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Peacemaker – stagione 2 ha ricevuto un emozionante aggiornamento da James Gunn

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La produzione della seconda stagione di Peacemaker è stata oggetto di una tonnellata di aggiornamenti interessanti negli ultimi tempi, e le aggiunte degne di nota continuano ad arrivare. Un residuo del DCEU, ormai in via di estinzione, l’amato antieroe Peacemaker di John Cena, è destinato a tornare per una seconda stagione e i co-direttori dei DC Studios James Gunn e Peter Safran hanno un piano ben definito per far sì che lo show diventi parte del loro DCU collegato. Questo prevede la partecipazione del regista di Superbad e Adventureland, Greg Mottola.

Mottola dirigerà gli episodi due e tre della prossima seconda stagione e Gunn ha confermato il coinvolgimento del regista con un post su Instagram che ritrae la coppia insieme. La didascalia di James Gunn recita: “Da quando ho visto Daytrippers negli anni ’90 al Film Forum di New York, sono un grande fan di @gregmottolaofficial – attraverso Superbad e molto altro. Quando abbiamo avuto bisogno di un regista per gli episodi due e tre della seconda stagione di #Peacemaker, è stata la prima persona a cui ho pensato. Non vedo l’ora di farvi vedere cosa stiamo preparando!“.

Quando Mottola prenderà le redini di questi due episodi, sarà la prima volta che il regista sarà coinvolto in un adattamento del fumetto di questa portata. Tra i precedenti crediti televisivi di Mottola figurano Dave, The Newsroom e Arrested Development. Il suo lavoro su Superbad, una commedia adolescenziale di successo con Jonah Hill, Michael Cera ed Emma Stone, lo rende uno dei suoi lavori più apprezzati.

Sebbene James Gunn sia stato molto generoso nel condividere le informazioni, i dettagli sulla trama della seconda stagione di Peacemaker sono rimasti avvolti nella segretezza. Il personaggio di Cena, Christopher Smith alias Peacemaker, non è ostacolato dalla nozione di risoluzione non violenta dei conflitti, ma vuole raggiungere la pace con ogni mezzo necessario. La prima puntata dello show ha visto l’antieroe scontrarsi con il proprio padre, il terrorista razzista noto come il Drago Bianco (Robert Patrick). La serie è diventata uno dei progetti fumettistici più apprezzati di sempre, con un punteggio di critica del 94% e di pubblico dell’89% sul sito web aggregatore Rotten Tomatoes.

Il cast della seconda stagione di Peacemaker

Peacemaker

Il ritorno del Peacemaker di Cena nella seconda stagione segnerà la terza apparizione dell’antieroe dopo le precedenti apparizioni nella prima stagione e nel primo film DC di Gunn, Suicide Squad. La seconda stagione dovrebbe vedere il ritorno di molti altri membri del cast, tra cui Leota Adebayo (Danielle Brooks), l’agente Emilia Harcourt (Jennifer Holland) e John Economos (Steve Agee).

La seconda stagione accoglierà anche nuovi membri del cast, tra cui Sol Rodríguez nel ruolo di Sasha Bordeaux, Tim Meadows nel ruolo di Langston Fleury e David Denman in una veste al momento sconosciuta. È stato inoltre confermato che Frank Grill riprenderà il ruolo di Rick Flag, Sr. dalla prossima serie animata Creature Commandos.

Shōgun – stagione 2: i creatori dicono che la creazione è un “caos creativo”

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A volte viene realizzata una serie la cui reazione da parte del pubblico i creatori non avrebbero mai potuto prevedere. Shōgun doveva inizialmente essere una serie limitata, ma dopo le entusiastiche recensioni del pubblico, FX ha deciso di espandere la narrazione e ha ordinato altre due stagioni.

Lo show è un forte candidato agli Emmy di quest’anno. Durante la promozione dell’evento FX FYC, The Hollywood Reporter ha incontrato i co-creatori Justin Marks, Rachel Kondo, il produttore esecutivo e la star Hiroyuki Sanada che hanno parlato di Shōgun – stagione 2.

Marks ha rivelato che la seconda stagione si addentrerà maggiormente nella storia e nei personaggi e sarà di conseguenza più cupa delle stagioni precedenti. La storia è strutturata come una narrazione in due stagioni e il vantaggio della terza stagione è che sanno che è la fine. La sfida è rappresentata dalla Stagione 2, di cui Marks ha parlato come tema,

Ci sono molte grandi teorie cospirative nella storia, molte teorie diverse sul fatto che ‘Oh, è stato detto che questo è successo, ma questo è successo davvero’, e questi piccoli angoli più oscuri sono ciò che ci è piaciuto molto esplorare. La terza stagione è davvero un finale. Sappiamo dove inizia e dove finisce, e sappiamo chi c’è in quel viaggio. Al momento ci stiamo concentrando sulla seconda parte per essere sicuri di arrivare a quel punto. Ma la seconda parte è, come i secondi capitoli, una sorta di capitolo più oscuro”.

Shōgun prende una direzione diversa

Shōgun costumi
Credit FX/Disney

I creativi hanno parlato delle prossime stagioni e di ciò che i fan possono aspettarsi quando la narrazione si espanderà oltre il libro di James Clavell. Kondo e Marks hanno rivelato che attualmente si trovano nelle prime fasi di pianificazione senza materiale di partenza. Kondo ha parlato di brainstorming di idee, dicendo,

No, c’è un sacco di caos, ma un caos creativo, in cui stiamo lanciando tutto quello che abbiamo contro il muro, per vedere cosa si attacca. È stato eccitante e snervante perché, ovviamente, questo è un territorio inesplorato: non abbiamo una tabella di marcia, abbiamo solo la storia“.

La coppia di coniugi si è recata di recente in Giappone per cercare di ricreare la mente di Clavell e scoprire come ha messo insieme idee e personaggi diversi. Stanno lavorando a stretto contatto con la proprietà di Clavell per capire “come curava, quali eventi, quali personaggi, quali personaggi si possono combinare in modo conveniente, questo tipo di cose che ti permettono di creare qualcosa di nuovo“, ha detto Kondo.

Sanada tornerà per la seconda stagione di Shōgun come protagonista e produttore esecutivo. Ha dichiarato che “mantenere la qualità è la cosa più importante per me” quando parla delle stagioni successive. “Non abbiamo più il romanzo di James Clavell, ma abbiamo imparato il suo spirito e il gusto della narrazione. Credo che tutto il suo DNA sia nei nostri corpi“, ha detto.

Dall’alto di una fredda torre, la scelta di Vanessa Scalera ed Edoardo Pesce

Al cinema dal 13 giugno, distribuito da Lucky Red, la storia di Dall’alto di una fredda torre (qui la recensione) nasce sul palcoscenico del teatro, quello sul quale Francesco Frangipane aveva già messo in scena la storia creata da Filippo Gili (qui anche autore della sceneggiatura) che sullo schermo vediamo interpretata da Edoardo Pesce e Vanessa Scalera. Loro i protagonisti della drammatica vicenda scelta dallo stesso regista per esordire alla direzione cinematografica e per parlare dell’angoscioso dilemma di due fratelli costretti a decidere della sorte dei due genitori, della vita e della morte di uno o dell’altro.

Un agghiacciante “gioco della torre” dal quale nessuno rischia di uscire indenne e che ci raccontano – insieme al loro regista – gli stessi protagonisti, nel film circondati da un cast di pregio completato da Anna Bonaiuto e Giorgio Colangeli. Sono loro i genitori di Elena e Antonio, coppia di anziani affetti da una rara malattia alla quale non sembra esserci cura. O meglio, dalla quale sarà possibile salvare uno solo di essi.

Il dramma di Dall’alto di una fredda torre

Questa la diagnosi dei due medici (Elena Radonicich e Massimiliano Benvenuto) che li seguono e che caricano i due figli della responsabilità di scegliere tra “papà e mamma” uno – e solo uno – cui regalare un futuro. Per una incredibile casualità, infatti, solo i geni di Elena potrebbero venire utilizzati, non quelli di Antonio, e così i due figli si trovano a vivere una doppia vita, nel tentativo di mantenere una normalità di facciata davanti ai genitori e insieme di prendere insieme la decisione più importante della loro vita, o di non prenderla, condannando entrambi i malati.

Francesco Frangipane e i suoi ‘figli’, Vanessa Scalera ed Edoardo Pesce

Come si prende una decisione impossibile?

FF: In realtà l’obiettivo è stato sempre quello di non fare un film a tesi, di non dare una risposta, anche perché mi auguro il senso del film sia quello di scatenare le domande dei protagonisti in ognuno di noi. A quel punto al pubblico non interesserà più quale sia stata la scelta di Elena o Antonio, ma quale possa essere la propria. Che sia una scelta di qualche tipo, o una non scelta, che comunque è una scelta anch’essa. So che i finali sospesi come quello che ho montato possono infastidire, perché lasciano lo spettatore con il senso di un pezzettino che ti manca. Però io credo che in realtà quel pezzettino non manchi, ma sia quello che ognuno porta a casa con sé.

Dall'alto di una fredda torre

Cosa avreste fatto voi nei loro panni?

VS: Io difendo la scelta di Elena. Anche perché il classico “vuoi più bene al papà o alla mamma” è un ricatto terribile, brutto, è una domanda che ci facevano da piccoli, e che è capitato anche a me di fare, da zia, magari, prima di rendermi conto di cosa avessi detto. Da lì è partito Filippo Gili per la sceneggiatura, dalla domanda più banale del mondo, poi è toccato a noi, e devo dire che per quanto conoscessi quello che chiamo il talento furente di Edoardo Pesce non pensavo di tradurre la chimica che avevo a teatro con l’attore che interpretava Antonio (che poi era lo stesso Benvenuto) con lui. Abbiamo creato una alchimia che credo si veda sullo schermo, come quella tra i gemelli, due cuccioloni, due che hanno delle carenze evidenti nella vita, non hanno compagni e non hanno figli.

EP: Fai bene a definirli dei bambinoni, interpretando Antonio anche io ho avuto questa sensazione. Oltre a quella di star costruendo un film sulle dipendenze, anche affettive, sebbene la loro famiglia non sia proprio disfunzionale, visto che si vogliono bene. Ma sotto sotto qualcosa c’è.

FF: Sì, i due fratelli sono molto legati, in simbiosi, e la situazione li fa tornare al passato, li costringe a un salto all’indietro, a tornare adolescenti, però con la consapevolezza di trovarsi di fronte a una montagna che non possono scalare. Vedendo il film, devo dire di esser stato davvero fortunato a poter esordire con degli attori di questo livello, che mi hanno fatto credere che fossero fratelli, gemelli, pur non assomigliandosi, perché hanno lavorato su delle complicità intime, sotterrane, che però si percepiscono.

Avete trovato delle similitudini tra voi, ancor prima che con i personaggi?

EP: Ci sono in effetti delle similitudini caratteriali tra me e Vanessa, nel bene e nel male. Siamo entrambi un po’ viscerali, diciamo.

VS: Purtroppo, a differenza di Elena, sono decisamente una istintiva.

EP: Pure io, un pochino…

Dall'alto di una fredda torre Anna Bonaiuto
Anna Bonaiuto in Dall’alto di una fredda torre. Foto di © Arianna Lanzuisi.

Eppure qui fa un ruolo diverso dal solito, più tenero…

EP: Ultimamente ho la fortuna di poter scegliere, e sto cercando di approfittare dei ruoli che mi hanno proposto, non so se casualmente o perché sono io che ho bisogno di aprirmi su certe cose, perché nella vita sono il contrario di come appaio, un po’ anaffettivo, e tendo a nascondermi dietro la maschera del guascone per creare una certa distanza. Questo film – e un altro che ho fatto, nel quale faccio un papà – mi ha dato la possibilità di tirare fuori delle cose che nella mia vita non riesco a far emergere, a meno di bere un bicchiere di vino. È stata un’occasione per lavorare su alcune parti di me.

Eppure Vanessa ha detto che lei è stato perfetto per un ruolo così morbido, meno conflittuale, e Francesco, il regista, che lei ha quella fragilità, anche se non la fa vedere…

EP: Riesco a farlo nella comfort zone che è il set, in un film, come questo poi, con una location bella come Gubbio, l’atmosfera particolare che si è creata, e poi questo personaggio, un solitario con un rapporto speciale con il suo cavallo e con la natura. Un uomo che definirei in ascolto.

La magia del cinema, insomma. Ma il cinema ha ancora una sua forza?

VS: Sì, io ci credo. Basti vedere il film di Paola Cortellesi. Io ho amici in Puglia, a casa, che non vanno al cinema nemmeno per vedere me e sono riuscita a parlarci di cinema per la prima volta. Vuol dire che funziona se diventa un rito collettivo. Il problema è che noi parliamo sempre di film che non vede nessuno.

EP: Le produzioni non sono molto coraggiose. Se in un film c’è Favino non ci sono problemi, ma molti soggetti, molte proposte, fanno fatica. Ci sono troppi condizionamenti, paletti, se fai qualcosa contro il sentire comune non ce la fai. Ma il cinema dovrebbe fare proprio questo. Se ci omologhiamo diventa difficile trattare certi temi. Come fanno quelli della A24, o come fa questo film, che ha un tema molto forte.

VS: Se un attore smette di pensare che quello che fa non possa essere condiviso è finita. Noi siamo qui non solo perché ci piacciamo tanto, per soddisfare un ego enorme e vederci sullo schermo, ma anche perché crediamo in quello che facciamo. Se iniziassimo a pensarla diversamente, questo mestiere non avrebbe più senso, lo faremmo solo per noi stessi.

The Acolyte infrange la strana regola di George Lucas sui Wookiees

Continuando ad avventurarci nel canone di Star Wars con la nuova serie The Acolyte dell’Alta Repubblica, abbiamo ottenuto uno sguardo più profondo e introspettivo sull’Ordine Jedi del passato. Nel corso degli anni, abbiamo visto una vasta gamma di razze diverse nell’universo di Star Wars diventare membri dell’Ordine Jedi.

Da Mon Calamari e Twi’lek a Togrutas e alla specie senza nome del Maestro Yoda, praticamente ogni essere senziente nel canone di Star Wars potrebbe essere un Jedi. Ne L’accolito, ci è stato persino presentato un nuovo Jedi di nome Kelnacca (Joonas Suotamo), un Wookiee che conosce bene la Forza. Ma sapevate che George Lucas detestava il concetto di Jedi Wookiee? In qualche modo, anche questo non ha impedito al franchise di evolversi con l’idea.

George Lucas disse originariamente “no” ai Wookiee Jedi

Il canone di Star Wars è sempre stato un po’ confuso. Dalle rielaborazioni di George Lucas della trilogia originale – che ci hanno fatto chiedere se Han Solo (Harrison Ford) o Greedo (Paul Blake) avessero davvero sparato per primi – alla Disney che ha salvato retroattivamente l’Imperatore Palpatine (Ian McDiarmid) da una morte certa, a volte è difficile sapere cosa sia vero (o forse una parola migliore sarebbe “ufficiale”) nel mondo di Star Wars.

Ma c’è una cosa su cui George Lucas sarebbe stato molto chiaro quando si trattava di materiale derivato da Star Wars: non voleva vedere Chewbacca brandire una spada laser. Inoltre, non voleva vedere nessun Wookiee usare la Forza come faceva Luke Skywalker (Mark Hamill) sullo schermo. Gli Wookiee, a differenza di altre specie intercambiabili in Star Wars, erano distinti nella loro funzione. Nella mente di Lucas, gli Wookiee non erano adatti ai Jedi.

Secondo Wookieepedia, il cacciatore di taglie Wookiee Hanharr avrebbe dovuto essere un Jedi Oscuro nel videogioco Star Wars Knights of the Old Republic II: The Sith Lords, ma Lucas ha deciso di non accettare l’idea. Sulla stessa linea, l’editore della Dark Horse Comics e autore della serie del Consiglio Jedi, Randy Stadley, ha spiegato che, secondo Lucasfilm, “ci sono alcune specie che, a quanto pare, non hanno la capacità di usare la Forza o che non hanno la sottigliezza di pensiero necessaria per l’addestramento Jedi”.

Gli Wookiee sono stati inclusi tra questi gruppi, che, come nota Stadley, comprendono anche Tusken Raider e Vulptereen. Anche gli Ewok – che avevano sostituito gli Wookiee nella battaglia finale per Endor alla fine de Il ritorno dello Jedi – non avevano il giusto tipo di intelligenza emotiva per saldare la Forza. Un articolo di Star Wars Insider, ora cancellato, ha inoltre rivelato che questo decreto fu emanato da Lucas dopo l’uscita della trilogia di romanzi Dark Nest (ambientata 35 anni dopo Una nuova speranza) nel 2005 (via Inverse).

È difficile dire esattamente perché Lucas fosse così contrario ai Wookiee Jedi. Da un lato, potrebbe essere che, in quanto creatore del concetto di Wookiee, Lucas abbia sempre pensato che avessero un’altra funzione all’interno dell’universo di Star Wars. Dopo tutto, non tutti i personaggi o le razze di Star Wars sono o dovrebbero essere associati all’Ordine Jedi. In quanto sognatore originale, nessuno tranne Lucas avrebbe avuto il diritto di prendere una decisione del genere. Forse, dopo la tragedia di Star Wars Holiday Special, Lucas non voleva che i Wookiee fossero rivisitati, a parte Chewbacca (Peter Mayhew)? A questo punto non lo sappiamo, ma nonostante la sua regola di non far diventare gli Wookiees Cavalieri Jedi, il mondo di Star Wars aveva altre idee.

L’Universo espanso di Star Wars originale aveva la sua buona dose di Wookiee Jedi

Wookiee Jedi
Credit Disney

Prima ancora che la regola di Lucas fosse messa in atto, esistevano già dei Wookiee Jedi all’interno del canone di Star Wars. Ora, ciò che costituisce il canone è sempre stato oggetto di dibattito tra i fan di Star Wars. Per alcuni, tutto ciò che ha il marchio Star Wars è considerato canonico, a meno che non contraddica palesemente altri canoni stabiliti. Per altri, è tutto ciò a cui George Lucas stesso ha lavorato (e solo quello).

A tutt’oggi, ci sono persino disaccordi sul fatto che l’Universo Espanso originale (ora ri-brandizzato come Star Wars Legends) sia più canonico delle attuali avventure di Star Wars prodotte dalla Disney. Naturalmente, Star Wars è ancora un’opera di fantasia, quindi qualsiasi dibattito sul “canone” è un punto irrilevante, ma non si può negare che il concetto di Wookiee Jedi esisteva già da molto tempo prima della famigerata regola di Lucas.

George Lucas
George Lucas al Festival di Cannes. Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Per cominciare, personaggi dell’UE come Lowbacca, nipote di Chewie, si sono uniti all’Ordine Jedi di Luke dopo la caduta dell’Impero. La sua prima apparizione risale al 1995 nel romanzo della leggenda di Dune, Kevin J. Anderson, Young Jedi Knights: Eredi della Forza, che rimane tuttora uno dei personaggi più amati dai fan.

Tyvokka era un altro Maestro Jedi Wookiee, famoso per aver addestrato Plo Koon, un Maestro Jedi che ha servito durante le Guerre dei Cloni. È apparso per la prima volta nella serie Star Wars di Dark Horse alla fine degli anni ’90 e ancora oggi è considerato in qualche modo canonico nell’era Disney. Allo stesso modo, la campagna di gioco di ruolo Living Force di Wizards of the Coast ha introdotto il Kirlocca, sensibile alla Forza, nel 2001. Anche se Lucas sperava di evitare che altri Wookiee diventassero Jedi, i suoi sforzi non furono privi di errori.

Questo ha portato alla creazione di personaggi Wookiee come Ruhr anche dopo l’entrata in vigore della regola di Lucas. Ruhr, apparso per la prima volta in un numero del 2012 della serie a fumetti Dawn of the Jedi di Dark Horse (una storia che si svolge oltre 20.000 anni prima di Una nuova speranza), era un membro affermato dell’Ordine Je’daii (un antico precursore dell’Ordine Jedi) e aveva un forte legame con la Forza. Non sorprende quindi che lo stesso Lucas abbia finito per fare marcia indietro sulla sua regola originale degli Wookiee, aprendo la porta a progetti come L’Accolito per fare un giorno lo stesso.

The Acolyte e The Clone Wars hanno ufficialmente introdotto i Wookiee Jedi nel canone di Star Wars

The Acolyte e The Clone Wars hanno ufficialmente introdotto i Wookiee Jedi nel canone di Star Wars

Nell’esplosiva quinta stagione della serie animata The Clone Wars, un intero arco è incentrato su un gruppo di giovani Jedi che si riuniscono per costruire le proprie spade laser. Si tratta di una pratica comune nella tradizione di Star Wars, che prevede che un padawan trovi il proprio cristallo kyber per alimentare l’arma. In “The Gathering” viene presentato uno di questi padawan, un giovane Wookiee di nome Gungi.

Dato che Lucas stesso ha prodotto e supervisionato The Clone Wars, questa non può essere considerata una semplice svista. Inoltre, questo episodio è stato trasmesso nel 2012, lo stesso anno in cui L’alba dello Jedi ha introdotto Ruhr nei fumetti della Dark Horse. Sembra che il creatore di Star Wars abbia cambiato idea, o almeno che abbia fatto scricchiolare la porta abbastanza da rendere questa occasione memorabile.

“Gungi era una rarità, dato che i Wookiee non trovano spesso posto nell’Ordine Jedi”, ha scritto Dana Jennings per il sito ufficiale di Star Wars, ed è vero. Gungi è l’unico Wookiee Jedi che vediamo nel corso di The Clone Wars, probabilmente perché Lucas ha messo il veto su qualsiasi altra possibilità di creature dall’aspetto di un Bigfoot che brandiscono spade laser.

Sebbene progetti come L’alba dello Jedi e personaggi come Lowbacca siano stati apparentemente cancellati dal canone di Star Wars, Star Wars della Disney ha comunque incluso The Clone Wars come parte del suo universo in continua crescita e degli eventi ufficiali canonizzati. Questo significa che lo status di Gungi come Jedi è ancora più unico nella sua razza, dato che ora ci sono meno Jedi Wookiee in Star Wars che mai.

L’introduzione di Kelnacca (interpretato da Suotamo, che ha contribuito a interpretare Chewbacca sia nella trilogia sequel che in Solo) ne The Acolyte non fa che espandere ulteriormente questo universo. Naturalmente, quale momento migliore per introdurre un altro Jedi Wookiee se non l’epoca dell’Alta Repubblica, in cui l’Ordine Jedi era al suo apice? Francamente, abbiamo bisogno di altre “palle di pelo” con la spada laser. Anche se Kelnacca non è presente nell’Accolito per molto tempo (appare per la prima volta alla fine del secondo episodio, “Vendetta/Giustizia”), rimane uno dei pochi Jedi Wookiee in tutto Star Wars, e probabilmente uno dei più formidabili dell’intero Ordine. Questo è entusiasmante, da qualsiasi punto di vista lo si guardi.

George Lucas ha un legame personale con Chewbacca e con la razza Wookiee

star Wars chewbacca harrison ford

I wookiee fanno parte di Star Wars fin dall’inizio, e anche prima. La parola “wookiee” appare per la prima volta nel film di fantascienza di Lucas THX 1138, quando un personaggio dice: “Credo di aver appena investito un wookiee sulla superstrada“. Sebbene la battuta sia stata pronunciata ad hoc, ha dato il via a qualcosa che alla fine è culminato con uno dei personaggi più riconoscibili della cultura pop. Prima che Guerre Stellari diventasse realtà, Lucas ebbe l’ispirazione di creare Chewbacca dopo che il suo stesso Alaskan Malamute, Indiana, fu scambiato per un umano mentre era in macchina con lui (sì, Indiana è anche l’omonimo di un certo “Indiana Jones“). Oggi li conosciamo semplicemente come Wookiees.

I Wookiees sono una parte importante della storia di Star Wars. Sono feroci, leali e possono essere terribilmente dolorosi (attenzione alle braccia). Sono anche grandi, imponenti e il tipo di personaggio che vorresti avere al tuo fianco piuttosto che contro. Non c’è da stupirsi che Lucas abbia incluso questa razza sfocata ne La vendetta dei Sith, dove l’intera gamma delle loro azioni di guerra è rappresentata in una spettacolare dimostrazione di forza e potenza. Anche se spesso si schierano con i Jedi, gli Wookiee sono raramente inseriti nell’Ordine stesso, quindi quando lo fanno, sembra che tutto sia possibile nel mondo di Star Wars.

Bridgerton – Stagione 3, finale recap: molte cose cambiano

Bridgerton – Stagione 3, finale recap: molte cose cambiano

Si dice che tre persone possono mantenere un segreto se due di loro sono morte, e alla velocità con cui questo segreto di Lady Whistledown (doppiata da Julie Andrews) sta viaggiando attraverso la tonnellata… ringraziamo il cielo che Bridgerton sia una serie romantica e non horror.

Con l’episodio 7 della terza stagione che si conclude con Cressida (Jessica Madsen) che finalmente scopre il segreto di Penelope (Nicola Coughlan), sembra che le cose stiano per aprirsi nel finale, “Into the Light”, anche se forse non nel modo in cui Cressida si aspettava.

L’episodio non si apre con l’aspirante-Whistledown, ma con Penelope e Colin (Luke Newton) nella loro nuova casa, anche se lontani da uno stato di beatitudine coniugale. Lui dorme sul divano e riesce a malapena a guardarla. Parte per Bridgerton House non appena Penelope si sveglia, non volendo trascorrere con lei più tempo del necessario. Non appena se ne va, la governante dice a Penelope che ha una visita.

Non si tratta di Porzia (Polly Walker), come lei si aspettava, ma di Cressida, che è venuta con una proposta piuttosto energica. La donna rivela di conoscere l’identità segreta di Penelope e minaccia di rivelarla se Penelope non le pagherà il doppio di quanto offerto dalla Regina, per un totale di 10.000 sterline.

La regina è nei pensieri di tutti nel finale della terza stagione di Bridgerton

Penelope risponde che nessuno crederebbe comunque a Cressida, ma mette subito alla prova questa affermazione, perché arriva Porzia e Cressida le spiega tutto, poi ribadisce la sua minaccia e se ne va. Porzia prega Penelope di dirle che non è vero, anche se ha già messo insieme tutti i pezzi. Porzia non riesce a credere che Penelope li abbia messi più volte in una posizione di tale rovina, soprattutto quando cercava in tutti i modi di evitarla, ma, con una chiarezza sconvolgente, non si sofferma a lungo sulle cose terribili che Penelope ha scritto su di lei.

Mi sarei aspettata che Portia la prendesse molto più sul personale, e lo fa nella misura in cui riguarda tutta la sua famiglia. Ma i commenti che Penelope ha fatto su sua madre sono stati dimenticati, cosa che trovo sorprendente e dolce. Portia è molto, dice le cose sbagliate, ma ho la sensazione che abbia buone intenzioni quando si tratta delle sue ragazze. Portia non vuole che Penelope dica a Colin di quest’ultimo sviluppo con Cressida, ma Pen non è più interessata a mentire.

Nel frattempo, Lady Danbury (Adjoa Andoh) fa visita alla Regina Charlotte (Golda Rosheuvel) per parlare degli ultimi sviluppi della saga di Whistledown: la sua accusa generalizzata all’intera famiglia Bridgerton. Lady Danbury si chiede cosa succederà dopo la nomina di Lady Whistledown. La Regina avrà vinto, ma poi? Aggiunge poi che forse Lady Whistledown non sta cercando di battere la Regina al suo stesso gioco, ma semplicemente di rimanere una giocatrice, cosa che secondo Lady Danbury le ricorda Charlotte quando era più giovane.

Mentre Penelope langue nell’agitazione da neo-sposa, le sue sorelle Prudence (Bessie Carter) e Phillipa (Harriet Cains), così come i loro mariti Mr. Dankworth (James Phoon) e Mr. Finch (Lorn Macdonald) si chiedono cosa li aspetta. Con entrambe le sorelle in attesa, è solo una questione di tempo prima che debbano ritirarsi dalla società una volta che avranno iniziato a partorire, e Prudence è ancora risentita per il fatto che il matrimonio di Penelope sia stato un evento così sfarzoso, e che dovranno ritirarsi senza alcuna fanfara. Decide quindi che lei e Phillipa organizzeranno un elaborato ballo con oro, cristalli e insetti, su richiesta di Phillipa, come mai si era visto nel ton. I loro mariti sono d’accordo finché non si rendono conto che il budget per questa festa è “sì”.

Nel tentativo di smentire le accuse della Regina, Violet (Ruth Gemmell) si reca in una gelateria con Francesca (Hannah Dodd) e John (Victor Alli) per definire i dettagli del loro matrimonio. Francesca le dice che vogliono ottenere una licenza speciale per sposarsi al più presto, in modo da poter raggiungere la tenuta di John nelle Highlands scozzesi. Violet è inorridita dal fatto che i due stiano viaggiando così lontano – credo abbia dimenticato che Anthony (Jonathan Bailey) e Kate (Simone Ashley) sono attualmente in viaggio verso l’India – ma fa del suo meglio per non dare di matto, almeno pubblicamente. È sempre il bambino di cui non pensavi di doverti preoccupare che ti stressa di più, non è vero?

Colin e Penelope cercano di fermare Cressida nel finale della terza stagione di Bridgerton

Tornato a casa, Colin sta rimuginando da solo in salotto quando viene raggiunto da Eloise (Claudia Jessie). La donna gli dice di non preoccuparsi del potenziale scandalo che potrebbe causare, affermando che la famiglia lo supererà senza problemi. Alle due si aggiungono rapidamente Portia e Penelope, che informano Colin della minaccia di Cressida. Colin si lancia immediatamente nella modalità di controllo dei danni, anche se Penelope dice che può semplicemente pagarle quello che chiede. Non apprezzo che Colin escluda completamente Penelope dalla soluzione, ma concordo sul fatto che non sia utile per loro pagare Cressida, dal momento che non c’è alcuna garanzia che si fermi a 10.000 sterline.

Colin si reca invece a casa dei Cowper per parlare da solo con Cressida. Nota che sembra sola nel piano che ha architettato per se stessa e dice di aver provato la stessa cosa mentre era in viaggio. Se pensava che raccontare a una ragazza chiusa in casa del suo anno sabbatico all’estero avrebbe aiutato, si sbagliava di grosso. Lei respinge i suoi tentativi di compassione o pietà, così lui tenta un approccio diverso, dicendole che la colonna di Penelope veniva da un luogo di solitudine, un luogo che Cressida deve conoscere fin troppo bene. Le suggerisce che se si lascia perdere, una volta che la situazione sarà passata, la sua famiglia la riaccoglierà sicuramente. Oh, Colin, sei ancora meno attento di Cressida a pensare che tutte le famiglie siano affettuose come la tua. Cressida dice a Colin che hanno tempo fino al ballo dei Dankworth-Finch per pagarla.

Tornata a Featherington House, Portia subisce i tentativi di Prudence e Phillipa di ottenere denaro per organizzare il loro ballo mentre lei, Eloise e Penelope aspettano il ritorno di Colin. Quando quest’ultimo torna, dice loro che Cressida vuole il doppio della somma richiesta inizialmente e che ha anche chiesto a Pen di usare la colonna per ripristinare la sua reputazione. Colin dice che può trovare il denaro a patto che Benedict (Luke Thompson) dia il suo consenso, anche se dovrà mentire sullo scopo. Benedict, tuttavia, è un po’ impegnato con Tilley (Hannah New) e Paul (Lucas Aurelio), godendo della sua bisessualità non più repressa.

Violet si reca da Lady Danbury per una visita e un drink celebrativo, in occasione del fidanzamento di Francesca. Lady Danbury le dice che sarà presente quando Francesca partirà, così come Lord Anderson (Daniel Francis). Violet accenna al fatto che vorrebbe conoscere meglio Marcus, con il permesso di Lady Danbury, alla quale risponde che sono entrambi adulti e che non spetta a lei.

Aggiunge poi che non è che abbia avuto il permesso di Violet prima di avere una relazione con suo padre, e francamente non riesco a credere che ci sia voluto tutto questo tempo perché venisse fuori. D’altra parte, le regole della società corretta e tutto il resto. Ne parlano senza parlarne veramente e giungono alla tacita conclusione che non dovranno mai più parlarne, purché concordino che Marcus non si metterà mai tra loro.

Sebbene Colin e Penelope abbiano raggiunto una sorta di tregua per quanto riguarda Cressida, l’uomo è ancora determinato a mantenere le distanze in casa, continuando a dormire sul divano per quanto il letto – e in particolare sua moglie – possano essere allettanti. La mattina dopo, Pen esce presto per prendere il tè con la madre prima del matrimonio di Francesca e Colin decide invece di passare il tempo crogiolandosi nella nostalgia della loro amicizia, rileggendo tutte le lettere che lei gli mandava. Prima che Penelope arrivi a Featherington House, però, Portia riceve un’altra visita, quella di Walter Dundas (Edward Bennett), che le rivela di aver controllato le sue richieste di eredità e di averle ritenute fraudolente.

Le dice che presenterà un rapporto per cui la tenuta dei Featherington sarà assegnata al prossimo erede idoneo, e quindi sembra che tutti i suoi incoraggiamenti ad avere figli il prima possibile non siano serviti a nulla. Se ne va proprio quando arriva Penelope, ma non prima di aver sentito che il denaro che aveva sua madre è stato rubato. Le due si accusano furiosamente a vicenda – Pen per il furto, Porzia per la colonna – finché Porzia ammette che le due non sono poi così diverse, che fanno del loro meglio con ciò che la società ha concesso loro, e ammette persino di rispettare ciò che Penelope ha costruito per sé senza l’aiuto di un uomo.

Francesca e John si sposano nel finale della terza stagione di Bridgerton

bridgerton 3 finale

A Bridgerton House, Francesca si prepara per il suo matrimonio e Violet arriva per vedere gli ultimi ritocchi. Si lamenta ancora una volta del fatto che Francesca stia andando così lontano, soprattutto perché ha trascorso così tanto tempo a Bath e tende a stare per conto suo. Francesca le dice che si conosce a malapena nel caos della casa, ma che si sente più se stessa quando è con John e che non vede l’ora di continuare a scoprire se stessa mentre sono lontani. Violet riconosce finalmente che, mentre la sua esperienza d’amore era una versione improvvisa e senza peli sulla lingua, si è resa conto che l’amore più morbido e gentile di Francesca e John non è meno valido – lo dico da tempo! – e i due raggiungono finalmente una tregua. Un grande giorno per le madri e le figlie di tutti.

Francesca e John si sposano nel salotto di Bridgerton House, con un ricevimento molto più piccolo di quello di Colin e Penelope, ma molto più adatto alla coppia. Benedict, Colin, Eloise e Francesca notano che la loro madre e Lord Anderson si stanno avvicinando e Francesca fa notare che questo è un bene per Eloise, perché se la madre è distratta, per un po’ non si cimenterà come organizzatrice di matrimoni. Lord Anderson chiede a Violet di concedergli un ballo al prossimo ballo, ed è così carino vedere l’imperturbabile matriarca improvvisamente agitata per qualcuno che flirta apertamente con lei.

Pen prende da parte Colin al matrimonio e gli dice che non vuole che parli con Benedict del rilascio dei soldi perché non vuole più mentire alla sua famiglia. Gli dice che l’unico modo per aiutarla davvero è amarla e che questo è sufficiente senza che lui debba fare altro. Lui le dice che vuole stare con lei, ma che fatica a farlo con Cressida ancora sospesa sulle loro teste. Non vede come possano andare avanti, ma Penelope ha un piano. Scrive lettere criptiche alla Regina e a Violet e fornisce a Varley (Lorraine Ashbourne) fondi sufficienti per regalare alle sorelle il ballo dei loro sogni. Mentre il loro piano è in corso, i piani di Cressida per la libertà stanno andando molto male. Sua zia Joanna è arrivata per portarla in Galles e se pensavate che Lord Cowper (Dominic Coleman) fosse cattivo, sua sorella è peggio. Anche Lady Cowper (Joanna Bobin) è a corto di idee.

Da Tilley, Benedict arriva per un piccolo appuntamento e trova la padrona di casa da sola. Paul, spiega, è con un’altra persona quella sera, e Benedict è intenzionato a invitare qualcun altro a unirsi a loro. Tilley dice che preferirebbe avere Benedict per sé per la serata, dato che la sua relazione con Paul è casuale e sta iniziando a innamorarsi di Benedict. Propone che le cose prendano una direzione più seria, ma Benedict non vuole nulla di serio. All’inizio Tilley pensa che sia a causa di Paul, ma Benedict dice che non è così, è solo il fatto che si sente finalmente libero per la prima volta dopo tanto tempo. Presume che Tilley provi lo stesso, e anche lei pensava di farlo, finché non ha dovuto condividerlo. E con la stessa rapidità con cui è iniziato questo rapporto, ora è arrivato alla sua fine.

Benedict si dirige a casa e trova Eloise da sola sull’altalena e i due si commiserano per le loro vite senza direzione. Eloise è frustrata dal fatto di aver visto così poco del mondo e vuole uscire dalla loro piccola cerchia. Benedict le dice che sente un cambiamento per sé all’orizzonte, e se questo non è un indizio del fatto che la quarta stagione sarà incentrata su Benedict, allora non so cosa lo sia. Mi sono mancate queste loro conversazioni sulle altalene, se non altro perché la loro è una delle dinamiche tra fratelli più accurate che abbia mai visto in televisione. Per quanto io sia stato frustrato dalla loro apparente mancanza di direzione in questa stagione, almeno lo show ne sta dando atto, ponendo la coppia di fronte a un bivio mentre guardiamo alla prossima stagione (o forse alle prossime stagioni).

La verità viene fuori all’ultimo ballo della terza stagione di Bridgerton

Arriva il giorno del ballo dei Dankworth-Finch e Prudence e Phillipa sono sorprese da quanto siano belle ed elaborate le decorazioni. Pensano che Portia abbia pagato tutto e Penelope incoraggia questo pensiero, anche se Portia si rende conto di ciò che Pen ha fatto per le sue sorelle. Il ballo inizia in modo entusiasmante, ma le cose prendono una piega drammatica quando la regina Charlotte arriva e rivela che Lady Whistledown le ha inviato una lettera in cui le chiede di potersi rivolgere direttamente al ton. Detto questo, chiama Penelope in causa e le dà la parola.

Il Parlamento è scioccato dalla rivelazione che Pen è la misteriosa giornalista di gossip. Pen si scusa con tutti, dicendo che si sentiva impotente e senza voce e che era invidiosa delle vite che tutti sembravano vivere così comodamente e apertamente. Racconta che scrivere la sua rubrica le è sembrata una forma di potere, soprattutto per una persona che la società ha dimenticato, e soprattutto perché fa parte di un gruppo che ci si aspetta rimanga ignorante. Penelope attribuisce a Charlotte il merito di averla costretta a uscire dall’ombra, dando alla Regina la vittoria che desiderava, e la Regina le dà il permesso di continuare la rubrica. Tutto questo va bene, ma non è che Penelope possa più passare inosservata nelle sale da ballo, quindi non so come possa funzionare.

La Regina Carlotta si congeda e l’atmosfera nella sala è impacciata e sommessa fino a quando Phillipa dichiara che è il momento per Varley di liberare gli “insetti”. Non è così caotico come sembra, perché Varley si limita a liberare nella sala delle farfalle – che sono pur sempre insetti, e io personalmente mi sarei messa a urlare comunque – che affascinano la folla tanto da far riprendere subito la festa. Una volta riprese le danze, Lady Danbury si avvicina a Penelope e le dice che ha sempre sospettato che fosse lei, un piccolo e delizioso accenno all’amicizia tra le donne nei romanzi, e le dice che non vede l’ora di leggere la prossima edizione. Portia dice a Penelope che è orgogliosa di lei e Pen dice alla madre che, dato che l’informazione è ormai pubblica, può dire al signor Dundas che l’eredità era in realtà il guadagno di Penelope per la scrittura, assicurandosi che possano mantenere la loro casa.

Colin trova Penelope tra la folla e Penelope gli dice che se lui vuole l’annullamento, lei non protesterà. La Regina può aver dato la sua benedizione, ma questo non significa che il ton sarà facile con loro. Colin le dice che, per quanto voglia separare Penelope dalla sua identità a Whistledown, non può farlo. Lei fa parte di Penelope come ogni altra cosa, e la ammira per il modo in cui si è rivolta alla folla. Ammette di essere geloso del suo coraggio e si ritiene fortunato che lei lo ami. Il discorso è romantico quanto basta per perdonare all’episodio di averli tenuti separati per gran parte del tempo.

Mentre il resto della famiglia scende in pista, Eloise e Francesca si ritrovano tra la folla. Francesca chiede a Eloise che cosa ha intenzione di fare dopo, ed Eloise chiede alla sorella se non le dispiacerebbe accompagnarla in Scozia, visto che vuole allontanarsi e allargare la sua cerchia sociale. Francesca è d’accordo con la proposta, così come John, soprattutto perché anche suo cugino si unirà a loro. Il regista presenta alle sorelle la cugina in questione, una certa Michaela Stirling (Masali Baduza), e Francesca rimane immediatamente senza lingua, proprio come sua madre aveva descritto la sensazione dell’innamoramento.

Di tutto ciò che Bridgerton ha fatto in questa stagione – o in realtà, in assoluto – questo è il più sorprendente, e lo dico nel modo migliore. Non pensavo davvero che ce l’avessero fatta. Nel romanzo di Francesca, When He Was Wicked, la donna perde John all’improvviso a causa di un aneurisma, e suo cugino Michael arriva per rilevare la proprietà. Un cugino che è anche innamorato di Francesca dal giorno in cui si sono conosciuti. Mentre lui prende in mano la tenuta e i due si avvicinano, anche Francesca si innamora di lui e si trova coinvolta nel ciclo di perdita, incertezza e dolore che deriva dalla perdita di una persona amata e dall’innamoramento di un’altra.

Non c’è motivo, almeno secondo me, per cui non possa vivere lo stesso ciclo di emozioni con una donna come suo interesse amoroso. Per non parlare del fatto che era ora che la serie incorporasse una relazione tra donne, invece di tenerle ai margini della tragedia – guardando a te, Regina Carlotta: A Bridgerton Story. Inoltre, il fatto che Francesca provi sentimenti improvvisi per Michaela non annulla quelli che prova ora per John, e mi opporrò personalmente a chiunque suggerisca il contrario. Anche nel romanzo, Francesca ammette che l’amore che provava per John e quello che prova per Michael sono molto diversi, anche se entrambi ugualmente importanti. Sono certa che la serie non lo perderà di vista mentre si muove in questa nuova ed entusiasmante direzione per le stagioni future. Tra la bisessuale Francesca e il bisessuale Benedict, comincio a capire perché hanno abbandonato la seconda parte della stagione durante il mese del Pride.

La stagione si conclude con un bel fiocco, ponendo al contempo le basi per la prossima stagione – o per le prossime stagioni, forse? Cressida si reca in Galles con la zia e sarei molto sorpreso se non tornasse nella prossima stagione. Eloise parte con Francesca, John e Michaela, promettendo a Benedict che tornerà l’anno prossimo per il ballo in maschera della madre – che, come i fan del libro sanno, è il luogo in cui Benedict incontra l’amore della sua vita, e Netflix non può farci aspettare due anni per saperne di più. Il finale salta poi in avanti, di circa 10 mesi, per rivelare che Penelope e le sue sorelle hanno tutte avuto dei figli, con Pen che è l’unica ad avere un maschio, ora il piccolo erede della tenuta Featherington. Scrive la sua ultima rubrica come Lady Whistledown e alla fine si firma come Penelope Bridgerton, con la narrazione che passa alla voce di Coughlan invece che a quella di Andrews.

Con tutto ciò che si è concluso in modo così netto e con i fratelli sparsi per il mondo, è difficile non pensare che le stagioni future saranno quasi un reboot morbido. Non c’è più Whistledown, non ci sono fili irrisolti lasciati in sospeso, ma solo il potenziale per fili futuri. A differenza della fine della seconda stagione, in cui ero più che altro scettico sul futuro di Bridgerton, ora posso affermare con sicurezza che, almeno per me, il futuro si prospetta luminoso. Che le speculazioni abbiano inizio!

John Wick 3 – Parabellum: dal cast al sequel, tutto quello che c’è da sapere sul film

Il cinema d’azione ha negli anni dato vita ad alcuni tra i personaggi più memorabili del cinema. Dal John McClane di Die Hard all’Ethan Hunt di Mission: Impossible, questi si sono imposti come eroi carismatici e incorruttibili, sempre pronti a combattere per il bene. Dal 2000 ad oggi, invece, si è imposto un nuovo personaggio di questo tipo, l’omonimo protagonista di John Wick. Dopo i primi due film, nel 2019 è uscito il terzo capitolo, John Wick 3 – Parabellum (qui la recensione), diretto ancora una volta da Chad Stahelski.

Quello che era nato come un classico revenge movie si è ben presto trasformato in qualcosa di più, acquisendo al suo interno una serie di ispirazioni e omaggi che lo hanno reso particolarmente unico. All’interno di John Wick confluiscono infatti elementi tipici degli anime giapponesi, dei film di arti marziali e dei noir più classici. Il protagonista è un antieroe in cerca di vendetta, che si rivela capace di sfoggiare aspetti di sé quantomai imprevedibili.

Con questo terzo capitolo, si sono raggiunti livelli straordinari di messa in scena e complessità del racconto, che rendono anche questo sequel un titolo assolutamente imperdibile. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a John Wick 3 – Parabellum. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

John Wick 3 - Parabellum cast
Halle Berry in John Wick 3 – Parabellum. Foto di Mark Rogers – © Netflix

 

La trama di John Wick 3 – Parabellum

Protagonista del film è ancora una volta John Wick, l’abile ex sicario di New York che ora si trova ad essere egli stesso il ricercato. Braccato dai cacciatori di taglie che vogliono riscuotere la ricompensa che pesa sulla sua testa, pari a 14 milioni di dollari e fissata dal membro della Gran Tavola, Santino D’Antonio, John è in fuga anche perché ha infranto una regola fondamentale: non uccidere nell’Hotel Continental, una zona neutra dove l’omicidio è vietato. Per questo motivo è stato scomunicato e dovrà necessariamente essere eliminato.

Grazie all’aiuto del Direttore, la donna che lo aveva accolto quando era solo un piccolo orfano, John troverà riparo da quanti lo vogliono morto, con il tempo necessario per organizzare la propria vendetta. Qui conosce la misteriosa Sofia, che accetta di accompagnarlo da Berrada. Egli è l’unico che può metterlo in contatto con il Reggente, l’unico al di sopra della Gran Tavola, a cui dovrà spiegare le proprie motivazioni al fine di ottenere la grazia ricercata. Lungo il percorso, non mancheranno pericoli e imprevisti. Ben presto, la missione acquisterà risvolti inaspettati, portando alla luce nuovi spietati nemici.

Il cast del film

Ad interpretare il protagonista John Wick vi è nuovamente l’attore Keanu Reeves. Ancora una volta, egli si è allenato per diversi mesi nelle arti marziali, nell’uso delle armi e in acrobazie alla guida di auto. Con tali capacità fu in grado di eseguire personalmente molte delle scene più complesse senza ricorrere a controfigure. Accanto a lui, nel ruolo del Direttore, vi è l’attrice Anjelica Huston, la quale desiderava lavorare con Reeves sin dai tempi di Matrix. La premio Oscar Halle Berry, invece, è la misteriosa Sofia. Anche la Berry è stata impegnata a dar vita a scene molto complesse, che l’hanno portata ad ottenere ben tre costole rotte.

Nel si ritrova ancora una volta Laurence Fishburne nei panni di Bowery King, signore del crimine. Lui e Reeves sono così tornati a recitare insieme ad anni dalla trilogia di Matrix. Ian McShane interpreta invece Winston, il manager del Continental. L’attrice Asia Kate Dillon interpreta invece qui la spietata assassina nota come La Giudicatrice. Grande fan dei primi due film, la Dillon ha accettato subito il ruolo quando le è stato offerto. Accanto a lei, nei panni del fidato Zero, vi è invece Mark Dacascos. L’attore di origini marocchine Said Taghmaoui interpreta infine il Reggente.

John Wick 3 - Parabellum trama film
Keanu Reeves in John Wick 3 – Parabellum

 

I sequel di John Wick 3 – Parabellum: John Wick 4 e John Wick 5

Il personaggio di John Wick è poi andato oltre la trilogia, con un quarto capitolo intitolato John Wick 4 (qui la recensione del film) arrivato nelle sale italiane dal 23 marzo di quest’anno. Il film, caratterizzato da forti influenze giapponesi, ha ottenuto ottimi incassi, confermando l’interesse del pubblico nei confronti di questa saga. Ad oggi, è stato poi confermato anche un quinto capitolo, anche se al momento non è noto quando questo prenderà forma.

Il franchise si è però espanso ulteriormente con una serie televisiva prequel The Continental (qui la recensione), incentrata sull’hotel che fa da copertura alla società segreta criminale, e il film spin-off Ballerina, ambientato tra gli eventi del terzo e del quarto capitolo e atteso in sala per il 2024. Protagonista di questo è l’attrice Ana de Armas, ma è confermato che avrà un ruolo nel film anche il John Wick di Keanu Reeves.

Il trailer di John Wick 3 – Parabellum e dove vedere il film in streaming e in TV

In attesa di vedere i sequel, è possibile fruire del terzo film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. John Wick 3 – Parabellum è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Netflix e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 13 giugno alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

The Hunt: la spiegazione del film e del suo finale

The Hunt: la spiegazione del film e del suo finale

Uno dei film più controversi realizzati negli ultimi anni è senza dubbio The Hunt, il thriller satirico del 2020 diretto da Craig Zobel (regista anche di Sopravvissuti e della miniserie Mare of Easttown) e scritto da Nick Cuse e Damon Lindelof (Lost, Watchem). Il film vuole infatti essere una satira sul profondo divario politico tra la destra e la sinistra americana, proponendo un racconto incentrato su un gruppo di élite che rapisce persone di classe inferiore per darle la caccia.

Proprio per via di questa satira e del modo in cui sono descritte certe classi sociali e i loro appartenenti, il film ha da subito generato diverse polemiche tanto a livello pubblico quanto politico. Il rumore generatosi nei confronti del film gli ha ad ogni modo conferito una grande popolarità, rendendolo uno dei titoli più chiacchierati durante il periodo della pandemia. Per questo e per altri motivi ancora, è decisamente un film da recuperare.

Tra i suoi meriti, infatti, vi è il suo comunicare una serie di messaggi in modo piuttosto originale e d’impatto. In questo articolo, approfondiamo dunque il significato generale di The Hunt come anche alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori, alle fonti letterarie e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Hunt cast Betty Gilpin

La trama e il cast di The Hunt

Il film segue la storia di dodici estranei che un giorno improvvisamente si risvegliano in una radura. Non si conoscono fra loro, non sanno dove sono e come sono arrivati fin lì, ma scopriranno molto presto che sono stati scelti per uno scopo ben preciso: la caccia. Sono le prede di un gruppo di ricchi intellettuali, che ha come sport quello di stanare e uccidere esseri umani. Questo sadico piano, però, sta per essere mandato a monte da Crystal, una delle prede che, decisa a combattere, deciderà di essere lei la cacciatrice.

Ad interpretare Crystal vi è l’attrice Betty Gilpin, vista anche nella serie GLOW e nel film La guerra di domani. Nel ruolo di Athena Stone, invece, la leader dei cacciatori, vi è la due volte premio Oscar Hilary Swank. Fanno poi parte del cast  Ike Barinholtz nel ruolo di Staten Island, Emma Roberts in quelli di Yoga Pants, Ethan Suplee in quelli di Gary e Wayne Duvall in quelli di Don, tutti facenti parte del gruppi di prede. Macon Blair con il ruolo di Fauxnvoy e Usman Ally con quello di Crisis Mike sono invece due dei cacciatori.

La spiegazione del finale del film

Verso la fine del film, un flashback spiega le intenzioni di Athena nella realizzazione di questa efferata caccia all’uomo. In una chatroom, a cui partecipano i vari ricchi incontrati e poi uccisi da Crystal durante gli eventi narrati, Athena scherzosamente ed ironicamente cita questa ipotetica “Fattoria” che si troverebbe nel Vermont, facendo riferimento alla credenze popolari secondo cui ogni anno un’élite di ricchi organizzerebbe questa fantomatica caccia all’uomo.

The Hunt libro

La chat finisce online, e lo screenshot della conversazione inizia a fare il giro del web, finendo sui principali siti di teorie del complotto. Dopo un incontro con il proprio avvocato, Athena, particolarmente stizzita, inizia a pianificare la sua vendetta. Dopo aver convinto anche gli altri ricchi elitari, decide che sarebbero stati prelevati per la caccia coloro ritenuti responsabili della diffusione della fake news e dello screenshot, facendo diventare così realtà ciò che era ritenuta solo una teoria del complotto.

Il film trae dunque ispirazione dalla teoria del complotto nota come ManorGate, secondo la quale l’élite benestanti da la caccia alle persone che etichettano come “deplorevoli”. La narrazione confonde abilmente i confini tra finzione e realtà, dimostrando come le stravaganti teorie cospirazioniste possano trovare spazio in un mondo svincolato dai vincoli della razionalità e della verità. Nato come scherzo innocuo, ManorGate diventa una cospirazione ampiamente creduta, alimentata da individui con secondi fini che la rendono poi realtà.

Si riflette dunque sulla natura pericolosa della disinformazione nell’odierna era digitale. The Hunt mostra la facilità con cui le false narrazioni possono diffondersi online, spesso portando a danni reali. Enfatizza la questione della disinformazione, facendo luce sul problema più ampio della rapidità con cui le informazioni non verificate possono circolare e causare il caos, mettendo dunque in guardia dai pericoli della diffusione frettolosa di storie non verificate.

The Hunt trama film

Il confine tra realtà e menzogna viene portato avanti anche nel momento in cui la protagonista capisce di non essere la Crystal che i cacciatori cercavano. Afferma invece di essere un’omonima della Crystal Creasey a cui davano la caccia. L’ex soldato gioca così con il dubbio come Athena aveva fatto con lei per costringerla ad uccidere Don, che le era stato fatto credere – senza prove certe – facesse parte dei cacciatori. Riguardo questi due colpi di scena, non viene offerta una chiara soluzione.

Se anche è probabile che Don non fosse parte dei cacciatori, ma fosse invece una delle prede, il dubbio riguardo la vera identità di Crystal rimane più forte. Dato il messaggio di fondo di The Hunt, si può presumere che stesse dicendo la verità e che il suo essere stata coinvolta in quel gioco al massacro non sia altro che il frutto di un errore dato dall’aver creduto ad alcuni elementi senza prima verificarli adeguatamente.

The Hunt è tratto da un libro?

The Hunt non è direttamente tratto da un libro, ma è stato descritto come una “libera rivisitazione” del racconto del 1924 di Richard Connell dal titolo The Most Dangerous Game, in cui si narra di un naufrago che dopo aver trovato riparo su di un’isola capisce di essere diventato la preda di un generale russo amante della caccia e intenzionato a catturare le preda più pericolosa di tutte: l’uomo. Nel film, però, si fa spesso riferimento anche a La fattoria degli animali di George Orwell, notoriamente basato sulle differenze di classe.

Il trailer di The Hunt e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di The Hunt grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 13 giugno alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

House of the Dragon rinnovata per una terza stagione

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House of the Dragon rinnovata per una terza stagione

Come riportato da Variety, a dimostrazione della formidabile forza dell’impero di “Il Trono di Spade” della HBO, il network ha rinnovato “House of the Dragon” (qui la nostra recensione) per una terza stagione, in anticipo rispetto alla première della seconda stagione prevista per il 17 giugno. La serie spinoff di “Il Trono di Spade” – co-creata da Ryan Condal e dall’autore George R.R. Martin – si è dimostrata un successo di fuoco per il network. Lo show ha ottenuto la più grande audience di sempre per una serie originale sia per HBO che per HBO Max (ora Max), e la prima stagione ha avuto una media di 29 milioni di spettatori a episodio su rete lineare e streaming.

La serie è stata poi rinnovata per la seconda stagione appena una settimana dopo la prima. In questo caso, invece, il rinnovo è arrivato pochi giorni prima del debutto della nuova stagione, che si preannuncia ancor più epica della precedente. “George, Ryan e il resto dei nostri incredibili produttori esecutivi, del cast e della troupe hanno raggiunto nuove vette con la fenomenale seconda stagione“, ha dichiarato Francesca Orsi, responsabile della programmazione e delle serie drammatiche della HBO, in un comunicato.

Siamo stupefatti dallo sforzo immane che l’intero team ha profuso per creare una seconda stagione spettacolare, con una portata e una scala che sono in grado di rivaleggiare solo con il suo cuore. Non potremmo essere più entusiasti di continuare la storia di Casa Targaryen e di vedere questa squadra bruciare di nuovo per la terza stagione“. Una notizia che farà felici i fan, dunque, certi di poter intraprendere la seconda stagione con la certezza che quanto in essa raccontato troverà poi ulteriore seguito con la terza stagione.

house of the dragon stagione 2 recensione
Una scena della seconda stagione di House of the Dragon

Tutto quello che c’è da sapere su House of the Dragon

Basata sul libro di Martin “Il Trono di Spade“, “Fire & Blood“, “House of the Dragon” segue la dinastia Targaryen nel continente fittizio di Westeros. Si svolge quasi 200 anni prima degli eventi di “Il Trono di Spade” e circa 100 anni dopo che i Targaryen hanno unito i Sette Regni.

Il cast della seconda stagione di “House of the Dragon” comprende Matt Smith, Olivia Cooke, Emma D’Arcy, Eve Best, Steve Toussaint, Fabien Frankel, Ewan Mitchell, Tom Glynn-Carney, Sonoya Mizuno, Rhys Ifans, Harry Collett, Bethany Antonia, Phoebe Campbell, Phia Saban, Jefferson Hall e Matthew Needham.

Le new entry della seconda stagione annunciate in precedenza sono Abubakar Salim nel ruolo di Alyn di Hull, Gayle Rankin nel ruolo di Alys Rivers, Freddie Fox nel ruolo di Ser Gwayne Hightower, Simon Russell Beale nel ruolo di Ser Simon Strong, Clinton Liberty nel ruolo di Addam di Hull, Jamie Kenna nel ruolo di Ser Alfred Broome, Kieran Bew nel ruolo di Hugh, Tom Bennett nel ruolo di Ulf, Tom Taylor nel ruolo di Lord Cregan Stark e Vincent Regan nel ruolo di Ser Rickard Thorne.

La HBO sta attualmente lavorando alla seconda serie prequel di “Game of Thrones“, “Knight of the Seven Kingdoms“, basata sui personaggi di Ser Duncan the Tall e del suo scudiero Egg, presenti nei libri “Tales of Dunk and Egg” scritti da Martin. L’autore ha anche annunciato questa settimana che un nuovo episodio pilota per la serie spinoff, “Ten Thousand Ships” è stato scritto dalla drammaturga premio Pulitzer Eboni Booth, anche se la HBO ha rifiutato di commentare se il progetto fosse in fase di sviluppo.

Hunter Schafer si unisce alla serie TV Blade Runner 2099

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Hunter Schafer si unisce alla serie TV Blade Runner 2099

La cosa era nell’aria, ma ora arriva l’ufficialità: Hunter Schafer si unisce alla serie TV Blade Runner 2099. L’attrice, nota per i suoi ruoli in Euphoria e Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del serpente, sarà dunque la co-protagonista di Michelle Yeoh nella prossima serie TV di Amazon. Come noto questa è un sequel del film originale Blade Runner e del suo seguito, Blade Runner 2049. La trama non è stata resa nota e non sono disponibili informazioni sul personaggio di Schafer, ma secondo le fonti la Yeoh interpreterà un personaggio di nome Olwen, descritto come un replicante vicino alla fine della sua vita.

Secondo l’affidabile insider Daniel Richtman, invece, Hunter Schafer sembra destinata a interpretare Cora. La sinossi della trama rilasciata in precedenza ha rivelato qualcosa su questo personaggio (potrebbe essere un’ex Blade Runner?), che unirà le forze con una replicante di Yeoh.

Nella Los Angeles del 2099, Cora ha vissuto tutta la sua vita in fuga, un camaleonte costretto ad adottare numerose identità. Per assicurare un futuro stabile a suo fratello, assume un’ultima identità ed è costretta a collaborare con Olwen, una replicante che sta affrontando la fine della sua vita. I due vengono coinvolti in una cospirazione sempre più vasta che rappresenta una minaccia esistenziale per una città che sta lottando per rinascere”.

Vedremo se si rivelerà davvero questo il ruolo di Hunter Schafer, mentre per ora non resta che attendere maggiori informazioni riguardo questo atteso progetto televisivo.

Hunter Schafer Zendaya Euphoria
Hunter Schafer con Zendaya in una scena di Euphoria

Tutto quelle che sappiamo su Blade Runner 2099

Amazon Studios e Alcon Entertainment stanno sviluppando il progetto, con il regista del classico di fantascienza originale, Sir Ridley Scott,, a bordo come produttore esecutivo. Silka Luisa (Shining Girls) sarà la showrunner.

L’originale Blade Runner, diretto da Ridley Scott, è considerato uno dei più grandi e influenti film di fantascienza di tutti i tempi, e siamo entusiasti di presentareBlade Runner 2099 ai nostri clienti globali di Prime Video”, ha dichiarato Vernon Sanders, responsabile di Amazon Studios per la televisione globale, in una dichiarazione rilasciata al momento dell’annuncio della serie. “Siamo onorati di poter presentare questa continuazione del franchise di Blade Runner e siamo certi che, grazie alla collaborazione con Ridley, Alcon Entertainment, Scott Free Productions e la bravissima Silka Luisa, Blade Runner 2099 manterrà l’intelletto, i temi e lo spirito dei suoi predecessori“.

I co-CEO e co-fondatori di Alcon Andrew Kosove e Broderick Johnson hanno aggiunto: “Il pubblico ha scoperto per la prima volta la brillante visione di Ridley Scott per Blade Runner 40 anni fa e da allora è diventato uno dei film di fantascienza più influenti di tutti i tempi. Il seguito di Denis Villeneuve, Blade Runner 2049, è poi diventato uno dei sequel meglio recensiti di tutti i tempi”.

Con un salto temporale così lungo tra questa serie e Blade Runner 2049 di Denis Villeneuve, è altamente improbabile che Harrison Ford riprenda il ruolo di Rick Deckard. Ryan Gosling è una possibilità, anche se il suo personaggio di replicante sembra essere morto nei momenti finali del sequel del 2017.

Questo non significa che non possa tornare, naturalmente, ma sembra molto più probabile che la serie introduca un nuovo cast di personaggi con legami minori con i film.

Jurassic World 4: svelate le location dove sarà girato il film

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Jurassic World 4: svelate le location dove sarà girato il film

Il film della Universal Pictures ad oggi noto come Jurassic World 4 si avvarrà di location in Thailandia e in studios a Malta e nel Regno Unito. Come riportato da Variety, la produzione di un mese di unità in Thailandia è stata confermata dal direttore generale del Dipartimento del Turismo del Paese, Jaturon Phakdeewanit. Egli ha dichiarato che la produzione avrà luogo dal 13 giugno al 16 luglio in località come Bangkok, Trang, Phang Nga, Phuket e Chiang Mai. Inoltre, per la cascata Huai To, all’interno del Parco Nazionale Khao Phanom Bencha nella provincia di Krabi, è prevista una settimana di lavorazione.

Il Ministro delle Risorse Naturali e dell’Ambiente thailandese Phatcharavat Wongsuwan ha dichiarato che la Thailandia è “onorata” di ospitare le riprese. Tuttavia, ha anche lanciato un avvertimento sui danni ambientali. “È strettamente necessario che rispettino le leggi e i regolamenti in materia e che non influiscano e danneggino le risorse naturali e l’ambiente“, ha dichiarato Wongsuwan in una dichiarazione pubblicata sulla pagina Facebook del Dipartimento dei Parchi Nazionali. Al momento non è chiaro quali membri del cast saranno presenti in Thailandia.

La riprese che si svolgeranno invece a Malta, facilitate da Latina Productions e Malta Film Studios, seguiranno tra luglio e settembre, mentre gli Sky Studios Elstree, attraverso Saga Productions, saranno l’ultimo luogo dove verranno effettuate le riprese di Jurassic World 4. La consegna del film completato, prodotto da Kennedy/Marshall, Amblin Entertainment e Universal Pictures, è prevista per il 2 luglio 2025.

Jurassic World - Il dominio recensione
Un’immagine di Jurassic World – Il dominio, sesto film del franchise.

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Cosa sappiamo di Jurassic World 4?

Sebbene non siano ancora state rivelate informazioni ufficiali sulla trama del nuovo Jurassic World 4, la scrittura della sceneggiatura da parte di David Koepp suggerisce che il film potrebbe tornare alle origini del franchise. Koepp non solo ha scritto l’acclamato originale del 1993 di Steven Spielberg, ma anche il suo sequel del 1997, Il mondo perduto: Jurassic Park. Non essendo previsto il ritorno di membri del cast storico come Sam Neill, Laura Dern e Jeff Goldblum, né di nuovi membri del cast di Jurassic World come Chris Pratt e Bryce Dallas Howard, il prossimo sequel potrebbe aprire la strada a una nuova era per il franchise.

Anche l’assunzione di Gareth Edwards fornisce qualche indicazione su ciò che potrebbe accadere in futuro. Edwards, che ha diretto anche Godzilla del 2014, ha anni di esperienza come artista VFX e questo è certamente uno dei motivi principali per cui tutti i suoi film presentano immagini CGI mozzafiato. The Creator, ad esempio, presenta un lavoro VFX straordinario ed è stato realizzato con un budget inferiore alla metà di quello di un tipico film del MCU, il che suggerisce che Jurassic World 4 potrebbe avere una delle migliori CGI del franchise di sempre.

Le informazioni sulla trama possono essere scarse, ma il finale di Jurassic World: Il Dominio potrebbe in un certo senso aver preparato gli eventi del prossimo sequel. Il film si conclude con gli esseri umani e i dinosauri che vivono fianco a fianco, e il prossimo film potrebbe riprendere proprio da qui, solo con nuovi personaggi. Con l’avvicinarsi della data di inizio delle riprese, è comunque probabile che nei prossimi mesi vengano rivelate ulteriori informazioni sulla trama di Jurassic World 4, ma anche sugli attori principali che comporranno il cast. Il film è previsto in sala per il 2 luglio 2025.

Rebecca Ferguson e Idris Elba in lizza per un ruolo nel film di Kathryn Bigelow

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Rebecca Ferguson (Dune) e Idris Elba (Hijack) sono in cerca di ruoli nel prossimo film della premio Oscar Kathryn Bigelow per Netflix, come hanno confermato fonti a Deadline. I dettagli sui ruoli che i due interpreti interpreteranno non sono stati resi noti, così come il titolo e la trama del film, anche se le fonti hanno dichiarato a Deadline che sarà ambientato alla Casa Bianca durante lo svolgimento di una crisi nazionale. Il progetto segna il primo lungometraggio della Bigelow dopo il thriller del 2017 Detroit.

La notizia del film è stata divulgata per la prima volta da Netflix di recente, durante la presentazione degli Upfront a New York. In precedenza, la Bigelow aveva sviluppato un altro film di Netflix che però sembra essere stato del tutto accantonato. Si trattava di un adattamento del romanzo Aurora di David Koepp. Non resta a questo punto che attendere maggiori informazioni riguardo questo nuovo progetto, che segnerà dunque il ritorno alla regia della regista di The Hurt Locker e Zero Dark Thirty.

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Idris Elba nella serie Hijack

Dove abbiamo visto di recente Rebecca Ferguson e Idris Elba?

Rebecca Ferguson è attualmente protagonista della popolare serie di fantascienza Silo di Apple, che si sta avviando verso la seconda stagione. Di recente ha invece recitato nel sequel di successo di Dune di Denis Villeneuve del 2021, riprendendo il ruolo di Lady Jessica. Nel 2023 è invece stata al cinema al fianco di Tom Cruise in Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno della scorsa estate. Prossimamente la vedremo poi in Mercy, film fantascientifico di Amazon, con Chris Pratt.

Attualmente protagonista della serie thriller di Apple TV+ Hijack, che è stata rinnovata per una seconda stagione, Idris Elba è stato recentemente visto anche come protagonista della miniserie Knuckles di Paramount+, oltre che dei popolari film di Netflix Tyler Rake 2 e Luther – Verso l’inferno – quest’ultimo seguito della serie di successo Luther, che è durata cinque stagioni. Tra gli altri progetti imminenti figurano il thriller d’azione Heads of State di Amazon MGM, con Carla Gugino e Jack Quaid, e Sonic 3, solo per citarne un paio.

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Blade: Yann Demange avrebbe abbandonato il film a seguito di scontri con Mahershala Ali

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Come recentemente riportato, Yann Demange non sarà più il regista di Blade. La notizia rappresenta un nuovo duro colpo ad un film che da tempo sta attraverso una serie di problematiche produttive. A poche ora da questo annuncio, nuove indiscrezioni offrono alcune possibili motivazioni sull’abbandono da parte di Demange. Secondo l’insider Jeff Sneider, Mahershala Ali – che nel film sarà il vampiro Blade – avrebbe sviluppato una crescente frustrazione nei confronti del regista e i due si sarebbero scontrati su alcuni aspetti creativi del film.

Viene inoltre riportato che, pur essendo considerato un talento dietro la macchina da presa, Demange sarebbe anche una persona con cui è “difficile lavorare“. Sneider aggiunge inoltre che Demange e i Marvel Studios si sarebbero separati già marzo, anche se la cosa è stata resa pubblica solo ora, e si dice che da quel momento Kevin Feige sia alla ricerca di un nuovo sceneggiatore e regista, anche se è possibile che alla fine si scelga la stessa persona per entrambi i ruoli. Non resta a questo punto che sperare di poter iniziare ad avere buone notizie riguardo Blade.

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Mahershala Ali in una scena del film Alita – Angelo della Battaglia

Blade, tutto quello che sappiamo sul film

Del nuovo Blade e si sa ancora molto poco se non che esplorerà la natura del personaggio, un vampiro in grado di camminare alla luce del sole che usa i suoi poteri per dare la caccia ai suoi simili malvagi. Il personaggio era già stato raccontato al cinema con i film Blade, Blade II e Blade: Trinity, dove ad interpretare il personaggio vi era l’attore Wesley Snipes. La scelta di Mahershala Ali per assumere ora tale ruolo sembra aver messo d’accordo tutti, con l’attore indicato perfettamente idoneo sia a livello estetico che di carisma.

Il Blade di Ali, come noto, ha già avuto un suo piccolo ingresso nell’MCU. Sua è infatti la voce che si può ascoltare nella scena post titoli di coda del film Eternals, quella in cui compare anche l’attore Kit Harington e la celebre Lama d’Ebano, che a sua volta sembra comparirà in Blade. Come noto, il film sta però affrontando numerosi problemi produttivi, con Ali che sembra essere stato scontento delle prime versioni della sceneggiatura. Ci sarebbe dunque stata una forte fase di riscrittura, che ha però naturalmente portato il progetto a subire ritardi sia sull’inizio delle riprese che sull’uscita in sala, attualmente fissata al 7 novembre 2025.
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Kate Winslet rivela perché baciare Leonardo DiCaprio in Titanic è stato “un vero casino”

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Uno dei momenti più attesi e desiderati del film Titanic è senza dubbio il bacio tra Kate Winslet e Leonardo DiCaprio, che per quanto risulti bello da vedere sullo schermo sembra però essersi rivelato tutt’altro che semplice da girare. Proprio Kate Winslet, ripensando a quel momento ha ammesso che non tutto è andato come doveva. Parlando con Vanity Fair di quel bacio, l’attrice ha infatti dichiarato: “Mio Dio, è proprio un romanticone, vero? Non c’è da stupirsi che tutte le ragazze del mondo volessero essere baciate da Leonardo DiCaprio. Ma Non è stato tutto rose e fiori“.

L’attrice ha dunque poi spiegato che: “Continuavamo a baciarci e io avevo un trucco molto chiaro e dovevo controllare il trucco – su entrambi, tra una ripresa e l’altra – e finivo per sembrare come se avessi succhiato una barretta di cioccolato al caramello dopo ogni ripresa perché il suo trucco si trasferiva a me“. E a causa dei residui del suo trucco di colore più chiaro, ha detto che DiCaprio sembrava come se “gli mancasse un pezzo di faccia“, aggiungendo: “Oh Dio, è stato un vero casino“.

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Leonardo DiCaprio e Kate Winslet nella scena del bacio in Titanic

Rivedendo la scena, Kate Winslet ha dunque descritto questa specifica ripresa come un “incubo“, tra problemi di illuminazione e l’inaccessibilità del luogo di ripresa per il team di truccatori. L’attrice ha anche ricordato di aver dovuto fare diverse riprese perché continuava a sbattere il ginocchio sulla ringhiera. “Leo non riusciva a smettere di ridere e abbiamo dovuto rigirare circa quattro volte perché James Cameron voleva una luce molto specifica per questo film, ovviamente, e i tramonti continuavano a cambiare nel luogo in cui ci trovavamo“, ha ricordato l’attrice a proposito della frenetica esperienza.

Kate Winslet ha aggiunto che per risolvere quelle difficoltà “il suo e il mio trucco, pennelli e spugna erano nascosti in alcune parti del suo vestito e tra una ripresa e l’altra rifacevo praticamente il trucco ad entrambi, il che è stato piuttosto divertente”. La scena, dunque, potrà essere stata più complessa del previsto da girare, ma il risultato finale non trasmette queste difficoltà e anzi ha regalato agli spettatori uno dei momenti d’amore più iconici e celebri della storia del cinema.

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Dove vedremo prossimamente Kate Winslet?

Kate Winslet reciterà prossimamente nella miniserie Trust, per la quale Todd Haynes (Carol, May December) è stato scelto come scrittore e regista. Il progetto è attualmente in fase di sviluppo presso la HBO. Jon Raymond co-scriverà il progetto ed entrambi fungeranno da produttori esecutivi.

La trama ufficiale recita: “In una storia raccontata da molteplici prospettive, un magnate di Wall Street degli anni ’20 accumula un’improvvisa fortuna ma perde l’amata moglie. Decenni dopo, i suoi tentativi di controllare la narrazione della sua vita vengono vanificati da un biografo che scopre i segreti ultimi del leggendario matrimonio.”

Trust segna la terza esperienza di Winslet come attrice e produttore esecutivo di un progetto HBO, dopo Mare of Easttown nel 2021 e The Regime, andato in onda all’inizio di quest’anno.

Il Gladiatore II: Russell Crowe si sente “leggermente a disagio” per il sequel

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La star di Il Gladiatore, Russell Crowe, ha dichiarato di sentirsi “leggermente a disagio” nei confronti del sequel Il Gladiatore II. Nell’ultimo episodio di Kyle Meredith With… l’attore ha infatti parlato della malinconia che tutte le notizie sul sequel gli hanno fatto provare. Nonostante il suo personaggio muoia alla fine del film del 2000, Crowe ritiene che avrebbe potuto essere maggiormente coinvolto, in un modo o nell’altro, in questo nuovo progetto, provando una strana sensazione nel guardare tutto questo dall’esterno. “Mi mette un po’ a disagio il fatto che ne stiano facendo un altro, sapete? Perché ovviamente sono morto e non ho voce in capitolo su quello che viene fatto“, ha ammesso Russell Crowe.

Un paio di cose che ho sentito dire mi hanno fatto pensare: ‘No, no, no. Non rientra nel percorso morale di quel particolare personaggio’. Ma sapete, non posso dire nulla. Non è il mio posto. Sono sotto terra. Quindi vedremo come sarà“. “Ripenso all’età che avevo quando ho fatto quel film e a tutte le cose che sono venute dopo e alle porte che quel film in particolare mi ha aperto“, ha poi ricordato l’attore. “Quindi c’è sicuramente una sfumatura – e questo è puramente onesto – una sfumatura di malinconia, una sfumatura di gelosia“.

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Russell Crowe in una scena di Il Gladiatore

Cosa sappiamo di Il Gladiatore II?

L’imminente sequel di Il GladiatoreIl Gladiatore II è diretto ancora una volta da Ridley Scott, che ha anche diretto il film originale con Russell Crowe, uscito nel 2000. La sceneggiatura è stata scritta da David Scarpa, che ha già collaborato con Ridley Scott per Tutti i soldi del mondo (2017) e Napoleon (2023).

Paul Mescal interpreterà Lucius Verus, il figlio del personaggio di Connie Nielsen (interpretato da Spencer Treat Clark nel film originale), ne Il Gladiatore II. La Nielsen riprenderà anche il ruolo di Lucilla. “Lucius è stato nelle terre selvagge per, vediamo, l’ultima volta l’abbiamo visto quando aveva 12 anni“, ha detto Ridley Scott in precedenza a Rotten Tomatoes a proposito del personaggio di Mescal. “Ora sono passati circa 12 o 15 anni. È stato nella natura selvaggia e ha perso i contatti con sua madre. Sua madre ha perso i contatti con lui, non sa dove sia. Pensa che possa essere morto“.

Il Gladiatore II è interpretato anche da Denzel Washington, Pedro Pascal, Joseph Quinn, Fred Hechinger, May Calamawy, Derek Jacobi, Lior Raz, Peter Mensah, Matt Lucas e Tim McInnerny.

La produzione del film è iniziata nel giugno 2023, ma è stata sospesa circa un mese dopo a causa dello sciopero della Screen Actors Guild-American Federation of Television and Radio Artists (SAG-AFTRA). Le riprese sono riprese nel dicembre 2024 e la produzione è terminata ufficialmente il 17 gennaio 2024. Ridley Scott produce Il Gladiatore II insieme a Michael Pruss, Douglas Wick, Lucy Fisher e David Franzoni. Il film arriverà nelle sale statunitensi il 22 novembre 2024, distribuito da Paramount Pictures.

Superman: un video dal set rivela il logo del Daily Planet

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Superman: un video dal set rivela il logo del Daily Planet

Mentre proseguono le riprese del reboot del DCU Superman di James Gunn a Cleveland, Ohio, le strade della città si stanno trasformando in Metropolis e un breve video dal set, condiviso online, offre ora una rapida occhiata a diverse vetrine, una delle quali mostra il logo del Daily Planet. Le scritte sono molto simili a quelle delle prime versioni dei fumetti, ma manca l’iconico globo del giornale. Tuttavia, non si tratta del vero edificio del Daily Planet, quindi c’è sempre la possibilità che il logo classico appaia ancora in cima al grattacielo. Di seguito, ecco invece il video poc’anzi descritto:

https://twitter.com/DCFilmNews/status/1800655287491190800?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1800655287491190800%7Ctwgr%5Ef7e950a314713204387990c5c23c678f73f711af%7Ctwcon%5Es1_c10&ref_url=https%3A%2F%2Fcomicbookmovie.com%2Fsuperman%2Fsuperman-legacy%2Fsuperman-set-video-reveals-daily-planet-logo-james-gunn-shares-new-smallville-photo-a211434

Tutto quello che sappiamo su Superman

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.

Nel cast anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion. Sean Gunn, María Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio, Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il cast.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.

Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Jude Law svela di aver quasi accettato il ruolo di Superman: “Ho scelto di non farlo'”

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Molti attori si sono avvicinati al ruolo di Superman nel corso degli anni e l’attore britannico Jude Law è stato uno di questi. Law era infatti stato contattato per interpretare il supereroe in Superman: Flyby, il film scritto da J. J. Abrams che si proponeva di offrire una nuova versione della storia delle origini dell’Uomo d’Acciaio. Krypton avrebbe avuto un ruolo importante, con Lex Luthor agente governativo ossessionato dagli UFO e Lois Lane intenzionata a smascherarlo.

Secondo quanto trapelato, in quel film Superman avrebbe dovuto scontrarsi con un gruppo di kryptoniani malvagi, per poi morire ed essere inviato nel paradiso kryptoniano per incontrare suo padre, Jor-El, prima di essere resuscitato. Come ci si aspetterebbe, Kal-El sarebbe tornato per salvare la situazione, solo per un finale a rischio che lo vedeva tornare sul suo pianeta natale. In una nuova intervista con The Playlist, Jude Law – poi unitosi ai franchise di Captain Marvel e Animali fantastici – ha rivelato i motivi per cui il suo coinvolgimento non è andato in porto.

C’è stato un processo di flirt con l’iconico personaggio della DC Comics“, ricorda Law. “E io ho sempre resistito perché mi sentivo come fuori luogo. E so che si può dire: “Beh, ma tu hai interpretato Yonn-Rogg e Silente!”. Ma quello mi sembrava un passo troppo lungo“. “Ed è stato quando Brett Ratner stava per dirigere, credo. E non avevano una sceneggiatura, se ricordo bene. Avevano una sceneggiatura? Non ricordo di averne letta una. È passato molto tempo. Mi portarono il vestito. Pensavano: ‘Questo potrebbe farti cambiare idea’“.

Jude Law ha dunque confermato di essere addirittura arrivato a provare il costume, che sembra fosse solo un prototipo. “Non era come il costume di Reeve. Era una specie di costume più metallico. Comunque, l’ho provato e mi sono guardato allo specchio e una parte di me all’inizio pensava: ‘Wow, sarebbe una bella cosa’, e poi ho pensato: ‘No, non puoi… non puoi farlo’. Non puoi”. E non mi sono venduto a me stesso“, ammette Law. “Mi sono allontanato e il film non è mai stato realizzato. Quindi forse non sarebbe servito a nulla se avessi accettato“.

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Jude Law in una scena di Captain Marvel

Superman tornerà al cinema con la regia di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.

Nel cast anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion. Sean Gunn, María Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio, Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il cast.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.

Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Peacemaker – Stagione 2: Frank Grillo sfoggia il fisico per Rick Flag Sr.

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Dopo essere stato scelto per interpretare Rick Flag Sr. nella serie animata Creature Commandos dei DC Studios, abbiamo recentemente appreso che Frank Grillo passerà al live-action quando riprenderà il ruolo nella seconda stagione di Peacemaker. La sua presenza nella serie con protagonista John Cena ha perfettamente senso, dato che quest’ultimo ha ucciso suo figlio Rick Flag nel film The Suicide Squad. Nella seconda stagione, dunque, il personaggio interpretato da Grillo andrà senza dubbio a caccia di Peacemaker in cerca di vendetta.

Sembra inoltre che la sua sarà una minaccia ben peggiore di quello che ci si potrebbe aspettare, dato il fisico messo su dall’attore e che è stato da lui recentemente condiviso sui social. Frank Grillo si sta dunque allenando per non sfigurare accanto al possente ex wrestler e l’obiettivo sembra essere stato raggiunto. Qui di seguito, ecco la foto condivisa sul proprio account Instagram dall’attore:

https://twitter.com/comicstalk616/status/1800709674632884594?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1800709674632884594%7Ctwgr%5Eaa1c7629c37bb43552925801b3c31d2dff615407%7Ctwcon%5Es1_c10&ref_url=https%3A%2F%2Fcomicbookmovie.com%2Ftv%2Fdc%2Fpeacemaker%2Fpeacemaker-season-2-star-frank-grillo-looks-insanely-ripped-as-he-prepares-to-play-dcus-rick-flag-sr-a211453

Chi ci sarà in Peacemaker – Stagione 2?

La prima stagione di James Gunn ha visto protagonisti John Cena nel ruolo di Peacemaker, Danielle Brooks nel ruolo di Leota Adebayo, Jennifer Holland nel ruolo di Emilia Harcourt, Freddie Stroma nel ruolo di Adrian Chase/Vigilante, Steve Agee nel ruolo di John Economos, Chukwudi Iwuji nel ruolo di Murn, Robert Patrick nel ruolo di Auggie Smith/White Dragon, Frank Grillo sarà Rick Flag, Sr. e altri ancora.

Non è chiaro quali personaggi torneranno nel prossimo capitolo, ma James Gunn ha già detto che ha intenzione di stabilire più collegamenti con la DC nel prossimo capitolo, dopo le apparizioni a sorpresa di Ezra Miller e Jason Momoa nel finale della prima stagione. James Gunn, tuttavia, ha anche affermato che quasi tutto il cast ritornerà nella seconda stagione.

L’agenzia conferma inoltre che Gunn sarà il regista di tre episodi della seconda stagione. I dettagli sulla trama della seconda stagione sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che Frank Grillo riprenderà il ruolo di Rick Flag Sr. e cercherà di vendicarsi per l’uccisione di suo figlio Rick Jr. da parte di Peacemaker in The Suicide Squad.

LEGGI ANCHE: James Gunn spiega come sta realizzando Superman e la seconda stagione di Peacemaker

Deadpool & Wolverine: un rumor suggerisce per quanto tempo Hugh Jackman indosserà la maschera

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I fan degli X-Men chiedono a gran voce di vedere Wolverine con il suo caratteristico costume da molti anni, ma il momento in cui Hugh Jackman si è avvicinato di più nell’indossare il celebre costume giallo e blu è stato in una scena eliminata di The Wolverine di James Mangold. Ora, però, sappiamo che Jackman indosserà finalmente l’iconica tuta in Deadpool & Wolverine e, anche se non è ancora stata mostrata un’immagine dell’attore australiano con la maschera, si prevede che la indosserà a un certo punto del film.

Si è speculato sul fatto che potremmo vedere Logan con il cappuccio solo per una scena (forse anche come gag per ingannare i fan), ma un nuovo rumor suggerisce in realtà che apparirà con il costume completo per un po’ più di una semplice scena. L’insider Daniel Richtman ha infatti riferito che vedremo Wolverine con la maschera per circa 10 minuti. Se la notizia si rivelasse esatta, alcuni fan potrebbero esserne delusi, ma se ben utilizzato questo tempo potrebbe rimanere memorabile ben oltre il suo termine.

Deadpool & Wolverine
Hugh Jackman e Ryan Reynolds in una scena di Deadpool & Wolverine.

Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

The Fantastic Four: Joseph Quinn rivela con quale attore non vede l’ora di lavorare

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Joseph Quinn si è messo in luce con l’interpretazione di Eddie Munson nella quarta stagione di Stranger Things di Netflix, ma il suo ruolo più importante sarà quello di Johnny Storm, alias la Torcia Umana, nel film The Fantastic Four dei Marvel Studios. Se tutto andrà secondo i piani, si tratta di un personaggio che interpreterà per diversi anni. tuttavia, in un’intervista a GQ, Quinn ammette: “È stata una telefonata sorprendente“. Mentre sta ancora elaborando il ruolo (precedentemente portato sullo schermo da Chris Evans e Michael B. Jordan), nota che “le ruote si stanno muovendo” sul progetto.

Ho incontrato molto brevemente Ebon, Vanessa con cui ho molti amici in comune“, dice Quinn dei suoi co-protagonisti. Conosce già Pedro Pascal perché hanno lavorato insieme a Il Gladiatore II di Ridley Scott, ma c’è un membro del cast, in particolare, con cui è entusiasta di condividere lo schermo: John Malkovich. “È uno dei miei attori preferiti“, ammette, ma alla domanda se Malkovich interpreterà una villain, l’attore non offre alcuno spunto, mantenendo dunque il segreto che ancora è presente sul ruolo del collega.

In un’altra parte dell’intervista, Quinn rivela di aver già fatto la prova costume e che ha iniziato ad allenarsi per la sua trasformazione in supereroe. “Sto mangiando e sollevando cose. Sto lavorando con una persona fantastica – se dovessi scegliere qualcuno come personal trainer, sceglieresti lui, è un rinoceronte di uomo“, dice Quinn. “È molto bravo nel suo lavoro, mi fa fare le cose che non voglio fare. Non puoi pensare. Devi solo assecondarlo“. L’attore conferma poi che inizierà a girare The Fantastic Four una volta terminato il tour stampa di A Quiet Place: Giorno 1: “Dopodiché ci dedicheremo alle tute attillate e al fuoco“.

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Joseph Quinn nel ruolo di Eddie Munson in Stranger Things

The Fantastic Four: quello che c’è da sapere sul film

Il film è atteso al cinema il 25 luglio 2025. Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i The Fantastic Four sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza.

Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà The Fantastic Four, da una sceneggiatura di Josh FriedmanJeff Kaplan e Ian Springer. Pedro Pascal (Reed Richards) è noto al mondo per le sue interpretazioni in The MandalorianThe Last of Us e prima ancora in Game of ThronesVanessa Kirby (Sue Storm) ha fatto parte del franchise di Mission: Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn (Johnny Storm) è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4Ebon Moss-Bachrach (Ben Grimm) sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear. Fanno parte del cast anche Julia Garner, Paul Walter Hauser, John Malkovich, Natasha Lyonne e Ralph Ineson nel ruolo di Galactus.

Al momento circolano voci su una possibile ambientazione nel passato del film, indicativamente negli anni Sessanta, stando all’aspetto delle prime immagini ufficiali ad oggi rilasciate. Ci sono però anche rumor sul fatto che il film potrebbe essere ambientato in una realtà diversa da quella di Terra 616. Ad oggi sappiamo poi che l’attrice Julia Garner è stata scelta per interpretare Shalla-Bal nella sua versione Silver Surfer, presenza che sembrerebbe confermare anche quella di Galactus come villain principale. Franklyn e Valeria Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero comparire nel film, mentre Dottor Destino potrebbe avere un semplice cameo nel finale.

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Bridgerton 3, recensione degli episodi 5 e 6

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Bridgerton 3, recensione degli episodi 5 e 6

La prima metà di Bridgerton 3 si è concentrata sulla messa a fuoco i sentimenti che i due protagonisti di questa stagione, Colin e Penelope, nutrono l’uno per l’altra. Il gruppo di episodi si è concluso con la bollente scena della carrozza e soprattutto con la dichiarazione finale di Colin, di voler sposare Penelope e di volerlo annunciare immediatamente alla famiglia.

Ma gli spettatori sanno che questa storia non raggiungerà il lieto fine, almeno non così facilmente! Trai due c’è l’enorme segreto di Lady Whistledown: Colin non sa che la donna di cui si è scoperto focosamente innamorato è in realtà l’autrice delle pagine scandalistiche che regalano brio alla corte londinese e alla Regina Carlotta.

Bridgerton 3, le verità nascoste

Mentre non ci è ancora concesso di sapere come la questione di risolverà e se Penelope e Colin coroneranno il loro sogno d’amore, Bridgerton 3 suddivide in maniera ordinata i suoi ultimi 4 episodi, dedicando il 5 e il 6 (visti in anteprima) allo svelamento dell’identità di Whistledown e i due conclusivi (immaginiamo) alla riconciliazione e ai vari lieto fine lasciati in sospeso in questa stagione.

Bridgerton 3 infatti non ci racconta soltanto di Penelope e Colin. Importanti sono anche le trame legate a Francesca Bridgerton, che tenta di andare contro il volere della Regina, nella scelta del marito ideale, quella legata a Eloise, che non vede di buon occhio questo amore tra il fratello e l’ex amica, quella che invece con grande tatto segue un possibile ritorno all’amore di Violet, quella che segue invece Dominic con la sua bella vedova, il quale sembra essersi intromesso in una situazione più complessa di quello che immaginava. E ancora la sorte di Cressida, del neo nobile Will Mondrich e di Lady Danbury che per la prima volta mostra una debolezza.

Tante storie

Insomma, se Colin e Penelope sono giustamente il cuore della storia, l’abbondanza di trame di Bridgerton 3 la rende, fino a questo momento, la stagione più ricca e interessante del franchise, pronta a sorprendere ma anche a seminare il prepotente dubbio che forse non ci sarà un happy ending per tutti.

Pur continuando a essere un guilty pleasure di alto valore produttivo, cosa che come già detto viene messo ancora più in evidenza in questa stagione, Bridgerton 3 non rinuncia alle sue dichiarazioni di intenti, con un occhio alla contemporaneità, in cui i protagonisti lottano per la propria affermazione, pur nelle maglie restrittive dell’epoca in cui vivono.

Penelope stessa, pur capendo che la società non ammette che le donne abbiano sogni e ambizioni ma solo mariti, si contrappone allo status quo, dichiarando fieramente che Lady Whistledown è il suo modo per raccontarsi, l’unico modo che ha per far sentire la sua voce, dal momento che la natura non l’ha benedetta con il più felice degli ambienti familiari. L’ardore della giovane donna nel proteggere la sua fiera seppure piccola finestra di indipendenza si scontra invece con un cambiamento repentino e straniante che avviene nel personaggio di Colin.

Penelope guerriera, Colin innamorato

Prendere coscienza dell’amore che si è sempre provato per una cara amica può completamente trasformare un personaggio? Negli episodi 5 e 6, Colin Bridgerton è un cagnolino dietro alle gonne di Penelope, asservito a lei e al suo piacere, in un ribaltamento di carattere che sembra davvero troppo netto per apparire naturale e che, immaginiamo, diventerà ancora meno credibile quando la serie, negli episodi conclusivi, svilupperà la reazione del terzogenito Bridgerton alla scoperta che la sua amata è la vera Lady Whistledown.

Come è accaduto per tutte le stagioni della serie Shondaland, anche Bridgerton 3 si avvale di personaggi femminili consapevoli e ben scritti e di altrettanti personaggi maschili che faticano un po’ di più a lasciare la pagina e a diventare credibili sullo schermo, a meno che non siano facilitati da fascino e bellezza (come un tempo accadeva ai personaggi femminili). In questo ribaltamento di ruoli di genere, Bridgerton rivela la sua forza e la sua debolezza: riesce a guardare al futuro, portando avanti discorsi fondamentali per la contemporaneità, senza però salvare quello che del passato era fondante per una buona storia.

Disponibile dal 13 giugno su Netflix, aspettiamo di poter vedere il gran finale di Bridgerton 3 per goderci la conclusione (felice o infelice?) della storia tra Colin e Penelope.

Creature Commandos: annunciata la data della premiere e un legame con Superman

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Dopo mesi di speculazioni, la Warner Bros. ha finalmente rivelato oggi, durante il panel dell’Annecy International Animation Film Festival, quando la serie animata per adulti di James Gunn, Creature Commandos, debutterà sul servizio di streaming Max. Anche se non abbiamo una data esatta, è stato confermato che la serie arriverà sugli schermi a dicembre. Idealmente, potrebbe arrivare in Italia nel medesimo periodo, anche se al momento non ci sono informazioni a riguardo.

Creature Commandos, come noto, sarà il primo progetto realizzato sotto l’egida del DCU, prima del Superman di Gunn che uscirà l’anno prossimo, e lo studio ha confermato che i personaggi della serie appariranno in forma live-action nel film reboot di Gunn. Resta da vedere quali membri di questa squadra improvvisata di mostri passeranno al grande schermo, ma sappiamo che l’attore di Captain America: The Winter Soldier Frank Grillo apparirà come Rick Flag Sr. nella seconda stagione di Peacemaker, quindi potrebbe essere una scommessa abbastanza sicura.

https://twitter.com/DCFilmNews/status/1800910338390675725?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1800910338390675725%7Ctwgr%5E3bd77c4ef779a3008b45824feef5c8af5ffbca22%7Ctwcon%5Es1_c10&ref_url=https%3A%2F%2Fcomicbookmovie.com%2Ftv%2Fdc%2Fcreature-commandos%2Fcreature-commandos-announces-premiere-date-characters-will-reportedly-appear-in-superman-a211459

Tutto quello che sappiamo su Creature Commandos

La serie animata Creature Commandos, composta da 7 episodi, sarà trasmessa in streaming su Max e avrà come protagonisti David Harbour  nel ruolo di Eric Frankenstein/Mostro di Frankenstein, Indira Varma nel ruolo della Sposa, Maria Bakalova di Guardiani della Galassia Vol. 3 nel ruolo della Principessa Ilana Rostovic, Zoe Chao nel ruolo della Dott.ssa Nina Mazursky, Alan Tudyk nel ruolo del Dottor Phosphorus, Sean Gunn nel ruolo di Weasel  e Frank Grillo nel ruolo di Rick Flag Senior.

Steve Agee riprenderà il suo ruolo di Peacemaker, John Economos. È prevista anche la partecipazione di Viola Davis nel ruolo di Amanda Waller. Recentemente James Gunn ha rivelato di considerare La sposa di Indira Varma come il personaggio principale della serie. Ha anche aggiunto che non sta dirigendo alcun episodio, ma ha diretto le sessioni di registrazione di ciascun attore.

LEGGI ANCHE: Creature Commandos: Frank Grillo parla del tono adulto della serie e lancia una frecciatina alla Marvel per Crossbones

Blade: il regista Yann Demange abbandona il film Marvel

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Blade: il regista Yann Demange abbandona il film Marvel

Non c’è pace per Blade, l’annunciato film dei Marvel Studios dedicato all’omonimo vampiro. Il progetto è infatti di nuovo alla ricerca di un regista, in quanto quello precedentemente scelto, Yann Demange, ha abbandonato il progetto, come ha confermato The Hollywood Reporter. L’abbandono è descritto come amichevole ed è avvenuto qualche tempo fa. Si tratta dell’ultima di una serie di sfide creative per il progetto, che Kevin Feige, capo dei Marvel Studios, ha annunciato in pompa magna al San Diego Comic-Con del 2019, quando ha sorpreso la folla facendo uscire la star Mahershala Ali, scelto per interpretare Blade.

Blade si stava preparando a entrare in produzione nell’autunno del 2022, quando il regista Bassam Tariq se ne andò per divergenze creative. A quel punto, secondo le fonti, Ali ha scelto Demange, regista di Lovecraft Country, ma mesi dopo il film è diventato uno dei principali film ritardati dallo sciopero degli sceneggiatori del maggio 2023. A tutt’oggi, non è ancora entrato in produzione. Mahershala Ali è ancora legato al progetto ma lo studio non sembra voler affrettare i tempi. Eric Pearson, una colonna portante della Marvel, sta lavorando all’ultima bozza del progetto, la cui data di uscita è – per ora – prevista per il 7 novembre 2025.

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Mahershala Ali in una scena del film Alita – Angelo della Battaglia

 

Blade, tutto quello che sappiamo sul film

Del nuovo Blade e si sa ancora molto poco se non che esplorerà la natura del personaggio, un vampiro in grado di camminare alla luce del sole che usa i suoi poteri per dare la caccia ai suoi simili malvagi. Il personaggio era già stato raccontato al cinema con i film Blade, Blade II e Blade: Trinity, dove ad interpretare il personaggio vi era l’attore Wesley Snipes. La scelta di Mahershala Ali per assumere ora tale ruolo sembra aver messo d’accordo tutti, con l’attore indicato perfettamente idoneo sia a livello estetico che di carisma.

Il Blade di Ali, come noto, ha già avuto un suo piccolo ingresso nell’MCU. Sua è infatti la voce che si può ascoltare nella scena post titoli di coda del film Eternals, quella in cui compare anche l’attore Kit Harington e la celebre Lama d’Ebano, che a sua volta sembra comparirà in Blade. Come noto, il film sta però affrontando numerosi problemi produttivi, con Ali che sembra essere stato scontento delle prime versioni della sceneggiatura. Ci sarebbe dunque stata una forte fase di riscrittura, che ha però naturalmente portato il progetto a subire ritardi sia sull’inizio delle riprese che sull’uscita in sala.
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Inside Out 2 ha una scena post – credits?

Inside Out 2 ha una scena post – credits?

Inside Out 2 si conclude con un finale emozionante, e l’ultimo sequel della Pixar include anche una scena di chiusura dei titoli di coda. Sì, le difficoltà di Riley (Kensington Tallman) nell’essere un’adolescente si concludono con una scena alla fine dei titoli di coda, che ripaga una divertente gag introdotta all’inizio del film. Sebbene le scene di coda in senso tradizionale non siano la norma per lo studio di animazione, la Pixar ha la capacità di includere alcune divertenti chicche nei titoli di coda, come i blooper reel di A Bug’s Life, Monsters Inc. e Toy Story 2 (che la Pixar dovrebbe riportare in auge un giorno).

L’ultimo film Pixar a presentare una scena di coda è stato lo spin-off di Toy Story, Lightyear, che ha fatto presagire un sequel con il possibile ritorno del cattivo principale del film, Zurg (James Brolin). Un seguito di Lightyear sembra piuttosto improbabile, dato che il film ha avuto un rendimento molto basso al botteghino mondiale. La scena dei titoli di coda di Inside Out 2 è un’anticipazione diretta del prossimo capitolo della storia di Riley e delle sue emozioni? Non proprio, ma è comunque una scena molto divertente che ricorda uno dei momenti più divertenti e memorabili del film.

Riley sviluppa nuove emozioni in Inside Out 2

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Inside Out 2 si svolge diversi anni dopo gli eventi del primo Inside Out, con Riley che cresce e diventa un’adolescente responsabile con l’aiuto delle sue cinque emozioni principali: gioia (Amy Poehler), tristezza (Phyllis Smith), rabbia (Lewis Black), paura (Tony Hale) e disgusto (Liza Lapira). Insieme, le emozioni hanno creato un’armonia equilibrata all’interno di Riley per aiutarla ad affrontare le sfide della vita quotidiana. Tuttavia, nessuna delle emozioni è pronta per una delle più grandi sfide che ogni essere umano affronta nel corso della sua vita: la pubertà.

Senza alcun tipo di preavviso, un gruppo di nuove emozioni si manifesta in Riley. Tra queste, l’energica Ansia (Maya Hawke), la gelosa Invidia (Ayo Edebiri), l’ambivalente Ennui (Adèle Exarchopoulos) e il timido Imbarazzo (Paul Walter Hauser). Sebbene tutte abbiano le migliori intenzioni per Riley, l’ansia prende il sopravvento dopo aver deciso che Joy e le sue amiche non sono ciò di cui Riley ha bisogno in questo momento. Questo dà il via a un’altra avventura nella mente di Riley, mentre Joy e le emozioni bandite cercano di tornare al loro centro di controllo per salvare Riley.

Inside Out 2 avrà un sequel?

Inside Out 2

Come già detto, la scena dei titoli di coda di Inside Out 2 non prevede esplicitamente un sequel. Tuttavia, sembra che il potenziale per un altro film ambientato nel mondo di Inside Out sia una possibilità molto concreta. La Pixar sta già esplorando modi per espandere l’universo di Inside Out: secondo quanto riferito, infatti, sta lavorando a una serie spin-off di Disney+ che sarà incentrata sullo studio cinematografico che realizza i sogni di Riley. Il potenziale per un numero ancora maggiore di storie legate al franchise di Inside Out è amplificato dalle ottime proiezioni al botteghino del film, con Inside Out 2 che dovrebbe guadagnare 135 milioni di dollari nel suo weekend di apertura.

Anche il regista di Inside Out 2, Kelsey Mann, sembra molto intenzionato a tornare al franchise per un terzo capitolo. Una recente intervista rilasciata a ComicBook sembra indicare che un Inside Out 3 è una possibilità molto concreta, dato che le direzioni che la storia di Riley può prendere da qui sono davvero tante:

Amo questo mondo. È un mondo fantastico in cui giocare e le idee nascono proprio giocando in questo mondo, sia per le location che per i personaggi. Ci sono così tante idee, non solo nel primo film, ma soprattutto in questo, che penso: ‘Questa è un’idea davvero divertente e intelligente. Non so come si inserisca in questa particolare storia, ma a un certo punto dovrebbe essere utilizzata‘”.

Inside Out 2

Un potenziale seguito a un franchise di successo come Inside Out sarebbe coerente con i piani della Pixar di realizzare un nuovo sequel ogni due anni. Il nuovo piano ha suscitato un po’ di polemiche tra i fan dell’animazione, poiché alcuni temono che la priorità data dalla Pixar ai sequel possa far perdere alla società il suo marchio unico di originalità che l’ha resa così speciale.

Sebbene questo non significhi che la Pixar stia abbandonando del tutto le idee originali, il presidente della Pixar Jim Morris sembra pensare che i sequel siano necessari in futuro, visto che l’ultimo film originale della società, Elemental, ha faticato al botteghino:

Siamo stati tutti colpiti nel profondo, ed è stata dura per il morale. Pensavo che fosse un buon film con un’impronta Pixar, quindi quando non ha funzionato è stato come dire: ‘Wow’. Ho pensato: “La gente non vuole più vedere il tipo di film che facciamo noi? È finita?

Sebbene la nuova enfasi sui sequel sia motivo di preoccupazione (a meno che non siano di alta qualità e fantasia come Inside Out 2), i fan possono dormire sonni più tranquilli sapendo che la Pixar non ha in programma di realizzare alcun remake live-action del suo vasto repertorio di film amati. Questo è stato recentemente confermato dal COO della Pixar e regista originale di Inside Out, Pete Docter:

No, e questo potrebbe darmi fastidio se lo dico, ma in un certo senso mi dà fastidio. Mi piace fare film che siano originali e unici per se stessi. Fare un remake, personalmente, non è molto interessante per me“.

Indipendentemente dal fatto che si arrivi o meno a un Inside Out 3, Inside Out 2 sarà nelle sale venerdì 14 giugno 2024.

Élite – stagione 8: data di uscita, cast, trama e tutto quello che c’è da sapere

Jaime [Vaca], Netflix e io abbiamo pensato che fosse arrivato il momento di chiudere. Lo dico con grande rammarico perché sono stati anni incredibili in cui ho incontrato attori meravigliosi“, ha condiviso durante una recente conferenza stampa (via Deadline). “Élite ha cambiato la vita di tutti. Ci sono attori che hanno iniziato con noi ed è stato il loro trampolino di lancio per diventare ora delle star mondiali. Sta succedendo a questo cast ed è un orgoglio avervi contribuito e sapere che ci hanno visto in tutto il mondo e che è piaciuto“. Quindi, cosa possiamo aspettarci dalla stagione finale e quando? Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Élite – stagione 8: data di uscita

Élite - stagione 8: data di uscita
Credit Netflix

Dal momento che Netflix solitamente rilascia una stagione di Élite all’anno e che Montero ha confermato che le riprese dell’ottava stagione sono già iniziate, scommettiamo che la stagione finale dello show arriverà nell’autunno del 2024.

Ma teneteci nei preferiti e vi faremo sapere non appena verrà annunciata una data ufficiale.

Élite – stagione 8: cast, chi ne farà parte?

È stato confermato che l’ottava stagione introdurrà nello show nuovi membri del cast, tra cui la nuova arrivata Ane Rot nel ruolo di Emilia e Nuno Gallego in quello di Héctor.

Nel frattempo, Mina El Hammani tornerà nel ruolo di Nadia Shanaa, personaggio amato dai fan e visto per l’ultima volta nella quarta stagione, quando lei e Guzmán si sono lasciati durante una videochiamata.

Tra gli altri membri del cast che torneranno ci saranno probabilmente:

  • Omar Ayuso as Omar
  • Valentina Zenere as Isadora
  • Maribel Verdú as Carmen
  • André Lamoglia as Iván
  • Carmen Arrufat as Sara
  • Ander Puig as Nico
  • Nadia Al Saidi as Sonia
  • Fernando Líndez as Joel
  • Mirela Balic as Chloe
  • Gleb Abrosimov as Eric
  • Alejandro Albarracín as Luis
  • Iván Mendes as Dalmar

Un personaggio che non tornerà è il Raúl di Alex Pastrana, che ha perso la vita nel finale della settima stagione.

Élite – stagione 8: trama del finale di serie

Élite - stagione 8- trama
Credit Netflix

Nell’episodio finale della settima stagione, Sara mette in guardia Carmen dal nuovo fidanzato violento di Chloe, Raúl. Quando Carmen si reca all’appartamento per affrontare Raúl sul suo comportamento nei confronti della figlia, le cose si scaldano e finisce per spingerlo giù dal balcone, uccidendolo.

Sebbene Carmen e Chloe cerchino di incastrare la morte di Raúl come un suicidio, i momenti finali dell’episodio rivelano che Dalmar, il coinquilino di Joel e Omar, ha ripreso tutto con una telecamera.

Dalmar non mostra il video alla polizia, ma è ancora combattuto. Non resta che aspettare l’arrivo dell’ottava stagione per vedere se denuncerà Carmen o se la aiuterà a coprire l’omicidio di Raúl.

Anche se ci saranno sicuramente molti altri colpi di scena, svolte e tradimenti (dopotutto siamo in Élite), Montero ha assicurato ai fan che la serie si concluderà con una “nota positiva”.

Il trailer della stagione 8 di Élite

Al momento in cui scriviamo, Netflix ha appena diffuso un teaser trailer di Élite – stagione 8, quindi probabilmente ci vorrà un po’ di tempo prima di vedere nuovi filmati.

Ma restate sintonizzati per ulteriori informazioni sull’ottava stagione, compresi trailer e nuovi dettagli sulla trama. Le stagioni 1-7 di Élite sono ora disponibili per la visione in tutto il mondo su Netflix.

Élite in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

Oceania live action: Catherine Laga’aia ottiene il ruolo da protagonista

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Il live-action della Disney di Oceania ha trovato la sua nuova protagonista: Catherine Laga‘aia reciterà al fianco di Dwayne Johnson, che riprende il ruolo di Maui, nell’attesissimo film.

“Sono davvero entusiasta di abbracciare questo personaggio perché Moana (Vaiana in italiano) è una delle mie preferite”, ha detto Laga’aia, una diciassettenne di Sydney. “Mio nonno viene da Fa‘aala, Palauli, a Savai‘i. E mia nonna è di Leulumoega Tuai, sull’isola principale di ‘Upolu, a Samoa. Sono onorata di avere l’opportunità di celebrare Samoa e tutti i popoli delle isole del Pacifico e di rappresentare giovani ragazze che mi assomigliano”.

Nel cast si uniscono a Laga’aia e Johnson anche Auckland, il neozelandese John Tui nel ruolo del padre di Vaiana, Capo Tui; l’attrice samoana-neozelandese Frankie Adams interpreta la madre di Moana, Sina; e Rena Owen, originaria della Baia delle Isole, in Nuova Zelanda, nel ruolo della venerata Gramma Tala.

La produzione del live-action di Oceania inizierà quest’estate, mentre la data di uscita è prevista per il 10 luglio 2026. Il film è diretto da Thomas Kail, (“Hamilton” a Broadway e Disney+, “Grease Live” e “We Were the Lucky Ones”).

Dirige da una sceneggiatura di Jared Bush, che ha scritto la sceneggiatura di Oceania del 2016, e Dana Ledoux Miller, una scrittrice samoana che ha creato “Thai Cave Rescue” di Netflix e ha co-fondato l’organizzazione no-profit Pasifika Entertainment Advancement Komiti (PEAK). .

Il nuovo film è prodotto da Johnson, Dany Garcia e Hiram Garcia (tramite il loro banner Seven Bucks Productions) e Beau Flynn (per FlynnPictureCo). Lin-Manuel Miranda, che ha scritto le canzoni originali, fungerà anche da produttore.

Oceania: la trama del film

Per salvare il proprio popolo da un’antica maledizione, la vivace adolescente Vaiana s’imbarca in un viaggio attraverso l’oceano, durante il quale s’imbatterà nel semidio in disgrazia Maui, che la guiderà nella sua ricerca per diventare una grande esploratrice. Insieme, i due attraverseranno i mari in un viaggio pieno d’azione, che li porterà ad affrontare enormi creature feroci e ostacoli impossibili e, lungo il percorso, Vaiana porterà a compimento l’antica ricerca dei suoi antenati, trovando molto più di quanto credeva di cercare: la propria identità.

Stranger Things: Maya Hawke definisce “strazianti” le riprese del finale di stagione

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La star di Stranger Things Maya Hawke condivide i suoi pensieri sulle riprese dell’ultima stagione della longeva serie di Netflix. Maya Hawke ha debuttato nella serie con il ruolo di Robin Buckley nella terza stagione, girata nel 2018 e rilasciata nel 2019. Robin è diventata rapidamente un personaggio amato dai fan, che è tornato ad avere un ruolo di primo piano nella quarta stagione. La Hawke farà parte anche della quinta stagione di Stranger Things, quando Robin e i suoi amici affronteranno le minacce poste da Vecna (Jamie Campbell Bower) e dal Sottosopra.

Parlando con Entertainment Tonight sul red carpet del suo ultimo film, Inside Out 2, Hawke ha condiviso la sua reazione emotiva alle riprese della quinta stagione di Stranger Things, aprendosi sui suoi sentimenti individuali riguardo alla conclusione della storia di Robin e della serie nel suo complesso.

Ha anche parlato della sua posizione unica di attore che è entrato nella serie più tardi e del suo desiderio di essere solidale con i membri del cast che hanno fatto parte della serie fin dalla prima stagione, che ha iniziato le riprese nel 2015 e ha debuttato su Netflix nel 2016. Guarda i commenti di Hawke qui sotto:

Sta già iniziando a essere straziante, sapete? Voglio dire, è la fine di un viaggio molto lungo. Più lungo per alcuni dei miei compagni di cast, persino, che per me. Quindi è davvero sentimentale. Ma come membro del cast aggiuntosi in ritardo, sento che è mio compito essere qui per facilitare i loro sentimenti ed essere grata ed entusiasta di averne fatto parte“.

Cosa c’è in serbo per Robin nella quinta stagione di Stranger Things?

La quinta stagione di Stranger Things può continuare a esplorare queste amicizie e allo stesso tempo far sì che Robin leghi con altri personaggi fondamentali con cui non ha trascorso molto tempo nelle stagioni precedenti.

Come accade per la maggior parte dei personaggi di Stranger Things, la quinta stagione vedrà Robin lottare per salvare il mondo e allo stesso tempo affrontare le sue relazioni personali. Fin dalla sua introduzione nella terza stagione, Robin è stata al centro della scoperta di cospirazioni e dei pericoli del Sottosopra. Questo dovrebbe continuare a essere al centro della lotta con i suoi amici nella quinta stagione, soprattutto con quelli più vicini a lei, tra cui Steve Harrington (Joe Keery), Dustin Henderson (Gaten Matarazzo) e Nancy Wheeler (Natalia Dyer).

Il finale della quarta stagione di Stranger Things ha visto Robin legare con la sua cotta Vickie (Amybeth McNulty). Forse non c’è molto tempo per frequentarsi mentre il Sottosopra minaccia di consumare Hawkins e il resto del mondo, ma è possibile che Robin e Vickie inizino a frequentarsi. Robin è stato il primo personaggio LGBTQ+ confermato dello show e Robin e Vickie sarebbero la prima coppia LGBTQ+ dello show.

In precedenza, la Hawke ha dichiarato di essere “combattuta” sul fatto che Robin abbia una ragazza, ritenendo che la rappresentazione sia importante, ma anche che un personaggio non debba essere definito principalmente dalla sua vita sentimentale, e di apprezzare l’esplorazione delle amicizie di Robin con altri personaggi. La terza stagione l’ha vista diventare amica di Steve e Dustin, mentre la quarta l’ha vista entrare in contatto con Nancy e l’ormai defunto Eddie Munson (Joseph Quinn). La quinta stagione di Stranger Things può continuare a esplorare queste amicizie e allo stesso tempo far sì che Robin leghi con altri personaggi fondamentali con cui non ha trascorso molto tempo nelle stagioni precedenti.

Elite – Stagione 8: teaser ufficiale dell’ottava stagione

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Elite – Stagione 8: teaser ufficiale dell’ottava stagione

Netflix ha diffuso il teaser trailer di Elite – Stagione 8, l’attesa ottava e ultima stagione della serie di successo Elite. Elite è stata rinnovata per la stagione 8, attualmente in produzione, a luglio, ma all’epoca non era stato menzionato che sarebbe stata l’ultima stagione. Il creatore della serie Carlos Montero ha confermato in una conferenza stampa per la stagione 7, che la stagione 8 sarebbe stata l’ultima della serie, dicendo che la serie “si è conclusa con una nota positiva“.

Netflix ha annunciato che la sua popolare serie drammatica spagnola per adolescenti Elite concluderà la sua corsa con la prossima ottava e ultima stagione. Il creatore della serie Carlos Montero ha rilasciato una dichiarazione (tramite Deadline ), affrontando l’imminente fine dello show con la stagione 8, che è attualmente in produzione.

“Stiamo girando l’ottava stagione, che sarà l’ultima stagione di Élite“, ha detto Montero. “Abbiamo concluso con una nota positiva. Jaime [Vaca, co-showrunner della stagione 7], Netflix e io abbiamo pensato che fosse ora di finirla. Lo dico con grande rammarico perché sono stati anni incredibili in cui ho incontrato attori meravigliosi, abbiamo lavorato con tutti i registi con cui volevamo lavorare e abbiamo avuto il lusso di avere Maribel nelle ultime due stagioni. Élite ha cambiato la vita a tutti, ci sono attori che hanno iniziato con noi ed è stato il loro trampolino di lancio per diventare ora star mondiali, sta succedendo a questo cast ed è un orgoglio aver contribuito a tutto questo e sapere che ci hanno visti ovunque il mondo e mi è piaciuto”.

Cosa sappiamo su Elite?

Elite si concentra attorno a Las Encinas, la scuola più esclusiva del paese, dove l’élite manda i propri figli a studiare. È stato creato da Carlos Montero (The Mess You Leave Behind) e Jaime Vaca (Cable Girls). L’ottava stagione è diretta da Daniel Barone, Ginesta Guindal, Jota Linares ed Elena Trapé. Si uniscono allo spettacolo nella sua puntata finale i nuovi membri del cast Ane Rot (Killer Book Club) e Nuno Gallego (UPA Next), insieme al ritorno di Mina el Hammani nei panni di Nadia. Ulteriori dettagli sulla trama della Stagione 8 e sulla data di uscita prevista sono ancora tenuti nascosti.

“Nella settima stagione, Omar inizia una nuova vita all’università lontano da Las Encinas, ma non riesce a voltare pagina. Il senso di colpa per la morte di Samuel e la sofferenza causata da quel periodo lo attanagliano ancora, spingendolo ad andare in analisi. Tramite uno stage decide di tornare nella scuola dove tutto è successo per affrontare i suoi demoni faccia a faccia. Attraverso il percorso di Omar scopriamo che anche il resto degli studenti sta silenziosamente sfidando i propri incubi. La settima stagione di Elite tratta di salute mentale e di come molti di noi la evitano per paura o ignoranza.”

Kate Winslet nella serie HBO Trust, scritta e diretta da Todd Haynes

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Todd Haynes è stato scelto come scrittore e regista di Trust, una serie limitata con Kate Winslet attualmente in fase di sviluppo presso la HBO. Jon Raymond co-scriverà il progetto ed entrambi fungeranno da produttori esecutivi.

La trama ufficiale recita: “In una storia raccontata da molteplici prospettive, un magnate di Wall Street degli anni ’20 accumula un’improvvisa fortuna ma perde l’amata moglie. Decenni dopo, i suoi tentativi di controllare la narrazione della sua vita vengono vanificati da un biografo che scopre i segreti ultimi del leggendario matrimonio.”

La serie è basata sul romanzo omonimo di Hernan Diaz, che nel 2023 ha vinto un Premio Pulitzer. Diaz e Winslet sono entrambi produttori esecutivi insieme a Haynes e Raymond, così come Christine Vachon e Pamela Koffler per Killer Films.

Haynes è noto soprattutto per aver diretto film tra cui “Safe” (1995) e “Velvet Goldmine” (1998), scrivendoli anche entrambi, oltre a “Carol” (2015). Più recentemente, ha scritto e diretto “May December” (2023). Haynes e Raymond hanno già lavorato con Winslet in “Mildred Pierce” della HBO, la miniserie del 2011 basata sul romanzo di James M. Cain del 1941.

Trust segna la terza esperienza di Winslet come produttore esecutivo di un progetto HBO, dopo Mare of Easttown nel 2021 e The Regime, andato in onda all’inizio di quest’anno.

Paddington in Perù: il trailer del terzo film della trilogia

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Paddington in Perù: il trailer del terzo film della trilogia

L’orso britannico amante della marmellata preferito da tutti presenta il primo trailer del terzo film della trilogia cinematografica che lo vede protagonista: Paddington in Perù.

Il terzo capitolo della serie – che arriva circa sette anni dopo Paddington 2 – uscirà il 17 gennaio 2025 negli Stati Uniti con Sony sotto la sua etichetta Columbia Pictures, circa due mesi dopo l’uscita nel Regno Unito, l’8 novembre 2024, con StudioCanal. La trama recita: “Paddington ritorna in Perù per visitare la sua amata zia Lucy, che ora risiede presso la Casa per orsi in pensione. Con la famiglia Brown al seguito, inizia un’avventura emozionante quando un mistero li catapulta in un viaggio inaspettato attraverso la foresta amazzonica e fino alle vette delle montagne del Perù.”

Il trailer vede Paddington – doppiato da Ben Whishaw – tornare nel suo paese natale sudamericano insieme alla sua famiglia adottiva londinese, dove incontrano diversi nuovi personaggi, tra cui la suora armata di chitarra di Olivia Colman (che guida gli orsi in pensione a casa) e il capitano della barca di Antonio Banderas. Hugh Bonneville ritorna nei panni di Mr. Brown, mentre la signora Brown è questa volta interpretata da Emily Mortimer, avendo Sally Hawkins deciso di lasciare il franchise dopo due film. Julie Walters torna nei panni della signora Bird e Imelda Staunton dà nuovamente la voce a zia Lucy.

David Heyman e Rosie Alison hanno prodotto Paddington in Perù, mentre Paul King, Anna Marsh, Ron Halpern, Dan MacRae, Tim Wellspring, Jeffrey Clifford e Naoya Kinoshita, sono stati tutti produttori esecutivi. I primi due film della trilogia, entrambi diretti da Paul King (che in seguito ha diretto “Wonka”), hanno incassato più di 500 milioni di dollari al botteghino mondiale.

Gomorra prequel: le sfide della nuova serie secondo Emanuele Marchesi

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Il capo del settore italiano di Sky Studios ha messo in luce le sfide dietro la realizzazione di un prequel di Gomorra nell’era altamente competitiva dello streaming. Emanuele Marchesi ha approfondito l’attesissimo capitolo successivo della serie thriller di successo durante una sessione di AVPSummit questa mattina.

Ha detto che “il mondo intorno a noi è cambiato” da quando è uscito il primo film di Gomorra nel 2008, seguito dalla serie di grande successo di Roberto Saviano, presentata per la prima volta nel 2014 e andata in onda per cinque stagioni. “I quadri competitivi sono molto diversi ora”, ha detto Marchesi. “Allora non c’erano gli streamer – Netflix è arrivato in Italia intorno al 2014 – e ora c’è una produzione drammatica enorme e numerosa”.

Prodotto da Cattleya, il prequel entrerà in produzione il prossimo anno insieme ad un altro prequel di una popolare serie di Sky Italia, Romanzo Criminale – La serie. Marchesi, che è stato promosso alla fine dello scorso anno a Responsabile dei contenuti editoriali quando Sonia Rovai è partita per Wildside, ha detto che il team dietro il prequel di Gomorra è consapevole che la TV moderna sta “sfidando il pubblico e cercando di dargli qualcosa di più”.

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Ma Marchesi ha sottolineato più volte nel corso della sua seduta la “diversificazione” del palinsesto televisivo della sua squadra, citando il recente spin-off Call My Agent – ​​Italia insieme al dramma M di Joe Wright su Benito Mussolini.

Mentre Netflix rimane un concorrente in Italia, Marchesi ha detto di aver ammirato il discorso di ieri di Luisa Cotta Ramosino, la direttrice delle serie in lingua italiana dello streamer.

“Quando parlava delle storie che stava cercando, mi piaceva molto quello che diceva”, ha aggiunto. “Dobbiamo parlare di storie che toccano qualcosa che esiste nel pubblico. Stiamo continuando verso la diversificazione, lavorando in quella direzione e cercando percorsi diversi per incontrare e soddisfare pubblici diversi”.

Cosa racconterà il prequel di Gomorra? 

La storia delle origini di “Gomorra” racconterà l’ascesa del mafioso Pietro Savastano negli anni ’70, quando la malavita napoletana era pervasiva ma meno spietata, più legata alla vendita di sigarette di contrabbando che di grandi quantità di droga, come ha rivelato il produttore principale dello show Riccardo Tozzi, capo di Cattleya, di proprietà di ITV. Roberto Saviano, che ha creato l’IP di “Gomorra”, è a bordo. Altri dettagli sono stati tenuti nascosti.

Gomorra, basata sul bestseller di Saviano sulla mafia napoletana, è stata lanciata nel 2014. Fin dall’inizio, il grintoso show ha portato il pubblico nel ventre della vera malavita napoletana, grazie anche al fatto di essere stato girato quasi interamente nei luoghi reali che ritrae. Oltre ad aver raggiunto lo status di megahit in Italia, “Gomorra” ha viaggiato in 190 Paesi, anche su HBO Max negli Stati Uniti.

La matassa criminale iper-realistica è la più grande esportazione televisiva italiana, avendo venduto in 190 territori dal suo lancio nel 2014, nonostante sia sottotitolata anche per il pubblico italiano, la maggior parte del quale non capisce il dialetto napoletano in cui Gomorra è doppiato. La serie – nota soprattutto per la sua capacità di mescolare il neorealismo con le convenzioni di genere e i tropi shakespeariani – è prodotta da ITV Cattleya in collaborazione con la tedesca Beta Film.

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