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Borderlands: la recensione del film di Eli Roth

Borderlands: la recensione del film di Eli Roth

Adattato a partire dall’acclamato e omonimo videogioco, Borderlands arriva al cinema in data 7 agosto. Il nuovo film di Eli Roth, distribuito da Eagle Pictures, ci trasporta nell’universo post-apocalittico del pianeta Pandora, dove un gruppo di disadattati è chiamato a unirsi per affrontare pericoli inimmaginabili.

Con Cate Blanchett nei panni della protagonista Lilith, il progetto può contare su un cast di grande livello, di cui fanno parte anche Jamie Lee Curtis, Kevin Hart, Jack Black, Ariana Greenblatt, Gina Gershon e Bobby Lee.

Borderlands: la trama

Tornata a calcare le rosse sabbie di Pandora, Lilith, una figura leggendaria del sottobosco criminale galattico, è spinta da un oscuro segreto del suo passato. La sua missione, apparentemente semplice, è ritrovare la figlia scomparsa di Atlas, il signore del crimine più temuto nell’universo. Ma la protagonista sa che, dietro all’incarico, si nasconde qualcosa di molto più grande.

Nel corso di questa pericolosa impresa, Lilith si ritrova inaspettatamente a far parte di una squadra eterogenea di individui ai margini della società: Roland, un ex mercenario consumato dal rimorso in cerca di redenzione, Tiny Tina, la giovane “dispersa”, appassionata di esplosioni e con un’irrefrenabile voglia di caos (protetta dal taciturno Krieg), Tannis, una scienziata tormentata da visioni e Claptrap, un robot comico molto insistente che funge da collante tra le differenti anime del gruppo.

Mano a mano che la squadra si addentra nelle profondità di Pandora, i segreti di un complotto cosmico che coinvolge la ragazza scomparsa vengono a galla. E di fronte a mostri alieni, fazioni rivali e mirabolanti scontri a fuoco, alcune domande iniziano a fare capolino: e se la figlia di Atlas fosse più di un semplice ostaggio? E chi è davvero Lilith?

Borderlands cate blanchett

Borderlands: un nuovo tassello

Ricavare un film da un videogioco non è un’impresa semplice. I tentativi in merito, specialmente negli ultimi vent’anni, si sono rincorsi con sempre maggior frequenza, andando a coinvolgere un grande numero di franchise e affrontando il giudizio più che severo della comunità dei gamer. Dal Tomb Raider con Angelina Jolie al Resident Evil con Milla Jovovich, da Prince of Persia ad Assassin’s Creed, passando per Warcraft, Uncharted, Gran Turismo e i recenti esperimenti seriali di The Last of Us e Fallout.

Sebbene il piccolo schermo abbia fatto registrare un certo grado di apprezzamento da parte di pubblico e critica, numerosi sono stati i prodotti rigettati dai fan, spesso perché incapaci di cogliere lo spirito dell’opera originale o, al contrario, fin troppo legati alla matrice e impreparati a sfruttare le basi preesistenti per innestarvi uno sviluppo convincente e coinvolgente. L’estate 2024, in questo senso, porta con sé un nuovo progetto del suddetto filone, affidando il mondo intergalattico di Borderlands alla regia dello statunitense Eli Roth – nuovamente al cinema a distanza di una manciata dallo slasher Thanksgiving, uscito nel novembre 2023.

Borderlands: appiattimento dell’immagine

Dall’horror alla space-adventure. Eli Roth si conferma cineasta particolarmente eclettico, disposto a calare la propria visione in contesti e generi profondamente diversi, seppur conditi dalla stessa comicità irriverente, dal medesimo umorismo nero. Torna la violenza, sublimata nei colori e in una spettacolarizzazione che molto richiama il James Gunn di Guardiani della Galassia. Ed emerge senza dubbio il desiderio di rendere giustizia al mondo sviluppato da Gearbox Software a partire dal 2009 – nonché di recuperare e fare propria l’apprezzata grafica cartoonesca caratteristica del gioco.

Borderlands cast

Malgrado gli intenti però, questo nuovo Borderlands in salsa cinematografica – che si propone di ripercorrere le medesime orme narrative del manoscritto digitale da cui trae spunto – fallisce proprio in quel primario intento ludico che avrebbe dovuto garantirgli una certa dose di appeal nei confronti del pubblico. Perché se è vero che il film procede fin da subito a un riciclo di immaginario che – dalle location starwarsiane alla frenesia tipica di Mad Max – ricalca in qualche modo l’operazione effettuata da Snyder con le prime due parti di Rebel Moon, quel che davvero manca a Roth è quella capacità di risemantizzazione e recupero calcolato del “mito” che avevamo invece analizzato nel dettaglio proprio in occasione dell’uscita della space-opera del collega.

Così che, a dispetto del buon cast e di un racconto che, per quanto basilare, avrebbe potuto regalare più di qualche emozione, ciò a cui Borderlands va purtroppo incontro è un generale appiattimento di un immagine a cui non riesce a donare nuova linfa. Preferendo rifugiarsi nella comodità di un set standardizzato che, in fin dei conti, andrà solo ad arricchire la lista di prodotti dimenticabili dell’annata.

Midnight Special: la spiegazione del finale del film

Midnight Special: la spiegazione del finale del film

Il regista Jeff Nichols è uno dei più interessanti cineasti oggi in attività negli Stati Uniti. Dopo un brillante film d’esordio – Shotgun Stories – ha nel 2011 realizzato Take Shelter, un thriller psicologico dove attraverso una grande metafora si riflette sulla malattia mentale e sulla delicata natura del matrimonio. Anni dopo, nel 2016, Nichols ha compiuto un operazione simile con il suo quarto film Midnight Special, un thriller fantascientifico dove il genere e il racconto si rivelano essere il mezzo per raccontare qualcosa di molto più profondo e umano. Non per nulla, Nichols ha rivelato di aver scritto il film come una riflessione sul suo essere diventato padre.

Traendo ispirazione da film come Starman di John Carpenter e Incontri ravvicinati del terzo tipo ed E.T. l’extra-terrestre di Steven Spielberg, Nichols costruisce dunque un racconto profondamente emotivo alla scoperta della natura umana. Per quanto riguarda il titolo, poiché la luce e la visione di un nuovo mondo sono elementi fondamentali del racconto, questo sembra essere un riferimento all’omonima canzone blues del 1923, che parla di un treno di Houston chiamato appunto Midnight Special. Secondo la leggenda, se a mezzanotte la sua luce illumina la cella della prigione in cui si è rinchiusi, si riceverà la salvezza.

E proprio di salvezza, in senso lato, parla il film, affrontando dunque il rapporto tra un padre e un figlio attraverso l’elemento fantascientifico e il tema della fede. Midnight Specialè dunque, ricorrendo ad un gioco di parole, un film davvero speciale, che è meglio non lasciarsi sfuggire. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama e il cast di Midnight Special

Protagonista del film è Alton Meyer, un ragazzo diverso da tutti gli altri al mondo, con poteri bizzarri e strane debolezze. Suo padre Roy, però, è spaventato dalle capacità del figlio e segretamente lo allontana dal culto che lo venera, determinato a proteggerlo e a riavere il bambino innocuo che conosceva. Le capacità di Alton, però, sono state notate anche dal governo degli Stati Uniti, che è altrettanto insistente nel voler andare a fondo di questo mistero. Paul Sevier, della National Security Agency, viene dunque posto all’inseguimento di Roy, il quale si ritroverà costretto ad una corsa disperata verso un appuntamento incombente con il destino che potrebbe cambiare tutto.

Midnight special cast

Ad interpretare Roy Tomlin vi è l’attore Michael Shannon, frequente collaboratore di Nichols che ha ad oggi lavorato in tutti e sei i film del regista. Accanto a lui, nel ruolo del figlio Alton vi è invece il giovane Jaeden Lieberher, noto per aver recitato anche in St. Vincent e per essere stato l’interprete del giovane Bill Denbrough nei film It e It – Capitolo 2. Recitano poi nel film Kirsten Dunst nel ruolo di Sarah, moglie di Roy e madre di Anton e Joel Edgerton in quelli di Lucas, amico di Roy. Adam Driver interpreta invece l’agente Paul Sevier, mentre Sean Bridgers è Frederick e Sam Shepard è il pastore Calvin Meyer.

La spiegazione del finale di Midnight Special e il significato del film

Alla fine del film, i militari sono riusciti a catturare Alton e sembra che ogni speranza sia momentaneamente perduta. Il ragazzo, però, guardando Sevier negli occhi e mostrandogli la sua luce, riesce a portarlo immediatamente dalla sua parte. Il film prosegue poi con il suo esaltante climax, in cui Sevier riesce a riunire Alton con i suoi genitori e tutti si affannano a portare il ragazzo in una palude della Florida, dove finalmente stabilisce un contatto con le entità che lo chiamavano in continuazione. Una volta che li ha raggiunti, scompare con loro nel nulla. Non viene spiegato chi quegli esseri fossero né dove hanno portato il ragazzo, ma è proprio su queste non risposte che si fonda il film.

Notiamo però che quando Alton ha il tanto atteso incontro con le misteriose entità, una forte luce avvolge gran parte del territorio degli Stati Uniti e tutti coloro che si trovano nel suo raggio possono improvvisamente vedere le strutture strabilianti di un mondo che apparentemente è sempre esistito. Gli esseri che accolgono Alton sono a loro volta costituiti dalla stessa luce magica che attraversa lui, lasciando dunque aperta la questione sulla loro vera natura. Non viene però specificato se quel mondo coesiste parallelamente con il nostro, invisibile all’essere umano, o se ha una diversa collocazione spazio-temporale.

Ma, a prescindere dalle risposte a queste domande, una cosa è certa: si tratta di entità di conoscenza e saggezza superiore. Il film li codifica pesantemente come tali, immaginando visivamente il loro mondo come un futuro hi-tech al di là dei nostri sogni umani più sfrenati, e mostra il momento di contatto degli umani con loro come una grande, universale alba di chiarezza. Si può dire che l’evento lascia tutti coloro che lo toccano fondamentalmente cambiati. Tutto ciò rimanda dunque ai grandi temi spirituali indagati dal film.

Midnight special significato

Midnight Special è un film sulla fede

La grande domanda posta da Midnight Special riguarda dunque la natura della fede. Come già detto, i personaggi non sanno il come e il perché dei poteri di Alton, perché questo è proprio un film sul non sapere. Ma il fatto di non sapere è che non preclude la possibilità di credere, e la fede è una forza trainante in questo racconto. Non viene spiegato, ad esempio, come Alton possa essere entrato a far parte del mondo delle entità se è figlio di due umani, ma ciò che conta è che Roy e Sarah credano che egli appartenga a quel nuovo mondo. Ogni tentativo di razionalizzare quanto avviene nel finale viene messo a tacere dalla manifestazione di qualcosa che semplicemente non può essere spiegato.

Questo tema si riflette più chiaramente attraverso il personaggio di Roy. Egli ripone una fiducia cieca nei confronti di suo figlio, comprendendolo come nessun altro. Ma come fa a essere così istintivamente capace di simpatizzare con un’esperienza così aliena? L’inquadratura finale di Midnight Special offre due possibili risposte: guardando l’alba dalla prigione, gli occhi di Roy brillano brevemente di una luce che ricorda quella di Alton. Questo significa che Roy appartiene alla stessa specie di Alton? Ha rinunciato ai suoi poteri per rimanere sulla Terra? Oppure quel barlume è solo la luce del sole? La risposta di ogni spettatore dipenderà da ciò che egli stesso è propenso a credere riguardo alla fede.

Il trailer di Midnight Special e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Midnight Special grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 7 agosto alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Rocky IV: tutto quello che c’è da sapere sul film

Rocky IV: tutto quello che c’è da sapere sul film

Il film del 1976 Rocky è una delle più celebri pellicole della storia del cinema, un classico intramontabile del genere sportivo capace di vincere l’Oscar come miglior film e lanciare la carriera del suo attore e sceneggiatore Sylvester Stallone. Il successo fu tale che i produttori decisero poi di dar vita ad un sequel nel 1979, Rocky II, il quale fu poi seguito nel 1982 da Rocky III. La saga sembrava concludersi così, ma solo tre anni dopo è arrivato Rocky IV, ancora scritto, diretto ed interpretato da Stallone. Il film, come noto, è ancora oggi uno dei più popolari della serie, anche grazie a frasi di culto come la celebre “Io ti spiezzo in due“, pronunciata dal sovietico Ivan Drago.

Con questo pugile come nemico, il quarto capitolo, girato negli anni più intensi della Guerra Fredda, si propone infatti come un confronto tra USA e URSS: la libertà, il sogno americano, in contrapposizione all’oppressione e alla dittatura sovietica. A testimonianza di ciò, le caratterizzazioni e gli atteggiamenti dei vari personaggi, che nel caso dei russi divengono alquanto “robotici”. Proprio da questo spunto di riflessione prende vita un altro tema centrale della pellicola: il confronto tra macchine e uomini, ovvero le macchine tecnologiche utilizzate negli allenamenti di Drago in contrasto con gli allenamenti rudimentali di Rocky.

Il film, pur ovviamente proponendo una superiorità dei valori americani, lascia tuttavia nel finale un messaggio di pace. Il successo fu poi tale da spingere a realizzare un ulteriore film, che arriverà nel 1990 con il titolo Rocky V, seguito poi solo nel 2006 da Rocky Balboa. In questo articolo approfondiamo alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Rocky IV cast

La trama di Rocky IV

Nel quarto film della saga, Ivan Drago, campione sovietico dei pesi massimi categoria dilettanti, arriva negli Stati Uniti per una esibizione fra lui e Rocky Balboa. Il celebre pugile, tuttavia, si è ormai ritirato dal ring e non sembra intenzionato a tornarci. Rocky rifiuta così la sfida lanciata da Drago, ma qualcun altro al posto suo, per difendere il nome e i valori degli Stati Uniti, la accoglierà. Quel qualcuno è Apollo Creed, storico rivale e amico di Rocky. Apollo non calca però a sua volta un ring da diversi anni e Drago è invece una macchina da guerra senza alcuna pietà.

Malgrado Rocky tenti di dissuadere Apollo dall’impresa azzardatissima, egli non vuol sentire ragioni e sale dunque sul ring contro l’avversario sovietico. Proprio nel quadrato perderà però la vita, sotto i durissimi colpi dell’avversario, la cui forza ed addestramento si rivelano incredibili una volta di più. Accecato dal dolore per la scomparsa dell’amico, Rocky accetterà allora di andare a Mosca per Natale, allo scopo di affrontare a sua volta Drago e vendicare Apollo. Per riuscire in quella che sembra a tutti gli effetti un’impresa suicida, Rocky dovrà però tornare alle origini, allenarsi come solo lui sa fare e ritrovare la forza di un tempo.

Il cast del film

Ad interpretare Rocky Balboa, naturalmente, c’è ancora una volta Sylvester Stallone, mentre nel ruolo di Ivan Drago vi è Dolph Lundgren. È noto che i due decisero che per le riprese del combattimento avrebbero dovuto colpirsi davvero, così da aumentare l’intensità della scena. Dopo alcune riprese, Stallone sentì però un bruciore al petto, ma lo ignorò. Più tardi quella notte, ha avuto difficoltà a respirare ed è stato portato al vicino pronto soccorso, dove rimase in terapia intensiva per quattro giorni. Quello che era successo era che Lundgren gli aveva dato un pugno così forte al petto che il cuore di Stallone si era schiantato contro lo sterno e aveva cominciato a gonfiarsi, interrompendo l’afflusso di sangue e limitando il flusso di ossigeno in tutto il corpo.

Nei panni di Apollo Creed vi è invece ancora una volta Carl Weathers, Come noto, lui e Lundgren non andavano molto d’accordo sul set e in un occasione hanno avuto un alterco. In quell’occasione, Lundgren ha lanciato Weathers in un angolo del ring, con quest’ultimo che ha poi minacciato di chiamare il proprio agente e lasciare il film. Solo dopo che Stallone costrinse i due attori a riconciliarsi, il film poté continuare. Compaiono poi nel film anche Talia Shire nei panni di Adriana Pennino, Burt Young come Paulie e Brigitte Nielsen in quelli di Ludmilla Vobet Drago, moglie di Ivan. La Nielsen divenne poi moglie di Stallone nel 1985, ma i due divorziarono solo due anni dopo.

Rocky IV Ivan Drago

 

Rocky IV: la director’s cut di Sylvester Stallone

Nell’agosto 2020, Stallone ha annunciato un’edizione director’s cut per celebrare il 35º anniversario del film. Il nuovo montaggio – intitolato Rocky IV: Rocky vs Drago – contiene quaranta minuti di materiale inedito che sostituiscono alcune scene della versione cinematografica sullo scontro tra Rocky e Drago ma anche sul funerale di Apollo. Non ha invece trovato più spazio in questa versione il robot di Paulie, divenuto nel tempo un elemento di culto. Anche alcune scene della Nielsen sono state drasticamente ridotte. Importante è stata poi la rimozione della scena con il leader del regime sovietico Mikhail Gorbachev che applaude Rocky per il suo discorso dopo aver vinto il combattimento finale.

Il trailer di Rocky IV e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Rocky IV grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 6 agosto alle ore 21:40 sul canale Nove.

Lansky: trama, cast e la storia vera dietro al film con Harvey Keitel

Lansky è un dramma criminale biografico del 2021 sul famoso gangster Meyer Lansky, scritto e diretto da Eytan Rockaway. Il film è interpretato da Harvey Keitel, Sam Worthington, AnnaSophia Robb, Minka Kelly, David James Elliott, John Magaro.

La trama di Lansky

Nel film l’anziano Meyer Lansky viene indagato per l’ultima volta dai federali, che sospettano che abbia nascosto milioni di dollari in mezzo secolo, il gangster in pensione racconta una storia vertiginosa, rivelando la verità non raccontata sulla sua vita di famigerato boss della Murder, Inc. e del Sindacato Nazionale del Crimine.

Il cast del film

Protagonisti del film Harvey Keitel nel ruolo di Meyer Lansky, John Magaro nel ruolo del giovane Meyer Lansky. Sam Worthington è David Stone, AnnaSophia Robb è Anne Lansky.

Fanno parte del cast anche Dodge Prince nel ruolo di Giovane Buddy Lansky, Beau Hart nei panni di Buddy Lansky bambino. Jackie Cruz è Dafne, David Cade è Ben Siegel e David James Elliot.

La storia vera di Meyer Lansky

Rockaway ha scritto la sceneggiatura da una storia di Ido Fluk e Sharon Mashihi, in parte basata su interviste con il vero Lansky condotte dal padre di Rockaway, il professore di storia Robert Rockaway.

Il film è incentrato su un Lansky ormai anziano che vive nell’anonimato a Miami Beach dopo essere stato indagato e perseguito per decenni dall’FBI. Quando si rivolge a un giovane giornalista di nome David Stone (Worthington) per raccontare la sua storia, i federali lo usano come pedina per rintracciare le centinaia di milioni di dollari che si sospetta il mafioso nasconda.

Stone si ritrova nel mezzo di un gioco del gatto e del topo, scoprendo la verità nascosta sulla vita del famigerato boss della Murder Inc. e del Sindacato Nazionale del Crimine.

Harvey Keitel è il protagonista di questa avvincente semi-biografia di Meyer Lansky, che racconta la sua vita per mezzo di flashback. La storia si basa su eventi veri e riguarda i suoi inizi come immigrato ebreo, la sua carriera di successo nel gioco d’azzardo, nel contrabbando e nel racket e infine l’omicidio.

Meyer Lansky figura chiave nella creazione, nel 1934, del sindacato nazionale del crimine

Da un’infanzia povera nel Lower East Side di New York, all’ascesa nei ranghi della criminalità organizzata, fino a diventare una figura chiave nella creazione di un sindacato nazionale del crimine nel 1934, il fascino macabro del boss Meyer Lansky continua ancora oggi.

Sebbene si sia scritto molto sull’uomo che ha catturato l’immaginazione del pubblico – il personaggio di Hyman Roth nel Padrino II è ispirato a Lansky – il regista e scrittore Eytan Rockaway ha un asso nella manica nel suo ultimo film “Lansky”. Suo padre, Robert, è stato uno dei pochi a cui è stata concessa un’intervista con Lanksy prima della morte del boss nel 1983.

Inizi e ascesa di Lanksy

Nel corso degli anni Venti la banda di Lansky si ramificò in furti, contrabbando di liquori e altri racket e passò sotto l’egida del boss Giuseppe Masseria. Lansky e Siegel avevano anche sviluppato una squadra di assassini professionisti su commissione, il prototipo della successiva Murder, Inc. guidata da Louis Buchalter e Albert Anastasia. Lansky si naturalizzò cittadino nel 1928.

Sarebbe stato Lansky a convincere il boss Lucky Luciano, di origine italiana, a far assassinare Masseria nel 1931 e a fornire i servizi di Siegel a tale scopo, rendendo la squadra di quattro uomini rappresentativa delle principali fazioni criminali di New York. Tra il 1932 e il 1934 Lansky si unì a Luciano e al gangster americano Johnny Torrio, tra gli altri, per formare il sindacato nazionale del crimine e divenne uno dei suoi principali supervisori e banchieri, spesso riciclando fondi attraverso conti esteri.

Nel 1936 Lansky aveva iniziato a sviluppare operazioni di gioco d’azzardo in Florida e a New Orleans e anche a Cuba, dove organizzò pagamenti al dittatore cubano Fulgencio Batista. Finanziò anche gli sviluppi del casinò di Siegel a Las Vegas (e ordinò l’esecuzione di Siegel nel 1947, dopo che Siegel si era dissociato dal sindacato). Quando Fidel Castro salì al potere a Cuba nel 1959, Lansky si rivolse alle Bahamas, costruendo negli anni ’60 casinò sulle isole Grand Bahama e Paradise dopo aver favorito la cooperazione del governo. Estese il suo impero del gioco d’azzardo anche ad altre aree dei Caraibi e persino oltre l’Atlantico, a Londra. Era coinvolto nel contrabbando di narcotici, nella pornografia, nella prostituzione, nel racket del lavoro e nell’estorsione e aveva il controllo di imprese legittime come alberghi, campi da golf e un impianto di confezionamento della carne. Il denaro era nascosto in banche svizzere. Nel 1970 il suo patrimonio complessivo era stimato in 300 milioni di dollari.

Nel 1970, temendo una convocazione del Gran Giurì e un’incriminazione per evasione fiscale, fuggì in Israele, cercando di rimanere sotto la Legge del Ritorno; tuttavia, Israele alla fine lo espulse e lui finì di nuovo negli Stati Uniti per affrontare diverse incriminazioni. Nel 1973 è stato condannato per oltraggio al Gran Giurì, verdetto ribaltato in appello, ma assolto dall’accusa di evasione fiscale. I processi per altre accuse furono abbandonati nel 1974, in parte a causa della sua salute cronica. Nel 1979 la Commissione Assassini della Camera dei Rappresentanti, al termine di due anni di indagini sul rapporto della Commissione Warren, collegò Lansky a Jack Ruby, il proprietario del nightclub che uccise l’assassino del Presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy, Lee Harvey Oswald.

Lansky morì di cancro ai polmoni e fu sepolto a Miami con una cerimonia ebraica ortodossa.

The Room – La stanza del desiderio: la spiegazione del finale del film horror

Quello della casa infestata è da sempre un tema ricorrente del cinema horror, che negli anni lo ha affrontato e riproposto in variegate versioni. Da La casa L’evocazione – The Conjuring, da Crimson Peak ad Annabelle e fino a La casa delle bambole – Ghostland, sono tanti i titoli in cui si può ritrovare tale elemento. Di questo filone, uno dei più recenti e interessanti è The Room – La stanza del desiderio, horror del 2019 diretto da Christian Volckman che propone una particolare versione di casa infestata, dove a suscitare particolare preoccupazione è in realtà un’unica misteriosa stanza.

Per gli appassionati del genere, si tratta dunque di un titolo da non perdere, in grado di regalare numerosi brividi oltre ad un finale quantomai ambiguo. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a The Room – La stanza del desiderio. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Room - La stanza del desiderio trama

La trama e il cast di The Room – La stanza del desiderio

Il film narra la storia di una giovane coppia di innamorati, Matt e Kate, che si trasferiscono in una nuova casa da poco comprata. Una dimora isolata che sperano diventi il loro definitivo nido d’amore. Girovagando nella casa scoprono però una stanza segreta intrisa di una strana magia: qualsiasi cosa venga chiesta al suo interno, la si ottiene. In poco tempo quella diventa la stanza dei desideri per Matt e Kate, finché quel che chiedono non va al di là del bene materiale. La coppia, infatti, ha problemi ad avere figli e Kate ha subito diversi aborti spontanei.

Un giorno, quando Matt è fuori, Kate chiede dunque di avere un bambino, che chiama Shane. Matt è però preoccupato da quella materializzazione così diversa dalle precedenti e sospetta che ci sia qualcosa di sbagliato nella presenza del bambino. Ben presto, infatti, la felicità iniziale per vedere il loro desiderio più grande esaudito, si trasformerà presto in qualcosa di oscuro, di cui i due coniugi non avevano calcolato le conseguenze. Terribili verità verranno allo scoperto e Matt e Kate si troveranno costretti a confrontarsi con la vera natura di quella misteriosa stanza.

Ad interpretare Kate vi è l’attrice Olga Kurylenko, mentre il compagno Matt è interpretato da Kevin Janssens. Ad interpretare Shan da bambino vi è Joshua Wilson, mentre nella versione adulta del personaggio è Francis Chapman. L’assassino noto come “lo sconosciuto” è invece interpretato da John Flanders. Completano il cast Marianne Bourg nel ruolo di Suzanne, Carole Weyers nel ruolo di Mrs. Schaeffer e Michaël Kahya in quello di Mr. Schaeffer.

The Room - La stanza del desiderio cast

La spiegazione del finale del film

Nel corso del film Matt scopre che gli oggetti creati nella stanza non possono uscire dalla casa: se ciò accade, essi si tramutano quasi istantaneamente in polvere. Quando Kate, ignara della cosa, porta Shane fuori dalla casa, il bambino si trasforma rapidamente acquisendo anni d’età. Successivamente, Matt ha modo di parlare con l’assassino dei precedenti proprietari della casa, che gli rivela di essere anche lui stesso una creazione della stanza e che a permettergli di uscire di casa è stata la morte dei suoi creatori, evento fra l’altro voluto da sua madre e non da lui.

La morte di Kate sarebbe quindi l’unica cosa che potrebbe trasformare Shane in una persona reale e consentirgli di uscire dalla casa. Il mattino dopo, scoprono che Shane è uscito e si è trasformato in un uomo, anche se ha ancora la mente di un bambino ed è arrabbiato con Kate per avergli mentito. Questo provoca un alterco e Kate e Matt vengono messi al tappeto. Shane usa la Stanza per ingrandire ulteriormente l’area esterna e duplicare la casa al suo interno. Si trasforma in Matt e rapisce Kate nella casa clonata.

Matt si risveglia poco dopo e riesce a ritrovare Kate proprio mentre Shane la sta violentando. Insieme, cercano di fuggire, ma si rendono conto che Shane ha usato la Stanza per creare un labirinto nella casa clonata. Shane, quindi, li trova e accoltella e uccide Matt. A questo punto, però, si rende conto che Matt e Kate hanno usato la Stanza per replicarsi e che i veri Matt e Kate sono fuggiti. Alla fine, con l’inganno, Shane esce all’esterno, dove invecchia rapidamente e muore, deteriorandosi in un mucchio di polvere.

Il racconto si sposta a questo punto ad un mese dopo. Matt e Kate hanno abbandonato la casa e vivono in un motel. L’ultima scena vede Kate fissare con orrore un test di gravidanza positivo, incerta se il bambino appartenga a Matt o a Shane e se si trovino effettivamente ancora nella stanza. In quel momento, infatti, e abat-jour si accendono e spengono a intermittenza, proprio come succedeva all’interno della casa, segno che potrebbero non averla realmente abbandonata o che, se il figlio fosse di Shane, questo potrebbe essere il legame che ancora li unisce a quel luogo maledetto.

Il trailer di The Room – La stanza del desiderio e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di The Room – La stanza del desiderio grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 6 agosto alle ore 22:55 sul canale Rai 4.

Il Ragazzo Invisibile – Seconda Generazione, la recensione

Il Ragazzo Invisibile – Seconda Generazione, la recensione

Il 4 gennaio nei cinema italiani arriva Il Ragazzo Invisibile – Seconda Generazione, film di Gabriele Salvatores che nel 2014 aprì le porte al genere supereroistico anche nel nostro paese. Come ogni cine-comics che si rispetti, anche Il Ragazzo Invisibile non poteva restare un unicum ed ecco quindi il primo seguito di quella che forse diventerà una vera e propria saga.

Il Ragazzo Invisibile – Seconda Generazione, la trama

Ritroviamo Michele Silenzi (Ludovico Girardello) che come da (arcinoto) copione è rimasto orfano. Ma l’arrivo a scuola della nuova compagna Natasha (Galatea Bellugi) permetterà al ragazzo di conoscere finalmente la madre naturale (Ksenia Rappoport), in realtà sopravvissuta ai soprusi subiti in Russia quindici anni prima. Nel mentre un magnate dell’industria sovietico ha cominciato a rapire altri “Speciali”, e la neo-riunita famiglia di Michele progetterà un piano per sconfiggerlo.

Tornano dietro la scrivania gli sceneggiatori del precedente film: Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo, stavolta però con meno arguzia e originalità. Scrivere un sequel non è mai facile, ma affidarsi completamente ai clichés del genere provoca una sorta di nichilismo che si avverte fin dai primi frames.

Inutile rimarcare, come già si è fatto e come sicuramente si farà, i numerosi debiti nei confronti di saghe come X-Men e compagnia bella. L’attribuzione di un immaginario fantasy pensato e adattato al mondo americano, mal si incastra con un’ambientazione tipicamente italiana, dando quindi semplicemente l’idea di scimmiottare trovate altrui.

Ludovico Girardello – ormai dinoccolato adolescente in cerca di risposte – è sempre bravo, ma spesso fa trapelare la difficoltà di dover portare sulle proprie spalle uno script traballante e sempre troppo ingenuo.

Certo, visivamente Il Ragazzo Invisibile – Seconda Generazione è molto d’effetto: Salvatores dimostra la propria maestria (ed evidentemente il proprio divertimento) nel genere fantasy, col quale non si cimentava dai tempi di Nirvana.

Il Ragazzo Invisibile - Seconda GenerazioneInoltre la pellicola si avvale dei portentosi effetti speciali del Maestro Victor Perez, che avendo lavorato in produzioni del calibro di Star Wars ed Harry Potter, qui ricrea al computer con nonchalance intere ambientazioni (il Porto Vecchio di Trieste) e per la prima volta nella storia della cinematografia italiana, un volto umano.

Ma la carne al fuoco è poca e i limiti si fanno evidenti fin da subito. A parte il colpo di scena telefonatissimo, lo spettatore non si connette più con i simpatici personaggi come avveniva nel primo capitolo.

Il Ragazzo Invisibile – Seconda Generazione, la recensione

I nuovi caratteristi imitano davvero troppo gli heroes made in USA (un copia-incolla dei vari Rogue, Colossus, Professor X, ecc), e ai pochi che esulano dal contesto parodistico non viene dato il giusto spazio (l’interessante Morfeo di Dario Cantarelli).

Il Ragazzo Invisibile – Seconda Generazione rappresenta di fatto una scommessa persa, ostinandosi nel parlare una lingua internazionale, quando se si fosse “limitato” agli italici confini e alle dinamiche che vi appartengono (come ad esempio faceva Lo Chiamavano Jeeg Robot), avrebbe sicuramente dimostrato quello che produzione e sceneggiatori vanno millantando: che in Italia il Fantasy non è morto, deve solo esser riletto nella giusta chiave.

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, la tracklist della colonna sonora della seconda stagione

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Amazon MGM Studios ha annunciato che The Lord of the Rings: The Rings of Power (Season Two: Amazon Original Series Soundtrack) sarà diffusa a livello globale il 23 agosto, a pochi giorni dall’attesissimo ritorno della serie. Disponibile su tutte le piattaforme musicali, la colonna sonora di tutti gli episodi della seconda stagione della serie Original è stata composta ancora una volta dal vincitore del premio Emmy® Bear McCreary (Da Vinci’s Demons). L’album includerà anche due nuove canzoni con la partecipazione dei famosi cantanti Rufus Wainwright e Jens Kidman.

La colonna sonora della seconda stagione sarà disponibile in digitale e in streaming dal 23 agosto e, in questa stessa data, sarà possibile preordinare il vinile su Amazon Music. Una speciale Collector’s Edition, inoltre, sarà disponibile per il pre-ordine esclusivamente su Amazon Music. Dopo l’uscita di ogni episodio, Amazon Music rilascerà un album a settimana contenente la colonna sonora integrale di ciascuna puntata.

In occasione della prima epica stagione de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, il compositore Bear McCreary ha tessuto una partitura musicale in grado di riunire l’orchestra sinfonica, roboanti percussioni e strumenti della tradizione popolare provenienti dall’Europa e dal Nord Africa, combinando il tutto con voci soliste e cori nelle lingue iconiche dei libri di J.R.R. Tolkien. Per questa emozionante seconda stagione, McCreary ha costruito su queste fondamenta nuovi temi e colori, includendo un coro femminile bulgaro e uno strumento come la gadulka per la regione di Rhûn, un coro di bambini per la bucolica città di Eregion, il violino dell’Hardanger per il nuovo personaggio di Estrid e funerei sussurri per i terrificanti Spettri dei Tumuli.

Dopo aver collaborato in occasione della prima stagione con l’iconica Fiona Apple per il brano “Where the Shadows Lie”, McCreary ha portato avanti la tradizione invitando altri due vocalist ad unirsi a lui in nuovi brani per la colonna sonora della seconda stagione. L’artista nominato ai Grammy Rufus Wainwright conferisce un’anima introspettiva e riflessiva alla sua interpretazione di “Old Tom Bombadil.” “The Last Ballad of Damrod”, una canzone su un feroce Troll di collina, è portata in vita in modo terrificante e urlante da Jens Kidman, l’indimenticabile cantante della band extreme-metal svedese Meshuggah, nominata ai Grammy. Nel bilanciare queste molteplici ed eclettiche influenze musicali, McCreary non ha mai perso di vista gli scritti di Tolkien per trarne ispirazione. “Sono onorato di poter continuare questo viaggio, portando in vita sullo schermo gli eventi della Seconda Era di Tolkien”, afferma McCreary.

Anche le star della serie Sophia Nomvete, Benjamin Walker, Rory Kinnear e Daniel Weyman prestano il proprio talento vocale a diverse canzoni della colonna sonora. Il personaggio della principessa dei Nani Disa, interpretato da Nomvete, è una voce solista che canta alla montagna, mentre Walker, nei panni di un re degli Elfi, canta una melodia dolorosa nella lingua elfica di J.R.R. Tolkien. Le voci di Kinnear, che in questa stagione si unisce allo show come prima versione live-action del personaggio preferito dai fan, Tom Bombadil, e di Weyman, nel ruolo del misterioso Straniero, si uniscono nella ripresa di “Old Tom Bombadil”.

Questa nuova colonna sonora rappresenta uno straordinario accompagnamento alla continua esplorazione della Seconda Era da parte della serie”, ha dichiarato Bob Bowen, Head of Music a livello globale di Amazon MGM Studios. “Con il debutto della seconda stagione all’orizzonte, siamo entusiasti di poter dare ai fan un ulteriore assaggio di questa epica serie”. La seconda stagione de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere sarà disponibile in esclusiva su Prime Video dal 29 agosto 2024, in oltre 240 Paesi e territori in più lingue.

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere 2 – la tracklist della colonna sonora

TRACK LIST (DIGITALE):

  • Old Tom Bombadil (feat. Rufus Wainwright)
  • Rhûn (feat. The Mystery of the Bulgarian Voices)
  • Life in the Canyon
  • Golden Leaves (feat. Benjamin Walker)
  • Cirdan’s Perfection
  • Stone Singers (feat. Sophia Nomvete)
  • Sandstorm at the Well*
  • Eregion
  • Emissary at the Forge
  • Shelob
  • The Pyre (feat. Raya Yarbrough)
  • Estrid
  • The Great Eagle
  • The River-daughter (feat. Raya Yarbrough)
  • Barrow-wights
  • Forgiveness Takes an Age*
  • Candles on the Tide (feat. Clydene Jackson)*
  • Army of Orcs
  • The Last Ballad of Damrod (feat. Jens Kidman)
  • Battle for Eregion
  • Durin’s Bane*
  • Last Temptation
  • The Staff
  • Old Tom Bombadil Reprise (feat. Rory Kinnear e Daniel Weyman)
  • The Sun Yet Shines

*Tracce escluse dall’uscita in vinile

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere 2 – la trama

Nella seconda stagione de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, Sauron è tornato. Scacciato da Galadriel, senza esercito né alleati, l’Oscuro Signore in ascesa deve ora contare sulla sua astuzia per ricostruire la sua forza e vigilare sulla creazione degli Anelli del Potere, che gli permetteranno di soggiogare tutti i popoli della Terra di Mezzo alla sua sinistra volontà. Partendo dalla portata epica e dall’ambizione della prima stagione, questo nuovo capitolo immerge anche i personaggi più amati e vulnerabili in una crescente ondata di oscurità, sfidando ciascuno a trovare il proprio posto in un mondo che è sempre più sull’orlo del baratro. Elfi e nani, orchi e uomini, stregoni e Pelopiedi…mentre le amicizie si incrinano e i regni cominciano a sfaldarsi, le forze del bene lotteranno sempre più valorosamente per aggrapparsi a ciò che per loro conta più di tutto…restare uniti gli uni agli altri.

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere porta per la prima volta sugli schermi le eroiche leggende della mitica Seconda Era della storia della Terra di Mezzo. Questo dramma epico si svolge migliaia di anni prima degli eventi narrati in Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien, e porta gli spettatori in un’era lontana in cui furono forgiati grandi poteri, regni ascesero alla gloria e caddero in rovina, improbabili eroi furono messi alla prova, la speranza appesa al più esile dei fili, e il più grande cattivo mai uscito dalla penna di Tolkien minacciò di far sprofondare tutto il mondo nell’oscurità.

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere 2
Credit © Prime Video

La prima stagione de Gli Anelli del Potere ha ottenuto un successo senza precedenti, è stata vista da più di 100 milioni di persone in tutto il mondo, con più di 32 miliardi di minuti di streaming. L’attesissima serie ha conquistato più di 25 milioni di spettatori nel mondo nel suo primo giorno di uscita, divenendo il più grande debutto nella storia di Prime Video, e ha anche debuttato al n. 1 nelle classifiche generali di streaming di Nielsen nel fine settimana di uscita. A livello globale, lo show ha inoltre portato nuove iscrizioni a Prime più di qualsiasi altro contenuto precedentemente lanciato. Il finale di stagione è stato un evento culturale globale con numerosi hashtag dedicati alla serie tra cui #TheRingsofPower e altri, in trend su Twitter in 27 Paesi per un totale di oltre 426 ore nel fine settimana.

La seconda stagione de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è prodotta dagli showrunner ed executive producers J.D. Payne & Patrick McKay. A loro si sono aggiunti gli executive producer Lindsey Weber, Callum Greene, Justin Doble, Jason Cahill e Gennifer Hutchison, insieme alla co-executive producer e regista Charlotte Brandstrom, i produttori Kate Hazell e Helen Shang e i co-produttori Clare Buxton, Andrew Lee, Glenise Mullins, and Matthew Penry-Davey. Le altre due registe della seconda stagione sono Sanaa Hamri e Louise Hooper.

Anora di Sean Baker e gli altri: svelato il programma del New York Film Festival 2024

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La commedia drammatica premiata con la Palma d’oro di Sean Baker “Anora” e altri vincitori di premi a Cannes, come “All We Imagine as Light” di Payal Kapadia e “I Dannati” di Roberto Minervini, saranno proiettati al New York Film Festival di quest’anno.

Il festival Film at Lincoln Center, che presenta la festa annuale, ha annunciato martedì i 33 film che compongono la lista principale della 62a edizione. La scaletta di quest’anno include nuove opere di registi di ritorno del NYFF, come David Cronenberg con “The Shrouds”, Alain Guiraudie con “Misericordia”, Mike Leigh con “Hard Truths” e Paul Schrader con “Oh, Canada”. Diversi registi faranno il loro debutto al festival, tra cui Brady Corbet con “The Brutalist”, RaMell Ross con “Nickel Boys” e Kapadia con “All We Imagine as Light”.

Dopo la Palma d’Oro, Anora al NYFF

Molti di questi film sono stati (o saranno) proiettati ai festival cinematografici di Cannes, Berlinale e Venezia prima di arrivare a New York. Il NYFF ospiterà due anteprime mondiali: “Suburban Fury” di Robinson Devor, un ritratto non romanzato della potenziale assassina presidenziale Sara Jane Moore, e “My Undesirable Friends: Part I — Last Air in Moscow” della regista Julia Loktev, un documentario sulla persistenza del giornalismo indipendente nella Russia di Putin durante il periodo che ha portato all’invasione su vasta scala dell’Ucraina.

Il NYFF si terrà dal 27 settembre al 14 ottobre con proiezioni in quattro sedi aggiuntive in città: Alamo Drafthouse Cinema (Staten Island), BAM (Brooklyn Academy of Music) (Brooklyn), The Bronx Museum (Bronx) e Museum of the Moving Image (Queens).

Come annunciato in precedenza, il dramma storico di Ross “Nickel Boys” è il film di apertura, “The Room Next Door” di Pedro Almodóvar è il pezzo forte e il dramma storico di Steve McQueenBlitz“, con Saoirse Ronan, chiuderà il festival.

Guarda il programma completo del 62° New York Film Festival

Opening Night
Nickel Boys
Dir. RaMell Ross

Centerpiece
The Room Next Door
Dir. Pedro Almodóvar

Closing Night
Blitz
Dir. Steve McQueen

All We Imagine as Light
Dir. Payal Kapadia

Anora
Dir. Sean Baker

April
Dir. Dea Kulumbegashvili

The Brutalist
Dir. Brady Corbet

By the Stream
Dir. Hong Sangsoo

Caught by the Tides
Dir. Jia Zhangke

Dahomey
Dir. Mati Diop

The Damned
Dir. Roberto Minervini

Eephus
Dir. Carson Lund

Grand Tour
Dir. Miguel Gomes

Happyend
Dir. Neo Sora

Hard Truths
Dir. Mike Leigh

Harvest
Dir. Athina Rachel Tsangari

Misericordia
Dir. Alain Guiraudie

My Undesirable Friends: Part I — Last Air in Moscow
Dir. Julia Loktev

No Other Land
Dir. Basel Adra, Hamdan Ballal, Yuval Abraham, Rachel Szor

Oh, Canada
Dir. Paul Schrader

On Becoming a Guinea Fowl
Dir. Rungano Nyoni

Pepe
Dir. Nelson Carlos de los Santos Arias

The Seed of the Sacred Fig
Dir. Mohammad Rasoulof

The Shrouds
Dir. David Cronenberg

Stranger Eyes
Dir. Yeo Siew Hua

Suburban Fury
Dir. Robinson Devor

Transamazonia
Dir. Pia Marais

A Traveler’s Needs
Dir. Hong Sangsoo

​​Việt and Nam
Dir. Trương Minh Quý

Who by Fire
Dir. Philippe Lesage

Youth (Hard Times)
Dir. Wang Bing

Youth (Homecoming)
Dir. Wang Bing

It Ends with Us – Siamo noi a dire basta: la “cross promozione” con Deadpool & Wolverine

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Uscirà il 21 agosto It Ends with Us – Siamo noi a dire basta, il nuovo film Sony Pictures tratto dall’omonimo romanzo bestseller di Colleen Hoover (edito in Italia da Sperling & Kupfer). Il film, diretto e interpretato da Justin Boldoni (Jane The Virgin, A un metro da te) con la sceneggiatura di Christy Hall, è la storia del viaggio di Lily (Blake Lively) che lascia una piccola città per trasferirsi a Boston e inseguire il suo sogno: aprire una sua attività. Dopo aver superato un’infanzia complicata, Lily scoprirà una determinazione e una forza che le consentiranno di affrontare le numerose difficoltà sulla sua strada.

Per la promozione del film, che esce mentre al cinema imperversa Deadpool & Wolverine, si è pensato di sfruttare il legame che i due prodotti hanno, ovvero il fatto che i rispettivi protagonisti sono marito e moglie nella vita reale: Blake Lively (che presta anche la voce a Lady Deadpool) e Ryan Reynolds.

It Ends with Us – Siamo noi a dire basta: trailer del film con Blake Lively

L’attore ha condiviso sul suo account Instagram un simpatico video in cui coinvolge sua madre e Hugh Jackman stesso. Nel video il co-protagonista di It Ends with Us – Siamo noi a dire basta Brandon Sklenar si trova nella spinosa situazione di dover sostenere un’intervista non con dei giornalisti normali, ma con il marito dell’attrice di cui è innamorato nel film, sua suocera e il migliore amico del marito dell’attrice (rispettivamente Reynolds, sua madre e Hugh Jackman). Ecco l’esilarante risultato:

Nel cast oltre Blake Lively ci sono Jenny Slate (Everything Everywhere All at Once), Brandon Sklenar (1923), Isabela Ferrer (Fire Burning), Amy Morton (Chicago P.D.), Hasan Minhaj (Fidanzata in affitto), Alex Neustaedter (American Rust – Ruggine americana) e Kevin McKidd (Grey’s Anatomy).

It Ends with Us – Siamo noi a dire basta sarà nelle sale italiane dal 21 agosto prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.

House of the Dragon 2 finale: svelata l’identità dell’attrice che interpreta [SPOILER]

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La prima stagione di House of the Dragon si è conclusa preparando il terreno per la guerra e il finale della seconda stagione ha fatto esattamente la stessa cosa, con somma delusione dei fan. Nell’ultima visione di Daemon, è stato visitato dalla regina Helaena, che ha confermato di essere una sognatrice di draghi, e ha deciso di tornare finalmente dalla parte di Rhaenyra. Tuttavia, ha anche assistito alla stessa profezia vissuta da Aegon il Conquistatore, inclusa l’eventuale comparsa degli Estranei e l’ascesa al potere di Daenerys Targaryen.

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Parlando con Entertainment Weekly (tramite SFFGazette.com), la regista della seconda stagione di House of the Dragon, Geeta Vasant Patel, ha detto: “Ero emozionata perché è un momento in cui Daemon capisce il futuro di ciò che verrà, e che House of the Dragon si collega a Game of Thrones. È stato emozionante per me, in quanto fan del mondo di Game of Thrones, quindi è stato bello poter collegare i due spazi temporali”.

“Tutto quello era girato da me”, ha aggiunto. “Il modo in cui è iniziata la visione, come la chiamiamo noi, ho ricevuto la sceneggiatura e [il co-creatore] Ryan [Condal] si è seduto con me e ha esaminato i beat che dovevano essere in quella visione”.

“Quindi ha comunicato cosa avrebbe dovuto essere quella visione… e cosa quella visione avrebbe dovuto trasmettere a Daemon, e che era un momento che avrebbe convinto Daemon a guardare fuori da sé e lo avrebbe aiutato a realizzare che fa parte di un quadro più ampio e, per la prima volta, forse a convincere Daemon a fare ciò che è per il bene del mondo piuttosto che ciò che è bene per sé e per il suo ego”.

Daemon Targaryen, la spiegazione di tutte le sue visioni a Harrenhal

A Patel è stato chiesto come hanno realizzato Daenerys e, mentre ha schivato la domanda se si trattasse di Emilia Clarke o di una controfigura, la regista ha parlato in dettaglio di come hanno ottenuto la sequenza di spicco.

“Non so di alcune di quelle cose, perché erano al di sopra del mio livello di competenza. La cosa più emozionante della visione è che avevamo questo gigantesco palcoscenico, e il palco aveva diverse parti della visione allestite su di esso, quindi era come se avessimo queste mini riprese in corso. Avevamo gli Estranei, avevamo Daemon che camminava tra i cadaveri morti che avrebbero dovuto simboleggiare la fine dei draghi, avevamo la sezione di Daenerys dove hai i draghi che tornano, avevamo le uova, avevamo l’albero diga, quindi è stato semplicemente fantastico entrare in quel set. Ho pensato che la produzione abbia fatto un ottimo lavoro nell’organizzare come avremmo girato tutto molto rapidamente.”

Anche se Patel non ha voluto confermare se si trattasse di una controfigura che interpretava Daenerys nella visione, ora possiamo confermare che lo era grazie ad alcune foto del dietro le quinte appena rivelate… Imogen Ruby Little interpreta Daenerys nella visione di Deamon nel finale di House of the Dragon 2.

https://www.instagram.com/p/C-TgqvmOTV1/?img_index=1

Dafne Keen è di nuovo Laura nelle foto ufficiali e conferma: “Non interpreto una Variante”

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Dopo le immagini dedicate agli altri membri della Resistenza di Deadpool & Wolverine, è arrivato anche il turno di Dafne Keen alla quale Ryan Reynolds dedica un post sul suo account Instagram con tanto di foto ufficiali.

Il trailer finale del film aveva già anticipato la presenza di Keen nel film, ma non ha fatto nulla per ridurre l’impatto emotivo, poiché Laura riesce a convincere la variante “peggiore di Wolverine” a farsi avanti e combattere al fianco della Resistenza.

“Quando Dafne Keen appare in #DeadpoolAndWolverine, illumina con la sua luce il grande cuore pulsante del film. Dafne e Hugh in piedi uno accanto all’altro è un momento da farmi credere che sto sognando. Si erge sulle spalle del film LOGAN che è sia un capolavoro che un gigante.

@slevydirect e io abbiamo vissuto con lei ogni giorno nel montaggio e nel mixaggio audio durante una post-produzione piuttosto implacabile. Anche tre giorni fa, mentre esaminavamo il gag reel del film. Mi emoziono ancora vedendola con quegli occhiali da sole. Sono COSÌ felice, che la gente di tutto il mondo sia stata trasportata in un posto migliore da Dafne e @RealHughJackman e dalle loro incredibili performance.”

Ecco Dafne Keen in Deadpool & Wolverine

La risposta di Hugh Jackman sui social è stata immediata e commovente:

Intanto, Dafne Keen ha confermato che la sua Laura che vediamo in questo film non è una variante, ma proprio quella che abbiamo visto in Logan nel 2017: “Shawn e Ryan sono persone molto intelligenti”, ha detto l’attrice Dafne Keen a ComicBook.com in una recente intervista. “Ero pronta a essere quell’attore fastidioso che dice, ‘E di questo che ne pensi?’ Avevano una risposta per tutto. [Ho detto], “Allora, quanto tempo è passato, sono una Variante, cosa sta succedendo?”

“Erano tipo, ‘Non una Variante. Hai seguito i ragazzi per qualche anno e poi sei stata catturata. Sei nella TVA da qualche anno ormai. Hai perso l’accento perché sei stata in America per un po’. Sei una bambina molto intelligente, hai imparato l’inglese quando eri con Logan… per te, sei la Laura di Logan, quindi rivedere questa persona è, ‘Wow, questo è mio padre che non vedo da anni.'”

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Shawn Levy dirige Deadpool & Wolverine, con Ryan Reynolds, Hugh Jackman, Emma Corrin, Morena Baccarin, Rob Delaney, Leslie Uggams, Karan Soni, Matthew Macfadyen, e Dafne Keen. Il film è stato scritto da Ryan Reynolds, Rhett Reese, Paul Wernick, Zeb Wells e Shawn Levy.

Dafne Keen: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Dafne Keen: 10 cose che forse non sai sull’attrice

La giovanissima attrice Dafne Keen si è fatta notare grazie ad alcuni ruoli di spicco in film o serie TV, ottenendo le attenzioni di pubblico e critica, i quali l’hanno indicata come uno dei talenti su cui puntare per il futuro. L’attrice è infatti pronta ad affrontare nuovi importanti ruoli, dimostrando di avere davvero talento da vendere nonostante sia ancora alle prime prove attoriali.

Ecco 10 cose che non sai di Dafne Keen.

Dafne Keen: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in un celebre cinecomic. L’attrice diventa popolare nel momento in cui interpreta il ruolo di Laura Kinney, alias X-23, nel film Logan – The Wolverine (2017), recitando al fianco di Hugh Jackman e Patrick Stewart. Il film segna inoltre il suo esordio cinematografico. Nel 2020 recita invece nel film Ana, con l’attore Andy Garcia.

2. È nota per alcune serie TV. L’attrice debutta nel 2014 nella serie The Refugees, dove ricopre il ruolo di Ana Cruz Oliver. Dal 2019 e fino torna a recitare in TV con l’attesa serie His Dark Materials – Queste oscure materie, dove interpreta il ruolo della protagonista Lyra Belacqua, che vive nella Oxford di un mondo parallelo e che intraprenderà una serie di avventure che la porteranno a conoscere nuovi luoghi e personaggi. Nel 2024 è tra i protagonisti della serie di Star Wars dal titolo The Acolyte, dove recita accanto a Carrie-Anne Moss.

Dafne Keen è X-23 in Logan – The Wolverine

3. Ha conquistato tutti durante il provino. Presentatasi per il ruolo di Laura, l’attrice ha chiesto al regista, James Mangold, di poter improvvisare alcune battute del dialogo. Dopo che Hugh Jackman iniziò a recitare la sua parte, la Keen lo interruppe urlandogli contro in spagnolo. Il regista e l’attore furono colpiti dalla grinta della giovane attrice, decidendo di affidarle il ruolo. Keen ottenne così il ruolo battendo numerose altre candidate, tra cui Millie Bobby Brown, star della serie Netflix Stranger Things.

Logan – The Wolverine
Dafne Keen è X-23 in Logan – The Wolverine

5. Non ha potuto girare alcune scene. Al momento delle riprese l’attrice aveva soltanto undici anni, e non le fu dunque consentito di entrare nel casinò in cui si svolgevano alcune scene del film. Si optò così per alcune riprese con un greenscreen, mentre in altre a comparire all’interno del suddetto luogo è la controfigura della Keen, all’epoca maggiorenne.

6. Si è divertita molto durante le riprese. Sebbene Laura mantenga un atteggiamento severo e scontroso per tutto il film, l’attrice Dafne Keen ha dovuto girare le sue scene di combattimento in più riprese, poiché durante queste si divertiva a tal punto da perdere il carattere del personaggio.

Dafne Keen è una Padawan in The Acolyte

7. Ha apportato la propria esperienza al suo personaggio. Nella serie The Acolyte, Keen interpreta Jackie Lon, una giovane Padawan. Nel dedicarsi a questo personaggio, l’attrice ha affermato: “Essere una persona che lavora da più di dieci anni a 19 anni, ti getta nella mischia e ti costringe a essere un’adulta fin da piccola. E credo che Jecki abbia questo aspetto, una sorta di adultità che non è comune in una diciottenne, che è l’età di Jackie“.

Dafne Keen in The Acolyte 2024
Dafne Keen in The Acolyte. Foto di Christian Black/Christian Black / Lucasfilm Ltd. – © 2024 Lucasfilm Ltd. & TM. All Rights Reserved.

Dafne Keen è in Deadpool & Wolverine?

8. Il trailer finale del film lo ha confermato. Nel film Deadpool & Wolverine ci sono numerosi cameo di supereroi e mutanti facenti parte dei film Marvel della Fox. Uno dei più emozionati è proprio quello di Dafne Keen nel ruolo di X-23, che riprende tale ruolo per condividere più di una scena con Wolverine.

Dafne Keen è su Instagram

9. È presente sul social network. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da 718 mila persone e dove attualmente si possono ritrovare circa 100 post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi lavori da attrice e da modella, inerenti il dietro le quinte di tali progetti o promozionali nei loro confronti. Ma non mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.

Dafne Keen Fernández: età e altezza e origini dell’attrice

10 Dafne Keen è nata a Fuenlabrada, in Spagna, il 4 gennaio 2005. L’altezza complessiva dell’attrice è di 155 centimetri. Il nome completo dell’attrice è Dafne Keen Fernández, figlia dell’attore britannico Will Keen e dell’attrice, regista teatrale e scrittrice spagnola María Fernández Ache.

Fonti: IMDb, Instagram, Comicbook.com

Come mai il cameo di Henry Cavill in Deadpool & Wolverine gli ha fatto venire mal di stomaco

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In Deadpool & Wolverine, il Mercenario Chiacchierone va a caccia di una Variante di Logan che possa diventare la nuova “Ancora” di Terra-100005. Prima di incontrare il Wolverine che è al centro della scena in questo film, Wade Wilson si fa prendere a calci da mnumerose varianti come Patch, il Logan dell’Era di Apocalisse e la Cavillrine. Sì, la star della Justice League ed ex Superman Henry Cavill fa il suo debutto nell’MCU come una formidabile Variante di Wolverine che non perde tempo a mandare a casa Deadpool.

Parlando con il conduttore di Happy Sad Confused Josh Horowitz, il regista Shawn Levy ha spiegato come lui e Ryan Reynolds hanno reso realtà il cameo (e l’ispirazione per quella frecciatina ironica alla Warner Bros. e alla DC).

“Questo è un altro esempio in cui Ryan e io eravamo seduti lì a scrivere e letteralmente ci passavamo il portatile avanti e indietro”, ha detto il regista. “Mi sembra che tutta quella roba fosse andata giù con la DC all’inizio della scrittura e noi eravamo tipo, ‘Dobbiamo farlo. Vogliamo vedere Cavill come Cavillrine.’ Quindi, un altro messaggio, un altro rapido sì, boom, era dentro.”

“[Henry] si è divertito quel giorno, anche se ricordo che era così impegnato e eccitato… e aveva quel disgustoso sigaro in bocca per ore. Era completamente dentro. Penso che si sia sentito male allo stomaco se la memoria non mi inganna”, ha rivelato in seguito Levy. “Era una combinazione di muscoli ossigenati e nessun ossigeno che gli saliva nel naso. Era un soldato ed era favoloso.”

Quello è stato un impegno importante da parte di Cavill e, per molti fan, l’idea di vederlo interpretare Wolverine dell’MCU quando Jackman appenderà gli artigli per sempre sta già generando eccitazione. Resta da vedere se ciò accadrà; tuttavia, l’attore britannico è riuscito a dimostrare in una sola scena che sarebbe adatto a dare vita al mutante insieme agli X-Men dei Marvel Studios una volta che la squadra finalmente debutterà.

Levy ha anche rivelato che una variante di Wolverine è stata tagliata dal montaggio a causa di limiti di tempo. “[C’era] un vero Wolverine“, ha confermato. “Volevamo davvero, davvero un vero Wolverine, l’animale. Avrebbe massacrato Deadpool. Abbiamo avuto quell’idea troppo tardi per fare un Wolverine digitale convincente. Quello è nella mia tasca posteriore nel caso ne avessi bisogno per eventuali sequel”.

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Channing Tatum è Gambit nelle prime foto ufficiali di Deadpool & Wolverine condivise da Ryan Reynolds

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Channing Tatum è stato scelto per la prima volta per il ruolo di Gambit nel 2014. La 20th Century Fox ha iniziato rapidamente a sviluppare un film da solista incentrato sull’X-Man ma, dopo aver consultato diversi sceneggiatori e registi, è diventato chiaro che realizzare il progetto non sarebbe stato facile.

Proprio quando Gambit stava iniziando a guadagnare terreno, la fusione Disney/Fox ha ucciso i piani per lo spin-off. Tuttavia, Channing Tatum ha finalmente avuto la possibilità di vestire i panni dell’eroe cajun, con un costume super-fumettoso, in Deadpool & Wolverine. Ora, Ryan Reynolds ha condiviso le prime foto ufficiali di Tatum nei panni di Gambit e ha condiviso le sue speranze di vedere l’attore tornare al ruolo.

Deadpool & Wolverine: tutti i cameo presenti nel film Marvel

“Gambit è un ragazzo che Chan è nato per interpretare”, dice nel post. “La sua storia è simile alla mia, perché ha trascorso un decennio cercando di portare sul grande schermo la versione più fedele ai fumetti di Gambit. Remy LeBeau è innestato nella sua anima e deve uscire e fare i conti. E Gambit ha trovato il suo autore in Chan.”

“È uno dei personaggi più cool e intelligenti dei fumetti e ancora in gran parte inesplorato. Ne voglio di più, e da quello che ho visto al cinema, lo volete anche voi.”

“Avere la possibilità di dire addio ad alcuni di questi eroi è importante quanto avere nuovi personaggi per cui fare il tifo”, ha continuato Reynolds, “e fare il tifo per Gambit è facile. Fare il tifo per Chan è ancora più facile. È una delle persone più grandi, più laboriose e più gentili di tutta questa industria. Non potrei essere più emozionato di vedere [Channing Tatum] tirare fuori Gambit dai morti e riportarlo in vita al momento perfetto e nel modo perfetto.”

È stato accennato (sia nel film stesso che nelle interviste post-uscita) che Gambit, Blade ed Elektra sono tutti sopravvissuti per combattere un altro giorno, quindi è possibile che torneranno altrove nella Multiverse Saga. Se questo è stato un one-and-done per Channing Tatum, però, l’attore ha potuto interpretare questo personaggio con stile.

Channing Tatum è Gambit nelle prime foto ufficiali

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Shawn Levy dirige Deadpool & Wolverine, con Ryan Reynolds, Hugh Jackman, Emma Corrin, Morena Baccarin, Rob Delaney, Leslie Uggams, Karan Soni, Matthew Macfadyen, e Dafne Keen. Il film è stato scritto da Ryan Reynolds, Rhett Reese, Paul Wernick, Zeb Wells e Shawn Levy.

Deadpool & Wolverine: ecco chi avrebbe dovuto interpretare Kidpool!

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Shawn Levy ha confermato che “c’è stata una conversazione con Vinnie Jones che non è andata molto lontano” riguardo a The Juggernaut ma, a parte questo, lui e Ryan Reynolds si sono assicurati tutti i cameo che volevano per Deadpool & Wolverine. Tutti tranne uno.

Se Walker Scobell avesse smesso di evolversi appena prima della pubertà, sarebbe stato sicuramente Kidpool“, ha rivelato il regista. “Era il suo sogno. Ryan e io lo abbiamo contattato quando ci siamo resi conto che sarebbe diventato troppo vecchio, troppo alto e con la voce troppo bassa. La pubertà è quello che è, e tutti i sogni di Hollywood del mondo non possono fermarla“.

“Così abbiamo chiamato Walker e gli abbiamo spiegato perché non poteva essere Kidpool, e lui è stato completamente comprensivo. Il mio lungo abbraccio di ricongiungimento con Walker alla première a New York è stata una delle mie parti preferite di tutta quella serata”.

Walker Scobell è meglio noto per essere il protagonista della serie Disney+ Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo, ma lo abbiamo visto anche in The Adam Project di Netflix in cui è diretto proprio da Shawn Levy e recita al fianco di Ryan Reynolds.

Alla fine, Kidpool è stato interpretato dalla figlia di 7 anni di Reynolds e Blake Lively, Inez.

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Deadpool & Wolverine: il regista commenta il turpiloquio di Chris Evans

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Chris Evans ha trascorso più o meno il decennio scorso interpretando Captain America dell’MCU prima di dire addio al ruolo in Avengers: Endgame del 2019. Si poteva pensare che quella fosse la conclusione della collaborazione con Marvel, per lui, e invece è tornato in Deadpool & Wolverine… come la Torcia Umana!

Quello è stato il primo ruolo da supereroe di Evans nel lontano 2005 in Fantastic Four e, per il regista Shawn Levy, la sua volgare arringa nella scena post-credit del film era qualcosa che sapeva di volere fin dall’inizio.

Parlando con Entertainment Weekly di “quel monologo super sporco“, Levy ha detto che Ryan Reynoldsl’ha scritto letteralmente in circa nove minuti” e ha spiegato, “A differenza di molti film, sapevamo quale sarebbe stato il nostro ultimo momento dei titoli di coda da oltre un anno. Sarebbe sempre stato quello, e non era negoziabile“.

Deadpool & Wolverine: tutti i cameo presenti nel film Marvel

Ha aggiunto. “Ci aspettavamo che Chris avrebbe avuto bisogno di un sacco di riprese perché quella era una pagina di dialogo super sporco e veloce. Chris è arrivato, era fuori tema, ha tirato fuori tutto in due riprese, ci ha fatto morire dal ridere, ed è quello che si vede nel film. Penso che Chris si sia divertito un mondo, e so che il nostro film trae vantaggio dal fatto che Chris interpreta Johnny in modo molto diverso da Cap. Sono spariti la nobiltà e la pulizia di Capitan America.”

“Questo è un Johnny Storm ispirato a Boston e a Chris Evans. Penso che sia più Chris che l’originale Chris Evans. Chris è un ragazzo di Boston”, ha continuato il regista. “Dovrei tornare indietro e riguardare i Fantastici Quattro originali, ma non credo che abbia interpretato Johnny come il ragazzo di Boston che ha fatto in Deadpool & Wolverine, e per me è la perfezione.”

Levy ha anche confermato che “c’è stata una conversazione con Vinnie Jones che non è andata molto lontano” riguardo a The Juggernaut ma, a parte questo, lui e Reynolds si sono assicurati tutti i cameo che volevano.

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Shawn Levy dirige Deadpool & Wolverine, con Ryan Reynolds, Hugh Jackman, Emma Corrin, Morena Baccarin, Rob Delaney, Leslie Uggams, Karan Soni, Matthew Macfadyen, e Dafne Keen. Il film è stato scritto da Ryan Reynolds, Rhett Reese, Paul Wernick, Zeb Wells e Shawn Levy.

Zendaya e Robert Pattinson protagonisti di The Drama di A24

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Zendaya e Robert Pattinson protagonisti di The Drama di A24

Kristoffer Borgli, reduce dal successo di Dream Scenario, è pronto a collaborare nuovamente con A24 per il suo prossimo progetto, The Drama. Secondo quanto riportato da Deadline, il film, ancora in fase embrionale, sta già generando un certo fermento con Zendaya e Robert Pattinson in discussione come protagonisti. Borgli dirigerà il film da una sua sceneggiatura, mentre la produzione sarà curata da Ari Aster, Lars Knudsen e Tyler Campellone sotto la loro insegna Square Peg. La trama non è ancora stata resa nota, ma si dice che ruoterà intorno a una storia d’amore che prende una piega inaspettata poco prima di un evento importante. Il precedente film di Borgli, Dream Scenario, si addentra nel surreale seguendo il personaggio di Nicolas Cage, un uomo apparentemente ordinario che inizia inspiegabilmente ad apparire nei sogni degli sconosciuti.

Il bizzarro fenomeno lo catapulta sotto i riflettori, costringendolo a gestire le complessità di una fama improvvisa e l’impatto che questa ha sulla sua vita precedentemente banale. Il film è stato celebrato per la sua narrazione unica, che fonde la commedia dark con una profonda esplorazione dell’identità e della percezione sociale. Dream Scenario ha dimostrato l’abilità di Borgli nel combinare l’assurdo con il commovente, facendogli guadagnare il plauso della critica e aprendo la strada a The Drama.

Con il successo di Dream Scenario che ha rafforzato la reputazione di Borgli, A24 ha subito deciso di lavorare di nuovo con lui. Il film prosegue inoltre la prospera collaborazione tra Square Peg e A24, che ha prodotto film acclamati dalla critica come Hereditary e Midsommar. Il film è inoltre in linea con la reputazione di A24 di sostenere storie innovative e che sfidano i generi.

Chi è il protagonista di “The Dream”?

Zendaya ha avuto un anno di grande successo, recitando in Dune: Parte Due, mentre Pattinson è noto per i suoi ruoli versatili, tra cui le sue prossime apparizioni in Mickey 17 di Bong Joon Hoe Die, My Love di Lynne Ramsay. Nessuno dei due attori è nuovo alla collaborazione con A24. Zendaya è protagonista di Euphoria, la serie HBO prodotta da A24 e acclamata dalla critica, che le è valsa un Emmy per il ruolo di Rue Bennett. Il suo ritorno in Euphoria è previsto al termine delle riprese di The Dream. All’inizio di quest’anno è apparsa anche nell’acclamato Challengers dello studio.

Nel frattempo, Pattinson ha collaborato con A24 in diverse occasioni, in particolare in Good Time (2017), dove si è distinto per il ruolo di un rapinatore di banche che cerca di liberare il fratello dalla prigione, e in The Lighthouse (2019), un film horror psicologico in cui ha recitato accanto a Willem Dafoe.

The Cavillerine: la prima foto ufficiale di Henry Cavill

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The Cavillerine: la prima foto ufficiale di Henry Cavill

Sebbene si vociferasse del suo coinvolgimento prima dell’uscita del film, una delle più grandi sorprese di Deadpool & Wolverine per chiunque non fosse al passo con le chiacchiere online è stata un cameo della star di L’Uomo d’Acciaio Henry Cavill nei panni di una variante di Wolverine che Wade Wilson chiama “The Cavillerine“. Dal momento che sono gli stessi protagonisti e gli account Marvel a pubblicare i contenuti, possiamo considerarci fuori dalla zona spoiler.

L’ex attore DCEU si presenta quando il Mercenario Chiacchierone sta cercando nel Multiverso un’altra versione di Logan da presentare alla TVA come un nuovo Essere Ancora. Wade è molto emozionato di vedere Cavill e gli dice che i Marvel Studios lo tratteranno molto meglio di “quei pezzi di m***a in fondo alla strada“.

Deadpool & Wolverine: tutti i cameo presenti nel film Marvel

Ora, Cavill è andato sui social media per condividere una prima immagine ufficiale di The Cavellerine, con una didascalia divertente: “Per sicurezza, mi sono rasato i baffi per questo. Solo i baffi”.

Si è ipotizzato che Cavill potrebbe finire per prendere il posto di Hugh Jackman come Wolverine dell’MCU, ma è più probabile che si tratti di un’apparizione una tantum.

Ecco The Cavillerine di Henry Cavill!

https://www.instagram.com/p/C-S1De1oHid/?utm_source=ig_embed&ig_rid=4ca16644-6208-4547-820b-8083758aa72b

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Borderlands, dietro le quinte di una “famiglia disfunzionale”

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Borderlands, dietro le quinte di una “famiglia disfunzionale”

Lionsgate ha diffuso un lungo dietro le quinte di Borderlands, l’atteso adattamento cinematografico dell’omonimo videogames che in Italia debutterà al cinema il 07 Agosto distribuito da Eagle Pictures.

Borderlands sottolinea che gli adattamenti dei videogiochi hanno raggiunto una nuova alba. Con effetti visivi di prim’ordine e un cast stellare, il film si presenta come un’avventura divertente e selvaggia che probabilmente troverà la sua forza nello scontro tra le personalità del cast principale – e del robot. Nonostante non siano sempre d’accordo, sembra che la squadra si divertirà molto e troverà un modo per lavorare insieme mentre viaggia attraverso diversi pianeti, tra cui Pandora, il pianeta più caotico della galassia.

Borderlands ha avuto un paio di mani stabili per dirigerlo finalmente oltre il traguardo, con Tim Miller che è intervenuto per guidare i reshoots mentre Eli Roth ha lasciato il film per lavorare allo slasher Thanksgiving. Anche se Édgar Ramírez non ha visto molti filmati del prodotto finale, ha fatto ampiamente eco ai sentimenti di Miller, secondo cui il film è una corsa divertente e “folle” per i fan. “Sono molto eccitato“, ha aggiunto. “Ci siamo divertiti molto. C’è qualcosa di veramente oltraggioso, proprio come lo spirito del gioco“.

Lilith avrà un ruolo di primo piano in Borderlands, in quanto torna sul suo pianeta natale ed esplora il suo misterioso passato nel bel mezzo della sua missione. A lei e a Roland, un ex membro della Crimson Lance e un altro cacciatore di volte che proviene dal gioco del 2009 che ha dato il via a tutto, si aggiunge un’ampia gamma di personaggi preferiti dai fan, tratti direttamente dal materiale di partenza. Ariana Greenblatt interpreterà l’esplosiva e iperattiva adolescente Tiny Tina insieme al suo protettore psicopatico Krieg, interpretato da Florian Munteanu, mentre Jack Black darà voce al buffo robottino Claptrap e Jamie Lee Curtis vestirà i panni della bizzarra xenoarcheologa Patricia Tannis.

Il cast di supporto comprende anche personaggi che appaiono o sono ispirati ai giochi, tra cui Gina Gershon nel ruolo di Mad Moxxi, Bobby Lee nel ruolo di Larry, Olivier Richters nel ruolo di Krom, Janina Gavankar nel ruolo del Comandante Knoxx, Cheyenne Jackson nel ruolo di Jakobs, Charles Babalola nel ruolo di Hammerlock, Benjamin Byron Davis nel ruolo di Marcus, Steven Boyer nel ruolo di Scooter e Ryann Redmond nel ruolo di Ellie con Haley Bennett in un nuovo ruolo legato al passato di Lilith.

9-1-1: Lone Star – Stagione 5, Il deragliamento del treno in un’anteprima del trailer

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Quando 9-1-1: Lone Star tornerà per la quinta stagione a settembre, la 126 dovrà affrontare una grave emergenza. La stazione risponde a un deragliamento di un treno e, sebbene ciò sia stato rivelato in precedenza, la portata non era chiara. Un nuovo teaser trailer svela il pericolo che minaccia la vita di tutti i primi soccorritori sul posto e della città di Austin. Quando uno degli scompartimenti del treno deragliato si sgancia dal resto del corpo, perde un gas giallo-verde, identificato come cloro. Nella maggior parte dei casi, il cloro è un agente sbiancante, ma se qualcuno è esposto a una quantità altamente concentrata per lungo tempo, può avere effetti gravi. Questo è il pericolo che corre la città. Inoltre, se reagisce con sostanze combustibili, può causare un’esplosione.

“126, il primo ad arrivare sul posto”, dice il capitano Strand (Rob Lowe) all’inizio del video. Uno scompartimento del treno deragliato si separa dal resto e lo slancio lo porta a distruggere tutto ciò che incontra sul suo cammino. Una volta che lo slancio si esaurisce a causa della collisione con altre cose, compresi i vagoni, inizia a perdere. “Marjan (Natacha Karam) identifica il gas sibilante. “Il capitano Strand informa la centrale dello sviluppo della situazione.

“Pensate a questo come a una nuvola velenosa di morte”, dice un supervisore ai dispacciatori. “Si sta dirigendo verso di voi”, dice il nuovo addetto alle spedizioni Wyatt Harris (Jackson Pace), che segue le tracce del gas che ha iniziato a diffondersi, mettendo in pericolo la vita di molte persone. La 126 cerca di rimanere in vita mentre le condizioni peggiorano, ma il peggio deve ancora venire. C’è molta benzina sul posto ed è solo questione di tempo prima che qualcosa esploda. “Ripiegare!” Il capitano Strand cerca di avvertire i suoi uomini, ma è troppo tardi. “126, mi sentite?”, cerca di contattarli un dispacciatore, ma non sono stati abbastanza veloci da sfuggire all’esplosione.

9-1-1: Lone Star sostituisce Grace con una nuova centralinista

La centrale è un aspetto vitale dell’universo del 911. Dopo l’uscita di scena di Sierra McClain, la produzione ha sostituito Grace con un personaggio inaspettato. L’ultima volta che gli spettatori hanno visto Wyatt, era sopravvissuto a un terribile incidente che aveva spento le sue speranze di diventare un pompiere. Ora Wyatt sta facendo la cosa migliore per lui: lavorare come centralinista. Pace è stato promosso a series regular per la quinta stagione, il che significa che gli spettatori lo vedranno più spesso rispetto alle stagioni precedenti.

Venom: The Last Dance, nuove foto e video dal set. Aggiornamenti su quando vedremo il nuovo trailer

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Venom: The Last Dance arriverà nei cinema tra meno di tre mesi, ma le riprese aggiuntive sono attualmente in corso a New York City. Non c’è nulla di troppo rivelatore nelle foto e nei video che proponiamo, poiché Eddie Brock di Tom Hardy viene semplicemente mostrato mentre vaga per le strade della Grande Mela. Venom e Venom: La furia di Carnage sono stati ambientati a San Francisco, apparentemente per allontanare (letteralmente) Eddie dalla casa di Spider-Man.

Mentre Venom: The Last Dance è stato pubblicizzato come l’ultima avventura del Protettore Letale, sarebbe bello se il film si concludesse con Eddie che entra nel The Daily Bugle o nel Daily Globe per farci assaporare l’idea di incrociare il suo cammino con Peter Parker. Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars dovrebbero vedere Spider-Man indossare la tuta aliena, il che suggerisce che i Marvel Studios hanno i loro piani per Venom da qualche parte.

Inoltre, lo scooper @Cryptic4KQual afferma che il prossimo trailer di Venom: The Last Dance uscirà tra metà agosto e fine settembre, probabilmente per essere proiettato di fronte ai Wolfs di Jon Watts.

Ecco di seguito i contenuti dal set di Venom: The Last Dance

Per quanto riguarda Kraven the Hunter, sembra che la Sony abbia già rinunciato a quel film, visto che lo studio non ha diffuso nuovi contenuti da quando è uscito il primo teaser lo scorso giugno. Da allora è stato rimandato più volte, e visto che il  penseresti che avremmo avuto qualcosa visto che è programmato per il debutto il 13 dicembre. Immaginiamo che un nuovo trailer uscirà in tempo per l’uscita di Venom: The Last Dance a ottobre.

Tutto quello che sappiamo su Venom: The Last Dance

Venom: The Last Dance segue i successi al botteghino consecutivi di Venom: La furia di Carnage del 2021 (502 milioni di dollari a livello globale) e Venom del 2018 (856 milioni di dollari a livello globale). Kelly Marcel, che ha scritto i primi due film, dirigerà e scriverà il trequel.

Tom Hardy ha menzionato Marcel nel suo post, scrivendo “Voglio menzionare molto brevemente quanto sia orgoglioso della mia regista, compagna di sceneggiatura e cara amica Kelly Marcel. Vederti prendere il timone di questo film mi riempie di orgoglio, è un onore. Fidati del tuo istinto, il tuo istinto è sempre perfetto. Prima classe: ti appoggio.”

A parte il ritorno di Tom Hardy nei panni del giornalista Eddie Brock e del suo inconsapevole aiutante e parassita Venom, la trama del terzo capitolo è stata tenuta nascosta. Juno Temple e Chiwetel Ejiofor si sono uniti al cast in ruoli non rivelati. Abbiamo visto l’ultima volta Venom/Eddie Brock nei titoli di coda di Spider-Man: No Way Home del 2021, ma non è chiaro quale dei personaggi dell’Universo Marvel di Sony – che include Morbius, Kraven Il Cacciatore e Madame Web, tra gli altri – potrebbe comparire in Venom: The Last Dance.

Jennifer Garner mostra il video del suo allenamento per il ritorno di Elektra (dopo 20 anni)

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Era uno dei rumor più insistenti e “sicuri” alla vigilia dell’uscita di Deadpool & Wolverine e il film Marvel non ha deluso: Jennifer Garner è tornata sul grande schermo nel ruolo di Elektra! Adesso che il regista del film ha dettato il “liberi tutti” condividendo lui stesso uno scatto dal set con gli attori che hanno avuto un cameo nel film, anche Garner condivide sui suoi social i video che la vedono allenarsi per tornare nella forma fisica adeguata per essere Elektra.

L’attrice non interpretava il personaggio dal 2004, quando è uscito in sala il suo film da solista che seguiva il suo esordio in Daredevil, del 2003.

Ecco di seguito il video di Jennifer Garner che si allena per essere di nuovo Elektra

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Deadpool & Wolverine: Shawn Levy svela finalmente la Resistenza – SPOILER

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A due settimane dall’uscita in sala di Deadpool & Wolverine, il regista Shawn Levy pubblica la foto spoiler dal set in cui compaiono i “membri della Resistenza” ovvero quei personaggi che nel Vuoto combattono contro Cassandra Nova (Emma Corrin).

Il regista posa accanto a Ryan Reynolds (Deadpool), Hugh Jackman (Wolverine), Jennifer Garner (Elektra), Dafne Keen (X-23), Channing Tatum (Gambit) e Wesley Snipes (Blade). Come potete vedere, sono tutti in costume e sappiamo che nessuno di noi avrebbe mai immaginato di vedere queste versioni dei personaggi condividere lo schermo.

È un peccato in un certo senso che X-23 non abbia potuto “indossare la tuta”, ma data la sua presenza durante gli ultimi momenti del terzo capitolo, scommettiamo che questa non sarà l’ultima volta che Laura sguaina gli artigli nell’MCU.

Per quanto riguarda Blade ed Elektra, è probabile che per loro sia finita; Gambit, tuttavia, è un personaggio che possiamo facilmente immaginare ricomparire prima che la Multiverse Saga giunga alla conclusione, in particolare se Tatum è del gioco.

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House of the Dragon si concluderà con la quarta stagione, la terza sarà girata a inizio 2025

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È stato finalmente confermato il numero di stagioni di “House of the Dragon” della HBO. Come riportato da Variety, durante la conferenza stampa di lunedì, in cui si è parlato del finale della seconda stagione, lo showrunner e co-creatore Ryan Condal ha rivelato che il prequel di “Il Trono di Spade” comprenderà altre due stagioni e si concluderà con la quarta. Condal ha anche confermato che la terza stagione è attualmente in fase di scrittura, che si preparerà in autunno e che si prevede di entrare in produzione “all’inizio del 2025“. Alla domanda se anche la terza stagione sarà composta da otto episodi, come la seconda, Condal ha risposto: “Non ho avuto discussioni in merito con la HBO.

“Vorrei solo anticipare che la cadenza dello show, dal punto di vista della narrazione drammatica, continuerà a essere la stessa dalla seconda stagione in poi“. L’autore di “A Song of Ice and FireGeorge R.R. Martin, che è co-creatore di “House of the Dragon“, ha precedentemente dichiarato sul suo blog personale che ritiene che ci vorrebbero quattro stagioni di 10 episodi ciascuna per raccontare la storia della “Danza dei Draghi” del suo libro “Fire & Blood”. Finora, però, la HBO non aveva confermato il numero di stagioni della serie, che sappiamo però ora rispetterà le previsioni di Martin.

Kieran Bew House of The Dragon
Credit © HBO

House of the Dragon: cosa ci riserva il futuro

L’adattamento della HBO di “Il Trono di Spade” di Martin – basato sulla serie “A Song of Ice and Fire“, non ancora conclusa – è durato otto stagioni dal 2011 al 2019. Attualmente, il canale via cavo premium sta producendo un altro prequel di “Il Trono di Spade“, “A Knight of the Seven Kingdoms“, basato su “Tales of Dunk and Egg” di Martin e ambientato 100 anni prima degli eventi di “Il Trono di Spade“. Durante l’incontro con la stampa di lunedì, Condal ha spiegato perché il finale della seconda stagione, andato in onda il 4 agosto, non ha incluso la Battaglia del Calice, una storia iconica di “Fuoco e sangue” che è il punto logico successivo nella trama.

Stavamo cercando di dare al Calice, che è probabilmente l’evento d’azione più atteso – beh, direi forse il secondo più atteso – di “Fuoco e sangue”, il tempo e lo spazio che merita”, ha detto Condal. “Ovviamente, come chiunque abbia visto il finale, ci stiamo preparando per quell’evento. Quell’evento si verificherà a breve in termini di narrazione di ‘House of the Dragon“. “In base a ciò che sappiamo ora, dovrebbe essere la cosa più grande che abbiamo realizzato finora“, ha aggiunto Condal. “E volevamo solo avere il tempo e lo spazio per farlo a un livello tale da emozionare e soddisfare i fan nel modo in cui meritava“.

Condal afferma inoltre che il team “voleva anche creare un’anticipazione“, spiegando perché la seconda stagione non si è conclusa con la Battaglia del Calice. “So che tutti vogliono che questa serie esca ogni estate“, ha detto Condal. “È solo che la serie è così complessa che stiamo realizzando più lungometraggi ad ogni stagione. Quindi mi scuso per l’attesa, ma mi limiterò a dire che se Rook’s Rest e Red Sowing sono un’indicazione, in futuro faremo una bella vittoria con Battle the Gullet“.

Leggi tutti gli approfondimenti sul finale della seconda stagione di House of the Dragon

Come un uragano: le differenze tra il libro e il film e il suo finale

Pochi autori della letteratura hanno avuto successo al cinema tanto quanto Nicholas Sparks. Celebre per le sue storie incentrate sull’amore eterno e il destino, questi ha negli anni visto ben 11 dei suoi romanzi trasposti sul grande schermo, e ognuno di questi film si è poi rivelato un grande successo. Tra i più celebri si ricordano Le pagine della nostra vita, The Last Song, Ho cercato il tuo nome e La scelta – The Choice. Tra questi si inserisce anche Come un uragano, diretto nel 2008 da George C. Wolfe. Tra i tanti, questo è stato indicato come una delle migliori trasposizioni sul grande schermo dei romanzi di Sparks.

Il film è basato sul sesto libro dello scrittore, il cui titolo originale è Night in Rodanthe. Pubblicato nel 2002, si tratta di uno dei suoi libri a cui Sparks è più legato. Egli ideò infatti i due personaggi a partire da sé stesso e sua moglie, come anche dagli eventi che li hanno portati ad incontrarsi. L’emozione profusa nella scrittura colpì i lettori, che portarono in breve il libro a divenire un grande successo. Nel giro di sei anni, Come un uragano trovò così un suo posto ad Hollywood, con un adattamento risultato allo stesso modo particolarmente apprezzato dagli amanti del genere.

Il film arrivò infatti ad un risultato al box office di circa 84 milioni di dollari, consolidando la fama dello scrittore e favorendo la realizzazione di ulteriori trasposizioni dai romanzi di Sparks. In questo articolo, approfondiamo alcune delle principali curiosità relative a Come un uragano. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle differenze con il libro. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Come un uragano cast
Richard Gere e Diane Lane
in Come un uragano. © 2008 Warner Bros. Pictures. All rights reserved.

La trama e il cast di Come un uragano

Protagonista della storia è Adrienne Willis, casalinga e madre di due figli, recentemente sconvolta dalla scoperta del tradimento di suo marito Jack. Cercando di schiarirsi le idee decide di accogliere la richiesta di una vecchia amica che la vuole ospite del suo albergo a Rodanthe per un fine settimana. Qui Adrienne verrà colta dagli imprevisti della vita nel momento in cui si imbatte in Paul Flanner, stimato chirurgo plastico che si trova lì per adempiere a compito difficile e affrontare una crisi di coscienza. Tra loro nascerà in breve una storia d’amore che cambierà le loro vite, ma che sarà costretta ad affrontare numerosi ostacoli.

 

Ad interpretare i due personaggi principali del film, quello di Adrienne Willis e Paul Flanner, si ritrovano rispettivamente gli attori Diane Lane e Richard Gere. I due sfoggiano da subito un’ottima sintonia di coppia, che ha contribuito all’attrazione nei loro confronti. Questa è dovuta anche al fatto che i due attori avevano già avuto modo di lavorare insieme per i film The Cotton Club e Unfaithful. Nel film sono poi presenti attori come Christopher Meloni, nei panni di Jack, ex marito di Adrienne, Charlie Tahan e Mae Whitman in quelli dei loro figli Danny e Amanda. Ad interpretare l’amica della protagonista che la invita presso il proprio Bed and Breakfast è invece la premio Oscar Viola Davis. James Franco è invece Mark, il figlio di Paul.

Il finale del film

Verso il finale del film, Paul decide di raggiunge il figlio Mark, che è anche lui medico e dirige una clinica in Ecuador, promettendo ad Adrienne di tornare presto per passare il resto della sua vita con lei. Quando arriva il momento del ritorno di Paul, però, quest’ultimo non si presenta. Dopo qualche giorno, Adrienne riceve la visita di Mark che le dice che l’uomo è morto in Ecuador a causa di una frana mentre cercava di mettere in salvo gli antibiotici e le siringhe della clinica. Mark ringrazia Adrienne per aver salvato suo padre, averlo reso un uomo migliore.

Adrienne passa un lungo periodo di depressione dal quale esce grazie all’amica Jean e alla figlia Amanda, che le sta sempre vicino dopo aver scoperto il vero motivo della separazione dei genitori e cioè il tradimento del padre. Alla ragazza Adrienne racconta la vicenda che ha vissuto e le spiega cosa significhi amare. Durante una passeggiata sul lungomare, Adrienne assiste ad uno spettacolo considerato impossibile per quelle parti, il passaggio di un gruppo di cavalli, di cui aveva parlato a Paul. Giorni dopo affida un bacio al vento quasi potesse arrivare a Paul.

Come un uragano finale
Richard Gere e James Franco in Come un uragano. © 2008 Warner Bros. Pictures. All rights reserved.

Le differenze tra il libro e il film

Nell’adattare il romanzo, gli sceneggiatori Ann Peacock e John Romano si sono assicurati di rimanere quanto più fedele possibile al testo, consapevoli dell’importanza del mantenere inalterate le storie di Sparks. In esse si ritrova infatti già di base tutto ciò che anche gli spettatori cinematografici si aspettano di vedere da un film romantico, gradendo poco quelle modifiche che alternano in modo anche considerevole la storia. Nonostante questa fedeltà, però, vi sono diverse differenze. La prima di queste è relativa all’arco temporale in cui si svolge la storia. Il libro si apre infatti ben 14 anni dopo che la storia di Adrienne e Paul ha avuto luogo, mentre nel film questa viene raccontata dalla protagonista solo a poche settimane dalla sua fine.

Ulteriore differenza relativa al personaggio di Adrienne è quella che la vede, nel film, rappresentata come una donna molto più vulnerabile e ancora instabile emotivamente. Nel romanzo, invece, questa si presenta caratterialmente più forte e più incline al sorriso. Ciò è dovuto anche dal fatto che nel romanzo lei e suo marito sono ormai divorziati da tempo, mentre nel film sono solo momentaneamente separati, e la ferita è ancora aperta. Tali differenze permettono di accentuare la drammaticità della sua situazione e la novità portata nella sua vita da Paul. Infine, un’ultima differenza è relativa al rapporto che Adrienne intrattiene con Mark, il figlio di Paul. Nel film, questi si presenta fisicamente alla porta della donna per raccontargli del padre, mentre nel romanzo questo scambio avviene interamente attraverso una lunga lettera.

Il trailer di Come un uragano e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Come un uragano grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 5 agosto alle ore 21:25 sul canale Rete 4.

2001: Odissea nello spazio, la spiegazione del finale del film

2001: Odissea nello spazio, la spiegazione del finale del film

2001: Odissea nello spazio, diretto da Stanley Kubrick, è un film di fantascienza, un thriller, un dramma interpersonale, un racconto di origini e una storia dell’orrore. Le dicotomie in gioco nel film sono varie: tra l’uomo e la macchina, l’uomo e lo spazio, l’uomo e l’uomo, l’io e l’io. Per oltre mezzo secolo, il film di Kubrick è stato discusso, esplorato e frequentemente oggetto di conversazione per i cinefili. Ma come finisce 2001: Odissea nello spazio? E cosa significa ciò che ci mostra nelle sue scene finali?

Di cosa parla 2001: Odissea nello spazio? Ecco la trama del film

2001: Odissea nello spazio si apre con un gruppo di ominidi di quattro milioni di anni fa che scoprono un’arma sotto forma di osso e, attraverso questo nuovo strumento, sembrano scoprire la competizione e la violenza. In queste prime sequenze, appare un monolite, una struttura minacciosa e di grandi dimensioni, che confonde gli ominidi e sembra quasi segnalare il prossimo passo dell’evoluzione.

Dopo questo incipit con gli ominidi, il film fa un salto in avanti nel tempo, con un gruppo di astronauti che vengono inviati a indagare su un monolite ritrovato nello spazio. Il sistema informatico HAL, che guida l’astronave, si rivolta però contro gli astronauti. HAL riesce a uccidere la maggior parte della squadra, ma l’astronauta Dr. David Bowman (Keir Dullea) sopravvive e disconnette HAL per prendere il controllo della nave dall’IA.

Cosa rappresenta il monolite di "2001: Odissea nello spazio"?
Il monolite di 2001: Odissea nello spazio. © 1968 Warner Bros.

Cosa rappresenta il monolite di 2001: Odissea nello spazio?

La ricomparsa del monolite in 2001: Odissea nello spazio rappresenta un’altra fase dell’evoluzione, in quanto l’intelligenza artificiale si interroga su cosa sia meglio per l’umanità e si rende conto che la tattica migliore per il successo è semplicemente quella di eliminare la componente umana della missione. Quando il dottor Bowman assume il controllo solitario dell’astronave dopo aver staccato la spina ad HAL, scopre un altro monolite nello spazio. Prima di poter indagare, viene trascinato in un tunnel galattico, che conduce a una vertiginosa e lunga scena di luce rifratta e a effetti speciali che sembrano in anticipo sui tempi.

Cosa succede alla fine di 2001: Odissea nello spazio?

Alla fine di questo viaggio, il dottor Bowman appare in una camera da letto decorata, mentre invecchia rapidamente a ogni inquadratura, trasformando Bowman da giovane a vecchio sul letto di morte. Alla fine, quando sembra prossimo alla morte, un altro monolite appare in fondo al letto. Quando cerca di toccarlo, il suo corpo si trasforma in un feto e, tornando nello spazio, vediamo il feto gigante galleggiare accanto alla Terra. Cosa dobbiamo pensare di questo finale ambiguo?

Cosa significa il finale di _2001- Odissea nello spazio__

Cosa significa il finale di “2001: Odissea nello spazio”?

In un’intervista del 1980 con Jun’ichi Yaoi, Kubrick offrì la sua interpretazione del finale del film: “Cerco di evitare di farlo da quando è uscito il film. Quando si dicono solo le idee sembrano sciocche, mentre se vengono drammatizzate si sentono, ma ci proverò. L’idea era che lui venisse accolto da entità simili a Dio, creature di pura energia e intelligenza senza forma. Lo mettono in quello che si potrebbe descrivere come uno zoo umano per studiarlo, e tutta la sua vita trascorre da quel momento in poi in quella stanza. E non ha il senso del tempo. Sembra che tutto accada come nel film.

Hanno scelto questa stanza, che è una replica molto imprecisa dell’architettura francese (volutamente imprecisa), perché uno suggeriva che avevano un’idea di qualcosa che lui avrebbe potuto ritenere bella, ma non ne era del tutto sicuro. Proprio come non siamo sicuri di cosa fare negli zoo con gli animali per cercare di dare loro quello che pensiamo sia il loro ambiente naturale. Ad ogni modo, quando hanno finito con lui, come accade in molti miti di tutte le culture del mondo, viene trasformato in una specie di superessere e rispedito sulla Terra, trasformato e reso una specie di superuomo. Dobbiamo solo immaginare cosa succede quando torna indietro. È lo schema di moltissima mitologia, ed è quello che stavamo cercando di suggerire”.

Partiamo dall’inizio dell’intervista di Stanley Kubrick. Non appena vediamo il dottor Bowman nella camera da letto, apprendiamo che lo guardiamo dal punto di vista delle creature che lo hanno collocato lì. Stiamo osservando il dottor Bowman nel suo zoo personale, proprio come quelle forze informi e senza forma. Lo spostamento del tempo non confonde solo il pubblico, ma anche il dottor Bowman. Si sta muovendo a velocità sovrannaturali verso la fine della sua vita? Immagina di muoversi più velocemente o più lentamente di quanto non sia in realtà? Non ha una solida percezione del tempo, quindi è logico che non ce l’abbiamo nemmeno noi.

2001: Odissea Nello Spazio

L’idea che i mobili in stile francese siano essi stessi una replica imprecisa, oltre che una rappresentazione potenzialmente imprecisa di ciò che il dottor Bowman vorrebbe dalla prospettiva delle amorfe creature, è interessante. Crea un senso di vertigine moltiplicata, che disorienta il dottor Bowman, allontanandolo da ciò che lo circonda. Per quanto riguarda il punto di vista di Kubrick sullo zoo, se gli spazi degli animali sono creati con intenzione, essi sono comunque imprigionati; così anche il dottor Bowman è imprigionato, anche tra le “comodità” materiali della sua camera da letto.

In definitiva, la sequenza degli ominidi, i monoliti coerenti, l’ascesa e la morte di HAL e la conturbante morte e rigenerazione del dottor Bowman indicano che l’evoluzione, in quanto processo, è molto più intelligente e persistente di ogni singolo spirito, struttura o circostanza che funziona al suo interno. Detto questo, ognuna di queste sezioni del film potrebbe esistere indipendentemente, quindi c’è una profonda possibilità di valutazione. La creatività di Kubrick – e l’insistenza nel porre domande, non nel fornire risposte – rendono il film un’arte cinematografica irriducibile che continua a sfidare, perplimere e affascinare il pubblico a distanza di oltre cinquant’anni.

2001: Odissea nello spazio è disponibile in streaming sulle seguenti piattaforme:

 

John Wick: The High Table, in produzione la serie sequel di John Wick 4

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La Lionsgate sta ulteriormente espandendo il suo universo di John Wick con John Wick: The High Table, una serie d’azione prodotta esecutivamente dalla star del franchise cinematografico da miliardi di dollari, Keanu Reeves, e dal regista, Chad Stahelski. Stahelski dovrebbe anche dirigere l’episodio pilota.

Scritta dal co-creatore di The Old Man Robert Levine, la storia della serie riprende subito dopo la fine di John Wick: Chapter 4. John Wick ha lasciato il mondo dell’High Table in una posizione precaria e una serie di nuovi personaggi cercherà di farsi un nome mentre alcuni dei personaggi fedeli del franchise rimangono fedeli all’ordine del vecchio mondo.

La descrizione di The High Table, che promette di “combinare il nuovo e il vecchio e spingere l’universo di Wick in una nuova era”, indica un mix di personaggi appena creati ed esistenti, un approccio che Lionsgate ha utilizzato in precedenza nella serie limitata prequel The Continental: From the World of John Wick, uno dei più grandi lanci originali di Peacock del 2023.

John Wick: Under The High Table, in arrivo la serie

Stahelski, che a gennaio ha firmato un accordo con Lionsgate per supervisionare la creatività del franchise su film, TV e altri media, è produttore esecutivo di John Wick: The High Table tramite la sua società 87Eleven Entertainment. Levine, che è showrunner, è anche produttore esecutivo insieme a Reeves e a Erica Lee e Basil Iwanyk di Thunder Road, che sono produttori dei film.

Attualmente, Reeves è impegnato come produttore esecutivo senza alcuna componente di recitazione. Si dice che sia molto coinvolto nel progetto, che è in fase di sviluppo in quella che si sta configurando come una situazione competitiva.

C’è anche un quinto film in fase di sviluppo e John Wick: The High Table non interferirà con i piani per un potenziale nuovo capitolo.

Avengers: Doomsday, alcuni dettagli rivelano la trama di The Kang Dinasty

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I Marvel Studios hanno annunciato Avengers: Doomsday al Comic-Con di San Diego lo scorso fine settimana, con Robert Downey Jr pronto a fare il suo ritorno nell’MCU nei panni del malvagio Dottor Doom. Come sappiamo, questo prossimo film di Avengers, precedentemente intitolato “The Kang Dynasty“, si stava configurando come un film molto diverso prima del licenziamento di Jonathan Majors, e ora potremmo avere un’idea migliore di quello che sarebbe stata la storia.

Abbiamo già sentito che sia Spider-Man di Tobey Maguire che Wolverine di Hugh Jackman avrebbero avuto un ruolo importante, e lo scooper MTTSH ha ora condiviso altri dettagli. Secondo questa ripartizione, tutti e tre gli Spidey si sarebbero rivelati essere gli Esseri Ancora dei rispettivi universi insieme a Logan e molti altri, tra cui Ghost Rider di Nicolas Cage.

Avengers: Doomsday quando era ancora The Kang Dinasty

“In questo film, la TVA ha iniziato a radunare gli Esseri Ancora da tutto il Multiverso, credendo che fossero gli unici abbastanza potenti da sconfiggere il Consiglio dei Kang. Tobey Maguire e Andrew Garfield erano le Ancore per le rispettive realtà, mentre Spider-Man di Tom Holland fungeva da Ancora per la Terra-616. Il film avrebbe dovuto avere una portata più ridotta rispetto a Secret Wars, concentrandosi di più su Peter Parker di Holland, Tobey Maguire, Andrew Garfield, Wolverine di Hugh Jackman e altri Esseri Ancora come Ghost Rider di Nic Cage. Il piano era che tutti loro alla fine fallissero, portando al crollo del Multiverso e alla creazione di Battleworld da parte di Kang. Questo avrebbe quindi preparato il terreno per Secret Wars, in cui altri personaggi MCU e altre figure del Multiverso sarebbero confluite.” Alcune di queste corrispondono a voci precedenti e abbiamo sentito che l’attuale iterazione degli Eroi più potenti della Terra non avrebbe avuto una parte significativa da svolgere fino a Secret Wars.

Resta da vedere quanto di questa storia sia cambiato dopo il licenziamento di Majors. C’è sempre la possibilità che Kang sia stato semplicemente sostituito da Doom e la premessa di base rimarrà la stessa (Battleworld dovrebbe comunque essere presente, come minimo). Tuttavia, con Joe e Anthony Russo a bordo del progetto e nuovi sceneggiatori che lavorano alla sceneggiatura, diremmo che il film verrà quasi completamente rielaborato è uno scenario più probabile.

Avengers: Doomsday arriverà nei cinema il 1° maggio 2026, seguito da Avengers: Secret Wars il 7 maggio 2027. Entrambi i film saranno diretti dai fratelli Russo, che faranno anche il loro ritorno nell’MCU dopo aver diretto Captain America: The Winter Soldier, Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame.

Sydney Sweeney e Glen Powell per The Running Man di Edgar Wright

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Sydney Sweeney e Glen Powell per The Running Man di Edgar Wright

Dopo aver fatto coppia in Tutti Tranne Te, Sydney Sweeney e Glen Powell potrebbero tornare a fare squadra nell’adattamento di Paramount Pictures e Edgar Wright di The Running Man di Stephen King.

Powell interpreterà Ben Richards e secondo l’affidabile insider Daniel Richtman, Sydney Sweeney è stata adocchiata per interpretare un ruolo non rivelato. Ci sono diversi personaggi del libro che potrebbe interpretare, ma diremmo che l’ostaggio di Ben, Amelia Williams, è la possibilità più probabile.

Sweeney sta rapidamente diventando uno dei giovani attori più ricercati di Hollywood dopo aver recitato in titoli come Tutti Tranne Te e Immaculate, ed è anche pronta a interpretare il ruolo principale in un altro imminente riadattamento fantascientifico di Edgar Wright, Barbarella.

Naturalmente, Sweeney ha anche interpretato Julia Cornwall/Spider-Woman in Madame Web della Sony Pictures, ma è altamente improbabile che riprenda il ruolo dopo l’incasso del film (si vocifera che potrebbe interpretare un altro personaggio nell’MCU).

Per ora si tratta solo di voci, ma Richtman ha colto nel segno con la maggior parte dei suoi scoop sui casting di recente, quindi non saremmo sorpresi se le trattative lo confermassero abbastanza presto, sempre che Sweeney accetti il ​​ruolo, ovviamente!

Dreamfyre: la storia e le caratteristiche del drago di Helaena Targaryen

ATTENZIONE SPOILER dal finale di stagione di House of the Dragon 2 – La regina che non fu

Il finale della seconda stagione di House of the Dragon menziona Dreamfyre, sollevando domande sul drago di Helaena Targaryen. Helaena è interpretata in modo straordinario dall’attrice Phia Saban, che ha avuto alcuni momenti di gloria all’inizio della stagione durante l’evento Blood & Cheese e le sue conseguenze quando il personaggio ha visto il suo stesso bambino assassinato di fronte a lei. Dopo l’orribile tragedia, Helaena è stata relativamente assente per tutta la stagione fino a quando suo fratello, il principe reggente Aemond Targaryen, ha chiesto il suo aiuto nel finale della seconda stagione, menzionando Dreamfyre per la prima volta.

Il finale vede i Verdi reagire alla Semina Rossa, un evento in cui Rhaenyra Targaryen ha permesso ai popolani con sangue valyriano di legarsi ai draghi non reclamati su Dragonstone. Aemond Targaryen e i Verdi si ritrovano rapidamente in netta inferiorità numerica per quello che riguarda le forze aeree, portando Aemond a chiedere il supporto della sorella. Helaena è legata a un drago di nome Dreamfyre, ma non è una guerriera. La terza stagione dovrebbe vedere questa dinamica svilupparsi meglio.

Dreamfyre è uno dei draghi più antichi di Westeros

Dreamfyre ha circa 100 anni

House of the Dragon 2 episodio 1Tra i tanti draghi di House of the Dragon, Dreamfyre è uno dei più antichi al tempo della Danza dei Draghi. Vhagar è il più antico e il più grande in assoluto, mentre molti draghi sono giovani quanto i loro cavalieri, come Vermax, Sunfyre e Moondancer, tutti cresciuti insieme al loro Targaryen personale. Dreamfyre è uno dei draghi che è in circolazione da molto più tempo del suo cavaliere, e ha quasi 100 anni all’inizio della Danza dei Draghi.

Un aspetto cruciale dei draghi nell’universo di Game of Thrones è che continuano a crescere con l’età. Questo non è necessariamente un processo lineare, poiché l’attività e il volo sono importanti per la loro crescita, ma in generale, i draghi più anziani sono anche i più grandi. Pertanto, Dreamfyre è probabilmente più grande di quelli vivi. Le sue dimensioni esatte nello show non sono state determinate, poiché la drago femmina deve ancora apparire ufficialmente sullo schermo nella serie TV.

Chi ha cavalcato Dreamfyre prima di Helaena Targaryen

Rhaena Targaryen, figlia di Aenys I, è stata la prima cavaliere di Dreamfyre

Molti dei draghi in House of the Dragon hanno avuto cavalieri precedenti. Da Caraxes a Vhagar a Meleys, molti dei draghi più temibili in vita in questo momento sono stati legati ad altri umani in precedenza, ma questo non scredita il rapporto che hanno con il loro attuale cavaliere. Per quanto riguarda Dreamfyre, la sua prima cavalcatrice fu Rhaena Targaryen, una delle figlie di re Aenys I Targaryen, il secondo monarca di Westeros.

Aenys morì e il suo regno andò all’autoproclamatosi Maegor il Crudele, che era noto per i suoi numerosi atti violenti e le sue trasgressioni, tra cui l’uccisione del suo stesso nipote. Maegor costrinse sua nipote, Rhaena, a sposarlo, ma alla fine gli sarebbe sopravvissuta e sarebbe vissuta fino a 50 anni, morendo nel 73 CA. Dreamfyre trascorse quindi decenni senza cavalcatrice prima che Helaena alla fine si legasse a lei durante il regno di re Viserys I Targaryen. Ciò accadde probabilmente intorno al 120 CA, circa un decennio prima della Danza.

Quanto è grande e potente Dreamfyre rispetto agli altri draghi in HOTD?

Come accennato in precedenza, Dreamfyre è un drago di dimensioni significative al tempo della Danza dei Draghi. Prima della Semina, questo avrebbe avuto un impatto molto più grande, poiché la maggior parte dei cavalieri di Rhaenyra avevano draghi relativamente piccoli come Syrax e Moondancer. Con draghi più grandi come Vermithor e Silverwing che entrano nel gruppo, le dimensioni di Dreamfyre sono un po’ meno minacciose. Come Helaena, Dreamfyre non è realmente nota per essere un drago combattente, come Caraxes, Vhagar o Seasmoke. È stata principalmente un’allevatrice ed è stata protetta nella Fossa dei Draghi per un po’ di tempo.

Con questo in mente, qualsiasi drago rappresenta una minaccia in questo momento, e l’esistenza di un drago come Dreamfyre significa che i Neri devono agire con una certa cautela. Anche se Dreamfyre non è la combattente più formidabile, sarebbe supportata da Vhagar in una battaglia ipotetica, e Vhagar è una minaccia enorme di per sé, date le sue dimensioni e la sua ferocia. Rispetto ai draghi più grandi nella storia di Game of Thrones, Dreamfyre è a metà classifica, ma è probabile che sia più grande durante la Danza.

Helaena cavalcherà Dreamfyre nella Danza dei Draghi?

Helaena non guida mai Dreamfyre nel libro, ma questo potrebbe cambiare

House of the Dragon è basato sul libro Fuoco e Sangue, che è un’estensione della serie Cronache del ghiaccio e del fuoco di George R.R. Martin e descrive il regno di diversi monarchi Targaryen. Fornisce una panoramica della Danza dei Draghi e, secondo il libro, Helaena non prende mai il volo durante la guerra. Aemond non riesce a farle pressione nel finale della seconda stagione e la regina potrebbe tener fede alla sua decisione di non far volare Dreamfyre in battaglia nell’azione imminente. Tuttavia, lo spettacolo ha già apportato diverse modifiche al materiale originale, quindi nulla è impossibile.

Ad esempio, in Fuoco e Sangue, Baela non cavalca Moondancer per una parte significativa della guerra a causa delle sue dimensioni. Per non parlare del fatto che Rhaenyra non pilota praticamente mai Syrax nel libro, ma la serie TV ha aggiunto diverse scene in cui cavalca. È improbabile che Helaena possa guidare Dreamfyre in battaglia, ma è tutt’altro che impossibile che cavalchi a un certo punto della stagione 3, soprattutto considerando che il finale della stagione 2 ha approfittato di più momenti per seminare la sua esistenza.

Cosa succede a Dreamfyre

Dreamfyre viene uccisa nell’Assalto alla fossa del drago

Pochissimi draghi sopravvivono effettivamente alla guerra civile dei Targaryen, indebolendo per sempre la casa reale. Tragicamente, Dreamfyre è uno dei draghi a perire, e in uno dei modi più strazianti possibili. Non muore in battaglia, ma viene uccisa da una folla inferocita nell’Assalto alla fossa del drago. L’evento vede essenzialmente una folla di popolani infuriarsi dopo che Rhaenyra riprende Approdo del Re. Dopo la sua conquista del Trono di Spade, Helaena Targaryen si suicida saltando da una finestra nella Fortezza Rossa, scatenando delle rivolte.

Questa sequenza potrebbe svolgersi diversamente nella serie, ma l’elemento centrale è che la folla irrompe nella Fossa dei Draghi e cerca di uccidere i draghi che sono incatenati lì. Un’innumerevole quantità di vite umane perisce in questa circostanza, ma alla fine il popolo riesce a sopraffare i draghi e a ucciderne cinque, tra cui Dreamfyre, Syrax e tre draghi molto giovani. È uno dei momenti più terrificanti della storia, quindi si spera che Dreamfyre abbia la possibilità di brillare prima.

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