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Alan Arkin: 10 cose che non sai sull’attore

Alan Arkin: 10 cose che non sai sull’attore

Attore dalla lunga carriera, Alan Arkin si è negli anni affermato come interprete di grande livello, arrivando a partecipare ad alcuni dei film più noti degli ultimi decenni. A partire dal nuovo millennio ha poi conosciuto una seconda vita, tornando in auge grazie a iconici ruoli che gli hanno permesso di ottenere alcuni tra i più prestigiosi riconoscimenti dell’industria.

Ecco 10 cose che non sai di Alan Arkin.

Parte delle cose che non sai sull’attore

alan arkin oscar

Alan Arkin: i suoi film e i programmi televisivi

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. Arkin debutta al cinema nel 1966 con il film Arrivano i russi, arrivano i russi, che gli permette di ottenere da subito una buona notorietà. Negli anni successivi reciterà in film come Sette volte donna (1967), L’infallibile ispettore Clouseau (1968), L’urlo del silenzio (1968), Comma 22 (1970), Una strana coppia di sbirri (1974), Il grande imbroglio (1986), Edward mani di forbice (1990), accanto a Johnny Depp e Winona Ryder, Genitori cercasi (1994), Gattaca – La porta dell’universo (1997) e Little Miss Sunshine (2006), dove recita accanto agli attori Abigail Breslin e Paul Dano, consacrando la propria carriera. Negli ultimi anni ha poi preso parte ai film Io & Marley (2008), I Muppet (2011), Argo (2012), di Ben Affleck, Il grande match (2013), Insospettabili sospetti (2017), dove è co-protagonista con Morgan Freeman e Michael Caine, e Dumbo (2019).

9. Ha preso parte a produzioni televisive. Nel corso della sua carriera l’attore ha compiuto sporadiche apparizioni anche sul piccolo schermo recitando in film come Fuga da Sobibor (1987) e La guerra di Varian (2001). Torna a recitarvi in modo più continuativo per la serie Netflix The Kominsky Method, dove recita nel ruolo di Norman Newlander, condividendo la scena con l’attore Michael Douglas.

8. Si è cimentato nella regia. Oltre a vantare una lunga carriera come interprete, Arkin ha in diverse occasioni compiuto il passaggio dietro la macchina da presa, facendo il suo esordio alla regia con il film Piccoli omicidi (1971), commedia irriverente sulla vita nella caotica New York degli anni ’70. Nel 1977 dirige il suo secondo, e ultimo, lungometraggio, intitolato Quella pazza famiglia di Fikus, incentrata su una famiglia ebraica alle prese con la difficile realtà moderna.

Alan Arkin ha vinto un Oscar

7. Ha ottenuto l’ambito premio. Nel 2007 l’attore viene nominato al premio Oscar come miglior attore non protagonista per il suo ruolo di Edwin Hoover nel film Little Miss Sunshine. La sera della cerimonia, Arkin riporterà poi la vittoria, ottenendo così una nuova prolifica fase della sua carriera, segnata da un successo tanto atteso.

6. Ha ricevuto anche altre nomination. Quella in cui riportò la vittoria era per Arkin la terza nomination al premio. Era stato nominato già nella categoria di non protagonista per il suo primo film Arrivano i russi, arrivano i russi, nel 1967. Nel 1969 è di nuovo candidato per L’urlo del silenzio. Otterrà poi una quarta nomination nel 2013, per il suo ruolo nel film Argo.

Parte delle cose che non sai sull’attore

alan arkin edward mani di forbice

Alan Arkin in Edward mani di forbice

5. Non riusciva a comprendere il film. L’attore, che nel film interpreta il padre della protagonista, dichiarò che mentre leggeva la sceneggiatura ebbe difficoltà a comprendere il film, il quale sembrava non avere senso ai suoi occhi. Fu soltanto quando l’attore vide il set che compreso il genio visionario di Burton, accettando immediatamente la parte propostagli.

Alan Arkin in Little Miss Sunshine

4. Stava per perdere il ruolo. Per il ruolo del nonno Edwin Hoover, che portò tanta fortuna all’attore, stava per essere scelto Donald Sutherland. Soltanto all’ultimo gli fu preferito Arkin, che poté dar vita ad uno dei suoi ruoli più iconici.

3. Il suo personaggio è meno presente di altri. All’interno del film, il personaggio interpretato dall’attore compare per circa 30 minuti complessivi. Un minutaggio piuttosto ridotto rispetto agli altri membri del cast, ma che non ha impedito ad Arkin di farsi notare con la sua brillante interpretazione, premiata poi con l’Oscar.

2. Ha dato vita ad una scena iconica. Durante una delle scene più note del film, l’attore si lancia in un lungo discorso pieno di profanità e oscenità. Molto divertente, la scena ha tuttavia richiesto particolari accorgimenti. La giovane Abigail Breslin non doveva infatti poter ascoltare le sue parole, eccessive per un bambino, e così le fu fatta sentire della musica tramite auricolari per coprire la voce dell’attore.

Alan Arkin: età e altezza

1. Alan Arkin è nato a New York, Stati Uniti, il 26 marzo 1934. L’attore è alto complessivamente 177 centimetri.

Fonte: IMDb

Chandra Wilson: 10 cose che non sai sull’attrice

Chandra Wilson: 10 cose che non sai sull’attrice

Popolare attrice televisiva, Chandra Wilson ha costruito la propria carriera intorno al personaggio di Miranda Biley, presente tanto nella celebre Grey’s Anatomy quanto nelle serie spin-off ad essa collegate. Negli anni ha potuto così ottenere sempre maggiori riconoscimenti, tanto da parte della critica quanto dallo stesso pubblico.

Ecco 10 cose che non sai di Chandra Wilson.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

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Chandra Wilson: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri serie televisive. Dopo aver intrapreso la propria carriera recitando in alcuni episodi di serie come Law & Order – I due volti della giustizia (1992), Bob Patterson (2001), Sex and the City (2002) e I soprano (2004), l’attrice diventa estremamente popolare grazie al personaggio della dottoressa Miranda Bailey nella serie Grey’s Anatomy (2005-2020). Riprenderà tale ruolo anche negli spin-off Grey’s Anatomy: B-Team (2018) e Station 19 (2018-2020), dove recita accanto a Jaina Lee Ortiz.

9. Ha preso parte ad alcuni noti film per il cinema. Il debutto cinematografico per l’attrice arriva nel 1993, quando recita nel film Philadelphia accanto agli attori Tom Hanks e Danzel Washington. Successivamente apparirà anche in Stella solitaria (1996), Strangers with Candy (2005) e Frankie & Alice (2010), con l’attrice Halle Berry.

8. Si è distinta come regista. Particolarmente legata alla serie Grey’s Anatomy, l’attrice ha compiuto in diverse occasioni il passaggio dietro la macchina da presa, dirigendo un totale di 21 episodi in un arco temporale che va dal 2009 al 2019.

Chandra Wilson è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un totale di 30,4 mila follower. Qui la Wilson è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi. Non mancano infatti anche numerose immagini raffiguranti il dietro le quinte dei set frequentati, in particolare quello relativo alla serie Grey’s Anatomy.

Chandra Wilson: chi è suo marito

6. Non è sposata. L’attrice ha dichiarato in diverse interviste di non essere sposata, ma di avere una relazione da oltre trent’anni con un uomo di cui però non è stato rivelato il nome. L’attrice è infatti molto protettiva nei confronti dei suoi famigliari, e raramente viene accompagnata da questi ad occasioni di gala. È tuttavia noto che con il compagno la Wilson ha avuto tre figli, nati rispettivamente nel 1992, nel 1998 e nel 2005.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

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Chandra Wilson in Grey’s Anatomy

5. Ha ricevuto nomination ad importanti premi. Grazie al suo apprezzato ruolo nella serie Grey’s Anatomy, dove recita dal 2005, l’attrice ha potuto ottenere alcuni dei più prestigiosi riconoscimenti dell’industria. È stata infatti nominata per ben quattro volte agli Emmy Awards come miglior attrice non protagonista in una serie drammatica. Pur non riportando vittorie, ha potuto ricevere prestigiose lodi. Ha invece vinto il SAG Awards come miglior attrice in una serie drammatica nel 2007.

4. Recita nella serie sin dal suo inizio. L’attrice è una dei pochissimi membri del cast, insieme a James Pickens Jr., a recitare sin dall’inizio della serie, nel 2005, e ad essere ancora parte dello show. Ciò le ha permesso di recitare in più di 360 episodi, affermandosi inevitabilmente come uno dei volti più noti della televisione.

3. Non ha idea di come proseguirà la serie. L’attrice, membro fisso del cast, ha rivelato di non sapere quali strade verranno prese per il futuro né a quale conclusione arriverà la serie. Questo mistero non è tuttavia un peso per lei, la quale ha affermato di sfruttare l’incertezza per vivere ogni episodio al meglio, concentrandosi così sul presente del personaggio.

Chandra Wilson in Philadelphia

2. Ha avuto un piccolo ma significativo ruolo nel noto film. Philadelphia, film del 1993 del regista Jonathan Demme, è incentrato sul delicato tema dell’AIDS, e fu uno dei primi grandi film a trattare tale argomento in modo esplicito. Nel film l’attrice, ancora agli inizi della sua carriera, ricopre il ruolo di Chandra, collega di lavoro del protagonista Andy Beckett e chiamata a testimoniare al processo dall’avvocato Joe Miller.

Chandra Wilson: età e altezza

1. Chandra Wilson è nata a Houston, in Texas, Stati Uniti, il 27 agosto 1969. L’attrice è alta complessivamente 152 centimetri.

Fonte: IMDb

 

 

Marvel Movies: 10 attori che hanno recitato in un film Marvel, fuori dal MCU

Il direttore del casting dietro il Marvel Cinematic Universe, Sarah Finn, ha un occhio impeccabile per la scelta degli attori che popolano, di volta in volta, le storie del MCU. Ad esempio, quando ha suggerito per la prima volta a Chris Pratt il ruolo di Peter Quill, il regista James Gunn ha respinto l’idea, ma Pratt ha finito per ottenere il ruolo e dimostrarsi la scelta ideale.

Capita però che Finn scelga degli attori che hanno già lavorato in Marvel Movies, che però sono esterni e/o precedenti all’intero progetto MCU. Dai nomi più ovvi fino a quelli che forse abbiamo dimenticato, ecco gli attori che hanno recitato in Marvel Movies esterni al MCU.

Jon Favreau

Oltre a Kevin Feige e Robert Downey Jr., Jon Favreau è una delle persone che ha contribuito in maniera decisiva al buon avvio del MCU. Come regista di Iron Man del 2008, Jon Favreau ha impostato il modello base per i 22 film che sarebbero seguiti e, cosa ancora più importante, ha realizzato un film abbastanza forte, che è stato accolto abbastanza bene da poter diventare il primo di una serie di 22.

Anche se ha diretto solo Iron Man e Iron Man 2, Favreau ha continuato ad apparire nel franchise nei panni di Happy Hogan, ruolo che si è man mano ampliato. In precedenza aveva interpretato il ruolo del partner di Matt Murdock, Foggy Nelson, al fianco di Ben Affleck nel film Daredevil del 2003, che però non ha lusingato né pubblico né critica, né tanto meno le storie a fumetti da cui è tratto.

Idris Elba

Sebbene Ghost Rider: Spirit of Vengeance sia arrivato nei cinema più tardi rispetto al primo film di Thor, Idris Elba ha interpretato il ruolo di Moreau nel film Nicolas Cage prima di essere l’austero e fedele Heimdall nel MCU.

Sia Moreau che Heimdall sono personaggi per i quale Idris Elba ha dovuto lavorare molto con gli occhi, e se il secondo è un ruolo che viene direttamente dai fumetti, il primo è un personaggio che è stato inventato per il film, senza nessuna references precedente.

Ray Stevenson

Come ha attestato Zachary Levi durante il suo tour promozionale di Shazam!, i Tre Guerrieri non hanno avuto molto spazio della trilogia dedicata a Thor del MCU. Levi ha interpretato Fandral, Tadanobu Asano ha interpretato Hogun e Ray Stevenson ha interpretato Volstagg.

Molto prima di ricoprire un ruolo che si è rivelato marginale nei film di Thor, Stevenson ha recitato in Punisher: War Zone nel ruolo del vigilante assetato di sangue Frank Castle, meglio conosciuto come The Punisher.

David Hasselhoff

Il casting di Samuel L. Jackson nel ruolo di Nick Fury è stato un processo unico. Quando la Marvel ha riorganizzato il personaggio per la linea “Ultimate”, hanno chiesto a Jackson il permesso di usare proprio i suoi tratti per il Direttore dello SHIELD. Quindi, quando Fury è stato portato sullo schermo nel MCU, è stato facilissimo scegliere proprio Jackson.

Ma molto prima che Fury fosse reinventato, David Hasselhoff lo interpretò nel film per la TV, Nick Fury: Agent Of S.H.I.E.L.D.. Poi, in Guardiani della Galassia Vol. 2, Hasselhoff ha interpretato se stesso in un cameo.

Michael B. Jordan

Anche se passerà molto tempo prima che Thanos perda il posto di migliore villain del MCU, Erik Killmonger occupa a buon diritto un secondo a breve distanza. Michael B. Jordan ha portato vera umanità a Killmonger, al punto che il pubblico può addirittura simpatizzare con le sue ragioni. Prima di collaborare con Ryan Coogler per la terza volta in Black Panther, Jordan ha interpretato Johnny Storm, ovvero la Torcia Umana, nel reboot dei Fantastici 4 di Josh Trank.

Il film è stato considerato uno dei peggiori film di supereroi mai realizzati, ma Jordan ha trovato il suo riscatto quando, tre anni dopo, Black Panther è stato elogiato come uno dei migliori film di sempre, ed è addirittura stato il primo cinecomic a ricevere una nomination agli Oscar come Miglior Film.

Jennifer Connelly

Jennifer Connelly ha doppiato Karen, l’intelligenza artificiale presente nel costume hi-tech di Peter Parker, in Spider-Man: Homecoming. In precedenza era stata scelta per interpretare Betty Ross, al fianco di Eric Bana, nel film del 2003, L’Incredibile Hulk, diretto da Ang Lee.

Una buffa coincidenza vuole che, nella vita reale, Jennifer Connelly sia sposata con Paul Bettany, che, prima di dare corpo a Vision in Avengers: Age of Ultron, era la voce di JARVIS, l’intelligenza artificiale nella tuta di Iron Man.

Ray Wise

Il ruolo più iconico di Ray Wise sarà sempre quello di Leland Palmer nella surreale serie di David Lynch, Twin Peaks, ma l’attore ha anche interpretato due personaggi secondari nei progetti Marvel. È stato un segretario di Stato privo di personalità nel prequel X-Men: L’Inizio del 2011, diretto da Matthew Vaughn.

Poi, qualche anno dopo, è apparso sulla ABC come Hugh Jones nella serie TV del MCU Agent Carter. Il suo personaggio ha avuto un arco narrativo molto più soddisfacente della sua prima apparizione Marvel, nel corso delle due stagioni dello show con Hayley Atwell.

Lou Ferrigno

Marvel MoviesNella serie tv degli anni Settanta/Ottanta, The Incredible Hulk, Bill Bixby ha recitato nel ruolo principale di David Banner. Il personaggio, all’epoca, non si chiamava Bruce, visto che i dirigenti della TV avevano stranamente deciso che David era un nome più riconoscibile. All’epoca, la CGI non esisteva, quindi, quando lo scienziato Banner si trasformava in Hulk, per rendere la cosa credibile si decise di scegliere un bodybuilder da dipingere di verde.

Quel bodybuilder era Lou Ferrigno, che è passato alla storia della tv proprio per quell’iconico ruolo. Sebbene Mark Ruffalo interpreta Hulk del MCU con la motion capture, Ferrigno ha contribuito effetti vocali al personaggio. Ed ha anche interpretato una guardia di sicurezza nel Hulk del 2008.

Laurence Fishburne

Con ruoli memorabili nella cinematografia moderna, Laurence Fishburne è uno degli attori più iconici di Hollywood. Prima di interpretare Bill Foster, l’originale Giant-Man (o Goliath), in Ant-Man and the Wasp nel MCU, Fishburne ha interpretato il criminale cosmico in I Fantastici Quattro e Silver Surfer.

L’aspetto fisico di Silver Surfer è stato interpretato da Doug Jones (altrettanto irriconoscibile nei ruoli in Hellboy, Il Labirinto del Fauno e La Forma dell’Acqua), ma Fishburne ha prestato la sua voce al personaggio.

Chris Evans

Marvel MoviesAll’ultimo posto c’è l’esempio più ovvio, noto ma anche bello di questa lista. Chris Evans ha interpretato Johnny Storm in due film sui Fantastici Quattro prima di interpretare Steve Rogers in Captain America: Il Primo Vendicatore e nei sei film successivi del MCU (senza contare i suoi quattro cameo).

Sia lui che i fan del MCU, ora che il personaggio di Johnny Storm è utilizzabile nei Marvel Movies, hanno ironizzato su un incontro trai due personaggi, la Torcia Umana e Captain America, entrambi interpretati da Chris Evans. Ma pare che Cap si sia ufficialmente ritirato.

Disney+, cosa vedere? 10 consigli inconsueti

Disney+, cosa vedere? 10 consigli inconsueti

Disney+, la piattaforma di streaming della Casa di Topolino, è da ieri finalmente disponibile anche in Italia. Una valanga di contenuti a marchio DisneyPixarMarvelStar Wars e National Geographic sono adesso a disposizione anche per il nostro mercato, regalandoci un’altra opportunità per cercare di combattere la reclusione forzata di queste settimane a causa della pandemia di Coronavirus.

Naturalmente, i contenuti da poter visionare e dei quali godere sono infiniti: c’è davvero l’imbarazzo della scelta e spesso capita di abbandonarsi a pigri rewatch perché non si ha voglia di scoprire cosa di nuovo il servizio ha da offrirci.

Di seguito abbiamo raccolto 10 titoli che forse non conoscete o che non pensavate fossero disponibili su Disney+ e che vi consigliamo caldamente di vedere o recuperare:

Le avventure di Ichabod e Mr. Toad

Tra tutti i classici d’animazione Disney disponibili, pensiamo che sia doveroso consigliarvi quello forse più sottovalutato di tutti, probabilmente dimenticato dai qui. Stiamo parlando de Le Avventure di Ichabod e Mr. Toad, titolo del 1968 – l’11 Classico Disney secondo il canone ufficiale – diviso in due episodi basati rispettivamente su “Il vento tra i salici” di Kenneth Grahame e “La leggenda di Sleepy Hollow” di Washington Irving. Il film gode di una scarsa fama, soprattutto in Italia, perché non è mai arrivato al cinema, ma è stato distribuito direttamente in home video. Disney+ è quindi l’occasione ideale per riscoprire due storie classiche raccontate attraverso l’inconfondibile stile della Disney.

Quattro bassotti per un danese

Chi è cresciuto con i lungometraggi live action prodotti dalla Disney a partire dal 1940, ricorderà sicuramente Quattro bassotti per un danese, probabilmente uno dei titoli più celebri sfornati dalla Casa di Topolino durante gli anni ’60. Se per qualcuno, quindi, potrebbe trattarsi di un apprezzato e nostalgico rewatch, per altri invece, i più giovani, potrebbe essere una piacevole scoperta. Una commedia canina piena zeppa di divertentissimi disastri, interpretata dall’iconico Dean Jones, che con la Disney aveva dato il via ad un vero e proprio sodalizio tra gli anni ’60 e ’70 grazie ad altre pellicole quali F.BI.: Operazione gatto e Il fantasma del pirata Barbanera… 

Il fantasma del pirata Barbanera

E proprio Il fantasma del pirata Barbanera è un altro titolo che ci sentiamo caldamente di consigliarvi. Un film sicuramente meno noto di Quattro bassotti per un danese, diretto da Robert Stevenson, che per la Disney avrebbe diretto tantissimi altri film, tra cui i ben più celebri e amati Mary Poppins e Pomi d’ottone e manici di scopa. Ma fortunatamente, proprio grazie a Disney+, avrete la possibilità di scoprire ed innamorarvi (eventualmente) di questa deliziosa commedia fantastica ricca di colpi di scena, con l’iconico Peter Ustinov nei panni del leggendario pirata.

Splash – Una sirena a Manhattan

Molte sono le volte in cui Tom Hanks e Ron Howard hanno lavorato insieme. Tra tutte le loro collaborazioni, e tra quelle presenti su Disney+, vi invitiamo a recuperare Spalsh – Una sirena a Manhattan, qualora non abbiamo mai visto questa romantica commedia fantastica. Il film venne distribuito nel 1984 dalla Touchstone Pictures (di proprietà dei Walt Disney Studios) e ricevette una nomination all’Oscar nel 1985 per la migliore sceneggiatura originale. La storia è quella di un giovane che si innamora di una donna bellissima e misteriosa che nasconde però un grande segreto: la ragazza (interpretata da una giovanissima e all’epoca lanciatissima Daryl Hannah) è una sirena…

Nel fantastico mondo di Oz

Forse non tutti sanno (o ricordano) che il celeberrimo Il mago di Oz ha avuto un sequel non ufficiale nel 1985: Nel fantastico mondo di Oz. Il film venne prodotto dalla Disney senza il coinvolgimento della Warner Bros. e della MGM (dietro il successo del capolavoro con Judy Garland). All’epoca della sua uscita in sala non venne particolarmente apprezzato, né dal pubblico né dalla critica, ma col tempo – grazie ai passaggi televisivi, alla release in home video e anche al passaparola – è diventato un piccolo cult per molti adulti e bambini. Il film è basato sul secondo e sul terzo romanzo della saga di Oz scritta da L. Frank Baum.

Taron e la pentola magica

Al pari di Le Avventure di Ichabod e Mr. Toad, un altro Classico Disney inspiegabilmente poco conosciuto e poco apprezzato è indubbiamente Taron e la pentola magica, uscito nel 1985 e basato sui primi due libri della serie “Le cronache di Prydain” di Lloyd Alexander. 25° Classico Disney secondo il canone ufficiale, il film è diretto da registi di Red e Toby – Nemiciamici ed è ancora oggi il film della Casa Topolino ad aver avuto il minor successo, soprattutto a causa del suo “stile” (considerato troppo controcorrente per l’epoca). Eppure, si tratta di una meravigliosa ed elettrizzante avventura fantastica con diverse virate nell’horror, che dovete assolutamente conoscere e recuperare. Piccola curiosità: è stato il primo film Disney non musical a non contenere nessuna canzone, né come sottofondo, né cantata dai personaggi.

Tutto quella notte

Tra tutti i titoli della filmografia di Chris Columbus presenti su Disney+, avremmo potuto consigliarvi gli ormai inflazionati Mamma, ho perso l’aereo o Mrs. Doubtfire. E invece no: abbiamo scelto un film del papà dei primi due Harry Potter che forse in pochi avete visto e che quasi sicuramente i più ignorano. Si tratta di Tutto quella notte, commedia avventurosa che vede una giovane babysitter (interpretata da Elisabeth Shue) protagonista di tutta una serie di disavventure insieme ai giovani ragazzi lasciategli in custodia. Quella che sembrava essere una serata tranquilla e monotona, si trasforma ben presto in un’avventura pericolosa e variegata per le strade di una Chicago notturna.

Le avventure di Rockeeter

Due anni dopo aver diretto Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi, il regista Joe Johnston tornò a lavorare con la Disney per occuparsi della regia de Le avventure di Rockeeter, tratto dall’omonimo fumetto di “The Rocketeer” di Dave Stevens. Il film è ambientato durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale e vede nel cast anche Timothy Dalton e una giovanissima Jennifer Connelly. Diversi anni dopo, Johnson sarebbe tornato ad occuparsi di “supereroi”: è infatti il regista di Captain America – Il primo vendicatore, prima avventura del MCU interamente dedicata al personaggio di Steve Rogers, interpretato da Chris Evans.

Cool Runnings – Quattro sotto zero

Di tutte le pellicole live action prodotte dalla Disney negli anni ’90, la più divertente e spassosa, ma anche tra le più sconosciute e/o dimenticate, è sicuramente Cool Runnings – Quattro sotto zero, diretta da Jon Turteltaub (regista de Il mistero dei templari) e ispirata alla vera storia della Nazionale di bob della Giamaica che partecipò ai Giochi olimpici invernali di Calgary 1988. Il cast è assolutamente perfetto e i momenti esilaranti si sprecano, ottimo da rivedere o scoprire in compagnia della famiglia o degli amici. Inoltre, si tratta di una delle ultime interpretazioni dell’iconico John Candy, che morì l’anno successivo all’uscita del film.

Il sapore della vittoria – Uniti si vince

Lo spot è stato spesso al centro di moltissimi dei lavori realizzati dalla Disney. Tra i più bei drammi sportivi che troverete su Disney+, Il sapore della vittoria – Uniti si vince è uno di quelli che vale la pena rivedere o al quale dedicare una prima inedita visione. Il film narra l’incredibile storia vera della squadra di football americano del liceo T.C. Williams High School di Alexandria (Virginia), ed ha come protagonista Denzel Washington. Un classico prodotto a stelle e strisce che mescola ingiustizia e buoni sentimenti. Nel cast anche un giovanissimo Ryan Gosling.

Red Guardian vs Captain America: David Harbour sull’ipotetico scontro

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David Harbour ha rivelato chi potrebbe vincere in un ipotetico scontro all’interno dell’Universo Cinematografico Marvel tra Red Guardian, il personaggio che l’attore interpreterà nell’attesissimo Black Widow, e il Captain America di Chris Evans.

Il Red Guardian interpretato da Harbour, noto anche come Alexie shostakov, è l’equivalente russo di Captain America. In una recente diretta streaming su Instagram, un fan ha chiesto ad Harbour chi potrebbe vincere in un’ipotetico scontro, Red Guardian o Captain America? Prendendo forse la domanda un po’ più seriamente del previsto, la star di Stranger Things ha dichiarato:

“Spero che voi ragazzi sappiate che io non sono Red Guardian e che Chris Evans non è Captain America. Quindi, se avessimo effettivamente combattuto con i nostri scudi, non potrei sapere come sarebbe stato. Non sarebbe bello come nei film, perché la maggior parte dei combattimenti con lo scudo è fatta dai nostri stunt. Penso di potero battere in uno scontro con lo scudo? Non è lo so, è abbastanza forte. Direi di no, ma penso di essere subdolo, quindi gliela darei soltanto vinta.”

LEGGI ANCHE – David Harbour: “Red Guardian è il miglior supereroe del MCU”

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh, e Rachel Weisz.

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Tenet: quale futuro per il film di Christopher Nolan in sala?

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Tenet: quale futuro per il film di Christopher Nolan in sala?

Nelle ultime settimane abbiamo assistito al rinvio in sala di alcuni dei titoli più attesi della stagione cinematografica in corso, da No Time to Die a Fast & Furious 9. Più di recente, anche Wonder Woman 1984 ha dovuto arrendersi all’emergenza Coronavirus e posticipare il suo arrivo al cinema. Una sorte ancora più ambigua è toccata a tutte quelle pellicole che sono state posticipate e per le quali non è ancora stata annunciata una nuova release, come Mulan, The New Mutants e l’ancor più atteso Black Widow dei Marvel Studios.

Ma c’è ancora un film molto atteso sul quale vige un alone di mistero che inizia a preoccupare appassionati e non: stiamo parlando di Tenet, il nuovo film di Christopher Nolan che “dovrebbe” arrivare nelle sale americane il prossimo 17 luglio (in Italia, invece, arriverà il prossimo 18 settembre). Sarà ancora così? Il film manterrà la sua data di uscita originale e non verrà posticipato? A quanto pare, sì!

Un nuovo report di Deadline, infatti, suggerisce che la Warner Bros. non ha intenzione di posticipare la data di uscita di Tenet e che, ad oggi, il film resta confermato nelle sale americane per il prossimo 17 luglio. La speranza, da parte della major, è che la pandemia di Covid-19 sia stata arginata per allora, e che le sale cinematografiche siano tornate alla loro quotidiana e regolare attività.

Al momento – purtroppo – non possiamo prevedere se ciò accadrà davvero. Per adesso, un rinvio del film è ancora possibile, ma probabilmente fino a maggio/giugno la Warner Bros. continuerà a tentennare e a non prendere alcuna decisione definitiva, prima di doversi poi “arrendere” in base alla situazione che si prospetterà a livello mondiale.

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Tenet, il nuovo film di Christopher Nolandopo le prime immagini di ieriTenet vede protagonista John David Washington insieme a Robert Pattinson Elizabeth Debicki.

Con Tenet, i fan stanno pensando che la fine di Inception è stata reale, non si sia trattato di un sogno, e che ora vedremo la storia di quei bambini, espandendo così l’universo di Inception, consentendo anche l’esplorazione di nuovi temi e nuove storie. Come ipotizzato da The Hollywood Reporter, Tenet potrebbe rivelare che la tecnologia dei sogni sviluppata per i militari in Inception è andata ancora oltre, o è stata sviluppata in qualcosa di ancora più pericoloso, questa volta permettendo alle missioni di spionaggio di non funzionare nel regno dei sogni ma di attraversare tempo.

Forse gli eventi di Inception hanno avuto conseguenze terribili e impreviste, portando la prossima generazione a dover affrontare proprio quei cambiamenti.

È possibile, anzi probabile, che Tenet sia completamente scollegato da Inception. Una delle cose che rende così affascinante il film del 2012 è il finale ambiguo, dato che i fan possono decidere da soli se il ritorno a casa di Dom nella sua famiglia è reale o è un sogno. Se Tenet fosse davvero un sequel di Inception, potrebbe risolvere questa ambiguità. Ma per ora si tratta solo di congetture.

CORRELATE: 

Protagonisti di Tenet oltre ai già citati Robert Pattinson e John David Washington ci sono anche Elizabeth Debicki, Michael Caine, Kenneth Branagh, Dimple Kapadia, Aaron Taylor-Johnson e Clémence Poésy. Il film, il primo lungometraggio di Nolan dal 2017, anno di Dunkirk, viene descritto come un’epica storia action che si svolge nel mondo dello spionaggio internazionale. Il regista ha scritto la sceneggiatura da un’idea originale e le riprese in sette paesi sono ora in corso.

Il film, il primo lungometraggio di Nolan dal 2017, anno di Dunkirk, viene descritto come un’epica storia action che si svolge nel mondo dello spionaggio internazionale. Il regista ha scritto la sceneggiatura da un’idea originale e le riprese in sette paesi sono ora in corso. Lo studio ha già fissato la data di uscita per il 17 luglio 2020. Nolan ed Emma Thomas producono, con Thomas Hayslip produttore esecutivo. Il team di Tenet include il direttore della fotografia di Dunkirk Hoyte van Hoytema (girato in un mix di Imax e 70mm) e la montatrice Jennifer Lame, lo scenografo Nathan Crowley, il costumista Jeffrey Kurland e il supervisore del VFX Andrew Jackson.

The Great: nuovo teaser

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The Great: nuovo teaser

Hulu ha diffuso il nuovo teaser trailer di The Great, l’attesa nuova serie originale Hulu The Great, un dramma comico, satirico sull’ascesa di Caterina la Grande da un estraneo alla monarca regnante da più tempo nella storia della Russia.

https://youtu.be/CWaJ6pzrV5U

The Great è creato e scritto da Tony McNamara che ne è anche il produttore esecutivo, gli altri produttori esecutivi sono Marian Macgowan, Josh Kesselman e Ron West della Thruline, Brittany Kahan Ward della Echo Lake, Doug Mankoff e Andrew Spaulding, Elle Fanning, Mark Winemaker e Matt Shakman. Il progetto è prodotto dalla Civic Center Media in associazione con MRC Television.

STARZPLAY, il servizio di streaming premium di Starz, ha annunciato oggi che ha firmato un accordo di licenza con ViacomCBS Global Distribution Group per MRC Television’s attesissima serie “The Great nel Regno Unito, Repubblica d’Irlanda,  Germania, Austria, Spagna, Francia, Italia, Svizzera, Belgio, Olanda, Lussemburgo, e l’America Latina. La nuova serie andrà in onda nell’estate 2020.

The Great ha tutto quello che STARZPLAY cerca di offrire al nostro pubblico a livello mondiale, pubblico che da noi si aspetta solo contenuti premium,” ha affermato Superna Kalle, EVP, Starz International Digital Networks. “Un premiato sceneggiatore, un cast di grande talento, e. dulcis in fundo, una storia di grande intrattenimento molto divertente e, al tempo stesso, toccante. Siamo molto orgogliosi di aggiungere ‘The Great’ to our content offering.”

The Great: la trama e il cast

Con solo fatti storici occasionali la serie è interpretata da Elle Fanning, Nicholas Hoult, Phoebe Fox, Adam Godley, Gwilym Lee, Charity Wakefield, Douglas Hodge, Sacha Dhawan, Sebastian de Souza, Bayo Gbadamosi e Belinda Bromilow.

 

Ben Affleck si allena con il costume in un video dal backstage di BvS

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Il regista Zack Snyder continua a diffondere materiale inedito proveniente dal set di Batman v Superman: Dawn of Justice, il cinecomic DC uscito nelle sale nel 2016. Mentre i fan continuano a chiedersi se la #SnyderCut di Justice League verrà mai rilasciata ufficialmente, il regista ha condiviso su VERO un nuovo video registrato durante le riprese del blockbuster che ha visto protagonisti Henry Cavill e Ben Affleck.

Il video in questione ci mostra proprio Ben Affleck mentre si allena con il costume del Crociato di Gotham. Di recente l’attore si era dichiarato a sostegno della #SnyderCut, rivelando:

“Non ne sapevo nulla, in realtà. Zack mi ha detto: ‘Hey, si sta muovendo qualcosa’. E allora io gli ho detto: ‘Zack, ti voglio bene e ti supporto. Di qualsiasi cosa si tratti, sono pronto ad aiutarti’. All’epoca delle riprese di Justice League, Zack ha dovuto affrontare una tragedia familiare. Molto spesso, quando ti ritrovi a lavorare con due registi, è come avere il corpo di una mucca e la testa di un cavallo… e questo nel bene e nel male. Penso che la versione del film di Zack debba essere resa disponibile.”

Potete vedere il video dal backstage cliccando sull’immagine di seguito:

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Nelle ultime settimane sono emersi ulteriori dettagli circa la lavorazione “travagliata” di Justice League, con Snyder che ha spiegato che i cambiamenti apportati in itinere sono stati causati da varie interferenze con lo studio:

“Partivamo con l’idea che una minoranza di persone non aveva amato Batman v Superman, e questo ha avuto un effetto anche sul film successivo. La mia versione originale del film, che avevo scritto insieme a Chris Terrio, non è mai stata girata. L’idea reale, difficile, e spaventosa, non è mai stata realizzata per le paure dello studio, e io e miei collaboratori eravamo insicuri proprio a causa della reazione scatenata da Batman v Superman […]

Sarebbe stata una lunga storia da raccontaresaremmo finiti in un futuro a distanza dove Darkseid conquistava la Terra e dove Superman cedeva all’equazione dell’anti vita. Alcuni membri della Justice League sopravvivevano in quel mondo combattendo, Batman rompeva il suo patto con Cyborg e Flash tornava indietro nel tempo per dire qualcosa a Bruce…

Black Widow: un personaggio del film collegato a The Avengers

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Black Widow: un personaggio del film collegato a The Avengers

È stata rivelata l’identità del personaggio che l’attore Ray Winstone (La leggenda di Beowulf) interpreterà in Black Widow, l’attesissimo cinecomic Marvel dedicato al personaggio di Vedova Nera, interpretato da Scarlett Johansson. A quanto pare, il personaggio in questione è direttamente collegato con The Avengers, la prima avventura dei Vendicatori nel MCU uscita al cinema nel 2012.

La storia raccontata in Black Widow sarà ambientata tra gli eventi di Captain America: Civil War e quelli di Avengers: Infinity War. Nat è in fuga dopo aver infranto gli Accordi di Sokovia: ciò permetterà al film di introdurre i personaggi di Yelena Belova (Florence Pugh), Red Guardian (David Harbour) e Iron Maiden (Rachel Weisz), che uniranno che forze con Nat per cercare di abbattere una volta per tutte la Stanza Rossa. Adesso, sappiamo che questa missione coinvolgerà un personaggio già menzionato nel film di Joss Whedon. 

L’ultimo numero di Empire Magazine dedicato al film, rivela infatti – come portato alla luce da Marvel Studios News – che Ray Winstone avrà il ruolo di Dreykov, il capo della Stanza Rossa. Anche se si tratta di un personaggio del MCU che non abbiamo mai visto prima, in realtà è stato menzionato in The Avengers da Loki (Tom Hiddleston), quando il Dio dell’Inganno si riferisce a Nat come alla “figlia di Dreykov”.

Se Dreykov sia il padre naturale di Natasha o semplicemente il mentore che l’ha cresciuta ed allenata, questo lo scopriremo soltanto quando il film arriverà nelle sale. Ricordiamo che, a causa dell’emergenza Coronavirus, la pellicola è stata posticipata a data da definirsi (sarebbe dovuta arrivare al cinema in Italia il 29 aprile e in America il 1 maggio).

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La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh, e Rachel Weisz.

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Star Wars IX: il trailer onesto evidenzia i buchi nella trama

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Star Wars IX: il trailer onesto evidenzia i buchi nella trama

È arrivato online il trailer onesto di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, il capitolo finale della Saga degli Skywalker che, come ormai ben sappiamo, è stato accolto in maniera contrastante tanto dalla critica quanto dal pubblico. Per quanto gli effetti visivi straordinari e il ritmo incalzante e frenetico del film siano stati apprezzati, al tempo stesso i più non hanno gradito l’incoerenza del film tanto a livello narrativo quanto a livello tematico.

In effetti, è stato grazie al romanzo basato sul film, uscito negli Stati Uniti lo scorso 17 marzo, che molti dei buchi nella trama del film hanno trovato una spiegazione logica, come ad esempio il ritorno di Palpatine. Adesso, il trailer onesto del film realizzato da Screen Junkies mette in evidenza proprio la fragilità della struttura narrativa del film, anche in relazione ai drastici cambi di rotta – soprattutto in termini di tono – del precedente Gli Ultimi Jedi diretto da Rian Johnson.

Potete vedere l’esilarante trailer onesto di seguito:

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Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam DriverDaisy RidleyJohn Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid Billy Dee Williams.

Diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi.

Hellboy: per David Harbour, il flop è colpa dei fan di Del Toro

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Hellboy: per David Harbour, il flop è colpa dei fan di Del Toro

David Harbour sostiene che il vero motivo dietro al flop del reboot di Hellboy uscito nelle sale lo scorso anno siano i fan di Guillermo del Toro, regista di ben due film basati sul personaggio dei fumetti creato da Mike Mignola, usciti rispettivamente nel 2004 e nel 2008. Nonostante l’entusiasmo iniziale per il ritorno di Red sul grande schermo, il reboot è stato accolto negativamente tanto dalla critica quanto dal pubblico, soprattutto a causa dell’inconsistenza della storia e di un cattivo sviluppo dei personaggi.

Adesso, in occasione di una diretta su Instagram, è stato lo stesso David Harbour a spiegare che i fan di Del Toro avevano reagito male alla notizia di un reboot ancor prima che il film arrivasse nelle sale. Nonostante l’attore abbia più volte sottolineato che è giusto che le persone sentano e provano cose differenti in merito ad un determinato film, la sua delusione in merito alla faccenda era decisamente palese. Queste le sue dichiarazioni complete:

“Penso che sia fallito in partenza, prima ancora che iniziassimo a girare, perché il pubblico non voleva che facessimo il film. Guillermo del Toro e Ron Perlman hanno dato vita a qualcosa di iconico che pensavamo potesse essere reinventata, ma la voce del popolo di internet continuava a non volerne sapere. Penso che abbiamo girato un film divertente… sicuramente con dei problemi, ma divertente. Semplicemente, le persone erano contrarie al film dall’inizio. Ho imparato molte cose da quest’esperienza.”

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Uscito nelle sale l’11 aprile 2019, Hellboy è il nuovo adattamento del fumetto di Mike Mignola che ha come protagonista David Harbour nei panni di Big Red.

Dietro la macchina da presa, Neil Marshall, regista rivelazione per l’horror The Descent – Discesa nelle tenebre, che dirige David Harbour (star della serie Stranger Thingsal cinema con I segreti di Brokeback Mountain e La guerra dei mondi) nei panni del semi-demone che protegge la Terra dalle creature soprannaturali che la minacciano, come la Regina di Sangue, interpretata dalla bellissima Milla Jovovich (la saga Resident EvilZoolander 2). Completano il cast Ian McShane (John Wick 1, 2), Sasha Lane (American Honey) e Daniel Dae Kim (The Divergent Series: Allegiant).

Hellboy è tornato ed è più indemoniato che mai nel reboot della saga tratta dai fumetti cult di Mike Mignola. Il leggendario supereroe demoniaco, detective del BPRD (Bureau for Paranormal Research and Defense) che protegge la Terra dalle creature sovrannaturali che la minacciano, è chiamato in Inghilterra per combattere tre giganti infuriati. Qui scoprirà le sue origini e dovrà vedersela con Nimue, la Regina di Sangue, un’antica strega resuscitata dal passato e assetata di vendetta contro l’umanità. Hellboy dovrà cercare di fermare Nimue con ogni mezzo, in un epico scontro per scongiurare la fine del mondo.

Fonte: ScreenRant

Wonder Woman 1984: posticipata di due mesi l’uscita

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Wonder Woman 1984: posticipata di due mesi l’uscita

Alla fine, anche Wonder Woman 1984 ha dovuto “arrendersi” all’emergenza Coronavirus e posticipare la sua data di uscita. Come riportato da Variety, infatti, il sequel diretto da Patty Jenkins e interpretato da Gal Gadot non arriverà più nelle sale il prossimo 6 giugno, ma bensì il 14 agosto. L’uscita è stata rimandata di due mesi: nulla di particolarmente eclatante, se consideriamo il rinvio di titoli quali No Time to Die (7 mesi) e Fast & Furious 9 (1 anno).

In seguito all’annuncio della nuova data di uscita del film, la regista Patty Jenkins ha voluto rassicurare i fan, specificando che il film è ancora destinato alle sale cinematografiche, e che non verrà rilasciato direttamente in streaming: “Abbiamo fatto Wonder Woman 1984 per il grande schermo e credo nel potere del cinema”, ha scritto la regista su Twitter. “In questo momento terribile, dove i proprietari delle sale che combattono sono davvero tanti, sia felici di poter posticipare il nostro film al 14 agosto 2020 nei cinema più vicini a voi, e pregare che arrivino al più presto tempi migliori.”

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Vi ricordiamo che Wonder Woman 1984 uscirà il 14 agosto 2020. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

“Il film racconterà un lasso di tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi. Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le corde del cuore.“ 

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L’ordine cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redidivo Steve Trevor) e Pedro Pascal.

Harry Potter e il calice di Fuoco: gli errori di continuity nel film

A partire dal quarto adattamento, Harry Potter e il calice di Fuoco, i film della saga magica targata Warner Bros si sono fatti più “adulti” ma anche, per molti versi e a causa delle trame che si stratificavano sempre più, più approssimativi.

Mentre le storie della Rowling si arricchivano di personaggi e trame, i film, per ragioni comprensibili e impliciti in ogni adattamento, si semplificavano, cercando di mandare avanti soltanto la parte centrale della storia, nella maniera più coerente possibile.

Tuttavia, in Harry Potter e il Calice di Fuoco è capitato che alcune cose sfuggissero di mano, e così, alla fine, il film presenta delle incongruenze e degli errori di continuity. Ecco quali sono:

L’asciugamano che rimbalza

Quando Harry esce dal lago dopo la Seconda Prova, Hermione gli corre incontro e gli mette il proprio asciugamano sulle spalle. Sembrerebbe una mossa altruista, ma nella ripresa successiva sembra averglielo tolto rubato subito.

Forse ha avuto freddo lei stessa? Ma nell’inquadratura successiva, torna a riavvolgerlo nell’asciugamano! Il regista ovviamente ha dimenticato di mantenere la continuità tra queste brevi sequenze, e questo non indica per forza un errore grave ma un po’ di distrazione da parte della segretaria di edizione, senza dubbio.

Harry non è bravo a proteggere Sirius

A causa del fatto che la maggior parte del Paese pensa che sia un assassino squilibrato che è appena fuggito dalla prigione più sicura del mondo, Sirius Black è scappato in groppa a Fierobecco alla fine di Harry Potter e il prigioniero di Azkaban. Per assicurarsi che nessuno possa scoprire dove si trova o cosa sta facendo, Sirius sta usando vari nomi in codice.

A Harry però questo non sembra importare e, quando scrive al suo padrino, si rivolge a lui proprio con il suo vero nome, ovvero “Sirius”, in bella vista sulla busta. Anche nel mondo dei maghi non ci sono molte persone che si chiamano Sirius, eppure Harry dovrebbe fare più attenzione!

E Sirius non sa leggere le sue lettere

Anche se non vediamo molto il personaggio interpretato da Gary Oldman in questo film, lo vediamo in un camino e sentiamo la sua voce. Nella scena, Harry sta leggendo una lettera di Sirius, e lo spettatore sente la voce dell’uomo che pronuncia le stesse parole che sono scritte nella lettera.

Tuttavia, nel PS della lettera c’è scritto (si vede a schermo) “a proposito, l’uccello morde”, ma la voce di Sirius che ci “racconta” la lettera ripete soltanto: “P.S. l’uccello morde”. L’incongruenza è mantenuta anche nel doppiaggio italiano. Non sarebbe stato più corretto fornire a Goldman lo stesso testo che Daniel Radcliffe tiene in mano nella scena?

Neville si può teletrasportare?

L’abbiamo visto alcune volte nel mondo di Harry Potter, quindi sappiamo che le lunghe tavole della Sala Grande possono fare grandi cose. Quando gli studenti si preparano al banchetto ad inizio film, vediamo Neville seduto accanto a Hermione.

Pochi istanti dopo però, è dall’altra parte del tavolo, accanto a Dean. Si potrebbe tranquillamente dire che Neville si è alzato e si è mosso, ma data la lunghezza del tavolo, gli ci sarebbe voluto del tempo per passare dall’altro lato, accanto al compagno di dormitorio! Sembra molto più plausibile che qualcuno non sia stato troppo attento nella disposizione dei ragazzi!

E anche la McGranitt può farlo?

Ci sono due momenti in Harry Potter e il calice di fuoco in cui la McGranitt sembra eseguire una magia che non sa nemmeno di essere in grado di fare. In primo luogo, quando, nel corso della Prima Prova, gli insegnanti cadono per evitare il drago, vengono mostrati lei e Piton che si rimettono in piedi, ma poi l’inquadratura cambia e i due vengono ugualmente mostrati mentre si rimettono in piedi!

Più avanti nel film, la vediamo confortare Harry, mentre gli tiene una mano sulla spalla. La scena successiva la mostra in un posto completamente diverso, in piedi accanto a Piton. Sembra chiaro a questo punto che la professoressa di Trasfigurazioni abbia trovato il modo di teletrasportarsi all’interno di Hogwarts!

Qualcuno pensa ancora di essere al terzo anno…

Come sappiamo, il professor Lupin decide che era meglio lasciare Hogwarts e la cattedra di Difesa contro le arti oscure quando i genitori degli studenti cominciano a sapere che è un lupo mannaro. Pertanto, Malocchio Moody ottiene la cattedra e non vediamo Lupin per un po’, nella saga. Per qualche motivo, però, in una scena del film si sente chiaramente una comparsa che dice: “Ho il professor Lupin, dopo” facendo riferimento alla lezione successiva!

Questa è una delle comparse più pigre dell’intera storia del cinema! Chiunque le avesse detto di pronunciare quella battuta, avrebbe dovuto controllare e sapere che si trattava di una cosa assolutamente contro la continuity del film!

Un drago fuggito non sembra essere un problema

Quando il drago fugge dalle sue catene, tutti hanno giustamente paura. Ma in realtà non sembra essere un vero e proprio problema. Tutti gli insegnanti sembrano preoccupati, ma non c’è un gruppo di addestratori di draghi a portata di mano per arginare una qualsiasi crisi o per porre rimedio a qualcosa che va storto.

Tutti i campioni, chi meglio e chi peggio, riescono ad affrontare il loro drago. L’Ungaro Spinato che si trova ad affrontare Harry finisce nel lago. Tuttavia, nessuno ha davvero visto che ciò accade e si potrebbe pensare che sarebbe necessario un accertamento per capire come sta l’animale e anche che fine ha fatto, data la sua pericolosità!

Nessuno sa dove guardare

Visto che non esistono cavalli volanti giganti che spingono carrozze magiche attraverso il cielo nella vita reale, la carrozza Beauxbatons ha dovuto essere ricostruita in cielo con gli effetti visivi. Per questo motivo, nessuno tra la folla di studenti sa davvero dove guardare nel momento in cui appare la carrozza stessa nel film (le comparse non la vedono, probabilmente hanno solo indicazioni vaghe).

Ci sono alcuni ragazzi che guardano verso il cielo (probabilmente come gli è stato detto), alcuni, invece, guardano verso il basso (dove ci sono esattamente zero cavalli magici) e altri addirittura guardano in macchina!

Un uomo morto non può fare niente “volontariamente”

Quando Peter Minus sta preparando la pozione che può riportare in vita Voldemort, prende un osso dalla tomba del padre di Tom Riddle e dice: “Osso del padre, dato involontariamente”.

La parola esatta, come nel libro e nei sottotitoli stranieri del film, dovrebbe essere “inconsapevole”. Non ha molto senso che si sia scelto di cambiare la frase del libro, perché una persona morta non può fare “volontariamente” nulla. L’idea di fare qualcosa “inconsapevolmente” ha molto più senso e rimuove la ripetitività accidentale della frase successiva necessaria all’incantesimo: “volontariamente sacrificata”.

Barty Crouch deve prendere una pozione molto forte

Sia ne La Camera dei Segreti che ne I Doni della Morte Parte 1 vediamo Harry, Ron ed Hermione sotto l’influenza della pozione Polisucco. Allo stesso modo, ne I Doni della Morte Parte 1 vediamo una varietà di personaggi trasformarsi in Harry usando la stessa pozione., e tutti mantengono la propria voce.

Barty Crouch è in grado di trasformarsi in Malocchio Moody sia nel corpo che nella voce. È una formula avanzata della Polisucco quella che prende lui? Probabilmente è dovuto al fatto che sentire la voce di David Tennant uscire dalla bocca di Brendon Gleeson sarebbe stato strano, e avrebbe bruciato il colpo di scena del film!

Spawn: 5 motivi per cui abbiamo bisogno del reboot

Spawn: 5 motivi per cui abbiamo bisogno del reboot

Todd McFarlane è noto ai più per The Amazing Spider-Man, ma in realtà è stato grazie  a Spawn che è riuscito a diventare uno degli autori di maggior successo dell’industria del fumetto. Il personaggio era già arrivato sul grande schermo nell’estate del 1997.

È da tempo ormai che si parla del nuovo adattamento cinematografico delle avventure del celebre personaggio, in cui McFarlane sarà coinvolto in prima persona, tanto in qualità di sceneggiatore quanto in qualità di regista.

Ecco 5 motivi per cui abbiamo davvero bisogno, adesso, di un reboot di Spawn, che purtroppo non ha ancora ricevuto alcun via libera ufficiale: McFarlane, infatti, non è ancora riuscito a trovare una distribuzione. Aspettare ancora, potrebbe rivelarsi un errore fatale…

Il rating

I fumetti e la serie animata di Spawn sono sempre stati dedicati ad un pubblico “adulto”. Considerato il momento storico attuale, in cui i cinecomic R-Rated sono stati ampiamente rivalutati (si pensi, ad esempio, al grande successo di Joker), un film su Spawn vietato ai minori non sembrerebbe più un’impresa tanto rischiosa come accaduto con il primo adattamento del 1997. Più volte McFarlane ha lasciato intendere che il suo film sarà vietato ai minori e che non deluderà le aspettative dei fan (come accaduto, invece, con il PG-13 imposto a Venom). Ci aspettiamo, dunque, una trasposizione cinematografica molto fedele al materiale originale…

Il coinvolgimento diretto di McFarlane

Anche se non è ancora ufficiale, McFarlane ha lasciato più volte intendere che sarà sia regista che sceneggiatore del nuovo Spawn, etichettando il film come progetto nato sulla scia della passione. Il lavoro di McFarlane sui fumetti è sempre stato ottimo: nessuno conosce il personaggio in modo approfondito come lui. Inoltre, più volte lo stesso ha sottolineato come il reboot sarà fedele ai fumetti e diverso da pellicole come Logan e Deadpool. Inutile dire che i fan sono più che soddisfatti del diretto coinvolgimento di McFarlane.

La Blumhouse coinvolta nella produzione

La Blumhouse Productions di Jason Blum è nota per aver realizzato alcuni horror di grande successo come Paranormal Activity, Insidious, The Purge, Sinister e Ouija. In seguito all’attenzione ricevuta da Scappa – Get Out, lo studio è stato coinvolto anche in diversi progetti “più insoliti” per i suoi standard, come Blackkklansman, Upgrade e The Invisible Man. Il coinvolgimento di Blumhouse in Spawn non può che far ben sperare. Purtroppo, però, non sappiamo in via ufficiale se la casa di produzione sia ancora collegata o meno al progetto. Più volte McFarlane ha specificato che sarà disposto a prendere le distanze Blumhouse se imporranno troppi cambiamenti alla sua sceneggiatura…

Il successo della serie animata

Quando Spawn è andato in onda per la prima volta sulla HBO, nessuno si aspettava che un racconto d’animazione destinato al piccolo schermo potesse contenere dei toni così oscuri. Ciononostante, la serie animata – trasmessa dal 1997 al 1999, per un totale di 18 episodi suddivisi in tre stagioni – divenne un successo e non fece altro che accrescere la commerciabilità sul larga scala della creatura infernale creata da McFarlane. Nella serie, Spawn era doppiato dall’attore e doppiatore americano Keith David, noto soprattutto per aver prestato il suo talento vocale a personaggi di documentari, cartoni animati e videogiochi. Chissà se avremo un suo cameo nel reboot…  

Fare “ammenda” del film del 1997…

È chiaramente necessario un riavvio di Spawn per provare a cancellare dalla memoria collettiva il film del 1997. Lo stesso attore protagonista, Michael Jai White, ha più volte dichiarato di provare imbarazzo per quel film, mentre la critica ne ha sempre giudicato male gli effetti speciali datati e i dialoghi al limite del volgare. Come accennato in precedenza, un personaggio iconico come Spawn merita un degno trattamento cinematografico. Con l’attuale tecnologia e il coinvolgimento di McFarlane, il panorama di oggi sembra essere lo scenario migliore per rilanciare il personaggio sul grande schermo, deliziando per i fan sfegatati e provando a fare leva anche sui neofiti. In tutto ciò, Greg Nicotero (famoso per The Walking Dead) è stato coinvolto nel progetto in qualità di truccatore.

Fonte: ScreenRant

James Pickens Jr: 10 cose che non sai sull’attore

James Pickens Jr: 10 cose che non sai sull’attore

Celebre attore televisivo, James Pickens Jr. vanta una lunga carriera composta da alcuni tra i più celebri titoli della televisione. Non gli mancano però anche importanti collaborazioni con noti registi e attori di cinema, e così facendo Pickens Jr. ha potuto affermarsi presso un più ampio pubblico con le proprie doti.

Ecco 10 cose che non sai di James Pickens Jr.

Parte delle cose che non sai sull’attore

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James Pickens Jr.: i suoi film e le serie TV

10. È noto per i suoi ruoli televisivi. L’attore inizia la sua carriera in televisione, raggiungendo una prima notorietà grazie alla serie Beverly Hills, 90210 (1991-1992), per poi prendere parte negli anni seguenti ad alcuni episodi di varie serie TV. Sul finire degli anni ’90 ottiene ruoli di rilievo in Troppi in famiglia (1996-1997), Brooklyn South (1997-1998), Da un giorno all’altro (1998-2000), The Practice – Professione avvocati (1997-2000) e X-Files (1998-2018). Successivamente ottiene ruoli in Philly (2001-2002), Pappa e ciccia (1990-2018), dove recita accanto all’attore John Goodman, e The Conners (2018-2019). La sua fama d’interprete è però dovuta al ruolo del dottor Richard Webber nella serie Grey’s Anatomy (2005-2020), per cui ha recitato in 362 episodi.

9. Ha recitato per il cinema. Nel corso degli anni l’attore non ha mancato di compiere incursioni cinematografiche, facendosi ad esempio notare in film come Sleepers (1996), con Brad Pitt, Billy Crudup e Robert De Niro. Successivamente recita in L’agguato – Ghosts for the Past (1996), Benvenuta in Paradiso (1998), Sfera (1999), Traffic (2000), con gli attori Benicio del Toro e Don Cheadle, Rimbalzi d’amore (2010) e 42 – La vera storia di una leggenda americana (2013), con Harrison Ford.

James Pickens Jr. è su Instagram

8. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 1,1 milioni di persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere fotografie scattate in momenti di svago, ma molto presenti sono anche sue foto ad aventi di gala, in compagnia di amici o altre celebrità. Non mancano infine anche immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

James Pickens Jr.: chi è sua moglie

7. È sposato da molti anni. Nel 1984 l’attore sposa la cantante Gina Taylor, con cui aveva intrapreso una relazione negli anni precedenti. La Taylor è nota in particolare per essere stata membro del gruppo Musique, composto da cinque cantanti e appartenente al genere della disco music. La coppia si è sempre dimostrata particolarmente attenta a non condividere dettagli personali con i media e la stampa.

6. Hanno avuto due figli. Tra i pochi annunci pubblici fatti dalla coppia vi sono quelli relativi alla nascita dei due figli, Carl Tharps e Gavyn Pickens. Entrambi i figli hanno poi inseguito una carriera nel mondo dello spettacolo. Tharps, ad esempio, ha negli anni costruito una propria notorietà nell’ambito della musica hip-hop.

Parte delle cose che non sai sull’attore

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James Pickens Jr. in Grey’s Anatomy

5. È tra i pochi membri del cast a non aver ricevuto nomination ad importanti premi. Nonostante sia da sempre membro del cast principale e ricopra un personaggio apprezzato dal pubblico, l’attore è uno dei pochissimi a non aver mai ricevuto una nomination per premi come i SAG, Golden Globe o Emmy Awards.

4. È presente sin dalla prima stagione. L’attore è uno dei tre interpreti rimasti ancora oggi in attivo nella serie ad essere stati presenti sin dalla prima stagione. Ciò ha infatti portato l’attore a recitare il suo personaggio per un arco di quindici anni ed un totale di oltre trecento episodi.

3. Non sa cosa gli riserverà il futuro. Un evento inaspettato coglie di sorpresa i fan del personaggio interpretato dall’attore. Al termine della quindicesima stagione questi viene infatti licenziato dall’ospedale in cui lavora da sempre. Ciò rappresenta una grande sfida per l’attore, curioso di sapere quali risvolti prenderà ora il suo personaggio nel futuro.

James Pickens Jr. in X-Files

2. Ha recitato nella celebre serie di fantascienza. L’attore è noto anche per aver interpretato il ruolo di Alvin Kersh nella serie X-Files, comparendo in un totale di 21 episodi in un arco temporale che va dal 1998 al 2018. Il personaggio, vicedirettore dell’FBI, era inizialmente previsto come guest soltanto per alcuni episodi, ma dato il grande favore di pubblico è stato promosso a membro del cast principale.

James Pickens Jr.: età e altezza

1. James Pickens Jr. è nato a Cleveland, in Ohio, Stati Uniti, il 26 ottobre 1954. L’attore è alto complessivamente 183 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Valerio Aprea: 10 cose che non sai sull’attore

Valerio Aprea: 10 cose che non sai sull’attore

Rinomato attore italiano, Valerio Aprea si è distinto negli anni per aver interpretato ruoli di rilievo in celebri film italiani. Con il tempo, ha così potuto affermarsi presso un pubblico sempre più ampio, ottenendo anche le lodi della critica.

Ecco 10 cose che non sai di Valerio Aprea.

Parte delle cose che non sai sull’attore

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Valerio Aprea: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore debutta al cinema nel 1998 con il film Piccole anime, per poi recitare in Eccomi qua (2003), Non prendere impegni stasera (2006), Ho voglia di te (2007), Diciotto anni dopo (2010) e Nessuno mi può giudicare (2011), con Paola Cortellesi e Raoul Bova. Ottenuta maggior notorietà, l’attore si è poi ulteriormente affermato grazie a noti titoli come Boris – Il film (2011), Viva l’Italia (2012), con Alessandro Gassmann, e la trilogia Smetto quando voglio (2014), Smetto quando voglio – Masterclass (2017) e Smetto quando voglio – Ad honorem (2017), dove recita accanto agli attori Edoardo Leo, Valeria Solarino, Paolo Calabresi, Stefano Fresi, Pietro Sermonti e Neri Marcorè. Negli ultimi anni ha invece recitato in La profezia dell’armadillo (2018), La prima pietra (2018) e Figli (2020).

9. Ha preso parte a produzioni televisive. Alla carriera cinematografica Aprea ha sempre alternato anche quella televisiva. È infatti nota la sua partecipazione a serie come Ho sposato un calciatore (2005), Il maresciallo Rocca (2005), Buttafuori (2006) e Boris (2007-2010), dove ha ricoperto il ruolo di uno degli sceneggiatori della fiction fittizia. Ha poi recitato anche in Tutti pazzi per amore 2 (2010) e Dov’è Mario? (2016).

8. Ha ottenuto una nomination ad un importante premio. Per il ruolo di Mattia Argeri, latinista ridottosi a fare il benzinaio, Aprea ottiene la nomination come miglior attore non protagonista al premio David Di Donatello. Pur non riportando la vittoria, ha modo di ottenere maggior visibilità, aprendo nuove porte per la sua carriera.

Valerio Aprea è su Twitter

7. Ha un account sul social network. L’attore è presente su Twitter, dove attualmente possiede 8.230 follower. Qui l’attore è solito condividere informazioni sui suoi progetti da interprete, ma anche diverse curiosità nonché pensieri personali sulla società o sulle ultime notizie d’attualità.

Valerio Aprea: la sua vita privata

6. È molto riservato. Pur disponendo di alcuni profili social, l’attore non ha mai permesso che la sua vita privata finisse in mostra su questi. Negli anni si è infatti dimostrato particolarmente riservato, a tal punto che non è dato sapere se abbia una fidanzata o una moglie.

Parte delle cose che non sai sull’attore

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Valerio Aprea in Smetto quando voglio

5. Ha sostenuto diversi provini. Presentatosi ai casting per il film Smetto quando voglio, l’attore ha inizialmente sostenuto il provino per il ruolo di Andrea De Sanctis, e in seguito per quello di Giorgio Sironi. Il regista desiderava infatti capire quale attore fosse più adatto a quale ruolo, facendoli così provare per tutti. Ad Aprea assegno infine il ruolo di Mattia Argeri.

4. È entusiasta del progetto. Nel leggere la sceneggiatura del film, l’attore ha dichiarato di essere rimasto particolarmente sorpreso. Stando alle sue parole, è raro trovare progetti così innovativi e ben pensati oggi giorno, ed è per questo che ha fatto di tutto pur di riuscire a prendervi parte.

Valerio Aprea in La profezia dell’armadillo

3. È la voce dell’animale del titolo. Nel film ispirato all’omonima graphic novel, l’attore dà voce al personaggio dell’Armadillo, che si rivela essere la coscienza del giovane protagonista. Questi lo supporta nei momenti più difficili, ma non manca di rivelare anche un carattere indolente e menefreghista, distaccandosi dalla classica figura del mentore.

Valerio Aprea e Ad Alta voce

2. Fa parte dell’iniziativa Rai. Sul sito di Rai Play Radio, l’attore è presente tra gli attori che hanno prestato la propria voce per leggere alcuni racconti o libri, ascoltabili gratuitamente online. Ciò rientra nel programma Ad alta voce, dove Aprea ha letto alcuni racconti di Alberto Moravia o Guida galattica per gli autostoppisti.

Valerio Aprea: età e altezza

1. Valerio Aprea è nato a Roma, Italia, l’11 aprile 1968. L’attore è alto complessivamente 172 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Edgar Wright e i consigli su come aiutare il cinema in tempi di Covid-19

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Edgar Wright è intervenuto sulla recente situazione dell’industria cinematografica a causa della pandemia di Coronavirus, dando a tutti gli appassionati di cinema dei consigli per cercare di far sopravvivere l’esperienza della sala cinematografica.

In un articolo scritto per Empire, Wright ha ricordato a tutti quanto sia speciale l’esperienza di guardare un film al cinema, sul grande schermo: “Vivere un film significa alzare il mio c**o dal divano, andare al cinema, sedermi con amici o con sconosciuti”. Il regista ha osservato che una ripresa delle sale dopo i recenti avvenimenti potrebbe essere “più dura del previsto”, ed ecco perché ha dato alcuni suggerimenti su come “un fan della settima arte” possa dare il suo contribuito per provare, nel suo piccolo, ad arginare i danni.

“Un modo per mostrare il proprio costante sostegno è quello di diventare membri del proprio cinema proferito. Dopo aver letto la mia lettera, acquista un abbonamento per te o per una persona a te cara. Compra delle carte regalo. Dona a chi puoi e quanto puoi. Se puoi permettertelo, considera di non chiedere il rimborso del tuo abbonamento illiminato”, ha scritto Wright.

LEGGI ANCHE – Edgar Wright al lavoro sul documentario dedicato alla rock band Sparks

Poiché molte industrie – inclusa quella cinematografica – soffrono economicamente in seguito alle misure preventive varate dopo la pandemia di Coronavirus, il regista Christopher Nolan ha chiesto al Congresso degli Stati Uniti di stanziare dei fondi per le sale americane.

Ricordiamo che Edgar Wright è attualmente impegnato con la post-produzione del suo ultimo film, Last Night in Soho, un thriller che si ispira alle atmosfere di A Venezia… un dicembre rosso shocking di Nicolas Roeg e Repulsione di Roman Polanski.

Joel Edgerton: 10 cose che non sai sull’attore

Joel Edgerton: 10 cose che non sai sull’attore

Joel Edgerton non è soltanto uno dei più talentuosi interpreti della sua generazione, ma ha saputo distinguersi anche come regista, sceneggiatore e produttore. Personalità poliedrica, Edgerton ha in breve tempo avuto modo di collaborare con importanti registi e attori, imponendosi all’interno dell’industria come uno dei nomi di punta del momento.

Ecco 10 cose che non sai su Joel Edgerton.

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Joel Edgerton: i suoi film da regista e interprete

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore debutta al cinema nel 1996 con In corsa con il sole. Ottiene inizialmente parti in film come Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni (2002), King Arthur (2004), Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith (2005), Il respiro del diavolo (2007), Animal Kingdom (2010) e Warrior (2011), dove recita accanto a Tom Hardy. Il ruolo da co-protagonista in questo film gli permette di ottenere maggior popolarità, e di arrivare così a recitare in film come Zero Dark Thirty (2012), con Jessica Chastain, Il grande Gatsby (2013), con Leonardo DiCaprio, Life (2015), Regali da uno sconosciuto (2015), Black Mass – L’ultimo gangster (2015), con Johnny Depp, Loving (2016), con Ruth Negga, It Comes at Night (2017), Bright (2017), con Will Smith, Red Sparrow (2018), Boy Erased – Vite cancellate (2018), Il re (2019) e The Green Knight (2020).

9. Ha scritto e diretto alcuni film. Dopo essersi messo alla prova con alcuni cortometraggi, Edgerton debutta come regista con il film thriller Regali da uno sconosciuto (2015), di cui è anche sceneggiatore e interprete, condividendo la scena con l’attore Jason Bateman. Nel 2018 firma la regia del suo secondo lungometraggio, Boy Erased – Vite cancellate, dove dirige gli attori Lucas Hedges, Nicole Kidman e Russell Crowe. Tra gli altri film di cui Edgerton ha invece firmato la sola sceneggiatura si annoverano Jane Got a Gun (2016) e Il re (2019).

8. Ha ricevuto importanti riconoscimenti. Negli ultimi anni l’attore ha imposto su di sé le attenzioni della critica, che non ha mancato di riconoscerne il talento. Ottiene una prima importante candidatura come miglior regista di un’opera prima per Regali da uno sconosciuto al Directors Guild of America Award. Tra il 2016 e il 2017 ottiene invece importanti riconoscimenti per il suo ruolo da protagonista in Loving, venendo candidato ai Gotham Independent Film Awards, ai Critic’s Choice Movie Awards e ai Golden Globe.

Joel Edgerton è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram, dove attualmente possiede 133 mila follower. Qui l’attore è solito condividere prevalentemente immagini o video promozionali dei suoi progetti da interprete o da regista, ma non mancano anche foto tratte dagli eventi di gala a cui Edgerton ha preso parte.

Joel Edgerton: chi è la sua compagna

6. È attualmente impegnato in una relazione sentimentale. In diverse occasioni l’attore è stato visto spendere del tempo insieme a Christine Centenera, editor di Vogue. I due si sarebbero conosciuti nei primi mesi del 2019 tramite amici, intraprendendo una relazione. Particolarmente riservati, non sono soliti far coincidere la propria vita privata con quella professionale, ma anzi tengono ben separate le due cose.

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Joel Edgerton in Star Wars

5. Ha interpretato un noto ruolo. Nei film L’attacco dei cloni e La vendetta dei Sith, rispettivamente i capitoli II e III della saga di Star Wars, l’attore ha brevemente ricoperto il ruolo di Owen Lars, fratellastro di Anakin Skywalker e zio di Luke Skywalker. Il personaggio qui introdotto ricompare anche nel capitolo IV, Una nuova speranza, ma interpretato da un diverso attore.

Joel Edgerton dirige Boy Erased

4. Ha tratto il film da un romanzo. La seconda prova da regista di Edgerton, Boy Erased, è tratta dall’omonimo romanzo di Garrand Conley, il quale descrive la sua vicenda di omosessuale costretto a seguire una terapia di conversione, come imposto dai genitori. Edgerton ha affermato di essere rimasto folgorato dalla storia, la quale ha rappresentato l’occasione giusta per tornare dietro la macchina da presa.

3. Ha incontrato la persona a cui si ispira il suo personaggio. Nel film l’attore ricopre anche il ruolo di Victor Sykes, terapeuta incaricato della riconversione sessuale del giovane protagonista. Per prepararsi al ruolo, Edgerton ha incontrato la persona a cui si ispira il personaggio. Questi, anni dopo gli eventi raccontati nel libro e nel film, ha chiesto scusa per il dolore causato dalla terapia.

Joel Edgerton in Il Re

2. Ha immaginato una trasposizione più moderna. Nello scrivere la sceneggiatura di Il Re, ispirata all’opera Enrico V, di Shakespeare, Edgerton ha deciso di dar vita ad una trasposizione che rimanesse legata al periodo storico dell’opera, ma che sfoggiasse caratteristiche e temi più contemporanei. Merito anche dell’universalità del testo shakespeariano, il film risulta così essere una lucida riflessione sul potere e la corruzione che infonde in chi ne ha.

Joel Edgerton: età e altezza

1. Joel Edgerton è nato a Blacktown, in Australia, il 23 giugno 1974. L’attore è alto complessivamente 180 centimetri.

Fonte: IMDb

Rosamund Pike: 10 cose che non sai sull’attrice

Rosamund Pike: 10 cose che non sai sull’attrice

Dopo aver recitato in alcune popolari commedie, l’attrice Rosamund Pike ha visto la sua carriera conoscere nuovo splendore grazie al suo ruolo nel film L’amore bugiardo – Gone Girl, dove indossa le vesti di una spietata femme fatale. Da quel momento ha avuto modo di spaziare nei generi, sfoggiando doti da interprete che la rendono tra le più affascinanti della sua generazione.

Ecco 10 cose che non sai di Rosamund Pike.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

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Rosamund Pike: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in noti lungometraggi. L’attrice debutta al cinema con il film La morte può attendere (2002), facente parte della saga di 007. Successivamente partecipa a film di vario genere come Orgoglio e pregiudizio (2005), con Keira Knightley, Il caso Thomas Crawford (2007), An Education (2009), We Want Sex (2010), La versione di Barney (2010), con Paul Giamatti, La fine del mondo (2013), con Simon Pegg, e L’amore bugiardo – Gone Girl (2014), dove recita accanto a Ben Affleck e che le permette di ottenere grande popolarità. In seguito, è tra i protagonisti dei film A United Kingdom (2016), Hostiles (2017), con Christian Bale, A Private War (2018), The Informer – Tre secondi per sopravvivere (2019), con Joel Kinnaman, e Radioactive (2019).

9. Ha preso parte a produzioni televisive.  Dopo alcuni primi ruoli televisivi ricoperti nelle serie Wives and Daughters (1999) e Love in a Cold Climate (2001), l’attrice torna di recente a recitare in televisione per serie come State of Union (2019) e Archibald’s Next Big Thing (2019), mentre è doppiatrice nelle serie d’animazione Watership Down (2018), Moominvalley (2019) e Thunderbirds Are Go (2015-2020).

8. È stata nominata all’Oscar. Grazie al suo ruolo da protagonista nel film L’amore bugiardo – Gone Girl, l’attrice ottiene diversi importanti riconoscimenti da parte della critica. Viene infatti nominata come miglior attrice ai Critic’s Choice Movie Award, agli Screen Actors Guild Awards, ai Bafta Awards e ai Golden Globe. Arriva infine ad ottenere la prestigiosa nomination ai premi Oscar, grazie alla quale ha modo di consacrarsi come interprete.

Rosamund Pike: la sua vita privata

7. Ha avuto una relazione con un noto regista. Grazie al film Orgoglio e pregiudizio, l’attrice conosce il regista Joe Wright, con cui intraprende una relazione. Dopo alcuni anni, i due annunciano il fidanzamento ufficiale, affermando di essere prossimi alle nozze. Tuttavia, prima che questo possa avvenire la coppia annuncia la separazione, senza fornire ulteriori informazioni.

6. Ha un nuovo compagno.  Nel 2009 l’attrice rende nota la sua relazione con il matematico Robie Uniacke. La coppia avrà poi due figli, nati rispettivamente nel 2012 e nel 2014. Particolarmente riservati, i due hanno negli anni cercato di mantenere privata la propria vita sentimentale, e con l’assenza dell’attrice dai principali social network ciò è stato più facile.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

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Rosamund Pike in Gone Girl

5. È stata scelta per una sua qualità. Il regista David Fincher ha affermato di aver scelto la Pike per il ruolo da protagonista nel thriller L’amore bugiardo – Gone Girl, poiché dal suo viso risulta difficile stabilire la sua età, potendo così essere scambiata tanto per una ragazza quanto per una donna più matura. Aspetto di mistero che risultava perfetto per la parte.

4. Si è ispirata alle interpretazioni di note attrici. Per dar vita ad Amy Dunne, donna misteriosa, apparentemente fragile ma molto pericolosa, l’attrice ha dichiarato di essersi ispirata alle interpretazioni di Nicole Kidman nel film Da morire e di Sharon Stone in Basic Instinct.

Rosamund Pike in Orgoglio e pregiudizio

3. Per recitare nel film ha rinunciato ad un ruolo in una celebre saga. L’attrice è stata fin da subito la prima scelta per il ruolo di Jane in Orgoglio e pregiudizio. Accentandolo, la Pike rinunciò al ruolo della maligna giornalista Rita Skeeter nel film Harry Potter e il calice di fuoco.

2. Ha trascorso del tempo insieme alle altre protagoniste. Prima che iniziassero le riprese del film, l’attrice ha trascorso del tempo insieme alle altre co-protagoniste nella location scelta per essere casa Bennet. Qui hanno avuto modo di stringere un feeling l’una con l’altra, prendendo anche confidenza con gli spazi della casa.

Rosamund Pike: età e altezza

1. Rosamund Pike è nata a Londra, Inghilterra, il 27 gennaio 1979. L’attrice è alta complessivamente 174 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Morto Albert Uderzo, il papà di Asterix e Obelix

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Morto Albert Uderzo, il papà di Asterix e Obelix

È morto, all’età di 92 anni, il disegnatore e icona del fumetto Albert Uderzo, il papà di Asterix e Obelix (insieme a René Goscinny). Ad annunciare la scomparsa della mente dietro le esilaranti avventure dei due divertenti galli in lotta contro l’Impero Romano invasore è stata la famiglia all’agenzia AFP.

Nato da genitori italiani, aveva disegnato ben ventiquattro albi, dal 1959 al 1977 ed aveva ripreso a farlo, per altre otto volte, dopo la morte di Goscinny, dal 1980 fino a 2005.

I personaggi hanno influenzato anche il mondo del cinema, con ben 4 lungometraggi in live action, oltre agli innumerevoli adattamenti in animazione. Nelle versioni dal vivo, Edouard Baer e Gérard Depardieu hanno interpretato Asterix e Obelix.

Doc – Nelle tue mani: la miniserie con Luca Argentero

Doc – Nelle tue mani: la miniserie con Luca Argentero

Debutterà in prima serata da giovedì 26 marzo Doc – Nelle tue mani, la nuova miniserie con protagonista Luca Argentero. Ispirata alla vera storia del dottor Pierdante Piccioni, la serie racconta la malattia come possibilità di nuova occasione, di cambiamento, di sfida. Quando non è grave al punto da mettere in pericolo la vita stessa, forse può essere la strada per la ricerca del senso più profondo dell’esistenza.

Ogni puntata tratta diversi casi clinici che i nostri protagonisti riusciranno a risolvere non solo grazie alle loro competenze scientifiche, ma anche alla progressiva scoperta delle vite private dei pazienti, che a poco a poco riveleranno aspetti segreti, dimenticati o trascurati. Ciascuno avrà una seconda occasione per riconsiderare alcuni capitoli della propria vita come una relazione segreta, un legame nascosto, un vizio clandestino. In ogni episodio i personaggi coinvolti nel caso medico – dal paziente, ai suoi parenti, ai medici – ne usciranno più consapevoli.

Doc – Nelle tue mani, la trama

DOC. Nelle tue mani trama

A causa di un trauma cerebrale Andrea Fanti (Luca Argentero) ha perso la memoria dei suoi ultimi dodici anni e, per la prima volta, si ritrova ad essere non più il medico brillante di sempre, ma un semplice paziente. Amputato di molti dei suoi ricordi, precipita in un mondo sconosciuto: famiglia, figli, amici, colleghi, tutti diventano improvvisamente estranei. Anche la sua carriera torna indietro: da primario a meno di uno specializzando. L’ospedale diventa l’unico posto in cui si sente veramente a casa, rappresenta il luogo della rinascita che gli offre l’opportunità di essere un medico nuovo, molto diverso da quello che era stato fino al momento dell’incidente.

Autorevole. Sicuro. Impeccabile. Lo vorremmo sempre così il medico che ci cura. E anche se parla una lingua piena di tecnicismi lasciamo che sia lui a governare la nostra vita quando la salute s’incrina. Ma cosa succede se sotto il camice bianco che indossa c’è un uomo che come i suoi malati lotta con il proprio dolore, i propri limiti e le proprie insicurezze? Questo medico è Andrea Fanti, il protagonista di Doc – Nelle tue mani, il nuovo medical drama in onda su Rai1.

Doc – Nelle tue mani racconta in fondo che siamo tutti pazienti prima o poi e che il caso più importante che il protagonista di questa serie è costretto a risolvere è identico a quello che ognuno di noi affronta ogni giorno quando si domanda: chi sono davvero? qual è il mio posto?  Le riprese della serie si sono svolte tra Roma, Milano e Formello; per la location ospedaliera il Policlinico Universitario Campus Biomedico e  l’Università Campus Biomedico di Roma hanno messo a disposizione spazi e tecnologie.

Doc – Nelle tue mani, la fiction

Andrea Fanti è un giovane e brillante primario di Medicina Interna. Le sue diagnosi sono veloci, acute e corrette. È temuto e rispettato dai colleghi e dai pazienti, con i quali è particolarmente distaccato e pragmatico. L’empatia per lui è fuorviante. Ripete spesso infatti che il malato è il peggior medico di sé stesso. Questo è in sintesi il dottor Fanti prima dello sparo che spezza in due la sua vita. A premere il grilletto nella sala d’attesa dell’ospedale è il padre di un paziente deceduto nel suo reparto. Quando si risveglia dal lungo intervento chirurgico, appare subito chiaro che il proiettile ha cancellato dal suo cervello i ricordi degli ultimi dodici anni di vita. Riconosce i colleghi, dei quali nota però, con stupore, le rughe e i cambiamenti.

La memoria di Andrea si è fermata a un passo dalla morte di suo figlio Mattia. Scopre la scioccante verità quando dal letto d’ospedale chiede di lui; si trova così a vivere di nuovo il lutto per quella perdita. Non riconosce sua figlia Carolina perché la sua ultima immagine è di lei bambina e non ricorda nemmeno che a causa della scomparsa di Mattia si è separato dalla moglie, dirigente sanitario nello stesso ospedale. Anche dell’esperienza di primario non ha consapevolezza, né arriverebbe mai a immaginare di essere stato un despota in corsia, severo e freddo con tutti.

Ora Andrea è finito improvvisamente dall’altra parte. È un paziente inchiodato a un referto inequivocabile: corteccia cerebrale gravemente lesionata. C’è soltanto una cosa che non è cambiata: il desiderio di essere medico. Chiede di poter continuare la sua professione, ma l’unica possibilità che gli viene offerta è quella di ripartire dal basso insieme a chi ha vent’anni meno di lui, a chi come primario ha maltrattato senza pietà. Contro tutto e tutti, Andrea si impegna come non mai per dimostrare di essere ancora il medico brillante che è stato. Scopre anzi che può diventare un medico persino migliore perché ha vissuto l’ospedale anche da “malato”. Perché capisce che l’empatia è in realtà un potente strumento di cura e che una malattia non è solo un rompicapo da risolvere, ma una seconda occasione che la vita a volte concede. Una seconda occasione che va colta.

Doc – Nelle tue mani, tutte le puntate

DOC. Nelle tue mani

DOC. Nelle tue mani: EPISODIO 1 – MENO 12

La vita del professor Andrea Fanti, brillante primario di Medicina Interna, è sconvolta quando il padre di un paziente morto nel reparto gli spara un colpo alla testa. Andrea sopravvive allo sparo, ma perde la memoria degli ultimi dodici anni di vita. Quando si risveglia fatica a riconoscere i suoi colleghi, la sua famiglia e l’uomo che era diventato.

DOC. Nelle tue mani: EPISODIO 2 – SELFIE

Andrea viene ricoverato nel reparto di Medicina Interna, nella speranza che col passare del tempo il luogo a lui più familiare lo aiuti a recuperare i ricordi. Giulia segue la sua riabilitazione, ma si trova ad avere a che fare con un uomo diverso da quello che conosceva. E mentre Andrea cerca di fare i conti con la sua nuova condizione, si lascia coinvolgere dal caso medico del suo compagno di stanza, Jacopo, un ragazzino con una patologia complessa e un inconfessabile segreto.

DOC. Nelle tue mani: EPISODIO 3 – NIENTE DI PERSONALE

Andrea torna in reparto come aiutante degli specializzandi, che fino a poche settimane prima erano terrorizzati da lui e che faticano ad abituarsi all’inaspettato rovesciamento dei ruoli. Mentre cerca di riconquistare l’ex moglie, la collaborazione con Giulia sul caso di un giovane manager si rivelerà ostica e ricca di sorprese.

DOC. Nelle tue mani: EPISODIO 4 – UNA COSA BUONA CHE FA MALE

L’arrivo di un malato particolarmente importante per Giulia esaspera la competizione fra gli specializzandi e Andrea ha l’occasione di iniziare a conoscerli veramente. Nel frattempo, coinvolge il reparto nella ricerca della password della sua mail che potrebbe aiutarlo a ricostruire una parte fondamentale del suo passato, ma che qualcuno vuole nascondergli a tutti i costi.

DOC. Nelle tue mani: EPISODIO 5 – L’ERRORE

Giulia riporta Andrea in reparto per una paziente che chiede di essere visitata esclusivamente da lui e che non sa delle sue attuali condizioni. Un errore causato dalla sua amnesia mette però tutti gli specializzandi sotto pressione. Intanto, Alba è costretta ad affrontare il rancore che prova nei confronti di sua madre.

DOC. Nelle tue mani: EPISODIO 6 – COME ERAVAMO

Un episodio speciale ambientato dieci anni prima. Andrea, ancora insieme alla famiglia e medico entusiasta, ha per la prima volta l’occasione di fare un salto di carriera. Tenere insieme tutto però non è semplice: la competizione con il suo collega Marco, in cui si trova improvvisamente coinvolto, rischia di fargli perdere di vista chi è veramente.

DOC. Nelle tue mani: EPISODIO 7 – LIKE

L’arrivo in reparto di Carolina, colpita da una patologia misteriosa, fa esplodere una serie di conflitti tra Andrea e Agnese che insieme dovranno superare per il bene della figlia. L’attenzione dei giovani specializzandi, invece, è richiamata da un’appariscente influencer e Alba non riesce a nascondere la sua gelosia nei confronti di Riccardo.

DOC. Nelle tue mani: EPISODIO 8 – IL GIURAMENTO DI IPPOCRATE

Nel tentativo di recuperare il suo ruolo di padre e aiutare Carolina a riprendersi dalla malattia, Andrea torna a corteggiare Agnese. Un fastidioso mal di testa mette in difficoltà Gabriel nella cura di un paziente, mentre Elisa e Riccardo sono alle prese con un aspirante astronauta.

I personaggi della fiction DOC. Nelle tue mani

DOC. Nelle tue mani

Andrea Fanti (Luca Argentero), uno dei migliori primari di Medicina Interna, freddo, distante e per nulla empatico con i pazienti, a seguito di un colpo di pistola alla testa che gli porta via dodici anni di memoria, è costretto a tornare in ospedale paziente prima, aiutante degli specializzandi poi. Studente tra quelli che erano i suoi studenti. Ha perso ogni ricordo degli ultimi dodici anni, compreso quello più drammatico, la morte del figlio, che ha sgretolato la sua famiglia e lo ha reso duro e impassibile. L’amnesia non gli toglie il dolore dell’assenza del bambino, ma permette ad Andrea di decidere l’uomo e il medico che vuole essere. Contrariamente al passato, Fanti sceglierà la strada dell’empatia e dell’ascolto.

Al fianco di Fanti c’è Giulia Giordano (Matilde Gioli), che da lui – un tempo suo primario – aveva imparato il metodo da applicare in ospedale: zero empatia, zero ascolto del paziente, fiducia esclusiva nei risultati delle analisi e dell’esame clinico. Ma Giulia è anche la dottoressa che Andrea ha dimenticato di aver amato in passato. Ora che non riconosce più l’uomo che ama, Giulia cerca di seguire fedelmente gli insegnamenti di Andrea, ma questo la porterà ad entrare sempre più in conflitto con lui. Per fortuna può contare sul sostegno di Lorenzo Lazzarini (Gianmarco Saurino), suo brillante collega e caro amico. A volte sembra che lui consideri Giulia qualcosa di più di una semplice amica, ma all’ultimo momento si tira sempre indietro, preferendo dedicarsi senza impegno alle tante ragazze che cadono facilmente vittima del suo sorriso.

Andrea non si accorge dei sentimenti di Giulia, perché in ospedale lavora anche Agnese Tiberi (Sara Lazzaro), ex moglie e ora direttrice sanitaria. Nonostante siano separati da quasi dieci anni, Fanti vuole riconquistarla, scontrandosi con la ferma opposizione di lei, che nel frattempo si è rifatta una vita e non può cancellare il passato con semplicità. Il filo che continua ad unire Andrea e Agnese passa attraverso Carolina (Beatrice Grannò), la loro figlia maggiore che, dopo la morte del fratello, è stata costretta a crescere troppo in fretta. Brava ragazza e studentessa modello, a cui però i genitori non hanno mai prestato abbastanza attenzione tanto da non scorgere i segni di un disagio profondo e di un segreto nascosto da troppo tempo.

Ad aiutare Andrea a non perdersi in questo nuovo mondo sconosciuto c’è Enrico Sandri (Giovanni Scifoni), il suo migliore amico, nonché neuropsichiatra infantile. Enrico è un medico brillante dalla grande sensibilità umana. Il suo contributo sarà fondamentale per aiutare Andrea nel suo percorso di riabilitazione. Poco prima del colpo di pistola, Andrea scopre che Marco Sardoni (Raffaele Esposito), un medico suo sottoposto, ha falsificato un documento per nascondere la vera causa della morte di un paziente. Quello che fino ad allora Andrea ha considerato un errore umano si rivela improvvisamente qualcosa di molto più grave.

Sardoni, certo di essere radiato dall’Ordine dei medici, si salva grazie all’amnesia di Andrea che cancella ogni traccia dell’accaduto e gli permette addirittura di diventare primario al suo posto. Andrea si ritroverà quindi ad obbedire proprio agli ordini del medico che, prima dell’incidente, era intenzionato a denunciare e che più di ogni altro è prova a ostacolare il suo reinserimento in ospedale. Ad accompagnare Andrea nella sua vita quotidiana in reparto c’è anche un piccolo gruppo di specializzandi: la timida Alba (Silvia Mazzieri), ragazza emotivamente fragile ignara della sua grande forza d’animo; l’esuberante Riccardo (Pierpaolo Spollon), che cela dietro la sua simpatia un segreto; la dura Elisa (Simona Tabasco), che nel tempo si è costruita uno scudo per difendersi dalle difficoltà della vita; Gabriel (Alberto Malanchino), il perfezionista, che cerca sempre di acquisire nuovi meriti per saldare un debito con il passato.

Harry Potter e il Calice di Fuoco: perché Silente è così arrabbiato con Harry?

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Uno dei momenti più discussi degli adattamenti cinematografici di Harry Potter è senza dubbio quel momento molto famoso, in Harry Potter e il Calice di Fuoco, in cui Silente perde le staffe e urla contro Harry, appena dopo che il nome del ragazzo è stato estratto dal potente oggetto magico.

Nei libri c’è scritto chiaramente che il Preside chiede “con calma” a Harry se ha messo lui il suo nome nel Calice di Fuoco, ma nel film di Mike Newell, Michael Gambon strattona il ragazzo, scuotendolo e urlandogli contro.

Non è stato rivelato un motivo per questo cambiamento, quindi molto probabilmente è stata una decisione creativa del regista Mike Newell insieme a Michael Gambon quando hanno costruito il personaggio, per aggiungere drammaticità. L’intensità di Silente è un argomento di discussione tra i fan di Harry Potter in quanto fuori dal personaggio, dato che il Silente dei libri non avrebbe mai reagito in modo così aggressivo nei confronti di Harry, o di nessun altro studente.

Harry Potter: le differenze tra libro e film che non hanno senso

La scena come descritta nel libro implica che Silente sapeva che non avrebbe potuto essere Harry, motivo per cui chiede “con calma”, dato che era una semplice formalità – nel film, la reazione di Silente mostra che crede che Harry avrebbe potuto farlo.

Sebbene l’intensità della reazione di Silente sia in qualche modo comprensibile, dato che quello che è appena successo mette in pericolo la vita di Harry, non si adatta al personaggio creato da J.K. Rowling, e anzi separa ancora di più la versione del libro da quella del film, al punto che possono essere considerati quasi due personaggi diversi.

Star Wars IX: tagliato un omaggio a Labyrinth di Jim Henson

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Star Wars IX: tagliato un omaggio a Labyrinth di Jim Henson

In Star Wars: L’Ascesa di Skywalker avrebbe dovuto esserci un omaggio a Labyrinth – Dove tutto è possibile, il classico fantasy diretto da Jim Henson nel 1986, con protagonisti il compianto David Bowie e una giovanissima Jennifer Connelly.

Il prossimo maggio saranno 30 anni dalla scomparsa di Henson. L’artista degli effetti visivi Neal Scanlan, che ha lavorato a Labyrinth e che ha anche lavorato al franchise di Star Wars, avrebbe voluto rendere omaggio all’iconico regista e animatore ne L’Ascesa di Skywalker

Stando a quanto riportato da Yahoo, mentre lavorava alla creazione delle creature del film di J.J. Abrams, Scanlan decise che sarebbe stato incredibile creare una versione di Ludo (Bubo nella versione italiana) per l’universo di Guerre Stellari: si tratta gentile bestione che, nel film di Henson,e ha l’abilità di comunicare coi sassi e che si unisce a Sarah nella sua fantastica avventura.

Ne L’Ascesa di Skywalker, l’omaggio al personaggio di Ludo sarebbe dovuto apparire durante la scena in cui Rey, Finn e Poe viaggiano verso il pianeta invernale di Kijimi. Sfortunatamente, la scena è stata tagliata dal film.

Di seguito un’immagine che mostra come sarebbe stato il Ludo di Labyrinth nella versione pensata per Star Wars:

Scanlan and his F/X team created this The Rise of Skywalker creature as an homage to Ludo from Labyrinth. (Photo: Lucasfilm/Walt Disney)

LEGGI ANCHE – Star Wars IX: nomi in codice sul set per evitare spoiler su Palpatine

Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam DriverDaisy RidleyJohn Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid Billy Dee Williams.

Diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi.

Fonte: ScreenRant

È arrivato Disney+!

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È arrivato Disney+!

Disney+, l’attesissima piattaforma di streaming di The Walt Disney Company, arriva oggi in Italia, Regno Unito, Irlanda, Germania, Spagna, Austria e Svizzera. La piattaforma verrà poi lanciata anche in Francia il 7 aprile prossimo.

Con oltre 500 film, 26 produzioni originali esclusive, tra film e serie, e migliaia di episodi televisivi di Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e altri, Disney+ è la nuova casa dello streaming di alcune delle storie più amate al mondo.

«Il lancio in contemporanea in 7 mercati segna un nuovo traguardo per Disney+», ha dichiarato Kevin Mayer, Chairman of Walt Disney Direct-to-Consumer & International. «Come casa dello streaming di Disney, Marvel, Pixar, Star Wars e National Geographic, Disney+ offre la narrazione positiva e di alta qualità che i fan si aspettano dai nostri brand e che adesso è disponibile in modo ampio, conveniente e permanente su Disney+. La nostra umile speranza è che questo servizio possa portare alle famiglie una sorta di “tregua” durante questi tempi difficili».

A partire da oggi, gli abbonati potranno godere di 26 produzioni originali Disney+ tra cui The Mandalorian, la prima epica serie evento in live-action di Star Wars; Lilli e il Vagabondo, la nuova versione live-action del classico animato del 1955; High School Musical: The Musical: La Serie, la nuova serie televisiva ambientata nella vera East High vista già nei film di grande successo; Il Mondo Secondo Jeff Goldblum, la docu-serie di National Geographic; Marvel’s Hero Project, che celebra straordinari ragazzi che fanno la differenza nelle loro comunità; Encore!, che vede la talentuosa Kristen Bell come produttore esecutivo; Dietro le Quinte dei Parchi Disney: The Imagineering Story, un documentario suddiviso in sei parti diretto e prodotto da Leslie Iwerks, regista nominata agli Emmy e agli Oscar, e le raccolte di corti animati SparkShorts e I Perché di Forky dei Pixar Animation Studios.

Disney+ è anche la nuova casa dello streaming dell’iconica serie animata I Simpson, con oltre 600 episodi disponibili on-demand per la prima volta insieme. Al lancio, saranno disponibili le prime 30 stagioni, con la trentunesima in arrivo sul servizio di streaming nel corso di quest’anno.

Da oggi, il pubblico può guardare Disney+ in streaming sulla maggior parte dei dispositivi mobili e TV Smart o connesse, incluse le console di gioco, set top box e dispositivi analoghi. Gli abbonati possono godere dell’alta qualità e di una visione senza interruzioni pubblicitarie, fino a 4 stream contemporanei, download illimitati su 10 dispositivi, suggerimenti di visione personalizzati e la possibilità di creare fino a 7 profili differenti, inclusa l’opportunità per i genitori di impostare profili per i bambini che li facciano accedere solo a contenuti appropriati alla loro età.

Alla luce dei timori in merito alla capacità di alcune infrastrutture a banda larga di sostenere l’impatto generato dall’arrivo di Disney+, la piattaforma ridurrà il proprio consumo di banda di almeno il 25%.

In Italia gli utenti possono iscriversi a Disney+ direttamente dal sito o tramite acquisto in-app dalle seguenti piattaforme e dispositivi:

  • Amazon (dispositivi Fire TV, smart TV Fire TV Edition e Fire Tablet).
  • Apple (iPhone, iPad, iPod touch e Apple TV).
  • Google (smartphone Android, dispositivi Android TV, Google Chromecast e dispositivi integrati Chromecast).
  • LG Smart TV con webOS.
  • Microsoft (Xbox One).
  • Samsung Smart TV.
  • Sony/Sony Interactive Entertainment (Sony TV con sistema Android e PlayStation®4).

Grazie a un piano di distribuzione globale e diversi accordi strategici, Disney+ è disponibile anche tramite i più importanti operatori TLC e televisivi europei grazie ad accordi locali che vedono coinvolti:

  • TIM in Italia
  • Deutsche Telekom in Germania
  • O2 nel Regno Unito
  • Telefonica in Spagna
  • Canal+ in Francia (dal 7 aprile)

Le specifiche di tali offerte variano a seconda di paese e operatore.

In Regno Unito e Irlanda, Disney ha anche un accordo di distribuzione con Sky, che rende Disney+ disponibile su Sky Q e, nei prossimi mesi, su NOW TV.

Il prezzo di Disney+ in Italia è confermato a €6,99 al mese o €69,99 all’anno.

Nell’estate 2020 seguiranno lanci in ulteriori mercati dell’Europa occidentale, tra cui Belgio, Scandinavia e Portogallo.

La Sirenetta: quattro nuove canzoni nel live action

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La Sirenetta: quattro nuove canzoni nel live action

Il compositore Alan Menken ha rivelato che le canzoni che andranno a comporre la colonna sonora del live action de La Sirenetta sono state tutte registrate: la vera notizia, però, è che il remake includerà quattro nuove canzoni.

In occasione di una diretta streaming con Rosie O’Donnell, Menken ha confermato che lui e Lin-Manuel Miranda hanno “registrato tutte le canzoni” per il live action de La Sirenetta, inclusi “quattro nuovi brani”. Il compositore ha poi dichiarato di essere ancora al lavoro sulle musiche di Disenchanted, attesissimo sequel di Come d’incanto, e ha anche rivelato che il classico d’animazione Hercules del 1997 verrà adattato in uno show di Broadway.

LEGGI ANCHE – La Sirenetta: nel live action Ariel avrà molto più potere

La Sirenetta vedrà nel cast Halle Bailey (nei panni di Ariel), Jonah Hauer-King (nei panni del Principe Eric), Javier Bardem (in trattative per interpretare Re Tritone), Melissa McCarthy (nei panni di Ursula, la perfida strega del mare), Daveed Diggs (Sebastian), Jacob Tremblay (Flounder) e Awkwafina (Scuttle). Questa versione del classico sarà diretta dal regista di Il Ritorno di Mary Poppins e Into The Woods, Rob Marshall, e includerà sia i brani dell’originale d’animazione del 1989, sia canzoni inedite a cui lavoreranno Alan Menken e Lin-Manuel Miranda.

Fonte: ScreenRant

Daniel Craig sognava di essere un supereroe, non James Bond

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Daniel Craig sognava di essere un supereroe, non James Bond

Daniel Craig si prepara a vestire per l’ultima volta i panni di James Bond in No Time To Die, sfortunatamente posticipato a novembre a causa dell’emergenza Coronavirus. Sappiate però che da bambino il celebre attore britannico non sognava minimamente di interpretare il ruolo dell’iconico agente segreto che gli ha regalato fama internazionale, ma bensì voleva essere un supereroe come Spider-Man o Superman.

Come riportato da Metro, infatti, di recente Craig ha rilasciato un’intervista a Saga Magazine in cui ha rivelato che uno dei suoi sogni quando era piccolo è sempre stato quello di interpretare un supereroe: tra i suoi preferiti c’erano Spider-Man e Superman. Tutto è nato proprio perché è stato chiesto all’attore se sognasse di interpretare Bond fin da ragazzino. Questa la sua risposta:

“No. Non l’ho mai sognato. Piuttosto ho sognato di interpretare altri tipi di personaggi, come Spider-Man, Superman, l’Uomo Invisibile… anche un cowboy. Ma Bond no… decisamente. Il che è abbastanza ironico se ci pensi.”

Sorprendentemente, Daniel Craig ha poi avuto l’occasione di interpretare un cowboy nel film del 2011 Cowboys & Aliens. Nessun riferimento è stato invece fatto al desiderio – spesso comune tra gli attori – di prendere parte al franchise di Star Wars, nonostante Craig abbia avuto la possibilità di recitare in un cameo non accreditato in Star Wars: Il Risveglio della Forza del 2015.

LEGGI ANCHE – James Bond: 10 motivi per cui Daniel Craig è il miglior 007

Prodotto da Michael G. Wilson e Barbara Broccoli, il film vedrà protagonisti un cast d’eccezione composto da Daniel CraigLéa SeydouxRalph FiennesRami MalekNaomie HarrisBen WhishawRory Kinnear, Jeffrey Wright, Dali BenssalahBilly MagnussenAna De ArmasDavid Dencik e Lashana Lynch.

Vi ricordiamo che la produzione ha assunto Phoebe Waller-Bridge per “ravvivare” lo script di Bond 25 sotto speciale richiesta di Craig, grande fan di FleabageKilling Eve, le due serie prodotte e scritte dall’attrice. Era dal 1963 (l’ultima fu Johanna Hardwood con Dr. No e From Russia With Love) che la casa di produzione non assumeva una donna per dare voce ai personaggi del franchise, una scelta oggi più che mai “rilevante”.

CORRELATE:

In No Time To Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa tecnologia.

 

Aquaman 2 ispirato alle atmosfere della Silver Age della DC

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Aquaman 2 ispirato alle atmosfere della Silver Age della DC

Nella giornata di ieri vi avevamo riportato le dichiarazioni dello sceneggiatore David Leslie Johnson-McGoldrick a proposito dell’annunciato spin-off di Aquaman dedicato ai Trench, le creature marine che nel film di James Wan attaccavano l’imbarcazione di Arthur Curry e Mera.

Adesso, sempre Johnson-McGoldrick ha rivelato un dettaglio decisamente interessante a proposito del sequel che vedrà il ritorno di Jason Momoa nei panni del Re di Atlantide: a quanto pare, infatti, sembra che la Silver Age della DC Comics servirà come ispirazione per il sequel. Per chi non lo sapesse, la Silver Age corrisponde ad un periodo nella storia dei fumetti statunitensi che va dal 1956 al triennio 1969-1971, e che coincide con la Rinascita dei Superoi DC Comics.

Al momento non ci sono molti dettagli su Aquaman 2: sappiamo che Jason Momoa sta lavorando alla storia del film insieme a Johnson-McGoldrick e che – come rivelato dallo stesso attore in passato – il sequel sarà “ancora più grande” del primo film. Momoa tornerà ovviamente nei panni dell’eroe del titolo, insieme ad Amber Heard in quelli di Mera. Anche Patrick Wilson è atteso nuovamente nei panni di Ocean Master, così come Abdul-Mateen II in quelli di Black Manta.

E proprio a proposito di Black Manta, in una recente Q&A su Twitter, David Leslie Johnson-McGoldrick ha rivelato qualcosa di molto interessante in merito alla trama del sequel. Un fan ha chiesto allo sceneggiatore di consigliare alcuni fumetti da leggere che potrebbero suggerire che tipo di storia verrà raccontata in Aquaman 2.

La risposta di Johnson-McGoldrick è stata la seguente: “Mmm… bella domanda! Non ci stiamo basando su nessun fumetto in particolare per il sequel, ma se vuoi sapere quali saranno le atmosfere del nuovo film, allora ti consiglio di leggere una qualsiasi storia della Silver Age in cui sia presente Black Manta.”

LEGGI ANCHE – Aquaman 2: ecco quando arriverà al cinema

Vi ricordiamo che Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe nel sequel del film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Diverse fonti fanno sapere che gli studios vorrebbero riportare James Wan dietro la macchina da presa di Aquaman 2 ad una condizione: che sia lui a scegliere il gruppo di sceneggiatori e a seguire da vicino il processo di sviluppo.

David Leslie Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di James Wan (The Orphan, The Conjuring 2, The Conjuring 3) scriverà la sceneggiatura del film insieme a Will Beal, mentre il regista e Peter Safran saranno co-produttori.

Fonte: ScreenRant

The Suicide Squad e la post-produzione “fatta in casa”

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The Suicide Squad e la post-produzione “fatta in casa”

James Gunn, regista dell’attesissimo The Suicide Squad, ha rivelato di essere attualmente al lavoro sulla post-produzione del film direttamente da casa sua, a causa della reclusione forzata in seguito alla pandemia di Coronavirus. All’inizio del mese, tramite un post condiviso via Instagram, era stato lo stesso Gunn ad annunciare la fine delle riprese.

A causa dell’emergenza Covid-19, molte persone si sono ritrovate a dover modificare il proprio stile di vita e a praticare lo smart working, nella speranza di contenere sempre più la diffusione del virus attraverso l’isolamento forzato. Ovviamente, anche James Gunn ha fatto lo stesso, e via Twitter, in risposta ad un fan, ha svelato che, tra le tante attività che lo tengono impegnato in questo periodo di quarantena, c’è anche la post-produzione di The Suicide Squad, che si sta svolgendo direttamente da casa sua.

Nel post Gunn ha fatto riferimento anche alla scrittura: probabilmente il regista starà anche continuando a lavorare alla sceneggiatura di Guardiani della Galassia Vol. 3. Potete vedere il post di seguito:

LEGGI ANCHE – The Suicide SquadNathan Fillion sulla segretezza del suo ruolo

Il cast ufficiale comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang) insieme alle new entry Idris ElbaMichael Rooker, Peter Capaldi, Nathan Fillion, Sean Gunn, David Dastmalchian, Storm Reid, Taika Waititi e John Cena. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

CORRELATE: 

Secondo le ultime indiscrezioni, Nathan Fillion dovrebbe interpretare Arm-Fall-Off-Boy, che i lettori dei fumetti ricorderanno come il criminale con la capacità di staccare i propri arti e usarli come armi, potere guadagnato grazie ad un elemento metallico antigravità.

Altri nomi circolati nelle ultime settimane sono Ratcatcher e Peacemaker, ma i report segnalano che Sean Gunn potrebbe vestire i panni di Weasel e Flula Borg quelli di Javelin; Pete Davidson potrebbe interpretare Blackguard, mentre Michael Rooker Savant.

Fonte: ScreenRant

The Good Doctor 3×20: promo e trama dall’episodio

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The Good Doctor 3×20: promo e trama dall’episodio

Il network americano ABC ha diffuso promo e trama di The Good Doctor 3×20, il diciannovesimo episodio della terza stagione di The Good Doctor.

In The Good Doctor 3×20 che si intitolerà  “I Love You” (Season Finale) nel secondo episodio del finale in due parti, i nostri medici lavorano contro il tempo e la propria sicurezza personale per salvare la vita di coloro che li circondano nel finale di stagione di The Good Doctor, che andrà in onda LUNEDÌ 30 MARZO sulla ABC.

In The Good Doctor 3×20 protagonisti sono Freddie Highmore nei panni del Dr. Shaun Murphy, Antonia Thomas nel ruolo del Dr. Claire Browne, Nicholas Gonzalez nel ruolo del Dr. Neil Melendez, Hill Harper come Dr. Marcus Andrews, Richard Schiff come Dr. Aaron Glassman, Christina Chang come Dr. Audrey Lim, Fiona Gubelmann come Dr. Morgan Reznick, Will Yun Lee come Dr. Alex Park, Paige Spara come Lea Dilallo e Jasika Nicole come Dr. Carly Lever.

Le guest star di The Good Doctor 3×20 sono Bentley Green come Casey e Marin Ireland come Vera. “I Love You” è stato scritto da David Shore, David Hoselton e Adam Scott Weissman e diretto da David Shore.

The Good Doctor 3×20

In The Good Doctor 3 Dr. Shaun Murphy (Freddie Highmore), un giovane chirurgo con autismo e sindrome dei savant, continua a usare la sua straordinaria regali medici presso l’unità chirurgica dell’ospedale San Bonaventura. Mentre le sue amicizie si approfondiscono, Shaun lavora più duramente di quanto abbia mai fatto prima di iniziare a uscire, mentre naviga nel suo ambiente e nelle sue relazioni per dimostrare ai suoi colleghi che il suo talento come chirurgo salverà delle vite. La serie è di David Shore (“House”), e “Lost” e “Hawaii Five-0” star Daniel Dae Kim.

In The Good Doctor protagonisti Freddie Highmore nei panni del Dr. Shaun Murphy, Antonia Thomas nel ruolo del Dr. Claire Browne, Nicholas Gonzalez nel ruolo del Dr. Neil Melendez, Hill Harper come Dr. Marcus Andrews, Richard Schiff come Dr. Aaron Glassman, Christina Chang come Dr. Audrey Lim, Fiona Gubelmann come Dr. Morgan Reznick, Will Yun Lee come Dr. Alex Park, Paige Spara come Lea Dilallo e Jasika Nicole come Dr. Carly Lever.

La serie The Good Doctor è di Sony Pictures Television e ABC Studios. David Shore è il produttore esecutivo e showrunner. Anche Daniel Dae Kim, Erin Gunn, David Kim e Sebastian Lee sono produttori esecutivi. Gli ABC Studios fanno parte dei Disney Television Studios, una collezione di studi composta da 20th Century Fox Television, ABC Studios e Fox 21 Television Studios.

Star Wars IX: nomi in codice sul set per evitare spoiler su Palpatine

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Eunice Huthart, stunt coordinator che ha lavorato a Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, ha rivelato come la Lucasfilm è riuscita a mantenere segreto il ritorno di Palpatine nel film fino alla Star Wars Celebration 2019, quando il ritorno dell’Imperatore è stato ufficializzato attraverso il primo teaser trailer ufficiale del film.

In una recente intervista con ScreenRant, Huthart ha parlato della segretezza che ruota attorno ad una produzione come quella de L’Ascesa di Skywalker. La stunt ha parlato di “nomi in codice” che venivano utilizzati per evitare che la notizia del ritorno di Palpatine trapelasse sul set e potesse essere così “diffusa” all’esterno:

“Abbiamo fatto del nostro meglio per mantenere il segreto. Ad essere onesti, è stata molto dura per me. Facevo sempre confusioni, perché avevamo dei nomi in codice, e puntualmente li dimenticavo. Mentre facevamo delle prove, mi capitava di esclamare: ‘Adesso è il momento in cui Palpatine entra in scena, ragazzi’, e puntualmente qualcuno esclamava: ‘Oh, ci sarà anche Palpatine nel film?’, ed ogni volta dovevo replicare con: ‘Oh no, l’ho detto? No, non ci sarà’. Avevamo questi nomi in codice che dimenticavo ogni volta. Avevamo nomi in codice per qualsiasi cosa: dalle scene ai set, fino ai personaggi. Ogni volta ci capitava di dimenticare quale fosse il nome in codice associato al quel personaggio. È stata veramente dura.”

LEGGI ANCHE – Star Wars: come Palpatine è sopravvissuto dopo Il Ritorno dello Jedi

Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam DriverDaisy RidleyJohn Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid Billy Dee Williams.

Diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi.

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