Olivia Wilde, dopo (e ora in parallelo) a una carriera d’attrice, ha esordito l’anno scorso come regista con Booksmart – la rivincita delle sfigate. Ora Wilde è ora pronta a dirigere un thriller psicologico ambientato in California negli anni ’50.
Vedremo Florence Pugh anche in Black Widow, accanto a Scarlett Johansson, mentre Chris Pine sarà in Wonder Woman 1984con Gal Gadot. Shia LaBeouf è una specie di jolly nel cast: dopo un inizio folgorante di carriera, con Transformers e Indiana Jones e il regno dei teschi di cristallo, il talentuoso attore sta ora rimettendosi in carreggiata, dopo un periodo controverso.
La Marvel sta “aggiustando” la sua schedule delle uscite al cinema e sembra che a differenza di molti altri titoli che hanno subito spostamenti anche di diversi mesi,Thor: Love and Thunder, dopo il primo posticipo al 18 febbraio 2022, adesso si è assestato al 11 febbraio 2022, una settimana prima dell’uscita prevista in coincidenza con il grande spostamento dei titoli a seguito dell’emergenza sanitaria mondiale.
Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo daNatalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con.
Taika Waitititornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
L’uscita nelle sale è fissata invece al 11 febbraio 2022.
Oggi, la Sony ha annunciato la sua nuova schedule, con Spider-Man 3che è stato spostato proprio al 5 novembre e così Marvel, in risposta, ha comunicato che il seguito di Doctor Strange cambierà data d’uscita, per evitare conflitti al box office. Adesso il film uscirà in 25 marzo 2022.
Annunciato ufficialmente questa estate al Comic-Con di San Diego, Doctor Strange 2 vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Scott Derrickson, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.
Secondo Collider, la produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro mani con il regista.
Il primo film su Doctor Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la nascita dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al confronto con Dormammu. Nel film c’erano anche Benedict Wong, Tilda Swintone Chiwetel Ejiofor. Rachel McAdams non tornerà nei panni di Christine Palmer. Abbiamo rivisto Strange in Infinity Ware inEndgame.
Dopo lo spostamento di Spider-Man 3, la SONY posticipa anche un altro attesissimo film sull’Uomo Ragno, quel Spider-Man: un nuovo universo 2attesissimo dagli spettatori che hanno giustamente amato alla follia il primo bellissimo film.
Previsto inizialmente per aprile 2022, il film uscirà adesso in autunno, il 7 ottobre del 2022, e si allineerà con la nuova schedule mondiale dei blockbuster che stanno trovando tutti una nuova collocazione nel palinsesto dei prossimi mesi e anni.
Spider-Man: Un Nuovo Universo racconta le vicende del teenager Miles Morales e delle infinite possibilità dello Ragno-Verso, dove più di una persona può indossare la maschera. Una visione fresca di un nuovo Universo Spider-Man con uno stile visivo innovativo e unico nel suo genere.
Il film è diretto da Bob Persichetti, Peter Ramsey, Rodney Rothman, con Shameik Moore e Jake Johnson. Uscito al cinema il 25 dicembre 2018. Durata 117 minuti. Distribuito da Warner Bros. Italia.
A differenza di tutti gli altri progetti cinematografici che stanno subendo dei posticipi a causa dell’emergenza sanitaria mondiale, Unchartedè stato anticipato di ben tre mesi.
Il film, con protagonista Tom Holland, arriverà nel luglio 2021 al posto di ottobre e andrà ad occupare lo slot lasciato vuoto proprio da Spider-Man 3, altro film con Holland che però è stato posticipato a novembre dello stesso anno.
Ruben Fletcher (Venom) dirigerà il film, dopo una serie di abbandoni e una firma del contratto che risale allo scorso gennaio. Il progetto, ormai in cantiere da diversi anni, segue Nathan Drake, un cacciatore di tesori che viaggia in tutto il mondo per scoprire vari misteri storici. Non è stato reso noto quali saranno i personaggi interpretati da Banderas, Ali e Gabrielle nel film.
Tom Holland resta collegato al progetto nei panni di Nathan Drake, così come Mark Wahlberg in quelli di Sully Sullivan. Non tutti sanno che, inizialmente, Wahlbergavrebbe dovuto interpretare l’eroe del titolo anni fa quando David O. Russell era coinvolto nel progetto, mentre negli anni la Sony ha deciso di sviluppare il film come una origin story. Nel cast anche Antonio Banderas.
La sceneggiatura è stata firmata da Art Marcum, Matt Holloway e Rafe Judkins, e racconterà le avventure del protagonista Nathan Drake nei suoi anni giovanili mentre diventa il cacciatore di tesori che tutti conosciamo.
Vi ricordiamo che Uncharted sarà la prima produzione cinematografica di Sony PlayStation Productions, divisione interna della Sony fondata lo scorso anno da Asad Qizilbash e Carter Swan in collaborazione con PlayStation Productions, Chuck Roven, Avi Arad, Alex Gartner e Ari Arad.
Il film dedicato a Black Cat e Silver Sable potrebbe evolversi in una serie Disney + – almeno, è ciò che la sua regista, Gina Prince-Bythewood, ha dichiarato. Conosciuto anche come Silver & Black, un film sui personaggio dello Spiderverse, Black Cat e Silver Sable, è stato annunciato nel 2016, e solo nel maggio 2017 Prince-Bythewood è salita a bordo del progetto.
Dopo una previsione di uscita nel febbraio 2019, il film ha poi subito una battuta d’arresto per via di problemi alla scrittura e dopo numerosi problemi in fase di preproduzione, arriva adesso la notizia, dalle labbra della regista, che il progetto non è morto ma che si potrebbe trasformare in una serie Disney+.
Parlando con THR, Prince-Bythewood ha offerto un piccolo aggiornamento sul film Black Cat e Silver Sable. Dopo aver confermato che lo script iniziale era stato diviso in due film diversi, Prince-Bythewood ha rivelato: “Ora, c’è un pensiero di di realizzare la storia in forma di serie breve per Disney+, ma credo che i due personaggi possano funzionare meglio in un film, quindi spero che si realizzi.”
Sony Pictures ha annunciato ulteriori cambiamenti nella sua schedule per i prossimi anni e, dopo aver posticipato le uscite di Morbiuse Venom: let there be Carnage, ha deciso di posticipare anche l’uscita di Spider-Man 3.
Dopo l’ufficializzazione dello stop delle riprese, confermato da Tom Holland, arriva direttamente da Sony la notizia che il nuovo film con l’attore inglese nei panni dell’uomo ragno arriverà con 5 mesi di ritardo al cinema, rispetto alla data prevista, il 5 novembre invece del 16 luglio 2021.
Divenuto popolare in particolar modo negli anni Novanta, Tim Roth si è costruito una carriera d’interprete a dir poco invidiabile, collaborando con alcuni tra i più rinomati autori del settore. Grazie ai suoi personaggi stravaganti, spesso al confine tra bene e male, l’attore ha dato prova di possedere grande versatilità e carisma, che gli hanno permesso di ottenere il proprio posto di rilievo nel mondo del cinema. Ecco 10 cose che non sai di Tim Roth.
Parte delle cose che non sai sull’attore
Tim Roth: i suoi film e le serie TV
10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore debutta al cinema nel 1982 con il film Made in Britain, per poi ottenere grande popolarità con il film Le iene (1992), di Quentin Tarantino. In seguito, recita in altri film che ne confermano le capacità come Pulp Fiction (1994), conJohn Travolta, Rob Roy (1995), Four Rooms (1995), Tutti dicono I Love You (1996), La leggenda del pianista sull’oceano (1998), e Planet of the Apes – Il pianeta delle scimmie (2001). Con il nuovo millennio prenderà invece parte a progetti di natura diversa come Funny Games (2007), L’incredibile Hulk (2009), con Edward Norton,La frode (2012),Grace di Monaco (2013), con Nicole Kidman, Selma – La strada per la libertà (2014), The Hateful Eight (2015), con Samuel L. Jackson e Kurt Russell, Hardcore (2015), A un miglio da te (2017) e Luce (2019).
9. Ha preso parte a produzioni televisive. Nel corso degli anni l’attore è andato intensificando la propria presenza sul piccolo schermo. In particolare, è stato il protagonista della serieLie to Me, andata in onda dal 2009 al 2011, dove ha recitato accanto all’attriceMonica Raymund. Dopo quell’esperienza torna in televisione per recitare nelle serie Klondike (2014), Twin Peaks: Il ritorno (2017), nel ruolo di Gary ‘Hutch’ Hutchens, e Tin Star, dove dal 2017 recita nel ruolo del poliziotto Jim Worth, condividendo la scena con l’attrice Christina Hendricks.
8. È anche regista e produttore. Ad oggi Roth vanta soltanto un film realizzato in qualità di regista. Si tratta di Zona di guerra, girato nel 1999 con gli attori Tilda Swinton e Colin Farrell. Il film è incentrato su alcuni oscuri segreti di una famiglia e sugli effetti che questi avranno sul figlio adolescente. Roth ha inseguito ricoperto anche il ruolo di produttore per alcuni episodi della serie Lie to Me, di cui è stato protagonista.
Tim Roth in C’era una volta a… Hollywood
7. Doveva essere presente nel film. Roth è da sempre uno degli attori ricorrenti nei film di Tarantino, e ha già recitato per lui in quattro diverse occasioni. Di recente sarebbe dovuto comparire anche nel film C’era una volta a… Hollywood, con Leonardo DiCaprio e Brad Pitt. Avrebbe qui ricoperto il ruolo del maggiordomo Jay Sebrings, ma la sua parte è stata tuttavia tagliata dal montaggio finale del film. L’attore viene comunque citato nei titoli di coda.
Tim Roth e gli Oscar
6. Ha ricevuto una nomination all’ambito premio. Nonostante le sue apprezzate interpretazioni, Roth ha ricevuto soltanto una nomination al premio Oscar. Nel 1996 è infatti candidato come attore non protagonista per il film Rob Roy. Nonostante quell’anno vinse poi l’attore Kevin Spacey, la nomination rappresentò per Roth la coronazione di un momento d’oro della sua carriera.
Parte delle cose che non sai sull’attore
Tim Roth in Le Iene
5. Richiese un particolare colloquio con il regista. Quando all’attore fu proposto il ruolo di Mr. Orange nel film di debutto di Quentin Tarantino, questi si rifiutò di leggere la sceneggiatura finché non avesse incontrato personalmente il suo autore. Roth insisté dunque per andare a bere qualcosa insieme a Tarantino e all’attore Harvey Keitel. Accettò di leggere la sceneggiatura con loro soltanto a fine serata, quando erano tutti e tre ubriachi.
4. Gli furono proposti diversi ruoli. Il casting di Le iene fu un processo lungo, con numerosi attori presi in considerazione per i ruoli principali. Inizialmente Tarantino voleva che Roth ricoprisse il ruolo o di Mr. White o di Mr. Pink. L’attore non era tuttavia d’accordo con questa volontà, e richiese invece di poter interpretare Mr. Orange, poiché lo riteneva il ruolo più complesso e importante del film. Tarantino si convinse infine che Roth era adatto a quella parte, e gliela assegnò.
Tim Roth in Pulp Fiction
3. Il suo ruolo è stato scritto specificatamente per lui. Tarantino è solito scrivere i suoi personaggi con in mente già gli attori che dovranno ricoprirli. Per il ruolo del criminale “Zucchino” in Pulp Fiction, egli pensò proprio a Roth, e scrisse il ruolo in modo da poterne esaltare le qualità. Avendo già avuto modo di vederlo lavorare sul set de Le iene, Tarantino sapeva cosa era meglio per l’attore, che poté così dar corpo e voce ad un nuovo memorabile personaggio.
2. Aveva un’agguerrita concorrenza. Benché il ruolo fosse stato scritto pensando a Roth, erano stati presi in considerazione una serie di altri attori nel caso in cui egli avesse rinunciato alla parte. Tra questi vi erano Johnny Depp, Gary Oldman e Nicolas Cage. Roth tuttavia comprese da subito le potenzialità del personaggio e dell’intero film, e non si lasciò sfuggire l’occasione di recitarvi.
Tim Roth: età e altezza
1. Tim Roth è nato a Londra, Inghilterra, il 14 maggio 1961. L’attore è alto complessivamente 170 centimetri.
Abbiamo già visto, nello Spider-Man 3 di Sam Raimi, una versione dell’Uomo Ragno nero, chissà che non verrà prima o poi riproposta al cinema!
In Venom: Let There Be Carnageassisteremo allo scontro tra il simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più celebri dei fumetti su Spider-Man. Nel cast del sequel anche Michelle Williams (Fosse/Verdon) nei panni di Anne Weying, Woody Harrelson (Zombieland: Doppio colpo) nei panni di Cletus Kasady/Carnage, Naomie Harris (No Time to Die) nei panni di Shriek e l’attore inglese Stephen Graham.
Entra nell’archivio di Prime Video, dal25 aprile, distribuito da 102 Distribution, Irréversible, film-scandalo del Festival di Cannes del 2002, scritto e diretto da Gaspar Noé (Enter the Void; Climax), con Monica Bellucci e Vincent Cassel, al tempo delle riprese ancora marito e moglie. Il film, interpretato anche da Albert Dupontel e Philippe Nahon – quest’ultimo recente morto a causa del Coronavirus – si avvale delle musiche di Thomas Bangalter (Daft Punk; Stardust).
Irréversible: la trama
Marcus e Alex devono recarsi ad una festa con Pierre, amico di Marcus ed ex fidanzato di Alex. I tre si ritrovano alla festa ma Marcus, dopo due ore, è già strafatto e si comporta da folle, infastidendo con il suo comportamento prima Pierre, che cerca inutilmente di farlo ragionare, poi Alex che infine, stancatasi, decide di tornarsene a casa da sola. Mentre attraversa un sottopassaggio Alex viene stuprata e picchiata selvaggiamente. Marcus e Pierre, uscendo dal locale, scoprono l’accaduto vedendo Alex, con il volto tumefatto, mentre viene trasportata in barella su un’ambulanza. Sconvolto e accecato dalla rabbia, Marcus trascina l’amico Pierre nella disperata ricerca del colpevole, per vendicare Alex. Dopo una frenetica ricerca giungono in un postribolo gay dove dovrebbe trovarsi il presunto stupratore. I due massacrano l’uomo, erroneamente ritenuto responsabile dello stupro. In realtà l’uomo aggredito e ucciso a colpi di estintore non è lo stupratore di Alex, ma solo una persona che stava parlando con il colpevole, che dopo il massacro abbandona indisturbato il locale.
Irréversible: trailer
Curiosità
Il tema principale del film è il piacere. Giudicato da parte della critica come uno dei film più controversi del 2002, principalmente a causa delle rappresentazioni esplicite di violenza sessuale e omicidio, è stato paragonato a pellicole come Memento, Peppermint Candy e Betrayal per la tecnica di cronologia inversa utilizzata.
La colonna sonora è di Thomas Bangalter, musicista francese noto per essere uno dei componenti del duo Daft Punk e del trio Stardust.
Happiness Continues: A Jonas Brothers Concert Film, un nuovo dietro le quinte della band dei Jonas Brothers, il celebre trio nominato ai Grammy, e sul loro tour sold out del 2019 “Happiness Begins” è disponibile ora, in esclusiva, su Amazon Prime Video in più di 200 paesi nel mondo.
Proseguendo il viaggio che ebbe inizio con il documentario Amazon Original dell’anno scorso intitolato Chasing Happiness, Happiness Continues restituisce l’esperienza di un concerto dal vivo della band e regala uno spaccato esclusivo sulla vita on the road dei Jonas Borthers. Il film include anche i video delle performance di alcuni loro grandi successi come “Burnin’ Up,” “S.O.S.” e “Year 3000,” i pezzi dell’album “Happiness Begins” che ha scalato le classifiche e la loro hit “Sucker” che ha raggiunto la posizione numero 1 della classifica Billboard.
Happiness Continues: A Jonas Brothers Concert, il film Film
Happiness Continues fornisce agli spettatori un posto in prima fila nei palazzetti pieni di fan a Miami, Vancouver e Città del Messico, ma anche nell’atmosfera intima del Cobra Lounge di Chicago, dove si sono esibiti per la prima volta in 12 anni. Happiness Continues regala ai fan un’immagine più profonda di come Nick, Joe, e Kevin affrontano la vita in tour cercando di mantenere in equilibrio la musica, le loro vite private e la loro relazione tra fratelli.
Happiness Continues è reso disponibile su base mondiale e sarà fruibile in esclusiva su Prime Video in più di 200 paesi. I sottotitoli, nelle diverse lingue, saranno a disposizione nei prossimi giorni.
Happiness Continues: A Jonas Brothers Concert Film, il trailer
Happiness Continues è prodotto da Philymack e Amazon Studios in collaborazione con Polygram Entertainment e Federal Films. Produttori esecutivi sono Phil McIntyre, John Lloyd Taylor, Monte Lipman, Wendy Goldstein, e Baz Halpin. Happiness Continues è diretto da Anthony Mandler.
Dopo sei anni di stop i Jonas Brothers hanno preso il mondo alla sprovvista rilasciando nel 2019 il loro singolo di successo e apprezzato dalla critica “Sucker.” Il singolo, doppio di platino, ha raggiunto subito il primo posto della classifica Billboard ed è stata la prima volta, in questo secolo, che una band ha raggiunto la prima posizione con un singolo appena uscito. La band ha poi realizzato Chasing Happiness, un documentario Amazon Original, che ripercorre la rinascita e il ritorno sulle scene della band prima di far uscire il loro terzo album, diventato di platino, Happiness Begins (Republic Records). Per il resto dell’anno la band si è dedicata al tour sold out “Happiness Begins Tour,” che conta più di 1.2 milioni di biglietti venduti.
“Nei film, ogni dettaglio, non importa quanti piccolo, è realizzato per raccontare qualcosa”. Seguendo questa massima Dan Lanigan, collezionista di manufatti dai set cinematografici più famosi della storia e malato di cinema, ha ideato la serie Oggetti di Scena –Prop Culture.
Disponibile dall’1 maggio suDisney+, la serie, in otto puntate, porta lo spettatore, guidato da Lanigan, alla ricerca di oggetti che manufatti che hanno caratterizzato la storia dei film. Ogni puntata è dedicata ad un film particolare della storia della Disney e ogni puntata ci porta dentro un mondo in cui a venire trovati, scoperti e valorizzati non solo solo gli oggetti in sé (i props, appunto), ma anche i loro artefici, maghe e stregoni dell’artigianato cinematografico che hanno dato forma ai sogni e alle immagini che popolano la nostra vita.
Il primo episodio è dedicato a Mary Poppins. Con Lanigan si va quindi alla ricerca dell’ombrello della protagonista, introvabile, della borsa di tappeto, che mostra i segni del tempo pur ma conservata come una reliquia preziosa, dei cavallini di legno della giostra, dei costumi. Il valore aggiunto di questa ricerca, però, è quello di ricongiungere i creatori con le loro creature. E così il costumista del film, Tony Walton, riabbraccia cappotto, sciarpa e cappellino della prima entrata in scena di Mary; la coreografa Dee Dee Wood si commuove a rivedere uno degli scopettoni da spazzacamino coprotagonisti della celebre sequenza musicale sui tetti; Karen Dotrice, interprete di Jane, vede riunito il suo cappottino giallo alla paglietta, che non porta più il nastro di velluto bordeaux.
Oggetti di scena – Prop Culutredal 1° maggio su Disney+
La ricerca di Lanigan è quindi un viaggio nei ricordi e nella magia di questi film, che qualche volta, sono dolci e collettivi, qualche altra volta sono amari, come nel caso di Tron, film a cui è dedicato il secondo episodio, e in cui si respira tutto il rammarico del filmaker per un progetto che si è rivelato uno dei pochi flop della Casa di Topolino, ma che allo stesso tempo ha scritto una pagina importante della storia della tecnica cinematografica.
Come ogni prodotto documentaristico targato Disney, è naturale il tono agiografico del prodotto che però riesce senza dubbio a coinvolgere gli spettatori più curiosi, per non parlare degli appassionati di cinema e di collezionismo, che vivranno con grande apprensione ed emozione ogni scoperta di Dan Lanigan.
Disponibile dall’1 maggio in 8 puntate, Oggetti di Scena – Prop Culture ci offre una prospettiva privilegiata nel mondo dei manufatti di scena, raccontandoci anche un tipo di lavoro che con l’avvento del digitale è diventato sempre più raro e ricercato.
Superman è probabilmente uno dei personaggi che, al cinema, ha avuto la storia più travagliata in termini di casting. Inoltre, si tratta di un personaggio particolarmente complesso, una vera e propria sfida che ogni attore che viene chiamato ad interpretarlo si trova a raccogliere. Nel corso della storia, gli attori che hanno interpretato l’Uomo d’Acciaio al cinema, da Christopher Reeve a Brandon Routh, fino ad arrivare al più recente Henry Cavill – hanno tutti svolto un lavoro egregio nel bilanciare al meglio la personalità dilaniante dell’eroe kryptoniano.
Prima che Henry Cavill ottenesse la parte di Superman ne L’uomo d’acciaio di Zack Snyder, i produttori volevano Matt Bomer nel ruolo. L’attore aveva doppiato il personaggio nel film animato Superman: Unbound e, diversi anni dopo, avrebbe interpretato Larry Trainor/Negative Man nella serie Doom Patrol. Oltre a Bomer, la produzione aveva considerato anche Zac Efron, Armie Hammer e Matthew Goode.
Will Smith
Durante la pre-produzione di Superman Returns di Bryan Singer, il ruolo dell’eroe del titolo era stato offerto prima a Will Smith e a Josh Hartnett. Avendo già interpretato un personaggio tradizionalmente caucasico in Wild Wild West, Smith era riluttante a voler accettare la parte; Hartnett, invece, rifiutò perché aveva paura che interpretare il figlio di Krypton avrebbe compromesso la sua carriera ed intrappolarlo in una sorta di stereotipo. Così, la parte venne affidata alla successiva scelta della produzione, Brandon Routh.
Arnold Schwarzenegger
Quando il Superman di Richard Donner uscito nel 1978 era ancora in fase di sviluppo, i produttori vagliarono numerose possibilità prima di arrivare a scegliere definitivamente Christopher Reeve. Anche Arnold Schwarzenegger era stato considerato per la parte, così come il suo rivale (cinematograficamente parlando, s’intende!) Sylvester Stallone. Persino Paul Newman e Robert Redford, che avevano recitato insieme in Butch Cassidy, vennero considerati, così come Burt Reynolds, Charles Bronson e nientemeno che Clint Eastwood.
Christian Bale
Diversi anni prima del film di Zack Snyder, un’altro Batman v Superman era in sviluppo con la regia di McG. All’epoca il regista di Charlie’s Angels avrebbe voluto ingaggiare Christian Bale – con cui aveva già lavorato in Terminator: Salvation – per il ruolo dell’eroe kryptoniano. Ciò avenne pochi anni prima che Bale venisse poi ingaggiato per il ruolo di Bruce Wayne in Batman Begins.
D.J. Cotrona
Anni prima della nascita del DCEU, George Miller avrebbe dovuto realizzareJustice League: Mortal, film mai realizzato dedicato alla celebre Justice League dei fumetti. Il regista di Mad Max: Fury Road aveva affidato il ruolo di Superman a D.J. Cotrona, visto in G.I. Joe – La vendetta, nella serie Dal tramonto all’alba e in Shazam!. Il resto del cast del progetto includeva Armie Hammer come Batman, Megan Gale come Wonder Woman, Adam Brody come The Flash, Common come Lanterna Verde, Santiago Cabrera come Aquaman e Hugh Keays-Byrne come Martian Manhunter.
Glenn Howerton
Numerosi furono gli attori che sostennero un provino per il ruolo del protagonista in Superman Returns. Tra questi, anche Paul Walker, Ashton Kutcher, Ian Somerhalder, Brendan Fraser e David Boreanaz. Sorprendentemente, anche Glenn Howerton, il celebre Dennis Reynolds di C’è sempre il sole a Philadelphia, si presentò alle audizioni.
Joe Manganello
Quando Zack Snyder iniziò a lavorare a L’uomo d’acciaio, voleva rivoluzionare la leggenda di Superman, e discusse del personaggio con Joe Manganiello. Sfortunatamente, a causa dei suoi impegni con la serie True Blood, l’attore non potette accettare la parte. Anni dopo, Manganiello entrò nel DCEU nei panni di Deathstroke. Purtroppo, lo abbiamo visto soltanto in una delle due scene post-credit di Justice League.
Henry Cavill
Sì, Henry Cavill ha davvero interpretato Superman, quindi vi starete certamente chiedendo il perché della sua presenza in questa TOP 10… sappiate che prima di recitare ne L’uomo d’acciaio, l’attore era in lizza per vestire i panni dell’eroe già in Superman Returns. Era anche l’anno in cui venne considerato per raccogliere l’eredità di James Bond prima che il ruolo venisse affidato a Daniel Craig. Insomma, una fase della carriera non particolarmente felice per Cavill…
Muhammad Ali
Una delle scelte più improbabili per il ruolo di Superman nel film di Richard Donner sarebbe certamente stata quella di Jon Voight, di Dustin Hoffman (considerato anche per il ruolo di Lex Luthor) e – al di sopra di tutte – quella leggenda della box Muhammad Ali. Nel 1978, quando il film con Christopher Reeve uscì nelle sale, un fumetto dal titolo “Superman vs. Muhammad Ali” venne pubblicato: nella storia, l’eroe kryptoniano univa le forze con Ali per fronteggiare una minaccia aliena.
Nicolas Cage
Probabilmente, il film mai realizzato su Superman ad essere maggiormente conosciuto è Superman Lives, che avrebbe dovuto vedere Tim Burton dietro la macchina da presa e Kevin Smith alla sceneggiatura. Nicolas Cage venne scritturato per interpretare l’eroe protagonista, e realizzò anche una serie di costume test, come testimoniato dal documentario “The Death of Superman Lives: What Happened?“.
Dal 2011 il regista e sceneggiatore francese Michel Hazanavicious tenta di replicare l’enorme successo che ebbe, in quell’anno, con The Artist, il supo film più famoso e premiato, che lo portò in vetta a Hollywood e gli regalò ben 5 premi Oscar, tra cui quello per la migliore regia e il miglior film.
Quando un tale successo arriva così presto nella propria carriera, sembra quindi che si abbia un’asticella altissima per valutare tutto ciò che viene dopo. E la carriera di Hazanavicious non è stata molto clemente, in questo paragone costante con quell’opera. Dopo diversi film che non hanno esattamente brillato per ricercatezza estetica o pregi particolari, il regista torna dietro alla macchina da presa con Il Principe Dimenticato, in cui racconta una vera e propria fiaba per bambini, in cui spiega ai grandi come riuscire a stare al passo dei propri figli.
Il Principe Dimenticato, la trama
Il Principe Dimenticato racconta la storia di Djibi, un papà single la cui vita intera gira intorno alla propria figlia di 8 anni, Sofia. Ogni sera nel loro rituale della storia della buonanotte il papà porta Sofia a “Storyland”, uno studio cinematografico di fantasia in cui le loro fiabe prendono vita e in cui Djibi interpreta sempre un eroico Principe Azzurro. Tre anni più tardi e quasi adolescente, Sofia inizia a distanziarsi dalle storie del padre che non ricopre più il ruolo di eroe. Djibi deve quindi trovare il modo di ritornare l’eroe della vita e delle storie di sua figlia.
Michel Hazanavicious si confronta con la fiaba per bambini, con la metafora della crescita e con l’esigenza, forse biografica, di trovare e offrire una bussola a quei genitori che si trovano in difficoltà a gestire l’adolescenza dei propri figli.
Volto allegro del principe protagonista è Omar Sy, vera e propria stella del cinema europeo che spesso e volentieri presta la sua fisicità all’action americano e che qui sfoggia il suo sorriso migliore nei panni di un papà davvero premuroso. Oltre a Sy e alla giovane Sarah Gaye nei panni della dodicenne Sophia, il film vede protagonista anche la sempre meravigliosa Berenice Bejo, che, dopo la pioggia di nomination per il suo ruolo in The Artist, ha ridimensionato la sua carriera, forse sprecando un po’ il suo volto magnetico e il suo elegante talento.
Il Principe Dimenticato contro il cinismo di un mondo che cambia
Nonostante sia un film per ragazzi e per famiglie, Il Principe Dimenticatosembra ripercorrere, con intenzioni e per strade diverse, quello che era stato il percorso di The Artist, diventando anche una riflessione sulla fantasia, contro il cinismo, recuperando la magia e l’ingenuità che si respirava nel film del 2011.
Il Principe Dimenticato è anche una sfida tecnica, è un fantasy ad alto budget in cui le scenografie reali si incrociano costantemente con quelle di fantasia e in cui la ripresa dal vivo e l’animazione convivono in maniera naturale e funzionale al racconto.
Leggero e divertente, con il pregio di veicolare messaggi universali con un linguaggio semplice e diretto, Il Principe Dimenticato è un invito a ricordare, grandi o piccoli, che le storie sicuramente non salvano il mondo, ma possono aiutarci ad affrontarlo con lo spirito alto.
Oggi sono stati rivelati i titoli degli episodi di The Mandalorian 2, l’annunciano la seconda stagione di The Mandalorian, la serie firmata da Disney e Lucas Film
La seconda stagione di The Mandalorian arriverà l’inverno del 2020 e sarà disponibile in streaming su Disney Plus. La seconda stagione è stata ordinata, per la messa in onda prevista per la fine del 2020. La serie ha ricevuto recensioni positive, con elogi per la sua scrittura, caratterizzazione, musica e immagini, mentre le critiche erano dirette al suo ritmo incoerente.
The Mandalorian, noto anche comeStar Wars: The Mandalorian , è la serie tv americana presentata in anteprima su Disney + il 12 novembre 2019. Ambientata nell’universo diStar Wars , la serie si svolge cinque anni dopo gli eventi di Return of the Jedi e 25 anni prima degli eventi di The Force Awakens e segue le gesta di uncacciatore di taglie Mandaloriano oltre i confini della Nuova Repubblica .
Jon Favreau è il creatore, lo sceneggiatore e lo showrunner, nonché produttore esecutivo, al fianco diDave Filoni, Kathleen Kennedy e Colin Wilson . Lo spettacolo è interpretato da Pedro Pascalnel ruolo del protagonista.
Il celebre Andy Park, concept artist che lavora con i Marvel Studios, ha condiviso via Instagram un concept inedito che ci mostra il look pensato in origine per Gamora, il personaggio interpretato nel MCU e, in particolare, nei film dedicati ai Guardiani della Galassia da Zoe Saldana.
Il look di Gamora è da sempre originale e molto peculiare, identificativo del personaggio e anche della sua personalità, grazie alla pelle verde e ai vari dettagli d’argento che ne delineano il volto. Il concept diffuso da Park ci mostra un volto ancora più marcato da una serie di dettagli di colore viola. Lo stesso ha poi spiegato nella didascalia che ha accompagnato il post che “James Gunn aveva approvato il concept, ma poi cambiò idea, optando per un design del volto più scarno.”
L’attesissimo Top Gun: Maverick, il sequel della pellicola cult con protagonista Tom Cruise, arriverà nelle sale di tutto il mondo il prossimo dicembre. Oltre al ritorno di Cruise nei panni iconici di Pete “Maverick” Mitchell, nel sequel ritroveremo anche il Tom “Iceman” Kazinsky di Val Kilmer.
Come rivelato dallo stesso attore nella sua autobiografia (via ComicBook), il personaggio di Iceman non era inizialmente presente nella sceneggiatura del sequel: è stato proprio Kilmer ad insistere per poter recitare nel film. Così, l’attore è riuscito a convincere Cruise e la produzione ad affidargli una parte nel sequel:
“Come cantavano i Temptations nell’epoca d’oro del soul alla Motown, ‘Ain’t too proud to beg’. I produttori erano d’accordo. Cruise era d’accordo. E Tom non poteva essere più in gamba di così… Insieme abbiamo ripreso un discorso esattamente da dove lo avevamo interrotto. La reunion è andata alla grande.”
Dopo più di trent’anni di servizio come aviatore della Marina, Pete “Maverick” Mitchell (Tom Cruise) è nel posto che gli appartiene, spingendo l’acceleratore nelle vesti di un coraggioso pilota collaudatore, mentre ha schivato l’avanzamento di grado che lo avrebbe radicato nel corpo. Quando si ritrova ad addestrare un distaccamento dei diplomati di Top Gun per una missione specializzata che nessun pilota vivente ha mai visto, Maverick incontra il tenente Bradley Bradshaw (Miles Teller), segnale di chiamata: “Rooster”, il figlio del defunto amico di Maverick e ufficiale di intercettazione radar Ten. Nick Bradshaw, alias “Goose”. Di fronte a un futuro incerto e confrontandosi con i fantasmi del suo passato, Maverick viene coinvolto in uno scontro con le sue paure più profonde, che culmina in una missione che richiede il massimo sacrificio a coloro che saranno scelti per volarci incontro.
Tom Cruise e Val Kilmer torneranno nei rispettivi ruoli del capitolo originale, ovvero Pete “Maverick” Mitchell e Tom “Iceman” Kazinsky. Insieme a loro anche Jennifer Connelly, Jon Hamme Miles Teller.
Deadline ha iniziato a stilare la tradizionale classifica dei film più redditizi arrivati in sala durante la passata stagione cinematografica. Dai primi risultati emersi, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, il capitolo finale della Saga degli Skywalker uscito nelle sale lo scorso dicembre, è il film della saga meno “profittevole”, ossia quello che ha generato meno utili in termini economici.
Il film diJ.J. Abrams è stato accolto in maniera alquanto discordante, tanto dalla critica quanto dal pubblico. Stando all’analisi della fonte, tenendo conto di tutti gli episodi che compongono la trilogia sequel e dei due spin-off Rogue One e Solo,L’Ascesa di Skywalkerha generato un profitto superiore soltanto al film diretto da Ron Howard, che a causa del flop ha sancito ufficialmente la fine della saga antologica di Star Wars iniziata col film di Gareth Edwards.
La classifica stilata da Deadline tiene conto di una quantità notevole di fattori: il budget del film, le spese relative al marketing, eventuali bonus per produttori, regista e cast, le spese relative alla distribuzione e anche quelle relative all’home video. Dall’analisi è emerso che L’Ascesa di Skywalker ha generato un profitto netto di 300 milioni di dollari, inferiore ai 319 milioni di Rogue One e superiore ai 77 milioni di Solo. Per quanto riguarda gli altri due episodi della trilogia sequel, Il Risveglio della Forza aveva generato un profitto di 780 milioni di dollari, mentre Gli Ultimi Jediun profitto di 417 milioni.
Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.
Diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi.
La pandemia di Covid-19 ha indubbiamente messo in ginocchio l’industria cinematografica e costretto le case di distribuzione a rivedere completamente il calendario relativo alle uscite in sala, servendosi laddove possibile delle piattaforme di streaming per lanciare determinati titoli inizialmente pensati per il grande schermo.
Nelle ultime settimane, con gli innumerevoli annunci delle nuove date di uscita dei progetti più disparati da parte delle major di tutto il mondo, è balzato all’attenzione dei cinefili più attenti come la Warner Bros. non abbia ancora rivelato quale sarà il destino di due titoli della propria scuderia attesissimi per il 2020: Tenet di Christopher Nolan e Wonder Woman 1984 di Patty Jenkins.
In effetti, l’originale data di uscita fissata per Tenet di Nolan (ossia il 7 luglio 2020) non è mai stata modificata, mentre Wonder Woman 1984 della Jenkins è stato posticipato dal 6 giugno al prossimo 14 agosto. Considerata l’attuale situazione mondiale, è altamente difficile pensare che i cinema negli Stati Uniti possano riaprire già a partire dall’estate e permettere, dunque, alle nuova fatiche di Nolan e della Jenkins di arrivare al cinema.
Adesso, attraverso un comunicato ufficiale diramato via THR, Ann Sarnoff e John Stankey, rispettivamente CEO della Warner e CEO della Warner Media, hanno dichiarato di non aver assolutamente intenzione di rilasciare entrambe le pellicole in streaming, e che la loro uscita sarà destinata esclusivamente alla sala cinematografica:
“Le uscite cinematografiche sono sempre state una parte importante del nostro ecosistema. Ci aspettiamo che, in considerazione delle nostre attività future, si continuerò a sostenere il lavoro creativo che è degno dell’esperienza in sala.”
Le intenzioni della major sono dunque chiare: resta da capire soltanto se effettivamente Tenet e Wonder Woman 1984 riusciranno davvero ad arrivare in sala rispettivamente a luglio e ad agosto…
Nel film diretto da Anthony e Joe Russo, i Guardiani entrano in azione per soccorrere Thor e, una volta scoperte le azioni di Thanos, si dividono: mentre Rocket e Groot accompagnano il Dio del Tuono su Nidavellir per permettergli di costruire un’arma da utilizzare contro Thanos, Star-Lord, Gamora, Drax e Mantis ritornano su Knowhere per prendere la Gemma della realtà prima di Thanos, ma il Titano li aveva preceduti, e rapisce e uccide Gamora per ottenere anche la Gemma dell’anima.
Successivamente Star-Lord, Drax e Mantis si recano su Titano, pianeta natale di Thanos, dove incontrano Iron Man, Spider-Man e il Dottor Strange, e capendo di aver un obbiettivo comune stringono un’alleanza. Più tardi in loro soccorso arriva anche Nebula, dove combattono il loro potente avversario ma questi li sconfigge tutti.
Dopo che Thanos ha raccolto tutte le sei Gemme dell’Infinito, con i suoi poteri cancella metà popolazione dell’universo, e tra questi ci sono anche la maggior parte dei Guardiani, come Star-Lord, Drax, Mantis e Groot si dissolvono nel nulla, mentre Rocket e Nebula riescono a sopravvivere.
Di recente, è stato proprio James Gunn a rivelare che, in origine, i Guardiani della Galassia avrebbero dovuto avere soltanto un breve cameo in Avengers: Infinity War. Su Twitter, il regista ha risposto alla domanda di un reporter di ComicBook e ha spiegato: “All’inizio, sarebbero dovuti apparire soltanto in un cameo in Avengers 3. Poi, mentre ero occupato a scrivere la sceneggiatura di GOTG Vol. 2, il loro ruolo si è trasformato in qualcos altro…”
Scritto e diretto da James Gunn, Guardiani della Galassia Vol. 3 non ha ancora una data di uscita ufficiale. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente a Febbraio 2021.
Arriva da The Hollywood Reporter la notizia che la Paramount Pictures, in collaborazione con Entertainment One, è ufficialmente al lavoro sullo sviluppo del sequel di Scary Stories to Tell in the Dark, il film prodotto da Guillermo del Toro e diretto da André Øvredal, uscito nelle nostre sale lo scorso anno.
Stando alla fonte, André Øvredal tornerà dietro la macchina da presa, insieme a Dan Hageman e Kevin Hageman, che si occuperanno nuovamente della sceneggiatura. Per quanto riguarda il coinvolgimento di Guillermo del Toro, invece, il regista premio Oscar tornerà a contribuire al soggetto, ma al momento non è chiaro se sarà coinvolto di nuovo anche in qualità di produttore.
Scary Stories to Tell in the Dark è tratto dall’omonimo e terrificante bestseller di Alvin Schwartz, autore cult della narrativa horror, noto per la sua vasta produzione letteraria dedicata a opere che, tra miti, leggende e racconti di paura, esplorano gli aspetti folkloristici del popolo americano.
Nella saga pubblicata tra il 1981 e il 1991 con le illustrazioni originali di Stephen Grammel, 29 storie di paura si materializzano in un mondo sospeso tra magia e terrore: i racconti più macabri di tutti i tempi prendono vita tra fiabe horror, vendette oscure, entità agghiaccianti e avvenimenti soprannaturali.
Il libro è stato pubblicato in Italia dall’editore DeA Planeta Libri nella collana DeA, ed è uscito in libreria il 4 settembre 2019 (al prezzo di 16.90 euro). Affascinato fin da adolescente dai racconti di Alvin Schwartz, Guillermo del Toro, autore del soggetto del film insieme a Patrick Melton e Marcus Dunstan (già sceneggiatori di quattro capitoli della saga di Saw – L’enigmista), porta sul grande schermo i racconti dell’orrore più spaventosi di sempre.
Sappiamo ancora poco in merito alla storia di Thor: Love and Thunder, e ci vorrà ancora molto tempo prima che il film entri ufficialmente in produzione. Ciononostante, Chris Hemsworth sembra impaziente di tornare a vestire i panni del Dio del Tuono e di essere diretto ancora una volta dal suo amicoTaika Waititi, con il quale aveva già lavorato per Thor: Ragnarok.
In una recente intervista con The Philadelphia Inquirer in occasione della promozione del suo nuovo film Tyler Rake, Hemsworth ha rivelato di aver già letto la sceneggiatura di Thor 4, scritta ovviamente da Waititi. A tal proposito, l’attore ha dichiarato: “Da anni non leggevo una sceneggiatura così bella. È Taika portato all’estremo, e di conseguenza al suo meglio. Se la versione della sceneggiatura che ho letto sarà effettivamente quella che useremo per le riprese, sarà un film semplicemente folle.”
Thor: Love and Thunder è sicuramente uno dei film più attesi della Fase 4 del MCU e i commenti di Chris Hemsworth accresceranno certamente l’entusiasmo dei fan per il progetto. Già in Thor: Ragnarok avevamo visto una versione molto diversa del Dio del Tuono rispetto ai precedenti film a lui dedicati: se Taika Waititi continuerà a perseguire questa strada, il quarto film dedicato al figlio di Odino potrebbe davvero rivelarsi il più folle dell’Universo Cinematografico Marvel.
Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo daNatalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con.
Taika Waitititornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
L’uscita nelle sale è fissata invece al 18 febbraio 2022.
L’attesissimo The Batman diretto da Matt Reeves e interpretato da Robert Pattinson rappresenterà a tutti gli effetti un nuovo riavvio delle avventure del Crociato di Gotham sul grande schermo. Nonostante la produzione del film sia stata temporaneamente sospesa a causa della pandemia di Covid-19, pare che i membri del cast continuino a lavorare sodo per essere pronti a tornare sul set non appena sarà possibile.
È il caso di Zoe Kravitz, che nel film avrà il ruolo di Catwoman, personaggio con cui aveva già avuto modo di confrontarsi grazie al doppiaggio dello stesso nel film Lego Batman del 2017. Catwoman è uno dei villain più iconici dell’universo di Batman, interpretata in precedenza sul grande schermo da attrici del calibro di Michelle Pfeiffer, Halle Berrye Anne Hathaway.
In una recente intervista con Vanity Fair a proposito del suo recente ruolo nella miniserie High Fidelity, la Kravitz ha rivelato che, nonostante la produzione del film sia stata momentaneamente sospesa, continua ad allenarsi per mantenersi in forma ed essere fisicamente pronta a tornare nei panni del personaggio quando la produzione potrà finalmente ripartire. Quando la pandemia di Covid-19 ha costretto il mondo intero ad adottare delle misure precauzionali per cercare di arginare i contagi, le riprese di The Batman erano partite da pochissime settimane.
La Kravitz ha spiegato di non essere dedita a diete o a regimi alimentari particolari: semplicemente, si preoccupa di mantenere in allenamento il suo corpo in modo da non avere problemi quando arriverà il momento di tornare sul set, allenandosi virtualmente con un personal trainer per cinque giorni alla settimana. Alle pagine della celebre rivista, la star di Big Little Lies ha dichiarato: “In sostanza, mangio tutto quello che voglio! Semplicemente, cerco di mantenere una forma fisica adatta, in modo da non dover iniziare nuovamente da capo.”
HN Entertainment ha suggerito che le riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche di Batman v Superman: Dawn of Justice, Justice League, Wonder Woman e del sequel Wonder Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata al 25 giugno 2021.
“The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.
Disney Gallery: The Mandalorian, la nuova produzione originale Disney+ creata da Jon Favreau, arriva in Italia il prossimo 4 maggio in occasione dello Star Wars Day. Da oggi i fan di tutto il mondo possono scoprire il primo poster e vedere l’attesissimo primo trailer della serie!
In Disney Gallery: The Mandalorian, il produttore esecutivo Jon Favreau invita il cast e la troupe a condividere uno sguardo inedito sulla realizzazione della serie che è diventata in breve tempo un fenomeno della cultura pop, dopo la sua uscita a novembre negli Stati Uniti e dallo scorso marzo anche in Italia.
Disney Gallery: The Mandalorian è una serie documentario in 8 episodi che svela i retroscena di The Mandalorian e fa il suo debutto nel giorno in cui i fan di tutto il mondo celebrano l’intera galassia di Star Wars. Ogni capitolo esplora un diverso aspetto della prima serie televisiva live action ambientata nella galassia di Star Wars, attraverso interviste, scene inedite e tavole rotonde presentate da Jon Favreau. Ogni venerdì su Disney+ sarà disponibile un nuovo episodio di Disney Gallery: The Mandalorian.
Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle ha fatto breccia nel cuore dei fan di tutto il mondo guadagnandosi il titolo di film di animazione numero uno di tutti i tempi. Il sequel di Frozen – Il Regno di Ghiaccio, lungometraggio del 2013 vincitore dell’Oscar per il miglior film d’animazione, arriva finalmente in formato Blu-Ray e DVD.
I contenuti extra includono scene tagliate, sequenze e canzoni eliminate, Easter Eggs e la versione “Canta con noi” con i testi delle indimenticabili canzoni del film. Le feature trasporteranno gli spettatori direttamente dietro le quinte per conoscere tutti i segreti di Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle raccontati dalla voce dei suoi protagonisti.
Perché Elsa è nata con dei poteri magici? La risposta a questa domanda sta minacciando il Regno di Arendelle, spingendo Elsa, Anna, Kristoff, Olaf e Sven a partire insieme per un viaggio straordinario e pieno di pericoli. In Frozen – Il Regno di Ghiaccio Elsa temeva che i suoi poteri fossero troppo forti per essere accettati dal mondo. Ora dovrà sperare che siano abbastanza forti per salvarlo. Realizzato dalla squadra creativa premiata con l’Oscar — i registi Jennifer Lee e Chris Buck, il produttore Peter Del Vecho e gli autori delle canzoni Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez — Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle vede nella versione italiana il ritorno delle voci di Serena Autieri, Serena Rossi, Enrico Brignano e Paolo De Santis.
Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle sarà distribuito in diversi formati per consentirne la visione a tutta la famiglia su qualsiasi dispositivo. Tutte le edizoni sono disponibili in versione singola o nel cofanetto che include primo e secondo capitolo di Frozen.
Il cast del film
Nella versione italiana del film Serena Autieri, Serena Rossi, Enrico Brignano e Paolo De Santis tornano a prestare le voci rispettivamente a Elsa, Anna, Olaf e Kristoff. Il film è diretto da Chris Buck (Frozen – Il Regno di Ghiaccio, Tarzan, Surf’s Up – I Re delle Onde) e Jennifer Lee (Chief Creative Officer di Walt Disney Animation Studios, sceneggiatrice/regista di Frozen – Il Regno di Ghiaccio, autrice del musical di Broadway Frozen, sceneggiatrice di Nelle Pieghe del Tempo). Lee ha firmato anche la sceneggiatura. Il film è prodotto da Peter Del Vecho (Frozen – Il Regno di Ghiaccio, La Principessa e il Ranocchio), mentre Byron Howard (Zootropolis) è il produttore esecutivo. Kristen Anderson-Lopez (Frozen – Il Regno di Ghiaccio e l’omonimo musical di Broadway, lo spettacolo Off-Broadway In Transit) e Robert Lopez (Frozen – Il Regno di Ghiaccio e l’omonimo musical di Broadway, lo spettacolo di Broadway The Book of Mormon) hanno scritto sette nuove canzoni originali per il film, mentre Christophe Beck, che aveva scritto la colonna sonora di Frozen – Il Regno di Ghiaccio, ha firmato la colonna sonora orchestrale.
Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle CONTENUTI EXTRA
BLU-RAY E DIGITAL:
Film in versione “Canta con noi” – Per cantare insieme le indimenticabili canzoni del il film.
“Il fiume del passato”
“Qualche cosa non cambia mai”
“Il fiume del passato reprise”
“Nell’ignoto”
“Da grande”
“Perso quaggiù”
“Mostrati”
“Fai ciò che è giusto”
Fuori scena – Per ridere insieme al cast di Frozen II mentre registra le battute, canta le canzoni e si diverte nella cabina di registrazione.
Lo sapevi??? – Olaf pone la domanda “Lo sapete?” mentre scopriamo fatti divertenti di Frozen II, contenuti nascosti e curiosità sulla realizzazione del film.
Gli Spiriti di Frozen 2 – Cast e troupe esplorano la mitologia scandinava che ha ispirato gli spiriti che abitano la foresta incantata di Frozen II.
Musicare un sequel – Il compositore Christophe Beck combina un’orchestra di 91 elementi con 30 voci corali per creare una colonna sonora “più matura e sofisticata”.
Scene eliminate – Per entrare nel sogno di Elsa e guardare come la sua magia riporta Anna indietro nel tempo con alcune scene non presenti nel film:
Introduzione dei registi Jennifer Lee e Chris Buck
Prologo “Nell’ignoto”
La stanza segreta
Il sogno di Elsa
L’indomabile Nokk
Il nostro posto
Canzoni eliminate – Quando si tratta di Frozen II, non ci può mai essere troppa musica. Ecco alcune delle canzoni che sono state tagliate dal film.
Introduzione dei registi Jennifer Lee e Chris Buck
“Home”
“I Wanna Get This Right”
Prove di Zefiro – Dicono che non puoi vedere il vento ma solo i suoi effetti. I cineasti ci provano mentre creano Zafiro, il giocoso Spirito del vento.
“Into the Unknown” in 29 lingue – Per ascoltare l’incantevole richiamo all’avventura di Elsa in 29 lingue diverse.
Video Musicali – Weezer e Panic! at the Disco prestano le loro voci ad alcune delle melodie di Frozen 2:
“Into the Unknown” – Panic! at the Disco version;
“Lost in the Woods” – Weezer version.
Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle IN ESCLUSIVA PER LE PIATTAFORME DIGITALI:
Incontra i Lopez – Incontra il team composto da marito e moglie dietro le pluripremiate composizioni musicali di Frozen e Frozen 2.
Canzone eliminata “Unmeltable Me” – Una versione animata della canzone celebrativa di Olaf sulla sua ritrovata libertà.
Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle SPECIFICHE TECNICHE:
Product SKUs: Blu-Ray, DVD, Digital HD e SD
Durata: 1 ora e 43 minuti circa
Rating: Per tutti
Aspect Ratio: 2.39:1
Audio:Blu-Ray: Italiano e tedesco Dolby Digital Plus 7.1; Inglese DTS-HDMA 7.1
DVD = Italiano, Inglese, Greco Dolby Digital 5.1; Inglese audio descrittivo Dolby 2.0
Sottotitoli:Blu-Ray = Italiano, Tedesco, Inglese per non udenti
Tornare a vincere è quello che si augura chi, nella vita, ha perso o sta perdendo, è quello che si augura anche Ben Affleck, regista straordinario, produttore e sceneggiatore premio Oscar, attore che a 48 anni si trova di fronte alla sua prova più intima, personale, emotivamente impegnativa.
Tornare a vincere è il titolo del film che vede Affleck ancora una volta diretto dall’amico regista Gavin O’Connor, che arriva on demand in digitale il 23 aprile e racconta la storia di un uomo colpito dalla vita e da se stesso, un uomo che con enorme facilità cerca una strada per il ritorno (il titolo originale del film è infatti The Way Back).
Tornare a vincere, la trama
Jack Cunningham era un cestista promettente ai tempi del liceo, ma ha deciso di arrendersi e di non coltivare il suo promettente futuro di sportivo. Molti anni più tardi, lo troviamo solo, alcolizzato, abbandonato a se stesso, ancora innamorato della donna che ha sposato ma che non lo vuole più al suo fianco. D’improvviso, una proposta insperata sembra riportare nella sua vita un barlume di speranza: la sua vecchia scuola ha bisogno di un allenatore per la squadra di basket del liceo. Jack ha una nuova possibilità di rimettere in piedi la sua vita e decide di coglierla.
Scritto e diretto da Gavin O’Connor, Tornare a vincere è a tutti gli effetti un film di Ben Affleck, cucitogli addosso e fortemente voluto dalla star di Hollywood che, come il protagonista del film, sta tentando di uscire da un momento particolarmente difficile della sua vita.
Forse più di ogni altro personaggio davvero famoso suo contemporaneo, Ben Affleck ha conosciuto gioie e dolori, altezze e profondità del successo e della fama, detentore di un talento acuto e sensibile, troppo spesso sottovalutato, ma che con gli anni e con l’approdo alla regia è riuscito a mostrare il tutto il suo splendore. Si invita ovviamente a fare riferimento alle ottime prove di regia che questo ragazzone di Boston ha offerto nel corso della sua carriera ormai ventennale. Dal folgorante esordio con Gone Baby Gone, al solido The Town, al premiatissimo Argo, esempio di un talento e di un gusto classico, come quello della Hollywood che fu.
All’inizio dell’ennesima e speriamo definitiva parabola di risalita nella carriera (e nella vita) di Ben Affleck, Tornare a vincere paga il prezzo di una struttura esageratamente semplicistica, che si concentra sull’addizione di eventi più che su un vero e proprio percorso di redenzione di Jack Cunningham. Tuttavia è proprio nel suo splendido protagonista che trova il suo punto di maggiore interesse.
Forse lo sguardo è viziato dalla grande simpatia che il personaggio pubblico trasmette a chi scrive, tuttavia è innegabile che la percentuale di autobiografia in questa storia abbia messo Affleck di fronte alla prova più difficile della sua carriera. E l’attore ne esce a testa alta, confermandosi anche un interprete molto bravo, qualità che troppo spesso gli viene negata. Basti pensare a Hollywoodland, per cui vinse la Coppa Volpi a Venezia, o a L’Amore Bugiardo, ad oggi sua migliore interpretazione in carriera.
Ben Affleck è la forza e insieme al debolezza di un film che da una parte paga una scrittura superficiale, ma dall’altra mostra con cristallina chiarezza che quello che il genere umano può fare di fronte alle difficoltà è far leva sulle proprie caratteristiche e volgere a proprio vantaggio i suoi punti di debolezza. Come fa Jack con i suoi ragazzi, come fa Ben Affleck.
Vernon Wells, attore trai protagonisti di Commando, ha dichiarato che era in lavorazione un film prequel relativo all’action culto con Arnlod Schwarzenegger. Uscito nel 1985, Commando è stato un film chiave nello sviluppo ddella carriera dell’attore per trasformare la sua immagine in quella di un eroe action “buono”.
Con la sua trama in cui un soldato delle forze speciali torna in azione per salvare la figlia rapita, Commandoha mostrato che Schwarzenegger poteva recitare in ruoli d’azione senza dover passare la sua carriera a interpretare personaggi fantastici quasi muti o robot che si arrivano dal futuro. Nonostante sia oggi davvero buffo, per molti aspetti, il film è pieno di battute iconiche che lo rendono amatissimo dai fan, e data questa popolarità sulla lunga durata, è normale che i produttori abbiano pensato di sfruttare il marchio.
Durante un’intervista con Forbes, Welles ha dichiarato che esisteva un progetto che avrebbe esplorato il passato dei protagonisti del film. “Qualcuno nel settore mi ha detto qualche tempo fa che si sta pensando di fare un altro Commando. Ho pensato che volessero fare un riavvio, quindi ero contrario, non pensavo che si potesse rifare. È un classico. È così kitsch, ma poi hanno detto che non hanno intenzione di rifarlo, stanno pensando di fare un prequel. Questo funzionerebbe. Stavano pensando di fare il prequel per raccontare dove tutto è iniziato, come si è sviluppata e inasprita la relazione tra noi, come io sono diventato il cattivo e come il personaggio di Arnie, Matrix, è diventato il buono. Le voci girano sempre, ma era interessante che qualcuno ne stesse parlando seriamente. E non sappiamo per certo che Bennett è morto. Potrebbe non esserlo.”
Non sappiamo però se questo progetto sia ancora in cantiere o se invece sia stato accantonato.
22.11.63 è la miniserie evento basata sul romanzo di Stephen King 22/11/63 trasmessa HULU con protagonista James Franco. Lo show composta di otto episodi è stato prodotto da J.J. Abrams, Stephen King, Bridget Carpenter e Bryan Burk.
Basata sull’omonimo best-seller di Stephen King22.11.63, la serie unisce il talento del celebre scrittore americano con quello di J.J. Abrams (già autore di Lost e reduce dal successo planetario di Star Wars: Il risveglio della Forza) e del regista Kevin Macdonald, premio Oscar per il documentario sulla strage delle Olimpiadi di Monaco, Un giorno a settembre.
22.11.63: dove vederla in streaming
La serie è andata in onda in Italia dall’11 aprile 2016 su Fox. Dal 22 aprile 2020 viene trasmessa in chiaro sul canale 20. In streaming la serie è stata trasmessa su NOWTV
22.11.63: la trama e il cast
La serie racconta dell’insegnante di liceo Jake Epping si ritrova a viaggiare nel tempo per cercare di impedire l’assassinio di JFK, ma dovrà vedersela con Lee Harvey Oswald, un amore imprevisto e con il passato, che non vuole essere cambiato. Il titolo 22.11.63 riprende la data dell’omicidio del presidente John F. Kennedy.
James Franco veste i panni di Jake Epping, un insegnante di inglese spossato da una vita professionale poco soddisfacente e dalla recente separazione dalla moglie. La sua vita cambia improvvisamente quando il suo fidato amico Al Templeton (Chris Cooper, premio Oscar per Il ladro di orchidee) gli confida di aver scoperto l’esistenza di un passaggio spazio-temporale che trasporta chiunque lo oltrepassi direttamente al 21 ottobre 1960. Non importa quanto tempo si trascorra nel passato: che siano tre secondi o tre anni, nel presente corrisponderanno sempre a due minuti esatti. Dopo un primo momento di titubanza, Jake deciderà di tornare nel passato per cercare di sventare l’assassinio di JFK e, implicitamente, tutti i tragici eventi scaturiti da quell’omicidio. In questa sua missione verrà ostacolato non solo da Lee Harvey Oswald (colui che venne giudicato colpevole del delitto), ma soprattutto da un passato che non vuole essere cambiato; Jake scoprirà ben presto che riscrivere le pagine della storia può essere molto pericoloso.
James Franco, già candidato agli Oscar e vincitore di un Golden Globe è il protagonista assoluto di un cast importante che comprende, tra gli altri, Josh Duhamel (Las Vegas, Transformers, Battle Creek), T.R. Knight (Grey’s Anatomy) e Cherry Jones (24). Nel cast anche Chris Cooper, Sarah Gadon, Lucy Fry e George MacKay. È un progetto fortemente voluto dallo stesso Stephen King il quale figurerà come produttore insieme al celebre Abrams. Questo è il secondo romanzo del grande re dell’horror che diventa una serie tv dopo Under The Dome (trasmessa sulla CBS per 3 stagioni).
Nei ruoli ricorrenti troviamo Deke Simmons interpretato da Nick Searcy, George de Mohrenschildt interpretato da Jonny Coyne, Mimi Corcoran interpretata da Tonya Pinkins, Christy Epping interpretata da Brooklyn Sudano, Harry Dunning interpretato da Leon Rippy, Arliss Price interpretato da Michael O’Neill, Edna Price interpretata da Annette O’Toole e Jack Ruby interpretato da Antoni Corone.
22.11.63: il trailer
Gli episodi della serie tv
Part 1 che si intitola “The Rabbit Hole” Jake Epping (James Franco) viene bruciato e perso. La sua ex moglie è andata avanti, i suoi studenti sono sempre distratti, e il suo romanzo è uscito Dieci uno dei suoi più cari amici, Al Templeton (Chris Cooper), gli mostra la “tana del coniglio”, portale segreto del tempo che risale al 1960. Al chiede a Jake di tornare al passato e creare un mondo migliore fermando l’assassinio di Kennedy. Jake si dirige nella tana del coniglio per iniziare la sua missione – ma scopre che cambiare il passato è molto più pericoloso di quanto avrebbe mai immaginato.
Part 2 che si intitola “The Kill Floor” Spinto dall’enormità del suo obiettivo, Jake decide che l’unica cosa che può fare per fare davvero la differenza è salvare la famiglia del suo amico Harry Dunning (Leon Rippy). La famiglia di Harry è stata assassinata in una piccola città del Kentucky dal padre fuori controllo di Frank, Frank (Josh Duhamel). Ma Jake ha quello che serve per uccidere un uomo – e quali sono le conseguenze della violenza, anche contro qualcuno pericoloso come Frank?
Part 3 che si intitola “Other Voices, Other Rooms” Jake trova un improbabile alleato nella sua ricerca nel vagabondo locale Bill Turcote (George MacKay). Ottiene un lavoro di insegnante in una piccola città vicino a Dallas e scopre scintille romantiche con il bibliotecario della scuola Sadie Dunhill (Sarah Gadon). Jake costruisce una doppia vita – spiando di notte Lee Harvey Oswald (Daniel Webber) mentre il potenziale assassino di Jake costruisce. Trailing Oswald porta Jake nel lato oscuro di Dallas, dove si rende conto che Oswald potrebbe non essere l’unica minaccia che Kennedy dovrà affrontare.
Part 4 “The Eyes of Texas” La collaborazione di Jake e Bill inizia a lottare mentre scoprono altri segreti che circondano l’imprevedibile Lee Harvey Oswald. La cospirazione che coinvolge Oswald si approfondisce, mentre il romanticismo fiorisce per Jake e Sadie. Ma essendo coinvolto in un innocente spettatore, Jake ha messo in pericolo il suo nuovo amore?
Part 5 “The Truth” Tutto inizia a sfaldarsi mentre Jake lotta per vivere due vite: insegnante e viaggiatore del tempo. Quando la vita di Sadie è minacciata, Jake deve fare una scelta terribile, lasciando Bill a se stesso. Lee Harvey Oswald prende delle misure che lo porteranno ad un appuntamento con il destino.
Part 6 “Happy Birthday, Lee Harvey Oswald” È l’ottobre 1962 e la crescente tempesta di minacce a Dallas continua a crescere. Jake deve intraprendere azioni drastiche per stabilire l’intera dimensione della minaccia per Kennedy. E in mezzo a tutto, è colpito da una morte inaspettata e da un amaro tradimento da uno di quelli più vicini a lui.
Part 7 “Soldier Boy” La fine è vicina e Jake non è all’altezza del compito. Sadie si affretta a raccogliere i pezzi, ma nessuno conosce la missione oltre a Jake. Kennedy e l’assassino sono in rotta di collisione – ma Jake ha cambiato le cose abbastanza in passato per alterare il corso degli eventi? I giorni stanno contando alla rovescia mentre si avvicina l’11.22.63.
Part 8 “The Day in Question (Finale)” Il passato estrae ogni arma che deve impedire a Jake di raggiungere Dealey Plaza in tempo per salvare Kennedy. Se fallisce, potrebbe significare la morte per Jake o altri vicino a lui – e se ci riesce, potrebbe creare un mondo in cui perde tutto ciò che abbia mai conosciuto. Qual è il costo per fare la cosa giusta
Curiosità sulla serie tv
Il 12 agosto 2011, prima dell’uscita del romanzo, è stato annunciato che Jonathan Demme era interessato a scrivere, produrre e dirigere un adattamento cinematografico di 22/11/’63, con Stephen King in veste di produttore esecutivo Tuttavia, nel dicembre 2012, Demme ha annunciato di aver rinunciato al progetto, dopo varie discussioni con King su cosa includere nella sceneggiatura.
Il 26 aprile 2013, la Bad Robot Productions e la Warner Bros. Television entrano in trattative per ottenere i diritti per adattare il romanzo come una serie o miniserie televisiva. Le riprese sono cominciate nel giugno 2015 a Hespeler, in Ontario, e sono terminate nell’autunno seguente. Il primo trailer è stato diffuso il 19 novembre 2015.
Ben Affleck è il protagonista di Tornare a Vincere, di David O’Connor, disponibile in digitale a partire dal 23 aprile.
Jack Cunningham, ex fenomeno della pallacanestro, si trova ad un passo dalla rovina, scatenata da una drammatica perdita, annegando nell’alcolismo. Fino a quando non gli viene offerta la possibilità di allenare la squadra di pallacanestro.
Tornare a vincere, il film di Gavin O’Connor con protagonista il premio Oscar Ben Affleck, a partire dal 23 aprile sarà disponibile per l’acquisto e il noleggio in digitale (anche in 4K UHD) su Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMvision, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV, e per il noleggio su Sky Primafila, Infinity e VVVVID.
Nonostante l’arco narrativo di Robert Downey Jr. nei panni di Iron Man all’interno del MCU si sia ufficialmente concluso, gli ultimi 11 anni sono stati ricchi di emozioni e di momenti indimenticabili per i fan dell’universo condiviso, soprattutto per gli amanti del personaggio di Tony Stark in relazione alla trilogia a lui dedicata.
I film della Marvel hanno spesso fatto i conti con quantità elevate di personaggi e storyline, tanto da esser stati costretti in più di un’occasione a sacrificare diversi elementi per il raggiungimento di quello che dovrebbe essere l’obiettivo di ogni film: la coerenza e la coesione della narrazione. Di seguito ecco alcune cose che ogni film della trilogia di Iron Man ha fatto certamente meglio degli altri:
Iron Man
L’armatura
Grazie al primo film di Iron Man, abbiamo visto come Tony si comporta quando è impegnato nella creazione di una delle sue armature. Abbiamo infatti assistito alla progettazione e alla realizzazione delle tute Mk1, Mk2 e Mk3, con tanto di modellatura del metallo, del colore e dell’interfaccia.
Successivamente, però, la Marvel optò per un approccio diverso, lasciando in disparte l’aggiornamento delle tecnologie dei vari costumi, e facendo credere allo spettatore che lo stesso Tony se ne fosse occupato tra un film e l’altro.
Il villain
Tutti i villain che abbiamo visto nella trilogia di Iron Man erano mossi da un sentimento di vendetta nei confronti del miliardario. Ad Obadiah Stane, in Iron Man, non andava a genio che Tony avesse ripreso il controllo delle Stark Industries; Justin Hammer, in Iron Man 2, voleva dimostrare di aver finito di vivere all’ombra di Tony in campo scientifico; Il Mandarino, in Iron Man 3, è soltanto un personaggio fittizio ingaggiato dal vero antagonista principale del film, ossia il folle scienziato Aldrich Killian.
Rispetto ad altri film del MCU, le motivazioni dei cattivi della trilogia di Iron Man possono apparire meno profonde, ma la presenza di Obadiah Stane, un uomo che conosceva Tony da quando era soltanto un ragazzino, aggiunge certamente una connessione emotiva tra l’eroe e l’antagonista.
La trama
La storia di Tony Stark che si trasforma in Iron Man, la presenza di Obadiah Stane, l’evoluzione della relazione tra Tony e Pepper: questi e tantissimi altri elementi rendono la rende di Iron Man più forte e decisamente accattivante rispetto a quelle dei due capitoli successivi.
Iron Man 2 ci ha mostrato un lato più debole della personalità di Tony, alle prese con le drammatiche conseguenze del reattore ad arco, che per grande parte del film si allontana dalla classica figura dell’eroe. Iron Man 3 ha fin troppo pasticciato con le varie storyline: il disturbo post-traumatico da stress, le dinamiche tra Pepper e Aldridge Killian e, soprattutto, la ruolo del villain e la sua caratterizzazione.
Iron Man 2
I collegamenti con il MCU
In Iron Man abbiamo assistito essenzialmente al viaggio del personaggio di Tony: l’introduzione di qualsiasi altro membro degli Avengers o dello SHIELD avrebbe finito per oscurare o mettere in secondo piano la sua storyline. Le cose sono andate diversamente in Iron Man 2, in cui abbiamo visto per la prima volta i personaggi di Nick Fury e Black Widow.
Non sempre tutti i film del MCU hanno avuto conseguenze drastiche sulla trama più ampia dell’universo condiviso, ma se dobbiamo guardare esclusivamente alla trilogia di Iron Man, è innegabile quanto il secondo capitolo sia quello che si colleghi meglio all’interno della struttura narrativa più ampia del franchise.
Gli easter-egg
I riferimenti ai fumetti Marvel originali sono disseminati in tutto il MCU e alcuni di questi non sono ancora stati scoperti. Iron Man si collega ai fumetti originali grazie alla scena del casinò e all’armatura d’oro.
Iron Man 2 contiene riferimenti a Captain America, con il suo scudo nel laboratorio di Tony Stark; una battuta che rimanda direttamente al re-casting di Rhodey; la ventiquattore di Tony che fa riferimento al fatto che il miliardario porti sempre con sé un abito ben piegato in valigia. Per non parlare degli easter-egg nella scena finale tra Nick Fury e Tony Stark, dove Wakanda può essere intravista sugli schermi come uno dei luogo di interesse dello SHIELD.
War Machine
Dopo che Terence Howard è stato sostituito da Don Cheadle nel ruolo di James Rhodes/War Machine in Iron Man 2, i fan erano certamente curiosi di vedere la sua interpretazione del personaggio. Sebbene abbia trascorso parte del film ad agire come burattino nelle mani di Ivan Vanko, abbiamo anche visto Iron Man e War Machine combattere l’uno nell’armatura dell’altro, e anche fianco a fianco nell’atto finale del film.
Per la maggior parte di Iron Man 3, War Machine è stato impegnato a trovare il potenziale nascondiglio del Mandarino, e lo abbiamo visto quasi sempre con indosso la sua armatura (che lo stesso è stato costretto dal governo a farsi riverniciare di rosso, bianco e blu). Ecco perché quello in Iron Man 2 resta l’utilizzo migliore che il MCU abbia fatto del personaggio di War Machine.
Iron Man 3
Il tono comico
Tony Stark (Robert Downey Jr.) è noto per il suo attitude e per le sue battute al vetriolo. Gran parte dei momenti comici nei primi due film di Iron Man provenivano infatti dai dialoghi affidati al personaggio. Con l’aggiunta del Mandarino in Iron Man 3, anche se si tratta dell’iterazione che forse ha deluso più di chiunque altra i fan della Marvel, è innegabile quanto le risorse comiche dell’intera trilogia abbiano raggiunto nuove vette.
Lo sviluppo del personaggio
Lo sviluppo narrativo del personaggio di Tony è certamente più chiaro ed evidente quando lo si guarda in riferimento all’intero suo percorso nel MCU, da Iron Man ad Avengers: Endgame. Tuttavia, la storyline del disturbo post traumatico da stress aggiunta in Iron Man 3 ha dato a Tony Stark la possibilità di apparire agli occhi dello spettatore non più soltanto come l’eroe che avevano conosciuto nei film precedenti: in Iron Man e Iron Man 2, Tony Stark era ancora l’arrogante, seppur amabile, miliardario che è sempre stato…
La colonna sonora
Anche se gli AC/DC sono stati un’ottima colonna sonora per la seconda avventura cinematografica di Tony Stark, ascoltando solo la colonna sonora dIron Man 3 si ha davvero la sensazione di un assistere ad un grande film d’azione. Le musiche del film sono state composte da da Brian Tyler, che è davvero riuscito ad infondere alla storia una personalità e anche un alto grado di emotività.