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Transformers: l’ordine cronologico dei film del franchise, in attesa di Transformers One

Arriva il 26 settembre con Eagle Pictures la nuova avventura dei Transformers di Hasbro, Transformers One, che promette di raccontare l’origine dell’intera mitologia. Il film è infatti un prequel ambientato su Cybertron, nell’Era in cui Optimus Prime e Megatron, che avevano altri nomi, erano giovani e ancora amici.

Il film, il primo in animazione dell’intero franchise moderno, diretto da Josh Cooley con le voci di Chris HemsworthBrian Tyree HenryScarlett JohanssonKeegan-Michael KeySteve BuscemiLaurence Fishburne e Jon Hamm. può essere considerato un “tempo zero”, un punto di partenza dal quale ci si può tuffare nel mondo dei Transformers cinematografici, portato al successo da Michael Bay nel 2007. Ma quale film è ambientato prima e quale dopo? Ecco l’ordine cronologico con cui guardare tutti i film del franchise.

Transformers One

Transformers One film 2024
Un’immagine del film Transformers One.

Il film, del 2024 diretto da Josh Cooley, è la storia inedita delle origini di Optimus Prime e Megatron, prima che diventino nemici giurati, ambientata su Cybertron 3 miliardi di anni prima dell’arrivo di Autobot e Decepticon sulla Terra. Racconta di come Orion Pax/Optimus Prime e D-16/Megatron un tempo avessero un legame fraterno di amicizia, e come l’acquisizione dell’abilità di trasformarsi li abbia condotti su un cammino differente.

Il film d’animazione inaugura quella che potrebbe essere una trilogia, a giudicare dalle dichiarazioni dello storico produttore Lorenzo di Bonaventura, ed è ambientato molti secoli prima che il pianeta di Cybertron venga distrutto e i due protagonisti, con le loro rispettive squadre, finiscano sulla Terra.

Bumblebee

Bumblebee

È considerato all’unanimità il film migliore del franchise, almeno fino a questo momento! Ambientato negli anni ’80, Bumblebee del 2018 segna l’esordio di Travis Knight alla regia live action dopo lo splendido Kubo e la spada magica di Laika. La storia è quella dell’omonimo robot giallo che rimane irrimediabilmente ferito dopo la distruzione di Cybertron e non riesce più a parlare. Finisce sulla Terra, dove per mimetizzarsi si trasforma in un maggiolino e incontra Charlie Watson (Hailee Steinfeld) con la quale intraprenderà un’avventura incredibile.

Nel film compare anche John Cena in uno dei suoi primi ruoli cinematografici. Bumblebee è considerato un piccolo gioiello del genere, soprattutto perché arriva in un momento in cui l’affetto del pubblico nei confronti del franchise era sopito. Con una buona dose d’azione e una sceneggiatura divertente il film fa riavvicinare gli spettatori a queste creature robotiche con cuore ed emozioni, tanto che il film genererà un sequel.

Transformers – Il Risveglio

Transformers - Il Risveglio

Arrivato al cinema nel 2023, il film segue le vicende dei Transformers nel 1994, tra New York e il Perù. Transformers – Il Risveglio si pone come seguito di Bumblebee e presenta, come fondamentale elemento di interesse, la presentazione di nuove specie sintetiche. Nella storia facciamo infatti la conoscenza con i Maximal e i Predacon, rispettivamente discendenti degli Autobot e dei Decepticon. Oltre a questi, incontreremo anche i Terrorcons, gruppo di Decepticon in grado di trasformarsi in bestie mitologiche. Nel film lo stesso Bumblebee e il caro Optimus Prime guidano l’azione e fanno sentire “a casa” i fan di lunga data.

Particolarità interessante di questo capitolo è che è basato con una discreta fedeltà sulle vicende che vengono raccontate in Rombi di tuono e cieli di fuoco per i Biocombat (1996), serie animata basata sulla linea di giocattoli Biocombat dei Transformers e distribuita dalla Hasbro tra il 1995 e il 2000.

Transformers

Megan Fox

Arriviamo al momento in cui fabula e intreccio coincidono e cioè a quando i film che arrivano al cinema sono ambientati nello stesso anno in cui sono usciti e entriamo anche nell’Era Michael Bay. Era il 2007 quando un giovanissimo Shia LaBeouf nei panni di Sam Witwicky fa la conoscenza di una Camaro gialla e la sua vita cambia per sempre. Il film è il primo di una trilogia di grande successo in cui LaBeouf diventa il beniamino del grande pubblico, interpretando il nerd che riesce a conquistare la bellissima di turno, Mikaela (Megan Fox!) e a salvare il mondo tutto in un solo fine settimana.

Il film è il primo e forse il migliore esempio cinematografico del franchise. Cinema di intrattenimento puro che fa leva su una massiccia quantità di effetti speciali ma che mantiene al centro del suo nucleo narrativo il cuore dei personaggi. Componente che è leggermente scemata nei suoi sequel di uguale successo.

Transformers – La vendetta del caduto

Uscito nel 2009, il film vede gli stessi personaggi biologici e sintetici fronteggiare una nuova minaccia per la Terra, che risale al 17000 a.C., quando i Sette Prime viaggiarono nell’universo per creare lEnergon, un minerale che funge da energia primaria per tutti i Transformers. Ma qualcosa andò storto e ovviamente il cattivo più cattivo di questi Sette Prime si ritrova sulla Terra alleato con Megatron.

Sam e la sua bella Mikaela tornano in azione a bordo degli Autobot per salvare la situazione. Il film è generalmente considerato peggiore del primo, che, come abbiamo detto, occupa un posto speciale nel cuore del fan, ma riesce comunque a divertire e dà effettivamente l’idea, chiara e inequivocabile, che più è grande il giocattolo che viene messo nelle mani di Michael Bay, più il regista è in grado di divertirsi e di far esplodere le cose sempre più in grande. Nonostante qualche remora, il film si conferma un successo al box office.

Transformers 3

Con The Dark of the Moon del 2011, titolo originale di Transformers 3, si chiude la prima trilogia del franchise. E si chiude in grandezza, più che in bellezza, visto che la serie di film si fanno sempre più costosi, spingendo sempre di più ai margini della storia l’elemento umano. Tanto che la prima a farne le spese è Megan Fox: nei mesi successivi all’uscita del secondo film, infatti, l’attrice non aveva nascosto un certo risentimento verso Michael Bay, che ha pensato bene di far lasciare Sam e Mikaela e di farlo innamorare della modella Rosie Huntington-Whiteley, all’epoca semi-sconosciuta e che diventa poco più di una comparsa in un film che è principalmente un prodigio di CGI, come lo saranno poi tutti i suoi successori.

Al centro della storia c’è questa volta la scoperta di un antico legame tra il Governo degli Stati Uniti e una possibilità di salvezza per Cybertron, un mistero che si nasconde sul lato oscuro della Luna. Ancora una volta Autobot e Decepticon si troveranno schierati l’uno contro l’altro per perorare le rispettive cause. La fine dell’avventura, in cui la trama legata a Sam Witwicky era quasi totalmente indipendente dalla vicenda action principale segnala che in un mondo di gigantesche macchine che si confrontano per la sopravvivenza della Terra, il posto dell’uomo è marginale, figurarsi quello di un ragazzo in crisi esistenziale. Il film segna la fine della collaborazione tra Shia LaBeouf e Michael Bay, e diciamo così addio a Sam Witwicky che, con il senno di poi, può essere considerato il primo di quei nerd, tanto di moda adesso, che trovano il modo di brillare agli occhi del pubblico.

Transformers 4 – l’Era dell’Estinzione

Transformers 4 - L'era dell'estinzione
Foto di Photo credit: Andrew Cooper – © 2014 Paramount Pictures. All Rights Reserved.

Messo da parte il giovanotto di belle speranze, la saga ha bisogno di un nuovo leader di carne e ossa, e la scelta ricade su Mark Wahlberg, che raccoglie il testimone e si lancia in un’avventura che rappresenta l’inizio di una nuova Era. Nel film fanno capolino infatti i Dinobot, che hanno la capacità di trasformarsi in dinosauri, appunto, e tornano i vecchi amici sintetici del franchise, ma questa volta ridisegnati e con nuovi veicoli come compagni di trasformazione.

Il film esce nel 2014: cinque anni dopo gli eventi del terzo film, quando la guerra di Chicago sembrava vinta, gli Autobot si ritrovano ad affrontare una nuova sfida, questa volta contro gli umani. Questi, infatti, cercano di catturare qualsiasi Transformers, Autobot o Decepticon che sia, per lo sviluppo di una nuova tecnologia basata sulla scoperta del materiale di cui sono composti, ossia il Transformio. L’avventura prenderà una piega molto diversa quando il meccanico Cade Yeager (Mark Wahlberg) e sua figlia Tessa (Nicola Peltz) scoprono un camion abbandonato e malridotto che si rivelerà essere Optimus Prime.

Zack Snyder rivela di quale dei suoi film tratti dai fumetti è più orgoglioso

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L’alba dei morti (che, ironia della sorte, è stato scritto dal boss dei DC Studios James Gunn) è stato il primo film di Zack Snyder, ma 300 lo ha indubbiamente consacrato come regista.

Il film, che alcuni ritenevano imprescindibile, è stato un successo a sorpresa e ha dato al futuro regista di Justice League la possibilità di affrontare un altro difficile adattamento: Watchmen di Alan Moore e Dave Gibbons.

Purtroppo, il film incassò solo 185 milioni di dollari a fronte di un budget allora considerevole di 120 milioni. Il film non è riuscito a raggiungere lo status di classico di culto negli anni successivi, ma Watchmen ha ancora una buona dose di fan.

Parlando con ComicBook.com di Twilight of the Gods di Netflix, a Snyder è stato chiesto di quale dei suoi film tratti da fumetti sia più orgoglioso e ha indicato Watchmen come uno dei suoi preferiti.

“Beh, stranamente lo guardo in due modi. Da un lato penso che, naturalmente, Man of Steel, BvS, Justice League, siano una cosa a sé stante… non so se siano necessariamente film tratti da fumetti nel senso classico del termine, per me. Ma posso capire che la gente lo dica perché sono personaggi dei fumetti e tutto il resto, ma è solo basato sulle idee che ho avuto sui personaggi dei fumetti”.

“Dovrei dire Watchmen, probabilmente per me, come il processo di adattamento dal fumetto al design del film, tutte le cose che sono passate dal fumetto al film. Penso che Watchmen sia il passaggio più pulito e più soddisfacente al materiale adattato”.

Il sequel di Watchmen della HBO è stato un successo di critica, ma una recente versione animata della storia sembra essere andata e venuta con scarso interesse da parte dei fan della graphic novel originale.

C’è spazio per esplorare questi personaggi sullo schermo in progetti futuri, ma è ancora da vedere se questa sia una priorità per i DC Studios, dato il loro legame allentato con l’Universo DC.

Lo scorso novembre, il regista de Il cavaliere oscuro Christopher Nolan ha elogiato Watchmen di Snyder dicendo: “Ho sempre creduto che Watchmen fosse in anticipo sui tempi. L’idea di una squadra di supereroi, che sovverte in modo così brillante, non era ancora una cosa da film. Sarebbe stato affascinante vederlo realizzato dopo Avengers”.

Agatha All Along, la showrunner spiega perché non vediamo il volto di [SPOILER] nella premiere

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Il primo episodio di Agatha All Along (la nostra recensione), “Seekest Thou The Road”, si apre con Agnes, ora detective della polizia di Westview. Dopo una recente sospensione, viene chiamata a indagare sul corpo di una donna rinvenuto nel bosco.

Herb di WandaVision è presente e rivela che la vittima è stata schiacciata altrove prima di essere in qualche modo scaricata nel bel mezzo del nulla. A un’analisi più attenta, è evidente che si tratta di Wanda Maximoff e, anche se non vediamo mai il suo volto, ci sono molti indizi in tal senso, tra cui alcune familiari dita scure e il fatto che la sporcizia sotto le unghie è dell’Europa dell’Est.

Il corpo – con i suoi capelli scarmigliati – scompare e riappare all’obitorio, con il nome di Wanda Maximoff che alla fine compare su una targhetta accanto a “Agatha Harkness”.

Rio Vidal spiega poi che Agatha è intrappolata in un incantesimo distorto e vediamo la strega trasformarsi nelle sue precedenti iterazioni prima di risvegliarsi a casa nuda.

Con tutta l’incertezza che circonda il futuro di Elizabeth Olsen nel MCU, non siamo esattamente sorpresi che l’attore non sia stato arruolato per un ruolo così secondario in Agatha All Along (in più, se fosse stato così, avrebbe lasciato i fan a desiderare di più).

Parlando con TV Line, è stato chiesto allo showrunner Jac Schaeffer perché non vediamo il volto di Wanda. “Sai, è una domanda davvero difficile a cui rispondere”, ha esordito. “Non è mai stato previsto di mostrare il suo volto – sia dal punto di vista stilistico, sia perché questo show non è la sua storia”.

Invece, l’incipit ispirato a Mare of Easttown “era davvero incentrato sul fatto che quando il corpo viene girato, la telecamera è sul volto di Agatha. È lì che si concentra la nostra attenzione e il fulcro dello spettacolo”.

Nonostante la Olsen abbia fatto la ritrosa quando le è stato chiesto di tornare nei panni della Strega Scarlatta, molti fan restano convinti che Teen la ritroverà alla fine della Strada delle Streghe. Anche se è alquanto improbabile, sarebbe il modo perfetto per gettare le basi per il futuro del personaggio. Scoprite alcune nuove foto di Agatha All Along negli X post qui sotto.

Deadpool & Wolverine supera un’enorme pietra miliare del box office del MCU, mentre Transformers One debutta alla grande

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Siamo ancora in attesa che la Disney annunci l’uscita di Deadpool & Wolverine per l’home entertainment (si parla di ottobre per il lancio in digitale) e il film ha appena raggiunto un altro enorme traguardo al botteghino.

Con oltre 622 milioni di dollari in patria, il trequel dei Marvel Studios in versione R-Rated supererà oggi The Avengers e diventerà il quinto film di fumetti con i maggiori incassi di sempre.

Si collocherà quindi dietro Avengers: Infinity War, Black Panther, Spider-Man: No Way Home e Avengers: Endgame al primo posto.

Si tratta di un risultato incredibile per Deadpool & Wolverine e della prova che i discorsi dell’anno scorso sulla “stanchezza da supereroi” erano troppo prematuri e velleitari da parte dei maggiori detrattori del genere.

In altre notizie sul box office, Deadline riporta che il primo film d’animazione sui Transformers dopo quasi quattro decenni, Transformers One, ha incassato ben 3,36 milioni di dollari durante le anteprime del giovedì. Un risultato migliore dei 2,15 milioni di dollari di Bumblebee nel 2018, ma inferiore agli 8,8 milioni di dollari realizzati da Transformers: Rise of the Beasts dello scorso anno.

Le stime attuali indicano che il film prequel incasserà 34 milioni di dollari nel fine settimana, anche se gli addetti ai lavori ritengono che potrebbe guadagnare più di 40 milioni di dollari.

Il periodo negativo della Lionsgate continua dopo il flop di Borderlands e The Crow. Il film di Dave Bautisa The Killer’s Game ha ottenuto l’apertura più bassa della carriera della star di Guardiani della Galassia e ora Never Let Go di Halle Berry è partito in modo altrettanto negativo, con un debutto previsto tra i 4 e i 7 milioni di dollari a fronte di un budget di 20 milioni.

Batman – Parte II: Matt Reeves condivide un importante aggiornamento; dice che Batman potrebbe arrivare in TV

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Nonostante il lancio dei DC Studios e del nuovo DCU, Matt Reeves sembra procedere con la “saga epica del crimine di Batman” come previsto.The Penguin (la nostra recensione) è stato presentato ieri sera sulla HBO con recensioni entusiastiche, mentre per The Batman – Parte II mancano solo un paio d’anni. Parlando con Entertainment Weekly, lo scrittore e regista ha esordito parlando dell’espansione del franchise dai cinema alla televisione.

“Ho sempre voluto assicurarmi che ognuno dei film che abbiamo fatto con Rob, che l’arco centrale, l’arco emotivo della storia fosse quello di Batman e Bruce”, ha spiegato. “Poi, quando ho parlato con la Warner Bros. della possibilità di firmare per la televisione, ho detto che per me sarebbe stato eccitante prendere personaggi [in cui] non c’è abbastanza spazio in un film per coprire la loro storia in modo completo e scavare davvero in loro”.

“Voglio che sia una grande epopea criminale di Batman”, ha aggiunto Reeves. “Nel processo di capire cos’è qualcosa, si evolve. Quando stavo descrivendo quello che volevamo fare, credo che [l’amministratore delegato della HBO] Casey [Bloys] non volesse che fossimo troppo protettivi nei confronti dei personaggi principali, come se dovessimo fare solo quelli nei film. In quel momento ho capito bene”.

Qual è lo stato delle serie tv HBO basate su The Batman di Matt Reeves?

Colin Farrell in The Penguin (2024)
Credit © HBO

Un progetto che sembra essersi evoluto almeno un paio di volte è una serie ambientata nel GCPD e incentrata su un poliziotto corrotto. In seguito abbiamo saputo che aveva legami con il manicomio di Arkham, prima di diventare uno show interamente ambientato nell’istituto che Joker e l’Enigmista chiamano casa.

“Le cose di cui stiamo parlando [ora] sono versioni evolute di quelle cose”, ha riconosciuto Reeves. “Non è che non abbiano funzionato. Era come se avessimo bisogno di evolvere questo. Lo descriverei meno come qualcosa che non ha funzionato e più come qualcosa che è ancora lungo un percorso per arrivare a destinazione”.

Ribadendo che Batman non compare The Penguin, il regista ha ammesso che è possibile che vedremo il Cavaliere Oscuro di Robert Pattinson sul piccolo schermo da qualche parte.

“Questo non vuol dire che non ci sarà mai un’apparizione di Batman o Bruce o qualcosa di simile [in una serie futura]”, ha sottolineato. “Io e Lauren abbiamo parlato: Vogliamo trovare un modo per far partecipare Rob a questa serie? Ma è stato un ripensamento”.

Per quanto riguarda la situazione di The Batman – Parte II, Reeves ha confermato che la sceneggiatura è terminata e che la produzione inizierà il prossimo anno. “Oz diventa uno dei punti di ingresso nel film. Non posso dirvi dove andrà a finire, se non che siamo molto eccitati”, ha detto. Il primo episodio di The Penguin è ora in streaming su NOW e SKY.

Tutto quello che sappiamo su The Batman – Parte 2

Come già sottolineato, The Batman – Parte 2 ha dovuto fare i conti con una serie di indiscrezioni sulla produzione. Di recente, Jame Gunn è dovuto intervenire per smentire le voci secondo cui Boyd Holbrook sarebbe stato scritturato per interpretare Harvey Dent/Due Facce. L’inizio delle riprese del sequel era previsto per il novembre 2023, con un’uscita prevista per l’ottobre 2025. Tuttavia, in seguito agli scioperi della WGA e della SAG-AFTRA del 2023, The Batman – Parte 2 è stato rinviato all’ottobre 2026. Le riprese del sequel inizieranno all’inizio del 2025.

Reeves spera che il suo prossimo film su Batman abbia lo stesso successo del primo. The Batman del 2022 ha avuto un’ottima performance al botteghino, incassando oltre 772 milioni di dollari in tutto il mondo e ottenendo un ampio consenso da parte della critica. Queste recensioni entusiastiche sono state portate avanti nella stagione dei premi, visto che il film ha ottenuto quattro nomination agli Oscar. Nel frattempo, Reeves è intenzionato a espandere la serie DC Elseworlds, dato che la serie spin-off di Batman, Il Pinguino, con Colin Farrell nei panni del boss della mafia, è prossima all’uscita. Con Farrell che ha annunciato una serie molto violenta, The Penguin debutterà su Max a settembre.

L’uscita di The Batman – Parte 2 è prevista per il 2 ottobre 2026. Nel cast Robert PattinsonZoë KravitzJeffrey WrightAndy SerkisColin Farrell.

Frank Grillo spiega perché “la Marvel mi ha quasi licenziato 36 volte”

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Frank Grillo farà il suo debutto nel DCU con il ruolo di Rick Flag Sr. nella serie animata Creature Commandos, prima di interpretare il personaggio in live-action in Superman e Peacemaker season 2. Come sicuramente saprete, l’attore è già apparso nel MCU, ma il suo ruolo di Crossbones è stato di breve durata.

Grillo ha interpretato lo spietato leader della squadra d’assalto dello S.H.I.E.L.D. Brock Rumlow in Captain America: The Winter Soldier, e anche se ha avuto l’opportunità di vestire i panni di Crossbones in Civil War, il cattivo è stato ucciso nella scena iniziale.

L’attore ha chiarito di non essere contento di questa situazione in precedenti interviste, rivelando di aver quasi rifiutato l’opportunità di riprendere il ruolo in Avengers: Endgame.

“La traiettoria di Crossbones ha preso una piega, e lui è uscito dalla serie molto rapidamente, giusto”, ha detto Grillo in un’intervista del 2021 con CinemaBlend.com. “E io ero un po’ arrabbiato per questo perché, sai, avevo firmato un contratto di sette film con loro. Ed era del tipo: ‘Oh, farai parte dell’Universo Marvel, giusto?’ E non è successo. Così mi hanno chiamato e mi hanno detto: “Senti, abbiamo bisogno che tu venga qui per una settimana per Avengers”, e io ho chiesto: “Per cosa?”. E loro: “Beh, non possiamo…” E io: “No, non lo farò”. Così ho riattaccato. Mi richiamano. E io: ‘Non vengo. Lasciatemi in pace’ E tipo… chi sono? Chi sono, giusto?”.

Cosa ha rivelato Frank Grillo sui Marvel Studios? 

Frank Grillo ha ora rivelato che la Marvel ha rischiato di licenziarlo in diverse occasioni, ma non a causa dei suoi commenti passati.

ComicBook.com ha chiesto all’attore di parlare dei suoi prossimi progetti nel DCU, e lui ha spiegato di aver esitato a rivelare qualsiasi dettaglio perché si era messo nei guai per aver detto troppo ai tempi dei Marvel Studios.

“Purtroppo non posso dire nulla che non mi metta nei guai. Quindi devo fare un passo indietro e dire: ‘Mi appello al quinto emendamento’. Sono davvero pessimo in questo. La Marvel mi ha quasi licenziato 36 volte perché non lo so. Non voglio mai mentire. E quindi lo faccio un po’ troppo spesso. Ma sono stato avvertito”.

A dire il vero, non ci risulta che Grillo abbia rivelato o accennato a dettagli importanti della trama durante la stampa dei suoi film del MCU, ma è chiaro che ha detto qualcosa che lo studio ha considerato uno spoiler abbastanza grande da giustificare un severo richiamo!

Agatha All Along: Easter Eggs dagli episodio 1 e 2

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Agatha All Along: Easter Eggs dagli episodio 1 e 2

Agatha All Along (la nostra recensione) è stato molto atteso, soprattutto dai devoti fan di WandaVision che sono rimasti affamati di magia e mistero sin dal suo debutto nel 2021. Prima che Wanda (Elizabeth Olsen) lasciasse Westview con il Darkhold, intrappolò Agatha Harkness (Kathryn Hahn) in un incantesimo, condannandola a rimanere come la vicina impicciona Agnes. Tre anni dopo, l’incantesimo di Wanda su Agatha persiste, anche dopo la presunta morte della Scarlet Witch, e una rivale assetata di sangue, Rio Vidal (Aubrey Plaza), la vuole morta.

Con l’aiuto di uno sfuggente Teen (Joe Locke), l’unica speranza di Agatha di riacquistare i propri poteri si trova alla fine della Strada delle Streghe. Una congrega formata in modo casuale – Lilia Calderu (Patti LuPone), Alice Wu-Gulliver (Ali Ahn), Jennifer Kale (Sasheer Zamata) e Mrs. Hart / Sharon Davis (Debra Jo Rupp) – potrebbe essere una speranza di redenzione per Agatha? Lungo la Strada delle Streghe sono disseminate numerose Easter Eggs, riferimenti nascosti alla Marvel e richiami, e noi siamo qui per scoprirli.

L’episodio 1 di Agatha All Along fa riferimento a Mare of Easttown e ad altri crime drama

episodio 1 di Agatha All Along

Agatha All Along si presenta con l’atmosfera di WandaVision, emulando veri e propri show televisivi con il pretesto della magia. Non si tratta solo di uno stratagemma per farci sentire nostalgici dei bei tempi di WandaVision: Agatha è ancora intrappolata nell’incantesimo della Strega Scarlatta e sembra che i suoi meccanismi di recupero l’abbiano collocata in un crime drama procedurale.

La sequenza dei titoli, che utilizza nomi di personaggi come Agnes come attori accreditati, allude a True Detective con la sua estetica e la sua musica, e il cartellino finale, “Basato sulla serie danese WandaVisdysen”, fa riferimento alla troppo spesso dimenticata serie The Killing insieme alla generale pletora di thriller scandinavi. Tuttavia, l’episodio 1 di Agatha All Along rende omaggio a Mare of Easttown. La detective appena sospesa, la casa piena di ricordi di un bambino deceduto, il corpo di una ragazza ritrovato nel bosco, l’aiuto indesiderato di un altro dipartimento e un accento americano regionale e bizzarro: tutti elementi tratti direttamente dalla serie limitata interpretata da Kate Winslet.

Dialogue And Rhetoric: Known History Of Learning & Debate di Andrew Ugo

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Credit © Disney+

La tessera della Westview Public Library trovata sul corpo della defunta sconosciuta è collegata a un libro intitolato Dialogue And Rhetoric: Known History Of Learning & Debate. Agatha scopre che il libro è stato rubato tre anni fa e che ogni copia è stata bruciata. Questo coincide perfettamente con il destino della Darkhold, rubato ad Agatha in WandaVision, e tutte le sue copie distrutte alla fine di Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Agatha decifra rapidamente che ognuna delle prime lettere del titolo del libro significa “Darkhold”, ma viene interrotta prima di arrivare a un’altra curiosità: l’autore indicato sul foglietto, Andrew Ugo, è un anagramma di “Wundagore”, il luogo della presunta morte di Wanda Maximoff.

La sconosciuta di Wanda Maximoff e le date chiave della Marvel

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Credit © Disney+

La sconosciuta trovata morta nel bosco è l’oggetto delle indagini di Agatha e del suo particolare tormento. Prima della grande rivelazione, alcuni indizi suggeriscono l’identità della defunta. Trent’anni, occhi verdi, un metro e settanta, capelli color scarlatto. Ha mani e piedi anneriti che ricordano quelli di una strega quando la sua magia viene rubata o il Darkhold la corrompe. Sotto le unghie della sconosciuta è stato trovato del terriccio proveniente dall’Europa dell’Est, e l’Europa dell’Est è il luogo in cui si trova Wundagore.

Come abbiamo detto, la vittima ha rubato il libro, che porta un nome che può essere decifrato per rappresentare la Darkhold, e la rivelazione definitiva arriva dal foglietto della biblioteca quando il nome “W. Maximoff” appare nell’ultima riga. Anche le altre date riportate sul foglietto sono divertenti Easter Eggs. Il 16 febbraio è il compleanno di Elizabeth Olsen, il 2 giugno è il compleanno di Kevin Feige, capo dei Marvel Studios, e il 28 dicembre è il compleanno di Stan Lee .

Ospedale Bellevue della Marvel

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Credit © Disney+

Mentre Agatha sta scrivendo il titolo del libro rubato dalla biblioteca, un foglio sotto il suo blocco note riporta la scritta “Bellevue”, un piccolo e divertente Easter Egg. Nei fumetti, il Bellevue Hospital di New York è un luogo ricorrente per molti eroi e cattivi Marvel, tra cui l’Infermiera Notturna, Daredevil, Ms. Marvel e Bullseye.

La spilla di Agatha e il suo stile WandaVision

Agatha All Along (2024)
Foto di Courtesy of Disney – © Disney

La spilla di Agatha, raffigurante la Triplice Dea (Fanciulla, Madre, Cora), viene trovata sul corpo della defunta Jane Doe. Dopo aver appreso il significato della spilla, che ha suscitato l’interesse di Agatha, essendo il primo residuo della sua vera forma perduto sotto l’incantesimo di Wanda, finalmente “artiglia” la sua via d’uscita dall’incantesimo. Strappando gli indumenti uno a uno, vediamo ciascuno dei personaggi di WandaVision che Wanda ha imposto ad Agatha nell’Hex.

Señor Scratchy e i Sette di Salem

agatha all along Sette di Salem

Scratchy, il coniglietto domestico di Agatha, torna in Agatha All Along e lo abbiamo sempre visto come l’attuale rappresentazione nel MCU di Nicholas Scratch, il figlio di Agatha nei fumetti. Nel primo episodio, il falso mondo del crimine di Agnes mostra che lei ha un figlio di nome Nicholas Scratch, che è implicitamente deceduto. Nei fumetti, Nicholas Scratch è una figura importante e potente e l’introduzione dei Sette di Salem (o Salem’s Seven nei fumetti) potrebbe far pensare a un adattamento più fedele del personaggio. Nei fumetti, i Sette sono i figli di Nicholas (e quindi i nipoti di Agatha).

La casa di Westview di Wanda e Vision e lo stress post-traumatico

Wanda e Vision stress post-traumatico
Credit © Disney+

In progetti come Hawkeye e Secret Invasion, uno degli aspetti più interessanti è stata la possibilità di vedere gli effetti del Blip di Thanos sulla popolazione, testimoniando i disagi provocati dalla scomparsa di metà della vita per cinque anni. Allo stesso modo, in Agatha All Along, abbiamo la possibilità di vedere l’effetto persistente dell’imprigionamento di Wanda sugli abitanti di Westview. Tre anni dopo, gli abitanti di Westview sono ancora alle prese con un evidente stress post-traumatico. Non osano pronunciare il nome di Wanda e le fondamenta fatiscenti della casa di Wanda e Vision sono state vandalizzate con graffiti. La scritta “Strega malvagia” è scritta in rosso e l’immagine della corona della Strega Scarlatta è stata imbrattata con lo spray. I primi due episodi di Agatha All Along sono ora in streaming su Disney+.

Iscriviti a Disney+ per guardare Agatha All Along e le più belle storie Marvel. Dove vuoi, quando vuoi.

Anora: trailer e poster del film di Sean Baker

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Anora: trailer e poster del film di Sean Baker

Dopo il grande successo a Cannes 2024, dove ha vinto la Palma d’Oro, e dopo essersi assicurato una passerella importante in diversi festival internazionali, tra cui Roma e Londra, Anora, di Sean Baker, è pronto ad arrivare al cinema con Universal Pictures.

In sala dal 7 novembre, il film è scritto e diretto da Sean Baker, e interpretato da Mikey Madison, Yuriy Borisov, Ivy Wolk e Lindsey Normington.

La trama di Anora

Anora, una giovane sex worker di Brooklyn, ha la possibilità di vivere una storia da Cenerentola quando incontra e sposa impulsivamente il figlio di un oligarca. La notizia arriva in Russia e la sua favola rischia di andare in frantumi quando i genitori di lui partono per New York per far annullare il matrimonio.

Anora poster film (2024)
Anora poster film (2024) Cortesia di Universal Pictures Italia

Yellowstone: una star della serie ha appena confermato che Kurt Russell sarà il protagonista del nuovo spin-off?

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Il mese scorso abbiamo ricevuto un’ondata di notizie, tra cui quella che Michelle Pfeiffer si era unita al cast di The Madison, che era stata annunciata come la serie sequel di Yellowstone. Anche la star di Suits Patrick J. Adams si è unita al cast poco dopo, ma prima dell’annuncio si era ipotizzato che anche Kurt Russell fosse in trattative per salire a bordo del progetto. A distanza di quasi due mesi, tutto si è placato su questo fronte, e un aggiornamento è arrivato da una fonte improbabile.

La star di Yellowstone Cole Hauser, che è stato in trattative per partecipare al seguito della serie, potrebbe aver lasciato trapelare a Country Living che Russell è ufficialmente salito a bordo di The Madison, confermando inoltre che lo show sarà totalmente indipendente da Yellowstone. In attesa di notizie ufficiali da parte della Paramount, queste sembrano le informazioni più solide che possiamo ottenere per il momento.

“Ho finito un’altra stagione di Yellowstone. Taylor ha fatto un ottimo lavoro per realizzarla. Ci sono molte cose in ballo e credo che il pubblico si augurerà di apprezzarle”. La Madison è composta da Michelle Pfeiffer e Kurt Russell – una cosa totalmente separata – e non c’è ancora una decisione definitiva da parte di nessuno, quindi non lo so davvero. Vedremo”.

Di cosa parla The Madison?

Yellowstone 5 Beth e Rip

La Pfeiffer interpreta una madre che, alle prese con una tragica perdita come matriarca di una famiglia di New York, si ritrova a guidare un gruppo trapiantato nel paesaggio rurale e aspro del Montana. A Pfeiffer, Russell e Adams si aggiungono Elle Chapman nel ruolo della figlia di Pfeiffer, Paige; Beau Garrett nel ruolo di Abigail, la seconda figlia; e Amiah Miller nel ruolo del figlio maggiore di Abigail. Qualche settimana fa, anche la star di Lost Matthew Fox è stata scritturata per il ruolo di Paul, uno scapolo con la passione per la vita all’aria aperta.

Al momento dell’annuncio dello spin-off, il presidente e amministratore delegato di Showtime e MTV Entertainment Studios Chris McCarthy ha celebrato l’incredibile successo della serie di Yellowstone, annunciando che ne seguiranno altre:

Nel giro di cinque anni, abbiamo trasformato Yellowstone da un programma via cavo statunitense di successo con cinque milioni di spettatori in un franchise di successo globale con oltre 100 milioni di fan in tutto il mondo e molteplici estensioni – e abbiamo appena iniziato”. Sulla scia del successo di “1883” e “1923”, i nostri nuovi spinoff previsti, “1944” e “2024”, porteranno il pubblico in un viaggio emozionante, nuovo e inaspettato, con la narrazione complessa e avvincente che è diventata un tratto distintivo del franchise e ha contribuito a trasformarlo in un fenomeno culturale mondiale – grazie alla mente creativa di Taylor Sheridan”.

Restate sintonizzati su Cinefilos per ulteriori aggiornamenti su The Madison e Yellowstone.

I Sette di Salem, chi sono: la storia e i poteri dei cattivi di Agatha All Along

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Agatha All Along dei Marvel Studios introduce una nuova squadra di super criminali del MCU chiamata Salem Seven, i Sette di Salem, un potente team di maghi con una storia legata a Scarlet Witch e ai Fantastici Quattro. Lo show Disney+ della Fase 5, Agatha All Along, rivisita il cattivo principale di WandaVision, Agatha Harkness che si libera dall’incantesimo di Wanda Maximoff nell’epico finale di WandaVision, ponendo fine al suo ruolo fittizio di “Agnes”. La serie presenta una trama originale che introduce un’originale congrega di streghe e un’avventura con protagonisti l’Agatha Harkness di Kathryn Hahn e il personaggio adolescente senza nome di Joe Locke, che sembra essere il figlio reincarnato di Wanda Maximoff, Billy.

Tuttavia, Agatha All Along si ispira anche ai fumetti. Sette figure incappucciate appaiono in alcuni filmati promozionali di Agatha All Along. Questo gruppo di stregoni oscuri sembra minacciare di distruggere Agatha e la sua congrega, anche se il loro vero aspetto non viene rivelato nei trailer. È probabile che questo gruppo sia costituito dai Sette di Salem, alcuni dei nemici più importanti di Agatha Harkness nel materiale di partenza, in quanto strettamente legati al suo potente figlio e alla sua morte sul rogo. I Sette di Salem, ovviamente, subiranno alcune modifiche per debuttare nella loro prima apparizione nel MCU in live-action.

I membri dei Sette di Salem e la storia dei fumetti Marvel spiegati

agatha all along Sette di Salem

Nei fumetti Marvel Comics, i Sette di Salem sono i sette figli di Nicholas Scratch dotati di poteri magici, che possono trasformarsi in potenti creature con abilità speciali. I Sette ereditano il loro potere da Scratch, che a sua volta deve il suo potere magico a sua madre, Agatha Harkness. Quando Agatha inizia a prendersi cura del figlio di Reed Richards e Sue Storm, Franklin, Nicholas Scratch ordina ai Sette di Salem di riportare Agatha a New Salem per un processo e di usare Franklin come nuovo corpo per l’anima di Scratch. Tuttavia, il piano si ritorce contro e Agatha riesce a rimuovere le abilità dei Sette di Salem e a bandire Nicholas Scratch.

I Sette di Salem riescono a invertire l’incantesimo di Agatha Harkness e a riacquistare le loro capacità, indebolendola gravemente. I Sette ne approfittano per rapire Agatha e bruciarla sul rogo. Lo spirito di Agatha guida allora Strega Scarlatta e Visione a New Salem, dove combattono sei dei Sette di Salem con l’aiuto di uno di loro, Gazelle. Scarlet Witch fa esplodere New Salem e uccide i Sette di Salem; quando i loro spiriti cercano di vendicarsi di lei, Wanda, Visione e la forma astrale di Agatha li sconfiggono intrappolando l’entità demoniaca Samhain al loro interno, che libera Agatha.

La spiegazione dei poteri dei Sette di Salem

agatha all along Sette di Salem

Nei fumetti, i Sette di Salem sono composti da Thornn, Gazelle, Vakume, Vertigo, Brutacus, Hydron e Reptilla. Thornn è il membro più malvagio della squadra ed è in grado di trasformarsi in una creatura gialla simile a un demone, ricoperta da corna rosse staccabili. Gazelle è il meno malvagio e si trasforma in un umanoide simile a un cervo con supervelocità, forza e agilità. Vakume può volare, assorbire energia e manipolare il vento, Vertigo può indurre la nausea nei suoi nemici, Brutacus può trasformarsi in un demone rosso superforte, Hydron può trasformarsi in un sireno che spara acqua e Reptilla può trasformarsi in un serpente con mani più piccole.

Nella Terra-1610 della Marvel Comics, ovvero l’universo Ultimate Marvel originale, i Salem Seven sono una squadra molto diversa. I Salem Seven di Terra-1610 sono una personificazione sdoppiata della mitica Hydra, che assume la forma di Agatha Harkness. Nell’universo Ultimate della Marvel, i Salem Seven sono composti da Alpha Dog, Filament, Synchron, Neuropath, Primal Screamer, Penultimate e GhostWare. Alpha Dog ha una superforza, Filament può sparare energia, Synchron ha una supervelocità, Neuropath può manipolare le emozioni come Mantis nel MCU, Primal Screamer emette urla potenti, Penultimate è un robot mutaforma che può creare armi e GhostWare può passare attraverso gli oggetti come Visione.

Il ruolo dei Sette di Salem in Agatha All Along

aubrey plaza agatha all along

Quando Rio Vidal (Aubrey Plaza) si riunisce ad Agatha a Westview mentre l’incantesimo distorto di Scarlet Witch svanisce, rivela il suo desiderio di ucciderla, suggerendo un conto in sospeso. Non potendo uccidere un’altra strega grazie a un codice delle streghe che sembra essere nuovo nel MCU, Vidal dice ad Agatha che i Sette di Salem stanno arrivando e che il tempo di Agatha sta per scadere.

Il loro arrivo è annunciato dalla minacciosa comparsa di animali a Westview: prima un corvo, poi un ratto e infine un coyote, che Agatha sembra riconoscere. Infine, l’effettiva apparizione dei Sette di Salem viene confermata nel corso dell’episodio 2 di Agatha All Along, quando sette figure dai mantelli neri appaiono fuori dalla casa di Agatha.

Agatha decide inizialmente di fuggire da Westview, ma viene convinta da Joe Locke Teen a dirigersi invece verso la Strada delle Streghe per riacquistare i suoi poteri ed evitare di essere un facile bersaglio per i Sette di Salem. La congrega appena formata mette in atto il rituale richiesto (cantando La ballata della strada delle streghe) per aprire una porta sulla strada, proprio mentre arrivano i Sette di Salem. I cattivi vendicativi attaccano la casa, quasi uccidendo Teen, ma Agatha e la congrega fuggono verso la Strada delle Streghe proprio mentre iniziano a sfondare la porta.

La spiegazione dei cambiamenti ai Sette di Salem del fumetto

I Sette di Salem del MCU sono molto diversi dalle due squadre dei fumetti Marvel. Invece di cattivi colorati e muscolosi che possono trasformarsi in creature demoniache, il cast di Agatha All Along introduce una squadra di Salem Seven che fa il suo debutto nel MCU come un gruppo di maghe incappucciate che possono trasformarsi in veri e propri animali: il personaggio di Okwui Okpokwasili può trasformarsi in una cicala, Marina Mazepa in un serpente, Bethany Curry in un corvo, Athena Perample in una volpe, Britta Grant in un ratto, Alicia Vela-Bailey in un gufo e Chau Naumova in un coyote.

È interessante notare che tutti i membri dei Salem Seven sono indicati nei titoli di testa di Agatha All Along come le loro forme animali, tranne uno – Vertigo (Okwui Okpokwasili) – che nei fumetti ha il potere di alterare l’eliquibrio, facendo ammalare le vittime fino alla debilitazione. Resta da vedere se vedremo questo aspetto nel MCU.

I Sette sono formidabilmente potenti, al di là dei loro poteri di trasfigurazione, al punto che Agatha e la sua Congrega li temono. Persino Rio Vidal avverte Agatha del loro imminente arrivo con un tono che suggerisce che riconosce il loro potere. Più che i poteri individuali mostrati nei fumetti, però, sembrano possedere una magia più convenzionale e meno creativa. Attaccano la casa di Agatha con esplosioni magiche e assomigliano più ai Nazgul del Signore degli Anelli che agli altri maghi del MCU.

Non è chiaro a chi rispondano, ma presumibilmente non può essere Nicholas Scratch, che in questo universo non è la forza magica malvagia che è nei fumetti. Mefisto è sempre un’opzione, ma il fatto che il crimine di Agatha sia presumibilmente legato al furto del Darkhold suggerisce che i Sette di Salem potrebbero essere seguaci di Chthon. La loro missione di vendetta in Agatha All Along è certamente adatta e il loro nome suggerisce che la comunità magica di New Salem della Marvel Comics potrebbe esistere nel MCU.

Agatha All Along, episodio 2: la spiegazione del finale del secondo episodio

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L’episodio 2 di Agatha All Along si conclude con la nuova congrega che inizia il suo viaggio lungo la Strada delle Streghe, sollevando diverse domande. Agatha All Along inizia nel vero stile di WandaVision, con Agatha Harkness ancora intrappolata in un Hex solitario in cui vede se stessa come un’arcigna detective. Quando vengono introdotti altri membri del cast di Agatha All Along, però, Agatha si libera e si rende conto che i suoi poteri sono scomparsi. Nel tentativo di riacquistarli, le streghe di Agatha All Along formano una congrega improvvisata, decisa a percorrere la Strada delle Streghe.

La Strada delle Streghe è la location principale di Agatha All Along, un regno mistico usato per recuperare qualcosa che manca disperatamente alle streghe. Per il Teen di Joe Locke in Agatha All Along, questo elemento mancante è probabilmente legato all’incantesimo nel quale si trova. Per Agatha, invece, la Strada delle Streghe è un modo per recuperare i suoi poteri tra le minacce alla sua vita da parte del Rio Vidal di Aubrey Plaza. Alla fine dell’episodio 2 di Agatha All Along, la neonata congrega si toglie le scarpe e inizia a percorrere la Strada delle Streghe, gettando le basi per una stagione spettrale della Marvel TV.

Spiegato perché le streghe si tolgono le scarpe sulla Strada delle Streghe

Agatha All Along

Alla fine dell’episodio 2 di Agatha All Along, i protagonisti della congrega di Agatha scendono la scala a chiocciola che porta alla Strada delle Streghe. Dopo aver osservato brevemente l’ambiente circostante, la congrega inizia a percorrere la Strada delle Streghe. Tuttavia, uno degli elementi più interessanti di questa scena è che i personaggi si tolgono le scarpe prima di farlo. Naturalmente, ci si chiede perché la congrega debba essere scalza prima di intraprendere la sua missione.

È interessante notare che la risposta a questa domanda si trova nella sequenza dei crediti finali di Agatha All Along. Dietro i crediti del creatore della serie Jac Schaeffer, si trova un passaggio che spiega perché le streghe si tolgono le scarpe quando intraprendono la Strada delle Streghe:

“Vi toglierete le scarpe prima di toccare la terra consacrata”. Per connettervi al potere della terra, dovete toccare il suolo con i piedi e incanalare la sua magia divina attraverso di voi. Non ci deve essere nulla in mezzo, né gomma, né legno, né suola, solo la vostra anima”.

La spiegazione del simbolismo della Strada delle Streghe

Agatha All Along (2024)
Foto di Courtesy of Disney – © Disney

Il fatto che la Strada delle Streghe sia il luogo principale di Agatha All Along è incredibilmente emozionante per diversi motivi, soprattutto per il suo significato nel mondo Marvel e per il suo simbolismo. La Strada delle Streghe è una parte importante dei fumetti Marvel ed è stata fortemente legata a Scarlet Witch durante una delle serie in solitaria del personaggio. In questa storia, Wanda percorreva la Strada delle Streghe per trovare la fonte di una malattia che infettava la stregoneria, aiutata dal fantasma di Agatha Harkness. Alla fine, Agatha e Wanda trovano la Dea della Stregoneria e il Caos, due esseri magici incredibilmente potenti, e guariscono dalla malattia contro i loro poteri.

A parte il suo significato nei fumetti Marvel, la Strada delle Streghe è semplicemente un luogo pieno di simbolismo. L’idea di una strada reale, fisica o addirittura spirituale, che qualcuno può percorrere per trovare alla fine qualcosa di cui ha disperatamente bisogno, è simbolo di persone e di archi di personaggi in generale. La strada delle streghe sarà chiaramente piena di pericoli e traumi personali che la congrega di Agatha All Along dovrà superare, simboleggiando ancora una volta i loro percorsi individuali attraverso minacce più evidenti.

Allo stesso modo, la Strada delle Streghe evoca anche la Strada di mattoni gialli del Mago di Oz. Il Mago di Oz ha visto il concetto di Yellow Brick Road diventare un elemento iconico della narrazione, con Dorothy che doveva trovare la strada per intraprendere il suo viaggio. Questo richiama naturalmente i paragoni con la Strada delle Streghe in Agatha All Along, così come l’idea che ciò che si trova alla fine di entrambe le strade potrebbe non essere ciò che molti si aspettano.

Agatha ha già percorso la Strada delle Streghe?

Kathryn Hahn in Agatha All Along (2024)
Foto di Courtesy of Disney – © Disney

Nel corso della première di Agatha All Along, composta da due episodi, vengono fatti riferimenti al primo viaggio della protagonista lungo la Strada delle Streghe. Tuttavia, Agatha rimane distaccata ed evita di affrontare l’argomento, il che porta a chiedersi se l’abbia già fatto in passato. In base alle informazioni fornite finora, sembra che Agatha non abbia mai percorso la Strada delle Streghe. Il primo indizio viene dalla sequenza musicale alla fine dell’episodio 2, che evoca gli elementi musicali della storia di WandaVision.

Agatha non si mostra sorpresa quando il rituale non funziona per aprire immediatamente la porta della Strada delle Streghe, poiché si scopre che voleva spingere le altre streghe ad attaccarla per vedere se la sua magia sarebbe stata ripristinata. In seguito, Agatha sembra notevolmente scioccata dall’apertura del portale nel suo seminterrato, stato che si estende anche alla porta che viene sigillata dietro di lei. L’interpretazione di Kathryn Hahn è un’ulteriore conferma di ciò: l’attrice riesce a trasmettere ad Agatha lo shock, la meraviglia, lo stupore e la paura alla prima vista della Strada delle Streghe, mascherati da una facciata fredda e non preoccupata.

Che cosa erano tutti gli animali che seguivano Agatha?

Agatha All Along recensione serie
Kathryn Hahn in Agatha All Along. Foto di Courtesy of Disney – © Disney

Uno degli elementi più intriganti della prima di Agatha All Along sono i vari animali che Agatha vede seguire. Questi animali sono accompagnati da momenti di panico o paura da parte di Agatha, oltre che da una musica minacciosa. Da un ratto in un centro commerciale e un corvo fuori dal negozio di Lilia Calderu a un coyote per le strade di Westview, gli animali che seguono Agatha sono le altre forme dei cattivi centrali dello show: i Sette di Salem di Agatha All Along. Questi sono inclusi nei titoli di coda dello show e sembrano essere la principale minaccia che la congrega dovrà superare sulla Strada delle Streghe.

Nei fumetti Marvel, i Sette di Salem hanno anche il potere di mutare forma. Sebbene il MCU apporti alcune modifiche per quanto riguarda le forme in cui i Sette possono trasformarsi, il concetto rimane lo stesso. Nell’episodio 2 di Agatha All Along, i Sette di Salem usano le loro forme animali per avvertire Agatha del loro arrivo, preannunciando la loro apparizione alla fine dell’episodio. Per rendere le cose più interessanti, i Salem Seven potrebbero avere un legame più profondo con Agatha, accennando persino alla possibilità di una continuazione dello show attraverso le generazioni future nella potenziale stagione 2 di Agatha All Along.

Perché i Sette di Salem cercano Agatha Harkness?

agatha all along Sette di Salem

Nonostante i Sette di Salem siano stati introdotti come i cattivi principali di Agatha All Along, non è stato delineato il motivo per cui stanno dando la caccia ad Agatha. È stato detto che le molte streghe che Agatha ha offeso prima di WandaVision la cercheranno ora che è libera dall’Esagono di Wanda, ma i Sette di Salem rimangono un enigma. I Sette di Salem potrebbero essere collegate alla storia di Agatha Harkness nel MCU, dato che è stata mostrata come parte di una congrega di streghe durante il processo alle streghe di Salem del 1600.

I flashback di questi eventi durante WandaVision mostrano Agatha perseguita dalla sua congrega per aver praticato la magia nera. Mentre viene distrutta, sette streghe della congrega vengono mostrate mentre fanno esplodere Agatha prima che i loro poteri vengano prosciugati da lei. È possibile che i Sette di Salem del MCU siano queste stesse sette streghe, ora in cerca di vendetta contro Agatha.

Inoltre, i Salem Seven potrebbero essere collegati ai fumetti Marvel. Nei fumetti, sono i nipoti di Agatha Harkness, i sette figli di suo figlio, Nicholas Scratch della Marvel Comics. Accenni a Nicholas Scratch si trovano in Agatha All Along attraverso il suo coniglio, Señor Scratch, e gli accenni al fatto che abbia un figlio nel Hex di Wanda. Se Nicholas Scratch viene riconsiderato come un personaggio esistito, si potrebbe scoprire che i Sette di Salem sono suoi figli e hanno un legame familiare con Agatha molto più stretto di quanto si pensasse.

Perché Agatha ha ignorato il Cuore Nero nell’elenco della congrega e a chi si riferisce

Agatha All Along

L’ultima grande domanda sul finale dell’episodio 2 di Agatha All Along è chi dovesse essere la strega verde della congrega. Non è ancora chiaro cosa sia esattamente una strega verde, ma viene detto che la congrega ne ha bisogno per percorrere la Strada delle Streghe. Lilia Calderu ha scritto un cuore nero per simboleggiare la strega verde della congrega, mentre Agatha ne comprende il significato ma lo ignora. Come si è scoperto, il cuore nero si riferiva probabilmente a un fattore importante nelle recensioni positive di Agatha All Along.

Sulla base dei primi due episodi di Agatha All Along, è lecito supporre che il cuore nero si riferisse al Rio Vidal di Aubrey Plaza. Il personaggio di Plaza viene presentato come una persona che aiuta Agatha a fuggire dall’Hex, anche se presto si scopre che vuole uccidere la strega del titolo. Tra le due non corre buon sangue, ma c’è anche una tensione di fondo che sembra sessuale o romantica. È possibile che le due siano ex, il che spiega il simbolismo del cuore nero in Agatha All Along e prepara il ritorno di Rio Vidal.

Pirati dei Caraibi – La maledizione del forziere fantasma: tutto quello che c’è da sapere sul film

Quando si parla di film d’avventura, si finisce facilmente a citare anche opere che abbiano come protagonisti i pirati e il contesto in cui si muovono. I film appartenenti a questo filone, infatti, rappresentano in pieno il senso di avventura che ogni amante di questo genere va ricercando. Con ambientazioni esotiche, situazioni rocambolesche e personaggi tanto stravangi quanto iconici, questi film hanno sempre suscitato un grande fascino nel pubblico e il film del 2003 La maledizione della prima luna ha contribuito a risvegliare l’amore per i pirati e il loro stile di vita. Nel 2006, poi, è arrivato il primo sequel: Pirati dei Caraibi – La maledizione del forziere fantasma.

Diretto nuovamente Gore Verbinski, questo secondo capitolo porta avanti le avventure intraprese con il precedente lungometraggio, introducendo però personaggi e situazioni che saranno poi alla base anche del terzo capitolo. Si inizia dunque qui a costruire un racconto più strutturato, ricordato ancora oggi come il più entusiasmante e memorabile dell’intera saga. Oltre alle tante novità non mancano però anche quelli che sono stati gli elementi distintivi del primo film, ovvero tanta avventura ma anche tanta comicità, elementi che hanno dunque fatto di questa una saga adatta a grandi e piccoli.

Pirati dei Caraibi – La maledizione del forziere fantasma, però, è principalmente ricordato per gli imponenti effetti speciali utilizzati, tanto in computer grafica quanto in modo concreto sul set. Non per nulla, questi sono poi stati riconosciuti con la vittoria del premio Oscar. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ad altro ancora. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Johnny Depp Orlando Bloom e Jack Davenport in Pirati dei Caraibi - La maledizione del forziere fantasma
Johnny Depp, Orlando Bloom e Jack Davenport in Pirati dei Caraibi – La maledizione del forziere fantasma (2006). Foto di Peter Mountain – © Disney Enterprises, Inc., All rights reserved.

La trama e il cast di Pirati dei Caraibi – La maledizione del forziere fantasma

Dopo aver liberato la Perla Nera dal terribile sortilegio del forziere azteco, Jack Sparrow riceve la visita di ‘Sputafuoco’ Bill Turner che, incaricato dal dannato Davy Jones, lo invita ad onorare il patto stretto tredici anni prima e a unirsi alla ciurma dell’Olandese Volante, se non vuole essere perseguitato dal Kraken. L’unico modo per scongiurare tale situazione, è quello di pugnalare il cuore di Jones, contenuto nel suo forziere fantasma. Solo così il pirata potrà essere ucciso insieme alla sua maledizione. Per riuscire nell’impresa, però, Sparrow avrà nuovamente bisogno di Will Turner, Elizabeth Swann e di un’intera nuova ciurma. Oltre a Jones, però, contro di loro si porrà anche il nuovo commodoro, lo spietato Lord Beckett.

Nel ruolo di Jack Sparrow si ritrova naturalmente Johnny Depp, che per la prima volta interpreta lo stesso personaggio in più di un’occasione. Amando molto questo ruolo, Depp ha infatti accettato di recitare nel sequel senza persarci due volte, contribuendo nuovamente alla caratterizzazione estetica e caratteriale del personaggio. Keira Knightley, divenuta una star mondiale dopo il successo del primo film, ritorna a sua volta nei panni di Elizabeth Swann. L’attrice, però, ha accettato di partecipare al sequel ad una condizione: poter baciare Johnny Depp in una scena di un film. Orlando Bloom a sua volta riprende qui il ruolo di Will Turner.

L’attore Bill Nighy fa invece il suo ingresso nella saga nei panni di Davy Jones, il più amato villain della saga. Per interpretarlo sul set, Nighy ha indossato una tuta per il motion capture e dei puntini sul viso, così da fornire indicazioni per la realizzazione in CGI del personaggio. Diversi attori in seguito hanno ammesso che spesso era difficile recitare contro Nighy che indossava l’abito e i puntini sul viso senza scoppiare a ridere. Della ciurma di Jones si ricorda in particolare Stellan Skarsgard nei panni di “Sputafuoco” Bill Turner, personaggio per cui l’attore si doveva sottoporre a quattro ore di trucco. Jack Davenport interpreta il commodoro Norrington, mentre Naomie Harris è la sacerdotessa vodooo Tia Dalma.

Johnny Depp, Lee Arenberg, Orlando Bloom, Mackenzie Crook, Naomie Harris e Kevin McNally in Pirati dei Caraibi - La maledizione del forziere fantasma
Johnny Depp, Lee Arenberg, Orlando Bloom, Mackenzie Crook, Naomie Harris e Kevin McNally in Pirati dei Caraibi – La maledizione del forziere fantasma. © Disney Enterprises, Inc., All rights reserved.

 

Le navi, le location e gli effetti speciali del film

Ancora una volta, ovviamente, grandi protagoniste del film sono le navi da pirata. L’iconica Perla Nera è stata realizzata partendo da una nave realmente esistita che porta il nome di Sunset, mentre l’Olandese Volante misura 50 metri di lunghezza e pesa 420 tonnellate. Per la sua realizzazione gli addetti si sono ispirati al Vasa, un’enorme nave da guerra svedese ora ospitata dal museo Vasa di Stoccolma. Per quanto riguarda le location del film, ancora una volta la produzione si è avvalsa di Jalisco (Messico) e Barrouallie (Saint Vincent), oltre che delle Bahamas. L’isola scelta da Gore Verbinski per realizzare tutte le scene sulla terra ferma si chiama invece Dominica, ed è situata tra le isole francesi.

Di particolare importanza è stato poi il lavoro svolto sugli effetti speciali. La maggior parte dell’impegno è stato richiesto per la realizzazione del personaggio Devy Jones e della sua ciurma (per i quali alcuni disegni preparatori sono stati realizzati da Tim Burton) ma anche per quello del temibile Kraken. Per realizzare le scene con quest’ultimo (per la prima volta interamente prodotto in grafica computerizzata), ogni inquadratura ha infatti impiegato mesi per essere realizzata. Davy Jones, invece, era stato originariamente progettato con delle escrescenze dal mento, ma i designer hanno poi preferito optare per dei tentacoli in piena regola. La trama della sua pelle, inoltre, incorpora tra gli altri elementi anche la consistenza di una tazza di polistirolo macchiata di caffè.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Pirati dei Caraibi – La maledizione del forziere fantasma grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, AppleTV+, Tim Vision, Disney+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 20 settembre alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Il cavaliere pallido: dal cast al finale, tutte le curiosità sul film di Clint Eastwood

Dopo aver diretto due acclamati film western come Lo straniero senza nome e Il texano dagli occhi di ghiaccio, il premio Oscar Clint Eastwood ha deciso di tornare al genere che lo ha reso celebre con Il cavaliere pallido, film del 1985 da lui diretto, prodotto e interpretato. Si tratta dunque di una nuova opera con cui Eastwood fa i conti con il genere, dandogli vita in tutte le sue principali caratteristiche, arricchendolo però di quelle particolarità uniche che lo rendono un suo personalissimo prodotto e che hanno spianato la strada al capolavoro Gli spietati.

Il film, scritto da Michael Butler e Dennis Shryack, è pensato come omaggio al western del 1953 Il cavaliere della valle solitaria. Il titolo, invece, è un chiaro riferimento a i quattro Cavalieri dell’Apocalisse, dove il cavaliere pallido altri non sarebbe che la morte che cala sui malvagi in terra. Ancora una volta, dopo Lo straniero senza nome, Eastwood dà dunque vita ad un film che gioca anche con una serie di simboli e metafore religiose e soprannaturali, con un personaggio protagonista che ricalca a suo modo il celebre Uomo senza nome da lui interpretato negli western di Sergio Leone.

Presentato in concorso al Festival di Cannes, Il cavaliere pallido si affermò come il maggior successo per il genere western di tutti gli anni Ottanta. Girato tra le montagne dell’Idaho e della California, è ancora oggi un’opera di Eastwood che evidenzia la sua grandezza come regista e come profondo conoscitore di questa tipologia di opere. In questo articolo approfondiamo alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Clint Eastwood e Sydney Penny in Il cavaliere pallido
Clint Eastwood e Sydney Penny in Il cavaliere pallido. © 1985 – Warner Bros. All rights reserved.

La trama di Il cavaliere pallido

La vicenda narrata si svolge in una zona montuosa del Far West, dove il proprietario di miniere Coy LaHood vuole scacciare malamente i cercatori d’oro indipendenti che vivono in comunità nel territorio noto come Carbon Canyon. Poiché questi presentano tutti i diritti per risiedere lì, Coy è costretto a ricorrere alla violenza, dando ordine ai suoi uomini di diventare dei veri e propri banditi e aggredire le abitazioni e quanti vi vivono dentro. Ormai ridotti in miseria, i cercatori d’oro sono pronti a cedere a lasciare la loro terra quando uno straniero senza nome appare in loro soccorso.

Egli si presenta nel villaggio proprio mentre Megan, figlia adottiva del cercatore Hull Barrett sta leggendo il brano dell’Apocalisse di San Giovanni che recita …e quando l’angelo aperse il quarto sigillo, ecco si presentò un “cavaliere su un cavallo pallido”, il suo nome era Morte, e l’inferno lo seguiva.” Per i residenti della zona, lo straniero diventa dunque il Predicatore, o il Cavaliere Pallido, venuto a proteggerli. L’uomo si erge così a paladino, pronto ad affrontare una sfida impari pur di difendere i giusti e riportare la serenità nella zona. Questo non sarà ovviamente possibile finché LaHood non sarà definitivamente sconfitto.

 

Il cast del film

Come anticipato, ad interpretare il protagonista, vi è l’attore Clint Eastwood. Contrariamente ai suoi precedenti film, egli scelse per questo prima di tutto il tema, affidando solo in seguito la scrittura della sceneggiatura sulla base di quelle indicazioni. Si è inoltre trattato del primo film western per lui dopo nove anni, una pausa apparentemente dovuta ad una sospetta allergia di Eastwood ai cavalli. Durante le riprese, inoltre Eastwood ha subito quello che descrive come il peggior infortunio che abbia mai avuto sul set. Questo si è verificato quando un cavallo che stava cavalcando è caduto attraverso il ghiaccio sottile e lo ha lanciato in avanti, facendogli riportare una lussazione alla spalla.

Ad interpretare lo spietato proprietario di miniere Coy Lahood vi è invece l’attore Richard A. Dysart, noto tra gli altri anche per i film La cosa e Wall Street. Hull Barrett è invece interpretato da Michael Moriarty, mentre la sua compagna Sarah Wheeler ha il volto di Carrie Snodgress, celebre per il film Diario di una casalinga inquieta. sydney Penny, quattordicenne all’epoca del film, è invece Megan Wheeler, la ragazza che invoca il cavaliere pallido. L’attrice è poi divenuta nota grazie alla serie La valle dei pini, dove ha interpretato B. J. Walker. Nel film sono poi presenti Chris Penn nei panni di Josh LaHood e Richard Kiel in quelli di Club. Quest’ultimo è noto per essere stato l’interprete di Squalo nel film di James Bond La spia che mi amava.

Clint Eastwood in Il cavaliere pallido
Clint Eastwood in Il cavaliere pallido. © 1985 – Warner Bros. All rights reserved.

La scena finale del film e il suo significato

Nel finale del film, il Predicatore fa saltare in aria il sito minerario di LaHood con la dinamite. In seguito, entra in città da solo. Nello scontro a fuoco che segue, uccide tutti gli uomini di LaHood quando lo attaccano, tranne due che scappano. Poi, uno alla volta, uccide tutti e sei i vice di Stockburn. Nella sparatoria finale, Stockburn riconosce lo straniero incredulo prima di essere colpito al petto sei volte, lasciando sei ferite d’uscita nella schiena simili a quelle sulla schiena del Predicatore. Infine, Preacher lo uccide con un colpo alla testa.

LaHood, che osserva dal suo ufficio, punta un fucile contro il Predicatore ma viene colpito a morte da Hull. Quest’ultimo, in segno di riconoscimento, fa un cenno a Hull e parte a cavallo verso le montagne innevate. Il dubbio lasciato però dal film è il Marshall che il Predicatore. Quando il maresciallo dice “sei tu” prima che venga ucciso, significa che riconosce l’identità e lo scopo del predicatore. Questo momento riflette un senso di inevitabilità e un riconoscimento del ruolo del Predicatore come forza di giustizia, anche di fronte alla violenza.

Il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il cavaliere pallido è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV, Tim Vision e Prime Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 20 settembre alle ore 21:00 sul canale Iris.

Solo per vendetta: la spiegazione del finale del film

Solo per vendetta: la spiegazione del finale del film
Guy Pearce e Nicolas Cage in Solo per vendetta
Nicolas Cage e Guy Pearce in Solo per vendetta. © 2011 – Momentum Pictures

La trama e il cast di Solo per vendetta

Protagonista del film è Will Gerard, un professore di letteratura sposato con Laura. La loro vita felice cambia radicalmente quando un giorno la moglie viene stuprata e picchiata. L’uomo è distrutto e si sente frustrato perché non ha saputo proteggere la sua compagna, né può fare nulla ora per lenire la sua sofferenza. I due si recano in ospedale e uno sconosciuto distinto e ben vestito, Simon, dice a Will che sa chi è stato a violentare la donna e che potrebbe farlo uccidere a patto che lui faccia dei lavoretti in cambio.

Il criminale di cui parlano era già stato in prigione per reati simili ed era da poco uscito sulla parola. Completamente stordito dall’accaduto, il professore accetta senza pensare troppo alle conseguenze che questa decisione porterà nella sua vita. Quello che Will ignora è che dietro Simon c’è una vera e propria organizzazione che ha i suoi metodi per farsi giustizia da soli ed eliminare una volta per tutte la corruzione. Comincia così un incubo che sembra davvero senza fine.

Ad interpretare il protagonista, Will Gerard, vi è l’attore Nicolas Cage, mentre sua moglie Laura è interpretata dall’attrice January Jones, celebre per il ruolo di Betty Draper in Mad Men. Recitano poi nel film Guy Pearce nel ruolo del misterioso Simon, mentre Jason Davis interpreta il ruolo di Alan Marsh, giornalista sulle cui tracce si mette Will. Completano il cast Harold Perrineau nel ruolo di Jimmy, Xander Berkeley in quello del tenente Durgan e IronE Singleton in quello dello scagnozzo di Simon, Scar. Mike Pniewski interpreta invece il giornalista Gibbs.

Guy Pearce in Solo per vendetta
Guy Pearce in Solo per vendetta. © 2011 – Momentum Pictures

La spiegazione del finale

Nel momento in cui Will acconsente a quanto proposto da Simon, Hodge – questo il nome del criminale – viene ucciso e una foto del suo corpo, insieme a una collana che ha preso da Laura durante lo stupro, viene inviata a Will come prova. La frase in codice dell’organizzazione è: “Salta il coniglio affamato“. Il significato è riconducibile alle iniziali delle parole in inglese, che sono anche le iniziali degli obiettivi che essa si prefigge: “eliminare la corruzione applicando la propria legge, a margine dalla cecità della giustizia“.

Le parole sono: Affamato: hungry => humanity: umanità; Coniglio: rabbit => reason: ragione; Salta: jumps => justice: giustizia. In seguito, Will scopre che il vero nome di Simon è Eugene Cook e che il suo amico Jimmy si è unito all’organizzazione anni fa, dopo che suo fratello era stato assassinato e la polizia non era riuscita a trovare l’assassino. Quando però Simon e i suoi minacciano di uccidere Will e sua moglie in quanto ormai sanno troppo sull’organizzazione, Jimmy si oppone affermando che il loro scopo non è uccidere persone innocenti.

Per tutta risposta, Simon lo uccide ma viene poi a sua volta eliminato da Laura, liberatasi nel frattempo. A quel punto arriva Durgan, chiedendo chi ha ucciso Cook. Will risponde che è stato lui, ma Durgan dice che per come la vede lui, si sono uccisi a vicenda e non c’era nessun altro presente. Will decide poi di dare seguito al lavoro di smascheramento dell’organizzazione consegnando il cd-rom a Gibbs, un giornalista che Will ha incontrato. Ringraziandolo, Gibbs dice: “Salta il coniglio affamato, eh?” indicando ad un Will sorpreso che anche Gibbs potrebbe far parte dell’organizzazione.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Solo per vendetta grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TVNow e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 20 settembre alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Il Signore degli Anelli: La guerra dei Rohirrim, confermata la data d’uscita italiana

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Warner Bros Italia ha confermato la data d’uscita in sala di Il Signore degli Anelli: La guerra dei Rohirrim. Il film che racconta della dinastia di Helm arriverà nelle nostre sale dal 1° gennaio 2025, per inaugurare un nuovo anno di cinema.

Ambientato 183 anni prima degli eventi della trilogia originale, Il Signore degli Anelli: La guerra dei Rohirrim trasporta il pubblico nell’epico mondo di J.R.R. Tolkien. Il film racconta la storia di Helm Hammerhand, il leggendario re di Rohan. Quando Wulf, un astuto e vendicativo signore del Dunlending, lancia un attacco a sorpresa per vendicare la morte di suo padre, Helm e il suo popolo devono organizzare un’audace ultima resistenza nell’antica roccaforte di Hornburg, più tardi conosciuta come il Fosso di Helm. In queste terribili circostanze, Héra, la figlia di Helm, deve trovare il coraggio di guidare la resistenza contro un nemico intenzionato ad annientarlo.

Di cosa parla Il Signore degli Anelli: La guerra dei Rohirrim?

Il Signore degli Anelli: La guerra dei Rohirrim si svolge diverse centinaia di anni prima degli eventi principali della trilogia del Signore degli Anelli. Invece di concentrarsi sul potere dell’Unico Anello o sulle origini di Sauron, La guerra dei Rohirrim promette di raccontare le antiche storie del Fosso di Helm, l’enorme fortezza vista nel finale de Il Signore degli Anelli: Le due torri. Prevedibilmente, la serie segue anche i primi giorni dei Cavalieri di Rohan e del loro re, Helm Hammerhand (Brian Cox).

Il ruolo del nuovo vecchio re, Helm Hammerhand, sarà doppiato da Brian Cox, la star della serie drammatica di successo Succession. Brian Cox ha certamente una grande corona da riempire, dato che seguirà il personaggio di Re Theoden, amato dai fan, della trilogia originale de Il Signore degli Anelli, interpretato magistralmente dal grande Bernard Hill. A proposito di membri del cast originale della trilogia di Peter Jackson, uno degli sviluppi più eccitanti è la rivelazione che Miranda Otto riprenderà il suo ruolo di Eowyn, figlia di Teodoro e uccisore del Re Stregone. Dato che il film è un prequel, la Otto probabilmente fornirà la narrazione e/o sarà protagonista di flash forward.

Ci sono alcune cose che non credo avremmo potuto necessariamente fare – o che avrebbero reso il tutto estremamente costoso – elementi della narrazione che si potevano fare nell’anime in un modo che era davvero mozzafiato”, ha raccontato a PEOPLE Philippa Boyens, produttrice del film che ha anche collaborato alla sceneggiatura di ciascuno dei tre film de Il Signore degli Anelli e della trilogia de Lo Hobbit, e che ha ora portato la Terra di Mezzo nel popolare stile di animazione giapponese con il regista Kenji Kamiyama. Il film è atteso in sala per il 1° gennaio 2025.

9 domande scottanti a cui Agatha All Along risponde

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9 domande scottanti a cui Agatha All Along risponde

Seguendo le orme di WandaVision, Agatha All Along è entrato nel Marvel Cinematic Universe con una serie di domande a cui rispondere. La relazione tra Wanda e Agatha rimane chiaramente una parte importante della storia del MCU, anche con la conferma del destino di Scarlet Witch. Con Easter Eggs e riferimenti a molte altre serie, Agatha All Along sembra concentrarsi sul racconto di una storia consapevole che gioca con i destini di molti personaggi dell’Universo Marvel. A seguito di ciò, ogni episodio dà molto materiale da esaminare e interrogare.

I dettagli sulla seconda stagione di Agatha All Along sono scarsi, il che suggerisce che la maggior parte di queste domande troveranno probabilmente risposta durante la prima stagione. Speriamo che, come il finale di WandaVision, la serie sia in grado di dare una risposta soddisfacente a ogni domanda che ha posto. Cosa succederà ad Agatha e alla stregoneria nel MCU dopo la fine della serie è una domanda difficile, ma anche eccitante. Per capirlo, è necessario porsi alcune domande scottanti.

Wanda è davvero morta?

Elizabeth Olsen Scarlet Witch

Mentre Wanda Maximoff è morta in Doctor Strange nel Multiverso della Follia, il MCU ha introdotto nuovi modi per far tornare Scarlet Witch nella serie Agatha. Wanda è stata confermata morta nel libro ufficiale della timeline del MCU e i dettagli di Agatha All Along sembrano confermarlo, con Agatha che guarda il corpo morto di Wanda. Tuttavia, la situazione si confonde rapidamente quando la targhetta del cadavere cambia e riporta anche il nome di Agatha, suggerendo un legame più profondo tra la morte di Wanda e la perdita dei poteri di Agatha.

Elizabeth Olsen ha parlato di Wanda e ha più o meno confermato che il personaggio è morto nel MCU, anche se alcuni commenti di Agatha nella serie esprimono dubbi al riguardo. Tuttavia, la morte è qualcosa che è stato superato nel MCU da molti personaggi, da Loki e Gamora all’agente Coulson. La fine di Scarlet Witch non ha bisogno di ulteriori conferme, ma l’attore potrebbe certamente tornare nel prossimo futuro.

Che fine ha fatto Nicholas Scratch?

Nicholas Scratch

Nella première di Agatha All Along, durante la sequenza parodistica di Mare of Easttown e True Detective, si fa riferimento alla morte del figlio di Agatha Harkness. Nei fumetti, Nicholas Scratch è il nome del figlio di Agatha e ha un legame significativo con un altro cattivo di Agatha All Along, The Salem Seven, che sono i suoi stessi figli. Scratch è un potente stregone cattivo dei fumetti Marvel Comics con connessioni a Mefisto.

In Agatha All Along, il coniglio domestico di Agatha sembra prendere il nome da Nicholas Scratch, poiché l’animale si chiama Senor Scratchy. Sembra che nel passato di Nicholas Scratch ci sia stata una qualche tragedia che non è ancora stata esplorata. Nicholas Scratch ha senso come cattivo che potrebbe apparire più avanti nella serie; tuttavia, resta da esaminare come questo si collegherà al trauma e alla perdita di Agatha.

Chi ha inviato i Sette di Salem e perché?

agatha all along setta Salem

Le Sette di Salem in Agatha All Along sono una serie di apparizioni spettrali che hanno inseguito Agatha e la sua congrega nella Strada delle Streghe. Nei fumetti, queste figure sono spesso rappresentate come i nipoti di Agatha e i figli di Nicholas Scratch. Si tratta di entità bestiali con incredibili poteri di trasformazione legati agli animali, e avrebbe senso che siano alla ricerca di Agatha se è stato Scratch a mandarli. Questo legame familiare avrebbe senso, anche se le motivazioni non sono chiare.

È possibile che il gruppo stia cercando di trovare un collegamento con la magia del caos che Agatha cercava in precedenza da Wanda. È anche possibile che queste figure siano collegate alle streghe a cui Agatha aveva precedentemente rubato i poteri nella sequenza flashback del XVII secolo di WandaVision. Il perché non è ancora noto, ma probabilmente verrà alla luce nei prossimi episodi della serie.

Cosa è successo tra Agatha e Rio Vidal?

Agatha All Along recensione serie
Kathryn Hahn in Agatha All Along. Foto di Courtesy of Disney – © Disney

Rio Vidal è un nuovo interessante personaggio introdotto in Agatha All Along che ha un passato conflittuale con il personaggio principale. I dettagli di questo passato non sono stati rivelati. Tuttavia, sembra che Rio Vidal non sia in grado di uccidere Agatha. Stranamente, nonostante abbia un passato con Agatha e sembri essere un personaggio importante nella serie, Rio Vidal non viene dai fumetti. Il personaggio, che sembra essere l’ex di Agatha, è invece una nuova creazione per lo show.

Questo ha portato a speculazioni sul fatto che, come Agnes in WandaVision, Rio potrebbe in seguito rivelarsi un altro personaggio della Marvel Comics. A causa della storia di Agatha nei fumetti, potrebbe esserci un collegamento tra il suo ex e Nicholas Scratch, o i Fantastici Quattro. Di certo, i futuri episodi contribuiranno a spiegare il loro conflitto e quindi a fornire un contesto per Rio Vidal nel MCU.

Perché Teen non può dire il suo nome?

Joe Locke in Agatha All Along
Joe Locke in Agatha All Along. Foto di Courtesy of Disney – © Disney

L’identità del personaggio adolescente di Joe Locke è un mistero nella serie, anche se il personaggio stesso sembra avere bisogno di nascondersi. Invece, quando tenta di rivelare il suo nome ad Agatha, la sua bocca si chiude con una magia che ricorda quella che ha causato la morte di Black Bolt in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Sembra chiaro che qualche magia impedisca al personaggio di rivelarsi, anche se i personaggi della serie non sembrano troppo preoccupati.

L’azione si svolge invece intorno a Teen, che tenta di raccontare se stesso e la sua origine ma senza successo. È chiaro che la sua identità ha una qualche importanza che Agatha non è in grado di cogliere all’inizio della serie. C’è sicuramente una sorta di magia in atto, anche se resta da capire da chi provenga. Qualcuno non vuole che Agatha sappia chi è Teen.

Chi è davvero Teen?

Agatha All Along

Le speculazioni su chi interpreterà Joe Locke nella serie si sono scatenate da quando l’attore è stato annunciato per la serie. La teoria più diffusa è che Teen sia in realtà Billy, una versione adulta di uno dei figli di Wanda. Billy Maximoff diventa l’eroe, Wiccan, e una sua rivelazione avrebbe senso nello show. Detto questo, Teen ha detto di essere nato a Eastview, mentre in WandaVision i bambini sono nati a Westview.

Un’altra teoria è che Teen sia Nicholas Scratch. Il figlio di Agatha è certamente una possibilità per il personaggio, anche se la schiettezza che il personaggio ha fornito finora non sarebbe in linea con un cattivo malvagio e manipolatore. Tuttavia, l’attore potrebbe interpretare uno di questi ruoli, oppure potrebbe essere qualcun altro.

Cosa c’è nella spilla di Agatha?

Agatha All Along (2024)
Foto di Courtesy of Disney – © Disney

La spilla di Agatha è protagonista una piccola attenzione nelle prime sequenze di Agatha All Along. Questa spilla appare in WandaVision, dove viene tolta dal corpo di sua madre in una sequenza flashback. Agatha indossava questa collana e sembrava che la usasse per controllare personaggi come Ralph Boehner nella serie. Qui ha recuperato la spilla, che sembra contenere una ciocca di capelli al suo interno.

Non è chiaro di chi siano questi capelli, né se la collana contenga un potere latente. Tuttavia, sembra essere un accessorio importante per Agatha. Maggiori dettagli sull’importanza della spilla e su come essa si colleghi non solo ai suoi poteri, ma anche alla sua famiglia e alla sua storia, saranno probabilmente forniti nei prossimi episodi. Questo potrebbe riguardare personaggi come Nicholas Scratch e i Sette di Salem.

Cosa c’è alla fine della strada delle streghe?

Kathryn Hahn in Agatha All Along (2024)
Foto di Courtesy of Disney – © Disney

Il finale dei primi episodi di Agatha All Along ha visto la congrega partire lungo la Strada delle Streghe. La strada è un luogo mistico dei fumetti Marvel Comics, dove Wanda si recava quando la magia era malata, perché lì risiede la Dea della Stregoneria. Agatha All Along presenta un’interpretazione diversa, in cui la strada concede a chi la percorre qualcosa che gli manca. Per ciascuna delle streghe della serie, c’è qualcosa che desiderano e che non hanno. Per Agatha si tratta dei suoi poteri, che ha perso alla fine di WandaVision.

La Strada delle Streghe sembra essere fortemente intrisa di simbolismo, e quindi capire cosa potrebbe fisicamente attendere la congrega alla fine è difficile. Tuttavia, è chiaro che ciò che ogni membro della squadra sta cercando si troverà in qualche modo alla fine di questa strada. Potrebbe non essere esattamente come se lo aspettano. Tuttavia, l’importanza e l’impatto della Strada delle Streghe saranno chiaramente esaminati nei prossimi episodi.

Possiamo già parlare di Mefisto?

Mefisto

Durante la messa in onda di WandaVision, il pubblico ha ipotizzato che dietro a tutto ciò che accade a Westview ci sia Mefisto. Anche se non è stato così, sono iniziate le speculazioni su quando il personaggio potrebbe apparire nel MCU. Spider-Man: No Way Home ha utilizzato la trama di “One More Day” come fulcro, e la versione a fumetti di tale storia presentava il personaggio demoniaco di Mefisto. Tuttavia, il cattivo non è apparso nemmeno in quel film. Ironheart è ora il prossimo progetto in cui si ipotizza la presenza del personaggio.

Nel frattempo, Agatha All Along ha scatenato le teorie su Mefisto con la menzione di un personaggio chiamato Blackheart, che canonicamente è il figlio di Mefisto. Con l’attenzione agli spiriti e alla magia nel MCU, è finalmente giunto il momento che il cattivo Mefisto si unisca all’universo in Agatha All Along. Il terrificante nemico sarebbe un ottimo elemento della serie e potrebbe fare seguito con apparizioni in altri film e serie nel corso della Saga del Multiverso. Se Loki ha potuto introdurre Kang, Agatha All Along può certamente introdurre Mefisto.

Agatha All Along: ecco quando e dove si colloca nella timeline del MCU

Agatha All Along è l’ultimo ingresso nella linea temporale del MCU e rappresenta il sequel diretto di WandaVision. Il primo show Disney+ della Marvel è stato un successo di pubblico, e uno dei punti riusciti, è stato senza dubbio il debutto dell’Agatha Harkness di Kathryn Hahn. Il personaggio è stato inizialmente introdotto come Agnes, la vicina ficcanaso di Wanda nel mondo delle sitcom, che si presentava sempre al momento giusto per una battuta comica. Tuttavia, alla fine si scopre che Agnes è la potente strega Agatha Harkness, giunta a Westview per sfruttare la magia di Wanda.

Alla fine di WandaVision, Wanda condanna Agatha a una vita intrappolata nel suo personaggio di Westview. Agatha All Along riprende dagli eventi della serie e segue il viaggio di Agatha per liberarsi e riacquistare la sua magia dopo la morte di Wanda in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Con così tanti film nel MCU, può essere difficile tenere traccia di quando ogni progetto ha luogo. Tuttavia, la collocazione di Agatha All Alongnella linea temporale può essere individuata grazie ad alcuni indizi piuttosto importanti disseminati nel corso del primo episodio.

Agatha All Along è ambientato tre anni dopo WandaVision

Agatha All Along serie disney+

L’episodio 1 di Agatha All Along conferma che si svolge tre anni dopo WandaVision. Inizialmente viene accennato quando Agnes indaga sulla tessera della biblioteca trovata sul corpo di Wanda. La bibliotecaria, Dottie, le dice che il libro registrato è stato rubato tre anni prima. Agnes scopre che il libro, intitolato Dialogo e retorica: Known History of Learning & Debate è l’acronimo di Darkhold. Wanda si è impossessata del Darkhold nello stesso periodo in cui Agatha era imprigionata nel suo personaggio di Agnes, quindi i tre anni di cui parla Dottie coincidono.

La linea temporale viene poi confermata da Herb, il vicino di Agatha. Dopo essersi finalmente liberato dall’incantesimo di Wanda, Herb dice ad Agatha che sono passati tre anni da quando Wanda è arrivata in città e ha creato l’anomalia di Westview. Quando Agatha All Along è stata annunciata come una continuazione degli eventi di WandaVision, molti fan si aspettavano che la serie si svolgesse subito dopo. Tuttavia, un intervallo di tre anni tra WandaVision e Agatha All Along ha senso per tutto ciò che è accaduto nel frattempo, in particolare per gli eventi di Doctor Strange nel Multiverso della Follia.

Quanto tempo dopo Doctor Strange nel Multiverso della Follia?

La tessera della biblioteca conferma ad Agatha che era già in possesso della Darkhold e che Wanda l’ha presa in ottobre. WandaVision ha avuto luogo tre settimane dopo Avengers: Endgame secondo la timeline ufficiale del MCU della Marvel, quindi Wanda ha preso il Darkhold nell’ottobre del 2023. Ciò sarebbe in linea con il fatto che Doctor Strange nel Multiverso della Follia e la successiva morte di Wanda avvengono alla fine del 2024. Con Agatha All Along tre anni dopo WandaVision, ciò significa che la serie si svolge verso la fine del 2026 o l’inizio del 2027, circa due anni dopo Multiverse of Madness.

Tuttavia, poiché la tessera della biblioteca è apparsa come etichetta sul cadavere di Wanda, potrebbe avere un significato diverso. Il nome di Wanda accanto al 13 ottobre potrebbe significare che quella era la sua data di morte. Il nome di Agatha è accanto al 21 gennaio, forse a simboleggiare la sua morte in relazione alla sua prigionia. Questo scenario collocherebbe sia WandaVision che Multiverse of Madness tre anni prima di Agatha All Along. Anche se questo significherebbe che le date di Multiverse of Madness sono state modificate, il tutto verrebbe anticipato solo di un anno, il che è comunque compatibile con una linea temporale più ampia.

Come si inserisce Agatha All Along nella linea temporale più ampia del MCU

Patti LuPone, Debra Jo Rupp, Kathryn Hahn e Sasheer Zamata in Agatha All Along (2024)
Foto di Courtesy of Disney – © Disney

La linea temporale del MCU è diventata estremamente confusa dopo il salto temporale di Avengers: Endgame. I progetti si allineavano con le date in tempo reale prima dello Snap e del salto di cinque anni, il che ha reso più difficile individuare con esattezza la data in cui si svolgono le vicende. Agatha All Along si sarebbe sempre svolta dopo WandaVision, ma il fatto che sia stato confermato il salto di tre anni aiuta molto a inserire la serie nella più ampia linea temporale del MCU. È del tutto possibile che gli showrunner non abbiano tenuto conto del salto temporale di Endgame e abbiano collocato Agatha All Along in relazione a WandaVision.

Se non si tiene conto del salto temporale del MCU, WandaVision è stato rilasciato nel 2021, il che collocherebbe Agatha All Along tre anni dopo il suo rilascio nel 2024. Indipendentemente da ciò che gli showrunner intendono con questa linea temporale, ogni progetto uscito dopo WandaVision è comunque precedente ad Agatha All Along, sia che ci si basi sulla linea temporale dell’universo che su quella in tempo reale. Entrambi gli scenari collocano Agatha All Along come l’evento più recente del MCU, il che significa che sarà il punto di partenza per il resto della Saga del Multiverso.

Monsters: la storia di Lyle ed Erik Menendez, la spiegazione del finale

Dopo nove episodi, Monsters: la storia di Lyle ed Erik Menendez volge al termine. Il penultimo episodio della serie true crime Netflix di Ryan Murphy ha visto i fratelli Menendez alle prese con un secondo processo dopo la giuria appesa nel primo. Sebbene il verdetto non sia stato quello sperato da tutti, altre attenuanti hanno fatto sì che il loro caso venisse allontanato dai riflettori.

Con una svolta un po’ casuale, la serie si concentra momentaneamente sulla storia di OJ Simpson, processato per l’omicidio dell’ex moglie Nicole Brown e del suo amico Ron Goldman nel 1994. Il finale inizia con il controverso verdetto di OJ Simpson e poi va avanti fino al 1995, quando sia Lyle (Nicholas Chavez) che Erik (Cooper Koch) si preparano ad affrontare un nuovo processo.

La serie “si immerge nel caso storico che ha preso d’assalto il mondo, ha aperto la strada al fascino moderno del pubblico per i veri crimini, e in cambio chiede a quel pubblico: Chi sono i veri mostri?”.

Ecco il cast di Monsters: La storia di Lyle ed Erik Menendez

Ma come si conclude esattamente la serie? Continuate a leggere per un resoconto completo dell’episodio finale di Monsters: la storia di Lyle ed Erik Menendez, la storia romanzata di Netflix. Se volete sapere cosa è successo nella storia reale del caso, potete leggerlo qui.

La spiegazione del finale di Mostri: La storia di Lyle e Erik Menendez

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© Miles Crist/Netflix

L’episodio inizia all’ombra del verdetto di OJ Simpson, che rende Leslie Abramson (Ari Gaynor) pessimista sulle proprie possibilità al processo. D’altra parte, Lyle pensa che questo dimostri che hanno una possibilità di essere liberi, creando un tormentone per il loro processo, ma ammette anche di aver scritto lettere per chiedere donazioni e di aver ordinato una nuova parrucca da 2500 dollari per la prigione.

I fratelli litigano animatamente dopo essersi addossati la colpa l’un l’altro, dopodiché inizia il secondo processo. A causa del libro appena pubblicato, The Private Diary of Lyle Menendez: In His Own Words!, la difesa di Lyle decide di non farlo testimoniare per poterlo interrogare su ciò che ha detto al telefono all’autrice del libro, Norma Novelli.

Già all’inizio del processo è chiaro che le cose non vanno a favore della difesa, poiché la Abramson si oppone a diverse dichiarazioni, ma il giudice continua a non tenerne conto. Nel corso del processo, un venditore di auto testimonia che, dopo aver regalato un’auto a suo figlio Lyle, José (Javier Bardem) è stato rimproverato da Lyle per l’auto stessa, definendola “un pezzo di merda”, a riprova del comportamento da “monello egoista” di Lyle.

Craig Cignarelli (Charlie Hall) ci parla anche della loro sceneggiatura di “Friends” non prodotta, che non ha alcuna somiglianza con la sitcom di successo. Si tratta invece di una sceneggiatura che i due hanno scritto su un personaggio di nome Hamilton Cromwell, che uccide i suoi genitori.

Craig racconta poi che Erik gli ha detto di essere tornato a casa la notte degli omicidi per prendere i documenti per il cinema, vedendo che i suoi genitori stavano dormendo. Quando sono tornati fuori da Lyle, hanno deciso che era il momento giusto per entrare e ucciderli.

Quando gli è stato chiesto del film “The Billionaire Boys Club”, Craig ha detto che Erik conosceva la storia su cui si basava il film di persona grazie al loro amico Brian. 14 mesi prima dell’omicidio di José e Kitty (Chloë Sevigny), Brian ammette che Erik conosceva la storia dell’omicidio dei suoi genitori. Brian descrive poi come Lyle gli abbia scritto una lettera dal carcere in cui descriveva un caso immaginario di visione di A distanza ravvicinata con Lyle e José.

Alla fine Erik sale sul banco dei testimoni e viene interrogato dall’accusa, raccontando alla corte come abbia temuto per la sua vita dopo aver ammesso a Lyle gli anni di abusi subiti dal padre. L’accusa sostiene che le accuse di abuso sono una menzogna e che gli omicidi sono stati premeditati.

L’accusa chiama a testimoniare l’addetto alla pulizia della piscina di casa Menendez, il quale sostiene che il giorno prima degli omicidi i fratelli non sembravano affatto spaventati dai genitori.

Allo stesso modo, il capitano della barca ha affermato che i fratelli non sembravano spaventati dai genitori il giorno degli omicidi. Anche la governante di casa Menendez, che ha vissuto lì per cinque giorni alla settimana, testimonia che la casa non era piena di “urla” e “litigi” come avevano affermato i ragazzi, così come il collega di lavoro di José testimonia che José “non era un uomo arrabbiato”.

L’accusa sostiene che si tratta della “scusa dell’abuso” e in questo processo, il presunto abuso del fratello è una versione della storia che la giuria chiaramente non si beve questa volta. Anche Dominick Dunne (Nathan Lane) è stufo di occuparsi del processo, dice di voler lasciare Los Angeles e che anche il resto degli Stati Uniti è stanco dei fratelli Menendez.

Attraverso i suoi racconti agli amici, apprendiamo che Lyle ha una relazione stabile con Anna Eriksson e che Erik sta vivendo un periodo difficile in prigione, con risse e una relazione con Tammi Saccoman.

Cosa succede a Erik e Lyle alla fine di Monsters?

Monsters: La storia di Lyle ed Erik Menendez

Alla fine, la giuria dichiara i fratelli colpevoli di due omicidi di primo grado e di concorso in omicidio. La giuria si aggiorna per valutare le due opzioni di condanna: ergastolo senza condizionale o morte. Nella stanza dei giurati, vediamo che le scintille continuano a volare tra il gruppo, in disaccordo sulle storie dei fratelli e sulle accuse di abuso. Uno dei giurati ha un infarto nel bel mezzo delle deliberazioni e viene sostituito da una controfigura che sembra confusa su cosa decidere.

Alla fine la giuria decide per un verdetto di ergastolo senza condizionale e in seguito la Abramson fa tutto il possibile per garantire che i fratelli siano tenuti insieme nella stessa struttura. Ma una volta tornati nelle loro celle, a entrambi i fratelli viene comunicato che verranno trasferiti.

Anche se sembra che vengano trasportati insieme, i fratelli vengono fatti salire su auto separate che alla fine prendono direzioni diverse verso prigioni diverse, con grande confusione di Erik.

Cosa succede nella scena della barca alla fine di Monsters?

Monsters: la storia di Lyle ed Erik Menendez
© Miles Crist/Netflix

Sebbene sembri che l’episodio sia finito dopo la separazione dei fratelli, si assiste a un flashback del giorno degli omicidi durante la gita in barca dei Menendez.

Vediamo Kitty e José che hanno una conversazione spensierata sulla pesca degli squali, che presto si trasforma in un discorso sulla relazione di José a New York. José le dice che è una cosa passata e dice a Kitty quanto la ama, dicendo che “ce l’hanno fatta”. Dice a Kitty che dovrebbe tornare a fare la giornalista, soprattutto perché lui ha intenzione di candidarsi al Senato.

I due sembrano gioviali e felici, mentre la telecamera passa a Lyle ed Erik che sono seduti a prua della barca, lontani dai loro genitori. Kitty chiede a José cosa stia succedendo, ma i due sembrano non capire. Vediamo poi Erik chiedere a Lyle: “Non ti stai tirando indietro, vero? Abbiamo comprato le armi”. “No, facciamolo”, dice Lyle, e suo fratello ripete la frase mentre guardano il mare.

The Conjuring: Last Rites, Ben Hardy e Mia Tomlinson si uniscono al cast

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Come riportato da Deadline, Ben Hardy e Mia Tomlinson si sono uniti a Patrick Wilson e Vera Farmiga nel film The Conjuring: Last Rites, ad oggi indicato come l’ultimo film della serie principale della saga di The Conjuring. Wilson e Farmiga riprendono i loro ruoli di investigatori del paranormale Ed e Lorraine Warren in questo sequel diretto da Michael Chaves, che si è già occupato della regia di The Conjuring – Per ordine del diavolo e The Nun II.

Cosa sappiamo di The Conjuring: Last Rites

Ad oggi l’universo Conjuring della New Line conta 2,25 miliardi di dollari al box office mondiale. I film di The Conjuring si basano sui casi reali dei Warrens. Tuttavia, il caso esatto di The Conjuring: Last Rites è ancora tenuto strettamente segreto, per cui non si conoscono i dettagli sulla trama.

David Leslie Johnson-McGoldrick (The Conjuring 2, The Conjuring – Per ordine del diavolo) ha scritto la sceneggiatura con le attuali revisioni del team di sceneggiatori Ian Goldberg e Richard Naing (The Nun II) sulla base di una storia di David Leslie Johnson-McGoldrick e James Wan. Wan tornerà anche a produrre insieme a Peter Safran, il duo dietro tutti i film di Conjuring, compreso l’ultimo The Nun II.

Dove abbiamo visto Ben Hardy e Mia Tomlinson?

Ben Hardy ha recentemente recitato nel dramma acclamato dalla critica Unicorns and Love at First Sight per Netflix al fianco di Haley Lu Richardson. Tra i suoi film ricordiamo Bohemian Rhapsody nel ruolo del batterista dei Queen Roger Taylor e X-Men: Apocalypse nel ruolo di Angel. Mia Tomlinson è invece nota per i suoi ruoli nella serie Britbox The Beast Must Die e nella serie Netflix The Lost Pirate Kingdom, e per la sua interpretazione di Joan Rivers al New Wimbledon Theatre. Recentemente ha recitato in Bandits, un cortometraggio del regista Nick Alexander che ha vinto l’oro ai Cannes Young Director’s Awards.

Monsters: la storia di Lyle ed Erik Menendez, la storia vera dietro alla serie Netflix

Durante il processo per gli omicidi dei loro genitori, José e Kitty, i fratelli hanno citato anni di abusi come motivo di quanto compiuto. Lyle ed Erik hanno affermato di averli ammazzati per paura che il padre li uccidesse se lo avessero denunciato per gli anni di abusi. Con l’arrivo della serie Monsters: la storia di Lyle ed Erik Menendez su Netflix, molti si chiedono cosa sia successo ai veri fratelli Lyle ed Erik Menendez. Continuate a leggere per sapere tutto quello che c’è da sapere su di loro.

Monsters: La storia di Lyle ed Erik Menendez è basato su una storia vera?

La risposta è sì. La nuova serie di Netflix si basa sul caso reale di Lyle ed Erik Menendez, due fratelli condannati nel 1996 per gli omicidi dei loro genitori José e Mary Louise “Kitty” Menendez.

In nove episodi, Monsters: la storia di Lyle ed Erik Menendez racconta il caso e, come si legge nella sinossi: “Mentre l’accusa sosteneva che stavano cercando di ereditare il patrimonio di famiglia, i fratelli sostenevano – e rimangono irremovibili ancora oggi, mentre scontano l’ergastolo senza possibilità di libertà vigilata – che le loro azioni derivavano dalla paura di una vita di abusi fisici, emotivi e sessuali subiti dai loro genitori”.

Cosa è successo a Lyle ed Erik Menendez? La vera storia di Monsters di Netflix

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Monsters: la storia di Lyle ed Erik Menendez. Miles Crist/Netflix

Si può dire che il caso reale dei fratelli Menendez ha fatto il giro del mondo per una serie di motivi, non ultimo l’interesse dell’opinione pubblica per le circostanze della morte di José e Kitty e per le azioni dei fratelli dopo gli omicidi.

La sera del 20 agosto 1989, Lyle ed Erik entrarono nella loro casa di Beverly Hills armati di fucile. Spararono e uccisero i loro genitori. In totale, Kitty fu colpita da 10 proiettili, mentre il marito José da sei, compreso un colpo mortale alla nuca.

Dopo gli omicidi, i fratelli sono rimasti in casa perché pensavano che la polizia stesse arrivando a causa del rumore degli spari. Una volta arrivata la polizia, i fratelli hanno raccontato di essere stati tutta la sera al cinema a guardare Batman e poi al Taste of LA Festival.

Hanno detto di essere tornati a casa e di aver trovato i genitori uccisi. Credendo alla loro versione dei fatti, la polizia non ha chiesto ai fratelli l’esame dei residui di polvere da sparo e ha iniziato le indagini sugli omicidi di Kitty e José.

Nei mesi successivi alla loro morte, i fratelli Menendez iniziarono a vivere in modo sfarzoso e a spendere soldi a un ritmo allarmante. Non solo acquistarono molti oggetti di lusso, ma fecero anche viaggi internazionali, acquistarono ristoranti e comprarono case adiacenti a Marina del Rey. È stato riferito che, collettivamente, i fratelli hanno speso un totale di 700.000 dollari prima di essere arrestati.

Le loro spese sfarzose non fecero altro che metterli in sospetto alla polizia, che stava cercando di restringere i sospetti su chi avesse il movente per l’omicidio di José e Kitty. Pur sospettando un coinvolgimento della mafia, il loro obiettivo si concentra a quel punto sui fratelli, che si dimostrano avere una motivazione finanziaria significativa per gli omicidi.

La polizia si avvale dell’aiuto dell’amico di Erik, Craig Cignarelli, al quale propone di indossare un microfono e di chiedere a Erik se ha ucciso i suoi genitori. Erik negò, ma in seguito confessò il crimine al suo psicologo, Jerome Oziel.

Ma la vera svolta nelle indagini avvenne dopo che Oziel disse alla sua amante Judalon Smyth della confessione di Erik. I due avevano una relazione e Oziel ruppe i rapporti con Smyth, che però, in preda alla rabbia, riferì alla polizia ciò che Oziel le aveva detto su Erik.

I fratelli furono quindi arrestati nel 1990, sei mesi dopo gli omicidi di José e Kitty. Lyle fu arrestato l’8 marzo di quell’anno ed Erik, appena tornato da Israele, si consegnò alla polizia tre giorni dopo l’arresto del fratello.

Il processo fece scalpore negli Stati Uniti quando iniziò nel 1993 e fu trasmesso ogni giorno in diretta da Court TV. I fratelli furono processati separatamente per i loro crimini, ma entrambi ammisero di aver ucciso i genitori per legittima difesa.

I fratelli hanno dichiarato di aver ucciso i genitori per legittima difesa

Monsters: La storia di Lyle ed Erik Menendez

Hanno descritto di aver temuto per la loro vita dopo aver subito anni di abusi da parte dei genitori, ma soprattutto del padre José, che secondo loro aveva abusato sessualmente di loro per anni.

Durante il processo, Lyle ha testimoniato in modo dettagliato i presunti abusi del padre e ha dichiarato di aver persino affrontato José per aver aggredito sessualmente Erik pochi giorni prima dell’omicidio.

Le accuse di abusi sessuali sono state confermate da due membri della famiglia, i cugini dei fratelli Andy Cano e Diane Vander Molen. Cano ha testimoniato che Erik gli aveva parlato degli abusi quando erano entrambi bambini, mentre Molen ha detto di aver raccontato a Kitty di un presunto abuso sessuale di José nei confronti di Lyle. Molen ha detto che, all’epoca, Kitty le disse che le accuse erano false.

L’accusa sostenne che i fratelli avevano ucciso i genitori per motivi economici e non per legittima difesa. Il primo processo si concluse nel 1994 con due giurie bloccate, con conseguente annullamento del processo. Il secondo processo si svolse nel 1995, ma questa volta i fratelli furono processati insieme e non fu così pubblico, poiché il giudice Stanley Weisberg decise che le telecamere non fossero presenti in aula.

Ancora una volta, la difesa citò anni di abusi e, allo stesso modo, l’accusa sostenne che i fratelli si erano comportati come “bambini viziosi e viziati”. Weisberg limitò le testimonianze sui presunti abusi dei fratelli e non permise alla giuria di considerare un verdetto sulle accuse di omicidio colposo, ma solo di omicidio.

Il 21 marzo 1996, sia Lyle che Erik furono condannati dopo essere stati giudicati colpevoli di due capi d’accusa per omicidio di primo grado e cospirazione per omicidio, ricevendo due ergastoli consecutivi senza possibilità di libertà vigilata.

Sebbene la giuria abbia notato che le denunce di abuso non sono state un fattore nelle proprie deliberazioni, ha deciso di non imporre la pena di morte a causa della mancanza di precedenti condanne penali dei fratelli.

Dove sono ora Lyle ed Erik Menendez?

Dopo la condanna, i fratelli sono stati separati e inviati in carceri diverse. Nel 2018, i fratelli sono stati riuniti dopo essere stati autorizzati a scontare la loro pena nello stesso carcere di San Diego. Sono stati trasferiti nella stessa unità abitativa, segnando la prima volta che i fratelli si sono visti in quasi 22 anni.

Nel corso degli anni, i fratelli hanno presentato molti appelli, ma tutti sono stati respinti. Proprio l’anno scorso, i fratelli Menendez hanno presentato un appello per una nuova udienza basata su nuove prove acquisite. I documenti probatori che hanno presentato includono la testimonianza di un altro uomo, il membro di una boy-band Roy Rosselló, che ha affermato di essere stato violentato da José Menendez all’età di 14 anni in un documentario.

L’ufficio del procuratore distrettuale della contea di Los Angeles ha dichiarato alla CNN nel maggio 2023: “Abbiamo ricevuto la petizione habeas per la questione Menendez e attualmente è in fase di revisione”. Secondo il giornalista Robert Rand, che ha seguito il caso dal 1989 e che ha rivelato di più ad A&E True Crime, i fratelli consigliano altri detenuti che hanno subito abusi sessuali e Erik guida vari gruppi di auto-aiuto in carcere.

Entrambi i fratelli sono anche sposati: Lyle con la giornalista e avvocato Rebecca Sneed ed Erik con l’amica di penna Tammi Saccoman, con la quale ha anche una figlia.

Tomb Raider: La Leggenda di Lara Croft, il trailer rivela un nuovo emozionante sguardo alla serie

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Nell’ambito della Geeked Week, Netflix ha rilasciato il trailer ufficiale completo di Tomb Raider: La leggenda di Lara Croft, permettendo di dare un’occhiata più approfondita a una delle serie animate più attese del suo palinsesto. Riprendendo gli eventi dell’acclamata trilogia di videogiochi di genere survivor – Tomb Raider, Rise of the Tomb Raider e Shadow of the Tomb Raider – la nuova serie segue Lara Croft (Hayley Atwell) mentre si imbarca in una serie di avventure in solitaria sempre più pericolose.

Tuttavia, “Lara deve tornare a casa quando un pericoloso e potente artefatto cinese viene rubato da Croft Manor da un ladro con un’inquietante connessione personale. Il suo audace inseguimento la porterà in un’avventura intorno al mondo e nelle profondità di tombe dimenticate, dove sarà costretta a confrontarsi con il suo vero io e a decidere che tipo di eroe vuole diventare”.

Oltre a Hayley Atwell (Captain America: Il primo vendicatore; Avengers: Endgame; Mission: Impossible – Dead Reckoning) che riprende il ruolo del titolo, il cast di supporto comprende Allen Maldonado nel ruolo di Zip e Earl Baylon che riprende il suo ruolo di Jonah Maiava dai videogiochi. Tomb Raider: La leggenda di Lara Croft sarà disponibile in streaming dal 10 ottobre!

Generazione Fumetto al Lucca Comics & Games

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Generazione Fumetto al Lucca Comics & Games

La casa di produzione e distribuzione Valmyn di Alessandro Tiberio è lieta di annunciare che il nuovo progetto cinematografico Generazione Fumetto – dedicato alla cultura del fumetto scritto e diretto da Omar Rashid – sarà presentato in collaborazione con Lucca Comics & Games (consulente artistico per il film) durante la prossima edizione della manifestazione (30 ottobre – 03 novembre 2024).

Sabato 2 novembre alle ore 17:30 presso l’Auditorium del Suffragio sarà possibile assistere allo special screening dei primi 30 minuti del documentario in anteprima assoluta e a seguire al panel dedicato all’approfondimento insieme ad alcuni dei fumettisti protagonisti.

Durante la manifestazione, inoltre, verrà realizzata la fase conclusiva del progetto che vedrà portare a compimento il documentario nella sua integrità: durante Lucca Comics & Games 2024, infatti, verranno girati gli ultimi preziosi materiali per il montaggio definitivo del documentario con riprese live realizzate proprio nei luoghi del community event e che vedranno protagonisti i numerosi fan e appassionati di fumetto e non solo presenti a Lucca.

Una collaborazione speciale quella con Lucca Comics & Games di cui la produzione Valmyn è  orgogliosa e che trova in essa affinità di intenti e passioni comuni, oltre ad un enorme bagaglio culturale fatto di impegno e dedizione. Generazione Fumetto vuole raccontare un mondo, quello del fumetto, che negli ultimi 10 anni è editorialmente esploso ed è diventato da arte di nicchia, o addirittura considerata “minore”, a fenomeno in ascesa e mainstream, e lo vuole raccontare non solo agli appassionati del genere ma anche a chi di fumetto sa poco ed è incuriosito da questo medium, fatto di immagini e testo, semplice e complesso allo stesso tempo.

Generazione Fumetto esplora il mondo di questo universo immaginario attraverso interviste ad alcuni degli artisti più rappresentativi e seguiti del panorama italiano, diversi per stili e background, ma tutti nati negli anni ’80 e che sono stati in grado di utilizzare il proprio lavoro come veicolo di espressione personale, critica politica e sociale e identità individuale: Mirka Andolfo, Giacomo Bevilacqua, Rita Petruccioli, Sara Pichelli, Maicol & Mirco, Sio e Zerocalcare.

Generazione Fumetto permette di avvicinarsi ai fumettisti non solo come artisti talentuosi e unici, ma anche come persone con passioni, sogni, valori forti e particolarità: le interviste sono avvenute prima nelle loro abitazioni, per coglierli nella loro quotidianità e osservarli durante le fasi operative del processo creativo, per poi spostarsi nelle fumetterie di fiducia, dove gli artisti hanno condiviso opinioni, fonti di ispirazione e motivazioni, creando un dialogo virtuale anche con altri nomi del mondo del fumetto italiano e internazionale.

Ma il viaggio non si limita ai soli artisti; il documentario fa conoscere da vicino anche le loro fanbase, i loro editori, gli specialisti, i curatori e le figure di maggiore spicco di questo mondo/industria che, quasi unico nel panorama culturale e letterario, ogni anno accresce la sua influenza e popolarità, rendendo il fumetto uno dei linguaggi fondamentali per raccontare il nostro presente.

La trama di Generazione Fumetto

Generazione Fumetto è un documentario intimo e approfondito che esplora l’evoluzione, l’influenza e le prospettive del fumetto italiano contemporaneo. Partendo da 7 artisti emblematici della nuova generazione – Zerocalcare, Giacomo Bevilacqua (Keison), Michael Rocchetti (Maicol & Mirco), Simone Albrigi (Sio), Mirka Andolfo, Sara Pichelli e Rita Petruccioli – il film indaga lo status del fumetto come linguaggio artistico, la sua evoluzione, il suo impatto sulla cultura, e le possibili traiettorie future.

Generazione Fumetto è prodotto da Valmyn di Alessandro Tiberio, in collaborazione con Lucca Comics & Games. Dopo il passaggio a Lucca verrà distribuito prossimamente al cinema con Valmyn.

Splinter Cell: Deathwatch, il teaser rivela il Sam Fisher di Liev Schreiber

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La Geeked Week di Netflix ci ha regalato molte prime visioni, tra cui adesso anche un emozionante teaser di Splinter Cell: Deathwatch. Diversi adattamenti live-action di Tom Clancy’s Splinter Cell non sono riusciti a decollare nel corso degli anni, quindi una serie animata dovrà essere sufficiente per il momento. Tuttavia, sembra che il look e il tono del longevo franchise di Ubisoft siano stati decisamente azzeccati.

La serie avrà come protagonista Liev Schreiber (X-Men le origini: Wolverine) come voce di Sam Fisher, in una scelta di casting che sembra perfetta. Purtroppo sono stati rivelati pochi dettagli sulla trama, ma una bara con inciso “Douglas Shetland” suggerisce che la storia si svolgerà tra gli eventi di Splinter Cell: Chaos Theory e Splinter Cell: Double Agent.

Di cosa parla Splinter Cell?

Splinter Cell è un videogioco d’azione stealth sviluppato da Ubisoft e pubblicato per la prima volta nel 2002. Segue Sam Fisher, un agente altamente qualificato che lavora per l’agenzia fittizia Third Echelon, una divisione dell’NSA. La serie è nota per la sua enfasi su furtività, spionaggio, intrighi politici e tecnologia avanzata.

Quando uscirà Splinter Cell: Deathwatch?

L’anime di Splinter Cell è stato annunciato per la prima volta a metà del 2020, con il creatore di John Wick Derek Kolstad incaricato di dirigere e produrre la serie. Quando è stato annunciato, si è detto che l’adattamento sarebbe stato una produzione di due stagioni composta da 16 episodi. Netflix ha fatto una cosa simile con l‘imminente Tomb Raider: The Legend of Lara Croft, che ha trascorso anni in produzione prima di ottenere una data di uscita nell’ottobre 2024.

Con l’apparente conferma che la produzione dell’anime di Splinter Cell è in gran parte completata, la questione diventa ora quando la serie sarà effettivamente trasmessa su Netflix. Alcuni membri vicini alla produzione avevano già commentato sui social media che la serie era stata annunciata abbastanza prematuramente, con uno staff che aveva assicurato nel maggio 2024 che ci stavano “lavorando duramente”. Tuttavia, dopo quattro anni dall’annuncio, sembra probabile che la première avverrà prima del previsto, anche se tutti i 16 episodi sono stati realizzati in anticipo.

Squid Game 2: Gi-Hun è traumatizzato nella clip della seconda stagione

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Dopo aver invitato alcune star di Squid Game a parlare delle teorie dei fan sull’attesissima stagione 2 della serie sudcoreana, Netflix ha deciso di stuzzicare ancora un po’ i fan e ricordarci che il 26 dicembre è più vicino che mai. La nuova stagione dello show ci riporterà ai giochi mortali in cui solo un vincitore è in grado di ottenere il premio di 45 miliardi di won, ma questa volta le cose saranno diverse perché Gi-hun (Lee Jung-jae) è determinato a far fuori le persone che lo hanno traumatizzato.

Il teaser di Squid Game Season 2 – o semplicemente Squid Game 2, come rivela il titolo – pone solo una domanda: Siete pronti? I fan sono più che pronti, ovviamente, ma per ora non sappiamo che tipo di sorprese ha in serbo lo showrunner della serie Hwang Dong-hyuk per la seconda uscita della popolarissima serie televisiva. Da quello che sembra, la nuova edizione dei giochi almeno decollerà, il che significa che il piano di Gi-hun non inizierà immediatamente. Tuttavia, possiamo già vedere alcuni cambiamenti nella struttura, con nuove uniformi senza volto che si uniscono alla festa, nuovi giocatori che si preparano per giochi forse diversi e Gi-hun che si avvicina a scoprire chi sono i poteri dietro un evento così grande e segreto.

A questo proposito, sembra che il viaggio di Gi-hun sarà tutt’altro che tranquillo. Il trailer accenna a eventi di PTSD che potrebbe attraversare, come allucinazioni e incubi. Ma che siano reali o meno, il protagonista sarà ancora una volta al centro di un gioco pericoloso e sfiderà coloro che non vogliono essere smascherati. Fino a che punto riuscirà ad arrivare prima che decidano di farlo fuori? Dovremo aspettare fino a dicembre per scoprirlo.

Lo showrunner di Squid Game ha parlato anche della seconda stagione

Parlando con The Hollywood Reporter, il creatore della serie Hwang ha rivelato il suo approccio ai nuovi episodi e ha parlato di quale sarà la sua strategia per soddisfare l’enorme aspettativa che si è creata intorno alla sua creazione. Ha dichiarato:

“Ho visto molte reazioni da parte delle persone riguardo allo show, ma non voglio realizzare la seconda stagione come risposta a quelle reazioni. Le filosofie che ho messo nella prima stagione si estendono naturalmente alla seconda. Invece di cercare di soddisfare le aspettative degli spettatori, ho pensato all’ultimo momento, quando Gi-hun si è allontanato dall’imbarco dell’aereo, e ho pensato a quello che avrebbe fatto dopo. Ci sarà naturalmente un flusso di eventi che porterà fino alla fine della stagione. Non posso ancora condividere alcun dettaglio, ma sapete che Seong Gi-hun è diventato una persona completamente nuova alla fine della prima stagione, quindi la seconda stagione sarà incentrata su cosa farà questo nuovo Gi-hun e su come si svolgeranno le cose con questo nuovo tipo di personaggio”.

La nuova stagione di Squid Game vede nel cast anche Wi Ha-joon (Gyeongseong Creature), Lee Byung-hun (Our Blues), Kang Ae-shim (Frankly Speaking), Lee Da-wit (Itaewon Class), Yang Dong-geun (The Forbidden Marriage), Park Gyuyoung (Sweet Home) e Kang Ha-neul (Moon Lovers: Scarlet Heart). La seconda stagione di Squid Game sarà trasmessa da Netflix il 26 dicembre.

Valar: chi sono nella seconda stagione de Il Signore degli Anelli: Gli anelli del potere

Se siete stati attenti mentre guardavate la serie di Prime Video Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, avrete probabilmente sentito il termine “Valar” una o due volte. Per chi non ha familiarità con i testi di Tolkiien, si tratta di una razza angelica di spiriti che sovrintendono non solo alla Terra di Mezzo, ma anche a tutta Arda. Nella seconda stagione, Sauron (Charlie Vickers), spacciandosi per il “Signore dei Doni” Annatar, dice a chi gli sta vicino di essere stato inviato per conto dei Valar, dichiarazione che gli conferisce un’autorità semi-divina su Celebrimbor (Charles Edwards). Ma chi sono davvero i Valar e che impatto hanno ne Gli Anelli del Potere?

I Valar esistono fin dalla creazione di Arda nella Prima Era

Prima che il Dio del leggendario di J.R.R. Tolkien, un essere chiamato Eru Ilúvatar, creasse il cosmo, il primo gruppo che portò all’esistenza fu quello degli spiriti immortali chiamati Ainur. Nel Silmarillion, Tolkien descrive un racconto della creazione, chiamato “Ainulindalë”, in cui Eru usa la musica degli Ainur (la Musica di Ilúvatar) per formare l’intero universo, chiamato Eä, compresa la Terra, chiamata Arda. È qui, all’inizio, che Melkor, un Vala anch’egli, inizia a seminare i suoi semi nel mondo di Eru, con l’intenzione di usurpare il suo Signore. Una volta completata la creazione, Eru dà agli Ainur la possibilità di scegliere, offrendo ad alcuni di loro l’opportunità di entrare nel mondo fisico per contribuire alla sua cura. I più forti furono chiamati Valar (le Potenze di Arda), mentre molti degli spiriti minori furono chiamati Maiar.

Il Signore dei Valar, un essere chiamato Manwë, è il re dei quindici Valar, mentre suo fratello Melkor è il più bello e potente. È questo che rende il suo passaggio alla malvagità così spiacevole, un po’ come Lucifero nella tradizione cristiana: l’angelo più bello agli occhi di Dio lo tradisce e per questo viene cacciato del paradiso. Alla fine Melkor viene bandito dai Valar, assumendo l’identità di Mortgoth, anche se convince molti Maiar a seguirlo nella sua ribellione, tra questi c’è Mairon, che in seguito sarà meglio conosciuto come Sauron. È allora che inizia la guerra tra luce e tenebre, quando i Valar aiutano gli Elfi e gli Uomini (i Figli di Ilúvatar) contro Morgoth e le sue forze vili e corrotte. Nella Prima Era, i Valar trovarono anche Valinor, nel continente più occidentale di Aman. Solo gli immortali, come gli Elfi, hanno il permesso di viverci, anche se, dopo la sconfitta di Sauron nella Terza Era, vengono fatte alcune eccezioni per tre Hobbit (Frodo, Sam e Bilbo, in quanto Portatori dell’Unico Anello) e un Nano (Gimli, per intercessione di Galadriel). A Valinor, i Valar creano i famigerati Due Alberi che vediamo nei flashback de Gli Anelli del Potere, che poi le forze di Morgoth distruggeranno in seguito.

Il Signore degli Agnelli: Gli anelli del Potere valinor trees
Credit © Prime Video

Oltre a Manwë – che è già stato citato per nome nella seconda stagione – e a Melkor, ci sono altri tredici Valar che hanno ciascuno diverse specialità. Solo Eru Ilúvatar è onnipotente, e quindi i Valar hanno ciascuno un ruolo specifico da svolgere nella creazione. Manwë è il Re dei Venti, mentre sua moglie Varda è la Regina delle Stelle. Ulmo è il Signore dell’Acqua, Aulë il Fabbro è il Signore della Terra (è anche il vecchio maestro di Sauron e uno dei pochi Valar a essere menzionato per nome in Anelli del Potere), Yavanna la Portatrice di Frutti è la Signora della Terra (un’altra indirettamente menzionata nello show), Estë è la Signora della Guarigione e del Riposo, e così via. Alcuni Valar rappresentano i sogni (Irmo), il giudizio (Námo) o la bellezza (Vána), mentre altri sono l’incarnazione della sportività (Oromë), della misericordia (Nienna) e delle arti (Vairë, Nessa). Data la devota fede cattolica di Tolkien, i Valar potrebbero quasi essere considerati santi patroni angelici, mentre altre interpretazioni accademiche li paragonano alle divinità romane o greche di un tempo.

I Valar sono profondamente legati al destino di Númenor nella Seconda Era

Uno degli aspetti più importanti del posto dei Valar nella Terra di Mezzo è il loro legame con Númenor. Nella Seconda Era, i Valar sollevarono l’isola di Númenor dalle profondità del mare per amore degli Edain, il gruppo di Uomini che aveva combattuto valorosamente nella Guerra dei Grandi Gioielli della Prima Era. Anch’essi si opposero a Morgoth, che fu bandito dai Valar in un Vuoto senza tempo, apparentemente per non tornare mai più. (Tuttavia, Tolkien propone un mito apocalittico per Arda chiamato “Dagor Dagorath”, in cui Morgoth viene presumibilmente liberato per un ultimo conflitto, come Satana alla fine del Libro biblico dell’Apocalisse). Consegnando Númenor agli Edain, i Valar non sono più coinvolti negli avvenimenti di Arda durante la Seconda Era. Con Sauron che ha preso il posto di Morgoth nella gerarchia del male, gli Uomini e gli Elfi (e i Nani, naturalmente) sono essenzialmente abbandonati a se stessi per affrontare il nascente Signore Oscuro.

Ma tutto questo cambiò quando i Númenóreani attaccarono. Sebbene in origine, dopo la Prima Era, i Númenóreani tenessero in grande considerazione i Valar, ritenendoli quasi degli dei, anni di silenzio, uniti agli inganni di Sauron, hanno fatto sì che Númenor voltasse le spalle ai vecchi modi e alle vecchie tradizioni. Questo è esattamente ciò che accade ne Gli Anelli del Potere, dove c’è una chiara tensione tra i Númenóreani più agnostici, che non hanno alcuna utilità per i Valar o gli Elfi, e i Fedeli, come Elendil (Lloyd Owen), che lottano per rimanere fedeli alla loro eredità. Sotto l’influenza del Signore Oscuro, i Númenóreani – sotto la guida di Ar-Pharazôn (Trystan Gravelle) – portano la lotta ad Aman, la patria dei Valar, con il risultato di un orribile tradimento. Disperato, Manwë implora Eru Ilúvatar di intervenire.

L’“Akallabêth” del Silmarillion descrive nei dettagli ciò che accade in seguito. Come il Grande Diluvio che si trova nel libro biblico della Genesi, Eru distrugge Númenor con una Grande Onda, risparmiando solo i Fedeli rimasti, come Elendil e la sua famiglia. Ma Eru non si fermò alla distruzione di Númenor. Rifece anche il mondo, trasformandolo dal suo aspetto originario di terra piatta in un globo sferico, e rimosse Aman da esso in modo che l’uomo non potesse mai più navigarvi se non attraverso un percorso specifico. Questo percorso porta gli Elfi completamente fuori da Arda, conducendoli nelle Terre Eterne che Eru Ilúvatar ha riservato per il bene dei suoi più grandi servitori.

I Maghi Istari furono originariamente inviati dai Valar nella Terza Era

Al tempo della Terza Era, i Valar interagiscono raramente con Arda. A parte qualche sporadica menzione ne Il Signore degli Anelli, i Valar sono in gran parte assenti dalla scena. Dopo la distruzione di Númenor, Sauron fu sconfitto alla fine della Seconda Era durante la Guerra dell’Ultima Alleanza, dove il figlio di Elendil, Isildur (Maxim Baldry), rimosse dal suo dito con la forza il suo Unico Anello del Potere. Ma nonostante il Signore Oscuro abbia faticato a riacquistare il suo aspetto fisico, era ancora una minaccia incombente sulla Terra di Mezzo. In risposta a ciò, i Valar si rifiutarono di lasciare che la Terra di Mezzo rimanesse completamente indipendente dalla loro influenza e inviarono cinque valorosi Maiar, chiamati “Istari”, nel mondo travestiti da uomini.

Olórin divenne Gandalf il Grigio (poi Gandalf il Bianco), Curumo divenne Saruman il Bianco e Aiwendil divenne Radagast il Bruno. C’erano altri due “Maghi Blu” di nome Alatar e Pallando che non compaiono mai né ne Lo Hobbit, né ne Il Signore degli Anelli, né in nessun altro racconto di Tolkien. Attraverso Gandalf e gli altri quattro Istari, i Valar contribuirono alla continua resistenza all’influenza di Sauron. Purtroppo, non diversamente da Sauron stesso, Saruman alla fine si rivoltò contro gli altri Maghi, i Valar, Eru Ilúvatar e tutta la Terra di Mezzo, alleandosi con il Signore Oscuro.

In effetti, nei Racconti incompiuti, Tolkien stesso nota che solo Gandalf alla fine rimase fedele al suo compito, e questo è senza dubbio il motivo per cui Eru Ilúvatar lo resuscitò dopo la sua fatale battaglia con il Balrog ne La Compagnia dell’Anello. Non si sa molto di più sui Valar, ma se Annatar/Sauron sostiene di essere il loro messaggero nella Terra di Mezzo ne Gli Anelli del Potere, sappiamo che non è vero. Semmai, i Maghi Istari sono la cosa più vicina a quel ruolo, e speriamo di vederne di più quando questo misterioso Straniero (Daniel Weyman) inizierà a scoprire di più sulle sue origini.

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è ora in streaming su Prime Video.

Il Signore degli Agnelli: Gli anelli del Potere, il Fuoco Segreto conferma l’identità dello straniero

Tom Bombadil (Rory Kinnear) torna nell’episodio di questa settimana de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, “Dov’è?”, in cui si parla del ruolo dello Straniero (Daniel Weyman) come Istar nella Terra di Mezzo. Ancora confuso sul modo in cui dovrebbe diventare abbastanza potente da opporsi a Sauron (Charlie Vickers), lo Straniero chiede a Tom dei suoi poteri e di come possa “dominare il Fuoco Segreto”. Tom è colto di sorpresa da questa domanda – nessuno “padroneggia” il Fuoco Segreto, dopo tutto! – e le cose sembrano ancora più confuse. Cos’è dunque questo Fuoco Segreto che lo Straniero deve imparare a maneggiare?

Il Fuoco Segreto è il potere della vita e della creazione ne “Il Signore degli Anelli”.

Il Signore degli Agnelli: Gli anelli del Potere valinor trees
Credit © Prime Video

Quando parlano del Fuoco Segreto, sembra che lo Straniero e Tom Bombadil parlino prima di superpoteri e poi di qualcosa di simile alla Forza di Star Wars. Il Fuoco Segreto, però, è molto più complesso ed è legato ai numerosi motivi filosofici e religiosi che J.R.R. Tolkien ha utilizzato come fonte di ispirazione per scrivere la storia del suo Legendarium. In poche parole, il Fuoco Segreto (noto anche come “Fiamma Imperitura”) è il potere creativo di Erú Ilúvatar, l’essere supremo che ha creato il mondo della Terra di Mezzo e l’equivalente di Dio nel Legendarium.

Il Fuoco Segreto è spesso associato all’essenza della vita e della creazione, descritto come il potere che dà vitalità ed esistenza a tutte le cose. Ha un ruolo fondamentale nella creazione degli Ainur (esseri angelici come i Valar) e dell’intero mondo di Arda nel Silmarillion. Ilúvatar rivelò la sua visione della creazione agli Ainur attraverso una sinfonia divina nota come Ainulindalë, o Musica degli Ainur (raffigurata nei titoli di testa della Stagione 1). Sebbene gli Ainur abbiano contribuito a questa musica, fu Ilúvatar a darle vera vita inviando la Fiamma Imperitura nel cuore del mondo appena creato.

Sebbene gli Ainur siano certamente potenti e possano plasmare e governare parti del mondo, non possono creare la vita da soli. Il Fuoco Segreto, detenuto solo da Ilúvatar, è la fonte di tutta la vita ed è solo grazie alla sua volontà che il mondo e i suoi abitanti prendono vita. La Fiamma fa parte di ogni anima (o “fëar”) creata da Ilúvatar, compresi gli Elfi e gli Uomini. Egli ne ha impregnato anche i Nani, dopo che il Valar Aulë li ha creati. Il ruolo degli Ainur era quello di contribuire a plasmare il mondo, ma solo Ilúvatar, attraverso il Fuoco Segreto, poteva dargli vitalità – e questo finì per rendere gelosi alcuni degli Ainur.

Morgoth cercò di rubare il Fuoco Segreto per se stesso

Aulë può aver creato i Nani, ma se ne pentì subito, confessando a Ilúvatar che non aveva intenzione di ribellarsi attraverso di essi. Ciononostante, c’erano altri Ainur che invidiavano il potere della vita e della creazione che solo Ilúvatar deteneva, compreso il più potente degli Ainur, Melkor – poi noto come Morgoth. Egli ha sempre desiderato il potere della creazione per sé e si è inimicato Ilúvatar fin dall’inizio dell’Ainulindalë. Inizialmente Melkor intendeva cantare la propria canzone, ma ad ogni correzione da parte di Ilúvatar, iniziò a voler confondere anche gli altri Ainur.

Nel suo orgoglio e nella sua brama di potere, Melkor cerca il Fuoco Segreto, sperando di dominarlo e piegarlo alla sua volontà. Vaga per il Vuoto alla sua ricerca, ma non riesce a trovarlo; dopo tutto, la Fiamma Imperitura è detenuta solo da Ilúvatar. Questo fallimento frustra ulteriormente Melkor. Incapace di creare la vita, si dedica a corrompere e rovinare le creazioni di Ilúvatar e degli altri Ainur. Invece di diventare un vero creatore, Melkor diventa un distruttore, stravolgendo le cose che già esistono, come gli Elfi che corrompe in Orchi, ad esempio.

Il Fuoco Segreto è fondamentale per comprendere non solo la natura malvagia di Morgoth, ma anche l’idea di creazione di Tolkien e la storia che racconta con l’Ainulindalë. Per Tolkien, la creazione è un atto d’amore e di armonia, cosa che Morgoth, nel suo orgoglio, non è mai in grado di realizzare. Quindi, il desiderio di Morgoth per il Fuoco Segreto rappresenta la sua incapacità di creare veramente, il che lo distingue dalle forze benevole del Legendarium di Tolkien.

Il Fuoco Segreto fornisce ulteriori prove che lo Straniero è Gandalf

Quando lo Straniero chiede di “padroneggiare” il Fuoco Segreto, Tom Bombadil gli dice che, sebbene possa mostrare scorci di futuro chiari come il passato, non ha bisogno di un padrone. Il Fuoco Segreto è il potere della vita stessa e fa parte di tutti gli esseri viventi. Melkor voleva dominarlo e ha fallito. Quindi, non si domina il Fuoco Segreto, ma lo si può servire, e questa scena potrebbe essere un altro indizio su chi sia veramente lo Straniero.

Ci sono molte teorie sulla sua identità, ma, mentre la seconda stagione de Gli Anelli del Potere si avvia verso la fine, sembra che il fatto che sia Gandalf (Ian McKellen) sia la più popolare e probabile. La menzione del Fuoco Segreto è un altro cenno, questa volta a una delle scene più iconiche del Mago Grigio. Ne Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell’Anello, Gandalf affronta il Balrog al Ponte di Khazad-dûm a Moria. Prima di rompere il ponte, dice: “Io sono un servitore del Fuoco Segreto, che possiede la fiamma di Anor. Il fuoco oscuro non ti servirà, fiamma di Udûn!”. “Anor” è la parola sindarin per ‘Sole’, mentre ‘Udûn’ significa ‘pozzo oscuro’ (è anche il nome della prima fortezza di Morgoth e di una regione di Mordor, entrambi non correlati). Quindi, in pratica, ciò che dice è qualcosa di simile a: “Io sono un servo di Dio, che esercita il potere della luce. Il fuoco oscuro non ti sarà utile, servo dell’inferno!”.

Oltre a menzionare il Fuoco Segreto, le scene de Gli Anelli del Potere e de La Compagnia dell’Anello sono collegate dall’idea di servire il Fuoco Segreto, non di dominarlo. Tom Bombadil dice che il Fuoco Segreto non ha bisogno di un padrone e Gandalf è uno dei suoi più grandi servitori. Ciò significa che se lo Straniero si rivela davvero Gandalf, in questo momento sta imparando a conoscere il suo ruolo e i suoi poteri, e capirà il significato del Fuoco Segreto e lo servirà correttamente. La seconda stagione de Gli anelli del potere è in streaming su Prime Video. I nuovi episodi vengono trasmessi ogni giovedì.

Mercoledì 2: prima clip dalla seconda stagione

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Mercoledì 2: prima clip dalla seconda stagione

Nell’ambito della Geeked Week di Netflix, lo streamer ha reso magico il macabro pubblicando uno speciale dietro le quinte sulla realizzazione della seconda stagione di Mercoledì. Dura solo 48 secondi, ma la clip della serie diretta da Tim Burton, che ha trasformato Jenna Ortega in una star, offre ai fan una buona visione di ciò che ci si può aspettare nei corridoi della Nevermore Academy per la prossima stagione, anche se Wednesday stessa ha detto che non può mostrarci di più, per evitare che i nostri occhi inizino a sanguinare. Anche se a lei sembra un piacere. Il video vede anche il ritorno sulla scena di attori del calibro di Burton, Catherine Zeta-Jones e Luis Guzman.

Già ad aprile era stato annunciato che una serie di grandi nomi si sarebbero aggiunti al cast sia come regular della serie che come guest star. Tra questi c’è Christopher Lloyd, come guest star. Lloyd ha interpretato lo zio Fester di Mercoledì nella Famiglia Addams (1991) e in Addams Family Values (1993). Billie Piper (Doctor Who) è stata annunciata come series regular. Anche Steve Buscemi è stato annunciato come series regular della seconda stagione. Non sappiamo molto dei loro ruoli e non vediamo nessuno di loro nello sneak peek, ma date le loro filmografie esistenti, sembrano essere molto adatti.

Mercoledì avrà una terza stagione?

Il co-creatore della serie Al Gough e il resto del team sono alacremente al lavoro per completare la seconda stagione della serie, ma la pianificazione non si ferma mai e, visto che Wednesday è un successo in tutto il mondo, è inevitabile che si parli di una terza stagione e oltre. Parlando con Collider, in una nuova intervista per Beetlejuice Beetlejuice, Gough ha spiegato perché lui e il suo partner creativo Miles Millar stanno tenendo aperte le loro opzioni per il futuro mentre navigano nelle sale della Nevermore Academy e oltre. Gough ammette di avere un’idea di base, una sorta di tabella di marcia, ma nulla di concreto potrebbe arrivare fino a quando non avranno la certezza di un rinnovo.

“È sempre un po’… Non è mai una cosa o l’altra. Non è come dire: ‘Oh, stiamo facendo solo una torta per questa stagione, poi penseremo alla torta successiva nella prossima stagione’. Penso che ciò che accade sia avere un’idea libera, e lo facevamo con Smallville, avevamo delle indicazioni. E poi, durante lo sviluppo di una stagione, iniziano a emergere alcune cose e ti rendi conto che è una storia interessante, o che c’è qualcosa di interessante, e questo potrebbe portarti alla terza stagione. Penso che qui, ancora una volta, abbiamo dei segnali, un’idea di dove vogliamo arrivare in ogni stagione, ma poi ci apriamo anche alla possibilità di vedere quali storie sono interessanti per noi, quali personaggi sono interessanti. Poi, quando si inizia a girare, si pensa: ‘Ok’”

Heartstopper Stagione 3: il trailer della serie Netflix!

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Heartstopper Stagione 3: il trailer della serie Netflix!

Heartstopper, la serie Netflix con il più alto tasso di zucchero (e non ci dispiace affatto) arriva alla terza stagione e si presenta con un nuovo trailer, diffuso dallo streamer in occasione della Geeked Week. Charlie e Nick sono pronti a portare le cose al livello successivo. Mentre si avvicinano in ogni modo, affrontano la sfida più grande della loro relazione.

Di cosa parla Heartstopper?

Prodotta fuori dal Regno Unito, la prima stagione dello show è stata un successo travolgente per Netflix ed è già stata commissionata per altre due stagioni. La commedia romantica di formazione segue Charlie e Nick, che si incontrano al liceo e scoprono rapidamente che la loro improbabile amicizia sta sbocciando in una storia d’amore inaspettata.

Dopo il successo delle prime due, la terza stagione vedrà ora la coppia riprendere i propri ruoli accanto a artisti del calibro di Stephen Fry, Olivia Colman e Yasmin Finney. La serie segue la storia d’amore, crescita e scoperta di Charlie (Joe Locke) e Nick (Kit Connor).

Agatha All Along, episodio 1 recap: nelle puntate precedenti, su Agnes di Westview…

È bello essere a casa. E per casa intendiamo ovviamente Westview, nel New Jersey. Sono passati tre lunghi anni dall’ultima volta che l’abbiamo visitata, e altrettanti da quando Agatha Harkness (Kathryn Hahn) si è ricordata chi era. Se avete bisogno di un aggiornamento, in WandaVision Wanda Maximoff (Elizabeth Olsen) ha lanciato una maledizione sulla città, facendo sì che tutti i suoi abitanti fossero intrappolati in una sit-com – beh, tutti tranne Agatha Harkness. Una strega in incognito di 350 anni, Agatha ha finto di essere una cittadina di Westview sotto il suo incantesimo per indagare su cosa Wanda stesse facendo e come. Dopo aver rivelato la sua vera identità attraverso una sigla virale estremamente orecchiabile (naturalmente), ha tentato di prendere il potere di Wanda ma è stata sconfitta, con Wanda che ha intrappolato Agatha nel ruolo di Agnes, la vicina ficcanaso.

Agatha è intrappolata in uno show di detective nell’episodio 1 di Agatha All Along

Kathryn Hahn in Agatha All Along (2024)
Foto di Courtesy of Disney – © Disney

L’episodio 1 di Agatha All Along riprende tre anni dopo quel fatidico giorno, con Agatha ancora fisicamente intrappolata nella versione sitcom di Agnes. Mentalmente, però, è protagonista di uno show tutto suo: non una commedia questa volta, ma una serie poliziesca, Agnes of Westview, con tanto di titoli di testa che dichiarano in modo esilarante che è “basata sulla serie danese Wandavisdysen”. (Chi di noi non ha mai apprezzato uno o due drammi polizieschi scandinavi?) È piuttosto appropriato, considerando che l’intera WandaVision ha visto Agatha cercare di capire chi fosse Wanda, e il primo episodio la vede lentamente mettere insieme chi è lei stessa. Se c’è una cosa che la creatrice Jac Schaeffer ama, è l’ironia. Se c’è un’altra cosa, è la parodia.

E parodia lo è, giocando con tutti i tropi del genere poliziesco. Forse non è così efficace e sofisticato come gli omaggi alle sitcom di WandaVision, ma è comunque molto divertente vedere Hahn masticare diversi scenari nei panni di una detective schietta e senza fronzoli. La prima scena la vede canticchiare un brano che diventerà presto molto familiare, “La ballata della strada delle streghe”, mentre si reca sulla scena del crimine di una donna assassinata che, come scopriremo in seguito, non è altro che Wanda Maximoff – più o meno. Come la maggior parte delle cose nella vita di Agatha in questo momento, si tratta di un’illusione.

In realtà, Scarlet Witch è presumibilmente ancora dove il Multiverso della Follia l’ha lasciata, sepolta sotto le macerie del Monte Wundagore, ma aggiungetelo alla lunga lista di cose che Agatha non sa al momento. Il fatto che la scena del crimine che Agatha visita sia nel bosco – lo stesso luogo in cui ha ucciso tutta la sua congrega, lo stesso luogo in cui si troverà la Strada delle Streghe – è un altro colpo di genio, in quanto funge da ambientazione statica che presenta le diverse sfide che Agatha deve affrontare in vari momenti della sua vita. E le difficoltà non mancano nemmeno all’epoca della detective Agnes. Scopriamo subito che è appena tornata dalla sospensione per aver preso a pugni un sospettato, quindi è subito chiaro che abbiamo a che fare con un Elliot Stabler qualunque.

Le crepe nella facciata di Agnes cominciano a manifestarsi altrettanto rapidamente, con Agatha che ha strani lampi di riconoscimento e confusione alla vista di alcune cose: le dita annerite del cadavere, come accade dopo l’uso del Darkhold, e un medaglione che trova in una pozzanghera vicina e che raffigura una madre, una fanciulla e una cagna, con tanto di ciocca di capelli castani all’interno. “Chi sei?” Agatha chiede al corpo. “Cosa ti è successo?”. Queste domande le pone a se stessa come alla donna morta. La Hahn è un’attrice comica fenomenale, ma questi piccoli momenti di vulnerabilità sono altrettanto impressionanti. In qualche modo contorto, non si può fare a meno di simpatizzare con questa intrigante serial killer e di desiderare che sia in grado di tramare e uccidere di nuovo.

I cittadini di Westview che abbiamo conosciuto in Wandavision sono tornati, anche se assumono ruoli diversi nella versione di Agatha. Herb/John (David Payton) è il partner di Agnes, mentre Phil/Harold (David Lengel) è il capo della polizia. È ancora sposato con Dottie/Sarah (Emma Caulfield Ford), che è la bibliotecaria, mentre Norm/Abilash (Asif Ali) lavora in un banco dei pegni. Le indagini di Agatha la portano a incrociare le strade di tutti loro, ricostruendo lentamente la propria storia con il pretesto di risolvere l’omicidio. La carta di credito che trova sulla scena del crimine, per esempio, la manda in alcune cataste incendiate, con “fino all’ultima copia” del libro che sta cercando (il cui titolo è l’acronimo di DARKHOLD) distrutta. Lo sporco sotto le unghie della vittima si trova solo nell’Europa dell’Est. E, è una mia impressione, ma la camicia di flanella che indossa assomiglia in modo sospetto a un famoso abito degli anni ’50?

Chi spezza l’incantesimo di Agatha nell’episodio 1 di “Agatha All Along”?

Agatha All Along

Oltre ai cittadini di Westview che conosciamo e amiamo, vengono introdotti due nuovi personaggi importanti: Rio Vidal (Aubrey Plaza) e Teen (Joe Locke). Rio entra nella vita di Agatha con il pretesto di essere un agente federale, che Agatha odia immediatamente, anche se ammette di non ricordare il perché. Rio si adegua ai tropi della serie poliziesca – portando la pizza a casa di Agatha e lasciandole esporre teorie su un incidente d’auto a Eastview, che potrebbe avere un qualche collegamento con l’omicidio – ma cerca di far uscire la vera Agatha dal suo guscio di Agnes sfidandola con alcune battute che strizzano l’occhio a lei. “È quasi come se fosse apparsa magicamente”, dice Rio parlando del corpo. “Hai vissuto qui per tutta la vita – non è vero, Agnes?”, incalza in un altro momento.

Va inoltre notato che, poco prima dell’arrivo di Rio a casa sua, lo show introduce anche Nicholas Scratch… più o meno. Nei fumetti, Nicholas Scratch è il figlio di Agatha e sembra che il MCU voglia mantenere questa tradizione. Vediamo brevemente Agatha sbirciare nella camera da letto del bambino, con tanto di orsacchiotto di peluche e una targa con il suo nome. Ma non è questo il bambino di cui ci occupiamo veramente, o almeno non crediamo che lo sia. Dopo aver sentito dei fruscii al piano superiore, Agatha trova un misterioso adolescente dark che salta freneticamente dalla finestra e tenta di fuggire. Non volendo lasciarlo scappare, Agatha lo insegue e lo cattura dopo che la signora Hart/Sharon Davis (Debra Jo Rupp) lo investe con la sua auto. Teen è incredibilmente impertinente nella stanza degli interrogatori e Agatha è, a sua volta, incredibilmente violenta, anche dopo che Rio, che sta osservando la situazione, la avverte di abbassare i toni. Teen dice ad Agatha di essere entrato in casa sua per cercare una strada, cosa che Agatha non capisce, così come non capisce l’incantesimo che lui inizia a mormorare in un’altra lingua. Al contrario, lei cambia le carte in tavola, mostrandogli le immagini raccapriccianti della scena del crimine e chiedendo di sapere cosa stesse facendo al momento dell’omicidio.

Ma si scopre che non ci sono affatto foto raccapriccianti. Piuttosto, Agatha gli mostra foto di fiori. E lo specchio unidirezionale che Agatha continua a scrutare per guardare Rio? Non è altro che un quadro. Frustrata, Agatha getta Teen in una cella di detenzione e si dirige all’obitorio per cercare di ottenere risposte sul corpo, e finalmente ci riesce. Il nome W. Maximoff compare sulla tessera della biblioteca accanto a 13 ottobre e Rio si materializza per dirle che Wanda è sparita, insieme al Darkhold. “Ci sono due Jane in questo caso”, dice. “Tu conosci il suo nome, qual è il tuo?”. Una A. Harkness appare nel punto sopra il nome di Wanda, accanto al 21 gennaio, e Agatha si scalda, tirando fuori il suo incantesimo – e tirando via tutti i diversi decenni di vestiti che le abbiamo visto indossare in WandaVision in una sequenza piuttosto malata.

Qual è la relazione tra Agatha e Rio nell’episodio 1 di Agatha All Along?

aubrey plaza agatha all along

Infine, Agatha si risveglia a casa sua, completamente nuda e, come scopre presto, anche completamente impotente. Questo porta a un’esilarante conversazione con il povero Herb/John, che si copre gli occhi mentre le spiega cosa ha fatto per tre anni. Per prima cosa, è stata molto meno lucida di quanto sembra essere ora, oltre che molto meno aggressiva. Agatha è, per usare un eufemismo, piuttosto arrabbiata e definisce Westview una “fogna… dove la speranza va a morire”. Si precipita nel seminterrato per scoprire che, in realtà, Wanda non le ha lasciato altro che elettrodomestici e il Señor Scratchy.

Sente un tonfo nell’armadio e scopre l’adolescente goth della sera prima. Ops, sembra che l’arresto sia stato più che altro un rapimento. Si rende conto che se Teen non era solo un frutto della sua immaginazione, allora significa che non lo era nemmeno Rio. Proprio in quel momento Rio irrompe, distruggendo buona parte della casa di Agatha. Ha voglia di sangue e cerca subito di pugnalare Agatha, ma Agatha è tenace e riesce a resistere per un po’ nonostante l’impotenza. Nel corso di questa sequenza di combattimenti, diciamolo pure, estremamente omoerotica, scopriamo molte cose interessanti: Agatha si è nascosta per molti anni dietro la magia nera, Rio non può ucciderla perché per qualche motivo “non le è permesso” e Rio ha un cuore nero che batte per Agatha. Questa relazione sarà deliziosamente tossica da vedere sullo schermo. Agatha convince Rio a lasciarle recuperare i suoi poteri prima di provare a ucciderla di nuovo. Dopotutto, ucciderla in questo stato sarebbe indegno e Rio adora quando Agatha è potente. Sebbene sia vero, Rio le ricorda che non è l’unica a volerla morta e che le manderà dietro i più affamati, i Sette di Salem, al calar del sole.

Agatha All Along Episodio 1 è divertente ma inutile

Joe Locke in Agatha All Along
Joe Locke in Agatha All Along. Foto di Courtesy of Disney – © Disney

Questo episodio pilota è divertente. Guardare la Hahn fare il gigione non sarà mai uno spasso, e la scrittura rimane intelligente con tutti gli Easter eggs sparsi. Senza dubbio sarà ancora più piacevole da guardare dopo la messa in onda dell’intera serie, perché possiamo garantire che in ogni fotogramma ci sono anticipazioni e allusioni che non abbiamo ancora colto. Ma per quanto divertente, sembra anche un po’ inutile, almeno al momento.

La satira della sitcom ha funzionato così bene in WandaVision perché era un tema continuo con una progressione naturale, ma Agatha All Along non avrà quasi certamente lo stesso tipo di ritorno con la serie poliziesca. Dedicargli 10 minuti o poco più come gag di richiamo avrebbe potuto avere senso, ma passare una buona parte dell’episodio pilota in questo mondo fasullo sembra un piccolo passo falso in termini di ritmo. È quasi come quando una storia finisce con “E poi era tutto un sogno”. Probabilmente funzionerà meglio per le persone che hanno meno familiarità con il personaggio di Agatha e che non conoscono bene gli eventi di WandaVision, perché ci sarà un livello di mistero e sorpresa che non c’è per i fan che conoscono bene la serie.

Allo stato attuale, l’episodio 1 sembra più un prologo che un episodio pilota e, per quanto sia divertente, non si può fare a meno di essere ansiosi che la vera storia inizi. La serie inizia sul serio in quell’obitorio, quando Agatha scopre chi è, e anche se l’accumulo per arrivare a questo punto non è del tutto inutile, avremmo potuto arrivarci un po’ prima senza perdere nulla. D’altra parte, Agatha è rimasta intrappolata a Westview per 36 mesi: 26 minuti non sembrano poi così male in confronto.

I nuovi episodi di Agatha All Along vengono trasmessi ogni mercoledì alle 9 PM ET su Disney+.

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Avetrana – Qui non è Hollywood: il trailer della serie Disney+

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Avetrana – Qui non è Hollywood: il trailer della serie Disney+

Avetrana – Qui non è Hollywood sarà presentata in anteprima alla diciannovesima edizione della Festa del Cinema di Roma. Disney+ ha inoltre diffuso il trailer, la key art e le prime immagini della nuova serie originale italiana che debutterà il 25 ottobre sulla piattaforma streaming in Italia.

Marracash è autore e interprete di “La Banalità del Male”, end credit song di Avetrana –Qui non è Hollywood. Il brano nasce dalla collaborazione tra Marracash e il produttore Marz, che ne ha creato la musica.

https://www.youtube.com/watch?v=vUkAd4avO-4

La serie racconta il delitto di Avetrana in cui perse la vita la giovane Sarah Scazzi e l’imponente risonanza mediatica che lo caratterizzò. In 4 episodi da 60 minuti, ognuno con il punto di vista di uno dei protagonisti della storia, Sarah, Sabrina, Michele e Cosima, Avetrana – Qui non è Hollywood propone un racconto a più voci di uno dei più noti casi di cronaca nera italiana.

Avetrana è un paese bruciato dal sole nella periferia pugliese, a ridosso del mare. È il 26 agosto del 2010 quando Sarah, una giovane ragazza di 15 anni, scompare. Tutto il paese è in subbuglio, soprattutto la cugina, Sabrina, che nella sua casa di via Deledda, proprio quel pomeriggio, l’aspettava per andare al mare. Sembra una fuga innocente, ma non lo è. Perché, mentre tutti la cercano, Sarah è già stata inghiottita nel nulla. La troveranno in fondo a un pozzo.

Giulia Perulli
Giulia Perulli – Avetrana – Qui non è Hollywood – Ph Credits Lorenzo Pesce

Diretta dal regista Pippo Mezzapesa, che ne ha scritto anche la sceneggiatura insieme ad Antonella W. Gaeta, Davide Serino, Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni, la serie è prodotta da Matteo Rovere, una produzione Groenlandia.

Avetrana – Qui non è Hollywood è interpretata da Vanessa Scalera, nel ruolo di Cosima Misseri, Paolo De Vita in quello di Michele Misseri, Giulia Perulli nei panni di Sabrina Misseri, Imma Villa in quelli di Concetta Serrano, Federica Pala nel ruolo di Sarah Scazzi; Anna Ferzetti è invece la giornalista Daniela, Giancarlo Commare è Ivano e Antonio Gerardi interpreta il Maresciallo Persichella.

Anna Ferzetti
Anna Ferzetti – Avetrana – Qui non è Hollywood – Ph Credits Lorenzo Pesce

La serie è basata sul libro “Sarah la ragazza di Avetrana“, scritto da Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni ed edito da Fandango Libri.

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