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PLANETARIA – Discorsi con la Terra, si conclude dopo un grande successo la prima edizione

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Si chiude tra gli applausi del pubblico e la partecipazione entusiastica dei più piccoli la I edizione di PLANETARIA – Discorsi con la Terraplanetariafestival.it  #discorsiconlaterra, il nuovo format ideato da Stefano Accorsi e Filippo Gentili con la produzione di Superhumans e Fondazione Teatro della Toscana, che per tre giorni ha portato a Firenze, nella suggestiva cornice del Teatro della Pergola, workshop, panel, show per famiglie e spettacoli serali sul tema della crisi climatica portando sul palco alcuni dei più grandi nomi del panorama artistico e scientifico. Accanto a Stefano Accorsi si sono alternati Vittoria Puccini, Valentina Bellè, Nicolas Maupas e Ludovica Martino, gli scienziati e divulgatori Claudia Pasquero, Direttrice Scientifica di Planetaria, Giulio Boccaletti e Stefano Mancuso consulenti scientifici, l’antropologa Emanuela Borgnino e la zoologa Mia Canestrini.

Un’esperienza immersiva che già in questa edizione d’esordio ha coinvolto oltre 3.500 persone ed ha “invaso” tutti gli spazi del Teatro della Pergola, uno dei più antichi Teatri d’Italia, costruito tra il 1652 e il 1656. Dai sotterranei, alla Sala Poli e la Sala Ballo, allo storico palco della Sala Grande, Planetaria ha portato al pubblico domande e riflessioni per ripensare il nostro rapporto col pianeta ed imparare a viverci in maniera costruttiva e sostenibile.

Stefano Accorsi, Direttore artistico dell’evento ha dichiarato: “I tre giorni di Planetaria mi hanno confermato che unire teatro e scienza per parlare della crisi climatica è la strada da percorrere per toccare il cuore della gente su un tema così importante. Abbiamo portato la “terra” dentro il teatro ed è stata un’esperienza indimenticabile. Il pubblico della Pergola, col suo calore, ci ha confermato di essere sulla strada giusta. Siamo riusciti a coinvolgere tutte le generazioni, con gli spettacoli mattutini per i più piccoli, i talk pomeridiani e gli spettacoli serali per gli adulti, con la presenza sorprendente dell’Intelligenza artificiale. La sera, attori e scienziati hanno condiviso il palcoscenico del teatro creando un’alchimia memorabile: gli scienziati hanno arricchito gli attori con le loro conoscenze, gli attori hanno arricchito gli scienziati con le loro emozioni.

È stata una esperienza eccezionale, con un riscontro di pubblico e stampa davvero importante che ci ha confermato il grande potenziale di Planetaria. Con le tantissime preziose informazioni di questo “numero zero” siamo già al lavoro su nuovi formati, idee, contenuti e meccanismi da applicare al futuro del progetto.” Queste le parole di Paolo Platania, CEO di Superhumans.  

Foto – Planetaria – Discorsi con la Terra al Teatro della Pergola di Firenze

«Cultura e Ambiente, insieme ad Arte e Scienza, Arte e Salute, Educazione, Pari opportunità e Sport sono elementi che il Teatro della Toscana ha posto a fondamento del suo agire, e che sono alla base della Carta 18-XXI condivisa con il Théatre de la Ville di Parigi, dedicata ai “nuovi maggiorenni del millennio”, vera e propria mappa del viaggio della Fondazione. Nei giorni di Planetaria, rassegna ideata da Stefano Accorsi e Filippo Gentili, il Teatro della Pergola è stato attraversato con grande successo da eventi che hanno visto la collaborazione tra artisti e scienziati di livello internazionale». Così si è espresso Marco Giorgetti, Direttore generale della Fondazione Teatro della Toscana.

Star indiscussa delle serate è stata poi la Sibilla, un Avatar di intelligenza artificialesottoforma di un imponente totem a LED alto 7 mt, realizzata per l’occasione dall’Innovation partner Engineering e nata dall’incontro di competenze di AI generativa e realtà virtuale. Sibilla ha risposto ogni sera alle domande estemporanee del pubblico in sala sui temi ambientali più disparati, dai sistemi di comunicazione tra gli alberi, al ruolo delle emozioni nella lotta al climate change, fino a come l’umanità dovrebbe gestire e affrontare al meglio le sfide ambientali.

Deadpool & Wolverine: Hot Toys svela l’incredibile la statua di Wolverine 1:6

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Per dare il via all’85° anniversario Marvel, Hot Toys ha debuttato con la sua prima figura ufficiale da collezione in sesta scala di Deadpool & Wolverine dei Marvel Studios, statua che mette in luce un personaggio che è il migliore in quello che fa, ma in quello che fa non è bello: Wolverine di Hugh Jackman!

Anche se lo studio deve ancora svelare una immagine ufficiale di Wolverine che indossa la sua maschera, l’accurato oggetto da collezione apparentemente ci dà la nostra migliore occhiata al Logan di Jackman mascherato e pronto per la battaglia. Secondo l’annuncio, l’oggetto da collezione presenta una testa mascherata di nuova concezione con facce inferiori intercambiabili che mostrano diverse espressioni, un corpo muscoloso altamente posizionabile, braccia realizzate in materiale siliconico con gomiti senza cuciture, costume accuratamente su misura che replica il suo outfit da battaglia, molteplici mani intercambiabili, con artigli a lame attaccabili per ulteriori opzioni di posa.

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Hot Toys ha anche confermato che sarà disponibile in un’edizione standard e in un’edizione speciale deluxe che include accessori aggiuntivi per il suo look alternativo, tra cui una testa scolpita senza maschera, un paio di braccia con maniche intercambiabili e un set di armature danneggiate in battaglia per ricreare più scene.

“I Marvel Studios presentano il loro errore più significativo fino ad oggi: Deadpool e Wolverine. Un svogliato Wade Wilson fatica nella vita di tutti i giorni. I suoi giorni da mercenario moralmente flessibile, Deadpool, sono alle spalle. Quando il suo pianeta natale si trova ad affrontare una minaccia alla sua esistenza, Wade deve, con riluttanza, vestirsi di nuovo con un ancora più riluttante… riluttante? Più riluttante? Deve convincere un riluttante Wolverine- ah cazzo. Le sinossi sono così dannatamente stupide.”

Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Deadpool & Wolverine
Hugh Jackman e Ryan Reynolds in una scena di Deadpool & Wolverine.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

Paul Giamatti sarà il villain di Star Trek: Starfleet Academy

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Paul Giamatti sarà il villain di Star Trek: Starfleet Academy

La prossima serie della Paramount+ Star Trek: Starfleet Academy ha messo a segno un altro colpo importante per il suo casting, essendo riuscita a coinvolgere Paul Giamatti in un ruolo da guest ricorrente nei panni del cattivo principale della prima stagione, che ha un sinistro legame con il passato di uno dei cadetti protagonisti.

Giamatti si unisce a Holly Hunter, che Variety ha riportato in esclusiva a maggio si imbarcherà in Star Trek: Starfleet Academy come capitano e cancelliere dell’Accademia.

“A volte sei abbastanza fortunato da scoprire che uno dei più grandi attori viventi è anche un grande fan di ‘Star Trek’, e incontrare Paul è stato uno di quei momenti miracolosi per noi”, hanno detto i co-showrunner Alex Kurtzman e Noga Landau in una dichiarazione. “L’assoluta gioia con cui si è tuffato in ‘Starfleet Academy’ è superata solo dalla gratitudine che proviamo per il fatto che si sia unito al nostro incredibile cast.”

Star Trek: Starfleet Academy ci presenterà un giovane gruppo di cadetti che si uniscono per perseguire un sogno comune di speranza e ottimismo. Sotto gli occhi attenti ed esigenti dei loro istruttori, scopriranno cosa serve per diventare ufficiali della Flotta Stellare mentre navigano tra amicizie fiorenti, rivalità esplosive, primi amori e un nuovo nemico che minaccia sia l’Accademia che la stessa Federazione.

Dopo aver annunciato la sua partecipazione al film di Downton Abbey 3, Paul Giamatti è stato legato anche al franchise di Hostel per un prossimo adattamento televisivo. L’attore è reduce da una nomination agli Oscar per The Holdovers.

Bridgerton 3: ecco quando esce la seconda parte della terza stagione

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Bridgerton torna con la seconda parte della terza stagione (episodi 5-8), disponibile da domani 13 giugno 2024.

La prima parte, disponibile su Netflix dal 16 maggio 2024, ha segnato il più grande debutto nella storia della serie, generando oltre 41 milioni di visualizzazioni nei primi quattro giorni. La storia segue l’avvicinamento romantico di Penelope Featherington (Nicola Coughlan) e Colin Bridgerton (Luke Newton).

La trama di Bridgerton 3 – seconda parte

Da Shondaland e dalla nuova showrunner Jess Brownell, BRIDGERTON torna per una terza stagione con Penelope Featherington (Nicola Coughlan) che dopo aver sentito le parole denigratorie di Colin Bridgerton (Luke Newton) nei suoi confronti ha finalmente accantonato la cotta di lunga data per lui. Penelope ha tuttavia deciso che è arrivato il momento di trovare un marito che le garantisca sufficiente indipendenza per continuare la sua doppia vita come Lady Whistledown, lontano dalla madre e dalle sorelle. Ma la mancanza di autostima fa sì che i suoi tentativi di sposarsi falliscano clamorosamente.

Nel frattempo Colin è tornato dai suoi viaggi estivi con un nuovo look e un atteggiamento molto spavaldo, ma è avvilito nel constatare che Penelope, l’unica persona che lo ha sempre apprezzato così com’era, gli sta dando il benservito. Desideroso di riconquistare la sua amicizia, Colin si offre di farle da mentore per aiutarla a trovare fiducia in se stessa e quindi un marito. Ma quando le sue lezioni iniziano a sortire un effetto anche troppo positivo, Colin è costretto a chiedersi se i suoi sentimenti per la ragazza siano davvero solo amichevoli. A complicare le cose per Penelope interviene la rottura con Eloise (Claudia Jessie), che ha trovato una nuova amica in circoli inaspettati. Inoltre, la sua presenza sempre maggiore nell’alta società le rende ancora più difficile mantenere segreto il suo alter ego di Lady Whistledown.

X-Men ’97: lo showrunner Beau DeMayo afferma che negare i sentimenti di Morph per Wolverine è commettere “Straight-Washing”

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Il mese scorso, lo showrunner di X-Men ’97 Beau DeMayo ha confermato ciò che sospettavamo da tempo: Morph prova davvero dei sentimenti romantici per Wolverine. Ciò è stato accennato in una scena della doccia all’inizio della stagione, anche se da allora è stato chiarito che i sentimenti del mutante non binario sono unilaterali.

Ciò ha aggiunto un nuovo contesto alla scena finale in cui Morph si trasforma in Jean Grey e, in quella forma, dice a Logan che lo ama. Ora, sappiamo che quello che inizialmente sembrava il modo in cui il mutante confortava il suo amico morente era, in realtà, una dichiarazione d’amore reale.

LEGGI ANCHE: X-Men ’97: 10 Easter Eggs che potrebbero esservi sfuggiti nella serie

DeMayo non tornerà per le prossime seconda e terza stagione di X-Men ’97 dopo essersi separato dai Marvel Studios per ragioni che non sono ancora state rivelate. Tuttavia, ha condiviso molte intuizioni sullo show con i fan e recentemente ha deciso di mettere le cose in chiaro sui sentimenti di Morph per Wolverine.

“Dalla bibbia alla sceneggiatura, la confessione di Morph a Logan è sempre stata romantica”, ha confermato DeMayo su X. “Ne ho discusso apertamente e spesso durante la produzione. Suggerire il contrario, senza contare il fatto che si contraddice l’intenzione dello sceneggiatore-showrunner queer, è offensivo e straight-washing.”

“Parlare di rappresentazione e della sua importanza, e poi contraddire un creatore gay nero una volta che è in grado di diventare uno dei pochi showrunner gay e neri, è semplicemente disonesto”, ha concluso.

X-Men ’97 rivisita l’iconica serie degli anni ’90 ed è ambientata quando gli X-Men, una banda di mutanti che usano i loro misteriosi doni per proteggere un mondo che li odia e li teme, si trovano sfidati come mai prima d’ora, costretti ad affrontare una situazione pericolosa e inaspettata in nuovo futuro.

Tutti gli episodi di X-Men ’97 sono ora in streaming su Disney+.

X-Men ’97 recensioneX-Men ’97, la serie tv

X-Men ’97 si è rivelato un grande successo di critica e di fan: il finale del 15 maggio, “La tolleranza è l’estinzione, parte 3”, ha raccolto 3,5 milioni di visualizzazioni a livello globale nei primi cinque giorni su Disney+, diventando il finale di serie animata più visto dalla prima stagione di What If…?.

I Marvel Studios hanno chiaramente preso atto della popolarità della serie e stanno finalmente procedendo con il tanto atteso reboot degli X-Men in live-action. Recentemente abbiamo saputo che lo scrittore di Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente sarà lo sceneggiatore Michael Lesslie.

Per quanto riguarda X-Men ’97, una seconda stagione è attualmente in fase di sviluppo, mentre una terza è in fase di pianificazione, e abbiamo sentito che la Marvel ha tutte le intenzioni di mantenere lo show il più a lungo possibile (non c’è da sorprendersi, viste le statistiche).

Midnight Sons potrebbe arruolare lo sceneggiatore di Blade e Logan, Michael Green

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I Marvel Studios potrebbero aver fatto un grande passo avanti nello sviluppo del film Midnight Sons, poiché una nuova voce sostiene che il progetto abbia arruolato uno sceneggiatore. Non è il primo aggiornamento sul progetto che riportiamo negli ultimi giorni!

Secondo Nexus Point News – che in precedenza aveva rivelato alcuni scoop significativi come DCULeaks – Michael Green è stato ingaggiato per scrivere la sceneggiatura del film. Green ha scritto la sceneggiatura originale per il tanto atteso riavvio di Blade e ha anche lavorato su progetti del calibro di Blue Eye Samurai di Netflix, la trilogia di Hercule Poirot di Kenneth Branagh, Blade Runner 2049 e Logan.

Anche se Green sarebbe quasi certamente una scelta caldeggiata dal pubblico, è importante tenere presente che un film su Midnight Sons deve ancora essere annunciato ufficialmente, anche se diremmo che per i Marvel Studios sarà inevitabile assemblare i loro personaggi soprannaturali ad un certo punto.

Diversi personaggi hanno fatto parte o sono stati associati alla squadra nei fumetti nel corso degli anni, ma secondo un’altra voce recente di The Cosmic Circus, la formazione del MCU molto probabilmente includerà: Wong, Moon Knight, Ghost Rider, Blade, Werewolf by Night e Man-Thing.

“Altri nomi che ho sentito, dal più al meno probabile, includono Black Knight, Scarlet Scarab, Elsa Bloodstone, Dr. Strange e persino Agatha Harkness. Ma se dovessi indovinare quanti membri mi aspetterei per questa formazione della squadra, direi tra 6-9 membri.”

La star di Moon Knight, Oscar Isaac, ha mostrato interesse nel riprendere il suo ruolo(i) per un progetto di Midnight Sons in una recente intervista. “Ho pensato che ci fosse un’opportunità interessante con Midnight Sons. Ci sono personaggi così interessanti lì dentro, e ora che abbiamo impostato il lavoro di base con l’apprendimento di chi sono Marc, Steven e Jake, potrebbe essere un’interessante opportunità di vederlo come parte di una squadra e quale dinamica potrebbe essere avere un po’ di spazio per esplorare questa possibilità.”

Per quanto riguarda chi potrebbe finire sulla sedia di regia, abbiamo già sentito che sia Michael Giacchino (Werewolf By Night) che Fede Alvarez (Alien: Romulus) sono sul radar dello studio.

The Conjuring: la serie tv ha appena ricevuto un aggiornamento inquietante

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I leggendari demonologi Ed (Patrick Wilson) e Lorraine Warren (Vera Farmiga) potranno anche mettere via le loro croci nell’ultimo film di The Conjuring, Last Rites, ma questo non significa necessariamente la fine del franchise. Secondo Variety, Max sta ancora sviluppando la serie televisiva annunciata la scorsa primavera.

Il franchise è iniziato più di dieci anni fa con il film di James Wan L’Evocazione – The Conjuring, ispirato ai casi degli autoproclamati esperti in materia. Ispirato è il termine giusto, poiché i film di The Conjuring sono altamente stilizzati e si discostano parecchio dalla realtà. Ma questo non ha impedito ai fan dell’horror di abbracciare il team di marito e moglie che sconfiggono suore malvagie e bambole infestate.

La serie di The Conjuring è stata incredibilmente redditizia per la Warner Bros. e ha generato diversi spin-off e film crossover ambientati nell’universo. L’horror d’epoca The Nun ha persino visto la partecipazione della sorella della Farmiga, Taissa Farmiga, nel ruolo di protagonista. A dire il vero, non c’è da vergognarsi a chiudere la serie di film. Il primo film ha debuttato nel 2013 e i casi di Warrens degni del grande schermo non sono molti. Tuttavia, una serie televisiva può essere più creativa di un film diretto e Max ha fatto cose impressionanti con IP ben note negli ultimi tempi.

Max ha alcune opzioni per una serie di Conjuring

The Conjuring serie

La serie era stata annunciata per la prima volta nel 2023 come una delle proprietà di Max. Il dirigente della Max, Casey Bloys, ha confermato che i piani non sono cambiati, affermando che: “Ci sono altre proprietà come The Conjuring, che è un grande franchise cinematografico che stiamo sviluppando in una serie“. Non sono state rivelate ulteriori informazioni sul contenuto della serie televisiva, che è ancora in fase di sviluppo iniziale.

Dal momento che i film si ispirano solo alla vita dei Warren, il cielo è essenzialmente il limite per ciò che i creativi dietro il franchise possono fare sul piccolo schermo. Una serie televisiva potrebbe anche non richiedere un impegno così grande da parte di Wilson e Farmiga, a seconda di quando si svolgerà. Con i personaggi di The Nun e Annabelle in palio, il nuovo show potrebbe essere una serie antologica come American Horror Story o una serie limitata come l’attesa avventura dell’universo di Batman, The Penguin. I

Baby Reindeer è ora uno degli show più popolari di Netflix di tutti i tempi

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Baby Reindeer continua a superare le aspettative: la controversa storia vera del cabarettista Richard Gadd è ora uno degli show più popolari di tutti i tempi su Netflix. Secondo il colosso dello streaming, Baby Reindeer ha conquistato il decimo posto nella classifica degli spettacoli più popolari in lingua inglese, che tiene conto del numero di visualizzazioni ottenute da uno spettacolo nei primi 91 giorni di permanenza su Netflix.

Il fatto che Baby Reindeer (che è stato anche lo show più visto della settimana) abbia raggiunto questo obiettivo, dato che lo show ha ancora circa un mese di tempo per la sua première, quindi il suo posizionamento nella lista potrebbe salire nelle prossime settimane.

Netflix ha reso noto che Baby Reindeer ha ottenuto un totale di 84,5 milioni di visualizzazioni nei suoi primi mesi di vita su Netflix.

Ciò significa che la serie limitata ha ufficialmente battuto The Witcher, che in precedenza aveva registrato un record di 84,5 milioni di visualizzazioni nei suoi primi 91 giorni, per il posto numero dieci. Quali sono le nove serie che superano Baby Reindeer in classifica? L’elenco completo dei titoli e dei loro record è disponibile di seguito:

Show Views Within 91 Days
Wednesday (Season 1) 252.1 million
Stranger Things (Season 4) 140.7 million
DAHMER: Monster: The Jeffrey Dahmer Story (Limited Series) 115.6 million
Bridgerton (Season 1) 113.3 million
The Queen’s Gambit (Limited Series) 112.8 million
The Night Angel (Season 1) 98.2 million
Fool Me Once (Limited Series) 98.2 million
Stranger Things (Season 3) 94.8 million
Bridgerton (Season 2) 93.8 million
Baby Reindeer (Limited Series) 84.5 million

Il successo di Baby Reindeer va di pari passo con il dramma dietro le quinte

Baby Reindeer Jessica Gunning
Jessica Gunning è Martha in Baby Reindeer. Credits: Ed Miller/Netflix © 2022 Netflix, Inc.

Il successo senza precedenti di Baby Reindeer su Netflix ha fatto luce su problemi reali come lo stalking e la violenza sessuale. Tuttavia, la realtà sta anche creando una nube su questo stesso successo. Per coloro che non conoscono la serie, Baby Reindeer è parzialmente basata sulla storia vera di Richard Gadd, un comico che diventa vittima di una stalker seriale di nome Martha (Jessica Gunning).

Sebbene i nomi siano stati cambiati per preservare la privacy dei soggetti, questo non ha impedito ai fan della serie di cercare di scoprire l’identità reale di alcuni personaggi (un’azione che il team creativo di Baby Reindeer ha sempre condannato), così come i presunti soggetti hanno parlato della rappresentazione che lo show ha dato di loro.

Uno di questi presunti soggetti è la scozzese Fiona Harvey, che sostiene di essere l’ispiratrice di Martha in Baby Reindeer. Il 6 giugno, la Harvey ha annunciato che avrebbe fatto causa a Netflix per 170 milioni di dollari. Dopo la presentazione della causa, Netflix ha rilasciato la seguente breve dichiarazione in difesa dello streamer e dello show di Gadd:

“Intendiamo difendere con forza questa vicenda e sostenere il diritto di Richard Gadd di raccontare la sua storia”.

Baby Reindeer in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

The Penguin: finalmente sappiamo quando uscirà la serie con Colin Farrell

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All’inizio dell’anno, i fan della DC hanno potuto vedere il primo trailer della prossima serie DC, The Penguin, uno spin-off di The Batman del 2022. La serie dovrebbe espandere ulteriormente l’ascesa al potere del cattivo di Batman che è stato sapientemente portato in vita da Colin Farrell nel film 2022 di Matt Reeves. La nascita della serie spin-off di Max potrebbe essere strettamente legata all’impressionante interpretazione di Farrell, e ora la serie sta per ricevere il suo aggiornamento più eccitante.

È risaputo che Max’s The Penguin debutterà sullo streamer nel corso dell’anno, anche se non è stata annunciata una data precisa. Parlando con Variety in una recente intervista, Casey Bloys, presidente e amministratore delegato di HBO e Max, ha dato alcune notizie entusiasmanti sulla serie tanto attesa. La serie spin-off di The Batman The Penguin uscirà il prossimo settembre. L’avvento del Pinguino su Max fa parte del piano generale dello streamer di costruire un Bat-verso con Reeves come mente. Gli eventi della serie in otto parti serviranno da rampa di lancio per impostare la storia di

The Batman – Parte 2, che dovrebbe arrivare nelle sale nel 2026.

Quando il Pinguino arriverà finalmente al cinema, a settembre, la serie offrirà una visione del ventre criminale di Gotham City all’indomani degli eventi di The Batman. La natura aborrisce il vuoto, e un vuoto di potere è esattamente quello che abbiamo dopo la morte di Carmin Falcone (John Turturro). Tra i tanti aspiranti al trono criminale c’è il suo braccio destro, Oz. Tuttavia, per costruire la propria eredità sulle macerie del precedente dominio di Falcone, Oz dovrà scendere in trincea e lottare.

La violenza la fa da padrona in The Penguin

The Penguin serie tv Colin Farrel

Di solito, quando c’è un vuoto di potere, i pretendenti al trono ricorrono a un mezzo molto primordiale per ottenere il controllo totale: la violenza. Parlando in precedenza della serie in arrivo, Farrell, che interpreta Oswald o Oz, ha rivelato cosa i fan potranno aspettarsi quando la serie sarà finalmente in onda. L’attore ha detto:

È cupa, ecco cosa posso dirvi. È davvero cupo. È molto pesante, credo, e sicuramente lo è stato. Il che non vuol dire che non mi sia divertito, anzi, mi sono divertito moltissimo. È incredibilmente violento.

È l’ascesa di un uomo verso ciò che ha sempre sognato di abitare, ovvero un certo potere o status sociale. La morte di Carmine Falcone alla fine del film [The Batman] lascia questo vuoto a Gotham da riempire e quindi ci sono diverse persone che si accaparrano quel potere e questo è il viaggio di Oswald che cerca di salire in cima attraverso ostacoli straordinari“”.

I co-presidenti del nuovo DCU, James Gunn e Peter Safran, si sono messi al lavoro per rilanciare quello che era il DCEU. Il primo progetto è la serie d’animazione per adulti Creature Commandos, la cui uscita è prevista per l’autunno. Questo mette questo progetto e The Penguin nella stessa finestra di uscita. Tuttavia, non è del tutto chiaro se il Bat-verso di Reeves sia in sincronia con quello del DCU, anche se si prevede che esisterà all’interno del proprio universo.

The Penguin debutterà su Max a settembre negli USA. Aspettiamo conferma di SKY ma è probabile che debutterà in contemporanea anche in Italia.

Arcane – stagione 2: teaser trailer dai nuovi episodi, Vi e Jinx entrano in guerra

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Netflix ha recentemente presentato la sua prossima serie di film d’animazione con una carrellata di clip su ciò che accadrà nel prossimo futuro. Sebbene Arcane facesse parte dello showcase in previsione dell’uscita della seconda stagione in autunno, lo streamer ha pubblicato oggi il primo trailer e le immagini che danno un migliore benvenuto al popolarissimo show su League of Legends.

Creata da Christian Linke e Alex Yee, la serie raggiunge il punto di ebollizione nel nuovo filmato, che promette un capitolo finale emozionante e soddisfacente dopo gli eventi della prima stagione, vincitrice di Emmy e Annie Award.

La seconda stagione di Arcane riunirà le sorelle Vi (Hailee Steinfeld) e Powder, meglio conosciuta come Jinx (Ella Purnell), dopo che le loro strade si sono separate nella prima stagione. Originariamente unite da uno stretto legame come fratelli, il loro rapporto viene alterato per sempre dopo che Powder uccide accidentalmente il loro padre adottivo, Vander (JB Blanc), e due dei suoi amici durante una missione di salvataggio.

arcane stagione 2-ekko

A causa dell’incidente e di un malinteso, i due finiscono per trovarsi ai lati opposti del conflitto tra la ricca Piltover e la città sotterranea di Zaun, e Jinx si ritrova con il pericoloso signore del crimine Silco (Jason Spisak). La prima stagione si è conclusa con un disastro all’orizzonte: Jinx ha sparato un razzo verso la sala del consiglio, gremita delle figure più influenti di Piltover, facendo presagire una tragedia per i nuovi episodi.

Il trailer inizia subito dopo l’attacco di Jinx, mentre il Consiglio sembra essere stato distrutto dall’esplosione. Piltover è pronto a far piovere fuoco e furia su Zaun per una simile trasgressione, mettendo ufficialmente Vi e Jinx su fronti separati della guerra. Tutti si preparano alla battaglia, compresa Vi, che si recherà a Zaun come parte della squadra d’assalto di Caitlyn (Katie Leung) per trovare Jinx, distruggere la droga Shimmer e ripulire ciò che resta dei ribelli fedeli a Silco.

Con tanti combattenti che entrano nella mischia e macchinari che vengono impiegati, è chiaro che nessuna delle due parti uscirà da questo conflitto senza vittime. Ad accrescere il terrore c’è un’anticipazione dell’apparente comparsa di Warwick, con una sagoma inquietante e un possente ruggito. Il filmato si conclude con l’inevitabile ma straziante scontro tra Vi e Jinx, ora intenzionate a farsi fuori a vicenda.

La seconda stagione di Arcane conterrà gran parte degli stessi talenti della prima stagione

arcane stagione 2 -vi-and-jinx

Gran parte del talentuoso team di Arcane rimarrà intatto nella seconda stagione, compreso Studio Fortiche, l’animatore responsabile dell’accattivante stile artistico ad acquerello della serie. Lo stesso vale per il cast vocale, che sarà ancora una volta guidato dalla talentuosa coppia Steinfeld e Purnell, quest’ultima reduce da un altro adattamento videoludico di successo, Fallout. Sono stati confermati anche Amirah Vann nel ruolo di Sevika, Reed Shannon in quello di Ekko, Ellen Thomas in quello di Ambessa, Brett Tucker in quello di Singed e Mick Wingert in quello di Heimerdinger. Nuovi membri del cast saranno annunciati a tempo debito per tutti i nuovi campioni che potrebbero unirsi alla mischia.

La seconda stagione di Arcane uscirà su Netflix a novembre. Restate sintonizzati qui su Collider per saperne di più sull’avvicinarsi del ritorno della serie e tenete d’occhio la nostra guida completa per tutto ciò che c’è da sapere sui nuovi episodi.

The Night Agent: Netflix ha appena rilasciato un grande aggiornamento ai fan!

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The Night Agent è stato un successo a sorpresa per Netflix. Subito dopo la prima, lo show ha scalato rapidamente le classifiche, arrivando in cima alla Top 10 della categoria TV inglese di Netflix e mantenendo la posizione nella lista per dieci settimane. Deadline riporta che il creatore dello show, Shawn Ryan, ha firmato un accordo globale con Netflix. Dopo essere stato corteggiato da diversi studios, Ryan ha accettato l’offerta di Netflix, facendo presagire buone cose per l’attesa seconda stagione. L’accordo inizierà ufficialmente a ottobre, dopo la scadenza del contratto con Sony Pictures.

Netflix non sta aspettando che l’accordo si esaurisca perché, con l’accordo in essere, può iniziare a guardare alla terza stagione, mentre la seconda è attualmente in produzione. L’accordo con Ryan è anche un buon segno per la potenziale espansione del mondo di The Night Agent. Netflix è nota per espandere gli universi di alcuni dei suoi show di maggior successo. Secondo alcune voci, Netflix vorrebbe trasformare The Night Agent in un franchise come Bridgerton o The Witcher. Questo accordo rende più facile lo sviluppo di altri show con Ryan al timone.

Per cosa è noto Shawn Ryan?

Ryan è noto per la sua capacità di destreggiarsi tra più responsabilità in una serie. Negli anni Novanta ha scritto per show della NBC, della Fox e della CBS. Oltre a essere il creatore di The Shield per FX, si è occupato di scrittura e produzione esecutiva. Non è la sua prima volta su Netflix, poiché è stato produttore esecutivo di The Get Down di Baz Luhrmann. È anche il creatore, lo scrittore e il produttore esecutivo di S.W.A.T. della CBS, che è stato appena rinnovato per l’ottava stagione.

Lo sciopero della WGA ha avuto ripercussioni sulla serie, ma la scrittura è ripresa rapidamente dopo la sua conclusione. La produzione della seconda stagione di The Night Agent è iniziata a febbraio. Al debutto, lo show vedrà nuovi volti interpretati da Amanda Warren, Arienne Mandi, Louis Herthum, Berto Colon, Brittany Snow e Teddy Sears.

Non è stata fissata una data per la prima stagione, ma è possibile guardare la prima stagione ricca di azione su Netflix.

John Wick Presents: Ballerina, Norman Reedus anticipa le scene d’azione “mozzafiato” che vedremo

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Mentre l’universo di John Wick continua ad espandersi, i fan attendono con ansia l’uscita di John Wick Presents: Ballerina, l’attesissimo spin-off del franchise con protagonista Ana de Armas nei panni della letale e determinata Rooney.

In arrivo nelle sale il 6 giugno 2025, il film promette tutta l’intensa azione e le intricate coreografie che sono diventate sinonimo della serie di John Wick. Di recente, Norman Reedus, che si unisce al cast stellare, si è seduto con Collider, durante la promozione del suo prossimo ruolo in The Bikeriders, per parlare del suo ruolo nel film e della faticosa ma gratificante esperienza sul set.

Quando gli è stato chiesto di parlare del suo periodo di lavoro in Ballerina, Norman Reedus ha condiviso alcune intuizioni sulle esigenze fisiche del suo ruolo:

È stato doloroso. [Sono appena tornato da Budapest dove abbiamo aggiunto altre scene di combattimento. Quindi, sono andato dal Giappone a Budapest, per poi tornare in Giappone. È ad alto numero di giri. È una bella storia, è ben recitata, visivamente stupenda, ma è come un bang, bang, bang, bang, bang.

Norman Reedus è in soggezione per Keanu Reeves

John Wick

I commenti di Norman Reedus offrono uno scorcio allettante sul ritmo incalzante e sulle meticolose sequenze di combattimento che Ballerina presenterà. La sua menzione delle scene di combattimento aggiuntive girate a Budapest lascia intendere l’azione estesa e accurata che i fan possono aspettarsi dal film. I film di Wick sono rinomati per la loro fisicità ballistica e, a quanto pare, John Wick Presents: Ballerina non sarà da meno. Anche Reedus si è detto entusiasta di aver preso parte a questi combattimenti strettamente coreografati, aggiungendo di aver partecipato a “una tonnellata di combattimenti”.

Norman Reedus ha anche espresso la sua ammirazione per il co-protagonista Keanu Reeves, riconoscendo la fisicità necessaria per un ruolo così impegnativo ed elogiando Reeves per la sua dedizione:

“Conosco Keanu e gli faccio tanto di cappello perché è un lavoro molto fisico, completo, che richiede una bottiglia di advil per tutto il giorno. Ma è divertente. È super divertente. Le coreografie sono strette, strette, strette. Nel caso di Daryl Dixon, il combattimento è allentato. È un combattimento sciatto. Non ci sono combattimenti sciatti in questo”.

Norman Reedus si unirà a una lunga serie di star del cinema d’azione che hanno affrontato il mondo di Wick e ne sono uscite raggianti e ammirate. Il conto alla rovescia è iniziato, visto che manca meno di un anno all’uscita del film, ma se dobbiamo credere a Reedus, varrà la pena aspettare.

Restate sintonizzati con Cinefilos.it per ulteriori aggiornamenti suJohn Wick Presents: Ballerina e su tutto ciò che riguarda John Wick.

The Acolyte, episodio 3 recap: le Streghe della Forza di Brendok

The Acolyte, episodio 3 recap: le Streghe della Forza di Brendok

Dopo la frenetica première in due episodi, questa settimana The Acolyte rallenta le cose e torna al passato. Ambientato sedici anni prima della trama principale, l’episodio 3, scritto da Jasmyne Flournoy e Eileen Shim, presenta al pubblico Osha (Lauren Brady) e Mae (Leah Brady) di otto anni e le loro origini stregonesche su Brendok. La prossima settimana, quando ci avvicineremo alla metà della stagione, The Acolyte non perderà tempo a rivelare la verità su ciò che è accaduto alle gemelle su Brendok – o, almeno, la verità da un certo punto di vista. Questo episodio dipinge la tragedia in una luce che è in contrasto con i ricordi di Mae, offrendo alla serie l’opportunità di riscrivere completamente ciò che siamo stati portati a credere sul coinvolgimento degli Jedi nella morte della congrega.

L’episodio 3 segna anche il primo dei due episodi che Kogonada ha diretto per la serie, e crea un precedente entusiasmante per ciò che accadrà con il secondo episodio. Conosciuto soprattutto per i suoi film Columbus e After Yang, acclamati dalla critica, il regista ha iniziato la sua carriera realizzando video-saggi approfonditi e molto apprezzati su alcuni dei registi più influenti. Pur avendo una voce propria e distinta come regista, è possibile sentire l’inconfondibile influenza di creatori come Ozu, anche qui in Star Wars. L’unico difetto di Episodio 3 è che, purtroppo, segue la tendenza deprimente di essere semplicemente troppo scuro. Quando c’è così tanta vivacità e bellezza in questa congrega di streghe, sembra controproducente che l’illuminazione e il montaggio siano così cupi. Tuttavia, non si può biasimare completamente The Acolyte per aver seguito la strada tracciata da serie come Ahsoka o addirittura Game of Thrones.

The Acolyte intreccia due fili nell’episodio 3

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L’episodio si apre con la giovane Osha in comunione con la splendida flora e fauna di Brendok, nel profondo dei boschi e lontano dal suo villaggio. Questo diventa presto un punto di attrito quando Mae la rintraccia, preoccupata che si mettano nei guai con le loro madri. Mentre Osha è delicata nell’uso della Forza, Mae mostra rapidamente le sue tendenze più oscure quando inizia a fare del male alla piccola creatura alata con cui Osha stava giocando. The Acolyte chiarisce la posizione delle due gemelle rispetto al lato chiaro e oscuro della Forza, ma non è difficile immaginare che la serie stia preparando un colpo di scena in cui le sorelle, ancora una volta, prendono direzioni diverse. Questa breve conversazione tra le due sorelle definisce anche un punto importante della trama dell’episodio: Osha non vuole andare avanti con l’imminente cerimonia di ascensione.

Mentre Osha e Mae tornano al loro villaggio, vengono intercettate dalla madre Koril (Margarita Levieva), che è furiosa per il fatto che le ragazze siano uscite dal villaggio. È chiaramente preoccupata che siano sorvegliate, e ha ragione ad esserlo. Mentre riporta le ragazze a casa, Sol (Lee Jung-jae) le osserva da dietro un albero. Essendo noti ladri di bambini, non sorprende che lo Jedi tenga d’occhio una coppia di gemelle sensibili alla Forza. Quando tornano al villaggio, Koril parla con Madre Aniseya (Jodie Turner-Smith) delle sue preoccupazioni riguardo agli Jedi, ma Aniseya non è altrettanto preoccupata, poiché la sua attenzione si concentra piuttosto sulla preparazione delle ragazze per l’imminente cerimonia di ascensione. In vista della cerimonia, Aniseya riprende a insegnare a Osha e Mae i fili del destino, che sembrano essere l’interpretazione della Forza da parte della congrega. Il Filo unisce tutti gli esseri viventi, proprio come la Forza.

La serie fa qualcosa di molto bello, anche se la sua esecuzione è un po’ più superficiale. I Jedi, soprattutto in quest’epoca, sentono fortemente di essere gli arbitri di come la Forza debba essere usata e di chi debba essere libero di usarla. Si pensa che stiano proteggendo la galassia dai cattivi che potrebbero usare la Forza per nuocere, ma in realtà trattano la Forza come una religione che richiede ai suoi membri di essere indottrinati nella fede fin dall’infanzia. La congrega di Brendok è composta da potenti utilizzatori della Forza e il fatto che addestrino i bambini alle loro pratiche rappresenta una minaccia per i Jedi. I romanzi dell’Alta Repubblica hanno fatto un ottimo lavoro nel mostrare come i Jedi lavorino come lama dei colonizzatori per la Repubblica, e qui vediamo come stiano anche forzando, ciò che equivale a una conversione religiosa, su coloro che praticano una fede simile, ma diversa. E ci sono accenni a questo, dato che Aniseya allude alle persecuzioni che la congrega ha dovuto affrontare a causa dei loro poteri “oscuri e innaturali”, che hanno portato al loro isolamento su Brendok.

Mentre l’episodio si apre con Osha che usa abbastanza bene le sue capacità, l’allenamento con le madri mostra quanto Mae sia più forte rispetto alla sorella. Ma anche se sono entrambi bambini dotati, sono pur sempre bambini e i due litigano tra loro invece di concentrarsi sull’allenamento, con grande disappunto delle madri. È qui che Osha inizia a manifestare ancora più dubbi sul percorso che la attende. A differenza di Mae, non vuole far parte dell’Ascensione e non vuole diventare una strega come le loro madri.

L’episodio 3 di The Acolyte esplora un’ascensione sbagliata

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La cerimonia di ascensione è una sequenza davvero straordinaria. Dalle vocalizzazioni e dall’atmosfera che sembravano uscite direttamente da un video musicale di Clannad alla fede incrollabile mostrata all’interno della congrega, la cerimonia di ascensione è molto più bella di qualsiasi altra cosa a cui abbiamo assistito con i Jedi. Mentre i Jedi si comportano come se la Forza richiedesse prove e tribolazioni per scalare i ranghi, il Filo sembra fluire più liberamente, ponendo l’accento sul potere di molti rispetto al potere di uno. E qui sta uno dei principali problemi di Osha con la sua educazione: Questa enfasi sulla collettività è in contrasto con il suo desiderio di essere un individuo. Lo dice in tutto l’episodio, ma è chiaro in tutto ciò che fa: semplicemente non vuole essere esattamente come la sua gemella. Vuole essere una persona a sé stante. Così, quando arriva il momento per i gemelli di prendere il loro voto e Mae-ho ascende senza problemi, è meno sorprendente che Verosha esiti quando le viene chiesto di prendere il suo voto. Tuttavia, sembra che i fili del destino abbiano già in mente qualcos’altro per Osha.

Prima che Madre Aniseya possa convincere la figlia a completare il voto, i Jedi si imbucano alla festa. La donna ordina rapidamente alle ragazze di rimanere silenziose e nascoste durante la presenza degli Jedi, celandole dietro le splendide vesti che la congrega indossa. Ma chi ha mai sentito parlare di nascondere un bambino sensibile alla Forza agli Jedi? La Maestra Indara (Carrie-Anne Moss) fa del suo meglio per mantenere le cose civili tra gli Jedi e la congrega, ma Madre Aniseya non prende alla leggera i doppi sensi in gioco. I Jedi affermano di aver creduto che Brendok fosse disabitata, eppure sono venuti a cercare i bambini che, secondo loro, sono nascosti nella loro congrega. I Jedi temono che la congrega stia addestrando bambini, il che è direttamente contrario alle leggi della Repubblica Galattica. Madre Aniseya si affretta a precisare che loro esistono al di fuori della Repubblica Galattica, ma questo non sembra cambiare i loro sentimenti sulla questione. Il Maestro Indara chiede ai bambini di uscire dal loro nascondiglio e Osha esce dall’ombra senza un solo attimo di esitazione. È ansiosa di incontrare gli Jedi, di conoscere persone, luoghi e idee che esistono al di fuori della sua piccola esistenza.

Osha viene presentata al Maestro Sol e la sensazione è quella di un incontro tra Anakin Skywalker (Jake Lloyd) e Qui-Gon Jinn (Liam Neeson) per la prima volta. Mentre lo show chiarisce che Madre Aniseya e Koril sono le madri delle ragazze, i Jedi chiedono dove sia il padre, il che potrebbe essere un punto della trama che si presenterà in futuro. È del tutto possibile che le bambine siano state concepite senza la presenza di un padre (dopotutto, Star Wars è un fantasy ambientato nello spazio), ma l’osservazione sembra fin troppo precisa per non essere riproposta, soprattutto quando è già stato creato un precedente con il concepimento immacolato di Anakin.

Sol regala a Osha la sua spada laser per provarla e le suggerisce che sarebbe una buona Jedi, cosa che viene accolta con disappunto sia dalla madre che dalla sorella, ma Osha rimane molto più eccitata da questa prospettiva che dall’ascensione. Il loro momento di tenerezza viene interrotto da Aniseya che usa il suo potere per torturare Torbin (Dean-Charles Chapman) come mezzo per convincere i Jedi a rinunciare al loro sogno di prendere i suoi figli. Nonostante l’aperta ostilità, i Jedi e la congrega giungono a un accordo per permettere ai gemelli di essere messi alla prova per vedere se sono adatti a diventare Padawan. Aniseya accetta con riluttanza di portare le ragazze al loro accampamento il giorno seguente, anche se è chiaro che non intende rendere le cose facili ai Jedi.

L’episodio 3 di The Acolyte svela l’inganno dei Jedi

Carrie-Anne Moss The Acolyte

Madre Aniseya ordina alle gemelle di ingannare i Jedi durante i test e Mae non ha problemi a seguire questa indicazione. Mentre Mae si trova all’interno della nave per essere messa alla prova, Osha si guarda intorno al campeggio con curiosità e sembra piuttosto incuriosita dal Jedi Wookiee residente, Kelnacca (Joonas Suotamo). Quando arriva il momento di sottoporsi al test, Osha cerca di seguire le indicazioni della madre. Quando Sol la interroga su cosa c’è nel suo datapad, lei mente in modo evidente su ciò che vede, finché Sol non se ne accorge. Per merito del Jedi, o forse solo per merito di Sol, egli chiede a Osha cosa vuole, il che sembra essere una domanda che non è del tutto abituata a ricevere.

Dopo la prova, Aniseya parla con Osha del suo interesse a partire con i Jedi. Non è una conversazione facile per nessuno dei due, ma sembra che Aniseya voglia il meglio per le sue figlie, anche se questo significa lasciarne andare una. Gran parte dell’Episodio 3 pone l’accento sulle scelte e, ancora una volta, questo concetto viene tirato in ballo durante questa conversazione. Aniseya spiega che il destino non è fatto per nessuno, ma è una scelta che viene fatta dall’individuo. “Se vuoi tirare il filo, allora tiralo”. Alla fine Osha decide di lasciare la congrega e di diventare una Jedi, anche se Aniseya si premura di avvertirla che è ancora una questione da affrontare con il resto della congrega prima che il piano sia finalizzato. Ma la catastrofe si abbatte su di lei prima ancora che il piano possa essere elaborato.

Quando Osha comunica alla gemella la sua decisione, Mae si incattivisce in un modo piuttosto scioccante per una bambina. Mae dichiara che preferirebbe uccidere la sorella piuttosto che permetterle di lasciare la congrega, una reazione piuttosto estrema. È paragonabile alla violenta reazione di Anakin (Hayden Christensen) alla perdita della madre in L’attacco dei cloni. Mae prende il quaderno degli schizzi di Osha, dove stava disegnando l’emblema Jedi, e gli dà fuoco prima di chiudere la sorella nella sua camera da letto. Mae se ne va, presumibilmente per mettere in atto le violenze che ne derivano contro la congrega, ma non la vediamo mai commettere le atrocità che le vengono poi imputate.

I momenti finali dell’episodio 3 lasceranno il pubblico con molte domande su come sia andata a finire nella congrega. Dopo essere fuggita dalla sua camera da letto in fiamme, il percorso di Osha la porta verso sua sorella, che si trova dall’altra parte di un ponte che sta crollando. Come ogni altro ponte dell’universo di Star Wars, questo è un altro esempio di violazione dell’OSHA, con una Osha presente a testimoniarlo! Quando Sol arriva per cercare di salvare le due sorelle, Mae ammette di aver ucciso la loro madre, cosa a cui Osha non vuole credere. Certo, uccidere tutti per evitare che i Jedi prendano Osha sembra una reazione eccessiva, e forse è proprio per questo che Mae sta cercando di uccidere tutti i Jedi presenti quella notte.

Mae alla fine “muore” prima che Sol riesca a salvarla e Sol si dedica a tirare fuori Osha dall’edificio in fiamme prima di andare incontro a un destino simile. Mentre si precipitano fuori dall’edificio, Osha è testimone della distruzione totale della congrega. Entrambe le sue madri sono state uccise senza senso, così come l’intera congrega. Sebbene l’episodio non stabilisca apertamente di chi sia il punto di vista, sembra suggerire che stiamo assistendo alla percezione di Osha di quella notte. Per ora è difficile dire quanto sia accurata questa tragedia, ma sembra che ci siano alcuni accenni al fatto che alla fine potremmo vedere cosa è successo davvero. Mae è stata mostrata come dotata, ma è difficile immaginare che abbia distrutto un’intera congrega in così poco tempo.

Dove lascia Osha questo episodio di The Acolyte?

A differenza dell’episodio della scorsa settimana, l’episodio 3 non si conclude con un’etichetta che anticipa la prossima settimana, ma è sicuro che probabilmente ci riuniremo a Kelnacca su Khofar mentre Mae continua la sua ricerca di vendetta. Qui, ci rimane Osha che viene accolta dai Jedi, il che la mette sulla strada che ci è stata raccontata nell’episodio 1. Con tutte le nuove domande che questo episodio lascerà al pubblico, sarà interessante vedere come The Acolyte risponderà a queste domande. Speriamo di continuare a vedere flashback sull’educazione di Osha e Mae, soprattutto ora che i Jedi sembrano almeno un po’ compiaciuti di quanto accaduto alla congrega. (Almeno, da un certo punto di vista).

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Superman: James Gunn ha appena condiviso un’altra immagine dal set

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Uno dei dirigenti/creativi più trasparenti di Hollywood ha appena condiviso un altro emozionante aggiornamento sul suo prossimo progetto più atteso. Sul suo account personale di Threads, il co-CEO dei DC Studios James Gunn ha rivelato un’altra foto del set di Superman che sembra mostrare la fattoria della famiglia Kent.

La foto è contrassegnata solo da un’emoji del film, ma diversi commenti sotto il post hanno fatto riferimento alla location speciale e Gunn non si è preoccupato di smentirli, cosa che non ha mai avuto paura di fare in passato.

Questa è una delle tante foto del set che sono state rilasciate dall’inizio delle riprese di Superman all’inizio dell’anno, e ogni successiva rivelazione ha aumentato l’eccitazione dei fan della DC che attendono con ansia un altro film con l’Uomo d’Acciaio.

Dal momento in cui è stato annunciato che David Corenswet e Rachel Brosnahan avrebbero interpretato Clark Kent e Lois Lane, quasi un anno fa, nel giugno 2023, il casting per Superman (precedentemente intitolato Superman: Legacy) è stato continuo.

Le ultime aggiunte al cast sono arrivate meno di una settimana fa, con Mikaela Hoover e Christopher MacDonald che si sono uniti ufficialmente al cast per interpretare rispettivamente i lavoratori del Daily Planet Cat Grant e Ron Troupe. Pochi giorni prima era stato confermato che anche l’attore del Saturday Night Live Beck Bennett si era unito alla sempre più numerosa redazione del Daily Planet nell’interpretazione di Superman di Gunn.

 

 

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Nessuno rilascia informazioni come James Gunn

Parte del motivo per cui Gunn ha sviluppato un così grande seguito sui social media è la sua disponibilità a condividere aggiornamenti sui progressi delle riprese, a confermare/smentire voci e a interagire con i fan che fanno domande su tutto ciò che riguarda la DC. Di recente ha rivelato a un fan, nella sezione dei commenti a uno dei suoi post, che il leggendario cattivo DC Deathstroke avrebbe avuto un ruolo nel DCU, una conferma che avrebbe dovuto aspettare un altro giorno se quel particolare fan avesse deciso di non tentare la fortuna chiedendo a Gunn.

James Gunn DCU 2023

Tuttavia, l’ex regista della Marvel diventato dirigente dei DC Studios ha fatto molto di più che condividere aggiornamenti su Superman. Recentemente ha annunciato che Frank Grillo, già confermato per il ruolo di Rick Flag Sr. nella serie animata Creature Commandos, interpreterà il personaggio anche in live-action nella seconda stagione di Peacemaker.

Ha anche postato una foto della nuca di John Cena per commemorare l’inizio delle riprese della seconda stagione di Peacemaker, un altro progetto DC molto atteso, dopo che la prima stagione è stata presentata in anteprima con recensioni quasi impeccabili, ottenendo un indice di gradimento del 94% da parte della critica e un punteggio dell’89% da parte del pubblico su Rotten Tomatoes.

Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion. Sean Gunn, María Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio, Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il cast.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.

Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Il Signore degli Anelli: La guerra dei Rohirrim, nuove immagini del film d’animazione!

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New Line Cinema e Warner Bros. hanno condiviso un primo sguardo esclusivo al film d’animazione Il Signore degli Anelli: La guerra dei Rohirrim, un lungometraggio in stile anime ambientato più di 150 anni prima della trilogia originale de Il Signore degli Anelli. Le immagini, riportate qui di seguito, mostrano il personaggio doppiato da Brian Cox, Helm Hammerhand, seduto accanto ai membri della sua famiglia, tra cui i nuovi personaggi Héra (Gaia Wise), Haleth e Hama. Un’altra immagine ravvicinata di Héra la mostra mentre impugna una spada.

Di cosa parla Il Signore degli Anelli: La guerra dei Rohirrim?

Il Signore degli Anelli: La guerra dei Rohirrim si svolge diverse centinaia di anni prima degli eventi principali della trilogia del Signore degli Anelli. Invece di concentrarsi sul potere dell’Unico Anello o sulle origini di Sauron, La guerra dei Rohirrim promette di raccontare le antiche storie del Fosso di Helm, l’enorme fortezza vista nel finale de Il Signore degli Anelli: Le due torri. Prevedibilmente, la serie segue anche i primi giorni dei Cavalieri di Rohan e del loro re, Helm Hammerhand (Brian Cox).

Il ruolo del nuovo vecchio re, Helm Hammerhand, sarà doppiato da Brian Cox, la star della serie drammatica di successo Succession. Brian Cox ha certamente una grande corona da riempire, dato che seguirà il personaggio di Re Theoden, amato dai fan, della trilogia originale de Il Signore degli Anelli, interpretato magistralmente dal grande Bernard Hill. A proposito di membri del cast originale della trilogia di Peter Jackson, uno degli sviluppi più eccitanti è la rivelazione che Miranda Otto riprenderà il suo ruolo di Eowyn, figlia di Teodoro e uccisore del Re Stregone. Dato che il film è un prequel, la Otto probabilmente fornirà la narrazione e/o sarà protagonista di flash forward.

Ci sono alcune cose che non credo avremmo potuto necessariamente fare – o che avrebbero reso il tutto estremamente costoso – elementi della narrazione che si potevano fare nell’anime in un modo che era davvero mozzafiato”, ha raccontato a PEOPLE Philippa Boyens, produttrice del film che ha anche collaborato alla sceneggiatura di ciascuno dei tre film de Il Signore degli Anelli e della trilogia de Lo Hobbit, e che ha ora portato la Terra di Mezzo nel popolare stile di animazione giapponese con il regista Kenji Kamiyama. Il film è atteso in sala per il 13 dicembre.

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Sissi: la storia vera di Sisi e Franz che è completamente diversa da quella della serie

Qualcuno si è collegato a Netflix nel fine settimana per scoprire che nella Top 10 era in agguato un film intitolato The Empress? Lo stesso, e si è scoperto che si tratta di uno straordinario dramma d’epoca sulla prima vita dell’imperatrice Elisabetta “Sissi” d’Austria e sulla sua storia d’amore con l’imperatore Francesco Giuseppe I. La moda? Impeccabile.

La storia d’amore? Abbastanza arrapante da tenervi occupati fino alla terza stagione di Bridgerton. Il dramma? Letteralmente infiniti, nel miglior modo possibile. E oltre a tutto questo, la recitazione è suburbana e la serie è squisitamente filmata.

Ovviamente, siamo tutti abituati a Netflix che produce incredibili drammi d’epoca basati sui reali  The Crown), ma mentre la famiglia reale britannica domina i titoli dei giornali ogni giorno, potreste sapere un po’ meno degli Asburgo intorno al 1850. Quindi, se vi siete trovati a cercare freneticamente su Google la relazione tra Sissi e Franz, non siete i soli.

E sebbene The Empress sia decisamente radicato nella realtà, è un resoconto romanzato della storia, quindi sì: ciò che avete visto in TV è solo una parte di ciò che è accaduto nella vita reale.

L’infanzia di Sissi (Elisabetta) fu piuttosto selvaggia

L’imperatrice Sissi nacque in un’importante famiglia bavarese: sua madre era infatti figlia del re di Baviera. Ma invece di essere cresciuta a corte, Elisabetta fu allevata dai suoi genitori in campagna e trascorse il suo tempo vivendo una vita molto poco principesca (il che significa che era ricchissima e lussuosa, ma che… si divertiva anche nei boschi).

Nella biografia L’imperatrice solitaria: Elisabetta d’Austria, l’autrice Joan Haslip descrive Sissi e sua sorella Helene come “bambine selvagge e indisciplinate” che erano “piene di scherzi e risate“.

Il dramma dell’abito nero? Completamente vero

Elisabetta era solo un’adolescente quando conobbe il ventitreenne imperatore Franz e si innamorarono l’uno dell’altra durante un viaggio in cui Franz avrebbe dovuto chiedere a Helene di sposarlo, proprio come racconta L’imperatrice. E sì, i due si presentarono in abiti da lutto completamente neri, un problema non da poco visto che Helene aveva “il suo aspetto peggiore in nero”.

Nel frattempo, Elisabetta era ovviamente bellissima in tutto.

Povera Helene, ma le carte erano onestamente messe in tavola contro di lei fin dall’inizio. Haslip scrive che, mentre la incontrava, il ricordo di Franz dei “lineamenti ben cesellati di Helene gli ispirò ben poco entusiasmo”. 🙁

No, Franz e Sissi non si sono incontrati nel bosco

Devrim Lingnau L'imperatrice

Haslip scrive che l’incontro tra Elisabetta e Franz è stato selvaggiamente romanzato e che “non c’era nessuna povera Cenerentola lasciata in albergo, che Francis Joseph [alias Franz] incontrò per caso cavalcando in un bosco“. Si sono invece incontrati nel salotto di sua madre, dove Sissi era “in piedi, modestamente, accanto alla sua governante”, mentre il suo vestito nero accentuava la sua “grazia squisita e la delicata consistenza della sua pelle”.

Una cosa vera de L’imperatrice? Tutti quei momenti in cui Elisabetta e Franz non riuscivano a smettere di guardarsi. Haslip scrive che lui era “molto più giovane e molto più bello di quanto lei ricordasse” e che, quando le rivolgeva uno sguardo, “lo trovava sempre a fissarla con un’espressione stranamente seria che la faceva arrossire per l’imbarazzo“.

Nel frattempo, Franz non riusciva a smettere di parlare alla mamma di quanto fosse “incantevole” Elisabetta e la descriveva come “fresca e incontaminata come una mandorla verde e mezza aperta” (ehm, kay) con labbra come “fragole mature”.

Allora… è successo quel bacio?

Onestamente, chissà cosa è successo a porte chiuse. Ma sappiamo che c’è stato un grande ballo in cui Franz ha ballato solo con Elisabetta. Helene (pregate per lei!) si presentò con un abito splendido, e questo ragazzo aveva occhi solo per sua sorella – e in pratica non lasciò mai Sissi per tutta la sera. Haslip scrive che Franz “ha gettato al vento ogni discrezione e ha ballato solo con lei” e “tutti i suoi bouquet sono stati depositati ai suoi piedi; nemmeno uno è stato risparmiato per Helene”.

Franz ha annunciato il fidanzamento il giorno del suo compleanno

Ma non davanti a un intero gruppo di persone. Franz ha detto a sua madre di chiedere la mano alla madre di Sissi. E quando Sissi è stata informata dei suoi piani, ha detto: “Certo che lo amo, come potrei fare a meno di amarlo?” prima di scoppiare a piangere e dire “se solo non fosse un imperatore”.

Come sappiamo da L’imperatrice, Sissi e Franz si sono sposati con una cerimonia sfarzosa e, sebbene le cose siano state… tese… hanno avuto quattro figli insieme. A questo proposito, se avete bisogno di me, rimarrò qui a guardare questa foto:

Endangered Species – Caccia mortale: dal cast al finale, tutto quello che c’è da sapere

Un filone di film particolarmente apprezzato è quello noto come “men vs. nature”, di cui uno dei massimi capolavori è proprio Lo squalo di Steven Spielberg. Da questo titolo ad oggi sono stati realizzati innumerevoli film di questa tipologia, ogni volta con animali diversi pronti a mettere a dura prova l’esistenza umana. Titoli come Prey – La caccia è aperta (2007), Prey – La preda (2016), Crawl – Intrappolati (2019) o il recente Beast (2022) sono solo alcuni esempi a riguardo. Tra essi si può ritrovare anche Endangered Species – Caccia mortale.

Diretto nel 2021 dalla regista M.J. Bassett, da tempo appassionata di tutela animale – è però questo un film ideato non tanto per mostrare lo scontro tra umani e natura selvaggia, quanto per richiamare l’attenzione sul problema del commercio illegale di animali selvatici e su altri pericoli per l’ambiente. Perfettamente calato nelle dinamiche del cinema di genere, il film pone infatti i riflettori sulla piaga del bracconaggio che affligge la fauna africana.

Si tratta dunque di un thriller che non manca di fornire un valido intrattenimento ma che lancia anche importanti e urgenti messaggi. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Endangered Species – Caccia mortale. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Endangered Species - Caccia mortale cast

La trama e il cast di Endangered Species – Caccia mortale

Protagonista del film una benestante famiglia americana che giunge in Kenya per un safari. Jack Halsey, sua moglie Lauren, i figli Noah e Zoe, accompagnata da suo ragazzo Billy, hanno deciso di concedersi un’avventurosa vacanza sotto il cocente sole della savana africana nella speranza di riavvicinarsi e superare le costanti e crescenti tensioni che mettono a dura prova la loro famiglia.

Ma quello che sembra cominciare come un soggiorno da sogno si trasforma nel peggiore degli incubi. Partiti senza guida verso la zona più selvaggia del paese, a causa di un imprevisto rimangono senza mezzo di trasporto, senza acqua né viveri e senza possibilità di comunicare con il resto del mondo. Per i cinque inizierà una disperata lotta per la sopravvivenza in un ambiente che li vede in fondo alla catena alimentare.

Ad interpretare Jack Halsey vi è l’attore Philip Wincester, noto per il ruolo di Peter Stone in Chicago Justice e Law & Order: Special Victims Unit. L’attrice Rebecca Romijn, celebre per aver interpretato Mystica nella prima trilogia degli X-Men, è qui interprete di Lauren. Michael JohnstonIsabel Bassett Chris Fisher interpretano invece Noah, Zoe e Billy. Jerry O’Connell, che nel film interpreta il bracconiere Mitch Hanover, è il marito di Romijn nella vita reale.

Endangered Species - Caccia mortale finale

Il finale del film: ecco come finisce

Nel corso del film, la famiglia decide di spostarsi dal luogo in cui si trova per cercare aiuto. Non sapendo leggere la mappa, però, si perdono e iniziano a girare in tondo. Ben presto, si imbattono in un gruppo di iene. Per fortuna, vengono presto salvati da un gruppo di persone che sta passando sulla loro strada. Purtroppo si tratta di bracconieri e quando la famiglia individua i corni di rinoceronte che stanno trasportando, vengono legati da questi malvagi cacciatori di animali.

Jack escogita allora un paio e distraendo i bracconieri permette alla moglie e ai due figli di fuggire. Il suo è però un vero e proprio sacrificio, in quanto viene catturato e ucciso. Naturalmente, quando i bracconieri si accorgono della fuga degli altri prigionieri, iniziano ad inseguirli. Nel momento in cui riescono a raggiungerli, fortunatamente arriva un gruppo di anti-bracconieri con un medico al seguito che blocca i criminali e salva la famiglia. Con l’eccezione di Jack, la famiglia riesce dunque a sopravvivere a questa terribile avventura.

Dopo essersi ripresa in ospedale, la famiglia visita, tempo dopo, un recinto per animali orfani che è stato dedicato alla memoria di Jack. Con il concludersi del film, però, scopriamo che il titolo del film ci ha “ingannato”. La caccia mortale è quella che avviene nei confronti degli animali della savana e in particolare rinoceronti ed elefanti. Come si legge nei titoli di coda del film, tra il 2015 e il 2019 sono stati uccisi 2000 rinoceronti per i loro corni e ogni anno vengono uccisi 20.000 elefanti per il loro avorio.

In definitiva, la famiglia Halsey non era la specie in pericolo del titolo. I rinoceronti e il resto degli animali della natura selvaggia dell’Africa sono la vera specie in pericolo, a causa dei bracconieri senz’anima e senza umanità che continuano a dar loro la caccia e a ucciderli in modo barbaro. Per questi animali non c’è un lieto fine, a meno che non vengano salvati da persone valorose che rinunciano alla loro vita per sottrarli all’estinzione, così come viene mostrato anche nel film.

Il trailer di Endangered Species – Caccia mortale e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Endangered Species – Caccia mortale grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TVGoogle Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 11 giugno alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Terminator: tutte le curiosità sul film di James Cameron

Terminator: tutte le curiosità sul film di James Cameron

Compie quest’anno quarant’anni il primo Terminator (qui la recensione), primo capitolo di una delle saghe fantascientifiche più note di sempre e che insieme al sequel Terminator 2 – Il giorno del giudizio è ancora oggi considerato un imprescindibile caposaldo di tale genere. Nato da un’idea originale del regista James Cameron, il primo Terminator ha oggi acquisito anche un che di profetico, visti i recenti sviluppi nel campo delle intelligenze artificiali.

Non per niente l’idea per questo primo film di Terminator nasce da un incubo che ebbe Cameron stesso. Il futuro vincitore di Oscar con Titanic ha infatti raccontato che nel 1981, in preda alla febbre, sognò un torso metallico che si trascinava fuori da un’esplosione mentre teneva in mano dei coltelli da cucina. Il regista rifletté a lungo su tale immagine, iniziando piano piano a costruirvi una storia intorno, ispirandosi poi anche a film come Driver l’imprendibile e Interceptor – Il guerriero della strada.

Ci vollero però anni e tanta insistenza prima di riuscire a convincere tutti delle grandi possibilità di quel racconto. Un racconto che si muove di pari passo ad un massiccio uso di effetti speciali. Il risultato fu poi sbalorditivo e il film si affermò poi come un grandissimo successo, lanciando nel futuro la serie di Terminator. Prima di rivedere il film, di seguito si ritroveranno alcune curiosità sulla sua trama, il cast di attori e le piattaforme streaming dove poterlo vedere.

La trama del film Terminator

Nell’anno 2029 il mondo è un luogo inospitale, sconvolto da una guerra tra uomini e macchine vinta da queste ultime. In tale contesto post-apocalittico, un gruppo di ribelli tenta di sovvertire le sorti di quello scontro. A guidarli, vi è John Connor. I ribelli scoprono però che Skynet, l’intelligenza artificiale a capo di tutte le macchine, ha inviato nel passato un letale cyborg T-800 per eliminare Sarah Connor prima che dia alla luce il figlio John. I ribelli decidono pertanto di inviare il soldato Kyle Reese a difendere la donna.

Terminator cast

 

Il cast di attori e gli effetti speciali

Benché oggi sia impossibile pensare ad un volto diverso da quello di Arnold Schwarzenegger per il personaggio del cyborg omicida del titolo, inizialmente la produzione lo voleva come interprete di Kyle Reese. Cameron, tuttavia, era contrario all’assumere l’attore, poiché ciò avrebbe richiesto qualcuno ancor più grosso per la parte del T-900. Il regista accettò comunque di incontrare l’attore, rimanendo entusiasta di lui ma decidendo di affidargli proprio il ruolo del cyborg per via della sua imponenza e dei tratti duri del suo volto.

In preparazione al ruolo, Schwarzenegger passò tre mesi ad allenarsi con le armi per poter essere a proprio agio nell’usarle. Egli, inoltre, ha solo 18 battute nel film, e meno di 100 parole. L’attrice Linda Hamilton è invece la celebre Sarah Connor. Cameron la scelse dopo averla vista recitare in Grano rosso sangue, trovando che il suo volto esprimesse bene tanto la dolcezza quanto la durezza del personaggio. L’attrice avrebbe poi ripreso il ruolo anche in Terminator 2 – Il giorno del giudizio e Terminator – Destino oscuro.

Per prepararsi alla parte, la Hamilton si sottopose ad un allenamento di diverse settimane, arrivando ad ottenere una forma fisica che le permise di interpretare personalmente anche le scene più complesse. Michael Biehn è invece il soldato Kyle Reese. L’attore era inizialmente contrario a recitare nel film, ma venne infine convinto da Cameron. Egli ottenne la parte poiché fu l’unico durante i provini a non mostrarsi come un duro assoluto.

Come anticipato, grande importanza nel film la hanno gli effetti speciali. Per il cyborg T-800 venne utilizzato un modello a passo uno in diverse scene del film che coinvolgono il telaio scheletrico del Terminator. Cameron voleva convincere gli spettatori che esso era capace di fare quello che vedevano fare a Schwarzenegger. Per permetterlo, fu girata una scena con Schwarzenegger ferito e zoppicante. Ciò rese più facile per il modello imitare l’attore.

Terminator sequel

 

I sequel di Terminator

Come anticipato, Terminator fu solo il primo di una serie di film. Ad oggi si contano infatti quattro sequel (Terminator 2 – Il giorno del giudizio, Terminator 3 – Le macchine ribelli, Terminator Salvation e Terminator – Destino oscuro) e un reboot (Terminator Genisys). Ognuno di questi film ha aggiunto qualcosa di nuovo alla saga, permettendo di esplorare ulteriormente anche il futuro post-apocalittico dove John Connor guida la resistenza umana. Nessuno dei successivi film ha però avuto lo stesso successo dei primi due film, rimasti iconici sotto ogni punto di vista.

Il trailer di Terminator e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del primo film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Terminator è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple TV+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 11 giugno alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Antony Starr: 10 cose che forse non sai sull’attore

Antony Starr: 10 cose che forse non sai sull’attore

L’attore Antony Starr è attivo tra cinema e TV da ormai circa trent’anni, avendo iniziato a recitare sin da giovanissimo. In questo lasso di tempo ha messo a segno diverse interpretazioni molto convincenti, partecipando ad alcuni progetti – principalmente seriali – che gli hanno conferito la notorietà che merita. È però grazie alla serie The Boys che si è infine consacrato, divenendo un attore da tutti noto e ora particolarmente richiesto.

Antony Starr: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in noti film. Starr debutta al cinema con il film Skin & Bone (2003), per poi recitare in In My Father’s Den (2004), Without a Paddle – Un tranquillo week-end di vacanza (2004), Indian – La grande sfida (2005), No. 2 (2006), After the Waterfall (2010) e Wish You Were Here (2012), di Zach Braff. Torna poi al cinema nel 2019 con il film Gutterbee (2019), seguito poi da The Covenant (2023), con Jake Gyllenhaal, e Cobweb (2023). Prossimamente sarà tra i protagonisti del thriller d’azione G20, affianco a Viola Davis.

2. È celebre per alcune serie TV. Ad aver reso celebre Starr sono però state in particolare alcune serie TV. L’attore inizia infatti a recitare per il piccolo schermo in Xena: Principessa guerriera (1995-1996), per poi prendere parte alla serie Mercy Peak (2001-2004), seguita da Outrageous Fortune (2005-2010), che gli conferisce maggiore notorietà. Recita poi nelle serie Banshee (2013-2016) e Banshee Origins (2013-2014). In seguito, ha recitato in American Gothic (2016), arrivando poi ad ottenere il ruolo di Homelander in The Boys (2019-in corso), dove recita accanto a Karl Urban. Con il ruolo di Homelander è apparso anche nella serie spin-off Gen V (2023).

Antony Starr è Homelander in The Boys

3. Ritiene semplice interpretare Homelander. Nella popolare serie The Boys l’attore ricopre il ruolo di Homelander (in italiano noto come Patriota). Si tratta di un supereroe estremamente potente ma tutt’altro che buono. Riguardo all’interpretarlo, Starr ha dichiarato che: “A volte è semplice, si tratta di chieders cosa farebbe Superman e fare il contrario. Mi piace molto poter capovolgere questo concetto ed esplorare la confusione di quella che è probabilmente una visione più realistica dei supereroi”.

The Boys
Antony Starr è Homelander in The Boys

4. Ha studiato i movimenti in volo di Homelander. Per prepararsi al ruolo di Homelander in The Boys, Antony Starr ha consultato YouTube e ha guardato molti video di come supereroi come Superman e ha studiato come i loro attori, come Christopher Reeve, decollavano per volare. Così facendo ha ricercato un modo per rendere credibile i movimenti del proprio personaggio mentre è in volo.

Antony Starr ha recitato in Xena

5. Ha avuto un ruolo nella celebre serie. In quanto neozelandese, Starr ha naturalmente avuto modo di partecipare alla serie Xena: Principessa guerriera (1995), recitando in due episodi in due ruoli diversi. “La prima volta ero un centauro di nome Mesas, con barba e lunghe ciocche fluenti, poi, dopo, mi hanno fatto tornare per essere il Davide che si scontra con Golia”. L’attore ha anche definito la sua recitazione in quegli episodi come pessima.

Antony Starr in The Covenant

8. Ha avuto un ruolo nel film di Guy Ritchie. Nel film del 2023 The Covenant, diretto da Guy Ritchie e con protagonista Jake Gyllenhaal, Starr ricopre il ruolo di Eddie Parker, un amico del protagonista. Era solo questione di tempo prima che Starr cominciasse a ottenere ruoli in film importanti, visto che si è guadagnato infiniti elogi per il suo ruolo del supereroe malvagio Homelander in The Boys.

Antony Starr e il ruolo di Wolverine

7. Per i fan sarebbe un ottimo Wolverine. Alcune fan art emerse in rete nel 2020 hanno offerto un’idea di come potrebbe apparire Starr nel ruolo di Wolverine. Da quel momento, l’attore è diventato una delle scelte preferite dai fan qualora il celebre mutante dovesse essere affidato ad un nuovo attore diverso da Hugh Jackman. Starr, tuttavia, ha offerto una vaga risposta a riguardo, che sembra lasciar intendere il suo non particolarmente forte interesse verso questo ruolo: “Mi fanno male le ossa solo a pensare alle acrobazie da dover compiere!

Antony Starr Xena
Antony Starr nel ruolo di David in Xena: Principessa guerriera

Antony Starr è su Instagram

8. Ha un profilo sul social network. L’attore è naturalmente presente sul social network Instagram, con un profilo seguito attualmente da 1.9 milioni di persone. Su tale piattaforma egli ha ad oggi pubblicato oltre duecento post, tutti relativi alle sue attività come attore o modello. Si possono infatti ritrovare diverse immagini relative a momenti trascorsi sul set ma anche foto promozionali dei suoi progetti. Seguendolo si può dunque rimanere aggiornati sulle sue attività.

Antony Starr ha una moglie?

9. Non è sposato. Starr è molto riservato riguardo la propria vita privata e sono pochi i dettagli relativi al suo stato sentimentale. L’ultima persona con cui è stato confermato che Antony Starr aveva una relazione era la costumista neozelandese di nome Lucy McLay, conosciuta apparentemente tra il 2005 e il 2008. I due si sarebbero però separati da tempo ormai e attualmente non è noto se l’attore sia coinvolto in un’altra relazione.

Antony Starr: età e altezza dell’attore

10. Antony Starr è nato il 25 ottobre del 1975 a Wellington, in Nuova Zelanda. L’attore è alto 1,80 metri.

Fonti: IMDb, Instagram, GQ, CBR

The Boys: la quinta stagione sarà l’ultima!

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The Boys: la quinta stagione sarà l’ultima!

In occasione dell’arrivo della quarta stagione di The Boys, dal 13 giugno su Prime Video, lo showrunner Eric Kripke ha annunciato che la serie si concluderà con una quinta e ultima stagione. “La settimana della première della Stagione 4 di The Boys è un buon momento per annunciarlo: La Stagione 5 sarà la Stagione Finale!” ha dichiarato Kripke in un post su X martedì, accompagnato da uno screenshot di una copia redatta del copione del finale della Stagione 4.

È sempre stato il mio piano, dovevo solo essere cauto finché non ho avuto l’ok finale da Vought. Sono entusiasta di portare la storia a un culmine cruento, epico e umido”. Guardate la Stagione 4 tra 2 GIORNI, perché la fine è iniziata!“. Data questa notizia, è lecito aspettarsi un finale col botto per la quarta stagione di The Boys, che condurrà poi agli eventi della quinta stagione, dove dunque tutto dovrà risolversi una volta per tutte.

LEGGI ANCHE: The Boys – stagione 3, recap: Cosa ricordare prima della stagione 4

La trama della quarta stagione di The Boys

Nella quarta stagione, il mondo è sull’orlo del baratro. Victoria Neuman è più vicina che mai allo Studio Ovale e sotto il controllo di Patriota, che sta consolidando il suo potere. Billy Butcher, a cui restano solo pochi mesi di vita, ha perso sia il figlio di Becca sia il suo ruolo di leader dei The Boys. Il resto della squadra è stanco delle sue bugie. La posta in gioco sarà più alta del solito e loro dovranno trovare un modo per collaborare e salvare il mondo, prima che sia troppo tardi.

Il cast di The Boys vede protagonisti Karl Urban, Jack Quaid, Antony Starr, Erin Moriarty, Jessie T. Usher, Laz Alonso, Chace Crawford, Tomer Capone, Karen Fukuhara, Colby Minifie, Claudia Doumit e Cameron Crovetti. Si uniranno per la quarta stagione anche Susan Heyward, Valorie Curry e Jeffrey Dean Morgan.

The Boys è basata sul fumetto certificato bestseller dal New York Times, creato da Garth Ennis e Darick Robertson, qui in veste anche di executive producer, e sviluppato dall’executive producer e showrunner Eric Kripke. Tra gli altri executive producer si annoverano anche Seth Rogen, Evan Goldberg, James Weaver, Neal H. Moritz, Pavun Shetty, Phil Sgriccia, Craig Rosenberg, Ken F. Levin, Jason Netter, Paul Grellong, David Reed, Meredith Glynn e Michaela Starr. The Boys è prodotta da Amazon Studios e Sony Pictures Television Studios, in collaborazione con Kripke Enterprises, Original Film e Point Grey Pictures.

Rebel Moon: Zack Snyder annuncia le date di uscita e i titoli delle director’s cut

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Dopo aver visto su Netflix i film Rebel Moon – Parte 1: Figlia del Fuoco (qui la recensione) e Rebel Moon – Parte 2: La sfregiatrice (qui la recensione), gli utenti della piattaforma e fan del regista Zack Snyder attendono ora il rilascio delle promesse director’s cut, che non solo conterranno molto materiale in più rispetto ai due film visti, ma saranno anche vietate ai minori. A quasi due mesi di distanza dal rilascio del secondo dei due film, Snyder ha ora finalmente fatto sapere tramite Twitter quando potremo vedere tali versioni di Rebel Moon: il 2 agosto.

Entrambe le director’s cut verranno dunque rilasciate su Netflix lo stesso giorno ed entrambe presenteranno titoli diversi da quelli finora conosciuti. Il primo capitolo, originariamente intitolato Figlia del Fuoco, sarà ora Chalice of Blood (Calice di Sangue). Il secondo capitolo, precedentemente intitolato La Sfregiatrice, debutterà invece come Curse of Forgiveness (Maledizione del Perdono). Questo dovrebbe aiutare Snyder e Netflix a separare le versioni più lunghe, sanguinose e vietate ai minori da quelle più mainstream già pubblicate.

Non si sa ancora se le due director’s cut di Rebel Moon debutteranno contemporaneamente alle versioni in bianco e nero di cui si vocifera, o se ci sarà un terzo rilascio più avanti nel tempo. Oltre all’annuncio dei titoli e delle date, Zack Snyder ha rilasciato anche alcune nuove immagini promozionali, che si possono vedere nel post di Twitter qui riportato. Non resta a questo punto che attendere il 2 agosto per scoprire cosa hanno in più da offrire queste due nuove versioni, che idealmente doneranno maggior valore a questa epica saga di fantascienza.

Rebel Moon: la sinossi delle director’s cut di Zack Snyder

È Netflix a riportare la sinossi delle due versioni director’s cut: “Approfondite la mitologia e la follia dell’epica saga fantascientifica di Zack Snyder nel mondo ferocemente più sexy e sanguinario di Rebel Moon – Capitolo 1: Chalice of Blood e Rebel Moon – Capitolo 2: Curse of Forgiveness. Nella director’s cut di Snyder, un pacifico insediamento su una luna ai confini dell’universo si trova minacciato dagli eserciti del tirannico reggente Balisarius e Kora (Sofia Boutella), una misteriosa straniera che vive tra gli abitanti del villaggio, diventa la loro migliore speranza di sopravvivenza.

Incaricata di trovare combattenti addestrati che si uniscano a lei per opporsi al Motherworld, Kora mette insieme un piccolo gruppo di guerrieri – outsider, insorti, contadini e orfani di guerra che condividono un comune bisogno di redenzione e vendetta. Mentre l’ombra di un intero Regno si abbatte sulla più improbabile delle lune, si forma un nuovo esercito di eroi“.

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Fringe, la spiegazione del finale: il mondo è stato salvato?

Fringe, la spiegazione del finale: il mondo è stato salvato?

Se c’è una serie strabiliante dell’era Lost della televisione di rete che dovreste assolutamente rivedere, è Fringe. Questa potente serie di mistero fantascientifico gioca con idee consolidate da tempo nei fumetti, ma che (all’epoca) raramente arrivavano in televisione.

Mutaforma meccanici, osservatori che viaggiano nel tempo e mondi paralleli erano solo la punta dell’iceberg di uno show così amabilmente bizzarro come Fringe, eppure ci ha sempre fatto credere nell’impossibile. Con Anna Torv nel ruolo dell’agente dell’FBI Olivia Dunham, Joshua Jackson nel ruolo di Peter Bishop e John Noble nel ruolo del Dr. Walter Bishop, la divisione Fringe affronta tutte le consuete stranezze fantascientifiche, ma come finirà?

Cosa succede nell’ultima stagione di Fringe?

Anche se non possiamo riassumere l’intera stagione di Fringe in questa sede, diciamo solo che la quarta stagione prende alcune strane pieghe che portano alla quinta e ultima stagione, in particolare con l’episodio “Lettere in transito”, che introduce Henrietta “Etta” Bishop (Georgina Haig), la futura figlia di Peter e Olivia.

L’episodio rivela anche che, nel futuro del 2036, gli Osservatori hanno preso il sopravvento in modo molto simile al 1984, e Etta e un gruppo di ribelli stanno cercando un modo per invertire la tendenza.

Ma anni prima, mentre stavano elaborando un piano per ripristinare la linea temporale, Walter, Peter, Olivia e Astrid (Jasika Nicole) si sono congelati nell’ambra, solo che Etta li ha trovati e liberati tutti tranne Olivia. La quinta stagione continua questa storia, con Olivia che viene ritrovata e si riunisce a Peter e alla loro figlia. Solo che questi momenti felici vengono rapidamente revocati.

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Nel bel mezzo di questa situazione, Etta viene uccisa dal capitano degli Osservatori Windmark (Michael Kopsa) mentre il gruppo è alla ricerca del piano segreto di Walter. Questo fa precipitare Peter in una spirale che lo porta a utilizzare la tecnologia degli Osservatori per perseguire la propria vendetta, diventando sempre più freddo e calcolatore.

Fortunatamente, Olivia lo tira fuori dal suo dolore e lo aiuta a riorientare i suoi sforzi per aiutare la squadra a fermare gli Osservatori una volta per tutte. Questo conduce la Divisione Fringe dell’O.G. a una figura misteriosa di nome Donald (Michael Cerveris), che in realtà è un September ormai umano, l’Osservatore originale che aiutò Walter decenni prima. Donald si rivela essere il padre di Michael (Rowan Longworth), un giovane Osservatore perso nel tempo che si dà il caso sia la chiave per salvare il mondo.

Il finale di serie in due parti di Fringe, “Liberty” e “An Enemy of Fate“, è andato in onda il 18 gennaio 2013. Per molti versi, si è trattato di una celebrazione del passato dello show prima di riscrivere il futuro. Tutto, dalla Terra alternativa con “Fauxlivia” e Lincoln Lee (Seth Gabel) a una serie di vecchi casi della Divisione Fringe, viene rivisitato qui nella battaglia finale contro gli Osservatori.

Naturalmente, alla fine i nostri eroi hanno la meglio e, sebbene i cattivi riescano a uccidere Donald/September, Walter porta Michael nel lontano futuro per impedire che l’invasione degli Osservatori avvenga. Grazie al suo eroismo, Olivia e Peter tornano nel 2015 senza alcun ricordo di questi eventi, dove la giovane Etta, così come tutti gli altri alleati come Nina Sharp (Blair Brown) e Phillip Broyles (Lance Reddick), è viva e vegeta. Come una famiglia felice, continuano a vivere le loro vite come se fossero normali.

Olivia e Peter trovano sempre la strada per tornare l’uno dall’altra in Fringe

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Il cuore di Fringe è sempre stato il rapporto tra Peter e Olivia. Sembrava che questi due fossero destinati a incontrarsi e a stare insieme, e la loro storia d’amore ha contribuito a mediare la pace tra due universi in guerra. Peter e Olivia si sono incontrati per la prima volta quando erano bambini e Olivia era sottoposta a esperimenti da parte di Walter nell’ambito della sperimentazione sul Cortexiphan, ma si sono incontrati ufficialmente solo nel “Pilot”.

Da lì, ci è voluto un po’ di tempo prima che i due iniziassero ufficialmente a frequentarsi, ma alla fine della quarta stagione si sono finalmente ritrovati, solo perché gli Osservatori si sono intromessi nella loro parata. Ma nonostante ciò, questi due hanno sempre superato ogni sfida grazie alla loro fiducia nell’altro, e questo vale anche in questo caso.

La quinta stagione mette Olivia e Peter di fronte alla loro crisi coniugale. A cavallo tra l’enorme salto temporale della quarta e della quinta stagione, i due si sono sposati e hanno dato alla luce una bambina. Sebbene Etta sia cresciuta senza i suoi genitori, quando li ritrova tutti si riuniscono e i tre si sentono quasi subito come un’unità.

Sfortunatamente, la morte di Etta ha messo fine a tutto questo, ma anche dopo, Peter e Olivia hanno trovato la strada per tornare l’uno dall’altra. Come ha notato una volta September, lo faranno sempre. Anche se si potrebbe obiettare che non riusciremo mai a vedere Olivia e Peter pienamente realizzati come coppia normale (e questo potrebbe essere vero fino a un certo punto), Fringe ci lascia con la speranza che questi due possano avere una vera vita insieme al di fuori degli orrori del mondo.

“An Enemy of Fate” si conclude con Olivia, Peter ed Etta tutti insieme, che vivono la loro vita nel modo più normale possibile. Possiamo supporre che Olivia sia ancora a capo della Divisione Fringe e che Peter faccia ancora da consulente in alcune occasioni, ma quello che vediamo qui è una famiglia nucleare che nessuno dei due aveva sperimentato in gioventù.

Ora possono fare alla figlia il regalo più grande che potessero farle: due genitori stabili che la amano e sono disposti a riscrivere letteralmente la storia per assicurarle un futuro. Per certi versi, Fringe è sempre stato questo, e concludere la serie in questo modo è la cosa più giusta.

Il tulipano bianco di Fringe simboleggia il perdono di Walter

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Naturalmente, l’unica cosa che manca in quei momenti finali è Walter stesso. John Noble interpreta Walter Bishop in tutti gli impressionanti 100 episodi di Fringe e c’è un motivo per cui Walter è forse il personaggio più riconoscibile della serie.

Il suo genio eccentrico, unito alla sua complessa storia e al rapporto con il figlio, è affascinante e Walter è uno di quei personaggi che non si può fare a meno di amare, anche se forse non si dovrebbe. Ma nonostante non compaia nei momenti finali della serie (ambientata nel 2015), la presenza di Walter si fa comunque sentire attraverso un pezzo di posta inviato a Peter. Nella busta non segnata c’è la semplice immagine di un tulipano bianco.

I fan di lunga data di Fringe riconosceranno il significato del tulipano per Walter. Peter e Olivia si sono incontrati per la prima volta in un campo di tulipani bianchi a Jacksonville, in Florida, ma la simbologia va ben oltre. Nell’episodio della seconda stagione, giustamente intitolato “Tulipano bianco“, Walter incontra un collega scienziato, Alistair Peck (Peter Weller), che sta usando il proprio corpo come macchina del tempo.

Ma quando Walter si confronta con Peck sulla sua arroganza nel rubare Peter da un altro mondo, rivela una verità sorprendente che diventa la base del finale della serie. Walter osserva che sta cercando un segno specifico del perdono di Dio nei suoi confronti, un tulipano bianco che appare fuori fiore. “Se Dio può perdonare me, forse è possibile che anche mio figlio possa perdonarmi“, spiega.

Negli ultimi istanti di “An Enemy of Fate“, Peter riceve l’immagine di un tulipano bianco e, sebbene possa essere un po’ confuso sul suo significato, i fan lo capiranno subito. Qualche episodio prima, Peter e Walter si sono finalmente riappacificati, portando all’ultimo saluto di Peter con il suo padre adottivo, che ora può chiamare “papà” invece di “Walter”.

Sapendo che il figlio lo ha perdonato, il suo viaggio nel futuro (per impedire la creazione degli Osservatori) funge da penitenza finale e riceve il perdono che cercava da tempo. Il tulipano bianco è il suo ultimo messaggio a Peter, che riconosce che Walter è finalmente in pace, ovunque si trovi.

Fringe è stato un precursore della televisione fantascientifica e avremmo voluto che ce ne fossero di più

Per molti versi, Fringe era una serie in anticipo sui tempi. Si tuffava settimanalmente in trame che oggi potrebbero passare un’intera stagione a sviscerare. Che si tratti di linee temporali alternative, mondi paralleli, superpoteri indotti da droghe o macchine complesse che riscrivono la realtà, Fringe, sotto molti aspetti, sembrava un fumetto in carne e ossa.

Non c’è quindi da stupirsi che sia pieno di piccoli cenni alla DC Comics in particolare. Purtroppo, la produzione dello show era un po’ troppo costosa. Non c’è quindi da stupirsi che, dopo quattro stagioni da 20 episodi, la quinta e ultima stagione di Fringe sia stata composta da soli 13 episodi.

Tuttavia, vale la pena di rivedere Fringe. Con 100 episodi pieni di storie eccitanti e sconvolgenti da raccontare (e con personaggi immensamente amabili), questo è uno di quegli show che resiste anche a distanza di un decennio. Francamente, potrebbe andare in onda oggi su una rete televisiva ed essere ancora bello come allora, il che è una forte testimonianza per coloro che sono stati coinvolti.

Forse un giorno torneremo a parlare con Peter, Olivia, Walter e la banda, ma se così non fosse, Fringe si è concluso su note altissime, e non sono molti gli show che possono dirlo al giorno d’oggi.

Fringe in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

Presunto Innocente, recensione della serie Apple TV+ con Jake Gyllenhaal

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In Presunto Innocente, Jake Gyllenhaal prende il posto di Harrison Ford come nuovo Rusty Sabich e ci trascina nel vortice del dubbio nell’indagine sulla morte violenta di Carolyn Polhemus (Renate Reinsve). Basata sull’omonimo romanzo del 1987 di Scott Turow, già adattato per il cinema da Alan Pakula nel 1990 (con Ford, appunto), la serie Apple TV+ disponibile in piattaforma dal 12 giugno con i primi due episodi racconta di legami ossessivi, sensi di colpa e sospetto, ma anche di famiglia, di valore della giustizia e della possibilità che dovrebbe avere ogni uomo di avere giustizia.

Presunto Innocente, un nuovo adattamento per Apple TV+

La miniserie in otto parti di David E. Kelley co-prodotta da J.J. Abrams offre una prospettiva completamente nuova e aggiornata, differenziandola dall’adattamento cinematografico del ’90. Gli elementi fondamentali della trama rimangono inalterati, ma questa versione si aggiorna alla contemporaneità e tanto per cominciare mette da parte3 l’esasperato sessismo che permeava il film. Ne traggono giovamento i tre principali personaggi femminili: la vittima Carolyn, la moglie di Rusty, Barbara, interpretata da un’intensa Ruth Negga, e l’investigatrice capo, Det. Alana Rodriguez (Nana Mensah).

Tre figure differenti e approfondite, tutte che cercano di gestire il caos generato dalle scelte impulsive di Rusty. Il quale, nella versione di Gyllenhaal è un uomo  disperato alle prese con la gestione di una vita privata che si rivela non all’altezza dell’immagine pubblica che aveva offerto alla comunità e alla sua famiglia. Molto diverso dalla versione granitica di Ford.

Kingston Rumi Southwick, Chase Infiniti e Ruth Negga in “Presunto innocente”, disponibile dal 12 giugno 2024 su Apple TV+.

La serie si apre in una giornata di sole, con un’immagine di quotidiana serenità familiare, poco prima che imperversi la tempesta, la scoperta dell’omicidio di Carolyn. Nel giro di una manciata di episodi, Rusty si ritrova da marito e padre esemplare, incaricato delle indagini sull’omicidio della collega, a fedifrago e padre degenere, principale indiziato di un omicidio che sostiene di non aver commesso. Il risultato è uno del legal drama migliori degli ultimi tempi.

Una galleria di personaggi ben caratterizzati

La carta vincente di Presunto Innocente è la capacità di approfondire e dare dignità a ogni singolo personaggio, principale e secondario. David E. Kelley, maestro del legal drama, riesce a tracciare con la stesso precisione e profondità gli aspetti più intimi della storia, come le sedute dalla terapeuta di Barbara, oppure le reazioni dei figli di Russi alle terribili rivelazioni riguardanti la vita del padre, fino agli intrecci politici che si muovono dietro alle indagini e alle rivalità personali tra Rusty e i suoi colleghi.

Non si è mai sicuri di ciò che pensa il protagonista realmente “presunto innocente”, nonostante le modalità di narrazione e di costruzione visiva del racconto non mettano mai in chiaro se la sua colpevolezza sia reale o inventata. La serie mette costantemente in discussione la verità, l’innocenza, la colpevolezza, e persino il senso di colpa che esterna Rusty è di difficile definizione, indeterminabile.

Jake Gyllenhaal e Bill Camp in “Presunto innocente”, disponibile dal 12 giugno 2024 su Apple TV+.

Il risultato è avvincente, una prova d’attore solida e convincente per Jake Gyllenhaal e per tutto il cast, ma anche una conferma per Kelly che conferma di riuscire a indagare la mente umana con grande raffinatezza e precisione.

I primi due episodi di Presunto Innocente saranno disponibili il 12 giugno su Apple TV+, con nuovi episodi in arrivo ogni mercoledì.

The Acolyte – La seguace: la mossa più sovversiva avviene nei primi sette minuti

Dire che The Acolyte – La seguace si apre con il botto è un eufemismo. Dopo che il materiale promozionale della nuova serie di Disney+ dedicata a Star Wars ha sottolineato la presenza di Carrie-Anne Moss nel ruolo della Maestra Jedi Indara (una frase che ha riempito i fan di gioia), la creatrice e showrunner Leslye Headland ha fatto una mossa veloce uccidendo il personaggio della Moss a meno di sette minuti dalla prima.

Nessuna strategia di marketing è estranea all’idea di amplificare eccessivamente la presenza di un personaggio preferito dai fan; se qualcosa aumenta l’interesse del pubblico, è un lavoro ben fatto. Tuttavia, Moss è un colpo di casting riconosciuto a livello internazionale e multigenerazionale, tanto da rendere la rapida fine di Indara uno shock.

La mossa astuta – il piano di Headland fin dall’inizio – è superbamente efficace in molteplici contesti. La perdita di un personaggio promosso prima dei titoli di testa sovverte le norme di Star Wars, stabilisce una tensione elevata per un’epoca mai vista prima e racconta una storia non detta attraverso l’eredità cinematografica di Moss.

Carrie-Anne Moss porta i suoi punti di forza in “The Acolyte

The Acolyte: La Seguace jedi master indara carrie-anne Moss

Prima della première di The Acolyte – La seguace, Leslye Headland aveva anticipato che Indara era “molto ispirata a Trinity“. Per un personaggio la cui morte dà il via al mistero della serie, la Headland aveva bisogno di “qualcuno che entrasse in scena e ti facesse subito pensare: “Oh, questa è la Jedi più potente nella stanza“”.

Queste caratteristiche sono evidenti nel momento in cui Carrie-Anne Moss gira la testa per guardare Mae (Amandla Stenberg) in un bar affollato. The Acolyte si svolge alla fine dell’era dell’Alta Repubblica, circa un secolo prima dell’ascesa dell’Impero e quando i Jedi sono al massimo della loro potenza.

Naturalmente, qualsiasi Jedi dell’Alta Repubblica ha un portamento più elegante rispetto alla media degli utenti della Forza dell’era Skywalker. Anche se hanno subito grandi perdite in passato, manovrano la galassia con facilità. L’esperienza, sia addestrata che vissuta, va di pari passo con la spada laser.

Tuttavia, a differenza del troppo impaziente e pronto alla battaglia Yord (Charlie Barnett), l’Indara di Moss irradia le qualità a cui ogni Jedi dovrebbe aspirare e che troppi mancano al bersaglio. Tra la bravura di Moss e le implicazioni culturali del suo casting, traiamo delle ipotesi su Indara. Moss incarna queste aspettative. C’è una nobiltà nel suo portamento, una saggezza nella sua presenza e una forza studiatamente impiegata in ogni movimento. La consapevolezza di Indara si fa sentire quando Mae si avvicina.

Jedi Master Indara e Mae The Acolyte

Anche se rifiuta gentilmente la sfida a duello di Mae, rispetta questa donna e capisce che le sue motivazioni devono essere prese sul serio. I compagni di tavolo di Indara che ridono divertiti per qualcuno che vuole battersi con lei la dicono lunga sulla sua reputazione, ma anche il Maestro Jedi che li tranquillizza con un piccolo gesto. Moss conferisce a Indara gravità, il peso di una lunga vita trascorsa in sintonia con la volontà della Forza.

Mentre Mae istiga una rissa da bar, Indara si alza lentamente, tenendo gli occhi vigili fissi sulla sua aspirante avversaria. Interviene solo quando è chiaro che gli avventori non hanno scampo: Mae sta vincendo spietatamente questa rissa. Fermare i conflitti è il ruolo di Indara come custode della pace galattica, e gli innocenti sono in pericolo. Tuttavia, non si abbatte. Evade gli attacchi di Mae e i movimenti sono fluidi come una danza conosciuta. La sua silenziosa fermezza è in contrasto con lo sforzo di tutto il corpo e il respiro pesante di Mae.

Sebbene le abilità di Indara nel Force-fu siano comode (dopotutto stiamo parlando di Trinità), affidarsi a tecniche di combattimento diverse amplia il mondo di Star Wars. I Jedi dell’Alta Repubblica dovrebbero utilizzare la Forza con una maggiore affinità e creatività. E, francamente, Indara che si mette di traverso alle acrobazie di Mae è visivamente soddisfacente. L’atmosfera di The Acolyte è riconoscibile come Star Wars e offre qualcosa di diverso in un franchise pieno di spade laser che cercano di sostituire sceneggiature mediocri.

Indara è imperfetta ma nobile in The Acolyte

Una volta che Indara riconosce Mae come una minaccia legittima (un talentuoso utilizzatore della Forza addestrato al di fuori dell’Ordine Jedi ha implicazioni preoccupanti), passa all’offensiva. Il suo sguardo si affila, passando da mediatrice a guardiana che dispensa misure preventive.

Moss porta con sé oltre vent’anni di competenza nel cambiamento, anche quando le azioni di Indara continuano a deviare il bombardamento di Mae, senza istigare il suo. La sua sorpresa è grave quando vede il volto di Mae, ma tranquilla; Moss ha stabilito che sotto la superficie calma di Indara c’è un’intensità ma non un temperamento focoso. La sua reazione lascia spazio alla domanda se, come tutti gli altri, Indara scambi Mae per la sorella gemella Osha, o se la Maestra Jedi si senta sospettosa.

In ogni caso, poiché Indara era una delle Jedi di stanza sul pianeta natale di Mae e Osha, le cose sono diventate personali. Un fantasma del passato di Indara è tornato a perseguitarla, un fantasma che si trattiene dal leggere nella mente quando Mae distoglie la testa dalla mano di Indara che si avvicina. Per Indara, le risposte non valgono la pena di ignorare il mancato consenso di Mae. È un piccolo momento con una sostanza tematica più grande. Altri Jedi nella sua posizione non esiterebbero a invadere la mente di Mae.

Indara di The Acolyte è la Jedi perfetta

The Acolyte Indara

Il fatto che Indara accenda la sua spada laser solo quando è costretta a farlo mina le critiche di Mae ai Jedi, almeno a questo particolare Jedi. Indara e il Maestro Sol (Lee Jung-jae) sono paralleli arroganti e miopi, che danno valore alle apparenze e alla moneta politica, o che desiderano risolvere i problemi con le loro armi. Poiché i primi apprezzano l’empatia e la diplomazia, rappresentano i veri principi dell’Ordine.

Anche se Indara si avvicina a Mae disarmata e con l’arma spianata, non riesce a sopraffare la donna più giovane. Il suo avvertimento si trasforma in un consiglio e in una supplica: una Maestra Jedi non è degna del suo titolo se le va bene che la sua mano sia costretta a una violenza letale. Mae sibila:

Una Jedi non estrae la sua arma se non è pronta a uccidere” e Indara abbassa l’arma d’elite. Messa alla prova con le sue responsabilità giurate, abbassa la guardia.

L’istinto di protezione degli innocenti fa sì che Indara venga uccisa. Mae gioca sporco e sfrutta le caratteristiche migliori di Indara lanciando un pugnale contro l’innocente barista. Prima di questo episodio, Indara aveva stabilito le sue priorità impedendo a una ragazza che cadeva di colpire il pavimento. Ora, con un atto di auto-sacrificio, si prende un pugnale nel cuore. Sebbene sia spaventata e in preda al rimorso (per cosa, non lo sappiamo ancora e potremmo non scoprirlo), salvando il barista, ha fatto la scelta attiva di esporsi.

La Maestra Jedi Indara muore come un eroe doveroso, emblema dello scopo dell’Ordine. Grazie alla precisa interpretazione di Carrie-Anne Moss, è anche una guerriera umana. Indara mostra difetti e una storia, non solo una collezione di riconoscimenti da “vera Jedi”.

Carrie-Anne Moss è perfetta per The Acolyte

Carrie-Anne Moss The Acolyte

Poiché la morte di Indara rappresenta l’evento chiave di The Acolyte, la posta in gioco non è mai stata così alta per una serie di Star Wars. Uno dei tropi preferiti del franchise sono le morti drammatiche, ma mai così rapidamente. Se riescono a far fuori Carrie-Anne Moss, il nome più riconoscibile della serie, le scommesse sono chiuse.

Non solo muore un Jedi prima dei titoli di testa, ma è il Jedi della Moss: quello che alcuni fan erano più ansiosi di vedere. La sua perdita è la versione di Star Wars del trucco di Scream con Drew Barrymore. Dopo Indara, nessun personaggio dell’Accolito è al sicuro, né lo sono i valori fatiscenti che i Jedi si sforzano di sostenere.

Leslye Headland ha cercato una reazione del tipo “le cose sono cambiate“. “Ho pensato che [la morte di Indara] fosse un buon tono per lo show“, ha detto a Variety. “Mostra che i Jedi subiranno delle perdite e che i buoni e i cattivi non sono sempre quelli che si pensa che siano“. L’Accolito spruzza questa introspezione in tutte le due parti della première. Finora, la serie ha prefigurato la caduta dei Jedi esplorando sia le persone imperfette all’interno dell’Ordine sia il modo in cui l’istituzione si compromette.

Da parte sua, la Moss è stata conquistata dalla visione di Headland e ha apprezzato il suo tempo limitato nella serie. Ha dichiarato a Empire: “Nella mia anima e nel mio spirito, interpretare questo Maestro Jedi e allenarmi per la lotta è stata un’esperienza straordinaria”. Anche se la Moss ha avuto poco tempo per esercitarsi nello scontro con Amandla Stenberg, non sorprende che la sempre accattivante Moss lo faccia sembrare senza sforzo, intimidatorio e tragico.

La presenza dell’attrice potrebbe durare solo sette minuti (senza contare le scene di flashback anticipate dai trailer), ma l’enorme effetto a catena di The Acolyte parla a Moss quanto a Indara. La scena d’apertura è un gioco d’azzardo che combina il suo talento, le nostre associazioni con lei e le nostre aspettative sul canone di Star Wars.

È una tripletta che pochi, a parte Moss, avrebbero potuto realizzare con l’impatto necessario. The Acolyte non si compromette affidandosi al cameo di un famoso interprete. La Moss infonde una vita straordinaria al suo personaggio, amplificando i pochi momenti in cui una Trinity più vecchia, matura e saggia brandisce una spada laser verde in qualcosa da cui è impossibile distogliere lo sguardo.

I nuovi episodi di The Acolyte sono disponibili in streaming il martedì su Disney+.

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Silo – Stagione 2: le prime immagini della seconda stagione

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Silo – Stagione 2: le prime immagini della seconda stagione

Per celebrare gli spettacoli passati, presenti e futuri, l’account ufficiale di Apple TV+ X ha pubblicato un nuovo video promozionale e diverse foto in anteprima di alcuni dei suoi spettacoli più attesi. Uno degli spettacoli che hanno ricevuto un primo sguardo è Silo Stagione 2, il dramma fantascientifico distopico interpretato da Rebecca Ferguson, Tim Robbins, Common e altri.

Tra le immagini del primo look ci sono diversi scatti di Juliette Nichols della Rebecca Ferguson in piedi fuori dal Silo ( la nostra recensione) con la sua tuta per le pulizie, così come Robert Sims di Common e Bernard Holland di Robbins. Le nuove immagini non hanno una data di uscita ufficiale, ma è possibile che l’attesissima seconda stagione di Silo possa uscire prima della fine dell’anno.

Apple TV+ è diventata la casa dei migliori show di fantascienza del mondo: attualmente è in corso la messa in onda di Dark Matter, mentre di recente è stata completata la prima stagione di Constellation, cancellata poco dopo il finale della prima stagione.

La prima stagione di Silo è stata apprezzata dalla critica e divisa dal pubblico, con un punteggio dell’88% per la prima e del 64% per la seconda sul sito aggregato Rotten Tomatoes. Sebbene non sia stata nominata agli Emmy Awards, la serie ha vinto diversi BAFTA per la migliore scenografia e la migliore musica originale di fiction, e ha visto la protagonista Ferguson ricevere una nomination al Saturn Award per la sua interpretazione di Juliette Nichols.

La star di Silo Rebecca Ferguson è in cima al mondo

Rebecca Ferguson ha dato una delle interpretazioni più sottovalutate e poco apprezzate dell’anno in Silo, oltre a comparire al fianco di Tom Cruise in Mission: Impossible – Dead Reckoning Part One.

L’attrice è già partita alla grande nel 2024, interpretando Lady Jessica nel film più importante dell’anno, Dune: Part Two, accanto alle star Timothée Chalamet e Zendaya. Ha anche un progetto di fantascienza in uscita nel 2025, intitolato Mercy, in cui reciterà con Chris Pratt e Annabelle Wallis.

Silo racconta la storia di un gruppo di persone che vivono in un gigantesco silo sotterraneo e sono state condizionate a credere di essere più sicure all’interno. Quando qualcuno si comporta male nel silo, viene mandato fuori a “pulire”, solo per non essere più visto, mentre i suoi amici e la sua famiglia lo guardano mentre “muore”.

Il finale della prima stagione di Silo è stato caratterizzato da uno dei migliori colpi di scena della storia della televisione e i fan attendono con ansia il prossimo capitolo della storia di Juliette Nichols.

La seconda stagione di Silo non ha ancora una data di uscita ufficiale. Guardate le prime immagini qui sopra e guardate la prima stagione di Silo in streaming in esclusiva su Apple TV+.

Star Wars: Daisy Ridley svela per quanti film ha firmato per il ruolo di Rey

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Rey Skywalker (come decide di farsi chiamare al termine di Star Wars: L’ascesa degli Skywalker) sta per tornare nella galassia di Star Wars in un nuovo film del regista Sharmeed Obaid-Chinoy. Daisy Ridley, come noto, riprenderà il suo ruolo di eroina della trilogia sequel della Saga degli Skywalker con il prossimo film che si svolgerà 15 anni dopo gli eventi di Star Wars: L’ascesa degli Skywalker. C’è molto di cui essere entusiasti quando si parla dell’atteso ritorno di Rey in Star Wars, ma meglio non dare per scontato che Ridley sia pronta a guidare un’altra trilogia.

In un nuovo episodio del podcast Smartless, la Daisy Ridley ha dichiarato al co-conduttore Sean Hayes che ha firmato per interpretare Rey solo in un altro film di Star Wars. Almeno, questo è il caso “per ora”. Ha anche detto che si aspetta di ricevere le prime pagine della sceneggiatura del nuovo film di Star Warsa breve”. “È molto bello”, ha detto Ridley a proposito del film di Obaid-Chinoy su Star Wars, “uno scrittore diverso, un regista diverso. Immagino che sarà una sensazione molto diversa“.

Star Wars: L’ascesa degli Skywalker è stato accolto da recensioni mediocri quando è uscito nel 2019 ed è noto come uno dei film più deboli della Saga di Skywalker. Le critiche al film non erano però rivolte a Ridley, che si è distinta come uno degli aspetti più forti e coerenti dell’intera trilogia sequel. Il suo ritorno nei panni di Rey non può dunque che essere positivo, anche se si pensa che ci vorrà un po’ di tempo per ritrovare il ritmo che ha sviluppato nei tre film precedenti.

Daisy Ridley star wars
Daisy Ridley è Rey nella saga di Star Wars © Lucasfilm Ltd.

Cosa sappiamo sul nuovo film di Star Wars con Daisy Ridley?

Gli unici dettagli ad oggi confermati su questo progetto che sarà diretto da Obaid-Chinoy e sarà ambientato 15 anni dopo gli ultimi eventi della Saga degli Skywalker. Ci riuniremo a Rey e seguiremo la storia della ricostruzione del Nuovo Ordine Jedi e dei poteri che si ergono per abbatterlo. Ad oggi il film è noto proprio come Star Wars: New Jedi Order, anche se questo non è ancora stato confermato come il titolo ufficiale. Per il momento, Daisy Ridley è l’unico nome confermato del cast e non è noto se altri personaggi della trilogia sequel torneranno o meno in questo sequel.

The Acolyte: il confronto con gli ascolti di Ahsoka

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The Acolyte: il confronto con gli ascolti di Ahsoka

The Acolyte, l’ultima novità della collezione di contenuti originali di Star Wars di Disney+, ha fatto un grande successo sulla piattaforma di streaming, ma non è un debutto così grande come quello di un’altra serie di Star Wars, Ahsoka.

Disney ha rivelato il numero di visualizzazioni che The Acolyte (la nostra recensione) ha ricevuto nei primi cinque giorni dalla prima del 4 giugno, con un totale di circa 11,1 milioni di visualizzazioni. Si tratta di circa 3 milioni in meno rispetto al lancio che Ahsoka ha ricevuto al suo debutto, che è stato di circa 14 milioni di visualizzazioni. Tutto ciò nonostante The Acolyte abbia battuto un record per Disney+, diventando la prima più vista sullo streamer per il 2024 con 4,8 milioni di visualizzazioni.

La nuova serie ambientata nell’Alta Repubblica che si svolge al di sotto di Ahsoka non è incredibilmente sorprendente, dal momento che The Acolyte è più incentrata su un cast di personaggi nuovi di zecca che su quelli già consolidati. Non solo il pubblico ha conosciuto la protagonista dello show (Rosario Dawson) in The Mandalorian Season 2 e The Book of Boba Fett, ma Ahsoka e i suoi co-protagonisti hanno anche una lunga storia nell’animazione di Star Wars, quindi il loro debutto in live-action ha reso la serie una delle più attese di Disney+.

Questo non vuol dire che The Acolyte non abbia ancora qualcosa da offrire ai fan di Star Wars, perché la serie ambientata nell’Alta Repubblica sta già aggiungendo un contesto intrigante all’universo precedente alla Minaccia Fantasma.

Cosa significano i numeri degli spettatori di “The Acolyte” per il futuro di “Star Wars” su Disney+?

Probabilmente non sapremo con esattezza l’andamento di The Acolyte su Disney+ fino alla conclusione della Stagione 1, il 16 luglio. La conclusione della serie permetterà agli spettatori di capire meglio se è prevista una seconda stagione. Ma qual è il futuro degli show di Star Wars su Disney+?

Non è un segreto che la Disney si stia lentamente allontanando dal rilasciare troppi progetti televisivi sulla piattaforma, in particolare per quanto riguarda Star Wars e Marvel. Questo è indicativo del fatto che la quarta stagione di The Mandalorian sia stata messa in attesa a favore di un film per il cinema, The Mandalorian & Grogu.

Questo non significa che Disney+ sia stato abbandonato del tutto. Più avanti nel corso dell’anno, i fan dovrebbero aspettarsi l’uscita di una nuova serie live-action intitolata Skeleton Crew del regista di Spider-Man Jon Watts, che si concentrerà su un gruppo di bambini abbandonati mentre navigano nella dura galassia di Star Wars. Sono in cantiere anche una seconda stagione di Ahsoka e una seconda stagione di Andor.

I primi due episodi di The Acolyte sono disponibili ora su Disney+, mentre i nuovi episodi saranno trasmessi ogni martedì alle 18:00 PT.

9-1-1: Lone Star è stato cancellato? Il cast aggiorna sul suo destino

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Il destino di 9-1-1: Lone Star è tutt’altro che certo, e i segnali indicano che questa sarà la sua ultima stagione, ma due delle star dello show stanno offrendo messaggi di speranza ai fan preoccupati.

Rafael Silva, che interpreta l’agente di polizia Carlos Reyes, e Ronen Rubinstein, che interpreta il medico T.K. Strand – e marito di Silva sullo schermo – hanno affrontato direttamente le voci, assicurando ai fan che non è stata presa alcuna decisione definitiva sul futuro della serie. Entrambi sono intervenuti su Instagram per cercare di dissipare i timori.

Tuttavia, nessuno dei due attori ha commentato l’altra notizia importante: Sierra McClain, che interpreta Grace Ryder, non tornerà come series regular nella quinta stagione.  “Ovunque la nave salpi, [sono] grato per la famiglia che ho creato in questo show“, ha scritto Silva, mentre Rubenstein ha aggiunto:

In nessun punto di quell’articolo si affermava un destino certo per il nostro show. Ma una cosa che so per certo è che continueremo a versare il nostro sangue, sudore e lacrime in questi ultimi episodi e vi consegneremo la nostra stagione più speciale di sempre. Spero di vedervi tutti a settembre“.

Negli ultimi anni, il cast e la troupe di 9-1-1: Lone Star hanno affrontato diverse sfide.

9-1-1: Lone Star Rob Lowe

Secondo Deadline, due anni fa i rappresentanti degli attori hanno cercato di negoziare un aumento prima della quarta stagione. Normalmente, i series regular firmano contratti di sei anni con piccoli aumenti di stipendio incorporati. Gli show di successo spesso rinegoziano per ottenere aumenti sostanziali in cambio del prolungamento dei contratti.

Tuttavia, lo studio ha rimandato queste trattative a dopo la quarta stagione e, quando è stato contattato di nuovo, ha rifiutato di rinegoziare, lasciando intendere che la quinta stagione sarebbe stata l’ultima della serie. Agli attori sono stati invece offerti dei bonus, che secondo alcune fonti sarebbero stati insufficienti.

L’uscita di scena di McClain, tra le voci sulla possibile fine della serie, ha acuito il dramma dietro le quinte. Le controversie contrattuali e i cambiamenti nel cast hanno creato tensioni, e Robyn Lively, che interpreta Marlene Harris, ha aumentato le speculazioni pubblicando – e rapidamente cancellando – un messaggio criptico sulla stagione finale.

Questo ha portato i fan e i membri del cast a interrogarsi sul futuro dello show e, secondo Deadline, molti personaggi fissi della serie stanno già cercando nuovi ruoli, lasciando intendere che credono che la quinta stagione sarà l’ultima.

Per ora, i fan di 9-1-1: Lone Star devono aspettare per vedere se la quinta stagione segna la fine dello show o se c’è speranza di continuare. Restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti su questo dramma che si svolge sia sullo schermo che fuori.

Johnny Depp svela quali attori ha battuto per il ruolo di Edward mani di forbice

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Nel 1993 Johnny Depp recita nel ruolo del protagonista in Edward mani di forbice, il film di Tim Burton, che gli aprirà definitivamente le porte di Hollywood, rendendolo una star con pochi eguali. Il film ha inoltre dato il via al fortunato sodalizio tra Depp e Burton, che avrebbero poi lavorato insieme in diversi altri progetti. L’attore, però, non era la prima scelta per il ruolo ma ha rivelato di essersi dovuto scontrare con una forte competizione, riuscendo però infine a far suo il ruolo del tenero Edward.

Secondo quanto riportato da People, durante le riprese di una docuserie senza titolo su Burton, Johnny Depp ha rivelato alla regista Tara Wood di aver battuto nomi del calibro di Tom Hanks, Tom Cruise e persino Michael Jackson. Ha poi aggiunto che Cruise “non era molto lontano dall’interpretare davvero Edward mani di forbice. Storia vera”. L’attore ha poi dichiarato che la sceneggiatura di Burton e Caroline Thompsonha attraversato ogni cosa, qualsiasi cosa, solida ed è andata al cuore di ciò che sono. La scrittura era bellissima. Il personaggio era bellissimo. Ciò che suppongo mi abbia attratto emotivamente è che Edward ero io“.

 “Era esattamente quello che volevo fare”, ha aggiunto Johnny Depp. Ma vista la stella nascente di Burton nonché l’interesse di Hollywood per il progetto, l’attore ha pensato: “Non mi scritturerà mai quando tutti a Hollywood vogliono la parte”. “Tim si stava davvero destreggiando perché viene contatto dal suo agente, dallo studio, da tutti. Così ho chiamato la mia agente dopo aver letto il copione e le ho detto: ‘Per favore, cancella l’incontro, non ci vado’“, ha ricordato Depp. “Lei mi ha risposto: ‘Sei impazzito?’”.

È stato strano perché c’è sempre quel bastardo nel tuo cranio che ti dice: ‘Dai, amico. Sei un attore televisivo“. Perché all’epoca si trattava quasi di una scelta o l’una o l’altra“, ha spiegato Johnny Depp. Dopo aver “finalmente ceduto” e aver incontrato Burton, Depp ha dunque battuto i nomi precedentemente rivelati, ottenendo la parte che gli è valsa la prima nomination ai Golden Globe e lo ha reso tra gli attori più richiesti da quel momento in poi.

Edward mani di forbice cast
Una scena dal film Edward mani di forbice

Johnny Depp protagonista di Edward mani di forbice

La storia si svolge in un ridente e colorato quartiere di periferia, a cui si contrappone un tetro e tenebroso castello. Qui, da orma troppo tempo, vive in completa solitudine il giovane Edward, creatura quasi umana, la cui imperfezione lo costringe ad isolarsi dal resto del mondo, timoroso di affacciarsi ad una società poco incline ad accettarlo. Edward, ha infatti delle forbici per mani, a causa della prematura morte del suo creatore. Scoperto però dalla gentile Peggy, rappresentante Avon alla disperata ricerca di clienti, Edward si troverà ora per la prima volta a lasciare quel tetro ambiente, trovando ospitalità nella cittadina fino a quel momento temuta.

Qui egli sviluppa una straordinaria capacità creativa che gli varrà un’iniziale amicizia dell’intero vicinato. La grande voglia di Edward di conoscere una realtà diversa da quella sino ad allora vissuta non basterà però perché il quartiere si liberi definitivamente di quei pregiudizi tanto temuti dal giovane. Ben presto, infatti, egli sarà costretto a rapportarsi e scontrarsi con il bigottismo e l’ipocrisia, a causa dei quali si sentirà sempre più smarrito. Per sua fortuna a rassicurarlo ci sarà la bella figlia di Peggy, Kim, grazie alla quale Edward scoprirà l’esistenza di un sentimento mai conosciuto prima: l’amore.

Young Avengers: Wiccan e Hulkling potrebbero far parte del film

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Young Avengers: Wiccan e Hulkling potrebbero far parte del film

Sono ormai diversi anni che si parla di un film o di una serie televisiva sugli Young Avengers e il finale di The Marvels sembra finalmente anticipare il loro arrivo. Nelle scene finali del film, intatti, Ms. Marvel recluta Kate Bishop/Occhio di Falco in una squadra che si dice ha iniziato ad assemblare. In una nuova raccolta di indiscrezioni condivisa da The Cosmic Circus, Alex Perez sostiene ora che gli Young Avengers probabilmente arriveranno prima di film come Thor 5, suggerendo dunque che i Marvel Studios stanno finalmente facendo sul serio nel riunire questi eroi.

Per quanto riguarda la possibilità che il progetto unisca finalmente Wiccan e Hulkling, una coppia LGBTQ+ molto popolare nei fumetti, Perez sembra sicuro che accadrà. “Billy non è ancora il Wiccan. Ma siate pazienti“, stuzzica. “Mi aspetto che si incontrino nel prossimo film degli Young Avengers”. Sappiamo che incontreremo Billy Kaplan per la prima volta in Agatha All Along e, in un’altra parte di questo rapporto, si dice che il personaggio aprirà le porte all’esplorazione di “un lato più sconosciuto del MCU con le streghe e un’altra forma di magia” capace di influenzare i progetti futuri.

Per quanto riguarda gli altri eroi adolescenti dell’Universo Marvel, Perez afferma che al momento non ci sono piani per Cloak e Dagger o per i Runaways, personaggi che in passato sono stati protagonisti degli show in streaming della Marvel Television. Per quanto riguarda i possibili compagni di squadra, recentemente Iman Vellani – interprete di Ms Marvel, aveva dichiarato: “Ironheart sarebbe divertente. Vorrei anche dire Kid Loki, perché è l’unico che mi viene in mente. Beh, lui e Patriot, credo. E forse Billy e Tommy, anche se non sono ancora stati approfonditi nel MCU. Non vedo l’ora di vedere se una di queste storyline andrà avanti“.

Iman Vellani in Ms Marvel
Iman Vellani è Ms Marvel

LEGGI ANCHE: MCU: chi sono i membri principali degli Young Avengers

Chi sono gli Young Avengers?

Gli Young Avengers debuttano nell’universo Marvel nel 2005 grazie ad Allan Heinberg e Jim Cheung, i quali danno vita a questo gruppo di supereroi adolescenti che ha un solo sogno: seguire le orme degli Eroi più potenti della Terra. Il team viene assemblato da Iron Lad, ossia Nathaniel Richards, figlio di Reed e Sue (alias Mr. Fantastic e Donna Invisibile) il quale aveva attraversato il flusso temporale nella speranza di prevenire sia un’apocalisse che il suo destino di diventare Kang. Ad oggi, un progetto su questo gruppo sembra sempre più probabile, dunque non resta che attendere maggiori notizie.

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