Dopo dieci anni e ventidue film è
davvero difficile scegliere le scene che più ci hanno commosso
lungo tutta la narrazione del MCU, ricchissima di
azione, divertimento e tensione ma anche di sacrifici, lacrime e
morte.
Ecco allora di seguito i 10 momenti più emozionanti della
Infinity Saga:
Lo schiocco

L’evento culminante di tutta la
Infinity Saga arriva alla fine di Avengers:
Infinity War con Thanos schierato contro i più potenti eroi che
schiocca le dita dopo aver collezionato tutte le gemme
dell’infinito. Metà della popolazione dell’universo muore, l’altre
sopravvive nello sgomento più totale.
Il silenzio invade la scena, ed è un
momento drammatico senza precedenti nella storia del MCU. Groot,
Doctor Strange, Black Panther, Spider-Man, e molti altri
polverizzati davanti ai nostri occhi. Nella testa risuona solo la
frase di Steve Rogers “Oh Dio.“
La morte di Yondu

Il sequel di Guardiani della
Galassia ha allargato lo spettro emotivo del franchise
diventando ancora più profondo per quanto riguarda i temi trattati;
come quello della paternità e del complicato rapporto tra Peter
Quill e il suo genitore biologico, Ego, che non rappresenta il
culmine perché sostituito da un altro momento strappalacrime: la
morte di Yondu, il suo “vero” padre. Quello del
cuore.
Per risparmiare la vita di Peter,
Yondu deve sacrificare la sua maschera di ossigeno mentre salgono
nello spazio, e la scena è resa ancora più speciale dalla frase
pronunciata: “Potrebbe essere tuo padre, ragazzo. Ma lui non
era tuo padre.“
Il sacrificio di Groot

Chi avrebbe mai pensato di piangere
per un gesto eroico di un albero parlante? È esattamente ciò che
succede alla fine di Guardiani della
Galassia, quando i protagonisti stanno per affrontano
un morte inevitabile su Xandar.
Qui Groot estende le sue braccia e
le sue radici, creando uno scudo sferico per proteggere tutti i
suoi compagni, con Rocket che dice “Non farlo, morirai.” e l’amico
che risponde: “Noi …siamo…Groot.“
La morte di Gamora

Thanos è stato senza dubbio il cuore
e il protagonista assoluto di Avengers:
Infinity War, e il suo rapporto con Gamora arriva ad
un punto di non ritorno con la scena in cui il Titano Pazzo decide
di sacrificare la vita della figlia adottiva per ottenere la gemma
dell’anima.
Thanos e Gamora si
trovano su Vormir, il pianeta dove è custodita e protetta da
Teschio Rosso, che
gli racconta come fare per impossessarsi del tesoro. Mentre le
lacrime gli rigano il viso, il villain sacrifica l’anima di una
persona amata e getta l’eroina giù da un dirupo.
Tony attraversa il portale

Il primo grande evento del MCU,
The
Avengers, ha visto trionfare i nostri eroi non senza
qualche sacrificio e gesti eclatanti. Come quello compiuto da Iron
Man sul finale che rimarrà nella storia del personaggio e
dell’universo condiviso.
I Vendicatori sono a New
York e stanno avendo la meglio sugli invasori Chitauri, ma finché
il portale spaziale rimarrà aperto i rinforzi alieni continueranno
ad affluire. Nel frattempo, il consiglio ha deciso di inviare un
missile nucleare per distruggere i nemici insieme alla popolazione
residente: è qui che Tony Stark usa tutte le forze per deviare il
missile verso il portale e lo attraversa, colpendo la nave madre
dei Chitauri.
La morte di Quicksilver

Quicksilver ha avuto
vita breve all’interno del MCU, ma ciò non significa che la sua
morte sia stata trascurata o resa in modo meno emozionante di tanti
altri momenti.
I Vendicatori stanno
combattendo contro l’esercito di Ultron cercando di impedire al
robot di mettere in pratica l’ultima parte del suo piano. Con loro
ci sono anche Nick Fury, War Machine e Maria Hill a bordo di un
helicarrier. Pietro Maximoff però muore per salvare Occhio di Falco
e un bambino che l’eroe stava aiutando e subito dopo Wanda,
disperata, abbandona la sua postazione per distruggere
l’androide.
Cap e l’addio a Peggy

Ci troviamo nella fase
conclusiva di Captain America:
Il Primo Vendicatore, e il quartier generale di
Teschio Rosso sulle
Alpi viene attaccato ma il villain riesce a fuggire a bordo di
un’Ala volante e subito dopo raggiunto da Steve grazie all’aiuto
del colonnello Phillips e Peggy Carter.
Cap impedisce al villain
di bombardare le più importanti città statunitensi con armi
terribili, ma si accorge che i comandi sono bloccati verso
l’obiettivo fatale, la città di New York, e compresa la gravità
della situazione decide di sacrificarsi per il bene delle possibili
vittime. È qui che scambia le sue ultime parole con Peggy via
radio, promettendole che sarà presente al loro appuntamento…
Hulk lascia il gruppo

In Avengers: Age of
Ultron Bruce Banner affronta le difficoltà del suo
mostro alter-ego, e sviluppa il suo rapporto con Vedova Nera tra i
soliti alti e bassi emotivi, finendo per lasciare il team e
ritrovare se stesso.
La battaglia di Sokovia è giunta al
termine, con l’eroe che sale su un jet per volare via dopo che
Natasha l’aveva implorato di farle sapere in quale luogo si sarebbe
diretto. Ma in un momento di sincera accettazione, riattacca la
chiamata sapendo che la loro storia d’amore era condannata.
Odino condanna Loki

Il primo film del franchise di
Thor
è impostato come una classica tragedia familiare shakespeariana e i
tre personaggi principali (Thor, Odino e Loki) si muovono sullo
schermo come attori sul palcoscenico così come lo aveva concepito
il regista Kenneth Branagh.
Nel corso del cinecomic Loki
stringe un patto con Laufey, il re dei Giganti di Ghiaccio, cn
quest’ultimo che ha il permesso di recarsi ad Asgard e uccidere
Odino durante il suo sonno magico, assicurando a Loki il trono
senza essere rinnegato dal popolo asgardiano. Più tardi, sentendosi
inadeguato e non accettato, Loki salva Odino uccidendo Laufey, che
poi era il padre che l’aveva abbandonato.
Ma non c’è spazio per il perdono, e
il sovrano di Asgard rinnega il figlio senza sentire ragione e non
giustificando il suo piano. Un momento carico di emozione che
culmina con il Dio dell’Inganno, tradito e incompreso, che si
lascia cadere nel vuoto cosmico…
La morte di Killmonger

Siamo all’atto finale di Black
Panther, con l’atteso e inevitabile confronto tra
T’Challa e Killmonger che si battono entrambi con
le armature del Re di Wakanda nella grotta dove è custodito il
vibranio. È però l’eroe del titolo a spuntarla, pugnalando a morte
il cugino.
Prima di morire Erik chiede, davanti
al tramonto, che la sua salma sia gettata in mare come quella di
uno schiavo pronunciando l’emozionante frase: “Seppelliscimi
nell’oceano con i miei antenati che saltavano dalle navi perché
sapevano che la morte era meglio della schiavitù.“
Fonte: ScreenRant