La quarantesima edizione del
Torino Film Festival si svolgerà dal 25
novembre al 3 dicembre sotto l’egida del Museo Nazionale
del Cinema – presieduto da Enzo Ghigo e diretto da
Domenico De Gaetano – con la direzione artistica
di Steve Della Casa che torna a dirigere la
manifestazione a distanza di vent’anni. Consulenti della Direzione
Artistica sono Luca Beatrice, Claudia Bedogni, Giulio
Casadei, Antonello Catacchio, Massimo Causo, David Grieco Grazia
Paganelli, Giulio Sangiorgio e Caterina Taricano, Luigi Mascheroni,
Paola Poli, Alena Shumakova e Luciano Sovena.
L’edizione 40 del Torino
Film Festival segna il ritorno in sala del pubblico e a
partire da questa prospettiva sono stati concentrati tutti gli
sforzi proprio come scelta strategica da parte del Museo Nazionale
del Cinema. La novità di Casa Festival, una cittadella del cinema
aperta al pubblico e situata nel suggestivo scenario della
Cavallerizza Reale nel centro di Torino, è a suo modo simbolica: il
festival vuole coinvolgere la città, vuole che gli addetti ai
lavori e gli artisti si mescolino con il pubblico come è avvenuto
nella grande tradizione di questo festival.
La scelta di affidare l’immagine
della quarantesima edizione a un artista di fama internazionale
come Ugo Nespolo va nella stessa direzione. Nespolo ha molto
frequentato il cinema e, per creare l’immagine del 40
TFF, ha voluto rendere omaggio ai grandi miti
dell’immaginario cinematografico per realizzare elementi pop che
vestiranno la città nei giorni del festival. E anche la scelta di
inaugurare il festival stesso con un gala al Teatro Regio nel quale
Hollywood Party (la storica trasmissione di cinema di Rai Radio3)
parlerà a modo suo e con ospiti prestigiosi di un tema accattivante
come il rapporto tra i Beatles, i Rolling Stones e il cinema, è una
scelta al tempo stesso originale e pop. Madrina del festival sarà
Pilar Fogliati, brillante talento dello spettacolo italiano tra
piccolo e grande schermo che ha scelto il festival di Torino per la
sintonia con la sua attività di attrice e autrice.
Tanti saranno gli ospiti, molto
diversi tra loro ma tutti accomunati da un filo rosso. Non verranno
a Torino per frequentare tappeti rossi, ma per parlare di cinema
(del cinema che fanno o di quello che amano), e lo faranno di
fronte a un vasto pubblico di appassionati. Da Malcolm
McDowell (che festeggerà a Torino i 50 anni
di Arancia meccanica e riceverà dal Museo
Nazionale del Cinema la Stella della Mole) a
Paola Cortellesi, da
Toni Servillo a Mario
Martone, da Stefano Bollani a
Valentina Cenni, da
Paolo Sorrentino a
Sergio Castellitto, da
Michele Placido a Noemi, da
Francesco De Gregori a
Marco D’Amore, da Marina
Cicogna a Simona Ventura, da
Vittorio Sgarbi a Morgan, da
Gianluca Vialli a Roberto
Mancini, da Louis Mandoki a
Lamberto Bava: storie e idee diverse, tutte
accomunate da un incontro pubblico e da un grande amore per la
settima arte.
Poi ci sono i film. Tanti esordi e
anteprime internazionali, molti titoli dei quali sentiremo parlare
in futuro, e anche qualche gradito ritorno, come quello di Antonio
Rezza che propone un film straordinario tornando nel festival che
aveva vinto due volte negli anni Novanta. E poi ci sono le
intersezioni, in particolare con la Film Commission, il Torino Film
Lab e con il Torino Film Industry che quest’anno vedrà il TFF
impegnato in prima persona.
Da sempre attento ai temi della
sostenibilità ambientale il Torino Film Festival ribadisce la
volontà ad impegnarsi in tal senso facendo proprie le buone
pratiche indicate nella Guida Festival Green realizzata dall’AFIC
(Associazione Festival Italiani Cinema) e relative a
10 aree tematiche di intervento – dalla mobilità ai
consumi energetici, passando per la sostenibilità alimentare e la
produzione di un merchandising ecologico e riciclabile – per
rendere un evento cinematografico più ecologico.
Sono questi gli elementi che
caratterizzano il Torino Film Festival numero 40, il cui programma
ricco, dettagliato e ambizioso potete leggere qui allegato. Un
festival colto ma popolare, di ricerca ma divertente. Un festival
che vuole essere una festa.
APERTURA 40 TORINO FILM
FESTIVAL
Per la prima volta nella sua storia
la serata inaugurale del Torino Film Festival, realizzata in
collaborazione con il Teatro Regio, sarà trasmessa in diretta su
Rai Radio3, all’interno dello storico programma Hollywood Party che
da trent’anni racconta il cinema alla radio, e sarà poi disponibile
su RayPlaySound. L’idea è di raccontare per 70 minuti il rapporto
tra i Beatles, i Rolling Stones e il cinema, con interviste e con
filmati rari o inediti che saranno visibili per il pubblico in sala
e saranno in audio per i radioascoltatori. I due gruppi più famosi
del pop inglese hanno infatti un rapporto molto intenso con il
cinema, che li ha visti attori e produttori nonché ovviamente
autori di colonne sonore. Nella loro storia ci sono rapporti con
Richard Lester, James
Bond, Jean-Luc Godard, Mario Schifano, Jonas Mekas, Wim
Wenders, Martin Scorsese oltre naturalmente a molti altri film e
titoli. Un rapporto che sarà analizzato dai conduttori di Hollywood
Party assieme a Malcolm McDowell, Noemi, Vincenzo Mollica, John
Vignola, Francesco De Gregori e altri ospiti che si
aggiungeranno.
- BEATLES E ROLLING STONES AL CINEMA 25 novembre 2022, ore 19
Torino, Teatro Regio e in diretta su Rai Radio 3 – Hollywood
Party
CONCORSO LUNGOMETRAGGI
Il concorso internazionale
lungometraggi è composto di dodici film – opere prima, seconde o
terze – sorrette da una visione del cinema che naturalmente si
spinge verso il futuro, ma con radici ben salde e storie che
sapranno far innamorare il pubblico. Nuovi autori, com’è tradizione
del Torino Film Festival, che ci aspettiamo di trovare tra i
maestri di domani, con il loro sguardo empatico sul reale,
eccentrico, drammatico, politico, ribelle, dirompente, irriverente.
Per questo ogni film ha un valore particolare e universale al tempo
stesso, perché racconta storie in cui è facile identificarsi, ma
che sanno essere strumento di riflessione sull’uomo, le società e i
meccanismi relazionali in contesti e in paesi diversi. Un vero e
proprio giro del mondo, dal Giappone alla Romania, dal Canada agli
Stati Uniti, ma anche Svizzera, Ucraina, Nicaragua, Francia,
Spagna, Argentina, Italia e Serbia, attraverso racconti di
gioventù, non sempre crudeli, ma esemplari e vibranti. La vitalità
del cinema contemporaneo è espressa, grazie a queste dodici opere,
attraverso la capacità di interpretare quella ricerca continua che
la settima arte porta avanti. Interrogativi lanciati come sfide o
segnali, diretti a chi saprà accogliere le prime e avrà lo sguardo
libero e fresco per decifrare i secondi.
- FALCON LAKE di Charlotte Le Bon
(Francia/Canada, 2022, DCP, 100′) Dalla graphic novel di Bastien
Vivès. Due adolescenti, d’estate: la scoperta del desiderio e il
fantasma del lago.
- LA HIJA DE TODAS LAS RABIAS /
DAUGHTER OF RAGE di Laura Baumeister (Nicaragua/Messico, 2022, DCP,
90′) Realismo magico in Nicaragua. Il viaggio di una bambina in un
mondo ostile riscattato dalla fantasia.
- KRISTINA / CHRISTINA di Nikola
Spasic (Serbia, 2022, DCP, 90′) Ritratto in forma di docu-fiction
di una sex worker transessuale serba. Un mélo raffinato e
pittorico.
- LA LUNGA CORSA / JAILBIRD di
Andrea Magnani (Italia / Ucraina, 2022, DCP, 88′)
Il cielo in una cella: tra coming of age surreale e fiaba
carceraria, l’opera seconda di Andrea Magnani (Easy).
- MAN AND DOG di Stefan
Constantinescu (Romania/Bulgaria, 2022, DCP, 106′)
Nel solco del miglior cinema rumeno contemporaneo. Un film teso,
ambiguo, sul filo di una mutevole verità.
- NAGISA di Takeshi Kogahara
(Giappone, 2021, DCP, 87′)
Il dolore mangia l’anima: quasi una ghost story persa nel tunnel
del ricordo di una sorella scomparsa.
- PALM TREES AND POWER LINES di
Jamie Dack (USA, 2022, DCP, 110′) Un uomo e un’adolescente nella
provincia americana. Sobrio e rigoroso, con un finale che non si
dimentica.
- PAMFIR di Dmytro
Sukholytkyy-Sobchuk (Ucraina/Francia/Polonia, 2022, DCP, 106′) In
una terra di riti pagani e suggestioni senza tempo un padre lotta
per la sua famiglia.
- LA PIEDAD di Eduardo Casanova
(Spagna / Argentina, 2022, DCP, 84′) Sangue vermiglio e canti
coreani in un mother-son horror comedy a metà tra il primo
Almodóvar e Takashi
Miike.
- RODEO di Lola Quivoron (Francia,
2022, DCP, 110′) Un’opera prima ribelle e insolente fatta di
sangue, asfalto e adrenalina.
- UNREST di Cyril Schäublin
(Svizzera, 2022, DCP, 93′) Nella Svizzera della seconda metà
dell’Ottocento: essere padroni del tempo, contro il tempo del
padrone.
- WAR PONY
di Riley Keough, Gina Gammell (USA, 2022, DCP, 115′)
Camera d’Or a Cannes, il ritratto appassionante di una comunità di
nativi americani.
CONCORSO DOCUMENTARI
INTERNAZIONALI
È un dato di fatto acquisito: che
lo si chiami (ancora o di nuovo) documentario o che lo si etichetti
come cinema del reale, è soprattutto in questo ambito che l’arte
cinematografica tenta di reinventarsi, dibattendosi alla ricerca di
nuovi linguaggi e nuovi modi per raccontare il mondo, sbilanciando
i rapporti tra fiction e non-fiction, provando a interpellare,
inquadrare, sfidare una realtà che da un lato si trova maggiormente
abitata da simulacri ingombranti, da dispositivi che la aumentano,
la deformano, astraggono o cancellano, e dall’altro si sente
minacciata da un senso di fine incombente, che si chiami pandemia,
guerra o cambiamento climatico. Così il Concorso documentari
internazionali è stato costruito come una mappatura delle forme
possibili, delle certe tendenze del documentario, accogliendo film
da tutto il mondo (dal Brasile al Portogallo, dall’Australia
all’Argentina, dal Libano alla Cina), proponendo modi divergenti
(dal documentario animato a quello d’osservazione, dal commento su
materiale d’archivio al re- enactment, dalla sinfonia della città
alla passeggiata), ma anche passando tra toni e registri opposti,
umori da commedie o angosce apocalittiche. Otto film che finiscono
per condividere – lo vedrete – un comune sentimento, la necessità
di interrogarsi sui luoghi e sulle rovine del cinema e della
Storia, l’esigenza di guardare con occhi nuovi quel che resta del
mondo come lo conosciamo.
- CORSINI INTERPRETA A BLOMBERG Y MACIEL di Mariano Llinás
(Argentina, 2021, DCP, 100′) Il tango, il cantante, il poeta e il
compositore: Mariano Llínas (La Flor) filma un film sull’Argentina
e su un suo eroe – o forse un dittatore…
- DRY GROUND BURNING di Adirley Queirós, Joana Pimenta (Brasile /
Portogallo, 2022, DCP, 153′) Léa e le sue sorelle nel Brasile di
Bolsonaro: tra western femminista e distopia carpenteriana.
- ELSEWHERE STARTS HERE AND IT’S HAPPENING di Darik Janik
(Australia, 2022, DCP, 63′) Un pittore e un fotografo vagano senza
direzione nel tempo immobile della pandemia. Beckettiano.
- OCTOPUS di Karim Kassem (Libano/USA, 2021, DCP, 65′) Beirut,
qualche giorno dopo l’esplosione nel porto. Sinfonia di una città
ferita.
- PARKLAND OF DECAY AND FANTASY di Chenliang Zhu (Cina, 2022,
DCP, 104′) Un ex parco giochi cinese, dimora di artisti e outsider,
è infestato dai fantasmi.
- RIOTSVILLE, USA di Sierra Pettengill (USA, 2022, DCP, 91′)
Usa, anni 60: l’esercito fonda una città-set in cui mettere in
scena gli scontri per i diritti civili.
- SILVER BIRD AND RAINBOW FISH di Lei Lei (USA/Olanda, 2022, DCP
(NO KDM), 104′)
Memorie sotto la stella rossa: tra plastilina e patchwork, la lunga
marcia animata della famiglia dell’autore nella Cina maoista.
- WHERE IS THIS STREET? OR WITH NO BEFORE AND AFTER di João Pedro
Rodrigues e João Rui Guerra da Mata (Portogallo/Francia, 2022, DCP,
88′) Il presente negli occhi del passato: tornare sui luoghi di Os
verdes anos per rivedere Paulo Rocha e ritrovare Isabel Ruth.
CONCORSO DOCUMENTARI ITALIANI
Otto modi di declinare il
documentario italiano per un Concorso che guarda la realtà
contemporanea ripensando il passato, elaborando le esperienze
soggettive e dialogando coi miti. Liberarsi nel senso quotidiano
dell’esistere è la spinta che muove la Foga dei passi – Cinemavita
percorsi da Francis Magnenot e Katia Viscogliosi tra Roma e Lione
nei giorni del lockdown. Ma il confinamento è anche quello che ha
offerto a Luca Ferri la distanza del mezzo per la narrazione della
Vita terrena di Amleto Marco Belelli, meglio noto come il Divino
Otelma. Così come ha dato al collettivo Santabelva l’occasione di
confrontarsi col Corpo dei giorni di libertà vigilata garantiti
dalla legge al terrorista nero Mario Tuti. Le esperienze personali
sono trame di vita vissuta e filmata in tournée dagli attori dalla
Cie du Passage di Neuchâtel, riscritta da Cosimo Terlizzi in Cinque
uomini, un diario al di là della scena. Ma la biografia può anche
essere trama di una narrazione di un gesto estremo nel dialogo tra
Francesco Patierno e la scrittrice Fuani Marino da cui scaturisce
Svegliami a mezzanotte. La Storia e le vite si intrecciano invece
in N’en parlons plus di Cecile Khindria e Vittorio Moroni, sospeso
sui ricordi di una famiglia di algerini harkis fuggita in Francia e
rinchiusa in un campo di prigionia. E poi c’è il mito: che
interroga il paesaggio siciliano, ritrovando attraverso i pupi di
Mimmo Cuticchio i passi di Dante e Virgilio Sulle vie dell’inferno.
E che contempla la forza primigenia delle fiamme dell’Etna,
cercando una risposta al quesito posto da Giuseppe Spina e Giulia
Mazzone in Dove vanno i vecchi dei che il mondo ignora?
- CINQUE UOMINI, UN DIARIO AL DI LÀ DELLA SCENA / FIVE MEN, A
DIARY BEYOND THE STAGE di Cosimo Terlizzi (Svizzera/Italia, 2022,
DCP, 62′) Cinque attori, una videocamera, una tournée: tra scena,
camerini e treni, Cosimo Terlizzi firma un altro diario di vita in
corso d’opera.
- CORPO DEI GIORNI di Santabelva (Italia, 2022, DCP, 96’) Un
collettivo cinematografico e un terrorista all’ergastolo: un
incontro/scontro sulla politica, ma anche sul senso del
filmare.
- DOVE VANNO I VECCHI DEI CHE IL MONDO IGNORA? di Giuseppe Spina,
Giulia Mazzone (Italia, 2022, DCP, 67′) Sulle tracce di un’antica
esplorazione, viaggio ipnotico nel tempo e nella materia
dell’Etna.
- FOGA DEI PASSI – CINEMAVITA di Francis Magnenot, Katia
Viscogliosi (Italia/Francia, 2022, DCP, 97′) Una suite a tempo di
vita (da lockdown): tra Roma e Lione, tra l’esistere e il filmare,
una coppia di autori “fragili” ma tutt’altro che ingenui.
- N’EN PARLONS PLUS di Cecile Khindria, Vittorio Moroni
(Francia/Italia, 2022, DCP, 76′)
Un viaggio alla ricerca delle proprie radici. E di una pagina
dimenticata del conflitto tra Francia e Algeria.
- SULLE VIE DELL’INFERNO di Mimmo Cuticchio (Italia, 2022, DCP,
52′) Nelle vene della Sicilia, seguendo i passi di Dante e
Virgilio: i pupi di Mimmo Cuticchio rileggono la Divina
Commedia.
- SVEGLIAMI A MEZZANOTTE di Francesco Patierno (Italia, 2022,
DCP, 71′) Dal romanzo di Fuani Marino, l’esplorazione di un dolore
inesprimibile negli archivi della memoria e dell’inconscio.
- VITA TERRENA DI AMLETO MARCO BELELLI di Luca Ferri (Italia,
2022, DCP, 98′) Tutto quello che avreste voluto sapere sul Divino
Otelma. Da Luca Ferri, strutturalista e surrealista.
DOCUMENTARI ITALIANI | Fuori
Concorso
- EROINA – LA GENERAZIONE PERDUTA di Marco Turco (Italia, 2022,
DCP, 75′- Storia d’Italia all’epoca della tossicodipendenza e di
Carlo Rovina, il giornalista che capì tutto ma non riuscì a starne
alla larga.
- UNA GIORNATA NELL’ARCHIVIO PIERO BOTTONI di Massimo D’Anolfi,
Martina Parenti (Italia, 2022, DCP, 35′) e
- POST-PROD di Lorenzo Casali (Italia, 2022, DCP, 43′ circa) Come
ti reinvento il film su commissione: due brevi documentari sul
ripensamento (politico) dei luoghi,
sullo spazio che si fa Storia.
- PARLATE A BASSA VOCE di Esmeralda Calabria (Italia, 2022, DCP,
81′)
Albania, oggi. Il peso della memoria a trent’anni dalla caduta del
regime comunista.
SPAZIO ITALIA
Da grande tradizione del Torino
Film Festival la sezione competitiva dedicata ai cortometraggi
italiani è sempre stata concepita come una palestra vivace e
dinamica all’interno della quale osservare i primi movimenti e le
sperimentazioni iniziali di giovani autori che si affacciano al
mondo del cinema, mescolandoli, in alcuni casi, alle prove di
registi più noti. Un modo per dare vita a un circolo virtuoso in
cui non solo far convivere generazioni differenti, ma poter
proporre al pubblico anche una selezione versatile di opere dagli
approcci diversi, e in cui accostare felicemente il cinema
narrativo a quello più sperimentale. Seguendo queste coordinate
sono stati pensati quindi i tre programmi di film che compongono la
sezione, e che sono stati divisi in tre giornate – fuori concorso
c’è anche Essere oro di Valentina Cenni, esempio di una
collaborazione ad alto livello (il film vede coinvolti Stefano
Bollani, Luca Bigazzi, Giorgio Tirabassi) che rende il corto una
vera e propria case history e che come tale sarà presentata. Gli
altri diciotto cortometraggi sono invece tutti in gara e si
diversificano sia per genere sia per le storie che raccontano. Una
festa dello sguardo dove rintracciare le idee e i talenti del
cinema di domani.
Concorso Cortometraggi
Italiani
Programma 1
Immagini celibi, decomposizioni,
paesaggi di nero carbone, coming of age, scoperte dell’animo, humor
nero.
- PERPENDICOLARE AVANTI di Federica Foglia (Canada/Italia, 2022,
DCP, 15′)
- AUTORITRATTO ALL’INFERNO di Federica Foglia (Canada/Italia,
2022, DCP, 8′)
- SIRENS di Ilaria Di Carlo (Germania/Italia, 2022, DCP,
13′)
- LA COPIA PERFETTA di Riccardo Lanaia (Italia, 2022, DCP,
15′)
- CICCIOLINA POCKET di Claudio Casazza (Italia, 2022, DCP,
16′)
- PIZZA PANIC di Leonardo Malaguti (Italia, 2022, DCP, 15′) IL
PICCOLO GOLEM di Federica Quaini (Italia, 2022, DCP, 21′)
Programma 2
Storie di mari e di balene, di
attesa e adattamento, inganni amorosi, corse in auto e viaggi nelle
immagini.
- LA VIA DEL FERRO di Francesco Cannavà (Italia, 2022, DCP,
22′)
- BALAENA di Alessia Cecchet (USA/Italia, 2022, DCP, 8′)
- KM 9 di Filippo Valsecchi (Italia, 2022, DCP, 12′)
- FINITE EYES di Clemente Ciarrocca (Italia, 2022, DCP, 25′)
- LO SGUARDO ESTERNO di Peter Marcias (Italia, 2022, DCP,
21′)
- L’ANNIVERSARIO di Marius Gabriel Stancu (Italia, 2022, DCP,
15′)
Programma 3
Opposti che si
incontrano/scontrano: realtà e finzione, vita e morte, ironia e
severità, l’uomo e la donna.
- CANINE di Lorenzo Mandelli
(UK/Italia, 2022, DCP, 19′)
- ZIO PALMIRO di Luca Sorgato
(Italia, 2022, DCP, 15′)
- UGHETTO FORNO – IL PARTIGIANO
BAMBINO di Fabio Vasco (Italia, 2022, DCP, 15′)
- OLD TRICKS di Edoardo Pasquini,
Viktor Ivanov (Italia/Bulgaria, 2022, DCP, 6′)
- RITIRATA di Gianmarco Di Traglia
(Italia, 2022, DCP, 11′)
Cortometraggi Italiani | Fuori
Concorso
- ESSERE ORO di Valentina Cenni (Italia, 2022, DCP, 15’) Una
bambina, un sogno, una fiaba. Una case history per un
cortometraggio particolare, raccontata da Valentina Cenni con
Stefano Bollani, Giorgio Tirabassi, Luca Bigazzi
FUORI CONCORSO
Spazio aperto per eccellenza, il
fuori concorso del Torino Film Festival presenta quest’anno una
selezione particolarmente ricca e articolata, che offre una
mappatura delle principali linee di tendenza del cinema
contemporaneo. Quattro i pilastri attorno a cui ruota la sezione:
il ritorno dei grandi autori e amici del festival (Werner
Herzog, Aleksandr Sokurov, Jerzy Skolimowski, Alain Cavalier, Lav
Diaz, Antonio Rezza, Sebastien Betbeder, Daniele Vicari, Christophe
Honoré, Pappi Corsicato, Alain Guiraudie); la scoperta o
la conferma di una nuova promettente generazione di cineasti
internazionali (Santiago Mitre, Davy Chou, Hlynur Palmason,
Alain Ugetto, Chie Hayakawa); il cinema di genere,
declinato in tutte le sue possibili formulazioni (dalla commedia
d’epoca di Pinball – The Man Who Saved the Game all’horror tutto al
femminile di Nocebo, passando per il thriller -splatter coreano
Wolf Hunting Project, la fantascienza sghemba di Quentin Dupieux,
il poliziesco australiano The Stranger, fino al peplum croato
Illyricum); e la produzione hollywoodiana della stagione, tra cui
gli attesissimi Empire of Light di Sam Mendes, She Said di Maria
Schrader e Daliland di Mary Harron. Senza dimenticare la serialità
televisiva italiana (Bad Guy e Il nostro generale) e l’omaggio a
Mike Kaplan, produttore di Robert Altman, che al festival
presenterà due documentari realizzati negli anni novanta, tra cui
Luck, Trust & Ketchup sulla lavorazione di America Oggi.
- L’AMITIÉ di Alain Cavalier (Francia, 2022, DCP, 124′)
L’amicizia secondo Alain Cavalier: tre ritratti guidati dal piacere
della condivisione. Senza nostalgia.
- THE BAD GUY di Giancarlo Fontana, Giuseppe Stasi (Italia, 2022,
DCP, 100′) Un giudice può diventare un criminale? La mafia può
distruggere completamente gli uomini che le danno la caccia? Una
serie thriller senza esclusione di colpi, con Luigi Lo
Cascio e Claudia Pandolfi.
- IL CRISTO IN GOLA di Antonio Rezza (Italia, 2022, DCP, 78′) Il
Vangelo secondo Antonio Rezza, già Leone d’oro per il teatro: un
film comico, satirico, tragico, religioso.
- DALILAND di Mary Harron (USA/Francia/UK, 2022, DCP, 104′) Dalla
regista di American Psycho, un ritratto inedito di Salvador Dalì e
la moglie Gala. Con Ben Kingsley e
Barbara Sukowa.
- EMPIRE OF LIGHT di Sam Mendes (UK/USA, 2022, DCP, 119′)
L’atteso ritorno di Sam Mendes. Una lettera d’amore al cinema
illuminata dalla performance di Olivia Colman.
- EO di Jerzy Skolimowski (Polonia/Italia, 2022, DCP, 88′) Premio
della Giuria al 75° Festival del Cinema di Cannes, l’asinello EO
emoziona quanto il suo celebre antenato Balthazar.
- FAIRYTALE di Aleksandr Sokurov (Russia/Belgio, 2022, DCP, 78′)
Stalin, Hitler, Churchill e Mussolini alle porte del paradiso: una
bolgia in deep fake.
- THE FIRE WITHIN: A REQUIEM FOR KATIA AND MAURICE KRAFFT di
Werner Herzog (UK/ Svizzera, 2022, DCP, 81’) Un omaggio di
spettacolare bellezza in memoria di due vulcanologi, perfetta
incarnazione dell’eroe herzoghiano.
- FUMER FAIT TOUSSER di Quentin Dupieux (Francia, 2022, DCP, 80′)
Il senso per l’assurdo di Dupieux al suo apice: un gruppo di
supereroi sfigati racconta storie dell’orrore.
- GODLAND di Hlynur Pálmason (Danimarca/Islanda/Francia/Svezia,
2022, DCP, 142′)
Un prete-fotografo danese nell’ostile terra d’Islanda di fine
Ottocento: there will be blood.
- ILLYRICVM di Simon Bogocević Narath (Croazia/Slovenia, 2022,
DCP, 95′) Illiria, i dominatori romani considerano i Liburni
selvaggi barbari, per poi scoprire che non sono così diversi da
loro.
- LE LYCÉEN / WINTER BOY di Christophe Honoré (Francia, 2022,
DCP, 122′) Il racconto d’inverno di Christophe Honoré: un film sul
lutto, il desiderio, i legami familiari.
- MANODOPERA – INTERDIT AUX CHIENS ET AUX ITALIENS di Alain
Ughetto (Italia/Francia/Svizzera,2022, DCP, 70′) L’emigrazione
italiana in Francia in un film in stop motion poetico e personale.
Premio della giuria ad Annecy.
- NOCEBO di Lorcan Finnegan (USA/Irlanda/Filippine, 2022, DCP,
97′) Allucinazioni, tremori e dolori scuotono Eva Green in questo
horror filippino irlandese tutto al femminile.
- IL NOSTRO GENERALE di Lucio Pellegrini, Andrea Jublin (Italia,
2022, DCP, 105′) Una fiction RAI per raccontare un grande servitore
dello stato ucciso dalla mafia. Con Sergio Castellitto,
- Antonio Folletto, Teresa Saponangelo LUCK, TRUST &
KETCHUP di Mike Kaplan (USA, 1993, DCP, 99′) Sul set di
America oggi, Robert Altman e i suoi attori si interrogano sulla
grande impresa di portare sullo schermo l’opera di Raymond
Carver.
- ORLANDO di Daniele Vicari (Italia, 2022, DCP, 122′) Il
campagnolo Michele Placido e una bimba metropolitana. In comune
hanno una storia. E un regista che sa raccontare.
- PEQUEÑA FLOR / PETITE FLEUR di Santiago Mitre
(Francia/Argentina/Belgio/Spagna, 2022, DCP, 98′)Per uccidere la
routine, riammazza il vicino… Sul corpo di Melvil Poupaud, una
commedia grand guignol scritta da Mariano Llínas.
- PERFETTA ILLUSIONE di Pappi Corsicato (Italia, 2022, DCP, 88′)
A 10 anni da Il volto di un’altra, il ritorno al cinema di fiction
di uno dei massimi inventori di forme del
nostro cinema.
- PINBALL – THE MAN WHO SAVED THE GAME di Austin Bragg, Meredith
Bragg (USA, 2022, DCP, 94’ circa) New York, il flipper è
fuorilegge. Un giornalista, fan del gioco, combatte la follia.
Incredibile storia vera.
- PLAN 75 di Chie Hayakawa (Giappone/Francia/Filippine, 2022,
DCP, 108′) Futuro prossimo: troppi anziani. Il governo decide di
promuovere un piano per l’eutanasia degli over 75.
- PROJECT WOLF HUNTING di Hongsun Kim (Corea del Sud, 2022, DCP,
121′)
Una nave cargo che trasporta pericolosi criminali precipita nel
caos. Il thriller più violento dell’anno.
- RETOUR À SÉOUL / RETURN TO SEOUL di Davy Chou
(Francia/Germania/Belgio, 2022, DCP, 119′) La distanza delle
origini: da Parigi a Seoul, la storia di una figlia lost in
translation.
- SHE SAID / ANCHE IO di Maria Schrader (USA, 2022, DCP,
128′)
Nella tradizione del cinema liberal americano, un film inchiesta
sul caso Weinstein che ha dato il via al #metoo.
- THE STRANGER di Thomas M. Wright (Australia, 2022, DCP, 117′)
Nelle notti dei deserti australiani, una sorprendente caccia di
polizia che è una messa in scena alla Mamet.
- A TALE OF FILIPINO VIOLENCE di Lav Diaz (Filippine, 2022, DCP,
412′) Il nuovo importante capitolo sulla storia delle Filippine
nell’opera didattico-epico-poetica di Lav Diaz.
- TOUT FOUT LE CAMP / THICK AND THIN di Sébastien Betbeder
(Francia, 2022 , DCP, 94′)
Betbeder torna al Torino Film Festival (dopo averlo vinto nel 2013)
con un road movie dolcemente stralunato e teneramente
grottesco.
- THE SHARPEST GIRL IN TOWN di Mike Kaplan (USA, 1999, DCP,
77′)
Mike Kaplan racconta Ann Sothern, attrice straordinaria degli anni
30 che conclude la sua carriera con il capolavoro Le balene
d’agosto di Lindsay Anderson.
- VIENS JE T’EMMÈNE / NOBODY’S HERO di Alain Guiraudie (Francia,
2022, DCP, 100′) Ci sono un innamorato, un arabo, una prostituta e
uno sguardo unico e originale sulle nevrosi della società
contemporanea.
FUORI CONCORSO | Personale Carlos
Vermut
Uno dei mandati del festival, una
delle sue missioni, è anche e soprattutto quello di scoprire un
cinema nuovo, nuovi autori, nuove idee. Per questo era importante
omaggiare e approfondire l’opera di un cineasta contemporaneo che
ci piacesse, un regista possibilmente non conosciuto e studiato in
Italia, ma che fosse in grado di mettere in forma, capire e segnare
lo spirito del tempo. La scelta è caduta su Carlos Vermut, classe
1980, di Madrid, la cosa migliore accaduta al cinema spagnolo nel
secolo in corso (parola di Pedro Almodóvar, che ha paragonato il
suo Magical Girl a capolavori di Erice e Zulueta). Primi passi nel
fumetto, poi nel cinema di breve metraggio a bassissimo costo,
Vermut intreccia umori pulp in intricate trame da soap opera,
propone un cinema dalle tematiche estreme con una rigorosa economia
di messa in scena (figlia della graphic novel quanto del grande
cinema americano), può essere associato, di film in film, a
Tarantino quanto a Bergman, a Lang quanto a De La Iglesia, a
Cronenberg quanto a Fassbinder, e mentre chiude in geometrie
deterministiche e implacabili il destino della sua umanità è in
grado di coglierne tutti i paradossi, le radici del passato che
asfissiano il presente, i desideri che confliggono con il comune
senso della morale, la sofferenza e la necessità dei legami e dei
rapporti di potere. In questa personale proponiamo i quattro
lungometraggi dell’autore, da Diamond Flash, culto sotterraneo
distribuito principalmente tramite internet, all’ultimo Manticora,
il suo capolavoro, passando per il film della consacrazione Magical
Girl (Concha de Oro a San Sebastian) e a Chi canterà per te.
- MANTÍCORA / MANTICORE di Carlos Vermut (Spagna, 2022, DCP,
115′)
Tra Lang e Cronenberg, un mélo che comincia con un incendio ma si
congela in perturbanti geometrie. L’amore è più freddo della
morte.
- QUIÉN TE CANTARÁ / Tit.it.: CHI CANTERÀ PER TE di Carlos Vermut
(Spagna/Francia, 2018, DCP, 125′) Eva dentro Eva: una cantante che
perde la memoria, una fan che prova a ricordarle cosa significa
essere sé stessa.
- MAGICAL GIRL di Carlos Vermut (Spagna/Francia, 2014, DCP, 127′)
Vincitore al festival di San Sebastian, amato da Pedro Almodóvar,
un noir angosciante e laconico, un gioco a incastri che non lascia
scampo.
- DIAMOND FLASH di Carlos Vermut (Spagna, 2011, DCP, 128′) Dal
fumetto ai corti, e finalmente al lungo: Vermut esordisce con un
intreccio impossibile tra il pulp e la
telenovela.
FUORI CONCORSO | Favolacce
Il cinema è affabulazione. Come gli
sciamani di un tempo i registi cercano di catturare la nostra
attenzione attraverso nuove fiabe. Che spaziano. Possono infatti
svolgersi in un carcere futuribile dove i detenuti vengono
fatti sprofondare nel sonno oppure in un bosco toscano dove uno
“stonato” e una ragazza russa già internata in ospedale
psichiatrico possono vivere per sempre “felici e contenti” a
dispetto di tutti i benpensanti. E ancora si possono trovare i
membri di una famiglia che si ritrovano per un lutto o invece
altri che hanno vissuto e subito tra le mura domestiche i dogmi
della militanza comunista. Storie, storie italiane che scavano nel
tessuto sociale per trovare nuovi umori o nuovi amori.
- LA CACCIA di Marco Bocci (Italia, 2022, DCP, 100′) Una favola
nera, una spiazzante e grottesca faida familiare che lascia con il
fiato sospeso fino all’ ultimo fotogramma.
- IPERSONNIA di Alberto Mascia (Italia, 2022, DCP, 100′) Italia,
futuro prossimo. A ogni detenuto la sua pena, quantificabile in
anni di sonno coatto. Un incubo sci-fi, con Stefano Accorsi.
- I PIONIERI di Luca Scivoletto (Italia, 2022, DCP, 86′)
Un’estate anni 80, un racconto di formazione che mette insieme la
fine del comunismo e la fuga di un adolescente.
- I SOGNI ABITANO GLI ALBERI di Marco Della Fonte (UK, 2022, DCP,
112′) Due anime affini che si incontrano, una comunità che le
respinge. Una storia struggente sul diritto all’amore.
FUORI CONCORSO | Ritratti e
paesaggi
Il più famoso ritratto del mondo è
italiano. E dietro Monna Lisa si intravede un paesaggio. Su chi
fosse la donna e dove in realtà sia lo sfondo si sono arrovellati
in molti. Non avendo un Leonardo a disposizione (ma i nomi di
rilievo non mancano) il Torino Film Festival fornisce allora già
tutti gli elementi che permettono di conoscere un cantante
confidenziale (Achille Togliani), una cantante folk (Rosa
Balistreri) un musicista jazz (Piero Umiliani), un poeta regista
(Pier Paolo Pasolini), un poeta editore (Lawrence Ferlinghetti, il
babbo era di Brescia), un polemista (Vittorio Sgarbi), un radicale
(Marco Pannella), i ragazzi, cresciuti, della 3° B (quelli di Io
speriamo che me la cavo). Poi come paesaggi propone anche
escursioni verso Napoli (magica), Bologna (cinematografica), Genova
(calcistica), il Sud arcaico di Villamarosa, oltre a una gita in
montagna per redimersi.
- THE BEAT BOMB di Ferdinando
Vicentini Orgnani (Italia/Argentina, 2022, DCP (KDM), 83’) Pittore,
poeta, editore, libraio, divulgatore della Beat Generation.
L’avventura centenaria di Ferlinghetti.
- LA BELLA STAGIONE di Marco Ponti
(Italia, 2022, DCP, 95’) La Sampdoria dello scudetto, Vialli,
Mancini, Boskov e il neo acquisto russo raccontati come una pagina
epica del calcio italiano.
- MARCO INEDITO: DAGLI ULTIMI CENTO
GIORNI DI MARCO PANNELLA di Simona Ventura (Italia, 2022, DCP, 55’)
Gli ultimi giorni di vita di Marco Pannella, leone della politica
italiana, raccontati con materiali di repertorio mai visti e
interviste inedite. Un ritratto sorprendente.
- IL MODERNISSIMO DI BOLOGNA di
Giuseppe Schillaci (Italia/Francia, 2022, DCP, 54’). Non si cede al
sonno nelle magiche notti bolognesi.
- NAPOLI MAGICA di Marco D’Amore
(Italia, 2022, DCP, 90’) Marco D’Amore racconta a modo suo una
Napoli molto diversa dagli stereotipi abituali. Un racconto
fresco
e mai banale.
- NOI CE LA SIAMO CAVATA di Giuseppe
Marco Albano (Italia, 2022, DCP, 72’) I protagonisti di Io speriamo
che me la cavo ritrovati tanti anni dopo quel film che fece epoca,
con l’ultima intervista al premio Oscar Lina Wertmüller.
- PARLAMI D’AMORE di Adelmo
Togliani, Daniele Di Biasio (Italia, 2022, DCP, 70’) Padre, ma
soprattutto icona: Achille Togliani. Bell’uomo, cantante, attore,
seduttore in un ricco ritratto inedito.
- PIER PAOLO PASOLINI – UNA VISIONE
NUOVA di Giancarlo Scarchilli (Italia, 2022, DCP, 72’) Pasolini
incontra i grandi protagonisti del cinema italiano come Bertolucci,
Ferretti, Morricone e Donati.
- RENDENZIONE di Maria Martinelli
(Italia, 2022, DCP, 93’)
Un amore che finisce, una fuga che (forse) non riesce, un paesaggio
che si proietta dentro l’anima.
- ROSA – IL CANTO DELLE SIRENE di
Isabella Ragonese (Italia, 2022, DCP, 52’) Esordio alla regia di
Isabella Ragonese. Un intenso e vibrante ritratto della cantante
Rosa Balistreri, simbolo di lotta e di resistenza.
- IL SORRISO DI SAN GIOVANNI di
Ruggero Cappuccio, Nadia Baldi (Italia, 2022, DCP, 90’) Siamo nel
1943, il mondo sta cambiando, il bello e l’utile entrano in
conflitto. Dal direttore del Napoli Teatro Festival.
- IL TOCCO DI PIERO di Massimo
Martella (Italia, 2022, DCP, 112’) Piero Umiliani, un jazzista
geniale, rivive attraverso i ricordi ma soprattutto la sua
indimenticabile musica per il cinema.
- TRA NOI E LA RABBIA di Gianni
Ubaldo Canale (Italia, 2022, DCP, 54’) I ragazzi del 2022
riflettono su quanto è avvenuto 20 anni prima a Genova durante il
G8.
- VITTORIO SGARBI – IN UN TEMPO
FUORI DAL TEMPO di Elisabetta Sgarbi (Italia, 2022, DCP, 60’) Un
racconto polifonico per un ritratto impossibile che dalle acque del
Po confluisce a Milano.
FUORI CONCORSO | Dei conflitti e
delle idee
Focus speciale della quarantesima
edizione, Dei conflitti e delle idee intercetta una tendenza forte
della produzione documentaria italiana del 2022, ovvero la
riflessione storico/politica sul passato più o meno recente del
nostro paese. Le sei opere presenti nella sezione rievocano,
ciascuna secondo la propria sensibilità artistica, importanti
passaggi storici e fenomeni sociali avvenuti tra XX e XXI secolo:
dagli anni di piombo, visti da opposte fazioni, alle esperienze di
governo locale di Maurizio Valenzi, primo sindaco comunista di
Napoli, passando per la caduta del muro di Berlino fino ai
Movimenti No TAV e Fridays For the Future. Un confronto serrato,
esigente, senza sconti con il mondo delle idee e dell’agire
politico, che racconta in filigrana il tramonto delle utopie
novecentesche e le riformulazioni ideologiche avvenute nel
passaggio al nuovo secolo. Uno sguardo rivolto indietro per
orientarsi nell’agone contemporaneo.
- COMUNISTI di Davide Crudetti (Italia, 2022, DCP, 20’)
L’eredità familiare e storica del Partito comunista italiano, in un
affettuoso e morettiano omaggio ai propri
genitori.
- OK BOOMER di Andrea Gropplero di Troppenburg, Gianfranco
Pannone (Italia, 2022, DCP, 77’) Tra i ricordi di un inverno
berlinese e lo smarrimento del presente. Cosa resta delle utopie
novecentesche nel passaggio generazionale?
- LA GIUNTA di Alessandro Scippa (Italia, 2022, DCP, 78’) Napoli
rossa. 1975-1983: gli anni della giunta comunista di Maurizio
Valenzi ricostruiti dal figlio di Maurizio Scippa, uno dei
protagonisti di quella storia.
- L’IRRIDUCIBILE di Morgan Menegazzo, Mariachiara Pernisa
(Italia, 2022, DCP, 78’)
Senza pietà: ricordi a mente fredda di Vincenzo Vinciguerra, il
neofascista condannato all’ergastolo per la Strage di
Peteano.
- LOTTA CONTINUA di Tony Saccucci (Italia, 2022, DCP, 105’) Il
maggiore tra i gruppi nati dopo il ’68 raccontato da chi vi ha
partecipato ma anche da chi ne dà un giudizio
molto severo. Con Erri De Luca, Gad Lerner, Gianpiero Mughini.
- LA SCELTA di Carlo Augusto Bachschmidt (Italia, 2022, DCP, 83’)
Dentro il movimento No TAV: storie, volti, luoghi di dieci anni di
lotte politiche.
FUORI CONCORSO | Torinofilmlab
Il Torino Film Lab è una fucina
preziosa di talenti e un laboratorio molto attivo per il sostegno
offerto a registi, sceneggiatori, produttori e professionisti di
tutto il mondo. Tra le molte opere che ha contribuito a far nascere
nell’ultimo anno ci sono i quattro film presenti al 40 Torino Film
Festival (tutti esordi), già reduci da uno straordinario successo
di pubblico e di critica nei festival internazionali, dove sono
stati proposti. O acidente del brasiliano Bruno Carboni è una
variazione sul tema del caso, che cambia i percorsi delle cose
seguendo un preciso, quanto imprevedibile disegno. Runner della
statunitense Marian Mathias è il racconto di una fuga esistenziale
prima ancora che fisica. Un varon di Fabián Hernández si immerge in
uno dei quartieri più pericolosi di Bogotà, tra criminalità
minorile e spaccio di droga. The Woodcutter Story, infine, di Mikko
Myllylahti ci propone una filosofia di vita surreale e
squisitamente finnica.
- O ACIDENTE / THE ACCIDENT di Bruno Carboni (Brasile, 2022, DCP,
95’)
Il caso, il destino: in questo intenso esordio un banale incidente
in bicicletta stravolge la vita di due famiglie.
- RUNNERdi Marian Mathias (USA/ Francia/ Germania, 2022, DCP,
76’)
Un esordio di rara raffinatezza visiva che racconta il Midwest
degli Stati Uniti.
- UN VARON/ A MALE di Fabián Hernández (Colombia/ Francia/
Olanda/ Germania, 2022, DCP, 82’)Cosa significa oggi essere un vero
uomo per un adolescente in Messico?
- THE WOODCUTTER STORY di Mikko Myllylahti (Finlandia/ Danimarca/
Olanda/ Germania, 2022, DCP, 98’) Stravagante favola sul senso
della vita, in stile finnico, con personaggi surreali e situazioni
imprevedibili.
FUORI CONCORSO | Fedeli alla
linea
Una giornata dedicata al cinema
sperimentale italiano, quello che, in maniera di frequente
totalmente autarchica, continua da anni a immaginare un nuovo
cinema possibile, un rapporto con le immagini differente, non
necessariamente narrativo, e un dialogo con la realtà che non
sempre ha a che fare con la registrazione. Un cinema che volevamo
presente al Festival, fatto da registi cocciuti e inesausti, fedeli
alla linea per l’appunto, che da anni lavorano a opere fuori
formato e fuori mercato, in dialogo con l’arte pittorica, il teatro
e la performance, o a un passo dalla musica. E allora eccoli, i
nostri autori: Michele Sambin, Michelangelo Buffa, Francesco Ballo,
Bruno Bigoni, Giovanni Piperno e Tonino De Bernardi. Una lista di
nomi che potrebbe avere questo sottotitolo: la virtù della
coerenza
- DENTRO ALLE COSE di Michele Sambin (Italia, 2022, DCP, 56’)
Diario arcano dell’artista “stregone”, al lavoro nell’antro a cielo
aperto della sua casa di campagna. Tessitura d’immagini da Michele
Sambin.
- OMAGGIO A MICHELANGELO BUFFA Materiali vari, di Michelangelo
Buffa (Italia, 2022, DCP, 61’) Dalla Bolex 8mm al video analogico e
digitale: omaggio a un “filmeur” documentarista antropologo alla
perenne ricerca degli altri.
- OMAGGIO A FRANCESCO BALLO Materiali vari, di Francesco Ballo
(Italia, 2022, DCP, 60’)
Del guardare e del fare il Cinema: omaggio a Francesco Ballo,
studioso e filmmaker che insegna da una vita a nutrire lo
schermo.
- CINQUE STANZE di Bruno Bigoni (Italia, 2022, DCP, 83’)
Un film sul peso delle cose, avute e perdute. Il filmmaker milanese
torna con un dramma da camera, di stanze, piene di spettri
ricordi.
- CIPRIA di Giovanni Piperno (Italia, 2022, DCP, 55’) 1941:
l’Italia fascista precipitava nella guerra, ma le donne si
affannavano per partecipare al concorso ideato da Zavattini e
raccontare la loro vita. Per farne un film: questo…
- UNIVERSI CIRCOSCRITTI 2 di Tonino De Bernardi (Italia, 2022,
DCP, 125’) Tra i registi fedeli, alla linea e al festival, non
poteva mancare De Bernardi: uno dei massimi, ostinati,
illuminanti sperimentatori italiani.
- LA SCONFITTA AGLI SCACCHI di Marco Bertolotti (Italia, 2022,
BVU, 2’)
Un professionista affronta un medico a scacchi, ma vive una
sconfitta sportiva e anche umana che lo isolerà dal mondo.
NUOVI MONDI
Se ogni narrazione è un mondo a sé,
le narrazioni proposte in Nuovi Mondi descrivono universi poetici e
ricerche espressive capaci di aprire gli occhi dello spettatore.
Tredici film che seguono tanto la linea di autori affermati quanto
la tendenza di registi più giovani. Lo spettro espressivo è ampio,
tanto quanto quello tematico: Albert Serra (Pacifiction) e Eugène
Green (Le mur des morts) evocano ognuno a suo modo la guerra,
Bertrand Bonello (Coma) scandaglia la gioventù in lockdown,
Syeyoung Park (The Fifth Thoracic Vertebra) trasfigura il contagio.
Bruno Safadi (Lilith) dischiude la vita alla sua alba mentre Mirko
Locatelli (La memoria del mondo) si disperde nel suo crepuscolo. Le
stagioni dell’esistere si susseguono tra l’infanzia giocosamente
inquieta di Lluís Galter (Aftersun), la giovinezza in goliardica
caduta libera di Pedro Henrique (Frágil) e la sapiente leggerezza
della vecchiaia che Rita Azavedo Gomes trascrive da Rohmer (O Trio
em Mi Bemol). Il viaggio è per David Easteal (The Plains) una
traccia on the road che si affida alla durata del percorso, mentre
i luoghi sono perimetri di vita da osservare e sentire, tra la
leggerezza esistenziale di Tetsuichiro Tsuta (Tamano Visual Poetry
Collection – Nagisa’s Bicycle), l’equilibrio tra Storia e
misticismo di Ery Claver (Our Lady of the Chinese Shop) e la
stanziale empatia dell’ascolto di Judith Auffray (7h15 – Merle
Noir).
- 7H15 – MERLE NOIR / 7:15 – BLACKBIRD di Judith Auffray
(Francia, 2022, DCP, 30′)
Nel cuore di un bosco alla ricerca di un suono misterioso, nascosto
nelle pieghe del tempo.
- LE MUR DES MORTS di Eugène Green (Francia, 2022, DCP , 51′)
“L’Europa si è suicidata con la nostra carne”, dice lo spirito del
soldato morto sul fronte della Grande Guerra. E il giovane europeo
d’oggi ascolta il suo dolore insieme a Eugéne Green.
- AFTERSUN di Lluís Galter (Spagna, 2022, DCP, 70′) Il mistero di
un bambino scomparso all’ombra di un campeggio spagnolo. Fantasmi
di un’estate fuori dal
tempo.
- COMA di Bertrand Bonello (Francia, 2022, DCP, 80′) Il virus
fuori, la vita dentro: Bonello filma una lettera aperta alla figlia
adolescente prigioniera del lockdown. Premio Fipresci alla
Berlinale.
- THE FIFTH THORACIC VERTEBRA di Syeyoung Park (Corea del Sud,
2022, DCP, 62′)
L’ufo del festival: un horror minimalista a metà tra le mutazioni
di Tsukamoto e le derive mélo di Wong Kar Wai.
- FRÁGIL / FRAGILE di Pedro Henrique (Portogallo, 2022, DCP, 98′)
Saudade a tempo perso per il giovane Miguel, che galleggia sulle
sue giornate con l’inseparabile amico.
- LILITH Bruno Safadi (Brasile, 2022, DCP, 80′) In principio era
l’uomo, anzi la donna: Safadi filma l’inizio dei tempi in un
kolossal da cinema novo.
- LA MEMORIA DEL MONDO di Mirko Locatelli (Italia, 2022, DCP,
99’) La signora scompare: l’artista e il biografo ne seguono le
tracce. Un giallo in cui ci si perde, tra il cinema di Angelopoulos
e l’arte di Boltanski.
- OUR LADY OF THE CHINESE SHOP di Ery Claver (Angola, 2022, DCP,
98′) Un venditore cinese veglia sul popolo di Luanda, ma la Madonna
al neon che spaccia alla gente del
quartiere non fa miracoli. Misticismo pop e metafore populiste per
un esordio angolano.
- PACIFICTION di Albert Serra
(Francia/Spagna/Germania/Portogallo, 2022, DCP, 163′)
Honor de diplomazia: isole nella corrente dei bellicosi interessi
internazionali, su cui veglia inutilmente un diplomatico Benoît
Magimel.
- THE PLAINS di David Easteal (Australia, 2022, DCP, 180′)
Un’automobile, un avvocato, il tragitto casa-lavoro. Solo? Un film
straordinario, semplice quanto radicale:
una delle esperienze cinematografiche dell’anno.
- TAMANO VISUAL POETRY COLLECTION: NAGISA’S BICYCLE di
Tetsuichiro Tsuta (Giappone, 2021, DCP, 59’) Tre storie, una città
e il velodromo locale: geometrie variabili del desiderio e della
fantasia.
- O TRIO EM MI BEMOL / THE KEGELSTATT TRIO Rita Azevedo Gomes
(Portogallo/Spagna, 2022, DCP, 127′) Incontri di ex amore di una
coppia a termine, sotto gli occhi del regista Adolfo Arrieta. Rita
Azavedo Gomes trae un film nel film dall’unica pièce di Eric
Rohmer.
MASTERCLASS
La presenza di ospiti importanti e
molto noti al pubblico rappresenta un importante arricchimento nel
programma del TFF, ma anche una precisa indicazione di linea
editoriale. I nostri ospiti (Malcolm McDowell, Paola Cortellesi,
Toni Servillo, Paolo Sorrentino, Mario Martone, Noemi, Pilar
Fogliati, Giovanni Veronesi) verranno al festival non per
partecipare a tappeti rossi e altre manifestazioni di mera
mondanità. Saranno invece protagonisti di incontri e masterclass
nelle quali (ciascuno con un proprio punto di vista e con un
percorso concordato) racconteranno il loro rapporto con il cinema.
Diceva François Truffaut che ognuno di noi ha due mestieri, il
proprio e quello di critico cinematografico. Partendo da questo
simpatico paradosso, abbiamo chiesto a questi protagonisti dello
spettacolo di proporsi al pubblico raccontando le loro idee e il
loro punto di vista, certi che sarà un momento importante e
caratterizzante per il nostro festival.
- PAOLA CORTELLESI La popolare
attrice (da poco anche regista) ripercorre la sua carriera
concentrandosi soprattutto sul suo lavoro come sceneggiatrice.
- MALCOLM MCDOWELL Una cavalcata,
curata da David Grieco (che è stato anche suo sceneggiatore e
regista) sulla carriera di un grande attore che ha unito il free
cinema, Stanley Kubrick, Tinto Brass, Sergio Citti e le serie
televisive di successo.
- PILAR FOGLIATI + GIOVANNI VERONESI
Il rapporto tra scrittura e recitazione attraverso il rapporto tra
una giovane attrice di successo (madrina del Festival) e uno
sceneggiatore e regista di esperienza.
- MARIO MARTONE In attesa di
candidatura all’Oscar, Mario Martone ripercorre la carriera tra
cinema, teatro e televisione, di Massimo Troisi, l’attore e regista
che a sua volta ha vissuto quel percorso.
- NOEMI Una delle voci più
interessanti della canzone italiana ripercorre la sua passione per
il cinema, che l’ha portata a studiare e a laurearsi proprio sulla
settima arte.
- TONI SERVILLO L’attore più
poliedrico e iconico dello spettacolo italiano ripercorre la sua
carriera, i ruoli più difficili, le scelte più importanti e il
grande successo internazionale.