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The Exorcist: Deceiver, annunciata la data di uscita del sequel

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The Exorcist: Deceiver, annunciata la data di uscita del sequel

L’esorcista – Il credente, sequel dell’iconico L’esorcista del 1973, arriverà al cinema dal 13 ottobre di quest’anno, ma ancor prima che ciò avvenga è stato annunciato che il suo sequel, al momento intitolato The Exorcist: Deceiver (traducibile come L’ingannatore), è confermato e, come riporta THR, arrivera al cinema il 18 aprile 2025. Che David Gordon Green, regista del nuovo film stesse lavorando ad un’intera nuova trilogia dedicata al franchise era cosa nota, ma non erano invece noti i tempi in cui si avrebbe avuto notizia degli ulteriori due capitoli.

Proprio come ha fatto con la sua trilogia di Halloween, dunque, il regista sembrerebbe essere pronto a riportare al cinema un’altro dei più celebri racconti del cinema horror di sempre, adattandolo naturalmente ai nostri giorni. C’è dunque da aspettarsi un finale aperto da L’esorcista – Il credente, che rimanderà dunque l’ipotetica sconfitta del diavolo ai successivi film. Al momento, non è noto quando arriverà il terzo film né quale sia il suo titolo, ma è lecito aspettarsi che possa arrivare a sua volta in sala dopo un’attesa di due anni, quindi intorno al 2027.

L’attuale sciopero degli attori e degli sceneggiatori, qualora andasse avanti ancora a lungo, potrebbe però scombinare tali piani. Anche se The Exorcist: Deceiver ha una data di uscita a quasi due anni di distanza, non sappiamo a che punto siano i lavori sul progetto e se il blocco che sta attualmente vivendo Hollywood ha portato a dover mettere in pausa anche i lavori su tale film. Non resta dunque che attendere intanto l’uscita in sala di L’esorcista – Il credente, che presenterà i nuovi personaggi e il racconto di partenza, lasciando dunque immaginare dove questo potrà poi andare con i successivi film.

L’esorcista – Il credente, tutto quello che sappiamo sul film

L’esorcista – Il credente segnerà la prima volta che la star del film originale Ellen Burstyn tornerà nel franchise nei panni di Chris MacNeil. Dopo i poster e un primo trailer, è emersa più chiaramente la trama di questo nuovo film, la cui sinossi recita: Dalla morte della moglie incinta in un terremoto di Haiti 12 anni fa, Victor Fielding (il candidato all’Oscar per One Night in Miami Leslie Odom Jr.) ha cresciuto la loro figlia, Angela (Lidya Jewett, Good Girls) tutto da solo.

Ma quando Angela e la sua amica Katherine (l’esordiente Olivia Marcum) scompaiono nel bosco, solo per tornare tre giorni dopo senza alcun ricordo di ciò che è successo loro, si scatena una serie di eventi che costringerà Victor ad affrontare il punto più oscuro del male e, nel suo terrore e disperazione, a cercare l’unica persona viva che abbia mai assistito a qualcosa di simile prima: Chris MacNeil.

Nel film sono presenti anche la vincitrice dell’Emmy Ann Dowd (The Handmaid’s Tale) nei panni della vicina di Victor, e la vincitrice del Grammy Jennifer Nettles (Harriet) e il due volte vincitore del Tony Norbert Leo Butz (Fosse/Verdon, Bloodline) nei panni dei genitori di Katherine, l’amica di Angela. L’esorcista – Il credente è diretto da David Gordon Green da una sceneggiatura di Peter Sattler (Camp X-Ray) e lo stesso David Gordon Green, da una storia di Scott Teems (Halloween Kills), Danny McBride (trilogia di Halloween) e ancora David Gordon Green, basata sui personaggi creati da William Peter Blatty.

Guardiani della Galassia vol. 4, James Gunn infrange le speranze dei fan

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Guardiani della Galassia Vol. 4 ha appena ricevuto un deludente aggiornamento da James Gunn. Dopo aver completato la trilogia con il fortunato Guardiani della Galassia Vol. 3, in molti si sono chiesti se Gunn avrebbe dato vita anche ad un quarto capitolo del franchise, riportando dunque sul grande schermo gli amati personaggi. Tuttavia, la cosa è da subito sembrata improbabile, considerando che Gunn ha ora lasciato la Marvel per concentrarsi sulla costruzione del suo nuovo DC Universe e dirigere Superman: Legacyin sala dall’11 luglio 2025.

Su Threads, ad ogni modo, Gunn ha risposto a un fan che gli ha espressamente chiesto di realizzare Guardiani della Galassia Vol. 4. Mentre il regista si è detto lusingato dalla richiesta, con il fan che ha indicato Guardiani della Galassia Vol. 3 come il miglior film Marvel fino ad oggi, Gunn ha fornito un aggiornamento negativo su Guardiani della Galassia Vol. 4, affermando che: “Penso che lo lascerò [il franchise] a 3, scusa (ma grazie)“.

La notizia non deve essere necessariamente presa in modo negativo. Guardiani della Galassia Vol. 3 è stato il finale perfetto per l’iterazione originale del team e perquanto ai fan farebbe piacere rivedere quei personaggi per nuove avventure, ha senso lasciare così le cose, evitando di tirare in ballo nuovi elementi che potrebbero rovinare quanto fin qui costruito. Non è comunque escluso che quei personaggi possano fare il loro ritorno, ad esempio in progetti collettivi come gli annunciati Avengers: The Kang Dynasty e Avengers: Secret War.

Guardiani della Galassia Vol. 3, la trama e il cast del film

La sinossi ufficiale per Guardiani della Galassia Vol. 3  recita quanto segue: “in Guardiani della Galassia Vol. 3 la nostra amata banda di disadattati ha un aspetto un po’ diverso. Peter Quill, ancora sconvolto dalla perdita di Gamora, deve radunare la sua squadra attorno a sé per difendere l’universo oltre che per proteggere uno di loro. Una missione che, se non completata con successo, potrebbe portare alla fine dei Guardiani così come li conosciamo.

Guardiani della Galassia Vol. 3 è scritto e diretto da James Gunn ed è interpretato da Chris PrattZoe SaldanaDave Bautista, Karen Gillan, Pom Klementieff, con Vin Diesel  nei panni di Groot e Bradley Cooper in quelli di Rocket nella versione originale, oltre a Sean Gunn, Chukwudi Iwuji, Will Poulter e Maria Bakalova. Il film è prodotto da Kevin Feige, mentre Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Nikolas Korda, Simon Hatt e Sara Smith sono i produttori esecutivi.

Il socio: trama e cast del film con Tom Cruise

Il socio: trama e cast del film con Tom Cruise

I cosiddetti legal thriller sono certamente una delle sottocategorie più affascinanti di quel vasto e sfaccettato genere che è il thriller. Numerosi sono i titoli che nel corso degli anni hanno fatto la fortuna di questo, portando le storie di avvocati, processi o questioni legate al mondo giudiziario a ritagliarsi il proprio posto di rilievo nel mercato cinematografico. Titoli come Il rapporto Pelican, Michael Clayton e Il cliente sono solo alcuni dei titoli più famosi. Tra questi si annova anche Il socio, film del 1993 diretto da premio Oscar Sydney Pollack.

Si tratta dell’adattamento dell’omonimo romanzo scritto da John Grisham e pubblicato nel 1991. Il libro si affermò come un best seller e diede popolarità internazionale al suo scrittore, oggi tra i più popolari in quanto a racconti di genere thiller giudiziario. Il socioe, in qualche modo, offre uno spaccato di quella parte dell’avvocatura votata soltanto al profitto, senza riguardo all’interesse per la legalità o la giustizia, anche a costo di compromessi con la malavita organizzata, mantenendo, tuttavia, sempre una apparenza pubblica ipocritamente integerrima.

Affermatosi come un grande successo, con un incasso globale di oltre 270 milioni di dollari, il film tratto da questo racconto è ancora oggi considerato uno dei thriller più entusiasmanti e importanti degli anni Novanta. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Il socio: la trama del film

Protagonista del film è Mitch McDeere, un ambizioso giovane appena laureato in legge a pieni voti ad Harvard. Dopo tanti sacrifici, egli viene contattato da un piccolo ma facoltoso studio legale, il Bendini, Lambert & Loke, che gli propone un posto da associato. Mitch ha infatti tutti i requisiti in regola per entrare a far parte del team e le condizioni offerte sono talmente allettanti che Mitch e la sua giovane moglie Abby non tardano a trasferirsi nella tranquilla Memphis. Il giovane si tuffa così a capofitto nel lavoro, sotto la supervisione di un socio più anziano, Avery Tolar, ma qualcosa di strano inizia ben presto ad avvenire. Mitch, infatti, si accorge che ci sono strani misteri in quello studio.

Un paio di soci muoiono in un incidente misterioso e alcune parcelle piuttosto ambigue iniziano a girare tra le scrivanie. Le sue intuizioni vengono poi confermate dall’FBI, che lo contatta per svelagli che si trova in grave pericolo a lavorare in quello studio. Tutte le aspettative di Mitch crollano rapidamente e perfino la sua amata moglie, esasperata dagli eventi, decide di abbandonarlo. Quello che doveva essere l’inizio di un sogno si trasforma in un incubo sempre più complesso. Mitch, incastrato tra FBI, la mafia e la sua società, decide di cominciare le sue indagini alla ricerca della verità.

Il socio cast

Il socio: il cast del film

Ad interpretare il ruolo del giovane avvocato Mitch McDeere vi è l’attore Tom Cruise. Egli, quando venne a conoscenza del progetto, era anche intenzionato a ricoprire il ruolo di regista, il che avrebbe fatto di Il socio il suo debutto dietro la macchina da presa. Cruise preferì però rinunciare a questa, concentrandosi sul suo personaggio. Per prepararsi al meglio, egli approfondì le materie giuridiche e incontrò diversi avvocati da cui poter apprendere le basi della professione. Accanto a lui, nel ruolo di sua moglie Abby vi è invece l’attrice Jeanne Tripplehorn, qui al suo secondo ruolo dopo il film Basic Instinct. Ad interpretare il mentore di Mitch, Avery Tolar, vi è invece il premio Oscar Gene Hackman. L’attore entrò a far parte del film soltanto poche settimane prima dell’inizio delle riprese.

La sua partecipazione su però per molti una sorpresa, poiché il nome dell’attore non compariva sulla locandina del film. Ciò era dovuto ad una clausola presente nel contratto di Cruise, per cui il nome di quest’ultimo doveva essere l’unico a trovarsi sopra il titolo. Non potendo ricoprire quella posizione, Hackman preferì non far comparire il suo nome. Nel film si ritrovano poi gli attori Hal Holbrook nel ruolo di Oliver Lambert e Gary Busey in quello del detective Eddie Lomax. Ed Harris è invece l’agente Wyane Terrance, mentre l’attrice Holly Hunter è Tammy Hemphill, la segretaria di Eddie. Quest’ultima ottenne una nomination agli Oscar come attrice non protagonista pur comparendo nel film per appena 5 minuti e 59 secondi.

Il socio: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il socio è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple TV+ e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 25 febbraio alle ore 23:35 sul canale TV8.

Fonte: IMDb

Ip Man 3: trama, cast e curiosità sul film con Donnie Yen

Ip Man 3: trama, cast e curiosità sul film con Donnie Yen

Personalità realmente esistita, Yip Man è stato una vera e propria leggenda delle arti marziali cinesi, con una vita costellata di avventure, fallimenti e incontri di grande rilievo. La sua figura ha ancora oggi un grande peso nella cultura popolare, tanto che anche il cinema non ha potuto esimersi dal dedicarvi una quadrilogia di film. Il primo di questi, Ip Man, è uscito in sala nel 2008 per la regia di Wilson Yip. Dopo, Ip Man 2, arrivato nel 2010, nel 2015 arriva in sala Ip Man 3, terzo capitolo della saga nuovamente diretto di Yip che porta avanti la storia del leggendario maestro.

Dopo aver raccontato le gesta di Ip Man nel suo scontro prima con gli invasori giapponesi e poi con un arrogante pugile inglese, il terzo film si concentra in parte sul rapporto tra il maestro e il suo allievo più famoso, Bruce Lee. Inizialmente però, un terzo capitolo non era così scontato. Dopo il successo del primo film, infatti, sono state numerosissimi i lungometraggi dedicati a Ip. I produttori e il regista hanno dunque atteso che questa moda passasse, prima di realizzare un nuovo capitolo ufficiale della serie.

Accolto anche questo con grande entusiasmo, Ip Man 3 si è così affermato come un nuovo valido capitolo dedicato al maestro. Il film ha in seguito ottenuto ben otto candidature agli Hong Kong Film Award, tra cui miglior film e miglior regista. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ai suoi sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Ip Man 3: la trama del film

Nel terzo film della serie, il maestro di arti marziali Ip Man è tornato a vivere serenamente nella città di Hong Kong, dove impartisce ora lezioni di Wing Chun. Suo figlio maggiore si è ora trasferito a Foshan per studi, mentre il piccolo Yip Ching inizia a mettere in pratica i primi insegnamenti di arti marziali. Ciò non gli impedirà però di essere coinvolto in una pericolosa rissa, che porta poi suo padre ad imbattersi nella gang di Cheung Tin-chi. Quest’ultimo opera però per conto del boss mafioso locale Frank. Nel momento in cui questi decide di comprare un lembo di terra occupata da una scuola di arti marziali, Ip deciderà di difendere a tutti i costi l’istituto dalle grinfie della gang.

Ip Man 3 cast

Ip Man 3: il cast del film

Ad interpretare nuovamente il ruolo di Ip Man, vi è l’attore Donnie Yen. Inizialmente però, questi non voleva dar vita ad un terzo film, considerando il secondo insuperabile. Questi si è però convinto a ritornare nel ruolo data la grande insistenza dei fan, che lo considerano l’unico in grado di interpretare il maestro. Yen è inoltre particolarmente abile nelle arti marziali e nel Wing Chun, appreso proprio da Ip Chun, il figlio maggiore di Ip Man. Yen ha infatti eseguito personalmente tutte le scene di combattimento, allenandosi ulteriormente per poter risultare più in forma che mai. Egli ha inoltre ricercato descrizioni dello stile di lotta del maestro, come anche degli atteggiamenti più quotidiani.

Nel film è poi presente il celebre pugile statunitense Mike Tyson, tra i più temuti della disciplina. Questi interpreta il ruolo di un lottatore di strada di nome Frank, villain del film. Per lui si tratta della prima volta in cui recita in un film nei panni di un vero e proprio personaggio invece di interpretare sé stesso. L’attrice Lynn Hung riprende invece il ruolo della moglie di Ip. Inizialmente, si pensava di introdurre il personaggio di Bruce Lee con l’uso di CGI, ma infine si è scelto di farlo apparire brevemente in una sua versione giovanile, interpretato da Danny Chan, che aveva già interpretato il noto artista marziale nella serie TV La leggenda di Bruce Lee. L’attore Zhang Jin, infine, è Cheung Tin-chi, tra i principali rivali di Ip in questo film.

I sequel di Ip Man 3, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Il successo di questo film ha dimostrato il grande interesse che ancora circonda il personaggio e la sua vita. Per questo motivo gli autori hanno deciso di realizzare un quarto capitolo della serie. Si sono però presi alcuni anni, così da poterlo sviluppare al meglio. Ip Man 4, distribuito nel 2019, si concentra finalmente in modo più approfondito sul rapporto tra Ip e Bruce Lee, interpretato da Danny Chan Kwok-Kwan. Il maestro arriva infatti nella città di San Francisco, dove si confronta con Lee, il quale ha sconvolto la comunità locale di arti marziali aprendo una propria scuola di Wing Chun. Nel 2023, Donnie Yen ha poi annunciato di essere al lavoro su un Ip Man 5, di cui però al momento non sono noti né la trama né un’ipotetico periodo di uscita al cinema.

Prima di vedere tali sequel, è possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Ip Man 3 è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple TV+, Netflix e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di marteìd 25 luglio alle ore 21:25 sul canale Nove.

Fonte: IMDb

The Marvels: la Disney valuta la possibilità di posticipare il sequel di Captain Marvel

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Mentre l’hype inizia piano piano a crescere per The Marvels, l’attesissimo sequel del Marvel Cinematic Universe, con Brie Larson protagonista, potrebbe essere posticipato. Secondo Bloomberg, gli addetti ai lavori che secondo quanto riferito hanno familiarità con il programma di rilascio della Disney, hanno dichiarato che la società sta cercando di posticipare diversi film in programma per i restanti mesi del 2023 a causa dello sciopero della Writers Guild of America e della Screen Actors Guild/American Federation of Television and Radio Artists.

Il motivo principale alla base del presunto ritardo è l’impossibilità per gli artisti e i team creativi di promuovere i loro film su richiesta del sindacato. Nonostante queste affermazioni, altri hanno suggerito che The Marvels potrebbe ancora arrivare alla data di uscita del 10 novembre, dato che il marketing del film è già andato troppo in là per poter permettere uno slittamento nella data d’uscita. Disney e Marvel Studios devono ancora fornire informazioni ufficiali, eventualmente confermando o smentendo tali voci.

The Marvels, la trama

Nel film Marvel Studios The Marvels, Carol Danvers alias Captain Marvel deve farsi carico del peso di un universo destabilizzato. Quando i suoi compiti la portano in un wormhole anomalo collegato a un rivoluzionario Kree, i suoi poteri si intrecciano con quelli della sua super fan di Jersey City Kamala Khan, alias Ms. Marvel, e con quelli della nipote di Carol, il capitano Monica Rambeau, diventata ora un’astronauta S.A.B.E.R.. Insieme, questo improbabile trio deve fare squadra e imparare a lavorare in sinergia per salvare l’universo come “The Marvels”.

Tutto ciò che sappiamo su The Marvels

The Marvels, il sequel del cinecomic Captain Marvel con protagonista il premio Oscar Brie Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell, sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision. Sfortunatamente, Anna Boden e Ryan Fleck, registi del primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel, infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista di Candyman

Nel cast ci saranno anche Iman Vellani (Ms. Marvel, che vedremo anche nell’omonima serie tv in arrivo su Disney+) e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe Ashton, invece, interpreterà il villain principale, del quale però non è ancora stata rivelata l’identità. Il film, salvo modifiche, arriverà in sala il 10 novembre 2023.

Death Stranding: “molto presto entusiasmanti novità”, promette il produttore del film

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Nonostante gli scioperi in corso che hanno bloccato la maggior parte delle produzioni in corso a Hollywood, sono ancora in corso lavori di pre-produzione per alcuni grandi progetti. In particolare sono emerse alcune notizie incoraggianti su uno dei film di più alto profilo in lavorazione. Death Stranding, l’adattamento del videogioco creato da Hideo Kojima, noto per Metal Gear Solid, rimane in pre-produzione e il produttore Allan Ungar ha dato alcune notizie positive sul film.

Parlando con Screen Rant, Ungar ha fornito aggiornamenti sullo stato dello sviluppo del film e, pur riconoscendo quanto sia cruciale l’importanza del successo per i lavoratori in sciopero e il suo impatto sui progetti futuri, ha rivelato che il lavoro sulla produzione di Death Stranding sta continuando e ha anticipato che presto arriveranno “notizie molto interessanti“, aggiungendo che Kojima è fortemente coinvolto nel progetto.

Questa è un’impresa incredibilmente, incredibilmente importante per Kojima. Questo è il suo prodotto. Sfortunatamente, a causa dello sciopero e a causa di tutto ciò che sta accadendo nel nostro settore in questo momento, non posso dire quanto vorrei, a parte il fatto che presto arriveranno alcune notizie molto interessanti e siamo incredibilmente entusiasti della direzione che stiamo intraprendendo. Penso che sarà un’incredibile sorpresa, non solo per i fan dei videogiochi, ma per i fan del cinema e il pubblico in generale, che non credo abbiano mai visto niente di simile prima. Kojima è coinvolto in ogni fase del processo“.

Death Stranding, la trama del videogioco

La trama di Death Stranding è ambientata negli  Stati Uniti, in un futuro post-apocalittico, dove un misterioso evento ha fatto sfumare il confine tra il mondo dei vivi e il mondo dei morti. Questo fenomeno ha portato all’emergere di creature soprannaturali note come “Beached Things” e a un evento catastrofico chiamato “Death Stranding”, che ha innescato l’estinzione di massa e il collasso della società. I giocatori assumono il ruolo di Sam Porter Bridges, interpretato da Norman Reedus, che lavora come corriere per un’organizzazione nota come Bridges.

Il suo compito è attraversare paesaggi pericolosi e desolati, collegando sopravvissuti e comunità isolati fornendo rifornimenti essenziali e collegandoli alla rete chirale, un sistema di comunicazione che può aiutare a ricostruire la società. La narrazione del gioco esplora dunque tematiche come l’isolamento, la perdita, la speranza e altri temi filosofici. Al momento non è chiaro chi scriverà o dirigerà il progetto, ma sappiamo che dovrebbe introdurre nuove idee e personaggi nel mondo di Death Stranding. In precedenti interviste sul progetto, Kojima ha anche confermato che il film avrà più un aspetto “d’essai”.

L’esorcista – Il credente: il trailer ufficiale del film

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L’esorcista – Il credente: il trailer ufficiale del film

Dopo aver visto i primi poster qualche giorno fa, la Universal Pictures ha ora rilasciato il primo trailer di The Exorcist: Believer, in Italia distribuito come L’esorcista: Il credente. Si tratta di un nuovo sequel del lungometraggio del 1973, diretto dal regista della nuova trilogia di Halloween David Gordon Green. Sebbene il film horror fungerà da sequel diretto de L’esorcista, è stato comunicato che gli altri film esistenti nel franchise rimarranno canonici. Il trailer, della durata di ben 3 minuti, introduce gli spettatori all’atmosfera, alle vicende e ai personaggi del film, promettendo tanto richiami all’opera originale quanto nuovi sconvolgenti orrori.

L’esorcista – Il credente, tutto quello che sappiamo sul film

L’esorcista: Il credente si concentrerà sul padre di una bambina posseduta, che in cerca di aiuto entrerà in contatto con Chris MacNiel (Ellen Burstyn). La Burstyn riprenderà il suo ruolo de L’esorcista, dove era la madre di Regan (interpretata da Linda Blair), per aiutare a combattere il possesso della bambina e di una sua amica. Oltre alla Burstyn, il cast di L’esorcista – Il credente include Leslie Odom Jr. (Hamilton), Ann Dowd (The Handmaid’s Tale), Raphael Sbarge (C’era una volta) e la cantante Jennifer Nettles.

Con un cast di talento riconoscibile che dà vita al film, L’esorcista: Il credente sta prendendo forma come un degno seguito di L’esorcista. La decisione di avere tutti i film nel canone di indica inoltre che ci saranno riferimenti anche agli altri quattro titoli della serie. Il nuovo film, però, segna anche l’inizio di una nuova trilogia di sequel, similmente a quanto fatto anche con i sequel di Halloween, di  cui appunto Green è stato regista.

Resta però da vedere come questo nuovo film si affermerà presso il grande pubblico. Mentre Green si è dimostrato un talentuoso regista slasher con Halloween, i suoi sequel Halloween Kills e Halloween Ends non sono stati particolarmente apprezzati né dal pubblico né dalla critica. Tuttavia, con L’esorcista – Il credente, che crea una nuova storia all’interno dell’universo di L’esorcista, il film potrebbe svelare nuovi entusiasmanti aspetti degni di essere raccontati.

DCEU: i 10 migliori costumi dei supereroi dell’universo DC

DCEU: i 10 migliori costumi dei supereroi dell’universo DC

Anche se il DCEU vanta molti costumi incredibili, sono solo alcuni di questi a spiccare come migliori tra tutti. Ora, come noto, DCEU è destinato a concludersi un decennio dopo il suo inizio, con l’arrivo dei nuovi co-CEO dei DC Studios James Gunn e Peter Safran alla sua guida. Sebbene la maggior parte dei film dell’universo abbiano ottenuto un’accoglienza discordante nel momento della loro uscita, tutti si sono sempre trovati d’accordo almeno su un aspetto: il DCEU aveva una grafica impressionante. Parte integrante di questa sono ovviamente stati i costumi dei supereroi portati sullo schermo nel corso degli anni, che vanno da look accurati come quelli dei fumetti, a versioni modernizzate delle tute iconiche degli eroi o a creazioni completamente nuove. Dopo un’attenta valutazione, scoprite con noi i 10 migliori costumi dei supereroi del DCEU!

Black Adam

Black Adam trailerCi sono voluti diversi anni prima che Dwayne “The Rock” Johnson potesse finalmente interpretare Black Adam nel DCEU ma, quando questo momento è arrivato, l’Uomo in Nero ha debuttato in grande stile. Black Adam ha dato al personaggio del titolo il perfetto costume da supereroe, che modernizza il look caratteristico del suo personaggio nei fumetti. Ci sono state presentate due versioni del suo costume nel film, la migliore delle quali appare quando Teth Adam aiuta la Justice Society a combattere Sabbac. Il mix di nero e oro vibrante, insieme al mantello e ai bracciali dorati ai polsi, lo ha reso uno dei migliori costumi da supereroe del DCEU.

Hawkman

Black-Adam-Hawkman-Aldis-HodgeBlack Adam ha incluso più eroi attraverso la Justice Society, e il prossimo nella lista dei migliori costumi dei supereroi del DCEU non è altro che l’Hawkman di Aldis Hodge. Il costume del personaggio è difficile da adattare al live-action, poiché il look caratteristico di Hawkman, che include pochi vestiti, potrebbe essere considerato troppo ridicolo. Nonostante ciò, Black Adam ha fatto un lavoro perfetto per onorare il design del personaggio dei fumetti, migliorandolo allo stesso tempo. L’Hawkman del DCEU ha un’armatura più possente della controparte a fumetti e il suo design si adatta alle ali caratteristiche del personaggio, che hanno un aspetto incredibile.

La tuta di Supergirl in The Flash

SupergirlLa Supergirl di Sasha Calle ha ottenuto forse la migliore tuta da supereroe in The Flash, un regalo notevole per il personaggio, dato che molti altri eroi del DCEU e del multiverso sono apparsi nel film. La tuta di Kara manifesta una certa somiglianza con quella del Superman di Cavill in Man of Steel, pur giocando con il suo design per avvicinarsi alla versione di Lara Lane-Kent di Supergirl che appare nei fumetti di Injustice. L’abito di Supergirl è ancora più bello nelle foto dietro le quinte, che risalta senza l’aggiunta dello strato di CGI di The Flash.

La tuta di Batman per la Justice League

Il Batman di Ben Affleck ha indossato una serie di tute durante la sua permanenza nel DCEU. Anche se l’ultimo costume del Batman di Affleck, mostrato in The Flash, potrebbe essere stato il migliore, il personaggio ha comunque avuto alcune incredibili Batsuit durante il suo periodo nel DCEU. Tra questi spicca il costume di Batman di Justice League, la versione standard, non quella tattica che assomigliava al Night Howl di Watchmen. Migliora il design della Batsuit di Affleck in Batman v Superman: Dawn of Justice, con un cappuccio più elegante, una tonalità più scura e pattern muscolari più definiti.

Costume di Superman in Man of Steel

Il dibattito sui calzoni di Superman è arrivato a Snyder: il regista ha riflettuto sulla possibilità di includere i classici calzoni rossi di Superman nell’abito di Cavill ne l’Uomo d’Acciaio. Alla fine, il regista ha deciso di non farlo, il che è stato il meglio per la versione di Superman del DCEU. La scelta di Snyder è stata quella di basare il costume dell’Uomo d’Acciaio su abiti medievali, con la tuta di Cavill che contiene una struttura simile a una cotta di maglia. Questa decisione ha contribuito a modernizzare il costume classico di Superman, facendo apparire l’eroe sempre pronto alla battaglia.

Il costume colorato di Wonder Woman 1984

Wonder Woman 1984 potrebbe essere stato un film deludente, che ha lasciato il destino del personaggio incerto per un periodo di tempo indeterminato, dato che Wonder Woman 3 di Patty Jenkins è stato cancellato. Tuttavia, il film ha visto Wonder Woman ottenere uno dei migliori costumi da supereroina del DCEU, che è quello utilizzato per la maggior parte del film. Il costume colorato di Wonder Woman 1984 è la versione migliorata del costume di Batman v Superman: Dawn of Justice, con toni più vivaci di rosso e blu che si adattano meglio al personaggio rispetto ai toni smorzati del costume originale di Diana nel DCEU.

La tuta dorata di Aquaman

Aquaman e il regno perdutoLa versione di Jason Momoa di Aquaman si discosta notevolmente dall’atteggiamento più regale che il personaggio ha nei fumetti. Tuttavia, è incredibile vedere che, nonostante l’Arthur Curry del DCEU presenti alcune notevoli differenze rispetto alla sua controparte dei fumetti, l’Aquaman di Momoa non si sente affatto fuori luogo nella caratteristica tuta dorata/arancione e verde dell’eroe dei fumetti. Aquaman del 2018 ha ricreato perfettamente la tuta, e la nuova versione del costume di Aquaman 2 potrebbe superare l’originale, a seconda di quanto risulterà sinuosa in movimento.

La tuta nera di Superman

Dopo l’abbandono di Justice League da parte di Snyder e l’arrivo del regista Joss Whedon per dirigere le controverse riprese del film, sembrava che la SnyderCut non avrebbe mai visto la luce. Fortunatamente, quattro anni dopo, la DC ha rilasciato Justice League di Zack Snyder su Max. Il film non solo ha mostrato ampi miglioramenti rispetto alla storia originale, ma ha visto il debutto del miglior costume di Superman di Cavill nel DCEU. Il costume nero di Superman di ZSJL è una versione aggiornata del suo costume rosso e blu di Justice League, con l’aggiunta di modifiche come “vernici metalliche di grafite argentea” per far risaltare il costume nero e argento.

Il costume rosso e nero di Harley Quinn di Suicide Squad

Pur essendo un’antieroina, la Harley Quinn di Margot Robbie ha militato più dalla parte del bene che da quella del male da quando ha debuttato nel DCEU. Il design di Harley in Suicide Squad (2016) è diventato subito sensazionale e ha dominato i costumi di Halloween per anni, ma è il suo costume in The Suicide Squad (2021) di Gunn ad essere il suo miglior look live-action e a conquistare il secondo posto tra i migliori costumi dei supereroi del DCEU. Il costume di Harley in The Suicide Squad è la perfetta versione moderna del suo classico costume da giullare dei fumetti e ha conferito al personaggio quello che potrebbe essere il suo primo vero costume da supereroe in qualsiasi medium.

Dottor Destino

Black AdamIl Dottor Destino di Pierce Brosnan non solo si è rivelata una scelta di casting perfetta, ma il personaggio ha perfino indossato il miglior costume da supereroe del DCEU. Questo è rimsto il più fedele possibile a quello dei fumetti, ma presenta comunque alcune modifiche che lo distinguono. Sebbene la mancanza di occhi nell’elmo possa non mettere tutti d’accordo, la decisione di presentare un lato dell’elmo liscio mentre l’altro ha un design più spigoloso è stata ritenuta semplicemente perfetta, in quanto rappresenta la lotta dell’eroe per l’equilibrio tra ordine e caos. In base all’accuratezza dei fumetti, al fascino visivo e al suo significato, quello del Dottor Destino è il miglior costume da supereroe del DCEU.

Povere Creature: cambia la data di uscita del nuovo film di Yorgos Lanthimos

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Dopo Luca Guadagnino anche Povere Creature, l’attesissimo nuovo film di Yorgos Lanthimos (The Lobster, Il sacrificio del cervo sacro) cambia data di uscita, anche se è salvo il passaggio in concorso a Venezia 80. Il film è stato posticipato dalla data di uscita prevista per l’8 settembre e debutterà l’8 dicembre.

Anche se è ancora un contendente per la stagione dei premi, l’annuncio del ritardo arriva in un momento in cui l’industria sta riconsiderando la stagione delle uscite autunnali a causa degli scioperi WGA e SAG-AFTRA in corso, che vietano ai talenti di promuovere film e spettacoli o impegnarsi in qualsiasi attività pubblicitaria . Diverse importanti produzioni cinematografiche e televisive sono state sospese durante questo periodo, poiché gli studi continuano a prendere in giro le persone che effettivamente creano l’ingegno con il quale studios e piattaforme si arricchiscono.

Il film è descritto come “un racconto vittoriano di amore, scoperta e audacia scientifica, Povere Creature! racconta l’incredibile storia di Belle Baxter, una giovane donna riportata a vita da uno scienziato eccentrico ma brillante.” Sotto la sua protezione, Bella diventa desiderosa di imparare e conoscere il mondo. Attratta però dalla mondanità, la giovana deciderà di scappare con Duncan Wedderburn, un astuto e dissoluto avvocato, in una vorticosa avventura attraverso i continenti. Libera dai pregiudizi del suo tempo, Bella farà dunque di tutto per difendere la propria uguaglianza rispetto agli altri.

Emma Ston interpreta la giovane donna, mentre in Povere Creature! recitano anche Willem Dafoe, Mark Ruffalo, Ramy Youssef, Christopher Abbott, Jerrod Carmichael, Margaret Qualley, Suzy Bemba, Kathryn Hunter e Wayne Brett. Alla sceneggiatura vi è invece Tony McNamara, autore anche del precedente film di Lanthimos, La favorita. Il film rappresenta inoltre anche la seconda collaborazione tra il regista e la Stone, che torneranno a lavorare insieme anche per il prossimo già annunciato film di Lanthimos, AND. In attesa di poter sapere di più anche su quel progetto, la Searchlight Pictures, che si occupa della distribuzione del film, ha annunciato che la data d’uscita in sala di Povere Creature! è fissata all’12 ottobre di quest’anno.

Un’intuizione di Tim Burton su Batman ha aperto la strada al successo dell’MCU

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La grande idea avuta per Bruce Wayne dal regista Tim Burton avrebbe spianato la strada per il successo del Marvel Cinematic Universe, è questa la convinzione del produttore del franchise di Batman, Michael Uslan. Durante un’intervista su Traversing the Stars, Uslan ha infatti affermato che la decisione di Burton di concentrarsi su Bruce Wayne, piuttosto che su Batman, nel film del 1989, è stata “un punto di svolta, che ha aperto le porte al Marvel Cinematic Universe”.

Tim mi ha detto: ‘Michael, se faremo il primo film di supereroi a fumetti, questo film non può riguardare Batman’. Ok. Quello è stato il momento più spaventoso della mia intera esistenza. Poi però si è spiegato e ha detto: “Questo film deve parlare di Bruce Wayne”. Basandosi sul personaggio ed esplorando le lotte interne di Bruce Wayne, Burton ha dunque reso Batman riconoscibile per il pubblico e ha creato un’icona cinematografica avvincente.

L’approccio scelto dal regista, di evidenziare l’oscurità interiore di un supereroe e renderlo intrinsecamente umano, ha influenzato il successo dell’MCU nella creazione di personaggi riconoscibili. “E aveva assolutamente ragione. – ha concluso Uslan – Guarda i film Marvel. Stan Lee lo ha ammesso e sono sicuro che anche Kevin Feige sarebbe d’accordo: i film di Iron Man, li adoro, ma dovrebbero chiamarsi Tony Stark. Il film Spider-Man dovrebbe davvero intitolarsi Peter Parker. Quindi è un’idea che ha funzionato e ha portato i fumetti in un mondo globale contemporaneo“.

Burton ha avuto effettivamente ragione nella sua decisione. Batman era un personaggio che all’epoca non aveva il suo fascino oscuro noto al pubblico, con la spensierata serie Batman di Adam West degli anni ’60 che era la versione più famosa del personaggio per il pubblico generale dell’epoca. Concentrandosi sulle lotte interne di Bruce Wayne, il regista è riuscito a radicare la sua interpretazione oscura del personaggio, rendendo Batman un eroe ben riconoscibile nonostante il suo generico status di miliardario e il suo coinvolgimento nella lotta al crimine.

Bruce Wayne è qualcuno che ha attraversato uno dei più grandi traumi che chiunque possa mai affrontare e concentrandosi su come questo lo ha portato a diventare Batman, Burton ha immediatamente reso il personaggio un’icona cinematografica. Sulla base di ciò, Uslan ha ragione nel dire che la grande idea di Batman di Burton ha portato al successo dell’MCU, poiché i Marvel Studios si concentrano anche sul rendere i loro personaggi di supereroi come Tony Stark e Peter Parker intrinsecamente umani, nonostante le loro avventure “larger than life”, poiché questo è il modo migliore per legare il pubblico con i personaggi e le loro storie.

Justice League: James Gunn smentisce le voci sull’arrivo della squadra nel DCU

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Nonostante la comparsa di più eroi in Superman: Legacy e i recenti annunci della DC, sembra che la Justice League non farà la sua comparsa a breve e a rivelarlo è lo stesso James Gunn. Nelle ultime settimane sono infatti iniziate a circolare voci secondo cui proprio la grande presenza di personaggi supereroi nel film dedicato a Superman sarebbe stato indice della comparsa della Justice League nel DCU.

L’annuncio, al Comic-Con di San Diego, di film d’animazione Justice League: Crisis on Infinite Earths, non ha fatto che alimentare le voci secondo cui si tratterebbe di un modo per introdurre la squadra nel nuovo DC Universe. Tuttavia, James Gunn non ha come suo solito impiegato molto a chiarire ciò che sta realmente accadendo. Quando gli è stato chiesto da un’utente su Threads se fosse effettivamente così, Gunn ha semplicemente risposto con “No”.

Allo stesso tempo, è emersa una falsa voce separata secondo cui il motivo per cui Superman: Legacy presentava più supereroi era a causa delle pressioni del CEO della Warner Bros. Discovery David Zaslav per mostrare il valore della DC ai potenziali acquirenti. Tuttavia, quando un altro utente ha verificato con Gunn se ciò fosse vero, il co-CEO dei DC Studios ha smentito il rapporto commentando: “Certo che no“. Non resta dunque che attendere per scoprire cosa ha in serbo Gunn con Superman: Legacy, che ruolo avranno effettivamente tutti questi supereroi e se la Justice League farà prima o poi la sua comparsa.

Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul film

Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting, come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman: Legacy è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Superman: Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio

Venezia 80: presentato il programma dell’80° edizione della Mostra del Cinema

Un programma ricco, variegato e con proposte realmente provenienti da ogni parte del mondo, quello presentato da Alberto Barbera e Roberto Ciccutto oggi, in occasione dello svelamento della line-up ufficiale di Venezia 80. Il programma presenta grandi nomi, curiosità, esordi, 28 progetti in concorso e 10 fuori concorso, dove ritroviamo ad esempio registi del calibro di Woody Allen, Richard Linklater, e William Friedkin.

Un programma, quello di Venezia 80, certamente frutto della necessità di adattarsi all’attuale sciopero degli sceneggiatori e degli attori, che ha portato il film d’apertura inizialmente annunciato, Challengers, di Luca Guadagnino e con protagonista Zendaya, ad essere rimandato e dunque ritirato dalla Mostra. Ad aprirla ci sarà dunque ora Comandante, di Edoardo De Angelis con protagonista Pierfrancesco Favino.

Torna a Venezia, stavolta in concorso, Bradley Cooper con il suo secondo film da regista, Maestro, mentre Sofia Coppola, già vincitrice del Leone d’Oro, porta in concorso Priscilla, biopic dedicato alla moglie di Elvis Presley. Diversi gli italiani in concorso, dal già citato De Angelis, passando per Pietro Castellitto, Saverio CostanzoGiorgio Diritti, Stefano Sollima e Matteo Garrone con il suo Io capitano. Insomma, la giuria capitana da Damien Chazelle avrà ottimi titoli da dover giudicare. L’appunto, lo ricordiamo, è dal 30 agosto al 9 settembre. Di seguito tutto il programma:

Venezia 80, il Concorso

  • Comandante, Edoardo De Angelis
  • Bastarden (The Promised Land), Nikolaj Arcel
  • Dogman, Luc Besson
  • La bête, Bertrand Bonello
  • Hors-Saison, Stéphane Brizé
  • Enea, Pietro Castellitto
  • Maestro, Bradley Cooper
  • Priscilla, Sofia Coppola
  • Finalmente l’alba, Saverio Costanzo
  • Lubo, Giorgio Diritti
  • Origin, Ava DuVernay
  • The Killer, David Fincher
  • Memory, Michel Franco
  • Io capitano, Matteo Garrone
  • Aku Wa Sonzai Shinai (Evil Does Not Exist), Ryusuke Hamaguchi
  • Zielona Granica (The Green Border), Agnieszka Holland
  • Die Theorie Von Allem, Timm Kröger
  • Poor Things, Yorgos Lanthimos
  • El Conde, Pablo Larrain
  • Ferrari, Michael Mann
  • Adagio, Stefano Sollima
  • Kobieta Z… (Woman of), Malgorzata Szumwska, Michael Englert
  • Holly, Fien Troch

Fuori Concorso

Fuori Concorso – Non Fiction

  • Amor, Virginia Eleuteri Serpieri
  • Frente a Guernica (Versione Integrale), Yervant Gianikian, Angela Ricci Lucchi
  • Hollywoodgate, Ibrahim Nash’at
  • Ryuichi Sakamoto | Opus, Neo Sora
  • Enzo Jannacci Vengo Anch’io, Giorgio Verdelli
  • Menus Plaisirs – Les Troisgros, Frederick Wiseman
  • Welcome to Paradise, Leonardo di Costanzo
  • Daaaaaali!, Quentin Dupieux

Fuori Concorso – Fiction – Film di chiusura

Fuori Concorso – Series

  • D’Argent et de Sang (Ep. 1-12), Xavier Giannoli, Frédéric Planchon
  • Znam Kako Dises (I Know Your Soul) – (Ep. 1-2), ideato da Jasmila Zbanic, Damir Ibrahimovic, diretto da Alen Drljevic, Nermin Hamzagic

Orizzonti

  • A cielo abierto, Mariana Arriaga, Santiago Arriaga
  • El Paraíso, Enrico Maria Artale
  • Oura El Jbel (Behind the Mountains), Mohamed Ben Attia
  • The Red Suitcase, Fidel Devkota
  • Tatami, Guy Nattiv, Zar Amir Ebrahimi
  • Paradiset Brinner (Paradise Is Burning), Mika Gustafson
  • The Featherweight, Robert Kolodny
  • Invelle, Simone Massi
  • Tereddüt Çizgisi (Hesitation Wound), Selman Nacar
  • Sem Coração (Heartless), Nara Normande, Tião
  • Una sterminata domenica, Alain Parroni
  • Ser Ser Salhi (City of Wind), Lkhagvadulam Purev-Ochir
  • Magyarázat Mindenre (Explanation for Everything), Gábor Reisz
  • Gasoline Rainbow, Bill Ross, Turner Ross
  • En Attendand La Nuit, Céline Rouzet
  • Housekeeping for Beginners, Goran Stolevski
  • Hokage (Shadow of Fire), Shinya Tsukamoto
  • Yurt (Dormitory), Nehir Tuna

Orizzonti – Extra

  • Bota Jonë, Luàna Bajrami
  • Nazavzhdy-Nazavzhdy (Forever Forever), Anna Buryachkova
  • El Rapto (The Rescue), Daniela Goggi
  • In the Land of Saints and Sinners, Robert Lorenz
  • Day of the Fight, Jack Huston
  • Pet Shop Boys, Olmo Schnabel
  • Felicità, Micaela Ramazzotti
  • Stolen, Karan Tejpal
  • L’homme d’Argile, Anaïs Tellenne

Proiezione speciale

  • La parte del leone: una storia della mostra, Baptiste Etchegaray, Giuseppe Bucchi

Spider-Man 4: Thomas Haden Church ha “sentito delle voci” su un nuovo film

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Thomas Haden Church è apparso nei panni di Flint Marko alisa Uomo Sabbia in due film di Spider-Man: Spider-Man 3 di Sam Raimi e Spider-Man: No Way Home dei Marvel Studios. A due anni da quell’esperienza, l’attore è tornato a parlare dei film del franchise e in un intervista con ComicBook.com ha riacceso le speranze dei fan riguardo uno Spider-Man 4, affermando che “c’è sempre stata una specie di… ho sentito delle voci… che Sam Raimi avrebbe fatto un altro film di Spider-Man con Tobey Maguire e se ciò accade, probabilmente farei una campagna per fare almeno un cameo“.

Le parole dell’attore sono da prendere con le pinze, in quanto non sono prova effettiva che un quarto film dello Spider-Man di Raimi e Tobey Maguire è in fase di sviluppo. Raimi, come noto, è effettivamente stato a lungo legato a un quarto progetto sul supereroe con la Sony, che ha persino spinto il film al punto di pre-produzione. Tuttavia, le cose non sono andate in porto e il tutto si è dunque concluso con il divisivo Spider-Man 3. Dopo aver girato Doctor Strange nel Multiverso della Follia, Raimi si è però detto pronto a tornare a dirigere anche un altro progetto di questo genere.

Mi sono reso conto dopo aver realizzato Doctor Strange che tutto è possibile, davvero qualsiasi cosa nell’universo Marvel, qualsiasi squadra“, ha detto Raimi l’anno scorso quando gli è stato chiesto di un possibile Spider-Man 4. “Amo Tobey. Amo Kirsten Dunst. Penso che tutto sia possibile. Non ho davvero una storia o un piano. Non so se la Marvel sarebbe interessata a questo in questo momento. Non so cosa ne pensano. Non l’ho perseguito davvero. Ma sembra bello. Anche se non fosse un film di Spider-Man, mi piacerebbe lavorare di nuovo con Tobey, in un ruolo diverso“.

Non è certo se qualcosa si stia effettivamente muovendo presso la Sony e i Marvel Studios per riportare sul grande schermo lo Spider-Man di Maguire con Spider-Man 4, magari per concludere la sua storia. In Spider-Man: No Way Home egli ha avuto modo di accennare a cosa gli è accaduto dopo il terzo film, ma potrebbe ancora esserci molto da raccontare e i fan sarebbero certamente felici di rivedere l’attore nel costume del supereroe per una nuova avventura, naturalmente diretto da Raimi.

Don Matteo 14: prima foto della nuova stagione con Raoul Bova

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Don Matteo 14: prima foto della nuova stagione con Raoul Bova

In esclusiva il primo scatto dal set dell’attesissima nuova stagione della serie tv Don Matteo 14, in onda prossimamente su Rai 1. Nella foto troviamo Raoul Bova, che vestirà ancora una volta i panni di Don Massimo e la new entry Eugenio Mastrandrea che interpreterà il nuovo Capitano dei Carabinieri Diego Martini.

Don Matteo 14
Ph Virginia Bettoja

Don Matteo 14 è una produzione Lux Vide, società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Rai Fiction, prodotta da Luca Bernabei e Matilde Bernabei, diretta da Riccardo Donna, Enrico Ianniello e Francesco Vicario, scritta da Mario Ruggeri e Umberto Gnoli e interpretata da Raoul Bova, Nino Frassica, Eugenio Mastrandrea, Maria Chiara Giannetta e Maurizio Lastrico.

Captain America: 10 attori hanno quasi interpretato il Primo Vendicatore

Chris Evans è stato così ben scelto come Captain America nel Marvel Cinematic Universe che sembra che il ruolo sia stato pensato per lui. Tuttavia, ha dovuto affrontare un’agguerrita concorrenza per avere la possibilità di interpretare il leader degli Avengers. L’attore ha portato in vita Steve Rogers sul grande schermo a partire dal 2011 con Captain America – Il primo vendicatore. Ha abbandonato il ruolo quasi un decennio dopo con Avengers: Endgame. Altri 10 attori hanno fatto il provino per questa opportunità e anche se alla fine non sono diventati il primo vendicatore svolgono comunque un ruolo all’interno del franchise.

Ryan Phillippe

Ryan Phillippe ha confermato personalmente di essere stato in trattative per interpretare il personaggio durante un’intervista con MTV nel 2010. “Io in realtà sto andando a incontrare Captain America, il che è piuttosto figo“, ha ammesso all’epoca. “Dopo Superman, era il mio preferito“. Non è chiaro a che punto fosse il processo di audizione e non ha ancora interpretato un ruolo nel MCU.

Wyatt Russell

Captain America Wyatt Russell

Wyatt Russell ha assunto per breve tempo il titolo di Captain America nella serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier. Naturalmente, il suo ruolo di eroe è stato breve, poiché Anthony Mackie ha preso il suo posto prima della fine della serie. Tuttavia, anche lui ha gareggiato con Chris Evans per interpretare la prima iterazione dell’eroe. “Penso che, onestamente, la prima audizione sia stata più che altro qualcosa da leggere, per vedere se ero bravo a recitare o meno“, ha condiviso nel 2021. “Non credo di essere mai stato in competizione per il ruolo, ma è stato pazzesco“.

Wilson Bethel

Wilson Bethel ha ottenuto il suo ruolo nella serie Marvel Daredevil. Tuttavia, ha raccontato di essere stato preso in considerazione per il ruolo di Captain America. “Voglio dire che è stato il momento più emozionante della mia vita e anche il più devastante quando non è successo. Ma, sì, è stato otto anni fa. Mi hanno fatto indossare il costume di Captain America e hanno fatto tutto. Quindi, ho fatto il provino alla Marvel insieme ad altri ragazzi. Alla fine hanno rilasciato tutti gli altri. Mi sono incontrato con Joe Johnson per discutere del ruolo e vedere gli storyboard. Quindi, è stato un periodo folle in cui ho pensato che forse avrei ottenuto il ruolo. In realtà ho fatto un secondo provino un mese dopo, il giorno del mio compleanno“.

E poi, credo che sia stato uno o due giorni dopo che hanno fatto l’annuncio che Chris Evans aveva ottenuto la parte. Quindi, ad essere del tutto onesti, quello è stato uno dei momenti più difficili della mia carriera professionale. Mi ha fatto perdere la testa per un po’, ad essere sincero. Ma sono anche un convinto sostenitore del fatto che le cose accadono come devono accadere, e ovviamente Chris ha fatto un lavoro incredibile in quel ruolo. E la mia vita, anche se non mi ha portato a guidare gli Avengers, è stata davvero ricca e gratificante in altri modi. Quindi, non posso passare troppo tempo a lamentarmi. E onestamente, il fatto che le cose abbiano in un certo senso chiuso il cerchio, e che io possa ancora essere un uomo in giacca e cravatta, è piuttosto eccitante“.

Sebastian Stan

Sebastian Stan

Sebastian Stan ha interpretato il migliore amico di Captain America, Bucky Barnes, al fianco di Chris Evans fin dall’inizio. Ha continuato a interpretare il Soldato d’Inverno al fianco di Anthony anni dopo. Tuttavia, inizialmente era stato considerato per il ruolo di protagonista. Nel 2018 ha dichiarato alla CNBC di non essere stato ritenuto “adatto alla parte“, ma che il suo provino “ha funzionato“. Ha definito Bucky un “ruolo molto migliore” per lui.

Scott Eastwood

Scott Eastwood

Scott Eastwood ha confermato di essere stato in passato in corsa per guidare gli Avengers durante un’intervista del 2018 a Insider. “Ricordo di aver fatto il provino per Capitan America molte lune fa. Ho sempre pensato che fosse una cosa figa. Sono americano. È fantastico“, ha ricordato. Tuttavia, non ci sono rancori. “Penso che Chris Evans abbia fatto un lavoro incredibile“, ha detto.

Kellan Lutz

Kellan Lutz

Kellan Lutz ha interpretato Emmett Cullen nel film Twilight. Tuttavia, era anche pronto a immergersi nel MCU. È interessante notare che, in un’intervista del 2014 con Collider, ha rivelato di essere pronto per due parti. Una di queste era Captain America. L’altro ruolo era Thor, andato a Chris Hemsworth. “Ci sono andato molto vicino per Captain America, ma l’ha spuntata Chris Evans, che se lo merita“, ha dichiarato. “Non sono competitivo. Faccio del mio meglio. Se ottengo qualcosa, allora era destino. Se non lo ottengo, allora non era destino“. Ha proseguito, sottolineando che si sentiva giusto per La leggenda di Hercules. “Non sono cresciuto amando Thor, né sapendo molto di Thor o di Captain America, ma con Hercules sì“.

Chris Pratt

La guerra di domani chris pratt

Il MCU aveva già due uomini famosi di nome Chris quando ha aggiunto Chris Pratt per Guardiani della Galassia. Tuttavia, secondo NME, Pratt avrebbe potuto unirsi al franchise molto prima come Captain America. Non si sa molto del suo provino, ma Pratt ha già rivelato di essere stato in corsa per un ruolo in almeno un altro film Marvel prima che Guardiani diventasse realtà.

John Krasinski

John Krasinski IF

John Krasinski ha fatto un breve debutto nel MCU in Doctor Strange e il multiverso della follia (2022) interpretando un altro famoso eroe, Reed Richards dei Fantastici Quattro. Avrebbe potuto debuttare anni prima come Captain America. Tuttavia, ha incolpato un altro famoso Chris di averlo rovinato: Chris Hemsworth. Nel 2016 ha spiegato di aver fatto il provino per la parte e di essersi persino vestito come il personaggio. Tuttavia, ha perso la fiducia dopo aver visto Hemsworth in costume da Thor. Anni dopo, ha confermato che non c’è alcun rancore nei confronti di Chris Evans. “So che non sarei stato all’altezza di Chris“, ha detto. “Almeno ho visto qualcuno di bravo fare il ruolo. In realtà ne ho parlato con lui“. Inoltre, la perdita gli ha permesso di concentrarsi sulla regia e sulla scrittura, che hanno portato a A Quiet Place.

Chace Crawford

Chace Crawford Captain America

Chace Crawford ha interpretato un eroe in The Boys e ha partecipato a Gossip Girl per anni. In effetti, Gossip Girl ha interferito con le sue possibilità di dare vita a Captain America. Durante la trasmissione Watch What Happens Live del 2019, ha confermato di aver fatto un provino per la parte. “Ma in realtà non me l’hanno fatto fare perché si sono accorti che ero impegnato in uno show a New York per nove mesi all’anno“, ha detto. “Ho ottenuto un contratto per il provino“.

Dane Cook

Dane Cook

Il comico Dane Cook ha confermato di aver fatto il provino per interpretare Steve Rogers all’epoca, un fatto per il quale ha poi rivelato di essersi dovuto scusare. “Oh, mi sono messo nei guai fino al collo. Mi sentivo molto eccitato, ma doveva essere una cosa tranquilla e privata. Ho scritto una lettera di scuse al direttore del casting perché erano arrabbiati“.

The Last of Us: l’acclamata serie tv debutta in home video

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The Last of Us: l’acclamata serie tv debutta in home video

The Last of Us, l’atteso adattamento televisivo di uno dei titoli più amati dai videogiocatori che ha conquistato il pubblico di tutto il mondo, è disponibile in Steelbook 4K Ultra HD™, 4K Ultra HD, Blu-ray e DVD per Warner Bros. Home Entertainment. Basata sull’omonimo videogioco di successo, The Last of Us ha registrato il secondo più grande debutto per una serie targata HBO, dietro solo a “House of the Dragon”, ottenendo una crescita di audience costante nel corso della sua messa in onda, con un aumento del 75% di share nel suo finale di stagione.

In attesa della seconda stagione, gli appassionati di The Last of US possono finalmente acquistare la loro copia dell’acclamatissima prima stagione, ‘The Last of Us: Stagione 1”, in Steelbook 4K Ultra HD, 4K Ultra HD, Blu-ray e DVD. Ad accompagnare i 9 episodi della prima stagione saranno quasi 3 ore di inediti contenuti speciali incluse tre nuovissime e imperdibili featurette.

La storia di The Last of Us si svolge 20 anni dopo la distruzione della civiltà moderna. Joel, uno scaltro sopravvissuto, viene incaricato di far uscire di nascosto Ellie, una ragazzina di 14 anni, da una zona di quarantena sotto stretta sorveglianza. Un compito all’apparenza facile che si trasforma presto in un viaggio brutale e straziante attraverso gli Stati Uniti nel quale i due dovranno dipendere l’uno dall’altra per sopravvivere.

Tra le star della prima stagione Pedro Pascal, protagonista della serie nel ruolo di Joel e Bella Ramsey, che interpreta il personaggio di Ellie. Nel cast anche Gabriel Luna, nel ruolo di Tommy, Anna Torv che interpreta Tess, Nico Parker è Sarah, Murray Bartlett è Frank, Nick Offerman è Bill, Melanie Lynskey è Kathleen, Storm Reid è Riley, Merle Dandridge è Marlene, Jeffrey Pierce interpreta Perry, Lamar Johnson è Henry, Keivonn Woodard è Sam, Graham Greene è Marlon ed Elaine Miles riveste i panni di Florence. Fanno parte del cast anche Ashley Johnson e Troy Baker.

Con un punteggio di 96% su Rotten Tomatoes, The Last of Us è stato acclamato come “il nuovo grande successo della HBO®” da Rolling Stone mentre per Varietypresto questa sarà considerata come una delle migliori serie della storia della televisione“. Secondo IndieWire The Last of Usè il migliore adattamento da un videogioco“, con IGN che l’ha riconosciuta come “una brillante rivisitazione di una delle storie più amate del mondo dei videogame” e ha aggiunto che “offre uno spettacolo arricchente per i fan del titolo di successo di PlayStation, riuscendo al contempo ad appassionare i nuovi arrivati”. La CNN ha definito la narrazione della serie “decisamente impavida e risoluta, capace di creare scenari e momenti di assoluto terrore alternati a scene toccanti e totalmente tragiche“.

The Last of Us, basata sull’omonimo videogioco sviluppato da Naughty Dog in esclusiva per le piattaforme PlayStation® e acclamato dalla critica, è scritto da Craig Mazin (anche produttore esecutivo della serie, già premiato con l’Emmy® Award per “Chernobyl“) e Neil Druckmann (creatore e sceneggiatore del pluripremiato franchise “The Last of Us” e co-presidente di Naughty Dog). La serie è una coproduzione con Sony Pictures Television, ed è prodotta da Carolyn Strauss, Evan Wells, Asad Qizilbash, Carter Swan e Rose Lam.Società di produzione: PlayStation Productions, Word Games, The Mighty Mint e Naughty Dog.

La colonna sonora di The Last of Us è già disponibile e presenta brani originali ad opera del due volte vincitore dell’Oscar® Gustavo Santaolalla e di David Fleming. Avendo realizzato sia la colonna sonora del videogioco originale che del suo sequel del 2020, Gustavo Santaolalla si è basato sul suo lavoro precedente, espandendo il paesaggio sonoro intimo guidato dalla chitarra, per ottenere una colonna sonora carica di emozioni, come la storia stessa. Oltre alla colonna sonora, l’album include anche la cover di Nick Offerman di “Long Long Time” di Linda Ronstadt, e la cover di Jessica Mazin di “Never Let Me Down Again” dei Depeche Mode.

The Last of Us: La prima stagione completa è disponibile nelle versioni Steelbook 4K Ultra HD™, 4K Ultra HD™, Blu-ray™ e DVD sui maggiori siti di e-commerce.

TRA I CONTENUTI SPECIALI TRE ESCLUSIVE FEATURETTE PER 4K, BLU-RAY E DVD:

  1. The Last of Us: Stranger Than Fiction – Il cast della serie ed i filmmaker si confrontano con esperti di sopravvivenza, microbiologia e parassitologia per un approfondimento agghiacciante sulla realtà del fungo parassita e della successiva apocalisse presentata in The Last of Us.
  2. Controllers Down: Adapting The Last of Us – Segui il viaggio di The Last of Us dalla console allo schermo, mentre il cast e i filmmaker ci accompagnano nel processo di espansione del mondo dando nuova vita agli amati personaggi del gioco.
  3. From Levels to Live Action – Scopri come la serie TV The Last of Us ha incorporato e ampliato i momenti di gioco preferiti dai fan.

Informazioni sui Prezzi e la Serie:

The Last of Us: La prima stagione completa

Include 9 episodi:

  1. When You’re Lost in the Darkness (Quando sei perso nell’oscurità)
  2. Infected (Gli Infetti)
  3. Long, Long Time (Molto, molto tempo)
  4. Please Hold to My Hand (Per favore, stringimi la mano)
  5. Endure and Survive (Resistere e sopravvivere)
  6. Kin (Famiglia)
  7. Left Behind (Abbandonata)
  8. When We Are in Need (Quando sei in difficoltà)
  9. Look for the Light (Cerca la luce)
  • PRODOTTO SRP
  • Steelbook 4K Ultra HD 59.99 €
  • 4K Ultra HD   49.99 €
  • Blu-ray  39.99 €
  • DVD 29.99 €

Poolman: prime foto del debutto alla regia di Chris Pine

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Poolman: prime foto del debutto alla regia di Chris Pine

È stata rivelata una foto di Poolman per il debutto alla regia di Chris Pine. L’immagine dà una prima occhiata al personaggio protagonista interpretato dallo stesso Chris Pine, che diventa un detective dilettante dopo aver scoperto i piani per rubare l’acqua di Los Angeles. Il film sarà presentato in anteprima al Toronto International Film Festival 2023 , che si svolgerà dal 7 al 17 settembre.

Poolman è diretto da Chris Pine da una sceneggiatura che ha scritto insieme a Ian Gotler. Il progetto è descritto come “Il grande Lebowski incontra il film noir di Los Angeles con una salutare spruzzata di La La Land” e dovrebbe presentare divertenti cameo. Il film è interpretato da Chris Pine, Annette Bening, Danny DeVito, Ariana DeBose, Jennifer Jason Leigh e DeWanda Wise.

Il film è incentrato su Darren Barrenman, uno sfortunato sognatore e aspirante filosofo che passa le sue giornate a prendersi cura della piscina del condominio Tahitian Tiki nella soleggiata Los Angeles e a partecipare alle riunioni del consiglio comunale con i suoi vicini Jack e Diane (DeVito, Bening)“, si legge nella sinossi. “Quando Barrenman scopre il più grande furto d’acqua nella storia di Los Angeles dai tempi di Chinatown, stringe alleanze inquiete con una femme fatale bella e connessa mentre segue ogni pista che può con funzionari corrotti della città, tipi di Hollywood bruciati e misteriosi benefattori – tutto in nome della protezione della sua preziosa Los Angeles.” Pine e Gotler producono attraverso il loro società Barry Linen Motion Pictures, insieme a Stacey Sher e Patty Jenkins. Il progetto riunisce Pine e Jenkins dopo aver lavorato insieme in Wonder Woman , Wonder Woman 1984 e nella serie limitata I Am the Night.

Heels 2: clip dalla premiere dalla seconda stagione con Stephen Amell

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Più di un anno dopo la prima stagione di Heels, la rivalità tra fratelli tra Jack e Ace continua il 28 luglio nell’attesa seconda stagione. Un’anteprima della seconda stagione è stata pubblicata e anticipa il futuro incerto della Duffy Wrestling League. In Italia la serie arriverà dal 5 Agosto su MGM+, canale di Mediaset Infinity.

Dopo l’uscita del trailer della seconda stagione di Heels il mese scorso, la seconda stagione del dramma si preannuncia coinvolgente e intensa come la prima. La prima stagione ha visto Tom Spade (David James Elliott) togliersi la vita, lasciando la sua attività di wrestling alle cure del figlio maggiore, Jack Spade (Stephen Amell). La seconda stagione riporta i fan al wrestling a conduzione familiare, il Duffy Wrestling League (DWL), dove i fratelli e rivali, Jack (Stephen Amell) e Ace Spade (Alexander Ludwig), continuano a contendersi l’eredità del loro defunto padre e a litigare per le loro diverse versioni di successo.

La prima stagione di Heels presenta un gruppo di sognatori che trovano successo nella scena del wrestling professionistico della comunità della Georgia. Ma mentre Jack e Ace continuano a lottare per l’eredità del loro defunto padre, la loro continua rivalità continua a mettere in pericolo gli affari del loro defunto padre. A peggiorare le cose, le vendite dei biglietti della promozione stanno diminuendo rapidamente.

https://youtu.be/ST6yJ4Lq3bE

Cosa accadrà alla Duffy Wrestling League?

La rivalità tra i due nasce quando Jack impedisce ad Ace di togliergli il campionato del campionato. Questa diatriba eleva la loro faida kayfabe in una vera. Quando la stagione 1 si è conclusa, Jack ha tentato di fare ammenda con Ace, ma quest’ultimo lo ha rifiutato. Con la seconda stagione che sta per debuttare la complicata relazione trai due fratelli sembra non essere cambiata di una virgola!

La trama della seconda stagione di Heels: La seconda stagione riporta i fan al wrestling a conduzione familiare, il Duffy Wrestling League (DWL), dove i fratelli e rivali, Jack (Stephen Amell) e Ace Spade (Alexander Ludwig), continuano a contendersi l’eredità del loro defunto padre e a litigare per le loro diverse versioni di successo.

Nel cast di Heels ci sono anche Alison Luff nei panni di Staci Spade, Mary McCormack nei panni di Willie Day, Kelli Berglund nei panni di Crystal Tyler, Allen Maldonado nei panni di Rooster Robbins, James Harrison nei panni di Apocalypse e Chris Bauer nei panni di Wild Bill Hancock.

 

In the Clearing, la recensione della serie con Teresa Palmer

In the Clearing, la recensione della serie con Teresa Palmer

La serie australiana in otto puntate In the Clearing, prodotta da Disney+ e andata in streaming su Hulu negli Stati Uniti, è ispirata dalle vicende reali legate alla setta chiamata The Family, formatasi nella metà degli anni ‘60 con a capo il leader carismatico Anne Hamilton-Byrne. Alla base dello show troviamo il libro In the Clearing, pubblicato da J.P. Pomare nel 2019, versione drammatizzata degli eventi che condussero alla dispersione della setta da parte della polizia australiana nel 1987.

Protagonista di In the Clearing è Freya Heywood (Teresa Palmer), la quale in seguito alla temporanea scomparsa del figlio Billy si trova costretta a rivivere gli orrori della gioventù legati al culto comandato da Adrienne Beaufort (Miranda Otto) con il sostegno del dottor Bryce Latham (Guy Pearce). Il pilot dello show intitolato The Season of Unfoldment – scritto da Matt Cameron e diretto da Jeffrey Walker – risulta sicuramente l’episodio migliore della produzione, pur evidenziando già in maniera sostanziale una serie di problemi e limiti che minano col passare delle puntate l’intera operazione.

In the Clearing, una serie limitata da una narrazione singhiozzante

La volontà evidente di non “spiegare” fin dall’inizio le coordinate della vicenda, i ruoli e le relazioni tra i personaggi principali produce infatti un effetto altalenante: se da una parte infatti chi guarda The Season of Unfoldment viene costretto continuamente a chiedersi cosa stia realmente succedendo, dall’altra diventa impossibile non notare quanto la narrazione si faccia immediatamente confusa, spezzata, quasi costretta di lasciare alla messa in scena il compito di evocare situazioni e atmosfere del thriller psicologico.

E questo meccanismo quasi inceppato col passare delle puntate si fa sempre più evidente, minando le fondamenta stesse dello show. In molti momenti, forse addirittura troppi, In the Clearing sembra ricalcare le orme di un’altra miniserie con un’ambientazione simile e una storia che abbracciava ugualmente il thriller psicologico, ovvero quella Top of the Kale diretta da Jane Campion, che vedeva protagonista una notevole Elisabeth Moss. In questo caso ci troviamo però di fronte a un tentativo macchinoso e probabilmente mal organizzato, il quale disperde tutti o quasi i possibili spunti di interesse a causa principalmente della sua narrazione singhiozzante.

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Deboli prove d’attori

In un tale guazzabuglio anche i tre attori protagonisti non offrono certamente il meglio delle loro capacità: se comunque Guy Pearce riesce a risultare almeno credibile in virtù di una prova maggiormente soffusa, lo “scontro” di personalità e psicologie tra Miranda Otto si risolve in qualcosa di piuttosto deludente. L’attrice amata nella trilogia de Il Signore degli Anelli di Peter Jackson si affida eccessivamente al trucco e ai costumi per sorreggere un personaggio molto meno ambiguo e ambiguamente affascinante di quanto in realtà dovrebbe risultare.

La Palmer invece dimostra chiaramente di non riuscire a dotare la figura di Freya della necessaria bidimensionalità per diventare una vittima credibile che decide di affrontare i propri demoni personali. E se le due figure principali e antagoniste non destano realmente interesse presso il pubblico neppure con lo scorrere delle puntate, come può l’intero prodotto risollevarsi dalla falsa partenza? E infatti In the Clearing non ci riesce, sbandando continuamente alla ricerca di fascinazioni estetiche non supportate da una storia che renda il tutto avvincente per gli spettatori. Molte immagini sono belle da vedere, paesaggi e ambientazioni indubbiamente dotati di un fascino selvaggio, quasi ancestrale. Ma In the Clearing possiede davvero poco più di questo…

Dwayne Johnson fa la “più grande donazione singola” al SAG Relief Fund

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Mentre gli scioperi WGA e SAG-AFTRA continuano a Hollywood, la star Dwayne Johnson ha fatto la più grande donazione singola alla Fondazione SAG-AFTRA, secondo il suo presidente e direttore esecutivo. La Fondazione SAG-AFTRA è un’organizzazione senza scopo di lucro associata a SAG-AFTRA, ma non ne fa parte. La Fondazione mira a contribuire a fornire aiuti finanziari ai 160.000 membri del sindacato tramite un programma di assistenza finanziaria di emergenza.

Quando lo sciopero SAG-AFTRA è diventato ufficiale, il presidente della Fondazione SAG-AFTRA Courtney B. Vance e il direttore esecutivo Cyd Wilson hanno inviato una lettera a 2.700 degli attori più redditizi del sindacato, spiegando perché le donazioni alla Fondazione potrebbero rivelarsi estremamente vantaggiose per i bisognosi. Secondo la coppia, Dwayne Johnson si è fatto avanti quasi immediatamente. È stata una festa d’amore. È come, ‘Amico, ti stai facendo avanti in un modo che consente agli altri di conoscerne la terribile necessità‘”, ha detto Vance della sua reazione alla donazione di Johnson in un’intervista a Variety . “Questo è lui che dice: ‘In un momento come questo, sono qui e non andrò da nessuna parte, qualunque cosa tu abbia bisogno che io faccia.’ E questo invia un messaggio enorme ad altre persone per fare la stessa cosa.

La donazione di Dwayne Johnson aiuterà più di 7.000 membri SAG

Sebbene Vance non volesse condividere l’importo esatto della donazione di Dwayne Johnson, Wilson ha affermato che si trattava della “più grande donazione singola” che la Fondazione abbia mai ricevuto. Le sovvenzioni della Fondazione normalmente erogano fino a $ 1.500 per singolo membro, ma un membro a vita può ricevere fino a $ 6.000 se le situazioni sono più estreme. Secondo Wilson, la donazione di Dwayne Johnson aiuterà dai 7.000 ai 10.000 membri che necessitano di servizi di assistenza finanziaria. È la più grande donazione singola che abbiamo mai ricevuto da un individuo alla volta“, ha affermato Wilson. “E ciò che è sorprendente è che quell’assegno aiuterà migliaia di attori a tenere il cibo in tavola, a tenere i loro figli al sicuro e a far funzionare le loro macchine. E non mi sfugge che sia molto umile riguardo a questo, ma è un modo per iniziare”.

Wilson ha paragonato la donazione e l’ente di beneficenza al modo in cui la Fondazione ha operato durante la pandemia di COVID-19 e ha affermato che anche con la donazione di Johnson, ci sarà più lavoro da fare, poiché il gruppo potrebbe vedere lo sciopero continuare “fino alla fine dell’anno”. È così che l’abbiamo fatto durante COVID: alcune delle più grandi star del nostro settore si sono fatte avanti”, ha detto Wilson. “Per lui fare un passo avanti in questo modo ci farà davvero iniziare la raccolta fondi che dovremo fare, perché tutto ciò che stiamo ascoltando e vedendo, sentiamo di dover essere preparati che questo potrebbe andare avanti fino alla fine dell’anno. Dovremo essere in grado di aiutare queste persone a lungo termine. Abbiamo 160.000 artisti SAG-AFTRA e sono molte le persone che avranno bisogno del nostro aiuto. Questa donazione è il kickstart di cui avevamo bisogno nella prima settimana di quello che pensiamo sarà un lungo periodo”.

Vance ha anche elogiato gli sforzi in corso da parte della leadership SAG-AFTRA – incluso il presidente nazionale del sindacato Fran Drescher – e ancora una volta ha ringraziato immensamente Dwayne Johnson per il suo aiuto. Voglio ringraziare Dwayne per la sua straordinaria generosità, compassione e iniziativa per intensificare in questo modo significativo e significativo per la nostra comunità. A nome delle migliaia di persone che saranno aiutate dalla sua storica donazione, grazie, grazie, grazie”.

Star Wars: Ahsoka, al via il conto alla rovescia con un nuovissimo trailer!

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Lucasfilm ha dato il via al conto alla rovescia per la premiere di Star Wars: Ahsoka di Disney+ con un nuovissimo teaser trailer. Il video presenta nuovi scatti di Ahsoka Tano che brandisce le sue tipiche doppie spade laser. Star Wars: Ahsoka sarà disponibile per lo streaming il 23 agosto con i primi due episodi.

Dai un’occhiata al teaser trailer di Star Wars: Ahsoka qui sotto:

Tutto quello che sappiamo su Ahsoka

Ambientata dopo la caduta dell’Impero, Star Wars: Ahsoka segue l’ex cavaliere Jedi Ahsoka Tano mentre indaga su una minaccia nascente in una galassia ormai vulnerabile.Oltre a Rosario Dawson nei panni della protagonista, Ahsoka è interpretata da Natasha Liu Bordizzo nel ruolo di Sabine Wren e Mary Elizabeth Winstead in quello di Hera Syndulla, Ray Stevenson nei panni di Baylan Skoll, Ivanna Sakhno in quelli Shin Hati; Diana Lee Inosanto è Morgan Elsbeth, David Tennant interpreta Huyang, Lars Mikkelsen è il Grand’ammiraglio Thrawn ed Eman Esfandi interpreta Ezra Bridger.

Ahsoka è la prossima serie Disney+ che ha come protagonista Rosario Dawson nei panni di Ahsoka, un Jedi in esilio che un tempo era l’apprendista di Anakin prima che lui si rivolgesse al lato oscuro e diventasse Darth Vader. La serie sarà presentata in anteprima ad agosto, ha confermato la Disney durante l’evento.

Kathleen Kennedy e Jon Favreau hanno elogiato lo showrunner di Ahsoka Dave Filoni, che è stato raggiunto sul palco da Dawson e Natasha Liu Bordizzo, che interpreta Sabin Wren, un guerriero mandaloriano, rivoluzionario e artista di graffiti che è apparso per la prima volta in Star Wars Rebels. A sorprendere anche i fan del Regno Unito è stata Mary Elizabeth Winstead, che ha rivelato che interpreterà Hera Syndulla di Rebels.

Chocolat: trama, cast e le frasi più belle del film

Chocolat: trama, cast e le frasi più belle del film

Il cioccolato è notoriamente un alimento in grado tanto di aumentare il buon umore, quanto di stimolare una vera e propria dipendenza in chi lo consuma con frequenza. È un alimento spesso legato anche alla passione, e proprio a questa si lega in modo particolarmente stretto nel film del 2000 Chocolat. Diretto dal regista svedese Lasse Hallström, noto anche per Buon compleanno Mr. Grape e Le regole della casa del sidro, questo lungometraggio è stato un irresistibile caso cinematografico di inizio millennio, divenendo negli anni un cult a tutti gli effetti, sia per il suo cast quanto per le dolcezze mostrate.

Questo film (qui la recensione), scritto per il cinema da Robert Nelson Jacobs, è l’adattamento dell’omonimo romanzo di Joanne Harris, pubblicato nel 1999. Divenuto un vero e proprio caso editoriale, questo libro ottenne da subito una serie di riconoscimenti tali che lo portarono ad essere un perfetto candidato ad avere una sua trasposizione sul grande schermo. Girato nel villaggio medievale di Flavigny-sur-Ozerain, nella regione del Burgundy, in Francia, il film si affermò poi a sua volta come un grandissimo successo di critica e pubblico. A fronte di un budget di 25 milioni di dollari arrivò infatti a guadagnarne ben 152 a livello globale.

Chocolat ha poi ottenuto ben 5 nomination al premio Oscar, tra cui quella per il miglior film. Si tratta dunque di un titolo irresistibile, dotato di un fascino che sembra non invecchiare mai, tanto bello da vedere quando stuzzicante per il palato. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle frasi più belle. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Chocolat: la trama del film

Quello di Lansquenet è un tranquillo e fiabesco paesino della campagna francese. Qui il perbenismo dei bigotti non permette cambiamenti: a monitorare la moralità dei compaesani è lo stimato sindaco Conte de Reynaut, il quale è occupato anche a salvare le apparenze del suo fallito matrimonio. Tale contesto viene improvvisamente sconvolto dall’arrivo di Vianne e della figlia illegittima Anouk, spiriti liberi che offriranno ai morigerati abitanti di Lansquenet la più grande tentazione per il palato dei mortali: il cioccolato. I secolari equilibri del paese verranno sconvolti, e non aiuterà la situazione l’arrivo di una comunità di nomadi capitanati dal fascinoso Roux, che pare voglia mettere radici proprio nella cioccolateria di Vianne.

Chocolat: il cast del film

Ad interpretare la protagonista, Vienne, vi è l’attrice premio Oscar Juliette Binoche, che proprio grazie alla sua interpretazione in questo film ha ottenuto una nuova candidatura agli Academy Awards. Per poter meglio comprendere il suo personaggio e comprenderne l’attività, l’attrice si è recata in alcuni negozio di cioccolato di Parigi al fine di imparare le principali tecniche di preparazione. Alcuni dei cioccolati da lei realmente realizzati sono poi stati utilizzati nel film. Per le scene in cui la protagonista viene ripresa mentre prepara il cioccolato, però, le mani che si vedono non sono quelle della Binoche ma di una controfigura. Nel ruolo della figlia Anouk vi è invece Victoire Thivisol.

Nei panni dell’affascinante nomade Roux vi è invece l’attore Johnny Depp, qui in uno dei suoi ruoli più apprezzati di sempre. Per ironia della sorte, l’attore ha raccontato di essere stato allergico al cioccolato da bambino e in generale di non apprezzarne particolarmente il sapore. Nel film sono poi presenti gli attori Alfred Molina nel ruolo del conte Paul De Reynaud, Carrie-Anne Moss in quelli di Caroline Clairmont e Judi Dench nei panni di Armande Voizin. Anche la Dench è poi stata candidata all’Oscar, nella categoria miglior attrice non protagonista. Completano il cast gli attori Lena Olin e Peter Stormare nei panni di coniugi Josephine e Serge Muscat.

Chocolat cast

Le frasi più belle di Chocolat, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Chocolat grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Apple TV+, Netflix e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 24 luglio alle ore 21:15 sul canale Cielo.

Qui di seguito si riportano invece alcune delle frasi più belle e significative pronunciate dai personaggi del film. Attraverso queste si potrà certamente comprendere meglio il tono del film, i suoi temi e le variegate personalità dei protagonisti. Ecco dunque le frasi più belle del film:

  • Pensavo che non l’avresti mai indovinato… La mia preferita: cioccolata calda. (Roux)
  • Lasci che l’avverta. Il primo Conte de Reynaud cacciò tutti i radicali Ugonotti da questo villaggio. Lei e i suoi tartufi rappresentate una sfida molto meno impegnativa. (Conte De Reynaud)
  • Se fa amicizia con noi, si inimicherà gli altri. (Roux)
  • I Maya credevano che il cacao avesse il potere di liberare desideri nascosti e di svelare il destino (Vianne)
  • Sono brava ad indovinare i gusti delle persone (Vianne)

Fonte: IMDb

Mandela – La lunga strada verso la libertà: trama e cast del film con Idris Elba

Il politico e attivista premio Nobel Nelson Mandela è stato raccontato più volte al cinema. Uno dei film più noti a lui dedicati è Invictus, diretto da Clint Eastwood, dove a dare vita al presidente del Sud Africa è stato l’attore premio Oscar Morgan Freeman. Esiste però anche un altro apprezzato film dedicato alla sua vita e alla sua lotta contro il segregazionismo razziale. Questo è Mandela – La lunga strada verso la libertà, diretto nel 2013 da Justin Chadwick. All’interno di questo si racconta della sua lunga attività, coinvolgendo tanto la vita pubblica quanto quella privata. Ad interpretare Mandela è stavolta il noto Idris Elba, oggi noto per film come Thor e Beast of no Nation.

La storia, scritta dallo sceneggiatore William Nicholson, è basata sull’autobiografia Lungo cammino verso la libertà, scritta da Mandela nel 1994. Al momento della sua pubblicazione, il produttore sudafricano Anant Singh ne acquisì i diritti, desideroso di trarne un film. Singh era infatti un grande ammiratore del leader, ed ebbe anche modo di intervistarlo durante il suo periodo di prigionia. Il film prese però vita soltanto dopo diversi anni dopo, ed uscì al cinema nello stesso anno in cui Mandela venne a mancare. Non è noto se egli fece o meno in tempo a vedere la pellicola, che risulta comunque particolarmente fedele a quanto da lui narrato nel libro.

Al momento della sua uscita in sala, il titolo ottenne un’accoglienza critica generalmente positiva. In particolare, si lodavano le interpretazioni dei protagonisti. Elba, nello specifico, è stato indicato come un possibile candidato al premio Oscar, ma l’attore finì con il non ricevere la nomination. Nonostante tali apprezzamenti, il film passò in sordina al cinema e non ottenne un particolare successo di box office. A fronte di un budget di circa 35 milioni di euro finì con l’incassarne solo 28 a livello mondiale. Mandela – La lunga strada verso la libertà rimane comunque un ottimo modo per conoscere il celebre attività e le battaglie condotte nel corso della sua vita, ed è per questo un film da recuperare quanto prima.

Mandela – La lunga strada verso la libertà: la trama del film

La storia ha inizio con i primi anni di attività di Mandela come avvocato a Johannesburg. Ben presto egli viene sempre più coinvolto dall’intensificarsi della violenza dei bianchi nei confronti dei neri, cosa che porta all’inasprimento delle misure dell’apartheid. Opponendosi a tutto ciò, Mandela diventa la figura centrale nella ribellione contro tale discriminazione. A causa della sua posizione politica, egli si ritrova ad essere arrestato e imprigionato a Robben Island, dove è condannato all’ergastolo. Qui Mandela si trova a vivere il periodo più duro della sua vita, costretto a passare dietro le sbarre ben 27 anni. La sua forza di volontà viene messa a dura prova dai soprusi dei carcerieri come anche dall’isolamento a cui è costretto.

A permettergli di resistere a tutto ciò è l’incondizionato amore nei confronti di sua moglie Winnie, la quale a sua volta continua a combattere per i diritti dei neri. Dopo vent’anni, Mandela viene trasferito in un carcere meno severo, e con il passare del tempo una mobilitazione mondiale in suo favore spinge le autorità a liberarlo nel 1990. Mandela è ora un uomo libero, ma la strada verso la libertà è ancora lunga. Candidatosi alla presidenza del Sud Africa, egli aspira a sconfiggere una volta per tutte l’apartheid, professando la pace e un paese dove tutti possano coesistere senza più conflitti. Nonostante i numerosi impedimenti, ancora una volta il leader dimostrerà una volta inattaccabile, che troverà soddisfazione solo con il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Mandela cast

Mandela – La lunga strada verso la libertà: il cast del film

Interpretare una personalità come Mandela è compito estremamente rischioso per un attore, il quale è chiamato a dar vita ad un’interpretazione che renda onore e merito a questi. Per questo i produttori intrapresero un lungo processo di selezione, aspirando a trovare l’interprete più adeguato al ruolo. La scelta ricadde su Idris Elba, divenuto sempre più popolare in quegli anni. L’attore non nascose un certo timore nell’assumere tale ruolo, ma si dichiarò anche estremamente grato dell’opportunità. Per poter assumere i panni di Mandela, Elba studiò quanto più possibile la sua vita e il contesto in cui crebbe. Decise anche di trascorrere una notte nella stessa prigione dove l’attivista si trovò rinchiuso per 27 anni. La sua interpretazione fu poi lodata come particolarmente convincente e fedele a ciò che era stato Mandela.

Per il ruolo di sua moglie Winnie, personaggio particolarmente importante all’interno del film, venne scelta l’attrice Naomie Harris. Questa sarebbe in seguito divenuta nota anche grazie al film Moonlight, con il quale ottenne la sua prima nomination all’Oscar. Interpretare Winnie Mandela si è però rivelata la sfida più grande della sua carriera. L’attrice ha infatti dichiarato molto per poter essere fedele alla vera donna, e che ritrovò una grande complessità nel carattere e nell’animo di lei. Come Elba, anche la Harris si dichiarò grata di aver potuto dare voce e corpo ad una donna tanto importante nella lotta per i diritti delle persone di colore. Nel film vi è poi l’attore Gys de Villiers nel ruolo di Frederik de Klerk, il quale fu presidente del Sud Africa prima di Mandela dal 1989 al 1994.

Mandela – La lunga strada verso la libertà: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di una delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Mandela – La lunga strada verso la libertà è infatti presente su Infinity. Per poter usufruire del film, sarà necessarie sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma. In questo modo sarà poi possibile vedere il titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video, senza limiti di tempo. Il film è inoltre in programma in televisione per lunedì 24 luglio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Gen V, il teaser trailer della serie spin-off di The Boys

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Gen V, il teaser trailer della serie spin-off di The Boys

Prime Video ha svelato oggi il teaser trailer ufficiale dell’attesissima serie Original Gen V. La serie debutterà in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo venerdì 29 settembre con i primi tre episodi, seguiti da nuovi ogni settimana fino all’epico finale di stagione di venerdì 3 novembre. Il teaser ufficiale regala un’anteprima della vita alla Godolkin University, l’unico college d’America per i giovani supereroi (controllato dalla Vought International).

Dal mondo di The Boys arriva dunque Gen V, il racconto della formazione scolastica della prima generazione di supereroi a conoscenza del Compound V, i cui superpoteri non sono innati, ma sono stati loro iniettati. Questi giovani e competitivi eroi metteranno alla prova i propri limiti, sia fisici sia morali, nell’impresa di raggiungere la bramata prima posizione della classifica della scuola. Presto impareranno che l’ambizione necessita di sacrifici e che la differenza tra giusto e sbagliato non è così chiara come credevano. Quando gli oscuri segreti dell’università verranno a galla, gli studenti dovranno fare i conti con il tipo di supereroi che vogliono diventare.

Gen V, il cast della serie

Il cast della serie include Jaz Sinclair, Chance Perdomo, Lizze Broadway, Shelley Conn, Maddie Phillips, London Thor, Derek Luh, Asa Germann, Patrick Schwarzenegger, Sean Patrick Thomas e Marco Pigossi. In Gen V vedremo anche Clancy Brown e Jason Ritter nel ruolo di guest star, oltre alla partecipazione straordinaria di Jessie T. Usher, Colby Minifie e P.J. Byrne negli stessi ruoli che interpretano in The Boys.

Michele Fazekas e Tara Butters sono showrunner ed executive producer della serie. Eric Kripke, Seth Rogen, Evan Goldberg, James Weaver, Neal H. Moritz, Ori Marmur, Pavun Shetty, Ken Levin, Jason Netter, Garth Ennis, Darick Robertson, Craig Rosenberg, Nelson Cragg, Zak Schwartz, Erica Rosbe e Michaela Starr sono executive producer anche dello spinoff della serie. Nel ruolo di co-executive producer troviamo Brant Englestein, Sarah Carbiener, Lisa Kussner, Gabriel Garcia, Aisha Porter-Christie, Judalina Neira e Loreli Alanís. La serie è prodotta da Sony Pictures Television e Amazon Studios, in collaborazione con Kripke Enterprises, Point Grey Pictures e Original Film.

Jamie Foxx parla per la prima volta dal suo ricovero

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Jamie Foxx parla per la prima volta dal suo ricovero

Jamie Foxx ha parlato per la prima volta dalla sua “complicazione medica” ad aprile, e ha  ringraziato fan e amici in un video. Jamie Foxx è stato ricoverato per la prima volta il 12 aprile dopo aver sofferto di quella che la sua famiglia ha descritto come una “complicanza medica”. Sebbene si sappia poco su ciò che è accaduto, si dice che Foxx stesse comunicando con la sua famiglia al momento del suo ricovero.

Foxx ha ringraziato i fan e gli amici per avergli augurato ogni bene

In un video di tre minuti pubblicato sul suo account Instagram ufficiale, Jamie Foxx ha ringraziato tutti per gli auguri e l’amore ricevuto. L’attore ha spiegato che non ha fornito un aggiornamento prima perché non voleva che la gente lo vedesse nello stato in cui era.

So che molte persone stavano aspettando o volevano ricevere aggiornamenti, ma ad essere onesto con te, non volevo che tu mi vedessi così, amico“, ha detto Foxx. “Voglio che tu mi veda ridere, divertirmi, festeggiare, scherzare, fare un film, uno spettacolo televisivo. Non volevo che tu mi vedessi con i tubi che fuoriescono da me e cerchi di capire se ce l’avrei fatta”. Jamie Foxx ha continuato lodando la sua famiglia per il loro ruolo nella sua guarigione, in particolare sua sorella minore, Deidra Dixon, e sua figlia, Corinne Foxx, per averlo protetto mentre guariva.

A loro, a Dio, a un sacco di grandi medici, posso lasciarti questo video”, ha detto Foxx. “Non posso dirti quanto sia bello avere la tua famiglia che entra in azione in questo modo, e sai tutti che l’hanno tenuto privato, non hanno lasciato uscire nulla, mi hanno protetto, ed è quello che spero che tutti possano avere in momenti come questi“. Jamie Foxx ha anche affermato di sapere che la sua assenza e la mancanza di commenti hanno portato a un sacco di speculazioni su ciò che gli è successo. Nel video, ha scherzato sul fatto che non era diventato cieco e non era paralizzato, muovendo gli occhi e le braccia in modo scherzoso per mostrare che stava bene. Tuttavia, ha detto che è andato “all’inferno e ritorno” e che la sua strada per il recupero presentava “alcune buche“, ma che “sta tornando” e “è in grado di lavorare“.

Ha concluso il video professando ancora una volta il suo amore per coloro che gli hanno augurato ogni bene e ha detto che spera che la gente lo ricordi per i film che fa – buoni e cattivi -, le canzoni che canta e le battute che fa. “Come puoi vedere, gli occhi funzionano, gli occhi funzionano bene”, ha detto Foxx. “Non sono paralizzato, ma… sono andato all’inferno e sono tornato indietro, e anche la mia strada verso la guarigione ha avuto delle buche. Ma sto tornando e sono in grado di lavorare… amo tutti e amo tutto l’amore che ho avuto… se d’ora in poi mi vedi fuori e ogni tanto scoppio a piangere, è solo perché è stata dura, amico. Ero malato, amico. Ma ora ho le gambe sotto di me, quindi mi accompagnerai fuori”.

 

 

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Un’estate fa: trailer della serie con Lino Guanciale e Filippo Scotti

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Gli anni ‘90, l’estate, i mondiali di calcio, gli amori estivi. E ancora le cabine telefoniche, il campeggio con gli amici, le partite a “schiaccia sette”… fino a quando una ragazza non scompare nel nulla. Un mistero che si dipana fra i ’90 e il presente, ma anche divertimento e tanta nostalgia sono gli ingredienti della nuova serie Sky Original Un’estate fa, prodotta da Sky Studios e da Fabula Pictures, di cui viene rilasciate oggi il trailer ufficiale. Protagonisti Lino Guanciale e Filippo Scotti, che guidano un cast di talenti italiani in un thriller transgenerazionale diretto da Davide Marengo e Marta Savina. La serie andrà in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW dal 6 ottobre.

Nel cast, accanto a Lino Guanciale e Filippo Scotti, Claudia Pandolfi, Antonia Fotaras, Paolo Pierobon, Martina Gatti, Anna Ferzetti, Tobia De Angelis, Orlando Cinque, Luca Vannuccini, Sofia Iacuitto, Nicole Grimaudo, Alessio Praticò, Alessio Piazza, Francesco Della Torre, Giovanni De Giorgi, Orlando Cinque, Giovanni Buselli, Giulio Tropea, Luciano Scarpa, Giulio Turbolente, Denis Fasolo, Ginevra Francesconi, Massimo De Santis, Massimo Dapporto.

La trama di Un’estate fa

Lino Guanciale (La porta rossa, Il commissario Ricciardi, Sopravvissuti) interpreta Elio, un cinquantenne dalla vita che sembra perfetta, con una bella famiglia e un lavoro da avvocato. Quando viene rinvenuto il corpo della ragazza di cui era innamorato da adolescente, Arianna, tornerà con la memoria a quell’estate del 1990, quando lei sparì misteriosamente durante una vacanza in campeggio che insieme stavano facendo con i loro amici e lui (in questa linea temporale interpretato da Filippo Scotti – È stata la mano di Dio) fu trovato in stato confusionale, senza alcun ricordo di ciò che era successo. Più di 30 anni dopo, la polizia ritrova il corpo di Arianna e la scientifica non ha dubbi: la ragazza non è morta accidentalmente, è stata uccisa, ed Elio è in cima alla lista dei sospettati. Sconvolto per la scoperta, Elio ha un incidente in auto, perde i sensi e al suo risveglio si ritrova nel 1990, nell’infermeria del campeggio. Ha di nuovo 18 anni ma la coscienza di un adulto… è un sogno? Sta finalmente recuperando la memoria o sta diventando pazzo? Sa solo che, tra pochissimo, qualcuno in quel campeggio ucciderà Arianna. Sente l’urgenza di fare qualcosa, ma la sua mente continua a spostarsi nel tempo, tra l’oggi e il 1990. Cercando di scoprire cosa è successo davvero ad Arianna e di scagionarsi dall’accusa di essere lui ad averla uccisa, Elio dovrà portare avanti un’indagine tra passato e presente che per lui nasconde forse anche la speranza di poter cambiare le cose e salvarla…

Un’estate fa è una serie Sky Original prodotta da Sky Studios e Fabula Pictures, diretta da Davide Marengo e Marta Savina, creata da Michele Alberico e Massimo Bacchini e scritta da Valerio Cilio, Federico Favot, Michele Alberico e Massimo Bacchini. Autore della colonna sonora originale è Michele Braga.

MCU: 10 teorie ridicole che pensavamo potessero avverarsi

MCU: 10 teorie ridicole che pensavamo potessero avverarsi

Negli anni in cui il Marvel Cinematic Universe è cresciuto sia in termini di portata che di popolarità, sono nate diverse teorie su storyline e personaggi del franchise, molte delle quali, nonostante risultino alquanto ridicole, hanno ottenuto un grande consenso. Poiché il passare del tempo ha smentito molte di esse e ha reso altre molto meno probabili di diventare canononiche, sembra che queste speculazioni sul MCU siano semplicemente il risultato della nostra fantasia galoppante: ecco 10 ridicole teorie del MCU che tutti pensavamo potessero avverarsi.

La Gemma della Realtà avrebbe facilitato il recasting

Avengers: Infinity War MCUL’introduzione delle Gemme dell’Infinito è stata la prima vera indicazione del MCU di una narrazione più ampia, il che forse spiega perché ha dato vita a così tante teorie. Una di queste era che la Gemma della Realtà, la gemma in grado di piegare la percezione alla volontà dell’utente, potesse essere usata in un senso decisamente meta. Dopo che Mark Ruffalo ha sostituito Edward Norton nel ruolo di Bruce Banner nel MCU, è stato suggerito che la Gemma della Realtà sarebbe stata utilizzata per consentire il recasting di altri ruoli. Per quanto possa sembrare logico, si tratta di una spiegazione inutilmente meta per qualcosa che il MCU non aveva bisogno di affrontare, e sembra assolutamente ridicola col senno di poi.

Thor era uno Skrull fin dalla Fase 2

Non appena Captain Marvel ha introdotto gli Skrull nel franchise, è stato ipotizzato che Secret Invasion avrebbe visto alcuni personaggi del MCU rivelarsi come impostori. Una delle teorie più diffuse in questo senso era che Thor fosse stato sostituito da uno Skrull nella Fase 2, spiegando così il suo cambiamento di personalità tra Thor: The Dark World e Thor: Ragnarok. Sebbene la teoria spieghi l’improvvisa scoperta del senso dell’umorismo di Thor – e tecnicamente potrebbe essere resa canonica da qualche parte – a un esame più attento risulta davvero ridicola.

Loki non aveva la vera Gemma della mente

Loki-in-The-AvengersDopo che è stato rivelato che Thanos stava raccogliendo le Gemme dell’Infinito, è nata una teoria che a prima vista ha senso. Si è ipotizzato che Thanos non si sarebbe fidato di Loki con una delle Gemme nel suo scettro e che quindi la Gemma della Mente al centro della storia dei Vendicatori non avrebbe potuto essere un vero affare. Sebbene sembri convincente, è molto meno credibile se analizzata: Loki non avrebbe mai potuto mettere i Vendicatori l’uno contro l’altro con tanta facilità senza il potere della Gemma della Mente, quindi la teoria si è rivelata falsa prima ancora di essere diffusa.

Tutte le teorie su Mefisto

10 personaggi: MefistoMefisto è uno dei cattivi più potenti della Marvel nei fumetti, quindi è logico che i fan del personaggio siano desiderosi di vederlo introdotto nel MCU. Tuttavia, le teorie che indicano il debutto di Mefisto nel MCU sono state smentite più volte, poiché quasi ogni nuova uscita del franchise ci fa scovare un nuovo modo in cui potrebbe essere introdotto. Finora, si è ipotizzato che She-Hulk: Attorney at Law e WandaVision contenessero indizi sull’imminente apparizione di Mefisto nel franchise e, sebbene a volte si tratti di teorie abbastanza convincenti, per ora sono stati tutti smentite.

Il Punitore guidava il camion in Captain America: The Winter Soldier

The Punisher – Captain America The Winter SoldierDopo l’uscita di Captain America: The Winter Soldier, il regista Joe Russo ha alimentato la tesi secondo cui il Punitore sarebbe stato la risposta a una delle domande irrisolte del film. Nel corso del film, un camion giallo appare durante le scene di inseguimento che coinvolgono gli agenti dell’HYDRA, assistendo Nick Fury. Russo ha spiegato che l’autista del camion era una persona con una “serie di abilità speciali”, lasciando intendere che avrebbe potuto essere nientemeno che Frank Castle, il Punitore del MCU. Tuttavia, dopo diversi anni senza alcun riscontro o prova di questa stravagante teoria, sembrerebbe che questo teaser fosse puramente speculativo.

Gli X-Men arriveranno da un altro universo

Doctor Strange 2Poiché i mutanti costituiscono una parte così importante dell’universo dei fumetti Marvel, la loro assenza nella Fase 1 e 3 del MCU è stata particolarmente notevole. Dopo la rivelazione che il Professor X sarebbe stato un membro degli Illuminati in Doctor Strange nel Multiverso della Follia, è iniziata a circolare una teoria secondo la quale sarebbe stato questo il momento in cui i mutanti del MCU sarebbero stati finalmente introdotti nel franchise. L’idea che i mutanti non esistano nell’universo principale del MCU sembrava quasi certa, e il potenziale di un loro passaggio era logico. Tuttavia, Ms. Marvel ha poi rivelato che i mutanti esistono nel MCU vero e proprio, sfatando a posteriori questa teoria un po’ ridicola.

Reed Richards avrebbe debuttato in WandaVision

Doctor Strange 2 Reed RichardsReed Richards possiede una delle menti più acute dell’Universo Marvel e la sua apparizione nel MCU ha suscitato molte aspettative. Quando WandaVision ha alluso all’imminente apparizione di “un ingegnere aerospaziale”, sono iniziate a circolare teorie secondo cui si sarebbe trattato di Richards e che WandaVision avrebbe dato vita ai Fantastici Quattro del MCU. Tuttavia, il personaggio in questione è stato poi rivelato essere il Maggiore Goodner e la teoria è stata rapidamente dimenticata. In ogni caso, per un brevissimo momento i fan hanno creduto che Mister Fantastic sarebbe presto apparso, anche se non si è rivelato altro che un pio desiderio.

Vedova Nera è sopravvissuta

Vedova Nera MCUAvengers: Endgame ha comportato molti cambiamenti nel MCU, tra cui la morte di diversi eroi. Uno dei momenti più toccanti del film è stato il sacrificio di Vedova Nera, che ha scelto di morire per permettere a Occhio di Falco di recuperare la Pietra dell’Anima. L’annuncio del film da solista di Vedova Nera ha visto nascere una teoria secondo la quale Natasha Romanoff sarebbe sopravvissuta in qualche modo a Endgame, anche se poi è stata smentita dal fatto che gli eventi del film si sono svolti prima della conclusione della Saga dell’Infinito. Anche se tecnicamente questa teoria potrebbe ancora essere resa canonica in qualche modo, l’uscita di Scarlett Johansson dal franchise sembra renderla impossibile.

Tony Stark sarebbe un membro degli Illuminati

Tony Stark MCUSulla carta, la teoria secondo cui il Tony Stark del MCU si unirebbe o formerebbe gli Illuminati ha perfettamente senso. Tradizionalmente, il personaggio fa parte dell’organizzazione, ma il problema è che il MCU non ha fornito alcuna indicazione della sua esistenza, mentre molti altri membri di spicco sono assenti dal franchise. Avengers: Endgame ha visto Tony morire per annullare il Blip, mettendo così fine alle voci di un Consiglio degli Illuminati del MCU fondato da Iron Man. Inoltre, quando gli Illuminati sono apparsi in Doctor Strange nel Multiverso della Follia, non è stata inclusa nessuna variante di Iron Man.

Wolverine ha causato le cicatrici di Thanos

Thanos MCUSebbene i mutanti nel MCU fossero in arrivo da tempo, non erano presenti negli eventi della Saga dell’Infinito. Tuttavia, l’apparizione di Thanos ha visto nascere una sorprendente teoria dei fan, grazie alla presenza di una cicatrice sul suo volto. Da tempo si vociferava che tre cicatrici distinte che attraversano la guancia del Titano Pazzo gli fossero state donate nientemeno che da Wolverine, nonostante il fatto che l’iconico mutante non fosse ancora apparso nel MCU. L’idea che Wolverine esistesse già nel MCU ma fosse in qualche modo “invisibile” era una prospettiva allettante, anche se l’unica prova a favore di questa ridicola teoria del Marvel Cinematic Universe era del tutto circostanziale.

Morto per un dollaro di Walter Hill arriva in prima tv su SKY e NOW

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Arriva su Sky Morto per un dollaro, in prima tv mercoledì 26 luglio alle 21.15 su Sky Cinema Due (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Western) e in streaming su NOW. Su Sky il film sarà disponibile on demand, anche in 4K.

Walter Hill (I guerrieri della notte, I cavalieri dalle lunghe ombre) dirige un cast stellare composto da Christoph Waltz (Bastardi senza gloria, Django Unchained), Willem Dafoe (Platoon, Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità), Rachel Brosnahan (La fantastica signora Maisel), Warren Burke (La famiglia McKellan, Bigger), Brandon Scott (Amiche per la morte – Dead to me), Benjamin Bratt (Traffic, Miss Detective), Luis Chavez (Ocean’s Thirteen, Crash – Contatto fisico), e Hamish Linklater (La grande scommessa).

La trama di Morto per un dollaro

Siamo nel 1897. Morto per un dollaro segue il famoso cacciatore di taglie Max Borlund fin nelle profondità̀ del Messico; qui si imbatte in Joe Cribbens – giocatore d’azzardo professionista e fuorilegge, suo nemico giurato – che Max aveva spedito in prigione alcuni anni prima. Borlund è in missione: deve ritrovare e portare a casa Rachel Kidd, moglie di un ricco uomo d’affari di Santa Fe, rapita e presa in ostaggio. Quando scopre che la donna è in realtà̀ scappata da un marito violento, Max deve fare una scelta: portare a termine la missione disonesta per cui è stato ingaggiato, o farsi da parte mentre spietati fuorilegge mercenari e il rivale di lunga data si fanno sempre più̀ vicini… Max e il suo aiutante Alonzo Poe non hanno nulla da guadagnare se resistono: nulla, a parte l’onore.

 In occasione della prima visione di Morto per un dollaro, da lunedì 24 a lunedì 31 luglio al canale 303 arriva SKY CINEMA WESTERN, con oltre 30 titoli dedicati a uno dei generi più celebrati da Hollywood.

Tra i film in programmazione, l’epico western firmato sempre da Walter Hill GERONIMO con Gene Hackman e Wes Studi; il malinconico HOSTILES – OSTILI, sempre con Wes Studi insieme a Christian Bale e Rosamund Pike; e la pellicola che ruota intorno a una macabra profezia THE LAST SON con Sam Worthington, Colson Baker (alias Machine Gun Kelly), Thomas Jane ed Heather Graham. E ancora, il capolavoro di Sam Peckinpah IL MUCCHIO SELVAGGIO, con Ernest Borgnine e William Holden, il film ambientato sulle Montagne Rocciose CORVO ROSSO NON AVRAI IL MIO SCALPO, diretto da Sydney Pollack, scritto da John Milius e interpretato da Robert Redford; le pellicole dirette e interpretate da Clint Eastwood IL TEXANO DAGLI OCCHI DI GHIACCIO, ambientato durante la Guerra di Secessione, e il vincitore di 4 Oscar GLI SPIETATI con Gene Hackman, Morgan Freeman e Richard Harris.

Inoltre, lo spaghetti western di Sergio Corbucci DJANGO, con Franco Nero protagonista, e il capolavoro di Quentin Tarantino, ispirato dal film di Corbucci, DJANGO UNCHAINED, con Christoph Waltz, Jamie Foxx e Leonardo DiCaprio, vincitore di 2 Oscar® e 2 Golden Globe.

Il più bel secolo della mia vita: recensione del film con Valerio Lundini e Sergio Castellitto

Alessandro Bardani, regista, attore e sceneggiatore, ha scelto il Giffoni Film Festival per presentare in anteprima Il più bel secolo della mia vita, il suo film che vede protagonista l’insolita coppia composta da Valerio Lundini e Sergio Castellitto. Il primo, comico, autore di programmi radiofonici e televisivi, reduce dal successo del programma TV Una pezza di Lundini e da un altrettanto fortunato spettacolo teatrale, si distingue per una comicità a tratti surreale. Al cinema ha partecipato a Nel bagno delle donne di Marco Castaldi (2021) e a Gli idoli delle donne di Lillo e Greg ed Eros Puglielli (2022).

Ne Il più bel secolo della mia vita è per la prima volta protagonista. Sergio Castellitto non ha bisogno di presentazioni, essendo uno tra i più apprezzati attori italiani, con una lunga e fruttuosa carriera, basti ricordare i suoi lavori con registi come Scola e Tornatore, Monicelli e Bellocchio, oltre al suo percorso da regista. Il più bel secolo della mia vita prende le mosse da uno spettacolo teatrale di grande successo del 2015, scritto e diretto a quattro mani da Bardani e Luigi Di Capua dei The Pills, interpretato da Francesco Montanari e Giorgio Colangeli.

La trama de Il più bel secolo della mia vita

Gustavo, Sergio Castellitto, è un anziano signore dal carattere a dir poco spigoloso, ospite di una casa di riposo gestita da suore. Una mattina si presenta da lui Giovanni, Valerio Lundini, membro di un’associazione di figli non riconosciuti alla nascita, che si batte per far cambiare una legge italiana. Secondo questa legge, chi è nella loro condizione può avere informazioni sulle proprie origini, solo al compimento del centesimo anno di età. Essendo Gustavo l’unico centenario abbandonato alla nascita in Italia, Giovanni gli ha chiesto di andare con lui all’associazione e aprire insieme il fascicolo che riguarda i suoi genitori naturali.

L’obiettivo è dunque offrire la sua testimonianza e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla iniquità di questa legge e la necessità di modificarla. Gustavo ha accettato, più per lasciare il convento dove Suor Grazia, Betty Pedrazzi, decide tutto della sua vita, che per convinzione. I due, dunque, partono per questo viaggio che li vedrà condividere tutto. Un giovane e un anziano, due opposti apparentemente inconciliabili. Troveranno un punto d’incontro? Riusciranno ad arrivare a destinazione? E Gustavo farà ciò che ha promesso a Giovanni?

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Castellitto e Lundini, la strana coppia

La prima domanda che ci si pone davanti a Il più bel secolo della mia vita è se l’inedita e stramba coppia Castellitto–Lundini funzionerà. A questo proposito, occorre dire che al primo il ruolo di Gustavo ha regalato la possibilità di cimentarsi in un’interpretazione complessa, misurata e al contempo efficacissima. Il ruolo non gli consentiva istrionismi, ma forse è proprio questo a dare maggiore forza all’interpretazione. Castellitto sa rendere con lo sguardo e con la parola la tempra che non può rendere con il corpo. Quella di un personaggio indomito, nonostante l’età.

Dal canto suo, Valerio Lundini in parte fa Lundini, in parte cerca nuove strade, adattando il suo registro comico surreale al cinema. Intraprende così un percorso di individuazione attoriale i cui esiti aspettiamo di vedere, per scoprire se si distanzierà ancora di più da quanto già visto in tv o a teatro, trovando una cifra diversa e più completa. A funzionare tra Castellitto e Lundini è il gioco degli opposti: il pusillanime e lo sfrontato, il timido e lo spavaldo, il logorroico e il taciturno.

I due protagonisti hanno però una ferita e un malessere comune. Uno più disilluso, l’altro, forse, illuso. Uno che, paradossalmente, da giovane, resta intrappolato nel passato e l’altro che, altrettanto paradossalmente, da anziano, non pensa al passato, ma guarda sempre avanti. Brava poi Carla Signoris nei panni di Gianna, madre adottiva di Giovanni. Nel cast anche Sandra Milo in un cameo.

Sorriso e riflessione ne Il più bel secolo della mia vita

Il più bel secolo della mia vita, oltre che una commedia gustosa e leggera, è anche una riflessione sul tema di una legge assurda, che va cambiata. Su questo il regista non ha dubbi. Il che non significa che il film sia retorico o paternalistico. Anzi, ha uno sguardo sul reale disincantato, ironico, a volte sarcastico, quel sarcasmo romano che il personaggio di Gustavo incarna così bene. Scelta intelligente da parte di Bardani, in grado così di veicolare messaggi su temi anche importanti senza risultare stucchevole. Anche la presa di posizione sulla genitorialità e sulle famiglie “ non convenzionali” – qui si parla di genitori adottivi e genitori naturali – è molto chiara e di buon senso e stimola una riflessione.

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Buon ritmo e durata agile

Il film ha un buon ritmo e mantiene viva l’attenzione, seguendo le scorribande di Gustavo e gli inconvenienti cui Giovanni, accompagnandolo, deve far fronte. La durata, 90 minuti, è quella giusta per un’agile commedia. Della colonna sonora de Il più bel secolo della mia vita fa parte anche il brano inedito di Brunori SAS, “La vita com’è”.

Un interessante esordio nel lungometraggio

Come primo lungometraggio, Bardani – già autore del corto “Ce l’hai un minuto?” del 2013, con Giorgio Colageli e Francesco Montanari – confeziona un lavoro tra commedia e dramma, intrattenimento e riflessione, avendo il coraggio di distanziarsi dalla coppia di attori che gli aveva dato successo in teatro, proprio con lo spettacolo a cui il film si ispira. Bardani scopre un’alternativa efficace e originale, lasciandosi alle spalle l’impianto teatrale per adattare la vicenda al linguaggio filmico. Un esordio con una storia dagli elementi narrativi ben definiti, senza materiale in eccesso, di cui il regista riesce a controllare tutti gli elementi.

Il più bel secolo della mia vita è prodotto dalla Goon Films di Gabriele Mainetti, il quale, dopo Denti da squalo, produce quello che potremmo considerare un altro racconto di formazione, seppure sui generis. Giovanni è infatti arricchito dall’incontro con Gustavo, mentre dell’infanzia e della crescita di Gustavo parlano i flashback. Se lì c’era la favola vera e propria, qui c’è un viaggio tra il reale e il surreale, che diverte e fa riflettere. Un mix difficile da gestire, perché si rischia di non essere credibile, di allontanare lo spettatore. Bardani però sa dosare le due componenti. Vedremo nelle sue prossime prove se cambierà registro o questa resterà una sua cifra. Il film è prodotto con Lucky Red con Rai Cinema e in collaborazione con Amazon Prime Video. Al cinema dal 7 settembre.

Barbie: Greta Gerwig si è opposta al taglio di una scena, definita “il cuore del film”

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La regista di Barbie (qui la recensione), Greta Gerwig, ha rivelato di essersi opposta al taglio di una scena chiave del film. Durante un’intervista con Rolling Stone, la Gerwig ha spiegato che la scena che si svolge a una fermata dell’autobus mentre Barbie siede sulla stessa panchina di una donna anziana e parla brevemente con lei è da considerarsi come “il cuore del film“, ma che nonostante ciò inizialmente i produttori volevano tagliarla dal montaggio finale.

“Amo così tanto quella scena. La donna anziana in panchina è la costumista Ann Roth. È una leggenda. È un momento senza uscita, in un certo senso – non porta da nessuna parte. E nei primi tagli, guardando il film, è stato suggerito, ‘Beh, potresti tagliarla. E in realtà, la storia andrebbe avanti lo stesso.’ Per me, però, quella scena è il cuore del film. Il modo in cui Margot interpreta quel momento è così gentile e così spontaneo.

“Ci sono gli elementi più oltraggiosi nel film e la gente mi dice: “Oh, mio Dio, non posso credere che la Mattel ti abbia permesso di farlo” o “Non posso credere che la Warner Bros. ti abbia permesso di farlo”. Ma, per me, la parte che non riesco a credere che sia ancora nel film è questo piccolo vicolo cieco che non porta da nessuna parte, ma che è il cuore del film”. Questa scena racchiude perfettamente i temi di Barbie. Si distingue immediatamente per la sua silenziosità.

Barbie e l’altra donna sulla panchina si siedono lì per un po’ prima che ci sia un dialogo mentre le due donne semplicemente si guardano l’un l’altra. Questa momentanea pausa dal dialogo e dall’azione crea più enfasi quando una Barbie sorridente dice all’anziana di considerarla bellissima. Nonostante si senta come un pesce fuor d’acqua durante la maggior parte del suo tempo nel mondo reale, è un momento di vera connessione per Barbie.

La scena è il cuore del film perché mostra quanto sia genuina Barbie ed è un promemoria di ciò per cui sta combattendo. Dimostra che tutti i discorsi di Barbie e la sua convinzione nell’emancipazione delle donne sono reali. Quella bellezza non riguarda solo l’aspetto, ma anche la sicurezza della donna e il disinvolto amore per se stessi. Questi tratti sono ciò che Barbie spera di ripristinare in se stessa quando viaggia nel mondo reale.

Barbie, tutto quello che c’è da sapere sul film

Dalla sceneggiatrice/regista candidata all’Oscar Greta Gerwig (Piccole donne, Lady Bird) arriva Barbie con protagonisti i candidati all’Oscar Margot Robbie (Bombshell – La voce dello scandalo, Tonya) e Ryan Gosling (La La Land, Drive) nei panni di Barbie e Ken. Insieme a loro nel cast anche America Ferrera (End of Watch – Tolleranza zero, i film Dragon Trainer), Kate McKinnon (Bombshell – La voce dello scandalo, Yesterday), Michael Cera (Scott Pilgrim vs. the World, Juno), Ariana Greenblatt (Avengers: Infinity War, 65 – Fuga dalla Terra), Issa Rae (The Photograph – Gli scatti di mia madre, Insecure), Rhea Perlman (Nei miei sogni, Matilda 6 Mitica) e Will Ferrell (Anchorman, Ricky Bobby – La storia di un uomo che sapeva contare fino a uno).

Fanno parte del cast del film anche Ana Cruz Kayne (Piccole donne), Emma Mackey (Emily, Sex Education), Hari Nef (Assassination Nation, Transparent), Alexandra Shipp (i film X-Men), Kingsley Ben-Adir (Quella notte a Miami, Peaky Blinders), Simu Liu (Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli), Ncuti Gatwa (Sex Education), Scott Evans (la serie TV Grace e Frankie), Jamie Demetriou (Crudelia), Connor Swindells (Sex Education, Emma.), Sharon Rooney (Dumbo, Jerk), Nicola Coughlan (Bridgerton, Derry Girls), Ritu Arya (The Umbrella Academy) e il premio Oscar Helen Mirren (The Queen – La Regina). Il film è al cinema dal 20 luglio.

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