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Don’t Look Up: la classifica dei protagonisti più intelligenti

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ATTENZIONE: L’articolo contiene spoiler del film Don’t Look Up È incredibile l’hype che ruota attorno Don’t Look Up, l’ultimo film di Adam McKay. Uscito nelle sale italiane l’8 dicembre scorso, dal 24 è disponibile su Netflix. Il lungometraggio è diventato il protagonista delle feste. Complici del successo sono sicuramente il racconto della contemporaneità, in un mix di fantascienza, commedia e satira, per non parlare del cast variopinto: Leonardo DiCaprio, Jennifer Lawrence, Maryl Streep, Timothée Chalamet, ma anche Robert Morgan, Jonah Hill e perfino Ariana Grande!

Don’t Look Up gioca tantissimo sul concetto di intelligenza. Scienziati si confrontano con politici, più o meno scaltri, masse insubordinate, negazionisti e geni incompresi. In una presa in giro alla società moderna e alla gestione delle situazioni di emergenza,  il film mostra, attraverso i suoi protagonisti, diversi tipi (e gradi) di intelligenza. Ecco quindi una classifica dei personaggi di Don’t Look Up, dal meno sveglio al più smart.

1Dottor Teddy Oglethrope

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Rob Morgan è l’aiutante buono in Don’t Look Up. Teddy Oglethrope è il capo dell’Ufficio di Coordinamento della Difesa Planetaria. Accompagna Katy e Randall durante tutte le fasi della scoperta della cometa. Si trova in una posizione intermedia: tra i vertici politici e gli scienziati.

Teddy è rassicurante, estremamente calmo in ogni situazione e, evidentemente, è il più intelligente di tutti: riesce a stare concentrato su ciò che è importante, ossia fermare la cometa, senza distrarsi dalla confusione che si crea intorno a lui. Insomma, Oglethrope dimostra la sua intelligenza più e più volte, riuscendo a distinguersi in mezzo alla totale incompetenza che lo circonda.

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Matrix Resurrections, recensione del film con Keanu Reeves

Matrix Resurrections recensione
Cortesia di Warner Bros.

Il primo fattore che deve essere sottolineato per comprendere fino in fondo il nuovo Matrix Resurrections firmato da Lana Wachowski – il che non significa necessariamente apprezzarlo – è che si tratta di un’opera estremamente personale. Tanto personale da diventare probabilmente un film-manifesto. E come succede spesso in questi casi si rischia di perdere il senso della misura.

Non che Wachowski abbia particolarmente dimostrato di possederne in precedenza: rimanendo all’interno di questo universo cinematografico se il primo Matrix era perfettamente orchestrato, il secondo Reloaded già possedeva problemi di equilibrio (pur ostentando una messa in scena portentosa), mentre il terzo Revolutions esplodeva in una conflagrazione di battaglie praticamente ininterrotta.

Matrix Resurrections è un’opera estremamente personale

Matrix Resurrections è decisamente meglio strutturato rispetto all’ultimo episodio, eppure quasi da subito si impantana in un gioco metacinematografico con lo spettatore che affossa il ritmo della narrazione. Lana Wachowski intende mettere le cose in chiaro fin da subito: questo è il suo film, può farne ciò che vuole, prima di tutto divertirsi con esso. Nel groviglio di rimandi, di specchi che (non) mostrano la differenza tra finzione e realtà, il film perde molto presto un filo narrativo che fortunatamente ritroverà in parte nella seconda metà, maggiormente incentrata sulla storia d’amore tra Neo e Trinity – anche se in questo caso sarebbe meglio chiamarli Thomas Anderson e Tiffany.

Ed è proprio andando avanti nello sviluppo della storia che si comprende in pieno quanto Lana Wachowski abbia messo di se stessa, della sua vicenda personale in questo lungometraggio: il protagonista interpretato da Keanu Reeves viene infatti traghettato nuovamente nella Matrice dal nuovo personaggio di Bugs, interpretato da Jessica Henwick.

Bugs come l’alter ego di Lana

Si tratta piuttosto chiaramente di un alter ego della regista stessa, una sorta di Caronte che aiuta Neo a riconnettersi con la parte femminile, ovvero Tiffany/Trinity, fondamentale per completare la sua natura e arrivare a fronteggiare il dominio delle macchine. Matrix Resurrection è, dietro lo spettacolo mainstream della messa in scena roboante e degli effetti speciali, una parabola sul cambiamento, sulla scoperta e accettazione della propria natura.

Purtroppo nel corso del film la passione di Lana Wachowski diventa troppo spesso ostentazione, problema che rende il suo discorso fin troppo esplicito nel messaggio e molto meno fluido nello sviluppo drammatico. Nonostante qualche buon momento dovuto alla passione cinefila dell’autrice nei confronti del cinema di genere – l’omaggio agli zombie movie e in particolar modo a Train to Busan è molto divertente – Matrix Resurrections sembra essere un lungometraggio che non sembra possedere un’identità separata da quella della sua autrice, e ciò paradossalmente nuoce proprio ai due personaggi protagonisti: Thomas Anderson è una figura decisamente troppo “agita” nel corso della narrazione, viene trasportata da Bugs e Morpheus verso il suo destino senza veramente avere una parte attiva che ne renda l’arco narrativo robusto.

E quando finalmente arriva a ottenere il proprio traguardo, deve passare il testimone dell’azione a Tiffany. Questo di certo non aiuta Keanu Reeves a Carrie-Anne Moss a “resuscitare” i personaggi, fallendo nel tentativo di renderli ancora una volta le icone cinematografiche che erano diventati col primo capitolo del franchise.

Matrix Resurrections è da bocciare?

È dunque da bocciare in toto questo nuovo Matrix Resurrections? Volendo essere obiettivo non c’è davvero molto da promuovere, o anche da salvare. Come però abbiamo scritto all’inizio si tratta di un’opera che pur con tutti i suoi evidenti difetti risulta personale, sfrontata, iperbolica. Il coraggio di sbagliare mostrato da Lana Wachowski alla fine risulta molto più interessante e stimolante per la mente di quanto non lo siano la stragrande maggioranza dei blockbuster contemporanei, tanto “perfetti” nella costruzione narrativa o nella messa in scena quanto realmente inermi a livello intellettivo. Per carità, il cinema non deve per forza essere un’esperienza cognitiva, l’intrattenimento rimane parte fondante dell’esperienza.

Resta comunque il fatto che, anche nel suo essere in fin dei conti deludente, Matrix Resurrections rimane preferibile a quasi tutto il cinema hollywoodiano mainstream visto quest’anno.  

 
 

The Amazing Spider-Man 3 e Sinister Six: dieci cose che non sapete sui film mai realizzati

The Amazing Spider-Man film 2012 recensione

Il franchise di The Amazing Spider-Man non è durato a lungo, con solo due film approdati nelle sale prima che la Sony staccasse la spina alla serie. Il personaggio di Peter Parker è poi però stato riavviato nel MCU – una sorpresa gradita, ma comunque abbastanza sconcertante quando tutti i fan pensavano che Sony avesse dei piani così ambiziosi per l’eroe. Un terzo e un quarto film, insieme a spinoff sui Sinistri Sei e Venom, si diceva fossero tutti in lavorazione. Non è mai stato rivelato nulla su The Amazing Spider-Man 4, ma molti dettagli sorprendenti sono trapelati online sul trequel scartato e sul team-up guidato dai cattivi.

Anche se nessun fan sta veramente piangendo la perdita di questa serie, è ancora interessante volgere lo sguardo a ciò che avrebbe potuto essere, specialmente quando alcuni dei piani più bizzarri della Sony includevano una Gwen Stacy posseduta da Carnage, un Sandman gigante, e un possibile crossover con il MCU. Spider-Man: No Way Home ha appena rivisitato questo franchise, quindi quale momento migliore per vedere assieme quale sarebbe stato il futuro dello Spider-Man interpretato da Andrew Garfield? #MakeTASM3 è stato un hashtag in tendenza su Twitter questa settimana, con i fan che sperano che la Sony prenderà in considerazione il completamento della visione di Marc Webb per l’arrampica-muri.

1Crossover con i MCU

Le email di Sony Hack hanno reso chiaro che Sony era entusiasta dell’idea di un cross-over con il MCU, e le voci di corridoio persistenti durante la lavorazione di The Amazing Spider-Man alludevano a idee che avrebbero incluso l’Avengers Tower come Easter Egg. Un crossover del MCU era in cima alla lista delle priorità dello studio, e una delle prime speranze era che Captain America potesse apparire nel trequel, preparandone una possibile apparizione in Civil War.

Mentre questi colloqui progredivano, e Andrew Garfield è caduto in disgrazia con i capi della Sony in Giappone, è diventato chiaro che i Marvel Studios volevano riavviare la figura dell’arrampica-muri. Tuttavia, è difficile non chiedersi come sarebbe stato per questa versione di Spidey unirsi al MCU.

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Divorzio all’italiana: tutto quello che c’è da sapere sul film con Marcello Mastroianni

Divorzio all'italiana film

L’acclamato regista Mario Monicelli, autore di film come L’armata Brancaleone e Amici miei, definì la “commedia all’italiana” come il trattare con termini comici e ironici degli argomenti che invece sono drammatici. È proprio questo connubio ossimorico che distingue quella italiana da tutte le altre commedie. Sviluppatosi nel corso degli anni Cinquanta, questo filone trovo ampio successo negli anni Sessanta e Settanta grazie a capolavori ancora oggi amati e studiati. Uno dei titoli più importanti, nonché quello da cui fu coniata l’espressione “commedia all’italiana“, è Divorzio all’italiana, film del 1961 diretto da Pietro Germi.

Questi, dopo aver dedicato la prima parte della sua carriera a pellicole di stampo drammatico, caratterizzate da una forte critica sociale e politica, iniziò infatti a dedicarsi alla commedia, divenendone uno dei massimi esponenti. Pur cambiano genere, però, egli non smise di occuparsi della realtà italiana, affrontandola piuttosto sotto punti di vista e con toni diversi. Per Divorzio all’italiana, Germi e gli altri due sceneggiatori Ennio De Concini e Alfredo Giannetti, hanno adattato il romanzo Un delitto d’onore, di Giovanni Arpino, in un racconto ironico dove si opera un ritratto della mentalità e delle pulsioni di una certa Sicilia di provincia.

Con questo film, in particolare, si presero di mira due situazioni di arretratezza legislativa dell’Italia dell’epoca. La prima era quella relativa alla mancanza di una legge sul divorzio, che verrà introdotta solo nel 1970 dopo numerose battaglie sociali. La seconda, invece, era quella riguardante l’articolo 587 del codice penale, che regolava il delitto d’onore. Questo verrà poi abolito soltanto vent’anni dopo l’uscita del film. A partire da questi elementi si costruisce dunque un racconto particolarmente drammatico e ben calato nella realtà dell’epoca, trattando però il tutto con quei toni graffianti e umoristici che avrebbero poi costituito un modello per i film successivi di questo filone.

Presentato al Festival di Cannes, Divorzio all’italiana vinse il premio come miglior commedia, ed arrivò anche ad ottenere tre candidature agli Oscar come miglior regia, miglior attore e miglior sceneggiatura originale, vincendo poi in quest’ultima categoria. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e altro ancora. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Divorzio all’italiana: la trama del film

Il racconto del film è ambientato nella Sicilia di inizio anni Sessanta. Protagonista di questo è il barone Ferdinando Cefalù, detto Fefè, il quale è sposatocon Rosalia, una donna tanto brutta quanto insopportabile. Insoddisfatto della sua vita matrimoniale, Fefè finisce con l’innamorarsi di sua cugina Angela, una bellissima ragazza di 16 anni, la quale sembra ricambiare il sentimento. Ad impedire il compiersi del loro amore, però, vi è l’impossibilità di lui di divorziare e per tale motivo Fefè inizia a cercare ogni modo possibile per liberarsi della moglie. Lo stratagemma ideale sembra essere quello di appellarsi al delitto d’onore e così Fefè inizia a progettare un modo per far cadere Rosalia in intimità con un altro uomo, ignaro però delle conseguenze.

Divorzio all'italiana cast

Divorzio all’italiana: il cast di attori del film

Ad interpretare il protagonista, Ferdinando Cefalù, vi è uno dei maggior interpreti della commedia all’italiana: Marcello Mastroianni. Grazie a questo film egli ottenne numerosi riconoscimenti da ogni dove, vincendo ai Golden Globe, ai Bafta Awards e venendo nominato come miglior attore al premio Oscar. Accanto a lui, nel ruolo della moglie Rosalia, vi è Daniela Rocca, la quale si è imbruttita per il personaggio. Stefania Sandrelli, all’epoca quindicenne e qui al suo terzo film, è invece la giovane Angela. Fanno poi parte del cast anche gli attori Leopoldo Trieste nei panni del pittore Carmelo Patanè e Lando Buzzanca in quelli di Rosario Mulé. Odoardo Spadaro, noto cantautore dell’epoca, è invece don Gaetano Cefalù.

Divorzio all’italiana: le location del film

La vicenda del film si svolge nella fittizia città di Agramonte, per rappresentare la quale è stato in realtà utilizzato il comune di Ispica, in provincia di Ragusa, nella Sicilia sud-orientale. Per determinati luoghi presenti nel film, tuttavia, ci si è avvalsi anche di ulteriori location. Si ritrova infatti il Duomo di San Giorgio, nel Ragusano, e il porto di Ognina, nel Catanese. Nel corso del film vi sono poi alcune scene girate all’interno di un cinematografo dove Fefè si reca per spiare sua moglie, mentre assiste alla proiezione di La dolce vita (altro noto film con Mastroianni protagonista. Tale location si può ritrovare nel teatro Bellini di Adrano, piccolo comune della città metropolitana di Catania.

Divorzio all’italiana: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Divorzio all’italiana grazie alla sua presenza su una delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nel catalogo di Rai Play. Per vederlo, basterà accedere alla piattaforma ed effettuare un’iscrizione del tutto gratuita. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Per chi desidera invece vederlo in televisione, il film è inoltre presente nel palinsesto di martedì 28 dicembre alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

 
 

The Bourne Supremacy: trama, cast e sequel del film con Matt Damon

The Bourne Supremacy film

Con l’arrivo al cinema nel 2002 di The Bourne Identity un nuovo agente segreto si impose nei cuori degli spettatori. Si tratta di Jason Bourne, ex membro della CIA che si risveglia improvvisamente senza ricordare nulla del proprio passato. Tutto ciò che sa è che qualcuno gli sta dando la caccia, e prima di scoprire cosa gli è accaduto dovrà prima riuscire a salvarsi la pelle. Nel 2004 è poi arrivato in sala il primo dei sequel del film. Si tratta di The Bourne Supremacy, diretto da Paul Greengrass e scritto da Tony Gilroy. La storia si basa anche in questo caso sui romanzi di spionaggio scritti da Robert Ludlum tra il 1980 e il 1990.

The Bourne Supremacy è infatti basato sul libro Doppio inganno, secondo titolo della fortunata trilogia dedicata al personaggio. Pubblicato nel 1986, questo presenta però diverse differenze rispetto alla sua trasposizione cinematografica. La principale di queste riguarda l’ambientazione, che se nel testo letterario è fissata in Cina, nel film viene invece spostata in Germania. Allo stesso tempo, si preferì concentrarsi sul proseguire su quanto narrato nel precedente film, piuttosto che rimanere fedeli al romanzo. Ciò non ha però distratto dal vero cuore del film, ovvero la continua ricerca del protagonista di scoprire quanto ancora rimasto un mistero del suo passato.

Al momento dell’arrivo in sala, il film si affermò da subito come un grande successo. A fronte di un budget di circa 75 milioni di dollari, il film riuscì infatti a guadagnarne ben 290 in tutto il mondo. Tale risultato spinse lo studios di produzione a mettere in cantiere un ulteriore sequel, sempre basato sui successivi romanzi di Ludlum. Molto del successo di The Bourne Supremacy è dato ancora una volta dal cast di attori che lo compone. Diverse sono le curiosità legate proprio al coinvolgimento di questi, e proseguendo nella lettura sarà possibile scoprire le principali e le più affascinanti. Si vedrà infine anche dove è possibile ritrovare in streaming il film.

The Bourne Supremacy: la trama del film

In seguito agli eventi del primo film, Jason Bourne si trova ora a vivere un momento di tranquillità a Goa, in India. Qui trascorre la proprio quotidianità in compagnia di Marie, che aiuta l’uomo nel tentativo di ricostruire il proprio passato. Bourne, infatti, è ancora attanagliato da una serie di incubi che gli permettono di avere brevi flash sul proprio passato da sicario per la CIA. Mentre a lui avviene ciò, a Berlino la vicedirettrice dei servizi segreti Pamela Landy è intenta a portare a termine un’impresa che le permetterà di scoprire l’identità di una talpa infiltratasi nella sua divisione. L’operazione viene però mandata in fumo dall’intrusione del letale killer russo di nome Kirill. Questi riesce infatti a rubare i preziosi file, facendo in modo che proprio Bourne risulti colpevole del furto e dell’omicidio di due agenti.

Bourne in persona si ritrova infine rintracciato e raggiunto da Kirill, che tenta di eliminarlo. Sfuggito all’aggressione, l’agente si trova così a doversi nuovamente scontrare contro una serie di forze che si muovono contro di lui. Allo stesso tempo, la Landy indaga su Bourne e il suo passato, arrivando a scoprire della misteriosa operazione della CIA denominata Treadstone. Riesce anche ad entrare in contatto con Ward Abbott, vicedirettore della missione, il quale però le rivela ben poco. Sospettando che vi sia dietro qualcosa di losco, la Landy riesce a rintracciare Bourne, il quale nel frattempo è arrivato in Germania. I due si troveranno così a collaborare, scendendo ancor di più nel passato dell’agente e della misteriosa operazione per cui era stato arruolato.

The Bourne Supremacy cast

The Bourne Supremacy: il cast del film

Un ruolo come quello di Jason Bourne è sempre molto ambito, ecco perché il regista si è trovato a svolgere numerosi provini, tenendo in considerazione anche nomi come Brad Pitt, Russell Crowe e Sylvester Stallone. La scelta ricadde però su Matt Damon. Affermatosi grazie ai film Will Hunting – Genio ribelle e Salvate il soldato Ryan, questi non aveva mai interpretato un ruolo d’azione, ma convinse da subito Liman e i produttori circa le sue capacità a riguardo. Per poter meglio interpretare il personaggio, Damon decise di addestrarsi nell’uso delle armi, nel pugilato e nelle arti marziali. Un duro allenamento fisico gli ha infine permesso di eseguire in prima persona una notevole quantità di scene d’azione, come i combattimenti a mani nude, senza il bisogno di ricorrere a controfigure.

Accanto a lui si ritrovano altri noti attori di provenienza internazionale. La tedesca Franka Potente ricopre nuovamente il ruolo di Marie, alleata di Bourne. L’attrice era divenuta popolare nel 1998 grazie al film Lola corre, di cui è protagonista, ed è proprio grazie a tale titolo che venne scelta. La candidata all’Oscar Joan Allen interpreta il ruolo della vicedirettrice della CIA Pamela Landy, mentre Karl Urban è l’assassino Kirill. Nel film è inoltre nuovamente presente Brian Cox, attualmente impegnato nella serie HBO Succession, che interpreta qui Ward Abbott, capo dell’organizzazione Treadstone. L’attrice Julia Stiles compare invece con il ruolo di Nicky Parsons, che trova qui ulteriore sviluppo rispetto al precedente capitolo.

The Bourne Supremacy: i sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Confermatosi a sua volta come un grande successo di critica e di pubblico, il film trovò seguito in un terzo capitolo del 2007, intitolato The Bourne Ultimatum – Il ritorno dello sciacallo. Questo arriverà poi anche a vincere tre premi Oscar per il sonoro e il montaggio. Nel 2012, invece, è stato portato al cinema il film The Bourne Legacy, spin-off incentrato sul personaggio di Aaron Cross interpretato da Jeremy Renner. Il non particolare successo di questo, però, spinse i produttori ad un ritorno al personaggio di Bourne. Questi è infatti nuovamente protagonista con Jason Bourne, uscito in sala nel 2016 e diretto sequel del terzo film della saga.

Prima di vedere tali sequel, gli appassionati del secondo film possono fruirne grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. The Bourne Supremacy è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film verrà inoltre trasmesso in televisione martedì 28 dicembre alle ore 21:25 sul canale Rete 4.

Fonte: IMDb

 
 

Richard Madden: 10 cose che non sai sull’attore

Richard Madden film

Richard Madden è uno dei migliori attori della sua generazione. Ha saputo conquistare il pubblico di tutte le età grazie ai suoi ruoli iconici, al suo fascino e al suo talento indiscutibile. Di certo, Madden si è fatto una bella gavetta per potersi cotruire una carriera solida, risultando uno dei migliori attori degli ultimi anni e pronto a dare il massimo anche in futuro.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Richard Madden.

Richard Madden: i suoi film e le serie TV

1. Richard Madden: i film e la carriera. Madden ha debuttato sul grande schermo con il film Complicity, del 2000. È tornato a recitare per il cinema nei film I segreti della mente (2010), Una promessa (2013) e Cenerentola (2015), con Cate Blanchett. In seguito l’attore ha recitato in Bastille Day – Il colpo del secolo (2016), con Idris Elba, Ibiza (2018), con Gillian Jacobs, Rocketman (2019), 1917 (2019) e Eternals (2021), con Angelina Jolie.

2. Ha recitato anche in celebri serie televisive. Per quanto riguarda il piccolo schermo, Madden ha debuttato su questo grazie alla serie Barmy Aunt Boomerang (1999-2000). In seguito ha recitato nelle serie Taggart (2002), Hope Springs (2009) e Sirens (2010). Il grande successo arriva grazie a Il Trono di Spade (2011-2013), dove recita accanto a Kit Harington. Più di recente è invece comparso nelle serie Klondike (2014), I Medici (2016) e Bodyguard (2018). Prossimamente apparirà anche nella miniserie Citadel, con Priyanka Chopra.

Richard Madden: chi è la sua fidanzata

3. Richard Madden ha avuto diverse fidanzate attrici. Della vita sentimentale di Richard Madden non si è mai detto più di tanto, ma quello che è certo è che sia stato fidanzato con alcune sue colleghe. L’attore, infatti, dal 2012 al 2015 ha avuto una relazione con Jenna Coleman, nota per le serie Doctor Who e Victoria, mentre dal 2017 al 2018 ha frequentato l’attrice e modella Ellie Bamber, vista in Animali notturni. Nel mezzo sembra aver avuto alcuni flirt, come quello con Suki Waterhouse. Non è invece noto se l’attore sia o meno attualmente impegnato.

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Richard Madden in Cenerentola

4. Richard Madden ha avuto qualche problema con la calzamaglia. Del film Cenerentola è risaputo che gli attori hanno avuto qualche problema con i costumi, soprattutto la protagonistaEternals. A differenza di quanto si possa pensare, anche Richard Madden ha avuto dei problemi con i propri panni, in special modo con la calzamaglia. Sembra che l’attore abbia provato per diversi giorni di evitare che i pantaloni attillati rivelassero più di quanto dovevano e tutto ciò per ovviare al jock strap, un indumento intimo maschile che ha la funzione di contenimento.

5. Ha dovuto imparare a ballare. Per poter interpretare il principe azzurro di Cenerentola, Richard Madden ha dovuto fare dei corsi intensivi per imparare a ballare. Il ruolo, infatti, prevedeva un lungo momento di ballo e, non essendo molto pratico, l’attore ha dovuto sottostare a corsi di tre/quattro giorni a settimana per i due mesi precedenti alla riprese, danzando con i vestiti di scena solo durante le riprese definitive.

Richard Madden in Il Trono di Spade

6. Ha avuto un ruolo nella celebre serie. Il titolo che ha consacrato Madden è stata la serie Il Trono di Spade, di cui è entrato a far parte nel 2011. In questa, tratta dalla saga di romanzi Cronache del ghiaccio e del fuoco di George R. R. Martin, egli ha ricoperto i panni di Robb Stark nelle prime tre stagioni, comparendo per un totale di 21 episodi. Come parte del cast ha ricevuto due nomination, nel 2012 e nel 2014, agli Screen Actors Guild Awards nella categoria di miglior cast in una serie drammatica.

Richard Madden in I Medici

7. Per Richard Madden girare in Italia è stata la cosa migliore che potesse capitargli. Richard Madden è uno dei principali protagonisti della serie I Medici che è stata girata in Italia. Per l’attore scozzese questa è stata un’occasione che gli ha consentito di visitare meglio il nostro paese e che lo ha fatto sentire ancora una volta più a casa che a Londra.

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Richard Madden e Taron Egerton

8. Hanno recitato insieme. Nel 2019 Madden ha avuto uno dei suoi ruoli più celebri grazie al film Rocketman, biopic del celebre cantante Elton John. In questo interpreta il manager musicale John Reid, il quale ha inizialmente anche una relazione con lo stesso Elton, interpretato nel film dall’attore Taron Egerton, noto anche per Kingsman: Secret Service e il suo sequel. Sul set Madden e Egerton sono diventati buoni amici, entrando in sintonia e potendo così dar vita a delle realistiche scene d’amore di cui è si è a lungo discusso.

Richard Madden è su Instagram

9. Ha un profilo Instagram seguitissimo. Come tanti altri suoi colleghi, anche l’attore scozzese si è lasciato sedurre dal fascino di Instagram, tanto da avere un proprio account ufficiale che è seguito da qualcosa come 2,1 milioni di persone. La sua bacheca è piena di foto che lo ritraggono protagonista di servizi fotografici, interviste, spot promozionali, ma anche mentre condivide la gioia dei premi o rende partecipi i suoi follower dei suoi viaggi e progetti lavorativi.

Richard Madden sarà James Bond?

10. Richard Madden è stato considerato come potenziale James Bond. Ormai Daniel Craig è stato confermato da tempo per vestire nuovamente i panni di James Bond nel 25° film del franchise. Quello che non è chiaro è chi li possa vestire nel periodo post Craig. Nella fattispecie, pare che si sia fatta una lista di attori papabili per il ruolo e che Richard Madden sia uno dei favoriti. Tuttavia, l’attore ha confermato che non sarà 007, di non vedere il ruolo di James Bond nel suo futuro che quello che è stato detto in merito va preso semplicemente come un rumor infondato.

Fonti: IMDb, The Sun, Entertainment Weekly

 
 

The King’s Man – Le Origini: nuovo trailer, al cinema dal 5 gennaio

Diretto da Matthew Vaughn, il nuovo lungometraggio 20th Century Studios The King’s Man – Le Origini arriverà il 5 gennaio nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia. Quando i peggiori tiranni e menti criminali della storia si riuniscono per organizzare una guerra per spazzare via milioni di vite, un uomo dovrà correre contro il tempo per fermarli. The King’s Man – Le Origini rivela la nascita della prima agenzia di intelligence indipendente.

The King’s Man – Le Origini è diretto da Matthew Vaughn ed è interpretato da Ralph Fiennes, Gemma Arterton, Rhys Ifans, Matthew Goode, Tom Hollander, Harris Dickinson, Daniel Brühl, con Djimon Hounsou e Charles Dance. Il film è prodotto da Matthew Vaughn, David Reid e Adam Bohling, mentre Mark Millar, Dave Gibbons, Stephen Marks, Claudia Vaughn e Ralph Fiennes sono i produttori esecutivi. The King’s Man – Le Origini è basato sul fumetto “The Secret Service” di Mark Millar e Dave Gibbons, il soggetto è di Matthew Vaughn e la sceneggiatura è firmata dallo stesso Vaughn & Karl Gajdusek.

Le riprese di alcune scene di The King’s Man – Le Origini si sono svolte in location torinesi e piemontesi come il Castello di Racconigi, la Reggia di Venaria e Palazzo Reale di Torino, mentre le scene in esterno hanno toccato Lungo Po Diaz a Torino e il comune di Venaria, in via Andrea Mensa.

 
 

Yellowjackets 1×08: promo e trama dall’episodio

Yellowjackets serie tv

Il canale americano Showtime ha diffuso il promo e la trama  di Yellowjackets 1×08, il l’ottavo episodio di Yellowjackets, l’annunciata nuova serie tv generazionale creata e prodotta da Ashley Lyle e Bart Nickerson per Showtime.

In Yellowjackets 1×08 che si intitolerà  “Flight Of The Bumblebee ” Durante il triage dopo un attacco feroce, gli Yellowjackets sono lasciati a scovare il meglio delle loro peggiori idee. Shauna si diletta in un po’ di cyberstalking leggero. Scritto da: Cameron Brent Johnson e Liz Phang Diretto da: Ariel Kleiman

Yellowjackets 1×08

Yellowjackets racconta la storia di una squadra di calciatrici di talento liceale che diventano le sopravvissute a un incidente aereo nel deserto dell’Ontario. La serie racconta la loro discesa da una squadra complicata ma fiorente a clan in guerra e cannibali, mentre tiene traccia delle vite che hanno tentato di ricostruire quasi 25 anni dopo.

Nel cast di Yellowjackets protagonisti sono Sophie Nélisse nei panni di un’adolescente Shauna Sheridan – Melanie Lynskey interpreta una Shauna adulta. Jasmin Savoy Brown da adolescente Taissa – Tawny Cypress interpreta una Taissa adulta Sophie Thatcher come Natalie adolescente – Juliette Lewis interpreta una Natalie adulta. Sammi Hanratty come Misty adolescente  Christina Ricci interpreta una Misty adulta. Ella Purnell come Jackie, Steven Krueger come Ben Scott,  Amy Okuda come Cat Wheeler e Warren Kole da adulto Jeff Sadecki.

 
 

A casa tutti bene – la serie: episodio 3 e episodio 4

A casa tutti bene - La Serie

Il testamento di Pietro è una vera e propria tempesta che si abbatte, inattesa, sulla serenità familiare dei Ristuccia, costretti a dividere la gestione del ristorante con i Mariani e per questo sempre più divisi nel nuovo appuntamento con A casa tutti bene – la serie, il primo progetto per la TV di Gabriele Muccino reboot del suo omonimo film da domani su Sky Serie e in streaming su NOW con terzo e quarto episodio, dalle 21.15. Prodotto da Sky e Marco Belardi per Lotus Production – società di Leone Film Group, A casa tutti bene – la serie è un family drama in otto episodi girati da Gabriele Muccino e da lui scritti insieme a Barbara Petronio (anche produttrice creativa), Andrea Nobile, Gabriele Galli, Camilla Buizza.

Un grande cast corale interpreta i membri della numerosa famiglia, nei suoi due rami, al centro della storia: Laura Morante (Lacci, Ciliegine, Ricordati di me) e Francesco Acquaroli (Fargo, Suburra – la serie, Alfredino – Una storia italiana) guidano il cast nei ruoli di Alba e Pietro Ristuccia, proprietari del ristorante San Pietro, a Roma, e genitori di Carlo, Sara e Paolo interpretati rispettivamente da Francesco Scianna (Baarìa, La mafia uccide solo d’estate, Latin Lover), Silvia D’Amico (The Place, Hotel Gagarin, Christian) e Simone Liberati (Petra, La profezia dell’armadillo, Suburra).  Euridice Axen (Gli Infedeli, Loro, Il Processo) è Elettra, ex moglie di Carlo, mentre l’esordiente Sveva Mariani interpreta Luna, la figlia della coppia, legata a Manuel, il cuoco del San Pietro interpretato da Francesco Martino (L’oro di Scampia, Catturandi – Nel nome del padre). Nei panni di Ginevra, attuale compagna di Carlo, Laura Adriani (Tutta colpa di Freud, Non c’è più religione). Antonio Folletto (Gomorra – La serie, Capri-Revolution, I bastardi di Pizzofalcone) è invece il compagno di Sara, Diego.  Quindi i Mariani: Paola Sotgiu (Suburra – la serie) interpreta Maria Mariani, sorella di Pietro e madre di Sandro e Riccardo Mariani, nei cui panni figureranno Valerio Aprea (Boris, Figli, Smetto quando voglio) e Alessio Moneta (1992, Baciami ancora). Emma Marrone (Gli anni più belli) interpreta la compagna di Riccardo, Luana, mentre Milena Mancini (La terra dell’abbastanza, A mano disarmata) sarà Beatrice, la compagna di Sandro.  Nel cast anche il giovanissimo Federico Ielapi (Pinocchio, Quo vado?, Tutti per 1 – 1 per tutti), Maria Chiara Centorami (Come saltano i pesci, Universitari – Molto più che amici) e Mariana Falace (Gli anni più belli, Si vive una volta sola).

A casa tutti bene – la serie, episodio 3

Il primo pranzo di famiglia dopo la scomparsa di Pietro fa emergere nuove tensioni tra i fratelli. Carlo cerca di convincere Paolo a sostenerlo nel progetto in Sardegna e il fratello minore fa da tramite con Riccardo, che nel frattempo ha invitato un po’ di amici al ristorante per festeggiare. Intanto, Paolo e Giovanni sfiorano la tragedia durante una gita a Fregene e Beatrice cerca di trovare un lavoretto a Sandro per farlo sentire utile.

A casa tutti bene – la serie, episodio 4

Carlo ottiene una proroga da Mandolesi mentre Salemi impedisce a Riccardo di prelevare una grossa cifra dal conto corrente del ristorante senza l’approvazione dei suoi soci. Nel tentativo di aggirare il problema e trovare un’altra soluzione, Riccardo si mette contro i Ristuccia e spinge Alba a chiedere l’intervento di Maria. Intanto, Sara fa una visita a sorpresa a Diego e Paolo cerca, a fatica, di preservare la sua vacanza con Giovanni.

 
 

Being the Ricardos: recensione del film con Nicole Kidman e Javier Bardem

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Aaron Sorkin (Il processo ai Chicago 7) dirige Nicole Kidman e Javier Bardem in una pellicola che vuole omaggiare Lucille Ball e Desi Arnaz: Being the Ricardos. La coppia, nell’America degli anni Cinquanta era protagonista del piccolo schermo con la sitcom Lucy ed io. Partner in tv e nella vita, Lucy e Desi sono il ritratto dell’amore da sogno tra le star: travolgente, complicato, fatti di grandi gesti e di infedeltà.

La trama di Being the Ricardos

Lucille (Nicole Kidman) e Desi (Javier Berdem) sono una delle coppie più note d’America. Si conoscono nelle quinte degli studi cinematografici e si innamorano follemente. Lei è un’attrice non troppo nota, lui un performer: canta e recita nei musical. Si sposano e cominciano la loro avventura insieme: le carriere si uniscono nella sitcom televisiva I love Lucy (Lucy ed io), che li vede recitare fianco a fianco nei panni dei protagonisti, i coniugi Ricardos. Per entrambi è la svolta: il successo dello show è immenso. Nel pieno del maccartismo però, l’accusa di essere un membro del partito comunista rivolta a Lucy sembra mettere in crisi non solo il programma televisivo: è una scossa che fa vacillare completamente la coppia, dentro e fuori dallo schermo…

Lucy ed io

È tutto vero. Lucille Ball e Desi Arnaz sono persone (e personaggi) realmente esistite. Il loro show è una pietra miliare della televisione non solo americana, nonché un modello per le sitcom venute successivamente. I protagonisti sono Lucy e Ricky Ricardo, affiancati dalla coppia di amici Ethel e Fred Mertz, interpretati in Being the Ricardos da Nina Arianda e J. K. Simmons. I love Lucy è un programma fatto di scene coniugali, divertenti e famigliari al grande pubblico. Uno show così apprezzato da raggiungere i dieci milioni di telespettatori.

Being the Ricardos parla di televisione

In Being the Ricardos, il racconto del mondo dello spettacolo è parte essenziale. Nell’infinità di film con star anni Cinquanta come protagoniste, per una volta, in questa pellicola il cinema di Hollywood viene lasciato leggermente in secondo piano. Il focus è la televisione, le sue dinamiche, i suoi produttori e i suoi programmi. La tv qui non è solo il ”piccolo schermo”, l’alternativa di qualità inferiore rispetto al cinema ma finalmente viene ritratta con rispetto.

La narrazione fatta da Sorkin, giorno per giorno, della lavorazione per la realizzazione di un episodio, o del lavoro degli sceneggiatori, è realistica e affascinante. A tratti potrebbe risultare un po’ troppo dettagliata, se non si nutre di un interesse personale per il settore, ma sembra che il regista voglia fare esattamente ciò che si vede: mostrare cosa c’è dietro lo schermo, farci entrare nella macchina produttiva. Togliere la patina che avvolge il mondo dello spettacolo, non solo per quanto riguarda gli aspetti tecnici, ma anche per il racconto delle persone al centro dello show.

Un tuffo negli anni Cinquanta

Non si può dire nulla della ricostruzione fatta in Being the Ricardos. I costumi e le ambientazioni non solo permettono di calarci nel lussuoso mondo anni Cinquanta delle star, fatto di ville, decappottabili e gioielli. Il bello della pellicola è l’esplorazione degli studi televisivi, degli uffici della CBS o della RKO, fatti di poltrone in pelle, grandi tavoli, sigarette e lavagne scritte a mano.

La fotografia naviga tra le scene guidando lo spettatore nelle stanze e tra i volti e gli abiti di tutti quelli che adornano questo mondo. Inoltre, viene ripreso lo stereotipo degli anni Cinquanta solo marginalmente, mai in modo evidente o disturbante.

Scavare dentro i Ricardos

L’introspezione dei due protagonisti di Being the Ricardos è un’arma potente del film. Di Lucy e Desi sono mostrati tanti aspetti, e in diversi momenti della loro vita. Non mancano i salti temporali, in avanti e a ritroso: il primo incontro, i litigi sostanziosi, la presa di decisioni importanti. Il film mostra l’evolversi di un amore, gli alti e i bassi, gli scivoloni, l’invecchiare insieme. Il tutto in un contesto scintillante che è quello del mondo dello spettacolo.

Nicole Kidman, con il suo personaggio dal carattere forte, riesce a tenere testa al performer cubano. L’anima latina di uno, a tratti un po’ retrograda, sembra incastarsi con l’operosità e la voglia di emancipazione dell’altra. Non senza scontri e discussioni, la coppia vive sul filo di un rasoio ma sembra reggere, spinta da un affetto che tenta di superare ogni ostacolo.

La coppia e l’amore

Being the Ricardos è principalmente il racconto di un amore. Un amore fatto di rispetto e stima, di supporto e di parità. Un amore robusto, ma bombardato su molti fronti: la carriera, i gossip, la tensione politica che invade gli anni Cinquanta.

Riusciranno i Ricardos a sormontare tutto questo?

 
 

MCU: la classifica delle serie tv e dei film del 2021, dal peggiore al migliore

Serie tv MCU Disney+

Che anno è stato per il MCU! Dopo i ritardi causati dalla pandemia COVID-19, il 2021 ha finalmente visto i Marvel Studios approdare su Disney+ con ben cinque inedite serie tv. Nei cinema, abbiamo invece visto uscire quattro film (due dei quali hanno introdotto tutta una serie di nuovi personaggi), culminati con Spider-Man: No Way Home, un blockbuster che ha salvato il box office.

È stato un periodo entusiasmante per essere un fan di questo fruttuoso franchise che, con alti e bassi, ci ha tenuto compagnia per tutto il 2021: vediamo assieme la classifica di tutti i film e le serie tv di casa Marvel uscite nel corso dell’anno.

1Spider-Man: No Way Home

Spide-Man: No Way Home

Spider-Man: No Way Home è appena approdato nei cinema di tutto il mondo, ma questo non è solo il miglior film di supereroi del 2021… è anche il più grande adattamento dei fumetti Marvel Comics che sia mai stato realizzato sul grande schermo. Ora, siamo sicuri che non tutti sarete d’accordo ma, se siete fan di Spider-Man – in particolare per quanto riguarda i film precedenti – amerete ogni singolo secondo di questo grandioso progetto.

Sulla carta, questa avventura multi-versale avrebbe fatto fatica a funzionare, ma il regista Jon Watts è riuscito a combinare in maniera ottimale tutti i personaggi sullo schermo e grandi intuizioni, per offrire un’esperienza perfetta di blockbuster. Una lettera d’amore alla storia del nostro arrampica-muri e una spettacolare rivisitazione del Peter Parker del MCU, è difficile trovare difetti in Spider-Man: No Way Home. È un film di cui parleremo per molto tempo e, anche se molto probabilmente sarà ben difficile ambire ancora più in alto, il palcoscenico è pronto per accogliere altre avventure future di Peter Parker.

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Samuel L. Jackson: 10 cose che non sai sull’attore

samuel l. jackson

Samuel L. Jackson è uno di quegli attori che ha fatto letteralmente la storia del cinema. Sono tanti i ruoi memorabili da lui interpretati, aiutando a far diventare diversi film dei veri e propri cult in tutto il mondo. Questo attore ha sempre dato il massimo e ha combattutto per poter recitare nei film che lo hanno fatto diventare un’icona (come è successo per Pulp Fiction), costruendosi una carriera solida e concreta.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Samuel L. Jackson.

Samuel L. Jackson: i suoi film

 

1. Ha recitato in celebri film. Samuel L. Jackson debutta nel mondo della recitazione nel 1972 con il film Together for Days, per continuare a recitare in Exterminator (1980), Ragtime (1981) e Il principe cerca moglie (1988). Successivamente, l’attore appare in Seduzione pericolosa (1989), Quei bravi ragazzi (1990), Giochi di potere (1992), Jurassic Park (1993), Pulp Fiction (1994), Die Hard – Duri a morire (1995) e Jackie Brown (1997). La sua carriera continua l’ascesa grazie a film come seconda trilogia di Star Wars: La minaccia fantastma (1999), L’attacco dei cloni (2002) e La vendetta dei Sith (2005). Recita poi in Unbreakable – Il predestinato (2000), Kill Bill: Volume 2 (2004), Snakes on a Plane (2006) e Iron Man 2 (2010). Tra i suoi ultimi film si citano The Avengers (2012), Django Unchained (2012), Oldboy (2013), Captain America: The Winter Soldier (2014), Kingsman – Secret Service (2014), The Hateful Eight (2015), The Legend of Tarzan (2016), Kong: Skull Island (2017), Glass (2019), Captain Marvel (2019), Spider-Man: Far From Home (2019), Shaft (2019), Spiral – L’eredità di Saw (2021) e Hitman’s Wife’s Bodyguard (2021).

2. Samuel L. Jackson è anche doppiatore e produttore. Oltre al suo ruolo di attore, che lo ha portato anche a recitare per il piccolo schermo, in serie come Spenser (1986-1987), Un uomo chiamato Falco (1989), Ghostwriter (1992) e Agents of S.H.I.E.L.D. (2013-2014), Samuel L. Jackson ha vestito anche i panni del doppiatore e narratore, lavorando ai film Gli Incredibili – Una “normale” famiglia di supereroi (2004), Bastardi senza gloria (2009), Astro Boy (2009), Turbo (2013) e Gli Incredibili 2 (2018). Inoltre, Jackson ha lavorato alla produzione di alcuni film come La baia di Eva (1997), Codice 51 (2001), Cleaner (2007) e Fury (2012) e di alcune mini-serie come Afro Samurai (2007) e Enslaved (2020).

Samuel L. Jackson in Pulp Fiction

3. Ha lavorato in Pulp Fiction dopo non essere stato scelto per Le Iene. Nel corso della sua carriera, Jackson ha fatto molti provini e uno di questo era per poter lavorare nel film di Tarantino Le Iene. Al di là del fatto di aver letto le sue battute con il regista in persona senza aver capito che il film era suo, non venne preso per quel film ma venne tenuto in considerazione per Pulp Fiction, film per il quale Tarantino stava scrivendo una parte apposita per lui. Al momento di realizzare questo, però, Jackson stava quasi per perdere il personaggio in favorie di Paul Calderón, che stupi regista e produzione con un provino pazzesco. Capendo che il suo ruolo era in pericolo, Jackson tornò per ripetere il suo provino comportandosi come il suo personaggio e guadagnano a pieno titolo l’ingaggio.

samuel l. jackson

Samuel L. Jackson in Django Unchained

4. Il personaggio di Stephen è stato scritto appositamente per lui. Nel 2013 Jackson e Quentin Tarantino hanno dato vita alla loro quinta collaborazione. Il film è Django Unchained, facente parte della trilogia del revisionismo storico e incentrato sullo schiavismo degli afroamericani negli Stati Uniti dell’Ottocente. Jackson ricopre il personaggio di Stephen, braccio destro dello spietato proprietario terriero Calvin Candie. Come già avvenuto per Pulp Fiction, anche in questo caso Tarantino scrisse il personaggio pensando proprio a Jackson.

Samuel L. Jackson in Star Wars

5. Samuel L. Jackson avrebbe voluto tornare in Star Wars. Quando venne dato l’annuncio che una nuova trilogia di Star Wars avrebbe preso vita, Samuel L. Jackson dichiarò subito la sua volontà di poter ritornare in quel mondo. Anche se il suo personaggio non fa una bella fine in La vendetta dei Sith, l’attore ha legittimamente pensato che magari il suo personaggio sarebbe potuto tornare in altre vesti, magari anche sotto forma di ologramma. Mace Windu, lo Jedi da lui interpretato, è però presente soltanto con un breve cameo nel terzo film della trilogia sequel, ovvero Star Wars IX – L’ascesa di Skywalker.

Samuel L. Jackson è Nick Fury

 

6. Samuel L. Jackson vuole esplorare il passato di Fury. Negli ultimi anni, Jackson è entrato nell’immaginario comune, soprattutto dei più giovani, grazie alla sua interpretazione di Nick Fury, vestendone i panni più volte. Durante un’intervista in occasione dell’uscita di Captain Marvel, l’attore ha rivelato “Mi piacerebbe parlare dei suoi record al servizio dell’organizzazione e del fatto che ha lavorato come spia per un po’ di tempo. Dov’era, cosa stava facendo, come ha incontrato questa persona in particolare? Sappiamo che ad un certo punto della sua vita ha conosciuto Natasha Romanoff… insomma, vorrei esplorare un po di quel passato, oppure sapere cosa ha fatto dopo gli eventi di Captain America: Winter Soldier quando è stato incaricato di andare in Europa e scoprire cosa stava succedendo.”

7. Non è pronto a lasciare il ruolo di Nick Fury. Dopo nove film, Captain Marvel ha segnato la fine del contratto di Jackson con i Marvel Studios, ma l’attore non è pronto ad abbandonare il suo personaggio che, è apparso per l’ultima volta in Spider-Man: Far From Home. Tuttavia, l’attore è già stato confermato nei panni del personaggio per il sequel di Captain Marvel e per la miniserie Marvel’s Secret Invasion, che sarà disponibile su Disney+.

Samuel L. Jackson Nick Fury

Samuel L. Jackson: chi è sua moglie

8. Samuel L. Jackson è sposato da quasi 40 anni. Non sono molti i matrimoni davvero longevi nella storia di Hollywood, ma quello tra Samuel L. Jackson e LaTanya Richardson lo è per davvero. I due si sono sconosciuti quando andavano al college, per poi sposarsi nel 1980. Dal loro amore è nata una figlia nel 1982, di nome Zoe, che è diventata una produttrice cinematografica e televisiva. Di loro, Jackson ha detto di essere stato formato, insieme alla nonna, la mamma e la zia, apprendendo valori importanti come il saper ascoltare e l’essere gentile.

9. È andato in rehab grazie alla sua famiglia. L’attore di recente ha ammesso di aver fumato un certo quantitativo di crack tra gli anni ’80 e ’90 mentre si trovava a vestire i panni del sostituto di Charles Dutton nello spettacolo di Broadway The Piano Lesson. Mentre lo spettacolo si svolgeva, Jackson si fermava tutte le sere sui gradini del teatro a fumare crack, facendola diventare un’abitudine. Ma quando la moglie e la figlia lo hanno trovato in cucina riverso sul pavimento, hanno insistito perche l’attore andasse in rehab, accettando ed rimanendone fuori da allora.

Samuel L. Jackson Instagram

10. Ha un profilo Instagram seguitissimo. Se c’è un attore con un profilo Instagram molto seguito, quell’attore è Samuel L. Jackson. L’attore, infatti, ha aperto un proprio account ufficiale che è seguito da qualcosa come 7.5 milioni di persone. La sua bacheca pullula di post che lo vedono protagonista di momenti lavorativi e di divertimento, ma sono diversi anche quelli dedicati alla sua famiglia e ai suoi colleghi.

Fonti: IMDb, The Hollywood Reporter, Biography

 
 

7 donne e un mistero, recensione del film di Alessandro Genovesi

7 donne e un mistero recensione
Foto di scena

Alessandro Genovesi firma la sua ultima pellicola, 7 donne e un mistero, e lo fa ispirandosi alla prima versione del film diretta dal francese di François Ozon uscita quasi vent’anni fa, che anch’essa traeva spunto dall’omonima opera teatrale risalente al 1958, scritta da Robert Thomas.

7 donne e un mistero, un adattamento

L’immediata differenza apportata da Genovesi rispetto alla storia di partenza, è, prima di ogni altra, nel titolo: le donne là erano otto. La seconda riguarda il genere, in quanto Ozon aveva fondamentalmente fatto un musical, anche se ciò che permane e che il regista di 10 giorni con Babbo Natale mantiene viva rielaborandola, è senza dubbio la linea comica.

La pièce uscita alla fine degli anni 50, infatti, era stata parte di un genere che stava iniziando a diffondersi proprio in quegli anni: la commedia thriller. E l’effetto finale che regala 7 donne e un mistero, è proprio un condensato dei due stili, con tutte le chicche del caso.

Le protagoniste

Innanzi tutto, il cast di cui il film dispone è orchestrato in maniera ideale. La capofamiglia è Margherita (Margherita Buy) signora borghese e snob, sposata con Marcello e madre di Caterina (Benedetta Porcaroli) e Susanna (Diana Del Bufalo), che è appena rincasata da Milano per le festività natalizie. Insieme a loro vivono la nonna (una spassosa Ornella Vanoni) e la zia Agostina (Sabrina Impacciatore) e a servire tutti nella grande casa barocca e dalle note kitsch, c’è l’affascinante governante Maria (Luisa Ranieri).

I costumi, le pettinature e i colori con cui tutto è assemblato, sono parte integrante della storia e della linea dei personaggi, nonché dell’intenzione narrativa e stilistica che il regista, insieme alla sceneggiatrice Lina Nur Sultan, tracciano percorrendo un giallo deduttivo intriso di sarcasmo, chiaramente portato avanti dalle interpretazioni delle attrici mattatrici.

L’Enigma della camera chiusa

La trama è strutturata attorno al cosiddetto “enigma della camera chiusa”, nel quale un gruppo di persone si trovano in uno spazio comune e, quando all’improvviso si scopre l’assassinio di uno di loro, s’innesca la caccia al colpevole con relative reciproche accuse e – soprattutto – svelamento degli altarini di ciascuno. In particolar modo nei confronti del rapporto che ognuno aveva veramente col morto.

L’atmosfera ricreata dagli ambienti, dall’aria che si respira tramite la messinscena e la recitazione spesso impettita delle donne, fa calare nello charme degli anni 30, nonostante la semplicità dei dialoghi e la forzatura nella resa di alcune battute.

Ma questo non importa molto, a dire il vero. 7 donne e un mistero regala la complicità relazionale che le interpreti hanno instaurato tra loro nel corso delle riprese, e lascia trasparire il loro divertimento nel calarsi in quei ruoli, una su tutte: Ornella Vanoni.

Un crime a base di leggerezza

L’impianto crime del film dà un sapore elegante anche all’attrazione che la storia suscita. E rende davvero il prodotto finale perfetto per l’intrattenimento da festività natalizie, non fosse altro che il periodo in cui i fatti si stanno svolgendo è proprio quello. Ciò che in assoluto fa funzionare tutto è la leggerezza con cui viene condotta la storia e quel senso svagato che man mano restituiscono i movimenti che s’innescano tra i personaggi, una sorta di distacco da quello che in parte era stato promesso, a favore di un’armonia tutta al femminile, in barba agli uomini che le fanno bisticciare. In fondo il caso da risolvere e i rospi che le protagoniste via via sputano, sono un pretesto per poi dire qualcos’altro, anche se viene accennato sempre con quella noncuranza paciosa e goliardica. E quel che resta è il gusto per i grandi classici che funzionano sempre, anche quando all’acqua di rose.

 
 

Don’t Look Up: recensione del film di Adam McKay

Don't Look Up recensione film WGA Awards 2022

Dopo un’analisi puntuale della crisi finanziaria del 2008 e un ritratto affilatissimo di Dick Cheney, vice di Bush alle presidenziali del 2000, Adam McKay abbandona la cronaca satirica della contemporaneità per dedicarsi, con Don’t Look Up, ad una storia di fiction ambientata però nello stesso presente che abitiamo e del quale il regista e sceneggiatore si è dimostrato attentissimo osservatore.

La trama di Don’t Look Up

La premessa di Don’t Look Up è molto semplice: durante una sessione di osservazione dell’esplosione delle stelle, una dottoranda di Astronomia all’università del Michigan, Kate Dibiasky, scopre una cometa. Dopo un primo momento di euforia condiviso con il suo professore, il dott. Randall Mindy, e i suoi colleghi dottorandi, arriva la rivelazione sconcertante: dopo averne calcolato l’orbita, i due scienziati scoprono che la cometa, di considerevoli dimensioni (grande quanto l’Everest) è in rotta di collisione con la Terra.

Le conseguenze dell’impatto saranno irreversibili, la razza umana, tutte le specie viventi saranno spazzate via. I due si rivolgono immediatamente alle autorità, e vengono mandati direttamente nella stanza Ovale, dove vengono accolti dalla Presidente degli Stati Uniti. Ma qui faranno una scoperta ancora più terribile di quella precedente.

Una “disaster-satira” sulla contemporaneità

Don’t Look Up è un ibrido strano; la storia del cinema è piena di disaster movie in cui il Governo degli Stati Uniti si incarica di deviare o eliminare un asteroide che promette di distruggere la Terra. Trattasi dunque di questo genere, che però, con la sua scrittura affilata, McKay amalgama perfettamente con il suo approccio satirico, per il quale si è fatto conoscere negli anni passati.

Il film è uno sguardo lucido a ciò che è diventato il mondo, oggi, vissuto attraverso il filtro dei social, un mondo in cui si preferisce dubitare, essere scettici piuttosto che affidarsi alla scienza, un mondo di complottisti, negazionismi, incapaci di ascoltare e guardare, concentrati sui loro schermi, specchi neri (black mirrors) della nostra umana paura di avere torto e di finire, di morire miseramente su una roccia che gira nello spazio, senza avere un vero senso nel mondo.

Don't Look Up film recensioneAdam McKay non fa prigionieri

Il personaggio di Leonardo DiCaprio si fa voce dello sfogo brutale di McKay, grida la sua fede nella scienza, in chi studia e in chi per lavoro difende l’umanità. Concepito durante il primo lockdown e girato in piena pandemia, Don’t Look Up e la risposta lucida di Adam McKay al momento storico senza precedenti che stiamo vivendo.

Il regista non fa prigionieri, mettendo alla berlina non solo la classe politica e quella dell’informazione, ma anche quella dei comuni cittadini, quegli stessi cittadini che in Vice – L’Uomo nell’Ombra erano poveri pesci presi all’amo, e adesso sono complici della miopia e dell’ignoranza che impera nei palazzi del potere. E sarà stata davvero una bella soddisfazione, per Meryl Streep, occupare proprio quel palazzo del potere e parodiare, con la sua esilarante presidentessa, proprio “quello lì”, che l’aveva definita “sopravvalutata”. 

Un cast stellare

Ma Streep non è l’unica a giocare con la sceneggiatura di McKay. Don’t Look Up si arricchisce di personaggi straordinari che si fanno più divertenti da guardare, a mano a mano che scivolano sempre più verso il surreale, come il magnate della tecnologia Mark Rylance, oppure lo skater Timothée Chalamet, o ancora la presentatrice tv Cate Blanchett.

Ma tutti si fanno da parte di fronte al talento infinito di Jonah Hill, che riesce a farsi disprezzare ma anche a farsi voler bene e a strappare genuine risate allo spettatore. Su tutti aleggiano DiCaprio e Jennifer Lawrence, che abbracciano con dedizione il ruolo di eroi senza macchia, confermando che il loro talento è versatile e, anche se declinato il più delle volte in toni drammatici, performa benissimo (se non meglio) anche con i toni leggeri ma insidiosi della farsa che McKay gli propone con la sua sceneggiatura.

Don't Look Up leonardo dicaprio jennifer lawrenceL’indulgenza di McKay verso chi ci ha provato

Don’t Look Up non presenta però la spregiudicatezza con cui Adam McKay maneggiavano crisi finanziarie e personalità pubbliche; manca il graffio, l’artiglio appuntito che ferisce tutti ma che in fondo non riguarda nessuno. In Don’t Look Up siamo tutti coinvolti, tutti chiamati in causa come responsabili di una trasformazione sociale che rischia soltanto di peggiorare, verso la rovina, e forse per questo il finale del film si addolcisce, si tinge di rassegnazione e di malinconia, quasi di compassione, come una garbata e comprensiva pacca sulla spalla da parte di chi ci dice che, tutto sommato, non si poteva fare di più.

Adam McKay conferma la lucidità del suo sguardo sul presente, dimostrandosi capace anche di maneggiare la metafora come mezzo espressivo per proporre un’analisi della società contemporanea che forse è ancora troppo immersa dentro alla Storia, per essere in grado di alzare gli occhi e rendersi conto della sua stessa condizione. La società come collettività sembra aver fallito, la scelta viene affidata dunque al singolo: rimanere con gli occhi fissi sulle proprie scarpe, non guardare su, oppure alzare gli occhi al cielo e affrontare la realtà, anche se dovesse essere troppo tardi.

 
 

The Batman: a sorpresa nuovo trailer “The Bat and The Cat” con tante scene inedite!

Warner Bros Pictures ha diffuso a sorpresa il nuovo trailer “The Bat and The Cat” di The Batman è, l’attesissimo nuovo film sul pipistrello interpretato da Robert Pattinson. Il nuovo contributo video “The Bat and The Cat” mostra diverse scene inedite mai viste prima del pipistrello e della gatta!

Vi ricordiamo che The Batman arriverà nelle sale il 4 marzo 2022. 

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

 
 

Spider-Man: No Way Home, come cambierà il futuro del personaggio nel MCU?

Spider-Man: No Way Home rec ensione

Spider-Man: No Way Home segna la conclusione della trilogia di Spider-Man: Homecoming del Marvel Cinematic Universe. Con la Sony, che possiede i diritti cinematografici del personaggio, e i Marvel Studios entrambi al lavoro sui futuri film con protagonista il Peter Parker di Tom Holland, il futuro di Spider-Man all’interno del MCU si prospetta luminoso.

Con il finale esplosivo e straziante di No Way Home, il MCU ha fatto calare il sipario su alcune storyline della trilogia di Spider-Man: Homecoming, aprendo al contempo nuove porte alle opportunità per il futuro dell’Uomo Ragno del MCU; vediamo assieme le 10 maggiori conseguenze che potrebbero esserci per il personaggio all’interno del MCU.

1La presenza di Venom nel MCU

venom

Quando il Venom di Tom Hardy ha fatto la sua comparsa nel MCU nella scena post-credits di Venom: la furia di Carnage, ciò sembrava confermare la teoria di vecchia data secondo la quale lui e Spider-Man sarebbero arrivati alle mani. No Way Home ha però confutato assolutamente questa teoria, rivelando che Eddie è stato riportato nel suo universo insieme agli altri cattivi dell’Uomo Ragno del Multiverso.

Tuttavia, non tutte le speranze sono state deluse per un film di Venom vs. Spider-Man, dato vediamo rimanere sul tavolo del pub dov’è Eddie un residuo del simbionte Venom, il che implica che prima o poi troverà il modo di arrivare a Peter Parker. È solo una questione di tempo prima che il personaggio di Holland abbia il suo primo incontro con il simbionte alieno, anche se ciò non dovesse includere la versione di Hardy del personaggio.

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Gal Gadot in un buffo video dal backstage di Wonder Woman 1984

Wonder Woman 1984 recensione

Gal Gadot ha condiviso un divertente video dal set di Wonder Woman 1984 per celebrare un anno dall’uscita del film. Nel video in questione, l’attrice gioca con il lazo di Estia e si colpisce la fronte per caso, senza però perdere il suo amabile sorriso. Ecco il video:

Wonder Woman 1984 è arrivato in Italia direttamente in esclusiva digitale lo scorso 12 febbraio. Nel sequel, oltre a Gal Gadot, hanno recitato anche Chris PineKristen Wiig e Pedro Pascal. Subito dopo l’uscita del film in USA (avvenuta a dicembre 2020, in contemporanea al cinema e su HBO Max), è stato confermato ufficialmente Wonder Woman 3, che vedrà ancora una volta il ritorno di Patty Jenkins dietro la macchina da presa e quello di Gadot nei panni di Diana Prince.

 
 

Harry Potter: un video dal set del primo film mostra i piccoli protagonisti

Harry Potter e la pietra filosofale

Tom Felton, interprete di Draco Malfoy nella saga di Harry Potter, ha condiviso sui social un breve video dal set di Harry Potter e la Pietra Filosofale, in cui lui e Emma Watson (Hermione) giocano e la giovane collega si dimostra davvero competitiva, come dice la didascalia al video, ma anche il piccolo Daniel Radcliffe (Harry) che appare nel filmato.

Nel video che segue potete vedere anche Rupert Grint, nei panni di Ron Weasley, e Jamie Waylett, nei panni di Tiger, uno degli scagnozzi di Malfoy.

Il primo gennaio andrà in onda su HBO Max e sui canali Sky la speciale reunion di Harry Potter in occasione del ventennale del film.

 
 

Spider-Man: No Way Home, la redenzione degli Spider-Man precedenti

spider-man: no way home

ATTENZIONE – L’articolo contiene spoiler su Spider-Man: No Way Home

1La redenzione di Peter/Garfield

In verità, lo Spider-man di Garfield potrebbe anche trovare il tempo per le cose di Peter Parker, ma sceglie di non farlo. Peter 3 confessa a Peter 1 che dopo la morte di Gwen è diventato arrabbiato e amareggiato. Ha abbracciato completamente la sua identità di Spider-Man e ha lasciato Peter Parker in un angolo – timoroso di avvicinarsi a qualcuno nel caso in cui finisse allo stesso modo di Gwen. Per Peter 3, incontrare Peter 1 gli permette di riconnettersi con il se stesso, più giovane. E come Peter 2 e Green Goblin, il viaggio di Peter 3 attraverso il multiverso gli offre una possibilità di redenzione.

In Spider-Man: No Way Home, quando MJ precipita nel vuoto e Peter/Holland è preso da Green Goblin, solo l’intervento di Peter/Garfiled riesce a salvarla, riuscendo con successo a fare ciò che non è riuscito a fare anni fa nel suo universo: salvare la ragazza di Spider-Man dalle fauci della morte. È un momento potente per il personaggio di Garfield, i cui occhi sono pieni di lacrime mentre controlla per assicurarsi che MJ stia bene. Quando Peter 3 torna a casa alla fine del film, c’è una forte sensazione che il suo incontro con gli altri Spider-Men lo abbia curando, e forse inizierà a dedicare un po’ più di tempo alle “cose di Peter Parker”.

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Aline – La voce dell’amore al cinema dal 20 gennaio

Aline - La voce dell'amore

Dopo il debutto internazionale Fuori Concorso al 74. Festival di Cannes e dopo il passaggio in chiusura al 39. Torino Film Festival, il film diretto e interpretato da Valérie Lemercier, Aline – La voce dell’amore“, uscirà nelle sale cinematografiche italiane il prossimo 20 gennaio 2022, distribuito da Universal Pictures e Lucky Red. Nel cast accanto alla regista e protagonista del film Valérie Lemercier, troviamo Sylvain Marcel, Danielle Fichaud, Roc Lafortune, Antoine Vézina, Pascale Desrochers e Jean-Noël Brouté.

Ispirato alla vita di Céline Dion, una delle cantanti più famose di sempre, il film è stato campione di incassi in Francia, con oltre un milione di biglietti venduti al botteghino.

Aline – La voce dell’amore

La protagonista della storia è Aline, nata con il dono di una voce straordinaria. Quando il produttore musicale Guy-Claude la ascolta per la prima volta, si prefigge un unico scopo: fare di Aline la più grande cantante del mondo. Sostenuta dalla sua famiglia e guidata dall’esperienza e poi dall’amore crescente di Guy-Claude, Aline vivrà un destino straordinario.

 
 

Spider-Man: No Way Home, il merchandise spoilera un cameo!

spider-man: no way home

Sono passate due settimane dall’uscita in sala di Spider-Man: No Way Home e internet è ormai un groviglio di spoiler dal film. Ora anche il merchandise ufficiale ci mette il suo zampino, promuovendo oggetti legati al film con veri e propri spoiler, come sta accadendo su Amazon.

Disponibile sulla piattaforma, c’è ora una t-shirt con sopra stampata l’immagine in silhouette di Charlie Cox nei panni di Matt Murdock/Daredevil, così come appare in No Way Home, nella prima mezz’ora del film.

Nella scena in questione, Matt prende al volo un mattone lanciato nel soggiorno di zia May, che avrebbe colpito in faccia Peter, giustificando la sua abilità con la frase, riportata sulla t-shirt in questione: Sono un avvocato molto bravo.

Spider-Man: No Way Home, leggi la recensione

Spider-Man: No Way Home è uscito in sala il 15 dicembre. Nel film tornano Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei. Inoltre, nel film ci sono anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che veste i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production.

 
 

The Batman: Matt Reeves rivela una sorprendente ispirazione horror per la nuova Batmobile

The Batman

La Batmobile è uno degli elementi distintivi di Batman. È stata adattata molte volte per le sue avventure live-action al cinema e ogni nuovo design ha attirato spesso l’entusiasmo e le speculazioni dei fan. The Batman non è diverso. Il film diretto da Matt Reeves, l’ultima avventura cinematografica del pipiestrello ci offrirà una nuova versione della fidata compagna d’avventure di Bruce Wayne, ed è destinata a essere una delle più uniche finora. Matt Reeves ha ora rivelato di aver trovato ispirazione in una fonte in qualche modo inaspettata: ovvero il romanzo “Christine” di Stephen King. Parlando con Empire Magazine (Via Bloody Disgusting), il regista ha dichiarato di aver concepito la Batmobile a qualcosa di simile all’auto diabolica concepita da Stephen King: “[La Batmobile] deve apparire dall’ombra per intimidire, quindi l’ho pensata quasi come nel romanzo di ‘Christine’ di Stephen King. Mi piaceva l’idea dell’auto stessa come una figura horror, che aveva un aspetto animalesco per spaventare davvero a morte le persone che Batman sta inseguendo”.

Per coloro che non hanno familiarità con il romanzo, “Christine”, la storia è incentrata su un’auto protagonista – una Plymouth Fury posseduta del ’58 – mentre compie una serie di omicidi dopo aver lentamente preso il corpo e posseduto il suo proprietario. Il romanzo è stato anche adattato in un lungometraggio nel 1983, diretto da John Carpenter. Al DC FanDome del 2020, Matt Reeves ha offerto alcuni dettagli interessanti sulla sua interpretazione del Cavaliere Oscuro e ha spiegato come la Batmobile si inserisce nella realtà di The Batman “Quando ti immergi nell’idea di questa macchina, che [si sente] collegata a questa versione del personaggio – una versione radicata del personaggio – questo è qualcosa che ha letteralmente costruito.” Con questo parole in mente, il confronto con “Christine” è decisamente appropriato, poiché c’è un’interessante dicotomia con la nuova Batmobile. Anche con la natura chiara dell’auto (sembra, dopo tutto, qualcosa che è stata costruito a mano da scarti per soddisfare le esigenze nella lotta al crimine di Bruce Wayne), c’è qualcosa di intenso nel suo design. È una combinazione intelligente di elementi realistici e quasi ultraterreni, che lo rendono una presenza spaventosa nell’ambiente noir di The Batman. Dopo queste parole la voglia di ammirare questa belva in azione è decisamente aumentata e a voi? Vi ricordiamo che The Batman arriverà nelle sale il 4 marzo 2022. 

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

 
 

Spider-Man: No Way Home oltre 1 miliardo di dollari al box office

Spider-Man: No Way Home

Le stime di ieri erano un po’ premature, ma Spider-Man: No Way Home ha ora superato la soglia del miliardo di dollari al botteghino mondiale in un record di 12 giorni (eguagliando Star Wars: Il risveglio della forza  come il terzo film più veloce a superare quella cifra). Gli unici film in grado di ottenere quel risultato più velocemente sono stati Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame, e non sono rilasciati senza la pandemia! Spider-Man: No Way Home ha guadagnato 81 milioni di dollari durante il fine settimana di Natale in Nord America, un’impresa non facile con una sfilza di nuovi film da affrontare. Il film di Sony Pictures/Marvel Studios ha anche guadagnato 121,4 milioni a livello internazionale, contribuendo a portarlo a uno spettacolare totale di 1,05 miliardi di dollari a livello globale. Ora il film punterà a superare il bottino di 1,13 miliardi di dollari di Spider-Man: Far From Home.

In seconda posizione negli USA troviamo Sing 2 con 23,7 milioni di dollari durante il fine settimana festivo e 41 milioni di dollari da mercoledì. Ha ricevuto una A+ da CinemaScore (come Spider-Man: No Way Home), quindi è probabile che continui a fare bene nei giorni e nelle settimane a venire. Sfortunatamente, le notizie non sono così positive per Matrix Resurrections; durante il fine settimana ha guadangato solo $ 12 milioni negli ultimi giorni, il suo totale nazionale USA che si attesta a circa $ 22,5 milioni con altri 47,3 milioni dall’estero per un totale di $ 69,8 milioni. Con un budget di 200 milioni di dollari, Matrix Resurrections potrebbe rappresentare un vero e proprio flop e difficilmente sarà l’inizio di una nuova trilogia di film. Altro titolo che difficilmente potrà avere un nuovo seguito è The King’s Man – Le origini che ha guadagnato soli 6,3 milioni di dollari per un totale dal giorno d’apertura che si attesta sui 10 milioni. Va detto che The King’s Man – Le origini  è un film che ha subito diversi cambi di uscita e questo ha contribuito notevolmente al calo di interesse nei confronti di un franchise invece molto interessante. 

 
 

Jeremy Renner: 10 cose che non sai sull’attore

Jeremy Renner film

Jeremy Renner è uno degli attori più apprezzati della storia del cinema recente. Grazie ai tanti suoi ruoli, tra cui quello di Occhio di falco in Avengers, Renner ha saputo farsi amare dal pubblico di mezzo mondo. La sua è stata una gavetta lunga e, in quasi 25 anni di carriera, Jeremy Renner ha dimostrato molte volte il suo talento innato, il suo carisma e la sua umiltà.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Jeremy Renner.

Jeremy Renner: i suoi film

1. Jeremy Renner: i film e la carriera. La carriera di Jeremy Renner è iniziata nel 1995, a 24 anni, quando debuttò sia al cinema, con Senior Trip – La scuola più pazza del mondo (1995). Tornare al cinema nel 2002 con Dahmer – Il cannibale di Milwaukee. In seguito, recita in S.W.A.T. – Squadra speciale anticrimine (2003), North Country – Storia di Josey (2005), L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford (2007), The Hurt Locker (2008) e The Town (2010). Jeremy Renner inizia la nuova decade con Mission: Impossible – Protocollo fantasma (2011), The Avengers (2012), The Bourne Legacy (2012), Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe (2013), C’era una volta a New York (2013) e American Hustle – L’apparenza inganna (2013). Tra gli ultimi film da lui realizzati ci sono Avengers: Age of Ultron (2015), Mission: Impossible – Rogue Nation (2015), Captain America: Civil War (2016), Arrival (2016), I segreti di Wind River (2017) e Prendimi! (2018) e Avengers: Endgame (2019).

2. Jeremy Renner è anche doppiatore e produttore. Nel corso della sua carriera Jeremy Renner ha vestito anche i panni del doppiatore e del produttore: l’attore, infatti, ha prestato la propria voce per il doppiaggio di un episodio della serie animata Robot Chicken (2011) e di alcuni episodi di World Wars – Il mondo in guerra (2014). Più recentemente ha partecipato in qualità di doppiatore ai film Arctic – Un’avventura tra i ghiacci (2019) e Back Home Again (2021), ma anche alla serie animata What If (2021). Come produttore, ha prodotto i film La regola del gioco (2014), The Throwaways – Gli specialisti (2015), The Founder (2016) e la miniserie Knightfall (2017).

jeremy renner

Jeremy Renner: la fidanzata e la figlia Ava Berlin Renner

3. Jeremy Renner è stato sposato. Jeremy Renner, classe 1971, ha già un matrimonio alle spalle, quello avuto con l’attrice e modella Sonni Pacheco. I due hanno iniziato a frequentarsi nell’ottobre del 2011 e sono convolati a nozze il 13 gennaio del 2014. Tuttavia, i due hanno fatto richiesta di divorzio dopo soli 10 mesi di matrimonio. I due sono genitori di una bambina, Ava Berlin Renner, nata nel marzo del 2013, e di cui condividono la costudia.

4. Jeremy Renner ha smentito di essere omosessuale. Negli ultimi anni circola la voce tale per cui Jeremy Renner sarebbe omosessuale, soprattutto per via del fatto che non lo si vede mai accompagnato da donne (anche gli sono stati affibiati dei flirt, negli anni precedenti al matrimonio, con le attrici Janet Montgomery, Jes Macallan e Rashida Jones) e di non aver avuto ufficialmente nessuno al suo fianco dopo la separazione dalla sua attuale ex moglie. In ogni caso, Renner ha ammesso pubblicamente di fregarsene di tutto ciò che viene detto su di lui e che sarebbe un mondo migliore se le persone non continuassero a giudicare.

Jeremy Renner è Occhio di falco in Avengers

 

5. Jeremy Renner ha preso lezioni da arcieri olimpionici. Per poter dare vita al personaggio di Occhio di Falco, Jeremy Renner ha dovuto prendere lezioni da professionisti del settore. Quello del vendicatore non è un ruolo proprio semplice: un soldato abbandonato che ha una grande connessione con Natasha e che, con lucidità e freddezza, riesce a scagliare frecce alla velocità della luce e con estrema precisione. Per poter rendere realistico il personaggio, dunque, Renner si è fatto addestrare da alcuni atleti olimpionici per imparare le posizioni, i passaggi chiave del tiro e di come tendere l’arco in breve tempo.

6. Si è fatto male sul set del primo Avengers. Lo sceneggiatore e regista Joss Whedon ha rivelato che sul set di The Avengers Jeremy Renner si è ferito durante un’acrobazia e ha causato l’interruzione della produzione per diversi giorni. Ciò è avvenuto durante la scena della battaglia finale in cui Occhio di Falco si schianta contro una finestra. Renner, che ha eseguito lui stesso l’acrobazia, si è strappato un muscolo dalla schiena alla spalla.

7. Ha accettato di recitare in una miniserie dedicata al personaggio. Nel 2021 è arrivata sulla piattaforma Disney+ la miniserie Hawkeye, dedicata al personaggio di Occhio di Falco e alla sua eredità. Questa si colloca temporalmente dopo gli eventi di Avengers: Endgame, e vede il protagonista fare i conti con quanto accaduto in quella terribile battaglia. Originariamente, la storia qui raccontata doveva essere contenuta in un film, ma quando all’attore fu proposto di espanderla in una miniserie, egli ne fu più che felice.

Jeremy Renner Occhio di Falco

Jeremy Renner è su Instagram

8. Jeremy Renner ha un profilo Instagram ufficiale. Come tutti i suoi colleghi, anche Jeremy Renner ha dato vita ad un account Instagram ufficiale, seguito da qualcosa come 16,6 milioni di persone. La sua bacheca è un susseguirsi di post che lo vedono protagonista di tanti momenti della giornata, sia essa lavorativa che non. Al di là di ciò, sono molte le foto dedicate a sua figlia, dimostrando il pieno amore che l’attore ha nei suoi confronti.

Jeremy Renner: oggi

9. Jeremy Renner ha diversi progetti tra le mani. Se c’è un attore che ha sempre lavorato sodo, quello è Jeremy Renner. L’attore, infatti, ha diversi progetti cinematografici all’orizzonte, specialmente considerando che il suo ruolo all’interno del Marvel Cinematic Universe sembra essere tutt’altro che concluso. Renner ha infatti ripreso il personaggio di Occhio di Falco per la miniserie Hawkeye, disponibile su Disney+ e interamente dedicata a lui. Lo si vedrà poi anche nella serie crime Mayor of Kingstown.

Jeremy Renner ha un tattoo speciale

10. Condivide un tatuaggio con alcuni colleghi. Per mostrare il suo amore verso il franchise degli Avengers, Renner, insieme ai colleghi Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Chris Evans, Scarlett Johansson e Mark Ruffalo, si è fatto tatuare a il simbolo dei Vendicatori sulla parte superiore della schiena e il numero sei sotto di esso per rappresentare i sei Vendicatori originali dei film. Lui e il resto del clan originale l’hanno fatto nel decimo anniversario del franchise di Avengers per celebrare la loro esperienza.

Fonti: IMDb, biography, ranker

 
 

Jean-Marc Vallée, morto a 58 anni il regista di Dallas Buyers Club

Jean-Marc Vallée

Si è spento domenica, a 58 anni, il regista Jean-Marc Vallée, autore, tra gli altri, di Dallas Buyers Club. Tra le opere di maggior successo di Vallée c’è la prima stagione della serie Big Little Lies – Piccole grandi bugie. L’annuncio della morte è stato dato dalla famiglia che non ne ha però comunicato le cause.

Classe 1963, aveva studiato all’Università del Québec e aveva raggiunto il successo negli anni 2000, con C.R.A.Z.Y, nel 2005, The Young Victoria, nel 2009 e Café de Flore, nel 2011. Il 2013 è l’anno di Dallas Buyers Club, per il quale sia Matthew McConaughey che Jared Leto vinsero un premio Oscar.

A seguire, Vallée ha diretto Wild, che pure è arrivato a raggiungere diverse nomination agli Oscar e, per la HBO, Big Little Lies e Sharp Object.

 
 

Yellowstone 4×09: anticipazioni dall’episodio

Yellowstone 4 stagione

Paramount+ dopo l’ottavo episodio ha diffuso le anticipazioni di Yellowstone 4×09, il nono episodio della quarta stagione di Yellowstone, l’acclamata serie tv con protagonista Kevin Costner.

In Yellowstone 4×09 che si intitolerà “No Such Thing as Fair” John e Beth iniziano a litigare; Jimmy fatica a fare una scelta importante dopo aver completato la Cowboy School; Kayce muove i primi passi all’inizio di un nuovo viaggio; Jamie si rende conto dell’effetto che Garrett potrebbe avere sul suo futuro.

Yellowstone 4×09

Yellowstone 4 è la quarta stagione della serie tv Yellowstone creata da Taylor Sheridan e John Linson per il Paramount Network con Kevin Kostner.

In Yellowstone 4 protagonisti sono Kevin Costner nel ruolo di John Dutton, è un patriarca miliardario della sesta generazione della famiglia Dutton, che controlla il Yellowstone Dutton Ranch, il più grande ranch contiguo degli Stati Uniti. Luke Grimes nei panni di Kayce Dutton, un ex SEAL della Marina degli Stati Uniti e uno dei figli di John ed Evelyn. Kelly Reilly nei panni di Beth Dutton, una finanziera e figlia di John ed Evelyn. Wes Bentley nei panni di Jamie Dutton, avvocato, aspirante politico e uno dei figli di John ed Evelyn. Cole Hauser nel ruolo di Rip Wheeler, caposquadra del ranch di Yellowstone e del braccio destro di John. Kelsey Asbille nel ruolo di Monica Long Dutton, moglie dei nativi americani di Kayce. Brecken Merrill nel ruolo di Tate Dutton, figlio di Kayce e Monica e unico nipote di John. Jefferson White nel ruolo di Jimmy Hurdstrom, un ranch di Yellowstone. Danny Huston nel ruolo di Dan Jenkins, un miliardario sviluppatore di terreni dalla California con l’aspirazione di costruire su parti di Yellowstone.

 
 

Yellowstone 4×08: anticipazioni dall’episodio

Yellowstone 4 stagione

Paramount+ dopo il settimo episodio ha diffuso le anticipazioni di Yellowstone 4×08, l’ottavo episodio della quarta stagione di Yellowstone, l’acclamata serie tv con protagonista Kevin Costner.

In Yellowstone 4×08 che si intitolerà  “No Kindness for the Coward ” Beth ha una proposta per affrontare i manifestanti mentre le tensioni raggiungono il punto di rottura; La relazione di Jimmy ed Emily si approfondisce man mano che si avvicinano; Monica e Kayce trascorrono del tempo speciale insieme e condividono un momento.

Yellowstone 4×08

Yellowstone 4 è la quarta stagione della serie tv Yellowstone creata da Taylor Sheridan e John Linson per il Paramount Network con Kevin Kostner.

In Yellowstone 4 protagonisti sono Kevin Costner nel ruolo di John Dutton, è un patriarca miliardario della sesta generazione della famiglia Dutton, che controlla il Yellowstone Dutton Ranch, il più grande ranch contiguo degli Stati Uniti. Luke Grimes nei panni di Kayce Dutton, un ex SEAL della Marina degli Stati Uniti e uno dei figli di John ed Evelyn. Kelly Reilly nei panni di Beth Dutton, una finanziera e figlia di John ed Evelyn. Wes Bentley nei panni di Jamie Dutton, avvocato, aspirante politico e uno dei figli di John ed Evelyn. Cole Hauser nel ruolo di Rip Wheeler, caposquadra del ranch di Yellowstone e del braccio destro di John. Kelsey Asbille nel ruolo di Monica Long Dutton, moglie dei nativi americani di Kayce. Brecken Merrill nel ruolo di Tate Dutton, figlio di Kayce e Monica e unico nipote di John. Jefferson White nel ruolo di Jimmy Hurdstrom, un ranch di Yellowstone. Danny Huston nel ruolo di Dan Jenkins, un miliardario sviluppatore di terreni dalla California con l’aspirazione di costruire su parti di Yellowstone.

 
 

Ludacris: 10 cose che non sai sull’attore

Ludacris Fast & Furious

La carriera del poliedrico Ludacris non può che essere descritta come incredibile. Come musicista, ha venduto più di quindici milioni di dischi solo negli U.S.A., rinnovando il genere rap, mentre come attore ha partecipato ad alcuni tra i più celebri film d’azione degli ultimi anni. Portando avanti queste due attività, egli è oggi una delle personalità più influenti del mondo dello spettacolo, capace di reinventarsi continuamente per stupire sempre di più i suoi fan.

Ecco 10 cose che non sai di Ludacris.

Ludacris: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri film. Il debutto cinematografico per Ludacris avviene nel 2001 con il film The Wash. Nel 2003 ottiene grande notorietà grazie al personaggio di Tej in 2 Fast 2 Furious, recitando accanto a Paul Walker e Tyrese Gibson. Successivamente recita nel film premiato all’Oscar Crash – Contatto fisico (2004), Hustle & Flow (2005), Fred Claus – Un fratello sotto l’albero (2007), RocknRolla (2008), Max Payne (2008), Gamer (2009) e Amici, amanti e… (2011). Riprende poi il ruolo di Taj nei film Fast & Furious 5 (2011), Fast & Furious 6 (2013), Fast & Furious 7 (2015), Fast & Furious 8 (2017) e Fast & Furious 9 – The Fast Saga (2021), recitando accanto ad attori come Vin Diesel, Dwayne Johnson, Michelle Rodriguez e Nathalie Emmanuel.

2. Ha preso parte anche a progetti televisivi. Oltre a recitare per il cinema, negli anni Ludacris è comparso anche in alcuni programmi e serie come Soul Food (2002), Eve (2005), Law & Order – Unità vittime speciali (2007), Being Mary Jane (2014) ed. Empire (2015). Ha invece partecipato in qualità di doppiatore a serie come I Simpson (2007), Robot Chicken (2008), Dottoressa Peluche (2017) e Il mondo di Karma (2021). Di quest’ultimo titolo è anche sceneggiatore e produttore.

3. Le sue canzoni sono presenti in numerosi film. Nel corso degli anni molte delle canzoni di Ludacris sono state utilizzate come colonna sonora di celebri film. Tra i casi più noti si annoverano quelli dei brani Area Codes, presente in Fast & Furious, Rollout (My Business) presente in Bad Boys II, The Potion, presente in Step Up 2, e Move Bitch, presente in Hancock. Altri suoi brani si possono però ritrovare anche in film come Una notte da leoni, Fast & Furious 5, Fast & Furious 6, 22 Jump Street, Magic Mike XXL, La grande scommessa e Charlie’s Angels.

Ludacris figli

Ludacris in Fast & Furious

4. L’ingresso del suo personaggio è merito di Vin Diesel. Al momento di dover realizzare il sequel del primo Fast & Furious, i produttori non erano certi che Vin Diesel avrebbe accettato di partecipare nei panni di Dominic Toretto. L’attore, infatti, preferì poi non comparire nel progetto. Il suo abbandono ha reso necessaria l’introduzione di nuovi personaggi che potessero colmare quella mancanza. Ciò ha dunque portato alla realizzazione del personaggio interpretato da Gibson e quello interpretato da Ludacris, il quale ha ringraziato Diesel affinché ciò si realizzasse.

5. Non è stato il primo considerato per la parte. Prima di ottenere il ruolo di Tej, per il quale aveva espresso il suo interesse, Ludacris dovette attendere e sperare che colui che era stato considerato prima di lui rinunciasse alla parte. I produttori, infatti, avevano seriamente preso in considerazione di affidare il ruolo al rapper Redman. Per via di altri impegni, questi infine si fece da parte, portando così alla scelta ufficiale di Ludacris per il personaggio.

Ludacris e la figlia Karma Bridges

6. Ha avuto una figlia nel 2001. Dalla relazione avuta con un anonima avvocatessa di Atlanta, Ludacris ha avuto una figlia di nome Karma Bridges, nata nell’agosto del 2001. La nascita di questa ha completamente cambiato la vita del rapper e attore, il quale ha affermato che da quel momento si è impegnato principalmente ad essere un buon padre e ad avere con la figlia un ottimo rapporto. Anche se oggi non è più legato alla madre di lei, Ludacris non manca di essere una figura genitoriale molto attenta verso Karma.

7. Ha avuto altri figli. Nel dicembre del 2013 Ludacris diventa nuovamente padre, con una figlia chiamata Cai Bella Bridges e avuta da Tamika Fuller, un’amica di vecchia data. Nel 2014, invece, ha sposato la modella Eudoxie Mbouguiengue, dalla quale ha poi avuto una figlia, nata nel giugno del 2015. Nel maggio del 2021, invece, ha annunciato tramite il proprio profilo Instagram di attendere un secondo figlio dalla moglie.

Ludacris Act a Fool

Ludacris canta Act a Fool

8. Ha segnato il suo ritorno alla musica. Dopo una breve pausa, Ludacris è tornato sulla scena musicale con il singolo Act a Fool, il quale è stato inserito nel film 2 Fast 2 Furious, il primo della saga a cui il rapper ha partecipato come attore. Di genere hip hop, questo, brano si ritrova nella colonna sonora ufficiale del film e nell’album Chicken-n-beer ed ha rappresentato un grande successo per Ludacris. Gli ha infatti fatto ottenere la nomination ai Grammy Award come miglior canzone scritta per un film.

Ludacris: il significato del nome

9. Ha un nome basato sulla propria personalità. In molti si sono sempre chiesti da dove derivi il nome Ludacris, il quale altro non è che uno pseudonimo di Christopher Brian Bridges, vero nome dell’attore e rapper. Ludacris ha dichiarato in un’intervista al programma hip hop di MTV Direct Effect di aver inventato il suo nome d’arte basato sulla sua “personalità divisa” che considerava “ridicola” (termine traducibile con ludicrous).

Ludacris e la canzone Get Back

10. È uno dei suoi brani più noti. Tra i tanti singoli di successo rilasciati da Ludacris, Get Back è senza ombra di dubbio uno dei più noti. Il brano, di genere hardcore hip hop e Gangsta rap, fa parte dell’album The Red Light District, e il suo videoclip è stato girato sotto la regia di Spike Jonze, meglio noto come l’autore di film quali Essere John Malkovich e Her. Il brano, inoltre, è stato utilizzato per il trailer del film I Simpson, mentre è presente nella commedia demenziale Tropic Thunder, di Ben Stiller.

Fonte: IMDb

 
 

L’acqua l’insegna la sete – Storia di classe dal 22 dicembre in Prima Visione On Demand

L'acqua, l'insegna la sete – Storia di classe

L’acqua l’insegna la sete – Storia di classe di Valerio Jalongo è disponibile dal 22 dicembre in Prima Visione On Demand, a noleggio e in acquisto digitale, su CG Digital e sulle principali piattaforme (Amazon, Apple Tv, iTunes, Google Play e Chili). Dopo il successo de “Il senso della bellezza”, Valerio Jalongo torna con un nuovo documentario, 15 anni nella vita di una classe, alla scoperta dell’emozione e della libertà di crescere. I loro sogni, le loro speranze, la loro rivelazione.

Scritto da Linda Ferri e Valerio Jalongo in collaborazione con Gianclaudio Lopez, “L’acqua l’insegna la sete – Storia di classe”  è una coproduzione svizzera-italiana AURA Film, RSI Radiotelevisione svizzera, AMEUROPA International con RAI Cinema; distribuito nelle sale italiane dal 22 novembre “L’acqua l’insegna la sete – Storia di classe” approda ora in Prima Visione On Demand sulle principali piattaforme digitali grazie a CG Entertainment.

Il film è stato presentato in concorso al 50° Festival Visions du Réel, al 42° Cinemed di Montpellier, al 18° Berlin Festival Zeichen der Nacht, al 18° Guangzhou Documentary Film Festival, ha ricevuto la nomination come miglior film al 56° Solothurner Filmtage, ed è stato premiato come Miglior film Giuria giovani a Visioni dal Mondo, Miglior Film e Miglior Sceneggiatura alla 22esima edizione di Inventa un Film.

La trama

Lopez, un professore in pensione, ritrova in un vecchio giornale di classe “L’acqua, l’insegna la sete”, una struggente poesia di Emily Dickinson che in pochi versi rivela come la vita ci insegni il valore delle cose. Il prof. Lopez ha conservato tutto di quella classe: compiti, temi, perfino un videodiario girato insieme ai ragazzi quindici anni prima. Sull’onda di quella poesia e dei suoi ricordi, il prof. Lopez sente il bisogno di sapere cosa è rimasto di quegli anni passati insieme; parte così alla ricerca dei suoi alunni, che oggi sono ormai dei “vecchi” trentenni. Porta in dono i loro vecchi temi: rileggendoli insieme, riaffiorano confessioni, storie, momenti di scuola che quasi magicamente riprendono vita davanti ai nostri occhi: nelle immagini del videodiario, eccoli adolescenti pieni di slancio, ingenuità, entusiasmo per la vita… Ma dopo tutti questi anni anche gli alunni, diventati dei giovani adulti, hanno in serbo molte sorprese e doni per il loro vecchio prof.

 
 

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: tutti i dettagli del trailer

Doctor Strange nel Multiverso della Follia

Doctor Strange nel Multiverso della Follia raccoglierà i frutti di ciò che è iniziato in WandaVision, è diventato più grande in Loki ed è davvero esploso in Spider-Man: No Way Home. Il Multiverso è in piena mostra nel primo trailer del film con Benedict Cumberbatch, il prossimo film dei Marvel Studios che arriverà in sala il 4 maggio 2022.

Questa volta al timone c’è il leggendario regista Sam Raimi e il primo teaser, che è anche allegato come seconda scena post-credits a No Way Home, è ufficialmente online. È breve ma zeppo di dettagli davvero intriganti, che di seguito si proverà ad analizzare.

1La voce di Mordo e lo Strange cattivo

Doctor Strange nel multiverso della follia 18

Mentre tutto questo accade, si sente la voce di Mordo che dice: “Spero che tu capisca … La più grande minaccia per il nostro universo… sei tu.” Strange e Mordo sono al Sanctum Sanctorum e guardano una sorta di enorme portale fumoso. E sul “sei tu” vediamo un “cattivo” Doctor Strange. “Le cose sono appena sfuggite di mano”, dice questo strano Strange.

Ora, il pensiero ovvio qui è che questo è Supreme Strange di What If…?

I due sono vestiti in modo diverso. Supreme Strange ha il grande colletto, con le vesti intessute d’oro. Questo no. Sappiamo che ci sono già più Doctor Strange in questo film, quindi anche se questo potrebbe essere lo stesso di What If…? è altrettanto probabile che sia completamente nuovo.

Inoltre, non è sicuro che il portale di fumo dell’inquadratura precedente e l’inquadratura di Strange cattivo siano allineate. La finestra di Sanctum Sanctorum è dietro Strange cattivo, ma qui la finestra è sostituita da questo portale. A meno che non si trovi in ​​una dimensione in cui esiste ancora… Insomma le possibilità sono infinite e dovremo avere pazienza fino al 4 maggio 2022, quando Doctor Strange nel Multiverso della Follia arriverà nei nostri cinema.

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