Alberto Sordi è stato uno degli attori più brillanti che il cinema, soprattutto italiano, abbia mai potuto conoscere, conquistando tutti con la sua intelligenza, il suo talento e quella parlata romana indistinguibile. La sua è stata una carriera contraddistinta da un duro lavoro, capace di dirottare i suoi talenti in molteplici direzioni, puntando sempre alla qualità dei suoi lavori.
Ecco, allora, dieci cose da sapere su Alberto Sordi.
Alberto Sordi: i suoi film
1. Alberto Sordi: i film e la carriera. Fra i più importanti attori del cinema italiano, Sordi ha recitato in 160 film. Tra i più celebri si citano Lo sceicco bianco (1952), I vitelloni (1953), Un americano a Roma (1954), Addio alle armi (1957), La grande guerra (1959), Il vigile (1960), Il medico della mutua (1968), Lo scopone scientifico (1972), Il marchese del Grillo (1981), In viaggio con papà (1982) e Il tassinaro (1983). Tra i suoi ultimi film vi sono invece stati Una botta di vita (1988), Vacanze di Natale ’91 (1991), Assolto per aver commesso il fatto (1992), Romanzo di un giovane povero (1995) e Incontri proibiti (1998).
2. Non solo attore, ma anche doppiatore, regista, produttore e sceneggiatore. Nel corso della sua carriera, Alberto Sordi ha sperimentato diversi ambiti del cinema. Parallelamente alle sue esperienze di comparsa, Sordi si era proposto per diventare il doppiatore di Oliver Hardy, iniziando a dargli la voce dal 1939. In seguito, ha doppiato molti altri attori di film come Casablanca, La vita è meravigliosa e Duello al sole. L’attore si è poi dilettato nella produzione dei film Mamma mia, che impressione! (1951) e Io e Caterina (1980), oltre che nella regia di film come Fumo di Londra (1966), Un italiano in America, Polvere di stelle (1973), Io so che tu sai che io so (1982) e Un tassinaro a New York (1987). In quanto sceneggiatore, ha lavorato ai film Un giorno in pretura (1954), Il marito (1958), Amore mio aiutami (1969) e Il comune senso del pudore (1976).
Alberto Sordi: la Galleria in suo onore
3. A Sordi è stata intitolata una galleria. La galleria Colonna che si trova in piazza Colonna nel cuore di Roma, inaugurata nell’ottobre del 1922, è un edificio che comprende una galleria commerciale al suo interno. Dopo la ristrutturazione ed essere stata riaperta nel dicembre del 2003, si decise di intitolarla all’attore romano che scomparso pochi mesi prima, il 24 febbraio del 2003.

Alberto Sordi e gli spaghetti
4. Una scena che è diventata subito cult. In Un americano a Roma Alberto Sordi interpreta Nando, un uomo che vorrebbe tanto essere andare in America, ma non gli è possibile. Nella famosa scena del protagonista con il piatto di pasta sotto gli occhi, Sordi intraprende un vero e proprio dialogo con i maccheroni, colpevoli di averlo provocato e aver rivelato la sua vera italianità.
5. Una scena ripresa da Carlo Verdone. Che Carlo Verdone abbia avuto un rapporto speciale con Alberto Sordi è cosa risaputa, come il fatto che lo stesso Verdone lo abbia citato diverse volte nei suoi film. La scena degli spaghetti mangiati da Sordi in Un americano a Roma, infatti, è stata ripresa da Verdone nel film Borotalco.
Alberto Sordi: chi era sua moglie
6. Alberto Sordi non si è mai sposato. Una delle informazioni più conosciute circa la sua vita privata è che Alberto Sordi è sempre stato uno scapolo incallito, amante delle belle donne, ma senza mai intraprendere relazioni serie. Pare che l’attore abbia sempre vissuto il “fattore matrimonio” con una certa angoscia, forse perché troppo dipendente e perché le donne che lui definiva ardimentose lo intimorivano un poco.
7. Non ha mai parlato delle sue relazioni. Se c’è una cosa che ha sempre contraddistinto Alberto Sordi dagli altri suoi colleghi era il fatto di non parlare mai delle sue frequentazioni. Infatti, sono molte le donne che hanno avuto accesso alla sua vita privata, Andreina Pagnani su tutte e con cui condivise circa nove anni di vita. Sordi riuscì solo una volta ad avvicinarsi all’altare quando si fidanzò con l’attrice Uta Franz, salvo poi rimandare tutto per il panico. Tra i vari flirt attribuitegli, pare ci siano quelli con Katia Ricciarelli, Shirley MacLaine, Silvana Mangano e molte altre donne conosciute durante i suoi viaggi per il mondo.

Alberto Sordi e Guglielmo il dentone
8. È uno dei suoi personaggi più celebri. Nel film del 1965, Sordi interpreta Guglielmo il dentone, personalità estremamente colta che ambisce a diventare il nuovo lettore del telegiornale per la Rai. Unico problema, è la sua dentatura molto pronunciata che, presso gli altri aspiranti al concorso, gli vale il soprannome di Guglielmo “il dentone”. Sarà appunto per il suo aspetto, ritenuto l’antitesi della telegenia, che la giuria tenterà con ogni pretesto di eliminarlo, senza che nessuno dei componenti trovi il coraggio di spiegargli apertamente la questione. Sordi ha naturalmente saputo dar vita a questo personaggio con una comicità unica, che lo ha portato ad affermarsi come uno dei suoi più celebri e divertenti.
Alberto Sordi: quando è morto l’attore
9. Dovette combattere contro un brutto male. Nel 2001 Sordi si ammalò di tumore ai polmoni e da allora le sue apparizioni pubbliche si diradarono notevolmente. L’ultima si ebbe in occasione del programma Italiani nel mondo, del luglio 2002. Afflitto durante l’intera stagione invernale da forme di polmonite e bronchite, Alberto Sordi morì la sera del 24 febbraio 2003 all’età di 82 anni, nella sua casa di Roma. Sordi riposa oggi nella tomba di famiglia, presso il Cimitero Monumentale del Verano. L’epitaffio sulla lapide recita: Sor Marchese, è l’ora, battuta ripresa da uno dei suoi film più celebri, Il marchese del Grillo.
Alberto Sordi: le frasi più celebri dell’attore
10. Aveva un repertorio di frasi uniche. Se c’è una cosa che Alberto Sordi ha saputo fare è entrare nell’immaginario comune con tanti suoi aforismi. Ecco alcune sue frasi:
- Non mi sposo perché non mi piace avere della gente estranea in casa
- La nostra realtà è tragica solo per un quarto: il resto è comico. Si può ridere su quasi tutto.
- Sa perché dicono che sono avaro? Perché i soldi non li sbatto in faccia alla gente, come fanno certi miei colleghi.
- La ginnastica, il footing e le attività del genere sono in gran parte masochistiche, punitive della nostra istintiva passione per la spaparanzata.
- Alla mia età ho fatto il callo alla solitudine. Una solitudine, però, molto relativa, perché il lavoro riesce a riempire completamente la mia esistenza.
- La mia comicità non è mai stata astratta, gratuita. L’ho sempre ricalcata sulla realtà del momento.
Fonti: IMDb, Alberto Sordi, Aforismi

Anche se
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