Res Creata
è il documentario diretto da Alessandro
Cattaneo, selezionato per l’edizione 2021 della
rassegna A tutto schermo, organizzata dalla
Rete degli spettatori e nominato ai
Nastri d’Argento.
A tutto schermo si
terrà dal 12 febbraio, fino a marzo 2021. Per la prima volta,
l’edizione sarà unicamente online, con la possibilità per tutti di
visionare gli undici titoli selezionati tramite abbonamento su
piattaforma MyMovies.
La trama di Res Creata
Le montagne dell’Appennino
tosco-emiliano ed un cantante iconico che ha scelto di vivere il
calore della stalla. Un vigneto nebbioso in cui risuona il battito
d’ali di un falco seguito dal suo giovane amico. Il coraggio di
cavalli e cavalieri che insieme si lanciano in corse acrobatiche
nella Sardegna più remota. La spontanea processione umana in visita
ad una balena arenata sulla battigia ed un filosofo che cerca di
interpretare il mondo distaccandosi dalla visione antropocentrica.
Serpi riconciliatrici in un rito religioso.
Res Creata esplora
l’antico, contraddittorio e variegato rapporto tra umano ed
animale. Una relazione fatta di meraviglia, amore, sfruttamento. Un
viaggio originale attraverso atmosfere inedite, alla scoperta del
valore di questa affascinante coesistenza.
L’arco narrativo del personaggio di
Thor nel MCU è segretamente il più tragico
di tutti. Il Dio del Tuono ne ha passate davvero tante da quando è
apparso per la prima volta sul grande schermo grazie a Thor
del 2011. Nonostante lo sviluppo del suo personaggio sia stato uno
dei più soddisfacenti e completi da un punto di vista emotivo fra
tutti i Vendicatori, Thor è stato anche l’unico supereroe ad essere
sottoposto ad una sorta di tormento costante.
Thor ha iniziato il suo viaggio nel
MCU in qualità di principe di
Asgard incredibilmente viziato e privilegiato. Non aveva molte
responsabilità e ha approfittato del suo status reale in ogni
occasione. Per farla breve, il Dio del Tuono pensava di non dover
conquistarsi nulla e che la sua ascesa al trono gli sarebbe stata
semplicemente garantita. Tuttavia, dopo essere stato privato del
suo potente martello (il Mjolnir) e bandito sulla Terra, Thor ha
intrapreso un percorso lungo e doloroso. In Thor,
il supereroe ha scoperto che il suo malizioso fratello Loki non era
in realtà suo fratello biologico. Questa rivelazione ha rotto il
loro legame: Thor non ha più visto Loki come il fratello che aveva
sempre conosciuto e con cui aveva lavorato proprio a causa della
svolta malvagia del Dio dell’Inganno. Inoltre, aveva anche perso il
Mjolnir, un’arma che gli ha sempre dato forza e potenza.
Le cose non sono andate meglio in
Thor: The Dark World, che ha visto la madre di
Thor, Frigga, morire nel tentativo di proteggere Jane Foster, che a
sua volta è quasi morta dopo aver assorbito Aether, una forza
misteriosa e potente. Alla fine del film, Thor credeva che anche
Loki fosse morto, dopo aver assistito al suo sacrificio nella lotta
contro il cattivo Malekith, il sovrano degli Elfi Oscuri (ma era
solo un inganno). C’è stato quindi molto con cui Thor ha dovuto
fare i conti. Inoltre, Thor ha dovuto affrontare una quantità
insormontabile di perdite in Thor: Ragnarok e Avengers:
Infinity War, in primo luogo, per mano di sua sorella
Hela, e poi a causa di Thanos: suo padre Odin, Loki (per davvero
questa volta), Jane, l’intera Asgard e la maggior parte della sua
popolazione.
Thor nel MCU: quanto è difficile
comprendere il dolore dell’eroe?
Thor è generalmente un ragazzo
accomodante, divertente e allegro, quindi è facile ignorare o non
comprendere il suo dolore. Tuttavia, ha vissuto molte tragedie e il
suo arco narrativo in Avengers:
Endgame è stato proprio il culmine del dolore e della
sofferenza che ha dovuto affrontare da quando è stato introdotto
per la prima volta nel MCU. A quel punto, si sentiva in
colpa per non aver ucciso Thanos prima di far sparire metà della
popolazione mondiale, evento che si è verificato solo poco dopo che
aveva perso Asgard e la maggior parte della sua gente. Inoltre,
Thor ha perso Jane nello schiocco e, come era ovvio dal suo
isolamento, dal bere eccessivo e dalla sua tristezza, le cose per
il Dio del tuono non stavano andando per nulla bene.
Si può sostenere che Endgame
gli abbia almeno concesso il tempo di fermarsi un attimo ed
elaborare il suo dolore, qualcosa che in effetti non ha mai avuto
il tempo di fare prima. Ovviamente, tutto questo non vuol dire che
anche gli altri Vendicatori non abbiano subito enormi perdite:
Capitan America ha perso Peggy Carter e la sua vita in generale;
Occhio di Falco ha perso tutta la sua famiglia a causa di Thanos, e
così via. Ad ogni modo, le tragedie che Thor ha affrontato e dovuto
superare durante il suo arco narrativo nel MCU ci sono state fin dall’inizio.
Speriamo che Thor: Love and
Thunder gli offra una meritata tregua…
L’attesissima Snyder
Cut di Justice
League arriverà su HBO Max il prossimo mese,
mentre il suo nuovo film Army
of the Dead arriverà su Netflix entro la fine dell’anno. È quindi un momento
davvero emozionante per tutti i fan di Zack Snyder, che naturalmente si chiedono già
cosa il futuro abbia in serbo per il regista di Watchmen e
Batman v Superman.
Sappiamo che un ritorno alla Warner
Bros. e alla DC Films è altamente improbabile, dal momento che lo
stesso regista ha di recente confermato che entrambi gli studi non
sono interessanti né ad un sequel di Justice
League né ad un eventuale nuovo adattamento tratto
dai fumetti. Resta quindi da capire se i Marvel Studios o la Lucasfilm prenderanno in
considerazione la possibilità di lavorare con Snyder, ma questa è
una domanda a cui soltanto il tempo potrà fornire una risposta
adeguata.
Tuttavia, al di là delle volontà e
degli interessi delle singole major, sembra che Zack Snyder abbia
già iniziato a lavorare a qualcosa di nuovo. In una recente
intervista con
I Minutemen (via
CBM) in occasione della promozione del suo taglio di
Justice
League, il regista ha rivelato che uno dei
progetti a cui sta lavorando è una rivisitazione della leggenda di
Re Artù.
“Sto lavorando a qualcosa ma
vedremo”, ha ironizzato Snyder. “Ho pensato a una sorta di
rivisitazione, una sorta di rivisitazione molto più fedele di quel
concetto mitologico arturiano. Vedremo. Forse ad un certo punto
arriverà.”
Abbiamo visto molti film su Re Artù
nel corso degli anni: uno dei più recenti è stato
King Arthur – Il potere della spada, diretto da
Guy Ritchie e uscito nel 2017. Quel film era
interpretato da Charlie Hunname
Jude Law, ma non è stato accolto in maniera positiva.
Dato il lavoro che Snyder ha fatto con l’acclamato
300, potrebbe rivelarsi il regista giusto per una storia
di questo tipo: il suo interesse nel voler esplorare il
“concetto mitologico arturiano” potrebbe realmente dare
vita a qualcosa che non abbiamo mai visto prima al cinema. Non ci
resta che attendere eventuali aggiornamenti.
Nelle ultime settimane si sono
susseguite una serie di voci secondo cui la trilogia di Star Wars pianificata da Rian
Johnson sarebbe stata cancellata da Lucasfilm.
Gli ultimi Jedi, il secondo capitolo della
trilogia sequel diretto proprio da Johnson nel 2017, è
probabilmente uno degli episodi più controversi dell’intera saga,
soprattutto perché si distaccò molto da quanto impostato da
J.J. Abrams con il precedente
Il risveglio della forza.
Durante l’Investor Day di Disney
dello scorso dicembre, non è stato fatto alcun riferimento alla
trilogia di Johnson, nonostante sembrasse che i nuovi film del
regista statunitense fossero destinati a essere la prossima ondate
di storie del celebre franchise fantascientifico destinata ad
arrivare sul grande schermo dopo la conclusione della Saga degli
Skywalker. Durante quell’evento, infatti, l’attenzione si è
concentrata sulle serie ambientate nell’universo di Star Wars in arrivo su Disney+, mentre per quanto riguarda il
versante cinematografico, sono stati confermati soltanto
Rogue
Squadron di Patty Jenkins e il film ancora senza titolo
affidato a Taika Waititi, che entrerà in fase di sviluppo una volta
che il regista avrà terminato le riprese di Thor: Love and Thunder.
Parallelamente, sappiamo anche che
Kevin Feige, il presidente dei Marvel Studios, si occuperà della produzione
di un nuovo film della saga di Star Wars ancora avvolto nel mistero. La
domanda sorge dunque spontanea: che fine ha fatto la nuova trilogia
inizialmente progettata da Rian Johnson? È presto
detto: è ancora in sviluppo! A confermare la cosa è stata la
giornata di USA Today
Sarian Wilson, che proprio di recente ha avuto l’occasione di
intervistare Johnson, il quale ha confermato che non ci sono ancora
delle tempistiche concrete, dal momento che il regista è impegnato
anche con lo sviluppo di altri progetti.
Il futuro della saga di Star
Wars
Di recente è stato
confermato Rogue
Squadron, primo film ad arrivare nelle sale dopo la
conclusione della saga degli Skywalker. Il film, diretto
da Patty Jenkins (regista
di Wonder
Woman), verrà distribuito nelle sale a dicembre
2021.
Oltre a Rogue
Squadron, sappiamo che a Rian
Johnson, regista de Gli
Ultimi Jedi, è stata affidata la scrittura di una
nuova trilogia basata su nuove storie e nuovi personaggi, ma su
quel progetto non si hanno aggiornamenti da diverso tempo. In
passato, anche ai creatori di Game of
Thrones,David
Benioff e D.B. Weiss, era
stato affidato lo sviluppo di una trilogia parallela:
sfortunatamente, il duo ha deciso poi di abbandonare il
progetto.
In sviluppo c’è anche un misterioso
film che sarà prodotto da Kevin Feige,
presidente dei Marvel Studios, e che sarà scritto
da Michael Waldron, sceneggiatore
di Doctor Strange in
the Multiverse of Madness.
Lo scorso fine settimana è arrivata
la notizia che l’attrice britannica Zawe Ashton
interpreterà il villain principale in Captain
Marvel 2, anche se al momento non sappiamo ancora di
quale personaggio si tratti. Quando il primo Captain
Marvel ha guadagnato oltre 1 miliardo di dollari al box
office nel 2019, era chiaro che i Marvel Studios avevano tra le mani un
franchise redditizio nuovo di zecca. Carol Danvers (Brie
Larson) si è unita al più ampio MCU solo pochi mesi dopo, con
un’apparizione in Avengers:
Endgame. Dopo l’uscita del cinecomic che ha chiuso
idealmente la Saga dell’Infinito, è stato confermato che
Captain
Marvel 2 era ufficialmente in lavorazione.
I Marvel Studios hanno affidato a
Nia DaCosta (regista di Candyman) il
compito di dirigere Captain
Marvel 2, che dovrebbe arrivare nelle sale a novembre del
2022. Verso la fine dell’anno, il presidente della Marvel Kevin Feige ha fornito
ulteriori aggiornamenti sullo stato del sequel. Ovviamente, Brie
Larson tornerà nei panni di Captain Marvel, ma questa volta sarà
affiancata da un’adulta Monica Rambeau (Teyonah
Parris) – già presente in WandaVision – e da Kamala Khan, aka Ms. Marvel(Iman
Vellani) – che avrà una serie a lei dedicata. La presenza
di entrambi i personaggi conferma che Captain
Marvel 2sarà ambientato nel presente del MCU. I dettagli sulla trama non
sono stati ancora resi noti, ma ci si aspetta che il sequel sarà in
qualche modo legato alla serie Secret
Invasion che arriverà prossimamente su Disney+.
L’ultimo aggiornamento in merito a
Captain
Marvel 2 riguarda il casting della talentuosa
attrice Zawe Ashton. Ashton è meglio conosciuto
per i suoi ruoli nel film Velvet Buzzsaw e nella serie tv
britannica Fresh Meat. È stato già confermato che in
Captain
Marvel 2 interpreterà il cattivo principale che
affronterà Carol Danvers. Tuttavia, l’identità del suo personaggio
non è stata ancora rivelata. Chi potrebbe interpretare Ashton nel
sequel di Captain
Marvel?
Screen Rant avanza una serie di ipotesi alquanto
interessanti…
Quando i fan della Marvel pensano ai nemici di Captain
Marvel che potrebbero essere
introdotti in Captain
Marvel 2,Moonstone è probabilmente il
primo a venire in mente. Karla Sofen è uno degli acerrimi rivali di
Carol Danvers nei fumetti ed un suo eventuale impiego nel sequel
darebbe alla supereroina protagonista un personaggio in grado di
eguagliare il suo incredibile set di potere, nonché qualcuno che
potrebbe darle molto filo da torcere sotto il profilo psicologico.
Un altro cattivo Marvel che potrebbe adattarsi molto
bene a Captain
Marvel 2 e al futuro del MCU è senza la regina degli Skrull,
Veranke, divneuta la sovrana dell’impero Skrull
dopo che Galactus ha distrutto il pianeta natale degli alieni.
Veranke sarebbe la scelta ideale come villain principale di
Captain
Marvel 2 se il film dovesse effettivamente collegarsi
alla serie Secret
Invasion, dal momento che nel grande crossover a fumetti
il personaggio della regina gioca un ruolo assolutamente
chiave.
Tuttavia, invece di collegarsi di
nuovo alla storia degli Skrull, Captain
Marvel 2 potrebbe introdurre un’altra importante
razza aliena dei fumetti (gli Shi’ar), facendo di
Deathbird l’antagonista principale. Il sequel
potrebbe mostrare il suo arrivo sulla Terra, con Carol, Monica
Rambeau e Kamala Khan che uniscono le forze per affrontarla. Una
scelta che risulterebbe decisamente sorprendente, invece, è
utilizzare Rogue, membro degli X-Men, come
antagonista, dal momento che la sua storia nei fumetti ha inizio
proprio come nemica di Captain Marvel e degli Avengers, ed il suo
coinvolgimento nel sequel potrebbe aiutare a introdurre i mutanti
nel MCU.
Un’altra opzione per il villain
principale di Captain
Marvel 2 potrebbe essere Abigail
Brand, il direttore mutante dello SWORD nei fumetti. Anche
se Brand e lo SWORD sono stati in linea di massima degli alleati
per eroi come Captain Marvel, la serie WandaVision sta dimostrando che potrebbe non essere
stato sempre così. Se invece si volesse azzardare un suggerimento
non convenzionale, Ashton potrebbe interpretare una versione
femminile di Korvac in Captain
Marvel 2, personaggio che ha avuto un enorme influenza nei
fumetti e che Carol e agli altri Avengers avevano già sconfitto in
passato.
Tutto ciò che sappiamo sul sequel
di Captain Marvel
Captain
Marvel 2, il sequel del cinecomic con
protagonista il premio Oscar Brie
Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al
box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell,
sceneggiatrice dell’attesa serie WandaVision.
Sfortunatamente, Anna
Boden e Ryan Fleck, registi del
primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: a quanto
pare, i Marvel Studios sarebbero
interessati ad affidare la regia del nuovo film ad una sola regista
donna. Secondo la fonte, Boden e Fleck potrebbero essere comunque
coinvolti in una delle serie Marvel attualmente in sviluppo e
destinate a Disney+.
Nessun dettaglio sulla trama del
sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe
spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri.
Naturalmente, Brie
Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Il
sequel diCaptain
Marvel arriverà l’11 novembre 2022.
Ora, in una recente intervista
con I Minutemen (via
CBM) in occasione della promozione della Snyder
Cut di Justice
League, Snyder ha confermato che la nuova versione
IMAX rimasterizzata di
Batman v Superman sarà disponibile direttamente in
home video. “Sarà disponibile in Blu-ray, 4k. Proprio l’altro
giorno ho approvato la box della versione Blu-ray”, ha
rivelato il regista. “Quindi sicuramente arriverà in Blu-ray. E
poi chissà… forse arriverà anche su HBO Max. Non c’è ancora nulla
di certo, ma abbiamo parlato a lungo della distribuzione. È
un’edizione, soprattutto l’edizione speciale, che andrà a
sostituire quella precedente, che era un po’ incasinata, diciamo.
Il Blu-ray andava bene. Il 4k era un vero disastro.
Ricordo di averlo guardo su Apple o dovunque fosse disponibile,
e di aver pensato: ‘Aspetta, così? Così non va bene’. I rossi erano
inguardabili. Era tutto strano.”
La versione cinematografica durava
ben 152 minuti, ma in seguito Snyder ha distribuito Batman v Superman: Ultimate Edition, con il
minutaggio originale di oltre tre ore. All’epoca dell’uscita in
sala, il film è stato accolto molto male dalla critica, ma è stato
rivalutato proprio in seguito all’uscita della Ultimate
Edition. Il tono cupo di Batman
v Superman è stato fortemente divisivo, ma il film è stato
fondamentale per lo sviluppo del DCEU.
Batman v Superman e le basi per il futuro del DCEU
L’originale Batman
v Superman ha gettato le basi per il futuro del DCEU,
con alcune storyline che sono state ulteriormente esplorate e altre
che, purtroppo, sono finite nel dimenticatoio. Non è chiaro se la
nuova versione includerà filmati inediti, ma una cosa è certa: non
ci saranno riprese aggiuntive, al contrario di quanto avvenuto con
il suo taglio di Justice
League, che ha potuto contare su un budget – senza
precedenti per dei reshoot – di 70 milioni di dollari.
A differenza di quanto inizialmente
previsto, Mission
Impossible 7 e Mission Impossible
8 non saranno più girati back-to-back, ossia
consequenzialmente. Dal suo debutto nel 1996, il franchise
cinematografico di Mission Impossibile ha acquisito negli
anni sempre maggiore prestigio. L’ultimo capitolo uscito nelle
sale, Mission
Impossible: Fallout, è stato elogiato dalla critica e ha
incassato circa 791 milioni di dollari al box office mondiale,
confermando la saga come una delle proprietà di Hollywood più
redditizie. Sulla scia di quest’incredibile successo, la Paramount
ha messo in cantiere altri due episodi, che saranno diretti ancora
una volta da Christopher McQuarrie.
Quando i capitoli sette e otto della
saga venne annunciati per la prima volta all’inizio del 2019,
l’idea era che sarebbero stati girati back-to-back, ossia
consequenzialmente, vale a dire uno dietro l’altro. Naturalmente,
la pandemia di Coronavirus ha totalmente stravolto i piani dello
studio: proprio a causa dell’emergenza sanitaria, la produzione di
Mission Impossible 7 è slittata di diversi mesi e pare che il
rinvio abbia reso impossibile rispettare quanto inizialmente
stabilito, ossia girare l’ottavo capitolo subito dopo la fine delle
riprese del settimo.
Come riportato da Deadline, infatti,
i prossimi due film della saga di Mission
Impossibile non verranno più girati uno dopo l’altro. La
fonte sottolinea che, oltre ai ritardi nella produzione di
Mission
Impossible 7, girare back-to-back non sarà più
possibile anche a causa degli impegni di Tom Cruise con il tour promozionale
dell’attesissimo Top Gun:
Maverick, la cui uscita nelle sale è fissata per il
prossimo luglio. Secondo la fonte, la produzione di Mission
Impossible 8 partirà subito dopo che Cruise si sarà liberato
dagli impegni promozionali dell’attesissimo sequel, quindi dopo
l’uscita del film nelle sale.
Tuttavia, bisogna tenere presente
che, allo stato attuale, non c’è alcuna garanzia che Top Gun:
Maverick riesca ad arrivare nelle sale a luglio. La
pandemia di Covid-19 è ancora in atto e la distribuzioni dei
vaccini su scala globale procede più lentamente del previsto: ad
oggi, la convinzione generale è che molti dei film previsti per
quest’estate verranno nuovamente posticipati. Tutto dipenderà
ovviamente da come procederanno le cose nei prossimi mesi, ma se il
sequel di Top Gun dovesse affrontare un ulteriori rinvio,
di conseguenza le riprese di Mission Impossible 8
potrebbero essere anticipate, non essendo più Cruise impegnato con
la promozione del film.
Le date di uscita di Mission
Impossible 7 e 8
Nei prossimi due capitoli della saga
di Mission Impossible, Tom
Cruise e Rebecca
Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e
Ilsa Faust. I due film vedranno coinvolti anche Shea
Whigham(Kong: Skull Island),Hayley
Atwell(Captain America: Il primo
vendicatore),Pom
Klementieff(Guardiani della
Galassia) e Esai
Morales(Ozark). Christopher
McQuarrie scriverà e dirigerà i film, che faranno il loro
debutto nelle sale americane rispettivamente il 19 novembre 2021 e
il 4 novembre 2022.
Ecco le prime immagini ufficiali
dal set del nuovo film di Vincenzo Salemme Con
tutto il cuore attualmente in fase di ripresa a
Napoli. In queste prime foto di scena vediamo Vincenzo
Salemme e Cristina Donadio che nel film
interpreta la spietata Donna Carmela, mamma di un efferato
delinquente dal sinistro soprannome di “‘O Barbiere”.
Il film vede come protagonisti principali Vincenzo
Salemme, Serena Autieri, Cristina Donadio, con la
partecipazione di Maurizio Casagrande. Fanno parte
del cast anche Antonio Guerriero, Sergio D’Auria, Andrea Di
Maria, Vincenzo Borrino, Gennaro Guazzo, Ciro Capano, Rodolfo
Corsato, Marcello Romolo. Con
tutto il cuore è una coproduzione Chi è
di scena – Medusa Film realizzata da Chi è di
scena.
La sceneggiatura di
Vincenzo Salemme, Gianluca Bomprezzi, Gianluca Ansanelli,
Antonio Guerriero è tratta dall’opera teatrale “Con
tutto il cuore” di Vincenzo Salemme, e racconta la
storia di Ottavio Camaldoli, un professore di latino e greco. Una
brava persona. Onesto e galantuomo, “un fesso” insomma, questa è la
considerazione che hanno di lui le persone che lo circondano. Ma
cosa accadrebbe se a questo uomo indifeso, vittima dei piccoli
soprusi quotidiani, nella vita sociale, sul lavoro e persino in
famiglia venisse trapiantato il cuore di un altro? Soprattutto se
quest’altro, il donatore, fosse stato un delinquente efferato dal
sinistro soprannome di “‘O Barbiere”? Ottavio Camaldoli, dopo
averne ereditato il cuore si trasformerebbe automaticamente in un
malfattore? La scienza ci dice che queste sono solo sciocche ed
antiche credenze. Ma se invece donna Carmela, la spietata mamma del
Barbiere, fosse convinta che il figlio sia ancora vivo grazie al
cuore che batte adesso nel petto del professore? Insomma, il nostro
protagonista, dopo il trapianto, diventerà Antonio Carannante detto
“‘O Barbiere” o resterà comunque Ottavio Camaldoli, laureato
professore?
Le riprese di Con
tutto il cuore sono iniziate il 25 gennaio a Napoli
dove il film sarà interamente girato. Con
tutto il cuore uscirà nelle sale cinematografiche in
autunno distribuito da Medusa Film
Dopo il successo dell’edizione precedente, il
gruppo editoriale NetAddiction è lieto di annunciare la seconda
edizione di UltraPop Festival, l’evento
digitale totalmente live su Twitch dedicato
all’intrattenimento, alla scienza ed alla cultura pop a 360 gradi
organizzato e promosso da Multiplayer.it, Movieplayer.it e Leganerd.com. Un
festival gratuito ed aperto a tutti senza necessità di
registrazione, che può essere seguito in diretta su Twitch,
Facebook e YouTube oppure in differita su YouTube e anche in
Podcast, comodamente da casa o da dove si preferisce, da qualsiasi
device; interattivo grazie alle piattaforme social
che assicurano il massimo coinvolgimento degli spettatori che
possono commentare e interagire live o in differita.
Nella giornata di ieri è arrivato
online il
nuovo trailer dell’attesissima Snyder Cut di
Justice
League, che arriverà su HBO Max a partire dal 18
marzo. Naturalmente, il trailer è pieno di scene inedite che hanno
inevitabilmente anticipato nuovi possibili dettagli relativi alla
trama (o almeno, a ciò che non conosciamo della storia di questa
nuova versione). Ecco un’analisi del nuovo trailer nel dettaglio
grazie a
Screen Rant:
Superman è morto
Anche la primissima
inquadratura del trailer è tratta dall’inizio del film, in quanto
rivisita la morte di Superman da Batman v Superman: Dawn of Justice
nello stesso modo in cui Batman v Superman ha rivisitato
la battaglia di Metropolis da L’uomo d’acciaio dal punto di vista di
Bruce Wayne. Questo frame è abbinato ad una modifica del monologo
di Lex Luthor in Batman v Superman in cui il
supercriminale afferma: “La campana è suonata… Nel buio, tra le
stelle. Il dio è morto”.
In Batman v Superman
quella battuta veniva pronunciata dopo che Lex Luthor aveva
comunicato con Steppenwolf, il che significa che Darkseid sa che la
Terra è matura per la conquista. Nel frame con Superman, vediamo le
onde vettorali create dal suo urlo di morte sprigiorarsi in tutto
il mondo, attivando le Scatole Madri dormienti e innescando così
l’eventuale invasione di Steppenwolf.
Ippolita e Themyscira
Sebbene non avesse molte scene nella
versione del 2017, l’Ippolita di Connie Nielson ha un ruolo più
sostanziale nellaSnyder
Cut,tanto nella storia
quanto su Themyscira. Quando la vediamo per la prima volta, si
trova sul bordo di una scogliera mentre l’edificio che ospitava la
Scatola Madre in possesso delle Amazzoni precipita nell’oceano,
probabilmente in seguito alla battaglia delle guerriere con
Steppenwolf, quando egli ruba la Scatola e fugge.
La fine del mondo
Il trailer si sposta da Lex
Luthor a Bruce Wayne, che spiega: “Ho fatto un sogno… una
premonizione”. Lo rivediamo con il suo trench tipico della
scena del Knightmare, che avevano intravisto per la prima volta in
Batman v Superman. Il mondo nel Knightmare era uno degli
aspetti più importanti della versione originale di Justice League ad opera di Zack Snyder, quindi
è naturale che questa parte della storia avrà una grande influenza
sul film.
Il trailer include una serie di
scene di Batman nel Knightmare, insieme al Cyborg di Ray Fisher e
un altro personaggio di cui parleremo a breve. L’idea del
Knightmare è quella di mostrare le conseguenze delle perdite subite
da Superman e quanto sia importante non solo come eroe fisico
necessario per combattere i cattivi, ma anche come simbolo di
ispirazione. Se si perde quel simbolo o viene trasformato per scopi
nefasti, allora vale quanto dichiarato da Jonathan Kent ne
L’uomo d’acciaio: “Chiunque sia quell’uomo, buon o
cattivo, cambierà il mondo.”
Un attacco proveniente da molto lontano…
Come abbiamo visto già
altre volte, la connessione di Wonder Woman con tutti questi eventi è molto più
significativa di quanto non lo fosse nella versione del film di
Joss Whedon del 2017. Nel taglio di Whedon, Wonder Woman ha visto
la freccia di Ippolita in tv e basta. Tuttavia, nella Snyder
Cut di Justice League, la porterà in realtà in un
santuario delle Amazzoni dove scoprirà un murale che racconta la
storia dell’ultima volta che Darkseid ha tentato di invadere la
Terra.
Grazie a ciò
scopriremo che Darkseid aveva già tentato di liberare l’equazione
dell’Anti-Vita, ma le Amazzoni, gli Atlantidei, le tribù degli
uomini, una Lanterna Verde e diverse divinità greche si unirono per
respingerlo, inclusa una resa dei conti tra Ares, il Dio della
Guerra, e lo stesso Darkseid.
Darkseid e le forze di Apokolips
Darkseid sta arrivando. È noto da anni che
il personaggio ha avuto un ruolo chiave nella versione originale
diJustice Leaguedi Snyder, ma la portata di quel
ruolo è diventata più chiara soltanto con il tempo. È chiaro che la
sua presenza è incombente, simile a quella di Sauron neIl Signore degli Anelli,ma forse ancora più
significativa in quanto sappiamo che si tratterà di un personaggio
in carne e ossa.
Non solo Darkseid sarà nel film, ma
sarà affiancato da altri Nuovi Dei di Apokolips, dal suo
torturatore DeSaad e dal leader dell’Elite, Granny Goodness. Tutto
ciò porterà l’enorme “Quarto Mondo” di Jack Kirby sul grande
schermo in grande stile. Inoltre, va sottolineato che questo film
sarebbe dovuto uscire circa cinque mesi prima di Avengers: Infinity War, che ha
introdotto Thanos, ispirato proprio a Darkseid.
Steppenwolf promette: “Questo mondo cadrà”
La promessa di Steppenwolf,“Questo mondo cadrà”,era già presente nella
campagna marketing originale, ma poiché la battuta era suo
messaggio che portava a Darkseid, come vediamo nel nuovo trailer,
ovviamente si è persa insieme a Darkseid. Mentre Darkseid è un
cattivo incombente, Steppenwolf è in definitiva la minaccia
immediata per il mondo. Questo retroscena extra conferisce
immediatamente a Steppenwolf più peso come personaggio e stabilisce
per lui una motivazione, che era del tutto assente nella versione
del 2017.
Vediamo diversi colpi del generale
di Darkseid e della sua ascia (che sputa un vero fulmine invece
della scia di luce del 2017), scatenando il caos sulle Amazzoni e
sui membri della Justice League. Come cattivo, è sicuramente una
forza molto più violenta e minacciosa, ed è chiaro perché la
Justice League ha bisogno di unirsi (e cercare di riportare
Superman dal regno dei morti) per abbatterlo.
Steppenwolf decima le Amazzoni su
Themyscira
Anche se la scena di Steppenwolf che invade
Themyscira e ruba la Scatola Madre è nella versione cinematografica
di Joss Whedon del 2017, i cambiamenti sono abbondantemente
evidenti. Il design migliorato di Steppenwolf e la brutalità della
sua ascia lo rendono una forza minacciosa.
La breve clip in bianco e nero che
Snyder ha precedentemente condiviso di questa scena mostra che sarà
sicuramente più violenta, inclusi alcuni schizzi di sangue in stile
300, che sono probabilmente in parte responsabili del
divieto ai minori di 17 anni del film.
Batman ha bisogno di guerrieri, come Aquaman
Bruce Wayne va a caccia
degli individui più potenti per formare “un’alleanza” di guerrieri
per difendere il mondo dall’attacco che teme stia arrivando. Una
delle prime persone a cui si avvicina è Arthur Curry, ossia
Aquaman. Questo nuovo frame di Aquaman è tratto dal
suo confronto con Steppenwolf, quando il cattivo tenta di prendere
la Scatola Madre protetta dagli Atlantidei da Mera.
Sappiamo che ci sarà molto di più
degli Atlantidei (ma probabilmente non della stessa Atlantide) in
questa versione del film, incluso il Vulko di Willen Dafoe e una
spiegazione di come Aquaman ottiene la sua armatura e il suo
tridente.
Cyborg ottiene più armi nel Knightmare
Nonostante sia stato
anticipato già dal trailer e dal vario merchandising, la capacità
di Cyborg di manifestare armi o anche armi aggiuntive non è stata
utilizzata nella versione cinematografico. Sulla base della
distruzione post-apocalittica e della tonalità dorata dello sfondo,
questa sembra essere una scena ambientata nel Knightmare.
Se non puoi abbattere il toro, non agitare il mantello
rosso
Lo sceneggiatore diBatman v Superman: Dawn of Justice,Chris Terrio, ha usato molti
giochi di parole creativi, specialmente con Lex Luthor e Alfred.
Quest’ultimo è presente nel nuovo trailer dellaSnyder CutdiJustice League,e afferma:“Se non riesci ad abbattere il toro alla
carica, non agitare il mantello rosso “,che non solo funziona come metafora
autonoma, ma serve anche come avvertimento in merito al ritorno di
Superman (il mantello rosso) dal regno dei morti, necessario per
affrontare Steppenwolf (il toro).
Barry Allen salva Iris West
Dopo l’uscita della versione cinematografica
di Justice League, è trapelato online diverso materiale
inutilizzato, anche scene con CGI incompleta, inclusa questa del
Barry Allen di Ezra Miller, nei suoi primi giorni come The
Flash, che salva la Iris West di Kiersey Clemons. Anche se la
scena in sé non è certamente nuova per chi segue la Snyder Cut da 3
anni, vederla con gli effetti grafici finiti in un trailer
principale è comunque un grande momento.
Superman è stato mandato sulla Terra per un motivo
Il messaggio di Jonathan
Kent a Superman da L’uomo d’acciaio, in cui dice: “Sei
stato mandato per un motivo, e anche se ti ci vuole il resto della
tua vita, scopri qual è il motivo”, fa un’apparizione notevole
anche nel nuovo trailer. Il suo impulso di prendersi
“il resto della vita” per capirlo è particolarmente
notevole, considerando che è morto all’inizio del film.
I piani per la Justice
League di Zack Snyder sono stati, in definitiva, un’estensione
della sua storia di Superman e del suo intero arco narrativo.
Sebbene includa ruoli notevoli per gli altri membri della Justice
League, alla fine è servito come spiegazione del perché Superman è
il supereroe più importante, che è esattamente ciò che ha sempre
affermato Jonathan Kent e ciò che ha bisogno di scoprire ora che è
risorto. Dice a Lois Lane è che “il suo mondo” in Batman v
Superman, ma nel Knightmare di BvS dice a Batman: “Lei era il
mio mondo e tu me l’hai portata via”. Ciò significa che il
Knightmare, quindi la distruzione dell’intero universo, è ciò che
accade quando Superman perde il suo scopo.
Cyborg è il cuore del film
Zack Snyder ha detto più
volte, da prima dell’uscita del film per la prima volta nel 2017,
che il Cyborg/Victor Stone di Ray Fisher sarebbe stato il cuore del
film. Ray Fisher ha anche rivelato che le uniche scene di Cyborg
nel film del 2017 che non sono state girate originariamente da
Snyder facevano parte della scena sul tetto della polizia di
Gotham, quindi possiamo aspettarci un focus totalmente nuovo su
Cyborg.
Come Superman, anche Victor Stone
ha poteri di cui non è ancora consapevole e deve ancora trovare il
suo scopo. Una delle principali differenze, tuttavia, è che Cyborg
aveva già uno scopo come stella del calcio, e questo gli è stato
tolto. Mentre Superman è un alieno che cerca il suo posto nel
mondo, Cyborg è un umano che ha perso il suo posto nel mondo, e la
Justice League di Zack Snyder riguarderà proprio lui che
trova di nuovo quel posto.
La reazione delle Amazzoni
La Snyder Cut ci mostrerà
ancora di più le Amazzoni in azione, dal momento che giocano un
ruolo chiave nella massiccia battaglia contro Darkseid e i suoi
parademoni. Sappiamo però che le attende anche una seconda grande
battaglia a Themyscira, in seguito all’invasione di
Steppenwolf.
Considerando che, dopo l’uscita di
Wonder Woman 1984, il pubblico ha
espresso il desiderio di vedere di più sulle Amazzoni e su
Themyscira, la Justice League di Zack Snyder, che
durerà ben 4 ore, dovrebbe regalare questo e altro ancora.
Batman ha una macchina da guerra
I fan del classico “Dark Knight Returns” di
Frank Miller, che in gran parte ha ispirato l’interpretazione di
Ben Affleck nei panni di Batman, dovrebbero essere più che
entusiasti dal fatto che la Batmobile sarà simile al carro armato
nota come War Machine, tratto direttamente dalle pagine dei
fumetti.
Al momento non è ancora chiaro in quale
sequenza potremmo vederla. Sebbene molti dettagli sulla Snyder
Cut siano già noti, il fatto che ci siano ancora enormi
sorprese come questa dovrebbe entusiasmare il pubblico per ciò che
verrà disseminato lungo le quattro ore del film.
Il viaggio nel tempo di Flash
Durante la battaglia
finale, Flash dovrebbe incanalare la Speed Force per tornare
indietro nel tempo. Nel trailer, vediamo ciò rappresentato con una
massiccia esplosione. Mentre Flash corre attraverso
quell’esplosione, possiamo vedere la Terra che si ricompone attorno
a lui mentre l’esplosione si allontana lentamente, con tantissiam
slow-motion tipica di Zack Snyder.
Cyborg si interfaccia con le Scatole Madri
Il ruolo di Cyborg è molto
più importante nella Justice League di Zack Snyder, in
particolare perché l’unico modo in cui possono vincere è perché ha
la capacità di interfacciarsi con le Scatole Madri per impedire
loro di distruggere il mondo, e quell’abilità deriva dalla sua
cibernetica potenziata, che è sempre un prodotto di una Scatola
Madre. In questa scena ci si aspetta che entri proprio nella
Scatola Madre, dove lo vedremo tentato dalle visioni della sua
famiglia e dalla promessa di essere guarito di nuovo.
Il Joker del Knightmare vive in una società…
Il Joker di Jared Leto è
una delle nuove aggiunte al film. La sua scena è stata girata
durante le riprese aggiuntive che hanno avuto luogo lo scorso
ottobre, ed è anche uno dei fattori più eccitanti di questa nuova
versione.
Nel trailer, il Joker recia:
“Viviamo in una società in cui l’onore è un lontano ricordo.
Non è vero, Batman?”. Considerando che questo è un confronto
tra Batman e Joker nel futuro impostato dal Knightmare, dove il
Cavaliere Oscuro potrebbe persino collaborare con il Clown Principe
del Crimine, un futuro in cui Batman sfoggia persino una pistola,
la battuta del Joker sta sicuramente anticipando un cambiamento di
principi in Batman che segue inevitabilmente il collasso della
società.
Zack
Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il
18 marzo 2021 in esclusiva
digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV.
01 Distribution e
Leone Film Group hanno diffuso il teaser di
After
3, l’atteso terzo capitolo della serie di film After
basati sui romanzi di Anna Todd.
Dopo il successo del primo AFTER,
che nel 2019 ha incassato più di 6 milioni di euro al box office
italiano, e l’incredibile risultato del secondo film
After 2, che uscito in sala il 2 settembre 2020, oltre ogni
aspettativa, ha superato i 4 milioni di euro, arriva al cinema
l’atteso sequel AFTER 3, con
protagonisti
Josephine Langford (Tessa Young) e
Hero Fiennes Tiffin (Hardin Scott).
After
3 è tratto dai romanzi After 3 – Come mondi lontani e
After 4 – Anime Perdute: in Italia, infatti, sono stati pubblicati
cinque romanzi invece dei quattro originali. After We Fell, terzo
romanzo originale, è stato pubblicato in due parti: Come mondi
lontani e Anime Perdute.
Joe Russo,
co-regista di Avengers:
Endgame, ha confermato che Steve Rogers ha davvero
viaggiato tra le realtà per concludere la sua storyline.
Endgame
ha chiuso ufficialmente non solo la trama legata alle Gemme
dell’Infinito, ma anche le storie di diversi personaggi, tra cui
Iron Man (Robert
Downey Jr.), Vedova Nera (Scarlett
Johansson) e Captain America (Chris
Evans). Endgame è
stato un enorme successo, diventando il film con il maggior incasso
di tutti i tempi.
Nonostante l’enorme successo, i fan
hanno discusso parecchio su alcuni punti della trama, come
l’ambiguo finale riservato a Steve Rogers. Nel film, Steve si offre
volontario per riportare le Gemme dell’Infinito ognuna al suo
legittimo post nella timeline; alla fine, però, sceglie di rimanere
nel passato e di vivere il resto della sua vita con il suo grande
amore, Peggy Carter (Hayley
Atwell). La logistica di questa mossa ha confuso i fan degli
Avengers sin dall’uscita del film e persino gli sceneggiatori del
film hanno espresso i loro dubbi su cosa significhi realmente:
Christopher Markus e Stephen McFeely, infatti, credono che Steve
sia tornato al suo passato, mentre i fratelli Russo hanno affermato
che Steve ha semplicemente viaggiato attraverso una ramificazione
della realtà (o realtà secondaria) per stare con Peggy, prima di
tornare alla linea temporale originale per lasciare in eredità il
suo scudo a Sam Wilson (Anthony
Mackie).
Nonostante la confusione e i
potenziali buchi di trama, sembra che i Russo continuino ad
attenersi alla loro storia. Ospiti del podcast
Lights Camera Barstool (via
Cinemablend), Joe Russo ha confermato ancora una volta che
Steve aveva viaggiato attraverso una ramificazione della realtà (o
realtà secondaria). “Una cosa di cui io e Anthony abbiamo
discusso è chiara, ma non so se ne abbiamo mai discusso
pubblicamente: Cap sarebbe dovuto tornare nella linea temporale
principale. Sì, si sarebbe trovato in una ramificazione della
realtà, ma sarebbe dovuto tornare indietro, nella linea temporale
principale, per dare lo scudo a Sam Wilson. Nella nostra logica
interna, che abbiano definito in fase di sceneggiatura, questa è
stata la scelta che abbiamo fatto. Sulla base di tutto ciò che è
accaduto, sarebbe stato in una ramificazione della realtà e poi
avrebbe dovuto spostarsi nel presente, quindi è saltato dall’una
all’altro e ha consegnato lo scudo.”
Avengers:
Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile
2019. Nel cast del film Robert
Downey Jr., Chris
Evans, Mark
Ruffalo, Chris
Hemsworth e Scarlett
Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers:
Infinity War, l’universo è in rovina a causa
degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati
rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi
ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Jared
Leto ha negato di aver regalato a Margot Robbie un topo morto durante le
riprese di Suicide Squad. L’attore premio Oscar ha
interpretato per la prima volta il personaggio del Joker nel
cinecomic di David Ayer uscito nel 2016. In seguito alla
diffusione delle prime immagini ufficiali, il look dell’iterazione
dell’iconico villain DC ad opera di Leto venne ampiamente
criticato, soprattutto a causa della sovrabbondanza di
tatuaggi.
Nonostante, alla fine, il Joker di
Leto non abbia raccolto i consensi sperati e, ancora oggi, sia
considerato da più come la peggiore versione live action del
supercriminale, la dedizione e l’impegno dell’attore premio Oscar
nei confronti del personaggio sono state pari a qualsiasi altro
ruolo affrontato dallo stesso in passato, noto per immergersi
totalmente nei personaggi che sceglie di interpretare. All’epoca
della produzione di
Suicide Squad, era addirittura emerso che
Jared Leto aveva fatto degli strani regali ai suoi
co-protagonisti, tra cui riviste pornografiche e preservativi
usati. Addirittura, si vociferava che l’attore avesse regalato a
Margot Robbie (interprete di Harley Quinn) un topo morto.
Tuttavia, ora è stato proprio Leto a mettere le cose in chiaro.
Durante un’intervista con GQ,
Leto a confermato di non aver mai regalato a Robbie un topo morto
durante le riprese di
Suicide Squad. Al contrario, le ha donato qualcosa di
molto più piacevole: dei panini alla cannella. “È interessante
constatare come tutte queste storie assumano una vita propria. Ma
la verità è che non ho mai dato a Margot Robbie un topo morto.
Semplicemente, questa non è la verità. Anzi, in realtà le ho
regalato un sacco di… avevo trovato a Toronto questo posto
fantastico che faceva degli ottimi panini vegani alla cannella. È
stato un regalo assolutamente comune.”
Il Joker di Jared Leto tra Suicide
Squad e… Justice League!
Più e più volte il regista David Ayer ha dichiarato che la maggior parte
delle scene con protagonista il Joker di Jared Leto sono state tagliate dal montaggio
finale di Suicide Squad e che ciò che si vede nella
versione cinematografica del film non è la vera performance
dell’attore. Negli ultimi mesi si è parlato molto della possibilità
di una release della Ayer Cut, ossia del taglio originale
del cinecomic, ma è ormai da parecchio che l’argomento non è stato
più trattato.
Ricordiamo che Jared Leto tornerà a vestire i panni del
Joker nell’attesissima Snyder Cut di Justice
League, ossia il taglio originale del cinecomic uscito
nelle sale nel 2017. Come anticipato già da Zack Snyder e dalle verie immagini
ufficiali emerse online, quella che vedremo nella Snyder Cut sarà
un iterazione del Joker di Leto molto diversa da quella vista in
Suicide Squad, a cominciare dal look che sfoggerà il
personaggio.
La diciassettesima stagione di
Grey’s
Anatomy debutterà giovedì 12 novembre 2020. In
Grey’s Anatomy 17ritorneranno i personaggi
Meredith Grey (stagioni 1-in corso), interpretata da Ellen
Pompeo, Alexander “Alex” Michael Karev (stagioni 1-in
corso), interpretato da Justin
Chambers, Miranda Bailey (stagioni 1-in corso),
interpretata da Chandra
Wilson, Richard Webber (stagioni 1-in corso),
interpretato da James
Pickens, Jr., Owen Hunt (stagioni 5-in corso),
interpretato da Kevin
McKidd, Teddy Altman (stagioni 6-8, 15-in corso,
ricorrente 14), interpretata da Kim
Raver, Jackson Avery (stagione 7-in corso,
ricorrente 6), interpretato da Jesse
Williams, Josephine “Jo” Alice Wilson (stagione 10-in
corso, ricorrente 9), interpretata da Camilla
Luddington, Margaret “Maggie” Pierce (stagione 11-in
corso, guest 10), interpretata da Kelly
McCreary, Greg
Germann come Tom Koracick, Benjamin Warren
(stagioni 12-14, ricorrente 6-in corso, guest 7), interpretato
da Jason George, Andrew DeLuca
(stagione 12-in corso, guest 11), interpretato da Giacomo
Gianniotti e Caterina
Scorsone nei panni di Amelia Shepherd.
Grey’s Anatomy 17 è stato creato ed è prodotto da
Shonda Rhimes (“Scandal”, “How to Get Away with Murder”, “Station
19”). Betsy Beers (“Scandal”, “How to Get Away with Murder”,
“Station 19”), Mark Gordon (“Saving Private Ryan”), Krista Vernoff
(“Shameless”), Debbie Allen, Zoanne Clack, Fred
Einesman, Andy Reaser e Meg Marinis sono i produttori esecutivi.
“Grey’s Anatomy” è prodotto da ABC Signature, che fa parte dei
Disney Television Studios, insieme a 20th Television e Touchstone
Television.
Grey’s
Anatomy è stato creato ed è prodotto da Shonda
Rhimes. Betsy Beers, Mark Gordon, Krista Vernoff, Debbie Allen,
Zoanne Clack, Fred Einesman, Andy Reaser e Meg Marinis sono i
produttori esecutivi. “Grey’s Anatomy” è prodotto da ABC Signature,
che fa parte dei Disney Television Studios, insieme a 20th
Television e Touchstone Television.
Tom
Holland ha paragonato il suo personaggio
nell’attesissimo Uncharted ad
una sorta di figlio nato dagli iconici Indiana Jones e James
Bond. Il film, basato sulla serie di videogiochi sviluppata da
Naughty Dog, Holland veste i panni di Nathan Drake, un cacciatore
di tesori che viaggia per il mondo alla scoperta di misteri
storici. Holland interpreterà un Drake più giovane nella versione
cinematografica, che servirà da vero e proprio prequel alla trama
della saga videoludica.
Uncharted
è pronto a diventare un nuovo adattamento tratto dai videogiochi di
grande successo, sulla scia di quanto avvenuto con il personaggio
di Lara Croft e con la saga di Tomb Raider. Considerando
ciò, un confronto con altri importanti blockbuster ha senso.
Secondo lo stesso Holland, il personaggio di Nathan Drake non solo
un eroe d’azione sulla scia di James Bond o Indiana Jones, ma una
perfetta combinazione di questi due classici personaggi.
Intervistato in occasione del
podcast “Little Gold Men” di Vanity Fair (via
MovieWeb), l’interprete di Spider-Man nel MCU ha detto: “Penso che il
modo più semplice per descrivere il film senza sminuirlo in alcuni
modo sia affermare che se Indiana Jones e James Bond avessere avuto
un figlio, sarebbe stato Nathan Drake. Questo è il modo in cui
voglio continuare a descrivere il film.”
Sappiamo ancora poco della trama di
Uncharted,
ma da quanto ha rivelato Holland e da quanto sappiamo della serie
di videogiochi, i paragoni con James Bond e Indiana Jones sembrano
parecchio azzeccati. Il riferimento a Indiana Jones sembra
particolarmente calzante, poiché la caccia al tesoro di Nathan non
è così lontana dagli interessi archeologici di Indy. Inoltre,
Holland non è stato l’unico a fare questo paragone.
Sia Shawn Levy (tra
i vari registi collegati al progetto prima dell’ingaggio ufficiale
di Ruben Fleischer) che il co-protagonista
Mark
Wahlberg hanno parlato di Indy in relazione a
Uncharted.
Tuttavia, poiché il mentore di Drake, Sully (Wahlberg), è un ex
ufficiale della Marina degli Stati Uniti, le sue capacità di
combattimento potrebbero davvero assomigliare a quelle di Bond, che
è un membro dei servizi segreti britannici.
Tutto quello che sappiamo su
Uncharted
In Uncharted, Tom
Holland sarà Nathan Drake, mentre Mark
Wahlberg vestirà i panni di Sully Sullivan. Non
tutti sanno che, inizialmente, Wahlberg avrebbe dovuto interpretare
l’eroe del titolo anni fa quando David O.
Russell era coinvolto nel progetto, mentre negli
anni la Sony ha deciso di sviluppare il film come
una origin story.
La sceneggiatura del film, che
arriverà al cinema il 16 luglio 2021, è stata firmata
da Art Marcum, Matt
Holloway e Rafe Judkins, e
racconterà le avventure del protagonista Nathan Drake nei suoi anni
giovanili mentre diventa il cacciatore di tesori che tutti
conosciamo.
Vi ricordiamo che Uncharted sarà
la prima produzione cinematografica di Sony PlayStation
Productions, divisione interna della Sony fondata lo scorso anno da
Asad Qizilbash e Carter Swan in collaborazione con PlayStation
Productions, Chuck Roven, Avi Arad, Alex Gartner e Ari Arad.
Spike Lee ha rivelato che prenderebbe in
considerazione la possibilità di dirigere un cinecomic Marvel se si presentasse
l’opportunità. Lee è diventato famoso come regista alla fine degli
anni ’80, grazie a pellicole innovative come Lola Darling
e Fa’ la cosa giusta. In breve tempo, il suo stile
registico e le sua capacità di scrittura lo hanno trasformato in
uno dei grandi autori del cinema moderno, mentre la sua attenzione
all’esperienza degli afroamericani ha portato sullo schermo un tipo
di rappresentazione più ampia e decisamente più autentica. Nel
corso della sua leggendaria carriera ha ricevuto candidature per i
più importanti riconoscimenti, incluso cinque Academy Awards: ha
finalmente vinto l’ambita statuetta nel 2019, per la migliore
sceneggiatura non originale grazie a
BlacKkKlansman.
Parallelamente allo status di enorme
prestigio raggiunto dalla figura e dall’opera di Lee, anche i
blockbuster di supereroi si sono imposti come una delle pietre
miliari dell’odierna industria cinematografica hollywoodiana.
Nessun franchise ha avuto più successo del MCU, una raccolta di
storie unificate iniziata nel 2008 con Iron Man e culminata nel 2019 con l’epico Avengers:
Endgame, che è diventato il film con il maggior
incasso di tutti i tempi. Nonostante i film di supereroi siano
spesso stati liquidati come monolitici e controllati più dallo
studio che dai suoi registi, di recente il MCU ha cercato di coinvolgere nella
sua cerchia il maggior numero possibile di talenti d’autore (basti
pensare a Taika Waititi con Thor:
Ragnarok e a Ryan Coogler con Black
Panther).
Di recente, proprio Spike Lee ha espresso la volontà di
unirsi ai ranghi del MCU. In un’intervista con
Entertainment Weekly, il regista non è sembrato per nulla
infastidito dalla reputazione dello studio e ha anche rivelato che
preferisce la Marvel alla DC. “Non ho niente
contro la Marvel”, ha spiegato il
regista. “Sono cresciuto leggendo i fumetti di Spider-Man. Per
me, la DC Comics è stata sempre banale. Sto solo dicendo che per me
tutto ruotava attorno alla Marvel. Se si presenta l’occasione
giusta… non mi sto proponendo, ma la prenderei comunque in
considerazione.”
Spike Lee e MCU: un approccio innovativo
Sappiamo bene che l’atteggiamento
cordiale di Lee nei confronti della Marvel non è condiviso da altri
registi del suo status. In particolare, Martin Scorsese, uno dei registi più influenti
di tutti i tempi (nonché buon amico di Lee), ha ripetutamente
criticato il concetto di cinecomic nel suo complesso, così come
altri importanti registi che hanno seguito il suo esempio, tra cui
Francis Ford Coppola, Ridley Scott e Alejandro G. Iñárritu.
Un film del MCU diretto da Lee sarebbe
probabilmente molto diverso dai film precedenti del franchise. È
anche difficile immaginare che Lee possa tollerare il livello di
supervisione dello studio. Forse il modo migliore per farlo entrare
a bordo sarebbe attraverso un supereroe non ancora apparso sul
grande schermo che l’autore potrebbe costruire da solo partendo da
zero.
Parlare di fedeltà è
sempre difficile, è un argomento che tocca tutti coloro che vivono
una relazione di coppia eppure sembra sempre un tabù, perché sempre
più spesso va a toccare delle corde molto nascoste di ognuno,
quelle che a volte teniamo nascosti anche a noi stessi. È difficile
parlarne ed è difficile raccontarla la fedeltà, ma nonostante
questo la nuova serie Netflix, dal
titolo Fedeltà, appunto, ci prova.
Fedeltà, la trama
Si tratta in realtà di
un adattamento dall’omonimo romanzo di Marco
Missiroli, in cui seguiamo la vita di una coppia
apparentemente felice e affiatata, formata da Carlo, professore e
scrittore bloccato nella stesura del suo secondo romanzo, e
Margherita, agente immobiliare laureata in architettura, con il
sogno di aprire uno studio suo.
La coppia, bellissima e
molto innamorata, comincia a mostrare dei cenni di cedimento quando
trai due si insinua il dubbio del tradimento, un dubbio che rode
entrambi e che porterà a delle conseguenze importanti e impossibili
da ignorare. La regia della serie è distribuita tra Andrea
Molaioli e Stefano Cipani, che si
dividono gli episodi, e si basano su una sceneggiatura scritta a
sei mani da Alessandro Fabbri, Elisa Amoruso e Laura
Colella che provano ad adattare al meglio il romanzo
originale. Nel cast principale Michele Riondino (Carlo Pentecoste),
Lucrezia Guidone (Margherita Verna),
Carolina Sala (Sofia Casadei), Leonardo
Pazzagli (Andrea) e Maria Paiato (Anna
Verna).
Tuttavia, già
nell’adattamento si riscontra il primo problema di
Fedeltà. La storia segue moltissimi percorsi
mentali, conflitti e non detti, ragionamenti intimi che è molto
difficile tradurre in azioni e in linguaggio audiovisivo, questo
aspetto è il principale deterrente per una storia che si interroga
su argomenti importanti e seri, ma che non li affronta per davvero,
limitandosi, in fin dei conti, alla classica storiella in cui una
coppia entra in crisi e i due poi prendono strade separate. Niente
di nuovo, tutto già visto.
Un pessimo lavoro di adattamento
A questo lavoro debole
di adattamento si aggiunge una messa in scena assolutamente
patinata e poco credibile, in cui i personaggi si muovono con
movimenti e gesti affettati, sempre sospesi, allusivi e mai
naturali. Non crediamo neanche per un momento all’amore tra Carlo e
Margherita, né crediamo a Sofia e ai suoi misteri, o al tenebroso
Andrea, fisioterapista con una vita segreta.
Il risultato è un
ammasso di scene madri abbastanza deludenti, che non riescono a far
risultare credibile nessuna delle tante emozioni messe in gioco
dalla storia. Nelle intenzioni,
Fedeltà doveva essere una riflessione su cosa
siamo risposti a dare e prendere da una storia, rinunciando o meno
a ciò che siamo, se scegliere di abbandonarci alla fiducia e al
compromesso oppure rimanere il centro della nostra stessa vita e
non permettere agli altri di limitarci o di guidarci.
Sono tutti interrogativi
e questioni delicate, interessanti e profonde, che però non
arrivano sullo schermo, annacquate da scelte banali di messa in
scena, dialoghi triti e forse una mancata predisposizione del
materiale di partenza a trasformarsi in un prodotto audiovisivo.
Fedeltà arriva il giorno di San Valentino su
Netflix,
e, se si è in una relazione, se ne sconsiglia la visione in
coppia.
Zack Snyder ha confermato che la Warner Bros.
non ha alcun interesse nella realizzazione di un sequel di Justice
League dopo l’uscita della Snyder
Cut. Dopo quasi quattro anni dall’uscita del film nelle
sale cinematografiche, i fan hanno finalmente raggiunto l’obiettivo
che si erano prefissati attraverso il lancio della campagna
#ReleaseTheSnyderCut: il prossimo 18 marzo, infatti, il taglio
originale del cinecomic ad opera di Snyder farà ufficialmente il
suo debutto sulla piattaforma di streaming HBO Max.
La Snyder Cut durerà ben
quattro ore, sarà vietata ai minori e – sostanzialmente – sarà un
film molto diverso da quello uscito nelle sale nel 2017. Tuttavia,
da quando il taglio ad opera di Snyder è stato annunciato, in molti
si sono chiesti cosa sarebbe successo dopo. Ricordiamo che,
inizialmente, il regista aveva pianificato ben cinque film dedicati
alla Justice
League. Il secondo sarebbe dovuto arrivare nelle
sale nel 2019, ma i problemi sorti durante la produzioni del film e
il relativo abbandono del progetto da parte di Snyder hanno
totalmente stravolto i piani della WB.
Ad oggi, nonostante l’arrivo della
Snyder Cut, sembra improbabile che le cose
cambino. Sono in molti a sperare che l’uscita del taglio originale
di Justice
League non segni necessariamente la fine dello
Snyder-Verse, ma durante una recente intervista con
I Minutemen (via
ComicBook), il regista ha confermato che, al di là dell’impegno
e del contributo da parte dello studio per la realizzazione della
Snyder Cut, la WB non sembra essere interessata ad un
sequel di Justice
League né ad un altro cinecomic diretto da lui
diretto.
“La realtà è che, per quanto ne
so, non c’è interesse e/o voglia da parte della Warner Bros. di
fare altri film con me. Però non pensavo nemmeno che avrei avuto la
possibilità di realizzare la mia versione di Justice League. Ho fatto del mio meglio per
portare a termine l’idea centrale di questo progetto, ossia riunire
queste differenti personalità e creare la Justice League. È di
questo che parla il film.”
Zack
Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il
18 marzo 2021 in esclusiva
digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV.
In occasione del quinto anniversario
di Deadpool,
Ryan Reynolds ha ironizzato sul fatto che il
Mercenario Chiacchierone si sia unito al MCU condividendo la lettera
“perduta” di un fan, a cui non ha mai risposto. Nel 2016, nessuno
era pronto a scommettere che un film di supereroi vietato ai minori
potesse raggiungere il successo che Deadpool è
riuscito a conquistare quando è arrivato nelle sale a seguito di
una geniale campagna marketing. Il film entusiasmò la critica,
dominò il botteghino e lanciò un nuovo franchise degli X-Men
targato Fox parallelo a quello principale.
Sfortunatamente, il destino della
serie è cambiato in maniera alquanto repentina. Anche
Deadpool
2 si è rivelato un discreto successo, ma in seguito
all’acquisizione di Fox da parte di Disney, il futuro della saga è
improvvisamente cambiato. In molti credevano che il franchise fosse
ufficialmente finito, e a lungo non ci sono più stati aggiornamenti
in merito al destino di Wade Wilson sul grande schermo. Tuttavia, i
Marvel Studios hanno confermato che sono
attualmente al lavoro proprio con Ryan Reynolds per sviluppare Deadpool 3, che sarà vietato ai minori e che
sarà totalmente integrato nel MCU. All’epoca dell’uscita del
primo film nessuno pensava che, un giorno, il Mercenario
Chiacchierone si sarebbe unito all’Universo Cinematografico
Marvel, e ora è stato lo stesso
Reynolds a ironizzare sulla cosa.
In onore del quinto anniversario
dell’uscita del primo Deadpool, l’attore
canadese ha condiviso una lettera che aveva ricevuto da un fan nel
2016 e la sua risposta che non era mai stata inviata. La risposta
di Reynolds è chiaramente una presa in giro che ironizza proprio
sul ritardo nella risposta e, di conseguenza, su uno scenario che
ad oggi è totalmente diverso: l’attore, infatti, fa riferimento
all’inclusione del personaggio nel MCU (qualcosa di impensabile
all’epoca dell’uscita del primo film) e al fatto che ci sarebbero
stati tantissimi sequel (nella realtà, sappiamo che le cose sono
andate in maniera diversa).
“Cinque anni dopo, sono ancora
in soggezione di fronte ai fan di Deadpool”, ha scritto
Ryan Reynolds via
Twitter. “Hunter mi ha scritto questa lettera dopo l’uscita
di Deadpool e in qualche modo la mia risposta non è mai stata
spedita.”
1 di 2
Ricordiamo che Deadpool
3 sarà scritto da nuovo duo di
sceneggiatrici, Wendy
Molyneux e Lizzie
Molyneux-Logelin, che andranno a sostituire gli
storici Rhett Reese e Paul
Wernick, che avevano firmato sia Deadpool che Deadpool
2 (quest’ultimo co-sceneggiato insieme a Reynolds).
È stato diffuso il nuovo trailer di
Justice League Snyder Cut, in cui
oltre ad un esaustivo sguardo a Darkseid, possiamo anche vedere,
per la prima volta, il Joker di Jared Leto nella
versione “aggiornata” voluta da Snyder stesso.
Zack
Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il
18 marzo 2021 in esclusiva
digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV.
Il cinema si è sempre dimostrato
mezzo prediletto per raccontare le gesta di celebri personalità
della storia, e il genere definito “biopic” è ancora oggi tra i più
popolari, apprezzati e premiati. Tra i titoli maggiormente noti
degli ultimi due decenni vi è L’ultimo re di
Scozia, diretto nel 2006 da Kevin
Macdonald. Al centro di questo vi è il dittatore
Idi Amin Dada, ricordato per il sanguinario regime
che instaurò in Uganda negli anni Settanta. Attraverso una storia
di finzione, con diversi elementi di fantasia, si ripercorre così
una delle pagine più nere del paese africano, un periodo durante il
quale le libertà personali vennero ad essere quasi del tutto
soppresse.
Il film è basato sull’omonimo
romanzo di Giles Folden, nel quale intrecciando
finzione e realtà si esplorano così le drammatiche vicissitudini
del Paese. Il nome del libro, e del film, prende spunto dal titolo
nobiliare che lo stesso Amin si auto conferì, in perfetta
dimostrazione della sua follia e avidità di potere. Per realizzare
un lungometraggio su di lui, il regista ottenne dal presidente
Ugandese carta bianca, avendo così la possibilità di realizzare le
riprese in territorio ugandese e anche all’interno dello stesso
parlamento. Pur con un budget di soli 6 milioni, Macdonald riuscì
così a dar vita ad un’opera estremamente drammatica e
apprezzata.
Con un incasso globale di circa 50
milioni di dollari, L’ultimo re di Scozia divenne da
subito uno dei titoli più apprezzati del suo anno. Arrivò inoltre a
vincere diversi premi, tra cui l’Oscar al migliore attore
protagonista. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
vera storia dietro il film. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
L’ultimo re di Scozia: la trama del film
Alla base del film vi è la storia
del medico scozzese Nicholas Garrigan che, per una
serie di circostanze, diventa il dottore personale del leader
ugandese Idi Amin. Dopo la laurea decide infatti
di partire come volontario per l’Uganda non volendo finire a fare
il medico di paese come il padre. All’iniziale ammirazione e
fascinazione per il potere del dittatore, segue la consapevolezza
che Amin è uno spregevole sanguinario, di cui Garrigan sta
lentamente diventato complice. Davanti ai suoi occhi, infatti, si
rivela un paese in gravi condizioni, dilaniato dalla persecuzione
razziale e religiosa. A peggiorare il suo rapporto con Amin, vi è
inoltre la relazione segreta che il medico intrattiene con
Kay, una delle mogli del dittatore.
L’ultimo re di Scozia: il cast del
film
Fino a quel momento noto per film
come Good Morning Vietnam o Bird, l’attore
Forest Whitaker
ha conquistato popolarità mondiale proprio grazie al personaggio di
Idi Amin. Per interpretarlo, l’attore acquisì circa 22 chili di
grasso, al fine da raggiungere una maggiore somiglianza fisica con
il vero dittatore. Egli, inoltre, studiò approfonditamente la
figura di Amin, al fine di poter arrivare a muoversi e parlare come
lui. Whitaker decise inoltre di rimanere costantemente nei panni
del personaggio, anche al di fuori del set. Decise di fare ciò dopo
che, inspiegabilmente, non riuscì per un periodo di tempo a
rientrare nella mentalità di Amin. Per evitare che ciò ricapitasse,
decise di non abbandonarlo più sino al termine delle riprese.
L’attore JamesMcAvoy, noto per film come Espiazione
e X-Men – L’inizio, interpreta invece il medico Nicholas
Garrigan. Questo personaggio non è realmente esistito, ma è basato
sul dottore Bob Astles, che realmente servì Amin durante quegli
anni. Kerry
Washington, nota per il film Django Unchained, è
l’interprete scelta per il ruolo di Kay, una delle mogli di Amin.
Gillian Anderson,
celebre per le serie X-Files e Sex Education, è invece
Sarah Merrit, moglie del dottor Merrit, interpretato invece da
Adam Kotz. Il dottor Junju, mentore di Nicholas,
ha il volto di David Oyelowo, divenuto poi celebre
grazie a Selma – La strada per la
libertà. Simon McBurney, infine, è
l’ambasciatore britannico Nigel Stone.
L’ultimo re di Scozia: la vera
storia dietro il film
Personaggio quanto mai complesso e
megalomane, Idi Amin è considerato uno dei più
spietati e sanguinari dittatori della storia. Egli fu presidente
dell’Uganda dal 1971, quando salì al potere con un colpo di Stato,
fino al 1979. Come ogni nuovo governante, anche egli inizialmente
suscitò grande fiducia nel popolo ugandese, essendo Amin una
personalità formatasi dal nulla. Ben presto però, egli si dimostrò
particolarmente duro nei confronti della popolazione, portando il
suo nazionalismo a livelli estremi. In nome della patria, trascinò
il Paese in guerra contro le nazioni vicine, intraprendendo inoltre
una forte persecuzione nei confronti di diversi gruppi etnici
dell’Uganda, come anche nei confronti dei fedeli induisti e
cristiani.
L’ammontare delle vittime causate
dal suo regime non è mai stato realmente quantificato, ma secondo
alcune stime di Amnesty International si tratta di una cifra di
circa 500.000 persone. Verso gli ultimi anni del suo governo, Amin
fu sempre più soggiogato dalla sua paranoia, facendo uccidere
sempre più quanti erano sospettati di voler attentare alla sua
vita. Una serie di errori fu però per lui fatale, tra cui l’aver
concesso l’atterraggio in terra ugandese di un aereo ostaggio di
terroristi, e la guerra intrapresa contro la Tanzania. Quest’ultima
rispose però in modo particolarmente duro all’attacco, forte anche
dell’aiuto degli ugandesi esiliati. Nell’aprile del 1979 Amin si
ritirò in esilio in Arabia Saudita, e dove rimase fino alla sua
morte, avvenuta nel 2003. Non gli fu mai concesso di tornare in
Uganda, ma non pagò mai per i suoi crimini.
L’ultimo re di Scozia: il trailer e
dove vedere il film in streaming
È possibile fruire di L’ultimo
re di Scozia grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google
Play, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
sabato 13 febbraio alle ore 21:20
sul canale Rai 4.
Mentre la fase di pre-produzione di
Captain
Marvel 2 entra nel vivo,
Deadline informa che il film con Brie
Larson ha trovato il suo grande antagonista. Si
tratta di Zawe Ashton, che è stata assunta da
Marvel Studios per interpretare il villain nel
film diretto da Nia DaCosta. Né Disney, né
Marvel hanno commentato la
notizia.
Megan McDonnell, la
story editor di WandaVision, ha firmato la sceneggiatura
di Captain
Marvel 2, nel quale compariranno Iman
Vellani e Teyonah Parris da Mrs. Marvel. Mentre non si sa ancora
nulla del personaggio che interpreterà Ashton, siamo consapevoli
che l’identità del personaggio potrebbe rimanere segreta fino
all’uscita del film.
Tutto ciò che sappiamo sul sequel
di Captain Marvel
Captain
Marvel 2, il sequel del cinecomic con
protagonista il premio Oscar Brie
Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al
box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell,
sceneggiatrice dell’attesa serie WandaVision.
Sfortunatamente, Anna
Boden e Ryan Fleck, registi del
primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: a quanto
pare, i Marvel Studios sarebbero
interessati ad affidare la regia del nuovo film ad una sola regista
donna. Secondo la fonte, Boden e Fleck potrebbero essere comunque
coinvolti in una delle serie Marvel attualmente in sviluppo e
destinate a Disney+.
Nessun dettaglio sulla trama del
sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe
spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri.
Naturalmente, Brie
Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Il
sequel diCaptain
Marvel arriverà l’11 novembre 2022.
Autore di alcuni tra i più celebri
film action degli ultimi decenni, tra cui Arma Letale e Last
Action Hero, il regista e sceneggiatore Shane Black è
tornato alla ribalta nel 2016 con un film che omaggia tale genere e
la cultura pop degli anni Settanta. Si tratta di The NiceGuys, incentrato su due improbabili
detective alla ricerca di una ragazza misteriosamente scomparsa.
Per questo film Black ha così dato vita ad un concentrato di
comicità e azione, arricchendo il tutto con i colori e le
caratteristiche di una città, Los Angeles, sempre più dedita al
peccato e alla lussuria.
L’idea per tale storia nacque in
Black in seguito al film da lui realizzato nel 2005, Kiss
Kiss Bang Bang. Interessato a sviluppare un
nuova detective story, lo sceneggiatore lavorò per
diversi anni al progetto, cambiandone spesso forma e tono. Dopo
averlo immaginato come serie televisiva, decise tuttavia di fare
marcia indietro e tornare ad un lungometraggio per il cinema.
Vagamente basato sul romanzo del 1973 Blue Murder, di
Michael Shayne, The Nice Guys prese
infine vita avvalendosi di luoghi, costumi e personaggi che
richiamavano il più possibile l’atmosfera degli anni in cui è
ambientato il film. Nonostante il grande apprezzamento di critica,
il film non riuscì però ad affermarsi in modo particolarmente
positivo al momento della sua distribuzione.
A fronte di un budget di 50 milioni,
questo arrivò infatti a guadagnarne appena 62 in tutto il mondo. Si
tratta di un film sottovalutato che è però uno dei maggiori
gioielli recentemente visti sul grande schermo. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e al suo potenziale
sequel. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
The Nice Guys: la trama del
film
Nella Los Angeles del 1977, il
frustrato detective privato Holland March viene
assunto alla signora Glenn per indagare sulla
morte di sua nipote, l’attrice pornografica Misty
Mountains. La donna, infatti, sostiene che la ragazza sia
ancora viva e Holland ritiene che possa esserci stato uno scambio
di identità con la scapestrata Amelia Kutner.
Avendo scoperto che March è sulle sue tracce, la ragazza assolda
l’intimidatorio Jackson Healy. Quando quest’ultimo
scopre che Amelia è diventata il bersaglio dei gangster
Blue Face e il Vecchio, chiede a
Holland di aiutarlo a scoprire la verità. Gli investigatori
scoprono infatti che Amelia e Misty stavano lavorando ad una nuova
pellicola porno e che tutti coloro che sono collegati al progetto
stanno velocemente venendo uccisi da un misterioso mandante.
The Nice Guys: il cast del
film
I ruoli di Holland March e Jackson
Healy furono da subito offerti agli attori Ryan Gosling e
Russell Crowe,
che accettarono subito entusiasti di poter lavorare insieme. I due,
entrambi attori sin da bambini, cercavano da tempo un film da poter
realizzare insieme, e hanno in seguito raccontato di aver da subito
sfoggiato un ottima sintonia sul set. Crowe, in particolare, ha
affermato che di tutti i personaggi da lui interpretati, quello di
Healy è l’unico che riprenderebbe volentieri per un sequel. Darvi
vita non fu però facile per lui, che si trovò a dover assumere
diverso peso. Crowe era infatti convinto che per rendere più
minaccioso il suo personaggio era necessario conferirgli un aspetto
più massiccio.
Accanto a loro, nel film, sono poi
presenti diversi altri noti interpreti di Hollywood. La prima di
questi è la premio Oscar Kim Basinger,
qui presenti nei panni di Judith Kutner, madre della scomparsa
Amelia. Per lei si tratta del primo film, dopo L.A.
Confidential del 1997, in cui recita nuovamente al fianco di
Crowe. MargaretQualley, nota per
C’era una volta a…
Hollywood, dà volto ad Amelia Kutner, mentre la pornostar
Misty Mountains è Murielle Telio. La giovane
Angourie Rice, nota per il film Spider-Man: Homecoming,
interpreta invece Holly March, la tenace figlia di Holland.
Beau Knapp è invece il gangster Blue Face, e il
noto attore Matt Bomer
ricopre il ruolo del letale sicario John Boy. Yata
DaCosta, infine, è Tally, assistente di Judith.
The Nice Guys: il sequel, il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Ancor prima che il film uscisse in
sala, il regista si è dichiarato aperto alla possibilità di
realizzare un suo sequel. Ha però affermato che per avere notizie
più concrete era necessario attendere il risultato critico ed
economico del film. La sua speranza era infatti che un buon
risultato di entrambi spingesse lo studios di produzione a dare il
via libera per un sequel. Nel 2018 Black ha ribadito la sua
disponibilità a realizzare un secondo The Nice Guys, e gli
stessi attori protagonisti si sono dichiarati pronti a riprendere i
propri ruoli. Lo scarso risultato al box office, però, non ha
permesso che si prendesse più in seria considerazione l’idea di un
nuovo capitolo. Attualmente, infatti, non sembrano esserci
programmi a riguardo.
In attesa di un potenziale sequel, è
possibile fruire di The Nice Guys grazie alla sua presenza
su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Google Play, Infinity, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
venerdì 12 febbraio alle ore
21:100 sul canale 20
Mediaset.
Il Noir in
Festival, che si svolgerà online su MYmovies e sui social
del festival dall’8 al 13 marzo prossimo, con una speciale giornata
di pre-apertura dedicata ai film finalisti per il Premio Caligari
il 7 marzo, quest’anno raddoppia i propri appuntamenti. Non solo
grandi incontri con ospiti nazionali e internazionali durante le
date di marzo ma anche una serie di speciali incontri
“pre-festival”, gratuiti e aperti a tutti, che da un lato
festeggeranno il trentennale e dall’altro faranno da trampolino di
lancio all’evento. Ad accompagnarci in questo viaggio tanti ospiti
e i giornalisti delle testate media-partner del festival. Ecco il
calendario dei prossimi appuntamenti.
Incontro I FILM DEL NOIR: 30 ANNI DI
BRIVIDI Sabato 13 febbraio, ore 18.00 | LIVE sui canali Facebook e
YouTube
Il musicista e scrittore Boosta,
l’attore Vinicio Marchioni e
l’attrice Valentina Lodovini raccontano
la loro esperienza al Noir in Festival e alcuni dei film cult che
hanno fatto la storia del genere, in una chiacchierata informale
sul genere e le sue tante rappresentazioni cinematografiche.
Moderano l’incontro i giornalisti Chiara Guida (Cinefilos.it) e Giuseppe Grossi
(Movieplayer.it).
I finalisti del Premio Caligari 2020 Lunedì 15 febbraio, ore 18.00 | LIVE sui canali Facebook e
YouTube Giacomo Cimini, regista de Il talento del
calabrone, intervistato da Chiara Guida (Cinefilos.it)
Incontro NOIR IN FESTIVAL: UNA STORIA DI
IMMAGINI Sabato 20, ore 18.00 | LIVE sui canali Facebook e
YouTube Valentina Vannicola (fotografa e autrice
dell’immagine scelta per il manifesto 2011), Giacomo
Costa (artista specializzato nell’uso di tecnologie
digitali che ha firmato l’immagine del 2013), Claudio
Chiaverotti (autore di fumetti della scuderia SBE e
creatore di Morgan Lost, protagonista della locandina del 2015)
e Mario Alberti (disegnatore e
illustratore che ha realizzato il manifesto celebrativo di
quest’anno) raccontano il Noir attraverso le sue molteplici forme
visive. Moderano l’incontro la giornalista Chiara Guida (Cinefilos.it) e Francesco Bonerba (Noir
in Festival).
I finalisti del Premio Caligari 2020 Martedì 23 febbraio, ore 18.00 | LIVE sui canali Facebook e
YouTube Alessandro Tonda, regista di The
Shift, intervistato da Cinecittà News
Incontro SERIE TV & NOIR Sabato 27, ore 18.00 | LIVE sui canali Facebook e
YouTube Gabriella Giliberti (Lega
Nerd), Marco Villa e Diego
Castelli (Serial Minds) raccontano il panorama
contemporaneo delle serie TV dal punto di vista del Noir,
accompagnandoci alla scoperta di alcune “chicche” imperdibili.
I finalisti del Premio Caligari 2020 Lunedì 1 marzo, ore 18.00 | LIVE sui canali Facebook e
YouTube Ivano De Matteo, regista di Villetta con
ospiti, intervistato da Cinecittà News
to be continued…
30° anniversario GLI ARCHIVI DEL NOIR
Un ambizioso progetto, lanciato in concomitanza con il trentennale,
che durante tutto il 2021 guiderà il pubblico attraverso la storia
del genere Noir, sia letterario che cinematografico. A guidarci in
questo viaggio i direttori del festival, Giorgio Gosetti e Marina
Fabbri, che dal quartier generale del Noir racconteranno libri,
personaggi, film ed epoche storiche di un genere senza tempo,
distillandoli in 20 pillole dai 5 ai 10
minuti ciascuna, rese disponibili sotto forma di video
su YouTube e in versione podcast
su Spotify. Si comincia a Febbraio
con Mary Shelley ed Edgar
Allan Poe.
“Festeggiare il trentennale del festival in un anno così
complicato e sofferto”, dicono Giorgio
Gosetti e Marina
Fabbri, “ha rappresentano una sfida consistente,
che abbiamo deciso di affrontare non scoraggiandoci e rilanciando
la posta in palio, cercando di sfruttare ampiamente le opportunità
offerte da una tecnologia che ci rende (quasi!) ubiqui.
Chiacchierare con nuovi e vecchi amici del festival attraverso
formule inedite e raccontare la storia del Noir a chi forse la
conosce per la prima volta significa per noi valorizzare il
patrimonio umano e culturale raccolto dal festival in trent’anni di
attività e proiettarci verso il futuro e le nuove
generazioni.”
Wonder Woman 1984 arriva oggi in Italia,
direttamente in streaming sulle principali piattaforme a pagamento
(tra cui Amazon Prime Video, Apple Tv, YouTube, Google
Play, TIMVISION, Chili e Rakuten TV). Ovviamente, il sequel
presenta una serie di elementi all’interno della trama posizionati
in modo tale da poter essere tranquillamente esplorati nel terzo
capitolo già confermato.
Screen Rant ha raccolto 10 modi in cui WW84
ha già impostato la possibile narrativa della terza avventura di
Diana Prince sul grande schermo:
Diana si separa da Steve
Non c’è dubbio che la
separazione da Steve faccia parte della lunga lista di cose
spiacevoli che Wonder Woman ha dovuto sopportare, ma almeno
Wonder
Woman 1984 ha confermato che Diana si allontanerà da
lui. Si tratta di un cambiamento rispetto alla norma, poiché tutte
le apparizioni di Diana finora hanno fatto affidamento sul fatto
che i due fossero in qualche modo legati.
Il terzo film non
tratterà questo aspetto, visto che Diana ha già avuto il finale che
lei e Steve si meritano e di cui forse entrambi avevano bisogno.
Anche se Steve si presenterà nel terzo film, Diana non sarà
certamente più schiava del suo ricordo.
Il ritorno di Asteria
L’armatura di Asteria è
stato uno dei migliori abiti indossati da Wonder Woman nel film,
sebbene sia presente anche un’apparizione dello stesso personaggio.
La leggendaria guerriera è ancora tra gli umani, il che significa
che c’è una possibilità che riemerga nel terzo film.
Inoltre, l’aspetto di Asteria indica
il possibile ritorno di altre figure leggendarie che avrebbero
dovuto essere morte, come mostrato nel primo Wonder
Woman. Con la rivelazione dello stato di Asteria, il
prossimo film è pronto ad affrontare questo mistero.
Un ruolo da leader
Wonder Woman non ha mai
preso davvero il controllo della situazione nel primo film, con
Steve che la guidava e in un certo senso la comandava. Sebbene ci
siano stati degli accenni ad un ruolo da leadership in Justice
League, il sequel ha fatto sì che Diana si facesse davvero
carico delle sue decisione.
Questa volta è stata lei a guidare
Steve fino alla fine, oltre ad essere una sorta di mentore per
Barbara prima della sua svolta malvagia. Con Wonder Woman che
impara a ispirare il mondo, il terzo film è pronto a completare la
sua transizione in leader a tutti gli effetti.
Le macchinazioni di Trickster
Nonostante tutto
l’antagonismo che ha mostrato nei confronti di Wonder Woman,
Cheetah è rimasta una figura comprensiva a causa della sua mente
corrotta dal Dreamstone. Trickster, il Dio dietro la pietra, è
stato solo menzionato, ma considerando l’impatto che il Dreamstone
ha avuto nella storia, è probabile una sua apparizione nel terzo
film.
È altamente possibile che gli Dei
Antichi appariranno nel prossimo film, visto che l’esistenza di
Trickster ha confermato che gli dei erano ancora intorno alla Terra
in qualche modo. Proprio per questo, il threequel è impostato per
un’apparizione di questi esseri.
La possibilità di futuri alternativi
Nei momenti culminanti di
Wonder Woman 1984, Max Lord non aveva alcuna intenzione di
fermare il caos fino a quando Diana non gli ha mostrato una visione
di suo figlio. Si trattava di un futuro alternativo che mostrava il
ragazzo in grave pericolo, che fu scongiurato dopo che Lord aveva
rinunciato ai suoi desideri.
I futuri alternativi sono stati
confermati in Batman v Superman: Dawn of Justice attraverso
l’apparizione di Flash a Bruce Wayne, il che significa che
Wonder Woman 1984 ha anche suggerito la possibilità
di immergersi in questo aspetto in modo più dettagliato per il
terzo film.
La conoscenza dell’aldilà
C’è una possibilità che
Diana scopra come riportare Steve in vita in modo permanente,
questa volta senza essere egoista al riguardo. Questo perché le è
stato detto dallo stesso Steve che c’è un’aldilà nel DCEU, anche se
non riusciva a ricordare esattamente dove era andato.
Con Diana che è a conoscenza di ciò
ora, il terzo film potrebbe presentare i suoi tentativi di
resuscitare Steve o in qualche modo di andare lei stessa
nell’aldilà. I fan non dovrebbero sottovalutare la possibilità che
l’aldilà venga raccontato in futuro, poiché il legame di Wonder
Woman con gli dei è un modo per lei di accedervi.
Eventi vicini alla cronologia odierna
L’impostazione della
timeline nel 1984 non aveva davvero senso nel film, poiché mostrare
quel periodo non ha concretamente portato a nulla. Ora, con il
primo film ambientato un secolo dopo, il terzo film sarà
sicuramente ambientato ai giorni nostri.
La
cosa fantastica di ciò è il fatto che Wonder Woman non è stata più
vista – cronologicamente parlando – da molto tempo. La sua ultima
apparizione è stata in Justice
League, che è ormai di parecchi anni fa. L’ambientazione
odierna quindi sarà perfetta per completare lo sviluppo del
personaggio di Wonder Woman.
La conferma di altre guerrieri amazzoni
Un aspetto che il film ha
preso dai fumetti sono state le Olimpiadi dell’Amazzonia, che hanno
dato il via agli eventi. Ha anche confermato che ci sono molte
altre guerriere in Themyscira, che dovrebbero essere prese in
considerazione il prossimo film, poiché non hanno avuto un ruolo in
Wonder Woman 1984.
A causa di uno spin-off pianificato
incentrato sulle Amazzoni, il terzo film è in una posizione
privilegiata per mostrare le ricadute degli eventi dello spin-off.
Per non parlare dell’elevata probabilità che altre amazzoni
arrivino nel mondo umano…
Wonder Woman esplora i suoi poteri
La rivelazione che Wonder Woman possa rendere
le cose invisibili ha cambiato il futuro della saga, poiché ci sono
buone possibilità che questo potere riemerga. Non solo, ma anche
l’idea di Wonder Woman che esplora i suoi poteri è destinata ad
essere esplorata.
Ha imparato ad accedere alla sua
abilità di volo alla fine di
Wonder Woman 1984, e con altri poteri ancora in attesa di
essere sbloccati, il prossimo film dovrebbe mostrare Diana che
finalmente impara e sfrutta tutto il suo potenziale.
Le attività di Diana sotto la sua identità civile
Il primo film mostrava solo
Diana che assumeva l’identità di Prince, mentre
Wonder Woman 1984 mostra anche le sue attività sotto
la sua identità civile. Ora che le basi sono state poste, il terzo
film ha la strada spianata per mostrare integralmente la vita
civile di Diana.
Dal momento che sarà ambientato ai
giorni nostri, ci sono buone probabilità che la sua identità civile
includa il mescolarsi con le identità civili dei suoi compagni di
squadra della Justice League.
Dopo Game of
Thrones e Star
Wars, Pedro Pascal approda al
franchise della DC Comics, interpretando Maxwell Lord, il villain
di Wonder Woman 1984. Ecco la nostra
intervista al cattivo del film disponibile in digital dal 12
febbraio.
Warner Bros. Entertainment Italia
annuncia l’arrivo in Italia di Wonder
Woman 1984, l’attesissimo film diretto da
Patty Jenkins con protagonista
Gal Gadot, in esclusiva digitale da venerdì 12
febbraio, disponibile per l’acquisto e il noleggio
premium su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV e per il noleggio premium su Sky
Primafila e Infinity.
Dalla regista Patty
Jenkins e con protagonista
Gal Gadot nel ruolo che dà il titolo al film, Wonder
Woman 1984 fa un balzo in avanti fino agli anni ’80,
dove l’ultima avventura di Wonder Woman la vede cavalcare fulmini
nel cielo, indossare ali dorate e inseguire un suo sogno mentre è
alla caccia di due nuovi e formidabili nemici: Max Lord e
Cheetah.
In Wonder
Woman 1984, il destino del mondo è nuovamente in
pericolo, e solo l’intervento di Wonder Woman riuscirà a salvarlo.
Questo nuovo capitolo della storia di Wonder Woman, vede Diana
Prince vivere tranquillamente in mezzo ai mortali nei vibranti e
scintillanti anni ‘80—un’epoca di eccessi spinta dal bisogno di
possedere tutto. Nonostante sia ancora in possesso di tutti i suoi
poteri, mantiene un basso profilo, occupandosi di antichi manufatti
e agendo come supereroina solo in incognito. Ma adesso,
Diana dovrà uscire allo scoperto e fare appello alla sua saggezza,
alla sua forza e al suo coraggio per salvare il genere umano da un
mondo in pericolo di vita.
Nel film sono protagonisti anche
Chris Pine nel ruolo di Steve Trevor,
Kristen Wiig in quello di Cheetah,
Pedro Pascal è Max Lord, Robin
Wright è Antiope e Connie Nielsen come
Hippolyta. Charles Roven, Deborah Snyder, Zack Snyder,
Patty Jenkins, Gal Gadot e Stephen Jones hanno prodotto il
film. Rebecca Steel Roven Oakley, Richard Suckle, Marianne Jenkins,
Geoff Johns, Walter Hamada, Chantal Nong Vo e Wesley Coller sono i
produttori esecutivi.
Jenkins ha diretto da una
sceneggiatura scritta da lei stessa assieme a Geoff Johns & Dave
Callaham, da un soggetto di Jenkins & Johns, basato sui personaggi
della DC. Wonder Woman è stata ideata da William Moulton Marston.
Accanto alla regista, dietro le quinte, troviamo diversi membri
della troupe del primo “Wonder Woman”, tra cui il direttore della
fotografia Matthew Jensen, la scenografa candidata all’Oscar Aline
Bonetto (“Amélie”) e la costumista premio Oscar Lindy Hemming
(“Topsy-Turvy”). Il montatore candidato all’Oscar Richard Pearson
(“United 93”) ha curato il montaggio del film. Le musiche sono del
compositore premio Oscar Hans Zimmer (“Dunkirk”, “The Lion King”).
Warner Bros. Pictures presenta una
produzione Atlas Entertainment / Stone Quarry, un film di Patty
Jenkins, “Wonder Woman 1984”, distribuito in tutto il mondo da
Warner Bros. Pictures.
Arriva da oggi 12 febbraio su
MioCinema The
Dissident, presentato al
Sundance Film Festival 2020 dove è stato accolto con una
standing ovation. Il film porta alla luce la storia
dell’omicidio del giornalista del Washington Post Jamal Kashoggi
ricostruita dal premio Oscar Bryan Fogel.
Finanziato dalla Human Rights
Foundation, The
Dissident è un documentario sconvolgente, un’indagine
dettagliata che mette a nudo le colpe del regime saudita e che
commuove portando sul grande schermo la vicenda umana, oltre che
politica, del grande giornalista. Lucido, potente e diretto, è
l’intimo ritratto di un uomo che ha sacrificato tutto quello che
aveva in nome della libertà di parola. Con questo film coraggioso,
Fogel si unisce a un gruppo di sognatori di tutto il mondo che non
dimenticano il lavoro di un uomo che, anche dopo la morte, continua
a sfidare coloro che hanno cercato di metterlo per sempre a
tacere.
The Dissident, la trama
The Dissident è un
documentario che mostra i meccanismi del potere ai più alti
livelli, denunciando il labirinto di falsità dietro cui si cela
l’assassinio del giornalista del Washington Post Jamal Khashoggi
all’interno dell’ambasciata saudita di Istanbul. Offrendo un
impressionante numero di filmati inediti e le testimonianze
esclusive portate dalle persone più coinvolte nella vicenda,
compresa Hatice Cengiz, la fidanzata di Khashoggi, le forze
dell’ordine, i pubblici ministeri turchi e il giovane dissidente
saudita con cui Khashoggi stava lavorando. The Dissident è
una storia di denaro, tirannia e tecnologia fuori controllo. Ogni
singola prova porta direttamente al Principe ereditario saudita
Mohammed bin Salman, che non si è fermato davanti a niente pur di
occultare la vicenda in tutto il mondo. Al centro del film c’è la
figura di Khashoggi, un riformatore di sani principi che cercava di
far nascere una società più giusta e più aperta nel suo paese
d’origine, l’Arabia Saudita. The Dissident mostra che, nel
mondo odierno, nessuno che si opponga ai poteri forti è realmente
al sicuro.
Un San Valentino all’insegna di
Un Amore Così Grande, il film che vede la
partecipazione del giovane trio Il Volo. Da oggi
disponibile su Amazon Prime
Video.
Un Amore Così Grande: la
trama
Chi, nella sua vita, non ha sognato
di vivere un grande amore. Un amore viscerale, passionale, che va
contro tutti e tutto pur di essere vissuto. Un amore come quello di
Romeo e Giulietta che ha reso Verona la città dell’amore per
eccellenza. Ed è proprio Verona la cornice dell’amore raccontato
nel film Un Amore Così Grande. Il film che vede la partecipazione
del giovane trio Il Volo, i quali concedono la loro canzone Un
amore Così Grande come colonna sonora del film omonimo. Verona, una
città che con la sua Arena diventa una città artistica di altissimo
livello. E così amore e arte si incrociano per diventare una cosa
sola. Tutto questo viene raccontato con maestria nel dramma
romantico che da oggi è disponibile su Amazon Prime Video con il catalogo si CG
Entertainment. Un film ideale per chi si vuole emozionare in questo
weekend di San Valentino.
Un Amore Così
Grande diretto da Cristian De Mattheis, vede protagonista
Vladimir (Giuseppe Maggio) un figlio d’arte. Il giovane ragazzo
parte dalla Russia, San Pietroburgo, dopo aver perso la mamma
(Daniela Giordano) alla volta dell’Italia, Verona, alla ricerca del
padre (Franco Castellano), un musicista, che non aveva mai
conosciuto. Quest’ultimo ha abbandonato la madre di Vladimir a San
Pietroburgo quando lui aveva pochissimi anni. A Verona incontra
Veronica (Francesca Loy), la figlia benestante di un industriale
(Jgor Barbazza), che di professione fa la guida turistica. Qui
nasce il grande amore tra i due ragazzi. Un amore pieno di ostacoli
e di insidie, una fra queste la nonna di Veronica che tenta di
ostacolare i due con ogni mezzo. A Verona Vladimir incontra i
ragazzi de “Il Volo” ed il loro manager. Sarà proprio lui a
convincere Ignazio, Piero e Gianluca che Vladimir è un vero talento
della Lirica e che possiede una voce come poche che lui abbia
sentito. Così come l’amore anche il suo lancio da cantante lirico è
travagliato. Purtroppo gli eventi che si presenteranno dinanzi alla
loro vita non sono ancora finiti, prima del trionfo dell’amore
bisognerà aspettare e soffrire ancora per molto.
Un Amore Così
Grande distribuito da Blue Penguin Film e
prodotto da A.C. Production, nato da un’idea di
Francesca Andreoli e scritto da Cristian
De Mattheis, Cristiano Malacrino, vede la partecipazione
di Giuseppe Maggio, Francesca
Loy, Piero Barone, Ignazio
Boschetto, Gianluca Ginoble per il trio
Il Volo, Eleonora Brown,
Riccardo P. Carbonelli, Fioretta
Mari, Franco Castellano e Daniela
Giordano.
Dopo l’esordio nel 2016 in
Batman v Superman: Dawn of
Justice, Gal Gadot torna a indossare
il costume della principessa amazzone Diana Prince in
Wonder Woman 1984, dal 12 febbraio
disponibile in digital su tutte le piattaforme.
Warner Bros. Entertainment Italia
annuncia l’arrivo in Italia di Wonder
Woman 1984, l’attesissimo film diretto da
Patty Jenkins con protagonista
Gal Gadot, in esclusiva digitale da venerdì 12
febbraio, disponibile per l’acquisto e il noleggio
premium su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV e per il noleggio premium su Sky
Primafila e Infinity.
Dalla regista Patty
Jenkins e con protagonista
Gal Gadot nel ruolo che dà il titolo al film, Wonder
Woman 1984 fa un balzo in avanti fino agli anni ’80,
dove l’ultima avventura di Wonder Woman la vede cavalcare fulmini
nel cielo, indossare ali dorate e inseguire un suo sogno mentre è
alla caccia di due nuovi e formidabili nemici: Max Lord e
Cheetah.
In Wonder
Woman 1984, il destino del mondo è nuovamente in
pericolo, e solo l’intervento di Wonder Woman riuscirà a salvarlo.
Questo nuovo capitolo della storia di Wonder Woman, vede Diana
Prince vivere tranquillamente in mezzo ai mortali nei vibranti e
scintillanti anni ‘80—un’epoca di eccessi spinta dal bisogno di
possedere tutto. Nonostante sia ancora in possesso di tutti i suoi
poteri, mantiene un basso profilo, occupandosi di antichi manufatti
e agendo come supereroina solo in incognito. Ma adesso,
Diana dovrà uscire allo scoperto e fare appello alla sua saggezza,
alla sua forza e al suo coraggio per salvare il genere umano da un
mondo in pericolo di vita.
Nel film sono protagonisti anche
Chris Pine nel ruolo di Steve Trevor,
Kristen Wiig in quello di Cheetah,
Pedro Pascal è Max Lord, Robin
Wright è Antiope e Connie Nielsen come
Hippolyta. Charles Roven, Deborah Snyder, Zack Snyder,
Patty Jenkins, Gal Gadot e Stephen Jones hanno prodotto il
film. Rebecca Steel Roven Oakley, Richard Suckle, Marianne Jenkins,
Geoff Johns, Walter Hamada, Chantal Nong Vo e Wesley Coller sono i
produttori esecutivi.
Jenkins ha diretto da una
sceneggiatura scritta da lei stessa assieme a Geoff Johns & Dave
Callaham, da un soggetto di Jenkins & Johns, basato sui personaggi
della DC. Wonder Woman è stata ideata da William Moulton Marston.
Accanto alla regista, dietro le quinte, troviamo diversi membri
della troupe del primo “Wonder Woman”, tra cui il direttore della
fotografia Matthew Jensen, la scenografa candidata all’Oscar Aline
Bonetto (“Amélie”) e la costumista premio Oscar Lindy Hemming
(“Topsy-Turvy”). Il montatore candidato all’Oscar Richard Pearson
(“United 93”) ha curato il montaggio del film. Le musiche sono del
compositore premio Oscar Hans Zimmer (“Dunkirk”, “The Lion King”).
Warner Bros. Pictures presenta una
produzione Atlas Entertainment / Stone Quarry, un film di Patty
Jenkins, “Wonder Woman 1984”, distribuito in tutto il mondo da
Warner Bros. Pictures.
Spider-Man: Un
Nuovo Universo è considerato da molti il miglior
film sull’Uomo Ragno mai realizzato, al di là del fatto che si
tratti di un film d’animazione. Proprio per questo, c’è molta
eccitazione attorno all’attesissimo sequel, che purtroppo arriverà
nelle sale soltanto nel 2022.
Al momento non si conoscono ancora i
dettagli sulla trama del sequel, ma è stato confermato che nel
nuovo film vedremo molte altre iterazioni del simpatico
arrampicamuri, oltre naturalmente al ritorno di Miles Morales,
Spider-Ham, Spider-Man Noir, Peni Parker e Spider-Woman. Adesso,
però, sembra che sia stata rivelata l’identità di uno dei cattivi
principali del film…
Secondo quanto riportato da
Murphy’s Multiverse, infatti, il “villain chiave” del sequel di
Spider-Man: Un
Nuovo Universo potrebbe essere Macchia, alter ego
di Jonathan Ohnn. Nei fumetti, si tratta di uno dei criminali al
servizio di Kingpin. La principale capacità di Macchia è quello di
poter spostare se stesso o parti del suo corpo
ovunque, attraversando la dimensione a pois per mezzo di
varchi che può piazzare dove preferisce.
Murphy’s Multiverse è una fonte generalmente attendibile, ma la
stessa sottolinea che al momento si tratta soltanto di un semplice
rumor e che non esiste alcuna conferma ufficiale. In attesa di
nuovi dettagli, ricordiamo che il sequel di Spider-Man: Un
Nuovo Universo, inizialmente previsto per aprile del
2022, è stato posticipato al 7 ottobre dello stesso anno a causa
della pandemia di Covid-19.
Le info su Spider-Man: Un Nuovo Universo
Spider-Man: Un
Nuovo Universo racconta le vicende del teenager
Miles Morales e delle infinite possibilità dello Ragno-Verso, dove
più di una persona può indossare la maschera. Una visione fresca di
un nuovo Universo Spider-Man con uno stile visivo innovativo e
unico nel suo genere.
Il film è diretto
da Bob Persichetti, Peter
Ramsey e Rodney Rothman,
con Shameik Moore e Jake
Johnson. È uscito al cinema il 25 dicembre 2018 e ha vinto
l’Oscar nel 2019 come miglior film d’animazione. Il cast di
doppiatori americano comprendere gli attori Shameik
Moore, Hailee
Steinfeld, Mahershala
Ali, Jake
Johnson, Liev
Schreiber, Brian Tyree Henry, Luna Lauren
Velez e Lily Tomlin.