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Guardiani della Galassia Vol. 3: per Dave Bautista sarà un finale “agrodolce”

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Nel corso degli ultimi mesi, Dave Bautista ha ribadito più volte che Guardiani della Galassia Vol. 3 potrebbe segnare la fine dell’arco narrativo del personaggio di Drax e, di conseguenza, la fine dei suoi giorni come interprete dell’ormai iconico personaggio.

Non solo. Baustia, oltre ad aver sottolineato di essere ormai troppo “anziano” per poter continuare ad interpretare il Distruttore, aveva anche espresso la sua delusione per il modo in cui il personaggio è stato trattato sul grande schermo.

Ora, in occasione della promozione di Dune, il nuovo attesissimo film di Denis Villeneuve, l’ex wrestler è tornato a parlare di GOTG Vol. 3 con ComicBook, insistendo che sarà la sua ultima apparizione nel MCU. Chiaramente, l’attore non ha potuto rivelare alcun dettaglio in merito alla storia, limitandosi a dire che lavorare al film, dopo aver trascorso quasi un decennio con James Gunn e con il resto del cast, è stata un’esperienza decisamente “agrodolce”.

“È il nostro terzo film. Concluderemo il nostro viaggio. Ed è stato un gran bel viaggio, anche se ci sono stati alcuni intoppi”, ha dichiarato Bautista. “Non vedo l’ora che arrivi al cinema. James Gunn e il cast rappresentano una vera famiglia per me. Il mio viaggio da attore è iniziato proprio con loro. Sarà come chiudere un cerchio e non vedo l’ora di portare tutto a compimento. Sarà un addio ‘agrodolce’. Voglio dire… faccio Guardiani dal 2013. E quando il terzo uscirà sarà il 2023. Saranno passati esattamente 10 anni.”

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

Shang-Chi e la sfida di costruire il personaggio del Mandarino

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Shang-Chi e la sfida di costruire il personaggio del Mandarino

Erano anni che i fan aspettavano il debutto del vero Mandarino nel MCU dopo la “trappola” di Iron Man 3, e ora, finalmente, abbiamo visto il personaggio interpretato dal leggendario attore hongkonghese Tony Leung in Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, attualmente nelle sale.

In una recente intervista con The Hollywood Reporter, lo sceneggiatore del film Dave Callaham (noto per aver curato anche lo script di Wonder Woman 1984) ha parlato proprio delle difficoltà incontrate durante la scrittura del personaggio di Wenwu, pensato per essere sia una figura tragica che un antagonista in piena regola. Secondo Callaham la vera sfida è stato trovare il giusto “equilibrio”.

“Il Mandarino è stato un personaggio davvero difficile da costruire”, ha spiegato Callaham. “Non a causa di Tony, ovviamente. Più che altro per le cose in cui crede e per le motivazioni che poi lo spingono a mettere in atto le sue idee più malvagie. Un passo in più in entrambe le direzioni e risultava non abbastanza spaventoso o totalmente inaffidabile,  una specie di cattivo senza senso.”

“Volevamo che questo personaggio fosse tridimensionale”, ha aggiunto. “In definitiva, è un personaggio motivato dall’amore. È un distrutto che ha fatto un po’ di casino nella sua lunghissima vita e ora vuole solo credere disperatamente di poter rimettere insieme le cose. Questo lo rende molto umano, qualcuno in cui è facile identificarsi. Al tempo stesso, però, avevamo anche bisogno che fosse la figura di spicco di una gigantesca organizzazione terroristica e tutte queste altre cose. Trovare quell’equilibrio è stato parecchio complicato.”

L’uscita nelle sale di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli è fissata al 3 settembre 2021. Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12The Glass Castle e Il Diritto di Opporsi con Michael B. JordanJamie Foxx e Brie Larson, è stato scelto per dirigere il film, che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Wonder Woman 1984).

Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.

The Batman mostrerà una Gotham City diversa rispetto ai film precedenti

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Durante una recente intervista con IndieWire, l’attore Jeffrey Wright ha avuto la possibilità di parlare di The Batman, rivelando che la Gotham City che vedremo nel film di Matt Reeves sarà molto diversa da tutte le altre rappresentazione dell’immaginaria città che abbiamo visto in precedenza al cinema.

“Matt voleva portare i temi della corruzione e delle tensioni di classe in questo mondo, che per lui ha sempre avuto una certa rilevanza”, ha spiegato l’interprete di Jim Gordon. “È come se stesse mescolando fiction e non-fiction, in modo equilibrato e davvero interessante. La città di Gotham, in questo film, sarà molto diversa dalla Gotham che siamo stati abituati a vedere. Era una Gotham che potevamo quasi toccare. Dal modo in cui mi è stata descritta la Batmobile, ho capito che l’estetica che Matt stava cercando di rincorrere era qualcosa di veramente palpabile. Se butti un occhio in qualche vicolo di New York, potresti vederla apparire.”

Durante l’intervista, l’attore ha anche avuto modo di parlare dell’esperienza di girare The Batman al culmine della pandemia di Covid-19 lo scorso anno: “Stavo parlando con il produttore Dylan Wright e ricordo di averli chiesto: ‘Cosa accadrà secondo te?’. All’epoca non c’erano ancora restrizioni in merito agli spostamenti, ma i contagi erano già in forte aumento. Ricordo che chiamai il mio agente e gli dissi: ‘Dobbiamo andarcene da qui. Potremmo rimanere bloccati. Non esiste che continuiamo a girare. Sta per succedere il caos.'”

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Christopher Nolan pronto a raccontare lo sviluppo della bomba atomica

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Christopher Nolan è sempre stato un grande sostenitore dell’esperienza in sala, al punto da arrivare a schierarsi pubblicamente contro la Warner Bros. – la studio con il quale collabora ormai da anni – in merito alla decisione di far uscire non solo il suo Tenet, ma anche tutti i titoli del 2021, in contemporanea sia al cinema che su HBO Max.

Ora, un nuovo report di Deadline anticipa i primissimi dettagli sul prossimo progetto cinematografico dell’acclamato regista, che potrebbe ufficialmente sancire la fine del suo sodalizio con la Warner Bros. Secondo la fonte, infatti, Nolan avrebbe deciso di dirigere un film sulla creazione della bomba atomica durante la Seconda Guerra Mondiale e pare che il regista l’abbia già presentato a diversi studi di Hollywood.

Come spiega la fonte, pare che diverse importanti major stiano già leggendo la sceneggiatura di Nolan e contattando i suoi rappresentati per vedere se è possibile raggiungere un accordo. Al momento non sappiamo se la Warner sia stata comunque presa in considerazione, ma pare che il divorzio tra il regista e lo studio sia ormai cosa certa.

Sempre secondo la fonte, il film ci focalizzerà sul coinvolgimento del fisico statunitense J. Robert Oppenheimer nella creazione della bomba atomica durante la Seconda Guerra Mondiale e secondo le prime indiscrezioni pare che Cillian Murphy, attore feticcio di Nolan che il regista ha diretto in diversi suoi film (tra cui la trilogia de Il cavaliere oscuro e Inception), sarebbe già in trattative per un ruolo nel film.

Matrix Resurrections: tutte le rivelazioni nel trailer del film

Matrix Resurrections: tutte le rivelazioni nel trailer del film

Il trailer di Matrix Resurrections ha riportato tutti indietro… nel futuro! L’emozione di rivedere Keanu Reeves e Carrie-Anne Moss nei panni di Neo e Trinity è stata condivisa come un’ondata di calore in tutto il mondo dai fan che dal 1999 sono stregati da questa storia e da questa visione del mondo. Ma il film rimane ancora un mistero, salvo per quelle informazioni e quei riferimenti che si possono carpire dal trailer stesso. Ecco di seguito tutte le rivelazioni nel trailer di Matrix Resurrections.

Gli indizi da scrivania dello psichiatra – gatti neri e pillole blu

Siamo dentro all’ufficio di uno psichiatra. Ad attirare immediatamente l’attenzione c’è un vasetto di vetro con delle pillole blu, che erano il simbolo della conformità e dell’accettazione nel Matrix originale. Curiosamente, un gatto nero sta camminando sulla scrivania. I fan potrebbero ricordare un gatto nero come uno dei primi “difetti” che Neo ha notato dopo aver incontrato Morpheus, la scena del deja-vu. Guardando il collare, l’animale domestico dello psichiatra in The Matrix Resurrections potrebbe effettivamente essere lo stesso animale del 1999, dimostrando che siamo davvero tornati al punto in cui tutto è iniziato.

Dietro alla scrivania si possono distinguere alcuni libri, il più significativo dei quali è Blank Slate di Steven Pinker, o per dare il titolo completo, Blank Slate: The Modern Denial of Human Nature. È un altro indizio che ci dice che Neo sta negando il suo vero sé.

Neo è di nuovo Thomas Anderson

Il terapeuta (ne parleremo più avanti) si riferisce al personaggio di Keanu Reeves come “Thomas”, quasi a confermare che Neo è tornato al nome che aveva in Matrix, Thomas Anderson (la voce dell’agente Smith che dice “Mr. Anderson” riecheggia ancora nelle nostre orecchie). Diventa subito ovvio che Neo di Matrix Resurrections ha dimenticato cosa è successo durante i 3 film passati e ora accetta l’errore del mondo simulato che lo circonda. Resta da vedere se si tratta di una versione precedente del programmatore di Reeves del Matrix originale o semplicemente di un avatar nuovo di zecca.

Il personaggio del terapista interpretato da Neil Patrick Harris

Naturalmente, lo stesso psichiatra è incredibilmente importante. Neil Patrick Harris sembra essere un programma in Matrix Resurrections, incaricato di reprimere i ricordi di Neo e mantenere il Prescelto un cittadino compiacente. Il suo allineamento con Matrix è suggerito dagli occhiali colorati di blu (lo stesso colore delle pillole) e il tono condiscendente suggerisce che non è stato pagato per aiutare “Thomas Anderson”. Il dottore dice al suo paziente che “pazzo” non è una parola che usano, seguendo quelle che tradizionalmente sono le banali e stereotipate frasi da strizzacervelli.

Keanu Reeves fa dei sogni

Matrix ResurrectionsThomas descrive la sofferenza di sogni ricorrenti mentre il trailer di Matrix Resurrections mostra Keanu Reeves che cammina per una strada che si trasforma rapidamente con dei glitch in una familiare tonalità di verde digitale. La scena conferma più o meno che il vero sé di Neo rimane sepolto all’interno di Thomas Anderson: tutti i ricordi, i poteri e i tratti che conosciamo e amiamo sono ancora lì, cercano una via d’uscita. Resta da vedere come Neo abbia perso la memoria. È solo un sintomo della sua “resurrezione”? O sta succedendo qualcosa di più sinistro?

Il ritorno di Bullet Time

Nell’inquadratura successiva (velocissima), Neo sta cercando di catturare il proiettile di un assassino con gli occhi “verdi”. Questa ripresa conferma 2 ritorni principali per Matrix Resurrections. È il primo indizio (e certamente non l’ultimo) che Neo recupererà i suoi vecchi poteri. Ancora più importante, è il ritorno del bullet time nel trailer, la tecnica del ralenty messa a punto per il film del 1999. Ovviamente l’effetto è molto più fluido nel 2021, ma è un bel ritorno, anche quello, che indica una riproposizione, aggiornata, di quello stesso universo visivo.

Le macchine sono tornate (e resuscitano Neo?)

Tra i sogni di Neo ci sono anche immagini di umani collegati a batterie, proprio come durante la trilogia originale di Matrix. Insetti metallici strisciano su lunghe zampe, a ricreare l’estetica alla H.R. Giger dei furono Wachowski. L’immagine seppellisce ogni persistente sospetto che la vittoria di Neo abbia avuto un qualche impatto sul regno delle macchine: queste sono tornate e gli umani sono di nuovo la loro fonte di energia. Sembra come se qualcuno avesse premuto un grande pulsante blu di ripristino. Più interessante è il modo in cui queste particolari Macchine sembrano ricostruire Neo, confermando potenzialmente che i cattivi sono responsabili del ritorno del Prescelto.

Yahya Abdul-Mateen è Morpheus?

Oltre a Neo e Trinity, il video contiene anche le prime immagini del personaggio di Yahya Abdul-Mateen II (Aquaman). Tutte le speculazioni puntano sull’attore che interpreta una versione più giovane di Morpheus (precedentemente interpretato da Laurence Fishburne), e i suoi piccoli occhiali da sole rotondi supportano solo questa teoria.

Trinity

In un montaggio veloce vediamo una scena di due mani che si uniscono e cominciano a brillare, come  se sprigionassero un potere. Poi, le immagini velocissime mostrano anche un primo sguardo a Carrie-Anne Moss che torna nei panni di Trinity, anche se è solo di spalle. Con i suoi vestiti di pelle e i capelli pettinati all’indietro, questa è chiaramente Trinity come la conoscono i fan di Matrix. Si nota anche che Trinity è seduta vicino a un telefono, il punto di ingresso/uscita per gli umani liberati per viaggiare tra Matrix e il mondo reale. Se la sensazione è di déjà vu, è perché la scena è molto simile a quella in cui gli agenti sorprendono Trinity in una stanza al buio, nella trilogia originale. 

Neo che si sveglia da Matrix

In un’altra inquadratura strappata direttamente da Matrix del 1999, il trailer mostra un Keanu Reeves calvo e fradicio che si sveglia nel suo baccello nel mondo reale. L’illuminazione rossa è l’unica grande differenza rispetto a prima, ma un’angolazione più ampia mostra la capsula di Neo posizionata direttamente di fronte a un’altra. Potrebbe essere che le Macchine custodiscono i corpi di Neo e Trinity fianco a fianco nel mondo reale, con il primo che entra volontariamente nella simulazione per trovare il suo unico vero amore? In ogni caso, è strano che Matrix Resurrections stia riproponendo così tante inquadrature del primo film. Neo sta mettendo insieme la sua memoria o la storia si sta ripetendo?

La riunione di Neo e Trinity

La scena più commovente del trailer di Matrix Resurrections mostra Trinity e Neo di nuovo insieme… ma i due sembrano non conoscersi. Dalla sessione di terapia, la maggior parte avrebbe ipotizzato che Neo non ricordasse la sua ragazza, ma questa scena, che sembra svolgersi all’interno di una caffetteria simulata, rivela che Trinity soffre della stessa afflizione della memoria. Entrambi i personaggi che si dimenticano a vicenda supportano l’idea che la resurrezione li abbia “ripristinati”. Il trailer pone anche un’attenzione particolare sulla loro stretta di mano che, vedremo, diventerà importante in seguito.

Neo prende le pillole blu (ma poi smette)

Dopo aver visto Neil Patrick Harris e il suo barattolo di pillole blu, vediamo Neo che le sta ingoiando a manciate, probabilmente prescritte dal suo terapeuta. Forse sono necessarie grandi quantità di pillole blu per mantenere sedati i poteri del Prescelto in Matrix? Non lo sappiamo, ma vediamo chiaramente che Neo ad un certo punto se ne libera, gettandole dentro a un lavandino. Questo potrebbe portare il Prescelto ad aprire di nuovo la sua mente.

Through The Looking Glass è un riferimento al film originale

Neo entra in un bar e trova una donna che legge Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll. Il classico letterario ha fortemente influenzato il Matrix originale, con paralleli che si possono trovare in diversi punti, come il seguire conigli bianchi, lo specchio, la tana del bianconiglio e l’assunzione di pillole. Neo è essenzialmente Alice, diretta verso l’ignoto, e la ricomparsa del libro in Matrix Resurrections ricorda a Neo quando è stato liberato la prima volta.

Chi è il personaggio di Priyanka Chopra?

Il proprietario del libro non è altri che Priyanka Chopra, che interpreta un personaggio attualmente senza nome in Matrix Resurrections. Mentre il terapista di Neil Patrick Harris indossa occhiali blu, gli occhiali di questa donna sono colorati di rosso, il che suggerisce che può aiutare Neo a scoprire la verità, e il suo libro ne è un’ulteriore prova. Se Chopra sta aiutando Keanu Reeves, questo supporta le teorie secondo cui interpreterà una versione precedente di Sati, la giovane che ha riavviato Matrix alla fine di Matrix Revolutions, e il nuovo Oracolo. E se Chopra sta interpretando Sati, questo suggerirebbe che è lei il nuovissimo Oracolo.

Neo è un vecchio

La sequenza successiva di rapide inquadrature nel trailer di Matrix Resurrections, totalmente ambigui ma visivamente sbalorditivi, è Neo in piedi di fronte a uno specchio, che riflette una figura molto diversa. Questa immagine potrebbe dimostrare che Keanu Reeves non sta realmente interpretando Neo, ma un costrutto di Matrix che imita i tratti del Prescelto. Questo spiegherebbe il libro “Blank Slate” nell’ufficio del terapeuta, spiegherebbe il ritorno di Neo dalla morte e anche la sua memoria “persa”.

È ora di prendere la pillola rossa

La prima vera inquadratura di Yahya Abdul-Mateen II come probabile Morpheus vede l’attore che era stato interpretato da Laurence Fishburne offrire a Neo la pillola rossa, mentre gli dice “è ora di volare”. Così come il personaggio di Priyanka Chopra, anche Abdul-Mateen indossa una maglietta rossa, suggerendo che ha a che fare con la realtà e non con la matrice.

Il personaggio di Jessica Henwick in Matrix 4

Il prossimo volto nuovo nel trailer di Matrix Resurrections è quello di Jessica Henwick. Sebbene non conosciamo ancora il nome del suo personaggio, Henwick funge da guida, informazione indicata dal suo tatuaggio del coniglio bianco. A Neo è stato detto di “seguire il coniglio bianco” in Matrix, e ha trovato un tatuaggio che alla fine lo ha attirato verso Trinity. Henwick offre a Neo la “verità” e lo conduce attraverso una porta dietro la quale c’è una luce intensa, ma allo stesso tempo i suoi capelli blu potrebbero indicare la sua appartenenza ai “cattivi”. Il personaggio di Henwick è una doppiogiochista? Diventerà la risposta del 2021 a Cypher, che ha tradito Morpheus nel film originale?

Neo attraversa lo specchio

Gli specchi sono ovviamente molto importanti in Matrix Resurrections, anche se è troppo presto per dedurre il loro pieno significato tematico. A livello pratico, tuttavia, il riflesso dello specchio funge da portale tra le diverse aree di Matrix. Henwick porta Neo attraverso una porta sul tetto in un ristorante di lusso, e la scena successiva mostra uno specchio che collega un teatro a una carrozza di un treno. Il riflesso increspato è un’altra immagine riciclata del 1999. Dopo aver preso la sua prima pillola rossa, Neo ha toccato uno specchio liquido e il suo avatar digitale è stato consumato dal liquido.

Trinity è il motivo per cui Neo è ancora vivo?

Yahya Abdul-Mateen dice a Neo “l’unica cosa che conta per te è ancora qui” e questa è probabilmente la battuta più rivelatrice del trailer. Implica che Trinity rimane parte di Matrix dopo la sua morte in Matrix Revolutions, e Neo in qualche modo è tornato alla simulazione in cerca di lei. Questo spiegherebbe perché Neo può svegliarsi nel mondo reale ma apparentemente sceglie di tornare, e anche perché il prescelto è tornato ad essere Thomas Anderson – perché altrimenti come potrebbe vedere Trinity nel mondo reale?

Neo e Trinity si ricordano a vicenda

Dopo aver guardato il bancone del caffè, Neo e Trinity sembrano finalmente ricordarsi l’un l’altro in questo romantico scambio. I teneri tocchi di Neo dimostrano che i suoi ricordi dell’amorevole Trinity sono tornati. Ma mentre la camera ingrandisce sui loro volti, possiamo vedere Trinity che suda (?) Codice matrice verde. Una possibile spiegazione è che Neo stia toccando una proiezione, ma gli 1 e gli 0 che trapelano potrebbero anche dimostrare che la Trinity di Matrix Resurrections è un costrutto di Matrix, non resuscitato come suggerisce il titolo del film.

Neo e Morpheus tornano al dojo

Ancora un’altra scena ricreata da Matrix, Keanu Reeves e Yahya Abdul-Mateen si affrontano in un dojo di addestramento, probabilmente con l’intenzione di risvegliare i poteri di Neo. Mentre duellano, Abdul-Mateen accenna alla familiarità con Neo, aggiungendo elementi che sostengono il fatto che sia davvero lui un “giovane Morpheus”. Neo finisce per distruggere l’arena, dimostrando così che le sue piene abilità di Prescelto sono tornate.

La città delle Macchine è viva e vegeta

Se le batterie umane viste in precedenza non fossero una conferma sufficiente, Matrix Resurrection mostra Machine City, altrimenti nota come 01, che prospera con le sue gigantesche fonti di energia in piena attività. La vista è un’ulteriore prova che le Macchine hanno o rinnegato il loro accordo con Neo, o trovato qualche scappatoia per soggiogare l’umanità senza rompere la tregua.

Neo vs. Jonathan Groff?

In una breve scena, assistiamo a una pistola puntata alla testa di Neo da un nemico fuori fuoco. L’aggressore non identificato assomiglia sospettosamente al personaggio di Matrix Resurrections interpretato da Jonathan Groff, a cui diamo un’occhiata più da vicino a fine trailer. Chiunque sia il cecchino, mettere in ginocchio Neo non è un’impresa da poco, quindi siamo sicuri che l’antagonista del film sarà molto molto potente.

Lo specchio liquido di Morpheus suggerisce la sua storia passata

Continuando con il tema dello specchio di Matrix Resurrections, il personaggio di Yahya Abdul-Mateen tocca una lastra di vetro liquido in un bagno, apparendo sorpreso quando questo si increspa. Data la sua sorpresa, questa scena potrebbe rappresentare la storia delle origini di Morpheus, il momento in cui è stato strappato da Matrix e portato nella realtà. Non solo questo spiegherebbe la sostituzione di Laurence Fishburne, ma Matrix Resurrections potrebbe anche raccontare un ciclo temporale in cui Neo libera Morpheus, che libera Neo, che libera Morpheus, che libera Neo…

Il vero potere di Neo e Trinity

Quando Neo e Trinity si stringono la mano (dopo aver ricordato chi sono, presumibilmente), una potente luce che si sprigiona da quel contatto fa volare una folla di nemici per aria. Invece di calci e pugni e abilità sovrumane, sembra che il loro vero potere derivi dal loro contatto in Matrix Resurrections. Interessante è anche il modo in cui la luce di Neo sostituisce le sue solite abilità. Usa questo bagliore per fermare i proiettili, sia qui che in precedenza nel trailer, ma perché i poteri di Neo sono cambiati, rimane un mistero per ora.

Il cattivo di Jonathan Groff: chi è?

Il trailer Matrix Resurrections si conclude con un’introduzione, presumibilmente, del cattivo principale del film. Interpretato da Jonathan Groff, l’uomo fa direttamente riferimento a Matrix e dice a Neo che è tornato “dove tutto è iniziato”. Le voci suggerivano che Groff avrebbe potuto interpretare un nuovo agente Smith (con Hugo Weaving che affermava di non essere coinvolto), ma il suo senso della moda e il suo modo di parlare si avvicinano maggiormente a quelli dell’architetto, idea avvalorata dall’eleganza dell’ambiente in cui si trova e dalla sua conoscenza della differenza tra Matrix e la realtà. Da notare anche come i capelli tinti di blu di Groff proseguano il tema del colore mostrato in Matrix Resurrections. Sebbene il cattivo faccia riferimento al ritorno di Neo in Matrix come Thomas Anderson, la linea di Groff funziona anche a un meta livello. Dopo tutti questi anni, Keanu Reeves (e Lana Wachowski, ma anche tutti noi) sono tornati al punto in cui tutto è iniziato: Matrix.

Ultima notte a Soho: il nuovo trailer italiano del film di Edgar Wright

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Universal Pictures ha diffuso il nuovo trailer italiano ufficiale di Ultima notte a Soho, l’atteso nuovo film del regista Edgar Wright. Il nuovo misterioso thriller con Anya Taylor-Joy, Thomasin Harcourt McKenzie e Terence Stamp. Scritto da Edgar Wright e Krysty Wilson-Cairns.

Il thriller psicologico Ultima notte a Soho realizzato da Edgar Wright segue le vicende di una giovane ragazza, appassionata di moda, che misteriosamente scopre il modo di trovarsi negli anni ’60, dove si imbatte nel proprio idolo, un’affascinante cantante che spera di sfondare. Ma Londra negli anni ’60 non è sempre come appare e le cose sembrano andare a rotoli con preoccupanti conseguenze…

Last night in Soho, recensione del film di Edgar Wright

Black Widow in arrivo in home video

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Black Widow in arrivo in home video

Black Widow, il film Marvel Studios che esplora il passato di Natasha Romanov (Scarlet Johansson) prima degli eventi di Avengers: Infinity War, sarà disponibile dal 14 settembre in Blu-Ray, DVD e 4K UHD. Oltre alle spettacolari sequenze del film, i formati Blu-Ray e 4K UHD includono anche 9 scene eliminate, gli errori sul set e gli esclusivi approfondimenti con i filmmaker.

In Black Widow, quando viene alla luce un pericoloso complotto, Natasha Romanoff alias Black Widow (Vedova Nera) si trova ad affrontare il lato più oscuro del suo passato. Inseguita da una forza che non si fermerà di fronte a nulla per distruggerla, Natasha dovrà fare i conti con il suo passato da spia e con le relazioni che ha lasciato dietro di sé molto prima di diventare un Avenger. Scarlett Johansson torna a interpretare Natasha/Black Widow, Florence Pugh interpreta Yelena, David Harbour è Alexei/The Red Guardian e Rachel Weisz è Melina. Diretto da Cate Shortland e prodotto da Kevin Feige, Black Widowè il primo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel.

CONTENUTI EXTRA:
  • Le Sorelle Risolveranno Tutto – Questa featurette mostra Scarlett e Florence mentre si allenano, combattono e costruiscono quel legame che le renderà sorelle in Black Widow. Cast e filmmaker analizzano i personaggi, i rigorosi allenamenti e le dinamiche che hanno portato alla costruzione del coraggioso duo;
  • Vai Alla Grande Se Vai a Casa – Approfondimento che mostra la dimensione e la portata del film dedicato alla Vedova Nera. Girato in location sparse in tutto il mondo, il film tiene insieme temi legati alla famiglia e al genere drama attraverso sequenze cariche d’azione. Cast e filmmaker ripercorrono le difficoltà incontrate dagli stuntman durante le scene mozzafiato del film;
  •  Papere – Alcuni dei più divertenti incidenti sul set del film;
  • Scene Eliminate:
      • Supermarket – Natasha entra in un supermarket per prepararsi al suo viaggio in Norvegia. Dopo un lungo tragitto in macchina, arriva a destinazione: una misteriosa roulotte sperduta nel nulla;
      • Inseguimento in bici – Inseguite dai nemici, Natasha e Yelena sfrecciano nella città cercando di far perdere le loro tracce;
      • Lotta nel gulag – Alexei combatte contro numerosi nemici e sta per avere la peggio. Ma quando tutto sembra finito, Natasha arriva in suo soccorso;
      • Smile – Quando in un momento di alta tensione viene attivato il protocollo Taskmaster, un iconico casco fa la sua comparsa;
      • Seguitemi – Il Segretario Ross e Mason scoprono un importante messaggio lasciato da Natasha;
      • Cammina e parla – Alexei e Melina hanno uno scambio molto acceso. Arriva Taskmaster che si batte con Alexei;
      • L’allenamento delle Vedove Nere – Yelena e Alexei si svegliano in trappola. Melina è alle prese con le fiale di Taskmaster e le Vedove Nere si allenano;
      • Il bacio – Alexei e Melina si riuniscono dopo l’azione. Nel terribile epilogo della scena, Natasha si dispera per una perdita prematura;
      • Ohio – Natasha rivive la vita spensierata nella provincia dell’Ohio attraverso i bambini del quartiere.

Encounter: teaser trailer del thriller Riz Ahmed

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Encounter: teaser trailer del thriller Riz Ahmed

Amazon Prime Video ha diffuso il teaser trailer di Encounter in uscita su Prime Video il 10 dicembre 2021.

Diretto da Michael Pearce scritto da Joe Barton e Michael Pearce con protagonisti Riz Ahmed, Octavia Spencer, Rory Cochrane, Lucian-River Chauhan e Aditya Geddada.

Encounter, la trama

Un Marine decorato parte in una missione per salvare i suoi due figli da una misteriosa minaccia. Man mano che il loro viaggio li conduce in situazioni sempre più pericolose, i ragazzi dovranno lasciarsi l’infanzia alle spalle.

Matrix Resurrection: l’official trailer 1 del film di Lana Wachowski

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Ecco il trailer 1 di Matrix Resurrection dopo l’annuncio di due giorni fa. Matrix 4 vedrà nel cast il ritorno di Keanu ReevesCarrie-Anne Moss e Jada Pinkett-Smith al fianco delle new entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil Patrick Harris, Jonathan Groff, Jessica HenwickToby Onwumere e Christina Ricci.

L’uscita nelle sale è fissata per il 22 dicembre 2021, e negli USA in contemporanea su HBO Max. Il nuovo capitolo del franchise sarà diretto da Lana Wachowski. La sceneggiatura del film è stata firmata a sei mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell.

Matrix Resurrection: l’official trailer 1 del film di Lana Wachowski

Shang-Chi: tutti gli Easter Eggs e i riferimenti ai fumetti e al MCU

ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU SHANG-CHI E LA LEGGENDA DEI DIECI ANELLI!!!

Ecco tutti gli Easter Eggs e i riferimenti ai fumetti e al MCU presenti in Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, il cinecomic che ha ufficialmente introdotto nell’universo condiviso il primo supereroe asiatico della Marvel.

Il Divoratore di Anime

Pensavate che quella gigantesca creatura simile a un drago – soprannominata “Divoratore di Anime” – fosse solo un mostro creato a caso per stravolgere l’atto finale del film? Bene, sappiate che non è così! Questo cattivo proviene direttamente dai fumetti, anche se sono state apportate alcune modifiche per il suo debutto sul grande schermo.

Sulla carta, il Divoratore di Anime è uno dei Signori della Paura e afferma di essere il cugino di Incubo (con grande disappunto da parte del celebre nemico di Doctor Strange). Migliaia di anni fa, è stato coinvolto in una guerra con Atlantide e ha persino legami con gli Eterni e i Devianti; tuttavia, ai giorni nostri, è principalmente un nemico di Strange e ha persino ottenuto un corpo robotico non molto tempo fa. In definitiva, è possibile affermare che è stato utilizzato abbastanza nel film.

Il Blip

Alla fine di Avengers: Infinity War, Thanos ha fatto sparire metà dell’universo. Hulk ha invertito la conseguenze del suo piano in Avengers: Endgame, ma Shang-Chi non menziona nella maniera più assoluto l’evento. Non sappiamo, dunque, se Shang-Chi, Katy e Wenwu siano state vittime del Blip.

Tuttavia, si può vedere il protagonista passare davanti ad alcuni cartelli sbrindellati che pubblicizzano aiuti in favore delle persone colpite, mentre Shaun e gli amici di Katy affermano di vivere in un mondo in cui “metà della popolazione può scomparire da un momento all’altro”. Gli eventi di questi ultimi due film degli Avengers sono ancora vividi nella mente delle persone, ma a questo punto è chiaro che non si tratta più di qualcosa che necessariamente deve essere tirato in ballo in ogni film del MCU.

Ta-Lo

Anche Ta-Lo dovrebbe essere familiare ai fan dei fumetti… a patto che si abbia una buona memoria. In realtà, non è un luogo che è stato particolarmente esplorato dopo aver debuttato nelle pagine di “Thor #301” degli anni ’80. Si tratta di uno dei Regni Divini: esiste anche in una piccola dimensione “tascabile” adiacente alla Terra ed è la casa degli Xian.

Nonostante la storia spesso problematica della Marvel Comics con la cultura cinese, Ta-Lo è stato introdotto come il più alto dei 36 cieli degli dei cinesi, decisamente più in linea con l’attuale mitologia cinese (a differenza del Mandarino e di Fin Fang Foom). Come il Ta-Lo che vediamo in Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, è abitato da molte creature mitologiche. Non possiamo fare a meno di pensare a quanto sarebbe facile per i Marvel Studios introdurre ora K’un-Lun…

Il Golden Daggers

La sorella di Shang-Chi, Xialing, potrebbe non essersi guadagnata il rispetto di suo padre, ma ha creato un fight club di successo noto come Golden Daggers, situato a Macao. Le persone sono in grado di scommettere sulle battaglie che si svolgono lì e la maggior parte dei lottatori sembrano essere individui con superpoteri.

Il Golden Daggers esiste nei fumetti, ma in realtà è un’organizzazione criminale gestita dalla sorella di Shang-Chi, Leiko (su cui si basa il personaggio di Xialing). Ha deciso di fondare il gruppo nel tentativo di rivaleggiare con l’impero dei Dieci Anelli del padre, quindi è facile capire cosa i Marvel Studios abbiano preso in prestito dai fumetti. Leiko, alla fine, diventa cattiva, ma resta da vedere se sarà questo anche il caso di Xialing, ora che è responsabile dei Dieci Anelli dopo la morte di Wenwu.

Il braccio di Bruce Banner

Shang-Chi presenta due scene post-credits. Nella prima scena durante i titoli di coda, Smart Hulk è tornato ad essere Bruce Banner. Tuttavia, il suo braccio è ancora malconcio. Non sappiamo cosa lo abbia portato a scegliere di tornare al suo stato umano, ma al di là di ciò, il danno fatto dalle Gemme dell’Infinito è ancora evidente.

Non possiamo fare a meno di pensare che tutto ciò sarà esplorato più da vicino nella serie She-Hulk, e dato lo stato pietoso in cui si trovava Thanos quando gli eroi più potenti della Terra lo trovarono, è forse normale essere preoccupati per il futuro di Bruce…

Un volto familiare di Spider-Man: Homecoming

Durante la superba battaglia sull’autobus per le strade di San Francisco, vediamo un volto familiare del MCU. Sebbene abbia avuto solo un ruolo davvero minore in Spider-Man: Homecoming, siamo certi che molti fan hanno riconosciuto in Shang-Chi l’attore Zach Cherry, che in Homecoming ha interpretato un venditore ambulante di New York senza nome. Presumibilmente, il suo Klev in Shang-Chi e quel venditore in Homecoming dovrebbero essere lo stesso personaggio.

Tuttavia, non siamo sicuri di quale sia il vero scopo di questo cameo. A questo punto, non possiamo fare a meno di chiederci dove apparirà in futuro: in Ant-Man and The Wasp: Quantumania, forse? Indipendentemente da ciò, vale anche la pena notare che nella lotta sull’autobus Shang-Chi usa la sua giacca, un probabile riferimento alla propensione di Jackie Chan a fare lo stesso nelle sue numerose battaglie di arti marziali.

Alcuni combattenti… familiari

Durante la sequenza ambientata al Golden Daggers, è possibile intravedere la bandiera di Madripoor dipinta su un muro (Sharon Carter, il Power Broker del MCU, avrà quasi sicuramente qualcosa da ridire sull’emergere dei Dieci Anelli guidati da Xialing). Tuttavia, sono i combattenti del fight club a catturare l’attenzione.

Abominio è ovvio, poiché lo vediamo combattere Wong in quello che sembra essere un esercizio di addestramento prima di tornare in prigione. Altrove, vediamo uno dei soldati potenziati da Extremis di Iron Man 3 che forse è riuscito a sopravvivere per tutto questo tempo o magari è stato sperimentato da qualcun altro che utilizzava la tecnologia. Quel personaggio senza nome può essere visto anche mentre combatte contro una delle vedove di Black Widow, ossia “Helen”, interpretata da Jade Xiu.

Death Dealer

Death Dealer non parla mai in Shang-Chi, ma vediamo che è sia un abile combattente che il responsabile dell’addestramento dell’eroe eponimo quando era giovane. È chiaro che c’è molto odio tra questi due personaggi (forse Death Dealer era geloso del rapporto tra Shang-Chi e suo padre?). Tuttavia, questo non è qualcosa che il film esplora, a parte il momento in cui Shang-Chi decide quasi di pugnalarlo alla fine dell’epica battaglia sull’impalcatura.

Per quanto riguarda la controparte dei fumetti di questo cattivo, Li Ching-Lin era un agente dell’MI6 che lavorava segretamente per il padre di Shang-Chi, Fu Manchu. In seguito fu chiamato Death Dealer e divenne una minaccia ricorrente nel mondo degli eroi. Avrebbe dovuto essere preservato per un ruolo molto più ampio? Forse.

Iron Man 3

Iron Man 3 ha rivelato che Il Mandarino era, in realtà, un attore inglese con problemi di alcol, assunto da Aldrich Killian dell’AIM per fingersi il leader dei Dieci Anelli. Nel corto della serie “Marvel One-Shot” dal titolo All Hail The King, Trevor è evaso di prigione grazie al vero Mandarino, e in Shang-Chi apprendiamo che Wenwu aveva pianificato di ucciderlo. Tuttavia, dopo aver intrattenuto gli uomini del cattivo attraverso la sua recitazione, è stato usato… beh, come una specie di giullare.

Wenwu fa riferimento anche agli eventi di Iron Man 3, confermando di non aver avuto alcun ruolo nel piano di Killian e prendendo in giro gli americani per aver avuto paura di un uomo che prende il nome da un albero da frutto. Rivela anche alcuni dei suoi veri appellativi, tra cui Re Guerriero, maestro Khan e Uomo più pericoloso della terra. Maestro Khan è stato utilizzato dal Mandarino dei fumetti per un po’ di tempo, ma nel MCU è facile credere che Wenwu e Gengis Khan fossero, in effetti, la stessa persona. 

Dove ci colloca il film nella timeline del MCU?

Non abbiamo ancora un’idea precisa di come tutti i film della Fase 4 del MCU ci collocheranno nella nella timeline. Tuttavia, abbiamo un’idea approssimativa di dove si colloca Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli. Wenwu sottolinea che il cancello di Ta-Lo si apre solo a Qingming Jie, il giorno della Festa cinese che si svolge il 4 aprile 2024.

Poiché questo film è ambientato dopo gli eventi di Avengers: Endgame, supponiamo che sia ancora il 2024, e questo probabilmente ci permette di collocare Shang-Chi dopo gli eventi di WandaVision, ma prima di quelli di The Falcon and the Winter Soldier e Spider-Man: Far From Home. Se ciò sia davvero importante è chiaramente oggetto di dibattito, soprattutto perché molte di queste storie sembrano avere luogo nello stesso momento. Tuttavia, è un dettaglio interessante che per alcuni vale la pena conoscere. 

Freaks Out, recensione del film di Gabriele Mainetti

Freaks Out, recensione del film di Gabriele Mainetti

Gabriele Mainetti è tornato. L’attesa è stata sfibrante: nel 2015 Lo chiamavano Jeeg Robot era stato un successo clamoroso ricevendo valanghe di riconoscimenti, facendo accedere Ilenia Pastorelli al fatato mondo del cinema (e dei David di Donatello), e confermando una volta in più la sacralità folle delle doti attoriali di Luca Marinelli, così come di Claudio Santamaria – per quanto, quest’ultimo, imbolsito e con l’occhio a mezz’asta, sfruttato in chiave positiva, da eroe ruvido ma dal cuore di panna.

Freaks (sono) out!

Freaks Out è una tra le gemme del cinema italiano in Concorso a Venezia alla 78esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, e regala uno spettacolo pirotecnico, proprio come il “Circo Mezzapiotta” di Israel (Giorgio Tirabassi), che non si risparmia in luci, colori e bagliori di fuliggine volante.

Avvalendosi, infatti, sempre della scrittura di Nicola Guaglianone, Gabriele Mainetti confeziona un fantasy intensamente nostrano, ma con l’intelligenza e l’acume dell’elaborazione e la mescolanza di una tecnologia decisamente ben utilizzata, che volge lo sguardo anche verso il cinema del resto del mondo.

Freaks Out parla in maniera perfetta e ritmata di un gruppo di scalcagnati – neanche a dirlo – romanacci d.o.c., che fanno parte, appunto, del “Circo Mezzapiotta” di proprietà di Israel. Cencio (Pietro Castellitto), Fulvio (Claudio Santamaria), Matilde (Aurora Giovinazzo) e Mario (Giancarlo Martini) sono quattro adorabili fenomeni da baraccone, amati come figli dal loro presentatore e gestore d’esibizioni itineranti, che possiedono però realmente dei poteri soprannaturali e che diventeranno, loro malgrado, oggetto d’interesse di un malvagio nazista che prevede il futuro (Franz Rogowski), a sua volta a capo di un sanguinario circo tedesco.

Freaks OutL’ambientazione storica di Freaks Out

Perché, a condimento di tutto questo fantastico carrozzone, il contesto scelto dagli autori è il 1943, anno di grande sofferenza e rastrellamenti, che subiranno tutti i protagonisti della nostra storia, soprattutto per le qualità che li contraddistinguono. E in effetti quasi ogni personaggio del film con cui si entra in contatto è caratterizzato da qualcosa per certi aspetti di orrorifico, dunque le persecuzioni naziste, dopotutto, simboleggiano tutto ciò che in assoluto si vorrebbe distruggere, quando non rientra entro i ranghi dell’accettabilità. Ma non è certo solo questo ad interessare al regista.

Tutta l’architettura di Freaks Out rappresenta in realtà lo spasso di un ragazzo che mette insieme i suoi supereroi, inserendoli in un ambiente a lui caro e conferendogli quel giusto senso di “imbranatezza” che soltanto noi, da bravi italiani un po’ malandati, possiamo conoscere. E nel farlo si diverte un mondo.

Mainetti è un creatore che ha colto l’essenza di come unire l’utile al dilettevole: ciò che si desidera fortemente mettere in scena partendo, però, dalla precisa consapevolezza di chi si è personaggi un po’ storti, bucherellati, ma tremendamente geniali, simpatici e passionali.

Personaggi passionali e “storti”

Tant’è che un altro degli elementi che fa perdutamente innamorare del film, è l’ardore traboccante che trasuda sempre dai suoi protagonisti, anche i cattivi. Il desiderio scalpitante, continuo, che muove ogni interprete della storia: partendo dalla voglia di giustizia, d’amore, di conquista del mondo o dell’attenzione del proprio fratello, ognuno freme per arrivare ad agguantare ciò che agogna.

E il regista sa raccontarlo con un’efficacia così fluida, da renderla vera e incredibilmente attraente. Perché se c’è una cosa che questi supereroi conoscono bene, è la difficoltà a convivere con l’ingombro di loro stessi. Ed così perfetto quando nella scrittura di una storia si combinano insieme l’impaccio e la bellezza, l’artista con l’arte, senza rinunciare mai ai difetti, agli aspetti – naturalmente – un po’ freak.

La spettacolarità del cinema italiano incarnato dalla seconda opera di Gabriele Mainetti, racconta la scaltrezza del non rigettare mai quel che sembra malconcio, ma incorniciarlo con attori che siano dei fuoriclasse, una fotografia e dei suoni calibrati e studiati al millimetro, e da lì far iniziare la magia.

I film Marvel non sono cinema? Paul Schrader risponde a Martin Scorsese

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Paul Schrader, che di recente ha presentato a Venezia 78 il suo ultimo film, Il collezionista di carte, condivide con Martin Scorsese una longeva collaborazione, essendo stato sceneggiatore di moltissimi dei film del regista italo americano, tra cui Taxi Driver, Toro scatenato e L’ultima tentazione di Cristo. 

Eppure, i due sembrano avere una visione diametralmente opposta in merito a ciò che si può considerare o meno “cinema”. Il riferimento è, ovviamente, alle dichiarazioni di Scorsese del 2019, quando in occasione della promozione di The Irishman dichiarò che, dal suo punto di vista, i film Marvel “non sono cinema”.

Come ben sappiamo, i commenti di Scorsese ebbero un’ampissima risonanza, aprendo la strada ad un dibattito particolarmente accesso che vide scendere in campo tantissime altre personalità di Hollywood, tra registi, attori e sceneggiatori, come ad esempio Francis Ford Coppola e James Gunn.

Ora, in una recente intervista con GQ, Paul Schrader ha avuto la possibilità di commentare proprio quelle dichiarazioni di Martin Scorsese in merito ai film di supereroi, dichiarando che, dal suo punto di vista, i film Marvel “sono cinema”.

“Sono cinema esattamente come lo sono quei video di gattini su YouTube”, ha spiegato. “È di certo sorprendente che quello che un tempo consideravamo come intrattenimento per adolescenti sia oggi diventato il genere dominante al box office. Ogni generazione si forma attraverso strumenti differenti, che possono essere la letteratura, il teatro, la televisione, le scuole di cinema. Oggi abbiamo una generazione che si forma attraverso i videogiochi e i fumetti.”

“Non sono i registi ad essere cambiati, è il pubblico che è cambiato. E quando il pubblico preferisce guardare film meno impegnati, allora è molto, molto difficile realizzarne uno”, ha aggiunto Schrader. “Negli anni ’50, ’60, ’70 abbiamo realizzato diversi film che trattavano questioni sociali. E hanno avuto anche un discreto successo finanziario, perché il pubblico li voleva vedere. Poi qualcosa è cambiato a livello culturale. Quella tipologia di film vengono ancora realizzati, ma non rappresentano più il centro della conversazione.”

Eternals: il produttore chiarisce dove si colloca nella timeline del MCU

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Eternals introdurrà finalmente il gruppo di antichi alieni nel MCU, potenti esseri simili a divinità che esistono sulla Terra da migliaia di anni. I vari trailer hanno già spiegato perché gli Eterni non sono intervenuti nella lotta contro Thanos, ma ora c’è un altra domanda che rimbomba nella mente dei fan: dove si colloca esattamente il film nella timeline dell’universo condiviso?

Il trailer finale del film sembrava suggerire che fosse ambientato poco dopo gli eventi di Avengers: Endgame, perché a quanto pare l’uso da parte di Hulk del Guanto dell’Infinito ha rilasciato un bagliore di energia cosmica che ha innescato “l’Emergenza” che ha spinto gli Eterni ad uscire allo scoperto. Tuttavia, sembra che ciò non corrisponda precisamente alla verità.

In una recente intervista con Empire (via Screen Rant), il produttore Nate Moore ha finalmente svelato il posizionamento definitivo di Eternals nella timeline del MCU. Secondo quanto dichiarato da Moore, il film di Chloé Zhao si svolge “più o meno nello stesso periodo di Spider-Man: Far From Home, con il mondo in fase di ripresa in seguito all’attacco di Thanos e il ritorno di metà della popolazione mondiale alla vita”.

Avengers: Endgame ha visto gli eroi sopravvissuti ripristinare metà delle vite nell’universo, ed è ambientato nell’ottobre 2023, mentre Spider-Man: Far From Home è ambientato diversi mesi dopo, cioè nell’estate 2024. Apparentemente, è passato un po’ di tempo tra l’uso da parte di Hulk del Il Guanto dell’Infinito e la misteriosa “Emergenza” che ha attirato l’attenzione degli Eterni.

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

MCU: nella Fase 4 vedremo tre nuove armi più potenti del Mjolnir?

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La Fase 4 del MCU ha introdotto, e continuerà a introdurre, tre nuove armi che potrebbe rivelarsi più potenti del Mjolnir di Thor. Ma quali sono? Vediamole nello specifico.

La prima arma è rappresentata, ovviamente, dai Dieci Anelli di Shang-Chi introdotti ufficialmente nel film di Destin Daniel Cretton attualmente nelle nostre sale. Si tratta di reliquie aliene immensamente potenti, che nei fumetti – così come nel film, nonostante il redesign – vengono brandite dal Mandarino. Gli anelli vengono descritti come “più forti di qualsiasi altra cosa nell’universo”. Nei fumetti, non viene mai esplicitato che sono più potenti del Mjolnir, ma è sembra proprio che lo saranno, invece, nel MCU.

Passiamo poi alla Lama d’Ebano, che verrà introdotta nell’attesissimo Eternals attraverso il personaggio di Black Knight, interpretato da Kit Harington. Nei fumetti, Black Knight brandisce un’arma incredibilmente potente, chiamata appunto Lama d’Ebano, che è stata realizzata da una meteora caduta sulla Terra durante il Medioevo. La versione a fumetti della spada è dotata di diversi poteri alquanto impressionati, inclusa la capacità di deviare la maggior parte della magia, tagliare quasi tutto e persino impedire che chi la impugna muoia. Tuttavia, è anche “segnata” da una maledizione mortale, che tende nel tempo a corrompere lentamente il suo possessore.

Infine, abbiamo All-Black, la necro-spada che potrebbe essere introdotta in Thor: Love and Thunder e che dovrebbe essere brandita da Gorr il macellatore di dei, il villain interpretato da Christian Bale. Assassino assetato di sangue deciso a distruggere tutti gli dei, Gorr è salito al potere per la prima volta proprio dopo aver conquistato All-Black, che in precedenza era stata brandita da Knull, il Re in Nero. La spada contiene il potere degli stessi Celestiali, in grado di uccidere qualsiasi cosa e persino di evocare potenti magie oscure. Se il Gorr del MCU brandirà davvero la medesima spada, allora è quasi certo che il potente oggetto avrà ripercussioni per la futura Fase 4 del MCU su larga scala.

Zachary Levi voleva interpretare Deadpool: “Ero geloso di Ryan Reynolds”

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Di recente Zachary Levi è stato ospite del Dragon Con 2021, durante il quale ha avuto la possibilità di rivelare numerosi dettagli in merito alla sua esperienza con i Marvel Studios (in riferimento al ruolo di Fandral nel franchise di Thor) e con la DC Films (l’attore spera prima o poi di vedere uno scontro tra Shazam e Black Adam).

Oltre a ciò, Levi ha anche rivelato che il personaggio dei fumetti che ha sempre voluto interpretare, in realtà, è Deadpool. Ammettendo candidamente di essere “geloso” di Ryan Reynolds, l’attore ha in realtà elogiato la performance del collega e ha anche rivelato quale altro personaggio dell’universo Marvel gli sarebbe piaciuto interpretare.

“Per anni ho voluto essere Deadpool. Ero così geloso di Ryan”, ha detto Zachary Levi. “Quando vedi qualcuno fare una cosa che tu sognavi di fare da tempo così bene, non puoi che complimentarti. Sarebbe divertente interpretare Reed Richards. Tuttavia, non mi va di pensare più a queste cose perché sento che il ruolo di Shazam è quello giusto per me. Il fatto che io abbia la possibilità di interpretarlo è già un sogno. È così divertente. È un personaggio che ha un DNA completamente diverso rispetto agli altri supereroi.”

Mentre Reynolds si sta preparando per il suo ritorno trionfale nei panni di Deadpool per il MCU, è interessante vedere che Levi ha citato Reed Richards, ossia il Mr. Fantastic dei Fantastici Quattro. Come dimostra il ritorno di Gemma Chan in Eternals, è possibile che un attore possa interpretare due ruoli differenti nell’universo condiviso se i registi e i Marvel Studios credono che sia giusto per quella determinate parte. Solo il tempo dirà chi la Marvel sceglierà, alla fine, per il film dei Fantastici Quattro, che si tratti di Levi, del preferito dai fan, John Krasinski, o magari di una star meno conosciuta.

Shang-Chi: il regista parla del destino di Wenwu nel finale originale

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ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU SHANG-CHI E LA LEGGENDA DEI DIECI ANELLI!

Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli film

Per molti, il personaggio di Wenwu di Tony Leung è stato uno degli aspetti più belli e importanti di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, ma ora il regista Destin Daniel Cretton ha rivealto che il destino del personaggio, in origine, era molto diverso.

Sebbene il film stabilisca che Il Mandarino è stato uno spietato conquistatore nel corso della sua lunga vita, questi tenta di lasciarsi alle spalle il suo passato criminale quando incontra Jiang Li. Sfortunatamente, la morte di sua moglie è il motivo scatenante del suo ritorno ai suoi modi assassini e, spinto dal dolore, alla fine scatena un grande male sul mondo sotto forma del mostruoso Divoratore di Anime.

La creatura uccide Wenwu, ma non prima che quest’ultimo riesca a riscattarsi salvando suo figlio e passandogli in custodia i Dieci Anelli. Alcuni fan sono rimasti delusi nel vedere un cattivo così complesso e carismatico messo già da parte, e di recente Cretton ha confermato che, effettivamente, Wenwu doveva sopravvivere agli eventi del film in una prima bozza della sceneggiatura.

“Alcune cose funzionano e altre no”, ha spiegato il regista a ET Online. “Siamo costantemente alla ricerca della versione della storia che sembri il più autentica possibile per i personaggi. Voglio dire, anche se questi personaggi operano ad un livello molto lirico, ci sono comunque delle cose che senti che non funzionano. E quella era una di queste cose. Ad ogni modo, lo sappiamo che nel MCU può succedere di tutto”.

L’uscita nelle sale di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli è fissata al 3 settembre 2021. Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12The Glass Castle e Il Diritto di Opporsi con Michael B. JordanJamie Foxx e Brie Larson, è stato scelto per dirigere il film, che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Wonder Woman 1984).

Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.

Doctor Strange 2: Benedict Cumberbatch era triste per l’addio di Scott Derrickson

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Sappiamo tutti che Sam Raimi è subentrato a Scott Derrickson nella regia di Doctor Strange in the Multiverse of Madness. Derrickson, che aveva diretto il primo film, ha deciso di abbandonare il sequel a causa di alcune “divergenze creative” con i Marvel Studios, e con lui ha deciso di andare via anche lo sceneggiatore originale del film, C. Robert Cargill.

Ora, in una recente intervista con The Hollywood Reporter, il protagonista Benedict Cumberbatch ha parlato per la prima volta dell’addio di Derrickson, rivelando di essere stato molto triste dopo aver scoperto che non avrebbe più lavorato con il regista e che la Marvel, ovviamente, avrebbe ingaggiato qualcun altro, pur essendo consapevole che queste cose sono un po’ all’ordine del giorno quando si tratta di grandi blockbuster.

L’attore ha anche rivelato che era sul set di The Power of the Dog (il nuovo film di Jane Campion presentato di recente, in Concorso, a Venezia 78) quando Kevin Feige, il presidente dei Marvel Studios, lo ha chiamato per comunicargli la dipartita di Derrickson. “Quando mi è stata data la notizia, mi è dispiaciuto molto, ma ovviamente non è stata una mia decisione”, ha detto Cumberbatch. “Ho rispettato completamente la decisione dello studio, e so che è stato fatto tutto in maniera molto amichevole. I piani alti mi hanno chiamato e mi hanno parlato della cosa. Ecco come sono andate le cose.”

Sebbene Derrickson e Disney abbiano sperimentato alcune divergenze creative, sembra che la scissione tra le due parti sia stata amichevole, cosa lasciano intuire le dichiarazioni di Cumberbatch. Sia Derrickson che la Disney avevano idee diverse per il sequel: alla fine, è sempre la multinazionale che ha l’ultima parola quando si tratta dei suoi film; per questo, l’opzione migliore era che Derrickson lasciasse il posto ad un altro collega.

Doctor Strange in the Multiverse of Madness vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).

Doctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Andrew Garfield su Spider-Man: “Qualsiasi cosa dica, sono fregato!”

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Il possibile ritorno di Tobey Maguire e Andrew Garfield in  Spider-Man: No Way Home è diventato l’argomento di discussione più in voga degli ultimi mesi per quanto riguarda il mondo dei cinecomics. Nonostante siano in molti a dare per certa ormai la loro presenza nel film, la realtà è che i Marvel Studios non hanno ancora confermato nulla, e probabilmente le cose resteranno così fino a quando il threqueel non arriverà nelle sale.

Ovviamente, tutto ciò mette gli attori in una posizione alquanto scomoda quando, durante le interviste, viene chiesto loro del film, e se Maguire, almeno per ora, è riuscito ad evitare situazioni compromettenti, Garfield al contrario è già stato interrogato sulla questione più volte. L’attore è attualmente impegnato con la promozione del suo ultimo film, The Eyes of Tammy Faye, e di recente si è trovato di nuovo a dover commentare la sua eventuale presenza nel film di Jon Watts.

Variety ha riportato una recente dichiarazione dell’attore in merito, sottolineando che quando gli è stata posta la domanda è diventato rosso e ha cominciato a ridere. “Capisco perché le persone stiano impazzendo dietro a tutta questa roba, perché anche io sono un fan”, ha spiegato Andrew Garfield. “Non puoi fare a meno di immaginare situazioni e personaggi quando si tratta di questi film. Ma, per l’ennesima volta, mi tocca ribadire che non sono nel film. Tuttavia, sono consapevole che qualsiasi cosa dica, ci sono tante persone che continueranno a pensare che io stia mentendo. Qualsiasi cosa dica, quindi, sono fregato! Sarà una cosa davvero deludente per il pubblico o davvero emozionante.”

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Il film è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale americane il 17 dicembre 2021.

Venezia 78, oggi altro film italiano in concorso, America Latina

Venezia 78, oggi altro film italiano in concorso, America Latina

Sarà presentato in concorso a Venezia 78 oggi un altro film italiano, America Latina di Fabio D’Innocenzo, Damiano D’Innocenzo prodotto da The Apartment (Lorenzo Mieli), Vision Distribution, Le Pacte. Nel cast Elio Germano, Astrid Casali, Sara Ciocca, Maurizio Lastrico, Carlotta Gamba, Federica Pala, Filippo Dini, Massimo Wertmüller

SINOSSI

Latina: paludi, bonifiche, centrali nucleari dismesse, umidità. Massimo Sisti è il titolare di uno studio dentistico che porta il suo nome. Professionale, gentile, pacato, ha conquistato tutto ciò che poteva desiderare: una villa immersa nella quiete e una famiglia che ama e che lo accompagna nello scorrere dei giorni, dei mesi, degli anni. La moglie Alessandra e le figlie Laura e Ilenia (la prima adolescente, la seconda non ancora) sono la sua ragione di vita, la sua felicità, la ricompensa a un’esistenza improntata all’abnegazione e alla correttezza. È in questa primavera imperturbabile e calma che irrompe l’imprevedibile: un giorno come un altro Massimo scende in cantina e l’assurdo si impossessa della sua vita.

COMMENTO DEI REGISTI

Abbiamo scelto di raccontare questa storia perché, semplicemente, era quella che ci metteva più in crisi. In crisi come esseri umani, come narratori, come spettatori. Una storia che sollevava in noi domande alle quali non avevamo (e non abbiamo, nemmeno a film ultimato) risposte che non si contraddicessero l’una con l’altra. Interrogarci su noi stessi è la missione più preziosa che il cinema ci permette e America Latina prende alla lettera questa possibilità, raccontando un uomo costretto a rimettere in discussione la propria identità. Essendo gemelli, anche i nostri due film precedenti raccontavano storie di famiglie, di senso di appartenenza, di sangue, ma non ci eravamo mai addentrati così a fondo nel tema e abbiamo scelto la via per noi più rischiosa: la dolcezza. La dolcezza e tutte le sue estreme conseguenze. America Latina è un film sulla luce e abbiamo scelto il punto di vista privilegiato dell’oscurità per osservarla.

Venezia 78: le foto del Leone d’Oro a Jamie Lee Curtis

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Venezia 78: le foto del Leone d’Oro a Jamie Lee Curtis

È stato attribuito all’attrice statunitense Jamie Lee Curtis il Leone d’Oro alla carriera della 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia (1 > 11 settembre 2021).

La decisione è stata presa dal Cda della Biennale di Venezia, che ha fatto propria la proposta del Direttore della Mostra Alberto Barbera.

La consegna del Leone d’oro alla carriera Jamie Lee Curtis avrà luogo mercoledì 8 settembre nella Sala Grande del Palazzo del Cinema (Lido di Venezia), prima della proiezione fuori concorso di Halloween Kills, diretto da David Gordon Green e interpretato da Jamie Lee Curtis, presentato da Universal Pictures, Miramax, Blumhouse Productions e Trancas International Films. Halloween Kills sarà nelle sale il 15 ottobre.

DICHIARAZIONE DI JAMIE LEE CURTIS

“Sono incredibilmente onorata di ricevere questo premio dalla Mostra del Cinema della Biennale di Venezia”, ha dichiarato Jamie Lee Curtis. “Mi sembra impossibile di essere stata così a lungo nel mondo del cinema da ricevere un riconoscimento alla carriera, e che ciò accada oggi, con Halloween Kills, è particolarmente significativo per me. Halloween – e il mio sodalizio con Laurie Strode – ha lanciato e sostenuto la mia carriera, e rappresenta davvero un regalo il fatto che questi film abbiano dato vita a un nuovo franchise, amato dal pubblico di tutto il mondo. Il cinema italiano ha sempre onorato ed esaltato il genere che ha segnato la mia carriera, così non potrei essere più orgogliosa e felice di accettare questo premio dalla Mostra di Venezia, da parte di Laurie e di tutte le coraggiose eroine nel mondo che affrontano a testa alta ostacoli insormonta

Venezia 78: le foto dal red carpet, il cast di Freaks Out

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Venezia 78: le foto dal red carpet, il cast di Freaks Out

E’ stato presentato in concorso a Venezia 78 l’attesissimo Freaks Out di Gabriele Mainetti, il film che vede protagonisti Claudio Santamaria, Aurora Giovinazzo, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini, Giorgio Tirabassi, Max Mazzotta, Franz Rogowski. Tutti presenti sul red carpet del lido, ecco tutte le foto!

SINOSSI

Roma, 1943: Matilde, Cencio, Fulvio e Mario vivono come fratelli nel circo di Israel. Quando quest’ultimo scompare misteriosamente, forse in fuga o forse catturato dai nazisti, i quattro “fenomeni da baraccone” restano soli nella città occupata. Qualcuno però ha messo gli occhi su di loro, con un piano che potrebbe cambiare i loro destini… e il corso della Storia.

COMMENTO DEL REGISTA

Freaks Out nasce da una sfida: ambientare sullo sfondo della pagina più cupa del Novecento un film che fosse insieme un racconto d’avventura, un romanzo di formazione e – non ultima – una riflessione sulla diversità. Per farlo ci siamo avvicinati alla Roma occupata del 1943 con emozione e rispetto, ma allo stesso tempo abbiamo dato libero sfogo alla fantasia: sono nati così i nostri quattro freak, individui unici e irripetibili, protagonisti di una Storia più grande di loro.

Venezia 78: l’intervista ai protagonisti di Freaks Out

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Venezia 78: l’intervista ai protagonisti di Freaks Out

Ecco la nostra intervista ai protagonisti di Freaks Out, con Franz Rogowski, Aurora Giovinazzo, Claudio Santamaria, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini e il regista, Gabriele Mainetti. Il film arriverà il 24 ottobre al cinema. Freaks Out è il quarto film italiano in Concorso a Venezia 78.

Guarda il trailer ufficiale di Freaks Out

Nel cast di Freaks Out protagonisti sono Aurora Giovinazzo, Claudio Santamaria, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini, con la partecipazione di Giorgio Tirabassi, Max Mazzotta, Franz Rogowski. Freaks Out è prodotto da Lucky Red e Goon Films con Rai Cinema, in coproduzione con Gapfinders (Belgio).

Freaks Out, la trama

Matilde, Cencio, Fulvio e Mario sono come fratelli quando il dramma della seconda guerra mondiale travolge Roma. Siamo nel ‘43, nel pieno del conflitto, e la città eterna ospita il circo in cui lavorano. Israel, il proprietario e loro padre putativo, scompare nel tentativo di aprire una via di fuga per tutti loro oltre oceano. I nostri quattro protagonisti sono allo sbando. Senza qualcuno che li assista ma, soprattutto, senza il circo, hanno smarrito la loro collocazione sociale e si sentono solo dei fenomeni da baraccone, “a piede libero” in una città in guerra.

Venezia 78: Premio Internazionale Roberto Rossellini

Venezia 78: Premio Internazionale Roberto Rossellini

E’ stato presentato in anteprima alla 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia presso l’Italian Pavilion la nuova edizione del Premio Internazionale Roberto Rossellini, diretto da Roberto Petrocchi.

Presenti all’incontro Renzo Rossellini, Roberto Petrocchi e il Preside della Scuola Nazionale di Cinema – Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, Adriano De Santis.

E’ intervenuto, inoltre, Francesco Verdinelli, Assessore alla Cultura del Comune di Calvi dell’Umbria – dove questa estate si è svolto il Premio Nazionale in onore di Rossellini.

L’Evento di Calvi apre alla prospettiva di manifestazioni analoghe nell’intero territorio nazionale, purché coerenti con gli obiettivi del Premio e in sinergia con il Premio Internazionale Roberto Rossellini, con la finalità di valorizzare il patrimonio artistico-culturale della provincia.

Nato nel 1999 a Maiori – località particolarmente cara al maestro del cinema italiano, in cui ha girato diversi film come: Paisà, 1946; L’amore, 1948; Viaggio in Italia, 1954 – per volontà di Renzo Rossellini (figlio del celebre cineasta), il Premio è stato sospeso nel 2013 a causa della mancanza dei necessari apporti finanziari.

Dopo questa lunga pausa, durata circa un decennio, la manifestazione riprende finalmente la sua attività.

Il Premio Internazionale Roberto Rossellini, ha l’ambizione d’incentivare i giovani talenti, in Italia e nel mondo – importante, in tal senso, il contributo dell’Istituto Italiano di Cultura di New York e di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, assieme alle partnership degli Istituti di Los Angeles e di Pechino, e ad altri istituti italiani operanti nel mondo – ed inaugurare un percorso di studio parallelo e coincidente con il Progetto completamento dell’Enciclopedia Audiovisiva della Storia, fortemente voluta da Roberto Rossellini.

Il punto di partenza sarà il rinnovato omaggio al maestro, portando avanti la sua idea di cinema e di arte: cinema etico e Umanesimo, ricerca di verità nel frammento del presente ed interpretazione della storia.

La cerimonia di premiazione del Premio Internazionale Roberto Rossellini si terrà alla Casa del Cinema di Roma il 18 dicembre 2021, all’interno della XIII edizione dell’International Fest Roma Film Corto.

Il disegno del logo del Premio Rossellini è stato realizzato da Fabrizio Cintoli.

NOTE DEL DIRETTORE ARTISTICO ROBERTO PETROCCHI

“Quando Renzo Rossellini – al quale avevo proposto un convegno permanente sull’opera e la figura di Roberto Rossellini, che ne permettesse un approfondito studio in ambito scolastico e universitario – mi ha proposto di ridare vita al Premio intitolato a suo padre, sono stato investito immediatamente dalla volontà di ricercare i presupposti necessari affinché il Progetto si realizzasse ma, soprattutto, facendo mio il desiderio di Renzo, che potesse attuarsi nel pieno rispetto delle volontà di Roberto Rossellini: fare del cinema un’arte davvero utile alle persone. Va in questa direzione il suo grande Progetto, al quale dedicò molte delle sue energie, di un’Enciclopedia Audiovisiva della Storia, ma anche il proposito d’incentivare il Talento di giovani autori e registi.

Quanto ha rappresentato Roberto Rossellini per il cinema e la cultura, c’impone la sfida di ridare vita definitivamente al Premio, a Roma, come riteniamo giusto che sia, con una connotazione Internazionale, pur lasciando aperta la possibilità ad iniziative analoghe, sempreché rispettose delle finalità del Progetto, che potranno nascere nella provincia dell’intero territorio nazionale – è il caso del Premio, svoltosi questa estate a Calvi dell’Umbria –, con lo scopo di valorizzarne il patrimonio, ed operare in autonomia, ma sempre in modo sinergico con l’Evento di Roma,. senza escludere la prospettiva di Premio itinerante”.

(Roberto Petrocchi)

Venezia 78: Jamie Lee Curtis tra Leone d’Oro e Halloween Kills

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Venezia 78: Jamie Lee Curtis tra Leone d’Oro e Halloween Kills

Jamie Lee Curtis ha avuto una carriera incredibile, piena di ogni sorta di opportunità. Lei stessa lo ha affermato in conferenza stampa a Venezia 78, dove presenta in anteprima, fuori concorso, Halloween Kills, ma dove riceve anche il Leone d’Oro alla Carriera. “Sono un’attrice. Scrivo libri per bambini. Creo siti web e podcast. Ho venduto yogurt che ti fa fare la cacca. Ho fatto pubblicità Hertz con O.J. Simpson. Sono stata in grado di fare così tanto e sono molto fortunata a poter fare quello che faccio, in qualunque forma sia”. Queste le sue parole alla platea di giornalisti accorsi ad ascoltarla.

Jamie Lee Curtis Leone d’oro alla carriera a Venezia 78

Eppure, il riconoscimento del Leone d’oro alla carriera al Festival Internazionale del Cinema di Venezia 78 la sorprende molto, nonostante sia alla Mostra per presentare l’ennesimo capitolo di una saga che porta avanti dal 1978.

Venezia 78: Gabriele Mainetti presenta, finalmente, Freaks Out

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Venezia 78: Gabriele Mainetti presenta, finalmente, Freaks Out

Dopo tanta attesa e tanti spostamenti dovuti alla pandemia, finalmente il pubblico (selezionato del festival di Venezia) è riuscito a vedere nelle anticipate del mattino Freaks Out, il secondo film da regista di Gabriele Mainetti, che, dopo il successo di Lo Chiamavano Jeeg Robot, ha ripreso mano con Nicola Guaglianone a una vecchia storia che hanno trasformato in realtà.

“Dopo l’esperienza di Jeeg, Nicola (Guaglianone, sceneggiatore, ndr) e io ci siamo detti ‘ora che famo, cosa raccontiamo?’ – ha detto il regista –  Ci siamo visti in quello che poi sarebbe diventato lo studio della mia casa di produzione e ci siamo detti ‘buttiamo giù tutti i film che vogliamo fare e poi decidiamo’. Dall’unione di tante idee diverse è arrivata questa storia. Poi un giorno Nicola mi ha detto ‘famolo nella seconda guerra mondiale’. Ci divertiva accostare ai freak un elemento conflittuale forte, il nazista”.

Gabriele Mainetti presenta Freaks Out a Venezia 78

Il film ha avuto una lavorazione lunga e difficile, con la sfida di lavorare una produzione italiana come fosse un colossal e di farlo in maniera credibile, soprattutto per quello che riguarda la messa in scena e il fattore storico. “Ci sono volute più settimane e più soldi ma siamo riusciti a portare a termine il progetto e siamo felici di essere qui in concorso. Raramente in Italia si sono fatti progetti di queste dimensioni e qualità di artigianato. Mainetti sosteneva che le capacità per fare grandi film di azione e effetti speciali nella nostra tradizione ci sono. E ha dimostrato sulla sua pelle che è possibile” ha spiegato Andrea Occhipinti di Lucky Red che produce il film.

Ovviamente il primo riferimento che viene in mente già dal titolo del film è Freak di Tod Browing, vero capolavoro senza tempo, e Mainetti ha ammesso che per lui si tratta di un “maestro di un film meraviglioso che non è stato accolto come doveva, e che ha avuto vita e carriera distrutta da quell’insuccesso. Il titolo però è anche un gioco di parole perché ‘freak out’ in inglese vuol dire impazzire, come succede al nostro Franz. Infine una terza interpretazione del titolo è il fatto che i nostri freak sono nel grembo del circo Mezzapiotta e quando il circo viene bombardato si ritrovano improvvisamente fuori dal loro spazio sicuro, costretti a misurarsi con la loro diversità. Ci siamo rifatti ai grandi sceneggiatori del passato Rodolfo Sonego, Piero De Bernardi per raccontare dei personaggi vigliacchi che riescono in un rapporto reale con gli altri a tirare fuori la parte più bella. La nostra è una Armata Brancaleone, ma i nostri sono ancora più tosti e simpatici”.

Nel cast di Freaks Out ci sono Aurora Giovinazzo, Claudio Santamaria, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini. Il film arriva in sala il 24 ottobre.

Mona Lisa and the Blood Moon, recensione del film di Ana Lily Amirpour

A cinque anni di distanza da The Bad Batch torna in concorso a Venezia 78 con il suo ultimo film, Mona Lisa and the Blood Moon, la regista di origine iraniana naturalizzata statunitense Ana Lily Amirpour. Proprio a Venezia, la regista dallo stile inconfondibile, convinse vincendo il Premio Speciale della Giuria sbilanciando i pronostici che vedevano altri film favoriti.  Come nel film precedente la protagonista è una donna che non accetta passivamente ciò che le accade ma combatte per trovare il  proprio posto nel mondo.

Mona Lisa and the Blood Moon, la trama

La Mona Lisa del titolo fa di cognome Lee ed è interpretata da una giovane attrice, la sudcoreana Jeon Jong-seo nota principalmente ai più per il suo ruolo in Burning di Lee Chang-dong. La ritroviamo ad inizio film in una prigione psichiatrica, non sappiamo da dove viene ne tantomeno si scoprirà, però sarà intuibile da subito il motivo della sua reclusione. Il modo in cui la regista sceglie di mostrarla porterà il pubblico a parteggiare immediatamente per lei e per quello che sarà la sua storia. La vicenda è ambientata a New Orleans, il tessuto mistico e l’alone magico che da sempre contraddistingue nell’immaginario collettivo la città renderà la storia e il personaggio di Mona Lisa più credibile. 

Mona Lisa and The Blood Moon film 2021La ragazza grazie alle sue capacità riuscirà a scappare dalla struttura in cui è rinchiusa proprio durante la notte di luna piena che il titolo richiama, da lì la sua vicenda prosegue, si arricchisce di particolari, si fa più intrigante a mano a mano che Mona incrocia vari personaggi  facendo crescere la sceneggiatura insieme alla sua protagonista. Quello di Mona Lisa Lee è un viaggio verso la consapevolezza di sé stessa che ottiene solo dopo l’incontro con gli altri personaggi. Come nella realtà ci sono persone che possono aiutare a raggiungere i nostri obiettivi e persone che ce ne allontanano. Sicuramente per quanto riguarda il film della prima sfera fanno parte l’eccentrico Dj Fuzz interpretato da un convincente Ed Skrein, subentrato in corsa al posto di Zac Efron, e Charlie, Evan Whitten, bambino con cui la protagonista creerà un solido legame e che ci regala i momenti più poetici del film; dell’altra sfera fanno invece parte in primis la Bonnie Belle di Kate Hudson che seppur può essere considerata un’alleata di Mona lo fa invece solo per un proprio tornaconto personale e l’agente Harold interpretato dal caratterista Craig Robinson che risulterà essere un buffo ostacolo tra Mona e il suo futuro e che avrebbe fatto meglio a dar retta a ciò che il biscotto della fortuna gli suggeriva.

Colonna sonora come punto di forza

Punto di forza del film è sicuramente una coinvolgente colonna sonora, curata dall’italiano Daniele Luppi, dove emergono atmosfere funky house e la fotografia di Paweł Pogorzelski che si sposa sapientemente con le indicazioni che l’Amirpour ha impartito per ottenere un ambientazione reale e allo stesso tempo surreale puntellata di luci psichedeliche. 

Ana Lily Amipour si conferma una regista matura con le idee chiare, nel suo stile non esistono mezze misure quindi se lo spettatore sceglierà di stare al suo gioco l’esperienza non potrà che essere rivelatrice di significato e significanti senza tralasciare il puro intrattenimento, in caso contrario invece sarà difficile che il film possa convincere fino in fondo. 

Venezia 78: intervista ai protagonisti di Una relazione

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Venezia 78: intervista ai protagonisti di Una relazione

Ecco la nostra intervista ai protagonisti di Una Relazione, il film di Stefano Sardo con Guido Caprino ed Elena Radonicich. Presentato nella selezione di Giornate degli Autori a Venezia 78, il film sarà al cinema il 13, 14 e 15 settembre e dopo disponibile su su Amazon Prime Video.

Segui il nostro speciale di Venezia 78!

Don’t Look Up: il teaser del film con Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence

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Netflix ha diffuso il trailer di Don’t Look Up, il nuovo film del regista premio all’Oscar Adam McKay che vede protagonisti Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence. Nel cast anche Jonah Hill, Timothée Chalamet, Cate Blanchett, Ron Perlman, Tyler Perry, Melanie Lynskey, Rob Morgan, Mark Rylance, Ariana Grande, Matthew Perry Chris Evans. Don’t Look Up arriverà in streaming il 24 Novembre 2021.

Don’t Look Up, la trama

La laureanda in astronomia Kate Dibiasky (Jennifer Lawrence) e il professor Randall Mindy (Leonardo DiCaprio) fanno una straordinaria scoperta: una cometa in orbita all’interno del sistema solare. Il primo problema è che si trova in rotta di collisione con la Terra. E l’altro? La cosa non sembra interessare a nessuno. A quanto pare, avvisare l’umanità di una minaccia delle dimensioni del monte Everest rappresenta un evento scomodo da affrontare. Con l’aiuto del dottor Oglethorpe (Rob Morgan), Kate e Randall partono per un tour mediatico che li porta dall’ufficio dell’indifferente presidente Orlean (Meryl Streep) e del suo servile figlio nonché capo di gabinetto Jason (Jonah Hill), fino alla stazione di The Daily Rip, un vivace programma del mattino condotto da Brie (Cate Blanchett) e Jack (Tyler Perry). A sei mesi dall’impatto della cometa, gestire continuamente le cronache e catturare l’attenzione del pubblico ossessionato dai social media prima che sia troppo tardi risulta essere un’impresa incredibilmente comica. Cosa spingerà il mondo intero a guardare in alto?

Don’t Look Up è scritto e diretto dal premio Oscar Adam McKay (La grande scommessa) ed è anche interpretato da Mark Rylance, Ron Perlman, Timothée Chalamet, Ariana Grande, Scott Mescudi (alias Kid Cudi), Himesh Patel, Melanie Lynskey, Michael Chiklis e Tomer Sisley.

Don’t Look Up: Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence nelle prime foto

Doctor Strange: le 10 varianti più potenti nei fumetti

Doctor Strange: le 10 varianti più potenti nei fumetti

Una versione decisamente spaventosa di Doctor Strange è apparsa nel quarto episodio della serie What If… ?. Tale versione ha acquisito la magia oscura per diventare una delle varianti più potenti dello Stregone Supremo nel Multiverso impostato dal MCU. Nei fumetti della Marvel Comics, ci sono diverse varianti di Stephen Strange, alcune più potenti di altre, che esistono sia nella continuity di Terra-616 che nel più ampio Multiverso composto da realtà e dimensioni infinite.

Strange 2099

Strange 2099, o Jeannie (come era anche conosciuta), è emersa cento anni avanti nel futuro, in una delle linee temporali più oscure della Marvel Comics. La Strega Suprema ha numerosi poteri magici, inclusa l’immunità ai cambiamenti nella linea temporale dovuti ad alcune azioni del passato.

Ma le sue abilità di base, incluso il lancio di illusioni e la guarigione magica, non sono così avanzate come quelle del Doctor Strange di Terra-616. Nel momento in cui appare nei fumetti, non ha avuto il livello di istruzione che Stephen o altri hanno sperimentato, nonostante sia naturalmente molto abile nella magia.

MC2

Nell’universo alternativo MC2 di Terra-982, Doctor Strange non era più lo Stregone Supremo, ma era ancora un Maestro delle Arti Mistiche. Ha mantenuto i suoi poteri di Terra-616 e li ha usati quando è uscito dalla pensione e ha riformato i Difensori per affrontare il suo successore, Doc Magus.

Doc Magus ha effettivamente sconfitto Doctor Strange in questo confronto, dimostrando che lo stregone più anziano aveva perso colpi quando si trattava di arti mistiche in questo universo.

Sir Stephen Strange

Sir Stephen Strange appartiene alla realtà 1602 di Terra-311, dove l’Universo Marvel esiste in un ambiente tipicamente elisabettiano. Ha gli stessi poteri e abilità della sua versione contemporanea e ha usato i suoi poteri per raggiungere una breve alleanza con la versione a fumetti di Uatu l’Osservatore.

Ciò gli ha concesso una rara visione del Multiverso e del pericolo che potrebbe affrontare la sua realtà. Ha usato la sua conoscenza per aiutare a salvare il suo mondo, ma a costo della sua stessa vita. Fu ucciso per tradimento da King James, anche se non fu esattamente quella la fine per Strange.

Ultimate Doctor Strange

Doctor Strange nell’universo Ultimate di Terra-1610 sembra essere, in generale, più potente di suo padre. Stephen Strange Jr. è in grado di esercitare una varietà di poteri senza nemmeno usare la magia, tra cui la proiezione astrale e l’ipnotismo.

Praticamente, ogni potere che suo padre Stephen Strange Sr. aveva è stato realizzato attraverso la magia, o nel caso delle sue abilità come artista delle arti marziali, tramite un intenso allenamento. È meno abile di suo padre quando si tratta di arti mistiche, in quanto non ha sperimentato molta formazione, ma possiede una grande attitudine naturale per la magia.

Ducktor Strange

Ducktor Strange, il “papero” delle arti mistiche, proviene dalla stessa realtà di Howard il papero. Questa variante di Doctor Strange sembra avere le stesse abilità di quella di Terra-616. Ha anche un’abilità naturale aggiunta, che ovviamente proviene dalla sua fisiologia aviaria.

Simon Strange ha dimostrato la sua enorme abilità nelle arti mistiche quando ha usato la magia per spostare le persone da Duckworld di Terra-791021 all’universo Marvel principale di Terra-616, attraverso il Nexus di tutte le realtà.

Croctor Strange

Ducktor Strange non è l’unica variante antropomorfa di Doctor Strange nei fumetti. Croctor Strange si unisce al rango di una delle migliori varianti di Loki, Alligator Loki, in qualità di versione coccodrillo di Strange.

Croctor Strange sembra avere gli stessi poteri e abilità della sua controparte umana in Terra-616, con l’aggiunta dei suoi attributi rettiliani. Croctor Strange proviene dallo stesso universo di Spider-Ham, e dal momento che quel personaggio è già apparso al cinema, è possibile che anche questa variante di Doctor Strange possa andare incontro alla stessa sorte.

Strange-Thing

Strange-Thing, una potente fusione di Doctor Strange e Uomo Cosa, condivide le straordinarie abilità di entrambi i personaggi. Non solo Strange-Thing è uno dei maghi più potenti dell’Universo Marvel, ma in qualità di guardiano del Nexus di tutte le realtà sulla Terra, ciò gli concede la capacità di spostare la realtà e attraversare le dimensioni.

Questa versione del personaggio proviene da Terra-1298, dove aiutò a fermare Madelyne Pryor dallo sfruttare il potere del Nexus per mezzi nefasti. 

Braccio destro di Dottor Destino

Sebbene la variante di Doctor Strange che funge da braccio destro di Destino in Secret Wars del 2015 sia apparentemente simile in potenza alla sua versione di Terra-616, in realtà ha contribuito alla creazione di Battleworld insieme alla versione Dio Imperatore di Doom.

Aveva anche il potere e il potenziale per diventare lui stesso Dio Imperatore in questa versione al collasso del Multiverso, ma ha ceduto l’occasione. Ciò suggerisce che il Braccio destro di Destino avesse un potere terrificante. Tuttavia, non è stato abbastanza per salvarlo dall’ira del Dottore, che alla fine lo ha ucciso per aver tradito il trono.

Discepolo di Dormammu

Il Doctor Strange apparso in What If.. ? si rivolge alla magia oscura per salvare la vita di Christine. Nel numero 18 della serie di fumetti, Stephen Strange segue un percorso altrettanto oscuro. Strange raggiunge un enorme potere in qualità di discepolo di Dormammu, ma soprattutto perde tutti i suoi scrupoli.

Questa variante di Strange uccide il Barone Mordo, anche dopo la guarigione delle sue mani. Libera Umar, la sorella di Dormammu, dalla sua prigione dimensionale e cospira con lei contro il suo maestro oscuro, cosa che avvicina questa versione di Strange al potere delle entità oscure.

Dr. Strangefate

Il Dr. Strangefate combina i poteri mistici del Doctor Strange della Marvel Comics e del Dr. Fate della DC Comics. I due personaggi magici presentano molti degli stessi poteri, ma Dr. Fate ha la capacità di viaggiare naturalmente tra mondi paralleli, rendendo questa variante incredibilmente potente.

Inoltre, il personaggio, emerso dal crossover di Amalgam Comics negli anni ’90, è in realtà Charles Xavier. Con il potere mentale del Professor X, questa fusione dei tre personaggi classici è una delle più potenti presente nei fumetti.

Venezia 78: Qui Rido Io, intervista ai protagonisti

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Venezia 78: Qui Rido Io, intervista ai protagonisti

Ecco la nostra intervista a Mario Martone, regista, e a Iaia Forte e Maria Nazionale, tra i protagonisti di Qui rido io, il film sulla vita e sull’opera di Eduardo Scarpetta presentato in concorso a Venezia 78 e in sala dal 9 settembre con 01 Distribution.

Leggi la recensione di Qui rido io

Arriverà il 9 settembre al cinema Qui rido io, il nuovo film di Mario Martone che sarà presentato a Venezia 78. Nel cast del film Toni Servillo, Maria Nazionale, Cristiana Dell’Anna, Antonia Truppo, Eduardo Scarpetta, Roberto De Francesco, Lino Musella, Paolo Pierobon, con Gianfelice Imparato e con Iaia Forte. Il film è distribuito da 01 Distribution.

La trama di Qui rido io

Agli inizi del ‘900, nella Napoli della Belle Époque, splendono i teatri e il cinematografo. Il grande attore comico Eduardo Scarpetta è il re del botteghino. Il successo lo ha reso un uomo ricchissimo: di umili origini si è affermato grazie alle sue commedie e alla maschera di Felice Sciosciammocca che nel cuore del pubblico napoletano ha soppiantato Pulcinella. Il teatro è la sua vita e attorno al teatro gravita anche tutto il suo complesso nucleo familiare, composto da mogli, compagne, amanti, figli legittimi e illegittimi tra cui Titina, Eduardo e Peppino De Filippo. Al culmine del successo Scarpetta si concede quello che si rivelerà un pericoloso azzardo. Decide di realizzare la parodia de La figlia di Iorio, tragedia del più grande poeta italiano del tempo, Gabriele D’Annunzio. La sera del debutto in teatro si scatena un putiferio: la commedia viene interrotta tra urla, fischi e improperi sollevati dai poeti e drammaturghi della nuova generazione che gridano allo scandalo e Scarpetta finisce con l’essere denunciato per plagio dallo stesso D’Annunzio. Inizia, così, la prima storica causa sul diritto d’autore in Italia. Gli anni del processo saranno logoranti per lui e per tutta la famiglia tanto che il delicato equilibrio che la teneva insieme pare sul punto di dissolversi. Tutto nella vita di Scarpetta sembra andare in frantumi, ma con un numero da grande attore saprà sfidare il destino che lo voleva perduto e vincerà la sua ultima partita.

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