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Lasciatelo dire! dal 13 luglio on demand, il trailer

Lasciatelo dire! dal 13 luglio on demand, il trailer

LASCIATELO DIRE!, diretto dal regista e sceneggiatore Eric Lavaine (Benvenuti a bordo, Barbecue, Torno da mia madre), sarà disponibile dal 13 luglio (distribuito da Cloud 9 Film) sulle maggiori piattaforme digitali: SKY PRIMAFILA, CHILI, RAKUTEN, TIM VISION, APPLE TV, INFINITY TV, GOOGLE PLAY, CG DIGITAL e THE FILM CLUB.

LASCIATELO DIRE! è una commedia divertente e irriverente che affronta con leggerezza e ironia un tema delicato come la disabilità (l’ipovisione, o cecità).

Il cast è composto da Alexandra Lamy (Ricky, Torno da mia madre, Lucky Luke), Josè Garcia (Grandi bugie tra amici, Asterix alle Olimpiadi, Bastille Day – Il colpo del secolo) e Michaël Youn (Braccialetti rossi serie TV; Chef).

SINOSSI

Il film ruota intorno alla storia di una coppia di sposi, Béatrice e Frédéric. Quest’ultimo è rimasto coinvolto in un incidente che disgraziatamente lo ha privato della vista. Nonostante questo però Frédéric non ha perso il suo spirito, anzi, questa esperienza ha dato una svolta inattesa alla sua vita. E’ diventato ossessionato dal cibo e praticamente ha perso ogni filtro sociale, dice tutto quello che gli passa per la testa senza tenere conto di tatto, educazione o imbarazzo, creando situazioni a dir poco deliranti.

Beth Behrs: 10 cose che non sai sull’attrice

Beth Behrs: 10 cose che non sai sull’attrice

Conosciuta al grande pubblico per il ruolo di Caroline Channing nella sit-com 2 Broke Girls, l’attrice Beth Behrs è un personaggio relativamente nuovo nel mondo dello show business e in molti ancora si interrogano sulla sua vita privata e professionale. Attiva tra cinema e televisione fin dal 2009, la bella Beth non sembra ancora aver avuto la sua grande occasione anche se la famosa serie comedy, in cui a recitato al fianco di Kat Dennings per anni, le ha dato molto visibilità. Eppure ci sono ancora parecchie cose che non si conoscono sull’attrice.

Se anche tu sei curioso si saperne di più, scopri con noi 10 cose che non sai su Beth Behrs.

Tutto quello che c’è da sapere su Beth Behrs

Beth Behrs
Beth Behrs in “2 Broke Girls”

Beth Behrs: formazione e vita privata

10. Nata a Lancaster il 26 dicembre del 1985, Beth è sempre stata una ragazza molto attiva e vitale. Incoraggiata dai genitori  a seguire e coltivare le sue passioni, ben presto Beth ha scoperto il suo interesse per il mondo della recitazione e, sorprendentemente, dello sport.

Pare infatti che la Behrs abbia avuto sin da piccola una passione per il football che ha praticato a livello agonistico per ben nove anni. Il suo primo ‘ingaggio’ fu a quattro anni e, fino alla fine delle scuole medie, viaggiò insieme alla sua squadra per tutta la costa est degli Stati Uniti giocando nei tornei e campionati ufficiali. Fu solo quando iniziò il liceo che Beth decise di concentrare tutte le sue energie nella recitazione.

9. All’età di 15 anni, Beth fu costretta a trasferirsi insieme ai suoi genitori in California ma il cambio di costa la portò un po’ più vicina alla realizzazione del suo sogno. Beth fu infatti accettata al famoso corso di teatro della Tamalpais High School, lo stesso liceo che frequentò il celebre Tupac. Grazie a questo training, la Behrs fu poi in grado di trasferirsi a San Francisco per studiare al prestigioso American Conservatory Theatre dove studiò e apprese le tecniche del canto classico e mostrò un grande interesse per il mondo del musical.

8. Dopo il diploma, Beth Behrs si trasferì a Los Angeles per School of Theatre, Film and Television alla UCLA. Durante il suo percorso di studi continuò a coltivare la sua passione per il palcoscenico e i musical e partecipò a molte rappresentazioni studentesche. Tuttavia lo spettacolo vero e proprio non fu il solo e unico ‘passatempo’ di Beth. Nel 2006, infatti, Behrs partecipò al concorso per Miss Marin County, vincendo l’ambita corona.

Beth Behrs film e serie tv

7. Il suo primo ingaggio come attrice fu una parte nel film American Pie Presents: The Book Of Love, spinoff della famosa saga. I film di American Pie, nel tempo, sono diventati dei veri e propri cult del cinema per adolescenti ma, purtroppo per la Behrs, quel particolare film fu un vero e proprio flop. Ancora oggi su IMDB, il film risulta come il peggiore della saga di American Pie.

6. Negli anni ottanta tutti gli attori emergenti sembravano dover passare almeno una volta sul set de La Signora in Giallo; nei gloriosi anni novanta, invece, nessuno poteva sottrarsi alla chiamata di NCIS, neanche Beth Behrs. La sua primissima apparizione televisiva, infatti, fu nel 2010, nell’undicesimo episodio della seconda stagione di NCIS: Los Angeles.

Beth Behrs in The Big Bang Theory

Beth Behrs in The Big Bang Theory

Tra le sue tante apparizioni televisive, ricordiamo quella più famosa e recente, nella celebre sit-com The Big Bang Theory. Sorprendendo il suo affezionato pubblico, Beth è comparsa nel quattordicesimo episodio dell’undicesima stagione della serie. Nella puntata, dal titolo “La triangolazione della separazione”, la Behrs interpreta Nell, la nuova fiamma di Raj (Kunal Nayyar).

5. Alla sua prima apparizione sul piccolo schermo ne seguirono tante altre. Il suo duro lavoro e la visibilità acquisita grazie a questi piccoli ruoli, portarono Beth alla serie 2 Broke Girls. Tuttavia, ottenere la parte non fu così semplice. Pare infatti che la Behrs abbia dovuto sostenere ben sette estenuanti provini prima di convincere il direttore del casting.

4. Forse in pochi sanno che, durante i lunghi e bellissimi anni di registrazione della serie 2 Broke Girls, Beth Behrs ha preso parte a un progetto davvero speciale e un po’ fuori dalle righe. Nel 2013, la bella Beth ha prestato la sua voce a un personaggio animato del film Disney Pixar, Monsters University. L’attrice ha interpretato Carrie Williams, un piccolo mostriciattolo dal temperamento ‘demoniaco’.

3. Oltre a Monsters Univerisity, c’è un altro progetto poco conosciuto al quale Beth Behrs ha partecipato durante il suo periodo sul set di 2 Broke Girls. Nel 2012 Beth ha recitato in un divertente cortometraggio dal titolo The Argument (Il Litigio) insieme al suo fidanzato e collega attore, Michael Gladis.

Esattamente un anno dopo la cancellazione di 2 Broke Girls, Beth Behrs si è unita al cast di The Neighborhood, una nuova serie comedy targata CBS, dov’è protagonista al fianco di Max Greenfield, conosciuto soprattutto per la serie New Girl.

 

Beth Behrs oggi: curiosità sull’attrice di 2 Broke Girls

2. Le celebrità a volte fanno cose bizzarre e Beth non è da meno. Pare infatti che l’attrice abbia una passione segreta per le scarpe ma di una particolare tipologia: Beth adora collezionare stivali da cowboy.

Nonostante l’attrice sia da sempre amante dell’equitazione, questa passione per i cowboy boots pare sia nata solo qualche anno fa. Nel 2013 Beth Behrs ha partecipato al video Downtown dei Lady Antebellum e sembra che sia stata proprio Hillary, voce solista del gruppo, a regalarle il primo paio di stivali. L’attrice, oltre ad apprezzarne lo stile country e talvolta glamour, sembra ossessionata soprattutto dalla comodità dei cowboy boots. Dal suo primo paio, Beth ha continuato a collezionare gli stivali più strani e particolari cercando tra boutique vintage e mercatini dell’usato.

Beth Behrs e Kat Dennings: molto più che colleghe

1. Collezioni di scarpe folli a parte, l’ultimo posto della nostra classifica di curiosità su Beth Behrs è riservato a una persona speciale. Capita di rado a Hollywood che i colleghi sul lavoro diventino poi amici nel mondo reale, eppure tra Beth e Kat pare sia nata una bellissima e genuina amicizia.

Le due ragazze si sono incontrate per la prima volta alla lettura del copione del pilot del primo episodio della serie 2 Broke Girls e, a detta di Beth, tra di loro c’è stata subito una grande sintonia. La loro relazione non è rimasta rinchiusa tra le quattro mura di un set ma ha continuato a vivere anche fuori. Le ragazze continuavano a sentirsi e vedersi anche quanto la serie era in pausa; a dimostrazione di questo ci sono tantissime foto e video sull’account ufficiale Beth Behrs Instagram che le ritraggono insieme.

 

Fonte: WhatCulture, IMDB

Young Ones – l’ultima generazione, dal 13 luglio on demand, il trailer

YOUNG ONES – L’ ULTIMA GENERAZIONE, scritto e diretto da Jake Paltrow, sarà disponibile dal 13 luglio (distribuito da Cloud 9 Film) sulle maggiori piattaforme digitali: SKY PRIMAFILA, CHILI, RAKUTEN, TIM VISION, APPLE TV, GOOGLE PLAY, CG DIGITAL e THE FILM CLUB.

Il film, interpretato dal candidato all’Oscar© Michael Shannon (Animali notturni, Knives out), Elle Fanning (Mary Shelley, Maleficent), Nicholas Hoult (La favorita, X- Men saga), e Kodi Smit Mcphee (The road, X-Men: Apocalisse) è un mix di western e fantascienza ambientato in un futuro post – apocalittico intriso di violenza e vendette.

SINOSSI

Ambientato in un’America del prossimo futuro devastata da una lunga siccità, quando l’acqua è diventata la risorsa più preziosa del pianeta, l’elemento che detta legge su tutto, dalla macro – politica alle micro – relazioni familiari e sentimentali. La terra è ridotta a qualcosa di miserabile, la polvere si è depositata su un pianeta sterile e solitario. I pochi sopravvissuti a questa devastazione lottano per la vita. Ernest Holm (Michael Shannon) tenta di sopravvivere in questo scenario apocalittico insieme ai suoi due figli, Jerome (Kodi Smit-McPhee) e Mary (Elle Fanning). Difende la sua fattoria dai predatori, e lavora sulle vie di rifornimento tentando di far rinascere il suolo. Ma il fidanzato di sua figlia Mary, Flem Lever (Nicholas Hoult), ha progetti più ambiziosi, vuole tutta la terra di Ernest soltanto per se stesso e farà di tutto per sottrargliela.

Panini Comics presenta: MARVEL MUST HAVE

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Panini Comics presenta: MARVEL MUST HAVE

Marvel Must Have: il nome di questa collana dice già tutto. Una raccolta di imperdibili capolavori in edizione cartonata, pensati e creati per tutti i lettori. Questa serie di volumi autoconclusivi editi da Panini Comics è ideale per chi si avvicina per la prima volta all’Universo a fumetti Marvel e rappresenta allo stesso tempo la perfetta occasione per tutti i Marvel Fan per costruirsi la propria libreria definitiva Marvel.

Si parte a luglio con Civil War (che ha ispirato il film Captain America: Civil War), Avengers Divisi e Spider-Man: Spider-Verse (nel quale ritroverete molti personaggi comparsi nel lungometraggio animato Spider-Man: un Nuovo Universo). Si proseguirà nei mesi successivi con altri grandi successi della Casa delle Idee, come Vecchio Logan, Deadpool uccide l’Universo Marvel, L’ascesa di Thanos, Daredevil: L’uomo senza paura, Ultimate Comics: Miles Morales, Ms. Marvel, La morte di Wolverine, Planet Hulk, Il guanto dell’Infinito e tanti altri ancora.

Ogni volume della collana Marvel Must Have include ricchi apparati redazionali che aiutano a orientarsi nella continuity di questo grande universo a fumetti. Iniziare a leggere Marvel non è mai stato così facile!

 

Prezzo volumi collana: € 15,00 – 20,00

Pagine: da 176 a 208

Rilegatura: Cartonato

Formato: cm 17×26

Interni: A colori

Distribuzione: Libreria, fumetteria, online

Uscita: 16 luglio

Cecchi Gori – Una Famiglia Italiana, on demand dal 14 luglio

Cecchi Gori – Una Famiglia Italiana, on demand dal 14 luglio

Nei mesi del lockdown milioni di italiani (per non dire tutti) si sono rivolti, per resistere al contenimento, al racconto del cinema. Hanno cercato ovunque film, per intrattenersi, passare il tempo, divertirsi, commuoversi. E in molti casi hanno riscoperto, se non scoperto, la grandezza del cinema italiano, spesso automaticamente ricordato come ‘il secondo del mondo’. E talvolta giustamente, come il primo.

Ora un film documentario arriva a quel pubblico per raccontare una grande storia, se non la più grande, su come sia nato e abbia raggiunto il tetto del mondo il cinema italiano, attraverso il racconto dei suoi registi, dei suoi divi, dei suoi capolavori. Tutti riuniti sotto un mestiere, quello del produttore cinematografico, e un nome, che ha reso possibile questa storia.

Cecchi Gori – Una famiglia italiana è il film, scritto e diretto da Simone Isola e Marco Spagnoli, presentato in prima mondiale alla Festa del Cinema di Roma e in uscita dal 14 luglio in PRIMA VISIONE ON DEMAND sulle principali piattaforme, CG Digital, Apple Tv, Google Play, Chili e Rakuten, che racconta l’irripetibile avventura di una famiglia di produttori, Mario Cecchi Gori, e suo figlio Vittorio, in grado per sei decenni di regalare al nostro cinema molti dei suoi più grandi successi di pubblico e di critica, in Italia e all’estero. Una factory capace di creare fenomeni di divismo entrati nell’immaginario collettivo, e forse a incidere positivamente nelle vite di un Paese. Una storia ineguagliata nel nostro cinema, che si può sintetizzare con un numero: 4 premi Oscar.

A raccontare questa storia è Vittorio Cecchi Gori, protagonista a sua volta di una storia-nella-storia, appassionata, drammatica e avventurosa come un film. Dalle sue parole di uomo che ha conosciuto la gloria e la polvere, e un presente di resistente dignità, gli spettatori hanno in regalo non solo la visione di titoli che li hanno accompagnati per mezzo secolo, e ancora oggi. Ma anche un’epica privata che racconta molto dell’Italia, della sua storia, politica, potere, e umanità.

In Cecchi Gori – Una famiglia italiana, si trova il racconto di un grandissimo sogno, una ineguagliabile lezione su cosa è il cinema, e un pezzo delle vite di tutti, noi spettatori.

Prodotto da Giuseppe Lepore per Bielle Re, e distribuito da Istituto Luce-Cinecittà, Cecchi Gori – Una famiglia italiana vede le preziose testimonianze di un cast stellare, amici rimasti vicini nonostante tutto a Vittorio Cecchi Gori: dai vincitori dell’Oscar Roberto Benigni e Giuseppe Tornatore, ai campioni di incassi Leonardo Pieraccioni e Carlo Verdone, agli amici Lino Banfi, Rocco Papaleo e Marco Risi. Nonché ai grandi allenatori e campioni della Fiorentina, passione di famiglia,  Giancarlo Antognoni, Claudio Ranieri e Roberto Mancini, attuale CT della Nazionale di Calcio italiana.

Cecchi Gori – Una Famiglia Italiana, la sinossi

È proprio il produttore Vittorio Cecchi Gori in prima persona a raccontarsi nel docufilm di Simone Isola e Marco Spagnoli, ripercorrendo la nascita e l’ascesa del più grande gruppo di produzione e distribuzione cinematografica italiano di tutti i tempi, con oltre 300 successi prodotti e ben oltre 1.000 distribuiti in 50 anni di continua crescita con “Silence”, il film di Martin Scorsese uscito nel 2016, ultimo film che ha visto Vittorio Cecchi Gori nella compagine produttiva.

“CECCHI GORI – Una famiglia italiana” è la storia di padri e figli, intellettuali appassionati, uomini talora deboli dinanzi alle tante donne delle loro vite, ma – nota il regista Marco Spagnoli – è anche il racconto di una bottega rinascimentale diventata industria con l’ambizione di trasformarsi in qualcos’altro ancora”.

Famosa: una clip esclusiva dal film di Alessandra Mortelliti

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Famosa: una clip esclusiva dal film di Alessandra Mortelliti

FAMOSA è il film evento nelle sale italiane con Europictures il 13, 14 e 15 luglio, diretto da Alessandra Mortelliti con Jacopo Piroli, Adamo Dionisi, Gioia Spaziani e Matteo Paolillo.

Famosa, presentato ad Alice nella città durante l’ultima Festa del cinema di Roma, racconta la storia di Rocco, un ragazzo quasi diciottenne, incompreso e solitario, che desidera trasferirsi da un piccolo paese della Ciociaria nella Capitale, per poter realizzare il suo più grande sogno: diventare un ballerino. Con tenacia e grande forza di volontà, Rocco riuscirà ad intraprendere il tanto agognato viaggio, ma la realtà che lo attende non sarà quella sperata e il suo sogno verrà ancora una volta messo alla prova.

La storia di Rocco Fiorella nasce da un monologo teatrale e arriva sul grande schermo come racconto di formazione di un timido adolescente con la passione del ballo, incompreso dalla sua famiglia, in particolar modo da suo padre, e dai suoi compagni di classe che ne fanno oggetto di scherno e derisione. Al suo fianco Maura, una zia speciale che lo sosterrà in ogni scelta, Azzurra, un’amica saggia, e Luigi, il suo principe bello e tenebroso.

Una favola moderna, come la definisce la Mortelliti, che con Famosa firma il suo esordio alla regia cinematografica. Prodotto da Palomar con Rai Cinema, Famosa sarà distribuito come evento nei cinema italiani il 13, 14 e 15 luglio grazie a Europictures.

Guarda il trailer di Famosa

MCU: 10 volte in cui gli attori hanno ripreso i ruoli al di fuori di un film Marvel

Nel corso degli anni, la Marvel ha collaborato con altre compagnie e altri registi per far apparire i suoi iconici personaggi in vari spot pubblicitari, cortometraggi e brevi apparizioni televisive. The Direct ha raccolto 10 volte in cui gli attori del MCU si sono prestati a tornare nei panni dei loro amatissimi personaggi al di fuori dei film dell’universo condiviso:

Peter Parker ottiene la patente di guida

La lunga collaborazione dei Marvel Studios con Audi ha fatto sì che il marchio automobilistico fosse presenti in molti film del MCU. La partership con l’azienda si è però sviluppata in entrambi i sensi, con gli attori del MCU che sono apparsi spesso in corti o pubblicità sponsorizzati da Audi.

È il caso di uno spot Audi realizzato in occasione della promozione di Spider-Man: Homecoming, uscito un mese prima della premiere del film, in cui il Peter Parker di Tom Holland prova ad ottenere la sua patente di guida. Nello spot appare anche JB Smoove nei panni dell’istruttore, che avrebbe poi avuto un ruolo nel sequel Far From Home).

Scott Lang viene intervistato dalla prigione

Prima dell’uscita di Ant-Man nel 2015, la Marvel ha collaborato con Google per la produzione di una serie di brevi notiziari collegati al MCU. Con la partecipazione del personaggio di Christine Everhart interpretato da Leslie Bibb in Iron Man e Iron Man 2, la serie WHIH Newsfront ha raccontato degli eventi di Sokovia e del rilascio di Scott Lang/Paul Rudd dopo la sua famigerata rapina contro VistaCorp.

La serie è stata pubblicata su YouTube ed è contenuta tra gli extra dell’edizione home video di Ant-Man. Durante uno dei brevi notiziari, Christine Everhart si ritrova ad intervistare Scott Lang prima degli eventi di Ant-Man: nell’intervista, l’uomo stava cercando di giustificare le sue azioni contro VistaCorp; un modo sicuramente ingegnoso per rivelare le motivazioni del personaggio prima dell’uscita del film.

Thor si trasferisce con Darryl

Il corto in questione è stato presentato al Comic-Con di San Diego insieme a Thor: Ragnarok: nel filmato il figlio di Odino vive in Australia con il suo nuovo, timido, coinquilino Darryl. Il corto racconta cosa ha fatto Thor durante gli eventi di Civil War e si concentra sulla lotta del Dio del Tuono che cerca di adattarsi ad una vita normale sulla Terra: si incontra con Bruce Banner per un caffè, invia e-mail a Steve Rogers e cerca di pagare l’affitto con dell’Oro asgardiano,  che apparentemente vale “un milione di dollari umani”.

Il corto è pieno di quel senso dell’umorismo tipico di Taika Waititi e presenta alcune delle gag più divertenti del MCU. Attraverso un semplice corto, Waititi è stato in grado di mostrare ai fan che le sue capacità narrative avrebbero aggiunto un elemento totalmente nuovo al franchise di Thor e al MCU nel suo insieme.

Peter Parker partecipa alle NBA Finals

Sempre in occasione della promozione di Spider-Man: Homecoming, questo spot ci mostra Tony Stark/Robert Downey Jr. mentre controlla la lista degli ospiti al party organizzato in occasione delle NBA Finals insieme al suo fidato Happy Hogan/Jon Favreau.

Dopo aver ricevuto l’invito, il Peter Parker di Tom Holland si precipata alla Avengers Tower, ma scopre che prima di partecipare alla festa a casa di Stark e potersi gustare le finali, dovrà portare a termine un’ultima missione.

Captain Marvel si unisce al MCU

https://www.youtube.com/watch?time_continue=12&v=H59UrQSGCwY&feature=emb_title

Carol Danvers ha perso molto nella sua trentennale assenza dalla Terra: questo spot Audi cerca di aggiornarla rapidamente su quanto accaduto prima che si unisca ai Vendicatori. Essendo ambientato tra gli eventi di Infinity War ed Endgame, questo corto vede un’organizzazione misteriosa (forse lo SHIELD?) che informa Captain Marvel su come il mondo sia cambiato dal 1995.

L’agente presente nel filmato non solo parla dei nuovi eroi che sono spuntati nell’ultimo decennio, ma fornisce a Carol informazioni importanti sui toast all’avocado, sugli iPhone e sui filtri Snapchat, e naturalmente anche sul modo in cui le auto sono cambiate. Il corto chiarisce in maniera ironica e divertente come Carol Danvers abbia appreso di tutto ciò che è accaduto sulla Terra dalla sua assenza.

Nick Fury visita gli Agenti dello SHIELD

​La prima incursione del MCU nel mondo della serialità è stata la serie di grande successo Agents of SHIELD. Incentrata su uno dei personaggio preferito dai fan, ossia il Phil Coulson interpretato da Clark Gregg (misteriosamente riportato in vita dopo la sua tragica morte in The Avengers), la serie ha  mostrato il MCU da una prospettiva completamente nuova.

Il pubblico ha sempre speculato su quali personaggi dei film sarebbero finiti nello show, e mentre personaggi come Maria Hill, Sif e Peggy Carter alla fine sarebbero davvero apparsi nella serie, tutti volevano vedere soltanto un personaggio: il direttore dello SHIELD in persona! Samuel L. Jackson è apparso nel secondo episodio dello show, durante una scena post-credits in cui Nick Fury rimprovera Phil Coulson per aver distrutto l’aereo della loro squadra.

Ant-Man ruba la Coca-Cola di Hulk

I fan della Marvel hanno sempre atteso i seppur brevi ma comunque eccitanti spot del Super Bowl come lancio per i futuri film del MCU: nel 2016, i fan hanno avuto una deliziosa sorpresa grazie a questo spot incentrato sulla Coca-Cola.

Nel filmato, l’Ant-Man di Scott Lang (doppiato per l’occasione sempre da Paul Rudd) ruba una mini Coca Cola dal laboratorio di Bruce Banner. Questo ovviamente trasforma Banner (sfortunatamente non doppiato da Mark Ruffalo) in Hulk, con il gigantesco eroe verde che insegue il minuscolo supereroe per le strade di New York.

Trevor Slattery si fa dei nuovi nemici in prigione

Prodotta tra il 2011 e il 2014, “Marvel One- Shots” è una serie cortometraggi ad alto budget che approfondivano alcuni degli eventi narrati nei film del MCU. Uno dei più famosi (e purtroppo anche l’ultimo ad essere stato prodotto) è “All Hail the King” del 2014, incluso tra gli extra dell’edizione home video di Thor: The Dark World.

Il cortometraggio ha al centro il Trevor Slattery di Ben Kingsley, che si trova in prigione dopo essersi celato dietro l’identità del Mandarino. Slattery è diventato uno dei nomi più famosi del MCU dopo gli eventi di Iron Man 3, motivo per cui un documentarista è venuto in cerca di risposte sull’uomo dietro il falso terrorista.

Peter Parker e Ned Leeds competono in una gara di scienze

Audi ha collaborato ancora una volta con la Marvel e la Sony per questo spot realizzato in occasione della promozione di Spider-Man: Far From Home del 2019. Con Tom Holland nei panni di Peter Parker e Jacob Batalon nei panni di Ned Leeds, il corto segue i due liceali in competizione ad una gara di scienze della Midtown High.

I due, però, si rendono conto che la loro invenzione non è neanche lontanamente vicina al calibro dei progetti dei loro compagni. Peter fa quindi una rapida telefonata allo SHIELD (si suppone!) e chiede accesso al modello Audi e-Tron 2025, poiché il “più grande motore elettrico di tutti i tempi”.

Rocket porta i Guardiani a fare un giro

Essere una proprietà della Disney ha i suoi vantaggi. “Guardians of the Galaxy – Mission: Breakout!” è un’attrazione del Disneyland California Adventure, aperta nel 2017, poche settimane dopo l’uscita di Guardiani della Galassia Vol. 2.

L’attrazione si svolge all’interno della fortezza del Collezionista e segue Rocket Raccoon mentre tenta di liberare il resto dei Guardiani dopo che sono stati catturati. Bradley Cooper, Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista, Pom Klementieff e Benicio del Toro riprendono tutti i loro ruoli e le scene degli attori sono state dirette dallo stesso James Gunn.

Maradona vuole fare causa a Sorrentino per “uso indebito di un marchio registrato”

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La scorsa settimana è stata diffusa la notizia che Paolo Sorrentino avrebbe diretto un film biografico su Maradona, per conto di Netflix, e soprattutto sarebbe tornato a girare a Napoli. Arriva adesso la notizia che il calciatore argentino non avrebbe dato il consenso al regista e alla sua produzione per utilizzare il suo nome, nonostante non sia la prima volta che Sorrentino mostra interesse nel raccontare la leggenda del Napoli Calcio (si vedano alcune scene di Youth – La Giovinezza).

L’avvocato di Diego Armando Maradona, Matias Morla, ha diffuso la notizia su Twitter: dopo l’annuncio del progetto Netflix, l’ex calciatore ci ha tenuto ad ammonire pubblico e addetti ai lavori che da parte sua non è arrivata nessuna autorizzazione a portare avanti il progetto. Morla ha comunicato: “Diego Maradona non ha autorizzato l’uso della propria immagine per questo film. Stiamo già studiando una strategia legale con i nostri colleghi italiani per un esposto formale sull’uso indebito di un marchio registrato”.

Sappiamo che Sorrentino, come già accaduto in Youth, non ha mai fatto il nome diretto di Maradona, ma il titolo del film, È stata la mano di Dio, fa inequivocabilmente riferimento a quel famoso gol che l’argentino segnò all’Inghilterra nel 1986, di mano.

Avengers: Endgame, Tony e Morgan nel Regno dell’Anima, la scena doppiata in italiano

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I doppiatori italiani di Robert Downey Jr. e Katherine Langford (rispettivamente Angelo Maggi e Martina Felli) hanno prestato le loro voci alla famosa scena eliminata da Avengers: Endgame in cui Tony Stark, dopo il suo schiocco e il suo sacrificio, incontra la figlia Morgan, adulta, nel Regno dell’Anima.

La scena è molto toccante, perché mostra un Tony Stark tanto speranzoso quanto disilluso, e per lui, trovare la figlia adulta, conoscerla, e sentirle dire che è felice, vale tutti i patrimoni del mondo. In questa scena c’è la consacrazione di Tony ad eroe ma anche a uomo, a padre, e non c’è niente di più lontano da quel playboy filantropo che abbiamo conosciuto all’inizio dell’avventura del MCU.

CORRELATE: 

Avengers: Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile 2019. Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris EvansMark RuffaloChris Hemsworth e Scarlett Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War, l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Atomica Bionda 2, Charlize Theron: “Abbiamo presentato l’idea a Netflix”

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Lo scorso Aprile vi abbiamo riportato la notizia secondo cui un sequel di Atomica Bionda, l’action thriller del 2017 diretto da David Leitch e interpretato da Charlize Theron, sarebbe in sviluppo per Netflix.

Adesso, durante una recente intervista con Total Film in occasione della promozione di The Old Guard, è stata la stessa Charlize Theron a confermare che il sequel è in sviluppo e che il progetto è già stato presentato ai dirigenti Netflix. “Abbiamo proposto Atomica Bionda 2 a loro e a Scott Stuber, capo del reparto delle produzioni originali Netflix. Era molto interessato.”, ha spiegato l’attrice. “Ne abbiamo parlato a lungo con lui, e in questo preciso momento stiamo lavorando alla sceneggiatura.”

Stando alle dichiarazioni di Theron, dunque, la sceneggiatura del sequel di Atomica Bionda sarebbe già in fase di lavorazione. A proposito del ritorno di Lorraine Broughton, l’attrice ha aggiunto: “Quel personaggio è stato delineato in modo che non rivelasse molto di se stessa. Perciò penso che la sua storia abbia ancora molto potenziale. Le ambizioni sono piuttosto alte e al momento siamo parecchio eccitati.”

Atomica Bionda, tratto dalla graphic novel di Antony Johnston

Uscito nel 2017, il thriller di spionaggio Atomica Bionda, ambientato durante la Guerra Fredda, è stato adattato dalla graphic novel di Antony Johnston, “The Coldest City”, ed è interpretato da Charlize Theron nel ruolo di Lorraine Broughton, un agente dell’MI6 in missione a Berlino per recuperare del materiale top secret rubato.

Atomica Bionda è stato uno dei migliori film del 2017 e vanta alcune delle sequenze di combattimento più spettacolari della recente storia del cinema. Nel cast figurano anche James McAvoy, John Goodman e Sofia Boutella.

Morta Kelly Preston, attrice e moglie di John Travolta

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Morta Kelly Preston, attrice e moglie di John Travolta

Kelly Preston è morta. L’ex modella e attrice statunitense, nota al grande pubblico per essere stata la moglie di John Travolta, è scomparsa all’età di 57 anni dopo aver combattuto due anni contro un cancro al seno. A dare la notizia è stato lo stesso Travolta attraverso il suo profilo Instagram: con la Preston erano sposati da 29 anni.

“È con il cuore pieno di dolore che vi informo che la mia bellissima moglie Kelly ha perso la sua battaglia di due anni con il cancro al seno”, ha scritto John Travolta su IG. “Ha combattuto la battaglia con coraggio e soprattutto con l’amore e il sostegno di tante persone. Io e la mia famiglia saremo sempre grati ai dottori e alle infermiere del MD Anderson Cancer Center, a tutti i centri medici che ci hanno aiutato e ai suoi tantissimi amici e ai cari che sono stati al suo fianco. L’amore e la vita di Kelly verranno ricordati per sempre. Prenderò del tempo per stare con i miei figli che hanno perso la madre, quindi perdonatemi in anticipo se non ci faremo vivi per un po’. Ma per favore sappiate che sentirò il vostro affetto nelle settimane e nei mesi a venire. Con tutto il mio amore, JT.”

Kelly Preston e John Travolta: un matrimonio durato 29 anni!

Kelly Preston e John Travolta si sono spostati nel 1991. La coppia ha avuto tre figli: Jett, Ella Bleu e Benjamin. Il primogenito Jett, affetto dalla sindrome di Kawasaki, una malattia che comporta gravi disturbi dovuti ad allergie e attacchi d’asma, è scomparso nel 2009.

Kelly Preston è nota per aver recitato in pellicole quali Christine – La macchina infernale (1983), Donne amazzoni sulla luna (1987), I gemelli (1989), Week-end senza il morto (1992) e Jerry Maguire (1996). Nel 2018 aveva recitata al fianco del marito in Gotti – Il primo padrino, film che racconta il regno trentennale del boss mafioso italo-statunitense John Gotti. In passato lei e Travolta avevano già recitato insieme in Battaglia per la Terra (2000) e Gli esperti mercenari (1989).

Giancarlo Esposito allude alla possibilità di entrare a far parte del MCU

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Giancarlo Esposito è noto soprattutto per il ruolo di Gustavo Fring nella popolarissima serie tv Breaking Bad. Più di recente, l’attore statunitense si è fatto apprezzare anche per la parte di Moff Gideon nella serie The Mandalorian. Sono anni ormai che ci rincorrono voci secondo cui, prima o poi, Esposito farà il suo ingresso nell’Universo Cinematografico Marvel: tali voci alludono ad un ruolo “importante” nel MCU.

Adesso, in una recente intervista con Entertainment Tonight, Giancarlo Esposito ha parlato proprio di una possibile collaborazione con i Marvel Studios, senza confermare – ovviamente – se ci sia già un accordo siglato o meno, ma dichiarandosi assolutamente interessato alla possibilità.

“Ci sono molte voci di corridoio che mi vedrebbero legato alla Marvel”, ha spiegato l’attore. “Vorrei tanto lavorare con quelle persone: l’ho fatto capire al mondo intero in tutti i modi possibili. Non sono stato io a dare il via a queste voci, ma anni fa ho lavorato con Louis Esposito, il co-presidente dei Marvel Studios, quando ancora lavorava come secondo assistente alla regia.”

Esposito ha poi aggiunto: “Quello che fanno i Marvel Studios è veramente straordinario. Vorrei tanto partecipare a qualcosa. Magari ad un progetto duraturo… Penso che l’Universo Marvel sarebbe il prossimo naturale passo per la mia carriera. Così poi potrei tornare ad interpretare personaggi che penso abbiano cambiato il mondo con le loro azioni, a prescindere dal colore della pelle.”

Il possibile futuro di Giancarlo Esposito nel MCU, tra film e serie tv

In effetti, è da molto tempo che Giancarlo Esposito punta ad entrare a far parte della grande famiglia Marvel. Già nel 2016, infatti, l’attore aveva rivelato che la Casa delle Idee gli aveva proposito un ruolo in una serie tv, ma lo stesso aveva rifiutato perché probabilmente quella parte non gli avrebbe poi permesso di prendere parte ad un film per il grande schermo. Oggi, con la Marvel impegnata a pianificare diversi anni di contenuti tra film e serie tv che – rispetto al passato – saranno direttamente collegati tra loro, è molto probabile che Esposito abbia più opportunità, rispetto al passato, di potersi fare strada nel MCU.

The Batman: in arrivo la serie ambientata nell’universo del film di Matt Reeves

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Arriva da The Hollywood Reporter la notizia che HBO Max ha ordinato una serie incentrata sul dipartimento di polizia di Gotham che sarà ambientata nello stesso universo di The Batman, l’attesissimo cinecomic DC diretto da Matt Reeves e interpretato da Robert Pattinson.

Secondo la fonte, l’obiettivo sarebbe quello di dare vita ad un universo condiviso che, tanto attraverso il grande schermo quanto attraverso la piattaforma di streaming, possa raccontare attraverso una nuova luce le iconiche storie di Batman. Matt Reeves sarà coinvolto nella serie in qualità di produttore insieme a Terence Winter (I Soprano, Boardwalk Empire): quest’ultimo sarà coinvolto anche come sceneggiatore. La serie, che non ha ancora un titolo ufficiale, nasce in seguito all’accordo siglato tra il regista e la Warner Bros. Television Group.

A proposito del progetto, Matt Reeves ha dichiarato in una nota ufficiale: “Questa è un’opportunità straordinaria, non solo per espandere la visione del mondo che sto creando nel film, ma per esplorarlo secondo il tipo di profondità e dettaglio che solo un formato di lunga durata può permettersi. E poter lavorare con Terence Winter, che è una persona dotato di un talento incredibile e che ha già scritto in modo molto profondo e potente sui mondi della criminalità e della corruzione, è un sogno.”

La serie collegata all’universo di The Batman sarà un prequel del film di Matt Reeves?

In seguito alla diffusione della notizia, Justin Kroll di Variety ha fatto sapere via Twitter che la serie potrebbe essere un prequel del film in arrivo al cinema il prossimo anno. Sul suo profilo social, il giornalista ha scritto: “Non so se Pattinson apparirà, ma da quel che ho saputo lo show sarà ambientato prima degli eventi di The Batman e racconterà come Gotham sia diventata corrotta e infestata da criminali.”

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Kill Bill Vol. 3: Vivica A. Fox suggerisce un ruolo per Zendaya

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Kill Bill Vol. 3: Vivica A. Fox suggerisce un ruolo per Zendaya

È a partire più o meno dalla metà dello scorso anno che Quentin Tarantino ha iniziato a confermare nel corso di numerose interviste di avere un’idea per un eventuale Kill Bill Vol. 3 e di averne anche già parlato con Uma Thurman. Nelle intenzioni del regista di The Hateful Eight e C’era una volta a… Hollywood ci sarebbe la volontà di raccontare la storia della figlia ormai adulta di Vernita Green (Vivica A. Fox) e della sua vendetta nei confronti di Beatrix Kiddo (Thurman) per la morte della madre.

Già alcuni mesi fa Vivica A. Fox aveva commentato le dichiarazioni di Tarantino, rivelando di essere assolutamente interessata ad una parte nel film. All’epoca l’attrice aveva dichiarato di non sapere molto sul progetto, se non che – appunto – Tarantino e Thurman ne stavano parlando. Adesso, in una nuova intervista con NME, Fox è tornata a parlare del possibile terzo capitolo, svelando che se la produzione dovesse scegliere una nuova attrice per il ruolo di sua figlia (e non l’originale Ambrosia Kelley), c’è una giovane attrice che dal suo punto di vista sarebbe perfetta per la parte, ossia Zendaya, nota per Spider-Man: Homecoming, The Greatest Showman e per la serie Euphoria

“Non so ancora niente di ufficiale in merito a Kill Bill Vol. 3”, ha spiegato Fox. “Forse Tarantino stava aspettando che l’attrice che interpreta mia figlia crescesse. Nel corso di un’intervista mi hanno chiesto a quale giovane attrice avrei fatto interpretare quel personaggio. Io risposi facendo il nome di Ambrosia, ma loro volevano il nome di un’attrice affermata, e così ho risposto Zendaya. Quanto sarebbe fico? Probabilmente darebbe il via libera al progetto. Inoltre, lei e Uma sono molto alte e insieme spaccherebbero. E poi adoro Zendaya. Magari possiamo farci sentire: ‘Tarantino, scegli Zendaya!’. Forse scateneremo l’interesse e il progetto diventerà una sua priorità. Non sarebbe bellissimo?” 

C’era una volta a… Hollywood, l’ultimo film di Quentin Tarantino

In attesa che Tarantino ci delizi con nuovi aggiornamenti sul possibile Kill Bill Vol. 3, ricordiamo che il suo ultimo film, C’era una volta a Hollywood, è uscito nelle sale lo scorso anno. Il film, con protagonisti Leonardo DiCaprioBrad Pitt e Margot Robbie, ha vinto 3 Golden Globe su 5 candidature, tra cui il Golden Globe per il miglior film commedia o musicale, e 2 Premi Oscar su un totale di 10 candidature.

A proposito di Zendaya – che vedremo prossimamente in Dune, il nuovo adattamento dell’omonimo romanzo di Frank Herbert ad opera di Denis Villeneuve -, è di pochi giorni fa la notizia che la giovane attrice ha completato le riprese di un nuovo film segreto intitolato Malcolm & Marie.

Uncharted: Tom Holland svela il look del suo Nathan Drake

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Uncharted: Tom Holland svela il look del suo Nathan Drake

Qualche giorno fa vi abbiamo riportato la notizia che Tom Holland si è ufficialmente sottoposto al tampone per il Coronavirus, a testimonianza del fatto che le riprese dell’adattamento cinematografico di Uncharted, la serie di videogiochi action-adventure sviluppata da Naughty Dog, sarebbero finalmente pronte a partire.

Nelle ultime ore, il giovane attore ha condiviso attraverso le sue storie di Instagram alcune immagini in cui non solo ha mostrato il taglio di capelli che sfoggerà nel film, ma anche i risultati del duro allenamento al quale si è sottoposto per meglio prepararsi al ruolo del protagonista Nathan Drake. In particolare, nell’immagine in cui Holland mostra orgoglioso il suo fisico scolpito, l’attore ha scherzato sul fatto che la presenza nel cast di Mark Wahlberg lo ha motivato durante il suo regime di allenamento.

Tutto quello che sappiamo su Uncharted con Tom Holland

In UnchartedTom Holland sarà Nathan Drake, mentre Mark Wahlberg vestirà i panni di Sully Sullivan. Non tutti sanno che, inizialmente, Wahlberg avrebbe dovuto interpretare l’eroe del titolo anni fa quando David O. Russell era coinvolto nel progetto, mentre negli anni la Sony ha deciso di sviluppare il film come una origin story.

La sceneggiatura del film, che arriverà al cinema il 16 luglio 2021, è stata firmata da Art Marcum, Matt Holloway e Rafe Judkins, e racconterà le avventure del protagonista Nathan Drake nei suoi anni giovanili mentre diventa il cacciatore di tesori che tutti conosciamo.

Vi ricordiamo che Uncharted sarà la prima produzione cinematografica di Sony PlayStation Productions, divisione interna della Sony fondata lo scorso anno da Asad Qizilbash e Carter Swan in collaborazione con PlayStation Productions, Chuck Roven, Avi Arad, Alex Gartner e Ari Arad.

Catwoman: 10 cose che non sai sul celebre personaggio DC Comics

Catwoman: 10 cose che non sai sul celebre personaggio DC Comics

All’interno dell’universo supereroistico, uno dei personaggi femminili più noti e seducenti è senza dubbio quello di Catwoman. Ideata originariamente come avversaria di Batman, capace di metterlo in crisi per il loro rapporto ambiguo, questa ha negli anni conosciuto numerose versioni di sé, sfoggiando una complessità psicologica in grado di attrarre sempre più appassionati del genere.

Negli anni il personaggio, passato dal fumetto al cinema, è stato eletto come uno dei migliori villain di tutti i tempi, ma anche come una delle più note icone dell’universo della DC Comics. La sua influenza è tale che ogni trasposizione cinematografica genere dibattiti sulla natura del personaggio, in realtà sempre più malleabile e sfuggente.

Ecco 10 cose che non sai di Catwoman.

Parte delle cose che non sai sul personaggio

Catwoman attrici

Catwoman: i film e le serie TV in cui è comparsa

10. Ha avuto più versioni cinematografiche. Il personaggio è comparso per la prima volta sul grande schermo nel 1966 con il film Batman, lungometraggio tratto dalla popolare serie televisiva di quegli anni. In questa occasione a dar vita al personaggio fu l’attrice Lee Mariwether. Ci vorrà poi il 1992 per rivedere Catwoman al cinema, nel film Batman – Il ritorno, dove è interpretato da Michelle Pfeiffer. Questa versione è ancora oggi la più iconica e la più ricordata. Nel 2004 viene invece realizzato un film interamente a lei dedicato, Catwoman, con protagonista Halle Berry, il quale però si rivelò un flop di critica e botteghino. A riportare il personaggio al cinema fu poi Christopher Nolan in Il cavaliere oscuro – Il ritorno, dove è interpretato dall’attrice Anne Hathaway.

9. Il personaggio tornerà presto al cinema. Per l’atteso film The Batman, che vedrà l’attore Robert Pattinson nei panni del cavaliere oscuro, è stata annunciata anche la presenza di Catwoman. Questa sarà la quinta presenza al cinema per la celebre antieroina, che sarà stavolta interpretata dall’attrice Zoë Kravitz. Al momento, non sono ancora state rilasciate foto sul look del personaggio, e bisognerà probabilmente attendere il trailer per sapere quale aspetto è stato dato stavolta alla celebre donna gatto.

8. È stata protagonista di note serie televisive. Il personaggio fa la sua prima apparizione sul piccolo schermo con la popolare serie del 1966, Batman, dove è interpretato dall’attrice Julie Newmar. Una breve apparizione di Catwoman si ritrova anche all’inizio dell’episodio pilota della serie Birds of Prey, del 2002. È invece presente in modo più completo nella popolare Gotham, con l’attore Benjamin McKenzie. Qui, interpretata da Camren Bicondova, appare prima di subire la trasformazione che le conferirà i suoi poteri, mettendo in scena una vera e propria origin story.

Catwoman: il costume del personaggio

7. Il suo costume è cambiato nel corso degli anni. Catwoman è probabilmente uno dei personaggi dei fumetti il cui costume è cambiato più volte in assoluto. Originariamente, il personaggio non ne possedeva uno, ma ne fu dotata con l’accresciuta popolarità. Nel corso degli anni Sessanta, come era norma per i villain, il colore della tuta era verde, per poi modificarsi nel corso degli anni arrivando al viola. Dopo il film Batman – Il ritorno, tuttavia, questi divenne totalmente di color nero. Ulteriori restyling vennero effettuati anche negli anni seguenti, ma sempre mantenendo tale colorazione.

6. Era molto difficile da indossare. L’attrice Michelle Pfeiffer, la cui versione del costume è diventata particolarmente celebre, ha raccontato che questo era particolarmente complesso e pericoloso da indossare. Dopo che vi era entrata dentro, infatti, questo veniva sigillato sottovuoto per risultare ulteriormente aderente. Ciò richiedeva però che l’attrice girasse rapidamente le sue scene, poiché un esposizione prolungata a tale stato avrebbe potuto portarla allo svenimento.

Parte delle cose che non sai sul personaggio

Catwoman costume

Catwoman: le attrici che l’hanno interpretata

5. Halle Berry ha dovuto fare molta pratica con la frusta. Scelta per interpretare il ruolo nel primo film interamente dedicato al personaggio, l’attrice Halle Berry dovette esercitarsi molto nell’utilizzo della frusta, arma classica di Catwoman. Addestrata da un esperto, l’attrice ha speso diversi fine settimana in sessioni da circa novanta minuti per poter apprendere i segreti dell’arma e il suo corretto utilizzo. Ciò è risultato particolarmente centrale all’interno del film, dove tale azione viene richiesta molteplici volte.

4. Anne Hathaway non sapeva che avrebbe ricoperto questo ruolo. Chiamata a sostenere un provino per il film Il cavaliere oscuro – Il ritorno, l’attrice premio Oscar Anne Hathaway ha raccontato di non essere stata informata riguardo a quale personaggio avrebbe potuto interpretare nel film. Una volta vinta la parte e iniziate le riprese, l’attrice ha descritto il ruolo come il più faticoso della sua carriera. Era infatti costretta a continui allenamenti e sessioni di danza per poter eseguire le complesse acrobazie previste per il film.

Catwoman è Michelle Pfeiffer

3. Non era stata la prima scelta per il ruolo. Oggi appare impensabile immaginare il ruolo di Catwoman in Batman – Il ritorno con un volto diverso da quello della Pfeiffer. Eppure, originariamente, per il ruolo era stata scelta l’attrice Annette Bening. Questa dovette però rinunciare alla parte nel momento in cui rimase incinta, e al suo posto venne allora scelta la Pfeiffer. Questa ha in seguito descritto il ruolo come uno dei più impegnativi e soddisfacenti della sua carriera.

2. Rifiuto di ricoprire nuovamente il personaggio. Nonostante l’attrice riconosca quello di Catwoman con uno dei ruoli di maggior successo della sua carriera, ha più volte rifiutato di riprendere il ruolo anche per altri film. Le era infatti stato proposto di interpretare nuovamente il personaggio per il film interamente dedicato a lei, ma per via dei numerosi problemi e difficoltà avute nel gestire il complesso costume, la Pfeiffer affermò di non voler rivivere nuovamente quella scomodità, preferendo lasciare ad altri il ruolo.

Catwoman: i film in streaming

1. È possibile ritrovare in streaming i film dedicati al personaggio. Per chi desidera vedere, o rivedere, i film citati in cui è presente il personaggio di Catwoman, sarà possibile ritrovarli in alcune delle principali piattaforme streaming oggi presenti in rete. Batman – Il ritorno, Catwoman e Il cavaliere oscuro – Il ritorno, sono infatti presenti su Rakuten TV, Tim Vision, Apple iTunes, Microsoft Store, e Infinity. In base a quale di queste piattaforme si sceglierà, sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale, potendo così vedere il titolo in totale comodità.

Fonte: IMDb, ScreenRant

 

 

 

MCU: ci sono già dei piani per il ritorno di Thanos?

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MCU: ci sono già dei piani per il ritorno di Thanos?

Introdotto per la prima volta alla fine di The Avengers del 2012, il personaggio di Thanos è poi apparso brevemente in Guardiani della Galassia e Avengers: Age of Ultron prima di giocare un ruolo chiave in Avengers: Infinity War e Avengers. Endgame. Nel corso di entrambi i film diretti da Anthony e Joe Russo, il Titano Pazzo è morto – per ben due volte -, cosa che sembrerebbe aver confermato la fine dell’arco narrativo del personaggio nel MCU.

Tuttavia, un nuovo rumor condiviso da MCU Cosmic (via The Direct), suggerisce che i Marvel Studios avrebbero dei piani per il ritorno di Thanos in un futuro non troppo lontano. Come spesso accade in questi casi, non sappiamo né quando né dove questo eventuale ritorno potrebbe effettivamente concretizzarsi. Per molto tempo si è parlato della possibilità che una versione più giovane di Thanos facesse il suo debutto ne Gli Eterni, mentre l’introduzione del Multiverso nel sequel di Doctor Strange potrebbe essere sfruttata dalla Marvel per introdurre una versione alternativa del Titano Pazzo.

Sarebbe sicuramente interessante vedere il ritorno di Thanos nell’Universo Cinematografico Marvel: ancora più interessante sarebbe provare a capire in che modo i Marvel Studios potrebbero reintrodurre il personaggio ai fini di un nuovo assetto narrativo che, dopo il gran finale di Endgame, si prepara – a partire dalla Fase 4 – a stravolgere completamente personaggi e dinamiche l’universo condiviso così come abbiamo imparato a conoscerlo fino ad oggi.

Avengers: Endgame, il cinecomic Marvel campione d’incassi

Avengers: Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile 2019. Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris EvansMark RuffaloChris Hemsworth e Scarlett Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War, l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Laura Linney: 10 cose che non sai sull’attrice

Laura Linney: 10 cose che non sai sull’attrice

Considerata una delle migliori interpreti della sua generazione, Laura Linney ha negli anni raggiunto importanti riconoscimenti grazie alla sua partecipazione in celebri film per il cinema. Allo stesso tempo, si è sempre distinta anche per i suoi ruoli televisivi, che le hanno permesso di affermare il proprio status all’interno dell’industria. Carismatica e versatile, l’attrice può essere ritrovata in alcuni dei migliori film degli ultimi anni.

Ecco 10 cose che non sai di Laura Linney.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Laura Linney The Truman Show

Laura Linney: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attrice debutta sul grande schermo con il film L’olio di Lorenzo (1992), per poi distinguersi in pellicole come Schegge di paura (1996), The Truman Show (1998), con Jim Carrey, e Conta su di me (2000). Una volta affermatasi, prende parte a titoli come Mystic River (2003), di Clint Eastwood, The Life of David Gale (2003), Love Actually – L’amore davvero (2003), Kinsey (2004), Il calamaro e la balena (2005), L’uomo dell’anno (2006), con Robin Williams, La famiglia Savage (2007), A Royal Weekend (2013), Mr. Holmes (2015), Genius (2016), Animali notturni (2016), Sully (2016) e Falling (2020), di Viggo Mortensen.

9. Si è distinta grazie ad alcune serie TV. Tra i primi ruoli televisivi dell’attrice si annovera quello nelle miniserie Tales of the City (1993), More Tales of the City (1998) Further Tales of the City (2001). Successivamente si distingue nel film Wild Iris (2001), e nelle serie Frasier (2004), John Adams (2008), con Paul Giamatti, e The Big C (2010-2013). Dal 2017 è protagonista della popolare serie Netflix Ozark, dove recita accanto all’attore Jason Bateman. Nel 2019 riprende nuovamente il ruolo di Mary Ann Singleton per la nuova miniserie dedicata a Tales of the City, dove recita accanto ad Ellen Page.

8. Ha ottenuto importanti riconoscimenti. Dimostrazione del suo essere particolarmente apprezzata all’interno dell’industria, sono anche i numerosi premi a cui l’attrice è stata nominata o ha vinto. La Linney vanta infatti tre nomination all’Oscar, ricevute per i film Conta su di me, Kinsey e La famiglia Savages. Detiene poi sei nomination al premio Golden Globe, dove ha riportato vittorie come miglior attrice per le serie John Adams e The Big C. Ha inoltre ricevuto sei nomination agli Emmy Awards, vincendo il premio ben quattro volte.

Laura Linney ha un figlio

7. Ha avuto un figlio dal nuovo marito. Dal 1995 al 2000 l’attrice è stata sposata con l’attore David Adkins, ma la coppia non ha avuto figli. Nel 2009, invece, dopo cinque anni di fidanzamento, la Linney sposa in seconde nozze l’agente immobiliare Marc Schauer. La coppia, particolarmente riservata, non è solita rilasciare notizie sulla propria vita privata, ma non ha mancato di comunicare la nascita del loro primo figlio, nel 2014.

Laura Linney in The Truman Show

6. Per il suo ruolo si è ispirata a sua madre. Nel film The Truman Show, la Linney ha dato vita al personaggio di Hannah Hart, attrice che recita la parte di Meryl Burbank, moglie del protagonista e infermiera presso l’ospedale locale. Per poter essere realistica nell’interpretazione di una recitazione, la Linney si è ispirata a sua madre, la quale svolgeva la professione di infermiera. Da lei ha potuto infatti acquisire le caratteristiche base per poter affrontare il ruolo.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Laura Linney Ozark

Laura Linney in Mystic River

5. Si è divisa tra due set pur di partecipare al film. Per il film Mystic River l’attrice ha ricoperto il ruolo dell’influente moglie del personaggio interpretato da Sean Penn. La Linney, però, per assumere il ruolo fu costretta a fare alcuni sacrifici. In quello stesso periodo, infatti, era impegnata anche sul set di Love Actually, e pur di prendere parte al film di Eastwood accettò di dividersi tra i due progetti compiendo viaggi aerei dall’Inghilterra agli Stati Uniti.

Laura Linney in Ozark

4. Ha opinioni contastanti sul suo personaggio. Nella serie Ozark, l’attrice interpreta Wendy, moglie del protagonista, la quale finisce con l’assumersi le responsabilità del cartello di droga, divenendo una vera e propria manipolatrice. Parlando del personaggio, la Linney ha affetto di provare grande divertimento nell’interpretare il personaggio, il quale si rivela sempre più complesso e ricco di sfumature. Ha però aggiunto di non pensarla allo stesso modo riguardo all’essere amica di Wendy. L’attrice ha infatti affermato che non vorrebbe mai avere a che fare con una donna come lei.

3. Ha accettato di recitare nella serie per via di Jason Bateman. Sarebbe oggi impensabile immaginare Ozark senza la Linney a dare volto al personaggio di Wendy. Eppure, l’attrice ha raccontato di non essere stata da subito sicura del progetto. Pur trovando la sceneggiatura ottima, la Linney non era alla ricerca di una serie TV in cui recitare, spaventata forse dall’impegno che ciò comporta. A convincerla, tuttavia, fu la presenza dell’attore Jason Bateman, da lei particolarmente ammirato e con il quale desiderava lavorare.

2. Non sa cosa prevede il futuro del suo personaggio. Al termine della terza stagione, il personaggio di Wendy sembra essere diventata la vera mente criminale della serie. Allo stesso tempo, però, questo si trova a vivere una crisi non indifferente, che sarà la base di partenza per l’annunciata quarta stagione. L’attrice, a riguardo, ha affermato di non sapere ancora quali risvolti prenderà il personaggio, né cosa potrebbe capitarvi nei prossimi episodi.

Laura Linney: età e altezza

1. Laura Linney è nata a New York, Stati Uniti, il 5 febbraio 1964. L’attrice è alta complessivamente 170 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Charles Dance: 10 cose che non sai sull’attore

Charles Dance: 10 cose che non sai sull’attore

Attore dalla lunga carriera, Charles Dance ha recitato in celebri film e serie TV, distinguendosi su entrambi gli schermi grazie al suo carisma e alla sua versatilità. Ad oggi rimane estremamente popolare grazie al personaggio di Tywin Lannister nella celebre serie Il Trono di Spade. Ma da grande appassionato di horror, l’attore non si è fatto sfuggire l’occasione di recitare in popolari titoli di questo genere.

Ecco 10 cose che non sai di Charles Dance.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Charles Dance The Crown

Charles Dance: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. Dance debutta al cinema con il film su James Bond Solo per i tuoi occhi (1981), con Roger Moore. Successivamente acquista popolarità grazie a titoli come Plenty (1985), con Meryl Streep, ll bambino d’oro (1986), Good Morning Babilonia (1987), Alien³ (1992), Last Action Hero (1993), con Arnold Schwarzenegger, Space Truckers (1996), Gosford Park (2001), Ali G (2002), con Sacha Baron Cohen, e Scoop (2006). Negli ultimi ani ha invece preso parte a film come Underworld – Il risveglio (2012), con Kate Beckinsale, The Imitation Game (2014), con Benedict Cumberbatch, Dracula Untold (2014), Child 44 (2015), Io prima di te (2016), Ghostbusters (2016), Underworld: Blood Wars (2016), Johnny English colpisce ancora (2018), Godzilla II – King of the Monsters (2019) e The King’s Man – Le origini (2020).

9. Ha recitato in celebri lungometraggi. Sono molti i titoli televisivi a cui l’attore ha preso parte, ma alcuni più di altri hanno contribuito a forgiare la sua popolarità. Tra questi si annoverano Il fantasma dell’opera (1990), Murder Rooms. Gli oscuri indizi di Sherlock Holmes (2000), Henry VIII (2003), Bleak House (2005), Merlin (2009), con Colin Morgan, Trinity (2009), e Neverland – La vera storia di Peter Pan (2011). A dargli vera fama è però Il Trono di Spade, dove dal 2011 al 2015 recita nel ruolo di Tywin Lannister, accanto ad attori come Kit Harington ed Emilia Clarke. Terminato il suo ruolo nella serie, ha poi recitato in Dieci piccoli indiani (2015), The Widow (2019) e The Crown (2019), con Olivia Colman.

8. È anche regista e sceneggiatore. Dopo anni di sola recitazione, nel 2004 Dance debutta come sceneggiatore e regista del suo primo lungometraggio, il drammatico Ladies in Lavender, con protagonista Judi Dench. Per l’occasione, Dance ha inoltre svolto anche il ruolo di produttore esecutivo. Dopo quell’esperienza, riprenderà principalmente a svolgere il ruolo di interprete. Recentemente, tuttavia, ha annunciato il suo ritorno dietro la macchina da presa per The Inn at the Edge of the World, adattamento dell’omonimo romanzo di cui Dance ha nuovamente curato la sceneggiatura. Per l’occasione, sarà anche protagonista del film.

Charles Dance in The Crown

7. Ha interpretato un celebre ammiraglio britannico. A partire della terza stagione di The Crown, l’attore ha ricoperto il ruolo di Louis Mountabatten, celebre ammiraglio e uomo di Stato britannico, imparentato con la regina Elisabetta essendo stato zio del marito Filippo. L’attore ha ereditato il personaggio dall’attore Greg Wise, che dava vita ad una sua versione più giovane nel corso delle prime due stagioni. Ad ora, Dance è apparso nel ruolo per un totale di quattro episodi.

6. Ha studiato a lungo per il ruolo. Per poter dar volto al celebre personaggio storico, l’attore ha raccontato di aver passato molto tempo a documentarsi su di lui, cercando di conoscerne quanto più possibile la vita per poter dar poi vita a quelle particolarità con cui renderlo umano. Per Dance, infatti, era importante non mettere soltanto in scena un fedele ritratto di Mountabatten, ma anche un ritratto che potesse risultare emotivamente convincente.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Charles Dance Il Trono di Spade

Charles Dance in Il Trono di Spade

5. Non sapeva quale fosse la storia dei libri. Spesso, quanto un attore si trova a recitare nell’adattamento di un romanzo, è solito leggere questo per comprendere meglio la storia da affrontare. Nell’accettare il ruolo di Tywin Lannister, padre dei noti Cersei, Jaime e Tyrion, Dance ha invece dichiarato di non sapere quale fosse la storia della serie. L’attore, apparso dalla prima alla quinta stagione, ha infatti dichiarato di non aver mai letto i libri da cui è tratta la storia, e che per tanto non sapeva cosa sarebbe successo, né al suo personaggio né a quello degli altri protagonisti.

4. Ha odiato il suo personaggio. Per Dance non è affatto stato facile calarsi nei panni di Tywin, trovando odioso il modo in cui il personaggio trattava il figlio, interpretato dall’attore Peter Dinklage. Più volte ha infatti raccontato di aver avuto difficoltà nell’essere ostile nei confronti del collega, il quale considera un persona splendida. Dance si sentiva talmente tanto in colpa da chiedergli continuamente di scusarlo dopo ogni ripresa.

3. Ha realmente lavorato la carcassa di un animale. Per la prima scena in cui compare il personaggio di Tywin era previsto che questi fosse intento a lavorare la carcassa di un cervo. Dance si ritrovò così a dover realmente maneggiare il corpo dell’animale, ma per sua fortuna prima delle riprese un macellaio gli mostrò come doveva procedere. Tale scena permise da subito di caratterizzare il personaggio, facendolo diventare uno dei principali nella serie.

Charles Dance in Merlin

2. È stato guest star di un episodio. L’attore è comparso nel ruolo di Aredian nel settimo episodio della seconda stagione di Merlin, intitolato The Witchfinder. Questi, come suggerisce anche il titolo della puntata, è un celebre cacciatore di streghe, il quale viene temuto per la sua infallibilità. Nel corso dell’episodio, tuttavia, si scopriranno lati oscuri del personaggio. Questa piccola parte ha permesso all’attore di fare una prima incursione nel fantasy, ritrovandosi poi a confrontarsi con tale genere a partire dall’anno successivo, con Il Trono di Spade.

Charles Dance: età e altezza

1. Charles Dance è nato a Redditch, in Inghilterra, il 10 ottobre 1946. L’attore è alto complessivamente 191 centimetri.

Fonte: IMDb

P-Valley: recensione della serie di Katori Hall

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P-Valley: recensione della serie di Katori Hall

Katori Hall, famosa drammaturga americana, porta in forma di serie tv, in veste di showrunner e produttore esecutivo, una delle sue pièce più famose, P-Valley, il racconto di un gruppo di spogliarelliste che lavora al Pynk, un locale nel Delta del Mississippi, nel profondo sud degli Stati Uniti. La serie arriverà su StarzPlay dal prossimo 12 luglio.

La storia segue le vite delle ballerine dello strip club, donne che hanno una vita difficile ma combattono ogni giorno per inseguire dei sogni che forse sono un po’ troppo grandi per il luogo e per la situazione sociale in cui si trovano, non certo per le loro forze. C’è la femmina alfa, Mercedes (Brandee Evans), che dopo anni di pole dance e strip ha finalmente messo da parte abbastanza soldi per aprire una palestra e allenare le bambine del suo quartiere. C’è Keyshawn (Shannon Thornton), che invece fa i salti mortali per gestire sua figlia neonata, il suo lavoro al club e un compagno violento, che spesso le lascia segni su quel corpo che le serve per vivere e lavorare. C’è zio Clifford (Nicco Annan), il gestore del locale, protettore, confidente, rappresentante estremo e bellissimo della non appartenenza al gender, che ama giocare con parrucche, trucco e abiti stravaganti come le sue ballerine, dice di conoscere troppi uomini e donne queer uccisi nella Città del Mississippi per sentirsi completamente al sicuro lì. Poi c’è l’attrazione più recente del club, Autumn (Elarica Johnson), l’unica che, nonostante lo spaesamento iniziale, potrebbe essere l’unica ad essere davvero a suo agio su quel palco e attorno a quel palo, nonostante un disturbo post traumatico che la assale improvvisamente, e che lei combatte con un eccesso di alcol.

P-Valley e lo sguardo femminile sui corpi di donna

La storia di P-Valley si dipana lungo dieci episodi da circa un’ora, tutti diretti, raccontati, inquadrati da un occhio femminile eforse proprio per questo la sovraesposizione dei corpi delle protagoniste non è mai serva di pruriginoso voyeurismo ma sempre latore di potenziamento. E si parte dal corpo perché è lo strumento principale con cui queste donne vengono raccontate: corpi così belli da non sembrare di questa Terra eppure tutt’altro che perfetti popolano il Pynk e tutte le notti gli avventori del club sono lì, vittime di questi corpi, di queste donne che esercitano con grande consapevolezza il loro potere. Tuttavia, il potere che viene dal corpo costa fatica, in termini di emozioni, in termini di duro lavoro e anche in termini di energie spese ad allenarsi appese a quel palo, che per pochi minuti, ogni sera, è migliore amico, sostegno e àncora per ognuna di loro.

Nel primo episodio, Mercedes si esibisce, sale sul palco, si arrampica al palo e comincia la sua danza, tra forza e grazie. Sotto di lei volano biglietti da un dollaro o più, uomini eccitati, musica assordante riempie la sala, luci al neon e proiettori illuminano di fucsia e blu l’aria, ma noi siamo nella testa di Mecedes: c’è silenzio, concentrazione, e l’unico suono che sentiamo è il suo respiro, il suo corpo che si sfrega contro il palo a cui è aggrappata, il suo sforzo atletico. Si tratta di una sequenza molto breve ma estremamente significativa, rappresentativa della forza di volontà di questa donna che ha un obbiettivo preciso ed usa coscientemente il suo corpo per realizzarlo.

p-valley recensioneUn’umanità che combatte a denti stretti per un posto al sole

In maniera più dura e drammatica rispetto a The Hustlers, uscito lo scorso inverno, P-Valley mette in scena un’immagine di donna molto estrema, oltre a gettare una luce sull’ambiente degli strip club e su forme di razzismo ed emarginazione tanto radicate quanto feroci. Dall’ecosistema economico al rapporto di sorellanza conflittuale delle protagoniste, P-Valley si fa spaccato di una realtà che fatichiamo a credere sia vera per quanto è difficile.

Visivamente sontuoso ed accattivante, P-Valley ricopre con una patina glamour un discorso sociale, etnico, politico ed economico che altrimenti sarebbe tanto atroce da risultare insostenibile. La bellezza delle immagini e dei corpi è un contraltare necessario a mostrare la realtà, il dolore, i tagli, i lividi sotto al trucco.

Ma la serie non si focalizza soltanto su queste donne, quindi lo sguardo femminile, per quanto fondamentale non è determinante. Dal rapporto con la fluidità di genere alla realtà proibitiva per qualunque tipo di sogno che possa in qualche modo sollevare il singolo dalla miseria in cui si trova, P-Valley è un racconto disincantato e crudo di una umanità che combatte a denti stretti per un posto al sole. Ma di questi posti, sembra chiaro, non ce ne sono abbastanza per tutti.

The Old Guard: recensione del film con Charlize Theron

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The Old Guard: recensione del film con Charlize Theron

Si intitola The Old Guard il nuovo film originale Netflix, disponibile sulla piattaforma dal 10 luglio. Basato sul fumetto in tre volumi omonimo di Greg Rucka, che firma anche la sceneggiatura, il film è diretto da Gina Prince-Bythewood, regista che si sta facendo spazio nel mondo del cinema action, e che vedremo forse al timone dei prossimi progetti SONY su Black Cat e Silver Sable.

Il film racconta di un antico corpo di guerrieri immortali, guidati da Andy, la più anziana tra loro. Sono creature speciali, che una volta morte, si risvegliano investite di questo incredibile potere, l’immortalità. Guariscono da qualsiasi ferita, sono imbattibili nello scontro corpo a corpo, sono delle macchine letali che, nel corso dei secoli, hanno aiutato l’umanità. Accanto a Andy, decennio dopo decennio, sono arrivati altri immortali: Joe e Nicky, soldati che si sono scontrati durante le Crociate, uccidendosi a vicenda, per poi scoprire, in questa nuova vita immortale, di essere anime gemelle; Booker, che ha combattuto nell’esercito di Napoleone, e lì è morto e poi rinato, osservando da lontano tutta la sua famiglia, moglie e tre figli, crescere, invecchiare e morire. Infine arriva Nile, giovane marine in Afghanistan, che dopo una missione finita con la sua gola tranciata, si risveglia viva, vegeta e senza un graffio o una cicatrice, una nuova immortale che si unisce, incredula, alla Vecchia Guardia, che intanto si trova ad affrontare un nemico inedito. Una casa farmaceutica si è messa in testa di studiarli, vivisezionarli ed estirpare dal loro DNA una panacea per tutti i mali del mondo e, forse, un elisir di lunga vita.

Il cast stellare di The Old Guard

Il primo elemento di interesse che va sottolineato nella recensione di The Old Guard è senza dubbio il cast. Inclusivo, variegato, innegabilmente bello e caratterizzato da dosi massicce di talento. La più giovane del gruppo e interprete di Nile, Kiki Layne, l’abbiamo già vista (e ce ne siamo innamorati) in Se la strada potesse parlare, di Barry Jenkins, ma qui sfodera tutta una serie di skill action inedite ed estremamente nelle sue corde. Tocca poi al fascinoso Matthias Schoenaerts, che interpreta Booker, e che alla componente action aggiunge anche quella più introspettiva del gruppo, dal momento che mette sul piatto non il dono dell’immortalità, ma la sua maledizione, ovvero la sopravvivenza a tutti coloro che gli sono stati cari e che non ci sono più. Reduce dal successo di Aladdin in live action, in cui interpreta Jafar, Marwan Kenzari è Joe, il soldato musulmano morto durante le crociate. Il suo destino, nel film, è legato a doppio filo a quello di Nicky, interpretato da Luca Marinelli. Il golden boy del cinema italiano torna qui all’azione pura, dopo la capatina nel genere con Lo chiamavano Jeeg Robot, e dimostra di essere completamente a suo agio nei panni di un soldato cristiano immortale, trapiantato ai nostri giorni e follemente innamorato del suo compagno (è il caso di dirlo) di una vita, Joe.

The Old Guard film 2020Charlize l’immortale

Chiude il gruppo la leader, Charlize Theron, che interpreta Andromaca di Scizia. Che sia la famosa principessa di Tebe andata in sposa a Ettore di Troia, non ne abbiamo certezza, sappiamo però che, dopo la prima morte, si è risvegliata immortale, e decisamente letale. L’attrice premio Oscar ha già dimostrato di essere perfettamente in grado di reggere un film d’azione, Atomica Bionda ne è la prova, ma questa volta, senza poter contare su un personaggio glamour, come quello di Lorraine, né su un look ed un abbigliamento accattivante, come nel caso di Æon Flux, o ancora su un’ambientazione postapocalittica da vera dura, come per Furiosa, Theron riduce all’essenziale la sua performance, dimostrando che il suo flessuoso corpo, allenato alla danza classica e alle movenze seducenti che l’hanno fatta conoscere al mondo (vedi spot Martini), si prestano benissimo alle coreografie acrobatiche e alle botte da orbi che tira giù in The Old Guard. Senza troppi fronzoli, la sua Andy è un personaggio solido, duro, molto severo, sofferente, forse l’elemento più interessante del film, specialmente quando “mena”.

Nonostante questo cast incredibile e una buona dose di azione pura e divertente, The Old Guard mostra il suo limite nella sua natura seriale. È l’adattamento del primo capitolo di una trilogia, ed è scritto come tale, non ha quindi un’autonomia narrativa e lascia aperte troppe strade, accenna troppi personaggi, propone pigramente troppi flashback, abbozza tutta la storia, senza approfondire nessuno degli argomenti toccati, sperando forse in un sequel che non sappiamo se sia ufficiale o meno. Questa mancanza di solidità nella struttura della storia mina tutta la resa del film, che si riduce, appunto, ad una serie di scene d’azione divertenti e nulla più.

Pinocchio di Matteo Garrone su Sky Cinema

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Pinocchio di Matteo Garrone su Sky Cinema

Arriva su Sky a distanza di quasi un anno dall’uscita al cinema Pinocchio, la fiaba diretta da Matteo Garrone, e dopo aver vinto 5 nomination e 5 statuette ai David di Donatello a cui, qualche giorno fa, si sono aggiunti anche 6 Nastri d’Argento tra cui la miglior regia e il migliore attore non protagonista. Pinocchio debutterà Lunedì 13 luglio alle 21.15 su Sky Cinema Uno  e alle 21.45 su Sky Cinema Family  Disponibile anche on demand su Sky e in streaming su NOW TV.

Il film – una coproduzione internazionale Italia/Francia, prodotto da Archimede con Rai Cinema e Le Pacte – vede la presenza di un cast stellare, capitanato dal Premio Oscar Roberto Benigni nei panni di Geppetto e quella di un giovanissimo e bravissimo Federico Ielapi in quelli di Pinocchio. Non mancano i personaggi senza tempo della famosissima fiaba: da Mangiafuoco (interpretato da Gigi Proietti) al Gatto e la Volpe, che hanno le sembianze di Rocco Papaleo e Massimo Ceccherini, e la Fata dai capelli turchini con il volto di Marine Vacht.

Con questo film «ho completato un viaggio, perché ho iniziato 4 anni fa a lavorare a questo progetto partendo dal testo letterario originale»: parla così Matteo Garrone. «Era per me difficile resistere alla tentazione di ripetere questa storia. Disegnavo spesso le storie di Pinocchio quando ero un bambino e poi da grande, rileggendo la storia, ho scoperto cose nuove». L’obiettivo del regista era proprio quello di creare «un film che aiutasse il pubblico a riscoprire un grande classico, però allo stesso tempo anche a divertirsi, a passare due ore in un mondo magico, dove il reale si mescola al soprannaturale. Perché Pinocchio è comunque un testo che parla di noi, non ha epoca, non ha tempo, parla di vizi e virtù degli Italiani. Ha un tempo universale».

Josh Radnor: 10 cose che non sai sull’attore

Josh Radnor: 10 cose che non sai sull’attore

Ha dato vita ad uno dei personaggi più amati della TV americana. È pure regista, attore di teatro e grande amante della musica. Oggi andiamo alla scoperta di Josh Radnor, il protagonista di How I met your mother e simbolo degli anni 2000 sul piccolo schermo. Ecco 10 cose che non sai su Josh Radnor.

Josh Radnor tra la gavetta in tv e film indipendenti

10. La vita prima, durante e dopo “mamma”. Inutile negarlo, appena vediamo il suo volto pensiamo subito a Ted Mosby, il protagonista e narratore di una delle serie più amate di sempre, ovvero How I met your mother. Un lunghissimo ed appassionante flashback in cui Randon interpreta un architetto newyorchese alla ricerca dell’anima gemella. Eppure dietro a quel personaggio così iconico c’è molto di più: c’è una storia di gavetta e comparsate in serie come Law & Order, E.R. e Six Feet Under fino alla chiamata della vita nel 2005. Dopo la fine di How I met your mother, Radnor recita in altre due serie molto più di nicchia: Mercy Street (2016/2017) e Rise (2018).Nel frattempo, oltre al piccolo schermo, si dedica anche al cinema: Josh Radnor è il regista dell’opera prima Happythankyoumoreplease (2010), di cui è anche sceneggiatore e interprete. In coppia con Elizabeth Olsen recita nella sua seconda pellicola diretta e sceneggiata, Liberal Arts (2012); torna in altri due piccoli ruoli in film indipendenti quali Afternoon Delight (2013) e The Seeker (2016), mentre nel 2018 è il coprotagonista della commedia romantica Social Animals. Oggi lo ritroviamo su Amazon PrimeVideo in una serie esclusiva dal titolo Hunters.

Josh Radnor anima “drammatica” e “country”

9. Preferire Broadway a Hollywood. Nella sua carriera Josh Radnor non ha mai nascosto l’amore e la propensione per il teatro, anzi. Dopo aver conseguito un master in arte drammaturgica esordisce a Broadway con l’adattamento de Il Laureato e nel 2004 con l’allora prossimo collega Neil Patrick Harris (Barney di How I met your mother) va in scena con The Paris Letter. È nel 2014 che Radnor calca al momento l’ultima volta i palchi teatrali, recitando nel dramma Disgraced al Lyceum Theatre.

8. La passione per la musica. C’è qualche cosa che Ted Mosby non sappia fare? Per i fan più agguerriti o per chi di voi lo segue su Instagram questa non sarà di certo una sorpresa, ma Radnor sa eccome il fatto suo con in mano una chitarra, tanto che nel 2016, assieme all’amico Ben Lee forma il duo folk Radnor & Lee. Il loro album prende il nome della band e lo trovate tranquillamente su Spotify.

Josh Radnor oggi: il ruolo a sorpresa in Hunters

Josh Radnor Hunters

7. Strane somiglianze. Quando si dice “Non riuscire a scrollarsi di dosso un ruolo”. Abbiamo parlato di come nel corso della sua carriera Josh Radnor sia sempre stato visto come Ted, sempre e solo Ted Mosby. E se How I met your mother non fosse stata l’unica serie in cui ha dato vita ad un personaggio insicuro, emotivo e logorroico? Il suo Lonny Flash dell’ultima serie Hunters è per molti è un chiaro un omaggio all’architetto newyorchese, suo doppio comico, un attore fallito a caccia di nazisti.

6. Alla fine è arrivata mamma? Anni passati alla ricerca dell’anima gemella in tv… Ma in realtà ad oggi Josh Radnor è ancora scapolo. Almeno, stando a quanto lui ha sempre detto. Alcune riviste di gossip però non sono della stessa opinione, tanto che danno per imminente un fidanzamento ufficiale con una donna sconosciuta.

Josh Radnor How I met your mother

5. E a chi racconto la mia storia? Il paragone viene ancora una volta in automatico: Ted nella serie racconta le vicende che lo hanno portato ad innamorarsi di sua moglie ai figli, ormai diventati grandi. Per il momento Radnor non è ancora diventato padre: nessuna delle sue storie amorose hanno dato alla luce un piccolo o una piccola Mosby. Scusate, Radnor!

4. Una serie dalle uova d’oro. È risaputo nel mondo della televisione che recitare nelle sit-com, soprattutto americane, porta sempre lauti guadagni: per How I met your mother, in 9 stagioni, il guadagno netto di Radnor supera i 30 milioni di dollari. Cifre da capogiro, soprattutto se si pensa che lo stipendio medio per singolo episodio, solo nella stagione finale era di 225 mila dollari.

Josh Radnor e gli ultimi difficili anni 

3. Cattivo vicinato. Tutti abbiamo i nostri momenti no e il 2018 è stato un anno parecchio travagliato per Radnor: tutto nasce da una discussione avuta con i vicini di casa che si tramuta subito in azione legale da parte di quest ultimi; l’accusa era che l’attore aveva esteso il terreno di casa sua fino all’altra proprietà, creando uno spiazzo abusivo. I vicini hanno provveduto a fermare immediatamente i lavori, ma Radnor, stando sempre alle loro dichiarazioni, non reagì bene: urla, schiamazzi, prese in giro e intimidazioni hanno portato l’altra famiglia ad indire un ordine restrittivo. Tutto è bene però quel che finisce bene, infatti si è poi scoperto, dopo essere passati dal tribunale, che Radnor è stato vittima di falsa testimonianza come poi ha potuto dimostrare davanti al giudice.

Josh Radnor su Instagram 

2. Nessun progetto all’orizzonte. Radnor non è sicuramente un personaggio che ama molto far parlare di sé. Recentemente ha postato sul suo profilo Instagram una foto con Cobie Smulders, la Robin di How I met your mother, in occasione di una piccola reunion del cast. Calma piatta però sul fronte film e serie tv futuri, senza nulla di ufficiale e di confermato. Toccherà aspettare ancora un po’ per vedere Josh Radnor sui piccoli e i grandi schermi.

1 – Età e altezza. Josh Radnor, il cui nome completo è Joshua Thomas Radnor, è originario di Columbus, nell’Ohio, ed è nato il 29 luglio del 1974. È alto 6 piedi, per l’esattezza 1 metro e 82 centimetri

Jennifer Garner: 10 cose che non sai sull’attrice

Jennifer Garner: 10 cose che non sai sull’attrice

Celebre attrice televisiva e cinematografica, Jennifer Garner vanta grandi successi tanto sul piccolo quanto sul grande schermo, e negli anni è arrivata ad affermarsi come una delle celebrità più influenti dell’industria. Grazie ai suoi ruoli da protagonista, l’attrice ha inoltre potuto dar prova della propria versatilità e del proprio talento, ottenendo alcuni tra i maggiori riconoscimenti e compensi di Hollywood.

Ecco 10 cose che non sai di Jennifer Garner.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Jennifer Garner Instagram

Jennifer Garner: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attrice debutta al cinema nel 1997 con il film Harry a Pezzi, per poi affermarsi grazie a titoli di successo come Pearl Harbor (2001), Prova a prendermi (2002), con Leonardo DiCaprio, Daredevil (2003), 30 anni in 1 secondo (2004), Elektra (2005), The Kingdom (2007) e Juno (2007), con Ellen Page. Successivamente continua ad affermare la propria popolarità recitando nei film La rivolta delle ex (2009), Il primo dei bugiardi (2009), con Ricky Gervais, Butter (2011), Dallas Buyers Club (2013), con Matthew McConaughey, Mother’s Day (2016), Tuo, Simon (2018) e Peppermint – L’angelo della vendetta (2018).

9. Ha preso parte a serie televisive. L’attrice comincia ad ottenere i suoi primi ruoli in televisione, facendosi poi notare grazie alle serie Significant Others (1998) e Cenerentola a New York (1999-2000). La consacrazione arriva grazie alla serie Alias (2001-2006), dove recita nel ruolo della protagonista Sydney Bristow, ottenendo importanti riconoscimenti, come quattro nomination al Golden Globe. Successivamente, dopo essersi dedicata prevalentemente al cinema, torna in televisione con le serie Camping (2018) e Il piccolo lama (2018-2019).

8. Ha prodotto e diretto la serie che l’ha resa celebre. Grazie alla serie thriller Alias, la Garner ha potuto ottenere grande popolarità all’interno dell’industria. Particolarmente legata a tale titolo, l’attrice ha infatti deciso di sostenerlo arrivando a produrre gli ultimi diciassette episodi, ricoprendo così per la prima volta il ruolo di produttrice. In seguito a tale esperienza, nel 2006, fonda la Vandalia Films, sua casa di produzione. Sempre per Alias l’attrice vanta anche il suo unico credito come regista. Ha infatti diretto nel 2005 l’episodio In Dreams, diciannovesimo della quarta stagione.

Jennifer Garner è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 9,3 milioni di persone. All’interno di questo è solita condividere prevalentemente fotografie contenenti momenti di svago, in compagnia di amici, colleghi o dei suoi tre figli. Non mancano poi anche diverse curiosità a lei legate, come anche video o immagini promozionali dei suoi progetti da interprete. La Garner, infatti, non manca di utilizzare il proprio profilo anche per promuovere il suo lavoro.

Jennifer Garner e John Miller

6. Ha una relazione con un noto imprenditore. A partire dal 2018 l’attrice ha una solida relazione con John Miller, imprenditore e Ceo del Cali Group. La coppia, fotografata più volte insieme, non ha mai rilasciato dichiarazioni in merito al proprio rapporto, lasciando però intendere di come questo sia fonte di gioia per entrambi. Con Miller, inoltre, la Garner è riuscita a superare il divorzio dal precedente marito, e sembra oggi vivere una seconda vita, ricca di amore e spensieratezza.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Jennifer Garner Alias

Jennifer Garner e Ben Affleck

5. Si sono conosciuti sul set. La Garner è nota anche per il matrimonio avuto con il premio Oscar Ben Affleck. I due si conobbero per la prima volta sul set del film bellico Pearl Harbor, ma all’epoca l’attrice era ancora sposata con il primo marito. In seguito, tuttavia, i due si ritrovano a recitare a stretto contatto nel cinecomic Daredevil, e da lì sembra essere iniziata la loro relazione. I due confermano la cosa dopo alcune apparizioni pubbliche, diventando molto popolari sulle riviste di gossip.

4. Hanno avuto tre figli. Il giorno del trentesimo compleanno di lei, Affleck le chiede di sposarlo. Le nozze avverranno nel giugno del 2005, quando la Garner è incinta già da quattro mesi della prima figlia, nata poi nel dicembre del 2005. Successivamente avranno altri due figli, nati rispettivamente nel 2009 e nel 2012. Nel giugno del 2015, tuttavia, la coppia annuncia il divorzio, cercando di non rendere pubbliche le motivazioni. Per il bene dei figli, tuttavia, i due continuano ad intrattenere buoni rapporti.

Jennifer Garner in Alias

3. Ha sostenuto molteplici provini. Per arrivare ad interpretare il ruolo di Sydney Bristow, protagonista della serie Alias, l’attrice si è dovuta sottoporre a ben cinque provini. L’ideatore, J. J. Abrams, voleva infatti essere sicuro di star scegliendo la persona giusta per la parte, e ad ogni nuovo incontro sottoponeva la Garner a nuove prove e richieste, valutando attentamente le reazioni di lei. Alla fine, si convinse che era lei l’interprete giusta, e decise di assegnarle il ruolo senza ulteriori indugi.

Jennifer Garner: il suo patrimonio

2. È un’attrice molto pagata. Grazie ai numerosi ruoli di rilievo da lei interpretati, la Garner è arrivata a raggiungere uno status particolarmente importante all’interno di Hollywood. Nel 2005 viene classifica alla posizione numero 70 delle 100 celebrità più potenti in circolazione. Con compensi a film che si aggirano intorno ad una media di 5 milioni, l’attrice vanta oggi un ricco patrimonio stimato intorno agli 80 milioni di dollari.

Jennifer Garner: età e altezza

1. Jennifer Garner è nata a Houston, in Texas, Stati Uniti, il 17 aprile 1972. L’attrice è alta complessivamente 173 centimetri.

Fonte: IMDb

The Old Guard: da oggi disponibile su Netflix il film con Charlize Theron

ORA DISPONIBILE su Netflix The Old Guard, il film diretto da Gina Prince-Bythewood e scritto da Greg Rucka. Basato sulla serie di graphic novel di Greg Rucka e illustrata da Leandro Fernandez. Prodotto da David Ellison, Dana Goldberg, Don Granger, Charlize Theron, AJ Dix, Beth Kono, Marc Evans.

Protagonisti di The Old Guard sono Charlize Theron, Kiki Layne, Marwan Kenzari, Luca Marinelli, Harry Melling, Van Veronica Ngo con Matthias Schoenaerts e Chiwetel Ejiofor.

 

Da secoli il mondo dei mortali è protetto da un gruppo clandestino guidato da una guerriera di nome Andy (Charlize Theron). Al suo interno ci sono mercenari molto uniti tra loro e che stranamente non possono morire. Durante una missione urgente le straordinarie capacità dei componenti della squadra diventano improvvisamente pubbliche. Ora tocca ad Andy e all’ultima arrivata Nile (Kiki Layne) aiutare il team a scongiurare il pericolo rappresentato da chi, a qualsiasi prezzo, intende replicare e sfruttare economicamente questo dono. Tratto dal celebre fumetto di Greg Rucka e con la regia di Gina Prince-Bythewood (LOVE & BASKETBALL, BEYOND THE LIGHTS – TROVA LA TUA VOCE), THE OLD GUARD racconta una storia cruda, ancorata alla realtà e piena d’azione che dimostra come vivere per sempre non sia così semplice.

Animare Cartoon Film Festival si farà, online dal 16 luglio su IlCinemino@Home

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Sembrava che l’emergenza Covid-19 dovesse bloccare i festeggiamenti per il primo decennale di Animare Cartoon Film Festival, evento cinematografico organizzato da Sedicicorto Forlì International Film Festival, in partnership con la Cooperativa Stabilimenti Balneari di Cesenatico e dedicato ai migliori cortometraggi internazionali di animazione per i più piccoli. Gli organizzatori avevano invano cercato di poter svolgere l’edizione in presenza, nella consueta cornice della città di Cesenatico, location storica di Animare, divenuto ormai uno degli eventi clou dell’estate romagnola.

Il virus aveva bloccato la possibilità di svolgere i festival in sicurezza. L’arrivo di centinaia di lettere di sostegno da parte di genitori i cui figli avevano partecipato alle passate edizione e la preziosa collaborazione di un prestigioso partner come Il Cinemino di Milano hanno convinto Sedicicorto a non rinunciare al suo festival di animazione.

La 10° edizione di Animare Cartoon Film Festival si farà

E durerà un mese, dal 16 luglio al 16 agosto, tutta da vedere sulla piattaforma online de Il Cinemino. I 16 cortometraggi della selezione 2020 sono stati scelti tra 1599 opere provenienti da 106 paesi e dalle migliori scuole di animazione del mondo, che ogni anno vedono nel festival un punto di riferimento per la promozione dei lavori dei propri studenti.

L’appuntamento è per giovedì 16 luglio 2020, su IlCinemino@Home, che renderà visibile l’intera selezione per un mese, con un abbonamento simbolico di 1,99€, necessario per garantire la dovuta tutela ai cortometraggi presentati. Sarà possibile votare il proprio film preferito, andando a decretare con le proprie visualizzazioni il vincitore del 10° Animare Cartoon Film Festival. Al più votato, oltre al premio economico garantito da Sedicicorto Forlì International Film Festival, verrà assegnato anche il Premio CineMini, che prevede la programmazione in sala a Il Cinemino.

Gli Eterni: perché erano assenti da Infinity War ed Endgame

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Gli Eterni: perché erano assenti da Infinity War ed Endgame

Come mai Gli Eterni non sono intervenuti nel MCU durante l’ora più buia della Terra, quando gli Avengers avevano più bisogno di aiuto e Thanos era una minaccia tangibile ed inarrestabile?

Nei fumetti, Gli Eterni sono uno dei gruppi più potenti dell’universo Marvel, e molti di loro arriveranno sul grande schermo nella Fase 4. Diretto da Chloé Zhao, Gli Eterni presenterà al pubblico Ikaris (Richard Madden), Thena (Angelina Jolie), Sersi (Gemma Chan) e altri, in una storia che abbraccia un arco temporale di più di mille anni ed esplora la storia della MCU. Il film potrebbe anche spiegare perché questi personaggi hanno aspettato così tanto tempo per mostrarsi e anche perché non sono intervenuti nello scontro con Thanos.

Nei fumetti, gli Eterni non sono autorizzati a interferire

Gli Eterni, le cui abilità li avvicinano a delle divinità, vivono separati dagli esseri umani, inoltre è un desiderio dei loro creatori che loro evitino di interferire con le questioni umane fino a quando i Celestiali non torneranno sul pianeta. Di conseguenza, Zuras – il capo degli Eterni – fa in modo che il suo popolo rispetti questa regola.

Il giudizio dei Celestiali ha senso perché la non partecipazione degli Eterni ha permesso loro di osservare la naturale progressione dell’evoluzione della cultura umana. Gilgamesh è un ottimo esempio di quanto gli Eterni prendano sul serio le regole che i Celestiali hanno loro imposto.

Zuras non ha proibito tutti i contatti con gli esseri umani poiché gli Eterni come Sersi sono autorizzati a vivere in mezzo a loro, ma Gilgamesh ha preso le cose troppo alla lontana. Ha abusato dei suoi poteri per diventare un eroe. Le sue azioni hanno fatto arrabbiare Zuras, che lo ha prontamente bandito. Anche la menzione del suo nome è stata vietata, quindi Gilgamesh è stato indicato come “Il Dimenticato”.

Gli Eternali del MCU non possono essere coinvolti

Gli Eterni alieni hanno condiviso segretamente la terra per migliaia di anni e la Terra è stata minacciata in numerose occasioni, specialmente dopo l’invasione di Chitauri a New York, vista in The Avengers. La logica è che ci deve essere una ragione per cui gli Eterni non sono altro che un pubblico e non possono intervenire.

Se agli Eterni fosse stato detto di lasciare che l’umanità seguisse il proprio corso, avrebbe senso che gli Eterni siano rimasti in disparte per così tanto tempo. Ecco perché non hanno fatto nulla quando Thanos ha attaccato la Terra. Poiché il film dovrebbe presentare scene dell’antico passato del MCU, potrebbe immergersi in altri scenari in cui si sono scontrati con questa regola, o potrebbe mostrare al pubblico perché questa regola è stata imposta in primo luogo.

Le regole possono cambiare nella Fase 4

Una sinossi ufficiale degli Eternali rivela che il film potrebbe coinvolgere i Devianti, e se così dovesse essere, questo potrebbe rappresentare una buona scusa per vedere infine gli Eterni in azione, visto che qualsiasi Deviante sarebbe una minaccia ben più grande di Thanos per il mondo.

Un’altra possibile spiegazione dell’improvviso cambiamento del comportamenti degli Eterni potrebbe arrivare dai fumetti. Ci si aspettava che la versione a fumetti degli Eterni rispettasse le regole dei Celestiali sul non interferire fino al momento del loro ritorno sulla Terra. Dopo il loro ritorno, gli Eterni decisero di mettere da parte le regole e interagire con gli umani.

Ecco perché gli Eterni come Sersi sono stati in grado di diventare Vendicatori nei primi anni ’90. A quel tempo, gli Eterni si erano già rivelati, quindi nascondersi non era più una priorità. Una situazione simile può manifestarsi nel film, che fornisce una specie di banco di prova per alcuni di questi personaggi che potranno poi essere sfruttati nel futuro del MCU.

Gli Eterni, il film

Gli Eterni, diretto da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina Jolie (Thena), Richard Madden (Ikaris), Kit Harington (Black Knight), Kumail Nanjiani (Kingo), Lauren Ridloff (Makkari), Brian Tyree Henry (Phastos), Salma Hayek (Ajak), Lia McHugh (Sprite), Gemma Chan (Sersi) e Don Lee (Gilgamesh). La sceneggiatura è stata scritta da Matthew Ryan Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 12 febbraio 2021.

Secondo gli ultimi aggiornamenti, il cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama muoversi tra gli umani.

Star Wars: le migliori e le peggiori morti viste nella saga

Star Wars: le migliori e le peggiori morti viste nella saga

Delle molte influenze creative dell’universo di Star Wars, una delle più importanti è l’epica narrazione di vecchie leggende; non è un caso che la vita di Luke Skywalker, ad esempio, abbia molti punti in comune con la leggenda di Re Artù. La morte è un elemento ricorrente in questo tipo di leggende, quindi non sorprende che tutti e nove i film che compongono la saga degli Skywalker abbiano una buona parte di scene che riguardano la morte di importanti personaggi. CBR ha stilato una lista delle migliori (e delle peggiori) morti che abbiamo visto nella saga di Star Wars:

Luke Skywalker

Dopo aver realizzato una delle più grandi ed eroiche imprese mai viste in un film di Star Wars, proiettando un’illusione di se stesso a metà della galassia per distrarre il Primo Ordine ed aiutare la fuga della Resistenza, Luke Skywalker muore nei minuti finali de Gli Ultimi Jedi.

Il suo viaggio termina nello stesso modo in cui è iniziato, con lui che si affaccia all’orizzonte in un tramonto binario e “Il Tema della Forza” di John Williams che si gonfia come aveva fatto nel primo Star Wars 40 anni prima. Una delle scene più belle in un film pieno di Skywalker; la vita di Luke non avrebbe potuto giungere ad una conclusione più appropriata.

Leia Organa

Sfortunatamente, nel nono capitolo della saga, L’Ascesa di Skywalker, la gemella di Luke , Leia, non è stata altrettanto fortunata. Parte di questo era inevitabile – la scomparsa di Carrie Fisher significava che Leia non avrebbe mai avuto il finale che meritava davvero -, ma sì, la sua morte ne L’Ascesa di Skywalker è parecchio deludente.

Percependo un duello tra il suo apprendista e suo figlio, Leia raggiunge Kylo Ren tramite la Forza, poi muore misteriosamente. È tenuta all’ombra (un effetto collaterale della morte di Fisher) e per lo più fuori dal quadro, contribuendo ad una sensazione generale che spezza la solennità del momento.

Han Solo

Harrison Ford aveva spinto per uccidere Han Solo dai tempi de L’Impero Colpisce Ancora, credendo che il capitano del Millennium Falcon avesse completato il suo arco narrativo nella trilogia originale: l’unico modo per terminare il suo viaggio era attraverso un sacrificio eroico. Quindi, quando Han è tornato ne Il Risveglio della Forza, non è stato così sorprendente il fatto che sia morto, anche se quando è arrivato il momento, è stato comunque straziante.

Tentando di riportare verso la luce suo figlio Ben, adesso il guerriero oscuro Kylo Ren, Han sembra quasi riuscirsi per un momento, ma alla fine tutto ciò che riceve per i suoi sforzi è una spada laser in pieno petto. L’ultimo gesto di Han è di puro affetto e semplice perdono, con lui che mette la mano sulla guancia del figlio prima di sprofondare in un abisso.

Ben Solo

Kylo Ren voleva tanto essere come suo nonno, e certamente muore più o meno allo stesso modo; torna verso la luce per poi rinunciare alla propria vita e salvare così qualcuno che ama. Sfortunatamente, questa volta le cose non hanno funzionato come nella trilogia originale.

Uccidendo Ben, la scena appare fin troppo piena di codardia, non solo riciclando una battuta de Il Ritorno dello Jedi, ma assicurandosi che Ben non debba più convivere con le conseguenze o il senso di colpa delle sue azioni come Kylo Ren, evitando così qualsiasi possibile dilemma morale.

Darth Vader

La rivelazione che Darth Vader era il padre di Luke e il conseguente dramma tra due membri della famiglia che si trovano ai lati opposti del conflitto tra libertà e fascismo, tra il Lato Chiaro e il Lato Oscuro, è ciò che ha elevato Star Wars al di sopra dello storytelling tradizionale: ha dato alla trilogia originale un potente nucleo emotivo. Le scene tra Luke e Vader rimangono facilmente le migliori de Il Ritorno dello Jedi, se non dell’intera trilogia originale.

Gli ultimi momenti di Vader sono i più toccanti di tutti. Smascherato, il pubblico vede finalmente il vecchio triste e dispiaciuto che era stato seppellito all’interno del mostro dei film precedenti; mentre Vader guarda suo figlio per l’ultima volta, il barlume nei suoi occhi regala una sorta di appagamento nonostante tutti gli errori commessi: alla fine, era riuscito a portare del bene nel mondo. 

Padmé

Purtroppo, Padmé è l’ultima ruota del carro ne La Vendetta dei Sith, privata della sua indipendenza rispetto ai due film precedenti e diventata ormai un elemento accessorio rispetto all’arco narrativo di Anakin. Anche il suo gran finale finisce per “oscurare” tutto ciò che di buona aveva caratterizzato il personaggio. Padmé “perde la volontà di vivere” e muore dopo il parto, apparentemente a causa della sua depressione dovuta alla caduta di Anakin.

A parte il fatto che, alla fine, Padme non ha più la volontà di vivere, sembra che la sua morte sia stata pianificata soltanto per collegarsi adeguatamente alla trilogia originale, visto che in quei film il personaggio è assente.

Snoke

Il secondo atto de Gli Ultimi Jedi culmina con una scena tra Rey, Kylo Ren e Snoke nella sala del trono di quest’ultimo. Rian Johnson impiega magistralmente una tecnica tipicamente hitchcockiana, ossia aumentando la suspense quando Kylo usa la Forza per attivare di nascosto la spada laser di Rey, che si accende attraverso il busto del suo padrone.

Qui, il vero scopo di Snoke nella storia viene svelato al pubblico e ai personaggi. Non è mai stato il vero cattivo, ma solo un trampolino di lancio nel lungo viaggio di Kylo Ren.

Darth Maul

Apparso ne La Minaccia Fantasma, Darth Maul ha una sola possibilità di mostrare la sua abilità di combattimento prima di essere diviso in due da Obi-Wan Kenobi, senza che il pubblico apprenda molto su chi sia in reatà. Questa era una scena di morte così deludente, e che sprecava così tanto il potenziale di un personaggio, che alla fine venne rivelato che Maul era effettivamente sopravvissuto.

Ciò gli ha spianato la strada per tornare in The Clone Wars, dove è diventato uno dei personaggi preferiti dai fan, dopo che lo stesso è stato potenziato prima di incontrare finalmente una fine più cupa e adatta in Star Wars Rebels. 

Palpatine (Il ritorno dello Jedi)

Mentre questa dovrebbe essere la scena della morte di Palpatine, in realtà il focus emotivo  è tutto su Luke e Vader, entrambi vittime dell’Imperatore a modo loro, e questa attenzione ai due personaggi è ciò che rende questa scena così memorabile.

Dopo che gli ultimi sei film hanno dimostrato la padronanza di Palpatine nella strategia, qui finalmente scivola via non riuscendo a spiegarsi due variabili: che Luke si sarebbe dimostrato più forte di quanto fosse stato suo padre e che quel padre aveva ancora qualcosa di buono in lui.

Palpatine (L’ascesa di Skywalker)

A differenza della sua scomparsa 35 anni prima, la seconda e presumibilmente definitiva morte di Palpatine ne L’Ascesa di Skywalker si rivela piuttosto deludente.

Dato che non ha una storia con Rey, il suo scontro con il personaggio è molto simile ad una battaglia finale di un videogioco, e l’intera vicenda finisce per apparire come una ricostruzione meno efficace della sua fine ne Il Ritorno dello Jedi

Justice League Snyder Cut: J.K. Simmons disponibile a “completare” il film

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J.K. Simmons non ha mai nascosto di aver amato tantissimo il ruolo del commissario Jim Gordon in Justice League. Ora che la Snyder Cut del film si appresta ad arrivare su HBO Max il prossimo anno, l’attore ha dichiarato di essere pronto a fare tutto il necessario per completare la versione del film ad opera di Zack Snyder, dimostrandosi ancora una volta un grande fan del film e sostenitore del regista.

Tra l’altro, il commissario Jim Gordon è uno di quei personaggi che all’interno della Snyder Cut potrebbero trovare sicuramente più spazio rispetto alla versione cinematografica del 2017. In una recente intervista con Screen Rant, l’attore premio Oscar ha parlato proprio della Snyder Cut: quando gli è stato chiesto se Snyder avrà bisogno di lui per completare i lavori sulla sua versione del film, l’attore ha ammesso di non esserne troppo sicuro, ma ha anche dichiarato di essere pronto a fare qualsiasi cosa se ce ne sarà bisogno.

“Come i fan della DC sanno, la Snyder Cut sta finalmente accadendo. E sono eccitato all’idea di farne parte”, ha spiegato Simmons. “Per quanto ne so, ho già fatto tutto quello che dovevo fare per essere nel taglio di Zack, che sostanzialmente era dirgli: “Sì, voglio far parte della tua versione”. Se ci saranno ulteriori cose da fare, registrazioni di dialoghi o riprese aggiuntive, sarà ben felice di farle.”

Nessun piano confermato per eventuali nuove riprese di Justice League

J.K. Simmons non è l’unico membro del cast di Justice League che è pronto a fare la propria parte per portare a compimento la Snyder Cut. Sia Ray Fisher che Jason Momoa hanno supportato molto Snyder durante questi mesi e sicuramente tornerebbero sul set se fosse necessario. Al momento non ci sono piani confermati per eventuali nuove riprese, anche se in passato era stato lo stesso Snyder ad anticipare alcune scene di Martian Manhunter, Lois Lane, Batman e Superman che vorrebbe completare. Se non dovessero essere confermate nuove riprese, allora il lavoro di Simmons potrebbe già essere completo, a meno che non gli venga chiesto di registrare nuovi dialoghi.

Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

The Crown 6 stagione si fa, Netflix allunga la serie

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The Crown 6 stagione si fa, Netflix allunga la serie

Dopo la conferma via Deadline di The Crown 5, la quinta stagione di The Crown oggi arriva la notizia che Netflix ha deciso di allungare la serie è confermare The Crown 6, la sesta di The Crown. Al momento non sappiamo praticamente nulla sulla sesta stagione dunque non resta che aspettare ulteriori notizie.

Vi ricordiamo che in The Crown 5 Imelda Staunton entra nel ruolo della regina Elisabetta II. L’attrice britannica raccoglierà l’eredita lasciata da Claire Foy o Olivia Colman. Il creatore Peter Morgan aveva affermato di aver immaginato La Corona in esecuzione per sei stagioni, ma aveva ammesso che quando ha iniziato a lavorare su storie per la quinta stagione, è diventato “chiaro … che questo è il momento e il posto perfetto per fermarsi.  A quanto pare non sarà esattamente così.

In merito al nuovo ruolo il creatore aveva aggiunto: “Sono assolutamente entusiasta di confermare Imelda Staunton come Sua Maestà la Regina per la quinta e ultima stagione, portando la Corona nel 21 ° secolo. Imelda è un talento sorprendente e sarà un successore fantastico di Claire Foy e Olivia Colman.

Imelda Staunton ha dichiarato:  “Mi è piaciuto guardare The Crown sin dall’inizio. Come attore è stata una gioia vedere come sia Claire Foy che Olivia Colman abbiano portato qualcosa di speciale e unico nelle sceneggiature di Peter Morgan. Sono sinceramente onorato di unirmi a un team creativo così eccezionale e di portare The Crown alla sua conclusione. “

La serie tv

The Crown è una serie tv britannica  creata e scritta da Peter Morgan e prodotta dalla Left Bank Pictures e dalla Sony Pictures Television per Netflix. La serie è incentrata sulla vita di Elisabetta II del Regno Unito e sulla famiglia reale britannica.

La serie è stata acclamata e sono state apprezzate le interpretazioni di Claire Foy e Olivia Colman, che hanno ricoperto il ruolo della protagonista nelle prime quattro stagioni, di John Lithgow nel ruolo di Winston Churchill e di Helena Bonham-Carter che ha vestito i panni della principessa Margaret nella terza e quarta stagione