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Bohemian Rhapsody: trama, cast e curiosità del film su Freddie Mercury

Ci sono cantanti e musicisti le cui vite spericolate e ricche di eccessi non potevano non diventare oggetto di celebrazione al cinema. Nel corso dei decenni, infatti, sono molti i titoli biografici dedicate alle leggende della musica. Da Ray per Ray Charles al più recente Rocketman per Elton John. Un successo clamoroso è però stato quello di Bohemian Rhapsody (qui la recensione), dedicato a Freddie Mercury e i Queen. Diretto da Bryan Singer (il quale però si allontanerà dalla produzione a seguito di contrasti, lasciando il posto a Dexter Fletcher), il film ripercorre i primi quindici anni del gruppo, dal 1970 al Live Aid del 1985.

L’intenzione di raccontare la vita di Mercury al cinema circolava già da anni in quel di Hollywood e inizialmente il progetto era stato affidato a Sacha Baron Cohen. L’attore voleva però dar vita ad un film che esplorasse in profondità il privato di Mercury e i suoi modi di fare dissoluti, cosa che ai restanti membri dei Queen non sembrò andare a genio. Con l’abbandono di Cohen, si decise così di puntare su un biopic più canonico, celebrativo tanto del cantante quanto della band. Con l’arrivo in sala nel 2018, Bohemian Rhapsody si rivelò un successo straordinario, diventando un inaspettato caso mediatico.

Ad oggi è il biopic musicale di maggior successo nella storia del cinema, con un incasso globale di oltre 900 milioni di dollari in tutto il mondo. Pur se storicamente non sempre preciso, il film ha certamente il merito di aver riportato in auge uno dei grandi gruppi della storia del rock. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e a molto altro. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Bohemian-Rhapsody-Queen

La trama di Bohemian Rhapsody

Il film segue le vicende del giovane Farrokh Bulsara, studente britannico di origine parsi il quale nel 1970 assiste all’esibizione di una band che lo colpirà in particolare. Dato il suo forte desiderio per la musica, il giovane si propone poi a questa come nuovo frontman, dimostrando grandi capacità canore. Fatta così la conoscenza di Roger Taylor e Brian May, Farrokh assume il nome di Freddie Mercury e rinomina la band in Queen. Da quel momento ha inizio un’avventura ricca di eccessi e successi, che porterà il gruppo a doversi scontrare con il dirigente discografico Ray Foster, con i problemi legati alla droga e con il desiderio di offrire sempre di più. L’ideazione di un brano chiamato Bohemian Rhapsody sembrerà però cambiare ogni cosa.

Bohemian Rhapsody: la vera storia dietro al film

Nonostante si sia cercato di rimanere quanto più fedeli alla realtà di come si svolsero gli eventi, il film dà vita ad una serie di modifiche necessarie ai fini del racconto cinematografico. Una prima sostanziale differenza si ritrova nella descrizione dell’incontro tra Mercury e gli altri membri dei Queen. Questi, nella realtà, si conoscevano già tramite la scuola e l’amico in comune Tim Staffell, il quale era il cantante del gruppo all’epoca noto come Smile. Quando poi Staffell lasciò tale ruolo, Mercury venne arruolato come nuovo cantante, dando così vita ai Queen. L’ingresso del bassista John Deacon, invece, risale al 1971, quando il gruppo aveva già provinato diversi altri musicisti per quel ruolo.

Di particolare importanza all’interno del film è poi il rapporto tra Mercury e la sua storica fidanzata Mary Austin. I due, a differenza di quanto mostrato nel film, non si sono conosciuti la stessa sera in cui Mercury incontrò gli Smile. Si conobbero infatti solo in seguito, instaurando un rapporto di amore e amicizia durato anche oltre la loro rottura. Un altro personaggio su cui si sono prese diverse licenze è quello di Ray Foster, il quale è in realtà fittizio e solo vagamente ispirato al capo della Emy Roy Featherstone. Questo, pur se contrario all’idea di pubblicare Bohemian Rhapsody, rimase sempre un sostenitore della band.

Per quanto riguarda i rapporti tra Mercury e il gruppo, invece, va segnalato che i Queen non si sono mai sciolti come lasciato intendere nel film, ma al massimo si presero alcune pause dai loro progetti. L’esibizione al Live Aid, quindi, non rappresentò una reunion. Il gruppo, infatti, prima di tale concerto avevano da poco rilasciato l’album The Works. Arrivando a raccontare solo fino a questo storico concerto, svoltosi nel 1985, il film ha inoltre anticipato un evento accaduto in realtà solo nel 1987, ovvero la scoperta di Mercury di essere positivo all’HIV. In Bohemian Rhapsody il protagonista annuncia dunque tale scoperta ben prima di quanto in realtà avvenuto.

Bohemian Rhapsody canzone

Bohemian Rhapsody: il cast del film

Con la rinuncia di Cohen di interpretare Mercury, ad interpretare il celebre frontman è stato chiamato l’attore Rami Malek, divenuto particolarmente noto per la serie Mr. Robot. Egli si dedicò moltissimo al personaggio, studiandolo in ogni sua movenza e modo di fare.  Ha poi passato ore e ore alle prove costumi, indossato un trucco preciso e dei denti posticci Inoltre, Malek ha cercato di capire che cosa avesse ispirato Freddie, cercando di esprimere il suo carattere meraviglioso e le sue sfumature, di renderlo umano, un umano che fa errori come tutti gli altri. Arrivò così a dar vita ad una performance estremamente realistica del cantante, ottenendo per questa innumerevoli premi tra cui l’Oscar al miglior attore.

Nel ruolo degli altri membri della band si ritrovano invece Ben Hardy nei panni del batterista Roger Taylor, Joseph Mazzello in quelli del bassista John Deacon e Gwilym Lee in quelli del chitarrista Brian May. L’attrice Lucy Boynton interpreta invece Mary Austin, la compagna di Mercury. Proprio sul set di questo film è nato anche l’amore tra l’attrice e Malek, oggi coppia nella realtà. L’attore Allen Leech interpreta Paul Prenter, il manager personale di Mercury e suo compagno per un certo periodo. Gli attori Aidan Gillen e Tom Hollander interpretano rispettivamente John Reid e Jim Beach, il primo e il secondo manager dei Queen. Mike Myers compare nei panni del dirigente discografico Ray Foster, mentre Aaron McCusker è Jim Hutton, compagno di Mercury.

Chi canta in Bohemian Rhapsody?

Per quanto Malek si sia preparato a lungo per il ruolo, non è davvero lui ad eseguire le canzoni presenti nel film. Queste sono state interpretati da diversi cantanti la cui voce ricorda quella di Mercury, tra cui Marc Martel. Questi, oltre ad essere il leader di una tribute band dei Queen (Ultimate Queen Celebration), ha anche pubblicato una cover molto apprezzata del duetto Queen/David Bowie “Under Pressure“, in cui l’artista indie rock Kevin Max ha cantato la parte di Bowie. Proprio per via della sua somiglianza vocale con Mercury è stato chiamato a partecipare al progetto e quello che si può sentire nel film è dunque un mix della sua voce, di quella di Freddie Mercury, oltre a quella di Rami Malek. La presenza di una traccia vocale dell’attore è stata necessaria per far sì che non si avvertisse un’eccessiva differenza tra cantato e parlato.

Bohemian Rhapsody: la canzone e il suo significato

Pubblicato il 31 ottobre del 1975, il singolo Bohemiam Rhapsody è uno dei brani più celebri e osannati di sempre. Primo estratto del quarto album dei Queen, A Night at the Opera, questo è celebre per la sua particolare struttura musicale, composta da cinque diverse parti principali: un’introduzione corale cantata a cappella, un segmento in stile ballata che termina con un assolo di chitarra, un passaggio d’opera, una sezione di hard rock e un altro segmento in stile ballata che conclude su una sezione solo piano e chitarra. Il testo, scritto da Mercury, è quantomai misterioso ma è spesso stato indicato come il messaggio tramite cui il cantante ha dichiarato la propria omosessualità.

Il trailer di Bohemian Rhapsody e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli amanti del gruppo e del film, è possibile fruire di Bohemian Rhapsody grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Prime Video, Netflix e Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 18 gennaio alle ore 21:20 sul canale Rai 2.

Fonte: IMDb, HistoryvsHollywood

Scream 2: trama, cast e curiosità sul film horror

Scream 2: trama, cast e curiosità sul film horror

Con la serie di film intitolati Scream, il regista dell’horror Wes Craven regala al cinema un nuovo iconico killer, chiamato Ghostface per via della caratteristica maschera da lui indossata. Protagonista di quattro film, il personaggio è tutt’oggi una delle figure chiave del cinema thriller, mentre la serie ha contribuito a ridefinire le caratteristiche del genere, segnando un momento di passaggio all’interno di questo. In particolare, tali titoli contribuirono a rilanciare il successo degli slasher, film nei quali un maniaco omicida dà la caccia ad un gruppo di persone. Doo il grande successo del primo capitolo nel 1996, nel 1997 è arrivato al cinema il suo sequel, Scream 2.

Diretto anche in questo caso da Craven, il film riprende gli eventi e i personaggi del precedente film dando vita a nuovi risvolti e omicidi, dietro i quali si nasconde anche in questo caso un mistero tutto da risolvere. Coerentemente con il precedente, anche Scream 2 unisce la violenza dello slasher con elementi da commedia e da giallo. Se nel primo film della saga si faceva una satira sui principali film horror, in questo secondo capitolo l’attenzione si sposta sui cliché dei sequel, dando vita a situazioni tanto spaventose quanto ilari.

Anche Scream 2 conobbe un buon successo di critica e pubblico, affermandosi al pari del precedente titolo. Craven avrebbe poi concluso la trilogia nel 2000 con Scream 3, anche se in seguito ulteriori film sono stati realizzati o sono in fase di realizzazione. Prima di intraprendere una visione di questo sequel, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Scream 2

Il nuovo film è ambientato due anni dopo gli eventi narrati nel precedente. In occasione della prima proiezione del film ispirato al libro della giornalista Gale Weathers, la cittadina di Windsor si riempie di curiosi. Come si scoprirà ben presto, il vero killer è tuttavia ancora in circolazione. Nascostosi tra gli spettatori, tutti travestiti da Ghostface, attacca senza pietà due ignari studenti, uccidendoli brutalmente. Sidney Prescott, sopravvissuta agli eventi del precedente film, teme ora di essere nuovamente in pericolo, e che qualcun altro stia indossando la maschera del celebre killer.

La notizia dell’omicidio richiama l’attenzione mediatica e in città giunge anche la giornalista Debbie Salt, che nutre una sorta di ossessione per la Weathers. Ben presto, il killer passa all’attacco cercando di uccidere Sidney, ma la ragazza riesce a scappare con l’aiuto di Derek. La polizia incarica allora alcuni agenti di sorvegliarla, ma, traumatizzata dalla precedente esperienza, Sidney inizia a dubitare di tutti coloro che le sono vicino, non potendo immaginare chi si nasconde dietro la maschera di Ghostface. Ancora una volta, dunque, si troverà a dover risolvere il mistero dietro quegli omicidi e quello riguardo a chi stia ora ricoprendo il ruolo dell’assassino.

Scream 2 cast

Scream 2: il cast del film

Prima ancora che questo sequel venisse confermato, l’attrice Neve Campbell fu messa sotto contratto per dei potenziali sequel. Ciò le permise dunque di riprendere il ruolo di Sidney Prescott. Come noto, la Campbell era incerta se accettare la parte, non volendo recitare in un horror. Si convinse però poiché quella di Sidney sarebbe stata la sua prima parte da protagonista, come anche per via del fatto che il personaggio non presentava gli stereotipi del genere. Accanto a lei hanno poi ripreso il loro ruolo gli attori Courtney Cox come Gale Weathers e David Arquette per il vicesceriffo Linus Riley.

Fa il suo ingresso nel cast l’attrice Sarah Michelle Gellar, in quegli anni popolarissima grazie alla serie Buffy l’ammazzavampiri e qui nel ruolo di Cici Cooper. L’attrice ha raccontato di aver accettato la parte senza il bisogno di leggere la sceneggiatura poiché fan del primo film. Compaiono poi Laurie Metcalf nei panni della giornalista Debbie Salt e Jamie Kennedy in quelli di Randy Meeks. Nel film torna poi anche l’attore Liev Schreiber, nel ruolo di Cotton Weary. In ultimo, completano il cast Timothy Olyphant con il personaggio di Mickey Altieri e Jada Pinkett-Smith con quello di Maureen Evans.

Scream 2: chi è il killer Ghostface nel film?

L’identità del killer nella saga di Scream rappresenta ovviamente il principale mistero. Nel tempo si sono affermate una serie di regole che possono aiutare a svelare l’identità del Ghosface di turno, ragion per cui sapere da subito chi si cela dietro la maschera inficia ovviamente sul gusto dell’indagine e sulla tensione che il film va costruendo. Ad ogni modo, dopo che nel primo film Ghostface era stato interpretato da Billy Loomis e dal suo compare Stu, in Scream 2 ad indossare l’inquietante maschera sono Mickey Altieri e, soprattutto Nancy Loomis, la madre di Billy in cerca di vendetta per la morte del figlio.

Scream 2 Sarah Michelle Gellar

I sequel realizzati dopo Scream 2

Come anticipato, nel 2000 la trilogia si è conclusa con Scream 3, che sembrava concludere le vicende che legano Sydney con Ghostface. Nel 2011 è però stato realizzato Scream 4, che ha riportato sul grande schermo l’ormai iconica eroina. Con la scomparsa di Craven nel 2015, la saga sembrò poi interrompersi lì. Nel 2019 viene tuttavia annunciato che la Blumhouse Productions di Jason Blum, specializzatasi nella realizzazione di horror come Paranormal Activity e Get Out, ha acquistato i diritti sul film, intenzionata a produrre il quinto capitolo. Questo è poi effettivamente arrivato in sala nel gennaio 2022, con il semplice titolo di Scream (qui la recensione). In esso si ritrovano Campbell, Cox e Arquette ma le nuove protagoniste sono le attrici Melissa Barrera e Jenna Ortega.

Affermatosi come un grande successo, nel 2023 è stato rapidamente portato al cinema un nuovo sequel, sesto capitolo della saga. In Scream VI (qui la recensione), viene per la prima volta a mancare la presenza di Sidney Prescott, mentre l’ambientazione si sposta da Woodsboro a New York. Protagoniste, nuovamente Barrera e Ortega, alle prese con un Ghostface che sembra averle seguite fin nella città che non dorme mai. Affermatosi come uno dei maggiori successi della saga, questo sesto capitolo ha permesso di confermare anche uno Scream VII, su cui al momento si sa però poco. Barrera e Ortega non riprenderanno i rispettivi ruoli, ma la produzione starebbe cercando di riportare in scena proprio Sidney Prescott.

Il trailer di Scream 2 e dove vedere il film in streaming e in TV

In attesa di vedere i successivi film, è possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Scream 2 è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple TV, Prime Video e Paramount+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 18 gennaio alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Fonte: IMDb

Independence Day: Rigenerazione, tutto quello che c’è da sapere sul film

Da sempre impegnato a portare al cinema storie di carattere catastrofico come The Day After Tomorrow, 2012 e l’atteso Moonfall, il regista tedesco Roland Emmerich è oggi sinonimo per il grande schermo di distruzione, attacchi terroristici o invasione aliena. Proprio su quest’ultimo argomento, è ormai celebre il suo Independence Day, che nel 1996 lo consacrò come regista di questa tipologia di opere. Immaginato come una nuova rilettura di La guerra dei mondi, il racconto fantascientifico di H. G. Wells, il film rappresentò una vera e propria svolta nella storia dei blockbuster cinematografici, portando questi a conoscere un nuovo periodo di grande fortuna al cinema. Vent’anni dopo, nel 2016, è poi arrivato il sequel Independence Day: Rigenerazione (qui la recensione).

La volontà di realizzare un seguito di quel fortunato primo capitolo girava già da tempo ad Hollywood, ma inizialmente questo progetto sembrava non doversi concretizzare. Quando infine è stato confermato, Independence Day: Rigenerazione dovette scontrarsi con l’impossibilità della star del primo film, Will Smith, a riprendere il proprio ruolo. Buona parte del successo di Independence Day è da attribuire proprio a Smith, all’epoca al massimo della propria popolarità e che grazie al suolo di Steven Hiller, un soldato dotato di grande umorismo ma anche coraggio, si consacrò ulteriormente presso il grande pubblico. Si è dunque cercato di compensare l’assenza di Smith con nuovi personaggi e attori.

Una nuova generazione di interpreti, dunque, ma anche di alieni, pronti a replicare l’invasione del pianeta Terra con mezzi ancor più massicci e letali. Per chi ha apprezzato il primo iconico film, Independence Day: Rigenerazione è dunque un titolo da non perdere, pur sapendo che non raggiunge le vette del primo lungometraggio. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Independence day: Rigenerazione

Sono trascorsi vent’anni da quando gli umani sono riusciti ad impedire l’invasione aliena e gli Stati Uniti d’America hanno deciso di creare un piano ad hoc, nell’eventualità che gli extra-terresti tornino a far visita al pianeta Terra. David Levinson e la dottoressa Catherine Marceaux vengono dunque incaricati di ispezionare l’unica navicella aliena che riuscì ad atterrare durante lo scontro. Si rendono così conto che l’equipaggio era riuscito ad inviare un segnale di soccorso, prima che l’astronave madre fosse distrutta. Nel mentre l’ex presidente americano Thomas Whitmore e il signore della guerra Dikembe Umbutu dichiarano di aver strane e inquietanti visioni sul futuro.

Quando una piccola navicella extraterrestre si avvicina pericolosamente alla stazione spaziale lunare, diventa evidente che i restanti membri della specie aliena hanno ricevuto il segnale di soccorso ed sono ora intenzionata a riprendere l’invasione. Contro il parere dei suoi superiori, il pilota Jake Morrison contatta Levinson e Marceaux, convinto che solo loro possano sventare il prossimo tentativo di invasione aliena. Questi ultimi, tuttavia, conoscono ormai i punti deboli degli umani e non hanno intenzione di essere sconfitti una seconda volta. La battaglia per la sopravvivenza umana ha dunque nuovamente inizio e stavolta sarà molto più brutale del previsto.

Independence Day Rigenerazione

 

Il cast di Independence Day: Rigenerazione

Ad interpretare David Levinson vi è nuovamente l’attore Jeff Goldblum, il quale si è detto entusiasta di poter esplorare nuovi aspetti del suo personaggio. Accanto a lui nel ruolo di Catherine Marceaux vi è invece l’attrice fracese Charlotte Gainsbourg. Altro attore a riprendere il proprio ruolo, quello di Thomas Whitmore, dal primo film è Bill Pullman. L’ex Presidente degli Stati Uniti viene però ora qui ritratto come un uomo affetto da disturbo post-traumatico da stress e con un legame psichico permanente con i nemici alieni. Judd Hirsch, oggi noto per il film The Fabelmans, invece, riprende il ruolo di Julius Levinson, padre di David.

Gli attori Brent Spiner (dr. Brackish Okun), Vivica A. Fox (Jasmine Dubrow-Hiller), John Storey (dr. Isaacs) e Robert Loggia (generale Grey), sono gli altri attori a tornare in questo sequel dal primo film. Tra i nuovi ingressi vi sono invece l’attore Liam Hemsworth nel ruolo di Jake Morrison e Maika Monroe in quello di Patricia Whitmore, figlia di Thomas. Il personaggio era interpretato da Mae Whitman nel primo film e il recasting ha generato diverse polemiche, in quanto l’attrice sarebbe stata sostituita poiché ritenuta non corrispondente a determinati canoni di bellezza. Completano il cast gli attori Jessie T. Usher in quelli di Dylan Hiller, figlio adottivo di Steven Hiller, il personaggio interpretato da Will Smith nel primo film.

Independence Day 3, ci sarà il sequel?

Rispetto al suo predecessore, Independence Day: Rigenerazione non ha raggiunto lo stesso successo. Il film è infatti stato criticato per la sua prevedibilità, per i suoi buchi di trama e anche perché, per spiegare l’assenza di Smith, il suo personaggio è semplicemente stato dichiarato morto. Questo riscontro negativo, tradottosi in soli 389 milioni di dollari guadagnati a livello globale, hanno dunque interrotto le possibili conversazioni su un Independence Day 3. Nel 2019 Emmerich ha poi dichiarato che dopo l’aquisto della Fox da parte della Walt Disney, si ritiene ancora fiducioso sulla possibilità di realizzare il terzo film. La sua idea per questo è quella di un viaggio intergalattico, ambientato uno o due anni dopo gli eventi del secondo film, in quanto il regista desidera mantenere lo stesso gruppo di attori, soprattutto i giovani protagonisti.

Il trailer di Independence Day: Rigenerazione e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Independence Day: Rigenerazione grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Prime Video e Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 18 gennaio alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Il punto di rugiada: recensione del film di Marco Risi

Il punto di rugiada: recensione del film di Marco Risi

Da oggi, 18 gennaio, arriva nelle sale italiane il nuovo film di Marco Risi, Il punto di rugiada, presentato in anteprima al Torino Film Festival, con cui il regista di Fortapàsc torna a esplorare gli archi di giovani protagonisti inseriti in contesti ostili. In questo caso, si tratta di Carlo e Manuel, interpretati rispettivamente da Alessandro Fella e Roberto Gudese, che devono scontare un anno di riabilitazione presso la casa di riposo Villa Bianca.

Il punto di rugiada, la trama: incontro generazionale

Carlo (Alessandro Fella), un giovane viziato e sregolato, causa un grave incidente d’auto da ubriaco e viene condannato a un anno di lavori socialmente utili presso una casa di riposo. Manuel (Roberto Gudese), un giovane spacciatore colto in flagrante, è assegnato alla stessa struttura. Luisa, un’infermiera con anni di esperienza nella casa di riposo, guida i due ragazzi in un mondo in cui la condivisione, il conforto e l’accoglienza cambiano per sempre la loro prospettiva sulla vita.

Tra gli ospiti della villa, Pietro, un colonnello (Eros Pagni) che non sembra aver avuto un gran rapporto con il figlio; Dino Rimoldi (Massimo De Francovich), un ex fotografo che vorrebbe morire e che non a caso si chiama Dino e ha un cognome con la stessa R di Risi; un poeta Federico (Luigi Diberti), che sta perdendo la memoria, e una anziana ospite Antonella (Erika Blank) piena di vita nonostante l’età. Oltre agli ospiti di Villa Bianca, che naturalmente vivono entro le mura della struttura, c’è anche il personale che gestisce le loro complesse esigenze, come Luisa (interpretata da Lucia Rossi), un’instancabile infermiera che ora deve gestire anche la condotta di Carlo e Manuel. Quello che accade tra chi ha tutta la vita davanti e chi ne ha troppo poca è sicuramente un cortocircuito ricco di implicazioni per entrambi.

Un dialogo a più voci e omaggio alla figura paterna

Il punto di rugiada funziona, soprattutto, come omaggio al padre del regista, Dino Risi. “Sono circa tredici anni che penso a questo film sugli anziani e, nel frattempo, si può dire che lo sono diventato“, ha raccontato Marco Risi. Sono, in effetti, molti i riferimenti al padre che si trovano in quest’opera, a partire da uno degli anziani protagonisti del film che si chiama Dino e che riprende molti dei tratti della figura paterna, compresa la passione per i collage realizzati con fotografie prese da riviste o scattate personalmente. Non è un caso che, parallelamente allo sviluppo del film, Risi abbia anche scritto un libro che ha a che fare con il rapporto con suo padre, “Forte respiro rapido”.

Erika Blanc, Eros Pagni, Luigi Diberti, Elena Cotta, Maurizio Micheli e Massimo De Francovich sono solo alcuni dei grandi nomi che raccontano questa storia in cui il conflitto principale è quello generazionale, da non intendere necessariamente come un punto di scontro, piuttosto come un dialogo a più voci scandito da momenti di delicata poesia e riflessione. Il punto di rugiada è un film nostalgico, ma anche di grande apertura verso le nuove generazioni: in tutti questi protagonisti anziani, c’è una forte curiosità verso questi giovani e, viceversa, anche questi iniziano a capire che possono dare qualcosa agli anziani.

Quella di Villa Bianca non è una casa di riposo triste, anzi, è un luogo abbastanza elegante e fuori dal comune, dove si respira comunque solitudine e dolore. Ci troviamo di fronte a un film sul tempo che passa molto velocemente per gli ospiti, e molto lentamente per i giovani che sono costretti a stare li. Nonostante ciò, la controparte giovanile, che ha una consapevolezza diversa del valore del tempo, apprenderà qualcosa, allontanandosi sempre di più dalla supponenza con cui si erano presentati all’inizio a Villa Bianca. Pian piano, cominciano a entrare nei rapporti umani, guidati dall’infermiera che cerca di fargli capire l’importanza del rapporto con gli ospiti anziani.

Il punto di rugiada, Marco Risi (2023)

Aprirsi all’ascolto in un luogo isolato dal mondo

La sceneggiatura del film di Marco Risi evita di focalizzarsi sul viaggio di un unico protagonista, abbracciando un parterre di personaggi variopinti che, attraverso le loro esperienze di vita, danno accesso a innumerevoli sfumature dell’animo umano ed emozioni. A Villa Bianca convivono molte esistenze e, proprio in virtù dell’età avanzata degli ospiti, questi possono donare grande saggezza ai due ragazzi, che appaiono inizialmente come sprovveduti e chiusi nella tipica arroganza giovanile, che presto si scontra con la ricchezza intellettuale degli anziani.

In particolare, la passione artistica si manifesterà agli occhi dei ragazzi tramite il personaggio di Dino (Massimo De Francovich), che ha sempre a fianco una macchina fotografica con cui immortala scatti di quotidianità e che vengono poi completamente rimodellati in collage fantasiosi e onirici, sbarazzandosi di ogni associazione logica. D’altra parte, Manuel scopre nelle poesie di Federico qualcosa che non pensava di possedere nell’animo, parole che risuonano con lui e gli rivelano qualcosa sulla vita; si addentrerà così nell’universo della composizione poetica, trovando un nuovo slancio per esistere tramite un arte che mette in primo piano l’emotività umana.

Proprio nella messa in scena di questi rinnovati legami interpersonali, Il punto di rugiada si mostra nella sua sincerità narrativa, proponendo un’analisi nostrana sul rapporto tra anziani e giovani anche dal punto di vista pedagogico; interessante notare che la stessa tematica è al centro di un altro film in uscita proprio oggi nelle sale, The Holdovers – Lezioni di vita di Alexander Payne. Purtroppo, una chiusa finale raffazzonata va a minare le intenzioni del film, così come l’ambiguità della sorte dei due giovani protagonisti, da cui ci discostiamo progressivamente e forse un po’ troppo forzatamente, dato che il loro sguardo viene introdotto come principale ponte su un’altra età dell’esistenza.

Film di Gennaio: in sala The Holdovers – Lezioni di vita con Paul Giamatti

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Film di Gennaio è all’insegna di molte novità in cui spicca The Holdovers – Lezioni di vita. Questo lungometraggio consolida quindi il sodalizio tra il regista Alexander Payne e l’attore Paul Giamatti, iniziato ben vent’anni fa con Sideways – In viaggio con Jack. Tra i titoli italiani di questa settimana, che si può scorgere tra gli ultimi arrivati al cinema, c’è anche la nuova commedia del comico toscano Leonardo Pieraccioni.

Vediamo insieme i film di Gennaio di questa terza settimana del mese 

Il Fantasma di Canterville

Il Fantasma di Canterville film 2023

Il primo titolo di film di Gennaio è la trasposizione di un grande classico della letteratura inglese uscito dalla penna di Oscar Wilde. Questa versione animata de Il Fantasma di Canterville segue il racconto originale in cui una famiglia americana si trasferisce in una casa di campagna in Inghilterra a Canterville Chase, dove scopre appena arriva, che la dimora è infestata da un fantasma. Lo spirito Sir Simon de Canterville infatti abita indisturbato tra le mura della villa da oltre trecento anni e cercherà in tutti i modi di spaventare i nuovi arrivati. Questo film d’animazione vede tra i produttori esecutivi il noto attore britannico Stephen Fry che ha doppiato la voce del fantasma nella versione originale in compagnia di Hugh LaurieFreddie Highmore Toby Jones.

Il punto di rugiada

Il punto di rugiada film 2024

Il protagonista di Il punto di rugiada è Carlo, un ragazzo viziato e sregolato, che una notte provoca, da ubriaco, un grave incidente d’auto per il quale viene condannato a scontare un anno di lavori socialmente utili in una casa di riposo. Insieme a lui a Villa Bianca arriva anche Manuel, un giovane spacciatore colto in flagrante. Luisa, infermiera che lavora da anni nella struttura, guiderà i due ragazzi in un mondo senza età dove condivisione, conforto e accoglienza cambieranno per sempre il loro sguardo sul mondo e sulla vita. Il cast di questo film del regista Marco Risi è composto da Massimo De Francovich, Alessandro Fella, Eros Pagni, Lucia Rossi, Luigi Diberti.

Kripton

Kripton è un documentario che indaga la vita sospesa di sei ragazzi, tra i venti e i trent’anni, volontariamente ricoverati in due comunità psichiatriche della periferia romana, che combattono con disturbi della personalità e stati di alterazione. Attraverso il racconto della quotidianità dei protagonisti, mostrando le relazioni che intrecciano tra di loro e con il mondo degli adulti composto da psichiatri, dottori e dalle stesse famiglie. Questo docufilm di Francesco Munzi vuole mostrare in profondità la soggettività umana e la condizione estrema del disturbo mentale che diventa quindi la chiave per avvicinarsi all’abisso misterioso della nostra mente, metafora anche del nostro tempo.

La Petite

La Petite di Guillaume Nicloux tratta il tema della maternità surrogata attraverso gli occhi di un nonno in lutto e una giovane ragazza fiamminga che ha scelto di procreare per una coppia gay. Il protagonista Joseph, l’attore Fabrice Luchini, è un raffinato ebanista esperto in mobili antichi alle prese appunto con la morte di suo figlio Emmanuel e del suo compagno in un incidente aereo. La sua vita cambierà quando conoscerà Rita, l’attrice Mara Taquin, la donna che porta in grembo la sua futura nipotina.

L’anima in pace

L’anima in pace racconta di Dora, una giovane con un carattere all’apparenza ruvido ed impenetrabile che lavora portando la spesa a domicilio. I suoi fratellini gemelli Massimo e Nunzio sono stati affidati ad una famiglia visto che la madre è appena uscita di prigione. La protagonista quindi per cambiare vita cercherà d’accumulare più soldi possibili, sia attraverso il suo lavoro e sia tramite una seconda illegale attività, quella di pusher di droga che le viene procurata da Yuri, bello e dannato del quartiere dove abita ospite della zia. Questo film di Ciro Formisano è composto dalla giovane Livia Antonelli e da attori noti al grande pubblico come Donatella Finocchiaro e Lorenzo Adorni.  

Pare parecchio Parigi

Pare Parecchio Parigi racconta la storia di tre fratelli interpreati dall’attore e regista  Pieraccioni e dall’attrici Chiara Francini e Giulia Bevilacqua che decidono di realizzare il desiderio del loro anziano e malato padre, un inedito Nino Frassica. Il sogno del babbo, che ormai sta morendo, è fare un viaggio nella capitale francese e i figli inventeranno dei fantasiosi modi per realizzarlo, non uscendo mai dal loro paese toscano. Questa commedia è ispirata ad una storia vera.

The Holdovers – Lezioni di vita

The Holdovers - Lezioni di vita film 2023

Paul Hunham, il Premio Golden Globe 2024 Paul Giamatti, è un insegnante impopolare e a scuola nessuno sembra gradire il suo carattere rigido. Durante le vacanze natalizie del 1970, l’uomo senza famiglia né un posto dove andare, decide di rimanere a scuola come supervisore per gli studenti rimasti. Tra questi c’è il difficile quindicenne Angus, il giovane attore Dominic Sessa e la capocuoca Mary, interpretata Da’Vine Joy Randolph, che ha perso il figlio in Vietnam. Questi tre personaggi protagonisti di The Holdovers – Lezioni di vita inizialmente distanti finiranno poi per formare un’improbabile famiglia, affrontando insieme avventure e disavventure durante le due settimane nevose passate insieme.

The Piper

The Piper

La protagonista di questo horror intitolato The Piper è una giovane compositrice a cui viene data l’occasione della vita quando le viene assegnato il compito di finire il concerto del suo defunto mentore. Ma presto scoprirà che suonare quella musica può avere conseguenze mortali, e che le origini inquietanti della melodia possono risvegliare le forze del male. La musicista Melanie è interpretata da Charlotte Hope.

Yannick – La rivincita dello spettatore

Yannick

L’ultimo titolo di film di Gennaio è Yannick – La rivincita dello spettatore del regista Quentin Dupieux. La trama è ambientata in un teatrino di periferia dove tre attori mettono in scena una maldestra commedia degli equivoci. Finché Yannick si alza dalla sua poltrona e interrompe lo spettacolo, l’uomo non è disposto a subire ancora questa tortura a costo di prendere in ostaggio l’intera platea.

BAFTA 2024: tutte le nomination

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BAFTA 2024: tutte le nomination

Sono state annunciate le nomination ai EE BAFTA 2024, i riconoscimenti cinematografici della British Academy Film che ogni anno si accodano alla stagione dei premi dell’industri cinematografica ma che, come è ovvio che sia, hanno sempre un occhio di riguardo per il cinema britannico, tanto da avere anche un premio specifico di categoria (Miglior debutto britannico).

Rispetto al grande scontro su territorio americano che vede contrapporsi Barbie e Oppenheimer, i BAFTA hanno messo in luce principalmente altri film, come Estranei e Past Lives, oltre a includere ovviamente i due grandi titoli del 2023, e mettendo un po’ da parte il grande affresco di Martin Scorsese, Killers of the Flower Moon, che conquista solo due candidature, lasciando clamorosamente fuori Lily Gladstone dalla rosa delle migliori attrici protagoniste.

Di seguito, ecco tutti i nominati ai BAFTA 2024

Miglior Film

Miglior debutto britannico alla regia, sceneggiatura o produzione

  • “Blue Bag Life” — Lisa Selby (Director), Rebecca Lloyd-Evans (Director, Producer), Alex Fry (Producer)
  • “Bobi Wine: The People’s President” — Christopher Sharp (Director) [also directed Moses Bwayo]
  • “Earth Mama” — Savanah Leaf (Writer, Director, Producer), Shirley O’Connor (Producer), Medb Riordan (Producer)
  • How to Have Sex” — Molly Manning Walker (Writer, Director)
  • “Is There Anybody Out There?” — Ella Glendining (Director)

Miglior sceneggiatura originale

Miglior sceneggiatura adattata

Miglior film in lingua non inglese

Miglior film d’animazione

Migliore regia                                                                             

Migliore attrice non protagonista

Migliore attore non protagonista

Migliore attrice protagonista

Migliore attore protagonista

Miglior film britannico

  • Estranei” — Andrew HaighGraham Broadbent, Pete Czernin, Sarah Harvey
  • How to Have Sex” — Molly Manning Walker, Emily Leo, Ivana MacKinnon, Konstantinos Kontovrakis
  • Napoleon” — Ridley Scott, Mark Huffam, Kevin J. Walsh, David Scarpa
  • The Old Oak” — Ken Loach, Rebecca O’Brien, Paul Laverty
  • Povere Creature” — Yorgos Lanthimos, Ed Guiney, Andrew Lowe, Emma Stone, Tony McNamara
  • Rye Lane” — Raine Allen-Miller, Yvonne Isimeme Ibazebo, Damian Jones, Nathan Bryon, Tom Melia
  • Saltburn” — Emerald Fennell, Josey McNamara, Margot Robbie
  • Scrapper” — Charlotte Regan, Theo Barrowclough
  • Wonka” — Paul King, Alexandra Derbyshire, David Heyman, Simon Farnaby
  • La Zona di Interesse” — Jonathan Glazer, James Wilson, Ewa Puszczyńska

BAFTA EE Rising Star Award 2024

Minecraft: Jennifer Coolidge sarà la “funny lady”!

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Minecraft: Jennifer Coolidge sarà la “funny lady”!

Il film Minecraft guidato da Jason Momoa alla Warner Bros. potrebbe aver appena svelato il suo misterioso membro del cast che si assumerà il ruolo della “funny lady”. Jennifer Coolidge, fresca della sua seconda vittoria agli Emmy per The White Lotus della HBO, si unisce all’adattamento del videogioco. Secondo Deadline, l’attrice fa parte di un ensemble sempre più costellato di star, tra cui Momoa insieme a Jack Black, Emma Myers, Danielle Brooks e Sebastian Eugene Hansen che stanno attualmente girando in Nuova Zelanda.

Coolidge è sicuramente un altro motivo per cui i fan attendono con ansia questo adattamento. È una vera star di Hollywood grazie al suo ruolo della privilegiata Tanya nella commedia cupa di Mike White The White Lotus. Il suo personaggio era così amato che è stata una delle uniche due a continuare la sua vacanza dalla Stagione 1 alla Stagione 2 insieme al suo nuovo marito Greg (Jon Gries), anche se purtroppo non farà il viaggio in Tailandia per la Stagione 3. A parte Tanya, vanta numerosi ruoli di alto profilo, tra cui Legally Blonde, American Pie, Promising Young Woman e A Mighty Wind insieme alla serie The Watcher di Ryan Murphy su Netflix.

È stato precedentemente riferito che le riprese del film sarebbero iniziate nell’agosto 2023, ma soltanto adesso sembra che la macchina sia pronta a partire. Anche se i dettagli sono scarsi, Minecraft seguirà l’Ender Dragon mentre “si avvia su un percorso di distruzione, spingendo una ragazza e il suo gruppo di improbabili avventurieri a partire per salvare l’Overworld”, secondo la logline di Warner Bros. Il film sarà basato sulla popolare serie di videogiochi dello studio svedese Mojang, che consente ai giocatori di costruire un mondo tridimensionale combattendo nemici e creando oggetti.

I dettagli della trama del film live-action su Minecraft non sono ancora stati resi noti. Oltre a Jack Black, il film è interpretato anche da Jason Momoa, Emma Myers (Mercoledì), Danielle Brooks e Sebastian Eugene Hansen. La regia è affidata a Jared Hess, regista di Nacho Libre e Napoleon Dynamite.

Un film su Minecraft è in fase di sviluppo da diversi anni presso la Warner Bros. Shawn Levy di Free Guy e Deadpool 3 era stato incaricato di dirigere una sceneggiatura scritta da Kieran Mulroney e Michele Mulroney, ma i tre hanno abbandonato il progetto nel dicembre 2014.

Rob McElhenney di It’s Always Sunny in Philadelphia è stato chiamato a sostituire Levy nel 2015, ma anche lui ha lasciato il film qualche anno dopo. Peter Sollett ha poi lasciato il progetto prima che Hess venisse ufficialmente assunto nell’aprile del 2022.

Highlander con Henry Cavill ha avviato la produzione

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Highlander con Henry Cavill ha avviato la produzione

Dopo diverso tempo bloccato in un limbo di incertezza, il reboot di Highlander che vedrà protagonista Henry Cavill è stato finalmente sbloccato e sembra che la produzione verrà presto avviata. A confermarlo è Chad Stahleski, il regista di John Wick, che si siederà anche su questa sedia di regia.

THR riferisce che il regista ha siglato un nuovo accordo con la Lionsgate che lo vedrà responsabile dei franchise di Highlander e John Wick sul grande e piccolo schermo. “Questo accordo espande l’ottimo rapporto creativo che abbiamo già in essere con John Wick e lo estende al nostro franchise Highlander”, hanno affermato Joe Drake, presidente uscente del Lionsgate Motion Picture Group e Adam Fogelson, presidente dell’MPG. “Fin dall’inizio, Chad è stata la forza creativa che ha definito il mondo di Wick; mentre continuiamo a pensare al futuro di quel mondo, vogliamo che Chad, lavorando insieme a Basil Iwanyk ed Erica Lee di Thunder Road, come nostri steward ci guidino e stabiliscano insieme strategie ad ogni passo. Questo accordo lo rende ufficiale e non vediamo l’ora di ricevere la sua mano ferma e il suo contributo creativo non solo sul film che sta realizzando, ma anche sulle altre storie che ne deriveranno. È un vero visionario e siamo entusiasti di averlo dalla nostra parte”.

Highlander segue una storia immaginaria che afferma che gli immortali esistono, nascosti nella società come persone qualunque. Devono cacciare e uccidere altri immortali decapitandoli in un concorso noto come The Gathering, che vedrà l’ultimo immortale ottenere il potere supremo.

Anche se le origini della competizione non vengono mai spiegate esplicitamente, il franchise generalmente ritiene che gli immortali esistano fin dall’alba dei tempi e che la competizione tra loro debba rispettare solo tre regole rigide:

  1. il combattimento su Terra Santa è proibito;
  2. il combattimento deve essere uno contro uno;
  3.  alla fine, può essercene solo uno.

Henry Cavill ha condiviso il suo entusiasmo nel guidare il progetto. “Sono stato un fan di Highlander fin da quando ero ragazzino. Dai film a tutti gli anni ’80, i Queen riempivano di gloria gli show televisivi con un attore che somigliava notevolmente a uno dei miei fratelli. Non essendo timido con le spade, e avere al timone un regista talentuoso come Chad Stahelski, questa è un’opportunità senza eguali.”

Venom 3: per Juno Temple è un’esperienza “divertente e interessante”

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Venom 3 arriverà nei cinema entro la fine dell’anno e con Tom Hardy che lo definisce “l’ultimo ballo”, sembra ormai chiaro che il film sarà “l’ultima vota” dell’attore nei panni di Eddie Brock. Naturalmente, la delusione più grande per molti fan sarà il fatto che questa iterazione di Venom non avrà mai condiviso lo schermo con Spider-Man (forse).

Tuttavia, continuano a circolare voci secondo cui Venom 3 ruoterà attorno a Eddie che rintraccia Peter Parker nel suo mondo, solo per scoprire che nel suo mondo, l’eroe che ha visto in Spider-Man: No Way Home è un bambino. Non siamo sicuri di quanto valore possano avere queste informazioni, tuttavia sono invece confermati i casting di Chiwetel Ejiofor, probabilmente nei panni del malvagio generale Orwell Taylor, e di Juno Temple, la Keeley Jones di Ted Lasso.

Non abbiamo idea di chi interpreterà quest’ultima, anche se una sua recente intervista con Variety potrebbe aver fornito qualche dettaglio interessante. “Sto imparando molto”, ha detto l’attrice in merito a questo set “È divertente e interessante, perché ci sono così tante cose che filmi che quando il film finalmente uscirà sembreranno diverse da come le stavamo girando. Sono entusiasta di vedere le creazioni che avvengono anche fuori dalla macchina da presa”. La dichiarazione si riferisce sicuramente all’aggiunta di effetti visivi in post produzione, una pratica a cui Temple non è abituata ma che è prassi consolidata per i film di supereroi.

Venom 3 segue i successi al botteghino consecutivi di Venom: La furia di Carnage del 2021 (502 milioni di dollari a livello globale) e Venom del 2018 (856 milioni di dollari a livello globale). Kelly Marcel, che ha scritto i primi due film, dirigerà e scriverà il trequel.

Tom Hardy ha menzionato Marcel nel suo post, scrivendo “Voglio menzionare molto brevemente quanto sia orgoglioso della mia regista, compagna di sceneggiatura e cara amica Kelly Marcel. Vederti prendere il timone di questo film mi riempie di orgoglio, è un onore. Fidati del tuo istinto, il tuo istinto è sempre perfetto. Prima classe: ti appoggio.”

A parte il ritorno di Tom Hardy nei panni del giornalista Eddie Brock e del suo inconsapevole aiutante e parassita Venom, la trama del terzo capitolo è stata tenuta nascosta. Juno Temple e Chiwetel Ejiofor si sono uniti al cast in ruoli non rivelati. Abbiamo visto l’ultima volta Venom/Eddie Brock nei titoli di coda di Spider-Man: No Way Home del 2021, ma non è chiaro quale dei personaggi dell’Universo Marvel di Sony – che include Morbius, Kraven the Hunter e Madame Web, tra gli altri – potrebbe comparire in Venom 3.

Todd McFarlane vuole che Spawn sia pericoloso: “Non possiamo adottare la formula Marvel”

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Todd McFarlane spiega come vuole avvicinarsi a Spawn in modo diverso rispetto a qualsiasi altro film di supereroi, sperando di distinguerlo dalla formula consolidatasi nel corso degli anni. Dal momento che Spawn è un personaggio unico, rientra nella classificazione degli antieroi, il che apre tutta una serie di possibilità narrative e di punti di vista che, per come sono stati abituati i fan negli anni, sono molto diversi rispetto ai “classici” film di supereroi, che ormai per antonomasia sono i Film Marvel.

In un’intervista esclusiva con Screen Rant, Todd McFarlane ha spiegato cosa è entusiasta di fare con il film di Spawn. Ha rivelato che stanno cercando di fare qualcosa di audace e diverso da ciò che il genere dei supereroi ha esplorato finora e come ha capito che Spawn non può essere “una formula Marvel”.

“Domanda interessante perché probabilmente la nostra risposta e quella dello studio potrebbero essere due cose diverse. L’unica cosa di cui sono entusiasta nelle mie conversazioni, e soprattutto con Scott Silver, è che lui è determinato a voler fare qualcosa di diverso. In ogni conversazione, dice semplicemente: “Non possiamo proprio usare la formula Marvel”. Non vuole fare horror perché è una cosa sua. Sta solo lottando per provare a vedere se possiamo fare qualcosa di leggermente diverso. Lasceremo che sia il pubblico a decidere. Ho sempre detto che quando provi a fare qualcosa di diverso, lasci che sia il pubblico a decidere se è meglio o peggio, giusto? Sono loro il cliente pagante.

Ma l’altro giorno mi ha detto qualcosa che pensavo fosse quasi perfetto. Ha detto: “Voglio fare una storia che sia pericolosa”. E non intendeva dire che ci sia pericolo nella storia, di per sé. Voleva dire che sarebbe stato un po’ rischioso fare questo film perché non sarebbe una formula semplice, e io sono assolutamente d’accordo. Sono assolutamente favorevole a provare qualcosa di diverso – in parole sue, qualcosa di pericoloso. Questa è musica per le mie orecchie.”

Il nuovo film dedicato a Spawn avrà come protagonista il premio Oscar Jamie Foxx nel ruolo dell’antieroe del titolo. Del cast dovrebbe far parte anche Jeremy Renner nei panni di Twitch Williams. Greg Nicotero, truccatore di The Walking Dead, si occuperà del trucco e degli effetti speciali. Il film sarà prodotto da Jason Blum e dalla sua Blumhouse Productions.

The Holdovers – Lezioni di vita: recensione del film con Paul Giamatti

Non sempre le feste natalizie sono un momento di gioia e aggregazione. Possono anche rivelarsi il periodo dell’anno in cui ci si sente maggiormente soli, o peggio ancora abbandonati. In cui si deve necessariamente fare i conti con le proprie piccole grandi tragedie personali, affrontare il dolore della perdita, della mancanza o del rimorso. In particolar modo se l’anno è il 1970, in piena Guerra del Vietnam, e l’ambientazione è un innevato liceo del Nord Est degli Stati Uniti. C’è più umanità in The Holdovers – Lezioni di vita che in tutto il cinema mainstream visto negli ultimi mesi. E non parliamo di quei personaggi che ti innalzano lo spirito, i quali attraverso il proprio arco narrativo di spingono a voler diventare la miglior parte di te. Non è questo il cinema di Alexander Payne.

L’umanità di The Holdovers – Lezioni di vita

Come in Sideways, Paradiso amaro, Nebraska e gli altri suoi film migliori, ci troviamo di fronte a un quadro umano in cui la quotidianità è costruita su piccole meschinità, ipocrisie, segni evidenti che lo spirito del singolo individuo è stato fiaccato giorno dopo giorno dal peso della propria vicenda personale.

Ed ecco allora che The Holdovers – Lezioni di vita costruisce scena dopo scena un universo che si fa specchio deformato di quello che dovrebbe invece rappresentare, ovvero la culla da cui partire per allevare coloro che guideranno un domani il Paese. Pur essendo pervaso da un sottotesto di umorismo caustico e corrosivo, il film di Payne non è però una commedia grottesca: i tempi di Election sono ormai passati, Sideways è stato realmente il punto di svolta nella carriera del suo autore, quello in cui ha iniziato a mostrare empatia nei confronti delle figure che metteva in scena. E questo succede con pienezza e potenza anche nel caso dello spocchioso aguzzino professor Hunham, oppure dell’irritante e indisciplinato studente Angus Tully. Perché per loro come per le figure secondarie in questo film l’unico modo per sopportare il proprio dolore diventa quello di scaricarlo sugli altri in ogni modo possibile.

The Holdovers - Lezioni di vita film 2023Lo svelamento delle maschere

La forza della sceneggiatura scritta da David Hemingson sta nel mostrare con la giusta progressione drammatica le persone dietro la maschera, dietro la corazza che più o meno consciamente si sono costruite col passare del tempo. In The Holdovers – Lezioni di vita dunque non ci sono il turning point o il momento catartico in cui lo spettatore assiste allo “svelamento” dell’umanità. Al contrario siamo invece incoraggiati a esperire sulla nostra pelle lo svelamento intimo e doloroso della disperazione quieta, del dolore quotidiano. In questo modo la verità dei personaggi scaturisce alla stessa maniera dai loro pregi come dalle mancanze, a formare un quadro frastagliato di figure in chiaroscuro con cui diventa impossibile non condividere i sentimenti, sia quelli più puri che i decisamente meno nobili.

Come sempre Payne sa sfruttare al meglio gli script su cui lavora, supportando i dialoghi con una messa in scena precisa ma mai soffocante. E come sempre la direzione d’attori risulta eccelsa: Paul Giamatti regala al cineasta una prova superba, che si avvicina per molti versi a quella straordinaria di Sideways e al tempo stesso la smentisce. Il suo Paul Hunham, a differenza di Miles, si presenta come un “tipo fisso” che l’attore deve in qualche modo “scardinare”, esporre una parte per volta fino a ricostruirlo come essere umano. Accanto a lui l’esordiente Dominc Sessa sorprende come energetico, vitale contraltare al dogmatico docente. Insieme formano una coppia che racconta lo scontro tra età, potere, visione del mondo davvero difficile da dimenticare.

Payne torna ad altissimi livelli

Se non fosse per un ultimo quarto d’ora che incanala il film in binari forse leggermente prevedibili, The Holdovers – Lezioni di vita sarebbe un film da massimo dei voti per la potenza della narrazione emotiva e la pulizia della visione cinematografica. Dopo il passo forse non falso ma comunque maggiormente incerto di Downsizing, Alexander Payne è tornato ai livelli che gli competono con un dramma di indubbio spessore. Un film in cui si ride spesso, certo, ma sempre in qualche modo per nascondere la miseria, per allontanare quel dolore di vivere anche soltanto di un altro giorno. Perché i personaggi piû dolorosi in fondo non possono fare altro che vivere un giorno alla volta…

Ryan Reynolds condivide la foto di una location inedita di Deadpool 3

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Ryan Reynolds ha condiviso una nuova foto dal set di Deadpool 3 sui suoi social media, una foto che rivela una location mai vista prima per le riprese del film. Il terzo film con protagonista il Mercenario Chiacchierone è molto atteso e le foto dal set di Deadpool 3 hanno fatto il giro della rete. Reynolds ha cercato di tenere le cose nascoste ma non ha esitato a stuzzicare il suo pubblico su ciò che accadrà.

Sul suo account Instagram, Ryan Reynolds ha condiviso una storia con due sedie da set  affiancate che riportano i nomi di Logan e Wade Wilson, facendo riferimento al suo personaggio e al Wolverine di Hugh Jackman. Il set è inedito, non abbiamo mai visto questo scenario nelle foto trapelate e pubblicate on line, ma questo non fa altro che stuzzicare ancora di più la nostra curiosità, e Reynolds lo sa bene!

Chi c’è in Deadpool 3?

Deadpool 3 riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool 3, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool 3 uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

Ryan Golsing non ha ancora permesso alle sue figlie di vedere Barbie

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Ryan Gosling ha spiegato perché non ha ancora permesso alle sue figlie di guardare Barbie. Da quando il film ha fatto il suo debutto nelle sale, Gosling ha ricevuto elogi per la sua carismatica interpretazione di Ken, e non solo, la canzone che interpreta nel film, “I’m Just Ken” scritta da Mark Ronson, è diventata un vero e proprio tormentone, oltre che aggiudicarsi il premio ai Critics Choice Awards 2024.

Parlando con E Online, Ryan Gosling ha rivelato perché non ha permesso alle sue figlie di guardare Barbie. L’attore ha due figlie piccole, di 10 e 8 anni, avute dalla compagna e collega Eva Mendes, che devono ancora vedere Barbie perché Gosling non “sa se dovresti guardare tuo padre nei panni di Ken”. Ecco cosa ha raccontato l’attore:

“Non so se dovresti guardare tuo padre nei panni di Ken. Non so quale sia l’età giusta per vedere tuo padre fare una cosa del genere. Diventa davvero pazzesco. Ne hanno visto piccole parti e sono venute sul set un giorno quando ho fatto un grande numero musicale.” Ma non hanno ancora avuto l’opportunità di vederlo completamente. Magari tra qualche anno sarà Gosling a essere pronto a mostrarsi alle sue bambine nei panni di Ken!

Chi c’era nel film di Barbie?

Barbie è stato diretto da Greta Gerwig da una sceneggiatura scritta insieme a Noah Baumbach. È stato prodotto da Margot Robbie e Tom Ackerly per LuckyChap e da Robbie Brenner di Mattel Films insieme a Josey McNamara e Ynon Kreiz. Durante la sua programmazione nelle sale, il film ha ottenuto un incasso mondiale di oltre 1,4 miliardi di dollari, diventando così il film di maggior incasso del 2023.

Il film è interpretato da Margot Robbie, Ryan Gosling, America Ferrera, Simu Liu, Kingsley Ben-Adir, Scott Evans, Kate McKinnon, Ariana Greenblatt, Alexandra Shipp, Emma Mackey, Issa Rae, Michael Cera, Hari Nef, Will Ferrell, Helen Mirren, Dua Lipa e altri ancora.

The Last of Us – seconda stagione ingaggia il regista di Loki

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The Last of Us – seconda stagione ingaggia il regista di Loki

Kate Herron, regista di Loki, si è unita alla serie HBO per dirigere la seconda stagione di The Last of Us.

Jeff Sneider di The InSneider ha dato la notizia che la Herron sarà una dei registi che lavoreranno a The Last of Us – seconda stagione, dichiarando che dirigerà “almeno un” episodio della prossima stagione dell’adattamento del videogioco.

Kate Herron ha diretto tutti gli episodi della prima stagione di Loki, nonché quattro episodi di Sex Education di Netflix e un episodio della serie Daybreak del 2019. Ha anche diretto diversi cortometraggi, tra cui Frank del 2010, Open House del 2013 e Fan Girl del 2016.

The Last of Us è attualmente interpretato da Pedro Pascal nel ruolo di Joel, Bella Ramsey nel ruolo di Ellie, Gabriel Luna nel ruolo di Tommy Miller e Rutina Wesley nel ruolo di Maria. La seconda stagione dovrebbe essere basata sull’acclamato sequel del videogioco The Last of Us Part II di Naughty Dog, che presenterà un significativo salto temporale introducendo una Ellie ormai cresciuta. Recentemente sono stati assegnati diversi nuovi ruoli per la seconda stagione, tra cui quello dell’antagonista Abby. I nuovi ingressi già annunciati saranno Kaitlyn Dever, Young Mazino e Isabela Merced

La prima stagione ha visto la partecipazione di Nico Parker, Anna Torv, Melanie Lynskey, Murray Bartlett, Nick Offerman e Storm Reid. La serie The Last of Us ha visto la partecipazione come guest-star degli attori del videogioco originale, Jeffrey Pierce, Merle Dandridge, Troy Baker e Ashley Johnson, che hanno interpretato nuovi personaggi.

La serie The Last of Us è prodotta e co-scritta dal creatore di Chernobyl Craig Mazin e dallo scrittore del gioco originale Neil Druckmann, che è anche uno dei registi. È una coproduzione con Sony Pictures Television in associazione con PlayStation Productions. I produttori esecutivi sono Carolyn Strauss, il presidente di Naughty Dog Evan Wells e Asad Qizilbash e Carter Swan di PlayStation Productions.

The White Lotus 3: Walton Goggins e altri 5 attori nel cast

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The White Lotus 3: Walton Goggins e altri 5 attori nel cast

Il cast di The White Lotus 3, l’attesa terza stagione di The White Lotus si è arricchito di altri cinque attori, tra cui Walton Goggins.

Come riportato da Variety, Walton Goggins, Patrick Schwarzenegger, Sam Nivola, Sarah Catherine Hook e Aimee Lou Wood sono entrati a far parte del cast della terza stagione di The White Lotus. Goggins ha recentemente prestato la sua voce alla prima metà della seconda stagione di Invincible, mentre Patrick Schwarzenegger ha interpretato il ruolo di Golden Boy in Gen V. Nelle ultime settimane hanno firmato per la nuova stagione molte star, tra cui Carrie Coon e Christian Friedel.

Creata da Mike White, la prima stagione di The White Lotus ha debuttato nel 2021 e ha avuto come protagonisti Jennifer Coolidge, Murray Bartlett, Connie Britton, Alexandra Daddario, Fred Hechinger, Steve Zahn, Sydney Sweeney e altri. La Coolidge è tornata per la seconda stagione, andata in onda nel 2022, insieme a una serie di nuovi attori come F. Murray Abraham, Michael Imperioli, Haley Lu Richardson, Aubrey Plaza, Simona Tabasco e altri. La terza stagione di The White Lotus non ha ancora una data di uscita ufficiale, ma probabilmente sarà trasmessa nel 2025. Le riprese inizieranno nel febbraio 2024.

Quando inizia la produzione della terza stagione di The White Lotus?

La produzione della terza stagione di The White Lotus inizierà il mese prossimo e le riprese si svolgeranno a Bangkok, Phuket e Ko Samui. Per quanto riguarda la storia, al momento non si sa molto della trama della terza stagione di The White Lotus.

The White Lotusè stato un successo per la HBO. La prima stagione, girata alle Hawaii, ha ricevuto 11 nomination ai 74° Primetime Emmy Awards, vincendone cinque, tra cui Outstanding Limited or Anthology Series. La seconda stagione, girata in Italia, ha ottenuto 12 nomination ai 75° Primetime Emmy Awards, con la vittoria di Jennifer Coolidge come miglior attrice non protagonista in una serie drammatica.

Il Gladiatore 2: si sono concluse le riprese del film di Ridley Scott

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Paul Mescal ha condiviso una storia sul suo account personale di Instagram in cui comunica ai suoi follower che le riprese de Il gladiatore 2, in cui è stato diretto da Ridley Scott, si sono concluse.

Come seguito del pluripremiato film del 2000 sempre di Ridley Scott, il sequel sarà la storia di Lucius Verus (Paul Mescal) molti anni dopo la morte di Massimo di Russell Crowe. Sebbene sia uno dei film più attesi del 2024, l’epico sequel ha dovuto affrontare ritardi nelle riprese a causa del doppio sciopero di Hollywood che ha costretto la produzione a fermarsi. Il gladiatore 2 ha ripreso la produzione nel dicembre 2023 dopo la fine degli scioperi, a quel punto Scott ha rivelato che il film necessitava ancora di circa 90 minuti in più di riprese.

In una conversazione con IndieWire, Scott ha rivelato di aver “finito quasi l’85% de Il Gladiatore 2”. Ha detto che aveva bisogno di altri dieci giorni di produzione prima di poter finire il sequel. E infatti adesso arriva la conferma che il set si è chiuso.

Intanto, Paul Mescal se pure emozionato all’idea di un film di così grande portata, ha espresso delle preoccupazioni in merito alla fama che questo film, che sarà visto da moltissimi presumibilmente, gli darà.

Chi c’è nel cast de Il gladiatore 2?

Il gladiatore 2 è diretto da Ridley Scott e si basa su una sceneggiatura scritta da David Scarpa. A guidare l’atteso sequel è Paul Mescal nel ruolo di Lucio, il figlio di Lucilla e nipote dell’imperatore Commodo del primo capitolo. A Paul Mescal si aggiungono i membri del cast Connie Nielsen nel ruolo di Lucilla e Derek Jacobi in quello di Gracco. Nel cast ci saranno anche Denzel Washington, Pedro Pascal, Joseph Quinn, Fred Hechinger, May Calamawy, Lior Raz e altri ancora.

Il gladiatore 2  è prodotto da Ridley Scott, Michael Pruss, Douglas Wick e Lucy Fisher. Il film è considerato una produzione in joint-venture tra Paramount, Universal Pictures, Scott Free Productions e Parkes/MacDonald Productions. Ricordiamo che Russell Crowe non è coinvolto in alcun modo nel progetto, specialmente alla luce del fatto che il suo Massimo muore, appunto, al termine del primo film. La produzione de Il gladiatore 2 è ripresa all’inizio del mese dopo la fine degli scioperi a Hollywood. Attualmente il film dovrebbe arrivare nelle sale il 22 novembre 2024.

Game of Thrones: gli showrunner rivelano cosa cambierebbero della serie HBO

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Il Trono di Spade (Game of Thrones) della HBO si è infamemente conclusa in modo controverso, con i fan scontenti per come si sono svolti alcuni eventi del finale. Secondo i due showrunner della serie, ci sono alcune cose che con il senno di poi farebbero diversamente.

Parlando con The Hollywood Reporter, David Benioff e Dan Weiss hanno detto che cambierebbero qualcosa se potessero, anche se quasi sicuramente non è qualcosa che i fa apprezzerebbero.

Una cosa che so che avrei voluto fare è il personaggio di Mord il Carceriere“, ha detto Benioff. “È stato un errore non riportare Mord il Carceriere“, ha aggiunto Weiss.”Abbiamo sempre parlato di farlo“, ha osservato Benioff. “C’è una scena ambientata in una taverna. …

Ma ci siamo resi conto troppo tardi che Mord avrebbe potuto essere il proprietario della taverna“, ricorda Weiss. “Avremmo potuto avere quell’attore sullo sfondo che si comportava esattamente come il carceriere, ma ora come proprietario di una piccola impresa. È stata un’idea così ovvia, senza dubbio, del giorno dopo“.

Il Trono di Spade (Game of Thrones) si è conclusa suscitando pareri contrastanti

Sebbene i fan stessero aspettando notizie su una potenziale nona stagione o su revisioni dell’ottava, sembra che entrambi i creatori abbiano deciso di adottare un approccio più scanzonato alla questione.

Dopo essere stata una delle serie televisive di maggior successo della storia, Il Trono di Spade (Game of Thrones) si è conclusa nel 2019, con un’ultima stagione che, secondo molti, si è conclusa in modo più divisivo di quanto i fan immaginassero. All’epoca, molti erano scontenti di come si erano svolti alcuni eventi e della brevità della stagione (solo 6 episodi) rispetto a qualsiasi altra stagione.

Nonostante il malcontento, Il Trono di Spade (Game of Thrones) rimane oggi una delle serie più premiate e popolari. Attualmente, una serie spin-off, House of the Dragon, è in produzione con la sua seconda stagione per la HBO. Sono in lavorazione anche altre serie spin-off, tra cui una serie sequel basata su Jon Snow, in collaborazione con l’autore George R.R. Martin.

Jodie Foster ha quasi interpretato la Principessa Leia

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Jodie Foster ha quasi interpretato la Principessa Leia

Ospite da Jimmy Fallon, Jodie Foster ha confermato di aver ricevuto dalla Lucasfilm l’offerta per interpretare una giovane principessa Leia ma ha dovuto rifiutare perché era impegnata con la Disney per un’altra produzione.

Ospite al talk show per presentare la quarta stagione di True Detective, al momento disponibile su NOW, Foster ha confermato che avrebbero voluto che lei facesse un provino per interpretare il personaggio che poi è stato affidato a Carrie Fisher, all’epoca leggermente più grande di lei di tre anni. La scelta è stata poi premiata, dal momento che Foster sarebbe stata forse troppo giovane per alcune scene girate poi da Fisher, anche se non mancava certo del carisma necessario per dare vita alla Principessa Leia che ha fatto innamorare di sé tutto il mondo.

Ecco cosa ha raccontato Jodie Foster a Jimmy Fallon:

Nella quarta stagione di True Detective, quando la lunga notte invernale cala a Ennis, in Alaska, i sei uomini che gestiscono la Tsalal Arctic Research Station svaniscono senza lasciare traccia. Per risolvere il caso, le detective Liz Danvers (Foster) ed Evangeline Navarro (Reis) dovranno affrontare i loro demoni e l’oscurità per scoprire segreti sepolti e ben custoditi dal ghiaccio. 

Issa López è showrunner, creatrice, regista ed executive producer. Jodie Foster, oltre ad essere protagonista, è anche executive producer insieme a Barry Jenkins, Adele Romanski, Mark Ceryak di PASTEL e Alan Page Arriaga. Per Anonymous Content hanno lavorato come executive producers Mari Jo Winkler, Matthew McConaughey, Woody Harrelson, Cary Joji Fukunaga e Nic Pizzolatto. True Detective: Night Country.

Chicago Fire: lo showrunner anticipa il finale di stagione di Kara Killmer

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Andrea Newman, showrunner di Chicago Fire, ha condiviso alcuni nuovi dettagli su come si svolgerà l’uscita di scena di Kara Killmer nella dodicesima stagione del procedurale della NBC. L’attrice interpreta il ruolo del paramedico Sylvie Brett dalla terza stagione del 2014, che ha sostituito il personaggio Leslie Shay interpretato da Lauren German.

La notizia dell’uscita di scena di Kara Killmer era stata diffusa l’anno scorso, ma all’epoca non era stato rivelato l’episodio specifico. L’annuncio, ovviamente, ha deluso alcuni fan, soprattutto alla luce dell’importanza del personaggio nella serie Chicago Fire. L’undicesima stagione si è conclusa con la proposta di matrimonio di Matthew Casey (Jesse Spencer) a Sylvie Brett, il che ha aperto ulteriori porte sul futuro del personaggio nello show.

Quando Kara Killmer lascerà Chicago Fire?

Parlando con TVLine, Newman ha rivelato che l’uscita di scena della Killmer non avverrà nei primi episodi della 12° stagione, lasciando intendere che l’ultima stagione della Killmer sarà piena di azione.

Dovete sintonizzarvi per scoprirlo! Ma dirò che ha un sacco di piani in atto quando la vediamo nella première, e tutto non va, ovviamente, esattamente secondo i suoi piani, come lei vorrebbe“, ha detto la Newman.

E ha continuato: “Kara è presente in una buona parte della stagione. Questa stagione è una montagna russa per [Brett]. Quest’anno ha un sacco di azione importante, e sta facendo molti piani che continuano a essere stravolti. Quindi si sta riadattando al volo. Ma ha un sacco di cose da eroe in questa stagione“.

Killmer è apparso in 193 episodi di Chicago Fire, con ruoli ricorrenti in altri spin-off di One Chicago, tra cui Chicago PD e Chicago Med.

La sinossi della dodicesima stagione di Chicago Fire: “In seguito a un incendio/minaccia estremista, la vita di Mouch è in bilico. La relazione di Sylvie con Dylan si è conclusa e una nuova porta si è aperta quando Casey le ha proposto di sposarlo, nel frattempo lei stava cercando di adottare una bambina. Stella prende la decisione di lasciare Chicago nella speranza di riportare indietro Kelly”.

Chicago Fire, la serie tv

Chicago Fire è la serie tv del 2012 creata da Michael Brandt e Derek Haas, con Dick Wolf come produttore esecutivo con Jesse SpencerTaylor Kinney, Monica Raymund,  Eamonn Walker, David EigenbergYuri SardarovJoe MinosoChristian Stolte.

Lo spettacolo esplora le vite, sia professionali che personali, dei vigili del fuoco, del personale di soccorso e dei paramedici dei vigili del fuoco di Chicago presso la fittizia Firehouse 51, sede della fittizia Engine Company 51, Truck Company 81, Rescue Squad Company 3, Battalion 25. e Ambulance 61. Sono guidati dall’eroico e determinato capo del battaglione Wallace Boden.

Doc – Nelle tue mani 3: anticipazioni dagli episodi 3 e 4

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Doc – Nelle tue mani 3: anticipazioni dagli episodi 3 e 4

In attesa del debutto dei prossimi due episodi di Doc – Nelle tue mani 3, la terza stagione della serie tv DOC – Nelle tue mani che andranno in onda questa sera giovedì 18 gennaio, in prima serata su Rai 1. ecco le anticipazioni dell’episodio tre e dell’episodio quattro, che si intitolano rispettivamente “Perfetta” e “Sogni”. 

Doc – Nelle tue mani 3 EPISODIO 3 – “Perfetta”

Doc scava alla ricerca di nuovi ricordi e, ora che ha finalmente incontrato la sua “vela”, ha una pista chiara da seguire. Al suo fianco c’è Giulia che, oltre ai problemi di Andrea e a una direttrice d’orchestra appena ricoverata, deve però pensare anche alla sua carriera. Nel frattempo, in reparto finisce anche un famoso travel blogger, che viene affidato alle cure di Federico. Un incontro che rischia di creare più di qualche problema.

Doc – Nelle tue mani 3 EPISODIO 4 – “Sogni”

Mentre viene ricoverato un panettiere con strani sintomi, la ricerca della memoria di Doc arriva a un punto morto. Forse però Andrea ha trovato una nuova “vela”: il concorso di cori in onore di Mattia che si terrà a breve. E così, mentre lui cerca di convincere Agnese ad accompagnarlo, in reparto Federico finisce sotto pressione e Riccardo si trova ad affrontare un caso che lo manda in crisi e spinge al limite il suo rapporto con Martina.

DOC – Nelle tue mani è una produzione Lux Vide, società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Rai Fiction. Tra partenze e nuovi arrivi in DOC – Nelle tue mani, nuove sfide attendono la squadra del Policlinico Ambrosiano di Milano, guidata dall’amatissimo dottor Andrea Fanti (Luca Argentero), che torna finalmente a rivestire il ruolo di primario mentre prova a recuperare quei ricordi che ormai tutti (o quasi) ritenevano perduti per sempre.

DOC – Nelle tue mani, la serie

DOC – Nelle tue mani è la serie tv prodotta da RAI FICTION scritta da Francesco Arlanch e Viola Rispoli. Una produzione Lux Vide, società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Rai Fiction

Nel cast di DOC – Nelle tue mani Luca Argentero, Matilde Gioli, Pierpaolo Spollon, Sara Lazzaro, Marco Rossetti, Laura Cravedi, Giacomo Giorgio, Elisa Wong, Elisa Di Eusanio, Giovanni Scifoni, Aurora Peres e Diego Ribon. La regia è affidata a Jan Maria Michelini (ep. 1-4), Nicola Abbatangelo (ep. 5-10) e Matteo Oleotto (ep. 11-16).

Le riprese della serie si sono svolte tra Roma, Milano e Formello; per la location ospedaliera il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico e l’Università Campus Bio-Medico di Roma hanno messo a disposizione spazi e tecnologie.

Skam 6: recensione della nuova stagione della serie Netflix

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Skam 6: recensione della nuova stagione della serie Netflix

Quando si fa amicizia con un gruppo di adolescenti che poi, pian piano lasciano il nido è difficile che chi arriva dopo nel gruppo, riesca ad avere la stessa presa su di noi, che invece rimaniamo seduti a guardarli affacciarsi alla vita e crescere davanti ai nostri occhi, ed è la sensazione che ci cogli davanti a Skam 6, che dal 18 gennaio arriva su Netflix.

La trama di Skam 6

Al centro di questa nuovo ciclo troviamo Asia, interpretata da Nicole Rossi (Il Collegio, Pechino Express), una ragazza carismatica, trascinatrice, determinata, che nel suo gruppo di amiche rappresenta un punto di riferimento, una roccia. Nel corso dei dieci episodi di cui è composta la sesta stagione, vedremo però Asia crollare sotto il peso delle sue fragilità, diventate insostenibili, e assisteremo al culmine di un disordine alimentare che la porterà verso l’isolamento e la malattia. Nella sua vita entra anche Giulio, interpretato da Andrea Palma (Le Otto Montagne), misterioso ragazzo di Ciampino che si trasferisce nella sua scuola a fine anno.

La loro relazione sembra da subito complessa e complicata da bugie e omissioni che finiscono per metterli entrambi nudi con le loro fragilità l’uno contro l’altra. Intorno alla loro trama, si sviluppano anche le vite degli altri protagonisti, alcuni nuovi altri amici di vecchia data del pubblico di Sam, tra cui Francesco Centorame (Elia), Lea Gavino (Viola), Maria Camilla Brandenburg (Rebecca), Benedetta Santibelli (Fiorella), Cosimo Longo (Jorge), Yothin Clavenzani (Munny).

Un cambio generazionale che non convince

La serie, prodotta da Rosario e Maddalena Rinaldo per Cross Productions, continua a dimostrare i suoi aspetti vincenti, pur scoprendo il fianco all’inevitabile trascorrere del tempo e al fatto che i “veri” protagonisti della serie, sono ormai delle comparse nelle vite di nuovi personaggi i quali (forse) non hanno lo stesso carisma di quelli che ci avevano stregato nelle prime stagioni. Certo, e qui torniamo agli aspetti vincenti, anche Skam 6 è uno spaccato di adolescenza senza prezzo, perché sceglie di mettere in mostra ancora una volta dei percorsi tortuosi e complessi, delle umanità irrisolte che si incontrano per migliorarsi. Non disturba mai infatti il buonismo con cui i problemi del caso vengono affrontati, in questo caso disturbi alimentari e razzismo/fascismo, perché la scrittura di Skam riesce sempre ad essere onesta e diretta.

Nel team di scrittura si confermano Ludovico Bessegato, Alice Urciuolo e Elisa Zagaria che pur mantenendo vivo lo spirito della serie, si scontrano contro l’inevitabile cambio generazionale che, se nella quinta stagione era attenuato dalla presenza di Elia nei panni del protagonista (l’irresistibile Francesco Centorame), in questa sesta stagione non ha nessun paracadute. Lo spettatore si trova quindi a dover empatizzare con dei personaggi totalmente nuovi e sconosciuti e con degli interpreti forse meno talentuosi di quelli a cui la serie ci aveva abituati. Tuttavia la prova di Rossi e Palma, in particolare, riesce lo stesso a raccontare con precisione e rispetto le tematiche importanti che la stagione vuole sottoporre allo spettatore.

La forza del gruppo

Anche per questa stagione, i temi espressi attraverso le disavventure e i dolori grandi e piccoli dei protagonisti adolescenti sono stati scelti con grande cura e trattati con eleganza e tatto, e, come anticipato all’inizio di questa recensione di Skam 6, non risultano mai espressi in maniera retorica, superficiale o buonista. Questi ragazzi sono ottimisti e molto legati, anche se in alcuni casi parecchio incasinati, e la positività e la lealtà con cui affrontano anche il momento più difficile è tipico di quell’adolescenza sana condivisa in gruppo. Perché se è vero che quel periodo della vita è particolarmente complicato e difficile per tutti, se è vero che lascia segni indelebili sugli adulti che si diventerà, è pur vero che le amicizie che si stringono durante l’adolescenza sono estremamente pure e totalizzanti, e che insieme ci si fa forza in maniera del tutto disinteressata e positiva. Per cui tutto diventa superabile. E quindi ben vengano anche i momenti ironici, quelli frivoli insieme a quelli più drammatici e seri. L’adolescenza è così, un’altalena emotiva senza fine.

Nonostante manchino tanto i primi protagonisti della serie, qui relegati a piccole comparse sullo sfondo del mondo dei “quasi adulti”, Skam 6 riesce comunque ad aggiungere alla mitologia dello show un pezzo importante, un nuovo argomento raccontato e sdoganato, una nuova storia e nuovi personaggi che, sicuramente, riusciranno a catturare l’attenzione del pubblico di riferimento.

Chicago PD 11: promo e trama dal secondo episodio

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Chicago PD 11: promo e trama dal secondo episodio

Il network americano della NBC dopo il primo episodio ha diffuso il promo e la trama del secondo  episodio di Chicago PD 11, l’attuale undicesima stagione di Chicago PD.

In Chicago PD 11:02 che si intitolerà “Retread” e che andrà in onda mercoledì Nonostante sia in congedo, Ruzek viene coinvolto in un caso dopo l’irruzione in una partita di poker a tarda notte.

La sinossi ufficiale della stagione 11 di Chicago P.D. è la seguente:

“Un avvincente dramma poliziesco sugli uomini e le donne del Distretto 21 della polizia di Chicago che mettono tutto in gioco per servire e proteggere la loro comunità”. Il Distretto 21 è composto da due gruppi distinti: i poliziotti in uniforme che pattugliano il territorio e affrontano testa a testa i crimini di strada della città e l’Unità di Intelligence che combatte i reati più importanti della città – criminalità organizzata, traffico di droga, omicidi di alto profilo e altro ancora”.

L’undicesima stagione di Chicago PD darà l’addio a Tracy Spiridakos, che nella serie interpretava il detective Hailey Upton. I restanti membri del cast Chicago P.D., tra cui Jason Beghe nel ruolo di Hank Voight, Lisseth Chavez nel ruolo di Vanessa Rojas, Patrick Flueger nel ruolo di Adam Ruzek, LaRoyce Hawkins nel ruolo di Kevin Atwater, Amy Morton nel ruolo di Trudy Platt e Marina Squerciati nel ruolo di Kim Burgess, rimangono i protagonisti dello show.

Chicago PD è il secondo capitolo della franchise di serie Chicago della Wolf Entertainment e arriva a due anni di distanza dal debutto della prima serie, Chicago Fire.  Spin-off di Chicago Fire, Chicago PD si concentra sul 21° distretto fittizio, che ospita gli agenti di pattuglia e l’unità di intelligence d’élite del dipartimento, guidata dal sergente Hank Voight (Jason Beghe). La serie segue gli agenti di pattuglia in uniforme e l’Unità di Intelligence del 21° distretto del Dipartimento di Polizia di Chicago mentre inseguono gli autori dei principali reati di strada della città.

Nell’undicesima stagione La Upton fa da ombra a una squadra di prevenzione delle crisi e si trova in contrasto con il medico di salute mentale.

L’anima in pace: recensione del film di Ciro Formisano

L’anima in pace: recensione del film di Ciro Formisano

Ha avuto un interessante percorso, attraverso festival come l’IFFI Goa in India, quello del Cinema Italiano a Tolosa e quelli di Fano, Foggia e Napoli (dove ha vinto i premi come Miglior Film e per la Miglior Attrice a Livia Antonelli), il film che arriva in sala il 18 gennaio distribuito da Farocinema. Sostenuto dall’azienda Latte Sano, il film L’anima in pace diretto dal vincitore del Globo D’Oro Ciro Formisano (L’Esodo, L’altro buio in sala) conta sulla partecipazione di Donatella Finocchiaro e Daniela Poggi – accanto a Lorenzo Adorni (Un passo dal cielo, Maschile singolare, Adagio), Antonio Di Girolamo, Cinzia Susino e la protagonista Livia Antonelli, debuttante formatasi alla scuola Volonté – per raccontare una storia ambientata entro le barriere invisibili e invalicabili dei sobborghi.

L’anima in pace, la trama

Dora è una giovane di 25 anni con un carattere all’apparenza ruvido ed impenetrabile che lavora portando la spesa a domicilio, un lavoro molto pesante. Non l’unica difficoltà delle sue giornate, che ogni sera si concludono a casa della zia, dove vive con la madre Lia. Questa è una donna instabile ed inaffidabile, da poco uscita di prigione, la cui inadeguatezza ha fatto sì che i gemelli Massimo e Nunzio siano stati affidati a un’altra famiglia. Dora cerca di guadagnare soldi sia attraverso il suo lavoro sia tramite una seconda attività, illegale, consegnando le dosi che il pusher con cui ha una relazione le passa. Soldi che spera le serviranno per costruire una nuova vita, per potersi permettere il ritorno dei suo fratellini, augurandosi che la sentenza imminente possa restituirglieli, che inizia a sembrare possibile con l’arrivo di Andrea, un giovane specializzando in medicina che cerca di aiutarla e spronarla, almeno fino a quando Yuri non scopre il rapporto pulito e sincero dei due giovani, per altro osteggiato dalla madre di lui.

Le fatiche di Dora

Il sostegno dell’azienda casearia Latte Sano alla realizzazione del film è evidente (a partire dalla presenza dei locali dell’Azienda in alcune riprese), e fondante, nel bene e nel male, con il rischio che il risultato appaia quasi prodotto su committenza. Definizione che non sarebbe la più adatta a un film dal forte realismo che si potrebbe descrivere invece come ‘a tesi’, viste le implicazioni e i messaggi che la storia di crescita ed emancipazione della giovane protagonista suggerisce.

Una ragazza problematica, costretta a occuparsi del sostentamento proprio e della famiglia – disfunzionale e divisa, dai traumi passati e dalla giustizia – senza poter contare sulla madre e con tutti i mezzi. Leciti e non. Questa la premessa, sviluppata con forza quasi documentaristica nel pieno della pandemia di Covid-19, fotografata nel momento del lockdown dal quale tutti speravamo di uscire migliorati da una esperienza che oggi risulta più anacronistica di quanto sia in realtà. In parte anche per le scelte fatte nel rappresentarla.

Pregi e difetti del realismo popolare

Intorno il Quarticciolo, un contesto popolare e periferico, quello delle moderne borgate romane, delle quali si sceglie di mettere in luce con onestà gli aspetti più positivi (da solidarietà e dignità all’etica del lavoro) senza nasconderne i peggiori (microcriminalità e diverse forme di abusi e violenza, domestica primis). Peccato che le emblematiche e coinvolgenti sfide che Dora affronta e supera siano accompagnate da qualche disattenzione, figlia evidente di limiti di budget – contrastati anche con l’aiuto delle stesse comparse (scelte tra gli abitanti del quartiere, che hanno messo addirittura a disposizione la propria abitazione per le riprese) – e da una evitabile ricerca del gesto simbolico, come nell’insistenza finale sulla borsa della madre.

Personaggio a suo modo chiave, affidato alla presenza scenica e all’esperienza di Donatella Finocchiaro, cui fa da contraltare l’altrettanto speciale partecipazione di Daniela Poggi, madre borghese e diffidente del ragazzo che Dora inizia a frequentare. Figura alla quale  istintivamente verrebbe da assegnare una funzione liberatoria che nella didascalica conclusione la protagonista reclama giustamente per sé, giovane consapevole e decisa a rompere un circolo vizioso che le impedisce di – anche solo sognare – essere più di quel che è.

Madame Web: rivelata la durata, sarà il film Marvel più lungo mai realizzato da Sony

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È stata rivelata la durata di Madame Web, l’ultimo film dell’Universo Spider-Man della Sony, ed è il più lungo finora.

Il sito norvegese di biglietteria cinematografica FilmWeb indica la durata di Madame Web in un’ora e 56 minuti, ovvero 116 minuti. Questo lo rende il più lungo dei recenti film Marvel della Sony, battendo la durata di un’ora e 52 minuti del primo film Venom, che in precedenza era il più lungo.

Madame Web è basato su un personaggio del mondo dei fumetti Marvel creato da Dennis O’Neil e John Romita Jr. Il film è diretto da S. J. Clarkson (Orange Is the New Black, Jessica Jones, Anatomy of a Scandal) da una sceneggiatura di Claire Parker e S. J. Clarkson e interpretato da Dakota Johnson, nel ruolo di protagonista, insieme a Sydney Sweeney, Celeste O’Connor, Isabela Merced, Tahar Rahim, Mike Epps, Emma Roberts e Adam Scott. Madame Web sarà nelle sale italiane nel 2024 prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.

Tutto quello che sappiamo su Madame Web

“Nel frattempo, in un altro universo…”, Madame Web è la storia delle origini di una delle eroine più enigmatiche dei fumetti Marvel. Dakota Johnson interpreta la protagonista, Cassandra Webb, un paramedico di Manhattan con poteri di chiaroveggenza. Costretta a confrontarsi con alcune rivelazioni del suo passato, stringe un legame con tre giovani donne destinate a un futuro straordinario ma che dovranno sopravvivere a un presente pieno di minacce.

The Batman 2: ecco quando iniziano le riprese!

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The Batman 2: ecco quando iniziano le riprese!

A poco meno di due anni dal debutto del primo film nelle sale, un rapporto suggerisce che la data di inizio delle riprese di The Batman – Part 2 è stata fissata per il sequel DC.

Secondo World of Reel, le riprese di The Batman – Part 2 dovrebbero iniziare il prossimo agosto, mentre la scadenza per la presentazione della sceneggiatura del film è fissata per febbraio. L’indiscrezione era stata riportata originariamente a dicembre, ma oggi è tornata a galla.

La data di uscita dell’attesissimo film sequel è ancora il 3 ottobre 2025, anche se il report di World of Reel fa notare che potrebbe subire delle modifiche in futuro.

Finora non si sa molto della trama di The Batman – Part 2, anche se Robert Pattinson dovrebbe tornare a vestire i panni del Cavaliere Oscuro. Il primo film ha fatto riferimento al Joker e ha lasciato in vita l’Enigmista ad Arkham, quindi uno o entrambi questi iconici antagonisti potrebbero fare ritorno. Proprio il mese scorso, il co-CEO dei DC Studios James Gunn ha smentito una voce su chi potrebbero essere i cattivi del sequel e sulla possibile introduzione di Dick Grayson/Robin.

Quali sono le ultime novità su The Batman – Parte 2?

Nell’ultimo aggiornamento sull’attesissimo seguito, le riprese di The Batman – Parte 2 sarebbero state posticipate a marzo 2024. La star principale Robert Pattinson riprenderà il ruolo principale, con Matt Reeves che tornerà alla regia. Anche Mattson Tomlin tornerà per scrivere la sceneggiatura insieme a Reeves. La data di uscita è attualmente fissata per il 3 ottobre 2025. Il primo film ha raggiunto più di 770 milioni di dollari al botteghino, diventando il settimo film con il maggior incasso del 2022 e ottenendo recensioni positive.

Nel cast di Batman c’erano anche Zoë Kravitz nel ruolo di Selina Kyle/Catwoman, Jeffrey Wright nel ruolo di James Gordon del GCPD, John Turturro nel ruolo di Carmine Falcone, Peter Sarsgaard nel ruolo del procuratore distrettuale di Gotham Gil Colson, Andy Serkis nel ruolo di Alfred Pennyworth e Colin Farrell nel ruolo di Oswald Cobblepot/Penguin. Restano invece dubbi riguardo il coinvolgimento del Joker, introdotto nel primo film con Barry Keoghan nel ruolo. Proprio l’attore, però, ha lasciato intendere che l’arcinemesi di Batman potrebbe far parte del film.

This Is Me Now: A Love Story, trailer del film Prime con Jennifer Lopez

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Prime ha diffuso il trailer di This Is Me Now: A Love Story, il film Prime Original scritto e interpretato da Jennifer Lopez. Diretto da Dave Meyers con Jennifer Lopez, Fat Joe, Trevor Noah, Kim Petras, Post Malone, Keke Palmer, Sofia Vergara, Jenifer Lewis, Jay Shetty, Neil deGrasse Tyson, Sadhguru, Tony Bellissimo, Derek Hough, Trevor Jackson, Paul Raci, Bella Gagliano, Brandon Delsid, Ashley Versher, Malcolm Kelner, Alix Angelis, Danielle Larracuente, Matthew Law e Ben Affleck 

This Is Me…Now: A Love Story è Jennifer Lopez come non l’avete mai vista. Insieme al regista Dave Meyers, Jennifer ha creato un’odissea cinematografica di stampo narrativo, fatta di storie del mito e di guarigione personale. In concomitanza all’uscita del suo nuovo album in studio, che arriva a distanza di dieci anni dall’ultimo progetto, questo film Amazon Original spazia tra generi diversi e mostra il suo viaggio verso l’amore, attraverso i suoi stessi occhi. Con costumi fantastici, coreografie mozzafiato e camei di star, questa panoramica rappresenta un’intima retrospettiva del cuore resiliente di Jennifer.

Mechanic: Resurrection, tutto quello che c’è da sapere sul film con Jason Statham

Mentre Jason Statham è attualmente al cinema con il nuovo film action The Beekeper (qui la recensione), sono diversi i suoi film di questo genere che i fan possono riscoprire. The Transporter, Crank, Safe o Parker sono solo alcuni dei tanti, tra i quali si ritrova anche l’apprezzato Mechanic: Resurrection. Si tratta del sequel di Professione assassino (titolo italiano di The Mechanic), il quale uscito nel 2011 era un remake dell’omonimo film del 1972 con Charles Bronson, solo con un finale differente. Quel film non si affermò però come un grande successo e quindi questo sequel è stato finanziato in modo indipendente.

Statham ha infatti dichiarato che, dopo aver avuto ruoli di supporto in I mercenari 3 (2014), Fast & Furious 7 (2015) e Spy (2015), voleva offrire ai suoi fan una nuova performance da protagonista nel genere che si aspettano da lui. Decise così di dare vita a Mechanic: Resurrection, regia di Dennis Gansel, dove però ci si allontana dall’ambientazione metropolitana del primo capitolo per spostarsi nelle tipiche ambientazioni esotiche delle popolari saghe di spionaggio. Girato in localita come Thailandia, Malesia, Bulgaria, Brasile, Australia e Cambogia, il film si èdunque arricchito di un sapore internazionale, merito anche di un cast variegato.

Per chi dunque è in cerca di un buon film d’azione con protagonista Statham, Mechanic: Resurrection è un titolo da scoprire o riscoprire, ricco di colpi di scena, sequenze d’azione particolarmente entusiasmanti e tanto ritmo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Mechanic: Resurrection

Protagonista del film è Arthur Bishop, un ex sicario che, dopo aver inscenato la propria morte, si è trasferito a Rio de Janeiro dove tutti lo conoscono ora come Santos. Nella sua precedente attività l’uomo era noto per la sua capacità di far passare gli omicidi come morti accidentali. Chiuso con il suo vecchio lavoro, adesso vuole però condurre una vita tranquilla senza più spargimenti di sangue. La sua serenità, tuttavia, non è ovviamente destinata a durare. Un giorno viene infatti contattato da Renee Tran che, per conto del suo capo, vuole assoldarlo per l’assassino di tre persone, cosa che però deve appunto passare come un incidente.

Bishop non riesce a capire come possano averlo trovato e, non fidandosi, decide di scappare. Non prima però di aver scattato una fotografia alla donna e aver ucciso gli uomini che erano con lei. Sentendosi in trappola, c’è solo una cosa che può fare: andare in Thailandia dalla sua amica Mei per cominciare a fare delle ricerche e capire meglio chi sia il mandante che voleva commissionargli l’omicidio. Dopo aver investigato, scopre che dietro a Renee c’è un tale di nome Riah Crain. A questo punto Arthur deve però scoprire perché voleva far ammazzare quelle persone e perché ha scelto proprio lui per tale compito.

Mechanic Resurrection Jason Statham Jessica Alba

Il cast di Mechanic: Resurrection

Come anticipato, ad interpretare Arthur Bishop torna l’attore Jason Statham, il quale ha dichiarato di aver provato grande soddisfazione nel poter eseguire i propri stunt. “Da bambino ho fatto un sacco di esperienza con diversi tipi di arti marziali, ginnastica e sport, e questo può davvero darti un vantaggio nel fare questo tipo di sequenze“, ha affermato. Per l’attore, le scene di combattimento sono costruite per essere anche un’evoluzione del personaggio di Arthur Bishop. “Bisogna farlo sembrare inventivo e intelligente, perché Bishop è un uomo che elabora le cose man mano. Stiamo cercando di far sembrare che stia improvvisando con la location che lo circonda, cosa che a volte è piuttosto difficile da fare“, ha affermato l’attore.

Accanto a lui, l’attrice Jessica Alba interperta Gina Thorne, alleata di Arthur, mentre Sam Hazeldine è Riah Crain. Per prepararsi alle sequenze d’azione, i due si sono sottoposti a un intenso allenamento fisico. “Nei momenti in cui si vede Gina difendersi e in azione, volevo che fosse brutale, reale, intenso e disordinato“, ha affermato Alba. Nel film recitano poi i premi Oscar Tommy Lee Jones nel ruolo di Max Adams e Michelle Yeoh in quelli di Mei. Il primo dei due, in realtà, pur essendo pubblicizzato come uno dei protagonisti, compare nel film solo dopo 1 ora e 11 minuti. Gli attori John Cenatiempo, Toby Eddington e Femi Elufowoju interpretano rispettivamente Jeremy, Adrian Cook e Krill.

Mechanic: Resurrection: ci sarà un sequel?

Mechanic: Resurrection si affermato come un buon risultato al box office, con un incasso globale di circa 125 milioni di dollari a fronte di un budget di appena 40. Tale riscontro positivo poteva far pensare che sarebbe stato realizzato almeno un altro film, così da realizzare quantomeno una trilogia dedicata ad Arthur Bishop. Tuttavia, ad oggi non si hanno notizie riguardo un Mechanic 3. Il film non è in programma nel futuro dell’attore e l’assenza di dichiarazioni in merito sembra essere la prova definitiva che, al momento, non c’è l’intenzione di realizzare un terzo film. La cosa dispiacerà sicuramente a chi ha apprezzato i primi due e chiedeva a gran voce una nuova avventura per Arthur Bishop.

Il trailer di Mechanic: Resurrection e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Mechanic: Resurrection grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 17 gennaio alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Mio fratello rincorre i dinosauri: trama, cast e la vera storia dietro al film

Il cinema è sempre stato un ottimo strumento per raccontare la diversità. La sua capacità di raggiungere numerosi spettatori lo rende ovviamente un mezzo ideale per proporre storie che aprano gli occhi su argomenti come, appunto, la naturale presenza di diversità nella specie umana, e di come questa non debba essere vista come un male. Tra i titoli più recenti che hanno riflettutto su tali tematiche vi è Wonder, ma anche in Italia è stato realizzato un film simile, che racconta la diversità quale possibile fonte di nuovi possibili punti di vista sul mondo. Si tratta di Mio fratello rincorre i dinosauri, opera prima del regista Stefano Cipiani, poi distintosi anche con la serie Fedeltà e il film Educazione fisica.

Con Mio fratello rincorre i dinosauri, scritto da Fabio Bonifacci e Giacomo Mazzariol, si porta dunque sul grande schermo una storia molto delicata, affrontata con tatto e umorismo, la tematica relativa alla sindrome di Down, cercando di smontare tutti i pregiudizi esistenti a riguardo. Similmente a quanto avviene in Wonder, si propongono anche qui diversi punti di vista sulla vicenda, così da restituire un ritratto completo di tutte le parti coinvolte. Non solo quindi il giovane protagonista affetto dalla sindrome, ma anche i suoi coetanei, i genitori e il fratello e altre personalità che gravitano intorno a lui.

Mio fratello rincorre i dinosauri si è poi affermato come uno dei maggiori successi della sua stagione, ricevendo un’accoglienza di pubblico e critica generalmente positiva. In ogni caso, si tratta di una storia che ha molto da insegnare e che non dovrebbe essere sottovalutata. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Mio fratello rincorre i dinosauri storia vera

La trama di Mio fratello rincorre i dinosauri

Protagonista del film è Giacomo, che fin da piccolo ha creduto alla tenera bugia che i suoi genitori gli hanno raccontato, ovvero che Giovanni, suo fratello, fosse un bambino “speciale”, dotato di superpoteri. Con il passare del tempo Giovanni, affetto dalla sindrome di Down, per suo fratello diventa però un segreto da non svelare. Quando però Giacomo conosce Arianna, di cui si innamora, le cose si complicano. La presenza di Giovanni, con i suoi bizzarri e imprevedibili comportamenti, diventa a quel punto per lui un fardello tanto pesante da arrivare a negare ad Arianna e ai nuovi amici del liceo la sua esistenza. Ma non ci vorrà molto prima che la cosa venga allo scoperto, insegnando a Jack una lezione molto importante.

Il cast di Mio fratello rincorre i dinosauri

Ad interpretare Giacomo vi è il giovane Francesco Ghenghi, mentre Giovanni è interpretato da Lorenzo Sisto. Nei panni dei loro genitori, Davide e Katia, si ritrovano invece gli attori Alessandro Gassmann e Isabella Ragonese. Arianna è interpretata da Arianna Bacheroni, mentre Roberto Nocchi è Vittorio, amico di Giacomo. Recitano poi nel film anche Gea Dall’Orto nel ruolo di Dalila Mazzariol e Mariavittoria Dallastra in quelli di Alice Mazzariol. L’attore Saul Nanni interpreta Brune, mentre si può ritrovare nel film anche la celebre Rossy de Palma, l’attrice spagnola nota per la sua collaborazione con Pedro Almodovar, qui nel ruolo di zia Dolores.

Mio fratello rincorre i dinosauri

Il libro e la vera storia dietro Mio fratello rincorre i dinosauri

Come già accennato, quella di Mio fratello rincorre i dinosauri è una storia vera, quella di Giacomo Mazzariol e di suo fratello Giò, affetto da sindrome di Down. I due si sono fatti conoscere nel 2015 con il video The Simple Interview, pubblicato su YouTube in occasione della giornata mondiale della Sindrome di Down. Nella clip si vede Giò, in giacca e cravatta con tanto di valigetta, recarsi a quello che sembra a tutti gli effetti un colloquio di lavoro. Dall’altra parte della scrivania, però, c’è suo fratello maggiore che utilizza le domande per svelare al pubblico la vita allegra e colorata di Giò, cercando così di far decadere tutti gli stereotipi legati alle persone affette da questo tipo di sindrome.

Il video ebbe molto successo e Giacomo e Giò vennero contattati da diverse trasmissioni televisive, fino a quando Giacomo non riceve la proposta da parte di una casa editrice di scrivere un libro sul rapporto tra lui e suo fratello. Nasce così Mio fratello rincorre i dinosauri, divenuto un vero e proprio caso editoriale, nel quale Giacomo racconta di come da bambino provasse vergogna per quel fratello così strano, arrivando appunto a negarne l’esistenza. Crescendo, però, Giacomo ha imparato ad allinearsi al particolare modo di agire o di osservare le cose di Giò, riuscendo da quel momento a sviluppare con lui un legame divenuto poi sempre più solido.

Il trailer di Mio fratello rincorre i dinosauri e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Mio fratello rincorre i dinosauri grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Prime Video, Now e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 17 gennaio alle ore 21:25 sul canale Italia 1.

Gran Torino: la trama, l’auto, e il cast del film di Clint Eastwood

Un monumento vivente del cinema come Clint Eastwood non sembra sbagliare mai un colpo, nemmeno raccontando una storia semplice, e molto americana, come quella di Gran Torino (qui la recensione), film portato al cinema nel 2008. Clint questa volta si mette nei panni di Walt Kowalski, veterano della guerra in Corea, razzista, nazionalista, ultra-conservatore, con la bandiera americana che sventola sul suo portico, pronto a difendere il proprio territorio da tutto e tutti, specialmente da chi non appartiene al popolo statunitense. Eastwood torna dunque nella provincia americana, che sembra non stancarsi mai di raccontare con un occhio saggio ma spietato.

Considerato uno dei maggiori film del regista degli ultimi tempi, questo nasce da una sceneggiatura originale di Nick Schenk, il quale iniziò a concepire la storia già negli anni Novanta, dopo essere entrato in contatto con la cultura degli Hmong. Questo è un gruppo etnico che vive prevalentemente nelle regioni montane della Cina, ma di cui si ritrovano molti immigrati proprio negli Stati Uniti. Dopo aver inviato la sceneggiatura alla Warner Bros., questa finì in mano ad Eastwood, il quale la ritenne una storia nelle sue corde. Il regista apprezzò in particolare il modo in cui si parlava del cambiamento della società americana, come anche la trasformazione che il protagonista manifesta.

Le riprese si svolsero prevalentemente nella città di Detroit, dove è anche ambientata la storia del film. Al momento del suo arrivo in sala, il film è stato preceduto dal video musicale per il brano originale presente nel film, composto dallo stesso Eastwood insieme al figlio Kyle. Gran Torino si affermò poi come un grande successo, vincendo numerosi premi di grande prestigio, e arrivando a guadagnare circa 270 milioni di dollari a livello globale a fronte di un budget di soli 30. Molteplici sono le curiosità legate al film, dal cast alla scelta del titolo, e proseguendo qui nella lettura sarà possibile scoprire tutto ciò.

Gran Torino: la trama del film

Protagonista del film è l’anziano Walt Kowalski, un reduce della guerra di Corea. Dopo il congedo, per tutta la vita egli ha lavorato come operaio alla Ford. Andato ora in pensione e rimasto vedovo dopo un lungo matrimonio, Walt si ritrova ora a vivere un’esistenza semplice e metodica nel quartiere popolare di Highland Park, nella periferia di Detroit. È questa una zona ora popolata da numerose famiglie di immigrati dall’Asia, dove la criminalità giovanile è estremamente diffusa. Tra i pochi americani rimasti nella zona, Walt vive un rapporto conflittuale con tali popolazioni, e in particolare con la famiglia di Hmong sua vicina di casa. L’unica cosa a cui egli sembra tenere particolarmente è la sua Ford Gran Torino del 1972.

Quando però un giorno Walt si ritrova ad assistere ai figli dei suoi vicini minacciati da alcuni malviventi, non può fare a meno di intervenire. Imbracciato il fucile, egli mette in fuga i criminali, conquistando così la stima e il rispetto dell’intera comunità. Inizialmente il vecchio sembra non apprezzare le attenzioni che riceve come ringraziamento, ma in qualche modo la sua dura corazza si inizia a scalfire. Walt però si è ora fatto dei pericolosi nemici, che non mancheranno di attendere il momento giusto per vendicarsi. La vicinanza con il giovane Thao permetterà però all’anziano di riscoprire il valore degli affetti, instaurando con il giovane un rapporto padre-figlio da tempo dimenticato.

Gran Torino cast

Gran Torino: il cast del film

Eastwood decise di tornare a recitare a distanza di quattro anni dall’ultima volta, avvenuta per Million Dollar Baby, per interpretare qui il ruolo del protagonista Walt Kowalski. Per lui si è trattato della terza volta nei panni di un reduce della guerra di Corea, avendo già interpretato tale parte anche in Gunny e Potere assoluto. Proprio il personaggio da lui ricoperto nel primo di questi due fu la principale fonte di ispirazione per Kowalski. Eastwood decise infatti di utilizzare lo stesso tono di voce, conferendo al personaggio una personalità ancor più cupa e severa. Tra gli altri noti attori presenti nel film si annoverano John Carroll Lynch nei panni del barbiere Martin, Geraldine Hughes in quelli di Karen Kowalski, e Scott Eastwood, figlio del regista, che ricopre il ruolo di Trey.

Ad interpretare il giovane Thao vi è l’attore Bee Vang. Con vere origini hmong, questi si trovava qui alla prima esperienza per il grande schermo. Desideroso di dare il meglio di sé, egli si impegnò molto nell’imparare quante più tecniche di recitazione possibile, aspirando a risultare realistico nella sua interpretazione. Non ricevendo indicazioni da Eastwood, questi raccontò di essersi preoccupato di non aver soddisfatto il regista, salvo poi scoprire che quando egli non ha nulla da dire significa che è entusiasta di quanto visto. Come lui, nel film sono presenti anche altri diversi attori alle prime armi. Tra questi vi è Ahney Her, che interpreta Sue Lor, la ragazza residente nella casa accanto a quella di Walt. A lei venne inoltre permesso di improvvisare alcune delle proprie battute.

Gran Torino: l’auto che dà il titolo al film

Il titolo del film, Gran Torino, si riferisce all’omonima celebre automobile della Ford, particolarmente in voga negli anni Settanta negli Stati Uniti. Il nominativo di “Torino” deriva dal fatto che gli americani avevano un grande considerazione della città italiana in quanto sede della FIAT. Torino è inoltre gemellata proprio con Detroit, la città dove si svolge la storia del film. Il personaggio interpretato da Eastwood possiede un automobile di questo tipo, ricordo del suo lavoro presso la Ford, e vi dedica una cura particolarmente maniacale. L’auto in questione sarà poi più volte coinvolta nel film, rappresentando tanto un epoca quanto uno degli elementi principali negli snodi della vicenda.

Il trailer di Gran Torino e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film è possibile fruire di Gran Torino grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il film è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno mercoledì 17 gennaio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Il Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim, le connessioni con la trilogia principale

Il Signore degli Anelli: La guerra dei Rohirrim in produzione alla Warner Bros. porterà il pubblico in un momento della Terra di Mezzo che non abbiamo ancora visto, diverso e precedente alla fine della Terza Era durante la quale è ambientata la trilogia di Peter Jackson. Naturalmente, dato l’enorme successo dei film de Il Signore degli Anelli, una delle domande più diffuse riguardo La guerra dei Rohirrim è come il film si collegherà alla storia degli altri film.

La trilogia del Signore degli Anelli di Jackson rappresenta lo standard più alto degli adattamenti cinematografici di Tolkien. L’estetica, il cast e l’aderenza al canone sono tutti parte del motivo per cui questi film sono così amati oggi, e questo ha reso difficile per altri prodotti ottenere lo stesso tipo di accettazione da parte del pubblico. Ora, Warner Bros e New Line hanno unito le forze per il film anime Il Signore degli Anelli: La guerra dei Rohirrim, che sebbene sarà un progetto indipendente potrebbe anche avere dei punti di contatto con i tre film di Jackosn. Ecco quali:

La guerra dei Rohirrim potrebbe essere un prequel per le vicende di Rohan

EomerIl Regno di Rohan è stato ampiamente raccontato in Il Signore degli Anelli: Le Due Torri e ne Il Ritorno del Re di Jackson, e La Guerra dei Rohirrim approfondirà ancora di più la storia dei Signori dei Cavalli. Attraverso la trilogia, il pubblico conosce re Théoden, Éomer e Éowyn e vede la relazione conflittuale con il regno di Gondor. Tuttavia, il film esplorerà un altro conflitto del regno con un clan di Uomini, i Dunlendings, e seguirà la tragica storia di Re Helm Mandimartello, che governò Rohan 183 anni prima della morte di Théoden in Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re.

Il nuovo film del Signore degli Anelli spiegherà l’origine del Fosso di Helm

Ne Il Signore degli Anelli: Le Due Torri di Jackson, Theoden conduce il suo popolo al Fosso di Helm, dove Rohan si difende dall’attacco degli Uruk-hai di Saruman. Questa roccaforte prende il nome da Helm Mandimartello, uno dei personaggi centrali di La guerra dei Rohirrim, e sarà molto probabilmente un’ambientazione significativa del film. Secondo il canone di Tolkien, il Fosso di Helm fu inizialmente fondato dal Regno di Gondor, ma in seguito fu donato ai Rohirrim. Poi, durante il Lungo Inverno, Mandimartello e i suoi soldati si rifugiarono lì, da quel momento il luogo prese il suo nome. Successivamente, al Fosso di Helm si verificarono diverse battaglie significative contro i Dunlandiani.

La guerra dei Rohirrim riguarda l’antenato di re Théoden

Re Théoden è un personaggio cruciale ne Il Signore degli Anelli: Le Due Torri e ne Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re di Jackson. Era considerato un re volitivo, determinato a proteggere il suo popolo ad ogni costo. Questo è una sorta di tratto familiare, come si vedrà anche con l’antenato di Théoden, Helm Mandimartello. Questo tragico re di Rohan era noto per essere così forte da non usare mai un’arma vera e propria, e uccideva invece i suoi nemici con un solo colpo di pugno.

Il film spiegherà l’esistenza della statua vista ne le Due Torri

Il Signore degli Anelli: Le Due TorriSebbene non sia mai stata notata direttamente dai protagonisti del film ne Il Signore degli Anelli: Le Due Torri, una statua di Helm Mandimartello si vede chiaramente al Fosso di Helm, prima che scoppi la battaglia contro gli Uruk-hai di Saruman. Il leggendario personaggio di Tolkien si riconosce dal martello in mano e dal corno da guerra, che si dice suonasse ogni volta che scendeva in battaglia. Poiché il Fosso di Helm fu fondato molto prima che questo Re Rohirrim venisse a soggiornare a Hornburg, sarà interessante vedere le circostanze della costruzione di questa statua. Ne Le Due Torri, si vede un’altra statua rotta accanto a quella di Helm, e La guerra dei Rohirrim potrebbe avere l’opportunità di rivelare chi era raffigurato in questa statua caduta.

Éowyn con la voce di Miranda Otto racconterà La guerra dei Rohirrim

Sebbene la maggior parte dei personaggi della trilogia di Peter Jackson non sia ancora nata nel momento in cui è ambientata La guerra dei Rohirrim, almeno un membro del cast tornerà per il prequel. Miranda Otto riprenderà il ruolo di Éowyn, nella veste di narratrice del film. Ciò implica che La Guerra dei Rohirrim sarà una sorta di storia nella storia, magari con Éowyn che racconterà ai suoi figli, avuti dal marito Faramir di Gondor, la storia della loro famiglia di Rohan. Questo sarà uno dei collegamenti più emozionanti con i film di Jackson e servirà a far sembrare questo prequel un’aggiunta coerente alla trilogia del Signore degli Anelli.

Alan Lee e John Howe sono nel team creativo di La guerra dei Rohirrim

Il Signore degli Anelli: La guerra dei Rohirrim
Via Variety, Per gentile concessione di Warner Bros. Pictures

Gran parte del modo in cui il pubblico moderno percepisce la Terra di Mezzo dipende dai design mozzafiato dei film del Signore degli Anelli di Jackson e da tutto ciò che ha a che fare con gli illustratori Alan Lee e John Howe. Non solo la coppia è stata responsabile del concept art per tutti e tre i film del Signore degli Anelli, ma Lee ha lavorato come illustratore per diverse edizioni delle opere di Tolkien pubblicate postume. Ciò rende la notizia che Lee e Howe faranno parte del team creativo di La guerra dei Rohirrim molto confortante. Il fatto che il film sarà un anime significa che la Terra di Mezzo sarà rappresentata sotto una luce completamente nuova, ma con il talentuoso duo, il film dovrebbe sembrare proprio come la Terra di Mezzo di Jackson.

Le battaglie del film vedranno nuovamente protagonisti gli Easterling e i Corsari di Umbar

The Lord of the Rings- The War of the RohirrimLe battaglie de La guerra dei Rohirrim avranno molto in comune con quelle viste nel Signore degli Anelli di Jackson. Non solo alcune saranno ambientati al Fosso di Helm, proprio come ne Le Due Torri, ma molti dei partecipanti ai precedenti conflitti di Rohan saranno gli stessi della Battaglia dei Campi del Pelennor ne Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re. Il principale nemico di Helm, i Dunlending, alla fine unirà le forze con i Corsari di Umbar (i pirati sconfitti dagli Uomini Morti di Dunclivo da Aragorn) e gli Easterling (le tribù malvagie di Uomini provenienti dal misterioso Oriente). Forse potremmo anche vedere il ritorno degli Olifanti!

La guerra dei Rohirrim farà probabilmente riferimento al crescente potere di Sauron

Sauron-Mount-DoomLa guerra dei Rohirrim avrà luogo dopo che Isildur ha tagliato l’Unico Anello dalla mano di Sauron e prima che Bilbo lo rubi a Smeagol. Pertanto, Sauron non costituirà ancora un elemento di preoccupazione per i regni della Terra di Mezzo. Tuttavia, questo non vuol dire che l’influenza malvagia del Signore Oscuro non abbia avuto effetto su Rohan. Nel Signore degli Anelli è implicito che la discordia tra i regni trovi le sue radici nella crescente oscurità di Sauron, ed è la natura stessa del suo male che porta alla corruzione e alla guerra. Anche 183 anni prima degli eventi della trilogia del Signore degli Anelli di Jackson, i personaggi saranno in grado di percepire il presagio malvagio di ciò che verrà.