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MCU: 20 citazioni di grande ispirazione

MCU: 20 citazioni di grande ispirazione

Tutti sogniamo di poter essere dei superoi. Anche se non saremo mai in grado di entrare in azioni come i nostri personaggi preferiti, i loro poteri e le loro avventure ci aiutano ad entrare ancora di più in sintonia con lo spirito incarnato da questi meravigliosi personaggi. Spesso i più grandi personaggi apparsi nel MCU hanno lasciato sulla loro scia diverse massime a sostegno della loro saggezza. Ecco le 20 citazioni più belle dell’Universo Cinematografico Marvel:

“Non sprecarla. Non sprecare la tua vita.” (Ho Yinsen, Iron Man)

https://www.youtube.com/watch?v=HAEXezSRbfs

Le ultime parole di Ho Yinsen sono servite da monito per Tony Stark, parole che lo hanno ispirato ad abbracciare il suo destino di eroe. Ogni tanto, non ci farebbe male – nella vita di tutti i giorni – usare un promemoria come questo: la vita non è infinita e dovremmo usare il tempo che abbiamo saggiamente, soprattutto perché non sappiamo quando arriverà la fine.

Tony prese a cuore questo insegnamento e trascorse il resto dei suoi giorni assumendo l’identità di Iron Man, lavorando per proteggere non solo il suo mondo, ma anche l’intero universo.

“Non dovrei essere vivo… a meno che non sia per un motivo. Non sono pazzo, Pepper. È che finalmente so cosa devo fare. E so, in fondo al mio cuore, che è giusto.” (Tony Stark, Iron Man)

Tony Stark ha avuto un’epifania: ha trovato finalmente uno scopo nella vita e ora è determinato a perseguirlo, anche se gli altri sembrano non comprenderlo. Può essere difficile raggiungere i nostri sogni ed assecondare le nostre passioni, come può essere altrettanto difficile spiegare agli altri perché ci siamo così affezionati.

Durante l’Infinity Saga, Tony ha spesso dovuto fare i conti con questa problematica: i suoi cari, e persino gli altri Vendicatori, erano spesso perplessi da ciò che voleva fare per adempiere alla sua missione di protettore dell’universo. Fortunatamente per lui, alla fine la comprensione da parte degli altri è arriva, come spesso accade anche nella vita reale: se le persone intorno a noi non supportano le nostre aspirazioni, non significa che non dobbiamo seguirle.

Qualunque cosa accada domani, devi promettermi una cosa. Che rimarrai quello che sei: non un soldato perfetto, ma un brav’uomo.” (Dr. Abraham Erskine, Captain America: Il primo vendicatore)

Questa citazione non solo riassume molto bene la storia Steve Rogers, ma ci ricorda che, anche se siamo le persone più altamente qualificate nella nostra area di competenza, la cosa più importante che possiamo fare è essere delle brave persone.

Proprio come Steve, che è stato scelto per l’esperimento del Super-Soldato tra soldati fisicamente più forti di lui grazie alla sua volontà di mettere i bisogni e le vite degli altri al di sopra dei propri, a dimostrazione di quanto determinate doti caratteriali possano farti andare molto più lontano nella vita di determinate abilità fisiche. Inoltre, è giusto notare che Erskine fa riferimento ad un “uomo buono”, e non ad un “uomo perfetto”: fare errori e sbagliare è inevitabile, anche per i super-soldati…

La mia armatura non è mai stata una distrazione o un hobby… era un bozzolo. Ora sono un uomo cambiato. Puoi portarmi via la mia casa, tutti i miei trucchi e giocattoli, ma c’è una cosa che non potrai portarmi via: io sono Iron Man.” (Tony Stark, Iron Man 3)

Iron Man 3 recensione film

Iron Man 3 termina con un monologo di Tony Stark. A questo punto della saga, è stato Iron Man per diversi anni e ha salvato la vita a milioni di persone, e alla fine del film si ritrova a riflettere su come i suoi gesti eroici hanno cambiato la sua vita.

Prima di diventare Iron Man, cose come la sua casa e la sua ricchezza erano ciò che lo definivano agli occhi del mondo. Ma ora è Iron Man, il supereroe che aiuta il mondo. Alla fine della trilogia, Tony ha raggiunto il punto in cui l’eroe è tale perché riconosciuto anche dagli altri, ed essere definiti una brava persona proprio per la missione che si è scelto di portare avanti, e non per qualsiasi sciocca etichetta, è sicuramente liberatorio.

“Non si tratta di salvare il nostro mondo. Si tratta di salvare il loro.” (Hank Pym, Ant-Man)

michael douglasNel MCU ci sono diversi esempi di personaggi che vogliono correggere gli errori commessi dai loro genitori: le parole di Hank Pym rivolte Scott Lang in Ant-Man sono sicuramente un esempio di genitorialità estremamente positivo.

Tuttavia, proprio come molte delle altre citazioni più risonanti del MCU, anche questa è dedicata alla creazione di un mondo migliore. E la maggior di noi farebbe di tutto per rendere il mondo un posto sicuro e tranquillo per i nostri figli. A volte, nella vita, ci troviamo di fronte a decisioni difficili e altre a scelte che comportano dei sacrifici. Tenendo sempre presente che molti di questi sacrifici sono per un bene futuro (forse non per l’intero pianeta, ma probabilmente per le nostre stesse famiglie), ciò può aiutarci a prendere tali decisioni con maggiore serenità. 

“Se non possiamo accettare i nostri limiti, allora non siamo migliori dei cattivi.” (Tony Stark, Captain America: Civil War)

Tony Stark pronuncia queste parole in riferimento agli Accordi di Sokovia in Captain America: Civil War. C’è un’altra famosa citazione che dice: “O muori da eroe, o vivi abbastanza a lungo da il cattivo”.

Spesso siamo costretti a ricorrere a metodi che vanno contro la nostra morale o i nostri valori. La prossima volta che siamo tentati di compiere un’azione che va contro la nostra natura, potrebbe essere utile tenere bene a mente questa citazione. Potrebbe fare la differenza tra essere un “vero” eroe e essere un cattivo…

“Scendete a compromessi quando potete. Quando non potete, non fatelo. Anche se tutti ti dicono che è sbagliato, in realtà è giusto. Anche se tutto il mondo ti sta dicendo di mollare, è tuo dovere piantarti come un albero, guardarli negli occhi e dire: “No, siete voi ad andarvene.” (Sharon Carter nelle parole di Peggy Carter, Captain America: Civil War)

Di fronte a un conflitto, ciò che ci è stato insegnato fin da piccoli è quello di arrivare ad un compromesso con la parte avversaria. Nella maggior parte dei casi, si  tratta di un buon metodo per risolvere un disaccordo, ma a volte ci sono situazioni in cui non possiamo scendere a compromessi.

Non si deve mai avere paura di parlare in maniera chiara a coloro che si oppongono al tuo punto di vista. Credere fino in fondo ciò che pensi sia giusto è molto importante, anche quando le persone che ami sembrano non essere d’accordo con te.

“Non posso controllare le loro paure, soltanto le mie.” (Wanda Maximoff, Captain America: Civil War)

Dopo aver provocato la morte di diverse decine di persone all’inizio di Civil War, Wanda Maximoff si sente in colpa, arrivando a sperimentare persino la paura delle proprie capacità.

È uno dei Vendicatori più forti, ma i suoi poteri possono causare distruzione e disperazione se non vengono gestiti correttamente: ecco perché sono in molti ad avere paura di lei. Tuttavia, più avanti nel film, si renderà conto che non è giusto per lei tenersi alla larga dal resto del mondo. Può anche aver commesso un errore, ma sa di essere una combattente capace e di poter tornare a lottare. Per quanto ci proviamo, alla fine non possiamo controllare il giudizio degli altri su di noi, ma abbiamo il potere di controllare come percepiamo noi stessi.

“La vendetta ti ha consumato. Li sta consumando. Non permetterò che consumi anche me.” (T’Challa, Captain America: Civil War)

https://www.youtube.com/watch?v=kDK3EpXQDYQ

Negli anni, i fan della Marvel si sono divertiti molto a discutere a proposito dei due team capitanati da Iron Man e Captain America, ignorando forse che Civil War è in realtà una storia di ammonimento sui pericoli della vendetta.

T’Challa lo riassume molto bene grazie a questa citazione: dopo aver sentito le motivazioni di Zemo, sceglie di mostrargli misericordia… dopo tutto, si tratta sempre di qualcuno che è stato vendicato per l’omicidio di suo padre! Questa è un’ottima citazione da tenere in mente la prossima volta che sentiremo l’impulso di pareggiare i conti con qualcuno che ci ha fatto qualcosa di sbagliato…

“Lo so che stavi soltanto facendo ciò in cui credi. Questo è ciò che ognuno di noi può fare. Ciò che ognuno di noi dovrebbe fare. Qualsiasi cosa accada, te lo prometto: se hai bisogno di noi, se hai bisogno di me, io ci sarò.” (Steve Rogers, Captain America: Civil War)

Alla fine di Civil War, Steve Rogers invia una lettera a Tony Stark dopo che i Vendicatori si sono sciolti. Non siamo sempre d’accordo con le persone che ci circondano o con le persone con cui lavoriamo, anche se magari stiamo cercando di raggiungere lo stesso obiettivo.

È importante però ricordare che, nonostante tutto, per le persone che amiamo e a cui teniamo ci saremo sempre, anche se ci sono momenti della vita che ci possono mettere le une contro le altre o che possono farci sentire lontani. Un sentimento con cui i Vendicatori hanno continuato a lottare durante tutta la Saga dell’Infinito, e che alla fine si è rivelata tanta un’arma a loro sfavore nella sconfitta in Avengers: Infinity War e tanto un’arma a loro vantaggio nella vittoria in Avengers: Endgame.

“Non sconfiggiamo mai i nostri demoni, Mordo. Impariamo soltanto a convivere con essi.” (L’Antico, Doctor Strange)

Il dubbio, la paura e il rimpianto sono sentimento che, purtroppo, non ci abbandoneranno mai.. se impariamo a lavorare su noi stessi, però, è possibile andare avanti nella vita nonostante le esperienze negative.

Le esperienze negative e i traumi che affrontiamo nella vita diventino parte di noi: non doppiamo reprimerle, ma viverle e assecondarle. È un passo importante nell’accettazione di noi stessi e una chiave di volta per iniziare un processo di cambiamento.

“Potrebbe anche essere stato tuo padre, ragazzo, ma non è mai stato il tuo papà.” (Yondu, Guardiani della Galassia, Vol. 2)

Diversi film del MCU hanno toccato l’idea della famiglia ritrovata o allargata, ma nessuno di loro è andato così in profondità al concetto come i film dedicati ai Guardiani della Galassia. I Guardiani stessi sono un ottimo esempio di famiglia che si sceglie, e il Vol. 2 esplora l’impatto che i genitori non legati da un vincolo di sangue possono avere sulle nostre vite.

Peter trascorre gran parte del film entusiasta di conoscere il suo padre biologico, Ego, dopo aver chiuso con Yondu, che lo ha allevato per gran parte della sua vita. Proprio prima che Yondu si sacrificasse per salvare Peter e gli altri Guardiani, Star Lord realizza che la promessa di una vita perfetta con Ego era soltanto una facciata, e che il tentativo tutt’altro che perfetto ma sincero di crescerlo come suo figlio era di Yondu, ed è stato proprio ciò alla fine a renderlo il suo vero padre.

“Faccio grandi errori ogni volta. Eppure, tutto è sempre andato per il meglio.” (Thor, Thor: Ragnarok)

avengers endgameQuesta citazione di Thor serve ad insegnarci che tutti gli errori che commettiamo nella vita definiscono la persona che siamo. Alla fine, tutto si supera e la vita va avanti.

Anche se alcune decisioni che abbiamo preso possono aver avuto delle conseguenze importanti, nessuna di esse è stata effettivamente la fine del mondo, come magari temevano all’inizio. C’è sempre un modo per andare avanti fino a che siamo in vita. Non importa quanto gravi siano gli errori che hai commesso… alla fine, tutto è sempre andato come doveva!

“Ho scelto di affrontare i miei problemi, e non di fuggire da loro. Perché è questo ciò che fanno gli eroi.” (Thor, Thor: Ragnarok)

Thor ha assolutamente ragione anche in questo caso. Nella maggior parte dei casi, evitare di affrontare situazioni inquietanti o spaventose serve solo a peggiorarle. Quindi, è naturale che gran parte di ciò che definisce un eroe è la sua volontà di entrare in azione per risolvere i problemi. Affrontare i  problemi può essere scomodo o addirittura spaventoso, ma alla fine è sempre la cosa giusta da fare. 

“Solo perché qualcosa funziona, non significa che non possa essere migliorato.” (Shuri, Black Panther)

Molte cose in questo mondo sono buone, o almeno funzionali, ma c’è sempre spazio per migliorarsi. Anche se Shuri pronuncia queste parole in riferimento ad una serie di sforzi tecnologici, questa citazione può funzionare in tantissime situazioni ed è in realtà uno dei messaggi principali del MCU.

Affinché il mondo vada avanti, in quanto esseri umani dovremmo essere costantemente alla ricerca di modi per renderlo migliore, anche se si tratta di partire da zero.

“In tempi di crisi, i saggi costruiscono ponti, mentre gli sciocchi costruiscono barriere. Dobbiamo trovare un modo per prenderci cura l’uno dell’altro, come se fossimo un’unica tribù.” (T’Challa, Black Panther)

Il mondo sta affrontando diversi problemi in questo momento. Siamo di fronte a una pandemia globale, disordini politici in parecchi paesi e forti divisioni su molte questioni sociali importanti.

Gli attuali eventi che stanno accadendo ora hanno reso questa particolare citazione particolare ancora più attuale e risonante di quanto non lo fosse già in precedenza. È in periodi come questi che il mondo deve agire insieme per sopravvivere ed andare avanti come una vera comunità globale.

“Ho combattuto con un braccio legato dietro la schiena. Ma cosa accadrebbe quando sarò finalmente libera?” (Carol Danvers, Captain Marvel)

Captain Marvel 2

È una grande sensazione scoprire e realizzare appieno il proprio potenziale, soprattutto dopo che gli altri ti hanno sempre impedito di farlo. Questa citazione epica di Carol Danvers, poco prima che il personaggio rimuova l’inibitore che i Kree avevano usato per trattenere i suoi poteri, mostra quanto sia liberatorio prendere in mano il controllo del nostro destino.

“Non ho niente da dimostrarti.” (Carol Danvers, Captain Marvel)

Questa citazione invia un messaggio eccezionale, soprattutto a bambini e ai più giovani. A questo punto del film, Carol sa esattamente chi è e quali sono le sue capacità: sa che non ha bisogno di mettersi alla prova e di dimostrare niente a nessuno.

A tutti noi, ma in particolare ai bambini e agli adolescenti, viene spesso detto che dobbiamo dimostrare il nostro valore rispettando un determinato insieme di abilità o criteri. È importante tenere presente che sempre le aspettative si possono soddisfare, e che spesso le persone che li spingono al limite, in realtà vogliono soltanto vederci fallire. Tutti noi abbiamo i nostri punti di forza, che ci rendono preziosi e diversi al tempo stesso. Il più delle volte, coloro che cercano di scoraggiarci dall’utilizzare le nostre abilità lo fanno solo perché si sentono minacciati.

“Voglio solo la pace. Il risentimento è corrosivo… lo odio. ” (Tony Stark, Avengers: Endgame)

Avengers: Endgame

Questa è un’altra citazione di cui non si parla abbastanza. In Avengers: Endgame, Tony Stark chiarisce chiaramente che non è contento di come gli altri Vendicatori – in particolare Capitan America – non abbiano ascoltato i suoi precedenti avvertimenti su Thanos.

Tony ha compiuto numerosi sforzi per impedire al mondo di essere distrutto da una minaccia esistenziale e alla fine ha scelto la via del perdono. Perdonare qualcuno non significa che quella persona lo meriti o meno, ma consente a tutte le parti coinvolte di andare avanti. E a volte il peso più grande non è quella della persona che ha commesso l’errore, ma di quella che nutre il risentimento.

“Tutto falliscono quando si tratta di ciò che dovrebbero essere, Thor. La misura di una persona, di un eroe…è quanto riescono ad essere chi sono.” (Frigga, Avengers: Endgame)

Tutti noi ci aspettiamo determinate cose da noi stessi, anche a causa delle pressioni che costantemente provengono da parenti e amici. Siamo generalmente inclini al fallimento poiché aspettative molto spesso hanno a che fare con obiettivi che non siamo all’altezza di raggiungere. Come molte altre grandi citazioni del MCU, anche questa dovrebbe incoraggiarci a lavorare di più sulla versione migliore di noi stessi.

Billy Bob Thornton: 10 cose che non sai sull’attore

Billy Bob Thornton: 10 cose che non sai sull’attore

Dalla personalità poliedrica, l’attore Billy Bob Thornton si è negli anni costruito non solo la fama di bello e dannato, ma anche quella di interprete di gran livello, capace di dar vita a personaggi oggi iconici. Protagonista durante gli anni Novanta di alcuni celebri film, Thornton vanta ancora oggi uno status di tutto rispetto all’interno dell’industria, dove si è distinto anche come sceneggiatore e regista.

Ecco 10 cose che non sai su Billy Bob Thornton.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Billy Bob Thornton Fargo

Billy Bob Thornton: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. Thornton ottiene grande popolarità con uno dei suoi primi film da attore, Qualcuno sta per morire (1992), per poi far crescere la propria fama con titoli come Patto di sangue (1993), Tombstone (1993), con Kurt Russell, Lama tagliente (1996), U Turn – Inversione di marcia (1997), Armageddon – Giudizio finale (1998), con Bruce Willis e L’uomo che non c’era (2001), con Frances McDormand. Negli anni successivi continua poi a distinguersi con titoli come Monster’s Ball (2001), Prima ti sposo poi ti rovino (2003), Love Actually – L’amore davvero (2003), Babbo bastardo (2003), Scuola per canaglie (2006), di Todd Phillips, Eagle Eye (2008), con Shia LaBeouf, The Baytown Outlaws (2012), The Judge (2014), All’ultimo voto (2015), Whiskey Tango Foxtrot (2016), con Margot Robbie, Babbo bastardo 2 (2016) e A Million Little Pieces (2018).

9. Si è distinto per i suoi ruoli in televisione. All’inizio della sua carriera, negli anni Novanta, l’attore ha recitato nelle serie TV Brillantina (1990) e Hearts Afire (1992-1995). Torna poi ad essere protagonista in TV nel 2014, quando interpreta il sicario Lorne Malvo nella prima stagione della serie antologica Fargo. Dal 2016 interpreta invece Billy McBride, protagonista di Goliath, recitando accanto all’attore William Hurt.

8. È anche regista e sceneggiatore. Thornton si è affermato anche grazie alle sue capacità da regista e sceneggiatore, ruoli per i quali è stato in più occasioni premiato con importanti riconoscimenti. La prima sceneggiatura firmata dall’attore è quella per il film Qualcuno sta per morire, mentre per Lama tagliente, da lui scritto e diretto, vince il premio Oscar per la miglior sceneggiatura non originale. Gli altri titoli da lui scritti o diretti sono Passione ribelle, Daddy and Them, e Jayne Mansfield’s Car.

Billy Bob Thornton: moglie e figli

7. È stato sposato diverse volte. L’attore è noto per i suoi numerosi e burrascosi matrimoni, durati il più delle volte soltanto pochi anni. Il primo fu dal 1978 al 1980, con Melissa Lee Gatlin, da cui ebbe una figlia nel 1979. Successivamente è stato sposato dal 1986 al 1988 con l’attrice Toni Lawrence, dal 1990 al 1992 con l’attrice Cynda Williams, dal 1993 al 1997 con la modella Pietra Dawn Cherniak, da cui ha avuto due figli. Nel 2014 l’attore si è sposato nuovamente con Connie Angland, con cui era fidanzato da undici anni e da cui aveva avuto una figlia nel 2004.

Billy Bob Thornton e Angelina Jolie

6. È stato sposato con la nota attrice. Uno dei matrimoni più celebri di Thornton è senza dubbio quello avuto con l’attrice premio Oscar Angelina Jolie. I due si conobbero sul set del film Falso tracciato, intraprendendo una relazione culminata poi nel matrimonio nel 2000. I due si sono sempre posti come coppia borderline, divisi tra gli eccessi e il glamour. In particolare, fecero scalpore le loro collane con una piccola ampollina contenente l’uno il sangue dell’altro. Anche il loro rapporto tuttavia durò poco, e nel 2003 giunsero al divorzio citando differenze inconciliabili.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Billy Bob Thornton Goliath

Billy Bob Thornton in Fargo

5. È lui ad aver avuto l’idea per il look del suo personaggio. Protagonista della prima stagione di Fargo, dove interpreta il misterioso killer Lorne Malvo, Thornton è l’autore del bizzarro taglio di capelli del personaggio. L’attore si presentò dai produttori con tale look, deciso ad ottenere il permesso di poterlo sfoggiare nella serie. Questi lo trovarono talmente tanto stravagante che ritennero fosse perfetto per rendere ancor più particolare e criptico il personaggio, consentendo dunque a Thornton di tenerlo.

4. Ha ottenuto importanti riconoscimenti. Il personaggio di Lorne Malvo è stato senza ombra di dubbio uno dei più popolari della televisione nel 2014. La sua interpretazione fece guadagnare all’attore importanti riconoscimenti, come il Golden Globe al miglior attore in una miniserie e la nomination ai premi Emmy nella medesima categoria. Pur non trionfando in quest’ultima, l’attore ebbe modo di riaffermare il proprio prestigio all’interno dell’industria.

Billy Bob Thornton in Goliath

3. È il protagonista della serie. In Goliath, in Italia disponibile su Amazon Prime Video, l’attore interpreta l’avvocato Billy McBride, caduto in disgrazia ma pronto a tornare alla ribalta grazie ad un caso che potrebbe permettergli di vendicarsi di quanto subito. Per Thornton, quello di McBride è uno dei personaggi più brillanti e affascinanti capitatigli di recente, e interpretarlo è stato per lui motivo di rinascita professionale.

2. Non sa cosa accadrà nell’ultima stagione. Al termine della terza stagione, il suo personaggio si trova in una situazione estremamente difficile, che lasciava immaginare il rinnovo per una quarta stagione. Confermata come l’ultima della serie, Thornton ha affermato di non sapere come si concluderanno le vicende relative all’avvocato McBride, ma di essere estremamente soddisfatto con la sua evoluzione nel corso del tempo.

Billy Bob Thornton: età e altezza

1. Billy Bob Thornton è nato a Hot Spring, in Arkansas, Stati Uniti, il 4 agosto 1955. L’attore è alto complessivamente 178 centimetri.

Fonte: IMDb

Bill Nighy: 10 cose che non sai sull’attore

Bill Nighy: 10 cose che non sai sull’attore

Considerato uno dei maggiori interpreti britannici della sua generazione, Bill Nighy ha negli anni costruito una ricca carriera divisa tra cinema, teatro e televisione. In particolare, l’attore si è distinto per aver ricoperto ruoli sempre diversi, affrontando generi diversi e dando vita a personaggi rimasti nell’immaginario collettivo. Ancora oggi Nighy continua a recitare in popolari film, dando continuamente prova del suo valore.

Ecco 10 cose che non sai di Bill Nighy.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Bill Nighy pronuncia

Bill Nighy: i suoi film e la televisione

10. Ha recitato in celebri film. La carriera di Nighy al cinema ha inizio nel 1980 con Il piccolo lord. Successivamente, si distingue recitando in titoli come Pantera Rosa – Il mistero Clouseau (1983), Le cinque vite di Hector (1994) e Love Actually – L’amore davvero (2003), con Hugh Grant. Negli anni seguenti recita poi in titoli di vario genere come Underworld (2003), Guida galattica per autostoppisti (2005), Pirati dei Caraibi – La maledizione del forziere fantasma (2006) e Pirati dei Caraibi – Ai confini del mondo (2007), con Johnny Depp e Keira Knightley, Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 1 (2010), La furia dei titani (2012), Il cacciatore di giganti (2013), I, Frankenstein (2014), Pokémon: Detective Pikachu (2019) e Emma. (2020) con Anya Taylor-Joy.

9. È noto come doppiatore. Nel corso degli anni Nighy non ha mancato di distinguersi anche come doppiatore, ricoprendo tale ruolo per i film Giù per il tubo (2006), Astro Boy (2009), Rango (2011), Il figlio di Babbo Natale (2011), La fine del mondo (2013), con Simon Pegg, e Il viaggio di Norm (2016). Ha inoltre partecipato al doppiaggio della serie animata Castlevania (2020) e ai videogiochi Disney Infinity (2013), Destiny (2014), Disney Infinity 3.0 (2015) e Destiny 2 (2017).

8. Ha recitato anche per la televisione. Nel corso della sua lunga carriera l’attore non ha mancato di prestare il proprio talento anche al piccolo schermo. Negli anni è infatti apparso in numerosi titoli, come i film Agatha Christie: 13 a tavola (1985), Eye of the Storm (1993), Longitude (2000), The Lost Prince (2003) e Page Eight (2011), con Rachel Weisz. Nel 2018 ha invece recitato nel ruolo di Leo Argyll nella miniserie Le due verità, insieme all’attore Matthew Goode.

Bill Nighy: come si pronuncia il suo nome

7. La pronuncia del suo nome è più semplice del previsto. Nel corso degli anni molti fan si sono chiesti come fosse più corretto pronunciare il cognome dell’attore. In rete sono infatti presenti molti video a riguardo, che permettono di risolvere una volta per tutte tale mistero. Nighy si deve pronunciare semplicemente come “nai”, dunque molto più semplice di quanto si sarebbe invece potuto pensare.

Bill Nighy: le sue mani

6. È affetto da un morbo molto comune. Come in molti hanno potuto notare, le ultime due dita delle sue mani sono affette da una flessione permanente, che le porta di fatto ad essere inutilizzabili. Tale patologia è chiamata “malattia di Dupuytren”. Ciò è visibile in molti dei film in cui l’attore ha recitato, ma fortunatamente questo non gli ha impedito di svolgere al meglio la sua professione.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Bill Nighy Davy Jones

Bill Nighy è Davy Jones

5. Ha dato vita al personaggio tramite motion capture. Per dar vita al personaggio dello spietato Davy Jones, l’attore si è esibito in una performance di motion capture. Sul set, infatti, indossava una speciale tuta e del trucco intorno agli occhi e alla bocca, così che ogni suo movimento potesse essere poi utilizzato per dar vita al personaggio in CGI. Molti attori hanno affermato che era difficile non ridere davanti all’attore così conciato, ma anche che la sua interpretazione era capace di incutere subito timore nei suoi confronti.

4. Era geloso dei costumi degli altri attori. L’idea di recitare con una tuta di color grigio in quello che è a tutti gli effetti un film in costume non esaltava però l’attore, il quale in più occasioni si dichiarò geloso dei fantastici costumi indossati dagli altri attori protagonisti del film. Quando tuttavia gli venne mostrato il risultato finale del suo personaggio, Nighy ne fu estremamente soddisfatto, trovando che questi fosse davvero in grado di rubare la scena a chiunque altro.

3. Ha ricercato un preciso accento per il suo personaggio. Per il deforme Davy Jones, il regista Gore Verbinski aveva in mente di conferire al personaggio un accento olandese, poiché egli è il capitano dell’Olandese Volante. Tuttavia, Nighy dichiarò di non poter soddisfare la richiesta del regista, non avendo competenza con quel tipo di accento. Lavorò piuttosto su quello scozzese, portandolo all’estremo così da risultare unico all’interno del film.

Bill Nighy in Pirati dei Caraibi 6

2. Potrebbe riprendere il ruolo per un futuro film. Al termine di Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar, si accenna ad un ritorno in scena di Davy Jones. Nighy ha affermato di non essere stato al corrente di tale scena, ma che adorerebbe riprendere il ruolo per il sesto film della saga. Attualmente non vi è nulla di certo circa un eventuale sesto capitolo, ma se questo dovesse realizzarsi, è molto probabile che il terribile pirata potrebbe tornare in scena.

Bill Nighy: età e altezza

1. Bill Nighy è nato a Surrey, in Inghilterra, il 12 dicembre 1949. L’attore è alto complessivamente 183 centimetri.

Fonte: IMDb

Rowan Atkinson: 10 cose che non sai sull’attore

Rowan Atkinson: 10 cose che non sai sull’attore

Entrato nell’immaginario collettivo grazie ad alcuni iconici personaggi, l’attore Rowan Atkinson è uno dei più celebri attori comici del panorama britannico. Estremamente intelligente e dotato di un carisma unico, l’interprete si è distinto negli anni grazie alla sua versatilità, dimostrando di possedere un talento che gli permette di calarsi in contesti e personaggi sempre diversi.

Ecco 10 cose che non sai di Rowan Atkinson.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Rowan Atkinson Mr. Bean

Rowan Atkinson: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. Atkinson debutta al cinema nel 1983 con il film Mai dire mai, con Sean Connery, e successivamente appare in titoli come Due metri di allergia (1989), Chi ha paura delle streghe? (1990), Hot Shots! 2 (1993), e Quattro matrimoni e un funerale (1994), con Hugh Grant. Negli anni successivi recita poi in Maybe Baby (2000), con Hugh Laurie, Rat Race (2001), Scooby-Doo (2002), Johnny English (2003), con John Malkovich, Love Actually – L’amore davvero (2003), La famiglia omicidi (2005), Johnny English – La rinascita (2011) e Johnny English colpisce ancora (2018), con Olga Kurylenko.

9. È noto per i suoi ruoli televisivi. L’attore inizia a farsi conoscere in televisione grazie alla serie comica Not the Nine O’Clock News (1979-1982), dove recita in vari ruoli. Successivamente ottiene ulteriore popolarità grazie al personaggio di Edmund Blackadder nei titoli The Black Adder (1982-1983), Blackadder II (1986), Blackadder the Third (1987) e Blackadder Goes Forth (1989). In seguito, Atkins reciterà per la televisione nella serie Sbirri da sballo (1995-1996), e nella serie Maigret (2016-2017), dove interpreta il celebre commissario.

Rowan Atkinson è Mr. Bean

8. È diventato noto grazie al celebre personaggio. A fare la fortuna di Atkinson è stato il personaggio di Mr. Bean, con il quale l’attore ha debuttato in televisione nel 1990 nella serie omonima. Composta da 14 episodi, questa è divenuta un fenomeno mondiale, rendendo popolari tanto il personaggio quanto il suo interprete. Atkinson ha affermato di aver sviluppato Mr. Bean durante gli studi presso la facoltà di ingegneria elettrica.

7. Ha interpretato il personaggio in due acclamati film. Divenuto un vero e proprio fenomeno, con una forte influenza sulla cultura di massa, il personaggio è stato infine portato al cinema nel 1997, con un film intitolato Mr. Bean – L’ultima catastrofe. A dieci anni di distanza, Atkinson ha poi ripreso il ruolo per il sequel Mr. Bean’s Holiday (2007). Entrambi i lungometraggi sono stati da lui sceneggiati e prodotti.

6. Ha deciso di mandare in pensione il personaggio. Nel 2012 l’attore ha affermato di non avere più intenzione di interpretare il personaggio di Mr. Bean, ritenendo che, raggiunta ormai una certa età, rischierebbe di risultare triste nel dargli ancora vita. Ciò non gli ha però impedito di interpretarlo in altro modo. Dal 2002 al 2019 ha infatti doppiato la serie animata Mr. Bean, come anche la serie di cortometraggi intitolata Handy Bean (2018-2020).

Parte delle cose che non sai sull’attore

Rowan Atkinson auto

Rowan Atkinson e Sunetra Sastry

5. Ha avuto un lungo matrimonio. Sul finire degli anni Ottanta, Atkinson conobbe la truccatrice Sunetra Sastry sul set della serie The Black Adder. Nel 1990 i due si sono sposati, dando poi vita a due figli nati nel 1993 e nel 1995. I due sono a lungo stati una solida coppia, ma inaspettatamente hanno annunciato la separazione nel 2014, per poi divorziare nel 2015. Ciò sembra essere dovuto alla relazione di Atkinson con l’attrice Louise Ford.

4. Hanno rischiato la vita a bordo di un aereo. Nel 2001, l’attore insieme alla sua famiglia era a bordo di un aereo privato. Mentre sorvolavano il Kenya, il pilota ebbe un malore, abbandonando di conseguenza il controllo del velivolo. Istintivamente, l’attore ha cercato di mantenere stabile l’aereo in volo, mentre la moglie rianimava il pilota con dell’acqua gelata. Per loro fortuna, questi riprese conoscenza, riuscendo a far atterrare incolumi il velivolo e i suoi passegeri.

Rowan Atkinson: le sue auto

3. È un grande collezionista d’auto. Atkinson ha più volte raccontato di essere un grande appassionato d’auto d’epoca, possedendone diverse tra cui una Ferrari ed una Aston Martin. Ha poi avuto modo di sfoggiare tale passione partecipando alla Mille Miglia, come anche ad alcune puntate del programma Top Gear. Inoltre, nel film Johnny English, la Aston Martin DB7 Vantage utilizzata è di sua proprietà.

2. Ha avuto terribili incidenti d’auto. La passione di Atkinson per le auto lo ha portato in un paio di occasioni a rischiare la propria vita. Nel 1999, infatti, rimase coinvolto in un incidente automobilistico particolarmente grave, mentre nel 2011 nuovamente rischiò la vita mentre era a bordo della sua McLaren F1, con la quale ebbe un ancor più pericoloso incidente. Fortunatamente, in entrambi i casi l’attore né uscì quasi del tutto incolume.

Rowan Atkinson: età e altezza

1. Rowan Atkinson è nato a Conset, in Inghilterra, il 6 gennaio 1955. L’attore è alto complessivamente 181 centimetri.

Fonte: IMDb

Stana Katic: 10 cose che non sai sull’attrice

Stana Katic: 10 cose che non sai sull’attrice

Attrice canadese di origini serbo-croate, Stana Katic è diventata uno dei volti più noti della televisione grazie al suo ruolo in Castle. Grazie alla serie ha potuto dar prova del suo talento, come anche del carisma e della versatilità che la contraddistinguono. Negli anni non ha poi mancato di partecipare anche a celebri film per il cinema, con i quali ha consolidato la propria popolarità.

Ecco 10 cose che non sai di Stana Katic.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Stana Katic Nathan Fillion

Stana Katic: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in noti lungometraggi. L’attrice debutta sul grande schermo con Pit Fighter (2005), per poi ottenere maggior popolarità grazie a titoli come Feast of Love (2007), con Morgan Freeman, Stiletto (2008), Quantum of Solace (2008), con Daniel Craig, e The Spirit (2008), con Samuel L. Jackson. Negli anni successivi ha poi recitato in The Double (2011), con Richard Gere, Big Sur (2013), The Rendezvous (2016), Un’estate a Firenze (2017), con Alessandra Mastronardi, e L’esorcismo di Hannah Grace (2018).

9. È nota per i suoi ruoli televisivi. Nei primi anni della sua carriera l’attrice ha recitato in alcuni episodi di serie come The Shield (2004), E.R – Medici in prima linea (2005), 24 (2006), Heroes (2007) e nel film The Librarian 3 – La maledizione del calice di Giuda (2008). Dal 2009 al 2016 ha invece ottenuto il massimo della propria popolarità grazie alla serie Castle, dove ha recitato nel ruolo di Kate Beckett accanto all’attore Nathan Fillion. Dal 2017 è invece protagonista di Absentia, di genere thriller.

8. È anche produttrice. Con le serie Castle e Absentia, che le hanno permesso di guadagnare grande popolarità, l’attrice si è distinta anche come produttrice. Ha infatti ricoperto tale ruolo producendo ben 22 episodi del primo titolo e 10 del secondo. Attualmente, questi sono i soli significativi titoli per i quali l’attrice ha contribuito in tale veste, dimostrando così ulteriormente il grande legame che la lega ad essi.

Stana Katic è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 515 mila persone. All’interno di questo è solita condividere immagini relative a curiosità a lei legate, luoghi visitati o semplici momenti di quotidianità. Non mancano poi anche foto o video promozionali dei propri progetti da interprete, come anche immagini di backstage dei set da lei frequentati.

Stana Katic e suo marito Kris Brkljac

6. Ha sposato il suo storico partner. Nel 2015, con una cerimonia privata svoltasi in Croazia, l’attrice ha sposato Kris Brkljac, originario della Serbia e di professione business man, con il quale aveva una relazione da diverso tempo. La coppia è da sempre molto riservata circa la propria vita sentimentale, e non sono soliti rilasciare affermazioni o foto a riguardo. Attualmente, la coppia non sembra aver avuto figli.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Stana Katic Absentia

Stana Katic e Nathan Fillion

5. Si sono conosciuti in modo insolito. Al momento del suo provino per un ruolo in Castle, l’attrice si rese conto di indossare una camicia troppo lunga. Rimediate un paio di forbici, si imbatté nell’attore Nathan Fillion, protagonista della serie, e chiese a lui di poter fare un taglio per accorciare l’indumento. Questo primo insolito incontro fu visto dal produttore della serie, e colpito dalla disinvoltura della Katic decise di offrirle la parte.

Stana Katic in Castle

4. Non ha avuto buoni rapporti con il suo co-protagonista. Nonostante lo stretto rapporto tra i loro personaggi, la Katic e Fillion sono noti per non aver nutrito buoni rapporti durante le ultime stagioni della serie. I due erano infatti arrivati a scambiarsi la parola soltanto tramite le battute previste per i rispettivi ruoli, mentre al di fuori delle riprese rifiutavano addirittura di essere nella stessa stanza. I motivi di tale rottura non sono mai stati realmente chiariti.

3. Venne licenziata dalla serie. Nell’aprile del 2016 venne diffusa la notizia che l’attrice era stata licenziata dalla serie, senza però che fossero state date motivazioni particolari. Ciò portò ad una rivolta da parte degli spettatori, che richiesero e ottennero la cancellazione della serie. Dal canto suo, la Katic si è dichiarata grata per l’oppurtunità, ma che non nega che il licenziamento improvviso l’ha lasciata confusa e ferita.

Stana Katic in Absentia

2. È la protagonista della serie. In Absentia, l’attrice ricopre il ruolo di Emily Byrne, agente dell’FBI scomparsa senza lasciare traccia e dichiarata morta presunta. Anni dopo, tuttavia, farà la sua ricomparsa senza però ricordare nulla degli anni della sua assenza. Parlando del progetto, la Katic ha affermato di aver richiesto di poter partecipare poiché attratta dalla possibilità di dar vita ad un antieroe.

Stana Katic: età e altezza

1. Stana Katic è nata ad Ontario, in Canada, il 26 aprile 1978. L’attrice è alta complessivamente 175 centimetri.

Fonte: IMDb

Spider-Man 3: alcune proposte per la nuova tuta dell’Uomo Ragno

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Spider-Man 3: alcune proposte per la nuova tuta dell’Uomo Ragno

Spider-Man 3, che seguirà le vicende abbastanza destabilizzanti che hanno chiuso Far From Home, vedrà con ogni probabilità Peter Parker alle prese con un costume nuovo. Il giovane Uomo Ragno deve farsi strada nel mondo da solo, ora che il suo mentore non c’è più e che lui stesso ha elaborato il lutto, e per fare questo ha bisogno di tutta la sua forza di volontà.

Tra le armi a suoi favore, l’eredità di Tony Stark e l’accesso a una tecnologia che può sicuramente migliorare il suo costume. Ecco di seguito alcune proposte per il nuovo costume di Spider-Man.

Spider-Man: Far From Home, ecco il dettaglio che smentisce la morte di [SPOILER]

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Come annunciato nelle scorse settimane, dopo Spider-Man Far From Home l’arrampicamuri rimarrà nell’Universo Cinematografico Marvel grazie all’accordo siglato da Sony e Marvel Studios dopo che pochi mesi fa era stata confermata la rottura del contratto di co-produzione, e tornerà protagonista di un terzo standalone (uscita prevista il 16 luglio 2021) comparendo poi in un altro cinecomic del franchise.

Di Spider-Man 3 sappiamo davvero poco, tranne che gli sceneggiatori di Homecoming e Far From Home torneranno nel team e che il regista Jon Watts si trova ora in trattative per dirigere anche questo nuovo capitolo. Ovviamente è atteso Tom Holland nei panni di Spidey insieme a tutto il cast “giovane”, da Zendaya a Jacob Batalon.

Kevin Feige ha però dichiarato che il personaggio “attraverserà universi cinematografici”, il che suggerisce che non sono esclusi futuri incontri con le proprietà Sony come Venom, Morbius, Madame Web o gli eroi dello Spider-Verse animato..

Di seguito la sinossi ufficiale di Far From Home: In seguito agli eventi di Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in tutto il continente.

Spider-Man: Far From Home, 5 incredibili easter egg che nessuno ha notato!

The King’s Man – Le Origini: il nuovo trailer del prequel di Kingsman

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Ecco il nuovo trailer originale di The King’s Man – Le Origini, il film che racconta le origini dei Kingsman, i servizi segreti protagonisti dell’omonimo dittico cinematografico diretto da Matthew Vaughn, in arrivo in sala il 18 settembre 2020.

Mentre una manica dei peggiori tiranni e criminali della storia si riunisce per organizzare una guerra di proporzione mondiale, un uomo dovrà correre contro il tempo per fermarli. Questo sarà infatti il racconto delle origini dell’agenzia di intelligence indipendente che tutti conosciamo con il nome di Kingsman. Nel cast di The King’s Man – Le Origini sono stati confermati Ralph Fiennes, Matthew Goode e Harris Dickinson, e la storia sarà ambientata molto prima degli eventi narrati nel capitolo iniziale del franchise tratto dai fumetti di Mark Millar e Dave Gibbons.

La versione originale del trailer:

Quando i peggiori tiranni e menti criminali della storia si riuniscono per organizzare una guerra per spazzare via milioni di vite, un uomo dovrà correre contro il tempo per fermarli.
The King’s Man – Le Origini è diretto da Matthew Vaughn ed è interpretato da Ralph Fiennes, Gemma Arterton, Rhys Ifans, Matthew Goode, Tom Hollander, Harris Dickinson, Daniel Brühl, con Djimon Hounsou e Charles Dance. 

Il film è prodotto da Matthew Vaughn, David Reid e Adam Bohling, mentre Mark Millar, Dave Gibbons, Stephen Marks, Claudia Vaughn e Ralph Fiennes sono i produttori esecutivi. The King’s Man – Le Origini è basato sul fumetto “The Secret Service” di Mark Millar e Dave Gibbons, il soggetto è di Matthew Vaughn e la sceneggiatura è firmata dallo stesso Vaughn & Karl Gajdusek.

Generazione X 2: Kevin Smith spera nel ritorno di Ben Affleck

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Generazione X 2: Kevin Smith spera nel ritorno di Ben Affleck

Kevin Smith spera che Ben Affleck possa tornare nell’annunciato sequel di Generazione X (Mallrats in originale), il film da lui diretto nel 1995. Sembra che Smith sia attualmente entrato in una fase piuttosto nostalgica della sua carriera: dopo l’uscita lo scorso anno di Jay e Silent Bob – Ritorno a Hollywood, sequel/reboot di Jay & Silent Bob… Fermate Hollywood! del 2001, il regista e sceneggiatore ha annunciato non solo il sequel di Generazione X, ma anche il terzo capitolo di Clerks.

In una recente intervista con Comicbook, Kevin Smith ha dichiarato che oltre al ritorno del cast originale, spera che anche Ben Affleck – che nel film del ’95 ha interpretato il personaggio di Shannon Hamilton – possa apparire nel sequel. “Il personaggio di Shannon è nella sceneggiatura”, ha spiegato Smith. “Non è presente come i personaggi principale, che si vedono più o meno continuamente, ma è un personaggio che aiuta a mettere in moto le dinamiche della trama. È una parte sicuramente più bella di quella che Ben ha avuto in Jay e Silent Bob – Ritorno a Hollywood. Se è stato disposto ad accettare quel ruolo più ampio, il mio istinto mi dice che probabilmente accetterà anche questa parte più piccola. Immagino che dipenderà da dove lo gireremo e cose del genere. Però ci spero!”

Il sequel di Generazione X affronterà le conseguenza della pandemia di Covid-19

Per stessa ammissione di Kevin Smith, il regista e sceneggiatore ha trascorso il lockdown dovuto al Covid-19 completando le sceneggiature di Generazione X 2 e di Clerks 3. Il sequel di Generazione X – il cui titolo ufficiale sarà Twilight of the Mallrats – affronterà anche le conseguenze della pandemia di Coronavirus.

Il primo Generazione X raccontava la storia di T.S. (Jeremy London) e Brodie (Jason Lee), che trascorrono una giornata al centro commerciale dopo una brutta rottura con le loro fidanzate. I due non si limitano a guardare le vetrine, ma vivono una serie di avventure sbilenche, incontrano Stan Lee della Marvel Comics e molestano incessantemente un direttore di un negozio di abbigliamento, interpretato da Ben Affleck. Nel film Jay e il suo compagno di vita etero, Silent Bob, riprendono i loro ruoli da impiegati.

Ferrari: il film di Michael Mann con Hugh Jackman non è morto

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Ferrari: il film di Michael Mann con Hugh Jackman non è morto

Sono passati diversi anni ormai da quando abbiamo sentito parlare del biopic dedicato a Enzo Ferrari che sarà diretto da Michael Mann. All’epoca – parliamo del 2015! – il regista di Heat – La sfida e Collateral avrebbe dovuto girare il film a Modena per sei mesi, con il candidato all’Oscar Hugh Jackman scelto per interpretare il celebre imprenditore italiano (dopo che il premio Oscar Christian Bale aveva abbandonato il ruolo).

Adesso Deadline rivela che il progetto non è morto. Come spiegato dalla fonte, Michael Mann è tornato ufficialmente ad occuparsi del progetto, con l’intento di iniziare a girare nella primavera del 2021. Mann avrebbe già iniziato a pre-vendere i diritti di distribuzione del film al mercato virtuale di Cannes. Con Hugh Jackman ancora collegato al progetto, di recente Mann ha rimaneggiato la sceneggiatura scritta dal compianto Troy Kennedy (The Italian Job). 

STX si occuperà delle vendite internazionali del film e della distribuzione dello stesso nel Regno Unito e in Irlanda. Per quanto riguarda il restante mercato, nella giornata di domani Michael Mann terrà una presentazione virtuale del progetto dedicata ai potenziali compratori, tra i quali figurerebbero anche gli Amazon Studios. Il film si baserà sul libro di Brock Yates dal titolo “Enzo Ferrari: The Man, The Cars, The Races, The Machine“.

Le dichiarazioni di Michael Mann sul film dedicato a Enzo Ferrari

La pellicola, ambientata negli anni ’50, oltre a raccontare dell’ascesa del marchio Ferrari, dovrebbe focalizzarsi anche sul rapporto tra l’imprenditore ed un suo figlio illegittimo. Inoltre, nel film dovrebbe essere raccontata anche di una gara automobilistica tenutasi in Italia nel 1957, durante cui una Ferrari uscì dal tracciato e uccise ben 9 persone. Alla fonte, Michael Mann ha dichiarato: “In una storia come questa, il vero potere è racchiuso nelle vite emozionanti di queste persone, vite che si sono svolte in circostanze estreme. In più, abbiamo il potere esplosivo e la bellezza letale delle corse. È una storia con un forte dramma al centro: è per questo che desidero realizzare questo film da tanto tempo.”

Mad Max: Zoe Kravitz commenta il recasting di Furiosa per il prequel

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Zoe Kravitz, che il prossimo anno vedremo nei panni di Catwoman nell’attesissimo The Batman di Matt Reeves, ha commento la notizia del recasting del personaggio di Furiosa nell’annunciato prequel di Mad Max: Fury Road. Il film di George Miller, quarto capitolo della celebre saga post-apocalittica, è uscito nel 2015 ed è stato un successo tanto di critica quanto di pubblico, riuscendo a portare a casa anche ben 6 Oscar durante l’edizione del 2016.

In seguito al successo del film con protagonisti Tom Hardy e Charlize Theron, Miller annunciò in breve tempo la volontà di realizzare altri sequel della saga di Mad Max. Nello specifico, Mad Max 5 è stato in sviluppo per diverso tempo, ma soltanto di recente Miller ha confermato che il film sarà in realtà un prequel dedicato al personaggio di Furiosa. Nonostante al Theron abbia espresso interesse nell’eventuale progetto, è stato sempre Miller a confermare che l’attrice premio Oscar non tornerà nel prequel e che il ruolo sarà interpretato da un’attrice più giovane.

In una recente intervista durante il podcast Happy Sad Confused, Zoe Kravitz – che in Mad Max: Fury Road ha interpretato il ruolo di Toast la sapiente – ha parlato brevemente del recasting del personaggio di Furiosa per il nuovo spin-off. “Se non ricordo male, George ha sempre parlato della voglia di realizzare un prequel su Furiosa. Non sapevo però che avrebbe poi deciso di utilizzare un’altra attrice. Ad ogni modo, se c’è una cosa che ho imparato dalla mia esperienza con Mad Max è che di George Miller ti devi fidare. Non si può dire altro su quel maestro. Bisogna soltanto vederlo in azione”, ha dichiarato la Kravitz.

Anya Taylor-Joy e Jodie Comer le favorite per il prequel di Mad Max

Anche se è stato ufficialmente confermato da George Miller, sappiamo in realtà ancora poco sullo spin-off di Mad Max dedicato al personaggio di Furiosa. Sia Anya Taylor-Joy (The New Mutants) che Jodie Comer (Killing Eve) sarebbero le favorite per interpretare la versione giovane dell’Imperatrice nel prequel, ma al momento nessun annuncio ufficiale in merito al casting è stato fatto. Se Theron non sarà nel film, è possibile che Hardy possa apparire in un cameo, anche se tutto dipenderà dall’ambientazione.

Mamma Mia!: la produttrice anticipa un possibile terzo film

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Mamma Mia!: la produttrice anticipa un possibile terzo film

Judy Craymer, uno dei produttori di Mamma Mia! e Mamma Mia! Ci risiamo, ha anticipato che un terzo film della saga potrebbe ufficialmente vedere la luce. Il film originale, basato sull’omonimo musical a sua volta basato sulle canzoni originali degli ABBA, è uscito nel 2008 e, nonostante non sia stato accolto in maniera unanime dalla critica, è diventato un grandissimo successo di pubblico.

Il successo del primo film spianò naturalmente la strada ad un sequel, incentrato sempre sugli storici brani dell’iconico gruppo pop svedese e con protagonisti le versioni giovani dei personaggi presenti nel primo episodio. Anche il sequel è stato un moderato successo e ora, come rivelato al Daily Mail da Judy Craymer, un terzo film potrebbe entrare ufficialmente in sviluppo. Craymer (che ha prodotto non soltanto gli adattamenti cinematografici ma anche il musical originale) ha infatti dichiarato: “Un giorno ci sarà un altro film, perché abbiamo sempre pensato ad una trilogia. Inoltre, alla Universal piacerebbe farlo.”

La produttrice ha anche spiegato che negli ultimi mesi era intenzionata ad andare avanti con la pianificazione del progetto, ma che la pandemia di Covid-19 ha stravolto le cose. La Craymer ha inoltre rivelato che nel nuovo film sarebbe intenzionata ad utilizzare quattro nuove canzoni composte da Benny Andersson e Bjorn Ulvaeus, membri degli ABBA.

Il franchise di Mamma Mia! potrebbe non essere morto

Il primo Mamma Mia! del 2008 era incentrato sul personaggio di Sophie (interpretato da Amanda Seyfried) e su quello di sua madre Donna (interpretata da Meryl Streep): nel film Sophie cercava di scoprire l’identità del suo vero padre mentre era impegnata ad organizzare il suo matrimonio. Il sequel del 2018 invece, Mamma Mia! Ci risiamo, ha esplorato il passato di Donna, interpretata questa volta da Lily James.

Anche se ad oggi è difficile immaginare di cose potrebbe parlare un terzo capitolo della saga musicale, per i fan potrebbe essere eccitante sapere il franchise non è morto. Speriamo, dunque, che la Universal ufficializzi presto Mamma Mia! 3.

MCU: Lucia Von Bardas preparerà il terreno per l’arrivo di Doctor Doom?

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I film dedicati ai Fantastici Quattro e realizzati sotto l’egida della Fox non sono mai riusciti a catturare il vero spirito del personaggio di Doctor Doom e, soprattutto, l’eredità dell’immaginario stato di Latveria: nei film in questione, il personaggio è stato trattato alla stregua di un uomo d’affari o di un potente scienziato, ma nulla abbiamo mai saputo sulle origini di uno dei più grandi cattivi della storia dei fumetti.

Ora che la Disney ha ufficialmente acquistato la Fox, la speranza è che nell’Universo Cinematografico Marvel Doctor Doom possa avere il trattamento e la giustizia che si merita, anche se nessuno sa con precisione quando ritroveremo il personaggio creato da Stan Lee e Jack Kirby sul grande schermo, essendo i piani della Marvel sui Fantastici Quattro avvolti ancora nel più fitto mistero.

Eppure, l’introduzione dell’iconico villain potrebbe avvenire in maniera graduale e non diretta. Secondo un recente rumor portato all’attenzione da The Direct, i Marvel Studios starebbero pianificando di introdurre nel loro universo condiviso il personaggio di Lucia Von Bardas, sicuramente noto a tutti gli appassionati di fumetti: Lucia, infatti, ha preso il posto di Victor Von Doom quando il Dottore venne spodestato dal trono di Latveria, assumendone per un certo periodo anche il nome.

Doctor Doom: 5 modi in cui il MCU potrebbe rendergli giustizia

Se l’indiscrezione dovesse rivelarsi fondata, significa che la Marvel sta ufficialmente preparando il terreno per l’introduzione del personaggio di Doctor Doom nel MCU, presentendo indirettamente – attraverso il personaggio di Lucia Von Bardas, appunto – il regno di Latveria, una strategia più o meno simile a quella impiegata per introdurre il Wakanda prima di Black Panther. Probabilmente Lucia potrebbe essere introdotta già nella Fase 4, o magari nella Fase 5, come rappresentante diplomatico del paese oppure come Primo Ministro.

Star Wars: Oscar Isaac non è interessato a tornare nei panni di Poe

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Oscar Isaac, che ha interpretato il ruolo di Poe Dameron nella trilogia sequel di Star Wars, ha dichiarato di non essere interessato a tornare nei panni del personaggio. Il pilota intepretato da Isaac è stato uno dei personaggi chiave, insieme a quelli di Rey (Daisy Ridley) e Finn (John Boyega), della nuova trilogia iniziata ufficialmente nel 2015 con Il Risveglio della Forza e che, a dicembre dello scorso anno, ha chiuso ufficialmente la saga degli Skywalker con l’uscita de L’Ascesa di Skywalker

L’Ascesa di Skywalker è stato accolto in maniera contrastante da molti fan, come del resto tutti gli episodi che hanno composto la trilogia sequel (soprattutto Gli Ultimi Jedi). Isaac ha più volte dichiarato che la cosa non lo ha colto di sorpresa: ancora prima dell’uscita nelle sale del film, l’attore aveva espresso il suo disappunto in relazione alla direzione che il film aveva preso e ad alcune scelte narrative che sono state fatte, soprattutto in relazione al rapporto tra i personaggi di Poe e Finn. Molti fan speravano che la saga avrebbe esplorato l’aspetto più “romantico” del loro rapporto, permettendo così al franchise di poter rappresentare anche personaggi LGBTQ+, ma le cose sono andate diversamente.

Intervistato di recente da Deadline, Isaac ha parlato della sua esperienza con il franchise, ricordando quanto si sia divertito a girare quei film. Mi è piaciuta la sfida che quei film rappresentano e mi è piaciuto lavorare con un gruppo veramente ampio di artisti e attori incredibili, creatori di oggetti di scena, scenografi. Tutto ciò che è stato davvero divertente”, ha dichiarato Isaac.

Tuttavia, se la Lucasfilm dovesse proporgli un nuovo progetto che includa la presenza di Poe, probabilmente l’attore non coglierà al volo l’occasione. Isaac ha prima scherzato dicendo: “Tornerei nel franchise solo se avessi bisogno di comprare un’altra casa”, e poi – tornando serio – ha aggiunto: “Quello che voglio fare è girare film artigianali e lavorare con persone che mi ispirano. Ad esempio, il modo in cui lavora Paul Schrader è molto vicino al mio DNA. Per ogni attore di una certa generazione ci sono dei film che lo hanno segnato, e questa cosa riguarda anche me ovviamente. Dal mio punto di vista, è stato un punto di svolta che non riguarda il film finito, ma il modo in cui viene realizzato.”

Il futuro di Oscar Isaac, tra Ben Stiller e James Gray

Oscar Isaac ha fatto riferimento a Paul Schrader perché l’attore sarà il protagonista del prossimo film del celebre regista e sceneggiatore, dal titolo The Card Counter. Nel futuro di Isaac non sembra dunque esserci più spazio per un franchise come quello di Star Wars, ma soltanto la volontà di dedicarsi a progetti differenti, molto più autoriali, come dimostrano le recenti notizie che lo vogliono nel cast di London, il nuovo thriller diretto da Ben Stiller, e di Armaggeddon Time, il nuovo dramma di James Gray.

Justice League: Michael Shannon commenta l’arrivo della Snyder Cut

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Dopo aver interpretato il generale Zod in Man of Steel, Michael Shannon ha da sempre sostenuto il lavoro fatto Zack Snyder, inoltre ha sempre speso parole positive sul regista, oltre ad essere dimostrato un appassionato sostenitore del Justice League Snyder Cut. Ebbe durante durante una recente intervista con James Van Osdol sul Podcast Car Con Carne, all’attore è stato chiesto cosa pensava sul fatto che finalmente vedremo la visione del regista.

“Sento spesso il mio amico Zack Snyder, ha avuto un brutto periodo. Tra le lotte con la sua famiglia e ciò che ha attraversato con la Warner Bros per lui non deve essere stato facile. E’ un essere umano dolce, gentile, laborioso, super coscienzioso e spero che questa liberazione gli dia un senso di soddisfazione o di vendetta se non altro perché è una brava persona “.

L’attore poi chiude con una battuta che sembra essere una vera è propria bordata contro lo studios: [Lui] merita di meglio di quanto abbia avuto a che fare”. Shannon ha anche riflettuto sul suo tempo trascorso nel ruolo del generale Zod nell’Universo esteso della DC, e rimane grato per l’esperienza di interpretare il più grande nemico di Superman sul grande schermo. “Ancora oggi, non riesco nemmeno a credere che mi abbia chiamato per farlo. Non sembrava qualcosa che fosse alla mia portata. Ma sì, mi ha preso – mi ha fatto entrare, quindi, grazie a Dio è successo”.

Michael Shannon potrebbe sicuramente essere classificato come un “attore di altissimo livello”, quindi la sua lode per Zack Snyder è decisamente significativa, ed è bello vedere come lo abbia supporto per quasi un decennio dopo aver lavorato insieme. 

Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Andrew Lincoln: 10 cose che non sai sull’attore

Andrew Lincoln: 10 cose che non sai sull’attore

Celebre sceriffo in un mondo di zombie, l’attore Andrew Lincoln deve la fama mondiale alla serie The Walking Dead, ma già prima di questa si era distinto in altri noti progetti televisivi o cinematografici. Ad oggi Lincoln sembra pronto per esplorare nuove strade, che potrebbero portare la sua carriera a conoscere nuova popolarità. La sfida più grande per lui è ora quella di mettersi alla prova con generi e contesti sempre diversi.

Ecco 10 cose che non sai di Andrew Lincoln.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Andrew Lincoln moglie

Andrew Lincoln: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in una nota commedia romantica. Lincoln debutta sul grande schermo nel 1995 con il film Boston Kickout, per poi acquisire ulteriore notorietà con titoli come Human Traffic (1999), e Gangster n° 1 (2000). La grande popolarità arriva grazie alla commedia Love Actually – L’amore davvero (2003), dove ha modo di recitare accanto agli attori Keira Knightley e Chiwetel Ejiofor. Negli ani seguenti ha poi recitato in L’amore fatale (2004), con Rhys Ifans, Troppo bella! (2006), Il truffacuori (2010) e We Want Sex (2010), con Rosamund Pike. Nel 2020 tornerà al cinema con il film Penguin Bloom, con l’attrice Naomi Watts.

9. È noto per una celebre serie televisiva. Nel corso della sua carriera l’attore è più volte apparso in televisione, per titoli come This Life (1996-1997), Afterlife – Oltre la vita (2005-2006) e Moonshot – L’uomo sulla luna (2009). Ottiene popolarità a livello mondiale grazie al ruolo dello sceriffo Rick Grimes nella serie The Walking Dead, dove recita dal 2010 al 2018 recitando accanto ad attori come Jon Bernthal, Norman Reedus, Lennie James, Lauren Cohan, Sonequa Martin-Green e Jeffrey Dean Morgan.

8. Ha ottenuto diversi riconoscimenti importanti. Per il suo ruolo in The Walking Dead, l’attore è stato candidato per ben sette volte come miglior attore televisivo ai Saturn Awards, premio dedicato ai prodotti di genere fantascienza, fantasy e horror. Lincoln ha poi riportato la vittoria nelle edizioni del 2015 e del 2017.

Andrew Lincoln e sua moglie Gael Anderson

7. È sposato. Dimostratosi negli anni sempre piuttosto geloso della propria vita privata, l’attore ha tuttavia dichiarato di essersi sposato nel 2006 con Gael Anderson, figlia del celebre musicista dei Jetthro Tull Ian Anderson. La coppia ha in seguito avuto due figli, Arthur e Matilda. Su di loro non vi sono molte altre notizie, ma Lincoln si è sempre dimostrato molto legato alla famiglia, rinunciando anche a diversi progetti pur di poter passare più tempo con questa.

Andrew Lincoln: il suo patrimonio

6. Vanta un cospicuo salario. Ad oggi l’attore è apparso in circa centoventi episodi della serie The Walking Dead, e data la sua grande importanza all’interno di essa, Lincoln è arrivato ad ottenere un salario di circa 650 mila dollari ad episodio. Questo gli ha permesso di affermarsi come uno degli attori più pagati della televisione. Grazie anche a tutti gli altri progetti a cui ha preso parte nel corso della sua carriera, ad oggi vanta un patrimonio stimato di circa 16 milioni di dollari.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Andrew Lincoln The Walking Dead

Andrew Lincoln in The Walking Dead

5. È stato uno dei primi attori confermati per la serie. Al momento dei casting per i personaggi principali della serie, Lincoln era in cerca di un ruolo da protagonista e decise di candidarsi per la parte di Rick Grimes. Gli autori della serie rimasero particolarmente colpiti dal suo provino, decidendo di affidargli subito il personaggio. Lincoln fu infatti uno dei primi attori ingaggiati per The Walking Dead, come anche uno dei primi confermati al pubblico.

4. Ha abbandonato la serie per motivi famigliari. Ambientata negli Stati Uniti, The Walking Dead ha dato grande popolarità all’attore, ma lo ha anche portato a passare diverso tempo lontano dalla sua famiglia, residente a Londra. Lincoln ha infatti poi deciso di lasciare il progetto per potersi dedicare in modo più continuo a seguire i propri cari, affermando però che in futuro riprenderà certamente il suo personaggio.

Andrew Lincoln: il ritorno di Rick Grimes

3. Avrà una trilogia di film a lui dedicati. I rapporti tra l’attore e la serie a tema zombie sono tutt’altro che finiti. Per lui è infatti in programma una trilogia cinematografica, che avrà funzione di spin-off, e andrà a raccontare cosa è accaduto allo sceriffo Rick Grimes dopo l’ultimo episodio della serie in cui è apparso, dove veniva prelevato da un misterioso episodio. La trilogia, attualmente in pre-produzione, sarà pensata per essere strettamente collegata alla serie.

2. Potrebbe tornare per l’ultimo episodio. Sono di recente circolate numerose voci che ipotizzano un ritorno di Lincoln per l’ultimo episodio della serie. Per quanto ancora non sia stato stabilito quante stagioni mancano a questo momento, il ritorno del personaggio andrebbe a collocarsi dopo la trilogia cinematografica a lui dedicata, ricollegando così i due progetti e dando conclusione all’epica avventura dei sopravvissuti.

Andrew Lincoln: età e altezza

1. Andrew Lincoln è nato a Londra, Inghilterra, il 14 settembre 1973. L’attore è alto complessivamente 178 centimetri.

Fonte: IMDb

 

 

The Batman: Peter Sarsgaard rivela la difficoltà nel far ripartire il set

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Dopo aver rivelato che il Batman di Robert Pattinson è davvero “Forte”, Peter Sarsgaard  ha commentato anche la difficoltà di far ripartire i set e nel particolare quello dell’attesissimo The Batman di Matt Reeves.

Secondo l’attore non è affatto semplice far ripartire la macchina nell’era COVID, inoltre rivela di aver quasi ultimato già la sua interpretazione, sostenendo di aver già fatto circa l’80% del suo ruolo: “Ho finito l’80% circa della mia parte, quindi vorrei solo fare l’ultimo 20%”. 

“Spero solo che potremo tornare presto, e posso rientrarci”, ha continuato, riferendosi alla sospensione della produzione di COVID-19. “È solo qualcosa su cui voglio tornare a lavorare e finire. In questi grandi film, la lavorazione va avanti per mesi e mesi. Ci sono centinaia di persone sul set in qualsiasi momento. È così difficile capire come lo facciamo adesso con tutti i protocolli – ma è così,  voglio solo tornare a lavorare per concludere nel migliore dei modi il lavoro”

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

“The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Via The Hollywood Reporter

Avengers: Endgame, affascinanti concept inediti delle tute da viaggio nel tempo

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Nonostante sia passati ormai più di un anno dall’uscita in sala di Avengers: Endgame oggi arrivano nuovi e inediti concept art che rivelano un’affascinante interpretazione alternativa sulle famose tutte utilizzate dagli eroi per viaggiare nel tempo. L’autore dei concept è  Aleksi Briclot, uno dei tanti artisti che lavora per i Marvel Studios.

L’artista nel post su Instagram spiega: “Concept art per Nebula con la tuta da viaggio nel tempo in Avengers: Endgame, una prova con più rosso e anche qualche campo di forza.” È un design simile, ma radicalmente diverso. Quello che è finito nello schermo rimane comunque in qualche modo iconico.

Avengers: Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile 2019. Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris EvansMark RuffaloChris Hemsworth e Scarlett Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War, l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

The Flash: il produttore conferma la presenza di Cyborg

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The Flash: il produttore conferma la presenza di Cyborg

A questo punto, The Flash (o Flashpoint come è occasionalmente noto) probabilmente sarà il prossimo film ad entrare nella lente d’ingrandimento dei fan della DC. Le notizie sulla pellicola in questi giorni sono tante e dopo aver appreso che secondo un rumor Jeffrey Dean Morgan sia in trattative per apparire nel film, oggi il produttore della pellicola nonché moglie del regista, Barbara Muschietti, si è lasciata scappare in una conversazione la conferma che un altro personaggio dell’Universo DC apparirà nel film.

Si tratterebbe del Cyborg di Ray Fisher. Questa notizia sembra confermare i recenti rapporti secondo cui Fisher dovrebbe ritornare ad interpretare il personaggio, oltre al fatto che questa sarebbe un ulteriore conferma che il film sarà una sorta di adattamento proprio di Flashpoint. Il che renderebbe la notizia su Jeffrey Dean Morgan ancora più fondata.

Tuttavia dovremo aspettare luglio per capire cose bolle realmente in pentola in casa DC, ma queste notizie di oggi sono sicuramente uno spunto di riflessione sul destino di The Flash e di tutto l’universo cinematografico DC. Vi ricordiamo che Andy Muschietti è attualmente al lavoro su The Flash – che presumiamo sarà ancora interpretato da Ezra Miller e che in questo quadro attualmente sta diventando di estrema importanza  vedere la  Director’s cut della Justice League.

The Flash arriverà al cinema il 1 luglio 2022. Christina Hodson è attualmente in trattative per scrivere una nuova versione del film, dopo i suoi lavori in pellicole come Bumblebee Birds of Prey, quest’ultimo dedicato prevalentemente alla figura di Harley Quinn, interpretata nuovamente da Margot Robbie. L’attore Ezra Miller ha più volte ribadito che il film è assolutamente confermato e certo, e con la conferma di Andy Muschietti alla regia sembrerebbe essere tutto pronto per un imminente inizio della produzione. The Flash avrà nuovamente Miller nel ruolo del protagonista, Barry Allen, mentre sembra confermato anche Billy Crudup nel ruolo di Herny Allen.

The Flash: Jeffrey Dean Morgan in trattative [Rumors]

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The Flash: Jeffrey Dean Morgan in trattative [Rumors]

Arriva una notizia che destabilizzerà di molto i fan di Zack Snyder, perché da quanto apprendiamo oggi, pare che l’attore Jeffrey Dean Morgan sia in trattative per riprendere il ruolo di Thomas Wayne nel film standalone su The Flash.

La continuità del DC Extended Universe è attualmente un bizzarro casino, quindi un film come the Flash che adatti Flashpoint aiuterebbe a dare un senso alle cose (come ad esempio perché improvvisamente c’è un nuovo Batman). Attorno al film standalone su Scarlet Speedster c’è stato un enorme chiacchiericcio e molti rumors hanno affermato a più riprese che proprio Flashpoint sarà il cuore del film  ma dopo l’alternarsi di numerosi sceneggiatori e regista, attualmente sul film regna la più totale incertezza.

Tuttavia con il ritorno di Zack Snyder e la sua Directors Cut è presumibile che la Warner Bros sia rinsavita e abbia decido di mantenere una coerenza di fondo e dunque non è da escludere che le voci di questi giorni che vorrebbero Jeffrey Dean Morgan in trattative per riprendere il suo ruolo visto in Batman v Superman non siano poi così assurde. Inoltre poco tempo fa vi abbiamo rivelato che proprio su The Flash molto presto ci saranno tante novità, inoltre la Warner Bros ha puntato molto forte sul regista Andrés Muschietti, il che farebbe presumere che finalmente c’è molta certezza sul futuro di The Flash. In ogni caso tutto lascia intendere che Luglio per la DC e i suoi fan sarà un mese speciale, con l’attesissimo evento globale DC FanDome.

The Flash arriverà al cinema il 1 luglio 2022. Christina Hodson è attualmente in trattative per scrivere una nuova versione del film, dopo i suoi lavori in pellicole come Bumblebee Birds of Prey, quest’ultimo dedicato prevalentemente alla figura di Harley Quinn, interpretata nuovamente da Margot Robbie. L’attore Ezra Miller ha più volte ribadito che il film è assolutamente confermato e certo, e con la conferma di Andy Muschietti alla regia sembrerebbe essere tutto pronto per un imminente inizio della produzione. The Flash avrà nuovamente Miller nel ruolo del protagonista, Barry Allen, mentre sembra confermato anche Billy Crudup nel ruolo di Herny Allen.

MCU: in cantiere l’arrivo di Firestar da Spider-Man e gli X-Men?

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MCU: in cantiere l’arrivo di Firestar da Spider-Man e gli X-Men?

Proprio ieri riportavamo la notizia dei colloqui avviati con una nuova regista e oggi sembra che un’altro rumors collochi l’arrivo di un nuovo personaggio nel Marvel Cinematic Universe. Infatti secondo alcune voci i Marvel Studios potrebbero avere in programma di introdurre Firestar in un futuro non troppo lontano. Al momento non si può sapere se ciò accadrà sul grande o piccolo schermo, e questo sembra essere un’altra di quelle anticipazioni che un personaggio stia arrivando nell’universo cinematografico Marvel (senza fornire alcuna idea di quando o dove accadrà effettivamente). Tuttavia dopo le notizie di colloqui con la regista di The Mandalorian Deborah Chow, potrebbe essere presumibile che i Marvel Studios abbiano intenzioni di aumentare la compagine femminile protagonista dell’Universo Cinematografico. Ma chi è Firestar?

Presentato nel cartone animato Spider-Man e His Amazing Friends della NBC, Firestar si unì al web-slinger e divenne presto uno dei personaggi preferiti dai fan. Questo successo la portò a fare il salto dallo schermo ai fumetti (anziché viceversa) e apparve per la prima volta nelle pagine di Uncanny X-Men # 193 del 1985. Da allora ha aiutato a fondare i New Warriors ed è rimasta alleata di Peter Parker nelle sue avventure.

Dunque la domanda che sorge spontanea è vedremo Firestar nell’annunciato Spider-Man 3, sequel di Far from Home che vedrà Tom Holland riprendere i panni di Peter Parker? o la vedremo in un eventuale riavvio di X-Men firmato per la prima volta Marvel Studios? Al momento non c’è dato saperlo, ma una cosa è certa viviamo un periodo di interessante fermento perché una nuova era sta(dovrà) nascere e speriamo che sia ricca di nuovi personaggi come Firestar. 

January Jones: 10 cose che non sai sull’attrice

January Jones: 10 cose che non sai sull’attrice

Attrice brillante e carismatica, January Jones ha conquistato l’industria di Hollywood grazie al suo ruolo nella celebre serie Mad Men. Contenuta eppure estremamente potente, la sua interpretazione è ancora oggi una delle più iconiche degli ultimi anni. Distintasi poi anche in altri generi e contesti, la Jones ha continuato ad affermarsi con successo, portando avanti la propria carriera tra cinema e televisione.

Ecco 10 cose che non sai di January Jones.

Parte delle cose che non sai dell’attrice

January Jones Mad Men

January Jones: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in noti lungometraggi. La Jones debutta al cinema con il film È una pazzia (1999), per poi ottenere maggior visibilità con Prigione di vetro (2001), con Stellan Skarsgård, Full Frontal (2002), di Steven Soderbergh, Terapia d’urto (2003), con Jack Nicholson, American Pie – Il matrimonio (2003) e Love Actually – L’amore davvero (2003). Negli anni successivi prende invece parte a titoli come Dirty Dancing 2 (2004), Le tre sepolture (2005), I Love Radio Rock (2009), Unknown – Senza identità (2011), X-Men – L’inizio (2011), con James McAvoy, Solo per vendetta (2011), Sweetwater – Dolce vendetta (2013) e Good Kill (2014), con Ethan Hawke.

9. È nota per i suoi ruoli in note serie TV. Il grande successo per l’attrice arriva grazie all’acclamata serie Mad Men, dove dal 2007 al 2015 recita nel ruolo di Betty Draper accanto ad attori come Jon Hamm, Elisabeth Moss, Kiernan Shipka e Christina Hendricks. Terminata la serie, ottiene invece il ruolo di Melissa Chartres in The Last Man on Earth. Di recente ha invece recitato nelle serie Netflix The Politician (2019) e Spinning Out (2020), con Kaya Scodelario.

8. Ha ottenuto importanti riconoscimenti. Amata o odiata, Betty Draper è uno dei personaggi più iconici della televisione degli ultimi decenni. Apprezzata per la sua interpretazione di questa in Mad Men, la Jones ha ottenuto importanti riconoscimenti come due nomination ai Golden Globe e una agli Emmy Awards come miglior attrice non protagonista. Ha poi vinto due Sag Awards per il miglior cast televisivo.

January Jones: ha un figlio

7. È molto riservata sulla propria vita famigliare. Del privato dell’attrice si sa molto poco, e lei stessa ha più volte affermato di non desiderare i riflettori della celebrità su altro al di fuori del proprio lavoro. È tuttavia noto che nel 2011 la Jones ha dato alla luce un bambino, chiamato Xander Dane Jones, di cui si possono ritrovare alcune foto sul profilo Instagram dell’attrice. Ad oggi, tuttavia, non è stata rivelata l’identità del padre, ma questi sembra non essere più legato all’attrice, attualmente single.

January Jones è su Instagram

6. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo verificato seguito da un milione di persone. Qui la Jones è solita condividere immagini o video legati alla sua quotidianità, dove si esibisce in balli o in discorsi di varia natura. Non mancano però anche post relativi al proprio lavoro, grazie ai quali promuove i suoi progetti più imminenti o quelli di futuro arrivo.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

January Jones figlio

January Jones in The Politician

5. Ha avuto un ruolo da guest star nella serie Netflix. Nel 2019 l’attrice recita in tre episodi della serie The Politician, rispettivamente October Surprise, Gone Girl e The Assassination of Payton Hobart: Part 2, nel ruolo di Lizbeth Sloan. Questa è la madre del personaggio di Astrid, e la sua comparsa nella serie ha contribuito a conferirle notorietà. Molti dei suoi fan, inoltre, hanno notato una certa somiglianza tra il ruolo da lei qui ricoperto e quello di Betty Draper.

January Jones in Love Actually

4. Ha recitato nella celebre commedia romantica. Ancora all’inizio della sua carriera, l’attrice compare con un piccolo ruolo nel film Love Actually, popolare commedia romantica di produzione britannica. Qui ricopre il ruolo di una ragazza americana che si dimostra ossessionata e attratta dal caratteristico accento inglese del personaggio Colin Frissell. Tale parte permise all’attrice di ottenere una maggior popolarità, portandola poi a ricoprire ruolo di sempre crescente rilievo.

January Jones in Mad Men

3. Non era convinta riguardo al ruolo offertole. Inizialmente, per la serie Mad Men, la Jones si era presentata al provino per il ruolo di Peggy Olson. Tuttavia, l’autore Matthew Weiner le propose di ricoprire il ruolo di Betty Draper, ritenendola più adatta per quello. L’attrice si dimostrò inizialmente titubante ad accettare la parte, poiché questa compariva soltanto alla fine dell’episodio pilota, senza che le venisse richiesto di fare qualcosa in particolare. Alla fine, fortunatamente, si convinse ad accettare la parte, che sarebbe poi cresciuta nel corso delle stagioni.

January Jones nel 2020

2. Ha recitato in una nuova serie. Il 2020 dell’attrice inizia con la distribuzione sulla piattaforma Netflix della serie Spinning Out. Qui ha interpretato Carol Baker, madre della protagonista, con la quale ha un rapporto piuttosto conflittuale. La serie è tuttavia stata cancellata dopo solo una stagione. Attualmente la Jones non sembra avere altri progetti in cantiere per quest’anno, ma nuovi titoli nella sua filmografia non tarderanno ad arrivare.

January Jones: età e altezza

1. January Jones è nata a Sioux Falls, nella Dakota del Sud, Stati Uniti, il 5 gennaio 1978. L’attrice è alta complessivamente 168 centimetri.

Fonte: IMDb

The Batman: secondo Peter Sarsgaard è davvero “…figo”

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The Batman: secondo Peter Sarsgaard è davvero “…figo”

Mentre cresce l’attesa sull’evento della DC a Luglio, oggi arrivano nuove notizie su The Batman, l’atteso nuovo film firmato Matt Reeves che vedrà l’attore Robert Pattinson interpretare il cavaliere oscuro. Ebbene oggi a commentare il film è stato l’attore  Peter Sarsgaard che fa parte del cast della pellicola.

Secondo l’attore il film è Robert Pattinson sono davvero “Cool”: “È fantastico. Devo dire che lo è davvero,” ha rivelato al The Hollywood Reporter . “Il lavoro che stava facendo è stato davvero bello. Ha davvero scavato dentro il suo Batman e non vedo l’ora di vederlo [sullo schermo]. Penso che sia un attore molto interessante e mi è piaciuto in una serie di cose che ho visto. L’ho adorato nel film dei fratelli Safdie [Good Time] è stato incredibile. Era così bravo in quel film. E in realtà mi è piaciuto molto anche in The Lighthouse. È pazzesco, per me insieme a con Willem Dafoe. È un film così strano e fantastico. È davvero un attore sorprendente e il suo lavoro è interessante.”

Poi gli è stato chiesto quale fosse il soprannome usato più spesso sul set, se  “Battinson o R-Batz” con Sarsgaard che ha risposto ridendo: “Neanche io ho so qual’è, voglio dire non l’ho sentito”. Che dire, sembra proprio che tutti stravedono per l’attore, non resta che aspettare luglio e l‘evento della DC, magari riusciremo a vedere le prime immagini del film!

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

“The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Marvel Studios e Deborah Chow insieme per progetti futuri?

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Marvel Studios e Deborah Chow insieme per progetti futuri?

Secondo quanto apprendiamo oggi da alcune fonti autorevoli sembra che i Marvel Studios stiano parlando con una certa frequenza con la regista di The Mandalorian Deborah Chow per potenziali progetti futuri. Nonostante una lunga carriera in televisione il nome di Deborah Chow è letteralmente esploso dopo aver diretto in modo impeccabile alcune episodi della prima stagione di The Mandalorian, la serie di successo di Disney+.

Secondo il report i vertici dei Marvel Studios hanno incontrato la Chow per discutere di “molteplici potenziali progetti che lo studios ha in cantiere”. Purtroppo al momento non è chiaro a quali progetti si riferiscano ma un talento come il suo porterà di certo un nuovo impulso nel Marcel Cinematic Universe. Come molti di voi sapranno, i Marvel Studios hanno diversi progetti televisivi per Disney+ in essere compreso la serie Hawkeye, Ms. Marvel, Moon Knight e She-Hulk. Progetti tutti in fase di sviluppo e senza registi. Inoltre non dimentichiamo che lo stesso Captain Marvel 2 già annunciato è tutt’ora in sviluppo è senza un regista.

Come già annunciato in precedenza Deborah Chow è stata scelta per dirigere la serie su Obi-Wan Kenobi, e la lavorazione è prevista per partire nel gennaio del prossimo anno. Lo stesso periodo nel quale dovrebbe iniziare la lavorazione di Captain Marvel 2, dunque è probabili che trai progetti discussi non ci sia il sequel che vedrà Brie Larson riprendere il ruolo di Carol Danvers. Ma come sappiamo la regista ha già lavorato con i Marvel Studios quando ha girato episodi di Jessica Jones e Iron Fist, dunque non è da escludere che il progetto possa essere una nuova serie tv.

In merito alla regista uno degli interpreti di The Mandalorian ha particolarmente elogiato il suo talento: “Mi sono reso conto fin da subito che sapeva cosa voleva e aveva mappato ciò che questo episodio sarebbe stato in modo molto preciso” – ha rivelato a Variety Carl Weathers – “Come attore che lavora con così tanti registi diversi, quando qualcuno ha un grande senso di ciò che vuole fare, ti dà molta più libertà e le tue scelte sono molto più sincronizzate. Ha tolto la pressione che sentivo a me e agli altri attori. “

Che dire? sembra che la regista sappia davvero come lavorare e la sua carriere è bella lunga.  Altri crediti di Deborah Chow includono Mr. Robot, Fear the Walking Dead, Lost in Space, American Gods e Better Call Saul. In precedenza era stata ingaggiata per dirigere un adattamento del romanzo The Possibility of Fireflies .

Via CB

XIII Emendamento: recensione del film di Ava DuVernay

XIII Emendamento: recensione del film di Ava DuVernay

Ava DuVernay è la prima regista afroamericana ad essere stata candidata all’Oscar per Selma – La Strada per la libertà nel 2014, film che ha poi vinto la statuetta per la miglior canzone. Si trattava di un ispirato lavoro che ripercorreva le lotte di Martin Luther King e del movimento per i diritti civili, culminate nel 1965 nelle storiche marce da Selma a Montgomery per il diritto al voto agli afroamericani. Due anni dopo, la regista si dedica a XIII Emendamento, documentario originale Netflix, oggi purtroppo di straordinaria attualità, dopo la morte dell’afroamericano George Floyd, che ha da poco riportato alla ribalta l’eterna questione dei diritti negati ai neri, e a cui sono seguite manifestazioni di protesta in tutto il mondo, al grido di “Black lives matter”. È proprio questo il titolo della collezione recentemente proposta da Netflix, nella quale il documentario è inserito: un insieme di film, serie tv e doc sul tema della discriminazione razziale e sulla condizione dei neri in America. XIII Emendamento è senza dubbio un contributo validissimo a questa doverosa riflessione. Ha ricevuto una candidatura all’Oscar come miglior documentario e si è guadagnato un premio BAFTA nella stessa categoria.

Nel film sono accademici, attivisti e politici a parlare di come si sia passati dal XIII emendamento della costituzione Usa, quello per cui si batté Lincoln e che rendeva incostituzionale la schiavitù a metà dell’Ottocento, alla politica delle incarcerazioni di massa, legittimando la criminalizzazione dei neri, che costituiscono oggi buona parte della popolazione carceraria Usa. Per rendere l’idea delle dimensioni del fenomeno, basta dire che gli Stati Uniti contano il 5% della popolazione mondiale, ma hanno il 25% della popolazione carceraria. Dal 1972 ad oggi si è passati da 200.000 a 2.300.000 detenuti. Di questi, più del 40% è nero, sebbene le persone di colore rappresentino solo il 6.5% della popolazione americana.

Un documentario-inchiesta che analizza il fenomeno nella sua complessità

XIII EmendamentoXIII Emendamento è una visione densa e intensa. Una carrellata storico-politica piena di fatti, date, riscontri, immagini e interviste. Può sembrare anche troppo denso, talvolta. Ma tutto ciò che viene detto serve a dare il quadro della situazione. C’è davvero tanto materiale racchiuso e compresso in questa ora e quaranta di girato. Un’operazione di sintesi non facile, ma efficace.

Viene spontaneo partire dalla fine. È forse la parte più shockante del lavoro. Ovvero la lista interminabile di casi in tutto e per tutto simili a quello di George Floyd, di neri uccisi dalla polizia americana. Casi fotocopia, immagini che oggi ci risultano familiari e che si confondono con quelle appena viste nei tg. Uno per tutti, quello di Eric Gardner, che bloccato faccia a terra dai poliziotti, implora con le stesse parole di Floyd: “I can’t breathe!” Un muro pieno di nomi, date, persone morte per mano della polizia. Immagini troppo spesso e troppo presto dimenticate.

Ava DuVernay dà una lettura di come si sia arrivati a questo. Traccia un filo rosso che parte da quel XIII emendamento che aboliva la schiavitù – eccezion fatta per i criminali – per arrivare ai tanti casi simili a quello di Floyd. Lo fa attraverso tre livelli, restituendo al fenomeno la sua complessità. Da una parte, mostra i casi singoli di incarcerazioni, violenze e diritti negati che sono rimaste nella storia del movimento per i diritti degli afroamericani ed esemplificano il fenomeno delle incarcerazioni di massa. Storie potenti e momenti emotivamente intensi, come il racconto dell’attivista del movimento afroamericano Angela Davis, oggi professore emerito all’Università della California, arrestata agli inizi degli anni Settanta con gravissime accuse. Subì una lunga detenzione per poi essere assolta con formula piena in quanto innocente. Divenne un simbolo della lotta per i diritti civili e della contestazione ed oggi racconta la sua storia, assieme a filmati d’epoca.

Dall’altra, XIII Emendamento mostra come agiscano le lobby e le multinazionali che fanno profitto su questa politica. Evidenzia come esse lucrino sulla privazione della libertà e come facciano pressione per l’approvazione di leggi a loro favore. Qui s’innesta inevitabilmente il livello più eminentemente politico della vicenda. Ed ecco la carrellata storica dei governi che si sono succeduti e per garantirsi successo elettorale hanno spesso puntato sullo slogan “law and order”, da Nixon a Reagan, da Bush fino a Trump, ma anche il democratico Clinton, che nel 1994 con il Federal Crime Bill ha dato un contributo determinante all’espansione del sistema carcerario e alla militarizzazione del paese.

Aspetto visivo e commento sonoro in XIII Emendamento

Visivamente il documentario è molto ricco e vario. Le immagini integrano perfettamente la storia. Si tratta di immagini d’archivio scelte con un intenso lavoro di documentazione, basato su una pluralità di fonti. C’è molto bianco e nero, sia perché molte immagini risalgono a prima dell’avvento del colore, e sia per scelta registica e di fotografia – curata da Hans Charles e Kira Kelly – come si vede nel finale. Il colore però non manca. Estetica ed espressività sono curate. I filmati di repertorio chiariscono e non sono usati a sproposito, anzi ben collocati nel flusso del racconto a illustrare quanto detto nelle interviste. In questo caso il montaggio ha un ruolo fondamentale. Non per nulla, Spencer Averick è montatore, oltre ad essere sceneggiatore assieme ad Ava DuVernay.

Altrettanto ben scelto e calzante è il commento sonoro. Le musiche sono di Jason Moran. Essendo il racconto diviso in sezioni che abbracciano ciascuna un’epoca storica, ognuna di esse è introdotta da un brano, che esprime perfettamente lo spirito dell’epoca, per quel che riguarda la condizione degli afroamericani. A partire da Human di Rag’n’Bone Man, passando a Nina Simone con Work Song , fino ai Public Enemy di I Don’t believe the hype, per proseguire con tutte le declinazioni dell’hip-hop e del rap.

Un punto di vista che fa riflettere

Si potrebbe dire che il punto di vista espresso in XIII Emendamento sia di parte. A parlare sono attivisti per i diritti civili, molti dei quali sono stati anche in carcere. La maggior parte di loro è nera. Ma ci sono anche bianchi, ci sono politici repubblicani che ammettono gli errori del loro partito. C’è un filmato in cui il democratico Clinton ammette errori nella sua politica.

Ad ogni modo, il valore del lavoro resta indiscusso e Ava DuVernay si conferma una delle voci più talentuose, attive ed efficaci nel portare all’attenzione le tematiche relative ai diritti civili. Riesce ad essere precisa, circostanziata e al tempo stesso emotivamente coinvolgente, facendo perno su quell’aspetto visivo che deve essere sempre in prima linea nella settima arte. XIII Emendamento fornisce allo spettatore elementi che meritano di essere considerati e dà  molto materiale su cui riflettere. La visione è consigliata perché molto di ciò che racconta è ormai storia, dunque non più opinabile. Anzi, da sapere e da conoscere per essere cittadini del mondo consapevoli, anche alla luce di quanto accade oggi.

Melissa Roxburgh: 10 cose che non sai sull’attrice

Melissa Roxburgh: 10 cose che non sai sull’attrice

Attiva tanto per il cinema quanto per la televisione, la giovane attrice Melissa Roxburgh ha in breve tempo polarizzato su di sé le attenzioni dell’industria e del pubblico. Distintasi per la sua capacità di arricchire i ruoli ricoperti grazie al suo talento e al suo carisma, l’attrice è oggi considerata una promessa della recitazione, da cui aspettarsi molto in futuro.

Ecco 10 cose che non sai di Melissa Roxburgh.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Melissa Roxburg JR Ramirez

Melissa Roxburgh: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in noti film per il cinema. Il primo ruolo dell’attrice per il cinema è quello di Rachel per Diario di una schiappa 2 (2011). Successivamente, recita nel sequel Diario di una schiappa – Vita da cani (2012), con il ruolo di Heather Hills. Negli anni seguenti ha poi preso parte a Leprechaun: Origins (2014), Lost Solace (2016), Star Trek Beyond (2016), con Chris Pine, In God I Trust (2018) e nel film musicale Cosa mi lasci di te (2020), con Nathan Parsons.

9. Ha preso parte a celebri serie televisive. Negli anni l’attrice ha inoltre recitato in noti titoli televisivi come Arrow (2012-2013), con Stephen Amell, Supernatural (2012-2014), con Jared Padalecki, Legends of Tomorrow (2016), con Brandon Routh, Travelers (2017) e Valor (2017-2018). Dal 2018 ad oggi è protagonista della serie thriller Manifest, dove recita nel ruolo di Michael Beth Stone accanto all’attore Josh Dallas.

Melissa Roxburgh è su Instagram

8. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 168 mila persone. All’interno di questo la Roxburgh è solita condividere immagini relative a proprio momenti quotidiani o di svago, da sola o in compagnia di amici. Non mancano poi anche diverse immagini e promozionali dei suoi progetti da interprete, come anche foto di backstage dai set a cui ha partecipato.

Melissa Roxburgh e Twitter

7. È presente sul noto social. La Roxburgh possiede un profilo verificato anche sul social network Twitter. Qui attualmente vanta circa 32 mila followers, con i quali condivide varie curiosità personali o meno. Prevalentemente, tuttavia, è solita aggiornare quanti la seguono circa le ultime novità sui propri progetti da interprete, come il rinnovo della serie Manifest o curiosità ad essa legate.

Melissa Roxburgh in Star Trek Beyond

6. Si è sottoposta ad ore di trucco per il proprio ruolo. Per dar vita al personaggio di Ensign Syl, membro dell’USS Entrprise, l’attrice ha raccontato di essersi dovuta sottoporre a numerose ore di trucco, necessarie per poter realizzare la particolare forma aliena della testa del personaggio. Per quanto tale tempo fosse di per sé stancante da sopportare, la Roxburgh ha aggiunto di non essersene mai lamentata, entusiasta di poter prendere parte al film.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Melissa Roxburg Legends of Tomorrow

Melissa Roxburgh e JR Ramirez

5. Ha una relazione con un suo collega. Sul set della serie Manifest, la Roxburgh conosce l’attore JR Ramirez, il quale interpreta il ruolo del detective Jared Vasquez. Nella serie i due sono ex fidanzati, ma nella realtà formano realmente una coppia. Seppur non abbiano fatto alcun annuncio pubblico per loro, sono stati visti insieme in più occasioni e fonti a loro vicine hanno confermato la relazione, che sarebbe iniziata all’incirca durante l’estate del 2019.

4. Sono molto riservati. La notizia della loro relazione ha colto di sorpresa molti dei loro fan, i quali non sospettavano nulla a riguardo. I due attori sono infatti estremamente riservati e sui loro profili è difficile imbattersi in post che possano rivelare qualcosa della loro relazione. Ancora oggi che questa è stata resa nota, i due continuano a non rilasciare dichiarazioni, né elementi che potrebbero alimentare il dibattito sulla loro vita privata.

Melissa Roxburgh in Supernatural

3. Ha interpretato due ruoli diversi. All’interno della serie Supernatural, l’attrice è comparsa in doppie vesti. Nel 2012, infatti, recita nel ruolo di Lila Taylor nell’episodio Time after Time, della settima stagione. Questo suo personaggio viene ricordato per essere stato l’amante del dio Chronos. Due anni dopo, nel 2014, la Roxburgh ha invece recitato nell’episodio Bloodlines della nona stagione, nei panni di Violet Duval, la quale ha la particolarità di essere un licantropo.

Melissa Roxburgh in Legend of Tomorrow

2. È stata guest star della celebre serie. Nel 2016 l’attrice prende parte all’episodio Night of the Hawk, l’ottavo della prima stagione di Legends of Tomorrow. Qui interpreta il ruolo di Betty Seaver, compagna di Tommy Fuller. Per l’attrice si è trattata della seconda incursione nell’universo televisivo della DC Comics denominato Arrowverse. Pochi anni prima aveva infatti recitato, con un personaggio differente, in due episodi della serie Arrow.

Melissa Roxburgh: età e altezza

1. Melissa Roxburgh è nata a Vancouver, in Canada, il 10 dicembre 1992. L’attrice è alta complessivamente 165 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Globi d’Oro 2020, ecco le nomination

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Globi d’Oro 2020, ecco le nomination

Sono stati annunciati i nominati ai Globi d’Oro 2020, il premio cinematografico italiano che viene assegnato con cadenza annuale dai giornalisti della stampa estera accreditata in Italia. Di seguito tutte le nomination.

Le nomination ai Globi d’Oro 2020

Miglior Film
Pinocchio
Volevo nascondermi
Picciridda – Con i Piedi nella Sabbia

Migliore Regia
Giorgio Diritti, Volevo nascondermi
Matteo Garrone, Pinocchio
Damiano e Fabio D’Innocenzo, Favolacce

​​​Miglior Opera Prima
Picciridda – Con i Piedi nella Sabbia, Paolo Licata​

​​​​Miglior Attrice
Paola Lavini, Volevo nascondermi
Marta Castiglia, Picciridda – Con i Piedi nella Sabbia
Valeria Bruni Tedeschi, Aspromonte – La Terra degli Ultimi

​​​​Miglior Attore
Elio Germano, Volevo nascondermi
Luca Marinelli, Martin Eden
Pierfrancesco Favino, Hammamet

Premio Giovane Promessa
Virginia Apicella, Nevia

Migliore Sceneggiatura
Volevo Nascondermi, Giorgio Diritti, Tania Pedroni, Fredo Valla
Favolacce, Damiano e Fabio D’Innocenzo
Picciridda – Con i Piedi nella Sabbia, Paolo Licata e Catena Fiorello

​​Miglior Fotografia
Volevo nascondermi, Matteo Cocco
Pinocchio, Nicolaj Bruel
Aspromonte – La Terra degli Ultimi, Stefano Falivene

Gran Premio della Stampa Estera
Carlo Poggioli, costumista

Premio alla Carriera
Sandra Milo

Miglior Serie Tv
Diavoli
L’Amica Geniale – Storia del Nuovo Cognome
The New Pope

Miglior Commedia
Tolo Tolo, Checco Zalone
Odio l’estate, Massimo Venier
7 ore per farti innamorare, Giampaolo Morelli

​​​Miglior Colonna Sonora​
Marco Biscarini, Volevo nascondermi
Pericle Odierna, Picciridda – Con i Piedi nella Sabbia
Nicola Piovani, Aspromonte – La Terra degli Ultimi

​​​​Miglior Documentario
La passione di Anna Magnani, Enrico Cerasuolo
Vulnerabile bellezza, Manuele Mandolesi
La Mafia non è più quella di una volta, Franco Maresco

Miglior Corto
Gli occhi dell’altro, Rosario Errico
Delitto naturale, Valentina Bertuzzi
L’amore oltre il tempo, Emanuele Pellecchia

La cerimonia di premiazione si terrà il 15 luglio.

Pride: domenica 21 giugno la rassegna cinematografica su Mio Cinema

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Nel mese tradizionalmente dedicato al Pride, Miocinema propone ai suoi spettatori una rassegna cinematografica che veste i colori della comunità arcobaleno. 22 film che raccontano un mondo che ha dovuto lottare e che ancora lotta per vedere riconosciuti i propri diritti. Storie che permettono di avvicinarsi e conoscere da vicino la comunità LGBTQ+, racconti di grandi battaglie che hanno fatto la storia del movimento, ma anche di vicende di affermazione quotidiana, di coming out e di scoperta: in una parola, di orgoglio.

Che si tratti di commedia o di dramma, i 22 titoli sono accomunati dalla volontà di mostrare con forza il diritto di amare a prescindere dal sesso e l’uguaglianza di individui che una parte della società fatica ancora a comprendere e riconoscere, insistendo nella discriminazione.

Il cinema, come strumento culturale e sociale, di integrazione e dialogo, ha nel tempo dedicato grande spazio alla tematica omosessuale, mostrandone sfaccettature e profondità, con grandi risultati di critica e di pubblico.

Appuntamento domenica 21 giugno, alle ore 20.30. A presentare la rassegna Vladimir Luxuria, attivista dei diritti Lgbt e direttrice artistica del Lovers Film Festival. A dialogare con lei Andrea Occhipinti, fondatore, produttore e distributore Lucky Red,  Claudio De Pasqualis (Efisio Mulas), autore e conduttore radiofonico.

Composta da produzioni piccole e grandi, presentate e premiate in festival di livello internazionale o apparse purtroppo rapidamente nelle sale cinematografiche, la rassegna sarà su Miocinema da domani, 21 giugno 2020.

Pride – i titoli della rassegna su Mio Cinema

Pride

Girl di Lukas Dhont (2018)

Le Ereditiere di Marcelo Martinessi (2017)

120 Battiti al minuto di Robin Campillo (2017)

La terra di Dio di Francis Lee (2017)

Moonlight – Tre storie di una vita di Barry Jenkins (2016)

Mademoiselle di Chan-wook Park (2016)

Carol di Todd Haynes (2015)

Io&Lei di Maria Sole Tognazzi (2015)

Stonewall di Roland Emmerich (2015)

Eisenstein in Messico di Peter Greenaway (2015)

Pride di Matthew Warchus (2014)

Lo sconosciuto del lago di Alain Guiraudie (2013)

La vita di Adele di Abdellatif Kechiche (2013)

Tomboy di Céline Sciamma (2011)

Weekend di Andrew Haigh (2011)

I ragazzi stanno bene di Lisa Cholodenko (2010)

A Single Man di Tom Ford (2009)

Milk di Gus Van Sant (2008)

Ai confini del paradiso di Fatih Akin (2007)

Shortbus – Dove tutto è permesso di John Cameron Mitchell (2006)

Reinas – Il matrimonio che mancava di Manuel Gómez Pereira (2005)

I segreti di Brokeback Mountain di Ang Lee (2005)

Cambio tutto!, la recensione del film con Valentina Lodovini

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Cambio tutto!, la recensione del film con Valentina Lodovini

Arrivato il 18 giugno su Amazon Prime Video, Cambio tutto! è la nuova commedia one woman show con Valentina Lodovini che, partendo da una condizione comune a molte donne nella società odierna, prova a offrire un riscatto, una vita d’uscita, un modo nuovo, diverso, indipendente di affrontare la vita e i problemi.

Cambio tutto! cerca di fotografare una realtà estremamente comune per molte donne lavoratrici, una condizione di vita che si basa sul preconcetto che la donna, nella coppia, nella società, nel lavoro, è l’essere paziente, sottomesso, docile, che abbraccia qualsiasi difficoltà con modestia e mansuetudine, arrivando a farsi mettere i piedi in testa. È così per molte donne che non riescono ad emanciparsi da questa situazione quotidiana, ed è così anche per Giulia, una bella quarantenne un po’ sciatta, non certo per volontà sua, ma per uno stile di vita che le impedisce di prendersi cura di sé come vorrebbe.

La donna deve essere generosa e mansueta: Cambio tutto!

Ha un compagno assente, pigro e supponente, che vive a casa sua e che si è portato dietro anche il figlio adolescente al quale si rifiuta di fare da padre e che Giulia prova ad aiutare come può; ha un lavoro in cui è brava, ma per il quale non è gratificata né da un punto di vista economico né umano, tanto che viene addirittura superata, per decisione aziendale, da una ventenne influencer che vorrebbe toglierle il posto; ha un’ossessione per il suo peso, nonostante sia una donna più che normale; ha amiche distratte e sorelle poco attente; ha vicini molesti e ogni giorno fa i conti con tutto questo da sola, mentre il mondo le rema contro. Fino al giorno in cui decide di dare una svolta alla sua vita, rivolgendosi ad un guru che le insegnerà a distruggere la sua vita e a costruirsene una nuova, in cui sarà lei artefice del cambiamento che vuole nel mondo.

Cambio tutto! percorre nella maniera più tradizionale possibile gli step della storia di formazione, solo che in questo caso non si tratta di un adolescente che diventa adulto, ma di una donna che prende coscienza di sé, del suo valore, del suo merito e della sua volontà, imparando a non subire, a non dipendere da uomini che non la valorizzano e non sanno starle accanto. Giulia dovrà urlare, lottare e sgomitare, ma per fortuna, sebbene in alcuni casi la sceneggiatura sia ai limiti della banalità, riesce sempre ad evitare l’isteria che tanto frequentemente dilaga in certo cinema italiano. La Lodovini è fin troppo bella e carismatica per interpretare la donna in difficoltà, sottomessa e mansueta, e per fortuna, da metà film in poi, esplode in tutta la sua femminilità.

Qualche cliché ma consapevolezza della storia

Punteggiato di cliché e qualche situazione non troppo originale, Cambio Tutto! riesce però a conservare una sua autenticità, soprattutto in alcune scelte e dialoghi nella parte finale del film, che mostra identità e consapevolezza della storia che si voleva raccontare e soprattutto chiarezza nel messaggio che si vuole consegnare: l’autodeterminazione è una conquista individuale.

10 anni di Inception, il 17 luglio uscita speciale e anteprima di Tenet

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Warner Bros. Pictures in collaborazione con gli esercenti cinematografici, invita il pubblico di tutto il mondo a celebrare il 10° anniversario dell’acclamato capolavoro di Christopher Nolan Inception con un’uscita speciale il 17 luglio. In occasione di questo evento cinematografico il pubblico potrà assistere a dei filmati inediti dell’attesissimo film di Nolan Tenet, che debutterà nei cinema italiani il 3 agosto. Gli spettatori assisteranno inoltre ad un’anteprima esclusiva delle imminenti uscite della Warner Bros.

“In questo contesto complesso e in rapido cambiamento, siamo particolarmente entusiasti di portare ‘Tenet’ di Christopher Nolan, un film di sorprendenti dimensioni, ambizioni e livello, nelle sale di tutto il mondo il 31 luglio” ha affermato Toby Emmerich, Presidente di Warner Bros. Pictures Group. “È passato più tempo di quanto potessimo immaginare dall’ultima volta  che abbiamo visto un film sul grande schermo, e per omaggiare i fan di Chris in attesa dell’uscita di ‘Tenet’, siamo altrettanto entusiasti di riportare il suo capolavoro ‘Inception’ nelle sale il 17 luglio, in occasione del suo decimo anniversario”.

Inception torna al cinema e anticipa Tenet

John David Washington è il nuovo Protagonista dell’originale sci-fi d’azione di Christopher Nolan Tenet. Armato di una sola parola – Tenet – e in lotta per la sopravvivenza di tutto il mondo, il Protagonista è coinvolto in una missione attraverso il mondo crepuscolare dello spionaggio internazionale, che si svolgerà al di là del tempo reale. Non un viaggio nel tempo. Ma Inversione del flusso del tempo. Nel film recitano anche Robert Pattinson, Elizabeth Debicki, Dimple Kapadia, con Michael Caine e Kenneth Branagh.

Inception, un film d’azione di fantascienza del 2010 scritto e diretto da Nolan, che ha anche prodotto con Emma Thomas, vede protagonista Leonardo DiCaprio nei panni di un professionista abile nell’estrarre informazioni infiltrandosi nel subconscio dei suoi obiettivi. Gli viene così offerta la possibilità di cancellare la sua storia criminale, ma in cambio dovrà impiantare un’idea di una persona nel subconscio di un bersaglio. Il cast comprende anche Ken Watanabe, Joseph Gordon-Levitt, Marion Cotillard, Ellen Page, Tom Hardy, Dileep Rao, Cillian Murphy, Tom Berenger e Michael Caine.

David Giuntoli: 10 cose che non sai sull’attore

David Giuntoli: 10 cose che non sai sull’attore

Celebre per aver ricoperto ruoli da protagonista in note serie televisive, l’attore David Giuntoli è oggi un volto particolarmente noto e apprezzato dal grande pubblico. Passando con disinvoltura da un ruolo ad un altro, ha inoltre dimostrato di possedere la versatilità giusta per poter affermare sempre di più il proprio status all’interno dell’industria.

Ecco 10 cose che non sai di David Giuntoli.

Parte delle cose che non sai sull’attore

David Giuntoli Bilsie Tulloch

David Giuntoli: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in un noto film. Nella carriera si Giuntoli si annoverano anche alcuni titoli per il grande schermo. Il primo di questi è Weather Girl (2009), seguito da 6 Month Rule (2011), Caroline and Jackie (2012), 13 Hours: The Secret Soldiers of Benghazi (2016), con John Krasinski e dove interpreta Scott Wickland, Buddymoon (2016) e Mother’s Little Helpers (2019).

9. È noto per i suoi ruoli televisivi. Giuntoli ha iniziato la propria professione recitando in titoli per la televisione come Ghost Whisperer – Presenze (2007), Veronica Mars (2007), Grey’s Anatomy (2008), con Ellen Pompeo, Privileged (2008), e Private Practice (2010), ideato da Shonda Rhimes. Dal 2011 al 2017 ha poi ricoperto il ruolo che lo ha reso celebre, quello di Nick Burkhardt nella serie Grimm. Dal 2018 è invece Eddie Saville nella serie A Million Little Things (2018-2020).

8. Ha scritto e prodotto un film. Il 2016 è un anno importante per l’attore, che debutta come sceneggiatore e produttore per il film Buddymoon. Questo è incentrato sulla vicenda di David, interpretato dallo stesso Giuntoli, che dopo essere stato lasciato dalla sua ragazza soltanto pochi prima del matrimonio viene costretto dal suo amico ad andare in luna di miele con lui. Quella che doveva essere una vacanza per risollevare il proprio morale, diventerà un’inaspettata avventura comica.

David Giuntoli e Bilsie Tulloch

7. Ha sposato una sua co-protagonista. Tramite il proprio account Twitter, nel 2014 Giuntoli conferma la propria relazione con l’attrice Bitsie Tulloch. I due si sono conosciuti sul set della serie Grimm, dove lei dà vita al personaggio di Juliette Silverton. All’interno della serie, i loro personaggi condividono una storia d’amore, cosa che ha probabilmente portato allo sbocciare di un sentimento anche al di fuori del set. I due si sono poi sposati nel giugno del 2017, e nel 2019 hanno dato vita alla loro prima figlia.

David Giuntoli è su Instagram

6. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un profilo ufficiale seguito da 469 mila persone. All’interno di questo è solito condividere immagini relative a suoi momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi. Non mancano poi anche foto di curiosità a lui legate, come anche di serate di gala o eventi a cui ha preso parte. Giuntoli è inoltre utilizzare il profilo per promuovere i suoi più recenti progetti da interpreti, con foto o video a riguardo.

Parte delle cose che non sai sull’attore

David Giuntoli Grimm

David Giuntoli ha origini italiane

5. Ha dei parenti originari dell’Italia. L’attore è particolarmente apprezzato e seguito in Italia, a maggior ragione per via delle sue origini, che lo legano al Bel Paese. Suo padre è infatti discendente di italiani poi trasferitisi negli Stati Uniti intorno alla metà dell’900. Giuntoli ha più volte dichiarato di nutrire un affetto speciale nei confronti dell’Italia, e di recarvisi ogni volta che gli è possibile.

David Giuntoli in Grimm

4. Ha diretto un episodio della serie. Grazie alla serie Grimm, che l’ha reso celebre e a cui Giuntoli è particolarmente legato, l’attore ha avuto modo di debuttare dietro la macchina da presa. Ha infatti diretto l’episodio intitolato Oh Captain, My Captain, terzo della sesta stagione. Per Giuntoli questa è un’esperienza ad oggi ancora non replicata, ma che ha affermato avergli dato numerose consapevolezze in più su tale ruolo.

3. Adora il suo personaggio per un motivo particolare. Nella serie l’attore interpreta il detective della Omicidi Nick Burkhardt, il quale si scopre essere parte della lunga dinastia dei Grimm, cacciatori di creature malvagie. Parlando del personaggio, Giuntoli ha affermato di sentirsi come se venisse pagato per rimuginare. Ciò è dovuto alle grandi riflessioni a cui Nick si abbandona nel tentativo di risolvere i suoi casi.

2. Rimase particolarmente colpito dalla prima lettura del copione. Giuntoli ha affermato che è difficile vedere serie di questo tipo, poiché spesso si tende a preferire storie più realistiche come ad esempio i medical drama. Dopo la lettura del copione del primo episodio, rimase infatti particolarmente entusiasta del progetto, accettando subito di farne parte. Anche se non aveva idea se avrebbe avuto successo o meno, sentiva che era una storia che meritava di essere realizzata.

David Giuntoli: età e altezza

1. David Giuntoli è nato a Milwaukee, nel Wisconsin, Stati Uniti, il 18 giugno del 1980. L’attore è alto complessivamente 180 centimetri.

Fonte: IMDb

 

 

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