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Tutti per 1 – 1 per tutti, dal 25 dicembre 25 dicembre in prima su Sky, su NOW TV e on demand

Tutti per 1 – 1 per tutti, un film Sky Original, prodotto da Vision Distribution e Indiana – sarà il 25 dicembre in prima assoluta su Sky e in streaming su NOW TVdisponibile anche on demand.

Il film è il sequel di Moschettieri del re – penultima missione, diretto da Giovanni Veronesi, e vede nel cast Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea, Rocco PapaleoGiulia MicheliniAnna FerzettiFederico IelapiSara Ciocca, Giulio Scarpati Margherita Buy. Assenti Matilde Gioli e Sergio Rubini, che invece facevano parte del primo film.

La trama di Tutti per 1 – 1 per tutti

Sempre goliardici ma più arrugginiti, tornano i Moschettieri D’Artagnan (Pierfrancesco Favino), Porthos (Valerio Mastandrea) e Athos (Rocco Papaleo), richiamati dalla Regina Anna d’Austria (Margherita Buy) per un’ultimissima missione segreta. Guidati stavolta da una singolare veggente di nome Tomtom (Giulia Michelini), si lanceranno in una nuova, mirabolante, avventura che intreccerà i destini della piccola Principessa Ginevra (Sara Ciocca), figlia di Enrichetta d’Inghilterra (Anna Ferzetti), e Buffon (Federico Ielapi), un giovanissimo e riccioluto orfanello. In un viaggio costellato di sfide di ogni genere e incontri fantastici, tra cui quello con Cyrano (Guido Caprino), si troveranno ad affrontare la più dura delle prove: scegliere tra la fedeltà alla Corona e quella all’amicizia.

Spider-Man 3 con Tom Holland: tutto quello che sappiamo sul film

Sembrava impossibile per un film del MCU riuscire ad evocare quell’attesa che solo Avengers: Endgame era riuscito a regalare, eppure il terzo film di Spider-Man collegato all’universo condiviso sta raggiungendo in maniei suoi eventi a livelli incredibili: ecco perché, nonostante il film sia ancora in produzione e sulla trama non esistono ancora notizie certe, è già diventato uno dei prossimi titoli del MCU più atteera impressionante le medesime vette di hype. Il film, infatti, espanderà la portata dsi di sempre. Screen Rant ha raccolto tutto quello che sappiamo fino ad ora su Spider-Man 3:

Lo Spider-Verse

spider-manIl MCU ha spesso cambiato nomi di situazioni e personaggi rispetto ai fumetti, quindi c’è la possibilità che lo Spider-Verse possa “etichettato” in maniera diversa. Tuttavia, ciò che è certo è che in Spider-Man 3 ci saranno più iterazioni dell’Uomo Ragno.

Per ora, sembra essere confermato che sia Tobey Maguire che Andrew Garfield torneranno nel film, il che significa che almeno due versioni alternative di Spider-Man appariranno nel MCU. Questo aprirà sicuramente la strada ad una possibile esplorazione di più universi, garantendo un superbo climax per il film.

Il ritorno di Mary Jane

Ci sono stati parecchi confronti tra la MJ del MCU e la Mary Jane della trilogia originale di Spider-Man. Tra le cose che non sono invecchiate bene della serie di film ad opera di Sam Raimi c’è sicuramente il finale piuttosto ambiguo che è stato riservato per Mary Jane.

Tuttavia, le cose potrebbero cambiare, poiché la Mary Jane di Kirsten Dunst apparirà nel MCU. Il suo ruoloo non è ancora chiaro, ma è confermato che sarà presente in qualche modo. Considerando il lungo periodo di tempo intercorso tra le due apparizioni, il terzo film di Spider-Man del MCU chiarirà probabilmente chi è effettivamente MJ.

Il ritorno di alcuni volti noti

Tra tutti i personaggi che torneranno dai precedenti film e dagli universi alternativi, potrebbe sembrare che il cast di Spider-Man 3 sia stato completamente rinnovato, un po’ com’è accaduto con Thor: Ragnarok.

La buona notizia è che non sarà così: tutti i principali personaggi dei precedenti film di Spider-Man legati al MCU faranno ritorno anche in questa nuova avventura. Siamo ovviamente parlando di MJ, Ned Leeds, Zia May e persino Flash Thompson. Quindi, anche se il film si immergerà allo scoperta dello Spider-Verse, rimarrà abbastanza radicato da consentire ai personaggi esistenti nella timeline ufficiale dell’universo condiviso di rimarcare la loro presenza.

Il nuovo mentore di Peter Parker

Il solito clamore che circonda un film di Spider-Man ha generalmente a che fare con l’apparizione dei cattivi, anche se il terzo film dell’Uomo Ragno legato al MCU merita di essere al centro dell’attenzione anche per il ritorno di un altro celebre supereroe.

La dinamica di Doctor Strange e Spider-Man in Avengers: Infinity War non è stata gettata nel marasma, ma aveva una propria logica, come dimostra l’inclusione dello Stregone Supremo in questo film. Dopo la tragica morte di Iron Man in Avengers: Endgame, è quasi certo che sarà Stephen Strange ad assumere l’identità di nuovo mentore di Peter.

Il ritorno di villain apparentemente morti

Lo Spider-Verse è entusiasmante per i fan grazie alla possibilità che offre di vedere insieme tutte le precedenti iterazioni del supereroe. Ciò che è ancora più entusiasmante per il terzo film dell’Uomo Ragno collegato al MCU è che riporterà indietro anche i cattivi di entrambi i precedenti universi live-action.

Nel nuovo film, infatti, ritroveremo il Doctor Octopus di Spider-Man 2 interpretato da Alfred Molina e l’Electro di The Amazing Spider-Man 2 interpretato da Jamie Foxx. I fan sanno che entrambi i personaggi sono morti nei rispettivi film, rendendo poco chiaro ma comunque intrigante come verranno integrati all’interno della nuova avventura di Spidey. Naturalmente, la loro presenza ha già portato alla speculazione di altri cattivi che si uniranno al film.

La relazione tra Peter e MJ

Sembra difficile credere che un film come Spider-Man 3, così pieno zeppo di personaggi, avrà anche il tempo per parlare di una storia romantica, ma sappiate che sarà così. Come si è visto alla fine di Spider-Man: Far From Home, Peter e MJ si sono dichiarati i loro sentimenti e sono diventati una coppia.

Il terzo film si immergerà ulteriormente nella loro relazione, questa volta esplorando le dinamiche del romanticismo. Considerando come sono passati dall’aver praticamente nulla a che fare l’uno con l’altro nel primo film, a vivere attrazioni inespresse nel secondo, varrà la pena verificare che se la stanno cavando come coppia.

Ned avrà un look diverso

Il ruolo di Ned finora è stato quello di essere il fedele migliore amico di Peter, anche se ha avuto un proprio arco personale in Spider-Man: Far From Home grazie alla storia d’amore con Betty Brant.

È interessante notare che l’attore di Ned ha mostrato un fisico molto più snello per il terzo film, confermando un ruolo più attivo per il personaggio. È escluso che Ned del MCU diventi Green Goblin come accaduto nei fumetti, ma il fatto che Jacob Batalon abbia perso diversi kg è un’impresa notevole che ha certamente a che fare con la sua presenza e la sua storyline nel film.

Un look diverso anche per Electro

Nonostante una presentazione poco brillante in The Amazing Spider-Man 2, Electro riesce comunque a classificarsi bene quando si tratta di sondaggi relativi ai cattivi. Gran parte delle critiche avevano a che fare con il suo aspetto blu e con un lavoro di CGI piuttosto scadente che non ha catturato l’essenza de personaggio.

Questo non sarà un problema per il film del MCU, dove Electro non verrà mostrato – appunto – con la carnagine blu. Jamie Foxx ha fatto sapere che il cattivo si presenterà come una minaccia ancora più grande, qualcosa che sarà più facile da accettare con migliori effetti in CGI.

Non sarà l’ultimo film di Spider-Man del MCU

Tutto sommato, considerate le premesse, non è assurdo presumere che Spider-Man 3 possa condurre ad un gran finale che porti ad una conclusione incredibile. Tuttavia, non è questo il caso, poiché un quarto film era in programma prima ancora che la terza parte entrasse in pre-produzione.

Questo è avvenuto durante il periodo della situazione di stallo Disney-Sony, che da allora è stato risolto. Ha senso continuare la storia a causa della giovane età di Peter Parker: si potranno così avere molto più film del franchise di Spider-Man nel corso degli anni, oltre ad altri ruoli in altri film del MCU. 

La connessione con il sequel di Doctor Strange

L’esistenza del Multiverso è stata confermata per la prima volta con l’annuncio del sequel di Doctor Strange, con molte possibili trame già ipotizzate. Dal momento che il terzo film di Spider-Man esaminerà l’esistenza di universi alternativi, è facile capire perché Doctor Strange apprirà nel film.

Proprio per questo, i legami con questa storia si faranno sentire anche in Doctor Strange in the Multiverse of Madness. Ciò rende lo stile della narrazione molto intrigante, visto cheanche WandaVision si collegherà direttamente anche al secondo film su Doctor Strange, legando così Spider-Man ad altre due “voci” della Fase 4.

L’esorcista: William Friedkin non sarà in alcun modo coinvolto nel reboot

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Ad agosto è arrivata la notizia che presto arriverà un reboot de L’esorcista, forse già nel 2021. La pellicola originale, uscita nel 1973, è ancora oggi considerata il più grande horror di tutti i tempi. Il film di William Friedkin venne nominato a 10 premi Oscar (incluso miglior film), vincendo due statuette, e generò anche due sequel e due prequel/spin-off.

Dopo il grande successo di critica e pubblico del film originale, nel 1977 venne rilasciato L’esorcista II – L’eretico; tredici anni dopo, nel 1990, uscì invece L’esorcista III, diretto da William Peter Blatty, autore del romanzo originale che ispirò il film di Friedkin, scomparso nel 2017. In nessuno dei due sequel venne coinvolto Friedkin e nessuno dei due film ottenne il successo del capostipite; tuttavia, nel 2004 venne realizzato un prequel diretto da Lenny Harlin e dedicato alle vicende di padre Lankester Merrin, seguito nel 2005 da un altro prequel più o meno identico a quello dell’anno precedente, diretto però da Paul Schrader.

Adesso, sembra che il franchise sia finalmente pronto a tornare sul grande schermo. La Morgan Creek Entertainment, infatti, sarebbe al lavoro su una nuova versione del classico diretto da Friedkin negli anni ’70. Si tratta della stessa casa di produzione responsabile della realizzazione de L’esorcista III (1990) e dei due prequel L’esorcista – La genesi (2004) e Dominion: Prequel to the Exorcist (2005).

Tuttavia, a differenza di quanto è possibile leggere su IMDB, William Friedkin non sarà in alcun modo coinvolto nel reboot. A confermarlo è stato lo stesso regista via Twitter: “Si dice su IMDB che io sia coinvolto in una nuova versione de L’Esorcista. Questa non è un rumor, è semplicemente una menzogna. Non ci sono abbastanza soldi al mondo o motivazione sufficiente per convincermi a farlo.”

L’esorcista: 10 inquietanti curiosità sul film horror

Al momento non sono stati rivelati ulteriori dettagli sul progetto, dal momento che la notizia era stata anticipata all’interno di un report più ampio dedicato ai prossimi progetti della Morgan Creek Entertainment, in particolare allo sviluppo di Dead Ringers, nuova serie con Rachel Weisz basata sull’omonimo film di David Cronenberg. Tuttavia, sappiamo che il nuovo adattamento de L’esorcista potrebbe arrivare già nel 2021.

Coming 2 America: le prime immagini dal film con Eddie Murphy

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Sono state diffuse da Amazon Studios le prime immagini ufficiali di Coming 2 America, il sequel ufficiale de Il principe cerca moglie, che vedrà Eddie Murphy tornare nel ruolo del principe di Zumanda. Ecco le immagini:

Diretto da Craig Brewer
Sceneggiatura di Kenya Barris, Barry W. Blaustein & David Sheffield
Soggetto di Barry W. Blaustein, David Sheffield e Justin Kanew
Basato sui personaggi creati da Eddie Murphy
Prodotto da Kevin Misher e Eddie Murphy
Costumi di Ruth E. Carter

Executive producer: Brian Oliver, Bradley Fischer, Valerii An, Kenya Barris, Charisse Hewitt-Webster, Michele Imperato Stabile e Andy Berman
Con: Eddie Murphy, Arsenio Hall, Jermaine Fowler, Leslie Jones, Tracy Morgan, KiKi Layne, Shari Headley, con Wesley Snipes e James Earl Jones. A cui si uniscono John Amos, Teyana Taylor, Vanessa Bell Calloway, Paul Bates, Nomzamo Mbatha, Bella Murphy

Nel rigoglioso regno di Zamunda, Re Akeem (Eddie Murphy) è appena stato incoronato e con il suo fidato consigliere Semmi (Arsenio Hall) intraprende una nuova ed esilarante avventura che li porta ad attraversare il globo partendo dalla loro meravigliosa nazione africana fino al Queens, il quartiere di New York dove tutto è iniziato.

Mission Impossible 7: continua la furia di Cruise, cinque membri della troupe abbandonano

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All’inizio di questa settimana, l’audio di Tom Cruise che sul set di Mission: Impossible 7 ammonisce (con toni parecchio veementi) due membri della produzione del film per aver infranto i protocolli di sicurezza legati al Covid-19 ha fatto letteralmente il giro del mondo, diventando a modo suo virale. Tuttavia, pare che da allora le cose siano precipitate…

Come riportato dal Sun (che per primo aveva riferito della furia di Cruise sul set), nella giornata di martedì – dopo che il famigerato audio era stato condiviso online – la star avrebbe perso nuovamente le staffe, e ciò avrebbe spinto cinque membri della troupe ad abbandonare il set. “La tensione è cresciuta nel corso degli ultimi mesi e l’incidente testimoniato da quell’audio è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso”, si legge grazie alla fonte. “Da quando è diventato di dominio pubblico, ci sono stati altri episodi di rabbia e diversi membri della troupe se ne sono andati. Ma Tom non ce la fa più, soprattutto dopo tutto il tempo che ha investito per permettere alla produzione di poter partire. È arrabbiato, soprattutto perché vede che gli altri non prendono le cose sul serio come fa lui.”

Non è chiaro se le due persone che inizialmente hanno scatenato l’ira di Tom Cruise siano tra i membri dello staff che hanno poi abbandonato la produzione. In molti (tra cui anche George Clooney) hanno sostenuto l’atteggiamento dell’attore, sostenendo che avesse il pieno diritto di reagire in quel modo dopo aver assistito ad una violazione delle restrizioni, mentre altri pensano che la star avrebbe dovuto gestire la situazione con una maggiore calma.

Le date di uscita di Mission Impossible 7 e 8

Nei prossimi due capitoli della saga di Mission ImpossibleTom Cruise e Rebecca Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e Ilsa Faust. I due film vedranno coinvolti anche Shea Whigham (Kong: Skull Island), Hayley Atwell (Captain America: Il primo vendicatore), Pom Klementieff (Guardiani della Galassia) e Esai Morales (Ozark). Christopher McQuarrie scriverà e dirigerà i film, che faranno il loro debutto nelle sale americane rispettivamente il 19 novembre 2021 e il 4 novembre 2022.

The Walking Dead: ecco quando potrebbero partire le riprese del film

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Andrew Lincoln ha dichiarato che le riprese del film basato su The Walking Dead e incentrato su Rick Grimes potrebbero finalmente partire nella primavera del 2021, se il lancio del vaccino anti-Covid andrà come previsto. Lincoln è meglio conosciuto per aver interpretato Rick Grimes per nove stagioni della serie AMC di grande successo. Nonostante sia trascorso molto tempo dall’ultima apparizione dell’attore nello show, e nonostante il progetto di un film destinato al grande schermo sia stata annunciato ormai da tempo, la produzione non è ancora partita.

Il direttore creativo di The Walking Dead, Scott Gimple, ha dichiarato che i piani sono ancora quelli di realizzare una trilogia cinematografica ispirata alla serie. Non sappiamo su cosa verteranno questi film. Tuttavia, l’idea potrebbe tranquillamente essere quella di espandere il più ampio universo dello show televisivo, dal momento che la serie prinicipale terminerà ufficialmente con l’undicesima stagione. Annet Mahendru, la star della serie spin-off The Walking Dead: World Beyond, aveva confermato che la serie porterà direttamente al primo film incentrato su Rick Grimes, ma in che modo ciò accadrà non è stato ovviamente rivelato.

Il primo film di The Walking Dead è stato annunciato due anni fa in occasione del Comic-Con di San Diego. L’emergenza sanitaria mondiale ha ovviamente rallentato i piani legati all’inizio della produzione. Adesso, in una recente intervista con The Associated Press, è stato proprio Andrew Lincoln ad aggiornare in merito allo stato del progetto, rivelando che le riprese del film potrebbero effettivamente iniziare nella primavera del 2021, anche grazie all’arrivo dei vaccini. “Sembra che ci sia una certa atmosfera positiva, e la cavalleria sta arrivando con i vaccini”, ha dichiarato l’attore. “C’è un reale senso di rinnovo, si spera.”

Di cosa parlerà il film basato su The Walking Dead?

È da tempo che i fan si chiedono come sarà il film incentrato su Rick Grimes. L’ultima volta che lo abbiamo visto, Rick è stato messo in salvo su un elicottero, in rotta verso una destinazione sconosciuta. Come Lincoln, anche Danai Gurira (Michonne) ha abbandonato lo show. Al suo personaggio è stato dedicato un intero episodio nell’ultima stagione, in cui ha scoperto che Rick potrebbe essere ancora vivo.

Dunque, non è escluso che il personaggio di Michonne possa appare nel film al fianco di Rick. Anche se nulla è confermato al momento, avere il tempo necessario per finalizzare la sceneggiatura durante questo periodo molto difficile per l’industria hollywoodiana potrebbe garantire non solo a Michonne ma anche ad altri personaggi della serie una maggiore possibilità di apparire al cinema.

Jeremy Bulloch: morto l’interprete originale di Boba Fett

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Jeremy Bulloch è morto all’età di 75 anni. L’attore, nato a Leicestershire (in Inghilterra) nel 1945, ha iniziato la sua carriera recitando in alcuni spot televisivi prima di raggiungere la fama grazie a serie come Doctor Who e Robin of Sherwood, oltre a film come Maria Stuardda, Regina di Scozia e Agente 007 – La spia che mi amava.

Tuttavia, il suo nome è indissolubilmente legato a quello di Boba Fett: l’attore, infatti, ha interpretato “fisicamente” il personaggio della saga di Star Wars negli ultimi due episodi della trilogia originale, ossia L’Impero Colpisce Ancora (1980) e Il Ritorno dello Jedi (1983). Boba Fett è un personaggio cult e, ancora oggi, uno dei più popolari del franchise. A prestargli la voce nella trilogia originale è stato Jason Wingreen.

Bulloch è tornato nella galassia lontana, lontana per La Vendetta dei Sith del 2005, dove è apparso brevemente nei panni del Capitano Jeremoch Colton. La notizia della scomparsa dell’attore britannico – che soffriva del morbo di di Parkinson – arriva a neanche un mese di distanza da quella della morte di un altro volto storico del celebre franchise, ossia Dave Prowse, l’ex bodybuilder noto per aver interpretato Darth Vader nella trilogia originale.

“Nel 1979 sono stato chiamato sul set de L’Impero Colpisce Ancora per interpretare Boba Fett, e da quel giorno ha cambiato l’intera direzione della mia vita in un modo davvero straordinario”, aveva dichiarato una volta Bulloch in merito al personaggio (via CBM). “È stato un privilegio aver avuto l’opportunità di ispirare così tante generazioni di fan di Star Wars. Ho viaggiato per oltre 20 anni con mia moglie Maureen in paesi meravigliosi e ho incontrato così tanti fan incredibili. Grazie mille a tutti voi.”

Wonder Woman 1984: la WB aveva dei dubbi sul film durante la produzione

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Variety ha pubblicato un lungo articolo in cui l’acclamato sceneggiatore Aaron Sorkin (The Social Network, Il processo ai Chicago 7) intavola una conversazione con Patty Jenkins, regista dell’attesissimo Wonder Woman 1984. La regista ha parlato della sua seconda esperienza con il DCEU e ha ammesso che i dirigenti della Warner Bros. hanno espresso alcuni dubbi in merito al sequel di Wonder Woman proprio nel bel mezzo della produzione.

Ciò ha lasciato (comprensibilmente) a Jenkins il compito di assicurarsi che potesse ancora portare il film verso la direzione che aveva stabilito in partenza, e sembra che la trama alquanto complicata (come sottolineato anche in molte recensioni) fosse ciò che preoccupava di più i capi dello studio. “La sfida più difficile è quella di tenere sempre a mente le tue idee e di non perdere la speranza”, confessa Jenkins. “Penso che sia assolutamente fondamentale che tu scriva la tua sceneggiatura e pensi che sia fantastica. Non capisco come lo faccia la gente quando le cose cambiano. Non so come potresti tenerne traccia. Non credo in quel metodo di lavoro. Non credo che gli studi lo facciano. Vorrei che smettessero di farlo. Metti insieme la tua roba e scrivi la tua sceneggiatura prima di iniziare a fare un film. Mi fa impazzire.”

“Quindi abbiamo lavorato in modo davvero molto accurato. Ogni singolo giorno devi avere fiducia nello sceneggiatore che è in te e poi negli artisti con cui devi lavorare. Devi pensare ad un piano, un piano che funzioni. Ma lasciami dire che è incredibilmente affascinante dover aspettare così tanto per vedere la fine di quel processo. Wonder Woman 1984 è stato un film molto complicato che anche durante la produzione lo studio diceva: ‘Non ne siamo sicuri’. E io pensavo: ‘Non potete ancora giudicarlo. Non è ancora finito. Non abbiamo ancora gli effetti visivi. Ora può sembrare stupido, ma bisogna aspettare’. Sopportare un peso del genere ti fa sentire molto sola.”

Wonder Woman 1984 uscirà il 25 Dicembre 2020 in America e il 14 Gennaio 2021 in Italia. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

L’ordine cronologico del personaggio di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redivivo Steve Trevor) e Pedro Pascal (nei panni di Maxwell Lord).

Chadwick Boseman aveva discusso di Black Panther 3 prima della sua morte

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Chadwick Boseman è scomparso tragicamente all’inizio di quest’anno, dopo una luna battaglia contro il cancro combattuta in silenzio per quattro anni. Ciononostante, i Marvel Studios e il regista Ryan Coogler stanno andando avanti con lo sviluppo di Black Panther 2 e proprio di recente Kevin Feige ha confermato che Boseman non verrà in alcun modo sostituito. Ciò significa che l’eredità di T’Challa verrà trasmessa ad un nuovo eroe, presumibilmente Shuri (Letitia Wright) o forse anche M’Baku (Winston Duke).

The Hollywood Reporter ha reso omaggio a Boseman attraverso un lungo report che contiene una serie di dichiarazioni da parte di coloro che in vita gli erano stati più vicino, incluso il suo agente Michael Greene. Grazie al report si apprende che, dopo aver negoziato un accordo da 10 milioni di dollari per il sequel di Black Panther, Greene era riuscito ad assicurarsi un’opzione da 20 milioni di dollari per conto del suo cliente per l’allora già pianificato Black Panther 3.

Tuttavia, per Boseman, interpretare T’Challa non era assolutamente una questione di soldi. “Ha sempre voluto fare cose importanti o significative”, spiega Greene. “Ad esempio, ogni ruolo, anche se fosse una serie o uno show televisivo, doveva rappresentare qualcosa di positivo. Perché, come mi ha detto, è sempre stato un oratore – nei dibattiti a scuola, al college e cose del genere. E quando siamo andati insieme al Congressional Black Caucus quando è uscito il film 42, era lì insieme a Jesse Jackson ed era come se lo avesse fatto da tutta una vita. Era davvero a suo agio.”

La speranza tra i fan è che la Marvel sarà in grado di garantire che il franchise di Black Panther rimanga tanto significativo quanto stimolante, anche senza la presenza e la “guida” di Boseman. L’eredità di T’Challa è molto importante e si spera che Black Panther 2 la porti avanti in qualche modo. Con Coogler al timone, tuttavia, probabilmente i fan possono dormire sogni tranquilli…

Tutto quello che sappiamo su Black Panther 2

La produzione di Black Panther 2 durerà sei mesi e le riprese dovrebbero partire a luglio 2021. La data di uscita nelle sale americane è confermata per il 6 maggio 2022. Per quanto riguarda il cast del film, Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film.

È da tempo che si parla della possibilità che il personaggio di Suri interpretato da Wright possa avere un ruolo di maggior rilievo nel nuovo film: in passato, la stessa attrice aveva dichiarato che accetterebbe volentieri la sfida qualora la sorella di T’Challa dovesse mai assumere il ruolo di Pantera Nera.

Di recente è stato annunciato che l’attore Tenoch Huerta sarebbe in trattative con i Marvel Studios per interpretare il villain principale. Huerta è noto per il ruolo di Rafale Caro Quintero nella serie Narcos: Mexico. Al momento i dettagli sul personaggio che l’attore interpreterà non sono stati svelati.

Gal Gadot parla della sua esperienza con Joss Whedon: “Non è stata delle migliori”

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All’inizio di quest’anno, Ray Fisher ha accusato il regista Joss Whedon e altri membri della produzione di Justice League di aver assunto, durante la realizzazione dei reshoot, un comportamento “volgare, offensivo e non  professionale” sul set del cinecomic uscito al cinema nel 2017. Anche Jason Momoa è intervenuto a sostegno dell’amico e collega, ma al di là dell’interprete di Aquaman, nessun altro dei membri del cast ha mai parlato della sua esperienza con Whedon… almeno fino ad ora.

In una recente intervista con LA Times in occasione della promozione di Wonder Woman 1984, a Gal Gadot è stato chiesto un commento sulle accuse di Fisher e, sebbene l’attrice non abbia parlato in modo specifico delle accuse mosse dal collega, ha confermato che la sua esperienza con Whedon sul set di Justice League non è stata delle migliori. “Sono felice del fatto che Ray ci metta la faccia ed esponga la sua verità”, ha detto l’attrice. “Non ero sul set, insieme agli altri, quando hanno girato con Joss Whedon, ma anche io ho avuto la mia esperienza con lui e non stata delle migliori. Ci ho pensato a lungo quando è successo e alla fine mi sono lamentata con chi di dovere. Se ne sono occupati loro. Ad ogni modo, sono felice che Ray abbia fatto sentire la sua voce.”

In un’altra intervista con Variety sempre in occasione degli impegni promozionali per il film di Patty Jenkins, Gadot ha rivelato alla celebre rivista di aver fornito una testimonianza ai fini dell’indagine che WarnerMedia ha condotto sui comportamenti anti-professionali sul set di Justice League. Brevemente, l’attrice ha spiegato: “So che hanno svolto un’indagine molto approfondita, anche solo per quanto tempo ho trascorso con loro”. WarnerMedia ha recentemente annunciato di aver concluso le indagini e di aver intrapreso “azioni correttive”. Ciò che comporterà tale messa in atto resta da vedere.

Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Film di Natale: tutti i titoli da vedere durante le feste

Il Natale è fatto di atmosfera e d’amore e non c’è niente di meglio di un film di Natale per scaldarsi il cuore. Sono alcuni tra le storie più famose di sempre, alcuni dei film per bambini più amati, alcuni tra i film demenziali più famosi tra il pubblico. Ecco la nostra lista di film di Natale da vedere: una scelta tra generi diversissimi, film di natale recenti e film tradizionali, film di natale americano e film di natale che potrete trovare su Netflix.

Film di Natale divertenti

Elf, Jon Favreau (2003).

Un’esilarante rivisitazione dei film su Babbo Natale, con il fantastico Will Ferrel. Il piccolo Buddy viene accidentalmente portato al Polo Nord da neonato, e viene cresciuto tra gli elfi di Babbo Natale. Ma si sente fuori posto e, una volta adulto, va a New York in cerca del suo vero padre. Vestito da elfo.

Il Grinch, Ron Howard (2000).

film di natale

Dalla classica storia di Dr. Seuss, la prima versione cinematografica prende ulteriore forza dall’irresistibile comicità di Will Ferrel. Lo scontroso Grinch decide di rovinare il natale per la felicissima comunità di Whoville. Per gli affezionati, tenetevi forte: è in arrivo la versione animata della storia!

S.O.S Fantasmi, Richard Donner (1988).

Il titolo italiano non rende giustizia a quello originale, “Scrooged”. Una rivisitazione moderna della storia di Canto di Natale, reso divertentissimo dalla presenza esilarante di Bill Murray. Frank Cross lavora in televisione e ha molto successo: ma la sua ambizione lo ha allontanato dall’amore della sua vita. Ma Frank verrà visitato da alcuni fantasmi che lo inviteranno a guardare alla propria vita da un’altra prospettiva.

Film di Natale da vedere, i classici film americani

Film di Natale da vedere

Miracolo nella 34ª strada (1947 e il remake del 1994) di George Seaton e Les Mayfield.

E’ il classico film di natale per eccellenza, Miracle on 34th Street del ’47 è noto per essere la prima versione in bianco e nero ed è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Nel 1994 Les Mayfield diresse un remake di altrettanto successo che vedeva nei panni di Kris Kringle / Babbo Natale il noto attore e regista Richard Attenborough. La pellicola è scritta e prodotta da nientemno che John Hughes. Nel film il Babbo Natale che inaugura i festeggiamenti natalizi dei grandi magazzini Macy’s a New York è ubriaco, e così viene sostituito in tutta fretta, su idea della dinamica direttrice del marketing, Doris Walker, da Kris Kringle, anziano signore che già aveva rimbrottato aspramente l’uomo per la sua condotta scandalosa, e sembra (e sostiene personalmente di essere) l’autentico Babbo Natale.

La vita è meravigliosa, Frank Capra (1946).

Quale momento migliore del Natale per imparare ad apprezzare le piccole gioie nella nostra vita? Un film di uno dei registi migliori di sempre, è la storia di un uomo la cui vita sempre un problema insuperabile. Quando George Bailey esprime il desiderio di non essere mai nato, un angelo viene mandato per esaudire il suo desiderio. George realizzerà quanto la sua esistenza abbia cambiato la vita di altre persone, rendendole più felici di quello che sarebbero state senza di lui.

Una poltrona per due, John Landis (1983).

Un grandissimo cast e un regista di culto contribuiscono alla fama di uno dei film di Natale più celebri di sempre. Due dirigenti di una società finanziaria fanno una scommessa: un loro protetto si scambierà di posto con un uomo che vive di elemosina. Comicità e società in un film classico.

Canto di Natale, Robert Zemeckis (2009).

film di natale

Gli adattamenti della storia natalizia più famosa della storia sono tantissimi, e molto vari. La versione animata Canto di Natale di Zemeckis si avvale della performance di Jim Carrey, le cui espressioni facciali vengono riportate sul personaggio animato. Ebezener Scrooge, un uomo scontroso e isolato, incontra i tre fantasmi del Natale, che gli faranno rivalutare la propria vita e le proprie scelte.

Film di Natale per bambini

film di natale per bambini

Mamma ho perso l’aereo, Chris Columbus (1990).

Una generazione è cresciuta con questo classico per bambini. Il bambino di otto anni viene accidentalmente lasciato a casa dai genitori in partenza per Parigi. La sera prima, il bambino era stato messo in punizione dai genitori e aveva desiderato di non avere una famiglia. Quando si sveglia in una casa vuota, pensa che i suoi desideri siano stati esauriti.

Polar Express, Robert Zemekis (2004).

Una storia d’animazione dal regista e dall’attore di Forrest Gump, Robert Zemeckis e Tom Hanks. Il viaggio di un bambino su un treno diretto al Polo Nord gli mostrerà la bellezza e la gioia della vita.

Jack Frost, Troy Miller (1998).

Diretto dal regista Troy Miller, il film è divenuto un vero e proprio “classico” con il tempo, grazie soprattuto anche alla performance di Michael Keaton. La pellicola racconta di Frost è veramente molto unita, nonostante il lavoro conduca Jack lontano da casa anche per lunghi periodi: è musicista e con la sua band è impegnato nelle tournée, al termine delle quali ritrova gli affetti che per lui contano di più, la moglie Gabby e il figlioletto Charlie. Ma un giorno dentro questa situazione irrompe la tragedia: rifiutando di andare ad uno spettacolo con la sua band, Jack di ritorno verso casa ha un incidente d’auto e muore a causa di una tempesta di neve che riduce la visibilità. La moglie e il figlio devono inventarsi una nuova vita. Quando arriva Natale, nella cittadina ricoperta di neve, Charlie, che ha ora 12 anni, costruisce un pupazzo col quale, poco dopo, comincia a parlare. Il simpatico pupazzo di neve animato risponde con la voce di Jack, il quale capisce di essere misteriosamente tornato in vita sotto questo aspetto.

Film natalizi all’Italiana: le “Vacanze di Natale”

film di natale

Vacanze di Natale, Carlo Vanzina (1983). Il film che ha dato origine ai genere tutto italiano dei cinepanettoni. A Cortina d’Ampezzo, il romano Mario si innamora di una donna americana in vacanza con il compagno. Per gli appassionati del genere, il capostipite è da vedere.

Natale sul Nilo, Neri Parenti (2002). I cinepanettoni hanno avuto un boom all’inizio degli anni Duemila: questo film ha incassato più di 28 milioni di euro. Un film di scelte discutibili, ma celebre tra il pubblico: la storia di una famiglia disfunzionale in vacanza sul Nilo, le cui vicende si intrecciano con quelle di un avvocato in crociera. Sulla stessa nave, due fratelli trovano due anelli dell’antico Egitto: uno porta fortuna e l’altro porta sfortuna.

Trai titoli più fortunati anche Merry Christmas (2001), Natale sul Nilo (2002), Natale in India (2003), Christmas in Love (2004) e Natale a Miami (2005).

Altri film per Natale da non perdere

film di natale

Film di Natale su Netflix

Qualcuno salvi il Natale (2019)

QUALCUNO SALVI IL NATALE è un’avventura natalizia realizzata dal produttore Chris Columbus (“Mamma, ho perso l’aereo”, “Harry Potter”) e dal regista Clay Kaytis (“Angry Birds – Il film”). Racconta la storia di Teddy (Judah Lewis) e Kate Pierce (Darby Camp), fratello e sorella che, nel tentativo di fare una fotografia a Babbo Natale (Kurt Russell), si ritrovano catapultati in un viaggio inatteso che è il sogno di ogni bambino. Dopo aver aspettato Babbo Natale al varco, s’intrufolano nella sua slitta, causano un incidente e per poco non rovinano il Natale. Nel corso di una pazza notte, Kate e Teddy collaborano con un Babbo Natale molto particolare e con i suoi elfi per salvare l’amata ricorrenza prima che sia troppo tardi.

Qualcuno salvi il Natale 2 (2020)

Sono ormai passati due anni da quando i fratelli Kate (Darby Camp) e Teddy Pierce (Judah Lewis) hanno salvato il Natale e molte cose sono cambiate. Kate ora è un’adolescente cinica e sta trascorrendo controvoglia il Natale a Cancun in compagnia del nuovo fidanzato della madre e del figlio di lui, Jack (Jahzir Bruno). Lei non ha alcuna intenzione di accettare questa famiglia e decide di scappare, ma quando un misterioso piantagrane con poteri magici minaccia di distruggere il Polo Nord e di mettere per sempre fine al Natale, Kate e Jack si ritrovano a vivere una nuova avventura assieme a Babbo Natale (Kurt Russell). Con la regia e sceneggiatura di Chris Columbus (Mamma, ho perso l’aereo, Harry Potter) e la partecipazione di Goldie Hawn, QUALCUNO SALVI IL NATALE: SECONDA PARTE è un’avventura per tutta la famiglia piena di azione, sentimenti, umorismo e spirito natalizio.

Il Natale di Angela (per bambini – animazione 2018)

Il Natale di Angela è tratto dal popolare libro per bambini di Frank McCourt (autore dell’autobiografia Le ceneri di Angela, che ha vinto il premio Pulitzer). È una storia divertente, commovente e intensa sul potere della famiglia e sul desiderio innocente di una bambina di assicurare a tutti di sentirsi al sicuro, protetti e amati almeno a Natale.

Natale, folle Natale (2019)

Rush Williams (Romany Malco), celebre DJ di una radio di New York, vizia i suoi quattro bambini da quando questi ultimi hanno perso la madre. Purtroppo, però, rimane disoccupato proprio mentre i ragazzi consegnano la loro lista di costosi regali natalizi. Per permettere a Rush di continuare a lavorare, la sua produttrice Roxy Richardson (Sonequa Martin-Green) e sua zia Jo (Darlene Love) decidono di aiutarlo ad acquistare un’altra stazione radiofonica, ma solo se la famiglia Williams riuscirà a ridimensionarsi velocemente accettando una vita più spartana. In questo film commovente, un padre amoroso riallaccia i rapporti con i figli e apre il suo cuore all’amore. E così tutti insieme scoprono che la vera gioia arriva non dagli oggetti, ma dalle persone intorno a sé.

Klaus – I segreti del Natale (2019)

Jesper, il peggior allievo dell’accademia postale, viene assegnato a un’isola ricoperta di ghiaccio a nord del Circolo polare artico, dove i litigiosi abitanti si parlano molto di rado e si scrivono ancora meno. Jesper sta per gettare la spugna quando trova il sostegno dell’insegnante Alva e conosce Klaus, un misterioso falegname che vive in una casetta piena di giocattoli fatti a mano. Queste improbabili amicizie riportano l’allegria sull’isola, e con essa vicini generosi, tradizioni piene di magia e calze appese con cura vicino al caminetto.

Safety – Sempre al tuo fianco, la storia straordinaria di due fratelli che hanno commosso l’America

Era il 2006, ancora non lo sapevamo ma quell’estate l’Italia avrebbe trionfato ai mondiali di calcio, Supermassive Black Hole dei Muse era in tutte le stazioni radio e, negli Stati Uniti, i fratelli McElrathbey stavano vivendo un momento cruciale che cambierà le loro vite per sempre. È arrivato su Disney+ Safety – sempre al tuo fianco, che racconta la storia vera di Ray e suo fratello Fahmarr.

Ray McElrathbey è un ragazzo diligente, studioso e responsabile che, arrivato al college per studiare e giocare a football, vedrà i suoi piani cambiare radicalmente quando la mamma, dopo l’ennesima ricaduta nel tunnel della tossicodipendenza, lascerà il fratellino di 11 anni da solo a casa. Che fare? L’unica soluzione possibile per Ray è portare Fahmarr di nascosto al suo dormitorio e cercare di occuparsi di lui, dando alla mamma il tempo necessario per rimettersi in sesto. Le cose però non vanno come sperato e la battaglia che Ray si trova a dover affrontare è fatta di tanti altri mille ostacoli. Safety è un film sulla speranza, la caparbietà, l’amore fraterno, i legami indissolubili e la solidarietà che si trova nelle persone, è un film che ispira e ti fa credere nel prossimo. Una grande storia di emancipazione e fiducia, come quella di Ray nei suoi compagni di squadra alla Clemson University, che lo aiuteranno a combattere le sue battaglie. 

Il film è interpretato da Jay Reeves, nel ruolo di Ray e dall’esordiente Thaddeus J. Mixson in quello di Fahmarr, insieme a Corinne Foxx, Matthew Glave, Hunter Sansone, Amanda Warren, Miles Burris, Isaac Bell, Elijah Bell e James Badge Dale. Safety è diretto da Reginald Hudlin e prodotto da Mark Ciardi, che abbiamo “incontrato” via zoom insieme a Ray McElrathbey in persona, per farci raccontare questa esperienza. 

Jay Reeves è il primo che prende la parola per raccontare l‘emozione di questo ruolo: “Questa storia ha significato così tanto per me sin dal primo giorno, ero sopraffatto dalle emozioni, ricordo di aver letto il copione con la descrizione del mio ruolo e di essermi fatto subito coinvolgere, ero spaventato dalla responsabilità ma volevo a tutti i costi farne parte.”

Quando a Ray viene chiesto com’è ritrovarsi ad essere il protagonista di un film basato sulla propria vita, lui non ha dubbi: “È un’esperienza meravigliosa, ho sperato che accadesse, sono felice di poterne parlare insieme a tutte le persone che hanno reso possibile il tutto, essere parte di qualcosa che riguarda la mia vita e che resterà in futuro è fantastico e irreale! Ma ho comunque solo 34 anni magari riuscirò a fare qualcosa per un capitolo due”.

Per il produttore del film, Mark Ciardi, ha dichiarato che “portare questa storia su grande schermo era necessario”. “Conosco la storia dal 2006, questi ragazzi sono stati ovunque, da Ophrah alla BBC – ha dichiarato – ne ero davvero colpito, anche dopo aver visto solo un paio di minuti di servizio, sentivi di amare questi ragazzi, a volte devi farti guidare dal tuo istinto. Eravamo pronti nel 2006 per portare questa storia ancora di più alla ribalta ma poi le cose cambiano, quando è subentrata Disney+ ci è sembrato perfetto, è subentrato Regi (il regista, ndr), abbiamo riscritto delle cose e fatto il casting. È davvero tutta questione di istinto, ci sono tantissime storie bellissime che hanno bisogno di essere raccontate, devi solo capire quali sono giuste per un film”.

A chiudere l’incontro è il regista Reginald Hudlin, al quale abbiamo chiesto come ha saputo bilanciare l’ironia con la difficoltà dei temi trattati, visto che nel film si piange e si ride alla stessa maniera: “Ho fatto molti film, ognuno di un genere diverso, e quello che ho amato di questo film è che ha tutto al suo interno. Quando sei al College con i tuoi amici passi il tempo a divertirti, se in più c’è tuo fratello piccolo, le situazioni diventano comiche, queste parti comiche hanno aiutato a bilanciare le situazioni più drammatiche del film, è come la vita, che di per sé ha diverse sfumature. Non ci sono cattivi in questa storia ci sono diversi aspetti di una circostanza, non puoi arrabbiarti con nessuno in realtà. Provano tutti a fare del loro meglio, adoro che la gente rida e dieci minuti dopo stia piangendo. Ho fatto un test con alcuni amici, li ho invitati a vedere il film, mi sono seduto in fondo e li ho sentiti ridere, quando sono arrivati gli ultimi 15 minuti e sono tutti scoppiati a piangere, ero così felice di essere riuscito a toccare l’animo di quelle persone con questa storia, con questi personaggi, ne ero grato.”

Safety – sempre al tuo fianco vi aspetta su Disne+. Nel film anche un cameo di Giorgio Tavecchio, il campione italiano di football americano che ha militato a livello professionistico nel ruolo di kicker nella National Football League (NFL) e che compare in una scena del film. 

Deborah Feldman, chi è? Curiosità sulla scrittrice di Unorthodox

A volte la realtà supera la più fervida immaginazione e la vita ci regala storie incredibili, di uomini e donne che combattono per i propri ideali e per una libertà che troppo spesso il mondo gli nega. Oggi vi parliamo di uno di questi silenziosi eroi, Deborah Feldman, scrittrice americana ma di origini tedesche, autrice di uno dei libri più chiacchierati e scioccanti degli ultimi anni.

Nel 2012 la Feldman pubblica infatti la sua autobiografia, un libro di memorie dedicate alla sua esperienza nella comunità chassidica Satmar, una frangia degli ortodossi ebraici che vive rispettando un rigido codice comportamentale. L’autrice nel libri racconta della sua crescita in un regime così restrittivo e della sua fuga verso la libertà.

Una storia forte ed emozionante quella di Deborah che ha spinto Netflix, ben otto anni più tardi, a trasformare il suo libro in una miniserie che ha fatto strage di consensi tra pubblico e critica. Se volete saperne di più, venite quindi con noi a scoprire tutto quello che c’è da sapere su Deborah Feldman, sulla sua incredibile vita e sul suo successo letterario.

Deborah Feldman biografia: la repressione chassidica

Nata a New York il 17 agosto del 1986, Deborah Feldman è cresciuta all’interno della comunità chassidica Satmar di Williamsburg, a Brooklyn. Questo particolare gruppo legato alla religione ebraica, sorge come movimento di rinascita spirituale durante il XVIII secolo in Ucraina e in tutta l’Europa orientale. Oggi invece la maggior parte dei gruppi religiosi di questo tipo è concentrato in Israele e negli Stati Uniti.

Il chassidismo oggi viene considerato come una sottocategoria del giudaismo ultraortodosso, noto per le sue regole rigide, un conservatorismo religioso e sociale che porta ogni membro all’isolamento nei confronti del mondo esterno. Coloro che praticano il chassidismo sono divisi in sette indipendenti, conosciute come corti o dinastie. All’interno di ciascuna di esse i membri sono obbligati all’ossessiva devozione religiosa, alla riverenza e alla sottomissione nel confronti del Rebbe, capo della setta.

Figlia di un praticante del chassidismo e di un’estranea alla comunità (poi convertita) di origini ebraica tedesca, Deborah cresce proprio in uno di questi microcosmi socio-religiosi. Quando suo padre, malato di mente, viene interdetto e sua madre lascia la comunità facendo coming out, la ragazza viene affidata ai nonni. La coppia di anziani, entrambi sopravvissuti all’Olocausto, cresce Deborah in un regime altamente repressivo. La giovane Feldman deve osservare alla lettera le regole della comunità, senza farsi abbagliare dalla progressiva società americana.

Nella sua vita la religione ha un ruolo centrale, le è proibito leggere testi non approvati o anche solo di mettere piede in una biblioteca. Succube dei nonni e di questo assurdo regime spirituale, Deborah viene data in sposa all’età di soli diciassette anni per poi mettere al mondo un figlio solo due anni più tardi. Ma quello che per alcuni potrebbe essere l’ennesima corda a tenerla legata alla setta, diventa invece la sua ancora di salvezza.

Deborah Feldman, una storia vera

La nascita di suo figlio rappresenta per Deborah la svolta, il punto di non ritorno. Da madre si rende conto di essere in trappola e di aver condannato una creatura innocente a subire lo stesso destino. Nel 2006, Deborah lascia Williamsburg insieme a suo marito e suo figlio e comincia lentamente a cambiare vita.

Di nascosto inizia a studiare letteratura, a leggere testi provenienti da ogni parte del mondo e ad ampliare la sua mente e la sua conoscenza. In breve tempo anche il suo atteggiamento cambia; Deborah si sente più libera, lontana dalla comunità, e comincia ad abbracciare la cultura statunitense. Nel suo armadio compaiono i primi jeans attillati e i tacchi alti, semplici strumenti di ribellione ad anni di repressione.

Quello stesso anno, Deborah deciso di fuggire con suo figlio, lasciano la comunità chassidica e il marito. Per mesi vive a casa di amici e nel frattempo consulta i migliori avvocati per non perdere la custodia di suo figlio. Passano gli anni e la Feldman riprende lentamente in mano la sua vita senza mai girarsi indietro. Dopo aver detto definitivamente addio alla sua famiglia e alla setta, Deborah si trasferisce in Germania, a Berlino, stabilendosi nel quartiere di Neukölln. Qui, grazie alla sua istruzione, riesce a trovare lavoro come scrittrice.

Beborah Feldman, libri: la fuga in Germania e la carriera di scrittrice

Nella città di Berlino Deborah trova il suo piccolo angolo di paradiso. Costretta per anni a vivere lontano da tutto, per la prima volta la Feldman si trova a contatto con cultura e innovazione. La donna sente subito una connessione con questa città che, oltre a mostrare tanta bellezza, racchiude anche tantissima sofferenza. Deborah infatti pensa al passato nazista di Berlino, al suo credo religioso e alla sua eredità familiare, legata a doppio filo con la storia della città. Tutti questi sentimenti contrastanti che si agitano in lei trovano sfogo sulla carta.

Nel 2012, infatti, Deborah Feldman pubblica la sua autobiografia dal titolo Unorthodox: The Scandalous Rejection of My Hasidic Roots (in italiano Ex ortodossa. Il rifiuto scandaloso delle mie radici chassidiche). Il libro, criticato dalla comunità chassidica, diventa nonostante tutto un bestseller viene pubblicato in tutto il mondo. Nel 2013 sorprendentemente, il volume viene tradotto anche in ebraico.

Un anno più tardi, nel 2014, l’autrice pubblica un secondo libro dal titolo Exodus: A Memoir, che racconta della sua nuova vita in Germania, da madre single e libera. Ormai libera da ogni costrizione, la Feldaman decide di intraprendere un viaggio attraverso l’Europa, alla ricerca delle sue origini, sperando di ricostruire la vita di sua nonna durante l’orrore dell’Olocausto.

Deborah Feldman, Unorthodox: dal libro alla serie Netflix

Grazie all’incredibile successo ottenuto dal libro, nel 2020 Netflix ha deciso di trasformare Unorthodox e la storia di Deborah Feldman, in una serie tv. Vagamente ispirata all’autobiografia della Feldman, la miniserie in quattro episodi fa il suo debutto sulla famosa piattaforma di streaming il 26 marzo del 2020, facendo strage di visualizzazioni in tutto il mondo. Creata e diretta da Anna Winger e Alex Karolinski, e diretta da Maria Schrader, la serie racconta, in maniera romanzata, della fuga di una giovane donna dalla sua comunità.

https://youtu.be/wt7YcCJwNH0

Esty (Shira Haas) ha diciannove anni e vive una vita di completa repressione e sottomissione. Bloccata in un matrimonio combinato e in una comunità religiosa ultraortodossa di Williamsburg, Esty decide di fuggire e raggiungere la città di Berlino. Nella capitale tedesca, infatti, vive sua madre, separatasi anni prima da suo padre, membro attivo della comunità. Qui la ragazza scopre un nuovo mondo, fatto di libertà di espressione, pieno di cultura e divertimento, tutto quello che le era stato negato dalla sua dottrina religiosa.

Tuttavia, per Esty i problemi sono dietro l’angolo. Suo marito, infatti, dopo aver scoperto che la moglie aspetta un figlio, si reca a Berlino per ordine del loro rabbino, per cercare di ritrovare la fuggitiva e riportarla a casa.

Come si evince dalla trama di Unorthodox, la storia non è esattamente come quella descritta da Deborah Feldman nella sua autobiografia. Netflix ha infatti utilizzato il libro della scrittrice come punto di partenza, raccontando la storia di una donna incredibile alla ricerca della sua libertà. Per chiarire ulteriormente il tono della serie, Netflix ha anche prodotto un documentario dal titolo Making Unorthodox. Quest’opera, oltre a raccontare del dietro le quinte e del complesso processo creativo, fa anche un raffronto tra il libro della Feldman e la miniserie.

Deborah Feldman libri in italiano

Unorthodox non è solo una storia toccante e piena di coraggio, è anche il racconto della difficile vita dell’autrice. Decidere di mettere nero su bianco delle esperienza di vita così personali e complesse dal punto di vista psicologico, non è una passeggiata. Né tanto meno lo è decidere di trasportare tutto dalla dimensione così intima delle pagine stampate a quella televisiva.

In una recente intervista rilasciata al New York Times, Deborah Feldman ha raccontato com’è stato per lei accettare di scendere a compromessi con Netflix, per far conoscere al mondo la sua storia.

“Pensavo di essere preparata. Ho vissuto, scritto e parlato di tutto questo per anni ma queste erano altre persone – non io – che interpretavano, creavano immagini, interpretavano parti e tagliavano le scene. Per la prima volta ho potuto vedere come gli altri avrebbero interpretato o recepito l’esperienza […] E’ come se parlassi a un terapista per anni e alla fine di tutto, ti presentasse un libro con tutte le tue esperienze di vita. Le leggeresti e faticheresti a riconoscerle perché ti sono state restituite da una prospettiva diversa. […] “. [fonte: New York Times]

La miniserie Unorthodox e il documentario Making Unorthodox sono entrambi disponibili in streaming sulla piattaforma Netflix.

Inoltre, per tutti coloro che volessero approfondire l’argomento, su IBS trovate entrambi i libri di Deborah Feldman. Un avvertimento. Mentre il primo volume è disponibile nella versione italiana dal titolo Ex ortodossa. Il rifiuto scandaloso delle mie radici chassidiche, il secondo libro della Feldman, Exodus: A Memoir, non è ancora stato tradotto ma è disponibile nella sua versione in inglese. Su Amazon, inoltre, è possibile acquistare entrambi i volumi della scrittrice i formato digitale per Kindle.

Per restare sempre aggiornati sulla vita e sulla carriera della scrittrice, vi consigliamo di seguire il suo account ufficiale Instagram.

Fonte: Wiki, New York Times, IBS, Amazon

Star Wars: i più grandi momenti ambientati su Tatooine

Tatooine è senza dubbio il pianeta più iconico dell’intero universo di Star Wars e ha ospitato alcuni dei momenti più significativi e memorabili del franchise. La Saga degli Skywalker è iniziata e finita sul pianeta orbitante. In attesa di scoprire dove ci condurranno i nuovi film della saga, ecco che Screen Rant ha raccolto gli avvenimenti più importanti avvenuti sul pianeta desertico.

La nascita di Anakin Skywalker

Ogni storia ha un inizio e l’inizio della saga degli Skywalker è avvenuto su Tatooine (anche se fuori dallo schermo). Mentre l’esatta natura del concepimento e della nascita senza padre di Anakin è ancora sconosciuta, l’idea generale è ben nota a tutti: la Forza, in risposta al suo uso deformato dalla Regola dei Due dei Sith e dal severo dogma dei Jedi, ha creato Anakin Skywalker.

O lo ha creato Darth Plagueis? Ancora una volta, non è del tutto chiaro. Ciò che è chiaro è l’impatto che la nascita di Anakin ha avuto sull’universo di Star Wars. Tutto ciò che seguì – dalla Purga Jedi alll’ascesa dell’Impero, dalla fine alla resurrezione e alla seconda vera morte di Palpatine – ruotò attorno ad Anakin e alla profezia che lo circondava. Tutto è iniziato su Tatooine. 

La fuga della regina Padme Amidala

La prima visita cronologica sullo schermo a Tatooine è avvenuta in La minaccia fantasma. Dopo essere fuggita dall’occupazione di Naboo da parte della Federazione dei Mercanti, la regina Amidala e la sua scorta Jedi sbarcarono nel mondo dell’Orlo Esterno per nascondersi, fare rifornimento e ripararsi. Questo atterraggio apparentemente casuale ha scatenato diversi eventi importanti.

In primo luogo, ha visto la primissima istanza di un uomo che si è piazzato al primo posto in una gara di pod. In secondo luogo, ha visto il primo scontro tra un Cavaliere Jedi e un Signore dei Sith nel corso di un millennio. La missione di Darth Maul su Tatooine pose fine a un’era prolungata di fuga dai Sith, e la sua apparizione a Qui-Gon e Obi-Wan segnò l’inizio della fine per l’Ordine Jedi. Infine, l’arrivo di Amidala e del suo gruppo portò alla scoperta di Anakin da parte dei Jedi e alla sua successiva partenza da Tatooine.

Il ritorno di Anakin Skywalker

Un decennio dopo aver lasciato Tatooine, Anakin tornò con Padme per cercare sua madre. Questo ritorno a casa ha segnato la sua prima svolta importante verso il Lato Oscuro nel massacro di una tribù di Tusken, in seguito alla morte di sua madre per mano loro.

Stabilisce le tendenze di Anakin riguardo alla perdita, la sua capacità di violenza e vendetta e il suo disaccordo con gli elementi del codice Jedi. Tutti questi diventeranno fattori enormi nella successiva caduta di Anakin.

L’arrivo di Luke Skywalker

Dopo la nascita di Luke e Leia Skywalker, i bambini furono divisi e nascosti per proteggerli da Vader e dall’Imperatore. Leia divenne Leia Organa e crebbe su Alderaan, mentre Luke fu mandato a vivere con il fratellastro di Anakin, Owen, e sua moglie Beru su Tatooine. Là è stato sorvegliato da un Obi-Wan Kenobi in esilio.

L’educazione di Luke su Tatooine è ovviamente importante per motivi legati alla storia, ma è anche significativa dal punto di vista tematico. Il parallelismo tra Anakin e Luke (e alla fine con Rey) è centrale nella struttura ciclica della storia di Star Wars, e molto di quel parallelismo è tratto dalla loro reciproca infanzia su Tatooine.

La morte di Darth Maul

Dopo essere stato utilizzato impropriamente nella saga cinematografica Star Wars, Darth Maul ha visto una massiccia rinascita in The Clone Wars e Star Wars: Rebels. I suoi archi animati lo hanno visto sopravvivere al duello de La minaccia fantasma, riunirsi con suo fratello Savage e compiere una serie di omicidi attraverso la galassia, uccidendo Jedi e radunando varie forze della malavita per la sua causa.

In tutto questo, Maul aveva un obiettivo principale: vendicarsi di Obi-Wan Kenobi. Dopo numerosi scontri, inseguimenti, rapimenti e l’uccisione dell’ex amante di Obi-Wan, i due si incontrano per l’ultima volta nell’episodio di Rebels dal titolo “Twin Suns”, su Tatooine. Si tratta dell’episodio più famoso e acclamato dell’intero spettacolo, e il duello finale tra Obi-Wan e Maul – che termina con la morte dei Sith – è qualcosa che ogni fan di Star Wars dovrebbe vedere.

La ricerca di Obi-Wan Kenobi

Per anni Obi-Wan visse pacificamente in esilio su Tatooine, tenendo il giovane Luke Skywalker sotto un occhio vigile e protettivo. Tutto è cambiato quando, in preda alla disperazione, la Principessa Leia ha inviato R2-D2 e C-3PO sulla superficie del pianeta per trovare Obi-Wan e chiedergli di consegnare i piani della Morte Nera all’Alleanza Ribelle. I droidi riuscirono in questa impresa e le avventure di Luke iniziarono.

Ovviamente, l’arrivo dei droidi ha avuto importanti ripercussioni per Luke (la morte dei suoi zii e la sua partenza da Tatooine) e successivamente per la galassia. Sembrava anche avere un impatto sulla vita in generale su Tatooine, secondo The Mandalorian. Nell’episodio della seconda stagione “The Marshal”, Cobb Vanth racconta come Tatooine fu occupata dalle forze imperiali durante gran parte della Guerra Civile Galattica, probabilmente in parte a causa del dispiegamento alla ricerca di R2-D2 e C-3PO.

Il salvataggio di Han Solo e la morte di Jabba The Hutt

Per decenni, Jabba the Hutt ha governato gli insediamenti sparsi di Tatooine dall’oscuro mondo sotterraneo del pianeta. Gli Hutt gestivano la tratta degli schiavi nei giorni prima dell’Impero, così come il circuito di podracing, il gioco d’azzardo e il contrabbando. Gestivano anche racket di protezione e sollecitavano “tasse sull’acqua”, affermandosi come i capi del mondo criminale e il governo del pianeta.

Gran parte di quell’equilibrio fu sconvolto poco prima della caduta dell’Impero, quando la missione per salvare Han Solo dal palazzo di Jabba the Hutt si concluse con la morte del gangster. Jabba era una forza temuta in tutta la galassia e la sua scomparsa avrebbe inviato effetti a catena ben oltre il Mare delle Dune. E, naturalmente, il salvataggio di Han alla fine ha portato alla nascita di Ben Solo, che ha svolto un ruolo importante nell’era della Nuova Repubblica e oltre.

L’uccisione del drago Krayt

The Mandalorian

Questo particolare evento potrebbe non sembrare così significativo per la storia galattica come gli altri in questa lista, ma ha alcune ramificazioni abbastanza sostanziali. In particolare, segna la prima dichiarazione ufficiale di pace tra i Tusken e gli abitanti degli insediamenti di Tatooine. La cooperazione tra Mos Pelgo e il popolo di indigeni è senza precedenti e potrebbe essere di buon auspicio per il futuro del pianeta se durasse.

La visita di Din Djarin a Mos Pelgo è significativa anche per la sua acquisizione dell’armatura da battaglia mandaloriana di Boba Fett. Il famoso cacciatore di taglie, ultimo clone vivente di Jango Fett, ha svolto un ruolo notevole in gran parte della saga degli Skywalker, e il suo ritorno dalla morte potrebbe avere effetti galattici più ampi. È anche il primo caso noto di qualcuno che è sopravvissuto a un Sarlacc.

La sepoltura di Luke e le spade laser di Leia

Questo è un altro evento più significativo dal punto di vista tematico che narrativo, ma è comunque significativo. Dal momento che la Saga degli Skywalker è iniziata su Tatooine, così finisce lì. Sebbene non sia un finale universalmente amato della storia (così come tutto L’ascesa di Skywalker), Rey che ritorna alla fattoria dell’umidità di Skywalker per seppellire le spade laser di Luke e Leia offre un senso di chiusura su un’intera epoca estesa di Star Wars.

Indipendentemente da come si abbia accolto il finale, una cosa è certa: è giusto che Tatooine sia rimasta al centro di Star Wars fino alla fine.

… altrimenti di arrabbiamo! L’omaggio natalizio degli Oliver Onions

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Sono tornate due autentiche superstar della musica italiana ed internazionale, tra i più famosi autori italiani di colonne sonore di film, vere e proprie leggende della storia della pop culture del nostro Paese: gli Oliver Onions!

Il duo composto da Guido e Maurizio De Angelis, che ha scritto le musiche di cult assoluti, in Italia e nel mondo, da Sandokan a Orzowei passando per i celebri film di Bud Spencer e Terence Hill, per le quali sono stati protagonisti sia come autori che come arrangiatori e interpreti, ha deciso di far rivivere uno dei loro brani di culto, il Coro dei Pompieri di …altrimenti ci arrabbiamo!, in una speciale versione natalizia arrangiata e prodotta da Ricky Quagliato, che fonde inconfondibili sonorità 80’s tra synth e campionatori con un sound 2.0 di grande impatto, addobbato a festa da campanelli natalizi e sonorità gioiose.

Il brano uscito per BMG, una sorpresa natalizia che anticipa il ritorno discografico degli Oliver Onions previsto per la primavera 2021, è già disponibile in streaming e su tutte le piattaforme digitali. Il la la la la lalla più famoso della storia del cinema, torna oggi in una inedita veste accompagnata da un videoclip con ospiti d’eccezione. Tanti gli amici che hanno deciso di rendere omaggio ai due maestri della colonna sonora, in un video che vediamo proiettato all’interno di un cinema – purtroppo vuoto come accaduto in questo anno – con la speranza e l’augurio di trascorrere queste festività con serenità e un pizzico d’allegria, in vista del nuovo anno e del nuovo progetto degli Oliver Onions.

Il parterre di amici che hanno partecipato al videoclip, provenienti dal mondo della musica, del cinema, della radio, è vastissimo: Ale&Franz, Brunori Sas, Claudia Gerini, Claudia Pandolfi, Cristina D‘Avena, Daniele Adani, Eugenio in Via di Gioia, Fabio Armiliato, Fabio Volo, Francesco Gabbani, Frankie Hi-nrg, Jerry Calà, Kabir Bedi, Lorenzo Branchetti, Luca Abete, Luisa Corna, Neri Marcoré, Nicola Ventola, Nina Zilli, Nino Frassica, Omar Fantini, Panpers (Andrea Pisani e Luca Peracino), Ricchi e Poveri, Rita Pavone, Rosita Celentano, Scintilla (Gianluca Fubelli), Simona Molinari, Tommaso Paradiso, Trio Medusa (Furio Corsetti, Gabriele Corsi e Giorgio Daviddi) con Francesco Lancia, Tutti Nudi (Antonio Mezzancella, Dj Osso e Pippo Lorusso), Vince Tempera.

La Scure e il Fulmine: in fumetteria il numero zero del crossover tra Zagor e Flash

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Debutta in fumetteria e sullo shop online di Sergio Bonelli Editore il team-up tra Zagor e Flash, che ci condurrà nel cuore della foresta di Darkwood in una prospettiva del tutto inedita.

“La Scure e il Fulmine”, questo il titolo dell’albo, sarà composto di 32 pagine a colori in formato 16×21 cm, con una storia scritta da Giovanni Masi & Mauro Uzzeo e disegnata da Davide Gianfelice con i colori di Luca Saponti. Lo speciale numero 0 a tiratura limitata sarà presentato con due copertine interconnesse tra loro, entrambe firmate da Carmine Di Giandomenico.

Ad arricchire l’albo – che vede faccia a faccia lo Spirito con la Scure, creato da Guido Nolitta e realizzato graficamente da Gallieno Ferri, e The Flash, creato da Gardner Fox e Harry Lamper – ci saranno anche tante curiosità e dietro le quinte del nuovo capitolo dell’eccezionale progetto di crossover in cui gli Eroi bonelliani incontrano quelli dell’universo DC.

Dopo “Relazioni pericolose”, l’albo che aveva testimoniato il primo incontro tra Dylan Dog e Batman (o meglio: tra Joker e Xabaras), ora è il momento di Barry Allen e Zagor, due eroi che da oltre sessant’anni intrattengono lettori di ogni età con storie ricche di colpi di scena, disegni mozzafiato e incredibili misteri.

Ecco il book trailer de La Scure e il Fulmine

Spider-Man e il suo ruolo nel futuro del MCU: Sony e Marvel estenderanno l’accordo?

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L’attesissimo Spider-Man 3 con Tom Holland – che non ha ancora un titolo ufficiale – è chiaramente uno dei progetti più attesi dell’ambiziosa Fase 4 del MCU, soprattutto a causa dell’esplorazione del concetto di Multiverso. Nelle ultime settimane, il cast del trequel è cresciuto in maniera significativa fino a diventare una sorta di enorme contenitori di personaggi legacy dei due precedenti franchise di Spider-Man ad opera della Sony, con l’aggiunta del Doctor Strange di Benedict Cumberbatch ha ulteriormente consolidato le teorie secondo cui la prossima avventura di Peter Parker collegata al MCU avrà molto a che fare con l’esistenza di universi coesistenti.

Secondo quanto riferito, Andrew Garfield, che ha interpretato l’Uomo Ragno in The Amazing Spider-Man, tornerà per Spider-Man 3 così come Tobey Maguire, che ha interpretato il simpatico arrampicamuri nella trilogia di Sam Raimi. A parte le precedenti iterazioni di Peter Parker, nel nuovo film dovremmo rivedere anche una sfilza di cattivi già noti al grande pubblico, come l’Electro di Jamie Foxx, il Doctor Octopus di Alfred Molina, il Green Goblin di Willem Dafoe e il Sandman di Thomas Haden Church, nonostante manchi ancora una conferma ufficiale da parte di Sony e Marvel.

Come se tutto ciò non fosse già abbastanza, si vocifera che anche Charlie Cox dovrebbe tornare nei panni di Matt Murdock/Daredevil nel film. Insomma, Spider-Man 3 si troverà a dover bilanciare una quantità potenzialmente sconfinata di personaggi appartenenti all’universo dell’Uomo Ragno, e sarà di sicuro emozionante scoprire cosa hanno in serbo il regista Jon Watts e i Marvel Studios per i tutti fan. Ora, una nuova voce potrebbe aver offerto un nuovo indizio sul futuro dell’universo condiviso post-Spider-Man 3. 

Durante l’ultimo episodio del podcast The DisInsider Show (via The Direct), i conduttori Skyler Shuler e Derek Cornell hanno condiviso un rumor a proposito dei Marvel Studios durante lo spazio “Rumor of the Week”. Va sottolineato che le notizie che Shuler e Cornell condividono durante questo segmenti non devono essere prese come conferme, ma piuttosto come semplici voci di corridoio.

Ad ogni modo, Cornell ha detto che i Marvel Studios “hanno esteso l’accordo con Sony relativo ai diritti su Spider-Man” perché l’arrampicamuri avrà “un ruolo fondamentale” nel futuro dell’Universo Cinematografico Marvel. Anche se queste dichiarazioni sono da prendere con la dovuta cautela, si tratta comunque di indiscrezioni decisamente interessanti, dal momento che implicano che lo Spider-Man di Holland rimarrà nell’universo condivsio al di là di ciò che accadrà nell’atteso threequel.

Cosa sappiamo di Spider-Man 3?

Di Spider-Man 3 – che arriverà al cinema il 17 Dicembre 2021 – si sa ancora molto poco, sebbene la teoria più accredita è quella secondo cui il simpatico arrampicamuri sarà costretto alla fuga dopo essere stato incastrato per l’omicidio di Mysterio (e con il personaggio di Kraven il Cacciatore che sarebbe sulle sue tracce). Naturalmente, soltanto il tempo sarà in grado di fornirci maggiori dettagli sulla trama, ma a quanto pare il terzo film dovrebbe catapultare il nostro Spidey in un’avventura molto diversa dalle precedenti…

Tom Holland si è unito al MCU nei panni di Peter Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe chiave all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre film dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due standalone: Spider-Man: Homecoming e Spider-Man: Far From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato tra Marvel e Sony ha permesso al personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per ancora un altro film a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man 3 – e per un altro film in cui lo ritroveremo al fianco degli altri eroi del MCU.

Gli Eterni: Gemma Chan parla del suo “doppio ruolo” nel MCU

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Gemma Chan ha avuto un piccolo ruolo in Captain Marvel del 2019 nei panni di Minn-Erva. In molti pensavano che fosse stato uno vero spreco per la talentuosa attrice: ecco perché sono rimasti estremamente sorpresi quando è stato annunciato che la stessa era stata scelta per interpretare per Sersi ne Gli Eterni.

Anche se Chan era quasi irriconoscibile nei panni della Kree dalla pelle blu, il fatto che avrebbe interpretato un altro personaggio del MCU così presto è stato un fatto sicuramente degno di nota. Durante un’intervista con The Hollywood Reporter, Chan ha finalmente fatto luce su come sia entrata a far parte del cast de Gli Eterni, e probabilmente non sorprenderà più di tanto apprenderà che il suo coinvolgimento è stata opera di Kevin Feige

“Ho incontrato Kevin Feige durante la stagione dei premi, all’epoca di Crazy & Rich. Di punto in bianco si è avvicinato e mi ha detto: ‘Ci piacerebbe riaverti indietro’. Forse sto parafrasando male, ma immagino che lui abbia visto il film e abbia pensato: ‘Ci piacerebbe poterti utilizzare meglio. Ci piacerebbe che tornassi. Vogliamo che tu faccia qualcos’altro, quindi troviamo quel progetto’. L’unica cosa è che non avevo idea che sarebbe accaduto tutto così in fretta. È stato davvero gentile da parte sua dirlo.”

Gemma Chan ha poi spiegato che ha dovuto comunque sostenere un provino nonostante avesse già recitato in un progetto dell’Universo Cinematografico Marvel, e sebbene l’attrice non abbia potuto rivelare molto su Gli Eterni, stando alle sue parole sembra che il film sarà qualcosa di davvero molto speciale…

“Sembra molto diverso. È una storia davvero epica. Molto ambiziosa. Ci sono molti nuovi personaggi. Sento che sarà un film di supereroi totalmente diverso da tutti gli altri. Sembra una cosa ovvia da dire, ma stanno davvero cercando di fare qualcosa di diverso con questo film. Stiamo tutti incrociando le dita sul fatto che funzioni e che le persone lo amino. Abbiamo girato molto in varie location, usando tantissima luce naturale. Abbiamo fatto anche cose in studio, ma la maggior parte del film è stata girata all’aperto. Non abbiamo utilizzato tantissimo il blue screen, a differenza invece di Captain Marvel.”

Gli Eterni, diretto da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina Jolie (Thena), Richard Madden (Ikaris), Kit Harington (Black Knight), Kumail Nanjiani (Kingo), Lauren Ridloff (Makkari), Brian Tyree Henry (Phastos), Salma Hayek (Ajak), Lia McHugh (Sprite), Gemma Chan (Sersi) e Don Lee (Gilgamesh). La sceneggiatura è stata scritta da Matthew Ryan Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 12 febbraio 2021.

Secondo gli ultimi aggiornamenti, il cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama muoversi tra gli umani.

Whitney Houston: da Star Wars arriva l’interprete del biopic

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Arriva da The Hollywood Reporter la notizia che l’attrice britannica Naomi Ackie è stata scelta come interprete di Whitney Houston nell’annunciato biopic dedicato all’icona della musica mondiale, tragicamente scomparsa nel 2012 all’età di 48 anni.

Naomi Ackie ha raggiunto la fama internazionale grazie al ruolo di Anna nel film Lady Macbeth di William Oldroyd al fianco di Florence Pugh. Lo scorso anno l’abbiamo vista nei panni di Jannah, un’alleata della Resistenza, in Star Wars: L’ascesa di Skywalker di J.J. Abrams. In tv ha preso parte all’acclamata serie

Il biopic si intitolerà I Wanna Dance with Somebody, in onore della celebre hit della cantate datata 1987, e sarà diretto da Stella Meghie, regista di The Photograph con Issa Rae e Lakeith Stanfield. Gli eredi della cantante, la società Primary Wave e Clive Davis (il celebre produttore che scoprì la Houston) collaboreranno attivamente al biopic.

Il coinvolgimento della Houston Estate permetterà al film di poter utilizzare le canzoni originale della cantante: il film, dunque, impiegherà i più grandi successi che hanno contribuito a rendere la Houston una delle più amate interpreti a livelli mondiale, come Saving All My Love for You, Greatest Love of All e I Will Always Love You. 

“Abbiamo trascorso la stragrande maggioranza dell’ultimo anno alla costante ricerca di un’attrice che potesse incarnare Whitney Houston”, ha spiegato alla fonte la regista. “Naomi Ackie ci ha impressionato durante ogni fase del processo di casting. Sono stata catturata dalla sua enorme capacità di incarnare la presenza scenica di un’icona globale. Mi ha commessa vedere il modo in cui è riuscita a portare l’umanità nella sua vita interiore.”

I Wanna Dance with Somebody sarà sceneggiato e prodotto da Anthony McCarten, già sceneggiatore e produttore di Bohemian Rhapsoy, il biopic con Rami Malek nei panni di Freddie Mercury. Sony e TriStar dovrebbero distribuire il film a novembre del 2022.

A proposito del biopic, Clive Davis aveva dichiarato: “In base alla mia esperienza personale e professionale con Whitney, dalla sua adolescenza fino alla sua tragica e prematura scomparsa, so per certo che la sua storia non è ancora stata raccontata per intero. Sono davvero felice che Anthony McCarten si sia impegnato per realizzare una sceneggiatura senza alcun tipo di preclusione, musicalmente ricca, che rivela finalmente la vera Whitney, un’artista la cui voce ha profondamente influenzato il mondo, mentre lei stessa combatteva contro quei demoni che sarebbero stati poi la sua rovina.”

La storia di Whitney Houston

Whitney Houston è stata una delle donne di maggior successo discografico, la quarta donna per numero di vendite negli Stati Uniti, con circa 55 milioni di dischi certificati dalla RIAA. Le sue vendite complessive di album e singoli sono di 200 milioni di copie. Tra gli altri record, detiene anche il primo posto nella classifica degli artisti di colore di maggior successo insieme a Michael Jackson, e nel 2006 il Guinness dei Primati l’ha dichiarata “l’artista più premiata e famosa di tutti i tempi”.

Wonder Woman 1984: svelati i dettagli sulla scena mid-credits

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Sono stati rivelati i dettagli su una scena presente a metà dei titoli di coda di Wonder Woman 1984, l’atteso sequel del cinecomic DC che vedrà Gal Gadot e Chris Pine diretti ancora una volta da Patty Jenkins.

Nonostante gli screener concessi alla stampa americana fossero privi di scene post-credits al fine di evitare spoiler, il film è uscito ieri in alcuni mercati internazionali ed ecco che online è già apparso un resoconto di ciò che vedremo una volta conclusasi la nuova avventura di Diana. Se non volete rovinarvi la sorpresa, vi invitiamo a non proseguire nella lettura dell’articolo!

ATTENZIONE: SEGUONO SPOILER SU WONDER WOMAN 1984!

Come riportato da Bleeding Cool, la scena mid-credits in questione – una scena che appare a metà dei titoli di coda – è interpretata dall’attrice originale di Wonder Woman, ossia Lynda Carter. Nella scena rivela che il suo nome è Asteria e che è la precedente proprietaria dell’armatura dorata dell’aquila reale che Diana Prince indossa nel sequel.

Dopo aver salvato qualcuno, la guerriera di Themyscira lascia intendere di aver servito nell’ombra per diverse centinaia di anni (da quando ha trovato la sua strada nel mondo degli uomini). L’attrice fa l’occhiolino alla telecamera prima che la scena finisca, un ironico riferimento al passato di Carter come Wonder Woman.

Era da tempo che si parlava del possibile cameo di Lynda Carter nel sequel, con la stessa Patty Jenkins che aveva espressamente chiesto alla celebre attrice di apparire nel suo film. La descrizione della scena mid-credits, seppur non dettagliata, confermerebbe dunque la presenza dell’interprete originale di Wonder Woman nel sequel ed un omaggio alla sua iconica eredità.

Wonder Woman 1984 uscirà il 25 Dicembre 2020 in America e il 14 Gennaio 2021 in Italia. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

L’ordine cronologico del personaggio di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redivivo Steve Trevor) e Pedro Pascal (nei panni di Maxwell Lord).

Doctor Strange: l’interprete di Lucian “pentito” di aver accettato la parte

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L’attore Scott Adkins si è pentito di aver interpretato il ruolo di un cattivo in Doctor Strange del 2016, a causa di ciò che quella parte significherà per il suo futuro nel MCU. Diretto da Scott Derrickson, Doctor Strange racconta la storia delle origini di Stephen Strange (Benedict Cumberbatch), che da chirurgo narcisista si trasforma in stregone disinteressato a seguito di un devastante incidente.

Il film è stato in maniera positiva sia dal pubblico sia dalla critica, e ad essere apprezzati sono stati, oltre alla performance di Cumberbatch, anche gli effetti visivi. Benedict Cumberbatch tornerà in Spider-Man 3 in arrivo nel 2021 prima della sua nuova avventura in solitaria, Doctor Strange in the Multiverse of Madness, prevista per il 2022.

In Doctor Strange, Scott Adkins interpreta la parte di un antagonista secondario di nome Lucian, uno degli zeloti che seguono Kaecilius (Mads Mikkelsen) nel suo complotto per portare Dormmamu nel mondo. Sebbene Adkins non abbia molte battute (anzi, quasi nessuna!), appare comunque al centro di una lotta travolgente con il personaggio di Cumerbatch. Il pubblico ricorderà le loro forme astrali che combattono nel bel mezzo di una sala operatoria: la scena culmina con Stephen che fulmina Lucian ed elimina sia lui che la sua forma astrale.

In una nuova intervista con The Illuminerdi, Adkins ha spiegato perché si è pentito di aver interpretato Lucian in Doctor Strange. Non ha nulla a che fare con il personaggio o con il contenuto del film, ma più che altro con il suo futuro del MCU e con la possibilità di poter interpretare un ruolo diverso, magari più ampio. “Quello è un ruolo che mi dispiace di aver accettato”, ha detto Scott Adkins. “Vorrei aver resistito ed essere stato in grado di rifiutare, perché ora sento di aver sprecato per sempre la mia possibilità di essere nell’Universo Cinematografico Marvel”. Tale dichiarazioni sono più che comprensibili, dal momento che il personaggio di Adkins nel cinecomic di Derrickson è morto: di conseguenza, lo stesso non avrà la possibilità di fare ritorno nel sequel di Sam Raimi.

Scott Adkins ricorda l’esperienza come stunt in X-Men le origini: Wolverine

Nel corso della medesima intervista, Adkins ha anche ricordato la sua esperienza come stunt di Ryan Reynolds in X-Men le origini: Wolverine, in cui l’attore è apparso per la prima volta nei panni di Wade Wilson. Adkins, che ha lavorato alla scene in cui Wade si trasforma in Weapon XI, ha ricordato di aver avuto dei forti dubbi sulla riuscita del personaggio sin dalla visione dei primissimi concept art.

“Quando ho ottenuto la parte, all’inizio ero davvero eccitato”, ha spiegato. “Mi aspettavo di indossare l’intero costume di Deadpool e tutto il resto. Quando ho incontrato la produzone e ho visto il concept art del personaggio… con la bocca cucita, gli occhi laser e gli artigli che spuntavano fuori ho pensato: ‘Non funzionerà mai’ (ride).”

Marvel: nuovi accordi con i talent nel caso di una distribuzione su Disney+?

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La Marvel potrebbe modificare i compensi dei suoi attori a seconda del futuro dei film del MCU. La pandemia di Covid-19 continua a stravolgere l’industria dell’intrattenimento, con la Marvel che ha subito il contraccolpo fin dall’inizio, con il rinvio di Black Widow e dell’inizio della Fase 4 che hanno inevitabilmente rimescolato le carte in tavola e stravolto il calendario delle uscite relative al 2021/2022.

Uno dei più grandi cambiamenti portati dalla pandemia di COVID-19 è arrivato con la notizia che la Warner Bros. distribuirà tutto il suo listino del 2021 sia nelle sale che su HBO Max, seguendo così una strategia che verrà ufficialmente inaugurata con Wonder Woman 1984. Come risultato di tale cambiamento, molte star di prim’ordine associate a WB, tra cui Margot Robbie e Will Smith, hanno iniziato a chiedersi se avessero comunque ottenuto i bonus legati al successo al botteghino di un blockbuster. Da parte sua, la Marvel starebbe rimuginando su un piano per affrontare eventuali preoccupazioni simili da parte degli attori della propria scuderia. 

Stando a quanto riportato da The Wrap, i Marvel Studios starebbero iniziando a prendere in considerazione la stipulazione di nuovi contratti che consentirebbero flessibilità nel caso in cui la pandemia – o altri fattori – portino alla decisione di non far uscire i film in sala ma direttamente in streaming. Attori, registi, sceneggiatori e produttori riceverebbero pagamenti adeguati in base ai nuovi termini, a seconda che un film del MCU arrivi al cinema o venga distribuito esclusivamente su Disney+. Secondo quanto riferito, ciò interesserebbe solo i film che devono ancora entrare in produzione, come Black Panther 2, le cui riprese dovrebbbero iniziare nell’estate del 2021. Non è chiaro se gli stessi termini verranno applicati a film che sono già stati completati come, appunto, Black Widow

Un cambiamento potenzialmente radicale per la Marvel?

Il nuovo accordo, che secondo gli addetti ai lavori è stato preso in considerazione prima dell’annuncio di Warner Bros/HBO Max, segnerà un cambiamento potenzialmente radicale per la Marvel. Lo studio ha registrato guadagni da record al botteghino, diventando il franchise cinematografico di maggior successo con oltre 22 miliardi di dollari a suo nome. Gli addetti ai lavori hanno specificato alla fonte che preferirebbero attenersi ad un modello cinematografico, ma al tempo stesso riconoscono la necessità di mantenere aperte più opzioni in vista del clima attuale.

Anche se i primi vaccini stanno cominciando ad arrivare negli Stati Uniti e in altre parti del mondo, potrebbe trascorrere ancora molto tempo prima che il pubblico si senta nuovamente pronto a tornare in sala. Un altro fattore da considerare è che, purtroppo, non tutti considerano il cinema come un’esperienza necessaria. Il periodo che stiamo vivendo potrebbe aver stimolato ancora di più le persone a guardare un film direttamente nel salotto di casa, senza dover necessariamente uscire. Per questi spettatori, che senza dubbio rappresentano una parte del pubblico della Marvel, lo streaming è quindi diventato essenziale.

WandaVision: il promo “Marriage”

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Dopo il trailer i Marvel Studios hanno diffuso il promo “Marriage” di WandaVision, la serie del MCU con Elizabeth Olsen e Paul Bettany in arrivo su Disney+ il 15 gennaio.

WandaVision, la serie tv

WandaVision è uno delle prossime miniserie in uscita su Disney+ creata da Jac Schaeffer e basata sui personaggi Marvel  Scarlet/Scarlet Witch interpretato da Elizabeth Olsen e Vision interpretato da Paul Bettany. La serie è ambientato nel Marvel Cinematic Universe (MCU) e ne condividendo la continuità con i film.

La trama si svolge dopo gli eventi di Avengers: Endgame dove in qualche modo Visione tornerà in vita e insieme all’amata Wanda inizieranno la loro vita di coppia in una New York negli anni ’50. La nuova serie tv sarà strettamente collegata con il film Doctor Strange in the Multiverse of Madness previsto per il 2021 dove la Olsen riprenderà il suo ruolo in tale film come co-protagonista accanto a Benedict Cumberbatch l’interprete di Doctor Strange. La serie tv fa parte della Fase 4 del franchise.

 Elizabeth Olsen e Paul Bettany. riprendono rispettivamente i ruoli di Wanda Maximoff / Scarlet Witch e Vision della serie cinematografica. Anche Teyonah Parris, Kat Dennings, Randall Park e Kathryn Hahn sono i protagonisti.

Christopher Nolan sul Bane di Tom Hardy: “Non è stato ancora davvero apprezzato”

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La performance di Tom Hardy nei panni di Bane ne Il cavaliere oscuro – Il ritorno è una delle più iconiche nella recente storia dei film di supereroi, eppure il regista Christopher Nolan crede che ancora non sia stata apprezzata nel modo giusto. Il terzo e ultimo capitolo dell’acclamata trilogia di Batman ad opera di Nolan non è certamente amato come il suo predecessore (che proprio di recente è stato aggiunto al National Film Registry), ma ha comunque ottenuto le lodi e il successo che meritava. Il Bane di Hardy è stato forse uno degli argomenti più discussi in merito al film, ancora prima della sua uscita nelle sale.

Sulla scia del Joker di Heath Ledger, il villain principale della trilogia di Nolan, Hardy si è dovuto confrontare con un’eredità parecchio ingombrante. Dopo l’uscita de Il cavaliere oscuro, la performance di Ledger divenne fin da subito leggendaria, e chiunque fosse destinato a seguire le sue orme avrebbe dovuto farsi carico di una notevole responsabilità. Il Bane di Hardy ha raggiunto un impatto a livello culturale altrettanto elevato, sebbene la natura di tale impatto fosse comunque diversa da quella raggiunta da Ledger. Bane è diventato in poco tempo un’icona nel mondo del web e la performance di Hardy – al di là del rispetto dovuto – è stata spesso fonte di umorismo e di ispirazione per meme assai divertenti.

Forse questo è in parte il motivo per cui Nolan pensa che Hardy non abbia ancora ottenuto il giusto riconoscimento per la sua interpretazione. In una recente apparizione durante il podcast Happy Sad Confused (via CBR), Christopher Nolan ha lodato il lavoro di Tom Hardy nei panni di Bane, dichiarando che la performance “deve ancora essere pienamente apprezzata”. Si è complimentato per l’impressionante gamma emotiva dell’attore nonostante il suo viso fosse praticamente nascosto, arrivando persino a paragonare Hardy a Marlon Brando.

“Non c’è una rete di salvataggio per nessuno di questi ragazzi e Tom, voglio dire… quello che ha fatto con quel personaggio deve ancora essere pienamente apprezzato. È una performance straordinaria e davvero sorprendente… La voce, la relazione tra il solo vedere gli occhi e la fronte. Abbiamo avuto davvero molte discussioni sulla maschera, su cosa avrebbe rivelato e cosa non avrebbe rivelato, e una delle cose che ricordo che mi ha detto… si è avvicinato con il dito alla tempia e al sopracciglio e ha detto: ‘Puoi farmelo interpretare così? Lascia che le persone lo vedano’. Certo, la vedete nel film, questa fronte in stile Marlon Brando, che esprime tutte le emozioni ad un livello spaventoso. È davvero una grande performance.”

Disney Gallery: The Mandalorian: lo speciale “Dietro le Quinte 2” dal 25 dicembre su Disney+

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Dal trionfale ritorno del leggendario cacciatore di taglie Boba Fett al debutto live-action del personaggio preferito dai fan, Ahsoka Tano, la seconda stagione di The Mandalorian è un viaggio divertente, sorprendente, emozionante che ha mantenuto alto l’entusiasmo dei fan, curiosi di vedere ogni settimana lo sviluppo di un nuovo capitolo. Disney+ porterà gli spettatori dietro le quinte di questa innovativa seconda stagione nel nuovo speciale di un’ora “Dietro le Quinte Stagione 2”, che debutterà in anteprima il 25 dicembre sulla piattaforma streaming.

Iscriviti a Disney+ e inizia a guardare The Mandalorian e altre produzioni originali

In questo nuovo appuntamento con Disney Gallery: The Mandalorian, i registi e il cast offrono un accesso senza precedenti alle decisioni e alle innovazioni narrative che hanno fatto parte della seconda stagione della serie premiata con l’Emmy Award.

Con video dal set che danno la possibilità agli spettatori di immergersi nel processo di realizzazione della serie e con dettagli e informazioni esclusive da parte del cast e della troupe, questo speciale documentario esplora la produzione di tutti gli 8 episodi della seconda stagione di The Mandalorian – dalla prima concept art fino alla tecnologia innovativa introdotta nella serie. Lo speciale “Dietro le Quinte Stagione 2” arriva venerdì 25 dicembre in streaming solo su Disney+.

Carbonia FIlm Festival: i vincitori in streaming dal 16 dicembre

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La piattaforma del Carbonia Film Festival cambia nome e si trasforma in onlinesardegna.umanitaria.it, un nuovo spazio virtuale che ospiterà una serie di appuntamenti, contenuti speciali e rassegne sempre a titolo gratuito.

Dopo il primo ciclo di proiezioni, la nuova piattaforma streaming  dei Centri Servizi Culturali Sardi della Società Umanitaria ospiterà a partire dal mese di dicembre una nuova rassegna targata Carbonia Film Festival. Grazie alle opportunità offerte dall’edizione appena conclusa, con  l’intero palinsesto disponibile online gratuitamente, il CFF decide di espandere l’appuntamento con il cinema di qualità legato ai temi di lavoro e migrazioni con una rassegna disponibile gratuitamente in streaming su tutto il territorio nazionale. Nasce così “Carbonia Film Festival online presenta…”: i film vincitori delle ultime edizioni del Carbonia Film Festival in streaming gratuito sulla piattaforma. Un film al mese per i prossimi 4 mesi per celebrare le migliori pellicole passate dal festival.Si comincia con EUROPA “BASED ON A TRUE STORY” di Kivu Ruhorahoza, film vincitore del Premio Miglior Film per l’edizione 2020 appena conclusa.

Un racconto sulle tensioni sociali e razziali in Gran Bretagna e in Europa, in cui la finzione narrativa si alterna ad immagini di scontri sociali e manifestazioni per le strade di Londra. Un documentario ibrido sulle politiche sull’immigrazione nella Londra pre Brexit e una riflessione sulle violenze che negli ultimi mesi hanno portato alla nascita del movimento Black Lives Matter.

L’opera di Ruhorahoza sarà disponibile dal 16 dicembre fino al 14 gennaio, quando passerà il testimone a BLACK MOTHER, vincitore del Premio Giuria Circoli del Cinema 2018. Diretto da Khalik Allah, artista di origine giamaicana-iraniana di base a New York, attualmente uno dei fotografi e registi più significativi della new wave americana nonché membro dell’agenzia fotografica Magnum dal 2020, Black Mother  è un atto d’amore verso la Giamaica. Un film dalla forte identità visiva girato con un’estetica visionaria, un’esplorazione dell’identità giamaicana tra sacro e profano, presente e passato, passando attraverso i tre trimesti della gravidanza di una donna.

Dall’edizione 2018 arriva anche AMATEURS di Gabriela Pichler, commedia tra osservazione sociale e umorismo premiata a Carbonia come Miglior Film, che racconta le disuguaglianze di classe e razziali. Ambientato in Svezia, nella fittizia cittadina di Lafors, la cui comunità cerca di convincere una catena tedesca ad aprire una filiale tramite un video promozionale della comunità, a cui decidono di partecipare anche due adolescenti, rivolgendo i loro smartphone verso tutto quello che non andrebbe mostrato…

Chiude il ciclo di appuntamenti EL FUTURO PERFECTO di Nele Wohlatz, che dopo il successo al Festival di Locarno nel 2016 (Premio per la migliore opera prima nella sezione Cineasti del Presente) si aggiudicò il Premio Miglior Film al CFF 2016. Il primo lungometraggio di Nele Wohlatz, tedesca immigrata in Sud America, è una commedia sulla comunicazione, il linguaggio e lo spaesamento di chi giunge in un altro paese e deve impararne la lingua. Attraverso il racconto di Xiaobin, diciassettenne cinese che arriva in Argentina, la regista mette in scena un film che con semplicità e grazia fotografa una realtà e le sue pittoresche conseguenze.Il palinsesto degli appuntamenti si arricchirà di altri titoli di cortometraggi presentati nelle passate edizioni del Carbonia Film Festival, oltre che di un titolo al mese selezionato dal catalogo di Ex-Di’ Memorie in Movimento – La Fabbrica del Cinema, il centro di raccolta e produzione della memoria storico-audiovisiva del territorio.

Il primo mese insieme ad EUROPA “BASED ON A TRUE STORY” verrà proposto anche TOUT LE MONDE AIME LE BORD DE LA MER di Keina Espiñeira, cortometraggio sospeso tra fiction e documentario sulle grandi migrazioni dall’Africa all’Europa in concorso al CFF nel 2016. A partire dal 16 dicembre sarà inoltre fruibile anche LA TERRA DENTRO di Stefano Obino, primo lavoro della futura “Fabbrica del Cinema” sul personaggio di Pietro Cocco, storico sindaco della città di Carbonia: un lavoro che vide coinvolti un gruppo di giovani professionisti del territorio per un progetto che ha incrociato produzione e formazione.

Ogni titolo sarà disponibile gratuitamente per 30 giorni, a partire dalla prima programmazione, con un accesso limitato fino a 500 posti nella sala virtuale.Alla programmazione cinematografica si affiancherà un appuntamento mensile di approfondimento sui temi del lungometraggio proposto. In diretta sui canali social del Festival Pietro Cingolani del Forum Internazionale ed Europeo di ricerche sull’immigrazione converserà con studiosi, operatori e attivisti.

Il programma completo sarà annunciato prossimamente. L’accesso alla piattaforma è gratuito, sono necessarie solamente le credenziali utilizzate al momento dell’iscrizione.

Mad Max Furiosa: 10 cose che vorremmo vedere nel prequel

Il prequel di Mad Max: Fury Road incentrato su Furiosa è ormai ufficiale. Anche se i dettagli sul film che avrà come protagonista Anya-Taylor Joy sono ancora piuttosto scarsi, ci sono indubbiamente diversi elementi che tutti i fan della celebre saga post-apocalittica vorrebbero vedere nel nuovo film. Proprio per questo, Screen Rant ha raccolto le 10 cose che vorremmo vedere nell’attesissimo prequel dedicato all’Imperatrice.

Il giovane Immortan Joe che diventa ancora più cattivo

Il giovane Immortan Joe è in cima alla lista dei personaggi che i fan vogliono vedere in azione nel nuovo film. La probabilità di vedere un lato meno rude del personaggio è pari alla possibilità di vedere la trasformazione nel demone che tutti conosciamo.

La sua svolta può essere delineata con intelligenza nel prequel, che dovrebbe mostrare un uomo che non intendeva diventare necessariamente un dittatore, ma che ha soltanto ceduto ai suoi oscuri desideri e abbracciato la perdita totale della sua anima.

Immortan Joe cattura le sue mogli

Immortan Joe non sarebbe mai stato uno dei cattivi più straordinari dello scorso decennio se non fosse stato coinvolto in atti atroci. Uno di questi era la sua abitudine di catturare certe donne e renderle sue mogli, la cui fuga era alla base della storia di Fury Road.

Il prequel non ha bisogno di riportare indietro tutti questi personaggi: la scelta migliore sarebbe mostrare effettivamente come Immortan ha catturato quelle donne. Chiarirebbe come è iniziato il sistema di cattura e svelerebbe quante donne hanno dovuto subire questo tragico destino.

Lo stile di vita di uno schiavo della Cittadella

Tutti coloro sotto il comando di Immortan Joe erano fondamentalmente degli schiavi e la vita nella Cittadella è apparsa infernale sotto ogni punto di vista. Tuttavia, quest’aspetto è stato mostrato solo in parte durante Mad Max: Fury Road, a causa della necessità di approfondire maggiormente la storia di Max e Furiosa.

Il prequel dovrebbe dedicare del tempo a ritrarre appieno le difficoltà della vita in questo ambiente crudele, per cementare il fatto che Immortan ha mantenuto le cose al loro livello peggiore. Dovrebbe anche “regalare” allo spettatore una parte della storia raccontata interamente attraverso gli occhi di uno degli schiavi.

L’infanzia di Furiosa

Si consiglia di guardare i primi film di Mad Max prima dell’arrivo di Furiosa, in modo da entrare nella cornice mentale di questo universo. Tuttavia, non sarà una necessità se il prequel mostrerà anche i giorni dell’infanzia di Furiosa, poiché il punto di vista di un bambino in questo mondo lascerà sicuramente un segno.

Naturalmente, c’è il fatto che Fury Road ha omesso molte informazioni sull’educazione di Furiosa, senza mai rappresentarle sullo schermo, quindi sarebbe una cosa naturale da approfondire nel prequel. I legami di Furiosa con Valkyrie potrebbero finalmente essere approfonditi.

Come Furiosa ha perso il braccio

Non faceva molta differenza che Furiosa soffrisse per la mancanza di un braccio, poiché era ancora tra i personaggi più pericolosi in Mad Max: Fury Road. Ciò non ha impedito ai fan di chiedersi perché avesse un braccio protesico.

Con il prequel impostato per esaminare una Furiosa più giovane, sarebbe opportuno fare luce sul motivo esatto per cui ha perso il braccio. C’è un’alta probabilità che sia stato perso a causa delle sue attività sotto Immortan Joe, ma le speculazioni non si fermeranno a meno che il vero motivo non venga rivelato.

Flashforward ai giorni nostri

Solo perché Furiosa è un prequel non significa che la storia debba rimanere rigorosamente ancorata al passato. Anche se Mad Max: Fury Road ha avuto un finale molto conclusivo, c’è ancora qualcuno che si chiede se le persone alla Cittadella siano riuscite a rimanere civili dopo aver perso l’influenza di Immortan Joe.

L’uso di flashforward può essere impiegato per confermare ciò che è accaduto a Furiosa nel presente, il che non solo creerebbe degli ottimi parallelismi con il passato, ma fornirebbe anche una ragione per il ritorno dell’interprete originale, Charlize Theron.

Gli eventi che hanno spinto Furiosa a lavorare per Immortan Joe

furiosaDato quanto disprezzava Immortan Joe, è difficile capire perché partecipasse volentieri al suo regime all’inizio di Mad Max: Fury Road. C’è la possibilità che Furiosa mostri le avventure dell’Imperatrice solo prima di incontrare Immortan Joe, ma questa sarebbe la strada sbagliata.

Furiosa, invece, dovrebbe concentrarsi sugli eventi che portano il personaggio del titolo ad allinearsi con Immortan e ritrarre le sue esperienze subito dopo essersi stabilita come parte della Cittadella. Questo farà comprendere anche la natura complessa della dinamica tra i due personaggi.

Immortan Joe e il lavaggio del cervello

Lo stato delle persone sotto il controllo di Immortan Joe era pazzesco, ed è strano come questi personaggi vivessero malnutriti e crivellati di malattie eppure saltassero su macchine pericolose e eseguirono gli ordini di Joe.

In Mad Max: Fury Road era chiaro che Immortan usava il suo carisma per fare il lavaggio del cervello in modo efficace alle persone, ma questo doveva essere fatto su larga scala e doveva essere effettivamente mostrato sullo schermo. Guardare il giovane Immortan Joe perfezionare il suo culto della personalità renderà il prequel ancora più intrigante.

L’educazione di Nux

Il personaggio di Nux è stato uno dei protagonisti di Mad Max: Fury Road e senza dubbio tra le migliori interpretazioni di Nicholas Hoult. All’inizio del film, era un fanatico della guerra per Immortan Joe, il cui unico sogno era morire e andare nel Valhalla.

Il giovane Nux ha bisogno di essere interpretato in tutti i modi che lo hanno motivato a pensare che la morte fosse l’unico scopo della sua vita. Le malattie di cui soffriva possono anche essere pienamente comunicate nel prequel, insieme a stabilire i limiti alla sua follia.

Uno sguardo al mondo apocalittico

Non ci sono molti film così simili a questa serie, poiché il personaggio principale continua ad evolversi e ad esplorare. Essendo un vagabondo, Max non rimane a lungo in un posto, anche se i film si concentrano sempre sulle sue avventure in un particolare luogo e finiscono quando ritorna nel mondo.

Furiosa dovrebbe portare alla luce questo mondo apocalittico mostrando le numerose comunità che esistono e come appare la terra desolata. Essendo un prequel, il mondo non ha bisogno di essere così desolato e potrebbe presentare insediamenti aggiuntivi e più creativi che Furiosa potrebbe visitare.

I Cassamortari: finite le riprese della nuovo film Claudio Amendola

Si sono appena concluse a Roma, dopo sei settimane, le riprese del film Cassamortari, terza regia di Claudio Amendola, che torna dietro la macchina da presa dopo La mossa del pinguino e Il Permesso.

Scritto da Roberto Iannone, Kissy Dugan e lo stesso Amendola, con la collaborazione di Luigi Di Capua, Cassamortari è una black comedy nata da un soggetto di Francesca Neri e Claudio Amendola che racconta in modo cinico, ironico e scorretto, ma anche con molto sentimento, la storia di una famiglia che gestisce un’impresa di onoranze funebri.

Ne sono protagonisti Massimo GhiniGian Marco TognazziLucia OconeAlessandro SperdutiSonia BergamascoPiero PelùAlice Benvenuti, con Giuliana Loiodice e l’amichevole partecipazione di Massimo DapportoAntonello Fassari ed Edoardo Leo. La direzione della fotografia è di Maurizio Calvesi, la scenografia di Ivana Gargiulo, i costumi di Catia Dottori e le musiche originali sono di Piero Pelù.

“Sono strafelice di aver finito il film senza aver avuto intoppi. Abbiamo raggirato il Covid e di questo siamo molto fieri, vuol dire che ci siamo comportati tutti in maniera corretta e giusta – ha dichiarato Claudio Amendola – Sono completamente innamorato di tutti gli attori del cast e non potevo sceglierne di migliori, sono davvero fiero di loro. Sono anche molto contento di come abbiamo realizzato il film, del supporto avuto dalla produzione e da tutti i reparti, tutto ciò mi rende veramente orgoglioso. Ritengo questo film il mio esame di laurea”.

I produttori Arturo Paglia e Isabella Cocuzza hanno sottolineato: “Siamo molto felici di aver dato a Claudio tutti gli strumenti necessari per poter portare sul grande schermo il film che ci ha raccontato e abbiamo amato fin da subito. Oltre ad un grande professionista, abbiamo trovato una grande persona ed un grande Amico. Il nostro obiettivo, in questo momento storico cupo e difficile, è quello di voler regalare un tipo di intrattenimento leggero, ironico e dissacrante e questo film nasce da questo presupposto. Dobbiamo ringraziare anche tutta la Troupe che nonostante tutti i disagi dovuti alla pandemia è stata sempre prudente, responsabile e molto collaborativa”.

I Cassamortari è una coproduzione italo-spagnola Paco Cinematografica – Neo Art Producciones realizzata con il sostegno della Regione Lazio – Avviso pubblico Attrazione produzioni cinematografiche (Por Fesr Lazio 2014-2020), progetto cofinanziato dall’Unione Europea.

Prodotto da Isabella Cocuzza e Arturo Paglia in collaborazione con Amazon Prime Video, il film sarà distribuito da Vision Distribution.

9-1-1 4: nuovo promo ufficiale

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Il network americano FOX ha diffuso il terzo promo di 9-1-1 4, l’annunciata quarta stagione di 9-1-1.

9-1-1 4

9-1-1 4 è la quarta stagione della serie 9-1-1 creata da Ryan Murphy e Tim Minear per il network americano FOX. Dai creatori Ryan Murphy e Brad Falchuk (il franchise di “American Horror Story”, “Nip / Tuck”), il nuovo dramma procedurale 9-1-1 esplora le esperienze ad alta pressione di agenti di polizia, paramedici e vigili del fuoco che sono spinti nel più situazioni spaventose, scioccanti e strazianti. Questi soccorritori devono cercare di bilanciare il salvataggio di coloro che sono più vulnerabili nel risolvere i problemi della propria vita.

In 9-1-1 4 protagonisti sono Athena Carter Nash, (stagione 1-in corso), interpretata da Angela Bassett, Robert “Bobby” Nash (stagione 1-in corso), interpretato da Peter KrauseEvan “Buck” Buckley (stagione 1-in corso), interpretato da Oliver StarkHenrietta “Hen” Wilson (stagione 1-in corso), interpretata da Aisha HindsHoward “Howie”/”Chimney” Han (stagione 1-in corso), interpretato da Kenneth Choi, Michael Grant (stagione 1-in corso), interpretato da Rockmond DunbarAbigail “Abby” Clark (stagione 1, guest star stagione 3), interpretata da Connie BrittonMadeline “Maddie” Buckley Kendall (stagione 2-in corso), interpretata da Jennifer Love Hewitt,  Edmundo “Eddie” Diaz (stagione 2-in corso), interpretato da Ryan GuzmanMay Grant (ricorrente stagione 1, stagioni 2-in corso), interpretata da Corinne MassiahHarry Grant (ricorrente stagione 1, stagioni 2-in corso), interpretato da Marcanthonee Jon Reis.

Spider-Man 3: torneranno anche Green Goblin, Sandman e Mysterio?

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Sappiamo ormai da diverso tempo – anche se manca ancora una conferma ufficiale da parte di Sony e Marvel – che Spider-Man 3 esplorerà ufficialmente il Multiverso, configurandosi come la versione live action dello Spider-Verse. Sappiamo anche che nel film torneranno non soltanto il Doctor Octopus di Alfred Molina e l’Electro di Jamie Foxx, ma anche le precedenti iterazioni dell’Uomo Ragno ad opera di Tobey Maguire e Andrew Garfield, così come i personaggi di Mary Jane e Gwen Stacy interpretati in passato da Kirsten Dunst e Emma Stone.

Adesso, nuovi report – chiaramente non confermati – suggeriscono che altri personaggi dell’universo di Spider-Man, già visti sul grande schermo, potrebbero fare ritorno nella terza avventura cinematografica di Peter Parker collegata al MCU. Dopo l’indiscrezione relativa al possibile ritorno di Charlie Cox nei panni di Matt Murdock/Daredevil, è The Illuminerdi (via Screen Rant) a riportare nel film con Tom Holland potremmo rivedere anche il Norman Osborn/Green Goblin di Willem Dafoe e il Flint Marko/Sandman di Thomas Haden Church, entrambi apparsi nella trilogia di Spider-Man diretta da Sam Raimi.

Ma non è tutto: alcune foto dal set apparse online grazie all’account Twitter @NacaoMarvel (via CBM) suggeriscono la presenza dello stunt di Jake Gyllenhaal, a conferma che il personaggio di Mysterio tornerà nel trequel. Il suo coinvolgimento in Spider-Man 3 avrebbe molto più senso se il personaggio provenisse effettivamente dal Multiverso, ma forse tutto ciò che ha detto sul nutrire rancore nei confronti di Tony Stark era una bugia? La sua controparte “Ultimate Comics” ha viaggiato tra i mondi, quindi è decisamente possibile che Mysterio sia colui che – nel MCU – assembla una versione multidimensionale dei Sinistri Sei per eliminare Peter Parker.

Cosa sappiamo di Spider-Man 3?

Di Spider-Man 3 – che arriverà al cinema il 17 Dicembre 2021 – si sa ancora molto poco, sebbene la teoria più accredita è quella secondo cui il simpatico arrampicamuri sarà costretto alla fuga dopo essere stato incastrato per l’omicidio di Mysterio (e con il personaggio di Kraven il Cacciatore che sarebbe sulle sue tracce). Naturalmente, soltanto il tempo sarà in grado di fornirci maggiori dettagli sulla trama, ma a quanto pare il terzo film dovrebbe catapultare il nostro Spidey in un’avventura molto diversa dalle precedenti…

Tom Holland si è unito al MCU nei panni di Peter Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe chiave all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre film dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due standalone: Spider-Man: Homecoming e Spider-Man: Far From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato tra Marvel e Sony ha permesso al personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per ancora un altro film a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man 3 – e per un altro film in cui lo ritroveremo al fianco degli altri eroi del MCU.