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Chris Evans e Robert Downey Jr.: i video dell’ultimo giorno sul set di Endgame

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I registi Anthony e Joe Russo hanno condiviso attraverso il loro profilo Twitter ufficiale dei bellissimi video che immortalano l’ultimo giorno di Chris Evans e Robert Downey Jr. sul set di Avengers: Endgame, il cinecomic Marvel campione d’incassi che ha decretato la fine delle avventure di Iron Man e Captain America sul grande schermo.

Oltre ai due video che ritraggono gli ultimi giorni sul set di Robert Downey Jr. e Chris Evans, i fratelli Russo hanno anche condiviso un video legato ad un ricordo estremamente personale: la prima proiezione pubblica di Avengers: Endgame a cui hanno assistito insieme ad una platea di fan ed appassionati a dir poco entusiasta.

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Ricordiamo che Endgame è il film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza pari.

Endgame ha ottenuto un grande successo di critica e pubblico, stabilendo numerosi record al botteghino, diventando il maggior incasso nella storia del cinema, e venendo candidato a svariati premi cinematografici, tra i quali l’Oscar ai migliori effetti speciali.

Daisy Ridley: arriva il primo ruolo post Star Wars

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Daisy Ridley: arriva il primo ruolo post Star Wars

Le avventure di Rey nella saga di Star Wars si sono ufficialmente concluse con l’uscita de L’Ascesa di Skywalker. L’attrice che interpreta il personaggio, Daisy Ridley, ha raggiunto la fama internazionale proprio grazie al ruolo della protagonista nella trilogia sequel della celebre saga fantascientifica.

Tra Il Risveglio della Forza, Gli Ultimi Jedi e L’Ascesa di Skywalker, Daisy Ridley è apparsa anche in Assassinio sull’Orient Express di Kenneth Branagh e in Ophelia di Claire McCarthy. Adesso, come apprendiamo da Deadline, è arrivato per l’attrice il primo ruolo da protagonista post saga di Star Wars. 

Daisy Ridley è infatti in trattative per recitare in The Ice Beneath Her, crime/thriller basato sul bestseller dell’autrice svedese Camilla Grebe, uscito nel 2015. Per quanto riguarda la storia, il film seguirà un investigatore e un profiler mentre indagano su un caso che coinvolge una donna che è stata trovata decapitata nella casa di un noto uomo d’affari.

Il film sarà diretto e prodotto dal trio Radio Silence (Finché morte non ci separi) e sceneggiato da Caitlin Parrish (Supergirl). La STX ha acquistato i diritti per la distribuzione del film.

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Ricordiamo che tra i prossimi progetti di Daisy Ridley figura anche Chaos Walking, adattamento del primo libro della trilogia scritta da Patrick Ness, rivolta a un pubblico Young Adult, in cui l’attrice reciterà al fianco di Tom Holland. Il film dovrebbe arrivare nelle sale il prossimo anno.

Avengers: Endgame, il fan poster che immagina il cast alternativo

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In occasione dell’anniversario di Avengers: Endgame (è trascorso ufficialmente un anno dall’uscita del film nelle sale), l’artista Apexform ha realizzato un fan poster dedicato al cinecomic campione d’incassi di Anthony e Joe Russo che, al posto degli attori del MCU, immagina tutti quei volti che sono stati ad un passo dall’ottenere un ruolo nell’universo condiviso.

Ecco perché nel poster vediamo Tom Cruise nei panni di Tony Stark, John Krasinski nei panni di Steve Rogers e Daniel Craig in quelli di Thor. Nel poster appaiono anche Emily Blunt come Black Widow, Joaquin Phoenix come Doctor Strange, Michael B. Jordan come Falcon (l’attore ha poi preso parte a Black Panther) e Timothée Chalamet come Spider-Man. Ancora, Amanda Seyfried come Gamora e Zachary Levi come Star-Lord. Potete ammirare il poster di seguito:

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Ricordiamo che Endgame è il film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza pari.

Endgame ha ottenuto un grande successo di critica e pubblico, stabilendo numerosi record al botteghino, diventando il maggior incasso nella storia del cinema, e venendo candidato a svariati premi cinematografici, tra i quali l’Oscar ai migliori effetti speciali.

James Gunn ha letto tutti i fumetti di Suicide Squad per il film

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James Gunn ha letto tutti i fumetti di Suicide Squad per il film

Le riprese di The Suicide Squad si erano concluse prima che venisse dichiarato lo stato di pandemia in relazione al Covid-19. Da allora, James Gunn – costretto alla reclusione come il resto del mondo – ha dichiarato di continuare a lavorare al film, occupandosi della post-produzione da remoto.

Al momento la data di uscita del film è ancora fissata per il prossimo 6 agosto 2021, e questo proprio grazie al fatto che le riprese si erano concluse prima della pandemia. In attesa di capire quando ci sarà la possibilità di dare uno sguardo ai primi materiali ufficiali del film, è stato lo stesso James Gunn a parlare via Twitter del suo approccio a The Suicide Squad, rivelando di aver letto tutti i fumetti della DC dedicati all’organizzazione segreta e che avevano come protagonisti i personaggi che appariranno nel suo film. Il regista e sceneggiatore ha spiegato:

“Ho letto tutti i fumetti che potevo e che riguardavano i personaggi di cui stavo scrivendo. Ad esempio, ho letto ogni singolo fumetto contenente tutte le iterazioni di #TheSuicideSquad e probabilmente l’85% di tutto ciò in cui è mai stata presente #HarleyQuinn fino al momento delle riprese.”

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Il cast ufficiale comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang) insieme alle new entry Idris ElbaMichael Rooker, Peter Capaldi, Nathan Fillion, Sean Gunn, David Dastmalchian, Storm Reid, Taika Waititi e John Cena. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

Secondo le ultime indiscrezioni, Nathan Fillion dovrebbe interpretare Arm-Fall-Off-Boy, che i lettori dei fumetti ricorderanno come il criminale con la capacità di staccare i propri arti e usarli come armi, potere guadagnato grazie ad un elemento metallico antigravità.

Altri nomi circolati nelle ultime settimane sono Ratcatcher e Peacemaker, ma i report segnalano che Sean Gunn potrebbe vestire i panni di Weasel e Flula Borg quelli di Javelin; Pete Davidson potrebbe interpretare Blackguard, mentre Michael Rooker Savant.

Sebastian Stan vuole essere Dracula nel reboot Blumhouse

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Lo scorso marzo abbiamo appreso la notizia che la Blumhouse Production di Jason Blum ha ufficialmente messo in cantiere un nuovo adattamento cinematografico dedicato al personaggio di Dracula. Adesso, apprendiamo che un volto noto dell’Universo Cinematografico Marvel vorrebbe interpretare il celebre Conte nel film: stiamo parlando di Sebastian Stan, interprete di Bucky Barnes.

A confermare la cosa è stato lo stesso attore in una recente intervista con THR. Il nuovo film sarà diretto da Karyn Kusama, regista statunitense nota per aver diretto AEon Flux con Charlize TheronJennifer’s Body con Megan Fox e Destroyer con Nicole Kidman. La Kusama e Stan hanno già lavorato insieme, proprio in Destroyer: l’attore ha rivelato di essersi già sentito con la regista e di averle chiesto del progetto. Di seguito le sue dichiarazioni complete:

“Le ho già scritto una mail in merito al film. Le ho detto: ‘Lo sai che vengo dalla Romania, giusto?’. E lei mi ha risposto: ‘Sì, lo so. Ma è ancora presto. E poi c’è la pandemia… se tutto va bene, ci rivedremo tra quattro anni’.”

Il nuovo film sarà una versione in chiave “moderna” dell’iconica storia del celebre Conte della letteratura: come già accaduto per L’Uomo Invisibile, anche il nuovo Dracula punterà ad un budget moderato. Matt Manfredi e Phil Hay, che avevano già lavorato con la Kusama al sopracitato Destroyer, si occuperanno della sceneggiatura. La storia sarà ambientata ai giorni nostri. Di recente la Kusama si è occupata della regia di alcuni episodi della miniserie HBO The Outsider, basata sull’omonimo romanzo di Stephen King.

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A voi piacerebbe vedere Sebastian Stan nei panni di Dracula? Ricordiamo che prossimamente vedremo l’attore tornare nei panni di Bucky Barnes in The Falcon and the Winter Soldier, la nuova serie Marvel che dovrebbe debuttare ad agosto su Disney+.

I Goonies: la reunion con il cast del film al completo

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I Goonies: la reunion con il cast del film al completo

Il cast de I Goonies si è riunito a 35 anni dall’uscita del film cult di Richard Donner nelle sale. Il tutto è avvenuto in occasione di “Reunited Apart”, la nuova webserie di Josh Gad (la voce di Olaf nella versione originale di Frozen) lanciata attraverso il suo canale YouTube. La reunion ha avuto luogo per uno scopo benefico: sostenere il “Center For Disaster Philanthropy”, un’associazione che si occupa di aiutare le famiglie o tutti coloro che sono stati colpiti economicamente dalla pandemia di Covid-19.

Alla reunion hanno partecipato i membri del cast (Sean Astin, Josh Brolin, Martha Plimpton, Kerri Green, Jeff Cohen, Corey Feldman, Jonathan Ke Quan, Joe Pantaliano e Robert Davi), il regista Richard Donner, lo sceneggiatore Chris Columbus, e perfino Steven Spielberg (autore del soggetto del film) e Cyndi Lauper (interprete del brano portante della colonna sonora, “The Goonies ‘R’ Good Enough).

Durante la reunion, i membri del cast si sono anche divertiti ad interpretare nuovamente le loro scene preferite dal film. Potete vedere il video completo della reunion di seguito:

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A dicembre dello scorso anno, I Goonies è tornato nelle sale italiane in occasione del suo 35° anniversario. Il film racconta di una banda di piccoli eroi lanciata in un’avventurosa ricerca ricca di imprevisti che superano la più fervida immaginazione.

Seguendo una misteriosa mappa del tesoro fino a giungere in uno spettacolare regno sotterraneo pieno di passaggi tortuosi, trappole esplosive e vecchie navi pirata colme di dobloni d’oro, i ragazzi cercano di sfuggire a una famiglia di goffi e cattivi soggetti e a un mostro gentile con una faccia tale da far intenerire solo sua madre.

Un’avventura per tutta la famiglia, dall’inizio alla fine delle innumerevoli peripezie, I Goonies sono un tesoro cinematografico ricco di azione mozzafiato, suspense e spettacolari effetti speciali.

Becoming: la mia storia, il documentario su Michelle Obama in arrivo su Netflix

Becoming è uno sguardo intimo nella vita dell’ex First Lady Michelle Obama durante un momento di profondo cambiamento, non solo a livello personale, ma anche per il paese per il quale lei e suo marito hanno reso un servizio di grande impatto per otto anni, all’interno della Casa Bianca. Il film offre uno sguardo raro e ravvicinato sulla sua vita, portando gli spettatori dietro le quinte mentre Michelle Obama fa un tour in 34 città che mette in luce il potere della comunità di colmare le nostre differenze e lo spirito di connessione che ne deriva quando condividiamo le nostre storie apertamente e onestamente.

Diretto da: Nadia Hallgren, il film è prodotto da Katy Chevigny, Marilyn Ness e Lauren Cioffi
Co – produttore è Maureen A. Ryan, mentre i produttori esecutivi sono Priya Swaminathan, Tonia Davis.

Becoming: la mia storia: trailer ufficiale

Una nota di Michelle Obama:

Sono entusiasta di informarvi che il 6 maggio Netflix renderà disponibile Becoming, un film documentario diretto da Nadia Hallgren che racconta la mia vita e le esperienze che ho vissuto durante il tour dopo l’uscita del mio libro. Quei mesi che ho trascorso viaggiando – incontrando persone nelle città di tutto il mondo – mi hanno fatto capire che ciò che abbiamo in comune è profondo e reale. In grandi e piccoli gruppi, di giovani e anziani, unici e uniti, ci siamo incontrati e abbiamo condiviso storie, riempiendo quegli spazi con le nostre gioie, preoccupazioni e sogni. Abbiamo elaborato il passato e immaginato un futuro migliore. Parlando dell’idea del “diventare” (Becoming), molti hanno osato raccontare ad alta voce le proprie speranze.

Mi porto dentro quei ricordi preziosi e quel senso di connessione ora più che mai, mentre lottiamo insieme per resistere a questa pandemia, mentre ci prendiamo cura dei nostri cari, ci volgiamo alle nostre comunità e proviamo a tenere il passo con il lavoro e la scuola mentre affrontiamo enormi perdite, confusione e incertezza. In questi giorni è difficile sentirsi radicati o pieni di speranza, ma spero che come me troverete gioia e un po’ di tregua in ciò che Nadia ha fatto. Perché è un talento raro, una persona la cui intelligenza e compassione per gli altri si manifesta in ogni fotogramma che gira. Ancora più importante, è una persona che capisce il significato e il potere della comunità, e il suo lavoro è magicamente in grado di descriverlo.

Come molti di voi sanno, sono una persona che ama abbracciare. In tutta la mia vita, l’ho considerato il gesto più naturale e uniformante che un essere umano possa fare verso un altro – il modo più semplice per dire: “Sono qui per te”. E questa è una delle parti più difficili della nostra nuova realtà: le cose che una volta sembravano semplici – andare a trovare un amico, sedersi con qualcuno che sta soffrendo, abbracciare uno sconosciuto – ora non sono affatto semplici.

Ma io sono qui per voi. E so che voi ci siete gli uni per gli altri. Anche se non possiamo più raccogliere o nutrire in sicurezza l’energia dei gruppi, anche se molti di noi vivono con il dolore, la solitudine e la paura, dobbiamo rimanere aperti e in grado di metterci nei panni degli altri. L’empatia è la nostra linfa vitale. È ciò che ci porterà dall’altra parte. Usiamola per reindirizzare la nostra attenzione verso ciò che conta di più, riconsiderare le nostre priorità e trovare modi per rendere il mondo migliore. Anche in tempi difficili, forse soprattutto in tempi difficili, le nostre storie aiutano a cementare i nostri valori e a rafforzare le nostre connessioni. La loro condivisione ci mostra la strada da percorrere. Vi voglio bene  e mi mancate tutti.

Shang-Chi: ecco Simu Liu e Awkwafina sul set

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Shang-Chi: ecco Simu Liu e Awkwafina sul set

Prima dell’esplosione della pandemia di Covid-19, erano in corso in Australia le riprese di del nuovo film dei Marvel Studios Shang-Chi and the Legend of the Ten RingsLe riprese sono state momentaneamente interrotte nel rispetto delle norme relative al distanziamento sociale, ma nelle ultime ore è spuntato online un video che risale proprio a quei pochi giorni di riprese che hanno avuto luogo.

Nel video, diffuso online su Twitter (via ComicBookMovie), è possibile vedere Simu Liu (che interpreterà il protagonista) e la vincitrice del Golden Globe Awkwafina (il cui ruolo non è ancora stato svelato). Dal video emerge che i personaggi di Liu e di Awkawafina dovrebbero essere alleati, almeno per buona parte della storia.

Secondo le prime indiscrezioni sulla trama (ovviamente non confermate), nel film Shang-Chi prende parte ad una serie di combattimenti sotterranei che lo porteranno ad essere riconosciuto come il “maestro delle arti marziali”; per tale motivo, il Mandarino lo costringerà a prendere parte ad un torneo per cercare di entrare in possesso dei Dieci Anelli a cui il titolo fa riferimento. Potete vedere il video dal set cliccando sullo screenshot di seguito:

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L’uscita nelle sale di Shang-Chi and The Legend Of The Ten Rings è fissata al 12 febbraio 2021. Il personaggio ha esordito sui fumetti Marvel nel 1973 in quella che è considerata l’età del bronzo della produzione editoriale. L’eroe è un noto esperto di arti marziali e numerosi stili di combattimento oltre che futuro membro dei Vendicatori. All’inizio della sua storia era considerato il figlio di Fu Manchu, e non è chiaro se questa connessione verrà riadattata nei film o se è qualcosa che lo studio eviterà del tutto.

Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12 e The Glass Castle (di ecente è uscito il suo ultimo lavoro Il Diritto di Opporsi, con Michael B. Jordan, Jamie Foxx e Brie Larson) è stato scelto per dirigere il film che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Doom e Wonder Woman 1984).

Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung Chiu-wai nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.

The Prestige: 10 cose che non sai sul film

The Prestige: 10 cose che non sai sul film

Ogni film del regista Christopher Nolan è un vero e proprio evento cinematografico. Circondati dal mistero, dalle teorie sulla trama e dall’attesa incondizionata dei fan, le opere dell’autore britannico ne hanno dimostrato le abilità narrative, permettendogli di affermarsi come uno dei nomi di punta del nuovo panorama cinematografico mondiale. Il suo quinto film, The Prestige, non ha fatto eccezione, ed è anzi considerato da molti il suo film più bello. Ecco 10 cose che non sai di The Prestige.

Parte delle cose che non sai sul film

The Prestige cast

The Prestige: la trama del film

10. È ambientato nel mondo degli illusionisti. La storia del film ha luogo nella Londra d’epoca vittoriana, dove due illusionisti, Robert Angier e Alfred Borden, un tempo grandi amici, sono divisi da una profonda rivalità. I due si sfidano continuamente in spettacoli sempre più al limite del possibile, finché la loro rivalità non diventa una vera e propria ossessione. Nel desiderio di provare la propria superiorità, arriveranno a mettere in gioco la proprio vita.

The Prestige: il cast del film

9. Hugh Jackman fu la prima scelta per il ruolo. Per dar volto a Robert Angier, Nolan pensò da subito all’attore australiano Hugh Jackman, persuaso dal suo fascino innato, simile a quello del personaggio. Non appena lesse la sceneggiatura, Jackman accettò subito la parte, affascinato dalla sua complessità, e per prepararsi al meglio passò un lungo periodo a studiare la storia dell’illusionismo dai primi anni del XX secolo.

8. È il secondo film di Nolan con Christian Bale. Durante il set del film Batman Begins, l’attore Christian Bale sentì parlare del progetto e se ne interessò, chiedendo di poter leggere la sceneggiatura. Rimastone affascinato, convinse Nolan ad assegnargli il ruolo di Alfred Borden. Per poter dar vita ai trucchi richiesti, l’attore si allenò a lungo con alcuni consulenti, tra cui il noto mago Ricky Jay.

7. Vanta nel cast una nota star della musica. All’interno del film vi è anche il personaggio dello scienziato Nikola Tesla. Per questa parte, la produzione desiderava avere un attore al di fuori degli schemi, che potesse affascinare il pubblico con il suo carisma. Grazie all’insistenza di Nolan, il ruolo venne affidato a David Bowie, noto prevalentemente per il suo contributo al mondo della musica. Questi decise di accettare la parte, persuaso dal regista, suo grande fan.

The Prestige è tratto da un romanzo

6. Il film è tratto da un celebre romanzo. Nei primi anni del 2000 a Nolan fu dato da leggere il romanzo The Prestige, di Christopher Priest, con la richiesta di farlo diventare un film. All’epoca ancora poco conosciuto, il regista decise di accettare la sfida, ritrovando nel romanzo molti temi a lui cari. Lavorò alla sceneggiatura con suo fratello Jonathan nel corso degli anni, per arrivare poi a realizzarlo solo nel 2006, quando si sentì sicuro delle competenze tecniche acquisite.

Parte delle cose che non sai sul film

The Prestige romanzo

The Prestige è in Streaming

5. È possibile vederlo in streaming. Il film è oggi presente su alcune delle principali piattaforme di streaming presenti in Italia. Chi desidera vederlo o rivederlo, potrà infatti farlo noleggiandolo o acquistandolo su Apple iTunes, Google Play Movies, Microsoft Store, Chili o Rakuten TV. Pagando il prezzo richiesto, sarà così possibile accedere in modo semplice e sicuro al film, vedendolo in ottima qualità.

The Prestige: film simili

4. Esistono molti film di questo genere. The Prestige è considerato il più alto esempio recente di film incentrato sulla figura dell’illusionista. Negli ultimi anni però diversi film si sono cimentati con il tema della magia, a partire da Now You See Me – I maghi del crimine (2013) e Now You See Me 2 (2016), con Woody Harrelson, Jesse Eisenberg Isla Fisher e Focus – Niente è come sembra (2015), con Will Smith e Margot Robbie.

3. Condivide una strana coincidenza con altri due film. Nel 2006 quello di Nolan non fu l’unico film ambientato nel mondo dell’illusionismo ad uscire al cinema. Arrivarono in sala anche The Illusionist, con Edward Norton e Scoop, il quale aveva tra i protagonisti lo stesso Hugh Jackman. I tre film si fecero un imprevista concorrenza, ma fu quello di Nolan a prevalere in quanto a consensi critici e guadagno al botteghino.

The Prestige: la recensioni del film

2. Ha ricevuto grandi lodi dalla critica. Al momento del suo rilascio, il film venne accolto in modo particolarmente positivo dalla critica, che elogiò nuovamente il talento di Nolan. Sull’aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes, il film vanta un punteggio del 75% di gradimento su un totale di circa 200 recensioni. In generale, The Prestige è stato lodato per l’utilizzo innovativo delle tematiche, i risvolti narrativi imprevisti e le grandi interpretazioni del cast di protagonisti.

The Prestige: le frasi più belle del film

1. È ricco di frasi divenute iconiche. All’interno del film non sono solo i trucchi di magia presenti a dettare stupore, ma anche alcune delle frasi recitate dai personaggi protagonisti. Molte di queste sono con il tempo diventate particolarmente note.

La scienza non funziona mai come ci si aspetta: è questo il suo lato più affascinante. (Nikola Tesla)

L’uomo va al di là di ciò che può afferrare (Robert Angier)

Ora state cercando il segreto ma non lo troverete, perché in realtà non state guardando davvero. Voi non volete saperlo. Voi volete essere ingannati. (Cutter)

Non dirlo mai a nessuno. Ti pregheranno di svelare il segreto, ma appena glielo dirai, non conterai più niente. Sono stato chiaro? Niente. Il segreto non fa colpo su nessuno. Il trucco che c’è dietro invece è ciò che conta. (Alfred Borden)

Fonte: IMDb

Elijah Wood: 10 cose che non sai sull’attore

Elijah Wood: 10 cose che non sai sull’attore

Attore particolarmente versatile, Elijah Wood viene tuttavia ricordato per un unico grande ruolo, che gli ha regalato la fama eterna all’interno dell’industria: si tratta del giovane Frodo della trilogia di Il Signore degli Anelli. Grazie a tale personaggio ha potuto imporre il suo come uno dei volti di punta, ottenendo il plauso generale di critica e pubblico. Negli anni, però, Wood ha saputo più volte reinventarsi, distinguendosi per la sua partecipazione ad altri grandi successi, in particolare all’interno del circuito di film indipendenti. Ecco 10 cose che non sai su Elijah Wood.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Elijah Wood Il Signore degli Anelli

Elijah Wood: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore debutta al cinema con un piccolo ruolo nel film Ritorno al futuro – Parte II (1989), per poi acquisire popolarità grazie a titoli come Il grande volo (1991), Genitori cercasi (1994) e Deep Impact (1998). La fama mondiale arriva però grazie a Il Signore degli AnelliLa Compagnia dell’Anello (2001) e ai sequel Il Signore degli Anelli – Le due torri (2002) e Il Signore degli Anelli – Il ritorno del re (2003). In questi film ha modo di recitare accanto agli attori Ian McKellen, Viggo MortensenOrlando Bloom. In seguito, ha partecipato ad altri noti film come Eternal Sunshine of the Spotless Mind (2004), con Jim Carrey, Sin City (2005), Ogni cosa è illuminata (2005), di Liev Schreiber, Maniac (2012), Il ricatto (2014), The Last Witch Hunter (2015), con Vin Diesel, e I Don’t Feel at Home in This World Anymore (2017).

9. Ha presto parte a celebri produzioni televisive. Di recente Wood si è dedicato in particolare a recitare per il piccolo schermo, ed è stato in particolare protagonista della fortunata sitcom Wilfred, dove ha ricoperto il ruolo di Ryan Newman dal 2011 al 2014. In seguito ha invece recitato in Dirk Gently – Agenzia di investigazione olistica (2016-2017), nel ruolo di Todd Brotzman. Nel 2019 è invece apparso come guest star in alcuni episodi della sesta stagione della serie Drunk History.

8. È apprezzato come doppiatore. Nel corso della sua carriera Wood si è distinto anche per la sua attività di doppiaggio. In particolare, è ricordato per essere stato la voce del pinguino protagonista di Happy Feet (2006) ed Happy Feet 2 (2011). Ha poi doppiato il perogsonaggio principale del film d’animazione 9 (2009), mentre in seguito è stato tra i doppiatori di Si alza il vento (2013), e delle serie animate TRON: Uprising (2012-2013), Over the Garden Wall (2014) e Star Wars: Resistance (2018-2020).

Elijah Wood: chi è sua moglie

7. È molto riservato sulla sua vita sentimentale. Nel tempo Wood si è dimostrato particolarmente attento a non condividere particolari dettagli circa la sua vita privata. Tuttavia, dal 2017 è risaputa la sua relazione con la produttrice Matte-Marie Kongsved, conosciuta grazie al film I Don’t Feel at Home in This World Anymore. Di recente sono circolate alcune voci secondo cui la coppia si sarebbe sposata in gran segreto e che sono in attesa del primo figlio. I due non hanno però ancora confermato né smentito tali dichiarazioni.

Elijah Wood in Ritorno al futuro

6. Ha avuto una piccola parte nel celebre film. Il primo ruolo cinematografico dell’attore risale al 1989, con il film Ritorno al futuro – Parte II. Qui Wood interpreta il ragazzino con la maglietta rossa che guarda il protagonista, Michael J. Fox, giocare ad un videogioco nel futuro. All’epoca di questa sua prima partecipazione ad un film l’attore aveva appena otto anni.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Elijah Wood altezza

Elijah Wood in Il Signore degli Anelli

5. Sono stati utilizzati dei trucchi per farlo risultare più basso. Interpretando un Hobbit, era necessario che Wood apparisse particolarmente più basso rispetto agli altri attori presenti sul set. Per riuscire in ciò, sono stati utilizzati diversi trucchi, dal far posizionare l’attore in modo strategico per la corretta illusione ottica al dotare gli altri interpreti di rialzi fisici affinché apparissero più alti.

4. È stato aiutato nell’interazione con un personaggio. Nel corso della trilogia l’attore condivide molte scene con il personaggio di Gollum. Poiché questi sarebbe stato realizzato tramite CGI, il regista Peter Jackson chiese all’attore Andy Serkis di recitare fisicamente la parte sul set, così da aiutare Wood nell’interazione con il personaggio.

3. Ha sfoggiato una sua abilità. Nel terzo film della trilogia, il personaggio di Frodo si scontra con il terribile Shelob. Per la scena dove viene ridotto in stato comatoso, intrappolato nella ragnatela del mostro, l’attore mette in pratica una sua nota abilità. Wood è infatti capace di rimanere fisso per lungo tempo con lo sguardo senza mai sbattere le ciglia. Ciò è tornato particolarmente utile per tale specifico momento.

Elijah Wood in Sin City

2. Il suo volto è stato modificato per il film. All’interno del film Sin City l’attore ricopre il ruolo di Kevin, un serial killer cannibale privo dell’uso della parola. Per rendere il personaggio ancor più disturbante per il pubblico, all’attore furono cambiati alcuni connotati in post-produzione. In particolare il suo mento venne pesantemente modificato per risultare meno comune.

Elijah Wood: età e altezza

1. Elijah Wood è nato a Cedar Rapids, Iowa, Stati Uniti, il 28 gennaio del 1981. L’attore è alto complessivamente 168 centimetri.

Fonte: IMDb

Christopher Lee: 10 cose che non sai sull’attore

Christopher Lee: 10 cose che non sai sull’attore

Vera e propria leggenda, Christopher Lee è stato un attore da record. Nella sua lunghissima carriera ha infatti recitato in oltre 280 film, prendendo parte ad alcune delle saghe di maggior successo della storia. Pur non ricevendo mai veri e propri riconoscimenti da parte dell’industria hollywoodiana, Lee è tutt’oggi uno dei nomi più citati, grazie anche ai suoi iconici personaggi che vanno dal vampiro Dracula allo stregone Saruman. Ecco 10 cose che non sai di Christopher Lee.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Christopher Lee Dracula

Christopher Lee: la sua filmografia

10. Ha recitato in numerosi lungometraggi. L’attore debutta sul grande schermo nel 1948 con il film Il mistero degli specchi, ma diventa celebre grazie al personaggio di Dracula in Dracula il vampiro (1958), che avrebbe poi interpretato in altri undici film. Tra i suoi ruoli più degni di nota vi sono quelli per i film The Wicker Man (1973), Agente 007 – L’uomo dalla pistola d’oro (1974), e Jinnah (1998). Nel 2001 ottiene nuova fama grazie al ruolo di Saruman in Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello, per poi riprendere il ruolo anche in Il Signore degli Anelli – Le due torri (2002) e Il Signore degli Anelli – Il ritorno del re (2003). Con questi film ha modo di recitare accanto a Ian McKellen Viggo Mortensen. Negli stessi anni ricopre anche il ruolo del Conte Dooku in Star Wars II – L’attacco dei cloni (2002) e Star Wars III – La vendetta dei Sith (2005), con Ewan McGregor. Successivamente prende parte anche a film come La fabbrica di cioccolato (2005), con Johnny Depp, Hugo Cabret (2011), Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato (2012) e Lo Hobbit – La battaglia delle cinque armate (2014).

9. È stato anche doppiatore. Nel corso della sua lunga carriera Lee ha svolto anche attività di doppiaggio, ricoprendo più volte tale ruolo. In particolare lo si ricorda per la sua collaborazione con il regista Tim Burton, per il quale ha dato voce al personaggio del Pastore Galswells in La sposa cadavere (2005) e al Ciciarampa in Alice in Wonderland (2010), con Mia Wasikowska. Ha poi dato nuovamente voce al personaggio del Conte Dooku nel film Star Wars: The Clone Wars (2008). Numerosi i doppiaggio anche di videogiochi, in particolare per quelli legati al mondo di Il Signore degli anelli, dove ha dato voce al personaggio di Saruman.

Christopher Lee è Dracula

8. Nel primo film aveva solo un piccolo ruolo. Con Dracula il vampiro, del 1958, Lee si impone come nuova icona del cinema horror. Pur interpretando il vampiro del titolo, però, l’attore compare nel film soltanto per circa sette minuti, ed ha un totale di sedici battute. Tuttavia, la sua interpretazione risultò talmente apprezzata da spingere i produttori a realizzare una lunga serie di film, dove Lee ottenne maggior spazio nel ruolo di Dracula.

7. Aveva un rapporto conflittuale con il personaggio. Nonostante il ruolo gli abbia regalato fama mondiale, Lee non ha mai nascosto di non apprezzarlo particolarmente. In diverse occasioni l’attore si è rifiutato di parlare di Dracula, come anche di autografare oggetti ad esso legato. Secondo le voci più insistenti, l’interprete non avrebbe mai particolarmente apprezzato i film realizzati, visti più come una fonte di guadagno, e l’idea di essere ricordato per questi gli è indigesta.

6. Aveva problemi con le lenti a contatto. Per dar vita al personaggio di Dracula, l’attore indossava delle speciali lenti che modificavano l’aspetto delle pupille. Tuttavia, queste risultarono un notevole impedimento all’attore, il quale non riusciva quasi a vedere nulla. In diverse occasioni necessitò infatti di una guida sul set, affinché gli indicasse la posizione degli altri attori e della macchina da presa.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Christopher Lee Il Signore degli Anelli

Christopher Lee in Il Signore degli Anelli

5. È l’unico membro del cast ad aver conosciuto l’autore dei romanzi.  Per motivi anagrafici, l’attore è l’unico membro del cast della trilogia ad aver personalmente incontrato J. R. R. Tolkien, autore del romanzo da cui sono tratti i film. Anche per via di questo suo incontro, egli fu il primo ad entrare a far parte del cast, poiché il regista Peter Jackson desiderava avvere nel film qualcuno che avesse avuto contatti con l’autore.

4. È un profondo conoscitore dell’opera. Lee si è da sempre dichiarato un grandissimo appassionato de Il Signore degli Anelli, a tal punto da aver letto l’intero romanzo una volta all’anno sin dalla sua data di pubblicazione. Proprio per via della sua conoscenza dell’opera, Lee veniva più volte interpellato per quanto riguardava la ricostruzione di costumi, trucco e ambienti.

Christopher Lee in Star Wars

3. Considera il suo ruolo nella saga simile a quello di Saruman. In diverse occasioni l’attore ha affermato di essersi sorpreso nel trovarsi ad interpretare negli stessi anni due ruoli molto simili. A sua detta, infatti, il Conte Dooku di Star Wars presenta diverse somiglianze con Saruman. Entrambi appartenevano alla fazione dei cosiddetti “buoni”, ma la loro natura viene poi corrotta portandoli a diventare spietati antagonisti.

2. Convinse il regista a modificare una scena del personaggio. Nel terzo film, La vendetta dei Sith, l’attore compare soltanto in alcune scene. Tra queste vi è quella in cui il suo personaggio viene ucciso da Anakin Skywalker. Originariamente, il Conte Dooku implorava al Jedi di risparmiargli la vita. Tuttavia Lee convinse il regista George Lucas a rimuovere tale aspetto, poiché riteneva che il suo personaggio non si sarebbe mai abbassato ad implorare il suo nemico.

Christopher Lee: età, altezza e morte

1. Christopher Lee è nato a Londra, Inghilterra, il 27 maggio del 1922, ed è deceduto il 7 giugno del 2015, all’età di 93 anni. L’attore era alto complessivamente 193 centimetri.

Fonte: IMDb

Il Signore degli Anelli oggi: che fine hanno fatto i protagonisti?

La trilogia cinematografica de Il Signore degli Anelli ha ormai 20 anni, ma è rimasta nel cuore dei fan, così come i suoi interpreti. Aragorn, Gandalf, i piccoli hobbit, Gimli e Legolas, ogni personaggio ha un posto speciale nell’immaginario degli spettatori.

Ma che fine hanno fatto gli interpreti di questi personaggi? Com’è stata la loro carriera nel mondo del cinema e dello spettacolo dopo la travolgente avventura nel mondo della Terra di Mezzo? Ecco i protagonisti de Il Signore degli Anelli oggi:

Sean Bean – Boromir

Sia prima che dopo la trilogia di Peter Jackson, Sean Bean ha lavorato con costanza in cinema e in tv. L’attore ha però ritrovato una notorietà pari a quella conquistata con il ruolo di Boromir solo nel 2011, quando ha detto sì al ruolo di Ned Stark in Game of Thrones.

Questo nuovo ruolo fantasy ha in qualche modo riabilitato la sua fama presso il popolo dei nerd, confermando però il fatto che nella sua carriera, Sean tenda a scegliere ruoli che raramente lo portano alla fine del film o della serie, e che lo vedono morire prima…

Viggo Mortensen – Aragorn

Prima de Il Signore degli Anelli era un giovane interprete che si accontentava di piccoli ruoli in film indipendenti, partecipando anche a progetti di una certa fortuna, come Carlito’s Way o lo Psycho di Gus Van Sant.

Dopo il ruolo di Aragorn, Viggo Mortensen ha inanellato una serie di collaborazioni di grane prestigio, come quelle con Cronenberg, ed ha dato vita a tanti personaggi carismatici e misteriosi, basti pensare al cowboy di Appaloosa, al medico tedesco di Good, al padre di The Road, è stato Freud, ma è stato anche Tony Lip, nell’ultimo suo grande successo, Green Book, film premio Oscar, che gli è valso la sua seconda nomination dopo quella per Captain Fantastic.

John Rhys-Davis – Gimli

Prima di approdare a Tolkien, Rhys-Davis era già famoso per aver partecipato a I predatori dell’Arca Perduta, tuttavia nessun altro personaggio successivo gli ha più dato la notorietà di Gimli figlio di Gloin.

Dopo il successo de Il Ritorno del Re, l’attore ha principalmente lavorato per la tv, con poche incursioni nel cinema, senza mai ritrovare le luci della ribalta. Rimane però un attore amatissimo dai fan de Il Signore degli Anelli.

Christopher Lee – Saruman

Di tutto il cast de Il Signore degli Anelli, il membro più illustre era senza dubbio Sir Christopher Lee. L’attore, che in vita conobbe Tolkien, che amava il romanzo e pare lo leggesse una volta all’anno, sperava di poter interpretare Gandalf, quando arrivò la chiamata di Jackson. Ma si sa, amante degli horror classici, il regista desiderava la classe del suo Dracula per dare vita alla sua versione dello stregone corrotto dal male.

Christopher Lee ha continuato a lavorare fino all’ultimo giorno della sua vita, ha regalato al mondo delle grandissime icone del cinema e della cultura pop e Saruman è stato solo l’ultimo grande personaggio di una lunghissima serie, che ha tornato ad incarnare ne Lo Hobbit. Si è spento, all’età di 93 anni, il 7 giugno del 2015.

Ian McKellen  – Gandalf

Già Magneto nell’anno precedente all’uscita de Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello, McKellen era già conosciuto agli amanti del cinema impegnato e a quelli del teatro, dove ha lavorato (e ancora lavora) tantissimo. Pagando il prezzo del suo coming – out precoce, quando non era ancora troppo accettato che un attore di successo fosse omosessuale, Ian McKellen ha avuto un inizio di carriera relativamente difficile.

Dopo il successo con Gandalf e Magneto è però entrato in un cono di notorietà vastissimo, aggiungendo alla sua cricca di fedelissimi e coltissimi appassionati, anche una fascia giovane e pop di fan, che lui ha accolto a braccia aperte. Ha ripreso il ruolo di Gandalg nella trilogia de Lo Hobbit e, in previsione della serie in lavorazione presso Amazon Prime Video, l’attore si è detto ancora disponibile per il ruolo. Ancora molto attivo, quest’anno lo abbiamo visto al cinema in Cats e in L’Inganno Perfetto.

Cate Blanchett – Galadriel

Aveva già stregato il mondo con la sua potente Elizabeth nel 1998, guadagnando una nomination agli Oscar. Quindi, quando arriva sul set, per il ruolo della meravigliosa  e terribile regina Galadriel, Cate era già un’attrice di prima fascia. Il ruolo le calza a pennello, e lo porta con grande fierezza e bellezza sullo schermo.

Dismessi manto candido e parrucca, però, Cate Blanchett si butta a capofitto nel lavoro, e conquista l’amore di tutti, registi e spettatori, oltre alla stima dei colleghi. Vince due premi Oscar, per The Aviator di Martin Scorsese e per Blue Jasmine di Woody Allen. Partecipa a moltissimi film importanti, e lavora con Ridley Scott, Todd Haynes, Steven Spielberg, Joe Wright, Kenneth Branagh, Terrence Malick e ad ogni performance si conferma la straordinaria interprete che è, tornando ad essere Galadriel nella trilogia de Lo Hobbit.

Liv Tyler – Arwen

Per tutti è stata “la figlia di Steven Tyler”, prima che Peter Jackson la scegliesse per interpretare la principessa elfica innamorata del mortale Aragorn. Prima de La Compagnia dell’Anello, Liv era stata la protagonista femminile di Armageddon di Michael Bay, ma il personaggio che più di tutti l’ha consegnata alla fama mondiale e all’imperituro affetto dei fan è proprio quello di Arwen Undomiel.

Tra le sue interpretazioni più famose, negli anni recenti, ricordiamo la serie Leftovers e il film di James Gray, Ad Astra. Liv Tyler coniuga l’attività di attrice con quella di stilista di intimo.

Hugo Weaving – Elrond

Se non è Elrond, signore di uomini ed elfi, è l’Agente Smith. La carriera di Hugo Weaving è costellata di ruoli iconici, che spiccano in un tappeto di tantissimi film e apparizioni. Trai recenti successi ricordiamo La battaglia di Hacksaw Ridge e la serie Patrick Melrose, senza dimenticare che c’è lui dietro alla maschera bianca del giustiziere di V per Vendetta, prodotto dai Watchowski che lo hanno voluto anche in Cloud Atlas (oltre che nel citato Matrix). Come i Watchowski, anche Peter Jackson lo ha voluto spesso con sé, fino a Macchine Mortali, che il regista neozelandese ha prodotto.

Come i suoi colleghi elfi, anche Weaving ha ripreso il suo ruolo nel pantheon tolkieniano per la trilogia de Lo Hobbit.

Orlando Bloom – Legolas

Pochi attori possono vantare un esordio di maggior successo di Orlando Bloom. Appena uscito dall’accademia di recitazione, il giovanissimo Orlando indossò la parrucca bionda di Legolas per salire a bordo del carrozzone di Jackson. Il ruolo gli ha dato la notorietà necessaria per sfondare nel mondo del cinema, con un altro personaggio molto noto e amato, in un franchise altrettanto noto e amato, Pirati dei Caraibi, in cui è Will Turner.

Tornato a fare acrobazie nei panni di Legolas per la trilogia de Lo Hobbit, Bloom ha partecipato a numerosi film, non appartenenti a saghe o blockbusters, che ne hanno fatto apprezzare anche le doti di interprete, tra cui Le Crociate – Kingdom of Heaven ed Elizabethtown. Purtroppo nessuno è perfetto, e nella sua carriera ha anche accettato ruoli in progetti non troppo felici, come il Troy di Wolfgang Petersen.

Andy Serkis – Gollum/Smeagol

Il ruolo di Andy Serkis nella trilogia de Il Signore degli Anelli è stato tra quelli con il maggiore seguito per la storia del cinema. A suo modo, Serkis è un vero e proprio filmmaker che ha contribuito in maniera fondamentale a sviluppare la tecnica della motion capture, o performance capture, che oggi è all’ordine del giorno ed è utilizzata in ogni tipo di produzione che lo ritenga necessario.

Gollum è quindi stato un prototipo, un pioniere e parallelamente la carriera di Serkis si è costruita su questa particolare skill. Ha recitato infatti in King Kong, nei panni del re dei Primati, è stato il capitano Haddock per il Tin Tin di Spielberg, è stato Cesare per la saga reboot/prequel de Il Pianeta delle Scimmie, è stato Snoke nella nuova trilogia di Star Wars, ha esordito alla regia e si è confermato un appassionato di motion capture dirigendo Mowgli, un adattamento de Il Libro della Giungla uscito su Netflix. Ha partecipato anche al Marvel Cinematic Universe nei panni di Ulysses Klaue e ora dirigerà Venom: let there be Carnage.

Ian Holm – Bilbo Baggins

Come Christopher Lee, anche Ian Holm approda al ruolo affidatogli da Jackson con una carriera ricchissima alle spalle. Alien, Momenti di Gloria, Brazil, Robin e Marian, Il pasto nudo, Il quinto elemento, eXistenZ, La vera storia di Jack lo Squartatore, sono solo alcuni dei titoli di prestigio in cui è apparso, brillando sempre come un vero e proprio gioiello della Corona degli artisti britannici dal talento cristallino e del sicuro affetto verso il pubblico.

Il suo Bilbo è stato molto amato dai fan del romanzo, e rivederlo, seppur brevemente, Lo Hobbit – La battaglia delle Cinque Armate, è stato davvero una carezza al cuore.

Dominic Monaghan – Merry/Meriadoc Brandibuck

Ha sicuramente catturato la simpatia degli spettatori ma non troppo quella di registi e produttori. Dominic Monaghan viene ricordato ancora oggi prevalentemente per il suo ruolo nella trilogia di Jackson e per quello di Charlie in Lost, di J.J. Abrams.

Con Abrams deve essere rimasto un buoni rapporti, visto che lo ha voluto con sé per un ruolo molto piccolo, poco più di una comparsa, in Star Wars: L’Ascesa di Skywalker.

Billy Boyd – Pipino/Peregrino Tuc

Come Dominic Monaghan, anche Billy Boyd non ha avuto molto successo dopo il ruolo di Pipino ne Il Signore degli Anelli. Ha partecipato a diversi film e serie tv, ma sembra che la nuova possibilità di successo sia arrivata soltanto di recente, grazie al casting in Outlander.

Sean Astin – Sam/Samvise Gamgee

Per qualcuno indovinare soltanto due ruoli in una carriera potrebbe non essere abbastanza, ma se questi due ruoli ti garantiscono la notorietà eterna, allora potrebbero anche essere sufficienti. Parliamo di Sean Astin che, prima di diventare il caro Sam, era stato il piccolo, pestifero e asmatico Mikey Walsh, a caccia del tesoro di Willy l’Orbo ne I Goonies.

Due ruoli che hanno segnato in qualche modo la storia del cinema popolare e che rappresentano un vero faro per moltissimi appassionati e nerd. In omaggio al suo Mikey Walsh, Astin ha anche partecipato alla seconda stagione di Stranger Things, serie che omaggia a piene mani i “suoi” Goonies.

Elijah Wood – Frodo Baggins

Il caso di Elijah Wood è molto strano: protagonista principale di una delle saghe fantasy di maggiore successo al mondo, scompare quasi del tutto dopo il trionfo del terzo film. Wood ha partecipato a moltissimi film, di varia natura e interesse, tra i più belli ci sono sicuramente Ogni cosa è illuminata e Se mi lasci ti Cancello, ma vanta in carriera anche molti doppiaggi e tantissimi cortometraggi.

Certo, il bimbetto che gioca in una sala giochi di Ritorno al Futuro Parte II non ha fatto molta strada dopo la fine della trilogia, tuttavia la sua incredibile longevità e l’apparente mancanza di segni del tempo sul suo volto, ci fanno pensare che forse, quel maledetto Anello, alla fine ha deciso di tenerselo…

Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell’Anello, le differenze tra il libro e il film

Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien è sempre stato definito un romanzo inadattabile al grande schermo, fino a che non è arrivato Peter Jackson, con la sua visione, il suo estro, la Weta Digital; mettendo insieme innovazione tecnica e talento, Jackson ha scritto la storia. Tuttavia nessun adattamento è uguale al romanzo di partenza, soprattutto quando il romanzo è noto per una ricchezza descrittiva che il cinema può facilmente contrarre in poche inquadrature. Per cui anche Il Signore degli Anelli, per quanto sia un adattamento fedele, presenta delle differenze tra libro e film. Ecco le differenze tra libro e film de La Compagnia dell’Anello, primo libro e film della trilogia letteraria più celebre del Novecento.

Tempi contratti

Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello cast

La prima differenza sostanziale che incontriamo durante la visione de La Compagnia dell’Anello riguarda la contrazione temporale. Nel romanzo, che come il film si apre con la Festa a Lungo Attesa, la fuga di Bilbo dalla Contea è seguita da numerosi anni in cui Frodo tiene nascosto l’oggetto oscuro a Casa Baggins. Infatti, cosa che nel film passa inosservata, la festa di compleanno di Bilbo è in realtà una doppia festa: il vecchio Hobbit compie 111 anni, un’età considerevole per uno della sua specie, mentre Frodo, il nipote, ne compie 33, età in cui gli hobbit diventano maggiorenni e nel caso del giovane Baggins, entra anche in possesso della sua eredità, Anello compreso.

Ebbene, quello che nel film è l’arco di pochi mesi, nel libro sono 17 anni. Frodo infatti intraprenderà la sua avventura al compimento dei suoi 50 anni, in compagnia di Sam, e poi seguito da Merry e Pipino.

Tom Bombadil e Tumulilande

Tom Bombadil
Tom Bombadil nella serie Il Signore degli Anelli – Gli anelli del potere

Il viaggio che conduce gli hobbit dalla Contea alla locanda del Puledro Impennato, nel libro, dura circa quattro capitoli. Questo perché nel romanzo i quattro scavezzacollo subiscono una deviazione. Frodo, Sam, Merry e Pipino vengono “rapiti” dal Vecchio Salice e finiscono prigionieri sotto i Tumulilande. Da qui vengono salvati da Tom Bombadil, una creatura dei boschi vecchia quanto Arda.

La tappa presso Bombadil è un momento molto bello e approfondito del romanzo. I quattro si rifocillano a casa di Tom e Baccadoro, la sua compagna dai capelli dorati decorati con fiori, e qui raccontano della loro missione e della sua importanza. Sarà Tom a metterli al sicuro sulla strada verso Brea.

Arwen

Il personaggio di Arwen, nel romanzo, appare in maniera marginale ed assume importanza soltanto alla fine, quando compare, nel giorno dell’incoronazione di Re Aragorn, per salire al trono al suo fianco, in qualità di sua sposa. Nei film, il personaggio interpretato da Liv Tyler è molto più presente e le vengono affidati compiti e ruoli che la coinvolgono nell’azione.

Nel film è Arwen a portare Frodo ferito a Gran Burrone, laddove nei romanzi c’è Glorfindel, un Alto Elfo che nei film è stato tagliato. Inoltre, ne La Compagnia dell’Anello, ad Arwen viene affidato il compito di accennare alla storia di Isildur e ai turbamenti di Aragorn nell’assumere il suo ruolo di re della Terra di Mezzo. Il suo ruolo è, per soddisfare anche una componente romantica cinematografica che nel romanzo è funzionale al personaggio di Aragorn, ampliato e reso molto più importante, oltre che impreziosito dalla perfezione di Liv Tyler.

Il piano di Saruman

Saruman è un personaggio largamente incompreso, la cui fine, nella trilogia cinematografica, è stata pesantemente modificata per esigenze che comunque restano comprensibili in termini di economia del racconto.

Mentre nel film passa il messaggio che Saruman sia diventato uno schiavo di Sauron e che voglia diventare un alfiere del Signore di Mordor, stando ai suoi ordini, nel romanzo è chiaro che l’ex Stregone Bianco è alla ricerca dell’Anello per scopi molto più egoistici: il Saruman del romanzo vuole a tutti i costi impossessarsi dell’Unico soltanto per usare il suo potere per sé e governare lui stesso la Terra di Mezzo!

Narsil

Nel film vediamo chiaramente che i frammenti di Narsil, la prodigiosa spada di Isildur che taglio il dito dell’Anello a Sauron, sono custoditi a Gran Burrone. Qui Boromir, ammirandoli, si ferisce, sorprendendosi che dopo tutto quel tempo quei frammenti di spada siano ancora taglienti. Sempre in quella sede, vediamo sia Aragorn che Arwen ammirarli.

Sappiamo però che, nel film, l’erede di Isildur ha abbandonato il cammino che lo porterebbe a diventare Re, è una consapevolezza che arriva più tardi nel racconto e infatti, nei film, sarà Elrond a portargli la spada riforgiata in Anduin, la fiamma dell’ovest.

Nel libro, Aragorn parte da Gran Burron con la spada riforgiata nel fodero. Quella spada gli servirà per farsi identificare a Rohan, quando incontra Eomer e i suoi cavalieri, e in quell’occasione lui sarà già riconosciuto come erede al trono di Isildur. Un percorso che nei libri è netto, simboleggiato dalla spada, nei film viene reso più tortuoso e certamente più avvincente ai fini dello spettacolo.

Moria

La sequenza delle miniere di Moria è sicuramente molto suggestiva e una delle più belle del primo film. Come sappiamo, sia nel libro che nel romanzo, la Compagnia tenta di attraversare il varco del Caradhras, ma invano, visto che la tempesta di neve e l’intervento ostile di Saruman fanno deviare i Nove Viandanti verso le miniere.

Nel film, vediamo Gandalf che insiste per scavalcare la montagna, intimorito dalla presenza dei Balrog nelle viscere della miniera, tuttavia, accantonato quel tentativo, è Gimli, il nano della Compagnia, ad insistere per attraversare Moria, ignaro della caduta di Balin e dell’invasione degli Orchi.

Nel romanzo è Aragorn ad insistere per passare sopra alla montagna, mentre è Galndalf a decidere per il passo di Moria, dove lui stesso troverà la fine.

L’origine degli Uruk-Hai e Lurtz

Sia nel romanzo che nel film gli Uruk-Hai sono una presenza massiccia e minacciosa, tuttavia trovano il loro spazio più ampio ne Le Due Torri, con la battaglia del Fosso di Helm. Naturalmente le cose sono differenti nel film. Nel film La Compagnia dell’Anello, Gandalf stesso racconta che Saruman sta incrociando goblin e esseri umani, generando creature oscene ai quali affiderà il compito di catturare i Mezzuomini. Assistiamo allo scontro con gli Uruk-Hai guidati da Lurtz, vediamo il leader dei mostri uccidere Boromir e li vediamo rapire Merry e Pipino.

Nel romanzo, invece, dobbiamo aspettare il racconto di Barbalbero a Merry e Pipino per sapere qual è l’origine degli Uruk-Hai, e inoltre non vediamo mai lo scontro diretto tra i membri della compagnia e i mostri. Ci viene solo mostrato Boromir morto e gli hobbit scomparsi, due fuggiti verso Moria, e gli altri due prigionieri.

La fine

Le Due Torri ha perso sia il capitolo iniziale che quello finale, nel senso che il capitolo con cui si apre, Il funerale di Boromir, è stato spostato alla fine de La Compagnia dell’Anello, mentre i capitoli con cui si chiude, La Tana di Shelob, è stato invece messo all’inizio de Il Ritorno del Re. Questo perché il secondo filmd ella trilogia è tutto dedicato all’enorme e spettacolarissima battaglia del Fosse di Helm.

La Compagnia dell’Anello si chiude dunque con un capitolo che nel libro si trova nel blocco narrativo successivo, ma che cinematograficamente parlando, funziona alla perfezione: la Compagnia si è sciolta, Gandalf perso a Moria, Merry e Pipino prigionieri, Boromir morto, Frodo e Sam lasciati andare da Aragorn verso Est e i tre guerrieri, un Elfo, un Uomo e un Nano, alla volta della grande caccia nelle terre di Rohan.

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker arriva su Disney+

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker arriva su Disney+

Il capitolo finale della saga degli Skywalker, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, arriverà su Disney+ con due mesi di anticipo rispetto a quanto previsto in onore del 4 maggio (May the Fourth), riconosciuto dai fan di tutto il mondo come lo Star Wars Day. Per la prima volta in assoluto, i fan potranno vedere in streaming la saga completa degli Skywalker, tutta in un unico posto. Iniziata nel 1977 con il rivoluzionario film di George Lucas Star Wars: Una Nuova Speranza, la saga in nove episodi è disponibile all’interno della vasta collezione Disney+ di film e serie dedicati a Star Wars, inclusi The Mandalorian, Star Wars: The Clone Wars e Rogue One: A Star Wars Story.

Lucasfilm e il regista J.J. Abrams hanno unito le forze ancora una volta per realizzare Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente capitolo finale della saga degli Skywalker, portando l’eroica battaglia per ristabilire la pace e la libertà nella galassia a una clamorosa ed epica conclusione. Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega,Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid e Billy Dee Williams.

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi. La sceneggiatura è scritta da Chris Terrio & J.J. Abrams da un soggetto di Derek Connolly & Colin Trevorrow e J.J. Abrams & Chris Terrio, basato sui personaggi creati da George Lucas. Star Wars: L’Ascesa di Skywalker si unisce ai contenuti della line-up di Disney+ in occasione del 4 maggio, tra cui la premiere della docuserie di 8 episodi Disney Gallery: The Mandalorian e il finale della pluripremiata serie animata Star Wars: The Clone Wars. La line-up del 4 maggio che celebrerà lo Star Wars Day sarà anticipata dall’episodio finale della prima stagione di The Mandalorian, disponibile sulla piattaforma streaming da venerdì 1° maggio in Italia, Regno Unito, Francia, Germania, Spagna, Austria e Svizzera.

In aggiunta all’offerta di nuovi contenuti, Disney+ renderà omaggio all’arte di Star Wars con gallery dedicate. Per una settimana, a partire dal 4 maggio, le locandine di ogni film e serie verranno sostituite con i concept art originali. Da Star Wars: Una Nuova Speranza a The Mandalorian, le immagini comprenderanno i lavori di celebri artisti come il leggendario Ralph McQuarrie e l’artista, autore e scenografo vincitore dell’Academy Award Doug Chiang. Il logo animato di Star Wars nella schermata iniziale di Disney+, visibile sul web e sulle TV connesse, verrà aggiornato con una nuova animazione che rende omaggio all’iconico salto nell’iperspazio.

Nasce True Colours Virtual Cinema

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Nasce True Colours Virtual Cinema

True Colours Virtual Cinema è l’iniziativa che True Colours propone ai suoi partner internazionali in risposta all’emergenza COVID-19 che sta mettendo in difficoltà festival, rassegne e sale cinematografiche, in tutti i paesi del mondo. Fondata circa cinque anni fa da Lucky Red e Indigo Film e affermatasi come azienda leader della distribuzione internazionale del cinema italiano, True Colours ha creato una screening room online, una vera e propria sala virtuale che sarà a disposizione di qualsiasi operatore del settore che voglia proporre al suo pubblico i titoli presenti nel catalogo della società.

In questo modo tutti gli appassionati di cinema italiano nel mondo potranno continuare a fruire del meglio della cinematografia del nostro paese nonostante la chiusura delle sale. Il servizio permette di creare veri e propri eventi di cinema online ed è dedicato esclusivamente a festival, Istituti di Cultura, scuole, università, associazioni culturali, e qualunque organizzazione o esercente che desideri mostrare al proprio pubblico, limitatamente al proprio territorio, i titoli che True Colours propone. 

Siamo stati tutti colpiti dall’improvvisa e globale diffusione della pandemia – ha affermato Gaetano Maiorino, Managing Director della True Colours – ma questa situazione drammatica ci ha costretto anche a pensare a una nuova modalità di circolazione per i nostri film. True Colours Virtual Cinema non è un canale VOD – prosegue Maiorino – ma un servizio a disposizione dei nostri partner locali, per noi importantissimi sui vari territori, per continuare a portare nel mondo le storie che ci sono state affidate dai produttori con cui collaboriamo. Con questa iniziativa il pubblico appassionato di cinema italiano, avrà modo di continuare a ridere con le nostre commedie, emozionarsi con i nostri film d’autore, intrattenersi in piena sicurezza grazie ad una modalità di proiezione alternativa, in attesa di poter tornare tutti insieme in sala, che per noi è comunque il naturale canale di fruizione del prodotto cinematografico”.

Il servizio è stato messo a punto con la partnership tecnica di MYmovies, da anni impegnato al fianco di festival e distributori indipendenti italiani, nel proporre alternative complementari alla fruizione classica del cinema, in una sinergia che rappresenta per il portale di informazione e distribuzione cinematografica la prima collaborazione strutturata in maniera specifica per un pubblico internazionale.

Dalle esperienze di queste settimane –dichiara Gianluca Guzzo, fondatore e amministratore delegato di MYmovies – abbiamo preso tutti consapevolezza di quanto sia determinante la rapidità di intervento, e tanto vale in tutti gli ambiti, compresa la cultura, che ci riguarda. Sono personalmente rimasto affascinato dai tempi di reazione con cui True Colours abbia deciso di intervenire per non frenare né limitare la promozione del nostro cinema e della nostra cultura all’estero. Sono altresì felice che abbia scelto MYmovies come partner, che dopo 20 anni di promozione e cura della cultura cinematografica in Italia, avrà da adesso l’occasione di potersi esprimere anche all’estero.”

True Colours Virtual Cinema sarà attivo dal 1 Maggio. Per verificare la disponibilità dei titoli desiderati nei vari territori, gli operatori che vorranno usufruire del servizio potranno contattare il Festival Manager di True Colours, Fabio Tucci attraverso il sito della società, all’indirizzo www.truecolours.it/virtual-cinema/

Rakuten TV, il meglio in arrivo a Maggio

Rakuten TV, il meglio in arrivo a Maggio
La magia non finisce mai su Rakuten TV con film di ogni genere per accontentare i gusti di tutti e soddisfare anche i palati più esigenti. A Maggio arriva sulla piattaforma in 4K HDR, il film che ha trionfato alla notte degli Oscar 2020 con ben 4 delle più prestigiose statuette: Parasiteprimo film in lingua straniera a vincere il premio più importante, quello per il Miglior Film dell’anno.
In arrivo, sempre in 4K HDR, anche altri film vincitori degli Oscar 2020 come 1917, diretto dal Premio Oscar Sam Mendes, aggiudicatosi 3 Academy Awards per la fotografia, il sonoro e gli effetti speciali.  JoJo Rabbit, black comedy sull’olocausto scritto e diretto da Taika Waititi, che si aggiudica l’Oscar per la Miglior Sceneggiatura non originale. Liberamente tratto dal romanzo del 2004 “Come semi d’autunno” (Caging Skies) di Christine Leunens, il film è una favola nera sul nazismo con protagonisti Roman Griffin Davis, Thomasin McKenzie, Taika Waititi, Sam Rockwell e Scarlett Johansson.

Gradite sorprese per i bambini di ogni età. Dolittle – in 4K HDR – pellicola basata su John Dolittle, il personaggio reso famoso dalla serie di libri per bambini scritti da Hugh Lofting negli anni venti. Sonic – Il film, dedicato al porcospino più veloce del mondo, popolarissima icona dei videogiochi anni ’90. Me contro Te Il Film – La vendetta del Signor S, debutto sul grande schermo di Luì e Sofì, gli YouTubers ‘Me Contro Te’, la coppia di fidanzatini siciliani diventati, clic dopo clic, un fenomeno di YouTube. Maggio vede approdare su Rakuten TV anche l’esplosivo Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn in 4K HDR, basato sul gruppo Birds of Prey dell’Universo DC e ottavo film del DC Extended Universe. Per gli amanti del grande Clint Eastwood, ecco il suo ultimo film, Richard Jewellin 4K HDR. E ancora, Criminali come noi, vincitore del Premio Goya come Miglior Film ibero-americano, una commedia proletaria nell’Argentina della crisi economica e sociale dell’inizio del 2000.

Sul fronte del cinema italiano, da non perdere Figli, tratto dal monologo recitato da Valerio Mastandrea e scritto da Mattia Torre, recentemente scomparso, “I figli ti invecchiano”, Paola Cortellesi e Valerio Mastandrea sono Nicola e Sara, una coppia alle prese con l’arrivo del secondo figlio. Infine da segnalare una promozione unica: dall’8 al 28 maggio il meglio del cinema targato Disney e FOX ad un prezzo speciale. Tra i titoli:  le amatissime saghe di Alien e X Men, classici come Titanic, Avatar, Moulin Rouge!, The beach, e gli ultimi successi come Le Mans ’66 – La grande sfida e Terminator – Destino oscuro, e ancora Bohemian Rhapsody, The Greatest Showman, La Favorita e molti altri.

Cinema cult: 10 film stroncati dalla critica ma amati dal pubblico

I film sono in grado di stimolare accese discussioni forse più di qualsiasi altra forma d’arte o d’intrattenimento. Molto spesso il consenso attorno ad un film arriva ad essere universale, ma in quanto esseri umani dotati di un pensiero e, soprattutto, di un gusto personale, può capitare che il giudizio su un determinato prodotto possa letteralmente spaccare in due non solo la critica, ma anche il pubblico o la stessa critica e lo stesso pubblico.

Due critici cinematografici possono avere due opinioni discordanti sullo stesso film (purtroppo accade, inutile negarlo!), così come due spettatori possono percepire e giudicare un film in maniera totalmente opposta (succede anche questo!). Ancora, capita che film stroncati o accolti negativamente dalla critica, diventino poi molto amati dal grande pubblico. Di seguito ne abbiamo raccolti 10 esempi, basandosi sui punteggia di Rotten Tomatoes, il celebre portale che si occupa di aggregare recensioni sul mondo del cinema e delle serie:

Con Air (Pubblico 75%, Critica 55%)

Gli anni ’90 segnarono l’apice della carriera di Nicolas Cage. Con Air del 1997, diretto da Simon West, è stato uno dei più grandi successo del decennio, nonostante abbia ottenuto recensioni contrastanti da parte della critica. Eppure, il pubblico sembra aver amato il film. Cage è un attore che non sempre è in grado di mettere d’accordo tutti; eppure Con Air è ancora oggi riconosciuto come uno dei suoi film più conosciuti e apprezzati dal pubblico.

Space Jam (Pubblico 63%, Critica 43%)

Space Jam, film a tecnica mista come già lo era il ben più riuscito ed acclamato Chi ha incastrato Roger Rabbit?, ha visto i Looney Tunes scendere in campo per formare una squadra di backset insieme alla leggenda dell’NBA Michael Jordan. Naturalmente, è facile immaginare come la critica possa aver accolto un film con una premessa narrativa del genere. Tuttavia, il pubblico ha amato la pellicola, che negli anni è divenuta un vero e proprio cult. Ad oggi, è certamente uno dei titoli più iconici quando si pensa alla commedia fantastica targata anni ’90, così amato da aver dato vita ad un sequel attualmente in fase di pre-produzione.

Blade (Pubblico 78%, Critica 55%)

Il pubblico e la critica sono sempre stati agli antipodi su Blade con Wesley Snipes. Gli spettatori sembrano aver amato la versione del cacciatore di vampiri del 1998, mentre la critica no. A prescindere da tutto, il film ebbe un enorme successo e generò addirittura due sequel (uno dei quali era persino migliore dell’originale!). Il film di Stephen Norrington ha dimostrato come anche negli anni ’90 il pubblico era desideroso di adattamenti basati sui personaggi dei fumetti (prima dell’esplosione del MCU e del DCEU), pronto a mettere da parte anche i difetti più evidenti pur di godere di un buon prodotto d’intrattenimento ispirato ai loro eroi (o antieroi) preferiti.

Cruel Intentions (Pubblico 81%, Critica 54%)

Cruel Intentions, adattamento in chiave “teen” del celebre romanzo di Choderlos de Laclos, è stato amato dal pubblico e stroncato dalla critica. Il film si è rivelato un successo grazie soprattutto al suo cast (che includeva anche il futuro premio Oscar Reese Witherspoon), diventando negli anni un piccolo cult, soprattutto tra quel pubblico cresciuto sul finire degli anni ’90 con titoli quali Scream e So cosa hai fatto. La critica, forse troppo legata alla trasposizione del 1988 di Stephen Frears (sicuramente la più celebre!), non ha particolarmente apprezzato questo riadattamento in chiave moderna.

Ragazze interrotte (Pubblico 84%, Critica 54%)

All’epoca della sua uscita in sala nel 1999, Ragazze interrotte ricevette giudizi contrastanti da parte della critica. Molti hanno definito il film confuso e manchevole del tono originale del libro da cui era tratto. Il pubblico invece ha apprezzato il film e la sua storia di amicizia e follia. Tuttavia, un elemento su cui tutti sono sempre stati d’accordo è rappresentato dalle eccellenti performance del cast. Angelina Jolie vinse anche un Oscar come migliore attrice non protagonista e quello di Lisa è sicuramente uno dei ruoli più acclamati della sua filmografia. 

Die Hard – Duri a morire (Pubblico 83%, Critica 52%)

Il terzo episodio della serie di film Die Hard con Bruce Willis è stato senza dubbio quello ad aver maggiormente diviso all’epoca della sua uscita. Un film con acrobazie ed esplosioni più elaborate non poteva non incontrare il favore del pubblico, ma ai critici naturalmente certi aspetti interessano poco o nulla. Tuttavia, i successivi capitoli del franchise – Die Hard – Vivere o morire e Die Hard – Un buon giorno per morire – hanno ufficialmente decretato la fine del franchise e delle sue idee, deludendo anche degli appassionati.

Armageddon (Pubblico 73%, Critica 38%)

Molto prima che Michael Bay venisse puntualmente distrutto dalla critica ad ogni nuova uscita di un nuovo episodio della saga di Transformers, i precedenti lavori del regista americano erano già stati ampiamente stroncati dai giornalisti. Armageddon è un esempio lampante in tal senso, accolto negativamente dalla critica all’epoca della sua uscita, principalmente a causa della sua eccessiva durata, del montaggio frenetico e di una sceneggiatura esageratamente sdolcinata. Tuttavia, il pubblico ha apprezzato la storia ed i suoi personaggi, decretando il successo del film al botteghino.

Ace Ventura: Missione Africa (Pubblico 72%, Critica 32%)

Ace Ventura: Missione Africa non sarebbe mai potuto diventare un successo di critica, e questo a causa della sua comicità esagerata, da molti ritenuta mediocre e spesso volgare. Una commedia stravagante di questo tipo, con un Jim Carrey più fuori di testa che mai, avrebbe però potuto divertire il pubblico: il film, infatti, venne realizzato proprio sulla scia del successo del precedente Ace Ventura – L’acchiappanimali. 

Hook: Capitan Uncino (Pubblico 76%, Critica 28%)

Con il coinvolgimento di alcuni degli attori più talentuosi che gli anni ’90, e con Steven Spielberg dietro la macchina da presa, com’è possibile che Hook: Capitan Uncino abbia pubblico e critica? I critici non hanno particolarmente apprezzato questa versione modernizzata delle avventure di Peter Pan, criticando in particolare la sceneggiatura. Il pubblico, invece, ha amato la storia e, ovviamente, le performance di Robin Williams e Dustin Hoffman. Curiosamente, lo stesso Spielberg ha più volte espresso la sua insoddisfazione per il film, considerandolo un fallimento.

Patch Adams (Pubblico 73%, Critica 22%)

Ancora un titolo con Robin Williams. Questa volta si tratta della commedia drammatica Patch Adams, altro titolo della carriera del compianto attore che ha diviso critica e pubblico. I critici hanno fatto a pezzi il film per la sua vena estremamente sentimentale e per avre sprecato le eccellenti abilità comica di Williams. Al contrario, il pubblico ha amato il film, apprezzandone, oltre alla performance del protagonista, anche la commistione tra commedia e dramma.

Fonte: ScreenRant

La sfida delle mogli di Peter Cattaneo in streaming

La sfida delle mogli di Peter Cattaneo in streaming

La sfida delle mogli, tratto da una storia vera e diretto dal regista di “Full Monty” Peter Cattaneo, sarà disponibile in streaming dal 25 aprile, e per quattro settimane, sulle principali piattaforme digitali: SKY PRIMAFILA PREMIERE, TIMVISION, CHILI, HUAWEI VIDEO, RAKUTEN TV e INFINITY. Dopo Un figlio di nome Erasmus, Eagle Pictures contribuisce alla campagna #iorestoacasa con una nuova commedia in prima visione.

Presentato nel corso dell’ultima edizione della Festa del Cinema di Roma, La sfida delle mogli nasce da una sceneggiatura scritta da due donne, Rosanne Flynn e Rachel Tunnard, ispirata al grande fenomeno, nato nel 2011, dei Military Wives Choirs, i cori formati dalle mogli dei militari al fronte.

Un cast di eccellenza per un film irresistibile, che vanta la presenza di Kristin Scott Thomas (Il Paziente inglese, Ti amerò per sempre, Quattro matrimoni e un funerale) e dell’attrice e sceneggiatrice Sharon Horgan.

La sfida delle mogli: la trama

La vita della moglie di un militare al fronte può essere ingrata, ma non per Kate (Kristin Scott Thomas), che affronta lo stress e la monotonia della sua condizione con grazia e perseveranza. Kate infatti trova la sua libertà espressiva nel canto, al punto da riuscire a convincere un gruppo di mogli nella sua stessa condizione, a formare un coro: il Military Wives Choir che avrà un grande e inaspettato successo.

Ispirato ad una storia vera, la pellicola e il suo incredibile cast ci ricorda che è sempre possibile superare le proprie paure e affrontare le avversità della sorte creando un fronte di solidarietà comune.

La sfida delle mogli: la trailer

What We Do in the Shadows 2×04: promo e trama dall’episodio

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What We Do in the Shadows 2×04: promo e trama dall’episodio

Il canale americano FX ha diffuso promo e trama di What We Do In The Shadows 2×04, il quarto episodio della seconda stagione di What We Do In The Shadows.

In What We Do in the Shadows 2×04 che si intitolerà  “The Curse” Mentre i vampiri temono di essere stati maledetti elettronicamente, Guillermo cerca di contrastare una minaccia mortale per i suoi padroni. “The Curse” è stato scritto da Sarah Naftalis e diretto da Liza Johnson.

What We Do In The Shadows 2×04

What We Do In The Shadows 2 è l’annunciata seconda stagione della serie comica creata da Jemaine Clement per il canale FX e basata sull’omonimo film del 2014 scritto da Clement e Taika Waititi. What We Do in the Shadows è ambientato a Staten Island e segue quattro vampiri che sono stati coinquilini per centinaia di anni.

Nella seconda stagione di What We Do In The Shadows ritorneranno i protagonisti Kayvan Novak nel ruolo di Nandor the Relentless, un vampiro che ha 757 anni e che una volta era un soldato dell’Impero ottomano. Matt Berry nei panni di Laszlo Cravensworth, un vampiro nobile inglese trasformato da Nadja e ora sposato con lei. Natasia Demetriou nel ruolo di Nadja, una vampira romana, sposata con Laszlo. Harvey Guillén nel ruolo di Guillermo, familiare “paziente” di Nandor. Mark Proksch nel ruolo di Colin Robinson, un vampiro energetico che vive con il trio.

Nei ruoli ricorrenti troviamo Doug Jones nel ruolo del barone Afanas, un antico vampiro del Vecchio Paese che crede che i vampiri dovrebbero governare il mondo. Beanie Feldstein nei panni di Jenna, una LARPer e vergine che Guillermo ha attirato per i banchetti dei vampiri. Jake McDorman nel ruolo di Jeff Suckler, una reincarnazionedell’ex amante umano di Nadja, Gregor, un cavaliere che è stato ucciso dalla decapitazione in ciascuna delle sue vite.

Captain Marvel 2: 5 motivi per cui abbiamo bisogno del sequel

Captain Marvel 2: 5 motivi per cui abbiamo bisogno del sequel

Negli ultimi anni, i supereroi femminili hanno ricevuto una maggiore attenzione da parte di produttori e sceneggiatori, grazie a personaggi come Wonder Woman e Captain Marvel che hanno finalmente ottenuto dei film a loro dedicati. A novembre, dovrebbe arrivare in sala anche Black Widow, con al centro la prima supereroina vista nel MCU, ossia la Vedova Nera di Scarlett Johansson.

Questi film sono stati molto apprezzati, sia dalla critica che dal pubblico, tanto da spingere le major a produrre dei sequel: Wonder Woman 1984, che dovrebbe arrivare nelle sale ad agosto, e Captain Marvel 2, annunciato di recente. In attesa di maggiori dettagli sul ritorno di Brie Larson nei panni di Carol Danvers,  ecco 5 motivi per cui abbiamo bisogno di un sequel di Captain Marvel

Il successo del primo film

Commercialmente parlando, Captain Marvel è stato un successo. Il film con il premio Oscar Brie Larson ha ottenuto non solo il plauso della critica, ma è stato accolto positivamente anche dal pubblico. Ad oggi, grazie al miliardo di dollari raggiunto al box office globale, il film risulta tra i primi 30 titoli con gli incassi più alti nella storia del cinema.

Captain Marvel è uno degli Avengers più potenti

Se il MCU continuerà ad espandersi in maniera coerente e coesa, è quasi certo che in uno dei prossimi film vedremo una minaccia ancora più temibile e potente di Thanos. La posta in gioco che verrà settata grazie ai futuri titoli del MCU sarà necessaria per mantenere alto l’interesse e il coinvolgimento del pubblico. Proprio per questo motivo, un personaggio come Captain Marvel è assolutamente necessario. D’altronde, un grande cattivo implica necessariamente il coinvolgimento di un grande eroe (o di una grande eroina!) dagli incredibili poteri necessari a contrastarlo…

Carol Danvers è parte della nuova Fase del MCU

Essendo stata introdotta nel MCU abbastanza di recente (il film risale soltanto allo scorso anno), è logico che il personaggio di Carol Danvers sarà parte integrante della nuova fase, la 4, dell’universo condiviso. Ciò significa che un sequel dedicato alle sue avventure è praticamente inevitabile.

Le capacità attoriali di Brie Larson

Brie Larson è considerata un’ottima attrice. Ha vinto un Oscar, un Golden Globe e un BAFTA nel 2015 per il suo ruolo nel drammatico Room, ad oggi la sua interpretazione più acclamata dalla critica. Di recente, la Marvel ha iniziato ad ingaggiare per i suoi film alcuni dei migliori attori in circolazione: da questo punto di vista, portare avanti le avventure di Carol Danvers sul grande schermo permetterebbe alla Larson di dimostrare ancora una volta la propria versatilità.

Un film con al centro una supereroina

Al grido di “Girl Power”, cosa potrebbe esserci di meglio (e di ugualmente importante) che un altro film dedicato ad una supereroina? Wasp è stata il primo supereroe femminile della Marvel a comparire nel titolo ufficiale di un film (Ant-Man and the Wasp); Captain Marvel è stata il primo supereroe femminile della Marvel ad ottenere uno standalone. Un sequel di Captain Marvel non solo farebbe di Carol Danvers il prima supereroina del MCU ad ottenere un seguito dedicato alle sue avventure, ma contribuirebbe indubbiamente alla promozione dell’importanza di vedere sempre più supereroi femminili al cinema.

Fonte: Screen Rant

Red Hulk: un fan poster immagina il film dedicato al personaggio

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Red Hulk: un fan poster immagina il film dedicato al personaggio

Red Hulk (in italiano, Hulk Rosso) è un personaggio Marvel piuttosto nuovo rispetto all’originale Hulk (che ha debuttato nel 1962), con il generale Thunderbolt Ross che si è trasformato nello stesso, per la prima volta, nel 2008. Nonostante il Gigante Verde sia uno degli eroi principali del MCU, ad oggi non abbiamo mai visto la controparte rossa sul grande schermo, nonostante diversi rumor sostengano che Red Hulk potrebbe debuttare nella Fase 4.

Nel MCU, il generale Thaddeus “Thunderbolt” Ross è interpretato dal premio Oscar William Hurt: lo abbiamo visto ne L’incredibile Hulk (2008), in Captain America: Civil War (2016) e nei più recenti Avengers: Infinity War (2018) e Avengers: Endgame (2019). Hurt tornerà nei panni del personaggio nell’attesissimo Black Widow con Scarlet Johansson, e potrebbe anche apparire in She-Hulk, l’annunciata serie Disney+ in cui sarà coinvolto anche Mark Ruffalo, interprete del Gigante di Giada.

Al momento non sappiamo quanto sarà grande il ruolo del generale Thunderbolt Ross in Black Widow, né sappiamo con certezza se lo stesso tornerà in She-Hulk: quel che è certo, è che alcuni fan vorrebbe tanto il debutto di Red Hulk sul grande schermo, come testimoniato di recente da un fan poster dedicato proprio ad un possibile film che lo veda protagonista.

Realizzato dall’artista Zerologhy, il fan poster immagina Mark Ruffalo al fianco di William Hurt e Liv Tyler, che riprendono i ruoli rispettivamente del generale Ross e di sua figlia Betty (anche la Tyler è apparsa ne L’incredibile Hulk del 2008). Stando ai nomi riportati sul poster, il film dovrebbe includere anche personaggi del calibro di Thor, Maria Hill, Ant-Man, Nick Fury e Abominio.

Red Hulk: un fan poster immagina il film dedicato al personaggio

Di recente Mark Ruffalo è tornato a parlare della possibilità di uno standalone dedicato ad Hulk. L’idea dell’attore non sarebbe quella di esplorare il futuro del personaggio, quindi raccontare magari una nuova avventura, ma bensì focalizzarsi su cosa è successo allo stesso durante i film degli Avengers, quindi raccontare cosa ha fatto Bruce Banner quando non lo abbiamo visto sullo schermo:

“C’è quest’idea che credo possa essere davvero interessante. Non l’abbiamo mai veramente seguito durante la sua vita. È sempre stato messo un po’ al margine. È come il Rosencrantz e Guildenstern degli Avengers. Sarebbe interessante andare a riempire tutti gli spazi vuoti e scoprire cosa gli è successo tra tutti quei film.”

Ryan Reynolds mette in guardia un fan da Lanterna Verde

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Ryan Reynolds mette in guardia un fan da Lanterna Verde

Prima di vestire i panni di Deadpool nell’omonimo cinecomic, Ryan Reynolds ha interpretato un altro celebre personaggio dei fumetti sul grande schermo, ossia Lanterna Verde. All’epoca della sua uscita in sala (2011), il film venne accolto in maniera negativa tanto dalla critica quanto dal pubblico, e a quanto pare lo stesso Reynolds non avrebbe una grande opinione della pellicola a cui ha preso parte.

Il film è diretto da Martin Campbell (Casino Royale) e annovera nel cast, oltre a Reynolds, anche Mark Strong, Peter Sarsgaard, Taika Waititi, Tim Robbins, Angela Bassett e quella che all’epoca sarebbe diventata poi la futura moglie del protagonista, ossia Blake Lively. A causa dello scorso successo del film, che oltre alle pesanti critiche negative si rivelò anche un flop al botteghino, Ryan Reynolds ha spesso dichiarato di non voler più tornare a lavorare sul personaggio.

Di recente è balzato all’attenzione di ScreenRant un fatto assai curioso, ma forse non così sorprendente se pensiamo a ciò che Reynolds ha sempre sostenuto riguardo al film. Su Twitter, infatti, un utente che probabilmente non ha mai visto il film, gli ha chiesto se valesse la pena noleggiarlo su Apple TV. La risposta dell’attore è stato un succo: “Scappa.”

Per quanto riguarda il futuro cinematografico di Lanterna Verde, sono anni che si parla di un possibile reboot dedicato al Corpo delle Lanterne Verdi che sarebbe stato affidato a Geoff Johns. Al momento, però, i dettagli sul progetto sono decisamente scarsi.

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Mélanie Laurent: 10 cose che non sai sull’attrice

Mélanie Laurent: 10 cose che non sai sull’attrice

Partita dalla Francia, l’attrice Mélanie Laurent ha in breve tempo conquistato prima l’Europa e poi gli Stati Uniti, arrivando a recitare per importanti film, che le hanno permesso di mettere alla prova il proprio talento e maturare come interprete. Oggi, la Laurent è una delle più apprezzate attrici della sua generazione, capace di passare con naturalezza attraverso progetti ben diversi per genere e budget. Ecco 10 cose che non sai di Mélanie Laurent.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Mélanie Laurent Instagram

Mélanie Laurent: i film in cui ha recitato

10. Ha partecipato a celebri lungometraggi. L’attrice esordisce al cinema con il film Un pont entre deux rives (1999), di Gérard Depardieu. Negli anni acquista poi sempre più popolarità grazie a titoli come Ceci est mon corps (2001), con Louis Garrel, Tutti i battiti del mio cuore (2005), L’amore nascosto (2007), con Isabelle Huppert, e Il concerto (2009). La consacrazione mondiale arriva con il ruolo di Shosanna in Bastardi senza gloria (2009), con Brad Pitt e Christoph Waltz. Da quel momento recita in film come Beginners (2010), Now You See Me – I maghi del crimine (2013), Enemy (2013), con Jake Gyllenhaal, By the Sea (2015), di Angelina Jolie, Operation Finale (2018), Mia e il leone bianco (2018) e 6 Underground (2019), con Ryan Reynolds.

9. È anche regista e sceneggiatrice. Nel corso degli anni la Laurent si è dimostrata non solo interessata alla recitazione, ma anche alla scrittura e alla regia di film. Ha infatti esordito dietro la macchina da presa con Les adoptés (2011), da lei anche sceneggiato, per poi dirigere anche Respire (2014), Plonger (2017), con Gilles Lellouche, Galveston (2018), e The Nightingale (2020), con Dakota Fanning e Elle Fanning.

Mélanie Laurent: chi è suo marito

8. Si è sposata in gran segreto. Dopo alcune relazioni, tra cui quella con musicista Damien Rice, dal 2013 l’attrice è sposata con un tecnico cinematografico. Particolarmente riservata, la Laurent ha preferito non rivelare l’identità del marito, nel tentativo di preservare la loro vita privata. Tra i pochi annunci da lei fatti a riguardo, vi è stato quello relativo alla nascita del primo figlio, avvenuta nello stesso 2013.

Mélanie Laurent non è su Instagram

7. Non ha un profilo personale. L’attrice ha rivelato di non possedere alcun account sul social network Instagram, non apprezzando il ruolo di questo nella società. L’attrice è notoriamente molto riservata, e tende a tenere ben distinte la sua vita lavorativa da quella privata. Esiste tuttavia una fan page, seguita da 118 mila persone, dove è possibile trovare gli ultimi aggiornamenti riguardanti l’attrice.

Mélanie Laurent in Now You See Me

6. Ha recitato nel noto film. Nel 2013 l’attrice torna al cinema interpretando Alma Dray, agente dell’Interpol nel film Now You See Me – I maghi del crimine. All’interno del lungometraggio l’attrice sarà uno degli elementi chiave nella caccia ai quattro illusionisti protagonisti. Benché apprezzata nella parte, l’attrice non ha in seguito ripreso il ruolo per il sequel del film.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Mélanie Laurent Bastardi senza Gloria

Mélanie Laurent in Bastardi senza gloria

5. Per prepararsi al ruolo ha lavorato come proiezionista. Nel film Bastardi senza gloria, l’attrice ricopre il ruolo di Shosanna. Per metterla alla prova, il regista Quentin Tarantino le chiese di lavorare per alcune settimane come proiezionista in un piccolo film. Principalmente l’attrice era solita adoperare trailer o cartoni animati, ma come test finale Tarantino le chiese di proiettare sul grande schermo il film Le iene, da lui diretto.

4. Tarantino non era sicuro di affidare a lei il ruolo. Prima di decidere se fosse o meno giusta per la parte, Tarantino fece sostenere all’attrice diversi provini. Durante uno di questi disse alla Laurent che non era certo di volerle affidare la parte, preferendo invece puntare su qualcuno senza esperienze da poter scoprire e portare alla fama. L’attrice riuscì a convincere Tarantino di non essere poi tanto famosa, e a quel punto egli la scelse per il film.

3. Ha apportato una modifica al finale. Inizialmente, l’intenzione di Tarantino era di realizzare il film che Shosanna gira per i nazisti in lingua francese. Fu tuttavia la Laurent a fargli cambiare idea, affermando che realizzandolo invece in inglese sarebbe risultato più d’impatto. Tale suggerimento venne infine accolto, permettendo all’attrice di modificare il finale.

Mélanie Laurent in 6 Underground

2. Ha ricoperto un ruolo inedito. Nel 2019 l’attrice si è fatta notare per il ruolo di Due, nome in codice del personaggio da lei ricoperto in 6 Underground. La Laurent ha raccontato di aver accettato il ruolo in particolare perché si trattava di un inedito nella sua filmografia. L’attrice ha infatti spiegato di non apprezzare molto il genere action, ma che desiderava misurarsi con qualcosa di completamente distante da lei e dai suoi soliti progetti.

Mélanie Laurent: età e altezza

1. Mélanie Laurent è nata a Parigi, in Francia, il 21 febbraio 1983. L’attrice è alta complessivamente 157 centimetri.

Fonte: IMDb

Mission Impossible 7 e 8: annunciate le nuove date di uscita

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Mission Impossible 7 e 8: annunciate le nuove date di uscita

La Paramount Pictures ha annunciato le nuove date di uscita di Mission Impossible 7 e 8, i due nuovi capitoli della saga con protagonista Tom Cruise che saranno diretti entrambi da Christopher McQuarrie, già regista di Rogue Nation e Fallout. La produzione di entrambi i titoli – che saranno girati consequenzialmente – è attualmente bloccata a causa della pandemia di Covid-19.

Proprio per l’incertezza dell’attuale situazione mondiale, e vista l’impossibilità di prevedere quando sarà possibile tornare sui set cinematografici, la Paramount si è vista costretta a posticipare l’uscita di entrambi i film nelle sale: Mission Impossible 7 era inizialmente previsto per il 21 luglio 2021, ma arriverà adesso al cinema il 19 novembre 2021; Mission Impossible 8, invece, dal 5 agosto 2022 arriverà adesso nelle sale il 4 novembre 2022.

Ricordiamo che per Mission Impossible 7 erano previste delle riprese anche in Italia, rispettivamente a Venezia e a Roma, che sarebbero dovute partire lo scorso marzo. Al momento non sappiamo se la produzione tornerà in Italia non appena sarà possibile, o se le riprese previste nel nostro paese verranno definitivamente cancellate.

LEGGI ANCHE – Mission Impossible: Christopher McQuarrie dirigerà i prossimi due film

I prossimi due capitoli della saga di Mission Impossible vedranno coinvolti anche Shea Whigham (Kong: Skull Island), Hayley Atwell (Captain America: Il primo vendicatore), Pom Klementieff (Guardiani della Galassia) e Nicholas Hoult (X-Men, Mad Max: Fury Road). Tom Cruise e Rebecca Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e Ilsa Faust.

I due film verranno girati in contemporanea ma non è ancora chiaro quali altri membri del cast torneranno sul set per le riprese. Christopher McQuarrie scriverà e dirigerà i film, che faranno il loro debutto nelle sale americane rispettivamente il 23 luglio 2021 e il 5 agosto 2022.

Nessun aggiornamento sul destino di August Walker e Alan Hunley, i personaggi interpretati da Henry Cavill e Alec Baldwin, che secondo le ultime indiscrezioni rientrerebbero nei piani di McQuarrie per i sequel. Ma come farli tornare, visto che nel precedente film sono morti?

Brad Pitt è il Dr. Anthony Fauci in uno sketch del SNL

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Brad Pitt è il Dr. Anthony Fauci in uno sketch del SNL

Lo scorso 25 aprile, sulla NBC, è andata in onda la prima puntata della nuova edizione del Saturday Night Live che, al fine di garantire il distanziamento sociale per cercare di arginare il contagio da Coronavirus, non verrà più registrato in studio e sarà realizzato con i contributi registrati da varie personalità del mondo dello spettacolo direttamente dalle loro abitazioni.

Il protagonista del tradizione cold open d’apertura dello show è stato Brad Pitt. L’attore premio Oscar per C’era una volta a Hollywood è stato protagonista di uno sketch in cui ha vestito i panni di Anthony Fauci, celebre immunologo statunitense, divenuto uno dei volti più importanti nella lotta al Covid-19, tanto da essere stato chiamato dal presidente Donald Trump a far parte della task force dedicata ad affrontare l’emergenza.

Nello sketch, chiaramente ironico, il Fauci interpretato da Pitt cerca di fare chiarezza sulle recenti (ed errate) dichiarazioni di Trump in merito alla pandemia, che hanno suscitato un grande clamore a livello mediatico. Nella realtà, infatti, Fauci è considerato una vera e propria icona nella lotta contro la disinformazione sulla pandemia, avendo spesso contraddetto o rettificato numerose affermazioni pronunciate dal Presidente durante la gestione dell’emergenza sanitaria.

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Alla fine del video, Brad Pitt si toglie la parrucca e ringrazia pubblicamente Anthony Fauci per il suo lavoro e per la calma e la chiarezza che contraddistinguono ogni suo intervento. L’attore ha poi anche ringraziato tutti coloro che sono attualmente impegnati in ambito sanitario per garantire la nostra sicurezza.

Henry Cavill intimidito da Ben Affleck sul set di Batman v Superman

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Non sappiamo ancora se Henry Cavill tornerà a vestire i panni di Superman sul grande schermo. L’attore ha più volte dichiarato di non aver ancora chiuso con il personaggio, ma ad oggi i piani della Warner Bros. e della DC Films in merito al futuro cinematografico dell’Uomo d’Acciaio sono ancora avvolti nel mistero.

Nel frattempo, l’attore è tornato a parlare del personaggio in una recente intervista con il magazine Healthy For Men (via ComicBookMovie), in cui ha rivelato che prima di conoscere Ben Affleck, sua co-star in Batman v Superman: Dawn of Justice, era intimidito all’idea di lavorare con il collega:

“Pensavo di aver raggiunto un’ottima forma fisica per quel tipo di film”, ha spiegato Cavill. “Poi incontrai Ben Affleck. La prima cosa che mi colpì di lui fu la sua simpatia, ma devo ammettere che all’inizio era un po’ intimidito dalla sua stazza. Non sono il tipo di ragazzo che entra in competizione con qualcuno per questo genere di cose, ma Ben è davvero enorme. Credevo di non poter reggere il confronto. Era molto più grosso di quanto mi aspettassi: aveva una fisicità ed una presenza davvero impressionanti. Così ho deciso che dovevo allenarmi ancora di più. Quando una persona del genere ti ronza intorno, l’unica cosa che ti viene da pensare è che devi correre in palestra e darti da fare.”

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Nel 2018, alcune news sembravano aver confermato che Henry Cavill fosse definitivamente uscito dal DCEU. Lo scorso anno, però, è stato lo stesso attore a dichiarare di non aver ancora rinunciato al ruolo, nonostante i piani per riportare Superman sul grande schermo non siano ancora chiari e definiti.

Ricordiamo che al momento Henry Cavill è la star della serie The Witcher disponibile su Netflix, in cui interpreta l’eroe Geralt di Rivia. Di recente è emerso che l’attore potrebbe interpretare un “mutante famoso” in Captain Marvel 2, ma per ora non esiste ancora una conferma ufficiale.

Tyler Rake: recensione del film con Chris Hemsworth

Tyler Rake: recensione del film con Chris Hemsworth

Netflix non è nuovo nell’acquistare grandi film d’azione, opere che sul grande schermo avrebbero sfogato tutta la loro ricchezza di dettagli e che trovano invece ora nuovo canale preferenziale grazie al servizio di streaming. Dopo aver distribuito 6 Underground, dell’esplosivo regista Michael Bay, è ora il turno di Tyler Rake, diretto dall’esordiente Sam Hargrave, prodotto dai fratelli Anthony e Joe Russo e tratto dalla graphic novel Ciudad, scritta proprio da questi ultimi.

Ambientato a Dhaka, in Bangladesh, il film ha per protagonista l’attore Chris Hemsworth nei panni del mercenario che dà il titolo al film. Silenzioso e solitario, questi viene contattato dall’agente Nik Khan (Golshifteh Farahani) per una missione apparentemente ordinaria: recuperare il figlio di un signore della droga, rapito da un suo spietato rivale. Il compito si rivelerà tuttavia essere più complesso del previsto, e nel corso degli eventi Rake dovrà capire di chi fidarsi mentre combatte anche con il proprio tormentato passato.

Tyler Rake: l’azione come danza

Se c’è un elemento davvero sorprendente del film, questo è certamente la spettacolarità delle sue scene d’azione. Ciò appare comprensibile nel momento in cui si nota il fatto che Hargrave, prima di debuttare alla regia, è stato a lungo stunt coordinator per la Marvel, ed in particolare per il film Avengers: Endgame. A lui si devono le spettacolari coreografie presenti in quello che è il più grande incasso nella storia del cinema, e naturalmente ripropone anche in questo suo primo da regista tali competenze.

In particolare, si assiste ad un incredibilmente dinamico piano-sequenza di circa 12 minuti, che posto ad inizio film stabilisce subito la qualità della messa in scena. Una sequenza, questa, ambientata nel cuore della polverosa città, con la macchina da presa che segue i protagonisti in un pericoloso inseguimento automobilistico, nel labirinto di edifici dove avviene lo scontro fisico e infine di nuovo in strada per la fuga finale. Il coinvolgimento dello spettatore è qui a livelli altissimi, stregato dalle coreografie ideate per la sequenza, che appare quasi come una danza dei protagonisti, come anche dalla fotografia attraverso cui tutto ciò trova massima espressione.

A portare tutto ciò sulle sue possenti spalle vi è Chris Hemsworth, che prova nuovamente di essere un attore di talento. Lasciati momentaneamente i panni del divino Thor, l’attore dà qui vita ad una performance sulla quale è possibile modellare l’intero film e le sue spettacolari coreografie. Allo stesso tempo, Hemsworth ha la possibilità di sfoggiare delle convincenti sfumature drammatiche, che nel loro minimalismo rompono l’idea di un personaggio indistruttibile lasciandone trasparire un’umanità nel quale ritrovare errori e rimpianti.

Tyler Rake Chris Hemsworth

Tyler Rake: la recensione

Se il film mette in mostra le qualità di Hargrave come regista, capace di orchestrare spettacolari sequenze d’azione, fruibili senza problemi di comprensione, meno completo appare invece essere dal punto di vista della scrittura. Sceneggiata dal solo Joe Russo, la pellicola non sembra seguire una particolare struttura narrativa, ritrovandosi così accelerato nella prima parte e particolarmente rallentato nella seconda. Salvo le due principali sequenze d’azione, poste all’incirca all’inizio e alla fine del film, Tyler Rake soffre di una mancanza di contenuti e risvolti che avrebbero potuto rendere la vicenda ancor più accattivante.

Allo stesso tempo, alla conta dei fatti non sembrano esserci solide motivazioni in ciò che i personaggi protagonisti compiono, specialmente per quanto riguarda i villain di turno, mai realmente caratterizzati. Molti sono gli elementi lasciati in sospeso, e con questi si sarebbe potuto idealmente costruire dei sequel. Apparentemente però, non sembra essere questa l’intenzione.

Non supportato da una struttura narrativa solida, Tyler Rake dimostra così più di una fatica nel gestire il proprio ritmo. La sua fortuna è dunque l’avere alla regia un tecnico come Hargrave, a cui vanno i principali meriti del film, fondato su una messa in scena dal grande potenziale. La sua è una voce che potrebbe diventare particolarmente significativa nel genere, e seppur non completamente riuscito questo film ne è una prova iniziale.

Florence Pugh con Chris Pine e Shia LaBeouf per Olivia Wilde

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Florence Pugh con Chris Pine e Shia LaBeouf per Olivia Wilde

Il nuovo film di Olivia Wilde Don’t Worry Darling vedrà protagonista, accanto ai già annunciati Chris Pine e Shia LaBeouf, Florence Pugh, la giovane attrice protagonista di Midsommar e nominata agli Oscar per Piccole Donne.

Olivia Wilde, dopo (e ora in parallelo) a una carriera d’attrice, ha esordito l’anno scorso come regista con Booksmart – la rivincita delle sfigate. Ora Wilde è ora pronta a dirigere un thriller psicologico ambientato in California negli anni ’50.

Vedremo Florence Pugh anche in Black Widow, accanto a Scarlett Johansson, mentre Chris Pine sarà in Wonder Woman 1984 con Gal Gadot. Shia LaBeouf è una specie di jolly nel cast: dopo un inizio folgorante di carriera, con Transformers e Indiana Jones e il regno dei teschi di cristallo, il talentuoso attore sta ora rimettendosi in carreggiata, dopo un periodo controverso.

Fonte: Variety

Thor: Love and Thunder uscirà una settimana prima del previsto

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Thor: Love and Thunder uscirà una settimana prima del previsto

La Marvel sta “aggiustando” la sua schedule delle uscite al cinema e sembra che a differenza di molti altri titoli che hanno subito spostamenti anche di diversi mesi, Thor: Love and Thunder, dopo il primo posticipo al 18 febbraio 2022, adesso si è assestato al 11 febbraio 2022, una settimana prima dell’uscita prevista in coincidenza con il grande spostamento dei titoli a seguito dell’emergenza sanitaria mondiale.

Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

L’uscita nelle sale è fissata invece al 11 febbraio 2022.

Doctor Strange in the Multiverse of Madness posticipato per evitare Spider-Man 3

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I Marvel Studios hanno annunciato che Doctor Strange in the Multiverse of Madnessha subito un ulteriore spostamento e arriverà adesso nel 2022. Precedentemente era stato annunciato che il film con Benedict Cumberbatch sarenne uscito il 5 novembre 2021, ma adesso sappiamo che non è più così.

Oggi, la Sony ha annunciato la sua nuova schedule, con Spider-Man 3 che è stato spostato proprio al 5 novembre e così Marvel, in risposta, ha comunicato che il seguito di Doctor Strange cambierà data d’uscita, per evitare conflitti al box office. Adesso il film uscirà in 25 marzo 2022.

Annunciato ufficialmente questa estate al Comic-Con di San Diego, Doctor Strange 2 vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Scott Derrickson, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

Secondo Collider, la produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro mani con il regista.

Il primo film su Doctor Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la nascita dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al confronto con Dormammu. Nel film c’erano anche Benedict Wong, Tilda Swinton Chiwetel EjioforRachel McAdams non tornerà nei panni di Christine Palmer. Abbiamo rivisto Strange in Infinity War e in Endgame.

Doctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022.

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