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Barbie: apertura travolgente al box office

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Barbie: apertura travolgente al box office

Barbie, l’attesissimo film fenomeno dell’anno scritto e diretto da Greta Gerwig, tinge di rosa il cinema italiano con uno straordinario incasso di 2.178.000 € nel suo primo giorno di programmazione. Risultato che segna la miglior apertura al box office del 2023 oltre a numerosi record nel giorno di esordio.

Accompagnato da una maestosa strategia di marketing e straordinarie attività publicity, Barbie ha registrato in Italia numerosi record al box office tra cui:

  • Miglior debutto per un film nel 2023
  • La quarta miglior apertura di sempre per un film distribuito da Warner Bros. Pictures
  • Il secondo miglior esordio dall’inizio della pandemia
  • Miglior debutto per un film uscito a luglio dall’inizio della pandemia
  • Il terzo miglior debutto di sempre per un film uscito nel mese di luglio
  • Miglior debutto per un film diretto da una regista
  • Miglior debutto per un film diretto da Greta Gerwig
  • Miglior debutto per un film con Margot Robbie
  • Miglior debutto per un film con Ryan Gosling

Uscito ieri, giovedì 20 luglio, su oltre 600 schermi cinematografici della penisola, Barbie ha richiamato nelle sale oltre 284.000 spettatori curiosi ed entusiasti di poter finalmente vedere quello che viene considerato il film più coinvolgente degli ultimi anni.

Barbie, il cast del film

Dalla sceneggiatrice/regista candidata all’Oscar Greta Gerwig (Piccole donne, Lady Bird) arriva Barbie con protagonisti i candidati all’Oscar Margot Robbie (Bombshell – La voce dello scandalo, Tonya) e Ryan Gosling (La La Land, Drive) nei panni di Barbie e Ken. Insieme a loro nel cast anche America Ferrera (End of Watch – Tolleranza zero, i film Dragon Trainer), Kate McKinnon (Bombshell – La voce dello scandalo, Yesterday), Michael Cera (Scott Pilgrim vs. the World, Juno), Ariana Greenblatt (Avengers: Infinity War, 65 – Fuga dalla Terra), Issa Rae (The Photograph – Gli scatti di mia madre, Insecure), Rhea Perlman (Nei miei sogni, Matilda 6 Mitica) e Will Ferrell (Anchorman, Ricky Bobby – La storia di un uomo che sapeva contare fino a uno).

Fanno parte del cast del film anche Ana Cruz Kayne (Piccole donne), Emma Mackey (Emily, Sex Education), Hari Nef (Assassination Nation, Transparent), Alexandra Shipp (i film X-Men), Kingsley Ben-Adir (Quella notte a Miami, Peaky Blinders), Simu Liu (Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli), Ncuti Gatwa (Sex Education), Scott Evans (la serie TV Grace e Frankie), Jamie Demetriou (Crudelia), Connor Swindells (Sex Education, Emma.), Sharon Rooney (Dumbo, Jerk), Nicola Coughlan (Bridgerton, Derry Girls), Ritu Arya (The Umbrella Academy) e il premio Oscar Helen Mirren (The Queen – La Regina). Il film è al cinema dal 20 luglio.

Warner Bros. valuta possibili rinvii per Dune – Parte 2, Aquaman 2 e Il colore viola

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Sembra che l’attesa per Aquaman e il Regno Perduto, Dune – Parte Due e Il colore viola potrebbe essere prolungata, poiché la Warner Bros. starebbe valutando la possibilità di ritardare l’uscita di tali film a causa degli scioperi degli sceneggiatori della Writers Guild of America e degli attori del SAG-AFTRA. Buona parte di Hollywood è dunque attualmente bloccata e se gli scioperi dovessero protrarsi a lungo, la cosa potrebbe potenzialmente ritardare i tre prossimi film della Warner Bros. previsti per il 2023.

Al momento si tratta di rumor non confermati, ma Variety riferisce che non è da escludere che lo studio possa decidere di spostare al 2024 i tre film, non potendo promuoverli adeguamente allo stato attuale delle cose. Gli attori in sciopero, infatti, non possono prendere parte a premiere, interviste e qualunque altro evento legato al proprio film. Secondo le fonti di Variety, specie per quel che riguarda Dune – Parte 2, lo studio non vorrebbe perdere la possibilità di coinvolgere nella promozione del kolossal di Denis Villeneuve il sontuoso cast che ha preso parte alla lavorazione e si starebbe pertanto pensando di rinviarlo al 2024.

Al momento, ribadiamo, né Warner Bros. Discovery né Legendary Entertainment (che coproduce Dune – Parte Due) hanno commentato questo rapporto. Resta da vedere se dunque questo si realizzerà, ma se davvero gli scioperi dovessero protrarsi a lungo, potrebbe essere solo una questione di tempo prima che anche altri grandi studi di produzione prendano in considerazione di fare lo stesso. Il coinvolgimento delle star nella promozione di un film è infatti ormai quasi indispensabile e la mancanza di tale elemento rischia di privare le pellicole di una forte pubblicità in più.

James Cameron sull’ascesa delle AI: “Vi avevo avvertito nel 1984 e non mi avete ascoltato”

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James Cameron torna a parlare dell’ascesa dell’intelligenza artificiale, divenuta in questi ultimi anni sempre più sofisticata. Il regista ha infatti dichiarato a CTV Newsvi avevo avvertito nel 1984 e non mi avete ascoltato“, riferendosi al film Terminator, uscito in quell’anno. Come noto, nel celebre film di fantascienza una rete di difesa artificialmente intelligente che è diventata senziente, chiamata Skynet, ha guidato una guerra delle macchine contro gli uomini, scatenando dunque l’apocalisse e l’estinzione di massa.

Penso che rende l’IA un’arma sia il pericolo più grande“, ha poi aggiunto Cameron. “Penso che entreremo nell’equivalente di una corsa agli armamenti nucleari con l’intelligenza artificiale, e se non lo costruiamo noi, altri lo faranno sicuramente, e quindi si intensificherà“. Cameron, tuttavia, non pensa che l’intelligenza artificiale possa sostituire gli scrittori nnel breve periodo. Un tema particolarmente caldo, nonché tra quelli che hanno portato allo sciopero degli sceneggiatori attualmente in corso negli Stati Uniti, i quali chiedono maggiori garanzie e controlli proprio riguardo l’uso delle intelligenze artificiali applicate alla scrittura.

A riguardo Cameron non sembra essere preoccupato, dichiarando che “personalmente non credo che una mente senza corpo, che rigurgita solo ciò che altre menti le hanno detto – sulla vita che hanno avuto, sull’amore, sulla menzogna, sulla paura, sulla mortalità – possa mettere tutto insieme, mescolando e poi elaborando qualcosa… Non credo che possieda qualcosa che possa emozionare un pubblico“. Ha poi continuato: “Aspettiamo 20 anni e se un’intelligenza artificiale dovesse vincere un Oscar per la migliore sceneggiatura, penso che a quel punto dovremo prenderla sul serio“.

Io sono tuo padre: trailer del film, al cinema dal 24 Agosto

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Io sono tuo padre: trailer del film, al cinema dal 24 Agosto

Film di apertura del Festival di Cannes 2022 | Un Certain RegardIo sono tuo padre di Mathieu Vadepied arriva dal 24 agosto nei cinema italiani con un titanico Omar Sy, attore e produttore, affiancato dal coprotagonista Alassane Diong. Il film, una produzione Unitè e Korokoro, prodotto da Bruno Nahon e Omar Sy è distribuito da Altre Storie con Minerva Pictures.

Il film è ambientato nel 1917, durante la Prima Guerra Mondiale, quando truppe ‘senegalesi’ formate da soldati provenienti dal Senegal e dal resto dell’Africa combattevano al fianco dell’esercito francesce.  È la storia di un padre, il senegalese Bakary Diallo (Omar Sy) e del figlio Thierno (Alassane Diong) costretti ad affrontare una guerra che metterà a dura prova il loro forte legame. Un film che racconta un evento storico, poco conosciuto,  che ha segnato molte generazioni anche in Africa dove interi villaggi furono  privati della loro linfa vitale e allo stesso tempo un film intimista, un racconto privato ma ‘universale’, sull’amore di un padre verso suo figlio. 

Io sono tuo padre è il progetto di una vita. – ha affermato il regista –  Senza riconoscere il nostro il nostro passato comune, non possiamo andare avanti e creare insieme una società basata sul rispetto. Abbiamo cercato di raccontare una storia di un padre e un figlio, di esseri umani, con tutte le loro emozioni e i problemi, molti dei quali sono gli stessi di oggi: rapporti con l’autorità, dominazione, rivolta, ambizione. Lo scopo è riuscire a trasformare la visione che abbiamo della nostra società. Il film vuole creare curiosità. Arrivare, spero, a coloro che sono intrappolati nelle paure. Parlare della bellezza delle diverse culture, dei modi di vita, delle lingue e della loro accettazione. Perché questo desiderio di differenza è una forza”.  

Io sono tuo padre– aggiunge Omar Sy – racconta la vita privata degli uomini sullo sfondo della guerra. Una guerra raccontata dal punto di vista umano. Credo che questo sia praticamente l’unico modo per raccontarla. Non c’è altro modo per trasmettere il suo pieno significato, per vedere le sue orribili conseguenze”. 

La trama

1917, Prima Guerra Mondiale. Il senegalese Bakary Diallo si arruola nell’esercito francese per raggiungere Thierno, il figlio diciassettenne reclutato contro la sua volontà. Inviati al fronte, padre e figlio dovranno affrontare insieme la guerra. Animato dall’ardore del suo capitano che vuole condurlo nel cuore della battaglia, Thierno dovrà emanciparsi e diventare un uomo. Ma Bakary farà di tutto per evitare che suo figlio combatta e per riportarlo a casa sano e salvo…

Greta Gerwig parla dei suoi film su Le Cronache di Narnia: “Sono terrorizzata”

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La regista di Barbie (leggi qui la nostra recensione), Greta Gerwig, ha recentemente ammesso di essere “terrorizzata” all’idea di dirigere il reboot de Le cronache di Narnia di Netflix. Durante un’intervista con Total Film, alla regista è stato chiesto se la sua interpretazione dei racconti fantasy di C. S. Lewis sarebbe stata “meravigliosa” quanto la sua interpretazione delle bambole Barbie della Mattel. “Non lo so”, ha risposto la Gerwig. “Non ho ancora iniziato a metterci le mani sopra. Ma ne sono davvero spaventata, il che mi sembra un buon punto di partenza. Credo che quando ho paura, sia sempre un buon segno“.

Forse quando smetto di avere paura, sarà una cosa del tipo ‘Okay. Forse non dovrei farlo.’ No, ne sono terrorizzata. È straordinario. E quindi vedremo, non lo so“. Già alla fine del 2022 circolavano voci secondo cui la regista aveva firmato con Netflix per l’imminente riavvio di Le Cronache di Narnia, ma solo di recente è stato confermato che Greta Gerwig ha effettivamente concluso un accordo con lo streamer per scrivere e dirigere almeno due film basati sull’acclamata serie fantasy di Lewis. Ad oggi però ancora non sono state comunicate tempistiche su quando inizieranno le riprese e quando potranno arrivare i film nel catalogo.

Netflix aveva firmato un accordo pluriennale nel 2018 con la The C.S. Lewis Company per poter sviluppare film e serie televisive basati su tutti e sette i romanzi di Narnia. “È meraviglioso sapere che le persone di tutto il mondo non vedono l’ora di vedere di più su Narnia e che i progressi nella tecnologia di produzione e distribuzione ci hanno permesso di far riprendere vita alle avventure di Narnia portandole tutto il mondo“, aveva dichiarato Douglas Gresham, figliastro di Lewis. Ad ora sono stati annunciati solo i due film affidati a Greta Gerwig, ma gli accordi originali prevedevano anche una serie televisiva, quindi potrebbe esserci altro in serbo per il futuro.

The Marvels, il trailer ufficiale del film con Brie Larson

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The Marvels, il trailer ufficiale del film con Brie Larson

I Marvel Studios hanno diffuso il trailer ufficiale di The Marvels, il prossimo film del MCU che riporta in veste di protagonista Carol Danvers. Questa volta l’eroina, interpretata da Brie Larson, non sarà sola, ma affiancata da Kamala Khan e Monica Rambeau, nei panni di Mrs. Marvel e Photon.

The Marvels, la trama

Nel film Marvel Studios The Marvels, Carol Danvers alias Captain Marvel ha recuperato la propria identità dai tirannici Kree e si è vendicata della Suprema Intelligenza. Ma a causa di conseguenze impreviste, Carol deve farsi carico del peso di un universo destabilizzato. Quando i suoi compiti la portano in un wormhole anomalo collegato a un rivoluzionario Kree, i suoi poteri si intrecciano con quelli della sua super fan di Jersey City Kamala Khan, alias Ms. Marvel, e con quelli della nipote di Carol, il capitano Monica Rambeau, diventata ora un’astronauta S.A.B.E.R.. Insieme, questo improbabile trio deve fare squadra e imparare a lavorare in sinergia per salvare l’universo come “The Marvels”.

Tutto ciò che sappiamo su The Marvels

The Marvels, il sequel del cinecomic Captain Marvel con protagonista il premio Oscar Brie Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell, sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision.

Sfortunatamente, Anna Boden e Ryan Fleck, registi del primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel, infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista di CandymanNel cast ci saranno anche Iman Vellani (Ms. Marvel, che vedremo anche nell’omonima serie tv in arrivo su Disney+) e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe Ashton, invece, interpreterà il villain principale, del quale però non è ancora stata rivelata l’identità.

Nessun dettaglio sulla trama del sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri. Naturalmente, Brie Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Il sequel di Captain Marvel arriverà il 10 novembre 2023.

Oppenheimer: Christopher Nolan spiega perché il film non mostra la distruzione di Hiroshima e Nagasaki

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Il regista Christopher Nolan ha spiegato perché si è astenuto dal mostrare i bombardamenti nucleari del 1945 su Hiroshima e Nagasaki nel suo film biografico Oppenheimer. Parlando con IndieWire, Nolan ha infatti discusso della sua decisione creativa di omettere il tristemente noto bombardamento durante un evento di proiezione a New York, affermando che l’intento era quello di ritrarre gli eventi attraverso la prospettiva di J. Robert Oppenheimer. “Sappiamo molto di più di quanto ne sapesse Oppenheimer all’epoca“, ha detto Nolan.

Ha saputo dei bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki alla radio, come tutto il resto del mondo“. Nolan ha poi ulteriormente difeso la sua decisione di escludere i bombardamenti atomici sottolineando che Oppenheimer doveva essere considerato un dramma storico piuttosto che un film educativo. “Non è un documentario. È un’interpretazione. Questo è il mio lavoro. Penso che sia un film drammatico narrativo“, ha continuato. “C’è anche un motivo ricorrente che ha molto a che fare con lui che chiude gli occhi. Per me, si tratta davvero di restare nella sua testa“.

Tutto quello che sappiamo sul film Oppenheimer

Scritto e diretto da Christopher Nolan, Oppenheimer è un thriller storico girato in IMAX che porta il pubblico nell’avvincente storia paradossale di un uomo enigmatico che deve rischiare di distruggere il mondo per poterlo salvare. Il film è interpretato da Cillian Murphy nel ruolo di J. Robert Oppenheimer e da Emily Blunt nel ruolo della moglie, la biologa e botanica Katherine “Kitty” Oppenheimer. Il premio Oscar Matt Damon interpreta il generale Leslie Groves Jr., direttore del Progetto Manhattan, e Robert Downey Jr. interpreta Lewis Strauss, commissario fondatore della Commissione statunitense per l’energia atomica.

La candidata all’Oscar Florence Pugh interpreta la psichiatra Jean Tatlock, Benny Safdie interpreta il fisico teorico Edward Teller, Michael Angarano interpreta Robert Serber e Josh Hartnett interpreta il pionieristico scienziato nucleare americano Ernest Lawrence. Il film è anche interpretato dal vincitore dell’Oscar Rami Malek e questo film vede Nolan riunirsi con l’attore, scrittore e regista otto volte candidato all’Oscar Kenneth Branagh. Il cast comprende anche Dane DeHaan (Valerian e la città dei mille pianeti), Dylan Arnold (serie Halloween), David Krumholtz (La ballata di Buster Scruggs), Alden Ehrenreich (Solo: A Star Wars Story) e Matthew Modine (Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno).

Il film è tratto dal libro vincitore del premio Pulitzer American Prometheus: The Triumph and Tragedy of J. Robert Oppenheimer di Kai Bird e del compianto Martin J. Sherwin. Il film è prodotto da Emma Thomas, Charles Roven di Atlas Entertainment e Christopher Nolan. Oppenheimer è girato sia in IMAX 65mm che in pellicola di grande formato 65mm che include, per la prima volta in assoluto, sezioni in fotografia analogica IMAX in bianco e nero.

First Man – Il primo uomo: trama, cast e curiosità sul film con Ryan Gosling

Dopo aver incantato il mondo con film incentrati sul mondo della musica e dello spettacolo come Whiplash e La La Land, il più giovane premio Oscar per la regia Damien Chazelle si è cimentato in un’impresa diversa, particolarmente rischiosa ma ampiamente riuscita. Si tratta di First Man – Il primo uomo (qui la recensione), film biografico incentrato sulla preparazione dell’astronauta Neil Armstrong in vista della missione che, il 20 luglio del 1969, lo avrebbe portato ad essere il primo uomo a mettere piede sul suolo lunare. Un film apparentemente diverso dai suoi precedenti, ma che permette al regista di scavare ancora un po’ nel complesso animo umano.

First Man – Il primo uomo non è infatti una canonica biografia, quanto una vera e propria esplorazione dell’intimità umana, con tutte le sue paure e le sue ferite. Traendo spunto dall’omonima biografia ufficiale di Armstrong scritta da James R. Hansen, Chazelle porta sullo schermo un uomo afflitto dal lutto, presentando un Armstrong diverso da quello che si è soliti conoscere. Non manca ovviamente anche una accurata ricostruzione degli eventi, dei fallimenti e dei successi, presentando in tutto e per tutto la pericolosità di quei viaggi nello spazio, dove ogni più piccolo rumore dell’astronave poteva essere sintomo di guai in arrivo.

Presentato in concorso al Festival di Venezia e poi acclamato da critica e pubblico, First Man – Il primo uomo è uno dei più bei film biografici visti di recente, capace di unire storia e umanità con grande delicatezza. Un titolo assolutamente imperdibile, che intrattiene ed emoziona profondamente. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

First Man – Il primo uomo: la trama del film

Ambientato nel corso degli anni Sessanta, il film ha per protagonista il pilota della NASA Neil Armstrong. Personalità taciturna, introversa ed estremamente riservata, egli nutre grandi ambizioni nel suo lavoro, non mancando però di impegnarsi ad essere il miglior marito e padre possibile. La sua vita famigliare, sfortunatamente, viene colpita dalla prematura morte della figlia, afflitta da un male incurabile. È questa una ferita che rimane particolarmente profonda nell’animo di Neil, che nel tentativo di difendersi smette di parlare della bambina con chiunque, anche con sua moglie Janet Shearon.

Per sfuggire al dolore, Neil decide di prendere parte al progetto spaziale che punta a portare l’uomo sulla luna. La missione si rivela però più complessa del previsto, portando a numerosi incidenti di percorso particolarmente gravi. Neil è però determinato ad atterrare sul satellite, mettendosi continuamente alla prova. Ben presto, la sua diventa non una missione non per il progresso della comunità quanto per soddisfare la propria ricerca di redenzione. Consapevole dei rischi a cui va incontro, egli non mancherà di sfidare tutto e tutti pur di dare un ultimo personale saluto all’amata figlia.

First Man - Il primo uomo cast

First Man – Il primo uomo: il cast del film

Ad interpretare l’astronauta Neil Armstrong vi è l’attore Ryan Gosling, che aveva già lavorato con Chazelle per La La Land. Per prepararsi al ruolo, Gosling eseguì un’approfondita ricerca, studiando quanto più possibile della vita pubblica e privata di Armstrong. Ebbe modo anche di conoscere i figli e la moglie di lui, apprendendo molte delle informazioni più private. Ciò gli permise di rappresentare al meglio il dolore che il personaggio porta con sé, dando vita ad un’interpretazione giudicata dai familiari come estremamente accurata. Gosling inoltre ascoltò le musiche che Armstrong sentì per prepararsi al viaggio e si sottopose anche ad un vero addestramento per astronauti.

Ad interpretare sua moglie Janet vi è l’attrice Claire Foy, celebre per essere stato la protagonista delle prime due stagioni di The Crown. Un ruolo per cui anche l’attrice si preparò a lungo, anche grazie alle numerose conversazioni con la vera Janet. Vi sono poi gli attori Corey Stoll nei panni dell’astronauta Buzz Aldrin, secondo uomo a camminare sulla luna, e Jason Clarke, nel ruolo di Edward Higgins White, astronauta e vicino di casa di Neil. Kyle Chandler compare nel ruolo di Deke Slayton, capo dell’ufficio astronauti, Shea Whigham è l’astronauta Gus Grissom e Lukas Haas è l’astronauta Mike Collins. L’attore irlandese Ciaran Hinds compare infine nei panni di Robert R. Gilruth, primo direttore del Manned Spacecraft Center della NASA.

First Man – Il primo uomo: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. First Man – Il primo uomo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 20 luglio alle ore 21:00 su Iris.

Fonte: IMDb

Starship Troopers – Fanteria dello spazio: tutte le curiosità sul film

Oltre a titoli di stampo erotico come Basic Instinct ed Elle, il regista Paul Verhoeven ha nel corso della sua carriera dato vita ad alcune tra le più celebri pellicole di fantascienza di sempre, da RoboCop ad Atto di Forza e fino a Starship Troopers – Fanteria dello spazio. Questo, uscito nel 1997, è stato inizialmente accolto in modo negativo dalla critica e dal pubblico, salvo venire poi rivalutato nel tempo tanto per il suo contesto fantascientifico quanto per il modo in cui viene portato avanti un discorso fortemente critico nei confronti della società statunitense.

Verhoeven, infatti, ritrae nel film una società militarizzata e xenofoba, alla continua ricerca di un nemico da combattere. Questa si pone dunque come una satira della politica statunitense dell’epoca, al contrario di quanto invece faceva il romanzo omonimo da cui il film è tratto. Scritto nel 1959 da Robert A. Heinlein, questo è infatti stato più volte accusato di promuovere l’ideologia fascista e l’uso della violenza armata. Oggi il film è però ricordato anche per i suoi effetti speciali, all’epoca particolarmente avanzati, candidati al premio Oscar.

Starship Troopers si configura dunque non solo come un film di fantascienza che offre del sano intrattenimento, ma anche come un’opera capace di far riflettere sulla brutalità della guerra e delle degenerazioni che questa porta nell’animo umano. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ai suoi sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Starship Troopers: la trama del film

Ambientata in un lontano futuro, dove la razza umana ha iniziato la colonizzazione di nuovi pianeti, la storia ha inizio nel momento in cui gli esseri umani si imbattono in una sconosciuta e ostile specie insettoide, chiamata “Aracnidi”. Johnny Rico, la sua fidanzata Carmen Ibanez e il loro migliore amico, dotato di poteri psichici, Carl Jenkins, si arruolano nel servizio militare Federale per combattere contro l’orripilante specie. Dopo aver dimostrato grandi doti combattive e abilità di leadership durante l’addestramento, Rico viene promosso a caposquadra. La formazione sembra procedere nel migliore dei modi, finché uno dei suoi sottoposti causa la morte di un altro durante un’esercitazione.

Retrocesso e punito, Rico decide di dimettersi, ritenendo che quella vita non sia adatta per lui. Tuttavia, un attimo prima di lasciare l’accademia, viene informato che un enorme asteroide lanciato dagli Aracnidi ha colpito Buenos Aires. L’effetto dell’impatto ha causato la morte dei suoi genitori e di milioni di altre persone. Il ragazzo annulla le dimissioni e, seppure reintegrato come soldato semplice, si prepara ad andare in guerra. La Federazione ha deciso di rispondere all’attacco alieno con un’invasione di massa nel pianeta degli insetti. La guerra sarà però molto più dura di quanto la razza umana possa immaginare.

Starship Troopers cast

Starship Troopers: il cast del film

Ad interpretare Johnny Rico, protagonista del film, vi è l’attore Casper Van Dien, divenuto celebre proprio grazie a questo film. Per interpretare questo ruolo, l’attore si è dovuto sottoporre ad un lungo addestramento simile a quello previsto per i militari. Egli è così non solo stato in grado di entrare nella mentalità del personaggio, ma anche di sviluppare le capacità fisiche necessarie per interpretare anche le scene più complesse. Ad oggi Van Dien considera Starship Troopers il film più bello tra tutti quelli a cui ha partecipato, ritenendosi estremamente contento del fatto che i fan continuino ad associarlo al personaggio di Johnny Rico.

Accanto a lui, nel ruolo di Carmen Ibanez vi è invece Denise Richards. L’attrice apprezzò molto il ruolo, specialmente perché le permetteva di dar vita ad una donna forte, non coinvolta dunque solamente per scene romantiche. L’attore Neil Patrick Harris, qui in uno dei suoi primi film e oggi noto per il ruolo di Barney in How I Met Your Mother, è invece Carl Jenkins. Completano poi il cast gli attori Dina Meyer nei panni di Dizzy Flores, Patrick Muldoon in quelli di Zander Barcalow e Clancy Brown per il ruolo del sergente istruttore Zim.

I sequel di Starship Troppers, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Pur se sul momento non ha avuto il successo sperato, Starship Troopers ha comunque ottenuto diversi sequel nel corso degli anni, anche se tutti caratterizzati da registi e un cast diversi, dall’essere stati distribuiti direttamente per l’home-video e dall’aver goduto di ancor minor fortuna presso il pubblico e la critica. Il primo sequel uscito, Starship Troopers 2 – Eroi della federazione, è del 2004 e pur riprendendo alcune tematiche del titolo precedente si configura come un prodotto più simile alla serie Alien. Nel 2008 è invece uscito Starship Trooper 3 – L’arma segreta, che è invece un sequel più diretto del primo film. Sono poi stati realizzati due sequel animati, Starship Troopers – L’invasione (2012) e Starship Troopers – Attacco su Marte (2017).

È possibile fruire di Seven grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Prime Video, Apple TV+ e Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 20 luglio alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Barbie, tra femminismo e imperfezioni: la riflessione sociale di Greta Gerwig

Negli anni del secondo Dopoguerra, le bambine si dilettavano in un solo modo: con i bambolotti. Davano loro da mangiare, li cullavano e portavano nel passeggino. L’unica proiezione che potevano avere di se da grandi era come madri. Qualcosa, però, nel sistema non funzionava. Perché dovevano essere solo quello? Perché non potevano avere qualcosa di più glamour e divertente con cui passare il tempo? Gli anni Sessanta americani, come ben sappiamo, pur essendo stati un decennio di grandi rivoluzioni e assestamenti, sia socio-culturali che politici, in questo senso non avevano ancora fatto alcun progresso. È in questo periodo di svolte che si inserisce Ruth Handler, imprenditrice e cofondatrice della Mattel, la quale sceglie di contribuire al cambiamento in corso (in tal caso sociale) ideando Barbie, una bambola adulta che usciva fuori dagli schemi (anche di pensiero) ritenuti “consoni” per l’epoca, allora ignara che sarebbe diventata il giocattolo più desiderato e usato da intere generazioni.

Tutto partì da sua figlia Barbara, da cui prende il nome il giocattolo, la quale era solita giocare con sagome di attrici ritagliate dai giornali, manifestando un bisogno di volersi intrattenere con qualcosa di diverso, che non la confinasse nel solo ruolo di “madre” come accadeva con i bambolotti. Handler, grazie a lei, capì così che erano dei riferimenti al sesso femminili a mancare a quello specifico mercato, e questa mancanza contribuiva a soffocare l’immaginazione delle bambine. Tale situazione era però specchio della condizione sociale della donna che, in quel preciso contesto storico, era ancora ingabbiata nell’etichetta di moglie e madre, con poche possibilità lavorative e molta fatica a imporsi nella società.

Le origini di Barbie

Ruth, a quel punto, decise di dare una scossa a questo concetto estremamente patriarcale e anacronistico, ponendosi l’obiettivo di introdurre nel mondo dei giocattoli qualcosa di più sfacciato e inedito per gli usi dell’epoca. La prima Barbie debuttò nel ’59 e, seppur all’inizio non fu accolta nel migliore dei modi, riuscì nell’intento per cui – sotto sotto – era stata realizzata: diventare un vero e proprio simbolo femminista, un giocattolo moderno – che poi diventò un mito – volto a rappresentare in primis la libertà, l’emancipazione e le mille sfumature femminili. Nata inizialmente bruna con un costume zebrato, Barbie è stata in seguito soggetta a modifiche, prima di trasformarsi nella biondissima bambola – riferimento estetico e trasposizione di sé e dei propri desideri di tutte le bambine del mondo – che oggi noi conosciamo e amiamo.

Partendo dunque dal significato insito della Barbie (pur essendo stata oggetto di mille controversie riguardo l’aver imposto un’idea di perfezione irraggiungibile), non sembra essere un caso che Greta Gerwig – il cui percorso artistico e registico si fonda proprio sull’emancipazione femminile, la ricerca del proprio posto nel mondo e la ribellione al patriarcato – abbia deciso di continuare tali discorsi (iniziato con Lady Bird e Piccole Donne), con Barbie, offrendo una chiave di lettura originale sulla famosa bambola della Mattel. La regista, al suo terzo film, alza così l’asticella drammaturgico/satirica del racconto, compiendo una riflessione sociologica della nostra realtà, andando a colpire l’ancora non completamente colmato gap di genere, i contesti maschilisti e l’imposizione di un canone di bellezza (e perfezione) inesistente ma preponderante.

Barbie margot robbie

Barbie, due facce della stessa medaglia

Tenendo come saldo riferimento della narrazione le ragioni per cui è stata creata Barbie, la regista apre il suo film con la scena (già mostrata nel primo teaser trailer) che omaggia 2001: Odissea nello spazio, dove alle bambine costrette a giocare con soli bambolotti viene introdotta la prima Barbie, il cui arrivo permette di poter avere accesso ad ogni possibilità fino a quel momento negata. Comincia allora il film, con la voce narrante di Helen Mirren che ci introduce alla rivoluzione portata dalla Barbie, che nel tempo si è continuamente trasformata includendo sempre nuove caratteristiche, da quelle estetiche fino al campo delle professioni. Ecco allora non più solo Barbie stereotipo (interpretata da Margot Robbie nel film), ma anche Barbie dottoressa, Barbie presidentessa, Barbie avvocata, Barbie scienziata, Barbie giornalista, Barbie poetessa, Barbie premio Nobel e così via, alla scoperta di un campionario potenzialmente infinito.

L’intento è chiaro: ogni tipologia di Barbie esistente sembra automaticamente permettere l’emancipazione di una bambina e donna nel mondo reale. Ma è davvero così? Questo è quello che credono le Barbie, ma nonostante le loro buone intenzioni la Gerwig arriva ben presto al punto del discorso proposto dal suo film: la realtà è tutt’altro che rosea e ci sono almeno due facce della stessa medaglia. Se da un lato è indubbio che la Barbie abbia rappresentato – e rappresenti ancor di più oggi – un tentativo di contributo all’inclusività e allo sdoganamento di determinati aspetti; dall’altro ha anche coadiuvato la diffusione di stereotipi, prevalentemente estetici, che hanno marciato contro quello stesso progresso di cui la Barbie si fa promotrice.

Nel film tutto ciò è esplicitato nel momento in cui la protagonista giunge nel mondo reale e si imbatte in situazioni che fino a quel momento le erano inconcepibili: sguardi maliziosi, battute lesive della dignità, assenza di donne in ruoli di rilievo, fino allo scontro con la giovane Sasha (Ariana Greenblatt), che massacra verbalmente la protagonista sbattendole in faccia tutti gli aspetti più negativi portati dalle Barbie nel tempo. La regista spinge dunque la bambola a fare esperienza delle situazioni tipo con cui ogni bambina o donna può scontrarsi nel corso della propria vita. C’è la consapevolezza di non poter offrire una vera e propria soluzione a queste problematiche, ma aver permesso a Barbie – e agli spettatori con lei – di conoscere la verità sull’universo (attraverso la metafora della Birkenstock) rappresenta un già significativo primo passo verso una presa di consapevolezza imprescindibile.

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Uno sguardo al futuro

Il film della Gerwig si svela dunque essere l’occasione per raccontare la nostra società contemporanea attraverso un oggetto, la bambola Barbie, che ha contribuito alla sua formazione tanto nel bene quanto nel male. Così facendo, la regista compie anche un atto coraggioso: oltre mette in rilievo il contrasto della Barbie in quanto bambola e, nello specifico, il suo valore storico legato a doppio giro alla storia di ogni donna, madre e figlia, si impegna a sottolineare quanto lavoro nel nostro tessuto sociale e umano ci sia ancora da fare, nonostante l’evoluzione e il progresso.

E che, se anche una bambola idealmente “vergine da corruzioni, inganni e pregiudizi” si modifica una volta entrata a contatto con il mondo vero, significa che il tempo di cambiare rotta è ora, perché siamo già molto in ritardo. È davvero questo il nostro presente? E se il presente è così, come sarà il futuro? Queste sono le domande che emergono e si enfatizzano nell’universo colorato e scintillante di Barbie. Allora potrebbe annidarsi qui il vero senso del film: farci riflettere su ciò che è per farci immaginare ciò che sarà se non interveniamo adesso. Ricordandoci, nel frattempo, che niente è perfetto, neanche ciò che sembra tale (come può essere Barbieland), ma che la perfezione, in realtà, è l’imperfezione, la quale determina l’unicità di tutti noi.

Di Valeria Maiolino e Gianmaria Cataldo

Barbie e altri 11 film su bambole e giocattoli che prendono vita

Barbie e altri 11 film su bambole e giocattoli che prendono vita

Prima di Barbie molte altre bambole e giocattoli hanno preso vita, alcuni sono dolci e coccolosi, altri sono decisamente terrificanti. Che si tratti di Woody e Buzz che devono salvarsi a vicenda o di una bambola posseduta che cerca la sua prossima vittima, l’introduzione di oggetti ha creato un genere di film con discreto successo.

L’attesa relativa all’uscita di Barbie indica che questo modo di fare i film non è andato perduto. In particolare sono 13 i film passati e attuali che hanno come protagonista una bambola o dei giocattoli.

La mia amica speciale

La mia amica speciale

Nel 2000 i preadolescenti impazzirono per Tyra Banks e Lindsay Lohan in La mia amica speciale. Mentre Casey (Lohan) cerca un modo per entrare in contatto con la madre defunta, trova un libro di incantesimi che può aiutarla a tornare in vita. Quando la ragazza, ossessionata dallo sport, riceve per sbaglio una fashion doll maniaca dello shopping di nome Eve, le due non vanno d’accordo. Se gli spettatori non sono colpiti dal dolce legame che si forma tra le due donne, saranno sicuramente conquistati dall’interpretazione di “Be a Star” da parte di Eve alla fine del film.

Annabelle

Annabelle

Nonostante lo sfarzo, il glamour e il rosa che molte bambole esibiscono, uno dei generi in cui appaiono in modo così prolifico è l’horror, e pochi riescono a catturare il terrore allarmante che possono incutere nel pubblico come Annabelle. Nel film, un medico regala alla moglie incinta una preziosa bambola vintage per la cameretta. Da lì, i vicini vengono uccisi, la coppia in attesa viene attaccata e si verificano attività paranormali. Dopo un inizio inquietante, la coppia scopre che i demoni usano il pupazzo di porcellana per reclamare anime. Nonostante l’accoglienza negativa, non si può negare che il film sia diventato un must horror e che abbia magistralmente pietrificato il pubblico con la sola apparizione della bambola.

The Boy

The Boy

Se qualcuno vuole la pelle d’oca e l’impossibilità di dormire sonni tranquilli per un bel po’ di tempo, la visione di The Boy può fare al caso suo. Greta (Lauren Cohan) si trova di fronte a qualcosa di più di quello che si aspettava quando accetta un lavoro da tata all’estero. Quando incontra i genitori, questi la informano che si occuperà del loro figlio di nome Brahms. Greta pensa che il lavoro sarà un gioco da ragazzi, dato che il figlio della coppia è una bambola a grandezza naturale, ma in breve tempo iniziano a verificarsi strani eventi, che lasciano Greta a lottare per la sua vita e a scoprire il mistero. Ci sono spaventi e immagini inquietanti in abbondanza per far pompare il sangue di tutti gli amanti dell’horror.

Dolls

Dolls

Il film horror degli anni ’80 Dolls, dal titolo appropriato, è solo uno dei film horror che utilizza i giocattoli dei bambini in questo modo, seguendo un gruppo di persone che cercano rifugio nella villa di un vecchio costruttore di pupazzi durante una tempesta, solo per trovare una legione di bambole possedute che bramano sangue. Si percepisce un apparente senso di basso budget e ancor meno esperienza dietro la macchina da presa, e come tale il film ha avuto le sue critiche al momento dell’uscita. Tuttavia, era pervaso da un’aria di serietà e purezza di genere che gli conferiva un fascino fuori dagli schemi.

Pupazzi alla riscossa

Pupazzi alla riscossa

Un’avventura musicale animata e divertente, Pupazzi alla riscossa vanta una storia per bambini di tutte le età. Basato sull’omonimo peluche, segue un gruppo di bambole deformi chiamate Uglies che cercano di liberarsi dalla loro isolata ed eccentrica cittadina Uglyville e di irrompere nel mondo esterno dove possono essere amate dai loro stessi bambini. La storia è carina e stravagante come i personaggi su cui si concentra. Grazie alla sua vivace e colorata rappresentazione e alle numerose melodie orecchiabili, il film ricorda agli spettatori di abbracciare le qualità uniche di noi stessi e degli altri.

Small Solders

Small Soldiers

Una sorta di guilty pleasure movie per molti che sono cresciuti negli anni ’90 e nei primi anni del 2000, Small Soldiers è stato di fatto un Toy Story in carne e ossa con un tocco di azione anni ’80. Il film segue un adolescente di nome Alan (Gregory Smith) che acquista una serie di action figure dell’esercito programmate con tecnologia militare e dichiara guerra a un’altra collezione di figurine. Gli effetti visivi del film erano in realtà piuttosto buoni e sono sorprendentemente validi anche oggi, soprattutto grazie all’estetica dei giocattoli in guerra. Siamo ben lontani dal mondo rosa di Barbie. Tuttavia, il vero motivo per cui il film funzionava era che non si prendeva mai sul serio e prendeva in giro le sue stesse premesse per offrire un film d’azione per bambini pieno di divertimento.

Magic

Magic

William Goldman ha notoriamente adattato il suo stesso romanzo per lo schermo quando ha scritto la sceneggiatura de La principessa sposa nel 1987, ma aveva fatto la stessa cosa nove anni prima con il sottovalutato film horror Magic. Il film segue Corky Withers (Anthony Hopkins), un mago fallito il cui nuovo numero da ventriloquo lo proietta verso la celebrità, ma la personalità del manichino inizia a manifestarsi nella mente instabile dell’intrattenitore. Infuso di romanticismo, tensione psicologica, brividi terrificanti e dramma dei personaggi, Magic è ricco di contenuti nei suoi 107 minuti di durata. Hopkins è un attore leggendario, che interpreta sia Corky che la voce della bambola squilibrata.

Saw

Saw

Un esempio lampante di quanto possano essere popolari i film horror con bambole, sono nove i film della serie Saw. John “Jigsaw” Kramer non vuole solo uccidere le sue vittime, ma vuole anche giocare con loro a giochi tortuosi che le portino a riconsiderare il valore della vita o a morire nel tentativo. Jigsaw viene utilizzato per comunicare con le persone tenute prigioniere. Che la figura appaia di persona o su uno schermo, le sue istruzioni sono agghiaccianti. I messaggi possono provenire da chi li gestisce, ma la bambola emette un suono elettronico. Il suono inquietante è sufficiente per temere la bambola quasi quanto la persona che la manovra.

La bambola assassina

La bambola assassina

Dopo essere sfuggito a un agente di polizia di Chicago, Charles Lee Ray trasferisce la sua anima in una bambola parlante e la paura nelle menti degli spettatori di tutto il mondo. Quando un ragazzino vuole una costosa Good Guy Doll per il suo compleanno, la madre di Andy si sente fortunata quando ne trova una che può permettersi. Ben presto si scopre che il prezzo ridotto non ne vale la pena. Andy viene costantemente incastrato per gli omicidi della bambola e chi lo circonda si chiede perché incolpare un oggetto inanimato. Quando Chucky tenta di rovinare ancora una volta la vita di Andy trasferendosi nel corpo del ragazzo, coloro che gli credono riescono a fermarlo. Il film è stato rifatto nel 2019 con Aubrey Plaza nel ruolo della madre timorosa e devota.

M3GAN

M3GAN

Nell’era moderna della contesa sull’intelligenza artificiale, M3GAN ha montato un’argomentazione piuttosto convincente contro l’utilizzo di questa tecnologia. Programmato per essere il migliore amico di un bambino, M3GAN (Amie Donald) è progettato per fungere da insegnante, protettore e compagno di giochi, ma la situazione va fuori controllo quando la bambola robotica va in tilt con conseguenze terrificanti. Pur eccellendo come horror con alcune scene davvero agghiaccianti, il film ha conquistato molti fan e critici per il suo tentativo di abbracciare un’atmosfera più divertente ed energica piuttosto che un tono horror semplice e cupo. M3GAN ha già un sequel in cantiere e ha avuto un tale impatto sul pubblico che potrebbe diventare un altro franchise horror in corso.

Barbie

Barbie

Finalmente Barbie è arrivata. Il film, che ha suscitato un grande interesse nella cultura pop, è stato gradualmente anticipato dalla sua uscita e le prime indicazioni sono positive. Il film segue Barbie (Margot Robbie) e Ken (Ryan Gosling), due abitanti del meraviglioso mondo di Barbie Land che si ritrovano nel mondo reale. Una delizia estetica enfatizzata da una regia forte e da interpretazioni perfette da parte di tutte le persone coinvolte, che permette al pubblico di godere sia del divertimento sia del commento sociale che lo sottolinea. Anche se resta da vedere come si posizionerà rispetto agli altri blockbuster usciti quest’estate, è sicuro che Barbie sarà uno dei maggiori successi dell’anno.

Coraline

Coraline

Per molti aspetti, Coraline ha anticipato Barbie diventando il film di bambole per eccellenza: gli spettatori sono rimasti talmente colpiti dalla sua estetica horror da chiedersi se il film fosse adatto ai bambini. L’eccentrico e fantasioso film in stop-motion segue una ragazza solitaria che scopre un mondo alternativo che all’inizio sembra idilliaco. Quando gli elementi più sinistri della storia iniziano a emergere, Coraline (Dakota Fanning) si ritrova a dover lottare per tornare nel suo mondo. Il film, tanto bello e affascinante dal punto di vista visivo quanto divertente e spassoso, rimane una miscela impeccabile di intrattenimento per bambini e fantasia dark che tutti gli spettatori possono apprezzare.

Toy Story

Toy Story

Come M3GAN, i giocattoli di Andy farebbero qualsiasi cosa per il loro padrone. In Toy Story, molto più leggero rispetto ai precedenti, i giocattoli rivelano cosa succede in assenza di umani. Quando Woody e i suoi amici incontrano il nuovo regalo di compleanno, è evidente che i giocattoli si sentono un po’ minacciati. Buzz Lightyear ha più gadget di un coltellino svizzero. Alla fine, tutti collaborano per superare il grande trasloco. Bo Peep (e la sua pecora), Mr. Potato, Ham, Rex e Slinky si uniscono alle avventure dei cowboy e degli eroi spaziali. A dimostrazione che i giocattoli dell’infanzia sono sempre di tendenza, sono stati realizzati altri tre racconti su Woody e la sua banda.

Gran Turismo: La storia di un sogno impossibile, il nuovo trailer

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Il nuovo trailer di Gran Turismo: La storia di un sogno impossibile, il film Sony Pictures diretto da Neill Blomkamp con David Harbour e Orlando Bloom. Tratto dalla celebre saga dei racing game, il film si ispira alla storia vera di un giovane giocatore di Gran Turismo, Jann Mardenborough, che, vincendo una serie di gare competitive del videogioco, riesce a diventare un pilota professionista nella realtà.

Nel cast oltre a David Harbour (Stranger Things) e Orlando Bloom (Il Signore degli Anelli), Archie Madekwe (I Miserabili) nel ruolo del protagonista, Darren Barnet (Non ho mai…), Djimon Hounsou (Blood Diamond – Diamanti di sangue) e Geri Halliwell-Horner (Spice Girls – Il film). Gran Turismo: La storia di un sogno impossibile sarà dal 20 settembre solo al cinema prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.

Michael Keaton: il suo Batman sarebbe dovuto essere una specie di Nick Fury

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Nell’ultimo di un lungo elenco di fallimenti del DCEU, è stato rivelato che lo studio aveva intenzione di far agire il Batman di Michael Keaton come una specie di Nick Fury di Samuel L. Jackson, una figura che sarebbe saltata da un film all’altro, legando insieme la serie.

È innegabile che i due attori condividano una presenza scenica simile, carismatica e autorevole, e allo stesso modo i loro rispettivi personaggi fanno in modo che sia loro compito conoscere gli affari di tutti gli altri, rendendoli entrambi i migliori per essere onnipresenti, per così dire. Purtroppo le date di rilascio mescolate, le riprese multiple e i progetti accantonati hanno mandato a monte i piani dello studio.

La rivelazione arriva da un nuovo rapporto di The Hollywood Reporter, che ha delineato la caotica produzione di Aquaman e il regno perduto. Il rapporto afferma che l’ex capo dei DC Studios Walter Hamada aveva deciso che il personaggio agisse come “un anziano statista che potrebbe apparire in vari film”, con Keaton che doveva apparire in Batgirl, Aquaman 2 e The Flash.

Uno degli scopi del personaggio di Nick Fury nella Fase 1 del MCU era aiutare a stabilire un universo condiviso per il pubblico, fungendo da filo conduttore tra i film per stabilire una continuità cinematografica che era, fino a quel momento, diversa da qualsiasi cosa fosse venuta prima. Mentre il DCEU è andato avanti per circa un decennio, la sua continuità è forse più incerta ora di quanto non sia mai stata – e ha un disperato bisogno di un collegamento come quello che Fury ha fornito al MCU. Tuttavia, con James Gunn e Peter Safran, ora al timone dei DC Studios, sono pronti a premere il pulsante di ripristino con l’imminente Superman: Legacy, l’aggiunta di Michael Keaton come personaggio simile a Fury sarebbe stata ridondante.

Michael Keaton ha indossato per la prima volta il mantello di Batman nel film di Tim Burton del 1989, che lo ha visto affrontare il Joker di Jack Nicholson. Avrebbe ripreso il ruolo nel sequel del 1992 Batman Il Ritorno, al fianco di Michelle Pfeiffer e Danny DeVito rispettivamente nei panni di Catwoman e Penguino. Sarebbero passati altri 31 anni prima che Keaton si vestisse ancora una volta come l’eroe, per tornare in The Flash.

Love and Death, la recensione della serie con Elizabeth Olsen

Love and Death, la recensione della serie con Elizabeth Olsen

Dopo il successo di The Undoing sempre per HBO, la coppia formata dallo sceneggiatore David E. Kelley e da Nicole Kidman (qui in veste di produttore esecutivo) torna a collaborare con una miniserie che possiede molti punti di contatto con lo show appena citato. Come il precedente Love and Death esplora ancora una volta le pieghe oscure e sanguinose di un tessuto sociale soltanto in apparenza stabile e armonico. In realtà il germe che conduce alla disfatta dello stesso nasce proprio dall’istituzione primaria della civiltà come lo conosciamo, ovvero la famiglia. Ispirata da una storia vera, la miniserie racconta infatti la storia di Candy Montgomery, moglie e madre che nel Texas del 1980 assassinò barbaramente la moglie dell’uomo con cui aveva avuto una relazione clandestina.

Rispetto a The Undoing possiamo notare fin dal primo episodio una definizione molto più precisa di ambientazione e personaggi. Dove infatti la regista del precedente show Susanne Bier aveva prediletto la forza della messa in scena badando meno alla sua veridicità, nel caso di Love and Death la regista Lesli Linka Glatter procede in direzione esplicitamente opposta.

Love and Death, la trama

La piccola e coesa comunità che volge da teatro della vicenda viene tratteggiata con minuzia di particolari, al fine di trovare quell’omogeneità di visione necessaria per rendere ancor più credibili i fatti narrati. Anche la progressione narrativa di Love and Death evita quasi programmaticamente di arrivare al cuore del dramma prediligendo al contrario un tono che spesso scivola nella commedia di costume. D’altronde l’assurdità della vicenda, dei suoi sviluppi e della conclusione si prestano perfettamente a un gioco di specchi che consente alla regista e al cast di lavorare sulle pieghe grottesche della miniserie con indubbia efficacia. Quello che alla fine colpisce maggiormente di Love & Death è la pacata, serafica compostezza con cui sia la comunità che gli stessi protagonisti vivono il crimine atroce commesso da Candy Montgomery.

La Glatter si concentra talmente sul voler evitare gli eccessi del melodramma che talvolta forse pecca in senso opposto, non dotando ovvero lo sviluppo narrativo della forza emotiva necessaria per dargli la spinta finale. Le puntate dello show infatti arrivano a intrigare lo spettatore, a irretirlo con il tono ondivago e leggermente folle della messa in scena, ma mai del tutto a soggiogarne mente e cuore. Il che non è chiaramente l’intento dei creatori e della regia, e ancor meno del cast.

Love and Death
Foto : HBO Max

Elizabeth Olsen, convincente protagonista

Elizabeth Olsen nel ruolo della Montgomery offre infatti una prova molto convincente proprio perché straniante, respingente. Il suo giocare con i lati frivoli di questa figura femminile, i quali si accompagnano con una forza d’animo ottusa, bigotta ma inarrestabile, le consente di mettere in piedi scena dopo scena una performance notevole. Dopo gli anni passati dentro l’universo Marvel in un ruolo che sembrava averne definitivamente tarpato le ali artistiche, l’attrice sembra aver ritrovato una parte di quella forza propositiva che aveva dimostrato nel film che l’ha lanciata, ovvero il notevole La fuga di Martha di Sean Durkin. Accanto a lei il sempre efficace Jesse Plemons quando si tratta di dare spessore dolceamaro a fuori di uomini senza qualità, a cui si aggiungono altri caratteristi di sicuro affidamento come Elizabeth Marvel, Lily Rabe, Patrick Fugit e un Tom Pelphrey che sale in cattedra nelle ultime puntate. Sono questi interpreti il cuore pulsante di Love & Death, il motivo fondamentale per cui merita una visione attenta e incuriosita.

Ci sono prodotti televisivi a cui bisogna dare il tempo di “crescere”, di comporre il proprio mosaico a livello di narrazione e messa in scena per arrivare a produrre sul pubblico un effetto preciso e voluto. Love and Death si prende il suo tempo per farlo, forse anche un po’ troppo, ma è indubbio si tratti di un’operazione che non va assolutamente incontro al grande pubblico per ingraziarselo. Neppure vuole scuoterlo con eccessivi momenti ad effetto o figure in chiaroscuro. Al contrario questa miniserie preferisce insinuare con pazienza e lucidità un senso di disagio che a tratti arriva a farci sorridere a denti stretti. Una qualità che non dovrebbe mai essere sottovalutata.

Manodopera, trailer e poster del film di Alain Ughetto al cinema dal 31 agosto

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Manodopera (Interdit Aux Chiens Et Aux Italiens), lungometraggio d’animazione scritto e diretto da Alain Ughetto vincitore di numerosi premi, fra cui Miglior Film di Animazione agli European Film Awards 2022 e Premio della Giuria al Festival International du Film d’Animation di Annecy 2022, presentato per la prima volta alla 75° edizione del Locarno Film Festival e scelto come film di chiusura del 40° Torino Film Festival, arriva nelle sale italiane il 31 agosto distribuito da Lucky Red. Una coproduzione internazionale – sostenuta, tra gli altri, da Film Commission Torino Piemonte – Piemonte Doc Film Fund, Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Eurimages – che testimonia una storia personale nel contesto dei grandi movimenti migratori dei primi del ‘900. L’animazione in stop-motion si muove sulle musiche originali del compositore, pianista, direttore d’orchestra e Premio Oscar Nicola Piovani.

Manodopera, la trama

Piemonte, inizi del ‘900. La speranza di una vita migliore spinge Luigi Ughetto e sua moglie Cesira a varcare le Alpi e a trasferirsi con tutta la famiglia in Francia. Il regista Alain Ughetto ripercorre la sua storia familiare in un dialogo immaginario con la nonna. L’animazione in stop-motion ripercorre la vita sofferta e romanzesca degli emigrati italiani mettendo in scena un racconto fresco e poetico.

Manodopera, il poster

Torino Film Festival 41: le prime anticipazioni

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Torino Film Festival 41: le prime anticipazioni

Ad inaugurare il Torino Film Festival venerdì 24 novembre, nel segno del successo dell’edizione precedente, sarà una serata di apertura nella prestigiosa cornice della Reggia di Venaria trasmessa in diretta su Rai Radio 3 a partire dalle ore 19.00 nell’ambito del programma Hollywood Party. Una serata che unisce la vocazione pop del festival allo spirito di ricerca che da sempre contraddistingue la manifestazione, alla presenza di grandi ospiti del mondo del cinema e dello spettacolo.

Dopo l’inaugurazione, sabato 25 novembre sarà presentato il primo film Fuori Concorso del TFF, Un anno difficile, la nuova irresistibile commedia dei registi di Quasi amici Olivier Nakache e Éric Toledano, con Pio Marmaï, Jonathan Cohen e Noémie Merlant. Albert e Bruno, due simpatici imbroglioni sempre al verde, nel tentativo di scroccare un aperitivo si trovano coinvolti nelle attività di un gruppo di eco-attivisti. Tra inganni, maldestri sotterfugi e bislacche azioni di protesta, per i due amici sarà forse l’occasione di redimersi e rimettere ordine nelle proprie vite. Il film uscirà in Italia per I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol Biografilm Collection.

Madrina della 41ma edizione del TFF sarà Catrinel Marlon, attrice ed ex modella con un passato da atleta, nata in Romania e poi trasferitasi in Italia. Dopo i suoi ruoli nel mondo del cinema e delle serie tv, tra cui Tutti per uno – Uno per tutti di Giovanni Veronesi, La Gomera di Corneliu Porombou e Loro chi? di Francesco Miccichè e Fabio Bonifacci, Cartinel Marlon è recentemente passata dietro la macchina con Girasoli, film d’esordio ispirato ad una storia vera che ha toccato da vicino la regista e i suoi familiari, scritto dalla stessa Marlon con Francesca Nozzolillo e Heidrun Schleef e interpretato tra gli altri da Gaia Girace e Monica Guerritore.

Tra gli appuntamenti del 41° Torino Film Festival ci sarà anche una retrospettiva dedicata a Sergio Citti, in occasione del novantesimo anno dalla nascita, realizzata in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale. Un omaggio ad un maestro che nella sua cinematografia ha fatto coesistere popolarità e ricerca, come da sempre fa il Torino Film Festival.

La retrospettiva, curata da Stefano Boni, Grazia Paganelli, Matteo Pollone e Caterina Taricano sarà accompagnata da un convegno e da un volume edito dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale curato da Matteo Pollone e Caterina Taricano.

Assassinio a Venezia, trailer e poster del film di e con Kenneth Branagh

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La 20th Century Studios ha diffuso il trailer e il poster di Assassinio a Venezia, il nuovo film diretto e interpretato da Kenneth Branagh nonché suo terzo lungometraggio dedicato al detective Hercule Poirot dopo Assassinio sull’Orient Express e Assassinio sul Nilo. Questo inquietante nuovo thriller soprannaturale è ora basato sul romanzo “Hallowe’en Party” di Agatha Christie ha una data d’uscita nelle sale attualmente fissata al il 15 settembre 2023.

Per quanto riguarda la trama, Assassinio a Venezia è ambientato nella misteriosa Venezia del secondo dopoguerra alla vigilia di Ognissanti, dove Hercule Poirot, ormai in pensione e vivendo in un esilio autoimposto nella città più affascinante del mondo, partecipa con riluttanza a una seduta spiritica in un palazzo fatiscente e infestato. Quando uno degli ospiti viene assassinato, il detective viene catapultato in un sinistro mondo di ombre e segreti, costretto nuovamente a dover risolvere il caso prima che qualcos altro di spiacevole possa accadere.

Il film, come già riportato, è diretto da Kenneth Branagh con una sceneggiatura del candidato all’Oscar Michael Green (Logan). I produttori sono Kenneth Branagh, Judy Hofflund, Ridley Scott e Simon Kinberg, con Louise Killin, James Prichard e Mark Gordon come produttori esecutivi. Un brillante ensemble interpreta un cast di personaggi indimenticabili, tra cui Kenneth Branagh, Kyle Allen (Rosaline), Camille Cottin (Call My Agent), Jamie Dornan (Belfast), Tina Fey (30 Rock), Jude Hill (Belfast), Ali Khan (6 Underground), Emma Laird (Mayor of Kingstown), Kelly Reilly (Yellowstone), Riccardo Scamarcio (L’ombra di Caravaggio) e la recente vincitrice dell’Oscar Michelle Yeoh (Everything Everywhere All at Once).

Aquaman e il Regno Perduto: via il cameo di Ben Affleck dal film

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Aquaman e il Regno Perduto: via il cameo di Ben Affleck dal film

Nonostante il terremoto che ha scosso le stanze della Warner Bros, sembra che Aquaman e il regno perduto sia sopravvissuto allo scossone e che uscirà comunque a fine di quest’anno, non senza una o due modifiche significative per far rientrare il film dentro a un nuovo canone.

Secondo un nuovo rapporto di THR uno dei cambiamenti più recenti al film diretto da James Wan è stato quello di annullare completamente la partecipazione del Batman di Ben Affleck al film.

L’Hollywood Reporter rivela che, secondo le fonti, sono in corso dei cambiamenti in Aquaman e il regno perduto – che ha appena terminato il suo enorme terzo round di riprese – perché il film deve riflettere lo stato in continua evoluzione dell’Universo DC. Nel caso di Batman, sia Affleck che Michael Keaton hanno preso parte e ad un certo punto hanno filmato delle scene. Inizialmente, l’ex capo della DC Films Walter Hamada voleva che il Batman di Keaton fosse una presenza di tipo Nick Fury nel franchise, che transitava tra i film, diventando una sorta di mentore per altri supereroi, ma l’idea è stata poi definitivamente bocciata quando lo studio ha annullato Batgirl.

Dopo che The Flash non è riuscito a incassare bene al botteghino globale anche con più Uomini Pipistrello al suo interno, sembra che l’ordine del giorno sia rendere Aquaman e il Regno Perduto completamente privo di Batman. Le fonti spiegano che il motivo alla base di questa decisione è che i nuovi capi della DC James Gunn e Peter Safran vogliono evitare di presentare un universo condiviso prima che prenda completamente forma, che è stato uno dei più grandi errori che il DC Extended Universe ha commesso in passato. Le fonti hanno anche riferito che c’è una maggiore tendenza a rendere il film con Jason Momoa il più autonomo possibile, in modo da tagliare qualsiasi riferimento a un universo condiviso che ormai non esiste più in quella forma.

Tutto quello che c’è da sapere su Aquaman e il Regno Perduto

Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe in Aquaman e il regno perduto, sequel del film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. In questo seguito, diretto ancora una volta da James Wan (Insidious, The Conjuring), torneranno anche Patrick Wilson nei panni di Ocean Master, Amber Heard, nei panni di Mera, Dolph Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il padre di Mera, e ancora Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta, che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo film. David Leslie Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di Wanscriverà la sceneggiatura del film, mentre il regista e Peter Safran saranno co-produttori.

Rheingold gratis al cinema a Roma e Milano con Frankie hi-nrg mc grazie a Cinefilos.it

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In occasione dell’uscita in sala di Rheingold, il nuovo film di genere drammatico del 2022, diretto da Fatih Akin, con Emilio Sakraya e Kardo Razzazi, Cinefilos.it offre la possibilità ai suoi lettori di assistere gratuitamente al film. Rheingold esce al cinema il 27 luglio 2023, distribuito da I Wonder Pictures.

Di seguito gli orari e i cinema di Roma e Milano che partecipano all’evento durante il quale il film verrà introdotto da Frankie hi-nrg mc.

MILANO ARIANTEO FABBRICA DEL VAPORE Via Giulio Cesare Procaccini, 4 Milano MI

27-lug

21,15

ROMA CINEMA BARBERINI P.za Barberini, 24/26, 00187 Roma RM

28-lug

21.30

Prenota QUI il tuo invito omaggio: anteprimeluglio.it

Per prenotare il tuo invito gratuito valido per 2 ingressi clicca qui (link) riceverai una e-mail di conferma invito fino ad esaurimento posti.

Rheingold, la trama

Rheingold, è ambientato nel 2010 in Iraq e racconta la storia di tre uomini, che dopo essere stati caricati su di un camion, vengono portati in carcere, dove subiscono torture brutali. I tre erano ricercati per aver compiuto il furto di un carico d’oro in Germania.
Uno di loro, Giwar Hajabi noto come Xatar (Emilio Sakraya), ricorda come ha trascorso l’infanzia da curdo a confine con l’Iraq e il successivo arresto dei genitori musicisti. Una giovinezza vissuta tra Parigi, Bonn e Londra, durante la quale è passato da piccolo criminale a grande spacciatore. Eppure, questi duri anni non hanno mai scalfito la sua passione per la musica, in particolare per il rap.

La vita condotta tra illegalità, narcotraffico, amore ed emarginazione lo hanno portato a compiere il furto d’oro per pagare i suoi debiti con il cartello, dopo che un carico di droga è scomparso. Ma la storia di Xatar non finisce qui, non dentro una prigione irachena…

Dall’inferno di una prigione irachena, a metà degli anni Ottanta Giwar Hajabi arriva in Germania con la sua famiglia e approda in fondo al mondo. In poco tempo, passa da piccolo criminale a grande spacciatore, guadagnandosi il soprannome Xatar (“pericoloso”). Fino a quando non perde un prezioso carico di droga. Per saldare i suoi debiti con il cartello, Giwar progetta così un leggendario furto d’oro…Il pluripremiato regista Fatih Akin racconta la sensazionale storia vera del rapper curdo Xatar – dalla guerra, al ghetto, fino alle vette della musica mondiale – in un’opera travolgente che mescola film biografico, romanzo di formazione e heist comedy, tra Romanzo Criminale e il miglior Guy Ritchie. Con i testi delle canzoni adattati da Frankie hi-nrg mc.

Rheingold, il trailer

Il Mistero del Profumo Verde, recensione del film di Nicolas Pariser

Nicolas Pariser torna al cinema con il suo terzo lungometraggio, Il Mistero del Profumo Verde (Le parfum vert), dopo Le grand jeu (vincitore del Prix Louis-Delluc per la migliore opera prima) e Alice et le maire, che ha vinto il Label Europa Cinémas alla Quinzaine des Réalisateurs e il César per la migliore attrice per Anaïs Demoustier.

Passato ancora una volta per la Quinzaine des Réalisateurs del 2022, il film è un omaggio talmente ispirato al mondo dei fumetti di Hergé da sembrare un adattamento. Ma non è nulla di tutto ciò, poiché questa commedia spionistica ha avuto origine direttamente dalla mente del regista, incrociando come vettori ispiratori gli albi di Tintin e i film di Hitchcock.

Il Mistero del Profumo Verde, la trama: intrigo internazionale

Dopo la morte (per avvelenamento) di un attore nel bel mezzo di una rappresentazione teatrale della Comédie-Française, l’attore Martin Rémi (Lacoste) – che ha sentito le ultime parole del morto – viene seguito e rapito da mafiosi che lo portano in un maniero isolato a Rambouillet. Qui incontra un misterioso criminale che si perde a parlare di una apparente e rinnovata politicizzazione della gioventù, prima di liberarlo definitivamente nelle prime ore del mattino dopo avergli somministrato un tranquillante. Una volta tornato a Parigi, completamente confuso rispetto a ciò che gli è accaduto nelle ultime ore, si reca in una libreria specializzata in fumetti, avendo dedotto che il suo rapitore deve essere un collezionista.

È lì che incontra Claire Cahan (Kiberlain), un’autrice di fumetti in piena crisi familiare, che decide di accompagnarlo nella sua ricerca di risposte per sfuggire alle proprie preoccupazioni. Ricercato dalla polizia e involontariamente coinvolto in un’operazione internazionale, ma determinato a trovare Hartz (il suo rapitore, capo dell’organizzazione Le Parfum Vert), Martin si reca a Bruxelles con la sua nuova complice. Senza comprendere realmente i dettagli di questa vasta macchinazione, i due vengono infine catturati dai servizi segreti francesi, in questo continuo inseguimento tra gatto e topo.

Tra dolce follia e (troppa) seriosità

Fortemente influenzato dai primi fumetti di Hergé e dalla fase inglese del cinema di Alfred Hitchcock, con Il Mistero del Profumo Verde il regista ha voluto recuperare lo spirito di questi due mondi, ancorandoli però al XXI secolo, attraverso una cornice da commedia poliziesca e spionistica. La sceneggiatura, scritta da lui stesso, è ricca di originalità e mistero: un enigmatico omicidio alla Comédie-Française dà inizio a una caccia all’uomo internazionale, da Bruxelles a Budapest.

Il Mistero del Profumo Verde è indubbiamente un film affascinante, anche se non riesce a convincere del tutto. Manca un vero equilibrio tra cinema d’autore referenziale e narrazione efficace, obiettivo raggiunto da Truffaut con Finalmente domenica! e da Pascal Thomas con Due per un delitto, due modelli di commedia poliziesca francese basati su una coppia di dilettanti che conduce le indagini. Nicolas Pariser immerge inizialmente lo spettatore in un’adorabile e dolce follia, dove le risate e la meraviglia sono potenzialmente ad ogni angolo. Ma l’iperterrita intenzione di rendere ogni svolta di trama seriosa, ostacola purtroppo quella che aveva tutte le carte in regola per essere una commedia brillante.

Il Mistero del Profumo Verde (2023)

Investigatori agli antipodi

La piacevole energia trasmessa dal duo di investigatori formato da Vincent Lacoste/ Sandrine Kiberlain, che abbraccia pienamente i codici del genere, è sicuramente uno degli aspetti più appaganti del film. Purtroppo, man mano che la storia si dipana e il regista si allontana dal suo incipit stravagante, il ritmo inizia ad ingannarci e a disperdere la nostra attenzione, complice una trama traballante che non riesce a decidere tra la sottotrama sull’antisemitismo in Europa, il thriller spionistico e la commedia sentimentale.

Sia da soli che in coppia, le loro silhouette e le loro voci – spesso avvolte dal fascino di dialoghi deliziosi – sono ideali per rappresentare questi due personaggi fuori dal mondo. Lo spettatore si affeziona a loro fin dall’inizio e li seguono man mano che procedono nell’indagine e scoprono la grave cospirazione che minaccia il mondo, tratteggiando un racconto che diventa principalmente un giallo, con una frase in codice che potrebbe essere la chiave per risolverlo.

Il “profumo verde” in questione è un misterioso strumento informatico che non è altro che un MacGuffin, un pretesto per organizzare un lungo inseguimento in cui i nostri due protagonisti giocano al gatto e al topo con i loro inseguitori. Ma, poiché sia Martin che Claire non hanno nulla da perdere, diventano ben presto i cacciatori piuttosto che le prede, con un’ingenua incompetenza che diverte molto e che sminuisce volutamente la posta in gioco: una svolta interessantissima, forse la vera chiave che avrebbe svoltato il film, qualora avesse deciso di proseguire sulla strada della commedia quasi surreale.

Barbie vs Oppenheimer: 10 coppie di film molto diversi tra loro usciti lo stesso giorno

Il pubblico ha accolto con grande la data di uscita condivisa di Barbie e Oppenheimer, creando poster e magliette celebrando il crossover tra due film di genere molto diverso. Questo accade oltreoceano perché in Italia si dovrà aspettare ancora un altro mese per l’uscita del film di Christopher Nolan.

Questo evento non è il solo: nel corso degli anni sono stati proiettati altri film nello stesso giorno, di generi molto diversi tra loro, che sono stati una ottima campagna di marketing per gli studi cinematografici concorrenti per attirare un pubblico diverso.

Non solo Barbie vs Oppenheimer: Blade Runner e La cosa

Blade RunnerBlade Runner e La Cosa si affrontarono il 25 giugno 1982, quando entrambi i film uscirono al botteghino estivo. Oggi gli appassionati di fantascienza considerano entrambi i film come dei classici, ma nel 1982 nessuno dei due ebbe risultati particolarmente positivi dal punto di vista finanziario.

Blade Runner incassò oltre 41 milioni di dollari in tutto il mondo, poco più del doppio dei 19 milioni di dollari incassati da La cosa, risultando il vincitore dei due film al botteghino. In seguito, il regista Ridley Scott realizzò una versione del film che modificava alcuni aspetti della versione teatrale di Blade Runner, di cui Scott era probabilmente più soddisfatto rispetto al film che il pubblico vide nel 1982.

Batman e Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi

Tesoro mi si sono ristretti i ragazziBatman e Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi uscirono il 23 giugno 1989. Il Batman di Tim Burton ebbe indubbiamente più successo: il film guadagnò 40 milioni di dollari nel primo fine settimana, ripagando il budget di 35 milioni di dollari e non solo. Il vigilante col mantello raggiunse i 411 milioni di dollari in tutto il mondo, mentre il secondo ne guadagnò solo 222 milioni.

È difficile trovare una concorrenza più agguerrita di uno dei personaggi dei fumetti più popolari di tutti i tempi, soprattutto se il Batman di Tim Burton è ancora oggi valido sotto molti aspetti. Burton era anche reduce dal successo di Beetlejuice, uscito un anno prima nel 1988, che senza dubbio ha contribuito a spingere le vendite di Batman.

Jumanji e Heat

JumanjiJumanji e Heat sono usciti il 15 dicembre 1995. Entrambi i film hanno visto la partecipazione di attori di fama, con Robert Williams protagonista di Jumanji e Robert De Niro e Al Pacino protagonisti di Heat. Tuttavia, Jumanji vinse quel particolare weekend, incassando 262 milioni di dollari in tutto il mondo, mentre Heat ne incassò 87 milioni.

Come Barbie e Oppenheimer, i due film sono molto diversi: uno è un’avventura fantasy, l’altro un dramma poliziesco. Heat avrebbe compiuto un’impresa incredibile se avesse battuto Jumanji al botteghino, dal momento che i film vietati ai minori non tendono a fare altrettanto bene dal punto di vista finanziario rispetto ai film vietati ai minori come Jumanji.

Ghostbusters e Gremlins

GremlinsÈ stata una battaglia al botteghino tra fantasmi e gremlins, quando i due film sono usciti l’8 giugno 1984. Fortunatamente per Ghostbusters, sembra che nessuno abbia dato da mangiare a Gremlins dopo la mezzanotte, dato che il primo ha incassato più di 296 milioni di dollari in tutto il mondo, mentre il secondo ne ha guadagnati solo 153 milioni.

Vedere questi due film come doppio spettacolo sarebbe stato emozionante per qualsiasi fan dell’horror, ma la scelta di quale vedere per primo è stata abbastanza difficile da rendere i loro weekend di apertura una competizione molto più serrata. Gremlins ha incassato 12,5 milioni di dollari nel suo weekend di apertura, mentre Ghostbusters ha vinto solo per poco, guadagnando 13,5 milioni di dollari.

Balle spaziali e Full Metal Jacket

Balle spazialiBalle spaziali e Full Metal Jacket sono usciti il 26 giugno 1987. In pieno spirito Barbie vs Oppenheimer, i due film non potrebbero essere più diversi: Balle spaziali è una parodia di Guerre stellari, mentre Full Metal Jacket è un dramma bellico che si svolge durante la guerra del Vietnam. Sebbene nessuno dei due film abbia avuto un grande successo, Full Metal Jacket ha incassato 46 milioni di dollari in tutto il mondo, battendo Balle spaziali, che ha guadagnato solo 38 milioni di dollari.

La reputazione di Stanley Kubrick e il suo seguito di culto per i suoi film precedenti, come 2001: Odissea nello spazio, Shining e Arancia meccanica, potrebbero aver contribuito a far sì che Full Metal Jacket avesse più successo di Balle spaziali al botteghino.

Toy Story e Casino

CasinoToy Story e Casino sono usciti il 22 novembre 1995. Mentre il film di Martin Scorsese Casino segnava il ritorno del regista al mondo dei mafiosi nel suo tipico stile drammatico, purtroppo non c’era concorrenza. Toy Story ha guadagnato 29 milioni di dollari nel suo weekend di apertura, più del doppio dei 9 milioni di dollari incassati da Casino, mentre Buzz Lightyear volava verso l’infinito e oltre con un incasso mondiale di 394 milioni di dollari.

Casino non fu affatto un fallimento finanziario, incassando oltre 116 milioni di dollari, ma la concorrenza era troppo forte. Ancora oggi, sebbene l’animazione di Toy Story possa essere superata, si tratta di un classico della Pixar che ha creato un intero franchise.

Django Unchained e Les Misérables

Django UnchainedDjango Unchained e Les Misérables sono usciti il 25 dicembre 2012. Potendo scegliere tra le due uscite del giorno di Natale, il pubblico ha ritenuto che Django Unchained fosse il modo migliore per trascorrere le feste. Django Unchained ha incassato 30 milioni di dollari all’esordio, mentre Les Misérables non è stato molto lontano, incassando 27 milioni di dollari.

Tuttavia, i due film rappresentano una situazione unica in cui il film che ha guadagnato di più all’esordio non ha ottenuto l’incasso mondiale più alto durante l’intera programmazione nelle sale. Django Unchained ha incassato 425 milioni di dollari in tutto il mondo, battuto dai 442 milioni di dollari di Les Misérables.

The Matrix e 10 cose che odio di te 

10 cose che odio di teMatrix e 10 cose che odio di te sono usciti il 31 marzo 1999 e anche questa battaglia vede scontrarsi due film di genere molto diverso come Barbie e Oppenheimer. In una battaglia tra commedia romantica e azione, Neo è stato davvero The One, poiché Matrix ha guadagnato più di otto volte quello che ha guadagnato 10 cose che odio di te. Matrix ha incassato 467 milioni di dollari in tutto il mondo, mentre 10 cose che odio di te ne ha guadagnati solo 53 milioni.

I due film sono paragonabili solo per la data di uscita comune: sotto ogni altro aspetto, Matrix è stato il chiaro vincitore del successo al botteghino. Il film è diventato un classico del genere, con coreografie di combattimento così buone che alcuni sostengono che Matrix Resurrections del 2021 abbia scene d’azione peggiori della trilogia originale di Matrix.

Elf e Love Actually

ElfElf e Love Actually sono usciti il 3 novembre 2003. I film hanno offerto un’ampia varietà di intrattenimento natalizio, dalla commedia di Will Ferrell nei panni dell’elfo Buddy al romanticismo e al dramma di Love Actually. Elf ha avuto un weekend di apertura maggiore, incassando 32 milioni di dollari, mentre Love Actually ha guadagnato poco meno di 7 milioni di dollari.

Love Actually ha incassato un totale di 247 milioni di dollari in tutto il mondo, mentre Elf ha guadagnato solo 227 milioni di dollari. Gli incassi internazionali hanno portato Love Actually al successo, rappresentando più della metà dei suoi incassi totali.

Prima di Barbie: Il cavaliere oscuro e Mamma Mia!

Mamma Mia!Il Cavaliere Oscuro e Mamma Mia! sono usciti il 18 luglio 2008. Questo binomio dimostra che Christopher Nolan ha già combattuto la battaglia tra Barbie e Oppenheimer, e 15 anni fa Nolan è stato il vincitore. Il Cavaliere Oscuro ha guadagnato oltre 1 miliardo di dollari in tutto il mondo, anche se Mamma Mia! ha comunque ottenuto il suo successo finanziario incassando 694 milioni di dollari.

Nel 2008, Nolan ha avuto il vantaggio di distribuire un film con una proprietà intellettuale consolidata, un vantaggio che Greta Gerwig ha ora nel weekend di apertura di Barbie e Oppenheimer. Come in questa battaglia del 2008, però, Hollywood potrebbe scoprire che entrambi i film ottengono comunque successo nei rispettivi mercati, soprattutto con il numero di doppi film che il pubblico ha in programma, senza dover scegliere tra due grandi registi.

City of Crime: trama, cast e curiosità sul film con Chadwick Boseman

L’attore Chadwick Boseman è meglio noto per il ruolo di T’Challa, alias Black Panther, all’interno del Marvel Cinematic Universe. Nel corso della sua carriera, però, egli ha recitato anche in diversi altri film come Get on Up – La storia di James Brown, Ma Rainey’s Black Bottom e City of Crime (qui la recensione). Quest’ultimo, uscito nel 2019, è un puro thriller poliziesco ricco di tutti i migliori elementi del genere. Diretto da Brian Kirk (noto per aver diretto serie come I Tudors e Il Trono di Spade), il film vede Boseman nei panni di un detective pronto a tutto pur di fare giustizia.

Si tratta di una delle ultime interpretazioni del compianto attore, prematuramente scomparso nel 2020 dopo una lunga battaglia contro la malattia. Con questo cupo film, Boseman ha dimostrato doti drammatiche particolarmente valide, che lo confermano come un attore particolarmente capace e adatto ad ogni tipologia di ruolo. Gli sceneggiatori Adam Mervis e Matthew Michael Carnahan hanno raccontato di essersi ispirati ai principali film di questo genere per costruire il loro racconto, dando vita ad una forsennata caccia agli assassini resa ancor più coinvolgente interpretazione del protagonista.

Con il titolo originale di 21 Bridges, in riferimento agli accessi presenti per entrare a Manhattan, il film è dunque un’opera da non perdere, tanto per gli amanti del genere quanto per i fan di Boseman. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

City of Crime: la trama del film

Protagonista del film è il detective della polizia di New York Andre Davis, il quale viene convocato per dar vita ad una frenetica caccia all’uomo a Manhattan. Egli deve infatti porsi sulle tracce di una coppia di rapinatori ed ex veterani di guerra, Michael Trujillo e Ray Jackson, che hanno ucciso ben otto poliziotti durante una rapina. I due criminali avevano infatti deciso di attuare un furto di cocaina, ma l’impresa si era poi rivela più complicata del previsto e con l’arrivo degli agenti il fuoco è stato aperto senza pietà contro di questi. Per evitare che i due possano sfuggirgli e lasciare Manhattan, Davis fa una richiesta molto particolare.

Insieme al partner Frankie Burns e al capitano della polizia McKenna, egli decide di far chiudere tutti i 21 ponti della città, di fatto lasciandosenza di fuga i due killer. La frenetica caccia all’uomo, però, si dovrà necessariamente concludere in un’unica notte, poicbé alle 5 del mattino i ponti dovrano necessariamente essere riaperti. Prima che i due criminali riescano a fuggire con nuove identità, Davis e Burns dovranno dunque individuare i due killer, rendendosi però ben presto conto di come questi non siano che una parte di una più cospirazione più grande, la quale sembra ricadere proprio su di loro.

City of Crime cast

City of Crime: il cast del film

Come anticipato, ad interpretare il detective Andre Davis vi è l’attore Chadwick Boseman. L’attore è venuto a conoscenza del progetto durante una premier di Avengers: Infinity War. I due registi Anthony e Joe Russo gli proposero il film, ritenendolo perfetto per la parte. Boseman ne rimase da subito affascinato, decidendo anche di svolgere il ruolo di produttore per questo. Originariamente, Boseman aveva inoltre dato la propria disponibilità anche per realizzare un sequel, il quale lo avrebbe nuovamente visto come produttore e interprete. Il risultato poco soddisfacente al box office di City of Crime e la sua scomparsa hanno però cancellato ogni piano a riguardo.

Accanto a lui, nel ruolo dell’agente Frankie Burns vi è l’attrice Sienna Miller. Questa ha raccontato di come Boseman le abbia donato parte del suo salario per compensare alla disuguaglianza di compenso dato loro. L’attore premio Oscar J. K. Simmons è invece il capitano della polizia Matt McKenna. Sono poi presenti gli attori Taylor Kitsch nel ruolo del criminale Ray Jackson e Stephan James in quelli di Michael Trujillo. Quest’ultimo attore è meglio noto per aver interpretato Jesse Owens nel film Race. Completano poi il cast Keith David nei panni del capitano Spencer, Alexander Siddig in quelli di Adi e Victoria Cartagena nel ruolo del sergente Yolanda Bell.

City of Crime: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di City of Crime grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 19 luglio alle ore 23:40 sul canale Rai 3.

Fonte: IMDb

Alone: tutto quello che c’è da sapere sul film thriller

Alone: tutto quello che c’è da sapere sul film thriller

Uno dei più apprezzati thriller del 2020 è anche uno dei meno generalmente noti. Si tratta di Alone, film mai distribuito in Italia e passato in sordina per via della pandemia da Covid-19. Diretto da John Hyams, è questo un remake del film svedese Försvunnen (2011) diretto da Mattias Olsson (anche sceneggiatore di questa nuova versione statunitense) ed Henrik JP Åkesson. A rendere interessante Alone è il suo mescolare il minimalismo della sua storia ad una costruzione della tensione particolarmente solida. Il risultato è un film che con poco riesce ad incutere profonda tensione nello spettatore.

Il merito è però anche di una location selvaggia e oscura da cui possono emergere pericoli ad ogni momento. La maggior parte del film si svolge infatti in una foresta, luogo ideale per descrivere ulteriormente lo smarrimento vissuto dalla protagonista. Alone può infatti essere interpretato come il bisogno della protagonista di ritrovare la strada in seguito ad una profonda crisi personale. Nel corso di questa ricerca, deve imparare a fare i conti con la propria solitudine e il suo doversi salvare solamente grazie alle proprie forze. Tutto dunque mira a portare avanti questa tematica, in modo particolarmente ben congeniato.

Per tutti gli appassionati del genere, Alone è dunque un film da recuperare, che oltre a profondi brividi regala anche emozioni di fondo particolarmente valide. Attenzione però a non confonderlo con un altro film dallo stesso titolo uscito nello stesso anno, incentrato però su un’apocalisse zombie. Prima di intraprendere una visione del thriller, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Alone

Il film racconta la storia di Jessica, rimasta da poco vedova, che decide di lasciare la città di Portland e trasferirsi altrove nel disperato tentativo di far fronte al dolore dovuto alla sua perdita. Desiderosa d’iniziare una nuova vita, la giovane si mette dunque in macchina e inizia il suo viaggio, ma lungo i boschi del nord-ovest americano qualcosa interrompe il suo cammino: finisce infatti nel mirino di uno strano individuo, che inizia a seguire ogni suo spostamento. Dopo averlo incrociato più volte, Jessica, sempre più terrorizzata dall’ossessione che lo sconosciuto sembra nutrire nei suoi confronti, decide di rivolgersi alla polizia, ma ormai è troppo tardi.

Catturata e segregata in una capanna da quell’uomo misterioso, farà di tutto per scappare dalle grinfie del suo sequestratore. La fuga verso la libertà finirà però per condurla inevitabilmente nel cuore della natura selvaggia. Sola e spaventata, Jessica si trova a dover fare appello a tutta la sua forza e la sua astuzia per sopravvivere ai pericoli della foresta. Il tutto mentre il suo inseguitore, intenzionato a riappropriarsi a ogni costo della sua preda, si avvicina sempre di più. Per Jessica, sarà questo il momento in cui capirà di poter contare solo su sé stessa per andare avanti.

Alone-trama

Il cast di Alone

Ad interpretare Jessica, protagonista del film, vi è l’attrice Jules Willcox, già vista in piccoli ruoli nei film Under the Silver Lake e On the Rocks, ma anche nella serie Servant. Il set di Alone per lei si è però rivelato una vera e propria sfida, in quanto si è rotta un piede durante una delle prime scene d’azione del film. Per terminare le riprese è dunque stata necessaria la sua controfigura Michelle Damis. Altre scene, per cui era necessaria l’effettiva presenza della Willcox, sono invece state girate mesi dopo, in seguito alla sua completa guarigione.

L’attore Marc Menchaca, noto per essere apparso in serie TV quali Ozark, The Sinner e The Outsider, interpreta invece il rapitore. Per questo personaggio si decise che il suo modo di adescare le proprie vittime sarebbe stato simile a quello del vero serial killer Ted Bundy, ovvero fingere di aver bisogno di assistenza con l’auto in panne per attirare le sue prede. Nel film è poi presente l’attore Anthony Heald, celebre per aver interpretato il dr. Frederick Chilton nel film Il silenzio degli innocenti e Red Dragon. In Alone, egli interpreta un uomo di nome Robert che si offre di aiutare Jessica.

Il trailer di Alone e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Alone grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rai Play e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 19 luglio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Mister Car e i templari: tutto quello che c’è da sapere sul film Netflix

Mister Car e i templari (il cui titolo originale è Pan Samochodzik i Templariusze) è un recente lungometraggio polacco d’avventura diretto da Antoni Nykowski (Podroz, Zoe) con la sceneggiatura scritta dallo stesso Nykowski insieme a Bartosz Sztybor (Cyberpunk: Edgerunners, Semper Fidelis) e Zbigniew Nienacki (il cui libro ha ispirato in particolare il racconto del film). Arrivato direttamente su Netflix il 13 luglio 2023, in tutti i paesi in cui il servizio streaming è disponibile, il film è dunque il nuovo rappresentante di quella ricerca da parte dell’azienda di offrire spazio anche a contenuti provenienti da cinematografie altrimenti poco conosciute.

Con Mister Car e i templari si offre dunque un film davvero per tutti, grandi e piccoli, che sotto diversi punti di vista ricorda i film della saga di Indiana Jones, ricchi di avventura, elementi fantasy, tanto umorismo ma anche concrete minacce. Il film è inoltre costruito per essere il primo di una nuova serie basata sul personaggio protagonista e ci si può dunque aspettare ulteriori sequel in futuro. Considerando che il titolo è divenuto da subito uno dei più visti sulla piattaforma, alla luce di questo successo diventa sempre più probabile che Netflix possa autorizzare la realizzazione di ulteriori capitoli.

Per gli amanti dei film d’avventura, ed è in cerca di qualcosa di diverso dal classico film statunitense di questo genere, Mister Car e i templari è un’ottima alternativa, capace di offrire intrattenimento, risate e grande gusto per lo spettacolo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le modalità per trovarlo e vederlo su Netflix.

La trama di Mister Car e i templari

Protagonista del film è Tomasz, uno storico dell’arte chiamato dai suoi amici il signor Samochodzik. Egli deve il suo soprannome a un insolito veicolo ereditato dallo zio inventore. Questa vettura, seppur brutta, ha la capacità di correre a una velocità di 280 km orari e si rivela spesso utile nelle avventure in cui si caccia Tomasz. Proprio a bordo di questo veicolo, egli è ora diretto in Polonia, con l’obiettivo di indagare su una preziosa croce dei Templari, che secondo la leggenda potrebbe condurre a un immenso tesoro risalente addirittura ai tempi di Jacques de Molay, gran maestro dell’ordine cavalleresco in seguito condannato per eresia.

Egli non però è il solo sulle tracce della croce e dovrà infatti vedersela sia con una sua acerrima nemesi, lo spietato Adios, ma anche con altri individui che hanno interesse a mettere le mani su quelle presunte, immense, ricchezze. Tomasz, narcisista e abituato a lavorare da solo,  capirà che stavolta per riuscire nell’impresa dovrà collaborare con una bella giornalista, con la figlia di un suo collega ucciso in circostanze misteriose e con tre piccoli orfani reduci da un campo scout, cercando di arrivare per primo al tesoro. L’avventura è garantita.

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Il cast di Mister Car e i templari

Mister Car e i templari vede un cast composto da attori polacchi, per questo poco noto al di fuori del loro paese d’origine. L’arrivo del film su Netflix è però l’occasione per conoscerli meglio. Ritroviamo dunque Mateusz Janicki (Marusarz. Tatrzanski orzel, Pensjonat nad rozlewiskiem) nella parte di Tomasz, mentre l’attrice Sandra Drzymalska (vista in Eo ma anche nel film italiano Sole) ricopre il ruolo di Anka. Maria Debska (Autumn Girl, Zabawa, zabawa) interpreta Karen, mentre Olgierd Blecharz (Jakos to bedzie, Zakochani po uszy) è Sokole Oko. Jacek Baler (I flagelli di Breslavia, Wataha) interpreta la nemesi del protagonista, Adios, mentre l’attrice Anna Dymna (Excentrycy) interpreta Lajma.

Il trailer di Mister Car e i templari e come vedere il film su Netflix

Come anticipato, è possibile fruire di Mister Car e i templari unicamente grazie alla sua presenza nel catologo di Netflix, dove attualmente è al 4° posto della Top 10 dei film più visti sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.

Fonte: IMDb

La Ruota del Tempo: trailer della seconda stagione in arrivo su Prime Video

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Dopo il poster Prime Video ha svelato il poster ufficiale della seconda stagione della serie Original La Ruota del Tempo, che sarà disponibile in esclusiva dal 1° settembre sulla piattaforma in oltre 240 Paesi e territori nel mondo. Questo trailer esclusivo mostra gli amati personaggi della serie alle prese con la minaccia mortale della crescente oscurità e fornisce un’anteprima su nuovi personaggi amati dai fan della saga letteraria, come Elayne Trakand, Aviendha e Lady Suroth. Nel trailer sono inclusi anche adrenaliniche battaglie e easter egg che contengono oltre due minuti di scene sinora inedite.

La seconda stagione de La Ruota del Tempo è basata sul secondo romanzo dell’epica saga letteraria di Robert Jordan intitolato La grande caccia, contiene elementi del terzo romanzo, Il drago rinato, ed è stata girata in Repubblica Ceca, Marocco e Italia. La serie è interpretata da Rosamund Pike (L’amore bugiardo – Gone GirlI Care a Lot) nel ruolo di Moiraine Damodred, Daniel Henney (Criminal Minds) come Lan Mandragoran, Zoë Robins (Power Rangers Ninja Steel) nei panni di Nynaeve al’Meara, Madeleine Madden (Dora e la città perduta) come Egwene al’Vere, Marcus Rutherford (Obey) nel ruolo di Perrin Aybara, Dónal Finn (SAS Rogue Heroes) nei panni di Mat Cauthon e Ceara Coveney (Il giovane Wallander) come Elayne Trakand.

Il lancio del trailer segna il ritorno dei #WOTWednesdays, che prevedono il rilascio settimanale di materiali e news dedicati alla seconda stagione della serie, fino al debutto il 1° settembre.  La Ruota del Tempo è basata sui romanzi best-seller di Robert Jordan ed è una delle serie fantasy più popolari e durature di tutti i tempi, con oltre 90 milioni di libri venduti. La seconda stagione sarà disponibile in esclusiva dal 1° settembre su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo. La Ruota del Tempo è l’ultima novità per i clienti Amazon Prime, che in Italia beneficiano di spedizioni veloci, offerte esclusive e intrattenimento, incluso Prime Video, con un solo abbonamento al costo di €49,90/anno o €4,99/mese. La serie è co-prodotta da Amazon Studios e Sony Pictures Television Studios.

Al via il Fara Film Festival con Pupi Avati

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Al via il Fara Film Festival con Pupi Avati

In uno dei borghi più belli del centro Italia si rinnova l’appuntamento annuale con il cinema sotto le stelle. A Fara in Sabina dal 20 al 23 luglio si svolgerà la quarta edizione del Fara Film Festival (www.farafilmfestival.com), concorso internazionale di cinema, arte e enogastronomia ideato da Riccardo Martini, prodotto da Martini Eventi in collaborazione con Alfiere Productions e diretto da Daniele Urciuolo con Cinzia Sanna, con il patrocinio del Comune di Fara in Sabina, della Provincia di Rieti e della Regione Lazio.

Ogni sera proiezioni in piazza Garibaldi con i protagonisti del cinema italiano. In apertura il 20 luglio ci sarà il film “Il figlio più piccolo” dove il regista Pupi Avati e l’attore Nicola Nocella – che per questo film nel 2010 ha vinto il Nastro d’argento come migliore attore esordiente – si ritroveranno dopo tredici anni.

Pupi Avati sarà protagonista anche nel pomeriggio alle 18.30 in piazza Duomo dell’evento “Il cinema incontra le istituzioni”, alla presenza della Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Maria Roccella. Riccardo Martini, presidente Fara Film Festival; Roberta Cuneo, Presidente Della Provincia Di Rieti; Lorenza Lei, Responsabile Cinema per la Regione Lazio; Manuela Rinaldi, Assessore ai lavori pubblici, alle politiche di ricostruzione, alla viabilità e alle infrastrutture della Regione Lazio; Pasquale Ciacciarelli, Assessore urbanistica, politiche abitative, case popolari, politiche del mare della Regione Lazio; Anna Cinzia Bonfrisco, Europarlamentare. Modera Mario Benedetto, giornalista de “Il Tempo”.

Il 21 luglio invece sarà la volta di un sentito omaggio al compianto attore e regista Francesco Nuti, con la proiezione del film “Tutta colpa del paradiso”, dove sarà presente l’attrice protagonista Ornella Muti. Attesi anche Sergio Rubini per la proiezione del film “I Fratelli De Filippo” (22 luglio) e Asia Argento per il film “Incompresa” (23 luglio).

Tra gli ospiti annunciati anche Ilenia Pastorelli, Denise Capezza, Dario Bandiera, Giuseppe Pirozzi, Maurizio Rigatti, Elda Alvigni, Armando Pizzuti, Adamo Dionisi, Chiara Baschetti, Selene Caramazza, Roberto Oliveri, Giada Benedetti, Luce Cardinale, Antonella Salvucci, Susy Laude, Adelmo Togliani e tanti altri. Le serate, condotte da Renzo Di Falco e Claudia Tosoni, saranno arricchite di momenti musicali, visione di cortometraggi e spot fuori concorso.

Quartier generale sarà Palazzo Martini in via della Repubblica, che ospiterà masterclass, workshop e incontri istituzionali. Giovedì 20 luglio si partirà con il workshop di recitazione di Nicola Nocella alle 9.30. Venerdì 21 luglio il workshop del regista Maurizio Rigatti alle 9.30 e la masterclass di Ornella Muti alle 18.30. In programma sabato 22 luglio il workshop dell’attrice Elda Alvigni, seguito alle 18.30 dalla masterclass di Sergio Rubini. Nella giornata di domenica 23 luglio si parte con il workshop di Armando Pizzuti, si conclude alle 18.30 con la masterclass di Asia Argento. Ogni giorno dalle 16 alle 18 le proiezioni delle opere in gara. Le interviste saranno curate da Fabiola Dalla Chiara.

Il Festival dei cortometraggi, guidato da Ilenia Cavaliere, sarà diviso in tre sezioni: Italia, Mondo e Animazione, con un’attenzione alle tematiche sociali e ambientali. Una Giuria di qualità – composta da Alessandro Bonifazi, produttore; Massimiliano Mechelli, compositore; Paola Sini, attrice e produttrice; Francesca Delise, sales; Aldo Iuliano regista; Giuseppe Marco Albano, regista e autore – e una Giuria popolare che decreteranno i vincitori del concorso.

Tra i riconoscimenti anche la menzione speciale per la tematica sociale, il Premio Speciale Fara Film Festival e il Premio Mujeres nel Cinema. Tra le novità per i ragazzi dei workshop con professionisti come il casting director Armando Pizzuti, l’attrice Elda Alvigini, il regista Maurizio Rigatti e l’attore Nicola Nocella e dei panel con le Istituzioni per parlare di cineturismo, ambiente e politiche sociali.

“Non vediamo l’ora di condividere con i residenti e i turisti che accorreranno a Fara in Sabina questa nuova edizione del festival, sempre più glamour e attraente, con ospiti d’eccezione come Ornella Muti, diva indiscussa nel cinema italiano, il maestro Pupi Avati, Sergio Rubini, Ilenia Pastorelli, con un focus anche sui giovani. Ospiteremo alcuni talenti tra i quali Giuseppe Pirozzi in arte Micciarella tra i protagonisti della serie di successo Rai Mare Fuori e un’attrice e regista talentuosa e anticonformista come Asia Argento. Non mancheranno le degustazioni e i momenti conviviali che hanno contraddistinto il festival in questi anni. Ringrazio il sindaco di Fara in Sabina Roberta Cuneo e la sua giunta per il sostegno istituzionale”, ha dichiarato Riccardo Martini.

“Sarà un festival formativo e promozionale – prosegue il direttore artistico Daniele Urciuolo – perché abbiamo introdotto workshop e masterclass con professionisti del settore come registi, casting director, acting coach, e in più ospiteremo dei giovani videomaker provenienti da varie regioni d’Italia che realizzeranno dei video ambientati nel territorio della Sabina”.

Il Fara Film Festival è realizzato grazie ai partner istituzionali Comune di Fara in Sabina, Provincia di Rieti e Regione Lazio e gli Sponsor Engineering 2K spa, In opera, Cogetras, MOVI.LOG., Car Camper, Farmacia Passo Corese, Kare, Edilcasa immobiliare, Consorzio Sabina DOP, Polimar srl, Sabina for Rome, Vita flex materassi, Casale Del Giglio, G.Edi.S. srl, Caseificio Seggiano e Giovanni Pietro Deroma. Il Festival è gemellato con Catania Film Fest, Milazzo Film Festival, Picentia short film festival, Parliamo di donne di Cantalupo in Sabina, Cineincontriamoci, E io ci sto – Il cinema sotto le stelle, Milano Acting Lab, Mujeres nel Cinema e Fiera Mondiale del Peperoncino – Rieti Cuore Piccante.

Ghosts 3 stagione: cast, dettagli della trama e tutto ciò che sappiamo finora

Sin dal suo debutto nell’ottobre 2021, Ghosts è stato un successo a sorpresa tra i telespettatori della CBS. Adattato dall’omonima commedia britannica, la serie tv ha recentemente completato due stagioni ed è stato rinnovato per una terza. La sit-com è rapidamente salita alla ribalta nelle sue prime due stagioni, diventando una delle nuove commedie più viste della CBS con una media di 7,76 milioni di persone per episodio. La seconda stagione dello show ha visto un aumento degli spettatori, con una media di oltre 9 milioni di spettatori ogni settimana sulla TV lineare e oltre 11 milioni su tutte le piattaforme, secondo CBS.

Probabilmente possiamo aspettarci Ghosts andrà avanti fino a quando la sua controparte britannica molto popolare se i numeri di spettatori che la seguono rimarrà stabile. La prossima terza stagione dovrebbe portare una nuova dose di mistero nella famiglia Arondekar dopo il finale mozzafiato della seconda stagione. La coppia principale dello show Sam (interpretata da Rose McIver ) e Jay (interpretata da Utkarsh Ambudkar ) riescono a mantenere la Woodstone, tuttavia, nei nuovi episodi potrebbero perdere qualcuno della loro famiglia di fantasmi appena formata. Nel finale non viene rivelato agli spettatori chi sia e questa informazione giocherà probabilmente un ruolo importante nella trama della terza stagione.

Quindi, mentre aspettiamo che gli Arondekar tornino e si uniscano alla coppia e alle loro apparizioni di quartiere per portarci in un’altra avventura spettrale, ecco tutto ciò che devi sapere sul cast, sulla trama e su tutto ciò che è stato rivelato finora su Ghosts 3.

Quando esce la terza stagione di Ghosts?

Numerosi programmi TV e film sono stati colpiti dagli scioperi WGA e SAG-AFTRA in corso , che hanno causato ritardi e cancellazioni delle loro date di uscita. Anche la stagione 3 di Ghosts è stata influenzata dall’improvvisa pausa, e quindi non c’è ancora una data di uscita. La terza stagione di Ghosts era originariamente programmata per andare in onda il giovedì alle 20:30 ET/PT nel programma dell’autunno 2023, ma da allora la rete ha rivisto i propri piani.

Dove uscirà la terza stagione di Ghosts?

Come spettacolo della CBS, Ghosts va in onda sulla rete e trasmette in streaming su Paramount +, che è anche il luogo in cui puoi recuperare gli episodi precedenti dello spettacolo.

Chi sta realizzando Ghosts 3?

Basato sulla commedia televisiva britannica originale Ghosts, creata da Mathew Baynton , Simon Farnaby , Martha Howe-Douglas , Jim Howick , Laurence Rickard e Ben Willbond per la BBC, la versione americana con lo stesso nome è stata sviluppata da Joe Port e Joe Wiseman per CBS Studios. Insieme a Port e Wiseman e ai creatori originali, Martha Howe-Douglas , Alison CarpenterDebra Hayward , Alison Owen e Angie Stephenson sono i produttori esecutivi. Jeff Cardoni tornerà a comporre le melodie da solletico delle costole della serie comica inquietante. La terza stagione di Ghosts è stata sviluppata da Joe vs Joe e CBS Studios, in collaborazione con Monumental Television, Them There, Lionsgate Television e BBC Studios America.

Ghosts 3: la trama

La stagione 3 di Ghosts dovrebbe riprendere esattamente da dove si era interrotta la stagione 2. I fantasmi si ritrovano nei guai quando decidono di ritrovare la persona che ha ucciso Alberta circa cento anni fa. Tutti sono scioccati nello scoprire che non è stato altro che il figlio di Hetty, che ha ucciso Alberta per stare con il suo ragazzo. Tuttavia, le cose peggiorano ulteriormente quando Hetty ammette di conoscere la verità da sempre, e questo inasprisce la sua relazione con Alberta. I due riescono a riconciliarsi dopo un acceso dibattito e una successiva punizione, ma ben presto un nuovo problema scuote Woodstone.

Un nuovo erede, precedentemente sconosciuto agli Arondekar, arriva sul posto e afferma che la proprietà le appartiene. È supportata da una falsa prova del DNA fornita da Dan ( PJ Byrne), l’avvocato disonesto che rappresenta la tenuta della famiglia Woodstone. Tuttavia, Sam e Jay riescono a strappare il controllo della Woodstone dalle sue avide mani dopo aver scoperto la vera identità dell’erede autoproclamato e visto le bugie di Dan. Mentre la coppia tira un sospiro di sollievo dopo aver salvato il loro prezioso B&B, vede una luce splendente uscire dalla loro casa verso il cielo. È un’indicazione che uno dei fantasmi è passato dall’altra parte, cioè si è riconciliato con la propria colpa ed è stato in grado di passare all’aldilà. Tuttavia, non viene rivelato chi sia (Jay spera che sia Trevor) e il finale finisce proprio lì. L’identità di chi è morto e cosa gli è successo sarà una parte importante della trama di Ghosts 3.

Chi c’è nel cast della terza stagione di Ghosts?

Ad eccezione di un attore di cui non conosciamo ancora l’identità, la maggior parte del cast originale della seconda stagione di Ghosts tornerà. L’affascinante coppia Samantha e Jay Arondekar, interpretati da Rose McIver e Utkarsh Ambudkar, tornano come protagonisti dello spettacolo. Samantha è una scrittrice freelance che ha vissuto un’esperienza di pre-morte e da allora ha acquisito il potere di vedere i fantasmi. Lo chef Jay, che è disoccupato, fa ogni sforzo per mantenere sua moglie. Trevor Lefkowitz ( Asher Grodman ), Pete Martino ( Richie Moriarty ), Susan Montero ( Sheila Carrasco ), Alberta Haynes ( Danielle Pinnock ), Captain Isaac Higgintoot ( Brandon Scott Jones ), Hetty Woodstone ( Rebecca Wisocky), Sasappis ( Román Zaragoza ) e Thorfinn ( Devan Chandler Long ) sono tra i fantasmi che Samantha può vedere nella loro nuova casa. Analogamente alla seconda stagione, anche la terza stagione 3 di Ghosts avrà un numero di attori ospiti che verranno rivelati in seguito, quindi rimanete sintonizzati per questi aggiornamenti!

Oppenheimer: per Paul Schrader è il “…film più importante di questo secolo”

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Il regista Paul Schrader ha definito Oppenheimer il “film migliore e più importante di questo secolo“. Schrader ha scritto film come Taxi Driver e Toro scatenato e ha diretto film come First Reformed e Il collezionista di carte. È considerato uno dei registi e sceneggiatori più influenti della sua generazione per la sua carriera cinematografica, ma prima di diventare regista ha iniziato la sua carriera come critico cinematografico. Ancora oggi, condivide regolarmente i suoi pensieri sui nuovi film in arrivo su Facebook.

Di recente ha condiviso i suoi pensieri sul nuovo thriller storico di Christopher Nolan, Oppenheimer, con Cillian Murphy nei panni del padre della bomba atomica. “Il film migliore e più importante di questo secolo“, ha commentato “Se vedi un film nei cinema quest’anno dovrebbe essere Oppenheimer. Non sono una groupie di Nolan, ma questa fa saltare le porte dai cardini.

 

Oppenheimer set Christopher Nolan
Cillian Murphy e Christopher Nolan sul set di OPPENHEIMER. © Universal Pictures.

Tutto quello che sappiamo sul film Oppenheimer

Scritto e diretto da Christopher Nolan, Oppenheimer è un thriller storico girato in IMAX che porta il pubblico nell’avvincente storia paradossale di un uomo enigmatico che deve rischiare di distruggere il mondo per poterlo salvare. Il film è interpretato da Cillian Murphy nel ruolo di J. Robert Oppenheimer e da Emily Blunt nel ruolo della moglie, la biologa e botanica Katherine “Kitty” Oppenheimer. Il premio Oscar Matt Damon interpreta il generale Leslie Groves Jr., direttore del Progetto Manhattan, e Robert Downey Jr. interpreta Lewis Strauss, commissario fondatore della Commissione statunitense per l’energia atomica.

La candidata all’Oscar Florence Pugh interpreta la psichiatra Jean Tatlock, Benny Safdie interpreta il fisico teorico Edward Teller, Michael Angarano interpreta Robert Serber e Josh Hartnett interpreta il pionieristico scienziato nucleare americano Ernest Lawrence. Il film è anche interpretato dal vincitore dell’Oscar Rami Malek e questo film vede Nolan riunirsi con l’attore, scrittore e regista otto volte candidato all’Oscar Kenneth Branagh. Il cast comprende anche Dane DeHaan (Valerian e la città dei mille pianeti), Dylan Arnold (serie Halloween), David Krumholtz (La ballata di Buster Scruggs), Alden Ehrenreich (Solo: A Star Wars Story) e Matthew Modine (Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno).  Il film è tratto dal libro vincitore del premio Pulitzer American Prometheus: The Triumph and Tragedy of J. Robert Oppenheimer di Kai Bird e del compianto Martin J. Sherwin. Il film è prodotto da Emma Thomas, Charles Roven di Atlas Entertainment e Christopher Nolan.

Oppenheimer è girato sia in IMAX 65mm che in pellicola di grande formato 65mm che include, per la prima volta in assoluto, sezioni in fotografia analogica IMAX in bianco e nero.  I film di Nolan, tra cui TenetDunkirkInterstellarInception e la trilogia del Cavaliere Oscuro, hanno incassato più di 5 miliardi di dollari al botteghino mondiale e sono stati premiati con 11 Oscar e 36 nomination, tra cui due nomination come miglior film.

The Last of Us: per Mazin continuerà per almeno 3 stagioni

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The Last of Us: per Mazin continuerà per almeno 3 stagioni

The Last of Us continuerà per almeno tre stagioni, almeno secondo quanto ha affermato il produttore esecutivo e showrunner della serie di successo HBO Craig Mazin. Infatti, l’autore durante un’intervista con Deadline,  ha dichiarato: “Ci vorrà più di una stagione. C’è più storia, quindi questo spettacolo non finirà con la seconda stagione a meno che la gente non lo guardi e verremo cancellati.

Craig Mazin che è noto per aver portato alla luce la serie di successo Chernobyl ha continuato, discutendo se lo spettacolo della HBO sarebbe rimasto fedele al materiale originale del videogioco. “Salvo ciò, faremo alcune cose esattamente come erano nel gioco. Faremo altre cose che sono nel gioco e faremo alcune cose che sono nel gioco, ma le faremo in modo diverso con il nostro metodo. Non importa se hai giocato o meno. Sarai sorpreso mentre la stagione si svolge. Abbiamo alcuni colpi di scena interessanti”.

Tutto quello che sappiamo su The Last of Us

La serie drammatica di successo The Last of Us ha ottenuto 24 nomination per il 75esimo Primetime Emmy, incluso il suo riconoscimento in categorie importanti come Miglior serie drammatica, Miglior attore protagonista per la performance di Pedro Pascal nei panni di Joel e Miglior attrice protagonista per il ritratto di Ellie di Bella RamseyAnche le guest star Anna Torv, Melanie Lynskey, Nick Offerman, Murray Bartlett, Storm Reid, Keivonn Montreal Woodard e Lamar Johnson sono state nominate nelle rispettive categorie.

The Last of Us, che è stata rinnovata per la seconda stagione a gennaio, è prodotta esecutivamente e co-scritta da Mazin e dallo scrittore di videogiochi originale Neil Druckmann, che è anche uno dei registi. È una coproduzione con Sony Pictures Television in associazione con PlayStation Productions. I produttori esecutivi sono Carolyn Strauss, il presidente di Naughty Dog Evan Wells e Asad Qizilbash e Carter Swan di PlayStation Productions.

Rheingold gratis al cinema con Cinefilos.it

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Rheingold gratis al cinema con Cinefilos.it

In occasione dell’uscita in sala di Rheingold, il nuovo film di genere drammatico del 2022, diretto da Fatih Akin, con Emilio Sakraya e Kardo Razzazi, Cinefilos.it offre la possibilità ai suoi lettori di assistere gratuitamente al film. Rheingold esce al cinema il 27 luglio 2023, distribuito da I Wonder Pictures.

Roma Uci Cinemas Porta di Roma

6

Galleria Comm Porta di Roma, Via Alberto Lionello, 201, 00139 Roma RM

26-lug

21.00

Fiumicino (RM) Uci Cinemas Parco Leonardo

15

Via Gian Lorenzo Bernini, 20/22, 00054 Fiumicino RM

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20.30

Milano Uci Cinemas Bicocca

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Via Chiese, 20126 Milano MI

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21.00

Genova Uci Cinemas Fiumara

1

Via Paolo Mantovani, 16151 Genova GE

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Orio (BG) Uci Cinemas Orio al Serio

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Via Portico, 71, 24050 Orio al Serio BG

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20.30

Moncalieri (TO) Uci cinemas Moncaglieri

1

 Via Fortunato Postiglione, 2, 10024 Moncalieri TO

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20.30

Montano Lucino (CO) Uci Cinemas Como

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Via G. Leopardi, 1/A, 22070 Montano Lucino CO

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20.30

Savignano sul Rubicone (FC) Uci Cinemas Romagna

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Piazza Metropolis, 47039 Savignano sul Rubicone FC

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20.30

Molfetta (BA) Uci Cinemas Molfetta

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Via dei Portuali, 12, 70056 Molfetta BA

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20.30

S.G. Lupatoto (VR) Uci Cinemas Verona

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Via Monte Pastello, 37057 San Giovanni Lupatoto VR

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Bologna Pop UP Cinema Arlecchino

unica

Via delle Lame, 59/A, 40121 Bologna BO

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21.00

Torino Cinema Centrale Arthouse Via Carlo Alberto, 27, 10123 Torino TO

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21.00

MILANO ARIANTEO FABBRICA DEL VAPORE Via Giulio Cesare Procaccini, 4 Milano MI

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21.30

ROMA CINEMA BARBERINI P.za Barberini, 24/26, 00187 Roma RM

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21.30

Prenota QUI il tuo invito omaggio: anteprimeluglio.it

Per prenotare il tuo invito gratuito valido per 2 ingressi clicca qui (link) riceverai una e-mail di conferma invito fino ad esaurimento posti.

Rheingold, la trama

Rheingold, è ambientato nel 2010 in Iraq e racconta la storia di tre uomini, che dopo essere stati caricati su di un camion, vengono portati in carcere, dove subiscono torture brutali. I tre erano ricercati per aver compiuto il furto di un carico d’oro in Germania.
Uno di loro, Giwar Hajabi noto come Xatar (Emilio Sakraya), ricorda come ha trascorso l’infanzia da curdo a confine con l’Iraq e il successivo arresto dei genitori musicisti. Una giovinezza vissuta tra Parigi, Bonn e Londra, durante la quale è passato da piccolo criminale a grande spacciatore. Eppure, questi duri anni non hanno mai scalfito la sua passione per la musica, in particolare per il rap.

La vita condotta tra illegalità, narcotraffico, amore ed emarginazione lo hanno portato a compiere il furto d’oro per pagare i suoi debiti con il cartello, dopo che un carico di droga è scomparso. Ma la storia di Xatar non finisce qui, non dentro una prigione irachena…

Dall’inferno di una prigione irachena, a metà degli anni Ottanta Giwar Hajabi arriva in Germania con la sua famiglia e approda in fondo al mondo. In poco tempo, passa da piccolo criminale a grande spacciatore, guadagnandosi il soprannome Xatar (“pericoloso”). Fino a quando non perde un prezioso carico di droga. Per saldare i suoi debiti con il cartello, Giwar progetta così un leggendario furto d’oro…Il pluripremiato regista Fatih Akin racconta la sensazionale storia vera del rapper curdo Xatar – dalla guerra, al ghetto, fino alle vette della musica mondiale – in un’opera travolgente che mescola film biografico, romanzo di formazione e heist comedy, tra Romanzo Criminale e il miglior Guy Ritchie. Con i testi delle canzoni adattati da Frankie hi-nrg mc.

Rheingold, il trailer

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