Sono in corso le riprese de
La Scuola Cattolica, il nuovo film di Stefano
Mordini che torna alla regia assieme ad alcuni dei più
grandi nomi del cinema italiano e a una nuova, promettente,
generazione di giovani attori per portare sul grande schermo la
storia tratta dall’omonimo romanzo di Edoardo
Albinati edito da Rizzoli, vincitore del Premio Strega
2016.
Protagonisti di La
Scuola Cattolica sono
Valeria Golino,
Riccardo Scamarcio,
Jasmine Trinca,
Benedetta Porcaroli, Ludovico Tersigni e con
Valentina Cervi, Fausto Russo Alesi, Fabrizio Gifuni nel ruolo di Golgota. Prodotto
da Roberto Sessa per Picomedia e Warner Bros. Entertainment Italia.
Distribuito da Warner Bros. Pictures. La Scuola
Cattolica si basa su una sceneggiatura di Massimo
Gaudioso, Luca Infascelli e Stefano Mordini. Le riprese
hanno una durata di otto settimane e si svolgeranno a Roma e a San
Felice Circeo.
La Scuola Cattolica: la trama
In un quartiere residenziale di
Roma sorge una nota scuola cattolica maschile dove vengono educati
i ragazzi della migliore borghesia. Le famiglie sentono che in quel
contesto i loro figli possono crescere protetti dai tumulti che
stanno attraversando la società e che quella rigida educazione
potrà spalancare loro le porte di un futuro luminoso. Nella notte
tra il 29 e il 30 settembre del 1975 qualcosa si rompe e quella
fortezza di valori inattaccabili crolla sotto il peso di uno dei
più efferati crimini dell’epoca: il delitto del Circeo. I
responsabili sono infatti ex studenti di quella scuola frequentata
anche da Edoardo, che prova a raccontare cosa ha scatenato tanta
cieca violenza in quelle menti esaltate da idee politiche distorte
e un’irrefrenabile smania di supremazia.
Le riprese di Spider-Man
3, il cinecomic Sony prodotto dai Marvel Studios, inizieranno questo mese. Dopo
un breve conflitto lo scorso anno che ha quasi portato il
personaggio ad uscire dal MCU, Tom Holland rimarrà una parte integrante
dell’universo condiviso grazie al nuovo film in arrivo. Il
blockbuster non arriverà nelle sale fino a Dicembre 2021, ma sembra
che i lavori sul cinecomic inizieranno tra pochi giorni.
A causa della pandemia di
Coronavirus purtroppo ancora in corso, il programma relativo alle
riprese e alle uscite dei film del MCU, come il resto delle produzioni
di Hollywood, è variato più volte nel corso degli ultimi mesi. La
Fase 4 sarebbe dovuta iniziare lo scorso maggio con l’uscita di
Black Widow, che ora è stato posticipato di un
intero anno, con un effetto a catena sull’intera lista dei prossimi
titoli Marvel. Tuttavia, la Casa delle
Idee sta cercando lentamente di tornare al lavoro con le attese
serie tv The Falcon and the Winter Soldier e Loki, mentre
Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings è
attualmente in fase di produzione in Australia.
Seguendo le orme di questi progetti,
pare che anche la produzione di Spider-Man 3
inizierà quanto prima. Un nuova foto emerga online sembrerebbe
indicare che le riprese della terza avventura cinematografica di
Tom Holland collegata al MCU si svolgeranno nel Queens (a
New York) a partire dal prossimo 16 ottobre. L’immagine è stata
condivisa su
Reddit dall’utente Arsenio3 e ci mostra un cartello affisso per
strada contenente alcuni dettagli sulle riprese,
incluso il titolo di lavorazione già emerso online diverso tempo
fa, ossia “Serenity Now”, un collegamento diretto con
la sit-com Seinfeld.
Per chi non lo sapesse, il titolo di
lavorazione di
Spider-Man: Homecoming era “Summer of George”, il
titolo di uno degli episodi della serie; Spider-Man: Far
From Home ha portato avanti la tradizione con
“Fall of George”, nonostante quest’ultimo titolo non sia
direttamente connesso con la serie tv; “Serenity Now” non è solo il
titolo di uno degli episodi della stagione 9 dello show, ma
potrebbe anche fare riferimento alla storia che verrà raccontata
nel film.
“Serenity Now”, un’espressione che
viene utilizzata per cercare di calmare qualcuno, potrebbe far
riferimento alla situazione in cui abbiamo lasciato Peter alla fine
di Far From Home, visibilmente scosso non solo
per la rivelazione della sua identità, ma anche perché è stato
incastrato per l’omicidio di Mysterio. Sicuramente, nel terzo film
vedremo Peter fare di tutto per riprendere il controllo della
situazione…
Cosa sappiamo di Spider-Man 3?
Di Spider-Man
3 – che arriverà al cinema il 17 Dicembre 2021 – si
sa ancora molto poco, sebbene la teoria più accredita è quella
secondo cui il simpatico arrampicamuri sarà costretto alla fuga
dopo essere stato incastrato per l’omicidio di Mysterio (e con il
personaggio di Kraven il Cacciatore che sarebbe sulle sue tracce).
Naturalmente, soltanto il tempo sarà in grado di fornirci maggiori
dettagli sulla trama, ma a quanto pare il terzo film dovrebbe
catapultare il nostro Spidey in un’avventura molto diversa dalle
precedenti…
Tom
Holland si è unito al MCU nei panni di Peter Parker nel
2016: da allora, è diventato un supereroe chiave all’interno del
franchise. Non solo è apparso in ben tre film dedicati ai
Vendicatori della Marvel, ma anche in due
standalone: Spider-Man:
Homecoming e Spider-Man: Far
From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato
tra Marvel e Sony ha permesso al
personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per ancora un
altro film a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man
3 – e per un altro film in cui lo ritroveremo al
fianco degli altri eroi del MCU.
Whoopi Goldberg ha confermato che
Sister Act 3 è attualmente in fase di sviluppo. Il
franchise a metà tra musical e commedia ha avuto un enorme successo
all’inizio degli anni ’90, con Goldberg che ha interpretato
l’iconico ruolo della cantante di night club Deloris Wilson che si
finge suora dopo aver assistito ad un omicidio.
Il primo film ha incassato un totale
di oltre 230 milioni di dollari al botteghino nel 1992. Sulla base
di questo successo inaspettato, un anno dopo arrivò il sequel,
Sister Act 2: Più svitata che mai, sebbene il film non
raggiunse lo stesso grado di successo del predecessore. Tuttavia,
entrambi i film sono diventati dei veri e propri cult, specialmente
nel circuito degli appassionati di commedie musicali School of
Rock e Pitch Perfect.
Per anni i fan hanno chiesto a gran
voce un terzo film, nonostante la carriera di Goldberg non sia oggi
paragonabile a quella che la stessa aveva negli anni ’90, essendosi
allontanata dal grande schermo per dedicarsi essenzialmente a
progetti tv. Questo non vuol dire che l’attrice premio Oscar per
Ghost – Fantasma non sarebbe favorevole a tornare nel
ruolo di Deloris, se ovviamente si presentasse l’opportunità.
E infatti sembra proprio che
Whoopi Goldberg si stia preparando a tornare
per il tanto atteso Sister Act 3. Durante una
recente intervista in occasione dello show di James Corden, si
è parlato anche del futuro di quel franchise, con Corden che ha
voluto sapere come mai un il terzo film non sia mai stato
realizzato. Goldberg ha spiegato che, inizialmente, erano in molti
a pensare che “nessuno avrebbe voluto vederlo”. Tuttavia,
negli ultimi anni è diventato chiaro che un terzo film potrebbe
effettivamente fare la gioia dei fan.
“Per molto tempo
hanno continuato a dire che nessuno voleva vederlo”,ha spiegato l’attrice.“E poi, abbastanza di recente, si è scoperto che potrebbe non
essere vero: le persone potrebbero volerlo vedere. Quindi, stiamo
lavorando con impegno per cercare di capire come… riunire la banda
e tornare indietro. È un film davvero divertente. Fa divertire e fa
stare bene la gente… nessuno ce l’ha con nessuno. Si tratta
semplicemente di gente che canta benissimo, gente che canta bene e
gente che canta male. E poi si tratta di suore… Cosa c’è di meglio?
Niente.”
Luke Hemsworth,
fratello di Chris e Liam, noto per la serie tv Westworld,
ha ammesso che vorrebbe interpretare Wolverine sul grande schermo. Ad oggi, la fama
dell’iconico personaggio Marvel è indissolubilmente legata a
Hugh Jackman, che ha interpretato il mutante
al cinema per oltre quasi 20 anni.
Sappiamo che Logan
– The Wolverine di James Mangold ha
ufficialmente segnato l’ultima apparizione dell’attore australiano
nei panni del personaggio che gli ha regalato la fama
internazionale e adesso, anche sulla scia dell’acquisizione della
Fox da parte della Disney, ci sarà un nuovo attore – probabilmente
più giovane – che raccoglierà l’eredità di Jackman e andrà ad
interpretare una nuova iterazione di Wolverine nel più ampio
MCU.
Al momento non sappiamo ancora quali
siano i piani dei Marvel Studios in merito all’introduzione dei
mutanti nel loro universo condiviso, ma è chiaro che Wolverine sia
un ruolo che farebbe gola a qualsiasi attore, anche se è evidente
il peso di raccogliere un’eredità alquanto importante come quella
lasciata da
Hugh Jackman.
Adesso, in una recente intervista
con Screen
Rant in occasione della promozione del suo nuovo film Death
of Me,Luke Hemsworth ha rivelato che
amerebbe interpretare il personaggio e che ha iniziato a pensare
alla cosa dopo il suo cameo in Thor:
Ragnarok di Taika Waititi (l’attore ha interpretato uno
dei membri del gruppo di attori che mettono in scena gli eventi di
The Dark World, impersonificando proprio il Dio del
Tuono).
“Mi piacerebbe molto”, ha
spiegato l’attore. “Sono cresciuto con loro. Ho imparato a
disegnare attraverso i fumetti… ho iniziato a copiarli più o meno
dall’età di 10 anni. Spawn era un grande per me. Ho davvero adorato
il personaggio di Todd McFarlane. E poi Batman: avrei sfidato
Robert Pattinson per quei guanti. E poi c’è Wolverine! Lo voglio
dire: “Diamo quella parte ad un altro australiano’. Forse dovrò
farmi crescere un bel po’ di peli sul petto, ma sono assolutamente
pronto per Wolverine.”
Girato nel nord della
Macedonia, HONEYLAND ci fa conoscere la straordinaria
storia di Hatidze una delle ultime donne cacciatrici di api in
Europa che riesce a mantenere il delicato equilibrio con la natura
seguendo una semplice regola d’oro: prendi pure metà del
miele ma lasciane sempre metà per loro… Un film
sorprendente che lascia a bocca aperta per la meravigliosa
narrazione e per la cinematografia. Girato solo in
condizioni di luce naturale e a lume di candela e lampade a
petrolio è un ritratto affascinante di solitudine,
sopravvivenza, dedizione, povertà.
Hatidze vive con l’anziana madre in
un villaggio remoto e abbandonato, privo di strade, elettricità e
acqua corrente. Lei è l’ultima donna di una generazione di
apicoltori. Sembra uscita da una fiaba. Si arrampica per le
montagne su sentieri a picco su alti strapiombi per estrarre il
miele dai favi selvatici. Poi canta alle api e il suo modo di fare
è così naturale che i suoi movimenti sembrano quasi una danza. Il
poco miele che ricava lo rivenderà al mercato di Skopje, dopo
quattro ore di cammino. Un giorno la pacifica esistenza di Hatidze
viene sconvolta dall’arrivo di una chiassosa famiglia nomade con
cento mucche e sette bambini scatenati. Hatidze accetta
ottimisticamente l’idea di avere dei vicini di casa offrendo il suo
affetto e i suoi consigli sull’apicoltura. Ma non ci vorrà molto
prima che Hussein, il patriarca della famiglia nomade, fiuti
l’opportunità e sviluppi interesse per la vendita del proprio
miele. Hussein ha sette giovani bocche da sfamare e nessun pascolo
per il suo bestiame e presto mette da parte i consigli di Hatidze
per una sfrenata caccia al profitto. Questo causa una rottura
nell’ordine naturale e provoca un conflitto insanabile con Hatidze.
L’arrivo di questa famiglia fornisce ad Hatidze una tregua
dall’isolamento e dalla solitudine ma, mette in grave pericolo la
vita delle api e con essa l’unica forma di sostentamento di
Hatidze.
Honeyland, la trama
Lungometraggio di debutto dei
documentaristi Tamara Kotevska e Ljubomir
Stefanov, HONEYLAND è stato girato in tre
anni da una ridotta troupe impegnata in un’intima
collaborazione tra i registi e la protagonista. HONEYLAND è fatto
per il grande schermo, è visivamente ambizioso e guidato da una
narrazione inaspettatamente drammatica e da un sorprendente senso
dell’umorismo. È un ritratto duro e tenero sul delicato equilibrio
tra uomo e natura, uno sguardo su
un modo di vivere che sta rapidamente scomparendo, e un
indimenticabile testamento sulla straordinaria resilienza di una
donna.
Il protocollo di Nagoya – una
convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica – entrato
in vigore alla fine del 1993, ha stabilito le linee guida globali
sull’accesso alle risorse naturali. Il suo obiettivo era la
promozione di una condivisione giusta ed equa dei benefici per
entrambi i fornitori – vale a dire terra, piante, animali e utenti
(ovvero uomini) delle risorse. La diversità genetica, o
biodiversità, consente alle popolazioni di adattarsi ai mutevoli
ambienti e al cambiamento climatico, contribuendo alla
conservazione e alla sostenibilità delle risorse. La “crisi
del miele” in questo film illustra il rischio che comporta ignorare
questi protocolli e sconvolgere il rispetto della biodiversità. La
storia di Hatidze è un microcosmo per un’idea più ampia su quanto
la natura e l’umanità siano strettamente intrecciate e quanto
perderemo se ignoriamo questa connessione fondamentale
Honeyland ha ricevuto due
candidature agli Oscar 2020 come Miglior
Documentario e Miglior Film Internazionale ed è stato inserito
nella cinquina dei finalisti nelle rispettive categorie. Questo
doppio riconoscimento rende “Honeyland” un candidato all’Oscar
rivoluzionario, che testimonia sia la natura sempre più sconfinata
del cinema documentaristico sia della grandezza specifica di questo
film.
Honeyland, il trailer
Questo è il riepilogo delle proiezioni programmate
sinora:
Natalie Portman ha iniziato ad allenarsi in
vista dell’inizio della produzione dell’attesissimo Thor: Love and
Thunder. Fino a poco tempo sembrava che non ci fosse
più spazio per il personaggio di Jane Foster nel MCU. L’abbiamo visto in Thor
e in
Thor: the Dark World, ma dello stesso non c’è stata alcuna
traccia in
Thor: Ragnarok. È stata quindi una sorpresa decisamente
inaspettata l’annuncio del suo ritorno nel quarto capitolo dedicato
alle avventure del Dio del Tuono durante il Comic-Con dello scorso
anno.
Anche se Portman interpreterà lo
stesso personaggio, sappiamo già che la sua Jane questa volta sarà
molto, molto diversa. Il film di
Taika Waititi, infatti, sarà fortemente ispirato
all’acclamata run di Jason Aaron, in cui Jane raccoglie l’eredità
del Figlio di Ordino e si trasforma in Mighty Thor. Dal momento in
cui è stato confermato il suo ritorno in Thor: Love and
Thunder, l’attrice premio Oscar ha sempre parlato
dell’eventuale trasformazione fisica a cui si sarebbe sottoposta
per meglio affrontare la parte.
Adesso Natalie Portman ha rivealto di aver iniziato
ufficialmente ad allenarsi per raggiungere la forma perfetta in
vista dei grandi cambiamenti che riguarderanno il suo personaggio,
che di fatto diventerà a tutti gli effetti un supereroe. Durante
una recente intervista con
Yahoo, a Portman è stato chiesto di parlare di ciò che il film
rappresenterà per la Fase 4 del MCU. Ovviamente l’attrice non ha
potuto rivelare nulla, e ha “sfruttato” la domanda per confermare
che il suo viaggio per diventare un supereroe è ufficialmente
iniziato.
“Non posso dirti nulla. Sono
davvero emozionata. Sto iniziando ad allenarmi per aumentare la
massa muscolare. Se possono esserci tutti questi supereroi
femminili… allora più ce ne sono, meglio è”, ha dichiarato. I
regimi di allenamento che seguono gli attori che interpretano i
supereroi sul grande schermo sono implacabili, ma Natalie Portman sembra essere all’altezza
della sfida che i Marvel Studios le hanno lanciato. In passato
l’attrice è già andata incontro a trasformazioni fisiche per ruoli
specifici, ma forse niente sarà simile a quello che la Casa delle
Idee potrebbe avere in serbo per lei.
Ovviamente, tutto dipenderà anche
dal look che sfoggerà il personaggio nel film. Nei fumetti il
potere del Mjolnir è stato in grado di trasformare Jane anche da un
punto di vista fisico. Tuttavia, nel MCU tali poteri legati al
leggendario martello non sono ancora stati mostrati.
In Thor: Love and Thunder si
parlerà anche della malattia di Jane Foster?
Ad oggi non sappiamo
se Love and
Thunderaffronterà apertamente il tema del
cancro al seno di Jane Foster, come accaduto nei fumetti. Tempo fa,
in merito alla questione, Taika
Waititi aveva dichiarato: “Non lo
sappiamo. Quell’arco narrativo nei fumetti è stato di grande
ispirazione e ha influenzato le prime bozze della sceneggiatura. Ma
alla Marvel, cambiamo sempre tutto.
Potrei dire una cosa adesso, e tra due anni sarebbe completamente
l’opposto, addirittura quella cosa potrebbe non esistere più.
Continuiamo a scrivere anche in fase di
post-produzione.”
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo
sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir
stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo
daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al Comic-Con.
L’uscita nelle sale è fissata invece al 11 febbraio 2022.
Taika Waitititornerà alla regia di un film dei
Marvel Studios
dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
HemswortheTessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal
fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la
perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Netflix ha diffuso le prime immagini
ufficiali di The
Prom, il film musical originale Netflix scritto e
diretto da Ryan Murphy e basato sull’amato musical
di Broadway. Nelle prime immagini il cast composto da
Meryl Streep, James Corden,
Nicole Kidman, Keegan-Michael Key, Andrew Rannells, Ariana
DeBose,
Kerry Washington e Jo Ellen
Pellman.
1 di 8
The Prom, il film
In The Prom
Dee Dee Allen (la tre volte vincitrice del premio Oscar Meryl
Streep) e Barry Glickman (il vincitore del Tony Award® James
Corden) sono star del palcoscenico di New York City alle prese con
una situazione critica: il loro nuovo e costoso spettacolo di
Broadway è un grosso flop che ha improvvisamente distrutto le loro
carriere. Nel frattempo, in una piccola città dell’Indiana, la
studentessa del liceo Emma Nolan (l’esordiente Jo Ellen Pellman)
sta vivendo un dispiacere molto diverso: nonostante il sostegno del
preside del liceo (Keegan-Michael Key), il capo dall’associazione
genitori-insegnanti (Kerry Washington) le ha vietato di partecipare
al ballo di fine anno con la sua ragazza, Alyssa (Ariana DeBose).
Quando Dee Dee e Barry decidono che la difficile situazione di Emma
è la causa perfetta per aiutarli a riabilitare la propria immagine
pubblica, si mettono in viaggio con Angie (la vincitrice del premio
Oscar Nicole Kidman) e Trent (Andrew Rannells), un’altra coppia di
cinici attori in cerca di un’ascesa professionale. Ma il loro
egocentrico attivismo, tipico delle celebrità, gli si ritorce
inaspettatamente contro e i quattro si trovano a capovolgere le
proprie vite mentre si riuniscono per offrire a Emma una notte in
cui può celebrare chi è veramente.
Diretto da Ryan Murphy e interpretato anche da Tracey
Ullman, Kevin Chamberlin, Mary Kay Place, Logan Riley, Nico
Greetham, Sofia Deler e Nathaniel J. Potvin, The
Prom è lo spettacolare adattamento cinematografico e
dal grande cuore del pluripremiato musical di Broadway di
Chad Beguelin, Bob Martin e Matthew Sklar,
candidato ai Tony Award. La sceneggiatura è scritta da Bob Martin e
Chad Beguelin; il film è prodotto da Ryan Murphy, Dori Berinstein,
Bill Damaschke, Alexis Martin Woodall e Adam Anders.
A pochissime ore di distanza
dall’annuncio della
nuova data di uscita del film (che è stato posticipato da
Giugno 2021 a Giugno 2022), la produzione di Jurassic
World: Dominion si arresta nuovamente a causa del
Covid-19. Come rivelato dal regista Colin
Trevorrow via
Twitter, infatti, le riprese dell’atteso blockbuster sono state
interrotte a causa di alcuni falsi positivi ai tamponi per il
Coronavirus effettuati sul set.
Il regista ha condiviso la foto
dell’animatronici di un Listrosauro che indossa una mascherina e
nella didascalia che ha accompagnato l’immagine ha scritto: “Mi
sono svegliato con la notizia di alcuni test per il Coronavirus
positivi sul set di Jurassic World: Dominion. Sono tutti risultati
negativi poco dopo, ma a causa dei protocolli di sicurezza andremo
in pausa per due settimane. Torneremo presto.”
Come rivelato ieri, mancano soltanto
tre settimane alla fine delle riprese. Trattandosi di falsi
positivi, è probabile che la produzione riesca a ripartire anche
prima di due settimane. Orientativamente, le riprese dovrebbero
concludersi nelle prime settimane di Novembre. Ricordiamo che la
Universal Pictures ha investito circa 5 milioni per la gestione dei
protocolli di sicurezza in vista delle riprese del film, e da
quando la produzione è ripartita (lo scorso Luglio) non c’era stato
nessun intoppo o rallentamento.
Jurassic
World: Dominion vedrà sia Chris
Pratt che Bryce
Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a
loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella
Pineda, Jake Johnson e Omar
Sy. Laura
Dern e Sam
Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che
avevano in Jurassic
Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan
Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta
nel Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe
originale, Ian Malcolm, interpretato da Jeff
Goldblum, ha firmato per tornare in Jurassic
World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta
in Jurassic World:
Il Regno Distrutto.
Ryan Reynolds ha spiegato da dove nasce
l’esigenza di continuare a prendersi gioco della sua esperienza in
Lanterna Verde, il cinecomic del 2011 in cui
l’attore canadese ha interpretato proprio Hal Jordan. Dopo l’uscita
di
X-Men le origini: Wolverine, in cui ha interpretato per la
prima volta Wade Wilson, Reynolds ha provato nuovamente a farsi
strada nel mondo dei supereroi interpretando il protagonista nel
cinecomic DC diretto da Martin Campbell. Sfortunatamente, anche in
quel caso la critica e il pubblico non sono stati dalla sua
parte.
In una recente intervista con
ComicBook in occasione della promozione di Free
Guy – Eroe per gioco,Ryan Reynoldsha
spiegato che il suo prendersi gioco di Lanterna Verde e del flop
del film nasce dalla consapevolezza di quanto sia importante non
prendersi mai troppo sul serio e di guardare alla propria carriera
sempre con un certo distacco, in modo da essere in grado di
accettare anche progetti che non sono stati accolti come si
sperava.
“L’ho scritto nella
sceneggiatura di Deadpool. Penso che il mio personaggio dica
qualcosa del tipo: ‘Per favore, non rendere questo costume verde o
animato’, quando viene spinto nella fabbrica dei supereroi o
qualcosa del genere. E ho notato che mi faceva sentire bene fare
luce su quell’esperienza per un secondo. Quindi non lo so… è solo
qualcosa che ho sempre fatto. La cosa più importante che mi sia mai
successa durante la mia carriera è ridere sempre di me stesso. E
c’è un sacco su cui ridere… Ognuno fa i conti con questo genere di
cose. La notte vai a dormire e pensi: ‘Questa cosa che ho fatto è
stata veramente orribile, sciocca o ridicola”. Penso si possa
provare tutto ciò per tante cose.”, ha dichiarato
l’attore.
Da quando Reynolds è riuscito a
“riscattarsi” grazie ai due film standalone dedicati a
Deadpool, è diventato ancora più esplicito quando si è
trattato di ridere di se stesso e dei suoi fallimenti; essendo
Hollywood un’industria carica di pressioni, una mentalità del
genere è forse necessaria per far fronte ai fallimenti nel migliore
dei modi.
In un mondo in piena pandemia è una
scelta saggia distribuire in sala, unico blockbuster dei prossimi
mesi, un disaster movie che racconta la distruzione della Terra e
la lotta dell’umanità per la sopravvivenza? Greenland
arriva al cinema e nel volto del suo atipico eroe protagonista,
Gerard Butler, racconta i motivi per cui è a
tutti gli effetti un film adatto ai tempi.
La storia è quella di Jeff,
interpretato da Gerard Butler, un costruttore di grattacieli
che ha dei problemi coniugali. Nel giorno del compleanno del
figlio, torna a casa dalla moglie che lo accoglie con freddezza.
Intanto l’attenzione del Mondo è concentrata su un evento
astronomico senza precedenti: un asteroide soprannominato Clarke,
sta per passare molto vicino alla Terra, tanto da essere visibile a
occhio nudo. Purtroppo durante il passaggio la comete si frantumerà
in mille pezzi con conseguenze catastrofiche sulla superficie
dell’intero pianeta. Diverse città di tutto il mondo saranno
infatti rase al suolo. L’impatto di un enorme frammento di roccia
provocherà morte e distruzione, destabilizzando interi paesi dal
punto di vista politico, sociale ed economico. Proprio quando si
sparge tramite i TG la notizia che i frammenti colpiranno la Terra,
Jeff riceve una telefonata; il Governo degli Stati Uniti lo ha
scelto, insieme alla sua famiglia, come parte dell’1% della
popolazione statunitense che merita di essere salvata, perché
importante, nel mondo di dopo, per la ricostruzione. Jeff farà
quindi tutto ciò che è in suo potere per proteggere e portare in
salvo la moglie e il figlio (Morena
Baccarin e Roger Dale Floyd), in un
mondo completamente in preda al panico.
Greenland, il disaster movie anti-spettacolo
Ric Roman Waugh
sceglie di raccontare un disaster movie che rinuncia parzialmente
alle meraviglie visive del genere per concentrarsi sui sentimenti.
Perché se da una parte si concede lo spazio per esplosioni e
crolli, non è certo questo quello che gli interessa. In Greenland,
l’attenzione è tutta rivolta verso il primo piano di Butler, che
riesce a rappresentare con un buon grado di credibilità un padre e
marito completamente devoto alla famiglia, che sconta il senso di
colpa di un errore (lo scopriremo nel film) e che farà di tutto per
salvare la sua famiglia.
Waugh non si mette di certo al posto
dei registi celebri per i loro disaster movie, da Emmerich
a Bay, il regista di Greenland
ha chiaramente presente il lavoro di tutti coloro che lo hanno
preceduto, ma schiva e scansa qualsiasi paragone, proprio perché si
concentra sull’umanità. Da quella che entra nel caos e diventa
“cattiva” a causa della paura, a quella che invece lotta per
rimanere unita e per sopravvivere, senza però cadere nello
sconforto e nella brutalità (come quella protagonista,
ovviamente).
Greenland
rientra nell’ossimorica definizione di disaster movie
intimista, che sembra anche essere l’unica definizione possibile
per un film di questo genere in tempo di pandemia. Quando il mondo
si avvia verso la fine e la distruzione, l’unica cosa che conta
sono gli affetti, la famiglia, il rimanere uniti e combattere
insieme. Un messaggio chiaro, elementare, che conferisce un po’ di
senso in più ad un film che altrimenti avrebbe soltanto replicato
uno schema visto e rivisto.
Sarà disponibile su TimVision a
partire dall’8 ottore Mrs. America, la nuova serie
prodotta da FX che si avvale di un cast stellare, guidato dalla due
volte premio Oscar Cate Blanchett, e che racconta una pagina
della storia americana in cui le donne trovarono la propria voce
anche contro se stesse, le rappresentati del partito democratico
che invece sostenevano e sponsorizzavano la donna madre e moglie a
totale servizio del proprio marito.
La storia è quella di Phyllis
Schlafly (Blanchett),
una repubblicana dura e pura che arruola un esercito di madri
casalinghe che non ne vogliono proprio sapere di essere equiparate
ai propri mariti, tutti ricchi e con lavori rassicuranti e ben
pagati. Di fronte a Schlafly si stagliano delle figure leggendarie
del femminismo: Gloria Steinman (Rose Byrne),
Shirley Chisholm (Uzo Aduba, la prima donna di
colore a essere eletta al congresso), Betty Friedan (Tracey
Ullman), Bella Abzug (Margo Martindale),
Jill Ruckelshaus (Elizabeth
Banks), ovvero coloro che hanno combattuto per dieci
anni affinché 38 degli stati dell’unione ratificassero
l’ERA, ovvero l’Equal Rights Amendment.
Mrs. America, che vuol dire essere donna?
Questo il cuore della trama di
Mrs. America e questo il punto di partenza da cui
parte la lotta della conservatrice Phyllis. Nonostante sia a tutti
gli effetti un villain, un personaggio manipolatore e negativo, che
porta avanti un ideale di donna limitante e superato, il
personaggio della Blanchett dimostra a tutti gli effetti cosa è
capace di fare una donna che si pone un obbiettivo e lo porta
avanti con caparbietà.
Nell’intimità della sua casa,
Schlafly tiene testa al marito, nel suo circolo di amiche manipola
e sottomette mentalmente le sue adepte. Insomma esercita un tipo di
subdolo potere che riesce perfettamente ad identificarsi con il
suprematismo (bianco) maschile nella società.
In contrapposizione a lei ci
vengono invece mostrate donne libere, con una vita più complicata
ma non di certo più complesse, perché se c’è un pregio
indiscutibile in Mrs. America è proprio l’articolazione dei
personaggi femminili raccontati, siano essi progressisti e liberali
o siano essi conservatori e, ad oggi, completamente fuori dal
tempo.
È interessante l’approccio con cui
l’ideatrice, la canadese Dahvi Waller, e i registi
dei primi due episodi, Anna Boden e Ryan Fleck
(Captain Marvel), hanno scelto di
mettere in gioco le parti in conflitto. Non uomini contro donne e
quindi non lotta dei sessi spiattellata in prima pagina, ma donne
contro donne, il che, concettualmente, offre anche un terreno più
imparziale sul cui giocarsi questa battaglia ideologica e di
approccio all’essere donna.
Aggirata la battaglia dei sessi, la lotta è ideologica
Un adagio comune
generalmente condiviso dice che “le donne sono le peggiori nemiche
delle donne”, forse perché tra donne si conoscono bene i propri
punti deboli e si ha non solo la capacità chirurgica di andarli a
punzecchiare, ma anche la forza, fisica ed emotiva, per sopportare
quelle stilettate. Ebbene, Mrs. America mette
donne contro donne e proprio per questo racconta una battaglia
ideologica e non dei sessi, concetto che è sicuramente più
interessante e godibile, rispetto ad una divisione “maschi vs
femmine” che è fin troppo stereotipata e passata.
Così come sono le migliori a
mettersi i bastoni tra le ruote a vicenda, le donne sono anche una
forza inarrestabile quando fanno squadra, come qualsiasi gruppo di
persone mosso da una forte ideologia e un comune senso della
giustizia.
Mrs. America
mostra un cammino che ancora oggi non è concluso, lo fa in un
pacchetto di grande pregio, avvalendosi di talenti scintillanti, di
costumi e design di grande raffinatezza e di una scrittura messa al
servizio della storia con arguzia ed originalità.
Linea d’Ombra Festival
2020, XXV edizione, dal 24 al 31 ottobre, oltre 100 opere
cinematografiche in concorso, scelte tra 7800 film iscritti,
provenienti da 40 paesi. Sarà un festival ibrido, una parte in
streaming, ma soprattutto con un programma dal vivo, tre location
che si connettono in maniera profonda con il territorio. A partire
dalla Sala Pier Paolo Pasolini, luogo che il
festival ha voluto fortemente inaugurare nel 2016 e non ha più
lasciato, che oltre alle proiezioni “tradizionali” sarà quest’anno
sede del programma di Virtual Reality. A questa si affiancano la
Casa del Combattente, dove ha sede la
Fondazione Menna – Centro Studi d’Arte
Contemporanea, e Il Giardino della
Minerva, quest’ultima location di un progetto che unirà
formazione culturale e promozione del territorio. Il programma live
seguirà rigorosamente le procedure anti Covid previste dalla
Regione Campania, permettendo così al pubblico di poter partecipare
in totale sicurezza.
Tutte azioni pensate e pianificate
per superare la “Crisi”, tema centrale di
quest’anno, scelta ben spiegata dai direttori artistici
Giuseppe D’Antonio e Boris
Sollazzo. Crisi ovvero «separazione, scelta giudizio,
ma il termine può essere inteso anche come un “accadere
rivelatore”, un’apertura, un varco verso qualcosa di cui ancora
ignoriamo i contorni. Di fronte a questo spazio insondato si rende
necessario operare delle scelte».
Era importante dare a questo
concetto la giusta forma, forse anche più d’una. Ci ha pensato, e
lo spiega bene, Roberto Policastro, art director
dell’agenzia di comunicazione DoppiaVu Design e del Napoli Comicon,
che ha usato in questo caso un “testimonial” d’eccezione.
«Un’icona fortemente
rappresentativa, il David di Michelangelo, che
incarna la cultura italiana, campeggia come significante. Un
simbolo spaccato e rimesso insieme con la tecnica del Kintsugi,
pratica giapponese che grazie all’uso dell’oro ripara oggetti in
ceramica. Il tutto mescolato in un “buzz” visivo e guidato da un
segno speculare della parola CRISI».
Il festival quest’anno sarà un
laboratorio di (ri)costruzione di un modello
culturale. «Il format festival diventerà non solo
recettore d’opere, ma anche elemento attivo di costruzione di
narrazione. Le crisi si superano rilanciando, unendosi e diventando
comunità, rompendo schemi», spiegano D’Antonio e
Sollazzo.
La XXV edizione di Linea d’Ombra
Festival è promossa e organizzata dall’Associazione
SalernoInFestival. L’iniziativa è realizzata con il contributo
della Regione Campania “L.R. 30/2016 Piano Cinema 2020” e del
Comune di Salerno e con il contributo e il patrocinio della
Direzione generale Cinema e audiovisivo – Ministero per i Beni e le
Attività Culturali e per il Turismo. Partner dell’evento Nexsoft e
Banca Campania Centro. Sponsor sostenitore La Doria.
Celebre commedia del 2009, il film
La verità è
che non gli piaci abbastanza è diretto da
Ken Kwapis, già autore di film come 4 amiche e
un paio di jeans e Qualcosa di
straordinario. Il titolo in questione è basato
sull’omonimo romanzo scritto da Greg Behrendt e Liz
Tuccillo, divenuto un vero e proprio best seller al
momento della sua pubblicazione. Vera fonte di attrattiva, oltre
alla brillante storia narrata, è il cast che dà vita ai personaggi
protagonisti. Questo si compone infatti di alcuni tra i più celebri
attori di Hollywood degli ultimi anni, tra cui alcuni premi
Oscar.
Il film, che si divide in episodi
accomunati dalle problematiche sentimentali dei vari protagonisti,
ha ottenuto un grande successo di pubblico. Gli appassionati del
libro, come anche i fan degli attori, si sono infatti riversati in
massa a vedere il film. In breve, questo si è così affermato come
una delle commedie di maggior successo dell’anno. A fronte di un
budget di 40 milioni di dollari, il film è infatti riuscito ad
incassarne oltre 178 in tutto il mondo. Tale traguardo è arrivato
nonostante un parere della critica non particolarmente entusiasta,
che indicava la scarsa attenzione dedicata ai personaggi come
principale pecca.
A distanza di più di un decennio il
film continua ad essere nominato come uno dei maggiori esempi di
pellicola sentimentale tratta da un libro, inserendosi in un’ampia
categoria di opere simili. Numerose sono le curiosità circa le
origini della storia qui narrata, come anche quelle relative al
cast di attori scelti per i personaggi principali. Di seguito si
potranno ritrovare tutti i principali fatti da sapere per conoscere
a fondo il film, come anche dove è possibile ritrovarlo e vederlo
in streaming.
La verità è che non gli piaci
abbastanza: la trama del film
Il film segue le vicende di un
variegato gruppo di persone alle prese con le loro complicate
relazioni amorose. La prima di queste è Gigi, la quale è convinta
che gli uomini agiscano secondo logiche talvolta incomprensibili.
Ciò sembra trovare conferma nel momento in cui il ragazzo con cui
si stava frequentando smette di scriverle o chiamarla. Allo stesso
tempo, un’altra coppia, formata da Neil e Beth inizia ad avere i
primi grandi problemi dopo anni di relazione. Lei vorrebbe infatti
convolare a nozze, ma lui non sembra convinto di volersi prendere
questo impegno. Ciò porterà ovviamente ad una crisi dai risvolti
inaspettati.
Come loro anche Janine, migliore
amica di Gigi, e Ben, migliore amico di Neil, sembrano giunti al
capolinea. La crisi tra di loro è però dovuta ad un elemento
esterno, rappresentato dalla seducente maestra di yoga di nome
Anna. Le loro storie, che scorrono in modo parallelo, finiranno per
intrecciarsi in una serie di equivoci, adulteri, abbandoni,
confessioni e pentimenti. Ognuno di loro sarà così chiamato a
destreggiarsi tra quel complesso sentimento chiamato amore,
sperimentando tutte le sfumature che questo può avere.
La verità è che non gli piaci
abbastanza: il film e il libro
Prima di scrivere il libro da cui è
tratto il film, Behrendt e Tuccillo erano già stati gli
sceneggiatori della celebre serie Sex and the City. Questa
allo stesso modo esplorava le tematiche intorno all’amore e i suoi
mille problemi. In particolare, ad aver ispirato la trama di La
verità è che non gli piaci abbastanza, è stato l’episodio
Il silenzio è d’oro, quarto della sesta e ultima stagione.
All’interno di questo, ognuna delle protagoniste si ritrova a
vivere una serie di conflitti con i rispettivi partner, arrivando
nel più dei casi ad una rottura di coppia. Queste dinamiche sono
poi state dunque riprese e ampliate dai due sceneggiatori nel loro
libro, divenuto in poco tempo un best seller. Lo stesso titolo
inglese, He’s Just Not That Into You, è ispirato ad una
delle battute pronunciate nella puntata.
Il libro è anche definito come
“self-help”. Il proposito di questa categoria è di parlare
direttamente al lettore, offrendo consigli su questioni inerenti
alla sfera personale e che possono portare ad una più completa
autorealizzazione del sé. All’interno di questo, infatti, i due
autori offrono una serie di esempi e consigli per quelle donne
incastrate in relazioni senza futuro, suggerendo che se la persona
con cui ci si frequenta non è disposta a mettersi in gioco nella
coppia, forse è perché non gli piaci abbastanza. Nell’adattare il
libro in film, però, si è reso necessario costruire una storia più
coesa secondo i canoni cinematografici. Questo ha portato
all’elaborazione dei personaggi, dei loro problemi e dei loro
intrecci.
La verità è che non gli piaci
abbastanza: il cast del film
Per assicurarsi il successo del
film, i produttori hanno deciso di radunare una squadra di popolari
attori di Hollywood, assicurandosi che questi avessero anche già
recitato in film di questo genere prima. Ad interpretare il
personaggio di Gigi, particolarmente ricorrente nel film, è infatti
l’attrice Ginnifer
Goodwin. Questa è nota in particolare per aver dato
volto a Biancaneve nella serie C’era una volta. A
interpretare la coppia formata da Neil e Beth sono invece
rispettivamente i noti Ben
Affleck e Jennifer
Aniston, qui alla loro prima collaborazione. Bradley
Cooper e Jennifer
Connelly sono invece Ben e Janine. Cooper condivide
poi diverse scene con Scarlett
Johansson, la quale interpreta Anna. I due si
sarebbero poi ritrovati grazie al film Avengers: Infinity War. Nel film
è poi presente l’attrice Drew
Barrymore nel ruolo di Mary.
La verità è che non gli piaci
abbastanza: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
Per gli appassionati del film, o
per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne
grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili. John Rambo è
infatti presente su Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play,
Apple iTunes, Amazon Prime Video, Tim Vision e Netflix. In base alla piattaforma scelta,
sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un
abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi possibile
fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre in programma in televisione per
mercoledì 7 ottobre alle
ore 23:45 sul canale Rai
Movie.
Officine UBU è lieta di rilasciare
una clip esclusiva di Imprevisti
Digitali (Effacer L’historique / Delete History)
che, dopo il trionfo alla 70esima edizione della Berlinale, dove si
è aggiudicato l’Orso d’Argento, arriva dal 15 ottobre al cinema. Il
film è diretto dalla consolidata coppia di registi Benoît Delépine
e Gustave Kervern che raccontano, con il loro stile libero e
dissacrante, le disavventure di tre vicini di casa le cui vite
vengono stravolte a causa della loro inettitudine nel rapportarsi
con le nuove tecnologie.
Imprevisti
Digitali è una commedia sociale dolce-amara,
parzialmente ispirata al Movimento dei Gilet Gialli, che mette a
fuoco in modo ironico e pungente alcune delle assurdità che
caratterizzano la deriva digitale della società moderna, ormai
globalizzata e intangibile.
Tre vicini di casa in un sobborgo
francese si ritrovano coinvolti in una serie di imprevisti causati
dalla loro inettitudine nel rapportarsi alle nuove tecnologie.
Marie ha paura di perdere il rispetto di suo figlio a causa di un
sex tape finito online, Bertrand s’invaghisce della voce di una
centralinista e cerca di proteggere la figlia dal cyber bullismo e
Christine, che ha perso il marito a causa della sua dipendenza
dalle serie tv, è disposta a tutto per far aumentare la sua
valutazione come autista privato. I tre si lanceranno così in una
battaglia contro i giganti di internet. Una battaglia ben al di
fuori della loro portata… forse.
Imprevisti
Digitali arriverà al cinema distribuito da Officine
UBU da giovedì 15 ottobre.
Bansky – L’arte della Ribellione rivela la
storia di Banksy, dalle origini in una sottocultura criminale fino
alla sua ascesa come leader di un movimento artistico
rivoluzionario.
In Bansky – L’arte della Ribellione Banksy
nasce come artista nella scena underground di Bristol, in
Inghilterra, e le sue prime opere di graffiti e street art
risalgono al 1990. La sua arte politicizzata, i suoi epigrammi
sovversivi e le sue audaci incursioni hanno oltraggiato
l’establishment e creato un nuovo movimento rivoluzionario. I suoi
lavori sono divenuti vere e proprie icone del contemporaneo e
Banksy è ad oggi lo street artist più famoso e controverso al
mondo. Il potere abusato, la povertà, i fondamentalismi politici e
religiosi, l’alienazione, la guerra, la violenza e il capitalismo
sono al centro delle sue opere. Per la prima volta viene
raccontata la storia completa della carriera di Banksy: dai primi
lavori come giovane artista underground fino a diventare l’artista
più famoso del ventunesimo secolo, nonostante la sua identità sia
ancora avvolta nel mistero. Ispirato dai graffiti della New York
degli anni ’70, Banksy trasforma il movimento della Street Art in
forma d’arte mainstream mettendo insieme un impero multimilionario
e modificando la concezione stessa dell’arte.
Distribuito
da ADLER ENTERTAINMENT
il 26, 27 e 28
OTTOBRE AL CINEMA
Ecco il teaser trailer di
Freaks Out, l’ambizioso secondo film di
Gabriele Mainetti. Da un soggetto originale
di Nicola Guaglianone e una sceneggiatura
scritta a quattro mani dallo stesso Guaglianone con Gabriele
Mainetti, sarà di nuovo Roma la cornice che accoglierà i
protagonisti di questa storia. A firmare le musiche ancora una
volta Michele Braga con Gabriele
Mainetti.
Nel cast Aurora
Giovinazzo,
Claudio Santamaria,
Pietro Castellitto, Giancarlo Martini, con la
partecipazione di Giorgio Tirabassi, Max Mazzotta,
Franz Rogowski. Le riprese si svolgeranno a Roma
e in Calabria per 12 settimane.
Freaks Out è
prodotto da Lucky
Red e Goon
Films con Rai Cinema, in
coproduzione con Gapfinders (Belgio).
La trama di Freaks
Out
Matilde, Cencio, Fulvio e Mario
sono come fratelli quando il dramma della seconda guerra mondiale
travolge Roma. Siamo nel ‘43, nel pieno del conflitto, e la città
eterna ospita il circo in cui lavorano. Israel, il proprietario e
loro padre putativo, scompare nel tentativo di aprire una via di
fuga per tutti loro oltre oceano. I nostri quattro protagonisti
sono allo sbando. Senza qualcuno che li assista ma, soprattutto,
senza il circo, hanno smarrito la loro collocazione sociale
e si sentono solo dei fenomeni da baraccone, “a piede
libero” in una città in guerra.
Netflix dopo
le prime immagini del personaggio di Geralt di Rivia
(Henry Cavill), oggi ha diffuso nuove foto di Ciri (Freya Allan) e
Yennefer (Anya Chalotra) della seconda stagione di The
Witcher, attualmente in produzione in UK.
Si uniranno al cast per la seconda
stagione di The
WitcherYasen Atour (Young
Wallander) che interpreterà Coen, Agnes Bjorn
(Monster) nel ruolo di Vereena, Paul
Bullion (Peaky Blinders) che interpreterà
Lambert, Thue Ersted Rasmussen (Fast and
Furious 9) nel ruolo di Eskel, Aisha Fabienne
Ross (The Danish Girl) nel ruolo di Lydia,
Kristofer Hivju (Il Trono di
Spade) che interpreterà Nivellen e Mecia
Simson, nel ruolo di Francesca.
La serie sarà diretta da
Stephen Surjik (The Umbrella Academy) per gli
episodi 02×01 e 02×02, Sarah O’Gorman
(Cursed) per gli episodi 02×03 e 02×04, Ed
Bazalgette (The Last Kingdom) per gli episodi 02×05 e
02×08 e Geeta V. Patel (Meet The Patels)
per gli episodi 02×06 e 02×07.
Riconfermati inoltre nei propri
ruoli MyAnna Buring (Kill List) Tissaia,
Tom Canton (Good Karma Hospital)
Filavandrel, Lilly Cooper (Peterloo)
Murta, Jeremy Crawford (Titans) Yarpin
Zigrin, Eamon Farren (Twin Peaks) Cahir,
Mahesh Jadu (Marco Polo) Vilgefortz,
Terence Maynard (Maledetto) Artorius,
Lars Mikkelson (House of Cards)
Stregobor, Mimi Ndiweni (Black Earth
Rising)Fringilla Vigo, Royce Pierreson
(Judy) Istredd, Wilson Radjou-Pujalte
(Hunter Street)Dara, Anna
Shaffer(Harry Potter)Triss Merigold,
Therica Wilson Read (Young Wallander)
Sabrina.
La showrunner e produttrice
esecutive di The
Witcher, Lauren Schmidt Hissrich, ha dichiarato:
«Anche per la seconda stagione è stato mantenuto un altissimo
livello artistico del cast. Sophie Holland e il suo team hanno
nuovamente selezionato i migliori attori per incarnare questi
personaggi, siamo entusiasti di vedere queste nuove storie prendere
vita sotto la direzione di registi tanto affermati.»
Oggi Amazon annuncia
gli appuntamenti esclusivi di Lucca Comics & Games,
edizione Changes, riservati ai clienti Amazon.
Coloro che a partire dall’8 settembre fino al 1 Novembre
2020 hanno acquistato o acquisteranno, in un’unica soluzione,
almeno 50 euro di prodotti dalla
selezione disponibile sullo store online di Lucca su
Amazon.it (www.amazon.it/luccachanges2020),
riceveranno il codice per accedere a uno a scelta degli eventi
digitali fruibili attraverso il sito del festival riservati ai
clienti Amazon.
La programmazione online è composta
sia dalla trasmissione degli eventi che si svolgeranno fisicamente
a Lucca, sia dall’offerta di contenuti inediti pensati
appositamente per il mondo digitale.
I libri, i collezionabili, i giochi
più attesi saranno acquistabili da chiunque e da qualsiasi luogo
all’interno del Lucca
Store di Amazon.it, rivolto alla grande community di
appassionati che da più di mezzo secolo si aggira per le strade
della città alla ricerca dell’oggetto imperdibile.
A cavallo del magico ponte di Halloween, questi gli appuntamenti
riservati ai clienti Amazon:
24 ottobre, ore 19:00: GLI
SGUARDI DIETRO LE VOCI, con Giorgia
Lepore, Fabrizio
Pucci, Cristina Poccardi
Alcuni dei più celebri doppiatori
Italiani, Giorgia Lepore (voce di Cameron Diaz, Penelope Cruz,
Renée Zellweger) e Fabrizio Pucci (voce di Hugh Jackman, Brendon
Fraser, Russell Crowe), in compagnia di Cristina Poccardi
(doppiatrice e curatrice del progetto Voci di Mezzo di Lucca Comics
and Games), raccontano i segreti del doppiaggio.
25 ottobre, ore 19:00: IL
TRAUMA DEL TRAM, con Quei Due Sul
Server
Cosa succede se un gioco da tavolo
dall’umorismo irriverente e assolutamente scorretto finisce nelle
mani degli youtuber più ironici, scanzonati e spregiudicati del
web? Scopritelo con noi in questo irresistibile live durante il
quale Quei Due Sul Servergiocheranno a Il
Trauma del Tram, un party game di dilemmi morali e omicidi sui
binari! Potreste trovarvi spesso indecisi e attanagliati dai dubbi,
una cosa però è assolutamente certa: morirete dal ridere! Evento
realizzato in collaborazione con Asmodee, azienda di
riferimento nel settore del giocoa livello internazionale.
26 ottobre ore
19:00: CHI HA UCCISO KENNY,
con Pera Toons
Incontro con l’autore dell’omonimo
volume edito da Tunué, già primo in classifica tra i bestseller di
Amazon nella categoria strisce a fumetti nel 2018, all’insegna del
mistero e dei mille personaggi che popolano le sue vignette.
Durante l’incontro saranno svelati dall’autore alcuni nuovi
delitti e qualche dettaglio in anteprima del nuovo libro “Ridi
che è meglio”.
27 ottobre ore
19:00: COVER,
con ZeroCalcare, Skottie
Young, Jorge Corona
Da Rebibbia agli USA, un dialogo
senza precedenti fra tre grandi del fumetto per celebrare la
variant cover realizzata da Zero per il volume di Middlewest di
Skottie.
28 ottobre ore 19:00: MASTERS OF THE
TOYS, con Emiliano
Santalucia
Incontro con uno dei più importanti
toy designer al mondo, che ha collaborato con brand come Masters of the Universe, Transformers
(inclusi i film) e che ha ridisegnato ufficialmente i giocattoli di
personaggi come Mazinga Z e Jeeg Robot firmati Go Nagai. Con lui
saranno presenti uno o più altri professionisti del settore, per
una chiacchierata sul mercato del giocattolo, sulla sua produzione,
sui segreti del design, e il parallelismo tv, cinema e
giocattolo.
“Full Metal
Jacket“, la memorabile opera di Stanley
Kubrick sugli orrori della guerra, dall’8 ottobre
arriva per la prima volta in 4K UHD, con una
special edition contenente un esclusivo album
fotografico di 32 pagine, le art cover dei personaggi, una lettera
di Stanley Kubrick, oltre alla replica della locandina
originale.
La splendida epopea di guerra
diretta da Stanley Kubrick colpisce ancora più forte nella piena
risoluzione del 4K. Matthew Modine, Vincent D’Onofrio e R. Lee
Ermey – nei panni dell’infernale sergente addestratore – sono le
star assolute di questo avvincente racconto sulle reclute del corpo
dei Marines spedite al fronte in Vietnam. Passando dalla cruda
brutalità dell’addestramento militare agli effetti disumanizzanti
del campo di battaglia, Full Metal Jacket unisce abilmente sequenze
di azione e un graffiante humor nero.
Tra i contenuti extra del film il
commento di Adam Baldwin, Vincent D’Onofrio e R.Lee Ermey e del
critico/sceneggiatore Jay Cocks, oltre alla featurette ‘Full Metal
Jacket: tra il bene e il male’. Disponibile in 4K UHD su Amazon.it
Sempre a partire dall’8
ottobre, sarà disponibile per la prima volta in 4K
UHD anche “300”, il film ispirato
all’epica graphic novel di Frank Miller, e “007 James
Bond Collection”, l’elegante cofanetto da
collezione con tutti i 24 film (in DVD e Blu-Ray) dedicati
all’agente segreto per eccellenza, da “Agente 007 – Licenza di
uccidere” fino a “Spectre”.
Non è finita qui, dal 29
ottobre in arrivo, sempre per la prima volta in 4K
UHD, anche “Beetlejuice – Spiritello
Porcello”, il film di Tim Burton con Michael Keaton e Alec
Baldwin, vincitore del Premio Oscar al Miglior Trucco.
In 4K UHD dall’8
ottobre
“300”, il
film di Zack Snyder ispirato all’epica graphic novel di Frank
Miller, arriva per la prima volta in 4K UHD a partire
dall’8 ottobre.
L’epica graphic novel di Frank
Miller (Sin City) pervade lo schermo con sangue, lampi, tuoni e
timore reverenziale nel suo intenso stile visivo fedelmente
ricreato con la sapiente miscela di live-action e animazione in
computer grafica. Nel raccontare l’antica battaglia delle
Termopili, descrive lo scontro titanico nel quale re Leonida
(Gerard Butler) e 300 spartani combatterono fino alla morte contro
Serse (Rodrigo Santoro) e il suo imponente esercito persiano.
“Beetlejuice – Spiritello
Porcello”, il film di Tim Burton con Michael Keaton e Alec
Baldwin, vincitore del Premio Oscar al Miglior Trucco, arriva
per la prima volta in 4K UHD dal 29 ottobre.
Cosa può fare una coppia di fantasmi
yuppie (Geena Davis e Alec Baldwin) quando la loro pittoresca casa
del New England viene invasa da newyorkesi alla moda? Assumere un
“bio-esorcista” freelance per spaventare gli intrusi, ovviamente!
Con la regia di Tim Burton, “il Beetlejuice di Michael Keaton è uno
dei più grandi cattivoni mai visti scatenarsi in un film di
fantasmi” (The Village Voice).
“007 James Bond
Collection”, l’elegante cofanetto da collezione
con tutti i 24 film in DVD e Blu-Ray dedicati all’agente
segreto per eccellenza, da “Agente 007 – Licenza di
uccidere” fino a “Spectre”, in arrivo dall’8
ottobre.
Tutti i segnali sembrano indicare
che i Marvel Studios esploreranno finalmente il
Multiverso a partire dai film dell’attesissima Fase 4.
ComicBookMovie ha voluto approfondire la questione, andando a
sviscerare tutte le possibili conseguenze che l’esplorazione del
Multiverso potrebbe avere sull’universo condiviso…
I futuri desolati
I futuri desolati sono
diventati un punto fermo dell’Universo Marvel, che si tratti di storie
come “Age of Apocalypse”, “Spider-Man: Reign” o “Age of Ultron”. I
Marvel Studios hanno la possibilità
di esplorarli in grande stile, con il franchise di X-Men
particolarmente adatto per intraprendere una strada del genere. È
stato chiarito in Avengers:
Endgame che qualsiasi tipo di modifica alla sequenza
temporale potrebbe avere conseguenze disastrose, qualcosa che può
essere ulteriormente esplorato nei racconti futuri.
Tutto ciò che questi eroi faranno da
ora in avanti potrebbe cambiare. Personaggi come gli X-Men
potrebbero imparare cosa li aspetta in futuro e passare anni a
cercare di annullare ciò che aprirebbe la porta a molte nuove
opportunità dal punto di vista narrativo (i Marvel Studios potrebbero
facilmente prendere ispirazione dalle trame di “House of X” e
“Powers of X”, per esempio).
Lo Spider-Verse in versione live action
Il casting di
Jamie Foxx nei panni di Electro in Spider-Man 3 ha sollevato molte domande importanti,
con i fan convinti che il film metterà il simpatico arrampicamuri
di
Tom Holland contro minacce provenienti da più Terre. È una
prospettiva intrigante, e se fosse realmente così, allora sarà
qualcosa che quasi certamente preparerà il terreno per
Doctor Strange in the Multiverse of Madness.
Con Sam Raimi al timone, ci sono
molte teorie sul fatto che il film riporterà in vita lo Spider-Man
di
Tobey Maguire, e il sequel di Doctor Strange potrebbe facilmente contenere al suo
interno un cameo di Holland. Tutto ciò potrebbe portare ad una
sorta di epico progetto live-action dello Spider-Verse, con le
versioni di Spidey interpretate da Holland, Maguire e
Andrew Garfield che si uniscono per combattere una versione
interdimensionale dei Sinistri Sei.
Volti noti del franchise di X-Men
La Fox ha commesso molti
errori importanti con il franchise di X-Men, ma lo studio si è
riscattato – in parte – scegliendo molti attori di alto livello per
interpretare questi iconici eroi e cattivi. Che si tratti di
Michael Fassbender nei panni di Magneto,
Anya Taylor-Joy nei panni di Magik,
Tye Sheridan nei panni di Ciclope o
Jennifer Lawrence nei panni di Mystique, è sicuramente un
peccato pensare che non vedremo più quelle interpretazioni dei
personaggi.
Ebbene, il Multiverso potrebbe
cambiare in qualche modo la situazione. Sarebbe bello, infatti,
vedere i Marvel Studios scegliere
personalmente alcuni degli attori preferiti dai fan che hanno già
interpretato i mutanti per un ritorno nel MCU. In alternativa, il Multiverso
potrebbe anche essere utilizzato per portare mutanti da quest’anno
ad uno completamente diverso.
I Fantastici Quattro
Dove sono stati i
Fantastici Quattro per tutto questo tempo? Nessuno vuole un’altra
versione adolescenziale del team, quindi introdurli in quel modo
sarebbe una delusione, lasciando ai Marvel Studios poche alternative. È
stato ampiamente ipotizzato che il Regno Quantico e la Zona
Negativa siano la stessa cosa, quindi cosa succederebbe se la Prima
Famiglia della Marvel fosse stata intrappolata lì,
ad esplorare il Multiverso per quelli che sono stati decenni per
noi, ma solo pochi anni per loro?
Ciò renderebbe felici i fan che
sperano che la storia delle origini dei Fantastici Quattro sia
comunque radicata negli anni ’60, un’idea unica. È anche possibile
che i Fantastici Quattro possano arrivare nel MCU da un’altra Terra, anche se è
difficile dire cosa li avrebbe portati a cambiare i pianeti. In
termini di membri del cast del passato, probabilmente nessuno
sarebbe contrario al ritorno di
Chris Evans o
Michael B. Jordan nei panni di Johnny Stor/Torcia Umana.
Secret Wars
La speranza è che i registi
di Avengers:
Endgame,
Anthony e Joe Russo, tornino nell’universo cinematografico
Marvel per prendere il timone di un
film ispirato a “Secret
Wars” con gli eroi più potenti della Terra, gli X-Men e i
Fantastici Quattro. Potrebbe sicuramente accadere, ma per quanto
riguarda l’altra storia di “Secret Wars”?
Quella storia presentava una Terra
creata dal Dottor Destino che ha riunito tutte quelle diverse parti
del Multiverso per creare un nuovo, folle mondo con più versioni
degli stessi personaggi. È stato uno strano, meraviglioso mash-up,
nonché una storia che sarebbe fantastico vedere ambientata nel
MCU. Ha tutte le caratteristiche
per essere un film evento, e se c’è qualcuno che può tirare fuori
attori di diversi franchise e renderli tutti protagonista della
stessa avventura, quel qualcuno è ovviamente Kevin Feige e tutto il
team dei Marvel Studios.
Heroes Reborn
In questo momento, sembra
che la Fase 4 si concentrerà sui “passaggi di testimone”. Falcon
diventerà Captan America, Jane Foster brandirà il Mjolnir nei panni
di Thor e Kate Bishop assumerà il ruolo di Occhio di Falco (questi
sono solo alcuni esempi). Cosa accadrà in futuro?
Anche se la maggior parte dei fan
non vorrebbe vedere un adattamento delle peggiori storie della
serie “Heroes Reborn”, i Marvel Studios potrebber riportare
personaggi classici come Iron Man e Black Widow (e Deadpool, ovviamente), strappando
diverse versioni da altri mondi, con nuovi attori che
interpreterebbero questi iconici ruoli. Gestito nel modo giusto,
non sarebbe necessariamente fonte di confusione per i fan, e
offrirebbe invece ai Marvel Studios un modo efficace per
riavviare i franchise mantenendo quei personaggi principali nel
MCU.
Katherine Langford è tornata a parlare della
sua scena tagliata da Avengers:
Endgame, giustificando la decisione di eliminare il
suo personaggio dalla versione cinematografica. È passato quasi un
anno e mezzo da quando il film di Anthony e Joe Russo è uscito nei cinema,
mettendo ufficialmente la parola fine alla Saga dell’Infinito.
Oltre a risolvere la debacle che circondava Thanos (Josh
Brolin), il film ha anche rappresentato il canto del cigno per
il “primo” eroe del MCU, Tony Stark/Iron Man (Robert
Downey Jr.).
Nel film, Tony avrebbe dovuto avere
un’ultima conversazione con la versione adulta di sua figlia,
Morgan Stark interpretato proprio da Langford. Tuttavia, i registi
hanno spiegato che durante gli screen test, quella scena
semplicemente non ha provato negli spettatori le reazioni che
speravano: la maggior parte di loro era confusa su quale ruolo
interpretasse l’attrice di Tredici e Cursed, poiché era la prima
volta che appariva nel MCU. Per questo motivo, i Russo ha
deciso di tagliare la scena.
In una recente intervista con
Collider, a Katherine Langford è stato chiesto se nutre
qualche rancore per il fatto che la sua unica scena nel film sia
stata alla fine tagliata dal montaggio finale. Sorprendentemente,
l’attrice non nutre alcun rancore nei confronti di quanto accaduto.
Al contrario, ha ammesso che si è trattata della scelta migliore
per il film e che, al di là di tutto, è felice di aver comunque
avuto la possibilità di esserne parte.
“Le persone continuano a
chiedermi se io me la sia presa, ma la mia risposta è sempre la
stessa: ‘Qualsiasi cosa sia meglio per il film, per me va
bene’.Nessuno vuole essere l’elemento messo a caso in un
film. E io non sentivo affatto che fosse così, e nemmeno i fratelli
Russo. Abbiamo realizzato questa bellissima scena, molto emotiva,
un sorta di vero regalo per i fan. Sono contenta che le persone che
volevano vedere quella scena alla fine abbiano avuto comunque modo
di vederla. Per me, già averla soltanto girata è stata comunque una
grandissima esperienza.”, ha spiegato l’attrice.
Il significato della scena con Tony
e Morgan Stark tagliata da Avengers: Endgame
La scena con
protagonista Robert
Downey Jr. e Katherine
Langford è in effetti molto toccante, perché mostra un
Tony Stark tanto speranzoso quanto disilluso, e per lui, trovare la
figlia adulta, conoscerla, e sentirle dire che è felice, vale tutti
i patrimoni del mondo. In questa scena c’è la consacrazione di Tony
ad eroe ma anche a uomo, a padre, e non c’è niente di più lontano
da quel playboy filantropo che abbiamo conosciuto all’inizio
dell’avventura del MCU.
Avengers:
Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile
2019. Nel cast del film Robert
Downey Jr., Chris
Evans, Mark
Ruffalo, Chris
Hemsworth e Scarlett
Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers:
Infinity War, l’universo è in rovina a causa
degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati
rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi
ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
L’ultimo libro dedicato alla saga di
Star Wars conferma che Rey possiede un’abilità
segreta legata alla Forza chiamata psicometria. Rey è senza dubbio
uno dei più potenti detentori della Forza nella galassia. In parte
è qualcosa di biologico, perché è la nipote dell’Imperatore
Palpatine; in parte perché lei stessa rappresenta la metà di una
Diade nella Forza insieme al più vecchio ed esperto Kylo Ren,
assorbendo gran parte delle sue conoscenze e abilità proprio
attraverso il loro misterioso legame.
Eppure, una delle scene più
intriganti di Rey non è mai stata completamente spiegata. In
Star Wars: Il Risveglio della Forza,
Rey si è trovata attratta dalla spada laser di Anakin Skywalker.
Quando ha toccato l’elsa della lama, è successo qualcosa: si
ritrovò a sperimentare una marea di visioni incontrollabili indotte
dalla Forza, descritte come “Forceback”. Era questa la volontà
della Forza, che si manifestava per indicare il posto di Rey nella
storia galattica? Era Anakin Skywalker che la raggiungeva con la
sua spada laser per lo stesso scopo? O era un’abilità innata?
Finalmente, Lucasfilm Publishing ha
fornito una risposta. DK ha appena pubblicato “The Star
Wars Book”, con contributi di Pablo Hidalgo, Cole Horton e Dan
Zehr. In una sezione dedicata proprio alle abilità della Forza,
viene confermato che Rey possiede un potere innato della Forza
chiamato psicometria.
“Alcune abilità della Forza
richiedono anni di addestramento, una forma di attitudine
istintuale o una connessione molto forte alla Forza per accedervi.
Un piccolo numero di utenti della Forza, inclusi Rey e Cal Kestis,
hanno la rara abilità della psicometria, che consente loro di
conoscere persone o eventi toccando un oggetto ad essi
associato.”
Le origini della psicometria nell’universo di Star Wars
Il potere della psicometria è stato
introdotto in Star Wars: The Clone Wars, un’abilità
posseduta dal maestro Jedi Quinlan Vos. Il Vecchio Ordine Jedi
scoraggiava l’uso della psicometria, perché comporta rischi
intrinseci. Un Jedi dotato di questo potere sperimenta
letteralmente i momenti che percepisce: ciò significa che sono
potenzialmente esposti a un’ondata di emozioni aliene che
minacciano di sopraffare il loro equilibrio interiore. Immaginate,
ad esempio, un Jedi che tocca l’arma di un delitto: sperimenterebbe
sia l’orrore e la paura della vittima sia la furiosa sete di sangue
dell’assassino. In effetti, lo stesso Quinlan Vos finì per
percorrere un sentiero molto oscuro.
Eppure, l’esperienza di Rey in
Star Wars: Il Risveglio della Forza è più che
semplice psicometria. Le visioni che ha avuto includevano momenti
in cui quella spada laser non era fisicamente presente, il che
significava che qualcosa – o qualcun altro – doveva essere entrato
in gioco. La spiegazione più probabile è che il potere innato di
Rey sia stato attivato quando ha toccato la spada laser che era
stata legata sia ad Anakin Skywalker che a suo figlio Luke, e che
la Forza si è risvegliata dentro di lei. Tuttavia, le visioni
furono poi estese oltre le sue capacità, sia per volontà della
Forza che probabilmente del fantasma della Forza di Anakin.
Rimangono alcuni elementi di
mistero, ma almeno ora Star Wars ha effettivamente confermato che Rey
possiede il potere della psicometria. Questo potrebbe servire come
enorme aiuto nella sua potenziale crescita come Jedi, perché
significa che non ha soltanto letto gli antichi testi Jedi, ma ha
anche sperimentato le lezioni apprese. Allo stesso modo, quando Rey
visiterà un Tempio Jedi o scoprirà un antico artefatto Jedi, sarà
in grado di acquisire conoscenze che l’Imperatore avrebbe creduto
ormai perse col tempo. Con il potere della psicometria, Rey è
davvero la persona migliore per ricostruire l’Ordine Jedi.
La Fase 4 del Marvel Cinematic Universe è pronta
ad aprire una nuova porta sulle sconfinate opportunità della sua
storia, e in tal senso Black Widow fungerà da
trampolino di lancio per la nuova “vita” del franchise dopo gli
eventi di Endgame. Tuttavia, la crisi sanitaria in corso
alla fine ha fatto deragliare i piani iniziali dello studo, e
adesso il film interpretato da Scarlett Johansson arriverà soltanto a Maggio
del 2021.
Nonostante ciò, l’attesa è ancora
alle stelle per il film prequel, soprattutto dopo che negli ultimi
mesi sono state rivelate una miriade di curiosità. I vari trailer
di Black
Widow hanno già accennato al fatto che il
concetto di famiglia sarà ampiamente presente, mentre passate
interviste al cast stellare hanno fornito maggiori informazioni su
come il film plasmerà il futuro del franchise.
Dato che gli eventi di
Black Widow
saranno ambientati tra quelli di Civil War e Infinity
War, è possibile che nel film di Cate
Shortland appaiano diverse figure importanti del MCU. Ora, una nuova voce potrebbe
aver rivelato che un celebre alleato di Natasha Romanoff potrebbe
fare la sua comparsa nel tanto atteso cinecomic.
Amit Chaudhari, un
insider cinematografico indiano, ha spifferato su
Twitter (via
The Direct) che Clint Barton, alias Occhio di Falco, apparirà
in Black Widow,
ma “non è ancora del tutto confermato se si tratterà di una
nuova scena, di un flashback o di una scena post-credit”.
L’avvertimento “spoiler” di Chaudhari all’inizio del suo post
potrebbe indicare che la Marvel starebbe cercando di
mantenere segreto il coinvolgimento di Occhio di Falco prima
dell’arrivo del film in sala.
Oltre a Occhio di Falco, è da tempo
ormai che si parla anche della presenza di Iron Man nel film
dedicato a Vedova Nera. In una vecchia intervista fatta da
Robert Downey Jr. a Gennaio di quest’anno, l’attore
aveva ironizzato sulla questione,
senza né confermare né smentire il suo coinvolgimento. Proprio
per questo, non è ancora da escludere che un’apparizione di Tony
Stark sia effettivamente possibile.
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è
stata riscritta nei mesi scorsi da Ned
Benson(The Disappearance of Eleanor
Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
Un nuovo report di Screen
Rant fa luce sui motivi secondo cui l’immagine e la reputazione
di Iron Man dovrebbero essere “ripulite” nella
Fase 4 del MCU. Tony Stark, al pari di suo
padre, è sempre stato entusiasta dell’eredità che sapeva si sarebbe
lasciato alle spalle. Questo spiega la sua propensione verso
l’innovazione, il progresso tecnologico e anche – e soprattutto –
verso l’esigenza di fungere da “mentore” nei confronti di eroi più
giovani e inesperti di lui. Sfortunatamente, nonostante abbia agito
in maniera totalmente disinteressata in Avengers:
Endgame, la sua reputazione resta sotto
attacco a causa di alcune precedenti azioni piuttosto
discutibili.
Oltre a chiudere l’arco principale
della Saga dell’Infinito, il cinecomic di
Anthony e Joe Russo è stato anche il canto del cigno per il
personaggio di Iron Man, dal momento che l’eroe ha esercitato il
potere di tutte e sei le Gemme dell’Infinito per abbattere
Thanos (Josh
Brolin), provocandone la morte. Ciononostante, la sua storia
non è finita qui:
Spider-Man: Far From Home di Jon Watts, infatti, ha
portato in qualche modo avanti la sua memoria, rendendolo parte
integrante della narrazione del sequel.
Considerata la relazione di Peter
Parker con Tony Stark, il film ha affrontato il modo in cui il
giovane eroe ha dovuto fare i conti con la scomparsa del suo
mentore e della sua figura paterna. Tuttavia, il film ha anche
dipinto il “genio, miliardario, playboy, filantropo” sotto una luce
completamente diversa. Il danno arrecato alla reputazione di Tony –
e alla sua eredità – deve essere riparato nella Fase 4 e, cosa più
importante, è lo stesso MCU a dover capire se Tony debba
essere ricordato come un eroe o come qualcosa di diverso…
Non è mai stato un segreto che
Quentin Beck/Mysterio (Jake
Gyllenhaal) sarebbe stato il cattivo principale di Far
From Home, ma ciò che nessuno si aspettava era la sua
connessione con Iron Man. In quella che è probabilmente una delle
scene più elettrizzanti del MCU, è stato rivelato che lui e
altri ex dipendenti delle Stark Industries hanno collaborato per
rubare gli occhiali da sole EDITH che erano stati lasciati alle
cure di Peter, ossia gli occhiali high-tech che consentono a
chiunque di accedere al database completo di Stark.
Questo ha messo Spider-Man in serio
pericolo, nonostante non abbia nulla a che fare con la questione in
maniera diretta. Alla fine del film, il giovane eroe è stato
lasciato al suo destino dopo che William Gitner Riva (Peter
Billingsley) ha condiviso pubblicamente un video che incolpa Peter
per la morte di Beck e rivela la sua la sua vera identità.
Il MCU e i “problemi” legati all’eredità di Tony Stark
La serie di eventi in Far
From Home mina efficacemente il ruolo eroico di Tony Stark
in Endgame,
soprattutto perché non c’è ancora una soluzione in vista per
l’attuale situazione in cui è piombato Spider-Man. Anche se il film
inizia con l’eroe che viene celebrato in tutto il mondo, la
percezione che gli spettatori hanno di lui cambia completamente
alla fine, considerando ciò che è stato rivelato sulla sua storia
con Beck e gli altri ex dipendenti. Proprio per questo, la fase 4
del MCU deve sistemare l’eredità del
suo “primo” eroe in un modo o nell’altro.
Iron Man è sempre stato un personaggio
complesso: era tutt’altro che un eroe all’inizio del suo viaggio
sul grande schermo e anche dopo aver avuto un’illuminazione in
seguito al suo rapimento in Afghanistan, ha comunque fatto delle
scelte discutibili. Tuttavia, non è mai stato intrinsecamente
cattivo: ammesso che abbia commesso degli errori, le sue intenzioni
sono state sempre buone. Ciò è palese, ad esempio, in Captain
America: Civil War, quando si trovava in difficoltà contro
Captain America (Chris
Evans): Stark sarebbe apparso sempre come il cattivo della
situazione rispetto all’eroe (apparentemente) senza macchia Steve
Rogers, ma alla fine le sue argomentazioni sugli accordi di Sokovia
erano più che valide.
Quando si è reso conto di aver
giudicato erroneamente Bucky Barnes (Sebastian
Stan) prima che scoprisse che aveva ucciso i suoi genitori, ha
comunque ammesso i suoi errori. Lasciare l’eredità di Stark
contaminata in questo modo, ora che l’eroe non è più presente nel
MCU e non può riscattarsi, sembra
ingiusto nei confronti di un personaggio che ha sacrificato la sua
vita per il bene più grande.
Certo, “sistemare” i problemi legati
all’eredità di Iron Man non sarà la priorità della Marvel nella Fase 4. Il franchise è
attualmente in un periodo di totale ricostruzione, con
l’introduzione di nuovi personaggi chiave e la continuazione della
trama degli eroi sopravvissuti, ma data l’importanza di Stark
all’inizio e alla fine della Saga dell’Infinito, è importante che
decidano presto come vogliono che i fan si ricordino di Tony Stark
nel MCU: se come un eroe o come un
cattivo.
Nonostante la produzione del film
stia procedendo senza alcun intoppo, la Universal Pictures – a
causa dell’emergenza Coronavirus – ha deciso di posticipare
l’uscita nelle sale di Jurassic
World: Dominion. Inizialmente previsto per l’11 Giugno
2021, il film arriverà adesso al cinema il 10 Giugno 2022, ad un
anno esatto di distanza dalla release inizialmente stabilita.
Nonostante la nuova data di uscita
del film,
The Wrap ci informa che la Universal sarebbe assolutamente
soddisfatta dei tempi di lavorazione, nonostante i ritardi causati
dalla pandemia, mentre
The Hollywood Report fa sapere che mancano soltanto tre
settimane alla fine delle riprese. A quanto pare, la decisione di
posticipare il film sarebbe stata presa anche per concedere al
marketing del film di poter organizzare al meglio tutta l’attività
promozionale.
Nel frattempo, insieme all’annuncio
della nuova release, è stato anche diffuso online il primo teaser
poster ufficiale che, oltre a riportare la nuova data di uscita,
presenta anche tutti i nomi degli attori che andranno a comporre il
cast, in ordine rigorosamente alfabetico, tra cui anche
Laura Dern,
Jeff Goldblum e
Sam Neill, protagonisti dell’originale Jurassic Park del 1993.
Jurassic
World: Dominion vedrà sia Chris
Pratt che Bryce
Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a
loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella
Pineda, Jake Johnson e Omar
Sy. Laura
Dern e Sam
Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che
avevano in Jurassic
Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan
Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta
nel Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe
originale, Ian Malcolm, interpretato da Jeff
Goldblum, ha firmato per tornare in Jurassic
World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta
in Jurassic World:
Il Regno Distrutto.
Mentre volge al termine
la seconda stagione di The
Boys, oggi arrivano i primi dettagli sull’annunciata
serie spin-off. Come molti di voi sanno la nuova serie racconterà
la storia di un gruppo di giovani supereroi alle prese con il
college. Ebbene oggi lo showrunner Eric Kripke ha rivelato si
ispirerà molto liberamente a G-Men, la parodia delle
avventure degli X-Men.
Parte della storia di
G-Men è che si tratta di un’esperienza educativa e legata al
college. E semplicemente lo abbiamo usato come punto di partenza,
un po’ come accaduto con The Boys,
prendendo l’idea iniziale e poi sviluppandola nella nostra
direzione strana e personale.Io, Seth
Rogen, Evan Goldberg e Craig Rosenberg non sentiamo il bisogno di
proporre spinoff. Stavamo semplicemente parlando e ci siamo
imbattuti in questa idea e ci siamo entusiasmati, l’abbiamo quindi
proposta ad Amazon. Pensiamo realmente ci sia l’opportunità di
mostrare un’altra parte del mondo di Vought. Inoltre, ed è la cosa
più importante, si può realizzare una serie che non è stata
realizzata spesso, che è ciò che amiamo, visto che The Boys è uno
sguardo inflessibile sulla realtà
Vi ricordiamo che la serie avrà un
pilot che sarà scritto da Craig Rosenberg e sarà poi lo showrunner
di tutta la serie. La serie racconterà le vicissitudini
all’interno nell’unico college americano destinato a giovani
supereroi, gestito da Vought Internazional. La serie viene
descritta come “irriverente e vietata ai minori, in grado di
esplorare le vite dei supes alle prese con ormoni e rivalità mentre
mettono alla prova i propri limiti fisici, sessuali e morali”.
Intervistata da Collider,
a Tran è stato chiesto del suo futuro nella saga Star Wars. L’attrice ha detto che è stato
“divertente” essere coinvolta nel franchise, ma che le condizioni
dovrebbero essere giuste affinché accetti di tornare ad
interpretare quel personaggio, magari di una serie tv (all’epoca
dell’uscita de
L’Ascesa di Skywalker, il regista Jon M. Chu si offrì
volontario per la realizzazione di una serie tv destinata a
Disney+ che potesse in qualche modo
rendere giustizia al personaggio di Rose Tico).
“Sarebbe fantastico, ma
onestamente non lo so. Davvero, non lo so”, ha spiegato
l’attrice. “È tutto così strano. Mi sono divertita davvero
tanto ad essere parte di quel mondo, ma sento che i pezzi
dovrebbero combaciare alla perfezione e il momento giusto dovrebbe
sembrare davvero quello giusto. Non solo il momento, ovviamente, ma
anche la storia dovrebbe essere quella giusta, come con qualsiasi
altro progetto. Quindi… non lo so.”
Sulla scia de
L’Ascesa di Skywalker, attori come
John Boyega e
Oscar Isaac hanno espresso il loro desiderio di non
tornare a recitare nella saga, mentre
Daisy Ridley non è ancora certa se tornerà o meno ad
interpretare Rey. Non dovrebbe sorprendere, dunque, se anche Tran
fosse della medesima opinione. Probabilmente l’attrice è
interessata ad ampliare i suoi orizzonti, cercando magari
opportunità per interpretare personaggi diversi.
Un nuovo report di
Screen Rant prova a spiegare perché quello di Doctor Strange sia il più grande
superpotere del MCU. L’universo condiviso è pieno
zeppo di personaggi dotati di poteri straordinari, ma non tutti
sono stati creati in modo uniforme e Strange è di gran lunga il più
potente di tutti i difensori della Terra.
Gli eroi e i cattivi del MCU hanno un miscuglio di poteri,
che vanno dalla maestria nel tiro con l’arco ad abilità decisamente
più impressionanti, come l’incredibile manipolazione della realtà.
Il più grande superpotere di tutti appartiene a Doctor
Strange, che ha debuttato nella Fase 3 dell’universo
condiviso. Stephen Strange è ora lo Stregone Supremo, anche se
all’inizio del film del 2016 di Scott Derrickson non era ancora così. Nel
tentativo di recuperare l’uso delle mani dopo un grave incidente
d’auto, Strange si reca a Kamar-Taj dove apprende le arti mistiche
dall’Antico, entrando in possesso della Gemma del Tempo e, al tempo
stesso, di una vasta gamma di poteri.
Mentre studia sotto l’ala
dell’Antico, Strange impara la magia, inclusa la proiezione
astrale, percorrendo grandi distanze (dentro e fuori dimensioni
diverse) in un batter d’occhio e, soprattutto, la manipolazione del
tempo grazie all’Occhio di Agamotto, che nel film contiene la Gemma
del Tempo. Ecco perché quel potere è il più potente del MCU…
In Doctor
Strange, il personaggio di
Benedict Cumberbatch dimostra il valore della
manipolazione del tempo quando è in grado di invertire il tempo per
annullare il danno che Dormammu e i poteri della Dimensione Oscura
hanno fatto alla Terra, incluso riportare in vita personaggi morti.
Quella padronanza della morte è qualcosa che nessun personaggio del
MCU ha mai veramente raggiunto.
Arriva persino a intrappolare se stesso e Dormammu in un loop
temporale infinito, lasciandosi morire ripetutamente fino a quando
il Distruttore dei Mondi non accetta di prendere i suoi seguaci e
liberare la Terra in cambio della sua libertà dal loop
temporale.
Competere con i poteri soprannaturali di Doctor Strange
Con tutto il rispetto per i
personaggi super forti o super veloci, personaggi del calibro di
Capitan America o anche l’incredibile Hulk, nessuno può competere
con i poteri soprannaturali posseduti da personaggi come Scarlet
Witch, Visione e, naturalmente, Doctor Strange. E anche se Scarlet
Witch può essere in grado di manipolare le menti delle persone,
Strange può cambiare il tempo stesso e non ha bisogno di impedire
che accadano risultati indesiderati (come la sua stessa “morte”
alla fine di Avengers:
Infinity War). Anche se dovesse risultare non
all’altezza, può sempre correggere i suoi errori invertendo
semplicemente il tempo. Essenzialmente, si rende
infallibile.
A ragione, si potrebbe obiettare che
il potere risieda in realtà nella Gemma del Tempo e non nello
stesso Strange, ma è comunque la sua padronanza della manipolazione
del tempo e la sua conoscenza di come funziona il Multiverso a
confermare quanto rappresenti un elemento chiave. Quando
Thanos aveva la Gemma del Tempo, aveva accesso ai sui poteri,
ma non l’aveva mai “studiata” come avrebbe poi fatto Strange e non
ha mai potuto affermare di essere stato in grado di usarla davvero.
Grazie al suo studio del Libro di Cagliostro, Strange comprende
veramente l’arte della manipolazione del tempo, e in realtà
potrebbe anche non aver bisogno della Gemma del Tempo per agire. Il
cinecomic del 2016 ha stabilito che Strange può viaggiare
attraverso il Multiverso e che gli Stregoni potrebbero usare la
magia dello Sling Ring per entrare nel Regno Quantico, cosa che
potrebbe ancora permettergli di piegare il tempo alla sua
volontà.
Fondamentalmente, all’inizio di
Doctor
Strange l’eroe del titolo è semplicemente un arrogante –
anche se brillante – chirurgo, ma alla fine del film è in grado di
sconfiggere un male senza precedenti proveniente da un’altra
dimensione esclusivamente attraverso la sua capacità di manipolare
il tempo. Ciò è la testimonianza dell’incredibile potere che
deteneva, ed è per questo che è il più grande eroe di tutti. E
anche se il potere di Strange dipende da un’influenza esterna – la
Gemma e lo Sling Ring – è anche l’unico personaggio del MCU il cui potere deriva da una
delle Gemme dell’Infinito, fattore che non può essere
minimizzato.
Constantin Film ha messo in moto un
nuovo adattamento da aggiungere al franchise di Resident Evil in
continua espansione. Constantin e lo sceneggiatore-regista Johannes
Roberts hanno dichiarato di aver concepito un adattamento ufficiale
della storia di origini con legami fedeli ai classici giochi
survival horror di Capcom. Questa storia è ambientata nel 1998 in
una notte fatale a Raccoon City.
Protagonista sarà Kaya
Scodelario di Maze Runner nei panni di
Claire Redfield insieme a Hannah John-Kamen
(Ant-Man and the Wasp) nei panni di Jill
Valentine, Robbie Amell (Upload)
nei panni di Chris Redfield, Tom Hopper
(The Umbrella Academy) nei panni
di Albert Wesker, Avan Jogia (Zombieland:
Double Tap) nei panni di Leon S. Kennedy e Neal
McDonough (Yellowstone) nei panni di William
Birkin.
“Con questo film, volevo davvero
tornare ai primi due giochi originali e ricreare la terrificante
esperienza viscerale che ho avuto quando li ho giocati per la prima
volta, raccontando allo stesso tempo una storia umana radicata in
una piccola città americana morente in modo tale che sia
riconoscibile che rilevante per il pubblico di oggi” ha detto
Roberts.
Il produttore del franchising
Robert Kulzer produrrà di nuovo per conto di
Constantin con James Harris di Tea Shop
Productions e Hartley Gorenstein.
Paul W.S. Anderson
ha scritto e diretto i sei film precedenti, con protagonista
Milla Jovovich e con un incasso totale di 1,2
miliardi di dollari al botteghino mondiale. È una delle serie di
film basate su un videogioco di maggiore successo e con l’incasso
migliore.
Attrice ricca di grinta e dedita al
genere d’azione, Jordana Brewster ha negli ultimi
anni ricoperto diversi ruoli di rilievo in celebri film. Ma a darle
la grande popolarità è stata la saga di Fast &
Furious, dove tutt’oggi recita interpretando uno dei
personaggi principali. Presente anche sul piccolo schermo, qui
l’attrice ha dato prova di versatilità affrontando generi diversi,
passando dal thriller alla soap opera.
Ecco 10 cose che non sai di
Jordana Brewster.
Jordana Brewster: i suoi film e le
serie TV
10. È celebre per la saga
di Fast & Furious. Nel 2001 l’attrice ottiene il
ruolo di Mia Toretto nel film Fast and Furious, recitando
così accanto agli attori Vin Diesel e
Paul
Walker. Dopo essere stata assente nel secondo e nel
terzo film, riprende il ruolo nei successivi Fast & Furious –
Solo parti originali (2009), dove ha modo di recitare anche
con Michelle
Rodriguez, Fast & Furious 5
(2011), con Dwayne
Johnson, Fast & Furious
6 (2013), e Fast & Furious
7 (2015), con Jason
Statham. Quella nel settimo capitolo della saga
sembrava dovesse essere la sua ultima apparizione, ma l’attrice è
stata riconfermata anche per l’atteso nono film, Fast & Furious 9 – The Fast
Saga, previsto per il 2021.
9. Ha recitato anche in
altri noti film. Il debutto cinematografico per l’attrice
non è però avvenuto con Fast and Furious, bensì tre anni
prima con the Faculty (1998), thriller con Elijah
Wood. Ha poi proseguito la sua carriera recitando da
protagonista in Verità apparente (2001), con Cameron
Diaz, e nei film D.E.B.S. – Spie in minigonna
(2004), Nearing Grace (2005), Annapolis (2006),
con James
Franco, e Non aprite quella porta – L’inizio
(2006). Dopo alcuni anni dedicati solo alla saga che l’ha resa
famosa, è poi tornata al cinema in un nuovo ruolo nel film
American Heist (2014), con Adrien
Brody, e Home Sweet Hell (2015). Nel 2019 ha
invece recitato nel thriller Random Acts of Violence,
mentre nel 2020 è tra i protagonisti della commedia Terapia di
letto.
8. Ha preso parte a celebri
serie televisive. Nel corso della sua carriera la Brewster
non ha però mancato di recitare anche per la televisione,
comparendo in ruoli di rilievo in alcune note serie TV. A
conferirle una buona notorietà è stata la soap opera Così gira
il mondo, dove ha recitato dal 1995 al 2001. È poi tornata sul
piccolo schermo per comparire in alcuni episodi della serie
Chuck (2008-2009), con Zachary
Levi. Successivamente ha svolto il ruolo di guest star
in Dark Blue (2010) e Gigantic (2010). Importante
per lei è stato il ruolo di Elena Ramos in Dallas
(2012-2014), mentre nel 2016 è stata Denise Brown nell’acclamata
American Crime Story. Nello stesso anno ha recitato in
Secret and Lies, per poi dedicarsi alla serie Lethal
Weapon (2016-2018), basata sulla saga di Arma
letale.
Jordana Brewster in Fast &
Furious
7. Ha dovuto prendere
lezioni di guida. Guardando i film della saga di Fast
& Furious si potrebbe pensare che gli attori protagonisti
siano dei grandi esperti di guida, ma è sorprendente scoprire che
non tutti erano avvezzi a tale pratica al momento della
realizzazione del primo film. Scelta per interpretare Mia Toretto,
la sorella di Dominic, la Brewster non possedeva infatti la patente
di guida. La produzione le ha dunque chiesto di prendere lezioni di
guida per ottenere la licenza, e poter così eseguire alcune delle
manovre automobilistiche richieste dal copione. Nel giro di poche
settimane, l’attrice riuscì a conseguire il risultato.
6. Ha rischiato di non
poter più comparire nella saga. Al momento delle riprese
del settimo film, l’attrice era impegnata anche sul set della soap
opera Dallas. Quest’ultima le richiedeva un grande
impegno, e pertanto la Brewster fu sul punto di dover rinunciare al
prendere parte al film nel ruolo di Mia. Fortunatamente, la
produzione decise di spostare alla fine le sue scene, così che lei
potesse terminare il lavoro su Dallas e spostarsi poi sul
set del film. La Brewster si dichiarò entusiasta della possibilità,
ed ebbe modo di riprendere il ruolo che l’ha resa celebre.
Jordana Brewster e Paul
Walker
5. I loro personaggi
formavano una coppia. Sin dal primo film della saga c’è
stato del tenero fra i personaggi Mia Toretto e Brian O’Conner,
interpretato da Walker. I due finiscono infine con il formare una
coppia, e sul finire del settimo film sembrano ritirarsi ad una
tranquilla vita di famiglia. Essendo molto legata all’attore, la
Brewster è rimasta devastata dalla notizia della sua scomparsa. Ha
in seguito raccontato che al momento di girare le sue scene sul
settimo film l’attore non c’era già più, e lei dovette così
recitare con una delle controfigure che lo sostituivano. Riuscire a
reggere una situazione di quel tipo fu per lei un’esperienza
difficilissima.
Jordana Brewster: il marito e i
figli
4. Ha conosciuto suo marito
sul set. Nel 2006 l’attrice è chiamata a recitare nel film
horror Non aprite quella porta – L’inizio. Qui recita nel
ruolo della protagonista, ed ha modo di conoscere il produttore
Andrew Form. Tra i due nasce in breve una
relazione sentimentale, che li porta poi al matrimonio nel maggio
del 2007. Da quel momento la coppia si è dimostrata particolarmente
affiatata e riservata, evitando di condividere particolari dettagli
sul loro privato. Hanno però annunciato la nascita del primo
figlio, Julian Brewster-Form nel 2013, e del secondo, Rowan
Brewster-Form, nel 2016. Nel 2020, tuttavia, la coppia annuncia la
separazione.
Jordana Brewster: è su
Instagram
3. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo verificato e seguito da 3,7 milioni di
persone. All’interno di questo l’attrice ha ad oggi condiviso oltre
2.648 post, molti dei quali dedicati al suo quotidiano. Si possono
infatti ritrovare immagini legate a momenti di svago, in compagnia
di amici o colleghi, come anche di momenti legati alla sua vita
famigliare. Non mancano però anche post relativi al suo lavoro, con
immagini promozionali dei suoi film di prossima uscita o dove
annuncia i prossimi progetti. Così facendo, l’attrice permette ai
suoi follower di rimanere sempre aggiornati sulle sue attività.
Jordana Brewster: il suo
fisico
2. È stata anche
modella. Che la Brewster sia considerata una delle
maggiori bellezze di Hollywood è oggi risaputo. Non molti sanno
però che nei suoi primi anni di attività ha avuto modo di lavorare
anche come modella, sfoggiando da subito un fisico mozzafiato.
Negli anni, poi, l’attrice ha mantenuto un certo regime per poter
mantenere un fisico tonico. Questo le è infatti tornato utile nel
momento in cui ha dovuto recitare in sequenze particolarmente
dinamiche o impegnativi nei film che l’hanno vista coinvolta.
Jordana Brewster: età e
altezza
1. Jordana Brewster è nata
a Panama City, in Panama, il 26 aprile del 1980. L’attrice
è alta complessivamente 170 centimetri.