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Otto Hightower: cosa gli succede alla fine di House of the Dragon 2?

ATTENZIONE SPOILER dal finale di stagione di House of the Dragon 2 – La regina che non fu

Otto Hightower, splendidamente interpretato da Rhys Ifans, è uno dei personaggi con più carisma di House of the Dragon. Come accadeva anche il Game fo Thrones, molti degli interpreti più adulti nella serie hanno una gravitas e una maggiore capacità di essere credibili nei loro ruoli, e questo succede soprattutto per Otto.

Il personaggio però è scomparso dallo show da quando Aegon lo ha licenziato dal suo incarico di Primo Cavaliere del Re, ma torna con un colpo di scena nel finale della seconda stagione: è rinchiuso in una segreta. Allo stato attuale, non si sa esattamente dove si trovi o quando sia successo, poiché tutto ciò che vediamo è la cella e l’evento non è tratto dalle pagine di Fuoco e Sangue. Tuttavia, ci sono alcune possibilità.

Cosa è successo a Otto Hightower?

Forse l’opzione più probabile è che Otto sia rinchiuso in una delle celle della Fortezza Rossa. Di certo, sembra simile a quelle, dal momento che le abbiamo viste sullo schermo in entrambe le serie più di una volta, allora sarebbe il modo più semplice per far capire al pubblico dove si trova Otto Hightower. È anche molto plausibile come sia successo: Larys Strong.

Aemond dice a Larys di mandare a chiamare Otto, poiché vuole che torni come Primo Cavaliere. Larys ne è chiaramente offeso… e vedrebbe Otto come una chiara minaccia alla sua stessa corsa al potere e ai tentativi di manipolare le cose per i propri fini. Avrebbe anche sicuramente i mezzi per far rinchiudere qualcuno, persino Otto, in una segreta.

Sembra che qualcuno vada a trovare Otto alla fine, dal momento che il personaggio viene illuminato da una torcia e lui che guarda in alto. Potrebbe essere semplicemente chiunque sia incaricato di assicurarsi che gli venga dato cibo e bevande per tenerlo in vita, ma se è un personaggio noto, allora forse qualcuno come il Gran Maestro Orwyle, che è leale ad Alicent e, quindi, a Otto.

Se Otto non è nella Fortezza Rossa, allora non ci sono molti altri posti in cui può essere, è quindi probabile che siano le segrete di una delle numerose case leali a Rhaenyra. Una di queste possibilità è Casa Beesbury, che si dice sia in rivolta per la morte di Lord Beesbury per mano di Ser Criston Cole. La loro sede, Honeyholt, è sulla strada per Vecchia Città, quindi è plausibile in termini di posizione e movente, ma sembra comunque un po’ più casuale rispetto alla prima opzione.

House of the Dragon 2: in che modo il finale cambia i libri di G.R.R. Martin?

ATTENZIONE SPOILER dal finale di stagione di House of the Dragon 2 – La regina che non fu

Ci sono stati cambiamenti rispetto al libro durante l’intera seconda stagione di House of the Dragon, cosa che accade in qualsiasi adattamento, in parte perché Fuoco e Sangue è raccontato da vari punti di vista contrastanti e parziali, e in parte a causa di decisioni creative, e il finale di stagione di House of the Dragon 2 rispecchia questi casi.

La puntata si discosta in molti modi dal libro e/o è pura invenzione della serie. La conversazione tra Rhaenyra e Alicent a Roccia del Drago, ad esempio, non avviene nel libro, e non c’è certamente alcuna indicazione che Alicent sia disposta a sacrificare Aegon e a vivere una vita di libertà con Helaena lontano da Approdo del Re. Non c’è traccia delle visioni di Daemon, né che abbia pensato di prendere il Trono di Spade per sé (in effetti, si scrive molto poco del suo periodo ad Harrenhal).

House of the Dragon 2 – le differenze con il libro

Nel libro, Helaena non è una sognatrice, quindi quelle visioni non si verificano. Non c’è menzione del fatto che Otto sia stato fatto prigioniero da qualcuno, e Rhaena non incontra Sheepstealer. Aegon lascia Approdo del Re, ma anche i suoi figli vengono mandati altrove: la posizione di sua figlia Jaehaera non viene definita nel finale della seconda stagione, e Maelor è completamente assente dalla serie. Nonostante tutto ciò, le linee generali – Rhaenyra pronta a prendere Approdo del Re, gli eserciti schierati, l’arrivo della battaglia – si allineano ancora con la narrazione generale.

House Of The Dragon 3: cosa aspettarsi alla luce del finale di stagione?

ATTENZIONE SPOILER dal finale di stagione di House of the Dragon 2 – La regina che non fu

House of the Dragon 3 è stata confermata da HBO, quindi almeno il pubblico sa che il finale della seconda stagione della serie, intitolato La regina che non fu, è stato preparatorio per qualcosa che comunque verrà loro raccontato. Quando arriverà la terza stagione, ci si può aspettare con sicurezza che vedremo Rhaenyra conquistare Approdo del Re, con Daemon al suo fianco, molto presto. Allo stesso modo, anche la Battaglia del Guller dovrebbe verificarsi anche nei primi episodi. È anche possibile che assisteremo all’incontro tra Aemond e Daemon all’Occhio degli Dei, anche se è comprensibile la scelta di voler salvare questo momento per un finale di stagione.

Cosa aspettarci da House of the Dragon 3?

Intanto però, la conquista di Roccia del Drago da parte di Aegon avverrà presumibilmente nella terza stagione, e la morte di Helaena è abbastanza possibile. Tutte le storie nel finale della seconda stagione di House of the Dragon stanno conducendo a eventi più grandi, dopotutto, e quindi ci sarà molto di più nella terza stagione.

La domanda più grande, in realtà, è quando potremo vedere la terza stagione di House of the Dragon. Sono passati quasi due anni tra la stagione 1 e la stagione 2, il che è ormai la norma per produzioni televisive su larga scala come questa. Con A Knight of the Seven Kingdoms programmato per la première nel 2025, la data di uscita della stagione 3 di House of the Dragon, prevista per l’estate 2026, è una scommessa ragionevole.

House of the Dragon 2: la spiegazione del finale di stagione!

House of the Dragon 2: la spiegazione del finale di stagione!

ATTENZIONE: seguono SPOILER dal finale di stagione di House of the Dragon 2

Il finale di stagione di House of the Dragon 2 (La regina che non fu – recensione) accompagna i fan in scelte narrative sorprendenti e anticlimatiche e mette moltissima carne al fuoco per la terza stagione. Il finale è il risultato di una serie di episodi che hanno portato con sé numerose morti, colpi di scena da entrambe le parti e la guerra civile dei Targaryen, ovvero la Danza dei Draghi, che sta davvero iniziando. E, come chiarisce il finale, è solo all’inizio.

Forse la serie non si chiude con un momento così brutale o scioccante come quello in cui Aemond Targaryen uccide Lucerys Velaryon nel finale della prima stagione di House of the Dragon, ma questo finale ha davvero molto da dire. Rhaenyra Targaryen e Alicent Hightower si riuniscono a Roccia del Drago, Daemon Targaryen ha una visione di Daenerys Targaryen e poi rinnova la sua fedeltà a Rhaenyra, Re Aegon II Targaryen viene fatto uscire di nascosto da Approdo del Re da Larys Strong e, in tutto Westeros, vari eserciti marciano verso la guerra.

Conversazione, decisioni e futuro di Rhaenyra e Alicent

Ci saranno importanti conseguenze per la terza stagione di House of the Dragon

Il fulcro del finale di stagione di House of the Dragon 2, come nel caso di gran parte della storia, si riduce a Rhaenyra e Alicent. In un’inversione del loro precedente incontro nell’episodio 3, ora è Alicent a recarsi da Rhaenyra, nella speranza di trovare una via d’uscita che minimizzi lo spargimento di sangue. E, a sua volta, è Rhaenyra a dire che ora è “troppo tardi”. È una scena emozionante che mostra perché sono le due vecchie amiche e Regine il fondamento della narrazione dello show, offrendo anche importanti implicazioni per il futuro.

Perché Alicent acconsente a che Rhaenyra possa uccidere Aegon

La speranza iniziale di Alicent è che Rhaenyra prenda Approdo del Re e risparmi i suoi figli, ad eccezione di Aemond (che ha capito non può essere distolto dal percorso che sta seguendo). Rhaenyra, tuttavia, sa che non sarà accettata come regina da tutti prima che Re Aegon muoia… e Alicent accetta a che Rhaenyra uccida suo figlio con sua riluttanza e sorpresa di tutti. In un certo senso, non ha scelta: Rhaenyra e il suo esercito cercheranno di uccidere Aegon in ogni caso. Ma il fatto che lei acconsenta è un segno di quanto Alicent sia disperata.

Dopo aver contribuito a far partire questa guerra per far salire suo figlio sul Trono di Spade, anche se con un’idea sbagliata, ora è disperata a fare un tentativo non solo per salvare stessa, ma anche sua figlia, Helaena. Aegon è una figura tragica e vittima della sua educazione in molti modi, ma è anche capace di immensa crudeltà. Se Alicent può scegliere tra l’uccidere Aegon, salvando la buona e innocente Helaena (e potenzialmente anche Daeron), e rischiare che tutti loro soffrano e muoiano, allora sceglierà la prima opzione.

Alicent ha sempre cercato di mettere il dovere al primo posto, usando idee di onore, rettitudine e virtù per convincersi di stare facendo la cosa giusta. Ora quel mantello deve essere rimosso: Alicent non può più fare la cosa doverosa, che sarebbe ciò che servirebbe meglio il suo re. Sceglie la via della libertà e, cosa importante, sua figlia rispetto a suo figlio; la persona che meno merita di soffrire rispetto alla persona che ha causato così tanto dolore. È la migliore possibilità per Alicent di proteggere ciò che conta per lei, e forse anche di avere una seconda possibilità lei stessa.

L’unico problema, è che pure se entrasse ad Approdo del Re, Rhaenyra non può uccidere Aegon, almeno nel libro, perché il Re è stato portato fuori dalla città da Larys Strong, all’insaputa di Alicent, cosa che accade in Fuoco e Sangue. Ciò significa che lui non sarà lì quando Rhaenyra si dirigerà alla capitale, e lei non otterrà il prezzo del “figlio per figlio” che pretende.

Perché Rhaenyra non può andare con Alicent e come ciò inverte la prima stagione

Oltre ad accettare che Rhaenyra debba uccidere Aegon, Alicent fa una richiesta sorprendente: chiede alla sua ex amica di andare via con lei. È un completo capovolgimento di quello che erano prima le due vecchie amiche: Alicent ora è la ribelle che desidera ardentemente la libertà che le è stata sempre negata, Rhaenyra quella che crede di dover rimanere fedele al percorso tracciato per lei, il percorso che suo padre e, come lei crede, gli dei hanno voluto. È uno specchio del primissimo episodio di House of the Dragon, quando Rhaenyra disse alla sua amica: “Voglio volare con te sul dorso del drago, vedere le grandi meraviglie attraverso il Mare Stretto e mangiare solo dolci”.

È una decisione intelligente, perché Alicent e Rhaenyra sono sempre state immagini speculari, migliori amiche che, se le cose fossero andate un po’ diversamente, avrebbero potuto percorrere insieme la stessa strada. Alicent ha a lungo invidiato la libertà di Rhaenyra, ma aveva anche il potere – come regina di Viserys – che Rhaenyra stessa desiderava. Ora ognuno sta ottenendo ciò che aveva bramato nell’altro, ma a un prezzo altissimo, è un finale poetico per questa parte delle rispettive storie.

Anche il modo in cui le riprese finali sono inquadrate dalla regista Geeta V. Patel si adattano a questo contrasto, mostrando immagini speculari piuttosto letterali. Per prima cosa vediamo Alicent di lato, e poi Rhaenyra dal lato opposto, come se si stessero guardando a vicenda. Rhaenyra è poi inquadrata da lontano attraverso delle sbarre, ingabbiata dal suo dovere e dalla ricerca del potere, mentre un’inquadratura simile di Alicent che conclude l’episodio la ritrae mentre guarda il mare, con un senso di libertà.

Ovviamente, la vecchia Rhaenyra ormai non c’è più, per la maggior parte. Esiste ancora: c’è abbastanza guizzo sul suo viso per mostrare che l’idea di scappare la tenta, o almeno vorrebbe anche solo poterlo pensare, ma ha anche uno scopo più alto. Rhaenyra ha sviluppato sempre più un complesso divino negli episodi finali della seconda stagione, guardando bastardi bruciare e draghi ruggire tutto in suo nome, tutto ciò alimenta l’idea che solo lei abbia un diritto divino a governare, come una specie di leader di un culto religioso. Questa è la strada che sta percorrendo ora, e non può vacillare.

Rhaenyra conquisterà Approdo del Re? Cosa succede ad Alicent?

Basandoci su Fuoco e sangue, Rhaenyra prende il controllo di Approdo del Re, cosa che è molto probabile che accada nella terza stagione di House of the Dragon. Si dice che ci sia una breve ma sanguinosa battaglia per la città, prima che Rhaenyra, Daemon e Addam scendano sui loro draghi. È a quel punto che Alicent concorda sul fatto che la città ora è di Rhaenyra, ma anche allora, avverte che non la terrà a lungo e che Aemond tornerà per vendicarsi. Questa è una netta differenza rispetto alla serie, ovviamente.

Dopo la caduta di Approdo del Re, Rhaenyra fa prigionieri Alicent ed Helaena (va anche notato che Rhaenyra e Alicent hanno una differenza di età maggiore nel libro e non sono mai state le amiche intime che erano nella serie). Alicent rimane prigioniera ad Approdo del Re, mentre Helaena, tragicamente, alla fine si toglie la vita. Dal momento che Alicent è più disposta a permettere a Rhaenyra di prendere la città, resta da vedere se ciò accadrà nella serie, ma se non accadrà, allora sarà una deviazione importante che cambierà completamente il futuro di Alicent.

Cosa succede a Re Aegon dopo aver lasciato Approdo del Re

La spiegazione del futuro di Aegon e di Larys Strong

Larys Strong progetta di portare Aegon a Essos, dove aspetteranno il loro momento, e il re potrà guarire finché Rhaenyra e Aemond non si saranno distrutti a vicenda. Quindi Aegon potrà tornare, vittorioso, come “la Delizia del Reame”, un soprannome che un tempo era usato per la stessa Rhaenyra quando era più giovane. Questo da solo dice abbastanza di quanto sia tragico Aegon, che voleva essere amato come lo era la sua sorellastra… ma il suo futuro ha progetti più grandi di Essos.

Nel libro, Aegon alla fine si dirige a Roccia del Drago, mentre i suoi figli vengono portati via altrove. Sull’isola, il re riesce a convincere diversi membri rimasti dei Neri, come Ser Alfred Broome (che nella serie tradisce Rhaenyra nel finale, desiderando che Daemon diventi re), ad aiutarlo a prendere il controllo. Aegon e il suo drago, Sunfyre, combattono contro Baela Targaryen, che era rimasta a Roccia del Drago, e il suo drago Moondancer.

Aegon e Sunfyre uccidono Moondancer (anche se Baela sopravvive e viene mandata nelle segrete), ma il re stesso viene gravemente ferito perché deve saltare dal suo drago, rompendosi le gambe. Questo evento sembra essere stato preannunciato da Helaena nella stagione 1, quando aveva un insetto in mano e aveva detto “l’ultimo anello non ha gambe”, forse un’indicazione di ciò che accadrà ad Aegon.

Per quanto riguarda Larys, la sua partenza con Aegon è una deviazione da Fuoco e sangue. Nel libro, mentre organizza l’uscita sicura del re da Approdo del Re, lui stesso rimane indietro. Trascorre il tempo durante il regno di Rhaenyra cospirando contro la regina, diffondendo voci e falsità che aiuteranno a farla cadere. Dal momento che sta andando con Aegon invece, è molto difficile dire quale sarà la sua storia nella stagione 3, ma la serie potrebbe prendere una strada più lunga e avere più cambiamenti prima che Aegon arrivi a Roccia del Drago.

Visioni di Daemon Targaryen e perché alla fine si inginocchia davanti a Rhaenyra

Le visioni di Daemon includono Sangue di Corvo, il Re della Notte e Daenerys

Daemon Targaryen ha avuto diverse visioni ad Harrenhal durante la seconda stagione di House of the Dragon, ma la più importante di tutte è stata tenuta per ultima. Sollecitato a toccare l’albero diga, che ha nientemeno che il volto di George R.R. Martin, da Alys Rivers, Daemon riceve una visione che mostra il futuro della Casa Targaryen in Game of Thrones. Include diversi personaggi principali e sorprese e porta Daemon a inginocchiarsi davanti a Rhaenyra.

Brynden Rivers, alias Sangue di Corvo, è il corvo a tre occhi

Il primo personaggio nella visione di Daemon è un uomo dall’aspetto Targaryen con una voglia sulla guancia, in cui appare anche un corvo. Ciò conferma essenzialmente l’identità del Corvo a tre occhi in Game of Thrones: è Brynden Rivers, alias Sangue di Corvo. Brynden è un figlio bastardo di re Aegon IV Targaryen, ed è nato circa 45 anni dopo la seconda stagione di House of the Dragon. Il soprannome deriva da una voglia color vino rosso sulla guancia, che si dice assomigli quasi a un corvo, elemento che rivela la sua identità nella visione.

Brynden è una parte importante della storia dei Targaryen. Un bastardo legittimato, combatte in molteplici ribellioni, serve come Primo Cavaliere di due Targaryen (Aerys I e Maekar I), e poi alla fine viene mandato alla Barriera, dove diventa Lord Comandante dei Guardiani della Notte. Scompare quando si aggira oltre la Barriera, ma quando Bran Stark incontra il Corvo a tre occhi, ci sono diversi indizi che rivelano chi è veramente, incluso il fatto che dice direttamente a Meera Reed che il suo nome è (o era) Brynden.

Game of Thrones non è mai stato davvero specifico riguardo all’identità del Corvo a tre occhi nello stesso modo, quindi non è mai stato chiaro se la versione che abbiamo visto nella serie madre dovesse essere Sangue di Corvo o meno. Tuttavia, la visione di Daemon non lascia dubbi sul fatto che sia così, con il corvo stesso che sostanzialmente lo conferma. Come Brynden diventi il ​​Corvo a tre occhi è un’altra questione, ovviamente. Il personaggio fa parte delle storie di Dunk & Egg, prossimo spin-off di Game of Thrones, A Knight of the Seven Kingdoms: The Hedge Knight.

L’Estraneo e la connessione con il sogno di Aegon

La visione di Daemon si sposta poi sull’esercito dei morti, guidato da un Estraneo che, bisogna ammetterlo, assomiglia un po’ al Re della Notte. Non è chiaro se questo sia effettivamente il Re della Notte: di certo non gli somiglia, ma la presentazione della scena, con lui che guida l’esercito, lo suggerirebbe. In ogni caso, è un chiaro presagio di ciò che sta arrivando a Westeros e un promemoria della profezia di Aegon il Conquistatore, La canzone del ghiaccio e del fuoco.

È sufficiente per convincere Daemon che la profezia era giusta e che la minaccia dal Nord è davvero reale, e per gli spettatori è un promemoria di ciò che verrà dopo House of the Dragon in Game of Thrones, ovvero che nonostante tutti i litigi per il Trono di Spade, Westeros alla fine dovrà essere unita. Ciò che è interessante è che l’Estraneo ha dei capelli che sembrano quelli dei Targaryen. Il Re della Notte non era un Targaryen ma, mentre i Walker sono stati mostrati con i capelli in precedenza, questa sembra una decisione intenzionale per collegarsi alla Casa del drago.

Qual è il motivo? Poiché questa è la visione di Daemon, potrebbe mostrargli che, se non supporta Rhaenyra, causerà questa rovina. In alternativa, potrebbe riflettere più ampiamente gli errori di Casa Targaryen e come le loro azioni e lotte intestine portino alla loro stessa caduta. Che, spinti da una profezia che richiede un regno unito, lo hanno effettivamente indebolito; che la dinastia Targaryen crollerà e il sogno di Aegon andrà perduto a causa dei Targaryen stessi.

Il significato di Daenerys Targaryen nella visione di Daemon

Nella più grande sorpresa del finale, la visione di Daemon rivela Daenerys Targaryen. Si tratta della scena in cui Daenerys sorge viva e incolume dalla pira funeraria di Khal Drogo con tre draghi appena nati. Ovviamente, il personaggio è di spalle e non vediamo il volto di Emilia Clarke, forse proprio per evitare di coinvolgerla nelle riprese, ma non c’è dubbio: quel momento è così iconico che non potrebbe trattarsi di nessuno altro!

House fo the Dragon ha precedentemente rivelato la (possibile) origine delle uova di drago di Daenerys: Rhaenyra che le ha inviate alla Valle con Rhaena. Quelle uova di drago appaiono nella visione di Daemon; Rhaenyra aveva detto che erano il futuro della Casa Targaryen, e ora Daemon sta letteralmente vedendo quel futuro. Dato che questo avviene dopo la visione dell’Estraneo, ed è preceduto da una cometa rossa (che, nel libro, è un segno del Principe Che Fu Promesso), allora questo sembra confermare che Daenerys è il Principe Che Fu Promesso.

L’implicazione è che Dany sarà la salvatrice definitiva dei Sette Regni di Westeros. Questo può essere dibattuto: è Arya che ha ucciso il Re della Notte, e Dany non aveva ancora reclamato il Trono di Spade a quel punto. Tuttavia, senza dubbio lei fa la sua parte nell’unire il regno per sconfiggere l’esercito dei morti, e non sarebbe potuto accadere senza di lei.

La morte di Daemon e Rhaenyra sul Trono di Spade

Le visioni di Daemon tornano quindi a House of the Dragon, mostrando il corpo del suo drago, Caraxes, e poi lui stesso che giace morto in uno specchio d’acqua. Questo mostra a Daemon il suo futuro, poiché sia ​​lui che il suo drago moriranno in una battaglia sul lago di Harrenhal.

La visione di Rhaenyra di Daemon, tuttavia, è più importante per il suo futuro immediato e la sua storia. È ciò che unisce tutto: per sconfiggere gli Estranei, per arrivare al futuro in cui Daenerys riporta i draghi nel mondo, Rhaenyra deve reclamare il Trono di Spade, e lui deve sostenerla. Questo, in un certo senso, è vero: è grazie a Rhaenyra e Daemon – e dal loro secondo figlio insieme, Viserys – che Casa Targaryen continua fino a Daenerys. Ecco perché si inginocchia, dicendo persino “L’inverno sta arrivando” in Alto Valyriano.

Come è entrata Helaena nella visione di Daemon e cosa significava il suo commento?

Helaena appare quindi a Daemon, nella sua visione, per dirgli che è “tutta una storia” e che lui conosce la sua parte in essa. Questo di per sé è intrigante e si adatta ai suoi commenti successivi sul fatto che il futuro non può essere cambiato. Suggerisce che sa che questi eventi sono accaduti, che l’inchiostro è asciutto e che Daemon e Aemond sono entrambi destinati a morire.

Ciò che è più interessante, tuttavia, è come Helaena sia nella visione di Daemon. Non è una persona con cui ha un forte legame, quindi non ha senso che appaia come abbiamo visto per Rhaenyra o Re Viserys, ad esempio. I suoi vestiti, nel frattempo, sono esattamente gli stessi che indossa quando la si vede fissare il vuoto, come se avesse una visione, prima di dire ad Aemond che morirà all’Occhio di Dio (ne parleremo più avanti).

Questo sembra significare che o Helaena era consapevolmente in grado di entrare nella visione di Daemon o, forse più probabilmente, stava avendo una visione simile esattamente nello stesso momento. Che mentre Alys stava mostrando a Daemon il suo destino, Helaena stava anche vedendo il futuro; che si tratti di qualcosa che le è stato mostrato dagli dei, un sogno di drago o se possiede un potere ancora più grande come la visione dell’oltre.

Le profezie di Helaena su Aemond e Aegon

Rivela molto sul futuro

Continuando con Helaena, per molto tempo il personaggio ha fatto delle profezie vaghe, ma sono diventate sempre più chiare nel corso della seconda stagione. Nella première, i suoi commenti sulla paura dei topi prefiguravano l’uccisione del principe Jaehaerys da parte di Blood and Cheese, ma ora è molto più letterale e diretta (non dissimile da Bran Stark nelle stagioni 7 e 8, anche se, ancora una volta, non è chiaro se Helaena dovrebbe acquisire abilità simili, il che sarebbe una grande sorpresa). Quindi, offre un avvertimento agghiacciante ad Aemond: “Morirai. Sei stato inghiottito dall’Occhio degli Dei e non sei stato mai più stato visto”.

Cos’è l’Occhio degli Dei?

L’Occhio degli Dei è un lago situato nelle terre dei fiumi, sulla cui sponda settentrionale si trova Harrenhal. Come avverte Helaena, la morte di Aemond in House of the Dragon avviene all’Occhio degli Dei, così come quella di Daemon. Più avanti nella Danza dei Draghi, i due si incontreranno sulle loro cavalcature, in quella che è nota come La Battaglia sopra l’Occhio degli Dei. È uno scontro epico e termina con Daemon che conficca la sua spada d’acciaio di Valyria, Sorella Oscura, nell’orbita vuota di Aemond. Tutti e quattro i combattenti, tuttavia, vengono uccisi e finiscono nel lago, anche se il corpo di Aemond viene ritrovato anni dopo.

Ciò che è interessante notare è la tensione di Helaena, quando dice ad Aemond che “sei stato” inghiottito. È un altro esempio di come questi siano eventi che ha visto e di come il presente e il futuro si stiano intrecciando nella sua mente, e che sta trascorrendo più tempo a nel futuro che nel presente. Si adatta anche al motivo per cui dice a Daemon che questa è una storia, perché sono eventi che sa che accadranno, ma non ancora.

Cos’è il trono di legno di Aegon

Helaena dice anche ad Aemond che Aegon sarà di nuovo re e che avrà un trono di legno. E, ancora una volta, ha ragione. Dopo la morte di Rhaenyra in House of the Dragon, Aegon tornerà ad Approdo del Re come sovrano di Westeros. Tuttavia, le ferite riportate a Roccia del Drago gli impediscono di salire i gradini del Trono di Spade, e quindi ha una barella posizionata in fondo, da cui governa. Quello, presumibilmente, è il trono di legno a cui si riferisce Helaena.

Chi ha rinchiuso Otto Hightower in una segreta?

Dov’è l’ex Primo Cavaliere del Re?

Otto Hightower è scomparso da quando Aegon lo ha licenziato dal suo incarico di Primo Cavaliere del Re, ma torna con un colpo di scena nel finale della seconda stagione: è rinchiuso in una segreta. Allo stato attuale, non si sa esattamente dove si trovi o quando sia successo, poiché tutto ciò che vediamo è la cella e l’evento non è tratto dalle pagine di Fuoco e Sangue. Tuttavia, ci sono alcune possibilità.

Forse l’opzione più probabile è che Otto sia rinchiuso in una delle celle della Fortezza Rossa. Di certo, sembra simile a quelle, dal momento che le abbiamo viste sullo schermo in entrambe le serie più di una volta, allora sarebbe il modo più semplice per far capire al pubblico dove si trova Otto. È anche molto plausibile come sia successo: Larys Strong.

Aemond dice a Larys di mandare a chiamare Otto, poiché vuole che torni come Primo Cavaliere. Larys ne è chiaramente offeso… e vedrebbe Otto come una chiara minaccia alla sua stessa corsa al potere e ai tentativi di manipolare le cose per i propri fini. Avrebbe anche sicuramente i mezzi per far rinchiudere qualcuno, persino Otto, in una segreta.

Sembra che qualcuno vada a trovare Otto alla fine, dal momento che il personaggio viene illuminato da una torcia e lui che guarda in alto. Potrebbe essere semplicemente chiunque sia incaricato di assicurarsi che gli venga dato cibo e bevande per tenerlo in vita, ma se è un personaggio noto, allora forse qualcuno come il Gran Maestro Orwyle, che è leale ad Alicent e, quindi, a Otto.

Se Otto non è nella Fortezza Rossa, allora non ci sono molti altri posti in cui può essere, è quindi probabile che siano le segrete di una delle numerose case leali a Rhaenyra. Una di queste possibilità è Casa Beesbury, che si dice sia in rivolta per la morte di Lord Beesbury per mano di Ser Criston Cole. La loro sede, Honeyholt, è sulla strada per Vecchia Città, quindi è plausibile in termini di posizione e movente, ma sembra comunque un po’ più casuale rispetto alla prima opzione.

Rhaena rivendica il drago selvaggio?

Cosa succede con Sheepstealer

Rhaena Targaryen appare solo brevemente nel finale della seconda stagione di House of the Dragon, alla ricerca del drago selvaggio nella Valle di Arryn… e, beh, lo trova. Si tratta molto probabilmente di Sheepstealer, l’unico drago selvaggio di Fuoco e Sangue che si sa essere stato reclamato da qualcuno. Ma quella persona nel libro non è Rhaena.

Sheepstealer viene reclamato da Nettles, una feroce ragazza bastarda di 16 anni, che gli porta pecore ogni mattina finché il drago non impara a fidarsi di lei, e poi lo porta in volo in battaglia insieme agli altri semi di drago. House of the Dragon ha apparentemente tagliato Nettles e, dato che la seconda stagione finisce con Rhaena faccia a faccia con Sheepstealer, sembra proprio che sarà lei a reclamare un drago selvaggio.

Rhaena ottiene un drago tutto suo nel libro, chiamato Morning, che si schiude da una delle uova di drago che ha portato nella Valle. Tuttavia, Morning non è abbastanza grande per volare nella Danza dei Draghi, quindi il fatto che lo showrunner Ryan Condal e i suoi sceneggiatori vogliano che Rhaena abbia una parte più importante dell’azione in futuro potrebbe essere il motivo per cui hanno preso questa decisione.

I vari eserciti e le battaglie preparate per la terza stagione di House of the Dragon

Ci sono molti eserciti nel montaggio finale della seconda stagione

La seconda stagione di House of the Dragon ha rappresentato una battaglia importante, a Riposo del Corvo, che ha incluso la morte di Rhaenys Targaryen e Meleys, ma ce ne saranno altre nella terza stagione. In effetti, il finale mostra molte forze diverse mobilitate per la guerra, tra cui:

  • L’esercito di Hightower, accompagnato da un Daeron Targaryen a cavallo del suo drago, Tessarion.
  • L’esercito di Lannister, guidato da Jason Lannister, in marcia verso La Forca Rossa.
  • I Lupi d’Inverno, i “barbagrigia” inviati da Lord Cregan Stark di Grande Inverno, che si fanno strada attraverso le Torri Gemelle e nelle Terre dei Fiumi.
  • La flotta di Velaryon, guidata da Lord Corlys Velaryon e dal suo figlio bastardo, Alyn di Hull.
  • Le navi da guerra della Triarchia, guidate dall’ammiraglio Lohar (che nella serie è una donna a differenza del libro), e accompagnate da Tyland Lannister.

Ci sono molteplici battaglie da combattere. I Lannister combatteranno prima nella Battaglia della Forca Rossa, che si svolge in un attraversamento del fiume nelle terre dei fiumi occidentali. L’esercito di Hightower, insieme a Daeron e Tessarion, combatterà nella Battaglia di Honeywine, che si svolge nel Reach contro varie casate fedeli ai Neri, tra cui Casa Beesbury.

I Lupi Invernali marceranno in diverse battaglie nelle terre dei fiumi, tra cui la Battaglia di Lakeshore, alias Fishfeed, che è stata la battaglia terrestre più sanguinosa della guerra civile. Nel frattempo, la flotta di Velaryon e la Triarchia si incontreranno nella Battaglia di Gullet, ritenuta la più grande e mortale battaglia navale nella storia di Westeros.

House of the Dragon 2: recensione del finale di stagione “La regina che non fu”

La guerra. Tutto gira intorno a questo, altrimenti non si chiamerebbe Danza dei Draghi. Quello che il finale della seconda stagione di House of the Dragon con l’episodio La regina che non fu ha voluto proporci è qualcosa di preparatorio. Sì. Siamo di nuovo a quel punto di partenza. Alla fase in cui vengono sistemate le pedine su mare e su terra, e nel caso di House of the Dragon anche in aria. Ma questo lo sapevamo già. La seconda stagione ha dato solo un assaggio di quello che potrebbe essere la Danza dei Draghi e la storia dei Targaryen e soprattutto di Aegon e Rhaenyra, storia talmente complessa che questa seconda stagione non poteva che essere preparatoria (ma neanche così tanto).

**Questa recensione contiene spoiler dell’episodio 8 di House of the Dragon 2 “La regina che non fu**

Game of Thrones inizia con Daenerys, il suo viaggio da Essos a Westeros. Parallelamente House of the Dragon ci mostra l’opposto: un Aegon Targaryen che è costretto a nascondersi al di là del Mare Stretto per non venire ucciso e reclamare in seguito il suo trono. Questo ottavo episodio, La regina che non fu, chiude alcuni archi narrativi per aprire sicuramente molti altri. Vediamo per esempio Otto Hightower come prigioniero, quando invece pensavamo che la sua storia si fosse conclusa. Potrebbe trovarsi nella Fortezza Rossa e questo spiegherebbe il parallelismo finale con la figlia Alicent che lascia proprio la Fortezza Rossa dopo l’incontro con Rhaenyra. È anche l’episodio della riconciliazione tra Daemon e Rhaenyra: lui ripropone la sua fedeltà e si inginocchia. Ma perché lo fa?

Daemon ha la sua ultima visione ad Harrenall, sicuramente la più significativa. Vede per la volta le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco: vede la creazione dell’esercito di Non-Morti, il Corvo con Tre Occhi, la morte di Aemond e vede Il Principe che fu Promesso. House of the Dragon ribalta quanto successo in Game of Thrones dove si diceva che fosse Jon Snow (alias Aegon Targaryen) in Principe. Ma la visione di Daenerys, la Non-Bruciata, di spalle con i suoi tre draghi appena nati non lascia molti dubbi al caso. È lei il Principe che fu Promesso. In questa visione, Daemon vede anche Rhaenyra sul Trono di Spade ad Approdo del Re, e così si inginocchia. Ancora una volta, le scene con Emma D’Arcy e Matt Smith che parlano di valyriano, che conversano e si stuzzicano, creano una vera e propria scintilla: questo è mancato un po’ nella seconda stagione ma era necessario ai fini della trama.

House fo the Dragon 2 episodio 8 Alicent

La terza stagione di House of the Dragon: cosa succederà

Come abbiamo anticipato, La regina che non fu non è altro che un lungo tavolo preparatorio in attesa della terza – già confermata – stagione di House of the Dragon. La vera guerra dovrebbe iniziare adesso, e anche se in questa seconda stagione potrebbe aver mancato di azione, fuoco e sangue, la crescita di alcuni personaggi è innegabile e sarà un punto a loro favore durante la vera Danza dei Draghi. Abbiamo ottenuto una conclusione dell’arco narrativo di Rhaenyra e Daemon, si è conclusa la storia dei Semi di Drago e molte dinamiche di potere si sono spostate ad Approdo del Re con la ricerca della libertà da parte di Alicent, la presa di potere da parte di Aemond e la scelta di Re Aegon a lasciare la città. C’è anche da aggiungere un piccolo fattore: questa stagione si è conclusa con due episodi d’anticipo rispetto alla consueta programmazione di HBO. Gli autori hanno voluto spostare l’azione esclusivamente alla terza stagione (esempio la Battaglia del Golfo), lasciando alla seconda il compito di approfondire le dinamiche interne.

Tra le note sicuramente stonate di questo episodio c’è la storyline di Tyland Lannister con la Triarchia. Quei momenti sono carichi di umorismo e hanno come fine quello di avvicinare i Verdi alla Triarchia per ottenere le loro navi, ma quale parte della storia hanno dovuto sacrificare per inserire un combattimento nel fango? Se c’è una cosa che la terza stagione dovrà imparare dalla seconda è aumentare il numero di episodi per concedere una narrazione più fluida: Otto Hightower è andato via da Approdo del Re intorno al quarto episodio, perché non ci viene mostrato prima cosa gli è successo? Ora, mentre Max ci propone già un assaggio del prossimo spin-off di Game of Thrones, aspetteremo due anni per le epiche battaglie della Danza dei Draghi che ci furono promesse… e speriamo ne valga la pena.

A Knight of the Seven Kingdoms: The Hedge Knight, il primo teaser dello spin-off di Game of Thrones!

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In occasione del finale di House of the Dragon 2, Max ha presentato il trailer per la prossima stagione di serie tv e tra i titoli più attesi c’è sicuramente A Knight of the Seven Kingdoms: The Hedge Knight del quale vi proponiamo di seguito le immagini mostrate nel trailer:

Di seguito, invece, il trailer completo della stagione 2024/2025 di Max:

https://www.youtube.com/watch?v=7_fSOMJxgVk

Basata sui racconti di George R.R. Martin Tales of Dunk and Egg, la storia è ambientata oltre 90 anni prima degli eventi di Game of Thrones e si concentra sulle avventure di “Dunk”, alias il futuro Lord Comandante della Guardia Reale Ser Duncan l’Alto, e “Egg”, il futuro re Aegon V Targaryen (nonno di Daenerys!).

A Knight of the Seven Kingdoms, la trama

“Ambientato in un’epoca in cui la stirpe dei Targaryen detiene ancora il Trono di Spade e il ricordo dell’ultimo drago non è ancora passato dalla memoria vivente, grandi destini, potenti nemici e pericolose imprese attendono questi improbabili e incomparabili amici,” recita così la sinossi ufficiale della serie.

Claffey, attore irlandese ed ex giocatore di rugby del Connacht, ha fatto il suo debutto teatrale all’Abbey Theatre di Dublino in A Whistle in the Dark di Tom Murphy. Ha continuato ad apparire in Bad Sisters and Wreck del 2022, e ha un ruolo al fianco di Cillian Murphy in Piccole cose come queste. Ansell, 9 anni, ha iniziato la sua carriera di attore all’età di 4 anni in Emmerdale di ITV, e i suoi altri crediti includono la serie thriller di Sky The Midwich Cuckoos e la commedia di Netflix Christmas on Mistletoe Farm. Apparirà anche in The Moor, Hullraisers di Channel 4 e Robin and The Hood.

A Knight of the Seven KingdomsMartin ha precedentemente confermato che la prima stagione di A Knight of the Seven Kingdoms: The Hedge Knight adatterà la prima delle sue tre novelle, The Hedge Knight del 1998, con l’intenzione di concentrarsi su The Sworn Sword del 2003 e The Mystery Knight del 2010 nelle stagioni future, se la serie dovesse essere rinnovata.

Attualmente, il co-sceneggiatore di The Batman Mattson Tomlin sta lavorando a un adattamento di Aegon’s Conquest, che racconta la sanguinosa e brutale conquista di Westeros da parte dei Targaryen prima degli eventi di House of the Dragon. La storia segue l’invasore Aegon Targaryen e le sue mogli sorelle, Rhaenys e Visenya, che conquistarono Westeros con i loro potenti draghi. Il trio unificò con successo sei dei Sette Regni in soli due anni, con solo Dorne che riuscì a resistere.

The Last of Us – stagione 2: Il primo sguardo alla Abby nel primo teaser promo!

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È stato rilasciato il primo filmato di The Last of Us – stagione 2 della HBO, più teso ed emozionante che mai. La prima stagione è andata in onda nel marzo 2023 ed è stata immediatamente autorizzata per la seconda stagione. Quando la seconda stagione arriverà sulla HBO l’anno prossimo, i fan potranno aspettarsi diversi nuovi personaggi, molti momenti emotivi e soprattutto più infetti, dato che la prossima puntata si orienterà verso un percorso più oscuro.

La nuova anteprima fa parte dell’ultimo promo “coming soon” di Max, che vede Joel (interpretato da Pedro Pascal) parlare delle cose che ha fatto durante l’ultima stagione, in particolare della decisione di salvare Ellie dalle Lucciole. Tra le altre cose, un’incursione nell’insediamento di Jackson, Wyoming, persone che si difendono sia dagli umani che dagli infetti, oltre a scorci di nuovi personaggi come Abby (Kaitlyn Dever) e Dana (Isabela Merced), oltre a Catherine O’Hara e Jeffrey Wright.

Questo è il teaser più sostanzioso che abbiamo finora: The Last of Us – stagione 2 ha condiviso frammenti e pezzi per incitare i fan alla seconda stagione mentre le riprese sono in corso a Vancouver, in Canada. A maggio, la HBO ha pubblicato delle immagini di Joel ed Ellie (Bella Ramsey) e i fan locali hanno persino individuato alcuni luoghi ispirati al gioco. The Last of Us ha subito alcuni ritardi durante la produzione a causa degli scioperi di Hollywood del 2023. Alla fine le riprese sono riprese e stanno per terminare, con il creatore della serie, Neil Druckmann, che ha concluso il suo lavoro a Vancouver all’inizio di questo mese.

https://www.youtube.com/watch?v=7_fSOMJxgVk&pp=ygUQdGhlIGxhc3Qgb2YgdXMgMg%3D%3D

Di cosa parlerà la seconda stagione di The Last of Us?

Come la stagione 1, anche The Last of Us – stagione 2 sarà basata sui giochi. La seconda stagione si baserà su The Last of Us: Part 2, uscito su PlayStation nel 2020. Chi ha giocato al gioco deve sapere che in questo periodo le cose cambiano, soprattutto per quanto riguarda il rapporto tra Joel ed Ellie. Allo stesso tempo, verrà introdotto un nuovo personaggio principale, in cerca di vendetta. Secondo Gizmodo, è stato riferito che durante gli scioperi degli sceneggiatori, la HBO ha preso in considerazione l’idea di far utilizzare ai potenziali membri del cast i copioni del videogioco su cui si basa la serie durante le audizioni, perché i copioni non erano pronti, ma l’idea è stata scartata.

La seconda stagione di The Last of Us vedrà Pascal e Ramsey riprendere i loro ruoli dalla prima stagione. Altri membri del cast che ritornano sono Gabriel Luna nel ruolo di Tommy e Rutina Wesley nel ruolo di Maria. Si aggiungono Merced nel ruolo di Dina, descritta come l’interesse romantico di Ellie, Kaitlyn Dever nel ruolo di Abby, un soldato in cerca di vendetta, e Spencer Lord, Tati Gabrielle e Danny Ramirez che interpretano il resto della squadra di Abby, Owen, Nora e Manny.

Di cosa parla The Last of Us?

La serie The Last of Us racconta una storia di sopravvivenza che si svolge vent’anni dopo che la civiltà moderna è stata distrutta. Joel, un sopravvissuto, viene ingaggiato per far uscire di nascosto Ellie, una ragazza di 14 anni, da un’opprimente zona di quarantena. Quello che sembrava un incarico di poco conto diventa presto un viaggio brutale e straziante, poiché entrambi dovranno attraversare gli Stati Uniti e dipendere l’uno dall’altro per riuscire a sopravvivere.

The Last of Us è scritto e prodotto esecutivamente da Craig Mazin e Neil Druckmann. La serie è una co-produzione con Sony Pictures Television ed è prodotta esecutivamente da Carolyn Strauss, Jacqueline Lesko, Cecil O’Connor, Asad Qizilbash, Carter Swan e Evan Wells. Società di produzione: PlayStation Productions, Word Games, The Mighty Mint e Naughty Dog.

La serie ha per protagonisti Pedro Pascal, Bella Ramsey, Gabriel Luna e Rutina Wesley. I nuovi membri del cast di questa stagione includono Kaitlyn Dever nel ruolo di Abby, Jeffrey Wright nel ruolo di Dixon, Isabela Merced nel ruolo di Dina, Young Mazino nel ruolo di Jesse, Ariela Barer nel ruolo di Mel, Tati Gabrielle nel ruolo di Nora, Spencer Lord nel ruolo di Owen e Danny Ramirez nel ruolo di Manny. Catherine O’Hara è anche una guest star in un ruolo non rivelato.

Una cosa che Mazin e Druckmann non faranno è andare oltre il materiale di partenza esistente, come il dramma di genere della HBO Il Trono di Spade ha fatto dopo aver coperto i cinque romanzi pubblicati della serie di George R.R. Martin; Martin deve ancora finire il sesto e il settimo libro previsti. “Non esiste un mondo in cui vorrei che il nostro show andasse oltre il materiale di partenza che la gente conosce già“, ha detto Mazin.

Black Adam: la spiegazione del finale e delle scene post-credits

Black Adam: la spiegazione del finale e delle scene post-credits

Diretto da Jaume Collet-Serra da una sceneggiatura di Adam Sztykiel, Rory Haines e Sohrab Noshirvani,  il film Black Adam (qui la recensione) segue il personaggio titolare – risvegliatosi dopo 5.000 anni – nel suo viaggio per sconfiggere il cattivo Sabbac. Dopo un lungo periodo di sviluppo, Dwayne Johnson indossa finalmente il costume dell’antieroe per fare il suo debutto nel DCEU. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale e delle sue scene post-credits. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama e il cast di Black Adam

Black Adam, il cui vero nome è Teth-Adam o Theo Adam, è un uomo dell’Antico Egitto ridotto in schiavitù e in seguito ucciso, che grazie al potere del mago Shazam ritorna in vita. Adesso a Black Adam, questo il nome del supereroe, sono stati conferiti grandi poteri, come forza, agilità e la capacità di volare, ma nonostante queste doti, il suo cuore non è puro. Dopo essere stato a lungo imprigionato, Black Adam viene liberato e dovrà confrontarsi con i supereroi in vita per capire che, non solo un grande potere, ma anche nobili azioni e sacrificio fanno di un uomo un eroe.

Ad interpretare Black Adam, come anticipato, vi è l’attore Dwayne Johnson, il quale era interessato a interpretare tale personaggio fin dal 2007, quando gli fu proposto per la prima volta dai fan. Aldis Hodge interpreta, Carter Hall alias Hawkman, mentre Noah Centineo è Albert “Al” Rothstein alias Atom Smasher. Completano il cast Sarah Shahi nel ruolo di Adrianna Tomaz, Marwan Kenzari in quello del villain Ishmael Gregor alias Sabbac e Quintessa Swindell in quello di Maxine Hunkell alias Cyclone. Infine, Pierce Brosnan interpreta Kent Nelson alias Dottor Fate.

Black Adam trama

La spiegazione del finale e delle scene post-credits

Per tutta la durata di Black Adam, il Dottor Fate continua ad avere visioni della morte di Hawkman. Il pensiero che il suo vecchio amico possa morire lo addolora e Kent è ancora più scosso sapendo che Carter Hall non ha paura della morte. Il Dottor Fate si rende conto che un modo per salvare il suo amico dall’affrontare il suo destino è quello di combattere Sabbac da solo per un po’ prima di chiedere l’assistenza di Black Adam. Tuttavia, impedire la morte di Hawkman non è l’unica ragione per cui il Dottor Fate si sacrifica. A questo punto della sua vita, Kent ha vissuto a lungo con l’Elmo del Fato e ha visto numerosi futuri, versioni di eventi che si fondevano nel loro caos.

Il Dottor Fate è legato a questi poteri, ma ha fatto abbastanza esperienza per rendersi conto di aver visto abbastanza. In un certo senso, i poteri di Kent erano una maledizione e lui ne era stanco dopo tanti anni di visione del futuro, la costante raffica di immagini che gli offuscava la mente in modo da non conoscere mai il silenzio o la pace. Il Dottor Fate voleva finalmente non vedere nulla. È possibile che abbia preso la sua decisione solo dopo aver assistito alla morte di Hawkman, che probabilmente non poteva sopportare di vedere, e che quindi abbia deciso il suo stesso destino.

Dopo la morte del Dottor Fate, Black Adam è allora l’unico in grado di sconfiggere Sabbac, che voleva portare l’inferno sulla Terra. Dopo averlo fatto a pezzi, Black Adam si siede sul trono del cattivo e Adrianna suggerisce all’antieroe di governare Kahndaq se lo desidera. Egli ha però altre idee, distruggendo completamente il trono. Black Adam aveva infatti visto cosa può fare a una persona il potere totalizzante. È possibile che non si fidasse abbastanza di sé stesso per occupare una posizione del genere. Non ci si può fidare di chi detiene troppo potere sugli altri e, per molti versi, distruggere il trono è stato il culmine di tutto ciò che Black Adam ha imparato nel corso del film.

Black Adam Dottor Fate

Le scene post-credits di Black Adam

La presenza di Amanda Waller in Black Adam crea una certa confusione se si considera come si è concluso il suo arco narrativo in Peacemaker, con la figlia e il resto della squadra della Task Force X che hanno scoperto il suo coinvolgimento nel Progetto Butterfly e l’etica discutibile dietro le operazioni della Waller. Inoltre, il lavoro della Waller con la Task Force X ha tipicamente attirato le ire dei supereroi del DCEU, che non hanno lavorato con lei in passato e probabilmente non sono d’accordo con i suoi metodi. In Black Adam, Hawkman è convinto che esistano solo eroi e cattivi, non ci sono vie di mezzo.

Considerando che la Waller vive in un’area moralmente grigia che tende al cattivo, ci si chiede perché Hawkman e il resto della Justice Society collaborino con il leader della Task Force X. È possibile che la Waller si sia resa conto che nessuno della Suicide Squad era abbastanza potente da affrontare Black Adam. Potrebbe anche essere che Hawkman consideri la collaborazione con la Waller come un male minore. Dal momento che Black Adam non è un eroe per Hawkman, deve essere un cattivo, il che significa che deve essere eliminato prima che faccia del male a qualcun altro, almeno agli occhi della Justice Society.

Nella scena post-credits di Black Adam, dunque, Superman appare dopo che Amanda Waller ha minacciato l’antieroe, affermando che chiamerà qualcuno che non sia della Terra per gestire i suoi immensi poteri. Quel qualcuno si rivela essere nientemeno che l’amato kryptoniano, che dice a Black Adam che è passato un po’ di tempo da quando qualcuno “ha reso il mondo così nervoso”. La comparsa di Henry Cavill nel ruolo di Superman serviva ad anticipare un sequel dove si sarebbe svolto uno scontro tra i due.

Black Adam sequel

Black Adam 2, il film si farà?

Date queste scene post-credits, il piano era dunque quello di realizzare un sequel di Black Adam, ma lo scarso riscontro di pubblico e critica contro cui il film ha sbattuto hanno da subito reso incerto tale nuovo progetto. Inizialmente in bilico per un po’, l’idea per un sequel è stata definitivamente abbandonata quando si è deciso di staccare la spina al DCEU per dar vita ad un reboot totale con il DC Universe di James Gunn e Peter Safran. I due, come noto, stanno ora procedendo con nuovi progetti, come il film Superman atteso per il 2025, e al momento un ritorno del Black Adam di Dwayne Johnson non è nei piani.

Il trailer di Black Adam e dove vedere il film in streaming

È possibile fruire di Black Adam grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV, Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video.

Borderlands: perché il film ci ha messo così tanto a essere realizzato?

Borderlands ha rilasciato un nuovo spot in questi giorni, ampliando la percezione del pubblico sulla visione di Eli Roth per la popolarissima serie di videogiochi. Il primo trailer suscitò diverse reazioni; ci sono state critiche per lo stile visivo e per il potenziale recupero del tropo degli “strambi in missione” che ha caratterizzato film come Guardiani della Galassia e Dungeons & Dragons: Honor Among Thieves. È stato anche lodato il fatto che il film abbia Cate Blanchett come protagonista, in contrasto con la tradizione che vede gli studios scegliere un’attrice più giovane per i progetti d’azione. Ma la domanda più grande rimane: perché Borderlands ci ha messo così tanto ad arrivare sul grande schermo? La risposta si trova in un groviglio di cambiamenti creativi che risalgono a quasi un decennio fa.

Borderlands ha visto salire a bordo del progetto diversi sceneggiatori, oltre a un cambio di regia

Borderlands cast

Le prime voci su un film di Borderlands risalgono al 2015, quando Lionsgate annunciò che il progetto era ufficialmente in fase di sviluppo. Avi Arad, noto soprattutto per aver prodotto i film di Spider-Man della Sony, è salito a bordo come produttore insieme al fratello Ari. All’epoca, lo stato dei film sui videogiochi era considerato radioattivo; il pubblico era reduce da Sonic the Hedgehog e The Super Mario Bros. Movie. Borderlands era anche molto popolare, il che potrebbe aver allettato la Lionsgate, che stava concludendo la lavorazione dei film di Hunger Games e aveva bisogno di un nuovo grande franchise. “Questa alleanza è in una posizione ideale per creare un fenomeno cinematografico audace, provocatorio e senza esclusione di colpi che delizierà le attuali legioni di fan di Borderlands e affascinerà gli spettatori di tutto il mondo”, ha dichiarato Strauss Zelnick, amministratore delegato di Take-Two Entertainment, editore di Borderlands .

Il proclama di Zelnick è durato poco. Dal 2015 al 2021, diversi sceneggiatori sono saliti a bordo e hanno lasciato il progetto. Il primo è stato Aaron Berg, assunto nel 2016, poi Oren Uziel, arrivato per riscrivere la sceneggiatura. Anche la ricerca di registi sembrava piuttosto perigliosa: inizialmente si vociferava che Leigh Whannell avrebbe dovuto dirigere Borderlands, ma l’idea è passata rapidamente a Chris McKay. Infine, Eli Roth ha assunto la regia e Craig Mazin ha scritto una nuova incarnazione della sceneggiatura. Sulla carta, sembrava un’accoppiata perfetta, dato che la sensibilità di Roth si adattava perfettamente alla struttura di Borderlands, mentre Mazin era stato autore di film molto apprezzati dalla critica come Chernobyl e The Last of Us.

Mazin ha poi rivelato di non essere stato coinvolto nella stesurafinale di Borderlands . Ha inoltre smentito le voci secondo cui avrebbe scritto materiale per il film con uno pseudonimo, dichiarando a Variety: “Non sono uno scrittore accreditato per il film, quindi non posso rivendicare alcun tipo di paternità di Borderlands, tanto meno di “co-scrittura”. Ho visto la notizia dello pseudonimo, che è falsa. Non ho usato uno pseudonimo. Se il nome in questione è davvero uno pseudonimo, posso solo dire che… non è mio”. È stato rivelato che nove scrittori hanno contribuito con materiale aggiuntivo alla sceneggiatura, che include una collezione eclettica di talenti come Sam Levinson (Euphoria), Juel Taylor (They Cloned Tyrone) e Zak Olkewicz (Bullet Train).

Borderlands è stato sottoposto a nuove riprese con un nuovo regista, anch’egli appassionato di videogiochi

BORDERLANDS eli roth set

L’anno scorso Tim Miller è intervenuto per effettuare i reshooting di Borderlands, suscitando una nuova ondata di speculazioni. Sebbene facciano parte di quasi tutte le grandi produzioni cinematografiche, i reshoots sono diventati sinonimo di problemi. Per ogni Rogue One, c’è un Justice League. Miller si è affrettato a mettere le cose in chiaro, affermando di essersi occupato dei reshoots a causa di un conflitto di programmazione con Roth per il Giorno del Ringraziamento.

È stata un’esperienza interessante entrare e fare i reshoots di un film che non è tuo. È un’esperienza liberatoria in cui ti senti come se fossi qui per aiutare dove posso“, ha detto a Collider, rivelando anche il suo desiderio di fare un grande adattamento del videogioco. Ma la mia ragione principale, oltre al fatto che ho un enorme affetto per l’industria dei videogiochi e che voglio che ogni adattamento di videogiochi abbia successo, è che, sarò onesto… mi sentivo un po’ arrugginito, quindi ero felice di tornare in sella”. Il film si alza e si muove. È una bella cavalcata“.

Il lavoro precedente di Miller è sicuramente una buona notizia per Borderlands, dato che le sue precedenti regie hanno affrontato materiale videoludico. Infatti, uno dei suoi primi progetti è stato quello di dirigere la sequenza cinematografica di apertura di DC Universe Online, uno sforzo ad alto numero di ottani che vede le icone della DC, tra cui Batman, Superman e Wonder Woman, sfidarsi con i loro vari nemici. In un’intervista con il Chief Creative Officer della DC Comics, Jim Lee, Miller ha spiegato il suo amore per l’Universo DC. Miller ha anche co-fondato Blur Studio, una società di effetti visivi che ha lavorato ai film di Sonic the Hedgehog e alle scene tagliate dei giochi di Halo , consolidando ulteriormente l’esperienza di Miller nei videogiochi.

Miller potrebbe essere noto ai fan per il suo lavoro sul primo film di Deadpool , che vede Ryan Reynolds tornare a vestire i panni di Wade Wilson dopo il poco acclamato X-Men Origins: Wolverine. È riuscito a bilanciare battute sconclusionate e azione rapida, il che non solo ha dato il tono alle future opere di Deadpool (tra cui Deadpool & Wolverine di quest’estate), ma è perfettamente in sintonia con l’estetica di Borderlands . La serie è nota per le sue esplosioni di commedia nera, ma anche per le sparatorie sufficienti per cinque film d’azione. Il lavoro di Miller su Deadpool, combinato con la tendenza di Roth per i film grindhouse, sembra essere perfetto per l’uno e per l’altro. I fan diBorderlands e il pubblico in generale vedranno se i frutti del lavoro di entrambi i registi si tradurranno in un adattamento soddisfacente nel corso dell’estate.

Biancaneve (Mirror, Mirror): le curiosità sul film con Julia Roberts

Tra le tante versioni della fiaba di Biancaneve che Hollywood ha portato sullo schermo, si è distinta, nel 2012, il film diretto da Tarsem Singh con protagonista Lily Collins e Julia Robert, in un improbabile scontro di bellezza, dal momento che, seppure Collins era molto giovane e avvenente, Robert è da sempre e per sempre la pretty woman del grande schermo. Fatto sta che l’attrice premio Oscar si è cimentata con grande divertimento, suo e del pubblico, nel ruolo della Regina Cattiva. Ecco di seguito le curiosità su Biancaneve (Mirror, Mirror) che forse non conoscete:

Biancaneve (Mirror, Mirror), gli abiti di Julia Roberts

Durante tutto il film, Julia Roberts indossa enormi abiti da ballo. Sul set, i suoi figli si nascondevano sotto la sua gonna senza che nessuno lo sapesse. Tra una ripresa e l’altra, la Roberts fece allontanare i suoi figli dal set perché temeva che potessero sentire i suoi “vili” dialoghi da Regina Cattiva.

Quasi tutti gli improbabili trattamenti di bellezza a cui si sottopone la Regina sono in realtà trattamenti reali che si possono ricevere nelle spa di tutto il mondo. Tra quelli veri ci sono: la pasta di cacca di uccello, la maschera al cioccolato (o all’argilla, non è chiaro quale delle due sia dato il colore), il massaggio al serpente, la bava di lumaca, i vermi e i piccoli pesci che mangiano le cellule morte della pelle. Uno dei pochi (se non l’unico) trattamenti falsi mostrati è la puntura d’ape sulle labbra per rimpolparle, sebbene i rimpolpanti per labbra contengano davvero sostanze irritanti (di solito botanici o chimici, non insettoidi).

Il primo film di Julia Robert (secondo i suoi figli)

Secondo Julia Roberts, Biancaneve (Mirror, Mirror) è il primo film che ha fatto sapere ai suoi bambini che la loro madre era una famosa attrice cinematografica. Nonostante i suoi figli mostrassero un grande entusiasmo per la Regina Cattiva, Roberts non gli fece vedere il film perché erano “troppo piccoli”. Infatti, l’attrice tenne nascosto il suo lavoro ai figli mentre stava girando il film. “Sono troppo piccoli per questo (il film) e penso che lo troverebbero (io) inquietante”, ha detto.

Il principe è nudo!

La sceneggiatura originale includeva una scena tra un Principe a torso nudo (Armie Hammer) e la Regina (Julia Roberts) in cui la Regina osserva quanto sia liscio il suo petto. Questa battuta dovette essere modificata quando Hammer si rifiutò di radersi i peli dal petto per la scena.

In molte tradizioni di Biancaneve, l’attrice che interpreta la Regina Cattiva interpreta anche il ruolo della Strega/Megera con la mela avvelenata. I produttori hanno tenuto nascosti video e fotografie della trasformazione in “strega” di Julia Roberts prima che il film uscisse, sia per sorprendere che per attirare il pubblico. Tuttavia, il regista Tarsem Singh ha rivelato in un’intervista: “Alla fine Julia diventa una strega, è piuttosto disgustoso”.

La battaglia di Hacksaw Ridge: la straziante storia vera dietro al film con Andrew Garfield

Aprendosi con l’impressionante scena dei volti insanguinati e dei corpi flaccidi, La battaglia Hacksaw Ridge, che vede Andrew Garfield nel ruolo di protagonista, è stato applaudito per il suo realismo e per il rifiuto di evitare i dettagli orribili della Seconda Guerra Mondiale. Le sequenze al rallentatore che mostrano giovani uomini che combattono per la loro vita, ma che poi perdono, sono completamente prive di espressioni nazionalistiche che erano presenti all’epoca. Al contrario, rappresentano semplicemente la dura realtà del campo di battaglia.

Questa macabra rappresentazione dell’uccisione amplifica le convinzioni del protagonista Desmond Doss, obiettore di coscienza alla violenza. Come ha giustamente riassunto durante il suo processo prima di andare in guerra: “Mentre tutti gli altri tolgono vite, io le salvo”. La Battaglia di Hacksaw Ridge è un film che rende onore alla vera storia di Desmond Doss e alla sua esperienza in zona di guerra come medico. Con Andrew Garfield che interpreta magistralmente il coraggioso Doss, il film mette in luce la vita di un eroe che ha dimostrato che prendere le armi non è l’unico modo per servire il proprio Paese. Sebbene il produttore Bill Mechanic e il regista Mel Gibson si siano presi un paio di libertà creative con la vita personale di Doss, hanno seguito da vicino le sue azioni durante la guerra, così come le immagini grottesche per cui il film è famoso.

Il personaggio di Andrew Garfield in “Hacksaw Ridge” è molto religioso

La battaglia di Hacksaw Ridge si basa sulle vicende storiche del soldato Desmond Doss, che nell’aprile del 1945 si recò sul campo di battaglia della scarpata di Maeda, soprannominata “Hacksaw Ridge” a causa dello strapiombo, armato solo della sua Bibbia e della sua fede religiosa. La battaglia di Okinawa vedeva contrapposti gli Stati Uniti e il Giappone e la missione intrapresa dalla squadra di Doss era considerata una condanna a morte. Con l’area fortificata da una rete di micidiali mitragliatrici e trappole esplosive, alla squadra di Doss fu ordinato di ritirarsi. Rifiutandosi di abbandonare i suoi compagni caduti, Doss tornò ripetutamente sotto il fuoco della grandine per salvare da solo un altro soldato ferito, il tutto cantando “Signore, ti prego, aiutami a prenderne un altro”. Alla fine, si ritenne che avesse salvato circa 75 uomini, anche se lui dice che erano 50 mentre la sua squadra sostiene che erano 100, quindi la differenza fu divisa.

Prima della battaglia di Okinawa aveva prestato servizio come medico a Guam e nelle Filippine, ma furono le sue prove a Hacksaw Ridge a fargli guadagnare la fama. L’esercito giapponese era noto per aver preso di mira specificamente anche i medici, il che aumentò la posta in gioco e il pericolo per Doss. Finì per essere ferito da schegge e poi per rompersi un braccio a causa del fuoco avversario, prima di non poter più aiutare i suoi compagni feriti.

Il 12 ottobre 1945, Doss fu il primo obiettore di coscienza a ricevere la Medaglia d’Onore. L’unico figlio di Doss, Desmond Jr. ha commentato in un’intervista a People che le cicatrici della guerra non hanno mai lasciato la sua famiglia: “La guerra non è mai finita, ed è stata la stessa cosa con mio padre. È continuata e continua, e anche dopo la sua morte continua ancora adesso con questo film”. Ma si sente confortato dal fatto che le azioni coraggiose di suo padre hanno avuto un impatto su tante vite.

“Recentemente ho visto su Facebook che qualcuno ha scritto che il proprio nonno non sarebbe vivo senza che mio padre lo avesse salvato. Quindi c’è un legame”, racconta a People. “Ti scatta qualcosa dentro al pensiero che una persona a te vicina abbia fatto una tale differenza nella vita delle persone. È molto commovente”.

Il vero Desmond Doss non voleva un film su Hacksaw Ridge

Dopo aver ricevuto la Medaglia d’Onore, molti registi e autori speranzosi si avvicinarono a Doss, ma lui rifiutò continuamente perché nessuno di loro accettò la sua unica richiesta: dire la verità. Quando Hacksaw Ridge fu prodotto nel 2016, erano passati 10 anni dalla morte di Doss, che quindi non poté vedere il prodotto finale. Tuttavia, suo figlio descrive la fedeltà di Mechanic e Gibson alla realtà cruda della guerra e ai principi di Doss come “notevole”.

Il film si è preso un paio di libertà creative riguardo alla vita familiare e coniugale di Doss. In risposta a questa deviazione, Mechanic afferma, durante la stessa intervista citata, che “se sei schiavo dei fatti completi, allora non stai facendo un film che sia avvincente”. Dato che il film è stato sia lodato che criticato per il suo realismo, si può dire che queste deviazioni non hanno compromesso l’integrità della storia e sono servite soprattutto a umanizzare ulteriormente Doss sullo schermo.

La battaglia di Hacksaw Ridge si prende delle libertà creative

La battaglia di Hacksaw Ridge

Sia la famiglia che il matrimonio di Doss sono stati oggetto di un’interpretazione creativa. L’inizio del film si concentra sulla vita domestica di Doss, in particolare su un incidente in cui ferisce gravemente il fratello (Nathaniel Buzolic) con un mattone. C’è un momento teso ma illuminante in cui Doss rimane affascinato da un poster incorniciato dei Dieci Comandamenti, in particolare dalla frase “Non uccidere”. Questo è tratto da un evento reale della vita di Doss, dove il suo impegno verso la Chiesa e la religione inizia con l’essere rapito dai Dieci Comandamenti. Tuttavia, una scena particolare che è stata modificata è quella del litigio tra la madre (Rachel Griffiths) e il padre (Hugo Weaving).

In Hacksaw Ridge, Doss si frappone tra i due e strappa una pistola dalle mani del padre, che era un veterano di guerra affetto da alcolismo e depressione dovuta a PTSD. Tuttavia, nella vita reale, questo scontro era avvenuto tra lo zio di Doss e suo padre. Ci sono stati anche cambiamenti cronologici negli eventi del matrimonio di Doss con Dorothy (Teresa Palmer). Nella vita reale, Doss e Dorothy si sono sposati prima che lui partisse per il servizio, mentre nel film Doss non si è sposato perché gli è stato negato il lasciapassare ed è stato messo in cella.

Doss preferì etichettarsi come “cooperatore di coscienza” invece che come “obiettore di coscienza”, poiché era disposto a prestare servizio nell’esercito, ma non a portare le armi. Questo fatto scatenò grandi polemiche tra i suoi commilitoni e i suoi superiori durante l’addestramento, come viene rappresentato nel film. Era costantemente oggetto di scherno e maltrattamenti fisici per le sue convinzioni, e i suoi superiori cercarono effettivamente di congedarlo con l’accusa di non essere mentalmente idoneo al servizio. La maggior parte di questi maltrattamenti fu inflitta dal personaggio del tutto fittizio di Smitty (Luke Bracey). Sebbene non vi sia alcuna traccia dell’esistenza di Smitty, egli era più che altro un’incarnazione del gruppo di soldati che deridevano Doss. Superando le difficoltà sul campo di battaglia e al di fuori di esso, l’eroismo di Doss risiede nella sua dedizione alle proprie convinzioni e nel coraggio di agire di conseguenza. La sua storia ispiratrice è stata portata in vita dalle talentuose capacità recitative di Garfield e dalle terrificanti scenografie e trucchi presenti nel potente Hacksaw Ridge.

 

Mortal Kombat 2: Lewis Tan promette un sequel più sanguinoso

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Mortal Kombat 2: Lewis Tan promette un sequel più sanguinoso

“Finiscilo!” Il fermento è reale per Mortal Kombat 2, che arriverà nelle sale il 24 ottobre 2025. Basato sulla leggendaria serie di videogiochi, Mortal Kombat ha conquistato i cuori di molti grazie al suo mix selvaggio di personaggi giocabili, ognuno con le proprie abilità da duro, e, naturalmente, a quelle “Fatality” follemente sanguinose.

Il primo film di Mortal Kombat, in uscita nel 2021, segue Cole Young (Lewis Tan), un nuovo arrivato non presente nei giochi, che sogna di sfondare nelle MMA. La sua vita subisce una svolta quando scopre di essere stato scelto per il torneo di Mortal Kombat, un’antica competizione in cui i migliori guerrieri della Terra si scontrano con i mostruosi combattimenti di Outworld. La vittoria significa sicurezza per l’Earthrealm, ma la sconfitta è sinonimo di sventura, poiché l’Outworld si guadagna il diritto di invadere e conquistare.

Mortal Kombat 2 promette di dare ai fan ciò che vogliono

Parlando con Collider Lewis Tan ha svelato, “Tutto ciò che posso dire è che questo particolare produttore, Todd Garner, e lo studio ascoltano davvero i fan per quanto riguarda ciò che la gente twitta, ciò che la gente scrive, ciò di cui la gente parla, ciò che la gente ha apprezzato del primo film, ciò che non ha apprezzato del primo film. È un’IP difficile da affrontare. Ci sono centinaia di personaggi nel gioco che poi vengono trasposti nel film. Dove si va? Quante storie ci sono? È infinito. Se conosci la storia di Mortal Kombat, ti serve una laurea in Mortal Kombat per capire davvero tutto.”

Per il sequel posso promettere molti più combattimenti, molto più lunghi. È molto cruento, molto sanguinoso. Abbiamo Karl Urban che interpreta Johnny Cage. Abbiamo una mia cara amica, Adeline [Rudolph], che interpreta Kitana. Martyn Ford interpreta Shao Khan. C’è un torneo in questo film. È tutto quello che posso dire prima che si arrabbino con me. Ma guardate, hanno davvero ascoltato le persone e quello che abbiamo imparato dal primo film, e lo abbiamo migliorato di 100 volte nel secondo film. Non vedo l’ora che i fan lo vedano.

Tutto quello che c’è da sapere su Mortal Kombat 2

Mortal Kombat 2 è diretto da Simon McQuoid da una sceneggiatura scritta dallo sceneggiatore di Moon Knight Jeremy Slater. Il sequel vedrà il ritorno di Lewis Tan come Cole Young, Jessica McNamee come Sonya Blade, Josh Lawson come Kano, Tadanobu Asano come Lord Raiden, Mehcad Brooks come Jax, Ludi Lin come Liu Kang, Chin Han come Shang Tsung, Joe Taslim come Bi-Han e Sub-Zero, Hiroyuki Sanada nei panni di Hanzo Hasashi e Scorpion e Max Huang nei panni di Kung Lao.

Il sequel d’azione introdurrà anche una serie di nuovi personaggi oltre al Johnny Cage di Karl Urban, ovvero Adeline Rudolph (Resident Evil) nei panni di Kitana, Tati Gabrielle (You) nei panni di Jade, Martyn Ford (F9) nei panni dell’imperatore Shao Kahn, Damon Herriman di Mindhunter nei panni del demone di Netherrealm Quan Chi, Desmond Chiam (The Falcon and the Winter Soldier) nei panni del Re Edeniano Jerrod e Ana Thu Nguyen (Get Free) nei panni della Regina Sindel. Ulteriori dettagli sulla trama sono ancora tenuti nascosti. Il film è prodotto da James Wan, Michael Clear, Todd Garner e E. Bennet Walsh.

Daemon Targaryen, la spiegazione di tutte le sue visioni a Harrenhal

Attenzione SPOILER su House of the Dragon 2  UPDATE

Sono ormai molti episodi di House of the Dragon 2 che Daemon Targaryen è bloccato a Harrenhal, l’immenso castello in rovina chiave per le Terre dei Fiumi nella guerra fratricida tra Verdi e Neri. Arrivato al castello per prenderlo in nome della moglie, la regina Rhaenyra, Daemon rimane imprigionato lì, corroso dal rimorso e inseguito da visioni che non gli danno tregua.

Le visioni di Daemon ad Harrenhal offrono uno sguardo più attento nella mente del personaggio e prefigurano i principali eventi del libro che devono ancora avvenire. In quanto fratello minore di Re Viserys, Daemon Targaryen ritiene che sarebbe dovuto essere il primo in linea di successione nel caso in cui il re non avesse mai avuto un figlio maschio. Nonostante il suo risentimento verso la decisione di Viserys di nominare Rhaenyra come sua erede, Daemon sposa sua nipote e sostiene la sua pretesa al Trono di Spade. Tuttavia, c’è tensione tra Daemon e Rhaenyra, come esplorato nell’episodio 3.

Daemon Targaryen è forse il più grande jolly tra i personaggi di House of the Dragon. Dopo un’accesa discussione con Rhaenyra sull’incidente di Blood & Cheese durante la quale è stata messa in dubbio la sua lealtà, Daemon vola a Harrenhal per garantire l’influenza dei Neri sulle Terre dei Fiumi e portare più spade alla loro causa ma proverà a farsi re e a raccogliere un esercito tutto per sé. Mentre è lì, come dicevamo, è vittima di alcune visioni. 

Quali sono le cause delle visioni di Daemon Targaryen a Harrenhal

Daemon è stato vicino a Alys River e a un albero-diga

Daemon Targaryen era fuori per una passeggiata notturna ad Harrenhal quando ha avuto una visione di una giovane Rhaenyra, interpretata dall’attrice della prima stagione di House of the Dragon, Milly Alcock. Durante la visione, piuttosto inquietante, Rhaenyra si sta prendendo cura del corpo di Jaehaerys Targaryen, l’erede di re Aegon II ucciso da Blood & Cheese all’inizio della stagione. Rhaenyra interroga Daemon sul fatto che va e viene sempre, dopodiché il principe Targaryen si sveglia dalla sua visione e si ritrova nel Parco degli Dei di Harrenhal.

Le visioni di Daemon continuano nell’episodio 4: vede di nuovo la Rhaenyra giovane; la sua moglie morta, Laena; e quello che inizialmente sembra Aemond, ma in realtà è Daemon stesso. Alcune cose possono spiegare le visioni di Daemon Targaryen a Harrenhal. In primo luogo, si dice che Harrenhal sia maledetto e, indipendentemente dal fatto che esista una vera maledizione che colpisce coloro che lo abitano, il castello è sinistro e sicuramente invita a incubi e visioni.

In secondo luogo, Daemon era vicino ad Alys Rivers che, secondo Fuoco & Sangue, molti credevano fosse una strega. L’influenza di Alys sulle visioni di Daemon è confermata direttamente nell’episodio 4, quando lei gli dà una sorta di pozione che influenza chiaramente la sua mente, ed è dopo aver bevuto che vede Laena. Tuttavia, la reale portata del suo controllo rimane sconosciuta.

Vale anche la pena notare che Daemon era vicino a un albero diga, un simbolo degli Dei Antichi di Westeros, durante la sua prima visione, e il suo letto è fatto di legno proveniente da tali alberi che sono stati abbattuti. Gli alberi diga sono associati alle visioni nell’universo de Il Trono di Spade, come si vede con i poteri di Bran nella serie originale.

Cosa significa la prima visione di Daemon di Rhaenyra di Milly Alcock

L’influenza di Daemon su Rhaenyra è cambiata nel corso degli anni.

La relazione tra Daemon e Rhaenyra non è in salute all’inizio di House of the Dragon 2, in particolare dopo che la regina Targaryen scopre che suo marito è responsabile della morte del figlio di Aegon. Sebbene Rhaenyra volesse vendicarsi per quello che era successo a Luke, non avrebbe mai approvato ciò che è invece stato fatto a Jaehaerys. Anche se Daemon apparentemente non ha ordinato di uccidere il bambino, ha agito senza consultare la sua regina. Ciò fa sì che Rhaenyra metta in dubbio la sua lealtà e il suo considerarla davvero la sua regina.

Daemon è tormentato e, invece di pensare a Rhaenyra come a una regina, preferisce ricordarla come la bambina ribelle che lo ammirava tanti anni fa. In un certo senso, Daemon vedendo la giovane Rhaenyra ricorda quando poteva controllarla – una versione più idealizzata della donna che ora è sua moglie e regina. Nel terzo episodio si riaccende un vecchio dibattito sulla questione se Daemon abbia mai veramente accettato Rhaenyra come erede di suo fratello, una decisione che inizialmente aveva preso come un insulto considerando che Viserys non aveva eredi maschi.

Perché Alys Rivers dice a Daemon che morirà ad Harrenhal

Il destino di Daemon è legato ad Harrenhal in House of the Dragon.

Daemon house of the dragon 2 episodio 3Daemon Targaryen muore ad Harrenhal come previsto da Alys Rivers, più o meno. Il marito di Rhaenyra muore tecnicamente nel cielo sopra il castello durante la battaglia a L’Occhio degli Dei contro Aemond Targaryen. Aemond e Ser Criston Cole marciano per la prima volta verso Harrenhal sperando di sconfiggere Daemon, che credono sia il simbolo della forza di Rhaenyra e che dovrebbe essere affrontato per primo. Anche se Daemon non è più lì quando Aemond arriva al castello, i Verdi lo occupano. Nei libri, Aemond miete molte vittime a Harrenhal, ma risparmia la vita di Alys, la quale dirà in seguito di essere incinta del principe.

Alla fine della Danza dei Draghi, Daemon torna ad Harrenhal su Caraxes e sfida Aemond in una battaglia che sarebbe diventata nota come La battaglia sopra l’Occhio degli dei. Una vera “danza dei draghi”, fu di proporzioni epiche. Si concluse con la morte di tutti i soggetti coinvolti, inclusi Caraxes, Vhagar, Aemond e Daemon (il cui corpo non fu mai ritrovato). La battaglia tra Daemon e Aemond è senza dubbio il culmine della guerra civile dei Targaryen e dovrebbe costituire un episodio fantastico, forse nella stagione 3 di House of the Dragon.

Perché Daemon Targaryen decapita la giovane Rhaenyra nella sua visione

Daemon vuole Rhaenyra morta?

Rhaenyra di Milly Alcock ritorna di nuovo nella serie in forma di visione ambientata nella sala del trono della Fortezza Rossa. Parla in Alto Valyriano a Daemon e mette a nudo il vero significato non solo della sua visione, ma di ciò che realmente lo tormenta e guida il suo intero arco narrativo: “Sei stato tu a crearmi, Daemon. Eppure ora sei deciso a distruggermi, tutto perché tuo fratello mi amava più di te.”

La storia di Daemon è tutta incentrata su Viserys, in un certo senso, e ora più che mai influenza la sua relazione con Rhaenyra, dal momento che lei è la sua regina. Ha agito in modo egoistico e impulsivo, e gran parte di ciò deriva dalla sua gelosia e insicurezza viene dal rapporto che aveva con suo fratello e dal non essere mai stato nominato suo erede.

Daemon decapita Rhaenyra alla fine della sua visione, un’immagine particolarmente inquietante che rivela quanto sia tormentato. Questo gesto si traduce nell’impossibilità di Deamon di risolvere i problemi se non con l’uso della spada. Daemon non parla dei suoi problemi, li uccide, anche quando si tratta di un problema matrimoniale, come visto quando uccide la sua prima moglie. Non ha la minima idea di come rispondere a parole a Rhaenyra.

Decapitare Rhaenyra è anche, forse, un ulteriore segno di come la distruggerà – o meglio, di come teme di distruggerla. È chiaro che Blood and Cheese hanno avuto un impatto negativo su Rhaenyra e sui Neri, non solo a causa del litigio tra loro, ma anche per il modo in cui il regno percepisce ciò che accade. Daemon ha attivamente danneggiato il tentativo di Rhaenyra di conquistare il Trono di Spade. Dice “questo è quello che hai sempre desiderato” dopo che lui le ha tagliato la testa, segno di quanto desiderasse il potere e di come mettesse i propri bisogni al primo posto.

Perché Deamon ha del sangue sulla mano una volta destato dalla visione?

Il breve momento è una delle sue visioni più strane

Dopo che Daemon “uccide” Rhaenyra, e la sua testa è immersa in una pozza di sangue, Daemon si sveglia nel letto e ha la mano sporca di sangue. Un attimo dopo il sangue scompare. Non è del tutto chiaro cosa sia successo, ma suggerisce una sfocatura dei confini, dimostrando che questi sono più di semplici sogni, ma visioni o allucinazioni molto più vivide che stanno avendo un impatto tangibile sul suo stato d’animo e sulle sue capacità.

Perché Daemon si paragona a Aemond Targaryen

Lo zio e il nipote hanno chiari parallelismi

In uno degli elementi più evidenti delle visioni di Harrenhal, Daemon segue quello che sembra essere Aemond Targaryen attraverso una serie di corridoi, finché non vede la sua faccia e si rende conto che non è Aemond, ma se stesso, che indossa anche la benda sull’occhio. Daemon e Aemond sono immagini speculari: secondogeniti che credono che avrebbero dovuto diventare re, grandi guerrieri che comandano feroci draghi e uomini pronti a fare qualsiasi cosa per ottenere ciò che vogliono.

La prefigurazione più grande, tuttavia, riguarda quello che potrebbe essere il momento più importante della stagione 3 di House of the Dragon: Daemon vs. Aemond. I due si affronteranno nel cielo sopra Harrenhal ed entrambi gli moriranno. Daemon che vede se stesso come Aemond è essenzialmente lui che vede il suo destino.

Qual è la bevanda o la pozione che Alys Rivers dà a Daemon Targaryen?

È simile a un paio di cose tratte dai libri di George R.R. Martin

Quando Alys gli prepara una pozione, le sue mani dopo aver usato uno degli ingredienti sembrano simili alla mano insanguinata di Daemon all’inizio dell’episodio, il che potrebbe essere un collegamento, o almeno un suggerimento su cosa sta succedendo con Daemon, tracciando un’altra linea sulle sue visioni e sulla strega. Quando beve ciò che lei gli dà, presumibilmente per aiutarlo a dormire, sembra perdere i sensi e avere un momento di down, quindi ha una visione della moglie morta, Laena.

In Fuoco & Sangue, anche se non viene detto quasi nulla sul tempo trascorso da Alys con Daemon ad Harrenhal, ci si chiede se sia qualcuno che usa veleni e pozioni per “legare gli uomini a lei, corpo e anima”. Si avvicina a Daemon nella scena, ma se stia davvero cercando di sedurlo a questo punto è un’altra questione. Ciò che sembra più certo è che lei stia intenzionalmente cercando di creare queste visioni.

Considerando la menzione degli alberi-diga, è possibile che quello che lei gli sta dando sia qualcosa di simile alla pasta di legno-diga dei libri. Questo viene donato dai figli della foresta per aiutare Bran con la sua vista ed è realizzato con semi e linfa di legno-diga. La pozione di Alys è più una bevanda, ma potrebbe essere una cosa simile. Potrebbe anche essere simile all’ombra della sera, la pozione consumata dagli stregoni di Qarth che ha un effetto allucinatorio, presa da Daenerys Targaryen prima delle sue visioni della Casa degli Eterni.

Daemon vede la sua ex moglie, Laena Velaryon

Nanna Blondell ritorna come una cameriera ad Harrenhal

Dopo aver ricevuto la pozione da Alys, Daemon vede brevemente la sua seconda moglie, Laena (Nanna Blondell). Ciò mostra ulteriormente come Daemon sia perseguitato dal suo passato e come ci siano così tante cose che non ha risolto. Daemon volta rapidamente pagina dopo che Laena si toglie la vita usando Vhagar, sposando Rhaenyra nello stesso episodio in cui ha avuto luogo il suo funerale. Potrebbe esserci un senso di colpa persistente per quello che è successo e per come è andato avanti, e un dolore che non ha elaborato.

Ciò si adatta anche alle sue attuali lotte con Rhaenyra. Daemon che vede Laena è solo un altro ricordo dei suoi fallimenti come marito, e tutto ciò potrebbe costringerlo non solo a provare rimorso per la prima volta nella sua vita, ma ad affrontarlo. Tutte queste visioni potrebbero spingere Daemon verso una riconciliazione con Rhaenyra e supportarla veramente nel modo di cui ha bisogno.

Perché Daemon sogna di fare sesso con sua madre

Alyssa Targaryen viene presentata nell’episodio 5 della seconda stagione di House Of The Dragon

Una delle visioni e dei sogni più strani di Daemon ad Harrenhal riguarda sua madre, Alyssa Targaryen. Figlia del re Jaehaerys I Targaryen e della regina Alysanne Targaryen, Alyssa morì nell’84 CA, circa tre anni dopo la nascita di Daemon. Ciò significa che non ha mai veramente conosciuto l’amore di una madre, cosa che lo ha chiaramente influenzato nei rapporti con suo fratello e anche con le sue mogli, e qui emerge in modo sorprendente.

La visione di Daemon prevede che lui faccia sesso con sua madre, il che anche per i Targaryen è qualcosa di estremo, abituati a accoppiarsi tra fratelli/consanguinei ma non tra genitori e figli. Ma è significativo che lei gli dica che era il suo figlio prediletto e che lui, non Viserys, sarebbe dovuto essere re. Daemon si è sempre sentito inferiore a suo fratello e ha lottato nella sua posizione di secondogenito, e quindi questa visione serve come senso di realizzazione del desiderio: può essere il figlio che ha ottenuto l’amore di sua madre, che è diventato re.

Ciò influisce sulla sua grande decisione nell’episodio, che è quella di fare un’offerta per diventare re, piuttosto che limitarsi a sostenere la pretesa di Rhaenyra di essere regina. Vedere sua madre lo incoraggia in questo. È quello che vuole veramente: una donna che lo sostenga come re, piuttosto che passare di nuovo in secondo piano. La visione che Daemon ha di sua madre è distorta e porta avanti il ​​suo arco narrativo in modi inaspettati in House of the Dragon.

La spiegazione delle visioni di Viserys di Daemon in House Of The Dragon Stagione 2×06

Paddy Considine ritorna, e giustamente

Dopo Rhaenyra di Milly Alcock, sembrava inevitabile (o almeno speravamo che lo fosse) che Paddy Considine tornasse nei panni di Re Viserys I Targaryen in una delle visioni di Daemon. Per fortuna, l’episodio 6 offre proprio lui, Viserys, in ben due visioni. La prima ripropone Considine e riutilizza il dialogo dell’episodio pilota, in cui un Viserys arrabbiato rimprovera Daemon perché chiama suo figlio morto “erede per un giorno” e “ride con i suoi leccapiedi“. È una scena fantastica con Viserys e un momento decisivo nella relazione tra i fratelli e nell’intero arco narrativo di Daemon. Il “problema” della successione era già nell’aria, ma questo momento spinge sicuramente Viserys a nominare Rhaenyra come sua erede di Daemon.

La visione non è quella di Daemon che guarda indietro con rabbia, ma con rammarico. Sembra che Daemon stia riconoscendo il suo errore, e sa quanto si sbagliava e quanto gli è costato: non solo la corona, ma anche l’amore di suo fratello. È qualcosa che non può riavere indietro, ma questa consapevolezza potrebbe bastargli per fare ammenda con Rhaenyra?

La seconda visione di Viserys aggiunge ulteriore sostanza all’idea che Daemon possa tornare sui suoi passi e sostenere di nuovo la moglie. Il re sta piangendo sul corpo della moglie morta, la regina Aemma (Siân Brooke), e ha bisogno dell’aiuto di Daemon. Daemon, a sua volta, dice a suo fratello che è qui e lo stringe in un abbraccio mentre piange. È un momento che riflette la scena dell’episodio 1×08 in cui Daemon aiuta Viserys a salire al trono e raccoglie la sua corona. Si tratta di lui che è presente in un momento difficile per il fratello re e che lo sostiene, al di là delle pretese personali.

Le visioni dovrebbero dare a Daemon una parvenza di chiusura riguardo alla sua relazione con Viserys. Sfortunatamente per lui, sono solo sogni e non può correggere del tutto questi errori. Ma c’è ancora la possibilità di rispettare i desideri di Viserys e di onorare suo fratello. E non sarà cercando di prendere per sé Approdo del Re, ma stando al fianco di Rhaenyra e riconoscendola come Regina. Che poi lo faccia davvero oppure no è un altro discorso.

Il peso della corona

Viserys chiede a Daemon se è disposto a portarlo

House of the Dragon 2x07 recensione La Semina Rossa
La Semina Rossa

Quella che potrebbe essere a buon diritto l’ultima visione di Daemon vede il re Viserys, affaticato e malato, rivolgersi al fratello, chiedendogli se davvero vuole non la corona ma il suo peso, la responsabilità che arriva con esso. La visione si colloca nell’episodio 7 della seconda stagione di House of the Dragon e ci mostra ancora una volta il dubbio di Daemon. L’uomo è passato dal senso di colpa verso quello che ha fatto al piccolo erede di Aegon II, al tormento per il rapporto con Rhaenyra, passando per la sua ambizione al trono fino, adesso, alla resa del suo status di principe consorte. E quello che gli succede poi dopo, da sveglio, sembra confermare che, a malincuore, Daemon in fondo non vuole quel peso, ma solo essere visto e riconosciuto.

Nel confronto con il giovanissimo nuovo lord delle Terre dei Fiumi, il re consorte deve sottostare malvolentieri al fatto che riuscirà a unire i vessilli dei lord soltanto in nome di Rhaemyra e mai per se stesso. Questo percorso sembra concludere l’arco narrativo del personaggio che potrebbe riservare ben poche sorprese nel finale di stagione.

Visioni di Daemon Targaryen e perché alla fine si inginocchia davanti a Rhaenyra

Le visioni di Daemon includono Sangue di Corvo, il Re della Notte e Daenerys

Daemon Targaryen ha avuto diverse visioni ad Harrenhal durante la seconda stagione di House of the Dragon, ma la più importante di tutte è stata tenuta per ultima. Sollecitato a toccare l’albero diga, che ha nientemeno che il volto di George R.R. Martin, da Alys Rivers, Daemon riceve una visione che mostra il futuro della Casa Targaryen in Game of Thrones. Include diversi personaggi principali e sorprese e porta Daemon a inginocchiarsi davanti a Rhaenyra.

Brynden Rivers, alias Sangue di Corvo, è il corvo a tre occhi

Il primo personaggio nella visione di Daemon è un uomo dall’aspetto Targaryen con una voglia sulla guancia, in cui appare anche un corvo. Ciò conferma essenzialmente l’identità del Corvo a tre occhi in Game of Thrones: è Brynden Rivers, alias Sangue di Corvo. Brynden è un figlio bastardo di re Aegon IV Targaryen, ed è nato circa 45 anni dopo la seconda stagione di House of the Dragon. Il soprannome deriva da una voglia color vino rosso sulla guancia, che si dice assomigli quasi a un corvo, elemento che rivela la sua identità nella visione.

Brynden è una parte importante della storia dei Targaryen. Un bastardo legittimato, combatte in molteplici ribellioni, serve come Primo Cavaliere di due Targaryen (Aerys I e Maekar I), e poi alla fine viene mandato alla Barriera, dove diventa Lord Comandante dei Guardiani della Notte. Scompare quando si aggira oltre la Barriera, ma quando Bran Stark incontra il Corvo a tre occhi, ci sono diversi indizi che rivelano chi è veramente, incluso il fatto che dice direttamente a Meera Reed che il suo nome è (o era) Brynden.

Game of Thrones non è mai stato davvero specifico riguardo all’identità del Corvo a tre occhi nello stesso modo, quindi non è mai stato chiaro se la versione che abbiamo visto nella serie madre dovesse essere Sangue di Corvo o meno. Tuttavia, la visione di Daemon non lascia dubbi sul fatto che sia così, con il corvo stesso che sostanzialmente lo conferma. Come Brynden diventi il ​​Corvo a tre occhi è un’altra questione, ovviamente. Il personaggio fa parte delle storie di Dunk & Egg, prossimo spin-off di Game of Thrones, A Knight of the Seven Kingdoms: The Hedge Knight.

L’Estraneo e la connessione con il sogno di Aegon

La visione di Daemon si sposta poi sull’esercito dei morti, guidato da un Estraneo che, bisogna ammetterlo, assomiglia un po’ al Re della Notte. Non è chiaro se questo sia effettivamente il Re della Notte: di certo non gli somiglia, ma la presentazione della scena, con lui che guida l’esercito, lo suggerirebbe. In ogni caso, è un chiaro presagio di ciò che sta arrivando a Westeros e un promemoria della profezia di Aegon il Conquistatore, La canzone del ghiaccio e del fuoco.

È sufficiente per convincere Daemon che la profezia era giusta e che la minaccia dal Nord è davvero reale, e per gli spettatori è un promemoria di ciò che verrà dopo House of the Dragon in Game of Thrones, ovvero che nonostante tutti i litigi per il Trono di Spade, Westeros alla fine dovrà essere unita. Ciò che è interessante è che l’Estraneo ha dei capelli che sembrano quelli dei Targaryen. Il Re della Notte non era un Targaryen ma, mentre i Walker sono stati mostrati con i capelli in precedenza, questa sembra una decisione intenzionale per collegarsi alla Casa del drago.

Qual è il motivo? Poiché questa è la visione di Daemon, potrebbe mostrargli che, se non supporta Rhaenyra, causerà questa rovina. In alternativa, potrebbe riflettere più ampiamente gli errori di Casa Targaryen e come le loro azioni e lotte intestine portino alla loro stessa caduta. Che, spinti da una profezia che richiede un regno unito, lo hanno effettivamente indebolito; che la dinastia Targaryen crollerà e il sogno di Aegon andrà perduto a causa dei Targaryen stessi.

Il significato di Daenerys Targaryen nella visione di Daemon

Nella più grande sorpresa del finale, la visione di Daemon rivela Daenerys Targaryen. Si tratta della scena in cui Daenerys sorge viva e incolume dalla pira funeraria di Khal Drogo con tre draghi appena nati. Ovviamente, il personaggio è di spalle e non vediamo il volto di Emilia Clarke, forse proprio per evitare di coinvolgerla nelle riprese, ma non c’è dubbio: quel momento è così iconico che non potrebbe trattarsi di nessuno altro!

House fo the Dragon ha precedentemente rivelato la (possibile) origine delle uova di drago di Daenerys: Rhaenyra che le ha inviate alla Valle con Rhaena. Quelle uova di drago appaiono nella visione di Daemon; Rhaenyra aveva detto che erano il futuro della Casa Targaryen, e ora Daemon sta letteralmente vedendo quel futuro. Dato che questo avviene dopo la visione dell’Estraneo, ed è preceduto da una cometa rossa (che, nel libro, è un segno del Principe Che Fu Promesso), allora questo sembra confermare che Daenerys è il Principe Che Fu Promesso.

L’implicazione è che Dany sarà la salvatrice definitiva dei Sette Regni di Westeros. Questo può essere dibattuto: è Arya che ha ucciso il Re della Notte, e Dany non aveva ancora reclamato il Trono di Spade a quel punto. Tuttavia, senza dubbio lei fa la sua parte nell’unire il regno per sconfiggere l’esercito dei morti, e non sarebbe potuto accadere senza di lei.

La morte di Daemon e Rhaenyra sul Trono di Spade

Le visioni di Daemon tornano quindi a House of the Dragon, mostrando il corpo del suo drago, Caraxes, e poi lui stesso che giace morto in uno specchio d’acqua. Questo mostra a Daemon il suo futuro, poiché sia ​​lui che il suo drago moriranno in una battaglia sul lago di Harrenhal.

La visione di Rhaenyra di Daemon, tuttavia, è più importante per il suo futuro immediato e la sua storia. È ciò che unisce tutto: per sconfiggere gli Estranei, per arrivare al futuro in cui Daenerys riporta i draghi nel mondo, Rhaenyra deve reclamare il Trono di Spade, e lui deve sostenerla. Questo, in un certo senso, è vero: è grazie a Rhaenyra e Daemon – e dal loro secondo figlio insieme, Viserys – che Casa Targaryen continua fino a Daenerys. Ecco perché si inginocchia, dicendo persino “L’inverno sta arrivando” in Alto Valyriano.

Come è entrata Helaena nella visione di Daemon e cosa significava il suo commento?

Helaena appare quindi a Daemon, nella sua visione, per dirgli che è “tutta una storia” e che lui conosce la sua parte in essa. Questo di per sé è intrigante e si adatta ai suoi commenti successivi sul fatto che il futuro non può essere cambiato. Suggerisce che sa che questi eventi sono accaduti, che l’inchiostro è asciutto e che Daemon e Aemond sono entrambi destinati a morire.

Ciò che è più interessante, tuttavia, è come Helaena sia nella visione di Daemon. Non è una persona con cui ha un forte legame, quindi non ha senso che appaia come abbiamo visto per Rhaenyra o Re Viserys, ad esempio. I suoi vestiti, nel frattempo, sono esattamente gli stessi che indossa quando la si vede fissare il vuoto, come se avesse una visione, prima di dire ad Aemond che morirà all’Occhio di Dio (ne parleremo più avanti).

Questo sembra significare che o Helaena era consapevolmente in grado di entrare nella visione di Daemon o, forse più probabilmente, stava avendo una visione simile esattamente nello stesso momento. Che mentre Alys stava mostrando a Daemon il suo destino, Helaena stava anche vedendo il futuro; che si tratti di qualcosa che le è stato mostrato dagli dei, un sogno di drago o se possiede un potere ancora più grande come la visione dell’oltre.

 

Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo, la spiegazione del finale

I fan si lamentano spesso dell’uso degli alieni come espediente per la trama di Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo, ma i visitatori ultraterreni visti nel film non sono tecnicamente alieni nel senso tradizionale del termine. Da Indy che sopravvive a un’esplosione nucleare nascondendosi in un frigorifero a Shia LaBeouf che si muove nella giungla con un gruppo di scimmie in computer grafica, sono molte le sequenze de Il regno del teschio di cristallo che i fan di Indiana Jones hanno rifiutato.

Un famoso episodio di South Park ha usato una metafora scioccante per descrivere ciò che il Teschio di Cristallo ha fatto al franchise. Ma la scena che ha davvero perso l’affetto del pubblico è verso la fine, quando Indy incontra quella che sembra essere una cabala di alieni. Questo è il momento in cui Il regno del teschio di cristallo cambia genere, passando dal tipo di azione-avventura vecchia scuola alla fantascienza.

Nei precedenti film di Indiana Jones erano presenti elementi soprannaturali. Alla fine de I predatori dell’arca perduta, l’apertura dell’Arca dell’Alleanza scatena l’ira di Dio che scioglie i volti dei nazisti. Nel Tempio maledetto, il culto dei Thuggee sacrifica gli esseri umani al proprio dio strappando loro il cuore dal petto e calandoli nelle fiamme dell’inferno. Ne L’ultima crociata, Indy trova il cavaliere fantasma che custodisce il Santo Graal e usa la coppa magica per salvare la vita di suo padre. Ma alieni e astronavi sembravano un passo troppo lungo. Il film si è lasciato alle spalle il misticismo dei primi film a favore della fantascienza più spinta.

George Lucas concepì la storia de Il regno del teschio di cristallo come un cenno ai film di fantascienza di serie B degli anni Cinquanta. Secondo WhatCulture, una prima bozza della sceneggiatura si intitolava Indiana Jones e gli uomini del disco di Marte. Lucas era intenzionato a inserire gli omini verdi nel quarto film di Indiana Jones fin dalle prime fasi di sviluppo. Ma le creature che appaiono nel film finale non sono tecnicamente alieni. Per accontentare il regista Steven Spielberg, Lucas ha modificato la loro storia in modo che non fossero effettivamente alieni.

Il Regno del Teschio di Cristallo contiene davvero degli alieni?

Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo (2008)
© Credit LucasFilm

Tecnicamente, Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo non contiene alieni. Nella sequenza culminante, Indy si infiltra in un antico tempio e trova un gruppo di creature simili agli alieni che lasciano la Terra a bordo di un UFO. Ma i personaggi sono attenti a distinguere che non si tratta di alieni, bensì di esseri interdimensionali. Il motivo per cui le creature dal teschio di cristallo sono state rappresentate come esseri interdimensionali invece che come alieni è stato principalmente quello di alleviare l’esitazione di Spielberg a lavorare al progetto.

Steven Spielberg era riluttante a fare un altro film sugli alieni dopo aver esplorato l’argomento in Incontri ravvicinati del terzo tipo (su alieni pacifici che entrano in contatto con la Terra), E.T. l’extra-terrestre (su un alieno pacifico che vuole tornare a casa) e La guerra dei mondi (su feroci tripodi marziani che attaccano la Terra).

Secondo l’extra del DVD “Il ritorno di una leggenda”, Lucas convinse Spielberg ad accettare l’idea usando la parola “interdimensionale” invece di “extraterrestre”. Questo accorgimento tecnico è stato sufficiente perché Spielberg superasse la somiglianza con gli altri suoi progetti e firmasse per una quarta avventura di Indiana Jones.

Il design di questi esseri si basa sull’immagine tradizionale dell’uomo dello spazio: pelle grigia, occhi molto distanziati, testa allungata. Viaggiano persino in un disco volante. Ma queste creature provengono da un’altra dimensione, non da un altro pianeta. Gli esseri interdimensionali (che non hanno un nome ufficiale oltre a “esseri interdimensionali”) sono umanoidi alti un metro e mezzo. Hanno uno scheletro costituito da una proprietà cristallina magnetica, da cui il mistico teschio di cristallo attorno al quale ruota l’intero film.

Si dice che questi viaggiatori multiversali abbiano influenzato le prime civiltà umane. La tribù sudamericana degli Ugha li venerava come divinità. Gli stessi temi e idee sono stati successivamente approfonditi nel prequel di Alien, Prometheus di Ridley Scott, che ha introdotto gli “Ingegneri” che hanno creato la vita intelligente. Gli esseri del Regno del Teschio di Cristallo sono alieni nel senso che non sono di questo mondo, ma non sono venuti dallo spazio.

Da dove provengono gli esseri?

Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo cast

Secondo l’esperto di teschi di cristallo Harold Oxley, questi esseri non vengono dallo spazio, ma dallo “spazio tra gli spazi”. Nel libro The Complete Making of Indiana Jones, Lucas ha fornito ulteriori dettagli sugli esseri interdimensionali del Regno del Teschio di Cristallo. Ha spiegato che il tempo si muove in modo diverso nello spazio tra gli spazi.

Un’ora nel loro mondo è come mille anni nel mondo di Indy. Il periodo tra l’invasione di Francisco de Orellana nel XVI secolo e la permanenza degli esseri interdimensionali nell’Area 51 nel 1947 non è sembrato loro così lungo. Sulla base di queste informazioni, questo spazio tra gli spazi assomiglia molto al Regno Quantico.

Trauma Center: la trama e il cast del film con Bruce Willis

Trauma Center: la trama e il cast del film con Bruce Willis

Negli ultimi anni l’attore Bruce Willis si è dedicato senza sosta a partecipare ad una serie di film di genere d’azione e thriller. Tra questi si ritrovano titoli come Il giustiziere della notte, Reprisal e il più recente Trauma Center – Caccia al testimone. Al centro di questo vi è il tentativo da parte di due criminali di eliminare l’unico testimone in grado di accusarli, il quale dal canto suo potrà contrare sulla protezione di un inossidabile poliziotto. A dirigere il film, distribuito prevalentemente per il mercato home video nel 2019, è il regista Matt Eskandari. Di origini iraniane, questi si è distinto negli anni per aver diretto diversi film d’azione, collaborando con Willis anche per Survive the Night e Hard Kill.

Come anche gli altri titoli girati da Willis nel periodo recente, anche Trauma Center – Caccia al testimone si è avvalso di un budget estremamente ridotto e tempi di riprese particolarmente serrati. Il film, infatti, è stato girato in soli 12 giorni nella città di San Juan, a Porto Rico. Pur se con mezzi limitati, la pellicola si configura come un buon prodotto di genere, capace di intrattenere lo spettatore grazie ad una serie di risvolti inaspettati e ricchi di suspence. Per gli amanti della produzione recente dell’attore noto per la saga di Die Hard, si tratta dunque di un titolo irrinunciabile, ricco di azione e un insolito humor.

Il film risulta ancora oggi inedito in Italia, e non è facile ritrovarlo. Vi sono tuttavia diverse possibilità a riguardo, che permetteranno di poter fruire del titolo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Trauma Center

Protagonista del film è Madison Taylor, la quale si ritrova suo malgrado coinvolta in un brutale scontro a fuoco. Ad aver causato questo sono due poliziotti corrotti, di nome Pierce e Tull. I due erano infatti intenti a dar vita ad un ennesimo crimine sotto copertura, e non prevedevano la presenza della donna sul luogo. Questa, involontariamente, diventa così essere l’unica testimone in grado di identificare i due, condannandoli al carcere. Finita in ospedale in seguito alla ferita riportata, Madison capirà ben presto che per lei l’incubo non è ancora finito.

I due poliziotti si presentano infatti nell’edificio, proprio in cerca di lei. La loro intenzione è naturalmente quella di metterla a tacere per sempre, così da garantirsi la possibilità di continuare ad operare nel crimine. La donna si trova così a dover sfuggire ai due, i quali non sono disposti ad accettare ostacoli lungo il loro percorso. Per sua fortuna, Madison potrà contare sulla presenza di Steve Wakes, un rispettato ed anziano poliziotto, assegnato come suo protettore in vista del processo. Grazie a lui, e al desiderio di sopravvivenza che la contraddistingue, la donna potrà sperare di sopravvivere alla notte.

Trauma Center cast

Il cast del film

Ad interpretare il poliziotto Steve Wakes, come anticipato, vi è l’attore Bruce Willis. Negli ultimi anni abituato ad interpretare ruoli piuttosto marginali, questo accettò di partecipare al film a patto di girare tutte le proprie scene nel minor numero possibile di giorni. Willis, alla fine, completò quanto previsto per il suo personaggio in soli due giorni. Nonostante ciò, dovette comunque arrivare sul set con una buona preparazione fisica, così da poter eseguire anche alcune delle acrobazie più complesse. Accanto a lui, nel film, si ritrovano gli attori Steve Guttenberg nei panni del dottor Jones, e Lynn Gilmartin in quelli dell’infermiera Crystal.

Ad interpretare il poliziotto corrotto Tull vi è l’attore Texas Battle. Questi è noto in particolare per aver recitato nella celebre soap opera Beautiful nei panni di Marcus Walton Forrester, ruolo per il quale ha ottenuto fama internazionale e numerosi riconoscimenti. Tito Ortiz è invece l’interprete dell’altro agente corrotto, Pierce. Ortiz è prevalentemente noto come lottatore di arti marziali, essendo stato uno dei campioni più vincenti e premiati nella storia della UFC, la più importante organizzazione in tale campo. Infine, l’attrice australiana Nicky Whelan interpreta la protagonista femminile, Madison. La Whelan è nota in particolare per aver recitato nei panni di Heidi Steiger nella soap opera Neighbours.

Dove vedere Trauma Center in streaming e in TV

È possibile fruire di Trauma Center – Caccia al testimone grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 3 agosto alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo: dal cast alle location, le curiosità sul film

Nel corso della sua storia il cinema ha dato vita a personaggi oggi talmente iconici da essere diventati immortali. Uno di questi è certamente l’archeologo protagonista dei film di Indiana Jones, interpretato dall’attore Harrison Ford. I cinque lungometraggi a lui dedicati sono oggi considerati una delle migliori saghe d’avventura di tutti i tempi, merito anche degli autori Steven Spielberg e George Lucas, e la sua influenza culturale è oggi talmente ampia da aver dato vita ad un vero e proprio franchise. Ad aver dato inizio a tale iconica saga, è stato nel 1981 l’acclamato film I predatori dell’arca perduta. Nel 2008 è infine arrivato il quarto capitolo, Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo.

Tale nuovo progetto era promesso ed atteso da anni. Spielberg, Lucas e Ford dichiararono in più occasioni che si stava parlando del quarto film, con una sceneggiatura scritta e riscritta più volte da più sceneggiatori. Alla fine, dopo anni di continui rimandi, la versione di David Koepp ottenne l’approvazione del regista e dei produttori, permettendo così al film di concretizzarsi. Naturalmente, dato il passaggio degli anni, anche per la storia da raccontare si considerò l’idea di rappresentare un Indiana Jones ormai invecchiato. Un’idea poi accettata e portata sul grande schermo.

Anche Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo si affermò come un grande successo, arrivando ad un incasso globale di oltre 786 milioni di dollari. Con grandi effetti speciali e tanta nostalgia nei confronti dei primi film, è ancora oggi un film particolarmente apprezzato, pur con le sue novità. In questo articolo approfondiamo alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ai suoi sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo location

La trama di Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo

Nonostante sia invecchiato, Indiana Jones è sempre pronto all’avventura. È il 1957, i nazisti sono stati sconfitti, ma la minaccia della Guerra Fredda aleggia ora sul mondo. Rapito da agenti sovietici, Jones si ritrova infatti faccia a faccia con Irina Spalko, la quale lo costringe a recuperare dei misteriosi resti mummificati. Jones riesce tuttavia a fuggire, ma è ora sospettato dall’FBI di essere in combutta con i russi e per questo si trova a dover abbandonare l’università dove ha sempre insegnato. Pronto a lasciare per sempre gli Stati Uniti, viene tuttavia fermato dal giovane ribelle Mutt Williams.

Questi gli chiede di aiutarlo nel salvare il loro amico in comune, il professor Harold Oxley. L’uomo è infatti stato rapito dagli agenti di Irina Spalko, i quali vogliono che li aiuti a trovare il leggendario teschio di cristallo, oggetto che sembra nascondere un potere indicibile. Richiamato così all’avventura, Jones dovrà fare i conti con i nuovi pericolosi nemici, potendo però contare anche su vecchi alleati, come l’amata Marion. Scoprire la verità sui teschi di cristallo sarà per lui l’unico modo di salvare sé stesso e il mondo, riportando alla luce antichissimi miti.

 

Il cast del film

Ad interpretare Indiana Jones vi è naturalmente Harrison Ford, il quale rifiutò di tingersi i capelli poiché il fascino del personaggio non è per lui da ritrovarsi nella sua bellezza quanto nell’immaginazione e nelle infinite risorse. Mantenutosi in forma nonostante l’età avanzata, Ford ebbe modo di dare personalmente vita a tutti i suoi stunt e alle acrobazie più rischiose, utilizzando anche una vera frusta invece di lasciare questa agli effetti speciali. Accanto lui, nei panni di Mutt Williams, vi è l’attore Shia LaBeouf, reduce dal successo di Transformers. Per prepararsi al ruolo l’attore si documentò sul periodo degli anni Cinquanta, ed imparò bene a maneggiare il coltello, abilità poi inserita nella pellicola.

Nei panni di Irina Spalko, antagonista del film, vi è l’attrice premio Oscar Cate Blanchett. Questa fu entusiasta del personaggio, che le offriva la possibilità di interpretare un ruolo da cattiva. Grande fan della serie, la Blanchett trovò con il set di questo film l’occasione per incontrare Ford per la prima volta. Sono poi presenti John Hurt nei panni di Harold Oxley, mentre Jim Broadbent è Charles Stanforth, professore universitario amico di Jones. Vi è infine Ray Winstone nei panni di George “Mac” McHale e Karen Allen, la quale riprende il ruolo di Marion, personaggio fino a quel momento visto soltanto nel primo film della saga.

Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo trama

Le location del film

Per quanto riguarda le location, la prima parte del film è stata girata nel Nuovo Messico, nelle vicinanze di Deming. La produzione ha utilizzato una vecchia base aerea militare della II Guerra Mondiale che conteneva ancora degli hangar completamente intatti. La seconda parte del film è ambientata invece nella foresta pluviale peruviana, ma le riprese sono in realtà avvenute nell’angolo sudorientale di Big Island, nelle Hawaii. Nei Downey Studios sono infine stati creati infine diversi set, come quelli per i sotterranei del cimitero peruviano e alcune sequenze esterne del bunker militare.

Il sequel Indiana Jones e il Quadrante del Destino

Dato il grande successo del quarto film, si è poi subito iniziato parlare anche di un possibile quinto capitolo. Dopo continui dubbi, ritardi e cambiamenti, le riprese avrebbero infine dovuto avere inizio nell’aprile del 2020, ma nel febbraio dello stesso anno Spielberg rinuncia al ruolo di regista. Viene così assunto James Mangold, regista di Logan – The Wolverine. Indiana Jones e il Quadrante del Destinoquesto il titolo del film, è poi arrivato al cinema nel 2023, con attori come Mads Mikkelsen e Phobe-Waller Bridge unitisi al cast accanto a Ford. Il film, quinto capitolo della saga, è stato confermato quale ultimo lungometraggio di cui Indiana Jones sarà protagonista.

Il trailer di Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo e dove vedere il film in streaming e in TV

In attesa di vedere tali sequel, è possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo è infatti disponibile nel catalogo di Apple TV, Paramount+, Disney+, Now e Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma in questione o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video.  Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 3 agosto alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

La cosa: la spiegazione del finale del film di John Carpenter

La cosa: la spiegazione del finale del film di John Carpenter

Considerato uno dei più grandi maestri dei generi thriller ed horror, John Carpenter ha nel corso della sua carriera realizzato alcuni grandi capolavori del cinema. Tra questi si annoverano Brigate della morte, Halloween, 1997: Fuga da New York e Essi vivono. Uno dei suoi massimi risultati artistici è però La cosa, film di fantascienza del 1982 con ancora oggi impressionanti elementi horror. Al centro della storia vi è infatti un parassita extraterrestre che si insinua tra un gruppo di ricercatori in Antartide, mutando continuamente il proprio aspetto. Scoprire l’entità dell’essere diventa dunque l’unica possibilità di sopravvivenza.

Tale pellicola è tratta dal racconto La cosa da un altro mondo, scritto nel 1938 da John W. Campbell e già alla base dell’omonimo film del 1951. Nel realizzare il remake di quest’ultimo, Carpenter decise però di rimanere più fedele al racconto letterario, puntando in particolare sulla paranoia che si viene a generare tra i personaggi. Proprio per il suo essere un rifacimento di un grande classico, il film faticò inizialmente ad ottenere successo. Negli anni, tuttavia, La cosa è stato rivalutato positivamente e ancora oggi è considerato come uno dei più paurosi prodotti cinematografici mai realizzati.

Con effetti speciali pratici e particolarmente inquietanti, e con un’ormai iconica colonna sonora firmata da Ennio Morricone, il film è celebre anche per il suo ambiguo finale, che risulta particolarmente spaventoso proprio per il suo non offrire chiare risposte. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a La cosa. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La cosa prequel

La trama di La cosa

La vicenda si svolge in Antartide, all’interno di una base scientifica dove un team di ricercatori conduce una serie di sperimenti in totale isolamento. La loro noiosa routine viene interrotta dall’arrivo di un cane, che il gruppo decide di accogliere tra loro. A loro spese, scopriranno – quando è però ormai troppo tardi – di aver fatto entrare tra di loro una creatura extraterrestre, in grado di assumere sembianze varie mimetizzandosi tra i presenti. Per sopravvivere, questi dovranno dunque necessariamente scoprire quanto prima chi tra loro non è chi dice di essere. Un compito che si rivelerà tuttavia più arduo del previsto.

 

Il cast del film

Protagonista del film è il personaggio del pilota MacReady. Per dare volto a questo, Carpenter considerò numerosi attori, ma preferì infine affidarsi a Kurt Russell, con il quale aveva già lavorato in passato. Particolarmente entusiasta del ruolo, Russell apportò diversi contributi a questo, ideandone anche le origini. Fu infine lo stesso attore a suggerire al regista il finale del film, oggi divenuto celebre per la sua ambiguità. Tuttavia, nel momento in cui vide per la prima volta La cosa, egli era convinto che gli effetti speciali per il mostro avrebbero finito con il rovinare la credibilità del tutto. In seguito ammise di essersi ricreduto a riguardo.

L’attore Wilford Brimbley, per via del suo aspetto da uomo comune, venne invece scelto per il ruolo di Blair, mentre Keith David, all’epoca attore prevalentemente di teatro, venne invece scelto per la parte di Childs. L’attore Richard Masur era inizialmente stato chiamato ad interpretare la parte di Garry, ma preferì invece ricoprire quella di Clark, apprezzando maggiormente i dialoghi di quest’ultimo. Infine, si ritrovano gli attori T. K. Carter nei panni di Nauls, Richard Dysart in quelli di Garry, e Charles Hallahan come Vance Norris.

La cosa cast

La spiegazione del finale del film

Nel corso del film, la banda si rende conto che ogni parte della Cosa è una forma di vita individuale con un proprio istinto di sopravvivenza, il cui punto debole è però il calore. MacReady propone dunque di analizzare i campioni di sangue di ogni sopravvissuto con un filo riscaldato. Tutti superano il test tranne Palmer, il cui sangue si ritira dal calore. La Cosa-Palmer, ormai scoperta, si trasforma, si libera dai suoi legami e infetta Windows, costringendo MacReady a incenerirli entrambi.

Childs viene lasciato di guardia mentre gli altri vanno a testare Blair, ma scoprono che è fuggito e ha usato i componenti del veicolo per assemblare un disco volante. Quando tornano, Childs è scomparso e il generatore è stato distrutto, lasciando gli uomini senza calore. MacReady, Garry e Nauls concordano dunque sul fatto che non si può permettere alla Cosa di fuggire. Così preparano degli esplosivi per distruggere la stazione, ma improvvisamente Blair uccide Garry, rivelandosi dunque come la Cosa.

A quel punto, MacReady è però pronto per innescare gli esplosivi con un candelotto di dinamite, distruggendo la stazione e il mostro. Nella scena finale, Childs ritorna mentre MacReady siede accanto ai resti in fiamme, dicendo di essersi perso nella tempesta mentre inseguiva Blair. Esausti e lentamente congelati, i due sanno di non potersi fidare l’uno dell’altro e decidono semplicemente di aspettare e vedere cosa succede, condividendo nel mentre una bottiglia di scotch.

La cosa trama

Una volta giunti al finale, dunque, la maggior parte delle persone vuole sapere se MacReady o Childs sono la Cosa o se il mostro è stato realmente ucciso. Quando il film si conclude, ci sono tre possibili finali. Il primo è che sia Childs che MacReady sono esseri umani che hanno sacrificato tutto per salvare il pianeta dall’alieno morphing. La loro è dunque una morte triste ma onorevole.

La possibilità successiva è che Childs sia davvero il mostro, e MacReady lo sa e sa che la sua lotta sarà inutile. Così beve un ultimo bicchiere e ne offre uno prima della fine. Può però essere vero anche il contrario. Quando Childs si sistema accanto a MacReady, sa che MacReady è il mostro e che è solo questione di tempo prima che muoia, quindi beve un drink come suo ultimo gesto. A suo merito, John Carpenter non ha mai spiegato il finale o dato una risposta concreta, lasciando invece al pubblico la possibilità di decidere da solo cosa credere.

Il prequel del film di John Carpenter

Nel 2011 viene realizzato un prequel del film, intitolato anch’esso La cosa (leggi qui l’approfondimento dedicato al film). Diretto da Matthijs van Heijningen, il film è interpretato dagli attori Mary Elizabeth Winstead, Joel Edgerton e Ulrich Thomsen. Pur presentando una trama simile al film del 1982, questo non è un remake bensì un prequel. La storia narrata si svolge infatti tre giorni prima degli eventi narrati nell’opera di Carpenter, ed è incentrato sull’equipaggio norvegese che per primo scoprì il mostruoso alieno e su ciò che dunque avvenne prima che questo arriva nella base statunitense.

Il trailer di La cosa e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di La cosa grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 3 agosto alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Alien: Romulus, clip presenta una sequenza da brivido mentre uno Xenomorfo dà la caccia alla Kay di Isabela Merced

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Alien: Romulus sembra destinato a riportare la longeva serie di film di fantascienza alle sue radici horror, e la prima clip del film è un vero e proprio spettacolo da brivido.

In questo film vediamo la Kay di Isabela Merced che cerca di sfuggire a uno Xenomorfo che la insegue. Deve mantenere il silenzio e la calma, cosa più facile a dirsi che a farsi, vista la terrificante creatura in libertà che vuole il suo sangue.

A proposito dell’alieno protagonista, abbiamo anche un nuovo sguardo all’iconica creatura grazie alla copertina di una nuova rivista.

Quando stavamo facendo i reshoot, Fede Álvarez mi ha dato l’iPad dove guarda la riproduzione, e aveva il film in primo piano“, ha detto Merced in una recente intervista. “Così gli ho detto che volevo vederne alcune parti e lui me le ha mostrate. Ero io a tenere l’iPad e intorno a me c’erano dieci persone che lo guardavano“.

C’è una scena in cui sono presente e tutti hanno dovuto girarsi dall’altra parte. Nessuna persona è rimasta a guardare quell’iPad perché era così disgustoso. E io lo guardavo come… ero così eccitato [ride]“.

Adoro la fantascienza, davvero. Così mi ha lasciato guardare metà del film sull’iPad. Ho detto [a Fede]: ‘Se l’iPad è pesante, posso portarlo io per te. Posso tenerlo in mano‘”, ha continuato. “Quindi sono molto, molto eccitato per questo. Ancora una volta, ho la fortuna di partecipare a questi progetti con il meglio del meglio. Non posso crederci. Sono così sotto shock e non so quando mi sveglierò“.

Alien: Romulus, tutto quello che sappiamo sul film

Il film Alien: Romulus è interpretato da Cailee Spaeny  (Priscilla), David Jonsson (Agatha Christie’s Murder is Easy), Archie Renaux (Tenebre e ossa), Isabela Merced (The Last of Us), Spike Fearn (Aftersun) e Aileen Wu. Alien: Romulus è diretto da Fede Alvarez (La casa, Man in the Dark) da una sceneggiatura scritta dallo stesso Alvarez insieme al suo frequente collaboratore Rodo Sayagues (L’uomo nel buio – Man in the Dark), basata sui personaggi creati da Dan O’Bannon e Ronald Shusett.

Nel film, stando alla sinossi ad oggi riportata, un gruppo di giovani coloni spaziali, mentre rovista nelle profondità di una stazione spaziale abbandonata, si ritrova faccia a faccia con la forma di vita più terrificante dell’universo. Dovranno allora cercare di sopravvivere e impedire che quel male possa diffondersi. Il film è atteso in sala a partire dal 16 agosto.

 

Spider-Man 4, i nuovi slot Disney prefigurano l’uscita del film?

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Spider-Man 4, i nuovi slot Disney prefigurano l’uscita del film?

La Disney ha aggiornato la sua lista di film Marvel, rimuovendo un film precedentemente programmato per il 24 luglio 2026, quindi quell’anno vedrà l’uscita di soli tre titoli MCU, ma potrebbe finalmente essere arrivato il momento di Spider-Man 4.

Sappiamo che Avengers: Doomsday uscirà il 1° maggio 2026, mentre sembra molto probabile che Blade verrà posticipato al 13 febbraio 2026. Per quanto riguarda la data del 6 novembre 2026, rimane un mistero. Come ci si potrebbe aspettare, ci sono molte domande su cosa significhi tutto questo per Spider-Man 4. Sono già passati quasi tre anni da quando Spider-Man: No Way Home ha raggiunto la cifra record di 1,9 miliardi di dollari e, in base ai resoconti passati, la Sony Pictures deve iniziare la produzione di quel quarto capitolo entro settembre prossimo per mantenere i diritti del franchise.

Spider-Man 4, i nuovi slot Disney prefigurano l’uscita del film?

Poiché Spider-Man 4 non è tecnicamente un film dei Marvel Studios, potrebbe comunque essere rilasciato l’anno prossimo. In effetti, la Disney potrebbe aver regalato quello slot del 24 luglio alla Sony Pictures perché è sempre stato uno slot privilegiato per il lanciatore di ragnatele sul grande schermo.

Febbraio e novembre non sembrano una buona soluzione e, se dovesse essere posticipato al 2027, Spider-Man 4 dovrà uscire tra Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars, una decisione destinata ad avere conseguenze importanti sulla sua storia.

Scommetteremmo che il film uscirà il prossimo luglio, ma la Sony deve ancora rendere note le sue intenzioni. Lo studio rimane in partnership con i Marvel Studios e, sebbene gli scioperi dell’anno scorso non abbiano aiutato, sembra che tutte le parti coinvolte potrebbero avere difficoltà a mettere in piedi la storia del film. Abbiamo già sentito dire che la Sony vuole un’altra avventura Multiversale mentre la Marvel è desiderosa di uno scontro a livello di strada con The Kingpin.

Oltre a Tom Holland, Zendaya dovrebbe riprendere il suo ruolo di MJ in Spider-Man 4. Si dice che Sydney Sweeney interpreterà Black Cat, mentre è stato ampiamente riportato – ma non confermato – che Charlie Cox, Vincent D’Onofrio e Paul Rudd appariranno come Daredevil, The Kingpin e Ant-Man.

Per quanto riguarda chi potrebbe dirigere Spider-Man 4, sono molti i nomi che circolano in rete. Tra questi, Justin Lin (Fast & Furious), Drew Goddard (The Cabin in the Woods) e, più recentemente, Adil El Arbi e Bilall Fallah di Ms. Marvel e Adam Wingard, regista di Godzilla x Kong: The New Empire.

Wesley Snipes è nel Guinness World Record: battuto Hugh Jackman

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Wesley Snipes è nel Guinness World Record: battuto Hugh Jackman

Wesley Snipes è diventato ufficialmente l’attore più longevo nella storia del cinecomic. Prima di lui Patrick Stewart e Hugh Jackman avevano detenuto tale record.

Stewart e Jackman partivano dallo stesso “livello”. Hanno debuttato entrambi nel 2000 nel mondo dei cinecomic con X-Men di Bryan Singer, e nel 2017 erano alla pari per longevità. Nonostante il maggior numero di presenza di Hugh Jackman, nel 2022 il cameo di Patrick Stewart in Doctor Strange nel Multiverso della Follia gli ha regalato il primato dell’attore da cinecomic più longevo in assoluto.

Wesley Snipes è l’attore più longevo nel mondo dei cinecomic

Nel 2024, Hugh Jackman gli ha rubato il primato, con il suo ritorno in Deadpool & Wolverine. Ma nel film assistiamo a un altro ritorno: Wesley Snipes torna nei panni di Blade, ruolo che ha cominciato a interpretare nel 1998, tornando nel 2002 e nel 2004. Così, con 26 anni contro 24, Snipes strappa il titolo di attore da cinecomic più longevo della storia a Hugh Jackman.

Riuscirà l’attore australiano a ritagliarsi un altro ruolo o cameo nel futuro del MCU per riprendersi il suo titolo?

Intanto Deadpool & Wolverine si prepara per un secondo fine settimana trionfale in sala, continuando a collezionare record al botteghino, incassando 800 milioni di dollari in tutto il mondo dopo appena una settimana dall’uscita nelle sale.

I Marvel Studios presentano il loro errore più significativo fino ad oggi – Deadpool & Wolverine“, si legge nella nuova sinossi. “Uno svogliato Wade Wilson si affanna nella vita civile. I suoi giorni come mercenario moralmente flessibile, Deadpool, sono alle spalle. Quando il suo mondo natale si trova di fronte a una minaccia esistenziale, Wade deve indossare di nuovo i panni di un riluttante ancora più riluttante… riluttante? Più riluttante? Deve convincere un riluttante Wolverine a… Cazzo! Le sinossi sono così f*ttutamente stupide“.

Oltre a Ryan Reynolds e Hugh Jackman nei ruoli principali, Deadpool & Wolverine vedranno il ritorno di Morena Baccarin (Vanessa), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter), Brianna Hildebrand (Negasonic Teenage Warhead) e Shioli Kutsuna (Yukio) nei rispettivi personaggi, A loro si aggiungeranno le new entry del franchise Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), che interpreteranno un agente televisivo e la controparte malvagia di Charles Xavier, Cassandra Nova.

Tom Cruise in missione per una cerimonia di chiusura delle Olimpiadi incredibilmente cool

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Le Olimpiadi di Parigi si concluderanno in grande stile l’11 agosto, con Tom Cruise che sarà protagonista della cerimonia di chiusura. Questa mossa rispecchia il momento iconico delle Olimpiadi di Londra del 2012, quando Danny Boyle utilizzò James Bond nella cerimonia di apertura, fondendo il glamour hollywoodiano con la grandezza dei Giochi. Tom Cruise, attualmente impegnato nelle riprese di Mission: Impossible 8 in Europa, è stato una figura di spicco ai Giochi, partecipando a eventi come la ginnastica femminile e il nuoto.

Recentemente è stato insignito del titolo di Cavaliere della prestigiosa Legione d’Onore francese, a conferma del suo legame con la nazione ospitante. All’inizio di quest’anno, Cruise è stato visto girare una scena su una moto adornata con una grande bandiera lungo gli Champs-Élysées, aumentando l’attesa per il suo ruolo nella cerimonia di chiusura. Si prevede che Cruise consegnerà simbolicamente la bandiera olimpica a Los Angeles, città ospitante dei Giochi del 2028.

I fan ricorderanno anche che non è la prima volta che Cruise si esibisce in un’audace acrobazia sopra Parigi; gli spettatori più appassionati ricorderanno il suo paracadutismo mozzafiato sopra la Città delle Luci in Mission: Impossible – Fallout. (Ok, forse era sopra il deserto del Mojave, ma dai, vale lo stesso, no?).

Come sarà la cerimonia di chiusura?

La cerimonia, intitolata “Records”, si svolgerà su un palco di 2.800 metri quadrati allo Stade de France. Gli organizzatori promettono un viaggio nel tempo, esplorando la ricca storia delle Olimpiadi dalle origini nell’Antica Grecia fino ai giorni nostri. Ciò fa seguito a una controversa cerimonia di apertura che ha suscitato dibattiti per la rappresentazione di Dioniso e delle drag queen, che alcuni spettatori hanno paragonato a “L’ultima cena” di Leonardo da Vinci.

Nonostante l’accoglienza contrastante, l’inaugurazione è stata celebrata per il suo approccio innovativo ed è stata finalista agli IBC Innovation Awards. L’evento di chiusura mira a ricreare la magia dell’emozionante performancedi Celine Dion alla Torre Eiffel e del dinamico numero di cabaretdi Lady Gaga lungo la Senna. Con un programma che comprende artisti di fama mondiale e oltre un centinaio di acrobati, ballerini e artisti circensi, l’ambientazione al coperto garantisce che non si ripetano i problemi meteorologici che hanno afflitto la cerimonia di apertura all’aperto.

Mentre i Giochi si avvicinano alla fine, gli organizzatori sono pronti a regalare un finale indimenticabile. Con Tom Cruise che porterà la sua presenza ricca di azione, la cerimonia promette di combinare lo spettacolo cinematografico con la celebrazione olimpica, assicurando una chiusura memorabile dei Giochi di Parigi 2024 mentre la torcia olimpica inizia il suo viaggio di quattro anni verso Hollywood.

Borderlands e gli altri: i migliori film tratti dai videogiochi

Borderlands e gli altri: i migliori film tratti dai videogiochi

Arriva il prossimo 7 agosto in sala Borderlands, l’adattamento cinematografico dell’omonima serie di videogiochi Action RPG, sviluppati da Gearbox Software e pubblicati da 2K Games a partire dal 2009. Distribuito in Italia da Eagle Pictures, il film vanta un cast di superstar, guidato da Cate Blanchett e Jamie Lee Curtis. Con loro Kevin Hart, Jack Black e Edgar Ramirez.

A cimentarsi nell’impresa di portare al cinema il videogame di successo c’è Eli Roth, che ha co-scritto e diretto il film. Ma quanti, prima di lui, hanno tentato l’impresa di portare in sala un videogioco di successo? Ecco di seguito quelli che, secondo noi, sono i migliori adattamenti da videogiochi:

Borderlands

Borderlands filmArriva al cinema con la promessa di accompagnare gli spettatori in un viaggio travolgente. Lilith (Cate Blanchett), una famigerata cacciatrice di taglie dal passato misterioso, è costretta a tornare, a malincuore, su Pandora, il suo pianeta natale che è il più caotico della galassia. La sua missione è trovare la figlia scomparsa di Atlas (Edgar Ramirez), l’uomo più potente dell’universo. Lilith stringerà un’alleanza con un’improbabile squadra di reietti, con i quali dovrà sconfiggere una specie aliena e pericolosi banditi, scoprendo uno dei segreti più incredibili di Pandora. Il destino dell’universo potrebbe essere nelle loro mani, ma alla fine combatteranno per qualcosa di più grande: la loro amicizia.

La mente creativa di Eli Roth è riuscita a portare sullo schermo non solo l’estetica cartoonesca del videogioco ma soprattutto l’ironia che caratterizza l’originale. Soprattutto il film si avvale di una delle più grandi attrici viventi in un ruolo del tutto inedito. Imperdibile.

Sonic – Il Film

sonic recensioneNon solo il riccio blu antropomorfo ha offerto una grande avventura cinematografica nel 2020, ma ha generato anche due sequel (il terzo è previsto per la fine del 2024). Basato sul famosissimo franchise videoludico Sega, Sonic – Il Film racconta la storia del riccio più veloce del mondo e della sua incredibile avventura nella sua ‘nuova casa’, la Terra. Nel film, Sonic e il suo nuovo migliore amico Tom (James Marsden) si uniscono per difendere il pianeta dal genio malvagio, il Dr. Robotnik (Jim Carrey) e dai suoi diabolici piani per il dominio del mondo.

Il film, pensato per ragazzi e famiglie vede tra gli altri la partecipazione di Tika Sumpter nei panni di Annie Wachowski, moglie dello sceriffo Tom. In tutto il franchise cinematografico, splende Jim Carrey in una delle sue preziosissime interpretazioni.

Super Mario Bros – Il Film

Super Mario Bros. 2 film 2026È forse il personaggio più famoso dei videogiochi in tutto il mondo e il suo ultimo adattamento cinematografico lo ha reso anche il più remunerativo. Super Mario Bros. – Il Film (2023), diretto da Aaron Horvath e Michael Jelenic, ha inizio quando i due fratelli idraulici Mario e Luigi, durante il tentativo di riparare una tubatura sotterranea, si ritrovano catapultati in un universo magico, attraverso un misterioso condotto.

Ma quando i due si separano, Mario intraprende una frenetica avventura alla ricerca del fratello perduto. Fortunatamente nella sua missione può contare sull’amicizia di Toad, abitante del Regno dei Funghi, e sui saggi consigli della determinata guerriera Principessa Peach, alle prese con l’imminente invasione del cattivissimo Bowser. Mario dovrà fare appello a tutte le sue forze non solo per ritrovare Luigi, ma anche per fermare l’attacco di Bowser, trovando altri alleati. Il film, accolto con favore dalla stampa e dal pubblico, ha prodotto un sequel attualmente in lavorazione.

Silent Hill

Facciamo un passo indietro nel tempo fino al 2006 quando Christophe Gans ha portato al cinema il primo adattamento del videogioco survival horror Silent Hill. I coniugi Rose e Christopher De Silva sono preoccupati per la loro figlia adottiva Sharon, che da qualche tempo manifesta sintomi di sonnambulismo accompagnati dall’ossessiva ripetizione del nome ‘Silent Hill’.

Convinta che la risposta a questi turbamenti sia proprio in quella città, Rose decide di partire nonostante l’opposizione di suo marito. Ma la donna ha un incidente, perde i sensi e si risveglia avvolta da una coltre di nebbia e cenere. Mentre si addentra a Silent Hill, Rose assiste a fenomeni inspiegabili e agghiaccianti, prima di rendersi conto che è completamente isolata e le è impossibile tornare indietro.

La nebbia è uno degli aspetti più caratteristici del gioco e del film, che li lega in maniera indissolubile e ha contribuito negli anni a renderli parte della cultura di massa. Non solo, le atmosfere di suspance del gioco, mutuate in maniere puntuale dal film, lo rendono uno dei migliori adattamenti di videoghi mai realizzati.

Pokémon: Detective Pikachu

Pokemon: Detective PikachuSenza dubbio uno degli adattamenti più originali del passato recente, basato su un videogioco che è stato più un fenomeno di massa per ragazzini. I Pokemon hanno davvero segnato un’era e sono ancora estremamente popolari trai bambini. Quest’adattamento inaspettato, che parte dei simpatici animaletti per costruire una storia di avventura adatta a tutta la famiglia, senza risparmiarsi per quello che riguarda l’aspetto del divertimento, è stato davvero una sorpresa, quando è arrivato al cinema nel 2019.

L’adolescente Tim si imbarca in un’avventura per scoprire cosa sia successo, quando suo padre, il geniale detective privato Harry Goodman, scompare misteriosamente. Ad aiutarlo nelle indagini l’ex compagno Pokémon di Harry, Detective Pikachu: un adorabile, esilarante e saggio super-investigatore che sorprende tutti, persino se stesso. Equipaggiati per comunicare tra loro in modo singolare, Tim e Pikachu uniscono le loro forze in un’avventura elettrizzante per svelare l’intricato mistero.

Tomb Raider (2018)

Tomb RaiderOggetto di un paio di progetti cinematografici divenuti iconici nel tempo con protagonista Angelina Jolie, il franchise si è poi rinnovato con un adattamento del 2018 in cui l’impavida Lara Croft è più giovane, meno prosperosa e decisamente più realistica. Il compito è stato affidato ad Alicia Vikander che ha portato al cinema una convincente protagonista di un film d’avventura molto buono. In questo caso, più che un lavoro di adattamento fedele al videogame (la versione del 2013), si tratta di un buon film d’avventura con una protagonista femminile estremamente in gamba e affascinante.

La 21enne Lara Croft, fiera ed indipendente figlia di un eccentrico avventuriero, non ha grilli archeologici per la testa, non filtra gli eventi con intuito e sarcasmo, e tra una lezione e l’altra all’università, non sa ancora cosa fare del proprio futuro. I modi incerti ed empatici della giovane Lara, estranei alla versione più matura del personaggio, rimandano a una base di inesperienza e problemi irrisolti. Uno fra tutti: la scomparsa di suo padre, eccentrico archeologo partito in missione alcuni anni prima e mai più ritornato. Lara, spinta dalla convinzione che il genitore sia ancora vivo, si imbarcherà in un lungo viaggio per mare, che la porterà sulle coste di un’isola misteriosa al largo del Giappone alla ricerca di una tomba leggendaria, ultima destinazione nota di suo padre prima della sua misteriosa scomparsa.

Resident Evil

Datato 2002 è sicuramente uno dei film più noti basati su una serie di videogiochi, oltre ad aver generato il franchise più longevo in termini di tenuta nel tempo. La serie originale si concentra su videogiochi survival horror e include film live action, film di animazione, fumetti, libri, drammi audio e merchandising. In generale, la storia segue focolai di zombi e altri mostri generati da esperimenti sfuggiti al controllo della Umbrella Corporation.

La verità però è che oltre alla generale semplicità ed efficacia della storia, il franchise cinematografico si fonda sull’iconica Milla Jovovich, che presta il volto all’eroina Alice, appositamente creata per il film e vera e propria eroina che si scontra con la Umbrella Corporation, le cui armi biologiche hanno scatenato un’apocalisse zombie.

Fast and Furious 11: Tyrese Gibson svela aggiornamenti “deludenti” sul copione del film

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Prima del previsto, la famiglia si riunirà di nuovo per un ultimo giro di pista in Fast and Furious 11. Iniziata nel 2001 con il suo primo capitolo, The Fast and The Furious, la serie Fast and Furious è diventata la settima serie di film di maggior incasso di tutti i tempi. Dopo dieci lungometraggi distinti che abbracciano diverse storie, il franchise è pronto a tagliare il traguardo ancora una volta. Tuttavia, l’attesissimo undicesimo capitolo ha recentemente ricevuto un incerto aggiornamento della sceneggiatura da parte della star di lunga data e colonna portante del franchise, Tyrese Gibson.

Il clamore attorno al prossimo film del franchise ruota attorno a come abbiamo lasciato le cose in Fast X. Alla fine del film, la ricerca di vendetta di Dante (Jason Momoa) contro Dominic Toretto (Vin Diesel) aveva lasciato il destino di gran parte della famiglia sconosciuto. Parlando del prossimo film in una conversazione sul podcast Happy, Sad, Confused , Gibson ha rivelato di non aver ancora visto il copione di Fast and Furious 11. L’attore ha però aggiunto che non ha ancora visto il copione. L’attore ha tuttavia aggiunto di essere in costante comunicazione con la co-star Diesel e con il regista Louis Leterrier e di essere pronto a mettersi al volante in qualsiasi momento. I commenti di Gibson recitano:

Non ho ancora letto un copione. Ho parlato con il regista, sono costantemente in contatto con Vin Diesel e fanno davvero bene a tenere a galla questo franchise e nel momento in cui riceverò la chiamata, mi presenterò e cercherò di fare il mio lavoro, sperando che siano ancora contenti di quello che porto in tavola”.

Un Rodeo Finale

Sebbene possa sembrare una notizia poco incoraggiante, non c’è motivo di farsi prendere dal panico. All’inizio dell’anno, Gibson, in una conversazione separata, ha rivelato che le riprese di Fast and Furious 11 inizieranno all’inizio dell’anno prossimo, dando ai creativi del film tutto il tempo necessario per mettere insieme una sceneggiatura degna per l’ultimo film. “A causa dello sciopero, di entrambi gli scioperi, ci sono stati dei veri e propri ritardi nella scrittura e nel mettere in piedi il film. Ho sentito dire che lo faremo partire proprio nel 2025, all’inizio dell’anno“, spiegò Gibson all’epoca. “Penso che in questo momento la pressione sia quella di elevare il film e portarlo ad altri livelli”. E ha aggiunto: “Come avete visto, Gal Gadot e The Rock sono tornati, il che è entusiasmante“.

Oltre a iniziare le riprese all’inizio del prossimo anno, Fast and Furious 11 è ora previsto per l’estate del 2026, dopo essere stato posticipato di un anno. Per l’ultima uscita, il franchise intende tornare “alle origini”, anche se nelle ultime settimane il protagonista della serie Diesel ha sfoggiato una collezione di muscle car Dodge nere, mentre inizia ad allenarsi per tornare a vestire i panni di Dom Toretto.

Borderlands: la squadra in azione nel nuovo spot

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Borderlands: la squadra in azione nel nuovo spot

Eagle Pictures ha diffuso un nuovo inedito e intenso spot di Borderlands, il film scritto e diretto da Eli Roth e basato sull’omonimo videogioco. Il film ha per protagonisti Cate Blanchett, Kevin Hart, Jack Black, Ariana Greenblatt e Jamie Lee Curtis arriva al cinema dal 7 Agosto 2024.

Il popolare gioco di Gearbox ha venduto oltre 75 milioni di copie, con un fatturato netto di oltre un miliardo di dollari. I fan sono entusiasti di vedere la serie di videogiochi di culto adattata per il grande schermo e molti sono curiosi di sapere come la produzione sarà in grado di realizzare il raro stile visivo. Le texture disegnate a mano e i colori luminescenti danno vita a una giocabilità fuori dal comune: ci sono pochi giochi come questo e, da quanto è stato detto sul film, l’esperienza cinematografica sarà ineguagliabile.

 

In Borderlands Lilith (Blanchett), una famigerata cacciatrice di taglie dal passato misterioso, è costretta a tornare, a malincuore, su Pandora, il suo pianeta natale che è il più caotico della galassia. La sua missione è trovare la figlia scomparsa di Atlas (Ramírez), il più potente figlio di p*****a dell’universo.  Lilith stringerà un’alleanza con un’improbabile squadra di reietti: Roland (Hart), un mercenario esperto, Tiny Tina (Greenblatt), una adolescente amante degli esplosivi e il suo muscoloso protettore Krieg (Munteanu), Tannis (Curtis), una scienziata pazza che ne ha viste di tutti i colori e Claptrap (Black), un robottino logorroico e saccente.  Insieme, questi strampalati eroi dovranno sconfiggere una specie aliena e pericolosi banditi e scopriranno uno dei segreti più incredibili di Pandora.  Il destino dell’universo potrebbe essere nelle loro mani, ma alla fine combatteranno per qualcosa di più grande: la loro amicizia.  Basato su una delle serie di videogiochi più vendute di tutti i tempi, benvenuti in BORDERLANDS. Ad agosto solo al cinema!

 

Superman: Zack Snyder condivide la sua opinione sul costume di David Corenswet

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Le riprese del film Superman, scritto e diretto da James Gunn si sono concluse da poco e la curiosità nei confronti di questo progetto è alle stelle. Ancora non sappiamo quando sarà possibile vedere un primo trailer, ma di foto dal set ne sono state condivise a bizzeffe sui social. L’unica immagine ufficiale, però, ad oggi resta quella di David Corenswet con indosso il costume di Superman. Un costume che ha fatto a lungo discutere, dividendo i fan in chi lo trova interessante e chi invece una schifezza.

Ad offrire la propria opinione sul costume arriva ora anche un regista che di Superman ne sa qualcosa, ovvero Zack Snyder, che ha portato al cinema il personaggio in L’uomo d’acciaio, Batman v Superman e Justice League. Parlando con The Hollywood Handle, a Snyder è stato chiesto di condividere i suoi pensieri sulla super-tuta molto che vedremo nel Superman di James Gunn. “Io dico: vediamola nel film“, ha risposto in modo un po’ diplomatico.

Sono interessato a vedere come funziona, sai, come pezzo di narrazione. Sì, ma sono eccitato. Non vedo l’ora di vederlo“. Snyder sembra dunque approvare il costume, suggerendo un dettaglio molto interessante, ovvero che per capire se davvero tale elemento sarà valido bisognerà attendere di vederlo contestualizzato nel film. Solo allora si capirà infatti cosa può davvero raccontarci di questo Superman. Non resta allora che attendere l’uscita del film per poter esprimere un giudizio più completo.

Henry Cavill Superman
Il Superman di Henry Cavill nel film L’uomo d’acciaio di Zack Snyder

Tutto quello che sappiamo su Superman

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.

Nel cast anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas Hoult Nathan Fillion. Sean Gunn, María Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio, Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il cast.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.

Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Metti la nonna in freezer: dal cast alla storia vera, tutte le curiosità sul film

Diretta nel 2018 da Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi, la commedia Metti la nonna in freezer (qui la recensione) rientra nel genere della black comedy, giocando sul confine labile tra legalità e illegalità, tra precariato e sotterfugi, tra sensi di colpa e necessità di sopravvivenza. Tutti elementi che lo hanno reso questo film piacevole e divertente in grado di affascinare il pubblico con leggerezza e irriverenza, pur sollevando una serie di riflessioni sull’attuale società italiana e alcune delle sue problematiche. Anche per questo, il film ha saputo riscuotere un grande successo nelle sale.

Fontana e Stati, una coppia di giovani registi e autori diventati famosi grazie ad alcuni video virali diffusi sul web e ad una serie di cortometraggi, hanno dunque debuttato sul grande schermo della sala cinematografica con quest’opera, distintasi come tra le più apprezzate tra quelle prodotte in Italia nel suo anno. Il film, inoltre, ha il merito di aver proposto una riuscitissima coppia di protagonisti: quella formata da Fabio De Luigi e Miriam Leone.

Per gli appassionati di questo genere, si tratta dunque di un titolo da non perdere, capace di divertire e far riflettere. n questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Metti la nonna in freezer. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera dietro al film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

Metti la nonna in freezer location

La trama e il cast di Metti la nonna in freezer

Il film ha per protagonisti Simone Recchia, un finanziere impacciato ma incorruttibile, pronto a perseguire giustizia a tutti i costi, e Claudia, una giovane restauratrice che vive grazie alla pensione della nonna, mentre aspetta da tempo di essere pagata dallo Stato per il lavoro svolto. Quando l’anziana signora improvvisamente muore, Claudia deve trovare un escamotage per evitare la bancarotta e riuscire a sbarcare il lunario. Così, con la complicità delle sue amiche, pianifica una truffa che le permetta di continuare a incassare la pensione della nonna.

Ad interpretare Simone Recchia vi è Fabio de Luigi. L’attore è sempre stato la prima scelta per il ruolo, ma – al momento della proposta – era già impegnato in altri progetti. I due registi hanno dunque aspettato che fosse libero e disponibile per poterlo avere nel ruolo e realizzare il film. Ad interpretare Claudia, invece, vi è Miriam Leone. Per la sua interpretazione, è stata poi candidata ai Nastri d’Argento come Miglior attrice protagonista. Recitano poi nel film Lucia Ocone nel ruolo di Rossana, Marina Rocco in quello di Margie.

Maurizio Lombardi in quello di Rambaudo e Francesco Di Leva in quello di Gennaro. Infine, l’attrice Barbara Bouchet interpreta il ruolo della nonna di Claudia. A riguardo, l’attrice ha dichiarato che, non appena i registi le hanno proposto tale ruolo, ha accettato immediatamente. Stando a quanto da lei chiacchierato, l’attrice voleva infatti liberarsi una volta per tutte dell’etichetta di sex symbol, ottenuta con i suoi ruoli di gioventù, e calarsi invece cnel ruolo di una “vecchia” signora, dimostrando così di saper e poter fare anche altro.

Metti la nonna in freezer storia vera

Le location del film: ecco dove è stato girato

Per quanto riguarda le location dove si sono svolte le riprese, la villa dove Claudia abita con la nonna si trova in Via di Ronciglione, a Sutri, in provincia di Viterbo, dove la maggior parte delle scene sono state girate. Nel comune di Castel Sant’Elia, invece, è stata girata la scena in cui Claudia comunica qualcosa di importante alle sue colleghe restauratrici, nella Basilica di Sant’Elia. Il primo incontro tra Simone e Claudia, nel palazzo della Soprintendenza alle Belle Arti, avviene a Roma, nella Casa Madre dei Mutilati e delle Vedove di Guerra. Sempre nella capitale si ritrovano come location il Parco dei Daini e il Cimitero Flaminio.

La storia vera dietro al film

In molti, guardando il film, si sono chiesti se fosse ispirato ad una storia vera. Lo sceneggiatore del film, Fabio Bonifacci, ha rivelato che l’idea iniziale del film è effettivamente stata tratta da uno spunto realmente verificatosi, a partire dal quale Nicola Giuliano, autore del soggetto della pellicola, ha poi concepito il racconto del film e i suoi personaggi. L’uomo, infatti, molto tempo prima aveva letto un articolo su una nonna di Cuneo che era stata messa letteralmente in freezer perché i familiari potessero continuare a ricevere i soldi della sua pensione.

Il trailer di Metti la nonna in freezer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Metti la nonna in freezer grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV, Rai Play, Netflix e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 2 agosto alle ore 21:30 sul canale Rai 1.

Marvel rimuove un’uscita del 2026, mentre Disney aggiorna il calendario

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Marvel rimuove un titolo del 2026, “A Real Pain” di Searchlight si sposta a novembre in un importante aggiornamento della programmazione delle uscite cinematografiche della Disney. La Casa di Topolino ha diffuso un aggiornamento importante rispetto al suo calendario di uscita dei film che comprende 11 date di uscita nel 2027 per progetti senza titolo dello studio principale e di Marvel, Pixar e Disney Animation.

per titoli più prossimi, invece, il successo di Sundance di Searchlight “A Real Pain” dello scrittore-regista-star Jesse Eisenberg uscirà ora in edizione limitata il 1° novembre, rispetto al 18 ottobre precedentemente annunciato.

I cambiamenti più estesi sul calendario hanno riguardato gli annunci fatti dai Marvel Studios il 27 luglio al Comic-Con di San Diego: “Avengers: Doomsday” sostituisce “Avengers: The Kang Dynasty” il 1° maggio 2026 e i titoli di “The Fantastic Four: First Steps” e “Thunderbolts*” sono stati aggiornati.

Marvel rimuove un’uscita del 2026

La Marvel ha anche abbandonato un film senza titolo che era stato programmato per il 24 luglio 2026, il che è in linea con il nuovo mandato della divisione del CEO della Disney Bob Iger di ridurre la sua produzione a due o tre lungometraggi all’anno. Insieme a “Doomsday”, la Marvel ha anche film senza titolo programmati per il 13 febbraio 2026 e il 6 novembre 2026.

Curiosamente, “Blade” della Marvel rimane datato per il 7 novembre 2025, anche se il film, annunciato per la prima volta al Comic-Con nel 2019 con la star Mahershala Ali, al momento non ha un regista. Il capo dei Marvel Studios Kevin Feige ha affermato che lo studio intende continuare a sviluppare la sceneggiatura per il progetto finché non riterrà che sia pronto, e Feige non ha menzionato “Blade” al Comic-Con quando ha discusso della lista di film Marvel del 2025.

Nel frattempo, la Disney ha ora tre film senza titolo del suo studio principale programmati per l’uscita nel 2025, il che potrebbe preparare il terreno per la presentazione da parte dell’azienda dei suoi prossimi progetti alla D23 Expo il 9 agosto. Ecco l’aggiornamento completo della Disney al suo calendario:

  • “A REAL PAIN” (Searchlight) previously dated on 10/18/24 moves to 11/1/24 (Limited)
  • THUNDERBOLTS*” is the updated title of “THUNDERBOLTS” dated on 5/2/25
  • UNTITLED DISNEY previously dated on 3/7/25 is removed from schedule
  • THE FANTASTIC FOUR: FIRST STEPS” is the updated title of “THE FANTASTIC FOUR” dated on 7/25/25
  • UNTITLED DISNEY is now dated on 8/8/25
  • UNTITLED DISNEY is now dated on 9/12/25
  • AVENGERS: DOOMSDAY” is the updated title of “AVENGERS: THE KANG DYNASTY” dated on 5/1/26
  • UNTITLED MARVEL previously dated on 7/24/26 is removed from schedule
  • UNTITLED DISNEY previously dated on 8/14/26 moves to 8/7/26
  • UNTITLED DISNEY previously dated on 9/18/26 moves to 9/11/26
  • UNTITLED DISNEY is now dated on 2/12/27
  • UNTITLED DISNEY is now dated on 3/5/27
  • UNTITLED DISNEY is now dated on 4/2/27
  • UNTITLED DISNEY is now dated on 5/28/27
  • UNTITLED PIXAR is now dated on 6/18/27
  • UNTITLED MARVEL is now dated on 7/23/27
  • UNTITLED DISNEY is now dated on 8/6/27
  • UNTITLED DISNEY is now dated on 9/17/27
  • UNTITLED DISNEY is now dated on 10/8/27
  • UNTITLED MARVEL is now dated on 11/5/27
  • UNTITLED DISNEY ANIMATION is now dated on 11/24/27

Lacci: dal cast al finale, tutte le curiosità sul film

Lacci: dal cast al finale, tutte le curiosità sul film

Nel corso della sua filmografia il regista Daniele Luchetti si è distinto per una serie di opere con cui ha esplorato i legami famigliari e sentimentali e ciò che essi provocano di buono e di feroce nell’animo umano. Titoli come Mio fratello è figlio unico, La nostra vita o il suo ultimo Confidenza ne sono un esempio. Anche il film realizzato prima di quest’ultimo, Lacci (qui la recensione) – tratto dall’omonimo romanzo del 2014 di Domenico Starnone –  esplora tale argomento.

Quando ho letto per la prima volta Lacci ho trovato domande che mi riguardavano e personaggi nei quali era difficile non identificarsi. Attraverso una storia familiare che dura trent’anni, due generazioni, legami che somigliano più al filo spinato che a lacci amorosi, si esce con una domanda: hai permesso alla tua vita di farsi governare dall’amore? Lacci è un film sulle forze segrete che ci legano. Non è solo l’amore a unire le persone, ma anche ciò che resta quando l’amore non c’è più.

E ancora il regista dichiara: “Si può stare insieme per rancore, nella vergogna, nel disonore, nel folle tentativo di tener fede alla parola data. Lacci racconta i danni che l’amore causa quando ci fa improvvisamente cambiare strada e quelli – peggiori – di quando smette di accompagnarci“. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Lacci. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Lacci Luigi Lo Cascio Alba Rohrwacher

La trama di Lacci

Il film segue la storia di Aldo e Vanda. Siamo a Napoli, dove i due si sposano giovanissimi, per amore e per desiderio d’indipendenza. Dalla loro unione nascono due bambini, Sandro e Anna. Con il passare del tempo, però, Aldo si sente soffocare, crede che il matrimonio lo abbia imprigionato limitando la sua libertà. Attratto così da una giovane studentessa di nome Lidia, all’età di trent’anni, Aldo decide di seguire ciò che lo appassiona davvero: scappa a Roma e abbandona improvvisamente sua moglie e i suoi figli, pur sapendo che quest’avventura non avrà futuro e che il suo posto è a casa con la sua famiglia.

Il cast del film

Ad interpretare i coniugi Vanda e Aldo vi sono gli attori Alba Rohrwacher e Luigi Lo Cascio, mentre ad interpretare la versione anziana di questi personaggi si ritrovano Laura Morante e Silvio Orlando. Recitano poi nel film Giovannino Esposito nel ruolo di Sandro bambino e Sveva Aiardo Esposito in quello di Anna bambina. Gli stessi personaggi vengono poi interpretati da Adriano Giannini e Giovanna Mezzogiorno nella versione adulta. Nel ruolo di Lidia, invece, si ritrova l’attrice Linda Caridi, vista anche in Ricordi? e L’ultima notte di Amore.

Lacci cast

La spiegazione del finale

Verso il finale del film, di fronte alla difficoltà di dividersi tra due vite, quella a Roma con Lidia e quella a Napoli con i figli, e soprattutto di fronte alle manifestazioni di malessere da parte di Anna, che soffre per la separazione dal padre, Aldo decide di lasciare Lidia e di tornare da Vanda, con cui resterà fino alla vecchiaia, conservando tuttavia il ricordo della sua amante e continuando a tradire la moglie con altre donne. I “lacci” che avrebbero dovuto tenere insieme la famiglia sono dunque le “armi” di cui marito e moglie si sono serviti per farsi del male a vicenda, procurando sofferenza anche ai propri figli.

Nell’ultima scena di Lacci, questi ultimi, ormai adulti, si recano a casa dei genitori, partiti per una breve vacanza, per dar da mangiare al gatto Labès. Qui hanno modo di confrontarsi sulle proprie vite e sul dolore che le scelte ipocrite dei genitori hanno loro procurato. Nel giungere a nuove consapevolezze a riguardo, Sandro e Anna istintivamente sfasciano la casa di Aldo e Vanda, come forma di sfogo e di vendetta. Sono però consapevoli che nessuno sfogo potrà mai realmente pagarli della spensieratezza di cui sono stati derubati.

Il trailer di Lacci e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Lacci grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Now, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 2 agosto alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

The Untouchables – Gli intoccabili: la storia vera dietro al film

Bastano due parole per capire che il classico del crimine di Brian De Palma del 1987, The Untouchables – Gli intoccabili, si ispira alla realtà: Al Capone.

Nel film, il famoso boss mafioso, interpretato da Robert De Niro, è inseguito da una banda di agenti speciali dell’U.S. Bureau of Prohibition soprannominati The Untouchables – Gli intoccabili. Un gruppo guidato da Eliot Ness, interpretato nel film da Kevin Costner. Gli altri Intoccabili sono Sean Connery nel ruolo di Jim Malone, Andy Garcia nel ruolo di George Stone e Charles Martin Smith nel ruolo di Oscar Wallace.

La sceneggiatura, scritta da David Mamet, è basata sull’omonimo libro di memorie di Ness e Oscar Fraley. Ness morì nel maggio del 1957, poco prima dell’uscita del libro. La sua fama postuma ha raggiunto nuove vette dopo l’uscita del film. Che siate nuovi al film o che vi stiate accontentando di rivederlo, ecco uno sguardo alle storie vere (e non così vere) che stanno dietro a The Untouchables – Gli intoccabili.

Il proibizionismo

Negli Stati Uniti il proibizionismo durò dal 1920 al 1933. Il fuorilegge degli alcolici ha dato potere e ricchezza a criminali organizzati come Capone, che in quel periodo controllava più o meno tutta Chicago. Il film di De Palma inizia con un giornalista che chiede a Capone perché si dichiari semplicemente sindaco.

Nel gennaio 1919 fu approvato il 18° emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti, che vietava la produzione, la vendita e la distribuzione di alcolici. Più tardi, nello stesso anno, i legislatori approvarono il National Prohibit Act, che delineava le modalità di applicazione della nuova legge. La gente la soprannominò subito Volstead Act, in onore del deputato del Minnesota Andrew Volstead, che dirigeva la Commissione Giudiziaria della Camera e supervisionò l’approvazione della legge.

La legge istituì anche la Prohibition Unit, una divisione dell’IRS responsabile dell’applicazione della legge. Secondo The Mob Museum:

[L’unità era composta da agenti che non erano tenuti a sostenere esami di servizio civile, lasciando la porta aperta ai membri del Congresso e ai politici locali per nominare i loro amici, compresi i candidati con un passato discutibile.

Naturalmente, questo lasciava spazio alla corruzione nel processo. E i boss mafiosi come Capone potevano operare con un certo livello di protezione.

L’Ufficio del proibizionismo

Per tutti gli anni Venti, i membri dell’Unità per il Proibizionismo, spesso con l’assistenza delle forze dell’ordine locali, si misero al lavoro per reprimere i contrabbandieri. Il Mob Museum fa notare che alcuni di questi agenti ottennero fama nazionale e altri furono ripresi nei cinegiornali dei cinema.

Nel 1930, l’Unità per il Proibizionismo passò dal Dipartimento del Tesoro al Dipartimento di Giustizia. Assunse un nuovo nome: Bureau of Prohibition. Il Mob Museum osserva che l’escalation di crimini violenti precipitò questo trasferimento al Dipartimento di Giustizia, che era meglio equipaggiato per affrontare mafiosi come Capone.

I veri The Untouchables – gli Intoccabili

Una delle stelle del Bureau fu l’agente speciale Eliot Ness. A soli 26 anni, fu nominato nuovo capo investigativo dell’ufficio di Chicago del Bureau. Secondo l’Enciclopedia Britannica, l’età di Ness era proprio il motivo per cui il Bureau era interessato ad assumere uomini come lui. La loro giovinezza li rendeva “estremamente impegnati e non corruttibili”. Così nacque il soprannome “gli Intoccabili”.

La banda degli Intoccabili era composta da circa 10-15 uomini. L'”ultimo degli uomini di Ness”, Albert Wolff, è morto nel 1998 a 95 anni. Il suo necrologio sul New York Times riporta le sue parole:

Non sono nato per vendermi, non sono fatto così. La paga non era buona, ma non ero costretto a lavorare, ero felice di farlo. A quell’epoca non c’erano molti del mio genere nel dipartimento, e ne ero orgoglioso”.

Negli ultimi anni, Wolff ha lavorato come consulente tecnico per il film di Brian De Palma, mostrando persino a Kevin Costner come impugnare correttamente una pistola. Ma quando il film fu proiettato, si oppose ad alcune rappresentazioni. Riferendosi al famoso incontro di Ness con Capone nel film, Wolff avrebbe detto: “Non è che uno si imbatte in uno come Capone per strada”.

Questo fu solo l’inizio del complicato rapporto del film con la realtà.

Chi era il vero Elliot Ness?

Come i suoi antenati, anche Ness amava la stampa, come mostra De Palma nel film. Lo storico Alex von Tunzelmann nota in un saggio per il Guardian che Ness “era un auto-pubblicitario di prim’ordine”. Ma, come continua von Tunzelmann, questa era praticamente una delle uniche rappresentazioni accurate del vero Ness nel film.

Nel 2014, Neel Tucker ha scritto sul Washington Post che il libro di Ness “è quasi tutta finzione”. La storia degli Intoccabili è riemersa quell’anno dopo che un gruppo di senatori statunitensi ha proposto di intitolare a Ness la sede del Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives. Come ha detto l’autore Daniel Okrent al Post, “tanto valeva intitolarla a Batman”.

Il Post riporta che gran parte del racconto di Ness è mitizzato e iperbolico. Nel libro, Ness “evita i proiettili di un sicario, si tuffa da un’auto che cerca di investirlo, prende a pugni dei malviventi, scambia battute con prostitute saccenti e prosciuga l’enorme operazione di Capone”. È il tipo di eroismo audace descritto nel film.

Ness scrisse anche che Capone chiese ai suoi amici di uccidere Ness. A proposito di tali affermazioni, il Post osserva che:

Erano praticamente tutte sciocchezze, ma la gente le amava.

Quindi cosa è successo davvero?

La strategia fiscale

Ness fu un funzionario delle forze dell’ordine molto influente, spesso accreditato di aver contribuito a modernizzare il lavoro investigativo. E ha danneggiato gravemente le operazioni di Capone a Chicago. La verità, tuttavia, diventa oscura quando si discute di quanto merito abbia Ness.

Nel film, Ness è al centro dell’azione: lavora con i procuratori, escogita l’idea della frode fiscale (con l’aiuto di Oscar Wallace) e in seguito convince il procuratore a rimanere sul caso. Ma le cose non sono andate proprio così.

Secondo il Post, Ness e i suoi uomini passarono i “primi sei mesi del 1931 a razziare le birrerie nascoste di Capone”. In seguito si misero al lavoro su un’accusa di contrabbando di 5.000 capi d’accusa contro Capone. Tuttavia, Johnson, il procuratore degli Stati Uniti, che “amava il lavoro di Ness”, optò per un approccio diverso.

I giurati, ragionò Johnson, amavano bere. Ma odiavano le persone che imbrogliavano sulle tasse. Così, piuttosto che tentare l’approccio al contrabbando di Ness, si mise contro Capone per evasione fiscale. La giuria condannò Capone per cinque capi d’accusa e il giudice lo condannò a 11 anni di carcere.

Una seconda occasione: la trama e il cast del film turco

Una seconda occasione: la trama e il cast del film turco

Gli appassionati di questo genere potranno dunque ritrovare in questo film un’opera meritevole di essere conosciuta, capace di emozionare e far riflettere sull’amore in tutte le sue sfumature. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Una seconda occasione. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Una seconda occasione

La vicenda ruota intorno a Yasemin, una professoressa di matematica con un divorzio alle spalle e una figlia adolescente: Cicek. Cemal è invece l’affascinante proprietario di un ristorante di successo, anche lui divorziato. Ha un figlio, Mahmut, che solo di recente è entrato nella sua vita. Scottata da un matrimonio fallito, Yasemin non cerca nuove compagnie maschili, mentre Cemal frequenta numerose donne molto più giovani di lui. Incontratisi in circostanze casuali, dopo un’iniziale ostilità reciproca tra i due sembra nascere un idillio, ma quando lui le chiede di sposarlo, Yasemin sembra intenzionata a respingere la proposta, spaventata all’idea di rivivere ciò che ha già passato col suo primo marito.

Una seconda occasione cast

Il cast del film

Tra i protagonisti del film si ritrova Özcan Deniz, che oltre a interpretare il ruolo di Cemal, è anche il regista del film. Al di là della passione per la recitazione, il 52enne è un affermato musicista e cantante e ha anche pubblicato molti album musicali di genere pop e folk. Egli ha avviato la sua carriera nel mondo della recitazione solo nei primi anni del Duemila diventando uno dei volti più popolari del grande e piccolo schermo nel suo paese. 

Nurgül Yeşilçay, invece, ricopre qui il ruolo di Yasemin, dopo aver debuttato come attrice di teatro per poi approdare anche sul piccolo e grande schermo. Nel corso della sua carriera ha infatti preso parte a molti film per il cinema e serie tv. L’attrice Afra Saraçoglu interpreta invece Cicek, la figlia di Yasemin, mentre Mesut Can Tomay interpreta Mahmut, il figlio di Cemal.

Dove vedere Una seconda occasione in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di venerdì 2 agosto alle ore 21:20 su Canale 5. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Mediaset Infinity, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

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