggio porta gli spettatori sul set di un film horror a basso costo, dove tutto pare virare verso il disastro. Circondato da tecnici stanchi e attori disinteressati, il regista sembra essere l’unica persona dotata dell’energia necessaria per dare vita a un altro film sugli zombi. Ma mentre si prepara a girare una scena decisamente poco entusiasmante, ecco che compaiono dei veri morti viventi! Un film inaspettato, divertentissimo e imprevedibile dove al centro di tutto c’è l’amore per il cinema, in tutte le sue forme e le sue ossessioni, in tutte le sue favolose, ammalianti, irriverenti stranezze. Un’occasione per unire amanti del brivido e della risata nella celebrazione della festa più paurosa dell’anno, Halloween.

Le multisala che proietteranno Cut! Zombi contro Zombi dal 31 ottobre al 2 novembre alle 22:00 sono UCI Bicocca (MI), UCI Luxe Campi Bisenzio (FI), UCI Meridiana Casalecchio di Reno (BO), UCI Casoria (NA),  UCI Montano Lucino (CO), UCI Curno (BG), UCI Ferrara (FE), UCI Firenze (FI), UCI Lissone (MB), UCI Cinepolis Marcianise (CE), UCI Luxe Marcon (VE), UCI MilanoFiori (MI), UCI Molfetta (BA), UCI Moncalieri (TO), UCI Orio (BG), UCI Parco Leonardo (RM), UCI Piacenza (PC), UCI Porta di Roma (RM), UCI Reggio Emilia (RE), UCI Romagna Savignano sul Rubicone (RN), UCI RomaEst (RM), UCI Sinalunga (SI), UCI Verona (VR) e UCI Torino Lingotto (TO).

A UCI Casoria, UCI Cinepolis Marcianise e UCI Molfetta il costo del biglietto è di 10 euro per l’intero e 8 euro per il ridotto, nelle restanti multisala è pari a 11 euro per l’intero e 9 euro per il ridotto. È possibile acquistare i biglietti per presso le casse delle multisala del Circuito coinvolte, tramite App gratuita di UCI Cinemas per dispositivi Apple e Android e sul sito. I biglietti paper-less acquistati tramite App e i biglietti elettronici acquistati tramite sito danno la possibilità di evitare la fila alle casse con –FILA+FILM. Il pubblico può comunque acquistare i biglietti anche tramite il call center (892.960) e le biglietterie automatiche self-service presenti sul posto.

Ripartono Le Domeniche Mattina del Cinema 4 Fontane

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Ripartono Le Domeniche Mattina del Cinema 4 Fontane

Dopo il grande successo dello scorso anno, il cinema 4 fontane riprende i suoi abituali appuntamenti cinematografici della domenica mattina: anteprime, incontri e grandi classici (all’interno della rassegna XX Secolo).

Si parte domenica 23 ottobre con 2 attesissime anteprime: il film vincitore della Palma d’Oro a Cannes Triangle of Sadness di Ruben Östlund (a cui verrà dedicata una retrospettiva al cinema Nuovo Olimpia a partire da giovedì 27 ottobre) e il nuovo film di Roberto Andò La Stranezza con Toni Servillo, Salvo Ficarra, Valentino Picone.

Anteprima – TRIANGLE OF SADNESS – VOS – ore 10:30 

Triangle of Sadness
Foto di Tobias Henriksson – Per gentile concessione di Teodora Film

Regia: Ruben Östlund Cast: Charlbi Dean, Harris Dickinson, Woody Harrelson, Zlatko Burić, Henrik Dorsin, Iris Berben, Sunnyi Melles, Dolly De Leon, Vicki Berlin

Vincitore della Palma d’Oro all’ultimo Festival di Cannes, Triangle of Sadness di Ruben Östlund e presentato in anteprima italiana alla Festa del Cinema di Roma, si annuncia come uno dei titoli più attesi, controversi ed eclatanti della stagione, è una satira irresistibile dove ruoli sociali, stereotipi di genere e barriere di classe vanno in frantumi.

Una coppia di modelli, Carl e Yaya (Harris Dickinson e Charlbi Dean), partecipa a una crociera di lusso insieme a un bizzarro gruppo di super ricchi e a un comandante (Woody Harrelson) con un debole per gli alcolici e Karl Marx. Tutto all’inizio sembra piacevole e “instagrammabile”, ma un evento catastrofico trasforma il viaggio in un’avventura in cui ogni gerarchia viene capovolta.

Anteprima LA STRANEZZA ore 11:00

La Stranezza film 2022Regia: Roberto Andò Cast: Toni Servillo, Salvatore Ficarra, Valentino Picone, Renato Carpentieri, Donatella Finocchiaro, Luigi Lo Cascio, Galatea Ranzi, Fausto Russo Alesi

Dopo Una storia senza nome, Andò continua a mescolare invenzione e storia, finzione e realtà, teatro e vita. Facendo interagire attori amatissimi dagli spettatori ma che finora non si sono mai incontrati: Toni Servillo nella parte di Pirandello, Ficarra e Picone in quelle di Onofrio e Sebastiano, al centro di un cast eccezionale. Il ritorno in Sicilia di Luigi Pirandello (Toni Servillo) e l’incontro con due teatranti amatoriali, Nofrio (Valentino Picone) e Bastiano (Salvatore Ficarra), che di mestiere fanno i becchini.

Lo scrittore è ossessionato da un’idea strana e ancora indefinita, la creazione di una nuova commedia, ma allo stesso tempo non riesce ad essere indifferente al fascino singolare dei due. Ne spia le prove e assiste alla prima della loro nuova farsa. Nel teatrino si è infatti radunato l’intero paese e quando un evento imprevisto costringe Nofrio e Bastiano a interrompere la rappresentazione l’atmosfera vira dal comico al tragico. Repentinamente, lo spettacolo si trasforma in una resa dei conti totale in cui a confrontarsi sono platea ed attori. Pirandello spia ogni minima parola, ogni minimo gesto di quella comunità dolente e ne sembra insieme divertito e turbato. Roma, 1921. Al Teatro Valle si tiene la prima dei Sei personaggi in cerca d’autore. In platea, ci sono anche Nofrio e Bastiano. La recita inizia e i due assistono sorpresi e rapiti al susseguirsi di situazioni paradossali, inconsapevoli che ciò che li aspetta è un finale ancora più imprevedibile.

Programmazione domenica mattina 23 ottobre:

  • ore 10:30 TRIANGLE OF SADNESS (in versione originale sottotitolata)
  • ore 11:00 LA STRANEZZA

Biglietti: 8,50€

I Viaggiatori: trailer del film Sky Original in arrivo su SKY

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I Viaggiatori: trailer del film Sky Original in arrivo su SKY

È stato diffuso oggi il trailer de I Viaggiatori, film Sky Original di Ludovico Di Martino, prodotto da Sky Studios e Groenlandia, che dal 21 novembre sarà in esclusiva su Sky Cinema e in streaming solo su NOW e che sarà presentato in anteprima ad Alice nella città il 22 ottobre.

I Viaggiatori è una storia d’avventura che vede come protagonisti un gruppo di ragazzi che, grazie a una strana macchina del tempo, viaggeranno fino al 1939, nella Roma fascista di Benito Mussolini. Nel cast, Matteo Schiavone nel ruolo di Max, Fabio Bizzarro nei panni di Flebo, Andrea Gaia Wlderk in quelli di Greta, Francesca Alice Antonini in quelli di Lena, Gianmarco Saurino nel ruolo di Beo e Federico Tocci nel ruolo di Vulcano. Con la partecipazione di Fabrizio Gifuni nel ruolo di Luzio e con Vanessa Scalera nei panni della Dottoressa Sestrieri.

Il soggetto e la sceneggiatura sono di Ludovico Di Martino e Gabriele Scarfone. Il distributore internazionale è NBCUniversal Global Distribution per conto di Sky Studios.

La trama del film I Viaggiatori

Beo Fulci, un giovane ricercatore di fisica quantistica, è scomparso assieme al suo capo in circostanze misteriose. Suo fratello Max, 14 anni, ragazzino svelto dall’intelligenza vivace, trova conforto nei due amici più cari che ha – Flebo, 14 anni, impacciato e ansioso, appassionato di videogiochi e di tecnologia, e Greta, 15 anni, giovane donna coraggiosa – nonostante il dolore di quella perdita l’abbia reso sfuggente. Una sera i tre finiscono per scoprire una strana macchina del tempo e il modo per farla funzionare, trovandosi così nel 1939 in una Roma scossa dalle leggi razziali. Dovranno salvare il mondo dalla minaccia di un’arma con cui si vuole cambiare il corso della Storia.

Il Faraone, il Selvaggio e la Principessa, recensione del film di Michel Ocelot

Michel Ocelot torna a dedicarsi all’animazione quattro anni dopo il suo ultimo film, Dililì a Parigi (2018), con Il Faraone, il Selvaggio e la Principessa, presentato nell’ambito di Alice nella Città in occasione della Festa del Cinema di Roma. Con questa sua ultima prova, il regista fa ritorno allo stile narrativo che ha sempre prediletto: il segmento breve, a cui ha dato forma tramite serie televisive e cortometraggi solo in secondo luogo inglobati in lungometraggi diventati ormai celebri, tra cui Principi e Principesse (2000) e I Racconti della Notte (2011).

Il Faraone, il Selvaggio e la Principessa: la trama

Ai tempi dell’Antico Egitto, un giovane re diventa il primo faraone nero a meritare la mano della sua amata. Nel Medioevo francese, un misterioso ragazzo selvaggio ruba ai ricchi per dare ai poveri. Nella Turchia del XVIII secolo, un principe che cucina meravigliose frittelle e la principessa delle rose fuggono dal palazzo per vivere il loro amore.

Con questa nuova opera di Ocelot, ci distacchiamo dalla sperimentazione di Kirikù e la strega (1998), vero e proprio spartiacque nell’animazione francese o Azur e Asmar (2006), per fare ritorno a un progetto audiovisivo che vede nella suddivisione per racconti il mezzo perfetto per unire la tradizione orale del racconto ai mezzi di fruizione tipici della contemporaneità.

Non ci sono gli ormai iconici proiezionisti, ma una narratrice-cantastorie che ravviva l’atmosfera di un cantiere di lavoro catturando gli operai con racconti esoterici, lontani nel tempo e nello spazio, parentesi ludiche in cui rifugiarsi dalle fatiche di ogni giorno. Per Ocelot, le storie sono soprattutto questo: il ponte tra passato e presente, l’attimo di sperimentazione inafferrabile in cui possiamo diventare chi vogliamo, vestirci con gli abiti che più ci affascinano e confidare sempre nella giustizia di un lieto fine.Il Farone il Selvaggio e la Principessa

Poca attualità ma un’immensa bellezza visiva

Siamo di fronte a un’opera meno ambiziosa di Didilì a Parigi, sicuramente più convenzionale nel modo in cui si aggancia alla tradizione stilistica del regista, ma non per questo meno interessante. Laddove è possibile tracciare delle chiavi di lettura comuni tra i tre segmenti narrativi, fulcri tematici archetipici delle fiabe e della filmografia di Ocelot – la parabola di riscatto, la perseveranza che conduce agli obiettivi, il bigottismo genitoriale contrapposto all’intraprendenza giovanile – ogni storia presentataci si differenzia per registro linguistico e linee di disegno, adattandosi perfettamente all’atmosfera in cui è inserita.

L’animazione 2D portata avanti con orgoglio da Ocelot si rivela il mezzo perfetto per sondare le potenzialità grafiche di ogni racconto; dalla bidimensionalità quasi geroglifica de “Il faraone” si passa alle tonalità cupe e alle architetture gotiche de “Il selvaggio”, episodio ambientato nel medioevo, per culminare con le linee arabeggianti de “La principessa”, un tripudio di colori e scenografie dinamiche.

Il richiamo all’attualità, la capacità di adattamento a un’universo animato che sta dando tanto negli ultimi anni – è doveroso citare il Cartoon Saloon di Tomm Moore, Paul Young e Nora Twomey – ne Il Faraone, il Selvaggio e la Principessa è forse più debole rispetto ad altre opere di Ocelot. Sembra difficile trovare una collocazione adatta a questa micro raccolta di racconti, quando il mezzo animato è ormai diventato uno dei canali privilegiati per la riscoperta della pluralità culturale di tantissime aree geografiche, distanziandolo dall’attinenza fiabesca che gli è sempre stata affibbiata e piegandolo a un’urgenza creativa che ha indubbiamente a che fare con l’oggi.

Nonostante ciò, la qualità tecnica del cinema di Ocelot rimane indubbia: Il Faraone, il Selvaggio e la Principessa è uno spettacolo per gli occhi e sfrutta ogni potenzialità circostanziale per delineare al meglio uno scenario visivo e narrativo in cui la fiaba vuole ancora, prepotentemente, esistere. In cui è ancora un veicolo di comunicazione, non importa se tra lo ieri e l’oggi, se tra noi e gli altri o se tra tradizioni culturali differenti, che trovano nelle analogie caratteriali dei loro protagonisti il modo migliore per garantirne l’ascolto.

Liam Gallagher – Knebworth 22: il docu-film evento in sala solo il 17 e 18 novembre

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Trafalgar Releasing, Warner Music Entertainment e MTV Entertainment Studios sono liete di annunciare l’arrivo nelle sale cinematografiche di tutto il mondo del docu-film Liam Gallagher – Knebworth 22, che debutterà nei cinema italiani solo il 17 e il 18 novembre (prevendite aperte da oggi, 21 ottobre. Elenco sale su nexodigital.it). Le proiezioni in sala saranno arricchite da due canzoni aggiuntive tratte dall’esibizione di Knebworth che verranno suonate in chiusura del docu-film:un contenuto esclusivo per le sale cinematografiche che non apparirà in nessun’altra uscita del film e che i fan potranno godersi sul grande schermo solo in questa occasione.

All’inizio di quest’anno Liam Gallagher ha superato ogni aspettativa ed è tornato a Knebworth, circa 26 anni dopo gli storici concerti degli Oasis del 1996. L’evento ha coinciso con la pubblicazione del terzo album da solista, C’mon You Know, che è valso la conquista del suo terzo numero uno nella classifica degli album in UK.

Liam Gallagher – Knebworth 22, diretto da Toby L (Foals – Rip Up The Road / Olivia Rodrigo – Sour Prom / Tonight With Arlo Parks / Bastille – ReOrchestrated / Rihanna – 777), è un documentario che riporta Liam Gallagher nel luogo delle esibizioni più importanti della sua ex band, con interviste inedite, dietro le quinte e filmati dei concerti ripresi da 20 camere. Ma il docu-film si spinge anche oltre, alla ricerca di storie e punti di vista di collaboratori e fan di diverse generazioni provenienti da tutto il mondo, confrontando il contesto emotivo e sociale degli spettacoli degli anni ’90 rispetto al tumulto della nostra epoca attuale.

Racconta Liam Gallagher: “Sono ancora sotto shock per il fatto di aver potuto suonare a Knebworth due sere, 26 anni dopo averci suonato con gli Oasis. Sto ancora cercando di capacitarmene. Aver suonato per più generazioni nello stesso luogo a così tanti anni di distanza è stato biblico, anzi qualcosa di più. Sono felice di averlo documentato. Per me Knebworth è stato e sarà sempre una celebrazione dei fan e della musica. Godetevi il film e rifacciamolo tra altri 26 anni“.

Il regista Toby aggiunge: “Volevamo aggiungere un altro livello alla storia di Liam Gallagher, celebrando il suo ritorno in un luogo così sacro come artista solista, ma anche condividendone la luce con coloro che rendono Knebworth un luogo così importante: le persone. Pochi spettacoli raggiungeranno mai una tale portata e pochi momenti preziosi come quello vissuto all’inizio dell’estate possono significare tantissimo per  tante persone. In un momento in cui è facile sentirsi impotenti di fronte al peso del mondo che ci circonda, speriamo che questo film possa essere un piccolo promemoria di ciò che siamo in grado di superare. È una lettera d’amore alla musica dal vivo e all’essere di nuovo insieme“.

Kate Shepherd, Managing Director di Warner Music Entertainment UK, ha dichiarato: “Liam è all’apice delle sue capacità e per noi era davvero importante catturare non solo la sua incredibile performance, ma anche i fan multigenerazionali che hanno reso questo momento così fondamentale. Questo film dimostra che Liam è una delle più grandi rockstar britanniche di sempre e che la portata del suo lavoro è più forte che mai“.

In Italia il docu-film è distribuito in esclusiva da Nexo Digital in collaborazione con i media partner Radio DEEJAY, MYmovies.it e Live Nation.

VASCO LIVE ROMA CIRCO MASSIMO, il trailer del film evento

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VASCO LIVE ROMA CIRCO MASSIMO, il trailer del film evento

Dopo il tour dei record e in attesa delle date del Vasco Live Tour 2023, arriva in anteprima solo al cinema per tre giornate esclusive VASCO LIVE ROMA CIRCO MASSIMO, il film concerto per la regia di Pepsy Romanoff girato durante le due notti di  live al Circo Massimo.

Il film sarà un modo per ripercorrere le due notti in cui il popolo dei 140.000 ha scatenato l’inferno, e per far vivere a chi c’era e a chi non c’era i momenti salienti dell’incredibile festa. Prodotto da Universal Music Italy con Adler Entertainment e Ela Film in collaborazione con Giamaica, VASCO LIVE ROMA CIRCO MASSIMO sarà in anteprima solo al cinema il 14, 15 e 16 novembre distribuito da Adler Entertainment. I biglietti saranno acquistabili a partire da oggi sui normali canali. Il film uscirà anche in Blu-ray e dvd, in pre-order sul sito di Universal Music.

Noir in Festival 2022: Paolo Bacilieri per il poster della 32° edizione

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Il Noir in Festival torna a Milano dal 3 all’8 dicembre 2022 con un programma ricchissimo di film e letteratura che renderà omaggio, nel trentesimo anniversario de Le Iene, al genio di Quentin Tarantino. A cominciare dall’esplosivo manifesto della 32edizione, firmato da un fuoriclasse del fumetto italiano, Paolo Bacilieri.

Tra i più noti artisti di graphic novel, con all’attivo prestigiose collaborazioni (da Coconino press a Rizzoli, da Panini Comics a Casterman, da Hollow Presse a Sergio Bonelli Editore), e numerosi riconoscimenti, tra cui il Gran Guinigi a Lucca Comics 2006, il Premio Boscarato miglior libro italiano 2012 a TrevisoComics e il Premio Micheluzzi 2015, Paolo Bacilieri è stato scelto per realizzare l’immagine del 32° Noir in Festival, unendosi al parterre di talentuosi disegnatori che si sono succeduti nel corso di oltre trent’anni, da Gigi Cavenago a Lorenzo De Felici, da Mario Alberti ad Alessandro Baronciani e Marco Galli, passando per nomi del calibro di Hugo Pratt, Lorenzo Mattotti, Bill Plympton, Charles Schultz e Mojmir Jezek.

Noir in Festival 2022: il poster di Paolo Bacilieri

All’artista veronese, che nel 2021 ha realizzato per Panini Comics Bob 84, poliziottesco scritto da Vincenzo Filosa, è toccato quest’anno l’arduo compito di rivisitare uno dei film più iconici di sempre, quel Le iene che nel 1992 aprì la carriera di Quentin Tarantino, ospite d’eccezione della prima edizione del Noir in Festival a Viareggio, dove il film fu presentato in anteprima italiana, dopo aver sorpreso la critica al Sundance Film Festival e al Festival di Cannes. Da allora sono passati trent’anni in cui il cinema di Tarantino da un lato e il Noir dall’altro non hanno perso la loro carica sovversiva: ecco dunque che il manifesto del Noir in Festival si trasforma nella tavola di un fumetto, dentro la quale Bacilieri si è divertito a raccontare il film, frammentandolo in momenti e personaggi divenuti cult attraverso un suo personale mosaico di forme, immagini e colori squisitamente pop.

“Per la 32edizione”, dichiarano i direttori Giorgio Gosetti e Marina Fabbri, “non volevamo limitarci a citare il capolavoro di Tarantino, che ha segnato la storia del Noir e del festival, volevamo un’immagine capace di giocare con il passato e che risultasse al contempo attuale. Interpretando alla perfezione questa mission, Paolo Bacilieri e  il suo inconfondibile tratto hanno compiuto un’eccellente “evasione” dai confini del canonico manifesto, trasformatosi per l’occasione in fumetto ispirato a sua volta a un film parte del nostro immaginario. Ecco servito il cortocircuito sensoriale della postmodernità, del cinema di Tarantino e del Noir stesso, cui rendiamo omaggio in un’edizione ispirata come non mai alla commistione dei linguaggi.”

Proprio seguendo la pista delle ibridazioni artistiche, un anno fa si è conclusa sulle pagine della prestigiosa rivista “Linus” la rivisitazione a fumetti in chiave contemporanea che Bacilieri ha fatto del primo romanzo di Giorgio Scerbanenco,  Venere Privata, del 1966, ora riproposto in un libro edito da Oblomov Edizioni, presentato in anteprima a Lucca Comics & Games e nelle librerie dal 4 novembre.  E il Noir in festival,  che nel nome di Scerbanenco ospita dal 1997 il più ambito riconoscimento letterario per la miglior opera di narrativa italiana noir dell’anno, ha deciso di dedicare un incontro a questa collaborazione tra i fumetti e la scrittura noir, che vedrà confrontarsi sul tema Cecilia ScerbanencoPaolo Bacilieri ed Elisabetta Sgarbi (editrice de La Nave di Teseo che pubblica tutta l’opera di Scerbanenco e direttrice di “Linus”). Appuntamento presso l’Università IULM, martedì 6 dicembre.

In attesa di scoprire passo dopo passo le novità del programma 2022, vi lasciamo in compagnia di un ricordo tratto dal diario del Noir in Festival del 1992, a cura di Marina Fabbri: “L’avvenimento più straordinario di quell’anno fu la comparsa sul pianeta Noir di quell’alieno di talento che è Quentin Tarantino. Dopo la visione de Le iene al festival di Cannes, che ci lasciò insonni a progettare di averlo in anteprima, mi misi a caccia di Tarantino per mezza Europa, dove il giovane regista stava passando l’estate dopo la Costa Azzurra, e alla fine riuscii miracolosamente ad averlo al telefono da Amsterdam. A convincerlo a venire bastarono la presenza di Dassin, la retrospettiva di Curtiz e gli incontri sul giallo italiano. Arrivò a Viareggio con il suo camicione a quadri da boscaiolo e il suo mento alla Totò, braccia e gambe troppo lunghe. Sempre infilato al cinema, ne usciva soltanto per venire nei nostri uffici e dirci, ridendo forte: “Thank you, thank you, thank you!”. Era felice come un bambino di stare in mezzo a film che adorava, non era ancora nessuno, davvero, ma per noi era Shakespeare con una cinepresa in mano.”

Piove: la recensione del film di Paolo Strippoli

Piove: la recensione del film di Paolo Strippoli

Cosa si nasconde dietro la violenza improvvisa e che porta al verificarsi di quei casi di cronaca nera che ascoltiamo distrattamente alla televisione o alla radio? Il film Piove, diretto da Paolo Strippoli (già co-regista di A Classic Horror Story) e basato su un soggetto originale di Jacopo Del Giudice vincitore del Premio Solinas alla Sceneggiatura, si propone di offrire una risposta in chiave horror a questa domanda. Presentato nel Panorama Italia di Alice nella Città, sezione parallela e autonoma della Festa del Cinema di Roma, è questo un film che presenta dunque vicende quotidiane ma raccontate attraverso le metafore del genere e pertanto attraverso punti di vista nuovi.

La vicenda si concentra infatti sulla famiglia Morel, composta da Thomas (Fabrizio Rongione), Enrico (Francesco Ghenghi) e la piccola Barbara (Aurora Menenti). Manca la moglie e madre Cristina (Cristiana Dell’Anna), rimasta uccisa in un incidente causato dallo stesso Enrico. Da quando tale triste evento si è abbattuto su di loro, i rapporti tra i rimanenti membri della famiglia non sono più stati gli stessi. In particolare, padre e figlio provano acuto risentimento l’uno per l’altro, rinfacciandosi colpe e mancanze. Nel mentre, la pioggia che cade incessantemente su una grigia Roma fa risalire dai tombini un vapore proveniente da una misteriosa melma grigiastra, la quale sembra condurre alla follia chiunque vi entri in contatto.

La violenza latente dell’essere umano

Il film di Strippoli si apre con una sequenza dei titoli di testa che mostra atti di violenza appartenenti ad ogni epoca, da quella degli antichi romani sino a quella dei giorni nostri. Di questo parla apertamente Piove, di quegli atti d’ira improvvisa e incontrollabile che si verificano e diffondono come un’epidemia. Quante volte ascoltando notizie di questo tipo al telegiornale ci siamo ritrovati a dire “la gente sta diventando sempre più pazza”? Piove vuole allora andare a ricercare le cause di questa pazzia, ammesso che ve ne siano. Per farlo si avvale di una metafora quale la melma poc’anzi citata, che emette un vapore che rende chi lo respira particolarmente rabbioso.

Una causa da film di fantascienza, dunque, che va però in realtà a stressare ulteriormente persone e situazioni già al limite della tollerabilità. Tutti i rancori, le delusioni e le frustrazioni che a ogni individuo può capitare di provare nell’arco di una giornata vengono dunque fatte esplodere da questo vapore, che diventa un vero e proprio un virus. Non vengono fornite indicazioni sulla provenienza o la natura di questa melma, essa ha unicamente la funzione di portare alla luce quella violenza che da sempre e per sempre sembra essere latente nell’essere umano, in attesa di essere svegliata e sfogata.

La ripartizione in tre capitoli, o atti, del film porta dunque a confrontarsi con stadi diversi di questa malattia, dal contatto alla sua diffusione fino alla sua inequivocabile manifestazione. Allo stesso tempo, il film offre uno sguardo tanto sul micro quanto sul macro. Se il focus rimane sempre la famiglia Morel e le dinamiche tra di loro, viene però anche raccontato quanto avviene intorno a loro, con situazioni di contorno che mostrando diversi altri scenari di violenza contribuiscono al portare avanti la metafora alla base del film. Tutto ciò è accompagnato da un’evidente ricerca estetica, mirata a dar vita ad immagini ammalianti ma dietro le quali sembra nascondersi un’ulteriore senso di pericolo.

Piove-Paolo-Strippoli

Un horror dall’atmosfera kinghiana

Guardando Piove, si potrebbe in più occasioni avere la sensazione di star assistendo ad un adattamento di un romanzo di Stephen King. Questo racconto, incentrato su degli specifici personaggi ma con vicende che riguardano tutta la città intorno a loro e con una forza maligna e ultraterrena che genera la più totale follia, sembra rimandare in più occasioni ad alcune opere di King com L’ombra dello scorpione, Cell o al suo capolavoro It. Vi è dunque un’atmosfera particolarmente lugubre che attraversa tutto il film e che anticipa un climax particolarmente cruento.

La sceneggiatura, scritta da Del Giudice insieme a Strippoli e Gustavo Hernández costruisce dunque un senso di attesa, svelando le proprie carte una per volta. Non sempre in realtà la costruzione narrativa risulta convincente, specialmente nel momento in cui si giunge ad un terzo atto che si affida troppo a dinamiche prevedibili e trattandole in modo sbrigativo. Per quanto la risoluzione ultima possa generare qualche perplessità, viene però lasciato spazio anche ad un’ambiguità che è certamente un valore aggiunto in un panorama di conclusioni sempre troppo didascaliche.

Return to Silent Hill: tutti i dettagli del nuovo film

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Return to Silent Hill: tutti i dettagli del nuovo film

Durante l’evento dedicato al franchise di Silent Hill, Konami oltre ai nuovo videogiochi ha annunciato che un nuovo film, intitolato Return to Silent Hill che entra ufficialmente in produzione. Questo nuovo film probabilmente rientrerà nella strategia di Sony Pictures di proseguire il cammino intrapreso con Uncharted nel produrre nuove iterazioni delle sue sage originali videoludiche.

Return to Silent Hill sarà diretto da Christophe Gans, che ha anche diretto il  film Silent Hill del 2006. Durante il video è stata mostrata una varietà di storyboard e concept art, offrendo ai fan una breve occhiata al tipo di film che possono aspettarsi. Gans ha rivelato che stanno “tornando al meglio di queste storie… riferendosi a  Silent Hill 2 “, il che implica che il film trarrà molto da questo gioco. Il produttore Victor Hadida si unisce a Gans per discutere della collaborazione tra Konami e i registi, seguito dai due che discutono di cosa sia  Silent Hill, un franchise così attraente e duraturo. Dai un’occhiata  al video annuncio di Ritorno a Silent Hill  di seguito:

Incapace di accettare il fatto che sua figlia stia morendo, Rose decide di portare la ragazza da un guaritore di fede“, recita la sinossi del film originale di Gans del 2006 su Silent Hill. “Durante il viaggio, la coppia guida attraverso un portale in realtà, che porta a una città inquietante chiamata Silent Hill. La città è circondata da una potente oscurità e i sopravvissuti umani combattono una battaglia persa contro di essa.”

Black Adam: la recensione del film con Dwayne Johnson

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Black Adam: la recensione del film con Dwayne Johnson

Dopo un avvio disastroso, nell’estate 2021 il DCEU aveva visto riaccendersi un briciolo di speranza nella forma di The Suicide Squad di James Gunn, speranza che avrebbe dovuto essere alimentata da Black Adam, prossimo capitolo dell’universo condiviso Warner Bros, in sala dal 21 ottobre 2022. È triste ammettere che il film con Dwayne Johnson, invece di raccogliere il testimone dei Gunn, sprofonda invece verso un abisso di disinteresse e sciatteria. 

Black Adam, la trama

Proprio come il film con Margot Robbie e Idris Elba, anche la storia diretta da Jaume Collet-Serra vede protagonista un anti-eroe, un personaggio che abbraccia malvolentieri la sua vocazione al bene e che fa le cose a modo suo, perché, come recita la tag-line del film, “il suo potere è nato dalla rabbia”. Siamo a Kahndaq, una città molto antica la cui popolazione è stata messa in schiavitù da un tiranno che sfrutta i suoi abitanti come mano d’opera per la ricerca di un minerale prezioso, che gli permetterà la forgiatura di una corona che conferisce poteri illimitati a chi la indossa. Quando però gli dei lo sceglieranno come loro campione, Teth-Adam affronterà il sovrano malvagio e lo trascinerà nell’oblio con sé. Ai nostri giorni, in una Kahndaq afflitta dall’occupazione mercenaria, un manipolo di “nuovi” eroi cercherà la corona perduta per metterla al sicuro dalle milizie. Così facendo risveglia Teth-Adam, creatura dotata di poteri sconfinati che dovrà scegliere da che parte stare e, così facendo, adottare un altro nome: Black Adam.

Un figlio di un franchise morto

Figlio di un desiderio di riscatto e di una personalità accentratrice come quella di Dwayne Johnson, Black Adam si conferma parte di un franchise morto, che non riesce a tracciare una propria strada in autonomia, e che sembra non rendersi conto che di fronte ha spettatori esigenti. Scritto da Sohrab NoshirvaniAdam Sztykiel, Rory Haines e diretto da Jaume Collet-Serra tradisce sin dai credits la sua anima ibrida: il regista di Jungle Cruise incontra gli sceneggiatori di The Mauritanian per la produzione di Johnson in persona, mentre nessuno al vertice Warner dà una direzione.

Il risultato è un film che vuole dire tante cose, senza però approfondirne nessuna: in Black Adam c’è l’antieroe in cerca di redenzione, che mentre elabora la sofferenza per la perdita del figlio inventa catchphrase ad effetto, c’è un popolo che vuole liberarsi dagli oppressori,  c’è una sottomarca della Justice League di cui non importa nulla a nessuno, c’è un wannabe Flash che non riesce neanche per un secondo a far ridere, c’è un’eroina madre e combattente che bacchetta i supereroi come fossero adolescenti imbizzarriti, c’è il colpo di scena che dovrebbe ribaltare le prospettive, c’è Amanda Waller che è a capo anche della Justice Society of America (la sottomarca della Justice League di cui sopra) oltre che alla Suicide Squad (?!). Insomma, scegliete un tema, un archetipo di personaggio, una motivazione, in Black Adam c’è ed è usata male. 

Ritmo serrato senz’anima

Il ritmo del film è costantemente sopra le righe, con combattimenti continui, come fosse un racconto tutto scritto in caps-lock, il tono è contraddittorio, stridente tra la tragicità della back-story del personaggio e la necessità di frasette poste lì, ad effetto, per catturare il pubblico più giovane. Non c’è equilibrio, non c’è passione per il racconto, e lo stesso Dwayne Johnson, nella sua incredibile prestanza fisica perfetta per dar vita al personaggio, si prende straordinariamente sul serio, cosa che non va affatto d’accordo con l’ambizione del film tutto.

Dove Black Adam eccelle è nel reparto degli effetti visivi che offrono gli unici scampoli di meraviglia del film. Dalla messa in scena dei poteri a specchio di Dottor Fate, alle resa dei vento nei movimenti di Cyclone, ci sono momenti del film che sono davvero una gioia per gli occhi, brevi e fugaci, pochi attimi in un continuo trascinarsi di personaggi bidimensionali e eroi senza passione. 

Purtroppo Black Adam non riesce neanche a intrattenere, trascinandosi tra uno scontro e l’altro, inserendo nella trama ogni possibile spunto, da quello politico a quello razziale, passando per le sempreverdi morti eroiche assolutamente non necessarie ma doverose, come sacrificio sull’altare dell’archetipo narrativo da inserire in una storia.

Se il DCEU doveva ripartire da Black Adam, come era nelle intenzioni, l’atto pratico ha ben altro esito. Con buona pace di Dwayne Johnson che sembra credere fermamente nel suo personaggio e nel suo film.

Black Adam DWAYNE JOHNSON set
Copyright: © 2021 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved.
Photo Credit: Frank Masi

Come per disincanto e vissero infelici e scontenti: cambia la data di uscita del sequel di Come d’Incanto

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Disney+ ha ufficialmente cambiato la data di uscita di Come per disincanto e vissero infelici e scontenti (Disenchanted), l’attesissimo sequel fantasy con il ritorno di Amy Adams. Inoltre, lo streamer ha anche pubblicato un poster nuovo di zecca, fornendoci un nuovo look alla Giselle di Amy Adams. Originariamente previsto per l’uscita del 24 novembre 2022, il film farà il suo debutto una settimana prima venerdì 18 novembre, poco prima del giorno del Ringraziamento di quest’anno.

Come per disincanto e vissero infelici e scontentiBasato sui personaggi originali dello scrittore di Enchanted  Bill Kelly, Come per disincanto e vissero infelici e scontenti è diretto da Adam Shankman. Presenta il ritorno del cast originale, tra cui l’attrice sei volte candidata all’Oscar Amy Adams nei panni dell’irrimediabilmente romantica ed eternamente ottimista Giselle, ora sposata e che vive a Monroeville; Patrick Dempsey (Grey’s Anatomy) nel ruolo del marito di Giselle, il cinico pragmatico Robert Philip; James Marsden (X-Men) nel ruolo dell’affascinante ma sciocco Principe Edoardo dall’Andalasia; e Idina Menzel (Frozen) nei panni di Nancy Tremaine, l’ex sarta ora sposata con il principe Edoardo. A loro si uniscono i nuovi membri del cast Maya Rudolph, Kolton Stewart, Yvette Nicole Brown, Jayma Mays, Oscar Nunez e presentano Gabriella Baldacchino nei panni della figlia ormai cresciuta di Robert Philip, Morgan.

Il primo film è stato diretto da Kevin Lima e ha ottenuto un incasso mondiale di oltre $ 340 milioni contro un budget dichiarato di $ 85 milioni. E ‘stato anche ben accolto dalla critica e dal pubblico, che ha fatto guadagnare al film due nomination ai Golden Globe tra cui quella come migliore attrice per Amy Adams.

House of the Dragon: il promo del finale di stagione rivela “The Black Queen”

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“Metti da parte le tue lamentele. Se non per il bene della corona… allora per il bene di questo vecchio, che vi ama tutti così tanto.” HBO ha condiviso un nuovo teaser per il finale di stagione di House of the Dragon di domenica tramite TikTok e presenta alcuni nuovi filmati che preannunciano gli eventi che daranno il via alla guerra civile nota come La Danza dei Draghi.

Il promo è abbastanza breve, ma include diversi brevi sequenze di ciò che sta per accadere. Sebbene non rovini nulla a titolo definitivo, allude a un importante confronto tra due personaggi che finirà in tragedia e porterà ad un conflitto insuperabile tra Verdi e Neri e il loro confronto arriverà a livelli completamente nuovi. Non condivideremo ulteriori dettagli qui nel caso in cui non avessi letto Fire and Blood di George RR Martin, ma se guardi il video, potresti intuire quello che sta per accadere.

Mentre discuteva del finale con Vanity Fair , il regista Greg Yaitanes ha fornito ai fan un altro suggerimento su cosa ci dovremmo aspettarsi da “The Black Queen”. “Devi immaginare, per chi non hai risposto nell’episodio nove?” ha preso in giro. “E cosa vivrebbero con la notizia che inevitabilmente li raggiungerà?” 

Black Panther: Wakanda Forever, prevista apertura record al box office!

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Il primo Black Panther si è rivelato uno dei film più redditizi dei Marvel Studios quando è uscito nei cinema nel 2018, e il sequel di Ryan Coogler sembra destinato a replicare quel successo il mese prossimo. L’ultimo monitoraggio dell’andamento dell’acquisto delle prevendite e delle stime indica che Black Panther: Wakanda Forever incasserà $ 175 milioni nel corso del suo weekend di apertura, facendolo diventare potenzialmente il secondo debutto con il maggior incasso dell’anno per il mercato USA dopo l’altra avventura MCU, Doctor Strange nel Multiverso della Follia ($ 187,4 milioni).

Questi ahimé non sono numeri di successo pre-pandemia, ma è un buon segno che il botteghino sta almeno iniziando a tornare alla normalità. I fan erano inizialmente preoccupati quando è stato annunciato che i Marvel Studios avevano in programma di andare avanti con questo sequel dopo la morte della star Chadwick Boseman, ma tutto ciò che abbiamo visto finora indica che il film sarà il giusto tributo al compianto attore e al suo amato personaggio.

Black Panther: Wakanda Forever, il film

Il sequel del MCU onorerà il defunto Chadwick Boseman mentre continuerà l’eredità del suo personaggio, T’Challa. Black Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’11 novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI.

Nel film Marvel Studios Black Panther: Wakanda Forever, la Regina Ramonda (Angela Bassett), Shuri (Letitia Wright), M’Baku (Winston Duke), Okoye (Danai Gurira) e le Dora Milaje (tra cui Florence Kasumba) lottano per proteggere la loro nazione dalle invadenti potenze mondiali dopo la morte di Re T’Challa. Mentre gli abitanti del Wakanda cercano di comprendere il prossimo capitolo della loro storia, gli eroi devono riunirsi con l’aiuto di War Dog Nakia (Lupita Nyong’o) e di Everett Ross (Martin Freeman) e forgiare un nuovo percorso per il regno del Wakanda. Il film presenta Tenoch Huerta nel ruolo di Namor, re di Talokan, ed è interpretato anche da Dominique Thorne, Michaela Coel, Mabel Cadena e Alex Livinalli.

The Equalizer 3: prime foto da Amalfi di Denzel Washington e Dakota Fanning

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The Equalizer 3 ha iniziato la produzione in Italia, in Costiera Amalfitana e, per l’occasione, la Sony Pictures ha condiviso le prime immagini direttamente dal set, rivelando il nostro primo sguardo al vincitore del premio Oscar Denzel Washington (Fences ;  Training Day) che riprende il ruolo di Robert McCall.

Oltre a Washington, il cast comprende Dakota Fanning (Man on Fire;  La Guerra dei mondi) e Gaia Scodellaro (That Dirty Black BagYou, Me and the Apocalypse). Al momento non sono disponibili ulteriori dettagli per nessuno dei loro ruoli, ma il pubblico è già entusiasta di vedere la reunion sullo schermo degli ex co-protagonisti di Man on Fire, Washington e Fanning, quando il film arriverà nelle sale il prossimo settembre. Antoine Fuqua (Training Day ;  I magnifici sette ) torna a dirigere la terza puntata, su una sceneggiatura di Richard Wenk, che ha anche scritto i primi due film.

 

I dettagli della trama sono tenuti nascosti, ma sarà sicuramente uno dei sequel d’azione più attesi del 2023, insieme a  Mission: Impossible – Dead Reckoning Part One e John Wick: Chapter 4 . The Equalizer 3 uscirà nei cinema il 1 settembre 2023.

Kevin Spacey assolto dalle accuse di violenza sessuale da parte di Anthony Rapp

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Una giuria di New York ha assolto Kevin Spacey dalle accuse di violenza sessuale ai danni di Anthony Rapp, attore che ha denunciato il collega di averlo aggredito nel 1986, quando lui aveva solo 14 anni e Spacey 26. Il giudizio, unanime, scagiona completamente Kevin Spacey, che si libera in questo modo di un enorme peso per la sua vita e la sua carriera. Dopo 80 minuti di deliberazione, la giuria ha sostenuto che gli avvocati di Rapp non sono riusciti a provare che Spacey avesse “toccato una parte intima o sessuale di Rapp”.

A commento del verdetto, Anthony Rapp ha condiviso un commento su Twitter, ringraziando comunque il tribunale che ha ascoltato la sua storia e commentando: “Ho voluto portare in giudizio questi fatti per accendere una luce, come parte di un movimento più ampio contro ogni forma di violenza sessuale. Prometto che continuerò a lottare per assicurarci che possiamo vivere e lavorare in un mondo libero da ogni tipo di violenza sessuale. Spero sinceramente che i sopravvissuti continueranno a raccontare le loro storie e lotteranno perché vengano accertate le responsabilità”.

Gli avvocati di Kevin Spacey hanno fatto leva, per la difesa del loro assistito, sull’incoerenza del racconto di Rapp in merito alla descrizione dell’abitazione di Spacey all’epoca, oltre al fatto che il giovane attore fosse geloso della carriera del collega e arrabbiato perché non aveva mai fatto coming-out.

Nonostante questa vittoria che si spera contribuirà a rilanciarne la carriera, Kevin Spacey deve ancora rispondere di altre accuse: la causa con MRC, casa produttrice di House of Cards, che gli chiede 31 milioni di dollari per i danni a seguito al suo licenziamento dalla serie; un’altra causa intentatagli da tre uomini, in Inghilterra questa volta, sempre legata a molestie sessuali, e risalenti al periodo in cui viveva a Londra, dove era direttore dell’Old Vic Theatre, per cui si è sempre dichiarato innocente.

The Last of Us: l’attore originale Troy Baker rivela di aver parlato con Pedro Pascal

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Troy Baker ha interpretato Joel nei videogiochi The Last Of Us, offrendo una performance indimenticabile nei panni di Joel lodata da tutti i fan  che si sono innamorati del suo personaggio anche grazie alla sua bravura. Questo è essenziale affinché il sequel che ha suscitato discussioni funzionasse e, sebbene la sua storia abbia raggiunto la fine, verrà raccontata ancora una volta nella prossima attesissima serie TV della HBO.

In The Last Of Us, la star di The Mandalorian Pedro Pascal interpreterà Joel, e c’è un’enorme quantità di entusiasmo per l’adattamento che è tra le serie più attese. Di recente, è stato rivelato un primo sguardo che ha decisamente impressionato, mentre i fan hanno accolto con favore le notizie secondo cui Barker avrà un ruolo nello show. Parlando con noi dell’interpretazione del Cavaliere Oscuro in Batman e Superman: Battle of the Super Sons , l’attore ha rivelato che è riuscito a parlare con Pascal e ha pubblicizzato il suo ruolo nella serie TV di The Last Of Us.

“Ho avuto una conversazione meravigliosa con Pedro che conserverò fino a dopo la messa in onda della serie, quindi non ci sono spoiler a riguardo, ma posso sicuramente dire che il mio primo giorno sul set, ho potuto dare un’occhiata a questa bellissima location… e ho avuto pizzicarmi”, rivela Barker. “Non potevo credere che fossimo lì”.

“Se tu fossi tornato indietro di dieci anni fa e avessi detto: ‘Questa audizione in cui stai entrando per questo gioco… non hai idea di quanto successo e accolta sarà dalle persone. Oh, e sarai in Canada girare una delle serie HBO più costose che siano mai state fatte prima!’ Non ti avrei mai creduto”. “La storia che stiamo raccontando lì, proprio come quella che stiamo raccontando con Super Sons, è qualcosa che i fan e le persone che non hanno mai avuto un punto di ingresso in questi personaggi prima apprezzeranno”, ha scherzato. “Sono onorato di farne parte”.

Non vediamo l’ora di vedere questa versione su piccolo schermo del videogioco di successo e siamo molto incuriositi dall’apprendere come Barker ci tenga al prodotto. Proprio come l’attore di Nathan Drake, Nolan North, che ha fatto un cameo in Uncharted, permettergli di partecipare all’adattamento sembrava sia stata la cosa più giusta che la Sony abbia fatto con questo franchise. Siamo inoltre felici di apprendere che HBO non abbia trascurato il contributo di questo attore alla creazione di Joel. The Last Of Us sarà presentato in anteprima su HBO nel 2023.

The Flash: ecco chi sarà il sostituto di Ezra Miller come Barry Allen?

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La star di The Flash Ezra Miller potrebbe aver dichiarato di volersi fare aiutare dopo una serie di accuse scioccanti e dannose nei suoi confronti, ma è diventato chiaro che questo non è abbastanza per molte persone nel mondo del cinema. Quello che si è sentito rispetto al sul suo presunto comportamento sembra essere qualcosa di troppo grande da far ingoiare a persone e dirigenti di Hollywood, in particolare per i fan della DC Comics. Inoltre tutti i problemi legali non svaniranno nell’immediato con il rischio che una cattiva pubblicità ossa essere associata ai prodotti nel quale apparirà per molti anni avvenire, almeno fino a che non risolverà i suoi conti in sospeso con la giustizia. 

Ezra Miller è sempre stata una scelta divisiva per il ruolo di Barry Allen, anche se la sua  apparizione in Suicide Squad e Justice League suggerivano che avesse un potenziale enorme come interprete di Scarlet Speedster. Alla luce di ciò non sorprende che ci sia una reale mancanza di interesse nel vedere l’attore al centro della scena in The Flash, tutto sommato. Ora, con lui e il suo team impegnati ad affrontare accuse che rischiano di portarlo per decenni dietro le sbarre in un processo per furto con scasso, è ovvio che la Warner Bros. ha bisogno sostituire l’attore per dare un futuro al ruolo e all’eroe che molte persone amano. 

Dunque è molto probabile che il ruolo sarà riassegnato e oggi arrivano alcune voci che sostengono che Warner Bros Discovery sia intenzionata a puntare sulla giovane star di  1917 George MacKay come futuro interprete. Anche se per ora rimangono solo voci, l’attore sarebbe una scelta fenomenale per sostituire Miller ed è molto più in linea con la versione a fumetti di The Flash. 

MacKay ha ricevuto ampi consensi dalla critica per il suo lavoro nel film vincitore dell’Oscar di Sam Mendes, e da allora ha recitato in film del calibro di  Monaco – The Edge of War,  The Trick e I Came By È difficile dire come la Warner Bros. vorrebbe fare per riformulare il ruolo di Miller. Questo potrebbe avvenire con poca pubblicità magari in un film corale o alla fine di The Flash, chissà. Di recente abbiamo appreso che sono state fatte nuove riprese del film The Flash, quindi quando il DC Extended Universe verrà ripristinato, la controversa interpretazione dell’attore sull’eroe potrebbe avere un nuovo volto.  Fino a quando fonti più affidabili non interverranno sul caso, è meglio non eccitarsi troppo rispetto a questa notizia. Tuttavia, tutti i segnali indicano che la Warner Bros. farà mosse molto serie per trovare un nuovo Flash.

Il film The Flash

The Flash arriverà finalmente nelle sale il 23 giugno 2023. Il film vede Ezra Miller riprendere il ruolo di Barry Allen da Justice League e sarà affiancato da Sasha Callie nei panni di Supergirl e Michael Keaton nel suo grande ritorno nei panni di Batman, 31 anni dopo la sua ultima apparizione in Batman Il Ritorno.

Tutto quello che c’è da sapere su The Flash con Ezra Miller

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 23 giugno 2023. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

Acapulco 2: interviste al cast della serie Apple Tv+ (parte 2)

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Acapulco 2: interviste al cast della serie Apple Tv+ (parte 2)

Ecco la nostra intervista ai protagonisti di Acapulco 2, la seconda stagione di Acapulco, la serie Apple Tv+ disponibile sulla piattaforma dal 21 ottobre. Regina Reynoso (Sara), Vanessa Bauche (Nora), Jessica Collins (Diane) e Rafael Cebrián (Hector) raccontano i loro personaggi e la loro avventura sul set della seconda stagione della serie.

Le storie raccontate in Acapulco 2 prendono le mosse esattamente da dove si era conclusa la prima stagione: è il primo giorno dell’anno 1985 e tutti si stanno riprendendo da una notte folle. Maximo ha litigato con Don Pablo e ha scoperto che, Julia, la donna che ama è ora promessa sposa di Chad, figlio della sua datrice di lavoro e per questo, per certi versi, suo superiore. Inoltre, l’atmosfera a casa non è delle più distese tra la madre, Nora, e la sorella, Sara, che faticano a gestire il loro rapporto e un grande segreto che la seconda tenta di nascondere alla prima. L’ambizione di Maximo lo spingerà a fare cose impensate, mentre intorno a lui tutti i suoi amici e conoscenti sembrano attraversare dei momenti di cambiamento e presa di coscienza, eventi che cambieranno per sempre le sorti di tutti.

Leggi la recensione di Acapulco 2

Acapulco 2: interviste al cast della serie Apple Tv+ (parte 1)

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Acapulco 2: interviste al cast della serie Apple Tv+ (parte 1)

Ecco la nostra intervista ai protagonisti di Acapulco 2, la seconda stagione di Acapulco la serie Apple Tv+ disponibile sulla piattaforma dal 21 ottobre. Enrique Arrizon (Máximo), Fernando Carsa (Memo), Camila Perez (Julia) e Chord Overstreet (Chad) raccontano i loro personaggi e la loro avventura sul set della seconda stagione della serie.

Le storie raccontate in Acapulco 2 prendono le mosse esattamente da dove si era conclusa la prima stagione: è il primo giorno dell’anno 1985 e tutti si stanno riprendendo da una notte folle. Maximo ha litigato con Don Pablo e ha scoperto che, Julia, la donna che ama è ora promessa sposa di Chad, figlio della sua datrice di lavoro e per questo, per certi versi, suo superiore. Inoltre, l’atmosfera a casa non è delle più distese tra la madre, Nora, e la sorella, Sara, che faticano a gestire il loro rapporto e un grande segreto che la seconda tenta di nascondere alla prima. L’ambizione di Maximo lo spingerà a fare cose impensate, mentre intorno a lui tutti i suoi amici e conoscenti sembrano attraversare dei momenti di cambiamento e presa di coscienza, eventi che cambieranno per sempre le sorti di tutti.

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Fantastici Quattro: rumors su Adam Driver nel cast, Mr. Fantastic… o Doctor Doom?

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Mentre i Marvel Studios si accingono a assemblare il cast principale per il prossimo riavvio dei Fantastici Quattro, le voci continuano a girare su quali attori alla fine si vestiranno i panni della prima famiglia della Marvel – e quest’ultimo susciterà sicuramente un sacco di dibattito! L’insider del settore Jeff Sneider – che ha riferito del coinvolgimento di Harrison Ford in Thunderbolts prima fonti autorevoli confermassero il suo casting – ha sentito che Adam Driver (Star Wars: L’ascesa di Skywalker, House of Gucci) potrebbe essere nel mix di attori per interpretare Reed Richards, alias Mr. Fantastico, nel film.

Ecco la cosa però assume dubbi quando il suo nome  è stato menzionato anche in relazione a Doctor Doom. Sneider sembra ritenere che il ruolo di Richards sia più probabile, anche se vale la pena notare che non sembra sicuro al 100% della sua fonte. Tuttavia, di solito non lascia diffondere online questo tipo di scoop/voci se non crede che ci sia almeno una possibilità che possano rivelarsi veri, quindi vale sicuramente la pena tenerlo d’occhio. Se questo rapporto è accurato e Adam Driver è in trattative per unirsi alla produzione, preferiresti vederlo come Mr. Fantastic o il malvagio Doom?

Matt Shakman è recentemente entrato a far parte del progetto come regista, con Jeff Kaplan e Ian Springer che stanno attualmente lavorando alla sceneggiatura. I dettagli della trama sono ancora un mistero, ma Kevin Feige ha confermato che questa non sarà un’altra storia di origine per il super-team. “Molte persone conoscono questa storia delle origini. Molte persone conoscono le basi. Come prendiamo questo e portiamo qualcosa che non hanno mai visto prima? ha detto in una recente intervista, confrontando questa nuova versione degli eroi con il patto dei Marvel Studios con la Sony per portare Spider-Man nel MCU“Abbiamo fissato un livello molto alto per noi stessi portandolo sullo schermo.”

Fantastici Quattro, il film

Fantastici Quattro uscirà nei cinema 14 febbraio 2025 e darà il via alla Fase 6 del MCU. Un film dei Fantastici Quattro  è in lavorazione da tempo, con il regista di Spider-Man: No Way Home Jon Watts che avrebbe dovuto dirigere. Watts ha abbandonato il film e al suo posto è stato incaricato Matt Shakman. Jeff Kaplan e Ian Springer scriveranno la sceneggiatura. Il pubblico ha avuto il primo assaggio dei Fantastici Quattro in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. John Krasinski interpreta il Reed Richards multiversale in quel film, ma è improbabile che continuerà a interpretare il ruolo e il casting per il film è ancora avvolto nel mistero.

Joker: Folie A Deux, Harry Lawtey nel cast in un ruolo misterioso

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Mentre Joker: Folie A Deux di Todd Phillips continua a completare il cast, l’ultima aggiunta è la star del cinema Harry Lawtey. L’attore britannico di 25 anni è apparso anche in The Magpie Murders, City of Tiny Lights e The Pale Blue Eyes. Come spesso accade, non sono stati divulgati dettagli sul suo personaggio, ma Deadline riferisce che dovrebbe avere un “ruolo importante” nel prossimo sequel. Lawtey si unisce a Joaquin Phoenix  nei panni di Arthur Fleck, Lady Gaga nei panni di Harley Quinn e Zazie Beetz nei panni del ritorno di Sophie Dummond. Di recente abbiamo appreso che anche Brendan Gleeson, Catherine Keener e Jacob Lofland si sono uniti al cast in ruoli misteriosi.

I dettagli della trama sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà ad Arkham Asylum e conterrà significativi “elementi musicali”. Rumors recenti inoltre hanno anche suggerito che la versione di Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di quanto originariamente riportato, con la storia che si svolge interamente dal suo punto di vista.

In Joker: Folie à Deux  Joaquin Phoenix e Zazie Beetz riprenderanno i rispettivi ruoli di Arthur Fleck e Sophie Dummond, e recentemente abbiamo appreso che anche Brendan Gleeson, Catherine Keener e Jacob Lofland si sono uniti al cast. Joker: Folie à Deux uscirà il 4 ottobre 2024.

Il Signore degli Anelli sembra destinato a diventare un franchise in stile Marvel

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Poco prima che Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere  venisse presentato in anteprima su Prime Video, Embracer Group annunciò di aver acquisito la Terra di Mezzo Enterprises, la società della famiglia Tolkien che detiene tutti i diritti di sfruttamento dell’universo. La società detiene ora i diritti mondiali di film, videogiochi, giochi da tavolo, merchandising, parchi a tema e produzioni teatrali relative alle iconiche opere letterarie fantasy La trilogia de Il Signore degli Anelli  e  Lo Hobbit  di J.R.R Tolkien.

La società che si occupa principalmente di videogiochi, aveva diffuso un comunicato stampa che annunciava la notizia lo scorso agosto e aveva strizzato l’occhio ad un possibile piano per una serie di film con “Gandalf, Aragorn, Gollum, Galadriel, Eowyn e altri personaggi”. Ora, sembra che si stiano muovendo proprio in quella direzione per una massiccia espansione della Terra di Mezzo su più schermi.

Thomas Day, CEO di ACF Investment Bank, ha mediato l’accordo ed è stato recentemente citato mentre sosteneva: “…Che questa risorsa abbia la capacità di raggiungere la scala [Marvel e Star Wars]. Qualcuno deve solo avere la convinzione che questo possa essere il più ambizioso possibile”. Embracer ha anche acquisito Dark Horse Comics alla fine dell’anno scorso e Day ha continuato dicendo: “Avere 10.000 sviluppatori nel gruppo significa che stiamo pensando a cosa possiamo fare con l’IP in futuro e questo giustifica il valore per noi. E poi abbiamo una serie di straordinarie opportunità per realizzare progetti “transmediali”. Possiamo aiutare i creativi ad avere successo con i loro obiettivi e sogni”.

Anche se non siamo sicuri al 100% di cosa significhi per il futuro di Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, Embracer chiaramente non starà con le mani in mano considerato l’enorme spesa per avere i diritti del franchise de Il Signore degli Anelli. Solo il tempo dirà se procederanno e se verranno fatte cose buone o cose cattiva ma siamo certi che i fan della Terra di Mezzo non saranno contrari nel vedere il mondo di Tolkien prendere vita nei videogiochi alle giostre nei parchi a tema basati su questa IP. Per quanto riguarda i potenziali progetti con tutti quei personaggi in una serie di film in stile MCU, è un’idea che ci lascia un po’ perplessi. Ci sono molte altre storie scritte da Tolkien che potrebbero essere raccontate, anche se ha senso e comprendiamo il motivo commerciale per cui Embracer sta rapidamente prendendo di mira i più grandi nomi de Il Signore degli Anelli, poiché quei personaggi ben noti sicuramente attireranno maggiore attenzione nel pubblico.

Animali fantastici 4: Eddie Redmayne non è sicuro che avremo un altro film

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Animali fantastici e dove trovarli è stato un successo al botteghino quando è stato rilasciato nel 2016, ottenendo recensioni positive e un sacco di elogi dai fan di Harry Potter. Sfortunatamente, il franchise ha fatto un passo indietro con I crimini di Grindelwald, un sequel per lo più considerato mediocre che ha spostato l’attenzione sulla complicata storia familiare di Albus Silente

Sebbene I segreti di Silente fosse un piccolo miglioramento, la maggior parte degli spettatori avevano perso interesse a quel punto e il film è stato considerato semplicemente non era abbastanza buono da garantire che la storia continuasse. Il piano originale prevedeva che le storie di Newt Scamander, Albus Silente e Gellert Grindelwald si svolgesse in più di cinque film, ma anche un quarto capitolo sembra improbabile allo stato attuale. Ciò significa che questa storia potenzialmente non avrà mai un finale definitivo e la star Eddie Redmayne sembra altrettanto dubbiosa sul futuro del franchise.

Cosa sa l’attore su Animali fantastici 4? 

IndieWire gli ha chiesto se sa qualcosa su Animali fantastici 4 e l’attore ha risposto: “Non lo so. È più una domanda per JK Rowling e David Yates e Warners, ma non lo so, io” Ho paura. Non posso aggiungere altro. Adoro interpretare Newt, è un uomo dolce”.

Purtroppo, Newt è stato messo da parte per la maggior parte da quella prima uscita e non si sente più come la star del suo stesso franchise. Questo potrebbe spiegare perché Redmayne sembra piuttosto perplesso su dove vanno le cose da qui, anche se è chiaro che la Warner Bros.’ la decisione di spostare l’attenzione su volti e luoghi familiari non sta avendo l’effetto desiderato. 

Il fascino di quel primo film è andato perso con il progredire della serie, con bestie fantastiche infilate in poco più di un ripensamento. È un vero peccato, e con JK Rowling che sta diventando una figura sempre più controversa tra alcune persone online, non saremmo scioccati se il franchise di Harry Potter nel suo insieme venisse messo da parte per un po’ andando avanti.

Animali fantastici: I segreti di Silente è uscito al cinema il 13 aprile, distribuito da Warner Bros. Alla regia c’è David Yates, mentre alla sceneggiatura torna JK Rowling, affiancata questa volta da Steve Kloves, sceneggiatore storico della saga di Harry Potter. Nel cast del film tornano Eddie RedmayneKatherine Waterston, Dan Fogler, Alison Sudol, Ezra Miller Jude Law. Nel film fa il suo debutto Mads Mikkelsen nel ruolo di Gellert Grindelwald.

Animali fantastici: I segreti di Silente, lungometraggio diretto da David Yates, riprende la narrazione dopo i fatti accaduti in ‘Animali Fantastici – I crimini di Grindelwald’ (2018) in cui viene rivelata la vera identità di Credence (Ezra Miller). In questo capitolo l’ascesa di Grindelwald (Mads Mikkelsen) deve essere fermata: il suo intento è quello di trasformare il mondo magico in una platea di ciechi sottoposti e dichiarare guerra al mondo dei non maghi. Silente (Jude Law), tuttavia, non può combattere Grindelwald a causa di un patto di sangue stretto in giovinezza quando il suo attuale nemico era la persona a lui più cara. Toccherà dunque a Newt Scamander (Eddie Redmayne) e alla sua squadra agire per conto di Silente e impedire che l’inganno e il terrore abbiano la meglio nell’elezione del nuovo leader del mondo magico.

Black Panther: Wakanda Forever, un nuovo spot tv potrebbe aver rivelato l’identità del successore di T’Challa

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Un nuovissimo spot TV e sei nuovi poster dei personaggi di Black Panther: Wakanda Forever sono stati rilasciati nella notte, durante l’azione NBA su TNT, e l’ultimo filmato potrebbe aver offerto il nostro più grande indizio su chi assumerà il ruolo di Black Panther ereditato da T’Challa (Chadwick Boseman).  Verso la fine dello spot di 45 secondi, vediamo la nuova Pantera Nera in azione e mentre si lancia sul campo di battaglia, utilizza i guanti della sua nuova tuta nera e oro, che sembrano sospettosamente simili ai guanti di vibranio di Shuri (Letitia Wright), dettaglio noto per le sue apparizioni in  Black Panther Avengers: Infinity War e  Avengers: Endgame

Mentre Shuri è sempre stata la scelta più logica per succedere al suo defunto fratello, questa sembrerebbe essere la prova più chiara prima che il film esca nelle sale il mese prossimo.  Ci sono anche alcune riprese inedite di Namor (Tenoch Huerta) e Ironheart (Dominique Thorne) da vedere mentre otteniamo un nuovo fantastico sguardo del costume di quest’ultimo. Di seguito lo spot tv:

Black Panther: Wakanda Forever, il film

Il sequel del MCU onorerà il defunto Chadwick Boseman mentre continuerà l’eredità del suo personaggio, T’Challa. Black Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’11 novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI.

Nel film Marvel Studios Black Panther: Wakanda Forever, la Regina Ramonda (Angela Bassett), Shuri (Letitia Wright), M’Baku (Winston Duke), Okoye (Danai Gurira) e le Dora Milaje (tra cui Florence Kasumba) lottano per proteggere la loro nazione dalle invadenti potenze mondiali dopo la morte di Re T’Challa. Mentre gli abitanti del Wakanda cercano di comprendere il prossimo capitolo della loro storia, gli eroi devono riunirsi con l’aiuto di War Dog Nakia (Lupita Nyong’o) e di Everett Ross (Martin Freeman) e forgiare un nuovo percorso per il regno del Wakanda. Il film presenta Tenoch Huerta nel ruolo di Namor, re di Talokan, ed è interpretato anche da Dominique Thorne, Michaela Coel, Mabel Cadena e Alex Livinalli.

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