A diversi mesi dall’uscita di
Avengers: Infinity War si
immagina che i fan sappiano ormai tutto del film, tuttavia
Reddit ci dà ancora piccole informazioni preziose
relative al film e ai suoi protagonisti.
Il sito segnala che, grazie a
Marvel Studios Visual
Dictionary, abbiamo la possibilità di scoprire nuovi
dettagli sull’arma di Gamora e su Nebula stessa. La spada di Gamora
si chiama Godslayer, e nella descrizione apparsa du Reddit,
direttamente dal dizionario visivo Marvel, è “in grado di
uccidere anche un dio, un asgardiano. Quando affronta il mostruoso
succhia-energia Abilisk (all’inizio di Guardiani della
Galassia Vol. 2), Gamora usa la Godslayer per tagliare la
gola della bestia gigante“.
Per quanto riguarda invece Nebula,
il dizionario svela che a darle il suo affascinante nome è stato
proprio Thanos, suo padre adottivo: “Dopo aver ucciso una
famiglia di Luphomoidi, Thanos cresce la loro figlia sopravvissuta
come fosse sua, chiamandola Nebula. La addestra come assassina con
un’altra figlia adottiva, Gamora“.
Dalle storie apprese nel corso di
Guardiani
della Galassia Vol. 2, sappiamo che Thanos non ha
esattamente incoraggiato il legame di sorellanza tra le due,
constringendole a battersi, con conseguenze di grande sofferenza
per la più debole, Nebula.
Avengers 4 arriverà al
cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe
Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del Marvel
Cinematic Universe.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch,
Don Cheadle, Tom
Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen,
Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe
Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly,
Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.
È tornato nelle sale con Animali Fantastici: I
Crimini Di Grindelwald, dopo aver esordito nel 2016
nel film che dava inizio al nuovo franchise sul mondo di J.K.Rowling, ed
è uno dei personaggi più bizzarri dell’universo di Harry Potter: stiamo parlando ovviamente di
Newt Scamander, “esperto” di creature magiche che
gli studenti di Hogwarts hanno imparato a conoscere attraverso i
suoi libri.
Ma cosa sappiamo davvero del
protagonista di Animali Fantastici? Ecco di seguito 10
curiosità:
Suo nipote ha sposato Luna Lovegood
So che è difficile da credere, ma
tutti nell’universo di Harry Potter sembrano collegati.
Non sfugge a questa regola nemmeno Newt Scamander,
che a quanto pare è imparentato con Luna Lovegood:
dopo aver lasciato Hogwarts, la strega sposò infatti Rolf
Scamander, nipote di Newt. I due ebbero due figli, Lorcan
e Lisandro. Che vengano introdotti nel franchise di Animali Fantastici nei prossimi
film?
Ha scritto più di un libro
Newt è diventato celebre per aver
scritto il libro Animali fantastici e dove
trovarli (che sarebbe poi diventato un manuale per gli studenti
della classe di Creature Magiche a Hogwarts), tuttavia non è il
solo lavoro portato a termine dal mago. Sappiamo infatti che
Scamander ha scritto anche un libro per bambini sulle creature
magiche intitolato “A Children’s Anthology Of
Monsters“
Ha studiato creature magiche in più di cento paesi
Prima di pubblicare il libro che lo
rese famoso in tutto il mondo magico, Newt Scamander
iniziò a viaggiare ogni volta che poteva, indagando sulle creature
magiche che trovava sulla sua strada studiando le loro
caratteristiche in oltre un centinaio di paesi dei cinque
continenti. Sappiamo che è stato in Africa, Europa e Nord America
(tutto confermato nel film), ed è probabile che possa ancora
dirigersi in Antartide.
Ha lavorato insieme agli elfi domestici
Dopo aver lavorato a contatto con i
draghi, Newt lavorò per l’ufficio della delocalizzazione degli
elfi domestici
al Ministero della Magia, che poi era una sezione del Dipartimento
per il controllo delle creature magiche; ed è proprio qui che
incontra queste creature, anche se non si rivelarono la specie
migliore con cui passare il tempo. Secondo le informazioni
sull’autore di Animali fantastici e dove
trovarli, Scamander trovava questo impiego
“noiosissimo“!
Ha lavorato con i draghi durante la guerra
Dopo essere stato espulso da
Hogwarts, Newt ha continuato a
lavorare per il Ministero della Magia e dal 1914 si trovava al
fronte orientale insieme ad un gruppo di maghi che volevano usare i
draghi come arma durante la prima guerra mondiale.
In particolare, si volevano sfruttare i draghi ucraini perché
ritenuti i più potenti della loro specie.
È stato espulso da Hogwarts
Come Hagrid, anche Newt
Scamander è stato espulso dalla scuola di magia e
stregoneria di Hogwarts, prendendosi la colpa di un esperimento non
riuscito a opera di Leta Lestrange
che mise in pericolo la vita di un compagno di studi. Scamander
venne quindi allontanato nel 1913, all’età di sedici anni.
Sua madre allevava ippogrifi
L’amore di Newt per
le creature magiche viene dall’infanzia, perché il ragazzo è
cresciuto intorno a bestie fantastiche allevate da sua madre: gli
ippogrifi. Ciò nonostante la donna non approvò mai
la scelta del figlio di dedicare la sua vita allo studio delle
creature. Il suo nome resta ancora sconosciuto.
È un Tassorosso
Probabilmente i “fan” dei
Tassorosso avranno gioito sapendo che il
protagonista di Animali
Fantastici sarebbe stato un membro di questa casa di
Hogwarts, forse la più innocua e trascurata della saga di
J.K.Rowling. Ma già vedendo la sua dedizione al
lavoro, il carattere leale e l’animo gentile di Newt, era difficile
immaginare un’altra destinazione per il personaggio.
È nato nel 1800
Grazie al sito ufficiale di
Pottermore sappiamo che Newt Scamander è nato nel
1897, e ciò significa che durante gli eventi di Animali Fantastici: I
Crimini di Grindelwald il personaggio ha più o meno
trent’anni.
Il suo primo nome non è Newt
Non tutti sanno che Newt non è il
nome di battesimo di Scamander ma un soprannome. La formula
completa riporta invece Newton Artemis Fido
Scamander, chiaramente ispirato alla mitologia greca,
ma è interessante come gran parte del suo nome sembri collegarsi al
suo amore per le creature magiche (Artemide è infatti la dea greca
degli animali selvatici, Fido è un nome comune per un cane Babbano,
e Scamandro suona molto simile a Salamander).
Ha debuttato ieri su il
film
originale Netflix, Qualcuno salvi il
Natale, ed ecco la nostra interviste esclusiva al
protagonista, Kurt Russell.
Il film è una meravigliosa
avventura natalizia, un film originale Netflix prodotto da Chris Columbus (Mamma, ho
perso l’aereo, Harry Potter e la pietra filosofale) e
diretto da Clay Kaytis (Angry Birds – Il film).
Qualcuno salvi il Natale, il film
Qualcuno salvi il
Natale racconta la storia di Kate (Darby Camp) e
Teddy Pierce (Judah Lewis), un fratello e una sorella che,
all’arrivo di Babbo Natale (Kurt Russell) durante la vigilia,
vogliono scattargli una foto. Il loro piano si trasforma però in un
viaggio inaspettato, che molti bambini potrebbero solo sognare.
Dopo aver sorvegliato di nascosto Babbo Natale e averlo visto
arrivare, si nascondono nella sua slitta, causando un incidente che
rischia di rovinare il Natale. Nel corso di una notte avventurosa,
Kate e Teddy lavorano con Babbo Natale – come nessuno l’ha mai
visto prima – e i suoi fedeli elfi per salvare il Natale, prima che
sia troppo tardi.
Il regista Clay Kaytis ha
affermato: «Nessuno meglio di Kurt Russell avrebbe potuto
portare in vita la nostra versione di Babbo Natale, così rude,
carismatico e divertente. Sin dal primo incontro, si è
perfettamente calato in questo ruolo iconico, facendosi addirittura
crescere un’impressionante barba durante le riprese. Lavorare con
Kurt è stato un sogno divenuto realtà, insieme abbiamo creato
quella che penso diventerà la nuova immagine di Babbo Natale per le
prossime generazioni».
Secondo il produttore Chris
Columbus: «Kurt è il Babbo Natale perfetto. Carismatico, con un
senso dell’umorismo pungente quaªªndo necessario. Siamo emozionati
perché il pubblico vedrà la sua incredibile performance sullo
schermo e speriamo che QUALCUNO SALVI IL NATALE diventi un classico
senza tempo».
QUALCUNO SALVI IL NATALE sarà disponibile su
Netflix in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo dal 22
novembre 2018.
Toy Story
4 introdurrà una nuova serie di personaggi al fianco
di Woody e Buzz, e di tutti i giochi già noti al pubblico del
franchise. Tra questi si nasconderà anche un nuovo gioco, o un
personaggio, non lo sappiamo ancora con esattezza, che avrà la voce
di un’icona del cinema action e di fantascienza: Keanu Reeves.
A rivelarlo è stato Tim
Allen, che tornerà nel film per prestare la sua voce allo
space ranger Buzz Lightyear. L’attore ha parlato
di questo quarto capitolo durante una sua ospitata da Jimmy
Fallon:
“È così bello. Questi ragazzi
sono dei geni. È così profondo e commovente e ha una trama
meravigliosa. Ma non posso darvi nessuna informazione. Si tratterà
di ogni tipo di giochi. Vi sorprenderanno davvero nel modo in cui
si presenteranno. Ci saranno anche altri personaggi nuovi, Keanu
Reeves avrà una parte grandiosa.”
A distanza di più di vent’anni
dalla realizzazione da parte dei Pixar Animation Studios
di Toy
Story – Il Mondo dei Giocattoli, il
primo lungometraggio al mondo animato al computer, i protagonisti
dell’indimenticabile film Disney Pixar ritornano nei primi
contenuti speciali di Toy Story 4, nelle sale italiane dal
27 giugno 2019.
Diretto da Josh Cooley, Toy
Story 4 è prodotto da Jonas Rivera e Mark Nielsen, Toy Story
4 vede Woody e Buzz alle prese con un viaggio in compagnia di
vecchi e nuovi amici e inaspettati ritorni.
Da oltre
vent’anni, Toy Story è indubbiamente una delle
saghe cinematografiche più amate dal pubblico di tutte le
età”, ha commentato l’amministratore delegato di The Walt
Disney Company Italia, Daniel Frigo, “e questo nuovo
capitolo è sicuramente uno dei film più attesi del 2019.
Con Toy Story 4 vogliamo dare un nuovo impulso
alla stagione estiva, per questo abbiamo fissato l’uscita nelle
nostre sale per la seconda metà di giugno. Si tratta di un passo
importante che ci consente di distribuire la nostra offerta
cinematografica nell’arco di tutto l’anno, con l’obiettivo comune
di avere un’unica stagione di 12 mesi.
“Come molti, anche io avevo
pensato che con Toy Story 3 si concludesse la
storia”, afferma il regista Josh Cooley. “E in
effetti si concludeva la storia di Woody con Andy. Ma, come accade
nella vita reale, ogni fine è in realtà un nuovo inizio. La vita di
Woody in una nuova cameretta, con nuovi giocattoli e un nuovo
bambino è qualcosa che non abbiamo mai visto prima. Ci siamo
chiesti come sarebbe stato e da questa domanda ha cominciato a
prendere vita una nuova storia che meritava di essere
esplorata”.
“Il mondo di Toy
Story si basa sull’idea che ogni cosa abbia un proprio
scopo” spiega Cooley. “Lo scopo di un giocattolo
è esserci per il suo bambino. Ma cosa accade con quei giocattoli
che nascono dalla combinazione di altri oggetti? Forky è un
cucchiaio-forchetta usa e getta che Bonnie ha trasformato in un
giocattolo e che di conseguenza ora vive una crisi: desidera
portare a compimento il proprio scopo di posata, ma ora si trova ad
avere anche un nuovo scopo come giocattolo”.
Toy Story 4, la trama
Woody ha sempre saputo quale fosse
il suo posto nel mondo e la sua priorità è sempre stata prendersi
cura del suo bambino, che si trattasse di Andy o di Bonnie. Ma
l’arrivo di un nuovo riluttante giocattolo di nome “Forky” nella
cameretta di Bonnie dà il via a una nuova avventura on the
road insieme a nuovi e vecchi amici, che mostrerà a Woody
quanto può essere grande il mondo per un giocattolo.
In Avengers: Infinity War hanno
fatto il loro debutto cinematografico anche
gli Outrider, i temibili servitori di
Thanos che comparivano nella mini serie MarvelInfinity (uscita
nel 2013), grande ispirazione per il film visto sul grande
schermo.
Si tratta di una particolare razza
di creature umanoidi geneticamente modificate che ha il solo scopo
di obbedire agli ordini del loro creatore fino alla morte; così il
Titano Pazzo li usa per scovare nuovi pianeti abitati da specie
deboli e raderli al suolo, proprio come sperava di fare nel Wakanda
durante la battaglia finale di Infinity War.
Di seguito possiamo dare uno sguardo
ai concept inediti che gli artisti dei Marvel Studios avevano
progettato per il cinecomic dei fratelli Russo. Che ve ne pare?
Vi ricordiamo che il prossimo
capitolo sui Vendicatori, Avengers
4, arriverà al cinema ad Aprile 2019, diretto
da Anthony e Joe Russo concludendo la
Fase 3 del Marvel Cinematic Universe.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch,
Don Cheadle, Tom
Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen,
Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe
Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly,
Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.
Presentato poche settimane fa in
anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2018, Stanlio e Ollio
è il film diretto da Jon S. Baird che
vede John C. Reilly e Steve
Coogan nei panni del celebre duo comico.
Straordinari gli attori, tanto bravi a restituire
perfettamente la mimica di Laurel e Hardy, quanto efficaci nel
comunicare l’importanza del fattore umano, di ciò che rende
“persone” celebrità conosciute da tutti, della tristezza che si
cela dietro la figura del comico (più evidente quando è vicino al
pensionamento). Allo stesso modo il film riesce a creare un
bellissimo contrappunto con le due mogli, interpretate
da Nina Arianda e Shirley
Henderson, che sullo schermo – ironia della sorte – hanno
i numeri più divertenti.
Il film si concentrerà sull’ultima
parte dell’attività lavorativa di Lauren e Hardy, ed è descritto
come un racconto di un’amicizia sincera, “che scalda il cuore”. Il
film è ambientato nel 1953, durante il viaggio in Gran Bretagna e
Irlanda, durante il quale la salute di Hardy cominciò a cedere. Nel
film ci sarà spazio per l’amicizia, per la vita privata
con Shirley
Henderson e Nina
Arianda che interpreteranno rispettivamente Lucielle
e Ida. Il centro emotivo del film sarà il tour live che ha permesso
ai due di riconciliarsi con i fan che li avevano amati da
subito.
Il duo comico formato
da Stan Lauren e Oliver
Hardy è stato per entrambi il periodo di maggiore
successo in carriera, visto che entrambi avevano già lavorato in
numerose produzioni prima di incontrarsi e fare coppia. Stanlio e
Ollio (in inglese Laurel & Hardy) rappresentavano la comicità nella
quotidianità e in breve sono diventati esponenti di spicco della
slapstcik comedy. Come dichiarò lo stesso Hardy: “Il mondo
è pieno di persone come Stanlio e Ollio. Basta guardarsi attorno:
c’è sempre uno stupido al quale non accade mai niente, e un furbo
che in realtà è il più stupido di tutti. Solo che non lo
sa.”
ATTENZIONE: questo articolo contiene
spoiler su Ralph Spacca Internet
Per vederlo nelle sale ci toccherà
aspettare il 1 Gennaio 2019, ma se volete
rovinarvi la sorpresa ecco di seguito l’elenco di tutti i cameo dei
personaggi che faranno la loro comparsa in Ralph
Spacca Internet, sequel diretto ancora una volta
da Phil Johnston e Rich
Moore:
Sonic: il
celebre riccio era già comparso brevemente nel primo film, ma
tornerà nel sequel per spiegare a Ralph e Vanellope cos’è internet
esattamente, e alla fine si unirà al protagonista nel club del
libro di Zangief.
Street Fighters:
ci saranno anche Chun-Li, Bison, Ken e Ryu – quattro dei
protagonisti dell’iconico videogioco di Capcom – insieme a
Ralph, ma compariranno in pochissime scene.
Baby Groot e Iron
Man: erano stati annunciati
qualche settimana fa, ma se all’armatura di Tony Stark viene
riservata una breve inquadratura, a Baby Groot i registi hanno
dedicato un’intera scena in cui l’eroe dei Guardiani della Galassia
risponde alle domande dei fan durante quella che sembra una
convention a tema Marvel. Ovviamente sentiremo
soltanto le famose tre parole “Io sono Groot” (sempre
doppiate da Vin Diesel).
Stan Lee: per
quanto riguarda il compianto fumettista Marvel, la sua voce
doppierà il personaggio-avatar del The Generalissimo
nell’universo di Oh My Disney che appare brevemente in una
scena.
Tron: nella prima
parte del film seguiamo Ralph e Vanellope lanciarsi in diverse
gare sui giochi arcade, tra cui Tron, dove i due si sfidano
nell’iconico mondo virtuale. Sfortunatamente, il videogame ha un
problema tecnico e la coppia rimane intrappolata lì per poco
tempo.
Stormtrooperse C3-PO: due cameo dall’universo di Star
Wars che faranno felici i fan vedono la comparsa delle guardie
imperiali che inseguiranno Vanellope in Oh My Disney (riproducendo
la stessa sequenza di Episodio IV in cui cercavano di catturare la
principessa Leia), e del droide C3-PO che chiama a raccolta le
principesse Disney per il loro spettacolo.
Ih-Oh: c’è anche
il simpatico e annoiato asinello di Winnie The Pooh in Ralph Spacca
Internet, protagonista di una piccola scena insieme a
Vanellope.
In Ralph
Spacca Internetil pubblico
lascerà la sala giochi di Litwak per avventurarsi nel grande,
inesplorato ed elettrizzante mondo di Internet, che potrebbe anche
non resistere al tocco non proprio leggero di Ralph. Insieme alla
sua compagna di avventure Vanellope von Schweetz, Ralph dovrà
rischiare tutto viaggiando per il World Wide Web alla ricerca di un
pezzo di ricambio necessario a salvare “Sugar Rush”, il videogioco
di Vanellope. Finiti in una situazione fuori dalla loro portata,
Ralph e Vanellope dovranno fare affidamento sui cittadini di
Internet per trovare la giusta direzione.
Ralph
Spaccatutto è arrivato nelle sale americane il 2
novembre 2012, registrando l’incasso d’apertura più alto di sempre
per un film di Walt Disney Animation Studios, all’epoca della sua
uscita.
Il primo film vinse un PGA Award
per il Miglior Produttore di un film d’animazione cinematografico,
oltre a cinque Annie Awards, tra cui Miglior Film d’Animazione,
Miglior Regia, Migliore Sceneggiatura e Miglior
Attore. Ralph Spaccatutto è stato
decretato inoltre Miglior Film d’Animazione dell’anno dalla
Broadcast Film Critics Association, ha ottenuto il premio per il
Miglior Casting di un Film d’Animazione dalla Casting Society of
America, e ha vinto un Kids’ Choice Award come Film d’Animazione
Più Amato dal Pubblico. Il film è stato inoltre candidato all’Oscar
e al Golden Globe come Miglior Film d’Animazione.
È stato diffuso dalla Walt Disney Studios il
primo teaser trailer de Il Re
Leone, il nuovo live action basato sul classico di
animazione che vede protagonista Simba, il
cucciolo di leone che dovrà imparare a essere re. La storia
originale attinge a piene mani dal Macbeth di Shakespeare, ma anche
dall’Amleto e dalle storie bibliche, senza nemmeno edulcorare
troppo i toni considerata la destinazione “per bambini”.
Basato su una sceneggiatura scritta
da Jeff Nathanson, Il Re
Leone sarà realizzato con le stesse tecniche di
animazione computerizzata utilizzare per portare alla
luce Il Libro della
Giungla (2016). Jon
Favreau, che dirige anche questo secondo live
action Disney, dovrà questa volta affrontare
una sfida in più, visto che in questo caso non ci sarà nessun
personaggio umano su cui basare le inquadrature e le scene.
Nel cast dei doppiatori, al
momento, sono stati confermati Donald Glover,
nel ruolo di Simba, e James Earl
Jones, che torna a
essere Mufasa. Seth
Rogen e Billy
Eichner doppieranno Pumba e Timon.
Nel cast anche John Kani, visto in Civil War,
che darà voce a Rafiki e Alfre
Woodard, che sarà
Sarabi. Chiwetel Ejiofor
sarà Scar.
Ecco una extended look a
Macchine Mortali, il prossimo grande appuntamento
con il fantasy che aspetta gli appassionati sul
grande schermo. Il film è prodotto da Peter
Jackson e diretto dall’esordiente Christian
Rivers che porta sullo schermo la saga fantasy
scritta da Philip Reeve.
Migliaia di anni dopo la distruzione
del mondo civilizzato a causa di un cataclisma, la razza umana si è
adattata e si è evoluta con un nuovo stile di vita. Gigantesche
città in movimento vagano per la Terra, prendendo brutalmente di
mira le più piccole città trazioniste. Tom Natsworthy (Robert
Sheehan)—proveniente da una classe inferiore della grande città
trazionista di Londra—si ritrova a dover combattere per la
sopravvivenza dopo essersi imbattuto in Hester Shaw (Hera Hilmar),
una pericolosa fuggitiva. I due opposti, i cui sentieri non
avrebbero mai dovuto incontrarsi, sigleranno un’alleanza destinata
a cambiare il corso del futuro.
Macchine Mortali è la nuova
sorprendente ed epica avventura diretta dal premio Oscar® Christian
Rivers, un’artista degli effetti speciali (King Kong). A lui si
uniscono i produttori tre volte premi Oscar® Peter Jackson, Fran
Walsh e Philippa Boyens (le trilogie de Lo Hobbit ed Il Signore
degli Anelli), i quali hanno firmato la sceneggiatura.
L’adattamento Universal e MRC è basato sulla pluripremiata serie
scritta da Philip Reeve, e pubblicata nel 2001 da Scholastic.
Ad unirsi a Walsh e Jackson in veste
di produttori figurano Zane Weiner (la trilogia de
Lo Hobbit), Amanda Walker (la trilogia de Lo
Hobbit) e Deborah Forte (Piccoli Bridivi).
Ken Kamins (la trilogia de Lo Hobbit) si unisce a
Boyens in veste di produttore esecutivo. Universal distribuirà il
film in tutto il mondo.
Netflix rilascia oggi il nuovo trailer di
Baby, la serie originale italiana di Netflix
prodotta da Fabula Pictures che debutterà su
Netflix, in tutti i Paesi in cui il servizio è
attivo, il prossimo 30 novembre.
Nel nuovo trailer, i protagonisti di
Baby si muovono sulle note del celebre brano dei Måneskin Torna
a casa, l’intensa ballata, già certificata disco di platino,
che ha anticipato l’ultimo album Il ballo della vita. Il
brano sarà infatti la colonna sonora che chiude la nuova serie di
Netflix. I personaggi della serie sono tutti adolescenti romani,
così come i quattro giovanissimi componenti della band, Damiano,
Victoria, Ethan e Thomas: vivono esperienze simili in una sorta di
romanzo di formazione che, così come si sviluppa nella serie, si
racconta anche nei testi dei Måneskin.
Diretta da Andrea De Sica e Anna
Negri, con Benedetta Porcaroli, Alice Pagani, Riccardo Mandolini,
Isabella Ferrari, Claudia Pandolfi, Paolo Calabresi e altri attori
italiani, Baby racconta in 6 episodi una storia di formazione che
esplora le vite segrete di alcuni adolescenti romani.
La serie è stata creata dai GRAMS,
un nuovo collettivo di scrittori composto da cinque giovani autori:
Antonio Le Fosse, Re Salvador, Eleonora Trucchi, Marco Raspanti e
Giacomo Mazzariol.
Isabella Aguilar e Giacomo Durzi
sono stati gli head writer e coautori del soggetto di serie che con
la loro esperienza hanno completato il team di scrittura dello
show.
SINOSSI
Liberamente ispirata ad una
storia vera, la serie segue le vicende di un gruppo di adolescenti
del quartiere Parioli che sfidano la società ricercando la propria
identità e indipendenza, sullo sfondo di amori proibiti, pressioni
familiari e segreti condivisi. Quanto accaduto a Roma alcuni anni
fa è solo la cornice di questa storia. Baby parla di adolescenti
che hanno un disperato bisogno d’amore. Tutti i personaggi ne hanno
bisogno in modo diverso, sia gli adulti che i ragazzi. Baby è
soprattutto una storia di amore e incomprensioni, romantica e dark
allo stesso tempo. Ogni personaggio intraprende il suo viaggio,
alla ricerca dell’amore e della felicità.
Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald
ha dato ai fan una bella scossa, modificando alcuni dettagli del
canone di Harry Potter e svelando segreti
inaspettati nascosti nelle pieghe delle storie dei personaggi noti
del franchise.
Questa ondata di novità ha
suscitato scetticismo tra le schiere dei cosiddetti
Potterheads, i fan duri e puri di Harry
Potter che vedono in questi cambiamenti un tradimento del
canone. Tuttavia, Ezra Miller, trai protagonisti
del film nei panni di Credence Barebone e anche lui fan affezionato
del maghetto inglese, ha dichiarato di aver fiducia in JK
Rowlig, invitando i fan a fare lo stesso:
“JK Rowlig
conosce la mitologia così bene e penso che si stia divertendo a
confondere per un momento i fan, facendo loro dire ‘aspetta, questo
non ha senso!’ E poi ti mostra come le cose che pensavi non
avessero senso, in realtà ne hanno. Penso che le piaccia che la
gente in un primo momento non colga tutto, credo che si diverta e
lo ha già fatto tante volte.”
Insomma, nelle parole di Miller,
tutto tornerà alla fine, e conoscendo i colpi di scena a cui la
Rowling ha abituato i suoi lettori, possiamo confidare tutti nelle
sue doti.
Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, il trailer
Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald
presenta un cast corale guidato da Eddie Redmayne,
Katherine Waterston, Dan Fogler, Alison Sudol, Ezra Miller, con
Jude
Law e Johnny Depp. Fanno parte del cast anche Zoë
Kravitz, Callum Turner, Claudia Kim, William Nadylam, Kevin
Guthrie, Carmen Ejogo e Poppy
Corby-Tuech.
Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald è diretto
da David Yates, tratto da una sceneggiatura di
J.K. Rowling, e prodotto da David Heyman, J.K. Rowling, Steve
Kloves e Lionel Wigram.
Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald è
in sala dal 15 novembre 2018, e sarà distribuito
in 2D e 3D nei cinema selezionati e IMAX dalla Warner Bros.
Pictures, una società della Warner Bros. Entertainment Company.
Vedremo presto Sophie Turner
nei panni di Jean Grey in Dark Phoenix, ed è
proprio lei la protagonista della nuova foto dal film, esordio alla
regia di Simon Kinberg. L’attrice, resa famosa da
Game of Thrones, dove interpreta Sansa
Stark, torna a vestire i panni di una giovane Jean, in
quello che sarà l’adattamento cinematografico di una delle storie
più belle e note degli X-Men.
In Dark Phoenix, gli X-Men devono
fronteggiare uno dei loro peggiori nemici: uno di loro, Jean Grey.
Durante una missione di soccorso nello spazio, Jean resta quasi
uccisa quando viene investita da una oscura forza cosmica. Una
volta tornata a casa, scopre che questa forza non solo l’ha resa
infinitamente più potente, ma anche molto più instabile.
Combattendo con queste entità dentro di lei, Jean libera i suoi
poteri in modi violentissimi, che nemmeno lei riesce a capire o
contenere. Con Jean completamente fuori controllo, ferendo le
persone che più ama, si inizia a sfaldare il tessuto che tiene
insieme gli stessi X-Men. Ora, con la famiglia che cade a pezzi,
devono trovare un modo per rimanere uniti, non solo per salvare
l’anima di Jean, ma per salvare il pianeta da alieni che vorrebbero
utilizzare questa forza per governare sulla galassia.
Diretto da Simon
Kingber, con Sophie Turner, Jennifer Lawrence,
James McAvoy, Michael Fassbender, Evan Peters, Nicholas
Hoult, il film sarà in sala a giugno 2019.
Come un’onesta ma non proprio
straordinaria cover band, il collettivo di Bohemian
Rhapsody (regista, sceneggiatore, cast) si stringe
attorno alla figura di Freddie Mercury per
rendergli omaggio con un film che è la versione meno coraggiosa e
trasgressiva della vita di questa leggenda immortale del rock. Non
il disastro che tutti stanno annunciando, ma certamente l’ennesimo
biopic senza personalità confezionato per lo spettacolo – piuttosto
che rivolto alla ricerca di un’idea di racconto e rappresentazione
del personaggio.
Quanto tempo deve coprire una
pellicola di genere musicale per diventare accattivante? Magari un
arco narrativo che coinvolge la nascita di un disco simbolo (vedi
Love and
Mercy sulla registrazione di Pet Sounds dei
Beach Boys) oppure gli ultimi giorni che separano
l’icona dalla sua morte (Last Days, sul suicidio
del leader dei Nirvana)? Forse nel concentrarsi su
un momento specifico di una lunga carriera alcuni registi e autori
sono riusciti a tirare fuori l’essenza e il contraddittorio – quasi
sempre ignorato a Hollywood – dalle star, cercando un diverso modo
per ragionare su un’epoca sull’uomo invece che sulla celebrità,
attraverso l’immagine e gli strumenti del cinema: il montaggio, il
sound design, la scrittura, la regia. Qui è dove fallisce Bohemian
Rhapsody, nonostante l’impegno, quando si scontra con
tutta una serie di problemi legati allo “stile” del film, oltre che
al contenuto.
Bohemian Rhapsody – la recensione
Per più di due ore va in scena una
carrellata di eventi-cartolina dalla fondazione dei Queen fino al
famoso concerto del Live Aid del 1985, tra battibecchi di gruppo e
riappacificazioni, problemi con i discografici, nascita delle
canzoni, amori, famiglia, e come appendice la straripante
personalità di Mercury. Talmente “divina” che non può essere
contenuta da uno spazio – e una sceneggiatura – così limitante. Ne
risulta un ritratto da copertina che ne riduce la bellezza, il
fascino e l’immortalità.
Uguale a tante altre rock star un
po’ dannate e dal passato difficile, il Freddie Mercury di Bryan
Singer è contemporaneamente stereotipo e vittima di un
sistema, lui che poteva accompagnarsi alla tradizione dei suoi
eroi/freaks X-Men (“Siamo quattro emarginati
male assortiti che suonano per altri emarginati“, dirà ad un
certo punto) e finisce per omologarsi alla scia di negativi
cinematografici di grandi leggende che vediamo spesso sul grande
schermo.
D’altronde raccontare il mito
grattando la superficie e scavando a fondo richiede uno sforzo
maggiore, quello che hanno provato Bill Pohlad nel
bellissimo film su Brian Wilson, Gus Van
Sant con la figura di Kurt Cobain e
Todd Haynes con Bob Dylan in
Io non sono qui. Evidentemente non è mai stato
nelle intenzioni del progetto “sconvolgere” l’opinione pubblica e
immacolata della band e del suo frontman; che non è il male
assoluto, ma nemmeno un’operazione che ricorderemo a lungo (e lo
stesso non si può dire della musica dei Queen). Resta il
virtuosismo di un interprete, quel Rami
Malek che è l’unica vera “Bohemian Rhapsody”, intento
a copiare le movenze per tradurre le emozioni di un Dio ancora
troppo lontano dai terrestri.
Nessuno potrebbe mai contraddire il
fatto che Superman e
Batman siano i nomi più importanti, oltre che
famosi, dell’universo DC, e ogni volta che li abbiamo visti
combattere insieme contro uno stesso nemico non c’è stato nulla da
fare: i due supereroi sono sembrati quasi sempre imbattibili. Ma lo
stesso si può dire se arrivassero nel MCU e si scontrassero con
le icone della Marvel Comics?
Thanos, anche
noto come il Titano Pazzo, è un essere potente dell’universo che
governa una regione nello spazio e comanda due imponenti eserciti.
Crede che il sovrappopolamento costringerà l’universo ad implodere,
e per questo architetta un piano per dimezzare la popolazione e
godere delle risorse rimaste semplicemente schioccando le dita dopo
aver ottenuto tutte le gemme dell’infinito. Le sue dimensioni,
la sua forza e la sua capacità di assorbire energia cosmica,
insieme al guanto, rendono Thanos uno dei personaggi più temibili
del MCU, così come per
Superman che
Batman.
Doctor Strange
Doctor Strange è lo
stregone supremo della Terra e attualmente il più potente
dell’universo Marvel, capace di percepire l’universo in modo
diverso attraverso la magia con il suo arsenale di artefatti che
lo rendono sia imprevedibile e che in grado di piegare la
realtà. Cosa che gli permetterebbe senza dubbio di vincere
un’ipotetica battaglia contro Superman o
Batman. Strange potrebbe teletrasportarli in
luoghi dove i loro poteri e le loro abilità non
funzionerebbero…
Thor
Thor è il
Dio del Tuono e
questo appellativo gli permette di controllare il potere di fulmini
e tempeste grazie al suo martello, il Mjolnir. L’eroe inoltre
possiede una forza superlativa, velocità e sensi sviluppati grazie
al sangue asgardiano che gli scorre nelle vene, e inoltre ha anche
forti legami con la magia, che è una delle principali debolezze di
Superman. Stiamo pur sempre parlando di un
guerriero addestrato senza apparenti punti deboli che diventerebbe
un avversario difficile per chiunque.
Hela
Figlia legittima di Odino, Hela è una dea
asgardiana e frequente avversario di Thor tra
fumetti e cinema. Con il suo popolo condivide capacità come
resistenza, forza, velocità e agilità, ma grazie al suo mantello
diventa molto più pericolosa e riesce a mantenersi giovane e in
perfetta salute. Può anche resistere alla magia ed è in grado di
sconfiggere un essere umano o addirittura un Dio con un solo tocco.
Forse – per sopravvivere – Superman o Batman dovrebbero toglierle
il mantello perché, senza di esso, Hela appare
debole.
Scarlet Witch
Scarlet Witch è una
strega, mutante e potentissima arma di distruzione che può
addirittura alterare la realtà in modi non del tutto specificati.
Sappiamo però che le sue incredibili abilità rappresentano un
pericolo per l’umanità e sono sempre dannose per i suoi nemici. È
infatti in grado di manipolare la magia del caos e portare gli
avversari in realtà diverse, cambiando l’intero universo a suo
piacimento E se un giorno dicesse, come aveva fatto con gli
X-Men, “No more Superman o Batman“, cosa
succederebbe?
Hulk
Hulk è
probabilmente il più forte dei supereroi del MCU,
e più arrabbiato diventa, più letali diventano le sue abilità. Una
volta trasformato nel gigante di giada verde, il corpo del Dr.
Bruce Banner
diventa un essere molto potente in grado di distruggere l’intero
pianeta in un battito di ciglia. Ma se davvero Hulk e Superman si
trovassero l’uno di fronte all’altro, chi vincerebbe? Forse i colpi
di Superman lo renderebbero ancora più cattivo, forse l’Uomo d’Acciaio avrebbe la meglio perché
più saggio e intelligente.
Odino
Il padre di Thor e Loki, Odino possiede la forza e la
resistenza necessaria per superare qualsiasi potente Asgardiano:
presenta infatti tutte le abilità del Dio del
Tuono, solo in quantità maggiore, può proiettare
un’energia chiamata “forza di Odino” in grado di distruggere
l’intera galassia ed è resistente a qualsiasi magia. È inoltre
telepatico e può incanalare tutta la sua forza nella lancia che
porta con sé durante le battaglie.
Visione
Tutto, nel corpo di Visione, è
fatto di materiali sintetici, per non parlare della gemma dell’infinito incastonata
sulla sua fronte che assorbe l’energia solare dandogli il potere di
cui ha bisogno per funzionare. Ha inoltre una forza sovraumana,
incredibile resistenza, velocità, riflessi e sensi più acuti degli
altri supereroi; per questo sarebbe un avversario temibile per
Superman, dal momento che questi due personaggi
condividono davvero tantissimi poteri e abilità.
Dormammu
Dormammu è una
delle più potenti entità mistiche della Marvel, un mago che può
facilmente trasformarsi in qualsiasi forma desideri con poteri di
teletrasporto, ridimensionamento, telepatia, resurrezione di
persone dall’aldilà e creazione di demoni. Perfino Doctor Strange lo
considera il suo avversario più terribile, trattandosi
essenzialmente di pura energia cosmica combinata ad abilità
magiche; sarebbe quindi un nemico più che preoccupante sia per
Superman che per Batman.
Professor X
Tecnicamente il Professor X non
fa parte del MCU, ma il
fondatore degli X-Men potrebbe
rappresentare un’alternativa agli eroi sopra elencati: è un
potentissimo telepate e mutante capace di controllare le menti
degli altri, paralizzato si su una sedia a rotelle ma anche uno dei
più potenti sensitivi della Marvel. Può provocare un’amnesia
totale, una paralisi temporanea e indurre dolore agli avversari,
può impossessarsi della mente di qualcuno e proiettare
esplosioni di energia psichica contro le quali non ci si può
difendere. Insomma, sarebbe il degno avversario di
Superman e Batman.
Zack Snyder sceglie
ancora Vero per parlare con i suoi fan e, in particolare, per
ringraziare quelli tra loro che ancora chiedono la Snyder’s cut di
Justice League. La foto che il regista ha
condiviso sul suo social preferito ritrae uno striscione aereo in
cui si chiede, di nuovo, la versione di Zack
Snyder del film.
Sotto alla foto, il regista ha
scritto “That is caring” – “Questo è
premuroso”.
Zack Snyder spiega un “buco di trama” in Batman v
Superman
Zack Snyder voleva uccidere Batman in uno dei
sequel di Justice League
Con l’allontanamento di Zack
Snyder, il franchise ha perso l’identità Warner DC che si
stava costruendo, una identità non molto gradita dalla maggioranza
dei fan ma che manteneva comunque una coerenza nella
rappresentazione cinematografica dei personaggi. Adesso gli eroi DC
al cinema hanno preso strade complicate e non sappiamo se mai si
riuscirà a vederli di nuovo insieme sul grande schermo, magari con
un esito migliore.
Il successo al botteghino di
Venom ha sicuramente favorito i
piani futuri della Sony, che da tempo programma di espandere il
proprio universo cinematografico con cinecomic che vedano
protagonisti alcuni dei più celebri antagonisti di
Spider-Man. E come annunciato lo scorso
Giugno,Jared Leto sarà il
protagonista del secondo spin-off ufficiale (dopo appunto
Venom) su Morbius il vampiro
vivente.
Ora
sembra che i lavori procedano talmente spediti da poter fissare una
data di uscita già nel 2020, o almeno è quanto riportano le fonti
delle ultime ore: Sony Pictures ha quindi segnato la release
di un “Untitled Sony/Marvel” per il 10 luglio
2010 e di un altro “Untitled Sony/Marvel Sequel”
per il 2 ottobre 2020. Vi basterà fare due conti per capire
che il sequel di cui si parla è Venom 2, mentre
il primo in linea di uscita è ovviamente di
Morbius.
Per quanto riguarda il personaggio
del vampiro, creato da Roy Thomas e
da Gil Kane e debuttante sulle pagine
del fumetto The Amazing Spider Man nel 1971,
sappiamo che i suoi diritti vennero subito acquisiti da Artisan per
futuri progetti cinematografici che non ebbero mai sviluppi. Fino
ad ora, grazie ai produttori Avi
Arad e Matt Tolmach. La
sceneggiatura del film è stata firmata da Matt Sazama e Burk
Sharpless, che vantano nel proprio curriculum film
comePower
Rangers, Dracula
Untold, The Last
Witch Hunter– L’Ultimo Cacciatore di
Streghe e Gods of
Egypt.
Sul casting di Leto i due produttori
hanno dichiarato:
“Quando due attori come Jared e Tom Hardy accettano parti
come queste possiamo ritenerci fortunati. Di solito sono molto
difficili da convincere, ma hanno amato da subito i
personaggi“.
Vi ricordiamo invece il primo
spin-off del multiverso di Spider-Man, Venom, è
arrivato nelle sale lo scorso 4 ottobre. Nel cast figurano, oltre a
Hardy, Michelle Williams, Woody Harrelson, Jenny
Slate, Riz Ahmed, Michelle Lee, Reid Scott, Scott Haze, Sam
Medina. La scena finale preannuncia l’arrivo sul
grande schermo di Carnage, letale
simbionte con cui potrebbe scontrarsi Eddie Brock nel sequel.
USA Today ha
partecipato a una visita sul set del film di Downton
Abbey, durante la quale ha incontrato il cast principale
della serie, che si sta trasformando in un film per il cinema. Nel
video possiamo vedere Hugh Bonneville, Laura Carmichael,
Michelle Dockery e Elizabeth McGovern che
tornano nei loro personaggi, i membri principali della famiglia
Crawley, per quella che potrebbe davvero essere l’ultima volta.
Ecco il primo backstage da Downton Abbey – Il Film
Sono confermati nel
cast Maggie Smith, Hugh Bonneville, Laura
Carmichael, Michelle Dockery e Elizabeth
McGovern, già star della serie, mentre si aggiungono alla
squadra per la trasposizione cinematografica
anche Imelda Staunton, Geraldine James, David
Haig, Tuppence Middleton, Simon Jones, Kate Phillips
e Stephen Campbell Moore.
Downton Abbey – il Film arriverà in sala il 13
settembre 2019 nel Regno Unito e a partire dal 20 settembre 2019 in
tutto il resto del mondo. Il film è scritto da Julian
Fellow, l’ideatore dello show, e diretto
da Michael Engler, che
ha firmato la regia dell’ultima stagione della serie
stessa.
Emily Blunt, protagonista di
Il
Ritorno di Mary Poppins, ha ammesso di non conoscere
l’esistenza dei romanzi originali di P.L. Travers
prima di cominciare a lavorare al sequel del film
Disney.
Come tante altre persone prima di
lei, Blunt è cresciuto guardando (e amando) Julie
Andrews nei panni della tata praticamente perfetta
sotto ogni aspetto del musical Disney del 1964, Mary
Poppins. L’amore di Emily Blunt per il
film è stato davvero una grande parte di ciò che l’ha portata a
firmare per il seguito tanto atteso.
Travers, d’altra parte, non era una
fan del film della Disney (a sua volta, adattato dal romanzo
originale di Mary Poppins pubblicato nel 1934). In effetti,
Walt Disney ha impiegato quasi 25 anni per
convincere la Travers a dare l’OK al film, come è stato descritto
in parte nel film Saving Mr.
Banks. Mentre la Travers ha ammorbidito la sua
posizione nei confronti del film nei suoi ultimi anni, si è
tuttavia astenuta dal vendere i diritti dei suoi altri sette libri
su Mary Poppins dopo la sua esperienza con la Disney.
In realtà, il film di Mary
Poppins è stato talmente un successo che ha eclissato il
materiale originale nel corso dei decenni. Tanto che la Blunt ha
ammesso: “Ho visto il film, in realtà non ero a conoscenza del
fatto che ci fossero dei libri”. Ciononostante, l’attrice è
cresciuto guardando il film della Disney e ha raccontato
dell’impatto duraturo che la versione di Julie
Andrews ha avuto su di lei:
“Penso che Mary Poppins sia un
personaggio così iconico per me, e penso che, per la maggior parte
delle persone, sia uno di quei film che è scolpito nella memoria
degli spettatori. Quindi me ne ricordo molto affettuosamente e ne
ho tratto un così grande conforto da bambina, c’è stato qualcosa
che mi ha colpita profondamente di quella persona che entrava nella
vita di questa famiglia, così capace e così magica, che sistemava e
rendeva tutto giusto. Ho avuto un sacco di conforto da bambina da
quel film, quindi penso che stiamo cercando di continuare emulare
quella sensazione anche con il nostro film. È molto surreale per me
essere Mary Poppins.”
Nel cast del
film Emily
Blunt, nel ruolo che fu di Julie
Andrews, Lin-Manuel Miranda,
creatore del musical di grandissimo
successo Hamilton, e la tre volte premio
Oscar Meryl
Streep, che interpreterà il ruolo della cugina
Topsy. Ben
Whishaw (Spectre, The Zero Theorem,
Paddington) interpreterà invece Michael Banks da
adulto e Emily Mortimer sarà Jane.
Infine ci saranno anche Dick Van
Dyke e Angela Lansbury.
Il film arriverà in sala il 19
dicembre 2018 e racconta di Jane e Michael Banks oramai diventati
adulti che, dopo una grave perdita, accolgono in
casa Mary Poppins. Attraverso le sue
doti magiche, e con l’aiuto del suo amico Jack, Mary aiuterà la
famiglia a riscoprire la gioia e il senso di meraviglia che hanno
abbandonato le loro vite.
La sceneggiatura sarà scritta
da David Magee; per quanto riguarda la
colonna sonora, importantissima per questo progetto, il candidato
al premio Oscar Marc Shaiman si
occuperà della composizione, mentre il vincitore del Tony
Award Scott Wittman scriverà nuove
canzoni originali.
A dirigere il film è stato chiamato
un esperto di musical, Rob Marshall.
L’ambientazione, che nel primo film era di poco precedente alla
Prima Guerra Mondiale, in questo film sarà quella della Grande
Depressione, mentre la storia sarà basata sulle storie
di Pamela Lyndon Travers su Mary Poppins
e la famiglia Banks.
Secondo una teoria formulata da un
fan e condivisa sul forum Reddit, Phil Coulson
tornerà in Avengers 4 per svolgere un ruolo
chiave all’interno della trama del film e, più in generale, nel
MCU. Sappiamo che l’agente dello
S.H.I.E.L.D. era rimasto ucciso alla fine di The
Avengers per poi essere “resuscitato” nella serie
Agents of SHIELD, ma cosa ne sarà del personaggio
nel futuro dell’universo condiviso? In che modo potrà servire ai
Vendicatori per mettere a segno il loro piano di sopravvivenza?
Rimasto
inutilizzato per gran parte del finale della quinta stagione,
Coulson potrebbe essere la pedina fondamentale nel gioco degli
Avengers contro Thanos: com’è
noto, tutti i film dei Marvel Studios
vengono progettati e scritti con largo anticipo rispetto alla
serie, dunque se ci fosse bisogno del personaggio in un posto
particolare per reintegrare la sua storia al passo con i cinecomic,
gli sceneggiatori avrebbero tutto il tempo per farlo e forse, hanno
già pensato ad un modo per farlo.
E se
invece fosse la trama di Agents of SHIELD a
causare la morte di Coulson e questi finisse in un luogo magico per
poi tornare nei film nel momento in cui gli alieni
Kree, che nel frattempo hanno invaso la Terra
prima degli eventi di Avengers 4, si rivelano una
minaccia pericolosissima?
D’altronde l’aveva predetto Robin con una profezia sul futuro:
Coulson è l’unico in grado di rimettere insieme i pezzi degli
Avengers. Un futuro nemmeno troppo lontano in cui
Talbot ha distrutto il pianeta Terra e si
riferisce a “loro” come gli unici che possono salvare il mondo
(probabilmente indicando lo SHIELD e i Vendicatori e riferendosi
sia alla battaglia contro Gravitron che a Thanos).
Quindi,
se Phil Coulson sarà ancora per la sesta stagione,
allora potrebbe esserlo per Avengers 4. È anche
vero che il personaggio ha bisogno di essere “morto” per il mondo
in modo tale che il pubblico possa rimanere sorpreso dalla sua
“resurrezione” nel quarto capitolo sui Vendicatori in uscita nel
2019, dove l’agente rimetterà insieme i pezzi unendosi a Tony Stark
e Steve Rogers, ovvero coloro che non si sono ancora riconciliati
dopo la Civil War.
Ora
immaginiamo un possibile scenario: Captain Marvel,
che conosce Coulson dagli anni Novanta, in qualche modo lo trova in
Avengers 4, lo cura con la tecnologia Kree Tech e
scopre qualche mezzo per mantenerlo in vita. Sarà davvero così? Che
ne pensate?
Avengers
4 arriverà al cinema ad Aprile 2019, sarà diretto
da Anthony e Joe Russo e porterà a
conclusione la Fase 3 del Marvel Cinematic
Universe.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch,
Don Cheadle, Tom
Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen,
Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe
Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly,
Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.
Il co-fondatore della Troma,
Lloyd Kaufman, è tornato a pronunciarsi ancora una
volta in difesa dell’amico e collaboratore di lunga data,
James
Gunn. Il regista di Guardiani della
Galassia ha iniziato con la Troma nei primi giorni
della sua carriera, collaborando ad alcuni dei loro film low
budget, firmando in particolare uno dei loro successi più famosi e
acclamati: Tromeo and Juliet. Continuando con la
tendenza dei film di serie B, Gunn ha fatto il suo
debutto alla regia con Slither del 2006, e ha scritto la
sceneggiatura per il remake di L’Alba dei morti
viventi del 2004 di Zack Snyder.
La più grande eccezione nella
carriera di Gunn è arrivata quando la Marvel gli ha aperto le sue porte.
Ma, dopo il successo dell’uscita di Guardiani della Galassia Vol.
2, lo sceneggiatore / regista ha dovuto fare i conti
con vecchie e stupide battute lasciate su Twitter anni prima. A
seguito di questi tweet, Gunn è stato licenziato, non senza il
sostegno di attori e personaggi del mondo dello spettacolo che
hanno lavorato con lui. Da allora, il terzo film di Guardiani è in
stallo, mentre Gunn è stato assunto dalla Warner Bros per lavorare
a Suicide Squad 2.
Parlando con Screen Geek al
LA Comic Con, Kaufman ha nuovamente affrontato la
questione. Il regista di 72 anni ha ribadito il suo sostegno a
Gunn, lodandolo incondizionatamente e condannando invece la
decisione di licenziarlo.
“Beh, sono stato il primo a
realizzare un video che cercava di supportare James Gunn (…)
Ovviamente mi sento molto forte, James è la persona più simpatica,
gentile e di talento che si possa incontrare, quindi hanno scelto
il ragazzo sbagliato per esercitare un abuso di potere, è come la
moglie di Shakespeare, irreprensibile, ma nel frattempo ha preso
tra le mani un altro franchise che può resuscitare e trasformare in
una macchina da miliardi di dollari. Il primo Suicide Squad era inguardabile, James lo
prenderà e sarà come Tremotino: paglia in oro.”
Mentre si potrebbe sostenere che
Guardiani della Galassia è sempre stata una
proprietà rischiosa, è innegabile che era ben lontana dall’essere
parte della squadra di serie A della Marvel,
ancora meno di Iron Man che (fa ridere adesso
dirlo) era un eroe poco noto e portarlo al cinema fu
rischiosissimo. Sulla carta, l’idea di centrare un film su un
gruppo di emarginati intergalattici con un procione parlante e un
albero è stata accolta con grande scetticismo. Nelle mani di Gunn,
tuttavia, i personaggi sono diventati nomi familiari e punti
cardine del MCU.
Allo stesso modo, molti saranno
senza dubbio d’accordo con la valutazione di Kaufman di Suicide
Squad. Nonostante il successo al botteghino – e anche gli Academy
Awards – il film è stato ampiamente considerato un disastro.
Suicide Squad non è riuscito a eguagliare l’hype
generato dai trailer. Nonostante persone come Kaufman continuino a
dar voce all’acclamato regista, Gunn molto probabilmente non
tornerà mai al franchise dei Guardiani e tornerà al punto di
partenza, anche se il suo copione verrà usato.
In attesa che la Warner Bros.
diffonda altro materiale su Shazam!,
ecco comparire online una nuova sinossi ufficiale del cinecomic che
arriverà nelle nostre sale nel 2019:
Abbiamo tutti
un supereroe dentro di noi, ci vuole solo un po’ di magia per
tirarlo fuori. Nel caso di Billy Batson, basterà gridare una sola
parola – SHAZAM! – affinché questo ragazzo adottato di 14 anni si
trasformi nel Supereroe Shazam per gentile concessione di un antico
mago.Ancora bambino all’interno di un corpo
divino, Shazam si diverte nella versione adulta di se stesso
facendo ciò che qualsiasi adolescente farebbe con i superpoteri:
divertirsi! Volare? Vedere a raggi X? Saltare i compiti a scuola?
Shazam vuole testare i limiti delle sue capacità con la gioiosa
imprudenza di un bambino, ma dovrà padroneggiare rapidamente questi
poteri per combattere le forze mortali del male controllate dal Dr.
Thaddeus Sivana.
Oltre a nominare il personaggio di
Thaddeus Sivana, il villain principale della storia, è
evidente che Shazam! seguirà quanto raccontato nei fumetti di
Geoff Johns, viste le caratteristiche del
supereroe. E voi cosa vi aspettate?
Vi ricordiamo che Shazam! farà
parte dell’Universo Cinematografico DC e
seguirà le uscite
di Aquaman e Wonder Woman
2, gli altri due attesi titoli di casa DC.
Il cinecomic è atteso per il
2019 e vede nel cast Zachary
Levi (Shazam!), Asher
Angel (Billy Batson), Mark
Strong (Dr. Thaddeus
Sivana), Jack Dylan
Grazer (Freddy), Grace
Fulton (Mary), Faithe
Herman (Darla), Ian
Chen (Eugene), Jovan
Armand (Pedro), Cooper
AndrewseMarta
Milans (genitori adorrivi di
Billy, Victor e Rosa Vasquez), Ron Cephas
Jones (Il Mago).
Dopo Loki,
Scarlet Witch, Falcon e il
Soldato d’Inverno anche Rocket
Rackoon e Groot potrebbero diventare
protagonisti di una serie tv spin-off ambientata nel
MCU e destinata alla
piattaforma streaming di Disney + in arrivo nel
2019. Secondo gli ultimi rumor infatti, i Marvel Studios sarebbero
già al lavoro sullo sviluppo del progetto che vedrà in azione i due
membri dei Guardiani della Galassia in
un’avventura solitaria.
Se così fosse gli studios dovrebbero
ricorrere ad un uso massiccio e fondamentale degli effetti visivi
per portare in vita questi personaggi, ricostruiti completamente in
digitale (il che comporterebbe spese maggiori rispetto alle altre
serie confermate). Per ora sappiamo che i budget stimati per questi
spin-off corrispondono più o meno a quelli dei film, quindi non si
baderà a spese.
C’è comunque del potenziale per una
serie prequel con Groot e Rocket, che si conoscevano da prima degli
eventi di Guardiani della Galassia, dunque sarebbe interessante
scoprire dov’erano all’epoca, come si sono conosciuti e a quali
avventure andranno incontro.
Come riportato da Variety qualche
settimana fa, la Disney ha incluso alcuni personaggi del Marvel
Cinematic Universe – tra cui Scarlet Witch,
Loki, Falcon e
il Soldato d’Inverno – nei progetti che
andranno a comporre il palinsesto del nuovo servizio streaming in
arrivo nel 2019.
Si
tratterebbe infatti di miniserie da sei o otto episodi dedicate ai
supereroi già apparsi negli adattamenti cinematografici nelle quali
torneranno gli attori che li hanno interpretati sul grande schermo
(in questo caso Elizabeth Olsen, Tom Hiddleston,
Anthony Makie e Sebastian Stan), insomma veri e propri
spin-off spalmati su una durata maggiore e divisi in puntate.
Per quanto riguarda Scarlet Witch
però, sembra che la Disney abbia programmato l’ingresso di un altro
supereroe, e il nome corrisponde nientemeno che al suo compagno nel
MCU Visione. Il sito conferma che Paul
Bettany avrà un ruolo di rilievo nella serie dedicata
a Wanda Maximoff e che questa potrebbe in definitiva diventare uno
show sulla coppia di supereroi Marvel.
La piattaforma streaming Disney
ha già ordinato nel suo catalogo una serie inedita
su Star
Wars ideata da Jon Favreau,
intitolata The Mandalorian, un’altra basata sui
film di High School Musical e il live
action di Lilli e il Vagabondo.
ATTENZIONE,
L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU ANIMALI FANTASTICI: I CRIMINI DI
GRINDELWALD
Alison
Sudol ha commentato la decisione di Queenie Goldstein di
unirsi al cattivo del titolo nel finale di Animali Fantastici: I
Crimini di Grindelwald, la seconda puntata della serie
di spinoff prequel di Harry Potter che è stata inaugurata con
Animali Fantastici e Dove
Trovarli nel 2016. Il film mette ulteriormente in luce la
complicata storia tra Albus Silente (Jude Law) e Gellert Grindelwald (Johnny Depp). E
al centro del conflitto tra i due c’è la pace stabilita tra i mondi
dei maghi e dei non-maghi. Mentre Newt Scamander (Eddie
Redmayne), Tina Goldstein (Katherine
Waterston), Jacob (Dan Fogler) e Queenie
ritronano nella storia, questa volta le cose non vanno così bene
come la prima volta che li abbiamo incontrati.
Nella sequenza finale, Queenie,
convita dall’eloquente discorso di Grindelwald, decide di
schierarsi con il cattivo, cercando una via di fuga dalla sua
costante sofferenza e dall’impossibilità di coronare il suo sogno
d’amore cn Jacob.
Parlando con EW,
l’attrice che interpreta Queenie ha commentato la sorprendente
decisione della strega, scelta che la mette decisamente in
contrapposizione con la sorella, Tina, ma anche con Newt e con lo
stesso Jacob. L’attrice ha rivelato di sapere che cosa avrebbe
fatto il suo personaggio nel sequel mentre seguiva l’attività
stampa per Animali fantastici e dove
trovarli, e così come è capitato ai fan, anche lei ha
avuto difficoltà ad accettare la scelta di Queenie:
“Ero molto sorpresa. Ci è
voluto molto tempo per cominciare a capire. E per tutto il corso
del film, per cominciare a riconciliare chi era all’inizio del film
con le scelte che fa successivamente e capire che non è una persona
diversa, ma che è appena stata abbandonata in una circostanza
davvero insostenibile.
Parte del suo problema è che
attinge pensieri e memorie da tutti gli esseri umani in ogni
momento e questo è molto importante da tenere in considerazione.
Tutti quelli che le sono vicini le ripetono sempre ‘Non leggere
nella mia mente’. Quindi ha un potere enorme ma tuttavia si sente
come se la sua dote fosse solo una condanna, e questo farebbe
sentire un pazzo chiunque. Poi, in genere, le donne sono sempre
state molto intuitive, e spesso sono state punite per questo.
Quante donne sono state in un istituto psichiatrico perché sono
state definite pazze solo perché parlavano liberamente?
Lei resta senza nessuno, e non
è tanto il fatto che Jacob non si rivolga al lato oscuro come lei,
ma è proprio il fatto che lui si rifiuta di camminare al suo fianco
in questa lotta che lei abbraccia anche allo scopo di coronare il
suo amore con lui.”
Intervistato da The Daily Beast,
Oscar Isaac ha avuto modo di ricordare
Carrie Fisher e raccontare com’è stato tornare sul
set di Star
Wars: Episodio IX senza la sua amata collega. Come
saprete il personaggio della principessa Leia sarà nel film grazie
a vecchie scene girate e non incluse nei capitoli precedenti, ma
questa sarà anche l’ultima volta che rivedremo l’attrice nel
franchise.
Per Isaac promette il nono episodio
di Star Wars “renderà il giusto omaggio a Carrie Fisher, e la
storia del film girerà intorno a questo. È strano essere sul set,
parlare di Leia e non avere Carrie in giro. C’è sicuramente un po’
di dolore nell’atmosfera […] Per quanto riguarda il lavoro con
J.J.Abrams, è stato divertente tornare a collaborare e penso
che questa energia si trasformerà in un film davvero
fantastico.“
Nel cast del film
tornano Daisy Ridley, Adam Driver, John Boyega, Oscar
Isaac, Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Kelly Marie Tran, Joonas
Suotamo e Billie Lourd. Si
uniranno al cast di Star Wars: Episodio IX Matt Smith,
Naomi Ackie e Richard E. Grant,
insieme ai veterani del franchise Mark Hamill, Anthony
Daniels e Billy Dee Williams,
che riprenderà il ruolo di Lando Calrissian.
Sebbene Star Wars: Gli
Ultimi Jedi sia stato accolto in maniera
contrastante, le recensioni non sono state affatto negative;
tuttavia il film ha intiepidito i fan che non ne hanno determinato
il successo economico travolgente che ci si aspettava. Dato che gli
spettatori considerano molto meglio riuscito Il
Risveglio della Forza, la notizia che J.J.
Abrams sarebbe tornato a dirigere Star
Wars: Episodio IX è stata accolta con molto
favore.
Stando a quanto
riporta Variety, sembra che Abrams stia
per siglare un accordo importante con uno studio, e tutti gli
indizi puntano alla Disney. Il regista e produttore ha infatti un
ottimo rapporto con Bob Iger, CEO della Casa
di Topolino, e i motivi per legarsi allo studio sono molti, a
partire dal prestigio dell’incarico.
Secondo questo report, infatti,
Lucasfilm avrebbe affidato Episodio
IX ad Abrams con lo scopo di farne un film che
“corregge il corso degli eventi” che si sono sviluppati in
maniera inaspettata ne Gli Ultimi Jedi. È un
incarico di grande fiducia che viene affidato al regista, e quindi
sembra ovvio che lo Studio possa voler affidarsi a lui, primo per
dare una degna conclusione alla saga ufficiale di Star
Wars, e poi forse per guardare al futuro in una maniera
che possa accordare fan e critici, in un possibile sviluppo del
franchise.
Mentre a New York proseguono senza
sosta le riprese, in rete è arrivata la prima sinossi ufficiale
di Joker, il film che racconterà le “origini” del
celebre clown principe del crimine di Gotham interpretato da
Joaquin Phoenix. Todd Phillips,
regista di Una notte da leoni, firmerà questo capitolo
esterno all’universo condiviso DC.
Di seguito la trama:
Joker ruota attorno all’iconico
arcinemico di Batman ed è una storia originale e autonoma mai vista
sul grande schermo. L’esplorazione di Arthur Fleck (Joaquin
Phoenix), un uomo trascurato dalla società, non sarà solo lo studio
di un personaggio grintoso, ma anche il racconto di un tema molto
più ampio.
Vi ricordiamo che il
film arriverà nelle sale il 4 ottobre
2019, come ufficializzato nelle ultime settimane dalla
Warner Bros.
La produzione
diJoker si
sovrapporrà a quella dello spin-off, annunciato nei mesi scorsi,
con protagonista Jared Leto.
Contrariamente alle altre
apparizioni del personaggio
nei Batman di Tim
Burton, nella trilogia del Cavaliero
Oscuro di Christopher Nolan e
in Suicide
Squad, Joker sarà ambientato nel
1980 e racconterà l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua
trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.
Possibile l’ispirazione al fumetto
di Alan Moore The Killing Joke, dove il noto
villain è mostrato come un comico fallito che inizia a commettere
atti violenti dopo che è entrato in contatto con sostanze chimiche
nocive.
“Sono tre o quattro anni
che chiedo al mio agente perché non esista un film su questi
personaggi da realizzare con budget inferiori, che possa studiarli
per bene…certo non aver mai pensato al Joker, perché aveva già
avuto diverse rappresentazioni“, ha raccontato Phoenix in una
recente intervista. “Prendo molto tempo quando si
tratta di accettare un ruolo Il processo è sempre lo stesso: leggo
la sceneggiatura e incontro il regista, che è ciò che ho fatto con
con Todd [Phillips], e ho subito pensato che fosse un progetto
molto interessante. Aveva una speciale comprensione di questo
mondo, unico nel genere, e mi spaventa a morte.“
Naruto è una manga
e un anime famoso in tutto il mondo. È stato disegnato da
Masashi Kishimoto ed ha avuto ben 15 anni di
pubblicazione, dalla fine del 1999 alla fine del 2014 sulla rivista
Weekly Shonen Jump. Il manga, composto da 700 capitoli, racconta le
avventure di Naruto Uzumaki che cerca di salvare
il mondo, partendo da ninja inesperto fino a diventare sempre più
forte e seguendo il sogno di diventare hokage.
Da questo manga sono state adattate
due serie tv anime prodotte da Pierrot e che sono andate in onda su
Tv Tokio. La prima parte del manga viene raccontata nella serie
Naruto, che si compone di 220 episodi che è stata
trasmessa a partire dal 2002, mentre la seconda serie, Naruto:
Shippuden è andata in onda dal febbraio del 2007 al marzo del
2017.
Bisogna considerare che
Naruto è uno dei manga di maggiore successo, appena dopo
Dragon Ball e One Piece, e che ha avuto un successo incontrastato in
tutto il mondo, anche come anime. In realtà Naruto era
nato per essere un capitolo autoconclusivo, ma ebbe talmente tanto
successo che Kishimoto decise di farne una serie, creando un mondo
fantasy di epoca non precisa e facendo partire sulla parte grafica
dalla realizzazione del Villaggio della Foglia.
Le tematiche intraprese dal
manga e, successivamente dagli anime, riguardano
l’amicizia, il rispetto verso il prossimo e la sua accettazione, la
responsabilità delle azioni che si compiono e i vari
insegnamenti. Inoltre viene dato tantissimo spazio al
mondo dei ninja e alle armi utilizzate, ispirate a quelle
utilizzate nella realtà.
Religioni e filosofie orientali
hanno influenzato l’universo di Naruto, così diversi edifici
esistenti hanno contribuito alla realizzazione di luoghi e ambienti
presenti all’interno del manga. Da questo manga sono stati tratti,
oltre le due serie anime, otto OAV (Original Anime Video) e undici
film, sempre prodotti da Pierrot, basati sulle prime due serie
anime. Se i primi due film sono storie autoconclusive che si
posizionano in modo parallelo rispetto alle serie, gli ultimi due
mandano avanti la storia, diventato dei veri e propri spin-off. Dal
manga sono stati tratti anche due romandi con illustrazioni di
Kishimoto, un manga spin-off e diversi videogiochi.
Naruto Shippuden: episodi
Questa serie si basa sulle seconda
parte del manga Naruto realizzato da Masashi Kishimoto e
si identifica come il prosieguo del primo adattamento animato,
ovvero Naruto, dal titolo omonimo a quello del manga da cui le
serie sono state tratte. Shippuden segue le avventure del
protagonista dopo che questi è partito dal Villaggio della
Foglia.
In Italia la serie è andata in onda
su Italia 1 e Hiro: la rete di
Mediaset ha trasmesso i primi 79 episodi tra la fine del 2008 e
l’inizio del 2009 per proseguire con gli episodi dal 157 al 286 tra
il 2012 e il 2014, mentre il canale Hiro ha trasmesso la serie
dall’episodio 80 al 156 a partire dall’inizio del 2011 fino alla
fine del 2012. La serie è stata trasmessa per intera sul canale
Italia 2 nel dicembre del 2014.
La serie ha subito una divisione
degli episodi in stagioni: ciò è dovuto all’acquisizione delle reti
di trasmissione degli episodi in un numero predefinito. Dalla serie
Shippuden sono stati tratti otto film: L’esercito
fantasma, Il maestro e il discepolo, Eredi della volontà del Fuoco,
La torre perduta, La prigione insanguinata, La via del ninja, The
Last: Naruto the Movie e
Boruto: Naruto the Movie.
Naruto Shippuden: streaming
È possibile trovare in streaming,
sulla piattaforma Chili, alcuni degli undici film totali di Naruto,
ma non vi è ancora una piattaforma su cui trovare l’intera serie in
streaming.
Naruto Shippuden: Ultimate Ninka
Storm 4
Il gioco, il sesto della serie
Ultima Ninja Storm, si basa sulle serie manga e anime di
Naruto ed è stato pubblicato per PC, Playstation 4 e Xbox One ed è
uscito il 4 febbraio del 2016. Questo videogioco è stato pubblicato
per le console di nuova generazione per adattarsi ai moderni
mercati di vendita e vede la presenza di molti più personaggi
rispetto alle edizioni precedenti, facenti parte di una trama molto
più complessa e articolata.
Di questo videogioco è stata resa
disponibile la modalità di combattimento a squadre in cui ogni
membro può agire singolarmente oppure in funzione concatenata.
Inoltre, durante il combattimento è possibile passare da un
personaggio ad un altro. Questo videogioco torna alle radici della
serie, rimanendo il più fedele possibile al manga da cui prende
spunto, senza perdersi in diverse sottotrame e puntando sulla
spettacolarità dell’azione.
Con questa quarta edizione, si va a
ripercorrere l’epica ninja creata da Kishimoto con i suoi manga,
andando a rivivere la fine della Quarta Guerra dei Ninja che era
stata lasciata in sospeso con il capitolo precedente. Sviluppato a
CyberConnect2 e distribuito da Bandai
Namco Entertainment si basa sulle vicende del
lungometraggio del 2015 intitolato Boruto: Naruto the
Movie.
Si parte poco dopo la fondazione
del Villaggio della Foglia e si concentra sugli eventi di Boruko
Uzumaki, il figlio di Naruto Uzumaki e di Hinata Hyuga, e di Sarada
Uchina, figlia di Sasuke Uchica e Sakura Haruno. Dalla Quarta
Guerra Mondiale Ninja, il conflitto che ha visto gli shinobi dei
Cinque Grandi Paesi Ninja unire le forze e insorgere contro
l’Organizzazione Alba.
Baruto è un Genin ed è al suo primo
esame di selezione dei Chunin. Per Boruto si manifesta, quindi,
l’occasione di dimostrare di che pasta sia fatto e di attirare
l’attenzione del padre. Il gioco di sviluppa tra gli scenari Storia
e Avventura in cui si sviluppano diverse avventure, tra cui anche
allenamenti con diversi maestri e compagni di squadra e con la
possibilità di esplorare il Villaggio della Foglia in maniera
inedita.
La diffusione della timeline
ufficiale del MCU ha sistemato una volta
per tutte l’errore commesso in Spider-Man:
Homecoming, conferendo di nuovo un aspetto armonioso alla
linea temporale dell’Universo Condiviso Marvel, probabilmente
appena in tempo per permettere agli eroi di fare di nuovo
confusione con le linee temporali in Avengers 4, per distruggere
Thanos.
Ma andiamo con ordine. Spider-Man: Homecoming presenta quello che
forse è il primo grande “errore” nella timeline del Marvel
Cinematic Unvierse. Il film è stato ambientato nella scia
delle conseguenze di Civil War ma, secondo le
battute e le didascalie, si svolge otto anni dopo i fatti di
The Avengers.
In genere, ad eccezione di
specificazioni precise, i film Marvel sono sempre stati ambientati
nell’anno di uscita: Iron Man nel 2008,
The Avengers nel 2012, Winter
Soldier nel 2014. Secondo questa datazione
Spider-Man: Homecoming doveva essere ambientato
nel 2016/2017, esattamente dopo Civil War, film di
cui risente nella vicende iniziali. Cinque anni dopo i fatti di
The Avengers, non otto.
La timeline
ufficiale del MCU però riporta quanto
segue:
1943-45: Captain America: Il Primo
Vendicatore
2010: Iron Man
2011: Iron Man 2, The Incredible Hulk,
Thor
2012: The Avengers, Iron Man 3
2013: Thor: The Dark World
2014: Captain America: The Winter Soldier,
Guardians of the Galaxy Vol. 1 and Vol. 2
Come potete vedere, Iron Man è stato
ambientato nel 2010 invece che nel 2008 (anno di uscita), in questo
modo mentre l’origine di Doctor Strange è ambientata tra il 2016 –
2017, un anno dopo l’originale ambientazione. Ci sono ancora alcune
incongruenze, tuttavia, e la cosa più notevole è l’ambientazione di
Black Panther, le cui vicende dovevano originariamente svolgersi un
anno dopo Capitan America: Civil War nonostante
T’Challa fosse appena stata nominata Re.
Vi ricordiamo che i Marvel
Studios torneranno nel 2019 con Captain
Marvel, Avengers 4 e Spider-Man:
Far From Home, e nel 2020 con lo standalone su Vedova Nera
e il film sugli Eterni.
Non ci sono conferme su nessun
fronte per quanto riguarda Guardiani della Galassia
Vol. 3, che puntava ad occupare uno slot del 2020.
Il licenziamento di James
Gunn ha causato il posticipo del film, con un
conseguente ritardo nella data d’uscita.
Il film con Scarlett Johansson dovrebbe
arrivare per primo nei cinema, andando a occupare la finestra di
Maggio, mentre The Eternals si insedierà nella finestra
autunnale, a novembre, come è successo a Doctor
Strange e a Thor:
Ragnarok.
Nonostante si tratti soltanto di un
rumor, sembra chiaro che la Fase 4 del MCU possa riservare sorprese
di questo genere, che possano sviluppare e ampliare l’universo
condiviso in direzioni fino a questo momento inesplorate. Il
particolare sarà interessante vedere in che modo si sceglierà di
raccontare la storia di Natasha Romanoff, che sarà diretta
da Cate Shortland e che entrerà in
produzione il prossimo anno. Il film sarà il secondo targato Marvel
Studios con una protagonista donna e stando all’accoglienza
ricevuta dal trailer
di Captain Marvel, è chiaro che il pubblico non vede
l’ora di accogliere eroine protagoniste.
Si svolgerà tra Milano e Como, dal 3
al 9 dicembre, la XXVIII edizione del Noir in
Festival, diretto da Giorgio Gosetti, Marina
Fabbri e Gianni Canova (Delegato IULM),
secondo la doppia vocazione che la manifestazione ha assunto in
questi anni per esaltare l’attività di formazione (a Milano nel
campus universitario di IULM) insieme a quella di scoperta,
spettacolo, glamour (al Teatro Sociale di Como). Fedele al suo
carattere interdisciplinare che da sempre fonde cinema e
letteratura, memoria e attualità, fumetto e new media nel segno di
un unico genere, il Noir del 2018 ha due campioni esemplari in
Joe Dante (Premio Noir alla carriera nel cinema) e
Jo Nesbø (Raymond Chandler Award). Ma nel
programma del festival, tra incontri, eventi, novità e ricorrenze
spiccano almeno altri quattro appuntamenti: quello con
Dario Argento, Gianfranco
Manfredi e autorevoli esperti di “zombilogia” per i 50
anni di un film-capostipite come La notte dei morti
viventi di George A. Romero; l’incontro con Katharina
Kubrick nell’anniversario di un altro capolavoro come
2001: Odissea nello spazio; la giornata intitolata The
British Touch con tre grandi signore del nuovo mystery
anglosassone, tra Agatha Christie e Patricia Highsmith, come
Jill Dawson (Il talento del crimine),
Sujata Massey (Le vedove di Malabar
Hill), Sarah Pinborough (L’amica del
cuore). Infine la masterclass di Ning Ying,
presidente della giuria per il cinema, la più celebre regista donna
cinese, tra i fondatori della cosiddetta “Sesta Generazione” e
protagonista al Noir in collaborazione con l’Istituto Confucio di
Milano.
Tra sorprese e conferme Noir in Festival 2018 offre un ampio
spettro di suggestioni ed emozioni nel segno del brivido e della
fantasia, fino a poter essere definita davvero un’edizione… da
paura in più di un senso.
Tra cinema e televisione
L’incontro a distanza tra Johnny Depp (padre) e Lily-Rose
Depp (figlia) nei due film che aprono e chiudono la
selezione ufficiale 2018: Les fauves di Vincent Mariette e
City of Lies di Brad Furman; una femme fatale in stile
Dirty Harry ma con il fascino assoluto di Nicole
Kidman in Destroyer di Karyn Kusama; Anna
Kendrick (l‘avevamo scoperta in Twilight), mamma
perfetta che in A simple Favour di Paul Feig si scopre
detective e si rivela una delle più riuscite interpreti della black
comedy; il confronto a distanza tra il cinema europeo e quello
latino-americano in un anno che vede l’argentino El
Angel di Luis Ortega tra i favoriti per l’Oscar al
miglior film straniero e lo svedese
Border di Ali Abbasi correre per l’Oscar
europeo; una storia di droga e di faide, Birds of
Passage, che conferma un talento assoluto
del nuovo cinema degli anni 2000 come Ciro Guerra e trae nuova
attualità dalla guerra tra ricchi e poveri ai confini degli Stati
Uniti; l’appassionante sfida tra i magnifici sei film finalisti del
Premio Claudio Caligari che verranno giudicati
dalla giuria popolare degli studenti IULM, di giovani e
appassionati guidati da tre critici al verdetto finale. E poi
ancora: un cartoon esplosivo e politico come Black is
Beltza di Fermín Muguruza che conferma tutta la
vitalità del cinema basco (premiato proprio al Noir un anno fa),
l’anteprima mondiale del nuovo serial
Trapped ideato da Baltasar Kormákur, il
ritorno di una serie ormai di culto come la canadese
Cardinal: se il delitto in Islanda si
nasconde dietro la spessa coltre nevosa e il mare del nord, in
Canada è la brumosa Algonquin Bay del Lago Ontario a occultare
verità che nessuno vorrebbe ascoltare. E infine l’ormai
tradizionale premio alla memoria di Luca
Svizzeretto, il più giovane e appassionato dei critici, il
più generoso amico del festival. Per ricordarlo come lui amava, si
festeggia ogni anno un autentico “maverick” del nostro cinema di
genere. Questa volta il protagonista sarà il maestro del trucco e
dell’effetto di paura Sergio Stivaletti.
I libri di Noir in Festival
Fin dalla sua nascita nel 1991 il festival ha trovato nella
letteratura un punto di forza che spesso ha dato identità e
carattere all’intero programma. Così è quest’anno non solo per
l’eccellenza di grandi ospiti stranieri, fra cui merita un posto
d’onore l’inscindibile duo che compone la personalità di
Lars Kepler e che presenta Lazarus, la
nuova avventura del detective Joona Lina, nove anni dopo la
folgorante scoperta de L’ipnotista, ma per una scuola
italiana che continua a confermare una caleidoscopica varietà. Dal
giovane maestro di tutti, Carlo Lucarelli con
Peccato mortale, al re del best seller Donato
Carrisi con il nuovo romanzo Il gioco del
suggeritore, passando per personalità marcate e originali come
il veterano Gianni Biondillo (Il sapore del
sangue), l’attento costruttore di trame Roberto
Costantini (Da molto lontano), la travolgente
Mariolina Venezia (Rione Serra Venerdì),
i cinque finalisti eccellenti del Premio Giorgio
Scerbanenco, per arrivare a un narratore che ha costruito
il suo marchio di fabbrica in atmosfere sospese tra cinema e
letteratura come Enrico Vanzina (La sera a
Roma). Ed è emblematico che mentre Cecilia
Scerbanenco svela con Il fabbricante di storie il
suo inedito e appassionato ritratto del padre, il vincitore della
Festa del Cinema di Roma, Edoardo De Angelis, confermi la sua
passione per il noir e il nostro festival anticipando che presto
l’antieroe Duca Lamberti tornerà sullo schermo con la sua
regia.
Eventi e partner
Le tre mattinate degli incontri a IULM saranno dedicate ad
altrettanti momenti nella costruzione del genere: il trucco come
forma espressiva (da quello creativo di Sergio Stivaletti a quello
virtuale della migliore postproduzione al tempo degli effetti
digitali), la costruzione di un mito (come accadde quando George A.
Romero con La notte dei morti viventi riprese un modello
delle credenze voodoo già portato al cinema da Bela Lugosi in A
White Zombie e ne fece un’icona delle paure moderne), le
modalità della scrittura in chiave femminile con A British
Touch.
A Como invece, in sinergia con AGICI e il sostegno di Istituto Luce
– Cinecittà trova spazio il primo laboratorio di genere dal punto
di vista produttivo con una speciale “finestra” dedicata alle
coproduzioni tra Italia e Svizzera.
E sempre grazie all’Archivio Luce ritornano al Noir in Festival le
ormai celebri “pillole” di memoria visuale intitolate questa volta
Ciak, che spavento! con zombi, mostri,
reventants e brividi nella grande tradizione di genere del
cinema italiano e i suoi campioni, da Mario Bava a Dario
Argento.
Promosso dalla Direzione Generale Cinema del MiBAC, con il sostegno
della Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di
Milano e del Comune di Como, realizzato da Studio Coop in
collaborazione con l’Associazione Amici di Como, SIAE, Istituto
Luce – Cinecittà, Consorzio Como Turistica, Associazione
provinciale Albergatori di Como e Milano Film Network, il
Noir in Festival è reso possibile dall’impegno di molti partner di
settore, dalla fiducia di produttori e distributori, da una squadra
di giovani e grandi professionisti dell’organizzazione culturale,
dal calore di istituzioni, artisti, amici. A tutti va il nostro
sincero grazie.
“Fare un festival – dicono Giorgio Gosetti e Marina
Fabbri – è come esercitarsi ad eseguire uno spartito musicale:
altri, gli artisti, lo hanno scritto; a noi spetta assemblarlo,
coglierne le sonorità e le emozioni, segnare i contrappunti e i
movimenti, fino ad aderire in pieno alle attese di chi ascolta e
vede. Nel caso del Noir in Festival da qualche anno l’impegno è
duplice: diverse sono le attese tra Milano e Como, diverse le
vocazioni del nostro lavoro, costante deve invece restare
l’armonia, il senso, la struttura. In questo caso, riguardando il
programma, i nomi dei protagonisti, i titoli delle opere e la
scansione degli appuntamenti, ci pare di essere stati buoni
musicisti. Abbiamo con noi la fortuna di un’annata ricca di talenti
e di suggestioni; abbiamo il sostegno di chi crede nella formula,
unica e irripetibile del Noir; abbiamo il privilegio di una
tradizione che ormai si è fatta marchio di qualità. Adesso viene il
momento di far giudicare il nostro lavoro, adesso è ora di alzare
il sipario. Ma per chi ci vorrà seguire il brivido e divertimento
sono assicurati”.
Sarà Lucia Mascino
la madrina della 36ma edizione del Torino
Film Festival (dal 23 novembre al 1° dicembre 2018).
L’attrice sarà a Torino in occasione della serata di inaugurazione
di venerdì 23 novembre in cui, insieme alla direttrice del festival
Emanuela Martini, darà il via in maniera ufficiale alla
manifestazione.
“Quando lo scorso anno sono
tornata due volte al Torino Film Festival per Amori che non sanno
stare al mondo di Francesca Comencini e per Favola di Sebastiano
Mauri e ho visto gli occhi di Kim Novak sul manifesto del Festival
a cui il mio personaggio si era ispirato, ho pensato che mi
volessero dire qualcosa, che mi indicassero un’improvvisa
vicinanza, ma mai avrei immaginato che sarei stata chiamata ad
essere madrina del Festival l’anno successivo. È una chiamata che
mi onora e mi riempie di emozione.” ha dichiarato
l’attrice.
Lucia
Mascino è attrice di teatro, cinema e televisione. Ha
iniziato il suo percorso al Centro di Ricerca e
Sperimentazione teatrale di Pontedera dove ha studiato con
pedagoghi russi, francesi e polacchi. Al cinema è stata
recentemente protagonista di Amori che non sanno stare al
mondo di Francesca Comencini, prodotto da Fandango, per
il quale è stata candidata ai Nastri d’argento 2018 e ai Globi
d’oro come Miglior attrice protagonista, ha vinto il Premio Anna
Magnani al Bifest di Bari e il Premio come Miglior attrice
protagonista al Festival italiano di Mosca 2017. È coprotagonista
insieme a Filippo Timi nel film tratto dall’omonimo spettacolo
teatrale Favola con la regia di Sebastiano Mauri
e prodotto da Palomar, che ha vinto il Premio Flaiano 2018. È nel
cast della commedia La prima pietra di Rolando
Ravello, prodotto da Fandango in uscita a dicembre 2018 e
nell’opera prima Palloncini di Laura Chiossone,
prodotta da Indiana in uscita nella primavera 2019. Nel 2016
è stata protagonista del film Fraulein, una fiaba
d’inverno, esordio al cinema di Caterina Carone
e prodotto da Tempesta Film. Ha collaborato, fra gli
altri, con Nanni Moretti, Giuseppe Piccioni, Roberto Andò,
Sabina Guzzanti, Stefano Tummolini, Alessandro
Rossetto, Renato De Maria, Marco Segato, Marco Danieli,
Stefano Pasetto, Susanna Nicchiarelli.
Dal 12 al 24 dicembre Deadpool
2 tornerà al cinema in una versione edulcorata
PG-13, dal titolo Once Upon a Deadpool. Intanto la
Fox sta cercando di proporre il film alla corsa agli Oscar,
inserendolo nella campagna “For Your Consideration” in 15
categorie.
Lo scorso anno,
Deadpool arrivò a candidature di grande pregio,
come quelle ai Golden Globes, dove Ryan Reynolds
compariva nella cinquina di migliore attore comico. Adesso la Fox
mira molto più in alto, proponendo il sequel in 15
categorie all’attenzione dell’Academy, tra cui miglior
film, migliore regia e migliore attore protagonista.
Diretto da David
Leitch, Deadpool
2 vede Ryan
Reynolds tornare nei pani del Mercenario
Chiacchierone della Marvel. Zazie
Beetz è Domino, Josh
Brolin è invece Cable.
Le nomination agli Oscar
2019 saranno annunciate ufficialmente il 22 gennaio 2019,
mentre la cerimonia di assegnazione dei 91° Academy
Awards si svolgerà il 24 febbraio al Dolby Theatre.