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Law and Order: SVU, Mariska Hargitay scambiata per un vero agente della polizia di New York da un bambino smarrito

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La vita imita l’arte. Durante le riprese degli episodi finali dell’ultima stagione di Law & Order SVU, la protagonista della serie Mariska Hargitay è stata scambiata per un vero agente di polizia di New York. Il 10 aprile è stata avvicinata da una ragazzina che si era separata dalla sua famiglia, come racconta un testimone a People.

Nelle immagini si vede la Hargitay mettersi al livello della ragazza e farle domande, proprio come fa il suo personaggio Olivia Benson nella serie. A quanto pare, la ragazza non si è accorta della troupe cinematografica e del partner di scena della Hargitay, Ice T, che interpreta Odafin “Fin” Tutuola, che si sono concentrati sul modo in cui la Hargitay era vestita e, naturalmente, sul distintivo della polizia di New York del suo personaggio.

Secondo il testimone, la bambina era stata separata dalla madre nel parco giochi Anne Loftus di Fort Tryon Park. Pare che Mariska Hargitay abbia interrotto la produzione per 20 minuti per aiutare la bambina a ritrovare la madre. Alla fine la madre è stata trovata e si è vista la Hargitay parlare con entrambe per assicurarsi che stessero bene.

Hargitay ha interpretato un poliziotto per due decenni

Law and Order: SVU è attualmente la fiction più longeva della televisione, con 25 stagioni e oltre. La Hargitay interpreta Olivia Benson fin dall’inizio della serie, nel 1999. SVU era uno spin-off del dramma giudiziario Law & Order, iniziato nel 1990 e andato avanti fino al 2010. È stato poi ripreso nel 2021.

La Hargitay ha parlato con People a gennaio, dicendo di aver avuto “quei momenti in cui mi sono infilata in lei. Se c’è una crisi, prendo il comando e mi metto al suo posto. Sono forte e senza paura”. A quanto pare, un incidente del genere si sarebbe verificato solo tre mesi dopo. Nonostante le telecamere abbiano smesso di girare, la Hargitay ha mantenuto il suo ruolo di protettrice della pace, aiutando a riunire la ragazza con la madre.

Law & Order: SVU negli USA va in onda il giovedì sulla NBC e i nuovi episodi sono disponibili in streaming il venerdì su Peacock.

Superman: James Gunn celebra il Superman Day con una nuova foto dal set

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Il co-CEO dei DC Studios e regista di Superman James Gunn sta celebrando gli 86 anni de L’uomo d’acciaio offrendo ai fan altri contenuti dietro le quinte. Sul suo account personale di Threads, James Gunn ha postato una foto di se stesso insieme alle star di Superman David Corenswet e Rachel Brosnahan, ognuno dei quali legge diversi fumetti di Superman.

Rachel Brosnahan, che interpreta Lois Lane, sta leggendo All-Star Superman, David Corenswet, che interpreta Clark Kent, sta leggendo Action Comics #114 e Gunn sta leggendo Superman #1. James Gunn ha dichiarato apertamente in passato che questi fumetti serviranno da ispirazione per la sua versione di Kal-El nel DCU.

Credit Foto - Social di James Gunn

Superman è in piena fase di produzione, con nuovi membri del cast che vengono rivelati man mano che le riprese procedono. Recentemente è stato annunciato che Pruitt Taylor Vince interpreterà il padre di Superman, Jonathan Kent, e Neva Howell sarà la madre di Clark Kent, Martha. Anche Wendell Pierce seguirà le orme di Laurence Fishburne nel ruolo del prossimo Perry White, caporedattore del Daily Planet Newspaper.

Forse l’aspetto più eccitante è che Superman non sarà un’altra storia di origini per l’Uomo d’Acciaio. Come nel caso di Spider-Man di Peter Parker, il pubblico ha visto Clark Kent passare attraverso le procedure per diventare Superman un sacco di volte, quindi Gunn ha deciso di iniziare con un Kal-El più esperto. Ha anche detto che Superman vive in un mondo pieno di altri eroi, ma che nessuno di questi colleghi ruberà i riflettori da ciò che è veramente la storia, ovvero Clark Kent, Lois Lane e Lex Luther. Il DCEU ha commesso l’errore di cercare di introdurre troppi eroi in una volta sola, e Gunn intende evitare questo errore costruendo un mondo ricco di altri personaggi da godere senza perdere di vista ciò che è più importante.

Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion. Sean Gunn, María Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio, Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il cast.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Le 23 migliori docuserie crime in questo momento su Netflix

Le 23 migliori docuserie crime in questo momento su Netflix

Se siete alla ricerca della prossima grande docuserie true-crime da guardare su Netflix, siete nel posto giusto. Una docuserie poliziesca davvero eccezionale ti cattura con un aggancio affascinante, per poi approfondire sempre di più il caso a ogni episodio successivo. Sebbene l’omicidio sia certamente un tema presente nella nostra lista, ci sono anche alcune serie true-crime incentrate su crimini non violenti. Consultate la nostra lista dei migliori spettacoli di cronaca nera su Netflix qui sotto.

Worst Roommate Ever (2022)

Questo terrificante documentario racconta la storia di Alex Miller, una storia di inganni e diffidenza che vi scuoterà nel profondo. Nel tentativo di affittare la sua stanza libera su Craigslist, Alex ha accettato l’offerta di Jed Creek che, a sua insaputa, era un abusivo seriale che progettava di eliminarla meticolosamente dalla sua stessa casa. Con una storia che probabilmente molti di noi conosceranno, Worst Roommate Ever mescola l’orrore di un vero crimine con la suspense di un film di Hitchcock per creare un’esperienza di visione che non dimenticherete presto.

‘Get Gotti’ (2023)

Chi non ama il binge-watch di un vero crimine? Netflix lo fa di sicuro, e Get Gotti è una delle sue migliori offerte nel genere. Seguendo la vita e i crimini del famigerato John Gotti, questo racconto esamina entrambi i lati della questione, documentando il caso dell’FBI che alla fine ha portato alla sua condanna nel 1992. Agghiacciante e così avvincente, Get Gotti è come un film di Martin Scorsese avvolto in colori da vero crimine, con la comprensione della profondità del lavoro investigativo messo in un caso come questo a dir poco sbalorditivo. Anche una capsula del tempo nostalgica per chi ha vissuto nella New York degli anni ’80, Get Gotti è una miniserie avvincente e memorabile.

Murdaugh Murders: scandalo nel profondo Sud (Murdaugh Murders: A Southern Scandal) (2023)

Creato da Jenner Furst e Julia Willoughby Nason, Murdaugh Murders: A Southern Scandal segue la tragica storia vera di un incidente in barca che uccise l’amata giovane Mallory Beach – e di come la ricchezza e l’influenza di una famiglia abbiano corrotto il caso per assicurarsi che l’autista ubriaco Paul Murdaugh la facesse franca. È facile sottolineare quanto questa serie sia divertente, ma la verità è che la pura ingiustizia che ne è alla base è in grado di accendere la furia in tutti coloro che la guardano, e il miglior pregio della serie è la sua capacità di evocare una reazione viscerale ed emotiva. Avvincente dall’inizio alla fine, Murdaugh Murders: A Southern Scandal merita il vostro tempo.

‘How to Become a Cult Leader’ (2023)

Per quanto riguarda i titoli di true crime, questo è forse il più allettante di Netflix. How to Become a Cult Leader segue il successo di How to Become a Tyrant, con un esame in sei episodi di alcuni dei culti più malvagi della storia, come la Manson Family e Heaven’s Gate. Inoltre, gli elementi sociologici e culturali in gioco sono illustrati dalla voce rassicurante di Peter Dinklage. Con una pletora di filmati d’archivio e interviste che aprono gli occhi, oltre a una curiosa sezione animata, How to Become a Cult Leader attira l’utente con il suo seducente intrattenimento a episodi e lo tiene attaccato con promesse di maggiore conoscenza – una struttura intelligente che può sembrare fin troppo familiare a chi ha visto la serie.

‘Catching Killers’ (2021 – Present)

A volte un solo caso di true crime non è sufficiente. Catching Killers di Netflix offre una svolta unica a uno dei generi più affidabili dello streaming, con la serie che fornisce uno sguardo dettagliato al viaggio dell’investigatore verso la soluzione di alcuni dei casi più famigerati del mondo. Sostenendo coloro che hanno fermato il male piuttosto che caratterizzare il colpevole, Catching Killers offre un’esperienza di visione che suscita nel pubblico la volontà di riuscire, senza mai mancare di dare un forte impatto. Forse l’approccio più unico della serie al genere del true crime è quello di offrire la realtà del lavoro della polizia e di come i fondi e il tempo che vengono impiegati nei casi purtroppo non possono essere infiniti.

American Manhunt: l’attentato alla maratona di Boston (American Manhunt: The Boston Marathon Bombing) (2023)

Affrontare uno dei crimini più infami della storia recente non è cosa da poco, ma il team di American Manhunt: The Boston Marathon Bombing si è impegnato al massimo per offrire una visione sfumata e rispettosa della tragedia. Dalle interviste esclusive a giornalisti del calibro di Phillip Martin e dell’agente speciale dell’FBI Rick Deslauriers ai potenti filmati d’archivio, la serie di documentari sfida lo spettatore a non limitarsi a guardare passivamente, ma a impegnarsi attivamente in un evento che ha sconvolto la vita di molti. Agghiacciante e commovente in egual misura, American Manhunt rappresenta un’importante pietra miliare per la televisione sui crimini veri.

‘I Just Killed My Dad’ (2022)

Documentando la vera storia di Anthony Templet, I Just Killed My Dad racconta la storia che il titolo suggerisce, con l’orribile crimine del suddetto assassino e gli eventi che hanno portato ad esso mostrati in dettaglio. Diretto da Skye Borgman, il visionario autore del classico true crime Abducted in Plain Sight, I Just Killed My Dad affronta con disinvoltura una storia davvero terrificante, dando al pubblico la possibilità di immergersi completamente nell’agghiacciante sequenza di eventi che hanno portato alla tragedia. Grazie alle interviste con le persone più vicine a Templet, tra cui la madre e il fratellastro, non sorprende che questa docu-serie abbia ricevuto grandi apprezzamenti, tra cui un notevole punteggio del 100% su Rotten Tomatoes.

‘Killer Sally’ (2022)

In soli tre episodi, Killer Sally racconta la storia dell’ex lottatrice amatoriale Sally McNeil e del famigerato caso criminale che l’ha vista abusare e uccidere il suo fidanzato, l’iconico culturista Ray McNeil. Con un argomento così eclatante ed emotivamente sensibile al centro della vicenda, Killer Sally riesce a rappresentare con rispetto il difficile tema di fondo senza mai mancare di offrire un’ampia gamma di punti di vista sulla situazione. Creando un’atmosfera da brivido per tutta la breve durata della serie, Killer Sally si seppellisce nella mente del pubblico, diventando uno studio che fa riflettere sulla violenza domestica e un’esperienza genuinamente divertente.

The Real Bling Ring: Hollywood Heist” (2023)

Molti documentari sui crimini veri si concentrano su storie lontane nel tempo o non abbastanza pubblicizzate da essere ricordate da molti di noi. The Real Bling Ring: Hollywood Heist, invece, si immerge in una storia molto più recente e di alto profilo rispetto a molte altre – in particolare, le famigerate rapine alle case hollywoodiane di personaggi del calibro di Paris Hilton e Lindsay Lohan da parte di una banda nei primi anni Novanta. Utilizzando interviste sia con gli autori che con alcune delle vittime, The Real Bling Ring offre una doppia prospettiva sui crimini, con discussioni sulla verità e sullo status di celebrità, tra gli altri temi, rendendo la miniserie impossibile da spegnere.

The Most Hated Man on the Internet (2023)

Molto più di un titolo accattivante, The Most Hated Man on the Internet racconta la storia del francamente disgustoso Hunter Moore e della sua creazione – il sito web IsAnyoneUp.com. Con l’intento di rovinare la vita delle persone e di collezionare il maggior numero possibile di vittime, Moore si fa portavoce dell’orribile epidemia di revenge porn è semplicemente spaventoso, e questo documentario offre non solo la storia di Moore ma anche quella delle sue vittime. Avvincente e terribilmente reale, The Most Hated Man on the Internet è un promemoria degli orrori che vivono nel moderno mondo virtuale, con Moore purtroppo solo uno dei tanti terribili cattivi che si nascondono nel cyberspazio.

Bad Vegan: Fama, Frode e Fuggitivi (Bad Vegan: Fame. Fraud. Fugitives.) (2022)

Dopo aver ricevuto la promessa di far vivere per sempre il suo cane, la famosa ristoratrice di New York Sarma Meingailis sposa un uomo che, a sua insaputa, sta per rovinarle la vita. Quattro anni dopo, il marito Anthony Strangis, grazie a un controllo coercitivo, è riuscito a far arrestare entrambi per frode e la reputazione di Sarma sembra essere rovinata per sempre. Nominata come miglior docuserie in streaming agli Hollywood Critics Association Television Awards, Bad Vegan è una storia davvero unica che si distingue come una delle serie true crime più indimenticabili del periodo, non solo di Netflix, grazie al fatto che affronta la disgustosa realtà di molte relazioni moderne.

Night Stalker: The Hunt For a Serial Killer (2021)

Una serie true crime viscerale e grintosa come poche, Night Stalker: The Hunt For a Serial Killer racconta la storia di Richard Ramirez, il California Killer che ha brutalmente tolto la vita ad almeno 13 persone a metà degli anni Ottanta. Non lasciando nulla di intentato, Night Stalker racconta ogni aspetto della caccia a Ramirez, dall’uomo stesso ai detective incaricati di trovarlo, Gil Carrillo e Frank Salerno. Con la discussione su un mostro al centro di questo documentario, Night Stalker riesce a camminare sul filo tra una rappresentazione accurata di orrori reali e un’affascinante visione della mente di un assassino.

Unsolved Mysteries (2020 – Presente)

Originariamente una serie classica creata da John Cosgrove e Terry Dunn Meurer, Unsolved Mysteries è il reboot di Netflix che gli appassionati di true crime avevano richiesto da tempo. Con una serie di episodi diversi disponibili in tre stagioni, Unsolved Mysteries presenta una pletora di temi e racconti diversi che spaziano dalla realtà brutale al paranormale. Sempre avvincente e varia, Unsolved Mysteries si è certamente guadagnata le nomination agli MTV Movie, ai Critics’ Choice e agli Hollywood Critics Association Television Awards.

Scena del crimine: The Vanishing at the Cecil Hotel (2021)

Uno dei misteri più famosi di tutti i tempi, Scena del crimine: The Vanishing at the Cecil Hotel documenta l’improbabile tragedia di Elisa Lam nel 2013, quando la sua sparizione portò al ritrovamento del suo corpo in una cisterna in cima all’hotel. Dopo aver lasciato perplessi migliaia di aspiranti investigatori su Internet per anni, Crime Scene, a differenza di molti altri documentari su questo argomento, offre una risposta definitiva agli eventi accaduti poco più di dieci anni fa. Per coloro che sono abituati a questa storia e sono incerti se valga la pena di guardarlo, la sua interpretazione unica del caso lo rende sicuramente un’esperienza rinfrescante ma comunque straziante, sia che si abbia familiarità con il Cecil Hotel o meno.

‘The Ripper’ (2020)

Dall’altra parte dell’oceano, nel Regno Unito, il caso dello Squartatore dello Yorkshire (chiamato così dai media britannici in onore del suo omonimo vittoriano) è tristemente agghiacciante e continua a perseguitare gli incubi di molti che ne sono stati colpiti. Questo documentario di Netflix racconta la storia a un pubblico mondiale, documentando le imprese malvagie di Peter Sutcliffe e le furiose indagini che hanno portato alla sua cattura e alla sua incarcerazione. Certamente non è una serie true crime per i deboli di cuore, Lo Squartatore non ha peli sulla lingua nel raccontare questa storia atroce, ma si addentra anche nel modo misogino in cui il caso è stato trattato dai media alla fine degli anni ’70, un argomento ancora oggi di grande attualità.

‘Tiger King: Murder, Mayhem, and Madness’ (2020 – 2021)

Il fiore all’occhiello del catalogo dei crimini veri di Netflix, Tiger King: Murder, Mayhem, and Madness è stato un fenomeno mondiale alla sua uscita originale nel 2020, probabilmente aiutato dal fatto che la maggior parte di noi era a casa. Documentando la vita del proprietario di uno zoo di grandi felini, Joe Exotic, ogni episodio si dipana come un mistero tortuoso, ricco di colpi di scena inaspettati e di svolte ridicole quando la storia di Joe Exotic viene esaminata nei dettagli. Da un complotto per commettere un omicidio a un tentativo di candidarsi alla presidenza degli Stati Uniti, in Tiger King si ha la sensazione che nulla sia fuori dal tavolo, rendendo l’esperienza di visione indimenticabile, diversa da qualsiasi altra.

Aguzzini in casa: la vicenda del piccolo Gabriel Fernandez (2020)

Questa serie originale Netflix racconta la storia straziante del protagonista Gabriel Fernandez, un bambino di 8 anni che è stato brutalmente torturato dai suoi genitori malvagi per un periodo di 8 mesi. Esaminando non solo la famiglia, ma anche il sistema sociale che ha deluso il bambino, The Trials of Gabriel Fernandez è, comprensibilmente, una visione terribilmente dura, con l’argomento al centro che rende la visione di alcuni dei crimini veri più scomodi disponibili oggi. Tuttavia, questo non toglie nulla alla sua pregnanza: la triste realtà che questo è solo uno dei tanti casi simili fa di questa docu-serie un faro di speranza che potrebbe allargare gli occhi di coloro che sono al potere e incoraggiarli a fare di più per impedire che questo accada di nuovo.

The Keepers’ (2017)

Raccontando la storia della scomparsa di suor Cathy Cesnik nel 1969, The Keepers si trasforma rapidamente in un mistero pieno di inganni e di realtà strazianti, con i tentativi della suora scomparsa di scoprire un sistema di terribili abusi sessuali in un liceo femminile che mette in moto la possibilità che ci sia stata una cospirazione che avrebbe potuto costarle la vita. Quella che inizia come una tipica serie di true crime si trasforma ben presto in un’indagine stomachevole su alcuni dei crimini più malvagi che si possano immaginare, con l’ignoranza armata di chi ha il potere che rischia di accendere un fuoco di rabbia nel ventre di tutti gli spettatori. The Keepers è davvero uno dei migliori documentari sui crimini veri presenti su Netflix.

‘Making a Murderer’ (2015 – 2018)

Una serie true crime che ha conquistato il mondo, Making a Murderer segue la storia di Steven Avery, un uomo che è stato ingiustamente condannato per omicidio e imprigionato per 18 anni. Dopo il suo rilascio, i tentativi di Avery di tornare alla sua vita tranquilla si sono arenati quando è stato nuovamente accusato di omicidio, questa volta di Teresa Halbach, e sia lui che suo nipote Brendan Dassey sono stati incarcerati. Questa volta, però, nonostante il documentario suggerisca l’innocenza di entrambi, i due sono ancora dietro le sbarre, e Making a Murderer esamina dove il sistema giudiziario potrebbe aver sbagliato. Completamente coinvolgente e molto divertente, Making a Murderer è così ben realizzato e unilaterale che può essere facile dimenticare che non si tratta di un’opera di finzione, con la pura indulgenza della storia che rende la serie un vero crimine che deve essere visto per essere creduto.

‘Wild Wild Country’ (2018)

Selezione ufficiale al Sundance Festival 2018, Wild Wild Country è una serie true crime come nessun’altra. La serie segue il guru Osho (più formalmente conosciuto come Bhagwan Shree Rajneesh) mentre lui e le sue legioni di devoti seguaci si dirigono nel deserto dell’Oregon per dare vita alla loro utopia. Tuttavia, le crepe tra la Chiesa e lo Stato iniziano a manifestarsi, mentre un conflitto con la popolazione locale si trasforma presto nel primo attacco bioterroristico del Paese. Avvincente, enigmatica ed estremamente importante, Wild Wild Country ha catturato l’immaginazione della critica e del pubblico alla sua uscita, portando la docu-serie a vincere il Primetime Emmy per il miglior documentario.

The Innocent Man (2018)

Uscito nel 2018, The Innocent Man adatta l’omonimo bestseller di John Grisham, raccontando la storia dell’uomo locale dell’Oklahoma Ron Williamson, rimasto nel braccio della morte per oltre dieci anni per un crimine che non aveva nemmeno commesso. Affascinante e devastante in egual misura, L’uomo innocente fa un’immersione profonda nel sistema giudiziario degli Stati Uniti e analizza le conseguenze mortali che si verificano quando si commettono errori, che molti ritengono avvengano troppo spesso. Questa serie, di una potenza sconvolgente, si assicura di rimanere fedele al materiale di partenza, coinvolgendo anche lo scrittore John Grisham come partecipante alla telecamera durante il documentario.

Killer Inside: The Mind of Aaron Hernandez (2020)

Una storia che ha catturato l’attenzione di una nazione, Killer Inside: The Mind of Aaron Hernandez racconta nel dettaglio la tragica serie di circostanze che hanno circondato gli efferati crimini dell’ex stella della NFL Hernandez, ricostruendo la sequenza di eventi che ha portato al momento in cui il mondo ha scoperto tutto. Quando si cerca il prossimo documentario sui crimini veri da guardare, è fondamentale che la serie sia in parti uguali sensibile e avvincente, e The Mind of Aaron Hernandez riesce in entrambi i casi. Riuscendo a esaminare in modo ordinato tutti i diversi colpi di scena che hanno circondato la tragedia, questa serie è un trionfo del genere true crime.

‘The Devil Next Door’ (2019)

The Devil Next Door segue sia John Demjanjuk, un uomo accusato di aver commesso crimini terribili come guardia di un campo di concentramento durante l’Olocausto, sia il suo avvocato, Yoram Sheftel, che, in quanto ebreo, si definisce “l’uomo più odiato di Israele” per la sua difesa di un potenziale nazista. Quello che normalmente sembrerebbe un caso aperto e chiuso, viene esaminato nei dettagli cruciali di questa docu-serie, che rappresenta uno degli spettacoli più ricchi di sfumature che Netflix possa offrire. Sostenuta dal suo 91% di gradimento su Rotten Tomatoes, Il diavolo della porta accanto è una serie di cronaca nera affascinante e malata che vi terrà sicuramente svegli la notte, sia per paura che per il desiderio di saperne di più.

Sunny, svelate le prime foto del nuovo thriller interpretato e prodotto da Rashida Jones

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Apple TV+ ha annunciato che Sunny, il mistery thriller con atmosfere da commedia dark, creata da Katie Robbins (“The Affair”, “The Last Tycoon“), che è anche showrunner, e dalla produttrice esecutiva e regista Lucy Tcherniak (“Station Eleven”, “The End of the F***ing World”), Sunny è interpretata dalla candidata agli Emmy, Rashida Jones (“On the Rocks”, “The Other Black Girl”, “Quincy”), che è anche produttrice esecutiva, insieme a Hidetoshi Nishijima, Joanna Sotomura, Judy Ongg, Jun Kunimura, YOU e annie the clumsy.

Sunny: quando esce e dove vederla in streaming

Sunny in streaming farà il suo debutto il 10 luglio con i primi due episodi dei dieci totali, seguiti da nuovi episodi ogni mercoledì fino al 4 settembre.

Sunny: trama e cast

Sunny vede la Jones nei panni di Suzie, una donna americana che vive a Kyoto, in Giappone, la cui vita viene sconvolta quando il marito e il figlio scompaiono in un misterioso incidente aereo. Come “consolazione” le viene dato Sunny, uno dei nuovi robot domestici prodotti dall’azienda elettronica del marito. Sebbene all’inizio Suzie non sopporti i tentativi di Sunny di riempire il vuoto della sua vita, a poco a poco i due sviluppano un’amicizia inaspettata, mentre insieme scoprono l’oscura verità su ciò che è realmente accaduto alla famiglia di Suzie, rimanendo pericolosamente invischiati in un mondo che Suzie non sapeva esistesse.

Prodotto per Apple TV+ da A24, “Sunny” è scritta e prodotta esecutivamente da Katie Robbins, attraverso la sua società Babka Pictures. Anche A24 e Rashida Jones sono produttori esecutivi della serie che è basata sul libro “Dark Manual” del pluripremiato scrittore irlandese di origine giapponese Colin O’Sullivan.

Vicino all’orizzonte: dal cast alla storia vera, tutto quello che c’è da sapere

Il genere dei teen drama, ovvero quei film per ragazzi incentrati su profondi sconvolgimenti dell’animo, si affermano quasi sempre come grandi successi, riuscendo ad andare ad intercettare un preciso pubblico a cui troppo spesso non si dedicano le giuste attenzioni. Film come la serie di After, Colpa delle stelle, Noi siamo infinito o il recente Fabbricante di lacrime ne sono un esempio. Un altro titolo di questo genere affermatosi come un buon successo è Vicino all’orizzonte, che ha commosso gli spettatori per la sua storia d’amore struggente che grazie al coraggio dei due giovani protagonisti riesce a superare ogni ostacolo.

Diretto da Tim Trachte, il film di produzione tedesca vanta la presenza degli attori emergenti Jannif Schümann e Luna Wedler, particolarmente apprezzati nei rispettivi ruoli. La pellicola è la trasposizione dell’omonimo romanzo di Jessica Koch. Questo era inizialmente stato pubblicato nel 2016 sotto forma di ebook, ma in seguito allo straordinario riscontro di pubblico, venne stampato in copia fisica. Particolarmente acclamato anche in Italia, il romanzo è divenuto in breve tempo un best seller, facendo interessare diverse produzioni al suo adattamento.

Per tutti gli appassionati del genere, si tratta dunque di un titolo da non perdere, che offre sì grandi emozioni ma anche profonde riflessioni su come le relazioni ci cambiano. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Vicino all’orizzonte. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera a cui si ispira. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Vicino all’orizzonte

La vicenda ruota intorno a Jessica, solare ragazza di 18 anni, annoiata dalla routine della sua vita. Tutto cambia nel momento in cui, durante l’estate, incontra Danny, più grandi di lei di qualche anno. Il loro amore, nato quasi inaspettatamente, sembra perfetto. Ci sono però aspetti del suo passato di cui Danny non parla. Nel momento in cui Jessica scoprirà le cicatrici sul suo corpo, tuttavia, lo costringerà a raccontarle cosa è accaduto. Danny sarà allora costretto a riportare alla luce il suo turbolento passato fatto di soprusi.

Vicino all'orizzonte trama film
Jannik Schümann e Luna Wedler in Vicino all’orizzonte. © Studiocanal GmbH / Bernd Spauke

Il libro di Jessica Koch e la storia vera a cui si ispira

Come anticipato, il film è tratto dal libro scritto nel 2016 dalla Koch. Questo, seppur romanzando gli eventi e ricamandovi sopra una storia più ampia, è tratto da una vicenda realmente vissuta dalla scrittrice. Sul finire degli anni Novanta, infatti, quando la Coch era poco più che adolescente, ebbe un amore di gioventù particolarmente drammatico. Come poi racconterà anni dopo nel libro, si trovò infatti a dover gestire la relazione con un ragazzo vittima di violenza da parte di suo padre e scopertosi sieropositivo.

Scrivere il romanzo è servito all’autrice per rielaborare quel difficile periodo della sua vita, conclusosi, come anche il film, in modo drammatico. Quanto da lei scritto ha ottenuto il favore di critica e pubblico proprio per la sincerità con cui vengono raccontati gli eventi. Paragonato ai romanzi del celebre Nicholas Sparks, con protagonisti innamorati costretti a confrontarsi con problemi più grandi di loro, quello della Koch si è in breve affermato come uno dei libri tedeschi più venduti dell’anno.

Il finale del film

Nel filnale di Vicino all’orizzonte, Danny apprende di avere un’aspettativa di vita di circa 15 mesi. Lui e Jessica decidono allora di fare il viaggio negli Stati Uniti che si erano promessi, ma lì Danny annuncia alla ragazza che non farà la possibile terapia che gli prolungherebbe la vita, perché preferisce morire in modo indipendente. Nonostante questo le spezzi il cuore, Jessica decide di accettare la sua volontà. In seguito trova una lettera di Danny in cui le dice addio e le augura il meglio, con un riferimento ad una poesia che entrambi collegano con l’inizio della loro relazione, riguardante la linea all’orizzonte dove si incontrano la terra e il cielo, la vita e la morte.

Vicino all'orizzonte cast
Jannik Schümann e Luna Wedler in Vicino all’orizzonte. © Studiocanal GmbH / Tom Trambow

 

Il cast del film

Il film è interpretato da due attori emergenti, entrambi originari della Germania ma già con alcuni titoli internazionali all’attivo. Luna Wedler, che nel film interpreta proprio la Koch da giovane, si è infatti resa nota grazie al film coming of age Blue My Mind – Il segreto dei miei anni (2017), al dramma Beast (2019), con Ella Rumpf, e alla serie crime The Team (2015). È poi stata tra i protagonisti di Storia di mia moglie, con Lea Seydoux Louis Garrel, e ha recitato in due episodi di Tutta la luce che non vediamo.

Jannik Schümann, che nel film è Danny, vanta invece una già lunga carriera, composta prevalentemente di titoli televisivi. L’attore ha poi lavorato anche a film per il cinema come Submergence (2017), con Alicia Vikander e La conseguenza (2019), con Keira Knightley. Ha poi debuttato nella sua prima grande produzione statunitense con Monster Hunter, con protagonista Milla Jovovich. Vicino all’orizzonte è tuttavia il primo film che ha permesso loro di recitare in ruoli da veri e propri protagonisti e di ottenere una popolarità maggiore rispetto a quella fino ad ora conosciuta.

Ciò che gli ha permesso di essere così apprezzati è stata inoltre la chimica di coppia da loro sfoggiata, e instauratasi naturalmente sin dal provino. Entrambi gli attori hanno infatti raccontato di aver provato da subito grande fiducia l’uno nell’altro, sentimento avvertito anche dalla produzione che ha così deciso di affidare loro i ruoli principali. La stessa autrice del romanzo si è poi dichiarata estremamente soddisfatta dei due attori, che a suo dire hanno trovato il modo di dar vita alle loro versioni di Danny e Jessica, rimanendo però fedeli allo spirito dei due personaggi del romanzo.

Il trailer di Vicino all’orizzonte e dove vedere il film in streaming

Per gli amanti del film, o per chi volesse vederlo per la prima volta, è possibile fruirne grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Vicino all’orizzonte è infatti presente nel catalogo di Rakuten TV, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale, avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinstesto televisivo di giovedì 18 aprile alle ore 21:20 sul canale Rai 2.

Fonte: IMDb

The Witcher – stagione 4: al via le riprese e annuncio della quinta e ultima stagione per la serie Netflix

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In occasione dell’annuncio dell’inizio delle riprese in UK dell’attesissima quarta stagione di The Witcher, Netflix annuncia anche la quinta stagione della serie che sarà il capitolo finale della storia di Geralt e le cui riprese sono previste subito dopo quelle della quarta. Le due stagioni conclusive saranno un adattamento dei restanti libri di Sapkowski, Il battesimo del fuoco, La Torre della Rondine e La Signora del Lago, e offriranno un’epica e soddisfacente conclusione al grande successo fantasy firmato Netflix.

Il cast stellare della quarta stagione sarà guidato da Liam Hemsworth per la prima volta nei panni di Geralt di Rivia, affiancato da Anya Chalotra, Freya Allan e Joey Batey rispettivamente nei ruoli di Yennefer di Vengerberg, la Principessa Cirilla di Cintra e Jaskier, e comprenderà alcune nuove aggiunte, come confermato anche dalla showrunner e produttrice esecutiva Lauren Schmidt Hissrich.

È con enorme orgoglio che iniziamo a girare la penultima stagione di The Witcher con un cast stellare, che comprende alcune nuove emozionanti aggiunte, guidato da Liam Hemsworth nei panni di Geralt di Rivia. Siamo entusiasti di poter portare i libri di Andrzej Sapkowski ad un’epica conclusione. Non sarebbe la nostra serie se non spingessimo la nostra famiglia di personaggi al loro limite massimo – aspettate di vedere come la storia finirà” – Lauren Schmidt Hissrich

La trama della quarta stagione di The Witcher – stagione 4

Dopo gli scioccanti eventi che hanno sconvolto il Continente alla fine della terza stagione, la nuova stagione vede Geralt, Yennefer e Ciri attraversare, separati, il Continente devastato dalla guerra con i suoi molti demoni. Se riusciranno ad accettare e guidare i gruppi di outsiders in cui si trovano, avranno una possibilità di sopravvivere al battesimo del fuoco e ritrovarsi ancora una volta.

Il cast di The Witcher – stagione 4

Liam Hemsworth (Geralt of Rivia), Anya Chalotra (Yennefer of Vengerberg), Freya Allan (Princess Cirilla of Cintra), Joey Batey (Jaskier), Laurence Fishburne (Regis) Eamon Farren (Cahir), Anna Shaffer (Triss Merigold), Mimî M Khayisa (Fringilla), Cassie Clare (Philippa), Mahesh Jadu (Vilgefortz), Meng’er Zhang (Milva), Graham McTavish (Dijkstra), Royce Pierreson (Istredd), Mecia Simson (Francesca), Sharlto Copley (Leo Bonhart), Danny Woodburn (Zoltan), Jeremy Crawford (Yarpen), Bart Edwards (Emhyr), Hugh Skinner (Radovid), James Purefoy (Skellen), Christelle Elwin (Mistle), Fabian McCallum (Kayleigh), Juliette Alexandra (Reef), Ben Radcliffe (Giselher), Connor Crawford (Asse), Aggy K. Adams (Iskra), Linden Porco (Percival Schuttenbach), Therica Wilson-Read (Sabrina), Rochelle Rose (Margarita), Safiyya Ingar (Keira)

  • CREATRICE/ SHOWRUNNER / PRODUTTRICE ESECUTIVA: Lauren Schmidt Hissrich
  • SCRITTO DA: Lauren Schmidt Hissrich (401), Tania Lotia (402), Rae Benjamin (403), Troy Dangerfield (404), Matthew D’Ambrosio (405), Javier Grillo-Marxuach (406), Clare Higgins (407), Mike Ostrowski (408)
  • REGIA DI: Sergio Mimica-Gezzan (401 & 402), Tricia Brock (403 & 404), Alex Garcia Lopez (405 & 406), Jeremy Webb (407 & 408)
  • PRODUTTORI ESECUTIVI: Steve Gaub, Mike Ostrowski, Javier Grillo-Marxuach, Platige Films (Tomek Baginski and Jarek Sawko), Hivemind Content (Jason Brown and Sean Daniel)

Trap: il trailer del nuovo film di M. Night Shyamalan

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Trap: il trailer del nuovo film di M. Night Shyamalan

Warner Bros. Pictures presenta il primo trailer di Trap, una nuova esperienza nel mondo di M. Night Shayamalan, regista di Il sesto senso, The Village e Bussano alla porta, con la partecipazione della stella nascente Saleka Shyamalan. Stando alla sinossi ad oggi riportata, il film ruota intorno ad un padre e una figlia adolescente che partecipano a un concerto pop e si rendono conto di essere al centro di un evento oscuro e sinistro. Non vengono per ora forniti dettagli e anche questo nuovo film di Shyamalan si presenta dunque come un progetto tanto misterioso quanto presumibilmente imprevedibile.

Il cast di Trap

Scritto e diretto da M. Night Shyamalan, Trap è interpretato da Josh Hartnett, Ariel Donoghue, Saleka Shyamalan, Hayley Mills e Allison Pill. Il film è prodotto da Ashwin Rajan, Marc Bienstock e M. Night Shyamalan. Il produttore esecutivo è Steven Schneider. Il direttore della fotografia è Sayombhu Mukdeeprom (“Chiamami col tuo nome“). La production designer è Debbie de Villa (“Ti odio, anzi no, ti amo!“). Il montaggio è di Noëmi Preiswerk e le musiche sono di Herdĭs Stefănsdŏttir (“Bussano alla porta“). Il supervisore musicale è Susan Jacobs (“Old“); la costumista è Caroline Duncan (“Old“). Il casting è a cura di Douglas Aibel (“Asteroid City“).

Parlando del film, Hartnett ha dichiarato che: “Lavorare con M. Night è stata una delle esperienze migliori della mia carriera. Penso che sia un vero artista nel senso “maiuscolo” del termine. E credo che la gente sarà davvero sorpresa ed entusiasta del film che faremo. È molto bizzarro, molto oscuro e selvaggio“. Il film sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures, nelle sale statunitensi il 9 agosto 2024 e a livello internazionale a partire dal 1° agosto 2024.

Transformers: One, trailer italiano del film d’animazione!

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Transformers: One, trailer italiano del film d’animazione!

Eagle Pictures ha diffuso il primo trailer italiano di Transformers: One, film d’animazione che va a raccontare la storia inedita delle origini di Optimus Prime e Megatron, meglio conosciuti come nemici giurati, ma un tempo amici legati come fratelli. Qui ancora noti come Orion Pax e D-16 e ancora sprovvisti della capacità di trasformarsi. Accanto a loro si ritroveranno anche Elita-1, un prototipo di Bumblebee e altri Transformers ancora. Le loro avventure, essendo il film un prequel, si svolgeranno prima che la guerra devasti il loro pianeta natale, Cybertron.

Primo film sui Transformers completamente animato in computer grafica, Transformers: One vanta un cast di voci stellare, tra cui Chris Hemsworth (Orion Pax), Brian Tyree Henry (D-16), Scarlett Johansson (Elita-1), Keegan-Michael Key (Bumblebee), Steve Buscemi, Laurence Fishburne (Alpha Trion) e Jon Hamm (Sentinel Prime). Transformers: One uscirà a settembre 2024 solo al cinema.

Tutto quello che sappiamo su Transformers: One

“Sono così entusiasta e orgoglioso di lavorare con Hasbro ed eOne per portare nei cinema il primo film animato di ‘Transformers’ con una storia mai raccontata prima”, ha dichiarato Ramsey Naito, presidente di Paramount Animation e Nickelodeon Animation, quando ha annunciato il cast al CinemaCon nell’aprile 2023. Naito ha poi aggiunto che: “Sono onorato di avere talenti così incredibili riuniti per interpretare questi personaggi famosi e molto amati in una storia sulle origini al centro del franchise”.

Il regista di Toy Story 4, Josh Cooley dirige il film da una sceneggiatura di Andrew Barrer e Gabriel Ferrari. Steven Spielberg, già produttore esecutivo dei film in live action di Transformers, ricopre tale ruolo anche per Transformers: One, insieme a Brian Goldner, Brian Oliver, Bradley J. Fischer e Valerii An.

Steven Spielberg al lavoro su un nuovo film sugli UFO

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Steven Spielberg al lavoro su un nuovo film sugli UFO

Sono pochi i registi che oggi sono in grado di suscitare un interesse e un’eccitazione così diffusi con la notizia del loro prossimo progetto, e Steven Spielberg è senza dubbio uno di questi. Si è speculato sul prossimo film del leggendario regista da quando si è diffusa la voce che avrebbe potuto prendersi una lunga pausa (o forse addirittura ritirarsi) dopo l’uscita di The Fablemans, ma secondo Variety il prossimo film di Spielberg è già nelle prime fasi di pianificazione.

I dettagli sono pochi, ma il sito riporta che Spielberg intende tornare al genere fantascientifico per un “film sugli UFO” senza titolo, basato su una sua idea originale. La sceneggiatura sarà scritta da David Koepp, che ha già collaborato con Steven Spielberg per Jurassic Park, La guerra dei mondi e Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo. Si attendono ora maggiori dettagli su questo progetto, nella speranza che non occorrà aspettare troppo prima di poterne sapere di più e di vederlo in sala.

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I film di fantascienza di Steven Spierlberg

Per un certo periodo, dopo l’uscita di quello che probabilmente rimane il suo film più iconico, Lo squalo, Spielberg è stato praticamente sinonimo di genere fantascientifico, dirigendo film del calibro di E.T. L’extraterrestre, Incontri ravvicinati del terzo tipo, e successivamente A.I. – Intelligenza artificiale, Minority Report e La guerra dei mondi. Il suo ultimo film di fantascienza è stato Ready Player One, uscito nel 2018. Grande maestro e innovatore di questo genere, che ha in ognuna di queste occasioni dimostrato di padroneggiare con grande consapevolezza, Spielberg sembra dunque pronto a tornare tra le stelle.

X-Men le origini: Wolverine, Kevin Durand rivela i piani per Blob nel sequel cancellato

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X-Men le origini: Wolverine (qui la recensione) è stato accolto da recensioni per lo più negative, anche se ha affrontato più di una sfida durante la produzione. Lo sciopero della WGA di quel periodo ha avuto un enorme impatto sulle riprese, mentre una bozza del film è stata tristemente diffusa online settimane prima del suo arrivo nelle sale. Questo progetto, però, doveva essere solo il primo di una serie di lungometraggi dedicati alle origini dei vari X-Men, come Magneto e Gambit. L’idea è però stata poi abbandonata e Hugh Jackman ha continuato ad interpretare Wolverine in altri film non collegati alla pellicola del 2009.

Prima di allora, un sequel diretto di X-Men le origini: Wolverine era in lavorazione. Non è stato rivelato molto sul film, anche se sappiamo che molti dei personaggi del primo capitolo sarebbero tornati. Tra questi, c’era anche Kevin Durand nel ruolo di Blob. Parlando con ComicBook.com del suo ruolo in Abigail, l’attore ha ora fatto luce su ciò che si prevedeva per il suo colossale mutante. “Ricordo che quando stavamo girando le scene di Wolverine, lui [Jackman] continuava a dire: ‘Finirai per fare un film tutto tuo’, e voleva davvero che tornassi a fare il prossimo Wolverine, dove Blob sarebbe stato il campione di lotta sumo a Tokyo, dove Wolverine si reca, ma non se ne fece nulla“.

La trama di X-Men le origini: Wolverine

Dopo aver attraversato i maggiori eventi della storia, dalla guerra di secessione americana alle trincee della Prima e Seconda guerra mondiale, fino alla terrificante giungla della guerra del Vietnam, i mutanti Wolverine e Sabretooth vengono reclutati dal colonnello William Stryker per far parte di una squadra di mutanti. Questa, composta anche da Wade Wilson, Fred Dukes, John Wraith e Zero, si trova infatti a svolgere missioni particolarmente rischiose, che nessun umano potrebbe essere in grado di affrontare. Stanco di quella vita, però, Wolverine decide di recarsi in Canada per vivere una vita pacifica. Ben presto le sue speranze verranno tragicamente infrante e il mutante si troverà a dover intraprendere una spietata vendetta.

Rebel Moon: le director’s cut usciranno contemporaneamente su Netflix

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Domani, 19 aprile, arriverà su Netflix il film Rebel Moon – Parte 2: La sfregiatrice, secondo capitolo dell’epopea fantascientifica di Zack Snyder iniziata con Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco. Mentre già si parla di un possibile terzo capitolo, i fan di Snyder sono ancora in attesa di un’uscita potenzialmente più importante. Questi due film di fantascienza sono infatti classificati come PG-13, ma Snyder ha ricevuto il via libera per la pubblicazione di versioni più lunghe e vietate ai minori. Ad oggi non c’è ancora una data certa sul rilascio di queste director’s cut, anche se inizialmente si era parlato dell’estate.

In ogni caso, sembra che i fan non dovranno aspettare ancora a lungo per vedere ciò che Snyder ha sempre avuto in mente per Rebel Moon. Parlando con ComicBook.com, lo sceneggiatore dei due film e frequente collaboratore di Snyder, Kurt Johnstad, ha infatti rivelato che le due director’s cut debutteranno contemporaneamente nel 2024, togliendo dunque ogni dubbio su un possibile rinvio al 2025. “Sì, le vedrete sicuramente quest’anno“, ha detto Johnstad. “Da quello che mi è stato detto… Non posso darvi una data, so che c’è una data ma non posso darvi quella data.

Ma li vedrete. Quello che mi è stato detto da Zack, e credo che questo possa essere detto, è che sia il primo che il secondo film usciranno lo stesso giorno e alla stessa ora. Quindi, nel 2024, potrete sedervi e vivere per sei ore ininterrotte quest’esperienza cinematografica firmata Zack Snyder”. Si tratta di un aggiornamento particolarmente entusiasmante, grazie al quale apprendiamo anche che ci sarebbe già una data prestabilita per il rilascio di queste director’s cut. Data che potrebbe idealmente essere svelata poco dopo l’uscita di Rebel Moon – Parte 2: La sfregiatrice.

La trama di Rebel Moon – Parte 2: La sfregiatrice

Kora e i suoi alleati si preparano a sacrificare tutto al fianco del coraggioso popolo di Veldt, per difendere il villaggio dove una volta regnava la pace e diventato nel tempo patria per coloro che hanno perso la propria lotta contro il Mondo Madre. Alla vigilia della battaglia, i guerrieri devono affrontare le realtà dei loro passati, rivelando il vero motivo per cui sono pronti a tutto per di sconfiggere le forze del male. Quando poi il Regno si abbatterà con tutta la sua forza sulla nascente ribellione, si stringeranno legami indissolubili, emergeranno eroi e nasceranno leggende.

Di cosa parla Rebel Moon – Parte 1: Figlia del Fuoco?

Dopo essersi schiantata su una luna ai confini dell’universo, Kora (Sofia Boutella), una misteriosa straniera dal passato enigmatico, inizia una nuova vita in un insediamento pacifico di agricoltori. Presto però diventerà la loro unica speranza di salvezza quando il tirannico Reggente Balisarius (Fra Fee) e il suo crudele emissario l’Ammiraglio Noble (Ed Skrein) scoprono che i contadini senza volerlo hanno venduto il loro raccolto ai Bloodaxe (Cleopatra Coleman e Ray Fisher), leader di un agguerrito gruppo di ribelli. Assieme A Gunnar, un coltivatore dal cuore tenero e ignaro di cosa sia una guerra, Kora riceve l’incarico di scovare i combattenti pronti a rischiare la propria vita per la gente di Vedt.

Così i due raggiungono diversi mondi in cerca dei Bloodaxe e riuniscono una piccola banda di guerrieri accomunati da tanta voglia di redimersi: il pilota e killer mercenario Kai (Charlie Hunnam), il leggendario Generale Titus (Djimon Hounsou), l’esperta spadaccina Nemesis (Doona Bae), il prigioniero dalle nobili origini Tarak (Staz Nair) e Milius (E. Duffy), una combattente della resistenza. Intanto a Veldt l’androide protettore Jimmy (con la voce nell’originale di Anthony Hopkins) si risveglia di nascosto con un nuovo obiettivo. I rivoluzionari di questa nuova formazione devono però imparare a fidarsi gli uni degli altri e unire le forze prime che le truppe nemiche arrivino ad annientarli.

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Sandokan: al via le riprese della serie con Can Yaman

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Sandokan: al via le riprese della serie con Can Yaman

Il 22 aprile inizieranno le riprese di Sandokan, serie evento internazionale, prodotta da Lux Vide, società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Rai Fiction. La serie è un nuovo adattamento della storica saga di romanzi di Emilio Salgari, sviluppata per la televisione da Alessandro Sermoneta, Scott Rosenbaum e Davide Lantieri, e diretta da Jan Maria Michelini e Nicola Abbatangelo. Sandokan andrà in onda prossimamente su Rai1 e sarà distribuita in tutto il mondo da Fremantle International e in Spagna da Mediterráneo Mediaset España Group.

Vedremo Can Yaman nei panni della Tigre della Malesia, in una veste originale, affiancato dall’esordiente Alanah Bloor nel ruolo di Marianna. Con loro ci saranno Ed Westwick (Gossip Girl, I figli degli uomini) nel ruolo dell’affascinante antagonista Lord Brooke, mentre sarà Alessandro Preziosi (I Medici,  Black Out, La vita bugiarda degli adulti) a dare il volto all’iconico Yanez de Gomera. Si uniranno al cast anche John Hannah (The last of us, Quattro Matrimoni e un funerale, Sliding Doors, La Mummia),Madeleine Price, Gilberto Gliozzi (Loro, I delitti del Barlume), Mark Grosy (Zero Zero Zero) e Samuele Segreto (Stranizza d’amuri, L’Ora).

Sandokan – la trama

Borneo, metà del 1800. Un paradiso abitato dalle tribù native dei Dayak, che vivono secondo le loro antiche tradizioni, ma dominato dalla spietata legge degli inglesi, all’apice del loro potere coloniale. Sandokan vive alla giornata, senza schierarsi: combatte per se stesso e per la sua ciurma di pirati, tra cui il fidato Yanez. Ma la sua vita cambia quando, durante un’incursione, incontra Marianna, la bella figlia del console britannico di Labuan. È l’inizio di una storia d’amore impossibile tra due anime inaspettatamente simili: Marianna, di sangue nobile, ma con lo spirito selvaggio di chi è cresciuto in un paradiso tropicale, e Sandokan, leader pirata e avventuriero, che porta in sé il sangue di re guerrieri. Sulle loro tracce si metterà il leggendario cacciatore di pirati, Lord James Brooke, che non si fermerà davanti a niente pur di catturare Sandokan e conquistare il cuore di Marianna.

Sandokan è un racconto di avventura e di amore, in cui i protagonisti scopriranno se stessi e capiranno di appartenere a una storia molto più grande, fatto di rivoluzione, di amore per la natura e di lotta per la libertà.

Da un’idea di Luca Bernabei, Sandokan sarà una grande epopea con un tratto da fiaba e un forte legame con l’ambiente. La serie racconterà le origini della Tigre della Malesia, che torna finalmente sul piccolo schermo. Vedremo nascere il mito di Sandokan, la sua scoperta di essere figlio di un antico re guerriero, vivremo con lui l’amore con Marianna, l’amicizia con Yanez e la rivalità con Lord Brooke: avventura, azione, eroismo ed una rivoluzionaria storia d’amore, in un racconto pronto a incantare adulti e bambini, unendo tutta la famiglia.

Le riprese inizieranno il 22 aprile a Formello, dove il set di Sandokan inaugurerà il nuovo Teatro 7, nel polo produttivo targato Lux Vide, e si terranno tra il Lazio, la Toscana, l’isola di Reunion e la suggestiva Calabria, dove è stata costruita la colonia inglese di Labuan a Lamezia Terme, con il sostegno della Film Commission e della Regione Calabria. Sandokan andrà in onda prossimamente su Rai1 e sarà distribuita in tutto il mondo da Fremantle International e in Spagna da Mediterráneo Mediaset España Group

Back to Black: recensione del film di Sam Taylor-Johnson

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Back to Black: recensione del film di Sam Taylor-Johnson

Già nel 2015, a soli 4 anni dalla sua morte, il mito di Amy Winehouse è stato raccontato al cinema in forma di documentario, ma adesso Sam Taylor-Johnson ne fa un biopic prendendo a prestito il titolo del suo ultimo album, Back to Black. E tanto era emozionante e coinvolgente quel documentario firmato da Asif Kapadia, tanto è distaccato e superficiale il film in sala dal 18 aprile con Universal. Non si crogiola nell’ultimo periodo di vita di Amy, non sfrutta le potenzialità drammatiche del suo ultimo anno (e questo è un bene) e sembra intenzionato esclusivamente alla celebrazione della giovane e tormentata cantante di Candem.

La storia di Back to Black

Il film comincia quando una giovane Amy è già una presenza e una promessa nei club londinesi, ha già un futuro scritto e una voce portentosa. Ci viene presentata come una ragazza affamata di vita e di esperienze, che vive con una madre problematica separata dal padre (Eddie Marsan), il quale condivide la sua passione e le fa da agente e da confidente. Una ragazza ebrea non convenzionale, con una venerazione per la nonna (Lesley Manville) anche lei cantante negli anni ’50 e dalla quale ruberà la sua acconciatura distintiva ed esagerata. Questa ragazzina piena di talento e desideri lavora già nel mondo della musica, sa già di “non essere una Spice Girl”, ha i suoi miti, ama la musica jazz e ha già inciso il suo primo disco, “Frank”.

Ma la sua insoddisfazione per discografici che la trattano come uno strumento per far soldi, la fa allontanare dal lavoro per un periodo decisivo, in cui incontra Blake Fielder-Civil, l’uomo di cui si innamorerà e che sposerà. In quello che è accaduto davvero, è opinione comune che Blake avesse una responsabilità diretta nell’avvicinamento di Amy alle droghe pesanti, ma il film scegli di lasciare fuori questo aspetto, raccontando soltanto la storia d’amore tra due tossici, co-dipendenti e disturbati, che più o meno consapevolmente si sono fatti del male. Non senza permettere a Amy, nel periodo di separazione, di comporre e realizzare il suo capolavoro, Back to Black. E così il film viaggia velocemente lungo i mesi che hanno portato la cantante alla fama internazionale, alla caduta, alla disintossicazione, alla notte dei cinque Grammy e infine, alla morte prematura.

Un racconto superficiale che non affonda nella musica

Nell’idea di Sam Taylor-Johnson, che lavora di nuovo con il Matt Greenhalgh con cui aveva collaborato per Nowhere Boy su John Lennon, Back to Black è una lettera d’amore che sembra volare leggera su ogni avvenimento della giovane vita di Winehouse, senza scendere a fondo in nessuno degli aspetti che l’hanno caratterizzata, soprattutto se si fa riferimento alla sua musica e a come questa nasceva, da esperienze personali e riferimenti musicali altissimi. La Amy del film è un fiume in piena, incontrollabile e viscerale, tormentata eppure completamente in balia di se stessa, senza indugiare sulle responsabilità altrui. Ad esempio, si è scelto scientemente di non demonizzare la figura di Blake, che è considerato più o meno all’unanimità uno dei principali responsabili dell’ingresso della cantante nel mondo dell’eroina.

Back to BlackMarisa Abela è l’unico punto di forza del film

Il vero, e forse unico, punto di forza del film è Marisa Abela. La giovane interprete si è calata in un processo di mimesi totale: corpo, look, movimenti e soprattutto voce riportano in vita Amy, con l’unica eccezione che la bellezza volitiva di Marisa è decisamente più sana e appariscente di quella di Winehouse, ridotta uno scheletro da dipendenze e malesseri alla fine della sua vita. Lì dove Marisa è convenzionalmente carina e gradevole, Amy ha dovuto lottare per apparire desiderabile, e questo ha certamente condizionato anche il suo modo di porsi con il mondo. Questa piccola differenza purtroppo è un limite importante nella messa in scena di un tormento costante e incessante, che non passava mai neanche sul palco. La Amy di Abela infatti non sembra mai una perdente, ma ha sempre una marcia in più, sempre un fuoco e una volontà. Ma al di là dell’apparenza, l’interprete offre certamente una performance convincente, e lì dove non riesce a essere profonda e dolorosa è solo perché non è supportata da una scrittura sufficientemente profonda.

La sceneggiatura di Back to Black fatica a trovare il suo punto di vista e soprattutto ha difficoltà a confrontarsi con l’aspetto creativo della vita di Winehouse, laddove quello rocambolesco e soap-operistico è fin troppo approfondito e favoleggiato. In termini di biopic, non siamo certo dalle parti dell’orribile e servile sing-along di Bohemian Rhapsody, ma nemmeno da quelle dell’eccellente lavoro svolto da Rocketman su un’icona della musica altrettanto controversa ma non ugualmente sfortunata.

Se pure Back to Black avrà una buona eco per le carriere di Marisa Abela e Jack O’Connell (che interpreta Blake), il film non è da considerarsi un esperimento riuscito. Superficiale e frettoloso, il film racconta la grandezza di Amy Winehouse ma ha paura di rappresentarla scendendo dentro al buio che lei ha attraversato.

Abigail: i registi si dicono disponibili a un sequel

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Abigail: i registi si dicono disponibili a un sequel

Il duo di registi dietro Finché morte non ci separi e Scream VITyler Gillett e Matt Bettinelli-Olpin, si è cimentato con Abigail in un diverso tipo di horror: un monster movie della Universal che racconta di un gruppo di aspiranti criminali che rapiscono una ballerina dodicenne per riscuotere un riscatto di 50 milioni di dollari, scoprono che la bambina è un vampiro. In attesa di vedere il film al cinema dal 16 maggio, i due hanno ora dichiarato che affonderebbero volentieri i denti in un sequel, ma questo loro nuovo progetto potrebbe rimanere un’opera a sé.

A differenza dei classici film sui mostri della Universal che hanno generato decenni di sequel – come Dracula, Frankenstein e L’uomo lupo – i due hanno affermato che Abigail non è stato progettato con un franchise in mente. “Penso che torneremmo a qualsiasi cosa legata ad Abigail in un batter d’occhio. Ma ad ora non c’è un progetto per farlo“, ha detto Gillett a ComicBook. “Non siamo entrati in questo film con l’intenzione di fare poi un sequel, perché i nostri film preferiti e i film che amiamo fare sono quelli che hanno la sensazione di avere una fine del personaggio davvero definitiva e soddisfacente.”

“Anche se ci sono alcune cose lasciate in sospeso, amiamo anche le storie che esistono al di fuori della cornice“, ha poi aggiunto Gillett nell’intervista. “Ma ci presenteremo per fare qualsiasi cosa con questo incredibile personaggio“, ha continuato Gillett. “E lavorare di nuovo con la Universal sarebbe un tale onore“. Un eventuale sequel di Abigail potrebbe dunque dipendere dai risultati al box office del film e se tale seguito venisse confermato potrebbe a quel punto narrare anche eventi nuovi e non necessariamente legati a quelli del primo film.

Abigail: la trama e il cast del film

Dopo che un gruppo di aspiranti criminali ha rapito una ballerina dodicenne, figlia di un potente personaggio della malavita, tutto ciò che devono fare per riscuotere un riscatto di 50 milioni di dollari è sorvegliarla durante la notte. In una villa isolata, i rapitori iniziano a sparire uno dopo l’altro e scoprono, con crescente orrore, di essere rinchiusi con una ragazzina non comune.

Protagonista è la giovanissima attrice e cantante irlandese Alisha Weir, nota soprattutto per Matilda The Musical, qui nei panni di Abigail, una ragazzina dodicenne con la passione della danza e figlia di un misterioso e pericoloso personaggio della malavita, che verrà rapita da un gruppo di criminali per ottenere un ingente riscatto e rinchiusa in una villa isolata: ma il gruppo si renderà presto conto con crescente orrore che la ragazza è tutt’altro che ordinaria.

Nei panni dei rapitori troviamo invece Melissa Barrera (Scream franchise, Sognando a New York – In the Heights), Dan Stevens (Gaslit, Legion), Kathryn Newton (Ant-Man and the Wasp: Quantumania, Freaky), William Catlett (Black Lightning, True Story), Kevin Durand (Resident Evil: Retribution, X-Men le origini – Wolverine) e Angus Cloud (Euphoria, North Hollywood). Completano il cast Matthew Goode e Giancarlo Esposito.

Martin Scorsese potrebbe dirigere un biopic su Frank Sinatra con Leonardo DiCaprio

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Fresco di 10 nomination agli Oscar per Killers Of The Flower Moon, Martin Scorsese non intende allentare i suoi ritmi lavorativi. Ha infatti due progetti in sospeso da tempo che vorrebbe cancellare dalla sua lista di cose da fare, uno dei quali è un biodramma sulla tumultuosa vita privata del leggendario cantante Frank Sinatra. Come riportato da Variety, il film, ammesso che si realizzi, avrebbe come protagonista Leonardo DiCaprio, attuale collaboratore principale del regista, nel ruolo di Sinatra, mentre Jennifer Lawrence sarebbe la prima scelta per interpretare la sua seconda moglie, Ava Gardner.

A rendere incerta la realizzazione del film, di cui si parla ormai da tempo, è la presenza di Tina, la figlia di Sinatra, che controlla il patrimonio del padre e non ha ancora dato la sua approvazione al film. Il che non sorprende più di tanto, dal momento che il film intende coprire il periodo in cui la relazione di Sinatra con la Gardner fece fallire il suo matrimonio con Nancy Barbato, madre di Tina. Tuttavia, la presenza di uno dei registi più affermati e di due delle più grandi star del cinema potrebbe servire a farle prendere in considerazione l’idea di dare il via libera al film.

Il tutto dipenderà anche dalla possibilità di trovare una casa di produzione, con la Sony considerata la favorita nonostante Apple e Paramount abbiano appoggiato il precedente film di Martin Scorsese. Non resto dunque che attendere informazioni su questo progetto su cui Scorsese ha messo gli occhi già da tempo. Stando a quanto dichiarato dal regista, il film dovrebbe configurarsi come un incrocio tra Quei bravi ragazzi e The Aviator.

Martin Scorsese alla regia di un film sulla vita di Gesù

Per quanto riguarda i film di Scorsese, l’altro progetto che intende portare avanti è un dramma sulla vita di Gesù, basata sul libro A Life of Jesus di Shūsaku Endō, che tratta della figura di Gesù e di come si rapporta alla vita delle persone al giorno d’oggi. “Ma non si tratterebbe in alcun modo di una narrazione consueta e lineare della vita di Gesù”, ha detto Martin Scorsese. “Sarebbe qualcosa che ci fa pensare a Gesù nel presente. E anche in modo diverso.

Dello scrittore, Scorsese ha già portato sul grande schermo Silence, con protagonista Andrew Garfield. Quest’ultimo dovrebbe recitare anche in questo nuovo progetto, anche se non è ad ora noto se interpreterà Gesù o un altro personaggio. Ancora alla ricerca di finanziamenti indie per il film, Scorsese vuole che le riprese abbiano inizio entro la fine dell’anno in Israele, Italia ed Egitto. Israele, tuttavia, sembra essere una location complicata da ottenere, per via conflitto in corso del Paese tra Hamas a Gaza, per cui potrebbe verificarsi un cambio di location.

Fantastici Quattro: Joseph Quinn riflette sull’eredità di Chris Evans come Torcia Umana

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Fantastici 4 è uscito nel 2005, con un sequel – Fantastici 4 e Silver Surfer uscito due anni dopo. La serie si è conclusa lì fino al 2015, quando la 20th Century Fox l’ha rilanciata con risultati disastrosi con Fantastic 4. Ora, il prossimo film dei Marvel StudiosFantastici Quattro, ha il compito di riportare sul grande schermo la celebre famiglia di supereroi, rendendo loro giustizia. Joseph Quinn è stato scritturato per il ruolo di Johnny Storm, il che significa che dovrà seguire le orme di Chris Evans (che, prima di essere scritturato come Capitan America, ha interpretato la Torcia Umana).

Ricordo che mi era piaciuta molto l’interpretazione di Chris Evans nel ruolo di Johnny nei film precedenti, e mi sembrava che questa sarebbe stata un’opportunità davvero eccitante; ho accettato assolutamente”, racconta la star di Stranger Things a Entertainment Weekly. Aggiunge però di non aver pensato a Evans durante l’audizione, perché “devi renderlo tuo“. Tuttavia, riconosce che “sono stivali grandi da riempire“.

Ho parlato con [il regista] Matt [Shakman], ed era molto chiaro il tipo di persone a cui avevano affidato il film, che cosa stavano cercando di fare“, ha detto Quinn a proposito di ciò che lo ha attirato verso Fantastici Quattro. “Ci sono aspetti che sono molto singolari e propri“. “Lavorare con Vanessa, Pedro, Evan – sono davvero dei professionisti consumati e brillanti in tutto ciò che fanno“, osserva. “Quindi non vedo l’ora di stabilire questa dinamica familiare con loro e con la guida di Matt Shakman“.

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Fantastici Quattro: quello che c’è da sapere sul film

Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici Quattro sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza.

Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà Fantastici Quattro, da una sceneggiatura di Josh FriedmanJeff Kaplan e Ian Springer. Pedro Pascal (Reed Richards) è noto al mondo per le sue interpretazioni in The MandalorianThe Last of Us e prima ancora in Game of ThronesVanessa Kirby (Sue Storm) ha fatto parte del franchise di Mission: Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn (Johnny Storm) è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4Ebon Moss-Bachrach (Ben Grimm) sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear.

Al momento circolano voci su una possibile ambientazione nel passato del film, indicativamente negli anni Sessanta, stando all’aspetto delle prime immagini ufficiali ad oggi rilasciate. Ci sono però anche rumor sul fatto che il film potrebbe essere ambientato in una realtà diversa da quella di Terra 616. Ad oggi sappiamo poi che l’attrice Julia Garner è stata scelta per interpretare Shalla-Bal nella sua versione Silver Surfer, presenza che sembrerebbe confermare anche quella di Galactus come villain principale. Franklyn e Valeria Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero comparire nel film, mentre Dottor Destino potrebbe avere un semplice cameo nel finale. Il film è atteso al cinema il 25 luglio 2025.

Brian Cox ritiene terribile il Napoleone di Joaquin Phoenix: “L’avrei interpretato molto meglio”

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Brian Cox non è mai stato uno che nasconde i suoi veri sentimenti, e all’HistFest di Londra la star di Succession si è sfogata su una serie di argomenti domenica sera, tra cui la politica, i critici teatrali e Napoleon di Ridley Scott. “È terribile“, ha detto Cox del dramma storico candidato all’Oscar, secondo The Standard. “Una performance davvero terribile di Joaquin Phoenix. È davvero spaventosa. Non so cosa gli sia venuto in mente. Penso che sia totalmente colpa sua e non credo che Ridley Scott lo abbia aiutato. Io avrei recitato molto meglio di Joaquin Phoenix, ve lo dico io. Potete dire che è un buon dramma, ma sarebbe una bugia“.

Parlando più in generale, Cox si è lamentata del sacrificio dell’accuratezza storica a vantaggio della produzione di film di successo, un argomento che Scott ha affrontato spesso durante il tour stampa di Napoleon. (In un’intervista al New Yorker, il regista ha detto a chi invocava la fedeltà storica di “farsi una vita“). Cox ha poi riflettuto sul nome di Joaquin Phoenix: “Penso che abbia il giusto nome. Joaquin… wackeen… wacky. È una sorta di performance stravagante“, giocando sulla simile sonorità tra il nome di Phoenix e la parola “wacky”, ovvero “stravagate”.

Brian Cox critica i suoi colleghi

Già in passato Cox aveva criticato alcuni suoi colleghi attori, tra cui Johnny Depp. “Per quanto sia simpatico e sono sicuro che lo sia, è così esagerato, intendo Edward mani di forbice! Ammettiamolo, se arrivi con mani così pallide e sfregiate e viso truccato non devi fare nulla. E lui non lo ha fatto”. Anche il suo collega di Succession non è sfuggito alle sue critiche: “Oh, è terribilmente fastidioso. Non fatemene parlare. Lui è un attore davvero bravo, ma conoscere un personaggio e cosa fa quel dato personaggio è solo una parte delle abilità di un attore”.

Grant Gustin conferma di aver parlato con James Gunn, ma non di The Flash

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È passato un anno da quando The Flash ha concluso le sue nove stagioni su The CW. Le serie televisive dell’Arrowverse sono a quel punto cadute una dopo l’altra, con Velocista Scarlatto che ha avuto la fortuna di avere un finale adeguato dopo che Batwoman e Legends of Tomorrow sono state cancellate senza tanti complimenti. Grant Gustin ha fatto un ottimo lavoro nel ruolo di Barry Allen agli occhi della maggior parte dei fan, e gli aspetti positivi della sua interpretazione hanno brillato ancora di più dopo quello che Ezra Miller ha fatto nel film The Flash la scorsa estate.

Parlando con The Wrap, Gustin ha ora ammesso di aver parlato con il co-CEO dei DC Studios James Gunn… ma non riguardo di Flash. “Non abbiamo mai parlato di Flash“, ha confermato l’attore. “Abbiamo parlato, così come sono un grande fan di Superman. Sono sempre stato un fan di Superman, fin da bambino. Quindi, sono davvero entusiasta del film. E sono entusiasta del casting di David [Corenswet]“. E ha aggiunto: “Non vedo l’ora di vedere cosa ne farà James Gunn. Penso che a un certo punto, forse un paio di volte, abbiamo parlato di Superman. Non abbiamo mai parlato di Flash. Sono solo entusiasta che faccia Superman“.

In altre parole, si sono scambiati i convenevoli e hanno parlato un po’ del film che arriverà nelle sale il prossimo anno. Questo deluderà tutti coloro che speravano che Gustin potesse avere un’altra possibilità di interpretare il Velocista Scarlatto nel DCU, soprattutto dopo che in precedenza aveva mostrato la volontà di farlo. “Sì, se James Gunn mi chiedesse di interpretare The Flash, lo rifarei“, ha dichiarato all’inizio di quest’anno. “Mi fido di James Gunn“. Non è dunque escluso che i due possano collaborare in futuro.

Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion. Sean Gunn, María Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio, Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince e Neva Howell completano il cast.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

MCU: nuovi rumor su Sydney Sweeney, Thanos, Fantastici Quattro e altro ancora

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Nuove indiscrezioni relative al Marvel Cinematic Universe sono emerse in rete, con diversi scoopers che hanno condiviso aggiornamenti su vari progetti in arrivo. Cominciamo con Sydney Sweeney, che dopo aver interpretato Spider-Woman nel deludente Madame Web, potrebbe effettivamente unirsi al MCU, ipoteticamente per il ruolo di Gatta Nera in Spider-Man 4. A riportare l’indiscrezione è lo scooper @MyTimeToShineH, che sostiene che la star di Tutti tranne te e Immaculate stia attualmente avendo delle trattative con il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige.

Sempre @MyTimeToShineH ribadisce anche le voci già circolate in passato secondo cui il Thanos di Josh Brolin è destinato a tornare nel MCU nel prossimo futuro. Si tratta di una decisione discutibile, visto come si è conclusa la storia del Titano Pazzo, ma con un Multiverso di Varianti, forse non dovremmo sorprenderci. Alex Perez di The Cosmic Circus ha anche condiviso alcuni scoop criptici su X, suggerendo che l’Hank Pym di Michael Douglas si unirà agli Illuminati e che Doctor Strange guiderà una nuova versione del gruppo. La notizia riguardo Pym sembra però discutibile, considerando che Douglas sembra non voler più interpretare il personaggio.

Perez ha poi anche smentito le voci secondo cui Ben Affleck riprenderà i panni di Daredevil in Deadpool & Wolverine, suggerendo che ci sarà una ragione per cui l’Elektra di Jennifer Garner si presenterà senza di lui al suo fianco. Riguardo i Fantastici Quattro, Perez ha invece rivelato che: “C’è un motivo per cui il debutto dei Fantastici Quattro avverrà in un universo alternativo in cui gli anni ’60 sembrano i Jetson. Devono stabilire quanto grande possa essere la minaccia di questa Saga, che può persino sconfinare in universi diversi. Quindi sì, sono importanti“.

Che Fantastici Quattro si svolgerà su un’altra Terra sembra ormai un dato certo e questo dà ai Marvel Studios la libertà di raccontare una storia basata sugli anni ’60 che non contraddice la storia consolidata di Terra-616.

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Tutto quello che sappiamo sul film MCU Fantastici Quattro

Fantastici Quattro: quello che c’è da sapere sul film

Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici Quattro sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza.

Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà Fantastici Quattro, da una sceneggiatura di Josh FriedmanJeff Kaplan e Ian Springer. Pedro Pascal (Reed Richards) è noto al mondo per le sue interpretazioni in The MandalorianThe Last of Us e prima ancora in Game of ThronesVanessa Kirby (Sue Storm) ha fatto parte del franchise di Mission: Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn (Johnny Storm) è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4Ebon Moss-Bachrach (Ben Grimm) sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear.

Al momento circolano voci su una possibile ambientazione nel passato del film, indicativamente negli anni Sessanta, stando all’aspetto delle prime immagini ufficiali ad oggi rilasciate. Ci sono però anche rumor sul fatto che il film potrebbe essere ambientato in una realtà diversa da quella di Terra 616. Ad oggi sappiamo poi che l’attrice Julia Garner è stata scelta per interpretare Shalla-Bal nella sua versione Silver Surfer, presenza che sembrerebbe confermare anche quella di Galactus come villain principale. Franklyn e Valeria Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero comparire nel film, mentre Dottor Destino potrebbe avere un semplice cameo nel finale. Il film è atteso al cinema il 25 luglio 2025.

Fantastici Quattro: Norrin Radd potrebbe comparire accanto al Silver Surfer di Julia Garner

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Ricordate quando abbiamo detto che LaKeith Stanfield aveva commentato un suo casting come Silver Surfer per Fantastici Quattro? Successivamente alla notizia che Julia Garner interpreterà il personaggio nella sua versione Shalla-Bal, l’attore aveva condiviso un post sui social – poi subito cancellato – scrivendo “Pensavo che sarei stato io, ma non è così“. Secondo nuovi rumor, Stanfield potrebbe però effettivamente assumere il ruolo, in quanto l’insider Daniel Richtman ha ora riferito che Norrin Radd, la versione più famosa del personaggio, sarà effettivamente introdotto accanto a Shalla-Bal nel reboot del MCU.

Se così fosse, Stanfield potrebbe inavvertitamente essersi lasciato sfuggire che sarà lui ad interpretare il celebre araldo di Galactus. Per il momento si tratta solo di rumor non confermati e bisognerà attendere una comunicazione ufficiale da parte dei Marvel Studios. Se anche Radd venisse confermato, la presenza di Galactus nel film sarebbe ancor più probabile. Di certo, i fan del personaggio serebbero contenti di sapere che anche Radd è presente in Fantastici Quattro.

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Fantastici Quattro: quello che c’è da sapere sul film

Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici Quattro sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza.

Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà Fantastici Quattro, da una sceneggiatura di Josh FriedmanJeff Kaplan e Ian Springer. Pedro Pascal (Reed Richards) è noto al mondo per le sue interpretazioni in The MandalorianThe Last of Us e prima ancora in Game of ThronesVanessa Kirby (Sue Storm) ha fatto parte del franchise di Mission: Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn (Johnny Storm) è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4Ebon Moss-Bachrach (Ben Grimm) sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear.

Al momento circolano voci su una possibile ambientazione nel passato del film, indicativamente negli anni Sessanta, stando all’aspetto delle prime immagini ufficiali ad oggi rilasciate. Ci sono però anche rumor sul fatto che il film potrebbe essere ambientato in una realtà diversa da quella di Terra 616. Ad oggi sappiamo poi che l’attrice Julia Garner è stata scelta per interpretare Shalla-Bal nella sua versione Silver Surfer, presenza che sembrerebbe confermare anche quella di Galactus come villain principale. Franklyn e Valeria Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero comparire nel film, mentre Dottor Destino potrebbe avere un semplice cameo nel finale. Il film è atteso al cinema il 25 luglio 2025.

Superman: ecco chi interpreterà Martha “Ma” Kent nel film

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Superman: ecco chi interpreterà Martha “Ma” Kent nel film

Ieri abbiamo saputo che l’attore di Constantine, Pruitt Taylor Vince, interpreterà Jonathan “Pa” Kent nel film Superman di James Gunn, e ora sappiamo chi è stata scelta per il ruolo dell’amata moglie e madre di Clark. The Wrap riporta infatti che Neva Howell si è unita al cast del prossimo reboot del DCU nel ruolo di Martha “Ma” Kent. Nel corso della sua carriera, la Howell ha partecipato a numerosi progetti cinematografici e televisivi, ma i suoi crediti più recenti includono Diario di una schiappa – Portatemi a casa!, La truffa dei Logan di Steven Soderbergh e My Fellow Americans.

Martha Kent è stata interpretata per la prima volta sul grande schermo da Phyllis Thaxter in Superman di Richard Donner, mentre Eva Marie Saint ha preso il suo posto per Superman Returns di Bryan Singer nel 2006. Zack Snyder ha poi scelto una versione più giovane del personaggio per L’uomo d’acciaio, scegliendo Diane Lane, che ha poi ripreso il ruolo in Batman v Superman: Dawn of Justice e Justice League. Non resta ora che attendere di scoprire come sarà la Martha Kent di Gunn, che intanto ha però finalmente un volto.

Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion. Sean Gunn, María Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio, Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il cast.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Colman Domingo potrebbe interpretare un villain in Jurassic World 4

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Continuano ad arrivare indiscrezioni riguardo il prossimo progetto del franchise di Jurassic World. Dopo le notizie che Gareth Edwards (Godzilla, The Creator) dirigerà il progetto mentre Scarlett Johansson e Jonathan Bailey sono in trattative per comparire come protagonisti, arriva ora la notizia secondo cui l’impegnatissimo Colman Domingo potrebbe avere un ruolo da villain nel film. L’attore è stato recentemente nominato all’Oscar per il suo lavoro in Rustin e potrebbe essere un formidabile cattivo per Jurassic World 4. A riportare la cosa è stato lo scooper Daniel Richtman.

Colman Domingo: i suoi prossimi film

Colman Domingo ha però un’agenda particolarmente fitta di impegni, in quanto è attualmente impegnato nelle riprese del biopic Michael, dedicato a Michael Jackson, dove interpreta il padre del re del pop, mentre prossimamente dirigerà e reciterà nel biopic musical su Nat King Cole. Continuano inoltre a circolare i rumor sul fatto che potrebbe assumere il ruolo di Kang il Conquistatore nel Marvel Cinematic Universe. Se però le trattative dovessero andare in porto e Colman Domingo dovesse riuscire a trovare uno spazio anche per Jurassic World 4, il progetto si farebbe di certo ancor più interessante.

LEGGI ANCHE: 10 dinosauri che Jurassic World 4 può usare al posto del T-Rex

Cosa sappiamo di Jurassic World 4?

Sebbene non siano ancora state rivelate informazioni ufficiali sulla trama del nuovo Jurassic World 4, la scrittura della sceneggiatura da parte di Koepp suggerisce che il film potrebbe tornare alle origini del franchise. Koepp non solo ha scritto l’acclamato originale del 1993 di Steven Spielberg, ma anche il suo sequel del 1997, Il mondo perduto: Jurassic Park. Non essendo previsto il ritorno di membri del cast storico come Sam Neill, Laura Dern e Jeff Goldblum, né di nuovi membri del cast di Jurassic World come Chris Pratt e Bryce Dallas Howard, il prossimo sequel potrebbe aprire la strada a una nuova era per il franchise.

Anche l’assunzione di Gareth Edwards fornisce qualche indicazione su ciò che potrebbe accadere in futuro. Edwards, che ha diretto anche Godzilla del 2014, ha anni di esperienza come artista VFX e questo è certamente uno dei motivi principali per cui tutti i suoi film presentano immagini CGI mozzafiato. The Creator, ad esempio, presenta un lavoro VFX straordinario ed è stato realizzato con un budget inferiore alla metà di quello di un tipico film del MCU, il che suggerisce che Jurassic World 4 potrebbe avere una delle migliori CGI del franchise di sempre.

Le informazioni sulla trama possono essere scarse, ma il finale di Jurassic World: Il Dominio potrebbe in un certo senso aver preparato gli eventi del prossimo sequel. Il film si conclude con gli esseri umani e i dinosauri che vivono fianco a fianco, e il prossimo film potrebbe riprendere proprio da qui, solo con nuovi personaggi. Con l’avvicinarsi della data di inizio delle riprese, è comunque probabile che nei prossimi mesi vengano rivelate ulteriori informazioni sulla trama di Jurassic World 4, ma anche sugli attori principali che comporranno il cast. Il film è previsto in sala per il 2 luglio 2025.

Il segreto di Liberato: il trailer del film di Francesco Lettieri

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Uscirà il 9 maggio, data simbolica per chi conosce il cantante partenopeo, Il Segreto di Liberato, il nuovo film che Francesco Lettieri (Ultras, Lovely Boy) ha scritto e dirige insieme a Giorgio Testi, con le animazioni di Giuseppe Squillaci e LRNZ. Be Water ha diffuso il primo trailer del film.

Con le voci di Liberato, Nando Paone e Simona Tabasco, il film sarà distribuito al cinema da Be Water Film per una settimana. Del progetto si sa ancora molto poco, fatta eccezione che per le bellissime illustrazioni di LRNZ e per una breve sinossi “in lingua”:

“A NAPULE TUTT’ QUANT’ TENIMM’ ‘NU SEGRET’.OGNI VICO, OGNI PALAZZO, OGNI MURO TEN’ ‘E MISTER’ SUOJE.CE STA ‘O SEGRET’ ‘RO MUNACIELL’, ‘ A BELLA ‘MBRIANA, ‘O SANG’ ‘E SANGENNARO, ‘E PRET’ ‘DA PEDAMENTINA, ‘A SIRENA PARTENOPE, LL’OV’ SOTT’ ‘OCASTIELL’, ‘O SEGRET’ ‘E PULECENELL’…E PO’ CE STA ‘O SEGRET’ MIE.”

Quentin Tarantino non girerà più “The Movie Critic”

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Quentin Tarantino non girerà più “The Movie Critic”

Sembra che Quentin Tarantino dovrà ricominciare la ricerca di quello che sarà il suo decimo e ultimo lungometraggio. L’autore si stava infatti preparando per iniziare le riprese di The Movie Critic quest’anno, ma stando a quanto riportato da THR si starebbe ora allontanando dal progetto, che sarebbe dunque stato accantonato. Al momento in cui si scrive non sono note le ragioni di tale rinuncia, per cui bisognerà eventualmente attendere che sia lo stesso Tarantino a fornire indicazioni a riguardo. Di certo, sembra esserci che il regista e sceneggiatore due volte premio Oscar dovrà ora trovare un nuovo progetto a cui riferirsi come il suo “decimo e ultimo film”.

The Movie Critic: tutto quello che sappiamo sul film di Quentin Tarantino

Del film sappiamo che era ambientato nella California del 1977 e si ispirava a un cinico critico cinematografico leggendo il quale Tarantino è cresciuto. “Scriveva di film mainstream ed era un critico di seconda scelta. Penso che fosse un ottimo critico. Era cinico come l’inferno. Le sue recensioni erano un incrocio tra il primo Howard Stern e quello che Travis Bickle [il personaggio di Robert DeNiro in Taxi Driver] avrebbe potuto essere se fosse stato un critico cinematografico”.

… Scriveva come se avesse 55 anni, ma era solo tra i 30 e i 33 anni. Morì alla fine dei trent’anni. Per un po’ non è stato chiaro, ma ora ho fatto altre ricerche e credo che si sia trattato di complicazioni dovute all’alcolismo“, aveva dichiarato Tarantino in un’intervista a Deadline. Nel tempo, erano emersi ulteriori dettagli come che il film avrebbe riproposto “estratti di film degli anni ’70″ e anche “rifacimenti dei film di quell’epoca”, come rivelato dal regista e sceneggiatore Paul Schrader.

Nessun attore era ancora ufficialmente legato al progetto, anche se alcune fonti riportavano che Brad Pitt avrebbe avuto un ruolo del film, senza escludere che potesse interpretare proprio il protagonista. Per lui e Quentin Tarantino sarebbe dunque stata la terza collaborazione dopo Bastardi senza gloria e C’era una volta a… Hollywood. Nel febbraio del 2024 era invece stato riportato che anche Tom Cruise sarebbe potuto comparire nel film per un piccolo ruolo o un semplice cameo. Ad ora, però, tutte queste ipotesi sembrano destinate a non concretizzarsi più, data la notizia dell’abbandono del progetto.

Civil War: recensione del film di Alex Garland

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Civil War: recensione del film di Alex Garland

Otto anni fa i Marvel Studios adattano per il grande schermo una delle storie a fumetti più famose e amate di sempre, Civil War. Il film si rivela un grande successo di pubblico, un blockbuster divertente ma un adattamento mediocre della storia originale. Tempo dopo Alex Garland ipotizza una nuova guerra civile, questa volta nella distonia di un mondo verosimile, in cui gli Stati Uniti d’America sono in guerra con se stessi, e non c’è nessun supereroe disposto a schierarsi da una parte o dall’altra, piuttosto eroi improbabili ma reali, come fotografi e giornalisti, che più che schierarsi, vogliono raccontare il conflitto, mostrandone la fondamentale stupidità.

Civil War, la trama

Nel prossimo futuro, gli Stati Uniti hanno rivolto contro se stessi la propria rabbia e la propria aggressività. Nel Paese delle Libertà infuria la Guerra Civile. Mentre i sobborghi bruciano e il cielo è attraversato da proiettili di fuoco, una fazione ribelle secessionista conosciuta come Fronte Occidentale si avvicina sempre più a Washington DC con lo scopo di uccidere il presidente, il quale, nel suo ultimo tentativo di abbindolare i suoi e schernire gli avversari, pronuncia un enfatico discorso alla Nazione, l’ultimo, con una formula che ricorda molto l’enfasi trumpiana. Un riferimento diretto al mondo reale, certo, ma forse anche l’unico presente in Civil War, scritto e diretto dall’inglese Alex Garland, che più che un commento esplicito sugli Stati Uniti di oggi è una riflessione sul conflitto in sé e sulla sua mancanza di senso.

Civil War cast
Stephen McKinley Henderson, Wagner Moura, Cailee Spaeny, Kirsten Dunst Courtesy of A24, Leone Film Group e Rai Cinema CW_660

In particolare, Garland assume il punto di vista dei reporter di guerra, quelli che “ne hanno visto abbastanza in giro per il mondo” da aver imparato che il campo di battaglia è un terreno comune; che non incorona vincitori né abbatte i vinti; che le stesse atrocità si verificano ovunque ci siano armi e persone pronte a puntarsele contro a vicenda. Lee Smith (Kirsten Dunst), fotografa di prima linea, lo ha imparato molto bene nel suo lavoro in prima linea, tanto che l’ultima cosa che vede quando chiude gli occhi per dormire sono gli orrori a cui il suo obbiettivo ha testimoniato nel corso degli anni. Conosce così bene la lezione che ormai la sua anima è atrofizzata di fronte alla morte, una condizione indispensabile, però, per poter fare quel lavoro, vivendo in una zona grigia della morale in cui non si possono sostenere questioni etiche, come lei stessa spiegherà alla principiante Jessie (Cailee Spaeny), che con lei e si imbarca in un viaggio pericolosissimo dietro le linee nemiche fino a Washington per fotografare e intervistare il presidente.

Quattro volti della stessa professione

La forza di Civil Wars, innanzitutto è quella di costruire un quadro dei corrispondenti di guerra che offre tanti aspetti e caratteristiche quanti sono i protagonisti della storia. Abbiamo detto di Lee, professionista insensibile e fredda, ogni morbidezza nella sua personalità è stata abbandonata da tempo per fare spazio a una indifferenza che le garantisce la sopportazione degli orrori a cui testimonia; Joel (Wagner Moura) rappresenta invece la ricerca del brivido, il suo approccio è più entusiasta; Sammy (Stephen McKinley Henderson) sebbene anziano e fuori forma, non può tollerare l’idea di andare in pensione, è ancora affamato di azione e di notizie, l’insaziabile reporter che farebbe di tutto per uno scoop; infine Jessie, principianti ma appassionata, inorridita e terrorizzata ma assolutamente consapevole di dove vuole essere e cosa vuole fare. Attraverso questo ritratto a quattro facce, Alex Garland racconta della figura del reporter come di una persona deformata dalla prima linea, che per quanto sia atroce, fa fatica a stare bene in qualsiasi altro posto. Più che gli altri film e documentari di reporter di guerra, il film rievoca maggiormente le atmosfere e le psicologie di The Hurt Locker di Kathryn Bigelow.

Civil War film kirsten dunstE questo ritratto psicologico viene tratteggiato con consapevolezza da Garland che si conferma uno dei filmmaker più interessanti e capaci di questi anni. Il suo stile è feroce e si serve di un abile montaggio, racconta le scene concitate di combattimento quasi con divertimento, riuscendo, complice un cast in stato di grazia, a catturare la triste soddisfazione che si prova nell’immortalare uno scatto che restituisce la verità del momento in mezzo a una carneficina. Usa i silenzi densi e le attese sospese con grande eleganza, riuscendo a costruire grande tensione in pochissimi attimi servendosi di suoi naturali, come il cinguettare di uccelli, immediatamente prima dello scoppio della violenza cieca. Un esempio di questa capacità è la breve sequenza che vede protagonista un superlativo Jesse Plemons.

Non siamo dalle parti de I Figli degli Uomini di Alfonso Cuaron, dove il contesto politico è decisamente più solido, ma Civil War ne replica il fascino visivo, offrendo, paradossalmente, una cinematografia potente al servizio di un racconto dell’orrore, e cattura in modo agghiacciante il terribile potere della guerra che si autoalimenta, privandosi quasi sempre della sua motivazione iniziale e svuotandosi di qualsiasi ideologia e significato.

Cut! Zombi contro zombi: tutte le curiosità sulla commedia francese

Il regista premio Oscar per The Artist Michel Hazanavicius desiderava da tempo dirigere una commedia sull’atto della realizzazione di un film e dopo aver completato Il mio Godard e Il principe dimenticato, ha iniziato a raccogliere idee a riguardo. L’occasione si è però presentata quando il produttore Vincent Maraval gli ha mostrato il film giapponese del 2017 Zombie contro zombie – One Cut of the Dead, di cui aveva appena acquistato i diritti. Hazanavicius lo ha adorato e ha accettato di dirigere un remake, dal titolo Cut! Zombi contro zombi, trovando così l’occasione per dar vita al suo desiderio di portare sul grande schermo un racconto di questo tipo.

In origine, il film doveva intitolarsi Z (comme Z). Dal momento che la lettera Z ha però assunto un significato ambiguo con la guerra condotta contro l’Ucraina dal governo russo, il regista ha deciso di cambiare il titolo originale francese in Coupez!, traducibile come “taglia” ma riferito anche all’atto di fermare le riprese. Presentato alla Festa del Cinema di Roma, nella sezione Best of 2022, il film è un concentrato di comicità ed emozioni, che offre continui omaggi all’arte del cinema e a chi la rende possibile pur rimanendo dietro le scene.

Per chi aveva apprezzato l’originale giapponese, è questo un film imperdibile, che si pone in aperto dialogo con il lungometraggio del 2017 apportando anche alcune migliorie che lo rendono anche più godibile. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Cut! Zombi contro zombi. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle differenze con l’originale giapponese. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Cut! Zombi contro zombi cast
Romain Duris in Cut! Zombi contro zombi. © Courtesy of Sundance Institute

La trama e il cast di Cut! Zombi contro zombi

Il film racconta la storia di una troupe cinematografica, capitanata dal regista Rémi e composta dagli attori Raphaël e Ava, ma anche dalla truccatrice moglie di Rémi, Nadia. Loro e gli altri membri sono impegnati con le riprese di un horror a basso budget all’interno di una fabbrica abbandonata. Il gruppo, oltre alle difficoltà di gestione di cast e denaro, si ritroverà ben presto a dover fronteggiare una reale invasione di zombi, che porta confusione e terrore sul set. A causa dell’improvvisa occupazione degli spazi da parte dei non morti, la troupe faticherà a distinguere la realtà dalla finzione cinematografica.

Ad interpretare Rémi vi è l’attore Romain Duris, celebre per i film Tutti i battiti del mio cuore e The Animal Kingdom. Nel ruolo di sua moglie Nadia, invece, vi è l’attrice Berenice Bejo, divenuta celebre per The Artist e vista poi anche in Il passato e Il materiale emotivo. Nel ruolo dell’attore Raphaël vi è Finnegan Oldfield, mentre Ava è interpretata dall’attrice italiana Matilda Lutz, nota anche per i film L’estate addosso e Revenge. Simone Hazanavicius, figlia di Michel, interpreta Romy, la figlia di Rémi, mentre completano il cast gli attori Grégory Gadebois nel ruolo di Philippe e Raphaël Quenard in quelli di Jonathan.

Tutti loro si sono sottoposti ad una serie di prove prima delle riprese del film, acquisendo competenze particolarmente elevate. In particolare, si sono stati addestrati per dar vita al lungo piano sequenza di 33 minuti che apre il film. Questo è stato provato per cinque settimane prima delle riprese e ha richiesto quattro giorni di lavoro. Non si tratta però di un’unica effettiva ripresa, poiché a un certo punto c’è un unico taglio per motivi tecnici (quindi in realtà si tratta di due riprese lunghe). L’intero film è stato girato in sei settimane nella pista di Évry, con un budget molto limitato di 4 milioni di euro.

Cut! Zombi contro zombi differenze originale
Finnegan Oldfield e Matilda Lutz in Cut! Zombi contro zombi. © Courtesy of Sundance Institute

Le differenze tra il film e l’originale giapponese

La prima cosa da riportare nel confronto tra Cut! Zombi contro zombi e il film giapponese a cui si ispira – Zombie contro zombie – One Cut of the Dead – è che la versione francese è ben più che un semplice remake. I racconti dei due film esistono infatti nello stesso universo narrativo. Un universo in cui lo zombie movie tutto in piano sequenza realizzato in Giappone ha avuto così tanto successo che alcuni produttori francesi hanno deciso di acquisirne i diritti per rifarlo tale e quale anche in Francia. È dunque questo il rapporto tra i due film, con la versione francese che esplicita l’esistenza di quella giapponese e la indica subito come fonte di ispirazione.

Tutto ciò è reso ancor più evidente dalla presenza in Cut! Zombi contro zombi dell’attrice Yoshiko Takehara che riprende il suo personaggio della produttrice dal film giapponese e che si reca qui in Francia per supervisionare il lavoro del remake. I due lungometraggi sono poi costruiti nel medesimo modo: la prima parte è dedicata alle prodotto finale, la seconda alla sua preparazione e la terza è il “dietro le quinte” delle sue riprese. Hazanavicious si mantiene dunque molto fedele a quanto stabilito dal film giapponese, realizzando in questo senso un remake simile all’originale quasi inquadratura per inquadratura.

Tuttavia, la versione francese dura 112 minuti contro i 96 di quella giapponese. 6 minuti in più che Hazanavicious distribuisce in particolare tra la seconda e la terza parte, approfondendo da una parte il coinvolgimento di Rémi nel progetto e il rapporto con sua figlia, mentre dall’altra offre qualche gag in più nel mostrare cosa accadeva sul set durante le riprese. Viene ad esempio aggiunto il personaggio del compositore della colonna sonora che, di fronte all’improvvisazione dei personaggi, si trova spaesato sul da farsi. La versione francese, dunque, offre questo tipo di elementi in più, permettendo dunque di affezionarsi anche di più ai suoi protagonisti.

Il trailer di Cut! Zombi contro zombi e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Cut! Zombi contro zombi grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV, Prime Video e Rai Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 17 aprile alle ore 21:20 sul canale Rai 2.

La mummia: dal cast alle location, tutte le curiosità sul film

La mummia: dal cast alle location, tutte le curiosità sul film

Quando si pensa ad un puro film d’avventura, probabilmente il primo titolo che viene in mente è uno di quelli appartenenti alla saga di Indiana Jones. Dopo di questi, però, c’è La mummia, il film realizzato nel 1999 dal regista Stephen Sommers. Oggi questo è considerato uno dei film d’avventura per eccellenza, per via delle sue location esotiche, del suo eroico protagonista, dei risvolti romantici e per il suo basarsi sulla cultura egiziana facendole acquisire rinnovata popolarità a livello mondiale. Tutti questi elementi e altri ancora hanno portato il film ad essere un successo commerciale da 416,4 milioni di dollari.

La mummia si ispira inoltre primo al film horror omonimo del 1932, rispetto al quale si pone come remake. Sommers, però, non voleva realizzare un semplice rifacimento e decise di puntare sul dar forma ad un’epopea romantica di azione e avventura con solo alcuni elementi horror. Trasse poi ispirazione da un elemento reale, ovvero la scritta presente sulla tomba del giovane faraone Tutankhamon, che recita: “La morte verrà su rapide ali per colui che oserà aprire questa cassa”. Ciò gli permise di scrivere una sceneggiatura che offre dunque un nuovo approccio al racconto.

Ciò è evidente anche dal fatto che la mummia barcollante e coperta di bende dei vecchi film viene sostituita da un mostro più veloce, più cattivo e più spaventoso, che si è subito affermato nell’immaginario culturale. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a La mummia. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e a tante altre curiosità ancora. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di La mummia

La storia ha inizio nel 1719 a.C. a Tebe, in Egitto. Il sacerdote Imhotep, custode dei morti viene sepolto vivo e maledetto a sofferenze eterne per aver ucciso l’imperatore Seti insieme alla sua amante Anck-su-Namun. Il racconto si sposta poi al 1923, al Cairo, dove l’avventuriero Rick O’Connell, la bibliotecaria ed egittologa Evelyn e suo fratello Jonathan sono alla ricerca del favoloso tesoro di Imhotep. I tre, convinti che sia stato seppellito insieme al sacerdote, si recano a Hamunaptra, la Città dei Morti. Durante le loro ricerche, il gruppo libererà però la mummia di Imhotep, che da tremila anni bramava di tornare tra i vivi per compiere la sua vendetta.

La mummia cast
Brendan Fraser, Rachel Weisz e Arnold Vosloo in La mummia. © 1999 – Universal Pictures – All Rights Reserved

Il cast di attori, da Brendan Fraser a Rachel Weisz

Grande protagonista del film è l’attore Brendan Fraser, qui nel ruolo per cui è ancora oggi maggiormente ricordato, l’avventuriero Rick O’Connell. L’attore, scelto a seguito del successo di George re della giungla… ? (1997), ha capito che il suo personaggio “non si prende troppo sul serio, altrimenti il pubblico non può fare quel viaggio con lui” e si è dunque approcciato con questa consapevolezza al ruolo. Come noto, sul set Fraser ha anche rischiato di morire soffocato durante la scena in cui il suo personaggio viene quasi impiccato.

L’attrice Rachel Weisz non è una grande fan dei film horror, ma non ha visto questo film come tale. Come ha detto in un’intervista, lo considera come “un racconto da mondo di fumetti“. Interessatasi al progetto, ha dunque accettato il ruolo di Evelyn. John Hannah è invece è invece suo fratello Jonathan. L’attore Oded Fehr interpreta invece Ardeth Bay, discendente delle guardie del corpo del faraone. Kevin J. O’Connor interpreta Beni Gabor, servitore di Imhotep, mentre Patricia Velásquez è Anck-Su-Namun, amante di Imhotep.

Arnold Vosloo interpreta invece Imhotep. Per dar vita alla sua mummia, è stata utilizzata una combinazione di live action e computer grafica. Poi, sono stati fatti corrispondere i pezzi di trucco protesico digitale sul volto di Vosloo durante le riprese. John Andrew Berton Jr., autore degli effetti visivi, ha dichiarato: “Quando vedete la sua immagine cinematografica, è lui. Quando gira la testa e metà del suo viso è mancante e si può vedere fino ai denti, quello è davvero il suo volto. Ed è per questo che è stato così difficile da fare“.

La mummia sequel
Brendan Fraser, John Hannah e Rachel Weisz in La mummia. © 1999 – Universal Pictures – All Rights Reserved

Le location di La mummia e altre curiosità sul film

Per le riprese del film, la troupe non ha potuto girare in Egitto a causa delle instabili condizioni politiche, così le riprese sono iniziate a Marrakech, in Marocco. Questa aveva l’ulteriore vantaggio di essere molto meno moderna del Cairo, rendendo più facile vestirsi come negli anni Venti. Dopo Marrakech, le riprese si sono spostate nel deserto del Sahara, fuori dalla cittadina di Erfoud. Lo scenografo Allan Cameron ha trovato il vulcano inattivo di Dormant, vicino a Erfoud, dove è stato possibile costruire l’intero set di Hamunaptra. Si tratta della location più importante, per costruire la quale sono state necessarie 16 settimane di lavori.

Dopo le riprese in Nord Africa, la produzione si è spostata nel Regno Unito. Qui, i cantieri navali di Chatham sono stati utilizzati per le scene ambientate nel porto di Giza, sul fiume Nilo, per il quale è invece stato utilizzato il Frensham Ponds a Farnham, nel Surrey. Il set era lungo 600 piedi e conteneva un treno a vapore, una locomotiva a trazione Ajax, tre gru, una carrozza aperta a due cavalli, quattro carri trainati da cavalli, cinque cavalli da tiro e stallieri, nove asini da soma e muli, oltre a bancarelle del mercato, venditori vestiti da arabi e spazio per 300 comparse in costume. Le Torri di Mentmore, nel Buckinghamshire sono infine state utilizzate per le scene interne del museo.

Per le riprese girate in Marocco, la produzione ha avuto il supporto ufficiale dell’esercito marocchino e ogni membro del cast aveva un’assicurazione in caso di rapimento. Questo dettaglio è però stato rivelato agli interpreti solo dopo fine delle riprese. Le riprese in Marocco e in Egitto furono però rese difficili dalla presenza di scoprioni, insetti e serpenti ed è stata cosa comune che gli elicotteri arrivassero nel deserto per portare i membri della crew nell’ospedale più vicino, a causa di morsi di questi animali. Sul set, inoltre, era presente un egittologo per aiutare nella resa fonetica dei dialoghi in antico egiziano.

I sequel del film

Il successo del film ha generato due sequel diretti, La mummia – Il ritorno (2001) e La mummia – La tomba dell’Imperatore Dragone (2008). Nel primo di questi, i protagonisti affrontano nuovamente Imhotep e il Re Scorpione, mentre nel film del 2008 si trovano a confrontarsi con la mummia del primo imperatore cinese, Qín Shǐ Huángdì, e il suo esercito. Successivamente è stato realizzato anche il prequel Il Re Scorpione (2002), con protagonista Dwayne Johnson nel ruolo del re del titolo. Nel tempo, i tentativi di riavviare la proprietà e dare il via ad un nuovo franchise mediatico hanno portato a un film nel 2017 interpretato da Tom Cruise Sofia Boutella, che si è però affermato come un flop economico.

Il trailer di La mummia e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di La mummia grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV, Prime Video, Now e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 17 aprile alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Oldboy: in lavorazione una serie tv alla Lionsgate Television

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Oldboy: in lavorazione una serie tv alla Lionsgate Television

Lionsgate Television sta collaborando con Park Chan-wook per sviluppare un adattamento televisivo in lingua inglese dell’iconico Oldboy. Park ha diretto e co-scritto il film originale, a sua volta vagamente basato sul manga giapponese con lo stesso nome. Produrrà la nuova versione della serie insieme al suo partner di produzione, Syd Lim. I dirigenti Courtney Mock e Tara Joshi stanno supervisionando il progetto per Lionsgate Television. Bryan Weiser ha negoziato l’accordo.

“La Lionsgate Television condivide la mia visione creativa di portare ‘Oldboy’ nel mondo della televisione”, ha affermato Park. “Non vedo l’ora di lavorare con uno studio il cui marchio è sinonimo di narrazione audace, originale e rischiosa”.

Uscito nel 2003, Oldboy racconta la storia di un uomo che viene rapito e tenuto prigioniero in una stanza d’albergo sigillata per 15 anni. Viene improvvisamente liberato senza alcuna spiegazione, solo per venire a sapere che ha cinque giorni per scoprire il motivo per cui è stato imprigionato o affrontarne le conseguenze. Il cast includeva Choi Min-sik, Yoo Ji-tae, Kang Hye-jung e Oh Dal-su. Il film ha ricevuto incredibili elogi al momento della sua uscita ed è ampiamente considerato come uno dei migliori film del 21° secolo.

“Park è uno dei narratori più visionari della nostra generazione e siamo entusiasti di collaborare con lui per portare il suo capolavoro cinematografico sullo schermo televisivo”, ha affermato Scott Herbst, vicepresidente esecutivo e responsabile dello sviluppo della sceneggiatura per Lionsgate Television. “Questo adattamento in serie di ‘Oldboy’ presenterà la pura potenza emotiva, le scene di combattimento iconiche e lo stile viscerale che hanno reso il film un classico.”

Se la serie dovesse andare avanti, non sarebbe la prima versione in lingua inglese di Oldboy. Una versione americana con Josh Brolin, Elizabeth Olsen, Sharlto Copley, Samuel L. Jackson e Michael Imperioli è stata realizzata nel 2013, con la regia di Spike Lee.

For All Mankind avrà una quinta stagione e uno spin-off intitolato “Star City”

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Dopo il successo della quarta stagione, che è stata elogiata come “la serie meglio scritta di tutta la televisione” e “una sci-fi di qualità superiore”, Apple TV+ ha annunciato oggi che For All Mankind è stata rinnovata per la quinta stagione. Inoltre, Apple TV+ e i creatori dello space drama Ronald D. Moore, Matt Wolpert e Ben Nedivi amplieranno l’universo di For All Mankind con una nuova serie spinoff, “Star City”, che sarà diretta da Nedivi e Wolpert. Entrambe le serie sono prodotte per Apple TV+ da Sony Pictures Television.

«Il nostro fascino per il programma spaziale sovietico è cresciuto con ogni stagione di “For All Mankind“», hanno dichiarato i produttori esecutivi Matt Wolpert e Ben Nedivi. «Più imparavamo a conoscere questa città segreta nelle foreste fuori Mosca dove lavoravano e vivevano i cosmonauti e gli ingegneri sovietici, più volevamo raccontare questa storia dell’altro lato della corsa allo spazio. Non potremmo essere più entusiasti di continuare a costruire l’universo storico alternativo di “For All Mankind” con i nostri partner di Apple e Sony».

«Con ogni nuova stagione, “For All Mankind” continua a costruire un mondo affascinante e a catturare il pubblico attraverso una narrazione di alta qualità che è stata sviluppata con grande abilità da Ron, Matt e Ben», ha dichiarato Matt Cherniss, responsabile della programmazione di Apple TV+. «C‘è così tanto da esplorare e, insieme ai nostri partner di Sony, non vediamo l’ora di tuffarci in questo prossimo capitolo dell’avvincente universo di “For All Mankind”».

Di cosa parla Star City, l’annunciato spin-off di For All Mankind

Espansione dell’universo di For All Mankind, “Star City” è un thriller che ci riporta al momento chiave della storia alternativa della corsa allo spazio, quando l’Unione Sovietica divenne la prima nazione a mandare un uomo sulla luna. Questa volta, però, esploriamo la storia da dietro la cortina di ferro, mostrando le vite dei cosmonauti, degli ingegneri e degli agenti dei servizi segreti inseriti nel programma spaziale sovietico e i rischi che tutti loro hanno corso per far progredire l’umanità. “Star City” è stata creata da Matt Wolpert, Ben Nedivi e Ronald D. Moore. Nedivi e Wolpert sono showrunner e produttori esecutivi insieme a Moore e Davis della Tall Ship Productions.

Fin dal suo debutto mondiale, For All Mankind è stata accolta come “uno dei migliori show della televisione” e la quarta stagione ha un raggiunto il 100% di Certified Fresh su Rotten Tomatoes.

L’ultima stagione di For All Mankind ha proiettato la serie nel nuovo millennio. Negli otto anni trascorsi dalla terza stagione, Happy Valley ha rapidamente ampliato la sua presenza su Marte trasformando gli ex nemici in partner. Nel 2003 il programma spaziale si è concentrato sulla cattura e l’estrazione di asteroidi estremamente preziosi e ricchi di minerali in grado di cambiare il futuro della Terra e di Marte. Ma le tensioni tra i residenti dell’ormai estesa base internazionale minacciano di annullare tutto ciò per cui si sta lavorando.

Tutte le stagioni di For All Mankind sono disponibili in streaming su Apple TV+.

Acapulco, stagione 3: ecco il trailer della serie Apple Tv+

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Acapulco, stagione 3: ecco il trailer della serie Apple Tv+

Apple TV+ ha presentato oggi il trailer della terza stagione di “Acapulco“, la comedy bilingue di successo interpretata e prodotta dal vincitore dell’Emmy e del SAG Award Eugenio Derbez, in arrivo il 1° maggio con i primi due episodi seguiti da nuove puntate settimanali, fino al 26 giugno.

Nella terza stagione di “Acapulco”, è arrivato il tempo di una riconciliazione con gli errori del passato e di nuovi entusiasmanti inizi. Nella storia ambientata ai giorni nostri, il Maximo adulto (Eugenio Derbez) si ritrova a tornare in una Las Colinas che non riconosce più. Mentre nel 1985, il giovane Maximo continua la sua scalata al successo, mettendo potenzialmente a repentaglio tutte le relazioni che ha faticosamente costruito.

Oltre a Derbez e Arrizon, il cast della nuova stagione include Fernando Carsa, Damián Alcázar, Camila Perez, Vanessa Bauche, Regina Reynoso, Raphael Alejandro, Jessica Collins, Rafael Cebrián, Regina Orozco e Carlos Corona, cui si aggiungono le guest star Jaime Camil (“Schmigadoon”) e Cristo Fernandez (“Ted Lasso”).

Prodotta da Lionsgate Television, “Acapulco” è ispirata a “How to Be A Latin Lover” – il film di 3Pas Studios e Pantelion Filmsal che ha riscosso grande successo al botteghino – ed è prodotta per Apple da Lionsgate Television, 3Pas Studios e The Tannenbaum Company. Oltre a recitare nella serie, Eugenio Derbez è produttore esecutivo insieme a Ben Odell. La serie è stata creata da Austin Winsberg, Eduardo Cisneros e Jason Shuman. Winsberg è anche produttore esecutivo insieme a Sam Laybourne, che funge anche da showrunner. Kim ed Eric Tannenbaum e Jaime Eliezer Karas producono esecutivamente insieme a Jason Wang per conto di The Tannenbaum Company e Paul Presburger.

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