Secondo quanto appreso da Variety, l’attrice Eva Longoria si è unita alla
quarta stagione di “Only Murders in the
Building” su Hulu con un ruolo ricorrente. Longoria è
l’ultimo nuovo membro del cast annunciato per la nuova stagione
della popolare serie comica, con Molly Shannon che
apparirà accanto ai protagonisti della serie Steve
Martin, Martin Short e Selena Gomez. Anche Meryl Streep riprenderà il suo ruolo dalla
terza stagione. I dettagli esatti sul personaggio che la Longoria
interpreterà sono ad ora stati tenuti nascosti, così come la
maggior parte dei dettagli sulla trama della nuova stagione. Si sa
però che la quarta stagione vedrà i protagonisti fare un viaggio a
Los Angeles prima di tornare a New York.
Longoria è nota soprattutto per il
suo ruolo di protagonista nella serie di successo della ABC
“Desperate Housewives“, per il quale ha ottenuto una
nomination ai Golden Globe nel 2006. È nota anche per aver recitato
in serie come “The Young and the Restless” e
“Telenovela“, di cui è stata anche produttrice esecutiva.
Prossimamente sarà protagonista della serie Apple
TV+ “Land of Women“, di cui è anche produttrice
esecutiva. Negli ultimi anni la Longoria è stata sempre più attiva
dietro la macchina da presa, avendo prodotto come executive show
come “Devious Maids“, “Grand Hotel” e
“Gordita Chronicles“. Ha anche diretto episodi di questi e
di altri show, mentre ha fatto il suo debutto alla regia nel 2023
con il film “Flamin’ Hot“.
Only Murders in the
Building: tutto quello che c’è da sapere
Only Murders in the
Building ha dimostrato di essere molto popolare per
Hulu sia tra il pubblico che tra la critica. Lo spettacolo ha
ottenuto 29 nomination agli Emmy e quattro vittorie fino ad oggi.
La serie ha avuto il suo debutto in onda a gennaio, quando la ABC
ha trasmesso tutti i 10 episodi della terza stagione nel corso di
quattro settimane, durante le quali la serie ha raggiunto 11
milioni di spettatori lineari.
Only Murders in the
Building nasce dai co-creatori e scrittori Steve
Martin e John Hoffman (Grace and Frankie,
Looking). Martin e Hoffman sono i produttori esecutivi
insieme a Martin Short, Selena Gomez, il creatore di This
Is Us Dan Fogelman e Jess Rosenthal. La terza stagione
vede Charles, Oliver e Mabel (interpretati da Steve Martin,
Martin Short e Selena Gomez) indagare su un omicidio dietro
le quinte di uno spettacolo di Broadway. Ben Glenroy (Paul
Rudd) è una star di film d’azione di Hollywood il cui
debutto a Broadway viene interrotto da una morte prematura. Aiutato
dalla co-protagonista Loretta Durkin (Meryl
Streep), il trio si imbarca nel caso più difficile che
abbia mai affrontato, mentre il regista Oliver tenta disperatamente
di rimettere insieme il suo spettacolo. Su il sipario!
Deadline riporta che Warner
Bros. e Legendary Entertainment sono in trattative per un film
ancora senza titolo del due volte premio Oscar Alejandro G.
Iñárritu con protagonista Tom Cruise. Il progetto segnerebbe il primo
film in lingua inglese di Iñárritu dopo il suo successo del 2015
con Leonardo DiCaprio, The
Revenant. Il film è prodotto e diretto da Iñárritu con una
nuova sceneggiatura che ha co-scritto nel 2023 con Sabina
Berman e con Alexander Dinelaris e
Nicolas Giacobone, suoi co-sceneggiatori in
Birdman.
Questo è anche il primo film per Cruise (che sarà anche produttore)
dopo l’annuncio della sua
partnership strategica con la Warner Bros il mese scorso.
Questo progetto è stato trattato
come top secret e non sono ad ora disponibili dettagli sulla trama,
se non che si tratta di una nuova storia originale ideata dallo
stesso Iñárritu. Quello che si sa è che nelle ultime settimane il
regista premio Oscar ha incontrato alcuni attori selezionati e
Cruise è stato uno dei primi. L’attore si sarebbe detto molto
interessato adi incontrare il regista una volta saputo che stava
procedendo con il suo prossimo grande film in studio e non appena
l’incontro è terminato, Cruise è salito a bordo del progetto.
Il progetto sembrerebbe essere è in
linea con quanto Cruise, l’amministratore delegato della Warner
Bros. Discovery David Zaslav e i capi degli
studios della Warner Bros. Michael De Luca e
Pam Abdy avevano in mente quando Cruise ha firmato
la sua partnership strategica il mese scorso, in particolare
qualcosa di originale e destinato a essere visto sui più grandi
schermi del mondo. Il film segnerà dunque anche il primo grande
film in studio di Iñárritu dopo la regia di The Revenant, a seguito del
quale si è preso una pausa per dirigere poi nel 2022 Bardo, un progetto che desiderava realizzare da tempo.
Non resta ora che scoprire di cosa tratterà questo suo nuovo
film.
Dopo che la sua opera prima,
Sole, ha debuttato in concorso nella sezione
Orizzonti alla
76. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia,
Carlo Sironi torna sul grande schermo con
Quell’estate con Irène, presentato alla 74°
Berlinale. Si tratta di un’opera cinematografica che declina in una
luce nuova un’intensa età di passaggio, dall’adolescenza all’età
adulta, raccontando un’estate particolare, che potrebbe essere
quella vissuta da ognuno di noi, ma che si arricchisce anche del
racconto di una malattia, un destino segnato e ineluttabile.
Quell’estate con Irène, la trama
Ambientato nell’estate del 1997, il
film offre uno sguardo delicato sul viaggio emotivo di due ragazze,
Clara e Irène, che si incontrano durante una gita organizzata
dall’ospedale che le sta curando. Pur provenendo da mondi diversi,
le due ragazze sono unite, oltre che dal fatto di essere coetanee,
dalla sfida comune di vivere con una malattia che getta un’ombra
costante sulle loro vite.
In Quell’estate con
Irène, Sironi dipinge un quadro sospeso eppure verosimile
di questa insolita amicizia, focalizzandosi sui dettagli intimi e
sui momenti rubati che definiscono la loro esperienza, momento
quotidiani, piccoli gesti, piccole confessioni, abbracci, sorrisi.
Il regista sceglie l’unità di misura del primo piano per catturare
l’essenza di una giovinezza in bilico, vissuta con grande
consapevolezza, una giovinezza doppiamente effimera per le giovani
protagoniste, come le loro vite (una volta di più) e come la
stagione stessa. Questo sentimento di precariato dell’esistenza non
impedirà loro di affrontare piccole sfide con determinazione né di
gioire delle scoperte del mondo. Semplicemente, per loro, la
malinconia della fine dell’estate si carica di una malinconia di
fine imminente.
La grande chimica tra le protagoniste
Noée Abita e
Camilla Brandenburg (Skam
6), nelle loro interpretazioni rispettivamente di
Irène e Clara, portano vita e profondità ai loro personaggi,
trasmettendo la complessità dei loro sentimenti e il desiderio di
libertà e normalità. Il regista indugia molto anche sui loro corpi,
con affetto e tenerezza, esaltando questa fisicità esile, che
spezza le promesse che dovrebbe poter fare una vita giovane. E la
chimica tra le due attrici è palpabile, accentuata anche dalle
differenze, di colori, di carattere, di approccio alla vita. Hanno
in comune il desiderio di costruirsi per loro un’esperienza
indimenticabile, un ricordo prezioso, sono assetate di tutta la
vita che possono conquistarsi, senza guardare mai al futuro, ma
sempre all’oggi.
Non solo per una componente
linguistica, ma anche per scelte fotografiche e paesaggistiche, il
cinema di Carlo Sironi e questo
Quell’estate con Irène ricorda una certa
cinematografia francese, Rohmer e Assayas, una componente che rende
il film ancora più raffinato principalmente dal punto di vista
della qualità visiva. Il suo sguardo si conferma unico, nitido,
personale nel panorama italiano.
Quell’estate con
Irène è una meditazione garbata e toccante sulla natura
effimera del tempo e della vita, che si anima nei corpi e nelle
menti di due giovanissime donne che cercano un tempo in cui non
sentirsi provvisorie, nonostante tutto.
Blade
è decisamente uno dei film dei Marvel Studios più problematici di
sempre, passato – e ad oggi non ancora del tutto uscito –
attraverso diversi conflitti produttivi, diversi team creativi,
rinvii nella date di uscita e ai malumori del suo protagonista,
Mahershala Ali. Sono passati quattro anni da
quando il film è stato annunciato, con la pandemia che ha
naturalmente contribuito ai ritardi accumulatisi. Sembra però che
le cose potrebbero andare meglio d’ora in avanti, con l’insider
Daniel Richtman che riporta alcuni
incoraggianti aggiornamenti sul film.
Non solo le affermazioni secondo cui
il premio Oscar Ali avrebbe lasciato Blade sarebbero
false, ma Richtman conferma anche che Michael
Green (Blade
Runner 2049) sta riscrivendo la sceneggiatura. Ali sarebbe
soddisfatto dei cambiamenti apportati e sembra che sarà il regista
Yann Demange (’71,
Cocaine – La vera storia di White Boy Rick) a dirigere il
film, portandolo finalmente in sala. Richtman riporta anche che il
film sui Midnight Sons sarebbe ancora in lavorazione,
con una squadra composta da personaggi che non si sono riuniti al
fianco dei Vendicatori. Di conseguenza, è improbabile che Doctor
Strange compaia.
Blade, tutto quello che
sappiamo sul film
Del nuovo Bladee
si sa ancora molto poco se non che esplorerà la natura del
personaggio, un vampiro in grado di camminare alla luce del sole
che usa i suoi poteri per dare la caccia ai suoi simili malvagi. Il
personaggio era già stato raccontato al cinema con i film
Blade, Blade II e Blade: Trinity, dove ad
interpretare il personaggio vi era l’attore Wesley Snipes.
La scelta di Mahershala Ali per assumere ora tale ruolo
sembra aver messo d’accordo
tutti, con l’attore indicato perfettamente idoneo sia a livello
estetico che di carisma.
Il Bladedi
Ali, come noto, ha già avuto un suo piccolo ingresso nell’MCU. Sua è infatti
la voce che si può ascoltare nella scena post titoli di coda del
film Eternals, quella in cui
compare anche l’attore Kit Harington e
la celebre Lama d’Ebano, che a sua volta sembra comparirà in
Blade. Con il periodo di riprese annunciato, è solo
questione di tempo prima che inizio ad
arrivare ulteriori notizie sul film, sia per quanto riguarda il
cast sia per quanto riguarda il look del protagonista e dell’opera
in sé. Ad oggi non è noto quando il film arriverà in sala.
Ora che il cast principale del film
Fantastici
Quattro
è stato svelato, si attendono annunci riguardo a chi
interpreterà i villain –
i vociferati ma ancora non confermati Galactus e Dottor Destino
-, o altri ruoli secondari. Con la conferma che nel film sarà
presente anche il robot H.E.R.B.I.E., ci si chiede ora chi potrebbe
dargli voce. Secondo quanto riportato dall’insider Daniel Richtman,
per tale personaggio i Marvel Studios sarebbero alla
ricerca di un comico o una comica. Al tweet con la notizia
riportato da Fantastic Four Updates ha prontamente riposto
l’irriverente Ricky Gervais, commentando con “Posso
imprecare?”. Non è chiaro se ciò dovrebbe far pensare a sue
possibili trattative con i Marvel Studios, ma sarebbe certamente
interessante il suo coinvolgimento nel film.
Fantastici Quattro: quello che c’è da sapere sul
film
Come al solito con la Marvel, i dettagli
della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici
Quattro sono astronauti che vengono trasformati in
supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio.
Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a
raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e
futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e
lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può
trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare.
E Ben, il migliore amico di Reed, è completamente trasformato in,
beh, una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del
corpo, che gli conferiscono una super forza – e un perpetuo cuore
pesante per il suo aspetto apparentemente mostruoso.
Matt Shakman
(“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà Fantastici
Quattro, da una sceneggiatura di Josh
Friedman, Jeff Kaplan e Ian
Springer. La notizia del casting di Pascal era già
trapelata a novembre, mentre anche gli altri nomi erano usciti da
recenti indiscrezioni. Pedro Pascal è noto al mondo per le sue
interpretazioni in The
Mandalorian, The Last of
Us e prima ancora in Game of
Thrones. Vanessa Kirby ha fatto parte del franchise di
Mission Impossible e di
Fast and Furious, mentre Joseph
Quinnè diventato il beniamino dei
più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4. Ebon
Moss-Bachrach sta vivendo un momento d’oro grazie al
suo ruolo del cugino Ritchie in The
Bear. Il film è atteso al cinema il 25 luglio
2025.
Secondo il Dipartimento per lo Sviluppo dell’Ohio,
il film Superman:
Legacy di James Gunn dovrebbe essere girato sia a
Cleveland che a Cincinnati. La
cosa è interessante, in quanto queste due città hanno dei
precedenti con l’Uomo d’Acciaio e i fan si stanno infatti
già chiedendo se alcuni specifici edifici potrebbero comparire nel
film. Cleveland, innanzitutto, è dove è nato Superma per mano di
Jerry Siegel e Joe Shster, ma a
destare particolare interesse è la scelta di Cincinnati, dove si
trova il Cincinnati Union Terminal, struttura
architettonica che è già stata l’ispirazione visiva per la
Hall of Justice di Super Friends (un
insieme di serie televisive animate basate sui personaggi dei
fumetti della Justice League of America).
Una versione modificata
dell’edificio è stata anche utilizzata nell’Arrowverse per le
riprese esterne della Hall of Justice negli eventi
“Invasion!” e “Crisis on Infinite Earths“.
Sarebbe dunque strano scegliere Cincinnati come luogo delle riprese
e non includere tale edificio. La sua presenza nel film potrebbe
anticipare risvolti futuri e l’ingresso nel DC
Universe del gruppo di eroi principale per questo universo
condiviso. Dopo
una prima foto di gruppo del cast scattata a seguito della
prima lettura della sceneggiatura, con le riprese previste ora a
marzo ci si attende di poter avere qualche dettaglio in più sul
film e magari anche proprie sulle location che verranno
effettivamente utilizzate.
Superman: Legacy, tutto
quello che sappiamo sul film
Superman:
Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU).
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman: Legacy è il vero
fondamento della nostra visione creativa per l’Universo
DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC,
ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti,
dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il
mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Superman:
Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.
L’arcano
incantatore è il film del 1996 di Pupi
Avati con protagonisti Stefano
Dionisi, Carlo Cecchi, Eliana Miglio, Vittorio
Duse e Consuelo Ferrara.
La trama del film L’arcano incantatore
L’arcano
incantatore: XVIII secolo. Giacomo (Stefano Dionisi),
giovane seminarista colpevole d’aver ingravidato e costretto
all’aborto una giovane, deve lasciare Bologna per sfuggire a una
pesante condanna. Stringe un patto di sangue con una misteriosa
dama (può vederne soltanto gli occhi) che lo invia in una sperduta
contrada appenninica presso il maniero di un Monsignore (Carlo
Cecchi) malvisto dalla Curia per i suoi interessi esoterici.
Giacomo prende il posto di Nerio,
precedente servitore del religioso, morto avvolto da un alone
sinistro. Il giovane fuggiasco aiuta il Monsignore nei suoi
esperimenti esoterici, lo aiuta nella compilazione e nello
smistamento di lunghi messaggi cifrati, nelle ricerche tra gli
scaffali della sconfinata libreria. Giacomo, incalzato da un prete
investigatore inviato dalla Curia – vuole usarlo per saperne di più
sull’oscuro sacerdote – e tormentato da visioni ricorrenti di
presunte vittime di Nerio, si trova incastrato in una ragnatela di
dubbi e timori, non senza cominciare a provare un po’ d’affetto
verso il cupo e affascinante Monsignore. Tuttavia, proprio cercando
di aiutare il padrone, Giacomo giunge a una sconvolgente
rivelazione, destinata a legarlo per sempre al patto di sangue
stretto all’inizio del suo sinistro esilio…
L’horror fantasy di Pupi Avati
C’è lo spaghetti western, c’è il
tortellini horror-fantasy: ed è cosa di Pupi Avati. Le puntate del
prolifico cineasta bolognese nei territori del brivido e del
sovrannaturale non sono frequenti, ma ben distribuite in una
quarantennale filmografia generalmente sviluppata su altri toni (ma
inaugurata cercando di procurare qualche tremore con
Balsamus, l’uomo di Satana e Thomas e gli
indemoniati).
L’arcano
incantatore, uscito nel 1996, è il penultimo lavoro di
questo filone (Il nascondiglio, del 2007, è il più
recente). Dominato dalla performance di Carlo Cecchi, capace di
dare ambigua e tenebrosa consistenza al Monsignore,
L’arcano incantatore di Avati riesce a tener
desta l’attenzione dello spettatore fino alla fine: il buio di
Giacomo è il buio di chi guarda, difficile quindi annoiarsi. La
vicenda è raccontata dal protagonista, imprigionato nel patto
demoniaco stipulato prima di lasciare Bologna, a un frate che
speranzoso lo interroga sulla sua vicenda; in altre parole, la
storia principale è un lungo flashback che s’ingenera da un’esile
cornice, incarnandosi in immagini e suoni a partire dalla voce
sofferente del protagonista.
Il cattolico Pupi elegge la Chiesa
a solido scoglio e luce, nonostante tutto; la verità e la quiete,
alla fine, altro non sono che il recinto buono di una parrocchia.
Nessuna voglia di negare il trascendente e ridurlo ad
allucinazione, incubo, visione; né di radiosi sollievi razionali.
Anzi: c’è il Maligno, diffuso nella campagna e nel mondo, lesto a
far leva sugli errori e le sviste degli uomini, a offrirsi in
qualità di servo – come si dice ne L’arcano
incantatore – per farsi subito padrone.
Qualche assonanza con Il
nome della rosa di Jean-Jacques Annaud (su temi ed
elementi assai rilevanti anche nel romanzo di Eco): la biblioteca
buia e un po’ labirintica, i messaggi in codice, la conturbante
presenza delle converse (in una casa poco distante dal maniero) che
richiama l’animalesca foga dell’indemoniata che inizia Adso ai
piaceri della carne.
Le converse – espulse dal convento,
rifiutate dalla loro case – sono terreno fertile per richiamare
l’amato (da Pupi)
Fellini: vesti svolazzanti di candore, fianchi torniti,
sorrisi. E le ostie vivacemente impastate e ritagliate dalle
giovani si offrono ingannevoli alla cinepresa, per pochi istanti,
come grasse e non sacre sfoglie pronte a chiudersi su un ripieno di
carne, saziando l’ossessione culinaria dell’autore e quasi facendo
esclamare: “Mancan sol Gianni Cavina e il jazz”.
La regista e sceneggiatrice
Greta Gerwig è attualmente impegnata
con la stagione dei premi, in vista degli
Oscar che si svolgeranno il 10 marzo dove il suo film
Barbie è candidato a 8 Oscar, di
cui quello per lei stessa nella categoria Miglior sceneggiatura
originale. Una volta conclusosi questo periodo, però, Gerwig avrà
da occuparsi dei due film di Le Cronache di
Narnia che realizzerà per Netflix. L’anno
scorso la regista aveva dichiarato di essere
“adeguatamente spaventata“ dall’idea di adattare i
romanzi sacri di C.S. Lewis, ma all’epoca ha anche
osservato: “Penso che quando ho paura sia sempre un buon segno.
Forse quando smetterò di avere paura, sarà come dire: ‘Forse non
dovrei farlo’. No, ne sono terrorizzata. È straordinario. Ed è
emozionante“.
Ora, nella sua nuova intervista alla
rivista Time, Gerwig ha rivelato di aver
completato una bozza della sceneggiatura prima ancora che
iniziassero le riprese di Barbie. “Sapere che avevo
gettato le basi per ‘Narnia’ e che volevo tornarci, probabilmente è
qualcosa che mi sono imposta psicologicamente“, ha detto la
Gerwig. “Perché so che la cosa giusta, per me comunque, è
continuare a fare film. Qualunque cosa accada, buona o cattiva,
devi continuare ad andare avanti. Non mi stupisce mai che qualcuno
ti dia dei soldi per fare un film“. La Gerwig ha poi
sottolineato di aver voluto fare i film di Narnia perché attratta
dalla qualità “euforicamente onirica” della scrittura di
Lewis.
“È legato al folklore e alle
storie di fate dell’Inghilterra, ma è una combinazione di
tradizioni diverse“, ha detto. “Da bambino, accetti tutto:
sei in questa terra di Narnia, ci sono i fauni e poi arriva Babbo
Natale. Non ti viene nemmeno in mente che non sia schematico. Mi
interessa abbracciare il paradosso dei mondi creati da Lewis,
perché è questo che li rende così avvincenti”. Proseguono
dunque i lavori sui due film, con le riprese che dovrebbero
svolgersi già nel 2024. Ad oggi non si hanno informazioni
riguardanti il cast ma è possibile che degli annunci a riguardo
verranno fatti nei prossimi mesi.
Le Cronache di Narnia arriva su Netflix
Nel 2018 Netflix aveva firmato un accordo pluriennale con la
The C.S. Lewis Company per poter sviluppare film e
serie televisive basati su tutti e sette i romanzi di
Narnia. “È meraviglioso sapere che le persone di tutto
il mondo non vedono l’ora di vedere di più su Narnia e che i
progressi nella tecnologia di produzione e distribuzione ci hanno
permesso di far riprendere vita alle avventure di Narnia portandole
tutto il mondo“, aveva dichiarato Douglas
Gresham, figliastro di Lewis. Ad ora sono stati annunciati
solo i due film affidati a Greta Gerwig, ma gli accordi originali
prevedono anche una serie televisiva,
quindi potrebbe esserci altro in serbo per il futuro.
A qualche giorno dalla messa in onda
dell’ultimo episodio della quarta stagione (qui
la recensione e
qui la spiegazione del finale), True
Detective è ora stata rinnovata dalla HBO per una
quinta stagione, stando a quanto riportato da
Variety. Issa López, già autrice della quarta
stagione nota come True
Detective: Night Country, si occuperà di gestire anche la
prossima appena annunciata. Un rinnovo che non risulta una grande
sorpresa, dato che Night Country, interpretata da Jodie Foster e Kali Reis è
stata la più vista finora, con 12,7 milioni di spettatori su più
piattaforme. Il finale di stagione del 18 febbraio è stato poi
l’episodio più visto della stagione, con 3,2 milioni di spettatori
su HBO e Max. Si tratta di un aumento del 57% rispetto alla prima
puntata di gennaio.
“Dalla concezione alla
realizzazione, ‘Night Country’ è stata la collaborazione e
l’avventura più bella di tutta la mia vita creativa“, ha
dichiarato López. “La HBO si è fidata della mia visione fino in
fondo e l’idea di dare vita a una nuova incarnazione di ‘True
Detective’ con Casey, Francesca e tutta la squadra è un sogno che
si realizza. Non vedo l’ora di ripartire“. “Issa Lopez è
un talento unico e raro che parla direttamente allo spirito
creativo della HBO“, ha aggiunto Francesca
Orsi, vicepresidentessa esecutiva della programmazione HBO
e responsabile delle serie drammatiche e dei film HBO.
“Ha diretto ‘True Detective:
Night Country” dall’inizio alla fine, senza mai vacillare dalla sua
lodevole visione e ispirandoci con la sua resilienza sia sulla
pagina che dietro la macchina da presa. Insieme alle impeccabili
interpretazioni di Jodie e Kali, ha reso questo capitolo del
franchise un enorme successo, e siamo davvero fortunati ad averla
come parte della nostra famiglia“. Non resta ora che attendere
maggiori informazioni su questa quinta stagione, a partire da quali
attori verranno scelti come protagonisti e con quale vicenda si
troveranno ad avere a che fare.
Cosa succede in True Detective: Night Country?
In
True Detective: Night Country, quando la lunga notte
polare scende su Ennis, Alaska, gli otto uomini che lavorano
all’interno della Tsalal Arctic Research Station svaniscono senza
lasciare traccia. Per risolvere il caso, le detective Liz Danvers
(Foster) e Evangeline Navarro (Reis) dovranno prima confrontarsi
con il loro lato oscuro, e scavare tra le inquietanti verità che
giacciono sepolte sotto i ghiacci perenni. Quando le detective
ritroveranno i corpi scomparsi, dovranno decifrare complessi
messaggi e rispolverare un vecchio caso, prima che il ghiaccio,
sciogliendosi, riporti in superficie gli orrori del passato. Come
ama ripetere la detective Danvers: qual è la domanda giusta da
porsi?
Issa López è showrunner, creatrice,
regista ed executive producer. Jodie Foster, oltre ad essere protagonista, è
anche executive producer insieme a Mari Jo Winkler, Barry
Jenkins, Adele Romanski e Mark Ceryak di PASTEL, Chris
Mundy, Alan Page Arriaga, Steve Golin, Richard Brown,
Matthew McConaughey, Woody Harrelson, Cary Joji Fukunaga
e Nic Pizzolatto. Produttori Princess Daazhraii Johnson; Cathy
Tagnak Rexford; Sam Breckman.
Detective
Knight, Survive the Night,
Reprisal,I predoni e
Trauma Center – Caccia al
testimone, questi sono solo alcuni dei film a cui ha preso
parte l’attore Bruce Willis
negli ultimi anni. Si tratta per lo più di thirller d’azione a
basso costo, nei quali Willis ha in realtà spesso e volentieri dei
ruoli marginali, ma che i suoi fan apprezzano per il genuino gusto
per l’intrattenimento che essi offrono. Tra questi suoi ultimi
titoli prima del ritiro forzato, si annovera
anche Midnight in the Switchgrass,
film del 2021 anche noto con il sottotitolo Caccia al
serial killer, diretto da Randall
Emmett e basato sulla vera storia di uno dei più
crudeli assassini degli Stati Uniti.
Willis, che ha negli ultimi anni
ridotto drasticamente i suoi impegni cinematografici, limitandosi a
brevi apparizioni che comportano dunque il minimo impegno
possibile, si è trovato con Midnight in the Switchgrass a
prendere ad un film più impegnativo rispetto agli altri in cui ha
recitato in questi ultimi anni. Si tratta inoltre del suo ultimo
film uscito al cinema, in quanto quelli venuti dopo sono tutti
stati distribuiti direttamente in home-video. Tra thriller,
detective story ed elementi orrorifici, questo suo nuovo
prodotto è dunque un titolo che i suoi fan non possono
perdersi.
Ora che l’attore ha annunciato il suo ritiro,
recuperare anche questi suoi ultimi film può essere un dovuto
omaggio alla sua carriera. Prima di intraprendere una visione di
Midnight in the Switchgrass, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alla vera storia a
cui siispira. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Midnight in the Switchgrass
La tranquilla cittadina di
Pensacola, in Florida, viene improvvisamente sconvolta da una serie
di brutali omicidi. Le forze dell’ordine danno allora il via ad una
frenetica operazione di ricerca, con l’obiettivo di svelare chi si
nasconde dietro quei raccapriccianti delitti. Ad interessarsi del
caso è anche l’agente Byron Crawford, convinto che
si tratti dell’opera di un serial killer che sta ricercando da
anni. Nel frattempo, però, l’agente dell’FBI Karl
Helter e la sua partner sotto copertura Rebecca
Lombardi sono impegnati su un caso di traffico sessuale.
Ben presto, si renderanno conto di star inseguendo la medesima
persona e uniranno le forze per cercare di trovarla e
arrestarla.
Come anticipato,
Bruce Willis è presente nel ruolo dell’agente Karl
Helter, mentre la sua partner Rebecca Lombardi è interpretata da
Megan Fox, attrice divenuta celebre grazie
alla saga di Transformers. Emile Hirsch, noto in particolare per il
film Into the Wild – Nelle terre selvagge, interpreta
invece l’aggente Byron Crawford. Fanno poi parte del cast gli
attori Lukas Haas nel ruolo di Peter,
Colson Baker in quelli di Calvin e
Michael Beach nei panni della detective
Yarbrough. Completano il cast Caitlin
Carmichael nei panni di Tracey Lee e Welker
White come Georgia Kellogg. Sistine
Stallone, figlia di Sylvester
Stallonee qui al suo secondo film, è invece
Heather.
Midnight in the Switchgrass è ispirato ad una storia
vera?
Il film – pur spostando in Florida
la vicenda – è basato sulla storia vera del più pericoloso serial
killer del Texas, Robert Benjamin Rhoades, noto anche
come The Truck Stop
Killer (L’assassino dell’autogrill). Serial killer
e stupratore americano, è stato confermato che Rhoades ha torturato
e ucciso almeno due coppie in Illinois e in Texas nel 1989 e nel
1990, ed è inoltre sospettato di aver torturato, stuprato e ucciso
più di cinquanta donne tra il 1975 e il 1990, sulla base dei dati
relativi ai percorsi dei suoi camion e alle donne scomparse in
quegli anni che corrispondevano al profilo delle sue vittime
preferite.
La prima parte della vita di Rhoades
è stata relativamente normale, a parte problemi sociali durante gli
anni scolastici. Partecipava però attivamente alle attività
extrascolastiche delle scuole che frequentava e si impegnava in
vari sport e altri programmi, tra cui calcio, wrestling, coro e
club di francese. Durante questo periodo, le attività criminali di
Rhoades si limitavano ad un arresto nel 1961 all’età di 16 anni per
manomissione di un veicolo e ad un arresto per rissa in pubblico
nel 1962 all’età di 17 anni. Dopo essersi diplomato alla Thomas
Jefferson High School di Council Bluffs nel 1964, si è arruolato
nel Corpo dei Marines, ma venne poi congedato con disonore per il
suo coinvolgimento in una rapina.
Le sue attività da serial killer
vengono poi alla luce a partire dal 1990, quando l’agente Tim
Miller, insospettito dal camion di Rhoades, va a perquisirlo e vi
ritrova una donna nuda e ammanettata. Miller procedette subito con
l’arresto del proprietario e dopo ulteriori indagini si stabilì un
collegamento con alcuni casi precedenti di omicidi. Tra le vittime
identificate di Rhoades vi sono la ventiquattrenne Patricia
Candace Walsh e il marito ventiseienne Douglas Scott
Zyskowski, la quattordicenne Regina Kay Walters e il
fidanzato diciottenne Ricky Lee Jones. La diciottenne
Shana Holts aveva invece avvisato le autorità di essere
stata adescata da Rhoades ma ha poi rifiutato di sporgere denuncia,
ritenendo che non sarebbe stata creduta nonostante le numerose
prove.
Nel 1994, Rhoades è stato condannato
per l’omicidio di primo grado di Regina Kay Walters e all’ergastolo
senza condizionale presso il Menard Correctional Center di Chester,
Illinois. In seguito Rhoades è stato estradato in Texas per
l’omicidio di Walters e Jones, dove Rhoades, in cambio
dell’annullamento della pena di morte, si è dichiarato colpevole
della loro morte e ha ricevuto una seconda condanna all’ergastolo.
Rhoades, oggi 78enne, continua ancora adesso a scontare la sua
condanna all’ergastolo senza condizionale presso il Menard
Correctional Center di massima sicurezza di Chester, Illinois.
Il trailer di Midnight in the
Switchgrass e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Midnight in the Switchgrass grazie alla
sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Now e
Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 22
febbraio alle ore 23:30 sul canale
Rai 4.
Il cinema statunitense non tarda mai
a celebrare i propri eroi, ma non quelli in calzamaglia della
Marvel e della DC, bensì i veri
eroi di tutti i giorni dimostratisi pronti a sacrificare la propria
vita per salvare quella degli altri in momenti di pericolo. Film
come Deepwater
– Inferno sull’oceano, Richard
Jewell o Boston
– Caccia all’uomo sono solo alcuni esempio di questo tipo,
tra i quali si può ritrovare però anche Fire Squad – Incubo di fuoco. Diretto nel
2017 da Joseph Kosinski (regista poi divenuto
celebre per aver diretto Top Gun: Maverick), questo
film ripercorre l’incredibile dimostrazione di coraggio di un
gruppo di vigili del fuoco, disposti a tutto pur di fermare
l’avanzata di un terrificante incendio.
Un’altra storia vera portata al
cinema dunque, con un film che dà un lato mira dunque a celebrare
l’eroicità dei coinvolti, ma dall’altro evidenzia anche la forza
della natura e il delicato equilibrio che occorre preservare tra
questa e l’uomo. Interpretato da noti attori di Hollywood,
Fire Squad – Incubo di fuoco è dunque un epico racconto di
coraggio, che tuttavia al momento della sua uscita in sala –
nonostante sia stato accolto positivamente dalla critica – si è
rivelato un cocente flop al box office. A distanza di qualche anno,
è tuttavia un film da recuperare e riscoprire, specialmente per la
forza del racconto proposto.
Per gli appassionati di queste
storie e di questo genere è dunque un titolo da non perdere, che
grazie al suo passaggio televisivo permette di riportare notorietà
su uno dei più tragici disastri naturali della storia degli Stati
Uniti. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Fire Squad – Incubo di
fuoco
Protagonista è Eric
Marsh, sovrintendente dei vigili del fuoco di Prescott, in
Arizona, il quale forma una nuova squadra di pompieri di prima
linea con giovani reclute. Grazie a tanti sacrifici, determinazione
e all’aiuto del capo divisione Duane Steinbrink,
Eric riesce dunque a formare la sua squadra, nota come l’élite dei
Granite Mountain Hotshot. Le capacità e il coraggio di questi
uomini verranno però messi a dura prova durante l’incendio del 2013
noto come lo Yarnell Hill Fire, che minaccia di
arrivare fin dentro Prescott. Il gruppo di diciannove eroici
pompieri – tra cui spicca il giovane Brendan
McDonough – cercherà dunque in ogni modo di proteggere le
proprie case e le vite dei propri cari.
Ad interpretare il ruolo di Eric
Marsh vi è l’attore Josh Brolin, mentre nel ruolo di Brendan
McDonough si ritrova Miles Teller. L’altro grande nome presente nel
cast è quello di Jeff Bridges, nel ruolo di Duane Steinbrink,
ma anche quello dell’attrice premio Oscar Jennifer Connelly, nel ruolo di Amanda Marsh.
Recitano poi nel film James Badge Dale nel ruolo
di Jesse Steed, Alex Russell in quello di Andrew
Ashcraf, Dylan Kenin nel ruolo di Robert Caldwell
e Taylor Kitsch in quello di Christopher
MacKenzie. Completano il cast Geoff Stults nei
panni di Travis Carter, Ryan Busch in quelli di
Dustin DeFord e Sam Quinn in quelli di Grant
McKee.
La storia vera dietro Fire Squad – Incubo di
fuoco
Il film si basa
sull’articoloNo Exit scritto dal
giornalista Sean Flynn, che racconta la
vera storia dell’incendio di Yarnell
Hill del 2013 in Arizona, in cui persero la vita alcuni
membri della squadra dei pompieri che cercavano di domare le
fiamme. Tutto ebbe inizio quando alle 17.36 del 28 giugno 2013 un
fulmine innescò un incendio sulle terre del Bureau of Land
Management, vicino a Yarnell in Arizona, una città di circa 700
abitanti a circa 120 chilometri a nord-ovest di Phoenix. Il 30
giugno il forte vento, che raggiungeva più di 35 km/h, spinse il
fuoco da 120 ettari a oltre 800 ettari. Una prolungata siccità che
interessò l’area conitribuì poi alla rapida propagazione
dell’incendio e al suo comportamento irregolare.
Hanno così avuto inizio massicce
operazioni di contenimento dell’incendio come anche di salvataggio
dei civili rimasti bloccati per via di questo nelle proprie
residenze. L’incendio venne poi dichiarato estinto del tutto solo
il 10 luglio. Nel corso delle operazioni iniziali, il 30 giugno, 19
membri dell’interagenzia Granite Mountain Hotshots dei Vigili del
Fuoco di Prescott sono stati sopraffatti e uccisi dalle fiamme.
L’unico sopravvissuto della squadra di 20 uomini era
Brendan McDonough, di 21 anni. Lui e Brian
Frisby, il sovrintendente degli hotshot di Blue Ridge,
stavano spostando i veicoli della squadra in un luogo più sicuro al
momento dell’intrappolamento della squadra dei Granite
Mountain.
L’incendio di Yarnell
Hill è stato il più letale evento di questo genere
avvenuto negli Stati Uniti dall’incendio di East Bay Hills del
1991, che ha ucciso 25 persone, e il più letale incendio boschivo
per i vigili del fuoco degli Stati Uniti dall’incendio del Griffith
Park del 1933, che ha ucciso 29 vigili del fuoco civili
improvvisati. È stato anche il più fatale incidente di qualsiasi
tipo che abbia coinvolto i vigili del fuoco statunitensi dopo gli
attentati dell’11 settembre, che hanno ucciso 343 persone. Oltre ai
19 pompieri rimasti uccisi, si contano 23 feriti, 600 sfollati, 129
edifici distrutti e un’area di 3.400 ettari andata a fuoco.
Il trailer di Fire Squad –
Incubo di fuoco e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di Fire Squad – Incubo di fuoco grazie alla
sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e
Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 22
febbraio alle ore 21:10 sul canale
Rai Movie.
Il regista di Superman:
Legacy, James
Gunn, ha condiviso su Instagram la prima foto del cast del film,
scattata subito dopo il primo “tavolo di lettura”. Nella
didascalia si legge: “Dopo il tavolo di lettura di Superman con il cast. Eve, Mr.
Terrific, Superman/Clark, Otis, Lex, il produttore Peter Safran,
Jimmy, Metamorpho, Lois, Hawkgirl, me, Guy, The Engineer tutti
insieme per la prima volta! Che giorno meraviglioso!”
Superman: Legacy, tutto
quello che sappiamo sul film
Superman:
Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU).
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman: Legacy è il vero
fondamento della nostra visione creativa per l’Universo
DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC,
ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti,
dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il
mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Superman:
Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.
Il regista francese Luc
Besson ha dato vita con i suoi film ad alcuni tra i più
avvincenti personaggi femminili degli ultimi decenni. Titoli come
Nikita,Léon, Il Quinto
Elemento, Lucy o il più recente
Valerian e la città dei mille
pianeti vantano figure di donne complesse, in grado di
rubare la scena a quanti gli stanno intorno. Anche il suo ultimo
film, Anna, uscito nel 2019, è dominato
da una protagonista ricca di risorse e imprevedibile tanto nel
pensiero quanto nelle azioni. Anna è infatti una letale assassina,
degna erede delle donne al centro dei poc’anzi citati titoli del
regista francese.
Al di là della sua protagonista,
Anna si configura dunque come un puro action thriller come
solo Besson, anche sceneggiatore del film, sa realizzarli. In
particolare, questo suo nuovo lungometraggio vanta numerose
somiglianze proprio con quel
Nikita che tanta fortuna e popolarità portò a Besson a
inizio anni Novanta. Sfortunatamente, Anna è stato
influenzato negativamente dalle accuse di cattiva condotta morale
emerse nei confronti dello stesso regista. A causa di ciò il film è
stato poco pubblicizzato, passando quasi inosservato. Eppure,
Anna meriterebbe di essere guardato a prescindere da tali
circostanze, in quanto esempio di buon film di genere.
Gli appassionati di questa tipologia
di film, in cui si possono annoverare titoli simili come
Atomica Bionda o Red Sparrow, potranno trovare
infatti diversi elementi dal grande fascino, oltre ad una storia
ricca di colpi di scena e attori di grande popolarità
internazionale. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Anna
Il film è ambientato nella Mosca del
1985, ancora sotto il dominio dell’URSS. Protagonista della storia
di Anna, una giovane dalla straordinaria bellezza
con un violento passato alle spalle. Dietro il suo volto d’angelo,
la ragazza nasconde però un grande segreto: è un temibile killer
del KGB. Dopo aver terminato l’addestramento, Anna si vede affidata
a Olga, che di volta in volta le affida compiti e
mansioni con un solo fine: l’omicidio. Dopo anni di servizio, però,
Anna non desidera altro che la libertà e una vita tranquilla, ma
Vassiliev, capo del KGB, non è affatto disposto a
lasciarla andare.
Mentre lavora sotto copertura come
modella ad una nuova missione, viene però fermata e interrogata
dall’agente della CIA Leonard, che le chiede di
collaborare con loro per uccidere Vassiliev. In cambio Anna
riceverebbe una nuova identità e l’esistenza che ha sempre
desiderato, lontano dall’URSS e sotto un programma di protezione
alle Hawaii. La bellissima killer russa dovrà dunque decidere se
accettare di fare il doppio gioco contro il suo stesso paese o
rimanervi fedele. Nel clima di sempre maggiore tensione che si
genererà, Anna dovrà inoltre capire di non potersi fidare di
nessuno e di poter contare solo su sé stessa per ottenere ciò che
vuole.
Anna: il cast di attori del film
Come si può intuire dalla trama,
buona parte dei personaggi del film sono di nazionalità russa.
L’unica attrice effettivamente russa a recitare in Anna è
però Saša Luss, una supermodella qui al suo primo
ruolo da protagonista in un film. È lei a dare vita all’assassina
Anna, ruolo per il quale si è addestrata duramente, seguendo per
diversi mesi allenamenti volti a farle acquistare l’agilità e la
forza proprie del suo personaggio. Accanto a lei, nei panni di
Olga, vi è invece la premio Oscar Helen Mirren,
la quale pur essendo inglese vanta alcuni antenati russi. L’attore
Eric Godon, invece, interpreta Vassiliev, capo del
KGB.
Lera Abova, qui al
suo debutto come attrice, interpreta Maude, modella che Anna
conosce durante la sua nuova missione, mentre il ruolo dell’agente
della CIA Leonard Miller è interpretato dall’attore Cillian Murphy.
Di quest’ultimo, la Luss ha raccontato una divertente curiosità:
ogni loro conversazione avuta al di fuori delle riprese riguardava
sempre la moglie dell’attore o il suo cane. Murphy, inoltre, in
seguito all’emergere delle accuse nei confronti di Besson, si è
detto scioccato della cosa, rifiutandosi di guardare il film
finito. Infine, l’attore Luke Evans è
presente nei panni di Alex Tchenkov, agente del KGB che scopre il
talento di Anna.
Ci sarà un sequel di Anna?
Nel finale del film, Anna esprime la
sua gratitudine a Olga ma rivela di aver conservato le prove del
suo coinvolgimento nell’omicidio di Vassiliev nel caso in cui la
sua vecchia responsabile tradisca il loro accordo. Olga sorride
ammirata e procede allora alla cancellazione del file di Anna dal
database ufficiale del KGB. Per quanto si tratti di un finale
piuttosto autoconclusivo, Besson ha detto di non escludere la
possibilità di realizzare un sequel, richiamando dunque in azione
la letale assassina. Ad oggi, però, non sembrano esserci piani per
un sequel e il regista non è più tornato sull’argomento.
Il trailer di Anna e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Anna grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV,
Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 22 febbraio alle ore
21:20 sul canale Rai 2.
Le uscite al
cinema di questa settimana sono davvero numerose tra cui
spicca il titolo di un candidato a ben cinque premi Oscar 2024. Il
film in questione è l’acclamato
La zona d’interesse scritto e diretto da Jonathan
Glazer. La pellicola acclamata dalla critica, è l’adattamento
cinematografico del romanzo omonimo del 2014 scritto
da Martin Amis, ed è stata presentata in
concorso al
Festival di Cannes 2023. Ma in questo giovedì non c’è spazio
solo per vere e atroci accadute in passato ma anche per ridere, con
il debutto alla regia dell’attrice italiana
Margherita Buy.
Vediamo insieme le uscite
al cinema di questa quarta settimana di Febbraio
Bob Marley – One Love
Il primo titolo di
leuscite al cinema di febbraio è
Bob
Marley: One Love del regista Reinaldo Marcus
Green. Questo biopic musicale è un
omaggio alla figura e alla carriera di Bob Marley,
interpretato dal britannico
Kingsley Ben-Adir, icona della musica che ancora oggi ispira le
nuove generazioni.
La storia si concentra sugli anni
in cui il re del reggae decise di auto esiliarsi a Londra, dopo
l’attentato subito con la moglie Rita in Giamaica,
dopo il concerto a Kingston che nelle intenzioni di Marley avrebbe
dovuto contribuire a riappacificare i due principali partiti
politici del Paese. Nel cast ci sono anche James Norton,
Lashana Lynch, Michael Gandolfini e Anthony
Welsh.
Demon Slayer – Verso l’allenamento
dei pilastri
Demon
Slayer – Verso l’allenamento dei pilastri al cinema è un è
vero evento per i numerosi fans della serie anima
giapponese che si possono godere sul grande schermo i loro
beniamini. Questo film proietta prima il finale della terza
stagione e poi si anticipa l’inizio della
quarta in cui i Pilastri, Demon slayers
più potenti, si radunano per allenare i futuri cacciatori di demoni
e per sconfiggere il demone Muzan.
Emma e il giaguaro nero
La protagonista di
Emma e il giaguaro nero è un’adolescente cresciuta in
Amazzonia con i genitori appassionati
ambientalisti. Dopo la morte della madre Emma si trasferisce a New
York con il padre, ma quando viene a sapere che il giaguaro
nero, con cui era cresciuta, ora rischia di essere
catturato dai bracconieri come specie rara, scappa e ritorna nella
foresta per salvare il suo amico felino.
La zona d’interesse
Sandra Hüller in una scena di La zona d’interesse
La Zona d’interesse mostra la quotidiana quiete di una famiglia
tradizionale tedesca, un marito, una moglie e il loro cinque figli
immersi in un bucolico Eden, fatto di tuffi in piscina, domeniche
trascorse a pescare in riva al fiume. Solo che il pater familias
all’anagrafe si chiamava Rudolph Hoss, il
criminale militare di guerra tedesco, membro delle SS e primo
comandante del campo di Auschwitz.
La loro deliziosa villetta infatti
si trovava oltre un muro, quello dove ogni giorno venivano
sterminati con il gas i prigionieri del campo di concentramento, ma
la sola preoccupazione della famiglia Hoss era continuare a vivere
nella loro splendida cornice. I coniugi Hoss sono interpretati da
Christian Friedel e da
Sandra Hüller, l’attrice protagonista di
Anatomia di una caduta.
Martedì e Venerdì
Il cantante
Fabrizio Moro torna dietro la macchina da presa con il
drammatico Martedì e
Venerdì scritto e diretto con Alessio De
Leonardis. La trama racconta di Marino,
l’attore
Edoardo Pesce, è in un momento particolare della sua vita,
infatti si è appena separato da sua moglie Simona e può
vedere sua figlia soltanto due giorni a
settimana, martedì e venerdì.
A causa di vecchie tasse non
pagate, è costretto a chiudere la sua officina motociclistica, ma
le difficoltà economiche crescenti e l’incapacità di far fronte lo
spingono a unirsi alla banda di un amico criminale.
Night Swim
In le uscite al
cinema c’è anche spazio per l’horrorNight
Swim di Bryce McGuire. Il protagonista di
questo film è Ray Waller, interpretato da
Wyatt Russell, un ex giocatore di baseball della Major League
costretto al ritiro anticipato a causa di una malattia
degenerativa, che si trasferisce in una nuova casa con una
bellissima piscina insieme alla premurosa moglie Eve, l’attrice
Kerry
Condon, alla figlia adolescente Izzy e al figlio Elliot. Ma un
oscuro segreto nel passato della casa scatenerà una forza maligna
che trascinerà la famiglia negli abissi di un terrore
profondissimo.
The Cage – Nella gabbia
The Cage – Nella gabbia vede protagonista Giulia,
Aurora Giovinazzo, ex promessa dell’MMA
femminile, che ha lasciato il mondo degli incontri dopo un
tragico incidente avvenuto proprio durante uno dei suoi
combattimenti.
Lavora in un piccolo zoo insieme al
fidanzato Alessandro, ma la sua nuova vita è scossa dal forte
desiderio di ritornare sul ring per ottenere la sua rivincita
contro Beauty Killer, l’atleta che è stata causa
del suo abbandono. Ad aiutarla ed incoraggiarla c’è Serena,
Valeria Solarino, la sua nuova allenatrice. Il
loro legame profondo aiuterà Giulia ad affrontare le sue paure
liberandola dalla gabbia all’interno della quale rischia di
rimanere rinchiusa.
Volare
Le uscite al
cinema si conclude con
Volare, che esplora la fobia di
prendere l’aereo, un timore irrazionale
condiviso da molte persone. La
protagonista AnnaBì, l’attrice
Margherita Buy, è un’attrice costretta a rinunciare a numerose
opportunità a causa di questa paura che la blocca.
Quando sua figlia decide di partire
per studiare negli Stati Uniti, la donna si trova di fronte alla
necessità di affrontare questo problema si iscrive ad un
corso insieme a un gruppo variegato di ansiosi come lei,
tutti desiderosi di vincere il loro timore di salire su un aereo.
Nel cast del film, oltre alla regista Buy,
troviamo Elena Sofia Ricci, Giulia
Michelini, Anna Bonaiuto, Euridice Axen, Francesco
Colella e Matteo Oscar Giuggioli.
Prime
Video ha annunciato che la serie drama di successo
mondiale, vincitrice dell’Emmy, The
Boys, sarà disponibile con la sua quarta stagione
dal 13 giugno 2024. La diabolica serie drama ritornerà con tre
episodi strabilianti il 13 giugno, seguiti da un nuovo episodio
ogni settimana, fino all’epico finale di stagione giovedì 18
luglio. La quarta stagione in otto episodi di The
Boys uscirà in streaming in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel
mondo.
Per celebrare il compleanno di
Homelander, Prime Video ha inoltre svelato il nuovo artwork
dell’attesissima quarta stagione.
Nella quarta stagione, il mondo è
sull’orlo del baratro. Victoria Neuman è più vicina che mai allo
Studio Ovale e sotto il controllo di Homelander, che sta
consolidando il suo potere. Billy Butcher, a cui restano solo pochi
mesi di vita, ha perso sia il figlio di Becca sia il suo ruolo di
leader di The
Boys. Il resto della squadra è stanco delle sue
bugie. La posta in gioco sarà più alta del solito e loro dovranno
trovare un modo per collaborare e salvare il mondo, prima che sia
troppo tardi.
Il cast di The
Boysvede protagonisti Karl Urban, Jack Quaid, Antony Starr,
Erin Moriarty, Jessie T. Usher, Laz Alonso, Chace Crawford, Tomer
Capone, Karen Fukuhara, Colby Minifie, Claudia Doumit e Cameron
Crovetti. La quarta stagione accoglierà, inoltre, Susan Heyward,
Valorie Curry e
Jeffrey Dean Morgan.
The
Boys è basata sul fumetto best-seller del New
York Times creato da Garth Ennis e Darick Robertson, qui in veste
anche di executive producer, e sviluppato dall’executive producer e
showrunner Eric Kripke. Tra gli altri executive producer si
annoverano anche Seth
Rogen, Evan Goldberg, James Weaver, Neal H. Moritz, Pavun
Shetty, Phil Sgriccia, Craig Rosenberg, Ken F. Levin, Jason Netter,
Paul Grellong, David Reed, Meredith Glynn e Michaela
Starr. The Boys è prodotta da Amazon Studios e Sony Pictures
Television Studios, in collaborazione con Kripke Enterprises,
Original Film e Point Grey Pictures.
Era dalla Mostra
del Cinema di Venezia del 2013 che non si avevano notizie di
Jonathan Glazer, il quale dopo l’Under
the Skin con Scarlett Johansson continuava a rimandare la
presentazione di questo suo nuovo
film. Prima di arrivare al Festival
di Cannes 2023, infatti, si era già parlato di
La zona d’interesse tra i titoli papabili per
le precedenti edizioni delle kermesse del Lido e della Croisette,
dove finalmente è approdato. Interpretato dalla coppia
Christian Friedel-Sandra Hüller, il film offre uno
sguardo diverso della tragica quotidianità e dell‘orrore
dei campi di sterminio nazisti durante la Seconda Guerra
Mondiale e attraverso lo sguardo dei protagonisti della teorizzata
soluzione finale alla base dell’Olocausto.
Camera con vista, sull’Inferno
Ne La zona
d’interesse Rudolf Höss e sua moglie Hedwig sono una
coppia di coniugi tedeschi, divisi tra famiglia – numerosa – e
lavoro quotidiano, dentro e fuori la loro bella casa. Quel che li
rende unici è il fatto di vivere a ridosso del perimetro del Campo
di concentramento di Auschwitz, del quale lui è il comandante. Un
militare ambizioso e senza scrupoli che, per motivi di carriera,
sembra esser pronto a lasciare la cosiddetta “zona di interesse”
(la Interessengebiet di circa 40 chilometri, che circonda la
triste struttura) e la villetta con giardino nella quale la donna
continua a crescere i loro cinque figli, a godere di una vita
perfetta e della speranza di un brillante futuro e a fare finta di
non vedere cosa accade al di là delle mura di recinzione.
Sandra Hüller in una scena di La zona d’interesse
L’orrore suggerito, più che raccontato
Le prime immagini di
La zona d’interesse fanno ripensare al
Suburbicon del 2017 diretto da George Clooney,
non per il tono né tanto meno per la sostanza del narrato, quanto
piuttosto per la superficie di normalità che nasconde altro. Lì un
conflitto prossimo a esplodere, qui una tragedia della quale
conosciamo l’entità, ma che Glazer mostra attraverso una serie di
indizi lasciati sullo sfondo, impossibili da ignorare.
Lo spunto è quello
offerto dal
romanzo omonimo di Martin Amis “La zona
d’interesse“, storia d’amore e burocrazia che l’immagine
filmata supera e potenzia nella sua possibilità di mostrare – senza
soffermarsi troppo – il fumo e le fiamme che fuoriescono dalle
ciminiere delle famigerate docce. Anche il sonoro segue la stessa
direttrice, con la macchina da presa a restituire il suono della
scena ripresa, senza mai indulgere in sottolineature, ma senza
nascondere i colpi di pistola e gli ordini urlati sullo sfondo.
La zona d’interesse, la vita che continua
Sordi e ciechi
all’inconcepibile, i protagonisti, intanto, continuano la loro
vita. Fatta anche di riunioni con gli ingegneri del Reich, arrivati
a proporre nuove tecnologie e più funzionali soluzioni per il
funzionamento dei forni crematori, o con gli altri direttori dei
vari campi, convocati per organizzare lo smaltimenti dei prossimi
arrivi dall’Ungheria. Una normalità, di nuovo, che si specchia
nella pulizia formale di un racconto familiare qualsiasi e insieme
in quella degli ambienti di Auschwitz oggi.
Dopo i lunghi minuti di
total black con i quali si apre La zona
d’interesse , quasi a suggerirci di aguzzare l’udito
più che la vista, improvvisamente il salto nel futuro, il nostro
presente, ci mostra per l’unica volta cosa resta di quelle vittime:
scarpe, bagagli abbandonati, vestiti, oggetti preziosi. Non la
vita, della quale resteranno depredati in eterno. Una sorte che
continua a capitare anche nelle nostre società civili, giusto fuori
dal nostro giardino, mentre molti continuano a erigere muri di
protezione dando mostra di non aver imparato ad aprire gli occhi
sui limiti della nostra stessa coscienza.
Rilasciato oggi il teaser trailer
de Il Tatuatore di Auschwitz, una
nuova serie Sky Original che sarà disponibile
prossimamente in esclusiva su Sky e in streaming solo su
NOW. Basata sul romanzo bestseller internazionale di
Heather Morris, la serie in sei episodi è ispirata alla storia vera
di Lali e Gita Sokolov, due prigionieri del campo di concentramento
di Auschwitz durante la Seconda guerra mondiale.
La storia di Il tatuatore di Auschwitz
Il tatuatore di Auschwitz
è la storia di un uomo, Lali (Jonah Hauer-King), un ebreo slovacco,
che, nel 1942, viene deportato ad Auschwitz, il campo di
concentramento dove oltre un milione di ebrei furono uccisi durante
l’Olocausto. Poco dopo l’arrivo, Lali diventa uno dei Tätowierer
(tatuatori), incaricato di marchiare i compagni di prigionia con i
numeri di identificazione. Un giorno incontra Gita (Hanna
Próchniak), una ragazza appena arrivata nel campo di
concentramento, e se ne innamora all’istante. Inizia così una
storia coraggiosa e indimenticabile. Sotto costante sorveglianza da
parte di un instabile ufficiale nazista delle SS Stefan Baretzki
(Jonas Nay), Lali e Gita sono determinati a mantenersi in vita a
vicenda.
Circa 60 anni dopo, Lali
(Harvey Keitel), ormai ottantenne, incontra
l’aspirante scrittrice Heather Morris (Melanie
Lynskey). Rimasto vedovo da poco, Lali trova il coraggio di
raccontare al mondo la sua storia. Raccontando il suo passato a
Heather, Lali finalmente affronta i fantasmi traumatici della sua
giovinezza e rivive i suoi ricordi di un amore nato nei luoghi più
oscuri.
Diretta da Tali Shalom-Ezer, IL
TATUATORE DI AUSCHWITZ è prodotta esecutivamente da Claire Mundell
attraverso la sua società Synchronicity Films in associazione con
Sky Studios e All3Media International. Jacquelin Perske è
produttrice esecutiva e sceneggiatrice principale, insieme ai
co-sceneggiatori Evan Placey (produttore associato) e Gabbie Asher.
Serena Thompson è produttrice esecutiva per Sky Studios. La colonna
sonora è stata creata dal pluripremiato Hans
Zimmer e Kara Talve.
NBCUniversal Global TV Distribution
e All3Media International gestiscono congiuntamente le vendite
internazionali della serie. Stan, il principale streamer locale
australiano, sta acquisendo i diritti originali della serie nel
proprio territorio, con SkyShowtime che sarà licenziataria dei
diritti della serie per Albania, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria,
Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Ungheria, Kosovo,
Montenegro, Macedonia del Nord, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia,
Portogallo, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia e Svezia. La
serie è un’esclusiva Sky e NOW in tutti I territori Sky in Europa
(Reg
Apple TV+
ha svelato oggi il trailer e la data d’uscita di
Earthsounds: i suoni del pianeta, la nuova
docuserie in 12 parti narrata dal vincitore del Golden Globe e
candidato all’Emmy
Tom Hiddleston. Girata per oltre 1.000 giorni
nell’arco di tre anni e mezzo, la serie mostra il nostro pianeta
come mai prima d’ora: un mondo che brulica di storie sonore
sorprendenti, sconosciute e mai raccontate perché non siamo stati
in grado di catturarne i suoni, fino ad ora.
Dove vedere in streaming
Earthsounds: i suoni del pianeta
Grazie a oltre 3.000 ore di audio,
registrato utilizzando tecnologie all’avanguardia, e girata in 20
Paesi di tutti e sette i continenti, Earthsounds: i suoni
del pianeta farà il suo debutto con tutti gli episodi il
23 febbraio su Apple
TV+.
«Ho amato narrare
“Earthsounds: i suoni del pianeta“», ha dichiarato
Tom Hiddleston. «Offspring Films e Apple TV+ hanno creato
qualcosa di assolutamente unico. Vedere e sentire il mondo della
Natura cogliendone i dettagli più intimi e straordinari è
assolutamente emozionante. Ispira meraviglia e stupore.»
Di cosa parla Earthsounds:
i suoni del pianeta?
Earthsounds: i suoni del
pianeta esplora habitat spettacolari, tra cui la foresta
pluviale del Queensland, la banchisa antartica, le dune
della Namibia, le barriere coralline tropicali e altro ancora. Tra
le scoperte e le registrazioni dei suoni più rari offerte al
pubblico dalla serie ci sono leopardi delle nevi che cantano
canzoni d’amore, il chiacchiericcio intimo dei pulcini di struzzo
dall’interno delle loro uova, ragni musicali, richiami di
corteggiamento subacqueo dei trichechi e molto altro. Ma non sono
solo gli animali a emettere rumori insoliti; la serie cattura anche
gli ipnotici suoni segreti del nostro pianeta, tra cui il ronzio
dei deserti, gli alberi che bevono e il misterioso ronzio
dell’aurora boreale.
“Earthsounds: i suoni del pianeta” è prodotta dal pluripremiato
team di Offspring Films e prodotta esecutivamente da Alex
Williamson e Isla Robertson. Sam Hodgson è il produttore della
serie e il regista è Tom Payne. La serie è la seconda
collaborazione tra Offspring Films e Apple
TV+ dopo “Il pianeta notturno a colori” che ha
ottenuto la nomination a quattro premi BAFTA.
Spider-Man: Un nuovo universo e Spider-Man: Across the
Spider-Verse sono stati grandi successi di
critica e di pubblico, con il primo che ha vinto l’Oscar come
“Miglior film d’animazione” e il secondo attualmente nominato nella
medesima categoria. I fan sono ora ansiosi di vedere come si
concluderà la storia nel film Spider-Man: Beyond the Spider-Verse,
ancora senza una data di uscita, ma oltre quel film sembra ci siano
già piani per ulteriori film animati dedicati a Spider-Man.
In passato si è sentito parlare di
piani per uno spin-off su Spider-Gwen, ma sembra il progetto non
sia andato molto in là per via di quanto tempo è stato dedicato
agli ultimi film dello Spider-Verse. Recentemente si è
invece parlato di film d’animazione che ruotano attorno a
personaggi come Spider-Punk e Venom e si è persino parlato di uno o
di entrambi con un rating R. Arriva però ora, tramite l’insider
DanielRichtman,
un aggiornamento su ciò che potrebbe esserci all’orizzonte.
Richtman afferma infatti che la Sony
Animation sta effettivamente sviluppando almeno altri due film
d’animazione su Spider-Man. Purtroppo, non sono stati forniti
ulteriori dettagli ma questi non dovrebbero avere come protagonista
Miles Morales, la cui storia dovrebbe concludersi con Beyond
the Spider-Verse. Non resta dunque che attendere per scoprire
se tale rumor si rivelerà fondato ed eventualmente su chi o su cosa
saranno incentrati questi film. Prima però, si attendono novità su
Beyond the Spider-Verse, inizialmente previsto in sala per
l’aprile 2024 ma
ora rimandato a data da destinarsi.
Cosa sappiamo di Spider-Man: Beyond the Spider-Verse?
Il film che precede Spider-Man: Beyond the Spider-Verse, Spider-Man: Across the Spider-Verse, è uscito
all’inizio di quest’anno. È stato diretto da Joaquim Dos
Santos, Kemp Powers e Justin K. Thompson. Il film presenta
le voci di Shameik Moore nel ruolo di Miles
Morales, Hailee Steinfeld nel ruolo di Gwen Stacy,
Jake Johnson nel ruolo di Peter B. Parker,
Issa Rae nel ruolo di Spider-Woman, Daniel Kaluuya nel ruolo di Spider-Punk,
Karan Soni nel ruolo di Spider-Man India, Oscar Isaac nel ruolo di Spider-Man 2099,
Jason Schwartzman nel ruolo di The Spot,
Brian Tyree Henry nel ruolo di Jefferson Davis,
Luna Lauren Velez nel ruolo di Rio Morales,
Greta Lee nel ruolo di Lyla, Andy
Samberg nel ruolo di Scarlet Spider e altri ancora.
Spider-Man: Across the Spider-Verse è stato
prodotto da Phil Lord, Chris Miller, Amy Pascal, Avi Arad e
Christina Steinberg con Alonzo Ruvalcaba. Aditya Sood, e il regista
del primo film, Peter Ramsey, alla produzione esecutiva. Il film
non ha ancora una data di uscita. L’uscita era inizialmente
prevista per il 29 marzo 2024, ma è stata tolta dal calendario.
Johnny Depp ha visitato in forma strettamente
privata e a porte chiuse il Museo Nazionale del Cinema di
Torino e la mostra
Il Mondo di Tim Burton, unica attività extra
lavorativa durante il suo soggiorno a Torino.
Johnny Depp, in città per
le riprese del suo nuovo film Modì che lo vede per la
seconda volta dietro la macchina da presa, è stato accolto dai
vertici del museo: il presidente Enzo Ghigo, il
vicepresidente Gabriele Molinari, il consigliere
Alessandro Bollo e dal direttore Domenico
De Gaetano. Con loro Marco Fallanca che
in questi mesi ha tenuto i rapporti con l’attore e il suo
entourage.
Johnny Depp, accompagnato da alcuni dei suoi
storici collaboratori, è rimasto affascinato dalla struttura della
Mole Antonelliana e dall’allestimento della mostra, perfettamente
integrata con l’ardito verticalismo dell’edificio. Accompagnato dal
direttore, ha percorso tutta la rampa, rivivendo il viaggio
nell’immaginifico mondo di Tim
Burton e nella mente di un genio creativo, l’esplorazione
definitiva della sua produzione artistica e del suo stile
inimitabile.
Depp è rimasto estasiato dalla
mostra, quasi emozionato nel rivedere tutti questi i materiali
relativi ai film delle sue numerose collaborazioni con
Tim Burton. Dai primi bozzetti di Edward Mani di Forbice, a Sweeney Todd e Dark Shadows, fino ad arrivare alla lettera autografa
di Tim Burton nella quale il registra gli propone delle modifiche
alle sue battute nel film La Fabbrica di Cioccolato.
Questa lettera ha rievocato in lui molti ricordi e ha voluto essere
ritratto lì accanto così fa poterla mandare a
Tim Burton.
La visita si è conclusa con la
suggestiva salita al Tempietto grazie all’ascensore panoramico
completamente trasparente che gli ha ricordato l’ascensore di
cristallo di Willy Wonka. Lì ha potuto godere della stupenda vista
della città dall’alto, comprendendone la bellezza e il fascino e
dimostrandosi molto interessato alla storia e all’architettura
della capitale subalpina.
Un anno fa, a
marzo 2023, NAVALNY di Daniel Roher
vinceva l’Oscar® come Miglior Documentario. Distribuito da I Wonder
Pictures e IWONDERFULL nel 2022, il documentario di Roher segue,
con il ritmo appassionante di un thriller, il leader
dell’opposizione russa Alexei Navalny, avvocato, attivista,
politico, fondatore del partito Russia del Futuro e della Fondazione Anti-corruzione, strenuo oppositore di
Vladimir Putin: Alexei Navalny è la dimostrazione
che non si possono uccidere le idee.
A distanza un anno,
la vicenda è tragicamente superata dall’attualità e la recente
notizia della morte di Navalny, imprigionato in
Siberia dal 2021, sconvolge il mondo. In seguito alle numerose
richieste da parte delle sale italiane, il film torna al cinema per
una serie di proiezioni evento.
NAVALNYdi Daniel Roher,
potente e pura testimonianza dell’operato dell’attivista, è
un’indagine approfondita condotta grazie a testimonianze dirette
degli eventi successivi all’agosto 2020, quando Alexei Navalny si
ammalò all’improvviso su un volo tra Tomsk e Mosca. Dopo un
atterraggio di emergenza a Omsk, Navalny fu ricoverato in ospedale,
dove cadde in coma. Trasportato d’urgenza a Berlino, ulteriori
accertamenti hanno rilevato tracce di avvelenamento. Il film
ricostruisce l’indagine che ha portato a scoprire la verità
sull’accaduto.
Alexei Navalny nel
corso degli anni ha svelato molte verità scomode attorno al governo
russo e ai potenti oligarchi che lo compongono e lo sostengono, non
ultima la rete di corruzione e l’enorme giro di denaro e potere
attorno a queste figure, a partire da Vladimir Putin. Rientrato in
Russia il 17 gennaio del 2021 e incarcerato con l’accusa mai
provata di appropriazione indebita, Navalny non è mai stato
rilasciato, fino al tragico epilogo della sua morte il 16 febbraio
2024.
“Quando abbiamo
deciso di distribuire in Italia Navalny – spiega dalla
Berlinale Andrea Romeo, fondatore e direttore editoriale di I
Wonder Pictures – sapevamo di lavorare su una storia molto
attuale e che per la stessa volontà del protagonista sarebbe finita
come inizia, cioè con il suo omicidio. Il film è una grande
opportunità per capire qualcosa di più di quanto da trent’anni sta
succedendo in Russia. Il documentario – prosegue
Romeo – è anche un oggetto cinematografico originalissimo, e
credo che l’Oscar per vinto l’anno scorso celebri adeguatamente
un’opera cinematograficamente unica e importante“.
Vincitore
dell’Audience Award e del Festival Favourite Award al Sundance Film
Festival 2022, NAVALNY di Daniel
Roher è oggi una preziosa testimonianza dell’impegno di
Navalny e del suo impegno verso la verità e la libertà e per questo
torna sul grande schermo.
Da quando
Jonathan Majors è stato
licenziato dai Marvel Studios, i fan hanno subito indicato
l’attore Colman Domingo come il sostituto ideale per il
ruolo di Kang il Conquistatore. Ad oggi i Marvel Studios non hanno ancora
annunciato chi sostituirà Majors né quale sarà il ruolo effettivo
del villain nel resto della Saga del Multiverso. Mentre si attende di
saperne di più, è ora lo stesso Domingo a rompere il silenzio a
riguardo durante un’intervista con Vanity Fair. “Il mio team ha
avuto conversazioni con la Marvel su alcuni aspetti del MCU per
anni. So che questo [il recasting] è vero o no? In realtà non lo
so. Il mio team non mi porta qualcosa se non è reale. Quindi non lo
so“.
“Potrei essere in conversazione,
ma non ne sono sicuro. Sarei felice di parlarne. Qualunque cosa
stiano elaborando con Jonathan [Majors] e la sua eredità nel MCU,
sento di dover rimanere nella mia corsia, qualunque essa sia. Ci
sono voci, ci sono conversazioni, ma non ne sono nemmeno sicuro
perché sento che non mi viene in mente nulla finché non c’è
qualcosa di reale. Ma sarei d’accordo“. L’attore, pur
affermando di non sapere nulla a riguardo, rimane dunque cauto e
sembra non rivelare più del dovuto.
Chi potrebbe assumere il ruolo di Kang il Conquistatore?
I fan hanno ad oggi fatto diversi nomi per sostituire Majors
nei panni di Kang il Conquistatore e se alcuni di loro, come
John Boyega o Denzel Washington, potrebbero essere molto
interessanti, Domingo – ora candidato all’Oscar per il film
Rustin – risulta essere la scelta migliore per il ruolo
del villain del MCU. L’attore ha esperienza nell’interpretare un
cattivo in un grande franchise, essendo stato un Victor Strand
particolarmente avvincente e ricco di sfumature in Fear The
Walking Dead, con l’attore che ha dimostrato di essere in
grado di presentare diversi aspetti di un personaggio, proprio come
Majors ha fatto per ogni variante di Kang.
C’è stato un tempo in cui il
Deathstroke di Joe Manganiello era in lizza per un ruolo
importante nel DCEU. I piani originali prevedevano infatti che il
villain venisse a conoscenza dell’identità segreta di Batman nella
scena post-credits di Justice
League (per gentile concessione di Lex Luthor),
ponendo così le basi per il loro scontro in The
Batman. I piani sono però cambiati quando Ben Affleck ha deciso di non dirigere il film,
facendo dunque finire il progetto in un limbo solo per poi essere
del tutto cancellato con la fine del DCEU. Per un certo periodo, si
era persino parlato di uno spin-off incentrato su Deathstroke.
Manganiello ha espresso più volte il
suo interesse a riprendere il ruolo nel nuovo DCU, ma sembra che l’attore abbia ora gettato la
spugna. “James
Gunn è un mio amico, e io e lui ne abbiamo parlato perché Jim
Lee della DC Comics voleva che creassi una serie di graphic novel
basate sulla sceneggiatura che ho scritto per il film sulle origini
di Deathstroke“, ha raccontato l’attore a ComicBook.com. “Quando hanno
iniziato a smantellare il DCEU, anche questo è però andato in
fumo“, ha continuato Manganiello.
“Jim l’ha letto e voleva che
diventasse una serie di graphic novel, ma nessuno poteva
assicurarmi che, se avesse attirato l’attenzione di registi e
produttori, avrei potuto essere coinvolto. Così ho dovuto lasciar
perdere. James Gunn mi ha detto: “Lascia perdere”“. L’attore
si riferirebbe in realtà solo a questo progetto di graphic novel,
ma ampliando il suo discorso si può benissimo dedurre che
Manganiello abbia deciso di lasciar perdere con Deathstroke in
generale, il quale almeno per ora non sarà coinvolto nel nuovo DC
Universe ideato da Gunn.
Joe Manganiello interpreterà ancora Deathstroke?
Gunn non ha tuttavia escluso un
futuro ingresso del personaggio nel suo universo condiviso,
lasciando intendere di avere dei suoi piani per Deathstroke nel
DCU, anche se questi potrebbero non coinvolgere Manganiello. Come
noto, nei fumetti Deathstroke è un mercenario assassino altamente
qualificato, introdotto originariamente come avversario dei Teen
Titans. Noto per le sue eccezionali capacità di combattimento, per
la forza, l’agilità e l’intelletto potenziati e per il suo genio
tattico, egli possiede anche un fattore di guarigione rigenerativo
che ne aumenta la durata e la longevità.
Nonostante il suo status di cattivo,
Deathstroke è spesso rappresentato come un antieroe, con un codice
morale complesso e un senso dell’onore. Le sue motivazioni variano,
ma in genere è spinto dal desiderio di potere, ricchezza o vendetta
personale. Un personaggi dunque decisamente affascinante, che
potrebbe magari in futuro trovare il giusto spazio sul grande
schermo, che sia Manganiello o un altro attore ad assumere il
ruolo.
Da oggi su Prime
VideoLOL Talent Show: Chi fa ridere
è dentro, il nuovo show Original italiano in cinque
episodi, disponibile in esclusiva su Prime
Video. I primi due episodi saranno disponibili da oggi
22 febbraio, seguiti da due episodi il 29 febbraio e dalla finale
il 7 marzo.
LOL Talent Show: Chi fa
ridere è dentro è il nuovo show Original italiano in
cui comici professionisti, amatoriali e artisti di ogni genere
(maghi, cantanti, imitatori, mimi, improvvisatori, rumoristi,
persone comuni con spiccate doti di intrattenimento, e molti altri)
si esibiranno davanti a una giuria d’eccezione per giocarsi la loro
chance di entrare a far parte del cast della quarta stagione di
LOL: Chi ride è fuori. Elio,
KatiaFollesa e Angelo
Pintus, tra i protagonisti più amati delle passate
edizioni di LOL, saranno i giurati di questo nuovo show,
mentre Mago Forest, anche lui veterano del
programma comedy, vestirà i panni di presentatore e accompagnerà i
giudici in questo tour tutto italiano che toccherà le città di
Milano e Napoli, per le audition, e Roma, per la finalissima che
decreterà il vincitore. Ogni episodio, inoltre, avrà una guest
star che, unendosi alla giuria, potrà cambiare le sorti di un
concorrente. LOL Talent Show: Chi fa ridere è
dentro è prodotto da Endemol Shine Italy per Amazon
Studios e sarà disponibile in esclusiva su Prime Video dal 22 febbraio 2024.
LOL Talent Show: Chi fa ridere è
dentro si unirà a migliaia di film e serie già presenti nel
catalogo di Prime Video, tra cui le produzioni italiane Original
Pensati Sexy, No Acitivity – Niente da
segnalare, Karaoke Night – Talenti Senza Vergogna, Gigolò per caso,
Elf Me, Il migliore dei mondi, Monterossi – La Serie S2, AMAZING –
FABIO DE LUIGI, Everybody Loves Diamonds, The Bad Guy, Prisma, Bang
Bang Baby, Gianluca Vacchi: Mucho Más, Laura Pausini – Piacere di
conoscerti, The Ferragnez – La serie S1 e
S2, The Ferragnez: Sanremo special, All or Nothing:
Juventus, Anni da cane, Dinner Club S1 e
S2, Vita da Carlo, FERRO, Celebrity Hunted – Caccia
all’uomo S1, S2 e S3, e LOL: Chi ride è
fuori S1, S2 e S3; le serie pluripremiate The
Marvelous Mrs. Maisel e Lizzo’s Watch Out for
the Big Girls, la serie satirica sui supereroi The
Boys e grandi successi come Il Signore degli
Anelli: Gli Anelli del Potere, Citadel, Jack Ryan di Tom
Clancy, Un matrimonio esplosivo, Samaritan, Tredici Vite, The
Tender Bar, A proposito dei Ricardo, La guerra di domani,
Reacher e Il principe cerca figlio, oltre a
contenuti in licenza disponibili in più di 240 paesi e territori
nel mondo, e le dirette in esclusiva in Italia delle migliori
partite del mercoledì sera della UEFA Champions League, oltre
che della Supercoppa UEFA, fino alla stagione 2026/27. Altri titoli
Original italiani già annunciati sono le serie Antonia, Sul più
bello – La serie, oltre ai rinnovi per nuove stagioni di
LOL: Chi ride è fuori, Prisma, Sono
Lillo e Celebrity Hunted – Caccia all’uomo. È stata
inoltre annunciata la serie Citadel: Diana, il
capitolo italiano dell’universo Citadel.
In un’intervista a
Vanity Fair, l’attrice premio Oscar Natalie
Portman, prossimamente al cinema con il
film May
December (qui
la recensione), ha dichiarato di non ritenere del tutto un male
il fatto che il cinema stia in un certo senso perdendo di
importanza per gli spettatori più giovani. “La cosa più
sorprendente è stato il declino del cinema come forma primaria di
intrattenimento. Ora è molto più di nicchia“, ha detto la
Portman. “Se chiedete a qualcuno dell’età dei miei figli cosa
sono le star del cinema, non conoscono nessuno rispetto alle star
di YouTube o altro“.
Ha poi continuato motivando così la
cosa: “C’è una liberazione nel fatto che la tua arte non sia
un’arte popolare. Puoi davvero esplorare ciò che ti interessa.
Diventa molto più una questione di passione che di commercio. Ed è
interessante anche guardarsi dal rischio che diventi qualcosa di
elitario. Credo che tutte queste forme d’arte, quando diventano
meno popolari, debbano cominciare a chiedersi: “Ok, per chi lo
facciamo ancora?“. Natalie Portman ha dunque detto che
Hollywood è ora una “moneta a due facce“.
“È sorprendente anche perché c’è
stata una democratizzazione della creatività, in cui i guardiani
sono stati sminuiti e tutti possono fare cose e vengono fuori
talenti incredibili“, ha detto l’attrice. “E
l’accessibilità è incredibile. Se vivevi in una piccola città,
quando sono cresciuta io non potevi accedere al grande cinema
d’autore. Ora sembra che se hai una connessione a Internet, puoi
avere accesso a qualsiasi cosa. È piuttosto strano che allo stesso
tempo si abbia la sensazione che più persone che mai possano vedere
il tuo strano film d’arte grazie al suo straordinario accesso.
Quindi è una moneta a due facce“, ha concluso Natali
Portman.
Ecco il trailer italiano di Borderlands,
il nuovo film di Eli Roth, adattamento
cinematografico della popolare serie di videogiochi di
Gearbox Software. Il film che promette azione e
divertimento vanta un super cast guidato da
Cate Blanchett e
Jamie Lee Curtis. Con loro anche
Kevin Hart,
Jack Black,
Edgar Ramirez, Ariana Greenblatt,
Florian Munteanu, Gina
Gershon.
Borderlands, la
trama
Lilith (Blanchett), una famigerata
cacciatrice di taglie dal passato misterioso, è costretta a
tornare, a malincuore, su Pandora, il suo pianeta natale che è il
più caotico della galassia. La sua missione è trovare la figlia
scomparsa di Atlas (Ramírez), il più potente figlio di p*****a
dell’universo. Lilith stringerà un’alleanza con
un’improbabile squadra di reietti: Roland (Hart), un mercenario
esperto, Tiny Tina (Greenblatt), una adolescente amante degli
esplosivi e il suo muscoloso protettore Krieg (Munteanu), Tannis
(Curtis), una scienziata pazza che ne ha viste di tutti i colori e
Claptrap (Black), un robottino logorroico e saccente.
Insieme, questi strampalati eroi dovranno sconfiggere una specie
aliena e pericolosi banditi e scopriranno uno dei segreti più
incredibili di Pandora. Il destino dell’universo potrebbe
essere nelle loro mani, ma alla fine combatteranno per qualcosa di
più grande: la loro amicizia. Basato su una delle serie di
videogiochi più vendute di tutti i tempi, benvenuti in BORDERLANDS.
Ad agosto solo al cinema!
Nel 2019 il film Terminator: Destino Oscuro ha
riportato sul grande schermo i personaggi Sarah Connor e il
Terminator T-800 di Arnold Schwarzenegger, ma pur ricevendo
recensioni positive da parte di fan e dei critici, il film non ha
avuto il necessario impatto al botteghino. Con soli 62 milioni di
dollari in Nord America e 261 milioni in tutto il mondo, il
blockbuster è stato giudicato un flop. Per quanto James Cameron abbia parlato di un eventuale
Terminator 7, Arnold Schwarzenegger ha dichiarato di aver
“chiuso” con il franchise, osservando che “ho ricevuto il
messaggio forte e chiaro che il mondo vuole andare avanti con un
tema diverso quando si tratta di Terminator“.
Ora, l’attrice di Sarah Connor,
Linda Hamilton, ha condiviso sentimenti simili
in un’intervista a Business Insider, ribadendo
quanto già in passato confermato, ovvero che anche lei non è
affatto interessata a tornare alla serie fantascientifica. “Ho
finito. Ho finito. Non ho più nulla da dire. La storia è stata
raccontata, ed è stata fatta fino allo sfinimento“, ha detto
l’attrice. “Perché qualcuno dovrebbe rilanciarla è un mistero
per me. Ma so che il nostro mondo hollywoodiano è costruito sui
rilanci in questo momento“. Per quanto riguarda l’eredità del
personaggio, Hamilton ha aggiunto: “Mi sento e mi sono sentita
come se Sarah Connor non fosse un’icona”.
“È una donna all’inferno. Fa
delle scelte davvero sbagliate. Non è una buona madre, ma una buona
combattente!“. Quindi cerco di analizzare i dettagli e mi
dico: “Beh, rispettano la sua forza e il suo potere, e ho creato
una guerriera, ma è molto imperfetta. È una persona imperfetta”.
Quindi è stato difficile venire a patti con tutto questo e poi
dire: “Ok, posso accettarlo”, perché ormai lo sento da così tanti
anni che la gente mi tratta come se avessi salvato il futuro“.
“Se poteste vedere quanto sono totalmente sfortunata durante la
mia vita e la mia quotidianità!“, ha poi concluso
l’attrice.
Terminator 7, come
potrebbe essere il prossimo film della saga?
James Cameron, sceneggiatore e regista dei
primi due film di Terminator nonché del franchise Avatar ha spiegato
come la crescita dell’intelligenza artificiale lo abbia influenzato
nella scrittura di un nuovo film della serie. Cameron ha dunque
rivelato che sta scrivendo un nuovo progetto Terminator,
ma sta aspettando che l’intelligenza artificiale si sviluppi
adeguatamente prima di portare avanti il progetto. Non ha però
specificato se il nuovo film, ad ora noto come
Terminator 7 sarà un altro sequel o un riavvio completo
del franchise. Ad oggi questo nuovo film non è ancora stato
confermato né vi sono dettagli più precisi in merito, per cui non
resta che attendere per scoprire se il temibile Terminator tornerà
davvero sul grande schermo.
The Purge
6, sesto film della saga di La
notte del giudizio, ha ricevuto un promettente
aggiornamento direttamente dalla star del franchise Frank Grillo. Ideato dal regista James
DeMonaco, questo franchise distopico esplora come noto gli
effetti dell’evento titolare, un periodo annuale di 12 ore in cui
tutti i crimini sono legali. Dopo cinque film di successo che hanno
incassato complessivamente oltre 533 milioni di dollari in tutto il
mondo, l’imminente The Purge 6 viene ora descritto come
l’ultimo capitolo. A giugno dello scorso anno era stato comunicato
che la sceneggiatura era pronta, ma da quel momento non si è più
saputo nulla.
Ora, in un’intervista con Screen Rant sul red carpet di
Lights Out, Grillo, già apparso nel 2014 in
Anarchia – La notte del giudizio e nel successivo La notte del giudizio: Election Year, conferma che
“la sceneggiatura è pronta. È fondamentalmente incentrata su
Leo Barnes, il mio personaggio. Sarebbe l’ultimo degli ultimi degli
ultimi, come il tizio che continua ad andare in pensione. James
DeMonaco lo dirigerà, se succederà, ed è una questione di soldi. È
una questione di quanto grande vogliono che sia il film, di quanti
soldi vogliono spendere per il film, considerando che hanno fatto
molto in questo franchise. Ma è una grande sceneggiatura“.
Tutto quello che sappiamo su The Purge 6
La notte
del giudizio per sempre, uscito nel 2021, era stato
inizialmente presentato come il quinto e ultimo capitolo del
franchise. Tuttavia, circa due anni dopo la sua uscita,
l’amministratore delegato della Blumhouse Productions, Jason Blum, ha dato un aggiornamento
entusiasmante sul futuro dei film della saga, rivelando che The
Purge 6 era in fase di sviluppo. Da allora, però, gli
aggiornamenti sono stati lenti, mettendo in dubbio lo stato del
film.
Parlando di The Purge 6,
DeMonaco ha rivelato che il film avrebbe portato in vita una
versione da incubo dell’America. Alla fine del film del 2021, gli
Stati Uniti erano caduti nel caos quando numerosi cittadini avevano
reso l’Epurazione un evento continuo, e sembra che il nuovo film
esplorerà ulteriormente ciò che è accaduto al paese in seguito a
quell’evento. DeMonaco ha anche detto che i singoli Stati saranno
estremamente divisivi e che il paese sarà delimitato in base
all’ideologia, alla sessualità e alla religione.
La maggior parte del cast di The
Purge 6 non è ancora stata rivelata, dato che Grillo è l’unico
attore confermato finora. Vale la pena notare che l’ultima volta
che il suo personaggio è apparso nel franchise, stava lavorando per
proteggere il senatore Roan in La notte del giudizio: Election
Year. Sarà dunque interessante vedere come verrà reintrodotto
in The Purge 6 e come reagirà alla nuova America
anarchica. Ad ora, per confermare la realizzazione del film,
sembrerebbe occorrere solo che lo studios di produzione stabilisca
un budget.
La star di Beetlejuice
2Jenna Ortega sta consolidando le speranze dei
fan per il sequel di Beetlejuice (ad oggi,
dopo il primo poster, ufficialmente intitolato
Beetlejuice Beetlejuice) confermando che
il suo ruolo nel film diretto da Tim
Burton è effettivamente quello della figlia di
Lydia Deetz, Astrid. Da tempo si
diceva che la Ortega avrebbe interpretato la figlia di Lydia,
soprattutto dopo la diffusione di foto sul set che la ritraevano
accanto alla star originale di Beetlejuice (e attuale star
di Stranger Things) Winona Ryder. Tuttavia, questa è la prima
conferma ufficiale che si riceve dall’attrice stessa.
“Non so quanto mi sia permesso
dire, ma sono la figlia di Lydia Deetz, quindi lo svelerò“, ha
dichiarato l’attrice a Vanity Fair in una recente
intervista “È strana, ma in un modo diverso e non nel modo in
cui si suppone, direi. Il rapporto tra Lydia e Astrid, il mio
personaggio, è molto importante. Ed è anche molto strano perché si
tratta di recuperare e mettere insieme i pezzi di quello che è
successo nella vita di Lydia da allora, il che è bello, credo, per
chiunque ami il personaggio e sia entusiasta di rivederlo“, ha
concluso Ortega. Non resta dunque che attendere il film
per scoprire come si articolerà il rapporto tra i due
personaggi.
Beetlejuice, uscito nel 1988, era interpretato
da
Michael Keaton,
Winona Ryder, Catherine O’Hara, Jeffrey Jones,
Alec Baldwin e Geena Davis. Quel film è incentrato su una
coppia di coniugi deceduti che ricorre ai servizi dell’antipatico e
dispettoso poltergeist dell’aldilà per spaventare i nuovi residenti
della loro vecchia casa. Fin dal suo debutto, il film ha ottenuto
un successo sia di critica che commerciale, con un incasso di oltre
73 milioni di dollari, rendendo Burton particolarmente celebre ad
Hollywood. Non si hanno invece ad ora dettagli sulla trama di
Beetlejuice 2, ma sappiamo che il film uscira nelle sale
il 6 settembre 2024.
Ritrovarsi, riconoscersi,
scoprire che il tempo non ha cambiato le cose. Un sentimento
profondo che ha resistito negli anni e che ora ha bisogno di essere
vissuto, una sfida che dovranno affrontare i protagonisti della
nuova serie Sky Original Un amore, i cui terzo e
quarto episodio saranno disponibili da domani, 23 febbraio, in
esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW.
La trama del terzo e
quarto episodi di Un amore
Ale e Anna iniziano una
relazione clandestina, ma se lui sembra pronto a investire su
questo rapporto, lei, che ha molto di più da perdere, è spaventata.
Passano per la prima volta un weekend insieme, ma la loro fuga
romantica non andrà come avevano sperato.
La serie
Se Ale (Stefano
Accorsi) è pronto a rimettersi in gioco per cercare di
vivere finalmente la sua storia con Anna (Micaela
Ramazzotti), lei invece si trova in difficoltà al
pensiero di perdere la sua stabilità. Un weekend fuori città in un
agriturismo sembra un’occasione perfetta per mettere alla prova il
loro amore ma degli imprevisti li riportano bruscamente alla
realtà.
Prodotta da Sky Studios e
Cattleya, parte di ITV Studios, con il Ministero della Cultura –
Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e con il sostegno della
Regione Emilia-Romagna, attraverso Emilia-Romagna Film Commission,
è una serie creata da Stefano Accorsi e Enrico Audenino, diretta da
Francesco Lagi e scritta da Enrico Audenino, Giordana Mari, Teresa
Gelli, Francesco Lagi, Stefano Accorsi.
Stefano Accorsi (La dea fortuna, Veloce come il
vento, L’ultimo bacio, 1992-1993-1994) e
Micaela Ramazzotti (La pazza gioia, La felicità,
Gli anni più belli, La tenerezza), entrambi vincitori del
David di Donatello, saranno i protagonisti Alessandro e Anna. Nel
cast anche Alessandro Tedeschi (Blocco 181, Il Colibrì, Chiamami
ancora amore), Andrea Roncato (Ricordati di me, Il cuore grande
delle ragazze, Il Signor Diavolo), Ivan Zerbinati (La Porta Rossa
3, Il ragazzo invisibile – Seconda generazione, Non mi lasciare) e
Camille Dugay (Django, Mi piace lavorare (Mobbing), Cuore Sacro).
Con loro Beatrice Fiorentini e Luca Santoro nei panni dei giovani
Alessandro e Anna. E con la partecipazione di Ottavia Piccolo (7
minuti, Tu la conosci Claudia?, La famiglia).