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Barbie, Shakira su film: “Toglie agli uomini la possibilità di essere uomini”

Barbie Ryan Gosling

Tra le tante voci a favore e contro il Barbie di Greta Gerwig, il parere sul film di Shakira sembra destinato a creare scompiglio. La cantante colombiana ha conversato con Allure e in questa occasione ha avuto modo di esprimersi sul film in termini abbastanza inaspettati.

Patricia Alfonso Tortolani di Allure ha chiesto a Shakira se avesse visto Barbie. E la cantante ha risposto che l’ha visto con i suoi due figli: “I miei figli lo hanno odiato assolutamente. Sentivano che era castrante. E sono d’accordo, in una certa misura. Sto crescendo due ragazzi. Voglio che anche loro si sentano potenti [pur] rispettando le donne. Mi piace la cultura pop quando tenta di dare potere alle donne senza privare gli uomini della loro possibilità di essere uomini, di proteggere e provvedere.” Ha spiegato la cantante, continuando: “Credo nel dare alle donne tutti gli strumenti e la fiducia, possiamo fare tutto senza perdere la nostra essenza, senza perdere la nostra femminilità. Penso che gli uomini abbiano uno scopo nella società e che le donne ne abbiano anche un altro. Ci completiamo a vicenda e questo complemento non dovrebbe andare perduto”.

La posizione di Shakira, pur controversa agli occhi di chi vede in Barbie un moderno manifesto pop del femminismo, si basa sull’assunto che a parità di diritti e di considerazione umana, uomini e donne sono effettivamente diversi, e sarebbe sano se questa complementarità fosse rispettata e mantenuta nella società. Non è un punto di vista così tanto sbagliato…

 
 

Titanic: ecco chi avrebbe potuto interpretare Rose al posto di Kate Winslet

Kate Winslet

Ci sono alcuni ruoli cinematografici che diventano così memorabili grazie alla performance dell’attore che li interpreta che è difficile immaginare un altro viso in quella parte. A volte, può essere persino difficile accettare l’idea che l’attore che associamo così profondamente a quel ruolo abbia dovuto fare un’audizione per ottenerlo e che avrebbe potuto essere sostituito da qualcun altro. L’elenco dei ruoli/attori che hanno fatto storia è lunghissimo, non potremmo immaginare nessun altro nel ruolo del T-800 di Terminator o in quello della Sposa di Kill Bill se non Arnold Shwarzenegger o Uma Thurman.

Due personaggi che appartengono sicuramente a questa lista sono Jack Dawson e Rose Dewitt Bukater di Titanic, interpretati meravigliosamente da Leonardo DiCaprio e Kate Winslet. La tragica storia d’amore di Jack e Rose è così profondamente radicata nella nostra memoria collettiva che può essere difficile immaginarli come semplici persone immaginarie interpretate da attori diversi. Ma, per quanto riguarda Rosa, siamo andati molto vicini a vederla con un altro volto. Gwyneth Paltrow era infatti la prima scelta.

Gli spettatori al giorno d’oggi non hanno problemi a immaginare Kate Winslet in ruoli più moderni. Dopo Rose in Titanic, la parte più memorabile dell’attrice è probabilmente quella di Clementine dai capelli blu nel romance di fantascienza del 2004 Eternal Sunshine of a Spotless Mind. Ancora più recentemente, l’attrice ha ricevuto nomination agli Emmy e ai BAFTA per il ruolo di una detective di provincia nella serie della HBO Mare of Easttown. Ma non molto tempo fa, Kate Winslet era una di quelle artiste che gli spettatori avevano difficoltà a immaginare con qualcosa che non fosse un corsetto e una gonna a cerchio. All’inizio della sua carriera, l’attrice si è fatta un nome recitando in ricostruzioni d’epoca ispirati a William Shakespeare e Mark Twain.

Il grande successo cinematografico di Kate Winslet risale al thriller del 1994 Creature del cielo, diretto da Peter Jackson. Nel film, l’attrice recita al fianco di Melanie Lynskey come parte di una coppia di inseparabili amiche adolescenti che alla fine vengono spinte all’omicidio quando i genitori cercano di porre fine alla loro amicizia. La storia è basata sull’omicidio Parker-Hulme che scosse la Nuova Zelanda all’inizio degli anni ’50. E, per un po’, questo sarà il ruolo più “contemporaneo” della Winslet.

Subito dopo, l’attrice ha interpretato il ruolo di una principessa medievale in A Kid in King Arthur’s Court di Michael Gottlieb, una commedia liberamente ispirata a A Connecticut Yankee in King Arthur’s Court di Mark Twain. Dalla Tavola Rotonda, la Winslet è passata alla Reggenza inglese, interpretando Marianne Dashwood in Ragione e sentimento di Ang Lee, un adattamento del classico romanzo omonimo di Jane Austen. Poi ha interpretato il ruolo di una liberale britannica del XIX secolo in Jude di Michael Winterbottom e Ofelia di Amleto nella versione di Kenneth Branagh dell’opera di Shakespeare.

Tutta questa carriera nei film d’epoca dovrebbe rendere Kate Winslet perfetta per il ruolo di una socialite dell’inizio del XX secolo che si innamora di un ragazzo povero a bordo della più famigerata nave da crociera mai esistita, giusto? Beh, non secondo James Cameron del 1997. In un’intervista con la rivista GQ, James Cameron rivela che secondo lui scegliere Winslet come protagonista sarebbe stata una mossa estremamente ovvia. Secondo Cameron, la Winslet stava sviluppando una sorta di reputazione per i suoi film storici, all’epoca, che le valse il soprannome di Corset Kate.

“Così ho pensato ‘Oh, amico, sembrerà il casting più pigro del mondo”, ha detto il regista. Tuttavia, ha accettato di incontrarla e alla fine le ha dato la parte. Come tutti noi ormai sappiamo, era semplicemente fantastica nel ruolo, quindi non c’era altra scelta per il giovane James Cameron. Tuttavia, prima dell’audizione di Winslet, il regista aveva quasi scelto qualcun altro per il ruolo: Gwyneth Paltrow, vincitrice dell’Oscar come migliore attrice in Shakespeare in Love.

Gwyneth Paltrow si era già fatta un nome come attrice di film d’epoca quando uscì Titanic per la prima volta. Nel 1996, ha recitato nel suo adattamento di Austen, interpretando il personaggio principale di Emma di Douglas McGrath, ma il suo curriculum era notevolmente più diversificato rispetto a quello di Winslet. Il ruolo per cui è diventata famosa è stato quello della moglie di Brad Pitt nel thriller contemporaneo Se7en, diretto da David Fincher, un film che molto probabilmente è l’esatto opposto di un dramma storico. Anche se anni dopo, nel 1999, sarebbe diventata ancora una volta sinonimo di ruoli d’epoca per la sua interpretazione in Shakespeare in Love di Joh Madden, aveva una serie di ruoli moderni al suo attivo, in film che spaziavano dalle commedie romantiche ai thriller. Quindi Paltrow sarebbe stata memorabile quanto la Winslet nel ruolo di Rose? È difficile da dire, sicuramente sarebbe stata una scelta meno ovvia.

 
 

Batman Begins: il peso di Christian Bale è stato un “problema” nel corso delle riprese

Christian Bale

Il premio Oscar Christian Bale si è guadagnato una solida reputazione di interprete solido e dedito ai suoi ruoli grazie anche alle ormai proverbiali trasformazioni fisiche a cui si è sempre sottoposto.

Nonostante sia sceso a una massa corporea malsana in The Fighter e L’Uomo senza sonno, Bale è stato in grado di aumentare il suo peso per interpretare figure (letteralmente) sovradimensionate in American Hustle – L’apparenza inganna e Vice – L’uomo nell’ombra. Tuttavia, questa ua grande dedizione e la sua capacità di aumentare e diminuire il suo peso con grande disciplina ha rappresentato un problema in Batman Begins.

Dopo aver perso 60 chili per interpretare Trevor Reznik in L’Uomo senza sonno, il corpo di Bale era più vulnerabile di quanto non fosse mai stato prima. Bale seguiva una dieta a base di una mela, caffè e acqua al giorno e aveva iniziato a fumare e bere whisky per perdere ancora più peso. Ciò finì per essere estremamente dannoso per la sua salute, e il problema crebbe al punto che i produttori del film erano preoccupati per la forma fisica della loro star dopo aver completato la produzione del film. Prima di L’Uomo senza sonno, Bale aveva dimostrato di poter raggiungere i massimi livelli di forma fisica per American Psycho, e aveva bisogno di tornare a un peso normale se avesse mai voluto recitare in un altro film. Oltrettutto, Bale avrebbe dovuto rafforzarsi ancora di più se voleva essere convincente nei panni del Cavaliere Oscuro di Gotham City.

Il ruolo di Bruce Wayne in Batman Begins era uno di quelli che molti dei più importanti uomini di Hollywood stavano cercando. Billy Crudup e Jake Gyllenhaal erano tra i migliori contendenti per assumere il ruolo in quello che sarebbe stato il primo film di Batman live-action da Batman & Robin del 1997. Anche Christopher Nolan si stava dimostrando uno dei registi più talentuosi del settore e, dopo il successo di Memento e Insomnia, gli attori erano ansiosi di lavorare con lui. Da parte sua, Bale stava lavorando con i più grandi registi, e Nolan era il prossimo sulla sua lista. E così ha lavorato duro per ottenere il ruolo, ma sfortunatamente ha lavorato… un po’ troppo.

Bale doveva essere in grado di adattarsi realisticamente al costume di Batman e apparire realistico durante le scene in cui Bruce si allena con la Lega delle Ombre e Ra’s Al Ghul (Liam Neeson). Bale si è allenato nel Wing Chun Kung Fu con l’allenatore di arti marziali Eric Oram e ha imparato l’arte del combattimento per prepararsi alle scene di allenamento e alle sequenze d’azione estese nel film. Tuttavia, alla fine ha guadagnato 45 chili in più di massa muscolare, che si sono rivelati una decina di troppo rispetto a quello che aveva in mente Nolan. Così, ha dovuto perdere peso prima dell’inizio delle riprese. Il risultato è stato perfetto, e l’attore ha consegnato al mondo una grande performance, sia fisica che emotiva di Bruce Wayne/Batman.

Da allora, è stato una fisarmonica. È diventato obeso per lavorare con David O. Russell per American Hustle – L’apparenza inganna, e ha aggiunto i muscoli per Exodus: Gods and Kings di Ridley Scott. Ha ripreso peso per il ruolo di Dick Cheney in Vice – L’uomo nell’ombra, poi è andato ben oltre la perdita di peso per Le Mans ’66 – La Grande Sfida. Il suo co-protagonista Matt Damon ha notato che Bale aveva “una disciplina da monaco che è davvero impressionante da vedere”. Sembra esserci un limite al suo impegno. Durante la campagna promozionale per Le Mans ’66 – La Grande Sfida, Bale ha ammesso che avrebbe smesso di trasformare il suo corpo a causa del prezzo che avrebbe pagato sulla sua salute fisica e mentale.

 
 

C’è ancora domani: recensione del film di Paola Cortellesi – #RoFF18

C'è ancora domani recensione film Paola Cortellesi

A Paola Cortellesi e al suo esordio alla regia C’è ancora domani è spettato il compito di aprire la sezione Progressive Cinema, Concorso, della diciottesima Festa del Cinema di Roma. Dopo tanti ruoli da interprete dal talento evidente e versatile, capace di unire comico e drammatico, avendo all’attivo una carriera ormai consolidata da sceneggiatrice, Paola Cortellesi arriva dunque alla sua prima regia cinematografica.

Lo fa con un lavoro tra commedia e dramma, dai toni spesso amari, anche molto amari, ma ricco di momenti leggeri. Parla di donne nella Storia e con le loro storie di vita quotidiana. Accanto a lei, che sceglie per sé il ruolo della popolana Delia, Valerio Mastandrea, Giorgio Colangeli, Emanuela Fanelli, Vinicio Marchioni, oltre a un manipolo di talentuosi giovani e giovanissimi attori.

La storia di Delia in C’è ancora domani

Seconda metà degli anni Quaranta. Delia, Paola Cortellesi, vive con il marito Ivano, Valerio Mastandrea, e i tre figli in un palazzo popolare di Roma. Si dà da fare da mattina a sera con mille lavoretti, oltre che mandare avanti la casa, occuparsi dei figli e del suocero, il bisbetico Sor Ottorino, Giorgio Colangeli, mentre il marito lavora fuori tutto il giorno. Ivano è il padrone di casa, in tutti i sensi, decide e dispone tutto ciò che si fa in famiglia.

Per rimarcare la sua autorità, non manca di dispensare alla moglie sberle e cinghiate, ogni qualvolta sia a suo avviso, necessario. Delia può confidarsi solo con l’amica Marisa, Emanuela Fanelli, con cui si concede i pochi momenti di svago. Ora che Marcella, Romana Maggiora Vergano, la figlia maggiore, la sua prediletta, è in procinto di sposarsi con Giulio, Francesco Centorame, figlio di proprietari di un ben avviato bar, Delia è felice che almeno per la figlia il futuro prospetti qualcosa di diverso. Marcella, dal canto suo, non vede l’ora di sistemarsi e lasciare miseria e violenze. Inaspettata, arriva però una lettera per Delia e le fa pensare che forse un futuro diverso è ancora possibile anche per lei.

C'è ancora domani Paola Cortellesi Valerio Mastandrea

Atmosfere anni ’40, senza nostalgia

C’è ancora domani si propone da un lato il non facile compito di riportare lo spettatore indietro nel tempo, di immergerlo nelle atmosfere della Roma anni Quaranta, del dopoguerra, quando la città brulicava di speranza, ma faceva ancora i conti con la fame e gli stenti patiti durante la guerra. Ma anche una città in cui c’era un forte senso di comunità.

Quella di Cortellesi non è, però, un’operazione nostalgia, come non lo è l’uso del bianco e nero. La fotografia di Davide Leone si può pensare filologica rispetto al periodo trattato, ma è anche austera e sobria come la sua protagonista. Delia sembra non pensare mai la sua vita a colori. Cortellesi mostra di sapere dove guardare per ricostruire, da romana, quell’ambiente, oltre ad aver fatto un accurato lavoro di approfondimento, trasferito poi in sceneggiatura, assieme a Furio Andreotti e Giulia Calenda.

I diritti delle donne e l’impegno civile

Quella di C’è ancora domani è piuttosto un’operazione memoria, che ricorda a tutti, ma soprattutto alle donne, vere protagoniste del film – non solo Delia – da dove si è partiti e dove ci si trova oggi. Il tema della condizione femminile e dei diritti delle donne è infatti il fulcro del film. Sebbene sia oggi ampiamente trattato, forse anche abusato, Paola Cortellesi è riuscita a proporlo con la sua sensibilità. Non si è tirata indietro di fronte all’impegno civile, affrontandolo con passione, come già aveva fatto da attrice tratteggiando ruoli di donne capaci di lottare per i propri diritti – l’architetto Serena Bruno di Scusate se esisto!, o l’operaia de Gli ultimi saranno ultimi, ad esempio. Lo fa ora interpretando con coinvolgimento e aderenza Delia, ma anche con il suo sguardo dietro la macchina da presa.

Accanto a lei, un cast di ottimi attori, a partire da certezze come Valerio Mastandrea, cui è affidato l’ingrato compito di interpretare Ivano, uomo qualunque, dietro la cui facciata apparentemente goffa e a tratti ridicola, si nasconde violenza. Ci sono anche Emanuela Fanelli, Vinicio Marchioni e Girogio Colangeli, tutti in parte, ma una menzione speciale va ai giovani: in particolare a Romana Maggiora Vergano, che interpreta con intensità la giovane Marcella.

C'è ancora domani Romana Maggiora Vergano

Cortellesi regista in C’è ancora domani

La regia di Paola Cortellesi mescola ironia, sarcasmo e commedia pura a una durezza e amarezza drammatiche, anche se la violenza viene lasciata intuire dietro una porta chiusa, o mimata in una sorta di danza macabra con suggestioni da musical. Sceglie in sostanza di essere più poetica che cruda. Il ricorso al ballo e alla musica come elementi trainanti in alcune sequenze è peculiare, ma non sempre azzeccato.

Lo è sicuramente, ad esempio, nella sequenza finale del film. Anche nel filone “romantico” della storia, che coinvolge Delia e Nino, Vinicio Marchioni, un suo vecchio spasimante, alcune soluzioni che vogliono essere poetiche, risultano un po’ melense e forse retoriche. Nonostante ciò, il lavoro resta coeso ed efficace.

Un ponte fra passato e presente che parla a tutti

C’è ancora domani è un film fortemente legato al presente. Parla alle donne di ieri, ma soprattutto di oggi, e anche agli uomini. Riesce a far riflettere su un fenomeno come quello della violenza di genere che è dilagante al punto da far dubitare che così tanta strada sia stata percorsa dal dopoguerra ai giorni nostri.

Sa coniugare la Storia con la “S” maiuscola con le storie delle tante donne che, come Delia, in ogni luogo e in ogni tempo, sembrano non trovare il coraggio di far sentire la propria voce, ma poi si riscattano. Lo spettatore si interroga sull’oggi, ma non si nascondono neanche le ombre del passato.

Il risultato è un lavoro complessivamente efficace e d’impatto, in cui si legge una costante preoccupazione, un’urgenza verso le nuove generazioni di donne. È a loro che si rivolge essenzialmente questo buon esordio. C’è ancora domani appare senz’altro adatto per la fruizione da parte delle scuole.

 
 

With Love: anche Daniel Wu insieme a Ke Huy Quan

Ke Huy Quan interpreta Ouroboros

C’è ancora molto mistero attorno a With Love, il film che vedrà il ritorno di Ke Huy Quan sul grande schermo dopo la sua acclamata interpretazione in Everything Everywhere All At Once. Ma secondo Deadline, è stato confermato che Daniel Wu si è unito al cast del film. Al momento, però, non sono stati rivelati dettagli sul suo personaggio.

Il film sarà anche una riunione per Daniel Wu e Ke Huy Quan, che sono stati visti di recente insieme in American Born Chinese. Wu ha avuto anche un ruolo ricorrente nella quarta stagione di Westworld.

Il film segna il primo ruolo da protagonista di Huy Quan da quando ha vinto l’Oscar come miglior attore non protagonista, e vede alla produzione Kelly McCormick e David Leitch di 87North, che hanno anche prodotto Atomic Blonde, Nobody e il prossimo film che si annuncia un siccesso, The Fall Guy.

Il film è sceneggiato da Josh Stoddard, Luke Passmore e Matthew Murray. Anche Guy Danella produce per 87North. Al suo debutto alla regia cinematografica con With Love c’è l’acclamato stuntman veterano e coordinatore dei combattimenti Jonathan Eusebio. I dettagli della trama sono tenuti nascosti.

Il vicepresidente esecutivo dello sviluppo della produzione della Universal Jay Polidoro e il direttore dello sviluppo della produzione Tony Ducret supervisioneranno il progetto per conto dello Studio.

Nel cast del film è stata confermata anche Ariana DeBose.

 
 

Omen – L’Origine del Presagio: ecco la scena che ha creato problemi con la censura

Omen – L’origine del Presagio

ATTENZIONE SPOILER SUL FILM

Quando si tratta delle classificazioni dei film emesse dalla MPAA, non è sempre chiaro al pubblico il motivo per cui alcuni titoli finiscono con le valutazioni che hanno. È facile capire perché la nudità e la violenza influiscono sulla valutazione di un film, ma cosa succede quando una singola ma importante inquadratura inserisce il tuo progetto nella temuta categoria NC-17 (vietato ai minori di 17)? Durante un’intervista con Collider, la regista di Omen – L’Origine del Presagio, Arkasha Stevenson ha rivelato che ha dovuto affrontare proprio quella situazione per riportare il film horror nella classificazione R.

Durante l’intervista, Stevenson ha detto che la causa di tutto il fastidio era… una vagina. La regista ha rivelato che “era davvero importante per noi non feticizzare o sessualizzare questo orrore corporeo e umanizzare davvero l’anatomia femminile”, ma la MPAA non lo ha permesso. È stato allora che il team si è reso conto che avrebbe dovuto trovare un compromesso se voleva restare fedele alla propria visione e mantenere comunque la classificazione R:

“Sono sempre titubante nel cercare di capire il loro processo. Inizialmente, era solo questa ripresa frontale di questa mano che usciva dalla vagina. E la ripresa inizia da prima che iniziamo a vedere questa mano demoniaca. E il compromesso è stato di passare all’immagine frontale solo dopo che l’elemento soprannaturale è già apparso nell’immagine. Quindi quello che ho capito era che non era ciò che stava accadendo al corpo ad essere offensivo (la mano demoniaca che viene partorita), era il corpo, l’immagine della vagina, che era offensivo. Eppure, sai, è il 2024. C’è molta nudità frontale maschile, c’è molta nudità femminile, ma la nudità femminile è sempre vista in una luce sessuale. Ed era interessante che questo fosse ciò che avrebbe oltrepassato il confine. Ma una volta che ci siamo resi conto che quello sarebbe stato il campo di battaglia, penso che tutti fossero totalmente dalla nostra parte, compreso lo studio, per far passare davvero questa immagine”.

Inoltre, Stevenson ha rivelato che i montaggi di Omen – L’Origine del Presagio “sono andati avanti e indietro, credo, cinque volte” finché non sono riusciti finalmente a trovare una versione che assicurasse il rating R meno severo. Ciò che pensava fosse strano, tuttavia, è che, nella sua percezione, la scena è risultata “stranamente più grafica” nella versione finale. Un’altra cosa che ha sconcertato la regista è che l’inquadratura frontale della vagina era l’unica cosa che ha davvero infastidito la MPAA, dicendo: “Abbiamo un film piuttosto cruento, abbiamo molta violenza, abbiamo molto body horror. E abbiamo anche un fallo demoniaco, e niente di tutto ciò ha attivato una classificazione NC-17.”

Stevenson ha aggiunto che questo “è abbastanza indicativo di dove siamo adesso e, penso, di dove dobbiamo arrivare”. Ciò ha portato la regista a sottolineare l’importanza di riscrivere la storia per quanto riguarda il modo in cui i film horror si avvicinano e rappresentano il corpo femminile: “C’era un piccolo muro tra me e l’orrore perché per la maggior parte del tempo avevo la sensazione che la violenza raffigurata era feticizzata quando si trattava di donne. E quindi questo è stato un vero esercizio nel cercare di rendere l’obiettivo puramente attraverso la paura. E quando parli di argomenti così intensi, credo, come la nascita, la riproduzione forzata e l’aggressione sessuale, penso che sia davvero importante non rifuggire dall’immaginario e umanizzare ciò che di solito viene immaginato.”

Di cosa parla Omen – L’Origine del Presagio?

Quando una giovane donna americana viene mandata a Roma per iniziare una vita al servizio della chiesa, incontra un’oscurità che la porta a mettere in discussione la sua stessa fede e a scoprire una terrificante cospirazione che spera di far nascere l’incarnazione del male. Omen – L’Origine del Presagio è interpretato da Nell Tiger Free (Servant), Tawfeek Barhom (Maria Maddalena), Sonia Braga (Il bacio della donna ragno), Ralph Ineson (The Northman), Nicole Sorace (The Good Mothers), Andrea Arcangeli (Il Divin Codino), con Charles Dance (Il Trono di Spade) e Bill Nighy (Living).

Il film è diretto da Arkasha Stevenson ed è basato sui personaggi creati da David Seltzer (Il presagio), con un soggetto di Ben Jacoby (Bleed) e una sceneggiatura di Tim Smith & Arkasha Stevenson e Keith Thomas (Firestarter). David S. Goyer (Hellraiser) e Keith Levine (The Night House – La casa oscura) sono i produttori, mentre Tim Smith, Whitney Brown (Rosaline) e Gracie Wheelan sono i produttori esecutivi.

 
 

Colin Farrell: “The Penguin non esisterebbe se non fosse per una certa persona”

Colin Farrell the batman

In una nuova intervista con Entertainment Tonight, l’attore di The Penguin Colin Farrell ha lodato il talento del truccatore e designer di protesi dello show, Mike Marino. Senza di lui, Farrell afferma che lo show non esisterebbe. “Non ho mai avuto così poca responsabilità per un personaggio che ho interpretato come con questo,” ha detto Farrell a ET in un’intervista per promuovere il suo prossimo show su Apple TV+, Sugar.

“Detto per dire, perché questo spettacolo non esisterebbe se non fosse stato per Mike Marino a creare il volto di quel tizio”, ha spiegato. Nell’intervista, Colin Farrell ha anche rivelato quanto tempo gli occorre per trasformarsi completamente in Oswald Cobblepot. “Trascorrevamo tre ore sulla sedia ogni mattina, il che va bene perché adoro la troupe che avevamo”, ha dichiarato Farrell.

Ha aggiunto: “C’erano persone che facevano le sopracciglia a Los Angeles e le mandavano in giro. E c’era qualcuno che faceva i denti e c’era un tale insieme di persone che si univano per crearlo. Ci vuole un villaggio per costruirlo. Mi è piaciuto molto lavorarci. È stato fantastico.” La Warner Bros. Discovery ha recentemente deciso di posticipare il sequel di The Batman al 2 ottobre 2026, un anno intero dalla data di uscita originale del 3 ottobre 2025.

Con il primo film uscito il 4 marzo 2022, significa che ci sarà un intervallo di quattro anni tra le puntate cinematografiche. Di conseguenza, The Penguin di Colin Farrell giocherà un ruolo cruciale nel mantenere l’interesse dei fan acceso sul franchise, mentre il rinnovamento cinematografico DCU di James Gunn e Peter Safran sembra pronto a introdurre Gotham e il Cavaliere Oscuro in The Brave and the Bold (o potenzialmente prima). The Penguin non ha ancora una data di uscita esatta, ma è confermato per l’autunno 2024.

 
 

Sam Raimi afferma che non sta lavorando ANCORA a Spider-Man 4 con Tobey Maguire

Tobey Maguire Sam Raimi

Quando è stato confermato che Tobey Maguire avrebbe ripreso il ruolo di Peter Parker per Spider-Man: No Way Home, non c’è voluto molto prima che spuntassero voci secondo cui Sam Raimi era in trattative per dirigere un suo quarto film dell’Uomo Ragno, con il grande protagonista originale.

All’epoca non si è dato troppo peso alle voci, ma quando No Way Home è uscito e ha incassato oltre 1 miliardo di dollari in tutto il mondo, Sony Pictures ha tentato di trarre vantaggio da quel successo riconsiderando il lavoro fatto da Sam Raimi, e anche quello portato avanti pochi anni dopo con The Amazing Spider-Man. A Raimi è stato chiesto delle voci mentre parlava con CBR al CinemaCon.

“Beh, non ne ho ancora sentito parlare”, ha risposto il regista. “L’ho letto, ma in realtà non ci sto ancora lavorando. Voglio dire, Marvel e Columbia hanno così tanto successo con gli attuali [film] di Spider-Man, e non so se torneranno da me e diranno: “Bene, gente, possiamo farlo”, racconta anche quella storia!’”

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Ha continuato: “Non ne sono sicuro, ma adoro tutti i nuovi film di Spider-Man. Ho adorato Spider-Man: No Way Home. È stato davvero molto potente vedere di nuovo Tobey [Maguire] nel film.” Quindi, non sembra che ci sia qualcosa in cantiere al momento, ma questo “ancora” potrebbe indicare che ha avuto discussioni su un potenziale Spider-Man 4, o quantomeno è interessato alla possibilità di tornare in franchising.

In una precedente intervista, Sam Raimi ha detto che gli sarebbe piaciuto lavorare di nuovo con Maguire e Kirsten Dunst“Dopo aver realizzato Doctor Strange, sono arrivato a capire che tutto è possibile, davvero qualsiasi cosa nell’universo Marvel, qualsiasi squadra”, ha detto il regista in un’intervista del 2002 con ComicBook.com. “Adoro Tobey. Adoro Kirsten Dunst. Penso che tutte le cose siano possibili. Non ho davvero una storia o un piano. Non so se la Marvel sarebbe interessata a questo in questo momento. Non so quali siano i loro pensieri a riguardo. Non l’ho davvero perseguito. Ma sembra bellissimo. Anche se non fosse un film di Spider-Man, mi piacerebbe lavorare di nuovo con Tobey, in un ruolo diverso”.

 
 

Guardiani della Galassia: sarebbe un’enorme perdita per i Marvel Studios non riportarli in vita, secondo Zoe Saldana

James Gunn Guardiani della Galassia

Alla guida del franchise dei Guardiani della Galassia, James Gunn ha concluso il suo lavoro con la Marvel e con il MCU poiché ora si sta occupando del suo nuovo incarico di prestigio: la gestione e coordinazione dei DC Studios. Legalmente, quindi, non può dedicarsi di nuovo ai Guardiani.

L’attore che ha interpretato Drax, Dave Bautista, ha ripetutamente confermato di aver chiuso con il personaggio, sebbene sia disponibile a tornare nell’MCU in un ruolo meno impegnativo dal punto di vista del trucco fisico. Star-Lord di Chris Pratt sembra invece diretto verso un film solista o una serie per Disney+.

L’attrice che interpreta Gamora, Zoe Saldana, personaggio che invece potrebbe avere molte altre storie da raccontare nel suo gruppo di Ravages, sembra certamente pensare che la magia dei Guardiani dovrebbe essere raccolta e raccontata da qualcunaltro, anche se sarebbe pronta a cedere il ruolo di Gamora ad altre interpreti.

Parlando a The Playlist e rispondendo a una domanda sul suo futuro nei panni della figlia di Thanos, Saldana ha dichiarato: “Voglio dire, finora, penso che se ne sia andata per sempre per me, ma non credo che Gamora abbia completato il suo percorso”, ha scherzato, lasciando intendere che qualcun altro potrebbe prendere il testimone. Ha continuato dicendo: “Penso che sarebbe un’enorme perdita per la Marvel se non trovassero un modo per riportare in vita i Guardiani della Galassia. È proprio un gruppo di disadattati così amato dai fan, sai? E poi al timone, avevano una voce simile alla scrittura di James Gunn, che è semplicemente meravigliosa e molto specifica per questo genere.” “Ed è fantastico anche per questo genere. Quindi, sarei in prima fila per festeggiare il ritorno dei Guardiani della Galassia.”

Al momento, oltre a un progetto di serie dedicato a Star Lord, sembra che non ci sia altro spazio per i Guardiani della Galassia nei piani Marvel, ma mai dire mai. Nati nel 2014 con il primo film a loro dedicato, hanno concluso la loro trilogia lo scorso anno, dopo aver preso parte anche ai film collettivi della Marvel.

 
 

Steven Miron e Steven Newhouse dimessi dal CDA di Warner Bros. Discovery

Warner Bros. Discovery

Steven Miron e Steven Newhouse si sono dimessi dal consiglio di amministrazione della Warner Bros. Discovery dopo che il Dipartimento di Giustizia li ha informati che stava indagando in merito a “se il loro servizio nel Consiglio di amministrazione violava la Sezione 8 del Clayton Antitrust Act”, l’annuncio è arrivato direttamente da WBD (via Variety).

Miron, amministratore delegato della società di media Advance/Newhouse Partnership e dirigente senior presso Advance, la società di investimenti della famiglia Newhouse, e Newhouse, copresidente di Advance, erano entrambi amministratori indipendenti. Le loro dimissioni hanno effetto immediato. A seguito delle dimissioni di Miron e Newhouse, il 1° aprile il consiglio ha adottato una delibera di riduzione delle dimensioni del consiglio da 13 a 11 amministratori.

Secondo il Dipartimento di Giustizia, la Sezione 8 del Clayton Act, secondo cui “il Congresso ha commesso una violazione di per sé delle leggi antitrust”, vieta a direttori e funzionari di prestare servizio contemporaneamente nei consigli di amministrazione di concorrenti, fatte salve limitate eccezioni.

Miron e Newhouse hanno informato WBD che, “senza ammettere alcuna violazione, e alla luce delle mutevoli dinamiche della concorrenza nel settore dell’intrattenimento, hanno scelto di dimettersi piuttosto che contestare la questione”, secondo la dichiarazione della società.

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“A nome del nostro consiglio di amministrazione e del gruppo dirigente di WBD, desidero ringraziare Steve Miron e Steven Newhouse per il loro straordinario servizio e il loro impegno di lunga data nei confronti di Discovery e Warner Bros. Discovery”, ha affermato David Zaslav, CEO di Warner Bros. Discovery, in una nota. “Sia Steve che Steven sono stati una grande fonte di saggi consigli e di straordinarie conoscenze del settore nel corso degli anni, e hanno svolto un ruolo fondamentale nel rendere questa nuova società operativa e avviata su un percorso di crescita a lungo termine. Siamo enormemente grati per il loro costante sostegno e auguriamo loro il meglio”.

 
 

Benedict Cumberbatch e Olivia Colman insieme per The Roses

Benedict Cumberbatch
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

Benedict Cumberbatch e Olivia Colman saranno i protagonisti di The Roses, una rivisitazione del classico del 1989 La guerra dei Roses. La commedia dark, attualmente in fase di sviluppo, sarà diretta da Jay Roach (“Bombshell”, “Meet the Parents”) ed è scritta da Tony McNamara (“Poor Things”, “The Great”) basata sul romanzo di Warren Adler.

Il film segue la coppia formata da Theo (Benedict Cumberbatch) e Ivy (Colman), con carriere di successo, figli fantastici e una vita sessuale invidiabile. Ma sotto la facciata della famiglia perfetta si nasconde una polveriera di competizione e risentimento che si accende quando i sogni professionali di Theo crollano.

“‘The Roses’ è una storia incredibilmente divertente, straordinaria e allo stesso tempo profondamente umana”, ha dichiarato il presidente di Searchlight Matthew Greenfield annunciando il progetto. “Con Jay al timone e Benedict, Olivia e Tony, abbiamo un team da sogno che dà vita a tutto ciò”.

La 20th Century Fox aveva prodotto l’adattamento originale del romanzo “La guerra dei Roses” nel 1989, diretto da Danny DeVito e interpretato da Michael Douglas e Kathleen Turner. Il film ha vinto numerosi premi e ha ottenuto una nomination ai BAFTA e tre ai Golden Globe, inclusa quella come miglior film.

 
 

Joker: Folie à Deux, ecco quando potrebbe uscire il primo teaser trailer!

Joker Folie à Deux

Di recente abbiamo appreso che un primo sguardo alle prime scene di Joker: Folie à Deux potrebbe essere dietro l’angolo, e ora potremmo avere una data di debutto esatta per il primo teaser trailer del sequel di Todd Phillips.

Secondo l’insider Daniel Richtman e il solito affidabilissimo Trailer Track, il teaser sarà proiettato durante il panel del CinemaCon della Warner Bros. martedì 9 aprile. Se la notizia è esatta, è molto probabile che avremo una conferma ufficiale prima dell’evento, e forse anche un breve assaggio del filmato.

Le reazioni a un test-screening del film si sono recentemente diffuse online e, sebbene la versione proiettata abbia “alcuni problemi di editing e di sceneggiatura che devono essere risolti“, tutte le reazioni che abbiamo trovato sono state molto positive.

Questa prima serie di opinioni (via Joey Monda) sono piuttosto vaghe, ma non per questo meno intriganti.

  • “Il film è super sanguinoso, caotico, aggressivo, surreale, ma in qualche modo fedele alla sua essenza. Gaga e Joaquin sono allo stesso livello nella performance”.
  • “L’aspetto musicale non è presentato in modo convenzionale. Loro cantano, ovviamente, ma funziona in un modo diverso. Molto rischioso, ma f*ttutamente geniale”.
  • “Nel complesso, il film cerca di mantenersi in equilibrio per affascinare sia la critica che il grande pubblico”.

Un resoconto più approfondito è stato condiviso anche da JoBlo.com, e alcuni potrebbero considerare questi dettagli un po’ più spoilerosi.

Joker: Folie à Deux, quello che sappiamo sul film

Joker: Folie à Deux presenterà il ritorno di Joaquin Phoenix mentre riprende il ruolo del cattivo DC Joker. Il sequel presenterà anche il ritorno di Sophie di Zazie Beetz  insieme ai nuovi arrivati ​​Brendan Gleeson, Catherine Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey. Nel cast c’è Lady Gaga che darà vita a Harley Quinn. I dettagli della trama sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà ad Arkham Asylum e conterrà significativi “elementi musicali”. Rumors recenti inoltre hanno anche suggerito che la versione di Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di quanto originariamente riportato, con la storia che si svolge interamente dal suo punto di vista.

Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un successo sia di critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1 miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con il maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden Globe, sia per il miglior attore che per la miglior colonna sonora. Il sequel di Joker sarà conosciuto come un progetto Elseworlds, secondo il co-presidente dei DC Studios James Gunn. I film con questa denominazione sono al di fuori della continuità principale del DCU. Altri progetti Elseworlds includono The Batman – Parte II e la serie The Penguin. L’uscita in sala del sequel è attualmente fissata al 4 ottobre 2024.

 
 

Il regno del pianeta delle scimmie: il trailer IMAX e l’emozionante prima clip

Il Regno del Pianeta delle Scimmie film 2024
Concept ufficiale del film Kingdom of the Planet of the Apes - © 20 Century Studios

Mancano poco più di 5 settimane all’uscita de Il Regno del Pianeta delle Scimmie e la 20th Century Studios ha condiviso uno “sguardo speciale” esteso al revival del franchise insieme ad alcuni nuovi poster.

L’anteprima inizia con la prima clip del film, in cui vediamo la selvaggia umana Mae (Freya Allan) braccata da un gruppo implacabile di gorilla. Proprio quando sta per essere catturata, l’eroico scimpanzé Noa (Owen Teague) appare a cavallo e chiama il suo nome. Mae coglie l’occasione alzandosi in piedi e correndo verso Noa, riuscendo a saltare sul suo cavallo all’ultimo secondo e sfuggendo per poco alla cattura.

La clip è seguita da un trailer IMAX ricco d’azione, che mette in luce molte nuove immagini di Noa e Mae che uniscono le forze per porre fine al governo tirannico di Proximus Caesar (Kevin Durand). Date un’occhiata al teaser qui sotto, insieme ai nuovi poster IMAX, Screen X e Dolby, oltre ad alcuni artwork di Matt Ferguson per le proiezioni in accesso anticipato.

Tutto quello che sappiamo su Il Regno del Pianeta delle Scimmie

La sinossi ufficiale di Il Regno del Pianeta delle Scimmie (Kingdom of the Planet of the Apes) riporta: “Alcuni gruppi di scimmie non hanno mai sentito parlare di Cesare, mentre altri hanno distorto il suo insegnamento per costruire imperi fiorenti. In questo scenario, un leader delle scimmie inizia a schiavizzare altri gruppi per trovare la tecnologia umana, mentre un’altra scimmia, che ha visto il suo clan essere preso in ostaggio, intraprende un viaggio per trovare la libertà. Una giovane donna umana, intanto, diventa la chiave per la ricerca di quest’ultimo, anche se ha dei piani tutti suoi.”

Il regista Wes Ball dà nuova vita all’epico franchise ambientato diverse generazioni dopo il regno di Cesare, in cui le scimmie sono la specie dominante che vive in armonia e gli umani sono costretti a vivere nell’ombra. Mentre un nuovo tirannico leader delle scimmie costruisce il suo impero, una giovane scimmia intraprende uno straziante viaggio che la porterà a mettere in discussione tutto ciò che conosceva sul passato e a fare scelte che definiranno un futuro sia per le scimmie che per gli umani.

Il Regno del Pianeta delle Scimmie è diretto da Wes Ball (trilogia di Maze Runner) ed è interpretato da Owen Teague (It), Freya Allan (The Witcher), Kevin Durand (Locke & Key), Peter Macon (Shameless) e William H. Macy (Fargo). La sceneggiatura è di Josh Friedman (La guerra dei mondi), Rick Jaffa & Amanda Silver (Avatar: La Via dell’Acqua) e Patrick Aison (Prey), basata sui personaggi creati da Rick Jaffa & Amanda Silver. Il film è prodotto da Wes Ball, Joe Hartwick Jr. (Maze Runner), Rick Jaffa, Amanda Silver e Jason Reed (Mulan), mentre Peter Chernin (trilogia de Il Pianeta delle Scimmie) e Jenno Topping (Le Mans ’66 – La grande sfida) sono i produttori esecutivi.

 
 

Daredevil: Born Again una nuova foto BTS di Jon Bernthal sul set

Daredevil: Born Again serie tv 2024

Un fortunato fan è riuscito a strappare una foto dell’attore Jon Bernthal sul set di Daredevil: Born Again. Nella foto, sembra che il Frank Castle di Jon Bernthal stia ancora combattendo contro i cattivi, a giudicare dal trucco sul viso dell’attore.

Quale ruolo pensate che avrà Frank Castle nella serie?

Si dice che la guerra criminale tra Kingpin e Daredevil sarà letale per alcuni dei più stretti alleati di Matt Murdock e, se questa voce si rivelerà vera, Frank vorrà probabilmente eliminare definitivamente Kingpin. Jon Bernthal ha precedentemente rifiutato di confermare il ritorno del Punitore, ma questa foto dal set indica che tornerà.

 

In una precedente intervista con ScreenRant, Jon Bernthal ha dichiarato: “So anche che è assolutamente essenziale che se lo facciamo, lo facciamo bene e che abbiamo una vera e propria integrità sacra nei confronti del materiale di partenza e di ciò che è al centro di Frank. Farò del mio meglio per assicurarmi che, se e quando lo faremo, lo faremo bene“.

Le riprese di Daredevil: Born Again sono riprese a fine gennaio, dopo la risoluzione degli scioperi WGA e SAG-AFTRA. Il prossimo show sarà presumibilmente incentrato sulla candidatura di Fisk a sindaco di New York.

Kevin Feige ha avuto l’opportunità di esaminare il girato e di agire rapidamente per apportare modifiche significative mentre la produzione era bloccata durante gli scioperi.

Un nuovo showrunner (Dario Scardapane, regista di The Punisher e Tom Clancy’s Jack Ryan), registi (Justin Benson e Aaron Moorhead, registi della seconda stagione Loki e di Moon Knight ) e alcuni volti noti della serie Netflix Daredevil sono stati introdotti per placare Kevin Feige, che a quanto pare non era rimasto impressionato dai primi filmati girati sotto i precedenti showrunner.

Dopo il rinnovamento, si ritiene anche che l’ordine originale di 18 episodi di Born Again sia stato drasticamente ridotto.

Al momento Born Again non ha una data di uscita precisa, ma si dice che farà parte della Fase Cinque del MCU, che si concluderà il 02 maggio 2025 con Thunderbolts. La Fase SEI dovrebbe iniziare il 25 luglio 2025 con i Fantastici Quattro, ma la data di uscita potrebbe essere in pericolo se la Marvel non riuscirà a definire il cast della “prima famiglia” Marvel.

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Cosa sappiamo su Daredevil: Born Again?

Lo sceneggiatore di The Punisher, Dario Scardapane, sarebbe salito a bordo come nuovo showrunner della serie Daredevil: Born Again, ma la notizia non è ancora stata ufficializzata.

I dettagli specifici della trama sono ancora nascosti, ma sappiamo che Daredevil: Born Again vedrà Matt Murdock/Daredevil (Charlie Cox) confrontarsi con la sua vecchia nemesi Kingpin (Vincent D’Onofrio), che abbiamo visto tornare di corsa a New York nel finale di stagione di Echo. È probabile che Fisk sia in corsa per la carica di sindaco di New York o che sia già stato nominato a tale carica quando la storia prenderà il via.

Non è previsto che la serie Daredevil: Born Again si protragga per i 18 episodi inizialmente annunciati. Secondo una recente indiscrezione, la serie dovrebbe andare in onda per 9 (forse 6) episodi prima di fare una pausa a metà stagione. Daredevil: Born Again  non ha ancora una data di uscita ufficiale, ma è ancora inserita nel calendario aggiornato della Disney per il 2024.

Entrambi i personaggi hanno debuttato nel Marvel Cinematic Universe nel 2021. Kingpin è stato guest-star nella serie Disney+ Hawkeye e Matt Murdock è apparso brevemente in Spider-Man: No Way Home. Cox è stato anche guest-star in due episodi di She-Hulk: Attorney at Law, dove ha mostrato un lato più leggero dell’eroe. Kingpin, invece, è stato tra i protagonisti della recente serie Echo.

 
 

Wish: 23 easter egg e riferimenti ai film Disney del passato

Wish easter egg e riferimenti Disney

Wish (la nostra recensione) della Disney è una lettera d’amore ai 100 anni di iconici classici d’animazione della casa di produzione, infatti al suo interno troviamo easter egg e riferimenti di ogni tipo a tali opere. La trama di Wish, invece, segue la diciassettenne Asha, che scopre che il re Magnifico non è così benevolo come vuole sembrare. Dopo aver appreso che i desideri che Magnifico sottrae ai sudditi di Rosas non saranno esauditi, Asha, insieme a Star e alla sua capra Valentino, cercherà dunque di restituire i desideri alla gente. Per molti versi, la dinamica tra Asha e Magnifico rappresenta un ritorno alla struttura dei classici film d’animazione della Disney, ma questo non è l’unico modo in cui Wish rende omaggio al passato della Disney.

1La scena post-credits di Wish è una lettera d’amore alla canzone simbolo di Disney

Wish scena post credit

Wish inserisce di nascosto un altro easter egg in una scena post-credits. In questa breve scena, Sabino siede su una pietra e suona il suo liuto. Non è una canzone qualsiasi quella che Sabino suona nella scena post-credits di Wish, ma “When You Wish Upon A Star“. La canzone è apparsa originariamente nel film Disney Pinocchio ed è poi diventata la sigla ufficiale della Disney.

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Chris Kyle: la storia vera del cecchino di American Sniper

Chris Kyle American Sniper
Bradley Cooper in American Sniper. Foto di Warner Bros. Picture - © 2014

Dopo aver realizzato nei primi anni del nuovo Millennio film come Mystic River, Million Dollar Baby e Gran Torino, il regista premio Oscar Clint Eastwood si è concentrato tra il 2011 e il 2019 a dar vita ad alcuni film incentrati sulle vite di quelli che lui considera dei veri e propri eroi americani. Fanno parte di questa categoria titoli come J. Edgar, Sully, Ore 15:17 – Attacco al treno e Richard Jewell. Il più celebre tra questi rimane però il lungometraggio del 2014 American Sniper (qui la recensione), incentrato sulla storia vera del cecchino Chris Kyle e basato proprio sull’autobiografia scritta da questi nel 2012.

Ad interpretare il cecchino, come noto, vi è l’attore Bradley Cooper, sottopostosi ad una notevole trasformazione fisica al fine di poter interpretare al meglio il personaggio. American Sniper porta dunque lo spettatore all’intero di un realistico contesto di guerra, ponendo difficili riflessioni di natura morale. Particolarmente intenso e magnificamente costruito, il film è poi stato candidato a ben 6 Oscar, tra cui miglior film e miglior attore, vincendo il premio per il miglior montaggio sonoro. Il principale merito, però, è quello di aver dato maggior risonanza alla vicenda personale di un uomo certamente controverso, ma guidato da un profondissimo senso di patriottismo.

Nel raccontare la sua storia, Eastwood e lo sceneggiatore Jason Hall si sono attenuti quanto più possibile all’autobiografia e alla realtà degli eventi. Naturalmente, alcune modifiche sono state apportate per rendere più cinematografico il racconto, ma gli eventi significativi messi in scena dal regista, come si vedrà, sono profondamente fedeli a quanto avvenuto e proprio per questo ancor più capaci di porre in crisi lo spettatore. Di seguito, si approfondirà dunque la vera storia del cecchino Chris Kyle, esplorando anche in che modo il film segue o si discosta dalle sue vicende. Vedere il film, è certamente un ottimo modo per ottenere una buona conoscenza della sua storia.

American Sniper: la vera storia di Chris Kyle

Chris Kyle è innanzitutto noto per aver svolto il suo lavoro sempre con la massima precisione. Come tiratore scelto in servizio in Iraq, quel lavoro prevedeva tuttavia risultati mortali. Il Pentagono ha infatti accreditato Kyle con oltre 160 uccisioni, anche se il numero effettivo potrebbe essere quasi il doppio. Un risultato che gli ha fatto guadagnare il soprannome di “Leggenda”. In particolare, ad avergli fatto guadagnare questo epiteto è stato un tiro estremamente lungo (sebbene non il suo più lungo) arrivato ad una distanza di circa 1.400 metri. Kyle è dunque ricordato come il cecchino più letale della storia americana. Prima di diventare un militare, egli era però il figlio di un diacono della chiesa e di un insegnante di scuola domenicale.

Cresciuto in Texas, Kyle cacciava con suo padre e suo fratello, attività dalla quale sviluppò la passione per le armi. Dopo due anni di college e lavorando come bracciante di ranch, a 24 anni decise di lasciare la scuola e unirsi ai Navy SEAL d’élite. Dopo aver prestato servizio in una serie di missioni classificate, Kyle è stato poi schierato con i membri del plotone “Charlie” del SEAL Team 3 per combattere nella guerra in Iraq. Sbarcati nella penisola di al-Faw all’inizio della guerra nel marzo 2003, i SEAL si sono uniti ai Marines nella loro marcia verso nord verso la capitale Baghdad. Di stanza sui tetti, Kyle e i suoi compagni SEAL hanno avuto il compito di proteggere le squadre di Marines che andavano porta a porta per stanare i ribelli.

Il solo obiettivo di Kyle in Iraq era infatti quello di proteggere dall’alto i suoi compagni militari e in ciò si è dimostrato talmente efficente che gli insorti iracheni posero una taglia di 20.000 dollari sulla sua testa. Dopo il dispiegamento iniziale di Kyle in Iraq nel 2003, egli è tornato a combattere a Fallujah nel 2004, a Ramadi nel 2006 e a Baghdad nel 2008. Ad ogni turno di servizio, i combattimenti erano diventati più aspri e il lavoro di Kyle più difficile. Gli insorti che un tempo trasportavano pistole ora trasportavano granate a propulsione a razzo. Kyle si è comunque dimostrato un abile tiratore scelto anche uccidendo un combattente nemico a 1,2 miglia (o 21 campi da calcio) di distanza con un solo colpo.

Chris Kyle storia vera

Quando la moglie di Kyle, Taya, gli ha però detto che il loro matrimonio sarebbe potuto finire se si fosse arruolato di nuovo, il cecchino ha lasciato con riluttanza la Marina con un congedo onorevole nel 2009, dopo un decennio di servizio. Il ritorno alla vita da civile fu però tutt’altro che semplice. Kyle ha faticato ad adattarsi al semplice ruolo di marito e padre dei suoi due bambini piccoli. Scoprì che sebbene avesse lasciato la guerra, la guerra non aveva lasciato lui. Il disturbo da stress post traumetico lo portò a bere molto, a soffrire di attacchi di depressione e a smettere di prendersi cura di sé. A salvarlo fu la decisione di prendersi cura dei veterani che soffrono per le cicatrici fisiche e psicologiche della guerra. Kyle ha infatti contribuito a creare la FITCO Cares Foundation nel 2011 per fornire attrezzature per esercizi e consulenza ai veterani.

L’ultima missione di Kyle per aiutare i suoi compagni veterani è purtroppo stata anche l’ultima. L’ex Navy SEAL portava spesso con sé veterani in difficoltà per sparare al poligono. Circa un anno dopo aver pubblicato la propria autobiografia, il 2 febbraio 2013 Kyle ha invitato Eddie Ray Routh, un veterano della marina di 25 anni che aveva prestato servizio in Iraq e Haiti, in un poligono di tiro a Glen Rose, in Texas. Routh, che secondo quanto riferito soffriva di disturbo da stress post-traumatico, avrebbe sparato e ucciso il 38enne Chris Kyle e il suo amico Chad Littlefield a bruciapelo. Mentre Routh venne poi arrestato e condannato al carcere a vita, gli Stati Uniti si trovarono a dover celebrare lo struggente funerale di quello che è ad oggi considerato uno dei più grandi eroi di guerra.

American Sniper: le differenze tra il film e la vera storia

Come anticipato, le differenze tra il film e la vera storia di Chris Kyle sono piuttosto minime. Queste includono piccole ma significative scene come quella dello sparo al bambino che nel film porta con sé una granata. Tale scene è ispirata ad un episodio raccontato da Kyle, ma la vera storia differisce da quanto raffigurato in American Sniper. Kyle si trovò infatti a dover realmente sparare ad una donna che si dirigeva verso i soldati americani con una granata. Quando la donna fu morta, però, la granata non venne raccolta dal bambino che era con lei e il cecchino sparò su questa facendola esplodere ed evitando un ulteriore spargimento di sangue. Il dover sparare a quella donna, l’unica vittima non militare fatta da Kyle, fu anche l’unico momento in cui il cecchino esitò prima di sparare.

Ancora, un’altra significativa differenza si ha nello scontro tra Kyle e il cecchino Mustafa. Benché nel film questi sia il nemico ultimo da eliminare, nella realtà lui e Kyle non si scontrarono mai. Oltre a ciò, il film di Eastwood segue in modo fedele tanto il reclutamento quanto le prime missioni di Kyle. Allo stesso modo, la sua vita famigliare è descritta in modo accurato, tanto nel modo in cui egli conobbe la moglie tanto nelle crisi intercorse tra loro nel tempo. Infine, anche la descrizione della difficoltà per Chris Kyle di ritornare alla vita da civile e le circostanze della sua morte sono riproposte in modo fedele rispetto a quanto avvenuto. Le ultime scene del film, inoltre, sono veri filmati dedicati al corteo funebre del cecchino.

Fonte: History, Time, HistoryvsHollywood

 
 

One Day: la colonna sonora completa della serie Netflix

One Day colonna sonora

One Day (recensione) ha debuttato da circa una settimana su Netflix e la serie romantica è il nuovo adattamento basato sul libro best-seller di David Nicholls e vede protagonisti Leo Woodall e Ambika Mod nei panni dei migliori amici Dexter ed Emma, ​​che incontriamo per la prima volta la loro ultima sera all’università e seguiamo le loro gioie, i loro dolori e le loro relazioni nei successivi 20 anni.

Non solo la serie è assolutamente degna di nota, ma anche la colonna sonora è davvero fantastica, con brani dalla fine degli anni Ottanta fino all’inizio degli anni Duemila. Quindi, se ti sta piacendo tanto e vuoi sapere tutte le canzoni presenti, ecco la colonna sonora completa, episodio per episodio, di One Day.

Episode 1

  • Your Love (1987) – Frankie Knuckles
  • Good Life (1988) – Inner City
  • Theme From S-Express (1988) – S’Express
  • Love in a Car (1988) – The House of Love
  • Love and Affection (1976) – Joan Armatrading
  • Saturday Sun (1969) – Nick Drake
  • Rip It Up (1982) – Orange Juice
  • Temptation – New Order
  • These Days (1966) – Nico
  • Falling Colour – Vanbur
  • This is the Day (1983) – The The

Episode 2

  • Un Bel Di Vedremo Maria Callas – Madama Butterfly, Act II
  • Madama Butterfly, Act II – Un Bel Dì Vedremo Maria Callas
  • Here Comes Your Man (1989) – Pixies
  • Last Look – Vanbur
  • Nothing’s Gonna Stop Us Now (1987) – Starship
  • The Whole of the Moon (1985) – The Waterboys
  • Falling Colour – Vanbur

Episode 3

  • Back to Life (However You Want Me) (1989) – Soul II Soul
  • Caron Wheeler Bill is Dead (1990) – The Fall
  • After Hours – The Velvet Underground
  • Iceblink Luck (1990) – Cocteau Twins

Episode 4

  • I am the Black Gold of the Sun (1971) – Rotary Connection
  • You’ve Got A Woman – Lion
  • Something on Your Mind (1971) – Karen Dalton
  • Anyone Who Knows What Love Is – Irma Thomas

Episode 5

  • Anthem (1990) – N-Joi
  • Something Goin On – Todd Terry
  • My Dove to Sleep – Vanbur
  • Save Me (1976) – Joan Armatrading
  • Northern Sky (1970) – Nick Drake

Episode 6

  • Jump – Studio Pressure
  • The Only One I Know – The Charlatans
  • Step It Up – Stereo MC’s
  • Fallen – One Dove
  • Popscene – Blur
  • Push The Feeling On – Nightcrawlers
  • Thinking About You – Radiohead

Episode 7

  • Rocks (1994) – Primal Scream
  • Glory Box – Portishead
  • The Wild Ones (1993) – Suede

Episode 8

  • Connection (1994) – Elastica
  • Lo Boob Oscillator (1993) – Stereolab
  • Dreams (1992) – The Cranberries

Episode 9

  • The Four Seasons, Spring – Vivaldi
  • To The End – Blur
  • On & On – Longpigs

Episode 10

  • Brimful of Asha (1998 remix) – Cornershop (Norman Cook remix)
  • Set You Free (1994 edit) – N-Trance
  • A Design For Life (1996) – Manic Street Preachers
  • Candy (1986) – Cameo
  • Show Me Love – Robyn S
  • Release The Pressure – Leftfield
  • Sonnet (1997) – The Verve

Episode 11

  • Save Tonight (1997) – Eagle-Eye Cherry
  • Secret Smile – Semisonic
  • Get Me Away From Here I’m Dying – Belle & Sebastian
  • Trash (1996) – Suede
  • She Bangs The Drums (1988) – The Stone Roses
  • Protection – Massive Attack With Tracey Thorn
  • Waterloo Sunset – The Kinks
  • Rebel Without A Pause – Public Enemy

Episode 12

  • Obsolète – MC Solaar
  • The Shining – Badly Drawn Boy
  • Pitseleh – Elliott Smith
  • The Book of Love – The Magnetic Fields

Episode 13

  • Flowers – Sweet Female Attitude
  • Up With People – Lambchop
  • Tijuana Lady – Gomez
  • Olympian – Gene
  • Once Around The Block – Badly Drawn Boy
  • Magic In The Air – Badly Drawn Boy
  • Weather With You – Crowded House
  • Asleep In The Back – Elbow
  • Satellite of Love – Lou Reed
  • Show – Beth Gibbons, Rustin Man

Episode 14

  • Coventry Carol (Lully, Lulla) – Kenneth Leighton
  • Cotton Eye Joe – Rednex
  • Where Were You (1978) – Mekons
  • Where Is My Love (2006) – Cat Power
  • Lilac Wine (1994) – Jeff Buckley
  • Falling Colour – Vanbur
  • In Cold Light – Vanbur
 
 

The Batman – Parte 2: James Gunn smentisce un rumors sul cast e parla del coinvolgimento degli studi DC nel sequel

James Gunn 2023
Il regista statunitense James Gunn arriva alla premiere di Los Angeles della Warner Bros. 'The Flash' tenutasi al TCL Chinese Theatre IMAX il 12 giugno 2023 a Hollywood, Los Angeles, California, Stati Uniti. — Foto di imagepressagency - DepositPhotos

The Batman – Parte 2 è stato recentemente posticipato di un intero anno, sollevando ulteriori domande su come il film “Elseworlds” si inserirà nei piani più ampi dei DC Studios per il DCU.

Sebbene James Gunn abbia dichiarato che i progetti fuori continuity continueranno a essere realizzati, è comunque strano pensare che il sequel di The Batman sia destinato a competere con The Brave and the Bold, un progetto guidato da Batman e Robin con un Cavaliere Oscuro completamente diverso.

Tuttavia, ci aspettiamo che Matt Reeves realizzi il suo sequel e di recente si è vociferato che Boyd Holbrook, star di Logan, sia salito a bordo del film per interpretare Harvey Dent, alias Due Facce.

Cosa ha detto James Gunn The Batman – Parte 2

Sui thread, James Gunn non ha perso tempo e ha liquidato la voce come “falsa”. Alla domanda di un fan se i pubblicitari facciano trapelare queste informazioni per creare clamore e convincere uno studio a ingaggiare il proprio cliente, il co-CEO dei DC Studios ha risposto: “No, non credo che questo abbia a che fare con Boyd e i suoi collaboratori. A volte si tratta di un errore onesto da parte di siti web che hanno ottenuto informazioni false (anche se giornalisticamente sono un po’ troppo precoci) [e] altre volte si tratta di notizie inventate solo per fare clic. Non so quale sia questa“.

Il sito in questione ha raddoppiato affermando che James Gunn non ha alcun potere su The Batman – Parte 2. A questa affermazione, James Gunn ha risposto: “Stronzate. Tutti i nuovi film DC sono di competenza dei DC Studios“. Speriamo che questo non porti a divergenze creative, vista la visione molto specifica che Reeves ha del personaggio.

Nei suoi recenti post, il regista di SUPERMAN ha fatto luce sul processo di sviluppo dei nuovi progetti da parte dei DC Studios.

Non diamo il via libera a un film finché non abbiamo una sceneggiatura finita di cui siamo soddisfatti e, in generale, non facciamo il cast di un film finché la sceneggiatura non è finita“, ha spiegato James Gunn. “Questo è il motivo per cui alcuni progetti si stanno muovendo più velocemente del previsto e altri più lentamente. Sarà sempre la qualità al primo posto, in ogni caso“.

In seguito ha confermato che hanno sceneggiature per più di SUPERMAN e per la stagione 2 di Peacemaker, ma ha risposto “No” quando qualcuno ha chiesto se si trattasse solo di Creature Commandos e Supergirl: Woman of Tomorrow.

Ho avuto tanti collaboratori meravigliosi con cui lavorare, e quando trovi qualcuno con cui ami lavorare, vuoi solo [dire,] “Dai, per favore, continuiamo a lavorare insieme. Quanto possiamo spingerci oltre?“. Matt Reeves ha parlato dei suoi piani per The Batman – Parte 2 la scorsa estate.

Qualunque sarà la storia, si tratterà di prendere questi personaggi e metterli in una sorta di pericolo emotivo“, ha detto. “C’è un’immersione profonda che è già avvenuta all’inizio e che ora dovrò approfondire di nuovo“.

Cosa sappiamo su The Batman – Parte 2?

In The Batman – Parte 2 Robert Pattinson riprenderà il ruolo principale, con Matt Reeves che tornerà alla regia. Anche Mattson Tomlin tornerà per scrivere la sceneggiatura insieme a Reeves. La data di uscita è attualmente fissata per il 2 ottobre 2026, ovvero un anno dopo rispetto a quanto precedentemente comunicato. Un rinvio che ha dunque apparentemente confermato i lavori ancora profondamente in corso sullo sviluppo del film. Il primo lungometraggio ha raggiunto più di 770 milioni di dollari al botteghino, diventando il settimo film con il maggior incasso del 2022 e ottenendo recensioni positive.

Nel cast di Batman c’erano anche Zoë Kravitz nel ruolo di Selina Kyle/Catwoman, Jeffrey Wright nel ruolo di James Gordon del GCPD, John Turturro nel ruolo di Carmine Falcone, Peter Sarsgaard nel ruolo del procuratore distrettuale di Gotham Gil Colson, Andy Serkis nel ruolo di Alfred Pennyworth e Colin Farrell nel ruolo di Oswald Cobblepot/Penguin. Restano invece dubbi riguardo il coinvolgimento del Joker, introdotto nel primo film con Barry Keoghan nel ruolo. Proprio l’attore, però, ha lasciato intendere che l’arcinemesi di Batman potrebbe far parte del film.

Foto di Copertina by imagepressagency – DepositPhotos

 
 

Game of Thrones: i creatori rivelano le morti preferite della serie

Il trono di spade (Game of  Thrones) serie tv

Game of Thrones è una serie piena di scene di morte per una varietà di personaggi, e gli showrunner David Benioff e D.B. Weiss hanno recentemente descritto alcune delle loro preferite.

Durante una recente apparizione al podcast Happy Sad Confused (via The Hollywood Reporter), è stato chiesto ai due se avessero delle scene preferite, e Weiss ha subito proposto una delle sue preferite dai fan.

Invece di scegliere qualcosa di sconvolgente come le Nozze Rosse o la morte di Ned Stark, entrambi hanno scelto la morte di due personaggi tristemente odiati.

Due morti di cattivi famigerati fanno parte della loro lista

Con Il Trono di Spade, c’erano così tante uccisioni di buoni“, ha detto Weiss, “e finalmente siamo riusciti a uccidere davvero sia Joffrey nella quarta stagione che Ramsay Bolton nella sesta. È stato divertente ritornare alle gioie di un tempo, ovvero all’uccisione di un vero cattivo. … Mi è sembrato di riequilibrare un po’ la bilancia“.

Per quanto riguarda Benioff, ha scelto un’esperienza più catartica, quando Sansa Stark si vendica finalmente di Ramsay Bolton e gli infligge i suoi segugi dopo la Battaglia dei Bastardi.

Per me, alla fine di Battaglia di bastardi, quando Sophie attacca i segugi al bastardo, non se ne va. Non si vede davvero la morte. Se ne vede un po’ sullo sfondo, ma non si vede davvero la morte“, ha detto Benioff. “Ma quello che si vede è il sorriso di Sophie o di Sansa“.

 
 

Chance Perdomo è morto, la stella di Gen V aveva 27 anni

Gen V Chance Perdomo morte

Chance Perdomo, star di Gen V e Le terrificanti avventure di Sabrina, è  deceduto all’età di 27 anni a causa di un incidente in moto. In una dichiarazione a nome della famiglia e dei rappresentanti di Chance Perdomo, la famiglia di Chance Perdomo ha chiesto la privacy e ha ricordato Chance come una persona che aveva una “passione per le arti e un insaziabile appetito per la vita“.

La sua passione per le arti e il suo insaziabile appetito per la vita erano percepiti da tutti coloro che lo conoscevano, e il suo calore continuerà in coloro che amava di più. Vi chiediamo di rispettare il desiderio di privacy della famiglia nel piangere la perdita del loro amato figlio e fratello”, si legge nel comunicato.

Chance Perdomo ha iniziato a recitare nel 2016 ed era conosciuto soprattutto per i suoi ruoli nel film della BBC Three Killed by My Debt, per il ruolo di Ambrose Spellman nella serie Netflix Le terrificanti avventure di Sabrina e, più recentemente, per il ruolo di Andre Anderson nello spin-off Gen V di The Boys.

In una dichiarazione rilasciata a Deadline, un produttore di Gen V ha condiviso lo shock per la notizia e ha ricordato Chance Perdomo come una splendida presenza sul set.

“Non riusciamo a capacitarci di questa notizia. Per quelli di noi che lo hanno conosciuto e hanno lavorato con lui, Chance era sempre affascinante e sorridente, una forza della natura entusiasta, un performer di incredibile talento e, più di ogni altra cosa, solo una persona molto gentile e adorabile. Anche scrivere di lui al passato non ha senso. Ci dispiace molto per la famiglia di Chance e siamo in lutto per la perdita del nostro amico e collega. Abbracciate i vostri cari stasera”.

 
 

Se scappi ti sposo: tutte le curiosità sul film

Se scappi ti sposo film trama

Nel corso degli anni Novanta l’attrice Julia Roberts si è affermata come un’icona delle commedie romantiche grazie a titoli come Pretty Woman, Notting HillIl matrimonio del mio migliore amico. Un altro fortunato titolo di questo genere, arrivato al concludersi del decennio, è Se scappi ti sposo (qui la recensione), diretto nel 1999 da Gary Marshall, già regista di Pretty Woman. Il film rappresenta infatti una specie di reunion di quel titolo del 1990, in quanto oltre a Roberts e Marshall, nel film si ritrova anche Richard Gere nel ruolo del protagonista maschile. Scritto da Josann McGibbon e Sara Parriot, Se scappi ti sposo non era però stato inizialmente pensato per questi due celebri attori.

Il film è infatti stato in fase di sviluppo per oltre un decennio e nel corso dei vari tentativi per realizzarlo si sono susseguiti per i ruoli dei due protagonisti attori del calibro di Christopher Walken, Harrison Ford, Mel Gibson, Michael Douglas (per il ruolo poi andato a Gere), e attrici quali Anjelica Huston, Geena Davis, Demi Moore, Sandra Bullock, Ellen DeGeneres, Téa Leoni (per il ruolo poi andato a Roberts). Che Gere e Roberts fossero in realtà predestinati a recitare nel film lo provano anche i diversi riferimenti a Pretty Woman, tra cui rifacimento della scena del negozio in cui a Roberts viene impedito di acquistare dei vestiti.

Naturalmente, Se scappi ti sposo ottenne poi un grande successo ed è oggi ricordato come una delle principali commedie romantiche di quel periodo. Il successo fu tale che, in Italia, molti film successivi lo citarono nel titolo. A farne le spese furono, ad esempio, Se cucini, ti sposo (Time Share) e Se mi lasci ti cancello (Eternal Sunshine of the Spotless Mind). In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Se scappi ti sposo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori, alle location e ad altro ancora. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Se scappi ti sposo cast

La trama di Se scappi ti sposo

Protagonista del film è Ike, è un giornalista newyorkese divorziato che decide di scrivere un articolo su Maggie Carpenter, una giovane donna di Hale, nel Maryland, che per tre volte è corsa via dall’altare. L’articolo, scritto in base al racconto del terzo quasi-marito, contiene però molte inesattezze scatenando così le ire di Maggie e il licenziamento di Ike. Il giornalista si vede costretto a recarsi nel Maryland per documentare le sue fonti e indagare in prima persona sulla donna per riavere il posto. Il rapporto con Maggie è naturalmente reso difficile dalla diffidenza e dall’antipatia, ma quella vicinanza forzata sarà l’occasione per entrambi per conoscere meglio sé stessi e i propri desideri.

Il cast e le location del film

Protagonisti del film, nei ruoli di Ike e Maggie, sono gli attori Richard Gere e Julia Roberts, i quali tornano così a recitare insieme una commedia romantica a distanza di quasi un decennio da Pretty Woman. Accanto a loro, nel ruolo di Peggy Flemming, migliore amica e collega di Maggie, vi è l’attrice Joan Cusack, mentre Christopher Meloni è Bob Kelly, il quarto pretendente al ruolo di marito di Maggie. Paul Dooley interpreta il vedovo padre della protagonista, Walter, mentre l’attore Héctor Elizondo interpreta Fisher, il capo di Ike, che si è sposato con Ellie, ex moglie di Ike interpretata da Rita Wilson. Nel film è presente anche un cameo del regista, che interpreta il ruolo di prima base in una partita di baseball.

Gran parte della produzione del film si è svolta nella storica Berlin, nel Maryland, che è stata trasformata nella città fittizia di Hale, nel Maryland. La Main Street di Berlin e alcuni punti di riferimento, come l’Atlantic Hotel, sono stati lasciati pressoché invariati durante la produzione e sono ancora oggi tra i luoghi più visitati di questa città, mentre i nomi di alcune attività commerciali della Main Street sono stati modificati per dar vita a quella certa distanza dalla realtà. La città, che nel 2014 contava poco meno di cinque mila abitanti, rappresentava perfettamente quell’ambiente piccolo e modesto che mette a dura prova il newyorkese Ike ma nel quale invece Maggie si trova a suo agio.

Se scappi ti sposo frasi

La colonna sonora di Se scappi ti sposo

Come ogni commedia romantica che si rispetti, anche Se scappi ti sposo vanta una colonna sonora ricca di celebri brani, che accompagnano le alterne fortune sentimentali dei due protagonisti. Mentre le musiche originali sono state composte dal grande James Newton Howard, candidato nove volte all’Oscar nel corso della sua carriera, tra i brani preesistenti al film si annoverano brani come I Still Haven’t Found What I’m Looking For (U2), Ready To Run (Dixie Chicks), I Love You (Martina McBride), Blue Eyes Blue (Eric Clapton), It Never Entered My Mind (Miles Davis), Ripple (Grateful Dead) e Where Were You (On Our Wedding Day)? (Billy Joel). Coco Lee, invece, ha eseguito il brano portante del film, Before I Fall in Love.

Le frasi più belle del film

Si riportano qui di seguito alcune delle frasi più belle e significative pronunciate dai personaggi di Se scappi ti sposo. Attraverso queste si potrà certamente comprendere meglio il tono del film, i suoi temi e le variegate personalità dei protagonisti. Ecco dunque le frasi più belle del film:

  • Salve sono io, lasciate un messaggio dopo il bip. Se volete inviare un fax, compratemi il fax! (Segreteria di Ike)
  • Lo sai che è strano! Per essere un bello fanno presto a scaricarti, l’avevi notato? (Barista rivolto a Ike)
  • E… Ike? Sono felice per te, tesoro. C’è una macchina sul retro nel caso che lei decida di scappare! (Ellie)
  • Mi piacciono le uova all’ostrica! Odio tutti gli altri tipi di uova. Io odio i matrimoni in grande con tutta quella gente che ti fissa. Vorrei sposarmi un giorno feriale mentre tutti sono al lavoro. E se devo scappare a cavallo, voglio il mio cavallo! (Maggie)
  • Tu vuoi un uomo… che ti accompagni sulla spiaggia con una mano sugli occhi, per farti sentire la sensazione della sabbia sotto i piedi. Vuoi un uomo che… ti svegli all’alba… perché muore dalla voglia di parlarti e non può aspettare per sentire cosa dirai. Ho ragione? (Ike a Maggie)
  • Garantisco che ci saranno tempi duri. Garantisco a un certo punto uno di noi due o tutt’e due vorremmo farla finita ma garantisco anche che se non ti chiedo di essere mia… lo rimpiangerò per tutta la mia vita perché sento nel mio cuore… che sei l’unica per me. (Maggie)

Il trailer di Se scappi ti sposo e dove vederlo in TV e in streaming

È possibile fruire di Se scappi ti sposo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 30 marzo alle ore 21:25 sul canale Rai 1.

 
 

10 personaggi del Sony’s Spider-Man Universe che il MCU potrebbe rifare meglio

Sony's Spider-Man Universe

Dopo aver sviluppato due serie di film sull’Uomo Ragno con Tobey Maguire e Andrew Garfield, la Sony Pictures ha intrapreso lo sviluppo di un franchise separato incentrato sui personaggi della Marvel Comics legati a Spider-Man. Questo Sony’s Spider-Man Universe ha dunque preso il via nel 2018 con l’uscita di Venom, che ha introdotto Tom Hardy nei panni di Eddie Brock, l’ospite del simbionte alieno titolare. Dopo quel titolo, sono poi stati realizzati Venom – La furia di Carnage (2021), Morbius (2022) e Madame Web (2024), ma sono in arrivo anche Kraven il Cacciatore (2024) e Venom: The Last Dance (2024). Tuttavia, nel tempo, alcuni dei migliori personaggi della Marvel Comics legati all’Uomo Ragno sono stati sprecati da questo universo condiviso, ma potrebbero ottenere giustizia nel Marvel Cinematic Universe. Scopriamo quali.

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1Cassandra Webb

Madame Web Dakota Johnson
Gentile concessione di © Sony Pictures Italia

Riecco Madame Web, considerato da molti uno dei peggiori film di supereroi in live-action di sempre e il ritratto che il progetto ha dato della sua protagonista principale non ha certo aiutato. La Cassandra Webb di Dakota Johnson è stata un’aggiunta imbarazzante al Sony’s Spider-Man Universe ma questo potente personaggio mutante dei fumetti Marvel meriterebbe una seconda possibilità nel Marvel Cinematic Universe, soprattutto per il ruolo che ricopre nelle storie del multiverso di Spider-Man nei fumetti. Cassandra Webb ha bisogno di essere riscattata con un adattamento onesto dopo il completo fallimento del personaggio in Madame Web, quindi si spera possa un giorno trovare posto nel MCU.

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Spider-Man 4: 5 modi in cui i Marvel Studios possono renderlo il miglior film sull’Uomo Ragno

Spider-Man 4

Anche se ancora non è stato ufficialmente annunciato, è ormai noto che i Marvel Studios e la Sony Pictures stanno lavorando a Spider-Man 4, il prossimo film con l’Uomo Ragno di Tom Holland, che potrebbe idealmente arrivare nei cinema prima del finale della Saga del Multiverso, previsto per il 2027 con Avengers: Secret Wars. Ad oggi, proprio in mancanza di voci ufficiali, non ci sono grandi certezze riguardo a ciò che questo film potrà o meno contenere, anche se i rumor a riguardo non mancano. Spider-Man: No Way Home ha però gettato le basi per avere uno Spider-Man profondamente calato nel contesto urbano, per cui ci si potrebbe aspettare novità particolarmente entusiasmanti. Volendo giocare con le idee, eccone alcune che potrebbero rendere Spider-Man 4 il miglior film sull’Uomo Ragno.

1Introdurre il Simbionte Venom in Spider-Man 4

Spider-Man-Peter-Parker-Venom-black-costume-alien-symbiote

Considerato lo stato d’animo probabilmente oscuro in cui si troverà Spider-Man all’inizio di Spider-Man 4, i Marvel Studios potrebbero scegliere di far indossare all’eroe la tuta generatasi dall’unione con Simbionte Venom. D’altronde, non si può dimenticare che l’Eddie Brock di Tom Hardy è finito nel MCU e che prima di essere risucchiato nel suo universo ha lasciato in quella realtà una traccia del Simbionte. Un dettaglio che non può rimanere inesplorato e dare finalmente vita all’incontro tra lo Spider-Man del MCU e quest’entità potrebbe dar vita ad un quarto film estremamente interessante. Sarebbe per il protagonista una prova molto importante, superando la quale si affermerebbe come supereroe ora adulto e in grado di assumere compiti sempre più importanti.

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Finché morte non ci separi 2: il regista di Escape Room sarebbe stato coinvolto nel sequel dell’horror

Finché morte non ci separi 2

La Searchlight Pictures starebbe procedendo con Ready or Not 2, in Italia noto come Finché morte non ci separi 2, il sequel della commedia horror con Samara Weaving del 2019.

Questa volta, però, non si avvarrà dei servizi dei registi Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett, ma si affiderà al regista di Escape Room Adam Robitel. Samara Weaving potrebbe comunque tornare come la protagonista.

Finché morte non ci separi 2  dunque è ancora in sviluppo

Finché morte non ci separi è stato un modesto successo horror per Searchlight nel 2019. Costato appena 6 milioni di dollari, ha ottenuto un rispettabile incasso di 57 milioni di dollari in tutto il mondo. Un sequel era quindi sempre possibile, soprattutto se si fosse riusciti a convincere la carismatica Samara Weaving a tornare

Nel primo film, la Grace interpretata da Samara Weaving si è appena sposata con una famiglia benestante e, durante la prima notte di nozze, i suoceri hanno in mente un tipo di rituale molto diverso per celebrare l’occasione e la costringono a un sadico gioco a nascondino.

Bettinelli-Olpin e Gillett sono destinati ad assumere il ruolo di produttori insieme a Chad Villella. Non si sa chi scriverà Finché morte non ci separi 2, ma si prevede il ritorno degli sceneggiatori originali Guy Busick e R. Christopher Murphy.

 
 

Lego: il capo ammette che “probabilmente” hanno fatto uscire troppi film Lego troppo vicini tra loro

the lego movie

Jill Wilfert, responsabile dell’intrattenimento globale di Lego, afferma che “probabilmente” ci sono stati troppi film Lego nelle sale cinematografiche, usciti troppo vicini tra loro.

Parlando con Variety, Wilfert ha riflettuto sul decennale di The Lego Movie del 2014. Quando gli è stato chiesto dei tre film usciti nelle sale cinematografiche dopo il film originale, Wilfert ha detto: “Col senno di poi, probabilmente diremmo che ci sono stati troppi film troppo vicini tra loro“.

Ha continuato: “Tutti quei film hanno avuto buone recensioni. Se si guarda anche a Lego 2, le recensioni sono state migliori di quanto il botteghino possa indicare. Credo che le persone che lo hanno visto si siano davvero divertite. Ma in realtà, nell’industria cinematografica, è difficile. Penso che si debba portare in tavola qualcosa di inaspettato. E per noi, attraversando quel periodo, abbiamo pensato che fosse il momento giusto per fare una pausa e rivalutare quello che stiamo facendo. Oltre ai film, siamo stati molto attivi anche nello spazio dei contenuti seriali, quindi continuiamo a creare contenuti legati a queste proprietà. A quel punto ci siamo concentrati sul continuare ad alimentare i nostri franchise con l’animazione per poi entrare in un nuovo spazio con una televisione più simile alla realtà con Lego Masters, che ha avuto un enorme successo per noi“.

Quali sono stati i film Lego nelle sale cinematografiche?

Diretto da Phil Lord e Christopher Miller, The Lego Movie ha guadagnato circa 468,1 milioni di dollari al botteghino mondiale. Il cast vocale del film comprende Chris Pratt, Will Ferrell, Morgan Freeman, Elizabeth Banks, Will Arnett, Nick Offerman, Alison Brie, Charlie Day e Liam Neeson.

The Lego Batman Movie, diretto da Chris McKay, è arrivato nel febbraio 2017. The Lego Ninjago Movie è poi arrivato nelle sale a settembre 2017, mentre The Lego Movie 2: The Second Part arrivò a febbraio 2019.

Secondo un articolo di Variety del luglio 2023, Adam e Aaron Nee di The Lost City stanno sviluppando un “film d’animazione ibrido in live-action attorno al franchise Lego” per Universal Pictures. Al momento non sono disponibili ulteriori dettagli.

 
 

Deadpool & Wolverine: Simon Kinberg, ex produttore degli X-Men parla del film

Deadpool & Wolverine film 2024

L’ex produttore di X-Men e regista di Dark Phoenix del 2019, Simon Kinberg, ha recentemente parlato di come si sente riguardo al fatto che il mondo degli X-Men possa finalmente entrare nel MCU. Durante un’intervista con ComicBook, a Simon Kinberg è stato chiesto se l’universo degli X-Men della Fox potesse entrare nel Marvel Cinematic Universe. Il regista ha detto di non avere idea di come funzionerebbe in Deadpool & Wolverine e ha scherzato dicendo che sarebbe troppo spaventato per rispondere anche se lo sapesse.

È una bella domanda perché è al di fuori del processo di realizzazione di qualsiasi cosa. La verità è che con i film Marvel, se rispondo, ho solo paura che ci sia un puntino rosso di un cecchino sulla mia fronte e che i miei figli rimangano senza padre”, ha detto Kinberg.

Ha poi elogiato Hugh Jackman e Ryan Reynolds e ha raccontato di essere entusiasta del film in uscita. “Quindi dirò solo che sono un grandissimo fan di tutto ciò che Hugh ha fatto con Wolverine“, ha detto Kinberg. “Credo di aver fatto cinque film in cui ha recitato, in una forma o nell’altra, come Wolverine, e sono molto eccitato per il film. So che per lui, per Ryan e per Shawn [Levy], esplorare alcuni aspetti che forse non abbiamo esplorato prima, immagino sia attraente“.

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Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

 
 

Avatar 3: Zoe Saldaña aggiorna sul film e svela che di recente ha fatto delle riprese

Zoe Saldana
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

Avatar: La via dell’acqua e Avatar 3 del 2022 sono stati girati contemporaneamente, ma secondo la star Zoe Saldaña, il terzo film continua a essere un progetto in corso. Durante una recente apparizione al Tonight Show Starring Jimmy Fallon, a Zoe Saldaña – che interpreta Neytiri nel franchise – è stato chiesto di parlare di una foto caricata su Instagram che la ritraeva sul set con l’attrezzatura completa per il motion capture.

Zoe Saldaña ha rivelato che stava facendo delle riprese per il terzo film, che continua a essere lavorato nonostante le riprese siano terminate ufficialmente molti anni fa. “Il due è già uscito e il tre è ancora una cosa in corso“, ha detto Zoe Saldaña. “Dove tornerà e ci lavorerà continuamente, perché la tecnologia richiede molto tempo“.

L’attrice ha poi scherzato sul fatto che l’hanno chiamata a gennaio per alcune riprese che richiedevano che lei cavalcasse un Ikran, una delle creature simili a draghi presenti nel film, cosa a cui non era fisicamente preparata.

Mi hanno chiamato a gennaio, all’improvviso, e mi hanno detto: ‘Abbiamo solo delle riprese di prova. Puoi venire per favore?” E io: “Ok”. E lui: ‘È super, sai, nessun problema. Sono solo piccoli primi piani“. E all’improvviso mi hanno detto: “Ehi, allora, in questa ripresa ci sei tu sul tuo Ikran”. L’Ikran è il mio drago che cavalco. E io mi sono detto: “Mi stai prendendo in giro?”. Non vado in palestra da… ragazzi, ho fatto uno squat e non riuscivo ad alzarmi“, ha scherzato l’attrice.

Avatar 3, quello che sappiamo sul prossimo film della saga

Con l’uscita in sala di Avatar – La via dell’acqua, lo scorso dicembre, la saga cinematografica ideata da James Cameron e ambientata sul pianeta Pandora ha ripreso il via, con anche altri tre capitoli annunciati e in arrivo nei prossimi anni. Il primo di questi sarà Avatar 3, ancora senza titolo ufficiale, che come noto introdurrà importanti novità, a partire dal primo popolo Na’Vi caratterizzato come “cattivo”, ovvero il Popolo della Cenere. Sappiamo ancora pochissimo di questo e dei personaggi che lo comporranno, ma sembra che non si tratterà dell’unica nuova cultura che il film introdurrà nella saga. L’uscita del film in sala è attualmente prevista per il 19 dicembre 2025.

Oltre al Popolo della Cenere ci sarà infatti almeno anche un altro popolo introdotto in Avatar 3, anche se al momento quest’ultimo rimane del tutto sconosciuto. Come sappiamo, il terzo film della saga è già stato in buona parte girato, dunque potrebbe essere solo questione di tempo prima di scoprire qualche dettaglio in più a riguardo e soprattutto sapere se i popoli saranno effettivamente solo due o anche di più e se staranno dalla parte dei buoni o dei cattivi. Protagonisti saranno però naturalmente gli attori Sam WorthingtonZoe Saldana, Kate Winslet, Sigourney Weaver, Edie Falco, Stephen Lang, Joel David Moore, Jemaine Clement, Matt Gerald e CCH Pounder.

 
 

Quel pazzo venerdì 2 trova il suo regista e il sequel va avanti con Lindsay Lohan

Quel pazzo venerdì 2

Dopo anni di voci e aggiornamenti, Quel pazzo venerdì 2 è ufficialmente pronto: THR riporta che la Disney ha scelto un regista per il tanto atteso sequel.

Secondo un nuovo rapporto, Nisha Ganatra (che ha diretto gli ultimi episodi della miniserie Welcome to Chippendales di Hulu) è stata incaricata di dirigere il prossimo film. Le star Jamie Lee Curtis e Lindsay Lohan sono in trattative per riprendere i loro ruoli di madre e figlia, anche se non c’è ancora nulla di ufficiale.

Le voci su Quel pazzo venerdì 2, un sequel di Quel pazzo venerdì si rincorrono da qualche anno, e l’ultimo aggiornamento arriva dalla Lohan. All’inizio del mese, l’attrice ha lasciato intendere che un sequel era in fase di sviluppo, ma che non era stata fissata una vera e propria tempistica.

Quel pazzo venerdì è stato un grande successo quando è uscito nel 2003.

Sono passati quasi 20 anni da quando Quel pazzo venerdì è uscito nelle sale nel 2003. Oltre a ricevere recensioni positive, il film fu anche un successo al botteghino con un incasso mondiale di oltre 160 milioni di dollari a fronte di un budget dichiarato di 26 milioni.

Diretto da Mark Waters da una sceneggiatura scritta da Heather Hach e Leslie Down. Il film è incentrato sul legame tra una madre e la figlia ribelle. Dopo aver discusso di nuovo, i due si trovano improvvisamente in una situazione incredibile, quando si scambiano i corpi.

Il film del 2003 è interpretato da Jamie Lee Curtis, Lohan, Chad Michael Murray, Mark Harmon, Stephen Tobolowsky, Rosalind Chao e altri. È basato sull’omonimo romanzo di Mary Rodgers del 1972. Questa versione ha segnato il terzo adattamento Disney della storia classica.

 
 

Megalopolis non sarà l’ultimo film di Francis Ford Coppola

Francis Ford Coppola 2022
Francis Ford Coppola al 94th Annual Academy Awards tenutosi al Dolby Theatre di Los Angeles, USA il 27 marzo 2022. — Foto di PopularImages Via Depositphotos

Francis Ford Coppola ha dichiarato che Megalopolis non sarà il suo ultimo film. Circa 20 anni dopo Francis Ford Coppola torna con Megalopolis che è stato proiettato questa settimana per la prima volta.

Presso l’Universal CityWalk IMAX Theater, l’epico film è stato proiettato per gli acquirenti, con la presenza di tutti i distributori. Erano presenti anche amici di famiglia e registi, tra cui Anjelica Huston, Nicolas Cage, Andy Garcia, Spike Jonze, Al Pacino, Jon Favreau, Colleen Camp, Roger Corman, Darren Aronofsky, Cailee Spaeny e i membri del cast Shia LaBeouf e Talia Shire.

Il film è stato descritto “Il nuovo film di Coppola è ricco di idee che fondono il passato con il futuro, con una favola epica e altamente visiva che si adatta perfettamente a uno schermo IMAX. Copre temi complessi in due ore e 13 minuti, senza contare i titoli di coda. Un incidente provoca la distruzione di una metropoli simile a New York City, che sta comunque decadendo, e porta a visioni contrastanti del futuro. Da una parte c’è un ambizioso idealista dell’architettura, Cesar (Adam Driver). Dall’altra il suo nemico giurato, il sindaco Frank Cicero (Giancarlo Esposito). Il dibattito diventa se abbracciare il futuro e costruire un’utopia con materiali rinnovabili o adottare una strategia di ricostruzione business-as-usual, ricca di cemento, corruzione e intermediazione di potere a spese di un sottoproletariato irrequieto. Nel mezzo della loro lotta c’è la figlia mondana del sindaco, Julia (Nathalie Emmanuel), una giovane donna inquieta cresciuta intorno al potere e stanca di essere un personaggio da tabloid alla ricerca di un significato nella sua vita.”

Parlando con Deadline, Francis Ford Coppola ha confermato che intende fare un altro film dopo Megalopolis:  “Un modo per sapere che Megalopolis è finito è che ho iniziato a lavorare su un nuovo film“, ha detto. “Non sarà assolutamente economico, ma non so se può essere definito ‘un film epico‘”.

Francis Ford Coppola ha esordito alla regia nel 1963 con Dementia 13. Ha poi diretto, tra gli altri, Il padrino del 1972, Il padrino parte II del 1974, Apocalypse Now del 1979, The Outsiders del 1983, Il padrino parte III del 1990 e Dracula di Bram Stoker del 1992. Prima di Megalopolis, il suo film più recente è stato Twixt del 2011.

Di cosa parla Megalopolis?

L’idea di Megalopolis è stata ispirata dalla seconda Congiura di Catilina. Tuttavia, il film sarà caratterizzato da un’ambientazione futuristica e sarà incentrato su un ambizioso architetto che cova l’idea innovativa di ricostruire New York City come un’utopia all’indomani di un disastro naturale che ha rovinato le infrastrutture della città. Il pubblico può aspettarsi immagini straordinarie poiché si dice che il film sia girato utilizzando una tecnologia rivoluzionaria che impiega nuove tecniche simili a quelle utilizzate per The Mandalorian.

Coppolla, che scrive e dirige il film, ha riunito un emozionante cast costellato di star per quello che potrebbe essere il suo canto del cigno. Oltre a Adam Driver, nel cast compaiono anche Forest WhitakerNathalie Emmanuel, Jon Voight, Laurence Fishburne, Aubrey Plaza, Talia Shire, Shia LaBeouf, Jason Schwartzman, Grace Vanderwaal, Kathryn Hunter e James Remar. Ad oggi non si hanno però notizie sulla data di uscita del film, che potrebbe però arrivare in sala nel corso del 2024.

La foto di copertina è stata fornita da DepositePhotos

 
 

Star Trek: Section 31, nel film vedremo una versione più giovane dei personaggi di NEXT GENERATION

Star Trek: Section 31
Michelle Yeoh stars in “Section 31.” Jan Thijs/Paramount+

Lo scorso aprile, Paramount+ ha annunciato l’intenzione di procedere con un nuovo film televisivo di Star Trek, Star Trek: Section 31, interpretato dal premio Oscar Michelle Yeoh (Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli).

Il film vedrà Michelle Yeoh riprendere il ruolo dell’Imperatore Philippa Georgiou, personaggio che ha interpretato per la prima volta nella stagione 1 di Star Trek: Discovery, e riprenderà il personaggio dopo che si sarà unita a una divisione segreta della Flotta Stellare con il compito di proteggere la Federazione Unita dei Pianeti e di affrontare i peccati del suo passato.

Variety ha condiviso alcune nuove informazioni su ciò che i fan possono aspettarsi, tra cui un’intrigante descrizione della Yeoh, che la vede descrivere il film come “Mission: Impossible’ nello spazio“.

Gli addetti ai lavori spiegano che il piano prevedeva che Star Trek: Section 31 fosse una serie televisiva, ma che gli impegni dell’attore dopo il successo di Everything Everywhere All at Once hanno messo fine a questa idea.

Michelle Yeoh, tuttavia, non si è lasciata scoraggiare e ha accettato di firmare per un film. “Non l’abbiamo mai mollata“, spiega l’attrice. “Ero semplicemente sbalordito da tutte le cose diverse che avrei potuto fare con lei. Onestamente, ho pensato: ‘Facciamolo e basta, perché ci credo‘”.

Questo rapporto include anche una rivelazione piuttosto importante: in una scena che il reporter del sito ha potuto assistere alle riprese, Georgiou incontra una giovane Rachel Garrett (Kacey Rohl), un personaggio che i fan di Star Trek ricorderanno di aver incontrato per la prima volta in The Next Generation come l’anziano e impavido capitano della USS Enterprise-C.

Lo sceneggiatore Craig Sweeny afferma: “Il mio obiettivo è sempre stato quello di offrire un’esperienza di intrattenimento che fosse fedele all’universo ma che si rivolgesse ai nuovi arrivati. Volevo una barriera d’ingresso bassa, in modo che chiunque potesse goderne“.

È risaputo che nell’utopia di Roddenberry c’è un posto per tutti, quindi mi sono chiesto: “Beh, chi sarebbero le persone che non si adattano?“” dice a proposito del concetto di Sezione 31, spesso discusso.

Non volevo fare la versione di John le Carré, dove sei nel quartier generale e ci sono maldicenze e sfumature di grigio“. “Volevo fare le persone che erano ai margini, sul campo. Non si tratta di persone che lavorano necessariamente insieme come in un ponte di comando di Star Trek“. “Sta mettendo del bene nel mondo?“, si chiede.

Questi personaggi stanno in definitiva facendo del bene al mondo? E, facendo un passo indietro, siamo noi a fare del bene al mondo? Stiamo ispirando gli esseri umani che guardano questo film a essere buoni? Questo è per me ciò che ho sempre ammirato di ‘Star Trek‘”. Date un’occhiata a una nuova foto della Sezione 31 nel post X qui sotto.